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aziende in copertina
i pow er sor on sp
B&B Systems snc viene costituita nell’anno 1998. In breve tempo si afferma a livello nazionale divenendo punto di riferimento per la fornitura e la lavorazione delle materie plastiche. Struttura giovane e dinamica, si inserisce con sempre maggiore forza e competenza nel settore acquisendo nel corso degli anni nuove aziende fornitrici ampliando così la proposta dei prodotti. Grazie alla forte motivazione e alla perseveranza per cercare di raggiungere l’eccellenza nella qualità dei servizi, B&B Systems è riuscita a prendere parte alle più importanti fiere dedicate al commercio e alla lavorazione delle materie plastiche.
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Divisione dello storico Poligrafico Roggero&Tortia, Kimiprint è un service di stampa digitale, specializzato in stampa di grande formato su tutti i tipi di supporto, dalla carta al tessuto, dai materiali rigidi alle bandiere. Con un servizio accessibile studiato a misura di cliente.
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OKI Europe Ltd, divisione della multinazionale OKI Data Corporation, è uno dei principali marchi di stampanti in Europa per valore e unità vendute. OKI offre un portfolio completo di soluzioni Graphic Arts, wide format e a foglio, per comunicazione visiva indoor, outdoor e per applicazioni retail.
Pad. 12 - Stand F39/G32
I Power Sponsor sono aziende che hanno scelto di accompagnare WIDE nel suo percorso editoriale 2018, garantendo una continuità di impegno nel dialogare con la redazione e nel favorire il trasferimento tecnologico verso il mercato. Attraverso case history, news tecnologiche, interviste al proprio interno e a clienti rappresentativi, si proporranno quali driver di informazioni ‘powerful’ nelle diverse sezioni della rivista.
Dal 1982, SEI Laser è leader nella tecnologia laser. Grazie alla completa gamma di sistemi laser sviluppati dal dipartimento R&D, soddisfa le esigenze applicative dei clienti sia nei mercati verticali che orizzontali tra cui: illuminotecnica, visual communication, arti grafiche, labelling, packaging rigido e flessibile, fashion, interior design, arredamento e automotive, metalmeccanica, elettronica.
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Da oltre 40 anni il partner ideale per il dopo stampa. Il suo obiettivo è la totale soddisfazione del Cliente. Per questo mette a disposizione la propria esperienza e professionalità e le più avanzate soluzioni, con un’offerta a 360 gradi, altamente efficiente ed automatizzata.
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JETI MIRA LED 2732 LA SOLUZIONE DI STAMPA FLATBED DI AGFA VERSATILE ED AFFIDABILE Una stampante robusta, flatbed, che grazie alla precisa architettura a letto piano è concepita specificamente per offrire una flessibilità ottimale e una stampa di alta qualità su un’ampia gamma di supporti. Completamente integrata con il flusso di lavoro Asanti ed ottimizzata per lavorare con gli inchiostri UV ad alta pigmentazione di Agfa, Jeti Mira è progettata per soddisfare le richieste di qualità, produttività e versatilità degli stampatori. Per ottenere una produttività impareggiabile ed una qualità di stampa estrema.
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TECNOLOGIE AVANZATE PER I VOSTRI PROCESSI DI STAMPA 2ª Esposizione Internazionale delle Tecnologie di Stampa per la Produzione Manifatturiera
20-22 novembre 2018, MiCo, Milano
I rapidi sviluppi nelle tecnologie di stampa industriale stanno creando grandi nuove opportunità nell’industria manifatturiera, con applicazioni che spaziano dall’individualizzazione e produzione di edizioni speciali su lotti di piccole dimensioni fino alla produzione di massa.
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editoriale paola bonfanti
La comunicazione “fuori di casa” cambia pelle Un’immersione nell’OOH, in tutte le sue declinazioni. OOH è, lo ricordiamo, l’acronimo di “Out Of Home” e include le forme di comunicazione che, come dice il nome, incontriamo “fuori di casa”. Messa così potrebbe sembrare quasi banale e poco significativa come categoria di riferimento. Eppure la stampa out of home rappresenta uno dei segmenti più promettenti del printing specialistico. Del resto, basta pensare a quanto siamo letteralmente “bombardati” di informazioni e di comunicazioni durante il tempo e lo spazio trascorsi fuori dalle mura domestiche. Dai cartelloni pubblicitari più classici a insegne luminose, decorazioni di edifici e di automezzi, comunicazione door to door, fino alle forme di pubblicità più evolute come gli schermi digitali – attinenti, questi ultimi, alla categoria del DOOH, Digital Out of Home – siamo costantemente raggiunti da messaggi di advertising che oggi si fanno sempre più interattivi, arrivando a coinvolgerci in vere e proprie conversazioni social. Sull’onda del cambiamento in atto, l’universo dell’out of home vive un periodo di forte fermento, caratterizzato dalla sperimentazione di creatività accattivanti e d’impatto, di piattaforme innovative e di nuovi linguaggi – coadiuvati dall’utilizzo di tecnologie di stampa digitali e non sempre più performanti – che concorrono a generare l’effetto wow e il go viral. Così nello Speciale di questo numero di WIDE vi raccontiamo dell’out of home contemporaneo e della sua evoluzione, volta a interpretare il mercato e le necessità di oggi per trasformarle nel terreno di conquista di domani. Come sempre, nelle pagine che seguono diamo spazio agli altri settori della stampa specialistica. Soffermandoci sui due eventi di portata internazionale che animeranno l’autunno milanese: Viscom Italia e InPrint Italy.
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speciale out of home scenari wide format: la tecnologia,
textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
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N. 40 sett-ott 2018 €8,00 STRATEGO GROUP 20090 SEGRATE (MI) vIA CASSAnESE 224
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e la questione degli inchiostri pag 16 tendenze: i top dell’outdoor premiati ai cannes lions pag 22 focus filiera: materiali e progetti complessi per grandi clienti pag 24 l’insider: audidoor di sismaitalia, l’efficacia del volantino pag 30 materiali: sai davvero cosa succede quando stampi il PVC? pag 32 spazio insegne: errori fatali, ovvero la professionalità in primis pag 40
textile tecnologia soltex oltre la stampa inkjet: la decorazione industriale di moquette e pellicce pag 42
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industrial printing incontro con gli organizzatori di inprint italy la stampa inkjet sempre più vicina all’industria manifatturiera pag 46
decorative testimonial manifatture sigaro toscano: le prestigiose confezioni per toscani di lusso pag 50
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interior attualità soluzioni in bundle per il retail, on air pag 55 decorazioni di qualità con Nyala LED pag 55
eventi viscom italia - 18-20 ottobre a milano tutti i sapori della comunicazione visiva pag 60 la vetrina delle novità dagli espositori pag 63
rubriche eventi: heimtextil in gennaio a francoforte pag 8
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news dalle aziende: installazioni, management, novità tecnologiche pag 9 i nomi di questo numero pag 74
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NEWS eventi
foto: Messe Frankfurt GmbH / Pietro Sutera
Heimtextil 2019, organizzata da Messe Frankfurt, si terrà a Francoforte dall’8 all’11 gennaio.
Pursue Play: Gallery Party by GGSV.
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© Heimtextil trend book
Fervono i preparativi per Heimtextil, la fiera del tessile per l’interior decoration più grande d’Europa. La prossima edizione, che si terrà a Francoforte dall’8 all’11 gennaio 2019, sarà l’occasione per presentare un concept nuovo di zecca. Tutta la fiera è stata ripensata per rendere ancora più interessante l’appuntamento per produttori di tecnologia, visitatori e soprattutto buyer. Per il sesto anno consecutivo, è prevista un’area dedicata alla stampa digitale tessile, che sarà ricca di ispirazioni e tecnologie orientate al futuro. Tra i produttori di tecnologia, hanno già confermato la loro presenza Epson, HP, Kornit, Mimaki e MS Printing. Non a caso, il padiglione dedicato alla stampa digitale tessile è stato posizionato vicino a quello dedicato alle carte da parati, prodotte sempre più spesso con questa tecnologia. I wallpaper, da sempre diffusi nel Nord Europa e nei paesi anglofoni, da qualche anno sono in grande espansione anche in Italia. La presenza italiana è ancora una volta consistente tra gli espositori di ogni settore, dai tessuti per mobili a quelli decorativi, dalla similpelle e pelle per mobili ai tappeti, dai tendaggi ai sistemi di protezione solare, dai tessuti da letto alla biancheria. Ampio spazio verrà dedicato ai tessuti provenienti dall’Asia. Come ogni anno, Messe Frankfurt propone l’individuazione e l’analisi dei trend di mercato, particolarmente richiesti da print buyer, designer e produttori di wallpaper e tessuti stampati. Le tendenze individuate dal britannico FranklinTill Studio porteranno i visitatori “Toward Utopia”, verso l’utopia, declinata in cinque macro temi: Pursue Play (“Insegui il gioco”), Seek Sanctuary (“Cerca il santuario”), Go Off-Grid (“Esci dalla griglia”), Embrace Indulgence (“Abbraccia l’indulgenza”) ed Escape Reality (“Fuggi la realtà”).
Go off grid: Geodome by The North Face.
Escape reality: Machinic Life exhibition by Museum of the future.
© Heimtextil trend book
© Heimtextil trend book
Heimtextil si regala un concept nuovo di zecca
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Textile Il “T-shirt maker” europeo scommette sulla tecnologia di Kornit Novemila capi di abbigliamento al giorno, che nei periodi di punta arrivano a 18 mila. Due location – nel Regno Unito e nei Paesi Bassi – e un parco macchine che conta, tra l’altro, 16 sistemi di stampa Kornit Avalanche 1000 e un sistema Kornit Vulcan, installato lo scorso maggio. Parliamo di T-Shirt & Sons, azienda attiva nel mondo del DTG (direct to garment) e specializzata nella produzione di capi di abbigliamento e di accessori per i settori del retail, dell’arte, della musica e delle charity. A pochi mesi dall’installazione della prima Kornit Vulcan – un investimento dettato dalla volontà di realizzare stampe in alta definizione e con maggiore produttività – l’azienda britannica ha deciso di raddoppiare. “Il sistema di stampa Kornit Vulcan continua a stupirci per i suoi bassi costi di produzione, per l’elevata produttività e per la qualità delle stampe: per noi rappresenta l’unica soluzione in grado di colmare il divario tra la stampa di un unico pezzo e la stampa serigrafica di volumi più consistenti”, ha dichiarato Andy Lunt, co-fondatore di T-Shirt & Sons. “Con Kornit Vulcan abbiamo ottenuto ciò che ci era stato promesso: oggi siamo in grado di stampare volumi significativi di T-shirt in un tempo inferiore rispetto a quello richiesto per la sola preparazione dei quadri serigrafici. Il risparmio è temporale ed economico”. Kornit Vulcan dispone di testine di stampa di nuova generazione – con configurazione sei colori più bianco – ed è dotata di un sistema avanzato di ricircolo dell’inchiostro. È basata sul processo proprietario NeoPigmentTM e, grazie agli inchiostri a base acqua, consente di stampare su fibre naturali, artificiali, sintetiche e miste. Gli inchiostri hanno le certificazioni OEKO-TEX 100 e GOTS.
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Tecnologia La Royal Opera House di Londra è DOOH! La Royal Opera House di Londra punta sulla tecnologia per promuovere opera, balletto e concerti. Come parte del progetto Open Up, che ha previsto un restyling della location, il teatro londinese ha stretto una partnership con NEC Display Solutions, fornitore di soluzioni di digital out of home. Il risultato? I display digitali di NEC fanno da cornice all’ingresso e ad alcune aree interne della Royal Opera House, trasmettendo estratti degli spettacoli del teatro. Un enorme schermo led di 28,5 metri quadrati, curvato di 90 gradi, riveste l’ingresso del palazzo che si affaccia sull’iconica area di Covent Garden, riuscendo ad attrarre l’attenzione dei tanti frequentatori della zona. Un altro schermo di grandi dimensioni (84 pollici) è strategicamente posizionato nell’area di shop e retail all’interno del teatro. Inoltre, alcuni proiettori NEC saranno utilizzati per proiezioni nel salone vicino al caffè. “Gli schermi digitali e i proiettori di NEC ci consentiranno di animare i nuovi spazi del teatro. Il nostro obiettivo è quello di far sperimentare a un pubblico sempre più ampio la bellezza dell’opera e del balletto che proponiamo. In questo caso, abbiamo scelto di utilizzare una tecnologia innovativa per diffondere l’arte”, ha dichiarato Alex Beard, chief executive della Royal Opera House.
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Agfa Graphics Due Jeti Tauro in Italia
Agfa Graphics continua ad ampliare la base di installato della serie di punta, Jeti Tauro. Due sistemi Jeti Tauro H2500 LED sono stati recentemente installati presso due aziende italiane attive in mercati differenti. Cartotecnica Rigon, storica realtà veneta specializzata nella produzione cartotecnica, ha scelto la tecnologia di Agfa per diversificare la sua attuale produzione di stampa offset creando un nuovo reparto di stampa digitale. Con la nuova soluzione – una Jeti Tauro H2500 LED con 32 testine di stampa (di cui 24 per esacromia e otto per la stampa del bianco) più ABF e Automatic Unloader per automatizzare le operazioni di caricamento e scaricamento del materiale – Cartotecnica Rigon intende implementare ulteriormente la produzione di articoli in piccole tirature e con elevata personalizzazione, affiancando con questa tecnologia la stampa tradizionale e portando così maggiore innovazione contenendo i costi produttivi. Il secondo sistema di Agfa – una Jeti Tauro H2500 LED con 32 testine di stampa (di cui 24 per esacromia e otto per la stampa del bianco) – è andata a WIDEA, azienda ubicata in provincia di Milano da sempre attiva nel mondo della comunicazione visiva di grande formato e nella produzione di espositori. WIDEA ha scelto di passare da un sistema Jeti Titan S alla nuova Jeti Tauro H2500 LED per incrementare la produttività e, soprattutto, per sfruttare i benefit della tecnologia curing a LED, ideale per stampare sui materiali sensibili al calore utilizzati per la realizzazione di espositori POP e POS. Le due installazioni confermano gli obiettivi di Agfa Graphics di diversificare il target delle proprie soluzioni e di spingere su mercati differenti, come dichiarato da Paolo Organo, inkjet marketing & product support di Agfa Graphics: “Siamo molto soddisfatti delle ultime due installazioni di Jeti Tauro H2500 LED presso due clienti così diversi tra loro dal punto di vista della produzione. Ciò conferma la versatilità della nostra attrezzatura, che sta riscuotendo grande successo sul mercato”. www.agfagraphics.com
Textile Grafica e visual communication nel mirino di Aleph Aleph inaugura un autunno intenso con le fiere SGIA di Las Vegas e Viscom di Milano, due occasioni concomitanti che l’azienda intende sfruttare per presentare le innovazioni messe a punto quest’anno per la tecnologia LaForte. La gamma di stampanti digitali di Aleph è in continua espansione ed è funzionale alla strategia dell’azienda volta a entrare in nuovi mercati oltre confine. Due le soluzioni sotto i riflettori: LaForte 200, un sistema di stampa industriale – con luce di stampa fino a 340 cm – destinato al settore del grande formato per la sublimazione, e LaForte 400 Blue Back per il mondo dell’affissione, con nuovi coloranti a pigmento grafici che garantiscono una durata prolungata nel tempo. Quest’ultimo modello è indicato per il mondo dell’industria con elevate esigenze produttive. La serie LaForte si contraddistingue per la grande flessibilità legata alla possibilità di variare nel tempo la configurazione del sistema in funzione degli effettivi carichi e degli impieghi: il numero delle teste di stampa può essere aumentato, mentre il software e gli elementi meccanici possono essere modificati sulla base delle necessità produttive. L’esclusiva tecnologia con tappeto aspirato consente l’impiego di diversi tipi di carte transfer, blue back e melaminiche, e offre maggiore stabilità e una resa qualitativamente elevata. Tra gli altri vantaggi del tappeto aspirato proprietario, una maggiore sicurezza per gli operatori – in quanto non è richiesto l’uso di colle o solventi – e un minore impatto sull’ambiente, pur garantendo una velocità di stampa fino a 900 mq. In occasione della SGIA Expo a Las Vegas, Aleph presenta un sistema LaForte 200 Paper, in formato wide 340 cm con coloranti sublimatici, e un sistema LaForte 200 Fabric, in formato 190 cm con coloranti a pigmento tessili (stand 335). Protagonista a Viscom Italia sullo stand di Nuovadata Grafix Wide, rivenditore di Aleph (pad. 12, stand E09/E17), LaForte 400 Paper Blue Back in formato 190 cm con coloranti a pigmento grafico. E per il 2019? Il calendario di Aleph è già denso di appuntamenti: Heimtextil a Francoforte, FESPA a Monaco, e ITMA a Barcellona.
Management Guy Gecht lascia la poltrona di CEO in EFI
Le due Jeti Tauro H2500 LED installate presso Cartotecnica Rigon (sopra) e WIDEA (sotto).
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Dopo 18 anni al timone di EFI, Guy Gecht ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dal ruolo di CEO. Il passaggio avverrà non appena sarà nominato un successore, la ricerca del quale è stata affidata a Spencer Stuart, azienda di recruiting internazionale. Gecht, che ha 53 anni, prevede di prendersi un ‘anno sabbatico’, pur rimanendo nel CdA di EFI. Entrato in EFI nel 1995 come responsabile del team di sviluppo dei server Fiery, Gecht è diventato CEO nel 2000 e ha guidato la trasformazione dell’azienda in provider di piattaforme di stampa digitale per diversi mercati, dal wide format a ceramica, textile e packaging. “È il momento giusto per ritirarsi perché l’azienda sta andando a gonfie vele”, ha spiegato Gecht. “L’anno scorso c’è stato qualche momento di difficoltà, ma poi tutto è rientrato. Negli ultimi 34 mesi, a eccezione di uno, abbiamo registrato trend di crescita positivi, un risultato incredibile non solo nell’industria della stampa. Il merito è del team eccezionale che ha lavorato al mio fianco”. “Abbiamo già individuato alcuni validi candidati”, ha detto Gill Cogan, presidente di EFI. “Non abbiamo fretta, si tratta della più importante assunzione per EFI negli ultimi 20 anni e ci prenderemo il tempo necessario”.
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NEWS dALLe azienDe
Stampa 3D EOS annuncia la nuova serie M 300
La nuova famiglia di sistemi di stampa 3D di EOS.
EOS, produttore tedesco specializzato in sistemi di AM (Additive Manufacturing) industriale, espande la propria offerta basata sulla tecnologia DMLS (Direct Metal Laser Sintering) con il lancio della nuova famiglia M 300. La piattaforma modulare è dotata di un’architettura flessibile e scalabile per le apparecchiature, offrendo configurazioni di sistema personalizzate. Ad esempio, è possibile scegliere tra uno, due o quattro laser di potenza variabile (400 o 1.000 watt), messa a fuoco fissa o variabile, diversi tipi di sistemi di rivestimento e di strategie di esposizione, gestione delle parti (manuale o automatizzata), opzioni di monitoraggio e tre diversi sistemi di fissaggio (3R, Delphin, Erowa). Anche il dosaggio delle polveri è gestibile in due differenti modi: dal basso verso l’alto (per operare in modo indipendente dalla distribuzione delle dimensioni delle particelle del materiale) o automatizzato dall’alto, per offrire una soluzione a ciclo chiuso. Ha un volume di costruzione di 300x300x400 mm ed è utilizzabile per settori applicativi quali aerospaziale, industriale, medico, degli utensili e automotive. Il primo sistema della famiglia, EOS M 300-4, è pensato per offrire fonti di alimentazione laser variabili: 4 laser da 400 watt, 2 laser da 400 watt e 2 da 1.000 watt, 4 laser da 1.000 watt. Il sistema offre inoltre la sovrapposizione completa del campo con quattro scanner, permettendo ai laser di raggiungere tutti i punti sulla piastra di costruzione. Rispetto alla soluzione mid-frame EOS M 290, il sistema consente un aumento della produttività da un fattore 4 a 10, riducendo notevolmente il costo per pezzo. Il sistema è compatibile con EOS Shared Modules, che consente di utilizzare moduli periferici manuali o automatizzati e sistemi logistici di trasporto per l’approvvigionamento di diversi sistemi AM EOS per materiali metallici. Come risultato, tutte le attività di installazione, disimballaggio, trasporto e analisi possono essere portate avanti in modo indipendente e parallelo al processo di creazione AM.
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5 numeri all’anno di WIDE
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5 numeri all’anno di Print
7 numeri all’anno de Il Poligrafico incluso lo Speciale Print Connection con le classifiche delle industrie della stampa e il database dei fornitori
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Accesso a contenuti esclusivi online
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7 numeri all’anno de Il Poligrafico
Tecnologia I software SAi ricevono la certificazione HP DesignJet SAi Flexi, la famiglia di software di workflow di SA International, ottiene la certificazione di compatibilità con le soluzioni HP DesignJet Z6610 e HP DesignJet Z6810. La certificazione riguarda, nello specifico, i software Flexi PRINT, FlexiSIGN & PRINT, FlexiPRINT SE e HP FlexiPRINT edition v12, e rappresenta una garanzia di totale rispetto dei rigorosi requisiti di prestazione richiesti per le due stampanti DesignJet di HP. Un traguardo importante per SAi, fornitore di soluzioni software per i settori del grande formato e del digital printing: “Come questa certificazione dimostra, le prestazioni delle nostre soluzioni software si mantengono ad altissimi livelli e rappresentano per i fornitori di servizi di stampa che ne sono equipaggiati uno strumento versatile e funzionale all’implementazione del loro business”, ha dichiarato Eyal Friedman, vicepresidente della divisione Servizi Tecnici di SAi. Le soluzioni della famiglia Flexi sono concepite come software di workflow design-to-output e sono disponibili, oltre che tramite acquisto diretto, anche attraverso formule di abbonamento flessibili che offrono alle aziende la possibilità di aggiungere licenze supplementari durante i periodi più intensi di lavoro.
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Stampa 3D Nuovo sito produttivo 4.0 per Weerg Una nuova sede in chiave industry 4.0 per Weerg, la piattaforma online per lavorazioni CNC e stampe 3D. L’azienda traslocherà nel nuovo headquarter di Gardigiano (Venezia), a cavallo tra ottobre e novembre. “Abbiamo scelto un edificio che potesse rispondere alle nostre repentine necessità di espansione del business e quindi di spazio dedicato ai sistemi produttivi. Si tratta di un ex maglificio di circa 27.000 mq, di cui occuperemo in un primo step 5.000 mq, a cui si aggiungono altri 3.000 mq già opzionati. Una scelta che ci permette di ipotizzare futuri ampliamenti del parco macchine senza richiedere ulteriori trasferimenti”, racconta Matteo Rigamonti, fondatore di Weerg. Nella nuova sede verranno effettuate le ultime installazioni dei sistemi Hermle, a completamento della linea produttiva dedicata alle lavorazioni CNC completamente automatizzata attraverso l’implementazione di robot antropomorfi. Alle lavorazioni CNC con i centri a cinque assi in continuo Hermle c42u, si affianca il reparto della stampa 3D che con sei HP Multi Jet Fusion 4200 rappresenta la più grande installazione del sud Europa. Weerg si rivolge a diversi settori, dall’automotive alla nautica, meccanica e aerospaziale, e punta alla conquista dei mercati europei.
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speciale out of home a cura di paola bonfanti
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scenari
Come cambia l’universo della stampa di grande formato? L’avvento di tecnologie sempre più performanti e di piattaforme digitali di ultima generazione sta provocando una decisa trasformazione del settore che influenza le scelte di business dei print service provider. Diamo uno sguardo all’evoluzione in corso e alle prospettive dei prossimi anni.
Lo scenario tecnologico e la questione Per molte generazioni, il mondo di affissioni e insegnistica ha rappresentato una piattaforma di comunicazione di riferimento in ambito commerciale, governativo, artistico ed educativo. Le tecnologie di stampa utilizzate per la produzione dell’out of home sono diverse e affondano le radici in tecniche come la stampa a cliché, la serigrafia, la stampa offset, la flessografia, la rotocalcografia digitale e, di recente, i display digitali. Guardando al prossimo futuro, si delinea all’orizzonte una battaglia tra le tecnologie di stampa digitali usate per il sign & dispaly e per i display grafici. Del resto, l’evoluzione dei sistemi di stampa di grande formato e degli inchiostri sta creando nuove opportunità per gli stampatori, che guardano con interesse anche ai display digitali quale applicazione per differenziare il business e accrescere il fatturato. Prima di parlare di tecnologie, è importante dare uno sguardo ai trend che influenzano i mercati di oggi. 1. Una domanda persistente Il sign&display è parte integrante della nostra società e il suo sviluppo è guidato principalmente dell’industria del retail. Grazie alle innovazioni tecnologiche, e in particolare alla capacità di stampare e allestire velocemente, è oggi possibile raggiungere un’audience sempre più allargata.
di Ron Gilboa group director della divisione Production Technology di Keypoint Intelligence
2. Personalizzazione a ogni costo Produttori di insegne e operatori attivi nel grande formato lavorano oggi con realtà provenienti da diversi settori industriali che hanno l’esigenza di variare rapidamente il messaggio in base al target, alla stagione, alla campagna, all’evento. Per questo, c’è
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una grande attenzione verso l’evoluzione di tecnologie che consentano di soddisfare le nuove esigenze di customizzazione estrema e immediata della domanda. 3. Tecnologia continua La comunicazione indoor e outdoor coinvolge una variegata tipologia di superfici. Si passa dai laminati alla stampa diretta applicata a edifici, macchine, aerei, marciapiedi, e innumerevoli altri compinenti. A rendere possibile tutto ciò è l’innovazione in ambito di inchiostri, supporti e adesivi che rendono più appealing ed efficaci applicazioni quali display e decorazioni sia per interni, sia per esterni.
Lo scenario tecnologico Tenendo presenti i trend appena descritti, guardiamo ora più da vicino le tecnologie che spingono il mercato e l’incombente battaglia per la spartizione dei volumi di stampa. Alcune delle tecnologie attualmente predominanti nell’ambito della stampa digitale di manifesti e insegne sono influenzate dalle dinamiche del mercato, che ne spingeranno l’utilizzo anche in futuro. Queste tecnologie di stampa – tipicamente adotatte in settori che necessitano di un output ad alta resistenza, come i display per esterni – sono: • Stampa a solvente o eco-solvente • Stampa a sublimazione • Stampa con inchiostri UV • Stampa latex.
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OOH scenari
degli inchiostri nella stampa wide format Stampa a solvente o eco-solvente La stampa a solvente viene utilizzata sempre di meno, a fronte dell’affermarsi delle tecnologie eco-solventi, che rappresentano una efficace alternativa green. Questi inchiostri ad alta durevolezza sono ancora ampiamente usati nel mondo delle insegne per esterni e delle applicazioni particolari come la stampa su pelle. Questi inchiostri utilizzano i solventi per disperdere i pigmenti. Generalmente, i solventi sono a base di estere o etere di glicolo e sono durevoli e impermeabili e dai colori vibranti. Sono inchiostri adatti a un uso esterno proprio grazie a queste caratteristiche. Tuttavia, l’asciugatura e la degassificazione devono avvenire prima che l’inchiostro sia completamente essiccato, un passaggio che rallenta il processo finale rispetto a quanto avviene per altri inchiostri per l’out of home ad oggi disponibili.
Stampa a sublimazione L’inchiostro per la stampa a sublimazione – o phase changing ink – cambia stato a seconda del calore. Dopo la stampa, questi inchiostri devono essere riscaldati per fissarsi sulla superficie finale: in questa prima fase raggiungono lo stato gassoso, mentre in seguito al raffreddamento si fissano sul supporto finale. La stampa a sublimazione è molto utilizzata nell’ambito della stampa tessile, dove gli inchiostri speciali vengono dapprima stampati su carta e successivamente – attraverso calore e pressione – sublimati sul tessuto. Questa tecnologia di stampa è molto diffusa tra gli operatori del grande formato in quanto permette di ottenere output leggeri e dai colori accesi, utilizzabili
per numerose applicazioni tra cui insegne, banner e bandiere. Tuttavia, se destinati all’uso esterno, questi inchiostri tendono a sbiadire, ed è quindi necessario applicare ai materiali una protezione UV per assicurarne la longevità. Negli ultimi anni, abbiamo assistito all’introduzione della tecnologia di stampa a sublimazione diretta nel settore del sign & display. I nuovi sistemi consentono di stampare su una gamma di tessuti in modalità diretta, usando la carta per trasferimento. La sublimazione finale sul tessuto avviene attraverso una calandra in linea o near-line che realizza la fissazione finale e restituisce i colori brillanti tipici degli inchiostri a subimazione. La capacità di stampare su tessuti leggeri e l’intensità dei colori fa sì che gli inchiostri sublimatici vengano scelti e utilizzati da molti operatori attivi nell’out of home sia per le applicazioni afferenti al proprio core business, ovvero il sign & display – sia per espandersi e differenziare l’offerta in ambiti quali décor, abbigliamento sportivo e moda.
Stampa a getto di inchiostro UV Gli inchiostri a essiccazione UV reagiscono a sorgenti di luce che emettono raggi UV. Si tratta di lampade o dispositivi led da essiccazione che emettono luce ultravioletta in una banda altamente controllata, di solito subito dopo che l’inchiostro viene applicato sulla superficie. L’essiccazione è la reazione chimica dei monomeri e degli agenti leganti attivi nell’inchiostro. Il risultato è che l’inchiostro si asciuga immediatamente. Generalmente la stampa con inchiostri UV è più veloce di quella con inchiostri a base di acqua o di solventi.
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Volume di stampa (M/mq)
Inchiostri wide format (Europa) Volumi di stampa (M/mq) 2016-2021
Sublimatici 7,8% UV 9,1% Latex 6,4% Solvente -22,4%
Fonte: Keypoint Intelligence 2016-2021 Wide Format Print Forecast
Questa caratteristica è particolarmente importante per produzioni di elevati volumi. Altro vantaggio, gli ugelli delle testine di stampa tendono a riscontrare minori criticità con gli inchiostri UV, grazie al modo in cui vengono asciugati. Inoltre, sono disponibili alcuni strumenti che consentono di controllare lo spessore dell’inchiostro UV applicato anche con tolleranze più basse. L’introduzione di una nuova generazione di inchiostri UV caratterizzati da una maggiore flessibilità ha aperto nuove opportunità nell’ambito della decorazione di veicoli e di flotte aziendali. Inoltre, questi inchiostri sono adatti alla stampa diretta su materiali rigidi che non necessitano di uno strato autoadesivo. Questa nuova generazione di inchiostri UV implica una bassa emissione di composti organici volatili (COV) garantendo al contempo le proprietà necessarie per consentire la realizzazione di applicazioni nuove e innovative. È, inoltre, importante sottolineare l’aspetto rivoluzionario dell’essiccazione LED. Tradizionalmente l’essiccazione UV veniva eseguita con lampade a mercurio che limitano la gamma di supporti utilizzabili a causa dell’alto calore generato. L’avvento della tecnologia LED nella lunghezza d’onda giusta per gli inchiostri UV permette di utilizzare una gamma molto più vasta di supporti, tra cui materiali leggeri per l’insegnistica per esterni. Gli ulteriori progressi tecnologici compiuti hanno portato allo sviluppo di inchiostri privi di COV e di inchiostri flessibili e dalle peculiari proprietà di elongazione, adatti per la stampa su oggetti rigidi e dalle forme irregolari.
Stampa latex I sistemi di stampa latex di grande formato usano inchiostri a base di resina con un processo a caldo in linea che fissa l’inchiostro ai supporti. Il termine “latex” (lattice) si riferisce al polimero disperso in acqua dell’inchiostro. Si tratta di polimeri sintetici (a differenza del lattice associato alla gomma naturale ricavata dagli alberi). Un termine più corretto per questo inchiostro potrebbe essere “inchiostro a base di resina o polimerico”, ma la parola ‘latex’ appare più
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efficace soprattutto dal punto di vista del marketing. Gli inchiostri latex non hanno il forte odore tipico degli inchiostri a base di solvente e UV e contengono basse percentuali di composti organici volatili, comportando notevoli vantaggi per le stampanti usate negli uffici o nei print shop. Per fissare e far aderire in modo permanente l’inchiostro alla superficie del supporto è necessaria una fonte di calore che faccia evaporare l’acqua contenuta nella chimica. Questo passaggio è ottenuto con il movimento dell’aria che concentra il calore e con minore dispendio di energia. Le tecnologie latex di oggi sono migliorate notevolmente nell’ambito del processo di evaporazione del contenuto di acqua e ciò ha consentito un incremento della velocità di stampa. I sistemi di stampa sono diventati più stabili e user-friendly, e a lungo andare consumano meno energia. La tecnologia latex è, in generale, considerata ecologica grazie al basso contenuto di COV e al tempo di asciugatura rapido.
Inchiostri outdoor a confronto Per soddisfare le richieste dei fornitori di tecnologia per il settore del sign & display, sono state studiate nuove soluzioni performanti, sia in ambito di inchiostri e chimiche, sia in ambito di materiali. Eccone alcuni: • Resistenza e solidità dell’immagine – l’immagine stampata resiste alle intemperie e all’esposizione alla luce del sole, mantenendo la fedeltà cromatica per un periodo di circa 60 giorni; • Supporti in grado di offrire una buona base per insegne e display per esterni, quali tessuto, maglia, vinile o PET. Per applicazioni destinate a location meno esposte è possibile anche usare la carta. Tra gli altri plus, la facilità di montaggio e il peso di spedizione; • La qualità dell’immagine nel sign & display è migliorata grazie a inchiostri saturi che offrono colori vividi per la maggior parte delle applicazioni per esterni. È migliorata anche la risoluzione di stampa, che ora raggiunge e supera i 1.200 dpi. Tuttavia, nella comunicazione outdoor, la distanza del punto di osservazione è un elemento essenziale tanto che una risoluzione di 300 dpi è sufficiente per manifesti fruibili da molto lontano e una risoluzione di 600 dpi è sufficiente per distanze minori, come fermate dell’autobus e rivestimenti di veicoli. La grande varietà delle tecnologie, dei supporti e degli inchiostri disponibili nel settore del sign & display è alla base del confronto in atto. Le tecnologie di stampa a solvente ed eco-solvente hanno rappresentato per anni il pilastro del settore, anche perché economicamente vantaggiose. Il loro utilizzo si è però ridotto notevolmente negli ultimi anni, un processo dovuto a diversi fattori: la comparsa di inchiostri alternativi caratterizzati da elevata resistenza,
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Valutazioni su attrezzatura di stampa in cui investire Q20: Pensando a un investimento entro i prossimi 24 mesi, per quale attrezzatura di stampa di grande formato optereste? Inkjet UV (ibrida o piana) Latex Inkjet UV (a bobina) Inkjet eco-solvente Inkjet a sublimazione Inkjet a solvente Processi analogici Inchiostri tessili Transfer
Hanno risposto 215 operatori nel sign & display responsabili della pianificazione degli investimenti in attrezzatura di grande formato.
Inchiostri a base acquosa Nessuna Indeciso
Fonte: 2018 FESPA Print Census
basso impatto ambientale e immediata essiccazione; l’ampliamento della gamma di superfici e supporti su cui stampare, tra cui PET e tessuti; la disponibilità presso la maggior parte dei fornitori di stampa di grande formato di sistemi di stampa wide format che operano in modo economico. Da qui, l’insorgere di un ulteriore elemento di competizione tra gli inchiostri di ultima generazione. Un confronto giocato sul terreno della solidità e su quello della differenziazione applicativa. Gli inchiostri latex, sublimatici e UV sono destinati – secondo le previsioni di Keypoint Intelligence – a prendere il posto degli inchiostri a solvente nell’ambito della stampa inkjet outdoor e indoor. I vantaggi di queste tecnologie riguardano la flessibilità e la rapidità dei processi di stampa e la compatibilità con un’ampia gamma di supporti, dai tessuti ai film per wrapping a pannelli per esterni. Nell’indagine di FESPA – Print Census 2018 – 215 intervistati attivi nel settore del sign & e display hanno indicato che – nella scelta di acquisto di una nuova tecnologia di stampa - preferiscono optare per soluzioni UV o latex, oppure per soluzioni eco-solventi e a sublimazione da affiancare a sistemi già installati. Nonostante la tecnologia eco-solvente sia ancora nel mix tecnologico di alcuni fornitori di servizi di stampa, è evidente che i sistemi di stampa inkjet UV, latex e a sublimazione sono sempre più riconosciuti come la prima scelta per numerose applicazioni come cartelloni, bandiere, banner e molte altre comunemente usate in ambienti esterni. Inoltre, le proiezioni di Keypoint Intelligence stimano una continua crescita dei volumi di produzione di queste applicazioni in Europa: tra 2016-2021 è previsto un incremento del 4% CAGR, partendo da una base di 669 milioni di metri quadrati. Nonostante gli inchiostri a base di solventi ed
eco-solventi vengano ancora utilizzati per alcune applicazioni, si rileva in proporzione la diffusione di inchiostri alternativi per applicazioni core. Per esempio, il volume di stampa di banner è di 137 milioni di metri quadrati, il 72% dei quali è prodotto usando inchiostri UV, latex, o a sublimazione. Analogamente, le insegne rappresentano un volume di 90 milioni di metri quadrati, il 73% dei quali è prodotto usando inchiostri simili. La tecnologia latex costituisce al momento una fascia più piccola dell’industria. Tuttavia, grazie ai progressi compiuti in ambito di inchiostri, la stampa latex si sta spingendo dalla stampa a bobina alla stampa flatbed, con un conseguente impatto anche sulla produzione su superfici rigide. Con ogni probabilità, la stampa latex vedrà progressivamente crescere la propria presenza in diversi ambiti applicativi – sia indoor sia outdoor – nei prossimi anni e sarà sempre più utilizzata per la stampa su superfici quali legno, metallo e plastiche. La sublimazione è una tecnologia molto interessante, ma risulta meno durevole in ambienti esterni ed è di conseguenza utilizzata soltanto per un range limitato di applicazioni nell’industria del sign & display. I progressi compiuti nell’ambito della sublimazione permettono di ottenere colori più saturi stampando direttamente su tessuto, mentre cresce il numero di applicazioni in ambiti quali la moda, il décor e la customizzazione. Per quanto riguarda la stampa a getto di inchiostro UV, è quella che al momento viene utilizzata per la maggior parte delle applicazioni. Ciò è il risultato di due trend principali: la varietà dei prodotti stampati e l’avanzamento dell’interazione tra inchiostro e supporto. Per quanto riguarda i prodotti, vediamo la stampa UV proliferare e diventare disponibile in stampanti flatbed di piccolo e grande formato e in soluzioni a bobina con un’ampiezza di 5 metri. Per
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Volume di stampa (M/mq)
2016 Applicazioni wide format con inchiostri ad elevata solidità in Europa 659 milioni/mq - Volume di stampa per tipologia di inchiostro
UV Sublimatici Latex Solvente
Banner Backlit Segnaletica Window Poster Grafica POP Manifesti D ecorazione display graphic per pavimenti automezzi Fonte: Keypoint Intelligence 2016-2021 Wide Format Print Forecast
Impatto dei media live e dei display digitali Q31: Siete già in grado di offrire o avete intenzione di offrire strumenti come media live e display digitali ai vostri clienti?
SI
31%
NO 69%
Fonte: 2018 FESPA Print Census
quanto riguarda inchiostri e supporti, numerosi passi avanti sono stati compiuti dal 2013 a oggi. I nuovi processi LED permettono di stampare su materiali sensibili al calore, e quindi su film plastici, tessuti, legno, metallo e altro. Nuove formulazioni di inchiostro stanno notevolmente riducendo le emissioni di COV, mentre migliorano le performance nell’ambito dell’aggrappaggio, con elongazione fino al 400%, utile per applicazioni come il wrapping e la termoformatura.
L’uso dei display digitali Gli operatori del grande formato sono sempre alla ricerca di aree applicative inedite e di nuove opportunità di business. Proprio per questo, alcuni di loro cominciano a guardare con interesse all’universo
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dei display digitali per arricchire il proprio portfolio. In un’inchiesta dedicata al futuro dei display digitali, solo il 50% dei partecipanti ha dichiarato che queste piattaforme hanno un impatto immediato sul business, mentre il rimanente 50% ritiene che tale impatto si verificherà più avanti nel tempo. Oltre il 30% degli intervistati ha affermato che, in seguito all’investimento in display digitali, avrebbe investito in supporti live e display digitali nei successivi 24 mesi e avrebbe offerto questi nuovi servizi ai propri clienti. L’universo del digital out of home offre nuove opportunità per creare immagini accese di giorno e di notte e spalanca nuovi orizzonti nella customizzazione del messaggio, in quanto consente di modificare su richiesta la comunicazione in base alla posizione geografica, al momento del giorno ed ad altri fattori. Inoltre, le nuove tecnologie stanno diventando più economiche e il cloud computing permette di condividere più facilmente i dati su network di dispositivi. In conclusione, la stampa digitale per il mondo dell’out of home si è evoluta fino a includere una varietà di supporti e di inchiostri che rendono i costi di questa tecnologia concorrenziali rispetto a quelli di altre tecnologie emergenti. Nuovi supporti più leggeri contribuiscono a creare immagini vivide, rendono l’installazione veloce e sono resistenti alle intemperie. La nuova generazione di macchine da stampa – che raggiungono i cinque metri di ampiezza e usano inchiostri UV, latex e da sublimazione – vanta la flessibilità necessaria per continuare a offrire soluzioni nel futuro prossimo. E, grazie all’avanzato livello di automazione nel flusso di lavoro, con ogni probabilità tali tecnologie continueranno a essere i pilastri principali dell’industria del sign & display.
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ze denze tenden ten
È da metà degli anni Cinquanta che i Cannes Lions raccontano l’eccellenza della creatività mondiale nella comunicazione e la celebrano in 16 categorie diverse. Quest’anno per l’Outdoor hanno partecipato 2.628 campagne e, fatto inusuale, la giuria ha assegnato due Grand Prix, il trofeo più prestigioso.
Il top dell’outdoor, secondo Cannes >> Il secondo vincitore del Grand Prix, Comedy Central, affronta un tema più controverso. La campagna consiste nell’allestimento di una libreria aperta per tre giorni a New York nella quale tutti i tweet di Donald Trump sono trasformati in una mostra interattiva dove umorismo e satira combattono tensioni reali e alzano il livello di attenzione su argomenti molto rilevanti per la società. Si tratta di una campagna che spinge i confini dell’out of home di Valentina Carnevali
Ben due Grand Prix assegnati nell’edizione 2018 dei Cannes Lions, nella categoria Outdoor. Sono andati a McDonald’s Canada, per la serie di affissioni che forniscono direzioni stradali create dall’agenzia Cossette Toronto, e a Comedy Central, per “The Daily Show Presents: The Donald J. Trump Presidential Twitter Library”.
>> Con la campagna “Follow the Arches”, McDonald’s ha presentato un’esecuzione più tradizionale, usando sezioni accuratamente tagliate degli archi dorati che compongono il suo logo per dare direzioni stradali dall’autostrada allo store più vicino. Un’idea di comunicazione semplice, istantanea e che trascende il linguaggio.
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Gioca con gli archi dorati del logo la campagna outdoor “Follow the Arches” di McDonald’s, per una comunicazione semplice, istantanea e che trascende il linguaggio.
L’out of home diventa esperienziale nella campagna di Comedy Central, che invita a un dialogo sociale sui tweet del presidente Trump.
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Stabilo si schiera con le donne nella campagna “The Remarkable Edith/ Katherine/Lise”.
Campagna ‘impegnata’ per Nike: l’iconico elemento grafico del logo diventa un invito al voto per l’uguaglianza.
e trasforma questo medium in un outdoor esperienziale: quando gli esseri umani vogliono migliorare le cose, ne parlano per strada, si incontrano per discutere faccia a faccia e cominciano una conversazione. Con questa campagna, Comedy Central ha fatto leva sull’outdoor in modo rivoluzionario. Quest’anno il 40% delle campagne outdoor ha messo i brand in gioco su temi sociali, riflettendo un trend che sta attraversando tutto il settore della comunicazione.
>> Nike vince il Gold Lion con “Australian Marriage Equality Swoosh Vote”, di Wieden+Kennedy Portland. Il brand crede che l’uguaglianza dovrebbe esistere ovunque e per chiunque. Così nel 2017, quando il governo australiano ha chiamato la popolazione a votare a favore o contro la legittimità del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ha voluto dichiarare apertamente la sua posizione. In questa campagna, Nike ha trasformato l’iconico elemento grafico che fa parte del suo logo in un segno di
spunta, che insieme ricorda di andare a votare e di votare per l’uguaglianza.
>> Un altro oro è stato assegnato
alla campagna di Stabilo “The Remarkable Edith/Katherine/Lise”, creata da DDB Group Düsseldorf. La famosa azienda di evidenziatori dimostra il suo impegno su temi sociali attirando l’attenzione su donne straordinarie che hanno giocato un ruolo importante nella storia, pur rimanendo invisibili: Katherine Johnson, matematica della Nasa, responsabile dei calcoli che hanno permesso il ritorno dell’Apollo 11 sulla terra; la First Lady americana Edith Wilson, che si è assunta le responsabilità presidenziali del marito dopo che un ictus lo ha paralizzato;
Lise Meitner, che ha scoperto la fissione nucleare per la quale il merito è andato al compagno. Ogni affissione è una foto in bianco e nero e l’evidenziatore mette in risalto la donna il cui contributo è stato messo in ombra dall’uomo con cui stava.
>>C’è spazio anche per il Digital Out of Home ai Cannes Lions. Vince l’argento “Free the Whales from your phone” on World Orca Day, la campagna dell’inglese The Born Free Foundation creata da WCRS. Per celebrare la Giornata Mondiale dell’Orca il 14 luglio, la Fondazione lancia #TankFree in cinque città inglesi dove schermi digitali molto grandi mostrano in full motion immagini di balene confinate in acquari virtuali. I passanti possono liberarle inviando con un sms una donazione. Per ogni donazione di 5 sterline una balena riesce a scappare e a nuotare in libertà. È digital e interattiva la campagna animalista inglese “Free the Whales from your phone”, lanciata in occasione di World Orca Day.
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Materiali e progetti complessi per grandi clienti? È ora di trasformarsi in una filiera del know-how Secondo Andy Warhol “la scala del successo non va salita, ma seguita in laterale”. Eppure sono sempre di più le aziende che nella loro scalata al successo scelgono il modello della verticalizzazione. La definizione nasce dai manuali di management ed è il processo che si compie quando un’impresa acquisisce o sviluppa nuove tecnologie, competenze, impianti, ricerca e sviluppo, acquisti di materiali, progettazione, una rete commerciale in proprio. In altri termini, quando trasforma se stessa in una filiera in grado di confrontarsi con i clienti senza dover ricorrere a fornitori, esperti o consulenti se non per esigenze particolari. Una tendenza che si sta facendo largo rapidamente anche nel settore grafico-editoriale e della comunicazione pubblicitaria, perché i progetti diventano sempre più complessi e i tempi di realizzazione si sono fatti così risicati da imporre una di Stefano Tenedini
costante riduzione delle distanze tra l’idea, l’esecuzione e il prodotto. 24
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focus filiera
Come trasformare uno storico brand in un partner globale, unendo creatività, tecnologie di stampa, allestimenti e logistica
Attrezzarsi per essere “un unico partner”, il modello di DB Ingegneria dell’Immagine
Come si diventa “un unico partner per i vostri progetti”, come nel vostro slogan? “All’inizio non era il nostro fine, ma nel tempo ci siamo trovati ad affrontare sfide innovative, oltre la semplice fornitura di prodotti. Poi l’azienda ha iniziato a trasformarsi: compravamo macchinari ma non vendevamo solo prodotti, potevamo ormai offrire un livello di servizio sempre più ampio. Abbiamo cercato
quindi di convogliare questo know-how in un’offerta mirata, così da affiancare il cliente in ogni fase. Poi l’avvento della stampa in piano ha fatto convergere verso realtà come noi anche richieste in precedenza coperte da altri, e il nostro raggio d’azione si è esteso”. Come avete iniziato a costruire e rafforzare la vostra struttura verticale? “Prima identificando materiali innovativi non ancora molto presenti sul mercato, come il reboard, e poi sviluppando le competenze necessarie a seguire i clienti, senza dover ricorrere agli esterni prima ancora di sapere se le idee sarebbero diventate progetti concreti. Ci siamo concentrati sulla progettazione di base: rispondere a brief talvolta vaghi e al limite del fattibile, generando ipotesi di massima per progetti concreti, realizzabili e con precisi vincoli di prezzo. Ci siamo perciò dotati di una struttura per selezionare i materiali idonei in base all’idea e al prezzo target, realizzare render che spiegassero efficacemente la proposta al cliente, creare un primo prototipo interno e poi uno per il cliente, passare alla produzione e alla logistica chiavi in mano. Non certo uno scherzo”. U
Nel settore dell’out of home cresce la tendenza ad acquisire e concentrare le competenze e crescere con i vantaggi di un modello industriale verticalizzato, in grado di fornire alla clientela tutti i servizi necessari attraverso una propria filiera che riduce il ricorso ai fornitori. Abbiamo raccolto il parere di Marco Biancavilla, titolare di DB Ingegneria dell’Immagine. Storico brand della comunicazione visiva, oggi aggregando creatività, tecnologie di stampa e allestimenti e logistica è strutturata per proporsi come partner a tutto campo. L’ideale per capire l’attualità e valutare le prospettive. “Creare una filiera interna professionale e competente richiede risorse tecniche e umane in grado di sostenerla. Ci si interroga – spiega – su fin dove ci si possa spingere senza gravare di costi extra la struttura o accettare lavori che vadano oltre l’ambito consueto. Alla filiera si arriva soprattutto per due motivi: rispondere a precise richieste del cliente, che a noi non pone troppi limiti perché veniamo dalla stampa ma offriamo anche consulenze e servizi in molti settori; ed espandersi oltre una catena del valore ridotta, più facilmente attaccabile dai concorrenti”. Perché il sistema funzioni e copra agilmente aspetti molto differenti, precisa Biancavilla, serve un modello organizzativo flessibile ma non labile né indefinito, che provocherebbe enormi problemi e disfunzioni. Occorrono persone capaci di creare un network di conoscenze a partire dal patrimonio aziendali, un know-how dei progetti precedenti. E processi interni stabili e definiti che riducano le incertezze e rendano più fluide le comunicazioni.
Oggi come è formata l’architettura aziendale, tra interna ed esterna? “Il processo di rafforzamento è proseguito a lungo, ma oggi la struttura è in grado di coprire tutte le aree necessarie: all’interno abbiamo Minimegaprint, per il web-to-print e la vendita online di prodotti e servizi di stampa standardizzati; Eidos, che cura progetti di brand implementation e di riqualificazione nelle aree corporate e retail; e Global Image Management, che definisce, realizza e gestisce progetti di brand management dal concept all’implementazione. Dopo aver costruito e acquisito le professionalità interne, DB ha stretto diverse partnership per completare l’offerta, ad esempio con materiali come il ferro e il legno. Un lavoro esternalizzato ma che con le conoscenze dei progettisti interni fa parte dell’offerta globale. In seguito abbiamo creato una rete logistica e di delivery sul
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na linea creativa che collega gli impianti di produzione all’energia per il futuro: la campagna per Enel pone l’accento sulla sostenibilità.
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Di quali macchinari vi siete dotati per supportare la produzione? “L’abbiamo suddivisa in tre stabilimenti per le aree di produzione, più uno per logistica e materie prime. Nello stabilimento principale abbiamo i macchinari per la produzione di stampa digitale di grande formato: due Latex, due Durst Roll con inchiostri UV, due macchine in piano, una super produttiva FB11000 HP e una di alta qualità, bianco e formati extra, una P10. Il secondo ospita tre linee serigrafiche monocolore di cui una extra formato, fustellatrici e il reparto di stampa digitale a piccolo formato con una Indigo, due Konica Minolta e diverse macchine destinate al finishing. Nel terzo stabilimento c’è la maggior parte del personale con le macchine da taglio, tre Kongsberg di cui una 3x2 con caricatore automatico, per fresatura e taglio materiali rigidi, che si aggiungono a tre Zund per l’intaglio della pellicola, due banchi per pieghe a caldo, una scatolatrice che realizza scatole on demand e infine i banchi di montaggio e per l’imballo”.
“Curva di Volo”, il logo BNP Paribas sulla facciata della sede di Roma, con la segnaletica interna e le soluzioni di interior decoration in glass film 3M.
territorio: il progetto chiavi in mano viene allestito sul posto da addetti specializzati in piena sintonia con il cliente, che ci rappresenta talvolta più e meglio del materiale stesso”. Come si passa in concreto dalla prima idea di strategia alla declinazione operativa? “Il concept di comunicazione a volte è un lavoro astratto, magari distante da un progetto specifico. Per questo è importante il ruolo dell’account che segue il cliente e ne conosce esigenze e interessi, perché non sempre le risposte sono standard. Bisogna chiedersi dove deve andare? come andrà spedito? quanto deve costare? chi lo monterà? quanto è sostenibile e come si smaltisce?. Queste domande e la rappresentazione grafica del concept contribuiscono alla selezione dei materiali”. Il primo step consiste quindi in una bozza di massima e un preventivo. E poi? “La prima bozza serve a capire se abbiamo adeguatamente mappato le esigenze del cliente. Poi c’è la fase di progettazione esecutiva per la prototipazione interna e esterna, che ci dà la certezza che quanto riportato nella ricostruzione 3D sia efficace anche dal vivo. Si valutano con il committente gli aspetti di trasporto e montaggio ed eventuali modifiche per essere certi il prodotto non sia solo esteticamente bello, ma anche fruibile dai clienti finali, ad esempio i responsabili di punto vendita. Inseriamo anche una prova di imballaggio per verificare con un crash test che il contenuto non si danneggi. Infine si passa alla parte produttiva, che prevede l’approvvigionamento dei materiali, la programmazione della commessa in produzione e l’organizzazione della logistica”.
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Parliamo di materiali: tradizionali, innovativi, eco-friendly... “Le scelte dipendono spesso da leggerezza, facilità di montaggio e sostenibilità, e familiarizzando con i prodotti ne abbiamo appreso vantaggi e i limiti di utilizzo. Oggi usiamo materiali cartotecnici semplici, tipo microonda, o strutturati come reboard, sandwich in lamina di pvc esterna ed espanso interno, plex, dibond, legno e metallo verniciato. A volte le aziende più sensibili obiettano verso i materiali metallici o a base pvc: in quel caso un composto di cartone riciclato tipo reboard è una valida alternativa. Nella continua ricerca di materiali a basso impatto abbiamo da tempo deciso di bandire il solvente dalla produzione digitali, scegliendo appunto il reboard, e abbiamo introdotto i materiali adesivi pvc free. E da poco abbiamo siglato un accordo di partnership con un produttore di materiale che purifica l’aria negli ambienti interni”. Quali sviluppi prevedete per il modello aziendale di DB? “Stiamo andando verso la gestione di pacchetti di progetto molto estesi, che coprano la filiera del program management, accompagnando grandi aziende nel cambiamento e nel rebranding anche all’estero, attraverso una rete di partnership che rappresentiamo in Italia. Fra i progetti in corso d’opera abbiamo Petronas, UBI Banca o TNT-Fedex. Ci siamo inoltre occupati di analoghi progetti per Peugeot, BNP, Enel e Alitalia. In queste occasioni occorre un grande sforzo organizzativo, con il coinvolgimento di uno staff qualificato e dedicato in grado di parlare con i vertici a livello globale, per aggiornare il cliente sullo stato dei lavori e programmare le attività. E oggi il nostro punto di forza è la convinzione di aver maturato un’esperienza che nessuno in Italia può vantare”.
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Non solo la produzione, ma idee e strategie fino al punto vendita, che sia fisico o digitale: oggi il cliente va informato e intercettato in ogni momento della sua quotidianità
Altavia Italia, un interlocutore omnicanale per sostenere l’attivazione commerciale
Una filiera che va dalle esigenze del cliente al prodotto finito. In che funzioni si declina? “Definiamo il nostro mestiere ‘attivazione commerciale’. Vuol dire aiutare e abilitare i retailer a fare commercio tutto l’anno. Il valore aggiunto è gestire progetti di comunicazione commerciale a trecentosessanta gradi, dalla strategia al delivery. Cioè partire dall’idea, svilupparne e legarne il cuore strategico a ogni tipo di canale e applicazione: digitale e analogico, in store e out of store, one to one e one to many. La forza di Altavia è nel fornire una consulenza che accompagni i retailer verso strategie commerciali vincenti e su misura per i propri clienti. Le nostre competenze sono ben identificate: siamo esperti di retail e interlocutori “verticali”, con una storia e una visione totalmente orientata alla trasformazione dei brand e dei punti vendita”.
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Naturalmente non ‘verticalizzano’ solo i produttori, ma anche chi elabora le idee e le strategie. Altavia Italia è una società di comunicazione omnicanale, fa parte di un gruppo internazionale e di recente ha acquisito le agenzie digitali Stylum e Rokivo. Con oltre 80 collaboratori e molti clienti big, ha in portfolio nomi come Deborah, Carrefour, Piaggio, Ferrero, MSC, Uber e Yves Rocher. E proprio di comunicazione omnicanale abbiamo parlato con Simona Lazzerini, direttore generale di Altavia Italia.
In che luoghi intervenite? Con quali strumenti e impianti si trasmette la creatività? “Partiamo da un concetto semplice ma potente: il consumatore è prima di tutto cittadino, quindi bisogna essere presenti ovunque entri in contatto con la sua quotidianità. Il rapporto con il retail non è più solo cliente-punto vendita fisico: può iniziare a casa
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ei punti vendita come sulla stampa, sul sito e sui social network: ogni canale promuove la qualità del cliente del food Banco Fresco.
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flessibile e immediata sia come messaggio che per la tempestività nella gestione di mezzi e contenuti. Le piattaforme digitali customizzate ci permettono di rispondere ai bisogni dei clienti: produzione, distribuzione, allestimento, report e monitoraggio sono fasi alle quali possiamo lavorare con procedure digitali su qualsiasi scala”.
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mozioni per tutte le età: è il concept per Deborah.
visitando direttamente il sito di un marchio, oppure mentre beve l’aperitivo in un quartiere trendy. Non ci sono svantaggi e vantaggi, bisogna accettare che oggi la comunicazione richiede un approccio estremamente liquido, senza cuciture. Quindi anche i pensieri e le azioni che proponiamo vengono pensati in ottica omnicanale e omnitarget. Solo per fare un esempio, volantino e social media non sono strumenti antitetici, ma sono l’uno il prolungamento dell’altro”. La competizione è sempre più vivace: quali sono i trend e le ipotesi per il futuro? “La shopping experience non ha più un inizio né una fine. È un continuum nel quale si può entrare in relazione con il brand in qualsiasi fase del processo di acquisto. Oggi il consumatore si informa e confronta andando in negozio, sul proprio smartphone, sui social o sul volantino, e poi compra. Lo store ‘fisico’ non è più l’unico punto di incontro o di acquisto, ma uno solo tra molteplici punti di contatto. Anche se potenzialmente è più forte degli altri, perché il cliente entra in relazione con la marca, sperimenta, si informa e interagisce. Lo store offre l’esperienza umana, arricchita dai nuovi sistemi digitali. È necessario accentuare questo aspetto di luogo nel quale i clienti vivono momenti piacevoli, si fanno consigliare e si identificano con i valori e i vantaggi del brand”. E gli strumenti tradizionali avranno ancora un ruolo? “Sono ancora necessari. Pensiamo al catalogo Ikea, simbolo e tradizione per il cliente affezionato. Solo che oggi viene integrato in un complesso ecosistema di metodi di comunicazione, rendendo l’azienda una delle più evolute nel mondo omnicanale. C’è tutto, dallo store al catalogo, dalla app mobile all’ecommerce, dai pop-up all’utilizzo delle tecnologie per favorire l’informazione in store, l’acquisto e la personalizzazione. Tutti elementi che offrono al cliente una sua speciale esperienza di acquisto: efficace, ininterrotta e che dialoga con gli altri mezzi”.
Non solo digitale: come operate nei servizi di publishing e di print management? “Difendiamo con forza l’efficacia, il valore e la potenza della comunicazione stampata. E i numeri ci danno ragione: il volantino è ancora uno dei principali canali di informazione e selezione per l’acquisto in uno store. E la sfida, per una print management company, è dare valore aggiunto al prodotto stampato con consulenze su contenuti editoriali, applicazioni digitali, materiali e formati, principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale. E proprio le piattaforme ci permettono di proporre processi e costi ottimizzati”. Il business può coesistere con la sostenibilità e la responsabilità sociale? “Non solo etica e sviluppo commerciale possono essere alleati, ma devono esserlo. I consumatori finali, cioè i clienti dei nostri clienti, come dicevo sono prima di tutto cittadini. Producono, abitano le città, influenzano la società attraverso i social e la loro rete di relazioni. E nelle scelte di acquisto confermano di non essere solo interessati a qualità e prezzo dei prodotti, ma anche al loro ‘costo collaterale’. Sono sempre più attenti all’impatto sociale e ambientale del consumo. Ecco perché le imprese devono prestare attenzione a cosa producono e come lo fanno. Inoltre ormai è davvero sconsigliato mentire: la vigilanza globale dei cittadini ci dimostra che non è più possibile adottare pratiche di green washing, cioè fare del bene a chiacchiere e razzolare male. Per tutti questi motivi la sinergia tra sviluppo commerciale e sostenibilità, etica e business, è un approccio strategico per le imprese che non vogliono deludere la fiducia dei loro clienti”.
Affrontare la complessità: sistemare un paio di negozi non è come arredarne cento... “Infatti, e proprio questo è uno dei nostri principali asset. L’esperienza ci ha dato il know-how per gestire l’enorme carico connesso ai grandi numeri del retail. Anche grazie alla rivoluzione digitale: così l’attivazione commerciale è diventata più dinamica,
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l’insider
Quanto è efficace il volantino? Te lo dice Audidoor Monitorare, tracciare e rilevare dati oggettivi da analizzare e utilizzare per migliorare l’efficacia delle campagne nell’out of home. A fronte di una richiesta che arriva dal mercato, sorgono nuove iniziative volte alla tracciabilità nei diversi segmenti della comunicazione outdoor. Una di queste è Audidoor ed è destinata a trasformare il mondo della distribuzione in cassetta di materiale pubblicitario non indirizzato
Una società ‘audi’ per il settore della distribuzione in cassetta di materiale pubblicitario non indirizzato. È il progetto lanciato da Sismaitalia, fornitore di servizi di marketing, comunicazione di impresa e pubblicità, e ha già un nome, un logo e una mission. Concepita come ente terzo e indipendente, Audidoor avrebbe il compito di promuovere l’adozione di un metodo oggettivo e imparziale di monitoraggio e rilevazione in tempo reale della cassettizzazione non indirizzata. Attraverso il coinvolgimento di tutti i player della filiera della distribuzione in cassetta, la nuova società dovrebbe – come primo compito – creare uno standard di tracciabilità delle operazioni di consegna di volantini, volantoni e materiale pubblicitario di vario genere quale strumento per misurare l’efficacia delle campagne e raccogliere dati sui comportamenti di lettura dei destinatari. Di questa iniziativa che punta sulla tracciabilità del processo in un segmento dell’out of home di grande efficacia abbiamo parlato con Federica Tisato, general manager di SiFederica Tisato, general smaitalia. manager di Sismaitalia.
di Paola Bonfanti
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Come è nata l’idea di Audidoor? Quello della distribuzione in cassetta postale non indirizzata di materiale pubblicitario – volantini, flyer, volantoni e così via – rappresenta per Sismaitalia il core business storico. Nel nostro percorso, abbiamo sviluppato una grande competenza nell’ambito della georeferenziazione della consegna: l’obiettivo di oggettivare in maniera imparziale la distribuzione in cassetta postale e di fornire ai clienti una redemption di dati misurati è da sempre centrale nella strategia della nostra azienda. I risultati incoraggianti e il riscontro più che positivo ricevuto dai clienti – per i quali questi dati rappresentano un patrimonio di informazioni sull’efficacia delle loro campagne e una base interessante su cui costruire ulteriori attività di comunicazione – ci hanno portato a concepire l’idea di creare uno strumento indipendente rivolto a tutta la filiera che, in tempo reale, consentisse il monitoraggio e il controllo della quantità consegnata e il rilevamento del feedback del bacino previsto. Come avviene la georeferenziazione della consegna? Si tratta di un meccanismo GPS. L’operatore incaricato della distri-
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buzione del materiale pubblicitario in cassetta possiede un device collegato al satellite: questo consente di monitorare la consegna e di verificare che venga effettuata in modo corretto. I dati sono gestiti attraverso un software e possono essere visualizzati in tempo reale sia dai nostri addetti sia dal cliente. Siamo stati i primi in Italia a introdurre – 15 anni fa – questo sistema di monitoraggio, ma per noi si è trattato solo del primo passo verso l’implementazione delle prestazioni di uno strumento di comunicazione out of home – il volantino – che dimostra tuttora una grande efficacia a livello territoriale. Qual è stato il passo successivo? Come anticipato, l’accesso ai dati relativi alla consegna mette a disposizione del cliente una serie di indicazioni – sul territorio, sugli effetti e sul ritorno della comunicazione, sulla ricettività dei destinatari e sulle loro caratteristiche comportamentali – utili per configurare meglio i destinatari della comunicazione pubblicitaria in cassetta postale non indirizzata e, di conseguenza, di intervenire sul messaggio per implementarne la capacità di coinvolgimento dell’audience. Facendo leva sul livello di specializzazione raggiunto da Sismaitalia nella gestione dei sistemi di rilevazione e dei software – basti dire che abbiamo creato un team dedicato di cinque persone tra softwaristi ed esperti nell’analisi, controllo e verifica dei dati – abbiamo concepito il progetto di Audidoor, ovvero di una società terza che – come accade con ogni società ‘audi’ – stabilisca un metodo oggettivo e imparziale per monitorare il settore della distribuzione in cassetta non indirizzata e lo applichi a livello di mercato nazionale. Come si configura il progetto di Audidoor? Siamo partiti circa un anno e mezzo fa, abbiamo depositato il marchio e creato il logo e stiamo iniziando a costituire la società. L’intento è
La georeferenziazione della consegna in cassetta di materiale pubblicitario consente di rilevare dati e di trasmetterli - in tempo reale - attraverso software dedicati - al cliente. Si tratta del primo step verso la tracciabilità oggettiva e indipendente voluta da Audidoor.
quello di coinvolgere i principali attori del mondo della cassettizzazione – non solo gli operatori del settore ma anche agenzie, centri media, stampatori, clienti, enti di comunicazione e marketing – i cui rappresentanti entreranno a far parte del consiglio di amministrazione e del comitato tecnico della società. In quanto ente terzo e indipendente, Audidoor avrà il compito di elaborare norme e regolamenti che disciplinino le indagini collettive, di tipo quantitativo e qualitativo, sulla ricezione e sulla fruizione della cassettizzazione e sulle caratteristiche della lettura e dei lettori. Sono convinta che la nascita di Audidoor possa segnare un cambio di rotta fondamentale nel mondo di flyer e volantini pubblicitari, che rischiano oggi di perdere la propria efficacia a causa di un tasso di caduta in alcuni casi molto elevato proprio per la mancanza di un sistema di certificazione della qualità della consegna. La presenza di un ente indipendente che monitori e valuti le singole performance sulla base di standard unici, identificabili e condivisi dovrebbe spingere tutti
gli operatori del settore a compiere uno sforzo per migliorare il proprio servizio ed essere competitivi. Come risponde il mercato a questa iniziativa? Credo che il mercato sia pronto. Sicuramente, c’è un grandissimo interesse da parte dei brand e di tutte quelle realtà che potranno beneficiare dei dati raccolti da Audidoor per verificare l’efficacia delle proprie campagne. Anche le aziende che, come Sismaitalia, si occupano della distribuzione in cassetta di materiale pubblicitario colgono il potenziale del progetto e valutano l’impatto che questo avrebbe sulla loro organizzazione interna. Di sicuro, si tratta di un’opportunità per tutti, in quanto Audidoor intende aprire i propri servizi di rilevazione agli operatori del settore attivi in Italia, indipendentemente dalla loro diretta o indiretta partecipazione alla società e a parità di condizioni e di trattamento. Allo stesso modo, tra gli obiettivi c’è anche quello di favorire la più ampia diffusione dei dati rilevati dalle indagini per portare benefici a tutta la filiera.
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sai davvero cosa succede quando stampi
IL PVC?
di Elena Panciera
Un paio di numeri fa, all’inizio del nostro viaggio alla scoperta dei materiali e della loro stampabilità, abbiamo cercato di capire meglio cos’è la plastica. Ovviamente, la prima cosa che abbiamo notato è che esistono moltissimi tipi diversi di plastica, dalle caratteristiche chimiche e fisiche anche completamente diverse tra loro. In questo numero approfondiremo una particolare tipologia di plastica, davvero molto diffusa e versatile: il PVC. Sono fatti di questo materiale mobili, pavimenti, infissi, parti di automobili, e perfino le carte di credito. Anche nel caso del PVC, quando parliamo di stampa ci dobbiamo fare alcune domande:
Qual è la destinazione d’uso del prodotto finito? Che resistenze sono necessarie, durante la lavorazione e dopo? Quali lavorazioni sono necessarie per arrivare al prodotto finito? In che modo posso rendere la lavorazione e il prodotto finito sostenibili per l’ambiente e le persone? Queste domande sono fondamentali per capire in che modo rispettare la normativa sulla sicurezza, tenendo presente che oltre a questa, chi lavora con il PVC si attiene spesso anche a un impegno volontario per lo sviluppo sostenibile dell’industria europea, detto VinylPlus. Rispondere a queste domande iniziali sarà propedeutico a queste:
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Contributo scientifico di Luca Bellotto (responsabile tecnico di Heliv), Carlo Ciotti (presidente di PVC Forum Italia), Stefano Costacurta (CEO di Symera), Davide Pavarelli (direttore industriale di Gruppo Fabbri), Marco Scatto (responsabile tecnico di Nadir).
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Ho bisogno di pretrattamento e post-trattamento? Quale tecnica di stampa userò? Quale inchiostro? Come verrà lavorato il prodotto dopo la stampa?
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focus materiali
La sigla PVC sta per “polivinilcloruro”, nome che fa immediatamente intuire la sua composizione chimica. “Poli”, in greco, significa “molti”, ed è la stessa particella che ritroviamo nella parola “polimero”. “Vinil” fa subito pensare al vinile – che infatti è uno dei nomi con cui è noto il PVC – e “cloruro” richiama alla mente il cloro – che non a caso è uno dei suoi componenti. Il PVC è stato scoperto a metà dell’Ottocento. Si forma a partire da da due materiali facilmente ritrovabili in natura: sale (per il 57%) e petrolio (per il 43%). Dal primo si ottiene il cloro, attraverso l’elettrolisi dell’acqua salata, e dal secondo l’etilene. Combinati insieme, cloro gassoso ed etilene formano il 1,2-dicloroetano (dicloruro di etilene o 1,2-DCE), intermedio per la produzione del monomero di cloruro di vinile o vinilcloruro (CVM). Un altro modo per ottenere il 1,2-dicloroetano è dalla reazione di etilene e acido cloridrico. Il passaggio da monomero a polimero si chiama (appunto) polimerizzazione, e avviene attraverso l’unione di più monomeri di cloruro di vinile in modo che si formino lunghe molecole lineari. Questo processo dà origine alla resina, che si presenta sotto forma di polvere fine e bianca (tipo zucchero o sabbia sottile). È a questa resina che vengono aggiunti gli additivi più diversi, così da ottenere le caratteristiche che di volta in volta il PVC deve avere, a seconda della destinazione d’uso del prodotto finito: resistenza,
durezza, elasticità… Gli additivi possono essere di vari tipi: stabilizzanti, per mantenere le caratteristiche chimico-fisiche del materiale, impedendone l’invecchiamento e la degradazione termica; plastificanti, per migliorare la plasticità o fluidità del materiale; lubrificanti, per abbassare la viscosità della massa polimerica e far “scivolare” il polimero fuso lungo le pareti metalliche durante la lavorazione; filler, per migliorare alcune proprietà del materiale (scorrevolezza, miscibilità, resistenza all’urto, brillantezza superficiale, caratteristiche antifiamma...) e ogni tanto ottimizzare i costi (nel caso per esempio del carbonato di calcio); pigmenti, per colorare il materiale. Dalla miscelazione di questi elementi si ottengono i cosiddetti “compound”, che significa letteralmente “composto”. Questi compound possono avere la forma di granuli o essere in “dry blend”, ovvero sotto forma di polvere secca. I granuli si ottengono miscelando PVC da sintesi e additivi in un estrusore bivite. Da qui esce una specie di “spaghetto” di PVC che viene tagliato (in gergo “pellettizzato”) con delle lame a distanza regolare, così da assumere la forma di granulo. Sotto forma di “dry blend”, invece, il PVC viene mescolato con ulteriori additivi, setacciato e imballato come polvere asciutta.
A sinistra, il PVC sotto forma di compound. Qui a destra, rotoli di PVC calandrati.
foto PVC Forum
Duro, morbido, ma sempre PVC: un po’ di chimica
Il PVC è uno dei materiali polimerici più diffusi al mondo. Lo troviamo sotto forma di plastica estremamente rigida e dura, usato per esempio per i serramenti. Ma è famoso anche per essere uno dei materiali più morbidi ed elastici, e viene usato per esempio nel wrapping. Cosa gli permette di assumere proprietà così diverse? E come si può stampare?
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focus materiali Il PVC è uno dei materiali polimerici più duttili. Viene usato nel mercato automotive e nautico, nel fashion, nella comunicazione visiva, nell’interior decoration.
La produzione di compound non è semplice, e anzi richiede competenze chimiche, tecniche e legali specifiche, per ottemperare alla severa legislazione che norma il settore sia dal punto di vista dell’igiene che della sicurezza.
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foto PVC Forum
A questo punto, il PVC sotto forma di compound o di dry blend è pronto per essere ulteriormente lavorato e assumere le caratteristiche necessarie per realizzare i prodotti finiti. Le lavorazioni alle quali può essere sottoposto variano enormemente proprio a seconda della destinazione d’uso e alla tipologia di decorazione richiesta. Grazie alla sua eccezionale versatilità, il PVC può assumere forme e caratteristiche estremamente diverse, ed è quasi incredibile pensare che gli infissi o il pavimento di casa (rigidi, opachi, estremamente duri e resistenti) siano fatti della stessa sostanza di cui è fatta la pellicola che usiamo per avvolgere gli alimenti (trasparente, elastica e sottilissima). Ottenere risultati così diversi è possibile perché si aggiungono additivi diversi, ma anche perché si parte da PVC qualitativamente diversi all’origine, con “valori K” anche molto diversi tra loro.
foto PVC Forum
Tutte le tecniche di lavorazione e di decorazione
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focus materiali
Tecniche di lavorazione e decorazione del PVC Lavorazione
Risultato
Applicazioni
Calandratura: il materiale, mescolato in modo omogeneo con gli additivi, viene passato attraverso una serie di rulli riscaldati posizionati a distanza decrescente.
Film o fogli in PVC, di vario spessore e larghezza, che possono avere anche finiture superficiali particolari.
Fogli e lastre per la termoformatura per imballaggi e componenti sagomati, fogli rigidi e plastificati per l’industria cartotecnica e alimentare, carte plastificate (tipo carte di credito), tovaglie, abbigliamento, wallpaper e rivestimenti per l’interior decoration, film per il wrapping, tendaggi.
Espansione: tecnica di lavorazione con la quale si varia il peso specifico del polimero di partenza per ottenere materiali più leggeri grazie all’uso di gas espandenti.
Espansi in PVC rigidi, semi rigidi, flessibili.
Materiali per l’isolamento termico e acustico, finte pelli, strutture alleggerite (tubi e profilati, battiscopa...).
Estrusione: il materiale viene posizionato nella trafila o estrusore, dove una vite senza fine lo spinge verso l’esterno. Con l’aiuto del calore di attrito e del calore indotto esce dal foro d’uscita, detto filiera o matrice, che è sagomato secondo il profilo che deve avere il prodotto finito. Può essere abbinato al soffiaggio.
Tubi o film.
Tubi, profilati, film sottili, materiali continui, rivestimenti, cavi, fili.
Estrusione + soffiaggio: un segmento di tubo estruso viene inserito nello stampo, dove viene insufflata aria al suo interno, così che assuma la forma desiderata.
Oggetti cavi a corpo unico.
Bottiglie, flaconi, contenitori.
Iniezione + soffiaggio: il materiale semifluido viene iniettato attorno a un cannello di soffiaggio, dove viene insufflata aria così che aderisca alle pareti dello stampo e assuma la forma desiderata.
Oggetti cavi a corpo unico.
Bottiglie, flaconi, contenitori.
Metallizzazione: i film calandrati in PVC vengono metallizzati per sublimazione di alluminio sotto vuoto.
Film metallizzato.
Regalistica e imballi per alimenti (caramelle, cioccolatini…).
Rivestimento per immersione in letto fluido o in plastisol: l’oggetto da rivestire, preriscaldato, viene introdotto in un ambiente chiuso in cui la polvere di PVC, tenuta in sospensione, aderisce sulla superficie (letto fluido); viene poi inserito in un forno di cottura dove il rivestimento fonde e forma uno strato continuo. Analogamente, nell’immersione in plastisol lo stampo viene immerso in un plastisol semiliquido, che poi viene gelificato in forno e infine estratto dallo stampo, una volta raffreddato.
Oggetti di metallo o porcellana rivestiti.
Stivali, guanti, manopole...
Rivestimento per spalmatura: un velo sottile di pasta di plastisol viene distribuito sul supporto tessile da rivestire con una “racla” (o spatola). Il nastro spalmato passa in forno, dove avviene la gelificazione dello strato di plastica, e infine attraverso cilindri di raffreddamento e di goffratura.
Tessuti e “tessuti non tessuti” in resine sintetiche plastificati.
Tende, tovaglie, tessuti per arredamento e moda,finte pelli, supporti per la comunicazione visiva (banner).
Stampaggio a iniezione: il materiale viene immesso in un cilindro riscaldato, dove fonde e viene spinto verso un foro di uscita con un pistone o una vite rotante e iniettato in uno stampo. Viene estratto una volta raffreddato e solidificato.
Oggetti o componenti anche molto complessi e precisi.
Componenti per automobili, arredamento, elettronica, industria, protesi artificiali.
Stampaggio rotazionale: il dry blend o il plastisol viene introdotto in uno stampo cavo, posto in forno e fatto ruotare su due assi perpendicolari, così che la materia aderisca allo stampo grazie alla forza centrifuga; il pezzo viene poi raffreddato ed estratto.
Oggetti cavi a corpo unico.
Cruscotti per auto, articoli che in passato venivano realizzati per termoformatura, bambole, palloni.
Termoformatura: le lastre termoplastiche rigide vengono posizionate sopra o sotto uno stampo che che può avere anche alveolature e cavità. Può essere realizzata sotto vuoto oppure sotto pressione; in entrambi i casi la lastra viene riscaldata (ma non fusa).
Manufatti termoformati a seconda dello stampo.
Imballaggi, anche trasparenti, modellati in corrispondenza alla forma dell’oggetto da contenere, come per esempio i blister dei prodotti farmaceutici.
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osa dice la normativa Pur essendo un materiale completamente sicuro, durante la produzione e la lavorazione del PVC devono essere prese precauzioni, soprattutto in alcune fasi, come la produzione del CVM (sostanza classificata cancerogena) e durante la fase di miscelazione. Sono diverse le sostanze dannose per la salute e per l’ambiente che, negli anni, sono state usate come additivi (piombo, cadmio, ftalati a basso peso molecolare). Anche la stampa è considerata delicata, soprattutto quando il PVC viene usato nel settore food o per la produzione di giocattoli. Per questo motivo, le aziende e gli operatori che trattano il PVC, a ogni stadio della filiera, sono chiamati a rispettare severe normative di igiene e sicurezza. Nella Comunità Europea, sono diversi i regolamenti alle quali si fa riferimento, a cominciare dal regolamento REACh (CE n. 1907/2006), acronimo di “Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals”, cioè “registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche”. È una complessa e dettagliata normativa europea che ha l’obiettivo di mitigare i rischi legati all’uso di sostanze chimiche, per cui le aziende sono tenute a fornire informazioni sulle loro proprietà e i loro rischi e a registrare questi dati presso un’agenzia centrale. Dal 1° dicembre 2010, inoltre, sono entrati in vigore anche il Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) 1272/2008/CE, che ha allineato il sistema di classificazione europeo delle sostanze chimiche al sistema mondiale, noto come GHS, e il Regolamento UE 453/2010 relativo alla redazione delle Schede Dati di Sicurezza (SDS), che si inserisce nel quadro del REACh. I plastificanti sono soggetti a una strettissima regolamentazione, tra cui il regolamento 793/93/CE, che norma la valutazione e il controllo del rischio delle sostanze esistenti. Oltre alla normativa, molte aziende che fanno parte della filiera del PVC aderiscono al programma previsto dall’Impegno Volontario decennale VinylPlus, promosso, tra gli altri, dalle associazioni europee dei produttori di polimero (ECVM), di stabilizzanti (ESPA), di plastificanti (EP) e dei trasformatori (EuPC) e di cui è parte attiva anche il PVC Forum e dall’European Council of Vinyl Manufacturers (ECVM). Sono stati fatti molti passi avanti per rendere la lavorazione del PVC sempre più sicura e sostenibile. Per esempio, dal 2001 il cadmio (cancerogeno e tossico per l’ambiente acquatico) non viene più usato come stabilizzante, e si sta progressivamente eliminando anche il piombo, sostituito da stabilizzanti a base di calcio-zinco. Infatti, in attesa che le restrizioni sull’uso del piombo diventino applicabili, le aziende produttrici non lo commercializzano in Europa e il programma VinylPlus non ne prevede più l’utilizzo. Al di fuori della Comunità Europea, altre leggi sono in vigore, e per questo motivo è importante verificare la provenienza del PVC da stampare e lavorare, e scegliere oculatamente a seconda della destinazione d’uso del prodotto finito. Per quanto riguarda la stampa su PVC, nel settore food bisogna tenere presente la Swiss Ordinance on Materials and Articles (SR 817.023.21), la Nestlé Guidance Note on Packaging Inks e i documenti relativi alla manifattura e alla fornitura di inchiostri per gli imballaggi alimentari della EuPIA, l’European Printing Ink Association. Per quanto riguarda i giocattoli, ci si affida solitamente alla EN 71-3.
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foto Gruppo Fabbri
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La pellicola in PVC usata per gli alimenti può essere stampata con inchiostri appositi, come in questo esempio di Gruppo Fabbri.
La stampa e la verniciatura del PVC Il PVC, una volta sottoposto a tutte queste trasformazioni, può essere ulteriormente lavorato. Per esempio, può essere stampato o verniciato. Essendo un materiale plastico, non è semplicissimo far aderire gli inchiostri, tradizionali o digitali che siano, e le vernici. Come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato alla plastica, su WIDE 38, sono necessari pretrattamenti chimici (primer di vario tipo) e fisici (fiammatura, plasma atmosferico, trattamento corona). Non solo: bisogna sottoporre i prodotti a un ottimo curing per asciugare perfettamente gli inchiostri, e talvolta sottoporli anche a post-trattamenti per fissarli meglio. In determinati settori che hanno bisogno di resistenze molto alte, come nel caso dei pavimenti in PVC, le stampe devono essere protette addirittura con delle laminazioni. Le difficoltà di stampa del PVC sono dovute alla tensione superficiale dei polimeri, che rendono ardua l’adesione e la bagnabilità. Normalmente, su PVC si stampa con inchiostri UV, UV LED, ecosolvent, ma anche gli inchiostri a base acqua offrono delle ottime performance in alcuni settori. Si può stampare in digitale,
in serigrafia, in tampografia e flessografia. Si trovano in commercio anche inchiostri speciali a bassa migrazione, adatti per applicazioni nel settore food. Anche in questo caso, è fondamentale capire quali resistenze dovrà avere il prodotto finito: un conto sono gli infissi decorati con effetto legno, e un altro sono le pellicole per avvolgere gli alimenti. C’è un ulteriore aspetto da tenere in considerazione: sulla base dell’inchiostro o della vernice scelti si può avere la possibilità di nobilitare o meno il prodotto finito con hot foil. Di solito si sceglie di tenere in macchina inchiostri sovrastampabili, per motivi pratici. Nel caso in cui siano necessarie resistenze chimiche o meccaniche superiori, si può passare a quelli non sovrastampabili.
PVC e ambiente: produzione sostenibile e riciclo Due delle grandi innovazioni ambientali legate al PVC sono la possibilità di rendere la produzione sempre più sostenibile e di potenziare il riciclo. Queste preoccupazioni sono condivise dalle aziende che fanno parte della filiera, impegnate anche a livello volontario nella risoluzione di questi problemi. I produttori europei di PVC, riuniti nell’associazione
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foto Gruppo Fabbri
Piccolo glossario dei materiali e delle tecnologie
Film alimentare in PVC stampato nella sede del Gruppo Fabbri, a Vignola in provincia di Modena.
Compound: una delle forme intermedie del PVC ottenuta mescolando la resina con diversi additivi (stabilizzanti, plastificanti, lubrificanti, filler e pigmenti). Possono essere in granuli o dry blend, cioè come polvere. I granuli vengono ottenuti tramite estrusione e il dry blend attraverso la semplice miscelazione dei componenti. Dry blend: una delle due forme che possono assumere i compound di PVC. Letteralmente significa “miscela asciutta”. Estrusione: processo di lavorazione del PVC che permette di ottenere i compound, granuli di sezione identica tagliati da “spaghetti” di materiale tagliati a intervalli regolari. Intermedio: un materiale derivante dalle materie prime, ma che non ha ancora assunto la forma definitiva. Nella produzione del PVC, intermedi si possono considerare i compound. Plastificante: sostanza che viene aggiunta per rendere un materiale più morbido ed elastico. Nel caso del PVC flessibile, vengono generalmente usati ftalati, plastificanti polimerici e plastificanti trimellitati. Plastisol: sospensione di particelle di PVC in un fluido plastificante. Polimerizzazione: reazione chimica che porta alla formazione di una catena polimerica, dai monomeri di partenza. Nel caso del PVC avviene solitamente in sospensione o in emulsione, e talvolta in massa. PVC-C: PVC post clorurato, presenta caratteristiche di maggiore resistenza agli agenti ossidativi e all’alta temperatura. PVC-O o PVC orientato: mescola in PVC che dopo la lavorazione subisce un processo di orientazione molecolare che le conferisce caratteristiche fisico-meccaniche uniche: aumento dell’elasticità, migliore resistenza agli urti, minore capacità di propagazione delle cricche (le fratture), maggior resistenza ai colpi d’ariete (l’urto di un fluido in movimento che impatta contro una parete). PVC-P: è il PVC flessibile, la sigla significa “polivinilcloruro con plastificante”, usato nella produzione di articoli flessibili. PVC-U: PVC rigido, che non impiega plastificanti, usato nella produzione di profili finestre e tubi rigidi. Valore K: caratteristica della resina PVC che indica la lunghezza delle molecole del polimero di cui è composto. Questo valore, solitamente, è compreso tra 35 e 80. Una resina di PVC di valore K basso è facilmente lavorabile ma ha una bassa qualità, mentre una resina di valore K alto implica una difficoltà di lavorazione, ma ha ottime qualità. In ambito industriale, solitamente vengono usate resine con valore K compreso tra 60 e 70.
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ECVM (European Council of Vinyl Manufacturers), hanno deciso di applicare un proprio protocollo, l’ECVM Charter, a cui tutti devono far riferimento per ridurre l’impatto ambientale della produzione. Ma è VinylPlus il più importante programma di Impegno Volontario per la sostenibilità dell’industria europea del PVC, che prevede il coinvolgimento di tutta la filiera per rendere la produzione sempre più ecologica e gestire il problema del fine vita dei prodotti. Per quanto riguarda il primo punto, le moderne metodologie e tecnologie di produzione del PVC sono state studiate e migliorate per minimizzare l’impatto sull’ambiente e i rischi per la salute dei lavoratori e della popolazione che abita vicino agli stabilimenti. Per esempio, le celle a mercurio e a diaframma usate per il processo di elettrolisi del cloruro di sodio sono state sostituite da celle a membrana, più sicure ed ecologiche. Gli impianti di produzione usano sistemi di produzione automatizzati, a ciclo chiuso e integrato, che permettono da un lato di controllare e recuperare i sottoprodotti, e dall’altro di abbattere le emissioni inquinanti.
Per quanto riguarda invece il secondo punto, l’ultimo bilancio di VinylPlus, che risale al 2017, conferma un trend del riciclo in costante crescita. Nel 2017 sono state riciclate 639.648 tonnellate di PVC, +12% rispetto al 2016, e in linea con l’obiettivo di recuperarne 800.000 all’anno entro il 2020. Oltre 300 mila tonnellate provengono da profili finestra, tapparelle, scuri e altri profili per edilizia. Dal 2000 a oggi VinylPlus ha recuperato e riciclato oltre quattro milioni di tonnellate di PVC; nel 2017 le prime due nazioni europee per quantità di PVC riciclato sono state la Germania e l’Inghilterra, seguite da Italia e Francia. Il PVC recuperato viene di solito “tagliato” con percentuali variabili di polimero vergine. Il PVC rigido riciclato viene usato soprattutto per produrre tubi, profilati, barriere antirumore e monofili per spazzole. Quello plastificato, che costituisce una buona parte del PVC riciclato, viene usato principalmente per realizzare tubi da giardino, membrane impermeabilizzanti, separatori per il traffico, tappetini e paraspruzzi per il settore automotive e suole per l’industria calzaturiera.
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spazio insegne
di Fausto Martin
Errori fatali, ovvero la professionalità in primis L’illuminotecnica utilizza grandezze e metodi derivanti dalla fotometria, la quale quantifica la luce in termini di stimolazione visiva. Di seguito le grandezze fondamentali per la misurazione della luce: flusso luminoso, intensità luminosa, illuminamento e luminanza. Per facilitare la comprensione delle definizioni, utilizziamo alcuni esempi di natura idraulica che hanno puro scopo esplicativo.
Flusso luminoso Esprime la quantità di energia emessa da una sorgente luminosa nell’unità di tempo. L’equivalente idraulico è dato dalla quantità di acqua emessa da un ugello nell’unità di tempo, misurata in litri per minuto. Il flusso luminoso viene misurato in lumen (lm). Il lumen è definito come il flusso luminoso emesso nell’angolo solido unitario da una sorgente puntiforme posta al centro di una sfera di intensità luminosa pari a 1 cd in tutte le direzioni. Nel sistema internazionale (SI) l’unità di misura dell’angolo solido è lo steradiante (sr): 1 lm = 1 cd x sr.
Intensità luminosa
Fausto Martin Consigliere AIDI del Triveneto e delegato europeo per AIFIL, è laureato in Ingegneria elettrotecnica. Opera come consulente libero professionista. Fa parte del SC 34 C del CEI ed è delegato presso BT TF 142-1 del CENELEC di Bruxelles. www.faustomartin.com
Esprime la quantità di energia luminosa emessa in una specifica direzione. Si definisce intensità luminosa (I) il rapporto tra il flusso luminoso infinitesimale emesso da una sorgente entro un angolo solido e lo stesso angolo solido: I = df/dw – df rappresenta il flusso luminoso emesso dalla sorgente in un angolo solido di dimensioni dw. L’analogia idraulica è data dalla quantità di acqua emessa da un ugello, in un cono angolare di dimensioni note. Viene indicato
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con il simbolo I e la sua unità di misura è la candela (cd).
Illuminamento Esprime l’entità della luce che “cade” su una certa superficie. Si definisce illuminamento (E) il rapporto tra il flusso luminoso che incide su una superficie e l’area dell’elemento preso in esame: E = dI /dA – dI è il flusso incidente sulla superficie e dA l’area della superficie interessata dal flusso. L’equivalente idraulico è dato dalla quantità di acqua che cade su una determinata superficie nell’unità di tempo. L’unità di misura dell’illuminamento è il lux che si esprime in lm/m2.
Luminanza Esprime l’entità della luce emessa da una sorgente di dimensioni estese (primaria o secondaria) nella direzione dell’osservatore. Si definisce luminanza (L) il rapporto tra l’intensità luminosa di una sorgente nella direzione di un osservatore e la superficie emittente apparente così come viene vista dall’osservatore stesso: L = dI / (dA * cos u) – dove I è l’intensità in candele, A è l’area della sorgente, cos u è il coseno dell’angolo compreso tra la direzione di osservazione e l’asse perpendicolare alla superficie emittente.
Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a…
L’equivalente idraulico è dato dalla quantità di acqua che “rimbalza” su di una superficie nella direzione dell’osservatore. La luminanza si esprime in cd/m2. Definite così le grandezze, viene facile ravvisare i numerosi errori in alcuni documenti che circolano nel settore delle insegne: - Impianto luminoso composto da led (senza specificare numero, tipo, caratteristiche): anche se non si tratta di un errore in sé, la frase è fortemente generica; - Intensità luminosa 2.000 lumen: l’intensità si misura in candele, il flusso in lumen, il dichiarante dimostra di non avere chiara la distinzione di ciò che sta affermando; - Emissione non superiore a 150 watt/ m2: questo rapporto, di potenza installata per unità di superficie, non ha alcuna rilevanza. Probabilmente si confondono le 150 cd/m2 richieste dal codice della strada per la luminanza delle insegne poste fuori dai centri abitati; - Impianto luminoso a norme CEI, IMQ: le norme CEI non sono specificate, mentre nella dichiarazione di conformità DM 37/08 si deve sempre specificare la norma tecnica seguita per l’installazione. Inoltre IMQ non emana norme, ma esegue prove di conformità alla norma di prodotto. Ancora una volta il dichiarante dimostra di non avere le idee chiare, confermando una impressione di scarsa professionalità e pressapochismo.
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Soltex oltre la stampa inkjet: la decorazione industriale di moquette e pellicce Mentre là fuori, nel mondo delle arti grafiche, gli stampatori spesso combattono all’ultimo sangue la guerra dei prezzi, una piccola azienda italiana ad altissimo tasso di innovazione offre la possibilità di entrare in mercati inediti e sconosciuti ai più. Si chiama Soltex, e produce macchine da stampa per materiali estremamente difficili, come i tappeti, le moquette, il cocco e le pellicce.
di Elena Panciera
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Hai mai provato a stampare la moquette? Ma non quella sottile, che si usa nelle fiere: quella alta, a tappeto. E la pelliccia? E il cocco, quello che si usa per gli zerbini? A Soltex la strada più facile non piace, non è mai piaciuta. Per questo si è specializzata nella produzione di macchine per la stampa di materiali particolari, difficili, come quelli pelosi o dalla superficie altamente irregolare. Oggi è l’unico produttore in Italia con un’esperienza verticale in questo settore. E circa il 90% del suo fatturato proviene da clienti stranieri: giapponesi, statunitensi, asiatici. “Non è solamente una questione di richieste di mercato, ma anche di cultura e mentalità”, ci racconta Claudio Pace, responsabile tecnico di Soltex. “In Italia non sono molte le aziende visionarie e coraggiose che decidono di investire in mercati di nicchia come il nostro. Quelle che lo fanno, però, hanno risultati strepitosi, soprattutto se escono dai confini
nazionali: ne è un esempio Neuflor, che produce le ‘Smartile’, piastrelle di moquette, dette appunto tile, praticamente sconosciute in Europa ma diffusissime nel mercato asiatico”.
Una piccola azienda innovativa dal cuore tessile Soltex nasce nel 2005 in un piccolo centro in provincia di Varese, Gazzada, che insieme a Schianno forma un comune di meno di 5.000 abitanti. I soci fondatori hanno esperienza nella filatura sintetica di moquette. Da questo osservatorio privilegiato si sono accorti di un vuoto di mercato: nessuno è in grado di stampare e decorare la moquette con il digitale – tecnologia che nei primi anni Duemila sta prendendo piede nella comunicazione visiva, ma anche in alcuni settori industriali. I giganti dell’inkjet si muovono, ma lentamente, e tendono a privilegiare mercati più ampi e redditizi. Questo piccolo vuoto, solo parzialmente colmato
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textile Tecnologia
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laudio Pace, responsabile tecnico di Soltex.
dall’austriaca Zimmer, che pochi anni prima ha lanciato la sua prima macchina per la stampa di moquette, viene giudicato promettente. C’è spazio di manovra, soprattutto avendo una profonda conoscenza del mercato e del prodotto finito, e potendo usufruire delle competenze meccaniche e tessili dell’industria varesina. Da queste premesse, la decisione di fondare un’azienda specializzata nella produzione di macchine per la stampa e decorazione digitale di tappeti e moquette. Soltex, nel tempo, allarga i propri orizzonti alla lavorazione di altri materiali difficili. Allora come oggi, la strategia aziendale risponde a un unico imperativo: “differenziarsi”. È una strategia vincente: colibrì in un mercato popolato da elefanti, Soltex riesce non solo a sopravvivere, ma anche a consolidare la propria presenza sul mercato internazionale. Oggi in Soltex lavorano otto persone, quasi tutte si occupano di ricerca e sviluppo.
pelliccia, bisogna andare oltre al tradizionale concetto di ‘stampa’: è più corretto parlare di ‘decorazione digitale’. Certo, la meccanica delle macchine è simile a quella delle stampanti, flatbed oppure ibride per la lavorazione roll-to-roll. E certo, vengono sempre usate teste di stampa. Che però non eiettano solamente inchiostri digitali, tessili (acidi, dispersi, reattivi, a pigmento) e non, ma fluidi di varia natura, che agiscono sul supporto in vari modi. Si possono usare decoloranti, corrosivi, additivanti, riserve (liquidi di pretrattamento invisibili, usati prima della stampa vera e propria, che agiscono solamente in combinazione con altri fluidi, gettati successivamente). La decorazione di tappeti e moquette non implica quindi solamente una mutazione cromatica, ma può trasformare la superficie stessa del materiale, creando strutture tridimensionali o effetti particolari che simulano l’usura o l’invecchiamento. I supporti stampabili, inoltre, sono pressoché infiniti: moquette e tappeti in PET, PTT, nylon, cotone, lana, per non parlare della pelliccia, naturale e sintetica, oppure di altri materiali naturali come la fibra di cocco, usata per gli zerbini. Per ottenere il migliore risultato possibile in termini di penetrazione e di definizione, Soltex ha sviluppato internamente teste di stampa che consentono di
controllare con estrema precisione la quantità di fluidi eiettati. Non solo: contribuisce anche alla loro formulazione di questi fluidi. Per la natura estremamente sperimentale di questo settore, Soltex non collabora con un unico produttore di inchiostri e i fluidi di stampa. Questo per diversi motivi: il primo è che non sempre esistono chimiche già pronte all’uso richiesto, e quindi vanno sviluppate a partire dall’esigenza del cliente; il secondo è che il mercato delle moquette cerca soluzioni economiche. Agli inchiostri digitali vengono preferiti quelli serigrafici, che vengono opportunamente adattati, oppure si cercano soluzioni custom. Claudio Pace spiega poi che “i clienti di Soltex, quasi tutti stranieri e generalmente poco propensi a importare grandi quantitativi di costosi consumabili, sono abituati a sperimentare. Sono sempre alla ricerca di soluzioni uniche, non di massa, e per questo spesso si producono i fluidi internamente”.
Una tecnologia proprietaria per la stampa su moquette La tecnologia Soltex è interamente proprietaria. La squadra di tecnici specializzati si occupa della R&D, della progettazione, dello sviluppo dei software (la macchina è dotata di un RIP proprio, ma può essere collegata a qualsiasi RIP presente
Quando si parla di materiali particolari come la moquette o la
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Oltre il concetto di stampa digitale
Moquette, cocco e pelliccia: specializzati in mercati di nicchia Soltex si rivolge a decoratori industriali dell’ambito fashion e interior decoration in cerca di soluzioni uniche, difficilmente reperibili sul mercato, che hanno quindi bisogno di ricerca e sviluppo. I clienti di Soltex sono per la stragrande maggioranza stranieri – la proporzione è circa nove a uno. Sono soprattutto giapponesi, statunitensi e in generale asiatici. Questo per vari motivi, tra cui è preponderante quello culturale. La moquette, infatti, al momento non è ancora molto diffusa in Italia, al contrario di quanto accade negli Stati Uniti e nell’estremo oriente. Per venire incontro alle esigenze di questi mercati, Soltex ha sviluppato anche linee di stampanti per la decorazione di prodotti come le “tile”, piastrelle di moquette usate soprattutto in grandi ambienti come aeroporti e centri commerciali. Vengono particolarmente apprezzate per la velocità di posa (senza colla) e per la rapidità con cui si possono sostituire le tile sporche, usurate o danneggiate.
ue esempi di carpet tile, piastrelle di moquette decorate in digitale. Vengono usate soprattutto in grandi ambienti commerciali e possono essere sostituite con facilità e rapidità.
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textile tecnologia
Alcuni esempi di applicazioni: stampa su pelliccia, moquette e cocco. I colori sono brillanti e penetrano lungo tutta la fibra; è possibile stampare immagini fotografiche anche sulle superfici più irregolari.
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sul mercato delle arti grafiche) e dei test sulle macchine. Non solo: anche la produzione delle teste di stampa viene realizzata internamente. Viene invece demandata ad aziende partner del territorio la realizzazione delle parti meccaniche e dell’elettronica. Benché sia abituata a lavorare su progetti custom, Soltex produce diverse famiglie di stampanti ‘di serie’, a seconda del materiale lavorato. Rainbow è la linea dedicata alla stampa su moquette, disponibile in tre misure, a seconda della luce di stampa desiderata (1.200, 1.800 e 2.500 mm). Si basa sulla tecnologia ‘valve jet’
o stabilimento di Gazzada, in provincia di Varese, e alcune macchine in funzione. A destra, un esempio di zerbino in cocco decorato con tecnologia Soltex.
delle teste di stampa, dotate di speciali valvole ad alta frequenza e realizzate in titanio e acciaio inossidabile, materiali compatibili con la maggior parte dei fluidi usati per ogni tipo di applicazione. Il software gestisce la combinazione dei colori e riproduce le immagini con precisione. L’operatore può controllare ogni aspetto della stampante, dalla quantità di fluido da applicare, fino alla risoluzione e alla velocità di stampa, dalla gestione grafica fino all’apertura degli ugelli e alla pulizia delle teste di stampa. La serie Rainbow ha 8 canali, che possono essere
configurati a seconda delle necessità anche con colori light, spot oppure altri fluidi. Dal punto di vista della struttura meccanica, è possibile regolare la planarità del tavolo di stampa. La gestione del materiale in macchina è accurata, grazie a un nastro trasportatore ad alta precisione. Il movimento lungo l’asse lineare è controllato da motori brushless a corrente continua. Il carrello delle teste di stampa è controllato manualmente sull’asse verticale e può essere spostato fino a un’altezza massima di 100 millimetri. Su richiesta, può essere motorizzato, con il rilevamento automatico dell’altezza dei prodotti da stampare. Per completare la linea di decorazione, Soltex può fornire anche un forno di fissaggio, uno strumento per il vaporizzo e per l’asciugatura, oltre a un sistema per l’avvolgimento e lo svolgimento automatico dei rotoli di materiale in rotolo.
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industrial eventi
A poche settimane dalla seconda edizione di InPrint Italy – in programma dal 20 al 22 novembre prossimi presso il centro espositivo MiCo a Milano – abbiamo fatto il punto sulla stampa industriale con Frazer Chesterman e Marcus Timson, direttori di FM Brooks, l’ente organizzatore della manifestazione.
La stampa inkjet sempre più vicina Come è cambiata la stampa industriale dall’ultima edizione di InPrint Italy nel 2016?
di Paola Bonfanti
Il comparto della stampa industriale è cambiato in modo significativo negli ultimi due anni. A trainare il cambiamento, l’evoluzione della tecnologia a getto d’inchiostro che ha compiuto enormi progressi in termini di velocità, stabilità, inchiostri, teste di stampa e resistenza. L’impatto di tale trasformazione varia a seconda dei mercati coinvolti: ad esempio, il mondo del packaging è molto diverso da quello dell’automotive e, di conseguenza, diversi sono il livello di sviluppo e i risultati conseguiti in ambito di applicazioni industriali. Un altro aspetto interessante riguarda l’evoluzione delle tecnologie wide format: la capacità di stampare su materiali differenti e in formati large ed extra large è fonte di sempre maggiore interesse per il settore della stampa industriale – in particolare per le novità in ambito di teste di stampa e inchiostri. A ciò contribuisce soprattutto la possibilità di stampare – al di là di poster e manifesti – anche disegni più piccoli destinati a svariate applicazioni. Oltre a valutare i progressi della tecnologia, vale la pena di soffermarsi sul mood degli operatori nei confronti della stampa digitale. Laddove nell’ambito dell’inkjet crescono le sfide tecniche per integrare questa tecnologia negli ambienti di produzione più complessi – sfide che attualmente si giocano anche sul terreno commerciale – a essere considerato come il principale ostacolo alla crescita della stampa a getto di inchiostro industriale è, oggi, un generale atteggiamento ‘conservatore’ da parte dei player del settore, poco disposti a prendere dei rischi.
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Quali sono i trend più interessanti? A livello di retail e accoglienza, cambiano le esigenze di consumatori e clienti, che si dimostrano sempre più orientati verso prodotti e servizi in grado di soddisfare i loro gusti e resi disponibili nel minor tempo possibile. La stampa digitale è lo strumento che permette di rispondere a tali esigenze, sia che si tratti di ripensare gli ambienti di un esercizio o di un albergo attraverso la decorazione di ogni elemento, dalle pareti ai pavimenti, sia che si tratti di creare confezioni ad hoc e customizzate per singoli articoli. Nell’ambito specifico del packaging, emerge con forza la necessità di acquisire maggiore flessibilità in produzione. Flessibilità che consentirebbe, ad esempio, di assecondare le richieste last minute del mondo della promozione di eventi oppure di produrre edizioni limitate e personalizzazioni anche in fasi avanzate del processo. Le tecnologie di stampa analogiche raggiungono standard qualitativi molto elevati, ma non sono né veloci né flessibili, mentre nel mercato cresce la richiesta di prodotti realizzati just in time, su misura del cliente e con design unici. La stampa inkjet viene percepita sempre di più come strumento abilitante e soluzione vantaggiosa anche dal punto di vista economico dai player del settore e, di conseguenza, il processo di adozione procederà più velocemente. C’è poi il discorso dell’internet of things – l’internet delle cose – alla base della quarta rivoluzione industriale. Nell’evoluzione verso la ‘digital factory’, sistemi digitali automatizzati, robotica e flussi di
all’industria manifatturiera lavoro di nuova concezione consentiranno una gestione sempre più automatizzata della produzione, rendendo sempre meno necessario l’intervento umano. Una prospettiva che non dovrebbe destare preoccupazione, ma che al contrario deve essere percepita come una nuova opportunità per gli operatori di stampa, a cui il mercato chiede oggi di agire come ‘risolutori creativi di problemi’, consulenti capaci di ideare e produrre soluzioni innovative per rispondere alla domanda, risolvere le problematiche dei clienti e facilitare l’interazione tra produzione e mercati di destinazione. Anche in questo contesto, la stampa digitale a getto di inchiostro rappresenta lo strumento tecnologico che meglio risponde al grande cambiamento della produzione manifatturiera. Infine, designer e creativi sono sempre più informati rispetto alle nuove opportunità offerte dalla stampa digitale e, nei loro progetti, osano di più – sia in termini di creatività, sia in termini di personalizzazione e ricorso a edizioni limitate.
A livello di tecnologia, come si è evoluta la stampa a getto di inchiostro e qual è stato il suo impatto sulla filiera industriale? Dal punto di vista tecnico e tecnologico, la stampa inkjet industriale ha compiuto progressi importanti: inchiostri, testine di stampa, sistemi di curing, software ed elettronica continuano a migliorare nelle prestazioni. Un altro aspetto fondamentale è il grado di standardizzazione dei sistemi di stampa in commercio, che ha attualmente raggiunto l’80%: ciò rende più immediato il percorso di integrazione di tali sistemi,
Uno sguardo a InPrint Italy InPrint è la manifestazione fieristica dedicata alle tecnologie di stampa industriale. Quella di quest’anno è la seconda edizione italiana – la prima si svolse nel novembre 2016. Nei tre giorni di esposizione – dal 20 al 22 novembre – la fiera punterà i riflettori sulle tecnologie di stampa e soluzioni innovative per il mondo della manifattura, adatte ad accompagnare il processo di industrializzazione in corso nel settore della stampa. Saranno circa 120 gli espositori presenti, in rappresentanza dei tre settori della stampa industriale – funzionale, decorativa e di imballaggio. Sul fronte dei visitatori, InPrint Italy si rivolge a fornitori di servizi di stampa e a specialisti, a responsabili di produzione, responsabili di R&S, direttori tecnici e progettisti che fanno parte dell’industria manifatturiera, della stampa industriale e di quella tradizionale che desiderano investire in questo settore di crescita per l’industria della stampa. Anche per l’edizione 2018, InPrint propone un esteso programma di seminari, conferenze e di condivisione con il pubblico. WIDE sarà doppiamente protagonista a InPrint Italy. Oltre a essere media partner della manifestazione, il nostro team organizzerà il convegno Print of Things: la stampa funzionale e decorativa, in programma il 21 novembre dalle 10.30 alle 12.30. Obiettivo dell’iniziativa, indagare come l’evoluzione delle tecnologie di stampa analogiche e digitali permetta di reinventare i processi di produzione industriale negli ambiti della decorazione e della stampa funzionale. Stay tuned!
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anche a fronte degli interventi necessari per adattarli al mercato di riferimento e al ciclo produttivo della singola azienda. I progressi descritti e la comparsa di sistemi inkjet single pass – che dall’ambito tessile si stanno spostando anche verso altri mercati – hanno aperto la strada a nuovi processi e a nuovi mercati, in primis il décor e il packaging.
grande formato. Inoltre, il processo di stampa stesso risulta più complesso ed esigente, basti pensare, ad esempio, alla finitura necessaria per la stampa degli interni di un’automobile in contrapposizione a quella richiesta nella stampa di affissioni e manifesti. A rendere il flusso industriale ancora più complicato è, poi, il fatto che non sempre il processo di stampa avviene all’interno di una OEM, ma normalmente ci sono almeno uno o due livelli di collaborazione con altri partner. In generale, a condizionare – in questa fase – la reattività delle aziende manifatturiere nei confronti del digital printing è una cultura produttiva ancora fortemente analogica – alimentata, tra l’altro, dagli enormi investimenti compiuti in tale ambito. Nondimeno, va detto che nei principali mercati in cui sta entrando, la stampa a getto di inchiostro non andrà a sostituire in toto le tecnologie di produzione analogiche, ma andrà piuttosto ad affiancarvisi, consentendo di implementare le performance operative e diversificare il range delle applicazioni.
Le aziende manifatturiere sono i principali player della filiera industriale. Quanto conoscono la tecnologia inkjet e quanto sono inclini a investire nel digital printing? Molte delle aziende manifatturiere sono pronte a investire in soluzioni di stampa digitale. Tuttavia, il percorso di introduzione, adozione e integrazione della tecnologia a getto di inchiostro nell’ambito manifatturiero non sarà immediato, al contrario richiederà un po’ di tempo in quanto più complesso rispetto a quello che fu il processo di integrazione dei sistemi di stampa wide format in ambienti di produzione serigrafica. Del resto, quella industriale è una filiera articolata e complessa, nella quale il cliente finale è rappresentato da realtà molto più grandi rispetto al target degli operatori di stampa digitale di
Quali sono – se ci sono – le opportunità per gli operatori di stampa attivi nel settore del grande formato? Sicuramente, ci sono nuove opportunità anche per i fornitori di servizi di stampa nel settore del wide format. La prima ed essenziale sfida per queste realtà consiste nel comprendere come entrare nella stampa industriale e nell’individuare i segmenti verso cui indirizzarsi, puntando su applicazioni attigue al proprio core business e che possano risultare interessanti per il target esistente. Per gli operatori attivi nel grande formato, le aree dal maggiore potenziale sono, a nostro avviso, décor e packaging ondulato, oltre alla stampa diretta su oggetti e a tutto il mondo legato al promotional o al branding di eventi speciali. È molto importante non essere avventati – guardando a mercati troppo distanti dal proprio – poiché la trasformazione
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tecnica e commerciale necessaria potrebbe risultare eccessivamente onerosa. In questo senso, InPrint può rappresentare l’occasione ideale per raccogliere informazioni, confrontarsi con altri player del settore industriale e chiedere consulenza a professionisti ed esperti.
A questo proposito, coma cambia InPrint Italy rispetto alla precedente edizione? I visitatori della prima edizione di InPrint in Italia, nel 2016, hanno vissuto l’evento come opportunità per conoscere da vicino il mondo della stampa industriale e scoprire di più sulle tecnologie di stampa esistenti e su come utilizzarle. Lo stesso si era verificato due anni prima, in occasione del debutto di InPrint, a Hannover (in Germania) nel 2014. In Italia, un evento di questo tipo era completamente nuovo e, in un certo senso, anche la stampa a getto di inchiostro industriale era qualcosa di nuovo. Per InPrint 2018 ci aspettiamo uno scenario completamente diverso: il target a cui ci rivolgiamo include professionisti già a conoscenza delle tecnologie inkjet e serigrafica a livello industriale che, partendo da progetti concreti, siano interessati a raccogliere informazioni su come svilupparli e/o integrarli.
Qual è il ruolo dell’Italia nel settore della stampa industrial? L’Italia è stata tra i primi Paesi a spingere verso l’adozione della tecnologia di stampa digitale industriale e continua a mostrarsi tra i terreni più vivaci e reattivi nello sperimentare nuove idee. Si tratta di una regione strategica nell’evoluzione della stampa a getto di inchiostro, laddove la cultura collaborativa e innovativa e la spiccata attitudine a individuare soluzioni inedite hanno portato i player italiani a posizionarsi davanti a tutti gli altri e a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di settori quali la stampa tessile digitale, la stampa digitale su ceramica e il packaging in cartone ondulato. Proseguire su questa strada e spingersi verso nuovi mercati non sarà un problema, perché successo ed esiti positivi sono già segnati.
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manifatture sigaro toscano
Toscani di lusso Segno tangibile dello stile e dell’eccellenza italiani, il brand Sigaro Toscano festeggia quest’anno il suo bicentenario. E lancia nuovi, sofisticati prodotti. Custoditi in prestigiose confezioni di Achille Perego
Pierfrancesco Saccotelli, direttore commerciale di Manifatture Sigaro Toscano.
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Si racconta che un giorno del 1815 nella Manifattura tabacchi di Firenze, una partita di tabacco, lasciata essiccare al sole estivo, venne bagnata da un violento acquazzone. Con tutto quel tabacco si decise di produrre dei sigari economici da vendere al popolo di Firenze. Fu subito un grande successo. L’acqua, infatti, fece fermentare il tabacco dandogli un gusto del tutto “nuovo”. È nata in questo modo la leggenda del sigaro Toscano entrato regolarmente in produzione nel 1818. E così proprio quest’anno si celebrano i 200 anni di storia di quella che dal 2006 si chiama Manifatture Sigaro Toscano (MST) dopo che l’azienda era tornata in mani italiane. Quelle del gruppo e della famiglia bolognese Maccaferri che, insieme con soci come Luca Cordero di Montezemolo e Piero Gnudi, comprò il marchio Toscano dalla British American Tobacco Italia. Ma se per una stagione questa storica azienda era finita sotto il controllo straniero, non ha mai perso il dna di un simbolo d’eccellenza del made in Italy. Rappresentato da una produzione che non ha mai rinunciato al suo esclusivo valore artigianale – da 200 anni stessa lavorazione da parte delle sigaraie – e ha aggiunto negli anni oltre allo storico sigaro Toscano, a mano e tradizionale, veri e propri prodotti che rappresentano il lusso
del sigaro e che nulla hanno da invidiare ai classici Avana. Sigari che hanno preso il nome anche dei suoi famosi estimatori come il Garibaldi, il Soldati, il Modigliani, il Mascagni. Personaggi celebri che insieme con tanti altri – da Puccini a Pratolini, da Gianni Brera a Marcello Mastroianni e Totò per non dimenticare Clint Eastwood che, stando agli aneddoti, conobbe il sigaro all’italiana sul set di Per un pugno di dollari, primo western all’italiana da lui interpretato – sono stati più volte ritratti con in bocca un Toscano. L’eccellenza di sigari come il Moro, lo Stilnovo, il Millennium o l’originale Millesimato, creato alla vigilia del bicentenario e frutto di una doppia fermentazione di tabacco delle varietà Kentucky, una prima tradizionale in acqua, dopo la raccolta, e una seconda in botti di rovere con vino Rosso di Montalcino, si sono accompagnati alla ricerca e realizzazione di un packaging capace di esprimere la stessa idea di lusso, con confezioni anche in materiali pregiati – come il legno – sempre unite a un’innovazione tecnologica della fase produttiva di buste, astucci e scatole che contengono i sigari Toscano. Ne abbiamo parlato con il direttore commerciale Pierfrancesco Saccotelli.
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l Moro - top di gamma di Manifatture Sigaro Toscano - rappresenta il sigaro Toscano da collezione per eccellenza.
Che cosa è oggi sigaro Toscano? Manifatture Sigaro Toscano è uno dei simboli di eccellenza italiana. I sigari a marchio Toscano hanno seguito l’evoluzione del nostro costume e della nostra storia fin dal 1818, creando un forte legame non solo con i nostri consumatori, ma con il mondo delle arti e della cultura. Oggi è diventato un prodotto che è parte integrante della cultura italiana e dell’Italian way of life tanto apprezzata all’estero. Qual è il valore aggiunto come simbolo del made in Italy del sigaro? Siamo riusciti a coniugare tradizione e innovazione rispettando il lavoro manuale (dalla semina alla raccolta delle foglie di tabacco fino ad arrivare al confezionamento dei sigari) e questo ci ha permesso di mantenere degli standard qualitativi altissimi. Ma non abbiamo mai dimenticato di guardare al futuro, tenendo sempre in mente il cambiamento delle abitudini di consumo e i gusti del nostro pubblico.
(restyling dei pacchetti nel 2006) sia attraverso il lancio di nuovi prodotti che hanno riscontrato il favore dei consumatori. Parallelamente si è sviluppato l’export, ad oggi siamo presenti in oltre 70 paesi, in tutta Europa ma anche in Giappone, Canada, Australia e USA. Nel 2015 abbiamo acquisito la società statunitense Avanti Cigar Company, produttrice dei sigari Avanti, Parodi e DeNobili. In questo modo siamo entrati in un mercato competitivo e stimolante che ci ha permesso di sviluppare maggiormente la commercializzazione nel mercato americano dei prodotti a marchio Toscano.
Quali sono state le strategie di crescita sul mercato?
Attraverso quali mezzi si comunica il brand sigaro Toscano?
La crescita nel mercato domestico è dipesa da un rilancio del Brand Toscano sia a livello di immagine
Grazie ai suoi 200 anni, i sigari a marchio Toscano sono noti e riconosciuti in tutto il mondo. Oltre ad
avvalerci di attività di ufficio stampa, organizziamo – per un pubblico selezionato di soli maggiorenni – eventi di presentazione di nuovi prodotti. Senza dimenticare la nostra presenza nelle più importanti fiere nazionali e internazionali. Nello scorso aprile siamo stati al Vinitaly con molti laboratori e workshop. Secondo le normative di legge, i prodotti del tabacco non possono prevedere pianificazione pubblicitaria. Quindi per quanto riguarda i canali di comunicazione tradizionale, svolgiamo attività di ufficio stampa, per cui la ripresa delle notizie è a totale discrezione delle redazioni. Per quanto riguarda la comunicazione online, oltre al sito internet istituzionale abbiamo scelto di essere presenti sui social network dal profilo più corporate, LinkedIn e Twitter, dove comunque non vengono promossi i prodotti, ma solo iniziative aziendali.
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Innovazione e tradizione nel packaging di Toscano Stilnovo che nei colori bianco e rosso, estranei ai canoni della marca, riflette l’essenza del prodotto, frutto dell’incontro del tabacco Kentucky con l’impiego di ripieno long filler e della tecnica della doppia fascia.
Oltre al lavoro sulle confezioni avete altri prodotti stampati? Certamente. Il libro Sigari Toscano è stato pensato proprio per celebrare i 200 anni dalla messa in commercio dei sigari a marchio Toscano. È stato curato da Enrico Mannucci e ripercorre la storia del brand. Sfogliando il libro si può apprezzare un mestiere tramandato nei decenni e che continua a fare dell’artigianalità il suo punto di forza. Una tradizione che parte dalle coltivazioni del tabacco e arriva al sapiente lavoro delle sigaraie che trasformano le foglie in sigari unici. Nella gamma Toscano quali prodotti esprimono il senso del lusso? Il nostro top di gamma è rappresentato dal sigaro Il Moro che, grazie a forme e dimensioni eccezionali, rappresenta il sigaro Toscano da collezione per eccellenza. Sofisticato e ricercato, è reso straordinario soprattutto dalle sue dimensioni, con ben 23 centimetri di lunghezza e una pancia dal calibro di assoluto rilievo. Viene prodotto unicamente a mano con tabacco Kentucky della migliore qualità. Solo le migliori foglie di origine americana, ben curate e stagionate, selezionate per la loro dimensione e per il loro colore
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marrone scuro e uniforme diventano fascia de Il Moro. Il ripieno, costituito da una selezione di pregiati tabacchi Kentucky italiani e nordamericani, è un long filler unico nel suo genere, dove le foglie vengono pettinate e allineate solo dalle mani delle sigaraie più esperte. Nel 2018, in occasione del bicentenario dei sigari a marchio Toscano sarà presentato in un esclusivo cofanetto “Collection 2015-2018” che racchiude una riserva degli ultimi quattro anni specialmente custodita da Manifatture Sigaro Toscano. Sarà disponibile in edizione limitatissima il prossimo Natale. A quale pubblico sono rivolti? Abbiamo l’onore di servire un pubblico acculturato, aggiornato, curioso, attento alle novità ma al tempo stesso con una mentalità piuttosto rigorosa. Persone esigenti, che sanno cosa vogliono, estremamente attente alla qualità, declinata nei suoi attributi di fattura, luogo d’origine e cura manifatturiera – per la quale sono disposti a spendere di più. Un pubblico con un baricentro marcatamente maschile e nelle fasce di età matura, dalle buone dotazioni culturali ed economiche, che negli anni riesce ad allargarsi alle donne e a segmenti giovanili e curiosi.
Come vengono espressi i valori dell’eccellenza e della qualità? Visto il rigore e l’attenzione alla qualità con cui i nostri consumatori approcciano i nostri prodotti continuativi, come ad esempio il Toscano Antico, alcuni elementi di packaging, quali il cellophane sui singoli sigari ed esternamente al pacchetto, rivestono una grande importanza perché funzionali al mantenimento dei parametri ottimali di umidità che i sigari hanno al momento in cui escono dalla Manifattura. Solo in alcune tipologie di prodotto e nelle edizioni limitate il rigore lascia spazio alla semplicità come nel Toscano Garibaldi o a qualche vezzo di edonismo, come nel caso di un recente lancio di una edizione limitata di un ammezzato a pancia larga, Toscanello XXL Blend 2, in cui abbiamo usato un packaging di volume importante che lascia intravedere i sigari all’interno per esaltare le dimensioni del sigaro e la lucentezza della fascia di tabacco Kentucky americano che viene impiegato. Quali packaging sono utilizzati in particolare per sigari di lusso? Nel packaging dei sigari premium e delle edizioni limitate di sigari fatti
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decorative Nel packaging dei sigari premium e delle edizioni limitate di sigari fatti a mano prendiamo ispirazione dal valore aziendale della “innovazione nella tradizione”.
a mano come Toscano Stilnovo o il Toscano Originale Millesimato – che lanciamo ogni anno all’inizio dell’autunno in occasione dell’evento istituzionale – prendiamo ispirazione dal valore aziendale della “innovazione nella tradizione”. Il Toscano Stilnovo sintetizza nei colori del packaging bianco e rosso, estranei ai canoni della marca, l’esercizio di stile del prodotto che rappresenta l’incontro del tabacco Kentucky proprio dei sigari a marchio Toscano con l’innovazione dell’impiego di ripieno long filler e della tecnica della doppia fascia. Il Toscano Originale Millesimato esprime invece nella forma dei pack l’innovazione dell’unione del tabacco Kentucky fermentato con vino rosso della zona di Montalcino. Il cofanetto che contiene i sigari è in legno naturale e ha inserti di ecopelle che ricordano i cerchi delle botti in cui il vino viene messo a riposare, mentre l’astuccio esterno ha la forma tipica delle scatole con cui il vino viene venduto dalle enoteche. Toscano Originale Millennium, parliamo del nuovo progetto della confezione? Nel 2017 abbiamo rilanciato il packaging di uno dei marchi storici del nostro portafoglio di sigari fatti a mano, il sigaro Toscano Originale Millennium: nato nel 1999 per la celebrazione
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testimonial
dell’inizio del nuovo secolo e da allora prodotto ogni anno in quantità limitatissime, sintetizza ricercatezza ed esclusività. Per ideare questo nuovo packaging il nostro dipartimento marketing si è ispirato all’ambiente e all’occasione di relax tipica del consumatore di questa tipologia di sigaro, dando così al nuovo packaging la forma di un libro in legno con una copertina di ecopelle incernierata e dal colore che varia di anno in anno, riportante l’incisione dell’anno di uscita dell’edizione limitata. L’apertura a compasso permette di apprezzare i sigari e di scoprirne lentamente i dettagli mentre la presenza del vano humidor assicura il mantenimento della buona conservazione di questo sigaro che è il risultato di un processo artigianale di assoluta eccellenza. Il lavoro congiunto del dipartimento acquisti di MST, dei fornitori e del lavoro creativo dell’agenzia Sebastiani&Associati
na confezione che esprime l’innovazione dell’unione del tabacco Kentucky fermentato con vino rosso della zona di Montalcino per il Toscano Originale Millesimato. Il cofanetto in legno naturale presenta inserti in ecopelle a ricordare i cerchi delle botti in cui il vino viene messo a riposare, mentre l’astuccio esterno ha la forma tipica delle scatole con cui il vino viene venduto dalle enoteche.
hanno permesso di selezionare tipologie e colori dei materiali da impiegare, le personalizzazioni da apportare e l’armonizzazione della grafica del logo Toscano Originale Millennium con quella del capostipite Toscano Originale. Quali sono le aziende che stampano e realizzano il packaging per Sigaro Toscano? Ci avvaliamo di una filiera che impiega cartoncino ricavato da materiale riciclato adatto al contatto alimentare del Gruppo Reno De Medici, che viene impiegato da stampatori qualificati e rispondenti ai più alti standard di settore dislocati lungo tutto lo stivale: da Pontida (BG) dove ha sede lo stampatore Fustelgraf fino a Salerno dove ha sede e impianti il Gruppo Nuceria, passando per il Centro Italia con Menegazzo a Lucca ed Europoligrafico a Perugia.
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Sede e stabilimento: via Martiri di Boves 4 - 20871 Vimercate (MB) tel. 039 6856001 fax 039 2124916 e-mail info@pflitover.com sito web www.pflitover.com
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interior attualità
Totem NewTon 43 Barcode, il sistema multimediale in bundle per i punti vendita proposto da DominoDisplay.com.
Soluzioni in bundle per il retail, on air L’allestimento del punto vendita passa anche attraverso i totem digitali. Lo sa bene Domino Display.com, il primo shop online italiano di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva nato dalla collaborazione di Domino Sistemi e Samsung Electronics, che continua ad ampliare le proprie gamme. Nella nuova sezione on air dedicata ai Totem Speciali Powered by Palinsesto, l’azienda propone Totem Kombo 32 CUI (Cartello Unico degli Ingredienti) e Totem NewTon 43 Barcode, i primi due sistemi multimediali ‘in bundle’ dedicati al settore del retail. Il primo è pensato per sostituire i libri cartacei degli alimenti: leggero e dal design moderno, Totem Kombo 32 CUI è dotato di pc integrato e monitor professionale 32’’ touchscreen Samsung, assicura una consultazione facile e risponde alle nuove direttive europee in fatto di etichettatura e di informazioni sui prodotti alimentari. Il secondo – Totem NewTon 43 Barcode – è equipaggiato con pc integrato, lettore con sensore di scansione per codici a barre e monitor professionale 43’’
Samsung, e fornisce in tempo reale informazioni dettagliate sugli articoli presenti nel punto vendita. Entrambi i totem sono proposti come veri e propri pacchetti chiavi in mano, che coniugano la qualità dei monitor Samsung e l’originalità delle strutture messe a punto dai designer di Domino Sistemi con il valore aggiunto di applicazioni speciali già integrate, realizzate grazie alla versatilità di Palinsesto, il software proprietario per il digital signage. Inoltre, per la gestione diretta dei contenuti all’interno del singolo esercizio commerciale, è disponibile la Consolle di Controllo che comprende un pc completo di monitor e tastiera. “Con soluzioni integrate come i nuovi Totem Speciali siamo in grado di soddisfare efficacemente sia le esigenze degli utenti professionali sia quelle dei consumatori finali che interagiscono con le nostre tecnologie”, spiega Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com e CEO di Gruppo Masserdotti. “Da un lato, infatti, i retailer chiedono strumenti multimediali intuitivi e di grande impatto, capaci di potenziare l’attività di branding, migliorare la customer experience, soddisfare gli obblighi normativi vigenti e incentivare la decisione di acquisto. Dall’altro, il pubblico gradisce anche sul punto vendita una comunicazione sempre più interattiva in grado di fornire informazioni immediate e complete. Da qui la messa a punto delle prime due proposte ‘in bundle’ Powered by Palinsesto a cui presto ne seguiranno altre già in fase di sviluppo”.
Decorazioni di qualità con Nyala LED Un sistema di stampa Nyala LED per trasformare il business: è la scelta della francese JPC Labo. Nata come fotolaboratorio, l’azienda ha saputo diversificare il core business seguendo l’evoluzione del mercato. In quale direzione? JPC Labo ha puntato sull’interior decoration, con una proposta che spazia da elementi decorativi per pareti, pavimenti e soffitti destinati a hotel e luoghi dell’accoglienza, a soluzioni per il punto vendita e per l’allestimento di stand fieristici. Elemento peculiare delle applicazioni, l’elevata qualità delle immagini, retaggio del mercato fotografico – che oggi rappresenta il 30% del giro d’affari. Dal punto di vista tecnologico, JPC Labo ha rinnovato il parco macchine installando un sistema di stampa Nyala LED di swiss Qprint, la soluzione numero mille Franck Dallefrate di JPC Labo in funzione dell’azienda svizze- (a destra) con Alain Greiner di sQp Impression UV, partner di ra. “Altri fornitori ci proponevano swissQprint in Francia, davanti tre soluzioni per ottenere tutte alla Nyala LED. le funzioni che stavamo cercando”, ha spiegato Franck Dallefrate, proprietario e CEO di JPC Labo. “Nyala LED ci offre una stampa in piano perfetta, un’altissima precisione nella stampa a bobina e la possibilità di rifinire gli stampati con la verniciatura”. I vantaggi, secondo Dallefrate, sono anche altri, a partire dall’efficienza produttiva del sistema che consente di ridurre drasticamente di tempi di produzione. E, altrettanto importante, la flessibilità: “Installata in maggio, Nyala LED sta già dando ottimi risultati. Grazie alla flessibilità acquisita, siamo diventati molto più proattivi sia nel proporci anche per lavori mai realizzati prima, sia nello sviluppare e sottoporre nuove soluzioni a clienti potenziali”.
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OOH
TECNOLOGIA
Il coloUr management e l’importanza del software Una schermata della calibrazione colore con il software SAi Flexi.
La gestione del colore sta diventando sempre più rilevante. Allo stesso modo, i software che aiutano gli stampatori in questo campo si stanno trasformando in strumenti imprescindibili. Ne abbiamo parlato con Dean Derhak, product director di SAi.
Qual è il tool di punta di SAi per il colour management nel grande formato? Il software RIP SAi Flexi è l’unica soluzione di profiling per il grande formato disponibile tramite abbonamento. In grado di creare profili colore di ogni tipo – da quelli conformi alle regole ICC alle librerie dei singoli sistemi di stampa –, SAi Flexi include una procedura guidata completa che permette ai fornitori di servizi di stampa di creare i profili colore in poche mosse, anche in assenza di un background tecnico avanzato. Questo vale anche per i colori spot che, grazie agli strumenti di SAi Flexi, sono gestibili sia manualmente che in modalità automatizzata PANTONE. Altri strumenti funzionali alla gestione del colore? Per sfruttare al meglio la potenza comunicativa del colore, è fondamentale dotarsi di un dispositivo di misurazione del colore. Si tratta di strumenti piccoli e dai costi contenuti, capaci di restituire accurate misurazioni dei colori spot e stampati, così da trovare la perfetta corrispondenza con i colori dei clienti. Tuttavia, per conseguire risultati eccellenti, è importante partecipare a corsi di formazione professionale sulla gestione del colore: i software
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semplificano notevolmente il lavoro, ma la formazione consente di gestire nel miglior modo il colore, dando ai clienti esattamente ciò che chiedono e implementando un flusso di lavoro di produzione a colori completo ed efficiente. Quali sono le aspettative dei clienti in termini di colore? La consapevolezza dell’importanza del colore è molto aumentata. I print buyer sono sempre più esigenti e si aspettano che i colori scelti per loghi e campagne siano coerenti su tutta la comunicazione, a prescindere dal supporto o da qualunque altra variabile. Soprattutto, sono disposti a cambiare fornitore per ottenere questo risultato. Tutto ciò può rappresentare un grande vantaggio per quei print service provider che possono dimostrare una competenza nella gestione colore. Tuttavia, è importante per queste realtà comunicare la propria abilità fin dall’inizio, per riuscire ad attrarre e rassicurare i clienti. Quali sono le maggiori sfide per gli operatori di stampa? Come detto, l’assenza di formazione o di un processo di gestione adeguato può rappresentare un ostacolo per gli operatori di stampa, in particolare quando si deve
passare da un supporto all’altro o da una tipologia di inchiostri all’altra. Software RIP che non utilizzano profili ICC per gli abbinamenti con le librerie dei sistemi di stampa rendono molto complicato garantire quella costanza che i clienti richiedono. Non a caso, sono sempre di più i psp che investono nella realizzazione di profili personalizzati e pronti all’uso. La gamma di supporti a disposizione è sempre più vasta: qual è l’impatto sul colore? Le basi della gestione colore sono le stesse, indipendentemente dal supporto. La coerenza cromatica nel passaggio da un supporto all’altro – o da un tipo di inchiostro all’altro – è un altro discorso: diventa estremamente complesso ottenerla senza un flusso di produzione che non comprenda una gestione colore adeguata. Come cambiano i tool di gestione del colore? La nuova generazione di dispositivi ha reso molto più rapido e semplice il processo di profilazione cromatica dei supporti tessili e trasparenti. Si tratta di investimenti costosi, ma che riducono drasticamente gli sprechi di produzione causati da colori difettosi. Al contempo, l’utilizzo di questi strumenti è diventato ancora più semplice. Ad esempio, l’ultima versione di SAi Flexi include una procedura guidata per la creazione di profili colore, strumenti per il confronto cromatico e sistemi di reportistica dettagliata.
La piattaforma di macchine da stampa digitali con tecnologia inchiostri UV in grado di massimizzare qualità e produttività, in tutti gli ambienti operativi.
TECNOLOGIA PRODUTTIVITÀ QUALITÀ
Acuity ULTRA: l nuovi standard qualitativi ed economici del superwide format. Manutenzione ridotta, bassi consumi, ampia gamma di applicazioni, stampa simultanea su doppia bobina. Larghezza di stampa da 3 a 5 mt
Acuity B1: Versatile sistema ink jet formato B1 con automazione completa, ingombri ridotti e qualità superba. Dimensioni di stampa 70 x 100 cm
Acuity LED 1600R: Progettata per offrire risultati eccezionali a costi ridotti. Ideale entry level nella produzione di stampe UV a LED, con un facile processo di aggiornamento. Larghezza di stampa 160 cm
Per informazioni: roberto.gambarotta@fujifilm.com
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profili
comunicazione d’impresa
Un autunno pieno di novità e un inverno con sorpresa per JK Group Il ritorno a Viscom Italia con una soluzione sviluppata in sinergia con MS Printing Solutions è solo la prima delle novità in serbo. JK Group si prepara a stupire il mercato con un ulteriore arricchimento della gamma di inchiostri e un ennesimo cambio di rotta strategico. Un progetto brand new e un partner d’eccellenza, così JK Group segna il ritorno alla principale manifestazione della visual communication italiana dopo un periodo di assenza. In un corner dedicato sullo stand di MS Printing Solutions (pad. 12, stand E21/F22) – entrambe le aziende fanno parte di Dover – JK Group propone le proprie gamme di inchiostri per il mondo della stampa sublimatica. E non solo. Il vero protagonista dello show è, infatti, il nuovo sistema di stampa tessile digitale a sublimazione JP2, frutto della collaborazione con MS Printing Solutions. “Si tratta del primo risultato della sinergia tra le nostre due aziende nel mercato italiano”, ha spiegato Marco Girola, marketing specialist di JK Group. “Il valore aggiunto del progetto è dato certamente dalla condivisione del know how tecnico di due realtà leader nei rispettivi settori: MS Printing Solutions si è occupata della messa a punto della macchina e JK Group ha seguito lo sviluppo e la fabbricazione dell’inchiostro”. JP2 si rivolge al mercato low end, per produzioni di piccoli e medi volumi: il sistema monta testine di stampa Epson e viaggia a una velocità di stampa di 67 mq/ora, fino a un massimo di 110 mq/ora in quadricromia. “Per questo progetto abbiamo sviluppato un inchiostro per stampa transfer studiato ad hoc per sfruttare al meglio la velocità e le caratteristiche del sistema di stampa”. JP2 è stata presentata in anteprima a FESPA Global Print Expo in maggio e ha debuttato a livello internazionale lo scorso agosto a Febratex, in Brasile, mentre Viscom segna il lancio ufficiale del sistema in Italia: “Un debutto al quale teniamo in modo particolare, perché riteniamo che questo prodotto risponda alle esigenze degli operatori italiani”, ha aggiunto Girola. “In generale, la nostra partecipazione a Viscom Italia rappresenta una bella sfida: ci presentiamo in una veste nuova e siamo molto interessati a vedere quale risposta riceveremo dal mercato”.
Sulla via delle certificazioni Intraprendere nuove sfide è all’ordine del giorno in JK Group, azienda in prima linea nello sviluppo tecnologico come nell’ambito della sostenibilità ambientale. In particolare, quello dell’ambiente è un tassello strategico centrale, tanto che JK Group ha creato al suo interno un team dedicato al tema e ha saputo muoversi con tempismo sul fronte delle certificazioni ambientali. “È un mondo che si sta evolvendo come ci aspettavamo”, ha spiegato Girola. “In questo senso, bisogna distinguere due macroaree: quella delle certificazioni ambientali volontarie, che vede alcuni brand – tra i quali Adidas, Nike, Inditex – compilare liste di sostanze ammesse e non ammesse alle quali i fornitori devono attenersi, e quella legata alla diffusio-
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comunicazione d’impresa
Marco Girola, marketing specialist di JK Group.
ne delle certificazioni dedicate al mondo degli inchiostri. Tra queste ultime, ECO PASSPORT by OEKO-TEX® – introdotta circa un anno fa – alla quale JK Group ha aderito per gli inchiostri digitali Hi-Pro e K-One (inchiostri sublimatici rispettivamente per testine di stampa Epson e per testine di stampa Kyocera)”. A fronte dell’evoluzione continua del settore tessile, JK Group sta già pianificando le prossime mosse anche in ambito di certificazioni. “In risposta ad alcune richieste che ci arrivano soprattutto dai Paesi dell’area asiatica, stiamo valutando la possibilità di percorrere ulteriori strade e di procedere a un ampliamento delle certificazioni in direzione del mondo tessile vero e proprio”. Una strategia mirata a cogliere un cambiamento in atto nell’universo degli standard tessili: “Gli enti di certificazione nel settore tessile tendono oggi a interagire sempre di più tra di loro e a lavorare su tutta la filiera produttiva. Si va delineando un vero e proprio sistema di certificazioni volto a uniformare la rilevazione delle performance ambientali nel settore e a rendere più immediato l’iter per chi opera al suo interno. Per noi si tratta di un passaggio importante che premia gli sforzi fatti da quelle realtà che, come JK Group, hanno sempre creduto e investito nell’ambito della sostenibilità ambientale”.
nicchia, mentre il pigmento è ancora a uno stadio iniziale: il tassello mancante è uno”. Il lancio del nuovo inchiostro è previsto entro il primo trimestre del 2019: “È già tutto pronto, abbiamo anche il nome. Aspettiamo l’occasione giusta per presentarlo. Del resto, questo passo decisivo verso il mondo del tessile industriale comporterà un nuovo cambiamento anche a livello aziendale: dobbiamo infatti strutturarci per confrontarci con clienti che non saranno solo dealer, ma aziende tessili con dimensioni industriali. Tuttavia, siamo pronti ad affrontare questa ennesima sfida, anche grazie della partnership con MS Printing Solutions, che in questo ambito vanta una posizione di leadership”. A un autunno denso di novità, JK Group farà dunque seguire un inverno ancora più intenso. A quando il lancio e quale il prodotto? Stay tuned! www.j-k-group.com
E per finire… L’inchiostro che verrà! Torniamo a parlare degli inchiostri di JK Group perché le novità non sono finite. Al contrario, l’azienda si prepara a sorprendere nuovamente il mercato con un ulteriore arricchimento della gamma e un ennesimo cambio di rotta strategico. Partita dal mondo della sublimazione – tuttora suo core business – JK Group ha intrapreso un percorso di ampliamento e diversificazione del portfolio, iniziato con l’annuncio di un inchiostro a pigmento a ITMA 2015 – un progetto importante tuttora in fase di sviluppo – e proseguito con il lancio sul mercato, circa un anno fa, di un inchiostro disperso, Digistar Bravo, che segnò l’ingresso del gruppo nel mondo del poliestere. What’s next? “Non possiamo nascondere che negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per allargare la nostra offerta. E, guardando all’attuale portfolio, non è difficile comprendere che manca un solo prodotto per completare la gamma”, ha spiegato Girola. “L’obiettivo è chiaro: vogliamo entrare in modo definitivo nel mondo tessile. Sappiamo che il sublimatico vi rientra solo con alcune collezioni, il disperso ne rappresenta una
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Viscom Italia – in programma dal 18 al 20 ottobre a Fiera Milano – festeggia il traguardo della trentesima edizione con tante nuove idee e un’ampia offerta espositiva.
tutti i sapori della comunicazione visiva
di Federico Zecchini
Nuove sperimentazioni, tendenze e creatività sono gli ingredienti principali di un evento che quest’anno giunge all’importante traguardo delle trenta edizioni. Viscom Italia 2018 si propone nuovamente come il luogo ove scoprire come si sta evolvendo il mercato della comunicazione visiva, raccontando e mostrando le nuove tendenze che riguardano il mondo della creatività applicata ai settori della pubblicità, del design, dell’interior decoration, del retail e della brand industry. Per raccontare tutto questo, Viscom mette in campo una proposta merceologica ampia e trasversale, presentata da oltre 300 espositori, e punta su una internazionalizzazione ancor più forte grazie a una serie di collaborazioni con le diverse Camere di Commercio italiane all’estero – in particolare quelle di Bulgaria, Turchia,
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Ungheria, Marocco e Romania. Importanti anche le partnership con associazioni di settore quali AIFIL (settore dell’insegnistica), ALA Assoarchitetti (design e architettura), Display Italia (retail). Attesi nei padiglioni 8 e 12 di Rho Fiera Milano ventimila visitatori, fra cui spiccano nuove categorie
di pubblico che si sono solo di recente avvicinate ai mercati raccontati da Viscom Italia per ricercare idee e nuove applicazioni, personalizzare i materiali più disparati, comunicare nuovi prodotti e prendere spunto da testimonianze di progetti realizzati in campi diversi.
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Si rinnova l’appuntamento con i Viscom Talks, momenti di dialogo realizzati con il coordinamento scentifico di Personalive. Creativi e manager svelano la ricetta che ha permesso a ognuno di loro di conquistare nuovi ed affascinanti percorsi di business. Tra i temi trattati si segnalano: l’importanza di colori e materiali per la segnaletica; come sfruttare con intelligenza la potenza comunicativa dei social; i trucchi per allestire la vetrina perfetta; e molto altro. Viscom Live presenta il nuovo concept Kitchen Lab, laboratorio interattivo che dà modo ai visitatori di sperimentare tecnologie in movimento, materiali e soluzioni originali e comprendere le diverse fasi di creazione e produzione di oggetti, prodotti finiti per i mercati dell’arredamento, del design, del tessile, della brand industry e del retail. Kitchen Lab offre un’esperienza visiva e tattile, cercando di evidenziare la creatività, l’innovazione legata alla tecnologia e al processo di realizzazione, per trovare nuove ed affascinanti opportunità di business. Torna DIVA Display Italia Viscom Awards, la competizione che premia la creatività e l’innovazione delle soluzioni espositive per il punto vendita. Designer, agenzie creative, produttori di materiali di P.O.P gareggiano con i loro display nelle seguenti categorie: soluzioni espositive durevoli e non durevoli, dispositivi di digital signage, packaging, vending, shop fitting.
progetti di display, che lanceranno le tendenze future per il mondo retail e dell’industria di marca. Nell’area espositiva della manifestazione insieme agli spazi dedicati ai prototipi è prevista una gallery per la promozione dei raw material. Un’occasione unica per vedere le opere di: Matteo Caimi, Cristian Visentin, Giorgio Gurioli, Marco Maggioni, Massimo Farinatti, Pablo Pinxit. A completare il quadro c’è MOSTRO, il fuori salone dedicato alle arti grafiche e alla comunicazione visiva giunto alla seconda edizione. Quest’anno ospita la mostra “Food Fiction” realizzata dal designer Marco Goran Romano, che dà una visione tutta personale dell’immaginario del food, farcita di fiction e riferimenti letterari, segni e simboli tradizionali.
Altro evento che viene riproposto è la nuova edizione di Elementaria, la mostra che mette in evidenza i prototipi di hi-design nata per presentare le più creative soluzioni espositive dedicate quest’anno al mondo Sport&Fitness. Designer e artisti di fama internazionale si uniscono con le aziende produttrici di materie prime per proporre
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Mettiti comodo con MCA Digital Alla scoperta di nuovi spazi nel mondo della VisualCom
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STAND H01-K08
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La vetrina delle novità B&B Systems Pad 12 stand L41 L’azienda lucana rinnova la sua partecipazione alla kermesse milanese con tante novità per la comunicazione visiva. Al centro dell’attenzione il totem luminoso, con pannello display IPS per migliorare l’angolo di visione e la riproduzione dei colori, rilevandola a quasi 300nits. Pratico e funzionale, è compatibile con sistemi Windows, Android e Linux e garantisce un’efficienza energetica migliorata. B&B Systems propone anche il resto del suo portafoglio prodotti, che spazia dai roll-up di ogni misura e colore ai banner stand, dalle bandiere e ai banchetti da esposizione, leggii, porta brochure da pavimento con tasche in metacrilato o in alluminio, lavagne bifacciali e cavalletti in alluminio o polionda di varie misure.
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anon Pad 12 stand F47 Protagonista indiscussa dello stand della multinazionale giapponese è Océ Colorado 1640, macchina da stampa roll-to-roll con luce da 64’’ destinata al settore del wide format. Soluzione dalla forte anima green e con al proprio cuore la tecnologia UVGel di Canon, Océ Colorado 1640 è ideale per applicazioni grafiche e industriali. Grazie all’equilibrio che riesce a garantire tra qualità, produttività, automazione, versatilità applicativa e costi operativi – vanta tra l’altro una riduzione del consumo di inchiostro fino al 40% e un risparmio sul costo della manodopera di circa il 30% – questa macchina si propone come strumento con cui gli stampatori possono ampliare le proprie capacità e andare a perseguire nuove opportunità di business in svariati mercati. Non a caso i concetti su cui Canon vuole focalizzare l’attenzione in occasione di questa edizione di Viscom Italia sono ispirare il cambiamento e stimolare la creatività degli operatori del settore.
Durst Pad 8 stand F09/G18 L’azienda altoatesina sceglie il palcoscenico di Viscom per il debutto ufficiale della serie Rho per il grande formato nell’inedita release con tecnologia di polimerizzazione LED. Le due macchine, la flatbed Rho P10 200 HS LED e la roll-to-roll Rho 512R Plus LED, sono i cuori pulsanti di uno stand che vuole focalizzare l’attenzione dei visitatori sui vantaggi ottenibili dall’unione dell’alta produttività tipica della serie Rho con l’asciugatura LED. Questa tecnologia risulta infatti ideale per la stampa di materiali sensibili al calore e assicura un processo di polimerizzazione senza ozono, con un risparmio dei consumi energetici significativo. Le Rho LED utilizzano inchiostri appositamente sviluppati per restituire colori brillanti particolarmente lucidi, estrema flessibilità e un perfetto aggrappaggio anche ai livelli di stampa più rapidi e su materiali considerati difficili. Fra le altre soluzioni presenti allo stand si segnala Durst Analytics, il software per la manutenzione preventiva presentato un anno fa. Questa soluzione proprietaria permette di interrogare in qualsiasi momento, anche da remoto, tutte le stampanti installate in un’azienda, monitorandone i parametri e il funzionamento per valutare in tempo reale l’avanzamento dei lavori e prevenire eventuali anomalie attraverso la comunicazione diretta con il centro di assistenza Durst.
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Breve presentazione delle novità tecnologiche e di materiali da parte di alcuni dei principali espositori presenti alla manifestazione milanese
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Edigit Pad 8 stand E10 Attenzione focalizzata su prodotti altamente integrati e pensati per l’azienda 4.0. Anzitutto Smart Bi, strumento che garantisce semplificazione, velocità, correttezza e automazione nella raccolta regolare e organizzata dei dati aziendali, che vengono poi analizzati per restituire informazioni strategiche al proprio business. Largo anche alle soluzioni in grado di monitorare e rilevare i tempi di produzione e i fermi macchina integrati alle attrezzature, per avere in tempo reale la situazione delle commesse e automatizzare l’azienda secondo i precetti dell’Industry 4.0. In previsione dell’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche coi privati, il software ERP Edigit Business si dota di un modulo di gestione ad hoc. Inoltre, lo stesso software è pienamente integrabile con la soluzione web2print targata Edigit, strumento per sviluppare la propria presenza online, rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione e rendere marketing oriented i propri prodotti di stampa. Completo e personalizzabile, il software web2print si rivolge alle aziende grafiche di ogni dimensione ed è adeguato a ogni tipo di prodotto, dal piccolo al grande formato, dal packaging rigido a quello flessibile. Spazio infine per il CRM.WEB, sistema che permette ai clienti di monitorare e gestire tutte le attività commerciali effettuate con i clienti.
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uroscreen Pad 8 stand E29/E35 Euroscreen si presenta all’appuntamento milanese con un’offerta ancor più ampia grazie all’aggiunta nella compagine aziendale di Eurotech, produttore di carte inkjet per plotter e stampanti sia monocromatiche che colore, e di Digitalia, player specializzato nell’ambito della stampa digitale. Viscom Italia è pertanto l’occasione per presentare i benefici derivati da queste sinergie, che si manifestano in un legame ancor più stretto tra tecnologie e consumabili. L’area più tecnologica vede la presenza di svariati brand tra cui EFI VUTEk e la nuova fresatrice 3D Protek UNICO TT Conveyor. La zona dedicata ai consumabili è dominata dalla vasta offerta di pellicole Avery Dennison e Reflectiv, da quelle a controllo solare a quelle da stampa e intaglio cast fino alle nuove antisasso e alle oscuranti. Queste ultime vengono utilizzate nell’adiacente area demo dedicata al wrapping, dotata di un esclusivo corner dedicato agli strumenti da applicazione e ai corsi di formazione.
Fenix Digital Group Pad 8 stand G02/G08 Stand ricco di novità per il mercato della comunicazione visiva e del wide format, quello di Fenix Digital Group, che presenta ben tre anteprime. Fiore all’occhiello è la flatbed UV LED swissQprint Nyala 3 che, dopo l’esordio a Fespa 2018, fa il suo debutto nazionale. Stampante inkjet a piano fisso da 3,2x2 m, Nyala 3 può lavorare a 370 metri quadri/ora decorando supporti rigidi e flessibili con qualità di stampa fotografica, vernice per effetti ottici lucidi e opachi o per creare Droptix: effetto di profondità e movimento simile al lenticolare. Segno tangibile della partnership esclusiva con il costruttore americano MCT Digital è il tavolo da taglio all-in-one con doppio conveyor di fascia alta MCT Digital VersaTech2: è dotato di lame di taglio e cordonatori per finitura offset o cartotecnica, fresatori per le applicazioni più speciali, e taglio laser orizzontale utilizzabile anche per tessuti da soft sign stampati fino ai 3,2 m di altezza. La terza anteprima è rappresentata da Veika Dimensor S, la prima stampante di grande formato al mondo per la stampa inkjet on-demand di carta da parati con effetto 3D ottico e tattile. Distribuita in esclusiva a livello nazionale da Fenix, è in mostra allo stand e alcune applicazioni sono visibili anche nell’area espositiva della fiera The Taste of Communication. A completare l’offerta tecnologica esposta è la soluzione superwide format HP Latex 1500, rivolta a chi desidera entrare nel mercato dell’indoor e outdoor.
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Fujifilm Pad 8 stand C05/D08
La divisione Graphic Systems di Fujifilm propone un hub tecnologico dedicato interamente alle macchine da stampa della serie Acuity. In particolare, i riflettori sono puntati sull’ultima nata della famiglia, Acuity Ultra. Appositamente pensata per il mondo della comunicazione, Acuity Ultra è in grado di realizzare applicazioni interne ed esterne, lavorando supporti fino a 5 metri di larghezza in qualità fotografica, grazie alle testine di stampa industriali con dimensioni di goccia da 3,5 pl e agli inchiostri Uvijet appositamente sviluppati. Fra le altre caratteristiche della macchina si segnala l’esclusivo piano aspirante raffreddato che consente la stampa di sottilissimi materiali termosensibili. L’altro sistema attorno al quale ruota lo stand è Acuity LED 1600R, entry level ideale per coloro che vogliono affacciarsi al mondo della stampa UV LED e capace di adattarsi alle esigenze del cliente: la sua configurazione modulare, infatti, permette di aggiungere in un secondo momento caratteristiche quali i colori chiari o il canale per il bianco. Un’area dello stand è dedicata agli inchiostri, alle testine di stampa e al sistema di polimerizzazione a LED – tutte tecnologie proprietarie Fujifilm – che rappresentano il cuore dei sistemi Acuity e lavorano in sinergia per offrire immagini brillanti e a elevata velocità, soddisfacendo rigorosi standard internazionali a livello ambientale e di sicurezza.
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l mosaico on demand
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La tecnologia Mosaico Digitale, proposta da Pepe&Con, è l’evoluzione del classico mosaico in pietra, ceramica e vetro. Impiega tessere di resina pro• Un sistema di fresatura potente da 3.6 kW dotte in digitale e per questo personalizzabili al 100%. La tecnica del Mosaico Digitale consente di decorare e personalizzare ambienti progettandoli con per una produttività eccezionale facilità e con meno vincoli rispetto alla struttura e alla superficie da rivestire. Il procedimento parte dall’acquisizione dell’immagine tramite un software appositamente elaborato che si occupa di calcolare quante tesserine occorrono per la copertura richiesta. L’immagine viene poi scomposta in altrettante tessere delle dimensioni a scelta in materiale resinoso, che viene a sua volta pigmentato con i colori e con la porzione di immagine corrispondente. Ogni tassello è poi numerato per permettere un posizionamento corretto, come avviene per il mosaico tradizionale. La leggerezza e praticità del materiale, consente inoltre di ridurre i costi e semplificare la gestione logistica: Mosaico Digitale è prodotto on demand e consegnato tramite corriere espresso. Anche l’applicazione è semplice: può essere applicato da un qualsiasi piastrellista attraverso un normale adesivo cementizio per piastrelle, seguendo l’ordine numerico applicato su ogni modulo.
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Guandong Pad 8 stand L08 L’azienda focalizza l’attenzione sul floor graphic con una nuova gamma di supporti presentati in anteprima: dai supporti per il carpet floor applicabili su tappeti e moquette ai materiali per il print&walk, ovvero comunicazioni short life per eventi e promozioni, fino al Mak Floor totalmente antiscivolo (R13) e quindi idoneo per scale, pavimenti bagnati, superfici umide. Per applicazioni destinate a durare a lungo nel tempo, si dovrà utilizzare lo speciale layer antiscivolo (R10) per la protezione di stampe eseguite anche su comuni vinili autoadesivi. Tutti questi materiali sono raccolti in una speciale cartella con sample e schede tecniche che viene distribuita ai visitatori. Lo spazio espositivo ospita inoltre uno storytelling materico con grandi immagini stampate su tessuto per retroilluminazione e un ampio ventaglio di applicazioni realizzate con i bestseller per lo Spot Decò come Dotty, la pellicola pensata per agevolare l’applicazione di vetrofanie e grafiche su superfici lisce, evitando antiestetiche bolle d’aria e pieghe; Wally, l’adesivo privo di colla, dotato di dot di silicone con piccole ventose (3.960 al mq) che aderiscono perfettamente a qualsiasi superficie, rendendolo auto-aggrappante. Immancabili anche soluzioni di recente presentazione come Mr. Magnus, la linea di materiali termoplastici in formato A3 Plus che comprende supporti tessili, magnetici e ferrosi, adesivi e non.
JK Group Pad 12 stand E21/F22 JK Group torna a Viscom Italia con un partner d’eccellenza e un progetto brand new. L’azienda – presente alla fiera con un corner dedicato sullo stand di MS Printing Solutions – propone le proprie gamme di inchiostri per il mondo della stampa sublimatica. Tuttavia, il vero protagonista dello show è JP2, un nuovo sistema di stampa tessile digitale a sublimazione, nato dalla collaborazione di JK Group con MS Printing Solutions – entrambe le aziende fanno parte di Dover. Destinato al mercato low end, per produzioni di piccoli e medi volumi, JP2 monta testine di stampa Epson e viaggia a una velocità di stampa di 67 mq/ora, fino a un massimo di 110 mq/ora in quadricromia. L’inchiostro per stampa transfer – sviluppato da JK Group – è stato studiato ad hoc per sfruttare al meglio la velocità e le caratteristiche del sistema di stampa. Viscom segna il lancio ufficiale del sistema in Italia: “Un debutto al quale teniamo in modo particolare, perché riteniamo che questo prodotto risponda alle esigenze degli operatori italiani”, ha dichiarato Marco Girola, marketing specialist di JK Group. “In generale, la nostra partecipazione a Viscom Italia rappresenta una bella sfida: ci presentiamo in una veste nuova e siamo molto interessati a vedere quale risposta riceveremo dal mercato”.
Kimiprint Pad 12 stand F17 Kimiprint esprime l’anima digitale di PRT Group, che vanta quasi un secolo di storia. Il service di stampa si presenta a Viscom Italia con un servizio web2print che, come recita il payoff “Nice to Print You”, vuole distinguersi dagli altri grazie a un tocco personale e umano da affiancare alla competenza tecnologica. Per riuscirci, Kimiprint si affida a un approccio sartoriale per garantire la qualità anche sulle grandi tirature, in un processo completo che va dalla stampa al finishing. L’offerta copre tutto l’ambito della stampa di grande formato e spazia su una vasta gamma di materiali – dai supporti rigidi alle bandiere, dalla carta al tessuto fino agli espositori promozionali.
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iyu Italia Pad 8 stand A29 Liyu Italia rilancia e raddoppia la presenza in una fiera italiana: l’azienda partecipa a Viscom Italia 2018 al fianco di Gruppo Colorcopy, il suo principale dealer nazionale, che ospita presso il proprio stand alcuni dei sistemi di ultima generazione del colosso del printing cinese. Tra le soluzioni di Liyu sotto i riflettori di Viscom, il sistema flatbed UV per i mercati industriali – con luce fino a 3050x2050 mm e velocità di stampa fino a 200 metri quadri/ ora – ideale per applicazioni su vetro e interior design. Questo sistema è disponibile anche nella versione con tecnologia UV LED per il mondo della visual communication. Nell’area espositiva di Liyu viene inoltre proposto l’ampio portfolio di sistemi roll-to-roll large format, tutti con luce fino a 3.200 mm, dotati di tecnologia UV LED (velocità fino a 120 mq/h) oppure eco-solvente e con produttività superiore ai 200 mq/ora. E ancora, il sistema di stampa diretta su tessuto con finissaggio in linea, disponibile nelle due configurazioni con inchiostri sublimatici e con inchiostri pigmentati. Il team e i tecnici specializ-
zati di Liyu Italia sono a disposizione dei visitatori per illustrare le caratteristiche dei sistemi di stampa in mostra. Tutte le soluzioni di Liyu sono corredate da tecnologie all’avanguardia, con elettronica Panasonic e testine di stampa industriali Konica Minolta 1024i. Altre peculiarità di questi sistemi di stampa: engineering, design avveniristico, upgradabilità, risoluzione fotografica e un rapporto prezzo/prestazioni competitivo. Nato in Cina nel 1993, il brand Liyu ha fatto dell’R&D il suo punto di forza, puntando ad affermarsi tra i principali fornitori di stampanti di grande formato a livello internazionale. Il quartier generale, situato presso il Nuovo Centro Tecnologico di Hefei, si sviluppa su un’area produttiva di oltre 20.000 mq, di cui il fiore all’occhiello è il vasto reparto dedicato alla progettazione di nuove tecnologie. In Italia Liyu è presente da circa un anno con sede e showroom a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Oltre a offrire consulenza di pre e post vendita, il team di Liyu Italia opera in stretta collaborazione con i rivenditori autorizzati, tra cui Colorcopy per tutto il nord e il centro Italia.
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MCA Digital Pad 8 stand H01/K08 Il filo conduttore della presenza di MCA in fiera è quello che Cristina Del Guasta, socio fondatore dell’azienda, definisce Fattore R: “R come Responsabilità sociale d’impresa, R come la Rivoluzionaria stampante ibrida HP Latex R2000 che sarà protagonista al nostro stand”. Un fattore che si materializza nell’area espositiva MCA con la presenza, appunto, di HP Latex R2000: ideato per soddisfare tutte le necessità dei produttori di cartellonistica di grandi dimensioni grazie alla sua competitività ed efficienza produttiva. Tutto questo senza scordare l’aspetto ambientale: protagonista in questo caso l’anima fortemente green degli inchiostri Latex. L’expertise del rivenditore padovano nella tecnologia Latex di HP si declina anche in un forte orientamento alla responsabilità d’impresa, l’altra faccia del Fattore R: non a caso HP ha premiato MCA Digital con il “Best Overall Performance Award 2018” per l’area EMEA, sia grazie alle prestazioni dimostrate sul fronte della vendita, sia soprattutto della creazione di valore per i clienti in termini di sviluppo del business, infrastrutture evolute dedicate al servizio, orientamento al vantaggio competitivo.
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imaki Bompan Textile Pad 8 stand E23/E27/G20/G26 Cuore pulsante dello stand la nuovissima Mimaki TS55-1800, macchina con una velocità produttiva di 140 metri quadri/ora a una risoluzione di 480x600 dpi ad alta densità d’inchiostro. Fra le caratteristiche salienti si segnalano la possibilità di stampare in modalità plotter per piccole tirature o con un esclusivo Mini Jumbo Roll da 2500 metri lineari per tirature superiori. Mimaki TS55-1800 è dotata dell’esclusivo sistema MAPS (Mimaki Advanced Pass System) per l’eliminazione del banding, dei sistemi di controllo e pulizia automatica degli ugelli (Nozzle Check Unit e Nozzle Recovery Unit), ed è gestita dal RIP TxLink, software specifico per il textile che viene aggiornato alla quarta versione proprio per il lancio di questo sistema. Completa il quadro il nuovo set di inchiostri Sb610, espressamente sviluppato per TS55-1800 e disponibile in due versioni: in sacche da 2 litri o in taniche da 10 litri. Attorno a questa novità, lo stand ospita anche TX300-1800B equipaggiata con tappeto e TX300-1800 senza tappeto.
OKI Europe Pad 12 stand F39/G32 Lo stand è incentrato sulla comunicazione in-store, ponendo l’accento sulla polivalenza e sulla sostenibilità di soluzioni a misura di negozio, con il supporto di eventi live per mostrarne le potenzialità. Protagoniste le stampanti della serie C800 e le MFP della serie MC800. Entrambe basate sulla tecnologia di stampa toner LED proprietaria, stampano in quadricromia con una risoluzione di 1.200 dpi. Ambedue sono in grado di realizzare banner con dimensioni fino a 297x1.300 mm, particolarmente interessanti per la comunicazione in-store. Spazio anche alle soluzioni per le graphic arts. La serie Pro con toner bianco è al centro dell’area dedicata alla light production: saranno presenti i modelli Pro9541 e Pro9542, sistemi Digital LED SRA3 a cinque colori; Pro6410 NeonColor, stampante A4 con toner neon; e la recente Pro8432WT, dispositivo per stampa A3 con toner bianco. Tutti i sistemi sono ideali per applicazioni che spaziano dal fashion al signage passando per la prototipazione. Il wide format vede in azione i due modelli ColorPainter M-64s e E-64s per applicazioni su backlit, tessuto tecnico, carta da parati, mesh, PVC, banner, vinile; infine è possibile vedere all’opera il sistema per etichette targato OKI: basato sulla tecnologia LED, è pensato per micro e piccole tirature.
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Open Services Pad 12 stand K38/H39 Open Services fa il suo debutto a Viscom Italia nel ruolo di distributore esclusivo per la sua area di competenza dei sistemi Agfa Anapurna H1650i LED. Nata 5 anni fa dal gruppo Open Age, principale distributore italiano di Agfa, Open Services amplia la propria offerta: accanto all’attività di fornitura di servizi specializzati nell’assistenza di attrezzature e sistemi per la stampa tradizionale e digitale, l’azienda aggiunge la nuova veste di partner commerciale di Agfa Graphics grazie a un recente accordo. Ovviamente, cuore dello stand è il sistema Agfa Anapurna H1650i LED: dotata di larghezza di stampa di 165 cm, è pensata per applicazioni indoor e outdoor su materiali rigidi o flessibili e si rivolge ad aziende serigrafiche, laboratori fotografici, produttori di insegne e in generale per tutte le aziende di stampa che intendono introdurre la tecnologia digitale wide format. La velocità di stampa di 63 mq/ora, le teste di stampa Konica Minolta KM1024i con 1024 ugelli ciascuna e le potenti lampade UV LED da 16 Watt/cmq raffreddate ad aria garantiscono qualità, affidabilità, produttività e versatilità nelle applicazioni e nella scelta dei supporti di stampa, ma anche vantaggi in termini ecologici e di redditività. Le stampanti della linea Anapurna – che comprende diverse versioni fino al formato di 320 cm – sono pilotate dal flusso di lavoro specifico per il wide format Asanti di Agfa, si integrano con il servizio di cloud PrintSphere e utilizzano gli inchiostri inkjet specificamente progettati da Agfa Graphics.
Ricoh Pad 8 stand L18 The Power of Colour è il minimo comun denominatore dello stand Ricoh dove vengono poste sotto i riflettori le possibilità offerte dal mondo della comunicazione visiva in tutte le sue declinazioni. Realizzati con le soluzioni large format di Ricoh per il mercato della visual communication e dell’industrial
The Color of What’s Next. Inchiostri Digitali ad alte performance Con gli inchiostri dal bianco più bianco e dal nero più nero, le formulazioni personalizzate e l’uniformità dei colori durante le fasi di produzione e nel tempo, Artistri® offre una gamma di inchiostri e viscosità che funzioneranno con la maggior parte delle stampanti. Che si tratti di stampa su capo finito o di stampa su rotolo di tessuto, per interni od esterni o per capi di moda Artistri® dà colore alla vita.
69 Copyright © 2018 DuPont. Tutti i diritti riservati. DuPont™ e Cyrel® sono marchi registrati oppure marchi di E.I. du Pont de Nemours and Company o relativi affiliati.
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decoration, gli elementi decorativi dello stand concretizzano in che modo gli ambienti possono essere personalizzati e resi unici grazie a tecnologie e materiali di stampa innovativi. Per quanto riguarda le tecnologie in vetrina, a Viscom Ricoh scende in campo con soluzioni grande formato sia flatbed UV che roll-to-roll latex per i mercati della decorazione d’interni ed esterni, della comunicazione visiva, dell’industrial decoration. Presente anche la serie DTG (direct-to-garment) per la stampa su capi d’abbigliamento. Inoltre, Ricoh valorizza tutte le potenzialità della stampa con applicazioni fluo realizzate mediante Ricoh Pro C7200X, soluzione a foglio singolo dotata della quinta stazione colore, e nobilitate con il verniciatore spot digitale Duplo DuSense DDC-810. Obiettivo dichiarato, mostrare in che modo la corretta combinazione di tecnologie, colori e materiali può traghettare gli operatori di settore verso nuovi scenari di business più profittevoli consentendo loro di stare al passo con le evoluzioni del mercato.
Roland DG Pad 8 stand B19/C19 L’azienda si presenta all’appuntamento milanese per mostrare a tutti i visitatori i molteplici settori applicativi esplorabili con le sue tecnologie. Ad esempio, l’inkjet targato Roland DG permette di creare innovativi wallpaper con foto specifiche o combinazioni cromatiche particolari. Per il mondo del legno, largo invece all’UV digitale, sia per stampare su piccoli oggetti e pannelli come per lavorare su dimensioni decisamente più elevate come quelle di una porta. L’altissima qualità raggiunta dall’UV offre molteplici possibilità anche per la stampa su vetro o su piastrelle. Un altro ambito dove le tecnologie Roland DG mostrano tutta la loro versatilità è quello del tessile: tende, lenzuola, cuscini, tappezzerie per sedie e divani in pelle o tessuto – ogni applicazione può essere progettata per integrarsi perfettamente nell’ambiente circostante e avere una texture unica.
Laser Pad 12 stand D47 SEI
Due le soluzioni attorno alle quali ruota lo stand dello specialista del laser. NRGL è un sistema altamente flessibile e adatto a tutte le esigenze produttive, ideale anche per piccoli ambienti grazie al suo sistema di aspirazione dei fumi. Con un’area di lavoro che varia da 1600x1200 mm a 3200x2000 mm, NRGL può laserare, incidere e marcare materiali in foglio e in bobina, quali carta, cartoncino, pelle, pelle sintetica, cuoio, tessuti naturali e tecnici, gomma, legno, plastica, PMMA e molti altri. Tra le aree applicative si segnalano imballi (realizzati con l’apposito kit per cordonare cartoncino e cartone ondulato), espositori, oggetti per l’interior decoration. Accanto a questo sistema, i visitatori possono vedere in funzione uno dei sistemi top di gamma per la marcatura e il taglio: Flexi, progettato per soddisfare tutte le esigenze grazie a diverse configurazioni delle tavole e dei laser. Flexi può processare una vasta gamma di materiali – carta, cartoncino, pelle, ecopelle, cuoio, tessuti naturali e tecnici, denim, gomma, legno, acrilico, acetati e materiali organici, fogli e pellicole di plastica – integrandosi senza problemi in settori di mercato che spaziano dalle arti grafiche alla retroilluminazione LED LGP, dal calzaturiero alla pelletteria, dal tessile all’abbigliamento, dall’arredamento all’interior design, dall’occhialeria al job shop fino all’automotive.
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Tosingraf Pad 8 stand C27 Tosingraf punta sulla nobilitazione, offrendo ai visitatori la possibilità di testare le potenzialità della propria offerta di finishing wide format. Sistemi che rispondono alle necessità di un mercato che fa della personalizzazione il suo elemento distintivo, garantendo qualità, produttività, automazione, costi operativi ridotti e versatilità applicativa – etichette, volantini, pieghevoli, packaging, brochure, stampe di prova e mock-up, solo per citare alcune possibilità. Al tempo stesso, Tosingraf pone anche l’accento sui trend dettati dai cambiamenti tecnologici e sulle novità in tema di materiali. Trova spazio anche l’offerta dedicata al piccolo formato: le soluzioni Plockmatic / Morgana nel segno dell’efficienza e della flessibilità; le attrezzature modulari automatiche per la piegatura, la cordonatura e la perforazione Multigraf; la precisione e l’automazione delle taglierine e piegatrici Uchida; la vasta gamma di applicazioni offerte dalle attrezzature Fastbind; infine l’esperienza Tosingraf e le sue competenze produttive, rappresentate dal marchio MAMO.
Ultima Displays Pad 8 stand D05/E08 Ultima Displays presenta Modulate™, la gamma di soluzioni riconfigurabili e multifunzionali. Combinando le caratteristiche delle linee Formulate e Modular, Modulate™ si compone di strutture in tubolari di alluminio da 30 mm di diametro in diverse forme e dimensioni, utilizzabili da sole o combinate per creare centinaia di possibili configurazioni. I potenti magneti del sistema MagLink brevettato rendono le soluzioni Modulate™ facili da assemblare e semplici da riconfigurare. Ogni struttura può essere collegata alle altre magneticamente a qualsiasi angolazione consentendo di trasformare un semplice fondale in uno stand in pochi minuti. L’assemblaggio di Modulate™ non richiede alcun utensile poiché ogni sezione è etichettata e si connette alle altre con un pulsante a scatto. Una volta assemblata la struttura, i piedini Twist & Lock brevettati si bloccano in posizione realizzando una soluzione autoportante perfettamente stabile. Le strutture Modulate™ possono essere riconfigurate per creare una soluzione adatta a ogni esigenza: dalle sale conferenza alle meeting room aziendali, dai punti vendita ai centri commerciali, dai luoghi espositivi alle fiere.
Zünd Pad 8 stand E01/E07 Zünd Italia si presenta a questa edizione con un evento organizzato in stretta collaborazione con Packly e HP. I visitatori dello stando hanno modo di comprendere lo sviluppo di un reale e moderno workflow digitale che, partendo dal web, comprende tutta la fase di selezione e personalizzazione del prodotto, per poi passare alla stampa e chiudere con taglio, assemblaggio e consegna nelle mani del cliente. Una scelta che permette a Zünd di far raccontare dalla viva voce degli utilizzatori la versatilità applicativa della sua tecnologia. Il sistema di fresatura RM-L - presente allo stand - lavora materiali come acrilico, dibond, alluminio, forex o MDF con una potenza di 3,6 kW e può processare anche materiali molto difficili senza ridurre la velocità. Focus anche sull’automatizzazione dei sistemi e dei software che li comandano. La nuova Over Cutter Camera OCC acquisisce in un unico scatto tutti i segni di registrazione nell’area di lavoro, che il software compensa in seguito a un eventuale deformazione del materiale, dando inizio al taglio ed eliminando il bisogno dell’intervento dell’operatore: è possibile vederla montata sul cutter Zünd G33XL2500. Abbinando il cambiofresa automatico ARC, l’utente può automatizzare la sostituzione delle frese durante la lavorazione. La nuova versione del software Zünd Cut Center ZCC automatizza il flusso di lavoro per sfruttare le capacità produttive della macchina. Zünd Design Center ZDC, invece, rappresenta un software di packaging pensato anche per chi non ha conoscenze CAD.
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comunicazione d’impresa
Tutte le novità di Eurmoma in vetrina a Viscom Italia L’azienda romana si presenta all’appuntamento milanese con due stand e tante novità, proseguendo una strategia di crescita che la vede impegnata a potenziare la capillarità sul territorio nazionale sia attraverso la partecipazione a eventi e manifestazioni di settore, sia attraverso l’ampliamento della rete commerciale. Due stand – anzi quasi tre – per Eurmoma a Viscom Italia 2018. L’azienda romana, specializzata nella distribuzione di soluzioni per i settori della comunicazione visiva e della grafica pubblicitaria, ‘vuole farsi notare’ alla manifestazione italiana della visual communication. “La nostra offerta è sempre più ricca e differenziata, per questo abbiamo deciso di distribuire i prodotti su più stand”, ha spiegato Stefano Scipioni, responsabile comunicazione e web marketing di Eurmoma. Lo stand principale – il più spazioso – ospita la gamma di espositori e display dell’azienda e i vinili autoadesivi Orafol per la stampa digitale, l’interior decoration e il car wrapping. “Nell’ambito di espositori e display, riproporremo il format già sperimentato a Print4All lo scorso maggio: un laboratorio allestito con macchinari CNC per la personalizzazione dei singoli prodotti. Per quanto riguarda il car wrapping, abbiamo una novità molto interessante dedicata al mercato premium: si tratta di una nuova ed esclusiva gamma di vinili – Bruxsafol – di alta qualità e dalle colorazioni molto particolari per i clienti più esigenti”. In vetrina su uno stand separato tutta la gamma di termotrasferibili per tessuti del brand Stahl’s: l’allestimento prevede la presenza di diverse presse, utilizzando le quali i tecnici di Eurmoma potranno dimostrare le potenzialità dei nuovi prodotti. E le novità in termini di prodotti non sono finite. “Per il brand Univers System, presentiamo un Barrier con possibilità di regolazione grafica, mentre per i roll-up ci sono nuovi articoli con un ottimo rapporto qualità prezzo. Big Totem – la new entry per i totem da esterno – si caratterizza per la pesante base in ferro ancorabile a terra. E per quanto riguarda le cornici, proponiamo soluzioni con nuovi profili in alluminio di tre diverse tipologie, studiate per esaltare le grafiche su pannelli rigidi”, ha spiegato Scipioni. Tra gli altri prodotti da segnalare, gli eliminacode, disponibili anche nella variante cromata oro e con nuove tasche da adattare all’estremità, i distanziali in plastica trasparente e, sul fronte dei desk promozionali, US Desk con ripiano in pvc espanso molto leggero per spostamenti più agevoli. Infine, il reparto insegnistica LED dell’azienda si arricchisce con la sezione dedicata ai cassonetti su misura, disponibili sia mono che bifacciali e pronti in 24 ore. Un’offerta ricca e articolata da esplorare, quella di Eurmoma, che ai suoi interlocutori offre uno strumento di grande utilità. Tutti i prodotti sono ben illustrati nel catalogo I miei gioielli, fiore all’occhiello dell’azienda: “Più che di catalogo, parlerei di vero e proprio strumento di lavoro. L’edizione di quest’anno – che è stata ‘alleggerita’ nel contesto di una generale ottimizzazione dell’offerta – è ancora più completa ed esaustiva e sfoggia una veste grafica nuova ed accattivante”.
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comunicazione d’impresa
La vision strategica Viscom Italia è solo l’ultima di una serie di manifestazioni a cui Eurmoma ha preso parte nel 2018. L’azienda punta molto sulla partecipazione a eventi verticali, legati a settori nei quali possa essere strategico far conoscere le proprie soluzioni. Tra questi, il mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza: “Siamo partiti nel 2017 con la partecipazione a HOST, che fu per noi un test rispetto alle opportunità concrete in questo settore. E nel corso di quest’anno, una delle sfide più insolite è stata quella di Albergatore Day, giornata dedicata a tutti gli operatori del settore alberghiero. Eurmoma vanta un’offerta interessante in questo campo: gli espositori prodotti su misura si adattano perfettamente al contesto Ho.Re.Ca grazie al design e ai materiali di alta qualità”. Guardando invece in direzione del wrapping, Eurmoma ha scelto di puntare su Motodays, a Fiera Roma: “In quel contesto, abbiamo potuto giocare in casa e ‘vincere facile’ grazie alla nostra vasta offerta nel settore del car wrapping, con vinili di alta qualità in costante rinnovamento di gamma e con il supporto di Orafol”. E non va dimenticata la partecipazione a Print4All, lo scorso maggio. Eurmoma è molto attiva anche nell’organizzare eventi in house. Proprio a fine settembre si è tenuta – presso lo show room dell’azienda – una open house realizzata in collaborazione con Fenix Digital Group, in occasione della quale sono state presentate tutte le novità in campo di termotrasferibili, car wrapping e stampa flatbed uv led con swissQprint. La collaborazione con Fenix Digital Group è frutto della strategia commerciale di Eurmoma,
La ricca gamma di espositori durevoli made in Italy Univers System, eccellenza dell’offerta Eurmoma.
sempre indirizzata a potenziare la presenza sul territorio nazionale. A fronte dei risultati positivi portati dall’apertura della sede comasca – che, sotto la guida di Maurizio Sironi, sta consentendo all’azienda di essere competitiva anche nell’area del nord Italia – da qualche mese è stato nominato un nuovo area manager per il Lazio, Simone Spolvi, in partnership con Fenix, per promuovere i supporti e le soluzioni presenti nel portafoglio di Eurmoma.
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colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria
Agfa Graphics 3,10,69 AIFIL 40,60 ALA Assoarchitetti 60 Aleph 10 Altavia Italia 27 ATPcolor 21 Avery Dennison 64 B&B Systems 2,49,63 Beard Alex 9 Bellotto Luca 32 Biancavilla Marco 25 Caimi Matteo 61 Cannes Lions 22 Canon 29,63 Cartotecnica Rigon 10 Chesterman Frazer 46 Ciotti Carlo 32 Cogan Gill 10 Colorcopy 67 Comedy Central 22 Cordero Montezemolo L. 50 Cossette Toronto 22 Costacurta Stefano 32 Dallefrate Franck 55 DB Ing. dell’Immagine 25 DDB Group 23 Del Guasta Cristina 68 Derhak Dean 56 Digitalia 64 Display Italia 60 Domino Display.com 45,55 Dover 66 DuPont 69 Durst 26,41,63 Edigit 9,64 EFI 7,10,64 Eidos 25 EOS 11 Epson 8,58,66 EuPIA 36 Eurmoma 72 Europoligrafico 53 Euroscreen 64 Eurotech 64 Farinatti Massimo 61 Fastbind 71 Fenix Digital Group 64,73 FESPA 19 FM Brooks 46 Franklin Till Studio 8 Friedman Eyal 13 Fujifilm 57,65 74
Fustelgraf 53 Gecht Guy 10 Girola Marco 58,66 Global Image Manag. 25 Gnudi Piero 50 Greiner Alain 55 Gruppo Fabbri 32 Gruppo Masserdotti 55 Guandong 66 Gurioli Giorgio 61 Heimtextil 8,75 Heliv 32 HP 8,13,26,64,68,71 InPrint Italy 4,46 JK Group 58,66 JPC Labo 55 Keypoint Intelligence 16 Kimiprint 2,66 KNF Italia 13 Kongsberg 26 Konica Minolta 26,67,69 Kornit 8,9 Kyocera 59 Lazzerini Simona 27 Leister 67 Liyu Italia 67 Lunt Andy 9 Maccaferri 50 Maggioni Marco 61 MAMO 71 Manifat. Sigaro Toscano 50 Mannucci Enrico 52 Masserdotti Alberto 55 MCA Digital 62,68 MCT Digital 64 Menegazzo 53 Messe Frankfurt 8 Mimaki 8 Mimaki Bompan Tex. 68,76 Minimegaprint 25 Morgana 71 MS Printing Solut. 8,58,66 Multigraf 71 Nadir 32 NEC Display Solutions 9 Nuceria gruppo 53 Nuovadata Grafix Wide 10 OKI 2,37,68 Open Age 69 Open Services 39,69 Organo Paolo 10 Pace Claudio 42
Packly 71 Panasonic 67 Pavarelli Davide 32 Pinxit Pablo 61 Polyedra 14 Print Finishing Li.To.Ver 54 Protek 64 PRT Group 66 PVC Forum Italia 32 Reflectiv 64 Reno de Medici gruppo 53 Ricoh 69 Rigamonti Matteo 13 Rokivo 27 Roland DG 70 Romano Marco Goran 61 Saccotelli Pierfrancesco 50 SAi 11,13,56 Samsung Electronics 55 Scatto Marco 32 Scipioni Stefano 72 Sebastiani&Associati 53 SEI Laser 2,70 SGIA 10 Sironi Maurizio 73 Sismaitalia 30 Soltex 42 Spolvi Simone 73 Stuart Spencer 10 Stylum 27 swissQprint 55,64,73 Symera 32 T-Shirt & Sons 9 Timson Marcus 46 Tisato Federica 30 Tosingraf 2,71 Uchida 71 Ultima Displays 71 Veika 64 Viscom Italia 60 Visentin Cristian 61 WCRS 23 Weerg 13 WIDEA 10 Wieden+Kennedy P. 23 Zimmer 42 Zund 26,65,71
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