Wide, n. 28, Marzo - Aprile - Maggio 2016

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E D I W ventotto

N. 28 mar apr mag 2016 ₏8,00 Zeta’s Srl - 20137 Milano - via Kolbe 8

Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D



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editoriale

PAOLA BONFANTI

ANCORA PIù WIDE Siamo solo a metà di questo 2016, eppure il printing dall’effetto wow ha già riservato molte sorprese. Sulla spinta di un’evoluzione tecnologica sempre più incalzante – che ha trovato in FESPA Digital e drupa due privilegiate piattaforme di lancio – il settore della stampa specialistica continua ad ampliare le opportunità applicative e ad allargare i propri orizzonti verso nuovi segmenti di mercato. Anche WIDE condivide questo mood orientato al cambiamento, presentandosi con una content proposition rinnovata. Se la stampa specialistica si conferma centro focale del nostro storytelling, a partire da questo numero i suoi settori applicativi vengono organizzati in modo più sistematico, secondo cinque categorie – ben illustrate nelle loro diramazioni dall’albero delle applicazioni wow: Textile, Out-of-Home e Digital-Out-of-Home (OOH), Interior, Industrial e Decorative. Per ciascuno di questi segmenti verranno proposti approfondimenti sulle diverse tecnologie abilitanti, quali serigrafica, tampografia, inkjet e digitale. Scenari di mercato nazionali e internazionali, cronache degli eventi di riferimento del settore, esperienze tecnologiche, storie di innovazione e approfondimenti sui mercati di sbocco verranno raccontati – attraverso interviste e articoli di carattere tecnico e non – dalla nostra redazione, forte delle nuove risorse e sinergie nate all’interno di Stratego Group. Lo speciale che inaugura la nuova era di WIDE è dedicato al Textile, un settore particolarmente significativo visto il ruolo di leadership giocato dal nostro Paese nel trainare la trasformazione digitale in corso. Nelle pagine successive, analisi di scenari evolutivi si alternano a case studies di portata internazionale, mentre uno spazio nuovo dedicato al mondo FESPA vi terrà aggiornati sulle ultime iniziative attivate dalle diverse associazioni che la compongono. Buon inizio a WIDE e migliore lettura a tutti voi! 3


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SOMMARIO WIDE ventotto

N. 28 mar apr mag 2016 €8,00 Zeta’s srl - 20137 Milano - via Kolbe 8

W

textile - Interior - Decorative ooH - Industrial & 3D

news

eventi, iniziative, nuove tecnologie pag 6

speciale textile scenari di mercato: evoluzione

contemporanea dell’industria tessile pag 12 news dai fornitori pag 15 Tecnologia: il digitale in tutte le sue varianti pag 16 tecnologia: a ogni tessuto il suo inchiostro pag 20 il concept ‘one ink for all fabrics’ pag 22 design e tecnologia nell’era del digital textile pag 24 l’insider: creazioni digitali pag 26 l’insider: stamperia di cassina rizzardi pag 28 l’insider: fib pag 30 l’insider: colorsoup pag 32 cover story: eleonora clerici pag 34

out of home dialogo e interazione

così cambia l’out of home pag 36

interior elegante, veloce, essenziale, eccessivo

l’evoluzione del colore accompagna il lifestyle pag 38 incontri: dinamicart pag 42

industrial indagine inprint: come si evolve il settore pag 44 xxl, la nuova frontiera della stampa 3d pag 47

decorative tismo products : oltre la personalizzazione con la termoformatura online pag 50

fespa space eventi nel mondo pag 52 spot déco cambia la comunicazione in store pag 54 l’effetto wow nobilita il wide format pag 56 albergo italia a fespa digital 2016 pag 57 Southern European Print Congress pag 58

eventi Fespa digital textile conference 2016 pag 35 il wide format a drupa pag 60

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DAREMO IMPULSO AL VOSTRO SUCCESSO

Tessuti industriali

Stampa ibrida formato superwide

Stampa etichette e a banda stretta

Grande formato

Stampa roll-to-roll formato superwide

Soft signage

Stampa per termoformatura

Productivity Suites

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Ceramica

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©2016 Electronics For Imaging, Inc. Tutti i diritti riservati.


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NEWS DALLE AZIENDE

Stampanti Sul mercato italiano le Kornit per textile Presentate nel corso dell’edizione 2016 di FESPA Digital, Storm Hexa e Storm 1000, le innovative soluzioni della serie di stampanti per il textile Storm di Kornit Digital, sono disponibili anche in Italia, attraverso SAATI, distributore esclusivo delle linee del produttore israeliano. Le nuove macchine, dotate di tecnologia di stampa a getto d’inchiostro di ultima generazione, si rivolgono alle medie imprese attive nella stampa diretta su capo a livello industriale. A caratterizzare le testine di stampa, un sistema di ricircolo dell’inchiostro che permette di ridurne il consumo e di implementare l’affidabilità. Il numero raddoppiato di ugelli determina un incremento della produttività del 40% rispetto alle altre configurazioni Storm. Storm 1000 è il modello standard ed è dotato di 12 testine di stampa in una configurazione CMYK + bianco. Copre un’area di stampa fino a 50x70 cm. Storm Hexa è dotata di 16 testine che includono CMYK, due colori addizionali rosso e verde + bianco per il supporto completo di stampa. Entrambe le soluzioni sono in grado di produrre fino a 170 capi all’ora in modalità alta produttività, incluso il pre-trattamento in linea.

Stampanti 3D La prima Ricoh disponibile in Italia Ricoh AM S5500P utilizza la tecnologia SLS (Selective Laser Sintering) per la lavorazione di materiali plastici ed è progettata per rispondere alle esigenze dell’industria manifatturiera, supportando materiali innovativi, come il polipropilene, e più tradizionali come la poliammide. Dotata di un’area di costruzione di mm 550 (L) x 550 (P) x 500 (A), consente di produrre oggetti di grandi dimensioni, evitando il post-assemblaggio dei componenti, oppure di realizzare varie parti nel corso di un’unica lavorazione. Il sistema smart re-coater distribuisce il materiale in modo omogeneo mediante rullo sull’area di modellazione, garantendo così qualità costante. Ricoh AM S5500P è dotata di numerosi supporti meccanici che la rendono un dispositivo affidabile e in grado di mantenere qualità nel tempo. Come parte della strategia nel mercato dell’additive manufacturing, Ricoh Europe ha di recente inaugurato un Centro demo a Telford (GB).

Sprint24 decor Adesivi prespaziati e scritte in 3D Sprint24 estende la gamma di scelta per home and office décor con l’ampliamento dei prodotti Scritte 3D e Scritte Adesive prespaziate. L’azienda romana propone nuovi materiali e colorazioni per offrire maggiore varietà. “Versatilità, qualità ed efficacia sono concetti sui quali basiamo il nostro lavoro quotidiano”, spiega Giovanni di Virgilio, CEO. “Lavorando in un ambiente stimolante e creativo abbiamo pensato a quali prodotti potessero migliorare l’esperienza professionale e avere forte impatto emotivo sui clienti. La risposta è stata: scritte e loghi adesivi e scritte in 3D”. Sul sito di Sprint24 si trovano quindi scritte prespaziate a colori o tinta unita, scritte 3D in materiali plastici come forex, plexiglass trasparente e opalino ma anche supporti lignei, tutti stampabili e con differenti spessori. Sprint24 si è inoltre dotata di una gamma di plexiglass a tinta unita, con più di 15 colorazioni ed effetti particolari come la superficie specchiata e l’effetto fluo, e PVC smerigliato per decorazione di negozi, uffici e studi medici.

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NEWS

AZIENDE, PERSONE, INIZIATIVE

Visual display Con il kit rivenditore Dominodisplay.com supporta i suoi partner Lo shop online di soluzioni tecnologiche per il visual display - creato da DominoSistemi, società del Gruppo Masserdotti – presenta il kit rivenditore, uno strumento innovativo e personalizzabile sviluppato per supportare l’attività commerciale dei partner. “DominoDisplay.com conta oggi più di 700 clienti attivi, di cui oltre l’85% autorizzati come rivenditori”, ha spiegato Alberto Masserdotti, CEO del Gruppo. “Si tratta in particolare di operatori della comunicazione, ma anche impiantisti, elettricisti, installatori ed esperti di domotica, verso i quali siamo impegnati in un costante processo di culturalizzazione. Proprio a questo scopo abbiamo attivato Domino E-Lab, il customer service 2.0 che fornisce formazione e consulenza in tempo reale, pre e post vendita, attraverso webinar, video guide e video assistenza on line, ma anche tools evoluti, come l’esclusivo kit rivenditore”. Il kit rivenditore è uno strumento di lavoro per la presentazione di soluzioni e prodotti multimediali. È composto da una brochure che riassume la filosofia, l’expertise e i plus dell’offerta DominoDisplay.com e da una serie di schede che presentano i possibili ambiti applicativi e le soluzioni più adatte per ogni tipologia di attività commerciale, dal bar alla ristorazione, dal retail all’hotellerie fino alle sedi aziendali. A completare il kit, un vademecum di domande essenziali che ciascun rivenditore dovrebbe rivolgere al cliente per individuare le soluzioni più adatte per le singole esigenze.

Aziende Leaderform: grande formato e web2print Il lancio ufficiale della piattaforma EXTREMEPRINTING.it ha segnato l’inizio di una nuova era per Leaderform. L’azienda veronese, specialista di direct marketing e commercial printing, ha scelto di entrare nel settore del grande formato, puntando tutto su un modello di business web-to-print. Il brand EXTREMEPRINTING.it identifica una business unit costituita ex novo e dedicata al wide format. “Quella di ampliare il mercato di riferimento era una necessità impellente. Leaderform opera storicamente nel direct marketing e nel business communication, un segmento, quest’ultimo, destinato a calare progressivamente. Abbiamo deciso di portarci avanti e avviare un percorso di diversificazione, partendo dal wide format”, ha spiegato il CEO Federico Cozza. Per questo progetto, Leaderform ha messo in campo un ingente investimento in tecnologie di nuova generazione. Ha scelto Agfa Graphics come partner tecnologico: una Jeti Tauro – sistema inkjet UV ibrido (flatbed e roll-to-roll) da 2,5 m – e una Anapurna M3200i RTR – inkjet UV roll-toroll formato 3,2 m – sono state installate in maggio. A completare il parco macchine della nuova divisione, un sistema di taglio Zünd, una soluzione Epson per la stampa sublimatica e una nuova calandra. Banner, poster, manifesti, ma anche espositori e teloni sono già disponibili sulla nuova piattaforma online EXTREMEPRINTING.it.

STAMPALO. INSTALLALO. RICICLALO.

RICICLALO. STAMPALO. INSTALLALO.

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NEWS TECNOLOGIE

Stampa 3D Produzione con HP, da oggi si può

Il sistema di stampa HP Jet Fusion e una serie di oggetti creati utilizzando la nuova tecnologia 3D di HP.

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Quando, nel giugno 2014, HP annunciò che si preparava a entrare nel segmento della stampa 3D, lo sviluppo era già partito da tre anni. Un viaggio molto lungo, ma che ha dato pienamente i suoi frutti, almeno a leggere le caratteristiche salienti del sistema appena lanciato: produttività dieci volte superiore e costi di produzione dimezzati, a rendere HP Jet Fusion 3D Printing Solution il primo sistema di stampa 3D commerciale production-ready. Basato su una piattaforma open, è stato realizzato con la collaborazione di aziende quali Nike, BMW, Autodesk, Jabil, Johnson & Johnson, Materialise, Proto Labs, Shapeways e Siemens, ovvero realtà che già utilizzano la stampa 3D nei loro processi, in particolare per la fase di prototipazione. La prototipazione, che ad oggi è uno dei principali sbocchi per la tecnologia 3D, riveste un ruolo importante nelle possibilità applicative del sistema di HP, ma non è certo il solo. Ciò a cui punta HP è offrire al settore manifatturiero una soluzione per la produzione, una macchina che sia in grado di realizzare parti di alta qualità in tempi ridotti. Per rendere possibile ciò, HP Jet Fusion 3D Printing Solution lavora a livello di singolo voxel (l’equivalente 3D del pixel), potendone gestire fino a 340 milioni al secondo. Dall’invio del file 3D all’uscita dell’oggetto tridimensionale, l’utente può controllare ogni singolo aspetto del processo, anche in questo caso a livello di singolo voxel. Una combinazione di velocità, qualità, produttività e costi che HP definisce unica nel settore. Uno degli aspetti indicati da HP come più rilevanti è rappresentato dalla piattaforma open a livello di materiali e software che sta alle spalle del sistema di stampa. Questa piattaforma, che consente di abbattere le barriere d’accesso e di creare nuove applicazioni in tutti i settori di mercato, sarà costantemente alimentata dal lavoro che HP svolgerà insieme ai suoi partner certificati. In questa direzione va, ad esempio, lo store di materiali 3D in fase di creazione; o gli accordi con le software house per rendere più facile e accessibile il processo di progettazione della stampa; o ancora la piena compatibilità di HP Jet Fusion 3D Printing Solution con 3MF, formato migliorato di file per la stampa 3D.


Tessuti personalizzati Pixartprinting amplia la gamma Tessuti naturali personalizzati con la propria grafica, fibre di alta qualità e colori durevoli, metrature desiderate e tempi di produzione rapidi: Pixartprinting amplia la gamma con otto nuovi tessuti naturali, ideali per realizzare applicazioni quali capi di abbigliamento, accessori e home décor. Per gli addetti ai lavori significa poter offrire un nuovo servizio e soddisfare le richieste di clienti che vogliono personalizzare stoffe con la propria grafica. I protagonisti sono cotone e seta: filati accuratamente selezionati che donano morbidezza e consistenza alle stoffe. L’offerta spazia da texture 100% cotone a 100% seta per arrivare al misto cotone/seta, disponibili in grammature diverse per la realizzazione di capi specifici. Stampati con colori reattivi in digitale, sono sottoposti a finissaggio, un insieme di trattamenti di nobilitazione che ne migliorano l’aspetto, le proprietà e la tenuta del colore. Il servizio Pixartprinting consente di scegliere le dimensioni di stampa del pattern e determinarne il tipo di ripetizione.

Eventi Decoro tecnologico: l’ultima frontiera del design Arte e design, artigianalità e tecnologia si sposano nell’installazione “rosae, rosarum, rosis”, curata dall’architetto Paola Silva Coronel e in mostra alla XXI Triennale fino al 31 luglio. Il progetto rappresenta una possibile risposta al tema della manifestazione: “21st century. Design After Design”. Quale futuro per il design italiano? L’allestimento è formato da un macro ricamo a punto croce, realizzato su un grigliato metallico, dove è evidente l’intervento manuale. Lo schema della rosa deriva dalla elaborazione grafica di un’immagine, scelta dal web tra migliaia di soggetti simili. Un secondo pannello introduce le potenzialità delle macchine da ricamo digitali, che vedono nella poltrona MIA di Mdf Italia una possibile applicazione. L’idea alla base del progetto è che la creatività debba utilizzare tutte le tecnologie disponibili, per ottenere il miglior risultato. “Il fatto a mano non è necessariamente meglio. È l‘idea che deve guidare verso il risultato migliore: una rosa ricamata a punto croce diventa l’elemento decorativo che, modificando il Dna originario della poltrona, la rende unica”, dice Paola Silva Coronel. La tecnologia di ultima generazione guarda oltre la produzione industriale fatta di grandi tirature seriali e di prodotti identici sinonimo di modernità. È il messaggio dell’architetto Coronel: “Oggi le tecnologie digitali permettono di produrre pezzi unici e di intervenire sui prodotti industriali, introducendo il decoro come elemento distintivo”.

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evEnti STAMPA DIGITALE

Interior decoration

Il design incontra il gusto Ricoh ha scelto gli ambienti della storica cantina Bersi Serlini in Franciacorta per mostrare, insieme a ScreenService Brescia, tutte le potenzialità della tecnologia Latex che è alla base della stampante Ricoh Pro L 4160, abbinata ai nuovi inchiostri AR e ad innovativi materiali di stampa distribuiti da ScreenService Brescia. Gli esempi d’applicazione hanno abbracciato varie aree, dal car wrapping all’interior decoration. L’evento, dedicato alla stampa di settore nella mattinata, si è protratto fino alle 21 per accogliere nel pomeriggio clienti di Ricoh attuali e potenziali. Una vera e propria full immersion nella creatività per gustare l’innovazione in ambito home, business & entertainment e decorazione di automezzi. A Provaglio d’Iseo, nel cuore della Franciacorta, l’azienda vitivinicola della famiglia Bersi Serlini produce vini Franciacorta con immutata passione da tre generazioni. 35 ettari di vigneti di proprietà circondano la cantina in cui antico e moderno convivono in modo assolutamente riuscito. Un’antica dependance del 1100, dimora dei monaci di Cluny, si affianca infatti ad architetture moderne, legno, vetro, luce e trasparenze. Ricoh e il fornitore di prodotti per la stampa ScreenService Brescia hanno trasformato gli ambienti storici della Cantina Bersi Serlini in un percorso alla scoperta delle numerose applicazioni in ambito interior decoration e wrapping realizzate con Ricoh Pro su innovativi materiali di stampa Diatec, Metamark, r.tape. Stampe calpestabili delineano il percorso all’interno della Cantina partendo dall’ingresso dove si possono ammirare grandi vetrate decorate con vetrofanie realizzate su materiale ultra trasparente. All’interno della struttura risalente al 1100 sono stati ricreati diversi spazi per mostrare applicazioni finalizzate alla valorizzazione degli ambienti, tra cui wrapping di tavoli e sedie, decorazioni murali – permanenti e semipermanenti – rinnovo di un bancone bar con supporti materici. Ricoh Pro L4160 è stata inoltre utilizzata per produrre etichette dei vini personalizzate per l’evento, rivestimenti lavagna, quadri fotografici realizzati su canvas e retroilluminati. Nella decorazione di interni è molto importante che gli stampati siano conformi a criteri di ecosostenibilità e per la protezione della salute. Gli innovativi inchiostri Latex a base acqua della soluzione Ricoh Pro L4100 hanno ricevuto la prestigiosa certificazione greenguard che certifica la possibilità di realizzare applicazioni di interni in totale sicurezza. Oltre all’interior decoration, sotto i riflettori nella Cantina Bersi Serlini anche il wrapping di un automezzo commerciale. La tecnologia Latex di Ricoh si propone ai fornitori di servizi di stampa come una soluzione di stampa innovativa per un’ampia gamma di applicazioni sia interne che esterne. La stampa latex offre un mondo di opportunità che erano impensabili anche solo un paio di anni fa. Crescono lo spettro applicativo e i materiali che possono essere utilizzati, aumentano la qualità e la resistenza dell’immagine. Un’evoluzione che non accenna a rallentare. Il latex entra in nuovi mercati e apre nuovi orizzonti. Ogni cosa intorno a noi è stampata, il latex garantisce grande flessibilità e ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista. Si pensi appunto all’interior decoration, un settore in cui questa tecnologia porta valore aggiunto in termini di possibilità di personalizzazione e di utilizzo di materiali sempre differenti creando applicazioni che siano ‘limited edition’.

Francesco Montemanni, titolare di ScreenService Brescia (a sinistra), e Walter Vicenzutto di Ricoh Italia. Sopra, una serie di applicazioni realizzate con la Ricoh Pro L4160: dalle etichette per bottiglie di vino alla decorazione della parete con materiale Metamark riposizionabile, fino all’elegante vetrofania a 7 colori.

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e l a i c spe

textile Non si arresta la trasformazione dell’in dustria tessile che, trainata dall’evoluzione della sta mpa digitale, vive una vera e propria rinascita. Am pia è la portata del cambiamento in atto: mentre a live llo produttivo e di processo, la tecnologia digitale guadagna gradualmente terreno rispetto a quella convenzionale, aprendosi nuove nicchie di mercato, il sorgere di opportunità applicative inedite e fecon de concorre a trasformare le dinamiche dei settor i di riferimento nonché le abitudini di acquisto e di co nsumo. Il viaggio nell’universo del digital textile , che vi proponiamo nelle pagine seguenti, pa rte da una prospettiva ad ampio raggio sul merca to – illustrando la crescita dei volumi digitali e il mutam ento dei trend nella loro distribuzione geografica – e prosegue con approfondimenti dedicati alle tematic he tecnologiche di maggiore attualità, per i sistemi di produzione e per gli inchiostri. Il viaggio si arricchis ce, poi, della testimonianza diretta di alcuni pla yer della filiera, tessendo uno storytelling di esp erienze e sperimentazioni, passione, attitudine imprenditoriale e spinta verso l’innovazione capace di illustrare, in una prospettiva polifonica, le nuove frontie re dell’industria tessile nell’era della stampa digitale.

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textile scenari di mercato

Evoluzione contemporanea dell’industria tessile Cambiano le dinamiche di produzione e si affermano modelli di business innovativi. I gusti si evolvono e con loro le abitudini di acquisto e di consumo. Così l’industria tessile entra nell’era della personalizzazione di massa, guidata dall’avvento delle tecnologie di stampa digitale di Paola Bonfanti

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L’industria tessile continua a far parlare di sé. L’evoluzione del comparto guidata dalla progressiva adozione della tecnologia di stampa digitale da parte degli operatori del settore ne sta trasformando profondamente le dinamiche produttive, andando al contempo a influenzare le abitudini e i trend di consumo degli utenti finali. Quando parliamo di industria tessile ci riferiamo a un mercato ampio e dinamico, che genera – nella sua totalità – un giro d’affari superiore a 1000 miliardi di dollari all’anno a livello mondiale. Il volume di tessuto stampato supera i 30 miliardi di metri lineari ed è in continuo aumento. La ripartizione geografica evidenzia il primato della Cina, che da sola produce poco meno del 30% del totale, seguita dall’area EMEA (intorno al 23%), dall’India e dal resto dell’Asia (per entrambe le aree si stimano quote di mercato di circa 17-18 punti percentuali), e dal continente americano (intorno al 12%). In tale contesto, il valore della

stampa digitale su tessuto – l’ultima tecnologia ad avere fatto la propria comparsa sul panorama produttivo dell’industria tessile – si aggira intorno ai 3-4 punti percentuali, ed è proprio sul potenziale e sulle prospettive di sviluppo di tale tecnologia che si concentra l’attenzione di tutta la filiera.

I numeri del digital textile Sotto la spinta di una incessante evoluzione tecnologica e dell’apertura di nuove e promettenti aree di mercato, la stampa digitale su tessuto è andata gradualmente conquistando terreno tra le tecnologie di produzione della filiera fino a raggiungere un volume di tessuto stampato di oltre 800 milioni di metri lineari nel 2014. Le previsioni relative al prossimo quinquennio evidenziano un vero e proprio exploit: il volume complessivo di tessuto stampato in digitale supererà i 3,3 miliardi di metri lineari entro il 2020 (dati InfoTrends). Vale la


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textile

SCEnari di mercato

Photo: Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann

a Digital Textile Valley è italiana significativo rispetto a quello legato all’industria della stampa tessile nel suo complesso. È, infatti, la regione EMEA – trainata dall’Europa – a registrare i più alti volumi di tessuto prodotti con la tecnologia digitale. Tuttavia, laddove l’industria tessile costituisce uno dei pilastri fondamentali di alcune delle più grandi e dinamiche economie mondiali, il fenomeno dell’adozione della stampa digitale su tessuto si sta gradualmente espandendo nelle diverse regioni del globo. Non a caso, a differenza degli scorsi anni, segnali di interessanti dinamiche di crescita arrivano anche da altre parti del mondo, in particolare da Turchia, Brasile, India e Cina, mentre a crescere con maggiore velocità è la regione Asia-Pacifico. L

pena sottolineare che il 2015 è stato un anno particolarmente positivo e gli indicatori potrebbero essere rivisti al rialzo: secondo un’indagine di InfoTrends in corso di pubblicazione, lo scorso anno si è verificato un aumento di installazioni di sistemi di stampa digitale tessile del 26% sul 2014 a livello globale, con un picco del 47% nel comparto dei prodotti di alta gamma. Un fattore che, sommato agli effetti legati all’introduzione di innovative e performanti soluzioni di stampa single pass in occasione di ITMA 2015 – la fiera di riferimento dell’industria tessile svoltasi lo scorso novembre a Milano – è destinato a esercitare un ulteriore forte impatto sui volumi stampati in digitale. In termini di valore, il mercato della stampa digitale – abbigliamento, arredamento e applicazioni industriali – ha generato nel 2014 un giro d’affari di 7,5 miliardi di dollari a livello globale, mentre l’indice di incremento annuo previsto per i prossimi cinque anni è pari al 34%. Quando si parla di stampa digitale, il quadro della distribuzione geografica cambia in modo

Trend contemporanei Le dinamiche di evoluzione dell’industria tessile contemporanea chiudono il circolo virtuoso della digital revolution: i cambiamenti in atto sostengono e alimentano la rapida affermazione delle tecnologie di stampa digitale in ambito produttivo.

L’Italia ha giocato un ruolo di primo piano nella trasformazione tecnologica dell’industria della stampa su tessuto. Protagonista del cambiamento è stato il distretto tessile dell’area di Como, storicamente all’avanguardia nella produzione serica. Spinte dalla necessità di arginare la fuga di produzione verso l’Estremo Oriente e consapevoli di dover puntare sulla creatività e sul know how della filiera, le aziende tessili del distretto comasco hanno saputo reagire, ristrutturarsi e ripartire. Puntando sulla consolidata vocazione internazionale – l’export conta per il 70% della produzione – e sull’evoluzione tecnologica: la stampa tessile digitale è passata dal 2% della produzione totale nel 2003 al 58% nel 2013 e, in base alle stime, raggiungerà quota 81 punti percentuali nel 2017. Ciò significa che otto metri quadrati di tessuto su dieci verranno stampati in digitale. Tali numeri testimoniano che nella Digital Textile Valley Made in Italy, l’evoluzione verso la stampa digitale è un fatto compiuto.

Il fenomeno più evidente riguarda la migrazione dalla ‘produzione di massa’ alla ‘personalizzazione di massa’, legata allo spostamento dell’interesse della domanda verso prodotti su misura del singolo consumatore e decorati con fantasie e disegni sempre più complessi e ricchi di colore. A guidare tale spostamento, i brand owner e i consumatori stessi, sempre più attenti alla differenziazione qualitativa degli articoli che acquistano. I segnali più evidenti di questa trasformazione? L’affermarsi dei ricambi più frequenti delle collezioni – sembra ormai lontana l’epoca delle due stagioni all’anno – e il

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textile scenari di mercato

Il connubio digitale ed ecosostenibile

Strettamente legato alla stampa digitale tessile è il discorso ambientale. In un periodo nel quale crescono l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’impegno per un uso consapevole delle risorse in produzione, la stampa digitale ha determinato un deciso spostamento dell’industria tessile in direzione di una gestione molto più green ed efficiente dell’intera supply chain. La differenza rispetto ai processi tradizionali è stata evidente fin dai primi anni, quando stamperie e aziende tessili impegnate nella trasformazione digitale hanno cominciato a percepire i benefici ecologici, nonché economici, legati alla nuova tecnologia. Le parole d’ordine del digital textile sono due: riduzione ed efficienza gestionale. La riduzio-

ne riguarda tutti i fronti operativi, a partire dal consumo di acqua: nel processo digitale, la diversa sequenza delle lavorazioni e l’eliminazione di alcune fasi necessarie nei processi di stampa tradizionale contribuiscono ad abbassare in misura notevole le emissioni di acqua. Allo stesso modo, il fatto che il processo digitale non comprenda una serie di lavorazioni tipiche di quello tradizionale comporta un minor consumo di energia elettrica. Altro fattore impattante sull’uso dell’energia riguarda il diverso livello di efficienza delle tecnologie impiegate. Inoltre, la tecnologia digitale consente un significativo contenimento del consumo degli inchiostri in fase di stampa, grazie al minor quantitativo di colore richiesto dal set-up time

2015 - 2020: volumi di tessuto stampati in digitale per area geografica

InfoTrends 2015-2020 Worldwide Digital Textile Forecast. L’indagine non include graphic textiles e DTG

Secondo le ultimissime proiezioni di InfoTrends, l’area EMEA continua a guidare l’aumento dei volumi di stampa tessile digitale con il 55% del totale, ma è la regione Asia-Pacifico a crescere con maggiore velocità.

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just in time nell’immissione delle linee sul mercato. L’abbassamento progressivo di tirature e volumi di stampa nonché la riduzione del magazzino, ovvero dei capi non venduti. Non da ultimo, la possibilità per designer e marchi di dare massima espressione all’innovazione creativa, realizzando filati, capi di abbigliamento, tessuti per l’home textile di maggiore appeal ed efficacia competitiva.

dei sistemi e all’utilizzo della quasi totalità di colore immesso nella macchina, fattore, quest’ultimo, che abbatte gli sprechi. Lo stesso discorso vale per coloranti e ausiliari chimici. E, ancora, con la sparizione di quadri e cilindri, anche i volumi di sprechi e di rifiuti solidi da smaltire si sono ridotti notevolmente, determinando un’ulteriore semplificazione della gestione delle macchine nonché un abbassamento dell’impatto ambientale. Se nel presente i vantaggi ambientali portati dal digital printing sono universalmente riconosciuti e, all’interno di molte aziende, tracciati e misurati, ad affacciarsi all’orizzonte è un nuovo paradigma: quello della sostenibilità quale nuova leva di competitività per le imprese del settore.

Scenari all’orizzonte A fronte dei tanti cambiamenti descritti, viene spontaneo chiedersi quali scenari si aprono per il settore tessile. Secondo InfoTrends, assisteremo a un’accelerazione del processo di adozione della stampa digitale da parte dei player del settore tessile e un conseguente cambiamento ancora più accentuato dei trend, in termini di prodotti tessili ma altresì di dinamiche di consumo di tali prodotti. Laddove sempre più numerose sono le stamperie che decidono di investire in attrezzature di stampa digitale con l’obiettivo iniziale di arrivare a soddisfare le esigenze della domanda, si verifica l’emergere di realtà ad alta specializzazione nella produzione tessile, capaci non soltanto di seguire il mercato, ma anche, e soprattutto, di spingerne sempre più in là le frontiere operative, ovvero le possibilità applicative del digital textile. Come? Conducendo al proprio interno intense attività di ricerca e sviluppo, condotte in molti casi in collaborazione con i produttori di tecnologia. Un fenomeno, quest’ultimo, particolarmente evidente in Italia.


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textile

ATTUALITÀ

Acquisizioni Epson con F.lli Robustelli si rafforza nel textile Epson Italia ha raggiunto un accordo con la famiglia Robustelli per l’acquisizione del 100% del capitale della Fratelli Robustelli, azienda comasca specializzata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di stampanti digitali inkjet per tessuto. A fronte della pluriennale collaborazione delle due aziende nel settore della stampa industriale inkjet su tessuto – di cui è frutto il progetto Monna Lisa – questo accordo ha l’obiettivo di sviluppare le competenze in ambito di produzione, portare innovazione al settore e ampliare ulteriormente le linee di prodotto. L’ingresso di Robustelli nel gruppo Epson – già proprietario, attraverso Epson Italia, di For.Tex, società comasca specializzata nella produzione di coloranti, addensanti e prodotti per il pre/ post-trattamento dei tessuti e parte del progetto Monna Lisa – consentirà alle due aziende di accelerare lo sviluppo di nuove stampanti digitali inkjet per tessuto al fine di rispondere al meglio alle esigenze della domanda attraverso una linea di prodotti ancora più ampia. A questo scopo, le due aziende svilupperanno un’attività congiunta di ricerca e sviluppo. Inoltre, avvalendosi della propria rete commerciale e di assistenza, Epson lavorerà per promuovere l’adozione di Monna Lisa in nuovi mercati in tutto il mondo.

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cquisizioni Nuovo deal per EFI: Optitex entra nell’azienda EFI continua la propria espansione nel settore del digital textile. L’azienda ha acquisito Optitex, società specializzata nello sviluppo di software per progettazione 3D integrata, attiva nei settori tessili della moda, aerospaziale, automobilistico e tecnico. L’obiettivo dell’acquisizione è quello di integrare la tecnologia 3D di Optitex nelle macchine da stampa digitali di EFI Reggiani per ampliarne l’ecosistema tessile e aiutare gli operatori del settore a definire nuovi standard di commercializzazione, produzione on-demand, efficienza dei costi e automazione nel settore dei tessuti. La simulazione digitale 3D di indumenti di Optitex, integrata dal software di creazione di motivi 2D, offre una solida soluzione in grado di accelerare lo sviluppo di prodotti a elevato volume nel settore della moda. Inoltre, queste tecnologie offrono vantaggi scalabili e di trasformazione all’interno dell’intera organizzazione, ottimizzando dal punto di vista digitale la supply chain globale, il merchandising e la vendita all’ingrosso. Con uffici in USA, Italia, India, Hong Kong e Israele, Optitex diventerà EFI Optitex – di cui sarà direttore generale l’attuale CEO, Asaf Landau – e verrà integrata nell’unità di business Productivity Software di EFI.

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textile Tecnologie di stampa

Il digitale in tutte le sue varianti Sulla spinta dell’innovazione tecnologica nella fase di stampa, l’industria tessile ha vissuto negli ultimi quindici anni una vera e propria rinascita. Gli standard qualitativi raggiungibili oggi con il digitale sono paragonabili a quelli della stampa tradizionale, sia su tessuti naturali sia su fibre sintetiche di Cristina Rossi

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L’attuale ripartizione tecnologica della filiera tessile offre un’interessante prospettiva. Degli oltre 30 miliardi di metri lineari di tessuto stampati nel settore del textile a livello mondiale, circa il 65% viene realizzato con macchine analogiche a cilindri rotativi, il 25% con macchine analogiche flatbed e un altro 6% si divide tra stampa con tavolo fisso a mano e stampa sublimatica. Esploso circa quindici anni fa, il fenomeno della stampa digitale continua a conquistare terreno, sottraendo quote di mercato alle altre tecnologie tradizionali: il suo valore in termini di volumi è stimato tra il 3 e il 4%. Per capire i motivi che stanno alla base di questa rapida crescita della stampa digitale è necessario esaminare il mercato del tessile, in particolar modo quello della moda, dove si sta assistendo sempre di più a un cambiamento delle esigenze dettato dai brand owner nonché alla trasformazione delle abitudini di acquisto e di consumo degli utenti finali. Aumenta, infatti, la richiesta di una maggiore varietà di colori e design e si accorciano, al tempo stesso, i tempi di time-

to-market. Sia che si tratti di abbigliamento sportivo o di capi di abbigliamento in generale o di arredo per la casa, lo stile e i trend stanno mutando a un ritmo sempre più serrato. L’unica tecnologia in grado di affrontare le sfide della cosiddetta ‘fast fashion’ e di sposare il concetto di personalizzazione di massa in alternativa alla produzione seriale è la stampa digitale, declinata in tutte le sue molteplici sfaccettature, alla quale vengono riconosciuti molti pregi, tra cui spiccano flessibilità e creatività, insieme alla qualità. A differenza della serigrafia, la tecnologia digitale consente infatti di riprodurre disegnature e coloriture in più varianti e con diverse dimensioni, senza porre limiti creativi e operativi. La stampa digitale viene utilizzata sia per la campionatura sia come tecnologia per la produzione vera e propria. Nella campionatura, il digital printing offre risultati immediati, garantendo un’incredibile flessibilità nella scelta del pattern della gamma cromatica e, al tempo stesso, un risparmio di tempo e costi. Come strumento di produzione aiuta a ottimizzare i


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textile

tecnologie di stampa

TIPOLOGIE DI MACCHINE DA STAMPA TESSILI Rotativa a cilindri Rotativa piana (manomacchina) Stampa con cilindri di rame Stampa a mano Sistemi sublimatici Stampa digitale

Quota di mercato 65% 25% < 1% 3% 3% 2-3%

fonte: Provost Ink Jet Consulting

Stampa diretta roll-to-roll

di più piccole dimensioni e con velocità più ridotta – destinati principalmente alla produzione di abbigliamento sportivo, soft signage e moda, un ruolo di primo piano nella rivoluzione del digital textile lo hanno giocato i sistemi di stampa scanning industriali, che – a partire dal 2003 – hanno contribuito ad accelerare l’adozione della tecnologia digitale anche per produzioni vere e proprie all’interno delle stamperie tessili più lungimiranti. Simili nel concept alle stampanti digitali inkjet di grande formato, questi sistemi consentono di stampare fino a 3,2 e 3,4 metri di larghezza e vengono utilizzati, oltre che per l’abbigliamento – da fast fashion ad alta gamma – anche per la produzione dei tessuti destinati all’home textile.

Il segmento della stampa inkjet diretta roll-to-roll è certamente il più dinamico del momento e si conferma in forte espansione. Continui miglioramenti vengono apportati in termini di velocità, qualità e performance produttive alle soluzioni presenti sul mercato, classificabili in tre categorie principali. Oltre ai plotter di stampa

La terza categoria è quella dei sistemi di stampa a passaggio singolo – o single pass – sviluppati in alternativa ai sistemi analogici: tali sistemi presentano stazioni di stampa fisse per ogni colore. L’ultima edizione di ITMA, in particolare, ha visto il lancio di sistemi di stampa single pass ad alta produttività, in grado di

costi attraverso l’eliminazione dei magazzini (sia di materiale pretrattato che di rulli o telai serigrafici) e, soprattutto, la riduzione dei tempi di produzione, sempre più legati a un nuovo concetto che si avvicina al print-on-demand.

A tutto inkjet Tra le diverse tecnologie di stampa digitale esistenti è la stampa a getto d’inchiostro ad avere aperto le maggiori opportunità all’industria tessile. Nello specifico, sono tre i segmenti dell’inkjet attualmente sotto i riflettori della filiera, ognuno dei quali vanta linee di macchine dedicate: la stampa diretta roll-toroll, la stampa a sublimazione e il direct-to-garment (DTG).

fare concorrenza alla stampa convenzionale rotativa in termini di velocità e costi, offrendo il vantaggio di una gestione flessibile delle basse tirature e delle varianti cromatiche dei disegni. I sistemi single pass sono utilizzati prevalentemente nei settori dell’abbigliamento e dell’arredamento.

Stampa a sublimazione Una gran fetta della stampa digitale su tessuto oggi viene realizzata su supporti sintetici, principalmente il poliestere, utilizzando la stampa a sublimazione. La sublimazione è quel processo chimico grazie al quale una sostanza passa dallo stato solido a quello gassoso direttamente, senza passare per lo stato liquido. La stampa sublimatica si distingue tra diretta e indiretta. La stampa sublimatica diretta viene gestita da stampanti inkjet a bobina e utilizzata su tessuti a base poliestere, molto recettivi a questo tipo di inchiostro. Il tessuto viene spruzzato come di consueto, ma il suo aspetto è opaco e la tenuta ancora molto leggera fino

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textile tecnologie di stampa

stampa tradizionale

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stampa digitale pre-trattamento del tessuto

ideazione del disegno

color management separazione colori incisione controllo paste da stampa

stampa campionatura lavaggio e magazzinaggio quadri serigrafici smaltimento paste/acqua preparazione paste e coloranti per stampa

stampa di produzione lavaggio e magazzinaggio quadri serigrafici smaltimento paste/acqua

post trattamento

• Elevate tirature • Tempi di avviamento e di preparazione dei materiali elevati • Telai serigrafici, cilindri, lastre • Disegni e motivi fissi • Tempi di riattrezzaggio elevati • Necessità di magazzino elevate • Costi di distribuzione elevati • Elevati sprechi derivanti dalla produzione • Costi elevati per contenere l’impatto ambientale • Produzione di massa

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vaporizzaggio lavaggio

finissaggio

• Basse tirature • Tempi di avviamento ridotti • Assenza di telai serigrafici • Disegni e motivi variabili e personalizzabili • Tempi di riattrezzaggio inferiori • Necessità di magazzino ridotte e ottimizzate • Costi di distribuzioni inferiori • Ottimizzazione degli sprechi • Impatto ambientale ridotto • Personalizzazione di massa fonte: “Oltre la via della seta” - Scenari e protagonisti (Quaderno 1 TSC).

al passaggio attraverso tamburi riscaldati che, fissandolo, ne ravvivano anche i colori. Nel caso della stampa sublimatica indiretta, la stampa viene effettuata su pellicole transfer e successivamente trasferita sui tessuti con calandre riscaldate. Per l’esattezza, l’immagine da trasferire viene stampata su speciali fogli di carta transfer mediante un plotter o una stampante dotata di specifici inchiostri sublimatici. Successivamente, con una pressa a caldo si stampa il transfer direttamente sul capo da personalizzare. Per effetto del calore gli inchiostri sublimano e si trasferiscono sul tessuto come vapori colorati che reagiscono con le fibre fissandosi in modo indelebile e senza alcun rilievo superficiale. Infine, viene rimosso il foglio di carta transfer e l’indumento personalizzato è pronto per essere indossato. Pur non trattandosi di una tecnologia nuova, continua a rinnovarsi e a migliorare le proprie performance, offrendo prodotti caratterizzati da una qualità sempre più elevata nei rispettivi settori di riferimento. I principali campi di applicazione della stampa sublimatica spaziano oggi dal soft signage all’abbigliamento sportivo fino all’arredo e alla decorazione, per tutti quei prodotti che richiedono l’utilizzo di tessuti in poliestere. È il sistema ideale per la stampa di abbigliamento tecnico o sportivo perché non ostruisce i pori del tessuto lasciandoli liberi di traspirare. Lo svantaggio di questa tecnica è che può essere usata solo su capi bianchi in poliestere, ma assicura immagini con colori brillanti e un maggiore dettaglio rispetto a quelle ottenute con la stampa diretta (DTG), dove gli inchiostri liquidi a contatto con le fibre creano inevitabilmente delle sbavature. Inoltre i tessuti impressi per sublimazione non temono né il sole né l’acqua, sono lavabili e possono essere utilizzati anche per allestimenti in esterno.


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textile

tecnologie di stampa

Nel caso delle classiche magliette, quasi sempre realizzate in stampa transfer come le felpe, i cappellini e altri capi in tessuto, le pellicole transfer vengono stampate specularmente e l’immagine viene fissata al tessuto con calore e pressione (una specie di ferro da stiro ben calibrato). Una tecnica analoga è utilizzata per riprodurre le immagini su altri oggetti di uso comune, come tazze, astucci, borse e ombrelli. La stampa diretta sui tessuti è meno frequente a causa dei tempi e dei costi di lavorazione più alti, ma è più performante e garantisce una migliore tenuta. Utilizza gli stessi inchiostri delle macchine tradizionali ma resi più fluidi per essere compatibili con gli impianti inkjet, e gli stessi sistemi di fissaggio. Un caso differente riguarda l’abbigliamento sportivo, specie per manifestazioni di grande richiamo in cui magliette e pantaloncini alternano i numerosi sponsor ai numeri di gara. Per questi prodotti si utilizzano tessuti sintetici come la lycra o il poliestere, che vengono stampati con inchiostri a sublimazione diretta, la cui peculiarità è di fissarsi indelebilmente a questi tipi di fibre.

Direct-to-garment - DTG Il segmento del DTG, ovvero la stampa diretta sui capi d’abbigliamento, riguarda tipicamente la stampa di T-shirt e utilizza la tecnologia a getto d’inchiostro. A sedici anni dalla sua comparsa, è un mercato giunto alla maturazione. Tuttavia, lo sviluppo di soluzioni di stampa sempre più performanti e il boom del web- to-print continuano ad alimentare questo business. I due requisiti fondamentali di una stampante DTG sono un meccanismo di trasporto per l’indumento e inchiostri speciali (inchiostri tessili inkjet) che vengono applicati direttamente al tessuto e assorbiti dalle fibre. Se inizialmente questa tecnologia utilizzava stampanti desktop a getto d’inchiostro modificate, inchiostri a pigmento e tessuti pretrattati, oggi si è passati allo sviluppo di sistemi di stampa DTG dedicati, alcuni dei quali con una capacità operativa di 400 T-shirt all’ora, contro le 20 magliette all’ora dei primi tempi. La stampa DTG è più comunemente implementata su capi composti da misto cotone o cotone, anche se i recenti sviluppi della tecnologia hanno permesso

prestazioni superiori su poliestere colorato e cotone misto. Forte di miglioramenti continui sul fronte delle teste di stampa e degli inchiostri, la stampa DTG comincia a puntare anche su alcuni segmenti di mercato storicamente legati alla stampa serigrafica. Per quanto concerne gli sviluppi futuri di questa tecnologia, da un lato i progressi nella prestampa e nello sviluppo delle giostre serigrafiche per il tessile stanno a poco a poco affermando una prospettiva di integrazione della stampa digitale, ma si tratta di un percorso ancora ai suoi inizi. Dall’altro, un’opportunità interessante per la stampa DTG riguarda l’implementazione dei sistemi di stampa flatbed con teste di stampa bidirezionale, che sta aprendo le porte alla produzione su diversi tessuti e taglie. È probabile che l’evoluzione in atto sul fronte dell’automazione dei processi di pre e post stampa porterà il settore del DTG alla conquista di aree di mercato della stampa tradizionale, sia nell’ambito delle T-shirt che in quello dell’abbigliamento.

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textile TECNOLOGIA

Quando si parla di stampa tessile è indispensabile considerare il tipo di tessuto. Ogni tessuto, infatti, richiede una lavorazione differente. Il “Sacro Graal” nella stampa digitale è oggi rappresentato dagli inchiostri a base acqua pigmentati, adatti a un’ampia gamma di tessuti. di Cristina Rossi

A ogni tessuto il suo inchiostro L’industria tessile odierna è caratterizzata da due limitazioni principali: innanzitutto ogni tessuto richiede l’impiego di un inchiostro diverso, sia che si stampi in modo tradizionale o digitale. In secondo luogo, ogni tipo d’inchiostro implica l’utilizzo di attrezzature diverse per il pre e post trattamento. Ogni inchiostro è adatto a vari tipi di tessuto. Per i tessuti naturali (cotone, lana e seta) abbiamo a disposizione quattro coloranti principali, definiti reattivi, acidi, dispersi e a pigmenti. L’inchiostro reattivo è quello più comunemente utilizzato nell’industria tessile, soprattutto nell’arredo e nella moda ed è particolarmente indicato per la stampa del cotone. Gli inchiostri acidi vengono impiegati per abbigliamento sportivo in nylon e lycra e gli inchiostri dispersi per tessuti in poliestere per le bandiere e l’home décor. Oltre alla qualità di stampa, lo stampatore deve garantire la stabilità dell’inchiostro sul tessuto e la resistenza nel caso di lavaggio e strofinamento, oltre alla capacità

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di non sbiadire, essenziale per l’utilizzo a lungo termine.

Due categorie Gli inchiostri utilizzati nella stampa tessile si suddividono essenzialmente in due categorie: a base di colorante (dye) o pigmentati e tutti hanno l’acqua come veicolo principale. Nel caso degli inchiostri a base di colorante è necessaria un’affinità fra il tipo di tessuto e l’inchiostro usato per la stampa, perché non tutti gli inchiostri aderiscono a specifici tipi di tessuti. I tessuti in cotone e in seta, ad esempio, richiedono inchiostri reattivi a base di colorante, mentre la seta e il nylon richiedono l’inchiostro acido a base di colorante. Per il poliestere è consigliato l’inchiostro disperso a base di colorante, come quello impiegato nella stampa a sublimazione. Un limitato numero di produttori attualmente offre inchiostri a base acqua pigmentati per la stampa digitale tessile, adatti a un’ampia gamma di tessuti. Un inchiostro per tutti i tessuti: questo è il punto d’arrivo auspicato nel mercato

tessile da quando la stampa del textile ha fatto il proprio ingresso nell’era digitale. La possibilità di stampare su una grande quantità di tessuti è ottenibile grazie alle caratteristiche intrinseche dell’inchiostro pigmentato. Invece di penetrare nelle fibre del tessuto e aderirvi, come nel caso dell’inchiostro a base di colorante, i pigmenti si ancorano allo strato più superficiale del tessuto a formare una pellicola di un micron. Ciò consente di stampare virtualmente su tutti i tipi di tessuto, a condizione che lo si prepari nel modo corretto. Lo spessore della pellicola d’inchiostro e il suo ancoraggio al tessuto condizionano il risultato finale: uno strato spesso si traduce nella perdita della sensazione di naturalezza del tessuto. Alcuni blasonati produttori di inchiostro hanno già introdotto sul mercato inchiostri pigmentati a base acqua adatti a tutti i tipi di tessuto. Le varie soluzioni si differenziano per alcuni parametri, tra cui la qualità di stampa, la varietà di tessuti che possono essere stampati e le caratteristiche


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textile

teCNOlOGIA

inchiostri: tradizionale e digitale a confronto tampa tessile digitale S

Stampa tessile tradizionale

Fonte: TTP Meteor Inkjet Printing 2015 Conference

inchiostri Classe colorante tecniche del risultato finale. L’inchiostro pigmentato, contrariamente a quello a base di colorante, è adatto a molti tipi di tessuti, però non ha la stessa affinità con il tessuto che è prerogativa, invece, dell’inchiostro a base di colorante; questo fa sì che sia necessario un pretrattamento del tessuto e, in alcuni casi, anche un post trattamento. In assenza di affinità col tessuto, l’adesione si ottiene grazie a un collante, un co-polimero. Il collante è un componente di fondamentale importanza di ogni inchiostro pigmentato e determina molte delle caratteristiche dell’inchiostro stesso. Il collante deve essere compatibile con le componenti dell’inchiostro, quali gli additivi, e con le fibre del tessuto. Infatti, è il collante che fissa il pigmento al tessuto. Molte aziende hanno cercato di ovviare a questi limiti di entrambe le tipologie di inchiostri (pigmentati e a base di colorante) che impediscono alla stampa digitale di diventare il processo dominante in tutta l’industria tessile.

Trattamenti pre e post Gli inchiostri tessili digitali garantiscono certe caratteristiche di applicazione e resistenza a patto che vengano adottati alcuni accorgimenti: prima della stampa il tessuto viene trattato con un substrato ricettivo che migliora l’adesione del colore. Dopo la stampa si procede al fissaggio del colore: è quasi sempre necessaria una preparazione e, dopo la stampa, un fissaggio, che avviene sempre tramite calore utilizzando a seconda dei casi il vapore, il termofissaggio a induzione o la calandratura a pressione. La preparazione è fondamentale perché gli inchiostri digitali sono molto più fluidi di quelli serigrafici e quindi maggiormente volatili,

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BRE

una modifica che evita l’intasamento dei circuiti di distribuzione e delle testine. Alcuni modelli di stampante sono compatibili con più tipi di inchiostri, la cui sostituzione comporta semplicemente il lavaggio del circuito di distribuzione e delle testine. Il metodo più utilizzato per la stampa di tessuti sintetici come lycra o poliestere è la tecnologia a sublimazione diretta, che sfrutta gli inchiostri sublimatici pigmentati. La stampa avviene direttamente sul tessuto senza altri accorgimenti, ma i colori rimangono instabili e sbiaditi fino al fissaggio, che avviene in linea con una calandra posta tra il piano di stampa e il riavvolgitore.

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textile tech-in-depth

Quello degli inchiostri a pigmento è uno dei temi caldi del dibattito tecnologico della filiera della stampa digitale tessile. Lo abbiamo approfondito con Bordeaux Digital Printink, promotore del concept ‘one ink for all fabrics’ di Paola Bonfanti

‘Un unico inchiostro per tutti i tessuti’, il concept che cambia il digital textile? Non si può parlare di stampa digitale tessile senza affrontare il tema degli inchiostri, uno degli aspetti più delicati del processo di produzione che può trasformarsi, a seconda del punto di vista, in un limite o in un’opportunità. È per questa seconda prospettiva che ha optato Bordeaux Digital Printink. L’azienda israeliana, specializzata nello sviluppo di inchiostri per tecnologie inkjet per i settori delle arti grafiche e del textile, ha sposato la filosofia del pigmento, promuovendo il concept ‘one ink for all fabrics’ – un unico inchiostro per tutti i tessuti’. Una direzione tecnologica che, secondo il produttore, porterà la stampa digitale tessile a compiere – finalmente – il grande salto di qualità. Della vision e delle strategie di Bordeaux abbiamo parlato con Guy Evron, marketing manager dell’azienda.

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Un decennio di stampa digitale tessile. Un commento sullo stato dell’arte di questa tecnologia? Dopo un decennio di sviluppi e progressi nelle tecnologie di stampa digitale per l’industria tessile, la percentuale del tessuto stampato in digitale rimane minima. Non si può non interrogarsi sul perché il digital textile, che risponde appieno alle esigenze della domanda contemporanea, rimanga ancora un mercato di nicchia dal punto di vista della produzione. A fronte del cambiamento in atto nei trend e nelle dinamiche di consumo del tessile – dalla richiesta di una sempre più ampia varietà di colori e disegni ai nuovi cicli di rotazione delle collezioni fino all’affermarsi della personalizzazione di massa – la stampa digitale rappresenta chiaramente l’opzione tecnologica di maggiore impatto in termini di efficienza, flessibilità e sostenibilità per tutti gli attori della filiera, designer, brand owner e, naturalmente, stampatori

tessili. Tuttavia, vi sono dei limiti insiti alla stampa digitale tessile industriale contemporanea che non ne consentono l’affermazione definitiva quale tecnologia dominante sul mercato.

Vogliamo approfondire questo aspetto? A mio avviso, sono due i fattori che frenano l’espansione della stampa digitale nel settore tessile. In primo luogo, ogni tipo di tessuto richiede l’impiego di un inchiostro diverso e, in secondo luogo, per ogni combinazione specifica di tessuto e inchiostro è necessario utilizzare attrezzature differenti, sia per la stampa che per le fasi di pre e post trattamento. In una parola, ci sono inchiostri specifici e specifici trattamenti e macchinari necessari per i diversi tipi di tessuto: cotone, nylon, poliestere e viscosa non possono essere stampati utilizzando lo stesso processo di stampa. Tale fattore incide sull’attività degli stampatori tessili digitali, in


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textile

tech-in-depth

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tessuti stampati in digitale possono creare ambienti personalizzati: le tante possibilità applicative sono state messe in mostra da Bordeaux sullo stand della scorsa drupa.

EDEN PG, i plus • È compatibile con qualsiasi sistema di stampa digitale tessile, ovvero non richiede investimenti particolari in macchinari e/o attrezzature; • Richiede un unico pre-trattamento per tutti i tipi di tessuto, consentendo la realizzazione di diverse applicazioni sulla stessa linea di produzione; • Non richiede alcun tipo di post-trattamento oltre all’asciugatura; • Offre notevoli vantaggi in termini di sostenibilità ambientale e risparmio energetico.

salto di qualità. Ritengo che si tratti dell’unica via perseguibile nel settore della stampa tessile digitale.

quanto ne limita la flessibilità in termini di differenziazione delle lavorazioni e dell’offerta: non a caso, i player del settore tendono a specializzarsi in una lavorazione e a concentrarsi su una singola linea di processo. La necessità di sottoporre il materiale a pre e/o post trattamenti, per garantire la resistenza e la durata della stampa, costituisce un ulteriore limite all’efficienza operativa.

Qual è la vostra proposta per il digital textile? Il nostro prodotto di punta per il digital textile è EDEN PG, un inchiostro a pigmento a base acqua che consente la stampa digitale diretta su tutti i tipi di

Qual è la vision di Bordeaux? dentikit I

Laddove l’inchiostro gioca un ruolo cruciale nel determinare l’efficacia del processo di stampa digitale, tale aspetto può rappresentare un limite o trasformarsi in un’opportunità. Bordeaux ha optato per la seconda, scegliendo di percorrere la strada del pigmento. Del resto, l’inchiostro a pigmento è il più utilizzato nella stampa tessile convenzionale per la sua adattabilità alla stampa su diversi tessuti. Lo stesso principio viene portato nel digital textile: un inchiostro universale, ovvero in grado di stampare su tutti i tipi di tessuto in un unico processo e con un unico sistema di stampa, può fare la differenza e consentire alla tecnologia di stampa digitale tessile di compiere il tanto atteso

Bordeaux Digital Printink sviluppa, produce e distribuisce inchiostri per tecnologie a getto di inchiostro, rivolgendosi ai settori delle arti grafiche in generale. I prodotti dell’azienda spaziano dagli inchiostri per stampanti wide e superwide delle diverse tipologie – eco, solvent, UV e UV LED, dye sub e latex – a laminazioni liquide e protezioni UV per stampe di grande formato, copertura di veicoli e finitura di documenti.

tessuto – naturali, artificiali, sintetici e mischie – in un unico processo. Il nuovo ‘inchiostro per tutti i tessuti’ necessita solo di pretrattamento, mentre non richiede alcun post-trattamento chimico, ed è compatibile con le principali teste di stampa in uso nel settore tessile – Kyocera, Epson DX, Konica Minolta e Ricoh Gen 5. Inoltre, EDEN PG ha recentemente ottenuto le certificazioni GOTS e Oeko-Tex, ulteriore garanzia dell’idoneità dei nostri inchiostri anche per le applicazioni più sensibili.

Quali le prestazioni e quali gli ambiti applicativi del nuovo inchiostro? EDEN PG supera la maggior parte delle problematiche associate al pigmento in digitale, quali scarse prestazioni in termini qualitativi e bassa solidità del colore. Sottoposto ai test di riferimento, il nuovo inchiostro ha mostrato elevata resistenza alla luce (7/8), al lavaggio (5/5) e allo sfregamento (5/5). Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto all’utilizzo per applicazioni indoor e outdoor, per l’home textile e l’home decoration nonché per il comparto del fashion, incluso l’abbigliamento sportivo.

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textile SPAZIO DESIGNER

Disegnature più complesse, gamme cromatiche pressoché infinite e un prêt-à-porter sempre più just-in-time: così cambia il ruolo del disegnatore tessile in un settore interessato dalla trasformazione digitale di Paola Bonfanti

design e tecnologia nell’era del digital textile È il primo attore della filiera tessile e vanta una prospettiva privilegiata sull’evoluzione in atto: il disegnatore coglie le tendenze della domanda e le coniuga alle opportunità creative e produttive offerte dalla tecnologia vigente. A Fulvio Alvisi, da quarant’anni protagonista del design tessile internazionale e presidente dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili, abbiamo chiesto di raccontarci il suo punto di vista sulla trasformazione digitale dell’industria tessile, che ha trovato nel distretto comasco il suo centro propulsore.

Partiamo dalla sua professione. Che cosa si intende per disegnatore tessile? Il disegnatore tessile è il primo anello dell’intera filiera e la sua mission è quella di ideare i tessuti. È un creativo che elabora i motivi destinati a dare vita alla stoffa per realizzare le future collezioni nelle diverse forme, dall’abbigliamento all’arredamento. Le sue proposte

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devono colpire l’immaginario individuale e collettivo, coinvolgere, suscitare delle emozioni e delineare, in un certo senso, uno stile di vita. Per questo, al disegnatore tessile sono richieste una conoscenza approfondita dei trend presenti e passati e una spiccata capacità di cogliere in anticipo le tendenze emergenti, oltre a un’eccellente padronanza degli strumenti del mestiere.

Come cambiano i trend nell’era della stampa digitale? La prima considerazione da fare riguarda il fatto che non stiamo parlando di articoli di prima necessità: il prodotto moda vive dell’emozione che suscita, pertanto deve essere comunicativo, accattivante e innovativo per attrarre il consumatore e spingerlo all’acquisto. Questo spiega la ciclicità tipica del settore, che vede alternarsi collezioni caratterizzate da una continua evoluzione,

in particolare, dei colori e delle fantasie. La prerogativa just in time della stampa digitale ha, di fatto, contribuito a rendere la rotazione degli articoli più veloce, mentre l’impatto complessivo è stato tale da creare una nuova domanda, interessata a disegni sempre più complessi, diversi ed esclusivi, favorendo una sorta di personalizzazione di massa. Un fenomeno che ci spinge a osare ed essere sempre più propositivi. Per quanto riguarda l’evoluzione dei motivi, è interessante rilevare come, dopo anni di dominanza di disegni fotografici e digitali, si stia verificando un ritorno all’espressione della manualità e a un gusto estetico che apprezza motivi più naturali con elevato contenuto artistico. Un fenomeno che ci ha portato, in questo ultimo periodo, a creare disegni diversi, frutto della combinazione degli strumenti a nostra disposizione, tradizionali e digitali.


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textile

SPAZIO DESIGNER

Chi è Fulvio Alvisi Fulvio Alvisi lavora da 40 anni nell’industria tessile. Con la sorella Luciana è titolare dello studio comasco Alvisi e Alvisi, specializzato nel disegno per tessuti d’arredamento, carta da parati e lingerie e nella ricerca di trend. Alvisi riveste attualmente la carica di presidente dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili, ed è stato vicepresidente della Camera di Commercio di Como e presidente del Consorzio Comocrea. È docente presso lo IED – Istituto Europeo di Design – Accademia di Belle Arti Galli di Como nei corsi di Fashion Textile e Product Design.

Quali sono le opportunità legate alla stampa digitale? Dalla prospettiva del disegnatore tessile, la tecnologia di stampa digitale ha contribuito ad ampliare in misura notevole le possibilità creative, permettendo di riprodurre disegnature più complesse e caratterizzate da una gamma cromatica vastissima. Con la stampa digitale non ci sono più limiti nel numero dei colori e nelle dimensioni e, allo stesso tempo, si lavora con una maggiore flessibilità in termini di diversificazione delle collezioni e degli assortimenti. Inoltre, la capacità – a livello produttivo – di realizzare un prodotto diversificato e in lotti sempre più piccoli, ci consente di soddisfare le richieste di una domanda in cerca di esclusività su fasce di mercato sempre più ampie. La sfida di questi anni è quella di cogliere e comprendere appieno questo cambiamento di scenario tecnologico e di interpretarlo con le nostre creazioni, nel modo più efficace, originale e innovativo possibile.

E per quanto riguarda la qualità? Si tratta di un aspetto particolarmente importante, in quanto parliamo di un supporto

non regolare – il tessuto – che presenta una serie di complessità tecniche, e di un mercato – quello della moda – molto esigente. Tuttavia, la stampa digitale ha compiuto enormi passi in avanti sul fronte della qualità, tanto che oggi alcune delle peculiarità caratteristiche dei tessuti stampati in digitale sono prese come parametro di riferimento.

Qual è il know how oggi richiesto ai designer? Ogni volta che una nuova tecnologia fa la propria comparsa, tra i rischi che si corrono vi è quello di perdere – o meglio, di non riuscire a trasmettere alle nuove generazioni – tutto quel bagaglio culturale, fatto di esperienza e maestranze, legato alle tecnologie convenzionali. Nel nostro settore, si tratta di un rischio concreto e la sfida del presente è quella di acquisire la tecnologia digitale e sfruttarne al meglio le potenzialità, senza però dismettere la sensibilità e il know how legato ai sistemi di stampa tradizionali. Una sfida che è particolarmente sentita nel distretto tessile comasco, la cui tradizione culturale rappresenta una risorsa competitiva di grande importanza.

Il distretto tessile comasco è al centro della trasformazione digitale. Qual è il suo valore? Il distretto tessile di Como è un luogo di alta creatività, anche da un punto di vista tecnologico. È la ‘Silicon Valley’ dell’industria tessile, in quanto ospita tutti i player della filiera che interagiscono fra di loro, condividendo le proprie professionalità: questa caratteristica di avere aziende ad alta specializzazione che, a seconda della situazione e delle esigenze di mercato, hanno saputo trovare il modo di aggregare le proprie competenze, ha contribuito a portare l’eccellenza italiana ad affermarsi a livello mondiale. Non dobbiamo dimenticarci che il made in Italy non è solo un’etichetta, ma è la somma di tutta questa serie di componenti a valore aggiunto che ci consentono di essere propositivi e riposizionarci continuamente, alimentando e mantenendo una leadership riconosciuta.

L’intervista è stata pubblicata su ‘Scenari e Protagonisti’, il primo quaderno della collana ‘Oltre la via della Seta: l’industria tessile nell’era della stampa digitale’, un progetto promosso dal Textile Solution Center.

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textile L’INSIDER

Creazioni Digitali

NEL SEGNO DELL’INNOVAZIONE CONTINUA

Ha puntato fin dall’inizio sulla stampa tessile digitale e non ha mai smesso di investire in tecnologia: Creazioni Digitali ha saputo consolidare la propria posizione nel mercato del transfer ed è pronta a scommettere su una tecnologia innovativa green drop - basata sul pigmento Di Paola Bonfanti

Roberto Lucini, fondatore e titolare di Creazioni Digitali, è “innamorato” della stampa digitale su tessuto e continua con entusiamo a cogliere le sfide di un settore in continua evoluzione

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Quella di Creazioni Digitali è la storia di una piccola stamperia digitale attiva nel mondo della moda che ha saputo mettere in campo progetti ambiziosi e raggiungere, nell’arco di pochi anni, obiettivi importanti. Ricerca, innovazione, servizio e ambiente sono i driver strategici dell’azienda comasca che, seguendo un percorso di crescita specifico e articolato in diverse fasi, ha continuato a evolversi spingendo sempre più in là gli orizzonti operativi e tecnologici. Specializzata nella stampa digitale transfer, a dieci anni dalla fondazione e a fronte del consolidamento della propria posizione nel mercato di riferimento, Creazioni Digitali ha

deciso di compiere un ulteriore salto di qualità, avviando una nuova fase: l’azienda ha effettuato una serie di investimenti in direzione di un ampliamento della struttura operativa e del potenziamento della capacità produttiva e del parco macchine, con l’inserimento di nuove linee di produzione. La grande scommessa del presente riguarda anche una scelta di campo tecnologica: Creazioni Digitali ha sposato la filosofia del green drop e ospita al suo interno un centro di ricerca e innovazione gestito in collaborazione con EFI Reggiani.

Nel cuore dell’azienda Nata nel 2006 da un’idea dell’attuale titolare, Roberto Lucini, Creazioni Digitali ha cavalcato fin dall’inizio l’onda della rivoluzione del digital textile. “Ho sempre lavorato nel mondo tessile, ma l’incontro con la stampa digitale è stato folgorante. Mi sono innamorato immediatamente di questa tecnologia, della quale


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textile

L’INSIDER

ho subito colto le grandissime potenzialità”, ha spiegato Lucini. “La capacità di innovare in modo continuo e la flessibilità operativa e applicativa del digital textile printing aprivano le porte a nuovi mercati e nuovi orizzonti di business. Inoltre, a differenza della stampa tessile convenzionale, si trattava di una tecnologia alla portata di chi avesse, come me, esperienza nel settore e spirito di iniziativa: tali considerazioni mi hanno spinto ad aprire la mia azienda”. Con un fatturato di 3,5 milioni di euro, una produzione annua di 1,5 milioni di metri lineari di tessuto stampato e un team di 24 persone – a cui si aggiunge la forza commerciale, Creazioni Digitali opera come terzista. Il mondo della moda e quello dell’arredo sono i principali mercati di riferimento, ai quali si sono aggiunti, negli ultimi anni, allestimenti fieristici e visual communication, seppur con un peso minore. L’azienda – una delle poche nell’area comasca a offrire la grande altezza

sia in ambito di stampa che in ambito di attrezzature post-stampa – segue al suo interno l’intero processo di stampa del tessuto offrendo un servizio completo, inclusi lo sviluppo di disegni e varianti e lo studio di progetti personalizzati. “Oggi la differenza non la fai solo con la tecnologia, ma anche con i disegni e la creatività. I gusti dei consumatori cambiano continuamente e noi dobbiamo essere in grado di anticipare il più possibile tali cambiamenti. Per questo, tra i progetti in cantiere abbiamo anche la creazione di uno studio di disegno gestito da giovani designer il cui compito sarà quello di proporre idee innovative. Lo studio partirà a settembre”. E sempre a settembre è prevista l’inaugurazione della nuova sede di Creazioni Digitali. Un nuovo capannone – di 10mila m2 – ospiterà il parco macchine dell’azienda, inclusi i sistemi di stampa di ultima generazione in arrivo, e il centro di ricerca e sviluppo di EFI Reggiani, al quale saranno dedicati 110 m2 di superficie.

Focus tecnologico La stampa a sublimazione rappresenta il core business storico dell’azienda, che conta su un parco macchine composto da tecnologie di ultima generazione, quali i sistemi di stampa inkjet TS300P-1800 e TS500P-3200 di Mimaki, entrambi ad alta produttività e di grande e grandissimo formato, ideali per la produzione di tessuti per arredamento di grande altezza. Zoccolo duro del reparto di stampa sublimatica, la batteria dei sistemi Mimaki JV33 e JV5 – dieci sistemi in totale di cui due dotati di inchiostri fluo – “un patrimonio dell’Unesco”, secondo Lucini “capace di produrre oltre mezzo milione di metri lineari all’anno con diversi disegni e lotti frazionati”. “Digitale vuol dire innovare e ciò implica la necessità di continuare a investire per rinnovarsi. È un presupposto da cui non si può prescindere”.

Quella dell’innovazione continua nella tecnologia – transfer e non – è la strada percorsa da Creazioni Digitali e in tale ambito si colloca il progetto green drop, sviluppato attraverso una collaborazione diretta con EFI Reggiani. “Il rapporto con EFI Reggiani è partito con l’installazione, nel 2013, di un sistema ReNOIR COMPACT 180 – la prima soluzione di questo tipo in Italia – a cui è seguito un secondo sistema, stesso modello ma una versione più aggiornata”, ha raccontato Lucini. “Il passo successivo è stato quello di creare presso la nostra struttura un centro di R&D di EFI Reggiani, utilizzato altresì come centro demo per altre stamperie. Qui vengono condotti studi, ricerca e sviluppo per portare innovazione nel settore. Ed è qui stiamo portando avanti il progetto green drop”.

Una nuova frontiera Per Lucini, green drop è la sfida del presente e del futuro: “L’inchiostro a pigmento è l’unico che consente di utilizzare un solo sistema di stampa per la produzione di diverse tipologie di filati e di diverse applicazioni, portando un indiscutibile vantaggio operativo a noi stampatori tessili”. Il passo successivo del progetto di ricerca su questi inchiostri riguarderà l’installazione nel nuovo capannone di una soluzione all-in-one (AllIn Green Printing Process) dal concept innovativo di EFI Reggiani (in formato 340 cm) – in grado di preparare il tessuto, stampare e polimerizzare a bordo. “La nostra è una scelta definitiva alla base della quale ci sono due motivazioni. Da un lato, il pigmento ci consentirà di stampare le mischie, i tessuti composti da fibre/filati diversi. Dall’altro, entra in gioco la questione della sostenibilità ambientale, verso la quale la nostra azienda è sempre stata molto sensibile. Con green drop, il consumo di acqua è ridotto ai minimi termini e con esso anche l’impatto ambientale del processo di produzione”, ha concluso Lucini.

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Il parco macchine • 10 Mimaki JV33 e JV5 • 2 EFI Reggiani ReNOIR COMPACT • 2 Calandre Salvadè In arrivo: • 1 EFI Reggiani ReNOIR a pigmento • 1 Calandra Salvadè


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textile l’insider

Stamperia di Cassina Rizzardi

La scelta di industrializzare il tessile digitale

Di Paola Bonfanti

Lino Curti, amministratore delegato di SCR e figlio del fondatore e presidente dell’azienda, Federico Curti.

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Stamperia di Cassina Rizzardi (SCR) è stata la prima azienda tessile dell’area comasca a intraprendere la strada dell’industrializzazione digitale spinta, nell’ambito della produzione e nell’ambito dei servizi. Con quasi settant’anni di storia nel settore della stampa tessile, l’azienda è approdata al digital printing nel 2007, optando per un modello di produzione innovativo, industriale e integrato. Tale vision strategica e una politica improntata all’investimento continuo in tecnologie all’avanguardia hanno consentito a SCR di conquistare una posizione di leadership tra le realtà tessili attive nell’area lombarda e di affermarsi sul panorama internazionale, nonché di aprire le porte a nuove aree di mercato. C

Dall’adozione del digitale a oggi, Stamperia di Cassina Rizzardi ha puntato sull’investimento in tecnologie di produzione e macchinari di pre e post-stampa, per differenziare e rendere più competitiva l’offerta, ampliare i mercati di riferimento e acquisire nuovi clienti

ronaca di una evoluzione Fondata nel 1947 a Como e trasferita a Cassina Rizzardi nel 1984, SCR è specializzata nella stampa e nel finissaggio del tessuto in conto terzi. Abbigliamento femminile e arredamento di alta gamma ne costituiscono i mercati di riferimento, serviti attraverso un rapporto diretto con i converter tessili, intermediari dei grandi marchi della moda. L’azienda – a conduzione familiare e con 180 dipendenti all’attivo – vanta una produzione annua di 7 milioni di metri lineari di tessuto stampato per un fatturato di 30 milioni di euro. La storia di SCR è caratterizzata da una crescita costante, costruita seguendo l’evoluzione delle macchine da stampa tessili: “Iniziammo con le prime mano


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textile

l’insider

SCR ha destinato, negli ultimi due anni, 5,5 milioni di euro all’acquisto di tecnologie di stampa all’avanguardia, incluse tre soluzioni EFI Reggiani ReNOIR, di cui una ReNOIR TOP, e una MS LaRio single pass.

parco macchine di dimensioni industriali e a ciclo completo, dalla preparazione dei tessuti fino a lavaggio, asciugatura e finissaggio. “Non siamo stati tra i primi ad adottare la tecnologia digitale, ma siamo stati i primi a intraprendere la strada dell’industrializzazione digitale spinta, nella produzione e nei servizi. Abbiamo continuato a investire negli anni, procedendo con la graduale sostituzione dei sistemi di stampa tradizionali a favore dell’implementazione del parco macchine digitale, che è attualmente competitivo e diversificato”, spiega Lino Curti, amministratore delegato di SCR, nonché figlio di Federico.

Tecnologia all’avanguardia

macchine tradizionali, con cui lavorammo fino agli anni duemila. Nel 2004, installammo la prima macchina rotativa Reggiani e nel 2007 la prima macchina digitale inkjet industriale, una delle prime di questa tipologia mai installate”, racconta Federico Curti, presidente di SCR. Questa incessante trasformazione tecnologica ha consentito all’azienda di incrementare nel tempo la flessibilità operativa e di proporre differenti tipologie di prodotti, mantenendosi in linea con l’evoluzione dei gusti e delle esigenze della domanda. L’avvicinamento al digital printing risale al 2005. Dopo due anni di sperimentazioni e di osservazione del mercato, il management decise di investire in maniera importante nella tecnologia digitale, puntando ad allestire un

Oltre a una rotativa e a un sistema di stampa tradizionale, il parco macchine di SCR dispone oggi di 30 sistemi di stampa digitale. “Quando siamo partiti, la stampa digitale afferiva a pochi punti percentuali della nostra produzione, mentre oggi ne rappresenta il 75%”, sottolinea Federico Curti. Accanto a una serie di sistemi Mimaki per la stampa a sublimazione e a stampanti inkjet di tipo scanning di Epson – frutto dei primi investimenti nel digitale – a fare la differenza competitiva sono le soluzioni di recente installazione: SCR ha destinato, negli ultimi due anni, 5,5 milioni di euro all’acquisto di tre sistemi di EFI Reggiani – due ReNOIR Pro a 16 teste di stampa e una ReNOIR TOP a 32 teste di stampa – e di un sistema single pass LaRio di MS Printing. Lo spiega Lino Curti: “Eravamo alla ricerca di sistemi inkjet sempre più affidabili dal punto di vista della qualità e flessibili dal punto di vista dei tessuti, laddove l’andamento ciclico tipico del mondo della moda richiede alle aziende tessili un grande sforzo in termini di rinnovamento continuo di creatività e offerta. Le soluzioni che abbiamo scelto rispondono appieno a tali esigenze. Siamo rimasti colpiti dalla grande stabilità e costanza

del risultato delle nuove macchine ReNOIR. Sono capaci di adattarsi a tutti i substrati che trattiamo, come seta, cotone, viscosa, poliestere, garantendo alti standard di produttività, qualità e affidabilità”. Queste ultime installazioni – e in particolare il sistema EFI Reggiani ReNOIR TOP, installato a dicembre 2015, con stampa a 8 colori su un formato di 180 centimetri di larghezza e una velocità di 140 metri lineari/ora, inchiostri a base acqua nelle diverse tipologie dei reattivi, acidi e dispersi – stanno consentendo alla stamperia comasca di conseguire uno degli obiettivi primari del management, ovvero l’ampliamento del mercato di riferimento verso la fascia medioalta e la conseguente acquisizione di nuovi clienti.

Integrazione e ambiente È all’intero processo, e non alla sola stampa, che SCR rivolge i propri sforzi in termini di investimento e R&D. L’ampia struttura produttiva dell’azienda ospita attrezzature per le lavorazioni di pre e post-stampa, impiegate per trattare il tessuto prima di sottoporlo al processo di stampa e, successivamente, per il fissaggio dei colori, il lavaggio e vaporizzo, la rifinitura. “Ritengo che il completamento della linea di servizio e il controllo diretto sull’intero processo di produzione possano rappresentare un vantaggio competitivo notevole”, afferma Lino Curti. A contraddistinguere la stamperia è altresì la scelta di operare in modo sostenibilie: “Siamo tra i pochi stampatori che puntano sulla qualità certificata, rispettando le richieste più stringenti dei marchi del fashion per una lavorazione ecologica e priva di sostanze tossiche”. L’impegno ambientale di SCR è dimostrato anche dagli investimenti fatti: 12.000 mq di pannelli fotovoltaici e un impianto di cogenerazione che recupera il vapore, consentendo un recupero dell’80% del fabbisogno energetico dell’azienda.

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Il parco macchine • 1 Rotativa Reggiani • 12 Mimaki JV5 • 16 Monna Lisa Epson • 2 EFI Reggiani ReNOIR Pro • 1 EFI Reggiani ReNOIRTOP • 1 MS LaRio • 4 Linee di lavaggio • 5 Vaporizzi • 6 Rameuse


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FIB

innovazione e r&d, driver di crescita nel tessile

Ruota intorno alla stampa a pigmento l’attività di FIB, una fotoincisione bergamasca che ha saputo affermarsi anche nel settore della stampa tessile digitale grazie a una serie di investimenti mirati e a un’intensa attività di ricerca e sviluppo condotta internamente Di Paola Bonfanti

Giancarlo Gallizioli, fondatore e titolare di FIB. Sopra, il sistema Monna Lisa. Nella pagina accanto, il sistema ReNOIR con i serbatori colore.

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È una fotoincisione specializzata nel digital textile dallo spirito pionieristico. FIB (Fotoincisione Industriale Bergamasca) si presenta oggi come una realtà produttiva all’avanguardia, dotata di soluzioni di ultima generazione e sempre pronta ad affrontare le nuove sfide tecnologiche per continuare ad accrescere il proprio know how e a mantenere la competitività sul mercato di riferimento. L’adozione della stampa digitale – un percorso intrapreso alle origini di questo fenomeno – ha consentito all’azienda di rinnovarsi costantemente nel tempo, adeguando l’offerta e i servizi all’evoluzione delle esigenze della domanda. A contraddistinguere la stamperia bergamasca nel percorso del digital textile è la strategia fondata

su una scelta tecnologica ben definita: fin dall’inizio, FIB ha puntato tutto sulla stampa a pigmento, in controtendenza con le policy della maggior parte degli stampatori. Una strategia che si rivela più attuale che mai e che proprio nel presente, a fronte del recente spostamento dell’attenzione generale sul tema del pigmento e al conseguente avvicinamento di molte stamperie a tale tecnologia, conferisce a FIB un vantaggio importante.

Dalla fotoincisione al digitale

Fondata nel 1975 da Giancarlo Gallizioli, tuttora alla guida dell’azienda, FIB nacque come realtà specializzata nel settore della fotoincisione di quadri e cilindri per la stampa tessile. Il fiorire di numerose stamperie nell’area bergamasca consentì all’azienda


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textile

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di crescere velocemente nel corso del primo decennio di attività. Trascinata da un management attento all’evoluzione delle tecnologie, FIB cominciò a seguire con interesse la stampa digitale dal momento dalla sua comparsa, portando avanti internamente ricerche e sperimentazioni. “Nel corso degli anni Novanta, cominciammo a realizzare prove di stampa su tessuto, utilizzando i piccoli plotter allora disponibili. Grazie a questa attività, eravamo già in grado di fornire ai clienti dei piccoli campionari di stampa, realizzata prima su carta e, successivamente, su tessuto”, ha spiegato Giancarlo Gallizioli. Avendo colto con tempismo le potenzialità della nuova tecnologia, FIB ha deciso di spostare il proprio core business sulla produzione in digitale, intraprendendo un percorso di forti investimenti in soluzioni di ultima generazione. Lenzuola, tovaglie, tappezzerie e tendaggi, ma anche striscioni, allestimenti fieristici, articoli promozionali, riproduzione di quadri e fotografie su tessuto compongono la variegata offerta della stamperia, che si rivolge prevalentemente al mercato dell’home textile e dell’arredamento e, in misura minore, anche all’abbigliamento. Le fibre trattate sono quelle naturali – dal cotone al lino alla canapa fino alle mischie – tutte compatibili con la stampa a pigmento.

Climax tecnologico Il primo investimento importante in una soluzione digitale di produzione risale al 2003, quando FIB decise di installare un sistema di stampa Monna Lisa (da 160 cm di larghezza di stampa) di Epson e Robustelli. Tra 2006 e 2007 vennero acquistate altre due Monna Lisa (da 320 cm). “La specificità della nostra stamperia è legata a due elementi. Oltre alla scelta della stampa a pigmento quale tecnologia di riferimento, abbiamo optato per un parco

macchine di grande altezza – ad oggi abbiamo sistemi da 320 e 340 cm di larghezza di stampa. Questa attrezzatura è funzionale al nostro principale mercato di riferimento – l’arredamento e la biancheria per la casa – e, al contempo, ci conferisce grande flessibilità e versatilità dal punto di vista delle applicazioni”, ha spiegato Gallizioli. A fronte dell’evoluzione del mercato del digital textile e delle esigenze della domanda, FIB è tornata a investire. Il 2015 ha visto l’installazione di una Monna Lisa di ultima generazione – a 8 colori e dotata di 32 teste di stampa. “Oltre alla qualità di stampa, il mercato richiede un servizio flessibile, affidabile e puntuale – con tempistiche sempre più orientate al just in time. Per soddisfare tali esigenze in modo un ottimale, l’aggiornamento tecnologico diviene una necessità”.

le soluzioni di ultima generazione, il processo di stampa è più veloce, è possibile stampare diversi tessuti e mischie, e la produttività è in continuo aumento. Per quanto riguarda la qualità – sicuramente più elevata – i nostri test dimostrano che anche il livello

Ultime evoluzioni FIB ha segnato un punto di svolta all’inizio del 2016 con l’acquisto di un sistema di stampa EFI Reggiani ReNOIR TOP, con 340 cm di larghezza e 32 teste di stampa. Installata lo scorso aprile, la nuova soluzione dovrebbe aiutare l’azienda a compiere ulteriori passi significativi sul fronte della stampa a pigmento, in un momento in cui l’attenzione della filiera verso questa tipologia di inchiostri è molto forte. “Quella della stampa a pigmento è stata una scelta consapevole e mirata, in parte legata al nostro settore di riferimento: il pigmento è da sempre il tipo di colorante utilizzato in prevalenza per la stampa dei tessuti destinati all’home textile – anche nella stampa convenzionale – in quanto consente di produrre diverse fibre senza richiedere cambi continui degli inchiostri. Tuttavia, ritengo che i vantaggi siano anche altri”, ha raccontato Gallizioli. “Negli ultimi anni, c’è stata un’evoluzione molto rapida della tecnologia a pigmento: con

di solidità e resistenza a fattori quali luce, lavaggio e sfregamento è migliorato in misura notevole”. E non mancano considerazioni di carattere ambientale ed economico: “Con la stampa a pigmento si abbatte il consumo di acqua e, di conseguenza, riusciamo a produrre in modo ecologicamente ed economicamente più sostenibile”. A fronte degli ultimi investimenti, FIB si pone obiettivi ambiziosi per i prossimi anni. “Con la maggiore capacità di stampa acquisita grazie all’ultimo investimento, ci aspettiamo un aumento dei volumi già a partire dall’anno in corso. In prospettiva, puntiamo ad ampliare il mercato di riferimento, sia in termini geografici – guardando anche al di fuori dell’Italia – sia in termini di segmenti e settori di interesse”, ha concluso Gallizioli.

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Il parco macchine • 1 Monna Lisa (160 cm) • 2 Monna Lisa (320 cm) • 1 Monna Lisa EVO • 1 EFI Reggiani ReNOIR TOP


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TheColorSoup

Textile 2.0: l’e-commerce dei tessuti made in Italy

Uno shop online dedicato alla stampa dei tessuti on demand, ma anche un blog e un trendsetter: tutto questo è TheColorSoup, un progetto di textile 2.0 made in Italy, nato dall’intuizione di un team di tre giovani e dal supporto di un colosso italiano del tessile, quale è Gruppo Miroglio Di Paola Bonfanti

Daniela Bertero, Elena Guarene e Lorenzo Zottar, il dream team che ha fondato la start up TheColorSoup.

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La trasformazione dell’industria tessile nell’era della stampa digitale passa anche attraverso il web. Il primo negozio di tessuti 2.0 made in Italy è già realtà: si chiama TheColorSoup e ha alle spalle una delle aziende tessili più importanti d’Europa, Gruppo Miroglio. Il progetto è frutto dell’iniziativa di tre giovani in seno all’area Miroglio Innovation Program: dopo avere trascorso un periodo di ‘incubazione’ in H-FARM’ – finalizzato allo “sviluppo dell’idea iniziale sotto l’influsso della contaminazione della cultura innovativa e del fermento creativo del più grande acceleratore europeo d’imprese” – da maggio a settembre 2015, Elena Guarene, project manager, Daniela Bertero, content editor&digital marketing, e Lorenzo Zottar, web designer&developer, hanno progettato e creato una piattaforma e-commerce per la decorazione di tessuti on-demand, il cui lancio ufficiale è avvenuto nell’ottobre dello scorso anno.

Tecnologia, creatività e attitudine digitale sono alla base di questo progetto innovativo che consente ai consumatori finali – stilisti e designer professionisti, ma anche non addetti ai lavori – di personalizzare il tessuto – dal singolo metro a migliaia di metri – per la realizzazione di capi di abbigliamento, elementi d’arredo e accessori. Il funzionamento di TheColorSoup è semplice e immediato, in pieno stile web: l’utente può scegliere una grafica tra le oltre 600 proposte o caricare un proprio disegno, selezionare una delle venti basi di tessuto greggio a disposizione e inviare l’ordine per ricevere il tessuto decorato e pronto all’uso. La produzione viene gestita negli stabilimenti piemontesi delle aziende del Gruppo Miroglio, con tecnologie di stampa digitali di ultima generazione e con processi all’insegna del rispetto ambientale. Dell’esperienza e delle prospettive di TheColorSoup abbiamo parlato con Elena Guarene.


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textile

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Il campionario dei tessuti che TheColorSoup mette a disposizione degli utenti ed esempi di alcuni stampati prodotti dalla start up.

TheColorSoup è attivo da ottobre 2015: un bilancio dei primi mesi di attività? Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e, soprattutto, del trend in continua crescita. Guardando ai numeri, da ottobre a oggi abbiamo evaso circa 900 ordini. Gli utenti attivi, ovvero quelli che hanno effettuato almeno un ordine sul nostro sito, sono più di 600 e di questi, il 20% ha compiuto più di un acquisto. Sono stati venduti circa 500 kit – il campionario composto da piccoli tagli dei diversi tipi di tessuti offerti, utile da consultare prima di iniziare un progetto. Per quanto riguarda la produzione, abbiamo finora stampato circa 2mila metri lineari di tessuto, principalmente basi 100% cotone e viscosa, per la maggior parte dei casi (il 92%) con grafiche personalizzate fornite dall’utente. Attualmente, i nostri clienti sono soprattutto italiani, ma abbiamo già effettuato spedizioni in Spagna, Francia, Germania e

Svizzera e stiamo lavorando per ampliare il nostro bacino di utenza internazionale. Qual è l’aspetto più innovativo del progetto? ‘Personalizzare’ è un must, anche quando si tratta di tessuto: TheColorSoup nasce come risposta a questa diffusa e impellente esigenza di stampare e decorare il tessuto con grafiche e fantasie uniche per realizzare capi di abbigliamento esclusivi o arredare casa in modo speciale. E, in questi mesi, abbiamo avuto prova del fatto che la creatività degli utenti non ha limiti. Nel nostro progetto, siamo riusciti a trovare la formula giusta per combinare stampa digitale e creatività in un binomio perfetto. Abbiamo dato vita a uno spazio di contaminazione tra tessuti, arte e tecnologia, sostenuto da un naturale e continuo impegno nella ricerca di soluzioni su misura per la singola esigenza di ciascun cliente. Del resto, alla base di TheColorSoup c’è un’attività continua, da parte nostra, volta a esplorare, sperimentare e proporre forme e strumenti nuovi e dinamici per stimolare la creatività dei consumatori. Con quali tecnologie vengono stampati i vostri tessuti? Per la produzione dei nostri tessuti, utilizziamo tecnologia di stampa digitale diretta e sublimatica, a seconda del progetto, e ci avvaliamo – ed è questo un nostro vanto – dei migliori colori del mercato. Facendo parte del Gruppo Miroglio, TheColorSoup ha alla base il know-how e il parco macchine di ultima generazione delle realtà che compongono il gruppo. I processi di produzione sono totalmente made in Italy e vantano un alto livello di sostenibilità ambientale: il risparmio dell’acqua è uno degli obiettivi chiave degli investimenti tecnologici di Gruppo Miroglio nel settore del printing, una scelta strategica e virtuosa che ha

portato questa realtà a conseguire performance di rilievo. Qual è il valore della stampa digitale nel settore dell’industria tessile? Grazie alla tecnologia di stampa digitale si può produrre con elevata qualità in tempi rapidissimi e solo nella quantità necessaria – non esistono volumi minimi, si parte anche da un solo metro lineare di tessuto. In questo modo, la stampa digitale ha spalancato le porte al print on demand nell’industria tessile, rendendo possibile lo sviluppo di modelli di business alternativi. Facendo un confronto con la stampa tradizionale, la tecnologia digitale consente di eliminare una serie di passaggi onerosi, sia in termini di tempo che di costi, nonché di gestire con flessibilità e puntualità le sempre più complesse richieste dei clienti. Guardando al futuro, in quale direzione si svilupperà TheColorSoup? Il nostro obiettivo di medio e lungo termine è quello di portare TheColorSoup ad affermarsi quale punto di riferimento nonché partner di eccellenza per i clienti, in Italia e all’estero. Asset del servizio, un’offerta sempre più ampia e variegata di prodotti, l’attenzione per la qualità, la vocazione all’innovazione e la capacità di comprendere e anticipare i bisogni del mercato. Dopo questa prima fase di consolidamento sul mercato italiano, stiamo già progettando l’espansione all’estero: abbiamo in cantiere il lancio della versione in lingua inglese del sito, per poter muovere i primi passi nel mercato europeo, in particolare in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna. Un ultimo obiettivo, ma non meno importante, è quello di coltivare e far crescere una community sempre più attiva e coinvolgente, nella quale la passione per il tessuto diventi un hobby o, addirittura, una professione.

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A colloquio col creativo

L’estate di WIDE interpretata dal tocco creativo di Eleonora Clerici Chi meglio di una fashion & textile designer avrebbe potuto ideare e tessere la trama della copertina di questo numero di Wide, che tanto spazio dedica all’universo del tessile? Nella nostra ricerca della giusta ispirazione, ci siamo imbattuti in Eleonora Clerici, designer italiana di talento che ci ha colpito per le composizioni calde e animate, la ricchezza cromatica dei disegni e le fantasie floreali dominanti. Titolare di un piccolo studio di disegno – ubicato nel cuore del distretto tessile comasco – Eleonora Clerici lavora con i brand della moda, italiani e internazionali, e collabora con le principali stamperie del territorio, oltre a realizzare una propria collezione.

L

ei è originaria dell’area di Como. Possiamo dire che il tessile le scorre nel sangue? Sono cresciuta con la passione – e il talento – per il disegno, ma anche con la ferma volontà di trasformare tale passione in una professione. E qui entra in gioco l’appartenenza a un territorio caratterizzato da una vivace attività tessile: in tale contesto, ho scelto il tessuto come strumento di espressione della mia ispirazione artistica e sono così riuscita a coniugare una mia dote all’attività lavorativa.

Come interpreta la sua professione? Il primo compito è quello di osservare e cogliere le tendenze dominanti e l’evoluzione dei gusti, prendendo spunto da tutto ciò che ci circonda, dalla realtà quotidiana alla dimensione di internet. Sono questi trend a definire, di stagione in stagione, il visual del momento, che viene da me reinterpretato con disegni, pattern e motivi di ispirazione personale: è così che nascono le mie composizioni.

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l disegno è a mano o al computer? Nella fase creativa, lavoro prevalentemente a mano, mentre l’uso del computer subentra in un secondo momento. Il punto di partenza di ogni progetto è la realizzazione manuale di bozzetti e disegni su carta che vengono, successivamente, rielaborati al computer, in base alla tipologia di lavorazione finale. Nello studio ci occupiamo direttamente anche della preparazione del file per la produzione.

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Qual è il rapporto tra manualità e tecnologia?

leonora Clerici nel suo studio e alcune delle sue creazioni, tra cui la composizione con ghiaccioli e gelati, presentata all’edizione 2015 di Première Vision Paris.

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Parlerei di una virtuosa convivenza. Al disegno a mano viene attribuito, in questo momento, un valore aggiunto: il tocco manuale piace perché consente di conferire una dimensione materica, nonché sfumature, finezze e morbidezze non realizzabili col disegno digitale. D’altra parte, il computer consente di sistemare le composizioni e i motivi, di lavorare sui colori per creare diverse varianti del medesimo disegno, di inserire effetti speciali non realizzabili a mano. Per questo, nel presente e nel futuro vedo prevalere la commistione delle due tecniche.

La copertina di Wide è… Molto estiva, un po’ esotica e ricca di spunti onirici. La veste ideale per una lettura di mezza estate. Paola Bonfanti


FESPA Digital Textile Conference 2016

EXTREMELY VIVID PRINTING

Milano capitale del digital textile FESPA ha scelto Milano come location per la prossima edizione della Digital Textile Conference, che si svolgerà il 30 settembre 2016. L’evento, organizzato in collaborazione con FESPA Italia e con il patrocinio di Sistema Moda Italia e Associazione Italiana Disegnatori Tessili, affronterà le principali tematiche di attualità della stampa digitale tessile, con un focus particolare sui segmenti di fashion e décor. L’edizione italiana della conferenza si colloca all’interno di un pro-

getto di lungo termine, avviato da FESPA otto anni fa, dedicato alla community degli operatori della stampa specialistica: un appuntamento periodico che si presenta quale piattaforma di aggiornamento e di confronto sulle tematiche di tecnologia e mercato di maggiore attualità nonché quale occasione di networking fra i protagonisti del settore. Il programma della prossima edizione della Digital Textile Conference proporrà una serie di approfondimenti sui diversi segmenti dell’industria della stampa tessile digitale, coinvolgendo i vari attori della filiera – inclusi disegnatori tessili e brand owner – spunti tecnologici sulle opportunità da cogliere, testimonianze di stampatori tessili che hanno adottato con successo la stampa digitale, aggiornamenti sugli ultimi sviluppi delle tecnologie da parte dei principali technology provider. La scelta di Milano come sede del convegno – che sarà tenuto in inglese e in italiano – conferma la centralità dell’Italia – e, in particolare, del distretto tessile comasco – nel guidare la trasformazione digitale della filiera tessile. Tra i relatori finora confermati vi sono Ron Gilboa (InfoTrends) e alcuni dei principali player del settore, quali Gianluca Brenna (Stamperia di Lipomo), Michela Garnero (Stamperia Serica Italiana), Andrea Ferrero (Miroglio Tessile); Lorenzo Zottar (TheColorSoup), Fulvio Alvisi (Associazione Italiana Disegnatori Tessili).

OOH Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a...

Out Of Home e Digital Out of Home

SOLUZIONI INKJET AGFA. TAURO 3/4, MIRA RTR, ANAPURNA LED, ASANTI, STOREFRONT, INKS Un dopo drupa ricco di novità uniche! Dopo il grande successo di drupa Agfa conferma il suo impegno nel wide format con: Tauro unica per automazione e produttività, Mira la soluzione per chi cerca flessibilità nel flatbed, Anapurna LED risparmio, ripetibilità ed ecologia! Il tutto abbinato ad Asanti - Asanti StoreFront e inchiostri Agfa per semplicità d’uso, qualità e una resa colore imbattibili. 35 Fatti stupire da www.agfagraphics.com.


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OOH

SCENARI

Tendenze

Dialogo e interazione, così cambia l’Out-of-Home In un mondo dominato dalla rete e dai social media, cambiano le regole della visual communication che diventa dinamica e interattiva, cool e coinvolgente. In una parola, da condividere Una questione d’appeal

Rock City è una delle principali mete turistiche di Chattanooga, in Tennessee (USA). Da qualunque parte ci si avvicini alla città, è impossibile non notare i tantissimi fienili sui quali è dipinta la scritta (e relative varianti) “See Rock City”. Una rapida ricerca rivela che questa gigantesca campagna di advertising fai da te conta più di 900 costruzioni sparse in tredici Stati. A realizzarle è stato Clark Byers, che ha pitturato con grande pazienza ogni tetto e muro disponibile. I risultati in termini di visibilità sono stati notevoli, ma se questa campagna venisse realizzata oggi il signor Byers non dovrebbe fare altro che decorare un solo fienile e affidare l’immagine ai social network: in meno di un’ora, il suo messaggio raggiungerebbe più persone di quelle che sono passate in macchina accanto a uno dei 900 fienili dipinti negli ultimi trent’anni. Quella dei fienili è una storia vera che dimostra quanto la comunicazione sia cambiata. Un cambiamento radicale, che non si limita al passaggio da un piano fisico a uno puramente digitale: seppur dinamico e capace di raggiungere le folle in modo efficace, il digital rappresenta solo una parte di quello che è oggi la comunicazione.

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Ripartiamo dall’ambito social, un canale di comunicazione che non è nato per il business, ma che dal business è stato colonizzato. La brand awareness si nutre dei social e contemporaneamente ne determina il successo – basta confrontare i profili Instagram dei due storici rivali Coca-Cola e Pepsi per vedere che il primo ha più del doppio dei follower del secondo (1,1 milioni contro 450mila). Tuttavia, sono sempre i social a rivelarci che profili privati o individuali – e non solo di persone, ma anche di animali – raggiungono da soli centinaia di migliaia di follower, molti di più di quelli dei due brand sommati. Tale dato è indicativo del fatto che, nel mondo di oggi, chiunque possa ottenere attenzione: per i brand owner, ciò significa che per alimentare l’engagement dei consumatori devono mutare gli schemi tradizionali della loro comunicazione. Qualche esempio? La squadra di baseball di Kansas City ha un suo cartellone pubblicitario standard, sul quale logo, messaggio e sito web campeggiano in bella vista, su un sobrio sfondo blu. In occasioni particolari appaiono cartelloni speciali, spesso primi di stemmi e nomi, ma incentrati sull’azione sportiva. Fra le due tipologie, è la seconda ad avere maggior appeal e a essere più facilmente fotografato e condiviso sui social. Un caso italiano è quello di un brand di insetticidi che è riuscito

ad avere il miglior testimonial: gli insetti. Come? Attraverso un cartellone raffigurante il prodotto insetticida in azione: ricoperta di colla, la striscia dello spray si riempiva gradualmente di insetti, trasformando un semplice poster in una storia da fotografare e raccontare.

Interazione e narrazione Entrambi questi esempi mostrano come i canali digitali social siano degli incredibili vettori di comunicazione, ma solo se la pubblicità fisica ha quell’appeal particolare che fa sì che l’utente sia invogliato a parlarne. I marketer si sono spinti anche oltre, puntando all’interazione sia con gli utenti che con altri brand. E se è certo che la pubblicità abbia sempre cercato di interagire con l’utente, la differenza è che oggi i mezzi a disposizione consentono una narrazione spettacolare e interattiva, a volte persino spalmata su più puntate. Un caso interessante è quello della conversazione fra le campagne delle compagnie aeree Jet Airlines e Kingfisher Airlines, con i due claim contrapposti: “We’ve changed” e “We made them change”. Altrettanto interessante, la campagna di lancio della serie TV “Black Sails”, ambientata nel mondo dei pirati. Al cartellone sormontato da un cannone ha risposto il Captain Morgan, noto brand di rum, col messaggio “This is Morgan Country”. La conversazione che ne è scaturita ha coinvolto migliaia di passanti ed è diventata in breve virale.


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OOH SCENARI

Per la squadra di baseball di Kansas City le occasioni speciali vengono celebrate con affisioni “di rottura”.

Pochi giorni dopo il lancio della campagna “We’ve changed” della compagnia aerea indiana Jet Airlines, è arrivata la replica-provocazione della compagnia low cost Kingfisher Airlines: “We made them change”. I manifesti con questo claim sono stati strategicamente posizionati accanto a quelli di Jet Airlines.

Un caso italiano è quello di un brand di insetticidi che è riuscito ad avere il miglior testimonial: gli insetti. Come? Attraverso un cartellone raffigurante il prodotto insetticida in azione: ricoperta di colla, la striscia dello spray si riempiva gradualmente di insetti, trasformando un semplice poster in una storia da fotografare e raccontare.

Spettacolare il lancio della serie Tv “Black Sails”, ambientata nel mondo dei pirati, che ha dato vita a un vero e proprio confronto con tanto di cannonate - con il brand Captain Morgan. Fino al lieto fine: un’alleanza contro i comuni nemici, al grido di “Pirates Unite”.

The power of print A rendere una pubblicità un caso di successo non è solo l’idea all’origine – seppur una buona idea sia sempre necessaria – ma altresì le modalità di espressione del concept iniziale e l’appeal esercitato sull’utente, nell’immediato e nel lungo termine. I marketer dovrebbero avere una conoscenza ampia delle opzioni a

loro disposizione per compiere la scelta più adeguata a veicolare il messaggio. Laddove le possibilità continuano a incrementarsi, il marketer deve costantemente esplorare nuovi ambiti applicativi, nuove opzioni, nuovi materiali. Perché se è vero che i social sono in grado di ottenere in poche ore la visibilità che i fienili di Rock City hanno conseguito in trent’anni, è

altrettanto vero che le possibilità comunicative del mondo fisico sono la linfa vitale dei social. I tanti esempi citati indicano non solo in quale direzione le idee stanno portando la comunicazione, ma soprattutto la grande varietà di applicazioni che la stampa mette a disposizione, in un connubio che, lungi dall’essere prossimo alla fine, si fa sempre più stretto e prolifico.

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interior SCENARI

elegante, veloce, essenziale, eccessivo. l’evoluzione del colore accompagna il lifestyle

Visiona, progetto di Verner Panton - Colonia 1970

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interior

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SCENARI

colori sono profondamente legati ai contesti geografici, storici, sociali e politici ed hanno la straordinaria capacità di saper raccontare ogni aspetto della vita. In ogni epoca l’umanità ha cercato di dare un ordine ai colori formulando sistemi cromatici o modelli di colore che vanno da quelli simbolici magici fino a quelli matematici astratti. Il patrimonio cromatico della storia dell’arte e delle arti applicate rappresenta una preziosa eredità personale che ci consente di considerare il colore come una vera e propria “cartina al tornasole” dello spirito dei tempi. Di seguito troverete un breve excursus illustrato che racconta gli stili che hanno caratterizzato il Novecento. Di Massimo Caiazzo tecnica ma ne assorbe tutte le energie. Bisogna ancora attendere per godere della ricercata eleganza cromatica che caratterizza gli anni di pace tra i due conflitti mondiali. L’Art Déco nasce con l’Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne, tenutasi a Parigi nel 1925. Un periodo straordinario da cui scaturisce uno stile che sintetizza l’approccio geometrico e organico. I colori tenui e luminosi che caratterizzano quest’epoca breve ma intensa fanno da contraltare al bianco e nero della fiorente industria cinematografica.

Il periodo che precede lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, vede il tramonto della mescolanza degli stili e delle polemiche tra sostenitori della manualità e industria. Lo sviluppo della meccanica allarga gli orizzonti umani estendendo il verbo della funzionalità a tutti gli oggetti di uso quotidiano: è il momento delle grandi possibilità d’impiego di nuovi materiali. Le decorazioni superflue spariscono per fare spazio alla forma “nuda”. L’architettura e l’arredamento non sono più l’espressione del lavoro manuale.

Il Futurismo, movimento artistico, letterario e sociale nato in Italia all’inizio del Novecento, enfatizza i temi legati al progresso e alle sue invenzioni “rivoluzionarie”. Con colori caldi e forti come il giallo, l’arancio e il rosso in contrasto con il metallo specchiante, i futuristi declinano la propria visione artistica in ogni campo: pittura, scultura, ceramica, grafica, design industriale, architettura, teatro, cinema, moda, letteratura, musica, urbanistica e persino gastronomia.

DE STIJL: I COLORI PRIMARI DELL’ASTRATTISMO GEOMETRICO Nel 1917 van Doesburg e Mondrian pubblicano Il manifesto del “neoplasticismo”, un movimento artistico che propone una visione essenziale e geometrica dello spazio. Nell’astrattismo geometrico di De Stijl, tutto ha un’origine “elementare” perché nasce dalla linea, dal piano. I colori sono “primari”: campiture rosse, gialle, blu separate da linee bianche o nere che formano angoli retti. Rietveld disegna arredi e mobili intramontabili come la sedia “Red and blue” (1918) dove il colore diviene elemento-materia.

ART DECÒ: IL COLORE DELL’ELEGANZA La prima guerra mondiale dà un grande impulso allo sviluppo della

ART DECÒ

FUTURISMO: IL COLORE DELLA VELOCITÀ

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NOVECENTO: IL COLORE DELLA TRASFORMAZIONE

DE STIJL

futurismo

all’alto: Café l’Aubette, progetto di Theo Van Doesburg, Strasburgo 1928 Camera dell’Hoover Building, progetto di Wallis, Gilbert, Londra 1932 Corridoio, casa di Giacomo Balla, Roma 1929 circa

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interior D

SCENARI

all’alto: Cucina di unità abitativa dell’“Hufeisensiedlung”, progetto di Bruno Taut, Berlino 1925-30 Villa Laroche-Jeanneret, progetto di Le Corbusier, Parigi 1923 Villa Planchart, progetto di Giò Ponti, Caracas 1953

BAUHAUS: IL DESIGN DEL COLORE La “Casa delle Costruzioni” fondata a Weimar nel 1919 è il punto d’incontro tra le arti e l’artigianato da cui scaturisce il design, un’opera d’arte “totale” che riunisce tutte le arti, compresa l’architettura. Al movimento riformatore prendono parte Itten, Klee e Albers che contribuiscono a porre le basi dell’approccio al colore come elemento funzionale, pur mantenendone viva la valenza estetica e filosofica. Itten evidenzia come i processi ottici, elettromagnetici e chimici che avvengono nell’occhio e nel cervello dell’uomo alla vista dei colori, generano reazioni psicologiche. Dal punto di vista estetico-comunicativo, la composizione cromatica assume quindi una valenza oggettiva. Itten dimostra come la luce colorata possa cambiare l’aspetto degli oggetti e descrive gli effetti del colore nello spazio. Il suo modello cromatico, suddiviso in sette gradazioni e dodici tonalità luminose è ancora utilizzato in ogni ambito del design.

BAUHAUS

MODERNISMO: IL COLORE DELL’ESSENZA

modernismo

La bellezza nasce dalla funzionalità: l’oggetto non deve appagare la vista ma corrispondere perfettamente allo scopo. Una rottura decisa con il passato. Il modernismo cerca di riconciliare i principi alla base della progettazione architettonica con il rapido sviluppo tecnologico e la modernizzazione della società. Con i suoi colori sobri il modernismo risente spesso dell’eccesso di grigi e di una certa rigidità formale che rappresenta uno dei temi centrali del ventesimo secolo e continua a essere lo stile dominante nel terzo millennio.

DOPOGUERRA 40

IL DOPOGUERRA: I COLORI PASTELLO DELL’ITALIAN STYLE L’Italia negli anni post-bellici incarna la grande vitalità e originalità che pervadono tutta l’Europa della “ricostruzione”. Gli anni Cinquanta delle auto bombate, delle tinte delicate della moda femminile sono il simbolo del crescente ottimismo, del desiderio di uscire dai conflitti e di inventarsi un mondo nuovo. Dominano i colori pastello che ampliano la percezione delle dimensioni. I maestri del design italiano propongono nuovo classicismo che si diffonde in tutto il mondo.

GLI ANNI SESSANTA: I COLORI VIVACI DI BARRAGAN Negli anni Sessanta il boom economico influenza profondamente i canoni estetici. Il mercato si rivolge finalmente anche ai giovani e si fa un largo uso di colore: si affermano toni vivaci e in generale ambienti policromi e talvolta “carichi” di colore. Il messicano Barragan progetta architetture dalle forme essenziali evidenziando i volumi con colori “psichedelici” come il rosa ciclamino l’indaco, il pervinca, il viola. Sul finire del decennio arriva lo stile “optical” dominato da forti contrasti tra bianco e nero.

ANNI SETTANTA: I COLORI FORTI DI PANTON E COLOMBO Negli anni Settanta del “postboom economico” prevalgono le tinte calde, una tavolozza che sembra compensare l’austerity, la crisi petrolifera che mette in ginocchio le società industrializzate oramai dominate dal consumismo. Grazie allo sviluppo della chimica, sin dagli inizi degli anni Sessanta Verner Panton, usando materie plastiche disegna rivoluzionarie sedute dai colori brillanti. In questo periodo il designer Joe Colombo sperimenta un nuovo approccio al colore che diviene “atmosfera luminosa”.


MEMPHIS E ALCHIMIA: I COLORI DELL’ECCESSO Negli anni Ottanta la rinnovata fiducia nei mercati innesca l’entusiasmo e in tutto l’occidente si afferma la società dell’immagine: apparire è più importante che essere. Gli eccessi di questi anni sfociano in un post-modernismo dai forti contrasti che predilige toni vivaci e colori fosforescenti. Negli anni tra 1981 e il 1987, Memphis e Alchimia, i due gruppi di design e architettura creati da Sottsass e Mendini, stupiscono il mondo con oggetti iconici e colorati, un bizzarro incontro tra le tavolozze della Bauhaus e gli sgargianti colori dei giocattoli.

GLI ANNI NOVANTA: IL DESIGN ACROMATICO Negli anni Novanta, design, moda e arredamento sono essenzialmente acromatici: dominano il nero, il bianco e il grigio. Si afferma il cosiddetto “minimalismo” che propone ambienti completamente bianchi allo scopo di ampliare il campo visivo. All’opposto nella moda l’uso totalizzante del nero, per restringere il campo visivo, rispecchia i canoni di bellezza dominanti, slanciati fino all’eccesso. Nel design, soprattutto in campo automobilistico, dominano i grigi metallizzati.

Alla fine degli anni Novanta si afferma una nuova sensibilità ecologica che fa uso di materiali naturali e riciclati con una palette di toni neutri e poco saturi.

LO SCENARIO CROMATICO DELLA CONTEMPORANEITÀ Il nostro tempo ci offre possibilità prima inimmaginabili: lo sviluppo tecnologico ha profondamente influenzato la nostra cultura, sollecitando nuovi approcci al colore. Oggi ci troviamo di fronte ad una moltiplicazione vertiginosa degli stimoli cromatici artificiali. I nostri computer ci consentono di visualizzare milioni di colori, altrettanti ne mettono a disposizione l’illuminazione Led e le vernici nano-tecnologiche che cambiano colore in base alla qualità e alla potenza della luce. Abbiamo possibilità teoricamente infinite che invece nella pratica sono limitate dalla capacità di discriminazione visiva dell’osservatore o dalla natura degli strumenti impiegati. Negli ultimi anni si sta affermando un rinnovato interesse per il colore, non solo come argomento che si trova al crocevia tra scienza e arte, ma anche come preziosa risorsa per la valorizzazione ed il recupero del territorio in grado di apportare benefici concreti alla qualità della vita.

ANNI SETTANTA

MEMPHIS

Dall’alto: Casa Gilardi, progetto di Luis Barragán, Città del Messico 1976 Memphis, mobili di Ettore Sottsass, Milano 1985 Interno minimalista, Londra 1996 Interno dell’edificio Nautilus progetto di Javier Aguilar Senosiain, Messico 2006

IL DESIGN ACROMATICO


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interior incontri

DinamicART

strategie di creatività e arte Per esprimere emozioni e realizzare progetti di comunicazione. di Cristina Rossi

Dall’aerografo alla stampa digitale, così si snoda l’avventura più che trentennale dei due soci/amici che hanno fatto della comunicazione e della creatività la loro missione.

Lia Badulato e Mirko Giardini un giorno si incontrano casualmente su un autobus in centro a Milano e, senza essersi mai visti prima, scoprono di avere degli interessi in comune: lei è responsabile degli studi fotografici di Condé Nast per riviste del calibro di Vogue, mentre lui è un illustratore di copertine di dischi. Una in particolare, per un album dei Rolling Stones – niente meno –, finisce sulle pagine del Corriere della Sera. Il desiderio di unire le proprie capacità creative porta alla nascita, nel novembre 1979, di DinamicART a Binasco (Milano): è arrivato il momento per Mirko di applicare il proprio know how nell’utilizzo dell’aerografo alla creazione di immagini pubblicitarie per le riviste più prestigiose della casa editrice Condé Nast e per realizzare cartelloni 6x3 per marchi

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noti, come ad esempio Prenatal. Creatività e passione sono senza dubbio i tratti distintivi dell’azienda: un mix di personalità ed emozione tra esperienza, professionalità e capacità organizzative. Pochi anni dopo la nascita del laboratorio grafico creativo, la rivista Zoom coglie l’energia innovativa e dirompente del gruppo e dà spazio alle loro immagini ricche di emozioni e colori a forte impatto visivo. Con il passare del tempo Mirko abbandona l’aerografo e si innamora del computer – un Mac – perché coglie immediatamente le potenzialità del mezzo. “Dopo 10 anni in cui ci siamo

dedicati a realizzare solo illustrazioni”, racconta Lia, “con l’avvento del computer ci siamo trasformati in una piccola agenzia creativa, operativa in vari campi”. I clienti vengono accompagnati lungo il percorso che va dalla definizione dell’identità aziendale fino al naming del prodotto, dalla creazione del logo fino alla realizzazione dell’immagine coordinata e promozionale. Strategie creative e soluzioni comunicative sono pianificate e personalizzate per una gestione globale dei progetti, all-inclusive, mirate al raggiungimento degli obiettivi di mercato. È poi la volta di decorazioni


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interior

incontri

Una location molto particolare

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Ciò che colpisce visitando DinamicART, oltre alla squisita accoglienza dei due soci, è la sede dell’azienda che ospita anche l’abitazione di Lia e Mirko. Situata a Binasco, a pochi chilometri di distanza da Pavia e da Milano, la sede è oggi un elegante loft su più piani arricchito da una serie di immagini stampate in digitale su vari tipi di supporti. Un tempo era, in realtà, un magazzino adibito alla produzione dei salumi. I colori dominanti sono il rosso, il bianco e il nero, che valorizzano il potenziale dinamico del corpo e della mente umana. “Nella nostra storia professionale ci è capitato di essere coinvolti nell’organizzazione di sfilate di moda”, spiega Lia. “Una volta un regista romano ci chiese di creare un evento da inserire in una sfilata alternativa nel film Dolce Assenza presentato al Festival di Locarno. Alcuni ambienti del nostro studio appartamento sono stati utilizzati come abitazione di Jo Champa, l’attrice statunitense di origini italiane protagonista del film. La RAI si fermò qui con la sua troupe per le riprese svariati mesi”.

per autobus, pulmini, veicoli e affissioni per conto di clienti che credono nella coppia di creativi e nella pubblicità dinamica. Fino ad arrivare, grazie alla fiducia di alcuni architetti, alla creazione di rivestimenti per antichi palazzi da restaurare e, in tempi più moderni, a progetti per l’interior decoration per show-room, punti vendita e abitazioni. Colpisce in particolare un lavoro realizzato per una serie di sale gioco a Pavia, per le quali DinamicART ha curato la creazione grafica dell’esterno e degli interni, con illustrazioni colorate ad effetto.

La magia di Su(x)fici L’ultimo ambizioso progetto al quale Lia e Mirko stanno lavorando si chiama Su(x)fici. Qui l’arte si muove fra superfici di vari materiali per creare atmosfere di opere magiche e uniche nel loro genere.

I progetti di comunicazione visiva di DinamicART includono anche rivestimenti di edifici, affissioni e grafica decorativa per mezzi di trasporto.

l loft su più piani che ospita lo studio e le rispettive abitazioni di Mirko e Lia è arricchito da una serie di illustrazioni, molte delle quali stampate in digitale.

Una bella brochure dal titolo DinamicART exclusive creative projects Su(X)fici spiega al meglio l’idea e la filosofia alla base del progetto. Vari sono i fornitori di servizi di stampa di cui DinamicART si avvale, primo fra tutti Pixartprinting, noto web to print veneto ora parte del gruppo internazionale Cimpress. “Uno dei vantaggi di lavorare con un online printer è quello di poter gestire in remoto tutti gli step della lavorazione a qualsiasi ora del giorno e avere il prodotto stampato in tempi brevissimi”, ha commentato Mirko Giardini. Un’altra azienda grafica che supporta DinamicART è Grafiche Noè Edoardo, con sede a Binasco, dotata di tecnologie di stampa tradizionali e digitali di piccolo e grande formato (Mimaki e Epson).

Uno degli ultimi lavori di DinamicART è la realizzazione della grafica interna ed esterna di alcune sale gioco a Pavia, interamente stampata in digitale.

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industrial scenari di mercato

L’indagine di InPrint

come si evolve il settore della stampa industriale

Tra tecnologie smart di ultima generazione, applicazioni innovative e strategie di collaborazione, il settore dell’industrial printing vive un periodo di forte evoluzione e continuerà a crescere nei prossimi anni, trainato dalle performance di packaging e textile. Lo rivela un’indagine di I.T. Strategies e InPrint L’industrial printing vive un periodo di grande fermento, sotto la spinta dell’adozione delle tecnologie di ultima generazione nei processi di produzione e dello sviluppo di applicazioni innovative. Una fotografia dello stato dell’arte del comparto – attraverso la lente dei suoi protagonisti – arriva dall’indagine intitolata “Qual è il futuro della stampa industriale”, realizzata da Mark Hanley dell’istituto di ricerca statunitense IT Strategies, in collaborazione con InPrint, la manifestazione fieristica dedicata all’industrial printing. In linea generale, i risultati dello studio – che ha coinvolto 150 interlocutori provenienti da diversi paesi tra Europa, Asia e America – confermano il trend di continuo sviluppo per il segmento dell’inkjet, la cui crescita stimata – tra il 2012 e il 2022 – è di circa 36 punti percentuali.

I driver della crescita Alla domanda diretta sulle previsioni di sviluppo del settore della stampa industriale, la maggior parte degli intervistati (circa l’85%) ha dichiarato di aspettarsi una crescita superiore al

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5% all’anno, con il 33% che arriva a prevedere incrementi a doppia cifra. Solo il 2% del campione afferma di non aspettarsi alcun risultato positivo (grafico 1). Quali fattori fanno da traino al boom della domanda per la stampa industriale? L’innovazione tecnologica in primis: secondo il 70% degli intervistati, l’introduzione di tecnologie sempre più performanti contribuisce a creare nuove possibilità di produzione in una moltitudine di settori industriali. Tuttavia, è importante sottolineare che, quando si parla di innovazione, non ci si riferisce esclusivamente al digitale: la formazione di nuovi mercati nel campo dell’elettronica di consumo e della smart technology trova riscontro nell’evoluzione

della serigrafia industriale e nell’implementazione di tecnologie più intelligenti in tale ambito. L’altro fattore che, secondo il 52% del panel, esercita un’influenza significativa sulla domanda del settore industriale riguarda il consumatore e, nello specifico, il cambiamento dei trend in materia di consumo: a emergere è una forte necessità di proporre nuove soluzioni di stampa industriale che possano soddisfare richieste sempre più differenziate e frammentate di consumatori in continua evoluzione e con conoscenze, gusti e necessità sofisticate. Un trend appropriato alla produzione digitale. Anche la trasformazione del segmento manifatturiero – in direzione dell’industria 4.0 e di


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industrial

scenari di mercato

1. Qual è la sua previsione per la crescita della stampa industriale? Crescita continua 5 -10%

50,98%

Crescita a doppia cifra >10% Crescita scarsa 0 - 5% Nessuna crescita

33,99% 13,07%

L’indagine

1,96%

Commissionata da InPrint e realizzata da I.T. Strategies, l’indagine “Qual è il futuro della stampa industriale” è stata condotta nel gennaio 2016 e ha visto il coinvolgimento di 150 partecipanti provenienti da diversi paesi, quali Austria, Germania, Svezia, Singapore, Italia, Francia, USA, UK, Giappone, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda, India, Turchia, Grecia, Russia, Hong Kong, Danimarca e Polonia. Obiettivo della ricerca, comprendere e illustrare la velocità dello sviluppo del mercato e cogliere idee e informazioni, oltre a indagare e discutere le problematiche chiave e le aspettative future dalla tecnologia di stampa industriale.

2. La domanda per la stampa industriale è in crescita; secondo lei cosa traina questa crescita? Innovazione tecnologica

69,54%

Cambiamento tendenze nei consumi e nella domanda

56,29%

Cambiamento produzione (industrie 4.0 e spostamento verso il digitale) Localizzazione e re-shoring Altro

una digitalizzazione diffusa – costituisce, secondo il 42% del panel, un elemento driver della domanda (grafico 2).

Packaging e textile al top I player del settore dell’industrial printing dimostrano di avere una chiara percezione del boom della stampa industriale nonché delle sue ulteriori prospettive di sviluppo nei prossimi anni. Per quanto riguarda i segmenti che evidenziano livelli di crescita più elevati nel contesto dell’inkjet industriale, il 60% degli intervistati indica l’imballaggio al primo posto, quale comparto trainante dell’industrial: oltre alla decorazione dei prodotti e alla crescita della stampa direct to shape – sotto l’influsso di brand

42,38% 12,58% 7,28%

owner sempre più interessati a introdurre sul mercato prodotti eye-catching – anche codifica, marcatura e stampa di sicurezza stanno acquisendo importanza, dando una spinta significativa all’imballaggio industriale. Il textile è l’altro segmento percepito come tra i più promettenti: a indicarlo è il 54% degli intervistati, dato che conferma il trend di forte sviluppo registrato dall’industria tessile negli ultimi anni. E non mancano aspettative nemmeno nei confronti dell’interior decoration – 48% – ambito che attraversa un periodo di forte trasformazione, guidata proprio dall’introduzione della tecnologia di stampa digitale (grafico 3). Affinché l’inkjet su base industriale possa crescere nel suo utilizzo,

è necessario un continuo miglioramento della tecnologia di base. Data la natura esigente della stampa industriale, la qualità e la tenuta devono essere di altissimo livello. Il 60% dei partecipanti all’indagine ritiene necessaria una migliore scelta tra inchiostri e materiali per inkjet industriale: lo sviluppo e la crescita dell’inkjet industriale sono chiaramente una sfida per i produttori di inchiostri e di materiali, che devono essere in grado di adattare e innovare i prodotti per soddisfare le nuove esigenze – compito non semplice, data la diversità delle molteplici applicazioni e settori industriali. Il 51% del campione indica come prioritario il miglioramento della qualità della finitura di stampa – in direzione di una maggiore

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industrial scenari di mercato

3. Quali segmenti dell’industria godono al momento di crescita maggiore per quanto concerne il settore inkjet industriale? Imballaggio, in particolare direct-to-shape

60,41%

Tessile, stampa diretta o sublimazione inkjet, home textile

53,38%

Interior decoration su nuovi supporti: legno, plastica, metallo, vetro, wallpaper

47,97%

Stampa funzionale per auto, dispositivi elettronici, settore medico-farmaceutico

29,73%

Prototipazione (produzione additiva, stampa 3D)

28,38% 4,05%

Altro

4. Qual è, secondo il vostro parere, la chiave per aumentare la crescita dell’inkjet nell’applicazione industriale? Migliore scelta inchiostri e materiali per stampaggio industriale

60,40%

Migliore qualità della finitura di stampa (più resistenza ed efficienza)

51,01%

Sistemi più veloci Disponibilità di tecnologie più integrate

29,53%

Automazione migliorata

28,19%

resistenza e di una maggiore efficienza della stampa, mentre il 48% evidenzia la necessità di introdurre sistemi più veloci per ottimizzare i processi industriali. Un aiuto per affrontare tali sfide arriva dalla recente introduzione dei sistemi single-pass, dal generale miglioramento delle velocità e dallo sviluppo di testine di stampa performanti (grafico 4).

Vision e strategie Le aziende attive nel settore dell’industrial sono propense a investire nelle nuove tecnologie di stampa. Il principale obiettivo delle strategie messe in campo

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47,65%

riguarda la possibilità di sviluppare e realizzare nuove applicazioni, destinate a conferire valore aggiunto al prodotto, a diversificare l’offerta e ad aprire a nuovi mercati di sbocco. A indicarlo è il 75% delle aziende intervistate. Tra gli altri fattori rilevanti, la ricerca di una maggiore flessibilità in produzione (51%) e la riduzione dei costi di produzione (46%). I player dell’industrial printing considerano la cooperazione tra fornitori di tecnologie quale punto focale per lo sviluppo del settore nel lungo termine: è il 72% del panel a dare tale indicazione, ritenendo la collaborazione dei vendor indispensabile per uno

sviluppo efficace del mercato. Per il 55% del panel, anche una conoscenza più approfondita all’interno dell’intero processo di produzione e distribuzione è indispensabile per promuovere l’innovazione. Tra le altre indicazioni rilevanti, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza delle potenzialità dell’inkjet industriale, propedeutica a velocizzare le tempistiche di adozione (26%) e lo sviluppo di un maggior numero di soluzioni ibride – inkjet e serigrafiche – per creare soluzioni efficaci e performanti (25%).


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industrial tecnologia

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a nuova frontiera della stampa 3D è XXL Il potenziale per trasformare la comunicazione visiva contemporanea 2D aggiungendo la terza dimensione c’è tutto, con Massivit 1800

È una stampa 3D che genera l’effetto ‘wow’ quella di Massivit 1800, la prima soluzione 3D printing XXL integrata. Sviluppata dall’israeliana Massivit 3D Printing Technologies e presentata in anteprima mondiale a drupa 2016, questa piattaforma innovativa – basata su tecnologia additiva e completa di hardware, software e materiali di consumo – consente di creare oggetti tridimensionali XL e XXL. Oggetti dal grande impatto visivo e dall’efficace portata comunicativa, come quelli che hanno decorato lo stand dell’azienda a Düsseldorf, dalle sculture umane al toro rosso in dimensioni reali fino alla boccetta di profumo J’adore, al trapano e alla tazzina di caffè in dimensioni extra-large. Vasta è la gamma delle applicazioni possibili indoor e outdoor – da allestimenti per punti vendite, fiere e teatri a display per centri commerciali, elementi di pubblicità dinamica – in grado di portare valore aggiunto alla comunicazione 2D contemporanea, arricchendola, integrandola e rendendola memorabile. Al suo debutto mondiale, il nuovo sistema Massivit 1800 ha raccolto grande interesse: negli 11 giorni della manifestazione ne sono state vendute 22 unità.

Focus tecnologico Massivit 1800 è stata progettata per essere intuitiva e facile da utilizzare. Cuore del sistema è la tecnologia proprietaria GDP (Gel Dispensing Printing), sviluppata per consentire la solidificazione istantanea del materiale e la stampa ad alta velocità. Dotata di unità UV LED a basso consumo energetico per la polimerizzazione immediata del gel, Massivit 1800 può montare una o due teste di stampa, con la seconda opzione studiata per la produzione di due oggetti in contemporanea. Tra i vantaggi di questa tecnologia 3D additiva, la riduzione di costi e sprechi in termini di materiali e del peso del prodotto finale, che risulta più maneggevole nel trasporto e nello stoccaggio. Questo primo modello permette di realizzare oggetti di dimensioni fino a 180 cm di altezza, 150 cm di larghezza e 120 cm di profondità, e viaggia a una velocità di 35 cm di altezza all’ora. Per conferire maggiore resistenza alle applicazioni, è possibile stampare fino a sei pareti – da 1,5 mm di spessore l’una.

Identikit

Dalle statue dell’isola di Pasqua alle statue marmoree fino a oggetti del vissuto contemporaneo, lo stand di Massivit a drupa ha messo in mostra le diverse possibilità applicative della nuova soluzione di stampa 3D.

Massivit 3D è un’azienda israeliana fondata nel giugno 2013 da un team di tre soci con una grande esperienza nello sviluppo di soluzioni di grande formato per l’industria della stampa digitale – tutti e tre provenivano da Scitex, azienda da cui è nata HP Scitex. Partner commerciale italiano della casa israeliana è NTG Digital, fornitore storico specializzato nel settore della stampa e della prestampa.

Case Study Testimonial del potenziale della tecnologia di Massivit, l’azienda americana Carisma. Specializzata nella progettazione di campagne pubblicitarie di grande impatto, Carisma ha investito – prima a livello mondiale – in una Massivit 1800. Così il CEO, Moshe Gil: “Ho visitato Massivit in Israele e ho visto il sistema in azione, è stato qualcosa di magico. Ho subito capito che era ciò che mi serviva per i miei clienti. La stampa 3D è sicuramente il futuro e ho voluto essere il primo a fare questo passo nel futuro”. L’operazione di maggiore successo finora realizzata da Carisma è la campagna di lancio del film Angry Birds, una comunicazione di forte impatto basata sulla commistione di visual 2D e 3D.

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profilI COMUNICAZIONE D’IMPRESA

nel segno della stampa digitale Fondata nel 2014 da un team di esperti di stampa digitale, MCA Digital ha saputo affermarsi velocemente sul mercato delle arti grafiche a livello nazionale, grazie a un modello di business focalizzato sulla tecnologia digitale e su un servizio al cliente volto alla massima valorizzazione degli investimenti. L’azienda, che ha sede in provincia di Padova, rappresenta alcuni tra i principali brand del settore della stampa digitale, quali HP, Canon, OKI, ma anche Fotoba, Summa e Flexa. La scelta scrupolosa dei partner tecnologici e la vicinanza agli operatori del settore del printing hanno permesso a MCA Digital di ampliare progressivamente i mercati di riferimento, mantenendo il passo con l’evoluzione della stampa digitale verso frontiere applicative inedite. Di vision e strategie parla Cristina Del Guasta, socio fondatore di MCA Digital.

Competenza, forza dei brand rappresentati e valorizzazione degli investimenti: è la formula di MCA Digital per vincere le sfide del mercato.

Quali sono i fattori di successo della vostra strategia? Pensiamo che il segreto del successo del nostro progetto risieda in una combinazione di elementi. Uno di questi è la scelta strategica di concentrarsi su tecnologie molto avanzate e ad alto valore aggiunto, destinate a una clientela composta prevalentemente da grossi stampatori digitali e, sempre più, da realtà del mondo industriale, ma ideali anche per medie e piccole aziende innovative che si vogliono differenziare nel panorama dei service di stampa digitale. Un altro elemento è la scelta di partner tecnologici che possono incidere sulla capacità di soddisfare le esigenze dei nostri clienti attuali e futuri. Quando decidiamo di inserire un nuovo brand valutiamo in primis se è possibile costruire un rapporto di fiducia e collaborazione a lungo termine. Del resto, nel momento in cui un cliente decide di affidarsi a MCA Digital per rinnovare il suo parco tecnologico deve avere la sicurezza che il grado di rischio del suo investimento sia ridotto al minimo. Per questo motivo, è fondamentale che i brand che rappresentiamo condividano con noi rischi e risultati. La partnership ci consente di creare un rapporto duraturo con un sistema strutturato di feedback, condivisione delle informazioni e formazione continua sia tecnica che commerciale. Quali sono i vostri mercati di riferimento e in quali individuate le maggiori opportunità di crescita? Siamo partiti puntando sul mercato che conoscevamo meglio: aziende grafiche medio piccole con bassi volumi di stampa e service industriali che lavorano in triplice turno. Questa scelta ci ha consentito, già nel primo anno di attività, di concludere contratti molto importanti sia economicamente che in termini di prestigio e di introdurre la tecnologia HP Latex presso un buon numero di clienti, così da far riconoscere velocemente il nostro marchio. Contemporaneamente, hanno cominciato ad arrivarci segnalazioni dal mondo industriale e manifatturiero: queste ci hanno fatto capire che il fenomeno della ‘personalizzazione di massa’ sta aprendo un mercato molto interessante destinato a crescere in modo significativo nei prossimi anni. Pur indirizzandosi a mercati diversi, le soluzioni tecnologiche di HP - sia Latex che PageWide - consentono di ampliare il focus dal mondo pubblicitario classico e della comunicazione visiva a quello industriale, grazie a caratteristiche quali affidabilità, velocità, qualità di stampa e costi competitivi. Mi riferisco, in particolare, ad ambiti come quello della carta da parati, dell’interior decoration e della riqualificazione ambientale. Qual è l’importanza della tecnologia Latex nella vostra offerta? HP Latex rappresenta il nostro punto di forza, non solo in termini di sistemi venduti ma anche di conoscenza delle potenzialità della tecnologia, a partire dalle stampanti della serie 300 per arrivare, in particolare, alle Latex 3100 e 3500. Lo conferma anche il mercato, che ci riconosce come partner di riferimento

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profilI

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

vision&mission

per investire nelle soluzioni più produttive della linea. L’interesse per i sistemi di stampa HP Latex è stato confermato anche a drupa 2016. Nel corso della manifestazione, abbiamo chiuso due ordini per le nuovissime HP Latex 1500, apprezzate non solo per la maggiore velocità di stampa raggiunta rispetto ai precedenti modelli della serie LX800, ma altresì per la qualità di stampa anche su tessuti in poliestere. Siamo convinti che le soluzioni HP Latex siano in grado di coprire gran parte delle applicazioni per l’interior decoration, per cui il tessuto è uno dei componenti principali perché meglio di altri materiali permette di dare una propria identità a ogni angolo dell’ambiente da riqualificare. Va segnalato che molto spesso il cliente finale non ha un’idea precisa di ciò che vuole realizzare o di come potrebbe realizzarlo, e nemmeno delle applicazioni realizzabili con le nuove tecnologie digitali, con costi contenuti. Il nostro compito è quello di far comprendere i plus di questa tecnologia e di aiutare gli stampatori ad utilizzarla al meglio per proporre soluzioni innovative e all’altezza delle aspettative dei clienti. Si tratta, anche in questo caso, di fare cultura d’impresa, ovvero di favorire una capacità di cambiamento e di cogliere le richieste del mercato che, insieme alla giusta tecnologia, consentono a persone e aziende di crescere in un sistema sempre più dinamico. D

Cristina Del Guasta, uno dei soci fondatori di MCA Digital.

Fondata con l’obiettivo di occupare un posto di eccellenza nel mercato della stampa digitale, MCA Digital ha ottenuto nel 2015 diversi riconoscimenti, tra cui quello di miglior rivenditorie in Italia della tecnologia HP Latex e di realtà con la migliore struttura di assistenza tecnica dell’area EMEA. “Questi risultati sono il frutto della volontà di coniugare una corretta gestione finanziaria del progetto con la valorizzazione delle persone e la costruzione di rapporti collaborativi con i fornitori”, afferma Cristina Del Guasta. E aggiunge: “La nostra ambizione è realizzare un modello di cultura d’impresa unico e irripetibile che identifichi in modo chiaro ed efficace la nostra storia, i nostri valori, la nostra visione, la nostra immagine, in conclusione la nostra identità”.

Parliamo di applicazioni nel settore della stampa tessile: come sta andando questo mercato? La stampa su tessuto ha una lunga tradizione in Italia e anche a livello mondiale il numero di metri quadrati stampati è davvero importante. A partire dal 2000, lo sviluppo tecnologico ha progressivamente aumentato l’utilizzo di stampanti digitali in questo settore, prevalentemente per l’abbigliamento, l’allestimento, gli accessori e l’arredamento di interni. Dal punto di vista produttivo, i vantaggi principali legati alla stampa digitale riguardano la possibilità di effettuare piccole produzioni di altissima qualità nonché la riduzione dei costi di produzione e dei costi ambientali rispetto alla stampa tradizionale. La tecnologia digitale rende possibile la realizzazione di applicazioni inedite e di grande impatto, particolarmente apprezzate da brand forti che cercano una comunicazione appropriata, rinnovata e attualizzata per meglio rispondere al sistema valoriale dei consumatori. In tale contesto, la tecnologia HP Latex sta cominciando a ottenere importanti riconoscimenti anche da clienti che fino a poco tempo fa non erano del tutto convinti della versatilità di questi sistemi. Gli inchiostri HP Latex a base acqua, che producono stampe inodori e quindi sono particolarmente adatti ad ambienti chiusi e hanno la prerogativa di contribuire a ridurre l’impatto ambientale della stampa, sono di sicuro una delle peculiarità più apprezzate. Molti stampatori, spinti dalla necessità di arginare la riduzione dei volumi di comunicazione visiva pubblicitaria tradizionale e consapevoli che devono puntare sulla creatività, la personalizzazione e sulla proposta di nuovi materiali più attrattivi ed ecologici, stanno investendo in tecnologie di stampa digitale all’avanguardia, ma sono consapevoli anche della necessità di affidarsi a fornitori che li possano accompagnare nelle nuove sfide che un mercato sempre più esigente pone. Come si compone la vostra offerta per il digital textile? Per quanto riguarda i tessuti, da oltre un anno stiamo portando avanti una collaborazione molto intensa con Guandong Italia. Grazie alla loro competenza nello sviluppo dei materiali da stampa e alla nostra conoscenza della tecnologia HP Latex, stiamo sviluppando una gamma di prodotti studiati ad hoc.

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all’outdoor all’indoor: diversi esempi di applicazioni realizzabili con le tecnologie di stampa digitale proposte da MCA Digital.


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DECORATIVE TESTIMONIAL

Tismo Products

Oltre la personalizzazione, con la termoformatura online

Dalla customizzazione dei cruscotti della Mini alla decorazione di oggetti e articoli d’arredo online: è il modello di business innovativo ideato dallo stampatore olandese Tismo Products, che ha scommesso tutto sulla termoformatura digitale.

Quando il trend della ‘personalizzazione di massa’ incontra il web e la stampa digitale si combina con la termoformatura sono numerose le opportunità che scaturiscono. Lo stampatore olandese Tismo Products ha saputo coglierle appieno, grazie alla lungimirante creatività del management e alla capacità di amalgamare tecnologia, applicazioni e piattaforma e-commerce. Da sempre alla ricerca di opportunità innovative per espandere gli orizzonti dell’azienda verso frontiere inesplorate, Hendre Vos e Jeroen Maesse, amministratori delegati di Tismo Products, hanno costruito un modello di business online innovativo e all’avanguardia, chiamato Super Click Cover. “La domanda di prodotti di consumo

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personalizzati è in rapida crescita e questo fenomeno ha creato un grande vuoto nel mercato per diverse applicazioni industriali”, ha raccontato Hendre Vos. “Ci siamo confrontati con molti utenti alla ricerca di un fornitore in grado di mettere a loro disposizione non solo la stampa e la forma di prodotti personalizzati, ma anche una piattaforma per la vendita. Abbiamo quindi deciso di intraprendere una nuova avventura, dando una risposta a questa domanda di prodotti termoformati personalizzati e partendo dalla stampa in digitale di coperture per il cruscotto delle automobili. Così è nato Super Click Covers”.

Creatività senza limiti Super Click Covers è un web shop che consente all’utente di ordinare

online il cruscotto personalizzato per la propria automobile. Lanciato nel 2014 – al mese di maggio di quell’anno risalgono i primi ordini – il website è oggi tradotto in cinque lingue (inglese, olandese, tedesco, francese, italiano). La popolarità delle prime applicazioni – che riguardavano i modelli della Mini – è cresciuta rapidamente, tanto che Tismo Products produce attualmente cruscotti per una vasta gamma di modelli auto per clienti in tutta Europa. Gli ordini sono configurabili online: accedendo al sito web dell’azienda, gli utenti possono progettare e personalizzare il prodotto. “Siamo molto soddisfatti della risposta del mercato – non solo da parte degli utenti finali, ma anche da un certo numero di designer e piccoli stampatori di tutta Europa che hanno scelto di


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DECORATIVE

TESTIMONIAL

Valigie, cartelle, lampadari ed elementi di arredo: sono diversi gli oggetti che Tismo Products è in grado di personalizzare grazie alla termoformatura digitale.

esternalizzare presso di noi i loro progetti di termoformatura digitale”. Il management di Tismo Products non si è fermato ai cruscotti: a fronte del successo di questi prodotti, l’azienda ha sviluppato una serie di altre applicazioni in un mood creativo senza limiti, aprendo nuovi flussi di entrate. Tra queste, i caschi personalizzati, che si sono dimostrati altrettanto popolari, valigie e oggetti trendy da sfoggiare, elementi di arredo, in particolare lampade e lampadari, per dare stile agli spazi interni, e persino i cassonetti – termoformati e stampati in sintonia con

l’ambiente – destinati a trasformare l’aspetto delle aree rifiuti e riciclaggio di tutta l’Olanda.

La strategia tecnologica Quale tecnologia ha reso possibile la realizzazione di questo progetto? La termoformatura digitale: i prodotti di Tismo Product vengono dapprima stampati con tecnologia digitale e successivamente

riscaldati e modellati sottovuoto, attraverso termoformatura, per conferire la shape finale. L’azienda olandese utilizza una stampante di grande formato Acuity Advance Select di Fujifilm, equipaggiata con inchiostri per termoformatura Uvijet KV. A fronte di un rapporto di forte collaborazione già in essere con la multinazionale giapponese – attraverso la divisione serigrafica Mazon Screen, Hendre Vos e Jeroen Maesse hanno individuato in Fujifilm il partner tecnologico con cui sviluppare una soluzione che potesse rispondere esattamente alle loro esigenze. “Fujifilm stava già lavorando allo sviluppo di Uvijet KV, un inchiostro progettato specificamente per la termoformatura, da utilizzare con la loro gamma di stampanti Acuity Advance Select. Era quindi il momento ideale per noi e l’opportunità di lavorare con loro per perfezionare un ideale sistema di termoformatura”. Dopo l’installazione, nel marzo 2014, di un sistema Acuity Advance Select, Tismo Products ha condotto, nel corso dei due mesi successivi, rigorosi test sull’inchiostro Uvijet KV, in collaborazione con gli ingegneri di Fujifilm. I risultati conseguiti sono stati molto soddisfacenti, come ha dichiarato Hendre Vos: “Sono fortemente stupito dalla capacità di allungamento dell’inchiostro. È semplicemente incredibile avere un supporto piatto stampato digitalmente poi riscaldato e formato sottovuoto con nessuna crepatura dell’inchiostro. Riscaldando e raffreddando il supporto, la proprietà di allungamento è ben superiore al 300%: pura fantascienza! Inoltre, l’inchiostro bianco Uvijet KV produce un’opacità bianco puro, fantastica se riferita alla tecnologia inkjet piezoelettrica. Non vi è, praticamente, alcuna differenza rispetto all’impiego di inchiostri serigrafici”.

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fespace fespa nel mondo

28 gennaio COPENHAGEN

FESPA Meeting

I risultati del FESPA Print Census e un’introduzione a FESPA Digital: questi gli argomenti portanti del meeting organizzato dall’associazione danese Grakom, a cui hanno partecipato svariati rappresentati di aziende, un terzo dei quali non ancora soci.

23 gennaio SOFIA

General Assembly BACGP

BACGP (Bulgarian Association for Contemporary Graphics and Printing) ha iniziato l’anno con un incontro fra tutti gli associati per pianificare le attività 2016, lanciare nuovi progetti e dare il benvenuto ai nuovi membri. Un evento dall’atmosfera confortevole e informale, accompagnato da un buon calice di vino.

7 marzo AMSTERDAM

FESPA Secretary Meeting

Il giorno immediatamente precedente all’apertura di FESPA Digital, Amsterdam ha ospitato il FESPA Secretary Meeting 2016, l’incontro di tutti i rappresentanti delle varie associazioni che compongono FESPA, chiamati a condividere i progetti promossi a livello locale. Fra questi si segnalano l’app lanciata da FESPA Italia – prima assoluta fra tutte le associazioni FESPA – e l’Award locale organizzato da FESPA España.

10 marzo AMSTERDAM

Italian Meeting

FESPA Italia ha approfittato dell’appuntamento fieristico di FESPA Digital per organizzare un’occasione di networking fra gli associati italiani e i colleghi spagnoli e finlandesi. Dopo un momento dedicato ai soli italiani direttamente in fiera, l’evento è proseguito con una cena conviviale presso l’Humphrey’s Resturant: l’ambiente ideale per una serata informale durante la quale creare e/o consolidare legami internazionali.

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fespace fespa nel mondo

15 aprile/18 maggio BELGRADO

Seminari FESPA Serbia 6-9 aprile SAN PAOLO

FESPA Brazil

L’Expo Center Norte di São Paulo ha nuovamente ospitato FESPA Brazil, uno dei più importanti momenti fieristici targati FESPA dell’America Latina. Dedicata ai settori del wide format e del textile, la fiera ha ospitato, nel corso dei quattro giorni di manifestazione, oltre 12mila professionisti arrivati da ogni parte del continente per vedere le ultime novità della stampa digitale per i settori della comunicazione visiva, dell’interior decoration, della segnaletica e molti altri. In contemporanea, nella medesima location si è svolta anche Brasil Label, fiera dedicata al settore delle etichette.

L’Associazione serba ha organizzato due seminari. Il primo dedicato alle arti grafiche in generale, si è tenuto il 15 aprile e ha visto la partecipazione di oltre 200 persone. Il secondo, che aveva un focus più specifico sulla stampa tessile e si rivolgeva ai serigrafi, ha attirato più di 70 professionisti.

20 aprile MILANO

Speedy Meeting

Nell’edizione milanese del Southern European Print Congress è stata riproposta la formula degli Speedy Meeting – incontri lampo one-to-one – lo strumento di networking collaudato con successo un anno fa a Barcellona da FESPA España, FESPA France e FESPA Italia.

9 marzo AMSTERDAM

FESPA Awards Gala Dinner

Nella storica cornice del Beurs van Berlage, che ospitava la Borsa di Amsterdam, si è svolto il Gala Dinner dei FESPA Awards. Nel corso della serata sono stati annunciati i vincitori dell’edizione 2016, quegli stampatori che hanno saputo raggiungere l’eccellenza nel proprio campo, diventando un esempio per tutti i loro colleghi. Fra questi, due italiani: Paolo Lorusso di P&P Promotion si è aggiudicato il premio più ambito, il Gold Award, nella categoria “Glass, ceramic, metal and wood products” con l’entry “Beyond Just Glass”; Paolo Santi di SAC Serigrafia ha invece vinto un Silver Awards nella categoria “Miscellaneous”, con l’entry “Mold Decoration in Automotive”.

19 maggio CITTÀ DEL MESSICO

Print Mexico Congress

Forte del successo della precedente edizione, il Print Mexico Congress 2016 si è concentrato sulle opportunità per la stampa digitale, tessile e grande formato, in Messico. Tra i focus specifici, tecnologie innovative e nuovi trend.

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L a D s F


fespace voci dal floor

Con Spot Déco cambia la comunicazione in store Il concept è semplice e immediato: lo ‘spot’, o ‘macchia’, realizzato con materiali e forme adeguati, attira l’attenzione e trasmette il messaggio in modo efficace. Parola di Guandong. di Paola Bonfanti

Spot Déco è un concetto, più che un prodotto, e si riferisce a un nuovo metodo comunicativo per il punto vendita. Evoluzione del POP marketing, delinea una funzione ben definita di soluzioni rivolte agli ambiti di window graphics, interior decoration e floor graphic, riunendo in un unico range tutti quei supporti che rispondono all’esigenza del retail, della GDO e dei franchising di veicolare frequenti contenuti promozionali sul punto vendita. Come funziona? Tutto ruota intorno all’utilizzo strategico dello ‘spot’ – ovvero della ‘macchia’ – che, se realizzato con materiali adeguati e forme originali e d’effetto, si trasforma in un potente e immediato strumento di comunicazione in store, in grado di catturare l’attenzione dell’utente e di indirizzarne le scelte di acquisto. Spot Déco è un frutto di un’intuizione made in Italy: a elaborare il progetto è stata l’italiana Guandong, specialista di supporti, che ne ha fatto altresì il tema centrale della propria partecipazione a FESPA Digital 2016. In quell’occasione abbiamo incontrato Edoardo Elmi, presidente di Guandong, che ci ha

illustrato il potenziale di questo concept innovativo. Come è nata l’idea di Spot Déco? Credo che uno degli aspetti fondamentali del nostro lavoro sia quello di tenere sotto costante osservazione il mercato per coglierne i segnali di debolezza, dietro ai quali si nascondono opportunità. L’idea di Spot Déco è nata studiando il cambiamento in atto nel mondo del retail, che vede contrapporsi una riduzione progressiva del numero dei negozi di strada – gestiti da professionisti del settore di riferimento e caratterizzati da una clientela consolidata e fidelizzata – al proliferare di store, catene e franchising ubicati nel contesto di centri commerciali o

Cling, l’ultima entry

Trasparente e in pvc, Cling è un prodotto storico per il window décor rivisitato e riproposto da Guandong in un nuovo formato per applicazioni temporanee e in-store promotion in tempo reale. Il nuovo Cling è ora disponibile anche nell’altezza 140 cm, oltre che nell’altezza 107 cm, e dispone di liner in carta di 150 gr per garantire maggiore planarità al prodotto. La gamma comprende anche Cling bianco nell’altezza 107 cm. Migliorati nella performance e nella stampabilità, entrambi i prodotti sono idonei sia alla stampa con inchiostri a eco-solvente che alla stampa con inchiostri UV-curable. La gamma Cling si completa con High Clarity Cling Tack, nell’altezza 127 cm: un materiale ideato per applicazioni che richiedano massima trasparenza e che permette una stampa speculare della grafica ed elevata resistenza.

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fespace voci dal floor

Le tante opportunità applicative di Spot Déco in mostra sullo stand di Guandong a FESPA Digital.

aree di grande passaggio, quali stazioni e aeroporti. A differenza dei primi, i secondi non possono contare su una tradizione, una professionalità o un knowhow specifici e nemmeno su una base di clienti affezionati: ciò implica la necessità di ricorrere a una comunicazione efficace e frequente direttamente sul punto vendita, per attirare l’attenzione dei potenziali clienti e fare engagement. Questo è stato il punto di partenza di Spot Déco, un concept che vuole offrire una risposta efficace alle esigenze dei punti vendita di nuova generazione. In cosa consiste il progetto? Sono due le esigenze principali degli store contemporanei che devono comunicare sul punto vendita in modo efficace: appeal del messaggio e facilità di applicazione e rimozione. In una parola, non parliamo di window graphics – che richiede allestitori professionisti – e nemmeno di interior decoration – un concetto che si allarga a un intero ambiente: Spot Déco si riferisce a una gamma di materiali di facile installazione destinati a creare una ‘macchia’ su pareti, arredamento, vetri e pavimenti. In quanto tale, la macchia viene notata, e con lei il messaggio contenuto. Vogliamo approfondire questo aspetto? Attualmente, il consumatore non è più legato al singolo negozio, ma sviluppa un interesse per il brand, che deve diventare interattivo. Per questo, la comu-

nicazione sul punto vendita acquista un’importanza cruciale: per essere efficace e al passo con le esigenze contemporanee, deve essere attuata in determinati momenti – con immediatezza – e gestita direttamente dal personale del punto vendita. Spot Déco raggiunge innanzitutto l’obiettivo di offrire facilità di applicazione – chiunque è in grado di gestire gli spot, sia nell’applicarli che nel rimuoverli – e di consentire immediatezza nella divulgazione del messaggio. Inoltre, grazie alla specificità dei materiali e dei supporti inclusi nel range, questa soluzione permette di creare messaggi di grande appeal. Di quali materiali si compone Spot Déco? Per la linea Spot Déco, abbiamo selezionato un range di supporti innovativi e performanti, tra cui spiccano tutti i materiali delle famiglie Nano-Tack technology e Magnetic&Ferro Sheet, nonché le varie tipologie di Cling e di Floor Graphic. Possiamo definirlo un concetto made in Italy? Assolutamente sì. Siamo abituati ad adottare terminologia e concetti provenienti da oltreoceano. In questo caso, vogliamo farci promotori di un concept rivoluzionario: abbiamo isolato questo microsegmento di mercato e sviluppato una serie di soluzioni efficaci per la promozione su pareti, vetrine e pavimentazioni. Dietro a tutto questo, vi è un’intensa attività di ricerca e sviluppo portata avanti dalla nostra azienda e mirata a proporre prodotti in grado di allargare la share di mercato, ovvero dotati di un plus che consenta di realizzare applicazioni inedite.

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fespace voci dal floor

L’effetto WOW nobilita il wide format Non è più solo una questione di qualità e produttività. La stampa wide format si arricchisce di effetti e lavorazioni speciali destinate a nobilitare anche lo stampato di dimensionI XL e XXL per ottenere applicazioni di grande appeal estetico e comunicativo. Lo si è visto bene a FESPA Digital, sullo stand del produttore svizzero swissQprint – i cui brand sono distribuiti in Italia da Fenix DG – che ha messo in mostra le opportunità applicative e di nobilitazione delle proprie soluzioni di punta. Ne abbiamo parlato con Kilian Hintermann, product manager di swissQprint. Qual è l’obiettivo della vostra presenza sul parterre di FESPA Digital? Con la nostra partecipazione a FESPA Digital, vogliamo mostrare ai player dell’industria della stampa specialistica l’ampia versatilità delle applicazioni che le nostre soluzioni di grande formato consentono di realizzare. Il focus è sui nostri prodotti di punta, Impala 2 e Nyala 2 – prodotti che ci stanno dando grandi soddisfazioni, basti dire che Nyala 2 è stata la stampante più venduta nel 2015 nell’area dell’Europa occidentale nella sua fascia di riferimento.

Qual è il valore aggiunto delle vostre soluzioni? Entrambe le soluzioni garantiscono produttività elevata, ampia flessibilità operativa, solidità del sistema e qualità di stampa eccellente. In particolare, Nyala 2, soluzione top di gamma, offre – grazie al piano di stampa da 3,2x2 m, a una produttività di 206 m2/ora, alle teste di stampa di ultima generazione Konica Minolta 1024i, con goccia di stampa da 9 a 42 picolitri, e alla funzione Tandem, per lavorare con cicli di stampa continui – delle performance operative davvero eccellenti. A tutto questo si aggiunge il valore aggiunto legato alle potenzialità delle nostre soluzioni dal punto di vista delle nobilitazioni degli stampati wide format.

Vogliamo approfondire questo aspetto? Entrambi i sistemi consentono di realizzare lavorazioni particolari per conferire allo stampato maggiore appeal. È possibile, ad esempio, stampare diversi strati, anche in un unico passaggio, per ottenere effetti tridimensionali visivi e tattili in modo del tutto indipendente dall’utilizzo di supporti lenticolari prismatici: per queste applicazioni, abbiamo perfezionato la tecnologia Droptix 3D, evoluzione di 3D Moiré Effect. Oppure, possiamo giocare sulla profondità con il cosiddetto drop gloss, un embossing ottenibile su diverse tipologie di supporti. Inoltre, la qualità fotografica dei sistemi facilita la realizzazione di applicazioni di grande impatto.

Come sta andando il wide format di swissQprint? Guardando ai nostri numeri, possiamo dire che il mercato è in crescita. Nel segmento della stampa flatbed UV, registriamo incrementi a doppia cifra e, seppur cominci ad avvertirsi una certa saturazione, vi sono macchine ormai obsolete in circolazione che dovranno essere presto sostituite. Per quanto riguarda il soft signage, è un comparto con prospettive interessanti per i nostri sistemi roll-to-roll UV, legate allo sviluppo di applicazioni innovative, anche nell’interior decoration. Inoltre, il digitale continua a sottrarre quote di mercato alla serigrafia, nella grafica e nel packaging, e con le nostre soluzioni – affidabili e con una grande qualità – possiamo fare bene anche in questi ambiti.

Uno sguardo all’Italia? È un mercato molto interessante per noi, al terzo posto in Europa a livello di vendite. L’Italia è una piazza vivace e molto esigente su qualità e servizi di supporto e qui troviamo in Fenix DG un partner competente che ci aiuta a confrontarci con professionalità alle esigenze dei clienti italiani. Paola Bonfanti

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fespace iniziative

Albergo Italia

Collaborazione e tecnologia per l’interior design Grande successo per il progetto ideato da FESPA Italia, che ha visto dieci aziende ricreare un albergo in tutti i suoi ambienti grazie alla stampa digitale

È stata una delle aree più visitate di FESPA Digital 2016 e ha suscitato grande interesse tra il pubblico della manifestazione: parliamo di Albergo Italia, il progetto curato da FESPA Italia nel contesto di Printeriors, frutto della collaborazione virtuosa di un pool di aziende associate che hanno messo a disposizione i propri asset tecnologici per l’allestimento dello stand. Concepito come un albergo, questo spazio riproduceva tutti gli ambienti – reception, café, camera da letto, bagno e lounge – mostrando applicazioni di stampa su una vasta gamma di supporti. Elementi di arredo e oggetti decorativi – quali piastrelle, carta da parati, finestre, specchi ma anche tende, lenzuola, pantofole, lampade, macchina da caffè e persino una bicicletta – hanno fatto bella mostra di sé, testimonial delle potenzialità della stampa digitale.

High tech e collaborazione Se indiscusso è il valore abilitante della tecnologia di stampa di ultima generazione, un ruolo altrettanto importante per la buona riuscita del progetto lo ha avuto il gioco di squadra delle aziende associate che hanno preso parte all’iniziativa. Ecoepoque, FPE, DB Ingegneria dell’Immagine, Gruppo Masserdotti, Silap, Guandong, Ricoh, Epson, For.Tex – coordinate da Loop Design, studio di architettura milanese – hanno messo a fattor comune il proprio know how tecnologico per un risultato dall’effetto wow. “Lo sviluppo della tecnologia di stampa digitale sta cambiando il settore, rendendo disponibile un range sempre più ampio di applicazioni, in molti casi con una grande velocità produttiva che non sacri-

fica affatto gli altissimi standard qualitativi richiesti”, ha dichiarato Alessandro Dal Monte, fondatore di Loop Design. “Con Albergo Italia, abbiamo declinato le incredibili opportunità della stampa digitale in pieno Italian style”. Il progetto è stato un primo esperimento che ha raggiunto ampia visibilità internazionale e che verrà certamente ripetuto. A testimoniare il valore del risultato finale anche le parole di Neil Felton, CEO di FESPA: “Printeriors è stato un buon evento, reso eccezionale dal notevole contributo di FESPA Italia e dei suoi associati. L’orgogliosa storia del design italiano ha davvero scintillato, incantando i visitatoridella manifestazione”.

I numeri del progetto 10 aziende coinvolte 5 ambienti realizzati 11 supporti: tessuto, me-

tallo, vinile, cartone, legno, linoleum, ceramica, vetro, carta da parati, plastica, materiale magnetico 4 monitor per contenuti dinamici 3 mesi di lavoro


fespace eventi

La stampa specialistica nel segno del WOW Effect La seconda edizione del Southern European Print Congress ha accolto i suoi ospiti internazionali a Milano, proponendo una due giorni densa di contenuti che hanno passato al vaglio i diversi settori, dal textile all’industrial, dall’interior decoration all’out of home Nei giorni 19 e 20 aprile, quasi cento professionisti ed esperti del settore della stampa specialistica – provenienti da Italia, Spagna, Francia e Portogallo – si sono riuniti a Milano in occasione della seconda edizione del Southern European Print Congress (SEPC). Organizzato da FESPA Italia, FESPA España, FESPA France e la portoghese Apigraf, il convegno ha avuto anche il supporto di FESPA, il cui presidente, Yasar Guvenen, ha aperto i lavori: “È emozionante vedere tanti professionisti del settore di diverse nazionalità riuniti a Milano in un evento che rappresenta un’occasione privilegiata per fare networking, condividere esperienze e know how e parlare di trend e opportunità. L’industria delle arti grafiche dimostra una capacità sorprendente di adattarsi ai cambiamenti e continua a offrire interessanti prospettive di crescita e sviluppo. Le opportunità non mancano per chi voglia e sappia coglierle”. Di stampa digitale tessile e applicazioni industriali, nonché di interior decoration e out of home si è

Il Palazzo delle Stelline di Milano è stata la sede dell’edizione italiana del SEPC.

parlato nel corso delle due giornate, attraverso le testimonianze dei protagonisti dei diversi settori, tra operatori e fornitori di tecnologie. Di textile e industrial Con un brillante intervento, Mike Horsten, general manager marketing EMEA di Mimaki, ha esordito illustrando il settore della stampa specialistica a tutto tondo, mettendone in evidenza la vitalità e la capacità tuttora spiccata di generare business e profitti. Fra le tante applicazioni innovative portate come esempio, Horsten si è soffermato sulla maxi affissione più grande del mondo – 1200x20 metri – installata a Dubai, e sull’operazione di plane wrapping realizzata da Air France e KLM, laddove la carlinga di un jet di linea è stata decorata con oltre quattromila volti di passeggeri della

Un anno di FESPA Italia Complice anche la location, la seconda edizione del Southern European Print Congress ha rappresentato l’ideale coronamento di un periodo molto denso per FESPA Italia, che nell’edizione spagnola del 2015 si chiamava ancora Siotec. Dal cambio del nome avvenuto a settembre 2015, l’associazione è cresciuta costantemente a livello di associati, contando su 15 nuove aziende e si è dimostrata molto attiva. Oltre a dare il proprio endorsement al primo white paper sul digital textile, FESPA Italia ha lanciato un’app (unica associazione del network FESPA a possederne una) e ha organizzato e gestito il progetto di Albergo Italia, all’interno di Printeriors.

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fespace eventi

I presidenti delle quattro associazioni coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Da sinistra: Corrado Bizzini, FESPA Italia; Christophe Aussenac, FESPA France; Josep Tobella, FESPA España; Pedro Santos, Apigraf.

ting, che ha accolto gli interventi di Cristina Díaz, manufacturing manager di BIC Graphics, Andrea Piva, dell’italiana VivDecoral, e Riccardo Governale, sales specialist additive manufacturing di Ricoh Italia. Riprendendo un format già sperimentato con successo nella prima edizione, il SEPC ha riproposto gli Speedy Meeting, incontri lampo fra i partecipanti nonché occasione di confronto, informazione e networking.

compagnia area. Non sono solo i settori al centro di una grande trasformazione a offrire opportunità, ma anche quegli ambiti – quali l’OOH – più maturi trovano nel mix di creatività e tecnologia di ultima generazione una nuova linfa vitale. Portavoce dei protagonisti dell’industria tessile sono stati Roberto Lucini di Creazioni Digitali e Jacques Setbon della francese L’Agence de Fab. Il primo ha sottolineato come la stampa digitale sia una tecnologia che, a dispetto dell’ancora esiguo share di mercato, possa dare un contributo notevole alla crescita del settore tessile. Ricerca, servizio, innovazione e attenzione all’ambiente sono gli aspetti chiave, come Lucini ha sperimentato in prima persona, facendo mutare pelle alla propria azienda e adattandola ai cambiamenti degli ultimi anni. Setbon ha portato l’attenzione sull’apparente contrasto fra l’irreversibile affermarsi della tecnologia e la necessità di mantenere un tocco artigianale: “La tecnologia di ultima generazione non è qualcosa dalla quale si può prescindere, ma non è in grado di sostituire quel rapporto personale col cliente che diventa fondamentale per corrispondere pienamente alle sue esigenze. La stessa domanda si dimostra sempre più sensibile ad applicazioni che, pur essendo high tech nella produzione, mantengano comunque un elemento di manualità e artigianalità. Elemento che può essere dato facendo ricorso a tecniche tradizionali”. Setbon ha altresì affrontato il tema della personalizzazione estrema, un trend che condurrà, a breve, a un’esplosione della tecnologia di stampa 3D di grande formato, ovvero in grado di creare oggetti in dimensione reale. A concludere la prima giornata del convegno, la sessione dedicata proprio a Industrial e 3D Prin-

Dall’alto: Matthew Jacobson, Roberto Lucini, Marco Biancavilla.

Di Interior decoration e OOH La seconda giornata del congresso si è svolta all’insegna di indoor e outdoor. Non prima di avere dato spazio a un intervento ‘inspiring’, il keynote speech di Matthew Jacobson, EVP - global executive design director di DigitasLbi, che ha portato molteplici esempi di pubblicità creativa e innovativa. Un intervento di grande interesse, riassunto in questa sua dichiarazione: “Come trasformare oggi un’affissione in uno strumento di comunicazione efficace? Le parole d’ordine sono creare e condividere un’emozione, generare una conversazione, narrare una storia, coinvolgere l’utente. I social media giocano, in questo, un ruolo importante”. È stata poi la volta di Christophe Aussenac, presidente di FESPA France, che ha messo in luce l’importanza di ‘enchanter les clients’, ovvero incantare i clienti, generando un effetto wow: emozioni positive, sensazioni nuove, superamento delle aspettative, condivisione. Perché la soddisfazione del cliente è l’indicatore chiave delle strategie del marketing contemporaneo. Interior decoration e out of home sono stati i temi trattati nell’ultima parte del convegno, di cui era moderatore Oscar Vidal, regional business manager South Europe di HP, che ha sottolineato come il punto di partenza per creare soluzioni di interior decoration vincenti sia un design eccellente, che porti valore aggiunto. Unendo a ciò la collaborazione virtuosa tra attori – inclusi decoratori, applicatori e fornitori di materiali – e una tecnologia di produzione all’avanguardia, il risultato sarà una applicazione innovativa e con assicurato un ‘wow effect’. Altri interventi rilevanti sono stati quelli di Marienka Hernandez, della spagnola Versatile Digital, e Antonio Moreno di Sericum. L’ultima parola è spettata a un italiano, Marco Biancavilla di DB Ingegneria dell’Immagine: al centro del suo intervento, il nuovo ruolo assunto dalla serigrafia che offre la possibilità di arricchire ciò che viene realizzato in digitale. “La serigrafia non è finita, al contrario vive una frizzante rinascita, non soltanto trasformandosi in strumento in grado di conferire valore aggiunto al prodotto stampato, ma affermandosi altresì quale rilevante leva competitiva”.

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EVENTI DRUPA 2016

PROSPETTIVE WIDE FORMAT Non è storicamente la fiera di riferimento del grande formato. Eppure, drupa 2016 ha fatto da piattaforma di lancio internazionale per diverse novità afferenti al wide format. Tra nuove generazioni di stampanti ad ampliare famiglie storiche del settore, sistemi inediti destinati ad aprire nuovi segmenti e nuovi ambiti applicativi, migliorie qualitative e tecnologiche e aziende affacciatesi per la prima volta a questo mercato, vi proponiamo un percorso privilegiato tra le notizie del printing XL di maggiore rilievo viste alla kermesse di Düsseldorf.

Successo per il grande formato di Agfa Graphics, anche in Italia Il wide format è stato uno dei grandi protagonisti allo stand di Agfa Graphics. La novità era il lancio ufficiale a livello mondiale della nuova gamma Anapurna LED, rappresentata in loco dal sistema Anapurna H2500i LED, soluzione ibrida di 2,5 metri per la stampa su supporti sia rigidi che flessibili. Una delle caratteristiche salienti è rappresentata dalle potenti lampade LED UV da 16 watt/cm² con raffreddamento ad aria: grazie alla loro ridotta emissione di calore, i sistemi sono in grado di stampare su una gamma più ampia di supporti, inclusi media molto sensibili, come materiali sottili in stirene. Importante anche la gestione completa dell’inchiostro bianco lungo tutte le fasi della produzione (pre, post, spot e sandwich). Oltre ad Anapurna, sullo stand di Agfa Graphics hanno fatto bella mostra di sé anche Jeti Mira e Jeti Tauro, soluzioni di punta nel grande formato dell’azienda. Nel corso della fiera, due Jeti Tauro sono state vendute ad aziende italiane, la veronese Leaderform e la Pentacolor di Desio (Monza Brianza). photo Messe Düsseldorf Constanze Tillmann

Canon presenta la nuova generazione delle Océ Arizona Canon ha lanciato in anteprima la nuova serie di stampanti UV flatbed Océ Arizona 2200, composta dai modelli Océ Arizona 2260 e 2280. Pienamente scalabili in base alla crescita del business, i sistemi possono raggiungere una velocità di stampa fino a 63,4 m2/ora a quattro colori (CMYK), ampliabili a sei con le opzioni aggiuntive Light Ciano e Light Magenta, e a otto con il bianco e la vernice. L’architettura flatbed offre grande qualità di stampa fronte-retro ed edge-to-edge su quasi tutti i supporti rigidi, inclusi materiali dalle forme più inusuali, pesanti, lisci o pre-tagliati. La serie è dotata della Roll Media Option, grazie alla quale è possibile stampare in notturna su supporti flessibili fino a 2,2 metri di larghezza in maniera non presidiata. La fluidità del workflow è garantita dal nuovo software gestionale ONYX Thrive che ottimizza l’intero flusso di lavoro. Fra i tanti segmenti di mercato, cartellonistica e segnaletica, ma anche il fotografico e Fine Art.

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EVENTI

DRUPA 2016

swissQprint fra automazione e miglioramenti È stato il brand più venduto del 2015 nel segmento medio in Europa Occidentale. A drupa swissQprint ha presentato i sistemi di punta della gamma wide format, tra cui Nyala 2 e Impala 2, insieme ad alcune novità destinate a migliorare ulteriormente le performance dei suoi sistemi. Tra queste, un modulo sviluppato per aumentare la risoluzione di stampa del 50% e un robot speciale – Rob – studiato per trasformare le possibilità della stampa non presidiata. Per tutta la durata della fiera, Rob ha caricato e scaricato con assoluta precisione pannelli dalla stampante Impala 2 a cui era collegato, senza mai avere un operatore a sorvegliarlo. Sia il modulo per la risoluzione sia Rob sono pienamente compatibili con tutta la gamma swissQprint e sono disponibili anche per i sistemi già installati.

Velocità e tecnologia per il wide format targato EFI Nozomi è il nome del treno più veloce del Giappone. Ed è anche il nome scelto da EFI per la sua nuova piattaforma, il cui primo sistema – sviluppato per il packaging in cartone ondulato – è stato presentato in anteprima mondiale a drupa. Un nome adeguato data la velocità di stampa che Nozomi C18000 è in grado di garantire: 8.100 m2/ora (9mila fogli/ora) con dimensioni di stampa 1,8x3 metri. Il nuovo sistema unisce la tecnologia superwide presente sui sistemi VUTEk all’inkjet single pass delle soluzioni Jetrion e alla potenza gestionale dei software Fiery: il cuore tecnologico è costituito da tecnologia inkjet LED single pass a quattro colori, ampliabile con l’aggiunta di arancione, viola e bianco per un gamut ancora più ampio e versatile. Nozomi C18000 segna l’ingresso ufficiale di EFI nell’universo dell’imballaggio in cartone ondulato, un segmento da 130 miliardi di dollari con più di 200 miliardi di metri quadrati stampati all’anno.

Debutto per la nuova divisione di grande formato di OKI A meno di un anno dall’ingresso nel wide format – con l’acquisizione di Seiko Infotech e la creazione di OKI Data Infotech Corporation – OKI ha portato a drupa la gamma dedicata al grande formato. Progettata per i mercati del soft signage, ColorPainter lavora su un vasto range di supporti per svariate applicazioni. Fiore all’occhiello della serie, ColorPainter H3-104s ha stampato, con inchiostri Greenguard Gold, una bobina con larghezza di 2,6 metri completandola in tre minuti. Gli altri modelli della gamma – M-64s, W-54s e W64s – erano dedicati alla produzione di effetti backlit e di applicazioni che mostrassero qualità e intensità cromatica dei colori neon di OKI. Presenti in fiera anche i modelli della gamma Teriostar (LP-1030 e LP-2050), progettati per garantire alte performance, velocità e accuratezza nei settori dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni.

Il latex di HP si arricchisce di nuovi modelli Nello stand più grande di drupa, HP ha messo in mostra un’offerta tecnologica sviluppata per aiutare i print service provider a “reinventare il loro business”. Sotto ai riflettori anche la tecnologia Latex. La famiglia HP Latex 500 – composta dai modelli 560 e 570 – e il sistema HP Latex 1500 ampliano l’offerta dell’azienda verso tutti gli operatori del sign & display. I sistemi HP Latex 500 stampano fino a una larghezza di 1,62 metri con una velocità di 23 m2/ora. HP Latex 1500 è un sistema superwide con una produttività mid-range, in grado di lavorare fino a una larghezza di 3,2 metri con velocità variabile a seconda dell’applicazione (45 m2/ora su vinile autoadesivo, 74 m2/ora su PVC da esterni). I nuovi sistemi entrano a far parte di una famiglia tecnologica che dal lancio, nel 2008, ha raggiunto quota 35mila installazioni a livello mondiale.

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eventi

INCONTRI @DRUPA 2016

OKI Data Infotech Corporation

Prospettive wide format Il grande formato è al centro della strategia di OKI. A meno di un anno dall’acquisizione di Seiko Infotech, la multinazionale giapponese si è presentata a drupa nella nuova veste, puntando i riflettori sul consolidamento della compagine aziendale e sul portfolio di soluzioni di grande formato. Ne abbiamo parlato con Frank Jänschke, general manager marketing, divisione Wide Format, e Tetsuya Kuri, vice president marketing, di OKI Europe. Partiamo da strategie e obiettivi dell’acquisizione di Seiko. In OKI ci siamo resi conto che il nostro settore storico di riferimento – l’office printing – stava attraversando una fase di riduzione dei volumi, destinata a proseguire nel tempo. Abbiamo così cominciato a guardare al comparto delle arti grafiche e del grande formato come opportunità per differenziare il nostro core business. Abbiamo trovato in Seiko una realtà con un importante know how tecnologico, una filosofia aziendale e una policy di R&D molto simili a quelle di OKI: l’approccio al mercato, la scelta della tecnologia LED, l’impegno a costruire sistemi affidabili, sicuri e con grande qualità sono tutte caratteristiche comuni alle due aziende. A distanza di pochi mesi dall’acquisizione, la nuova compagine è già solida e i team sono molto affiatati. drupa è la prima fiera della nuova società. Cosa vi aspettate? Ci siamo posti due obiettivi. Da un lato, mostrare la solidità e le competenze della nuova realtà aziendale che continua a portare innovazione tecnologica. Dall’altro, presentare il nostro portfolio di grande formato. Il parterre di drupa è una grande opportunità per il mix dei visitatori: il nostro intento è quello di rivolgerci non solo a operatori già attivi nel grande formato, ma anche a tutte quelle realtà alla ricerca di nuove opportunità per differenziare il business. Il mondo del wide format è in evoluzione e offre ai print service provider possibilità applicative interessanti che la nostra tecnologia consente di cogliere e di sfruttare al meglio. Quali sono i prodotti di punta del vostro portfolio tecnologico? ColorPainter è la nostra gamma di stampanti per il wide format. A comporla sono i modelli entry-level W-54s e W-64s – ad alta produttività, ecofriendly e ideali per applicazioni indoor – e il modello M-64s – con una produttività mid-range e una elevata qualità dell’immagine. Questi sistemi sono dotati di tecnologia proprietaria a colori neon e consentono di creare effetti di grande impatto in controluce. La soluzione top di gamma è ColorPainter H3-104s, una stampante 8 colori con formato fino a 2,6 metri di larghezza ideale per applicazioni che spaziano dall’outdoor all’indoor, quali banner, car wrapping, materiali espositivi fieristici e carta da parati.

Lo stand di OKI a drupa, con le soluzioni di grande formato ed esempi di applicazioni. In alto, Tetsuya Kuri, vice president marketing, e Frank Jänschke, general manager marketing, divisione Wide Format.

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Dove individuate le maggiori potenzialità di crescita? Le applicazioni più classiche dell’outdoor non sono più sufficienti: per essere competitivi, i psp devono differenziare l’offerta, sviluppando applicazioni speciali e innovative. Un fattore cruciale è quello dei supporti, laddove è necessario avere la capacità di stampare su materiali inediti, non realizzabili con altre tecnologie. Rispetto alle applicazioni, è nel segmento dell’indoor che individuiamo grande dinamismo e interessanti prospettive di crescita. Sullo stand presentate anche un concept… Si tratta di una soluzione di stampa di grande formato fortemente innovativa, dotata di inchiostri a pigmento a base acqua, sostenibile e in grado di stampare su diverse tipologie di supporti, inclusi non pvc e materiali non patinati. È il nostro modo per dimostrare che stiamo già guardando al futuro.


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wwvision

idee di comunicazione nel mondo

Lo splendido abito disegnato da Byblos Milano e realizzato con lo speciale tessuto luminoso in fibra ottica Dreamlux.

Laura Pausini sul palco di San Siro con un tessuto luminoso È stata una festa per gli occhi, in un’atmosfera incantata sulle note di Lato destro del cuore, l’ingresso di Laura Pausini sul palco dello stadio di San Siro vestita di luce grazie a Dreamlux. Nel finale della seconda data milanese del suo Simili Tour, l’artista italiana più famosa al mondo ha indossato lo splendido abito disegnato da Byblos Milano e realizzato con lo speciale tessuto luminoso in fibra ottica Dreamlux. Spettacolarità, moda e nuove tecnologie sono temi che sposano totalmente la filosofia di Dreamlux. Innovazione e ricerca sono i valori che hanno permesso al marchio di sviluppare un filato inedito il cui brevetto è oggi depositato in quarantaquattro paesi del mondo. Un materiale che si presta a molteplici interpretazioni e che si è introdotto nell’ambiente della moda, delle performance artistiche, dell’arredo e delle installazioni creando in tutti questi ambiti atmosfere suggestive e piene di fascino. Le realizzazioni di Dreamlux sono un concentrato di tecnologia, sapienza nelle lavorazioni tailor-made e un esempio di eccellenza made in Italy.

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colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria.

3A Composites 7 Agfa Graphics 7,35,60 Albergo Italia 57 Alvisi e Alvisi 25 Alvisi Fulvio 24,35 Alvisi Luciana 25 Apigraf 58 Aussenac Christophe 59 BACGP 52 Badulato Lia 42 Bertero Daniela 32 Biancavilla Marco 59 BIC Graphics 59 Bizzini Corrado 59 Bordeaux Digital Printink 22 Brenna Gianluca 35 Byblos Milano 63 Byers Clark 36 Canon 48,60 Carisma 47 Cimpress 43 Clerici Eleonora 34 Cozza Federico 7 Creazioni Digitali 26,59 Curti Federico 28 Curti Lino 28 Dal Monte Alessandro 57 DB Ingegneria dell’Immagine 57 Del Guasta Cristina 48 Di Virgilio Giovanni 6 Diatec 10 Diaz Cristina 59 DigitasLbi 59 DinamicART 42 Domino Sistemi 7 Dreamlux 63 Drupa 60 Ecoepoque 57 Edigit 9 EFI 5,15,60 EFI Reggiani 15,26,29,31 Elmi Edoardo 54 Epson 7,15,23,29,31,43,57 Evron Guy 22 F.lli Robustelli 15 Felton Neil 57 Fenix DG 56 Ferrero Andrea 35 FESPA 52

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Fespa Digital 57 Fespa Italia 35,52,57,58 FIB 30 Flexa 48 For.Tex 15,57 Fotoba 48 FPE 57 Fujifilm 51 Gallizioli Giancarlo 30 Garnero Michela 35 Giardini Mirko 42 Gil Moshe 47 Gilboa Ron 35 Governale Riccardo 59 Grafiche Noè Edoardo 43 Grakom 52 Gruppo Masserdotti 7,57 Gruppo Miroglio 32 Guandong 49,54,57 Guarene Elena 32 Guvenen Yasar 58 Hanley Mark 44 Hernandez Marienka 59 Hintermann Kilian 56 Horsten Mike 58 HP 8,48,59,61 I.T. Strategies 44 IED 25 InfoTrends 12,35 InPrint 44 ITMA 17 Jacobson Matthew 59 Janschke Frank 62 Konica Minolta 23,56 Kornit Digital 6 Kuri Tetsuya 62 Kyocera 23 L’Agence de Fab 59 Landau Asaf 15 Leaderform 7,60 Loop Design 57 Lorusso Paolo 53 Lucini Roberto 26,59 Maesse Jeroen 50 Masserdotti Alberto 7 Massivit 3D Printing Tech. 47 Mazon Screen 51 MCA Digital 48 Mdf Italia 9

Metamark 10 Mimaki 27,29,43,58 Miroglio Tessile 35 Montemanni Francesco 10 Moreno Antonio 59 MS Printing 29 NTG Digital 47 OKI 48,61,62 Optitex 15 P&P Promotion 53 Pentacolor 60 Piva Andrea 59 Pixartprinting 9,43 Polyedra 68 Print Finishing Li.To.Ver 67 R.tape 10 Ricoh 6,10,23,57,59 Saati 6 SAC Serigrafia 53 Salvadè 27 Santi Paolo 53 Santos Pedro 59 ScreenService Brescia 10 Sericum 59 Setbon Jacques 59 Silap 57 Silva Coronel Paola 9 Southern Eur. Print Congress 58 Sprint24 6 Stamperia Cassina Rizzardi 28 Stamperia di Lipomo 35 Stamperia Serica Italiana 35 Summa 48 swissQprint 56,61 TheColorSoup 32,35 Tismo Products 50 Tobella Josep 59 Versatile Digital 59 Vicenzutto Walter 10 Vidal Oscar 59 Viscom Italia 2 VivDecoral 59 Vos Hendre 50 Zottar Lorenzo 32,35 Zund 7

ZETA’S 20137 Milano, via Kolbe 8 tel. 02.752910.1 Direttore responsabile: Ruggero Zuliani Comitato di redazione: Paola Bonfanti (coordinamento) paola.bonfanti@strategogroup.net Cristina Rossi, Federico Zecchini Ha collaborato a questo numero: Massimo Caiazzo Pubblicità: Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo csanfilippo@rancatinet.it Segreteria pubblicità adv@ilpoligrafico.it Registrazione Tribunale di Milano n° 448 del 21.9.1985 R.E.A. Milano n° 1190227 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. È vietata la riproduzione anche parziale del testo. ISSN 0394-5901 Quota di abbonamento annuo per l’Italia euro 40,00 per l’Europa euro 73,00 extra Europa euro 83,00. Numeri arretrati: euro 14,00. I versamenti possono essere effettuati a Zeta’s srl IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure ccp n. 41419201. amministrazione@ilpoligrafico.it

Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ilpoligrafico.it - via Kolbe 8 Milano tel. 027529101 - fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Progetto grafico e impaginazione: Cristina Mascherpa Copertina: Cristina Mascherpa Illustrazione: Eleonora Clerici Stampa: Grafiche Parole Nuove Brugherio (MB) Nobilitazioni copertina: Print Finishing Li.To.Ver - Vimercate (MB)


PRINT FINISHING LI.TO.VER SRL Sede e stabilimento: Via Martiri di Boves n. 4 - 20871 Vimercate (MB) Tel. 039 2020101 - 039 2148328 - Fax 039 2146119 e-mail: info@pflitover.com sito web: www.pflitover.com


Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, sign&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riusciate ad immaginare.


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