QUARANTASEI
Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
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EVENTI FESPA ITALIA: NELLA SEDE DI PRESSUP, UNA GIORNATA SU NETWORKING E SCAMBIO DI INFORMAZIONI PAG 6 OSCAR DELLA STAMPA: PREMIATE A MILANO UNDICI ECCELLENZE ITALIANE PAG 7 CREATIVE HERO: I VINCITORI DELLA TERZA EDIZIONE PAG 8 BRAND REVOLUTION LAB: AL VIA L’EDIZIONE 2020 DEL LABORATORIO DELLA STAMPA CREATIVA PAG 10
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OPEN HOUSE OFFITEK: NEL DISTRETTO FIORENTINO DEL FASHION VA DI MODA LA TECNOLOGIA MIMAKI PAG 12 VISCOM 2019: LA SPERIMENTAZIONE STRIZZA L’OCCHIO A TESSILE E INDUSTRIAL PAG 48 CANDYLAND: PRESSUP SPIEGA COME VALORIZZARE IL MERCATO DELLA STAMPA PAG 53
TEXTILE ”WHERE I BELONG”: HEIMTEXTIL 2020 PARLA DI DIVERSITÀ
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CULTURALE E SOSTENIBILITÀ PAG 14 DRUPA ESSENTIALS OF PRINT: LA STAMPA DIGITALE È IL MOTORE DELL’INNOVAZIONE NELL’INDUSTRIA TESSILE PAG 16
TEXTILE COLLECTION RACCOLTA DI ARTICOLI DEDICATI AL MONDO DELLA STAMPA TESSILE PUBBLICATI NEL 2019 PAG 21
FESPA SPACE FESPA 2020 IN MARZO A MADRID: DOVE IL COLORE PRENDE VITA PAG 40 LA PAROLA AL CEO NEIL FELTON: LASCIARSI ISPIRARE E TENERE VIVA L’ATTENZIONE SUI MERCATI IN ESPANSIONE PAG 42
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MATERIALI SAI DAVVERO COSA SUCCEDE QUANDO STAMPI LA CERAMICA? PAG 58
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EDITORIALE ENRICO BARBOGLIO
NEL BLU DIPINTO DI CLASSIC BLUE PANTONE… E OLTRE La copertina di questo numero è un omaggio al colore dell’anno, scelto da PANTONE per il 2020. Ogni anno un colore diverso, come a ribadire che il colore, la varietà dei colori è un qualcosa che circonda la nostra vita. A volte sì, anche il bianco e nero ci piace e ci rappresenta, ma è grazie ai colori che si esprimono e si palesano stati d’animo o manifestazioni di intenzioni. Il 2020 quindi anno del Blu perché – dice Pantone – risponde alla necessità di rassicurazione, calma, pace e tranquillità che la nostra epoca iperconnessa richiede. Un colore che ci concede il lusso della riflessione, lo spazio e il tempo per la concentrazione di cui abbiamo bisogno per trovare il nostro equilibrio. Nel numero di fine anno (e che troverà la sua distribuzione anche nella fiera del tessile di Francoforte) ci sono diverse pagine che ci tornano a far pensare all’importanza dei colori. Il 2020 secondo Fespa sarà l’anno della esplosione dei colori durante la manifestazione di Madrid (vedi pag. 40) Anche per Print4All che sta iniziando a correre la sua corsa verso il grande evento di maggio 2021 il mondo della grafica e stampa è a colori pieni, uno ciascuno per le tre aree verticali della manifestazione (come si vede dall’immagine scelta per la campagna di comunicazione, vedi pag. 2) E poi colore colore colore nelle pagine dedicate al tessile, dove ad esempio è Ron Gilboa a segnalare che l’innovazione e i progressi nel colour management per la stampa digitale su tessuti sta portando grandi nuove opportunità per brand e stampatori. Che sia un 2020 colorato per tutti e, nell’era della personalizzazione, ciascuno con il suo colore preferito.
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Classic Blue il colore Pantone dell’anno Il colore che ci accompagnerà per tutto il 2020 è il PANTONE 19-4052 Classic Blue. “Infondendo calma, fiducia e un senso di connessione, questa intramontabile tonalità di blu mette in evidenza il nostro desiderio di una base stabile e affidabile da cui partire mentre ci apprestiamo a varcare la soglia di una nuova era”. Ecco come Pantone presenta la sua scelta, quella di una sfumatura intramontabile, elegante e semplice, che rievoca il cielo all’imbrunire. Il PANTONE 19-4052 Classic Blue è stato scelto perché risponde alla necessità di rassicurazione, calma, pace e tranquillità che la nostra epoca iperconnessa richiede. Un colore che ci concede il lusso della riflessione, lo spazio e il tempo per la concentrazione di cui abbiamo bisogno per trovare il nostro equilibrio. “Dal momento che l’abilità umana fatica a tenere il passo con la tecnologia, non stupisce che siamo attratti da colori onesti che offrono un senso di protezione. Tonalità non aggressiva con cui ci si identifica facilmente, l’affidabile PANTONE 19-4052 Classic Blue si presta a un’interazione rilassata. Questo colore universalmente prediletto associato all’avvento di un nuovo giorno è accolto senza indugi”, si legge ancora tra le motivazioni.
EVENTI
Lo scorso 15 novembre, 21 tra soci e non soci di FESPA Italia si sono incontrati presso la sede di PressUP a Nepi, in provincia di Viterbo
Era atteso con ansia, e finalmente eccolo. Il colore che ispirerà i creativi nel 2020
Una giornata su networking e scambio di informazioni Una giornata dedicata in parte al networking ma molto anche allo scambio di informazioni e alla identificazione di problematiche comuni. Dopo i saluti di Alberto Masserdotti (presidente dell’associazione e amministratore delegato di Masserdotti Group), Vincenzo Cirimele (ceo di PressUP e fondatore di Teetaly, nonché socio FESPA Italia) ha condiviso il suo pensiero come imprenditore e manager, legato alla importanza della cooperazione e collaborazione tra stampatori. Il veloce riscontro sui risultati del PRINT Census e del posizionamento del Sud-Europa (Francia, Spagna, Portogallo, Italia) rispetto ai risultati globali è stato tenuto a cura della segreteria dell’Associazione, che ha successivamente lasciato la parola a Stefano Fabozzi (socio Fespa Italia e Product Manager Coveme), il quale prima ha dato interessanti spunti ai presenti sui progetti di recupero e riciclo di alcuni materiali, e poi con la sua presentazione dedicata alla stampa tessile. Fabozzi ha illustrato le differenze di modalità di stampa su tessuto (dalla diretta alla indiretta) soffermandosi poi sulle scelte fatte da Coveme per una nuova linea di film in poliestere che hanno eliminato gli agenti releasenti inquinanti come ad esempio lo stearato cromo. L’intervento è stato occasione di un vivace dibattito tra i presenti al tavolo. La giornata ha compreso anche una interessante visita ai moderni stabilimenti di PressUP.
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EVENTI
Oscar della Stampa 2019. Premiata l’eccellenza italiana Giunti alla X X VIII edizione, gli Oscar della Stampa hanno celebrato l’innovazione e la capacità di visione, la leadership imprenditoriale e la creatività delle aziende del printing. La consegna del premio quest’anno è stata preceduta dal Print Economic Forum, un forum dedicato ai membri del C lub delle Eccellenze (nel quale entrano di diritto a far parte le società che negli anni si sono aggiudicate un Oscar della Stampa o, come si chiamava anni fa, una Vedovella e che con i premiati di quest’anno ha raggiunto quota 77 aziende) condotto da economisti, giornalisti ed esperti del mondo della comunicazione con tavole rotonde, dibattiti aperti e presentazioni di ricerche di mercato esclusive. Rispetto all’anno scorso è stato assegnato un Oscar in più : il Premio speciale “ C ent’anni di stampa” a Grafica Nappa, per celebrare il centesimo anniversario dalla fondazione dell’azienda della provincia di C aserta. Il premio Imprenditore dell’anno è stato assegnato a Emilio Albertini, titolare di Albertini Packaging Group e presidente di Assografici, mentre il riconoscimento come Industria Grafica dell’anno è stato dato a C hinchio Industria
Undici le “statuette” consegnate
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nel corso della cerimonia di premiazione a Palazzo Mezzanotte di Milano
Grafica. Istituto Poligrafico e Z ecca dello Stato è stata premiata come Industry 4.0 of the Y ear; Arti Grafiche Turini come B est C artotecnica; La Prensa come B est Label Printer; Leaderform come B est Digital Printer; AC M come B est Technology Innovator; Nuova Erreplast come B est C onverter; Labe come B est Nobilitazione e Supporti speciali e infine Sismaitalia come B est Wide Format. A presentare la serata Laura La Posta, giornalista de Il Sole 24 Ore, ed Enrico B arboglio, ceo di Stratego Group e membro della giuria che lo scorso ottobre ha scelto i vincitori fra le aziende candidate. A intrattenere gli ospiti anche un’esibizione di C laudio Sanfilippo, cantautore e scrittore, che ha cantato alcuni suoi brani in dialetto milanese.
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GRAFICA
Creative Hero 2019, i vincitori della terza edizione Si è svolta a Schio la terza edizione della ormai celebre maratona “Creative Hero” che ha coinvolto 200 studenti e tre aziende vicentine (F.lli Zuccato, Rigoni di Asiago e Birra Cimbra). Ha vinto la squadra “I Registi” composta da Simone Piatto e Mattia De Rossi, studenti dell’Istituto San Marco di Mestre. Organizzata grazie alla collaborazione fra l’Istituto Salesiano San Marco di Mestre, Confartigianato Impresa Vicenza Sistema Comunicazione e TicTac Stampa di Thiene, Creative Hero ha visto gareggiare 200 studenti di nove scuole, per un totale di 71 squadre. Per tutte un obiettivo: trovare e creare soluzioni grafiche innovative rivolte a prodotti ed etichette per il packaging per conto di tre imprese vicentine partner del progetto che figuravano come committenti: F.lli Zuccato di Chiuppano; Rigoni di Asiago e Birra Cimbra. Ed è stato proprio su un progetto per Birra Cimbra che hanno lavorato i vincitori. Tra i premiati anche un altro team del San Marco di Mestre e uno del San Zeno di Verona che, con i primi classificati, si sono aggiudicati premi del valore fino a 500 euro.
Certificazione Greenguard Gold per gli inchiostri UV-LED di Agfa
L’iniziativa che premia la creazione grafica di un calendario a schede
Si sono svolte il 22 novembre le premiazioni di “Opticalendar”, contest interno all’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio Opera Don Bosco di Milano, che ha coinvolto le terze CFP e ITT. L’iniziativa è stata realizzata da Ricoh Italia in collaborazione con NOA New Office Automation. Il progetto “Opticalendar” ha previsto la creazione grafica di un calendario a schede che, partendo da tre tipologie di template tra cui scegliere e un formato uguale per tutti, utilizzasse per la parte creativa il concept delle grafiche minimal e delle geometrie contrastanti tipici della corrente Optical. Agli studenti è stato chiesto di prevedere sovrapposizioni di bianco, nero e rosso, lavorando sugli effetti resi possibili dagli intagli e da diversi tipi di carte tra cui scegliere – marcate, usomano, patinate opache, trasparenti digitali – gestite dalla macchina a 5 colori Ricoh Pro C7200X installata nell’istituto. La giuria tecnica e i docenti hanno premiato le studentesse Gaia Pedretti e Chiara Tabacco.
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Opticalendar, la sfida didattica di Ricoh
Anuvia 1250 e 1551 e Anapurna 1200 e 1501, i set di inchiostri inkjet UV-LED di Agfa per la stampa di insegnistica e cartellonistica, hanno ricevuto la certificazione Greenguard Gold, quale riconoscimento del loro rispetto per l’ambiente. Ciò significa che sono assolutamente sicuri per la realizzazione di stampe con cui rivestire interamente tutte le pareti di una stanza e che non fungano soltanto da insegne o da decorazioni parziali. “Ottenere questa certificazione per i nostri inchiostri inkjet UV-LED per stampe di grande formato sottolinea l’impegno volto a offrire sistemi di stampa sicuri ed ecosostenibili”, afferma Sarah Lafleur, Application Product Manager Inkjet Ink.
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EVENTI
BRAND REVOLUTION LAB
15 agenzie creative, 4 partner tecnologici, 7 aziende di stampa si sono incontrati per dare il via alla nuova edizione del laboratorio. Tra le novità, due giorni di mostra-evento, più formazione e divulgazione con i BRLTalks.
Esempi di personalizzazione resa possibile dalla stampa digitale a dato variabile con HP Indigo
Foil per nobilitazione a caldo, cold foil e nobilitazione digitale presentati da Luxoro
Konica Minolta ha presentato tutte le possibilità creative offerte dalla stampa digitale e dalla nobilitazione digitale con MGI
Gruppo Cordenons ha presentato la sua vasta gamma di carte creative e le loro caratteristiche
Brand Revolution LAB
AL VIA L’EDIZIONE 2020 DEL LABORATORIO DELLA STAMPA CREATIVA Sono 15 le agenzie creative e 11 i partner tecnologici e di stampa che hanno già confermato la loro partecipazione all'edizione 2020 di Brand Revolution LAB, e l'11 dicembre, ospitati dall’agenzia The Embassy nella loro sede di via Mozart a Milano, si sono incontrati tutti. Per conoscersi, ritrovarsi, e cominciare a svelare la cassetta degli attrezzi, ossia tutte le possibilità tecnologiche in campo quest’anno: una giornata di networking e formazione che dà ufficialmente il via al laboratorio. Prossimi step: l'individuazione dei brand, lo sviluppo delle idee progettuali e la formazione dei team di lavoro, per un'edizione che sarà ricca di novità. 10
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EVENTI
BRAND REVOLUTION LAB
I protagonisti della nuova edizione
Le novità del 2020
I partner di Brand Revolution LAB che collaboreranno trasversalmente sui diversi progetti sono i fornitori di tecnologie e materiali, che metteranno a disposizione know-how, tecnologie e supporti. Rispetto alla scorsa edizione hanno confermato la loro partecipazione Gruppo Cordenons, HP e Luxoro, mentre fa il suo ingresso per la prima volta Konica Minolta. Gruppo Cordenons metterà a disposizione le sue carte creative innovative; HP le tecnologie di stampa digitale, Luxoro i foil e i cliché di nobilitazione del gruppo Kurz di cui è distributore esclusivo per l’Italia, Konica Minolta le tecnologie di stampa digitale e, con MGI, di nobilitazione digitale e quelle dedicate alla realtà aumentata, per un’esperienza di comunicazione integrata tra online e offline. Gli stampatori metteranno a disposizione il loro know-how e la loro capacità operativa nella realizzazione dei progetti, offrendo un ampio ventaglio di applicazioni che vanno dalla cartotecnica all’editoria, dal flessibile alla stampa digitale su vetro, passando per il grande formato. SITGroupACM, Goglio, Graphicscalve, Nava Press e O-I rinnovano la partnership alla luce dei risultati ottenuti l’anno scorso; fanno il loro ingresso nei team anche Lazzati Industria Grafica e System Graphic. Sono 15 le agenzie creative specializzate in branding coinvolte in questa edizione: Artefice Group, A-Tono, Coo’ee Italia, Conversion, Creostudios, DLV BBDO, H2H, HUD, Ideology, O,Nice Design, The 6th e The Embassy confermano la loro presenza anche quest’anno, mentre debuttano Angelini, Quinto Lancio e Lateral. Adesso per loro si apre la fase di individuazione dei brand da coinvolgere e l’ideazione della proposta progettuale che si concretizzerà grazie alla collaborazione coi partner tecnologici e di stampa.
Alla formula consolidata del laboratorio, che porrà l’accento su sostenibilità, personalizzazione, materiali speciali, nobilitazioni, uso dei dati, interazione tra analogico e digitale, si aggiungono tre novità che rafforzano il ruolo di incubatore di innovazione nel settore del printing: Più formazione Saranno diverse le occasioni di formazione tecnica per i creativi. Le agenzie avranno modo di arricchire le proprie competenze in fatto di tecnologie, materiali e applicazioni attraverso incontri di formazione tenuti da Stefano Torregrossa, art director e docente presso l’università di Verona e IUSVE con una profonda competenza su materiali, tecniche e nobilitazioni e una giornata di visita negli stabilimenti Kurz a Fürth per scoprire tutto sull’utilizzo di lamine e cliché, replicando così il successo della visita al Demo center HP a Barcellona dell’edizione scorsa, incentrato sulla stampa digitale. Due giorni di mostra Mentre il vernissage di apertura il 4 giugno manterrà il suo carattere di networking riservato a creativi, marketing manager, brand owner e stampatori esclusivamente su invito, la mostra sarà aperta anche il giorno successivo, 5 giugno, consentendo la partecipazione di una platea più ampia di professionisti del settore, studenti e appassionati di arti grafiche, comunicazione e design. Nascono i BRLTalks Alla mostra con il consueto tour di presentazione dei progetti alla stampa e al pubblico, si aggiungeranno momenti di confronto, ispirazione e divulgazione di best practice con una formula in stile TED Talk. Sul sito www.brandrevolutionlab. it e su Instagram @ brandrevolutionlab è possibile seguire tutti gli aggiornamenti dell’edizione 2020.
Stampa digitale su vetro, nobilitazione digitale, packaging flessibile, cartotecnica luxury sono solo alcune delle possibilità che la ‘cassetta degli attrezzi’ di Brand Revolution LAB darà quest’anno ai creativi per la realizzazione dei loro progetti.
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OPEN HOUSE
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NEWS Offitek collabora con i clienti dalla fase di sperimentazione alla messa in produzione, anche di idee estremamente innovative come la personalizzazione on demand delle sneakers.
Nel “distretto fiorentino” del fashion è di moda la tecnologia Mimaki
Grande successo per l’open house di Offitek, che lo scorso novembre ha chiamato a raccolta clienti e prospect per l’ultimo appuntamento di un fitto calendario di eventi e fiere che si sono susseguiti nell’anno, dove l’azienda ha confermato la dinamicità che la contraddistingue. Organizzato presso la sede principale di Sesto Fiorentino, l’evento ha messo in luce le eccezionali prestazioni delle tecnologie Mimaki, di cui Offitek è rivenditore autorizzato per la Toscana, forte della proficua collaborazione che lo lega a Bompan dal 2013. L’open house ha messo in evidenza la versatilità delle flatbed UV LED Serie UJF e in particolare dei modelli UJF-3042MkII e UJF-6042MkII che, in configurazione completa, permettono effetti speciali, particolari nobilitazioni delle superfici e garantiscono perfetta adesione anche su materiali complessi come vetro, metalli e pelle. Supporti diffusamente testati dal reparto tecnico di Offitek, che in fase di prevendita realizza studi di fattibilità, mini campionature e programmazione di processi produttivi anche complessi. Questo perché le tecnologie Mimaki offerte dal rivenditore fiorentino vengono utilizzate da realtà molto variegate che spaziano dagli artigiani ai service di stampa, fino alle industrie, tra cui pelletterie, concerie e case di moda.
Sono più di 1.000 le installazioni in tutto il mondo di Colorado, il sistema di stampa grande formato roll to roll con tecnologia UVgel. Da settembre 2019, il parco installato Colorado 1640 e 1650 ha raggiunto volumi di stampa mensili di un milione di metri quadrati. Il numero di stampanti Colorado installate è in rapida crescita e la produzione registrata per ognuna di esse è superiore a quanto inizialmente previsto: il 16% dei clienti stampa più di 25.000 metri quadrati all’anno su ciascun dispositivo Colorado. I clienti che utilizzano Colorado 1640 hanno evidenziato l’elevata produttività della stampante e la versatilità per le applicazioni che richiedono una rapida realizzazione di grafiche senza laminazione. A FESPA, Canon ha presentato Colorado 1650, il nuovo modello della gamma che utilizza una formulazione d’inchiostro flessibile pensata per la produzione di applicazioni che devono essere piegate, curvate o arrotolate. Nella foto, Dirk Brouns, Vice President Large Format Graphics, Océ Technologies.
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Oltre 1.000 installazioni per l’UVgel di Canon
Epson: palestra creativa con i talenti di domani È appena partito il nuovo progetto lanciato da Epson in collaborazione con l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio Opera Don Bosco di Milano per sostenere la formazione dei designer di domani, supportarne la conoscenza delle nuove tecnologie e stimolarne la creatività. Focalizzato sulla personalizzazione di prodotti promozionali, il progetto prevede il lancio di una sfida tra studenti sul tema della sostenibilità, concetto chiave della filosofia innovativa di Epson. Ogni grafica non dovrà solo essere unica, ma anche idonea alla riproduzione su oggetti diversi, da tazze e borracce fino alle posate o le bacchette cinesi, senza perdere in qualità e resa grafica. Dopo il briefing iniziale tenuto dall’agenzia The Embassy, gli studenti lavoreranno nell’ambito dell’attività curricolare. A marzo 2020 una giuria di esperti valuterà ciascun lavoro e, dopo una prima selezione, tre studenti finalisti potranno vedere realizzate le loro grafiche sugli oggetti selezionati con Epson SureColor SC-F500 e la collaborazione di Shadow, società specializzata in sublimazione 3D.
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La nuova serie di stampanti piane Océ Arizona 1300 di Canon è destinata a produttori del mercato di Display Grafico di medio volume ed è sviluppata per incrementare l’efficienza produttiva e soddisfare la richiesta di applicazioni sempre nuove e differenti come poster, grafiche per vetrine, cataloghi, flyer ed espositori POS. La tecnologia di polimerizzazione LED, offre la possibilità di utilizzare i principali supporti rigidi o flessibili, ma anche i supporti più impegnativi, come per esempio tela, legno, piastrelle, vetro ecc. Gli inchiostri UV LED usati nei nuovi modelli hanno la certificazione UL GREENGUARD Gold. Le applicazioni prodotte possono essere utilizzate così in modo sicuro in ambienti interni, incluse scuole, ospedali o punti vendita al dettaglio. Océ Colorado 1650, la nuovissima stampante roll-to-roll con tecnologia UVGel green, versatile e produttiva è la rivoluzionaria stampante di produzione da 64” che utilizza un inchiostro di ultima generazione e dispone di una soluzione tecnologica Océ FLXfinish in grado di stampare applicazioni con finitura lucida o opaca, senza cambiare media o inchiostri, permettendo così di soddisfare tutte le esigenze dei clienti. Le soluzioni di grande formato di Canon ti aiutano ad accelerare il tuo business.
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TEXTILE foto: IKEA
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La collezione Överallt IKEA, nata dalla collaborazione con dieci designer africani, esprime la tendenza del ‘multi-local”.
3.000 espositori internazionali, 170 italiani, due nuove material library, un’area per i trend del design, più spazio alle tecnologie di stampa. Così Heimtextil si prepara alla sua cinquantesima edizione
di Michela Pibiri
WHERE I BELONG. HEIMTEXTIL 2020 PARLA DI DIVERSITÀ CULTURALE E SOSTENIBILITÀ E’ un’edizione speciale quella che si terrà a Francoforte dal 7 al 10 gennaio, quando Heimtextil spegnerà le sue prime 50 candeline. Il concept della nuova edizione, “Where I belong”, è un invito a intraprendere un viaggio alla scoperta della diversità multiculturale, e rappresenta l’occasione per ripensarsi e fare il punto, insieme ai circa 3.000 espositori provenienti da tutto il mondo, di cui circa 170 italiani, sul mercato del tessile per la casa e per il contract, con un fortissimo accento sui trend del momento e sulla sostenibilità. «Il tessile è il materiale più vicino agli esseri umani, dagli abiti agli ambienti in cui abitiamo», ha detto il designer berlinese Werner Aisslinger in apertura della conferenza stampa internazionale, ed è protagonista di un’innovazione rapidissima nella creazione di una nuova generazione di materiali. Il futuro è nell’esperienza: in risposta al mondo virtuale abbiamo sempre
più bisogno di ambienti e materiali reali, e in questo bisogno di tangibilità dobbiamo lavorare sui materiali naturali, come il cotone, il legno, la pietra. La qualità dell’interior design deve elevarsi: i luoghi devono essere attraenti, devono spingere le persone a frequentarli e a godersi la loro vita analogica». Aisslinger ha anche anticipato il tema portante della fiera, quello della sostenibilità, chiamando ancora una volta in causa la qualità dei materiali: «Riciclare va bene, ma se si riduce la sostenibilità al solo riciclo si parte già col piede sbagliato. Prolungare la vita dei prodotti è meglio che riciclare. Sempre più dobbiamo ragionare in termini di ‘upcycling’, riutilizzando qualcosa di già esistente. I designer del futuro devono essere meno ingegneri e più DJ, devono avere la capacità di mixare il classico con il nuovo». Parlando di sostenibilità, saranno più di 250 le aziende che presenteranno a Heimtextil
2020 tessuti prodotti in modo sostenibile, incrementando in modo considerevole la Green Directory della fiera, ossia lo speciale elenco espositori ‘green’ inaugurato dieci anni fa. Tutti i materiali citati nella directory saranno visibili, oltre che ai singoli stand dei produttore, nella nuova area denominata Future Materials Library, parte del Trend Space. Qui i visitatori potranno esplorare le caratteristiche e i metodi produttivi di questi materiali innovativi, in particolare tessuti riciclati e coltivati (i cosiddetti “tessuti viventi”). Il Green Village, situato nel padiglione 12, fungerà anche da hub per quesiti legati a questioni ambientali: qui sarà possibile incontrare enti certificatori e consulenti per scoprire come agire in maniera più sostenibile. Inoltre, saranno presenti rappresentanti delle Nazioni Unite, che presenteranno per la prima volta ad Heimtxtil gli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ecco le altre novità in programma:
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TEXTILE
foto textile: Ronald Smits; VR visual: Roel Deden
‘Active Urban’, una delle tendenze dell’arredamento del futuro che saranno presentate ad Heimtextil 2020
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Trend Space: le tendenze dell’arredamento del futuro. Il Trend Space, situato nel padiglione 3, racconterà trend e darà ispirazione sulle nuove frontiere del design, dall’innovazione nei materiali alle tendenze cromatiche. Progettato da Stijlinstituut Amsterdam, sarà tutto all’insegna della sostenibilità, sia nei contenuti da fruire con l’ausilio di numerosi strumenti interattivi, tour guidati e talk, sia nel materiali di realizzazione, che potranno essere riutilizzati dopo la fine della fiera. Il tema portante del Trend Space è “Where I Belong”, che si declina, come raccontato nel dettaglio dalla fondatrice di Stijlinstituut Amsterdam, Anne Marie Commandeur, in cinque trend: Maximum glam, Pure spiritual, Active urban, Heritage lux e Multi-local.
Textile Technologies, un’intera area dedicata a stampa e processo. Sabine Scharrer, Director di Heimtextil – Messe Frankfurt, ha annunciato che rispetto alle edizioni precedenti sarà dato più spazio alle macchine da stampa, sull’onda della rivoluzione digitale che sta determinando i principali cambiamenti nel settore del tessile per la casa. L’area Textile Technologies, situata nel padiglione 3, offrirà ai visitatori gli ultimi sviluppi in termini di macchine, software e accessori. La stampa tessile digitale troverà spazio per la prima volta anche nel programma di conferenze organizzato dalla fiera.
foto: Ronald Smits
Focus su tessuti decorativi e per mobilia. Come annunciato da
foto: Michelle e Chris Berard
Meike Kern, Director di Heimtextil e da Olaf Schmidt, Vice President Textiles & Textile Technologies – Messe Frankfurt, cresce anche l’area dedicata al segmento Decorative & Furniture Fabrics: rispetto alla precedente edizione di Heimtextil, 40 nuovi espositori presenteranno le loro novità, per un totale di oltre 400 produttori internazionali che affolleranno i padiglioni 4 e 6. Il padiglione 4 sarà anche la sede dell’area Design Dialog, che nella giornata di mercoledì 8 gennaio ospiterà un convegno incentrato sugli ultimi sviluppi nel design del segmento.
foto: Bart Hess
Interior.Architecture.Hospitality di Heimtextil. Circa 370 espositori forniranno soluzioni per il settore contract rivolte in particolare a interior designer, architetti ed esperti dell’ospitalità. Produttori selezionati avranno modo di presentare i loro prodotti presso l’area Interior.Architecture.Hospitality Expo e saranno inclusi nella nuova libreria di materiali denominata Interior. Architecture.Hospitality Library. Questo strumento conterrà una selezione di prodotti per ciascun produttore e ne indicherà tutte le caratteristiche, comprese quelle funzionali, come materiali ignifughi, fonoisolanti, resistenti all’abrasione, idrorepellenti.
foto: Pietro Sutera
In alto: il legno nella tendenza ‘Active Urban’. A seguire, le poltrone ‘Puff and stuff’ di Christopher Schanck incarnano la tendenza ‘Maxiumum Glamour’. In basso, la visione di Bart Hess per la tendenza ‘Heritage Lux’.
Tutto sul sonno. Il sonno sarà un tema centrale di questa edizione
di Heimtextil: sotto l’insegna “Smart Bedding” (padiglione 11), la fiera presenta concrete soluzioni di prodotto per un sonno salutare: materassi, biancheria da letto, cuscini, piumoni e innovazioni tecnologiche correlate. 140 gli espositori focalizzati su questa tematica, dai grandi nomi a start-up che si presenteranno per la prima volta. Maggiori approfondimenti saranno disponibili presso l’area Sleep! The Future Forum, situata nel foyer del padiglione, dove parleranno atleti professionisti come il campione di slittino olimpico Susi Erdmann, l’allenatore del sonno Nick Littlehales, scienziati del Charité di Berlino, il Fraunhofer Institute e la German Sleep Research Society, mentre i relatori di Ikea, Hästens e Auping parleranno di sonno progressivo.
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TEXTILE SCENARI
Drupa Essentials è il programma di Drupa 2020 per far raccontare, da esperti e analisti di settore, come il mondo della stampa è cambiato radicalmente dalla creazione di drupa nel 1951 e come continuerà ad evolversi. In questo articolo è Ron Gilboa che ci parla dei profondi cambiamenti del mercato tessile e dell’utilizzo della stampa digitale tessile. Una tecnologia che vale oggi circa il 6% del volume di produzione dei tessuti e continua a crescere a doppia cifra.
LA STAMPA DIGITALE È IL MOTORE DELL’INNOVAZIONE Per decenni, la stampa digitale per l‘industria della moda, dell‘arredamento, dell’industrial printing e della grafica è stata associata al concetto di “short-run” cioè di stampa per basse tirature. L’introduzione delle tecnologie inkjet e i vantaggi correlati a questa tecnologia hanno spostato attenzione e domanda di stampa digitale ai concetti di produzione ambientalmente responsabile, progetti innovativi e opportunità per migliorare il funzionamento della catena di approvvigionamento. Questo articolo esamina le ultime tendenze dell‘industria tessile ed esamina le dinamiche che le innovazioni digitali hanno sulla intera filiera del settore. Innovazioni nel design, nell’uso della stampa digitale, nonché sul finissaggio e confezionamento dei prodotti a base tessile.
La trasformazione del tessile
di Ron Gilboa Group Director presso Keypoint IntelligenceInfoTrends
Come molte industrie, il mercato della stampa tessile si è modificato per adottare le tecnologie più adatte ad affrontare una nuova generazione di consumatori e le relative nuove esigenze dei marchi e della catena di approvvigionamento. L’intera industria del tessile, con oltre un trilione e mezzo di valore di business annuale nel settore dell’abbigliamento e degli accessori, sta vivendo una profonda trasformazione. I brand devono adattarsi per attirare una nuova generazione di consumatori che acquistano sia nei negozi fisici che attraverso i rivenditori online. Molti di questi cambiamenti si sono evoluti nell’ultimo decennio con l’emergere di soluzioni tessili digitali di produzione ad alta velocità (è del 2011 l’introduzione
da parte di MS Lario della prima stampante digitale tessile single-pass – ndr).
Produttività E’ proprio nella capacità di produrre just-in-time qualsiasi quantità di tessuti o capi che sta una delle principali aree di miglioramento della stampa tessile. Senza cilindri o serigrafia, e con l’avvento di sofisticati strumenti di automazione del flusso di lavoro, le fabbriche tessili possono ora produrre qualsiasi design rapidamente – soddisfacendo le esigenze di designer e marchi che cercano di soddisfare i rapidi mutamenti nel settore della moda. Inoltre, il miglioramento della qualità e consistenza dei colori raggiungibili con la stampa digitale sta contribuendo a rivedere il processo creativo, riducendo il tempo di creazione di nuove linee di moda da mesi a settimane o anche solo solo a pochi giorni.
Creatività Nel mondo del tessile i miglioramenti nella produttività e nella semplificazione della progettazione si sono tradotti in una maggior possibilità di creatività. Con la capacità di produrre anche singoli articoli con tempistiche veloci si aprono nuove possibilità anche e soprattutto per i giovani designer e progettisti. Molti brand stanno aprendo le loro porte a nuovi designer in quanto le nuove tecniche di produzione permettono di immettere sul mercato molte più referenze, anche utilizzando il concetto dell’on-demand e della personalizzazione di massa.
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NELL’INDUSTRIA TESSILE Ambiente Ulteriore argomento quello della sostenibilità ambientale. Le generazioni più giovani, in particolare la Generazione Z, danno priorità alla sostenibilità quando si tratta di selezione dei prodotti. In molti casi, questa fascia di età è disposta a pagare di più per i prodotti che sono stati creati in un’ottica di sostenibilità. Per l’industria tessile questo significa un importante cambiamento. I produttori tessili sono sempre stati considerati grandi inquinatori, anche a causa del grande consumo di acque delle fabbriche tessili a livello globale.
Ottimizzazione della supply chain Detto della trasformazione tessile e dei fattori che la guidano, possiamo discutere più a fondo su come il mercato tessile stia cambiando in funzione del fatto che il volume di stampa digitale dei tessuti continua a crescere con un CAGR del 19% (raggiungendo circa 4 miliardi di metri quadrati nel 2022 ). Con le tendenze di produttività e creatività che invitano le aziende ad adattare un programma di produzione più flessibile che dia priorità alla diversità dei prodotti, è naturale che i miglioramenti arrivino alla catena di approvvigionamento.
Integrazione nella gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) Quando i marchi pianificano la loro prossima stagione, di solito ricorrono all’uso di un sistema di gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM). Questi strumenti
sono aggregatori di tutti i componenti necessari per inaugurare una nuova stagione di successo. Dalla gestione delle risorse (ERP), componenti di progettazione, raccolta ed ensemble, ai modelli e alla fotografia di prodotto, queste piattaforme collaborative consentono tutte le funzioni e i processi nella creazione dei prodotti della prossima stagione – uno sforzo coordinato da parte dei marchi, progettisti, fabbriche tessili e operazioni di taglio e cucitura alla logistica che spostano i prodotti sugli scaffali o li spediscono in confezioni.
Stampa digitale: riduzione degli invenduti e delle scorte da magazzino La digitalizzazione comporta inoltre un miglioramento della logistica, che si riflette in una minor percentuale di invenduti e scorte di magazzino. Da quando i produttori di tessuti hanno abbandonato le alte tirature preferendo produzioni brevi, diversificate e personalizzate, sono stati in grado di realizzare prodotti più in linea con le esigenze dei clienti. I capi d’abbigliamento possono oggi essere realizzati su richiesta, senza effettuare ordini all’ingrosso. In questo modo le aziende spendono meno in scorte di magazzino che potrebbero restare invendute. Queste funzionalità hanno permesso la nascita di un nuovo tipo di fornitori di tessuti: i produttori on demand. Queste aziende utilizzano un modello di business chiamato Purchase Activated Manufacturing (PAM) in base al quale la produzione inizia solo una volta
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Abbigliamento personalizzato online Amazon (Merch) Un nuovo e potente strumento è Amazon Merch. Amazon, uno dei colossi delle vendite online, ha compreso il potenziale della stampa digitale molti anni fa, quando ha iniziato a stampare libri su richiesta. Oggi Amazon investe in aziende come Kornit, che fornisce alla società stampanti Direct to Garment che consentono di effettuare l’operazione “print per buy” su Amazon Merch. Nessun inventario, nessun rischio di invenduti. Amazon mette a disposizione degli imprenditori il suo front-end con proposte di design e idee, ma permette anche di usufruire dell’infrastruttura back-end per trasformare queste idee in prodotti finiti. I suoi servizi si rivolgono sia a designer indipendenti che a grandi brand come Disney e Marvel. Gli utenti di Amazon Merch possono inoltre servirsi di Prime, uno dei principali servizi di spedizione negli Stati Uniti, che garantisce spedizioni gratuite nell’arco di uno o due giorni. Detto ciò, i venditori su Amazon Merch hanno l’obbligo di dividere i profitti con Amazon, guadagnando solo una royalty per ogni vendita.
che l’ordine è stato ricevuto e pagato in anticipo. In magazzino non ci sono prodotti finiti ma solo materie prime grezze.
Aumento della produzione di tessuti su richiesta (personalizzazione di massa) L’accorciamento della supply chain prodotto dall’utilizzo di tecnologie di stampa innovative e un’ottimizzazione costante dei flussi di lavoro, ha fatto sì che negli ultimi anni si affacciassero sul mercato nuovi player, che si servono di semplici strumenti online per iniziare a vendere capi d’abbigliamento personalizzato su larga scala. Il loro successo rientra nel crescente utilizzo di piattaforme di e-commerce nell’industria dell’abbigliamento in generale. Secondo le Prospettive del mercato digitale 2018 di Statista, la crescita costante produrrà utili per un valore stimato fino a 145 miliardi di dollari entro il 2023. Diversi fornitori sottoscrivono questa tendenza, sottolineando quanto sia fondamentale la personalizzazione per una community di persone che la pensano allo stesso modo e che, su larga scala, devono far fronte alle richieste di ordini massivi con diversi prodotti personalizzati.
The Color Soup Ecco un esempio di produttore di tessuti tradizionale con l’innovazione nel sangue: il gruppo italiano Miroglio. Con all’attivo diversi siti industriali, l’azienda opera in 22 Paesi – fornendo sia materiali sia marchi di moda verticalmente integrati. Fin dalla sua nascita, nel 2011, l’azienda utilizza la stampa a getto d’inchiostro singlepass ed è stata anche pioniera sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’innovazione progettuale. Nel 2015, il gruppo Miroglio ha creato The Color Soup. Un portale online dove chiunque abbia un accesso a internet e un browser può creare e ordinare tessuti di alta moda.
Innovazione tecnologica Chiaramente, molte di queste soluzioni innovative non sarebbero possibili senza l’inarrestabile innovazione delle tecnologie di stampa e della scienza dei materiali. In particolare, quest’ultima guida l’uso dei vari tipi di inchiostro necessari per garantire i migliori risultati su una gamma di tessuti. Dagli inchiostri reattivi, utilizzati per le fibre naturali, ai sublimatici ad alta o bassa dispersione, fino alle chimiche speciali per la stampa su seta e nylon (acidi). Senza contare la progressiva affermazione di nuove generazioni di inchiostri a pigmento che possono stampare sulla maggior parte dei tessuti, riducendo l’uso massiccio di acqua che comportano alcuni inchiostri tessili. In sostanza, via libera alla sperimentazione sul fronte del design e del colore. La stampa digitale ha subito un’evoluzione straordinaria. Dai primi anni Ottanta, quando veniva utilizzata esclusivamente per campionature (proofing) fino ai giorni nostri, dove le stampanti single-pass raggiungono velocità fino a 90 metri al minuto. Con l’introduzione di sistemi di trasporto progettati specificamente per i tessuti, abbiamo visto come l’ottimizzazione delle teste di stampa in termini di affidabilità e la riduzione dei costi abbiano avuto un impatto sui sistemi di produzione da 1,8 a 3,2 metri e anche oltre. Secondo il report annuale di Keypoint Intelligence sulla digitalizzazione nel mercato tessile 2017-2022, entro il 2022 saranno installate circa 12.000 stampanti digitali che producono abbigliamento, arredamento e tessuti industriali. Questo produrrà un effetto cumulativo sul
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Spoonflower Spoonflower opera negli Stati Uniti (Carolina del Nord) e in Europa (Berlino) e da e diversi anni lavora al servizio di creativi com una to crea ha enda L’azi hobbisti. munity di designer di abbigliamento che entrano in relazione con i clienti attraver. so la poliedrica piattaforma aziendale izonal pers ibile poss è wer onflo Su Spo , zare tessuti, carte da parati, wrapping re trova ono mentre su Roostery si poss elementi destinati all’arredamento d’interni. L’azienda utilizza la tecnologia di stampa digitale per cotone e tessuti artificiali, o che non richiedono un uso massicci cioè ne, razio lavo la nte dura a di acqu inchiostri a pigmento per il cotone e sublimatici per i tessuti sintetici. Una delle di ragioni su cui si fonda il successo alla è che , R&D sua la è wer Spoonflo costante ricerca di soluzioni aggiornate per perfezionare i processi di stampa e il flusso di lavoro. L’azienda investe inoltre nell’aggiornamento e ottimizzazione delle proprie infrastrutture IT, che di consentono di elaborare centinaia e oli picc i lavor – egne migliaia di cons te. clien del nze esige alle base in – grandi di All’epoca della personalizzazione ated Activ hase massa, il modello Purc Manufacturing (PAM) richiede grande e attenzione alla gestione delle vendite e monitoraggio costante della produzion ccaimpe e uzion per garantire una prod bile e ridurre al minimo la percentuale d’errore.
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volume di stampa, che raggiungerà circa 4 miliardi di metri quadrati di tessuto stampato. Ci sono diversi gruppi di prodotti nel settore della stampa di tessuti, tra cui la tecnologia di scanning, i sistemi single-pass e ibridi. I più comuni sono quelli dotati di teste non dissimili da quelle utilizzate nel Sign&Display. Nell’industria tessile, tuttavia, questi sistemi stanno raggiungendo nuove vette arrivando a includere, in alcuni casi, fino a 12 canali colore e fino a 64 teste di stampa, per garantire produttività elevata per migliaia di metri quadrati all’ora. Molti di questi utilizzano anche un sistema “sticky belt” che consente il trasporto uniforme del tessuto. Come suggerisce il nome stesso, single-pass indica che tutti i colori vengono stampati in un unico passaggio. Sin dalla sua prima apparizione nel 2011 a opera del costruttore italiano MS, ora parte del gruppo Dover Corp., la tecnologia single-pass ha reso possibile la stampa ad alta velocità. Dopo la sua introduzione, molti costruttori hanno cominciato a introdurre soluzioni single-pass e oggi questa tecnologia è in grado di stampare fino a 90 metri
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lineari al minuto. I costruttori di questi sistemi stanno lavorando diligentemente per renderli compatibili con diverse configurazioni di inchiostro, introdurre il controllo qualità in linea e altri strumenti conformi agli standard imposti dall’Industria 4.0. Infine, i sistemi ibridi, che combinano tecnologia analogica e digitale. Comparsi inizialmente in Cina, questi sistemi sono in grado di combinare moduli offset con motore di stampa digitale single-pass, sfruttando i vantaggi di entrambe le tecnologie. Recentemente abbiamo visto telai analogici a schermo piatto in linea con un sistema di scanning, che vanno a formare una stretta integrazione tra le ultime novità nell’ambito inkjet e i processi analogici tradizionali.
Un gradino sopra
Stand HP a Viscom
La personalizzazione e, al contempo, la riduzione dell’impatto ambientale dei processi sono trend in costante aggiornamento, destinati a influenzare questa industria
Tuttavia, il principale ostacolo da superare per molte aziende riguarda l’ultima fase del processo – vale a dire la conversione di tessuti in capi d’abbigliamento finiti. Le fasi di taglio, cucitura e applicazione di accessori agli indumenti finiti è ancora un lavoro ad alta intensità che viene effettuato principalmente in mercati del lavoro sotto qualificati e poco retribuiti come il Sud Est Asiatico, la Cina e l’America Latina. Questo flusso di lavoro attualmente richiede la vicinanza tra le fabbriche tessili e gli impianti dove si svolgono le operazioni di cucitura. Con la progressiva automazione del lavoro, l’industria tessile subirà senza dubbio un’evoluzione. Si tratterà di un processo lungo, ma alcuni governi come quello degli Stati Uniti - attraverso la sua Defense Advance Research Project Agency (DARPA) – stanno finanziando progetti volti ad automatizzare le operazioni di cucitura tramite catene di montaggio composte da macchine da cucire intelligenti e dotate di sensori. Questi sistemi, anche se implicano più passaggi, possono superare le capacità di produzione umana grazie al loro potenziale funzionamento non-stop. Per unire i tessuti, i futuri fili utilizzati per cucire potranno essere tinti digitalmente on the fly, tramite la tecnologia digitale di Twine (Israele), prodotta dal costruttore Delta Galil, che realizza su richiesta la tintura digitale del filo.
Secondo InfoTrends Dopo diversi decenni di sviluppo, la stampa digitale su tessuto comincia ad avere un impatto sempre più evidente sui volumi di produzione dei tessuti, con una quota del 6% e un ritmo di crescita a due cifre. Come per molti altri settori della stampa, questo segmento industriale fa parte di una supply chain estesa, con molti attori che comprendono i fornitori di materie prime, i brand, i designer, i produttori, le operazioni di taglio, cucito e logistica. La personalizzazione e, al contempo, la riduzione dell’impatto ambientale dei processi sono trend in costante aggiornamento, destinati a influenzare questa industria. La tecnologia di stampa digitale viene adottata sia da aziende consolidate che da realtà imprenditoriali che utilizzano le infrastrutture IoT per effettuare personalizzazione di massa on demand. I principali marchi stanno prendendo atto della rivoluzione in atto e sono alla ricerca di soluzioni che consentano loro di raggiungere obiettivi aziendali chiave. Vale a dire, assicurare l’approvvigionamento continuo di prodotti di alta qualità, ridurre gli scarti e le scorte di magazzino, soddisfare le richieste di personalizzazione dei clienti. Molte delle lezioni apprese nel settore delle arti grafiche sul fronte della continuità produttiva e dell’automazione del flusso di lavoro vengono oggi adattate dai costruttori di soluzioni per la stampa tessile nell’uso delle proprie tecnologie. Detto questo, per produrre un impatto significativo, la stampa digitale dovrà andare oltre la stampa di piccole tirature di alta qualità. Dal momento che i fornitori integrano design 2D e 3D che possono essere stampati direttamente sui capi d’abbigliamento, assisteremo sempre più all’automazione delle operazioni di taglio, cucito e all’introduzione di piattaforme di produzione verticali. Ciò consentirà alle micro-fabbriche di emergere a livello locale e produrre sul momento i prodotti richiesti dai clienti, senza dover esternalizzare i servizi. Quando questo avverrà si inserirà in una massiccia opera di ripensamento della supply chain che richiederà un po’ di tempo per giungere a compimento.
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TEXTILE collection Il mondo del Tessile da qualche anno sta vivendo una profonda trasformazione. L’innovazione portata dalla stampa digitale nel mercato ha permesso di seguire, e a volte sollecitare, la ricerca di prodotti personalizzati, di prodotti realizzati on-demand, modificando il tempo di go-to-market e anche il tempo di vita di materiali e prodotti finiti. E’ un percorso che WIDE segue da diversi anni, con approfondimenti, case e analisi di mercato. E’ un percorso che passa rapido, perché tante sono le novità che escono da produttori di macchine, di software e di stampatori attenti ad innovare i loro modelli di business. In questo numero di fine e inizio anno nuovo vogliamo pertanto un po’ fermare il tempo, fare un ripasso di quanto accaduto nel 2019, anno importante per il tessile. Abbiamo quindi pensato di riproporre alcuni degli articoli migliori dell’anno, una ‘collection’ che vi aiuterà a ricordare e a collegarvi con i contenuti del pezzo di apertura, che vede ancora una volta Ron Gilboa parlare ai nostri lettori attraverso queste pagine. Un po’ almanacco, un po’ libro del futuro.
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Ne avete sentito parlare? Sono le t-shirt di lusso: legati alle marche dell’alto di gamma e con costi esorbitanti, stanno conquistando una nicchia del mercato. Diamo uno sguardo a questo fenomeno del terzo millennio
Un soggiorno nel sontuoso Burj Al Arab di Dubai può costare fino a 10 mila euro a notte. Eppure, questo albergo situato al largo della Jumeirah Beach, a pochi chilometri dal centro della città, è sempre al completo e vanta lunghe liste di attesa. Chi sono i ‘fortunati’ che possono permettersi questo lusso? Si dice che l’80% della ricchezza mondiale sia nella mani del 20% della popolazione, pertanto non è difficile immaginarsi quali siano le capacità di spesa di questa ristretta fetta di popolazione. E proprio questo è il target al quale il mercato del lusso si rivolge. E proprio questa è la fascia dei consumatori inclini all’acquisto delle ‘luxury t-shirt’.
Di che lusso sei?
di Valentina Carnevali
‘Luxury t-shirt’ o ‘t-shirt di lusso’, a cosa si riferisce questo termine di recente comparsa? Le t-shirt di lusso sono articoli con un costo superiore ai 600 euro al pezzo, il cui trend di acquisto è decisamente in crescita. Si tratta di una nicchia di mercato molto redditizia, che riguarda esclusivamente produzioni in piccole tirature ed edizioni limitate. Sono due i segmenti in seno al mercato delle luxury t-shirt. Da un lato, il segmento del lusso definito dai brand: t-shirt di buona qualità con una stampa di buona qualità, il cui prezzo viene stabilito dalla marca che, per ragioni diverse, sceglie di attribuire un costo molto alto a quell’articolo specifico. Il target di tale segmento è costituito dai consumatori fidelizzati a un brand, i quali acquistano il prodotto perché affezionati alla marca e perché attratti dall’immagine di sfarzo e
www.versace.com
QUANDO LE T-SHIRT SONO LUXURY
ricchezza legata all’indossare – e allo sfoggiare – quel brand. Dall’altro, c’è il segmento del lusso guidato dal valore intrinseco del capo di abbigliamento, definito – nel caso delle t-shirt – dalla qualità del tessuto, degli elementi decorativi e della stampa. Questi capi sono realizzati con decorazioni luxury, come lamine in oro e pietre preziose, e con materiali di pregio, come cotone hand-made dal tocco più morbido della seta, il cui costo può arrivare a 180 euro al metro quadro. In questo caso, l’elevato valore del capo di abbigliamento è riconoscibile e tangibile, in quanto la materia prima stessa è un prodotto di lusso.
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Trend by brand
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In generale, le marche del lusso disegnano e producono t-shirt per entrambi i segmenti sopra descritti. Con l’esplosione del fenomeno degli outlet, ad esempio, da qualche anno a questa parte i grandi brand hanno avviato delle produzioni mirate in parallelo alle sfilate di lancio delle nuove collezioni, proponendo i capi visti in passerella, ma con una qualità un po’ meno luxury: lo stesso identico modello, realizzato con cotoni meno pregiati o con pietre diverse e meno preziose. Le grandi marche hanno colto le potenzialità degli outlet come punti vendita alternativi e hanno adattato le strategie produttive per sfruttare questa opportunità. E così, laddove un tempo l’outlet era il luogo dove trovare occasioni e rimanenze delle collezioni (capi in taglie e colori limitati), oggi proprio l’outlet si è trasformato in un’esperienza di acquisto cool e in una meta dello shopping luxury, nella quale acquistare i capi di abbigliamento di lusso del momento secondo i dettami delle sfilate. Un esempio? La t-shirt Tifoso con la scritta Via Gesù 12, in poliestere, di Versace ha un costo di qualche centinaia di euro, mentre la controparte destinata al settore dello sportswear – identica e con la stessa qualità – costa 15/20 euro.
Nel luxury ad alti livelli, le marche producono collezioni limitate per un target molto specifico, che viene contattato in modo diretto e attraverso cataloghi dedicati ed esclusivi. È il caso della borsa in serie numerate di Armani, il cui costo è di circa 8 mila euro. Altri casi ancora vedono i brand fare ricorso, per alcuni prodotti, a edizioni limitate con l’obiettivo di creare attesa e invogliare all’acquisto: se l’articolo è difficile da reperire, il consumatore sarà più incline a cogliere al volo l’occasione di aggiudicarselo nel momento in cui riesca a trovarlo. Esperienza contraria è quella dei brand che propongono i nuovi modelli di t-shirt a prezzi inferiori per promuoverne l’acquisto massiccio, nell’intento di accrescere velocemente la visibilità al logo e di aumentare il fattore del ‘brand awarness’. Lo ha fatto Happiness a Milano, anche se parliamo – in questo caso – di t-shirt dal costo di circa 40 euro.
Dai brand ai consumatori, i perché del lusso Perché le marche scelgono di investire nelle t-shirt? Perché si tratta di un articolo che fornisce grandi margini di vendita. Nella prospettiva dell’utilizzo, la t-shirt è un capo di abbigliamento che, normalmente, viene cambiato ogni giorno (a differenza, ad esempio, di una felpa che, non essendo a diretto contatto con il corpo, può essere portata anche per più tempo) e, pertanto, il singolo consumatore tende ad acquistarne di più. In una prospettiva di produzione, le magliette richiedono una minore quantità di tessuto e ciò incide sui costi complessivi. Un altro fattore da non trascurare è quello del ‘moltiplicatore del prezzo’ che, nel segmento delle t-shirt, può raggiungere ‘x40’ in quanto al costo delle materie prime e della manodopera si aggiungono le spese legate alla promozione del prodotto e all’organizzazione di eventi e sfilate legate al prodotto stesso. E per quanto riguarda i consumatori? Cosa sono disposti a fare per la marca del cuore? Lo dimostra bene il fenomeno della ‘ticketed fashion’. Come funziona? Al momento del lancio di un nuovo articolo, il brand gestisce l’uscita online: ciò che i consumatori acquistano via web non è, però, l’oggetto del desiderio, ma un ticket per poter procedere all’acquisto del prodotto in un negozio fisico. Insomma, due procedure per un solo acquisto, dal ticket online al negozio fisico. Tra i brand che hanno già sperimentato questo modello di business che fa leva sull’effetto ‘anticipazione’, vi sono FVCK, griffe del fashion, e Supreme, marca cult dello skatewear. Il riscontro? Consumatori in coda per aggiudicarsi il prodotto!
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Presentata ufficialmente in occasione di una open house internazionale presso il quartier generale di Grassobbio (Bergamo), EFI Reggiani BOLT suggella un percorso di crescita strategica e tecnologica intensa, che ha visto EFI Reggiani rinnovare – nell’arco degli ultimi 15 mesi – l’intero portfolio di soluzioni per il settore della stampa tessile digitale
di Paola Bonfanti
DEBUTTA BOLT, LA SINGLE PASS DI REGGIANI EFI Reggiani entra nel segmento della stampa tessile digitale single pass. Il primo sistema di stampa inkjet a singolo passaggio dell’azienda – EFI Reggiani BOLT – è stato presentato ufficialmente in occasione di una open house internazionale presso il quartier generale di Grassobbio (Bergamo). Gli ospiti presenti – circa trecento persone tra clienti e agenti, analisti e giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo – hanno potuto vedere la nuova BOLT in azione. “I 70 anni di storia di Reggiani e il know how nella stampa analogica a volumi elevati insieme al know how globale dei nostri colleghi di EFI nella tecnologia single pass, da un lato, e il lavoro svolto nell’ascoltare le esigenze dei clienti nel settore tessile, dall’altro, ci hanno consentito di ottenere risultati incredibili con la nostra più recente tecnologia di stampa”, ha dichiarato Adele Genoni, vicepresidente e direttore generale di EFI Reggiani. “EFI Reggiani BOLT ridefinisce le regole
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della stampa tessile digitale single pass, offrendo una resa e una qualità superiori con un ritorno sull’investimento estremamente competitivo per i clienti”. Presente all’evento anche il nuovo CEO di EFI, Bill Muir, subentrato a Guy Gecht lo scorso ottobre. “Oggi festeggio il mio primo mese in EFI” ha dichiarato Muir. “Sono impressionato – e sono sicuro che lo sarete anche voi – da ciò che il team di EFI Reggiani ha realizzato in termini di innovazione nella stampa tessile digitale”.
Una single pass “next gen” Quali sono le caratteristiche di EFI Reggiani BOLT? Si tratta di un sistema di stampa inkjet single pass compatto grazie alla scelta di adottare beam estraibili che consentono di contenere la macchina in uno spazio di 10x6x4 metri (asciugatoio escluso) – l’ingombro è del 30% inferiore rispetto a quello dei sistemi di stampa single pass presenti sul mercato. Con configurazione a 8 colori, BOLT monta testine di stampa innovative – sviluppate in collaborazione (e in esclusiva) con Fujifilm Dimatix – a ricircolo continuo e bassa manutenzione. In particolare, EFI Reggiani ha implementato le funzioni di manutenzione, introducendo un sistema di pulizia senza contatto per prolungare la vita utile delle testine di stampa e incrementarne qualità e prestazioni. Tali requisiti consentono, inoltre, di abbattere i tempi di fermo macchina e di garantire velocità di produzione molto elevate: il sistema raggiunge
Adele Genoni, vicepresidente e direttore generale EFI Reggiani.
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2. Nastro trasportatore ad alta precisione a garanzia di velocità e accuratezza
3. Unità di stampa compatta con gruppi di stampa estraibili per assicurare un accesso immediato alle testine di stampa e agli inchiostri
1. Sistema proprietario di carico e scarico del tessuto
4. Unità di asciugatura con filtri removibili e pannelli di isolamento per ridurre la dispersione del calore
5. Teste di stampa – sviluppate con Fujifilm Dimatix – con un concept innovativo legato al ricircolo continuo e a manutenzione minima
Bill Muir, CEO di EFI.
i 60 metri al minuto e può arrivare fino a 90 metri al minuto con una risoluzione di 600x600 dpi. La risoluzione di stampa massima consentita è di 600x4800 dpi. La single pass di EFI Reggiani offre una dimensione variabile delle gocce, da 5 a 30 picolitri, permettendo flessibilità nei disegni, maggiore accuratezza e migliore copertura. Gli inchiostri – sviluppati ad hoc da EFI Reggiani per BOLT – sono eco friendly e a base acqua: al momento il sistema single pass è disponibile con inchiostri reattivi, mentre versioni con le altre categorie di inchiostri tessili saranno introdotte nei prossimi mesi. Altra peculiarità di BOLT, un IP proprietario con tecnologie digitali e rotative: il sistema di stampa può integrare – come funzionalità opzionale – una o più stazioni di stampa analogica per consentire di creare effetti e lavorazioni speciali. La nuova single pass di EFI Reggiani è Fiery Driven, dotata di un DFE EFI Fiery con tecnologie RIP e di gestione del colore su un hardware con struttura blade Fiery XB per garantire le massime prestazioni. Le tecnologie Fiery sono state sviluppate per consentire
di ottenere risultati di stampa vivaci, inclusi una saturazione elevata senza compromettere i dettagli e colori complessi e uniformi anche quando si utilizza la modalità di stampa più rapida.
Evoluzione nel digital textile La open house di EFI Reggiani è stata anche l’occasione per fare il punto sull’evoluzione tecnologica dell’azienda nel digital textile e sul conseguente ampliamento del portfolio. “Il lancio di BOLT si colloca all’interno di una strategia di crescita intensa, che ci ha portato a innovare per intero il nostro portfolio digitale. Negli ultimi 15 mesi abbiamo sviluppato una serie di soluzioni di stampa scanning all’avanguardia e di nuova generazione – lanciandone uno a trimestre”, ha dichiarato
6. Sistema di erogazione dell’inchiostro sviluppato per le testine di stampa di BOLT
Adele Genoni. La visita allo stabilimento produttivo di Grassobbio – che ha preceduto la presentazione ufficiale di EFI Reggiani BOLT – è stata, di fatto, una passeggiata tra i sistemi di stampa tessile digitale scanning più innovativi dell’azienda. Tra questi, FabriVU 340i (lanciato nel primo trimestre 2018), un sistema di stampa a sublimazione diretta all-in-one, con inchiostri dispersi e fiissazione in linea, ideale per il mondo del soft signage, e COLORS, un sistema di stampa digitale a 12 colori – lanciato nel secondo trimestre 2018 e già best seller di EFI Reggiani – che consente di ottenere colori molto intensi e una qualità di stampa molto elevata per la massima qualità. E, ancora, TERRA Gold – della serie TERRA – una soluzione per la stampa diretta su tessuto – rivolta all’universo del fashion – caratterizzata da produttività elevata (16 teste di stampa per una velocità di 325 mq/ora) e da un processo di polimerizzazione inline più green ed efficiente, grazie all’inchiostro a pigmenti TERRA (lanciato nel terzo trimestre 2018), un prodotto green con soluzione legante che offre una polimerizzazione integrata e un processo più veloce.
7. Sistema di pulizia senza contatto per prolungare la vita utile delle testine di stampa e unità scanner per la calibrazione dei colori e l’allineamento delle teste di stampa
Alcune delle caratteristiche innovative di EFI Reggiani BOLT, una soluzione destinata - secondo EFI Reggiani a “riscrivere la storia della tecnologia digitale tessile single pass”.
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Innovazione tecnologica e sostenibilità sono le chiavi per crescere nel tessile L’azienda comasca Creazioni Digitali persegue il suo progetto di riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi nell’ambito del textile printing, grazie all’introduzione della tecnologia Monna Lisa Evo Tre di Epson
Nella filiera del tessile, la sostenibilità è un argomento sempre più cruciale. I consumatori sono sempre più sensibili alle questioni relative all’impatto ambientale e questo spinge gli addetti ai lavori – costruttori di tecnologie e aziende di stampa – a realizzare prodotti il più possibile riciclabili. Tra le aziende italiane che hanno intercettato questa richiesta di prodotti green e si sono attivate immediatamente per adeguare i propri processi c’è C reazioni Digitali. Specializzata nella stampa digitale a sublimazione per il settore dell’abbigliamento e dell’arredo, l’azienda comasca si distingue per l’importante capacità produttiva e la forte propensione all’innovazione. C reazioni Digitali nasce nel 2006 a C omo per poi trasferirsi a Lurate C accivio (C O) nel 2012 in una nuova sede (6.000 m 2
d’estensione) completamente dedicata alla stampa digitale. Grazie alla stretta collaborazione con partner di spicco, l’azienda è riuscita a crescere, tanto che oggi conta 38 dipendenti, un fatturato di circa sei milioni di euro e una produzione annua che nel 2018 ha raggiunto i 2.5 00.000 metri. Nel 2017 l’azienda lancia GreenDrop, un innovativo processo di stampa che utilizza coloranti ecosostenibili e consente di stampare su tessuti caratterizzati da varie composizioni di fibre in mischia, utilizzate nell’industria tessile e non solo. B asata sull’utilizzo dei pigmenti, questa tecnologia non prevede più i classici trattamenti di va-
porizzazione e lavaggio del tessuto e, rispetto ai processi tradizionali, permette un minor utilizzo di acqua e la riduzione delle emissioni di C O2. Nel gennaio del 2019 l’azienda ha dato il benvenuto a Monna Lisa Evo Tre 16. La stampante, sviluppata da Epson in collaborazione con F.lli Robustelli, è stata installata all’interno del centro ricerca e sviluppo di C reazioni Digitali. C aratterizzata dall’innovativa tecnologia di stampa Epson PrecisionC ore, Monna Lisa Evo Tre 16 è una stampante digitale industriale studiata per garantire il massimo della versatilità, anche grazie all’impiego di una vasta gamma di inchiostri con caratteristi-
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A tu per tu con l’azienda Marco Piatti, responsabile Comunicazione di Creazioni Digitali, ci ha svelato qualche dettaglio sul progetto GreenDrop e sui risultati positivi che l’azienda ha raggiunto a pochi mesi dall’installazione di Monna Lisa Evo Tre 16 Quali sono le considerazioni che, nel 2017, vi hanno spinti a lanciare il progetto GreenDrop? Il progetto, in realtà, era nato già qualche anno prima, nel 2015 . L’idea, per noi che avevamo introdotto la stampa sublimatica, era di non fermarci ma ampliare ulteriormente la gamma di tessuti che era possibile stampare con questa tecnologia. Oltre a ciò , eravamo consapevoli del fatto che l’industria tessile fosse la seconda più inquinante dopo quella del petrolio. Da questa amara presa di coscienza è scaturita la volontà di impegnarsi attivamente per introdurre un processo di stampa più sostenibile. Oggi GreenDrop è un processo di stampa affidabile che ci permette di stampare in digitale a pigmento molti tessuti multifibra, con notevole risparmio di acqua.
che studiate per adattarsi a diversi ambiti d’utilizzo. L’intera gamma di inchiostri Genesta, sviluppati da Epson in collaborazione con FOR.TEX , assicurano elevata qualità e resistenza su ogni tipo di tessuto. L’azienda da alcuni mesi ha dato il via alla fase di produzione e si ritiene soddisfatta della collaborazione con Epson, soprattutto alla luce del grande contributo che Monna Lisa sta apportando al progetto GreenDrop, sviluppato per rendere sempre più sostenibili tutte le fasi di produzione nell’ambito della stampa digitale su tessuto. ‹ ‹ Per noi la sostenibilità dei processi produttivi è un imperativo. Stiamo
lavorando da tempo in questa direzione e crediamo fortemente nella stampa GreenDrop che, per le sue elevate caratteristiche di ecosostenibilità, abbiamo definito SmartWater Digital Style› › commenta Roberto Lucini, amministratore unico di C reazioni Digitali. ‹ ‹ Il tema della sostenibilità della filiera tessile è sempre più centrale tra consumatori e addetti ai lavori e siamo entusiasti di aver trovato in Epson un alleato per portare avanti questo progetto che non rappresenta solo uno stile di stampa, ma un nuovo modo di concepire il prodotto. C rediamo che questo sia il momento di investire in processi sostenibili e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative che mettano al primo posto il rispetto per l’ambiente insieme alla sostenibilità economica, sociale e istituzionale› › .
A sinistra, Roberto Lucini, fondatore di Creazioni Digitali. Sotto, la stampante Epson Monna Lisa Evo Tre 16, installata nel dipartimento di R&D dell’azienda a gennaio. In alto e nella pagina a fianco, alcune applicazioni su tessuto stampate con la tecnologia di stampa digitale Epson Monna Lisa.
Dall’ingresso di Monna Lisa nei vostri laboratori R&D sono passati alcuni mesi. Quali sono i risultati positivi che sentite di aver raggiunto fino ad ora? L’adozione di Epson Monna Lisa e la partnership con Epson è stata determinante per ottenere un processo affidabile, innovativo e in continua evoluzione. La fase sperimentale precedente - chiamiamola combinatoria - era basata su tecnologie di diversa provenienza che non ci permettevano di raggiungere gli stessi livelli, sia in fase di preparazione che di test. Di quei risultati non eravamo soddisfatti. L’industria del tessile è spesso sotto accusa per via dell’elevato impatto ambientale dei processi coinvolti. Quali sono i prossimi passi verso la riduzione dell’impatto ambientale dei processi coinvolti nella produzione e stampa di tessuti? Il tema è di grande rilievo e ampiezza. Noi proseguiamo la nostra ricerca, ma monitoriamo costantemente iniziative e startup che possono intuire processi originali e creativi che aprano nuove piste da seguire. Il tema è posto, le energie sono all’opera, i risultati li vedremo presto. Qual è la reazione dei clienti alla svolta “green” intrapresa da Creazioni Digitali? I clienti cominciano a sentire l’importanza del tema anche se siamo ai primi passi. C ertamente sono sollecitati da idee e posizioni che si stanno diffondendo e affermando. Siamo molto fiduciosi.
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Da Monaco a Barcellona: la via del tessuto Nelle pagine seguenti il risultato delle visite fatte da WIDE negli stand di Fespa a Monaco e ITMA a Barcellona. Fil Rouge del viaggio: il tessuto (non solo rosso, ma anche molto colorato) e la stampa tessile. Quella tradizionale serigrafica, quella digitale, sublimatica o diretta. Riassunto dell’esperienza: grande importanza ai temi ambientali, sviluppo di soluzioni DTG sempre più performanti, crescita di produttività delle soluzioni scanning, macchine ibride e con utilizzo di molteplici tipi di inchiostri. a cura di Caterina Pucci
Liyu conferma l’impegno nel digitale su tessuto, con un occhio al soft signage Liyu sta dando prova di voler cavalcare le più attuali tendenze nel segmento del textile printing e del soft signage. E lo ha fatto presentandosi a FESPA 2019 con uno stand imponente tanto per dimensioni quanto per contenuti, che dimostra quando il brand asiatico sia cresciuto nel corso degli anni, capillarizzando la sua presenza in Europa grazie all’apertura di una serie di filiali dirette e all’acquisizione di distributori esclusivi in tutti i principali mercati del continente. A ciò si aggiunge l’impegno nel cercare di offrire ai propri clienti una vastissima gamma di soluzioni, che spazia dai sistemi flatbed e ibridi con tecnologia LED o bulbo alle stampanti roll-to-roll con inchiostri ecosolvent, UV o per stampa diretta su tessuto, dotate di moduli per il finishing in linea. Nella cornice di FESPA, i rifletto-
ri sono stati puntati sul sistema Platinum Textile, top di gamma nell’ambito della stampa diretta su tessuto. Con una luce di 320 cm, questa stampante dal design ultra moderno assicura una una risoluzione fino a 2880 dpi, garantendo qualità unita ad un prezzo al metro quadro estremamente competitivo. La fiera di Monaco di Baviera ha offerto inoltre l’occasione per presentare in anteprima europea alcune soluzioni per la stampa di applicazioni destinate al soft signage. Tra queste, Platinum QR (che si aggiunge alla serie PCT Led), una soluzione industriale per la stampa su bobina con risoluzione fino a 2880 dpi, luce di 330 cm e produttività potenziata grazie agli esclusivi rulli di trascinamento che permettono di lavorare in contemporanea con due bobine. Altra protagonista indiscussa la nuova stampante ibrida Platinum Q2, contraddistinta dalla doppia funzionalità flatbed e rollto-roll, un design accattivante e la capacità di assicurare prestazioni eccellenti sia sul fronte della qualità che della produttività. Entrambi i sistemi saranno presto disponibili sul mercato italiano, dove i clienti potranno contare sulla consulenza pre e post vendita del team Liyu Italia e dei rivenditori autorizzati. Durante la kermesse tedesca, una nutrita rappresentanza di tecnici Liyu Italia, inoltre, ha affiancato i colleghi del team di Liyu International e Liyu Germany per aiutare clienti e prospect a orientarsi tra le soluzioni presenti sullo stand, illustrando le principali caratteristiche di ciascuna macchina.
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Epson svela le nuove soluzioni della gamma Monna Lisa Evo Tre La nuova gamma Monna Lisa Evo Tre è dotata della tecnologia Epson PrecisionC ore, grazie alla quale è in grado di offrire una soluzione completa per venire incontro a tutte le principali esigenze nell’ambito della stampa su tessuto, dalla produzione su larga scala ad alta velocità alla stampa di campionature on-demand su piccola scala. Sullo stand i visitatori hanno avuto modo di vedere in azione le nuove Monna Lisa Evo Tre 64 e Monna Lisa Evo Tre 8, insieme a Monna Lisa Evo Tre 32 (nella configurazione a 16 canali) e Monna Lisa Evo Tre 16. I Genesta PG-Revo sono inchiostri a pigmenti rivoluzionari, capaci di garantire al mercato tessile una un’elevata qualità di stampa e la resistenza richiesta dal mercato senza la necessità del post-trattamento, per garantire performance ad alta eco-sostenibilità. Secondo Paolo C respi, DTF Sales & Marketing Director EMEAR e Americas, l’ingresso di due nuove soluzioni all’interno della famiglia di Monna Lisa Evo Tre consentirà di intercettare le esigenze di un’utenza sempre più vasta, alla ricerca di qualità esclusiva, produttività elevata e versatilità. Monna Lisa Evo Tre 64 utilizza teste MicroTFP PrecisionC ore che assicurano produttività elevata (la velocità massima raggiunge i 779 m2/h) e una risoluzione fino a 1.200 dpi. La tecnologia PrecisionC ore di cui è dotata assicura qualità, precisione e velocità: la soluzione perfetta per un mercato tessile dinamico e diversificato. La macchina stampa con inchiostri Genesta disponibili in un’ampia gamma: inchiostri acidi, reattivi, dispersi e a pigmenti.
Monna Lisa Evo Tre 8 è equipaggiata con 8 teste PrecisionC ore che assicurano una velocità fino a 265 m2/h. Ideale per la realizzazione di campionature di alta qualità o stampa di produzione con un inve-
stimento in stampa ad alta qualità a prezzo accessibile, questa macchina utilizza tutti gli inchiostri della gamma Genesta. Monna Lisa Evo Tre 32 è disponibile nella configurazione a 8 colori o a 16 canali ed è in grado di gestire fino a 16 colori, comprese tinte speciali o trattamenti personalizzati. La configurazione a 8 colori assicura una velocità fino a 692 m2/h; quella a 16 canali raggiunge una velocità di 440 m2/h (300x600 dpi). Infine, Monna Lisa Evo Tre 16 con le sue 16 teste di stampa PrecisionC ore, assicura velocità massima di 404 m2/h e una risoluzione fino a 1.200 dpi, ed è oggi un riferimento del mercato di stampa ad alta qualità.Il progetto Monna Lisa è il risultato di una partnership tra F.lli Robustelli per la parte di sviluppo ingegneristico, For.Tex per lo sviluppo degli inchiostri (oggi entrambe parte del gruppo Epson) ed Epson per la tecnologia di stampa.
Per far fronte a un mercato tessile in continua evoluzione, Epson, pioniere della stampa digitale su tessuto, ha svelato a ITMA 2019 la nuova gamma Monna Lisa Evo Tre insieme ai nuovi inchiostri a pigmenti Genesta. A destra, Paolo Crespi, Directto-Fabric Sales & Marketing Director EMEAR & Americas.
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Mimaki punta sull’ibrido e lancia una versione potenziata di TX300P-1800
Per promuovere l’adozione di soluzioni digitali nell’industria tessile, Mimaki ha presentato, in anteprima a ITMA 2019, una versione aggiornata e ottimizzata della stampante TX300P-1800.
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La nuova versione della stampante TX300P-1800 è caratterizzata da una flessibilità e una versatilità applicativa senza precedenti. Il merito è del sistema di stampa ibrido, che coniuga le funzionalità della stampa diretta su tessuto e di quella transfer. La macchina è dotata di un doppio sistema di erogazione dell’inchiostro, che permette di caricare e combinare due differenti tipologie di inchiostro. Questa funzionalità consente di stampare su una gamma ancor più ampia di materiali, incrementando ulteriormente le possibilità applicative degli stampatori. Le tre combinazioni di inchiostri possibili sono: pigmento/ inchiostro sublimatico per stampa diretta su tessuto, pigmento/ inchiostro sublimatico per stampa transfer, inchiostro sublimatico per stampa diretta/inchiostro sublimatico per stampa transfer. La stampante utilizza la tecnologia Mimaki che integra un sistema di controllo e recupero degli ugelli in grado di garantire qualità di stampa costante anche in presenza di ugelli ostruiti o malfunzionanti. Secondo Ronald Van Den Broek, General Sales Manager dell’area EMEA, la nuova macchina nasce allo scopo di rendere accessibili i vantaggi della stampa digitale su tessuto anche a una clientela entrylevel. Altra grande protagonista dello stand è stata la stampante industriale Tiger-1800B MkII, nella
configurazione a sublimazione; Combinando la competenza di Mimaki nell’ambito dell’elettronica e il know-how dell’italiana La Meccanica nella costruzione di macchine robuste, con design “made in Italy”, Tiger-1800B MkII consente di gestire volumi elevati, assicurando al contempo un’elevata qualità. Sempre a ITMA, i visitatori hanno potuto scoprire da vicino un’ampia gamma di soluzioni destinate alla stampa su tessuto, tra cui il sistema per stampa sublimatica Mimaki TS55-1800, il sistema di stampa e taglio UCJV300-160, con possibilità di stampare con inchiostro bianco. Infine, le soluzioni per il pretrattamento e il vaporizzo. Tutto ciò rafforza l’immagine che Mimaki si sta costruendo di “Total Solution Provider” in grado di offrire un approccio completo allo stampatore, fornendo soluzioni per la stampa, inchiostri, service e unità di pre e post-trattamento. Per finire, l’azienda ha presentato un’anteprima del nuovo software TA Job Controller, con l’obiettivo di spingere nella direzione della progressiva automazione degli ambienti di produzione nell’ambito tessile e di nuovi inchiostri per la stampa su pelle. Come sottolineato in conferenza stampa da Danna Drion, Marketing Manager area EMEA, ITMA è stata anche l’occasione di mostrare i frutti della collaborazione con i designer. Tra questi, la fashion designer olandese Tessa Koops - le cui opere sono state esposte all’interno dello stand di ITMA – che si è dichiarata entusiasta delle possibilità offerte dalle soluzioni Mimaki in termini di creatività, personalizzazione e redditività nell’ambito della moda.
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HP reinventa il concetto di stampa a sublimazione su tessuto Nell’ambito della stampa su tessuto di alti volumi, i costruttori stanno lanciando piattaforme roll-to-roll sempre più rapide in grado di realizzare applicazioni prima possibili solo con macchine serigrafiche a velocità prima impensabili per una macchina digitale. In questo segmento si inserisce la nuova serie di soluzioni per stampa sublimatica HP Stitch, che al momento si compone di tre modelli. HP Stitch S1000, presentata in anteprima a FESPA 2019, con luce da 3,2 m; HP Stitch S300 e HP Stitch S5 00, entrambe presentate nel corso di ITMA 2019, con luce da 1,6 m. C ome annunciato nel corso della conferenza stampa a FESPA da Ester Sala, Global B usiness Director del segmento Textile Printing di HP, l’introduzione della serie Stitch è segno dell’impegno profuso dall’azienda per essere più competitiva in un mercato in forte crescita come quello della stampa su tessuto, offrendo una gamma di soluzioni progettate per venire incontro a esigenze diverse. ‹ ‹ L’espansione di HP nell’ambito del tessile conferma il nostro impegno a rendere la stampa digitale accessibile a tutti – ha inoltre dichiarato Santi Morera, Head of Graphics Solutions B usiness di HP. ‹ ‹ La nuova HP S1000 Stitch S1000 elimina le principali complessità della stampa a sublimazione, garantendo stampati di alta qualità ad una velocità senza pari› › . Tratto caratterizzante di queste nuove soluzioni è la combinazione tra la tecnologia di stampa HP Thermal Inkjet e gli inchiostri sublimatici HP Dye-Sub. Questi ultimi sono studiati per garantire elevata stabilità cromatica nel tempo, re-
sistenza alla luce e all’esposizione ad agenti esterni. Grazie a queste caratteristiche, tutte le stampanti della serie HP Stitch si prestano all’impiego in numerosi ambiti applicativi: dall’abbigliamento sportivo alla moda, dal soft signage alla decorazione d’interni. HP Stitch S1000 è la soluzione indicata per stampatori di medie e grandi dimensioni desiderosi di incrementare la produzione nell’ambito delle applicazioni tessili destinate al soft signage (segnaletica, retroilluminati, backlit e frontlit) ma anche home decor (tende, tappezzerie e divani). Questo modello assicura una velocità fino a 35 0 m2/h e una risoluzione di 1.200x600 dpi. La macchina supporta bobina fino a 300 kg di peso ed è equipaggiata con taniche di inchiostro da 10 l. HP Stitch S5 00 assicura una velocità massima di 110 m2/h e una risoluzione di 1.200 dpi. Può supportare bobine fino a 5 5 kg ed è equipaggiata con taniche di inchiostro da 3 l. La presenza di un sistema di caricamento e riavvolgimento frontale delle bobine consente di ridurre fino al 5 0% l’ingombro complessivo della macchina all’interno dello spazio di lavoro. Infine, HP Stitch S300 è una soluzione pensata per soddisfare le esigenze di una clientela entry-level, composta da progettisti, creativi e designer alla ricerca di una stampante in grado di realizzare sample e micro collezioni. La macchina assicura una velocità fino a 62 m2/h e una risoluzione di 1.200 dpi. Può supportare bobine fino a 42 kg di peso ed è equipaggiata con taniche di inchiostro da 775 ml.
Da Monaco a Barcellona: la via del tessuto HP Stitch S1000, soluzione per stampa sublimatica presentata in anteprima a FESPA 2019, è ideale per applicazioni tessili destinate al soft signage e per home decor.
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Tecnologia Mouvent Cluster per un approccio nuovo alla stampa digitale
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L’azienda Mouvent, nata nel 2017 dalla joint venture tra Bobst e Radex, ha presentato a ITMA TX802, una stampante digitale multi-pass a otto colori studiata per garantire stampe di alta qualità, con risoluzione fino a 2.000 dpi, e una velocità massima di 100 m/min. Rispetto al modello precedente – TX801 – la nuova macchina è in grado di assicurare il doppio della capacità produttiva (fino a 400 mq/h di tessuti perfettamente stampati rispetto ai 200 mq/h di TX801). Un risultato ottenuto a fronte di un ingombro di appena il 20% di spazio in più rispetto a TX801. La nuova stampante utilizza la tecnologia Mouvent Cluster, che introduce un approccio radicalmente nuovo alla stampa digitale. Essa infatti utilizza cluster al posto di barre di stampa dalle dimensioni fisse, di-
sponendoli in una matrice modulare e scalabile. Il risultato è un sistema che si adatta facilmente a tutti i supporti, di tutte le larghezze, per tutti i mercati. ‹‹È la prima volta che Mouvent partecipa a ITMA – ha dichiarato Reto Simmen, Chief Business Officer di Mouvent. ‹‹Negli ultimi due anni abbiamo constatato che molti clienti erano soddisfatti delle prestazioni di TX801 e confidiamo nel fatto che la TX802 sarà accolta altrettanto bene››. Per la prima volta, l’azienda ha presentato in fiera anche il suo Front End digitale Mouvent DFE. Oltre alla nuova macchina, sullo stand i visitatori hanno potuto vedere in azione anche il modello TX801, utilizzato per produrre applicazioni speciali con inchiostri acidi.
Da DuPont i nuovi inchiostri a pigmento Artistri Xite A trent’anni di distanza dal lancio della premiata serie di inchiostri Artistri, DuPont ha scelto ITMA per presentare la nuova serie di inchiostri a pigmento per la stampa roll-to-roll DuPont Artistri Xite. Grazie ad una miglior efficienza dei flussi di lavoro e all’eliminazione del post-trattamento, sono indicati per stampatori interessati a ridurre l’impatto ambientale dei propri processi produttivi. All’interno della gamma di inchiostri a pigmento di DuPont è ora inclusa la serie DuPont Artistri P2700, un inchiostro in grado di assicurare una stampa con colori più saturi e una maggiore definizione delle immagini. La serie P2700 è indicata per soddisfare le esigenze di molteplici settori, in particolare quello dell’home decor e dell’abbigliamento. DuPont Artistri P2700 offre una soluzione straordinaria ai clienti alla ricerca di un processo di stampa sostenibile, perché non richiede un elevato consumo di acqua e di prodotti chimici, riducendo così l’impatto ambientale del processo. In aggiunta a ciò, DuPont ha presentato gli inchiostri Dye per la stampa digitale roll-to-roll e gli inchiostri a pigmento DuPont Artistri Brite per la stampa su capo finito, oltre che a un’ampia gamma di pretrattamenti.
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Da aleph tutto il portfolio LAFORTE, dall’entry level al top di gamma Il 2019, per aleph, coincide con il 20mo compleanno. Una ricorrenza che l’azienda comasca, specializzata nello sviluppo di soluzioni per la stampa sublimatica e diretta su tessuto e per la stampa su carta per il mondo dell’OOH, sta festeggiando sotto i migliori auspici. Negli ultimi quattro anni, infatti, aleph è cresciuta del 30%, anche grazie alla joint venture con la private equity Wise SGR, che ha acquisito una quota di controllo della società nel 2017. L’accordo siglato ha coinciso con un potenziamento degli investimenti in infrastrutture, tecnologie e risorse e una decisa espansione verso i mercati internazionali. Di qui la decisione, annunciata a ITMA, di affidare il ruolo di International Sales Director a Rudy Grosso, con dieci anni alle spalle come direttore commerciale a livello globale per Sensient Imaging Technologies S.A. e una corroborata esperienza nell’ambito del tessile. L’intenzione di spingere sui mercati dell’OOH e del soft signage è apparsa evidente nel corso di FESPA 2019. I visitatori dello stand aleph hanno avuto modo di scoprire le potenzialità offerte da LAFORTE 400, una soluzione per la stampa su carta blue back, progettata per gestire volumi elevati, che assicura una velocità massima di 600 m2/h e una risoluzione fino a 1200 dpi. Il modello esposto è stato equipaggiato con 16 teste di stampa, uno sbobinatore per la gestione di bobine fino a 1 m di diametro e 1.000 kg di peso, un forno per l’asciugatura e una taglierina Fotoba in linea. Sempre a FESPA è stata esposta LAFORTE 100, entry level per la stampa a sublimazione.
A ITMA 2019, aleph ha presentato le due soluzioni per il textile LAFORTE 600 e LAFORTE 200, oltre che LAFORTE 100, già presente sul palcoscenico di FESPA 2019. In questa occasione, l’azienda ha presentato in anteprima internazionale LAFORTE 600 Fabric, un sistema di stampa inkjet, progettato per gestire volumi industriali a velocità comprese tra 600 m2/h e 1.000 m2/h, in grado di garantire una risoluzione di 1.200 dpi. Vicina, per capacità produttiva, al mondo delle single pass, LAFORTE 600 vanta un design compatto, che ne facilita l’integrazione all’interno di diversi ambienti di produzione. LAFORTE 600 assicura inoltre un ridotto impatto ambientale grazie al processo waterless, che consente di ridurre drasticamente i consumi di acqua ed energia, e all’utilizzo di nuovi inchiostri a pigmento e dispersi diretti. Sullo stand aleph ha presentato altri due modelli. LAFORTE 200 Fabric, sistema di stampa inkjet per stampa diretta su tessuto pensato per la gestione di volumi medio-alti. Il sistema è in grado di stampare, in un singolo passaggio, su supporti con larghezza fino a 3.400 mm a una velocità max di 400 m2/h. In ITMA il modello era equipaggiato con 8 teste a doppio modulo (due colori per canale) e inchiostri a pigmento. Infine LAFORTE 100 Paper, presentata in configurazione con 4 teste di stampa. Questo sistema per stampa sublimatica a base acqua assicura velocità max di 200 m2/h, è dotato di sistema di trasporto tramite tappeto aspirante brevettato e consente di stampare su carta con grammatura a partire da 10 gsm.
In alto, lo stand di aleph a ITMA 2019 e la top di gamma tra le soluzioni per la stampa su tessuto LAFORTE 600. A lato, Alessandro Manes (a destra) dà il benvenuto a Rudy Grosso, recentemente entrato a far parte della compagine aziendale in veste di International Sales Director.
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La single-pass BOLT grande protagonista allo stand EFI Reggiani Anche quest’anno a ITMA uno dei temi al centro del dibattito tecnologico dell’industria tessile digitale è stato il confronto tra sistemi scanning e sistemi single-pass. Tra i costruttori che hanno creduto in questa seconda tecnologia c’è Una delle caratteristiche che saltano subito all’occhio di questa piattaforma inkjet single-pass è, innanzitutto, l’ingombro ridotto: circa il 30% inferiore rispetto a quello di altri sistemi di stampa sul mercato.
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EFI Reggiani, che qualche mese fa aveva fatto il proprio ingresso nel segmento della stampa tessile proprio con una macchina digitale single-pass: EFI Reggiani BOLT. Le teste di stampa sviluppate in collaborazione con Fujifilm Dimatix sono caratterizzate da un rapido avvio di ricircolo e richiedono bassa manutenzione, grazie al sistema di pulizia senza contatto che consente di prolungare la vita delle teste e incrementarne la qualità. Queste caratteristiche garantiscono una riduzione dei fermi macchina e una produttività elevata. EFI Reggiani BOLT raggiunge una velocità massima di 90 m/min (con risoluzione fino a 600x600 dpi). La risoluzione massima consentita è di 600x4800 dpi. La macchina ha una configurazione a 8 colori e può essere equipaggiata con diverse
tipologie d’inchiostro: a pigmento, reattivi, base acqua. La struttura modulare permette inoltre di integrare, opzionalmente, una o più stazioni di stampa analogica per creare effetti speciali. Dal lancio sul mercato, avvenuto lo scorso autunno, BOLT ha registrato quattro installazioni: tre in Pakistan e una in Italia. In occasione della manifestazione di Barcellona, EFI Reggiani ha sfoggiato l’ampio portfolio di chimiche sviluppate appositamente per il mercato della stampa su tessuto: inchiostri reattivi AQUA, sublimatici IRIS, dispersi ARIA e a pigmento TERRA. Grande attenzione è stata inoltre riservata all’integrazione tra software e tecnologie di stampa, al fine di incoraggiare la creazione di processi industriali end-to-end. Da questo punto di vista, il portfolio EFI Reggiani offre numerose soluzioni. Il front-end digitale Fiery BT1000 DFE che trasmette i lavori alla stampante Reggiani BOLT in tempo reale, contribuendo a migliorare la qualità e l’efficienza dell’intero flusso di lavoro; l’ultima release di EFI Optitex, software di progettazione integrata 2D & 3D, completo di strumenti per l’automazione e funzionalità Print&Cut che consentono di migliorare l’efficienza rispetto ai tradizionali metodi di produzione di capi d’abbigliamento. Infine, Fiery DesignPro, una soluzione al servizio di design nell’ambito della moda e dell’arredamento, in grado di esaltare la creatività garantendo, al contempo, la massima efficienza. I plug-in di Fiery DesignPro aiutano a ridurre notevolmente il tempo necessario per creare motivi ripetuti, variazioni colore, decorazioni particolari.
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Matrix Textile di SEI Laser, “game changer” per taglio e decorazione Tra gli espositori italiani presenti a ITMA non poteva mancare SEI Laser che, per il segmento del tessile, mette a disposizione del mercato la linea SEI Textile, una gamma di sistemi laser digitali che garantiscono un processo di lavorazione dei tessuti efficiente e qualitativamente impeccabile e, al tempo stesso, sostenibile. Proprio perché assicura un ridotto ambientale, negli anni a venire, la tecnologia laser è destinata a sostituire i tradizionali metodi di scolorimento, abrasione, decorazione, marcatura, incisione e taglio di jeans, capi finiti e tessuti. Oltre a ridurre costi e consumi, i sistemi SEI Laser salvaguardano la salute dell’operatore, proprio perché eliminano l’utilizzo di sostanze tossiche e chimiche. Inoltre, grazie a una riduzione del dispendio di acqua, compresa tra il 70-90%, la linea SEI Laser Textile garantisce qualità, definizione, accuratezza dei dettagli e una produttività tre volte superiore rispetto ai sistemi da taglio convenzionali. Grande protagonista della fiera è stato il sistema Matrix Textile, che rappresenta la sintesi perfetta tra innovazione tecnologica, prestazioni elevate e massima flessibilità. La tecnologia laser proprietaria su cui si basa questo sistema permette di effettuare lavorazioni di marcatura, incisione e taglio di tessuti in rotolo a velocità elevate, garantendo al contempo una qualità ineccepibile. Uno dei tratti distintivi di questo sistema è la sua estrema flessibilità che consente, partendo da un singolo rotolo, di eseguire lavorazioni sia rotolo-rotolo che rotolo-capo. Trattandosi di un sistema modulare, inoltre, Matrix Textile può essere installato all’interno di qualsiasi
ambiente produttivo, contribuendo a ottimizzare le performance aziendali. Grazie al sistema Bandle Staker, i capi una volta tagliati vengono impilati e trasportati per poter completare le fasi successive della filiera produttiva. Cuore pulsante della tecnologia Matrix Textile è il software proprietario di SEI Laser, grazie al quale è possibile ottenere in pochi e semplici passaggi guidati immagini vettoriali, raster o decorazioni tramite lavorazioni al volo o in statico. La macchina è compatibile con un’ampia gamma di materiali: tessuti naturali, artificiali e sintetici, TPU e tessuti tecnici in generale. L’intero portfolio di soluzioni SEI Laser Textile è stato progettato in un’ottica di Industry 4.0: tutti i sistemi sono predisposti per l’integrazione all’interno di flussi di lavoro digitali e certificati per soddisfare requisiti come: controllo per mezzo di CNC, interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica, integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e con altre macchine presenti all’interno del ciclo produttivo ecc. Tra i prodotti che costituiscono la gamma dedicata al settore tessile (sia moda che tecnico) figurano sistemi laser sia plotter che galvanometrici: NRGL Textile, Mercury Textile e X-Type Textile sono i sistemi plotter di taglio, decorazione e marcatura; Flexi Denim è il sistema galvanometrico progettato per il finissaggio di capi finiti.
SEI Laser è specializzata nella progettazione e produzione di tecnologie di taglio e marcatura laser per diversi ambiti applicativi: arti grafiche, etichette, imballaggi flessibili, packaging, plastica e acrilico, Visual Communication, Backlight, Interior Design, tessile.
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Kornit Digital punta a rivoluzionare la supply chain nell’industria tessile
Da Monaco a Barcellona: la via del tessuto
L’espressione personale espressa attraverso i social media, l’esplosione degli e-commerce come nuove piattaforme di vendita, la riduzione dell’impatto ambientale: sono questi i tre mega-trend che guidano le scelte dei consumatori e con i quali non solo i brand-owner ma anche stampatori e converter dovranno confrontarsi negli anni a venire per sopravvivere in un settore in costante evoluzione come quello tessile. Sono questi i concetti su cui K ornit Digital, produttore di tecnologie per la stampa digitale su tessuto, ha posto l’accento nel corso dei due appuntamenti internazionali FESPA e ITMA. C ome ha ribadito Ronen Samuel, C EO di K ornit Digital, l’obiettivo dell’azienda è quello di diventare un punto di riferimento per gli operatori nell’ambito dell’abbigliamento e dell’interior decoration, attraverso l’introduzione di tecnologie che assicurino massima efficienza, ridotto impatto ambientale e, più in generale, miglioramento della supply chain.
Il costruttore israeliano ha scelto il palcoscenico di FESPA per presentare, per la prima volta in Europa, i nuovi sistemi K ornit Atlas e Avalanche Poly Pro. K ornit Atlas è una piattaforma industriale per stampa diretta su capo d’abbigliamento che assicura produttività e qualità elevate, ottimizzando l’efficienza produttiva e il TC O (total cost of ownership). La macchina garantisce una capacità produttiva oltre i 5 00.000 capi/anno. Il motore di stampa integra una versione potenziata della tecnologia HD di K ornit e un software RIP di ultima generazione. K ornit Atlas utilizza nuove teste di stampa a ricircolo e l’inchiostro NeoPigmentTM EcoRapid, eco-friendly, biodegradabile e certificato OEK O-TEX e GOTS. Questa chimica consente di ottenere stampe di elevata qualità destinate all’ambito del retail, grazie all’opacità del bianco – equivalente a quella ottenuta con i tradizionali inchiostri serigrafici – e alla resistenza su diverse tipologie di tessuto. Sempre a FESPA, l’azienda ha presentato il sistema Avalanche Poly Pro, dotata di tecnologia NeoPolyTM che si è aggiudicata il premio come miglior soluzione di stampa diretta su capo agli EDP Awards 2019. Il sistema singlepass consente di gestire agevolmente le basse tirature di stampa su indumenti in poliestere, senza che sia necessario impostare un quantitativo minimo di ordine. Esso inoltre minimizza il problema della migrazione del colore, un problema noto nel campo della stampa su poliestere, conservando le caratteristiche originali di un’ampia gamma di tessuti. Il sistema è abbinato al nuovo set di inchiostri
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TEXTILE FESPA – ITMA
OFFITEK affianca Saati come distributore italiano delle soluzioni Kornit Digital
NeoPigment Olympia, sviluppato per la stampa su capi in poliestere di alta qualità. Sullo stand di FESPA, i visitatori hanno trovato anche una K ornit Storm HD6, oltre che un’area di campionature ottenute con la nuova piattaforma industriale singlepass per stampa diretta su tessuto K ornit Presto. Il sistema elimina la necessità di pre e post trattamento e garantisce stampe di alta qualità su una straordinaria varietà di tessuti. La stampante utilizza gli inchiostri Robusto, approvati EcoPassport e GOTS, che assicurano rapida adesione ai supporti e tempi di polimerizzazione significativamente più brevi. L’ergonomicità di questa macchina, studiata per semplificare le operazioni di carico
e scarico del materiale, ha permesso a K ornit Presto di aggiudicarsi l’iF Award per il miglior design. ITMA è stata l’occasione per annunciare il lancio ufficiale di K ornit K onnect, soluzione cloud-based che consente il monitoraggio dei dati relativi alla produzione, e l’avvio della collaborazione con il brand di abbigliamento sportivo Adidas, che ha recentemente investito nelle soluzioni per stampa directto-garment K ornit Atlas e K ornit Avalanche Poly Pro. Sullo stand a ITMA, i visitatori hanno quindi potuto assistere alla realizzazione in diretta di sample di prodotti targati Adidas, stampati utilizzando queste due piattaforme.
Sempre a ITMA, K ornit Digital ha reso noto il suo nuovo distributore per l’Italia: si tratta dell’azienda toscana OFFITEK . Prossimità, velocità nelle risposte e disponibilità sono il fiore all’occhiello dell’azienda, con sede a Sesto Fiorentino. OFFITEK collabora quotidianamente con numerose aziende, artigiani, industrie e professionisti che hanno necessità di innovare e stupire grazie alle migliori soluzioni per la stampa digitale su qualunque superficie. I suoi clienti sono stampatori, tipografi, vetrai, pelletterie, concerie, serigrafie, industrie tessili, agenzie di pubblicità o marketing, arredatori, carrozzerie, insegnisti, allestitori e qualunque tipo di attività che abbia necessità di completare il proprio business grazie alle moderne soluzioni per la stampa digitale. Sullo stand di K ornit a ITMA, abbiamo avuto modo di incontrare il team dell’azienda che ci ha confermato che una delle attuali sfide è quella di sensibilizzare i clienti all’adozione di soluzioni progettate per ridurre l’impatto ambientale. Marco Pieri, Technical Manager dell’azienda, ha ribadito che obiettivo dell’azienda sarà proprio quello di accompagnare i propri clienti e prospect nel percorso verso la sostenibilità, mostrando loro i vantaggi garantiti dalle tecnologie presenti nel portfolio K ornit Digital. OFFITEK è già rivenditore e centro assistenza tecnica ufficiale per Mimaki e importatore diretto ufficiale per i prodotti DTG Digital. L’azienda ha inglobato il ramo aziendale relativo all’ambito del wide format di OFFIC IA, storica realtà del mercato toscano, ereditandone le competenze e i valori. OFFITEK dispone inoltre di una vasta scelta di inchiostri, espositori, pellicole viniliche adesive da taglio e da stampa, banner, carte, laminazioni, biadesivi, display e molti altri prodotti specificamente indicati nel settore della stampa digitale di grande e grandissimo formato
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COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Il nuovo volto di JK Group
La comasca JK Group, leader nella produzione di inchiostri sublimatici, ha intrapreso un percorso di trasformazione. L’ampliamento dell’offerta – che oggi include inchiostri reattivi, a pigmento, dispersi – sta portando l’azienda ad approcciare i segmenti più tradizionali del mondo tessile – dall’interior decoration all’abbigliamento – in cui la trasformazione digitale può ancora garantire margini di crescita significativi.
Le locandine realizzate da JK Group per promuovere le potenzialità applicative dei nuovi inchiostri Kiian Digital che spaziano dalla moda all’interior decoration.
Innovazione tecnologica e attenzione a cogliere le opportunità presenti in segmenti ancora “giovani” sono fattori che contribuiscono a determinare il successo di un’azienda, tanto più in un mercato in continua evoluzione come quello della stampa digitale su tessuto. Una considerazione che sembra riassumere bene il nuovo percorso che l’italiana JK Group, con sede a Novedrate (CO), ha scelto di perseguire. L’azienda, nata nel 2015 dall’unione di J-Teck e Kiian Digital e dall’acquisizione dello spin-off Sawgrass Industrial, è considerata uno dei leader mondiali nella produzione e vendita di inchiostri sublimatici. Oggi, l’azienda comasca punta a rafforzare la propria presenza anche nel mercato degli inchiostri dispersi, reattivi e a pigmento per la stampa digitale su tessuto. ‹‹Fino a due anni fa gli inchiostri sublimatici rappresentavano il nostro core business – spiega Marco Girola, Marketing & Communication Manager di JK Group. Nell’ultimo periodo abbiamo intrapreso un percorso di ridefinizione, che ci ha portati ad allargare il portafoglio prodotti destinato al mondo del tessile››.
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PROFILI
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Il desiderio di comunicare questo cambio d’immagine era apparso evidente già durante l’ultima edizione di ITMA, la fiera internazionale dedicata all’industria tessile, svoltasi a Barcellona lo scorso giugno. In quell’occasione JK Group aveva presentato alcune delle nuove soluzioni a brand Kiian Digital, tra cui gli inchiostri a pigmento per stampa diretta DIGISTAR K-CHOICE, i dispersi DIGISTAR BRAVO e nuove serie di inchiostri reattivi DIGISTAR BELLAGIO R, RCS e RB, in combinazione con i sistemi per la stampa targati MS. ‹‹Vogliamo garantire gli elevati standard di qualità per cui siamo conosciuti nell’ambito della stampa sublimatica anche in questi ambiti applicativi, per noi inediti, dove ci stiamo confrontando con una serie di competitor internazionali – prosegue Girola. Non temiamo la competizione. Possiamo contare su una consolidata esperienza nello sviluppo di consumabili, che ci permette di offrire soluzioni in grado di garantire risultati ottimali, indipendentemente dai supporti o dalle tecnologie di stampa impiegati››. Per concretizzare la trasformazione in atto, il primo passo consiste nell’intercettare una nuova tipologia di utenti, laddove il mercato sembra essere più fertile. In tal senso, la partecipazione alle fiere di settore resta imprescindibile. ‹‹Se FESPA è la manifestazione in cui siamo presenti con la nostra offerta tradizionale, legata soprattutto al mondo della stampa sublimatica, ci sono altri appuntamenti che rappresentano un’occasione irrinunciabile per farci conoscere e apprezzare anche in altri segmenti del textile printing, come per esempio ITM a Istanbul (14-17 aprile 2020) e ITMA a Shanghai (15-19 ottobre 2020) – afferma Girola. A gennaio saremo presenti a Heimtextil, la fiera dedicata al tessile per l’arredamento (dal 7 al 10 gennaio a Francoforte, ndr). L’interior décor è uno degli ambiti applicativi in cui i margini di crescita per la stampa a pigmento digitale sono maggiori, proprio perché il livello di penetrazione della stampa digitale è ancora basso. L’obiettivo è far comprendere all’intera filiera produttiva che la stampa digitale guiderà la trasformazione nell’home textile aumentandone l’efficienza e la possibilità di personalizzazione e che essere i primi può fare davvero la differenza››.
Un altro segmento in cui gli inchiostri per stampa digitale a pigmento, dispersi e reattivi trovano terreno fertile è quello della stampa per abbigliamento. Secondo Girola, ‹‹la più grande novità del 2020 sarà la partecipazione a Premiere Vision, la fiera parigina dedicata all’industria dell’abbigliamento in tutte le sue declinazioni. Si tratta di una scelta audace e insolita, ma crediamo sia importante ritagliarsi uno spazio anche in quei settori ancora dominati dall’analogico››. Dopo l’acquisizione da parte della corporation americana Dover, JK Group e MS Printing Solutions hanno creato sinergie, pur preservando le proprie specificità e i propri obiettivi aziendali. ‹‹Pur continuando a sviluppare chimiche compatibili con diverse soluzioni di stampa, vediamo come un’opportunità quella di vendere i nostri inchiostri in combinazione con le stampanti MS – aggiunge Girola. La cooperazione tra le due aziende ci consente di creare soluzioni più efficienti ed efficaci per i clienti che già utilizzano inchiostri dispersi o reattivi, abbinando le performance delle macchine a quelle degli inchiostri per ottenere risultati di stampa ineguagliabili››. A conferma del desiderio di continuare a investire nell’ampliamento della propria gamma di prodotti, all’inizio del 2020 JK Group farà un pre-lancio di una nuova serie di inchiostri reattivi. Sul fronte dei dispersi, conclude Girola, ‹‹dall’inizio dell’anno abbiamo installato una Lario che stampa a pieno regime con i nostri inchiostri. Questo ci rende orgogliosi perché significa che siamo riusciti a colpire nel segno, mettendo a punto ricette prodotto efficaci››. Infine, sul fronte della sostenibilità, sviluppare tecnologie altamente performanti che siano anche rispettose dell’ambiente è uno degli impegni di JK Group che ha ottenuto la certificazione OEKOTEX ECO-PASSPORT per diversi inchiostri della gamma Kiian Digital. C.P.
In alto, la sede di JK Group a Novedrate (CO). Qui sopra, alcune soluzioni della gamma Kiian Digital, tra cui gli inchiostri DIGISTAR K-CHOICE e DIGISTAR BELLAGIO.
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eventi
La prossima edizione, che si terrà a Madrid dal 24 al 27 marzo, punta l’attenzione su strumenti e tecniche di gestione del colore. Per la prima volta, l’organizzazione lancia inoltre Sportswear Pro, un evento collaterale interamente dedicato alla produzione di abbigliamento sportivo
di Caterina Pucci
Cosa ci aspetta a FESPA 2020 Lo scorso 7 novembre costruttori, esperti di settore e stampa specializzata si sono riuniti a Madrid per partecipare al Fespa Fest. Un appuntamento ormai consolidato in cui l’organizzazione fa il punto sull’edizione passata e condivide qualche anticipazione sulla futura. Il claim scelto per FESPA 2020, che si svolgerà dal 24 al 27 marzo presso il polo fieristico IFEMA a Madrid, è “Where Colour Comes Alive” (Dove il colore prende vita) a conferma dell’importanza che gli strumenti di gestione del colore stanno acquisendo e della necessità per gli stampatori di aggiornarsi per continuare a garantire elevati standard qualitativi. La giornata si è aperta con la presentazione di Christian Duyckaerts, presidente di FESPA, che ha ricordato come l’obiettivo principale dell’organizzazione sia da sempre incentivare la condivisione di conoscenze all’interno della comunità mondiale dei professionisti della stampa. A seguire Sean Holt, executive
director, ha spiegato come il claim “Profit for purpose” sia esplicativo della filosofia di FESPA che, forte del proprio successo, continua ad aumentare i propri investimenti e a progettare contenuti sempre più innovativi. Holt ha anche ricordato che uno dei fattori che contribuisce al successo di FESPA è il fatto di poter contare su una federazione di 33 associazioni nazionali che contribuiscono alla realizzazione e alla buona riuscita di centinaia di eventi all’anno. Per tutti i soci, l’organizzazione ha recentemente lanciato il proprio portale online Club Fespa, una piattaforma dove gli associati possono accedere a contenuti unici realizzati in esclusiva da esperti di settore. Holt ha concluso menzionando i dati raccolti in occasione del Print Census 2018, in cui emergeva il sempre maggiore interesse da parte dei professionisti della stampa ad acquisire competenze e strumenti utili a ottenere una gestione del colore ottimale e costante nel tempo. Alla luce di ciò, FESPA ripropone
Christian Duyckaerts per il secondo anno di fila il format Colour L*A*B* che si arricchisce di un ricco programma di conferenze, oltre a una serie di visite guidate da esperti di settore. Secondo Graeme Richardson Locke, Head of Technical Support di FESPA, ‹‹fornire agli stampatori una migliore esperienza nella gestione del colore aiuterà la comunità della stampa a mantenere standard qualitativi elevati, che avranno un impatto positivo sulla loro attività››. Anche Neil Felton, CEO di FESPA, ha citato il Print Census soffermandosi sulla necessità di tener conto dei dati raccolti per migliorare le
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manifestazioni future e tararle il più possibile sulle reali esigenze degli stampatori. Dall’indagine 2018 è emerso per esempio che i banner risultano tra le applicazioni più popolari (secondo il 68% degli intervistati), mentre un 74% dei visitatori vede nelle applicazioni di interior decoration e nel wallpaper le aree di maggior interesse. Nell’ambito del textile printing, il 56% degli intervistati ha già investito nel digitale, mentre un 19% pianifica di farlo entro i prossimi anni. Claire Adams, CRM & Data Analysis Manager di FESPA, ha presentato i risultati di un sondaggio volto a valutare il livello di soddisfazione dei partecipanti all’ultima edizione di FESPA. L’indagine
Sean Holt ha raccolto le risposte di 1.095 visitatori (di cui circa 80 espositori) ed è uno strumento utile per avanzare delle previsioni sul futuro dell’industria della stampa e venire incontro a quanti sono interessati a esplorare nuovi ambiti applicativi. Proprio da questa necessità nasce l’idea di introdurre la principale novità dell’edizione 2020. Si tratta di Sportswear Pro, evento che si svolgerà in concomitanza con la manifestazione principale, dedicato esclusivamente alla produzione di abbigliamento sportivo. La manifestazione, organizzata in partnership
Alcuni momenti del FESPA Fest, svoltasi a Madrid lo scorso novembre. In questa occasione, il team FESPA ha condiviso con partner e giornalisti alcuni dati emersi nel corso delle ultime edizioni della fiera, oltre a qualche anticipazione sul prossimo FESPA Global Print Expo che si svolgerà a marzo presso IFEMA, a Madrid.
Graeme Richardson Locke con AFYDAD (Associazione spagnola di produttori e distributori di capi e accessori sportivi), sarà divisa in tre aree tematiche. La prima sarà dedicata alla progettazione CAD/CAM e agli strumenti di scansione del corpo in 3D; la seconda si focalizzerà sugli strumenti di produzione, inclusi i macchinari destinati alle fasi di accoppiatura e rifinitura. Infine la decorazione, che ospiterà tecnologie di stampa, incisione, ricamo, taglio laser, oltre che sviluppo di elettronica stampata, tessuti e accessori ingegnerizzati in un’ottica smart. A parlarne è Michael Ryan,
Michael Ryan Event Manager di Sportswear Pro, che spiega come l’intento del nuovo format sia quello di avvicinare i visitatori a uno dei settori più vivaci del momento, guidandoli alla scoperta delle soluzioni per semplificare la gestione del flusso, ridurre gli scarti e operare in una logica just-in-time. In un’industria della moda in cui l’avvento del fast fashion ha spinto i brand a sfornare nuove collezioni in tempi brevissimi, la stampa digitale può rappresentare una risposta efficace grazie alla sua capacità di far fronte alle basse tirature e alle sue infinite possibilità di personalizzazione.
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eventi
La parola a Neil Felton
Lasciarsi ispirare e tenere viva l’attenzione sui mercati in espansione: sono alcuni dei suggerimenti del CEO di FESPA a quanti parteciperanno alla prossima edizione
SPA ha sempre Negli ultimi anni, FEprofessionisti cercato di fornire aii nuovi segmenti in una panoramica su ampa tessile e le crescita, come la striali. Questa strategia si applicazioni indust te? è dimostrata vincen
un ruolo A Print Census ha svolto Sì e in tal senso il FESP globale ity ovi spunti alla commun significativo nel fornire nu mercato di a a. Si tratta di una ricerc dell’industria della stamp 1.400 ca cir la realtà commerciale di preziosa, perché riflette re alt ad e convinti che, insiem à di aziende di stampa. Siamo nit rtu po sse da FESPA sulle op fornire iniziative di ricerca promo ssa po us stro settore, Print Cens li crescita chiave per il no do tan aiu mbri dell’associazione, vantaggi concreti ai me una consapevoli per garantire a prendere decisioni più Census nt Pri o business. Il prossimo crescita costante del lor re glie co e cominceremo a rac sarà pubblicato nel 2021 terno ’in All . ne e dalla prossima edizio i informazioni già a partir cu in l ne visti oltre quaranta pa stampa di Trend Theatre sono pre e, ion az enti chiave tra cui autom le. approfondiremo argom nta bie am l colore e sostenibilità su tessuto, gestione de
In che modo FESPA si propo di migliorare la conoscenza ne delle tecniche di gestione del color parte delle aziende di stamp e da a?
Il “colore” sarà un tema dominante alla FESPA Global Print Expo 2020, in quanto esprime le infinite opportunità della nostra vivace indu stria, che si declina nelle varie categorie: dai media agli inchiostri, dalle tecniche di finitura alla gestione del colore. Credo anche che il tema del colore riassuma perf ettamente l’energia, la personalità e lo spirito imprenditori ale della comunità globale dei professionisti della stam pa che ogni anno si incontra in occasione di FESPA. Colour L*A*B* nasce per fornire ai visitatori una seri e di strumenti, oltre al confronto diretto con un team di esperti, per approfondire le proprie competenze nell’ambito della gestione del colore, indipendentem ente dalle loro conoscenze pregresse. Il nostro obie ttivo è quello di mostrare quanto sia importante con oscere le pratiche di gestione del colore per ridurre gli scarti, minimizzare i
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Il 2020 vedrà il debu Pro, una nuovissim tto di Sportswear esclusivamente allaa fiera dedicata dell’abbigliamento produzione le prospettive di cr sportivo. Quali sono escita in questo segmento? I risultati dell’ultimo FESP A Print Census hanno rive lato che l’84% degli intervista ti venivano dal mondo de l tessile. Abbiamo indagato ulteri ormente queste cifre ed è risultato chiaro che il settore che ha registrato le migliori prestazioni nell’industria tessile è sta to quello dell’abbigliam ento sportivo. Questo ha rappresenta to una grande opportunit à per provare a intercettare un’utenza che desidera saperne di più sugli aspetti produttivi che rig uardano l’abbigliamento sportivo, come il design, la produ zione e la decorazione. Abbiamo constatato che la magg ior parte dei visitatori pe rce pisce ancora FESPA come un a mostra dedicata al gra nde formato. Sportswear Pro svolgerà quindi un ruolo chiave ne l diffondere la conoscenza del march io FESPA in settori indus triali che non hanno familiarità co n la nostra ampia offert a.
Per partecipare alla prossima edizione della fiera, è possibile registrarsi sul sito all’indirizzo: www.fespaglobalprintexpo.com utilizzando il codice FESM206 per accedere gratuitamente a FESPA Global Print Expo 2020 e alle sue fiere co-location.
A Quanto è importante per FESP e nd bra di intercettare l’interesse creativi?
e i professionisti della Estremamente importante. Sebben fiera, la nostra base la per stampa siano il target chiave tti, la manifestazione Infa di visitatori si allarga sempre più. per brand owner, sta diventando un punto d’incontro arredamento rivenditori, designer, professionisti dell’ nto come FESPA è d’interni ecc. Il vero valore di un eve tra professionisti diversi quello di creare nuove connessioni del mercato. Vogliamo ma che hanno una visione comune imparino cose che non che i visitatori traggano ispirazione, ricerca su Google una avrebbero potuto scoprire tramite . Lo ripeto spesso: o visitando il sito web di un fornitore partecipare a un evento quando investiamo del tempo per avere una mentalità di settore, la cosa più importante è centrano nel tentativo aperta. Del resto, i nostri sforzi si con on experience” di offrire ai visitatori il miglior “return tornare. di lia possibile, affinché abbiano vog
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COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Alla ricerca dell’effetto WOW con le soluzioni SEI Laser In un’epoca in cui la comunicazione visiva si fa sempre più sofisticata, la flessibilità delle soluzioni SEI Laser permette agli stampatori di creare effetti “WOW”, che assicurano un risultato esclusivo e sempre originale.
Oggi, la tecnologia laser è uno strumento imprescindibile per quegli stampatori che vogliono disporre di un parco macchine in grado di rispondere a qualsiasi richiesta. Basti pensare alle Graphic Arts dove il taglio laser può creare microperforazioni o decori che impreziosiscono lo stampato o al mondo del Sign&Display dove consente di creare profili dalla lucentezza unica e generare dot pattern che permettono di ottenere una luminosità omogenea all’interno di qualsiasi geometria. Il laser, inoltre, si sta rivelando la soluzione ideale anche nell’ambito del Soft Signage, in quanto assicura risultati qualitativi senza confronti: cauterizzando i bordi, infatti, il taglio laser garantisce la tenuta del tessuto e facilita i processi di saldatura e cucitura. Per mostrare le infinite possibilità di personalizzazione offerte da questa tecnologia nell’ambito della comunicazione visiva su tessuto, la soluzione di punta è NRGL Textile: un sistema di taglio laser, incisione, marcatura e perforazione sviluppato per la lavorazione del materiale in rotolo. NRGL Textile è dotato di piano mobile a conveyor per la gestione delle operazioni di svolgimento e avvolgimento della bobina con un’area di lavoro che può arrivare ai 3.200x2.000 mm. Grazie a un sistema di riconoscimento ottico con Camera CCD e a un kit per taglio a registro con riconoscimento del marcatore di stampa, il sistema rileva i punti di taglio e si posiziona automaticamente, consentendo di lavorare in continuo senza alcun limite legato alla lunghezza del materiale da processare. NGRL Textile, inoltre, è ideale per quei produttori e converter che lavorano nei mercati dell’Interior Design, industriale e fashion. Accanto alla comunicazione visiva su tessuto, il laser può dare un contributo importante anche alla comunicazione “video” che è sempre più apprezzata perché capace più di ogni altra di trasmettere emozioni e suscitare immedesimazione e condivisione. In questo caso una buona rifrazione della luce è fondamentale per far risaltare messaggi, colori e immagini. BLU Line, composta da Mercury BLU, Flexi 8xx-12xx BLU e Matrix BLU, pertanto, è la perfetta soluzione per i produttori che operano nei settori della comunicazione visiva, dell’illuminotecnica e dell’Interior Decoration dove gli effetti scenografici e dal forte impatto visivo sono importanti. La serie BLU Line è una gamma di sistemi laser per il taglio e la marcatura delle lastre di acrilico in PMMA che, abbinate ai LED, garantiscono una perfetta diffusione della luce, senza ombre o riflessi, e un ridotto consumo energetico. Guardando al prossimo futuro, SEI Laser si aspetta di assistere a una crescita progressiva del mercato della comunicazione visiva su tessuto, dove le applicazioni speciali saranno sempre più richieste per consentire una differenziazione all’interno di un mercato sempre più competitivo e alla ricerca del tanto apprezzato effetto WOW. Per ricordare un caso di successo, un cliente francese dell’azienda ha sviluppato un tessuto realizzato con una microfibra di vetro, in grado di condurre la luce e garantire visibilità anche quando è buio. In questo caso, la tecnologia di taglio laser è servita per creare delle microincisioni sulla superficie della fibra e consentire la diffusione della luce. L’effetto finale è davvero “WOW!”.
Alcuni esempi di applicazioni realizzate con le soluzioni di taglio SEI Laser.
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Contenuti
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FILATI Verranno analizzate le differenze e caratteristiche tecnico/funzionali dei filati
Titolari di azienda che sono interessati a inserire nel loro business tecnologie di stampa tessile
TESSITURE Verranno spiegate le variabili che determinano la scelta della tipologia più idonea all’utilizzo finale e la “costruzione” di un tessuto FINISSAGGI Verranno esaminate le tecniche per la nobilitazione dei tessuti
Fornitori di tecnologie hardware, software e supporti che vogliono dare formazione a loro clienti o potenziali Tecnici, responsabili commerciali e operatori di settore che vogliono conoscere in dettaglio alcuni aspetti basilari del tessile
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COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Innovazione e ascolto del cliente: la ricetta di Eurmoma per restare sulla cresta dell’onda Da sempre, Eurmoma investe le proprie energie nell’aggiornamento continuo dell’offerta e nella formazione, cercando di restituire il massimo in termini di qualità ed efficienza. Forte del suo successo, il rivenditore romano guarda al futuro con ottimismo, incrementando le occasioni di dialogo con i clienti, organizzando dimostrazioni ed eventi a loro dedicati.
A sinistra, lo stand Eurmoma durante l’ultima edizione di Viscom Italia. Sopra, il management aziendale sullo stand di HOST, fiera dedicata al settore dell’Ho.Re.Ca.
Non si può dire che Eurmoma viva il successo adagiandosi sugli allori. Anzi, la ricetta vincente messa a punto dall’azienda romana, specializzata nella distribuzione di materiali e soluzioni per il mondo della comunicazione visiva, consiste in uno scoppiettante mix tra un’offerta variegata e costantemente aggiornata, un servizio cortese e puntuale e l’inguaribile tendenza a imbarcarsi in nuove sfide. Ippolito Bassani, co-fondatore di Eurmoma, e il suo instancabile team si apprestano a concludere un 2019 positivo, costellato di open house, fiere di settore e corsi di formazione in sede. Senza perdere di vista obiettivi e appuntamenti per il 2020, come ci ha raccontato Stefano Scipioni, Marketing Manager dell’azienda. Quanto conta la partecipazione a fiere ed eventi di settore? Oltre a essere una vetrina, la partecipazione alle fiere di settore è indispensabile per testare con mano l’interesse degli stampatori per i prodotti a catalogo. Per esempio, Viscom è un appuntamento fisso a cui partecipiamo ogni anno con un rinnovato entusiasmo, consapevoli dei tanti riscontri positivi che questa manifestazione continua a garantirci. Abbiamo scelto di presentarci con uno stand di grandi dimensioni, dando spazio alla nostra nuova linea di espositori in alluminio. Da tre anni a questa parte siamo presenti anche a HOST, fiera dedicata ai settori dell’hotellerie e della ristorazione (dal 22 al 26 ottobre all’interno di Fieramilano, ndr). Quello dell’Ho.Re.Ca. è un mondo in cui stiamo cominciando a muovere i primi passi, eppure l’affluenza registrata in fiera ha superato ogni nostra aspettativa e che ci fa ben sperare per gli anni a venire. Sullo stand, sep-
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PROFILI
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
pur piccolo rispetto a quello di Viscom, abbiamo portato la linea Univers System, espositori in alluminio e plexiglass sviluppati internamente da noi, che garantisce ampia personalizzazione e trova applicazione tanto nell’ambito dell’hotellerie che della ristorazione. Oltre agli espositori, abbiamo presentato i rivestimenti autoadesivi per il settore dell’interior decoration, come la linea CoverStyl, brand francese che commercializziamo, che produce pellicole autoadesive materiche molto in voga nell’ambito della decorazione d’interni per la semplicità di applicazione che le rende un’alternativa economica a opere murarie e di ristrutturazione più complesse. Oltre ovviamente a pellicole per vetri e decorativi per pareti interne a controllo solare. Quali sono i prossimi appuntamenti in cui vi vedremo coinvolti? A gennaio ci aspettano due appuntamenti importanti. Il PTE (Promotion Trade Exhibition) dedicata alla decorazione dell’oggetto promozionale e alla personalizzazione dei capi d’abbigliamento (dal 22 al 24 gennaio presso Fieramilanocity, ndr). Quest’anno introdurremo alcune novità, a partire dalle dimensioni dello stand, per far spazio alla proposta di materiali termotrasferibili per la decorazione dell’abbigliamento. Compatibilmente con i nostri impegni ci piacerebbe partecipare anche all’Albergatore Day, altra fiera dedicata all’Hospitality (dal 24 al 25 gennaio presso Roma Convention Center La Nuvola, ndr). Oltre alla partecipazione a kermesse nazionali e internazionali, quali sono le strategie adottate per capire quali direzioni prenderà il mercato? Viviamo in un’epoca in cui il cartaceo subisce la concorrenza serrata dell’online, eppure i nostri cataloghi prodotti continuano ad essere tra i più apprezzati e letti dai clienti. In particolare “I-Gioielli”, che è quello che ci contraddistingue maggiormente, anche perché molti prodotti presenti al suo interno sono di nostra produzione. Lo confezioniamo con cura, perché, per noi, oltre a essere uno strumento promozionale rappresenta un banco di prova per valutare la validità dell’offerta. Ogni anno inseriamo nuovi prodotti che abbiamo giudicato validi per testarne il riscontro da parte dei clienti, in particolare di quelli che conoscono molto bene il nostro portfolio e che sono in grado di individuare a colpo d’occhio le novità, dandoci un riscontro immediato. Una sorta di “ricerca di mercato” interna che ci aiuta a tastare il polso della situazione e capire quali prodotti potrebbero avere più successo di altri. Ovviamente, al di là del catalogo, siamo in dialogo costante con la nostra forza vendite, che ci aggiorna sugli sviluppi di ciascun prodotto. Tempo fa ci avevate anticipato l’intenzione di proporre corsi di formazione interna. Potete dirci di più? Abbiamo appena ospitato all’interno della nostra sede un corso di aggiornamento organizzato dall’Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose (AIFIL), volto a fornire strumenti tecnici e legislativi agli operatori del settore. Per quanto riguarda i nostri corsi, entro la fine dell’anno organizzeremo un corso dedicato al car wrapping.
Abbiamo scelto di limitare il numero di partecipanti per far sì che ciascun corsista venga seguito al meglio dai docenti presenti in aula, che alla fine consegneranno a ognuno un attestato di partecipazione. L’ultima settimana di marzo, organizzeremo la nostra Festa di Primavera. L’evento, della durata di una settimana, intende ispirare i clienti, mostrando loro i nuovi mercati che stiamo esplorando. Ogni giorno ci sarà un seminario dedicato ad approfondire la conoscenza di alcuni materiali presenti nella nostra gamma: soluzioni per il car wrapping, interior decoration, pellicole per vetri, pellicole rifrangenti e pellicole fashion. Inoltre, ci sarà la possibilità di incontrare alcuni dei nostri fornitori, ospiti all’interno del nostro showroom, invitati per spiegare la capacità di creare valore aggiunto delle loro soluzioni.
In alto, a sinistra, un momento del seminario AIFIL, ospitato presso la sede di Eurmoma in novembre; a destra, i partecipanti al corso tecnico-formativo Car Wrapping, organizzato dal rivenditore romano lo scorso maggio. Qui sopra, la Festa di Primavera 2019.
La differenziazione dell’offerta è il vostro fiore all’occhiello, ma quali sono gli altri elementi per restare competitivi? Crediamo fortemente che il successo derivi dalla capacità di creare relazioni autentiche e trasparenti con la clientela. Chi si affida a noi può contare su un servizio puntuale, che si articola in un’assistenza personalizzata nelle fasi di pre e post vendita. Inoltre, lavoriamo quotidianamente per implementare le tempistiche di elaborazione di un ordine, perché la velocità di consegna resta un requisito imprescindibile per un rivenditore che voglia conquistarsi la fiducia dei propri clienti. Da anni offriamo un servizio di vendita al bancone, per permettere a chi viene a trovarci in sede di ricevere la merce in pronta consegna. Infine, sul fronte dell’online, stiamo lavorando al lancio di un nuovo sito, che accoglierà l’offerta dedicata al mondo del wrapping e dell’interior decoration, per permettere agli utenti di orientarsi più facilmente all’interno della nostra vasta gamma di soluzioni. C.P.
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La sperimentazione strizza l’occhio a tessile e industrial È passato un po’ di tempo dalla conclusione di Viscom Italia, eppure le conoscenze e buone pratiche che abbiamo raccolto nel corso della fiera sono destinate ad accompagnarci ancora per molto tempo. Lo show, giunto alla sua trentunesima edizione, continua ad essere infatti un punto di riferimento per i professionisti della comunicazione visiva, in grado di offrire sempre nuove e stimolanti occasioni di approfondimento e networking e di ispirare i visitatori. Il filo conduttore di quest’anno è stata la sperimentazione in nuovi ambiti applicativi, senza dimenticare i segmenti più tradizionali. di Caterina Pucci
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La stampa su tessuto è stata una delle grandi protagoniste della manifestazione. Sullo stand di HP Italia, per esempio, i visitatori hanno avuto l’opportunità di scoprire le potenzialità della nuova serie di stampanti a sublimazione termica HP Stitch, che la redazione di WIDE aveva avuto modo di osservare in anteprima già nel corso dell’ultima edizione di FESPA e a ITMA2019. ‹‹Il nostro obiettivo è esplorare nuovi segmenti che promettono di crescere vertiginosamente nei prossimi anni – ha spiegato Roberto Giorgio, regional business manager di HP Italia –. Tutte le soluzioni della gamma HP Stitch sono progettate per soddisfare le esigenze di stampatori che hanno ancora poca dimestichezza con la stampa su tessuto, ma vogliono comunque accedere alle opportunità applicative che stanno nascendo in questo settore››. Se da un lato aumenta la sperimentazione nell’ambito della stampa su abbigliamento, dall’altro resta centrale per i costruttori lo sviluppo di tecnologie progettate per servire il sempre fiorente settore del soft signage. Il modo in cui i negozi fisici impiegheranno le nuove tecnologie determinerà la capacità dei brand di sopravvivere alla concorrenza dell’online. ‹‹Il retail del futuro trarrà nuova linfa dall’hybrid signage, ovvero integrazione tra virtuale e reale››. Questo il pensiero di Javier Lopez, Head of Vertical Solution EMEA, Business Development di OKI Europe, che sottolinea come il punto vendita fisico rimanga il mezzo di comunicazione più
potente a disposizione delle aziende, un mezzo a cui le giovani generazioni – in primis i “millennials” ma anche l’emergente “gen Z” – non sono disposte a rinunciare per il momento. Secondo Lopez un altro fattore che bisogna tenere in considerazione è il fatto che, con l’avvento del fast fashion, i brand sono chiamati a sfornare collezioni in tempi sempre più ridotti e, di conseguenza, a modificare la comunicazione in-store con maggior frequenza. Per far fronte a questa tendenza, i costruttori dovranno essere in grado di offrire soluzioni di stampa e taglio che assicurino semplicità d’utilizzo e versatilità. ‹‹Come la nuova PRO9541WT – aggiunge Lopez – che permette di effettuare la personalizzazione direttamente in store››.
più tradizionali, anche la strategia di sviluppo di Canon è volta a esplorare i segmenti in cui i volumi di stampa sono destinati ad aumentare, come ad esempio quello dell’interior decoration. Proprio dalla volontà di intercettare l’interesse dei professionisti della decorazione d’interni
Sempre più, nel soft signage a fare la differenza saranno gli investimenti in tecnologie all’avanguardia non solo sul fronte della stampa ma anche della finitura. In particolare, il laser continua a suscitare interesse per la sua capacità di garantire risultati qualitativi impeccabili. A tal proposito, tra gli espositori italiani presenti a Viscom Italia, non poteva mancare SEI Laser che, attraverso le proprie soluzioni – come NRGL Textile – offre infinite possibilità di personalizzazione agli operatori in diversi ambiti della comunicazione visiva. Molti costruttori hanno fatto dell’innovazione tecnologica la chiave della propria strategia di sviluppo anche quando si tratta di esplorare nuovi ambiti applicativi. Pur senza trascurare i segmenti
(inclusi architetti e designer) nasce l’introduzione della nuova Colorado 1650. Integrando la tecnologia Océ FLXFinish, la nuova soluzione permette di ottenere effetti lucidi e opachi su ogni singolo stampato, eliminando la necessità di cambiare tipologia di inchiostro o supporto. Nello specifico, la finitura opaca è indicata per applicazioni destinate alla decorazione d’interni, come POS e carte da parati. Pur mantenendo viva l’attenzione sulle tecnologie di produzione, Ricoh continua a investire nella diversificazione dell’offerta. In particolare nell’ambito dell’industrial, in cui si sta facendo strada negli ultimi anni, soprattutto dopo il lancio della ProT7210. La strada da fare è ancora lunga, ma
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vistidavicino Mareco Plastic punta sulla sostenibilità con le soluzioni PLEXgreen Può la plastica diventare una risorsa? Mareco Plastic con sede a Bertinoro (FC) ne è persuasa. L’azienda, che da cinquant’anni opera con successo nel settore della plastica, ha intrapreso nell’ultimo anno un percorso orientato alla sostenibilità che ha condotto al lancio di PLEXgreen. Si tratta di lastre acriliche colate, ottenute dall’utilizzo di PMMA riciclato, che possono essere riciclate all’infinito. La componente principale di PLEXgreen è lo sfrido, che viene selezionato e lavorato in conformità con la UNI-PLAST 10667/1. Le lastre conservano le caratteristiche fisiche e meccaniche del polimero vergine e la flessibilità del polimero vergine. Secondo Davide Guidi, direttore generale di Mareco Plastic, ‹‹il nostro obiettivo era offrire a un mercato piuttosto statico, come quello della plastica, un prodotto made in italy totalmente riciclabile, senza fare compromessi sul fronte della qualità. Le lastre PLEXgreen possono essere utilizzate in tutti i tipi di lavorazione, dalle più semplici alle più complesse, per creare oggetti di ottima fattura riducendo, al contempo, l’impatto ambientale››. Le lastre PLEXgreen, distribuite da Mareco Plastic, possono essere commercializzate intere, tagliate o lavorate.
Billy Technology, la stampa direct-to-object incontra le esigenze dell’industria Nata nel 1989 come realtà operante nel settore dei macchinari orafi e odontotecnici, l’azienda bresciana Billy ha fatto dell’innovazione tecnologica la chiave per aprirsi a nuovi mercati. Dapprima investendo in sistemi di fotoincisione e modellazione tridimensionale, per poi aprire nel 2001 una divisione digitale, specializzata nella distribuzione di plotter per la stampa digitale e stampanti flatbed. Con l’introduzione della nuova tecnologia per la stampa diretta su vetro, pelle, legno, plastiche e tessuto, oggi Billy punta a intercettare i segmenti della decorazione per interni ed esterni, offrendo soluzioni che rispondono agli standard produttivi e qualitativi dell’industria manifatturiera e che consentono un elevato grado di personalizzazione su oggetti, anche in copia singola.
Proposte “luminose” a marchio abcMIX e LEEED Dal desiderio di aggiungere valore esperienziale ai progetti allestitivi nascono proposte innovative come le soluzioni abcMIX, insegne composte da lettere luminose, autoportanti o scorrevoli, che possono essere montate a bandiera, a parete o sospese. I sistemi abcMIX risultano ideali per l’allestimento di fiere, centri commerciali, vetrine di negozi, esposizioni museali, edifici governativi, scuole, ospedali o per la creazione di promemoria da ufficio o espositori da banco. Mossa dalla stessa esigenza, l’azienda LEEED ha portato a Viscom i suoi nuovi totem, con cui comporre “wall” di pannelli fino a dieci moduli, sia in orizzontale che in verticale. Ciascun modulo è progettato per funzionare in completa autonomia e supportare immagini e video in parallelo.
Italian Tools, lame e fustelle per plotter da taglio orgogliosamente made in Italy Presente a Viscom con uno stand dall’eleganza minimalista, Italian Tools è un’azienda pavese specializzata nella produzione e nella distribuzione di utensili per il taglio e la fustellatura digitale. Quello della comunicazione visiva è solamente uno dei mercati in cui Italian Tools opera: è presente infatti nei settori calzature e pelletteria, plastica, arredamento, automotive, imballaggio. La produzione avviene nello stabilimento di Santa Cristina e Bissone (Pavia): questo permette all’azienda di offrire flessibilità, rapidità di realizzazione e la possibilità di progettare e personalizzare ogni strumento con il cliente. Italian Tools è una delle aziende dalla vocazione tipicamente industriale che hanno partecipato a questa edizione di Viscom Italia.
l’azienda giapponese può contare su una competenza tecnologica specialistica che le permette di soddisfare le esigenze dei nuovi mercati in espansione. Durst ha operato investimenti mirati nell’ottimizzazione dei flussi di lavoro e nello sviluppo di chimiche specifiche per ciascuna soluzione di stampa. Una strategia che ha consentito al costruttore altoatesino di finalizzare le prime installazioni italiane della nuova serie P5, presso le aziende Mitatec e Printmateria, avvenute a pochi mesi dal lancio ufficiale a FESPA 2019. ‹‹Quest’anno festeggiamo con orgoglio anche l’ingresso di Delta WT nel mercato italiano – spiega Alberto Bassanello, direttore vendite Durst Italia –. Abbiamo già installato due macchine e siamo certi che Delta WT diventerà una soluzione appetibile per i service e le cartotecniche nostrane››. Il merito va soprattutto agli inchiostri base acqua, inodore e ecocompatibili, che hanno da poco ottenuto la certificazione per imballi primari. Per tutti i costruttori, l’innovazione tecnologica resta l’elemento chiave, che non può prescindere dal rafforzamento delle
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conoscenze e la formazione dei propri interlocutori. Di questo avviso è Daniele Faoro, ad di Guandong, che ritiene che i clienti debbano essere adeguatamente formati per poter comprendere le opportunità offerte dai nuovi segmenti applicativi, non solo in materia di tecnologie ma anche di supporti e consumabili. Un altro aspetto emerso è la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, che deve necessariamente andare di pari passo con lo sviluppo di nuove tecnologie. A Viscom Italia sono molte le aziende che hanno dimostrato che far convivere gli obiettivi di sostenibilità e
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Interlem GP Omega, cambia il modo di fare Impresa nell’era digitale Competenza, esperienza e passione. Sono questi i punti cardine che definiscono la presenza di Interlem GP Omega (www.interlemgpomega.it), software house di Gallarate (VA), nel settore informatico dedicato alla gestione d’Impresa. Il team di Interlem GP Omega realizza Sistemi Gestionali completi, MES all’avanguardia per monitorare e gestire la produzione industriale e tutti gli strumenti necessari per l’impresa in un’era sempre più digitale. Intuitivi, semplici da usare e realizzati su misura delle esigenze di chi li sceglie. Il software non è più un pacchetto prestabilito ma un abito sartoriale da adeguare alle esigenze dell’azienda, nella fattispecie quella grafica e di stampa. A queste il team di Andrea Picone si rivolge. L’esperienza in Viscom è servita proprio a capire le esigenze di un mercato complesso, spesso ignorato nelle sue numerose esigenze. Il futuro è sicuramente orientato al Web-to-print, l’e-Commerce dedicato alla stampa che permette di acquisire e fidelizzare clienti in ogni momento, in qualsiasi posto e a Sistemi software completi, non frammentati. Arianna Printing, il sistema software completo per la stampa sviluppato da Interlem GP Omega, è sicuramente il fiore all’occhiello dell’anno che verrà. Numerosi i visitatori che hanno richiesto informazioni sul sistema che, a differenza di altri, include Gestionale ERP, MES, Modulo JDF e Web-to-print all in one. Così l’azienda grafica cresce e si espande grazie alle nuove tecnologie che non fanno più paura...
Eccezionale piattaforma superwide UV di altissima qualità A differenza di qualsiasi altro attualmente disponibile, Acuity Ultra offre una qualità fotografica pressoché senza precedenti fino a 400 metri quadrati all’ora, ideale per la grafica di interni di alta qualità. E con un nuovo inchiostro UV ad alta densità, i costi di produzione sono notevolmente bassi. Acuity Ultra, che è adatto per la stampa su tre rotoli contemporaneamente, nonché su immagini larghe fino a 5 m, diventa il nuovo standard in formato molto grande.
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produttività sia non solo possibile ma anche auspicabile. È il caso di MCA Digital che ha fatto della responsabilità ambientale un impegno quotidiano. Secondo Cristina Del Guasta, socio fondatore, è importante che un’azienda che si dichiara sostenibile compia delle scelte strategiche coerenti con i propri ideali. Per questo, MCA Digital promuove e commercializza tecnologie sostenibili. Per ispirare e incoraggiare un cambiamento positivo nell’intero settore, MCA Digital ha pubblicato la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità e presenterà a breve la nuova guida alla stampa di tessuti con Hp Latex e Hp Stitch, per offrire ai clienti informazioni tecniche ma anche ispirazioni nell’ambito del soft signage e della decorazione d’interni. Anche Bompan ha dimostrato attenzione alla sostenibilità, presentando la nuova generazione di soluzioni per la stampa e il taglio della serie plus dotate di nuove confezioni d’inchiostro abbinate a cartucce ecologiche riutilizzabili che assicurano un risparmio del 15% sui costi dell’inchiostro.
Viscom conferma l’avanzata di Liyu nel mercato italiano. Durante la kermesse milanese è stata venduta la 50ma stampante Liyu in Italia, a meno di due anni dall’apertura della filiale commerciale nazionale. A puntare sulla produttività della flatbed KC-LED con tecnologia UV è Digita, dinamica azienda pugliese specializzata nella stampa digitale di piccolo e grande formato per la realizzazione di cataloghi, cartelli vetrina, etichette, espositori, manifesti, personalizzazione automezzi, allestimenti fieristici, interior design e oggettistica artistica. “Da più di un decennio guardiamo con interesse le tecnologie di stampa in piano, e da circa 6 anni siamo entrati in questo mondo con un sistema flatbed UV di medie dimensioni”, racconta Fabrizio Ripesi, che insieme alla moglie Tiziana Nardelli ha fondato e gestisce l’azienda. Ed è proprio dalla collaborazione con vari artisti che per Digita si sono aperte le porte di un mondo votato alla sperimentazione. “Abbiamo sviluppato applicazioni impensabili, stampando su materiali davvero inusuali come pietre e mattoni e su supporti curiosi come le porte di un antico trullo. L’interesse del mercato è cresciuto nel tempo, e ora abbiamo picchi di lavoro che gestiamo con difficoltà. Da qui la decisione di sostituire il sistema in uso con una tecnologia più performante. E abbiamo scelto la KC-LED con piano di 2x3 m, dotata di 7 teste di stampa Konica Minolta 1024i. Uno dei vantaggi di Liyu è sicuramente l’upgradabilità del sistema che può essere potenziato in base alla crescita dei volumi. Abbiamo scelto di iniziare con una quadricromia estesa, sapendo di poter effettuare aggiornamenti nel tempo”. Tante le caratteristiche della stampante Liyu che per Digita hanno fatto la differenza, tra cui i consumi ridotti e la versatilità che permette di stampare classici supporti così come materiali particolari come legno e metalli. Liyu ha scelto Viscom per presentare in anteprima italiana la nuova stampante ibrida Platinum Q2 contraddistinta da elevata qualità e design avveniristico, oltre a prestazioni eccellenti anche in termini di produttività. E’ la prima di una serie di sistemi ibridi che verranno presentati nei prossimi mesi a conferma dell’ampiezza della gamma e dell’effervescenza del reparto R&D. Ampiezza di gamma - sistemi flatbed e ibridi con tecnologia LED o bulbo, stampanti roll-to-roll eco-solvente, UV e per stampa diretta su tessuto con finissaggio in linea - ma soprattutto customizzazione dei sistemi sono la chiave del successo di Liyu, sempre più presente non solo in ambito di visualcom ma in diversi settori industriali verticali. Ogni macchina viene infatti configurata on demand direttamente in Italia per adattarsi alle specifiche esigenze produttive del singolo cliente. Il tutto grazie alla consulenza specializzata del team di Liyu Italia e di rivenditori altamente qualificati come Colorcopy, a fianco del brand anche in occasione della kermesse milanese.
GTO, riscontro positivo a Viscom Scelta azzeccata per GTO srl, quella di esporre le macchine da stampa più richieste e apprezzate nel mondo della personalizzazione, che li ha resi tra i protagonisti di Viscom. Grazie alla loro versatilità, le macchine tampografiche, serigrafiche e per stampa a caldo permettono agli operatori la realizzazione di stampe professionali a più colori su oggetti di qualsiasi forma e materiale. E oltre a macchine standard (garantite 5 anni) l’azienda progetta impianti personalizzati secondo le esigenze delle singole richieste. “Anche quest’anno i nostri impianti ci hanno permesso di essere tra i protagonisti di questa importante fiera dedicata al mondo della comunicazione”, affermano in GTO. “Conferma ottenuta grazie al grande afflusso di visitatori allo stand, che hanno apprezzato in particolar modo la nostra scelta di personalizzare direttamente in fiera le borracce in metallo che rappresentano il vero e proprio must del momento. Un altro aspetto particolarmente gradito è stata la presenza di nostri tecnici specializzati; gli stampatori hanno avuto così l’opportunità di confrontarsi e di ricevere da loro le soluzioni migliori per realizzare anche le stampe più complicate su articoli di qualsiasi forma e materiale”.
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La tech company B2B PressUP festeggia il suo primo decennio di attività con il lancio della campagna Candyland che, attraverso una metafora onirica, punta a spiegare le strategie che l’hanno portata ad affermarsi eccellenza del web-to-print in Italia
CON LA METAFORA DI CANDYLAND, PRESSUP SPIEGA COME DARE VALORE AL MERCATO DELLA STAMPA Avete mai decorato un Pan di Spagna? Se sì, saprete che è un’arte che richiede fantasia ma anche tecnica, doti che non si possono improvvisare. Un po’ come avviene in un settore a noi più familiare come quello della stampa, dove knowhow e servizio sono fattori indispensabili per differenziarsi. Partendo da questa premessa, PressUP, con il supporto dell’agenzia Pinkommunication, ha presentato la nuova campagna di comunicazione Candyland, lanciata in occasione del 10° anno di attività e presentata all’interno del laboratorio culinario Sonia Factory, a Milano. Questa campagna disruptive gioca con una metafora dolciaria per spiegare la nuova strategia aziendale della tech company B2B, nata nel 2010 a Nepi, provincia di Viterbo. Il claim “Non accettare stampe dagli sconosciuti” ben riassume la filosofia di PressUP, che punta a dimostrare come la qualità dell’offerta ma anche del servizio siano indispensabili per
costruire la fiducia dei clienti e creare un business di successo. ‹‹In questi dieci anni il mercato del web-to-print si è trasformato in un luogo affollato, con player che spesso puntano al prezzo e clienti nomadi che guardano all’euro››, spiega Vincenzo Cirimele, CEO e fondatore di PressUP. Sin dagli esordi, l’azienda ha investito sulla digitalizzazione dei processi, che ha coinvolto tutti i reparti aziendali, inclusi il marketing e le vendite. Oggi, l’intero flusso di produzione, dall’emissione dei preventivi alle 4.000 spedizioni giornaliere, è gestito attraverso strumenti digitali. In questa logica di ottimizzazione, è nato il progetto pilota PressUP NOW che offre un servizio di consegna in giornata in alcune aree geografiche. Nel futuro, PressUP punta a operare sempre più secondo un modello platform, contrapposto a quello della pipeline. ‹‹Se da un lato la Pipeline crea valore linearmente, accentrando asset, produzione e staff come fanno catene alberghiere con immobili
e personale in tutti i continenti, dall’altro la platform orchestra le interazioni fra produttori esterni e consumatori, come fa Airbnb, che ad oggi conta zero proprietà nel mondo›› aggiunge Cirimele. Per questo, l’azienda sta investendo nella creazione di un network di partner, volto ad abbattere le barriere logistiche e geografiche. Dimostrando che stampare locale e vendere globale è possibile e proficuo. Una strategia che passa anche per iniziative concrete come la partecipazione attiva in organizzazioni internazionali come Dscoop e Impriclub. Oltre a ciò, gli investimenti in soluzioni tecnologiche all’avanguardia – che da sempre contraddistinguono il modello operativo di PressUP – si riflette nella possibilità di offrire un portfolio sempre più ampio e aggiornato che, pur non trascurando le applicazioni più tradizionali, è in grado di anticipare le tendenze e cogliere i must-have del momento. C.P.
Vincenzo Cirimele, fondatore e CEO di PressUP. In alto, lo sweet table allestito da Pinkommunication all’interno del Sonia Factory, a Milano, per lanciare la campagna Candyland.
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PROFILI
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Qualità, produttività, automazione estrema: la formula di Agfa Graphics per vincere nel wide format La riorganizzazione interna ha portato l’azienda belga – e la sua filiale italiana – a strutturare strategie specifiche per ciascuna linea di prodotto, che si sono rivelate vincenti per attrarre nuovi clienti, in segmenti in cui la digitalizzazione si sta facendo strada, come il packaging Per risultare vincente, oggi, un costruttore deve essere in grado, da un lato, di rinnovare la propria offerta tecnologica, dall’altro, di apportare cambiamenti alle strategie di approccio al mercato. Su questa premessa si fonda la decisione di Agfa Graphics che, alla fine dell’anno scorso, ha avviato una profonda ristrutturazione interna che ha coinvolto entrambe le divisioni aziendali, quella medicale e quella delle arti grafiche. Per quel che riguarda quest’ultima, il nuovo assetto prevede la creazione di due business unit con personale e obiettivi distinti, dedicate rispettivamente alla prestampa e ai processi di stampa a getto d’inchiostro. L’unità dedicata all’inkjet è a sua volta suddivisa in due divisioni dedicate, rispettivamente, alla stampa di grande formato e alle applicazioni industriali. Secondo Massimo Costa, Inkjet Sales Manager di Agfa Graphics, la trasformazione in atto è volta a focalizzarsi sulle specifiche linee di prodotto, elaborando strategie più incisive. ‹‹In un certo senso, la divisione italiana di Agfa ha anticipato il cambiamento poi confermato dalla casa madre belga, procedendo già nel 2017 alla ridefinizione di ruoli e obiettivi e identificando all’interno del personale due team dedicati rispettivamente all’ambito della prestampa e all’inkjet. – spiega Costa. ‹‹Da tre anni il team italiano lavora specificamente sul grande formato e questo ci ha permesso di elaborare strategie più efficaci per ciascuna soluzione, dando ottimi riscontri sul fronte delle vendite››. Chiaramente questa ripartizione non esclude la possibilità di integrazione tra l’ambito del wide format e dell’industrial. Lo dimostra l’impegno profuso sul fronte della ricerca e sviluppo, dove buona parte del lavoro si concentra sullo sviluppo di inchiostri compatibili con una vasta gamma di materiali. A tal proposito, secondo Costa, ‹‹le nostre chimiche proprietarie assicurano un gamut esteso e una qualità elevata, che abbiamo definito “simil offset”. Grazie all’alta pigmentazione, questi inchiostri consentono di ridurre i consumi, senza compromettere il risultato di stampa. Recentemente, abbiamo ottenuto la certificazione GREENGUARD GOLD. Una bella notizia che conferma la validità del nostro lavoro e, contestualmente, apre nuovi scenari nell’ambito della stampa di packaging››. Pur essendo ancora scarsamente digitalizzato, quello del packaging è infatti un mercato che assicura margini di crescita interessanti. È un segmento che Agfa segue da tempo, tanto che i miglioramenti raggiunti hanno portato recentemente l’azienda a effettuare numerose installazioni presso aziende cartotecniche e scatolifici su tutto il territorio nazionale. Forte del successo già ottenuto da Jeti Tauro H2500 LED, l’anno scorso Agfa Graphics
Massimo Costa, Inkjet Sales Manager di Agfa Graphics.
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PROFILI
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Giorgio Petrollo, direttore generale di PRiNKO.it, accanto alla Anapurna H3200i LED. Sotto, Jeti Tauro H3300 LED.
ha lanciato Jeti Tauro H3300 LED, una soluzione in grado di stampare su una vasta gamma di materiali sia rigidi che flessibili, perciò particolarmente indicata al mondo della cartotecnica. Oltre a garantire qualità, la nuova macchina assicura affidabilità e produttività che consentono di affrontare efficacemente i picchi di produzione. Il curing UV-LED, inoltre, permette di stampare su materiali termosensibili, come il cartone ondulato, e garantisce un’asciugatura rapida, riducendo i tempi di attesa. ‹‹Jeti Tauro H3300 LED è la nostra top di gamma e uno dei prodotti di maggior soddisfazione a livello mondiale per Agfa. Ad oggi, in Italia, ne abbiamo installate quattro: una presso Cartotecnica Rigon, storica azienda veneta specializzata nella produzione cartotecnica; una presso Digital Point, azienda di Perugia che lavora con grandi volumi legati all’ambito della grande distribuzione. E infine, due presso Pixartprinting, che abbiamo installato rispettivamente alla fine del 2018 e a luglio di quest’anno e che attualmente sono pienamente operative – osserva Costa. ‹‹Per uno stampatore come Pixartprinting, abituato a processare volumi importanti e molto differenziati, Jeti Tauro H3300 LED è la soluzione ideale, perché permette di stampare al massimo della velocità, su qualsiasi tipo di materiale e con qualsiasi tipologia di inchiostro. Inoltre, le due macchine sono completamente intercambiabili, il che garantisce il massimo della flessibilità, che per un online printer è un requisito fondamentale. Ultimo, ma non meno importante, la tecnologia del “thin ink layer” ha abbassato il costo di produzione in funzione dei volumi di produzione complessivi››. Gli stampatori che vogliano fruire dei vantaggi della stampa digitale anche con un investimento iniziale contenuto, possono inoltre prendere in considerazione l’ampia gamma di soluzioni mid-range presenti in portfolio, sfruttando la possibilità di investire nell’usato o eseguire tradein grazie alla finanziaria interna Agfa Finance. ‹‹A Viscom abbiamo presentato una delle nostre soluzioni di fascia media che ci rendono più soddisfatti: Anapurna H3200i LED che permette di sfruttare a pieno il formato 3,2 m sia nella stampa flatbed che in quella roll-to-roll – conclude Costa. ‹‹Una macchina che da un punto di vista qualitativo e produttivo mantiene un valore nel tempo e che è pensata per una clientela di stampatori di medie dimensioni, che abbiano la necessità di stampare sia su supporti rigidi che flessibili, mantenendo invariata la qualità del prodotto finale››. Tra gli stampatori che hanno scelto di affidarsi a questa soluzione figura Selegrafica80. Complice la scelta di lanciarsi sul web con il brand PRiNKO.it, l’azienda romana ha visto crescere il proprio bacino
d’utenza. La necessità di soddisfare una clientela variegata, garantendo tempi di consegna estremamente ridotti e qualità ineccepibile, ha reso indispensabile investire in una soluzione produttiva e flessibile come Anapurna H3200i LED. A supporto delle soluzioni inkjet per il grande formato, Agfa ha scelto di puntare sull’automazione, investendo nel perfezionamento del proprio software per la gestione del flusso di lavoro Asanti. Ottimizzato per l’industria 4.0, Asanti semplifica la gestione delle operazioni di stampa e supporta lo standard JDF, normalizzando le operazioni ripetitive e riducendo il rischio di errori. Una caratteristica oggi apprezzata prevalentemente dagli online printers, ma che diventerà sempre C.P. più cruciale negli anni a venire.
Pixartprinting installa due Agfa Tauro H3300 LED Sono installate ed entrate in produzione nel reparto stampa rigido di Pixartprinting due Tauro H3300 LED in configurazione semi-automatica. La prima Tauro è stata installata alla fine del 2018 ed è poi stata affiancata dalla seconda unità arrivata a fine luglio di quest’anno. Pixartprinting dopo un’attenta analisi e verifica delle varie offerte e proposte disponibili sul mercato ha puntato decisamente sulla soluzione proposta da Agfa per rinnovare il reparto stampa dei materiali rigidi. La Tauro H3300 di Agfa è stata così scelta per la possibilità di garantire uno standard qualitativo e produttivo su tutte le tipologie di materiali da stampare, per un minor costo di produzione e un incremento della capacità produttiva. Nella scelta hanno così pesato il formato di stampa da 3,3 m che permette la stampa sul formato lungo di pannelli standard da 3x2 m, la tecnologia di stampa con asciugatura UV LED e le prestazioni di velocità date da un carro di stampa dotato di ben 60 teste di scrittura. Altro elemento fondamentale nella scelta la possibilità garantita dall’inchiostro LED, sviluppato in casa Agfa, di ottenere un’asciugatura perfetta anche alle più alte velocità e su tutti i materiali, così come l’aver riscontrato che lo stesso inchiostro può garantire le fasi successive di lavorazione – quali per esempio taglio, cordonatura e verniciatura – sui diversi tipi di materiali. In questo modo le due Tauro diventano assolutamente intercambiabili e permettono veloci riprogrammazioni di produzione senza attese, anche durante le operazioni di manutenzione, che sono sicuramente importanti per aziende come Pixartprinting che fanno della programmazione di produzione uno degli elementi chiave del loro successo. Il risultato concreto di tutto questo è una produzione media giornaliera di 2.200 mq stampati per macchina. Di fondamentale importanza anche il software di gestione della stampa Agfa Asanti per la sua totale integrazione nel flusso di lavoro di Pixartprinting e la gestione automatizzata e integrata dei dati di produzione che risponde in toto ai criteri richiesti dall’Industria 4.0.
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TECNOLOGIE
COME ACCELERARE LA PRODUTTIVITÀ: È TUTTA UNA QUESTIONE DI TEMPO Se gestisci o lavori in un’azienda di stampa di grande formato o di sign & display, sai quanto tempo viene impiegato nei numerosi processi interni. La fase di progettazione è uno di questi. Hai mai calcolato il numero di ore necessarie a concludere un lavoro? Se la risposta è sì, avrai sicuramente cercato delle soluzioni per ottimizzarlo. Dopotutto, il tempo è denaro. Saprai, quindi, che esistono soluzioni software per limitare questo problema e per semplificare e ridurre il flusso di lavoro necessario per passare dalla fase di progettazione alla produzione. L’offerta dei principali fornitori continua ad arricchirsi di prodotti con funzionalità che soddisfano pienamente le esigenze endto-end. Ad esempio, offrono un potente motore RIP a 64 bit, che garantisce una velocità senza pari. Questo, assieme a una serie di funzioni che ottimizzano il tempo, garantisce delle funzionalità senza precedenti, soprattutto in fase di progettazione. Dal punto di vista aziendale, ciò significa superare
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le aspettative dei clienti in caso di modifiche e massimizzare la produttività, migliorando così i profitti. I fornitori più lungimiranti continuano a guardare avanti offrendo soluzioni a valore aggiunto che consentono di risparmiare ancora più tempo tra la fase di design e quella di stampa; ad esempio rendendo disponibili dei database che forniscono un catalogo di template per il sign & display molto ampio e aggiornato. Essendo stato progettato per essere efficiente permette di scaricare e posizionare rapidamente loghi, font o wrap ad alta risoluzione. I lavori vengono progettati e prodotti più rapidamente, permettendo un più rapido passaggio a quello successivo. Probabilmente hai già risparmiato tempo adottando tali strumenti. Poiché, però, con il passare del tempo – o per la mancanza di esso – qualche problema c’è sempre, vorrei incoraggiare a tenere d’occhio alcune tecnologie rivoluzionarie che potrebbero aiutare a risolvere lo spreco di
tempo. Assistiamo sempre più spesso ai passi che le tecnologie come la realtà aumentata (AR) e l’intelligenza artificiale (AI) stanno compiendo nel settore del sign e della stampa di grande formato. Sebbene sia ancora improbabile nell’immediato futuro, l’AI ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui il sign & display è progettato. Ciò potrebbe includere la capacità di aiutare i progettisti suggerendo migliori font, immagini e layout, che a loro volta potrebbero essere impiegati nell’automatizzazione del processo di progettazione e per migliorare la produttività delle aziende di stampa di grande formato e del sign & display.
Il tempo è un bene prezioso, ancora di più quando si tratta di affari. La chiave per il successo non è passare il tempo ma investirlo.
Quindi, se pensi di impiegare più tempo del necessario nella fase di progettazione, forse è tempo di cambiare, perché alla fine della giornata non puoi recuperare il tempo perduto, puoi solo cercare di fare meglio nel futuro. Marc Hermans, direttore vendite EMEA di SAi march@thinksai.com
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SAI DAVVERO COSA SUCCEDE QUANDO STAMPI
LA CERAMICA? di Elena Panciera
I mattoni e le statuine in porcellana della nonna, in fondo, hanno qualcosa in comune: una storia millenaria e affascinante, un processo produttivo complesso, e le stesse materie prime, o quasi. Stiamo per vedere come si produce la ceramica, il minimo comune denominatore di mattoni, statuine e… piastrelle.
La produzione della ceramica è molto antica. Ben presto l’uomo si è accorto che l’argilla bagnata è malleabile e può essere lavorata facilmente con le mani, mentre quando è asciutta diventa rigida. Quando invece viene cotta ad alta temperatura subisce una trasformazione irreversibile, e diventa solida e compatta in modo permanente. I primi manufatti in argilla risalgono al periodo neolitico, quando vasi, piatti e bicchieri venivano cotti direttamente sul fuoco. In questo articolo cercheremo di capire meglio cos’è la ceramica, come viene lavorata e decorata. Ovviamente, anche in questo caso c’entra la stampa a getto d’inchiostro. Per circoscrivere un pochino l’argomento, ci occuperemo soprattutto di piastrelle, ovvero di produzione e decorazione di oggetti piani. Di stoviglie, ceramica funzionale e sanitaria parleremo un’altra volta. Questo settore è molto specialistico, è difficile entrarci senza competenze elevate e investimenti importanti (alla fine dell’articolo avrai capito il perché). Per questo, se lavori nelle arti grafiche, difficilmente ti occuperai di decorazione industriale ceramica. Se hai una stampante flatbed magari ti capiterà di stampare piastrelle decorative, ma difficilmente questo sarà il tuo business principale. Eppure ti invito a continuare a leggere, per due motivi: il primo è che l’Italia è tra i maggiori produttori di ceramica al mondo, leader nei prodotti di alta gamma, nell’estetica di superficie, nel valore delle quantità esportate e nelle tecnologie; il secondo è che in questo settore l’inkjet è penetrata in modo rapidissimo e capillare. In meno di dieci anni dalla comparsa di questa tecnologia nel settore si è arrivati a una diffusione di oltre il 95% nei mercati “maturi” come Italia o Spagna. Come sempre, ci sono alcune domande-guida che hanno fatto e fanno da filo conduttore in questo articolo:
Foto: Depositphotos.
• Qual è la destinazione d’uso del prodotto finito? • Dove verrà usato il prodotto finito? • Che resistenze sono necessarie? • Quali lavorazioni sono necessarie per arrivare al prodotto finito? • Quali tecniche di decorazione posso usare? 58
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Foto: Marazzi Group.
CERAMICA
Volume d’affari di decorazione analogica e digitale nel mondo ceramico (milioni di euro) 2012 Smaltatura e decorazione tradizionale Decorazione digitale Totale smaltatura e decorazione
2013
181.4 119.6 32.7 145.8 314.1 265.4
2014
2015
103 115.9 187.4 193.2 90.4 309.1
2016
2017
2018
135.2 173.5 308.7
143.8 171.7 184.8 156.1 328.6 327.8
Fonte: ACIMAC.
La composizione del corpo ceramico Le materie prime che servono a produrre le piastrelle di ceramica sono di origine minerale. Vengono usati principalmente silicati: argille, le cui proprietà plastiche permettono la formatura; quarzi, che aiutano a mantenere la forma in cottura; feldspati, che favoriscono la fusione delle argille e quindi vengono usati per ridurre la temperatura dei forni. A questi si aggiungono eventuali additivi chimici che servono al modellamento. La quantità e il tipo di
materie prime determinano la composizione e il colore del corpo ceramico. A seconda delle proporzioni di argilla (rossa perché contiene ferro) e di caolino (bianco), il corpo ceramico può essere da rosso-bruno, come le terrecotte, a bianco, come le porcellane. Dal giusto dosaggio dei componenti non dipende solo il colore, ma anche le caratteristiche e le resistenze del prodotto finito. È molto importante calcolare le giuste proporzioni delle materie prime, tenendone in considerazione sia le caratteristiche fisiche sia le proprietà chimiche. Tutte queste caratteristiche danno origine a tipologie di prodotti ceramici anche molto diverse tra loro: dai mattoni in laterizio alle lame dei coltelli più in voga del momento.
Contributo tecnico e scientifico di Alberto Annovi (responsabile tecnico del Gruppo TecnoFerrari), Gian Paolo Crasta (direttore marketing e comunicazione di ACIMAC), Gian Mario Guidotti (direzione tecnica di SACMI), Antonio Licciulli (professore di Scienza e tecnologia dei materiali, Università del Salento).
Foto: Lia Lovisolo/LIADESIGN.
La lavorazione di piastrelle ceramiche oggi è principalmente industriale. Le aziende produttrici si chiamano “ceramiche”; le loro linee di produzione sono estremamente produttive e richiedono competenze tecniche specifiche, spesso custodite gelosamente. Non parleremo di stampa organica (tipo UV o UV LED) ma di stampa ceramica. Seguiremo una linea di produzione industriale, che usa inchiostri inorganici che che hanno bisogno di una cottura.
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Fonte: SACMI, Tecnologia ceramica applicata, p. 337.
CERAMICA
Pasta porosa
Colorata
Bianca
Terrecotte (maiolica)
Non rivestite
Faenze
Rivestite
Laterizi
Non rivestiti
Gres sanitari
Rivestiti
Terraglie forti Terraglie deboli
Pasta compatta
Colorata
Bianca
Rivestite e non
Gres
Rivestiti
Gres
Non rivestiti
Porcellane
Rivestite
Porcellane (biscuit)
Non rivestite
Non è semplice classificare i diversi tipi di prodotti ceramici tradizionali. Oltre alle piastrelle, abbiamo prodotti strutturali come mattoni, grondaie, condotti per fognature, tegole, canne fumarie, stoviglie, sanitari, porcellana elettrica, porcellana decorativa, protesi dentali. Di recente sono comparse sul mercato anche le cosiddette “ceramiche avanzate” o “ceramiche tecnologiche”: materiali altamente ingegnerizzati dalle prestazioni eccezionali, secondo la definizione ISO (TC 206).
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Classificazione dei prodotti ceramici tradizionali
La preparazione del corpo ceramico
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La piastrella è sempre composta da una base, detta corpo ceramico. Talvolta questo corpo può essere rivestito con uno smalto. La decorazione a stampa è parte di questo rivestimento. Sia il corpo ceramico che il rivestimento vengono realizzati con impasti di materie prime minerali, che poi vengono cotti perché si possano fondere insieme. La prima operazione da compiere quindi è determinare la ricetta: le materie prime che servono per comporre il corpo vanno scelte, pesate e mescolate. Poi vanno macinate in mulini a biglie: l’obiettivo è ottenere sospensioni perfettamente miscelate dalla granulometria controllata e omogenea. Più omogenea è la dimensione delle particelle, più semplice sarà il successivo
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DEPOSITO MATERIE PRIME DOSAGGIO MACINAZIONE
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ATOMIZZAZIONE GRANULAZIONE
MISCELATORE
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DEPOSITO GRANULATO MEDIO
SETACCIATURA
▼
DEPOSITO GRANULATO GROSSO
▼
STOCCAGGIO POLVERI ATOMIZZATE
MISCELAZIONE
▼
▼ PRESSATURA ESSICCAMENTO
▼ STOCCAGGIO COTTO
SMALTATURA
PREPARAZIONE SALI SOUBILI
▼
caso la superficie della piastrella non sarà piana, ma avrà quella che si chiama “struttura”, ovvero una texture tridimensionale. Le presse sono tra i macchinari più dispendiosi dell’intero processo ceramico, in termini di energia: basta pensare che una pressa isostatica esercita sulla piastrella una pressione di oltre 10.000 kN, cioè fino a 480 kg/ cm². Viene applicata in modo uniforme in tutte le direzioni, così da ridurre la possibilità che si creino microfratture e difformità di densità. Foto: Intesa SACMI.
Il processo di lavorazione delle piastrelle in gres porcellanato Fonte: SACMI, Tecnologia Ceramica Applicata, pag. 337.
STOCCAGGIO CRUDO COTTURA STOCCAGGIO COTTO SCELTA IMBALLAGGIO
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LUCIDATURA SCELTA
MAGAZZINO
processo di formatura. Ogni tanto per migliorare la miscelazione di un lotto (batch) è necessario aggiungere acqua. Questo processo è chiamato macinazione a umido e la miscela liquida che ne risulta slurry o slip. L’acqua in eccesso viene filtrata e lo slurry viene pompato in un essiccatore. Le gocce semiliquide vengono riscaldate da una colonna di aria calda, formando piccoli grani di dimensioni e forme controllate. La macinazione può avvenire anche a secco. In questo caso la granulazione avviene in un secondo momento: viene aggiunta acqua agli ingredienti già macinati e lo slurry viene quindi spruzzato
in un flusso di aria calda ad alta pressione e velocità che lo essicca e ne atomizza il contenuto solido.
La formatura e l’essiccazione Alla polvere prodotta dall’atomizzatore a questo punto deve essere data una forma. La formatura può avvenire in diversi modi: le piastrelle di solito vengono pressate, e in alcuni casi estruse. Nel primo caso, grani vengono pressati spesso a secco, così che assumano la forma, la misura e lo spessore desiderati. La polvere, ancora umida perché contiene un legante organico o acqua, passa da una tramoggia a uno stampo liscio oppure lavorato. In questo
Di recente sta prendendo piede un altro tipo di pressa, a nastro, meno energivora dell’altra. Il soffice viene fatto passare fra due nastri che lo compattano progressivamente fino a quando raggiunge lo spessore voluto. Con questo processo si ottengono lastre di grandi dimensioni, che vengono tagliate successivamente, prima o dopo la cottura. Dalla pressa, isostatica o a nastro che sia, esce la lastra ancora umida: va asciugata gradualmente in essiccatoi continui a tunnel o verticali, per evitare che si formino crepe. L’essiccazione può richiedere diverse ore.
La smaltatura A questo punto la piastrella è pronta per essere smaltata: il rivestimento deve essere perfettamente coprente e omogeneo. Per questo è
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Foto: Intesa SACMI.
Foto: Greslab.
Le nuove tecnologie di smaltatura digitali nelle ceramiche sono integrate con quelle tradizionali.
La pressatura è un processo ormai altamente automatizzato.
fondamentale trovare la ricetta dello smalto che si combini perfettamente con la tecnica di smaltatura usata: bisogna calibrare attentamente pigmenti e legante (binder). Il procedimento per preparare lo smalto è simile a quello che serve a preparare il corpo ceramico: vengono calcolate le quantità di materie prime necessarie per ricoprire un lotto, che poi vengono pesate, mescolate e macinate a umido o a secco. Per ottenere la giusta viscosità viene quindi aggiunto un legante, solitamente a base acquosa. Ci sono vari modi per applicare lo smalto: con il metodo a centrifuga o a disco viene applicato con un disco rotante che lo rovescia sulla superficie; con il metodo a vela viene fatto cadere sulle piastrelle che passano su un nastro trasportatore; può essere anche spruzzato con un aerografo. Infine, lo smalto può essere applicato anche con teste di stampa inkjet studiate per eiettare grandi quantità di materiale (abrasivo, ovviamente, dato che è composto da particelle minerali in sospensione) ad alta frequenza, senza rovinarsi e garantendo una copertura perfetta. Questa soluzione tecnologica non è ancora pienamente efficace: si sta
ancora studiando e provando. Esiste anche la smaltatura a secco: vengono applicate sulla superficie della piastrella smaltata a umido polveri, fritte sminuzzate (materiali vetrosi) e smalti in grani. Dopo la cottura, le particelle di smalto fondono l’una nell’altra e danno origine a una superficie simile al granito.
La decorazione analogica e digitale: inchiostri e stampanti A questo punto del processo la piastrella può essere decorata in modo analogico o digitale. Nel primo caso viene usata la tecnica serigrafica o quella a rullo: gli inchiostri vengono fatti passare attraverso un telaio grazie a una racla o fatti aderire a rulli in silicone che li trasferiscono quando toccano la piastrella. Nel secondo caso viene usata una stampante inkjet caricata con inchiostri a pigmento ceramico. In entrambi i casi è cruciale la formulazione degli inchiostri, che sono molto diversi da quelli usati nelle arti grafiche. Innanzitutto, i pigmenti sono più grandi e pesanti rispetto a quelle che compongono, per esempio, un inchiostro UV o a solvente. Per questo vanno tenuti alla temperatura corretta e costantemente in sospensione all’interno del legante, che di
solito è a base solvente: nelle stampanti per la ceramica (come in quelle per il vetro) i contenitori di inchiostro possono avere degli speciali mulini (tipo le fruste da cucina) che agitano il contenuto. Anche all’interno della macchina il sistema di circolazione dell’inchiostro è fondamentale, così come quello di pulizia. In un processo industriale ad altissima produttività come quello ceramico, le stampanti migliori sono quelle che garantiscono la massima produttività: questo si traduce in velocità di stampa e capacità di eiettare grandi quantità di liquido, certo, ma anche in resistenza e solidità, rapidità di pulizia e facilità di manutenzione. In questo settore la definizione di stampa richiesta è mediamente più bassa rispetto ad altri settori: 360×360 dpi è considerata una risoluzione accettabile. Questo è dovuto anche al fatto che gli inchiostri ceramici hanno un’ulteriore grande differenza rispetto a quelli organici: devono subire un processo di cottura ad altissima temperatura per fissarsi al supporto. La cottura li trasforma in due modi: le gocce si fondono tra loro, perdendo un po’ di definizione, e anche il colore cambia a volte anche in modo sostanziale. Per questo motivo il lavoro di campionatura e gestione
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Foto: Greslab.
Il controllo qualità è una fase fondamentale del processo di lavorazione della ceramica.
qui ci metterei foto tipo questa con lastra che esce dalla macchina. Questa trovata su besidebathrooms uno dei link che hai messo in fondo
velocità della linea di produzione solitamente viene dettata dalla velocità della pressa. Il processo di decorazione inkjet è delicato: vanno controllate diverse variabili per limitare gli errori e le imperfezioni: il calore della superficie da decorare, la sua umidità, la presenza di polvere. Di una stampante per ceramica vanno considerati anche il sistema elettronico, che deve essere particolarmente performante, il RIP e il software di color management.
La cottura
Temperatura zona superiore Temperatura zona inferiore
TEMPO
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e grigi. Le stampanti inkjet usate nel settore ceramico sono solitamente single pass: questo garantisce un’adeguata velocità di stampa. Le linee di produzione moderne lavorano su tre turni, ininterrottamente, sette giorni su sette. Per questo hanno una produttività molto alta: da 15.000 a 25.000 metri quadrati al giorno. Le velocità di produzione variano da un minimo di 10 metri al minuto (il minimo per le lastre) a un massimo di 70 metri al minuto (il massimo per le piastrelle da parete). La
TEMPERATURA
Fonte: SACMI, Gres porcellanato.
del colore, in questo settore, è di importanza assoluta. Infine, bisogna tenere presente che gli inchiostri usati nelle ceramiche non seguono la quadricromia tipica delle arti grafiche (CMYK). I motivi sono diversi: un po’ perché è difficile realizzare questi colori e mantenerli dopo la cottura; un po’ perché tradizionalmente il gusto estetico legato alle piastrelle porta alla scelta di colori naturali, a imitazione di pietre e legni. Di fatto, in una stampante ceramica capita quindi spesso di trovare tutti i canali colore caricati con marroni
Dopo la smaltatura e la decorazione, la piastrella deve essere scaldata intensamente per indurirsi e assumere la porosità e le resistenze desiderate. Per esempio, più alte sono le temperature di cottura e più impermeabile sarà la piastrella. Il processo di cottura è una delle fasi più delicate di tutta la lavorazione: se non viene gestita correttamente si rischia la rottura di interi lotti di produzione. Ogni ceramica custodisce i propri segreti di gestione del forno. Ricordiamo che la cottura può avvenire a temperature più basse rispetto a quelle normalmente richieste dai silico-alluminati di cui sono composte le argille grazie alla
Il processo di cottura della piastrella ceramica in gres porcellanato è molto complesso, ed è ciò che permette la trasformazione delle materie prime (argille, feldspati e quarzi). A circa 100°C evapora l’acqua, a 500°C viene eliminata anche l’acqua contenuta nelle argille. A 800°C il caolino si trasforma in metacaolino, che poi diventa spinello e mullite primaria. A più di 900°C i feldspati si fondono: il composto ora è vetroso, fluido, viscoso e reagisce con il quarzo. A circa 1.050°C avviene la prima riprecipitazione e il silicio alluminato si trasforma in mullite secondaria. A 1.200°C l’impasto è viscoplastico, malleabile: a questo punto può iniziare il raffreddamento, e quindi l’indurimento. La mullite secondaria riprecipita. Sotto i 550°C avviene la transizione vetrosa: è una fase delicata, il materiale diventa rigido e fragile. Per questo bisogna rallentare il raffreddamento, così da evitare la rottura per shock termico. Le piastrelle vengono fatte stazionare in una zona del forno, oppure, se sono in un forno tunnel, vengono raffreddate in modo controllato. Quest’ultimo tipo di forno può essere lungo diverse decine di metri (fino a 100), oppure può sfruttare una logica multipiano. A questo punto le piastrelle vengono raffreddate progressivamente, fino a raggiungere la temperatura ambiente.
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Tipi di piastrelle ceramiche Tipo di piastrella
Caratteristiche
Formati e utilizzi
Piastrelle per rivestimenti
Piastrelle pressate a secco e smaltate con porosità alta. Possono avere una cottura singola o doppia (biscotto).
Usate soprattutto per muri interni. Solitamente hanno forma rettangolare o quadrata, da 10×10 a 35×70 cm.
Piastrelle per pavimenti
Piastrelle con porosità media o bassa. Il corpo, in gres porcellanato, vetrificato o smaltato, può andare dal bianco all’ocra e fino al marrone scuro; ha una grana fine e omogenea. La finitura dello smalto può essere lucida o opaca.
Usate per pavimenti interni. Alcuni modelli, resistenti al gelo, al ghiaccio e all’abrasione, possono essere usati anche per esterni. Solitamente quadrate, le misure vanno da 30×30 a 90×90 cm.
Gres porcellanato
Piastrelle pressate a secco e cotte una sola volta, con porosità bassa. Possono essere smaltate o meno.
Sono generalmente squadrate. I formati standard vanno dai 15×15 ai 60×120 cm.
Lastre
Lamine ceramiche pressate senza usare forme tradizionali e cotte in forno a rulli. Sono entrate da poco nel mercato.
Usate per pavimentazioni esterne, muri esterni, o in locali industriali. Estremamente sottili (3-5 mm) e flessibili, vengono prodotte in grandi dimensioni, fino a 160×480 cm.
La tecnologia inkjet è versatile e attinge alla millenaria tradizione ceramica.
Foto: Tecnoferrari
La gamma cromatica delle piastrelle ceramiche è legata ai colori della terra: grigi, marroni. Due esempi dalla collezione Treverkmust di Marazzi Group.
presenza di fondenti nell’impasto: non servono quindi 2.000°C, ma bastano dai 1.000 ai 1.300°C. La cottura delle piastrelle può essere singola o doppia. Quest’ultima tecnica, praticamente l’unica fino agli anni ’60, è ormai poco diffusa in Italia perché dà origine a prodotti ceramici di qualità inferiore. Viene usata ogni tanto per le piastrelle preparate con macinazione a secco, usate per i rivestimenti: vengono cotte una prima volta a bassa temperatura prima di essere smaltate e cotte nuovamente. La prima cottura, chiamata “biscottatura”, avviene a circa 1.000°C e rimuove le sostanze volatili dal materiale ed evita che si ritiri, che si restringa. Il prodotto di questa prima cottura è detto “biscotto”, e viene quindi
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Piccolo glossario dei materiali, delle proprietà e delle tecnologie cotto nuovamente a circa 950°C insieme allo smalto in un processo chiamato “gran fuoco”. Entrambe le cotture hanno luogo in forni continui, detti anche “forni continui a rulli”. Le piastrelle che richiedono la monocottura sono le più diffuse e solitamente sono preparate con macinazione a umido. In questo caso vengono usati forni a rulli, al cui interno le piastrelle si muovono su un nastro trasportatore. I tempi di cottura in questi forni possono essere anche molto brevi: possono bastare dai 30 ai 50 minuti a temperature che vanno dai 1.060 ai 1.250°C. Prodotti complessi che prevedono l’applicazione di lustri, oro o platino possono subire anche due o tre cicli di cottura a diverse temperature: la cottura che prevede l’applicazione di questi materiali nobilitanti si chiama “terzo fuoco”.
Il taglio e il controllo qualità Nel caso in cui le piastrelle prodotte siano di grandi dimensioni, a questo punto può avvenire il processo di taglio. Viene fatto con la stessa strumentazione che viene adottata nel mondo dei materiali lapidei: macchine dotate di dischi diamantati che tagliano le piastrelle della dimensione desiderata. A questo punto vengono fatti i test che servono a verificare le resistenze e la qualità dei prodotti. Le piastrelle devono rispecchiare gli standard definiti dalla normativa UNI EN 14411:2016 Piastrelle di ceramica - Definizioni, classificazione, caratteristiche, valutazione e verifica della costanza della prestazione e marcatura, che definisce i termini e specifica le caratteristiche per le piastrelle di ceramica prodotte con estrusione e pressatura a secco, usate per pavimentazioni interne, esterne o pareti. Se lo fanno e superano i test, vengono ordinate, classificate, imballate e spedite in tutto il mondo. Pronte per diventare una parte fondamentale della vita di tutti noi. La ceramica è una certezza, dal Neolitico in poi.
Atomizzatore: strumento usato per nebulizzare ed essiccare sospensioni liquide. Atomizzazione, essiccazione o spray-drying: processo di nebulizzazione ed essiccamento di sospensioni liquide. Bicottura: quando il green viene sottoposto a una doppia cottura, prima e dopo la smaltatura. Può essere “rapida”, con entrambi i cicli termici inferiori a un’ora, oppure “lenta” o “tradizionale”, in cui entrambi i cicli sono di alcune ore. Biscottatura: la prima cottura di alcuni prodotti ceramici. Le piastrelle che risultano da questa lavorazione hanno resistenze basse, per questo è ormai poco diffusa in Italia. Biscotto: semilavorato poroso, non ancora smaltato, che risulta dalla prima cottura a temperature relativamente basse (750-950°C). Biscuit: porcellana non verniciata che prevede una duplice cottura ad alte temperature (1.300°). Body o corpo ceramico: la parte non superficiale della piastrella, il supporto che può essere decorato con smalto e stampa. Compattato: il primo prodotto che risulta dalla formatura: è composto di polveri. Corpo ceramico: v. body. Formatura: viene condotta per pressatura idrostatica, pressatura a rulli, estrusione o colaggio. Nel caso delle piastrelle ceramiche i processi sono solitamente i primi tre. Fritta: pasta vetrosa che si forma dalla fusione di silicati, borati, fluoruri e feldspati; macinata, è usata per la preparazione di rivestimenti vetrosi. Glaze, rivestimento o smalto: l’involucro che toglie la permeabilità alle paste tenere, dà levigatezza a quelle dure, ricopre il corpo delle argille colorate; può essere trasparente o colorato. Granulazione: processo di trasformazione da slurry a grani pronti per la formatura. Avviene in un atomizzatore. Greificazione: sinterizzazione del gres porcellanato: nella cottura di questo materiale precede la fusione e consiste nella saldatura dei granuli fra loro; aumenta la resistenza meccanica e l'impermeabilità del pezzo. Gres: ceramica caratterizzata da un impasto colorato e compatto ottenuto usando argille con un basso punto di fusione. Granfuoco o grande fuoco: la seconda cottura della ceramica. Cottura ad alta temperatura delle decorazioni dipinte o stampate con colori non fusibili su coperte o smalti crudi. Procedimento ormai obsoleto. Green o verde: il compatto di sufficiente resistenza che si ottiene dalle miscele secche o umide pressate. Lustro: tecnica decorativa che permette di ottenere il color oro o rubino con sfumature cangianti o iridescenti. Monocottura: quando il corpo ceramico e il rivestimento sono sottoposti insieme a un’unica cottura. Mulino a biglie, a palle o a sfere: strumento usato per macinare materiali in polvere finissima; riempito di biglie di ceramica, funziona con un movimento rotatorio generalmente orizzontale. Porcellana: ceramica con un impasto bianco e compatto a base di caolino e feldspato cotto a temperatura molto alta (1.200-1.400°C). Porosità: rapporto tra la somma dei volumi di cavità, fessure e spazi intergranulari di un materiale e il suo volume totale. È quasi assente nel gres e nella porcellana. Ritiro: variazione dimensionale della piastrella; può avvenire con la cottura, ma va evitata il più possibile. Rivestimento: v. glaze. Sinterizzazione: processo di densificazione di un compatto di polveri: la porosità interstiziale scompare e le particelle adiacenti si uniscono. Avviene nella terza fase della cottura. Slip o slurry: sospensione liquida che si produce mescolando acqua agli ingredienti del corpo ceramico; viene sottoposta alla macinazione a umido con un mulino a biglie. Smalto: v. rivestimento. Terzo fuoco: la cottura che serve a fissare i lustri, le dorature o le argentature; il nome deriva dalla bicottura, della quale era il proseguimento. Oggi il terzo fuoco può avvenire anche direttamente dopo la monocottura. Tramoggia: apparecchio costituito da un recipiente a pareti inclinate con un’apertura sul fondo chiusa da uno sportellino; usato per scaricare materiali incoerenti, è applicato a vari tipi di macchine. Verde: v. green.
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COLOPHON Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria GTO 52 Guandong 51 Guidi Davide 50 Guidotti Gian Mario 59 H2H 11 Heimtextil 14 Hess Bart 15 Holt Sean 40 HP 11,49,52 HUD 11 Ideology 11 Il Sole 24 Ore 7 Interlem 51 Ist. Don Bosco Milano 8 Ist. Poligrafico Zecca di Stato 7 Ist. S. Marco Mestre 8 Ist. San Zeno Verona 8 Italian Tools 50 JK Group 38 Kern Meike 15 Keypoint Intelligence 16 Konica Minolta 11,52 Kornit 18 Kurz gruppo 11 La Posta Laura 7 La Prensa 7 Labe 7 Lafleur Sarah 8 Lateral 11 Lazzati Industria Grafica 11 Leaderform 7 LEEED 50 Licciulli Antonio 59 Liyu Italia 52 Lopez Javier 49 Luxoro 11 Marazzi Group 64 Mareco Plastic 50 Masserdotti Alberto 6 MCA Digital 52 Messe Frankfurt 15 MGI 11 Mimaki 12 Miroglio gruppo 18 Mitatec 50 MS Lario 16 MS Printing Solutions 39 Nardelli Tiziana 52 Nava Press 11 NOA 8 Nuova Erreplast 7 O,Nice Design 11 Offitek 12 O-I 11 OKI Europe 49 Oscar della Stampa 7 Pantone 6 Pedretti Gaia 8 Petrollo Giorgio 55 Piatto Simone 8 Picone Andrea 51 Pinkommunicatiopn 53 Pixartprinting 55
ACIMAC 59 ACM 7 Adams Claire 41 AFYDAD 41 Agfa Graphics 3,8,54 AIFIL 47 Aisslinger Werner 14 Albertini Emilio 7 Albertini Packaging Group 7 Amazon 18 Angelini 11 Annovi Alberto 59 Artefice Group 11 Arti Grafiche Turini 7 Assografici 7 A-Tono 11 B&B Systems 19 Barboglio Enrico 7 Bassanello Alberto 50 Bassani Ippolito 46 Billy Technology 50 Birra Cimbra 8 Bompan 12,52 Brand Revolution LAB 10 Brouns Dirk 12 Canon 12,13,49 Chinchio Industria Grafica 7 Cirimele Vincenzo 6,53 Colorcopy 52 Commandeur Anne Marie 15 Conversion 11 Coo’ee Italia 11 Costa Massimo 54 Coveme 6 Crasta Gian Paolo 59 Creostudios 11 De Rossi Mattia 8 Del Guasta Cristina 52 Delta Galil 20 Digita 52 Digital Point 55 DLV BBDO 11 Dover Corp. 19 Durst 9,50 Duyckaerst Christian 40 Edigit 7 Epson 12 Eurmoma 46 F.lli Zuccato 8 Fabozzi Stefano 6 Faoro Daniele 51 Felton Neil 40 FESPA 2020 40 FESPA Italia 6 Fujifilm 51 Giorgio Roberto 49 Girola Marco 38 Goglio 11 GP Omega 51 Grafica Nappa 7 Graphicscalve 11 Gruppo Cordenons 11 Gruppo Masserdotti 6
Polyedra 67 PressUP 6,53,68 Print4All 2 Printmateria 50 Quinto Lancio 11 Richardson Locke Graeme 40 8,49 Ricoh Italia Rigon Cartotecnica 55 Rigoni 8 Ripesi Fabrizio 52 Ryan Michael 41 SACMI Intesa 59 SAi 43,57 Sanfilippo Claudio 7 Scharrer Sabine 15 Schmidt Olaf 15 Scipioni Stefano 46 SEI Laser 44,49 Selegrafica80 55 Shadow 12 Shanck Christopher 15 SIT Group-ACM 11 Spoonflower 19 Sportswear Pro 41 Stijlinstituut Amsterdam 15 System Graphic 11 Tabacco Chiara 8 TecnoFerrari 59 Teetaly 6 The 6th 11 The Color Soup 18 The Embassy 10,12 Tic Tac Stampa 8 Torregrossa Stefano 11 Viscom Italia 48
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Pensare, per realizzare insieme. In Polyedra non abbiamo mai smesso di farlo, perché c’è sempre un’idea pronta a diventare realtà. Come o grazie a cosa? Possiamo inventarlo insieme: l’importante è non smettere d’immaginarsi il futuro. Polyedra è il partner poliedrico capace di ascoltare per tradurre in soluzioni le vostri visioni. Don’t stop imaging.
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