il poligrafico 155/2014
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N. 155/2014 Giugno/Luglio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale
Crescere con le acquisizioni Incontro con Paolo Bandecchi di Rotolito Lombarda - a pag. 26
WEB TO PRINT
E-commerce per la vendita di prodotti stampati - a pag. 42
Management
A lezione da un grande allenatore di calcio - a pag. 61
Abbiamo messo un punto. VOGLIAMO LAVORARE CON CHI RISPETTA LE REGOLE. Solo con comportamenti corretti sui crediti e termini di pagamento ridiamo un'etica commerciale ed una opportunità di crescita all’industria grafica. Lavora con noi perché questo accada, per il bene di tutti, delle aziende e di chi ci lavora.
Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
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Le Aziende Associate Argi:
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CINQUANTANNI DI INNOVAZIONI NELLA STAMPA
Sommario piombi In primo piano No a Grafitalia 2015 . . . . . . . . . . . . Etica commerciale nell’industria grafica, convegno Argi . . . . . . . . . . Macchine da stampa, segni positivi dal Triveneto . . . . . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Evento Kodak al Pirelli . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . Il punto su KBA Italia . . . . . . . . . . . . Lettera aperta di Komori Italia . . . . . Premio Ricoh: i vincitori . . . . . . . . .
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WEB TO PRINT: le soluzioni per dar vita a un e-commerce per la vendita di stampati
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Paolo Bandecchi (Rotolito Lombarda) . 26 Alberto Mazzoleni (Macchingraf) . . . 32 TECNOLOGIE WEB TO PRINT: come dar vita a un e-commerce per la vendita di stampati . . . . . . . . 42 News Carta&Supporti . . . . . . . . . . . 54 EVENTI “Canon for business 2014”: un viaggio nella tecnologia . . . . . . . 36 In Kodak, occhi puntati sulle lastre “process free” . . . . . . . 50 Dal XXII TecnoMeeting: tecnologie cloud nell’editoria . . . . . . 56
36
L’evento Canon for Business è stato un “viaggio nella tecnologia”
mErcati La carta non sarà sostituita, nonostante le nuove tecnologie . . . . 53 lezioni di management La formula vincente di un grande coach: il caso di Alex Ferguson (II parte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
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RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi 5 mattoni per costruire il futuro . . . . . 9 L’opinione di... Emanuele Posenato e-substitution, ultime chiamate . . . . 10 L’opinione di... Franca Argese L’“abuso” del concordato preventivo 12 Colophon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
Al TecnoMeeting Fieg/Asig si è parlato di tecnologie “cloud” nell’editoria
il poligrafico
tutto il numero
Stampa e nuovi media nell’era digitale
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Paolo Bandecchi di Rotolito Lombarda
32
Macchingraf, “50 anni di innovazioni nella stampa”: incontro con l’ad Alberto Mazzoleni
Management: lezione di leadership da un grande allenatore di calcio (II parte)
aziende fiori all’occhiello
web to print Una panoramica delle principali soluzioni disponibili sul mercato per dar vita a un e-commerce per la vendita di stampati. Una piccola guida per l’utilizzatore/gestore in una realtà tanto vasta quanto affascinante. A pag. 42
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61
in un minuto
incontro con... rotolito lombarda Questo mese Achille Perego va a trovare il presidente di una tra le principali realtà dell’industria grafica italiana ed europea. Che è cresciuta a colpi di acquisizioni, l’ultima in ordine di tempo, la quattordicesima, quella di Nava, storica azienda con quasi un secolo alle spalle. A pag. 26 50 anni di macchingraf “50 anni di innovazioni nella stampa” è lo slogan che accompagna il nuovo logo dell’azienda. Mezzo secolo di storia di successi nel settore delle arti grafiche, come distributore esclusivo per l’Italia soprattutto di un nome prestigioso come Heidelberg. Passato, presente e... futuro: ce ne parla l’attuale amministratore delegato. A pag. 32 canon for business 2014 L’evento organizzato nella sede di Poing, in Germania, è stato un vero e proprio “viaggio nella tecnologia”, in cui oltre 2.600 clienti invitati dalla multinazionale, nell’arco di due settimane, hanno potuto testare di persona una serie di anteprime tecnologiche di Canon. A pag. 36 xxii tecnomeeting Al convegno organizzato a Roma da Fieg e Asig i principali argomenti trattati riguardavano le nuove architetture e i nuovi modelli di business. Tra cui la tecnologia “cloud”, uno sviluppo che si sta affacciando e imponendo ora anche nel settore della filiera della carta. A pag. 56
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
6
A Alcione Tipografia 15 Anderlini Marcello 16 Andretta Nicola 15 Antonini Mauro 16 ARGI 2,14,34,65 Arjowiggins 54 Art Relation 23 Asia Pulp & Paper 53 ASIG 56 B Bandecchi Emanuele 27 Bandecchi Federico 27 Bandecchi Paolo 26 Bandecchi Simone 27 Barchitta Alessio 23 Beghetto Mauro 18 Bianchet Giuliano 19 Bianchi Mirko 23 Bianchi Silvano 22 Bielomatik 38 Biondani 15 Bobst 39 Bocconi università 19 Brambilla Paolo 23 Brunner Laurel 51 C Canon 36 Canon Italia 18 Cartiere del Garda 55 Cartografica Veneta 15 Casati Fabio 23 Centrexpo 14 Cerutti 21 CoBe 33 Converflex 14 Corbella Guido 14 Crosfield electronics 20 Crosfield John 20 Cutillo Michele 18 D D’Elia Antonello 19 Dedola Giuseppe 51 Deluchi Enrico 18 DiPietrantonio Giacinto 23 Digital Dots Limited 51 Drupa 14
E Edigit 21 Elberse Anita 61 Esposti Giancarlo 51 Esposti Marco 51 Esposti Stefano 51 F Favini 54 Federgrafica 14 Fedrigoni 54 Fenix DG 30 Ferd. Ruesch 15 Ferguson Alex 61 Fespa Digital 30 FIEG 56 Finservice gruppo 19 Flexotecnica 21 Flint 32 Frandsen Jeppe 36 Franzi Sergio 32 Fujifilm 15,32 G Gallus 15,32 Gatti Tommaso 23 Gill David 64 Giusto Mauro 23 Goss 16 GPN 67 Graficasette 16 Grafiche Esposti 51 Grafitalia 14 GroupM 19 H Harris 16 Harvard Business Review 60 Heidelberg 15,16,18, 29,32 HP 28 I Igepa-Allcart 35 InfoTrends 38 Intelligent Service 49 Ipack-Ima 14 Italbond 57 K KBA 15,16,28,65 KBA Italia 21
Kodak 16,19,28,32,50 Komori 11,15,22 Konica Minolta 30 Kurz gruppo 52 Kyocera 65 L Levi Roberto 14 Litocartotecnica Pigni 16 Litografia Andretta 15 Litopat 15 Lorenzini Alfredo 19 Luxoro 8,52 M Macchingraf 3,15,16,32 MACtac Italia 18 Magnani Luca 19 Manroland 15,28,68 Mazzeri Giorgio 20 Mazzoleni Alberto 32 Mercurio Grafiche 16 Mitsubishi 18 MM Forniture Arti Grafiche 23 Moffa Rino 23 Mortara Paola 30 Müller Martini 18 N Nava Gianni 28 Nava Milano 27 Nava Patrizia 28 Nava Press 28 Negroponte Nicholas 10 Nitschke Joachim 16 Nocentini Stefano 56 Nova Alessandro 19 O Odgers Berndtson 23 Open Age 13,17 Oriani Davide 23 P Palladio Zannini 15 Paolucci Gianni 56 Pellegrini Ernesto 23 PGS Group 19 Pharma Partners 15 Pigni Augusto 16 Pigni Patrizia 16 Pini Davide 16
Polar 34 Ponzoni Gabriele 18 Poste Italiane 56 Prensky Marc 10 PressUp 24,25 Puppo Alessandro 21 Q QuadTech 18 Quinsac Annie-Paule 20 R Razza Pasquale 18 Ricoh 23 Rindo Rich 50 Ronzoni Maurizio 18 Rotolito Lombarda 26 Rotomail 28 Ruggeri Grafiche 16 Ryobi 18 S Saphira 32 Sappi 55 Schaaf Bernhard 16 Segraf 28 Sharp 7 Skira editore 20 Soddu Stefano 23 Stancari Cristina 23 Staples 33 Stora Enso 55 Sun Chemical 40,41 swissQprint 30 T Terlizzi Michele 23 Tresu Group 38 Tvn 23 V Vaccari Marco 65 Vicinanza Fausto 57 Viscom Italia 48,51 Vitelli Sergio 65 W-X WGM 18 Wilks Liz 53 Xerox 43
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Opinioni
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Gestione aziendale
Cinque mattoni per costruire il futuro Alberto Sironi
IPI 155/14
Alcuni elementi si rivelano di fondamentale importanza per le aziende grafiche proiettate verso i nuovi orizzonti che si aprono nel mondo della comunicazione. Recenti studi e analisi di settore evidenziano cinque approcci vincenti per il successo di un’azienda grafica: 1) Dimostrare il valore della stampa come strumento di comunicazione efficace. A volte ci pare infatti che la carta sia perdente rispetto ai nuovi media, ma questo in realtà dipende molto dai casi in questione. È necessario imparare quali siano gli aspetti e le applicazioni in cui lo stampato possa risultare competitivo e utile, in modo da essere convincenti verso il cliente nel proporgli il media-mix più adatto ad ogni situazione o campagna, se possibile con dati alla mano che ne documentino il grado di penetrazione e quindi la validità del prodotto cartaceo. 2) Esaminare in modo accurato le relazioni in atto con i clienti. Una volta curare il rapporto con il cliente significava dedicargli molto tempo per parlare con lui. Oggi potrebbe non essere più così, considerata la cronica mancanza di tempo che ci affligge tutti e quindi anche il nostro interlocutore. È determinante quindi comprendere bene che cosa si attende da noi, anche in termini personali, perché la qualità della relazione resta il tema su cui maggiormente si basa l’interazione con il cliente. 3) Parlare il linguaggio del cliente. Indugiamo frequentemente in termini tecnici che a volte infastidiscono i buyer: questo è un difetto ricorrente ancora oggi, utilizzato come inutile arma di difesa delle proprie competenze. Connettersi col cliente, invece, significa tentare di condividerne obiettivi e preoccupazioni, cercando di comperare i suoi problemi prima ancora di vendergli qualcosa. Ecco allora che ci si intende bene, perché l’interlocutore si sente capito. 4) Essere sempre più rapidi e flessibili. Giustificare il media stampato attualmente significa poterlo avere subito, in tempi brevissimi, a disposizione. Non ci sono alternative, specialmente considerando che gli altri media usufruiscono di tempi di processo molto più brevi. L’organizzazione aziendale deve proiettarsi verso questo obiettivo senza mezzi termini, smettendo di lamentarsi per le frettolose condizioni di lavoro e ripensandosi per offrire al mercato un servizio immediato e sicuro. 5) Promuovere nuovi servizi e applicazioni di stampa. L’innovazione è sempre il motivo di maggior interesse e attenzione dei clienti. Si può essere innovatori in molti modi diversi: attraverso il servizio offerto, dal punto di vista organizzativo, oppure negli attributi del prodotto che si realizza, o ancora nella sua fruizione e diffusione. L’importante è restare concentrati sempre sulle esigenze dell’utilizzatore finale: solo così si potranno ideare nuove soluzioni che troveranno riscontro sul mercato. Queste caratteristiche, determinanti per la sopravvivenza dell’azienda, dipendono dall’impronta interna dell’imprenditore e rappresentano anche un percorso di crescita per i collaboratori.
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Opinioni
gestione aziendale
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Market & Trend
e-substitution, ultime chiamate Emanuele Posenato
10 IPI 155/14
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posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
Le strategie di comunicazione delle imprese ne danno evidenza: ingenti quote del budget di marketing e sviluppo commerciale sono oggi destinate ai canali online. Stiamo lentamente metabolizzando che le arti grafiche altro non sono che un settore di supporto al più ampio settore della comunicazione; quest’ultimo rappresenta una quota significativa del volume d’affari mondiale. Nel 2012, secondo le stime dell’Autorità su dati Idate, PWC e WAN, ha prodotto ricavi per 1.762 miliardi di euro. La maggior parte del valore è ascrivibile alle comunicazioni elettroniche (tlc e tv), mentre le comunicazioni veicolate su supporti materiali (pacchi, libri, giornali e riviste) contribuiscono a meno del 20% delle risorse complessive. Dobbiamo partire da questa premessa se vogliamo interrogarci consapevolmente e responsabilmente sul ruolo che intendiamo avere nella comunicazione di domani. Resistiamo alla tentazione di fare dei distinguo: la sorte dello stampato pubblicitario e commerciale non è diversa. Il cosiddetto fenomeno della e-substitution, ovvero la conversione dei contenuti al digitale e la veicolazione degli stessi verso un’unica, grande piattaforma trasmissiva, nello specifico Internet, sta dando vita a una nuova molteplicità di servizi integrati di cui le imprese (di tutte le dimensioni) necessitano per riuscire a mantenere il contatto con i propri clienti: non solo con quelli nativi digitali, quelli nati cioè nell’era Internet, ma anche con quelli che sono definiti “migranti digitali” (Marc Prensky, Digital native, digital immigrants, 2001), per giungere persino a quelli definiti “riluttanti digitali” che, obtorto collo, si stanno adeguando. Ora, alla luce di un fenomeno che è sotto agli occhi di tutti, salvo non ci si occupi di comunicazione strettamente correlata alla distribuzione fisica di beni (etichette, packaging e stampati di supporto), qualsiasi altro operatore della stampa deve sentirsi chiamato in causa e sollecitato ad aprirsi alle nuove forme di comunicazione. Spesso non si possiedono minimamente le competenze per affrontare questi nuovi temi. Spesso manca completamente una competenza a monte, ciò che riguarda la preparazione dei contenuti e la gestione degli asset digitali del cliente; quasi sempre non c’è competenza informatica a valle, quando oltre al documento stampato si rende necessario veicolarne una qualche versione digitale. Questo frustra la domanda e penalizza il cliente. Non è più possibile tergiversare. Autonomamente piuttosto che in alleanza tecnologica (con web agency, studi grafici o fotolito evolute), con risorse proprie oppure in condivisione con qualche collega, è giunto il momento di attivarsi ed estendere la proposta di servizi al crossmediale e multicanale. E tutto ciò non solo per generare ricavi di compensazione dalle nuove tecnologie, quanto per continuare a realizzarne con le attuali10 dotazioni, offset o digitali che siano.
IPI 132/12
Continua il processo di digitalizzazione e migrazione “dall’atomo al bit” (Negroponte, Being Digital, 1999), in particolare quando si parla di contenuti.
Opinioni
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Diritto del lavoro
L’“abuso” del concordato preventivo Franca Argese*
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*Esercita la professione di avvocato in Milano quale socia fondatrice, insieme al collega Bacchini, dello Studio Legale Argese – Bacchini (avv.argese@gmail.com) specializzato nel diritto civile e del lavoro e impegnato nell’assistenza giudiziale e stragiudiziale (dalla contrattualistica al recupero del credito), a imprese commerciali operanti, tra gli altri, nei settori della logistica, dei servizi integrati all’impresa nonché grafico e affini. Mediatrice professionista, è autrice di articoli e pubblicazioni in materia di diritto civile e del lavoro, nonché docente dell’Accademia del Poligrafico.
In altre parole, il debitore/imprenditore può proporre il ricorso per concordato preventivo corredando la domanda con i soli bilanci relativi agli ultimi tre esercizi e l’elenco nominativo dei creditori (c.d. concordato in “bianco”) riservandosi di presentare la proposta, il piano e l’ulteriore documentazione prevista dalla legge fallimentare nel successivo termine di 60-120 giorni fissato dal giudice. Si apre così la fase di c.d. “preconcordato” durante la quale le azioni esecutive da parte dei creditori sono paralizzate. La criticità sta nel fatto che durante tutta la fase di preconcordato, non esiste alcun obbligo per l’azienda in difficoltà di avvisare formalmente i creditori e non trattandosi tecnicamente ancora di una procedura concorsuale, questa notizia sfugge ai classici flussi di monitoraggio della centrale dei rischi. L’istituto, pur nato con le migliori intenzioni, anche a causa dell’elevato numero di istanze di concordato presentate negli ultimi mesi, lascia presagire situazioni di “abuso” piuttosto generalizzate. Ciò detto, evidentemente, non è un abuso cercare di risolvere la crisi con un concordato preventivo, tanto più che questo non fa venir meno la punibilità dei reati “fallimentari”, che tali restano anche in caso di concordato, come ha dimostrato il caso del San Raffaele di Milano. Né è abuso, in sé, offrire ai creditori una percentuale di soddisfazione bassa, se è comunque meglio del fallimento (nel quale i creditori ottengono mediamente ben poco, e con anni di ritardo). L’unico caso di possibile “abuso” è rappresentato dalla c.d. “sindrome della fenice”, in cui il debitore usa il concordato per alleggerirsi dai debiti e ricominciare da zero a scapito dei creditori (fornitori, erario, banche). Il punto è che circa la metà dei concordati “in bianco” si conclude con il fallimento, il che vuol dire che i creditori si ritroveranno, dopo molti mesi, a dover avanzare le proprie pretese nei confronti della procedura fallimentare. Naturalmente, gli abusi quali quelli paventati sono sempre possibili, ma a mio parere si evitano applicando la legge in modo rigoroso non auspicando, come pure qualcuno fa, ulteriori modifiche legislative o un ritorno al passato. Più utile, per limitare gli abusi, pare lo sviluppo di best practices dei professionisti coinvolti a vario titolo nel concordato, in modo da ridurre il rischio che la scorrettezza di pochi induca i giudici ad atteggiamenti sempre diffidenti, che danneggiano tutti. A monte, poi, vi è il tema dell’importanza di promuovere il recupero di un’etica comportamentale nei rapporti commerciali nel settore grafico come negli altri settori. Ritengo dunque che se è vero che il meccanismo dei concordati in bianco possa produrre di per sé delle distorsioni nel sistema, è altresì vero che l’unico modo per arginare queste distorsioni è creare un circolo virtuoso di imprese eticamente corrette che rispettino impegni e pagamenti creando relazioni commerciali basate su correttezza e trasparenza e buona fede, emarginando le imprese non virtuose.
IPI 155/14
Con le riforme del 2012 e 2013 ha trovato ingresso nel nostro ordinamento il c.d. concordato con “riserva o in bianco”.
PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Open house, seminari, mostre, inaugurazioni
No a Grafitalia 2015. Fari puntati su Converflex Ufficializzato da Centrexpo lo slittamento della fiera al 2017, un anno dopo Drupa.
n «Non ci sono le condizioni economiche per varare nel 2015 una Grafitalia di successo e non vogliamo mettere a rischio un brand fieristico riconosciuto come momento di riferimento per il settore delle arti grafiche e l’intero mondo della comunicazione, del marketing, dell’editoria e del graphic design». Con queste parole Guido Corbella, ad di Centrexpo, ha ufficializzato nel corso dell’Assemblea di Federgrafica la nuova calendarizzazione di Grafitalia che è stata posticipata al 2017, riprendendo la sua “posizione classica” un anno dopo la Drupa. L’anno prossimo quindi, anno di Expo 2015, il settore della
stampa sarà sotto i riflettori per la parte che riguarda la cartotecnica e la stampa del packaging in generale grazie a Converflex. La fiera del converting, settore molto dinamico e in buona salute, si svolgerà in concomitanza con Ipack-Ima, la grande manifestazione internazionale del settore dell’imballaggio, seconda per importanza in Europa. Si è rotto quindi il binomio Grafitalia/Converflex ma nasce l’accoppiata IpackIma/Converflex che è previsto verrà riconfermata anche per le edizioni future. Tornando a Grafitalia, se è vero che la congiuntura del mercato sta penalizzando gli
investimenti, è pur vero che comunque il settore ha bisogno di un continuo aggiornamento sulle innovazioni. Per questo Centrexpo ha deciso di mantenere viva l’attenzione
attraverso l’organizzazione delle “Giornate di Grafitalia”, eventi/dibattiti che tratteranno specifici argomenti di attualità. La prima “Giornata” si svolgerà entro il 2014.
Etica commerciale nell’industria grafica, Argi passa all’azione
14
È ora di fare chiarezza e di agire coerentemente, dice ARGI, e noi il primo passo lo abbiamo fatto. Abbiamo messo un punto e vogliamo lavorare con chi rispetta le regole – recita una campagna pubblicitaria dell’Associazione dei rappresentanti di macchine e prodotti per l’industria della stampa – perché solo con comportamenti corretti su crediti e termini di pagamento ridiamo un’etica commerciale e un’opportunità di crescita all’industria grafica. Una presa di posizione molto decisa che come primo atto concreto ha portato alla stesura di un “manifesto” sui modelli comportamentali che è stato firmato da tutte le aziende associate, ma che nella volontà
dell’Associazione, e nello specifico del suo presidente Roberto Levi (nella foto), vuole e deve essere messo a disposizione di chiunque condivida questi principi. E con l’intento di dibattere il tema e mettere in moto un volano di sensibilizzazione verso tutta la filiera della stampa – stampatori e print buyer oltre ai fornitori – ARGI ha organizzato un convegno dal titolo “Credito, ritardi nei pagamenti, uso dello strumento concordato preventivo. Il settore dell’Industria Grafica di fronte a una responsabilità etica” che si svolgerà, e sarà aperto a tutti gli interessati, il prossimo 16 settembre al Palazzo delle Stelline a Milano. www.argi.it IPI 155/14
L’Associazione ha organizzato in settembre un convegno presso il Palazzo delle Stelline a Milano
PIOMBI
PrimoPiano
Macchine da stampa: comincia il dopo-crisi?
Il segnale positivo arriva da una serie di acquisti da parte soprattutto di piccole-medie aziende grafiche nella zona del Triveneto. Forse è ancora presto per parlare di un’inversione di tendenza, certo è che nel Triveneto, colpito duramente dalla crisi negli ultimi anni, qualche spiraglio di luce comincia a farsi vedere. Almeno a giudicare da qualche recente movimento nell’area delle macchine per stampa, dove proprio nelle ultime settimane si sono concretizzati importanti contratti che hanno coinvolto i principali costruttori. Dietro un velo di comprensibile riservatezza, le acquisizioni indicano che sul settore si sta accendendo un po’ di luce. Ecco quanto è emerso da una rapida “ricognizione” tra le aziende, con le notizie sugli accordi e i commenti degli imprenditori. «Siamo stati obbligati ad aggiungere una macchina alle tre che abbiamo in linea perché non riuscivamo più a stare dietro al lavoro. A oggi abbiamo ordini fino a settembre, sia dall’Italia che dall’estero, grazie alla clientela fidelizzata che punta sulle nostre lavorazioni particolari», spiega Nicola Andretta della Litografia Andretta di Massanzago a Padova. Specializzato nella stampa di prodotti nobilitati con vernici speciali e supporti specifici come plastiche e carte trattate, ha recentemente acquistato una KBA 106 con gruppo verniciatore e uscita lunga, proprio per le lavorazioni speciali. Ma investire oggi nell’acquisto di una macchina anticipando la ripresa non è un rischio? «La nostra è una piccola realtà familiare ben avviata e vogliamo tenerla viva», chiarisce Andretta. «È vero che il momento è difficile, ma paradossalmente proprio la
crisi che ha ridotto di numero le aziende ha comportato una crescita dei volumi per le imprese rimaste attive. I margini non sono aumentati, ma almeno l’equilibrio è sostenibile». Dimensioni e orizzonti diversi per la Litopat di Verona, azienda di stampa piana e rotativa, che ha chiuso con Manroland Italia l’acquisto di una macchina di grande formato (120x160) a cinque colori + vernice. Un investimento in linea con la filosofia dell’impresa della famiglia Biondani, impegnata nel settore editoriale di qualità oltre che nel mercato del catalogo commerciale (con particolare attenzione per la clientela internazionale) che conferma la propria determina-
zione nei confronti di un mercato in via di recupero, se non ancora in trend di sviluppo. Sempre nell’area veneta è stata chiusa un’altra importante acquisizione da parte di Cartografica Veneta SpA di Lonigo (Vicenza), altra qualificata azienda specializzata nel packaging per il settore alimentare (tra i clienti, Bauli, Heineken, Motta, Aia, Beretta) che in questi giorni sta installando una KBA 145 in configurazione a sette colori con torre di spalmatura: un acquisto che appare la conferma di un mercato che tra alti e bassi continua a generare business. E per rimanere nello stesso segmento e nella medesima provincia la Palladio Zannini, industria grafica e cartotecnica di Dueville, ha da poco
acquisito da Macchingraf una Heidelberg XL 106 a quattro colori più gruppo verniciatore. In questo caso l’azienda è specializzata nel packaging per il comparto farmaceutico e sta dimostrando non solo un’invidiabile tenuta, ma si sta muovendo con un progetto di crescita ed espansione. Ne è la prova la recente operazione con la quale in una logica di diversificazione ha preso il controllo di Pharma Partners (attiva nel confezionamento secondario dei farmaci) per sostenere e differenziare la propria crescita industriale. Spostandoci a Lavis, in Trentino, Tipografia Alcione ha confermato l’acquisto a Komori Italia di una GL 840 PH full optional. >segue a pag. 65
Heidelberg acquisisce il 100% di Gallus E punta sul digitale per le etichette Con un’operazione finanziaria che prevede un incremento di capitale e l’emissione di nuove azioni, la società svizzera Ferd. Ruesch AG apporterà in Heidelberg il proprio pacchetto di maggioranza (70%) di Gallus Holding AG.
A operazione conclusa, Heidelberg controllerà il 100% della Società svizzera produttrice di sistemi di stampa e Ferdinand Ruesch sarà, con il 9%, il nuovo azionista strategico di riferimento del maggior produttore al mondo di macchine da
stampa. Gallus è un fornitore di primo piano per il settore della stampa di packaging, in particolare per etichette e scatole in cartone teso. Nel 2013 ha raggiunto un fatturato di 188 milioni di franchi svizzeri – circa 155 milioni di euro – con 500 dipendenti. Questa operazione – sostiene il comunicato Heidelberg – accelererà i progetti di sviluppo che vanno verso una più ampia offerta di prodotti digitali soprattutto per il mercato in forte sviluppo delle etichette. È previsto che entro la fine dell’anno verrà lanciato un nuovo sistema che sarà frutto dell’accordo con Fujifilm e incorporerà la tecnologia inkjet del colosso nipponico.
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grafIche meRcurio Un’azienda in controtendenza Investire per potenziare la qualità dei servizi e razionalizzare i processi è la migliore delle soluzioni per adattarsi alla competitività dei mercati flessibili e governare momenti difficili come questo. Sono le direttrici sulle quali si sta muovendo Grafiche Mercurio di Angri, una delle realtà più dinamiche nel panorama delle imprese grafiche dell’Italia meridionale, che ancora una volta si mostra attenta all’esercizio di una politica di crescita coniugata alla revisione delle strategie produttive e a nuovi investimenti tecnologici.
PIOMBI
news aziende grafiche
Da sinistra, Augusto Pigni, Bernhard Schaaf (Heidelberg), Mauro Antonini (Macchingraf).
Litocartotecnica Pigni investe in una Heidelberg XL 145 Lo scorso 23 maggio Litocartotecnica
Pigni ha organizzato un evento dal titolo “Progettate in libertà” presso la propria sede a Gorla Maggiore (VA), coinvolgendo clienti, fornitori, collaboratori e amici. E per l’occasione è stata inaugurata l’entrata in produzione dell’ultimo acquisto, una offset Heidelberg Speedmaster XL 145 6LX sopraelevata con sistema di logistica completamente integrato e automatico. La sala stampa è stata in questo caso la vera attrazione. La Speedmaster XL 145 nella mattinata ha prodotto costantemente alla massima velocità di 15.000 fogli/ora, mostrando tutti gli automatismi del cambio dei bancali in velocità e la costanza qualitativa. In uno spazio ben allestito, Patrizia Pigni ha
raccontato la storia dell’azienda, fondata dal padre Augusto nel 1963 come tipografia tradizionale. Poi l’intuizione di Augusto Pigni ha portato l’azienda a migrare completamente verso la cartotecnica, trasformandosi in un’azienda moderna e integrata con uno spazio produttivo coperto di 20.000 metri quadrati. Macchingraf e Heidelberg hanno partecipato all’evento con l’orgoglio di vedere raggiunto un obiettivo condiviso con la famiglia Pigni, alla quale è stato consegnato un riconoscimento, il “Technology by Heidelberg”, consegnato ad Augusto Pigni da Bernhard Schaaf, responsabile macchine di grande formato di Heidelberg, e Mauro Antonini di Macchingraf, responsabile macchine da stampa a foglio Heidelberg per il mercato italiano.
Graficasette sceglie le lastre Kodak Sonora XP
Ruggeri ordina una KBA Rapida 106 “lunga” Ruggeri Grafiche, azienda grafica storica di Modena, fa il bis con KBA. Dopo aver investito qualche anno fa in una Rapida 105 con sei gruppi stampa, torre di verniciatura, uscita prolungata e dotazione per la nobilitazione inline con vernici convenzionali e UV, in autunno darà il benvenuto a una nuova Rapida 106. La macchina verrà installata nel nuovo stabile, dove sarà traslocata anche la Rapida 105. La nuova Rapida 106 dispone di sette gruppi stampa, una torre di verniciatura seguita da due torri di essiccazione e un ulteriore gruppo stampa. Completano la configurazione macchina un dispositivo di voltura dopo il primo gruppo stampa e l’uscita prolungata tripla con forni VariDry IR/aria calda/UV. La macchina, che sarà impiegata per la stampa su cartone e plastica, è dotata inoltre di cambio lastra completamente automatico FAPC, dispositivo di lavaggio combinato CleanTronic Multi per l’utilizzo alternato di inchiostri convenzionali e UV, oltre che del dispositivo CleanTronic UV. L’aria carica di emissioni viene condotta all’uscita tramite un sistema EES (Emission Extraction System) per offrire agli operatori le migliori condizioni di lavoro.
Joachim Nitschke (ad di KBA Italia) tra Davide Pini (a sinistra) e Marcello Anderlini, soci di Ruggeri Grafiche. IPI 155/14
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Tante infatti le iniziative che di recente l’azienda campana ha messo in campo sia sul versante tecnologico che organizzativo, allo scopo di consolidare la propria posizione nel segmento della stampa commerciale e delle etichette. Dotata di una struttura produttiva estesa su una superficie di 10.000 m2, l’azienda ha avviato da qualche mese la costruzione di un nuovo capannone di 4.000 m2, con l’obiettivo di ottimizzare flussi operativi e logistica. Flessibilità organizzativa e miglioramento dell’efficienza tecnologica sono alla base di altre due iniziative: l’acquisto di una rotativa Heidelberg XL 106 a 8 colori con laccatore (la prima in Italia) destinata a velocizzare e incrementare la crescita nel settore delle etichette e nella GDO; l’installazione, prevista per fine settembre, di una 24 pagine Sunday Goss 2000, che sostituirà la rotativa Harris/Heidelberg M300-16 pagine, integrando l’operatività della gemella Sunday 4000 48 pagine. Mercurio si conferma così un’avanguardia nell’Italia meridionale sul versante dell’integrazione tecnologica avendo già di recente implementato il sistema di regolazione online del colore e acquisito la certificazione Fogra PSO ISO 12647-2.
Realtà industriale con sede a Bagnolo Mella (BS), Graficasette impiega una ventina di persone e produce brochure commerciali, cataloghi, gadget, riviste, modulistica, cartellonistica, pubblicazioni di prestigio, ma anche astucci, scatole, poster cartonati, shopper e molto altro. L’azienda, alla ricerca di una lastra in grado di garantire qualità, ma al contempo sostenibile, ha trovato la soluzione ideale con la lastra Sonora XP di Kodak senza sviluppo. Durante l’avviamento della macchina da stampa, l’assorbimento della soluzione di bagnatura predispone alla rimozione delle parti non esposte. Il rivestimento viene eliminato dalla macchina da stampa dopo pochi fogli. Con la totale eliminazione dello sviluppo, le lastre Sonora XP aumentano la produttività, semplificano le operazioni ed eliminano i costi associati alle sviluppatrici e ai prodotti chimici di sviluppo; richiedono inoltre meno spazio fisico e riducono il consumo di energia.
Due nuove offset superveloci per il packaging Oltre 250 clienti ed esperti di astucci
MACtac Italia rafforza il settore etichette MACtac non è solo sinonimo di pellicole autoadesive per il settore della decorazione di interni, esterni, car e boat wrapping, ma è anche un’azienda leader nell’industria delle etichette per i mercati industriale, farmaceutico, agroalimentare, cosmetico e pneumatico. Per rafforzare ulteriormente la propria presenza strategica in questi settori, a partire dal mese di maggio Gabriele Ponzoni è entrato a far parte del team della filiale italiana di MACtac Europe, in qualità di nuovo responsabile vendite Italia LPPLabel Printing Products. Incarico affidatogli grazie a una significativa esperienza nel mondo delle etichette e della stampa in piano.
Cutillo entra in Canon Italia
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Michele Cutillo è il nuovo director della Divisione Business Services di Canon Italia. Cutillo riporta ad Enrico Deluchi, ad di Canon Italia. Grazie a una trentennale esperienza professionale maturata in rilevanti aziende nazionali e internazionali nel mercato ICT, Cutillo vanta una profonda conoscenza del settore dei servizi e competenze specifiche di BPO e di gestione del cambiamento. 49 anni, proviene da HP ES Italia, presso cui ricopriva il ruolo di Regional Vice President per la Business Unit Enterprise Services. Cutillo raccoglie il testimone da Maurizio Ronzoni, che da due anni ricopriva ad interim la posizione di responsabile della divisione Business Services e che manterrà il suo ruolo di Director della divisione Commercial Printing di Canon Italia.
pieghevoli da tutto il mondo hanno assistito lo scorso maggio al debutto in anteprima dei due nuovi modelli superveloci per la stampa del packaging proposti da Heidelberger Druckmaschinen. Grazie a uno speciale kit denominato Packaging Speed Performance (PSP), le Speedmaster XL 145 e XL 162 sono in grado di raggiungere rispettivamente una velocità di stampa di 18.000 e 16.500 fogli/h. Ciò è reso possibile dalla solidità e robustezza del progetto della macchina da stampa che assicura una produzione senza inceppamenti. Caratteristiche nuove e uniche nelle offset di grande formato PSP includono una testa di aspirazione ad alta velocità, passaggio del fo-
glio ottimizzato e una nuova guida catena in uscita, in abbinamento a nuove barre pinza e componenti quali gli essiccatori ad alte prestazioni. Tali macchine, indirizzate a stampatori di packaging con elevati volumi di lavoro, vengono assemblate nello stabilimento di Wiesloch-Walldorf, che secondo le previsioni lavorerà a pieno regime sino alla fine dell’anno finanziario 2014/15 e si appresta a registrare il più elevato volume di ordini dall’inizio della produzione in serie di queste macchine, ossia il 2009. Da allora sono state vendute nel mondo oltre 100 macchine di grande formato targate Heidelberg. In base ai calcoli effettuati, una Speedmaster XL 145 PSP può produrre 70 milioni o più di fogli ogni anno.
Pasquale Razza direttore commerciale in WGM Dai primi di maggio Pasquale Razza, che vanta una lunga esperienza nel settore delle offset a foglio e che ha collaborato con importanti brand del settore, ha assunto la direzione commerciale della WGM - World Graphic Machine di Castelfranco Veneto (TV). Primo compito è quello di creare una rete di vendita professionale in grado di presidiare l’intero territorio nazionale. Come annunciato sul Poligrafico n. 147/2013, da gennaio di quest’anno è operativa la nuova società Ryobi MHI Graphic Technology nata dalla fusione delle attività nell’ambito macchine offset a foglio di Ryobi e di Mitsubishi Heavy Industries Printing & Packaging. La nuova realtà è controllata al 60% da Ryobi e al 40% da Mitsubishi. Dopo una fase di studio e selezione, Ryobi MHI ha scelto WGM per la distribuzione in esclusiva dei suoi prodotti sul mercato italiano. L’accordo è stato siglato recentemente e WGM si occupa quindi della commercializzazione delle macchine a foglio, provvedendo alle esigenze di tutti i clienti, esistenti e nuovi, con servizi di post-vendita, fornitura di ricambi e assistenza. «Ho accettato con piacere la proposta di Mauro Beghetto, proprietario della WGM, in quanto ritengo che la possibilità di poter proporre alla clientela italiana macchine nuove di alto livello qualitativo come quelle targate Ryobi e Mitsubishi, oltre a un’accurata selezione di macchine usate di tutte le marche, permetterà alla nuova organizzazione commerciale che andremo a creare di poter soddisfare i bisogni di una grande quantità di aziende grafiche», ha dichiarato Razza.
QuadTech e Müller Martini insieme nella regolazione colore QuadTech ha annunciato una partnership con Müller Martini Press Division per fornire il sistema di regolazione del colore QuadTech® con SpectralCam™ in abbinamento alle rotative offset a banda stretta Müller Martini Alprinta V, Concepta e VSOP. Tale partnership permetterà ai clienti Müller Martini non solo di ottenere informazioni precise sui colori per l’intera bobina e in tutte le fasi della tiratura, ma anche, per la prima volta, di misurare e regolare automaticamente il colore sia su carta che su pellicola, riproducendo con esattezza sia i colori del marchio sia i colori speciali. Il sistema, inoltre, assicura notevoli riduzioni dei tempi di avviamento e diagnosi dei problemi rapido, agevole, in tempo reale. In più monitora e memo-rizza automaticamente sia i valori L*a*b* sia i dati Delta E, densitometrici e sull’ingrossamento del punto, per ottenere copie di stampa precise e impostazione rapida ed esatta di lavori ripetitivi. IPI 155/14
IN BREVE
PIOMBI
news fornitori
PIOMBI “Amplia i tuoi orizzonti” L’evento Kodak organizzato al Grattacielo Pirelli
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< Questo il messaggio
lanciato da Kodak in occasione dell’evento, cui hanno partecipato circa 200 persone, che si è svolto a Milano lo scorso 22 maggio al Grattacielo Pirelli. Luogo perfetto per esprimere anche metaforicamente le finalità dell’incontro, rivolto ai clienti, acquisiti e potenziali, di Kodak. Come ha dichiarato Alfredo Lorenzini (nella foto), Marketing Manager Commercial Business Mediterranean Cluster (Italy, Iberia, Israel), «per l’evento è stato scelto un grattacielo, che offre una panoramica a 360°, proprio perché questo incontro vuole esortare gli operatori a guardare oltre le incombenze quotidiane, per individuare nuove prospettive e opportunità di crescita per rigenerare con creatività l’industria grafica. Il nostro vuole essere un messaggio di fiducia e uno stimolo a osservare, scegliere e agire». A seguire, Alessandro Nova, dell’università Bocconi, ha fornito elementi importanti relativi alla dinamica congiunturale dell’industria grafica. Il settore sta evidenziando segnali di miglioramento della congiuntura, confermati anche dai dati sulla dinamica di Pil e produzione industriale, con un deciso movimento delle variabili economiche verso il territorio positivo. Il bilancio del quarto trimestre 2013 sembra finalmente riflettere il miglioramento delle variabili di mercato. Il settore cartario è quello caratterizzato, insieme al settore cartotecnico trasformatore, da indicazioni di migliori performance a livello del mercato interno, mentre l’elemento positivo per le macchine per grafica e converting è rappresentato dall’afflusso degli ordini esteri. Per innovare le aziende hanno
bisogno di supporti finanziari: a proposito di credito agevolato è intervenuto Luca Magnani del Centro Studi F.S. Consulting, Gruppo Finservice. Antonello d’Elia, di GroupM, ha parlato invece dell’attuale scenario dei media e su come la rivoluzione digitale sta impattando sull’industria grafica. D’Elia ha poi presentato dei casi concreti di integrazione vincente tra mezzo cartaceo e digitale. Ha concluso gli interventi della serata Giuliano Bianchet, Mediterranean Cluster Business Director Commercial, sottolineando che l’aumento delle personalizzazioni, la realizzazione di nuovi media e la continua innovazione continueranno a mantenere “vivo” il ruolo importante della carta stampata. Kodak si è saputa reinventare emergendo dal Chapter 11 (amministrazione controllata) come una società specializzata nella produzione di tecnologia per la stampa, che non vende più nulla direttamente ai consumatori, focalizzandosi sulle soluzioni per l’industria. Le sue competenze nelle scienze dei materiali e nell’imaging permettono a Kodak di operare da leader nel settore grafico.
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Spaziocultura
Bernardino Luini a Milano
Con una grande mostra al Palazzo Reale L’arte del Rinascimento torna nelle sale di Palazzo Reale con una grande mostra dedicata a Bernardino Luini, grande figura della storia dell’arte milanese e italiana che ha contribuito con il proprio lavoro e la propria personalità a costruire l’identità di Milano. La mostra racconta l’intero percorso dell’artista, dalle ricerche giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario, Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e altri), dall’altro alla traiettoria artistica dei figli di Luini, in particolare del più piccolo, Aurelio. Un intero secolo di arte lombarda va dunque in scena a Palazzo Reale, attraverso tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno e in marmo, codici miniati, volumi a stampa. Il percorso espositivo presenta una selezione di 200 opere provenienti soprattutto dalle raccolte milanesi (dalla Madonna del roseto della Pinacoteca di
Brera al Gesù Bambino dell’Ambrosiana, dal Sant’Antonio del Poldi Pezzoli al ciclo con i ritratti sforzeschi del Castello Sforzesco), ma integrate da significativi prestiti europei e americani. Il progetto, oltre a essere la più grande retrospettiva mai dedicata a uno dei protagonisti dell’arte del Cinquecento in Lombardia, è anche una saga famigliare, quella di Bernardino e dei suoi figli, che vivono in un contesto in cui l’attività artistica è un mestiere, con regole ben precise. La mostra intende dare atto di questa concretezza dell’agire dell’artista dentro le pratiche di bottega: un modo di procedere ben diverso dalle mitologie romantiche.
Giovanni Segantini Una mostra antologica a Milano dal prossimo autunno Artista di straordinaria notorietà in vita,
dimenticato e poi riscoperto dalla critica nostrana e internazionale in varie fasi del Novecento, Giovanni Segantini è il protagonista della mostra antologica prodotta per autunno da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Skira editore e Fondazione Antonio Mazzotta. Curata da Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato, maggior esperta di Segantini, a cui ha dedicato quasi mezzo secolo di studi e otto mostre in tutto il mondo, in collaborazione con Diana Segantini, che del bisnonno si occupa con entusiasmo da alcuni anni, la mostra presenta per la prima volta a Milano 120 opere da importanti musei e collezioni private, divise in otto sezioni, ciascuna dedicata a un aspetto dell’arte di Segantini e rappresentata da alcuni dei maggiori capolavori del grande
artista, di cui molti mai esposti in Italia o esposti oltre un secolo fa. Scopo della rassegna è offrire al grande pubblico e agli studiosi la panoramica più completa dell’opera di Segantini e farlo così scoprire, o riscoprire, nella sua straordinaria arte. Avendo prodotto un numero non grande di opere, rese molto fragili dalla tecnica utilizzata, e disperse in tutto il mondo, Segantini non è stato più visto nella sua interezza, con i capolavori simbolisti visionari accanto a quelli naturalisti, ai ritratti e alle nature morte degli esordi. La mostra milanese vuole rendere omaggio a uno dei maggiori artisti europei del secondo Ottocento che in meno di vent’anni di attività ha espresso tutte le angosce e i fermenti della sua epoca in un linguaggio che, tra innovazione e tradizione, risulta di una forza senza ulteriori esempi.
John Crosfield e l’arte Giorgio Mazzeri, per 22 anni direttore di Crosfield Electronics per i Paesi latini, con l’opera che ha ricevuto in dono, polline di margherita ingrandito 30.000 volte. IPI 155/14
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Quando John Crosfield – nome noto nel settore delle arti grafiche per aver fondato l’omonima azienda – cedette la Crosfield, si costruì un microscopio elettronico con il quale era solito osservare a forte ingrandimento diversi aspetti della natura traendo ispirazione per dipingere dei quadri che poi donava all’Unesco. L’Unesco li vendeva e il ricavato andava a opere di beneficenza. Ventuno di questi quadri erano rimasti di proprietà della famiglia che ha deciso di cederli alla Fondazione J. F. Crosfileld, che ne ha ora fatto omaggio ai collaboratori che maggiormente hanno contribuito al successo dell’Azienda.
PIOMBI Il punto su KBA Italia Alla vigilia del cambio di sede e delle sinergie con Flexotecnica, incontriamo Alessandro Puppo, direttore generale dell’azienda.
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< Nel corso dell’estate KBA
Italia lascerà l’attuale sede di Passirana di Rho (Milano) per traslocare a Tavazzano (Lodi) negli uffici dello stabilimento di Flexotecnica, ceduta circa un anno fa da Cerutti a KBA. «La sede attuale, di proprietà di KBA, è ormai sovradimensionata per la nostra realtà che conta 27 dipendenti», spiega Alessandro Puppo, direttore generale di KBA Italia. «Ma ciò che è più interessante è che il trasferimento a Lodi, oltre a comportare un’ottimizzazione dei costi, favorirà interessanti sinergie, in primis a livello di assistenza tecnica. I nostri tecnici stanno già ora seguendo dei training in modo da acquisire competenze anche sulle macchine flexo ed essere in grado di installarle e provvedere all’assistenza. KBA Flexotecnica è una società in crescita e ritiene molto interessante potersi avvalere a breve della collaborazione dei nostri 9 tecnici, che naturalmente continueranno a seguire il settore offset, visto l’elevato numero di ordini che si ritrova a gestire. Flexotecnica e KBA Italia hanno, tra le altre cose, già alcuni clienti in comune e questo non potrà che migliorare il nostro servizio al cliente finale. Altri reparti, oltre a quello dell’assistenza tecnica, beneficeranno di questa sinergia tra le due aziende ma senza interventi sul personale. Il nostro obiettivo è garantire la continuità occupazionale al 100%». KBA Flexotecnica produce rotative flessografiche per la stampa di imballaggi flessibili e occupa un centinaio di dipendenti. Il 90% del suo fatturato è generato da ordini provenienti dall’estero.
Un altro segnale positivo, che testimonia la “vivacità” di KBA Italia anche in questi momenti difficili, arriva dalle vendite: «Quest’anno abbiamo già venduto cinque offset a foglio, di cui tre macchine di grande formato e due 70x100. Sono inoltre in corso altre trattative che contiamo di concretizzare entro l’autunno». Un discorso a parte meritano le roto-offset, sia commerciali che per quotidiani. «A oggi abbiamo in questo segmento la migliore offerta a livello tecnologico», afferma Puppo. «KBA ha ridisegnato l’intera gamma di rotative ma, come tutti i produttori di queste macchine, incontra ancora difficoltà nella vendita essenzialmente per due motivi: la difficoltà all’accesso al credito da parte dei clienti e il prezzo al giro. Attualmente si stanno vendendo tante rotative usate e ciò dimostra che il mondo della rotativa è tutt’altro che morto. Il problema del “nuovo” è che non permette di ripagare l’investimento in un tempo ragionevole. Uno dei mercati di maggior richiesta di stampati roto-offset rimane quello della GDO, che però offre marginalità estremamente basse». >segue a pag. 65
PIOMBI
lettera aperta tecnologie
“Il concetto H-UV di Komori è una miscellanea di elementi che compongono questo sistema di stampa”
n “Spettabile Redazione,
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta con cui Silvano Bianchi, amministratore delegato di Komori Italia, vuole fare chiarezza su una tecnologia di recente introduzione nel mercato rispetto alla quale, egli sostiene, ci sono interpretazioni non corrette.
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sarebbe nostra intenzione proporre alcuni chiarimenti su questioni relative all’H-UV. Sicuramente la presentazione di questa tecnologia sul mercato grafico mondiale ha suscitato enorme stupore e al tempo stesso interesse. Precisiamo innanzitutto il fatto che l’unica azienda produttrice di macchine da stampa che possono essere definite col termine H-UV è soltanto Komori, anche perché è Komori che ha coniato questo acronimo e quindi che può utilizzarlo per i propri sistemi. Partiamo da un fatto molto importante, il concetto H-UV di Komori è una miscellanea di elementi che compongono questo sistema di stampa: non è la mera e semplice fornitura di una lampada polimerizzatrice o di un inchiostro speciale, bensì di un know–how composto da configurazione di macchina, lampade speciali a una determinata frequenza, inchiostri specifici, materiale di consumo e conoscenza dell’applicazione da parte del personale Komori, frutto di anni di sperimentazione ed esperienze sul campo. L’H-UV non è comparabile al LED HUV, anche perché questo termine non ci risulta sia stato ancora coniato, l’H-UV è sinonimo di un sistema di polimerizzazione della stampa che risponde ad alcuni quesiti fondamentali: Sistema di polimerizzazione a freddo; Sistema a basso consumo energetico; Sistema che non si discosta assolutamente dal processo di riproduzione delle lastre destinate alla stampa convenzionale, cosa che invece il sistema UV prevede in modo sensibile; Sistema con assenza di ozono dell’ambiente; Sistema altamente apprezzabile per la stampa di supporti particolarmente difficili. Queste sono alcune chiavi di lettura fondamentali che identificano il sistema H-UV di Komori e, come è stato per il passato, la Komori è sicuramente le precorritrice di una certa esigenza del mercato, o meglio della sua principale richiesta, quella di un settore che sta cercando di differenziarsi da altri sistemi di comunicazione, avendo introdotto un sistema che cerca di fornire quel valore aggiunto alla stampa tanto richiesto dalle agenzie pubblicitarie e da alcuni grandi clienti: è la risposta concreta alla domanda “perché si deve ancora stampare per comunicare”. Mi sembra quasi di rivivere una situazione già vissuta anni fa, quando nel 1990 Komori fu la prima azienda al mondo a introdurre il cambio
lastre totalmente automatico (APC), sistema che ottenne nel 1991 l’Award of Society of Printing Science and Technology. Questa innovazione sicuramente suscitò enorme interesse e al tempo stesso fu da stimolo nei confronti degli altri costruttori che si sono trovati a rincorrere questa innovazione e infatti soltanto dopo alcuni anni diversi produttori sono stati in grado di poter fornire lo stesso tipo di tecnologia, che aiutò moltissimo le aziende grafiche, permettendo la riduzione dei tempi di avviamento. Ma non dimentichiamo che Komori fu la promotrice di questo sistema e divenne immediatamente uno standard su tutte le sue macchine. È per questo che ora ci troviamo a distanza di oltre 20 anni in una condizione simile, sicuramente i nostri colleghi/concorrenti stanno studiando soluzioni alternative all’H-UV di Komori e certamente prima o poi saranno in grado di poter realizzare qualcosa di simile. Quando anche loro si troveranno nelle condizioni di poter fornire sul mercato soluzioni di questo tipo per un certo tipo di aziende grafiche, l’industria grafica tutta ne avrà un beneficio enorme. Chiaramente non è solo l’H-UV la proposta che oggi Komori pone sul mercato, rimangono sempre forti le argomentazioni relative ai sistemi di automatizzazione delle macchine Komori e alla riduzione degli scarti tempo e carta in fase di avviamento, anche per la stampa cosiddetta convenzionale, che rimangono argomenti altamente apprezzati dall’industria grafica in genere, ma questo voleva essere un piccolo chiarimento riferito specificamente all’H-UV. Per il momento lasciateci affermare, senza possibilità di smentita, che la soluzione H-UV Komori è sicuramente unica nel suo genere, raggiungendo un numero di installazioni difficilmente pronosticabili fino a qualche anno fa: siamo giunti a ben 500 gruppi stampa venduti in Europa e di questi il 30% nella configurazione 8 colori con voltura, ben 8 macchine in produzione nella sola Germania. Come Komori siamo in grado di poter fornire un lista di riferimento accertabile con una clientela che ha già riconfermato la terza macchina con lo stesso tipo di configurazione, l’H-UV di Komori è infatti una realtà e invitiamo colleghi e concorrenti a verificare attentamente i dati di mercato che lo dimostrano. Questo è l’H-UV e niente di più, grazie per l’attenzione. Silvano Bianchi (Komori Italia)
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Alcuni chiarimenti sull’H-UV da parte di Komori Italia
PIOMBI
“Il luogo del cranio” e, sotto, “Oltre la terra”, l’opera vincitrice assoluta.
I vincitori del Premio Ricoh La cerimonia di premiazione si è tenuta allo Spazio Oberdan di Milano.
< Innovazione che guida il cambiamento
e centralità delle persone sono alcuni dei valori rappresentati dalle opere vincitrici della quarta edizione del “Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei”. Il Premio, che coniuga arte e responsabilità sociale, è organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione degli Assessorati alle Politiche giovanili e alla Cultura della Provincia di Milano, con il patrocinio del Comune di Vimodrone e la collaborazione di Art Relation. La giuria – presieduta dal professor Giacinto di Pietrantonio, uno dei maggiori esperti italiani di contemporary art – era composta da: Cristina Stancari, assessore provinciale alle Politiche giovanili della Provincia di Milano; Fabio Casati, assessore alla cultura del Comune di Vimodrone; Mirko Bianchi, past president di Ricoh Italia; Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia; Ernesto Pellegrini, presiden-
te della Pellegrini SpA; Rino Moffa, editore, amministratore unico di Tvn; Mauro Giusto, partner di Odgers Berndtson; Stefano Soddu, artista. La giuria, alla cerimonia di premiazione che si è svolta lo scorso 27 maggio a Milano, ha decretato: Vincitore assoluto: “Oltre la terra” di Alessio Barchitta (Accademia di Belle Arti di Brera), un’opera realizzata con tecnica mista su tela di 150x150 cm. Vincitore per la sezione pitturadisegno-grafica: “Il luogo del cranio” di Michele Terlizzi. Vincitore per la sezione fotografiavideo-digital art: “La conta dei superstiti” di Paolo Brambilla. Vincitore per la sezione sculturainstallazione: “Cannocchiale” di Tommaso Gatti.
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Interviste Paolo Bandecchi
Allâ&#x20AC;&#x2122;indomani della firma dellâ&#x20AC;&#x2122;accordo con Nava abbiamo incontrato Paolo Bandecchi, presidente e ad di Rotolito Lombarda, per chiarire le implicazioni di questa importante acquisizione, la quattordicesima nella storia dellâ&#x20AC;&#x2122;azienda. 26
“Con Nava ci uniamo per conquistare ulteriori quote di mercato ed espandere la nostra presenza all’estero”
39 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Paolo Bandecchi, presidente e amministratore delegato di Rotolito Lombarda
crescere
con le
acquisizioni di ACHILLE PEREGO
È la quattordicesima azienda che ha acquistato nella sua storia imprenditoriale cominciata, nel settore della stampa, con la fondazione nel 1976 della Rotolito Lombarda. Quella che oggi, con circa 150 milioni di ricavi, 350 dipendenti e cinque stabilimenti, è diventata una delle principali realtà dell’industria grafica in Italia e in Europa. Ed è stata forse l’acquisizione più sofferta per i tempi resi necessari per la sua conclusione (circa un anno), ma anche quella che probabilmente gli ha dato la maggiore soddisfazione. Perché non capita tutti i giorni, neppure a un imprenditore come Paolo Bandecchi, di poter acquisire una realtà storica del mondo delle arti grafiche come la Nava Milano. Un’azienda con quasi un secolo di vita alle spalle (fondata dall’omonima famiglia nel 1922 a Milano), guidata dalla terza generazione dei Nava e punto di riferimento internazionale per la stampa dei più importanti brand del lusso e della moda nel mondo, dal biglietto da visita ai libri, alla brochure. Ma al di là del valore strategico di questa acquisizione, Paolo Bandecchi, presidente e ad di Rotolito Lombarda – che oggi guida contando sul prezioso apporto di una valida squadra manageriale e dei figli Simone, Federico ed Emanuele –, rimarca il fatto che si tratti di un’operazione trasparente, quasi un’eccezione in un settore, quello delle aziende grafiche, dove spesso accordi e acquisizioni sono una scorciatoia per evitare i fallimenti e cancellare i debiti a danno dei creditori. «Finalmente», esordisce Paolo Bandecchi seduto alla scrivania del suo ufficio nella splendida sede di Rotolito a Seggiano di Pioltello, «è arrivata a compimento nel nostro settore un’operazione di acquisizione condotta e portata a termine in maniera “classica” e nella massima correttezza dopo che avevamo assistito e assistiamo a chiusure con successive e immediate riaperture di aziende sottoposte a procedure concorsuali (in continuità o in “bianco”) con simultanee affittanze da parte di altre società. Operazioni, queste, studiate a tavolino con la presenza anche dei sindacati che finiscono per andare a danneggiare creditori e quindi fornitori, in genere che non vengono pagati, e contemporaneamente riproporsi sul mercato senza più debiti e costi del lavoro riveduti al ribasso e provocando così distorsioni sui prezzi e
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rotolito lombarda danneggiando le poche aziende sane operanti nella stessa filiera. Tali operazioni sono state proposte anche a noi, ma le abbiamo scartate a priori». Quando è stato siglato l’accordo e come si realizzerà l’acquisizione di Nava? L’intesa coi rappresentanti dei due rami della famiglia Nava è stata siglata il 19 maggio. Il perfezionamento avverrà entro il 30 giugno. L’accordo prevede l’acquisizione da parte del nostro gruppo del 100% di Nava Press, la newco creata lo scorso ottobre in funzione propedeutica a questa possibile intesa e alla quale è stato conferito tutto il ramo d’azienda di stampa (commesse, dipendenti, impianti, magazzino). L’acquisizione – che per garantire continuità prevede anche la permanenza professionale nella nuova società di Gianni e Patrizia Nava – non riguarda invece Nava Milano che continuerà la sua attività con la Divisione Design, conosciuta e famosa in Italia e all’Estero, specializzata nella produzione di oggetti (agende, pelletteria ecc.) dedicati al mondo del lavoro contemporaneo con l’intento di sviluppare e di ricercare prodotti di design innovativi. Qual è la strategia che sta dietro a questa scelta, anche coraggiosa, in un periodo non certo facile per il settore della stampa? Rotolito Lombarda e Nava sono tra le più rappresentative aziende grafiche non solo a livello nazionale ma con una forte presenza internazionale. L’80% dei ricavi – una cinquantina di milioni – di Nava Press, punto di riferimento per i più importanti brand mondiali del lusso e della moda, viene realizzato all’estero. E dei circa 150 milioni di fatturato del gruppo Rotolito Lombarda, ormai la metà viene anch’esso prodotto per commesse sui mercati esteri. Quindi, forti delle specifiche competenze, ci uniamo per conquistare ulteriori quote di mercato ed espandere la nostra presenza sui mercati esteri.
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Fondata nel 1976 da Paolo Bandecchi, Rotolito Lombarda oggi conta 350 dipendenti e opera a livello globale con una forza vendita diretta. La produzione avviene in cinque stabilimenti (la sede di Seggiano di Pioltello inaugurata nel 2010, l’impianto dedicato in particolare alla stampa rotooffset di Cernusco s/Naviglio, i 15 mila m2 della legatoria di Capriate, la stampa rotocalco alla Segraf di Nova Milanese e la stampa digitale per libri e il cosiddetto transazionale alla Rotomail di Liscate di cui Rotolito ha una partecipazione azionaria) per un’area totale di 100 mila m2 nei quali sono installate tecnologie di stampa digitale, sheet-fed, web-offset, rotocalco e confezionamento: tutte attrezzature di ultima generazione. Nel 2010 è stata la prima azienda in Europa a installare una rotativa digitale full color inkjet a bobina HP, a cui poi se ne è affiancata una seconda; e nei mesi scorsi è stata la prima al mondo a investire in un sistema di finitura digitale Manroland web systems dedicato al confezionamento di libri, riviste, cataloghi e quotidiani. La più recente installazione in ordine di tempo riguarda sempre il digitale: una HP Indigo 10000 a 7 colori, una macchina a foglio 50x70 basata su tecnologia elettrofotografica, la prima in questa configurazione in Italia, destinata alla stampa delle copertine dei libri di qualità prodotti sulle due HP Inkjet Web press, ma anche per stampati commerciali e libri di qualità in pochi esemplari. In settembre verrà installata la nuova Manroland Lithoman 48 pagine dotata di una testa di scrittura inkjet di Kodak, analoga a quella già in funzione sulla Lithoman 72 pagine. La nuova macchina riporterà a sette il gruppo stampa rotative di Rotolito prendendo il posto della KBA a 64 pagine andata di28a marzo 2013 in un incendio. strutta
Tecnologie di ultima generazione Scorci dei reparti stampa digitale e, a sinistra, offset a foglio. aziende fiori all’occhiello
NAVA PRESS Cosa avete trovato in Nava Press? In Nava Press (che continuerà a operare nelle sedi di Milano, New York, Londra e Parigi) abbiamo trovato la risposta alle nostre esigenze di ulteriore ampliamento e diversificazione produttiva. È un’azienda le cui elevate competenze e il know how sono riconosciute dai print buyer nazionali ed esteri più esigenti e che vanno a completare quelle di Rotolito Lombarda. Non si tratta, come spesso succede, dell’acquisizione di un’azienda con l’obiettivo di eliminare un concorrente o di sommare medesimi fatturati su identici prodotti, ma della nascita di un nuovo gruppo che troverà sinergie negli impianti produttivi e nella professionalità delle risorse umane, con lo scopo di ampliare la propria presenza sui mercati di riferimento e fronteggiare così al meglio la concorrenza. Nava Press continuerà a mantenere marchio e sede produttiva? Certamente. Nelle scorse settimane ho incontrato dipendenti e sindacati e ho percepito un forte attaccamento a questa azienda, una vera e propria commozione per questo storico passaggio ma anche fiducia nel futuro con la consapevolezza che l’integrazione in un gruppo come Rotolito Lombarda, che potrà portare sinergie produttive (per esempio, il confezionamento nelle nostre legatorie di Capriate e Pioltello) e commerciali e un efficientamento dei processi organizzativi e di flusso del lavoro, non potrà che favorire la crescita di Nava Press. A questo punto si può dire che il processo di sviluppo, anche attraverso le acquisizioni, di Rotolito Lombarda, sia concluso? Tempo fa c’era qualche esperto che sosteneva che le aziende grafiche che tendevano alla diversificazione facendo troppe cose sarebbero state destinate al fallimento e che era indispensabile specializzarsi in nicchie di mercato. Mi sembra che Rotolito Lombarda abbia smentito questa teoria. Siamo un’azienda in costante crescita, che investe ogni anno in nuove tecnologie e che può garantire, in Italia e all’estero, tutti i processi di stampa, dalla offset alle rotative, dalla stampa digitale al rotocalco. Ed è in grado di soddisfare qualsiasi tipo di commessa, dai quotidiani stampati in digitale per tirature limitate come ad esempio quelle di testate straniere in Italia, ai prodotti commerciali, dai volantini della Gdo ai libri, sia illustrati sia in bianco e nero, dalle riviste ai cataloghi, alle brochure. Con Nava Press amplieremo la nostra attività nel settore della moda e del lusso, dove eravamo già presenti. Un settore che richiede ancora prodotti di alta qualità ma non è più disposto a pagare i prezzi di una volta.
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Non manca proprio niente a Rotolito Lombarda? Se proprio vogliamo, mancherebbe forse una presenza, anche alla luce dell’acquisizione di Nava Press, nel packaging. Non è escluso che in futuro potremmo pensare a operazioni anche in questo settore, ma per ora siamo concentrati sull’integrazione di Nava.
Fondata nel 1922 dalla famiglia Nava e oggi guidata dalla terza generazione, Nava Milano è diventata l’azienda grafica di riferimento dei maggiori brand mondiali del lusso e della moda per cui offre un servizio completo di stampa di altissima qualità, dal biglietto da visita al catalogo, dai libri alle brochure. Lo scorso ottobre, Nava Milano ha creato una newco, Nava Press, a cui sono state conferite, in vista dell’accordo con Rotolito Lombarda, le attività di stampa, gli impianti, le commesse, i dipendenti e le sedi di Milano, New York, Parigi e Londra. Nava Press poteva contare nel 2013 su circa 50 milioni di ricavi (l’80% all’estero) e circa 140 dipendenti. Complessivamente Nava Milano, che continuerà la sua attività con la Divisione design, specializzata nella produzione di oggetti dedicati al mondo del lavoro contemporaneo (pelletteria, agende, regalistica), perimetro d’attività escluso dall’accordo con Rotolito Lombarda, fatturava quasi 60 milioni. L’elevata qualità e professionalità di Nava Press, che continuerà a operare nello stabilimento di Milano, ai confini con Sesto San Giovanni (dove sono installate una rotativa a 16 pagine Heidelberg-Goss unica per tipologia al mondo con sette elementi stampa, un parco di macchine piane sempre Heidelberg 70x100 fino a 8 colori più vernice UV e una macchina speciale per le lavorazioni dell’oro a caldo), sono riconosciute a livello mondiale e rappresentano un patrimonio di competenza al quale Rotolito Lombarda non intende rinunciare e che saranno, unite in sinergia a quelle della stessa Rotolito, motore trainante della continua espansione del gruppo che nascerà dall’integrazione tra le due aziende.
stampa comunicazione d’ImpREsA
fenix dg/swissqprint
La rivoluzione del grande formato guarda all’industria
In occasione di Fespa Digital 2014, swissQprint ha presentato un sistema di stampa wide format innovativo, con un formato superiore e un eccezionale rapporto prestazione-qualità. Delle sue caratteristiche e della propensione verso le applicazioni industriali abbiamo parlato con Paola Mortara, ad di Fenix DG, reppresentante esclusivo del fornitore svizzero in Italia.
Quali sono gli aspetti più innovativi del sistema? Oltre al formato 3,2x2 metri, la novità
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principale della nuova stampante Nyala 2 di swissQprint verte nella combinazione di prestazioni e qualità di stampa. La nuova generazione di testine di stampa Konica Minolta KM1024i, di cui la macchina è dotata, offre infatti delle caratteristiche uniche e di altissimo livello nel mercato, permettendo di raggiungere una buona qualità di stampa a 206 mq/h: una goccia variabile fino a otto livelli consente, infatti, di ottenere maggiore velocità operativa e più qualità. Inoltre, molta attenzione è stata posta dal produttore sulle materie prime utilizzate per la costruzione. Le testine KM1024i utilizzano circa
un terzo in meno di prodotti derivati dal petrolio rispetto alle precedenti, garantendo di conseguenza più eco sostenibilità e arrivando addirittura ad avere migliori performance sia in termini di velocità che di stabilità termica. Qual è stato il riscontro in Fespa Digital? Direi che il riscontro del pubblico di Monaco è stato sorprendente, una grande conferma del successo raccolto da swissQprint fin dalla sua prima apparizione. Del resto, possiamo finalmente mettere a disposizione degli operatori un sistema del formato di 3,2x2 m, in alternativa IPI 155/14
Il Poligrafico: Fespa Digital 2014 si è appena conclusa e uno degli stand più caldi della fiera è stato quello di swissQprint. L’azienda svizzera, di cui Fenix DG è rappresentante esclusiva in Italia, ha infatti presentato una novità per il mondo del wide format. Di cosa si tratta? Paola Mortara: swissQprint ha scelto Fespa Digital come palcoscenico per il lancio ufficiale di Nyala 2, un innovativo sistema di stampa digitale UV con formato 3,2x2 m. È la soluzione che mancava nel nostro portfolio prodotti e abbiamo grandi aspettative. Del resto, per swissQprint si tratta del quarto sistema di stampa sviluppato dall’esordio di Oryx nel 2008. La media è di una nuova stampante ogni due anni e il successo è andato crescendo a ogni lancio: tutto questo ci ha consentito di varcare traguardi importanti da quando, a fine 2009, abbiamo avviato la nostra partnership di distribuzione sul mercato italiano e questa volta non sarà diverso.
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agli attuali formati di 3,2x1,60 m e 2,5x1,60 m, ampliando le possibilità di scelta e coprendo a più ampio raggio le esigenze applicative. I nostri interlocutori lo chiedevano da tempo, per poter ottimizzare la gestione del flusso di lavoro. E swissQprint non soltanto ha dato una risposta concreta, ma ha addirittura puntato a implementare ulteriormente le prestazioni del sistema grazie alle innovative teste di stampa. Una scelta che ci consente oggi di approcciare anche i mercati industriali, con una marcia in più.
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A questo proposito, a quali mercati si rivolge Nyala 2? Concepito come evoluzione delle attuali macchine di swissQprint e dotato di ampia flessibilità operativa, Nyala 2 è un sistema di stampa
ella pagina accanto: a Fespa Digital 2014 swissQprint è stata premiata con l’EDP Awards per la categoria “Best Digital Special Effect” (Migliori effetti speciali digitali) per gli effetti speciali ottenuti grazie al 3D Moiré.
adatto a essere inserito nei diversi contesti industriali. Con le sue caratteristiche – miglior qualità e più alta produttività – ci consente di ampliare le nostre possibilità di vendita in settori industriali di produzione: oltre a un piano di stampa più ampio, il sistema offre la possibilità di gestire nove canali colore e diversi tipi di inchiostro, tra cui gli inchiostri per termoformatura. Del resto, grazie a Nyala 2 il traguardo dei 200 mq di produttività con un’ottima qualità non è più miraggio ma una reale possibilità e queste prestazioni aprono di fatto le porte dell’industria alla stampa digitale in piano. Come pensa che questo sistema di stampa possa essere recepito dal mercato italiano? Il mercato italiano conosce ormai
bene swissQprint ed è ben consapevole dell’affidabilità dei suoi prodotti abbinata alla qualità dei nostri servizi di prevendita e assistenza tecnica. Non a caso, contiamo decine di installazioni e numerosi clienti contenti e soddisfatti delle macchine. Per questo, siamo convinti che anche sul mercato italiano Nyala 2 ci consentirà da un lato di consolidare la nostra presenza nell’universo della visual communication e dall’altro di promuovere l’adozione del printing wide format in quei contesti industriali nei quali siamo già presenti con alcune significative installazioni. Fenix DG si distingue fin dalla sua nascita per la selezione scrupolosa dei partner tecnologici. Come si delinea la partnership con swissQPrint e qual è il valore aggiunto per Fenix DG? swissQprint è un partner eccezionale, affidabile e sempre pronto a supportarci. Negli anni, si è creato un rapporto di grande fiducia e collaborazione, anche nello sviluppo di nuovi progetti. Collaborare con un produttore così innovativo e propositivo, sempre un passo in avanti rispetto agli standard di mercato, è per noi estremamente stimolante. Il poter rappresentare in esclusiva questo brand sul mercato italiano ci ha dato grandi possibilità di crescita sia commerciale sia tecnica e ha fatto di noi uno dei punti riferimento per chi deve investire in soluzioni di stampa UV. Grazie al supporto di swissQprint, abbiamo aperto nel 2013 uno showroom dedicato a Nyala che ha accolto oltre quaranta clienti in pochi mesi per demo e test. Questo ci ha dato molta visibilità e ci ha aiutato a incrementare le vendite. E adesso, con il lancio di Nyala 2, ci stiamo preparando a ospitare il nuovo sistema, che arriverà a luglio.
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Interviste interviste fornitori
Alberto Mazzoleni
50 anni di innovazione nella stampa
Sono le parole che accompagnano il nuovo logo Macchingraf, creato proprio per celebrare questo mezzo secolo di storia di successi nel settore delle arti grafiche. Ne parliamo con l’attuale amministratore delegato. La storia di Macchingraf è legata, come distributore esclusivo per l’Italia, a un nome prestigioso: quello della tedesca Heidelberg. Ma qual è il bilancio di questi primi cinquant’anni dell’azienda che ha il suo quartier generale a Bollate, a due passi da Milano? E, soprattutto, quali sono oggi le sue strategie su un mercato, quello della stampa, che non è rimasto immune alla grande crisi di questi anni e che vede una profonda trasformazione strutturale in corso, a cominciare dalle tecnologie di stampa? Domande che Il Poligrafico ha rivolto ad Alberto Mazzoleni, amministratore delegato di Macchingraf da febbraio del 2012. Cinquantadue anni, dopo una serie di esperienze professionali nell’industria dei medicali, Mazzoleni è approdato in Macchingraf nel 1999 come direttore service per guidare il nuovo progetto di assistenza tecnica. Nel settembre 2011 è stato nominato direttore generale e cinque mesi dopo ad succedendo a Sergio Franzi. Che cosa significano questi primi cinquant’anni per Macchingraf, come è cambiata in questo mezzo secolo e quali sono stati i punti chiave del suo successo? In questi cinquant’anni Macchingraf è l’azienda che più di ogni altra ha contribuito a scrivere la storia del mercato grafico e della stampa in Italia. Fin dall’inizio eravamo distributore unico di Heidelberg per il nostro mercato, che era sinonimo di “Arte della Stampa”, come dicevano allora i “tipografici”. Poi abbiamo saputo, nel corso del tempo, rinnovarci e reinventarci la nostra strategia per essere sempre al passo coi tempi e in linea con le mutate esigenze del mercato grafico. All’iniziale distribuzione di macchine da stampa, Macchingraf ha affiancato, già negli anni ’90, i prodotti di consumo (Kodak, Flint, poi Fujifilm e Saphira) e da sempre ha valorizzato la propria rete di assistenza tecnica riconosciuta come “fiore all’occhiello” dell’organizzazione. Di recente abbiamo aggiunto all’offerta le macchine da stampa Gallus per la stampa di etichette, il sistema di nobilitazione degli stampati Scodix, e abbiamo rafforzato la nostra presenza nel mercato delle macchine usate. Macchingraf ha sempre cercato di offrire il meglio della tecnologia per la stampa al servizio di un mercato di cui, da mezzo secolo, è un riferimento costante e affidabile. Credo che per noi l’orgoglio più grande sia quello di essere sempre stati leader indiscusso, serio, affidabile, allora come ora, ovvero partner di successo al fianco dei nostri clienti. Per celebrare i (primi) cinquant’anni di Macchingraf abbiamo anche creato un nuovo logo che accompagnerà tutta la comunicazione pubblicitaria di questo 2014 e che è la prima di una serie di iniziative nel corso dell’anno.
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Come si presenta oggi Macchingraf sul mercato, forte della rinnovata rappresentenza di Heidelberg? Recentemente ci sono stati comunicati i risultati di Heidelberg 2013 in termini di gruppi stampa venduti nel mondo: quasi 4.000 nel segmento 70x100, ossia un numero maggiore di tutti gli altri concorrenti messi assieme. I fattori chiave di successo della leadership sono da
“Dalla fine dell’anno scorso, vediamo segnali di ripresa del mercato”
ricondurre all’alta produttività, alla piena affidabilità e alla drastica riduzione dei tempi di avviamento. È chiaro che la leadership di Heidelberg rappresenta per noi un “asset” fondamentale a cui come Macchingraf abbiamo saputo affiancare la profonda conoscenza del mercato grafico, il supporto applicativo professionale offerto alla clientela, la rete di assistenza tecnica che è vanto della nostra organizzazione con oltre 60 tecnici dislocati su tutto il territorio nazionale. Tecnici costantemente aggiornati presso il Training Center di Heidelberg, dove vengono allineati tramite formazione specialistica alle ultimissime novità applicative e di supporto ai clienti. E sono gli unici in Italia che possono farlo. A completamento della nostra offerta di servizi, recentemente abbiamo allargato il nostro servizio e supporto alla giornata di sabato. Che cosa ha significato per Macchingraf il cambio della proprietà (da Staples a CoBe)? Quando un’azienda cambia proprietà sa che dovrà affrontare dei cambiamenti. E così è stato anche per noi. Fare parte di un fondo privato americano quale CoBe è diverso rispetto al mondo Staples. Però dopo più di 7 mesi posso dire che abbiamo imparato meccanismi nuovi e modi diversi nel fare le cose di prima. Resta chiaro e strategico, comunque, avere il cliente al centro dei nostri processi e lavorare su un nuovo concetto che è la customer experience, la somma di tutte le esperienze del cliente con un fornitore di beni e servizi quale Macchingraf. Come si sta sviluppando la strategia di acquisizione di nuovi marchi di rappresentanza? Macchingraf ha una “vocazione” e una presenza nel mondo della comunicazione stampata; questo è l’ambito in cui abbiamo le nostre conoscenze e le nostre competenze e in cui ci vogliamo muovere. I segmenti principali di mercato sono la stampa commerciale, editoriale, cartotecnica ed etichette. Lo sviluppo delle nostre rappresentanze terrà a mente questi riferimenti e la distribuzione del marchio Gallus, di cui recentemente Heidelberg ha acquisito l’interà proprietà, avvenuto solo due anni fa (ma sembra molto di più per come questa linea di prodotti si è integrata in Macchingraf...) è solo l’ultimo esempio di questa nostra espansione.
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Il core business di Macchingraf restano le macchine a foglio o i ricavi sono sempre più diversificati? Non penso che sia un mistero che la strategia di sviluppo della nostra azienda sia basato su un equilibrio tra macchine (naturalmente l’offset a foglio costituisce il core business) e ciò che noi chiamiamo “quattro S”, ossia Supplies (prodotti di consumo), Service , Spare parts e Software. Questo equilibrio garantisce ai nostri clienti di poter contare su un’offerta completa e a noi di lavorare con un equilibrio nella gestione della nostra azienda. Come vede il mercato in questa prima metà del 2014? Dalla fine dell’anno scorso vediamo segnali di ripresa e questo sta avvenendo un po’ in tutti
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interviste fornitori
i settori e non solo nel mercato grafico: l’indice di fiducia delle famiglie sta cominciando a risalire, anche altri settori che sono però indicativi di una tendenza, come il mercato dell’auto, ha già mostrato almeno tre o quattro mesi consecutivi con il segno più. Per quanto riguarda Macchingraf con molta soddisfazione le dico che abbiamo già raccolto, nel nostro portafoglio ordini, 11 macchine da stampa offset a foglio. Best seller assoluta è la Speedmaster XL 106 con sei unità vendute. Macchine da cinque a otto colori, tutte con unità di verniciatura, singola o doppia. I segmenti di mercato principali che hanno richiesto questa tipologia di macchina sono quelli della cartotecnica e della stampa commerciale di alti volumi. Come si adegua la proposta di Macchingraf per essere partner dei suoi clienti? In funzione delle nuove necessità del mercato grafico abbiamo modificato radicalmente le proposte di servizio sia in termini di disponibilità sia in termini di prodotti. Dal 1° aprile, infatti, siamo in grado di assistere la clientela su fasce orarie più ampie nonché durante il sabato con un servizio di reperibilità help desk strutturato. Le nuove proposte contrattuali, su tutte le linee di prodotto, sono in grado di soddisfare ogni esigenza del mercato grafico. Il costante training dei nostri tecnici ci consente di proporre soluzioni uniche e innovative che nessuno è in grado di offrire sui prodotti Heidelberg, Polar e Gallus. Questa prerogativa è di totale esclusiva Macchingraf in quanto Service ufficiale. Al fine di fornire un sempre migliore servizio ai propri clienti, inoltre, Macchingraf ha istituito, ormai da un anno, un servizio chiamato “Area clienti”, come unico punto di contatto per i clienti sia per esigenze di assistenza tecnica sia in relazione a ordini prodotti e ricambi. Tale servizio telefonico si avvale del nostro avanzato sistema di CRM Sap per rispondere in modo sempre più efficiente e mirato alle richieste. Infine, i servizi finanziari Macchingraf sono sempre più orientati al servizio del cliente fornendo supporto grazie alla propria competenza, esperienza e partnership con le migliori società finanziarie e di leasing operanti sul mercato italiano.
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Come vede il settore rotooffset? Con la sovracapacità produttiva esistente in questo settore di mercato – non ci sono state vendite significative negli ultimi due anni – è certamente il settore offset che più ha sofferto in questi anni. Assistiamo ad alcuni movimenti nell’ambito di macchine usate, ma il nuovo è praticamente fermo. Un’ultima domanda: avete ampliato il reparto vendita macchine usate, come sta andando questa attività? Macchingraf ha deciso da qualche anno di operare con qualità e affidabilità anche nel mercato delle macchine usate Heidelberg. Questa decisione è in linea con la nuova strategia commerciale e con una evidente richiesta del mercato. E i fatti ci stanno dando ragione. La striscia dei clienti che ha acquistato da Macchingraf una Heidelberg usata, professionalmente revisionata e garantita si sta allungando. Achille Perego
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“In funzione delle nuove necessità del mercato grafico abbiamo modificato le proposte di servizio in termini di disponibilità e di prodotti”
Le cifre di vendita di Argi dicono che la stampa digitale ha superato quella offset: come state affrontando questo cambiamento? Vorrei superare il dualismo offset-digitale perché dopo vent’anni dalla sua introduzione, è evidente come la stampa digitale sia complementare all’offset. Vorrei altresì chiarire quali sono le dimensioni della stampa in offset e digitale nel mercato italiano, visto che quest’anno lo abbiamo anche presentato in sede Argi: oltre 200 miliardi di A4 equivalenti degli stampati sono prodotti con tecnologia offset, contro 11 miliardi in digitale; in altre parole l’offset pesa oggi per il 95%. Parlando un po’ più nello specifico (mi rendo conto che queste sono dichiarazioni “di principio”) e riferendoci per esempio a quello che sta presentando Heidelberg, dopo l’accordo strategico con Fuji per l’inkjet, stanno per arrivare sul mercato tecnologie combinate di stampa. Il primo prodotto di questa cooperazione Heidelberg-Fuji arriverà presto: a settembre sarà presentata da Gallus (società controllata dalla stessa casa tedesca) la prima macchina per etichette che integra tecnologia di stampa flexo, offset con quella inkjet, con in più la fustellatura in linea.
su carta da pag. 35 a p ag. 50 stampa ta IPI 155/14
00 Profigloss g 1
Carta lucida, tripatinata con sorprendente punto di bianco ed eccezionale brillantezza di colori. Offre risultati di stampa eccellenti, soprattutto nella riproduzione di immagini foto-realistiche. Carta di altissima qualità, appartiene alla linea professionale di stampa.
Rappresenta l’ideale congiunzione tra stile ed efficacia. Queste caratteristiche, insieme a una perfetta superficie e un alto livello di affidabilità, ci consentono di collocare la linea PROFI al primo posto per l’utilizzo nei più esigenti progetti di stampa. La linea PROFI è certificata FSC-PEFC.
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Canon
Un viaggio nella tecnologia “Canon for Business 2014” è l’evento organizzato dalla multinazionale per presentare una serie di anteprime tecnologiche. Invitati a metà maggio a Poing, nei pressi di Monaco, in Germania, oltre 2.600 clienti nell’arco di due settimane. Obiettivo: coinvolgerli in un viaggio virtuale personalizzato suddiviso in quattro tappe denominate “Insight, Inspiration, Delivery, Support” e mostrare loro le novità tecnologiche esposte in uno spazio di ben 6.000 metri quadrati.
di CRISTINA ROSSI
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Durante la prima tappa – Insight – ai clienti è stata fornita una carrellata dei risultati chiave emersi dalla più recente ricerca di mercato condotta indipendentemente per conto di Canon. Intitolata “Costruisci il tuo futuro con la stampa”, la nuova ricerca evidenzia la differenza nella percezione tra fornitore di servizi di stampa e print buyer, le opportunità di crescita nella comunicazione multicanale e offre consigli alle aziende di stampa per garantire il loro successo futuro. La seconda tappa del viaggio – Inspiration – comprendeva una serie di seminari e il Canon Business & Innovation Scan, ossia un programma in grado di offrire una valutazione obiettiva dell’attuale attività del cliente, individuando le opportunità per una crescita futura. Nelle tappe Delivery e Support i clienti hanno avuto, invece, la possibilità di vedere in funzione l’intero portfolio di soluzioni di stampa professionali, incluse quelle per il grande formato, i sistemi a foglio e a bobina e i workflow, suddivisi per applicazione. Canon ha colto l’occasione di questo importante evento internazionale per mostrare una serie di novità, tra cui: la serie imagePRESS C800 per la “light production”, Océ ImageStream 3500, Océ VarioStream 4000 e una dimostrazione virtuale del progetto Niagara. «Oggi Canon Europe è un’azienda molto diversa rispetto a quattro anni fa dal punto di vista della gamma di soluzioni di stampa professionali», ha detto Jeppe Frandsen (nella foto), responsabile della Production Printing in Canon Europe. «Alcune cose, tuttavia, non sono cambiate. Puntiamo ancora a instaurare con i clienti un rapporto a lungo termine attraverso una combinazione di investimenti, innovazione e ispirazione».
eventi stampa digitale
Toner liquido a colori. InfiniStream, macchina per il packaging, offre ora nuove opzioni di finishing.
Océ VarioStream 4000
Con una velocità da 180 a 1.200 ppm in formato A4, Océ VarioStream 4000 è una nuova soluzione a bobina monocromatica per volumi di stampa medi e alti, ideale per applicazioni transazionali, transpromo, direct mail, oltre che alla stampa di libri e altre applicazioni nel mercato delle arti grafiche. È adatta anche alla stampa di sicurezza, in quanto può utilizzare il toner MICR (Riconoscimento magnetico di caratteri di stampa). Stampa in modalità semplice o gemellata ed è dotata dell’Océ Quick Change Developer Station che consente all’operatore di passare facilmente da un’applicazione all’altra, mentre l’Océ Enhanced Print Quality – un’innovativa tecnica di trasferimento del toner – garantisce grafiche in alta qualità ad elevata velocità, su differenti grammature e su carta con o senza fori di trascinamento. Il sistema di rilevazione automatica della risoluzione e l’opzione di switch a 240, 399 e 600 dpi (incluse risoluzioni miste) consentono di passare da un lavoro di stampa all’altro, senza bisogno di intervenire manualmente.
Inkjet in bianco/nero. Océ VarioStream 4000 è l’ideale per volumi di stampa medi e alti e applicazioni transazionali, transpromo, direct mail e libri.
Océ ImageStream 3500
È una macchina inkjet piezo drop on demand a bobina a colori, che viaggia a una velocità di 160 m/min, a una risoluzione di 1200x600 dpi e modulazione della goccia d’inchiostro ed è stata concepita per la produzione di alti volumi di stampa su carta offset standard anche patinata, senza l’utilizzo del primer. La nuova soluzione rafforza la posizione di Canon nel settore editoriale e commerciale, consentendo ai fornitori di servizi di stampa di produrre la medesima qualità per stampati offset e digitali senza la necessità di utilizzare due differenti tipi di carta. Fino ad oggi, per ottenere un’elevata qualità di stampa con la tecnologia inkjet era necessario ricorrere a carte speciali, trattate in modo particolare. Océ ImageStream 3500 è ideale per libri, brochure, riviste e cataloghi personalizzati. I nuovi inchiostri pigmentati offrono una riduzione del dot gain e una maggiore densità ottica, oltre a una migliore definizione e contrasto, per linee nitide e colori più vivaci. La prima installazione avverrà a fine 2014 e la macchina sarà disponibile per la commercializzazione dall’inizio del 2015.
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eventi stampa digitale imagePRESS C800 a colori utilizza un nuovo toner che garantisce una notevole omogeneità cromatica.
LEADER NELLA STAMPA DIGITALE DI PRODUZIONE In base a quanto riportato dall’indagine condotta da InfoTrends, Canon conferma anche quest’anno la propria posizione di leader di mercato nel segmento della stampa a bobina in bianco/nero. Per il 17mo anno consecutivo, la multinazionale si è posizionata al primo posto in Europa occidentale e negli Stati Uniti, dove i risultati del 2013 evidenziano una penetrazione di mercato pari al 44% nel segmento dei sistemi a bobina inkjet. Un riconoscimento che testimonia l’impegno dell’azienda verso i settori di stampa transazionale, direct mail e arti grafiche. ImagePRESS C700 e imagePRESS C800
La nuova serie imagePRESS C800 a foglio a colori comprende due modelli: imagePRESS C700 da 70 ppm e imagePRESS C800 da 80 ppm. La serie incorpora le innovazioni tecnologiche della Canon imagePRESS C7011VP(S) e si posiziona tra la imageRUNNER Advance C900 Series e la imagePRESS C6011(S) nel portfolio di soluzioni colore firmate Canon. La nuova serie si distingue per una qualità di stampa elevata ottenuta grazie a: • il nuovo toner Consistently Vivid (CV) sviluppato da Canon, con una temperatura di fusione inferiore rispetto al toner standard e un’omogeneità cromatica superiore. Assicura una qualità di stampa più elevata a una velocità massima di 80 ppm e un miglior trasferimento su un’ampia gamma di supporti, comprese le carte con superfici ruvide e riciclate, grazie a una cinghia di trasferimento dell’immagine elastica (Elastic Intermediate Transfer Belt); • un’unità VCSEL (Vertical Cavity Surface Emitting Laser) a 32 raggi con tecnologia a multiesposizione che assicura una risoluzione di 2400x2400 dpi; • il nuovo ACCT (Auto Correct Colour Tone) per la calibrazione colore.
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Océ InfiniStream, interessante macchina a bobina a toner liquido concepita ad hoc per il mercato del packaging, può ora essere abbinata a una nuova soluzione per la verniciatura, il taglio e l’impilatura di stampati in cartoncino, frutto della partnership strategica con Tresu Group e Bielomatik. Tresu webCoat è un’unità di verniciatura integrata, mentre la CFS di72 di Bielomatik è una taglierina a controllo digitale che include un impilatore per la pallettizzazione in linea. Gli stampati in uscita dalla Océ InfiniStream potranno dunque essere verniciati in UV o con vernici ad acqua, tagliati in fogli e impilati in pallet per le successive operazioni di fustellatura o per decorazioni a caldo e in rilievo. Il sistema gestisce dimensioni di stampa comprese tra i formati 50x70 cm e 70x100 cm e lunghezze fino a 1.060 mm. Grazie a queste nuove opzioni per il finishing, ora Canon offre un sistema dedicato alla produzione industriale di cartoni pieghevoli, mettendo a disposizione dei futuri clienti una reale alternativa alle macchine da stampa offset. La tecnologia elettrofotografica a toner liquido integrata nell’architettura modulare della Océ InfiniStream permette una stampa di qualità su cartone standard con configurazione fino a 7 colori. La macchina raggiunge una velocità di stampa fino a 120 m/min., vale a dire oltre 14.400 fogli nel formato 50x70 cm o 7.200 fogli 70x100 cm all’ora su una bobina larga 71 cm. Altra novità Canon in ambito inkjet è Niagara – ancora in fase progettuale –, ossia una macchina inkjet a foglio in un formato piuttosto insolito, il B3 (35x50 cm). Pensata per i mercati del transazionale, libri, manuali e direct mail, stampa 300 immagini a colori al minuto su carta da 60-300 g/m2. Utilizza le teste inkjet della ColorStream e inchiostri a base acqua sviluppati da Canon.
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Nuove opzioni di finishing per la Océ InfiniStream
ACCUCHECK
SISTEMA DI CONTROLLO QUALITÀ IN LINEA Con programmi di produzione just-in-time, i tempi di commercializzazione di prodotti nuovi o promozionali si sono ridotti drasticamente. ACCUCHECK consente ai trasformatori di soddisfare qualsiasi richiesta in termini di rapidità e precisione di piegatura e incollatura delle scatole, verificando in linea a fine processo che tutte le
confezioni siano prive di difetti, prima di essere imballate e spedite alle linee di confezionamento. Con questo nuovissimo dispositivo, la vostra piega-incollatrice sarà in grado di controllare in linea, ad alta velocità, tutta la superficie stampata, per una qualità garantita al 100%.
BOBST: Basta con le scatole difettose.
www.bobst.com
Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.
Allargamento del Punto (Dot Gain)
Col termine Allargamento del punto (o TVI: Tonal value Increase) si identifica quel processo per cui la dimensione del punto stampa aumenta nel passaggio file digitale ➠ foglio stampato. Salvo errori grossolani in fase di preparazione lastra, il maggior allargamento si ha in fase di stampa ed è legato a stress meccanici a cui è sottoposto l’inchiostro. Il Dot Gain viene misurato tramite letture densitometriche ed è massimo sulla retinatura attorno al 50%. Si tratta di un fenomeno perfettamente normale, controllabile tramite la messa a punto di opportune curve di riproduzione del punto, i problemi nascono quando l’entità dell’allargamento varia da situazione a situazione portando a risultati di stampa non ottimali.
CAUSE 1. Le curve di riproduzione del punto devono essere verificate 2. Controllare che la soluzione di bagnatura sia nuova e in specifica 3. La temperatura della soluzione di bagnatura potrebbe essere troppo alta 4. I rulli inchiostratori potrebbero essere troppo caldi 5. I caucciù potrebbero essere spessorati in modo eccessivo o potrebbe esserci troppa pressione 6. Lo sdoppiamento della stampa nelle mezze tinte è spesso confuso con il dot gain 7. I rulli o i caucciù sono troppo soffici o non correttamente settati 8. L’inchiostro ha bassa viscosità/tiro
SOLUZIONI 1. Se necessario, modificare le curve di riproduzione del punto e considerare la certificazione GRACoLr/G (GRACoL® è un marchio registrato da IDEAlliance) 2. Se necessario, modificare la bagnatura secondo le raccomandazioni del produttore 3. Regolare la temperatura della soluzione di bagnatura nelle vaschette 4. Se necessario, regolare i rulli inchiostratori alle temperature raccomandate 5. Controllare spessori e pressioni dei caucciù 6. Controllare la pressione del cilindro, la tensione del caucciù e lo slittamento del rullo. Verificare le regolazioni meccaniche degli elementi 7. Ripristinare o sostituire i rulli e i caucciù e settarli come da specifiche del produttore 8. Consultare il vostro fornitore per inchiostri alternativi
Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com
Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.
Allargamento del Punto (Dot Gain)
Col termine Allargamento del punto (o TVI: Tonal value Increase) si identifica quel processo per cui la dimensione del punto stampa aumenta nel passaggio file digitale ➠ foglio stampato. Salvo errori grossolani in fase di preparazione lastra, il maggior allargamento si ha in fase di stampa ed è legato a stress meccanici a cui è sottoposto l’inchiostro. Il Dot Gain viene misurato tramite letture densitometriche ed è massimo sulla retinatura attorno al 50%. Si tratta di un fenomeno perfettamente normale, controllabile tramite la messa a punto di opportune curve di riproduzione del punto, i problemi nascono quando l’entità dell’allargamento varia da situazione a situazione portando a risultati di stampa non ottimali.
CAUSE 1. Le curve di riproduzione del punto devono essere verificate 2. Controllare che la soluzione di bagnatura sia nuova e in specifica 3. La temperatura della soluzione di bagnatura potrebbe essere troppo alta 4. I rulli inchiostratori potrebbero essere troppo caldi 5. I caucciù potrebbero essere spessorati in modo eccessivo o potrebbe esserci troppa pressione 6. Lo sdoppiamento della stampa nelle mezze tinte è spesso confuso con il dot gain 7. I rulli o i caucciù sono troppo soffici o non correttamente settati 8. L’inchiostro ha bassa viscosità/tiro
SOLUZIONI 1. Se necessario, modificare le curve di riproduzione del punto e considerare la certificazione GRACoLr/G (GRACoL® è un marchio registrato da IDEAlliance) 2. Se necessario, modificare la bagnatura secondo le raccomandazioni del produttore 3. Regolare la temperatura della soluzione di bagnatura nelle vaschette 4. Se necessario, regolare i rulli inchiostratori alle temperature raccomandate 5. Controllare spessori e pressioni dei caucciù 6. Controllare la pressione del cilindro, la tensione del caucciù e lo slittamento del rullo. Verificare le regolazioni meccaniche degli elementi 7. Ripristinare o sostituire i rulli e i caucciù e settarli come da specifiche del produttore 8. Consultare il vostro fornitore per inchiostri alternativi
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Editoria digitale E-commerce per la o cosa vendita di stampati
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Una panoramica delle principali soluzioni disponibili sul mercato per dar vita a un e-commerce per la vendita di stampati.
tecnologie web to print
web to print Commercio online e stampa Commercio online e stampa: è il binomio al centro di questo speciale, il cui obiettivo è guidare l’utilizzatore/gestore in una realtà tanto vasta quanto affascinante. Il mondo dell’e-commerce può essere suddiviso in tre aree principali: e-commerce integrati in CMS (Worpdress, Joomla, Drupal); e-commerce opensource (Prestashop, Magento community edition, ecc.); e-commerce sviluppati ad hoc o proprietari. Quando si investe in una soluzione di e-commerce ci si deve porre essenzialmente due domande. La prima riguarda l’obiettivo da raggiungere, le variabili in gioco, la tipologia di prodotti da vendere e l’iter che il cliente dovrà seguire per acquistare il prodotto. La seconda riflette i possibili scenari legati alla vendita del prodotto. In un caso si possono scegliere alcune variabili come tipo di supporto, formato, finitura, numero di copie. Oppure, ipotizzando uno scenario più complesso, l’utente finale può selezionare un prodotto e scegliere le variabili tipiche (quelle sopra menzionate) oppure “impaginare” il proprio prodotto direttamente online e procedere all’acquisto. Il primo scenario implica l’utilizzo di un CMS integrato oppure di una soluzione opensource, mentre nel secondo caso si dovrà ricorrere a soluzioni più complesse, come ad esempio la suite Xmpie di Xerox o similari.
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di LUCA CHIAVEGATO
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Esempi di e-commerce.
E-commerce opensource In quest’area andiamo a raggruppare tutte quelle piattaforme simili per concetto e funzionamento a un normale CMS, ma che sono studiate appositamente per essere specializzate nel mondo dell’e-commerce. Installato su server il motore di base, potremo aggiungere moduli di espansione e templare grafici per personalizzare il nostro store. A differenza della soluzione integrata, questa tipologia di piattaforme crea un sito completo con una sua grafica e una sua area gestionale che permetterà di gestire tutte le variabili necessarie: caricamento dei prodotti con foto e schede tecniche, gestione pagamenti, fatturazione e spedizione. In questo ambito troviamo varie piattaforme disponibili, sia completamente opensource che a pagamento. Due dei prodotti disponibili sono Prestashop e Magento. Mentre la prima è una soluzione completamente free in cui troviamo plugin e temi free o a pagamento, la seconda è una soluzione multilivello, in grado cioè di offrire tre differenti tipi di piattaforme: la community edition, completamente gratuita, la versione online chiamata Magento Go in abbonamento e la versione Enterprise. Per ora non andiamo a valutare le differenze tra le due offerte. Anche se Magento è molto utilizzato da marchi di spicco del commercio on line, la sua implementazione e lo sviluppo possono risultare complessi. E-commerce sviluppati ad hoc In alcuni casi le soluzioni già pronte all’uso possono non essere all’altezza delle esigenze dell’utilizzatore, quindi capita che si possa prendere in considerazione lo sviluppo da zero
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E-commerce integrati Quando parliamo di e-commerce integrati intendiamo dei plug-in che vengono installati all’interno di un Content Management System, cioè una piattaforma, spesso basata sul linguaggio PHP, che viene installata su un web server di tipo Linux. Sintetizzando, un CMS è un software che permette di andare a creare un sito web. Tali piattaforme mettono a disposizione delle estensioni chiamate plug-in che permettono di aggiungere funzionalità al core di base, come ad esempio estensioni per form di contatto o sistemi di gestione delle news. I CMS maggiormente in voga sono tre: Wordpress, Joomla e Drupal. Non è nostra intenzione approfondire in questa sede i pro e i contro di ogni piattaforma, bensì ci limiteremo a vedere quali sono le soluzioni di e-commerce presenti sul mercato per tali piattaforme. Un e-commerce integrato è quindi un’estensione che viene installata su un CMS e che ci permette di andare ad attivare un’area di vendita. Questa area di vendita diventa parte integrante del sito, avrà dunque la stessa grafica e, anche dal punto di vista gestionale, sarà integrata nel pannello di controllo del sito stesso. Generalmente questa soluzione prevede che l’e-commerce sia una pagina del sito e sia quindi sul medesimo dominio, quindi ad esempio lo shop sarà “www.miosito.com/shop”. Una soluzione come questa è particolarmente adatta a coloro che hanno bisogno di un piccolo e-commerce e ne accettano vincoli e limitazioni, però al tempo stesso sono sistemi potenti e completi che permettono di avere il proprio store con un approccio semplice da configurare e da gestire. Tuttavia, nel caso di prodotti particolari o complessi che richiedono di essere configurati in maniera articolata durante la fase d’acquisto, potremmo avere dei problemi e non raggiungere il risultato sperato.
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Woocommerce: gestione prodotti collegati e, in alto, gestione inventario. A destra, opzioni generali dello store e, in alto, gestione prodotto semplice.
di un sistema di commercio elettronico o ci si rivolga a una software house che propone nel suo portfolio un prodotto che può essere plasmato in base alle proprie necessità. La scelta ricade su una soluzione di questo tipo soprattutto quando ciò che vogliamo vendere ha esigenze speciali, ad esempio la configurazione di uno stampato in maniera visuale. In un caso come questo il sistema deve fornire la possibilità di scegliere un prodotto da stampare, indicare le sue caratteristiche come carta, finitura, copertina ecc. e concludere l’ordine con un upload del documento. Questo caso è molto complesso, non tanto per la gestione della scelta delle opzioni, facilmente risolvibile con un menù a tendina, ma per la possibilità di avere questo tipo di scelte in forma visuale. In molti web to print leader del mercato il cliente può scegliere le caratteristiche del prodotto tramite un menù a icone e un percorso strutturato a step in cui, in virtù delle scelte fatte, vengono visualizzate le opzioni successive disponibili per quel prodotto. Questo tipo di scenario potrebbe essere replicabile con soluzioni free solo in parte e con molta probabilità si dovrà optare per far sviluppare o acquistare dei moduli di estensione a volte anche molto costosi. Ovviamente, scegliendo una soluzione completamente custom si va incontro a un investimento maggiore, con la possibilità però di plasmare il prodotto in base alle nostre esigenze di commercio. In alcuni casi si può ricorrere a soluzioni come Xerox Xmpie che, oltre a fornire la funzione di store, permette al cliente di personalizzare il prodotto, con grafica e immagini, prima dell’acquisto. In questo caso la suite di Xerox mette a
disposizione alcuni template di store già pronti che possono essere implementati e personalizzati grazie all’aiuto di un developer, in grado di mettere le mani sulla grafica e sul codice che costruisce l’interfaccia grafica. Ora vediamo alcune soluzioni presenti sul mercato verificando le loro caratteristiche e limiti. Essendo un mondo ricco di differenti prodotti, analizziamo solo i prodotti “fai da te” che ci consentono di partire in modo rapido ed efficace con il nostro store.
Woocommerce per Wordpress: fare e-commerce con un plugin Woocommerce è una estensione da utilizzare assieme a Wordpress. Questo tool permette in tempi rapidi di mettere in piedi uno store funzionante e completo, anche se nella vendita di stampati potrebbe presentare dei limiti. Il sistema ha un set di configurazioni complete. Lo store che andiamo a creare è monovaluta, quindi posso vendere con una sola valuta, ad esempio euro, che può essere convertita in altre. A questo scopo devo però abbinare un plug-in che trasformi il sito in mutlilingua, così da poter convertire lingua, valuta ed eventuali unità di misura e peso. Completa risulta la gestione della tassazione che permette di avere prezzi con o senza IVA o determinare addizionali differenti in funzione dell’indirizzo di fatturazione o di una classe di tassa che posso andare a creare. La medesima flessibilità l’abbiamo anche per le modalità di spedizione: oltre ad avere varie modalità, possiamo bloccare la spedizione in alcu-
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ni paesi e configurare per ogni tipologia di spedizione opzioni e costi che verranno aggiunti al prezzo del prodotto. Completano le opzioni di Woocommerce la gestione dei metodi di pagamento: oltre al classico Paypal possiamo far pagare con carta di credito, assegno o pagamento alla consegna abilitando, se necessario, anche l’uso di coupon di sconto. La gestione risulta semplice, l’aggiunta di un prodotto è rapida e completa, permettendo di avere descrizione del prodotto con immagini, codice identificativo SKU con relativo prezzo di vendita o valore dello sconto. Nel caso in cui avessimo attivo un sistema di traduzione multilingue, il prezzo verrà calcolato automaticamente nella lingua corretta. Dalla scheda prodotto posso anche gestire: la quantità di prodotti disponibili e l’inventario, le variabili di peso e dimensioni con conseguente abbinamento della spedizione. Di base il plug-in permette anche di abbinare al prodotto degli attributi, come ad esempio il formato nel caso di uno stampato. Dopodiché posso abbinare una serie di variazioni: A4, A5, A3 ecc. Concludiamo questa breve analisi delle sue peculiarità precisando che possiamo gestire 4 tipi di prodotti: un prodotto semplice o singolo, un gruppo di prodotti, prodotti esterni gestiti da altri store o un prodotto con delle variabili come descritto nell’esempio precedente. Questi prodotti possono essere sia virtuali che scaricabili permettendomi di vendere anche PDF o e-book. Come molti plug-in di questa categoria potremo poi arricchire il nostro store con altre funzionalità in base alle esigenze, acquistando dei moduli di espansione.
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Prestashop: partire alla grande con uno store completo e scalabile A coloro che hanno esigenze più complesse conviene optare per un sistema più evoluto.
Prestashop è uno degli e-commerce opensource più gettonati e offre una buona comunità di supporto con un ottimo catalogo di estensioni e temi grafici, gratuiti o a pagamento. Il sistema si presenta come un vero e proprio gestionale ricco di funzioni e personalizzazioni che lo rendono veramente potente. Essendo un prodotto molto articolato andrò a descriverne solo alcune funzioni. Il sistema prevede due modalità: Catalogo ed E-commerce. Nel primo caso i prodotti vengono visualizzati con la descrizione completa, foto e variazioni, non è visibile però il prezzo e la quantità di prodotti disponibili; nel secondo caso abbiamo invece uno store completo con prezzi, sconti e tutte le funzioni di acquisto. In Prestashop abbiamo una gestione molto completa dei codici prodotto potendo abbinare anche codici UPC per Canada e USA. Inoltre, un vero e proprio gestionale del magazzino permette di gestire lo stock di prodotti e il loro rifornimento. Rispetto a Woocommerce, la gestione delle variazioni del prodotto è estremamente completa. Nel caso vendessimo un dépliant possiamo inserire variazioni di prodotto, come ad esempio il numero di pieghe o il formato. L’utente potrà quindi selezionare la variazione e ordinarla nel qualitativo scelto andando a vedere l’immagine del prodotto di esempio. Come per Woocommerce, la gestione della grafica personalizzata deve essere fatta successivamente all’acquisto, quindi un utente ordina il prodotto e poi può inviare la grafica via mail o tramite un sistema di upload. Non sarà quindi possibile personalizzare la veste grafica direttamente online prima dell’acquisto. Anche in Prestashop possiamo vendere sia prodotti reali che virtuali, ma in più possiamo andare a venderli in altri store come Twenga ed eBay aumentando ulteriormente le possibilità di guadagno. Estesa e approfondita è la sezione delle statistiche che permette di vedere vendi-
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Woocommerce: sistemi di spedizione e, a sinistra, gestione checkout.
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Prestashop: area gestione dei prodotti.
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te, download, spedizioni e ordini in maniera facile e rapida potendo inoltre andare a scaricare questi dati per altri utilizzi. Come in Woocommerce la gestione delle tasse è ben fatta e approfondita con la possibilità di avere: valute illimitate, tasse personalizzabili, configurazioni dell’ecotassa e gestione dei tassi di cambio, il tutto grazie anche a un’ottima gestione del multilingue che ci permette di configurare il nostro store in lingue differenti in modo semplice, abbinando contenuti e valute differenti in base alla lingua scelta. Ottima anche la sezione marketing e Seo. Il primo kit di funzioni permette di gestire una newsletter, creare programmi di fidelizzazione, coupon e videopresentazioni di prodotti, oltre a una serie di strumenti promozionali. Anche relativamente al Seo abbiamo un kit di funzioni interessanti, che includono la scrittura degli URL per ogni prodotto, compatibili con i motori di ricerca, uso di tag title, meta e meta description, uso del Tag Cloud e molto altro, in pratica tutto ciò che ci permetterà di essere facilmente indicizzati dai motori di ricerca e trovati poi dai clienti.
Avviamo il nostro web to print Ora che abbiamo più chiara la situazione, cerchiamo di concludere con un esempio e verificare la fattibilità del nostro progetto. Supponendo di avviare un semplice web to print per la vendita di stampati, sarà importante valutare prima tutti i tipi di prodotti che intendiamo realizzare, elencando le variabili da applicare. Quindi, ad esempio, avremo il prodotto brochure con le seguenti variabili: n° di pagine, tipo di supporto per l’interno, tipo di supporto per la copertina, n° di colori interno, n° di colori copertina, tipo di finitura, quantità. Non essendo un vero sistema di web to print integrato con la produzione, posso realizzare un e-commerce con all’interno questo tipo di prodotto abbinando le variabili indicate che
Prestashop: area statistiche; in alto, area importazione prodotti tramite CSV.
saranno presenti come menù a tendina o scelta multipla. Apparentemente è ciò che vogliamo, però dimentichiamo che non è detto che tutte le scelte legate alle variabili siano disponibili per tutti i prodotti. Normalmente in un sistema web to print il cliente vedrà solo le variabili disponibili in funzione delle scelte effettuate. Quindi se scelgo un supporto da 300 g non potrò avere il punto metallico come opzione. Questo tipo di variabile condizionale non è sempre facilmente implementabile e forse dovremo rinunciare a questa opzione. L’altra esigenza fondamentale sarà l’upload del file del cliente. In questo caso abbiamo la possibilità di aggiungere dei plug-in che permetteranno il caricamento del file al momento dell’ordine. A questo punto, effettuato l’ordine, il cliente riceverà una mail con i dati dell’ordine e del pagamento, il gestore riceverà una mail con il riepilogo dell’ordine e il file allegato. Nel caso andassimo a implementare una soluzione web to print “fai da te”, la parte web non sarà integrata con la produzione e quindi, una volta ricevuto il file, dovremo inserirlo manualmente all’interno del nostro flusso di lavoro. Una soluzione come questa non è un reale sistema di web to print, bensì un primo passo per entrare in questo mondo affrontando costi ridotti.
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fiere Come la stampa comunicazione d’ImpREsA
visComManagement italia 2014 Color
digitale trasforma la cartotecnica Alcuni esempi di applicazioni di cartotecnica digitale presentate a Viscom Italia dello scorso anno.
È un settore ancora giovane ma promettente e dinamico quello della cartotecnica digitale. Se la tecnologia digitale viene già da qualche anno utilizzata nel settore cartotecnico – prevalentemente in ambito di stampa di prove, prototipi e campionature – il cambiamento in atto vede il digital printing entrare direttamente nel contesto produttivo. Forte di un’evoluzione che la rende sempre più competitiva in termini di velocità di produzione, di qualità di stampa e di flessibilità nel gestire materiali e supporti, la tecnologia digitale è oggi in grado di dare risposte competitive a quelle richieste del mercato che i processi tradizionali, quali l’offset e la flessografia, non sono in grado di soddisfare appieno.
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stampa digitale – nel consentire la produzione di pochi pezzi con costi competitivi, sono i plus della digital technology capaci di fare la differenza. ...e quelle di domani Con i ritmi incalzanti che caratterizzano l’evoluzione della tecnologia, non è difficile immaginare che il segmento della cartotecnica digitale sia destinato a crescere in modo significativo nel prossimo futuro. Verso quali aree applicative? Dall’universo del design di interni al packaging, passando per tutta la dimensione promozionale, è soprattutto in direzione di queste aree della visual communication che si individuano le maggiori opportunità di sviluppo. Tutte aree che saranno protagoniste a Viscom Italia 2014, in programma dal 16 al 18 ottobre
prossimi: la manifestazione fieristica per eccellenza dedicata all’intera filiera della comunicazione visiva darà ampio spazio alle declinazioni applicative più nuove nell’ambito della cartotecnica digitale. L’evento si propone non solo come vetrina delle principali novità, ma anche quale piattaforma divulgativa incentrata sul tema della creatività, dell’innovazione, delle strategie di marketing, dei nuovi linguaggi visivi come fondamentale crocevia per la cultura, l’economia e le professionalità del nostro tempo. www.viscomitalia.it IPI 155/14
Le applicazioni del momento... Esiste un ampio numero di applicazioni nell’ambito cartotecnico in cui la stampa digitale ha saputo ricavarsi un ruolo da protagonista. Abbiamo assistito al boom di display ed espositori – in cartone, cartone ondulato, reboard –, un efficace strumento di comunicazione nel punto vendita capace di attrarre e veicolare l’attenzione degli acquirenti sul brand e sui prodotti esposti. Allo stesso modo, ampia diffusione hanno avuto negli ultimi mesi articoli e oggetti di allestimento e interior decoration: progetti capaci di incontrare il gusto contemporaneo, la cui realizzazione è facilitata dalle soluzioni di taglio e fustella di ultima generazione. La precisione raggiunta da queste ultime nella sagomatura e nel taglio, anche per le forme più complicate, insieme alla flessibilità – tipica della
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Kodak
Occhi puntati sulle lastre process free Porte aperte a Osterode, Germania, per vedere all’opera la linea di produzione delle lastre Sonora, recentemente potenziata. Si chiamano Sonora e sono lastre che non impiegano sostanze chimiche per lo sviluppo. Note sul mercato come “processless” o “process free”, sono lastre che dopo l’esposizione al laser del CtP vengono montate direttamente in macchina da stampa senza il passaggio nella sviluppatrice.
di CRISTINA ROSSI
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In più, come evidenziato in occasione di un recente evento organizzato da Kodak a Osterode, in Germania, tali lastre hanno caratteristiche davvero interessanti dal punto di vista della produttività, qualità, versatilità e tirature di stampa. Proprio presso l’impianto di Osterode, in Germania – che un selezionato gruppo di giornalisti internazionali ha avuto modo di visitare all’inizio di maggio –, la linea di produzione delle lastre Sonora è stata potenziata per offrire una maggiore capacità e far fronte alle vendite in aumento. Tale impianto, in grado di produrre annualmente più di 5 milioni di metri quadri di lastre, ha iniziato a spedire ai clienti le lastre Sonora a novembre 2013 e il volume di spedizioni aumenta di mese in mese. Tali lastre sono prodotte in Europa e distribuite ai clienti in tutto il mondo, ma Kodak prevede di incrementare la capacità produttiva e iniziare a produrre le lastre Sonora anche in Asia e nelle Americhe. In Asia, Kodak ha completato l’aggiornamento dell’impianto di Xiamen in Cina per rendere possibile la produzione delle lastre Sonora. Kodak sta inoltre scegliendo una sede per poter offrire un miglior servizio ai clienti nelle Americhe. Nell’ambito del piano strategico di riorganizzazione della produzione a livello mondiale, Kodak cesserà gradualmente le attività presso l’impianto di Leeds, nel Regno Unito, a partire dal terzo trimestre di quest’anno, con la previsione di completare la procedura entro metà 2015 o fine anno. «Attualmente il 75% di tutte le lastre a livello internazionale sono prodotte su sistemi CtP», ha dichiarato Rich Rindo (nella foto), direttore generale del marketing in Kodak. «Dal 2008, anno di lancio della prima generazione di lastre processless, le Thermal Direct, a oggi Kodak ha maturato un significativo know how sulle lastre process free. Kodak ha totalizzato circa 900 clienti Sonora in meno di un anno, mentre alle Thermal Direct sono stati necessari quattro anni per arrivare a un totale di 1.500 clienti».
Kodak ha investito 6 milioni di dollari per convertire una delle tre linee di produzione di lastre a Osterode per realizzare le Sonora. Questa linea produce oggi tra i 40 e i 60 metri di lastre al minuto con una larghezza di banda massima di 1.600 mm.
Principi di funzionamento La Sonora è una lastra termica negativa con base in alluminio anodizzato ed elettrogranito che viene montata in macchina subito dopo l’esposizione. Durante l’avviamento della macchina da stampa la soluzione di bagnatura entra in contatto con il rivestimento superficiale della lastra e ne provoca un rigonfiamento, dopodiché viene asportato dopo circa 10 fogli e in pratica vengono rimosse le parti non esposte. Le lastre Sonora sono adatte a tirature fino a 100.000 copie per l’offset a foglio, fino a 200.000 copie per web offset heatset o coldset e fino a 10.000 per offset a foglio UV. Kodak prevede di incrementare i valori delle tirature, specialmente quello relativo all’UV, con le future versioni della lastra. Le lastre Sonora, introdotte sul mercato nel 2012, sono disponibili in due varianti: Sonora XP per gli stampatori commerciali e Sonora News per gli stampatori di quotidiani. risparmio ed ecosostenibilità «Nei prossimi tre anni Sonora consentirà ai suoi utilizzatori (sono già 2.000 nel mondo) di risparmiare in totale 6,25 milioni di litri di prodotti chimici e 918 milioni di litri d’acqua», ha spiegato Rindo. «In termini di energia elettrica, il risparmio dovrebbe essere pari a 461 milioni di kWh. In pratica, uno stampatore che consuma 20.000 metri quadri di lastre all’anno avrà un risparmio mensile nell’ordine di 6.330 euro». Tali valutazioni sono state condivise anche da due testimonial presenti all’evento, tra cui l’italiana Grafiche Esposti (v. riquadro a fianco). Saltando la fase di sviluppo e quindi l’utilizzo di prodotti chimici, Sonora è stata identificata come una soluzione in grado di aiutare lo stampatore a ridurre l’impatto ambientale, tanto che Kodak ha indetto il “Sonora Plate Green Leaf Award” che premia quei clienti ai quali si riconosce un ruolo di leader nelle iniziative ambientali. E le iniziative “green” di Kodak non finiscono qui. La multinazionale ha infatti pubblicato un documento tecnico di approfondimento sulla sostenibilità ambientale dal titolo Process Efficiency for Improved Sustainability (Efficienza dei processi per una migliore sostenibilità), indirizzato specificamente a quelle aziende di stampa che cercano di avvalersi dell’innovazione tecnologica per ottenere risultati concreti in termini di efficienza finanziaria e ambientale nell’ambito della propria offerta. Autrice del documento è Laurel Brunner, nota giornalista e consulente inglese e direttore generale di Digital Dots Limited, che ha presentato il “white paper” proprio durante l’evento tenutosi a Osterode. Infine, lo stabilimento tedesco di Osterode ha recentemente conseguito la certificazione ISO 50001:2011 che certifica che lo stabilimento ha implementato e mantenuto un sistema di gestione dell’energia.
eventi stampa
Grafiche Esposti sceglie Kodak La Grafiche Esposti di Canneto sull’Oglio (MN) è un’azienda cartotecnica che proviene da un’esperienza trentennale di fotografia pubblicitaria e di fotolito. Dal 2001 queste esperienze sono servite per passare alla realizzazione di strutture promozionali come display da banco e da terra, isole, banchetti, totem, sagome, cartelli vetrina e scatole in cartone accoppiato. In occasione del concorso Display Italia Viscom Awards, che si è tenuto durante il Viscom a Milano, l’azienda mantovana si è aggiudicata il primo premio nella categoria “Espositori in cartone” grazie a un dispenser di cialde, commissionato da Lavazza, che ha uno speciale meccanismo interno in cartone progettato e disegnato da Marco Esposti, chief engineer dell’azienda. Il prestigioso riconoscimento è giunto a coronamento di un costante percorso di crescita negli anni in cui Grafiche Esposti ha coniugato un management familiare, affidato per la parte tecnica a Marco e per quella commerciale a Stefano (entrambi nella foto vicino al display Lavazza) con la supervisione del padre Giancarlo, a un continuo progresso tecnico e di formazione dei dipendenti. Questo ha portato l’azienda ad annoverare oggi tra i suoi clienti importanti marchi italiani e stranieri e tra le sue collaborazioni quella con Kodak, che ha scelto Grafiche Esposti come partner ufficiale per il beta testing di alcuni nuovi prodotti per la stampa, tra cui le rivoluzionarie lastre ecologiche Sonora. L’azienda, nella persona di Giuseppe Dedola, responsabile vendite&marketing, ha portato la propria testimonianza in occasione dell’evento di Osterode: «Abbiamo scelto le lastre Sonora XP da 0,4 mm in abbinamento a un CtP Kodak Trendsetter VLF e workflow Prinergy. Utilizziamo tali lastre da circa un anno, con una produttività media di 200 lastre al mese e una tiratura media di 1.000-2.000 lastre e siamo molto soddisfatti dell’esposizione accurata e stabile anche grazie alla tecnologia SquareSpot, della perfetta fedeltà colore e della possibilità di archiviare le lastre per un eventuale riutilizzo», ha dichiarato Dedola.
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stampa L’arte comunicazione d’ImpREsA
luxoro
di nobilitare
Grazie a una consolidata presenza nel mondo della stampa a caldo e a freddo, Luxoro rappresenta il punto di riferimento per la nobilitazione di packaging ed etichette per i settori oleario, vitivinicolo, soft drink e spirit.
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5POINTZ, l’innovativa etichetta ispirata alla Street Art americana, sviluppata da Luxoro per lo spumante Piero Chiarlo, prodotto di punta dell’azienda vinicola Michele Chiarlo, e presentata in anteprima lo scorso aprile in occasione di Vinitaly, il Salone internazionale del Vino e dei Distillati.
della tipologia di foglia, i campi di applicazione spaziano dal packaging per cosmetica, liquori e dolciumi, alle etichette a foglio o autoadesive, dal materiale pubblicitario fino ai biglietti di auguri e alle copertine per legatoria. In particolare, Luxor/Alufin MTH è una foglia di facile utilizzo, che assicura elevata coprenza e lucentezza oltre a una definizione nitida. Sviluppata per i lavori più complessi, questa foglia garantisce una buona adesione alle basse
temperature e alla bassa pressione e può essere utilizzata su tutti i tipi di macchine impiegate nella stampa a caldo. www.luxoro.it IPI 155/14
Competenza e passione sono gli ingredienti che caratterizzano da sempre l’opera di Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia del Gruppo Kurz, nel settore della decorazione e nobilitazione attraverso le tecnologie di stampa a caldo e a freddo. Uno dei principali settori applicativi dei prodotti Luxoro è rappresentato dal mercato delle etichette e dei packaging, per il quale l’azienda offre un’ampia gamma di soluzioni. Spicca, tra queste, la serie di foglie M, lanciata in occasione dell’ultima edizione della fiera Drupa, a Düsseldorf. Dopo un attento lavoro di analisi delle esigenze della clientela e degli orientamenti dell’industria grafica, Kurz ha dato vita a questa gamma all’avanguardia, destinata a diventare il nuovo standard di riferimento nella stampa a caldo. Permettendo, infatti, di ottenere risultati fino ad ora impensabili, sia come coprenza, sia come definizione anche nei dettagli più piccoli, la nuova famiglia di foglie M sposta i confini della stampa a caldo ben oltre i limiti noti, offrendo agli stampatori uno strumento decisamente efficace per aumentare la propria qualità e competitività, assicurando un maggiore e più celere ritorno degli investimenti tecnologici. La serie M è una gamma dall’ampia versatilità di utilizzo: a secondo
mercati carta
La CARTA
non sarà
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sostituita Nell’ultimo anno molte istituzioni finanziarie, compagnie di telecomunicazioni e amministrazioni hanno lanciato diverse iniziative per ridurre l’utilizzo della carta nell’ambito dello svolgimento delle proprie attività quotidiane, quali ad esempio la fatturazione. Alcune di queste iniziative, però, non tengono conto delle effettive preferenze o disponibilità di accesso dei consumatori e degli utenti. Molti preferiscono, infatti, fatture cartacee per comodità, sicurezza o per evitare di imbattersi in problematiche legate a internet o semplicemente perché non hanno accesso alla Rete. Inoltre, molte società – in particolare quelle del settore delle telecomunicazioni – oltre ad aver promosso l’emissione di fatture elettroniche, hanno addebitato i costi per l’emissione di fatture cartacee ai propri utenti, considerandole come un servizio aggiuntivo e non come un diritto del cliente. Tale pratica è da considerarsi non corretta. Le nuove tecnologie semplificano molto i processi, rendendo la vita più facile alla maggior parte dei cittadini, ma sono complementari all’utilizzo della carta e non sostitutive. Sospendere
Per alcune applicazioni, come gli atti notarili, la compravendita di proprietà immobiliari, contratti, fatture l’utilizzo della carta non è minacciato dalle nuove tecnologie, anzi a volte è richiesto dalla legge. completamente l’utilizzo di documentazione cartacea in alcuni settori e per alcuni servizi non solo rappresenterebbe una limitazione dei nostri diritti di consumatori e cittadini, ma non sarebbe possibile, come ad esempio nel settore della finanza e delle telecomunicazioni. L’uso della carta fa parte dell’essenza stessa dell’industria. Alcune transazioni saranno sempre riportate su documentazione cartacea, per comodità ma anche perché culturalmente l’utilizzo della carta è strettamente correlato all’autenticità e alla veridicità dei fatti in essa sanciti: contratti, atti, certificati pubblici. Tuttavia, strumenti come la firma digitale sono ormai oggi molto diffusi, rendendo alcune procedure senza dubbio molto più agili e comode. L’utilizzo della carta è indipendente dalla possibilità di avere accesso alle
nuove tecnologie. Anche se le nuove tecnologie sono sempre più affidabili e diffuse, la garanzia di avere accesso ad esse non è del 100%. L’Italia, ad esempio, registra una penetrazione internet inferiore alla media, solo il 62,1% della popolazione è connesso al Web (dati Censis 2013). I costi e l’assenza di connessione fanno sì che non sempre le nuove tecnologie siano a disposizione di tutti i cittadini. Inoltre, un numero significativo di utenti preferisce utilizzare la carta per consultare lo stato del proprio conto e le spese mensili relative ai servizi sottoscritti o per comunicare con la Pubblica Amministrazione. I servizi telematici sono ancora lontani dall’essere considerati standard validi per certificare l’autenticità e la validità di alcuni fatti, come avviene invece per la carta. Ci sono, infatti, diverse leggi e nor-
di Liz Wilks, Senior Manager Stakeholder Engagement Europa, Asia Pulp & Paper (APP).
mative che prevedono che i cittadini siano informati di determinate questioni tramite documentazione cartacea o che richiedono espressamente l’utilizzo della carta. Basti pensare agli atti notarili. Le leggi richiedono l’utilizzo della carta per la compravendita di proprietà immobiliari, la registrazione delle persone, dei contratti e così via. C’è inoltre un’altra ragione culturale, la medesima per cui nessuno dubita che le nuove tecnologie non sostituiranno mai completamente libri, riviste, quotidiani indipendentemente da quanto cambiano le abitudini dei lettori. >segue a pag. 65
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visual book
Savile Row, effetto tessuto
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La VIP Brochure Conqueror, disponibile in pochi pezzi, celebra le carte creative del portfolio Conqueror, una delle gamme storiche più amate dal mondo della creatività e del lusso. L’interno della brochure è costituito da doppie pagine affiancate che raffigurano illustrazioni, fotografie o realizzazioni calligrafiche di rara preziosità. Il contributo è frutto dell’ingegno e dell’abilità di diversi professionisti provenienti dal Medio Oriente che vengono citati in chiusura del progetto. Tutto il lavoro è stato impreziosito da tecniche di stampa realizzate a regola d’arte. www.arjowigginscreativepapers.com
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La carta Crush di Favini è stata scelta per la realizzazione dei packaging ecologici de I Tradizionali, tattoo recipes da applicare sull’avambraccio per dare una dritta in più a chi cucina. Il progetto prevede una collezione di ricette in confezioni tematiche all’interno delle quali si trovano 4 ricette, le liste degli ingredienti e i tatuaggi temporanei. Le carte ecologiche della linea Crush sono ottenute dal riutilizzo di sottoprodotti di agrumi, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle; residui di prodotti alimentari che ben si sposano con la filosofia de I Tradizionali, il nuovo modo di cucinare e diffondere ricette. www.favini.com
brOchuRE
Conqueror celebra il lusso
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pAckAgIng
Crush arriva in cucina
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NEWS
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Il nuovo visual book Fedrigoni Savile Row è un catalogo dalla forte connotazione tattile ed esperienziale, che raccoglie le esclusive carte dall’effetto tessuto. Si presenta come un piccolo manuale di galateo della moda in cui scoprire nuove trame, colori e finiture di queste carte. La moda cambia e Savile Row si rinnova. Aubergine e Brown sono nuove nuance per accompagnare le tendenze dell’alta moda maschile; Tweed si raffina, con una goffratura più sottile ed elegante, Pinstripe è realizzato a umido e non stampato; e nei processi produttivi vi sono novità che permettono la realizzazione di un prodotto finale che consente piegature più facili e precise. Plain, Pinstripe e Tweed sono composte al 60% pura cellulosa ECF, al 20% fibre di cotone e 20% fibre tessili. www.fedrigoni.com
Carta
&Supporti
NEWS
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Stora Enso può offrire i cartoncini per applicazioni grafiche Ensocoat e Chromocard con certificazione EU Ecolabel, a garanzia che i materiali soddisfano i criteri ecologici previsti dalla Commissione Europea per carte grafiche e per fotocopie. I clienti che li utilizzano possono richiedere che la certificazione sia estesa anche al loro prodotto, così da comunicare la loro sostenibilità ai consumatori, sempre più coscienti e propensi a fare una scelta ecologica dei prodotti. Anche i cartoncini Stora Enso Performa White, Performa Bright e Performa Cream sono disponibili con etichettatura EU Ecolabel quando utilizzati per applicazioni grafiche. Gli stessi processi ecologici di produzione sono in uso anche per i cartoni per imballaggio, anche se la EU Ecolabel è prevista solo per le applicazioni grafiche. www.storaenso.com
Cartoncini
Blocchi per appunti ecologici
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Ideale per stampa flexo e rotocalco
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PAtinate senza leGNo
L’amica dell’ambiente
Sappi Fine Paper Europe ha annunciato la disponibilità sul mercato di Algro® Vitess, nuova carta per imballaggi flessibili. Patinata su un lato, è stata progettata per flessografia e rotocalco e offre un alto grado di luminosità, oltre a notevole stabilità dimensionale. La superficie estremamente omogenea garantisce un’elevata qualità di stampa. Il retro di Algro Vitess offre ottime proprietà di ancoraggio per plastificazioni adesive e ad estrusione. Algro Vitess è patinata su un lato ed è disponibile in diverse grammature, da 50 a 120. È adatta a una vasta gamma di applicazioni, tra cui prodotti alimentari secchi, dolciumi, tè, caffè e prodotti farmaceutici. www.sappi.com
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GardaMatt Ultra è una carta patinata senza legno dalla superficie vera matt, ad alto spessore (1.0), prodotta in ambiente neutro, senza acidi e resistente all’invecchiamento. La nuova carta è disponibile nelle grammature da 115, 130, 150 e 170 e può essere certificata FSC® o PEFC™ su richiesta. Questo prodotto, particolarmente adatto alle esigenze del settore editoriale, garantisce straordinaria macchinabilità, ottimo risultato di stampa, alta rigidità, buona brillantezza di stampa ed eccellente delta gloss (differenza di lucido tra le aree stampate e quelle non inchiostrate). www.gardacartiere.it 55
Gianni Paolucci (a sinistra) e Stefano Nocentini.
associazioni fieg/asig
XXII TecnoMeeting
Tecnologie cloud nell’editoria Nuove architetture e nuovi modelli di business i principali argomenti trattati al convegno di Roma. Dobbiamo rilevare che quando si propone di parlare di novità non ancora inserite nel nostro settore, ma già presenti in altri con applicazioni diverse, la partecipazione si riduce.
di SERGIO FACCHINI
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Questo dato non solo non ci fa onore, ma purtroppo dimostra quanto sia insita nella nostra mentalità “nazionale” la continua ostilità alla ricerca e allo studio e sviluppo di nuove possibili tecnologie e/o applicazioni innovative. Lasciamo sempre che le novità si sviluppino altrove… poi, certamente, arriveremo anche noi ma comunque sempre dopo, in seconda battuta! Il convegno si apre con il saluto e il ringraziamento a tutti i presenti da parte di Gianni Paolucci, presidente ASIG, che introduce l’innovativo argomento e tema del meeting ricordando che storicamente siamo passati, attraverso la rivoluzione industriale, dalle “materie prime” alle “macchine” e poi, con la rivoluzione digitale, tuttora in atto, dalla raccolta dati ed elaborazione delle informazioni al “servizio”. Un ringraziamento particolare va a Stefano Nocentini, responsabile Integrazione dei servizi di Poste Italiane ma, certamente, “padre” della tecnologia cloud, nuovo sviluppo che si sta affacciando e imponendo ora anche nel settore della filiera della carta. Quindi non è più vincente chi ha le materie prime e neppure chi ha le macchine, bensì chi ha il knowhow, ovvero chi detiene i dati e ne ha la capacità di elaborazione, traendone le informazioni e trasformandole in servizi offribili. È un nuovo modo di erogare servizi informatici che permette all’azienda di continuare a usufruire delle applicazioni come ha sempre fatto liberandosi però dalle problematiche e dai costi di investimento e mantenimento dell’infrastruttura e delle applicazioni IT cui tutte le aziende sono soggette e soggiogate. La tecnologia cloud consente la condivisione dei dati in tempo reale generando nuove opportunità di erogazione dei servizi. Per comprenderne l’utilità è possibile considerare, quale esempio, il parallelo applicativo di quanto sia stata fondamentale, per la riduzione costi e, soprattutto, per la sicurezza della conservazione dei dati e delle informazioni, la creazione e crescita dei centri informatici centralizzati accessibili a tutti seppur protetti da adeguate password di accesso, come anche la creazione di una rete di imprese con medesimi fini e interessi. Ma quando, quanto e in quali tempi gli editori e stampatori italiani riusciranno a usare a loro vantaggio questa nuova tecnologia?
aziende italbond
comunicazione d’ImpREsA
Riorganizzazione produttiva per un salto di qualità Italbond, fatti e numeri nno di fondazione: 1975 Numero dipendenti: 30 Superficie complessiva: 10.000 m2
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Il 2014 è un anno di grandi cambiamenti per Italbond. L’azienda, specializzata in nobilitazioni, ha recentemente inaugurato la nuova sede, uno spazioso immobile ubicato a Cesano Boscone, alle porte di Milano. Con una superficie di 4.500 metri quadrati, il nuovo capannone ospita al suo interno gli uffici e tutta la produzione, i cui reparti erano in precedenza dislocati in diverse sedi. L’ottimizzazione della gestione del flusso di lavoro e una logistica più efficiente e funzionale sono il primo passo di un percorso di ristrutturazione avviato da Italbond per rispondere alle esigenze di un mercato profondamente mutato. «Con questo passo abbiamo voluto fare il salto di qualità e trasformarci in una delle principali realtà di nobilitazione di stampati a livello nazionale», ha dichiarato Fausto Vicinanza, amministratore delegato di Italbond. «Eravamo già un’azienda affermata, con un’attività diversificata e un ampio potenziale di crescita, ma risentivamo di una struttura operativa resa
Reparti Produttivi Serigrafia • 3 macchine, piane e pianocilindriche • Formato: min. 32x44. max 74x104 • Capacità produttiva totale: 50.000 fogli/giorno Verniciatura UV • 2 macchine • Formato: min. 32x44, max 100x140 • Capacità produttiva totale 70.000 fogli/giorno Plastificazione a foglio • 4 macchine per la plastificazione • Formato: min. 25x35, max 140x160
• Capacità produttiva totale 100.000 fogli/giorno • Lettore ottico per il taglio a registro di disegni olografici tipo rainbow Stampa a caldo e in rilievo • 4 macchine per la termoimpressione, a pressa e a cilindro • Formato: min. 20x30, max 80x120 • Capacità produttiva totale 40.000 fogli/giorno Plastificazione a bobina • Luce macchina mm 1.600 • Fascia max materiali mm 1.580 • Fascia minima materiali mm 600 • Diametro bobine carta/cartoncino max mm 1.600 • Diametro anime carta/cartoncino mm 760/100/150 • Formato taglio max mm 1.580x1.600 min. mm 600x500 • Peso max bobine carta/cartoncino kg 2.000 • Capacità produttiva media 40.000 mtl/giorno
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Laboratorio Prototipi • Plotter per stampa digitale UV (4 colori + bianco+vernice trasparente anche a spessore, risoluzione di stampa 1440x1440 dpi) • Plotter Epson per stampa digitale (risoluzione max stampa 2880x1440 dpi) • Plotter digitale da taglio
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Quarant’anni di nobilitazione Italbond nacque nel 1975 come realtà specializzata nella plastificazione a foglio, ambito nel quale fu tra i pionieri in Italia. Nel corso dei quarant’anni di attività, l’azienda ha saputo ampliare progressivamente il focus operativo, puntando a differenziare la produzione. I continui investimenti nelle lavorazioni più innovative – un caposaldo della strategia aziendale – le hanno consentito di allestire una ricca gamma di nobilitazioni: dopo la plastificazione a bobina sono state via via introdotte la verniciatura UV, la serigrafia e la stampa a caldo e in rilievo. E, anche nel periodo di congiuntura economica e finanziaria più difficile a livello internazionale, Italbond non ha cambiato la propria strategia. Nel 2012, l’azienda non soltanto ha aumentato ulteriormente la propria capacità produttiva, inserendo macchinari con formati superiori, ma ha altresì deciso di inserire un reparto digitale, con un plotter da stampa UV e un plotter da taglio destinati alla prototipazione. L’anno successivo è arrivata, infine, la decisione di trasferirsi e ristrutturarsi: l’esigenza di ricompattare l’azienda e i suoi reparti, con benefici in termini di operatività e funzionalità, ha spinto Italbond a intraprendere il nuovo, ambizioso progetto di riorganizzare l’intera attività in una sede unica. Un progetto virtuoso Spazioso e funzionale, lo stabilimento di Italbond si contraddistingue per il concept moderno e il basso impatto ambientale. L’azienda milanese ha infatti intrapreso un percorso di ristrutturazione improntato al risparmio energetico.
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lcuni esempi di nobilitazione di immagini stampate. Drago a destra: serigrafia lucida spessorata; il bracciale sotto: serigrafia lucida e rilievo; in basso: serigrafia ruvida effetto legno; immagine grande a destra: argento a caldo, rosso serigrafico lucido, rilievo a secco.
Sulla base di uno studio mirato, commissionato a consulenti esterni, il posizionamento di macchine e attrezzature nei diversi reparti è stato, ad esempio, definito nel dettaglio, per ottimizzare le prestazioni e limitare dispersioni e inefficienze. Con lo stesso criterio, per l’illuminazione si è scelto di utilizzare esclusivamente impianti LED: «L’illuminazione a LED ha comportato un investimento maggiore rispetto alle soluzioni tradizionali, ma l’impatto è stato immediato. Sia per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, laddove ogni reparto operativo è molto più luminoso e, di conseguenza, più vivibile e piacevole per chi vi lavora; sia per quanto concerne l’aspetto dei costi, perché il risparmio sui costi energetici è davvero significativo. Siamo molto soddisfatti anche di questa scelta», ha spiegato Fausto Vicinanza. Reparti e lavorazioni La nobilitazione in tutte le sue espressioni, tecniche e tecnologi-
che, rappresenta, dunque, il core business di Italbond e una visita ai quattro reparti dell’azienda – serigrafia, verniciatura UV, stampa a caldo, plastificazione a foglio e a bobina – ne offre un quadro completo. Il reparto serigrafia ospita tre macchine serigrafiche, piane e pianocilindriche, per una capacità produttiva totale di 50 mila fogli al giorno. Le lavorazioni realizzate da Italbond in serigrafia sono diverse, dalla verniciatura lucida e spessorata alle verniciatura a effetto ruvido, soft touch, goffrato fino alla vernice gratta e vinci, al glitter e alle applicazioni di inchiostri profumati e fosforescenti. La stampa con colori UV o vinilici IPI 155/14
più complessa dalla dislocazione della produzione e degli uffici in siti diversi. Ci abbiamo creduto e, grazie a questa scelta, possiamo ora contare su una struttura moderna e funzionale che ci consente di essere perfettamente allineati alle regole del mercato. Ripartiamo da qui per conseguire nuovi obiettivi di crescita e di sviluppo».
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comunicazione d’ImpREsA
comunicazione d’ImpREsA
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completa la gamma delle lavorazioni del reparto. La preparazione dei telai avviene interamente all’interno, a cominciare dall’estrazione delle pellicole dai file. Nel reparto di verniciatura UV sono operativi due impianti offset che raggiungono una produttività di circa 70 mila fogli al giorno. Vengono qui realizzate tutte le lavorazioni di verniciatura UV, lucida o opaca, a registro con lastra nylon print, lucida/opaca con effetto drip off, su supporti in carta, cartoncino e plastica. Entrambi gli impianti sono dotati dei sistemi Thesis e di forni lunghi, elementi fondamentali per ottenere un ottimo livello qualitativo. Un unico ampio reparto ospita le soluzioni per la plastificazione e quelle per la stampa a caldo e in rilievo.
Le quattro macchine destinate alla plastificazione vantano una capacità di circa 100 mila fogli al giorno: oltre alle lavorazioni più consuete come il lucido e l’opaco consentono di realizzare il metallizzato argento e oro, il metallizzato colorato, il colorato nero, l’olografico. Quattro sono anche le macchine destinate alla termoimpressione: oro e argento, colori metallizzati, disegni olografici, cliches con incisione normale e microincisione, rilievo e bassorilievo sono le lavorazioni all’ordine del giorno in questo ambito. Il reparto della plastificazione a bobina si distingue dai tre precedenti: il voluminoso impianto di cui è dotato – con luce di 1.600 mm – viene infatti utilizzato per accoppiare materiali come carta e cartoncino
– patinati e non – con lamine metallizzate oro, argento o con disegni olografici. Il materiale laminato può essere riavvolto in bobina oppure tagliato in formato grazie all’installazione nel reparto di una taglierina di ultima generazione. L’alta produttività del reparto, “fiore all’occhiello” dell’azienda, consente di esportare il semilavorato anche all’estero. «Abbiamo avuto il coraggio di riorganizzarci, come ci chiedeva il mercato. E ora guardiamo avanti, in diverse direzioni e con numerosi obiettivi. Vogliamo sondare il terreno del digitale e, allo stesso tempo, intendiamo sviluppare le tecnologie già in nostro possesso per fare cose diverse. Sempre all’insegna di innovazione e rinnovamento», ha concluso Fausto Vicinanza.
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Management La formula del più grande coach della storia di Anita Elberse* (II parte)
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Fate corrispondere il messaggio al momento
Quando si arrivava a comunicare le decisioni ai giocatori, Ferguson – in modo forse sorprendente per un allenatore con fama di individuo duro ed esigente – lavorava molto per adattare le sue parole alla situazione. Quando doveva dire a un giocatore che si aspettava di entrare che non avrebbe giocato, trattava la questione come un incarico delicato. «Glielo dico in privato», ci ha detto. «Non è facile: “Senti, forse sto facendo un errore – dico sempre così – ma penso che questa sia la squadra migliore per oggi”. Cerco di dare loro un po’ di fiducia dicendo che è solo un fatto tattico e che partite più importanti si stanno avvicinando...». Durante le sessioni di allenamento nella fase di preparazione alle partite Ferguson e i suoi assistenti enfatizzavano gli aspetti positivi. E sebbene i media lo ritraessero spesso propenso a fare discorsi feroci a metà tempo e fine partita, di fatto variava il suo approccio. «Non si può sempre entra-
re gridando e urlando», ci ha detto. «Non funziona». L’ex giocatore Andy Cole lo ha descritto così: «Se perdi e Sir Alex crede che tu abbia fatto del tuo meglio, non è un problema. Ma se perdi giocando malamente... allora attento alle tue orecchie!». Alex Ferguson: «A nessuno piace essere criticato. Poche persone migliorano con le critiche; molte invece rispondono bene all’incoraggiamento. Così ho cercato di incoraggiare ogni volta che potevo. Per un giocatore – ma anche per chiunque – non c’è nulla di meglio che sentire “ben fatto”. Queste sono le due parole migliori, non avete bisogno di usare superlativi. Allo stesso tempo, nello spogliatoio dovete indicare gli errori quando i giocatori non sono all’altezza delle aspettative. Quello è il momento in cui i rimproveri sono importanti. Io lo facevo subito dopo la partita. Non aspettavo fino a lunedì, lo facevo ed era finita lì. Ero già sulla partita successiva. Non ha senso criticare un giocatore di continuo. Generalmente i miei discorsi pre-partita li basavo sulle
aspettative, sul fatto che i giocatori credessero in se stessi e nella fiducia l’uno nell’altro. Mi piaceva fare riferimento a un principio della classe operaia. Non tutti i giocatori provengono da un contesto di classe operaia, ma forse questo vale per i loro genitori o i loro nonni, e io trovavo utile ricordare ai giocatori quanta strada avevano fatto. Dicevo loro che avere un’etica del lavoro è molto importante. Questo sembrava accrescere il
loro orgoglio. Ricordavo loro che quel che aiuta a costruire il carattere di una squadra è la fiducia l’uno nell’altro, il non deludere i propri compagni. Nei discorsi a metà partita avete una decina di minuti per far arrivare il vostro messaggio, quindi è vitale usare bene il tempo. Quando stai vincendo è tutto più facile, puoi insistere di restare concentrati, ma quando stai perdendo devi riuscire ad avere un impatto immediato. A me piaceva focalizzarmi sulla nostra
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management gestione aziendale
ALEX FERGUSON VA IN PENSIONE. Durante la sua ultima stagione il Manchester United vince il suo ventesimo titolo del Campionato inglese, più di qualunque altra squadra. Il Club ha entrate annuali per 320 milioni di sterline, che rappresenta un incremento di 13 volte nei vent’anni dal primo titolo vinto con Ferguson.
Preparatevi a vincere
La squadra di Ferguson aveva un talento speciale nell’ottenere la vittoria verso la fine della partita. La nostra analisi degli incontri in 10 stagioni recenti mostra che lo United, quando era in condizioni di parità a metà partita o a 15 minuti dalla fine, ha avuto esiti migliori di qualunque altro club nel campionato inglese. Parole capaci di spronare nell’intervallo e i giusti cambi tattici nel secondo tempo avevano certamente a che fare con quelle vittorie, ma può non essere tutto qui. Con la propria squadra sotto verso la fine di una partita molti allenatori spingono i giocatori ad andare avanti, incoraggiandoli ad attaccare. Ferguson, nel suo approccio, era sia insolitamente aggressivo sia inso-
litamente sistematico. Egli preparava la sua squadra per vincere. Faceva allenare i giocatori regolarmente su come dovevano giocare se si rendeva necessario segnare un gol a 10, 5 o 3 minuti dalla fine. «Noi facciamo pratica per quando il gioco “si fa duro”, così sappiamo quel che serve per avere la meglio in quelle situazioni», ci ha detto uno dei vice-allenatori del Manchester United. Le sessioni di pratica della squadra si concentrano sulla ripetizione di tecniche e tattiche. «Guardiamo agli allenamenti come opportunità per imparare e migliorare», ha detto Ferguson. «A volte i giocatori possono pensare “eccoci a rifarlo di nuovo”, ma questo ci aiuta a vincere». In questo approccio sembra esserci qualcosa di più della sola credenza comune che le squadre vincenti si fondano sulle continue ripetizioni, per cui poi possono eseguire certe giocate in modo quasi automatico. C’è anche qualcosa in più, cioè non essere mai del tutto soddisfatti riguardo a quello che si sta facendo e cercare costantemente i modi per migliorare. Ferguson la mette così: «Il messaggio è semplice: in questo club non possiamo mai “sederci”». Ferguson: «Vincere è nella mia natura. Ho stabilito i miei standard per un tempo così lungo che per me non c’è un’opzione alternativa, devo vincere. Io mi aspettavo di vincere a ogni inizio di partita. Anche se magari cinque giocatori importanti erano infortunati, mi aspettavo di vincere. Altre squadre si riuniscono prima
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8 maggio 2013
squadra e le nostre forze, ma devi riuscire a correggere i motivi per cui stai perdendo. Nelle nostre sessioni di allenamento abbiamo cercato di costruire una squadra di calcio con ottimi atleti e tatticamente intelligenti. Se adotti un approccio troppo morbido non riuscirai a ottenerlo. Deve entrarci anche la paura. Ma c’è il rischio di essere troppo duri: se i giocatori sono sempre timorosi, la loro performance non sarà buona nemmeno in questo caso. Con l’età sono giunto a ritenere che mostrare la propria rabbia tutto il tempo non funziona. Occorre scegliere il momento. Come allenatore, ti trovi a interpretare ruoli diversi in tempi diversi. A volte devi essere anche un dottore o un insegnante o un padre...».
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management gestione aziendale
dell’inizio di un match per decidere cosa fare, io non lo facevo. Una volta entrati in campo prima di una partita ero fiducioso che i giocatori fossero preparati e pronti a giocare, perché tutto era stato fatto prima di entrare sul terreno di gioco. Io sono un giocatore d’azzardo, uno che prende dei rischi, e lo potete vedere nel modo in cui giocavamo nelle ultime fasi dei match. Se a metà partita eravamo sotto, il messaggio era semplice: niente panico. “Concentratevi solo sullo svolgere bene il lavoro”. Se eravamo ancora sotto di un gol a 15 minuti dalla fine, ero pronto a prendere rischi maggiori. Ero anche contento di una sconfitta se ci eravamo forniti buone chance di pareggiare o vincere. Così, negli ultimi 15 minuti, ci provavamo. Inserivo un giocatore in più all’attacco, e mi preoccupavo meno della difesa. Sapevamo che, se avessimo rimontato e vinto, sarebbe stata una sensazione fantastica. Essere positivi e avventurosi e prendere rischi: il nostro stile era questo. Eravamo lì per vincere la partita. I nostri sostenitori lo capivano, e ci incitavano. Era una sensazione formidabile vedere che ce la mettevamo tutta negli ultimi minuti. Un assedio continuo all’area avversaria, giocatori che si battono come leoni. E la gioia di vincere quando pensavate di essere sconfitti è immensa. Tutte le mie squadre avevano perseveranza, non mollavano mai. Non dovevo mai preoccuparmi realmente di trasmettere il messaggio. È una caratteristica da possedere ed è stupefacente vedere quel che
può succedere negli ultimi istanti di un match». l’importanza dell’osservazione
Ferguson iniziò la sua attività come allenatore nel piccolo club scozzese di East Stirlingshire nel 1974, quando aveva 32 anni. Non era molto più anziano di alcuni dei suoi giocatori e tendeva a coinvolgersi in modo attivo. Nel corso della sua carriera – al St. Mirren e all’Aberdeen, in Scozia, e, dopo i successi con quest’ultima, al Manchester United – delegò sempre di più le sessioni di allenamento ai suoi assistenti. Ma era sempre presente e osservava. Il passaggio dal coaching all’osservazione, ci ha detto, gli permetteva di valutare meglio i giocatori e le loro performance: «Come allenatore sul campo non vedi tutto». Uno che osserva, per contro, può scorgere cambiamenti nei modelli di allenamento, nei livelli di energia e nei ritmi di lavoro. La chiave è delegare la supervisione diretta ad altri e fidarsi che svolgano bene il loro compito, consentendo all’allenatore di poter semplicemente osservare. Ferguson: «L’osservazione è l’ultima parte della mia impostazione di allenamento. Quando ho iniziato come allenatore ho fatto affidamento su diverse nozioni di base: impostare al meglio una partita, capire le singole abilità tecniche, come allenare i giocatori, avere la capacità di prendere decisioni. Un giorno ad Aberdeen ebbi una conversazione con uno dei viceallenatori. “Non so perché mi hai voluto qui”, disse. “Non ti servo a niente.
Lavoro con la squadra giovanile, ma io sono qui per assisterti negli allenamenti e nel scegliere la squadra. Il lavoro del vice-allenatore è questo”. E un altro coach gli diede ragione, aggiungendo che avrei potuto trarre beneficio dal non dover sempre condurre io gli allenamenti. Ci pensai per alcuni giorni e alla fine dissi: “Farò un tentativo...”. Dentro di me sapevo che aveva ragione. Così gli delegai gli allenamenti. Ed è stata la cosa migliore che abbia mai fatto. Non mi portò via il controllo. La mia presenza e capacità di supervisione erano sempre là: ma quello che si può cogliere osservando da fuori ha un valore incredibile. Dopo un po’ mi resi conto di avere più consapevolezza di una serie di dettagli e il mio livello di preparazione aumentò nettamente. Notare un cambiamento nelle abitudini di un giocatore o un calo improvviso nel suo entusiasmo mi permetteva di andare più in là con lui: è un problema famigliare? ha difficoltà finanziarie? è stanco? In quale stato d’animo si trova? A volte potevo perfino intuire un infortunio anche se lui ne era inconsapevole. Non credo che molti capiscano il valore dell’osservazione. Sono arrivato a ritenere che essa sia una parte cruciale delle mie capacità come allenatore. L’abilità di vedere le cose – o meglio vedere le cose che non ti aspetti di vedere – ha un valore chiave». non smettete mai di adattarvi
Nel quarto di secolo che Ferguson ha trascorso allo United il mondo del calcio
...“Ho trattato ogni successo come se fosse il primo. Il mio obiettivo era dare a noi stessi la migliore chance possibile di vincere. Questo è ciò che mi ha spinto in tutti questi anni...”
*Anita Elberse
è Lincoln Filene Professor of Business Administration presso la Harvard Business School e autrice di Blackbusters: Hit-making, Risk-taking, and the Big Business af Entertainment (Henry Holt, 2013). Nel 2012 ha avuto l’opportunità unica di studiare l’approccio gestionale di Alex Ferguson e sviluppare un caso di studio HBS attorno ad esso.
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è cambiato notevolmente, soprattutto dal punto di vista finanziario (con conseguenze sia positive che negative) e scientifico, con tutto ciò che migliora il rendimento dei giocatori. Resistere ai cambiamenti non è mai facile, ed è più difficile quando uno resta al vertice così a lungo. Ed è chiara l’evidenza della adattabilità di Ferguson ai cambiamenti. Come ha affermato David Gill (ex CEO della società Manchester United), Ferguson “ha dimostrato una capacità notevole di adattarsi mentre il gioco stava cambiando”. A metà anni ‘90, Ferguson divenne il primo allenatore a mettere in campo squadre con un gran numero di giocatori giovani nella relativamente poco prestigiosa League Cup – una pratica che inizialmente creò scalpore ma è ora comune tra i club della Premier League (cioè le 20 squadre migliori del Paese). Egli è stato anche il primo a lasciare che quattro dei migliori centravanti passassero una stagione a lottare per due posti in squadra, una strategia che molti giudicavano ingestibile ma che fu decisiva nella grande stagione 1998-99 in cui lo United fece “tripletta”, vincendo Premier League, FA Cup e Champions League. Fuori dal campo, Ferguson allargò molto il suo staff dietro le quinte e nominò un team di scienziati dello sport per supportare gli allenatori. Seguendo i loro suggerimenti, installò “cabine di Vitamina D” negli spogliatoi dei giocatori per compensare la mancanza di luce solare a Manchester, e sostenne l’uso di maglie
fornite di sensori GPS che permettevano un’analisi delle singole performance già 20 minuti dopo un allenamento. Ferguson fu il primo allenatore a impiegare un optometrista per i suoi giocatori. Lo United assunse anche un istruttore di yoga per lavorare coi giocatori due volte alla settimana e recentemente ha inaugurato una struttura medica di ultima generazione presso il campo di allenamento in grado di assicurare in loco tutte le procedure mediche, salvo la chirurgia, assicurando così un livello di discrezione impossibile in un ospedale pubblico, dove i dettagli circa le condizioni di un giocatore sono invariabilmente fatti trapelare alla stampa... Ferguson: «Ai tempi in cui iniziai, i giocatori non avevano agenti e, anche se le partite erano già trasmesse in televisione, i media non elevavano i giocatori a livello di star cinematografiche e non cercavano costantemente nuovi pettegolezzi su di loro. Gli stadi sono decisamente migliorati, ora i campi da gioco sono pressoché in condizioni perfette, e la scienza dello sport ha grande influenza sulla preparazione atletica. Grandi magnati russi, del Medio Oriente o altre regioni hanno riversato grandi quantità di denaro nelle proprie squadre e mettono quindi gli allenatori sotto pressione. Una delle cose che credo di aver fatto bene nel corso degli anni è stato il gestire i cambiamenti. E il cambiamento si controlla accettandolo.
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>Non rinunciare al Poligrafico.
g Se ue dalle pagine precedenti
comincia il dopo-crisi?
KBA italia
Una macchina a otto colori destinata a sostituire una precedente otto colori e che si aggiunge a quelle già installate nel 2013 e nel 2008. Nata oltre 50 anni fa e cresciuta stabilmente, sempre di proprietà della famiglia fondatrice, è oggi una delle realtà produttive più importanti del suo settore nel Trentino Alto Adige e si occupa prevalentemente di stampa offset e digitale. Il titolare Marco Vaccari non esprime però particolare ottimismo: «La macchina ha una tecnologia avanzata e sarà attrezzata nella versione full optional. Nei mercati in cui operiamo la concorrenza si gioca sul prezzo, quindi è necessario investire sull’innovazione che coniuga produttività e qualità: se puntassimo solo sul prezzo basso finiremmo con il depauperare il capitale senza poter competere adeguatamente sul mercato». Ma ci sono più occasioni sul mercato italiano o all’estero? «Al momento non credo che ci sarà una ripresa nel nostro settore. Al di là della crisi congiunturale, è proprio l’area della stampa che sta perdendo presa, dai giornali alla depliantistica, dalla scolastica per finire con i libretti di istruzioni... ormai quasi tutto si trova online e ne soffre anche la produzione delle cartiere. L’importante è rimanere sul mercato e resistere grazie alle innovazioni di processo», conclude Vaccari, «per questo puntiamo sulla tecnologia». Stefano Tenedini
A completare l’offerta di KBA è la tecnologia di stampa digitale. Molti ricorderanno che a Drupa 2012 il costruttore tedesco debuttò con un’innovativa macchina inkjet, la RotaJet 76, che incorporava teste di stampa Kyocera e hardware messo a punto da KBA. «Sono stati venduti due esemplari di questa macchina in Europa, uno per applicazioni nell’ambito della decorazione. È una macchina dalle grandi potenzialità in quanto la luce di stampa può essere ampliata a volontà, fino ad arrivare in futuro a 2 metri ed oltre, in modo da aumentare la produttività mantenendo inalterata la qualità di stampa», conclude Puppo. Un altro elemento che sta particolarmente a cuore a KBA Italia è l’etica nel business. Troppe situazioni, favorite anche da regole molto discutibili, stanno creando scompensi nel mercato. «Siamo tra i soci Argi che hanno sottoscritto il Manifesto sui modelli comportamentali da adottare nel settore delle arti grafiche perché siamo convinti che questo difficile momento dell’economia, e in particolare del nostro settore, imponga a tutte le società corrette di comportarsi in modo etico. E, coerentemente, abbiamo scelto di lavorare solo con partner tecnici, commerciali e clienti che applichino questo codice etico», dichiara Puppo. C.R.
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carta
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Siamo a tutti gli effetti delle persone legate alla carta e ogni cosa che è importante nella nostra esistenza – dai certificati di nascita ai pas-
saporti fino alle fotografie più importanti della nostra vita – ogni documento importante necessita di essere tangibile, non solo di essere su supporto digitale. Se da un lato l’uso della carta rimane perciò fondamentale, dall’altro per noi operatori dell’industria – e per società come Asia Pulp & Paper in particolare – è importante promuovere l’utilizzo di carta con origine legale e le cui certificazioni siano in linea con le leggi locali e internazionali che tutelano l’ambiente. Questo oggi è possibile grazie all’esistenza di certificazioni e standard internazionali come l’EUTR (European Union Timber Regulation) entrato in vigore a marzo 2013 e – per una sicurezza ancora maggiore – agli accordi bilaterali tra l’Unione Europea e i Paesi produttori di carta. È il caso dell’Indonesia, che ha recentemente siglato il VPA (Voluntary Partnership Agreement) in base al quale la certificazione indonesiana SVLK sarà considerata alla pari di quelle europee, a conferma che l’Indonesia è uno dei Paesi produttori di carta le cui pratiche rispettano gli standard richiesti dalle normative europee. tecnomeeting
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L’accessibilità unita alla fruibilità e alla flessibilità del sistema permetteranno l’ottimizzazione e il monitoraggio dei flussi logistici dei prodotti editoriali. Ad esempio, un’edicola collegata con la tecnologia cloud potrebbe chiudere il ciclo pubblicitario di un teatro fornendone il biglietto per lo spettacolo visto pubblicizzato sul giornale. Oppure un abbonamento eseguito
con tecnologia cloud a un quotidiano permetterebbe all’abbonato la raccolta del quotidiano medesimo in qualsiasi edicola. Sergio Vitelli, segretario ASIG, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di utilizzare la tecnologia e non di “esserne usati”. Ricordandosi quanto era stato discusso nel 2011 al 17° Tecno Meeting (v. IPI n. 131) nella presentazione di un “Modello di ottimizzazione per la distribuzione locale”, ha dimostrato quanto troverebbe ora ampio riscontro e applicazione in abbinamento alla tecnologia cloud.
management
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Questo significa avere fiducia nelle persone che si assumono, bisogna essere sicuri che i membri dello staff facciano bene il loro lavoro. Alcuni anni fa dissi a David Gill che il Manchester United doveva avere il miglior centro di allenamento d’Europa. In quel momento abbiamo fatto partire il progetto del centro medico. Molti miei colleghi non amano i cambiamenti. Ma io ho sempre sentito che non potevo permettermi di non cambiare. Dovevamo avere successo, per me non c’era un’altra scelta, e ho esplorato ogni mezzo per migliorare. Ho continuato a lavorare duro. Ho trattato ogni successo come fosse il primo. Il mio obiettivo era dare a noi stessi la migliore chance possibile di vincere. Questo è stato ciò che mi ha spinto in tutti questi anni. (da Harvard Business Review - ottobre 2013)
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