Il Poligrafico, n. 166, Novembre 2015

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ITALIANO

N. 166/2015 Novembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90

il poligrafico 166/2015

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Libertà di stampa al cliente Incontro con Giovanni Di Virgilio di Sprint 24 - a pag. 30

la città dei libri Iniziativa rivoluzionaria in Corea - a pag. 54

Sulla stampa sostenibile Commenti in vista di Drupa 2016 - a pag. 46


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Ouverture nel mondo dei caratteri tipografici. Cinque racconti: Times New Roman, Comic Sans, Helvetica, Verdana e Doves. EDITORIA DIGITALE Docente: Luca Chiavegato

Strumenti, piattaforme e tecniche per la realizzazione di un magazine o un catalogo digitale interattivo. L’USO DEL COLORE NEL DESIGN Docente: Massimo Caiazzo

Un’analisi storica, psicologica ed estetica dei colori del made in Italy per un’impiego consapevole del codice cromatico.

Tecniche avanzate per la correzione colore delle immagini ed il ritocco. EDITORIA DIGITALE Strumenti, piattaforme e tecniche per la realizzazione di un magazine o un catalogo digitale interattivo. PREPARAZIONE DEI FILE PER LA STAMPA I passi da fare per poter prepare correttamente un file da inviare allo stampatore senza pensieri. LETTERING E LETTERPRESS L’uso del carattere all’interno dei file, quali tecnologie e quali strumenti utilizzare

IL VENDITORE PERSISTENTE

IL COLORE E LA SUA GESTIONE

Docente: Emanuele Posenato

Principi di base e strumenti per la corretta gestione del colore all’interno del flusso di produzione.

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Sommario piombi Oscar della Stampa - La Vedovella, i premiati del 2015 . . . . . . . . . . . . In primo piano Benetton e fondi di Singapore su Fedrigoni? . . . . . . . . . . . . . . . . . Network di imprese in Umbria . . . . . Poligrafci Printing, migliori risultati . . Flint Group acquisisce Xeikon . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Flexo Day 2015 a Bologna . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Indagini di settore . . . . . . . . . . . .

14 16 16 17 17 18 20 22 24

INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Giovanni Di Virgilio (Sprint 24) . . . . . 30 Antonio Maiorano (HP) . . . . . . . . . . 42 TECNOLOGIE Per l’imballaggio nuovi potenziali di mercato con gamme di colori fisse 36 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 50 EVENTI Pixartprinting, la crescita continua . . Paju BookCity, la città dei libri . . . . . All’Expo “il cibo racconta” . . . . . . . . La “brand revolution” in Europa . . . . Dall’assemblea annuale Gifasp . . . .

52 54 60 62 63

14

Oscar della Stampa - La Vedovella: premiate le eccellenze del 2015.

54

In Corea è nata Paju BookCity, la città dei libri.

verso drupa 2016 Stampa sostenibile, responsabilità di tutti . . . . . . . . . . . 46 uomini&aziende Tipolitografia Pagani . . . . . . . . . . . . 58 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Emanuele Posenato Aspettando Godot . . . . . . . . . . . . . . 9 L’opinione di... Stefano Tenedini La comunicazione efficace ci traghetterà nel dopo-crisi . . . . . . 10 L’opinione di... Sergio Facchini La carta torna carta 7 volte . . . . . . 12

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

46

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

“Verso Drupa 2016”: la stampa sostenibile, responsabilità di tutti.


il poligrafico

Cristina Rossi

in questo numero

Stampa e nuovi media nell’era digitale

aziende fiori all’occhiello

Il numero che vi apprestate a sfogliare segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova stimolante avventura. Sì, perché dal prossimo numero

30

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Giovanni Di Virgilio di Sprint 24.

20

Al Flexo Day di Bologna riunito il mondo dell’imballaggio flessibile.

63

A Lainate riunito il mondo della cartotecnica.

– lo speciale Print Connection – molte cose cambieranno: il formato della rivista, la grafica, ma anche i contenuti, grazie all’ingresso di nuovi collaboratori. Ma focalizziamoci su questo numero, che vede protagonista l’imballaggio: un mercato in espansione, in particolare il settore dell’imballaggio flessibile. Secondo uno studio redatto da Smithers Pira, l’incremento stimato per il mercato internazionale entro il 2020 è del 18%. Ai trend e alle dinamiche di questo promettente mercato è dedicato l’articolo a pag. 36 in cui si narra delle sfide che gli stampatori flessografici si trovano ad affrontare in questi ultimi anni. E date un’occhiata anche al resoconto dell’evento “Brand revolution” (a pag. 62) che si è tenuto al 31° piano del grattacielo Pirelli a Milano: agenzie, creativi, brand owner e partner tecnologici – tra cui HP – hanno contribuito alla realizzazione dei bellissimi packaging esposti, tutti accomunati da una personalizzazione spinta. Di flexo e packaging si è parlato anche al Flexo Day (pag. 20), che quest’anno è stato preceduto da una serata per premiare i vincitori del del BestinFlexo. Un altro settore che nel 2014 ha evidenziato un buon incremento del fatturato, con un +2,4%, è quello degli astucci e delle scatole pieghevoli, con andamenti molto diversi all’interno del campione analizzato (pag. 63); se n’è parlato all’Assemblea del Gifasp. Altro tema importante è quello della stampa sostenibile: a pag. 46, Laurel Brunner spiega come gli stampatori siano stati spinti a perfezionare i loro sistemi, a ridurre al minimo gli scarti e a ottimizzare l’automazione e l’efficienza dei processi. Infine, Alessandro Beltrami a pag. 54 ci parla di un progetto realizzato in Corea del Sud e battezzato Paju BookCity. Un progetto che nella sua concreta utopia potrebbe rappresentare un modello, o quanto meno un’idea, utile anche per la nostra industria grafica.


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria

6

4IT Group 12,14,60 Accademia del Poligrafico 2 Acimga 12,60 Affirmative Inv. Man. 47 Agfa Graphics 48 AIAP 18 Albertini Emilio 63 Amcor 48 Arbe 15 Arjowiggins Italia 18 Artegraf 16 Arti Grafiche 27 Artigrafiche Paciotti 27 Asahi Photoproducts 39 Aspect 51 Assografici 21 ATIF 20 Atlantia 16 B.S.N.S. 25 B&W Megtec 18 Baldwin Technology 25 Bandecchi Paolo 14 Barboglio Enrico 15 Benetton 16 BiesSse 20 Bioplast 20 Bobst 19,50 Bonzio Roberto 15 Bracalente Giulio 27 Bracalente Marco 27 Burgo 23 Calloni Cesare 15 Calloni Umberto 15 Campagna Mirko 22 Camporese 47 Caporali Ilaria 61 Carnevale Carlo Alberto 60 Cartiere di Trevi 16 Cartotecnica Postumi 20 CCL Industries 62 Centro Stampa Poligrafici 17 Cerutti Packaging Eq. 60 Charme 16 Cimpress 52 Cisternino Mark 20 Citernesi Andrea 14 Collotype Labels Italia 20 Colorgraf 63 Conselvan Sante 20 Cordero Montezemolo Luca 16 Corgna Aldo 27 Corgna Daniele 27 Corti Emilio 50 Cosmografica Albertini 63 Costa Massimo 9 D’Andrea Stefano 20 Dadomani Studio 22 Dal Sasso Alberto 9

Dativo 14 Di Virgilio Giovanni 31 Di Virgilio Michele 32 Digital Dots 48 Draeger GPP 62 Durst 32 Edigit 21,25 Edizione 16 Elsevier 22 Emerson 60 Fady Antoine 17 Federaz. Carta e Grafica 24 Fedrigoni gruppo 16 FEFCO 50 Fellows Mark 47 Fenix DG 3 FIEG 9 Fitzgerald Stephen 47 Flint Group 17 Flyeralarm 65 FTA Europe 21 FTA US 20 G. Corrazza Sacch. Naz. 20 Gallus 14 Gammapack 20 Gaviglio Marco 15 Gerboni Emilio 20 Gic 16 Gifasp 63 GMG 26,27 Gonzalez Federico 52 Goss International 18 GPN 67 Grabo 22 Grafica Editoriale Printing 17 Grafical 14,22 Grafikontrol 60 Graphic Masters 16 Gruppo Cordenons 14 Gruppo Poligrafico Tiberino 16 Guatteri & Visual Project 15 14 Guidotti Luciana Heidelberg 32,47,58 Heidelberg Italia 11,15 HP 42,62 Hybrid Software 62 I&C 20 Iannone Guido 14 Il Sole 24 Ore 14 Imprint-Stampo Umbro 16 InMobi 47 Intelligent Service 47,49 International Paper 60 Ipagsa 51 Ipi 16,20 iPrintdifferent 13 Jafari Salwa 61 Jayla Santos Kristen 14

KBA 18,25 KBA Italia 14 Kodak 35,50 Kokrhanek Jana 14 Komori 68 Kurz 18,50 Lamp S. Prospero 20 Lazzati Industria Grafica 14 Levi Acobas Roberto 14 Libralato Marcello 52 Lic Packaging 20 Liomatic 61 Lithosol 8 Litograf Editor 16 Lohmann 20 Lolli Alberto 63 Lonardi Andrea 14 Lonardi Sebastiano 22 Luscher 22 Lussignoli Mauro 20 Luxoro 14,18,50 Maca 20 Maccherani Luca 27 MacKenzie Ken 48 Maes Wim 17 MainItalia 27 Maiorano Antonio 42 Marangoni Marco 59 Mariani Roberto 14 Mazza Federico 21 Mazzoleni Alberto 15 McCann 47 Mediagraf 25 Medici Simone 18 Meo Carlo 61 Miliani Fabriano 16 Minova Labels 20 Molino Sergio 20 Mondi Ipi 20 Monrif 17 Nava Press 14 Neri Claudia 18 Neri Eris 59 Nielsen 9 Nimax 57 Nitschke Joachim 14 Nova Alessandro 24 NTS Informatica 25 Nuceria Group 14 OKI 50 OMET 60 Paciotti Vincenzo 27 Pagani Attilio 58 Pagani Narcisa 59 Pagani Oscar 58 Parisini Enrico 25 Parisini Milena 25 Pellegrini Enrico 63

Pellegrini Paolo 63 PGS Group 61 Pigini Group 17 Pixartprinting 22,52,65 Pizzola Andrea 52 Poligrafici Editoriale 17 Poligrafici Printing 17 Posenato Manuel 15 Power App 25 PressUp 28,29 Printgraph 14 Pro-Gest 14 Puccio Daniele 18 Pusterla 1880 14 Ricoh 22,51 Rotolito Lombarda 14 Rotopress International 17 Rotostampa Group 31 Salmini Laura 14 Salmini Roberto 14 Saxoprint 7,22 Scatolificio Gasperini 16 Scorzino Monica 21 Seybold 48 Sgarzi Barbara 14 14 Sironi Alberto Sironi Betty 15 Smiley Color 48 Smithers Pira 36 Smurfit Kappa 20 Solutioo Group 62 Sprint 24 31 Stab. Tip. Pliniana 16 Suardi Matteo 14 Sun Chemical 40,41 Tecnocarta 16 Teikna Design 18 Temasek 16 Tenderini Alessandro 52 Tetra Pak Italia 21 Tiburtini 18 Tipolitografia Pagani 58 Toppazzini 20 Tuccitto Joe 20 Turatti Davide 52 Uberoi Mohit 18 Uteco 60 Van Slooten Johan 22 Vincenzi Diego 25 Vireo 44,45 Vistaprint 52 W.R. Grace 18 WPP Italia 9 XBC 17 Xeikon 17 Xerox 32 Xerox Italia 18 Zago Valentina 14


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Gestione aziendale

Aspettando Godot Emanuele Posenato L’irrazionale promessa che accompagna la sempre più flebile speranza di ottenere dal sig. Godot qualcosa di nuovo o di diverso… pur avendo idee poco chiare su ciò che si vorrebbe ottenere, ci obbliga a ripensare il senso dell’attesa.

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posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato

«C’è un forte sentimento di ottimismo che fa prevedere una ripresa dei consumi e degli investimenti. Stiamo rullando sulla pista di decollo». Questo il tono delle recenti dichiarazioni rilasciate da Massimo Costa, country manager di WPP Italia, a margine della quarta edizione del Forum WPP-Ambrosetti sul tema “Il ruolo della comunicazione per la società di domani: generare valore e cambiamento culturale” dedicato a capire quale può essere il ruolo della comunicazione nel percorso di uscita dalla crisi che sembra ormai a un passo, se non già avvenuta. «L’Italia» continuava Costa nell’intervista «ha un grande potenziale di sviluppo. E l’Expo è stata la molla che ha permesso al Paese di capire che può alzare la testa. E che i consumi possono ripartire». Parole indubbiamente cariche di fiducia e di ottimismo. Possiamo quindi ritenere che con i consumi ripartano anche gli investimenti pubblicitari a favore della carta stampata? O siamo ancora una volta di fronte a un’insensata attesa, come evoca il nostro titolo? Lo stesso Costa si è espresso in proposito con altrettanta chiarezza: «Serve la consapevolezza che i tempi sono cambiati. E non è necessariamente un male per chi, come la stampa, sta faticando. La carta stampata ha un’ottima opportunità di ridefinire se stessa». Considerazioni che trovano più di un’autorevole conferma ma anche qualche posizione di segno opposto. Le stime Nielsen danno il mercato degli investimenti pubblicitari nei primi nove mesi del 2015 in crescita, seppure solo di un modesto punto percentuale, accolto però dagli operatori molto positivamente, in quanto in linea con un trend che si va confermando. Ma non è così per la stampa. «Gli ultimi due mesi hanno favorito una significativa ripresa del mercato, grazie a un apporto complessivo di circa 32 milioni di euro» ha dichiarato Alberto Dal Sasso, Advertising Information Service Business Director di Nielsen. «Alla luce del consolidamento di trend in atto, è plausibile stimare per i prossimi mesi che tutti i mezzi, ad eccezione di stampa e direct mail, possano chiudere il 2015 in crescita». Il riferimento alla stampa, in questo contesto, riguarda ovviamente gli investimenti su quotidiani e periodici, ma è indicativo della scarsa predisposizione nei confronti del mezzo, che sconta il maggior appeal di altri media, come quelli digitali ad esempio, e questo nonostante i numerosi riconoscimenti raccolti da più parti e in più occasioni. Solo pochi mesi fa, infatti, il presidente di FIEG, Federazione Italiana Editori di Giornali, introducendo i risultati di una ricerca commissionata alla società Episteme per indagare la relazione fra i lettori e le testate, definiva il rapporto “intimo” addirittura una “relazione esclusiva”. >segue a pag. 65

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Parliamo (bene) di noi

La comunicazione efficace ci traghetterà nel dopo-crisi Stefano Tenedini

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Non sarà lo 0,2 o 0,3 per cento di Pil in più che ci farà gridare al miracolo, soprattutto con la frenata dell’export che raffredda i mercati dei Paesi in via di sviluppo e rallenta l’uscita dalla recessione, in attesa che si risveglino anche i consumi interni. Ma è ormai un fatto che in questi ultimi mesi qualche segnale positivo lo abbiano registrato anche le aziende del nostro settore. C’è ancora molta strada da fare prima di potersi considerare fuori dal tunnel, però rispetto a un anno fa il clima – salvo casi particolari e l’effetto di trascinamento delle situazioni più tossiche – ci appare decisamente migliorato. E del nuovo scenario devono tenere conto anche le delicatissime funzioni della comunicazione aziendale. Le informazioni che diffondiamo, l’immagine che diamo di noi incide sul risultato finale quanto il prezzo delle materie prime, anche se non sempre ce ne accorgiamo. Ed è per questa ragione che, dopo aver accompagnato i nostri lettori nella navigazione tra gli scogli appuntiti della comunicazione in tempo di crisi, riteniamo sia arrivato il momento di cambiare rotta rimettendo le vele al vento. Insomma: invece di imparare le regole del catenaccio per chiuderci in difesa, torniamo a giocare all’attacco valorizzando i punti di forza delle imprese. Scriviamo cioè la “cronaca” di un comparto che si sta lasciando alle spalle le difficoltà. Se il mondo intero invidia lo stile del made in Italy, se siamo considerati simboli di creatività e design, se la qualità dei prodotti, l’innovazione e l’efficienza dei processi sono un elemento di successo, in grado di sorprendere anche i concorrenti più solidi... se tutto questo è vero – e sappiamo che lo è – a voi imprenditori, manager e professionisti spetta il compito di portare allo scoperto e comunicare senza timore questa cultura aziendale, per farne la chiave che riapre i mercati. Con questa rubrica dal taglio rinnovato vogliamo affiancare le imprese nel costruire e diffondere un messaggio e un’immagine positiva e competitiva di sé. Archiviata o quasi la crisi, occorre essere più che mai consapevoli che comunicare non è più un’opzione, ma rappresenta un valore aggiunto al quale non si deve rinunciare. L’obiettivo che ogni azienda deve porsi è abbattere le barriere che limitano la visibilità e impoveriscono il brand. Non è un compito semplice, perché anche il mondo della comunicazione diventa ogni giorno sempre più complesso, articolato com’è tra stampa tradizionale, radiotv, social web, canali pubblicitari. La sfida sarà proprio questa: creare e consolidare una relazione a due vie col mondo esterno (il mercato e i media) e uscire da un recinto di riservatezza cui l’azienda si sente, a torto, protetta.

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stefano.tenedini@nordestmedia.it

I primi segnali positivi dei mercati propongono alle aziende un cambio di marcia: non è più tempo di difendersi ma di favorire la ripresa valorizzando i propri punti di forza, la qualità, lo stile, la creatività.


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Nuovi equilibri

La carta ha la vita dei gatti: torna carta 7 volte Sergio Facchini

L’ONU aveva proclamato il 2011 “Anno internazionale delle foreste”; in Expo Milano era ripresa ed evidenziata in molti padiglioni l’importanza vitale del controllo della “forestazione” per la sopravvivenza dell’umanità.

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Austria e Slovacchia, affiancati ad Expo come nella realtà geografica, hanno presentato un programma e un percorso invitando i visitatori di Expo a compierlo non solo in modo simbolico attraverso i padiglioni espositivi, ma anche in modo reale visitando poi turisticamente ed “ecologicamente” i loro Paesi. Occorre sostenere e favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo delle foreste di tutto il mondo. Questo è il monito e l’invito rivolto a tutta la comunità internazionale per fare in modo che le foreste vengano gestite in modo sostenibile, situazione indispensabile per noi tutti e ancor più per le future generazioni. Il legno e i prodotti legnosi, in quanto materiali naturali, provengono da risorse rinnovabili che immagazzinano carbonio e possono essere riciclati. Proprio su questi concetti di rinnovabilità e riciclabilità della risorsa “legno”, materia prima nella produzione della carta, è stata incentrata la campagna di comunicazione Il lato verde della carta lanciata dalla filiera italiana della comunicazione su carta (Print Power Italy) poiché comunicare con la carta è la cosa più naturale del mondo. Naturale, rinnovabile e riciclabile: è il valore importante della carta. Seguendo questa filosofia siamo giunti all’utilizzo della carta riciclata per fare mobili e arredamenti fieristici o per uffici, comodi, pratici e, tutto sommato, anche economici. Sono stati utilizzati in alcuni stand a Converflex ma ormai li possiamo trovare in molte altre manifestazioni, essendo stati sviluppati per primi in Italia da un’azienda che è diventata leader del settore. L’inventiva italiana non ha limiti e lo ha dimostrato ancora una volta il successo a Expo dell’evento organizzato da Acimga abbinato a 4IT Group (vedi pag. 60). Oggi, nel mercato globale, il “cibo” senza il supporto dell’imballaggio non avrebbe storia e neppure sviluppo o futuro. La carta utilizzata per l’imballaggio alimentare e per le “scatole delle pizze” deve essere attentamente selezionata e proveniente da produzioni garantite FSC. Poi, un’avvertenza a tutti i “mangiatori di pizza”: notate bene e ricordatevi di raccogliere e riporre queste scatole nella raccolta differenziata di carta e cartone, poiché potremo ritrovarle trasformate in una comoda poltroncina da salotto... Che cosa dire ancora: “abbasso” la plastica e “viva” la carta, seppure, ecologicamente, non dobbiamo mai dimenticare che entrambe NON debbono essere disperse ma sempre attentamente raccolte.


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PIOMBI

eventi arti grafiche

Oscar della Stampa - La Vedovella 2015 premiate le eccellenze

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n Come da tradizione si è celebrato, venerdì 20 novembre, l’annuale appuntamento con La Vedovella, gli Oscar della Stampa dedicati alle aziende che si sono distinte per merito e capacità imprenditoriale. Un evento di grande spessore e successo, giunto alla XXIV edizione, la quarta organizzata congiuntamente da 4IT Group e Zeta’s. La cena di gala e la consegna dei premi si è tenuta presso la sala Collina del Sole 24 Ore a Milano e ha visto la partecipazione di 200 imprenditori del settore della stampa, per una serata all’insegna del merito e della convivialità. “Proiettati al futuro” è la caratteristica preponderante che si riscontra nel Dna delle aziende che hanno vinto quest’anno. Gli ultimi tre anni hanno rappresentato, per il settore dell’industria grafica italiana, la prova definitiva, anche per i più conservatori, che le abitudini del passato non potranno più essere il comportamento del futuro e hanno fatto emergere chi ha saputo adattarsi al nuovo clima. L’industria grafica è ancora un pilastro insostituibile del mondo della comunicazione e della diffusione di informazioni quando si nutre di innovazione continua, formazione, competenze gestionali, propensione all’internazionalizzazione. La premiazione è stata preceduta da un breve momento di presentazione della Borsa di Studio dedicata alla memoria di Alberto Sironi, scomparso prematuramente un anno fa,

che è stata assegnata a Kristen Jayla Santos, che ha condiviso l’apertura dell’evento. I premi assegnati quest’anno sono stati sette. Chiamati sul palco dalla presentatrice della serata, Barbara Sgarzi, giornalista e docente universitaria, i vincitori sono saliti uno ad uno per ascoltare la motivazione, ricevere applausi e complimenti ed essere fotografati con la prestigiosa Vedovella. Ecco l’elenco dei premiati nell’edizione 2015 - Paolo Bandecchi, presidente e amministratore delegato Gruppo Rotolito Lombarda, ha ritirato il premio “Industria Grafica dell’anno” per Nava Press dalle mani di Roberto Levi Acobas, amministratore delegato di Printgraph. - Grafical ha vinto il premio “Best Technology Innovator”.

Lo ha consegnato ad Andrea Lonardi, socio e direttore di produzione di Grafical, Jana Kokrhanek, CEO di Luxoro. - L’amministratore delegato Roberto Mariani ha ritirato per Pusterla 1880 il premio “Best Cartotecnica dell’anno”. Ha consegnato la Vedovella Joachim Nitschke, amministratore delegato di KBA Italia. - La Vedovella per il “Best Label Printer” è andata all’azienda Nuceria Group. A ritirarlo dalle mani di Andrea Citernesi, business driver Gallus, è

stato il general manager Guido Iannone. - Vince il premio “Best Converter” il Gruppo Pro-Gest; a ritirarlo è stata Valentina Zago, direttore generale. Nel segno della collaborazione con Dativo, media partner di questi Oscar della Stampa, ha consegnato il premio la codirettrice della rivista Italia Imballaggio, Luciana Guidotti. - La Vedovella “Best Nobilitazioni e Supporti speciali” è andata all’azienda Lazzati Industria Grafica. A ritirarlo dalle mani di Matteo Suardi, direttore vendite Italia dello sponsor Gruppo Cordenons, sono stati il direttore generale Roberto Salmini e la direttrice amministrativo-finanziaria Laura Salmini. - Chiude come consuetudine il premio che idealmente li raccoglie tutti, perché è trasversale

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Nella cornice della Sala Collina, presso il Sole 24 Ore a Milano, sono stati consegnati i premi. Sette i vincitori che si sono distinti per lungimiranza e capacità di reazione alla crisi.


PIOMBI

eventi arti grafiche

i premiati

“Industria grafica dell’anno” Paolo Bandecchi Gruppo Rotolito Lombarda premia Roberto Levi Acobas (a destra)

IPI 166/15

“Best Technology Innovator” Andrea Lonardi - Grafical premia Marco Gaviglio (a sin.)

a tutte le categorie, quello di “Imprenditore dell’anno”. Il riconoscimento è andato a Cesare e Umberto Calloni, titolari di Guatteri & Visual Project. Un premio profondamente meritato per la lucidità, la determinazione imprenditoriale e per i valori etici dimostrati in un momento molto complesso come quello venutosi a creare dopo la fusione con Arbe. A ritirare il premio è stato Umberto, anche a nome del fratello Cesare, scomparso prima di poter raccogliere i frutti del suo lodevole operato. A consegnare La Vedovella è stato lo sponsor,

Alcuni scatti dalla serata. Nella pagina accanto, tutti i premiati sul palco e Barbara Sgarzi, presentatrice. Qui sopra Manuel Posenato (Zeta’s) ed Enrico Barboglio (4IT Group). A sinistra, Roberto Bonzio durante il suo intervento. In alto, la premiazione della vincitrice della prima “Borsa di studio Alberto Sironi”, Kristen Jayla Santos, con la moglie di Alberto, Betty.

Heidelberg Italia, nella persona di Alberto Mazzoleni, amministratore delegato. La Vedovella 2015 ha confermato il successo ottenuto nelle scorse edizioni e ribadito i punti di forza che contraddistinguono le aziende di domani: lungimiranza, capacità di reazione e innovazione. I filmati e la Gallery fotografica della serata sono disponibili sul sito La Vedovella .it

“Best Cartotecnica” Roberto Mariani Pusterla 1880 premia Joachim Nitschke (a sin.)

“Best Label Printer” Guido Iannone - Nuceria Group premia Andrea Citernesi (a sin.)

“Best Converter” Valentina Zago - Gruppo Pro-Gest premia Luciana Guidotti (a destra)

“Best Nobilitazioni e supporti speciali” Roberto e Laura Salmini Lazzati Industria Grafica premia Matteo Suardi (a destra) “Imprenditore dell’anno” Umberto Calloni Guatteri & Visual Project premia Alberto Mazzoleni (a destra)

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PIOMBI

Benetton e fondi di Singapore su Fedrigoni? Possibile un’offerta della famiglia veneta con potenti realtà finanziarie come alleati.

n Le voci correvano già da mesi ma negli ultimi tempi, anche con articoli usciti sulla stampa locale e nazionale, sono diventati più insistenti sebbene, al riguardo, nel quartier generale di Verona non si facciano commenti. E le voci dicono che la holding della famiglia Benetton, Edizione, potrebbe formulare un’offerta per l’acquisizione del gruppo Fedrigoni. I Benetton non sarebbero però soli in questa possibile acquisizione. Al loro fianco qualche settimana fa si era ipotizzato l’intervento del Gic, il fondo sovrano di Singapore, una realtà finanziaria che detiene già partecipazioni per circa 100 miliardi di euro ed

è secondo socio di Atlantia, la società sempre del gruppo di Ponzano Veneto a cui fanno capo le attività nel settore delle concessioni autostradali. Però, secondo quanto riportato dal Sole24Ore, l’alleato dei Benetton per l’operazione Fedrigoni non sarebbe il Gic bensì un altro fondo sovrano di Singapore, Temasek. Della partita inoltre dovrebbe far parte un terzo socio, probabilmente ancora un fondo sovrano internazionale oppure il Fondo strategico italiano che già si sarebbe fatto avanti la scorsa primavera prima della decisione della famiglia Fedigroni di optare di trattare, senza successo però, con Charme, il fondo che fa

capo a Luca Cordero di Montezemolo. L’intenzione dei Benetton sarebbe quella di mantenersi (per ciò che concerne il loro impegno) al di sotto della quota di maggioranza. Questo non esclude che l’obiettivo sia quello, addirittura, di rilevare il 100% della società veronese. In questo caso si vedrebbe l’uscita della famiglia fondatrice di un’azienda più che centenaria.

Proprietaria delle storiche cartiere Miliani Fabriano, Fedrigoni negli ultimi anni ha saputo battere brillantemente la crisi, sfiorando nel 2014 i 900 milioni di euro di ricavi. E la semestrale al 30 giugno mostrava un fatturato in ulteriore crescita dell’8,9%. Con oltre 2.000 dipendenti, il gruppo è l’unico produttore italiano di carta per banconote accreditato dalla Bce. Achille Perego

In Umbria nasce un network di imprese grafiche

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L’industria grafica editoriale e cartotecnica in Umbria guarda con attenzione ai segnali di uscita dalla crisi contando in una ripartenza già dal prossimo anno. E intanto le imprese riunite in Confindustria Umbria si danno da fare per promuovere e dare forza al distretto, renderlo più competitivo e supportarlo nella ricerca di nuovi mercati. L’iniziativa, battezzata Imprint-Stampo Umbro, è un network delle principali aziende grafiche e cartotecniche (Artegraf, Cartiere di Trevi, Graphic Masters, Gruppo Poligrafico Tiberino, Litograf Editor, Ipi, Scatolificio Gasperini, Stabilimento Tipografico Pliniana e Tecnocarta) e si inserisce nel filone di tradizione e innovazione del territorio come riferimenti del comparto anche alla luce del successo del packaging alimentare. Imprint–Stampo Umbro raccoglie realtà di stam-

pa editoriale, pubblicitaria, cartotecnica, grafica e packaging alimentare con l’obiettivo di costituire un distretto forte, che abbia rilevanza anche a livello europeo, attraverso la valorizzazione di tutte le fasi produttive, dalla prestampa alla stampa e finitura e al confezionamento. Le aziende coinvolte nel progetto, oltre alla qualità del prodotto, vorrebbero rappresentare un modello per l’innovazione nei processi produttivi. Le imprese grafiche e della trasformazione di carta e cartone si dicono infatti pronte a proporre un’ampia gamma di prodotti personalizzati e flessibili, mentre nel settore del packaging l’Umbria ha già dimostrato questa competenza: ha dato infatti vita a soluzioni all’avanguardia nel mercato del food & beverage, rivolte al contenimento e alla protezione degli alimenti. S.T. IPI 166/15

L’obiettivo di Imprint Stampo Umbro è costituire un distretto forte, per competere anche all’estero.


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PrimoPiano

Poligrafici Printing migliora i risultati nei 9 mesi

Rendiconto intermedio di gestione. Funziona l’accordo con Rotopress.

 Sono tutti in miglioramento, in particolare quelli relativi al recupero di redditività e ai risultati operativi, i numeri del rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre approvati dal CdA di Poligrafici Printing. E la cui analisi, anche nel raffronto con l’analogo periodo del 2014, deve tenere conto che dal 1° marzo di quest’anno l’attività di stampa grafica svolta da Grafica Editoriale Printing è stata concessa in affitto a Rotopress International, società specializzata nella stampa di quotidiani per conto terzi e nella stampa commerciale, partecipata al 33% da Poligrafici Printing (del gruppo Poligrafici Editoriale di Bologna, controllato dalla holding Monrif, che edita

Qn-Quotidiano nazionale, fascicolo sinergico di informazione de Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione) mentre la restante quota fa capo a Pigini Group di Loreto. Nei primi nove mesi del 2015 il margine operativo lordo consolidato di Poligrafici Printing (quotata in Borsa) è cresciuto a 7 milioni di euro rispetto ai 3,9 dei primi nove mesi del 2014 e il risultato economico evidenzia un utile consolidato di 1,7 milioni rispetto alla perdita di

800 mila euro sempre riferita all’analogo periodo dello scorso anno. I ricavi consolidati sono scesi a 27,8 milioni (meno 14,8 milioni e meno 17 per la sola stampa grafica e tipografica), ma il calo è imputabile per 15,9 milioni al minor fatturato determinato, per la stampa grafica, dall’affitto di Grafica Editoriale Printing a Rotopress. L’operazione conclusa con Pigini Group, insieme con gli interventi di efficientamento

della gestione, hanno determinato una riduzione da 29,2 a 15,2 milioni dei costi operativi e una diminuzione di 3,9 milioni per quanto riguarda il costo del lavoro. La nota emessa dopo il CdA di Poligrafici Printing (che con il Centro Stampa Poligrafici stampa le varie edizioni dei tre quotidiani del gruppo Poligrafici Editoriale) sottolinea come i risultati dell’azienda affittata a Pigini Group sono in linea con le previsioni di budget e che il risultato previsto per Poligrafici Printing a fine anno dovrebbe evidenziare “un sostanziale miglioramento rispetto a quanto conseguito nel 2014”. A.P.

Flint Group acquisisce Xeikon E crea una nuova divisione per la stampa digitale. Flint Group ha annunciato di aver siglato un accordo per l’acquisizione della XBC B.V., una società che detiene più del 95% delle azioni di Xeikon N.V. Con sede a Eede (Olanda) e stabilimenti a Lier, Ieper e Heultje (Belgio), Xeikon progetta, sviluppa e produce macchine da stampa digitale a colori high-end e prodotti di consumo per i mercati della stampa commerciale, del packaging ed etichette, affidando la distribuzione a una rete internazionale di vendita e assistenza. Le soluzioni e i servizi del produttore belga saranno alla base di una nuova divisione che si chiamerà Flint Group Digital Printing Solutions e andrà ad ampliare ulteriormente il portfolio di soluzioni tradizionali e digitali del Gruppo, traducendosi in un’offerta unica, comprensiva di macchine da stampa, prodotti di consumo e servizi da proporre nei mercati internazionali. «L’acquisizione rappresenta un’eccellente opportunità per Flint Group», ha detto

Antoine Fady (nella foto), CEO di Flint Group, «favorendo una maggiore penetrazione dell’azienda nel mercato delle soluzioni digitali, dove continueremo a perseguire la nostra strategia a lungo termine di crescita attraverso l’innovazione di prodotto, focalizzandoci sullo sviluppo dei mercati e l’espansione delle soluzioni. Sono contento, inoltre, di dare il benvenuto a clienti e dipendenti di Xeikon nel Flint Group e non vedo l’ora di supportarli nelle loro attività future». Wim Maes, CEO di Xeikon, che assumerà il ruolo di presidente della nuova divisione all’interno del Flint Group, ha commentato: «Accogliamo l’acquisizione con entusiasmo e siamo certi che contribuirà ad accelerare la crescita del nostro business. Xeikon ha dimostrato che la focalizzazione sui segmenti di mercato delle etichette, astucci pieghevoli, stampa commerciale e documenti ha pagato dal punto di vista della quota di mercato, della soddisfazione dei clienti e

dei guadagni. Il prossimo capitolo nella nostra storia ultraventennale apre molte opportunità a Xeikon, ma anche ai nostri clienti, dipendenti e azionisti. Flint Group ha instaurato relazioni importanti con molte aziende leader nel mercato arti grafiche e packaging. Il nostro obiettivo, cioè assicurare un elevato valore aggiunto, un’assistenza impeccabile, un’elevata qualità di stampa e innovazione continua, non può che essere ulteriormente enfatizzato dalla reputazione, dal know how e dall’infrastruttura di Flint Group». La transazione sarà soggetta all’approvazione delle autorità competenti e dovrebbe concludersi entro fine anno.

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Uberoi nuovo ad Goss International Goss International ha nominato Mohit Uberoi nuovo presidente e amministratore delegato. Uberoi entra a far parte di Goss dopo aver ricoperto in precedenza l’incarico di presidente e ad presso la B&W Megtec, dove ha maturato una significativa esperienza nella supervisione della trasformazione di aziende industriali internazionali operanti nel mercato di fascia media, con molteplici linee di prodotti e sedi in tutto il mondo, con capitali sia pubblici che privati. Prima di Megtec, ha lavorato nella ricerca e sviluppo di nuove attività per W.R. Grace & Co., un conglomerato industriale diversificato. Dopo la laurea in Ingegneria chimica presso l’Indian Institute of Technology, si è trasferito negli Stati Uniti dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria chimica presso la University of Arizona.

Puccio presidente e ad Xerox Italia Dallo scorso novembre, Daniele Puccio è presidente e amministratore delegato di Xerox Italia, continuando a ricoprire il ruolo di general manager, ECG Southern Region. Ha iniziato la sua carriera in Xerox nel ’79, ricoprendo diversi ruoli di crescente responsabilità soprattutto in ambito commerciale; prima a Milano, poi nel Triveneto e poi per 6 anni a Roma, come responsabile vendite Large Account per il Centro Sud. Nel ’98, ritornato a Milano, è stato nominato general manager per il canale indiretto ed è entrato a far parte della 1a Linea di Xerox Italia e del CdA; durante questi anni Puccio ha guidato la crescita e i successi del Canale in Italia e nella Southern Entity.

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Arjowiggins si aggiudica il premio Committenza 2015  La settimana internazionale del Graphic

Design alla Fabbrica del Vapore di Milano è stata l’occasione perfetta per celebrare i 70 anni di AIAP e assegnare a diverse aziende il Premio Committenza, I edizione. Tra i premiati Arjowiggins Italia, divisione Carte Creative che, da sempre sostenitrice e promotrice del mondo del design, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento grazie al progetto che ha preso forma con la VIP brochure Inuit (v. video su stampamedia.net). Il lavoro è stato realizzato con le carte creative del Gruppo francese e la creatività di Claudia Neri, ad di Teikna Design. Un’opera d’arte, stampata da Tiburtini di Roma, che ha osato dove, di norma, la stampa si ferma per timore e – a volte – rispetto del

supporto. «La comunicazione oggi ha cambiato forma», ha dichiarato Simone Medici, ad di Arjowiggins Italia e direttore sales & marketing della divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia. «Si è passati da un modello tipicamente strutturato B2B a un modello nuovo, che negli individui vede il vero potenziale di crescita. Si tratta di un modello Human2Human». Un progetto che ha sfidato, dunque, le regole più tradizionali della grafica. Un progetto che corona l’anno di grandi successi firmati Arjowiggins Creative Papers. Ricordiamo, infatti, che a partire da Pop’UP Exhibition per arrivare alla presentazione del Paper Book, l’anno del Gruppo francese si va chiudendo davvero in grande, tra risultati e riscontri di mercato importanti.

Bilancio di nuovo positivo per KBA Koenig & Bauer Group (KBA) ha chiuso i primi nove mesi dell’anno finanziario 2015 con un profitto netto di 2,4 milioni di euro e la prospettiva di chiudere l’anno con un fatturato di gruppo superiore a 1 miliardo. Alla fine di settembre la raccolta di ordini del Gruppo è stata pari a 859,6 milioni, con un incremento nei primi nove mesi del 28,5% rispetto all’anno precedente, nonostante un “raffreddamento” in Paesi chiave come la Cina. Il più importante segmento, l’offset a foglio, è stato in grado di compensare il rallentamento del business in Cina con un numero più elevato di ordini provenienti da altre regioni, come USA e Giappone. Rispetto al 2014 tutte le divisioni hanno registrato una crescita a due cifre nel volume dei nuovi ordini. Molto positivi, dunque, i risultati nell’ambito dell’offset a foglio. Il trimestre estivo ha chiuso con una raccolta ordini di 148,3 milioni di euro, il 18,2% in più rispetto al 2014 e questo grazie a un incoraggiante volume di ordini proveniente dagli stampatori di packaging. In veste di leader di mercato nei sistemi di stampa per astucci pieghevoli, KBA Sheetfed Solutions ha beneficiato di un incremento negli investimenti nell’industria del packaging, di una ripresa economica nell’Europa meridionale e di un crescente successo nei mercati “giovani” del Gruppo, quali ad esempio il Giappone. Buone notizie anche dalla divisione Digital&Web, dove il volume dei nuovi ordini è cresciuto del 47,4% rispetto al 2014, totalizzando 89,9 milioni. In crescita del 14,2% anche gli ordini per le macchine speciali per la stampa di sicurezza.

Luxoro sponsor del convegno Pambianco su moda e lusso Luxoro, distributore esclusivo del marchio Kurz per l’Italia, ha partecipato in qualità di sponsor al prestigioso convegno Pambianco “Moda & Lusso: il momento delle scelte”, un evento che vede ogni anno la partecipazione di oltre 500 protagonisti fra imprenditori e manager del settore fashion e lusso, con l’obiettivo di confrontarsi sulle potenzialità di un settore in crescita. Il convegno, tenuto il 13 novembre a Milano, ha visto Luxoro nella veste di azienda ispiratrice di nuove tendenze, dove tecnica e creatività si fondono per generare packaging, tessuti, stampati decorati e nobilitati, tutti pregiati portatori dei valori del brand a cui appartengono. Enfasi particolare è stata data alla presentazione delle soluzioni Luxoro per il mercato fashion, nel quale l’azienda opera da tempo. La decorazione di tessuti e pelli mediante l’applicazione di foil metallizzati nasce, per espressa volontà di Luxoro, attorno alla metà degli anni ’80. Oro, argento, bronzo, ferro, alluminio ma anche tinte metallizzate o con effetti olografici, in grado di rendere i capi luminosi, scintillanti e materici: materiali dal grande contenuto tecnologico in grado di offrire un incredibile spunto creativo per l’evoluzione continua del settore moda. IPI 166/15

IN BREVE

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news fornitori


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eventi flessografia

Flexo Day 2015, vento ancora in poppa Riunito a Bologna il mondo dell’imballaggio flessibile per l’appuntamento annuale organizzato da ATIF.

Sante Conselvan, presidente ATIF, e il gruppo dei rappresentanti le aziende in “nomination” per il premio BestinFlexo.

normativi, gli standard, ma anche personale qualificato e una complessiva cultura di settore. Le due relazioni successive hanno trattato il tema delle matrici. La prima, a cura di Mauro Lussignoli e Sergio Molino per ATIF, ha illustrato il nuovo documento ATIF sulle matrici flessografiche di prossima pubblicazione. Si tratta di un testo completo e aggiornato, frutto dell’esperienza del comitato

tecnico dell’Associazione, che copre tutte le tecnologie oggi disponibili per la formatura, dalle lastre flat-top fino all’incisione diretta con riferimenti alle norme internazionali. La seconda, illustrata da Stefano d’Andrea per ATIF, ha focalizzato nel dettaglio ben nove tecnologie differenti per ottenere matrici flessografiche con la testa piatta che consentono di portare la qualità della

stampa a un livello superiore, garantendo maggiore stabilità al processo flessografico. Nel pomeriggio grande respiro internazionale con gli interventi di Mark Cisternino, presidente di FTA US, appositamente intervenuto dagli Stati Uniti insieme al collaboratore Joe Tuccitto, direttore della Formazione di FTA US. Il mercato flessografico a livello

Bestinflexo La sera antecedente il convegno si è svolta, nello stesso Savoia Hotel Regency, la serata di premiazione dei vincitori della prima edizione di BestinFlexo, il contest ideato da ATIF e promosso anche sulle nostre pagine, per valorizzare i picchi qualitativi raggiunti dalla stampa flessografica, promuovendo così il lavoro e la passione degli operatori di settore che con competenza e dedizione ricercano un posizionamento distintivo.

Una manifestazione voluta anche per spingere la sistematica adozione dei parametri che ATIF diffonde da tempo, nonché stimolare la competizione tra stampatori e converter flexo in Italia a conseguire obiettivi di miglioramento continui; questi i principali obiettivi per cui è stata avviata l’organizzazione del premio. Presenti alla serata tutti gli stampatori in “nomination”: Bioplast, Cartotecnica Postumia, Collotype Labels Italia, Gammapack, Ipi, Lamp S. Prospero, Lic Packaging, Maca, Minova Labels, Mondi Ipi, Sacchettificio Nazionale G. Coraz-

za, Smurfit Kappa Italia/Lunata, Toppazzini. Alla proclamazione dei vincitori i trofei sono stati consegnati dai rappresentanti delle aziende che hanno supportato il concorso, BiesSse, I&C, Lohmann. Ha condotto i lavori della giuria esaminatrice e la premiazione stessa Emilio Gerboni, sempre protagonista appassionato della scena tecnologica. IPI 166/15

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n Con il vento alle spalle l’andatura è costante e la barca molto stabile: condizioni ideali di navigazione, direbbero i professionisti della vela. E così la pensano certamente anche gli imprenditori, i manager e i tecnici che gremivano la platea dell’Hotel Savoia Regency di Bologna, con tanto di partecipanti in piedi a fondo sala, come da tempo non capitava di vedere. ATIF – Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia – ha fatto ancora una volta il pieno, con un’affluenza di quasi 370 persone, per l’appuntamento annuale del Flexo Day lo scorso 11 novembre, al quale, com’è ormai consuetudine, i volti dei partecipanti apparivano distesi e sorridenti. Il mondo dell’imballaggio flessibile, a ragione, non teme di mostrarsi in salute. Sante Conselvan, al secondo mandato di presidenza, ha aperto i lavori facendo il punto della situazione con rapido volo d’aquila sui temi di mercato, degli investimenti, della normativa, delle attività associative e delle interessanti relazioni che stanno prendendo il via anche con organizzazioni e associazioni estere. In un mercato mondiale che cresce del 4,1% (proiezioni 2015), che registra l’interesse per i lavori di qualità, che aumenta il numero di colori per soggetto, che richiede una costante ricerca e sviluppo per i materiali, diventano fondamentali le regole, i riferimenti


mondiale si sta evolvendo, soprattutto nel segmento del packaging alimentare e dei beni di largo consumo, seguendo direzioni dettate da consumatori sempre più attenti ed esigenti. Cisternino ha illustrato come l’Associazione tecnica americana per la flessografia si è fatta interprete di questi trend presso gli stampatori flexo americani associati, traducendo le nuove sfide in opportunità per stimolare una proficua crescita del comparto flessografico. Tuccitto ha invece fornito un contributo più tecnico, riassumendo i punti fondamentali che consentono

di gestire correttamente il percorso di ottimizzazione, fingerprint e caratterizzazione del sistema flessografico seguendo le specifiche FIRST 5.1 e le linee guida Flexographic Principles and Practices. Ha chiuso il Flexo Day 2015 Federico Mazza, di Tetra Pak Italia, che ha presentato la case history dello stabilimento di Rubiera (RE), illustrando le best practice messe in atto per perseguire una produzione sotto controllo e di qualità. La qualità della produzione è frutto di un percorso di studio, ricerca applicata e implementazione costante che ha consentito di raggiungere importanti obiettivi negli ultimi anni. Mazza ha illustrato il percorso seguito finora che ha portato alla razionalizzazione del processo secondo standard interni in linea con le normative di settore, accennando ai prossimi step che accompagneranno l’azienda verso un continuo miglioramento del processo.

A sinistra, i rappresentanti di Bioplast e di Collotype Labels (sopra). Più a sinistra, Emilio Gerboni, che ha condotto la giuria e la premiazione, con Monica Scorzino di Assografici.

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Si sono aggiudicati il trofeo le seguenti aziende: categoria banda stretta supporto film: MINOVA LABELS; categoria banda media supporto film: MACA; categoria banda larga supporto film: BIOPLAST; categoria banda media supporto carta/cartoncino: CARTOTECNICA POSTUMIA; categoria banda larga supporto carta/cartoncino: MONDI IPI;

categoria banda larga supporto cartone ondulato postprint: TOPPAZZINI. La giuria del BestinFlexo 2015 ha inoltre assegnato altri due riconoscimenti con menzioni speciali a Collotype Labels Italia nella categoria “banda stretta supporto carta/cartoncino”, e Smurfit Kappa Italia/Lunata nella categoria “banda media supporto cartone ondulato postprint”. Tutti i lavori in nomination sono stati poi esposti al Flexo Day 2015. I vincitori di ciascuna categoria saranno iscritti d’ufficio al premio che FTA EUROPE (l’Associazione tecnica europea della flessografia) ha in programma nel 2016 in occasione di Drupa 2016.


A seguito di rigorosi test, Elsevier - una delle principali case editrici mondiali - ha approvato la soluzione inkjet a bobina Ricoh Pro VC60000 inserendola nella lista di prodotti validati in termini di qualità di stampa offerta. «La stampa digitale può offrire una qualità migliore della

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tecnologia offset», ha affermato Johan van Slooten, Senior Director Global Procurement - Direct Spend di Elsevier. «I dettagli e la nitidezza di alcune prove di stampa realizzate con la soluzione inkjet di Ricoh superano secondo noi la qualità dell’offset. La piattaforma tecnologica è adatta anche per le basse tirature in digitale. Questo è un aspetto interessante per Elsevier dal momento che vorremmo utilizzare soluzioni come questa per la produzione on-demand di libri, anche in singola copia». Ricoh Pro VC60000 si avvale della potenza del Digital Front End, denominato TotalFlow Print Server R600A, sviluppato appositamente per soddisfare le esigenze del settore delle arti grafiche. Utilizza sia teste di stampa a lunga durata che inchiostri con pigmenti a base acqua ad alta viscosità, entrambi sviluppati da Ricoh. Questo consente di raggiungere una risoluzione fisica di 1200 x1200 dpi che, unitamente alla tecnologia multi-drop per ottenere gocce di dimensione variabili a livello del singolo pixel, migliora ancor più la qualità di stampa percepita. In grado di produrre 100.000 A4/h a una velocità di 120 m/min e con un volume mensile di 40 milioni di impressioni, Pro VC60000 supporta la stampa su carte patinate e non, riciclate e fino a 250 grammi.

On air la nuova campagna video emozionale by Pixartprinting  Il video emozionale, girato in stop-motion, è una novità nella strategia di comunicazione dell’azienda, basata sul video content come strumento per dare valore al marchio al di là del prodotto. L’obiettivo è veicolare l’identità del brand, rafforzando la relazione di fiducia e instaurando un legame emozionale con il cliente. My Missing Need, questo il claim del cortometraggio animato, è tutto giocato sul concept di “assenza”, che descrive la necessarietà di un bisogno, con un intento prettamente comunicativo e non promozionale; racconta infatti “cosa succederebbe se non ci fosse Pixartprinting?”. Il video, un corto di due minuti, è veicolato online sulla piattaforma Pixartprinting, sui canali social con la calendarizzazione

dell’evento e attraverso una campagna web. I toni del video sono quelli malinconici di coloro che avvertono la mancanza di quelle cose che sono sempre accanto a noi e quasi non notiamo, ma che quando vengono meno generano un forte senso di vuoto. Questo è ciò che Pixartprinting punta a diventare per i suoi clienti: un bisogno quotidiano e un’abitudine da non perdere. Se Pixartprinting mancasse? Questo è il momento in cui l’assenza rende viva la necessità di un bisogno e che fa comprendere quanto esso sia fondamentale ed essenziale. Individuato il bisogno, se ne delinea il valore: ecco spiegato il concetto di My Missing Need. Il video è stato sviluppato in collaborazione con Dadomani Studio di Milano, casa di produzione specializzata nell’animazione.

CtP Lüscher, la soddisfazione degli utilizzatori La gamma XPose! Flex è stata progettata per gli stampatori flessografici con esigenze di alta produttività e trova impiego anche nella stampa di sicurezza dove è leader mondiale. La veronese Grafical, nata nel 1984 come realtà di stampa commerciale e dal 2000 attiva nella produzione offset di etichette autoadesive in bobina, ha deciso di installare questo sistema quattro mesi fa. «Il nostro obiettivo», spiega Sebastiano Lonardi, direttore generale, «era fornire ai clienti impianti precisi della massima qualità, di conseguenza abbiamo scelto un sistema CtP laser che ci garantisse elevata affidabilità sia in termini di produzione che di precisione. Proprio per la nostra produzione serigrafica, abbiamo optato per il CtS della Lüscher». Anche Grabo, una realtà unica nel panorama italiano specializzata nella produzione di palloni gonfiabili, ha deciso recentemente di installare in azienda l’XPose! Flex per la produzione di lastre fotopolimeriche da utilizzare sulle macchine flessografiche. L’azienda infatti è specializzata nella stampa flessografica con formato lastre fotopolimeriche fino a 1200x920 mm. L’arrivo del sistema ha trasformato il processo produttivo in maniera radicale da analogico a digitale. «Abbiamo deciso di fare questo passo», spiega Mirko Campagna, responsabile della prestampa, «per migliorare la qualità dei prodotti che forniamo, inoltre ci garantisce maggiore precisione rispetto al vecchio sistema».

SAXOPRINT: versione mobile per smartphone e tablet SAXOPRINT, uno dei più importanti gruppi in Europa nella stampa online, offre ai propri clienti la possibilità di sfruttare i servizi del proprio shop online anche tramite i dispositivi mobili. L’azienda risponde all’uso crescente di smartphone e tablet e del boom dell’e-commerce con il lancio della versione mobile del sito (www.saxoprint.it). Da oggi, i clienti potranno visualizzare i prodotti e i servizi offerti da SAXOPRINT, nonché calcolare il preventivo totale dell’ordine direttamente dal proprio dispositivo mobile, esattamente come nella versione desktop. È possibile configurare i prodotti stampati su smartphone e tablet e successivamente trasmettere i file di stampa comodamente dal proprio pc. Inoltre, grazie a un menu di navigazione semplice e intuitivo, gli utenti potranno accedere in pochi clic a tutte le sezioni del sito, alle informazioni riguardanti l’azienda e il trattamento dei dati e al servizio di assistenza personale dedicato. Per informazioni è possibile contattare l’assistenza SAXOPRINT: un operatore risponderà, in italiano, a tutte le domande, assistendo il cliente nella totalità dell’ordine, dal caricamento del file fino alla spedizione. IPI 166/15

Elsevier promuove la qualità di Ricoh Pro VC60000

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II trimestre in miglioramento, III più stabile

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gine Federazione della Filiera della Carta e della Grafica fornisce elementi importanti per la dinamica congiunturale dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione. Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, il prof. Alessandro Nova dell’università Bocconi commenta: «I risultati dell’indagine trimestrale della Federazione su secondo e terzo trimestre 2015 si intonano con la dinamica congiunturale dell’intero sistema economico. Effettivamente, nel secondo trimestre, le indicazioni di crescita di fatturato e ordinativi evidenziano il miglioramento tendenziale già analizzato nel corso del precedente trimestre: una dinamica che sembra, in realtà, accentuarsi. Nonostante le differenze tra domanda interna ed estera siano relativamente ridotte, si conferma anche in questo trimestre un recupero più marcato del fatturato interno, che aveva registrato, nel corso degli ultimi anni, le maggiori tendenze alla depressione. L’elemento che vale la pena di segnalare, tuttavia, è un fenomeno diffuso di “polarizzazione” delle risposte: pressoché in tutti i comparti, le risposte da parte delle imprese hanno mostrato una forte tendenza a divaricarsi e a posizionarsi, alternativamente, su livelli positivi o negativi, “svuotando” il gruppo dei rispondenti “stabili”; questo fenomeno, estremamente marcato, sembrerebbe indicare che la progressiva ripresa, innegabile seppure ancora timida, delle variabili macroeconomiche e settoriali abbia posto le basi per una crescita di alcuni opera-

Indagine congiunturale rapida: necessarie misure sui consumi culturali e sulla pubblicità. Pesano i costi energetici e delle cellulose, anche per la svalutazione dell’euro.

tori, lasciandone altri in una situazione decisamente meno favorevole. Peraltro, nonostante la tendenza al miglioramento sia sostanzialmente condivisa nei diversi comparti (meno evidente per quello grafico), si ripropone la consueta differenziazione nei livelli di crescita, che sembrano approfittare con intensità diverse della positiva dinamica del contesto macroeconomico italiano. Tornando ai risultati del secondo trimestre, si conferma il progressivo “travaso” di giudizi, dalle imprese in contrazione a quelle stabili e da queste ultime a quelle in crescita. In questo generale contesto, nel comparto macchine per grafica e converting la dinamica del mercato estero risulta maggiormente caratterizzata dalla stabilità, mentre il mercato interno esprime condizioni di maggiore crescita. Una dinamica simile caratterizza il comparto cartotecnico trasformatore, che evidenzia una propensione alla crescita interna molto superiore a quella estera, più rivolta alla stabilità. A differenza dei primi due, sia il settore cartario che quello della grafica mostrano dinamiche del mercato, sia interno che estero, più equamente distribuite tra crescita, stabilità e riduzione».

Filiera produttiva

Analizzando i risultati dei singoli settori, per i costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting si rilevano dati positivi su fatturato interno e ordini interni, segno di una ripresa del mercato domestico, ovvero di un consolidamento rispetto al semestre precedente che già indicava dati di questo tipo. Anche gli ordini esteri seguono una preponderanza di incremento che presumibilmente si tradurrà in fatturato nel breve. Da notare sul consecutivo secondo trimestre le basse percentuali che indicano una flessione su tutti gli indicatori. Addirittura nessuno indica la flessione del fatturato estero. L’occupazione vede una prevalenza della componente stabilità. Il campione di imprese produttrici di carte e cartoni (il 69% del fatturato dell’intero settore) fa evidenziare risultati a consuntivo del secondo trimestre in netto miglioramento rispetto alla prima parte dell’anno, che appare questa volta maggiormente trainato da una migliore intonazione degli indicatori interni. Sempre caute le previsioni sul terzo trimestre 2015, dove però torna in risalto il ruolo trainante dei mercati esteri.

Nel secondo trimestre 2015 le valutazioni delle aziende grafiche indicano una stabilizzazione rispetto al trimestre precedente, risultando leggermente negative sul fronte interno e meglio intonate su quello estero; quadro di domanda complicato nell’area editoriale e, in misura minore, in quella pubblicitaria commerciale; ciò è collegato alle persistenti difficoltà del mercato dell’advertising, a fronte di una ancora modesta ma positiva ripartenza dei consumi. Specificamente, sul fronte interno le imprese che segnalano una diminuzione del fatturato e degli ordini interni, rispetto al primo trimestre 2015, sono di 7 punti maggiori di quelle che mostrano un aumento (33% contro 40%), con la stabilità al 27%. Sul fronte del fatturato e degli ordini esteri, gli ottimisti (42%) superano invece di 17 punti i pessimisti (25%). Stabile l’occupazione nella maggioranza (47%) delle imprese, ridotta del 33% e accresciuta nel 20% delle aziende. Le imprese cartotecniche trasformatrici, nel secondo trimestre 2015, dopo una partenza d’anno caratterizzata

>segue a pag. 65 IPI 166/15

n Come di consueto, l’inda-


Edigit festeggia 25 anni di attività < Un anno davvero ricco di

soddisfazioni per “mister Edigit”, al secolo Enrico Parisini che, nella splendida cornice di Palazzo Gnudi a Bologna, ha voluto riunire attorno a sé familiari, collaboratori, fornitori, amici e clienti, per celebrare nel giusto modo l’occasione del 25° anniversario della sua impresa informatica. Senza dimenticare i partner Edigit, che hanno contribuito a sponsorizzare l’evento e hanno introdotto i propri prodotti e servizi: B.S.N.S., NTS Informatica, Power App. «Un traguardo che meritava

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news fornitori Enrico Parisini dà il benvenuto agli ospiti della serata presso Palazzo Gnudi a Bologna.

di essere celebrato», ci dice evidentemente soddisfatta la signora Milena, moglie e compagna di vita dell’istrionico Enrico, che con lui ha condiviso gioie e dolori di questo fortunato cammino. «I nostri collaboratori, i nostri partner e soprattutto i nostri clienti meritavano un momento di festa, e abbiamo considerato che questa fosse la giusta cornice». Il Salone degli Specchi, la sala principale dello stupendo palazzo cinquecentesco, gremito dunque, con imprenditori e manager provenienti da numerose aziende grafiche e cartotecniche, in rappresen-

tanza di quasi tutte le Regioni d’Italia, molte delle quali sono state premiate. «Abbiamo deciso di dare un piccolo segno di riconoscenza a 36 aziende», ha detto Parisini, «ognuna delle quali con una motivazione ben precisa. Dalla prima azienda ad aver investito con noi a quella che ci ha consentito di approdare al settore delle etichette, al packaging, alla prima che ha implementato il sistema di consuntivazione, la gestione del magazzino, a quella che ha implementato al massimo il nostro sistema, fino alla prima ad aver investito nel sistema web to print, che Edigit ha già

sviluppato per oltre cinquanta piccole e medie imprese in lungo e in largo per la penisola». E non si può dire che non l’abbia vista giusta il buon Enrico, dal momento che, a distanza di 25 anni di attività, l’impresa è cresciuta e conta oggi 30 collaboratori diretti e alcune collaborazioni esterne, in grado di coprire con i propri servizi tutta la penisola, grazie anche ad alcuni partner di sviluppo consolidati che hanno consentito a Edigit di sviluppare un’ampia gamma di soluzioni in grado di coprire praticamente tutte le esigenze dell’industria di settore. E.P.

Con PureFiltration, Mediagraf è attenta all’ambiente

e migliora la qualità di stampa

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L’attenzione all’ambiente per Mediagraf non è solamente un argomento di marketing, ma un reale impegno che negli ultimi anni si è tradotto in una serie di progetti concreti che sono stati portati a termine. Uno di questi aveva consentito a Mediagraf, nel 2012, di aggiudicarsi un Oscar della Stampa – La Vedovella – nella categoria “Best Green Printer”. Dalla motivazione del premio leggiamo: “... cardine del nuovo corso è stata una ristrutturazione finalizzata a dare un lungo futuro all’impresa attraverso progetti sostenibili di sviluppo tecnologico. Una premurosa politica di attenzione all’ambiente ha portato alla decisione di realizzare un grande impianto fotovoltaico scegliendo di garantire la più corretta gestione …”. Una precisa vocazione quindi – per il gruppo che ha sede a Padova – che è stata riconfermata con un investimento fatto recentemente con Baldwin Technology. Si tratta in realtà di una riconferma di un primo impianto installato nel 2014 che ora è stato scelto per equipaggiare due rotative KBA, una 618 e una 818, rispettivamente 48 e 64 pagine: un sistema di filtrazione PureFiltration. In un’ottica green ma che al tempo stesso mira a migliorare la qualità di stampa, ottimizzare i processi produttivi, ridurre i tempi di manutenzione e incrementare quelli di produzione, Mediagraf ha puntato nuovamente sui sistemi di filtrazione Baldwin.

Diego Vincenzi (direttore di produzione Mediagraf) davanti a uno dei due impianti. Il sistema di basa su una tecnologia brevettata, “Cross Flow Filtration”, che consente, per mezzo di membrane ceramiche, di filtrare e pulire al 100% l’acqua di bagnatura. L’acqua viene pertanto restituita al circolatore, e successivamente alla macchina da stampa, completamente pulita. Oltre al provato risultato della pulizia dell’acqua, la facilità di utilizzo e la manutenzione minima per il funzionamento dell’impianto sono i fattori per i quali è stata rinnovata la fiducia in questa interessante soluzione tecnologica. Per informazioni: Simone Morellini simone.morellini@baldwintech.com

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www.gmgcolor.com

Wherever a color goes it stays that color

GMG color management software solutions mean that whilst you may have many types of printing methods and substrates, you only ever have one result – the same color. Time and time again.


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news aziende grafiche

Artigrafiche Paciotti, una storia di “artigiani della stampa” Per una tipografia di qualità l’eccellenza produttiva deve essere a tutti i livelli.

< Nata nei primi anni Settanta, tra le prime

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nel territorio perugino, fu fondata con il nome Tipografia Paciotti dal cognome di uno dei due soci di allora Vincenzo Paciotti, che si affiancò a Giulio Bracalente. A questi, si aggiunse anni dopo il giovane Luca Maccherani. Con le caratteristiche di una tipografia classica che faceva della stampa a caratteri mobili la sua principale attività, l’azienda ha saputo investire e rimodularsi a seconda delle esigenze di mercato, del tessuto territoriale e della crescita della domanda dei prodotti tipografici, inglobando nel 2001 l’azienda Arti Grafiche di Aldo Corgna e del figlio Daniele, aprendosi quindi verso nuovi ambiti della progettazione grafica. Ad oggi l’azienda è composta da 10 dipendenti, supportati da una rete di collaboratori esterni che si distribuiscono nei vari settori tra grafica, fotografia, digital web. Artigrafiche Paciotti può essere definita come “un’azienda a ciclo continuo” in cui partendo dall’ideazione di un progetto, questo viene curato in ogni sua fase con l’ausilio non solo della tecnologia, ma, soprattutto, con il coinvolgimento di risorse umane specializzate. Un coadiuvante per agenzie grafiche e aziende private, tra le quali case di moda con cui collabora a stretto contatto nella realizzazione di prodotti di comunicazione e immagine,

puntando sempre a un’altissima qualità. Per raggiungere tali obiettivi, dopo anni di ricerca, di analisi dei prodotti realizzati e presenti sul mercato e diversi tentativi in outsourcing, si è introdotto il software del MainFlow Orizzonte con il quale si innalzano le prestazioni del Color Management GMG, automatizzando delle attività altrimenti manuali e soggette, pertanto, a errore umano. I benefici sono sensibili dal punto di vista qualitativo, in particolare su supporti cartacei dall’effetto naturale. In una prospettiva futura di medio e lungo termine in cui la stampa offerta dai servizi online tende ad abbassare la qualità dei prodotti a favore di categorie “ready to print” e chiaramente a un prezzo notevolmente inferiore, la tipografia di qualità può mantenere e addirittura ampliare la sua cerchia di clienti solo se punta a un’eccellenza produttiva a tutti i livelli. In breve, “artigiani della stampa”.

Da sinistra: Daniele Corgna, Luca Maccherani, Giulio e Marco Bracalente.

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Interviste Giovanni Di Virgilio

Nata nel 2004 per stampare e consegnare i flyer per le discoteche in 24 ore dall’ordine, Sprint 24 si trasforma nel tempo in un vero e proprio web to print che ai tempi rapidi abbina elevata qualità di stampa e il valore aggiunto delle nobilitazioni.

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“Il web to print l’abbiamo colto come opportunità di sviluppo, non come minaccia al business tradizionale”

49 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Giovanni Di Virgilio, CEO di Sprint 24

libertà

di stampa al

cliente di ACHILLE PEREGO

Nell’ormai affollato mondo del web to print si può e ci si deve distinguere per avere successo. Perché la finestra online è diventata una scelta obbligata per molte aziende grafiche che cercano da una parte un nuovo mercato (quindi anche nuovi clienti) e dall’altra vogliono contrastare gli effetti della crisi congiunturale e strutturale del settore stampa, che incide su ricavi e redditività. Ma il web to print non è alla portata di tutti e come per tutti i mestieri bisogna saperci fare per ottenere buoni risultati. Quelli conseguiti in questi anni da Sprint 24, nata nel 2004 – all’interno di Rotostampa Group, affermata impresa grafica di Roma che fa capo alla famiglia Di Virgilio – per consegnare i flyer alle discoteche. «Dopo qualche anno che lavoravo nell’azienda tipografica di mio padre», racconta Giovanni Di Virgilio, alla guida di Sprint 24, «avevamo realizzato un buon business con la stampa dei flyer in 48 ore ed ebbi così l’idea di offrire un servizio assente su Internet: consegnare i flyer alle discoteche italiane in 24 ore dall’ordine. Per una tipografia artigiana di poche persone con una tradizione di 40 anni di stampa a contatto con la clientela fu una vera e propria rivoluzione: commercio elettronico, spedizione in tutta Italia, fiducia dei clienti nonostante la distanza. Sprint 24 nacque quindi come una scommessa su di un’offerta molto specifica, ma non appena ci rendemmo conto che la richiesta di stampati era molto più ampia ed eterogenea online abbiamo iniziato a sviluppare un vero e proprio web to print». Qual è stata la scelta strategica per entrare nel mercato del web to print? Una volta apparsi su Internet, sviluppare un portale web to print ci è sembrata l’unica scelta possibile per crescere in quel mercato. Sprint 24 portava i primi risultati, ma a partire dal 2008 gli utenti online cominciavano a cambiare radicalmente, scindendosi da quelli che tradizionalmente entravano in tipografia: i prezzi di vendita iniziarono a scendere costantemente, i tempi di consegna sempre più stretti, i contatti sempre più radi e fondati su email e telefono. Era, in effetti, la richiesta di un modo nuovo di lavorare, più efficiente e tecnologicamente aggiornato, che abbiamo colto come un’opportunità di sviluppo, piuttosto che una minaccia al business

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aziende fiori all’occhiello

iL personaggio

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tradizionale. Al tempo stesso, anche i clienti iniziavano a cambiare e ad avere un approccio psicologico sempre più aperto all’acquisto web e alla gestione della stampa con interfacce tecnologiche. In questo quadro, l’unico modo di salvare i margini su commesse sempre più piccole fu l’automazione dei processi: nel 2010 Sprint 24 si trasforma dal semplice sito web di una tipografia artigiana in vero e proprio web to print. Ora l’utente sul nostro sito può ordinare oltre 150 prodotti in maniera del tutto autonoma grazie a schede tecniche, template di stampa dinamici, consegna in tutta Europa, tracciamento dell’ordine. Praticamente forniamo al cliente libertà di stampa, che poi è la nostra mission. Qual è il tipo di offerta di Sprint 24 e a chi è rivolta? La nostra offerta è essenzialmente un B2B, l’abbiamo quindi sviluppata intorno alle aziende, società, studi grafici e liberi professionisti che abbiano necessità di stampare online. La maggior parte dei nostri clienti, infatti, ha già un file pronto e sa quali lavorazioni richiedere per avere un ottimo risultato, senza necessità di supporto commerciale. Abbiamo un servizio assistenza all’ordine molto presente e un’efficace automazione del nostro portale web che si accompagna alla fiducia nella qualità di stampa con tecnologia d’eccellenza Heidelberg, Xerox e Durst e alla vasta gamma di lavorazioni e nobilitazioni, rare da trovare online. Infine, offriamo tempi di lavorazione differenti per esigenze differenti. Questo è un servizio rivolto a più target, da chi vuole risparmiare a chi ha necessità particolari di consegna. La strategia di crescita punta anche sul B2consumer? Sprint 24 ha sempre guardato al B2B e il nostro portale rispecchia questa identità e orientamento di mercato. Certamente, però, i nostri prodotti sono adatti anche a un consumatore finale che abbia desiderio di avere un prodotto personalizzato, per uso privato. Proprio su questa linea abbiamo strategie di crescita che prendono in considerazione il B2C con prodotti dedicati e sicuramente più vicini a un consumatore: fotoquadri, pannelli fotografici, scritte adesive per personalizzare gli ambienti. Poi, è chiaro che ogni prodotto può essere adattato a usi diversi, dipende molto anche dall’utente: ad esempio, le nostre riviste a punto metallico sono spesso utilizzate per produrre libretti di nozze, uno dei prodotti più lontani dal B2B. Il nuovo obiettivo è quindi quello di coniugare un B2B e un B2C in modo che siano sinergici, presentati in modo coerente e che mantengano l’identità della nostra azienda. Come viene organizzata la raccolta ordini e la logistica per la consegna? La fonte primaria di acquisizione degli ordini è il web dal quale provengono in maniera autonoma la maggior parte delle commesse. Una parte fluisce poi tramite il nostro call center che in maniera più tradizionale supporta gli utenti con informazioni e preventivi o, quando richiesto, anche con l’immissione dell’ordine. Gli ordini sono spediti con corrieri nazionali e internazionali in tutta sicurezza. Il 90% degli ordini arriva puntuale, sono rare le spedizioni che subiscono un ritardo considerevole. Il nostro Servizio clienti è sempre pronto a gestire gli ordini più delicati

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Nato a Roma nel 1979, Giovanni Di Virgilio (nella foto col padre Michele, oggi presidente) si laurea in Economia aziendale nel 2004, per poi entrare nell’azienda paterna. Negli anni assume, insieme con i fratelli, le responsabilità degli incarichi operativi, variando costantemente la propria esperienza e occupando tutti i ruoli aziendali, dalla gestione della produzione fino al servizio clienti. Dal 2006 inizia l’informatizzazione dell’azienda trasformando una realtà artigiana in un’azienda completamente computerizzata, inserendo il tracciamento delle commesse dall’ordine alla consegna. Dal 2010 prende la guida di Sprint 24 curandone tutti gli aspetti commerciali e operativi. Oggi le aziende della famiglia Di Virgilio fatturano oltre 2 milioni di euro stampando circa 12.000 commesse l’anno. Il portafoglio clienti registra quasi 20.000 anagrafiche. La produzione è realizzata grazie a cinque macchine da stampa, 3 offset e 2 digitali, oltre tutta l’attrezzatura necessaria alla finitura, che spazia da plastificatrici a tavoli da taglio e fresatura fino all’allestimento editoriale.


aziende fiori all’occhiello

Prodotti complessi Sprint 24 è specializzata anche in lavorazioni particolari, nobilitazioni come lucidatura UV, scrath off, perforazione, o fustellatura.

e particolari, oltre a eventuali problematiche o contestazioni. Anzi, a volte io stesso rispondo al telefono. Ho sempre voluto che i nostri clienti si sentissero affiancati in ogni momento e mai abbandonati; se quindi posso risolvere personalmente una situazione critica è per me una grande soddisfazione. Quali sono gli stampati maggiormente richiesti e offerti? Stampiamo sia offset che digitale di piccolo e grande formato, quindi riceviamo ordini molto variegati. Siamo però specializzati in lavorazioni particolari e nobilitazioni come lucidatura UV, scratch off, prodotti perforati o fustellati ed è quindi normale che i prodotti apparentemente più complessi vengano ordinati con maggior frequenza. Qual è il vantaggio competitivo e concorrenziale di Sprint 24 rispetto alle altre realtà ormai numerose di web to print? Il vantaggio più evidente è dato sicuramente dall’aver distinto gli ordini in Classi di stampa: Promo, Flexi, Business. Queste sono tre modalità differenti per ordinare lo stesso prodotto secondo tempi ed esigenze specifiche di ogni cliente. Ad esempio, la Classe Business permette di ricevere il prodotto in 48 ore dall’ordine: in caso di ritardo, offriamo al cliente un credito d’acquisto del 15% sul valore dell’ordine. Finora siamo gli unici a garantire un impegno concreto a fronte di una richiesta specifica del cliente: che sia una mostra, un meeting o una fiera, il prodotto deve arrivare in tempo e perfetto. Può sembrare banale, ma l’introduzione della Classe Business ha invece reso necessaria la diffusione di una cultura di eccellenza all’interno dell’intera azienda, dalla prestampa alla logistica. Un altro valore aggiunto è il Customer Care: uno staff sempre pronto e preparato risponde alle richieste di informazioni, di preventivo e di assistenza sull’ordine.

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Come si integra l’attività di Sprint 24 con quella del resto del Gruppo? Sprint 24 è un portale di stampa online e come tale dialoga con una clientela abituata a navigare in rete. Questo conduce a strategie differenti di promozione e a un diverso approccio commerciale rispetto alla stampa tradizionale. Marketing e comunicazione avvengono interamente online così come l’assistenza clienti ruota attorno a email e telefono. Il resto del Gruppo opera prevalentemente su Roma e in Italia in modo classico, con rappresentanti, visite al cliente, marketing one to one. Come vede l’evoluzione del mercato del web to print? Sono ottimista sull’evoluzione positiva del web to print e noto una deviazione naturale dell’attività di stampa verso il web. Anche durante la crisi, il web to print ha continuato a crescere. Credo sia uno sviluppo normale vista l’autonomia nella produzione di file corretti che ormai Pmi e professionisti hanno raggiunto. Certo, la principale fonte d’aumento del bacino online resta la clientela che abbandona il canale tradizionale, lasciando quindi in sofferenza il settore, come dicono anche le

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aziende fiori all’occhiello

statistiche. Allo stesso tempo è anche vero che nuove aziende stanno stampando grazie al web; penso, ad esempio, a quelle realtà che operano in luoghi poco popolati e con poche possibilità di stampare ad alta qualità: i portali come Sprint 24 offrono una soluzione pratica, efficace e di qualità per acquistare prodotti prima inaccessibili. La nostra esperienza quotidiana è proprio questa: Sprint 24 sta avendo quest’anno un aumento complessivo di circa il 60% del suo giro d’affari, mentre l’azienda di mio padre è rimasta costante per fatturato. Quali sono gli investimenti fatti negli impianti di stampa (digitali) e quelli prospettati per il futuro? L’investimento in impianti di ultima tecnologia e di alta qualità è un passo necessario per crescere. Grazie al sistema Durst P10, in poco meno di 6 mesi siamo riusciti non solo a raddoppiare il catalogo ma anche ad ampliare la gamma di materiali lavorati rafforzandoci sul mercato nazionale e internazionale. Xerox iGen4 XXL è stato un investimento fondamentale per la stampa digitale a foglio di qualità. Gli investimenti per il futuro puntano alla qualità fotografica da inserire in prodotti B2B e B2C come riproduzioni, photobook e cataloghi d’arte e moda in tiratura singola. Qual è l’arma vincente in questo settore per essere concorrenziali: prezzo, servizio, prodotti, tipologia di clientela? In tutta onestà, il rapporto con i clienti. Nel mondo del web to print le aziende in prima pagina di Google hanno ormai gli stessi prezzi con poche variazioni su prodotti e qualità. Quindi ciò che può davvero fare la differenza è il Servizio clienti. Noi lo affrontiamo in maniera ancora “tradizionale”: invio di preventivi, supporto all’acquisto, sostegno post-vendita e ascolto delle esigenze. In generale, come vede la situazione del mercato editoriale e commerciale? Il mercato editoriale inteso come carta stampata è in flessione da tempo e immagino continuerà a scendere, visto invece il proliferare degli e-book e delle offerte commerciali web per la fruizione dei contenuti editoriali. Se tornasse redditizio non sarà per una ripresa delle tirature, ma perché il processo di riconversione delle capacità produttive ora eccedenti sarà stato ultimato. Nell’ambito commerciale lo scenario è differente: se è vero che la stampa ha visto anche qui il crollo delle tirature, allo stesso tempo gli utenti hanno richiesto nuovi prodotti e servizi. Se un’azienda è stata abile nel cambiare l’offerta ascoltando i clienti, gli ordini a mio avviso sono aumentati. In definitiva: meno copie ma più ordini e più prodotti. Per nostra fortuna è proprio quello che ha fatto Sprint 24: nel 2004 avevamo la sola stampa offset, mentre ora rappresenta meno del 50% del nostro volume d’affari. Stampa digitale di piccolo formato, stampa di pannelli, pvc o espositori valgono ben di più. >segue a pag. 65

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LA LASTRA CHE ASPETTAVATE È ARRIVATA. È tempo di puntare al massimo: ora si può con le lastre KODAK ELECTRA MAX. Ora potete avere tutto in una sola lastra: grande resistenza chimica in macchina, alta produttività, eccellente qualità di stampa, alte tirature senza termoindurimento con UV, basso impatto ambientale e buona redditività. Non accontentatevi di meno. Maggiori informazioni su Kodak.com/go/ElectraMax

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© 2015 Kodak. Kodak e Electra Max sono marchi registrati di Kodak.

NIENTE COMPROMESSI. PUNTATE AL MASSIMO.


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Mercati e tecnologie

Cresce l’imballaggio flessibile Qualità superiore, tirature basse, maggiore redditività e clienti estremamente soddisfatti. Il settore degli imballaggi si conferma un mercato in crescita, e in particolare quello dell’imballaggio flessibile sembra essere il segmento che cresce più rapidamente.

di DIETER NIEDERSTADT

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Secondo un rapporto Smithers Pira (Future of Global Flexible Packaging to 2020), la crescita stimata per il mercato globale degli imballaggi flessibili entro il 2020 è del 18%. Ma questa crescita comporta anche delle sfide da affrontare per gli stampatori flessografici. In primo luogo, la diversificazione degli imballaggi stampati: lotti più piccoli, una più ampia varietà di prodotti e di formati, una crescente richiesta di regionalizzazione degli imballaggi e di variazioni stagionali e per eventi specifici. Secondo il rapporto, l’imballaggio flessibile è il metodo più economico per imballare, conservare e distribuire alimenti e altri prodotti deperibili. Comporta inoltre un costo di filiera minore rispetto al vetro e al metallo e può offrire di più in termini di appeal nei punti vendita e di protezione dei prodotti. Pertanto, mentre gli imballaggi flessibili sono in aumento, quelli in vetro e metallo sono in diminuzione in molte regioni. La leggerezza dell’imballaggio flessibile riduce i costi legati ai materiali e alle spedizioni. È inoltre più conveniente per i consumatori, poiché i sacchetti possono essere riposti facilmente e consentono di consumare un pasto in modo immediato e in qualsiasi momento e luogo. I produttori di beni di consumo vogliono che i consumatori siano in grado di preparare rapidamente un pasto al microonde, impiegando lo stesso tempo che ci vuole per mangiare una merendina. La varietà dei prodotti alimentari che si avvalgono di soluzioni di imballaggio flessibili è infinita. Tradizionalmente, l’imballaggio flessibile prodotto ricorrendo a tecnologie di stampa flessografica veniva realizzato in lotti di circa 15.000 metri. Nella maggior parte degli stabilimenti, il cambio lavoro può richiedere un’ora e mezza o più, a seconda del tipo di apparecchiatura, del numero di colori da cambiare, dei moduli di stampa necessari ecc. È evidente che la riduzione dei lotti comporta delle sfide dal punto di vista economico per la stampa flessografica convenzionale. Da qui deriva il crescente interesse nei confronti delle soluzioni di stampa digitali per la produzione di etichette e im-


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ballaggi flessibili. Ma attualmente sul mercato sono disponibili tecnologie che consentiranno alla stampa flexo di rafforzare la propria competitività, soprattutto per i lavori a basse tirature, così la flexo resterà a lungo termine il processo di stampa migliore per i produttori di beni di consumo. Nuovi potenziali di mercato con gamme di colori fisse

Anche la stampa con set di colori fissi sta acquisendo popolarità sia in offset sia in flessografia. Questo approccio normalmente utilizza CMYK o CMYK + arancione, verde e viola o blu. Quest’ultima combinazione, detta anche stampa ECG (gamma cromatica estesa), può eliminare completamente l’impiego dei colori supplementari e offre una qualità migliore rispetto alla normale quadricromia (Fig. 1 e 2). La stampa con gamma cromatica estesa può inoltre avere corrispondenza con una più ampia gamma di colori supplementari rispetto alla quadricromia: secondo alcuni esperti, fino a oltre il 90% dei 1.726 colori Pantone definiti. Oltre a eliminare la necessità di diversi colori supplementari, la stampa con palette fissa riduce i Fig. 1 tempi di preparazione della macchina da stampa e di cambio lavoro. Di fatto, in molti casi non occorre eseguire la pulizia tra un lavoro e un altro, grazie all’impiego di set di inchiostri fissi: basta cambiare le lastre. Ciò migliora notevolmente la produttività e riduce il divario in termini di redditività tra stampa flessografica e digitale. Per la stampa flessografica UV di etichette, il punto di cross-over può essere un lavoro con una lunghezza di 400 metri. Ricorrendo al processo di stampa con palette fissa, le macchine flessografiche e offset sono inoltre in grado di ridurre significativamente l’inventario e gli scarti di inchiostro. Infine, è più facile includere lavori di diversi clienti in un’unica tiratura, avvalendosi della Fig. 2 cosiddetta stampa combinata. Tutto ciò consente notevoli risparmi in termini di tempi e costi e di riFig. 1: immagine stampata utilizzando CMYK durre i tempi di consegna. Anche se alcuni colori ri+ colori supplementari; colori un po’ spenti. chiedono l’uso di inchiostri supplementari, si tratta Fig. 2: immagine stampata con set di inchiostri comunque di un numero ridotto; e, come detto, la fisso utilizzando CMYK + arancio, verde e viola; macchina da stampa non rimane mai inattiva a caui colori sono vivaci. sa di lavaggi o preparazioni tra lavori. Se si sta già utilizzando la stampa digitale, probabilmente si sta già stampando con un set di inchiostri fisso. Allora perché non provare a farlo anche in flessografia? Dopo tutto, si sa già come fare le separazioni colore (o lo sa il fornitore di servizi reprografici). Per i lavori di stampa progettati utilizzando colori supplementari è necessario riformulare queste ultime per ottenere un set di inchiostri fisso, creandole mediante un processo piuttosto che utilizzando un singolo inchiostro. A tale scopo possono essere utili le competenze di un laboratorio fotolitografico, che deve saper realizzare la formulazione con sicurezza e collaborare con il vostro team per garantire la consegna. Occorre inoltre eseguire la profilatura della macchina da stampa, e il profilo ottenuto deve poi essere validato. La macchina da stampa deve essere controllata per valutarne le prestazioni, sottoposta a fingerprinting e poi testata per verificare la ripetibilità. Non ha senso avviare una tiratura di stampa per poi scoprire che i colori variano nel tempo o da un lavoro all’altro. È cruciale sviluppare un processo che offra uniformità a lungo termine

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quando si stampa con un set di inchiostri fisso. Benché la stampa digitale sia una tecnologia di nicchia nel settore dell’imballaggio flessibile, presenta alcuni aspetti da cui prendere ispirazione perché la flessografia sia utilizzabile. Tra questi la flessibilità ottenuta dall’uso di un set di inchiostri fisso: un processo standard nella stampa digitale. Scegliere le lastre giuste per la stampa con palette fissa

Per ottenere colori speciali di un marchio con strati di inchiostro o con la stampa in quadricromia, diversamente dall’uso di inchiostri supplementari, occorre una perfetta messa a registro delle lastre, in grado di corrispondere quanto più possibile al colore previsto, già dal primo tentativo. Una possibilità è rappresentata dall’uso di una manica incisa con fotopolimeri o gomma. La capacità di registrazione delle tecnologie relative alle maniche flessografiche attuali sono di massimo livello, e ciò le rende adatte alla stampa con palette fissa. Ma anche questo approccio presenta degli aspetti negativi. Innanzitutto, la quota di mercato mondiale per le maniche è stimata attorno al 5%, e con una richiesta così bassa la disponibilità dei materiali può essere limitata. Ma il secondo e principale svantaggio per la stampa con palette fissa che fa uso delle maniche consiste nel fatto che queste vengono esposte o incise su tutta la larghezza di stampa, e ciò rende impossibile apportare cambiamenti all’ultimo momento. Poiché la consegna delle maniche con formati speciali può richiedere diverse settimane, per utilizzarle occorre una filiera ben pianificata con tolleranza zero per i cambiamenti, mentre questi sono all’ordine del giorno nella stampa flessografica. Immagine stampata a sette colori e, in alto, la stessa stampata in quadricromia CMYK.

Riportiamo il caso di un trasformatore di grandi dimensioni nel settore delle bevande, che dimostra da cosa può essere generata la necessità di modifiche all’ultimo minuto. Improvvisamente, complice un’estate calda, un cliente di quest’azienda si è trovato di fronte a un incremento della richiesta di bevande a base d’acqua. Poiché le filiere sono pianificate in modo molto rigido, si è verificata di colpo una carenza di stock. In una situazione come questa, per aiutare il cliente a soddisfare la richiesta, il trasformatore deve eseguire delle modifiche alla produzione letteralmente all’ultimo momento, in modo da poter produrre più confezioni. Queste modifiche in extremis sono difficili se si usano le maniche, poiché può darsi che una sola parte del cilindro debba essere sostituita per permettere la modifica e consentire al cliente di soddisfare la maggiore richiesta di bevande a base d’acqua durante il periodo di picco imprevisto. Una soluzione alternativa spesso utilizzata nel settore è la stampa con lastre flessografiche combinate, ovvero la combinazione di diversi lavori di simile lunghezza sullo stesso cilindro di stampa. Nel caso descritto qui, invece di agire sull’intera manica per eseguire la modifica, con i ritardi e i costi che ne conseguono, andrebbero realizzate solo le lastre per la bevanda in IPI 166/15

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Un esempio concreto


tecnologie packaging

questione, sostituendo sul cilindro un lavoro meno urgente. Per avvalersi appieno dei vantaggi della stampa combinata per le modifiche in extremis, sono necessari un set di inchiostri di stampa fisso e una messa a registro perfetta da lastra a lastra. Un altro requisito importante è la capacità dello stampatore di realizzare sul posto lastre nuove, e in pochi minuti, per garantirne una rapida disponibilità. Pertanto, le tecnologie di produzione lastre più veloci sono l’opzione migliore in un ambiente sempre più dinamico ed esigente, in cui eseguire modifiche all’ultimo momento sta diventando la norma piuttosto che l’eccezione. Garantire uniformità

Oltre alla registrazione della stampa e alla disponibilità delle lastre, un altro requisito importante nell’impiego della palette fisse è l’uniformità di stampa. Poiché i colori sono il risultato della sovrastampa di una quantità di colori che va da quattro a sette, la coerenza di ogni colore sulla lastra è di importanza cruciale. Una modifica o un difetto anche minimi in una separazione colore o su una lastra avrà un impatto immediato sulla qualità cromatica complessiva, causando uno sfasamento dei colori. Le tecnologie che facilitano il trasferimento degli inchiostri senza contaminazione o essiccazione degli inchiostri sulla lastra costituiscono le opzioni migliori. Il mito della densità

Vuoti di un singolo colore creati dalla polvere della carta sui colori supplementari. “Cornice” attorno al quadrato in colore supplementare. La stampa dell’immagine 7C è pulita.

Benché esistano raccomandazioni relative alla densità degli inchiostri per la flessografia, alcuni credono che maggiore è la densità migliore sarà il risultato. Ma non è così, anzi è vero il contrario. Quando si usa un set di inchiostri fisso è importante stampare in modo più pulito possibile, utilizzando uno strato di inchiostro più omogeneo possibile ma senza una densità eccessiva. Altrimenti la lastra accumula inchiostro intorno ai fondi pieni e compaiono dei bordi, detti “picture frame”. Con un set di inchiostri fisso, i colori supplementari vengono generati partendo da quattro a sette separazioni colore. Quando si sovrastampano tali colori si può esercitare una leggera pressione di stampa per mantenere pulite le lastre e, al contempo, eliminare i vuoti di stampa poiché le parti non stampate vengono sovrastampate da altre separazioni colore (vedi immagine sopra). In sintesi

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L’impiego di un set di inchiostri fisso genera nuove e interessanti opportunità per gli stampatori flessografici. Consente loro di servire meglio il mercato delle basse tirature e dei lotti di piccoli volumi tipici della stampa digitale e, allo stesso tempo, di offrire ai clienti tempi di commercializzazione più brevi. La flessografia può rimanere competitiva nei confronti delle tecnologie di stampa digitale. È giunto il momento di ricorrere alla stampa con set di inchiostri fissi per eliminare i tempi di preparazione eccessivi e per consentire le modifiche in extremis, facilitando così l’esecuzione di lavori di stampa combinati sullo stesso cilindro. Le tecnologie di lastra migliori per questi requisiti sono quelle realizzate in modo specifico per garantire uniformità di stampa elevata su tutta la produzione, rapida disponibilità di lastre per le modifiche dell’ultimo momento e una stabilità dimensionale perfetta per la migliore registrazione possibile da lastra a lastra.

Asahi Photoproducts

è una società sussidiaria di Asahi Kasei Corporation fondata nel 1971. Con ufficio centrale europeo in Belgio, Asahi Photoproducts è una delle aziende leader nello sviluppo di lastre flessografiche fotopolimeriche. Mediante la creazione di soluzioni flessografiche di alta qualità e la sua innovazione continua, l’azienda punta a creare un “equilibrio tra stampa e ambiente”.

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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.

Usura della lastra

Col termine usura si definisce un consumo anomalo della zona immagine della lastra offset che porta ad una prematura scomparsa/alterazione del grafismo.

CAUSE 1. Usura della lastra dovuta ad un errato o improprio settaggio dei rulli inchiostratori o della bagnatura 2. Particelle estranee entrano nel flusso d’inchiostro. 3. Il detergente o la soluzione antigraffio non sono stati risciacquati completamente dalla lastra.

4. Il caucciù è sovra spessorato o allentato. 5. La soluzione di bagnatura potrebbe essere squilibrata.

6. Il materiale deposita filler, patina o fibre sul caucciù e lo rende abrasivo nei confronti della lastra. 7. Eccesso di calcio, gomma o altro materiale sulle macinazioni. 8. La lastra è stata preparata in modo improprio.

SOLUZIONI 1. Controllare la condizione e l’impostazione dei rulli. 2. Controllare la carta, l’inchiostro, le soluzioni o eventuali elementi estranei che potrebbero produrre la contaminazione. 3. Evitare l’eccesso di detergente o di soluzione antigraffio. Risciacquare accuratamente le lastre dopo il lavaggio. Assicurarsi che l’acqua, le spugne, gli stracci, ecc…, che vengono a contatto con le lastre siano puliti. Non lasciare asciugare il detersivo sulle lastre. 4. Controllare il taccheggio e la tensione del caucciù. Impostarlo come da specifiche del produttore. 5. Controllare il pH, la conducibilità, e la temperatura. Assicurarsi che la temperatura della vaschetta si avvicini a 18°C e che il livello dell’additivo o dell’alcool non sia troppo alto. 6. Rivedere il settaggio della bagnatura. Controllare il pH e la conducibilità. Esaminare alternative con il vostro fornitore di carta. 7. Applicare una soluzione decalcificante o una miscela acqua/aceto bianco (2:1), risciacquare. 8. 1.Controllare il processo di sviluppo lastra.

Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com


Interviste Antonio Maiorano

Il responsabile della divisione di HP che si occupa di stampa digitale di piccolo formato spiega come sta operando la multinazionale nella “trasformazione digitale” in atto nelle arti grafiche.

Alla guida della trasformazione

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Sei entrato in HP nel ’96 come Account Manager. Ci puoi descrivere la tua parabola di crescita professionale all’interno di questa multinazionale e quali delle tue esperienze passate potrai sfruttare al meglio nella tua nuova posizione? Nel mio trentennale percorso di carriera, sviluppato per due terzi in HP, ho sempre lavorato in ambito Sales, a contatto diretto con i clienti, creando relazioni umane e professionali di valore, ancora oggi in essere. Da novembre 2014 ho iniziato un nuovo percorso nella Divisione Indigo & PageWide, di cui sono diventato Country Manager nel maggio scorso. Penso che oggi il mercato stia affrontando una fase di evoluzione e di trasformazione digitale importante, che vede alcuni mercati convergere. In questo scenario credo che la mia esperienza, maturata in settori e in mercati molto diversi, possa rappresentare un valore da condividere, oggi in modo particolare. Ho già vissuto, infatti, fasi e percorsi di evoluzione dell’Information Technology e del business in diversi mercati, come il settore TLC o banking, lavorando con aziende che hanno gestito e saputo anticipare i cambiamenti, proprio come HP. Cambiamento è una parola chiave: oggi la tecnologia abilita nuovi scenari, da combinare a creatività ed esigenze delle aziende, per accelerare l’innovazione e tradurla in un vantaggio competitivo, contribuendo a “reinventare” il business. Se penso ad HP, i prodotti finali realizzati con le nostre macchine da stampa non sono solo “un pezzo di carta stampato”, ma rappresentano una possibilità nuova e personalizzata di comunicare, grazie all’uso del dato variabile.

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Dallo scorso maggio sei stato promosso a Indigo & PWP Country Manager, la divisione che all’interno di HP si occupa del mercato delle arti grafiche, in particolare di stampa digitale di piccolo formato. Come intendi riorganizzare la struttura a cui fai capo al fine di rispondere meglio alle esigenze di mercato? La divisione Indigo & PWP (PageWidePress) si rivolge a un ambito di grande interesse per le aziende del settore grafico. La nostra struttura è organizzata in tre aree di focus, in linea con le esigenze del mercato: il segmento industrial, rivolto al settore label e packaging; quello commercial, orientato alla stampa tradizionale; la proposta PageWide, che rappresenta il segmento chiave per superare il gap esistente tra la stampa tradizionale e quella digitale.


Quanto è importante il print buyer nella mission della tua divisione e come pensate di assecondare le sue esigenze con la vostra offerta tecnologica? Il print buyer, inteso come interlocutore di business – penso ad agenzie comunicazione o brand owner – rappresenta una figura chiave per catturare le potenzialità della nostra innovazione e portarla al mercato, attraverso i suoi prodotti. Nell’attuale scenario, diviso tra stampa “tradizionale” e “digitale”, il print buyer può attivare nuovi canali di comunicazione personalizzata, attraverso la stampa grafica, usando la tecnologia in modo nuovo e utilizzandola come una leva competitiva. Recentemente, Bud Light, la birra più venduta in USA, prodotta dalla AnheuserBusch InBev, ha utilizzato il sistema HP Indigo WS6800 Digital Press e il software HP SmartStream Mosaic per creare 200.000 lattine di birra uniche e limited-edition partendo da 31 disegni originali, rendendo Bud Light la prima marca statunitense a implementare la tecnologia di HP per la mass customisation. Attualmente HP dispone di soluzioni tecnologicamente molto avanzate, sia in ambito elettrofotografico sia in ambito inkjet, che la mettono nelle condizioni di poter ambire a importanti quote di mercato fino ad oggi detenute dalla stampa offset. Come pensate di riuscire a “traghettare” verso la stampa digitale quegli stampatori ancora “analogici”? Sempre più operatori del settore guardano alla tecnologia digitale come opportunità di business e leva competitiva “differenziante”. Credo che sia parte del nostro ruolo di azienda leader il fatto di guidare la trasformazione verso questo obiettivo, favorendo anche la creazione di un ecosistema dove gli attori coinvolti, stampatori e clienti finali, condividano esperienze e utilizzino lo stesso linguaggio. In questo contesto, HP può proporre soluzioni d’eccellenza, come la tecnologia HP High Definition Nozzle Architecture (HDNA), che ha le stesse prestazioni di qualità della stampa offset. È importante sottolineare che la nostra tecnologia inkjet, grazie alla scalabilità, è sempre orientata a salvaguardare l’investimento iniziale. Un aspetto fondamentale riguarda il TCO, in particolare per le basse tirature, per le quali il costo complessivo è divenuto ormai accessibile. Grazie all’utilizzo della stampa digitale è possibile ottimizzare il flusso di lavoro in quest’ambito, in modo complementare rispetto al metodo tradizionale. Si possono così ottimizzare i costi di gestione e ampliare le possibilità di utilizzo e di produzione.

“Cambiamento è la parola chiave: la tecnologia abilita nuovi scenari contribuendo a ‘reinventare’ il business”.

Ci avviciniamo alla fine dell’anno. Concordi con il fatto che nel mercato delle arti grafiche si iniziano a percepire i primi segnali di ripresa? Bilanci di fine anno? Il mercato del digitale è sicuramente in evoluzione e stiamo osservando una crescita dei risultati, sia da parte nostra – bilanciata tra i segmenti di stampa industriale e commerciale – sia da parte dei clienti che hanno adottato questo tipo di tecnologia. Il bilancio positivo è testimoniato proprio da chi, come diversi operatori di stampa che lavorano con noi, sentono sempre più il bisogno di investire in tecnologia inkjet ad alte prestazioni, capace di offrire un’eccezionale qualità d’immagine e una produttività senza eguali, garantendo soluzioni innovative ai loro clienti finali.

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L’anno prossimo ci sarà Drupa e secondo le prime indiscrezioni HP sarà presente alla grande kermesse tedesca con una superficie espositiva di tutto rispetto. Che aspettative avete per l’anno di Drupa e a quali segmenti di mercato saranno rivolte le vostre novità principali? Drupa sarà un importante appuntamento, all’insegna di quella “trasformazione digitale” che stiamo vivendo, con alcune novità che continueranno a focalizzarsi sui tre mercati di riferimento, ossia industrial, commercial e PWP. In attesa di Drupa, credo sia importante coltivare quotidianamente la cultura digitale e la condivisione di esperienze, favorendo la creazione di un vero ecosistema dell’innovazione.

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green Certificazioni comunicazione d’ImpREsA

vireo

ISO 9001, ISO 14001 ed Eco-print© Vireo arricchisce i suoi servizi per le aziende grafiche.

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Eco-print: la nuova certificazione per la stampa a basso impatto Eco-print è una delle prime certificazioni di processo di stampa a basso impatto ambientale. Propone delle linee guida per le Aziende Grafiche che vogliono ridurre gli impatti della propria attività di stampa sull’ambiente, fornendo uno standard chiaro e verificabile. Lo Standard Eco-print considera l’intero ciclo produttivo dalle materie prime utilizzate come carta e inchiostri, alla stampa vera e propria, fino alle finiture e agli imballaggi e trasporti del prodotto finito. La certificazione si articola su due livelli, prevedendo una soglia di performance ambientale per il sito produttivo e una certificazione di prodotto. Vireo ha partecipato alla stesura dello standard ed è l’ente preposto alle visite ispettive di verifica dei requisiti di certificazione.

Un approccio dinamico alle classiche certificazioni ISO Le certificazioni ISO sono sistemi di gestione riconosciuti e diffusi a livello internazionale. Vireo è partner di Interface-NRM Ltd, ente di certificazione inglese accreditato UKAS, solido e dinamico, per approcciare anche in Italia le certificazioni ISO 9001 e 14001 in modo semplice e alleggerito da eccessiva documentazione. Sistemi di gestione funzionali ed efficaci aiutano infatti le aziende a migliorare le proprie performance e raggiungere gli obiettivi posti. ISO 9001 è lo standard di riferimento per la gestione della qualità; ha l’obiettivo di portare efficienza all’interno dell’azienda e di migliorare la soddisfazione dei clienti. ISO 14001 è lo standard utilizzato per dimostrare che l’organizzazione ha in atto un sistema di gestione, monitoraggio e continuo miglioramento delle proprie performance ambientali che permetta di ridurre l’impatto sull’ambiente e i costi di gestione. Nel 2015 sono state pubblicate le nuove versioni delle norme ISO 9001 e ISO 14001, con aggiornamenti relativi al maggiore coinvolgimento del team dirigenziale e una nuova struttura che permetterà

l’integrazione tra molteplici sistemi di gestione. Vireo: certifichiamo il tuo rispetto per l’ambiente Vireo rappresenta oggi una delle principali realtà in Italia nel settore FSC® e PEFC™. È una società di certificazione che offre alle aziende le più credibili certificazioni ambientali attraverso dei consolidati meccanismi di partenariato con enti riconosciuti a livello internazionale. Il controllo dei requisiti di certificazione da parte di un ente indipendente è il valore aggiunto che permette alle tipografie di dimostrare il loro impegno ambientale in maniera credibile. La possibilità di utilizzare un logo specifico permette di comunicare la propria sostenibilità a tutti i clienti attraverso i propri stampati certificati. Un webinar per conoscere la certificazione Eco-print Il 15 gennaio 2016, Vireo in collaborazione con Eco-print organizza un webinar gratuito per tutte le aziende grafiche interessate, per illustrare i criteri della certificazione della stampa a basso impatto. Per informazioni e iscrizioni, contattare Vireo: eventi@vireosrl.it. www.vireosrl.it

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SpazioEcologia Stampa sostenibile

Un problema di tutti

Le preoccupazioni economiche, la minaccia tecnologica e l’incertezza sul futuro hanno contribuito a una crisi di fiducia nel settore della stampa. di LAUREL BRUNNER*

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Dinamiche complicate I fattori che attualmente definiscono il settore della stampa e la sua sostenibilità sono complessi e spesso creano confusione negli stampatori e nei loro clienti. Tali fattori comprendono supporti elettronici, innovazione tecnologica, modelli commerciali cross-media, normative am-

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Se aggiungiamo le aspettative di settore e le gamme di supporti in rapida evoluzione si ottiene un quadro di un comparto che da anni si trova sotto pressione. Ma è in corso un’inversione di tendenza. La stampa si sta reinventando per diventare più vivace che mai e piena di energie in un mondo di comunicazione multicanale. Anni di stravolgimenti hanno spinto gli stampatori a perfezionare i loro sistemi, a ridurre al minimo gli scarti e ad ottimizzare l’automazione e l’efficienza dei processi. La gestione ottimizzata dei processi basata su una risorsa rinnovabile rende la stampa un mezzo altamente sostenibile, oltre che efficiente. La creazione di una coscienza ambientale sta spingendo gli acquirenti di supporti attenti all’ambiente a rivolgere nuovamente la loro attenzione alla stampa.


NEWS www.iStockphoto.com

bientali, economia globale e un pubblico sempre più mobile e interattivo. InMobi, azienda di sviluppo di piattaforme pubblicitarie mobile, stima che i consumatori trascorrono la notevole percentuale del 37% del tempo dedicato ai media sui supporti portatili. I marchi globali stanno traendo vantaggio da tale tendenza. Mark Fellows di McCann, un’agenzia pubblicitaria globale, ha lavorato con Ikea per stampare grafiche speciali anziché codici QR nei cataloghi Ikea, in modo che “i contenuti estesi vengano attivati da scansioni nelle pagine di simboli speciali.” Questi smartphone acquisiscono il link dai siti web Ikea per avere ulteriori idee per decorazione di interni e upselling. Ma le nuove complesse opzioni di media, l’adozione della tecnologia digitale e le aspettative in ambito ambientale possono generare incertezza nel settore. Per molti stampatori le decisioni di investimento in un tale clima possono essere rischiose e quindi stanno esplorando con cautela nuove strategie commerciali, adottando gli strumenti digitali per rispondere alle esigenze in evoluzione dei loro clienti. Gli stampatori di successo stanno rimodellando le loro attività per aiutare i clienti a trarre vantaggio dai canali e allineare obiettivi commerciali e ambientali.

responsabilità di tutti Nuove risposte sul breve termine e una consapevolezza ambientale promossa fino all’eccesso non sono sufficienti per fare la differenza. La sostenibilità è un problema globale e fondamentalmente economico che richiede risorse enormi per essere risolto.

“Le soluzioni ambientali sono fondamentalmente economiche, quindi si tratta di un problema condiviso”. Stephen Fitzgerald, cofondatore Affirmative Investment Management

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Affirmative Investment Management è la prima azienda che si dedica alla gestione delle obbligazioni verdi. Il gruppo di organizzazioni che affronta il cambiamento climatico e la riduzione dell’impatto ambientale è in crescita: dall’UNFCCC e ISO fino alla Sustainable Green Printing Partnership negli USA, oltre a moltissimi progetti ambientali locali più piccoli. Sta aumentando la consapevolezza del fatto che la gestione ambientale è responsabilità di tutti e una necessità per il pianeta.

Stampa sempre e ovunque La sostenibilità ambientale non è un aspetto che viene risolto facilmente ma il settore della stampa può fare la differenza. La stampa non è sostenibile solo perché impiega risorse rinnovabili. Il collasso dei settori tradizionali della stampa ha spinto a un consolidamento diffuso e a uno slancio a reinventarsi. Gli stampatori hanno automatizzato e ottimizzato i processi, riducendo gli scarti e le emissioni in eccesso. In tutti i settori e in tutte le aree geografiche la sopravvivenza ha imposto una produzione flessibile ed efficiente basata su automazione e standardizzazione. Gli standard di settore come la serie ISO 12647 sono emersi a sostegno di

campagna rottamazione ricambi heidelberg

Intelligent Service è una realtà giovane e dinamica, molto attenta alle problematiche ambientali ed alle esigenze dei clienti. Parte integrante del gruppo Camporese Spa, I.S. contribuisce alla tutela dell’ambiente in quanto si occupa di manutenere le macchine da stampa “usate” rendendole perfettamente operative. Tale attività limita il consumo di materie prime utilizzate nella costruzione di nuove macchine da stampa e quindi riduce inutili sprechi consentendo ai clienti un notevole risparmio economico.

Lo staff di tecnici elettronici e meccanici di Camporese e Intelligent Service sono impegnati tutti i giorni in processi di revisione delle macchine Heidelberg che includono ispezione, stoccaggio, smontaggio, pulizia e sostituzione di parti. Eseguono anche riparazione, verniciatura, rimontaggio e calibrazione di tutte le componenti meccaniche, oltre alla stampa con print test. Ove possibile e per tutti i processi (in particolare nella fase di pulizia) i tecnici utilizzano solo solventi e prodotti totalmente ecologici. Così, quando le problematiche ambientali si fondono con le esigenze economiche del cliente, non può che nascere la “Campagna Rottamazione Ricambi Heidelberg”. Dedicata a tutti i possessori di macchine da stampa Heidelberg, e quindi non solo ai clienti Camporese e Intelligent Service, l’iniziativa si focalizza sulla possibilità di far fruttare gli investimenti ormai obsoleti o non funzionanti delle aziende grafiche. Da oggi è infatti possibile guadagnare rivendendo i vecchi pezzi a magazzino di interesse per le due società e ricavarne un profitto di sicuro interesse: schede, rulli, pompe e parti meccaniche in giacenza utilizzate torneranno così ad essere utili e remunerative. www.camporese.it www.intelligent-service.it Per informazioni: tel. 0297164386

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SpazioEcologia Due dei packaging premiati con l’Oscar dell’Imballaggio 2015 per la loro reponsabilità e compatibilità ambientale.

una produzione basata sui dati e sul controllo dei processi, traducendosi in meno sprechi. La produzione automatizzata e standardizzata gestisce la qualità cromatica e il consumo degli inchiostri tenendo conto dei supporti. Grazie alla tecnologia, agli standard e alle competenze dello stampatore, gli acquirenti di supporti possono essere certi che i colori saranno precisi a ogni ripetizione, dalla grafica per edifici e banner fino a etichette e imballaggi per prodotti; e questa efficienza consente di ridurre al minimo emissioni e sprechi, migliorando la sostenibilità ambientale e commerciale.

Imballaggi ed etichette in prima linea Imballaggi ed etichette sono forse la nostra esperienza di stampa più comunemente condivisa.

“Un imballaggio responsabile protegge il prodotto, ne prolunga la durata sullo scaffale e garantisce che sia sicuro per il consumatore”. Ken MacKenzie, managing director Amcor

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L’organizzazione europea per l’imballaggio e l’ambiente afferma che “l’imballaggio deve essere in grado di svolgere il proprio ruolo determinante in una economia circolare ottimizzando l’uso di risorse, riducendo gli sprechi e ampliando il valore in un prodotto e nell’economia”. Gli stampatori stanno investendo tenendo in considerazione la sostenibilità. La qualità cromatica trasmette i valori dei pro*Laurel Brunner prietari dei marchi e i loro Da oltre 30 anni nel settore dell’industria grafica, messaggi ambientali e di ha vissuto la rivoluzione del desktop publishing in sostenibilità. La velocità California per l’organizzazione Seybold, dove è dà impulso alla produstata una figura fondamentale nello sviluppo delle zione di imballaggi ed etiloro conferenze. Negli anni ha lavorato in modo chette per i beni di largo esclusivo nei settori di prestampa ed editoria, e si consumo. SmileyColor, è specializzata nella prestampa e stampa digitale. un gruppo di consulenÈ direttore generale di Digital Dots, che offre consulenza internazionaza per la produzione di le e servizi formativi. Collabora con diversi gruppi di lavoro ISO ed è l’organizzatrice del gruppo di lavoro 11 ISO, che sviluppa gli standard imballaggi negli USA, afrelativi all’impatto ambientale della tecnologia grafica, inclusi i supporti ferma che il ritardo di un di stampa. Lo standard ISO 16759 per la quantificazione e il calcolo giorno sulla distribuzione dell’impronta di carbonio dei supporti di stampa, pubblicato nel luglio del prodotto sugli scaffali 2013, fornisce un quadro per i calcoli dell’impronta di carbonio dei suppuò costare a un marchio porti. Laurel offre consulenza privata e servizi editoriali a un ampio grup$100.000, quindi l’effipo di editori, produttori e associazioni di settore. Il suo lavoro compare cienza e il controllo dei regolarmente in pubblicazioni e su siti Web di tutto il mondo. Partecipa processi sono fondamenregolarmente come relatrice a eventi di settore nelle Americhe, in Eutali. L’equilibrio tra l’ecoropa e Asia; è inoltre professore ospite presso l’Università tecnica di nomia volta a ottenere un Shenzen in Cina e fa parte di un piccolo gruppo di Women of Distinction fatturato elevato e l’imselezionate dagli editori USA Output Links. Afga Graphics le ha conferito il premio Sustanaibility Award per il suo lavoro nell’ambito della sostepatto ambientale gestito nibilità e anche l’associazione indonesiana per il settore della stampa assieme al controllo degli ATGMI le ha conferito un riconoscimento per il suo lavoro. sprechi è molto fragile.



NEWS

news dalle aziende

packaging

Bobst vince il Gold Award per l’innovazione nella stampa digitale

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una qualità di stampa elevata, fino a 600x900 dpi. Bobst ha messo a punto un nuovo sistema di trasferimento dei fogli con nastro trasportatore aspirante per garantire la precisione del registro necessaria quando si stampa a risoluzioni e a velocità così elevate. Inoltre, la macchina integra il sistema di controllo qualità iQ400 di Bobst e un dispositivo di espulsione dei prodotti non conformi. Emilio Corti, responsabile vendite della business Unit Sheet-fed di Bobst, ha dichiarato: «Questo riconoscimento premia le caratteristiche rivoluzionarie della nostra nuova macchina da stampa digitale. Si tratta di una soluzione altamente innovativa, progettata per

permettere ai produttori di imballaggi in cartone ondulato di espandersi in una gamma di mercati incredibilmente vasta, dalle tirature elevate di scatole con dati variabili alle piccolissime tirature di imballaggi ed espositori su misura». La nuova macchina rappresenta una soluzione pila su pila ideale per essere integrata negli

impianti logistici esistenti degli stabilimenti di produzione di cartone ondulato. Le unità di prerivestimento consentono alla macchina digitale di stampare su una vasta gamma di substrati ondulati, offrendo ai convertitori la massima flessibilità produttiva.

La nuova macchina è in prova presso due stabilimenti europei per produzione di cartone ondulato. La fase di test continuerà fino al 2016 con l’installazione di altre due macchine.

Bobst Italia, tel. 0523.493111 Servizio lettori n. 1

stampanti

packaging

OKI lancia la serie Pro per le arti grafiche

Il Concept Store di Kurz al Luxe Pack 2015

Ideale per la light production e le arti grafiche e con un basso costo iniziale, la gamma di stampanti della Serie Pro offre eccezionale qualità di stampa, un tempo più rapido di risposta al mercato e un costo pagina più basso. Le stampanti si rivolgono principalmente ai settori che producono progetti creativi e a quelli con volume di stampa notevole, compresi i centri stampa, le agenzie di pubblicità e di design. Con stampa ad alta risoluzione fino a 1.200x1.200 dpi, velocità fino a 50 ppm, ampia flessibilità nella gestione dei supporti e scelta degli stessi con grammature fino a 360, la Serie Pro si articola in tre modelli - Pro9431, Pro9541, Pro9542 - tutti nel f.to A3. L’innovativa tecnologia OKI utilizzata nella rivoluzionaria Pro9541 offre la possibilità di stampare l’intera gamma di colori con l’aggiunta di un quinto colore spot bianco o trasparente lucido. Pro9542, stampante LED digitale A3 a 5 colori, offre un bianco coprente ad alta densità in singolo passaggio, per risultati eccezionali su una vasta gamma di materiali, inclusi supporti colorati e trasparenti.

Nel corso del Luxe Pack al Principato di Monaco, Luxoro, partner strategico del gruppo Kurz e distributore in esclusiva per l’Italia di materiali e prodotti per decorazione e nobilitazione, ha dato vita assieme a Kurz a un “Concept Store”, all’interno dello stand, per far vivere ai visitatori una brand experience completa e avvolgente, attraverso la nobilitazione e la funzionalità di packaging ed etichette, studiati per un brand immaginario e valorizzati con le diverse tecnologie Kurz-Luxoro. Grazie agli effetti e alle nobilitazioni applicati su packaging primario, packaging secondario, etichette, cartellini e codici a barre, i visitatori hanno potuto vivere una vera e propria esperienza globale, vedendo e toccando con mano i prodotti più diversi per valorizzare al massimo il brand, ma sempre coerenti nella rappresentazione cromatica del logo e dei colori. I prodotti esposti erano realizzati con tutte le tecnologie Kurz: stampa a caldo e a freddo, tridimensionalità di rilievi e incisioni, nuovi processi di stampa digitale, Digital Metal®, e quella diretta su vetro, l’Inline Foiling.

Servizio lettori n. 2

Servizio lettori n. 3

OKI Systems Italia, tel. 02.900261

Luxoro, tel. 0384.254011

IPI 166/15

Alla recente conferenza tecnica organizzata da FEFCO (European Federation of Corrugated Board Manufacturers) a Barcellona, la macchina da stampa digitale Bobst per cartone ondulato ha vinto il Gold Award per l’Innovazione assegnato per le funzioni radicalmente innovative di questa nuova tecnologia di stampa. Grazie alla tecnologia inkjet Kodak Stream a getto continuo di inchiostro a base acqua, la macchina può erogare oltre 50 miliardi di gocce di inchiostro al secondo dalle 4 unità CMYK; è possibile riprodurre una vasta gamma di colori Pantone e stampare a velocità che raggiungono i 200 metri al minuto. La macchina garantisce


NEWS

news dalle aziende stampa 3d

Prima soluzione Ricoh per il settore manifatturiero essere utilizzati anche i materiali PA6 e PP. Ricoh AM S5500P può ad esempio realizzare componenti automobilistici di grandi dimensioni per test funzionali o prodotti finiti. Con un volume di costruzione di 550 mm (ampiezza) ×550 (profondità) ×500 (altezza), questa stampante 3D può produrre differenti oggetti contemporaneamente e prototipi di grandi dimensioni. Nel settembre 2014 Ricoh ha annunciato a livello globale la propria strategia in relazione all’Additive Manufactu-

ring Business. Finora Ricoh ha distribuito in Giappone soluzioni 3D di terze parti e supportato i clienti con un’ampia gamma di servizi, dalla consulenza alla progettazione, ai processi di post-produzione. Ricoh AM S5500P entra a far parte dell’offerta Ricoh per la stampa 3D e l’Italia sarà uno dei mercati principali all’interno della strategia europea e localmente verrà istituita una business unit dedicata all’additive manufacturing. Ricoh offre un supporto end-to-end alle aziende che ne vogliono

esplorare i vantaggi: progettazione/design/ ingegnerizzazione; prototipazione rapida; competenze tecniche su tecnologie e materiali; servizi di finitura; supporto post-vendita. P

Ricoh AM S5500P è una stampante 3D che offre qualità e velocità elevate e supporta i materiali PA6 e PP, di importanza strategica per il settore manifatturiero, in particolare per l’industria dell’automotive. È in grado di produrre oggetti ad alta risoluzione e durevoli utilizzando la tecnologia SLS® (Selective Laser Sintering). Si tratta di una soluzione per la sinterizzazione laser selettiva. Oltre ai materiali polimerici utilizzati con il metodo SLS® (come ad esempio PA 11 e PA12), possono

Ricoh Italia, tel. 02.91987483 Servizio lettori n. 4

er lo sviluppo di Ricoh AM S5500P, l’azienda ha collaborato con Aspect, società con cui continuerà a collaborare per sviluppare materiali proprietari e migliorare le funzionalità.


eventi web to print

Pixartprinting

La crescita continua Chiude il 2015 con un previsto +30% e si apre al mercato statunitense. Ormai è un appuntamento annuale fisso quello con uno dei web to print più importanti nel mercato europeo, Pixartprinting, che quest’anno ha incontrato i giornalisti a Villa Cordevigo Wine Relais a Cavaion Veronese.

di CRISTINA ROSSI

Management Da sinistra: Federico Gonzalez, Andrea Pizzola e Davide Turatti.

Certo, da quando l’azienda è stata rilevata circa un anno e mezzo fa dall’americana Cimpress, il management italiano non è più libero di condividere con la stampa i dati “sensibili”, quali fatturato e investimenti tecnologici; questo perché il Gruppo Cimpress, conosciuto nel mercato con il brand Vistaprint, è quotato in Borsa e ciò richiede l’assoluto riserbo su certe informazioni. Quello che conta, comunque, è apprendere dal management – Alessandro Tenderini, amministratore delegato; Andrea Pizzola, sales & marketing director; Davide Turatti, digital marketing manager; Federico Gonzalez, commercial manager; Marcello Libralato, recruiting & training manager – che l’azienda sta vivendo un momento di grande crescita – +30% rispetto al 2014 – e intende percorrere questa parabola anche nel 2016, ponendosi obiettivi ambiziosi, quali un ulteriore incremento di fatturato, nuovi investimenti in tecnologie, ampliamento dell’offerta e, vera anteprima, l’ingresso nel mercato americano. «Siamo cresciuti a ritmi davvero sostenuti negli ultimi anni, passando dai 32 milioni di euro di fatturato nel 2011 agli oltre 56 milioni nel 2013», ha spiegato Alessandro Tenderini, «e contiamo di chiudere l’anno in corso con un fatturato a tre cifre». Oggi l’azienda vanta oltre 220.000 clienti attivi (erano 45.000 nel 2013), più di 9.000 lavorazioni al giorno rese possibili da un elevato livello di informatizzazione e 500 dipendenti, di cui 300 attivi in produzione e sono in corso nuove assunzioni. Il team addetto al marketing – come ha ricordato Andrea Pizzola – è in breve tempo passato da 6 a 35 persone. «I pilastri alla base di questa continua crescita sono un marketing olistico, una produzione avanguardistica con attrezzature che non superano mai i 3 anni di vita, una tecnologia scientifica caratterizzata da un’informatizzazione spinta e un elevato livello di sperimentazione, un servizio di customer care adattivo, ben lontano dal semplice call center e, last but not least, qualità e


eventi web to print

sicurezza certificati. Fiducia, affidabilità e innovazione sono i tre pilastri aziendali», ha aggiunto Pizzola. «Efficienza di produzione e facilità di accesso e utilizzo per l’utente finale sono gli altri ingredienti della nostra ricetta per il successo». Fondata nel ’94, Pixartprinting ha mosso i primi passi nell’e-commerce nel 2000. Da sempre l’azienda, focalizzata su attività B2B, ha offerto servizi di stampa di piccolo e grande formato a tutti coloro che hanno l’esigenza di promuovere il proprio business attraverso prodotti stampati. I clienti attualmente si suddividono in tre categorie: rivenditori (stampatori, studi grafici e agenzie di comunicazione), aziende (in vari settori merceologici) e singoli professionisti. Il 92% dei clienti è rappresentato dai professionisti, ossia tutti coloro che dispongono di una partita IVA. L’Italia rappresenta il 53% del fatturato, seguita da Spagna con l’11-12%, Francia e Germania. «La nostra bravura sta nel gestire la frammentazione degli ordini» ha spiegato Tenderini «e creare nuovi mercati. Nel settore in forte crescita delle etichette adesive, ad esempio, siamo in grado di evadere ordini da 50, 100 e 200 pezzi e in questo modo assecondiamo un’esigenza di mercato senza sottrarre necessariamente il business agli stampatori di etichette che solitamente affrontano tirature più elevate». Un’altra sfida di Pixartprinting, come ha ricordato Davide Turatti, è rendere il brand sempre più visibile attraverso strategie di comunicazione diversificate che consentano di raggiungere il target giusto con il messaggio giusto attraverso tutti i canali web e social a disposizione. Attualmente il 20% del traffico del sito dell’azienda transita sul canale mobile e il sito è ora navigabile da desktop, da tablet e da mobile. Federico Gonzalez ha ricordato che l’azienda ha lanciato quest’anno ben 38 nuovi prodotti, tra cui Fastlane, una nuova area dedicata ai bestseller acquistabili con un click. Si tratta di prodotti preconfigurati offerti a un prezzo particolarmente vantaggioso e con un servizio di spedizione ultrarapido. Una new entry è rappresentata dal campionario shopping bag in carta, ossia una raccolta completa delle diverse tipologie di shopper di carta che include esempi concreti di tutte le linee offerte da Pixartprinting. Tra le altre novità: Wineline, una linea completa di packaging ed etichette per il mondo del vino; taccuini e agende 2016 e card in PVC per il promozionale. Sempre a supporto della politica di visibilità del brand di Pixartprinting il lancio imminente di “My missing need”, la prima campagna video destinata a trasmettere all’esterno i valori dell’azienda. Infine, la notizia bomba che ha solleticato la curiosità dei presenti: l’ingresso di Pixartprinting negli USA. «Apriremo un ufficio nei pressi di Boston», ha spiegato Tenderini, «e per la produzione lavoreremo in sinergia con uno stabilimento di Cimpress in Canada. «Si tratta di una sfida importante che non avremmo mai intrapreso se non avessimo avuto un punto d’appoggio, ma siamo convinti di avere tutte le carte in regola per conquistare questo mercato, anche grazie ai nostri prezzi particolarmente competitivi».

Canale mobile Il sito di Pixartprinting è ora navigabile da desktop, tablet e mobile. Al tavolo dei relatori, in primo piano Alessandro Tenderini.

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mercati editoria

Paju BookCity

Ecco a voi la città dei libri Come Pinocchio può salvare l’industria grafica. In Corea l’esempio di un’iniziativa rivoluzionaria. C’è un progetto che lega insieme Pinocchio, un centro logistico all’avanguardia, editori tradizionali e multimediali, stampatori, librerie e centri culturali. Questo progetto è stato realizzato in Corea del Sud e si chiama Paju BookCity; nella sua concreta utopia potrebbe rappresentare un modello, o quanto meno un’idea, anche per la nostra industria grafica.

di ALESSANDRO BELTRAMI*

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La Repubblica di Corea ha una popolazione simile a quella italiana in un territorio che è circa un terzo del Belpaese, con indicatori economici molto simili. Nel paese sono presenti circa 16.000 aziende grafiche, di cui molte di piccolissime dimensioni, che operano in un mercato in lieve ma costante crescita. Ben lontano dal boom degli anni ’80, il mercato editoriale si scontra con i nuovi media che possono contare sul beneficio di un’informatizzazione diffusa (due esempi di aziende locali: Samsung e LG) e una rete Internet pubblica tra le più veloci al mondo. Come l’Italia, la Corea del Sud ha una lingua propria che si parla solamente all’interno della nazione e che non ha nulla a che vedere con le lingue confinanti come cinese e giapponese, con le quali non condivide nemmeno l’alfabeto: per esigenze linguistiche il mercato editoriale è prevalentemente interno. BookCity è una e vera e propria cittadina pensata nel 1997 e realizzata in meno di dieci anni con capitali privati da un gruppo di editori, partendo da un concreto progetto culturale e industriale: il 35% dell’area è infatti occupato da attività produttive che ruotano tutte intorno al design, alla creazione, alla stampa e alla distribuzione di libri. Ospita oggi circa 200 tra i più importanti editori coreani (il 4% del numero di editori nazionale, molto di più in termine di volume di libri distribuiti) e sta espandendosi rapidamente includendo cluster di aziende legate alla comunicazione multimediale, audiovisiva, software. Il tutto è guidato dall’Associazione degli Editori che tiene saldamente l’oggetto “libro” al centro di ogni iniziativa e ogni promozione culturale, associazione alla quale contribuiscono anche parecchi scrittori e pensatori locali famosi. Caratteristica principale di


mercati editoria

questa cittadina è la sua bellezza e varietà architettonica; è un luogo quasi metafisico dove si lavora immersi nel design e nella pace dei boschi che circonda l’area: sicuramente la creatività e la qualità della vita lavorativa ne traggono un grande vantaggio. Il progetto strategico alla base di BookCity è molto concreto: creare un cluster di aziende che possa produrre con gli standard più elevati e la massima efficienza. Dopo che la redazione e la produzione del libro sono stati effettuati in siti distanti poche centinaia di metri, stampati e confezionati nella strada a fianco del fiume che attraversa il distretto, i volumi vengono immediatamente portati nel centro logistico e distributivo unificato che si trova all’inizio del paese, per una rapida spedizione in tutta la nazione. Pochi furgoni girano all’interno della città, molti camion entrano ed escono dalla vicina autostrada. Il centro distributivo centralizzato è il cuore industriale di BookCity: con l’ambizioso obiettivo di servire l’80% della produzione libraria coreana, permette già oggi di risparmiare il 20% dei costi di distribuzione rispetto a modelli tradizionali. Editori, stampatori, produttori di contenuti stanno spostandosi tutti a BookCity per beneficiare della prossimità dei servizi e per essere al centro delle attività culturali dell’editoria: il progetto è vincente tanto che si sta già realizzando una Fase 2 di ampliamento e progettando una Fase 3 residenziale. Gli incentivi statali si limitano a una modesta riduzione della tassazione sugli utili per alcuni anni successivi al trasferimento. Riassumendo la filosofia dell’Associazione che ha creato e guidato il progetto, senza che ci fosse un leader visionario alle spalle: “L’industria editoriale, che produce una ricca catena di valori tra scrittore e lettore, è sempre stata costituita da un gruppo di piccoli e indipendenti editori o singoli individui. Nel processo di produzione di un singolo libro devono concorrere tutti gli attori della catena dei valori, compresi i lettori. Risulta quindi evidente che la stretta cooperazione tra i differenti ingranaggi è essenziale per assicurare l’efficienza e la qualità di

Bellezza e varietà architettonica. Tutti gli edifici sono stati progettati da un gruppo di cinque architetti che hanno posto il design e la sostenibilità in ogni centimetro di legno, cemento, vetro, acciaio.

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mercati editoria

ogni singolo passaggio. Mantenendo insieme tutte le diverse componenti coinvolte nel processo di pubblicazione, Paju BookCity, mentre stimola una sana competizione tra le varie aziende, veicola prodotti di alta qualità e insinua un senso di vasta e compatta comunità industriale”. La riduzione dei costi e dei tempi di produzione, così come la concentrazione delle figure professionali in un unico luogo fisico, segue quelli che sono i fondamenti dell’economia del 21° secolo e riprende il principio lean del “muda”: eliminazione dei tempi morti e delle lavorazioni inutili. E qui entra in gioco Pinocchio... La colonizzazione di Pinocchio

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*Alessandro Beltrami Consulente nella standardizzazione dei processi di stampa e prestampa, da più di dieci anni si occupa di gestione del colore e sviluppo software di prestampa nella stampa digitale industriale, stampa offset, riproduzione di libri d’arte e codici miniati. Vicepresidente di TAGA Italia, coordinatore nazionale commissione grafica UNI, coordinatore internazionale ISO per i nuovi standard grafici sui flussi di lavoro per conto di Comunico Italiano Associazione Imprese Emilia-Romagna.

L’utopia di BookCity è quella di coinvolgere il lettore nel processo, tramite costanti iniziative culturali, calibrate sui gusti delle varie tipologie di lettori o futuri lettori. Dall’inizio del progetto, l’investimento nello spingere l’oggetto “libro” nella scuola primaria è stato massiccio: un bambino che è a contatto con libri colorati, curiosi, diversificati, sarà il lettore di domani e i risultati si toccheranno in soli 10 anni, il tempo di un ciclo scolastico di base. La biblioteca del Centro Culturale è un modello unico e irrazionale, in competizione con le classiche biblioteche cittadine: inaugurata nel 2013, aperta 24h/24, contiene 200.000 libri donati dalle case editrici e da privati posizionati in modo assolutamente casuale. Non c’è una logica, non c’è un indice, non un codice: il sistema informativo può indicare solamente se un determinato titolo esiste e più o meno l’area dove lo si può trovare, per trovarlo c’è il gusto della scoperta e della casualità. Dante Alighieri è in attesa di lettori a fianco di un volume di architettura e di un libro di storia antica. Tutto gratuito, ma i libri non possono essere portati al di fuori della biblioteca, che dista 40 km dall’area residenziale più vicina: non si entra per caso. Durante la giornata infrasettimanale si alternano lettori insonni, studenti, pensionati, fidanzati che possono stare tranquilli a sorseggiare l’ottimo caffè (italiano) e sfogliare qualche volume mentre in sottofondo passa un’accurata selezione di musica. Un ristorante (italiano pure quello) e diverse sale per eventi, concerti, presentazioni, fanno da contorno a questo tempio di legno e libri. Nel fine settimana la biblioteca diventa il paradiso dei bambini, dato che nottetempo due impiegati hanno cambiato la disposizione dei libri per far trovare nei livelli più accessibili tutto lo scibile nazionale

Pinocchio protagonista dell’infanzia. In Corea del Sud, Mastro Geppetto, la Fata Turchina, Lucignolo sono presenti iconograficamente ovunque ci sia un’attività commerciale rivolta ai bambini.


“Paju BookCity è un esempio di come la fruizione della cultura può essere alimentata e guidata, così da poterla supportare con un’industria efficiente”

mercati editoria

sul cartoon e sulle storie per l’infanzia. Dove sta scritto che le biblioteche devono essere elementi statici dove i libri stanno sempre allo stesso posto? Gli stessi bambini visitano, a pagamento, il bellissimo Museo di Pinocchio che in Corea è il personaggio chiave dell’infanzia. La storia di Collodi è conosciuta anche dalle persone più anziane ed è protagonista dell’infanzia di generazioni. A parte la colonizzazione di Pinocchio, che non tutti i coreani sanno essere italiano, il resto della produzione di contenuti è nazionale e poco influenzata dai manga giapponesi, sebbene questi abbiano avuto il controllo della nazione per quasi 50 anni, fino allo strappo con la Corea del Nord. Degli americani nessuna traccia se non per qualche produzione Marvel rivolta agli adolescenti, numericamente secondaria. Il risultato di queste iniziative culturali coordinate e fieramente autarchiche ha un risvolto industriale ed economico: anche in tempo di crisi si continuano a progettare, produrre, vendere e leggere libri nazionali. BookCity è stata pensata in tempi di forte espansione del mercato proprio per prepararsi alla successiva inevitabile contrazione, concentrando le forze per evitare di perdere quote rispetto ad altri media. L’impatto economico per il settore editoriale è stato determinante per evitare la predominanza degli e-book e dei contenuti video, che anzi sono stati resi parte integrante del processo che punta a mantenere il libro come prodotto culturalmente nobile. L’abitudine al “bel prodotto stampato” la si può trovare nei biglietti degli autobus, pieghevoli a tre ante stampati a quattro colori su carta patinata, comprendenti coupon per sconti e pubblicità, riviste patinate lucide sullo stile asiatico con alta grammatura, colori brillanti e grigi ben bilanciati (molto gettonata dagli stampatori la certificazione di qualità di stampa americana G7), insegne grafiche e loghi di bar e ristoranti ben progettati e di buon gusto. >segue a pag. 65

pubblicazione

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Duplice Dopo l’ingresso importante in investimento sala stampaper di una l’azienda Heidelberg lumezzaSpeednese master che con Heidelberg 52, sfida i tempi le incertezze produttivi del momento si sono con drasticamente grande determinazione ridotti, perché e fiducia nei l’etichetta propri mezzi. viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio.

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“All-in”, tutto sul piatto!

Andare in All-in significa puntare tutto lo stack (il totale delle fiches) della partita, significa quindi giocarsi tutto in un solo colpo. È la giocata più emozionante, quella che fa la differenza. Ma l’All-in non è da tutti e soprattutto non è mai un azzardo. Ci vogliono una buona mano o la certezza che i nostri avversari non sono in grado di competere. Quando abbiamo incontrato Oscar Pagani, eclettico quarantenne, fisico da cestista, imprenditore tipografo di seconda generazione, che ci ha raccontato quello che stava facendo, abbiamo avvertito il fremito che si avverte quando un pokerista pronuncia la mitica frase “I’m all-in!”. Lo scenario è quello iper-competitivo bresciano, sull’asse LombardoVeneto che raggruppa il 40% delle aziende grafiche italiane: Oscar, spalleggiato dai genitori, che dopo aver avviata l’attività nel lontano 1969, ne condividono la gestione, decide di investire l’equivalente del fatturato annuo per fare il salto di qualità: raddoppiare la capacità produttiva e spostare l’azienda in un nuovo stabilimento, progettato e realizzato in tempo record. «Abbandonare Lumezzane dove l’azienda è nata non è stata una scelta facile», confessa Attilio Pagani, padre di Oscar, ancora attivo in azienda. Del resto il distretto lumezzanese è stato uno dei più duramente colpiti dalla crisi, in particolar modo nei settori metallurgico, della torneria, rubinetteria, casalinghi in acciaio inox e stampi in generale. In realtà l’azienda dal 1969 ha già traslocato tre volte, assecondando la progressiva crescita. Oggi lo storico mercato di Lumezzane vale il 7% del fatturato complessivo, che matura invece in tutto il Nord Italia, procacciato da Oscar, coadiuvato da due funzionari commerciali. Con l’ampliarsi dei mercati e l’aumento dei volumi l’azienda muove un primo deciso passo in avanti nel 2008, quando inserisce una Heidelberg Speedmaster 102-8P, alla quale tre anni più tardi viene affiancata una Speedmaster CD 102-5; a queste si sommano poi due offset di piccolo formato, fra cui una Speedmaster 52, mentre contestualmente si integra il ciclo produttivo a monte, con l’implementazione di un reparto di progettazione e prepa-

a cura della Redazione

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Inaugurazione Nel nuovo stabilimento, in sole due settimane produttive, garantendo continuità nel servizio ai clienti, sono state trasferite la Speedmaster CD 102-5, le macchine di piccolo formato e le linee di confezionamento, mentre la vecchia Speedmaster è stata sostituita con una nuova mod. XL 106-8P. «Quando abbiamo eseguito i test ci siamo posti l’obiettivo di verificare la risposta dell’impianto alle esigenze di una nostra “giornata disgraziata tipo”. Il tutto si è tradotto in una giornata test di 8 ore durante la quale sono stati effettuati 7 avviamenti con carte e configurazioni di macchina differenti».

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uomini&aziende stampa offset


uomini&aziende stampa offset Nella foto al l’ingresso centro da Dopo sinistra: Eris Neri, account in sala stampa manager Heidelberg Italia, di Oscar Pagani con i genitori una Narcisa eHeidelberg Attilio, e Marco Marangoni, responsabile Speedmaster Service e Logistica di Heidelberg Italia. 52, i tempi produttivi si sono drasticamente ridotti, perché l’etichetta viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio.

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razione, e a valle, con un reparto di confezionamento a punto metallico con linea di taglio Polar e due piegatrici Heidelberg Stahlfolder. La ricetta è semplice: struttura snella e saturazione degli impianti, a favore di un posizionamento di prezzo adeguato a un mercato alla ricerca di economicità. «L’azienda ha vissuto una crescita costante dal 1995, con una flessione nel 2009, recuperata già l’anno successivo. Oggi sviluppa un volume d’affari intorno a 5 milioni, generati da 500 clienti, nessuno dei quali raggiunge il 10% del fatturato complessivo. Siamo attenti a soddisfare la clientela con un servizio adeguato alle aspettative, il che significa produrre bene e presto a prezzi competitivi». Facile a dirsi... L’inaugurazione del nuovo stabilimento di Passirano Al centro dell’evento del 24 ottobre la nuova Speedmaster XL 106-8P, che nella mattinata ha eseguito differenti commesse. «È stata una scelta attentamente ponderata. Dovevamo garantirci il massimo delle performance. Questa è una macchina inserita per essere saturata a tre turni, e che deve assicurare il massimo dell’efficienza produttiva». I principali mercati di riferimento della Pagani sono quello editoriale periodico e quello del catalogo commerciale, per cui il rispetto dei tempi di consegna è imprescindibile. Nei picchi produttivi, con consegna di riviste o l’incombenza di una manifestazione, non lasciano spazio all’incertezza. Non mancano però le produzioni nobilitate, per le quali la necessità di operare con la macchina in linea a sei, sette colori, è funzionale alle esigenze cromatiche o qualitative del cliente. Struttura snella, lead time stretti, standard produttivi elevati e ampia tipologia produttiva non possono essere garantiti solo da impianti efficienti. Sono necessarie anche competenze e organizzazione. Da tempo è stato introdotto in azienda un sistema di gestione completo che consente analisi consuntive e predittive, indispensabili per operare con margini d’errore così limitati. «Il resto lo fa la squadra giusta», conclude Oscar, «senza, non si hanno i risultati». E pure un’idea di gioco, aggiungiamo noi, e Oscar Pagani, la sua, sembra averla chiara.

L’evento si è svolto in un quadro di apparente normalità, fra impianti impegnati in produzioni di routine, se non fosse per le installazioni sparse fra i locali della tipografia, che riprendevano alcune delle più significative produzioni degli ultimi mesi, in particolare cataloghi d’arte e libri fotografici.

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eventi packaging

Acimga

All’Expo “il cibo racconta” Le nuove frontiere e le tecnologie made in Italy per la conservazione e il trasporto del “food”. Meglio tardi che mai! A tre giorni dalla chiusura di Expo Milano anche le organizzazioni italiane delle macchine del “packaging” e della filiera della carta sono riuscite a raccogliere, per un interessante incontro, le delegazioni italiane ed estere coinvolte.

di SERGIO FACCHINI

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Viva e attenta partecipazione di oltre 150 persone coordinate da Acimga (Associazione costruttori italiani macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini) e 4ITgroup grazie alla sponsorizzazione delle più importanti case costruttrici italiane che sono leader mondiali nella produzione e diffusione delle macchine per scatole e imballaggi di tutte le tipologie per conservare e trasportare i prodotti agricoli e alimentari che ormai, grazie al mercato globale, sono prodotti e raccolti in tutti i Paesi del mondo e inviati ovunque, facendo dimenticare ai consumatori in quale stagione siamo poiché prodotti estivi e invernali ormai si confondono sui banchi dei negozi. Cerutti Packaging Equipment, OMET, Uteco, Emerson e Grafikontrol le aziende che hanno presentato alle delegazioni estere le linee di impianti e le macchine adeguate alle richieste, abbinate alle carte speciali di International Paper. Il prof. Carlo Alberto Carnevale, dell’università Bocconi di Milano, ha condotto il meeting in modo interessante e piacevole mantenendo l’attenzione dell’uditorio sempre viva. Il cibo è rete sociale, fotografato e inviato con tutte le spiegazioni e ricette del caso. Le trasmissioni televisive di tutte le reti mondiali occupano ore di trasmissione per la presentazione del cibo: come elaborarlo e cucinarlo, e le ricette sono infinite! L’informazione e l’educazione dei consumatori sono demandate anche alle importanti informazioni che devono essere attentamente, dettagliatamente e precisamente presenti e chiaramente stampate sulle confezioni. Oggi il cibo senza un adeguato “packaging” non avrebbe sviluppo, ovvero non avrebbe valore.

Salwa Jafari, responsabile della delegazione marocchina presente al meeting di Expo.


“Il cibo racconta”: le confezioni informano, la forma e i colori del packaging trasmettono sensazioni al consumatore, gli involucri garantiscono la sicurezza e la conservazione. La costante evoluzione in termini di sicurezza sono il fattore fondamentale per il corretto confezionamento e la stampa sugli imballi alimentari. italia leader del settore

La riconosciuta capacità dell’industria italiana, leader mondiale del settore, di ottimizzare le soluzioni tecnologiche che sono sempre in via di sviluppo, rappresenta il principale fattore di competitività sul mercato mondiale. L’intervento del prof. Carlo Meo, del Politecnico di Milano, ha evidenziato quanto oggi, nel mondo consumistico, la forma e la qualità dell’imballaggio rappresentino a volte il reale valore di acquisto come, ad esempio limite, le acque minerali che oggi si trovano anche in bottiglie disegnate da noti artisti e scultori. Se il mondo e le richieste cambiano, ci dobbiamo adeguare, per capire che cosa effettivamente desiderano i consumatori. Questo è quanto deve fare oggi un’industria all’altezza dei tempi. Salwa Jafari, responsabile della delegazione del Marocco, ha evidenziato quanto i Paesi del Nord Africa siano pronti a recepire le tecnologie europee per un continuo miglioramento dei processi produttivi per la conservazione, il trasporto e la distribuzione della linea di prodotti agricoli e ittici. Le tavole rotonde che sono seguite hanno visto la partecipazione dei responsabili di importanti aziende alimentari italiane quali Birra Castello, Ferrarelle, Legumi Pedon, Noberasco. Tutti hanno evidenziato la necessità di sicurezza e garanzia del packaging. La dott.ssa Ilaria Caporali, della Liomatic SpA, società leader nella distribuzione automatica, ha posto in evidenza le enormi problematiche del mondo delle macchine di distribuzione automatica di cibo e bevande che vanno sempre più diffondendosi, sia negli spazi pubblici che all’interno di aziende e uffici pubblici e privati. Sinteticamente, non potendo dilungarsi nei dettagli delle problematiche di settore, ha evidenziato quanto sia importante il corretto inscatolamento e confezionamento dei singoli prodotti da immettere nelle macchine automatiche di distribuzione. In conclusione, si può sottolineare il fatto che “anche quando nel piatto non c’è cibo italiano, nel mondo del food l’Italia ha molta competenza ed è ovunque presente con le sue tecnologie, con le macchine che incartano, conservano e presentano il cibo”. Naturalmente non dobbiamo dimenticare ma bensì occorre sottolineare che, nell’ottica di Expo Milano 2015, occorre evitare le dispersioni e lo spreco di cibo. È necessario applicare le regole e l’Italia con le aziende leader che progettano e producono le tecnologie per confezionare il cibo, ne prolungano la shelf life e danno le informazioni al consumatore per la reale durata e utilizzabilità del prodotto.


HP

La “brand revolution” sbarca in Europa Presentata a Milano la “rivoluzione” che può rendere unici i packaging stampati. La rivoluzione del brand, questo il titolo dell’evento tenuto lo scorso 4 novembre al 31° piano del Grattacielo Pirelli coinvolgendo agenzie pubblicitarie, creativi, brand owner, giornalisti e, naturalmente, i partner tecnologici che hanno contribuito alla realizzazione dei bellissimi packaging esposti.

di CRISTINA ROSSI

Alcuni dei prodotti personalizzati esposti all’evento milanese.

La “brand revolution” è arrivata anche in Europa e offrirà la possibilità di creare pack unici e in edizioni limitate su qualsiasi tipo di supporto. Basti pensare, ad esempio, alla campagna “Stay Extraordinary” lanciata da Coca Cola in Israele nel 2014 – e ora in arrivo anche da noi – che ha cambiato il modo di interpretare il prodotto realizzando 2 milioni di bottiglie, una diversa dall’altra. Non più un’etichetta con la personalizzazione del nome – come nella precedente campagna – bensì una bottiglia avvolta da un’etichetta sleeve con un design colorato in 2 milioni di “sfumature” diverse. E il tutto grazie all’impiego di un rivoluzionario software, battezzato Mosaic, messo a punto da HP e utilizzabile sulle macchine da stampa digitale HP Indigo. Segue l’esempio di Budweiser che, in occasione del Music Festivalgoers, ha replicato con una tiratura di 200.000 latine di birra. Da oggi, grazie alla collaborazione tra Solutioo Group, HP, CCL Industries, Draeger GPP e Hybrid Software, questa nuova opportunità arriva anche in Europa e sarà applicabile a qualsiasi supporto, dallo sleeve al cartone, dall’etichetta al flowpack. La collaborazione tra queste aziende mira a fornire un pacchetto completo per seguire il prodotto sin dalla prima fase di realizzazione grafica con l’aiuto dell’agenzia creativa Solutioo Group, attraverso la fase di realizzazione tramite la tecnologia di stampa digitale HP Indigo e i nuovi software di gestione colore di Hybrid, fino alla fase di produzione affidata a due solide aziende grafiche: CCL Industries e GPP.

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eventi cartotecnica

Gifasp

Tassi di crescita... anche a due cifre I cartotecnici si incontrano nella sede di Colorgraf per l’assemblea annuale dell’Associazione. Fare propri i problemi dei clienti, anche quelli più complessi, per fornire tempestivamente la risposta più adeguata.

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di CRISTINA ROSSI

Questa l’idea vincente del fondatore di Colorgraf Enrico Pellegrini, una filosofia che il produttore di inchiostri italiano ha portato avanti in questi anni, come ha confermato Alberto Lolli, direttore commerciale e marketing, in occasione della recente Assemblea d’autunno di Gifasp – Gruppo italiano fabbricanti astucci e scatole pieghevoli – che si è tenuta il 29 ottobre proprio nella sede Colorgraf a Lainate ed è stata coordinata dal presidente Gifasp Emilio Albertini (Cosmografica Albertini). 110 dipendenti per 32 milioni di euro di fatturato sono i numeri principali che contraddistinguono Colorgraf, un’azienda a conduzione familiare, fondata 64 anni fa e focalizzata sul mercato italiano, con un’apertura all’estero che ha preso piede nel 2010 e che genera attualmente il 20% del fatturato annuo. Negli ultimi 15 anni Colorgraf ha dedicato importanti sforzi al settore dell’imballaggio (scatole in cartone, etichette in carta e plastica e così via), destinando un maggiore impegno verso le problematiche riguardanti gli stampati destinati a contenere prodotti alimentari. Per queste applicazioni sono stati messi a punto specifici inchiostri (convenzionali, UV e relative vernici di sovrastampa) in grado di soddisfare pienamente i regolamenti normativi sia a livello nazionale che europeo. Ma il ramo d’azione del produttore italiano tocca anche altri segmenti di mercato, come il packaging farmaceutico e cosmetico, le etichette e la stampa commerciale. Protagonisti della giornata alcuni nomi di spicco tra gli stampatori di astucci pieghevoli, che hanno avuto la possibilità di fare un’interessante visita guidata allo stabilimento per la produzione di inchiostri della Colorgraf. Nel pomeriggio, nel corso dell’Assemblea pubblica, sono stati rilasciati i dati di settore ottenuti analizzando un campione comprendente 63 aziende operative in vari comparti merceologici: general packaging (41), farmaceutico (11), cosmetico (6), dolciario (3), contenitori per bevande (1) e carte da gioco (1). Di queste, 20 sono grandi aziende (più di 99 dipendenti), 15 medie (50-99 dipendenti) e 28 piccole (meno di 49 dipendenti). Di queste, 15 esportano all’estero. Nel 2014 il settore degli astucci e scatole pieghevoli ha evidenziato un

Da sinistra: Alberto Lolli e Paolo Pellegrini di Colorgraf, Emilio Albertini, titolare di Cosmografica Albertini e presidente Gifasp.

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eventi cartotecnica I convenuti all’Assemblea Gifasp hanno avuto anche la possibilità di fare un’interessante visita guidata allo stabilimento Colorgraf per produzione inchiostri da stampa.

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buon incremento del fatturato (+2,4% in euro) e più favorevole della media manifatturiera italiana (+1,1% in euro). Si evidenziano andamenti molto diversi all’interno del campione. Il 26% delle imprese ha registrato tassi di crescita a due cifre, un altro 38% ha invece evidenziato un calo dei fatturati. Il cosmetico, con un incremento del 6%, è stato il cluster più dinamico, seguito dal general packaging e dal farmaceutico. Quanto al margine operativo lordo (Ebitda), si è registrato un moderato recupero per i settori farmaceutico e cosmetico e un calo per il general packaging. Buono il recupero margini per le medie imprese, in calo quello delle piccole imprese, stabili le grandi aziende. Sul mercato si registra ancora un eccesso di capacità produttiva e le migliori performance se le sono aggiudicate le grandi imprese. In particolare, nel settore cosmetico il tasso di rotazione del capitale investito ha registrato una forte crescita, mentre stabili sono i settori farmaceutico e general packaging. La redditività industriale (ROI) è in rialzo per le medie e grandi imprese, in calo del 2% per le piccole imprese. Sul versante del cashflow il settore degli astucci pieghevoli ha un grado di autofinanziamento superiore all’industria manifatturiera. In particolare il cosmetico e il farmaceutico vantano livelli di cashflow più elevati e stesso trend si è registrato per le medio- grandi imprese. Oltre il 43% del capitale investito è coperto da capitale proprio e i debiti finanziari corrispondono alla metà del capitale proprio. Nel caso del general packaging il livello di indebitamento risulta essere più contenuto.


g Se ue dalle pagine precedenti

l’opinione di... posenato (segue da pag. 9)

Affermando che «il mezzo stampa ha dei plus, che trovano conferma negli studi più recenti ma anche nei numeri che realizza: credibilità e attendibilità, inclusività, fisicità, esclusività della fruizione. La carta stampata ha futuro e non una posizione di retroguardia. Autorevolezza, profondità, capacità di penetrazione sul fronte comunicativo sono dei punti a favore della stampa che la ricerca condotta riconosce». “Il signor Godot non arriverà oggi, ma di sicuro domani…”. In attesa che arrivi ci siamo però chiesti cosa vogliamo ottenere dal signor Godot? E come ci stiamo preparando all’eventualità che arrivasse per davvero?

Dati di settore

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(segue da pag. 24)

da una leggera difficoltà settoriale rispetto ai positivi risultati del 2014, sembrano risentire del miglioramento del contesto macroeconomico, segnalando opinioni ottimistiche sul fronte interno, a fronte però di un discreto pessimismo su quello estero. In confronto con il primo trimestre 2015, sul fatturato interno e sugli ordini interni i casi di aumento (40-50%) superano nettamente quelli di diminuzione (20-30%). Negativo invece il saldo sul fatturato estero, caratterizzato da metà del campione stabile ma ben il 42% di pessimisti, e simile è il risultato sugli ordini esteri, su cui il 58% delle aziende evidenzia una stabilità, con un 25% in negativo.

sprint24

(segue da pag. 34)

Quanto è lo spazio conquistato dal web to print nel packaging? Il packaging è fortemente richiesto nel web to print: si possono ridurre le tirature di brochure, biglietti e altro materiale di marketing, ma ogni prodotto avrà sempre necessità del suo imballo personalizzato. Sprint 24 ha una sezione dedicata per venire incontro ad aziende, farmacie, negozi, industrie alimentari che vogliono personalizzare la propria confezione (etichette, astucci, imballi). Anzi, il packaging è da molto tempo uno strumento di marketing efficacissimo ed è normale che si voglia dare un tocco di unicità e fascino alla presentazione del prodotto. In questo momento pochi riescono a offrire questo vantaggio perché si propongono prodotti standard. Sprint 24 sta invece mettendo a punto un sistema automatizzato di personalizzazione totale, dalle dimensioni fino alle alette della confezione; è un lavoro duro e ci vuole molta creatività ma crediamo sia il punto di partenza per fornire un grande servizio. Pensa che anche nel settore del web to print possano esserci acquisizioni e aggregazioni? Grandi aziende come Pixartprinting o Flyeralarm ormai dettano il listino prezzi a cui adeguarsi su molti prodotti stampati. Forti delle loro economie

di scala riescono a ottenere un margine laddove una piccola azienda tipografica non immagina neanche di avviare le proprie macchine. Per competere efficacemente nel web to print sono infatti necessari tanti fattori, dall’interfaccia fruibile a un listino prezzi aggressivo e una gamma prodotti ampia e profonda, il tutto supportato da una struttura organizzativa tecnologicamente avanzata. Averne solo alcuni non è possibile ed è forse per questo che nonostante Google offra pagine e pagine di aziende tipografiche, la scelta degli utenti ricada poi sulle prime 10. Quindi consolidamento, aggregazioni, fusioni o almeno collaborazioni sono quanto mai necessarie per potersi sviluppare online. Qual è la presenza di clienti fuori dall’Italia e il web to print può servire per internazionalizzarsi? Certamente sì, ed è ormai l’unico modo. Questo perché i canali tradizionali sono troppo costosi dati i margini ridotti rimasti sul prodotto stampato. Il web to print aiuta a comunicare velocemente la propria offerta e a lavorare senza interloquire, vantaggio non indifferente quando si interagisce con lingue diverse. Un altro vantaggio credo sia il poter ordinare anche in un Paese differente, visto che non si è obbligati a spostarsi. Personalmente, abbiamo avuto delle prime esperienze molto positive con il mercato francofono anche solo offrendo il portale in lingua, cosa che ci ha spinto quest’anno ad aprire il Servizio clienti in lingua francese e avviare i primi investimenti pubblicitari in Francia e Belgio.

bookcity

(segue da pag. 57)

Si potrebbe discutere se sia la cultura di una nazione a produrre opere grafiche di qualità o se sia la fruizione costante di bei prodotti stampati a contribuire all’innalzamento della cultura generale del Paese. Cosa impedisce o ha impedito all’industria grafica ed editoriale italiana di percorrere modelli simili, data la grande prossimità strutturale e culturale dei due Paesi? Non siamo di fronte a un carrozzone pubblico, né allo sfruttamento di manodopera a basso costo (salario minimo e medio sono allineati a quelli italiani), ma a un’iniziativa privata ed economicamente vantaggiosa di chi è riuscito a fare “sistema”: parola abusata che funziona solo se messa in pratica con progetti concreti, di alta qualità e di alto impatto, sfruttando i momenti in cui l’economia di un settore vive una fase di espansione per mitigare gli effetti dei momenti meno propizi. Paju BookCity è un esempio di come la fruizione della cultura può essere alimentata e guidata così da poterla supportare con un’industria compatta, efficiente, forte, qualitativamente all’avanguardia, profittevole. Ne beneficeranno generazioni di nuovi lettori.

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