Il Poligrafico, n. 145, Maggio 2013

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O N A I L A T I

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STAMPA E NUOVI MEDIA NELL’ERA DIGITALE

Comunicazione tridimensionale INCONTRO CON MARCO BALLAN DI IMBALLI - A PAG. 26

L’ETICA NEGLI AFFARI

ARGI INVITA A DIBATTERE SUI “TEMI CALDI” DEL SETTORE - A PAG. 22

La stampa al tempo del web I RISULTATI DI UNA RICERCA SUI TREND FUTURI - A PAG. 33


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Sommario PIOMBI In primo piano 1° Label Day Macchingraf . . . . . . . 14 Addio a Efi Arazi . . . . . . . . . . . . . . 14 Organizzazione Stampa in liquidazione . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Tecnolito affronta la crisi . . . . . . . . 15 Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . 16 I dati di un’indagine Pira sul settore . 19 Conferenza WAN-IFRA Italia. . . . . . . 20 ARGI e l’etica negli affari . . . . . . . . . .22 Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . 24

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INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Marco Ballan (Imballi). . . . . . . . . . . 26 MERCATI La stampa al tempo del web: i risultati di una ricerca Duomedia . 33 TECNOLOGIE Dentro la macchina: Bobst Expertcut 106 PER . . . . . . . 38 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . 50 News Carta&Supporti . . . . . . . . . . 54

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Risultati e commenti di un’indagine Duomedia sulla stampa al tempo del web

“L’industria grafica: un futuro da reinventare”: Marco Ballan di Imballi

EVENTI A ICE Europe, la vivacità di un comparto in ascesa . . . . . . . 42 A Basilea per RadTech Europe. . . . 56 UOMINI&AZIENDE Maserpack . . . . . . . . . . . . . . . . . . Grafiche Milani . . . . . . . . . . . . . . . Grafiche De-Si. . . . . . . . . . . . . . . . Pusterla 1880 . . . . . . . . . . . . . . .

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SPAZIO ETICHETTE La sfida sugli alimentari freschi vinta da un’azienda svizzera. . . . . . 62 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . .7 L’opinione di... Alberto Sironi Che fatica lavorare... . . . . . . . . . . . .9 L’opinione di... Emanuele Posenato Che sia paura, non terrore. . . . . . . 11 L’opinione di... Sergio Facchini Evviva il libro di carta! . . . . . . . . . . 12

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

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IL POLIGRAFICO È LA RIVISTA ITALIANA DEL GRUPPO EUROGRAPHIC PRESS WWW.EUROGRAPHICPRESS.COM

Molta Italia alla ICE Europe, la vivace fiera del converting che si è svolta in Germania



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I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria Accademia del Poligrafico 15 Agfa 15,19 Arazi Efi 14 Arctic Paper 55 Argi 22 Arjowiggins 54 Artegrafica 16 ASIG 20 ATA Grafiche 16 27 Ballan Livio Ballan Marco 27 Bavuso Giorgio 36 16 Binetti Ignazio Bobst 38 Boogaard Ed 33 55 Burgo Group Campanella Luigi Stefano 15 Camporese 49,65 Celmacch 43 CSQ 20 De Bei Andrea 58 58 De Bei Lino De-Si Grafiche 58 Duomedia 33 35,50 Durst easyDOT 8,46 Edigit 7 EFI 14 Exaprint 25 Faccin Antonio 16 16 Farinati Lisa Farinati Massimo 16 Farinati Renzo 16 Faservice 16 55 Fedrigoni FIEG 20 Finat 62 Flint 15 Fujifilm 15,16 Gallus 14 Genovesi Fabio 11 Gietz 19,60 Gietz Hansjoerg 60 Gietz Johann Friedrich 60 44 Gilardi Giuseppe Gilardi Nicola 44 Gmund 54,61 GPN 67 Grahicom Gruppo 16 33 Hagen Eddy Heidelberg 14,16,28 Helsby David 56 HP 15,58 42 ICE Europe Imballi 27,68 International Paper 63 Ipagsa 41 15 Isoldi Franco iStockphoto 18,64 KBA 16,21,40,50 Kiian 13 Kodak 44,50,54 Komori 44,58,59

Kruse 32 Kurz 14 L.E.G.O. 46 Lackner Michael 50 16 Legatoria Camisana Levi Roberto 22 Logo PubblicitĂ 51 16 Luini Mauro Luxoro 14 Macchingraf 3,14,16 MACtac 51 Maserpack 40 Mazzani Maurizio 15 14 Mcor Technologies 60 Meana Giuseppe Melastampi 51 Micalizzi Nicola 60 44 Milani Grafiche Minimegaprint 37 Moglia Marco 16 New Aerodinamica 43 Nimax 20 46 Olivotto Giulio Open Age 10 15 Organizzazione Stampa Pago 63 Pfeiffer Christian 63 Pira International 19 Pixartprinting 16 51 Polimark PressUp 30,31 Printgraph 22 Pusterla 1880 60 56 RadTech Europe Ricoh 16,36 Rigamonti Matteo 16 Sanzone Maurizio 48 Sappi 2,52,54 Scatolexpress.it 23 Schoeb Fredy 63 Scitex 14 Scodix 14 Seregni Ernesto 16 32 Sesia Bruno Sherburne Cary 34 58 Signore Nicola Soporcel 6 Sun Chemical 5 43 TCY Machinery Tecnographica 15 Tecnolito 15 Timsons 46 Tomassoni Italo 24 40 Tramontano Massimo TreD 57 UPM 14,45 Viscom Italia 17 63 Walker Kurt 20 WAN-Ifra Italia WhatTheyThink 34 Willems Lutt 34 Xerox 15,50

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Opinioni

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Gestione aziendale

Che fatica lavorare... Alberto Sironi

IPI 145/13

È diventato un nuovo luogo comune: che fatica si fa oggi a lavorare! Non tanto perché prima fosse più leggero, ma sicuramente perché era meno complicato. È faticoso gestire la situazione attuale. Sono faticose le relazioni interne ed esterne, per via delle tensioni sempre crescenti. È faticoso il rapporto con i Clienti, che spadroneggiano nelle nostre aziende con pretese a volte assurde, a loro volta schiacciati da logiche logoranti, se non quasi terroristiche… Faticosissimo è l’utilizzo del tempo, impietoso e insufficiente, fatto solo di emergenze e non di priorità. E il premio di tutta questa fatica sembra lo spostino continuamente: un poco più in là del punto in cui a malapena riusciamo ad arrivare, perché credevamo che fosse lì il posto in cui l’avevano messo. In pratica rimaniamo sfiniti e senza aver raggiunto valore. In realtà la situazione è davvero molto complessa (del resto se non ci sono più i soldi, come dicevamo qualche numero indietro, non li possiamo certo inventare e così manca il carburante per il business), ma la complessità in sé non è negativa, nemmeno positiva intendiamoci, si tratta semplicemente di una caratteristica dai tratti essenzialmente neutri. Siamo noi che rendiamo una situazione complessa (quindi difficile, ma anche ricca di stimoli) particolarmente complicata e negativa di conseguenza. Quello che serve invece, nella complessità, è saper riattivare la capacità di ascolto: - per valorizzare persone e risorse a disposizione; - per comprendere ancora meglio le vere esigenze dei Clienti, quelle che si percepiscono solo mettendo in campo grande attenzione e che non corrispondono mai alla prima cosa detta; - per capire e selezionare i fornitori come partner, se lo meritano. Soprattutto saper ascoltare il mercato, a fondo e in modo continuo, così approfonditamente da permetterci di orientare le scelte strategiche e il futuro dell’azienda: è da questo atteggiamento che si possono cogliere indicazioni importanti, per internazionalizzare l’azienda ad esempio, o per investire ancora, oppure per ridurla e persino per chiuderla (speriamo di no). Finché ci sviliamo, pensando tutti le medesime banalità: significa che non abbiamo saputo ascoltare e siamo caduti ritrovandoci senza idee, con nemmeno lo straccio di una prospettiva. Questa incapacità all’ascolto ci rende ciechi e atrofizza il cervello, più di tutto ci fa paura. Per cui proseguiamo nelle nostre rincorse giornaliere, che giustifichiamo con i troppi problemi e la mancanza di tempo, così da sentirci moralmente a posto anche se tanto affaticati, talmente stanchi da non riuscire più a pensare a nulla. Persino di fronte a segnali evidenti e inequivocabili: la nostra azienda che va male, che deve chiudere, essere messa in liquidazione. Ecco, anche rispetto a tali avvenimenti riusciamo a barare per ripartire in altro modo o ad inventarci un concordato… Per non ascoltare proseguiamo nel procurare danni, a noi stessi e in via privilegiata agli altri, perseguendo soluzioni drammaticamente errate e nocive. Forse sarebbe stato meglio ascoltare, ma già da molto tempo prima però.

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SAKATA INX


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Market & Trend

Che sia paura, non terrore Emanuele Posenato Continua a crescere il numero di imprese costrette a chiudere: +65% in 4 anni per quasi 50 mila fallimenti dall’inizio della crisi, di cui 3.637 solo nei primi 3 mesi del 2013.

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eposenato@gmail.com @eposenato

Qualcuno lamenta che il dato non trova riscontro nel settore. Non è vero. È in atto una rivoluzione, solo che, come spesso accade, chi vive la rivoluzione non la percepisce nell’immediato. Due secoli or sono vedere i vicini impacchettare i pochi beni posseduti per lasciare la campagna e recarsi a lavorare in città appariva innaturale. Non lo sapevano, ma in realtà stavano vivendo quella che oggi chiamiamo rivoluzione industriale e quella che inizialmente sembrava una scelta degradante e alienante si dimostrò la molla del cambiamento che migliorò la qualità della vita di milioni di individui. «All’inizio sembrava la solita scemenza dei giornali. Il baco del millennio, il meteorite in rotta verso la terra, lo squalo che caccia lungo la riviera. Stavolta avevano tirato fuori questa storia della crisi. E vabbé, pensavo, capirai che novità. È una vita che sento parlare di crisi… Insomma, lì per lì non ho dato peso alla situazione, nessuno gliel’ha dato. Poi ha cominciato a pesare da sola e me la sono ritrovata tutta sulle spalle. Ci hanno detto di stringere i denti. In effetti quando stringi i denti, all’inizio sembra un po’ che sorridi. Poi a forza di stringerli ti fanno male, ti viene un’espressione strana e allora sembra solo che ringhi. E da lì è un attimo e cominci a mangiarti i gatti del vicinato…». Così scrive Fabio Genovesi nel suo A sud del paradiso, parte della Guida letteraria alla sopravvivenza in tempi di crisi, un pamphlet che si interroga - tra serio e faceto - su sviluppi e conseguenze della stagnazione economica. Né interventi dotti né previsioni facilone, ma un’analisi lucida che riporta a un duplice concetto, spesso confuso, ma in realtà ben distinto, strettamente connesso alla possibilità di sopravvivenza a cui sono chiamate le aziende oggi: quello di paura e quello di terrore. La paura è un’emozione, dominata dall’istinto, derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. La paura eleva la soglia d’attenzione, accelera il processo di analisi e la ricerca di soluzioni. «Non c’è speranza senza paura né paura senza speranza», diceva Baruch de Spinoza, filosofo di origine ebraica. Il concetto di sopravvivenza è connaturato a quello di paura. La sopravvivenza è la condizione di chi continua a vivere con pochi mezzi, in circostanze difficili, rinunciando a un precedente status di gratificazione. Il terrore è una forma di paura estrema, d’intensità molto maggiore, i cui effetti sono ben diversi: la muscolatura si contrae fino a paralizzarsi nel tentativo di ridurre la sensibilità dell’organismo e così pure agli stimoli esterni, il che rende l’individuo inerte. Il terrore blocca l’individuo, impedendogli di recepire, ragionare e agire. Differenziazione di prodotto, estensione del servizio a monte o a valle dei processi tradizionali, diversificazione dei mercati o dei canali di vendita, investendo sulle risorse umane, ricorrendo, quando necessario, alla costruzione di reti d’impresa, internazionalizzazione. Temi da esplorare e affrontare, con il giusto timore (paura), evitando che il terrore di sbagliare prevalga sulla speranza di riuscire.

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Nuovi equilibri

Evviva il libro di carta! Sergio Facchini

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A questi e altri quesiti ha dato risposta una recente indagine statistica svolta dal CENSIS in collaborazione con la Fondazione Marilena Ferrari. Nel 2012 gli e-book sono stati letti solamente dal 2,7% della popolazione; la percentuale è certamente in aumento e l’utilizzo dell’e-book è trasversale sia per l’età che per il livello di cultura dei potenziali lettori-utilizzatori. Sebbene l’e-book reader sia stato uno dei regali più gettonati lo scorso Natale, la ricerca ci conferma che i giovani tra i 18 e i 24 anni sono tuttora fortemente attratti dall’acquisto di un bel libro cartaceo perché “è un bell’oggetto da possedere”. Purtroppo la ricerca ci dice anche che gli italiani che leggono almeno un libro all’anno sono percentualmente diminuiti, mediamente dell’1-1,5% annuo, nella statistica dell’ultimo quinquennio. Ma, contemporaneamente, è anche stato appurato e certificato che chi ama la lettura ha, invece, incrementato il numero di libri letti in un anno, poiché la facilità di trovarli e acquistarli, anche in edizioni economiche, ha portato a un incremento delle vendite. Il libro stampato su carta è bello da toccare e da conservare e, perché no, anche da tramandare, ai figli e ai nipoti. Qualsiasi altro mezzo di moderna, evoluta e sofisticata tecnologia elettronica utilizza dei supporti (cassette, cd, dvd ecc.) che, pur essendo di maggior facilità di archiviazione per lo spazio ridotto che richiedono, certamente non sono di materiale altrettanto riutilizzabile, anche in un lontano futuro, come è - e sempre sarà - la carta, ma bensì comportano, e comporteranno sempre più, difficoltà di smaltimento. Alla sera, prima di addormentarsi, far scorrere qualche pagina di un libro è tuttora molto apprezzato da tutti, indipendentemente dall’età o dal livello culturale e, molte volte, la consistenza del libro medesimo, data dalla sua rilegatura, la bellezza della carta e il fruscio della carta stessa quando si girano le pagine, aiutano a rilassarsi e a diminuire lo stress che le condizioni della vita moderna ci impongono. Non si verifica psicologicamente la medesima situazione con l’utilizzo di un e-book e/o con l’utilizzo di un qualsivoglia altro moderno e tecnologico supporto. Dalla medesima ricerca si evincono anche altri dati interessanti: il 53% della popolazione italiana tuttora conserva in casa i libri ereditati e nella stessa percentuale ritroviamo anche l’interesse per una bella stampa e una buona e consistente rilegatura di qualità. La media sale al 70% se si guarda al libro come opera d’arte da sfogliare 12e da toccare… e quindi non ci resta che urlare al mondo intero: viva il LIBRO! Viva il LIBRO di CARTA!

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Il libro stampato lo vogliamo ancora? È morto oppure è ancora vivo e vegeto? Chi e come lo utilizza? Chi lo acquista oggi? E quanti ne acquista?


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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Primo Label Day di Macchingraf

n Un centinaio di aziende, un grande interesse per le tecnologie presentate e l’entusiasmo di un settore che pare non risentire (o quasi) della crisi sono stati i componenti che hanno decretato l’ottima riuscita del primo evento che Macchingraf ha riservato alle aziende di stampa di etichette: il Label Day. La “prima donna” nello show

room di Ospiate di Bollate era senza dubbio la Gallus ECS 340, rotativa dall’anima in granito tecnico, che il costruttore svizzero definisce la macchina per la stampa di etichette autoadesive più venduta al mondo; questa era attorniata da una serie di attrezzature e dispositivi – 10 i business partner che hanno collaborato con Macchingraf – che davano

modo di vedere il ciclo di lavoro completo dalla prestampa al finishing, dalla stampa tradizionale alla stampa digitale con la Heidelberg Linoprint L. Uno show di forte impatto che corona perfettamente il primo anno di significativa presenza di Macchingraf nel settore della stampa di etichette autoadesive, un anno che coincide con la data di acquisizione della

La scomparsa di Efi Arazi Fondatore di Scitex ed EFI, è stato uno dei maggiori innovatori nel pre-press.

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Il suo debutto lo aveva fatto al GEC 79 di Milano dove, in uno stand molto esclusivo, controllato dalla security israeliana e al quale si accedeva soltanto per invito, aveva presentato la sua società, denominata Scitex, che doveva rivoluzionare la tecnologia del pre-press e il primo sistema di prestampa digitale, il Response. Faceva così il debutto sulla scena mondiale il marchio israeliano e il suo carismatico fondatore Efraim Arazi che si è spento qualche giorno fa all’età di 76 anni. Arazi è stato un genio della tecnologia e del marketing oltre che un grande imprenditore non solo per il settore della stampa: Scitex è considerata infatti la società che ha fatto da apripista al mondo high-tech in Israele. Arazi lasciava Scitex nel 1988 e l’anno dopo fondava EFI che lanciava nel ‘91 il primo color server, EFI Fiery, seguito poi dalla versione per il wide format Fiery XJ-W e, nel 2002, dal primo workflow Oneflow. Negli ultimi anni Arazi è stato presidente della società israeliana SeeRun che ha sviluppato un nuovo sistema per monitorare e gestire i processi commerciali.

rappresentanza di Gallus e con la vendita di ben otto rotative. Traguardo che Gallus ha voluto premiare con la presentazione in anteprima mondiale di un nuovo gruppo di stampa serigrafico per la serie ECS che fino ad oggi poteva essere configurata con gruppi flexo UV e gruppi per stampa di lamine a freddo – la macchina in demo utilizzava lamine Kurz fornite da Luxoro, la carta di UPM Raflatac. Il Primo Label Day è stato anche l’occasione per ufficializzare due nuovi accordi di distribuzione in esclusiva sul territorio italiano per Macchingraf: la israeliana Scodix e l’irlandese Mcor Technologies. La prima, già nota nel nostro mercato, propone una serie di macchine digitali per la nobilitazione degli stampati denominate Scodix S, Scodix Rainbow e Scodix Braille. Con Mcor Technologies, Macchingraf porta alle aziende grafiche italiane l’affascinante mondo della stampa 3D con una stampante estremamente interessante. Per realizzare i modelli tridimensionali utilizza normali risme di carta A4 (non plastiche o polimeri) e li colora con oltre 1 milione di colori. La stampa 3D è un settore in grandissima espansione: Mcor Technologies ha registrato un aumento del 950% del numero degli utilizzatori dal luglio 2012 ad oggi e, nello stesso periodo, una crescita delle vendite del 544%.

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Presentate novità nella stampa di etichette ma non solo...


PrimoPiano

Organizzazione Stampa in liquidazione L’azienda di Parma, fondata nel 1971, era un affermato distributore di materiali per l’industria grafica. n Tempi sempre più duri per le società di distribuzione e vendita dei materiali per la stampa. Una tipologia di aziende che vede assottigliarsi le sue file, in particolare le grandi organizzazioni regionali, pluri-regionali o in qualche caso nazionali che, con una forte rete di agenti, presidiavano le forniture di carta, inchiostri, lastre, sistemi software per la prestampa e spesso anche macchine per la stampa digitale. La crisi, congiunturale e strutturale, che sta operando una drastica selezione tra le aziende grafiche (con decine di chiusure), l’assenza di liquidità con la stretta creditizia delle banche e una valanga di ordini non pagati (anche con il ricorso, spesso criticato, alla procedure del concordato preventivo in continuità aziendale) si sono fatte pesantemente sentire sul settore della distribuzione dei

materiali per stampa. Così, dopo difficoltà a vario titolo (comprese liquidazione e cessazione di attività) che hanno coinvolto le principali società distributrici del Centro-Nord Italia, come la bolognese Samor Italia, l’ultima vittima della crisi è Organizzazione Stampa di Parma: storica azienda nella distribuzione, vendita e assistenza di materiali per aziende grafiche, nata nel 1971 e condotta da Maurizio Mazzani che era stato affiancato, fino al 2007, da Franco Isoldi. OS era diventata negli anni un’importante realtà fino ad avere una quarantina di dipendenti e una rete di circa 30 agenti, espandendo la sua presenza sul mercato dall’Emilia Romagna alle Marche, all’Umbria e la Toscana fino a spingersi in Sardegna. Rappresentante diretto di Xerox e Fuji

(e in passato anche di Flint per gli inchiostri) e partner di Agfa, annoverava un ampio book di prodotti e di marchi rappresentati, dalle carte per stampa digitale agli inchiostri, dalle lastre fino alle macchine digitali. Dallo scorso anno piano piano gli agenti hanno lasciato l’azienda e anche il personale si è ridotto fino alla richiesta di liquidazione per cessazione di attività con la nomina di un liquidatore. Con il venir meno anche di Organizzazione Stampa, il settore della distribuzione vede ormai presenti solo due grandi realtà nazionali come Macchingraf e Tecnographica, mentre molte grandi aziende grafiche si servono direttamente dalle case produttrici di materiali e il resto del mercato è invece frastagliato tra tante piccole realtà locali. Achille Perego

Tecnolito affronta la crisi La società di Caprino Bergamasco ha chiesto al Tribunale il concordato con cessione del ramo d’azienda. La Società, fondata nel 1978 da Luigi Stefano Campanella come azienda specializzata nella fornitura di servizi di prestampa e litografia, aveva aggiunto negli anni la progettazione e stampa cartotecnica dei campioni per imballaggi e la stampa di una vasta gamma di prodotti commerciali, inclusi biglietti da visita, depliant, opuscoli, cataloghi e materiali di marketing. È stata anche una delle prime aziende di stampa a offrire il servizio di gestione delle banche dati ai clienti e nel 2005 era entrata nel digitale, installando una macchina da stampa HP Indigo 3050 a cui è seguita una seconda HP Indigo 5500. Nell’autunno del 2009, inoltre, aveva lanciato anche un servizio web-to-print (www.pack48.it).

La crisi del mercato, però, non ha risparmiato, come molte altre aziende, Tecnolito. Una crisi che si fa sentire non solo a livello congiunturale, ma anche strutturale sul comparto graficocartotecnico. Così, dopo aver avviato una riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, con il ricorso anche alla cassa integrazione (attualmente i dipendenti sono circa 25), Tecnolito ha chiesto al Tribunale l’avvio di una procedura di concordato con affitto e cessione del ramo d’azienda per rilanciare all’interno le attività di prestampa, banche dati, gestione del file, tablet e scorporando invece il reparto di cartotecnica digitale. A.P.

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Successo di Pixartprinting nel mercato spagnolo Pixartprinting ha festeggiato il secondo compleanno della vetrina e-commerce spagnola www.pixartprinting.es con un evento a Barcellona in occasione di Graphispag 2013. «La Spagna è un mercato che sin dall’inizio si è dimostrato molto dinamico e pronto a recepire i vantaggi della nostra offerta», ha commentato Matteo Rigamonti, presidente Pixartprinting. «Forse ciò dipende anche dalla comune matrice latina che rende i clienti spagnoli più affini alla nostra mentalità italiana e al modello di business grazie al quale nel nostro Paese abbiamo da tempo conquistato la leadership».

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Essere pioniere è nel Dna di Pixartprinting, che dal 2000 opera in qualità di web to print puro offrendo un servizio creato appositamente per i professionisti del settore. E il pionierismo è stato confermato anche con lo sbarco in Spagna, dove è stata tra i primi a offrire stampa on line. «I clienti spagnoli hanno dimostrato una correttezza esemplare. Registriamo un tasso di reclami bassissimo, a fronte di un indice di ripetizione degli ordini molto alto». E i risultati lo confermano. La Spagna è, insieme all’Italia e ai Paesi francofoni, il mercato con la più elevata crescita in percentuale: nei primi tre mesi del 2013 il turnover spagnolo è quadruplicato, con un’incidenza sul giro d’affari complessivo che veleggia verso il 10%. Il prossimo traguardo sarà mettere a segno un fatturato complessivo di 55 milioni di euro a fine anno, rispetto ai 41,5 milioni del 2012.

La prima Fujifilm Jet Press 720 in Italia a Faservice < «Non avremmo mai pensato che una

macchina da stampa digitale potesse offrire risultati qualitativi così sorprendenti, se non addirittura migliori di quelli ottenibili con una macchina offset», ha dichiarato Renzo Farinati, titolare di Faservice, l’azienda di S. Martino Buon Albergo (VR) che per prima in Italia ha installato la Jet Press 720, la macchina inkjet a foglio formato 50x70 di Fujifilm. Forte di una solida esperienza nel comparto grafico, Farinati ha dato vita a Faservice nel ‘97, concentrandosi principalmente sull’offerta di servizi di prestampa. L’azienda, che oggi conta circa 20 dipendenti e che Renzo guida insieme ai figli Lisa e Massimo, rispettivamente responsabile amministrativo e di produzione,

si è rinnovata a partire dal 2004 focalizzandosi sul finishing di alta qualità e su una ricca gamma di tecniche di nobilitazione, quali verniciatura, plastificazione, rilievo, effetti glitter, metallizzati e spessorati ottenibili con stampa serigrafica. Jet Press 720 è diventata parte integrante dell’ambiente produttivo lo scorso marzo. «È la prima macchina da stampa che abbiamo inserito in azienda con l’obiettivo di integrare i servizi di finitura con quelli stampati». Jet Press 720 è una macchina a getto d’inchiostro in quadricromia in grado di stampare, in un singolo passaggio, un foglio di formato B2, con velocità di produzione fino a 2.700 fogli/ora. Faservice ha inoltre installato XMF PrintCentre 3.0, il sistema web-to-print messo a punto da Fujifilm.

Linoprint C751 per Grafiche ATA e Moglia Sono passati 12 mesi dall’avvio della partnership di commercializzazione dei prodotti Ricoh Production Printing da parte di Macchingraf e attualmente sono 15 le Pro C751 (Heidelberg Linoprint C751) installate sul territorio italiano presso aziende grafiche. Tra queste figurano Grafiche ATA di Paderno Dugnano (MI) e Moglia di Torino. «Linoprint Pro C751 ha superato le nostre aspettative in termini di qualità e produttività e ci ha consentito di velocizzare il servizio al cliente», dice Ernesto Seregni, titolare di Grafiche ATA. «Dopo soli quattro mesi dall’installazione il bilancio è positivo e la stampa digitale sta diventando uno degli elementi portanti della nostra produzione». Il successo di Moglia deriva anche dall’utilizzo delle tecnologie più avanzate in tutte le fasi del processo produttivo, dalla prestampa alla stampa e legatoria. Commenta Marco Moglia, uno dei titolari: «Anche la scelta della soluzione digitale Heidelberg è nata da un’attenta valutazione dei trend tecnologici. L’adozione della soluzione a colori risponde a esigenze quali l’anticipo della tiratura, la produzione di commesse più piccole, la personalizzazione e la possibilità di stampare su media non supportati dalla tecnologia offset». «Abbiamo registrato da subito un forte interesse da parte del mercato verso questa soluzione», dichiara Mauro Luini (nella foto), responsabile Stampa digitale di Macchingraf, «grazie alla sua flessibilità e all’ottimo rapporto qualità-prezzo che la rende ideale anche in fase di start-up. E ci ha colpito il volume mensile medio di lavori prodotti, sicuramente al di sopra delle nostre aspettative e anche di quelle dei clienti».

Nuova KBA Rapida 162a per Artegrafica “Stampiamo l‘impossibile“ è lo slogan che l’azienda grafica fondata nel 1976, e dal ‘98 appartenente al Gruppo Graphicom, mette in pratica da anni. Insieme a Legatoria Camisana, Artegrafica si contraddistingue per ricchezza di idee ed esperienza nell’affrontare le sfide necessarie a soddisfare tutte le richieste dell’esigente clientela. Antonio Faccin, presidente, spiega che la strategia aziendale basata sulla qualità funziona, ci sono in vista nuovi mercati e la Rapida 162a dimostra che si può sempre modernizzare il parco macchine nonostante l’inquieta situazione economica. Il team di oltre 100 dipendenti genera un fatturato annuo di 23 milioni di euro, in crescita. Tra Artegrafica e KBA c’è una collaborazione di successo che dura da 28 anni. Otto installazioni di macchine offset a foglio – cinque nel grande e tre nel medio formato – lo dimostrano. «Siamo “fanatici della qualità” e con i sistemi QualiTronic Professional e DensiTronic Professional siamo riusciti a raggiungere grandi progressi in questo campo», dice Faccin. IPI 145/13

WEB TO PRINT

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NEWS AZIENDE GRAFICHE

Da sinistra: Lisa Farinati, Ignazio Binetti (sales manager di Fujifilm Italia), Renzo e Massimo Farinati.


25a Mostra Convegno Internazionale di Comunicazione Visiva 25th International Trade Fair and Conference on Visual Communication Pad. / Hall 8-12

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MERCATI DATI DI SETTORE

Il digitale cresce ma l’offset resta dominante < Molto interessanti i dati

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diffusi da Agfa nel corso di una conferenza stampa pre-Grafitalia. Si riferiscono a un’indagine Pira condotta a livello mondiale e mettono a confronto i mondi della stampa offset e della stampa digitale. Macchine da stampa. Nel 2010 sul totale degli investimenti in macchine da stampa (offset + digitale) la quota delle macchine digitali, in valore, è stata del 9%; nel 2015 è previsto che questa salga fino al 20%. Carta stampata. Molto diverse invece le percentuali di carta stampata in offset e in digitale a colori. Nel 2010 solo lo 0,4% del totale della carta stampata è stato realizzato con macchine digitali; nel 2015 è previsto che questa percentuale arrivi all’1,7%.

Le macchine da stampa offset sono ammortizzate in 10 anni, ma la loro vita media, compresa la “seconda mano”, è di circa 18 anni. La produzione stampata per l’offset in .000 di tonnellate di carta vale 5 volte ogni euro investito per la macchina. Per poter scalzare l’offset, le macchine da stampa digitali devono essere meno costose e più produttive. Anche investendo completamente sulla stampa digitale, ci vorrebbero 22 anni per rimpiazzare del tutto la base installata offset.

Questi dati sono calcolati sulle tonnellate di carta stampata. Purtroppo manca il raffronto sul valore della carta stampata che ovviamente sposterebbe più in alto il peso della stampa digitale.

QUANTI ANNI SERVONO PER RIMPIAZZARE L’OFFSET? Base installata vs stampati prodotti. Investimenti annuali in offset e digitale

Valore dell’installato in mln euro Stampati prodotti in .000 tonn. Investimenti in macchine in mln euro

Nel grafico i dati sono riferiti al 2010 e mettono a confronto offset e digitale su tre parametri: il valore del parco macchine installato, le tonnellate di carta stampata e gli investimenti in macchine effettuati nel corso

dell’anno. Da una stima fatta da Pira, anche se le industrie grafiche investissero solamente in macchine da stampa digitali ci vorrebbero 22 anni per rimpiazzare completamente la base installata offset.

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NEWS EVENTI

Idee vincenti per battere la crisi Si terrà a Bergamo in giugno la conferenza internazionale per l’industria dei quotidiani.

< “Esperienze di successo per sconfiggere la crisi” è il titolo della XVI edizione di WANIFRA Italia, la conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana, che si svolgerà il 26 e 27 giugno prossimi a Bergamo e ad Erbusco (BS). L’evento – promosso da WANIFRA, da FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e da ASIG (Associazione Stampatori Italiana Giornali) – propone esperienze imprenditoriali di successo e progetti di sviluppo per battere la crisi, in tre aree specifiche dell’industria della stampa quotidiana. - Offset e digitale: il “futuro” dell’informazione sarà il prodotto stampato? La possibilità di integrare i grandi volumi di stampa offset

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con la flessibilità offerta dalle linee di produzione digitale spalanca nuovi scenari per lo sviluppo dei centri stampa quotidiani europei. E se il “futuro” dell’informazione fosse il giornale stampato? Durante la I Sessione di lavoro, che propone esperienze di successo nell’impiego della stampa digitale, verranno presentati i dati aggiornati dell’industria italiana, con l’anagrafica dei centri stampa e delle tecnologie disponibili nel mercato italiano. - Redazioni multimediali: i modelli organizzativi che funzionano. In Italia e in tutti i Paesi ad economia avanzata un numero sempre maggiore di giornalisti lavora in redazioni multimediali. Quali modelli organizzativi funzionano? Che cosa può

essere migliorato? Lo raccontano alcune aziende che hanno avviato questa trasformazione. Durante la II Sessione di lavoro saranno anche presentate esperienze “di confine”, editori italiani ed esteri che si sono impegnati per sviluppare nuovi servizi ai lettori e agli inserzionisti pubblicitari. - La distribuzione: nuove iniziative dall’Europa e dall’Italia. Rendere più efficace ed efficiente la distribuzione dei media stampati è una sfida transnazionale che impegna, in un gran numero di Paesi, editori, centri stampa e agenzie di distribuzione. La III Sessione dei lavori presenterà progetti e iniziative in corso d’opera per sostenere lo sviluppo dei prodotti stampati.

I lavori di WAN-IFRA Italia saranno ospitati presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. Tutte le relazioni saranno tradotte simultaneamente in italiano e in inglese. La tradizionale “serata di WAN-IFRA Italia 2013”, prevista per il 26 giugno, si svolgerà in Franciacorta. Dopo una cena presso la casa vinicola Ferghettina – dove sarà possibile conoscere i metodi di produzione dei famosi vini locali – tutti i partecipanti potranno visitare il centro stampa CSQ di Erbusco (Brescia), il primo stampatore di giornali italiano a dotarsi di una rotativa per la stampa digitale. Il programma dettagliato sarà pubblicato su www.ediland.it e distribuito in formato stampato ed elettronico.


KBA: Tecnologia Offset a Foglio

La nuova KBA Rapida 145 Esplosione di potenza nella categoria jumbo

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Con la nuova KBA Rapida 145, KBA testimonia la sua superiorità di leader di mercato nel formato grande. Fino a 17.000 fogli/h e cambi degli ordini ad una velocità imbattibile assicurano una produttività ed una economicità uniche. Come? Con il cambio simultaneo delle lastre, funzioni di lavaggio sincronizzate, alimentazione senza squadra, cambio automatico delle lastre di verniciatura, sleeve dei cilindri retinati a rapida sostituzione e preset di tutte le funzioni principali. A questo si aggiungono pacchetti in linea completi per finitura, assicurazione della qualità e tanto altro ancora. Altre domande? Basta chiamare!

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PIOMBI ARGI punta il dito sull’etica negli affari

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■ Argi ha cominciato il 2013 dandosi un obiettivo tanto interessante quanto ambizioso: trasmettere pareri, opinioni e posizioni delle differenti aziende su temi caldi del settore, soprattutto relativamente a etica, situazione finanziaria, comportamenti economicosostenibili, accesso al credito, burocrazia e molto altro. I primi punti che Argi mette sul tavolo sono sollevati dal consigliere Roberto Levi, amministratore delegato di Printgraph. Levi pone l’accento sulla difficoltà di accesso al credito, sui cosiddetti cattivi pagatori, sulla burocrazia e sull’esigenza di un’etica aziendale da parte delle aziende che lavorano in questo settore. Per porre le basi di una self regulation interna all’Associazione. «Prendiamo spunto dalla Francia. Nel 2010 la filiera delle arti grafiche d’oltralpe era nelle nostre stesse condizioni, in crisi nera, strutturale, profonda. Ha anticipato i tempi riunendosi, preparando un piano di rilancio e proponendolo al Governo. Detto, fatto. Le loro idee oggi sono legge». È una provocazione, chiaro. Ma oggi anche in Italia tutti i comparti della filiera stanno soffrendo allo stesso modo e vivono la stretta creditizia imposta dalle nuove politiche delle banche come un’ulteriore conferma che senza cambiamento interno questa crisi non può essere superata. «Abbiamo la fortuna di aderire a un’Associazione che si propone di rappresentarci e fare da portavoce alle idee del gruppo, promuovendo quella

condivisione che tutti oggi reclamano come una marcia in più». E l’iniziativa lanciata da Levi, Argi la vuole sostenere e divulgare: creare un’occasione di incontro e dibattito tra i tutti i soggetti della filiera e porre le basi di una self regulation che consenta alle aziende che vi aderiscono di spiccare sul mercato per garanzie e qualità del lavoro. La proposta prende spunto da un argomento ben più complesso come quello del credito: «Tutti noi oggi soffriamo la stretta creditizia», spiega Roberto Levi, «abbiamo vissuto il decennio degli anni ‘90 senza preoccuparci di patrimonializzare le nostre aziende, con il beneplacito delle banche sempre pronte a fornirci prestiti spesso oltre le reali possibilità del cliente. Era chiaramente una situazione che non poteva durare a lungo e oggi ci ritroviamo a far fronte a tasse e contributi con entrate finanziarie ridotte – a causa della riduzione delle commesse – dovendo fare i conti con i crediti insoluti da parte dei clienti, con i tempi biblici per l’incasso dei pagamenti (oggi in Italia siamo a una media di 154 giorni dopo la consegna) e con le banche che hanno chiuso i rubinetti dei prestiti». In poche righe Levi riassume quello che Argi sta tentando di portare alla luce da molto tempo. La crisi finanziaria e di settore in cui ci troviamo è frutto di diverse situazioni contingenti che è bene suddividere per punti: - la difficoltà di accesso al

credito; - le tasse e gli anticipi rispetto a utili presunti ed effettivi; - la mancanza di patrimonializzazione interna delle aziende; - le scadenze dei pagamenti dei clienti non rispettate; - una certa dose di over capacity all’interno del nostro settore; - la continua crescita del digitale e dei device mobili che ha frenato il mercato della stampa; - la mancanza di innovazione e la difficoltà a trovare delle linee comuni. A fronte di queste difficoltà si è provato a stilare una lista di possibili interventi che Argi vuole sottoporre all’intera filiera. - Sarebbe auspicabile redigere un codice che porti il settore ad avere un’etica aziendale. In primo luogo nel rispetto dei pagamenti. Oggi, se un grosso cliente non rispetta i termini di pagamento si è costretti a “tenerlo in vita” perché altrimenti i conti dell’azienda sono a rischio. Questo è un circolo

vizioso che deforma il mercato e provoca continue proroghe a tutti i livelli della filiera. Giusto sarebbe l’opposto: dove la normalità è il rispetto delle scadenze e sull’eccezione si interviene subito con un atto esecutivo. - Anche sulla tempistica dei pagamenti stessi occorre riflettere: oggi la media del saldo è di 154 giorni alla consegna ma si può arrivare a pagare anche a 200 giorni, mentre la Comunità Europea parla di 60 giorni al massimo. Questi tempi per le aziende grafiche italiane non sono più sostenibili. - Un’altra problematica che crea spesso incertezza sul mercato è il cosiddetto “affitto del ramo d’azienda”: acquisire una società in fallimento semplicemente accantonando i suoi debiti e reimmettendola nel mercato senza una ristrutturazione interna destabilizza il mercato e crea sfiducia. - La legge sui finanziamenti a fondo perso è stata per anni

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L’Associazione invita a dibattere sui “temi caldi” del settore. E primo fra tutti, il problema della stretta creditizia.


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“È importante creare occasioni di incontro fra tutti i soggetti della filiera e porre le basi di una self regulation”.

vissuta dalle imprese italiane come un diritto senza la necessità di rendicontazione. «Quante aziende» precisa Levi «negli scorsi anni hanno incassato finanziamenti di questo tipo, anche sostanziosi, e hanno chiuso poco dopo?». Meglio poter contare su un finanziamento a tasso davvero agevolato, ma con la presa in carico da parte dell’imprenditore dell’importo da pagare e delle responsabilità ad esso connesse. - Poter contare su una distinzione tra grande e piccola/ media impresa può fare la differenza. L’Iva in anticipo per queste ultime ha poco senso, quando addirittura non è controproducente. Con la nuova legge del Governo Monti la soglia di distinzione tra PMI e grande azienda, e che delimita il pagamento o meno in anticipo dell’Iva, è stata fissata a 2 milioni di euro. Una soglia troppo bassa poiché lascia in sofferenza la stragrande maggioranza delle aziende italiane. - Le certificazioni richieste in Italia e gli standard a cui le aziende si devono attenere sono un controsenso, non solo italiano. In primo luogo perché mettersi in regola con queste certificazioni richiede esborsi economici notevoli, ma soprattutto perché a fronte degli sforzi che si stanno facendo in Occidente per migliorare la qualità dei nostri ambienti, in altre parti del mondo una produzione massiva e non presidiata di determinate multinazionali sta vanificando tutti gli sforzi.

- La possibilità di non tassare il patrimonio che viene lasciato in azienda, come avviene ad esempio in Olanda, sarebbe un modo per risollevare la situazione finanziaria di alcune imprese della filiera. - Buona invece la scelta da parte del Governo Monti di abbassare il prelievo fiscale relativo ai ricercatori inseriti nelle aziende. La legge è stata varata ed è in vigore da quest’anno. Incentiva la ricerca, l’innovazione, che tante volte abbiamo detto essere una delle chiavi per sbloccare il mercato. L’esempio francese che abbiamo riportato all’inizio ci serve da spunto. Perché troppo spesso si è portati a pensare che le regole devono arrivare dai “piani alti”, dal Governo. In realtà è possibile creare i presupposti direttamente tra gli addetti ai lavori, in primo luogo per discuterne insieme durante i consigli direttivi e poi su base allargata con tutti i rappresentati della filiera. Argi, in sintonia con alcune delle problematiche già elencate in questo comunicato – la crescita del digitale, le moderne tecnologie e il rapporto con la stampa, la capacità di innovazione –, è anche promotrice di diversi incontri seminariali in Grafitalia che intendono promuovere dialogo e dibattito tra i vari componenti della filiera. Alcuni “gruppi di lavoro” attivati al suo interno hanno analizzato diverse tematiche su cui discutere e riguardano diversi fronti: nobilitazione dello stampato, editoria, web to print, stampa a valore aggiunto, cross-media, green printing.

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SpazioCultura

Julian Schnabel a Foligno Dal 20 aprile al 23 giugno. < Si tiene al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno un’importante mostra personale di Julian Schnabel con 14 capolavori dell’artista in gran parte mai esposti in Italia. Schnabel è l’artista americano più famoso sulla scena internazionale sia per la produzione pittorica che per quella cinematografica. Esponente di spicco di un neoespressionismo che risente delle influenze europee e anche della Transavanguardia italiana, Schnabel ha elaborato una ripresa della pittura in assoluta indipendenza tecnica e contenutistica. Classe 1951, laureato nel 1973 in Belle Arti all’Università di Houston, ha allestito la sua prima mostra nel 1976 al Contemporary Arts Museum di Houston. Nel ‘79 presenta due mostre personali alla Galleria Mary Boone di New York, realizzando dipinti a cera e su lastra. I critici celebrano il suo lavoro definendolo “il ritorno alla pittura”. Il 1980 vede la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia, dove conosce Francesco Clemente. Comincia a sviluppare una pittura “selvaggia” e gestuale per cui i critici coniano l’espressione neo-espressionista. Genio eclettico anche nel linguaggio filmico, nel 1995 realizza un film sul suo amico pittore di Brooklyn Jean Michel Basquiat, il primo artista nero della Street Art, scomparso a soli 28 anni e oggi riconosciuto a livello internazionale. Nel 2007 con il il suo terzo film vince il premio per il miglior regista al

Festival di Cannes. La mostra al Centro Italiano Arte Contemporanea di questo celebre artista, curata e presentata in catalogo da Italo Tomassoni, si propone come un’irripetibile occasione per la conoscenza della pittura contemporanea internazionale. Sono esposti quattordici lavori di grandi dimensioni che esemplificano il lavoro dell’artista dal 1985 sino al 2008: otto opere appartengono al grande gallerista Gian Enzo Sperone, che conosce profondamente Schnabel, suo vicino di casa a New York. Gli altri sei lavori, sempre di grandi dimensioni, appartengono a un collezionista milanese che ha accettato di prestare le sue opere al CIAC. Un’occasione dunque unica per apprezzare la potenza poetica e cromatica di un grande artista sempre alla ricerca di nuovi stimoli e suggestioni da riportare nelle sue opere grandiose, che hanno segnato in modo indelebile l’arte contemporanea internazionale degli ultimi 50 anni.

Adieu di Julian Schnabel (1995, olio e resina su tela, cm 274x243). In basso: Mimmo Rotella, Autoritratto (olio su tavola, cm 8,5x7,5) e Fortunato Depero, Autoritratto (tempera su cartone, cm 11x8,5).

Zavattini e i Maestri del Novecento Gli “autoritratti minimi” alla Pinacoteca di Brera. <

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Cesare Zavattini, comunemente noto per la sua straordinaria attività di scrittore e sceneggiatore del cinema neorealista, coltiva costantemente un’altrettanto proficua dedizione all’arte, alla pittura soprattutto, di cui è sia autore sia appassionato collezionista. Lo scrittore mette insieme una raccolta unica, non solo per il numero raggiunto, ma soprattutto per l’originale formato scelto: per ragioni economiche, Zavattini ripiega su una collezione di quadri piccoli, e inventa un nuovo tipo di collezionismo: le opere “minime”. Quando ordina l’opera, ne specifica le misure: 8x10 cm. La proposta raggiunge praticamente tutti gli artisti più e meno noti in quegli anni e trova consenso pressoché unanime. La raccolta, iniziata nel 1941, trova spazio nella sua casa romana, una tappezzeria di nature morte, paesaggi, soggetti astratti, ritratti ma soprattutto autoritratti. Così lo circondano per anni i volti di: Fontana, Burri, Balla, De

Chirico, Capogrossi, Severini, Rosai, Casorati, Sironi, De Pisis, Depero, Guttuso, Rotella e tanti altri… Purtroppo nel 1979 tale repertorio d’arte viene ceduto alla Galleria Annunciata di Milano e in seguito smembrato e venduto. Perdute in gran parte le tracce dei millecinquecento quadri, nel 2008 un consistente nucleo di ben 152 autoritratti viene recuperato e acquisito alle collezioni della Pinacoteca di Brera. Da anni immagazzinati in deposito, e dopo accurate operazioni di restauro, gli splendidi “Autoritratti minimi” del più noto museo pubblico milanese verranno presentati per la prima volta al pubblico in una mostra dedicata alla storia della collezione e ai rapporti fra Zavattini e il mondo dell’arte. I 152 capolavori saranno tutti esposti, dal 7 maggio all’8 settembre nella Sala XV della Pinacoteca, accanto ad alcuni esemplari di autoritratti realizzati da Zavattini stesso. A corredo sarà esposto un ricco corpus di testimonianze documentali cartacee e video – lettere, cartoline, telegrammi, brochure, inviti, fotografie, interviste e documentari – relative alla raccolta e ai suoi protagonisti.



Interviste Marco Ballan

Protagonista di questo mese un’importante azienda grafica e cartotecnica veneta, Imballi, che fattura circa 26 milioni di euro ed è specializzata nel settore alimentare. Tra gli investimenti piĂš recenti, una Heidelberg Speedmaster XL 162. 26


“L’idea vincente è sviluppare cartotecnica in tempi ristretti con proposte tecnologiche sempre innovative”.

30 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Marco Ballan, amministratore delegato di Imballi SpA

COMUNICAZIONE

TRI

DIMENSIONALE di ACHILLE PEREGO

La nascita ufficiale è datata 1993 ma le radici di quella che è oggi la Imballi di Castelfranco Veneto affondano alla fine degli anni Settanta quando un giovane Livio Ballan, allora dipendente in un’importante azienda grafica e cartotecnica della zona, decide di mettersi in proprio proseguendo, con qualche amico e tanto coraggio imprenditoriale, l’attività che lo aveva così tanto affascinato. Erano gli anni del boom economico di una Regione, il Veneto, che avrebbe dato vita al miracolo economico del Nord Est. L’idea, rivelatasi poi vincente, di Livio Ballan è (ed è stata) quella di concentrarsi sulla cartotecnica abbinata a proposte tecnologiche sempre innovative, sia a livello progettuale sia di macchinari, sviluppandola in tempi estremamente ristretti. Un’idea che ha percorso oltre trent’anni di lavoro nella classica azienda di famiglia che dal 2005 ha visto Marco Ballan affiancare, dopo la laurea, il padre alla guida dell’azienda e ricoprire il ruolo di direttore commerciale e amministratore delegato. L’anno dopo, nel 2006, ricorda Marco Ballan, «sollecitati da una primaria clientela e dalla necessità di poter continuamente rinnovarci tecnologicamente, abbiamo costruito un nuovo stabilimento di 25.000 m2 coperti, su un’area complessiva di 55.000. Un impianto capace di contenere due linee complete di produzione, dalla stampa offset agli ondulatori, che producono tutti i tipi di onde singole (B-E-F-N-C) e doppie (BC- EB -NB ecc.), dalle fustelle alle piega-incolla: tutti macchinari di recente concezione e installazione». Ma il vostro sviluppo non si è fermato lì... «Certo. Nell’ottica di offrire un servizio sempre più completo alla clientela nel 2008 è stato completato un reparto, del tutto autonomo, dedicato alla stampa in digitale per la produzione dei quantitativi pre-industriali od ordinativi di prova a costi più contenuti rispetto alla tecnologia offset».

Cosa rappresenta oggi Imballi? Un’azienda con un fatturato attorno ai 26 milioni, circa 120 dipendenti e un’assortita clientela appartenente soprattutto al settore alimentare. Imballi è una realtà industriale riconosciuta anche a livello internazionale, dove coesistono professionalità, tecnologia e flessibilità di produzione.

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AZIENDE FIORI ALL’OCCHIELLO

IL PERSONAGGIO

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La sede dell’azienda (25mila metri quadrati coperti su un’area di 55mila) è a Castelfranco Veneto, nel cuore del Nord-Est del miracolo economico, anche se oggi anche il Veneto sta soffrendo gli effetti della crisi.

Nei mesi scorsi avete installato una delle prime due offset grande formato per il packaging di casa Heidelberg in produzione in Italia. Commercializzate dal 2009, di queste macchine “rivoluzionarie” per la stampa in linea con inchiostri convenzionali e vernici UV, Heidelberg ne ha già vendute 75 nel mondo. Voi avete installato una XL162 (LYYLX3) a 6 colori. Macchina completamente bivalente in grado di stampare con inchiostri grassi e UV oltre alla stampa in linea convenzionale e con vernici UV. Perfetta per stampa di scatole e confezioni per l’alimentare. L’avete scelta per questo? E, soprattutto, quanto coraggio è servito per investire in questi tempi di crisi? L’acquisto della Speedmaster XL162 si è reso necessario per diversi fattori. L’esigenza di ammodernare il reparto mantenendo e migliorando la qualità di stampa va infatti di pari passo con la necessità di rispondere alla sempre più elevata frenesia del mercato, che richiede alta qualità in tempi brevi. Nella nuova macchina abbiamo riscontrato il perfetto mix di soluzioni a queste esigenze, permettendoci di implementare ancora quello che già oggi è un nostro “fiore all’occhiello”. A queste motivazioni, aggiungerei le molteplici possibilità di stampa su supporti diversi, come cartoncini laminati e plastificati, con verniciature particolari che sempre più vengono richiesti, anche nei mezzi espositivi, non solo negli imballaggi industriali. Quanto è forte la crisi del settore della stampa? Il momento purtroppo, come tutti sappiamo, non è dei migliori. Assistiamo a una flessione generale del mercato dovuta alla crisi e quindi a un conseguente calo di consumi che investe di riflesso anche il nostro settore. Purtroppo non esiste più una visione di lungo periodo sul fronte del lavoro, dato che si viaggia mediamente con un carico di lavoro di brevissimo raggio. Però è anche un momento da sfruttare sul piano degli investimenti, data la possibilità di trovare buone occasioni sul mercato. Serve anche un po’ di “sana follia” e di fiducia nel futuro, confidando in una ripresa del mercato, anche se sappiamo che non sarà certamente a brevissimo termine. Ritiene che si tratti solo di una crisi congiunturale oppure siamo di fronte anche a una crisi strutturale caratterizzata da una sovrabbondante capacità produttiva rispetto alla domanda, e all’avanzata del digitale? Indubbiamente la crisi profonda delle aziende grafiche è dovuta in parte a una forte contrazione del mercato e in parte alle nuove tecnologie che hanno di fatto eliminato alcune prerogative del settore grafico. Questo ha portato molte aziende a cercare sbocchi in altri settori, come la cartotecnica, diversificando le produzioni. Non possiamo che dare un giudizio negativo su queste che sono delle vere e proprie “avventure” in un settore che di certo non ne ha bisogno. Infatti, spesso chi si lancia nella cartotecnica non ha né la competenza tecnica né quella commerciale. Assistiamo sempre di più quindi a improvvisazioni che di fatto spostano il baricentro del mercato esclusivamente sul fattore prezzo. Per chi, come noi, investe continuamente in tecnologia e servizio per fornire in modo adeguato una clientela di un certo livello, questo è un aspetto molto penalizzante.

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Livio Ballan ha fondato quella che sarebbe diventata la Imballi Spa nel 1993 alla fine degli anni Settanta, mettendosi con coraggio in proprio dopo un’esperienza come dipendente di aziende grafiche della zona. Fin dall’inizio la Imballi è stata un’azienda familiare (nella quale nel 2005 è entrato il figlio Marco, direttore commerciale e ad) improntata a offrire alla clientela soluzioni innovative e flessibilità nel servizio, grazie ai costanti investimenti in tecnologia e alla formazione del personale (circa 120 dipendenti per un fatturato attorno ai 26 milioni).


AZIENDE FIORI ALL’OCCHIELLO

All’avanguardia tecnologica. Nel reparto stampa di Imballi la “new entry” del 2013 è la nuova Heidelberg Speedmaster XL 162 a sei colori, ideale per stampa di qualità su diversi tipi di supporti.

È vero che il packaging è il settore che, nonostante la flessione dei consumi (anche alimentari) sta reggendo meglio alla crisi rispetto a chi stampa prodotti commerciali ed editoriali? Il packaging rimane ancora oggi una componente fondamentale per tutti i prodotti. In periodi negativi, attrarre il consumatore e richiamare la sua attenzione sui prodotti è un’esigenza fondamentale per tutte le aziende che operano nel mercato al dettaglio, soprattutto nel settore della grande distribuzione. Nel settore alimentare in particolar modo sempre più si ricorre all’esposizione dei prodotti fuori scaffale, utilizzando display e isole dove il consumatore trova tutta la gamma di prodotti. La nostra capacità di progettare e fornire strutture, espositori e packaging che qualitativamente riescono a differenziarsi sul punto vendita indubbiamente ci sta premiando, andando a compensare quella che è una perdita sul fronte dei volumi. Crede negli accordi e nelle integrazioni tra aziende per aumentare la capacità dimensionale? Voi ci avete pensato in passato o ci state pensando magari per qualche operazione in futuro? Il settore cartotecnico ha visto negli ultimi anni fenomeni di aggregazione tra aziende di diversa tipologia e dimensione, con la conseguente creazione di grandi gruppi che vogliono, almeno nelle intenzioni, fornire a tutto campo la clientela, proponendosi di offrire diversi tipi di prodotto. Noi riteniamo che il mercato oggi sia molto diverso da una logica di questo tipo. Quello che la nostra clientela ci richiede è sempre più un servizio estremo sui prodotti di nostra competenza, con tempi molto ristretti ma garantendo sempre un elevato standard qualitativo sui materiali e sulle lavorazioni. Serve avere sempre più, quindi, del personale “sul pezzo”, che viva in prima persona il lavoro quotidianamente e che sia sempre in grado di dialogare con la clientela “just in time”. È quindi una logica che non si addice ai grandi gruppi e alle loro procedure, spesso complesse e macchinose. La strada da noi percorsa è quella di rimanere una realtà familiare, fuori da logiche di aggregazione e caratterizzata da una forte flessibilità e velocità di risposta a quelle che sono le esigenze dei nostri clienti.

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Serve ancora una rete commerciale di agenti oppure ormai è superata? Le nuove tecnologie, il mercato sempre più dinamico e la logica aziendale delle imprese multinazionali ha di fatto portato a una rivisitazione della figura dell’agente. Laddove in passato serviva solo una figura di raccordo tra il fornitore e il cliente, oggi sempre più serve invece una figura professionale, a volte anche molto tecnica, preparata sui molteplici aspetti del mestiere. Ecco quindi perché riteniamo fondamentale avere delle persone di riferimento per la clientela che siano interne all’azienda e che anche quando ci sia la presenza dell’agente, possano comunque affiancarlo per tutti gli aspetti importanti, garantendo sempre ai clienti il massimo supporto di competenza tecnica e professionale che l’azienda mette a disposizione. Se non si può parlare quindi di un superamento della figura dell’agente, quantomeno si è resa necessaria nel mercato odierno una rivisitazione sostanziale del ruolo.

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LASTRE COMUNICAZIONE D’IMPRESA

KRUSE

Un successo che dura da trent’anni

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Alta stabilità dimensionale Le lastre sono tutte a base poliestere e il corretto spessoramento sul cilindro lastra viene eseguito solo con due prodotti VARNIPLATE/VARNIBLUE + VARNICOMP con grande facilità d’uso e senza impiego di cartini. Entrambe le lastre hanno superfici resistenti ai graffi, ottimizzano il trasferimento delle vernici e non presentano problemi di intaglio e spellicolamento.

In verniciatura acrilica entrambi i tipi di lastre sono resistenti all’accumulo di inchiostro e quindi diminuiscono i tempi di pulizia durante la stampa. Se le lastre sono ben pulite prima dell’archiviazione aumenta molto la loro tiratura. Entrambi i tipi di lastre di verniciatura Kruse sono prodotte per estrusione senza solventi e con vulcanizzazione in linea. La struttura delle lastre Le lastre sia VARNIPLATE sia VARNIBLUE da 1,15 e 1,35 mm sono formate da un doppio strato 0,8/1 mm a seconda dello spessore della lastra finale, e da una base di poliestere da 0,35 mm. Per lo spessore di 1,95 mm si aggiunge al materiale da 1,15 mm un comprimibile da 0,80 mm. Ottimo trasferimento delle vernici VARNIBLUE non contiene teli che hanno senso di fibra per ottenere un migliore e più profondo intaglio dei formati in tutte le direzioni. La superficie di gomma nitrilica è stata studiata per garantire il miglior trasferimento delle vernici e il miglior comportamento alle sollecitazioni del sistema di verniciatura in macchina. A questo si aggiungono facilità e precisione di intaglio e il conseguente ottenimento di riserve molto nitide e precise. VARNIBLUE 195, che ha lo stesso spessore dei caucciù, viene utilizzata in verniciatura a tavola piena perché basta inserire sotto la lastra stessa un cartino delle dimensioni di verniciatura allo stesso modo dei caucciù.

Due strati per una pressione sempre regolare La combinazione di due strati gomma-elastomero permette di imprimere una minore pressione di stampa, essenziale per il trasferimento ottimale delle vernici, la cui conseguenza è uno spessore regolare dello strato trasferito e un superiore grado di lucido. L’elastomero impiegato presenta inoltre una buona resistenza alle vernici UV, evitando rigonfiamenti e garantendo qualità anche sulle lunghe tirature; infine, è ben compatibile con il sistema di adesivizzazione al poliestere di base, che resta dunque facile e costante da spellicolare, oltre che di sicuro ancoraggio per i lavori successivi di ristampa. Le lastre VARNIBLUE garantiscono i massimi risultati sia in verniciatura acrilica che UV, grazie alle caratteristiche chimiche della mescola della gomma e a quelle fisiche come costanza di spessore, regolarità della grana e tensione superficiale per ottimizzare la quantità di vernice trasferita al supporto, favorendo anche il facile scorrimento della testa del plotter.

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L’impegno e l’entusiasmo di Bruno Sesia e del suo staff nel fare crescere Kruse sono culminati nel 2012 quando l’azienda è diventata uno dei più importanti fornitori di lastre di verniciatura a livello internazionale. Quest’anno Kruse festeggia i 30 anni di attività e consolida la presenza anche nei mercati più lontani. Alla base di questo successo ci sono le lastre VARNIPLATE per verniciatura con strato stampante in poliuretano e i sottolastra VARNICOMP, prodotti sviluppati a partire dal 2002, che hanno ottenuto ampi consensi nel mercato delle cartotecniche con stampa offset per applicazioni nei settori farmaceutico, cosmetica, lusso e alimentare. Per quest’ultimo segmento di mercato, Kruse ha ottenuto la certificazione per le lastre in poliuretano utilizzate per gli imballaggi alimentari. Per rispondere alle esigenze di utilizzatori di teli gommati e lastre di gomma in verniciatura, Kruse aveva sviluppato e presentato a Drupa le nuove lastre VARNIBLUE con superficie stampante in gomma nei classici spessori 1,15 e 1,35 mm e nella versione 1,95 mm con comprimibile incorporato, diretta alternativa ai teli gommati tradizionali.


MERCATI STAMPA

La stampa AL TEMPO DEL WEB I risultati della ricerca mostrano in maniera inequivocabile che l’industria della stampa se vuole continuare a giocare un ruolo chiave nel mix della comunicazione deve affrontare cambiamenti importanti. Nello studio condotto da Duomedia stampatori e consulenti provenienti da 10 paesi hanno condiviso le loro opinioni sui possibili scenari futuri della stampa nell’era digitale.

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TRASFORMARE LE AZIENDE IN CENTRI DI SERVIZI

Dai colloqui effettuati è emerso che gli stampatori devono adottare una nuova strategia. Il consiglio è quello di sganciarsi dall’immagine di fornitore di stampati e di lavorare maggiormente a contatto con i clienti e i brand per diventare un elemento chiave nelle attività di marketing e comunicazione. In sintesi, proporsi come consulente ad alto valore aggiunto. Eddy Hagen, direttore di Trendwatcher a VIGC (Organizzazione fiamminga delle comunicazioni grafiche) ha sottolineato che «le aziende di stampa hanno bisogno di cambiare la loro mentalità e focaliz-

Quale futuro per la stampa? Duomedia, azienda pan-europea che si occupa di PR e comunicazione per le arti grafiche, nel 2012 ha effettuato una ricerca per cercare di capire quali sono i trend del settore. zarsi sull’offerta di soluzioni e servizi piuttosto che vendere prodotti. Il direttore marketing di un’azienda non ha solo bisogno di una brochure stampata, ma ha la necessità di poter disporre di una soluzione che veicoli efficacemente il messaggio ai clienti. Identificando i bisogni reali dei clienti, sarà in grado di formulare offerte nuove e interessanti. Un esempio arriva da uno stampatore col quale sono venuto in contatto poco tempo fa e che ha risolto il problema del calo di vendite di una piccola cantina di vini semplicemente cambiando il layout dell’etichetta. Un piccolo cambiamento ma di grande impatto nel business di questo cliente. Naturalmente, un cambiamento di mentalità implica tempo e risorse da dedicare. Ma lo sforzo vale la pena poiché lo stampatore in questo caso viene visto come uno degli elementi chiave nelle attività di sviluppo e marke-

ting del prodotto». In sintesi, l’industria della stampa deve trasformarsi in un’azienda in grado di proporre soluzioni e servizi.

PRINT-ON-DEMAND E BASSE TIRATURE

Molti intervistati hanno segnalato il crescente spostamento verso le basse tirature e la richiesta di lavori on-demand, trend che sono favoriti dalle innovazioni raggiunte dai sistemi per la stampa digitale. La stampa di alti volumi è destinata nel tempo a diminuire poiché si produce sempre di più on demand. Un esempio calzante di questo trend lo si nota nella produzione dei libri scolastici. In effetti non ha senso – e non è vantaggioso economicamente – stampare migliaia di copie di libri di testo quando si sa che dovranno essere aggiornati. Con la stampa digitale, la scuola può stampare solo le copie necessarie in quel

momento e aggiornare i contenuti quando occorre, nell’ottica di mantenere i libri di testo sempre attuali.

STAMPATI CON VALORE AGGIUNTO

Gli intervistati hanno sottolineato che sta crescendo l’interesse verso prodotti stampati che trasmettono alle persone l’idea di valore aggiunto o un coinvolgimento emozionale, come ad esempio le foto. Ed Boogaard, giornalista freelance del settore, ritiene che alcuni continueranno a preferire un prodotto stampato rispetto al digitale. Per molti, ad esempio, le fotografie rivestono un’importanza speciale e guardarle su un laptop piuttosto che su un album o su un libro fotografico non è la stessa cosa. Anche le riviste diventeranno via via sempre più funzionali per le persone, specialmente nel momento in cui si andrà maggiormente verso le basse tirature.

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AGGIUNGERE INTERATTIVITÀ ALLO STAMPATO

QR code, URL personalizzate o realtà aumentata, esiste ormai un’infinita varietà di modi per collegare riviste, stampati commerciali o packaging alla comunicazione digitale. Secondo Cary Sherburne, redattore capo di WhatTheyThink, «gli stampatori vedono il digitale come una minaccia, un nemico da temere poiché può erodere il loro business. In realtà questa paura è inutile perché questa cannibalizzazione continuerà ad esserci, sia con loro sia senza di loro. Rendere la stampa interattiva allungherà il ciclo di vita dello stampato, aumentandone nel contempo il valore. Se in più si aggiunge a una brochure una app per il tablet o lo smartphone che integra contenuti digitali quali audio e video, si possono avere dei margini più elevati, aumentando nel contempo la fidelizzazione del cliente».

IN CRESCITA PACKAGING ED ETICHETTE

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Gli intervistati hanno dichiarato che, a fronte di una diminuzione dei volumi di stampa commerciale, cre-

Lutt Willems, uno dei titolari di Duomedia, agenzia di comunicazione, marketing e PR fondata nel 1999, con sede a Bruxelles.

scerà invece la produzione di packaging ed etichette. Vale a dire che qualsiasi cosa succeda, ci sarà sempre la necessità di avere un prodotto confezionato. Ma se il fronte degli ecologisti si sta battendo per ridurre i volumi dei packaging, significa che il mercato diventerà più piccolo? «Non necessariamente», è stata la risposta. Le uova di Pasqua sono un esempio tipico del trend verso packaging meno ingombranti. Tuttavia questo esempio da solo non basta per dichiarare la fine degli stampatori di packaging – questo significa solo che ci si orienterà verso soluzioni più creative. I grafici e i creativi che lavorano nell’ambito del

packaging possono aggiungere valore ai brand dei loro clienti producendo confezioni innovative e maggiormente attraenti nonostante abbiano un “supporto” più piccolo sul quale lavorare.

SOSTENIBILITÀ, UN ELEMENTO CRUCIALE

In base alla ricerca, il tema sulla sostenibilità diventerà in futuro sempre più importante poiché i brand vedono nel “green” una forte leva di marketing, in grado di offrire grandi vantaggi competitivi. A tal fine, gli intervistati suggeriscono alle aziende di stampa di comunicare meglio i loro progetti legati alla sostenibilità, dal momento che in futuro le aziende digitali godranno di un’immagine green più incisiva rispetto a quella di oggi. È opinione diffusa che la carta sia “anti-ecologica”, nonostante le ripercussioni derivanti dalla sua produzione non siano così dannose per il pianeta come la maggior parte della gente pensa. Ad esempio, gli Stati Uniti piantano più alberi di quanti non ne taglino. Il digitale in confronto ne esce meglio perché molte persone ignorano quale sia l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici. Le aziende grafiche possono

quindi trasformare questa situazione a loro vantaggio. In effetti è da tempo che portano avanti tutta una serie di iniziative sostenibili che dimostrano il loro impegno verso una produzione sempre più green.

STAMPA E DIGITALE SI COMPLETANO

Nel corso dell’indagine è emersa la necessità di diffondere e comunicare meglio le innovazioni conseguite dalle tecnologie di stampa. Ciò significa una più stretta collaborazione tra tutti i player del mondo della stampa al fine di mettere in luce i vantaggi offerti dalla comunicazione su carta, questo perché la maggior parte degli stampatori non sa come farlo. Ed Boogaard ha inoltre sottolineato che opporre resistenza al digitale è inutile: «Non ha senso combattere il digitale poiché è ormai una realtà. La stampa e il digitale possono dunque coesistere e completarsi a vicenda. I centri stampa e i fornitori dovrebbero concentrarsi sui settori nei quali la carta e la stampa possono svolgere un ruolo importante, aggiungendo quel valore in più che il digitale non può dare».

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MERCATI STAMPA


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DIGITALE COMUNICAZIONE D’IMPRESA

INVITO IN FIERA

Novità Ricoh in Grafitalia

Cambia colore alla tua stampa È questo il messaggio proposto nello stand Ricoh (Pad. 1, stand D03-E10) presso cui i visitatori possono approfondire le soluzioni, le applicazioni e i servizi che consentono agli stampatori di offrire valore aggiunto ai propri clienti. La qualità di stampa offerta dai sistemi digitali Ricoh Production Printing consente di produrre stampe a colori direttamente confrontabili con quelle realizzate con la tecnologia tradizionale. Oltre a una importante novità di prodotto, gli stampatori hanno la possibilità di scoprire molteplici applicazioni che non si limitano alla stampa su carta “tradizionale”. La carta da zucchero, il tessuto non tessuto e i supporti plastici sono solo alcuni dei supporti utilizzati

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da Ricoh durante Grafitalia per consentire ai propri clienti di andare oltre la stampa. Viene inoltre presentata la tecnologia A/C Transfer (di cui è dotata la gamma Ricoh Production Printing Colour) che consente di stampare con risultati eccellenti su carte lavorate (ad esempio goffrate, millerighe e martellate) grazie ad una miglior aderenza tra il toner e la cinghia di trasferimento immagine. A completamento dell’offerta, Ricoh propone a Grafitalia: t una vasta gamma di soluzioni software per l’ottimizzazione dei processi produttivi sia nel mercato Corporate che Commercial; t un’area in cui vengono presentati i servizi Ricoh di pre e post vendita, tra cui il Carbon Balanced Printing Programme che consente agli stampatori di dare al business un’impronta green innovando i flussi di lavoro in un’ottica di sostenibilità; questa metodologia permette di calcolare le emissioni di CO2 connesse a ciascun lavoro

prodotto, di ridurle il più possibile e di neutralizzare le emissioni residue e inevitabili. Gli stampatori possono così garantire ai loro clienti lavori di stampa ecosostenibili; t Continuous Form: i professionisti di Ricoh sono a disposizione dei visitatori per approfondire i vantaggi offerti dalla tecnologia inkjet che è sempre più diffusa come alternativa all’offset in ambiti applicativi quali la stampa di documenti transazionali e di comunicazioni mission-critical, book-on-demand, commercial printing e packaging. Commenta Giorgio Bavuso (nella foto), direttore Production Printing di Ricoh Italia: «La gamma Ricoh è in continua espansione per soddisfare le esigenze dei fornitori di servizi di stampa e dei CRD. Sviluppando una strategia basata sull’acquisizione di competenze e su forti investimenti in Ricerca e Sviluppo, sono stati inoltre introdotti servizi e soluzioni che ci hanno consentito l’ingresso in nuovi mercati, come quello del modulo continuo». IPI 145/13

Ricoh invita i visitatori di Grafitalia a scoprire le molteplici opportunità che la tecnologia digitale offre agli stampatori per trasformare il business proponendo servizi profittevoli e a valore aggiunto. L’offerta Ricoh consente agli stampatori di distinguersi nel mercato andando oltre la stampa (“Print and Beyond”) per rispondere a esigenze sempre più complesse e far crescere il business. Come possono approfondire i visitatori della manifestazione, Ricoh si propone a 360° con un’offerta globale che include soluzioni a foglio singolo colore e monocromatiche, sistemi a modulo continuo dedicati al mercato dell’editoria, del Direct Mailing e della stampa transazionale, software per l’ottimizzazione del flusso di lavoro e servizi che garantiscono ai clienti vantaggio competitivo.


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TECNOLOGIE FUSTELLATURA

Bobst Expertcut 106 PER

Evoluzione e rivoluzione 4

Smart Feeder II

Nuova tecnologia di alimentazione fogli che consente un’impostazione rapida e un flusso costante a prescindere dal substrato utilizzato.

2 Tecnologia salva-utensili

Dispositivo che consente di ridurre istantaneamente la pressione nella platina in assenza di fogli prolungando così la durata utile degli utensili.

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la durata utile. Il primo aspetto di cui il produttore svizzero si è occupato è stato il perfezionamento dello Smart Feeder, il sistema che gestisce l’alimentazione dei fogli nelle macchine Expertcut. Smart Feeder II è dotato di una testa di aspirazione caratterizzata da un sistema migliorato di sollevamento e passaggio dei fogli sul tavolo di alimentazione, nonché da nuove funzioni che garantiscono un’impostazione rapida e un flusso costante, a prescindere dal substrato. In più, lo Smart Feeder II è provvisto di un nuovo tavolo di alimentazione con tecnologie innovative che riducono il numero di fogli persi durante i fermi mac-

china, velocizzano la fase di impostazione e garantiscono un trasporto più costante. ELEVATA QUALITÀ DI TAGLIO

Senza mai dimenticare uno dei principali obiettivi, ovvero la riduzione dei costi a vantaggio dei produttori di imballaggi, Bobst ha introdotto una nuova tecnologia “salva-utensili” che riduce istantaneamente la pressione nella sezione della platina in assenza di fogli. Tale tecnologia consente di prolungare la durata utile degli utensili; è così possibile mantenere la stessa elevata qualità di taglio per un numero maggiore di stampe, diminuendo i costi di produzione di ogni confe-

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■ In occasione della Drupa dello scorso anno, Bobst ha presentato una nuova versione della Expercut 106 PER, una fustellatrice e separatrice progettata con tali livelli di continuità e velocità operativa da riuscire a generare un notevole incremento della produttività. Bobst investe ingenti risorse in nuove tecnologie per le proprie macchine: in alcuni casi questo impegno si concretizza in nuovi modelli, in altri in pacchetti di retrocompatibilità per modelli precedenti, in altri ancora nell’introduzione di funzioni nuove o aggiuntive a gamme esistenti. Per la Expertcut 106 PER, ormai da tempo alleato instancabile dei produttori medio-grandi di imballaggi di tutto il mondo, Bobst ha messo a punto alcune nuove funzionalità che consentono di aumentare la produzione, ridurre i costi, semplificare la manutenzione e minimizzare gli scarti. Le modifiche riguardano molte parti della macchina: nuova tecnologia di alimentazione, modifica al sistema di trasporto dei fogli, avviamento più rapido delle sezioni di estrazione e uscita degli sfridi, nonché sviluppi per ridurre l’usura degli utensili di fustellatura, prolungandone


TECNOLOGIE FUSTELLATURA

Consegnati verso la fine dello scorso anno i primi esemplari della nuova generazione della fustellatrice/separatrice della Casa svizzera.

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2

3 Inserimento fogli

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Nuova procedura di calcolo per interruzione di pila e inserimento fogli di protezione.

4 Quick set

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Funzione che rende più facile e veloce l’impostazione delle spade non-stop.

zione. Non appena l’alimentazione dei fogli riprende, la macchina torna istantaneamente alla velocità di produzione e alla pressione della platina configurate in precedenza, senza bisogno di interventi da parte degli operatori e riducendo al minimo i fermo macchina. Basandosi sullo spessore del cartone, la nuova Expertcut 106 PER è anche in grado di calcolare in modo ottimale le interruzioni per l’inserimento dei fogli di protezione, risparmiando fino a 7 fogli per ciclo. Considerando il numero di fogli di protezione da inserire in ogni pallet, questo nuovo sistema consente di avere un vantaggio sostanziale in termini di tempo,

produttività e risparmio. La sezione di separazione delle pose della nuova Expertcut possiede una funzione, chiamata Quick Set, che rende la fase di impostazione più facile e veloce: basta premere un pulsante per comandare l’apertura e la chiusura delle spade del sistema non-stop. Anche le impostazioni dei telai degli utensili non devono essere azzerate ogni volta che si cambia lavorazione e questo facilita e velocizza gli interventi degli operatori. Quando il foglio si ferma per l’estrazione degli sfridi e per la separazione delle pose, i nuovi dispositivi di frenatura Bernoulli consentono di estendere il controllo fi-

no alle estremità del foglio in questione: un vantaggio decisivo per mantenerne la planarità e di conseguenza la qualità di lavorazione. Le nuove unità, inoltre, sono dotate di sistemi automatici di autopulitura che riducono gli interventi di manutenzione e offrono maggiore affidabilità. I sistemi intelligenti presenti sull’intera macchina aiutano i clienti a ottenere notevoli risparmi di tempo, aumentando la continuità operativa e, quindi, la redditività, e riducendo al tempo stesso la manutenzione e i costi necessari per gli utensili. Le migliorie apportate al nuovo modello hanno riscosso successo tra i primi utenti che l’hanno installato.

5 Frenatura Bernoulli

Nuovi dispositivi che consentono di estendere il controllo fino alle estremità del foglio.

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UOMINI&AZIENDE STAMPA OFFSET

Clienti importanti. Tra le aziende che hanno usufruito dei servizi di Maserpack figurano: Barilla, Danone, Coca Cola, Schweppes, British American Tobacco, San Pellegrino, Nestlé, Parmalat, Giorgio Armani, Gruppo La Perla.

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Un investimento che risponde subito alle aspettative La Rapida 145 altamente automatizzata che raggiunge velocità fino a 17.000 f/h permette – grazie ai tempi di avviamento ridotti – anche la produzione redditizia di tirature più piccole.

■ La KBA Rapida 145 di grande formato presentata alla scorsa Drupa sta riscuotendo grande interesse tra le cartotecniche italiane. «È rivoluzionaria da molti punti di vista e siamo fieri di essere tra i primi utilizzatori di questa generazione di macchine», ha dichiarato Massimo Tramontano, titolare di Maserpack. «Già dall’entrata in produzione senza problemi la scorsa estate è stato chiaro che l’investimento è stato la scelta giusta. La prima grande commessa, stampata a settembre per il nostro cliente Danone France, ha evidenziato il potenziale della macchina. Il nuovo formato stampa ampliato ci offre un plus di possibilità creative per i nostri clienti». Oltre al sito produttivo di 20.000 m2, Maserpack dispone di un workflow altamente automatizzato per prestampa, stampa e lavorazione successiva a Cisterna di Latina e di un ufficio amministrativo a Inzago (Milano). L’azienda si dedica alla produzione di packaging per prodotti alimentari e bevande. Oltre all’Italia, la Francia è il secondo mercato per importanza: il 50% degli imballi sono per l’export. «La nuova Rapida 145 è veloce e flessibile. Grazie ai rapidi cambi lavoro possiamo utilizzarla per le commesse che di solito hanno tirature medie comprese tra i 35.000 e i 40.000 fogli, ma anche per commesse più piccole, tra i 5.000 e i 20.000 fogli, in modo redditizio. Nella torre di verniciatura possiamo utilizzare le vernici UV ottenendo effetti speciali che attribuiscono un valore aggiunto al packaging». La Rapida 145 di Maserpack ha un alto grado di automazione e grazie al pacchetto high-speed raggiunge la velocità di 17.000 f/h. La macchina sopraelevata con immissione senza squadra a trazione DriveTronic SIS, uscita prolungata, pacchetto CX per la stampa di cartone, dispone di cambio lastra completamente automatico FAPC. IPI 145/13

A pochi mesi dalla presentazione del prodotto, è entrata in produzione una offset a sei colori con torre di verniciatura all’azienda di Cisterna di Latina, dove erano già presenti altre tre KBA.

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Un comparto in ascesa Vivacità, interesse, vendite e... l’italiano come seconda lingua. Con un ulteriore incremento di presenze, più 16% di visitatori rispetto alla precedente manifestazione, l’ottava edizione di ICE Europe – che si è tenuta a Monaco di Baviera dal 19 al 21 marzo scorso, si è posta come la più grande fiera internazionale del converting di tutti i tempi:

di SERGIO FACCHINI*

ben 6.600 persone di 64 paesi hanno visitato la manifestazione biennale, dedicata appunto alla stampa e al converting dei materiali flessibili, per scoprire gli ultimi prodotti e sistemi per la conversione di materiali basati su web, come carta, film, laminati e non-tessuti. I tre giorni della manifestazione – abbinata alla prima edizione di CCE International (Corrugated & Carton Exhibition), fiera focalizzata sulle lavorazioni del cartone teso e ondulato – sono stati caratterizzati da un’intensa attività commerciale, come pure da dimostrazioni dal vivo, scambi di opinioni tra esperti, creazione di una rete di contatti personali. Lo spazio espositivo, parliamo di 10.000 metri quadri, è stato interamente assorbito dai 40 espositori (di cui 33 italiani) in rappresentanza di 19 paesi. È stata così esposta una grande varietà di nuovi prodotti e soluzioni innovative, trasformando questa esposizione in una calamita per specialisti del converting di tutto il mondo. La prossima edizione si terrà dal 24 al 26 marzo 2015 sempre a Monaco. DAL FOOD AL BEVERAGE, DAL FARMACOLOGICO AL COSMETICO

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Nei corridoi e sugli stand, con mio grande piacere e stupore, si sentiva molto frequentemente parlare italiano, non solo perché il numero delle società italiane presenti in qualità di espositori è risultato percentualmente elevato – eravamo praticamente secondi dopo le rappresentanze di case tedesche – ma anche perché molti visitatori interessati erano di nazionalità e provenienza italiana, manager e tecnici delle nostre industrie di trasformazione di settore. Dal food al beverage, dal farmacologico al cosmetico e, naturalmente, all’alimentare: tutti presenti e ben rappresentati. Non dimentichiamo che l’Italia è tra i Paesi leader sia per la produzione di macchine per imballaggio sia per le aziende utilizzatrici e trasformatrici. Ma dov’è “questa crisi”? Se è pur vero che ormai da troppi mesi sono in atto in tutte


le aziende drastici ridimensionamenti, sia in numero di stabilimenti che di impianti e di personale addetto, dobbiamo anche ammettere e considerare che il settore dell’imballaggio, e quindi della lavorazione del cartone e delle carte speciali, è tuttora, fortunatamente, in grande fermento e sviluppo per le richieste del mercato. In questa “tre giorni bavarese” è stato possibile incontrare i fornitori internazionali che hanno sviluppato nuovi controlli e sistemi software dedicati sia al controllo di qualità che alla riduzione scarti, altri dedicati all’esame spettrofotometrico del prodotto, altri ancora a tutta la necessaria catena di stampa e poi piega-incolla per la formazione di scatole e imballaggi di qualità; macchine e impianti, accessori e sistemi di rivestimento e laminazione, essiccazione e finissaggio, taglio e avvolgimento; tutto il processo della stampa flexo stesa e in bobina di tutti i tipi e materiali: carta, film e accoppiati. Tutto era ben rappresentato e presentato anche da angolazioni diverse e in contrapposizione, presentato da società specifiche di settore e tra loro concorrenziali. Poiché la manifestazione fieristica era solo di tre giorni, tutti gli espositori delle case presenti avevano organizzato uno stand di accoglienza per gli ospiti con poche attrezzature montate ma tanti schermi video per la presentazione e dimostrazione dei propri servizi e prodotti. Una sola società si è contraddistinta per l’imponenza della linea funzionante presentata in pieno assetto produttivo con dimostrazione ogni due ore. Come alla Drupa, o in altre fiere internazionali di elevato livello, si poteva seguire un’effettiva produzione, partendo da pacchi di cartone caricati manualmente fino alla scatola stampata, finita e accuratamente impacchettata in pacchi reggiati. L’unità produttiva esposta in dimostrazione era della TCY Machinery (Cina) qui installata per dimostrazione ma venduta a un’importante società utilizzatrice inglese. Tra le numerose presenze italiane e, in particolare, nella nuova parte espositiva CCE International, si è contraddistinta la Celmacch di Desenzano del Garda (Brescia), costruttore di macchine per l’industria cartaria ma anche esperti per tutti i possibili retrofit sulle macchine esistenti con soluzioni tecnologiche avanzate per le stampatrici flessografiche. *Funzionario AICQ (Associazione Italiana Controllo Qualità)

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UOMINI&AZIENDE STAMPA OFFSET

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Con Kodak per creare stampe di qualitĂ Reparto di prestampa efficiente. Fondamentali i due CtP installati: CtP Magnus 800 Multi Cassette e un Trendsetter 5467 VLF, che garantiscono produttivitĂ e qualitĂ delle lastre.

â– Le tecnologie e la professionalitĂ di Grafiche Milani, che stampa dal 1906, contribuiscono alla realizzazione di prodotti editoriali, stampati promozionali, cartotecnici e istituzionali di qualitĂ superiore. Oggi l’azienda è gestita dalla terza generazione dalla fondazione, Giuseppe e Nicola Gilardi, che affermano: ÂŤCreiamo valore aggiunto per i clienti anche perchĂŠ produciamo libri con copertine e cofanetti in materiali diversi, come cartone, alluminio, plastica, plexiglas, legno, tela, pelle; creiamo anche cataloghi per i settori della moda e della gioielleria. Esportiamo all’estero negli Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera e Francia, mentre in Italia resta il 60% dei nostri prodottiÂť. Internamente ci sono i reparti di prestampa e stampa; le lavorazioni di finitura e la legatoria sono affidati a societĂ esterne partner di Grafiche Milani. Sono quattro le macchine da stampa all’opera presso Grafiche Milani: due offset a foglio KBA (una formato 70x100 e l’altra 120x160) e due nuove offset a foglio Komori H-UV 70x100. Per la gestione del flusso di lavoro a monte delle macchine Milani ha scelto Kodak Prinergy Connect, ma proprio perchĂŠ Prinergy Connect è un flusso di lavoro che implica l’utilizzo di un database è necessario dotarsi del software Hot Standby Server: un server secondario in standby che, affiancato al server Prinergy primario, offre ridondanza e migliora i tempi di attivitĂ . La licenza EPM+ utilizzata da Grafiche Milani consente di gestire Hot Standby Server, che offre tutta la potenza e la sicurezza di un database ridondante con mirroring in tempo reale garantendo il proseguimento delle attivitĂ produttive anche in caso di indisponibilitĂ o guasti del server Prinergy primario. Per automatizzare ulteriormente il link tra prestampa e stampa l’azienda usa un’opzione software per Kodak Prinergy: Kodak PrintLink Ink (Key Setting 4 pagine, 8 pagine e VLF), che genera file PPF (Print Production Format) CIP3 e CIP4 ( JDF) che definiscono le impostazioni di inchiostrazione delle lastre, riducendo i tempi di avviamento e assicurando impostazioni di stampa precise.

Lastre Kodak Per le lastre l’azienda ha scelto Trillian SP, lastra digitale termica non ablativa, negativa, con ampia latitudine operativa per alte tirature che offre una resistenza ottimale a prodotti chimici aggressivi come inchiostri UV: questa caratteristica è stata determinante soprattutto dopo l’installazione delle due Komori H-UV.

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Un rapporto Dopo l’ingresso chein sala stampa dura da molti dianni una Heidelberg basato sullaSpeedfiducia master nell’assistenza e 52, i tempi nella qualità delle produttiviAttualsoluzioni. si sono drasticamente mente in azienda ridotti, perchÊ vengono usate l’etichetta le lastre Kodak viene stampata Trillian e sono in b/v e verniciata operativi dueinCtP un eunico il Prinergy passaggio. Connect Workflow.

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Timsons e L.E.G.O., collaborazione duratura

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elevata e, soprattutto, nel 2008 è la prima azienda al mondo a installare la rotativa Timsons T14/4 per la stampa in quadricromia o bicolore con avviamenti zero. Oggi Dopo oltre dieci rotative Timsons Ltd installate nello stabilimento di Lavis, oggi la collaborazione fra L.E.G.O. Spa e Timsons Ltd continua e si rinnova con l’acquisto e l’installazione dell’ultima evoluzione della Timsons T14/4. L’evoluzione tecnologica, il continuo confronto e sviluppo congiunto con L.E.G.O. Spa ha permesso a Timsons Ltd di fornire un macchinario per la stampa dei libri che imporrà nuovi standard in questo settore. La migliorata qualità di stampa e la possibilità di stampare tirature da 500 a 50.000 copie si sposa perfettamente con il mercato attuale. La nuova rotativa è dotata di due piegatrici che tagliano la circonferenza di stampa rispettivamente in tre e in quattro. Nuovo investimento Oggetto dell’investimento è una

rotativa Timsons T14 a 4/4 colori il cui valore, compresi impianti e opere edili, è di parecchi milioni di euro. «La decisione del Gruppo di affrontare questo investimento, dopo alcuni anni di blocco, è data da una prospettiva di espansione nel mercato editoriale, specificamente nel settore scolastico, giuridico e religioso», racconta Giulio Olivotto, presidente del Gruppo. «Attualmente siamo già presenti in questi settori, ma non riusciamo a soddisfare tutte le richieste dei nostri clienti, anzi stiamo addirittura rifiutando delle commesse. I mercati interessati sono Francia, Olanda, Regno Unito, Germania, Spagna, Stati Uniti e, in parte, Italia. La rotativa appena montata si affianca a una macchina gemella (in funzione dal 2009) che nel 2012 ha prodotto un fatturato di 13,5 milioni di euro in 8.000 ore di lavoro. La capacità produttiva della prima macchina installata è già saturata fino al prossimo ottobre. I vantaggi di questo investimento si possono così riassumere: - il settore del libro scolastico ha IPI 145/13

LegoPrint Spa nasceva nel 1991 rilevando due società (Litovelox e L.E.T.), di proprietà di un imprenditore trentino, che si trovavano in concordato preventivo. Già dal 1990 la L.E.G.O. Spa inizia a collaborare per risanare l’azienda e l’attività parte ufficialmente il 1° ottobre 1991 con l’assunzione di tutto il personale delle due aziende. L.E.G.O. Spa acquisisce insieme alle aziende la prima rotativa per la stampa di libri installata in Italia nel 1986. Si tratta di una Timsons T32. Le azioni di risanamento intraprese sono di carattere finanziario, commerciale e organizzativo. Il risanamento organizzativo è caratterizzato da un forte sviluppo sul piano degli investimenti tecnologici e la creazione di un’organizzazione manageriale. Il personale in forza sale così dai 36 dipendenti del 1991 ai 310 del 2009 e il fatturato dai 3,2 milioni di euro del 1992 ai 55 del 2009. I fattori del successo sono la flessibilità organizzativa (tutto il ciclo di lavorazione è svolto internamente consentendo un’estrema flessibilità nella programmazione della produzione) e la continua evoluzione tecnologica che ha portato L.E.G.O. Spa a installare per prima in Italia, e spesso prima in Europa, tutti i nuovi modelli di macchinari progettati e costruiti da Timsons Ltd. Oltre a varie T32 e T48 uno e due colori, L.E.G.O. Spa è stata, infatti, la prima azienda a dotarsi, nel 2003, della rotativa Timsons T48 ZMR che produce con avviamenti ridotti in bicolore o avviamenti zero in mono colore (zero make ready); nel 2006 della rotativa Timsons T14/2 per la stampa in bicolore di qualità più


COMUNICAZIONE D’IMPRESA

L.E.G.O. SPA - CENNI STORICI

IPI 145/13

caratteristiche che si sposano perfettamente con gli altri settori dai noi serviti, poiché ha una stagionalità esattamente opposta al “trade”; - la presenza su molteplici mercati ci consente una continuità di ordini impossibile da trovare con altri prodotti (l’inizio delle scuole è diverso da Stato a Stato); - la tecnologia utilizzata da molti nostri concorrenti è spesso datata e non efficiente (si usano frequentemente macchine a foglio, dove si stampa un lato alla volta e la piega non è in linea); - da alcuni anni assistiamo a una crescente pressione per ridurre il peso dei libri. Ciò significa diminuire la grammatura della carta del testo. Questo porterà a un ulteriore vantaggio della tecnologia rotativa sulla tecnologia di stampa a foglio. La rotativa Timsons T14/4 utilizza una tecnologia avanzata rispetto alle altre macchine da stampa dedicate ai settori descritti sopra: - cambio e avviamento di 8 lastre in pochi minuti, oppure avviamento zero (zero make ready) quando la mac-

La nuova rotativa Timsons in funzione presso lo stabilimento L.E.G.O. a Lavis (TN). Nella pagina accanto un dettaglio della macchina.

L’anno di fondazione dell’azienda guidata da Giulio Olivotto risale al 1900. Agli inizi del XIX secolo Pietro Olivotto, dopo aver iniziato a lavorare presso una legatoria di Vicenza, decide di mettersi in proprio e fonda l’azienda. Alla fine degli anni ’30, sotto la guida di Giovanni, figlio di Pietro, la società contava già 150 dipendenti. 1956-1958: l’azienda si trasferisce nello stabile in cui si trova oggi. 1973: la Lego sotto la guida di Pietro supera i 1.000 dipendenti divenendo la più importante legatoria italiana e fra le prime in Europa. Inizia inoltre la sua attività commerciale oltre i confini nazionali. Anni ‘90: Lego acquisisce due suoi fornitori per la stampa, Legoprint (Lavis) ed Eurografica (Marano), divenendo così uno tra i principali operatori con un’offerta completa, dalla prestampa alla spedizione. Dal 2006: vengono accentrate alcune funzioni per meglio rispondere alle esigenze del mercato e ridurre i costi. 2007: fusione di tutte le aziende in un’unica società. 1 gennaio 2008: tutte le precedenti aziende vengono fuse per incorporazione in L.E.G.O. Spa, che attualmente opera con tre diversi stabilimenti a Vicenza, Lavis (ex LegoPrint) e Marano (ex EuroGrafica), un fatturato di circa 110 milioni di euro (di cui il 70% generato dall’estero) e 750 dipendenti. È la quarta azienda italiana nella classifica nazionale delle imprese grafiche, ma la prima se consideriamo la sola produzione di libri. Due generazioni guidano oggi l’azienda: Giulio Olivotto e i figli Rosa e Giovanni.

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COMUNICAZIONE D’IMPRESA

I PRINCIPALI FORMATI DI LIBRI RIPRODUCIBILI: 130x198 mm 120 pagine velocità di produz. di 3.110.400 pag/ora 110x198 mm 144 pagine velocità di produz. di 3.732.480 pag/ora 198x265 mm 60 pagine velocità di produz. di 1.555.200 pag/ora 198x297 mm 48 pagine velocità di produz. di 1.244.160 pag/ora 210x297 mm 48 pagine velocità di produz. di 1.244.160 pag/ora 105x145 mm 160 pagine velocità di produz. di 4.147.200 pag/ora 148x230 mm 96 pagine velocità di produz. di 2.488.320 pag/ora

TIMSONS LTD - CENNI STORICI china fosse utilizzata a 2/2 colori. Le attuali macchine da stampa piana richiedono 20-30 minuti per il cambio e avviamento di 4 lastre; - flessibilità di utilizzo, a differenza delle macchine a foglio, di carte di vario spessore; - qualità comparabile con la qualità della piana per questa tipologia di prodotto. Queste caratteristiche, oltre alla velocità in produzione (20.000 segnature/ora contro le 4.000/6.000), sono decisive in un mercato dove gli editori stanno riducendo gli impegni di magazzino con la conseguente riduzione delle tirature. I bassi costi del cambio lastre sono vitali per essere competitivi. La concorrenza del libro elettronico nel settore scolastico, per ora, non suscita preoccupazione. Uno studio svolto recentemente sia in Germania sia in Sud Corea ha evidenziato un minor rendimento scolastico del 25% per gli studenti di classi paperless rispetto a quelli di classi tradizionali». Previsione di fatturato generato dalla macchina appena installata: - 2013: 4.000.000 di euro, - 2014: 9.000.000, - 2015: 12.000.000. IPI 145/13

«Per molti anni “Timsons” è stato il nome utilizzato in alcune parti del mondo per definire le rotative per la stampa», racconta Maurizio Sanzone (nella foto), amministratore unico di easyDOT, distributore in Italia del marchio inglese. «Questa definizione deriva dalla prima rotativa per la stampa costruita dall’azienda fondata da Arthur Richardson Timsons nel marzo del 1896. Anche prima della 1° guerra mondiale “una Timsons” poteva essere trovata in Germania, Francia e Australia. Oggi le rotative Timsons sono utilizzate in tutto il globo per stampare dalle etichette in Ghana alle Bibbie in Cina. Nella stampa dei libri odierna Timsons è leader mondiale dei produttori di rotative ed è il settore nel quale l’azienda ha deciso di specializzarsi nel corso degli ultimi decenni. Dal 1980, in larga parte grazie al grande impegno della filiale italiana e di quella americana, il fatturato generato dalle esportazioni ha iniziato a crescere e rappresentare una grande fetta del totale. Nel 1983 le esportazioni si attestarono a circa 3 milioni di euro, ossia il 52% delle vendite totali. Nel 1987 la quota è salita a 7 milioni di euro (74% delle vendite). Nel ‘91 le esportazioni sono salite a 14 milioni di euro (90% delle vendite). In riconoscimento di questo, Timsons ha ricevuto nel ‘92 dalla Regina Elisabetta il “Queen’s Award” per le esportazioni. Da allora ad oggi la percentuale è sempre aumentata, raggiungendo il 95% circa del totale. Poche aziende sopravvivono fino a celebrare un centenario. Per quelle che ci sono riuscite è spesso possibile identificare i capisaldi seguiti durante il loro sviluppo. Nel caso Timsons un punto di forza è stato rispondere alle necessità dei clienti, oltre alla prudenza finanziaria: l’azienda non ha mai chiuso in perdita e fin dai primi giorni di attività ha finanziato il proprio sviluppo interamente con i ricavi accumulati. Soprattutto, però, un’azienda è basata sulle persone. Nel corso degli ultimi 110 anni la reputazione di Timsons si è formata grazie all’impegno e alla dedizione dei suoi fondatori così come dell’attuale consiglio di amministrazione».


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NEWS

NOTIZIE DALLE AZIENDE

DIGITALE GRANDE FORMATO

La tecnologia Variodrop per la serie Rho P10 delle gocce oppure da qualsiasi variazione nelle condizioni di lavoro delle testine di stampa. «In tutte le stampanti Rho P10 abbiamo riscontrato un sensibile incremento della produttività che ha raggiunto perfino il 25% in più», commenta Michael Lackner, marketing manager di Durst. «Ad esempio, con la tecnologia Variodrop la produttività della P10 250 è arrivata a 240 m²/h con gocce d’inchiostro di 15 picolitri. Oltre a ciò, riscontriamo una qualità superiore nella stampa da 10 e da 15 picolitri, un migliore gamut colore e perfino una maggiore uniformità delle tinte unite». Variodrop è una modalità binaria regolabile che utilizza impulsi multipli

per la modulazione della dimensione delle gocce e non è interessata dalle possibili variazioni nella velocità delle gocce associate alla stampa greyscale. I due impulsi elettrici vengono combinati in modo tale che il secondo impulso pompa una precisa quantità d’inchiostro prima che la goccia lasci la piastra degli ugelli senza produrre satelliti. Questa nuova tecnologia

di stampa rappresenta un importante sviluppo e offre quasi sempre risultati migliori rispetto alle applicazioni che impiegano la sola tecnologia greyscale. Le stampanti della serie Rho P10 offrono una risoluzione di 1000 dpi e sono le prime inkjet UV di livello industriale con gocce da 10 picolitri.

Grazie alla recente tecnologia delle testine di stampa Quadro Array di Durst applicata alla Serie P10, l’alta qualità si combina ai massimi livelli di produttività, raggiungendo con Variodrop risultati ancora superiori.

Durst Phototechnik, tel. 0472.810211 Servizio lettori n. 1

INKJET

STAMPA DIGITALE

Da KBA il retrofit per le rotative per quotidiani

Stampati personalizzati con Xerox Colour 8250

A Drupa ’95 KBA presentò per la prima volta una macchina per quotidiani con teste inkjet di Scitex Digital Printing, società di Dayton (Ohio) poi acquisita da Kodak. Nel frattempo l’inkjet ha fatto grandi passi avanti e KBA ha messo a punto RotaJET 76, presentata alla scorsa Drupa e all’Hunkeler Innovationdays. Inoltre, KBA oggi offre l’ultima generazione di teste inkjet in collaborazione con Kodak. Tra queste, Prosper S30, in grado di sovrastampare dati variabili su bobina a velocità max di 15 m/sec a risoluzione di 600x200 dpi. KBA propone agli utilizzatori di “vecchie” rotative per quotidiani, come KBA Journal, Colora Express e Commander, l’aggiunta di teste inkjet per poter personalizzare i contenuti, come nel caso di sezioni regionali. KBA integra le teste inkjet Kodak nella struttura della rotativa con videocamera per il controllo del registro e un dispositivo che posiziona in modo esatto la testa di stampa rispetto alla banda di carta.

Si tratta di un nuovo dispositivo che consente di incrementare il volume dei lavori a dati variabili, riducendo i costi e rispondendo alle esigenze dei clienti in evoluzione. Il mod. 8250 è in grado di gestire da 800.000 a 4 milioni di impressioni al mese con colori vivaci e variabili, senza ricorrere a supporti offset prestampati, consentendo con un unico passaggio il valore aggiunto del colore su estratti conto e invii di direct mail. Tra le caratteristiche, la tecnologia brevettata Auto Density Control che rileva eventuali strisciate prima della stampa, e uno spettrofotometro integrato per la corrispondenza Pantone e colori più fedeli e ripetibili.

Xerox, tel. 02.50989.1 Servizio lettori n. 3

KBA Italia, t. 02.9320981 Servizio lettori n. 2

IPI 145/13

Durst ha annunciato l’introduzione della tecnologia proprietaria delle testine Durst Variodrop per la serie di sistemi inkjet UV Rho P10. Un plus che migliora ulteriormente la qualità di queste stampanti. Tra i vantaggi del nuovo sistema Variodrop, la tecnologia greyscale, una maggiore produttività e una migliore qualità delle immagini, oltre all’ottimizzazione del processo nella gestione di alcune variabili che possono verificarsi nella stampa greyscale. Quest’ultima, in particolare, si basa fortemente sulla precisione di posizionamento della goccia, che può essere influenzata dall’uniformità nella velocità di emissione


NEWS

NOTIZIE DALLE AZIENDE SUPPORTI AUTOADESIVI

Prodotti MACtac per creare ambienti accoglienti

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L’Interior decoration ha molte declinazioni. Si possono ricevere commesse per realizzare, ad esempio, progetti per il rinnovo di un punto vendita, di un ristorante, di un hotel oppure di abitazioni private. Lo sanno bene in MACtac, leader nel settore degli autoadesivi, che ha dato vita al MACtac Concept che riunisce i migliori converter presenti sul mercato italiano con l’obiettivo di diffondere l’utilizzo di prodotti autoadesivi. A volte però accade di essere coinvolti in progetti che, oltre all’aspetto estetico, prendono in considerazione anche un aspetto sociale che

diventa primario. È quanto successo presso la Casa Circondariale di Modena dove l’obiettivo era quello di riqualificare la zona colloquio tra genitori detenuti e i propri figli. In poche settimane, le pareti sono state trasformate accogliendo immagini di animali dello zoo, farfalle in volo, un sole che ride e alcuni quadri, grazie all’intervento grafico di un’agenzia creativa della città che ha dato vita a un ambiente colorato e fantasioso. La realizzazione degli adesivi è stata affidata all’azienda Logo Pubblicità che si è occupata della stampa tramite una Seiko a

solvente e dell’applicazione in loco. Per questo lavoro, è stato utilizzato il tessuto autoadesivo Deco-Satin consigliato dall’azienda Polimark di Sona (VR), della gamma DecoArt. Questo prodotto è ideale per il rivestimento delle pareti piane e lisce; facilmente riposizionabile, è stampabile con tecnologia

inkjet wide format che consente la creazione di infiniti design personalizzati. Per il rivestimento di pareti indoor, MACtac consiglia anche la carta da parati con texture vinilica DecoMural, carta testurizzata in vinile con un retro in “tessuto non tessuto” da 300 g/m2.

Così si presenta la stanza dei colloqui tra genitori detenuti e i loro figli presso il carcere di Modena.

www.mactac.it

Servizio lettori n. 4

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L’italia accoglie con entusiasmo la nuova e più ampia gamma Magno di Sappi Fine Paper Europe Sappi Italia è molto soddisfatta della reazione del mercato alla nuova e più ampia gamma Magno. Il nuovo assortimento Magno propone agli stampatori una più estesa tipologia di prodotti, offerti da un marchio ben noto di cui possono fidarsi, certi delle prestazioni impeccabili. La decisione di ampliare la gamma Magno a livello europeo e aggiungere alla carta opaca tradizionale anche superfici lucide e satinate è uno sviluppo importante per il settore delle carte grafiche. L’ampliamento è la risposta alla richiesta da parte dei clienti di avere una gamma completa dello stesso marchio, ben noto e di cui hanno fiducia. Sappi è consapevole del fatto che gli stampatori preferiscono usare prodotti dello stesso marchio se un progetto richiede carte con caratteristiche diverse e l’ampliato assortimento di Magno dimostra che ora questo è possibile. Sappi Italia ora offre ai suoi clienti nove superfici all’interno della gamma di prodotti Magno, compresa un’opzione non patinata, disponibili in un’ampia varietà di grammature. La nuova gamma Magno comprende Magno natural, matt, plus matt, volume, satin, plus silk, rapid silk, gloss star e plus gloss. Particolarmente interessante l’introduzione delle superfici plus matt, plus silk e plus gloss, che con la loro maggiore consistenza rendono più corposo e consistente lo stampato. “Il marchio Magno continua a ricevere un’ottima accoglienza da parte dei nostri clienti qui in Italia, è stato molto gratificante presentare i nuovi prodotti della gamma. La risposta è stata altamente positiva e siamo soddisfatti della reazione del mercato,” afferma Roberto Guerrera, direttore generale di Sappi Italia. Polyedra è il distributore esclusivo del marchio Magno in Italia, a conferma di una lunga collaborazione con Sappi. Magno, sinonimo di qualità e affidabilità costanti, garantisce stampati di straordinaria intensità, colore e dettagli.

La nuova gamma ampliata di prodotti Magno è disponibile. Per ordinare campioni o organizzare una prova di stampa contattare l’ufficio vendite Sappi (www.sappi.com) o una filiale Polyedra (www.polyedra.com). Sappi ha lanciato una coloratissima campagna per annunciare il nuovo ampliato assortimento dei prodotti Magno: il tema è la cucina internazionale – Esprimiti a colori. Il concetto della campagna sottolinea le somiglianze tra i cuochi che utilizzano colori e consistenza nella loro cucina e gli stampatori o designer che utilizzano le carte Magno.

La gamma Sappi Magno Scegli da una gamma di finiture e superfici con caratteristiche tattili davvero incredibili. Ogni tipo di carta conferisce un valore unico ai tuoi prodotti stampati.

La nostra collezione di carte lucide patinate Sappi | Magno gloss star Fai vivere lo stampato sulla nostra superficie lucida ed estremamente liscia, con un elevato livello di lucidità e una brillante sfumatura di bianco. Aggiunge assoluta intensità alle immagini, colori e dettagli. Sappi | Magno plus gloss Sfrutta tutti i vantaggi di una superficie liscia e lucida con la sensazione tattile di una carta più spessorata. Aggiunge notevole consistenza ai prodotti stampati, un’immagine perfetta da ogni punto di vista e un’ottima riproduzione in stampa.


La nostra collezione di carte patinate satinate Sappi | Magno satin Stampa immagini e colori con un’elevata intensità su questa superficie liscia incredibilmente vellutata e satinata. Per immagini e colori vividi e testi assolutamente leggibili. Sappi | Magno plus silk Sfrutta tutti i vantaggi di una superficie satinata classica con la sensazione tattile di una carta più spessorata. Aggiunge notevole consistenza ai prodotti stampati, con immagini ricche e ottima riproduzione di stampa. Sappi | Magno rapid silk Quando i tempi di consegna sono molto brevi, ora potrai contare sulla sensazione naturale ed elegante di una carta satinata. L’inchiostro si asciuga rapidamente sulla carta Sappi Magno rapid silk, proprio come su una carta lucida: così la verniciatura protettiva diventa un optional e non più una necessità. Offre tempi di lavorazione incredibili, ottima riproduzione di stampa e una sensazione satinata esclusiva, lusso allo stato puro!

La nostra collezione di carte patinate opache Sappi | Magno matt Cattura i dettagli delle immagini e colori vividi su una carta non lucida, caratterizzata da una superficie incredibilmente liscia e corposamente opaca. Per una riproduzione perfetta da ogni punto di vista, con quella sensazione di opacità che piace così tanto. Sappi | Magno plus matt Sfrutta tutti i vantaggi di una superficie liscia e opaca con la sensazione tattile di una carta più spessorata. Aggiunge notevole consistenza ai prodotti stampati con immagini ricche e altrettanto corposa riproduzione in stampa. Sappi | Magno volume Questa carta ha una consistenza particolarmente elevata e una superficie notevolmente liscia. Per una sensazione di grande consistenza, con una buona riproduzione di stampa da ogni punto di vista su una carta opaca.

Carta offset non patinata Sappi | Magno natural Fidati di questa carta estremamente liscia e bianchissima, per un risultato di stampa eccezionale tutte le volte che la userai. Aggiunge realismo con una sensazione di calore naturale.

Maggiori informazioni su Sappi: Sappi Fine Paper Europe è il produttore leader in Europa di carta fine patinata utilizzata per riviste di alta qualità, cataloghi, libri e pubblicità di fascia elevata. La sede principale di Sappi Fine Paper Europe è a Brussels, in Belgio. Sappi Fine Paper Europe è riconosciuta per l’innovazione e per la qualità. Le sue carte grafiche comprendono le gamme Magno™, Quatro™, Royal™, Galerie™, GalerieArt™, e Jaz™. Algro®, Fusion®, Leine® e Parade® sono marchi per prodotti speciali, come etichette, topliner, inballaggi in carta e cartoncini. L’ufficio commerciale Italiano nasce infatti nei primi anni ‘90 quando Sappi acquisisce le prime cartiere in Europa. Il team era allora composto da sole 4 persone che diventano 10 quando Sappi acquista KNP Leykam nel 1994. Nel 1998 l’azienda si trasferisce in via M. Gioia dove ancora oggi cerca di rispondere al meglio alle richieste dei clienti Italiani. Da allora siamo sempre cresciuti soprattutto dopo l’acquisto di m-real nel 2008. Lo staff oggi è composto da 15 persone che include funzionari commerciali, tecnici, esperti di marketing e un customer service di 7 persone qualificato e professionale a disposizione della clientela. Sappi é il primo fornitore estero di carta patinata con una quota significativa del mercato Italiano. Con 8 stabilimenti moderni e tecnologicamente avanzati alcuni dei quali ben posizionati vicino ai nostri confini - e un proprio magazzino in Italia, Sappi è leader nelle carte patinate SL dove un foglio su tre stampato in Europa è di nostra produzione. Questo ci permette di mantenere e rinforzare la nostra presenza e vicinanza al mercato anche in tempi di crisi, valore in cui crediamo e in cui continueremo ad investire.

Per sapere di più su Sappi consultate www.sappi.com


NEWS

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STAMPA DIGITALE

Sappi Jaz Book e Jaz Silk gradite da Kodak CARTA-COTONE

Gmund Cotton, ideale per l’embossing

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La stampa tipografica e la carta Gmund Cotton sembrano fatte l’una per l’altra, soprattutto perché questa carta combina un elevato volume (2.0) con la morbidezza del cotone 100%. Un’abbinata che permette di ottenere ottime prestazioni nelle lavorazioni di embossing. Voluminosa ma leggera, è disponibile in cinque colori che spaziano dal grigio al blu. Le grammature vanno da 110 a 910. Per lanciare questa nuova linea di carte, Gmund sta realizzando un mailing in edizione limitata che raggiungerà stampatori, agenzie creative e importanti brand in Asia, Australia, Europa e Stati Uniti. www.gmund.com

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Per il mondo delle etichette, già da tempo Arjowiggins Creative Papers propone una gamma “ad hoc”, la Creative Labels, composta da 18 articoli in fogli e 12 in bobine autoadesive. La gamma prevede un’ampia varietà di texture, effetti e colori e oggi, all’eleganza tradizionale delle finiture Liscio, Vergato, Linen, Martellato e Millésime, si sono aggiunte 4 esclusive texture: liscio 100% riciclato, liscio metallizzato, shetland e tweed. La gamma è certificata FSC e riciclabile al 100% oltre a essere realizzata utilizzando polpa senza cloro. Caratteristiche tecniche: buona opacità, risultati ottimi in offset, a rilievo e serigrafia, elevata resistenza all’umido, speciale trattamento fungicida e buona qualità in converting e fustellatura. www.arjowigginscreativepapers.com

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ETICHETTE

Arjowiggins Creative Labels, tante texture, effetti e colori

IPI 109/09

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Le carte Jaz Book e Jaz Silk sviluppate da Sappi per il settore della stampa digitale hanno ricevuto un ottimo indice di gradimento (4 diamond) da parte di Kodak. I test effettuati dall’azienda hanno mostrato infatti che entrambe le linee di carta Sappi, create espressamente per la stampa inkjet ad alta velocità, offrono un’ottima qualità dell’immagine sui sistemi di stampa Kodak Prosper. Le due linee si differenziano per il tipo di applicazione: Jaz Book è la carta disegnata per la stampa di libri a colori mentre Jaz Silk è ideale per il direct mail e per la stampa commerciale. www.sappi.com

Carta

&Supporti


GIANNI RODARI

NEWS

“ll verbo leggere non sopporta l’imperativo”.

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APP

Oltre 1.000 download per la PaperSelector di Fedrigoni

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STAMPA DIGITALE

Le nuove patinate Burgo Digital Papers

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CAMPAGNE

Grandi opere su carta Arctic Paper

PaperSelector, la nuova App lanciata da Fedrigoni che ha raggiunto circa 1.000 download, permette di navigare nel vasto catalogo Fedrigoni per trovare la carta più adatta alle singole esigenze tra i 2.471 prodotti raccolti, ed è disponibile in italiano e inglese. L’applicazione per iOS permette, una volta raggiunta la scheda di una carta, di vedere le grammature disponibili, i formati, le certificazioni ecologiche e un anteprima della superficie e del colore. Inoltre, con un solo tap è possibile richiedere informazioni o campionature all’agente di zona. Entusiasti i tweet dei clienti che hanno portato l’azienda a valutare, dopo le molte richieste ricevute, la possibilità di lanciare sul mercato anche una versione per Android. www.fedrigoni.com

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Burgo Group presenta la nuova gamma di carte per stampa digitale Burgo Digital Papers, pensata per garantire anche nel settore della stampa digitale a toner la qualità e i valori delle carte patinate Burgo. Le nuove patinate sono lo strumento ideale per garantire le migliori performance, anche nel settore della stampa digitale a toner. Alla tradizionale eccellenza della produzione Burgo, si affianca una nuova linea di allestimento finale che garantisce la qualità del prodotto nella stampa. Le Burgo Digital Papers garantiscono infatti performance impeccabili sia per lavori di pregio, sia per alte tirature grazie alla fedeltà cromatica e alla perfetta macchinabilità. www.burgogroup.com

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Arctic Paper per la nuova campagna Arctic Volume ha ingaggiato il fotografo Ake E:son Lindman per realizzare una selezione di immagini delle più famose e affascinanti opere architettoniche in cui lo spazio e le profonde atmosfere fossero protagonisti. Il risultato è una raccolta di eccellenti fotografie di opere architettoniche che vanno dall’antica città di Petra alla chiesa di Kiruna situata nell’estremo nord della Svezia. La gamma Arctic Volume, perfetta per questa pubblicazione, è disponibile in tre differenti nuance e un’ampia gamma di grammature, oltre a essere certificata FSC e PEFC. www.arcticpaper.com

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EVENTI NUOVE TECNOLOGIE

RadTech Europe

Una tecnologia affermata Sarà in ottobre a Basilea l’appuntamento con l’annuale evento sul trattamento con radiazioni. Molti, in vari settori industriali, credono che il trattamento UV o a fascio di elettroni sia una tecnologia nuova o ancora agli albori. Non è così, visto che si tratta di una tecnologia che ha mosso i primi passi quarant’anni fa.

di DAVID HELSBY

Oggi entrambi i sistemi offrono soluzioni altamente tecnologiche per il trattamento (essiccazione o adesione) di tutti i tipi di materiali, dai laminati compositi alle scarpe e borse in plastica, agli involucri esterni degli smartphone, al getto d’inchiostro e agli inchiostri di stampa. Quest’anno RadTech Europe (l’associazione della filiera del trattamento con radiazioni) compie 25 anni. In quanto presidente, è mio compito promuovere le competenze degli associati e raccogliere maggiori adesioni nei mercati in espansione, oltre a divulgare le capacità della nostra tecnologia e sfatarne qualsiasi mito. TRATTAMENTO CON RADIAZIONI: CARATTERISTICHE FONDAMENTALI David Helsby, presidente di RadTech Europe, l’associazione di settore a sostegno delle tecnologie di trattamento con radiazioni.

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Attualmente vengono impiegati due percorsi paralleli per il trattamento mediante radiazioni: ultravioletti (UV) e fascio di elettroni (EB). Il loro successo è stato determinato dalla rapidità, dalla possibilità di usarli con supporti termosensibili, dal ridotto consumo energetico rispetto ai metodi tradizionali di essiccazione e dalle loro ottime credenziali ambientali. Questo tipo di trattamento consente di eliminare la maggior parte dei solventi necessari nei processi tradizionali e, per i fabbricanti di prodotti di tutti i tipi, può spianare la strada verso la conformità alle normative relative ai composti organici volatili. Complessivamente, il volume maggiore di utilizzo si riscontra nel settore dei rivestimenti industriali. Mentre i segmenti della plastica, dell’elettronica, dell’optoelettronica e dei componenti per l’industria automobilistica sono quelli in più rapida crescita, nei rivestimenti industriali il core business è nella catena di produzione per gli arredamenti laminati, i pannelli, i pavimenti in legno, i prodotti in legno per esterni durevoli e altri laminati (compresi i prodotti tessili). Un altro segmento importante e in crescita è rappresentato dai rivestimenti per applicazioni specifiche come pavimenti industriali, riparazioni automobilistiche e ristrutturazioni edili. Bobine, barattoli e tubature, nonché finiture per il settore automobilistico sono ambiti specifici che stanno suscitando un interesse sempre maggiore.


“Il trattamento tramite UV può contribuire in modo significativo alla produzione sostenibile”

EVENTI NUOVE TECNOLOGIE

IL SETTORE DELL’INDUSTRIA GRAFICA

Anche nei principali mercati dell’industria grafica viene fatto un consistente impiego di questa tecnologia: si pensi alle vernici sovrastampate (applicazione da tempo affermata per un trattamento rapido dopo la stampa, attualmente apprezzata nel settore della stampa di imballaggi) e all’essiccazione degli inchiostri stessi. Tutte le tecniche di stampa lo usano per gli inchiostri: la flessografica a bobina in alti volumi, la offset a bobina e a foglio, la stampa digitale di etichette e di grande formato, la serigrafia. La forte crescita nelle applicazioni grafiche deriva da una combinazione di fattori, tra cui: le innovazioni del settore degli imballaggi, come ad esempio il passaggio da materiali rigidi a flessibili; la stampa di volumi elevati senza riduzione di qualità; la richiesta dei proprietari dei marchi per consegne just-in-time; la necessità di ridurre i costi complessivi degli imballaggi. LE INNOVAZIONI DEL MERCATO IN MOSTRA

RadTech Europe tiene regolarmente eventi di settore, compresa la conferenza ed esposizione annuale (quest’anno a Basilea, dal 15 al 17 ottobre), aperta a tutti, anche agli utenti finali. Lo scopo è illustrare i risultati ottenuti, fornire indicazioni sulle applicazioni future e un momento di incontro. Una sessione dedicata all’innovazione all’interno di una recente conferenza ha evidenziato diversi interessanti mercati già attivi. Il trattamento di interruttori a membrana e pannelli di circuiti, pannelli solari a getto d’inchiostro, vetri per il settore automobilistico e riparazioni di parabrezza, realizzazione rapida di prototipi, strumenti medici usa e getta, trattamenti odontoiatrici e perfino la decorazione delle unghie: questi sono solo alcuni dei tanti mercati “nuovi” che sfruttano i vantaggi del trattamento con radiazioni. Gli aspetti ambientali assumono sempre maggiore importanza e legislazioni europee ed extra-europee in materia di salute e sicurezza stanno spingendo le aziende a ripensare i processi di produzione, per renderli più sostenibili e dare maggior valore al riciclo. I processi di trattamento tramite UV e fascio di elettroni non aggiungono elementi indesiderati a un prodotto o a un imballaggio, neanche a quelli dei prodotti alimentari. Il loro potenziale di riduzione del consumo energetico e di gas serra, nonché la riduzione delle emissioni VOC e di inquinanti atmosferici pericolosi, possono contribuire in modo significativo alla produzione sostenibile.

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UOMINI&AZIENDE STAMPA OFFSET

Rinnovato Dopo l’ingresso il parco in sala stampa macchine, l’azienda di una Heidelberg di Trecate èSpeedpronta master per partire a breve 52, iuna con tempi piattaforproduttivi ma web-to-print. si sono drasticamente ridotti, perché l’etichetta viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio.

Grafiche De-Si

Sede nuova e tecnologie all’avanguardia I dipendenti della Grafiche De-Si con Andrea De Bei (primo a destra) e Nicola Signore (ultimo a sinistra). «Komori ci utilizza a volte come sala demo; uno dei punti di forza della macchina, oltre all’estrema affidabilità, è l’avviamento rapido che comporta pochi scarti carta ed elevata produttività».

«La nuova Komori Lithrone 53x75 cm a 5 colori in linea è stata installata nel 2009, quando ci siamo trasferiti nella nuova sede di Trecate (NO)», racconta Andrea De Bei, «ed è entrata in produzione all’inizio del 2010. Komori Italia ci ha seguiti passo dopo passo in questa avventura, dandoci inizialmente anche l’apprezzato consiglio di investire in una 50x70 e non in una 70x100 come avevamo in mente. Consiglio prezioso, dato che i nostri clienti hanno abbassato le tirature». Si tratta di una Lithrone S 529H dotata di FAPC (cambio lastre completamente automatico), preset formati e spessori, 3 lavaggi, stacco macinazioni 1 e 5, forno IR, PDC-Litell (controllo qualità densitometrico in linea) e, soprattutto, di KHS-AI, la funzione di autoapprendimento sviluppata da Komori che permette alla macchina di effettuare l’avviamento in pochi minuti senza l’ausilio dell’operatore. Fondata 26 anni fa da Lino De Bei, padre di Andrea, e Nicola Signore – da qui il nome De-Si – l’azienda opera da anni nel settore grafico. Con investimenti in attrezzature e tecnologie all’avanguardia – anche sistemi di stampa digitale di piccolo e grande formato – l’azienda esegue lavori commerciali, pubblicitari (dépliant, opuscoli, volantini, cataloghi, cartelle, calendari, planning, locandine, manifesti, poster), fiscali ed editoriali (libretti informativi, libri e riviste). Vengono inoltre realizzate nobilitazioni degli stampati (ad esempio stampe a caldo oro o in rilievo), cartellonistica, gigantografie e articoli promozionali personalizzati. Le stampe di grande formato vengono prodotte con due plotter HP Latex, che evidenziano la grande sensibilità dell’azienda verso la sostenibilità ambientale. «Tra i nostri clienti figurano aziende del settore farmaceutico, chimico e alimentare, con una particolare attenzione al settore enogastronomico. Da alcuni anni in quest’ultimo ambito siamo fornitori e partner di alcune realtà nazionali e internazionali, per le quali stampiamo guide (cartacee e digitali) e materiali informativi per promuovere eventi e congressi. A maggio partiremo con una piattaforma web-to-print».

Ampia gamma di servizi. Grafiche De-Si, che si estende su 2.600 m2, è in grado di offrire servizi che spaziano dalla progettazione fino allo stampato finito per poter soddisfare ogni esigenza dei clienti.

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di CRISTINA ROSSI



UOMINI&AZIENDE CARTOTECNICA

Il reparto Dopo l’ingresso di in sala stampa stampa a caldodi una di Pusterla Heidelberg 1880 Speedmaster si è arricchito lo 52, i tempi scorso ottobre del produttivi top di gamma si sono della drasticamente svizzera Gietz, ridotti, la FSAperché 1060 l’etichetta Foil Commander. viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio.

Gietz

Qualità svizzera per astucci di grande prestigio Una partnership di successo tra due “eccellenze”. Davanti alla nuova Gietz FSA 1060 Foil Commander, Giuseppe Meana, direttore generale di Pusterla 1880, tra Hansjoerg Gietz (a sinistra) e Nicola Micalizzi, rispettivamente managing director e area sales manager di Gietz.

Una veduta aerea dello stabilimento di Pusterla 1880 a Venegono Inferiore (Varese) evidenzia una forma a ferro di cavallo e, come spiega l’arch. Giuseppe Meana, direttore generale dell’azienda, questo assetto si è raggiunto nel tempo aggiungendo di volta in volta nuove lavorazioni, proprio come succede con i pezzi di un puzzle che, assemblati, vanno a formare una costruzione completa. A ogni “pezzo” dello stabilimento di Pusterla 1880 corrisponde una precisa fase di lavorazione dello stampato: reparto commerciale e di progettazione, controllo qualità, preparazione lastre, stampa offset, stampa a caldo, fustellatura e piega-incolla sono solo alcuni esempi. Il “layout” dello stabilimento è stato recentemente modificato in seguito all’installazione, lo scorso ottobre, di una nuova macchina per la stampa a caldo firmata Gietz: se prima, infatti, fustellatrici e macchine per la stampa a caldo erano in un unico ambiente, ora alla stampa a caldo è stato dedicato un unico reparto e, accanto a due autoplatine Bobst SP 102 BMA, ha fatto il proprio ingresso un nuovo brand, la svizzera Gietz per l’appunto, che in comune con Pusterla ha la storicità del proprio marchio: Gietz è, infatti, un’azienda di famiglia fondata nel 1892 da Johann Friedrich Gietz, giunta alla quinta generazione con Hansjoerg Gietz, direttore generale, entrato in azienda nel 2003. Pusterla vanta origini ancora più antiche, visto che è stata fondata nel 1880, come appare anche nel logo aziendale. Un incontro tra due “eccellenze” coronato dall’acquisto da parte di Pusterla 1880 della prima macchina a caldo Gietz FSA 1060 Foil Commander in Italia. Come spiega lo stesso Gietz, infatti, altri esemplari di macchine per la stampa a caldo sono stati installati presso la Pesenti Alessandro Srl di Bresso (MI), azienda che dal 1960 è specializzata nell’applicazione di lamine metalliche sugli stampati tramite la stampa a caldo.

di CRISTINA ROSSI

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Stampa a caldo al “top” per prodotti esclusivi. Introdotta a Drupa 2004, la FSA 1060 Foil Commander vanta 49 installazioni nel mondo, di cui circa 30 in Europa. È particolarmente adatta alla stampa a caldo di astucci pieghevoli.


UOMINI&AZIENDE CARTOTECNICA

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Dopo l’ingresso in sala stampa di una Heidelberg Speedmaster 52, i tempi produttivi si sono drasticamente ridotti, perché l’etichetta viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio. Ma fino allo scorso ottobre nessun modello Gietz era in funzione presso uno stampatore offset. «Avevamo provato la macchina già nel 2009 e le sue caratteristiche tecnologiche estremamente innovative», spiega Meana, «ci hanno portato a ordinarla ad aprile dell’anno scorso, un mese prima di Drupa, e ad installarla sei mesi dopo, a ottobre. Certo, i nostri fornitori abituali non l’hanno presa bene, ma d’altronde il modello che abbiamo scelto, già collaudato con successo da altre realtà analoghe alla nostra in tutto il mondo da ben otto anni, ha caratteristiche uniche nel suo genere. Innanzitutto» continua Meana «un’ottima accessibilità alla macchina e, ciò che ci ha maggiormente impressionati, un sistema di trasferimento del foil molto semplice ma complesso al tempo stesso, oltre ad altri interessanti dettagli tecnici e applicativi. Infine, un sistema di regolazione della pressione concettualmente diverso da altri modelli. La macchina lavora su due turni tutti i giorni ed effettua lavorazioni di stampa a caldo e stampa a caldo con rilievo. Rispetto alle altre macchine presenti in reparto viene utilizzata per le tirature più lunghe, grazie alla sua elevata produttività. In questo momento sta effettuando la stampa a caldo di cofanetti per champagne Dom Pérignon su una carta Gmund molto pregiata e particolare». Il modello è top di gamma per l’elevata qualità e produttività. Tra le caratteristiche salienti: s una pressione fino a 350 tonnellate metriche sul supporto; s l’elevato tempo di “permanenza in pressione” che permette di stampare a caldo anche materiali molto particolari; s il sistema brevettato VACUFOIL per il trasporto del foil, che consente di movimentare anche fogli di grandi dimensioni (1060x760 mm) alla velocità massima di 8.000 fogli/ora.

Al servizio di brand di grande prestigio. Alcuni degli esempi di astucci pieghevoli realizzati da Pusterla 1880 per marchi di grande prestigio, come Ferrari e Bulgari.

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SpazioEtichette Attività FINAT

La sfida sugli alimentari freschi Nonostante abbiano vita brevissima, le etichette sulle confezioni dei prodotti alimentari deteriorabili hanno funzioni fondamentali: quella decorativa, per la differenziazione del prodotto sugli scaffali, e quella informativa, dal momento che contengono una notevole quantità di dati. Ottenere questo doppio risultato su contenitori di piccole dimensioni può rappresentare una sfida.

di JULES LEJEUNE *

Ma in Svizzera, Harmony Fruit & Yoghurt Dessert, sviluppato dalla casa leader nella produzione di prodotti da forno e alimentari di qualità Jowa AG per l’importante catena di supermercati Migros, ha dimostrato chiaramente che è possibile.

LA SFIDA LANCIATA DA JOWA E PAGO

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Harmony Fruit & Yoghurt Dessert è un prodotto fresco monouso di alta qualità, con una durata di soli quattro giorni, confezionato in vaschette piramidali in PET trasparente con coperchio. È disponibile in diversi gusti a base di frutta fresca (albicocca, ananas, fragola e lampone) per un fine pasto delizioso e salutare. Quando in negozio sono presenti prodotti


di questo tipo, il consumatore deve poterne vedere il contenuto, verificando, tramite l’etichetta, di quale gusto si tratta. Deve inoltre poter leggere tutti i dati: informazioni nutrizionali, ingredienti, peso, data di scadenza ecc. Ma sulle vaschette Harmony, piccole e di forma insolita, lo spazio è molto limitato.

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UNA RISPOSTA CREATIVA

Christian Pfeiffer, responsabile dello sviluppo degli imballaggi di Jowa, sapeva che aveva bisogno di una soluzione di etichettatura molto particolare, e per questa sfida si è rivolto a Pago AG, specialista nella stampa di etichette. Pago è un partner stabile di Jowa per la stampa di etichette e ha esperienza soprattutto nella realizzazione di etichette a libretto autoadesive. Questo il commento di Fredy Schöb, direttore vendite di Pago: «La nostra lunga esperienza relativa a etichette dalle forme complesse e il contenuto stesso delle etichette a libretto ci hanno consentito di sviluppare un’etichetta per i dessert Harmony che fornisse tutte le informazioni sul prodotto richieste dal nostro cliente, che avesse allo stesso tempo un aspetto attraente, che comunque identificasse con chiarezza il gusto del prodotto contenuto nella vaschetta. Inoltre, dato che sigilla anche il coperchio della confezione, l’etichetta ha anche un’evidente e preziosa funzione protettiva». Utilizzando una pellicola 60 micron in PP autoadesiva bianca lucida come supporto di base per l’etichetta a libretto in carta FSC, Pago stampa in rotativa l’etichetta (costituita da tre pagine stampate fronte-retro) a sei colori e con inchiostri a bassa migrazione. Fa inoltre parte del design una sezione staccabile con perforazione doppia. I contenuti dell’etichetta sono stampati in tre lingue: francese, tedesco e italiano. Rispettando le esigenze del riciclaggio della plastica, il laminato dell’etichetta autoadesiva è provvisto di adesivo rimovibile. Stampate a tirature medie di 50.000 unità per gusto, le etichette Harmony sono applicate a mano dallo staff di Jowa nell’ambito del processo di produzione e confezionamento. Christian Pfeiffer è stato entusiasta del risultato finale: «Le etichette evidenziano realmente l’appetibilità del prodotto e per il consumatore è facile scegliere il gusto, grazie all’immagine dei vari frutti. Per stamparle abbiamo scelto Pago perché ha un ottimo reparto sviluppo e sistemi di stampa di prima categoria».

ETICHETTE PREMIATE

La serie di etichette per Harmony Fruit and Yoghurt Dessert è stata recentemente premiata da FINAT, l’associazione europea che rappresenta il settore delle etichette autoadesive, in occasione dell’annuale concorso Label Awards; quest’anno Pago è stata insignita del premio più ambito nella categoria marketing/utenti finali per le etichette a libretto. «Produrre etichette che devono contenere una crescente quantità di informazioni testuali richieste dalle normative ha indotto gli stampatori a diventare sempre più creativi», ha commentato Kurt Walker, presidente della FINAT. «Pago ha dimostrato, grazie alla sua perizia tecnica, che le etichette a libretto autoadesive possono essere una soluzione attraente e pratica». *Direttore generale di FINAT

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Un po’ ribelli, un po’ eroi

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