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osservatorio Dati e bilanci dell’industria grafica: analisi degli ultimi 5 anni
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OLIMPIADI DELLA STAMPA Scuole da tutta Italia per contendersi l’oro
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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria Acimga 14 ACM 25 AGF 62 Albertini Emilio 14 Albertini Packaging Group 14 Aldà Elisa 51 Amazon 12,31,44 Amodei gruppo 9,66 Andersen 9 Antiga Franco 67 60 Antonuzzo Giovanni Argi 51 Artefice Group 25 Arvanitis Panos 10 Arvanitis 10 Assografici 14,67 A-Tono 25 AVT 61 Azul Sistemi 43 Bandecchi Emanuele 68 Bandecchi Paolo 60 Barboglio Enrico 53 Bechini Luigi 62 25 BeeGraphic Bianchi Silvano 51 61 Bobst Bocconi università 17 Bonetti Federico 51 Bonte Gudrun 13 Brand Revolution LAB 25 14 Briganti Andrea Burini Marcello 64 Caleidograf 24 Camorfin 9 15,41 Camporese Canale Andrea 38 Canegrati Tino 14 Canon 48 Castellini Nicolò 51 Cattaneo Elisabetta 14 Cdm Servizio Grafico 38 Cewe 40 39 Chiarella Giacomo Ciemme 37 Cimpress 40 Circle Media Group 9 Cirimele Vincenzo 46 Ciufoli Roberto 51 CMC Machinery 12 CNPIEC 6 0 Confindustria 14 Conversion 25 25 Coo’ee Italia Corelio 9 Cosmografica Albertini 14 CPI Group 9 Creostudios 25 31 Cunsolo Mario D’Annunzio Federico 61 Daily Telegraph 10 Dalla Libera Ermanno 16 De Haas Joost 9 Di Agostino Gerardo 58 Di Agostino Vincenzo 58 Digma 62 DLV BBDO 25 DMA Italia 25
Doni Simonetta 66 Dow 42 Druckfarben 12 Drukwerkdeal 42 Durst 57 39 EcoPrintWeb 13 Edigit Elcograf 66 65 Elettra Printing ENIPG 51 Esko 61 24 EsseGi Comunicazione Exaprint 38 F.lli Finelli 13 Feedaty 34 9 Ferrante Finlogic 23 62 Fiorin Luca Flexo 24 36 Flint Group 54 40 FlyerAlarm Forgraf 62 48 Friedrichs Horst A. Fujifilm 56 Galimberti Fabio 62 Gallus 10 Geca Industrie Grafiche 62 Geslao Vincenzo 67 Gifasp 14 Goglio 25 Gpack 9 GPP Industrie Grafiche 9 Grafica KC 39 Grafica Metelliana 58 Grafiche Albertini 14 Grafiche Antiga 66 Graphicscalve 25 GraphiLine.com 10 Gruppo Cordenons 25 Guarnaccia Daniela 34 GUK-Falzmaschinen 8 H2H 25 Happyprinting 42 Heidelberg 3,8,46,56,69 Helio Charleroi 9 Herzog+Heymann 8 Highcon 38 Horizon 8 HP 14,25,42,46,60,62 HUD 25 Hundsdoerfer Rainer 8 Ideology 25 59 IGF International Paper 45 iPrintdifferent 38 Ist. Pavoniano Artigianelli 51 Ist. Poligrafico Zecca 58 Ist. Salesiano S. Zeno 51 Ist. San Marco 51 Ival 25 J Point Plus 43 J. Fink Druck 9 Kadokawa Corp. 60 KBA 9 Kimiprint.com 25 49 Kleinschmidt Jutta Kodak 75
Koenig & Bauer 11,26,69 Koerner Druck 9 Komori 46,50 Konica Minolta 12 25,38 Kurz gruppo L.E.G.O. 59 20 La Prensa Labeldoo 35 LabelExpo 36 49 Lawn Marc LegoDigit 59 Levi Roberto 53 Lironi Pietro 14 Lito Terrazzi 21 9 Litorama 12 Liyu Italia Longo Oswald 56 Longo Spa 56 68 Lorato Andrea Luxoro 25 25 Maer Maiorano Antonio 51 Manroland Italia 64 58 Marcellino Filippo Marks-3zet 13 59 Martinelli Dario Marulli Christian 37 Mazzocco Emanuele 35 MBO Group 8 Meijer Jean-Pierre 42 Mertens Danny 54 Messe Duesseldorf 30 Mewa 5 MGI 38 Milani Sara 48 Miroglio 36 Montedoro Carlo 14 Morando Chiara 51 Moretti Gabriella 38 Morgana System UK 12 Morici Alessio 33 Mundt Andreas 8 Murdoch gruppo 10 Nationwide News 10 Nava Press 25,66 13 New Aerodinamica News Corporation 10 Nova Alessandro 17 Nu-Maber 36 Oberndorfer Druckerei 9 25 O-I Olivotto Giovanni 59 Olivotto Giulio 59 Olivotto Pietro 59 Oneprint 58 Onlineprinters 10,40,76 Oscar della Stampa 58 Ottaviani Giovanni 72 Packly 25,32 Panasonic 12 Pantone 61 Perina Alessia 51 Pigini gruppo 9,19 Pixartprinting 22,31,40 Plockmatic Group 12 Poligrafici Il Borgo 9,66 Pozzoni gruppo 66
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indice dei nomi
PressUP 25,40,46,66 Pringraf 32 59 Printer Trento Prioriello Giuseppe 32 Propak 14 56 Prunster Helfried 13 Radaelli Angelo Radaelli Paolo 13 Ratti Marco 14 25 Relata 9 RHWO Ricoh 12,56 34 Rondon Argelia 9 Roto Smeets Group Rotografica 34 Rotolito 38,60,66 Rotomail 60 19 Rotopress Rozzino Massimo 45 Rusticus Sven 42 25 SAC Serigrafia 13 SAi 38 Salvo Davide Salzani Mirko 51 Sappi 28 SAXOPRINT 2,40 Scodix 46 SelfPackaging 34 Shanghai Fundy 12 Smithers Pira 36 Spada Marco 51 Stampa Dal Web 10 Stampaonline 37 Stamperia di Govone 37 66 Studio Doni&Associati Studio Martinetti 25 Sydney Morning Herald 10 Tech:art 38 Tecnobox 33 Tecnostampa 19 The 6th 25 The Embassy 25 Thecolorsoup 36 Tipografia Grifani Donati 72 Toka 13 Tribu-3 SL 34 Tronchin Andrea 36 Two Sides 47 Unitedprint 42 Untescu Daniela 51 Valtevere Grafica 64 Van Bauwel Jeroen 55 Vanson 13 Vantaprint 38 Veronesi Massimiliano 64 VG7 31 Vistaprint 31 Weymans Filip 55 Wowlab4u 38 Wurst Christian 10 Wurth 57 Xeikon 54,56 X-Rite 61 Youpackaging 34 Zechini 65 Zund 56
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Sommario
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SPECIALE ONLINE PRINTING
PIOMBI Primo piano Saldo positivo nonostante la crisi.............8 A Gpack il ramo cartotecnica Litorama....9 CMG, chiusure e cessioni?......................9 Pigini affitta ramo d’azienda Andersen.....9 Aziende grafiche...................................10 Fornitori................................................12 Istituzioni...............................................14
SPECIALE ONLINE PRINTING Il caleidoscopio della stampa che vive su internet...............................30 W2P Hub, la bussola tre le offerte.........40 Franchising: la rete globale del W2P......42 Amazon bussa alle porte della stampa...44 INTERVISTE Vincenzo Cirimele (PressUP)..................44
DAL PACKAGING AL LABELING, DAI TESSUTI AI BIGLIETTI DA VISITA, ONLINE SI PUÒ COMPRARE OGNI TIPO DI STAMPATO. UNO SCORCIO DEL MERCATO ITALIANO PAG. 30
EVENTI Brand Revolution LAB a MIlano..............25 Canon lancia la nuova serie imagePRESS C910...............................48 Olimpiadi della Stampa: l’oro va al San Zeno di Verona...............51 Allo Xeikon Cafè l’etichetta digitale........54 Bobst, rivoluzione digitale della flexo......61 UOMINI&AZIENDE Valtevere Grafica fedele a manroland.....64 RUBRICHE I nomi di questo numero..........................4 Osservatorio Uno sguardo retrospettivo: l’industria grafica italiana negli ultimi 5 anni...........16 L’Eccellenza italiana L’Oscar della Stampa nella stampa di libri...............................58 Printing portraits Il mondo dei cataloghi...........................66 Lex, legis GPP e CAM, impariamo a conoscerli.....70 Printing portraits Appuntamento con la storia...................72 L’opinione di... S. Facchini Il lavoro c’è, manca il personale qualificato.............................................74
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ERRATA CORRIGE Centro Stampa Digitalprint, diversamente da quanto indicato a pagina 37 del numero 189 del Poligrafico, sfrutta: 2 Hp Indigo 10000, 1 Hp Indigo 7500, 1 Hp Indigo 5500. La redazione si scusa per l’errore con i diretti interessati.
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IL FRANCHISING PER ANDARE ONLINE: CASI DI SUCCESSO E UN NUOVO PLAYER PAG. 42
AMAZON, FRA PRINT-ONDEMAND E CENTRI STAMPA NEL MONDO PAG. 44
Colophon Direttore responsabile ENRICO BARBOGLIO enrico.barboglio@strategogroup.net Redazione GIULIA VIRZÌ tel. 02 49534500 giulia.virzi@strategogroup.net FEDERICO ZECCHINI Pubblicità MAURO TIRONI tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net DEBORAH FERRARI tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: CLAUDIO SANFILIPPO tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net
Hanno collaborato a questo numero: VALENTINA CARNEVALI, MARCO DEPLANO, SERGIO FACCHINI, ACHILLE PEREGO, STEFANO PORTOLANI, CATERINA PUCCI Progetto grafico e impaginazione CRISTINA MASCHERPA Redazione Centro Direz. MilanoOltre, Segrate MI tel. 02 49534500 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 02 49534500 fax 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Editore STRATEGO GROUP srl - Segrate MI www.stampamedia.net Stampa PressUP - Nepi (VT) www.pressup.it
Interno stampato su carta Sappi Magno volume da 100 g/m2. ABBONAMENTI
quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group srl IBAN: IT70 C034 4020 6000 0000 0264 200
Associato a:
Copertina Art direction: CRISTINA MASCHERPA Immagine: WWW.DEPOSITPHOTOS.COM
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PRINTING PORTRAITS: LO SFACCETTATO MONDO DEI CATALOGHI PAG. 66
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R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Stratego Group srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Enrico Barboglio (enrico.barboglio@strategogroup.net - via Cassanese 224 Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Per inviare inviti alla redazione per conferenze o eventi, scrivere a inviti.redazione@strategogroup.net Organo Ufficiale ITALIA
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Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
Cinquantotto milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni. È la stima che fa uno studio del World economic forum pubblicato nel 2018 e intitolato “The Future of Jobs”. Il mondo sta vivendo una nuova rivoluzione industriale che porterà un cambiamento (definit addirittura sismico) nel modo in cui gli esseri umani lavorano a fianco di macchine algoritmi, si legge nella ricerca. Entro il 2025 più della metà di tutte le attuali mansioni sul posto di lavoro saranno eseguite da macchine rispetto al 29% di oggi. E qui arriva il paradosso. In termini di numero complessivo le prospettive sono positive: 133 milioni nuovi posti di lavoro dovrebbero essere creati entro il 2022 rispetto ai 75 milioni che saranno eliminati. Ci sono sfide urgenti, continua il WE Forum Fra queste, la più pressante è quella che prevede una riqualificazione della forz lavoro, per permettere ai lavoratori di tornare a essere utili in un panorama così modificato. E l’orizzonte è già modificato, ne ha notizia tutti i giorni: dalla battaglia per il 5G all’introduzione nei processi produttivi di macchine in grado di sostituire il lavoro di decine di persone (leggi, fra gli altri, Amazon). All’inizio di quest’anno il ministero dello Sviluppo economico ha istituito gruppi di lavoro su intelligenza artificiale e blockchai e dopo una prima analisi tecnica delle potenzialità, delle applicazioni, delle ricadute e delle criticità connesse a queste tecnologie, la finalità dei tavoli di lavoro è di elaborar una Strategia Nazionale per le DLT (che sta per distributed ledger technology) e la Blockchain (che è il tipo più noto di DLT). Forse è già tardi, ma è un primo segnale di quanto sia importante non subire passivamente il progresso. L’uomo ha sempre avuto un rapporto conflittuale con le macchine. Affascinat e spinto per natura al progresso e allo sviluppo della tecnologia, ha sempre cercato di spingersi un po’ più in là. Il risvolto della medaglia è sempre stata però la paura di veder sovvertito l’ordine costituito. È successo nel XIX secolo con il luddismo, per cui gli operai sabotavano i telai meccanici introdotti con la prima rivoluzione industriale perché considerati la causa della disoccupazione; succede oggi, con la paura che l’automazione renda inservibile la manodopera più o meno qualificata. No c’è una soluzione, c’è solo la certezza che il progresso tecnologico non si ferma. E la speranza che le previsioni sulla capacità dell’uomo di reinventarsi ancora una volta siano esatte. Giulia Virzì
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In questo numero
OLIMPIADI DELLA STAMPA, OLTRE CENTO STUDENTI PER LA SECONDA EDIZIONE PAG. 51
La tempesta perfetta
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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di settore Eventi
Il “Printer Barometer” della fiducia economica 2019 % saldo netto positivo vs negativo
Saldo positivo nonostante la crisi globale I dati del sesto drupa global trends report Complessivamente in buona salute. È il bollettino medico che il sesto Global trends report 2019 di drupa ha dato dell’industria della stampa mondiale. Basato su un’indagine condotta nell’ottobre 2018 su un campione di circa 850 partecipanti fra stampatori e fornitori, il “Printer Barometer” di drupa testimonia un comparto fiducioso, confermat da un saldo positivo del 27% effettivo nel 2018, nonostante la recessione globale, l'impatto dei media digitali e questioni eccentriche rispetto al settore della stampa, come la politica e le condizioni economiche, fra cui la Brexit in Europa
o le guerre commerciali, che influiscono negativ mente sull’andamento dei mercati globali. I risultati non sono uniformi: il Nord America guida il mercato, Europa, Australia e Oceania stanno andando bene, Asia, Sud e Centro America e Medio Oriente sono cauti mentre l'Africa sta facendo fatica, non riuscendo a tenersi su risultati positivi nel 2018. Packaging e functional si dimostrano i settori di mercato più forti ma c'è un calo di fiducia tra gli stampator commerciali dopo diversi anni di crescita dei risultati (saldo netto del + 20% rispetto al + 31% dello scorso anno). Anche i fornitori hanno mostra-
to crescente fiducia, da +18% nel 2014 al +53% nel 2017, scesa per il 2018 al +28%. Le previsioni per il prossimo anno sono più prudenti, anche se comunque positive in tutti i casi. Andando più a fondo nei comparti del settore – secondo quanto riporta l’analisi di drupa –, l'offset a foglio risulta essere ancora la tecnologia di stampa più comune e presente nel 66% di tutte le aziende partecipanti. Per quel che riguarda il packaging i volumi crescono anno dopo anno, mentre nel commercial è stato segnalato per la prima volta un deciso calo del volume. Per il digitale la tecnologia a
toner è la più diffusa (il 48% degli stampatori ce l'ha), ma con l'eccezione della stampa funzionale, il tasso di crescita è in calo di anno in anno. Per la stampa tradizionale si abbassano le tirature e si riducono i tempi di consegna, mentre il numero di lavori continua a salire. Anche per la stampa digitale si accorciano i tempi di consegna, ma sono in aumento le tirature, così come il numero di lavori. Tuttavia, la percentuale di fatturato che viene stampata digitalmente cambia solo molto lentamente, il 23% degli stampatori ha riferito che la stampa digitale rappresentava oltre il 25% del
fatturato nel 2013, raggiungendo solo il 29% nel 2018. E solo il 20% degli stampatori dichiarava il fatturato della stampa digitale separandolo dal resto della produzione e un quarto delle aziende utilizzava dati variabili: solo l'1% in più rispetto al 2014. Nonostante le complesse condizioni globali, tutti i mercati e tutte le regioni tranne uno - hanno visto gli stampatori investire di più nel 2018 che nel 2017. Gli stampatori di packaging e funzionali hanno avuto i risultati migliori, seguiti a ruota da quelli commerciali ed editoriali.
Acquisizione di MBO Group da parte di Heidelberg, stop del garante della concorrenza
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Le aziende hanno fino al 7 giugno (un mese dalla data della sentenza) per presentare ricorso contro la decisione dell’autorità
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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato tedesco, German Federal Cartel Offic (Bundeskartellamt, nella foto la sede a Bonn), ha bloccato con una sentenza l’annunciata acquisizione di MBO Group da parte di Heidelberger Druckmaschinen AG. Le due società continueranno a gestire le proprie in modo indipendente l’una dall’altra, anche se la decisione dell’autorità non è ancora definitiva: le part hanno fino al 7 giugn (un mese dalla data della sentenza) per presentare
ricorso presso il tribunale regionale superiore di Düsseldorf. Nel testo della sentenza, Andreas Mundt, presidente del Bundeskartellamt, afferma: «Con l'acquisizione del gruppo MBO, il leader del mercato Heidelberger Druckmaschinen si sarebbe impadronito del suo principale concorrente. La concentrazione creerebbe una posizione dominante per Heidelberger Druckmaschinen e ostacolerebbe in modo significativo la conco renza sul mercato a
scapito dei clienti». Per giungere a una decisione, il Bundeskartellamt ha interpellato stampatori, rilegatori di libri e altre società specializzate in questo settore chiedendo loro quali fossero le altre società “possibili concorrenti” alle due protagoniste della fusione: si limiterebbero alla tedesca GUK-Falzmaschinen Griesser & Kunzmann GmbH & Co. KG e alla filiale europea della s cietà giapponese Horizon, l’unico concorrente non europeo attivo in Europa. «Prendiamo atto della
decisione con rammarico e proseguiamo, anche se vediamo la futura posizione di mercato della società in modo diverso», ha commentato Rainer Hundsdörfer, CEO di Heidelberg, società per cui l'integrazione delle offerte di MBO avrebbe dato ai clienti benefici in termin di processi industriali. Il Gruppo MBO comunica che si sta ora concentrando sulle piegatrici per la finitura di stampa sui segmenti di crescita farmaceutici e digitali con i marchi MBO e Herzog + Heymann.
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Al gruppo Pigini in affitto il ramo azienda Andersen
Gpack acquisisce il ramo cartotecnica Litorama
Erano i due principali operatori del mercato con una quota a testa di circa il 30%. Adesso nel settore della stampa per le affi sioni è nato un unico leader che fa capo a Gpack. Il gruppo con il quartier generale a Truccazzano (MI) ha completato l’acquisizione da Litorama del ramo d’azienda dedicato al business delle affission e della cartotecnica. In seguito a una decisione dei propri azionisti (la famiglia Ferrante) di focalizza-
re il business nell’area della stampa editoriale e commerciale, Litorama ha avviato all’inizio del 2019 una trattativa con Gpack finalizzata propri alla cessione del ramo d’azienda ritenuto non più strategico. Con il completamento di questa operazione, spiega una nota, Gpack rafforza le proprie capacità produttive e il proprio know-how nel mercato delle affission dove già era presente in
seguito all’acquisizione di GPP Industrie Grafiche. dipendenti (una dozzina) e il complesso produttivo (in particolare una Kba 205 unica nel suo genere in Italia) di Litorama specializzati in questa area di business saranno trasferiti nei siti produttivi di Gpack (Bottanuco in provincia di Bergamo e Truccazzano). Nel settore affissioni, Gpac sommerà l’attività ex Litorama (con un giro d’affari di circa due milioni di euro a cui aggiungere circa 500 mila euro per la cartotecnica) al più o meno analogo fatturato che già realizzava in questo mercato. Achille Perego
Circle Media Group pensa a nuove chiusure e cessioni Dopo essere diventato in pochi anni un gigante della stampa in Europa, con oltre 900 milioni di euro di ricavi e più di 5 mila dipendenti, prosegue la “cura dimagrante” di Circle Media Group. Che dopo avere messo a segno una robusta campagna di acquisizioni, si sta ridimensionando tra chiusure e cessioni, già realizzate o possibili in futuro. Con ripercussioni anche sull’occupazione tanto da aver fatto scattare la mobilitazione in tutta Europa della federazione sindacale globale UNI Global Union. I piani allo studio riguarderebbero lo stop delle attività in Austria (Oberndorfer Druckerei a Salisburgo) e la ricerca di partner per l’eventuale cessione degli stabilimenti in Belgio (l’impianto rotooffset di Corelio a Erpe Mere), Germania (Koerner Druck e J. Fink Druck a Ostfildern) e Spagna Alcuni di questi avevano fatto parte (vedi Koerner Druck, società con circa 200 dipendenti, un giro d’affari di 70 milioni
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re Eventi Cultura Aziende Poltrone Influencer Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole
di euro e specializzazione nei cataloghi e volantini pubblicitari) della più recente campagna di acquisizioni. Joost de Haas, executive director di Circle Media Group e ceo di Roto Smeets Group ha spiegato che dopo un 2017 ragionevole, il gruppo ha visto nel 2018 un forte peggioramento del mercato con i prezzi della carta rincarati del 15-20% e volumi di commesse in riduzione due volte più velocemente di quelli della media di mercato. Per questo Circle Media Group, ha aggiunto de Haas, è stata costretta ad adattare le proprie capacità all’andamento del mercato tenendo anche conto di una forza lavoro troppo costosa nei Paesi europei. Decisioni già prese la messa in insolvenza di attività in Olanda, la chiusura dello stabilimento roto Helio Charleroi in Belgio con 180 esuberi e la vendita, a meno di un anno dalla sua acquisizione, di CPI Group all’investitore privato RHWO. A.P.
Che la Andersen, azienda novarese sul lago Maggiore, specializzata nella stampa digitale e nella pre-press per la Gdo, fosse alla ricerca di una soluzione per trovare una stabilità nel conto economico e nella parte finanziaria, non era certo un segreto. Chiusa nell’autunno scorso l’operazione che aveva portato all’ingresso in Andersen della Poligrafici Il Borgo (gruppo Amodei), che dopo essere entrata nel capitale nel 2017 ha deciso di uscirne, ora le cose sembrano aver preso una piega positiva. La proprietà della Andersen ha deciso infatti di affittare il ramo della propria attività industriale - stampa digitale e pre-press - a una nuova società che fa capo al Gruppo Pigini di Loreto. Il gruppo marchigiano, che ha come riferimento finanziario
le società Pigini Group spa e Camorfin S.r.l., fattura circa 110 milioni di euro con circa 450 dipendenti. Gli attuali azionisti della società novarese hanno preso la decisione di affittare il ramo d’azienda per salvaguardare anche i circa 130 dipendenti che attualmente operano nello stabilimento di Boca. I soci della Andersen avrebbero contattato a metà dicembre del 2018 gli amministratori del Gruppo Pigini per sottoporre un possibile accordo e dopo tre mesi di analisi, si è arrivati alla sigla dell’accordo per la cessione in affitto dell’azienda piemontese. Il Gruppo Pigini ha costituito una nuova società, la Andersen the Premedia Company srl controllata al 100% da una già esistente e appartenente sempre al gruppo di Loreto. L’obiettivo, spiegano gli amministratori della Andersen the Premedia Company srl, è di acquisire il ramo d’azienda dopo un periodo di affitto e dopo aver dato seguito ad un progetto, già in avanzato stato di messa a punto, che modificherà parzialmente sia gli aspetti organizzativi che produttivi della società. Si interverrà solo su aspetti tecnici in particolar modo nell’area di stampa digitale attraverso l’adozione di tecnologie ancora più performanti rispetto a quelle attuali. L’area pre-press, punto cardine della attività della Andersen sia in passato che nel presente, viene confermata come divisione strategica e punto di grande efficienza, dotata di soluzioni software all’avanguardia in grado di soddisfare qualsiasi esigenza relativa a molteplici piattaforme di comunicazione, dalle più tradizionali come il classico supporto stampato alla declinazione cross media delle campagne promozionali del mondo del retail. A.P.
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Onlineprinters scommette sulla pubblicità tessile Aziende di piccole o grandi dimensioni, studi medici, agenzie locali e imprese artigianali, gruppi e associazioni: tutti puntano sull’abbigliamento per mettere in risalto al meglio il proprio logo o una frase scelta ad hoc su T-shirt, felpe con cappuccio, camicie e camicette. Dopo i berretti e gli asciugamani, Onlineprinters propone anche un vasto assortimento di abbigliamento uomo, donna e bambino. “L’abito fa il monaco. I prodotti tessili con branding applicato aiutano i tuoi collaboratori a presentarsi come veri professionisti, i giocatori di una squadra, i leader di un gruppo”, ne è pienamente convinto Christian Würst, chief commercial officer di Onlineprinters. Nel negozio online di Onlineprinters è disponibile un vasto assortimento di prodotti e metodi di stampa convincenti. La stampa può essere applicata, anche con motivi differenti, sia davanti che dietro. I tessuti vengono stampati con il metodo di stampa serigrafica con uno o due colori. Per una qualità di stampa ottimale, i dati devono essere creati in grafica vettoriale e forniti in un file formato PDF.
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Un errore di stampa ha mischiato le pagine di due giornali concorrenti Un errore di stampa e due pagine di un giornale sono finite all’intern di un quotidiano concorrente. È successo in Australia e le due testate coinvolte sono il Daily Telegraph di Sydney e il Sydney Morning Herald nell’edizione cartacea del 24 aprile. I due quotidiani vengono prodotti presso lo stesso stampatore. È il Daily Telegraph, con un tweet, ad ammettere l’errore: «Buongiorno lettori, oggi il Daily Telegraph ha stampato due pagine del Sydney Morning
Herald in alcune edizioni. Entrambi i giornali si servono dello stesso stampatore a Sydney e l’errore è accaduto durante il processo di produzione. Ci scusiamo per ogni tipo di confusione che questo possa aver causato», cinguetta la testata australiana. Secondo quanto riporta la rivista francese GraphiLine.com, l’editoriale del Sydney Morning Herald era accanto alla pagina dei pettegolezzi del Daily Telegraph, e il Daily Telegraph ha pubblicato un articolo piuttosto
distante dalla sua linea editoriale. La pagina dei necrologi del Sydney Morning Herald aveva anche sostituito un'altra pagina del Daily Telegraph. The Daily Telegraph è uno dei maggiori quotidiani australiani ed è pubblicato a Sydney da Nationwide News, società controllata dall'azienda statunitense News Corporation del gruppo Murdoch. The Sydney Morning Herald, fondato nel 1831 come Sydney Herald, è il più vecchio quotidiano pubblicato ancora oggi in Australia.
Una Gallus ECS 340 per lo stampatore greco Arvanitis Flexo, serigrafia e foil freddo su un'unica linea: lo stampatore di etichette greco Arvanitis ha investito in una nuova Gallus ECS 340. Installata nel novembre 2018, è una macchina da stampa con otto unità di stampa flex UV e due di serigrafiche, cui si aggiunge una stazione di cold foil che consente la nobilitazione di etichette autoadesive. Due unità di fustellatura e la possibilità di stampare in volta completano la soluzione per etichette con una larghezza di stampa di 340 mm. «Contiamo di ottenere risultati paragonabili alla stampa offset», afferma Panos Arvanitis di M. Arvanitis. «Anzi, ancora di più, grazie ai vantaggi della nuova macchina da stampa e alla nostra
esperienza in flexo, siam in grado di ottenere tempi di allestimento minimi e, quindi, migliorare la nostra produttività». Nonostante la sempre maggior presenza di soluzioni digitali sul mercato, Arvanitis ha deciso di scegliere ancora una volta una tecnologia di stampa convenzionale. «Stiamo investendo nella tecnologia flexo UV d oltre vent'anni. Dovendo
scegliere tra la fless grafia UV e la stamp digitale, ci siamo fidat ancora una volta della flessografia UV», affer lo stampatore greco. Che non è l’unico: sono già circa 500 le macchine installate in tutto il mondo. Diversi i mercati che si aprono: etichette di vino e liquori, cibo, prodotti per la casa, cura della persona, etichette speciali personalizzate.
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Fornitori Eventi Dati di settore
Istituzioni Associazioni Accordi Aziende grafiche Cultura F
PROFUMARE LA CARTA NON È MAI STATO COSÌ SEMPLICE
mazon, inscatolatrici italiane A in dozzine di stabilimenti negli Usa
Con la ricerca e l’esperienza accumulata negli anni, Druckfarben srl è in grado di profumare qualsiasi tipologia di carta utilizzando svariati processi produttivi. Grazie alla tecnologia della microincapsulazione, si ha inoltre la garanzia dell’emissione del profumo mediante sfregamento per mesi dall’applicazione. Sono disponibili vernici profumate per applicazione mediante SPALMATORI ANYLOX, LACCATORI, VERNICIATORI, impianti offset tradizionali, TIPOGRAFICI, FLEXO, serigrafici, a pennello e con impianto a spruzzo... Queste vernici profumate sono disponibili base acqua, base UV oppure a base grassa per calamaio offset. Druckfarben srl propone una gamma di oltre 100 profumazioni pronta consegna! Per i più esigenti è possibile personalizzare le vernici con le profumazioni dei clienti in modo da proporre un servizio a misura per le esigenze del marketing.
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Un sistema di confezionamento automatico per creare scatole di varie forme da un unico foglio di cartone ondulato. È questa la soluzione che Amazon starebbe introducendo nei suoi stabilimenti negli Stati Uniti ed è una soluzione a firma italiana: si tratta d Cartowrap prodotta CMC Machinery, con sede a Città di Castello. Lo ri-
porta l’agenzia di stampa Reuters. CMC Machinery, contattata dal Poligrafico non ha voluto rilasciare commenti. Cartowrap è in grado di realizzare imballaggi su misura in modo automatico tramite il riconoscimento del prodotto o direttamente da un database, per una velocità che arriva fino a 15 scatole a minuto (fino a 900 scat la in un’ora). Un lavoro,
quello dell’inscatolamento nelle linee produttive del colosso del commercio online, che verrebbe così quasi completamente automatizzato, perché le macchine richiederebbero una persona per caricare gli ordini, un'altra per fare scorta di cartone e colla e un tecnico pronto a intervenire sui guasti, andando a sostituire fin a 24 persone.
Plockmatic Group sbarca al Print China 2019 Shanghai Fundy Co., nuovo dealer di Morgana System UK (azienda del gruppo Plockmatic), ha presentato a Print China 2019 a Dongguan la Brossuratrice PUR DigiBook 450, la AutoCreaser PRO 385 e il Booklet Maker AF 2000S. La collaborazione con Fundy consente a Morgana di entrare in un mercato altamente competitivo, ma con un dealer che segue anche un segmento di clientela (Pubblica Amministrazione e aziende) ove la qualità è una caratteristica importante nella scelta
del prodotto. In particolare, per quanto riguarda le brossuratrici, Fundy identifica nei modell DigiBook 450 e DigiBook 300 quelli di maggiore interesse per la loro clientela. Le brossuratrici DB450 e DB300 possono essere indifferentemente utilizzate con colla PUR o Hot-Melt. La DB450 è una macchina mono-morsa che con i suoi automatismi e un ciclo macchina estremamente ottimizzato, consente di raggiungere elevati livelli di produttività, superiori alla concorrenza; mentre la DB300
è estremamente versatile sui grandi formati e può trattare copertine di lunghezza sino a 100 cm. In fiera è stato presentat anche il booklet maker Morgana AF 2000S per la produzione di fascicoli; un sistema con doppio alimentatore, unità di rifil e squadratore del dorso per ottenere un fascicolo di qualità. Inoltre, la AutoCreaser PRO 385 una cordonatrice che abbinata alla piegatrice Autofold Pro e grazie al dispositivo di cordonatura brevettato, consente la produzione sino a 6mila pieghevoli/h.
Liyu, il nuovo che avanza Cresce la gamma di soluzioni di stampa di Liyu Italia. Sistemi flatbed con tecnologia LED e tecnologia a bulbo per i mercati industriali, la nuovissima serie Q2 Plotter UV Ibrido, stampanti roll-to-roll a eco-solvente, UV e per stampa diretta su tessuto, con finissaggio in linea; elettronica Panasonic, teste Konica Minolta 1024i e Ricoh Gen 5, inchiostri Odorless su tutta la gamma prodotti: l’offerta Liyu amplia le frontiere del mondo della visual communication e della stampa industriale. Dall’esordio di due anni fa all’ultima edizione di Viscom Italia, Liyu Italia si conferma tra i brand più dinamici e propositivi del mercato. La qualità di tutte le soluzioni Liyu può essere testata nello Showroom di Peschiera Borromeo in provincia di Milano. Liyu Italia fornisce direttamente i pezzi di ricambio ed eroga consulenza pre-vendita e assistenza durante e dopo l’installazione.
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SAi e Oxford University insieme per un progetto di AI Una collaborazione con la Oxford University nel Regno Unito per un progetto di ricerca triennale per lo sviluppo soluzione software assistita dall’intelligenza artificiale (AI). quella che ha intrapreso SAi, fornitore di soluzioni software per l'industria dell’insegnistica, della stampa digitale e delle macchine CNC. Se il progetto avesse successo, sarebbe il primo strumento AI del suo genere nel settore. Durante la fase iniziale, i ricercatori del Diparti-
mento di scienze ingegneristiche dell'università useranno dati aggregati per determinare le tendenze e il comportamento tipici dei progettisti di insegne. Se emergessero schemi chiari, in futuro potrebbe essere introdotto sul mercato un software che aiuti i fornitori di stampa di grande formato e le società di sign & display durante la progettazione. Il progetto prende le mosse dalla crescente domanda da parte dei fornitori di stampa di ridurre il tempo di progettazione.
«Spingere le frontiere dell'innovazione per sviluppare strumenti che rendano più semplice la vita dei nostri clienti, è ciò che SAi è in grado di fare - ha commentato Gudrun Bonte, vicepresidente di product management di Sai -. Con l'intelligenza artificiale, i fornitori d servizi di stampa possono anche essere in grado di reclutare designer da un pool più ampio di candidati. Ciò garantirà più tempo e risorse da dedicare all'aumento dei margini di profitto»
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Gli inchiostri Vanson in Italia Da gennaio Marks-3zet, con il supporto di F.lli Finelli e di altri distributori, è stato scelto da Vanson Royal Dutch Printing Inks Company, produttore olandese di inchiostri convenzionali acquisito da Toka alla fine del 2017, per il rilancio del marchio e per la distribuzione dell’intera gamma di inchiostri in Italia. La partnership di Marks-3zet con la F.lli Finelli di Bologna si consolida su una già esistente collaborazione e su una perfetta sinergia tra le due aziende. Già nel primo trimestre del 2019 sono state importate e distribuite due serie del marchio Vanson: la linea Ultimax – inchiostro minerale e “cobalt free” ad alta concentrazione e la linea PrimeBio, un inchiostro vegetale, oltre che la serie speciale Kireina “powderless”, frutto della fusione tra l’azienda giapponese T&K TOKA e Vanson. L’obiettivo è di iniziare la produzione di colori pantoni e pantoni speciali per offrire un servizio completo e puntuale ai clienti.
New Aerodinamica, un viaggio lungo 35 anni Tutto ebbe inizio con papà Angelo Radaelli che decise di aprire la sua prima attività a Casazza, in provincia di Bergamo. Qui nel 1984 prende vita New Aerodinamica e la sua storia è proseguita fino a oggi con una continua crescita in oltre 40 Paesi sparsi nel mondo. Furono anni di grande fermento. Nel 1997 entrò in azienda Paolo Radaelli, attuale ceo, che ricorda «Ero fresco di esperienza nel settore della carpenteria. Solo la conoscenza porta a toccare nuovi confini». E così, con l’ingresso di Paolo e l’avvento dell’automazione dei progetti grazie ad Autocad, New Aerodinamica effettuò quell’upgrade che da lì a pochi anni la condusse verso l’espansione oltre i confini italiani. Oggi è scelta da clienti provenienti da Stati Uniti, Sud America, Australia, Nord e Sud Africa, Russia, Pakistan… e da tutta Europa. Con i suoi più celebri macchinari, come il ventilatore aspiratore, e con onestà, serietà e semplicità, New Aerodinamica soffia così sulle sue 35 candeline, con la soddisfazione di avere percorso al meglio un pezzo di strada e puntando al futuro con spirito competitivo e… un sano spirito bergamasco.
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Confindustria e HP, accordo sulla manifattura additiva
La stampa (o manifattura) additiva potrebbe essere il futuro delle aziende italiane. HP e Confindustria hanno siglato un accordo di collaborazione per promuovere il Piano Impresa 4.0, guidare le imprese che operano nel settore manufatturiero nella trasformazione digitale, e divulgare la conoscenza dell’Additive Manufacturing nel sistema produttivo italiano. L’accordo ha una durata di due anni (per un totale di 80 incontri nel corso del biennio) e prevede che HP condivida le sue conoscenze ed esperienze, coinvolgendo esperti e partner, in collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confindustria e con il coordinamento dell’organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere. L’obiettivo è approfondire le soluzioni tecnologiche di additive manufacturing e il Design per l’additive manufacturing, per studiare le modalità di progettazione Cad 3D di parti destinate alla produzione additiva. «HP opera e collabora da tempo con imprese e istituzioni italiane per rendere concreto il progetto di trasformazione digitale in atto. L’intesa siglata con Confindustria ci consentirà di mettere a disposizione la nostra esperienza e i nostri contenuti in ambito tecnologico per contribuire allo sviluppo di nuove competenze, indispensabili nello scenario di Additive Manufacturing e in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato», afferma Tino Canegrati, amministratore delegato di HP Italy.
CPA diventa agente unico di Propak per l’Italia
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Il Centro Promozionale Acimga (CPA) è diventato l'agente per la promozione e la vendita degli spazi delle fiere Propak. L'accordo riguarda le aziende sul territorio italiano del settore del printing e converting. Nei prossimi mesi CPA provvederà a promuovere le fiere estere che ricadono sotto il cappello Propak, che riunisce in una sola manifestazione tutta la filiera del processing, filling e packaging. CPA si occuperà nello specifico di Propak Cina 2019 a giugno, Propak Myanmar 2019 a settembre, Propak India 2019 a ottobre e Propak Filippine a febbraio 2020. «Le Propak sono una grande vetrina per le aziende del nostro settore e si svolgono in mercati particolarmente interessanti per il comparto del printing e il converting», spiega Andrea Briganti amministratore delegato di CPA.
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Albertini nuovo presidente di Assografici Una designazione unanime per la nuova presidenza dell’Associazione nazionale italiana dell’industria grafica cartotecnica e di trasformazione. A guidare nei prossimi quattro anni Assografici (che rappr senta le circa 650 principali aziende del settore) sarà Emilio Albertini che succederà a Pietro Lironi, che ha concluso il suo mandato quadriennale. La candidatura unica di Albertini, che sarà votato all’assemblea annuale in programma il 27 giugno, è stata raccolta dai tre saggi (Elisabetta Cattaneo, Carlo Montedoro e Marco Ratti) incaricati nei
mesi scorsi di sondare gli imprenditori. E fin d subito è emersa a larga maggioranza l’indicazione di Albertini. Nato a Milano 57 anni fa, Emilio Albertini dopo gli studi classici è entrato nell’azienda di famiglia (le Grafiche Albertini Robecco sul Naviglio) e nel corso degli anni l’ha trasformata, prima come Cosmografica Albertini poi come Albertini Packaging Group in una delle principali imprese cartotecniche italiane, a partire dal settore cosmetico, con circa 170 dipendenti e oltre 25 milioni di euro di ricavi. Dopo essere stato de-
signato alla presidenza nelle scorse settimane dalla giunta di Assografic (che con il nuovo statuto si chiama Consiglio generale con quasi sessanta membri), sempre la giunta ha sancito il passaggio di testimone (che comunque per essere tale ha bisogno del voto assembleare) tributando una standing ovation al presidente uscente Lironi e approvando programma e nuova squadra di presidenza. Per proseguire sulle linee guida intraprese per Assografic da Lironi, Albertini (che dal 2015 è presidente di Gifasp) sarà affiancato d sei vicepresidenti. A.P.
In arrivo le nuove banconote da 100 e 200 euro (a prova di lavatrice) Dopo i tagli più piccoli, è arrivato il momento delle banconote da 100 e 200 euro. Presentate ufficia mente il 17 settembre 2018, le nuove banconote hanno iniziato a circolare il 28 maggio 2019, completando così l’emissione della serie “Europa”. Lo ha annunciato la Banca centrale europea (Bce) con un video in cui le nuove banconote vengono sottoposte ai più svariati test di resistenza, dimostrandosi a prova di “incidenti domestici” (come ad esempio imprevisti lavaggi in lavatrice). L’introduzione delle banconote della serie Europa si sta svolgendo gradualmente nell’arco di diversi anni. I primi quattro biglietti della nuova serie, ossia i tagli da 5, 10, 20 e 50 euro, sono stati emes-
si rispettivamente nel 2013, nel 2014, nel 2015 e nel 2017. La Bce ha deciso di porre fine all produzione della banconota da 500, (anche se gli esemplari della prima serie continueranno ad avere corso legale): per questo i tagli in circolazione a partire da fin maggio saranno anche gli ultimi della serie Europa a essere emessi. I biglietti della prima serie continueranno a essere
immessi in circolazione fino a esaurimento dell scorte, in seguito saranno gradualmente ritirati. La data di cessazione di corso legale sarà comunicata con largo anticipo e comunque le banconote della prima serie manterranno sempre il proprio valore e potranno essere cambiate per un periodo di tempo indeterminato presso le BCN dell’Eurosistema.
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Uno sguardo retrospettivo: cosa è successo negli ultimi cinque anni? Nel numero 188 del Poligrafico, pubblicato a gennaio di quest’anno, nell’ambito della sezione “Print connection 2019” è stata pubblicata la performance per comparto prevalente delle società grafico-editoriali e cartotecniche con ricavi per almeno 5 milioni di euro. Solitamente analisti aziendali e osservatori di settore focalizzano la propria attività nello sforzo di comprendere cosa succederà all’azienda, al settore, all’economia nei prossimi 3 o 5 anni. Il forecasting è indubbiamente molto importante per pianificare al meglio le risorse finanziarie non sempre così abbondanti. Però, questa volta, abbiamo voluto fare un po’ di retrospettiva e siamo andati a riprendere qualche considerazione basata sui dati delle aziende del 2012.
Nel numero 150 della rivista, risalente a gennaio 2014, la pubblicazione delle graduatorie era preceduta, nell’esposizione di Ermanno Dalla Libera, dalla presa di coscienza che nel 2012, più che nel passato, gli effetti dei profondi processi di ristrutturazione che stavano investendo il settore avevano fatto scendere il numero di società presenti da 635 a 579. La causa di ciò veniva imputata soprattutto alle cessazioni di attività, alle operazioni di incorporazione/fusione e alla diminuzione, per molte società, dei ricavi aziendali. Dunque 56 aziende in meno nel paniere. Peraltro, veniva ancora osservato, in questo negativo contesto, va rilevato che gli indicatori settoriali che si possono ricavare dai bilanci 2012 delle aziende leader forniscono segnali incoraggianti di miglioramento della redditività e della solidità finanziaria In un articolo dal titolo “Grafica e cartotecnica, un treno a due velocità” pubblicato all’interno del numero 150 del Poligrafico, si legge: “Un anno difficile (il 2012, ndr), anche e soprattutto per il settore della stampa. Il 2013 purtroppo non ha portato con sé alcun segnale di ripresa ed è proseguita la spirale negativa del settore grafico con aziende che hanno chiuso i battenti, un massiccio ricorso alla cassa integrazione e la piaga dei concordati preventivi che in più di un caso sono diventati una scorciatoia per non pagare più i creditori mettendo in difficoltà anche le aziende finanziariamente sane e oneste (sic!) [...] “A fronte di un 2013 ancora piuttosto buio, in cui la luce si intravvede solo in prospettiva, l’indagine OSI (Osservatorio Stampa e Imballaggio) evidenzia una situazione a due facce. Nel secondo trimestre 2013 il settore grafico è rimasto in forte difficoltà per produzione e fatturato, poiché in diverse aziende grafiche (ed editoriali) sono proseguiti i processi di ristrutturazione, per ridurre
Tab.1 Le performance per comparto prevalente
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di Stefano Portolani*
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Grafico 1 Redditività (utile su ricavi) %
i costi operativi e recuperare redditività, e al contempo sono aumentati i movimenti verso il digitale. Il settore cartotecnico trasformatore, invece, ha migliorato leggermente le performance, cogliendo i primi germogli di una possibile ripresa. Anche le tendenze sul terzo trimestre 2013 restavano pessimistiche nella grafica, mentre erano più ottimistiche nella cartotecnica”. Anche Alessandro Nova, docente del Dipartimento Finanza dell’università Bocconi, dipingeva toni non proprio rosei per descrivere la situazione: “La meccanica, cioè i produttori di macchine e sistemi per stampa e imballaggio non stanno vivendo un momento entusiasmante ma chi esporta registra uno stato di salute migliore. “Il settore grafico-cartotecnico, invece, viaggia a due velocità. L’imballaggio tutto sommato non va così male; è legato all’andamento della produzione industriale e dei consumi, che anche nel 2013 sono stati negativi, ma carta e cartone per il packaging non stanno subendo una crisi strutturale, anzi altri materiali come le plastiche e i metalli stanno perdendo quote in favore della carta”. Non vogliamo ora esprimere giudizi o traferire a una previsione del futuro l’integrazione di questa piccola retrospettiva, ma abbiamo voluto fare una sorta di flash-bac per tornare alla situazione dell’anno 2012 e analizzare, dopo cinque anni, cosa fosse successo nel frattempo per consentire ai lettori di giudicare se le previsioni fatte all’epoca in termini di numero di aziende per comparto, fatturati e redditività, fossero più o meno predittive. Ecco dunque la tabella 1 di pagina 16, in cui sono raccolte le performance per comparto prevalente del 2012 a confronto con le ultime performance disponibili e relative al 2017. I dati, ordinati in modo decrescente secondo la redditivi-
Grafico 2 Redditività (utile su ricavi) %
NUMERO DI AZIENDE Il numero delle aziende oggetto dell’analisi si è leggermente ridotto da 577 a 562. Ciò è dovuto a fenomeni di merging & acquisition ma anche ad uscite dal mercato per motivazione diverse di alcuni player. Può essere che ci siano degli switching di attribuzione ai comparti per effettivi mutamenti di attività principale ma anche per migliore classificazione che si viene sempre più affinando. VARIAZIONE DEI RICAVI A fronte di un miglioramento complessivo pari a poco più del 5%, le differenze tra il 2017 ed il 2012 sono in molti comparti assolutamente interessanti: i ricavi sono cresciuti del 43,5% nel Finishing e nobilitazioni, del 38,7% nel Stampa offset a bobina - a banda stretta, del 27,8% nel Cartotecnica con stampa flexo. Anche gli effetti in negativo sono importanti: -37,7% in Legatoria, -36,7% in Stampa rotocalco, -35,7% in Prestampa. SOCIETÀ CON RISULTATO DI BILANCIO POSITIVO Il dato mostra un miglioramento nello stato di salute complessivo del panel. Nel 2012 poco più dell’80% delle Società chiudeva il bilancio con un risultato positivo mentre nel 2017 questa percentuale è salita fino a quasi il 90%. REDDITIVITÀ Con lo stesso indice Redditività/Ricavi, si è analizzato il periodo. Complessivamente anche i ricavi salgono di mezzo punto percentuale. In questo valore medio, vanno segnalati i comparti in contro tendenza rispetto al dato totale: riducono la propria redditività principalmente la Stampa offset a bobina - a banda stretta, e la Cartotecnica con rotocalco.
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tà percentuale di comparto del 2017 confrontata con lo stesso indice del 2012, vengono rappresentati nei grafic 1 e 2. Ponendo su una retta ordinata in modo crescente per settore prevalente in funzione dei ricavi le aziende analizzate, si ottiene la rappresentazione di grafico 3. In testa alle variazioni positive nel quinquennio, sono Finishing e nobilitazioni (i ricavi crescono del 44% anche se il volume, 140 mln €, è tra i più modesti); Stampa offset a bobina - a banda stretta (+39% con ricavi 1.400 mln €) e Cartotecnica con stampa flexo (+28% con 2.800 mln €). Subiscono le maggiori flessioni Legatoria (-38% con ricavi 119 mln €), Stampa rotocalco (-37% con ricavi 302 mln €) e Prestampa (-36%, con ricavi 103 mln €). Il dato aggregato di tutti comparti, segna un incremento del 5,3% con un totale ricavi di 12.732 mln €. Nell’analisi degli scostamenti che si sono verificati dal 2012 al 2017 abbiamo considerato come si sono mosse le prime 20 aziende per volume dei ricavi e la rappresentazione è rimandata al grafico 4
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Grafico 3 Variazioni ricavi 2017 vs 2012
Guida alla lettura dei dati
Grafico 4 Le prime 20 aziende del 2017 (confronto con il 2012)
Nel primo grafico, quattro valori. Primo l’andamento dei RICAVI (barre azzurre in riferimento all’orinata di sinistra) poi le tre linee di rappresentazione, rispettivamente: linea rossa, l’EBITDA – cioè il risultato della gestione caratteristica ovvero la Differenza tra valore e costi della produzione -; linea viola, l’EBT – cioè il risultato prima delle imposte – e linea verde l’UTILE di periodo come si rileva dal Conto Economico alla voce 21. È sempre importante considerare l’EBIDTA perché indica il “margine di guadagno” prima di sostenere gli oneri finanziari (ad esempio interessi passivi) e fiscali e senza considerare i risultati della gestione non caratteristica o straordinaria. Nel secondo grafico rappresentiamo due parametri per rapportare la redditività percentuale sui RICAVI; la linea azzurra rappresenta l’EBITDA sui RICAVI, la linea rossa rappresenta l’UTILE (o la PERDITA se negativo) di periodo sui RICAVI.
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* Classe 1958. Nato a Milano. Maturità scientifica e Laurea In scienze Economiche conseguita alla Università Cattolica. Ha fatto esperienze in multinazionali metalmeccaniche, di servizi e commerciali in qualità di direttore amministrazione e finanza. Ha competenze di controllo di gestione, M&A, Credit management, Cash funding and management.
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L’ascissa rappresenta le prime venti aziende per volume di ricavi mentre sull’ordinata di sinistra troviamo il valore dei ricavi. La linea che fa riferimento all’ordinata di destra indica la variazione del dato 2017 verso quello del 2012: al di sotto dell’ascissa posizionata sullo zero, c’è stata una riduzione nei ricavi; al contrario, al di sopra della linea i risultati migliorativi. Cresce dunque di 145 mio € SMURFIT KAPPA ITALIA SPA (la variazione più rilevante in positivo) mentre diminuisce di 111 mio € ELCOGRAF SPA che ha subito la maggiore flessione La classifica delle BIG della stampa si è dunque mossa facendo guadagnare posizioni ad alcune aziende, facendone perdere ad altre. Abbiamo voluto analizzare sei tra quelle che hanno segnato un’ottima scalata alla vetta registrando, negli ultimi cinque anni, una crescita superiore al 50% nella variazione percentuale dei fatturati. Vi mostriamo l’esito dell’indagine tramite la rappresentazione grafica di quanto ricavato dai bilanci di esercizio di ciascuna azienda senza voler esprimere alcuna valutazione “tecnica” o “gestionale” su quanto esposto.
Nel terzo grafico, rappresentiamo, con le barre verdi, in riferimento all’ordinata di sinistra il RISULTATO OPERATIVO e con la linea azzurra, in riferimento all’ordinata di destra, il ROI. Il Risultato operativo è la voce di Conto Economico “Differenza tra valore e costi della produzione”. Essa indica la remunerazione della gestione caratteristica dell’azienda, ossia il “margine di guadagno” prima di sostenere gli oneri finanziari (ad esempio interessi passivi) e fiscali e senza considerare i risultati della gestione non caratteristica o straordinaria. Il ROI (acronimo di Return On Investment) è la “Redditività del capitale investito”. Viene rappresentata dal rapporto tra la voce di Conto Economico “Differenza tra valore e costi della produzione” e il totale dell’Attivo dello Stato Patrimoniale, ossia l’ammontare del capitale aziendale (liquidità, crediti, magazzino, immobilizzi ecc.), risultante dai valori contabili di fine anno. Il ROI esprime il rendimento della gestione operativa dell’azienda, rapportato al capitale in essa investito, prima di sostenere gli oneri finanziari e fiscali e senza considerare i risultati della gestione non caratteristica o straordinaria.
Disponendo di una importante base di dati, costituita dai fascicoli di bilancio così come sono stati depositati delle rispettive Aziende, abbiamo ritenuto di iniziare a lavorare anche su qualche aspetto più gestionale di ogni singolo partecipante alla classifica dei BIG della Stampa. In un prossimo numero de il Poligrafico affronteremo qualche approfondimento su come impattano nella redditività importanti fattori quali i “Costi per servizi”, la gestione del “Capitale circolante con particolare riferimento ai Crediti verso clienti”, e altri temi.
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• Comparto prevalente: Stampa offset a bobina - con forno. • Nella classifica guadagna 101 posizioni. • I ricavi totali sono cresciuti dai 18,6 mio€ del 2012 ai 41,3 mio€ del 2017. Il risultato operativo cresce dai 359 k€ del 2012 ai 427 k€ del 2017
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L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
Rotopress
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Fondata nel 2001, la società ha per oggetto l’esercizio dell’attività tipografica e, i generale, di tutte le attività direttamente o indirettamente attinenti all’attività grafic in proprio o per conto di terzi. Rotopress fa parte di Pigini Group, una realtà che nella sua printing division è composta da due grandi marchi (l’altro è Tecnostampa) che in 50 mila mq di stabilimenti e con il contributo di 350 persone raggiunge un fatturato di oltre 70 milioni di euro. Il gruppo lavora ogni giorno con la massima professionalità e con un know-how in grado di rispondere ad ogni esigenza di stampa. Con oltre 50 mila tonnellate di carta stampata ogni anno, il gruppo ha più di mille clienti del mondo dell’arredamento del design della moda dell’arte e della cultura. 19
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• Comparto prevalente: Stampa offset a bobina - a banda stretta. • Nella classifica guadagna 96 posizioni. • I ricavi totali sono cresciuti dai 12,2 mio€ del 2012 ai 23,6 mio€ del 2017 • Il patrimonio netto passa dai 1,6 mio€ del 2012 ai 3,2 mio€ del 2017.
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Fondata nel 1994, La Prensa Etichette Italia è un’azienda che ha come attività principale la produzione e il commercio di etichette, depliants, manifesti, opuscoli pubblicitari e confezioni di cartone e imballi in genere. La Prensa Labels Italia è un’azienda specializzata nella produzione di etichette per il mondo alimentare italiano ed estero. L’azienda è costantemente in crescita così come gli investimenti tecnologici. Nello stabilimento di San Giuliano Milanese, aperto nel 1974, si producono oltre 12 miliardi di etichette all’anno. Fra queste: etichette in carta cut&stack per settore acque minerali, birra, beverages ed industria alimentare, etichette in roll fed BoPP e PET per il settore beverage ed acque minerali, etichette shrink sleeve, in mould labels (IML), etichette adesive, imballaggi alimentari su molteplici supporti, taglio e fustellatura di etichette, maniglie per fardelli di acque minerali, cluster yogurt e bibite.
L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
La Prensa
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Se vuoi analisi di bilancio • Comparto prevalente: Stampa offset a foglio. complete scrivi all’indirizzo • Nella classifica guadagna 265 posizioni. osservatorio@strategogroup.net • I ricavi totali sono cresciuti dai 6,4 mio€ del 2012 ai 14,9 mio€ del 2017. Il risultato operativo cresce dai 545 k€ del 2012 ai 1.090 k€ del 2017
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osservatorio
L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
Lito Terrazzi
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Fondata nel 1967, Lito Terrazzi negli anni ha accumulato esperienze nazionali e internazionali con le maggiori case editrici e i più importanti Gruppi industriali, italiani ed europei. In grado di gestire direttamente un progetto in tutte le sue fasi, dalla prestampa alla rilegatura, l’attività prevalente dell’azienda è di stampa e più in generale di ogni altra attività connessa alle arti grafiche, si legge nell’oggett sociale nel bilancio. Lito Terrazzi svolge la propria attività con l’impegno ad un uso responsabile e corretto delle risorse forestali, seguendo le normative internazionali FSC® e PEFC.
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• Comparto prevalente: Stampa digitale (piccolo o medio formato, a foglio o bobina). • Nella classifica guadagna 57 posizioni. • Il fatturato, in crescita del 9%, è realizzato per il 55% in Italia. Francia +20% e Spagna +11%, Germania -4%.
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Fondata nel 2011, Pixartprinting è una società che ha per oggetto sociale lo svolgimento, in Italia e all’estero, delle seguenti attività, da svolgersi direttamente o per il tramite di partecipazioni in società, enti, consorzi o altre entità dalla stessa partecipate: l’attività di stampa digitale e con qualsiasi altra tecnologia e forma; la realizzazione di espositori, imballi e prodotti per il packaging e il marketing, elaborazione di dati per conto terzi e l’esplicazione di servizi amministrativi, commerciabili e contabili. Specializzati nella fornitura online di servizi di stampa personalizzata di cataloghi, riviste, packaging, stampe su tessuto e molto altro ancora, l’e-commerce è la realtà web to print più grande d’Italia e una tra le più importanti d’Europa, che mette a disposizione dei clienti le migliori soluzioni di stampa in maniera facile e veloce e un vastissimo catalogo prodotti.
L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
Pixartprinting
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• Comparto prevalente: Stampa offset a bobina - a banda stretta. • Nella classifica guadagna 125 posizioni. • I ricavi 2017 sono cresciuti del 194% sul 2012. Il risultato operativo cresce di 3,6 volte. • Il patrimonio netto 2017 cresce da 2,7 mio€ del 2012 a 11,7 mio€
Se vuoi analisi di bilancio complete scrivi all’indirizzo osservatorio@strategogroup.net
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L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
Finlogic
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Fondata nel 2003, Finlogic è una società per azioni che produce e commercializza, in qualsiasi forma, articoli di cartotecnica e stampati commerciali di ogni genere, prodotti e macchinari per il confezionamento e l’imballaggio di qualsiasi materiale e forma, manufatti, imballaggi e prodotti in plastica con relativa rigenerazione, etichette e cartellini. Fra le attività di Finlogic indicate nell’oggetto sociale del bilancio dell’azienda ci sono la fornitura di accesso e connettività fisic e logica (network service provide), la fornitura di servizi business to business e business to consumer, la gestione di servizi interattivi su internet, la realizzazione di reti e collegamenti internet/intranet etc. La società potrà inoltre realizzare e gestire banche dati nonché elaborare dati per conto di enti pubblici e privati, sviluppare software e prodotti e prodotti multimedialieditoriale.
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• Comparto prevalente: Stampa offset a bobina - con forno. • Nella classifica guadagna 93 posizioni. • I ricavi totali sono cresciuti del 102,3%. Il risultato operativo cresce di circa 179k€. • Il patrimonio netto cresce da 6,6 mio€ a 12 mio€
Fondata nel 1987, Caleidograf è un’attività di industriale di tipografia di ogni genere, ch provvede alla realizzazione per conto proprio e di terzi di ogni tipo di stampato con l’impiego di qualsivoglia processo tecnologico. Fra le attività di Caleidograf indicate nell’oggetto sociale del bilancio dell’azienda c’è anche la produzione e/o il commercio di macchine grafiche, access ri, pezzi di ricambio, materiale grafico, apparecchiature articoli in genere per la stampa. È altresì ricompresa l’attività di manutenzione ed assistenza in genere di prodotti per la stampa e la grafica in genere. Caleid graf è una società del Gruppo EsseGi Comunicazione, che da quasi trent’anni opera nel settore poligrafico e propone ai propr partner commerciali servizi avanzati di comunicazione.
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L’analisi è elaborata sulla base della dichiarazione di comparto prevalente indicata dalle aziende del panel (Poligrafico 188 Print Connection)
Caleidograf
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eventi
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eventi
Brand Revolution LAB 2019
Creatività, tecnologia e cultura di filiera in scena a Milano
Tredici agenzie, undici stampatori, quattro grandi fornitori di tecnologie e materiali: sono questi i numeri dell’edizione 2019 del creative show della stampa innovativa
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Sedici progetti creativi per altrettanti brand del lusso e del mass market che sfruttano l’innovazione tecnologica della stampa per rafforzare – e rinnovare – l’immagine di marca. Un ampio panorama di tecnologie di stampa e supporti, con il coinvolgimento di partner internazionali. Tredici agenzie, undici stampatori, quattro grandi fornitori di tecnologie e materiali: sono questi i numeri dell’edizione 2019 di Brand Revolution LAB, il creative show della stampa innovativa organizzato da Stratego Group con il patrocinio di DMA Italia. L’appuntamento è per il 6 giugno nello Spazio Daylight di Superstudio Più. La nuova edizione rimarca l’importanza della relazione all’interno della filiera del printing, incentivando il processo di co-creazione tra agenzie, brand e aziende di stampa. Facendo lavorare in sinergia all’interno dello stesso team aziende di stampa normalmente concorrenti, Brand Revolution LAB si fa promotore di una cultura d’impresa basata sulla condivisione di saperi e l’integrazione di competenze. È salito a quota undici il numero dei partner di stam-
pa che negli ultimi mesi hanno deciso di partecipare a Brand Revolution LAB. Alle sette aziende che hanno aderito al progetto fin dal novembre 2018 (ACM, Goglio, Maer, Nava Press, O-I, PressUP e SAC-Serigrafia si sono infatti aggiunte Graphicscalve, Ival, Kimiprint. com e Packly, ampliando il ventaglio di possibilità creative e tecniche del laboratorio. Viene così potenziata la contaminazione tra tecnologie e materiali diversi nella realizzazione dei progetti. Qualche anticipazione? Artefice Group presenterà un progetto di immagine coordinata per Costa Crociere; A-Tono ha lavorato a un packaging interattivo per Wacko’s; Coo’ee Italia ha pensato a un vestito nuovo per un vino delle Cantine Gulfi, dalla bottiglia alla box; Creostudios presenterà un progetto di comunicazione fieristica personalizzata per Print4All; The Embassy ha sviluppato un importante messaggio per conto di Invicta; H2H arriverà con un progetto di fidelizzazione per Mercedes Benz; Relata si è dedicata al mondo Wine&Spirits con due prodotti del gruppo ILLVA; HUD esplorerà il mercato della cannabis legale con Jeri’s Farm e porterà anche un progetto legato alla subscription economy per il format di bricolage Come Fare con Barbara; anche The 6th presenterà due progetti, uno per Twinings e uno per la pasticceria Betto; DLV BBDO ha lavorato a un pack per Skittles; Studio Martinetti si è dedicato alle lavastoviglie Krupps e Ideology ha sviluppato un’idea per l’azienda siciliana gli Aromi. A cura di Conversion è, infi e, un progetto di promozione dei giovani talenti attraverso l’immagine di marca, che diventerà un filo conduttore di Brand Revolution LAB. Oltre agli stampatori che compongono i team di lavoro, a collaborare trasversalmente sui diversi progetti ci sono i fornitori di tecnologie e materiali: HP per la stampa digitale con tecnologia Indigo; Luxoro per i foil e i cliché di nobilitazione del gruppo Kurz di cui è distributore esclusivo per l’Italia; Gruppo Cordenons per le carte creative innovative, caratterizzate da effetti tattili peculiari e perfette per il mondo del lusso; StealthCode® by BeeGraphic per le tecnologie dedicate all’interazione tra comunicazione stampata e utente. Una selezione di progetti sarà presentata al Luxepack 2019, il salone monegasco dedicato al packaging del lusso.
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Il nuovo strumento per la manutenzione remota “Visual PressSupport” semplifica la comunicazione TRA I SERVIZI ASSISTENZA SU BASE DATI PROPOSTI DA KOENIG & BAUER PER LE MACCHINE OFFSET A FOGLIO, ULTIMAMENTE C’È ANCHE IL VISUAL PRESSSUPPORT. NELLA MANUTENZIONE REMOTA, QUESTO TOOL PERMETTE DI TRASMETTERE DIRETTAMENTE AL TECNICO DELLA HOTLINE, OLTRE ALL’AUDIO, ANCHE VIDEO DAL VIVO DA UN TERMINALE MOBILE. lo sporadicamente e, quindi, non può essere ripreso dal vivo. La sicurezza è garantita: il tecnico della linea telefonica diretta vede esclusivamente i media condivisi e nessun altro contenuto della galleria. Inoltre, può trasmettere informazioni utili, come disegni o schemi elettrici, al terminale dello stampatore o del tecnico che lavora alla macchina. Questa varietà di funzioni assicura un più ampio spettro di applicazione del Visual PressSupport. Se, con la classica manutenzione remota, è possibile accedere solo a software, elettrotecnica e controllo, il Visual PressSupport consente di ampliare la funzionalità della manutenzione remo-
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Sopra:Marcatura dei punti rilevanti con il Visual PressSupport Sotto:Trasmissione di un documento (in questo caso, un estratto delle istruzioni di manutenzione) Codici QR per scaricare l’app “Visual Support”
www.koenig-bauer.com
Comunicazione d’impresa
Con il Visual PressSupport, utilizzatori e tecnici della linea telefonica diretta dispongono di uno strumento moderno che semplifica enormemente la comunicazione a entrambi. Il tecnico della hotline, infatti, può vedere quello che vede anche lo stampatore o il tecnico del servizio assistenza e farsi mostrare i processi in immagini in movimento per ottenere una panoramica completa della problematica riscontrata sulla macchina. Rispetto ad una normale telefonata, questo agevola la comunicazione, consente di evitare lunghe descrizioni e riduce il pericolo di malintesi. Ma il Visual PressSupport sa fare ancora di più: sulle immagini live generate, sia il tecnico in loco, sia il tecnico della linea telefonica diretta possono contrassegnare i punti che interessano. Queste marcature permettono di eseguire controlli funzionali o impostazioni sul componente giusto o di riprendere ancora una volta separatamente un primo piano dello stato attuale. In questo modo è possibile identificare con maggiore precisione le anomalie di funzionamento e trasmettere indicazioni ausiliare per il controllo e la regolazione. Lo stampatore o il tecnico alla macchina, inoltre, possono condividere con la hotline anche le foto dell’album del proprio terminale mobile, che possono mostrare, ad esempio, un determinato comportamento della macchina che si verifica so-
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Comunicazione d’impresa
Come essere perfettamente pronti per il Visual PressSupport: Compatibile con i sistemi Android e iOS Preinstallazione dell’app “Visual Support” Inoltre, è consigliabile l’utilizzo di un auricolare con cavo di collegamento
PANORAMICA DELLE POSSIBILITÀ DI UTILIZZO SULLO SMARTPHONE
ta con ausili importanti in termini di tecnica dei processi e meccanica. Inoltre, il Visual PressSupport può esser utilizzato anche su macchine che non dispongono di una connessione per la manutenzione remota. La quota di successo delle classiche manutenzioni remote precedenti è dell’80 %. Si prevede che, con il Visual PressSupport, continui a salire. Ciò significa che l’entità del servizio previsto da un contratto di manutenzione remota aumenta e si allarga il gruppo target interessato. Inoltre, si verificano meno perdite di informazioni, la comunicazione diventa più veloce e si abbattono le eventuali barriere linguistiche, perché una foto dice più di mille parole. Rispetto alle soluzioni isolate, il Visual PressSupport di Koenig & Bauer presenta altri vantaggi ancora: si possono utilizzare i terminali più diffusi sul mercato che utilizzano tutti e tutti sanno usare. Le batterie sono sempre cariche, quindi la tecnica è sempre operativa anche senza preparativi. Tuttavia, occorre ricordare che l’utilizzo del Visual PressSupport comporta un elevato consumo di energia del terminale mobile. Il consumo di dati medio è di 5-6 MB al minuto (utilizzo sia tramite rete WLAN sia con una connessione dati mobile). La tecnica si basa su soluzioni SightCall, azienda che vanta svariate referenze del sistema presso aziende leader di software e informatica, assicurazioni, industrie farmaceutiche e meccaniche.
Accensione e spegnimento della fotocamera del dispositivo mobile Accensione e spegnimento del microfono del dispositivo mobile Commutazione della trasmissione audio tra auricolare e altoparlante Passaggio dalla fotocamera frontale a quella principale e viceversa Pausa della trasmissione video (fermo immagine) Accensione e spegnimento della torcia Scrittura di messaggi in chat Condivisione di media (foto e video) Chiusura della sessione
GUIDA RAPIDA ALL’USO Quando è consigliabile aprire una sessione con il Visual PressSupport, l’operatore o il tecnico della macchina ricevono un link tramite SMS o e-mail. Se l’app “Visual Support” non è ancora stata installata, si verrà inoltrati all’App Store o al Play Store per l’installazione. L’app è gratuita. Una volta installata l’app viene automaticamente instaurata la connessione. Nota: siete pregati di non telefonare alla linea telefonica diretta a scopi di prova
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SAPPI & YOU LA CARTA COME VALORE AGGIUNTO I PROTAGONISTI DEL MERCATO DEVONO RIDURRE I COSTI E GLI STAMPATORI SONO COSTRETTI AD INTACCARE I LORO MARGINI: UNA SOLUZIONE C’E’
Sappi comprende questa difficile impresa e lavora attivamente con gli stampatori per incrementare l’efficienza di produzione, riconoscendo che le qualità intrinseche della carta siano un’area trascurata. Con un’accurata specifica della carta, lo stampatore può aiutare i suoi clienti a ridurre i costi senza sacrificare qualità o redditività. Ad esempio le nostre carte spessorate, disponibili per stampa in foglio e bobina offrono l’opportunità di incrementare lo spessore aumentando il valore percepito o mantenere lo spessore della grammatura risparmiando nell’uso della carta e costi di spedizione. Questo può essere un concetto di difficile comprensione per i non addetti ai lavori, specialmente quando il cliente finale non sa che la carta viene venduta a peso e non a foglio. Il nostro ufficio vendite può essere di supporto allo stampatore con semplici spiegazioni e calcoli, anche di risparmio del servizio postale – affinché il cliente finale comprenda i benefici e potenziali risparmi di costi. A sostenere queste discussioni, il centro campionature di Sappi produce e consegna menabò del
prodotto richiesto per compararlo al campione del committente. Sappi vanta la più vasta gamma di carte patinate senza legno d’Europa, con un servizio di prim’ordine anche grazie a due piattaforme logistiche nazionali: Marghera (formati standard) e Arco di Trento (formati speciali). Da Maggio 2019 è disponibile a Marghera anche Magno Matt da 80gsm a 170gsm. Carta vera Matt, volume 1.0 con superficie piacevolmente vellutata, in linea con le nuove tendenze del mercato. CONTATTACI Sappi Italia 168 Via Melchiorre Gioia 20125 Milano Tel: +39 02 673 7121 vendite.italia@sappi.com
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Comunicazione d’impresa
CARTE PATINATE SAPPI
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speciale online printing
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SPECIALE
ONLINE PRINTING a cura di Giulia Virzì
INDICE DEI CONTENUTI Il caleidoscopio del W2P................. pag 30 Franchising La rete globale del web to print...... pag 42 Amazon Il colosso dell’e-commerce............. pag 44
IL PROSSIMO SPECIALE SARÀ DEDICATO A: AUTOMAZIONE E ROBOTICA
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Online printing, il caleidoscopio della stampa che vive su internet
Dopo anni di guerra dei prezzi in cui anche i più piccoli hanno cercato di proporre ai propri clienti i più vari stampati al ribasso per competere con i giganti dell’online, ora la via da intraprendere sembra essere un’altra. E una piattaforma di e-commerce diventa lo strumento per penetrare nicchie di mercato prima irraggiungibili. In qualsiasi ambito di applicazione: packaging, labeling, lastre, tessuti, buste, libri e ogni altro tipo di prodotto che possa essere stampato e personalizzato.
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immagine: Packagingonline
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speciale online printing il mercato italiano
Un’evoluzione “sorprendentemente lenta nella maggior parte dei mercati e dei Paesi”. È il modo in cui il sesto drupa global trends report descrive l’andamento del mercato del Web to print od Online printing nei cinque anni trascorsi dall’ultima analisi pubblicata. Si tratta di una serie di report sviluppata da Messe Duesseldorf GmbH e che monitora gli sviluppi economici e di mercato in tutto il mondo. L'indagine è stata condotta nell'ottobre 2018 su un campione di circa 850 partecipanti fra stampatori e fornitori. “Nel 2014 (anno della precedente indagine, ndr) solo il 25% dei partecipanti aveva un sito e il numero è rimasto lo stesso nel 2018. Chiaramente la cifra oscilla leggermente in quanto i partecipanti ogni anno variano ma non c'è tendenza generale al rialzo. Il Nord America fa un uso molto più pesante di questo strumento, con il 58% dei rispondenti che riferisce di volerne aprire uno quest'anno. Nessun Paese o mercato mostra una crescita sostenuta delle installazioni – si legge nell’indagine di drupa -. Tuttavia la percentuale di fatturato derivante dal W2P sta salendo. Nel 2014 il 17% degli stampatori con una piattaforma web ha riferito globalmente di aver raggiunto più del 25% del fatturato con questo strumento. Entro il 2018 la cifra era aumentata al 23%. La crescita è lenta ma diffusa in tutte le regioni (ad esempio, Nord America ed Europa aumentano del 3% in 4 anni). In termini di mer-
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speciale online printing
Il numero degli stampatori che ha un servizio di web2print risulta sostanzialmente invariato a livello globale, ma sembra aumentare il margine di profitto che l aziende riescono a fare tramite questo strumento. Quanti stampatori operano con un W2P? cati, quello del packaging sta crescendo abbastanza velocemente: il 5% degli stampatori ha registrato oltre un quarto del proprio fatturato proveniente dall’online nel 2014, crescendo al 19% nel 2018 e per il mercato editoriale i dati sono cresciuti dal 13% al 28% negli ultimi cinque anni (presumibilmente in gran parte nei libri)”. Riassumendo quanto testimoniato dai dati raccolti da drupa, il mercato dell’online printing non vive un momento di particolare fermento in termini di nuovi player, ma sembra consolidarsi in termini di fatturato. Il numero degli stampatori che ha un servizio di web2print risulta sostanzialmente invariato a livello globale, ma sembra aumentare il margine di profitto che le aziende riescono a fare tramite questo strumento. Dopo anni di guerra dei prezzi in cui anche i più piccoli hanno cercato di proporre ai propri clienti i loro stampati al ribasso per competere con i colossi dell’online, ora la via da intraprendere sembra essere un’altra. Il consumatore finale che ordina online i propri biglietti da visita, i banner per la sua azienda o gadget promozionali è disposto a spendere anche qualcosa in più, se oltre allo stampato riceve un servizio. Che sia una nobilitazione, una personalizzazione o un’esperienza, il consumatore è al centro dell’intero processo produttivo: è lui a scegliere ogni dettaglio del prodotto che intende acquistare, spesso è lui a scegliere in quanto tempo gli deve essere consegnato ed è lui con i suoi commenti online a giudicare lo stampato ricevuto, orientando eventualmente gli acquisti di futuri potenziali clienti. Proprio come Tripadvisor per la ristorazione, assume una rilevanza sempre maggiore essere a disposizione 24 ore al giorno e risolvere eventuali problemi nel minor tempo possibile. C’è chi sceglie poi la strada della specializzazione, perché già nel core business dell’azienda di cui la piattaforma online è una costola, o perché l’online printing è visto come lo strumento ideale per penetrare nicchie di mercato altrimenti difficilmente raggiungibili. Accanto agli stampatori, dai più grandi ai più piccoli – di cui il Poligrafico ha raccolto storie ed esperienze all’interno di questo speciale -, ci sono anche nuove realtà di cui il mercato deve iniziare a tenere conto. Amazon, il colosso americano dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos nel 1994 (per dare un’idea di quanto fosse avveniristico, il World Wide Web nasceva appena tre anni prima e Mosaic, il primo browser a raggiungere una certa diffusione, venne annunciato solo nel 1993), già presente nel mondo con alcuni centri stampa, si starebbe preparando ad aprirne uno in Italia. Con i suoi servizi di stampa online (dai libri alle tazze personalizzate per la colazione) è un concorrente a tutti gli effetti dei più tradizionali stampatori. E poi ancora c’è il franchising, un modello di business che continua ad avere successo nel mondo, dimostrando che ci sono ancora margini per portare su web la stampa.
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Come dal benzinaio: servito o self service «Inizialmente tutti i clienti utilizzavano il nostro prodotto per aumentare le vendite. L’avvento di Pixartprinting, di Vistaprint e di altri colossi del web per tutte le aziende è stato un incentivo per dire “vediamo cosa riusciamo a fare”», afferma Mario Cunsolo, fondatore e ceo di VG7, una società nata come studio grafico all’incirca dieci anni fa e che si è evoluta in società digitale. Molti dei siti web di stampatori italiani portano la sua firma «La maggioranza delle aziende alla fine ha invece dei vantaggi con i suoi clienti diretti, perché la piattaforma le aiuta nella creazione di preventivi, nell’interagire con i propri clienti, nel fare un catalogo di prodotti e nel proporli. Il sistema gestisce anche tutta la produzione, i consultivi: in tempo reale si può vedere lo stato di avanzamento dei lavori in azienda», continua Cunsolo, che al momento afferma di avere più di 500 licenze attive, in cui rientrano sia gli stampatori (sono più del 50% e costituiscono quindi il core business di VG7) oppure aziende che hanno solo e-commerce e lavorano con dei partner. Attive perché, nella sua esperienza, a testimonianza di come la gestione di una piattaforma non sia cosa facile, ci sono stati anche dei passi indietro: «È capitato magari che l’azienda sottovalutasse un po’ il lavoro e che poi, per mancanza di tempo o di personale, usasse la piattaforma solo per fare preventivi e non in tutte le sue potenzialità. Altre aziende hanno chiuso o si sono ridimensionate. Ma che ci abbandonino per passare alla concorrenza ce n’è una percentuale talmente bassa che non li consideriamo a livello statistico», spiega Cunsolo, che ritiene che in qualche modo ci sia ancora un po’ di timidezza nel settore nell’affacciarsi all’online: «In realtà è semplice, è come quando si va al distributore di benzina, ci sono due possibilità: servito o self service. La stessa cosa è l’online: se vuoi andare in azienda c’è qualcuno che ti segue e ti dà un servizio; se tutto questo te lo fai da solo non impieghi il personale dell’azienda, paghi su-
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bito con la carta di credito ed è ovvio che così si riesca a fare dei margini. Bisogna avere un po’ di coraggio». Il coraggio, però, non basta. Andare online è un investimento per l’azienda, non necessariamente proibitivo, ma comunque un investimento. Per poter raggiungere sia aziende di stampa molto grandi che molto piccole, Cunsolo ha escogitato una modello di business “modulare”, per cui le singole funzionalità della piattaforma (dalla configurazione grafica alla creazione di un carrello, dal controllo del pdf prima della stampa alla campagna marketing per far crescere il sito) possono essere acquistate singolarmente per creare un web to print su misura, aderente alle singole esigenze (e disponibilità economiche): «Al piccolo centro di stampa magari è sufficiente un progetto grafico standard, che richiede meno lavoro nella parte di progettazione e ha un costo che parte dai 7-8 mila euro; un’azienda grossa ha più esigenze e più utenti, che si traducono in un numero maggiore di funzionalità e dunque di moduli, arrivando ai 20-25 mila euro di investimento, piattaforma, gestionale e tutto incluso», spiega il ceo di VG7, che offre ai suoi clienti anche ANDARE ONLINE SIGNIFICA FARE UN servizi di ottimizzazioINVESTIMENTO CHE È PARI SE NON ne del sito o campagne MAGGIORE ALL’INVESTIMENTO DELLA di web marketing della PIATTAFORMA STESSA, MA I RISULTATI durata di un anno, per costi che variano dai 5 NON TARDANO AD ARRIVARE. mila euro (per un lavoMARIO CUNSOLO, FONDATORE E CEO DI ro una tantum di ottiVG7 mizzazione seo del sito web) fino ai 30 mila per avere uno staff di persone che gestisca la visibilità della pagina e ne monitori i risultati, così da perfezionarne il rendimento. «Andare online significa fare un investimento che è pari se non maggiore all’investimento della piattaforma stessa – ammette lo stesso Cunsolo -, ma i risultati non tardano ad arrivare: abbiamo clienti che hanno visto aumentare fino al 30% fra il secondo e il terzo anno di attività la quantità di lavoro che arriva dall’online. I clienti che magari sono partiti con determinati prodotti poi ne hanno aggiunti altri perché hanno ricevuto riscontro. Un nostro cliente ad esempio si è accorto che le scarpe personalizzate, stile Converse, non avevano grossa concorrenza. Le comprava e con una macchinetta banale dava la possibilità al cliente di personalizzarle: riceve la media di 20-30 ordini al giorno. Si tratta di ragazzini: lo stampatore ha raggiunto una nicchia di pubblico realizzando un prodotto personalizzato a un prezzo che si può permettere anche un ragazzo di 1314 anni», conclude Cunsolo.
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Specializzarsi nel packaging Specializzarsi nella vendita di un determinato prodotto o addirittura puntare su una verticalizzazione dell’offerta sono strade percorse da molti online printer. Per qualcuno è una scelta “obbligata”, data dal fatto che la piattaforma non nasce ex novo ma dalle radici di un’azienda di stampa con una produzione e un mercato già consolidati. È il caso di Packly, progetto nato nel 2014, andato online come web to print in versione beta l’anno successivo e in versione definitiva nel 2017. «Avevamo solo quattro modelli di scatole, contro i 46 modelli base di oggi che possono trasformarsi in 500 miliardi di possibili combinazioni per forme e dimensioni», spiega Giuseppe Prioriello, founder e ceo di Packly e cofondatore di Pringraf, l’azienda da cui il w2p è nato e di cui usa le soluzioni di stampa. Partendo dalla convinzione che il packaging debba essere pensato e realizzato in base alle dimensioni del prodotto (“come una calzatura, deve essere su misura”, spiega Prioriello), Packly è stato sviluppato per «permettere a chiunque di progettare, condividere e acquistare packaging in modo facile e veloce. Basta inserire le dimensioni del prodotto per ottenere in tempo reale un preventivo, scaricare il tracciato fustella e condividerlo con il cliente - continua Prioriello -. Partiamo dalla creazione online con algoritmi creati da noi: sia l’applicazione che il software (che si usa in abbonamento) sono creati da ingegneri Packly e l’intera produzione è digitale: dalla stampa alla fustellatura alla cordonatura. Tutto è digitale anche per tenere i costi bassi e assicurare una reattività immediata, sarebbe impensabile consegnare in 48 ore una scatola prodotta in maniera tradizionale». Passano due giorni da quando il file del cliente viene approvato a quando viene mandato in tutto mondo, anche se non tutti usano la piattaforma con l’obiettivo di stampare il proprio progetto: «Dalla
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PACKLY È STATO SVILUPPATO PER PERMETTERE A CHIUNQUE DI PROGETTARE, CONDIVIDERE E ACQUISTARE PACKAGING IN MODO FACILE E VELOCE GIUSEPPE PRIORIELLO, PACKLY
Alcune confezioni realizzate da Packly
A destra, un packaging ecosostenibile realizzato da Packaging-online
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Malesia all’Australia, dalle Isole Faroe al Madagascar, abbiamo clienti a cui non interessa stampare con noi perché siamo un po’ distanti, ma che utilizzano la nostra app cloud based per progettare il loro packaging». Partiti nel 2015 con l’utente numero 1, oggi Packly ha 28 mila utenti. «Siamo cresciuti: all’inizio eravamo in due, oggi a lavorare siamo in 14 per arrivare a un totale di 40 con le persone di Pringraf. Stiamo costruendo una nuova struttura con una superficie quattro volte maggiore di quella attuale. Le attrezzature sono quelle di Pringraf, che detiene la parte produttiva, ma stiamo investendo tantissimo per soddisfare le richieste che arrivano dall’online: non abbiamo il cliente di passaggio, ma clienti che una volta che testano la qualità del nostro packaging, ritornano. In passato abbiamo partecipato anche con diversi player nel mercato allo sviluppo delle tecnologie. Internamente già dal 2011 abbiamo fatto in modo di poter stampare in digitale un foglio 70x100 con tecnologie inkjet fatte in casa, proprio perché non esisteva sul mercato un’attrezzatura che riuscisse a simulare il risultato di una macchina offset, sia in termini di lucentezza che di colore. Abbiamo modificato una macchina che avevamo ma abbiamo anche utilizzando delle chimiche particolari realizzate da noi. Chiaramente non siamo produttori di macchine, quella tecnologia la stiamo utilizzando ancora oggi ma con la mole di ordinativi che abbiamo non riusciamo a starci dietro, era una fase sperimentale», racconta Prioriello, che nel tempo ha stampato per colossi come Facebook o Ebay. E nonostante la tecnologia, il servizio e la velocità di consegna, c’è stato chi per ottimizzare i tempi ha pensato a una soluzione fai da te, per avere al più presto i propri packaging: «Un aneddoto divertente: un cliente, una famosa casa automobilistica francese, è venuta a ritirare direttamente presso di noi i packaging prendendo il volo da Parigi perché 48 ore evidentemente erano troppe», ricorda Giuseppe Prioriello sorridendo. Varcare lo Stretto Di più recente nascita (l’idea e il primo sviluppo della piattaforma risalgono al 2016) è Packaging-online. it, nata da Tecnobox, un’azienda fondata negli anni Settanta a Carini in provincia di Palermo e specializzata nel confezionamento alimentare. «Dopo una lunga analisi di mercato che ci ha restituito delle tendenze positive, in quanto il nostro mercato di riferimento cominciava ad essere pronto ad una apertura al commercio online e dopo un primo anno in Beta Version, nel 2017 è stato avviato il vero lancio del portale. Ad oggi Packaging-online.it è il primo portale a rivolgersi a un mercato B2B proponendosi non come fornitore promozionale, ma come fornitore ricorrente», spiega Alessio Morici, marketing and communication manager di Tecnobox. Il software gestionale di Packaging-
online.it è stato integrato con sviluppi su misura per permettere la gestione della produzione e per integrare funzioni utili che facilitino le interazioni dei clienti con gli aspetti produttivi. Il reparto macchine include soluzioni per la stampa tampografica, offset, memjet, stampe a caldo, fustellatrici, finestratrici automatiche, termoformatrici e plotter a controllo numerico. «Con l’avvento della piattaforma online abbiamo dovuto far fronte a un potenziamento delle macchine di produzione in modo da garantire gli standard qualitativi proposti, come le tempistiche brevi di consegna, qualità alta di stampa, integrazioni di nuove soluzione di produzione. Packaging-online.it nei primi anni di vita si è concentrato con una copertura sul mercato nazionale, ma a partire da gennaio del 2019 è stata rilasciata la versione multilingue che ci ha permesso coprire anche il mercato estero: ad oggi i nostri clienti acquistano da paesi come Belgio, Germania, Regno Unito, Norvegia, Stati Uniti, Spagna, Turchia, ecc. Sicuramente il lancio della piattaforma online ha abbattuto i confini di vendita, consideriamo che per una azienda con le sue sedi produttive in Sicilia non è mai facile varcare lo Stretto, il portale online ci ha permesso di esportare frequentemente i nostri articoli all’estero», continua Morici. Dai bicchieri personalizzati (in diversi materiali: cartoncino/plastica/polistirolo/compostabili) alle termo-
A PARTIRE DA GENNAIO DEL 2019 È STATA RILASCIATA LA VERSIONE MULTILINGUE CHE CI HA PERMESSO DI COPRIRE ANCHE IL MERCATO ESTERO. BELGIO, GERMANIA, REGNO UNITO, NORVEGIA, STATI UNITI, SPAGNA, TURCHIA... ALESSIO MORICI, PACKAGING-ONLINE
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Alcuni esempi di packaging realizzati da SelfPackaging
scatole Air-Box (prodotto brevettato dall’azienda), dalle scatole in cartoncino e alle coppette da gelato personalizzate, i prodotti che è possibile scegliere e config rare sul sito sono tantissimi. Ma il prodotto in sé è solo il punto di partenza dell’attività dell’azienda. «Da quest’anno siamo il partner tecnico ufficiale della Federazione Italiana Gelatieri, da questa partnership nascono dei confronti continui per migliorare e realizzare dei prodotti di altissima qualità, costruiti sull’esigenze dell’utilizzatore finale. I feedback per il nostro lavoro sono fondamentali per migliorare sempre i nostri articoli. È di vitale importanza per la nostra piattaforma web, abbiamo una partnership con Feedaty che raccoglie per noi le recensioni dei nostri clienti in modo da migliorare sempre il nostro servizio. Siamo felici di affermare che ad oggi tutti i nostri clienti sono soddisfatti del lavoro svolto dalla nostra customer service, ogni cliente dispone di un consulente dedicato che conosce sempre lo storico dei propri clienti assegnati in modo da avere un’unica persona di riferimento per la gestione dei loro ordini o per consigli su come confezionare i loro prodotti. La nostra assistenza opera su chat, call center, Whatsapp, Messenger, Instagram ed Email», conclude Morici.
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Dalla Spagna, passando per l’Italia, verso il mercato europeo Social network e ogni altro mezzo di comunicazione sono gli strumenti attraverso cui la quasi totalità degli online printer rimane in contatto con i propri clienti, per fornire supporto e assistenza. «In SelfPackaging il cliente è al centro e tutto quello che facciamo è per e con il cliente. Social, email o telefono non importa, l'importante è che sia sempre veloce ed efficace senza perderne in qualità», afferma Daniela Guarnaccia, account manager di SelfPackaging, azienda nata nel 2010 a Barcellona, in Spagna, da Tribu-3 SL, e arrivata successivamente in Francia e Italia per «coprire una nicchia di mercato non presa in seria considerazione nel settore del packaging. Di fronte ad un mercato di piccole e medie imprese e soprattutto di imprese con produzioni proprie in forte aumento, abbiamo deciso di dare attenzione a un ramo del settore con capacità d'acquisto ridotta. Di norma il settore del packaging lavora su misura, su commissione e con grandi tirature e per questo abbiamo pensato di soddisfare le necessità di tutte queste micro imprese che cercavano un packaging di qualità ma in piccole quantità e con un prezzo accessibile», spiega Guarnaccia. E il catalogo?
«Abbiamo un catalogo molto ampio sia di packaging secondario che di packaging da invio, con altrettanti materiali e colori da potere scegliere. Riguardo alla stampa, possiamo farla in tinta bianca e con riserva UVI nel caso di basi scure e in questo siamo praticamente gli unici visto che la maggior parte della gente stampa solo su cartoncino bianco. In SelfPackaging stampiamo su tutte le superfici che usiamo, di qualsiasi colore esse siano. Inoltre, volendo ridurre i costi, offriamo la possibilità di stampare sia completamente la scatola che solo una faccia su cui il cliente può stampare il suo logo e ciò che preferisce per un prezzo molto più ridotto», afferma Guarnaccia, che aggiunge: «Inviamo in tutto il mondo scatole piane (da montare) e così siamo riusciti a ridurre al minimo l'impatto dei costi di trasporto sul prezzo dell'ordine generale e a essere più rapidi nella consegna. Il nostro primo obiettivo rimane il mercato europeo, soprattutto Spagna, Francia, Italia, UK e, l'ultimo mercato che abbiamo aperto, Germania. Il nostro target è vario, tanto in Italia come nel resto dei mercati: da un lato al piccolo B2B, agenzie e dipartimenti di marketing, e dall'altro al B2C più attento agli eventi (matrimoni, battesimi, compleanni...). Inoltre abbiamo un dipartimento di vendita per ordini personalizzati in cui la quantità minima da ordinare aumenta un po' (si producono a partire da circa 250 unità) e mediante il quale offriamo al cliente un servizio di assistenza, gestione e produzione delle sue scatole personalizzate tanto a livello strutturale del packaging che nel disegno grafico» Il cliente è l’elemento più importante dell’organigramma Chi invece sembra non volersi fermare all’Europa è Youpackaging, piattaforma per acquistare imballaggi online nata dalla cartotecnica Rotografic , attiva dal 1954 a Limena, in provincia di Padova. «Quando è nata la piattaforma avevamo già l’idea di lanciarla sul mercato europeo, dunque subito è stata tradotta all’inglese e al francese. Attualmente il sito è tradotto in inglese, francese e spagnolo, ma l’idea è di tradurlo anche in tedesco e russo», spiega Argelia Rondon,
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IL CLIENTE È AL CENTRO E TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO È PER E CON IL CLIENTE. SOCIAL, EMAIL O TELEFONO NON IMPORTA, L’IMPORTANTE È CHE SIA SEMPRE VELOCE ED EFFICACE SENZA PERDERNE IN QUALITÀ. DANIELA GUARNACCIA, SELFPACKAGING
responsabile marketing e comunicazione dell’azienda. «Negli ultimi anni, con l’arrivo delle nuove tecnologie e soprattutto grazie a internet, è nata l’esigenza di proporre il nostro prodotto più richiesto, il packaging, al mercato nazionale delle piccole aziende e piccoli produttori. L’idea era offrire un prodotto di massima qualità anche per le basse tirature in modo da soddisfare il bisogno dei piccoli imprenditori. La piattaforma software è stata creata ad hoc da una softwarehouse secondo nostre indicazioni e viene continuamente implementata», continua Rondon, che definisce il cliente come “l’elemento più importante nel nostro organigramma”: «Sulla nostra piattaforma può creare e personalizzare le dimensioni, la stampa ed eventuali finiture del packaging e ottenere preventivi immediati in piena autonomia. È possibile richiedere l’assistenza grafica e la realizzazione di campioni su misura. Ci sono molti modelli di astucci e scatole e milioni di possibili dimensioni. Oltre al packaging ci sono altri prodotti personalizzabili come il cartello vetrina e la busta di spedizioni. Periodicamente creiamo e pubblichiamo un nuovo prodotto. I tempi di produzioni sono minimi (4 giorni) e affidiamo il trasporto e la consegna al corriere Express per cui un cliente può ricevere il prodotto finito in quattro giorni dal momento dell’ordine (24 ore per la consegna in Italia e due giorni per l’estero)», conclude.
Il regno dell’etichetta Il mercato del packaging registra risultati positivi in tutto il mondo (il report di drupa citato all’inizio di questo speciale lo definisce come uno dei più forti a livello globale, anche in termini di investimenti), con volumi che crescono di anno in anno. Un altro settore dell’industria della stampa piuttosto florid in Italia è quello delle etichette. «L’idea di lanciare una piattaforma web è nata pressappoco nel 2014 sulla spinta di due fattori principali: da un lato l’evoluzione del mercato del labelling, dall’altro lato l’evoluzione aziendale garantita da un cambiamento generazionale. Sicuramente l’accresciuta richiesta di flessibilità negli ordinativi di etichette adesive, in termini di volumi ridotti e tempi di evasione estremamente contenuti, ci ha invogliato a seguire questo canale», Emanuele Mazzocco, web manager di Labeldoo racconta così gli inizi del web to print (quasi) completamente dedicato alle etichette, creato su un software proprietario lanciato online nel 2017 e che dopo essersi consolidato su territorio nazionale guarda con occhio attento a ciò che succede in Europa.
PER RISPONDERE ALLA DOMANDA PROVENIENTE DAL WEB, CON LA VARIETÀ DI RICHIESTE CHE NE DERIVA, OCCORRE DISPORRE DI PIÙ TECNOLOGIE DI STAMPA, SIA DIGITALI CHE TRADIZIONALI. EMANUELE MAZZOCCO, LABELDOO
LA PIATTAFORMA SOFTWARE È STATA CREATA AD HOC DA UNA SOFTWAREHOUSE SECONDO NOSTRE INDICAZIONI E VIENE CONTINUAMENTE IMPLEMENTATA ARGELIA RONDON, YOUPACKAGING Packaging per la cosmesi di Youpackaging
«Per rispondere alla domanda proveniente dal web, con la varietà di richieste che ne deriva, occorre disporre di più tecnologie di stampa, sia digitali che tradizionali. Importanti investimenti sono stati fatti per garantire la massima qualità del prodotto e la replicabilità dello stampato nel tempo. In finitura, le nostre attrezzature ci permettono di realizzare qualsiasi tipo di nobilitazione ad alto valore aggiunto, con abbinate linee di fustellatura semi-rotative, piane e soprattutto laser: il taglio laser ha un duplice vantaggio, abbattere i costi di finitura e assicurare performance elevate in termini di rapidità e flessibilità», spiega Mazzocco, che
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Le etichette Labeldoo
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Campioni di tessuti stampati e personalizzati da Thecolorsoup
considera internet un mezzo di comunicazione privilegiato per rimanere in contatto con i suoi clienti: sul blog del sito e su un canale Youtube si possono vedere alcune fasi di lavorazione, spesso sconosciute ai più. «Chi stampa etichette sa bene quanto sia “delicato” questo prodotto, dalla fase di prestampa alla realizzazione vera e propria. I clienti di labeldoo.com hanno la possibilità di toccare con mano i supporti da noi utilizzati e al tempo stesso vengono guidati nella scelta attraverso un sevizio dedicato. Inoltre, offriamo la possibilità di realizzare una prova di stampa per avere un riscontro fedele della cromia e del supporto che il cliente andrà a scegliere per le sue etichette. Sotto il profil meramente economico premiamo la fedeltà attraverso un sistema di cashback su ciascun ordine e abbiamo adottato un sistema di scontistica dedicato ai professionisti del settore che intendono collaborare con labeldoo.com», spiega Mazzocco, che comunque non dimentica il “confronto reale”: «Durante fiere ed eventi cerchiamo di raccogliere quanti più spunti possibili per comprendere se ci sono margini di miglioramento o possibilità di sperimentare nuovi prodotti», conclude. Potete trovare anche le lastre Su Internet si vende e si acquista ogni genere di prodotto. Vale anche per il mondo della stampa e un esempio lampante ne è Flexo 24, una startup nata a Roncade in provincia di Treviso nel 2018 dalla trentennale esperienza di Nu-Maber. «Flexo 24 è il primo servizio online al mondo per la realizzazione e la spedizione di cliché fotopolimerici in 24 ore, fin IL SEGNALE PIÙ INCORAGGIANTE È CHE al massimo formato diGLI ORDINI CRESCONO DEL 5% SU BASE sponibile di 127 x 203 cm. MENSILE E IL MERCATO POTENZIALE, Quando si parla di stamANCHE ALL’ESTERO, È ENORME pa flessografic si parla di una stampa dedicata ANDREA TRONCHIN, FLEXO 24
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soprattutto al packaging, con numeri che nel 2018 hanno superato i 40 miliardi di dollari nel mercato globale e una crescita annuale prevista del 2,6% fin al 2023, secondo i dati e le stime elaborati da Smithers Pira», afferma Andrea Tronchin, che si occupa della comunicazione (e non solo) dell’azienda. «È un’e-commerce startup B2B Italiano e si rivolge al mercato internazionale, per i Brand owner, stamperie e studi grafici per il packaging su film, adesivi, carta, alluminio e tissue. Siamo orgogliosi, a pochi mesi dal lancio del nostro sito, di essere entrati come partecipanti al NetComm Award, riconoscimento per le nuove imprese digitali italiane, e soprattutto poi di aver vinto il primo premio come miglior E-commerce B2B italiano dell’ultima edizione dell’Eh!Award 2018», afferma Tronchin, che aggiunge: «Il segnale più incoraggiante è che gli ordini crescono del 5% su base mensile e il mercato potenziale, anche all'estero, è enorme». Come funziona il lavoro in Flexo 24? «Il flusso di lavoro è strettamente collegato con i corrieri. I cliché ordinati sul nostro portale entro le 10 del mattino vengono realizzati e spediti in giornata. Grazie alle nostre linee di produzione automatizzate riusciamo a rispettare i tempi di consegna per il 98% degli ordini, l'obiettivo di arrivare entro fine anno al 100% - spiega Tronchin -. A settembre, dopo un anno e mezzo di attività, parteciperemo come espositori alla fiera più importante a livello mondiale per il mercato delle etichette, LabelExpo, preparati e pronti a crescere ancora. Flexo 24 vuole iniettare innovazione nel mercato della flessografi proponendo tecnologia accessibile e realmente utile all’aziende del settore», dice Tronchin. Tessuti tailor made C’è un forte spirito imprenditoriale anche alla base della nascita di Thecolorsoup.com, progetto maturato all’interno del Miroglio Innovation Program e sviluppato nel più grande acceleratore europeo d’imprese (H-FARM). Messo online nell’ottobre 2015, dopo quattro mesi di lavoro, oggi Thecoloursoup cresce grazie al lavoro di Elena, project manager, Daniela, content editor&digital marketing, e di Barbara, grafica e parte del reparto campionature della stamperia di Govone per la produzione. «È nato per dare spazio a sarte, designer professionisti,
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TECNOLOGIA, CREATIVITÀ E ATTITUDINE DIGITALE SONO ALLA BASE DI QUESTO PROGETTO INNOVATIVO CHE CONSENTE AI CONSUMATORI FINALI – STILISTI E DESIGNER PROFESSIONISTI, MA ANCHE NON ADDETTI AI LAVORI – DI PERSONALIZZARE IL TESSUTO, DAL SINGOLO METRO A MIGLIAIA DI METRI. ELENA, THECOLOURSOUP handmaker per hobby e stilisti. Acquistando il materiale più idoneo il cliente potrà realizzare ogni tipo di accessorio, dall’abbigliamento all’arredamento», spiega Elena, che dà anche qualche dato sulla piattaforma: il 2018 è stato chiuso con una produzione di circa 20mila (+30% vs AP) metri stampati (90% delle grafiche stampate sono personali del cliente); 230 mila (+56% vs AP) gli utenti ad aver visualizzato il sito, dei quali la maggioranza erano donne (76%) tra i 25-45 anni. «Thecolorsoup è il primo negozio di tessuti 2.0 made in Italy – racconta Elena -. Tecnologia, creatività e attitudine digitale sono alla base di questo progetto innovativo che consente ai consumatori finali – stilisti e designer professionisti, ma anche non addetti ai lavori – di personalizzare il tessuto, dal singolo metro a migliaia di metri. Oggi il nostro mercato è quello italiano ma il nostro obiettivo di medio e lungo termine è quello di portare Thecolorsoup ad affermarsi quale punto di riferimento nonché partner di eccellenza per il clienti sia in Italia che all’estero offrendo prodotti di qualità e innovativi. La produzione viene gestita negli stabilimenti piemontesi dell’azienda Stamperia di Govone, con tecnologie di stampa digitali di ultima generazione con processi all’insegna del rispetto dell’ambiente». Ad oggi si possono trovare più di mille grafiche suddivise per tema e per colore, per un catalogo aperto anche ai creativi. «Tutti coloro che hanno idee/capacità grafiche e vogliono mettersi in gioco, diamo la possibilità di caricare un massimo di 10 grafiche al mese e richiedere l’autorizzazione di pubblicazione direttamente dal proprio account. Per ogni metro di tessuto venduto con la tale grafica, verrà riconosciuta una fee pari al 10% sul fatturato», continua Elena, che sottolinea come il rapporto con il cliente venga coltivato attraverso i social e al blog, ma anche con dei tutorial per supportare chi non ha competenze tecniche sartoriali o grafiche. Credere nell’online Nonostante il mercato dell’online conti già numerosi player, ci sono aziende che continuano a credere fortemente nelle sue potenzialità non smettendo di innovarsi. È il caso di Ciemme, azienda fondata nel 1978 a Milano, proprietaria di due siti e-commerce: uno B2C www.inkmail.it e uno B2B
www.stampaonline.it. Stampaonline è il portale nuovo di zecca nato dall’esigenza di raggruppare le due vecchie piattaforme in un'unica e tecnologicamente adeguata nuova piattaforma e-commerce. «Nella parte pubblica saranno presenti articoli e condizioni di vendita per i “clienti web” con un processo di acquisto standardizzato. Dall’area riservata si accederà invece a una parte totalmente personalizzata per il cliente nella quale troverà prodotti contrattualmente definiti e dei processi di procurement customizzati e in alcuni casi anche integrati con i loro sistemi informatici», spiega Christian Marulli, direttore commerciale di Ciemme, azienda con una fortissima specializzazione nella stampa di buste e sacchetti per la corrispondenza. Specializzazione che si riflette anche su Stampaonline che però non si limita a quello: «Nella parte B2C offriamo un servizio di stampa on demand dei principali prodotti che attualmente vengono richiesti dal mercato ma con una proposta molto più ampia legata alla nostra specializzazione. Nella parte B2B invece i servizi sono molteplici e vanno dalla gestione in outsourcing del magazzino del cliente, alla distribuzione nelle filiali/punti vendita, all’integrazione con i sistemi di procurement del cliente», afferma Marulli, che aggiunge: «Disponiamo di sei macchine da sovrastampa offset ad alta velocità e due digitali con una capacità di oltre 1 milione di buste al giorno. Abbiamo inoltre un reparto di stampa piana offset e un reparto di stampa digitale con legatoria integrata per far fronte alle esigenze di velocità richieste dal mercato e non solo da quello online». I tempi di consegna vanno dai 3 ai 5 giorni lavorativi a seconda che si tratti di un prodotto a stock, di stampa digitale o di stampa offset, cui si aggiungono le 24 ore richieste per la consegna: «Stiamo lavorando ancora e continueremo a farlo per sostituire l’organizzazione “a reparti” con una “a flusso” nella quale le persone coinvolte agiscano in uno stesso flusso di lavoro con step di avanzamento, limitando il più possibile la burocrazia interna», dice Marulli. Puntare sui libri Nuovo di zecca è anche un altro portale che si affaccia sul mercato italiano: si chiama Vantaprint ed è
NELLA PARTE B2B INVECE I SERVIZI SONO MOLTEPLICI E VANNO DALLA GESTIONE IN OUTSOURCING DEL MAGAZZINO DEL CLIENTE, ALLA DISTRIBUZIONE NELLE FILIALI/ PUNTI VENDITA, ALL’INTEGRAZIONE CON I SISTEMI DI PROCUREMENT DEL CLIENTE. CHRISTIAN MARULLI, STAMPAONLINE
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METTIAMO A DISPOSIZIONE TUTTE LE NOSTRE TECNOLOGIE, SIA INDIGO CHE INKJET, COSÌ CHE IL CLIENTE POSSA SELEZIONARE LA QUALITÀ CHE DESIDERA. GABRIELLA MORETTI, VANTAPRINT
Gli stampati Wowlab4u in produzione
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l’ultimo nato in casa Rotolito. «La piattaforma nasce da un’esigenza interna: siamo arrivati a gestire un volume molto elevato di ordini di stampa digitale, e i clienti ci avevano chiesto di agevolare il processo di inserimento degli ordini di preventivazione - spiega Gabriella Moretti, market business development manager per l’azienda lombarda -. Abbiamo inserito lo storico dei clienti nel nuovo portale, trasferendovi tutte le condizioni di vendita (prezzi, condizioni di pagamento etc), e poi abbiamo deciso di metterlo a disposizione di tutti quei piccoli editori o aziende che voglio stampare sia libri che cataloghi in autonomia, e non solo dei clienti già acquisiti». A coloro che hanno accettato di aderire a questo programma è stato fatto un corso di formazione per apprenderne il funzionamento. «Mettiamo a disposizione tutte le nostre tecnologie, sia Indigo che inkjet, così che il cliente possa selezionare la qualità che desidera. Siamo competitivi su un ordine minimo di 400-500 copie, essendo uno stabilimento ad alta produttività non vogliamo fermare la produzione per stampare una copia. Vogliamo estendere il servizio di stampa anche ai piccoli editori ma non arrivare fino al self publishing», prosegue Moretti. Il sito è online da inizio marzo e fra gli obiettivi ci sono l’acquisizione di nuovi clienti e la redistribuzione della produzione nel tempo. E il nome da dove viene? «Esiste il vantablack, il nero più nero che c’è, dato dall’acronimo di “Vertically Aligned NanoTube Arrays" (in inglese, "schiere di nanotubi allineati verticalmente") e "black" (nero). Il “Vanta” viene da lì. Speriamo che porti bene!», conclude Moretti.
Ampio spettro Una genesi atipica ce l’ha invece Wowlab4u. Nato dall’acquisizione di Exaprint da parte di Tech:art nel marzo 2018, Wowlab4u punta a mixare diverse expertise per conquistare il mercato italiano nel settore di servizi e prodotti di supporto alla comunicazione. «Ai nostri clienti offriamo un ampio catalogo verticale che va dal classico stampato commerciale fino ad arrivare all’arredamento in cartone, la nostra offerta è in continua evoluzione», spiega Davide Salvo, general manager dell’azienda. Wowlab4u ha un catalogo prodotti suddiviso in 4 sezioni: wowprint per la stampa commerciale (flyer AI NOSTRI CLIENTI OFFRIAMO UN AMPIO depliant, biglietti da visita, brochure, manifesti, CATALOGO VERTICALE CHE VA DAL etichette, grande formato, CLASSICO STAMPATO COMMERCIALE materiale punto vendita FINO AD ARRIVARE ALL’ARREDAMENTO ecc…), wowpack per packaIN CARTONE, LA NOSTRA OFFERTA È IN ging e confezioni, wowexpo CONTINUA EVOLUZIONE. è il mondo dedicato all’eDAVIDE SALVO, WOWLAB4U sposizione e allestimenti
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L’homepage di Vantaprint
(arredamento in cartone, bandiere, roll-up, stand automontanti, totem e molto altro ancora) e infine wowalldeco è dedicato alla decorazione (pannelli decorativi, fotoquadri, tele pittoriche, zerbini, moquette…). «Il nostro modello di business è fondato su un continuo investimento in risorse umane e tecniche, dove un team di persone qualificate è sempre alla ricerca di novità, supporti e lavorazioni da cui partire per poter creare nuovi prodotti da inserire in catalogo. Abbiamo inserito in azienda tutte le tecnologie di stampa e di nobilitazione che ci permettessero di offrire prodotti con un elevata qualità e ad alto valore aggiunto. L’integrazione della stampa digitale con Hp Indigo, la verniciatura UV con MGI JetVarnish 3d, l’hot-foil con Kurz DM-Liner e la fustellatura laser con Highcon, ci hanno permesso in questi anni di creare un flusso di produzione digitaloriented con il quale siamo riusciti a rispondere alle nascenti esigenze del mercato», conclude Salvo. Velocità ed esperienza quarantennale La creazione di una piattaforma di online printing, per tutte le aziende di stampa, nasce dall’esigenza e dalla volontà di ampliare il proprio orizzonte di clienti. iPrintdifferent è il servizio online di Cdm Servizio Grafic , azienda piemontese con sede a Collegno in provincia di Torino, «nato nel 2012 dall’esigenza di ampliare il mercato “offline” e andare a livello nazionale», spiega Andrea Canale, che di iPrintdifferent è il titolare. «Già valutavamo il fatto che negli anni il mercato della stampa si sarebbe contratto e il modo più vicino alle nostre caratteristiche ci sembrava quello di andarlo a prendere su internet, fornendo un servizio per unire l’immediatezza del web con l’esperienza che abbiamo noi nel settore della stampa che ormai raggiunge i quarant’anni», aggiunge Canale, alludendo ai quarant’anni di attività (festeggiati l’anno scorso) di Cdm. «Abbiamo voluto attrezzare il parco macchine affinch fosse veloce e automatizzato allo stesso tempo, perché per ottimizzare al massimo i costi quella è la strada da percorrere. Abbiamo inserito alcune macchine da stampa e qualcosa di finitura anche se buona parte delle attrezzature le avevamo già – spiega Canali -. Il prezzo del prodotto che vendiamo è estremamen-
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ABBIAMO VOLUTO ATTREZZARE IL PARCO MACCHINE AFFINCHÉ FOSSE VELOCE E AUTOMATIZZATO ALLO STESSO TEMPO, PERCHÉ PER OTTIMIZZARE AL MASSIMO I COSTI QUELLA È LA STRADA DA PERCORRERE. ANDREA CANALE, IPRINTDIFFERENT te basso, quindi non possiamo impiegare tanto tempo per lavorare il prodotto: dobbiamo fare in modo che il file che arriva in produzione sia praticamente pronto per andare in stampa, perché se gli operatori dovessero metterci mano ovviamente non avrebbe più nessun senso. Per questo diamo degli strumenti a monte, indicando una serie di specifiche affi ché il file abbia le caratteristiche tecniche giuste per entrare in produzione. Altrimenti viene rimandato al cliente con un messaggio di “file non conforme”». Il mercato di iPrintdifferent è italiano: «La piattaforma ci ha permesso di ampliare la nostra clientela: prima era a livello regionale, ora nazionale. Nel 2012, quando abbiamo deciso di aprirlo, l’abbiamo presa come l’unica scelta ragionevole da fare. Devo dire che probabilmente era, se non l’ultimo, il penultimo treno. Poi sarebbe diventato tardi perché adesso la concorrenza è spietata», afferma Canale. Il lato umano e verde del web to print C’è un’altra azienda che stampa da decenni e che negli ultimi anni ha deciso di tentare la strada dell’online. L’azienda si chiama Grafica KC ed è presente a Genova dal 1987; nel 2009 subisce una trasformazione radicale di macchinari e ciclo produttivo che porterà la KC a diventare la prima tipografia ecologica in Liguria e nel 2013 nasce EcoPrintWeb, “il primo portale di stampa sostenibile on-line”. «Essendo un’azienda familiare medio-piccola non abbiamo sistemi automatizzati per il controllo, c’è sempre una persona che controlla il file e laddove si può intervenire con poca fatica per correggere il file interveniamo noi: genera un costo ma fa sì che i clienti che vengono da noi poi ritornino perché al di là della sostenibilità è importante avere un interlocutore umano che spesso non c’è nei siti di stampa online», spiega Giacomo Chiarella, titolare di Grafica KC. «Stampiamo offset senza sviluppo di chimici, usando energia rinnovabile, inchiostri a base vegetale, cicli di lavaggio altamente ridotti. La stampa digitale la facciamo ad acqua e non a solvente oppure con inchiostri a cera vegetale», dice Chiarella, che nella possibilità di fare del bene all’ambiente crede così tanto da ideare delle iniziative per coinvolgere i propri clienti. Come “Puliamo un bosco”, progetto per il quale “verrà pulito mezzo metro quadrato di bosco ogni 40 euro di prodotti acquistati dai nostri Clienti”, si legge sul sito. «Ci faceva piacere dare un senso concreto, qualcosa di tangibile. Era un po’ complicato dire “con questo ordine stai risparmiando tot CO2” o affini non avendo la forza di fare una cosa affidabile e reale, abbiamo preferito fare un accordo con il consorzio forestale e stiamo raccogliendo soldi per andare a pulire un bosco nell’entroterra ligure. Non penso che
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L’homepage di iPrintdifferent
i nostri clienti ci scelgano per quello, ma credo che sia una “ciliegina sulla torta”», commenta Chiarella. E non è l’unica “ciliegina sulla torta” che lo stampatore ha pensato per arricchire di valore la propria attività. “Il Cielo in Una Stampa” è un laboratorio di stampa e legatoria all’interno della sezione maschile della Casa Circondariale di Genova Pontedecimo. Il progetto realizzato dalla Tipografia Ecologica KC, di Ecoprintweb e grazie all’aiuto del Ministero della Giustizia, ha come obiettivo di formare professionalmente le persone, oltre che occuparle durante il periodo della detenzione. Anche qui la stampa avviene sempre secondo i criteri ecosostenibili previsti dal- ASSUMIAMO I DETENUTI E FACCIAMO la certificazione di stampa DEI LABORATORI PER INSEGNAR LORO a basso impatto ambienta- IL MESTIERE DEL TIPOGRAFO E DEL le, e per i lavori realizzati LEGATORE. E QUANDO SONO PROSSIMI all’interno del laboratorio è ALL’USCITA LI AIUTIAMO A CERCARE possibile richiedere l’inseLAVORO. rimento di una scritta per segnalare che lo stampato GIACOMO CHIARELLA, ECOPRINTWEB è stato realizzato all’interno del carcere. «Assumiamo i detenuti e facciamo dei laboratori per insegnar loro il mestiere del tipografo e del legatore. E quando sono prossimi all’uscita li aiutiamo a cercare lavoro. Il progetto nasce nel 2016 dalla mia esperienza di volontariato e in azienda abbiamo quest’idea di fondo di fare le cose che ci piacciono e che crediamo che siano utili, consci del fatto che il lavoro alla fine non si riduce al soldo ma esiste anche la soddisfazione di fare qualcosa di utile. E il lavoro è la cosa più utile nelle realtà carcerarie: i detenuti riescono a mandare soldi alla famiglia o comunque quando escono hanno qualche soldo in tasca per poter ricominciare a vivere», spiega Chiarella.
I detenuti nel laboratorio di stampa e legatoria nella Casa Circondariale di Genova Pontedecimo
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speciale online printing
Nato per far conoscere le realtà W2P attive in Italia, oggi diventa strumento per conoscere la dinamicità delle proposte commerciali dei principali player di mercato
W2P HUB: la bussola tra le offerte Web to Print Il fattore pricing e l’effetto offerta speciale diventano sempre più elementi di scelta per indirizzare la richiesta di acquisto verso uno o l’altro fornitore online
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Lo sviluppo del Web to Print è stato analizzato nelle pagine precedenti di questo speciale, che ha messo in evidenza l’importante evoluzione del mercato dal punto di vista dei player. Da un lato i grandi operatori internazionali come Onlineprinters, Flyer Alarm, Cewe/Saxoprint, Cimpress/ Pixartprinting, o nazionali come Press Up con una varietà di portfolio estremamente estesa, dall’altro quelli più focalizzati su alcune tipologie di prodotti, come si è ben visto nelle pagine dello speciale. È ormai evidente che il modello e-commerce è stato sdoganato anche per l’acquisto di diverse tipologie di stampati, sia che questi acquisti provengano direttamente dall’utilizzatore finale (azienda, service di
marketing, agenzia, consumatore), sia da intermediari (aziende tipografiche che integrano il proprio portafoglio prodotti avvalendosi di acquisti on-demand da stampatori online). Il fattore pricing e l’effetto offerta speciale diventano sempre più elementi di scelta per indirizzare la richiesta di acquisto verso uno o l’altro fornitore online, ed è proprio su questo tipo di azioni che si sono improntate molte delle attività di comunicazione e Go To Market dei Web to Print. Facendo così moltiplicare le iniziative di email marketing che ciascun portale online sviluppa per far conoscere ai propri customer presenza di prodotti o offerte speciali. La battaglia tra online printer è sia nella fase di acquisizione di nuovi clienti, ma anche, e molto forte, nel consolidamento e fidelizzazion del cliente. Dal punto di vista utenza la necessità di avere un luogo dove scovare i principali player con soluzioni di online printing si sta via via sostituendo la necessità di avere immediatamente visibili le migliori offerte presenti sulla rete. Mettendo in evidenza di volta in volta le proposte più accattivanti dal punto di vista prezzo. È il ruolo che Stampamedia sta svolgendo attraverso una porzione specifica della home page del portale, dove ogni giorno è possibile trovare le offerte più convenienti presentate da ciascun player presente nel W2P HUB. Per poi scoprire, all’interno della sezione specifica del sito, anche tutte le altre opportunità offerte dallo stesso stampatore online.
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speciale online printing un’alternativa
Franchising
La rete globale del web to print
Nel mondo dell’industria della stampa uno dei casi più noti e di successo è quello di Unitedprint, presente in 22 Paesi. Ma c’è anche un nuovo player nel mercato
Uno stampatore che voglia andare online ha anche un’altra via, che non sia quella di sobbarcarsi l’impegno di aprire in autonomia una piattaforma web e gestirne i flussi. Si tratta del franchising. Nel mondo dell’industria della stampa uno dei casi più noti e di successo è quello di Unitedprint, un’azienda di e-commerce che si definisce “uno dei principali stampatori online in Europa”, forti della loro presenza in 22 Paesi. Sarebbe superiore al milione il numero di utenti che lo usano nel mondo e che hanno a disposizione più di mezzo miliardo di combinazioni di prodotti e servizi, fra i quali anche la consegna in tutta Europa in meno di 24 ore. Presentato come “il fiore all’occhiello di Unitedprint”, print24 è probabilmente la piattaforma di online printing più celebre. Su print24 si trova di tutto: oltre ai classici articoli di stampa, ci sono anche prodotti di alta qualità dai settori della stampa tessile, stampa fotografica, grande formato, materiale pubblicitario, tecnica pubblicitaria, forniture per ufficio e forniture per alberghi e ristoranti. Con lo strumento di progettazione “FreeDesign” i clienti possono progettare i propri prodotti online e ordinarli direttamente. Insomma, una piattaforma di web to print progettata per permettere a tutti di ordinare quello di cui hanno bisogno. Le altre piattaforme firmate dal colosso del web to print sono Unitedprint, getprint, printwhat, firstprint, DDK PRINT BIG, Easyprint, infowerk e USS. Happyprinting, il business ispirato a Starbucks
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Unitedprint non è il solo sul mercato. «L’idea ci è venuta in uno Starbucks di Amsterdam. Colpiti dal caffè e dall’atmosfera, abbiamo realizzato il successo di un franchising su scala globale. La semplicità di una formula vincente da portare in tutto il mondo: ci ha stuzzicato a creare un tale modello di business, non nei negozi di mattoni e malta, ma nell'e-commerce», racconta Sven Rusticus, fondatore insieme a Jean-
Jean-Pierre Meijer e Sven Rusticus, fondatori di Happyprinting, con un loro partner nel corso di un’edizione di Dscoop
Pierre Meijer di Happyprinting, una società di franchising di online printing, con sede a Utrecht nei Paesi Bassi e che collabora con partner di stampa locali in tutto il mondo. Davvero in tutto il mondo: Paesi Bassi, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Australia, Irlanda, Norvegia, Bulgaria, Giappone e Filippine. Fondata nel 2017, punta a raggiungere venti Paesi nei prossimi due anni. Irlanda, Norvegia, Bulgaria saranno le prime ad andare online nelle prossime settimane. Nel modello Happyprinting, le aziende di stampa possono utilizzare la propria soluzione di stampa online in combinazione con il pacchetto completo di branding e marketing della società, per andare a creare una rete globale di stampatori basata su un marchio e una piattaforma su cui condividere le loro conoscenze in tecnologia, innovazione e marketing. Sven Rusticus conosceva l'industria della stampa in quanto ex direttore esecutivo di Drukwerkdeal, e Jean-Pierre Meijer aveva esperienza in IT internazionale come ex direttore IT globale presso Dow. Forti delle loro precedenti esperienze, e individuando una debolezza del settore del web to print nel corso di un’analisi preliminare del mercato, hanno deciso di fondare quello che lo stesso Rusticus definisce come “la prima azienda globale di franchising per e-commerce nel mondo della stampa”. «Abbiamo comprato il dominio .com da un proprietario americano e abbiamo registrato il dominio cinese, giapponese, indiano e altri 50 siti», afferma Rusticus. «Contattiamo le tipografie locali, le visitiamo e visitiamo le conferenze del settore della stampa come Dscoop. Ad esempio, abbiamo partecipato a Dscoop Seoul, Vienna e Orlando. E, naturalmente, aiuta anche molto il fatto che siamo stati approvati da Hewlett Packard come Business Partner ufficiale di HP. Il nostro cliente ideale è uno stampatore con l'ambizione di crescere e andare online. Uno stampatore innovativo, conscio di come sia essenziale provare nuovi modelli di business e che abbia in azienda tecnologie sia di stampa digitale, sia di stampa offset che di grande formato, oppure
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che vi abbia accesso in qualche modo», spiega Rusticus, per il quale fare affari in diverse aree del mondo è un grande privilegio e un'esperienza di apprendimento: «Soprattutto in Australia e in Asia il business sta crescendo rapidamente. C'è tanto potenziale in questi mercati. Ogni paese è culturalmente diverso. È bello collaborare con così tante nazionalità e partner in tutto il mondo. Siamo come una famiglia felice: ecco perché siamo Happyprinting», aggiunge. La partnership con HP prevede che il produttore di macchine da stampa aiuti la società a individuare i partner nei vari Paesi, e che insieme sviluppino soluzioni per la stampa, per le verifiche automatiche online, per la gestione e l'uniformità del colore, mentre Happyprinting lavora a stretto contatto con gli stampatori che usano HP per aiutarli a far crescere la loro attività e a migliorare i loro margini. Alla domanda “perché uno stampatore dovrebbe scegliere Happyprinting piuttosto che acquistare e gestire in autonomia una piattaforma di e-commerce?”, il fondatore dell’azienda olandese risponde: «È semplice. La collaborazione con Happyprinting ti costerà meno e ti porterà più velocemente online. La nostra filosofia è che condividiamo esperienze, investimenti e conoscenze in tecnologia, marketing e innovazione. Quindi, non solo creare una piattaforma di stampa online è molto più economico, ma anche il costo di gestione è più economico. In più Happyprinting offre anche il marketing, sia online che offline». Rusticus afferma di essere in contatto con aziende di stampa di una dozzina di altri Paesi al momento, fra questi anche il Messico e il Peru che lo spingono a essere positivo sulla possibilità di mettere, entro la fine di quest’anno, una “bandierina Happyprinting” anche sul Sud America. E in Italia? «L’Italia è un mercato molto importante per noi. Amiamo il Paese, la natura, le persone, l’artigianalità e il cibo. Al momento però non siamo in contatto con nessun potenziale partner, contattateci se siete degli stampatori innovativi e volete far crescere il vostro business, per entrare a far parte della famiglia Happyprinting», conclude Rusticus.
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Sven Rusticus (a destra) con i titolari di J Point Plus in Sofia, Bulgaria, che hanno scelto il web to print in franchising
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speciale online printing il gigante
Amazon
Nel 1995, con 1 milione di titoli in catalogo, Amazon si dichiarava "la più grande libreria della Terra". Oggi, con centri di stampa in diverse parti del mondo (e forse prossimamente uno in Italia), Amazon rischia di diventare anche il più grande stampatore della Terra.
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Oggi ci si può comprare una tazza automescolante per persone pigre, la carta igienica stampata con griglie di sudoku, un temperamatite a forma di gatto o qualsiasi altro tipo di oggetto utile o meno utile che possa venire in mente. Ma agli inizi c’erano solo (o quasi) i libri. Amazon è nata come libreria online, per poi espandersi nel corso degli anni al commercio di elettronica, vestiti e ogni tipo di oggettistica. Nel 1995, con 1 milione di titoli in catalogo, Amazon si dichiarava "la più grande libreria della Terra". La vendita di libri ha sempre costituito una parte rilevante delle attività del colosso americano, tanto che nel 2009 crea Amazon Publishing, una casa editrice con “l’obiettivo di rendere felici gli autori, collegare scrittori con un pubblico globale e innovare per conto di autori e lettori”. E mentre questa si rivolge agli autori e agli aspiranti tali, c’è Amazon Print-on-Demand che invece si rivolge agli editori, consentendo loro di continuare a vendere titoli poco richiesti sulla piattaforma di ecommerce senza doversi preoccupare della gestione del magazzino. “Disponiamo della tecnologia di stampa più all'avanguardia nei nostri Centri di distribuzione in Europa, Nord America e Giappone e possiamo effettuare consegne in ogni parte del mondo”, si legge sul sito di Amazon, specificando poi che sono due i servizi offerti alle case editrici: “In Stock Protection e Inventory Free.
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Il colosso dell’e-commerce bussa alle porte della stampa
In-Stock Protection è un servizio ideale per gestire la domanda non pianificata dei titoli ad alta vendibilità, di Front List. Tali titoli vengono “protetti” da possibili messaggi di out of stock poiché il Print-on-Demand interviene esclusivamente a soddisfare la domanda dei clienti quando la disponibilità fisica dei titoli a magazzino non consentirebbe di mantenere la promessa di consegna di ordine ad un cliente. Inventory-Free si presta meglio invece per la componente di catalogo a rotazione medio bassa e consente di avere il titolo disponibile alla vendita per sempre, utilizzando quindi il Print-on-Demand per soddisfare tutti gli ordini dei clienti. Grazie a Iventory-Free è quindi possibile estendere il ciclo di vita di ciascun titolo, senza doversi preoccupare di fare piccole tirature, gestire i resi o il rischio di inventario”. Il servizio di stampa di Amazon, promettendo inoltre tempi di consegna rapidi (anche il giorno successivo a quello dell’ordine) e una copertura globale, sembra dare una risposta ai problemi di inventario e disponibilità degli editori. Non si sa però dove siano queste tecnologie di stampa all’avanguardia, né in cosa consistano. E l’azienda non si sbottona. “Grazie alla tecnologia di stampa all'avanguardia, Amazon è in grado di stampare libri cartacei in proprio. La dislocazione strategica delle stampanti consente ad Amazon di po-
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L’infografica mostra il funzionament di Print-on-demand, il servizio di stampa di Amazon
ter mantenere, sul sito, il messaggio sulla disponibilità anche quando i libri sono momentaneamente esauriti presso gli editori, a causa di picchi nella domanda dei clienti, tempistiche di ordine degli acquisti o ritardi nel trasporto. Quando un cliente emette un ordine, i titoli vengono stampati e consegnati direttamente. Ecco fatto. Le nostre soluzioni di stampa sono state progettate per stampare una vasta gamma di libri di categorie diverse, indipendentemente dalle dimensioni dell'attività dell'editore”, si legge ancora sul sito in una sezione in cui sono poi descritte per filo e per segno tutte le possibili caratteristiche dello stampato, dal formato al costo per pagina. Ma i libri probabilmente non sono l’unica cosa che Amazon stampa nei suoi stabilimenti nel mondo. C’è una sezione dell’e-commerce che si chiama Amazon Prints e che ricalca il modello di ogni web to print, proponendo una ricca offerta di oggetti (dalle tazze alle stampe da appendere al muro a mo’ di quadro) totalmente personalizzabili. Questo servizio non è ancora attivo per l’Italia (se si procede con la personalizzazione di una merce qualsiasi, si arriva in una sorta di cloud personale in cui poter caricare le foto ma da lì non ci si muove, non si ha cioè la possibilità di finalizzare l’ordine e procedere al pagamento e ricevere la spedizione), lo è invece in altre parti del mercato globale. Potrebbe non continuare a essere così però. Da mesi gira la voce della possibile apertura, da parte di Amazon, di un centro di stampa in Italia. Lo scorso aprile è stato inaugurato un nuovo stabilimento Amazon a Torrazza Piemonte, un Comune con meno di tremila abitanti nella città metropolitana di Torino. Sviluppato su una superficie di 60 mila metri quadrati, il nuovo sito è il quarto centro di distribuzione in Italia (più numerosi sono i depositi), e proprio all’interno di questa struttura si starebbe costruendo un centro di stampa. Amazon non rilascia commenti e ma nemmeno smentisce questa indiscrezione, che viene invece confermata dal sindaco di Torrazza Piemonte, Massimo Rozzino. Contattato dal Poligrafico, il sindaco dichiara di aver ricevuto una richiesta di autorizzazione a costruire all’interno della struttura, per suddividere lo spazio ai piani inferiori (dalle dimensioni di circa 10 mila metri quadri) per poterci poi inserire “delle grosse macchine per la tipografia”. Se davvero si realizzasse, sarebbe il primo centro stampa Amazon in Italia.
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Nuovo sistema, di apertura a strappo, una soluzione unica nella categoria delle carte per l’ufficio
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interviste
PressUP L’anima tech del web2print Un ingegnere con la passione per le sfide. Intervista a Vincenzo Cirimele, founder e ceo dell’azienda
Nata nel 2010 su un modello di business che va oltre la classica formula della stampa online di prodotti standard, l’azienda l’anno scorso ha raggiunto i 18 milioni di euro di ricavi. E sembra non avere nessuna intenzione di fermarsi
Non è da tutti far nascere e crescere un’azienda completamente digitalizzata in un territorio della provincia italiana. In questo caso Nepi, in provincia di Viterbo. Un’azienda capace di dialogare con giganti dell’Itc come Microsoft e Hp, più che attenta alla formazione dei suoi circa settanta dipendenti (giovani e quasi la metà donne) mandati a “studiare” anche a Barcellona e servire i suoi clienti in tutto il mondo (oltre 75 mila) emulando nel settore della stampa la velocità di consegna di un colosso come Amazon. L’azienda, nata nel 2010, si chiama PressUP. E l’anno scorso ha raggiunto i 18 milioni di euro di ricavi. Merito di chi l’ha inventata e continua a guidarla, il 46enne Vincenzo Cirimele, origini calabresi (Verbicaro in provincia di Cosenza) e gran parte della vita trascorsa a Roma e, ovviamente, a Nepi. Che ama definirsi «un quarantenne anche se gli anni passano e me ne accorgo guardando crescere i miei due figli. Le mie passioni? Mia moglie Maria Stella, compagna nella vita e nella professione, e la passione per le sfide che si è tradotta nella nascita di PressUP, perché quello che mi stuzzica non è tanto il prodotto in sé quanto l’anima tech dell’azienda. Ho studiato ingegneria e lavorato per molti anni come dirigente nel mondo IT». Da subito l’azienda ha investito su ingegneri informatici per il costante sviluppo della piat-
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taforma online ma anche di un workflow proprietario che orchestra la produzione. L’offerta, ricorda sempre Cirimele, «è partita inizialmente dalla stampa commerciale di qualità e si è evoluta nel tempo, per arrivare all’attuale catalogo che spazia dal promozionale al textile printing». Quanto è stato importante l’investimento in nuove tecnologie? Puntando inizialmente sulla stampa commerciale di qualità abbiamo dato vita a una doppia linea produttiva: da un lato la tecnologia offset HUV che garantisce alta qualità e basso impatto ambientale, oltre alla possibilità di stampare con pantoni; dall’altro abbiamo creato un reparto digitale per la stampa on demand. Nel tempo abbiamo costruito partnership consolidate con i più importanti produttori di macchine da stampa, tra cui Heidelberg, Komori, Scodix e HP, di cui siamo demo center per l’Europa. Quali sono i punti di forza di PressUP? Il customer care consulenziale, votato a costruire relazioni personalizzate con i clienti, per il quale abbiamo selezionato personale capace di trasferire competenza e tranquillità, pronto a chiarire i dubbi dei clienti e a guidarli nello scegliere la soluzione migliore. E poi la qualità maniacale con la possibilità di una
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interviste
Alcune applicazioni e nobilitazioni dei prodotti, e una panoramica del parco macchine di PressUP
gestione personalizzata degli ordini, i servizi esclusivi a valore aggiunto come PressUP NOW che garantisce la consegna in giornata al momento su Roma e zone limitrofe. E la propensione al costante ampliamento di gamma, non solo puntando su nuovi item ma su fin ture ricercate, come copertine con le alette, laminazione soft touch e nobilitazioni con l’oro o l’argento a caldo. Cataloghi, libri e riviste sono da sempre il nostro fiore all’occhiello. Negli ultimi mesi stiamo registrando un boom di apparel on demand, con un particolare interesse per l’abbigliamento sportivo. Quali sono le strategie dell’azienda? Siamo in un momento economico e culturale particolarmente favorevole per chi vende prodotti e servizi professionali online. Ma la dimestichezza agli acquisti sul web non è l’unico prerequisito per crescere con successo. Il mercato si sta affollando e la battaglia non si vince con promozioni e offerte sottocosto. Quello che intendiamo fare in PressUP è alimentare la crescita di un business profittevole offrendo un valore che inviti i clienti a guardare oltre il prezzo, assicurando certezze, tranquillità di affidarsi e fida si. Così accarezziamo la sfera emotiva soprattutto di quel target di clienti B2B che non sono professionisti della grafica ma che sicuramente utilizzano stampati. Professionisti della stampa e della comunicazione come agenzie, allestitori e grafic rappresentano storicamente una fetta importante del nostro fatturato. Secondo noi, la vera sfida oggi non è far capire il valore del servizio, ma farlo conoscere a un target così eterogeneo. Da qui la scelta di puntare su una strategia di comunicazione multichannel, che al suo habitat naturale - il web - associa mezzi come stampa, radio e tv con linguaggi dedicati. Lei si è sempre detto convinto che la carta non sarebbe mai stata sconfitta dalla concorrenza della comunicazione digitale. Come vede in questo momento il futuro del settore? Anche se in Italia nel 2018 si è registrato circa -20% sui volumi complessivi del consumo di carta e anche se da anni si parla della crisi della carta e dell’editoria a fronte della diffusione massiva dei nuovi media
Il magazzino di Mag Data nella nuova sede di Colorno, inaugurata nel 2011. In alto a destra, l’ingresso dell’azienda.
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digitali, ci sono nicchie di mercato dove la stampa sta registrando una nuova primavera puntando sui prodotti di pregio. Ad esempio nel mondo della moda ci sono state recenti testimonianze di questa tendenza come la scelta di Dolce & Gabbana di puntare sulla carta stampata per la nuova campagna pubblicitaria primavera-estate 2019. Non siamo più nell’era della stampa ‘un tot al kg’; quello che i professionisti della comunicazione e i brand chiedono oggi sono prodotti di qualità, capaci di esaltare i messaggi con cromie ricercate, fin ture pregiate e nobilitazioni che valorizzano il contenitore e il contenuto: una dimensione fisica della comunicazione. E questo per noi si è tradotto nell’ultimo anno in un incremento del 18% della stampa di riviste, cataloghi e libri, che a tutt’oggi rappresentano il nostro core in termini di volumi. Siamo diventati anche Premium partner di Two Sides, l’organizzazione che promuove i valori della sostenibilità della carta, della stampa e del packaging, puntando all’eccellenza qualitativa, offerti online anche per piccole tirature. Dalla storica carta all’innovazione del cloud al servizio delle commesse di stampa. Da quasi un anno siamo migrati sulla piattaforma di cloud computing di Microsoft Azure. Una scelta che ci ha premiati in termini di rispetto dei dati personali dei clienti, flessibilità e di velocità di risposta in particolare dai computer desktop che sono i più impiegati per effettuare ordini nell’ambito del web-to-print. Entro la fine del 2019 rilasceremo inoltre la possibilità di agganciare diverse piattaforme di cloud, per cui i nostri clienti potranno semplicemente fornirci il link del fi e da stampare già presente nel loro archivio online senza dover procedere all’upload diretto nei nostri sistemi. Come vive il suo tempo libero? Non avendo potuto proseguire nella carriera di calciatore professionista, continuo a dilettarmi col pallone, anche digital… anche se faccio fatica a battere mio fig io alla PlayStation. Sono curioso, leggo, studio e questo stimola la mia voglia di esplorare.
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Le macchine di PressUP Sei HP Indigo 12000 (5 delle quali configurate in quadricromia più il bianco e la sesta a sette colori), quattro offset 70x100 (due Heidelberg e due Komori) a otto colori con UV. In linea con i sistemi di stampa lavorano macchine per la finitura e la nobilitazione che comprendono verniciatura, oro e argento a caldo, filo refe, rilegatura in brossura e così via. Due Scodix Ultra Pro per offrire la nobilitazione di copertine, folder, cartelline, etichette, adesivi, biglietti da visita, packaging. Nel corso degli anni la produzione è stata ulteriormente potenziata con investimenti destinati al large format printing, puntando principalmente sulla tecnologia HP Latex.
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Canon lancia la nuova serie imagePRESS C910 per la light production In grado di stampare banner di formato fino a 1300 mm, la nuova soluzione è stata presentata nel corso dell’evento Cutting Edge presso il Customer experience centre di Canon a Venlo, nei Paesi Bassi. Centinaia i clienti provenienti da tutta Europa
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Centinaia di clienti (acquisiti e potenziali) provenienti da diversi Paesi l’hanno vista in anteprima, nel corso dell’evento annuale Cutting Edge presso il Customer experience centre di Canon a Venlo, nei Paesi Bassi. Ma è giunto il momento di conoscerla anche per chi a Venlo non c’era: da maggio la nuova serie imagePRESS C910 è disponibile sul mercato europeo. La soluzione è stata progettata e lanciata dal produttore per soddisfare le esigenze degli stampatori commerciali e dei centri stampa aziendali nel segmento light production. «È la macchina ideale per applicazioni creative e innovative, dai 15 mila ai 50 mila passaggi al mese», spiega Sara Milani, European product marketing specialist di Canon Europe for professional print range, che aggiunge: «La macchina è basata sulla tecnologia imagePRESS 850, una tecnologia comprovata e affidabile che abbiamo sul mercato da tempo. La grande novità della macchina è il formato carta fino a 1300 mm, per cui abbiamo sviluppato un’applicazione con un formato che abbiamo chiamato “Leporello”, ideale
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per raccontare una storia, per attirare l’attenzione e ispirare i nostri clienti», spiega Milani, stringendo fra le mani una brochure dalle dimensioni inaspettate e stampata con immagini della campagna Speed, realizzata con gli scatti del fotografo Horst A. Friedrichs per mostrare la varietà di applicazioni per la comunicazione stampata che è possibile realizzare con le soluzioni Canon. La imagePRESS C910 consente in effetti di stampare banner di una lunghezza quasi doppia rispetto alla precedente, ampliando il portfolio delle applicazioni che gli stampatori possono offrire ai loro clienti: dalle copertine di libri ai poster, fino ai pieghevoli a 4 ante. È possibile stampare fino a un grammatura di 350 g/m2 su un’ampia varietà di materiali speciali (goffrati, vergati). La nuova serie si sviluppa in tre modelli: imagePRESS C910, C810 e C710, che raggiungono una velocità di produzione rispettivamente di 90 ppm, 80 ppm e 70 ppm, su supporti fino a 220 g/m2. La risoluzione degli stampati è di 2400 dpi. In grado di sostenere volumi di produzione mensili con
Gli spazi del Customer experience centre di Canon a Venlo, nei Paesi Bassi, dove si è svolto l’evento annuale Cutting Edge
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eventi
Il momento della presentazione della nuova serie imagePRESS C910
A destra, Jutta Kleinschmidt, la prima donna a vincere la Parigi-Dakar nel 2001. Sopra, alcuni clienti Canon toccano con mano la qualità di stampa delle soluzioni
picchi di 500 mila pagine A4, le nuove macchine garantiscono una produttività ottimizzata con interventi di assistenza minimi e si rivelano adatte anche a chi non ha alcuna esperienza nel campo della gestione del colore e della fin tura. C’è poi la fin tura: uno stacker multiuso per gli ambienti con elevati volumi di stampa banner, un kit di output continuo per produrre libri e manuali in brossura, non presidiata, e due stazioni di finitur opuscoli pinzati a sella, che comprendono una versione compatta per i clienti con spazio limitato. Una nuova interfaccia Document Finishing Device (DFD) e un adattatore bridge consentono la connessione in linea tra i dispositivi di finitura di terzi. Il fin tore Canon per opuscoli pinzati anche a sella W1 permette di poter sfruttare l’intera gamma di funzionalità di finitura Non ci sono limiti L’evento Cutting Edge, che si è svolto a inizio aprile, si è aperto con l’intervento di Jutta Kleinschmidt, la prima donna a vincere la Parigi-Dakar nel 2001. «È
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stata una piccola stampante Canon a farmi vincere e vi dirò perché: abbiamo prodotto una buona mappa del percorso al computer, foto dopo foto l’abbiamo costruita, alla sera l’abbiamo stampata e abbiamo creato una sorta di libro: con quello abbiamo corso fino alla vittoria» confessa Kleinschmidt al pubblico di stampatori riunito da Canon. «Oggi qui parliamo di vincere, e non si tratta solo di vincere una gara: oggi giorno affrontiamo delle sfide. Io credo però che se si ha un sogno si fa di tutto per realizzarlo». Capire le potenzialità della comunicazione stampata E di sfide quotidiane ce ne sono anche per gli stampatori: «Mi affascina sempre la passione dei clienti, che sottraggono tempo al loro lavoro per venire qui e ascoltare e capire cosa c’è di nuovo. Non c’è niente di più motivante dell’energia di questi momenti, quando parliamo con loro impariamo molto delle loro sfide e del loro business», afferma Marc Lawn, director of professional print solutions Canon Europe. «Voglia-
mo portare nuove tecnologie sul mercato per assicurare supporto ai nostri clienti e aiutarli a raggiungere i loro, di obiettivi. La campagna “Speed” è una sorta di reminder di quanto meravigliosa possa essere l’industria della stampa, dei risultati che si possono raggiungere. Il vero limite è l’immaginazione. E purtroppo talvolta la gente non capisce le vere potenzialità della comunicazione stampata: ogni superficie è un’occasione per i brand, forse dobbiamo migliorare ad aiutare i nostri clienti a immaginare», aggiunge Lawn, che però non si sbottona su eventuali preordini in Italia dell’ultima nata in casa Canon: «Abbiamo presentato la macchina oggi per la prima volta, non sono sicuro che ci siano già degli ordini… Quello che posso dire è che abbiamo coinvolto alcuni dei nostri partner per la sua realizzazione, e che la combinazione del formato e del volume di produzione sono molto incoraggianti, quindi credo che avrà successo in Italia. Deve avere successo!», conclude. 49
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I trofei destinati alle prime nove scuole classificate
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Olimpiadi della stampa L’oro va al San Zeno di Verona, ma a vincere sono tutti i ragazzi Si è conclusa a Segrate la seconda edizione dell'iniziativa creata e promossa da ARGI (Associazione Fornitori Industria Grafica) e da ENIPG (Ente Nazionale Istruzione Professionale Grafica) per mettere in evidenza i valori del printing nelle attività di comunicazione, marketing e publishing, incentivando la formazione di nuove figure professionali. È l’Istituto Salesiano San Zeno di Verona a essersi aggiudicato l’oro, vincendo un buono scuola, nella seconda edizione delle Olimpiadi della Stampa, iniziativa creata e promossa da Argi e Enipg che si è svolta sabato 18 e domenica 19 maggio. Seconda posizione per l’Istituto Tecnico Tecnologico San Marco di Mestre-Venezia seguito dall’Istituto Pavoniano Artigianelli di Milano. La grande novità di quest’anno è che tutti i partecipanti hanno portato a casa un premio in buoni scuola proporzionato al punteggio ottenuto durante le gare, per un totale di circa 31 mila euro. Hanno partecipato 21 istituti grafici provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio e Sicilia. Oltre cento studenti si sono confrontati sui temi specifici del lor percorso di studi, ma oltre alle prove pratiche di grafica e stampa, incentrate sulla progettazione dell’immagine coordinata di un’ipotetica catena di fast-food, c’erano anche prove di attualità, cultura generale e quelle ludico-sportive. Non sono mancati nemmeno momenti di intrattenimento, grazie alla presenza di
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Roberto Ciufoli, attore, comico e regista teatrale. «Tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alle Olimpiadi della Stampa sono parte di un progetto nel quale studenti, insegnanti e il settore delle arti grafiche lavorano insieme per assicurare che il nostro Paese possa avere una forza lavoro qualificata. Collaborando, stiamo preparando gli studenti per le loro future carriere e aiutando la forza lavoro di domani», ha commentato il presidente di Argi, Antonio Maiorano. Marco Spada, presidente di Enipg, è intervenuto sull’importanza dello studio, della formazione e dell’impegno per costruire ciascuno la propria professionalità nel futuro. «Per alcuni ragazzi è stata anche una nuova esperienza di vita, la prima volta fuori dalla loro città, la prima volta in aereo, la prima volta a Milano. Sono stati due giorni molto intensi, a tratti anche commoventi. La grande disponibilità dei docenti che hanno dedicato una parte del loro tempo alla riuscita della manifestazione ha fatto la differenza», ha detto Silvano Bianchi, consigliere Argi, ideatore dell’iniziativa.
Nella foto la squadra dell’Istituto San Zeno di Verona, con i ragazzi Nicolò Castellini, Elisa Aldà, Alessia Perina, Daniela Untescu e Federico Bonetti, accompagnati dal professor Mirko Salzani e da Chiara Morando.
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Il maltempo non ha fermato le gare, che si sono svolte sotto una tensostruttura
Anche il pubblico (e gli scout, parte dello staff) ha potuto affrontare le prove di attualità e cultura generale da smartphone. A fianco, un membro della giuria durante la correzione di uno dei test e sotto due momenti precedenti all’inizio delle gare: l’estrazione a sorte delle scuole per l’assegnazione ai gironi e una coreografia di gruppo
Una delle prove ludiche che i ragazzi in gara hanno dovuto affrontare
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Gli allievi delle scuole grafiche in gara concentrati durante il test di cultura generale
I ragazzi hanno dovuto affrontare anche delle prove bendati
Le prove pratiche di grafica e stampa erano incentrate sulla progettazione dell’immagine di un’ipotetica catena di fast-food I ragazzi hanno dimostrato grande spirito di squadra nel corso delle prove
Anche gli organizzatori si sono concessi un momento di divertimento, cantando insieme. Da sinistra: Antonio Maiorano (Argi), Marco Spada (Enipg), Enrico Barboglio (4IT Group), Roberto Levi (Argi), Silvano Bianchi (Argi)
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Xeikon Café Europe 2019, lo spettacolo dell’etichetta digitale
Nel corso dell’evento organizzato dalla divisione di Flint Group sono stati numerosi i momenti di confronto e formazione. Annunciate poi nuove soluzioni per le buste standup e un’innovativa tecnologia di essiccazione (in attesa di brevetto)
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Otto linee di produzione attive tutto il giorno, riflessio i su come conquistare il cliente-millennial e l’ambizione di diventare sempre più un punto di riferimento nel mondo della produzione digitale di etichette e imballaggi. Questo è stato lo Xeikon Café Europe 2019 che si è svolto ad Anversa, in Belgio, alla fine di marzo. Sono state quasi mille le persone che hanno partecipato ai tre giorni di workshop, conferenze e demo organizzati dal produttore di tecnologie di stampa. Fra loro, sono stati oltre 500 i trasformatori di etichette e imballaggi provenienti da oltre 55 Paesi. «Siamo lieti del successo di quest'anno in Xeikon Café Europe. Ancora una volta ha dimostrato il suo valore all'industria» ha commentato Danny Mertens, corporate communications manager di Xeikon, che ha aggiunto: «L'evento ha offerto qualcosa per tutti, sia ai neofiti dei processi digitali che a quelli con più esperienza. Molti dei visitatori hanno scoperto nuove applicazioni e nuove possibilità di business. Quest'anno è stato particolarmente gratificante vedere i trasfor-
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matori di etichette e packaging cogliere l'opportunità di imparare, connettersi e farsi ispirare. Il loro entusiasmo era evidente dall'interazione e dalle numerose domande poste durante le dimostrazioni e discussioni di Xeikon Café». L’agenda dell’evento è stata densa di momenti di confronto e formazione: i partecipanti si sono riuniti nell'Academy, un forum aperto a tutte le tecnologie e incentrato su applicazioni fina i innovative, nei Business Talks, miniconferenze sulle questioni relative al ritorno sull’investimento, e nei Tech Talks, incentrati sulle caratteristiche tecniche di un'ampia varietà di applicazioni per gli utenti finali Lo Xeikon Café Europe 2019 è stato anche l’occasione, per il produttore di tecnologie che lo ha promosso, di presentare due novità di casa Xeikon: la tecnologia di essiccazione UV Panther DuraCure (per cui è stata avanzata una richiesta di brevetto) per l'utilizzo con gli inchiostri UV Xeikon PantherCure e la soluzione di stampa digitale per buste stand-up. Panther DuraCure funziona in diversi modi se impiegato con i sistemi di stampa inkjet digitale UV Pan-
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ther. L'essiccazione UV dell'inchiostro bianco evita che l'inchiostro si disperda contaminando gli inchiostri CMYK e applicarla dopo il nero in seguito al trasferimento CMYK signific che DuraCure "congela" tutti i colori sull'immagine e ne mantiene la
Le tecnologie firmate Xeikon per la stampa di bicchieri di carta.
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brillantezza. L'utilizzo dell'essiccazione LED (che penetra in profondità negli strati di inchiostro) e dell'essiccazione con lampade di mercurio (più leggera) consente di consumare meno energia e ha un impatto positivo sulla durata delle lampade di essiccazione. «La combinazione di tutti questi passaggi si traduce nella soluzione di essiccazione più duratura, sostenibile ed efficace disponibile oggi sul mercato. È per tale motivo che abbiamo presentato la richiesta di
brevetto», afferma Jeroen Van Bauwel, director product management di Xeikon. Per il settore alimentare, delle bevande, chimico e farmaceutico, Xeikon ha studiato una soluzione di stampa digitale che semplifica una parte del processo di produzione. Le buste stand-up sono fondamentalmente un sacchetto laminato ottenuto da diversi strati di materiale: il processo ideato da Xeikon inizia con la stampa digitale di testo e grafica su un materiale termico laminato che porta lo strato esterno della busta a essere pronto per i passaggi successivi. Vengono quindi creati diversi strati mediante la laminazione con una serie di barriere per la protezione, prima che la busta venga infine assemblata nel corso del processo di produzione. Le buste stand-up possono anche essere sostenibili: una busta presenta un rapporto "prodotto/ imballaggio" di 35:1, il che significa che è in grado di contenere fino a 35 volte il proprio peso. «Si tratta di un esempio eccezionale di ciò che chiamiamo ‘innovazione guidata dai clienti'. Concentrandoci su questa applicazione stiamo rispondendo alle richieste dei nostri clienti e alle tendenze attuali delle preferenze dei consumatori», spiega Filip Weymans, Xeikon VP marketing.
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Alcuni momenti dello Xeikon Café Europe 2019 che si è svolto ad Anversa.
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Una speciale azienda di stampa con sofisticate soluzioni online per la personalizzazione LA VINCITA AI DRUCK&MEDIEN AWARDS 2018 IN GERMANIA RIASSUME L’ESSENZA DI LONGO: UN NOME CAPACE DI GESTIRE INCARICHI COMPLESSI, UN ECCELLENTE KNOW-HOW E GRANDE ABILITÀ SIA NELLE SOLUZIONI ONLINE CHE NELLE FASI DI PRESTAMPA, STAMPA E LEGATORIA e packaging, e la sede ad Augsburg è invece, interamente votata a incarichi e-business e rappresenta il centro di competenza per la stampa digitale del “gruppo” LONGO.
MA FACCIAMO UN PASSO INDIETRO. Nel 1957, Oswald Longo aprì a Bolzano, in Alto Adige, una piccola litografia dal nome Fotolito Longo, poi evolutasi in un’impresa di prestampa con un eccellente expertise nella reprografia. Il settore della stampa si aggiunse “quasi per caso”, in seguito alla decisione di investire in una macchina da stampa offset a quattro colori Heidelberg per la realizzazione di bozze di stampa. Nel 1989, a fronte della crescente mole di lavoro di prestampa per svariati committenti tedeschi, l’impresa altoatesina, trasformatasi in una tipografia full-service, decise di aprire una filiale anche ad Augusta, vicino a Monaco di Baveria. Helfried Prünster, CEO di LONGO Deutschland GmbH, ci racconta dell’ampia gamma di servizi nei settori della stampa digitale e nei sistemi di print on demand, ambito in cui si è specializzata: “LONGO Spa e LONGO Deutschland ora offrono tutto il portafoglio di una industria grafica fullservice, comprensivo di servizi di prestampa, stampa digitale e offset, così come la programmazione di soluzioni online. Ecco perché si sono resi impellenti un diverso approccio e una crescente specializzazione”, prosegue il direttore. “A Bolzano realizziamo per lo più pregiati prodotti negli ambiti della stampa commerciale, libri
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Longo è stata premiata ai Druck&Medien Awards in Germania: un ambito riconoscimento per l’azienda di stampa fondata a Bolzano nel 1957
UN VASTO BAGAGLIO DI ESPERIENZE. Sono trascorsi circa 20 anni, da quando LONGO Deutschland ha realizzato la prima applicazione web-to-print. Ora attinge a una vasta esperienza nel settore della produzione on demand di stampe commerciali personalizzate o di altro tipo con tirature da 1 a 1.000, cifra “a partire dalla quale la stampa offset diventa remunerativa”, precisa il direttore Prünster. Contemporaneamente, viene costantemente perseguita una strategia di sviluppo di prodotti e soluzioni innovativi. Vengono utilizzati sistemi di stampa digitali a bobina o a foglio Xeikon o Ricoh, così come sistemi per grandi formati Fuji o i plotter da taglio Zünd. “Accanto agli stampati commerciali, trovano sempre più spazio i prodotti di grande formato e le soluzioni POP ed ecco perché qui riusciamo a produrre indistintamente biglietti da visita, brochure a brossura fresata in PUR, espositori con supporti di legno e pannelli in plexiglas, display, magneti per frigorifero con immagini e frasi personalizzate. Non creiamo prodotti di massa 08/15, ma solo stampati speciali e ad hoc, sulla base delle esigenze del cliente. La parola chiave è mass customization, ovvero una strategia che, dando seguito alle richieste sempre più specifiche dei clienti, crea un nuovo potenziale di fatturato”, spiega Prünster. MOLTEPLICI SOLUZIONI ONLINE. E non bisogna dimenticare lo sviluppo e la gestione degli shop B2B destinati a svariati gruppi di clienti dell’a-
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Comunicazione d’impresa
L’azienda LONGO è riuscita a conquistarsi un suo spazio nel concorrenziale mercato tipografico e, se altre aziende si definiscono a suon di volumi e prezzi, LONGO con le sue due sedi in Italia e Germania, operante soprattutto nel settore B2B, è riuscita a conquistarsi uno spazio importante, grazie alla continua ricerca dell’eccellenza nel proprio operato e forte di un variegato bagaglio esperienziale nel settore web-to-print, nella capacità di pensare fuori dagli schemi e persino in un eccezionale parco macchine.
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LONGO E IL PROGETTO MYMUESLI LONGO, con il progetto presentato nel 2018 ai Druck&Medien Awards, ha dimostrato come la stampa online sia molto più del semplice “upload & print” e non solo una prerogativa dei prodotti da collezione realizzati al minor costo possibile: la stampa online e la personalizzazione degli articoli è parte integrante dei moderni concept di produzione e delle logiche di realizzazione.
rea europea. “I nostri clienti, per l’85% appartenenti al settore industriale, necessitano di mezzi promozionali conformi alla corporate identity da destinare alla loro complessa rete”, spiega Helfried Prünster. Tra questi, ad esempio, sono annoverabili l’azienda Würth, specialista dei materiali per il montaggio e il fissaggio, Durst Phototechnik, produttore di sistemi di stampa, ma anche Malteser Hilfsdienst – una associazione assistenziale - con le sue oltre 700 filiali, solo per citarne alcuni. I collaboratori delle varie aziende possono ordinare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, stampati conformi al loro corporate design, mediante la soluzione online di LONGO. “In tal senso, vendiamo servizi, non semplici shop online, offrendo ai clienti un accesso digitale al nostro lavoro. Ci facciamo carico delle loro mansioni, snelliamo i loro processi e li rendiamo trasparenti. E se ci sono stampati che possono essere prodotti da soggetti terzi in modo più economico, il nostro cliente può tranquillamente affidarli a loro e noi reindirizziamo la programmazione nello shop”, spiega Prünster, che senza esitare aggiunge: “Non sempre è possibile offrire il prezzo più basso e non è quello che vogliamo. Definiamo il costo di produzione sulla base di ciò che ci occorre come azienda per operare con stabilità”. UNA NICCHIA E NON SOLO. Ecco come ci risponde Helfried Prünster, quando gli chiediamo se il trend della mass customization rappresenti una nicchia per LONGO: “Sì, per noi è la nicchia giusta, oltre ad essere un ambito molto interessante. Ogni giorno propone sfide stimolanti, che non tutti sono in grado di fronteggiare. Sviluppiamo insieme ai clienti svariati progetti, dove sono essenziali la consulenza individuale e l’orecchio teso ad ascoltare le esigenze del cliente. In un’ottica futura, ci vediamo sempre più proiettati nelle singole realizzazioni individuali, nell’ambito delle quali non intendiamo assolutamente ingaggiare una battaglia dei prezzi.
Come è nata la collaborazione tra LONGO e mymuesli?
Helfried Prünster. L’azienda mymuesli, nel suo shop online, offre ai propri clienti la possibilità di realizzare un muesli personalizzato, scegliendo tra oltre 80 ingredienti. Nel 2015 mymuesli ha siglato una collaborazione con la Heidelberger Druckmaschinen, installando nel proprio negozio una Omnifire per stampare in loco i barattoli di muesli. Per il software del progetto è stato fatto il nostro nome: abbiamo realizzato un sistema che consentisse ai clienti in negozio di scegliere tramite tablet i diversi design e inserirvi il proprio nome con un messaggio di saluto, oltre a essere fisicamente presenti alla realizzazione del proprio barattolo personalizzato.
Come è stato affrontato questo aspetto sotto il profilo tecnico?
Oltre alla programmazione dell’interfaccia web, comprensiva della funzione di visualizzazione in anteprima del barattolo, i dati di stampa dovevano essere generati ed elaborati per la Omnifire. È stato realizzato un job ticket dinamico in formato XML per il controllo della macchina, poi trasmesso insieme ai dati di stampa al negozio di Heidelberg. Il processo è
stato ottimizzato in modo che tutto si svolgesse nell’arco di pochi secondi. È emerso subito con chiarezza che, con noi, mymuesli aveva trovato un partner per la produzione automatizzata di dati di stampa.
Ma una modifica del regolamento in materia di informazioni sui prodotti alimentari ha reso necessaria la realizzazione di nuove etichette.
Esatto, ecco perché abbiamo avviato un nuovo progetto, che da allora è stato ampliato più volte. I nostri specialisti del software hanno messo a punto una soluzione che richiama i dati da una API dello shop online di mymuesli, generando le etichette con le informazioni così acquisite. Sull’etichetta vengono dinamicamente posizionate non solo le informazioni dell’utente, ma anche e soprattutto le indicazioni relative al contenuto, come la tabella dei valori nutrizionali, le icone degli ingredienti, gli allergeni e altre diciture.
Oltre ai dati, vengono coordinati anche il sistema di miscelazione dei muesli e quello di riempimento. Come?
Per gestire la macchina di miscelazione dei
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muesli in fase di produzione viene generato un codice a barre a matrice, verificando anche la conformità giuridica delle etichette, ad esempio per quanto concerne le dimensioni dei caratteri. Per rilevare eventuali errori, il processo di generazione è connesso ad altri sistemi di mymuesli ed è quindi in grado di inviare un riscontro costante mediante le notifiche di stato. Le etichette contenenti errori vengono automaticamente rigenerate o innescano delle notifiche che i collaboratori prendono in carico. Affinché la realizzazione delle etichette non provochi un rallentamento del confezionamento, il sistema è in grado di generarle su richiesta, comprensive di tutte le informazioni, nell’arco di pochi secondi.
Come si è evoluto il sistema?
Dalla prima versione il software è stato costantemente integrato con features sempre nuovi. I clienti hanno così la possibilità di scegliere tra diversi design, colori particolari ed effetti metallizzati per edizioni speciali limitate o simili. Per il futuro, la tendenza è quella di una crescente personalizzazione: l’upload di immagini e design sarà il prossimo passo.
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L’eccellenza L’eccellenza italiana italiana
Nel corso degli anni gli Oscar della Stampa hanno premiato le eccellenze Nello scorso numero abbiamo mondo cominitaliane dello sfaccettato ciato a raccontarvi la storia di alcune dell’industria grafica. Ognuna con le eccellenze italiane dele mondo dell’indusue caratteristiche il suo comparto stria grafica che, nel corso degli ultimi d’elezione, queste aziende sono entrate trent’anni, sono aggiudicate l’ambito di diritto asi far parte del Club delle riconoscimento Oscar della StamEccellenze della degli stampa in Italia. pa, entrando a far delalle Club delle Ventisei edizioni deiparte Premi aziende Eccellenze della stampa in Italia. di stampa italiane – dal 1987 al 2010 Ventisei edizioni La deiVedovella, Premi alledal aziende si sono chiamati 2012 di italiane – dal 1987 2010 si– adstampa oggi sono gli Oscar della al Stampa sono chiamati La Vedovella, dal 2012 ade hanno visto circa 100 imprenditori oggi sono gli Oscar della stampa – hanno personalità del settore salire sul podio visto circa 100 imprenditori e personaa ritirare l’ambito riconoscimento. Sono lità sul podio a ritirare lorodel chesettore hanno salire fatto grande La Vedovella l’ambito riconoscimento. e gli Oscar della Stampa e a loro via prossime paginealtre cinque aziende Nelle via si aggiungeranno eccellenze, che hanno fatto che la storia donne e uomini giornodella dopostampa giorno editoriale – non solo libri ma fucon grande professionalità edanche impegno metti – si raccontano alcune contribuiscono a faresvelando dell’industria delle idee vincenti che ne hanno decreitaliana del printing una delle maggiori tato il successo. Se da (al unsecondo lato, infatti, il a livello internazionale posto mercato editoriale si sta ridimensionanin Europa per la stampa di imballaggi, do, dall’altro investimenti tecnologiciede al terzo per gli la stampa commerciale l’ottimizzazione dei processi in un’ottica editoriale). di sembrano esIn maggior queste automazione pagine quattro aziende sere la chiave per rimanere sulla cresta specializzate nella produzione di dell’onda e dare nuova vitasia un prodotto packaging farmaceutico raccontano “tradizionale” come il libro. e raccontano la propria attività. Perché l’eccellenza si costruisceCaterina con il Pucci duro lavoro e con la continua innovazione.
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Il packaging La stampa farmaceutico di libri
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oscar della stampa
GRAFICA METELLIANA VINCITRICE PER LA CATEGORIA INDUSTRIA GRAFICA DELL’ANNO 2013 Gerardo Di Agostino Amministratore Delegato di Grafica Metelliana Ho iniziato quest’avventura nel 1991, insieme a Filippo Marcellino e Vincenzo Di Agostino. Da allievi tipografi ci siamo messi in proprio, allestendo il nostro primo laboratorio in un garage di famiglia. All’inizio ci siamo affiancati alle agenzie di comunicazione, che nei primi anni Novanta facevano fatica a trovare tipografie disposte a realizzare i loro progetti. Negli anni Duemila ci siamo trasferiti e abbiamo aperto le porte a un team di giovani ingegneri. Da allora il numero di collaboratori è andato crescendo. Nel 2015 ci siamo spostati nuovamente, trasferendoci nell’attuale sede di Mercato San Severino (SA), in uno spazio di 6.000 m2, realizzato ex novo. Il nostro core business è la stampa commerciale e editoriale, la progettazione e realizzazione di shopping bag. Nel corso del tempo, ci siamo introdotti anche nel mercato del packaging e, con l’apertura della divisione Oneprint, in quello della stampa di grande formato e degli allestimenti. Rispetto a un decennio fa, il mercato dei libri e quindi la produzione editoriale hanno subito una contrazione, anche perché il numero di lettori forti va diminuendo. Se da una parte le tirature si sono ridotte, dall’altra c’è una maggiore attenzione alla qualità. Non bisogna sottovalutare la crescita della piccola e media editoria, che si rivolge a nicchie esigenti, investendo nella pubblicazione di volumi sofisticati. I dati dell’Associazione italiana editori ci confermano che le librerie restano il principale canale d’acquisto. È al loro interno che bisogna catturare l’attenzione del potenziale lettore, per questo la nobilitazione di copertine e sovraccoperte ha acquisito sempre più valore. La digitalizzazione ci ha permesso di far fronte alle richieste di tirature limitate, personalizzazione e tempi di consegna ridotti; ma anche di soddisfare alcune specifiche esigenze come quelle del settore della stampa di libri d’arte e fotografici dove è richiesta una perfetta corrispondenza cromatica. Stampa tradizionale e digitale restano processi complementari. Ci sono casi in cui uno stampato in offset viene nobilitato in digitale e altri in cui gli stampati in digitale vengono finiti in maniera tradizionale, con la stampa a caldo, per esempio. In Italia siamo stati tra i primi a realizzare l’embossing digitale, un effetto rilievo che assicura uno spessore più alto rispetto alle normali tecniche serigrafiche e si presta a numerose applicazioni. Nel 2015 ci siamo aggiudicati il premio Scodix Design Award, l’unico riconoscimento assegnato in quell’edizione ad una azienda poligrafica italiana e dell’intero bacino del Mediterraneo. Il segreto del nostro successo credo sia il fatto che lavoriamo con passione e non potremmo fare diversamente. Inoltre, il nostro approccio consulenziale fa sì che prestigiose case editrici e operatori dell’industria culturale italiani ed esteri scelgano di affidarsi a noi. Una delle applicazioni che ci rende più orgogliosi è il volume “Emozioni olimpiche di tutti i tempi” realizzato per la storica casa editrice del Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
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L.E.G.O.
Printer Trento
VINCITRICE PER LA CATEGORIA IMPRENDITORE DELL’ANNO 2016
VINCITRICE PER LA CATEGORIA INDUSTRIA GRAFICA DELL’ANNO 2012
Giulio Olivotto Presidente di L.E.G.O. S.p.A.
Dario Martinelli General Manager di Printer Trento
La storia di L.E.G.O. comincia alla fine dell’Ottocento quando mio bisnonno Pietro Olivotto, legatore a mano nella rigatoria Raschi di Vicenza, per mantenere la famiglia “arrotonda” lo stipendio rilegando, nella cucina di casa, libri affidatigli da privati. Nel 1900 decide di mettersi in proprio insieme alla moglie Vittoria. Terminate le elementari, suo figlio Giovanni, mio nonno, comincia ad aiutarlo. Nel 1920 Pietro muore e nello stesso anno nasce il primo figlio di Giovanni: mio padre Pietro, noto a tutti come Piero. Nel 1924 la Legatoria Editoriale Giovanni Olivotto si occupa di legare agende, calendari, libri stampati da aziende cittadine. Molti di questi sono breviari e messali da altare, impreziositi con borchie sulla copertina e decorati in oro fino. Nel 1943 una bomba distrugge parte della legatoria. Piero, scampato il pericolo del campo di concentramento tedesco, si adopera per ricostruire lo stabile e riprendere l’attività. Nel secondo dopoguerra, in Italia, numerose case editrici iniziano a pubblicare enciclopedie. L.E.G.O. rilega per tutti i principali editori italiani: enciclopedie, libri per ragazzi, libri universitari, libri di “varia” che si aggiungono ai tradizionali libri religiosi. La crisi petrolifera del 1973 causa una brusca frenata dell’economia. Gli anni Settanta coincidono con il mio ingresso in azienda. Per sopravvivere, iniziamo ad acquisire dall’estero lavori che prevedono di stampare oltre che legare e ci apriamo al commercio internazionale. Usiamo le capacità di stampa dei nostri clienti italiani per acquisire clienti in Inghilterra, Francia e Germania. Negli anni Novanta c’è una verticalizzazione della produzione con una serie di acquisizioni strategiche che permettono di stampare in casa e di diversificare la produzione. Nel 1996 decidiamo di investire nel digitale acquistando una IBM a bobina con motori di stampa a toner HD1 e HD2. Digitale e analogico sono due realtà che possono coesistere, ma difficilmente convivere proprio perché governate da logiche completamente differenti. Perciò, abbiamo scelto di rendere indipendente la produzione digitale fondando nel 2013 LegoDigit. Le sfide di oggi restano quelle di sempre: essere più efficienti dei concorrenti, offrire un miglior servizio a parità di prezzo, suggerire soluzioni innovative. Pur immaginando un mercato del libro stampato più ridotto di adesso - e non è certo che lo sarà - è ragionevole prevedere che il mercato mondiale del libro cartaceo sopravviva ancora per qualche decennio. Dobbiamo continuare a primeggiare perché alla fine della corsa rimarranno solo i più efficienti. Uno dei nostri impegni consiste nel mantenere il più possibile il controllo su tutte le fasi di produzione. Al momento una delle nostre priorità è di utilizzare tecnologie che riducano il consumo di energia nonché l’uso e la produzione di sostanze inquinanti. In più, per riscaldare lo stabilimento di Vicenza, usiamo i pallets a perdere ricevuti dalle cartiere mentre, nello stabilimento di Lavis (Trento), abbiamo installato un impianto di cogenerazione elettrica.
Siamo a ridosso del quarantesimo anniversario dell’azienda, un appuntamento importante che ci spinge a volgere lo sguardo indietro per tirare un po’ le somme. La nascita di Printer Trento non è stata studiata a tavolino. Eravamo il classico gruppo di amici entusiasti di esplorare il settore della stampa, che non si è lasciato intimorire dalle difficoltà e da qualche centimetro di cambiali. Abbiamo cominciato stampando libri illustrati per il mercato estero da dove abbiamo appreso la necessità di garantire qualità e puntualità. Sedici macchine offset 120x160 a 5 colori e due macchine 75x106 a 6 colori, più verniciatore si sono avvicendate nell’arco di 35 anni con relativa scia di novità tecnologiche. Negli anni, all’interno del nostro reparto di produzione, si sono avvicendate numerose tecnologie “fresche” di produzione. All’inizio degli anni Novanta, eravamo alla ricerca di un’alternativa al montaggio di immagini e testi su film e, nel maggio 1996, acquistammo il nostro primo CTP VLF, primo nel suo genere in Europa. Questo investimento ha coinciso con la digitalizzazione dell'azienda e ci ha permesso di acquisire progressiva familiarità con dati e flussi di lavoro digitali e con l’utilizzo del color management nel trattamento delle immagini. Si è creato il terreno ideale per l’approdo alla stampa digitale, che ha affiancato le nostre attrezzature offset. Abbiamo cominciato a investire in tecnologie di stampa e finitura digitali, in primis per acquisire know-how e tenere monitorata l’evoluzione del mercato. Oggi si sente tanto parlare dell’importanza di fare network: noi abbiamo cominciato vent’anni fa, creando una vera e propria “simbiosi industriale” con la legatoria IGF di Aldeno: insieme abbiamo creato un accordo societario e di comune futuro interesse che ha dato ad entrambi occasioni di sviluppo molto interessanti. Un’altra partnership virtuosa è quella sviluppata con le cartiere che ci ha permesso di offrire alla clientela tutta la gamma di supporti disponibili sul mercato. Non vorremmo peccare di presunzione, ma i nostri clienti sono i migliori editori e istituti museali europei. Produrre libri di alta qualità, e in tempi strettissimi, ci ha permesso di essere apprezzati e riconosciuti in tutta Europa. Sembrerà scontato, ma per non perdere questo primato in un mondo in cui la competizione si fa sempre più aggressiva, è necessario offrire il massimo in termini di qualità, affidabilità e servizio. Un altro ingrediente che non può mancare è l’investimento in relazioni umane non solo con i clienti, ma anche con potenziali partner come fotografi, art designer, direttori di produzione e chiunque partecipi alla realizzazione di un libro. Condividere le aspettative e i problemi del cliente con sincero trasporto e dedizione, mettere a disposizione tempo e risorse affinché il prodotto finale si possa considerare “un bel libro”. E perché no, per preservare quel buon gusto tutto italiano per le belle arti grafiche per cui siamo noti in tutto il mondo.
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ROTOMAIL ITALIA S.p.A.
ROTOLITO
VINCITRICE CATEGORIA IMPRENDITORE DELL’ANNO 2017
VINCITRICE DEL PREMIO INDUSTRIA GRAFICA DELL’ANNO 2015 E IMPRENDITORE DELL’ANNO 2012
Giovanni Antonuzzo Presidente di Rotomail
Paolo Bandecchi Presidente di Rotolito Graphic Industries
Rotomail Italia nasce nel 1996 come start-up operativa nell’ambito della stampa digitale, quando comincia a svolgere le prime attività di print-on-demand di dati elettronici. Da allora, il mondo della stampa digitale ha continuato ad evolversi e noi possiamo dire di essere stati protagonisti di questo cambiamento. Nel 2000, siamo stati la prima azienda italiana ad utilizzare tecnologia inkjet, high speed, full color. Nel 2009 abbiamo brevettato VaryBook, la prima macchina al mondo in grado di confezionare in serie libri con formato e spessore diverso in un unico passaggio produttivo. A partire dal 2012 ci siamo lanciati nel mondo del web printing, con il lancio di diversi portali online legati al mondo editoriale: Lampi di Stampa, Podeditori e Podrotomail. Il 2015 è stato un anno importante perché siamo diventati beta tester della tecnologia HP PageWide T490 HDNA. A drupa 2016, proprio all’interno dello stand di HP, abbiamo avuto modo di presentare Bronte Book Solution, il nostro software proprietario, progettato per gestire i processi di stampa e produzione dei libri, anche in copia singola. Bronte Book Solution ha rivoluzionato il concetto di supply chain in ambito editoriale. Esso infatti automatizza tutte le fasi di gestione di una commessa, dalla prestampa alla consegna al cliente, eliminando l’intervento manuale di un operatore. Questo permette di ridurre il time to market, i costi di logistica e distribuzione. Inoltre, la possibilità di produrre il numero esatto di libri richiesti dal mercato riduce i costi complessivi di produzione ed elimina il problema di gestione dell’invenduto. I clienti sembrano apprezzarne le funzionalità, come dimostrano le installazioni presso CNPIEC, il più grande produttore e distributore di libri in Cina, e Kadokawa Corporation, primo gruppo editoriale nipponico. Sin dall’inizio, avevamo ben chiaro in mente cosa volevamo essere: un’azienda di stampa digitale in cui la componente tecnologica legata allo sviluppo software avesse un ruolo fondamentale. Nel corso degli anni abbiamo diversificato la nostra offerta, che oggi include oltre alla stampa editoriale, commerciale e transazionale ma anche progetti di stampa di grande formato e packaging. Il successo del book-ondemand ci ha convinti a installare nel nostro sito produttivo una macchina che consente la creazione di scatole su richiesta, a partire da una bobina di cartone ondulato. In un certo senso siamo stati dei precursori nell’adozione del digitale, che fa parte del nostro DNA. Anche per questo, ancora oggi, i nostri clienti ci riconoscono e ci scelgono per la nostra affidabilità. Se è vero che il digitale può aprire nuove e imprevedibili opportunità applicative, è altrettanto vero che non è possibile improvvisare un mestiere come questo, se non si possiede un’approfondita competenza di carattere, che riguarda la gestione del dato variabile. Per risultare vincenti e sopravvivere alla concorrenza, non basta investire in tecnologie di stampa e finishing, ma bisogna dotarsi di un “apparato informatico” in grado di governare l’intero flusso di lavoro digitale.
Ho fondato Rotolito nel 1976. All’epoca, avevamo una sola macchina da stampa che produceva prevalentemente fumetti. Nel corso degli anni la nostra attività si è ampliata, ed oggi siamo tra i maggiori stampatori europei. Il nostro portfolio comprende prodotti editoriali, ossia libri di ogni genere: editoria illustrata, editoria scolastica, medico/scientifica, annuari, vocabolari e anche molti mensili e settimanali, che stampati commerciali, come cataloghi, manuali, volantini della GDO, listini prezzi. I nostri maggiori clienti sono editori ed aziende di diversi settori, sia italiane che estere. Ovviamente la stampa di fumetti resta una parte importante della nostra attività e lavoriamo con editori leader del settore, sia italiani che esteri. Com’è cambiato il settore editoriale rispetto a qualche decennio fa? Oggi, i titoli pubblicati sono molti di più rispetto al passato e sono cambiati anche gli editori: molti si sono aggregati e allo stesso tempo sono nate piccole realtà indipendenti. L’esigenza di stampare alti volumi non si è esaurita, ma c’è sempre maggiore richiesta di tirature medio-basse. Noi ci siamo decisi a investire nel digitale proprio in virtù della crescente domanda di pre-tirature e ristampe. Da diverso tempo monitoravamo gli sviluppi della tecnologia digitale, ma solo nel 2009, con l’ingresso sul mercato della prima rotativa digitale di HP, abbiamo deciso di investire. In generale, nell’ultimo biennio, abbiamo investito 50 milioni di euro nell’ammodernamento del parco macchine esistente, della parte logistica e nell’acquisto di nuove macchine sia a foglio che a bobina. Al momento, lo stabilimento produttivo di Pioltello ospita stampanti digitali, piane e rotative ad alta produttività e un reparto legatoria. Questo ci consente di gestire internamente l’intero ciclo produttivo. Il flusso di lavoro interno monitora e automatizza tutte le fasi della lavorazione, dall’inserimento del preventivo alla consegna. La gestione automatizzata del work flow, inoltre, fa sì che ogni prodotto, in base alle caratteristiche selezionate dal cliente, venga indirizzato verso la macchina da stampa più indicata per realizzarlo. Il nostro sistema di gestione, inoltre, tiene conto dei carichi di lavoro di ciascuna tecnologia di stampa e confezionamento e redistribuisce il lavoro per mantenere tutti i reparti attivi h24, permettendoci di rispettare i tempi di consegna concordati con il cliente. Abbiamo cominciato con i fumetti, che restano motivo d’orgoglio per noi. Non si tratta solo di un interno in bianco e nero con una soft cover a colori: il fumetto è un prodotto storico che continua ad appassionare collezionisti e nuovi lettori. Negli ultimi anni, molti sono passati a produrre edizioni speciali con copertine rigide, raccolte contenute in svariati tipi di box, raccolte di bozzetti di famosi illustratori. Insieme ad alcuni clienti, abbiamo realizzato prodotti di pregio, che sono il frutto di sperimentazioni continue: volumi speciali con copertine stampate in oro a caldo, drip-off, edizioni limitate in formarti extra large.
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I 30 grammi di inchiostro necessari per il funzionamento del nuovo sistema Ink-on-Demand (IoD)
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Bobst e la rivoluzione digitale della flexo
Nel corso di un’open house nella sede fiorentina della società sono state presentate nuove tecnologie di gestione del colore e per la sicurezza alimentare
Federico d’Annunzio, program manager of joint Bobst-Mouvent, ha illustrato le nuove tecnologie firmate Bobst
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Trenta grammi. È la quantità di inchiostro necessaria per il funzionamento del nuovo sistema Ink-onDemand (IoD) presentato da Bobst nel corso dell’evento Labels & Packaging Innovation a Firenze lo scorso aprile, al quale hanno partecipato più di seicento tra clienti, proprietari di marchi, fornitori del settore e giornalisti. Il fornitore di macchinari e servizi per produttori di imballaggio e di etichette nell’industria del cartone teso, del cartone ondulato e dei materiali flessibili ha presentato anche DigiColor, il nuovo strumento in grado di modificare il delta E del colore in tempo reale durante la stampa. Velocizzare il time-to-market, garantire l’uniformità dei colori e monitorare la sicurezza degli imballaggi per uso alimentare: queste le risposte che Bobst contava di dare ai suoi clienti nell’evento organizzato in collaborazione con Mouvent (il centro di competenza per la stampa digitale di Bobst Group) e 12 partner REVO (un team di aziende che collabora dal 2013 alla creazione del Digital flexo printing digitalizzando il processo flexo Il sistema IoD elimina le bacinelle di inchiostro e le
racle a camera. La sostituzione dell’inchiostro e il lavaggio completo vengono effettuati in pochi minuti, con quantità di inchiostro e liquido di lavaggio minime, riducendo i costi e l’impatto ambientale. Con DigiColor ognuno dei sette inchiostri della gamma cromatica estesa (ECG, extended color gamut) viene suddiviso in un inchiostro più chiaro e in uno più scuro, i quali vengono poi miscelati in linea per risultare identici al delta E di riferimento. Il controllo del colore a ciclo chiuso assicura la corrispondenza dei colori a diverse velocità, su vari supporti di stampa e con qualsiasi operatore. «L’Ink-on-Demand richiede solo la giusta di quantità di inchiostro e il DigiColor permette di aggiustare il colore in base al substrato che si ha, ottenendo così il 100% dei colori Pantone: con la digitalizzazione si crea un nuovo mondo di servizi ed effic enza», ha detto Federico d’Annunzio, program manager of joint Bobst-Mouvent, presentando le soluzioni a un pubblico internazionale. Il parco macchine installato non è retrofittabile con queste nuove tecnologie di gestione del colore, che rimangono accessorie anche sulle nuove soluzioni e aumentano il livello di investimento, ha spiegato poi d’Annunzio, ma promettono di fornire un servizio irresistibile soprattutto per i clienti che servono i grandi marchi. È stato poi fatto un annuncio: Bobst porterà a LabelExpo – in programma a Bruxelles alla fine di settembre – la prima macchina ibrida, frutto dell’incontro di tecnologie flexo e digitali È stata presentata anche una soluzione per la tracciabilità di ogni singolo imballaggio, sviluppata in collaborazione con ESKO, AVT, Pantone ed X-Rite nella REVO Academy nella sede fi rentina di Bobst. Mouvent ha mostrato al mercato la macchina da stampa digitale LB702-UV, che stampa 100 m/min con 6 colori e una risoluzione di 1200 dpi. Per quel che riguarda gli imballaggi per uso alimentare, su cui Bobst rilascerà un white paper a LabelExpo, è stato presentato un sistema per monitorare la sicurezza di ogni metro di materiale stampato con tecnologia UV (l’unica che permette di tracciare la safety food su tutto lo stampato), senza VOC (composti organici volatili) e con una migliore stabilità e sostenibilità dell'inchiostro.
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AGF e Geca, galeotta fu la HP Indigo 12000 LE DUE AZIENDE GRAFICHE, CHE NEL 2017 HANNO DECISO DI CREARE UN HUB DI STAMPA DIGITALE IN COMUNE, HANNO MOSTRATO I RISULTATI RAGGIUNTI E LE POTENZIALITÀ DELLA MACCHINA IN UN’OPEN HOUSE DI DUE GIORNI DAL TITOLO “TECNOLOGIA CONDIVISA!”. PERCHÉ «LE MIGLIORI VITTORIE SONO QUELLE CHE SI RAGGIUNGONO INSIEME»
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Alcuni momenti dell’open house di due giorni “Tecnologia condivisa!” durante la quale AGF e Geca hanno presentato la soluzione di stampa digitale HP in cui hanno investito insieme.
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Comunicazione d’impresa
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sione per sottolineare il successo di un modello di business forse unico nel suo genere, in cui aziende grafiche operanti grossomodo negli stessi mercati hanno messo da parte le rivalità per condividere un progetto di crescita. «Negli anni abbiamo imparato che le migliori vittorie sono quelle che si raggiungono insieme», afferma Bechini. L’installazione della HP Indigo 12000 – effettuata per motivi di spazio nello stabilimento di AGF - risale alla primavera del 2017 e da allora l’obiettivo è stata la costruzione di un hub di “sperimentazione digitale”. Ne è stata data prova durante l’open house: dall’ink trasparente per un effetto quasi serigrafico dello stampato all’inchiostro Light Black che dona un’inedita profondità alle stampe in bianco e nero, gli ospiti sono stati guidati attraverso un percorso di tecnologia e infinite possibilità di applicazione. La demo condotta da Fabio Galimberti, solution architect HP Italy, ha poi mostrato la varietà di supporti (estesa dalla funzionalità One-Shot) che la soluzione è in grado di gestire: dalla tela a supporti sintetici e metallizzati, la 12000 stampa su supporti che vanno da 70 g/m2 a 400 g/m2 e fino ai 450 micron di spessore, incluse carte patinate, non patinate, colorate e scure. Ci sono stati anche momenti di gioco, durante l’open house: chiamati a distinguere fra un soggetto stampato in offset e lo stesso stampato con la HP Indigo 12000, tanti sono stati i partecipanti tratti in errore, a tal punto la qualità del digitale si avvicina a quella dell’offset. foto: Mauro Tironi
«Mia figlia fa il liceo classico e mi ha spiegato che “concorrere” deriva dal latino “cum-currere, correre insieme verso uno stesso obiettivo”. Quindi sì, siamo concorrenti ma con uno scopo unico: farcela insieme». Luca Fiorin, ceo di AGF – azienda grafica di San Giuliano Milanese con circa novant’anni di storia alle spalle -, spiega così la decisione presa un paio di anni fa con Geca Industrie Grafiche – azienda un po’ più giovane (spegne le sue prime quaranta candeline quest’anno) ma con altrettanta sete di futuro – di investire insieme in una macchina da stampa digitale HP Indigo 12000. A separare le due società ci sono 750 metri di strada; a unirle una soluzione digitale che ha aperto e continua ad aprir loro nuove opportunità di business; a raccontarle, un evento di due giorni a fine marzo dal titolo “Tecnologia condivisa!”. «Vogliamo raccontare il nostro lavoro di stampatori con la metafora dello sport. In un certo senso siamo come dei coach perché, come gli allenatori con i loro atleti, noi accompagniamo i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi di comunicazione con un approccio basato sul dialogo continuo», spiega Luigi Bechini, marketing manager di Geca Industrie Grafiche. Il tema dello sport e dell’allenamento sono stati i fili conduttori dell’evento per cui AGF e Geca hanno aperto le porte dei loro stabilimenti alle agenzie di comunicazione prima e ad altri stampatori poi con l’obiettivo di mostrare i risultati raggiunti con la nuova soluzione digitale. Un’open house (che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone e dei “coach” HP, Forgraf e Digma) pensata per dare una dimostrazione pratica del concetto di “coopetition”, un neologismo coniato per l’occa-
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foto: Mauro Tironi
Fiducia reciproca e tecnologia, la ricetta per un’alleanza di successo Luca Fiorin e Luigi Bechini sono rispettivamente ceo di AGF e marketing manager di Geca Industrie Grafiche. Nel 2017, spinti dalla necessità di potenziare il “lato digitale” delle loro aziende, hanno scelto di investire insieme in una macchina da stampa HP Indigo 12000. Nell’open house “Tecnologia condivisa!” hanno mostrato ad agenzie di stampa e a colleghi stampatori le potenzialità del digitale e il successo di un modello di business basato sulla stima reciproca e sulla capacità di sorprendere il cliente. Da cosa nasce l’esigenza e la decisione di investire insieme? Bechini: «Abbiamo avuto nello stesso momento la necessità di inserire nelle rispettive aziende una linea di stampa digitale a colori di qualità. Abbiamo valutato le alternative sul mercato e la 12000 per versatilità e formato era la soluzione più completa per noi che venivamo dall’offset. Ma né Geca né AGF avevano volumi tali da giustificare un investimento così importante, anche se avevamo entrambi una parte di fatturato offset pronto a essere trasferito in digitale. Avevamo già avuto occasione di collaborare in passato, quindi ci lega un rapporto di stima e fiducia non solo personale ma anche di struttura organizzativa. E non è un aspetto banale: significa che abbiamo riconosciuto uno nell’azienda dell’altro un sistema di produzione che poteva essere compatibile con quello di provenienza».
Luigi Bechini (a sinistra), marketing manager di Geca Industrie Grafiche, e Luca Fiorin, ceo di AGF, davanti alla HP Indigo 12000.
Inserire in azienda una soluzione di stampa digitale ha ampliato i vostri mercati? Fiorin: «Il mercato di riferimento della HP Indigo 12000 è un mercato ancora da costruire. È tutto nuovo per noi e lo è anche per il cliente, per cui ci vuole del tempo per capire le potenzialità di questo tipo di stampa. È vero però che ora si possono fare delle cose che prima avevano dei costi molto più alti. Faccio un esempio: in quest’anno e mezzo (da quando la macchina è stata installata, ndr) abbiamo introdotto una cosa che prima
Come gestite il flusso di lavoro? Fiorin: «Abbiamo costruito un software che raccoglie i flussi dai due gestionali, li assembla e crea un programma di produzione. La 12000 è una macchina che regge carichi di lavoro importanti, da noi lavora 16-18 ore al giorno e non siamo mai arrivati a saturazione. Ma, nel caso, siamo strutturati per gestire una coda di stampa». Rimarrà l’unica oppure…? Fiorin: «Beh… noi siamo in due…».
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per noi non esisteva, e cioè le pre-tirature. C’è poi la questione dei supporti e dell’effetto wow, per cui abbiamo cominciato a sperimentare come mai prima, scoprendo di poter stampare sulla plastica e su supporti che per uno stampatore offset sono un problema. E poi c’è il software che permette la gestione del dato variabile, per cui la possibilità di personalizzare gli stampati con Mosaic è emersa come punto di forza. L’arena competitiva si sposta dal prezzo alla qualità del prodotto, diventando più interessante anche dal punto di vista delle revenue». Bechini: «Per esempio l’inchiostro Light Black lo abbiamo sperimentato per la prima volta quando abbiamo cominciato a preparare il materiale per questo evento (per l’open house, ndr), perché materialmente il tempo per fare questi test bisogna ricavarselo nel flusso di lavoro quotidiano. Il prossimo salto di qualità da fare sarebbe di avere un time to market più stretto. Mi spiego. Siamo i primi al mondo ad avere l’ink trasparente e dovremmo essere in grado di andare dai nostri clienti e dire “noi da domani siamo in grado di fare questo effetto”, proponendoci con soluzioni cui magari il cliente non è interessato da subito, ma che ci qualificano come stampatori in grado di fornire soluzioni nuove e opportunità di vendita».
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Valtevere Grafica
Gli ospiti dell’open house hanno potuto toccare con mano la qualità di stampa della nuova macchina.
Una storia lunga 35 anni a fianco di manroland L’azienda di Città di Castello ha installato una Roland 705 LV Evolution e l’ha presentata a clienti e colleghi stampatori con un’open house
Massimiliano Veronesi, direttore generale di manroland Italia (a sinistra) consegna a Marcello Burini, titolare di Valtevere Grafica srl, la targa commemorativa dell’open house. Di fianco la soluzione installata in azienda.
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«La prima l’abbiamo presa nel 1983: era una macchina revisionata bicolore datata 1953. Poi abbiamo avuto due bicolore, poi una quattro colori, poi un’altra quattro colori…». Marcello Burini, titolare di Valtevere Grafica srl – azienda di Città di Castello (Umbria) specializzata in packaging – ricorda la lunga storia che lega la sua azienda a manroland. Una storia lunga più di 35 anni e di cui si continuano a scrivere dei capitoli: l’ultima arrivata è una Roland 705 LV Evolution, presentata a clienti e colleghi stampatori con un’open house lo scorso aprile. «La 70x100 è un mercato tutto nuovo per noi: abbiamo messo un ctp termico apposta per lei. In un pomeriggio abbiamo fatto otto avviamenti stampa, otto lavori diversi. Ha delle prestazioni che ancora non conosciamo neanche», afferma Burini, che spiega di essere stato spinto alla decisione di investire nella nuova macchina dalla sua stessa clientela, che desiderava potersi affidare a lui anche per i formati più piccoli. L’installazione è terminata nel novembre 2018 ed è la prima macchina da stampa di questo formato per un’azienda che negli anni è diventata un punto di riferimento del Centro Italia per il grande formato e per la cartotecnica (dalla cosmesi alle scatole per le scarpe dei grandi marchi). La Roland 700 Evolution installata in Valtevere Grafica ha una configurazione a cinque colori più un’unità di verniciatura. Sistemi come il cambio lastra semiautomatico, il cambio lastra automatizzato e la tec-
nologia DirectDrive, riducono i tempi di avviamento della macchina riducendo così i costi di produzione. Il sistema rullo di bagnatura riduce l’effetto fantasma, migliora i tempi di lavaggio e snellisce i cambi di lavoro. Il gruppo di inchiostrazione con funzione “triplo flusso” fornisce la quantità di inchiostro ideale (stabilita dal software) in funzione dei differenti lavori. L’uso di forni Select Dryer IR/TL riduce poi il consumo energetico. Un aspetto, quello della sostenibilità, che anche il signor Burini tiene a sottolineare: «Abbiamo preteso che gli inchiostri alimentari, il caucciù e anche le lastre fossero certificati. Oggi è il cliente finale a scegliere le strategie: noi abbiamo già avuto tre o quattro visite ispettive, il cliente finale viene a controllare che la fi iera sia idonea e sostenibile e che il prodotto finale lo sia di conseguenza. Oltre alla Guardia di Finanza, all’Asl, all’Arpa e agli addetti alla sicurezza, c’è anche il cliente che vuole controllare! Ma è appagante quando, dopo essere stati qui un’intera giornata, se ne vanno soddisfatti», racconta Marcello Burini. Sono 14 le persone, Burini incluso, che lavorano in Valtevere Grafica Altre due le manroland in funzione nello stabilimento: una 904 7B e una 905 LV 6. «Gli operatori sono in grado di cambiare macchina, abbiamo scelto sempre questo fornitore anche perché con un intervento riusciamo a sistemare due o tre problemi, abbiamo ottimizzato. Il rapporto con manroland? Piacevolmente confl ttuale. In generale, i problemi che ha una macchina stampa sono tanti e l’informatizzazione dei processi ha complicato le cose. Ritengo che la manroland sia la più affidabile fra tutte le macchine e l’assistenza è efficiente: quando abbiamo un problema o ci serve un pezzo lo ordino, il pezzo parte dalla Germania e l’indomani mattina è qui», afferma il titolare dell’azienda di Città di Castello. È lui a ritirare la targa commemorativa dell’open house consegnatagli da Massimiliano Veronesi, direttore generale di manroland Italia. A sancire l’inizio di un altro capitolo della storia.
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Elettra Printing sceglie Zechini per il box on Demand
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MILANO SI AGGIUDICA LA PRIMA INSTALLAZIONE COMPLETA DEL SISTEMA B.ON.D. IL MERCATO MENEGHINO, E NON SOLO, PUÒ AVERE SCATOLE PERSONALIZZATE ON DEMAND DI ULTIMA GENERAZIONE
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Dopo il successo dell’Open House di Zechini per la presentazione della soluzione B.ON.D BoxOnDemand per la produzione di scatole di lusso in medie e piccole tirature, Elettra Printing di Milano è la prima azienda ad aver installato la soluzione completa. Elettra Printing offre un’ampia gamma di servizi e prodotti legati alla comunicazione: dalla stampa digitale e offset di piccolo formato a tutte le attività collegate di legatoria, cartotecnica, confezione e nobilitazione. Ora, grazie alla produzione di scatole di lusso, l’offerta è completa. Nata con il nome di Cliché Elettra negli anni Sessanta, la società ha attraversato i luccicanti anni Ottanta a fianco dei più importanti marchi della moda e del lusso e collaborato con le grandi agenzie di advertising. Nell’ultimo ventennio ha allargato in modo sempre più deciso il suo raggio di azione verso la stampa digitale e la cartotecnica e, alla già numerosa clientela, si sono aggiunti nomi e marchi nuovi. La scelta di entrare nel mercato del packaging di lusso è stata dettata da un’analisi di mercato che ha evidenziato la difficoltà per le aziende di reperire fornitori in grado di offrire scatole di lusso con stampa personalizzata e nobilitazione di qualità in piccole e medie tirature. Essendo Elettra Printing già dotata di tutte le tecnologie necessarie per la preparazione della scatola, dalla stampa offset a quella digitale, dalla nobilitazione al plotter da taglio, la soluzione proposta da Zechini è stata semplicemente l’anello mancante per approdare nel mondo del box on demand. La valutazione del fornitore è stata oggetto di studio e di attenta analisi da parte di Elettra Printing.
Il sistema Zechini B.ON.D permette di produrre facilmente e in modo economico scatole di lusso altamente personalizzabili.
Zechini si è rivelata la scelta vincente per numerosi e importanti fattori: · è l’unico produttore italiano di questo tipo di macchine che ha sviluppato, progettato e costruito tutta la soluzione, dall’incollatrice alla rivestitrice, presso la sua sede a Vimodrone, alle porte di Milano. • È una società con oltre 65 anni di esperienza nel settore, un ulteriore sinonimo di garanzia, affidabilità e serietà. • È l’unica ad offrire una rivestitrice con lettura automatica del formato della scatola e, conseguentemente, un cambio formato senza l’ausilio di chiavi o utensili, requisito fondamentale per le piccole tirature e per poter effettuare lavorazioni di qualità anche con personale poco specializzato. • I servizi offerti sono un altro valore aggiunto di importanza fondamentale, soprattutto la fornitura di tutti gli elementi tecnici. • Ultimo, ma non meno importante, il network B.ON.D che, tra le altre cose, offre una preziosa collaborazione nel segnalare clienti interessati alle scatole di lusso. Zechini si sta dimostrando il partner ideale per questo tipo di soluzione, poiché è in grado di fornire non solo la macchina ma soprattutto una serie di servizi fondamentali per chi vuole entrare nel settore delle scatole di lusso con serietà ed expertise. Caratteristiche indispensabili per il luxury packaging che, in quanto tale, deve essere realizzato rispettando i più alti canoni di qualità, dalla stampa alla confezione. Solo le aziende che offrono la massima professionalità e che sono dotate delle migliori attrezzature presenti sul mercato possono essere certe del successo in uno dei settori oggi a più forte espansione.
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Cataloghi
dove si incontrano il lusso e il Paradiso della Brugola
Alcuni cataloghi realizzati da Rotolito Nava Press
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Calano le tirature e soffre per la concorrenza del digitale, ma il mondo dei cataloghi continua a rinnovarsi e a mantenere un valore strategico: teatro delle più straordinarie tecniche di nobilitazione, per le aziende è un efficace strumento di brand identity
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Non sono più i tempi d’oro di un po’ di anni fa ma nonostante non manchi chi guarda a questo mercato con una prevalenza di pessimismo non si può dire che il mondo dei cataloghi stampati sia finito Soffre, certo, la concorrenza della comunicazione digitale (oggi è più facile pubblicizzare i prodotti on line, sia verso i consumatori sia tra aziende, rappresentanti e fornitori) ma sembra capace anche di una nuova vita. Puntando sulla competitività dei prezzi, l’alta qualità per settori come la moda e il lusso, l’ecocompatibilità delle produzioni e dei materiali e tecnologie di stampa innovative, da quella digitale alla stampa offset Uv-Led. Strategie capaci di fronteggiare la riduzione di foliazioni e tirature con un’offerta, sia in Italia sia all’estero (a partire dall’Europa dove è in corso una decisa riduzione, con tanto di chiusure, dalla capacità installata dai principali gruppi) ha visto la concentrazione delle commesse – anche per il processo di integrazione o di crisi di aziende storiche, si pensi per esempio alla Rotoalba che, tra l’altro, stampava i cataloghi per un colosso come Ikea - fra i principali gruppi italiani, da Elcograf (Pozzoni) a Rotolito-Nava Press, dalla Poligrafic Il Borgo (gruppo Amodei) a storiche realtà come le Grafiche Antiga o imprese innovative come PressUP. Il catalogo, nelle sue svariate forme – e tralasciando i volantoni della Gdo che rappresentano un mercato a parte dove la qualità è più bassa e la guerra dei prezzi maggiore – è ancora uno strumento di comunicazione B2C o B2B utilizzato sia in ambito più industriale-tecnico sia in quello di settori come l’arredamento, la moda, l’auto, il food, wine e spirit, il turismo e quelle che, dalla cosmetica ai mobili, una volta erano chiamate le vendite per corrispondenza. «Indubbiamente in questi anni si è assistito a una progressiva riduzione del ricorso al catalogo cartaceo sostituito da strumenti digitali – spiega Simonetta Doni, tra le più affermate designer nel settore wine e spirit e alla guida dello Studio Doni&Associati di Firenze. «E la tendenza, quando si opta ancora per la carta, è quella di realizzare prodotti particolari, in alcuni casi simili a veri e propri libri destinati a durare maggiormente nel tempo». Una tesi condi-
di Achille Perego
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Il catalogo è ancora uno strumento di comunicazione B2C o B2B utilizzato sia in ambito più industriale-tecnico sia in quello di settori come l’arredamento, la moda, l’auto, il food.
Andrea Lorato, direttore commerciale di Elcograf
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visa dal direttore generale della Poligrafici Il Borgo Vincenzo Geslao che sottolinea come in questi anni il mercato dei cataloghi abbia subito forti riduzioni sia per fogliazione sia per tirature. E il futuro non promette nulla di buono. Ma c’è anche chi guarda con occhi diversi al presente e al futuro del catalogo pur riconoscendo quella flessione produttiva e di ricavi confermata anche dall’ultimo report economico statistico di Assografici. Nel 2017, infatti, la voce stampati pubblicitari e commerciali (cataloghi compresi) ha perso il 21% della produzione rispetto al 2015 mentre dal 2013 al 2017 l’export è diminuito in valore da 479mila a 399mila euro e l’import da 214 a 197mila euro. Se il catalogo ha subito la forte concorrenza della comunicazione digitale continua a mantenere il suo valore strategico, a volte integrato proprio con l’online, e addirittura, spiega Franco Antiga, direttore generale delle Grafiche Antiga di Crocetta del Montello (Treviso) si sta assistendo a un suo ritorno. A partire da quei settori, come l’arredamento, la moda, il lusso, dove incontrano successo i cataloghi stampati da Grafiche Antiga. Non è un caso che negli ultimi mesi, Dolce&Gabbana abbia sottolineato, in un’intervista a Vogue Italia, “la forza carismatica della carta stampata” e anche Giorgio Armani abbia raccontato a Il Sole 24Ore di avere “sempre l’impressione che le parole e le immagini stampate si possano toccare, che diventino eterne”. Così nella fascia alta di mercato, si assiste, aggiunge Antiga, a una richiesta di cataloghi stampati sempre più su carte naturali, usomano e materiche (con un minore ricorso viceversa alle carte patinate e in particolare quelle lucide) e a prodotti sempre più “no-
bilitati” dalle più ricercate e innovative tecnologie produttive. Per cui proprio Grafiche Antiga, per la stampa di cataloghi di alta qualità su carte usomano e materiche ricorre a una tecnica brevettata e registrata dall’azienda trevigiana (il marchio Premium Colorprint) che consente risultati (a partire dal colore) equivalenti a quelli della stampa Uv riducendone i costi e l’impatto ambientale grazie anche a una deinchiostrazione più spinta. Un processo, conclude Franco Antiga, in linea con le crescenti esigenze di ecosostenibilità. L’ecosostenibilità è un altro fattore importante di competitività sul mercato se si pensa a come alcuni tra i principali “editori” di cataloghi richiedano certificazioni ambientali che, nel caso per esempio di Ikea, vanno oltre le oramai assodate certificazion della carta FSC e PEFC ma coinvolgono tutto il processo produttivo, dalle minori emissioni e consumi d’acqua all’uso di energie rinnovabili. Ogni anno il gigante svedese dell’arredamento premia con l’Ikea Tulip Awards, i suoi fornitori per l’alto livello di sostenibilità. Un premio ricevuto anche dalla Elcograf, l’azienda di stampa di riferimento in Italia di Ikea. La Elcograf, che fa capo al gruppo Pozzoni, insieme con la Rotolito-Nava Press della famiglia Bandecchi, oltre a essere leader nella stampa in Italia, si dividono anche le principali commesse per il settore dei cataloghi. Un settore che, guardando alle grandi tirature, per cui si utilizza anche la stampa rotocalco, vede protagonisti oltre a Ikea, Mondo Convenienza, Castorama, Leroy Merlin, Toys, Bottega Veneta, Geox, Stefanel, Benetton, Primigi, Stanhome, Yves Roches ma anche tour operator e aziende dell’utensileria o degli articoli per uffic o come Beta o Office Distrubution. Senza dimenticare le griffe della moda e del lusso dove scendono le tirature ma sale la qualità richiesta. Del resto le minori tirature e foliazioni, ricorda An-
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La nostra produzione spazia dal catalogo d’alta moda al catalogo di utensileria: un esempio di come un’unica azienda sia in grado di soddisfare tutte le esigenze produttive per settori di mercato differenti Emanuele Bandecchi, direttore marketing e commerciale del gruppo RotolitoNava Press
drea Lorato, direttore commerciale di Elcograf, riguardano anche le commesse milionarie dei cataloghi più stampati. Quelli di Ikea, per esempio, negli ultimi anni sarebbero scesi sotto le 200 milioni di copie (più vicine a 150, circa 5 milioni delle quali per il mercato italiano) con una foliazione ridotta da oltre 300 pagine a poco più di 220. In questo settore, dove la stampa di un catalogo viene a costare meno di 1 euro, mentre si sale a 5 euro a copia per quelli di alta qualità (ma qui non c’è limite di prezzo, si può arrivare anche a 10 o 15 e oltre, dipende dalle richieste del cliente), la competitività, in Italia e in Europa, dove i principali gruppi italiani trovano spazio per l’arretramento di altri big della stampa, aggiunge Lorato, fa la differenza. E in questo senso giocano un ruolo fondamentale le dimensioni e la capacità produttiva. «La nostra produzione in ambito commerciale - sottolinea Emanuele Bandecchi, direttore marketing e commerciale del gruppo Rotolito - spazia dal catalogo d’alta moda al catalogo di utensileria, un esempio di come un’unica azienda sia in grado di soddisfare tutte le esigenze produttive per settori di mercato differenti. Cataloghi molto diversi tra loro utilizzati e consultati da consumatori finali altrettanto diversi». Nello stabilimento Nava Press vengono prodotti principalmente tutti quei cataloghi di brand del lusso della moda e della gioielleria destinati alle presentazioni di nuove collezioni durante le sfi ate di moda, inviati agli influencer ai maggiori acquirenti ed utilizzati all’interno delle boutique. Cataloghi ideati da agenzie e grafici e che hanno il compito di rappresentare al meglio il prodotto che si vuole lanciare e vendere. La creazione del catalogo stampato inizia
da un’attenta scelta delle carte e delle nobilitazioni che spaziano dalla stampa a caldo, punzonatura a secco a rilievo e in basso rilievo, alla serigrafia. Le copertine sono un’esplosione di scelta tra differenti materiali, da quelle in tessuto che spesso sono gli stessi utilizzati per confezionare gli abiti, a quelle in plastica imbottita, o come nel caso dell’ultimo catalogo di Hublot una copertina cartonata con rivestimento in laminato argento stampata a 7 colori, 4 tipi di serigrafi ed un effetto rilievo 3D che crea un effetto pneumatico. Uno degli ultimi cataloghi di Nava Press prodotto per Miu Miu ha vinto uno dei primi Le Connections Paris 2019. Due cataloghi immagine uno con la cover in velluto rosa e un altro in vinile rosso contenuti in una scatola in vinile nero. Un’attività “stagionale” La produzione di cataloghi – confermata dall’attività di Nava Press – vede i maggiori picchi produttivi a febbraio/marzo quando si producono le commesse per le aziende dell’arredamento e del design per la produzione dei cataloghi per la settimana del Salone del Mobile di Milano. Per il settore della moda i periodi durante i quali si concentra la produzione sono invece novembre, dicembre e gennaio per le collezioni estive, maggio, giugno e luglio per quelle invernali. Tirature, tipologie di confezioni e qualità dei prodotti che devono essere stampati determinano la scelta della tecnologia di stampa più adatta alla produzione di ogni catalogo. In genere, spiega sempre Emanuele Bandecchi, le piccole tirature vengono prodotte con stampa digitale a foglio 50x70 HP Indigo mentre per tirature maggiori si utilizza-
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Sui cataloghi “d’alta gamma” si possono apprezzare i più vari e preziosi tipi di nobilitazione
no macchine da stampa Heidelberg che in Nava Press sono 5 che vanno dal formato 50x70 al formato 75x106 con tecnologia UV e Led. Per quanto riguarda i cataloghi stampati in digitale HP Indigo, Nava Press negli ultimi due anni si è aggiudicata il premio del miglior catalogo in digitale Indigo a livello Emea. I due premi sono stati entrambi assegnati a due cataloghi prodotti per Ermenegildo Zegna. Per il settore industriale i cataloghi vengono principalmente stampati negli stabilimenti Rotolito di Pioltello e Cernusco Sul Naviglio. Cataloghi per la meccanica, automotive, elettronica, illuminotecnica, arredamento, strumentazione e ricambi. Prodotti dalle poche centinaia di copie con tecnologia digitale HP Inkjet ai grandi quantitativi che vengono realizzati in base alle caratteristiche del catalogo con le macchine a foglio K&B o sulle rotative installate nello stabilimento di Cernusco. In genere la carta per l’interno usata per questi cataloghi è una carta patinata lucida 80/100 grammi, con una tendenza sempre crescente all’utilizzo di carte FSC. La scelta della copertina in cartonato o morbida varia in base al valore stesso del prodotto che si vuole promuove. Notevole è il numero di produzione di cataloghi con copertine cartonate e con rubricature. La cataloghistica tecnica spesso viene rubricata con tacche di varia dimensione e curvatura e con un numero variabile a seconda dei “capitoli” nei quali viene suddiviso il catalogo tecnico. Che, spiega ancora Bandecchi, visto che spesso si tratta di tirature molto elevate, con interni da rota-
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tiva, ha la necessità di personalizzare le copertine. «Le stampiamo quindi in Indigo e vengono poi assemblate agli interni da rotativa, sia in brossura cucita che fresata nei reparti di legatoria a Capriate o a Seggiano. La combinazione di più tecnologie permette di stampare cataloghi per settori merceologici diversi fra di loro (e anche in lingue diverse a seconda dei Paesi dove saranno distribuiti) rispondendo anche alla sempre più crescente richiesta di personalizzazione che riguarda questo mercato». Richieste che, anche per le piccole tirature (le classiche mille copie), possono oggi essere esaudite nel gruppo Pozzoni ricorrendo alla stampa offset (con la nuova tecnologia Uv-Led) e non in digitale. Dove la carta, dove aumenta l’utilizzo di “spessorate” rispetto alle patinate, chiosa Lorato, continua a fare la differenza rispetto al catalogo digitale, anche emotivamente e per questo le fotografie diventano ancora più importanti del testo. E così se scendono le copie e le tirature – anche perché si preferiscono più uscite all’anno – il catalogo cartaceo non vivrà più l’età dell’oro ma continua a difendere (se non aumentare) il suo grande valore aggiunto.
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L’Unione europea ha messo in campo varie soluzioni per adempiere agli obblighi che provengono dai primi accordi internazionali ed è evidente, come testimoniato dalle scelte messe in atto fin dai primi anni Duemila, che sia richiesta una fatica collettiva che coinvolge pubblico e privato: lottare contro il cambiamento climatico significa, in altre parole, attuare una rivoluzione ecologica.
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Che cosa sono il GPP e i CAM, e perché è importante conoscerli
Il nostro pianeta ha vissuto secoli di mutamento. A pagarne il prezzo però, fin dalla metà dell’Ottocento, siamo noi stessi. L’intera umanità, sia pure con profonde differenze, ha ottenuto un netto miglioramento delle proprie condizioni di vita grazie a ciò che, in una parola sola, viene definito ‘progresso’. Il progresso tecnologico ha portato a uno stravolgimento della società: ha modificato i ritmi e le abitudini di ogni individuo. Tutto è cambiato, apparentemente in meglio, con la trasformazione delle città e delle campagne. La corsa sfrenata verso un teorizzato modello di benessere per tutto il Novecento è stata accompagnata a un sistema economico incentrato sull’aumento della produzione mediante l’utilizzo di materie prime, rinnovabili e non, il riscorso ai combustibili fossili e l’ossessione per carbone e acciaio. Si è inculcata l’esigenza di acquistare, consumare, gettare via per poi ricominciare a comprare in modo compulsivo beni di breve durata, facilmente sostituibili da altri beni. Per decenni, a livello globale, si è pensato a un eterno presente. E così, non ci si è curati della terra che ci ospita: il risultato è stato un aumento massiccio dell’inquinamento. Poi, come d’incanto, è sorto il sospetto che, un sistema guidato solo dalle regole ereditate e perpetrate dalla rivoluzione industriale, fosse imperfetto. Pericoloso, persino. Lo stato di salute del clima è stato messo sotto osservazione da molti Paesi che, sparutamente, hanno riconsiderato la validità dei propri tessuti produttivi e, da questi piccoli flebili segnali isolati, ci si è resi conto che la qualità dell’aria, nelle città così come nelle campagne, stava calando sempre più. Qui, la storia recente si intreccia con la cronaca dei nostri tempi. Nei primi anni Novanta del secolo scorso, entra nelle agende dei capi di Stato e di governo la questione climatica. Si discutono i primi negoziati, accordi internazionali. Il tema del riscaldamento globale trova cittadinanza in
vari incontri, sempre più partecipati: a Rio de Janeiro si celebra il summit della Terra, la cosiddetta Conference of the Parties (COP1) nel 1992. In questa occasione viene stipulata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC): un trattato internazionale dove ci si impegna a ridurre le emissioni di gas serra, non vincolante sotto il profilo legale. Con il Protocollo di Kyoto di poco successivo, si configura invece un obbligo per i Paesi più industrializzati di ridurre le emissioni. A dispetto degli Stati Uniti, che non prendono parte all’appuntamento, l’Unione europea tira le fila di questo cambio di passo, dando l’impressione che l’umanità sia di fronte a un bivio. E così arriviamo agli accordi di Parigi sul clima, in vigore dal 2016, cui sono seguiti i lavori di Bonn nel 2017: l’obiettivo è contrastare il mutamento climatico e lavorare per abbassare la temperatura della Terra di due gradi centigradi. Come? L’avvento del GPP e dei CAM L’Unione europea dispone rimedi di carattere generale per conciliare i cicli produttivi e la salvaguardia dell’ambiente. Nasce il Green Public Procurement (GPP), strumento volto a “favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica” (questa la definizione data dal sito del Ministero italiano dell’Ambiente della Tutela del territorio e del mare – MATTM). Il GPP si inserisce all’interno del quadro europeo per le politiche ambientali in cui le coordinate sono date da una parte dal Piano d’azione per il consumo la produzione e la politica industriale sostenibile, dall’altra con il modello Sustainable Consumption and Production (SCP). Possiamo sintetizzare la ratio del GPP attraverso una serie di parole chiave: acquisti verdi, sostenibilità ambientale e sociale, efficientamento delle risorse, economia circolare. Al GPP, adottato in Italia nel 2008,
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si sono aggiunti i criteri ambientali minimi (CAM), che sono i “requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato”. Sono strumenti che disciplinano, in dettaglio, varie categorie merceologiche, attraverso decreti del MATTM, all’interno di una cornice normativa più ampia che include la L.221/2015 e il D.lgs 50/2016 (il codice degli appalti), che ne ha reso obbligatoria l’applicazione per tutte le stazioni appaltanti. I CAM non rappresentano un sistema chiuso: vi sono categorie che sono oggetto di prossima regolamentazione e altre di revisione. Tra queste ultime segnaliamo le forniture di stampanti e apparecchiature multifunzione e noleggio di stampanti e apparecchiature multifunzione e le forniture di cartucce toner e cartucce a getto di inchiostro e servizio integrato di raccolta di cartucce esauste e fornitura di cartucce di toner e a getto di inchiostro. In vigore già dal 2013 il CAM per “Acquisto di carta per copia e carta grafica”. Anatomia dei CAM, legame con il codice degli appalti e processo di definizione “I documenti di CAM, ognuno nella sua specificità, presentano una struttura di base simile. Nella premessa, si riporta la normativa ambientale ed eventualmente sociale di riferimento, suggerimenti proposti alle stazioni appaltanti per l’analisi dei fabbisogni, ulteriori indicazioni relative all’espletamento della relativa gara d’appalto e, laddove non è prevista la definizione di un documento di accompagnamento tecnico, l’approccio seguito per la definizione dei CAM. L’oggetto dell’appalto evidenzia la sostenibilità ambientale e, ove presente, la sostenibilità sociale, in modo da
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segnalare la presenza di requisiti ambientali ed eventualmente sociali nella procedura di gara. Le stazioni appaltanti dovrebbero indicare sempre nell’oggetto dell’appalto il decreto ministeriale di approvazione dei criteri ambientali utilizzati. La definizione dei CAM rientra fra i compiti assegnati al Comitato di Gestione del GPP che si avvale, per la loro elaborazione, di Gruppi di lavoro tecnici composti, rappresentanti ed esperti della Pubblica amministrazione e delle centrali di committenza, di enti di ricerca, di università, nonché dei referenti delle associazioni di categoria degli operatori economici del settore di riferimento (…). I CAM così elaborati vengono successivamente condivisi nel Comitato di Gestione ed inviati, in allegato al Decreto del Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia delle Finanze per acquisire eventuali osservazioni. Il documento definitivo viene adottato con Decreto del Ministro dell’ambiente e pubblicato in G.U” (fonte sito del MATTM). Nonostante le premesse, l’Unione europea e l’Italia in particolare, stanno dimostrando concretamente il proprio impegno affinché avvenga la trasformazione dei cicli produttivi e i principi dell’economia verde restino in cima alle linee guida per gli acquisti delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, i CAM e il GPP sono ancora strumenti troppo poco conosciuti, sia dalle stazioni appaltanti che dai privati. La difficoltà di adottare i CAM e integrarli all’interno dei rispettivi modelli di business (per le aziende), è confermata da dichiarazioni e note ufficiali da parte dello stesso MATTM; tale ritardo è in parte compensato da casi di buone pratiche condotte da pubbliche amministrazioni e determinati settori privati. Il futuro riserva opportunità importanti per le imprese capaci di intercettare il futuro.
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Rubrica a cura di Marco Deplano
Obiettivi del GPP • Riduzione degli impatti ambientali • Tutela e miglioramento della competitività delle imprese • Stimolo all’innovazione • Razionalizzazione della spesa pubblica • Diffusione di modelli di consumo e di acquisto sostenibili • Efficienza e risparmio di risorse naturali, in particolare energia • Riduzione dei rifiuti prodotti • Riduzione uso sostanze pericolose • Integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente • Miglioramento dell’immagine della pubblica amministrazione • Accrescimento delle competenze degli acquirenti pubblici
Criteri ambientali I criteri ambientali minimi propriamente detti sono definiti per alcune o tutte le fasi di definizione della procedura di gara in particolare per: • Selezione dei candidati: sono requisiti di qualificazione soggettiva atti a provare la capacità tecnica del candidato ad eseguire l’appalto in modo da recare i minori danni possibili all’ambiente. • Specifiche tecniche: così come definite dall’art. 68 del D.lgs. 50/2016, “definiscono le caratteristiche previste per lavori, servizi o forniture. Tali caratteristiche possono inoltre riferirsi allo specifico processo o metodo di produzione o prestazione dei lavori, delle forniture o dei servizi richiesti, o a uno specifico processo per un’altra fase del loro ciclo di vita anche se questi fattori non sono parte del loro contenuto sostanziale, purché siano collegati all’oggetto dell’appalto e proporzionati al suo valore e ai suoi obiettivi”. • Criteri premianti: ovvero requisiti volti a selezionare prodotti/servizi con prestazioni ambientali migliori di quelle garantite dalle specifiche tecniche, ai quali attribuire un punteggio tecnico ai fini dell’aggiudicazione secondo l’offerta al miglior rapporto qualitàprezzo. • Clausole contrattuali: forniscono indicazioni per dare esecuzione all’affidamento o alla fornitura nel modo migliore dal punto di vista ambientale.
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di Giulia Virzì
Appuntamento (in cravatta) con la storia della stampa
foto:ArtCodex
Alcuni caratteri e l’ingresso della Tipografia Grifani Donati, nel centro Dettaglio di un storico di facsimile realizzato Cittàda diArtCodex Castello.
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Gianni ha sempre indossato la cravatta per andare al lavoro. Una forma di rispetto per tutta la storia racchiusa fra le mura della sua tipografia, e per l’arte che ancora serve per farla vivere. Gianni – all’anagrafe Giovanni Ottaviani, «ma tutti mi hanno sempre chiamato Gianni» – è la settima generazione della famiglia che nel 1799, nei locali di un ex convento di suore del centro storico di Città di Castello, diede vita alla Tipografia Grifani Donati. «È l’unica attiva in tutta Europa a stampare ancora con le tecniche dirette che sono la rilievografica, incavografica e litografi a», precisa subito Gianni, che oggi è il titolare del laboratorio. È lui ad accompagnare chiunque abbia la passione di ascoltarlo in quello che, più che una visita guidata, è un viaggio nella storia della stampa. «Molte volte noi occidentali confondiamo l’invenzione della stampa con i caratteri mobili con la stampa vera e propria. La stampa nasce in Oriente per motivi ornamentali – in Mongolia, Iran, India, Cina – e arriverà da noi nel VII secolo grazie agli arabi», spiega Gianni, iniziando a prendere uno dopo l’altro gli strumenti del mestiere disposti ovunque nella tipografia: matrici, bulini, fogli di carta, inchiostro, lentino (“che in realtà si chiama contafili perché il primo utilizzo che se ne fa è per la tessitura, contava i fil in trama e ordito”). «Le prime incisioni che si fanno sono di immagini sacre. Poi arriva il nostro carissimo Giovanni Gutenberg (che altro non era che un orefice, è abbastanza ovvio perché gli orefici conoscono i bulini, gli utensili, fondono i caratteri, tant’è che il piombo è una lega - piombo, antimonio e stagno) che riprende quello che facevano gli amanuensi. Lui sceglie il Fraktur come carattere, detto anche gotico. Non è di facile lettura ma ad esempio i tedeschi continueranno a usarlo fino al 1936: sarà Hitler a scegliere i caratteri latini per rendere leggibile a tutti il suo Mein Kampf. Con Gutenberg si passa dall’apprendimento mnemonico della tradizione orale ad avere un testo fra le mani: per l’uomo cambia la visione del mondo», continua Gianni. E mentre secoli di storia dell’uomo si condensano
Giovanni Ottaviani è la settima generazione della famiglia che nel 1799, nei locali di un ex convento di suore del centro storico di Città di Castello, diede vita alla Tipografia Grifani Donati. È lui a raccontare, a chiunque abbia la passione di ascoltarlo, i 220 anni di vita del laboratorio
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“Ci vuole tanta pazienza in questo lavoro… Ci vorrebbero tre braccia ma purtroppo il Padreterno ce ne ha fatte solo due” Giovanni Ottaviani, titolare della tipografia fondata nel 1799.
nelle sue parole, Giovanni Ottaviani si muove veloce da un punto all’altro del suo laboratorio, fra le attrezzature straordinariamente conservate, perfettamente funzionanti e tuttora in uso nella tipografia: un Torchio tipografico Elia Dell’Orto 1864, una Platina Tiegeldruk 1903, un Torchio a stella Bollito & Torchio del 1880, un Torchio calcografico Paolini 1960, una Pianocilindrica Werk Augsburg 1910, un Torchio litografico Kruse 1906 oltre che centinaia casse di caratteri e fregi cliché, silografie e galvanotipie. «Quando scegliete i corpi dei caratteri (4, 6, 8, 12…) come ne misurate la grandezza? In millimetri? No. In centimetri? Neanche. Sono punti Didot e un punto corrisponde a 0,376 mm – spiega fermando fra le dita una minuscola barretta di metallo -. Il tipometro viene inventato nel 1760, quando Luigi XVI (quello che perde la testa dietro a una donna sotto la ghigliottina) incarica François-Ambroise Didot, che faceva parte di una famiglia di stampatori ma era anche un matematico, di stabilire un’unità di misura che fosse valida solo per gli stampatori, e così inventa il tipometro. Ci vuole tanta pazienza in questo lavoro… Ci vorrebbero tre braccia ma purtroppo il Padreterno ce ne ha fatte solo due», dice mentre un punto Didot continua a sfuggirgli dalle dita. Gianni ha passato praticamente tutta la vita fra le mura della tipografia. «Quando ero piccolo mio nonno mi ha detto: “per vedere se hai composto bene metti la mano sopra così e visualizzi il ribaltamento delle lettere”», ricorda mentre velocemente prende i caratteri per comporre il nome di chi scrive, vi poggia sopra il palmo della mano, lo solleva e lo mostra come se già il nome vi fosse rimasto impresso. «Noi
adulti perdiamo la capacità di leggere al contrario. Anche le scuole vengono a visitare la tipografia e fino alla terza elementare quando faccio vedere a un bambino la composizione legge subito “Giulia”, nessuno gira la testa. Certo, devono saper leggere. Già in quarta hanno imparato a ragionare con un certo schema mentale e iniziano a girare la testa per leggere la composizione speculare», spiega. E fra inchiostri, torchi e stampe tipografiche che poi il visitatore si porta a casa come ricordo, il laboratorio si snoda attraverso quelle che un tempo erano anche le stanze della casa della famiglia Grifani Donati. Fino ad arrivare a uno studio con le pareti colme di foto e libri, dove si conclude la visita. «Questo qua è il mio “quattro nonni fa”» dice Gianni indicando uno scatto in bianco e nero che ritrae un distinto signore con un paio di grandi baffi «Giuseppe Grifani, lo chiamavano anche il nonno Brontolo e io ho preso molto da lui. Quel signore lì sulla destra con il cappello» dice indicando un’altra foto appesa nello studio «è il mio trisnonno, si chiamava Giuseppe Ottaviani ed era il fattore del Marchese del Grillo. Tutte le cose che dice Alberto Sordi nel film sono vere, a me le ha raccontate mio nonno: quando voleva la frutta secca gli tirava le pigne», ricorda sorridendo.
Alcuni scorci del laboratorio in cui Giovanni Ottaviani ha trascorso tutta la sua vita, fra inchiostri, torchi e stampe tipografiche. Sotto: un esempio di composizione tipografica.
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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini
Il lavoro c’è, manca il personale qualificato. Occorre valorizzare la formazione e la manualità La formazione è ricercata e richiesta da tutte le aziende che sempre più ne vedono la necessità e cercano di inserirla nello sviluppo delle politiche aziendali a causa della crescente domanda di personale operativo qualific to che manca sul mercato a fronte della tendenza di personale che si presenta con doti e richieste solamente impiegatizie. Alla fine abbiamo mancanza di personale da una parte contro un esubero di persone che rimangono disoccupate, insoddisfatte e senza lavoro poiché, purtroppo, in molti casi non accettano di adeguarsi alle richieste offerte dal mercato del lavoro con occupazioni che a loro sembrano di livello inferiore agli studi che hanno conseguito. Le scuole professionali e gli istituti tecnici industriali, che sono stati il “fior all’occhiello” della cultura italiana negli anni del boom economico, oggi purtroppo vengono snobbati e fatti apparire come scuole di “serie B”. Nulla di più errato poteva accadere per lo sviluppo della nostra economia. Se i nostri giovani studenti non vengono spinti anche verso studi e applicazioni tecnico–pratiche, le aziende saranno sempre più portate a cercare personale tecnico qualific to proveniente da altri Paesi. La manualità si impara lavorando sui banchi delle scuole tecniche Per elevare il con i possibili periodi di prova presso le aziende che dovrebbero eslivello dei nostri sere facilitate a organizzare questi “stage” per i giovani. Lavorare su giovani studenti, un tornio, su una macchina operatrice oppure alla conduzione di una a completamento macchina da stampa o da imballaggio, deve tornare ad essere considerato un privilegio e non una soluzione di ripiego o, ancor peggio, dei corsi un “disonore” per il fatto di indossare una tuta blu anziché il camice scolastici, serve bianco. La volontà e l’interesse verso la “fatica” del lavoro, verso una maggiore la difficoltà di turnazione in aziende o per lavori dove si ric iede la attenzione e presenza 7/7 e 24/24 devono tornare ad essere viste come una logica necessità lavorativa e non come una impossibile fatica. L’imistruzione alla pressione è che i ragazzi, provenienti dai licei ma anche dagli istituti pratica tecnici e professionali, abbiano familiarità con l’informatica ma questo non basta. Per elevare il livello dei nostri giovani studenti, a completamento dei corsi scolastici serve una maggiore attenzione e istruzione alla pratica. Anche nei momenti più propizi per l’espansione delle attività l’organizzazione scolastica stenta a trasmettere agli allievi la giusta dose di spinta al lavoro poiché insegnando la teoria si perde di vista la manualità pratica. Potrebbe sembrare superfluo, sebbene sia la verità, ricordare e sottolineare il fatto che la vera e unica fonte di reddito certa per l’umanità è la trasformazione di un elemento (un pezzo di legno o un pezzo di ferro ecc.) in un utile strumento utilizzabile e vendibile sul mercato. Questa grave lacuna scolastica dovrebbe essere colmata dalle aziende dove il giovane dovrebbe trovare l’affia camento di colleghi più esperti, come accadeva una volta, tale da permettere di avere un periodo di “apprendistato” che è di estrema importanza e necessario per fare da ponte fra scuola e impresa. Molto importante per le aziende sarebbe poter contare su un quadro di riferimento normativo certo, in quanto, purtroppo, attualmente in Italia “sull’apprendistato” pesa un alone di incertezze che influenza egativamente la pianificazione degli investimenti e le politiche relative alle isorse umane. Il ricorso agli “impieghi interinali” non è soddisfacente perché non offre alcuna garanzia di crescita e di sviluppo sia agli imprenditori che ai lavoratori e, comunque, continua a mancare una scuola di specializzazione pratica all’insegnamento del lavoro manuale o della conduzione di macchine e impianti. Come esistono le “scuole guida” per insegnare a condurre un autoveicolo e quindi prendere la patente, analogamente dovrebbero esistere dei percorsi per apprendere l’uso di macchine e impianti specifici di settore
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