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strategie e tecniche della comunicazione stampata n
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Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi ₏ 6,50
Inspired by Green Technology
È nata una carta patinata
100% riciclata extra bianca.
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Nuova carta COCOON Silk e Gloss la prima patinata 100% riciclata, extra bianca, unica sul mercato. Qualità tecniche eccezionali: Il suo processo di fabbricazione, legato a una tecnologia avanzata e alla raccolta della carta usata negli uffici, consente di ottenere un prodotto dall’eccellente grado di bianco senza l’utilizzo di cloro. Stampabilità identica a quella della carta patinata realizzata a partire da fibre vergini. Ampia scelta di grammature, da 115 a 350 g.
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Benefici innegabili per l’ambiente: Riconoscimenti eccellenti: Certificata FSC Recycled – EU Ecolabel ISO 9001 - ISO 14001 - NAPM 100% La raccolta nei pressi del nostro sito produttivo di Greenfield consente una riduzione significativa delle emissioni di CO2 legate al trasporto. La produzione di 1 tonnellata di Cocoon Silk/Gloss riduce le emissioni di CO2 del 25% rispetto alla produzione di 1 tonnellata di carta patinata non riciclata (fonte: Carbon Neutral Company).
Un’innovazione del gruppo:
Scopritela da
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LIQUID Brand new Kurz holographic cold foils
Foglie olografiche Acquadrops, Lightwaves e Liquid, anteprima Kurz a Drupa 2012 | Hall 03 / D70
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Qualità nell’innovazione.
I processi di nobilitazione della stampa con Grafiche Mercurio diventano vere e proprie opere d’arte dal valore unico. L’obiettivo dell’azienda è da sempre rivolto all’innovazione di mezzi e di strutture tecnologiche all’avanguardia, pur mantenendo un forte e indissolubile legame con la tradizione della stampa. Grafiche Mercurio è marchio di qualità, con uno sguardo rivolto al futuro.
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o z e n e l ’ a r t e t r a s f o r m a r e l e a z i e n d e
È come tornata in auge la Lean production: sarà per l’attenzione all’essenzialità, sarà per l’impatto sulla riduzione dei costi, sta di fatto che la Lean attraversa un momento di notorietà. Di cosa si tratta? Vuol dire produrre senza sprechi seguendo una logica snella, ispirata alla filosofia Kaizen. Quali siano i principi del Kaizen – un’energia lieve che genera efficacia e flessibilità – lo si può leggere sui libri. Qui l’aspetto interessante è un altro: è che al centro di questo sistema non c’è più l’azienda ma il cliente… con le sue richieste di personalizzazione, di produzione flessibile, di piccole commesse, di velocità. A quanto pare, il sistema Kaizen – ce l’hanno detto due imprenditori della stampa che l’hanno adottato – è il modo più intelligente per rispondere alla mutevolezza della domanda, per affrontare di petto la crisi e cogliere nuove opportunità… in leggerezza. Sì, leggerezza… perché a dispetto della semantica – lean significa snello – il sistema è diventato sinonimo di azienda gestita e organizzata. “La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso”: parole sacrosante pronunciate da Calvino e attinte alle sue Lezioni americane. Indispensabile per la Lean, un’attitudine all’efficienza. Fondamentale, la comunicazione. Attraverso una comunicazione fatta di costanti informazioni commerciali, tecniche, gestionali – che permettono a tutti di conoscere, proporre, risolvere, sentirsi coinvolti nel cambiamento – passo dopo passo l’azienda entra nel flusso lean. La mancanza di comunicazione, dice la filosofia Kaizen, è il fattore che più d’ogni altro concorre a generare costi inutili. È previsto perciò un ‘Sistema di suggerimenti’ che consiste in proposte formulate da tutti i dipendenti per portare miglioramenti a ogni livello. Kaizen è un lungo, lento lavoro sui processi per far fluire tutte le cose. Kai vuol dire continuo, zen vuol dire miglioramento. Vi ricordate la canzone di Gaber, La leggerezza? Faceva così… hop, hop, hop butta via il dolore la pe-san-tezza… hop, hop, hop cerca di inventare la tua le-gge-re-zza... Pare di sentirlo.
pensieri fuoricorso
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Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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i h c o i g : a n i t r e PB38 Sulla cop 20
40 Nel settore dell’arredo i cataloghi di carta sono sempre più curati e tengono ancora il passo con il web che avanza sì... ma a piccoli passi.
La colla: una ‘sostanza’ così importante nella stampa eppure così sconosciuta. Ecco tutto quello che avreste voluto sapere. E qualcosa in più.
> > > > > > > > 5 l’arte di trasformare le aziende > > pensieri fuoricorso Lo Zen e > > > > > > > > > 8 iche > > > > > > > > > > > > > > > La copertina Informazioni tecn
COMUNICARE
lo > > > > > > 16 a Vittorio Meloni, di Intesa Sanpao incontri ravvicinati Intervista > > > > > > 26 ng, una scelta strategica... vincente direct marketing Email marketi
Eventi
premio > > > 51 nnale di Milano la VII edizione del Top application award Alla Trie > > > > > > 52 po secondo Lorenzo Petrantoni > > design Timestory: il fascino del tem > > > > > > > > 70 idee per il packaging del vino > > Vinitaly 2012 Un laboratorio di
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sommario
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52 Alla personale di Lorenzo Petrantoni, orologi e oggetti di design, tutti contaminati dal visual dei suoi tradizionali ritagli ottocenteschi.
Vinitaly 2012: tra haute couture e prêt à porter, le etichette dei vini italiani vestono le bottiglie come abiti d’alta moda.
Effetti speciali. Tutte le meraviglie della stampa, dall’effetto lavagna, realizzato in serigrafia, al ‘gratta e vinci’, alle magie del lenticolare.
inchieste
> > > > > > 32 o desiderio > > > > > > > > > > > > car wrapping Quel tram chiamat > > > > > > > > 20 rima con stampare > > > > > > > > cataloghi Arredare fa (ancora)
tecnologia
> > > > > > 40 è poca, se non aderisce... > > > > > FINISHING La colla: se è troppa, se > > > > > > > 57 gratta e vinci, 3D > > > > > > > > > nobIlitAzioNi Effetti magnetici,
RUBRICHE
> > > > > > 12 nuovo di zecca per Pilot italia > > > echi di stampa Uno stabilimento > > > > > > > 64 tutto un po’ > > > > > > > > > > > > Cartiere Iniziative, progetti e di > > > > > > 74 Triennale Design Museum > > > > > agenda TDM5: grafica italiana alla
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lightwaves
La copertin a d i P r i n t B u y e r è i l t r i o n f o del colore. A b b i a m o d i f f e r e n z i a t o l a tiratura in t r e g r u p p i d i v e r s i d i e f f e t t i , e grazie all e n u o v i s s i m e l a m i n e K u r z Luxoro, alla m a e s t r i a d i T i p o g r a f i a Valdostana e a l s u p p o r t o t o t a l g r e e n di Arjowigg i n s s o n o s t a t i o t t e n u t i i risultati c h e a v e t e d a v a n t i a i v o s t r i occhi. Prov a t e o r a a p a s s a r e u n a m ano sulla s uper f ici e del la copert i n a … e gustatevi i l r i l i e v o o t t e n u t o direttament e i n m a c c h i n a g r a z i e a l cliché Spilk e r .
aquadrops
informazioni tecniche
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La carta utilizzata per la copertina di questo numero è la patinata riciclata Cocoon Gloss di Arjowiggins da 250 g. La gamma Cocoon, che comprende anche la versione Silk (opaca) e le carte Offset e Preprint, offre un’ampia scelta di carte riciclate al 100% con un elevato punto di bianco ed eccellenti credenziali ecologiche. La pasta riciclata, impiegata nella lavorazione di Cocoon Silk e Gloss, è prodotta nello stabilimento di disinchiostrazione di Greenfield. Arjowiggins Graphic ha sviluppato la sua innovazione attraverso un processo produttivo di pasta disinchiostrata unica (derivata al 100% da carta da macero recuperata post-consumer) che consente di produrre le carte 100% riciclate della gamma Cocoon. Entrambe certificate Ecolabel e Fsc Recycled, Silk e Gloss sono particolarmente adatte alla realizzazione di report ambientali e di responsabilità sociale, brochure, libri d’arte, cataloghi, riviste di lusso, biglietti d’auguri, inviti, menu... grazie anche all’ampio range di grammature disponibili comprese tra 115 e 350. Attraverso la creazione di una divisione grafica specializzata dedicata alla carta riciclata, Arjowiggins Graphic intende offrire ai propri clienti una gamma di tipologie di carta innovativa ed ecologica, dotata di una qualità unica e di impareggiabili livelli di performance. www.arjowigginsgraphic.com
LIQUID
c o c o o n g l o s s d i AR J O W IGGINS bianca ma ecologica
foglie olografiche di kurz giochi d’acqua e di luce Le lamine utilizzate per riprodurre i sorprendenti effetti delle nostre copertine sono una vera e propria novità che verrà presentata al grande pubblico in occasione di Drupa. SB Lightwave e SB Liquid di Kurz sono due foglie olografiche in continuo prodotte senza recombining, cioè senza le linee di giunzione normalmente visibili nel processo produttivo. I due nuovi effetti fanno parte della gamma Light Lines: Lightwaves è caratterizzata da grandi onde sulle cui creste si infrange la luce, mentre Liquid è connotata da morbide strutture che si distendono senza interruzioni. In alternativa al classico effetto lente dalla forma simmetrica, la società tedesca propone SB Aquadrops in grado di riprodurre delle gocce d’acqua di varia grandezza disposte in ordine sparso e su cui la luce si rifrange in diverse direzioni mostrando giochi e movimenti di colore incredibilmente vari. Le foglie olografiche Kurz sono distribuite in esclusiva per l’Italia da Luxoro. www.luxoro.it
c o p e r t i n a
informazioni tecniche
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Le copertine di questo numero sono state realizzate con tre diverse lamine olografiche fornite da Luxoro che hanno determinato effetti tattili e visivi. Innanzitutto è stato necessario procedere con l’identificazione delle zone da laminare e con la ricerca dei particolari da mettere in rilievo.
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La copertina è stata quindi stampata in volta a 4 colori con inchiostri a base vegetale senza l’utilizzo di alcool isopropilico su Heidelberg Speedmaster XL 105. In bianca la lamina a freddo, applicata con modulo FoilStar, è stata sovrastampata in 4-cromia e protetta con vernice acrilica ad acqua.
Tipografia valdostana firma la copertina di
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Si è poi proceduto con la plastificazione lucida in bianca. Un passaggio di rilievo a secco, con l’ausilio di un lamierino fornito da Spilker, sempre su Heidelberg Speedmaster XL 105, ha conferito il sorprendente effetto tattile.
Print Buyer
Nasce nel 1896 nel centro storico di Aosta come Imprimerie Catholique di proprietà della Diocesi. Nel 1996 viene rilevata da Orlando Perrin e dal fratello Aldo e ben presto diviene un nuovo importante punto di riferimento dell’industria grafico editoriale della Valle d’Aosta. Oggi l’azienda - trasformatasi nel frattempo in società per azioni - è gestita dalla famiglia Perrin ed ha un giro d’affari di oltre 2,5 milioni di euro. Tipografia Valdostana opera sia nel settore editoriale (con una sua casa editrice interna) sia in quello commerciale, con una forte presenza anche nella vicina Francia, da cui proviene il 35% dei suoi ricavi. Consapevole dell’impronta ecologica che ogni attività industriale dovrebbe avere, la Tipografia Valdostana ha da tempo adottato varie strategie per ridurre al minimo il proprio impatto sull’ambiente: un prodotto a Km zero grazie all’esecuzione di tutte le lavorazioni all’interno dell’azienda; l’adozione di tecnologie innovative che consentono la drastica riduzione di rifiuti speciali e il riciclo di molti materiali; la scelta di un sistema di recupero del calore integrato con il circuito di ventilazione forzata che consente un notevole risparmio energetico e la diminuzione delle emissioni. www.tipografiavaldostana.com
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l’Accademia del Poligrafico
Sun Chemical e Accademia del Poligrafico invitano IMBALLAGGIO ALIMENTARE: LEGISLAZIONE E SICUREZZA Milano 8 giugno 2012
Sun Chemical e Accademia del Poligrafico Vi invitano a una giornata di formazione dedicata ai temi più interessanti e dibattuti del packaging alimentare, settore fondamentale nell’ambito della stampa e cartotecnica italiana. Insieme ai massimi esperti del settore, il programma della giornata spazierà da una vasta presentazione degli inchiostri a bassa migrazione alle loro evoluzioni tecniche, alle complessità della progettazione di un pack alimentare efficace ed efficiente, a un’attenta analisi della complessa normativa vigente sino a una precisa analisi dei rischi connessi alla sicurezza alimentare. L’evento, in programma il prossimo 8 giugno presso il Novotel Milano Linate, è a ingresso libero previa registrazione che può essere effettuata spedendo una mail a:
info@accademiadelpoligrafico.it Vi ricordiamo che i posti disponibili sono limitati, a raggiungimento della quota limite ulteriori iscrizioni saranno purtroppo respinte.
ev en ti & n o vi tà ’
pixartprinting
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echi di stampa ev en ti & n o vi tà
Il 75% dell’azienda passa a un fondo d’investimento La vendita risale al dicembre dell’anno scorso. Matteo Rigamonti, titolare e fondatore di Pixartprinting, ha venduto a un fondo d’investimento tenendo per sé il 25% delle quote e la carica di presidente. Ad acquisire Pixartprinting - che ha chiuso l’esercizio 2011 con un fatturato di oltre 32 milioni di euro pari a un +40% rispetto all’anno precedente - è stata Alcedo SGR S.p.A., società indipendente con sede a Treviso, leader italiano nel capitale di crescita. Valore della transazione, circa 17 milioni di euro. «Ho preso questa decisione per una questione di responsabilità», ha dichiarato Rigamonti, spiegando che per sviluppare ulteriormente la crescita della sua azienda era ormai necessario apportare nuovo capitale e nuove risorse manageriali. Nel piano quinquennale della nuova azienda gli obiettivi sono chiari: incremento del fatturato a oltre 100 milioni di euro entro il 2016; quotazione in borsa entro i prossimi 4 anni; aumento dei posti di lavoro. www.pixartprinting.it
Il CdA, oltre a Matteo Rigamonti (secondo da sinistra), sarà composto da Alessandro Tenderini (a sinistra), già direttore generale di Pixartprinting, Maurizio Masetti, Sonia Lorenzet e Franco Valvasori (a destra), di Alcedo.
concorso finat
premiata l’etichetta della copertina di “print buyer” La nostra rivista ha avuto un importante riconoscimento: l’etichetta stampata sulla copertina dell’ultimo numero di Print Buyer, ideata dall’art director Cristina Mascherpa e stampata da Pilot Italia Spa, è entrata tra i finalisti del trentaduesimo concorso internazionale FINAT, l’associazione mondiale dei produttori di etichette autoadesive, che giudica e premia l’impatto delle etichette in termini di marketing, di tecniche di stampa e di creatività. In occasione del Congresso FINAT che si terrà presso l’hotel Hilton di Atene, dal 6 al 9 giugno 2012 - saranno annunciati i vincitori. L’etichetta con la quale partecipiamo al premio è stampata sulla copertina del numero 37 di Print Buyer. Si tratta di un’etichetta autopromozionale: sollevando la cornice dorata del quadro (una interpretazione “cubista” della testata), si può infatti scoprire una promozione… della rivista.
Stampata da Pilot Italia Spa, l’etichetta della copertina giunta tra le finaliste del concorso Finat, è in materiale PP bianco 90 TC, con adesivo removibile. Stampa offset 4 colori + cold foil per la cornice + 2 colori serigrafici. Una parziale deadesivizzazione del retro ne facilita il distacco.
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echi di stampa PILOT italia Spa
competitivi in tutti i segmenti del mercato Un nuovo stabilimento di 20 mila metri quadrati (di cui 7.500 coperti) appena inaugurato a Cornate d’Adda (MB), progettato e costruito esclusivamente per la stampa di materiali autoadesivi. Abbiamo incontrato Andrea Vimercati, sales manager dell’azienda. Inaugurare una struttura produttiva in un periodo così difficile è un vero e proprio atto di coraggio. Siete degli eroi? No, siamo solo degli imprenditori. E nient’affatto avventurosi. Avremmo potuto aspettare tempi migliori e far crescere del grano sull’erba del sito, ma abbiamo deciso che la cosa migliore era scommettere sul nuovo stabilimento che ci avrebbe permesso di lavorare in modo più efficiente, di ridurre i costi mantenendo una qualità addirittura superiore a quella che registravamo prima. Ci racconti questa ricetta miracolosa… Per mantenere invariata la qualità dei prodotti devi fare in modo di avere meno scarti. Per avere meno scarti devi razionalizzare i processi: sia negli uffici che nella fabbrica tutto deve seguire un flusso snello, occorre che tutta l’azienda si impegni nella riduzione di processi in modo da creare valore aggiunto sul prodotto. Questi sono i principi che abbiamo seguito.
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Sta parlando della filosofia kaizen? Certo, secondo il kaizen, che ho avuto modo di vedere in Giappone e ho introdotto in azienda, i risultati si ottengono dal lavoro diretto sul prodotto. Il management assume, in quest’ottica, una nuova funzione non tanto legata alla gestione gerarchica dell’azienda quanto al supporto dei lavoratori coinvolti nel nuovo modo di produrre. A Cornate abbiamo installato macchine da stampa gemelle, tutto è diviso in isole produttive omogenee, tutti i flussi sono stati riprogettati. E i risultati sono già straordinari: si possono sintetizzare nelle probabilità di errore che registriamo, lavoriamo infatti con uno scarto di 0,020%.
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el nuovo stabilimento di Cornate d’Adda il flusso della produzione è lineare, le macchine da stampa sono suddivise in isole produttive omogenee, temperatura e ambiente sono mantenuti costanti. Si tratta di un sito molto innovativo e logisticamente avanzato.
Più efficienza vuol dire più competitività… A quali mercati oggi, con il nuovo stabilimento, vi rivolgete? Con la gamma di macchine di cui ci siamo dotati possiamo fare tutto, dall’etichetta più semplice fino a 12 colori. Vogliamo entrare in mercati nuovi, nella logistica, nell’e-commerce, nelle acque minerali, nel food. Vogliamo spingere sulle etichette promozionali e sulle etichette di sicurezza. Ma non solo, oggi possiamo essere competitivi anche nella produzione di etichette semplici. Il nuovo stabilimento significa proprio questo: che siamo dotati di una struttura più competitiva che ci consente di allargare i mercati. Dai mercati siete però percepiti un po’ come i primi della classe, come quelli bravi nei prodotti più sofisticati… Come tutti i primi della classe andiamo bene in tutte le materie.
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Litorama Group e Deaprinting Unite nel nome dell’arte Due storiche aziende del settore grafico italiano
Litorama Group e Deaprinting Officine Grafiche Novara 1901 hanno sottoscritto un accordo per l’acquisizione sul mercato internazionale della produzione di libri d’arte e di grande formato. Le due aziende condividono una lunga esperienza sia sul versante commerciale che produttivo. Già qualche anno fa Deaprinting aveva messo piede nel settore dei grandi libri collaborando con Loce srl: entrambe le aziende avevano contribuito alla realizzazione del Corano più grande del mondo. Nello stesso periodo, Litorama Group, già specializzata nella produzione di libri d’arte e fuori formato, realizzava la stampa dell’atlante Earth Platinum, che aveva conquistato il primato di libro più grande del mondo. Volumi giganteschi Con queste due opere monumentali le due aziende sono state protagoniste di due progetti unici, avendo entrambe realizzato libri di eccezionali dimensioni (formato pagina 150x200), entrati nel Guinness dei primati. Le due aziende sono dotate delle migliori tecnologie presenti sul mercato. La confezione è garantita da importanti e storiche legatorie: quella di Deaprinting, specializzata in cataloghi, libri commerciali e cartonati, e la Legatoria LEM, specializzata in libri d’arte di grande e fuori formato.
16 incontri ravvicinati
intesa sanpaolo
D a sei anni V ittorio M eloni è
a capo delle relazioni esterne del G ruppo I ntesa S anpaolo . M ilanese , 55 anni , è un pro fessionista di lungo corso ( ha ricoperto ruoli di responsa bilità in I bm , al G ruppo F iat , O livetti , T elecom …). A lui abbiamo chiesto di parlarci della comunicazione di I ntesa . Vittorio Meloni
fidUcia, relazione, qualità dei servizi
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chille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it
Sono ancora molto lontani dai primi posti ma negli ultimi anni hanno scalato, seppur con fasi alterne, la classifica dei big spender della pubblicità. Un po’ per scelta, un po’ per obbligo (di fronte a un mercato sempre più concorrenziale), le banche hanno abbandonato la riservatezza del passato e sono entrate con forza nel mondo della comunicazione. Ma come comunica oggi la più grande banca italiana, Intesa Sanpaolo? Lo abbiamo chiesto a Vittorio Meloni, da sei anni direttore delle relazioni esterne. «La comunicazione, per una banca che ha 101 mila dipendenti, 31 mila dei quali all’estero, è ovviamente molto importante» esordisce Meloni «e anche quella internazionale, che si rivolge pure a Paesi di lingua slava e araba, è coordinata dalla nostra struttura centrale che sta vivendo un momento
di riflessione sulle nuove strategie per effetto sia dell’evoluzione dello scenario, sia dell’avvicendamento alla guida del nostro Gruppo» (Enrico Cucchiani, manager internazionale del Gruppo Allianz, ha sostituto alla fine dello scorso anno Corrado Passera nel ruolo di consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo - n.d.r.). Su quali fronti siete attivi? Innanzitutto su quello commerciale, a livello di gruppo e locale. Parliamo a milioni di famiglie italiane, offrendo soluzioni per la casa, i consumi personali, il risparmio. Lo facciamo anche attraverso la rete delle nostre banche sul territorio, che dialogano direttamente con le comunità locali. Parliamo anche a migliaia di imprese piccole e medie, per le quali abbiamo creato, a partire dall’inizio della crisi, un “for-
mat” specifico per presentare, con incontri periodici in tutta Italia, i nostri strumenti finanziari per aiutare, con moratorie del credito, le aziende più in difficoltà ma anche per favorire la crescita, l’innovazione e l’internazionalizzazione. Come si sviluppa la comunicazione all’interno del Gruppo? Siamo state fra le prime realtà bancarie a sperimentare forme evolute di web tv con una televisione che segue tutte le attività più rilevanti della banca. Allo stesso modo abbiamo potenziato la comunicazione attraverso la nostra Intranet, ormai diventata una vera e propria bacheca elettronica. Continuiamo a distribuire ai dipendenti in Italia il nostro house organ bimestrale (Mosaico), ma ci stiamo spostando sempre di più verso le piat-
Banca Intesa Sanpaolo, con 101 mila dipendenti, è la prima banca in Italia, leader in tutti i settori di attività (retail, corporate e wealth management). Il gruppo offre i propri servizi a 10,8 milioni di clienti avvalendosi di una rete di 5.700 sportelli presenti su tutto il territorio nazionale con quote di mercato non inferiori al 15% nella maggior parte delle Regioni. Intesa Sanpaolo (il risultato della concentrazione di quasi 250 piccoli e grandi istituti italiani, nata dalla fusione tra Banca Intesa e San Paolo di Torino) ha una presenza selettiva in Europa centro-orientale e nel Medio Oriente e Nord Africa, grazie a oltre 1.600 sportelli e 8,3 milioni di clienti delle banche controllate operanti nel retail e commercial banking in 12 Paesi. Vanta inoltre una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate, che presidia 29 Paesi, in particolare il Medio Oriente e Nord Africa e le aree in cui si registra il maggior dinamismo delle imprese italiane, come Stati Uniti, Russia, Cina e India.
17 incontri ravvicinati
Oltre 100 mila dipendenti e 10,8 milioni di clienti
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incontri ravvicinati
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M aspero Fontana & C, clienti importanti nel settore bancario Da anni uno degli stampatori di riferimento per il Gruppo Banca Intesa è Grafiche Agema di Milano. Ma per commesse specifiche su singoli prodotti (depliant, cataloghi, brochure, calendari ecc.) lavorano per Banca Intesa anche altri stampatori come la milanese Mastergraph, la Tipografia Sosso di Grugliasco (Torino) e Arti Grafiche Maspero Fontana & C di Cermenate (Como). Azienda familiare fondata nel 1955, oggi la Maspero Fontana occupa una sessantina di dipendenti, vanta un ciclo completo di lavorazione (con stampa digitale e piana con macchine KBA e Heidelberg in formato 35x50, 70x100 e 120x160 a quattro, cinque e dieci colori) e opera sia nel settore editoriale sia in quello commerciale. Con clienti importanti anche nel settore bancario. Tra i quali, spiega il presidente Gabriele Bianchi, «da anni c’è un rapporto consolidato con Banca Intesa per cui stampiamo opuscoli, depliant e calendari per settori dedicati come il leasing, e che chiede, un po’ come tutti, qualità, tempistica e ovviamente la concorrenzialità dei prezzi che preventiviamo».
Arti Grafiche Maspero Fontana & C, Mastergraph Spa, Tipografia Sosso di Grugliasco, Grafiche Agema Spa… sono tante le aziende grafiche che lavorano per Intesa Sanpaolo, un Gruppo che, per l’affidamento delle commesse, tiene conto del servizio, della flessibilità, della concorrenza dei prezzi. taforme digitali, più veloci e pervasive della carta. Quali sono i modi con i quali comunicate verso l’esterno? Per la pubblicità, sia istituzionale sia commerciale, utilizziamo diversi canali (tv, radio, giornali) ma anche i classici materiali stampati (pieghevoli, brochure, locandine e manifesti), destinati in particolare alle nostre 5.600 filiali. Il nostro portale (www.intesasanpaolo. com), dove si possono svolgere le operazioni di home banking, è la principale porta d’accesso alla banca e alle sue informazioni commerciali, ma utilizziamo anche direct marketing e mailing. Nel frattempo, stiamo sperimentando forme di customer care sui social network come Facebook. Da molto tempo, inoltre, abbiamo cessato la pubblicazione di libri d’arte e investiamo nelle mostre e nei musei. Come si differenzia la comunicazione finanziaria rispetto a quella delle aziende di prodotti di largo consumo? Anche le banche promuovono i loro prodotti finanziari sul mercato, ma la grande
differenza è che chi compra un televisore o un telefonino, può farlo una sola volta. Chi apre un conto corrente o sottoscrive un mutuo, invece, resta cliente per decenni. Nella sua comunicazione, quindi, una banca deve saper veicolare soprattutto gli aspetti che servono a stringere un rapporto di relazione e di fiducia nel tempo. Cioè la reputazione, la solidità, la qualità del servizio. Detto questo, siamo lontani dai livelli d’investimento dei big spender della comunicazione. Ma lo spostamento, avvenuto a partire dall’inizio degli anni Novanta, di grandi masse finanziarie e quindi dei risparmiatori dall’investimento nei Bot verso strumenti più sofisticati e l’ingresso sul mercato di nuovi competitor (a partire dalla fine degli anni Novanta con BancoPosta) hanno portato le banche ad aumentare la loro comunicazione. Anche se la crisi ha, negli ultimi anni, ridimensionato significativamente i budget. Intesa Sanpaolo come ha affrontato un momento difficile per le banche, tra crisi del risparmio, sfiducia dei consu-
matori e stretta creditizia? Le banche, come sistema, soffrono le conseguenze di un pregiudizio negativo per il quale, in verità, hanno ben poche responsabilità, almeno qui in Italia. Si parla sempre più spesso di stretta nell’erogazione del credito, ad esempio, che pure nel 2011 è cresciuta. Si tende a fare delle banche il capro espiatorio di questa prolungata fase di crisi, ed è obiettivamente difficile contrastare questo luogo comune. Oggi bisogna concentrarsi su una buona comunicazione utile alla clientela, in cui prodotti e servizi di qualità siano i veri protagonisti. La comunicazione digitale ridurrà sempre di più la montagna di carta che stampate? Le banche sono gravate da tanti adempimenti regolamentari (comunicazioni alla clientela, informative, estratti conto) che non possono fare a meno della carta. Ma è inevitabile che in parte questa necessità si riduca, grazie all’evoluzione della normativa e delle tecnologie. Già oggi molte di queste informazioni viaggiano anche online.
Power to succeed Colpisci il bersaglio con le nostre tecnologie a getto d’inchiostro Se volete vedere come le più recenti tecnologie a getto d’inchiostro possono raggiungere il bersaglio, non cercate oltre. A drupa 2012, Fujifilm dimostrerà le più avanzate soluzioni a getto d’inchiostro che possono incrementare i lavori di stampa e fornire nuovi prodotti ai vostri clienti. Venite a trovarci nel Padiglione 8b e scoprirete come possiamo aiutarvi a far crescere il business e a darvi la forza per avere successo. Fujifilm a drupa 2012, Padiglione 8b, A25 Per maggiori informazioni visita: www.powertosucceed.eu e-mail: graphic.arts@fujifilm.it
POWER TO SUCCEED
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Nel clima di austerity che ha portato a un evidente saving su qualsiasi tipo di stampato , l ’ unico settore che sembra replicare i fasti di un tempo , quanto meno estetici , è quello dei cataloghi d’arredo, soprattutto nelle fasce alte del mercato . P er il S alone del M obile 2012 due sem brano essere le tendenze : da una parte cataloghi ecologici con effetti di nobilitazione ridotti al minimo ; dall ’ altra un grande sforzo di creati vità nelle confezioni .
Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Due esempi di app sviluppate da Poliform e ErnestoMeda disponibili su appstore. In particolare, la seconda consente di vedere gli ambienti nelle diverse versioni di colore.
i cataloghi
Cominciando dai cataloghi ad alta tiratura è possibile identificare una distinzione legata al metodo di diffusione. Una prima modalità è la distribuzione diretta a domicilio, come Ikea, che quest’anno ha scelto un formato 19,2x22,4 cm. Mondo Convenienza, invece, da qualche tempo opta per un formato piccolo stampato in stecca; in ogni caso si tratta di pubblicazioni per rotative ad alta foliazione, brossurate, su carta leggera e senza alcun tipo di nobilitazione, se non, a volte, una verniciatura lucida UV o di macchina per la copertina. La seconda via è quella dei cataloghi veicolati con la stampa periodica, sia essa specializzata o meno, da Casaviva a Bravacasa. Alla produzione cartacea tradizionale, queste aziende affiancano in genere una comunicazione legata al canale internet, con aperture verso il social marketing e pagine dedicate su Facebook, Twitter, YouTube. Qualcuno invece, come Ikea, sta investendo anche nelle app. I gioielli della Regina Accanto a questa produzione più su larga scala, vi è il settore dei marchi di arredamento e di design più esclusivi: nomi famosi nel mondo, da Cassina a Poltrona Frau, da Boffi a Kartell, i cui stampati restano pubblicazioni di nicchia destinate spesso solo alle manifestazioni di settore o a punti vendita selezionati. Di solito sono realizzati in stampa piana, per la bassa tiratura e perché richiedono una qualità molto alta, ma non mancano neppure esempi di cataloghi molto belli stampati in roto, come quello ad albo di Minotti, stampato su una 48 pagine in stecca.
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Scegliere i media giusti L’obiettivo è sempre ottimizzare la produzione e ottenere il prezzo più basso. E per quanto riguarda i nuovi media? Non bisogna mai dimenticare, come ricorda Gianbattista Menna, art director di Lowe Pirella Fronzoni, che «la scelta di un media rispetto a un altro non è mai neutra. Perché un mezzo non è un veicolo vuoto, ma ha un significato che informa di sé la comunicazione. Per questo non ci può essere un mezzo migliore rispetto a un altro, ma c’è un’idea – e anche la scelta del mezzo lo è – migliore di un’altra».
Diversi modi di diffondere
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cataloghi d’arredo... si fa presto a dire web
I cataloghi commerciali legati al settore dell’arredamento sono uno dei prodotti più stampati dalle tipografie italiane di fascia medio-alta, soprattutto a ridosso del periodo in cui si svolge Salone del Mobile. A questa vetrina tutti i più blasonati marchi del made in Italy non vogliono mancare; ecco allora cataloghi sorprendenti che restano irrinunciabili strumenti di marketing, meglio se in accoppiata con gli inviti, coi quali i creativi si sbizzarriscono. Le tirature non sono certamente elevate, ma le caratteristiche di questi stampati, per carta, confezioni, foliazione, tipologia di stampa e nobilitazione, alzano il costo a copia – decisamente più alto rispetto a qualsiasi altra pubblicazione – giustificandolo. Ma accanto a questi stampati esclusivi, destinati a fare degno pari con i mobili o i complementi esposti, vi è anche la produzione, in tirature alte o altissime, di quei cataloghi consegnati door-to-door o veicolati con le maggiori testate periodiche.
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arbe industrie grafiche . intervista a Silvia Pignatti, responsabile comunicazione e marketing Quali sono le tirature? Le brossure, con foliazione di 150-250 pagine, per i rivenditori, hanno una tiratura molto alta. Nel caso di brand di nicchia, con prodotti ad alta qualità (carte pregiate e nobilitazioni) le tirature si assestano intorno alle 3.000 copie. I prodotti consumer arrivano invece a 50-100.000 copie: sono pocket formato A5 a 16, 24 e 32 pagine, punto metallico e filo colla.
Arbe Industrie Grafiche
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A cosa non si rinuncia? La qualità in generale e soprattutto la fedeltà nella riproduzione rispetto alle prove colore. Per questo usiamo da tempo retini stocastici anche in rotativa.
Vi sono tendenze precise? I progetti sono molto diversi, generalmente però nei cataloghi di arredamento il ricorso alle nobilitazioni si ferma all’uso della plastificazione di copertina. Sui cataloghi di illuminazione, invece, le copertine vengono quasi sempre impreziosite con stampe a caldo, serigrafie, rilievi o combinazioni di diverse nobilitazioni.
Quanto è importante un catalogo? È uno strumento fondamentale per la vendita. Le pagine non presentano quasi mai still life, ma ambientazioni capaci di trasmettere uno stile di vita, di emozionare. La perfezione non è data necessariamente da una forma, a volte basta un’idea, un colore… Solo cartaceo o, nell’era del digitale e della portabilità, anche consultabile online o dal proprio tablet? In Arbe da oltre un anno sviluppiamo applicazioni per dispositivi mobili che ottimizzano la pubblicazione di riviste e cataloghi arricchiti di contenuti multimediali. Il progetto ha riscosso immediatamente successo tra gli editori, mentre le aziende hanno iniziato ad affacciarsi ora a questo mercato in affiancamento alla stampa.
Quali caratteristiche deve avere un bel catalogo cartaceo? E uno digitale? Gli scatti sono fondamentali nel cartaceo quanto nel digitale. Il primo step per realizzare un bel catalogo è quindi organizzare uno shooting, è poi importante optare per una grafica pulita e quanto più possibile essenziale.
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Si parte dalla carta per arrivare al digitale o sono ormai mezzi del tutto autonomi, con logiche di produzione e creatività propri? La necessità di ottimizzare i costi spesso porta a sviluppare il prodotto digitale partendo dallo stampato. In realtà carta e digitale sono mezzi diversi.
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In quanto tempo vi chiedono di realizzare un catalogo? Due settimane dalla consegna degli impianti.
lcuni cataloghi della produzione di Grafiche Arbe.
Ikea lancia il “Social catalogue”
Ancora una bella novità che arriva dall’Ikea. Si tratta del “Social Catalogue”, un progetto pensato e realizzato in collaborazione con H-art, agenzia digitale del gruppo Wpp. Con questo catalogo diventa possibile scoprire e vivere alcuni oggetti Ikea in modo più partecipativo. Gli utenti possono infatti condividere le proprie preferenze con gli amici e scoprire i prodotti sotto un nuovo punto di vista, quello di chi li usa. Più un prodotto piace ed è commentato e più è visibile nell’indice user generated. I contenuti multimediali associati a ogni prodotto saranno quelli creati dagli utenti e dalla redazione di Hemma (http://www.hemmaikea.it). Infine, la continuità tra la navigazione del Social Catalogue e dello shopping nel negozio sarà assicurata dalla wishlist prodotti che permetterà di comporre una lista dei desideri per condividerla e scongiurare il-regalo-che-non-ti-aspetti. Ma anche per farne un promemoria da consultare in negozio sullo smartphone.
In alto, catalogo Cassina composto da 2 brochure punto metallico di formato differente stampati a 4 colori, con verniciatura UV. La copertina è in microonda avana serigrafata e fustellata: 2 elastici rossi tengono insieme il tutto. Sopra, catalogo Cappellini composto da sestini cuciti filo refe e stampati a 4 colori con vernice opaca di macchina. A destra, catalogo di Poltrona Frau su carta usomano di gran pregio.
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Menna, art director senior di Lowe Pirella Fronzoni.
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“Digital, carta o tv: quale che sia il mezzo, una campagna non può fare a meno di un’idea. Se è forte, funzionerà su tutti i mezzi”. Gianbattista
In ogni modo non si può non rimanere sorpresi dalle scelte tecniche e dalla perizia di realizzazione: sempre carte ad alta grammatura, di pregio e ricercate, come l’Arjowiggins Skin, la Fedrigoni Nettuno, la Xenon, o anche “semplici” patinate o usomano ma di qualità, come la Plano Art o la Gardamatt Art. Non mancano esperimenti «come il catalogo Indoor di Cassina» racconta Boris Boscarol, responsabile di produzione di Alecom, «composto da due cataloghi più piccoli raccolti in un quartino
in microonda Avana, stampato a due colori». O ancora il catalogo dei lampadari di Terzani di Grafiche Arbe in carta pergamena da 40 grammi per evidenziare le trasparenze del vetro. Tanti effetti e lavorazioni speciali
«Ma è sulle lavorazioni speciali che la fantasia dei creativi realizza dei veri e propri capolavori. Stampe, verniciature, serigrafie non possono mancare, giocando con spessori, contrasti lucido/opaco, effetti tattili o tono su tono, cercan-
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qualche domanda a ...
Federico Bazzi e Marco Moretti, titolari di grafiche bazzi + moretti
Si sono contratte le tirature? Sì, ormai si fanno delle pre-tirature per valutare l’andamento del Salone e poi correggere e produrre le quantità necessarie. Ciononostante, la qualità in termini di grammature è ancora abbastanza alta rispetto ad altri settori.
Grafiche Bazzi + Moret ti
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Vi sono tendenze precise? Notiamo una tendenza all’uso di materiali naturali o certificati FSC, che prima veniva considerato svilente dell’immagine. Qualche catalogo che è rimasto nella storia dei vostri stampati? Quello per la lampada di Achille Castiglioni per Flos.
do di attirare l’attenzione e di esaltare l’aspetto multi-sensoriale», continua Boscarol. È forse sulla confezione che si hanno veri effetti speciali: anche la più banale delle brossure in realtà può nascondere delle vere e proprie chicche, come il catalogo Sistemi di Cappellini, tutto composto da quartini, sestini e ottavi a finestra cuciti filo refe e con la copertina tagliata in controdorso, a filo dei battenti, in un gioco di rimandi e pen-
L’app di Poltrona Frau per il catalogo “i Maestri”. A sinistra, cofanetto con tre raccoglitori ad anelli realizzato da Grafiche Bazzi + Moretti.
In quanto tempo vi chiedono di realizzare un catalogo? Su prodotti standard entro la settimana dalla consegna degli impianti. Per eventi come il Salone del Mobile il tempo si contrae fino a pochissimi giorni.
È ancora importante il catalogo cartaceo? Soprattutto per prodotti prestigiosi, è molto importante. La carta, con la sua matericità e fisicità, trasmette sempre il valore degli oggetti. Va detto però che la complementarietà dei mezzi è la giusta soluzione di comunicazione del prodotto, anche per arrivare ai diversi utenti dei due mondi, abbastanza spaccati a livello generazionale: i clienti di mobilifici “importanti” di solito hanno una certa età e scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie. Quali caratteristiche deve avere un bel catalogo cartaceo? E uno digitale? Nel primo è importante la cura dell’immagine che richiede un buon lavoro di fotolito e la giusta scelta dei materiali. La sensazione tattile è ciò che più differenzia la comunicazione digitale da quella cartacea. Il catalogo digitale deve essere flessibile e facile da consultare, dinamico e interattivo. Servono ancora carte pregiate, nobilitazioni o virtuosismi di confezione? Purtroppo i virtuosismi sono rarissimi e anche l’ignoranza dei clienti in fatto di tecnologie non aiuta. Si concentra tutto sulla ricerca del prezzo migliore e pochissimo sulla progettazione. Magari un accordo tra grafico e stampatore che produrrebbe ancora più valore con vantaggiose condizioni economiche.
la confezione. Si alternano battenti, segnature sfalzate, come un recente catalogo Missoni Home realizzato da Grafiche Siz e vincitore del Top Applications Award di Fedrigoni, o ancora segnature più corte, inserti battuti in testa o differenti tipi di carta. Anche per questi prodotti così esclusivi non ci si ferma alla carta; ma se si esclude l’insostituibile sito web (che ormai diamo per scontato), non c’è molto di più. Al massimo lo
dant, che sicuramente hanno messo a dura prova la perizia dello stampatore e della legatoria. O ancora il catalogo Cassina confezionato con una brossura svizzera con dorsino in tela rossa, ideato da Lounge Design. Carte ecologiche e confezioni creative
Volendo identificare delle tendenze, da una parte certamente abbiamo una forte spinta verso l’ecologico e il naturale nell’uso di carte certificate FSC, usomano, patinate opache o con finiture ruvide, dove verniciature o lucidature sono ridotte al minimo; dall’altra si cerca di rifuggire in tutti i modi la banalità, giocando con
sfogliabile su siti come issuu. com o ebookbrowuse.com. Tra i pochi a realizzare app troviamo il gruppo Poltrona Frau che per i suoi marchi cerca di replicare un’esperienza di acquisto consentendo di consultare i prodotti e vederli ambientati in 3D, di condividere le wish list ecc. Il motivo di tutto ciò forse è da ricercare nella qualità della fruizione che la carta continua ad avere. Ma anche, suggerisce Menna, «nel fatto che le aziende italiane sono tendenzialmente conservatrici e ogni cambiamento ha bisogno di lunga gestazione… lentamente ci arriveranno». Una lentezza che, francamente, comincia ad avere il sapore di occasioni perdute.
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Investire nell’email marketing conviene Due ricerche ci aiutano a capire l’accoglienza che gli utenti riservano alle newsletter e alle DEM
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interessanti ricerche - svolte da C ontact L ab e da M ail U p - ci regalano un interessante spaccato di come sta funzionando l ’ email marketing , sia dal punto di vista delle aziende che dal punto di vista del mercato . S i scopre , per esempio , che nel b 2 b gli utenti riservano di solito una buona accoglienza alle comunicazioni provenienti dalle associazioni , dalla finanza , dagli enti pubblici ; un po ’ meno ‘ calda ’ l ’ accoglienza riservata alle mail che provengono dalle agenzie di pubblicità e dal marketing . M a non è tutto . T ante sono ancora le sorprese che M oreno M artelloni ci presenta in questo articolo .
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di Moreno Martelloni Consigliere delegato AIDIM
Le previsioni sulla pubblicità nel 2012 non sono incoraggianti e la comunicazione diretta tradizionale non si sottrae alla congiuntura difficile, con la ripresa ormai rimandata al 2013. Eppure c’è un settore del direct marketing che sta andando a gonfie vele: l’email marketing, che è atteso anche quest’anno da un incremento a doppia cifra. Il segreto di questo successo? Sicuramente non è solo nell’economicità del contatto rispetto a qualunque altro mezzo di direct marketing. Questo elemento è importante per attrarre quote crescenti di budget, ma è del tutto evidente che non è l’unico. Se non producesse risultati, anche un investimento modesto sarebbe uno spreco di risorse e non sarebbe ripetuto, mentre l’email marketing produce risultati adeguati alle risorse impiegate ed è per questo che continua a crescere.
Le 6 caratteristiche del successo
Ci sono almeno sei caratteristiche importanti che decretano il successo di questo mezzo di comunicazione diretta: 1) Scalabilità Una campagna email pone
poche barriere di ingresso alle aziende che hanno un numero limitato di contatti da attivare o che preferiscono fare test su piccoli campioni, ed è però piuttosto semplice aumentare la scala dell’attività verso quantità superiori, anche grandi o grandissime. 2) Velocità di esecuzione I tempi per la progettazione, la creazione e l’invio di una campagna email possono essere veramente brevissimi ed è possibile raggiungere il target con una tempestività inimmaginabile in altri contesti. Un esempio molto semplice: al termine di una partita di calcio importante finita con la vittoria della squadra del cuore, arriva immediatamente, nella casella di posta, la proposta di acquisto della maglia ufficiale della serata, magari quella del realizzatore del goal della vittoria. Tutto questo non più di dieci minuti dopo la fine della partita, che è esattamente il momento migliore per quella proposta. Possibile in altro modo? 3) Tracking dei risultati Le piattaforme di invio email sono in grado di tracciare con una certa precisione le reazioni del destinatario al messaggio
(aperture, clic, esiti, conversioni, condivisioni ecc.) non solo in termini statistici, ma come informazioni individuali ad alto potenziale per attività di CRM successivo. 4) Facilità di eseguire test Il basso costo e la semplicità di esecuzione permettono la pianificazione sistematica di test su approcci di comunicazione differenti, che è possibile eseguire anche immediatamente prima della campagna e scegliere l’approccio vincente con cui proseguire. 5) Coerenza con la comunicazione attuale Mittente e primi caratteri dell’oggetto (quelli che appaiono nel preview) sono gli elementi più importanti per il successo della comunicazione email, perché decidono se il destinatario entrerà nel contenuto oppure no. Questo costringe gli esperti in questo tipo di comunicazione a fare sforzi incredibili di sintesi. Ma il risultato è del tutto in linea con le modalità di fruizione della comunicazione da parte del consumatore di oggi, ormai abituato a selezionare attraverso pochissimi elementi la rilevanza della comunicazione che
merita la sua attenzione. 6) Facilità di collegamento con i social media Da ultimo, l’email marketing è lo strumento di comunicazione diretta che meglio si può integrare con i social media ed è una delle modalità più comunemente utilizzate per distribuire contenuti virali di cui sia vuole diffondere la comunicazione sui social media.
Due ricerche sul tema dell’email marketing Per fare un punto a 360° sull’email marketing possiamo utilizzare due ricerche realizzate dai due principali fornitori di piattaforme di invio di email: ContactLab e MailUp, due aziende italiane capaci di espandersi con successo all’estero sulla base della qualità del loro prodotto. MailUp ha indagato il punto di vista dell’offerta (le aziende che inviano email), ContactLab pubblica annualmente una indagine pan-europea sugli utenti che ricevono i messaggi nella propria posta elettronica. La lettura incrociata delle due ricerche ci permette di analizzare questa forma di comunicazione diretta da punti di vista differenti e tutti rilevanti.
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direct marketing
newsletter ,
DEM, transazionali: a ciascuno la sua email
Le email inviate possono essere classificate in tre macrocategorie: • Newsletter, email periodiche di cara tter e prev alen tem ente informativo, anche se possono ovviamente contenere proposte commerciali e richiedere una interazione o un acquisto. • DEM-Direct email, inviate a clienti e prospect per presentare una offerta specifica. • Email transazionali, inviate da sistemi automatici di CRM a seguito di uno specifico evento rilevante per l’attività (email di conferma, di benvenuto, di ringraziamento, di segnalazione ecc.); anche queste email possono (dovrebbero) contenere elementi di proposizione commerciale.
I
l punto di vista delle aziende
Scontato il miglior risultato per le email transazionali (inviate da sistemi automatici di CRM), l’indagine mostra che le newsletter hanno un tasso di apertura e di clic superiori alle DEM. Le email destinate ad altre aziende hanno un tasso di apertura superiore a quelle inviate ai consumatori, ma la differenza si annulla se guardiamo al tasso di clic, che è del tutto allineato per tutte le categorie (3% in media per le newsletter, qualcosa più di 1% per le DEM). Probabilmente le aziende hanno maggiore interesse ai contenuti, ma è più difficile richiedere una interazione immediata in seguito alla comunicazione.
Il punto di vista del mercato
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foto: IStockphoto
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Nel report di MailUp, che è uno spaccato molto attendibile del comportamento dell’intero mercato, è molto interessante vedere le differenze per settore
di appartenenza dell’azienda che invia le email. Nel B2B hanno tassi di apertura più elevati le email spedite da associazioni, telecomunicazioni, finanza, enti pubblici, mentre chiudono la classifica agenzie di pubblicità e marketing, viaggi e trasporti e soprattutto fiere ed eventi. Per i consumatori la migliore accoglienza è riservata alle comunicazioni provenienti dall’industria e il non profit; buone aperture per associazioni ed enti pubblici, mentre molto negativo è il risultato delle agenzie di pubblicità e marketing. È interessante anche notare che solo una piccola percentuale di email (3,15%) contiene un link di condivisione con i social network, e lo 0,32% dei destinatari ha condiviso i contenuti. I dati della ricerca rappresentano il risultato consolidato degli 8 miliardi di email inviate da MailUp nel 2011, aggregati per individuare la media dei parametri di riferimento per settore industriale.
L’email marketing visto dai destinatari del messaggio
Gli italiani possiedono in media 2,5 caselle di posta, in cui si vedono recapitate 22 email
ogni giorno, una quantità inferiore alla maggior parte degli altri paesi europei (in Francia, per esempio, sono 39). In due casi su tre l’indirizzo di posta comunicato per ricevere le newsletter è quello di utilizzo principale. Gli argomenti prevalenti delle comunicazioni email riguardano servizi di viaggi e turismo, salute e bellezza oppure lavoro. Perde terreno la tecnologia, che qualche anno fa aveva un ruolo centrale.
Cancellazioni e Spam incidono sulla reputazione
Quando non interessa più il contenuto, due terzi degli utenti si disiscrive utilizzando la funzione presente nel messaggio, ma molti utenti reagiscono invece cancellando sistematicamente i messaggi o segnalandolo come Spam, comportamenti ben più dannosi per chi spedisce, perché incidono pesantemente sulla reputazione. In un rimando diretto con la ricerca MailUp, in questa indagine si è chiesto agli utenti quali motivazioni possono spingerli a condividere i contenuti di un messaggio email. Subito dopo la motivazione generica dell’interesse per
L’email è un canale molto interessante per il marketing. Noi italiani, secondo la ricerca di MailUp, abbiamo in media 2,5 caselle di posta in cui giungono 22 mail al giorno. Il dato è comunque inferiore alla maggior parte degli altri paesi europei (in Francia, per fare un esempio, si contano quotidianamente 39 mail) ma procediamo a passi da leone.
il contenuto, il 45% dei destinatari si è dichiarato disponibile a condividere opportunità di sconti e promozioni su prodotti di comune interesse.
Il futuro? Vince la
condivisione dei contenuti
Per le caratteristiche che abbiamo visto, l’email marketing ha conosciuto e sta ancora sperimentando una crescita molto significativa. Il parallelo sviluppo della comunicazione business sui social media è un elemento di rischio, ma anche di opportunità per questo mercato di direct marketing. Se infatti il trend generale della comunicazione si sta spostando verso una maggiore presenza di “inbound” (comunicazione in ingresso) a fronte di minore “outbound” (comunicazione in uscita), l’email marketing è il mezzo con la maggiore potenzialità di integrazione con il mondo social e non è difficile immaginare che nelle campagne di comunicazione si troveranno sempre più spesso integrati nella pianificazione multicanale più che in alternativa, anche grazie allo sviluppo degli strumenti di condivisione dei contenuti, sempre più a portata di utente.
NUOVO:
FI/11/001
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kiian e serigrafia maggioni un connubio vincente che crea unicità La Serigrafia Maggioni è un’azienda di Oggiono specializzata nella stampa serigrafica e digitale di alta qualità. Grazie ad investimenti continui in attrezzature all’avanguardia e a una costante sperimentazione su materiali e inchiostri innovativi affianca designer e brand owner nella scelta delle nobilitazioni più efficaci per realizzare prodotti originali ed esclusivi. Ma qual è il ruolo della serigrafia oggi e quali i possibili scenari futuri? Ce lo racconta Fiorenzo Maggioni, titolare della omonima serigrafia.
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Qualcuno sostiene che la serigrafia sia in declino. Lei cosa risponde? Sicuramente non se la passa bene. Oggi più che mai i serigrafi devono fare le scelte giuste e selezionare accuratamente la clientela. Non tutti i brand owner sono disposti a investire nel proprio marchio affidandosi ad aziende grafiche che fondano la propria attività sulla ricerca e il know-how e che per questo chiedono ai propri clienti uno sforzo economico maggiore. Per fortuna molti la pensano in modo diverso.
Espositori glam Una lastra rossa glitterata ottenuta con cinque passaggi su una macchina serigrafica semi-automatica. Realizzata in plexiglas trasparente, servirà per produrre espositori da banco per un brand di cosmesi di alta gamma.
Qual è il valore aggiunto della serigrafia rispetto alla stampa offset e flexo? Innanzitutto permette di decorare supporti che nessuno di questi due processi di stampa è in grado di trattare. Poi non dimentichiamo che con la serigrafia è possibile realizzare effetti multisensoriali ma anche funzionali. Pensi alle sensazioni tattili che si ottengono con l’effetto velluto, pietra o spessorato e agli straordinari effetti visivi degli inchiostri perlescenti, glitterati e luminescenti uniti alla funzionalità di una superficie antigraffio o a specchio, dei gratta&vinci, delle tastiere a membrana, della segnaletica stradale... Quali sono i materiali che siete in grado di trattare con la serigrafia? Quarant’anni di attività ci hanno dato l’opportunità di lavorare una moltitudine di materiali: oltre alla carta e al cartone,
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prodotti di alta qualità per lavori ricercati Gli effetti visibili in queste pagine sono stati realizzati con vernici UV per alto spessore e vernici trasparenti UV del brand Manoukian-Argon che rappresenta il top di gamma per Kiian Group. La gamma si completa con inchiostri a base solvente, acqua per stampa tradizionale o effetti speciali: antigraffio, specchiato, vellutato, effetto pietra, profumato, termocromico... prodotti di primo piano sviluppati nel rispetto della piena sostenibilità ambientale grazie alla continua ricerca scientifica punto di forza del team Kiian.
tutti i supporti plastici rigidi. Ogni lavoro è una storia a sé ed è l’esito di un percorso complesso fatto di ascolto, sperimentazione, conoscenza e ricerca. Tutto ciò che serve per realizzare una proposta su misura per il cliente. Oltre alla tecnica c’è di più... Consulenza, progettazione, qualità e affidabilità: termini forse abusati ma che per me significano essere al fianco dei miei clienti sin dall’ideazione del progetto per garantire la corretta gestione dei costi e arrivare al miglior risultato con un prezzo sostenibile. Come vede il futuro della serigrafia? Che domanda difficile... È un periodo di transizione e negli ultimi cinque anni il lavoro è cambiato totalmente. La qualità deve diventare una costante imprenscindibile e naturalmente i costi devono essere ridotti dove possibile. Al di là di queste
Applicazioni editoriali Un esempio di lucidatura ottenuta con vernici UV. Sotto, effetto spessorato UV realizzato per la copertina di una rivista.
considerazioni ritengo sia un processo di stampa che sta cambiando pelle. Impossibile sostituirla ma va ripensata per essere proposta nel modo giusto a chi decide la comunicazione. Serigrafia e ambiente: a che punto siamo? Il tema green non è ancora una priorità nell’ambito delle applicazioni grafiche: basti pensare che per le nobilitazioni si ricorre agli inchiostri a base acqua solo nel 10% dei lavori mentre l’UV viene utilizzato in tutti gli altri casi. Anche in questo ambito riteniamo comunque di poter garantire il massimo dell’affidabilità perché a nostra volta abbiamo un partner come Kiian che ci assicura la massima tranquillità con prodotti innovativi e conformi alle normative più restrittive in materia ambientale. Se dovesse esserci un’inversione di tendenza non ci faremo trovare impreparati.
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La pubblicità itinerante è una comunicazione … inevitabile : cattura l ’ attenzione anche dei più distratti ; raggiunge ogni angolo della città e , a conti fatti , è più economica . E la redemption ? S tando a una ri cerca della F ederal H ighway A dministration , la decora zione di flotte aziendali au menta il riconoscimento del marchio di almeno 15 volte rispetto a qualsiasi altra forma di pubblicità . A patto però che l ’ impianto grafico sia studiato per essere sem plice , coerente con il mes saggio e di grande impatto .
Lowe Pirella Fronzoni ha firmato la campagna per National Geographic dedicata ai documentari Great Migrations trasmessi su Sky per raccontare sui tram e sulla metropolitana romana le grandi migrazioni degli animali. Direttore creativo: Francesco Taddeucci. Art director: Laura Taddeo. Copywriter: Maria Grazia Spinnato.
Anna Aprea
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giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
Saldi, campagne di prodotto e di utilità sociale
messaggi on the road che portano lontano
Oggi pare che le cose si siano un po’ arenate e non solo per il ridimensionamento degli investimenti pubblicitari che ha toccato un po’ tutti i media, è come se i creativi in fondo in fondo credessero un po’ meno alla formula della comunicazione itinerante. Una formula che va e viene dai piani media eppure, a detta di non pochi esperti, è un mezzo efficace in grado di dare vantaggio a nuovi prodotti, spingere le vendite promozionali, perfetto per il lancio di promozioni, temporary shop, ma anche saldi, vendite straordinarie, campagne di prodotto e di utilità sociale. Taxi e bus: pubblicità
itinerante di grande impatto
30.000 persone vedono una city car a Milano «Sebbene sia impossibile misurare con precisione la redemption di una campagna dinamica», dice Maurizio Pellegrino, titolare di IGF (I Grandi Formati), azienda di stampa di grande formato con sede ad Ardea (Roma), «di certo si può dire che a fronte di un investimento contenuto rispetto ad altre formule outdoor, la pubblicità dinamica ha un consenso visivo molto importante: si pensi che in una città come Milano, ad esempio, una singola city car rivestita con un design aggressivo è vista da 30.000 persone». Come si può intuire, spiega ancora Pellegrino, la cui azienda è una sorta di filiale italiana dell’americana SkinzWraps (presente in Europa attraverso la Decom), le agenzie giocano un ruolo decisivo nella scelta, e la crescita di questo segmento può dimostrare la sua efficacia «solo se le agenzie» precisa «ci crederanno sempre più».
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Studiare con attenzione l’impatto del messaggio Ovvio che la pubblicità itinerante chiede ai creativi una speciale competenza in fatto di grafica tridimensionale e di utilizzo di software finalizzati alla creazione o all’adattamento di immagini capaci di riflettere la dimensione della profondità. Ma non solo, si tratta anche di saper valutare l’impatto che l’immagine in movimento produce agli occhi dei consumatori-spettatori. «La cosa fondamentale» spiega Gianbattista Menna «è anche studiare con molta cura il messaggio che viene veicolato, e lo dico perché noto che molte aziende che fanno
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Come spiega Gianbattista Menna, art director di Lowe Pirella Fronzoni, si tratta di un mezzo che riesce a raggiungere un gran numero di persone anche nei luoghi dove non è permesso farlo… «Pensiamo ai taxi nel traffico delle tangenziali cittadine» spiega Menna «oppure gli open-bus a due piani che portano i turisti per il centro delle nostre città: talvolta hanno delle affissioni sul retro
che raggiungono grandi dimensioni».
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C’è stato un momento – verso la metà degli anni Novanta – nel quale la pubblicità dinamica ha avuto un suo exploit e si è ritagliata uno spazio ben preciso nel media mix della comunicazione di molti brand. Tram e metropolitane hanno sferragliato per anni sui binari delle nostre città trasformati in lussureggianti prati fioriti, zampillanti ruscelli ricchi di pesciolini rossi, lunghi tappeti di fragole, animali al galoppo, cioccolatini ondeggianti tra candidi fiocchi di neve.
Con Matteo Rigamonti , presidente di P ixartprinting , parliamo di pubblicità in movimento
Quali sono le difficoltà che lei intravede? Ci sono, va detto, dei problemi. Intanto perché un progetto di car wrapping fatto bene prevede che si ricopra l’intero veicolo e non solo parti di esso, ed è dunque necessario fare un progetto creativo. Di solito, in questo segmento tutto ciò che richiede creatività viene trascurato. Poi c’è il tema dell’applicazione, un’operazione tutto sommato artigianale ma che richiede professionalità, attenzione ai dettagli, precisione, abilità, esperienza. L’applicazione della pellicola deve essere fatta con molta cura altrimenti si vedono giunture e pieghe con le bolle: insomma cose orribili fatte un po’ in fretta. C’è anche qualcuno che tenta col monomerico di fare superfici curve perché tanto tutto s’attacca… Sono almeno due le professionalità coinvolte: un grafico in grado di ragionare in tridimensionale e un applicatore capace di eseguire il lavoro con professionalità. Ma il punto cruciale, a detta di molti, è l’applicazione... vero? Direi di sì; anche se si tratta di un’operazione estemporanea bisogna prepararsi, studiare: un’adeguata applicazione della pellicola non è un passaggio semplice. La formazione degli applicatori è una cosa sulla quale vale la pena di investire qualche giornata per fare un prodotto consapevole. Se si fornisce al cliente una cosa fatta bene, il cliente torna.
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Quali sono, secondo lei, le potenzialità del car wrapping? Per quello che rende, un’applicazione di car wrapping sofisticata è un investimento che vale la pena fare. Intanto perché è un peccato avere auto o camion che girano tutto il giorno per la città e lasciarli perdere. Poi perché tutto sommato si tratta di un’operazione di comunicazione economica. Se un mobilificio ha i suoi furgoni che girano, con soli 4.000 massimo 5.000 euro può ricoprirli e avere una comunicazione itinerante per 2 anni. Perché non pianificare una campagna personalizzando i veicoli? Il costo contatto è ridicolo. L’impatto è forte. L’operazione è efficace visto che qualche anno fa ce n’erano un bel po’, ora ce ne sono pochi, e dunque si farebbero notare.
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Sul suo sito gli applicatori possono facilmente acquistare online pvc adesivi. Come si sta muovendo questo segmento dal suo punto di osservazione? È un mercato partito con grandi promesse ma poi si è come perso per strada. Il monomerico mantiene un suo trend: è ormai un prodotto maturo. Ma per i polimerici o i cast (le pellicole che si usano quando le superfici sono irregolari) le cose non stanno così. Negli ultimi cinque anni hanno registrato una crescita minima, del 20-30 per cento, e questo fa riflettere.
Pixartprinting
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on rischiano di passare inosservate le macchine da corsa: nelle due immagini (sopra e in basso) un rivestimento accattivante e ricco di immagini realizzato da IGF, licenziataria italiana dell’americana SkinzWraps USA.
i maTEriali utilizzati per i rivestimenti Il cast è una pellicola vinilica di altissima qualità (costa anche sei volte un monomerico) che nasce allo stato liquido e viene prodotta per diffusione in fogli sottilissimi. Queste pellicole vengono conformate a caldo, mantengono una grande stabilità e sono soggette a un livello di restringimento impercettibile. Il vinilico polimerico calandrato è un adesivo meno stabile del cast, più soggetto al restringimento e adatto a superfici non troppo irregolari. La sua durata è inferiore a quella del cast ma può essere utilizzato anche per applicazioni esterne con buoni risultati in termini di durata. Il vinile monomerico calandrato è un adesivo economico, meno stabile del vinile polimerico, adatto per applicazioni di breve/media durata su superfici prevalentemente piane. Si usano le pellicole monomeriche per ricoprire le fiancate delle auto e per progetti di comunicazione con durata fino a 30 giorni.
L’applicazione: la fase
più importante e delicata
Ma come si passa dallo sviluppo dell’idea alla sua applicazione? Dapprima si realizza il disegno in tutte le prospettive: fronte del veicolo, retro, lato destro, lato sinistro, con grande attenzione alle abbondanze e alle giunte. L’immagine proposta viene letta da uno scanner, ingrandita, divisa in pannelli, stampata ad alta definizione su pellicola adesiva. Per rivestire il mezzo, si attaccano le tessere una accanto all’altra come in un grande puzzle. E l’applicazione è la fase più delicata perché richiede grande perizia e specializzazione. Tante sono le criticità che possono presentarsi: grinze, giunte visibili, bolle. Tutte cose che accadono per imperizia degli applicatori ma anche per l’uso di materiali non adatti o perché ci sono errori nei profili di stampa.
Gianbattista Menna, Art Director Lowe Pirella Fronzoni Facciamo un gioco: se dico pubblicità dinamica cosa le viene in mente? Mi ricordo di quando ero bambino e venivo spesso a Roma con la mia famiglia da Nettuno per le gite domenicali: una cosa che tra le tante mi emozionava della grande città era il dirigibile della Good Year che dominava i cieli di Roma, volava silenziosamente sopra il centro storico per raggiungere lo Stadio Olimpico dove si disputava la partita di calcio. Per me è stato il primo, importante impatto con la pubblicità dinamica, uno spettacolo aereo che faceva stare tante persone con il naso all’insù. Ha ancora una sua forza questo mezzo a suo parere? Sì perché riesce ad arrivare a un gran numero di persone anche nei luoghi dove non è permesso farlo… Pensiamo ai taxi nel traffico delle tangenziali cittadine oppure gli openbus a 2 piani che portano i turisti per il centro delle nostre città... talvolta hanno delle affissioni sul retro che raggiungono grandi dimensioni. Cosa fondamentale, però, è studiare con molta cura il messaggio che viene veicolato, e lo dico perché noto che molte aziende che fanno comunicazione sui mezzi itineranti inseriscono troppe informazioni con il rischio di annacquare la comunicazione sia da un punto di vista di impatto verbale che visivo.
li animali cavalcano sui treni e sui tram G
Ci sono diverse formule di pubblicità dinamica: quale apprezza di più? Di certo la formula più divertente è l’ambient mobile che è tanto semplice quanto efficace. Un esempio per tutti è l’operazione di Red Bull sul territorio. Da anni, infatti, girano per tutta l’Italia auto come la New Beetle o la Mini su cui sono montate gigantesche lattine di Red Bull guidate da ragazze e ragazzi molto piacenti. In questo modo attirare l’attenzione è molto facile. Sarebbe bello se la pubblicità dinamica tornasse a regalarci un po’ di spettacolo come faceva il dirigibile dei miei ricordi (un buon modo per vincere l’assuefazione a cui purtroppo siamo abituati).
Laura Taddeo, art director della sede romana della Lowe Pirella Fronzoni, ha da qualche mese realizzato il progetto di rivestimento di tram e treni della metropolitana di Roma per una campagna destinata a promuovere una serie di documentari prodotti
da National Geographic. «Lo scopo» spiega Laura «è stato quello di spingere la collana Grandi migrazioni raccontando le lunghe cavalcate di animali costretti per non morire ad attraversare gli ambienti più diversi del pianeta». Gnu, zebre, elefanti, falchi pellegrini, squali, leoni marini, pinguini, tutte specie diverse accomunate da un unico destino: muoversi per sopravvivere. «La creatività» precisa ancora «ha giocato a stabilire un nesso tra noi e gli animali migratori per sottolineare come siamo stati fortunati a nascere… uomini e donne».
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comunicazione sui mezzi itineranti inseriscono troppe informazioni, sia da un punto di vista verbale che visivo».
Perfetta corrispondenza tra mezzo e messaggio
Con il payoff “vive solo chi si muove” la campagna National Geographic ha puntato a confrontare gli spostamenti dell’uomo (tipo attraversare la strada oppure prendere l’autobus…) con quelli densi di pericoli cui sono costretti gli animali per sopravvivere. Migrare, si sa, è fatica, rischio, pericolo. Nel piano media, oltre alla campagna stampa, outdoor e web, era contemplato l’intervento di car-wrapping. Il piano mezzi, come ci spiega l’art director della sede di Roma della Pirella, è stato decisamente sinergico al messaggio: erano infatti previsti interventi nei grandi punti di passaggio comprese le fermate della metropolitana e la vestizione dei tram. «Per simulare le migrazioni» dice Taddeo «abbiamo voluto rappresentare una mandria di gnu in movimento… come se gli animali si muovessero insieme al tram. La pubblicità dinamica» precisa ancora, «deve essere sempre in sintonia con il messaggio, e in questo caso vi era una perfetta corrispondenza».
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Pixartprinting attacca duro con i manifesti per l’affissione...
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MERCK e htPp sfidano la contraffazione Spesso si tende a percepire il fenomeno dell’anticontraffazione come un problema relativo all’industria dell’alta moda o a quella dell’audiovisivo. In realtà il mercato dei prodotti contraffatti non risparmia alcun settore: farmaceutica ma anche cibo e bevande, pezzi di ricambio di auto e aerei, sigarette, giocattoli, cosmesi, occhiali, prodotti per l’igiene personale, software, libri… le dimensioni di questo fenomeno sono sempre più preoccupanti. Basti pensare che nel triennio 2008-2010 (Rapporto Iperico 2011) sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza oltre 170 milioni di articoli contraffatti. Purtroppo però il rapporto tra le aziende e il proprio know-how non sembra essere dei più idilliaci. Infatti, pur nella consapevolezza dei rischi di falsificazione, la lotta alla contraffazione non rappresenta ancora un asset strategico per le imprese. Per ragioni di costo, si preferisce talvolta “convivere” con il problema piuttosto che debellarlo e sostenere investimenti limitati. Sono molteplici le strategie che possono essere messe in atto per contrastare questo fenomeno, ma un’azione mirata sulla confezione resta una delle poche strade percorribili nel breve termine e a costi contenuti.
Merck e HTPP: l’unione fa la forza Ed è proprio dalla protezione del packaging che Merck, leader a livello internazionale nella produzione di pigmenti funzionali e decorativi, è partita per sviluppare un’offerta più efficace da proporre ai brand owner. Partendo dall’assunto che non esiste un sistema infallibile in questo ambito, la soluzione che offre maggiori risultati è sicuramente quella di utilizzare due o tre sistemi di sicurezza contemporaneamente su un unico prodotto. Stampa calcografica, effetti interferenziali di sicurezza, interferenze magnetiche o ottiche: più combinazioni si usano e più il lavoro di falsificazione diventa complesso. La ricerca di sistemi efficaci da combinare con le soluzioni consolidate della multinazionale tedesca, ha portato alla collaborazione con HTPP, una piccola e snella società toscana, nata dall’ingegno di esperti con competenze grafiche e informatiche che nel tempo hanno messo a punto alcuni sistemi di anticontraffazione all’avanguardia. Immagini “molto” nascoste Immaginiamo quindi di voler realizzare un packaging a prova di falsificazione: oltre ad utilizzare pigmenti “tracciati” in qualsiasi fase della stampa, è possibile inserire delle immagini nascoste (anche più di una nella stessa posizione) posizionate esattamente dove desideriamo. Il logo dell’azienda, una fotografia, un tratto: qualsiasi cosa può
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I Securalic GT di Merck sono prodotti di sicurezza realizzati su misura per ogni cliente. Uno staff altamente specializzato è in grado di produrre qualsiasi tipologia di pigmento – funzionale o decorativo – tracciato come si desidera. E le polveri ottenute sono in grado di riprodurre sugli stampati veri e propri effetti magici! Applicate durante la fase di stampa o di verniciatura consentono di “marcare” il packaging in modo indelebile e di decodificarlo solo con l’ausilio di due strumenti specifici forniti esclusivamente da Merck: un rilevatore acustico o una penna ottica. La risposta è chiara e inequivocabile e garantisce in maniera assoluta la presenza di tracciante nel lavoro che si vuole proteggere. www.merck.it Nella foto, Renato Pignarca, Account Manager Business Field Printing & Security di Merck.
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securalic, il servizio di sicurezza targato merck
HTPP ovvero High Technology Pre-Press Inizia sviluppando software che consentono la preparazione di impianti di prestampa per effetti lenticolari e sulla base di queste esperienze acquisisce il know how per realizzare grafiche per animazione, effetti 3D e immagini steganografate. L’idea di produrre sintesi grafiche dedicate, abbinate a una “opportuna chiave di decodifica” (classico è il film lenticolare), ha consentito di innovare la tecnologia per la Brand Protection. Ma non solo. La chiave di decodifica, sovrapposta alla zona contenente le immagini steganografate, crea delle interferenze rendendo visibile ciò che diversamente risulterebbe invisibile a occhio nudo (vedi esempi in queste pagine). Il costo del decodificatore è bassissimo e l’applicazione non prevede accorgimenti e materiali specifici. Si tratta di sistemi alternativi agli ologrammi e all’RFID.
diventare la nostra immagine di sicurezza che solo una chiave (il rivelatore del messaggio) può svelare. La tecnica della crittografia adottata da HTPP non rappresenta una complicazione per lo stampatore. Anzi. Il file che gli viene restituito è esecutivo e pronto per poter realizzare le matrici di stampa (lastre, cilindri o telai). L’intervento di HTPP permette di ottenere un prodotto “ready to use” e lo stampatore può procedere immediatamente con il processo convenzionale di stampa. L’aspetto ludico della crittografia Nessun accorgimento particolare è richiesto per la stampa del pdf “elaborato”: il file può essere stampato con qualsiasi processo come pure i pigmenti commercializzati da Merck
possono essere utilizzati indifferentemente con la stampa offset, rotocalco o serigrafica. Ma i messaggi nascosti, oltre a costituire una valida arma di difesa dei propri prodotti, possono presentare anche un aspetto più ludico che crea un’interazione con il consumatore finale. Così, ad esempio, un bambino potrà trovare la risposta ben nascosta di un quiz grazie al rivelatore-gadget allegato al giornalino, mentre il cliente del supermercato potrà verificare l’autenticità della bottiglia di vino cercando di scovare l’immagine celata sul collarino. In giro per fiere La “liaison” Merck-HTPP va al di là delle richieste dei brand owner e le due società stanno già lavorando a soluzioni innovative da proporre alle aziende interessate alla tutela del proprio marchio. Dopo il packaging di Luxepack 2011, a Vinitaly è stata presentata un’etichetta di nuova concezione mentre a Drupa 2012 debutteranno due progetti importanti. Assolutamente top secret...
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Perché uno stampato o un volume risultino perfetti, la colla utilizzata non è un dettaglio irrilevante. Nelle arti grafiche se ne usano quattro tipi diversi. Ma il problema della scelta è più complesso di come si pensa. Si tratta di valutare la superficie di adesione, la temperatura, l’umidificazione, il tipo di carta con cui viene utilizzata… e tante altre cose. A raccontarcele, una per una, è Lorenzo Capitani in questo articolo interessante e molto, molto approfondito.
la colla? sembra facile scegliere quella giusta... È sempre colpa della colla?
Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Sarà capitato a tutti voi di ricevere le prime copie di un lavoro che avete commissionato, e di trovarvi davanti un problema di colla. La copia si apre troppo, il blocco libro si stacca dalla copertina, alcune pagine vengono via o ancora l’adesivo ha invaso lo specchio di stampa… Difetti di produzione tutt’altro che rari, che potrebbero essere spesso evitati con semplici accorgimenti: il giusto match tra supporto e collante, evitare sporchi e impurità, prevedere una superficie di contatto quanto più ampia possibile con riserve di colore e vernice. Le colle, nel mondo della stampa, sono impiegate per moltissimi usi: buste, etichette, inviti, cartotecnica; colle speciali come le umettabili o le riposizionabili… È però soprattutto sui prodotti che vanno in legatoria (brossure, cartonati
e cuciti) che impattano questi difetti. Ma non sempre, come ricorda Luciano Rossi di Gruppo Padovana, «quando la colla non tiene, è colpa della colla». Talvolta non è neppure colpa del legatore o del confezionatore, ma le responsabilità vanno ricercate presso lo stampatore se non addirittura nel progetto grafico.
Scegliere tra quattro tipi Non sarà sempre colpa sua, ma la protagonista resta pur sempre lei, la colla. Cerchiamo allora di conoscerla meglio. «Nelle arti grafiche» spiega Davide Lucchini, direttore vendite Italia di Planatol - Sifag, «si usano quattro tipi di colle: le hot melt a base EVA e PSA (pressure sensitive adhesive), le viniliche in dispersione acquosa e gli hot melt poliuretanici reattivi».
Quali le caratteristiche? La colla hot melt è solida alla temperatura ambiente mentre si scioglie, e diventa adesiva, quando viene riscaldata: generalmente, in legatoria, a temperature tra i 160°C e i 190°C. Rapida ad asciugarsi, economica, consente di lavorare ad alte velocità. Presenta però degli inconvenienti tra cui una maggiore rigidità e, non ultimo, il fatto che rinviene (e quindi fa staccare il blocco libro, soprattutto se confezionato con carta pesante) già a temperature di 50-60°C, che sembrano alte, ma non è poi così raro che si raggiungano all’interno di un furgone che viaggia sotto il sole estivo! La colla vinilica, a base acquosa e quindi non tossica, non necessita di calore, ma agisce mentre si asciuga, con l’evaporazione dell’acqua contenuta. Per
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Ecco come appare la colla hot melt prima di essere scaldata tra i 160 e 190°C per confezionare blocchi libri fresati. Lungo la linea di confezione è previsto uno specifico percorso che i volumi compiono per dare tempo alla colla di indurirsi raffreddandosi prima del taglio trilineare. questo, per un’asciugatura ottimale in tempi compatibili con i flussi produttivi attuali, è spesso necessario aggiungere alle linee di confezionamento dei forni. Di contro, la vinilica è più elastica della hot melt e meno sensibile al calore. Si usa soprattutto per effettuare accoppiamenti mediante calandratura tra carte, tele e cartoni e, inoltre, è utilizzata in rotativa per la realizzazione di flyer filo colla. In questo caso viene stesa subito prima del cono di piega tramite degli ugelli sulla linea e consente di confezionare in linea 8vi, 16mi, 12mi, 24mi...
Quantità e precisione Per la buona riuscita dello stampato sono determinanti una serie di fattori: il quantitativo d’acqua, di colla e la precisione della piega. Se c’è poca colla, oppure se non è sul punto giu-
sto (la superficie di adesione nel filo colla è intorno al millimetro), infatti, è possibile che la pagina si stacchi. la poliuretanica
Entrata sul mercato solo pochi anni fa, la colla poliuretanica offre performance molto elevate. «È termofusibile ma, una volta “reticolata”, aderisce in maniera definitiva e non si riattiva più» sottolinea Rossi. «Elastica, resistente, si pone come alternativa al cucito più che al fresato, soprattutto quando ci sono foliazioni importanti, carte difficili come le super patinate o il GSK, cariche d’inchiostro elevate, stampati in controfibra ecc.» Unico neo il costo, più elevato della hot melt tradizionale, anche se nel conto economico di uno stampato la colla rimane pur sempre uno dei fattori meno incidenti.
Grinze e ondulazioni
A cosa sono dovuti i difetti? Una prima causa può essere la scelta della colla sbagliata: ad esempio viene usata una vinilica su una verniciatura UV, sulla quale non attacca. Altri difetti che si riscontrano abbastanza spesso possono essere dovuti, nel caso dell’hot melt, al fatto che la colla non è stata portata alla temperatura giusta. Oppure, nel caso della vinilica, può essere che la superficie del foglio sia coperta da vernice e quindi la colla non riesca a penetrare la carta. Inoltre, essendo a base acqua, umidificando troppo tende a grinzare nelle accoppiature o, in un volume, a creare sulle pagine ondulazioni parallele al lato corto. Il difetto della vinilica che umidifica la carta è più evidente quando la colla è ancora bagnata, quindi si può ovviarvi evitando di aprire lo stampato e
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Tre domande a Davide Lucchini , direttore vendite I talia di P lanatol - S ifag Colla a caldo o a freddo? Di solito su materiali porosi si usano colle acquose a freddo, facilmente applicabili; quando si cerca velocità e/o si devono assemblare materiali non porosi, si usa la tecnologia a caldo. Hot melt o poliuretaniche? Il mercato porta verso la poliuretanica, che offre maggior elasticità, coesione e adesione dovuta a vere e proprie reazioni chimiche tra adesivo e substrato. Ma il classico hot melt EVA è ancora molto apprezzato per la sua duttilità ed economicità. E nell’immediato futuro? A parte le novità che presenteremo a Drupa (un nuovo adesivo in dispersione per laminazione, nuovi poliuretanici e hot melt tra cui un EVA attivabile a basse temperature), la vera sfida è come fronteggiare la scarsità di materie prime usate soprattutto per le hot melt a base gomma, con conseguente instabilità dei prezzi. Per questo stiamo lavorando sulle soluzioni a freddo che risentono meno del fenomeno, con una ricerca volta da una lato verso l’uso di materie prime alternative ed ecologiche, dall’altro verso l’efficienza del prodotto. L’attenzione ecologica e igienica è costante: molte delle nostre colle sono formulate con ingredienti eco-compatibili e possono essere utilizzate per applicazioni alimentari (norme FDA) o per manufatti destinati alla prima infanzia (norma REACH).
Nei tondi sono evidenti difetti di incollatura di una brossura fresata (a sinistra) e di una confezione notch: in questo caso le segnature, invece che essere fresate, vengono perforate lungo le pieghe per consentire alla colla di penetrare meglio tra le pagine e tenere il blocco libro. Ecco come appare una colla vinilica: liquida, lattiginosa e a bassa viscosità. La base acquosa richiede più tempo per asciugare rispetto all’hot melt e alla PUR.
tenendolo sotto peso, in modo che perda l’umidità stando in forma e la carta riprenda la sua planarità. In caso di accoppiatura, si possono avere dei problemi dovuti all’eccessiva quantità di colla, che sborda e imbratta il prodotto, o alla sua scarsità, che fa sì che non tenga l’accoppiatura, o al rapporto acqua/colla che, nel caso di accoppiature di materiali diversi o di carte con grammature diverse o comunque con una diversa igroscopia, può creare imbarcature, bolle grinze e non risultare perfettamente liscia. E l’accoppiatura è una lavorazione più frequente di quanto si pensi, dagli inviti carta/cartone alle cartonature tela/cartone dei libri hard cover. Con la colla poliuretanica invece il problema più grande è il quantitativo non sufficiente o che lo stampato venga maneggiato prima della
completa asciugatura (12 ore circa).
Il tipo di confezione Ci sono degli stampati delicati che per loro natura stessa (formato, foliazione, tipo di carta…) hanno un tipo di confezione “d’elezione” nei quali l’adesione diventa determinante. Ad esempio, un blocco libro particolarmente alto necessita di un dorso morbido perché lo snodo non sia rigido e non spacchi quindi la confezione, facendo venir via le pagine. Con carte molto pesanti è meglio la confezione cucita che non la fresata, e allo stesso modo per formati grandi o sottoformati la scelta della colla o del tipo di confezione è determinante. Oppure, nel caso della brossura fresata con hot melt, può accadere che la fresatura sia stata poco profonda e quindi la colla abbia
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A sinistra e sopra, è evidente il distacco del blocco libro dalla copertina. Si nota la fresatura del dorso e la cattiva penetrazione della colla non portata alla giusta temperatura.
A destra, una brossura cucita di un cartonato in cui il capitello si è staccato dalla garza che protegge il dorso.
Una delle caratteristiche principali della colla è la flessibilità che consente un’apertura delle pagine di 180° senza spezzarsi. In questo caso la scelta di una brossura cucita assicura elasticità e flessibilità.
solidificare la colla prima della completa adesione. Avviene d’inverno, quando i blocchi sono stoccati in magazzini non riscaldati e portati all’incollatura troppo velocemente (servono anche 24 ore perché si scaldino adeguatamente). avuto poco modo di penetrare nelle fibre della carta.
La spatinatura
Il problema più frequente e, ahimè, imprevedibile, è la spatinatura, facilmente riconoscibile perché la colla non offre buona aderenza e si presenta “sporcata” da piccole fibre di carta. Un secondo inconveniente può essere causato dalla temperatura del blocco libro: la temperatura della colla è determinante, ma è altrettanto importante che il blocco libro non sia troppo freddo, altrimenti tende a fare
Attenti alle riserve...
Vi sono inchiostri o vernici incompatibili con alcuni tipi di colle. Sarà la perizia del confezionatore a portare alla scelta della colla adatta, mentre la prestampa dello stampatore provvederà, nei punti di maggior difficoltà, a creare delle riserve: normalmente, ad esempio nel caso di una brossura, si lasciano sul dorso e sulle laterali almeno 5 mm liberi da inchiostro, fino ad arrivare a filo della cordonatura. Un’altra riserva della stessa misura all’incirca viene fatta in prima e ultima pagina per far aderire la
copertina al blocco libro. I tempi stretti imposti dalla produzione fanno poi sì che spesso i fogli stampati arrivino al legatore ancora caldi: l’inchiostro apparentemente sembra asciutto perché al tatto non macchia, ma in realtà gli strati inferiori risultano ancora non essiccati.
...e ai tempi di produzione
Peggior danno si fa se si vernicia, perché la vernice imprigiona l’inchiostro dilatando i tempi di essiccazione. La colla si tira dietro la superficie della vernice o la pelle asciutta dell’inchiostro, ma non è attaccata perfettamente. Anche qui le riserve diventano determinanti e soprattutto vanno rispettati i tempi di produzione. Insomma, se vi dicono che ci vuole più tempo per fare un lavoro, fidatevi, di solito è vero: ci vuole più tempo.
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viscom italia packaging creativo grazie alle soluzioni digitali Un magico flusso dal computer alla stampa per creare imballi sempre più attraenti e performanti L’imballaggio svolge da tempo un’importante funzione promozionale sotto la spinta del marketing che usa la struttura e la superficie stampata dell’imballo come elementi d’attrazione in grado di stimolare la decisione d’acquisto del consumatore. La creatività dei packaging designer trova ora un nuovo mezzo per esprimersi nella stampa digitale con le sue molteplici soluzioni capaci di dare all’imballo maggior valore aggiunto e raffinate preziosità. Tecnologie High Definition e inchiostri innovativi concorrono all’affermazione della stampa digitale nel packaging di qualità I sistemi digitali hanno raggiunto un livello di nitidezza e resa cromatica talmente elevato da rendere superfluo il confronto qualitativo con i processi tradizionali. La tecnologia elettrostatica conquista il mercato delle etichette e dei piccoli imballi per le corte e medie tirature, mentre l’inkjet domina nella produzione d’imballi flessibili e cartotecnici anche di grandi dimensioni. I plotter di ultima generazione utilizzano un’ampia gamma d’inchiostri a base acqua, a solvente, a trattamento UV, sublimatici e metallici. In particolare, gli inchiostri metallici consentono non solo di sostituire l’impressione a caldo del foil argento e oro, ma anche di riprodurre tante tonalità di colore metallizzato per evidenziare in modo ottimale i dettagli e aumentare la vivacità cromatica della stampa e la profondità delle immagini con effetti di grande appeal.
A sinistra, esempio di pack realizzato da Graphicpoint per un brand di primo piano.
Viscom vetrina ideale del digitale avanzato A Viscom Italia 2012, la fiera internazionale dedicata alla comunicazione visiva, in programma dal 4 al 6 ottobre 2012 a Fiera Milano Rho (padiglioni 1 e 3) saranno in dimostrazione dal vivo tutte le soluzioni di prestampa e stampa digitali finalizzate alla produzione di etichette e imballi che rispondano adeguatamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Un’occasione da non perdere per coloro che vedono nelle tecnologie digitali una via nuova per sviluppare la creatività nel mondo del packaging al servizio della nostra civiltà dei consumi.
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Top Application Award I pack e le etichette più belli sono italiani Una scatola raffinata per il marchio di prodotti cosmetici francese Patyka, un’etichetta elegante per un Sangiovese riserva superiore dell’azienda agricola Calonga, un’altra etichetta per il Barolo dell’azienda vinicola 460 Casina Bric, la confezione suggestiva per un profumo di John Galliano. Quattro premi per lavori dal design accattivante realizzati a regola d’arte. Quattro premi che vedono protagonisti designer e aziende cartotecniche italiani. Emozionati ma soddisfatti nel vedere riconosciuto il proprio talento da una giuria internazionale, i vincitori della categoria Packaging della VII edizione del premio Top Application Award di Fedrigoni sono stati festeggiati alla Triennale di Milano lo scorso 8 marzo. Premi importanti però sono arrivati anche da altre categorie: il primo posto nella Corporate Publishing per la Moroso World’s Travel Guide (Studio Montanari e Officine Grafiche Muzzio Ogm) e il secondo e il terzo posto nella categoria Book Hardback assegnati a Visible e a Rue des Lombards (Agit Mariogros e Studio Lupo&Burtscher il primo, EBS-Bortolazzi Stei il secondo). Un’edizione particolarmente ricca di texture, colori e tattilità che, come ha sottolineato Chiara Medioli, marketing manager della cartiera, riconfermano il ruolo della carta quale essenza di vita e di cultura. Titti Cocola
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Grandangolo
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In molti hanno risposto all’invito di Fedrigoni per osservare da vicino i numerosi lavori esposti alla Triennale di Milano. A sinistra, la scatola realizzata da Cavalieri& Amoretti per Patika (1° classificato Packaging). In alto, Chiara Medioli, resp. marketing, tra l’ad Claudio Alfonsi (a sinistra) e il presidente Alessandro Fedrigoni.
L’etichetta di Cristina Ciamporcero per 460 Casina Bric stampata da La Commerciale (3°) e quella realizzata da Roberta Cangini per Calonga stampata da Samorani (2°). A sinistra, il pack per John Galliano realizzato da Isem Group (4° classificato).
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il tempo secondo petrantoni Stanchi delle solite copertine che riproducono illustrazioni, lettering e incisioni di fine Ottocento sapientemente assemblate dalle magiche mani di Lorenzo Petrantoni? E allora preparatevi perché il noto illustratore genovese, che ha creato uno stile ormai riconoscibile e apprezzato anche oltre i confini europei, si sta letteralmente appassionando a una nuova attività: decorare oggetti.
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La creazione più recente sono 5 modelli di orologi realizzati per la linea Graphic Designers Collection di Swatch: decori, caratteri e lettere retrò combinati in un patchwork contemporaneo. Una vera chicca! Presentati in occasione della mostra Timestory, prodotta e organizzata al Palazzo delle Stelline di Milano dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con il produttore svizzero, i nuovi orologi sono stati apprezzati da ammiratori e curiosi che hanno potuto apprezzare anche alcuni dei suoi lavori editoriali più significativi stampati su carta indiana. Un nuovo corso? «Non abbandono l’editoria che rimane il mio primo amore», ha commentato Petrantoni, «però non nascondo che l’idea di realizzare oggetti di design mi affascini moltissimo». Titti Cocola
Nel corso della mostra Timestory organizzata presso il Palazzo delle Stelline di Milano sono stati esposti i lavori più significativi degli ultimi anni. A sinistra, Lorenzo Petrantoni davanti alla sua installazione ticchettante: la scritta Timestory lunga 50 metri e alta 3 è stata realizzata con oltre 20 mila foglietti 9x13 cm in bianco e nero. Qua e là alcuni foglietti appiccicati al meccanismo di un orologio che ruotava in senso orario conferivano movimento alla scritta. In alto, The Money Box, un salvadanaio di design realizzato per il marchio Seletti e presentato alla fiera parigina “Maisons et Objet.” A sinistra, i cinque nuovi modelli di orologi realizzati per la linea Graphic Designers Collection di Swatch decorati con la tecnica inconfondibile del creativo genovese.
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foto Tony Matijas
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a scuola di cucina con monzese carta
“La Scelta Naturale” recitava il menù pieno di golosi richiami allo sconosciuto mondo delle spezie. Realizzato su Ivory, della gamma Arctic Volume, la cui patinatura impalpabile e il punto di bianco naturale esaltava le immagini, con promettente intensità. Davvero la Scelta Naturale per comunicare. Carte ad alto spessore, in ogni senso. Invitati da Roberto Calegari e Paolo Villa, soci del Gruppo Monzese Carta, il più propositivo polo distributivo cartario milanese, per una Serata à la Carte dello scorso 8 febbraio, mai avremmo immaginato che, non la carta, ma noi saremmo stati i protagonisti dell’evento. Editori, pubblicitari, responsabili di produzione, art director della Moda e P.R., nel contesto della Scuola di Cucina di Teatro 7 Lab ci siamo cimentati nella preparazione della 6 nostra stessa cena. Ognuno, tradendo lo stesso piglio professionale del proprio lavoro, meticolosamente ha saputo sgusciare, spadellare, impastare, infarinare e, finalmente, anche degustare con incredula soddisfazione il 9 risultato di tanta operosità e cooperazione. All’apice del turbinio di sensazioni gusto-olfattive un ottimo Kolbenhof Gewürztraminer DOC, Tenuta J. Hofstätter, nell’elegante magnum alsaziano, antico stampo recuperato 12 per la riserva speciale di Roberto Calegari. Conoscersi, conversare, lavorare insieme fuori dai ruoli, è risultato davvero naturale. Una serata ludica, dedicata agli Amici della Carta. www.monzesecarta.it
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1. Gli Amici della Carta in attesa della degustazione. 2. Roberto Calegari, titolare di Monzese Carta. 3. Salvatore Sagone, presidente ADC Group, con Olivia Vachon, blogger di alta cucina (al centro), e Donatella Treu, ad de Il Sole 24 Ore. 4. Pasquale Diaferia, creativo e autore di The Headliners, dedicato ai maggiori copywriters italiani. 5. Shopping bag istituzionali del Gruppo Monzese Carta. 6. Simona Cornelli, responsabile di produzione stampa agenzia Armando Testa. 7. Donatella Treu (a sin.) e Cinzia Gattermayer, marketing carta, titolare di Papernetwork, con Alessandro Zonca, editore delle riviste Golf & Turismo e Sciare. (Publimaster).
effetti speciali
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foto: ISTOCKPHOTO
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Profondità
trasparenza sorpresa Quando la tecnologia si coniuga con la fantasia si scoprono nuove possibilità e il mondo diventa un’avventura dell’immaginazione.
Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
La stampa interpreta il nostro desiderio di creare, di fantasticare, di guardare oltre l’orizzonte.
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erigrafia ink magnetici e lavagna scrivi, cancella, attacca... Le usano i bambini per divertirsi a pasticciare coi gessetti; le casalinghe per annotare la lista della spesa o l’appuntamento dal dentista; i gestori di locali per esporre i piatti del giorno: sono le lavagnette, di ogni forma e dimensione, decorate con immagini varie o con i marchi degli sponsor. Ma ormai molto raramente sono davvero fatte di pietra di Lavagna, o ardesia. Molto spesso sono fogli di PVC serigrafati. Il segreto, ovviamente, è tutto nell’inchiostro utilizzato per la serigrafia che, come spiega Luca Bolognesi di Sericom, «deve avere caratteristiche fondamentali: una buona capacità di coprire le imperfezioni, ottima resistenza all’abrasione, all’alcol e all’acqua, ed essere resistente anche se esposto all’esterno (come spesso accade fuori da bar e ristoranti)». E per chi ai gessetti preferisce i magneti? Gli inchiostri magnetici, sempre per serigrafia, offrono una soluzione di facile utilizzo, poco costosa, per creare gadget di sicuro effetto.
Una simpatica lavagnetta che imita il “ciak” cinematografico, serigrafata con inchiostro specifico da Graphos1968 di Trento.
Serigrafia “gratta e vinci” non solo lotterie
Facciamo un… gioco: cos’hanno in comune la raccolta premi del benzinaio, la ricarica del telefono, il parcheggio? Facile: utilizzano biglietti stampati con tecnologia “scratch off” o, meglio, con inchiostri removibili metallizzati, disponibili generalmente nelle colorazioni oro e argento. Sul supporto già stampato, generalmente in quadricromia offset, viene stesa una vernice serigrafica trasparente protettiva, quindi sempre in serigrafia la vernice metallizzata coprente. Una volta asciutta, questa potrà essere rimossa facilmente (basta grattarla con una moneta), senza rovinare l’immagine sottostante.
Biglietti per un concorso “gratta & vinci”.
Stampa lenticolare la magia prende vita
Nella stampa lenticolare, grazie a un particolare software più immagini vengono scomposte in striscioline sottilissime e stampate alternate; la zigrinatura particolare di uno dei lati del supporto funge da lente e permette di visualizzare le due immagini a seconda dell’angolatura con cui le si osserva, creando così vari effetti tra i quali zoom, animazioni, movimento… Ma se le due immagini stampate corrispondono alla visione dello stesso oggetto con l’occhio destro e con quello sinistro, e la differenza di angolo è la stessa della parallasse naturale dei nostri occhi, avremo riprodotto nientemeno che la visione tridimensionale. Un’illusione che avviene appunto dall’elaborazione della differenza tra le immagini trasmesse dai due occhi. Ovviamente, per ottenere questi effetti la preparazione dei file e una prestampa accurata sono importanti tanto quanto la precisione di stampa; e se fino a poco tempo fa gli stampati lenticolari si limitavano a oggetti di dimensioni ridotte, oggi è possibile ottenere anche stampe di grande formato, che accentuano l’effetto di immersione in una realtà tridimensionale. Proprio come al cinema, ma senza fastidiosi occhialini!
Cartolina realizzata con H3D System da Tre D, con un effetto multiframe, ben visibile nella striscia a sinistra, che crea una vera e propria animazione.
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Un esempio di stampa lenticolare tridimensionale a molteplici livelli realizzata da Printmedia di Treviso. A destra, un’elaborazione computerizzata delle diverse immagini che, su diversi livelli di profondità, andranno a comporre il risultato finale, visibile a sinistra.
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union pk eccellenza di stampa e creatività UNIONpk è specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi espositivi e cartotecnica elaborata. Una lunga esperienza maturata nel settore della ceramica consente alla società modenese di proporre soluzioni durevoli o semidurevoli di forte impatto sul punto vendita nel settore food e più in generale nella GDO. Tutte soluzioni che riescono a catturare anche l’attenzione dei consumatori più distratti. Gabriele Grandi, responsabile commerciale, ci spiega il ruolo dei materiali e delle nobilitazioni per realizzare espositori funzionali e di grande appeal. Quali sono i servizi che offrite ai vostri clienti? Forniamo un servizio “chiavi in mano” che non è solo un modo di dire, ma significa curare tutte le fasi della produzione a partire dalla progettazione, affiancando l’agenzia se necessario, fino al prodotto finito che per noi include anche la spedizione direttamente al punto vendita. I creativi elaborano progetti sempre più estremi: come riuscite a conciliare creatività e fattibilità? Il nostro obiettivo è quello di trovare una soluzione ottimale a tutti progetti, anche quelli più complessi. I nostri espositori, oltre che innovativi, sono tutti modelli unici, studiati per ogni cliente, con soluzioni diversificate. Progettati con forme stilisti-
che personalizzate, sono creati ad hoc per valorizzare la marca ed esaltare le caratteristiche del prodotto sul punto vendita. Quali sono i materiali più richiesti? La creatività sempre più spinta dei progettisti richiede l’utilizzo di materiali diversi che si integrano tra loro, anche se noi privilegiamo il cartone e l’MDF che oltre ad essere molto duttili sono soprattutto ecologici. In particolare l’MDF, che consiste in una fibra del legno, è un materiale leggero che ci permette una facile lavorazione e, accoppiato alla carta, consente di realizzare ogni tipo di grafica. Inoltre è più resistente del cartone e sopporta meglio il peso dei prodotti più pesanti, ha un basso assorbimento d’acqua ed è economico. Un aspetto da non sottovalutare. Immagino un grande utilizzo delle nobilitazioni... Esatto. La polisensorialità è la nuova frontiera per tutta la comunicazione sul punto vendita. E con le tecniche di stampa più innovative possiamo realizzare una serie di effetti che evocano sensazioni tattili e visive. Parlo di vernici UV lucide ed opache, spessorate, fluorescenti ma anche di glitter, floccati o lenticolari. Ma non ci fermiamo qui. Recentemente abbiamo cominciato a proporre anche espositori che montano schermi per trasmettere messaggi video e multimediali... riduttivo chiamarli espositori!
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proxima, l’agenzia giusta per clienti esigenti Proxima è un’agenzia di comunicazione e pubblicità di Modena specializzata in promozioni sul Punto Vendita, Visual Merchandising, materiali POP e concorsi a premio per la GDO. Serena Manfredini, giovane e dinamica art director, ci racconta come sta cambiando la comunicazione sul punto vendita, quali sono le strategie persuasive per spingere il consumatore all’acquisto e come i partner di stampa possono giocare un ruolo fondamentale supportando designer e print buyer con soluzioni innovative e d’impatto. Vendere è sempre più difficile. Che ruolo gioca l’espositore e in che modo può facilitarne il compito? L’espositore è uno strumento di comunicazione dalle enormi potenzialità: studiare con accuratezza le immagini e il messaggio ma anche la forma e la posizione all’interno della GDO è di vitale importanza per creare il successo di una vendita. Quali sono i trend di crescita di questo strumento di comunicazione? Chiunque entri in un supermercato o in un punto vendita qualsiasi si rende conto di come l’uso degli espositori abbia avuto un’accelerazione negli ultimi anni. Del resto le cifre parlano chiaro: il prodotto esposto in una struttura studiata ad hoc è più venduto di uno posizionato in corsia in mezzo ai concorrenti… Quali caratteristiche deve avere per essere più efficace? Prevale l’aspetto estetico o funzionale? Direi entrambi: estrema praticità e forte impatto visivo sono le caratteristiche principali richieste ad un espositore. Per chi li progetta è importante uscire dal coro con idee innovative ma ovviamente chi li realizza gioca un ruolo fondamentale.
TOTEM CENTRO SALA rana Totem realizzato in MDF, verniciato a polvere con teche in plexi. Il crowner è stato stampato a 4 colori.
E qui entra in gioco Union PK… Per noi lavorare con Union PK significa poter collaborare con professionisti che hanno un’ottima conoscenza dei materiali e delle loro possibili declinazioni. Per non parlare dell’eccellente organizzazione che consente di risolvere ogni tipo di problematica, dal progetto alla consegna sul punto vendita. Quanto incide l’aspetto ecologico? Le aziende sono sempre più attente alla eco-sostenibilità e apprezzano la facilità con la quale possono essere smaltiti i nostri espositori. Union PK ci garantisce l’utilizzo di supporti in classe E1, che in bi-accoppiato, anche se tuttora non ufficializzato, può essere considerato in classe E0. Gli espositori saranno sempre più polisensoriali? Il must è differenziarsi e catturare l’attenzione del consumatore: stimolare i nostri 5 sensi facilita il raggiungimento dell’obiettivo. Per questa ragione nella GDO si moltiplicano le possibilità di gustare i prodotti, vedere monitor installati sugli espositori, ascoltare jingle che ci entrano in testa e sentire odori evocativi. Tutto è ammesso purché favorisca la vendita del prodotto.
cartelli vetrina Alcuni cartelli vetrina cartonati e fustellati. espositore limoncè Nella pagina di sinistra un espositore con struttura in MDF e cartone, bi-accoppiato con carta litografata. Bordi e finiture in ABS. Il progetto è dell’agenzia Proxima di Modena.
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Grandangolo drupacube
Punto d’incontro dei trendsetter della comunicazione
L’appuntamento per tutti è a Düsseldorf dal 3 maggio al 16 dove si svolge la più grande manifestazione mondiale dedicata ai media e alla stampa. Anche in questa edizione torna l’ormai famoso Drupa Cube dedicato ai buyer, ai responsabili marketing, agli editori e al piccolo grande popolo dei creativi, che avranno l’occasione di vedere tutte le novità che, nel prossimo futuro, le tecnologie della stampa proporranno al mondo della comunicazione. Conferenze per i print buyer Al Drupa Cube ogni giorno, dalle 10:15 alle 13:30, si parlerà di giornali, di libri, di marketing, di nuove applicazioni sia nella stampa commerciale che nell’editoria di qualità, nel packaging ma anche nel printed electronics e nella stampa 3D. Dialoghi sul futuro della stampa Interessanti, in particolare, i due fine settimana che offrono momenti davvero speciali. Non solo per il Creative Weekend dedicato alle tematiGiovedì 3 maggio che della modernizzazione delle aziende grafiPrint – Web – Mobile. Dai Social media al Mobile marketing: suggerimenti e tendenze che, ma anche nel secondo fine settimana – sanel mondo della stampa. bato 12 e domenica 13 – con le due conferenze Venerdì 4 maggio dedicate alle prospettive della stampa. Packaging day. Mega trend e nuovi comportamenti di consumo. Le ripercussioni La presenza di molte associazioni nel settore degli imballaggi. Al Drupa Cube saranno presenti diverse, imSabato 5 maggio portanti associazioni tra cui l’Accademia delle Creative Weekend 1. Quo vadis Editorial Design? librerie tedesca (Akademie des Deutschen BuDomenica 6 maggio chhandels), la Società tipografica di Monaco Creative Weekend 2. Fotografia digitale e tendenze cross-mediali. Lunedì 7 maggio (Typografische Gesellschaft München TDG), Newspaper day. Le estensioni digitali dei giornali: dal Mobile alle App. il Type Directors Club of New York, la stampa Martedì 8 maggio specializzata tedesca, il Forum Corporate PubliBook day. Il ruolo del libro nei media: nuovi modelli di business e nuove strategie. shing FCP, l’European Specialist Printing ManuMercoledì 9 maggio facturers Association ESMA e tanti altri enti.
Programma Drupa Cube: tredici giorni, tredici temi
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La comunicazione d’impresa. Esempi internazionali e tendenze dal settore corporate: nuove strutture IT e modelli di comunicazione. Giovedì 10 maggio Il marketing del dialogo. La protezione dati e le nuove strade da percorrere nei rapporti con i clienti. Venerdì 11 maggio Day of media production. Tendenze ed esempi per la trasformazione della produzione dei media. Sabato 12 maggio Il futuro della stampa 1. Cosa può già fare oggi il printed electronics. Domenica 13 maggio Il futuro della stampa 2. Sviluppi e tendenze della stampa funzionale e del 3D. Lunedì 14 maggio Out of Home. La pubblicità di grande formato nel contesto dei media digitali. Martedì 15 maggio Newspaper day. Innovazioni nella carta stampata nel contesto dei media digitali.
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Complici, come il giallo e il verde. Rivali, come il rosso e il blu. Opposti, come il bianco e il nero. I colori sono la pelle delle cose. Promessa di tutto il resto.
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Stardream, vicina ai creativi vicina all’ambiente La linea Stardream del Gruppo Cordenons dal febbraio scorso è ufficialmente certificata FSC, una scelta che rappresenta un ulteriore passo in avanti da parte di Cordenons verso una maggiore tutela dell’ambiente. La certificazione garantisce che la cellulosa impiegata per la produzione di Stardream proviene da foreste gestite in maniera responsabile rispettando gli standard del Forest Stewardship Council. La gamma Stardream è una delle più ampie e articolate all’interno del portfolio di Gruppo Cordenons e la certificazione FSC testimonia l’attenzione rivolta a un mercato dove la richiesta di prodotti ad alto contenuto ecologico è in continua crescita. Con l’aggiunta di Stardream, le carte certificate FSC attualmente presenti nell’offerta di Gruppo Cordenons salgono a 19. gruppocordenons.com
Amber si prepara al calcio d’inizio di euro 2012 Riprendendo un tema già utilizzato in passato, Arctic Paper ha scelto di accompagnare nuovamente con la sua linea di carte Amber i clienti per tutto il percorso del torneo Euro 2012. In particolare, Arctic Paper ha realizzato con Amber una brochure supportata da una campagna via web che renderà Euro 2012 ancora più coinvolgente e divertente. Con largo anticipo, quindi, rispetto all’inaugurazione del torneo, è possibile leggere aneddoti e curiosità circa le formazioni partecipanti, scaricare la classifica e sfidare i propri amici pronosticando i possibili vincitori. Tutti questi contenuti saranno inoltre disponibili e scaricabili anche attraverso gli smartphone. Tutto in perfetto stile Amber in CMYK (quattro colori). Chi vincerà il torneo? La Spagna riuscirà a difendere il titolo di campione d’Europa conquistato durante l’ultima edizione? arcticpaper.com/amber/euro2012
swanbarrier upm per un packaging alimentare ecologico e biodegradabile
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UPM lancia una nuova linea di carta ecologica studiata per avvolgere cibi oleosi e secchi. Le proprietà di SwanBarrier, tra le quali costituire una barriera all’umidità e resistenza ai cibi oleosi, sono state ottenute senza alcun coating in PE o chimici, il che rende queste carte completamente riciclabili e biodegradabili. Diversamente dalla plastica o dalla carta accoppiata alla plastica, mantiene intatte le caratteristiche dei cibi; il pane ad esempio può restare fragrante anche per tre giorni. La linea comprende SwanBarrier light, disponibile nelle grammature da 45 e 55, e SwanBarrier da 60 e 65, ed è ideale per la stampa flessografica. Le carte sono state approvate per essere utilizzate a diretto contatto con gli alimenti secchi e godono delle certificazioni BfR e FDA Food Certificate, oltre a essere disponibili con i marchi FSC e PEFC. Grazie poi al processo di produzione diretto che caratterizza la carta, non è necessario prevedere ulteriori trasporti dalla cartiera al converter, una scelta che risulta dunque ottimale anche sotto il profilo ambientale. upm.com
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TRE D le nuove frontiere della stampa lenticolare Comunicare in modo innovativo e interattivo è la formula vincente per ripartire dopo un periodo di crisi. Riccardo Accetta, Ceo di Tre D srl, azienda italiana specializzata in stampa lenticolare, ci introduce nel mondo dei nuovi prodotti lenticolari di pregio. Ci parli delle vostre nuove linee di prodotti... Sono tre – XD® (Extra Depth), XM® (Extra Motion) e XS® (Extra Slim) – e sono state pensate con l’intento di rispondere alle esigenze di profondità estrema, movimento sempre più articolato, materiale ultra sottile. XD® (Extra Depth) ci permette di portare in stampa l’illusione della tridimensionalità con una profondità e una nitidezza senza paragoni. Il lenticolare XD® porta l’osservatore, anche senza occhiali, all’interno della scena dandogli l’illusione di poter toccare con mano i soggetti stampati. XM® (Extra Motion) permette di realizzare un breve filmato in stampa garantendo un’esperienza di visione orientata al massimo realismo. Questa tecnologia sorprende l’osservatore con un’animazione su uno spazio tradizionalmente statico, veicolando al meglio il messaggio pubblicitario. XS® (Extra Slim), infine, permette di realizzare effetti di tridimensionalità e movimento su uno spessore di pochi decimi di millimetro. Come si ottengono le stampe lenticolari H3D® System XD®, XM® e XS®? Tutti si basano sulla tecnologia H3D® System Lenticolare. Si tratta di un sistema complesso costituito dalla combinazione di processi, software e materiali. I prodotti XD®, XM® e XS® possono utilizzare le stesse finiture disponibili per gli altri prodotti lenticolari: fustellati, accoppiati con carta stampata, adesivi o magneti… le possibilità sono infinite. Quali sono i punti di forza della stampa lenticolare H3D® System? Innanzitutto la qualità del prodotto che viene garantita da una produzione completamente made in Italy e da un’azienda specializzata esclusivamente in questa tecnologia. I materiali sono inoltre riciclabili in classe 1, per una migliore eco sostenibilità. Gli ambiti applicativi? In ambito promozionale, gli effetti della stampa lenticolare H3D® System consentono di dare valore aggiunto ad ogni gadget. Nell’in-store marketing rendono il materiale pop animato e accattivante. Ma gli effetti lenticolari vengono utilizzati anche per rendere uniche campagne di pubblicità esterna esposte nei centri storici delle città e nelle stazioni della metropolitana e degli aeroporti. Nell’allestimento di stand espositivi la stampa lenticolare H3D® System consente di differenziarsi al meglio dalla concorrenza. La stampa lenticolare H3D® System consente inoltre di personalizzare con 3Dimensionalità e animazione il proprio prodotto, essendo utilizzabile per soluzioni di packaging, cartellini prezzi o etichette.
Card Lenticolare XM® (Extra Motion). L’effetto di movimento, fluido e brillante, illustra la preparazione di un Aperol Spritz.
Segnalibro Lenticolare XD® Extra Depth, la nuova tecnologia che permette di portare in stampa l’illusione della 3Dimensionalità con una profondità e nitidezza senza paragoni.
Molti artisti utilizzano H3D® System… Sì, sono ormai numerosi gli artisti che l’hanno adottato. Per esempio il designer newyorkese Karim Rashid ha realizzato un pannello con effetti 3D al Museo di Design MOD di Mosca, l’artista danese Annette Meyer si è affidata spesso alla tecnica di stampa lenticolare per allestire alcuni spazi espositivi al Kunsthal Rotterdam Museum, al Trapholt Museum in Danimarca e in tante altre circostanze. Per concludere, ritiene che la stampa lenticolare possa essere uno strumento strategico per aiutare le aziende in questa fase? Nel momento del rilancio, più che mai dopo la crisi, è indispensabile investire al meglio ogni risorsa e la stampa lenticolare H3D® System è un sistema di comunicazione avanzato ed innovativo che permette di massimizzare l’efficacia di ogni euro investito. Comunicazione d’impresa
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iStockphoto
Benvenuti nel mondo delle immagini iStockphoto ha rivoluzionato in 11 anni di attività il settore della fotografia stock cambiandone completamente le dinamiche e stabilendo un modello di business mai utilizzato prima: il microstock. L’idea si basa su un meccanismo semplicissimo e cioè mettere a disposizione di dilettanti, appassionati e professionisti una piattaforma globale che consente di condividere le loro creazioni e di trarne profitto dalla vendita online. Nicola Ghezzi, direttore marketing Italia e Spagna di Getty Images e iStockphoto, traccia il bilancio del primo anno di attività in Italia e indica gli obiettivi a breve termine.
Nicola Ghezzi, direttore marketing Italia e Spagna di Getty Images e iStockphoto.
Come siete stati accolti dagli operatori professionali della comunicazione in Italia? Aver consolidato la presenza aziendale in Italia si è rivelata una mossa vincente per iStockphoto: dallo scorso anno siamo cresciuti proprio perché il contatto diretto col territorio ci ha permesso di proporre contenuti più in linea con le esigenze specifiche e di introdurre un servizio di assistenza clienti ancora più efficiente. Siamo comunque partiti da solide basi: dal 2006 infatti iStockphoto è stata acquisita da Getty Images, la media company leader mondiale nella creazione e distribuzione di immagini, filmati e prodotti multimediali, che da tempo ha degli uffici a Milano e che già proponeva la nostra offerta suddividendola sia su prodotti a prezzi più contenuti, che su una gamma premium di alto livello. Come orientate i creativi all’interno del vostro ampio catalogo e con quale frequenza lo aggiornate? Per orientare i designer, creiamo delle lightbox che raggruppano le immagini per temi o argomenti e realizziamo tutorial che spiegano come ottenere il meglio dai nostri contenuti. Inoltre, per illustrare le ultime tendenze nel mondo della grafica e del design abbiamo di recente lanciato “Feast” (http:// feast.istockphoto.com/), una nuova community online dedicata ai creativi che propone abbondanti dosi di ispirazione attingendo alle idee di designer, fotografi, registi, scrittori e professionisti della comunicazione. Per quanto riguarda l’aggiornamento, il nostro catalogo è arricchito quotidianamente da materiale proveniente da 100.000 contributor di tutto il mondo: oltre 8.000 di questi artisti sono esclusivi e producono materiale solo per iStock. Tutti i file vengono selezionati e approvati dai nostri esperti (oltre 150 “inspector” internazionali) che ne garantiscono la qualità. La velocità di realizzazione degli esecutivi diventa sempre più essenziale. Qual è la vostra risposta a queste esigenze del mercato? Una volta acquistata l’immagine è immediatamente scaricabile ed utilizzabile. Le licenze sono royalty-free, pertanto l’utilizzo del prodotto acquistato è consentito in qualsiasi applicazione, per tutto il tempo desiderato, in un numero illimitato di progetti. Ci sono alcune eccezioni, spiegate in modo chiaro sul sito, che richiedono l’acquisto di una licenza estesa (per esempio, per la riproduzione di stampe oltre le 500 mila copie) ma in generale l’uso che si può fare dei file è estremamente ampio. L’utente web si sente rassicurato dal sapere che in caso d’inconvenienti potrà fare riferimento ad un backoffice rapido e competente. Com’è strutturato il servizio di iStockphoto? Nonostante iStock sia un sito di e-commerce “self-service”, è fondamentale fornire supporto ai clienti che ne facciano richiesta. È per questo che abbiamo introdotto in Italia un servizio di assistenza (tel. 02.36021219) che ci permette di rispondere in modo tempestivo alle richieste dei nostri utenti e di aiutarli in ogni fase del processo di acquisto. Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine di iStockphoto in Italia? L’obiettivo di iStock è quello di confermarsi come partner ideale per le aziende che cercano contenuti multimediali per i propri progetti creativi. Stiamo lavorando per offrire un prodotto sempre più rilevante (con contenuti sia locali che internazionali), capace di soddisfare ogni loro richiesta in qualsiasi momento. E continuare a proporre soluzioni e prodotti innovativi.
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www.iStockphoto.it Comunicazione d’impresa
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VINITALY 2012 L’ETICHETTA, MA ANCHE LA BOTTIGLIA, COSTITUISCONO UN EFFICACE STRUMENTO DI MARKETING SU CUI PRODUTTORI E IMBOTTIGLIATORI PRESTANO SEMPRE PIÙ ATTENZIONE. NEI VINI CLASSICI PREVALE IL TOCCO DELLA TRADIZIONE. CREATIVITÀ, COLORE E SORPRESA NELLE PICCOLE AZIENDE DEL CENTRO SUD. DI MARCO PICASSO
Etichette: una fucina di idee con un tocco di magia
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“Il packaging del vino – bottiglia, etichetta e retro etichetta, collarino e capsula − riveste notevole importanza nelle strategie di prodotto e di comunicazione in rapporto alla necessità di interazione con un consumatore sempre più esigente alla ricerca di segnali di qualità predittivi e affidabili”. Questa, in sintesi, la motivazione di una ricerca che il Consorzio Tutela Vini Valpolicella ha affidato all’Università degli Studi di Verona, dipartimento di Economia Aziendale e coordinata dalla dottoressa Roberta Capitello. I risultati − presentati al convegno “Etichetta e bottiglia: haute couture o prêt à porter?” sono interessanti per comprendere come si sta muovendo il mercato dei vini. visitando vinitaly...
Rispetto agli scorsi anni, in fiera si nota infatti un certo orientamento, sia pur moderato, al cambiamento e al rinnovamento nell’immagine dei vini così come viene trasmessa attraverso le etichette. Questo, ci è stato spiegato, è dovuto a due ragioni: la crescente concorrenza straniera e,
soprattutto, la necessità di rinnovare il marketing del vino come prodotto destinato anche ai giovani. nei vini classici vince la tradizione
Si osserva però una marcata dicotomia tra vini classici in cui l’immagine tradizionale è conservata senza cambiamenti, o con variazioni minime − parliamo soprattutto dei grandi vini piemontesi e toscani − mentre notiamo un forte rinnovamento e molta creatività in aziende giovani o aziende di famiglia con lunga tradizione in cui è entrata una nuova generazione. etichette di tendenza
A questo proposito, è interessante osservare l’innovazione nelle etichette nell’apposito spazio “Trendy oggi, Big domani” in cui da otto anni sono presentate piccole o giovani case vinicole selezionate per il valore dei loro prodotti. Ed è da qui che emergono interessanti novità anche nel packaging: etichette creative, confezioni regalo con abbinamento bottiglia, etichetta e astuccio spesso con l’aggiunta di una presentazione a libretto.
Da sinistra: un’azienda abruzzese, tra le tante giovani case che, nel Centro-Sud, fanno tendenza, e si distinguono per la creatività del packaging adottato; lo stand Valpolicella e un interessante esperimento di vini campani legati da una storia comune.
Interessanti sono le iniziative di alcune case vinicole della Campania (o, più precisamente, del territorio centromeridionale) che hanno rinnovato la presentazione dei loro vini con etichette decisamente giovani, colorate e creative. In altri casi, pur mantenendo un legame con la tradizione − etichette monocolore, ma con finiture come il cosiddetto effetto Braille (un rilievo a vernice serigrafato) − la creatività è espressa in altre maniere. Ci piace qui citare le Cantine Catena, in provincia di Avellino, che hanno creato la linea costituita da tre bottiglie: “intrecci” (Aglianico doc), “trame” (Greco di Tufo docg), “legàmi” (Fiano docg), che insieme raccontano, romanzata, la storia di un “intreccio” tra la contessa e il contadino, da cui ha
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I codici a matrice Una novità che potrà costituire un trend molto importante, e da seguire nei prossimi anni, è data dalle nuove tecnologie che permettono di fornire al consumatore interessato maggiori notizie e informazioni sul vino, i vigneti, il produttore. Oltre alla tracciabilità, oggi d’obbligo per i vini doc mediante l’apposita etichetta sul collarino stampata dall’IPZS, la novità consiste nella possibilità di contenere tutte queste informazioni in un unico codice a matrice che collega, tramite smartphone o altra apparecchiatura, al sito internet in questione dove leggere tutte le informazioni che raramente l’etichetta può contenere. Personalmente, troviamo però più affascinante e concreta l’etichetta a libretto, che può persino diventare oggetto da collezione.
I vini campani hanno saputo rinnovare il loro look adottando un’immagine fresca, solare, spumeggiante. Vinitaly 2012, che si è tenuta a Verona dal 25 al 28 marzo, ha registrato numeri da record: oltre 140 mila i visitatori, provenienti da 120 Paesi, con una percentuale degli operatori stranieri cresciuta del 35%.
origine la famiglia proprietaria di questi vigneti. Il racconto è presentato in eleganti etichette a fisarmonica racchiuse in una piccola busta in formato 7x4 cm in carta nera (con stampa in bianco, con oro o argento e bronzo per il nome del vino). Una simpatica ed efficace azione di marketing che invita ad acquistare le tre bottiglie insieme, e che ha riscontrato grande successo in Italia e all’estero. cosa chiede il mondo
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E proprio parlando di esportazione, in cui il vino italiano sta riconquistando spazi importanti, ci dicono che mentre il mercato tede-
sco è orientato alla scelta di etichette tradizionali, mercati come quello statunitense, ma anche il giapponese, prediligono la creatività italiana e le etichette colorate. A questo proposito è interessante esaminare alcuni risultati della citata ricerca condotta per i vini della Valpolicella, che per vastità del campione può essere estesa ad altre denominazioni classiche. L’indagine che ha riguardato 703 vini per 133 aziende in rappresentanza dei due terzi degli imbottigliatori della zona, ha messo in evidenza come ancora dòmini l’etichetta monocolore (nera, bianca o beige) che supera il 77% in cui solo l’8% aggiunge una stampa a rilievo. Per la maggior parte sono etichette in cui prevale il testo dove la presenza di un’immagine (un edificio, un paesaggio e più raramente un personaggio) è decisamente più rara. Meno del 50% delle etichette posteriori ha una stampa curata a meno che non si tratti di vino pregiato (ad esempio l’Amarone). Anche la scelta della carta e della finitura varia molto con l’importanza
del vino o di come lo si vuol far apparire (fino ai non rarissimi casi limite in cui bottiglia, etichetta e confezione superano il valore del contenuto). spunti di riflessione
Dal convegno cui hanno partecipato la curatrice dell’indagine, il pubblicitario Riccardo Facci (dell’Agenzia Creativa Facci & Pollini di Vicenza) e il presidente di Vinarius (Associazione delle Enoteche Italiane), Francesco Bonfio, emerge come il packaging rappresenti oggi anche in ambito vinicolo il punto di riferimento della comunicazione d’impresa, oltre che per l’identità del territorio. Per il consumatore, l’etichetta in particolare è quella che, più d’ogni altro elemento, trasmette segnali di qualità e valore. Si nota tuttavia una scarsa tendenza all’innovazione soprattutto per le piccole case vinicole, contrariamente a quanto abbiamo potuto osservare per le piccole aziende che operano in quei territori che hanno una minore tradizione di presenza sul mercato (e quindi in particolare il CentroSud d’Italia).
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agenda
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tdm5: grafica italiana triennale design museum mette in scena la nostra creatività Con la quinta edizione dal titolo “TDM5: grafica italiana”, Triennale Design Museum porta avanti il suo percorso di promozione e valorizzazione della creatività italiana, estendendo la ricerca a una storia che è sempre stata considerata minore e ancillare, per restituirle la giusta autonomia. TDM5: grafica italiana (fino al 24 febbraio 2013) rappresenta un’opportunità per presentare vicende, figure, fenomeni che hanno accompagnato e sostenuto gli sviluppi culturali, sociali, economici e politici del nostro Paese, che rimangono ancora relativamente poco conosciuti, nella loro ricchezza, al di fuori delle comunità specializzate. Un’occasione per contribuire, collegando passato e presente, a una maggiore coscienza critica rispetto a vecchi e nuovi prodotti e strumenti della cultura visiva che appartengono ormai diffusamente alla nostra vita quotidiana. www.triennale.org
Manifestazione
Titolo
Mostra - Design Ultrabody Fiera - Libri Salone Int.le del libro Mostra-Fotografia Giovanni Gastel Fiera - Libri d’arte Artelibro
Quando
Dove
19-4/17-6 Milano 10-14 maggio Torino 25-05/24-06 New York 21-23 settembre Bologna
Info ultrabody.it salonelibro.it bosicontemporary.com artelibro.it
come trovarli gli inserzionisti di questo numero
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Lorenzo Capitani Moreno Martelloni Achille Perego Marco Picasso
Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it
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