SPECIALE DRUPA News & tendenze
AZIENDE GRAFICHE
ilPoliGrafico Incontro con Sada Packaging
ONLINE PRINTING CoNference
Dati di mercato e panoramica delle soluzioni
Stampa e nuovi media nell’era digitale
75%
la percentuale di visitatori di drupa con poteri decisionali N. 170 Giugno/Luglio 2016 Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90
Scadenza presentazione lavori: 30 SETTEMBRE 2016 Bando disponibile sul sito www.atif.it Premiazione
22 Novembre 2016 BOLOGNA
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2016 23 Novembre 2016 BOLOGNA Platinum Sponsor:
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spEciale drupa Aspettative superate.............. 22 Dati di vendita........................ 26 Accordi di partnership............ 29 News in pillole........................ 30 Ricoh, stampa digitale e workflow............................... 45 Kurz, nobilitazioni e stampa digitale................... 46 Packaging digitale: ipotesi e certezze.................. 36
DRUPA
www.iStockphoto.com
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piombi Concentrazione centri stampa.. 12 All’asta rotative Mazzucchelli... 12 Bavaria rilancia Arti Group...... 13 Riparte l’ex Cartiera Burgo...... 13 Incendio alla Giunti................. 14 Aziende grafiche italiane......... 15 Fornitori................................ 18 Eventi.................................... 19
ommario
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2016: meno visitatori rispetto al 2012, ma con un profilo professionale piu’ alto. pag.22
drupa 2016: trend tecnologici e primi dati di vendita PAG. 26
INTERVISTE Sada Packaging: andare oltre le comuni soluzioni................. 50 Alla scoperta del potenziale dell’inkjet............................... 43 mercati Online Printing Conference...... 56 Bookonomy: alla ricerca dei margini perduti................. 62 Il cartoncino protagonista del packaging di lusso............ 64 PACKAGING DIGITALE: ipotesi e certezze PAG. 36
RUBRICHE L’opinione di... Emanuele Posenato Ripresa sì, ripresa no............... 7 L’opinione di... Stefano Tenedini Coerenza tra valori e notizie..... 8 L’opinione di... Sergio Facchini Display interattivi per il packaging....................10
Colophon Direttore responsabile Ruggero Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it
Hanno collaborato a questo numero paola bonfanti, Sergio Facchini, Achille Perego, Stefano Tenedini
Comitato di redazione Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 7529101 rossi.c@ilpoligrafico.it
Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa
Emanuele Posenato posenato.e@ilpoligrafico.it Pubblicità Paola Zanella tel. 335 1414220 zanella.p@ilpoligrafico.it Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it
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Segreteria pubblicità tel. 02 7529101 adv@ilpoligrafico.it
Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101 fax 0275291039 amministrazione@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net
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il cartoncino protagonista del packaging di lusso pag. 64
online printing conference: grande successo per la prima edizione a milano PAG. 56
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In questo numero
sada packaging: andare oltre le comuni soluzioni pag. 50
Guardando al futuro con rinnovato ottimismo Calato il sipario su drupa (a pag. 22) si tirano le prime somme e la sensazione è che sia tornato un clima di ottimismo nel settore, accompagnato dalla volontà di concretizzare progetti di investimento e guardare con fiducia al futuro delle arti grafiche. Certo, l’affluenza quest’anno è stata inferiore rispetto a quella di 4 anni fa, ma i visitatori erano di più alto profilo, come dire….pochi ma buoni! Già nella prima metà della fiera molti degli espositori sciorinavano numeri esaltanti legati a ordini da parte di clienti di tutto il mondo, a dimostrazione che il settore della stampa ha ancora grandi potenzialità, nonostante la concorrenza dei media digitali. E i trend tecnologici? A detta degli analisti siamo entrati nell’era dell’inkjet 3.0, nel senso che dopo aver fatto capolino a drupa 2008 e 2012, ora la stampa inkjet ha compiuto incredibili passi avanti relativamente a qualità di stampa, velocità e formati. A questo proposito l’edizione di quest’anno ha tenuto a battesimo le prime macchine a foglio di formato 70x100 cm e su questo fronte abbiamo assistito a una collaborazione sempre più stretta tra i fornitori protagonisti del mondo offset e i player del mondo digitale: Heidelberg si è alleata con Fujifilm nello sviluppo della Primefire 106 e prima ancora con Ricoh, KBA con HP e Xerox, Komori con Konica Minolta, Landa e Screen e altre ancora. Ma, al tempo stesso, la stampa offset non è rimasta con le mani in mano, anzi. L’automazione sempre più spinta, l’integrazione con il workflow a monte e con le soluzioni di finishing a valle rendono questa tecnologia di stampa ancora molto competitiva, con tutte le carte in regola per assicurarsi anche negli anni a venire una posizione dominante nel panorama internazionale delle arti grafiche. Il packaging, in quanto segmento di mercato dalle grandi potenzialità di crescita, è stato uno degli argomenti più gettonati di drupa. E di trend e novità legati a questo segmento di mercato scrive Alessandro Beltrami nel suo articolo a pag. 36. Sempre legata a questo tema è la nostra intervista di copertina, che vede come protagonista Sada Packaging (a pag. 50), un’azienda nata nel 2006 come costola del Gruppo Sada, la più importante realtà produttiva nel settore dell’imballaggio del Sud e tra le prime in Italia. Cristina Rossi 5
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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina.
Acimga 14,17,19 Agfa Graphics 16,17,28 Aliperta Mirko 50 Amir Yishai 27 AMS 39 Anderson Duncan 64 Antonini Mauro 20 Antonio Sada & Figli 50 AR Cartoon 53 Argi 14,41 Armiento Silvia 59 Arti Group 13 Asahi Photoproducts 16 ASIG 12 Assocarta 17 Assografici 17 ATIF 2 Barbolglio Enrico 14 Barteselli Giulio 19 Bavaria 13 BDT Print Media 29 BePrinters 13 Bianchi Silvano 19,57 Blue Box Partners 53 Boaretto Andrea 59 Bobst 11,31,51 Bolza-Schunemann Claus 24 Bookonomy 62 Briganti Andrea 14 Camporese 25 Canon 29,32,43 Capelli Pietro 20 Cart-One 53 Cartiere Pigna 13 Cartotecnica Jesina 20 Cartotecnica Postumia 40 Centro Stampa Digital Print 26 Cerutti 31 CEWE 26 Cimpress 27,29 Cirimele Vincenzo 57 Citernesi Andrea 27 Colordruck 27 Conselvan Sante 40 Coptip 12 Cozza Federico 16 Dauer Lucia 58 DIC Corp. 18 Dornscheidt Werner M. 22 DS Smith Germany 40 Durst 20,34,38 Edigit 15 EFI 9,20,29,32 Elanders 27 Esko 29 Eurostampa 26 Faenza Ind. Grafiche 26 Falciola Osvaldo 20 Favari Andrea 17 Fiol Philippe 57 Fossi Guido 59 Fries Michael 57 FTA Europe 40 Fujifilm 26,30,34,38,59 Gallus 27 Gambarotta Roberto 59
Goss 12 GPN 67 Grafiche Abramo 12 Grafiche Mazzucchelli 12 Grafikontrol 19,28 Guam 28 GVE 12 Heidelberg 18,20,26,30,38,58,68 Highcon 35 Hinojosa 53 HP 20,26,28,29,33,37 Iannone Guido 16 Iberica 31 ICE 19 Imaginel 27 Ind. Grafica Falciola 20 Ind. Grafiche Giunti 14 InfoTrends 56 Ipagsa 21 Kadokawa 28 KBA 12,18,24,27,31,51 Klingele 53 Kodak 28,35 Komori 3,24,27,30,57 Konica Minolta 30,33 Kral Johann 13 La nuova RotoC2 14 Labelcenter 27 Landa 27,29 Landa Benny 37 Latvanen Jari 64 Leaderform 16,28 Levi Roberto 44 Lino’s & Co. 19 Lironi Pietro 17 Longo AG 59 Luxoro 46 Maca 40 Maggioni Mario 19 Maiorano Antonio 26 Manroland 16,20,28,31,35 Massivit 35 Matti Technology 35 Mazzoleni Alberto 27 Mediagraf 28 Mercury Auctions 12 Messe Duesseldorf 22 Meyer Walter 15 MGraf 35 Militello Cristiano 17 Minova Labels 40 Mitsubishi 12 Miyakoshi 33 Mondadori Store 18 Monigraf 14 Montanarini Martino 14 Muller Martini 28 Nava Press 26 Negroponte Nicholas 37 Nilsson Micaela 64 NTG Digital 35 Nu-Maber 16 Nuceria Group 16 Omnicom Media Group 59 Onlineprinters 15,57 Palladio East 16
Paoletti Renzo PCO Pentacolor Personalive PhotoBox Pixartprinting Plenz Stephan Polyedra Porat Roy posterXXL Pozzoni gruppo PressUp Pringraf Print4All Print4Pack Printgraph Pro-Gest Protti Quinto Rcs Ricoh Rocca Christian Rotolito Lombarda Rotomail Sada Alfonso Sada Antonio Sada Augusto Sada Domenico Sada Maria Eugenia Sada Mariangela Sada Mario Sada Packaging Sada Sabrina Sada Valentina Salegraph Savini Armando Saxoprint Schiavi Andrea Schlozer Ralf Scodix SCR Simionato Livio Smurfit Kappa Sprint24 Stora Enso Straub Druck Sun Chemical Tipolito Capelli Tismo Products Todorovi Pera Toppazzini Turani Paolo Union Printing Viappiani Renzo Viganò Stefano Vitelli Sergio Vpk WAN-IFRA X-Rite Xeikon Xerox Zago Bruno Zipcon Zipper Bernd
20 44 28 59 16 15 26 63 27 16 13 48,57 35 14 19 44 13 26 12 18,29,45 17 26 28 51 50 51 51 51 51 51 50 51 51 44 62 15 19 56 20,27,38 20 16 29 20 64 26 18,54 20 59 16 40 13 12 19 20 12 53 12 29 33,60 18,31 13 56 56
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indice dei nomi
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oni Emanuele Posenato Opinioni Emanuele Posenato Opinioni Emanuele Posenato
Ripresa sì, ripresa no Superati i postumi della “sbornia postdrupa”, torniamo a riflettere nel nostro orticello. La ripresa c’è oppure no? Letture politiche a parte, dal mio punto di vista conta veramente poco. Ciò che conta è la propensione alla spesa. L’umore del mercato.
@eposenato
Suggerirei una riflessione a partire dall’analisi degli indicatori sui consumi. Per la prima volta dal 2013 infatti, secondo l’indagine sulla solidità delle famiglie italiane (SEF) elaborata da Confesercenti, gli ottimisti “battono” finalmente i pessimisti: il 31% delle famiglie prevede una crescita dei consumi nei prossimi sei mesi, contro il 23% che, invece, mette in conto ulteriori cali. Da dicembre 2013, inizio delle rilevazioni, l’indice segna un deciso aumento di nove punti a favore di chi ha una percezione migliore della propria condizione reddituale. La percezione della qualità della vita è infatti ritenuta ancora insufficiente da una minoranza del 18% dei nuclei familiari, mentre il 40% delle famiglie la considera accettabile e per il 42% è soddisfacente. Nel complesso, si può parlare quindi di chiari segnali di miglioramento della percezione del livello di qualità del proprio contesto ambientale. «Dopo lo stop di inizio anno, le famiglie italiane recuperano un po’ di fiducia e la ripresa può ripartire», ha commentato Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti. «Questo non vuol dire che i problemi siano stati tutti risolti. Adesso dobbiamo far tesoro della disponibilità degli italiani e lavorare per consolidare i segnali positivi. Il taglio dell’Irpef e il progetto di flat tax per le PMI annunciati dal governo sono senz’altro la via maestra da percorrere per rafforzare la fiducia di famiglie e imprese nonché la ripresa dei consumi». Perché queste considerazioni sul “percepito” delle famiglie? Per il semplice fatto che il 2015 per l’economia italiana è stato l’anno della svolta: per la prima volta dopo un triennio recessivo il PIL è tornato a crescere (+0,8%) e il principale propellente del motore economico italiano si è rivelato la domanda interna, in aumento dell’1,5%, mentre, a dispetto di quanto si continua a sbandierare, il contributo delle esportazioni nette è stato negativo soprattutto per i maggiori flussi importati. Ecco dunque il nostro interesse nei confronti delle famiglie italiane, che sono i migliori interpreti dell’italian way of life e di tutto quanto le ruota attorno. Predisposizione alla spesa significa consumi per il personal care, per il lusso, per la moda, per l’arredamento, per il turismo, per tutto ciò che genera indotto per le nostre macchine da stampa. Stampiamo più libri? riviste? volantini? Forse no. Ma materiali da punto vendita, packaging, cataloghi e promotions decisamente sì. Magari in forme e modalità diverse dal passato. Aumento dei consumi significa ripartenza degli investimenti pubblicitari e l’UPA (associazione fra i big buyer di pubblicità) ce lo conferma. Se poi si confermasse anche una maggior sobrietà nel rapporto con il mondo web e social, verso i quali negli ultimi mesi sembra maturare un ri-equilibrio nel media mix a favore dello stampato, potremmo forse tornare a ragionare. Negli uffici marketing e nelle agenzie si sta infatti rapidamente riconsiderando il ritorno di investimento di alcune campagne, e non passa inosservato il fatto che i “like” non sempre significano vendite, mentre si riscoprono il sapore e l’efficacia un po’ vintage dello stampato curato. Vintage... parola chiave! Il gusto per il vintage, anche questo ha un suo peso specifico nella dinamica di percezione della realtà. La stessa tendenza che ha riportato in auge la bicicletta a scatto fisso, lo scatto Polaroid, il disco in vinile, ma anche la birra artigianale e il letterpress (che poi è la nostra tipografia), trascina anche un certo tipo di comunicazione, materiale, fisica, stampata, per l’appunto. segue a pag. 66
posenato.e@ilpoligrafico.it
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Opinioni Parliamo (bene) di noi Stefano Tenedini Opinioni StefanoTenedini Opinion
Coerenza tra valori e notizie, oppure meglio non comunicare Abbiamo visto che impegnarsi nella comunicazione d’impresa non è un gioco da ragazzi ed è anche una strada senza ritorno: scomodando l’abisso di Nietzsche, se guardi abbastanza a lungo il mercato anche il mercato guarderà in te. Sapremo reggere la sfida? Siamo abbastanza trasparenti da metterci in gioco? Abbiamo scheletri nell’armadio o possiamo giocare a carte scoperte? Pensiamoci.
Nel raccontare l’azienda ci vuole armonia tra proclami e fatti: “credo nel territorio” non va d’accordo con “produco nel terzo mondo”. Il mercato annusa l’ipocrisia e perde la fiducia in chi è troppo disinvolto.
Un altro passaggio fondamentale riguarda i valori dell’azienda, che saranno un riferimento per tutte le attività di comunicazione. A volte, sbagliando, si abbozza un elenco di parole belle ma generiche, più per dovere che per convinzione. Se ne occupano i vertici o dei consulenti che lo fanno di mestiere senza nemmeno chiedere a chi lavora in quell’impresa cosa ne pensa. Con risultati disastrosi, perché nessuno ci si riconosce, quei concetti rimangono lettera morta e il mercato se ne accorge.
Invece di una dichiarazione pomposa e calata dall’alto meglio coinvolgere quadri e dipendenti nella definizione dei valori, per ricavarne una sintesi condivisa da tutti. Ogni impresa ha i suoi pilastri: chi punta sulla fiducia negli altri, chi sulla capacità di darsi obiettivi e poi raccoglierne i risultati, di fare squadra, di vedere nel coraggio la forza di reggere alle avversità. Per altri possono essere la speranza, l’ottimismo, la giustizia e l’impegno per l’etica, la capacità di giudizio, il servizio ai clienti, la qualità, la saggezza, l’equilibrio... Tutto vale, non ci sono regole, a parte la sincerità. Compiuto questo percorso, si può cominciare a costruire la propria comunicazione, facendo in modo che le notizie diffuse - o meglio la “narrazione” dell’azienda, come si preferisce dire adesso - siano coerenti con i valori professati. Un esempio banale: sottolineare le proprie radici nel territorio e poi annunciare di avere aperto uno stabilimento a basso costo in Vietnam non è il massimo, e qualcuno potrebbe farcelo notare. Ogni volta che si comunica, quindi, occorre verificarne le implicazioni alla luce del contesto aziendale, valutando benefici ed eventuali svantaggi attuali o futuri. Allineate le notizie ai valori, bisogna valutare accuratamente il contenuto e i materiali disponibili e il tempo necessario per elaborare e diffondere le informazioni. Bisogna anche scegliere i destinatari giusti (il pubblico target): guai a inondare l’universo, ogni notizia di ogni settore deve raggiungere la testata adatta, che sia cartacea o, come vedremo, sul web. Sbagliare bersaglio equivale a sprecare occasioni, e bisogna familiarizzare con modelli e attività efficaci per promuovere l’azienda sui media tradizionali. Obiettivo? Diventare i “fornitori” preferiti di chi lavora nei giornali o in televisione.
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stefano.tenedini@nordestmedia.it
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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio F
Display interattivi per il packaging In futuro i consumatori potranno disporre, al posto delle normali etichette contenenti i dati di un prodotto, dei veri e propri display con cui interagire e raccogliere tutte le informazioni e notizie riguardanti non solo il prodotto ma specificamente la confezione presente esposta sul banco del supermercato. L’applicazione, l’utilizzo e la diffusione, ormai a costi abbastanza irrisori, delle targhette RFID, in base alla ricerca e alla statistiCome si sta ca recentemente elaborata dall’Università inglese evolvendo la di Sheffield, stanno rivoluzionando l’industria del packaging.
tecnologia della “vecchia etichetta”. Per avere le informazioni arriveremo a “colloquiare” direttamente con la confezione che scegliamo dallo scaffale del supermercato?
Proviamo anche noi a immaginare ed elaborare l’idea di come sarebbe possibile integrare uno schermo-etichetta in grado di visualizzare informazioni, applicato sulla confezione di un prodotto. Il processo coinvolge prima la stampa di tracce elettroniche su carta su cui viene poi fissata, tramite un adesivo conduttore, dell’elettronica low cost (non specificata nei dati della ricerca). In sede di prove, un display LED polimerico è stato testato affinché questo processo possa esistere e venire applicato anche su superfici diverse dalla carta. I ricercatori hanno anche progettato e realizzato l’equivalente di una tastiera sensibile al tocco tramite la quale l’utente può pilotare il display alla ricerca di specifiche informazioni.
Il prossimo step riguarderà la creazione di un display completamente organico, quindi simile agli attuali OLED, su un substrato plastico da fissarsi sulle tracce elettroniche prestampate. Questi display, che dovranno ovviamente essere a basso costo e sufficientemente flessibili per essere applicati su qualsiasi tipo di confezione, potranno permettere all’utente una vera e propria interazione con un prodotto, esplorandone le caratteristiche, mentre i produttori potranno esporre il proprio brand in un modo altamente sofisticato, distinguendosi dai competitor. Considerando che quotidianamente siamo martellati dalla pubblicità e dalla pressante idea che dobbiamo sapere esattamente la storia del prodotto che stiamo acquistando, la tecnologia ci ha portati a perdere definitivamente la “poesia” dell’acquisto. Siamo così giunti a poter colloquiare direttamente con la confezione che prendiamo dallo scaffale del supermercato! Qui si potrebbe aprire una lunga diatriba poiché chi ci assicura che il prodotto che stiamo esaminando è, oppure non è, OGM? Il Mercato Globale permette che, ad esempio, arrivino al porto di Savona nel corso di tutto l’anno, le olive o altri frutti prodotti in Sud America che poi vengono trattati e lavorati dalle fabbriche italiane che li immettono poi sul mercato europeo come prodotti della Liguria. Pertanto il problema torna sempre alla base di partenza dei dati e dell’informazione che devono essere corretti e precisi.
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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di setto
Verso la concentrazione dei centri stampa quotidiani
Le sfide che devono affrontare gli editori di giornali per sopravvivere, come emerso al Wan-Ifra di Bari.
Prima o poi doveva succedere. E probabilmente succederà. Stiamo parlando dell’inevitabile razionalizzazione e quindi concentrazione dei centri stampa dei quotidiani in Italia. Un argomento che ha fatto capolino anche nella due giorni (21 e 22 giugno) del tradizionale appuntamento di WanIfra che si è svolto a Bari. Prima ancora dell’aspetto stampa, ovviamente, il focus dell’incontro ha riguardato le sfide che hanno davanti gli editori di giornali per sopravvivere alla concorrenza del digitale. E se le previsioni, troppo pessimistiche, stilate a livello mondiale nel 2012 sulla “scomparsa” nei prossimi anni dei quotidiani tradizionali, a causa sia della riduzione dei lettori sia dell’avanzata dell’informazione online, devono essere riviste con qualche nota
di maggiore fiducia è anche vero, come è emerso dalla relazione di Sergio Vitelli, segretario dell’Asig (l’Associazione stampatori italiani di giornali) che non c’è tempo da perdere per implementare le azioni necessarie per restare sul mercato e soprattutto per farlo con profittabilità. Per Vitelli quindi gli “editori devono trasformarsi in comunicatori” e adottare una serie di strategie in grado di acquisire funzioni che storicamente non gli erano proprie creando più canali possibili di entrate per accelerare il punto di pareggio costi/ricavi. Ma per avere aziende editoriali solide e redditizie, ha spiegato Vitelli, occorre anche intervenire sull’organizzazione del lavoro con redazioni più leggere e flessibili. La razionalizzazione dei costi riguarda, come si
diceva all’inizio, anche il fronte della stampa. E non c’è dubbio che oggi in Italia esista una sovraccapacità produttiva con troppi centri (65 in tutta Italia) e probabilmente anche troppe rotative, frutto dei maxi investimenti effettuati nei primi anni 2000 per stampare meglio milioni di copie di giornali e soprattutto rispondere alla richiesta degli inserzionisti pubblicitari. In un caso e nell’altro, questa scommessa non si è rivelata vincente perché le copie si sono fortemente ridotte e anche la pubblicità ha tagliato pesantemente i propri investimenti sui quotidiani. Il risultato è che oggi è necessario riassettare un’organizzazione produttiva che non è più al passo con la realtà del mercato. E per farlo, avverte Vitelli, sarà alla fine inevitabile un proces-
so di concentrazione che potrebbe portare a ridurre a meno della metà i centri stampa e ad avere solo alcuni player protagonisti del mercato. Che ormai sia chiaro che questa è la direzione da prendere se ne sono accorti sia gli editori sia gli stampatori. Ma per il via libera a quello che potrebbe diventare il risiko dei centri stampa, con alleanze, cessioni e acquisizioni, si attendono le mosse del gruppo Espresso-Repubblica in seguito all’accordo con l’editoriale de La Stampa. Anche in questo caso l’esigenza è di razionalizzare i costi (che per la Repubblica scenderebbero subito passando dall’attuale stampa flexo a quella offset) con un riassetto dei centri stampa sull’asse Torino-Roma e Milano. segue a pag. 66
Vendute all’asta tre rotative Mazzucchelli A fine luglio nuova gara per la Mitsubishi.
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Tre su quattro. E’ il risultato dell’asta dei beni relativi al fallimento delle Grafiche Mazzucchelli di Seriate sul fronte dei “pezzi” più pregiati: ovvero le macchine rotative. Ufficialmente, in attesa di avere una comunicazione
più dettagliata al riguardo, Mercury Auctions, la società incaricata dal Collegio dei curatori del fallimento Mazzucchelli di vendere i beni dell’azienda a suo tempo acquisita dalla GVE di Guido Veneziani, ha rilasciato una breve nota. Nota nella quale si ricorda che è stato pubblicato un nuovo bando d’asta per la vendita dei beni. Il secondo tentativo si svolgerà il 28 luglio presso i locali della Mazzucchelli a Seriate. All’asta saranno rimessi i lotti (inchiostri, bancali, materiali ausiliari, mobili, arredi, stock di carta e impianti di stampa e
prestampa) che non sono stati aggiudicati il 22 giugno. Il nuovo catalogo e il bando sono disponibili sul sito web del commissario Mercury Auctions (www.mercury-auctions. com) che può essere contattato anche per fissare un appuntamento per la visione dei beni in vendita, visione possibile fino al 27 luglio. Tra i beni in vendita spicca una rotativa Mitsubishi a 48 pagine, mentre le altre tre rotative sono state assegnate nel corso della prima asta. Ma chi sono gli acquirenti delle tre roto-offset? Al riguardo il commissario
incaricato della vendita mantiene per ora il riserbo e a breve dovrebbero essere comunicati i dettagli della vendita. Sul mercato però sono già corse le voci relative ai possibili aggiudicatari delle tre rotative. Secondo queste voci le due Sunday Press Goss (una 48 e una 64 pagine) sarebbero state acquistate dalle Grafiche Abramo di Catanzaro per una cifra complessiva attorno al milione di euro. La Kba 48 pagine ex Coptip, considerata forse la migliore del parco macchine Mazzucchelli perché quando era stata comprata era stata sot-
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ore Eventi Cultura Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole
Bavaria al rilancio di Arti Group e Pigna
I sindacati non escludono il “piano B” che prevede un intervento del gruppo Pozzoni.
toposta a una revisione radicale, avrebbe visto invece competere per l’aggiudicazione la Alcon Holding – una società che opera nella compravendita di macchine usate che si era già aggiudicata gli impianti ex Satiz – e la Union Printing di Viterbo. E sarebbe stata quest’ultima, sempre secondo le indiscrezioni, a vincere la gara con un rialzo in base d’asta a un prezzo attorno ai 530mila euro. A breve si capirà se le voci saranno confermate ufficialmente in attesa di sapere se il 28 luglio verrà aggiudicata anche la Mitsubishi a 48 pagine.
Siamo, per sgombrare subito il campo dagli equivoci, nel campo solo delle ipotesi. E le ipotesi non hanno, per natura, alcunché di concreto. Ma non è un mistero che da mesi nel territorio bergamasco, dove hanno il quartier generale sia Arti Group sia il gruppo Pozzoni, la possibilità che il secondo acquisti la prima sia una voce corsa spesso. A oggi non esiste alcuna dichiarata intenzione dei possibili due protagonisti a, rispettivamente, vendere e comprare. Ma la possibilità di un intervento del gruppo Pozzoni, spiega Paolo Turani, segretario provinciale della Slc-Cgil di Bergamo, può essere considerato come “un piano B”. Ovvero una scelta che – fatto salvo che il gruppo di Cisano Bergamasco sia davvero mai interessato all’operazione – potrebbe essere presa in considerazione dal fondo tedesco Bavaria, che nell’ottobre 2014 aveva acquisito le attività nel settore della stampa che facevano capo a BePrinters. Sotto la guida dell’ad Johann Kral, in quello che oggi è il gruppo Arti Group - che complessivamente dà lavoro
a quasi mille persone - in meno di due anni sono stati attuati una serie di interventi per migliorare l’organizzazione aziendale, migliorare la capacità produttiva, ampliare il parco clienti e ridurre i costi per recuperare redditività. Ma il cammino del risanamento e del rilancio, in un mercato, quello non è facile. Nei mesi scorsi, ricorda sempre il sindacalista, è stato siglato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria in Eurogravure e circa 25-30 prepensionamenti. All’ex Niiag si è fatto un periodo di cassa ordinaria ma non è escluso che prima della fine dell’anno possa essere richiesta anche qui una cassa integrazione straordinaria e il ricorso ai prepensionamenti. Procedure non previste, essendo diverso il contratto di lavoro, alle Cartiere Pigna di Alzano Lombardo per cui Bavaria Industries Group ha ottenuto l’ammissione al concordato con il salvataggio quindi di un’azienda sull’orlo del fallimento e di circa 170 posti di lavoro. La decisione di intervenire nel salvataggio della Pigna, conclude il segretario della Slc-Cgil di Bergamo sembra confermare l’intenzione di Bavaria di essere un azionista stabile per Arti Group e quindi, come ha sempre ripetuto, di non avere alcuna intenzione di cedere le attività e abbandonare il territorio bergamasco. segue a pag. 66
Riparte l’ex Cartiera Burgo di Mantova Il conto alla rovescia per far ripartire la produzione nella ex Cartiera Burgo di Mantova è cominciato. La cartiera, chiusa nel 2013 dopo oltre cent’anni di onorato servizio era stata acquistata circa un anno fa dal gruppo trevigiano Pro-Gest leader in Italia e tra i primi in Europa nella produzione integrata verticalmente di carta, cartone, imballi e packaging. Un primato che poggia le radici nell’utilizzo della carta riciclata. Ad anticipare l’imminente ormai riapertura dell’impianto mantovano è stato l’amministratore delegato di Pro-Gest Bruno Zago in un’intervista pubblicata su QnQuotidiano Nazionale. Prima dell’estate, ha spiegato Zago “avvieremo il montaggio del nuovo macchinario e speriamo di cominciare la produzione tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Il progetto coltivato da Pro-Gest a Mantova del resto è ambizioso. Con un investimento di oltre 150 milioni la ex cartiera mantovana non produrrà più carta da quotidiano ma carta riciclata per imballaggi. E diventerà il più grande impianto in Italia per la produzione di carta per ondulatori, coprendo buona parte della quantità di prodotto che attualmente viene importato nel nostro Paese. Si tratta, secondo Zago “di un progetto che dà nuovo slancio al gruppo sostenendo la presenza dei nostri prodotti in Italia e in Europa. Ma anche una barriera agli stranieri che pensavano di portare in Italia un impianto come quello che monteremo noi. Vogliamo che il made in Italy resti forte anche nel settore della carta”. Il progetto ex Burgo rientra nella strategia d’espansione, sia per linee interne sia esterne, di Pro-Gest che ha firmato l’acquisizione di due stabilimenti in Toscana (Ondulati Giusti di Altopascio e Cartonificio fiorentino di Sesto Fiorentino) per 29 milioni di euro facendo prevalere il diritto di prelazione legato al fatto che le due aziende erano già state prese in affitto rispetto all’offerta del gruppo tedesco Palm. Del resto i numeri dicono che il gruppo guidato dal 66enne Bruno Zago (che vede alla presidenza la moglie Anna Maria Gasparini e consiglieri i figli Benedetto, Alessandra, Valentina e Francesco) gode di un’ottima salute. Tanto che il 2015 si è chiuso con un fatturato in crescita del 27% a 450 milioni con una quota di export nel packaging attorno al 30% e una forte prevalenza di produzione per il settore alimentare (80%). Gli altri numeri del gruppo parlano di un milione di tonnellate di carta riciclata utilizzata all’anno e di 750mila tonnellate di carta, 2 miliardi di imballaggi e 1,2 di metri quadri di cartone ondulato prodotti. Il gruppo Pro-Gest lo scorso anno si è assicurato l’Oscar della Stampa quale “Best Converter”.
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Incendio alla Giunti Un incendio di vaste proporzioni ha interessato all’alba dello scorso 1° luglio lo stabilimento delle Industrie Grafiche Giunti, in via Ghisleri, a Iolo. Il giorno dopo si sono contati i danni. «Che sono molto rilevanti – ha spiegato l’ad del gruppo Martino Montanarini - ma che non riusciremo a quantificare fino a quando non ci sarà consentito di entrare nei locali andati a fuoco». L’incendio - partito dal magazzino inchiostri, liquidi altamente infiammabili - si è esteso e ha coinvolto il locale nel quale era conservato l’archivio storico della casa editrice. «Ed è questo - spiega l’ad - il danno maggiore. Si tratta di 50-60mila metri di pellicole di grandi dimensioni sulle quali era conservata la produzione storica della Giunti a partire dagli anni Cinquanta. Purtroppo - prosegue - si tratta di materiale delicatissimo e molto sensibile al calore: anche se trovassimo lastre non bruciate ma deformate non sarebbero più, comunque, utilizzabili. Inoltre è stata compromessa anche una parte dei semilavorati, nella sezione nella quale stavano lavorando i dipendenti, annerita da fuliggine e poi bagnata dall’acqua che i vigili del fuco hanno utilizzato per domare le fiamme». E’ certamente ancora presto per dare cifre, ma tra strutture, macchinari e archivio, si parla di numeri a sei zeri. Le operazioni di spegnimento sono terminate venerdì sera, ma i locali sono ancora off limits in attesa degli accertamenti della squadra che dovrà accertare l’origine dell’incendio (si parla di corto circuito ma nemmeno questo è sicuro) e gli uomini che invece hanno il compito di mettere in sicurezze le strutture. «Siamo soddisfatti che le misure antincendio abbiamo funzionato garantendo la sicurezza dei dipendenti che operavano dentro la sezione - prosegue Montanarini - Tutti, per fortuna, sono usciti indenni». Ora però, secondo l’ad, c’è bisogno di fare presto. «Certo, i danni sono tanti, ma non ci saranno conseguenze per il gruppo né per i progetti di espansione su Prato che proseguiranno. Ciò che semmai ci preoccupa è poter riprendere la produzione il prima possibile: è un periodo di grande lavoro perché sono in stampa i libri scolastici. Ci stiamo organizzando per affidare a terzi il lavoro ma non è semplice». Montanarini ha parlato l’altro giorno con il sindaco Matteo Biffoni che si è messo a disposizione: «Per la parte che ci compete, valutazioni o sopralluoghi - ha garantito Biffoni - saremo immediatamente operativi non appena ci verrà chiesto».
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Presentata Print4All È stata presentata alla stampa la prima edizione di Print4All, esposizione di tutte le tecnologie del printing, che si terrà in Fiera Milano dal 29 maggio al 1° giugno 2018. Sarà un grande evento di filiera, articolato lungo le tre dorsali della stampa - commerciale-editoriale, package e labelling e industrial printing declinate in quella che si propone di diventare la rassegna di riferimento dell’Europa e del bacino del Mediterraneo. La manifestazione mette insieme i tre marchi storici delle fiere Grafitalia, Converflex e Inprinting, che riuniscono le tecnologie rotocalco e flexo
orientate alla stampa su imballaggio e delle etichette, le tecnologie offset e digitali dedicate alla stampa commerciale e di alto volume e le tecnologie di stampa (serigrafica, tampografica, inkjet e digitale) per l’industrial printing. Il progetto è frutto dell’alleanza strategica che Acimga, Argi e 4IT Group hanno condiviso con Fiera Milano, partner fieristico d’eccellenza al quale sono stati conferiti i marchi ed è stata affidata l’organizzazione delle manifestazioni. Le associazioni determineranno gli indirizzi strategici e cureranno i contenuti della manifestazione. Fiera Milano, nella sua
funzione organizzativa, potrà contare sul canale diretto di comunicazione con i player delle filiere coinvolte. “Stiamo pensando a un nuovo modo di fare fiera, a una manifestazione il più possibile vicina alle aspettative del visitatore”, ha affermato Andrea Briganti, direttore di Acimga. “Tutta la manifestazione”. ha aggiunto Enrico Barboglio, segretario generale di ARGI, “è pensata per favorire relazioni e business, a partire dalla planimetria dei padiglioni che è stata studiata perché il flusso tra tecnologia esposta e altre iniziative a programma sia fluido.”
Nuova RotoC2 verso la cessazione, Monigraf in liquidazione Sono notizie che sarebbe bello non dare mai ma purtroppo non sono altro che la conseguenza della crisi del settore grafico che in questi anni ha portato alla chiusura anche di grandi e storiche aziende ma non ha risparmiato neppure realtà più piccole. E così all’elenco di aziende in difficoltà che potrebbero cessare l’attività, a meno che non intervenga qualche acquirente disposto a rilanciarle, si sono aggiunte Monigraf di Torino e La Nuova RotoC2 di Cambiago (MI). Per Monigraf è stata attivata la procedura di messa in liquidazione con la nomina di un liquida-
tore che entro la fine di luglio dovrebbe capire se esistono possibilità di una continuità aziendale con l’intervento di un “cavaliere bianco” oppure non resta che la liquidazione con la vendita degli asset. Nessuna decisione a livello di procedure legali è stata invece presa ancora da Simone Chiodelli e dalla sorella Veronica, il primo ad e la seconda rappresentante legale de La Nuova RotoC2 di Cambiago, azienda nata nel 2010 come “costola” della storica RotoC2 di Brugherio appartenente ai genitori e poi liquidata. Nel 2014 La Nuova RotoC2 aveva fatto un salto di qualità
aprendo la nuova sede a Cambiago, con l’obiettivo di ampliare le commesse per la stampa di libri e riviste a basso contenuto di colore, quali enigmistica, giochi e album “colorabili” per i bambini. Nel 2015 era stato raggiunto il massimo dell’attività. Tuttavia, il mancato rispetto dell’importante contratto in conto terzi che aveva determinato gli investimenti per rafforzare la produzione e il mancato pagamento a ottobre di una rilevante commessa hanno creato problemi sia nella gestione finanziaria sia nel ritorno economico, portando alla decisione di cessare l’attività.
Shopper di carta personalizzabili SAXOPRINT, uno dei più importanti gruppi in Europa nella stampa online, arricchisce il proprio catalogo con un’ampia offerta di shopper di carta, completamente personalizzabili e
disponibili in 11 formati, da quello “mini” alla versione maxi, a quello per bottiglie. Grazie al comodo configuratore online, vi sono molte possibilità creative. È possibile scegliere tra 5 materiali, con 4 varianti di manici in
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5 colori e selezionare la tipologia di carta: dalla kraft marrone, con grande resistenza e un aspetto naturale, alla kraft bianca, dalla bellezza discreta e dalla superficie non patinata, per una sensazione tattile piacevole e una stampa rispettosa dei colori. La scelta della carta patinata assicura, invece, una riproduzione dei dettagli estremamente nitida in fase di stampa e una straordinaria brillantezza cromatica. Gli shopper con carta patinata sono tutti plastificati.
Lanciata la sfida di un nuovo logo su Zooppa.com Con il progetto “Pixartprinting needs a Thrill - The ultimate logo contest”, Pixartprinting sbarca su Zooppa.com, social network globale per il talento creativo. Letteralmente alla ricerca di di un’esperienza elettrizzante, il W2P veneziano sceglie per la prima volta il crowdsourcing creativo con il contest on air fino al 1 settembre 2016.
Lo spirito e l’obiettivo del contest è trovare idee originali e innovative su cui costruire un nuovo logo che sia contemporaneo e in grado di esprimere i caratteri distintivi dell’azienda. L’idea premiata sarà la base da cui Pixartprinting partirà per la realizzazione del nuovo marchio. Non è richiesto necessariamente un progetto definitivo, si può
partecipare anche con un bozzetto purché corredato da spunti e materiali grafici utili a comprenderne il potenziale creativo. Il concorso è aperto a grafici e creativi europei e americani, previa registrazione sul sito Zooppa.com ed è possibile accedervi dalla pagina dedicata creata dall’azienda: https://www.pixartprinting.it/pix4contest/logo/.
I 5 anni di Onlineprinters.it Dal lancio nell’ottobre del 2011 Onlineprinters.it è cresciuta fino a diventare uno dei leader nel settore della stampa online. Negli ultimi cinque anni, sono stati venduti più di 400 milioni di prodotti stampati, da volantini a stand fieristici completi. Ma il trend non è destinato ad arrestarsi. L’azienda in-
ternazionale, attiva in 30 Paesi, vende ogni anno oltre 2 miliardi di prodotti stampati. “Da tempo ormai l’Italia è uno dei nostri mercati più importanti. In questo paese, infatti, l’e-commerce sta vivendo una fase di grande crescita. Molti creativi, agenzie e clienti apprezzano l’elevata qua-
lità dei nostri prodotti”, spiega Walter Meyer, fondatore e amministratore delegato di Onlineprinters GmbH. “Nel futuro puntiamo ad acquisire nuovi clienti convincendoli dei vantaggi che la stampa online può offrire e contribuendo con le nostre stampe al loro successo”, conclude Meyer.
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Sostenibilità ambientale Asahi Photoproducts, azienda all’avanguardia nello sviluppo di lastre fotopolimeriche per stampa flessografica, ha annunciato che il service di prestampa flessografica Nu-Maber con sede in Italia utilizza con successo le lastre flessografiche con risciacquo ad acqua Asahi AWPTM per applicazioni a banda stretta e larga. “I nostri clienti sono estremamente soddisfatti dell’eccellente qualità di stampa che sono in grado di offrire con le lastre Asahi”, ha affermato Livio Simionato, CEO di Nu-Maber. “La qualità che è possibile ottenere con le lastre Asahi AWPTM è superiore a quella che si ottiene con lastre a base di solvente e queste lastre sono molto più sostenibili dal punto di vista ambientale, il che è importante sia per Nu-Maber che per i nostri clienti. Inoltre, la tecnologia Pinning Technology for Clean Transfer, che rappresenta la caratteristica principale di queste lastre permette di ridurre gli arresti in macchina da stampa per la pulizia delle lastre, migliorando la produttività dei nostri clienti”.
Palladio East torna in Manroland
Quando Palladio East, la filiale in Serbia, della premiata azienda grafica italiana Palladio Group, ha iniziato la ricerca di una nuova macchina da stampa, il loro rigoroso processo di valutazione li ha convinti che la ROLAND HiPrint a sei colori di manroland Sheetfed fosse la scelta giusta per soddisfare le loro esigenze. Elogiando le macchine già installate in azienda, una ROLAND 700 a quattro colori con modulo di verniciatura e una ROLAND 700 a cinque colori con modulo di verniciatura, il CEO di Palladio East, Pera Todorović ha detto : “Hanno già 20 anni, ma le macchine nel nostro stabilimento di produzione stampano ancora non-stop ad alta velocità.”
Due Jet Press per posterXXL
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posterXXL, colosso tedesco dei servizi web-to-print, aumenta la sua già notevole produzione dopo un importante investimento nella Jet Press 720S. Nata undici anni fa in risposta alla domanda di stampa di poster personalizzati e su richiesta, posterXXL è cresciuta velocemente, offrendo una vasta gamma di prodotti di stampa creati secondo le indicazioni dei propri clienti, ed espandendosi rapidamente sui mercati tedesco, austriaco, francese, belga e olandese. Nel 2015, posterXXL, tipografia “100% digitale” specializzata in stampe di altissima qualità a tiratura limitata o singola con ridottissimi tempi di produzione, è stata acquisita da PhotoBox. Favorevolmente colpita dalla produttività e dall’affidabilità della Jet Press 720S, e dopo averla vista all’opera nel 2015, negli ultimi mesi dello scorso anno l’azienda ha deciso di investire in due di queste macchine a getto d’inchiostro formato 50x70 cm a sostegno della propria strategia di crescita.
Leaderform: grande formato e Web2Print Il lancio ufficiale della piattaforma EXTREMEPRINTING.it - operativa dal 30 giugno scorso - segna l’inizio di una nuova era per Leaderform. L’azienda veronese, specialista di direct marketing e commercial printing, entra nel settore del grande formato, puntando tutto su un modello di business webto-print. Il nuovo brand identifica una business unit costituita ex novo e dedicata al grande formato. “Quella di ampliare il mercato di riferimento era una necessità impellente”, ha spiegato il CEO Federico
Cozza. “Leaderform si rivolge storicamente ai due segmenti di direct marketing e business communication, un mercato, quest’ultimo, destinato a calare progressivamente. Abbiamo dunque deciso di diversificarci.” Per questo progetto, Leaderform ha messo in campo un ingente investimento in tecnologie di nuova generazione. L’azienda ha scelto Agfa Graphics come partner tecnologico: una Jeti Tauro – sistema di stampa inkjet UV ibrido da 2,5 metri – e una Anapurna M3200i RTR – soluzione di stampa
inkjet UV roll-to-roll formato 3,2 metri - sono state installate lo scorso maggio nello stabilimento dell’azienda. Banner, poster, manifesti, ma anche espositori e teloni saranno i primi prodotti venduti attraverso EXTREMEPRINTING.it.
Nuceria raddoppia il reddito Nuceria è parte di un nucleo di medie imprese italiane che negli anni della crisi è riuscito, grazie al dinamismo manageriale e strategie di medio periodo mirate al miglioramento continuo, a rispondere alle sfide globali e crescere a un ritmo 3 volte superiore rispetto alla media del settore, raddoppiando nel contempo il reddito operativo negli ultimi 5 anni e rafforzando la solidità finanziaria. Per questo, e per molti altri motivi, Nuceria Group è, per il terzo anno consecutivo, protagonista dell’Osservatorio PMI 2015 di Global Strategy. “Per alcuni crescere è una scelta, per noi
crescere è una prerogativa, quasi un imperativo morale”, dichiara Guido Iannone, general manager del gruppo (in foto). “Non è mai trascorso un solo anno senza che sia stata installata una nuova linea, aperto un nuovo plant, lanciato un nuovo prodotto, andati alla conquista di nuovi mercati. Crescere per noi è Fare Impresa. Non vediamo un modello di impresa diverso da quello
in cui ogni anno si debba perseguire un obiettivo sempre più sfidante ed importante. Un obiettivo che non deve essere solo quantitativo ma soprattutto qualitativo e culturale. Ed è questo quello che cerchiamo di fare ogni giorno; vogliamo essere li dove il futuro ha inizio.” Il Gruppo Nuceria ha chiuso l’esercizio 2015 con un fatturato consolidato di 60 milioni di euro, in crescita rispetto al precedente esercizio dell’11%, e con un Ebitda margin del 9,5%. Il 2015 si afferma come l’ottavo anno consecutivo di crescita del fatturato a doppia cifra, con un CAGR di circa il 15% del periodo 2010-2015.
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EXTREMELY VIVID PRINTING
Filiera Carta e Grafica, in ripresa tre settori su quattro Si è svolta a Milano l’Assemblea pubblica della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica che rappresenta i comparti industriali di Assografici, Assocarta e Acimga, una filiera composta da 19.400 aziende, con oltre 170.000 addetti, un fatturato 2015 di 23,5 miliardi di euro e un saldo attivo della bilancia commerciale di 3,8 miliardi di euro. Con una panoramica economica sui settori rappresentati dalle Associazioni che costituiscono la Federazione il presidente Pietro Lironi (in foto) ha completato il quadro in cui operano oggi le imprese. Analizzando i singoli settori ha evidenziato che a fronte della forte caduta di fatturato e addetti dell’industria grafica, dal 2007 in poi e proseguita negli anni più recenti, si evidenzia nel 2015 una discreta ripartenza del settore cartario e cartotecnicotrasformatore e una forte crescita del settore delle macchine grafiche e per il converting. Dal lato della domanda, fra 2007 e 2015, i consumi di prodotti culturali (libri e giornali) si sono ridotti del 35%, scendendo sotto l’1% della spesa complessiva delle famiglie italiane, mentre gli investimenti pubblicitari sulla stampa si sono più che dimezzati (-56%). Questo in un paese, l’Italia, che sta al terzultimo posto UE per
tassi di lettura. Per questo la Federazione ha proposto al Governo due iniziative di politica fiscale, per stimolare i consumi di prodotti culturali e la pubblicità sulla stampa: poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese per l’acquisto di libri e prevedere la detassazione della pubblicità incrementale. Sul tema dell’incontro
“Più lettura, più comunicazione, più cultura” hanno quindi discusso Paolo Mieli, giornalista, storico, scrittore, Andrea Favari, amministratore delegato di Società Europea di Edizioni - il Giornale e Christian Rocca, direttore di IL - mensile de Il Sole 24 Ore. Tre grandi attori del mondo della carta stampata e non solo, che incalzati da un moderatore “sui generis”, Cristiano Militello, inviato di Striscia la Notizia, attore, cabarettista e conduttore televisivo e radiofonico, hanno evidenziato gli aspetti più eclatanti della crisi del mondo editoriale e delineato i possibili percorsi da intraprendere per superare l’impasse della crisi economica
e della digitalizzazione delle informazioni. Tutti hanno convenuto sul fatto che “alla fine” resta il contenuto, che sia però assolutamente un contenuto di qualità: molti e interessanti gli esempi in questo senso sia del mercato italiano (il volumetto allegato a Il Giornale, il periodico allegato a Il Sole 24 ore), sia a livello europeo (come i casi “The Guardian” e “Le Monde”). Internet non sempre fornisce contenuti innovativi e originali, ma prevalentemente testi copiati, sulla carta spesso si trovano idee e innovazioni. E restano nella memoria. Questo vale non solo per i giornali, ma anche per i periodici che hanno vissuto una profonda crisi soprattutto in termini di volumi. Anche in questo caso regna sovrano il contenuto: un contenuto di nicchia però, destinato ad un pubblico selezionato. Importante anche la confezione: c’è spazio per volumi curati, eleganti e ben stampati, ma sempre inattaccabili sotto il profilo della qualità dei contenuti. Il futuro dei giornali e dei periodici è un percorso che, guardando paradossalmente al passato, deve puntare decisamente sulla qualità dei contenuti e prevedere anche un necessario aggiustamento dei prezzi per garantire la sostenibilità del business.
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17 Fatti stupire da www.agfagraphics.com.
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Sun Chemical, nuovo centro tecnico europeo Sun Chemical Advanced Materials e la sua società madre, DIC Corporation, hanno aperto un nuovo centro tecnico europeo per il poliparafenilensolfuro (PPS) a Karlstein, vicino a Francoforte in Germania. Il nuovo laboratorio, un’estensione dell’Eurolab del gruppo DIC, consente all’azienda di fornire un’assistenza tecnica più avanzata e più specifica ai propri acquirenti europei e americani di DIC.PPS, un composto leader del settore sviluppato da DIC Corporation. Lo “European PPS Technical Centre” rappresenta un investimento da 2,7 milioni di euro e rafforza ulteriormente la rete di assistenza tecnica e fornitura globale del gruppo DIC per i composti DIC.PPS.
I vincitori del sesto Premio Ricoh Si è conclusa la sesta edizione del “Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei” con la premiazione dei vincitori che si è tenuta presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo (Milano). Il Premio è stato organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione della Città metropolitana di Milano e il patrocinio del Comune di Vimodrone. La giuria ha decretato: • Vincitore assoluto: Kalina Aleksandrova Danailova con l’opera “Life or something like it #4” (in foto). • Vincitore per la sezione pittura-disegno-grafica: Paolo Romani con l’opera “Autoritratto nel paesaggio”. • Vincitore per la sezione sculturainstallazione: Micaela Laura Rosella Calliero con l’opera “Elicrisa”. • Vincitore per la sezione fotografiavideo, digital art: Patrizia Calegari con l’opera “Milano” . Agli artisti è stato chiesto di esprimere, attraverso le loro opere, i valori Ricoh così riassumibili: “Lo sforzo verso l’innovazione, che semplifica la vita e il lavoro, salvaguardando nel contempo l’ambiente e in generale i principi della responsabilità sociale d’impresa”.
Xerox partner tecnico di Mondadori Store
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Xerox è stata scelta da Mondadori Store come partner tecnico dell’innovativo servizio di stampa digitale di libri “Book on Demand”, attivo attraverso Espresso Book Machine®, la prima macchina presente in Italia in esclusiva nel Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano. Il servizio di “Book on Demand” permette di stampare in pochi minuti il libro desiderato, scegliendolo da un catalogo internazionale costantemente aggiornato, che conta oltre sette milioni di titoli e comprende anche volumi difficilmente reperibili sugli scaffali delle librerie.
Heidelberg, raggiunto l’obiettivo di fatturato Heidelberger Druckmaschinen ha raggiunto gli obiettivi di fatturato nell’anno finanziario 2015/2016 (1 aprile 2015/31 marzo 2016) e punta a una crescita continua anche nei prossimi anni. Gli effetti della riorganizzazione strategica portata avanti negli ultimi anni non hanno tardato a farsi sentire. Una sostanziale crescita nelle vendite, un miglioramento di quasi l’8% nel margine EBITDA e una significativa riduzione degli oneri finanziari hanno portato al profitto positivo netto auspicato. Il fatturato è salito del 7,6%%, totalizzando circa 2,5 miliardi di euro (2,3 miliardi di euro nell’anno
precedente). L’obiettivo del produttore tedesco è continuare questo percorso di crescita anche negli anni a venire, grazie al portfolio prodotti e alle acquisizioni pianificate, specialmente nel settore dei servizi e dei prodotti di consumo. Nell’anno finanziario in corso l’azienda punta a una crescita del fatturato del 4%. A medio termine
si prevede di ottenere un incremento annuo fino al 4% nel fatturato del Gruppo, raggiungendo un tetto di quasi 3 miliardi di euro, con un margine EBITDA nel range del 7-10%. Le nuove soluzioni di Heidelberg, che faranno da motore trainante per la crescita, sono indirizzate al mercato del packaging e della stampa commerciale.
Fatturato KBA a +46% Il Gruppo Koenig & Bauer (KBA) ha iniziato bene questo nuovo anno d’esercizio. Il fatturato del gruppo nel primo trimestre, pari a 258,8 milioni di euro, è aumentato del 46% rispetto ai 177,3 milioni di euro dell’anno scorso. Tutti e tre i segmenti hanno registrato un netto aumento degli utili, la quota di macchine nuove per il mercato in crescita della stampa dei packaging ha superato il 70%. Gli ordinativi, pari a 266,3 milioni di euro, si posizionano lievemente al di sopra del fatturato trimestrale. Anche il pacchetto di ordini a fine marzo, di 582,4 mi-
lioni di euro, ha superato il valore di 574,9 milioni di inizio anno. Con un 41% in più di fatturato, il segmento maggiore Sheetfed si trova su un’ottima strada con un utile trimestrale di +5,7 milioni di euro (2015: –2,7 milioni di euro) e un ampio pacchetto di ordini di 264 milioni di euro. Digital & Web è riuscito ad aumentare gli ordinativi del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e più che a raddoppiare il fatturato portandolo a 27,9 milioni di euro. Nel segmento delle macchine speciali, i nuovi ordinativi per 115,1 milioni
di euro hanno raggiunto all’incirca il valore dell’anno precedente (2015: 117,4 milioni di euro). Il fatturato è aumentato del 40% circa attestandosi a 88,6 milioni di euro.
Pollicioni d’Oro 2016
Print4Pack a Palermo L’evento è parte del programma di promozione del Made by Italy di Acimga ed è realizzato in collaborazione con Argi e con il supporto dell’ICE – Agenzia e del Ministero dello Sviluppo Economico. Il comparto della stampa su imballaggio è attraversato da una congiuntura economica positiva, che si riflette sulla dinamicità del settore in termini di innovazioni tecnologiche e applicative. Sia i cambiamenti in atto relativamente alle funzionalità del packaging, sia quelli relativi ai comportamenti individuali del consumatore di fronte a un packaging più o meno
innovativo, portano alla convergenza tra diverse tecnologie di stampa e alla messa in luce di caratteristiche a valore aggiunto per il brand owner. L’evento rappresenta l’occasione per creare nel bacino del Mediterraneo una cultura innovativa e propositiva nei confronti del nuovo ruolo del packaging e delle opportunità che la stampa su imballaggio offre grazie alle tecnologie sempre più performanti e ai modelli di business che queste nuove tecnologie (digitale e ibrido in particolare) permettono di implementare. Un’agenda frutto di un lavoro congiunto tra le principali associazioni e organizzazioni di filiera.
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Il lavoro è iniziato a novembre 2015 e si concluderà il prossimo 20 settembre con un evento unico nel suo genere. Dieci mesi di lavoro che hanno coinvolto l’intera catena del valore aggiunto in un studio che porterà a Palermo: • Un White Paper esclusivo su “Innovative packaging and labelling” • Due giorni di convegno e tavole rotonde con leader del mercato • La presenza di operatori provenienti da USA, Israele, Egitto, Libia, Algeria, Marocco, Tunisia, Iran Per informazioni ulteriori relative al programma o alla modalità d’iscrizione si può consultare il sito www.print4pack.it.
Il Pellitteri’s Day 2016 è stato un evento ben riuscito, che ha goduto dell’atmosfera coinvolgente della sede che lo ha ospitato, la Fabbrica del Vapore di Milano. Un sito industriale recuperato a location per eventi ed esposizioni di grande fascino e suggestione, perfetto per una festa nella quale al centro dell’attenzione sono stati gli studenti delle scuole di formazione nell’area grafica, comunicazione e multimedialità. La scelta della location ha anche dato l’opportunità di visitare la mostra New Craft inserita nei programmi della XXI Triennale dove sono state presentate iniziative che coniugano l’artigianalità di mestieri che rischiavano di cadere nell’oblio con l’inserimento di avanzatissime tecnologie che gli stanno dando nuova linfa. Una di queste è la stampa tipografica presentata da Lino’s & Co., una società veronese che mette insieme un laboratorio di stampa letterpress con un FabLab 3d. Nell’ambito del Pellitteri’s Day, dopo alcuni interventi formativi sono stati consegnati i premi “Pollicione d’Oro” che sono stati assegnati ad alcune personalità del settore – con la motivazione “al merito” – e agli studenti delle scuole di grafica “per eccellenza formativa”. I Pollicioni d’Oro al Merito sono stati assegnati a •Silvano Bianchi alla carriera •Mario Maggioni alla professionalità •Renzo Viappiani alla formazione •Andrea Schiavi menzione d’onore alla memoria •Giulio Barteselli menzione d’onore alla memoria A loro sono seguite le consegne dei Pollicioni d’Oro per Eccellenza formativa assegnati a 45 studenti provenienti da tutta Italia, da Trento a Grottaglie (Taranto).
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Tipolito Capelli, prima in Italia a installare Scodix Ultra Pro con Foil Il primo giorno di drupa Scodix ha annunciato che Tipolito Capelli ha acquistato una Scodix Ultra Pro con Foil. Si tratta della prima installazione italiana (nonché una delle prime in Europa) della soluzione in configurazione “full optional”. Tipolito Capelli è un’azienda bergamasca con sede a Villa d’Almè, specializzata nel mercato del packaging per la cosmetica. Attualmente è alla seconda generazione, rappresentata dai titolari Pietro Capelli e Stefano Viganò. “Nel mondo della cosmetica le tirature stanno subendo una contrazione inversamente proporzionale al numero di versioni differenti che vengono richieste, molto spesso con nobilitazioni complesse e realizzabili solo tramite più lavorazioni”, affermano Pietro e Stefano.
SCR investe nei sistemi inkjet EFI Reggiani ReNOIR EFI ha annunciato che SCR, con sede a Cassina Rizzardi (Co) è uno dei primi stampatori di tessuti in Italia ad avere investito nella macchina EFI Reggiani ReNOIR Top, con 32 teste di stampa. Grazie alle sue caratteristiche di produttività e di grande affidabilità e qualità, questa macchina da stampa digitale industriale ha pienamente soddisfatto SCR. La macchina, installata lo scorso dicembre, si è affiancata ad altre due macchine EFI Reggiani ReNOIR Pro a 16 teste di stampa. Con questo dispiegamento di macchine digitali inkjet, SCR è riuscita a soddisfare le richieste di una fascia medioalta del mercato tessile, acquisendo nuovi clienti.
Sprint24 acquista una HP Latex 370 per interior design
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Seguendo l’evoluzione e il progresso tecnologico, la tipografia online Sprint24 ha ampliato la propria dotazione di macchine per la stampa su supporti rigidi e flessibili affiancando alla Durst P10 una HP Latex 370 con stampa Alta Definizione per interior design e comunicazione visiva. La HP Latex 370, infatti, ha una stampa a getto d’inchiostro che raggiunge una risoluzione di 1200x1200 dpi. Dotata di cartucce con inchiostro inodore ed eco-friendly permette una stampa HD per qualsiasi prodotto da interni; la possibilità di avere gradienti cromatici di toni e mezzi toni la rende, inoltre, il miglior alleato per chi desidera stampare senza rinunciare alla definizione e al risultato grafico. Sprint24 propone differenti materiali sui quali stampare in HD: dai supporti rigidi fino ai materiali flessibili.
Industria Grafica Falciola rinnova la fiducia in Heidelberg Heidelberg Italia ha annunciato di aver venduto a Industria Grafica Falciola una offset a foglio Speedmaster SX 102 con voltura. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di fiducia ricevuta da parte dello stampatore, da sempre cliente Heidelberg. Industria Grafica Falciola nasce nel 1955 a Torino, su idea di Osvaldo Falciola che, partito con la stampa tipografica, ha poi virato
verso l’offset grazie all’incontro con il team Heidelberg. La filosofia aziendale della costante crescita tecnologica è alla base dell’investimento appena compiuto, che ha ampliato il parco macchine con un sistema all’avanguardia, ultimo nato in casa Heidelberg fra quelli con voltura. “Speedmaster SX 102 con voltura rientra nella strategia Heidelberg volta a completare la gamma di macchine
formato 70x100”, afferma Mauro Antonini, product management Sheetfed Postpress Packaging di Heidelberg Italia. “Si tratta di una macchina che racchiude tutta l’esperienza Heidelberg nella stampa b/v. Permette di stampare perfettamente a registro ad alte velocità grazie all’esclusiva tecnologia della voltura con monopinza rotante che non lascia mai il foglio per tutto il processo di volta.”
Cartotecnica Jesina, avviamenti più rapidi con una nuova Roland 906 Cartotecnica Jesina è una di quelle aziende grafiche per le quali la tecnologia di cambio lastra simultaneo SPL, installata sulla nuova Roland 900 a sei colori formato 6B1 con modulo di verniciatura, è come un desiderio realizzato. La nuova Roland 900 va ad affiancarsi a un’altra offset equivalente, contribuendo ad aumentare l’efficienza complessiva della cartotecnica marchigiana in un mercato altamente competitivo. Cartotecnica Jesina ha una produzione annuale di circa 100 milioni di scatole, quindi la velocità di produzione è di fondamentale importanza per soddisfare le
richieste dei clienti. In questo caso l’innovativa tecnologia SPL è di notevole aiuto nella fase di preparazione del lavoro. Il tempo di avviamento si è notevolmente ridotto perché il dispositivo SPL consente “di eseguire contemporaneamente le diverse fasi di preparazione,” come afferma Renzo Paoletti, proprietario della Cartotecnica Jesina. Il dispositivo SPL permette
il cambio delle lastre da stampa simultaneamente su tutti i gruppi stampa. I cilindri caucciù e stampa possono essere lavati automaticamente durante il cambio lastra. Con questa tecnologia, lo stampatore può ridurre significativamente il tempo di avviamento, aumentare la produttività, abbassare il costo totale di produzione e, di conseguenza, ottenere maggiori profitti.
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report
Aspettative superate, successo su tutti i fronti
L’edizione di drupa che ci siamo appena lasciati alle spalle ci incoraggia a guardare al futuro delle arti grafiche con una certa dose di ottimismo. Non tanto per il numero di visitatori, pari a circa 260.000 da 188 Paesi – in calo rispetto ai 314.248 del 2012 – quanto per la validità dei contatti e le trattative chiuse dalla maggior parte degli espositori, ben al di là di ogni aspettativa. Contrariamente all’ultima drupa, quella appunto del 2012, in cui la filiera era ancora in una fase di allarmismo a causa della crisi e di riluttanza a investire, drupa 2016 ha aperto le porte a imprenditori che si sono adattati alle nuove condizioni di mercato e si sono rimboccati le maniche per affrontare con più fiducia il futuro, accompagnati dalla volontà di concretizzare progetti d’investimento che hanno visto come protagonista non solo la stampa digitale, ma anche altre tecnologie più tradizionali, come la stampa offset e il fivisitatori da nishing. In base ai dati diffusi dagli organiz-
260.000 188 Paesi
75%
zatori, il 75% dei visitatori erano di alto profilo, con poteri decisionali con potere in merito a possibili investimenti. d’acquisto Il 54% è andato a drupa con serie intenzioni di investire, il 29% ha effettuato ordini durante la fiera, il 30% prevede di effettuarne dopo la fiera e il 60% dice di aver trovato nuovi fornitori. Il calo dei visitatori rispetto alla precedente edizione riflette il processo di consolidamento che sta interessando il settore delle arti grafiche a livello internazionale. “I clienti, con poche eccezioni, non vengono più a drupa in gruppi numerosi. Sono soprattutto i top manager che oggi arrivano a Düsseldorf”, ha spiegato Werner Matthias Dornscheidt, presidente & CEO di Messe Düsseldorf. Il 76% dei visitatori – 16% in più del 2012 – erano stranieri, con una gran prevalenza di asiatici (17% vs. 13,6% del 2012). India al primo posto con il 5%, seguita da Cina con il 3%. I Paesi europei con più affluenza sono stati Italia, Francia, Paesi Bassi e Gran Bretagna.
di di Cristina Cristina Rossi Rossi
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report
Meno visitatori rispetto all’edizione 2012, ma più trattative e ordini, a dimostrazione del fatto che le aziende si sono adattate alla nuova situazione e sono pronte a investire.
30%
effettuerà ordini dopo drupa
29%
ha effettuato ordini
Il rilancio del business Sono bastati quattro anni per ridare fiducia al settore e questa sensazione di dinamicità e positività era palpabile nell’aria, camminando attraverso i 19 padiglioni della fiera. Già nella prima metà della fiera molti degli espositori sciorinavano nu-
meri esaltanti legati a ordini da parte di clienti di tutto il mondo, Italia compresa, a dimostrazione che il settore della stampa ha ancora grandi potenzialità, nonostante la concorrenza dei media digitali. La fiera, della durata di 11 giorni, ha registrato il tutto esaurito, con una presenza di circa 1.837 espositori in rappresentanza di 54 Paesi, che hanno riportato commenti positivi all’unanimità. Il riposizionamento di drupa e il suo focus sui segmenti di mercato con grandi potenzialità di
crescita, quali stampa 3D, stampa funzionale o stampa di packaging – risulta essere un format vincente, anche se per la periodicità dell’evento gli organizzatori hanno deciso di continuare a mantenere una cadenza quadriennale anziché triennale, come precedentemente deciso. Sia che si tratti di editoria, stampa commerciale, di packaging o industriale, le varie tecnologie di stampa sono in grado di offrire soluzioni a tutti questi mercati verticali. “L’industria della stam-
Foto di gruppo dei giornalisti che hanno partecipato al tour organizzato da Messe Düsseldorf in collaborazione con AD Communications.
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pa continua a reinventarsi con successo e drupa 2016 lo ha dimostrato”, ha dichiarato Claus Bolza-Schünemann, chairman del Comitato drupa e del CdA di KBA. La stampa inkjet ha avuto senza dubbio un ruolo da protago-
bili progressi compiuti dalla stampa digitale . relativamente a qualità di stampa, velocità e formati, la stampa offset ha tutte le possibilità di conservare, anche negli anni a venire, una posizione dominante nel panorama internazionale delle ar-
1.837 espositori da 54 Paesi
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nista anche in questa edizione e la novità più importante è il debutto delle macchine a foglio di formato 70x100. Ma fra i trend chiave emerge senza dubbio il packaging, in particolare il cartone ondulato, con una serie di nuove macchine inkjet indirizzate proprio a quel segmento di mercato. Nell’ambito della stampa offset i player hanno stupito i visitatori con macchine totalmente integrate, con tempi di avviamento sempre più brevi e operazioni manuali quasi inesistenti. Nonostante gli incredi-
ti grafiche e dell’imballaggio. Come hanno dimostrato i costruttori, primi fra tutti Heidelberg, KBA e Komori, le macchine da stampa offset versione 2016 non hanno più nulla di “tradizionale”, bensì operano all’interno di un workflow che consente di monitorare e gestire a distanza le operazioni di regolazione. Parallelamente all’automatizzazione dei diversi componenti della macchina offset, l’evoluzione tecnologica ha consentito di snellire e velocizzare l’elaborazione dei da-
ti in prestampa grazie a software sempre più performanti, contribuendo pertanto a ridurre i tempi di avviamento macchina fino a 5 minuti, un risultato che non ha nulla da invidiare alla stampa digitale. Inoltre, l’elevato livello di automazione e integrazione continua consente di ridurre e, in alcuni casi, a rendere praticamente superfluo l’intervento umano. Si può dire, dunque, che il mondo della stampa ha fatto il proprio ingresso nell’era dell’industria 4.0, an-
che se si è solo agli albori. Un’altra tendenza importante è la presentazione di macchine offset basate sulla tecnologia di polimerizzazione LED-UV e a questo proposito tutti i produttori a drupa hanno mostrato macchine integranti questa innovativa tecnologia che potrebbe, nel tempo, affiancare o addirittura prendere il posto dei sistemi H-UV/HR-UV/LE-UV, in quanto si tratta di un processo a elevato risparmio energetico e quindi anche più rispettoso dell’ambiente. Al di là della sua capacità di eliminare i tempi di asciugatura dell’inchiostro in uscita dalla macchina e di assicurare, di conseguenza, dei tempi di consegna più rapidi, la tecnologia LED risponde alla necessità degli stampatori di passare da una logica di quantità a una logica di qualità, sfruttando le possibilità creative legate all’utilizzo di un gruppo di verniciatura. La ricerca del valore aggiunto, che anima tutti gli attori della filiera, è stata sposata appieno da Manroland, la cui macchina Evolution, dotata di un gruppo di laminazione e un doppio gruppo di verniciatura, era la più lunga di tutta la fiera. Quello della nobilitazione degli stampati, di piccolo e grande formato, rappresenta un altro importante trend, nell’offset come nel digitale.
Photo: Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
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vendite
Boom di vendite per HP, protagonisti anche gli italiani HP supera del 25% gli obiettivi prefissati. Già all’inizio fiera annuncia la vendita di una ventina di HP Indigo al web to print Cimpress e di 25 HP Indigo 12000 a Shutterfly, specializzata in applicazioni fotografiche. Tra gli italiani, Rotolito Lombarda, che installa-
rà una HP Indigo 12000 nello stabilimento di Nava Press, ed Eurostampa che ha ordinato una HP Indigo 8000 per etichette. Anche Centro Stampa Digital Print di Rimini e Faenza Industrie Grafiche hanno deciso di investire in una HP Indigo 12000.
Brindisi di Quinto Protti (Centro Stampa Digital Print) con Antonio Maiorano di HP e il suo team. A sinistra, festeggiamenti per il big deal di Cimpress.
CEWE investe in tre Versafire CP di Heidelberg CEWE, leader in Europa nella produzione di fotoalbum, acquistabili anche online, ha ordinato tre macchine da stampa digitali Versafire CP di Heidelberg, che verranno installate rispettivamente negli stabilimenti di Monaco (D), Montpellier (F) e Warwick (UK). La decisione che ha portato all’investimento è stata preceduta da un’intensa fase di test, iniziati nel periodo natalizio e ora conclusisi con successo. CEWE è specializzata nella produzione di fotoalbum e calendari personalizzati e ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 555 milioni di euro con 3.200 dipendenti e offre servizi di stampa offset e digitale in 13 stabilimenti in tutta Europa.
A destra, Stephan Plenz, di Heidelberg, davanti alla Versafire CP.
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Fujifilm raggiunge il 60% del target di vendita al giro di boa A metà drupa Fujifilm aveva già raggiunto oltre il 60% dei propri obiettivi di vendita. Attrazione principale dello stand la Jet Press 720S, la macchina inkjet di formato 50x70, di cui la tedesca Straub Druck & Medien ha ordinato la seconda unità. Il crescente portfolio prodotti per i mercati del packaging e della flexo, che include la nuova macchina MJP20W per il packaging flessibile e la lastra flexo con lavaggio ad acqua, è stato protagonista di una serie di vendite. Grande interesse anche per la “5D Printing Strategy” e la partnership con EPAC per creare un sistema automatizzato atto a soddisfare le esigenze del settore della stampa.
Per KBA la migliore drupa dal 2000 Già nei primi sei giorni di fiera il produttore tedesco aveva raccolto ordini per un valore superiore ai 60 milioni di euro (di cui 8 generati da clienti italiani), che hanno superato i 100 milioni in chiusura. I nuovi ordini sono stati raccolti prevalentemente nell’ambito delle offset da foglio di medio e grande formato. È stato, inoltre, siglato un ordine per una rotativa per quotidiani e molto interesse hanno suscitato la rotativa inkjet RotaJET L e la flexo NEO XD che utilizzava inchiostri a base acqua.
Alberto Mazzoleni (primo a destra) e Andrea Citernesi (primo a sinistra), di Heidelberg Italia, con il management di Labelcenter.
Una Gallus ECS 340 a Labelcenter L’ultimo giorno di fiera la Labelcenter di Piazzola sul Brenta, uno spin off della Litocenter, ha siglato con Heidelberg Italia un ordine di acquisto per una nuova Gallus ECS 340. La macchina è una 7 colori completamente accessoriata e full servo, che consente di produrre non solo etichette autoadesive ma anche film non supportati. Inoltre il suo sistema di maniche sleeve (senza ingranaggi) permette di mantenere la qualità di stampa costante anche a velocità elevate.
Sette Komori Lithrone ad aziende italiane Scodix vende oltre 100 macchine Ordini per oltre 450 milioni in casa Landa Circa 200.000 visitatori hanno affollato lo stand di Landa per poter assistere a una delle 20 dimostrazioni giornaliere in programma. Sono 40.000, invece, coloro che hanno assistito allo spettacolo teatrale che ogni giorno ha visto come protagonista il carismatico Benny Landa. Sul fronte ordini, il valore raggiunto è pari a 450 milioni di euro. In conferenza stampa Yishai Amir, CEO di Landa Digital Corporation, aveva annunciato la consegna di 20 macchine a Cimpress, leader nell’online printing, oltre a una collaborazione strategica con l’americana Quad Graphics per introdurre la nanografia nel mercato editoriale. Annunciati tre clienti pilota: l’americana Imagine! che utilizzerà una S10 per il mercato POP/POS, la tedesca Colordruck Baiersbronn (S10) ed Elanders (S10P), stampatore di packaging.
La Ultra Pro, top di gamma del produttore israeliano, è stata sicuramente il modello più venduto, ma anche altri modelli, come la nuova E106 per gli astucci pieghevoli, hanno riscosso un notevole successo: nei primi tre giorni di fiera ne erano state già vendute 25 unità. Il primo giorno di drupa l’italiana Tipolito Capelli - un’azienda bergamasca specializzata nel packaging per la cosmetica - ha ordinato una Scodix Ultra Pro con Foil. Si tratta della prima installazione italiana (nonché una delle prime in Europa) della soluzione in configurazione “full optional”. La macchina effettua varie nobilitazioni in un solo passaggio. Il CEO Roy Porat ha dichiarato di aver raggiunto il target di vendita al terzo giorno di fiera.
Grande successo per Komori che ha venduto ben 80 offset a foglio in 11 giorni, 45 nella prima metà della fiera, e siglato 15 accordi per la nuova Impremia IS29, soluzione inkjet UV a foglio di f.to 585x750 mm, sviluppata con Konica Minolta. In particolare, 7 offset sono andate ad aziende italiane del Nord, di cui 3 Lithrone GL529 H-UV, tutte 5 colori con spalmatore, e 4 Lithrone GL40, formato 70x100 cm, in varie configurazioni, sempre basate su tecnologia H-UV.
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vendite
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vendite
manroland web systems vende due 96 pagine e due 16 pagine Nel segmento stampa commerciale sono state vendute due Lithoman 96 pagine e due Rotoman 16 pagine. Nell’area dei quotidiani è stata presentata la nuova Geo-man e:line e sono stati venduti vari upgrade. I clienti da tutto il mondo hanno scelto di retrofit-
tare le proprie macchine, ma anche di acquistare macchine usate. Sul versante digitale è stata venduta una linea digitale per la piega Foldline Inline Finishing System a Guam, mostrata in fiera in abbinamento a una Kodak Prosper 6000S.
HP fa il pieno anche in Giappone, in tandem con Rotomail Pollici alzati per l’ennesimo successo di HP. Questa volta il protagonista è l’editore nipponico Kadokawa Corporation che ha ordinato una serie di macchine HP per un nuovo stabilimento adibito al book on demand. È l’ordine più importante mai siglato da HP in
Giappone e include una HP PageWide Web Press T490M HD e una HP Indigo 50000. Kadokawa utilizzerà la soluzione workflow Bronte Book, frutto di una collaborazione strategica tra HP e Rotomail.
Müller Martini vende una linea di brossura Vareo a Mediagraf
Grafikontrol chiude vendite con clienti internazionali
Tra i primi acquisti importanti per il nuovo management di Mediagraf Spa spicca una linea di brossura ibrida Vareo di Müller Martini in risposta alle esigenze del book on demand.
Per l’italiana Grafikontrol questa edizione si è rivelata ampiamente positiva, sia per la quantità di visitatori passati dallo stand, sia per la chiusura di ordini con clienti internazionali. In particolare, l’azienda segnala che sono stati operatori di USA e Medio Oriente a farla da padrone, oltre ai visitatori europei - provenienti soprattutto da Francia, Spagna, UK e Benelux. E per l’Italia? Sono diversi i contatti stabiliti e ora da sviluppare. Tra le soluzioni presentate da Grafikontrol, a riscuotere il maggiore successo sono stati i sistemi di controllo dedicati al settore dell’imballaggio, esportabili anche in altri settori.
Agfa Graphics vende a Leaderform e Pentacolor Agfa comunica che due aziende italiane, Leaderform di Verona e Pentacolor di Desio, hanno investito nel sistema Jeti Tauro H2500.
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Al centro, Giovanni Antonuzzo, titolare di Rotomail.
Landa “personalizza” 20 macchine S10P per Cimpress Landa Digital Printing e Cimpress, il più grande web-to-print al mondo, hanno annunciato una partnership strategica, in base alla quale l’azienda israeliana produrrà 20 macchine S10P “personalizzate”, che verranno poi sottoposte a beta test. L’ordine vero e proprio verrà formalizzato solo se le macchine supereranno i beta test a pieni voti. Cimpress utilizzerebbe le Landa S10P, formato 70x100 in bianca e volta, per far migrare le commesse mainstream dall’offset alla stampa digitale.
Ricoh distribuisce le soluzioni flatbed di EFI Lo scorso 1 giugno, all’inizio di drupa, Ricoh ha annunciato il proprio ingresso nel mercato del signage grazie all’aggiunta nel proprio portfolio wide format delle soluzioni flatbed EFI VUTEk. In base all’accordo, Ricoh commercializzerà i sistemi della gamma EFI dapprima in Europa e America Latina e, successivamente, nel Nord America e Asia Pacifico. Andando ad affiancarsi alla serie roll-to-roll Ricoh Pro L4100, basata su tecnologia Latex, questi sistemi flatbed UV consentiranno ai clienti Ricoh di essere più competitivi nei mercati della stampa commerciale e del signage. Ricoh aveva già una collaborazione di lunga data con EFI, in quanto quest’ultima forniva i digital front end Fiery per le macchine da stampa digitali di Ricoh alimentate a foglio.
HP e Smurfit Kappa insieme nel cartone ondulato HP e Smurfit Kappa, leader nella produzione di packaging in carta con oltre 100 stabilimenti in Europa, hanno siglato un accordo strategico, in base al quale Smurfit Kappa contribuirà a migliorare ulteriormente la HP PageWide C500 press, la nuova soluzione presentata da HP per il mercato del cartone ondulato. Si tratta di una soluzione di stampa industriale inkjet a colori che utilizza inchiostri a base acqua, adatta pertanto anche a packaging alimentare.
X-Rite ed Esko ampliano la gamma cromatica In occasione di drupa, X-Rite e la sua affiliata Esko hanno presentato una gamma di soluzioni per colore e flusso di lavoro che consentiranno a stampatori e trasformatori di passare con successo alla gamma cromatica estesa o stampa a palette fissa di colori. Gli stampatori di imballaggi che passano alla stampa a gamma cromatica estesa sono in grado di ottenere corrispondenze con un numero di colori del marchio più ampio rispetto a quanto possibile con i colori di quadricromia usando un processo di stampa più efficiente a sette colori. Integrando le soluzioni di X-Rite Pantone ed Esko con la stampa a gamma estesa, gli stampatori possono ridurre i tempi di configurazione dei lavori e ottenere costi inferiori, produrre tirature più brevi e migliorare i tempi di produzione.
Canon e BDT Print Media sviluppano una soluzione per banner Canon Europe ha stretto una partnership con BDT Print Media, azienda tedesca specializzata nella gestione dei supporti, grazie alla quale è nata una soluzione integrata che consente di produrre elevate tirature a colori in formato banner per i sistemi di stampa Canon imagePRESS C10000VP e C8000VP. Il tutto avviene integrando l’alimentatore BDT serie VX con i motori di produzione imagePRESS ad alta velocità.
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partnership
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Flash
Heidelberg
Produttività raddoppiata con le nuove Speedmaster
Heidelberg si è presentata a drupa con il motto “Simply Smart” e con una filosofia accattivante, battezzata “Push to Stop”, che sintetizza la possibilità di raddoppiare la produttività netta di una macchina da stampa. Tale concetto è stato dimostratato nel pad. 1 su due Speedmaster XL 106 di nuova generazione: una 6 colori con doppio verniciatore e una 8 colori (4+4) indirizzate rispettivamente agli stampatori di packaging e commerciali. I tempi sempre più rapidi di avviamento sono garantiti dal nuovo sistema Hycolor Multidrive – che consente di gestire le unità di inchiostrazione e di bagnatura in modo indipendente rispetto all’albero motore principale - e dal Prinect Press Center XL 2 e il software Intellistart 2, in abbinamento alla nuova interfaccia Wallscreen XL.
Drupa ha visto il lancio anche della Primefire 106, la macchina inkjet formato 70x100 sviluppata in collaborazione con Fujifilm, in grado di viaggiare a una velocità di 2.500 fogli/ora in “quality mode” e fino a 5.000 fogli/ora nella futura “production mode”.
KOMORI
Impremia IS29 ora disponibile
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drupa ha segnato l’inizio della commercializzazione di Impremia IS29, la macchina inkjet UV a foglio, di formato 58,5x75 cm, sviluppata insieme a Konica Minolta e già mostrata come prototipo alla scorsa drupa. Komori ha messo a confronto i fogli in uscita dalla IS29 con quelli stampati da una offset Lithrone GX-40RP otto colori, gestendo una commessa mista composta da elementi realizzati con entrambe le macchine. La Impremia IS29 stampa in quadricromia e viaggia a una velocità di 3.000 fogli/ora in bianca e 1.500 in bianca/ volta, a una risoluzione di 1.200 dpi. Tra le caratteristiche chiave il fatto di poter stampare su carte offset standard senza richiedere un primer e l’essiccazione rapida dell’inchiostro che permette di stampare in b/v senza effetti di controstampa e di procedere senza tempi morti con le lavorazioni di finishing. La IS 29 ha una nuova scocca color argento che è uguale a quella della Impremia NS40, la macchina di formato 75x105 cm da 6.500 fogli/ora, che utilizza la tecnologia nanografica di Landa.
La macchina di Landa (in basso) è una macchina a 4 colori con l’opzione della stampa a 7 colori (CMYK+OBG, orange-gree-blu). Sullo stand in funzione la versione per bianca/ volta.
La NEO XD LR (in alto) per packaging flessibile e la RotaJET L in configurazione 4/4 per stampa digitale di libri, mailing e riviste.
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Flash
KBA
Focus su packaging e digitale ma
Chiaro l’interesse di KBA nei confronti dei mercati in crescita, come quello della stampa digitale, del packaging, della stampa funzionale e, al tempo stesso, per processi innovativi, come la stampa LED-UV. E la volontà di rafforzare la propria presenza nel mercato del packaging è dimostrata dai due annunci che hanno preceduto di pochi giorni l’apertura di drupa: l’intenzione da parte di KBA di acquisire la spagnola Iberica, del gruppo Cerutti, produttrice di fustellatrici, e la collaborazione con Xerox nello sviluppo di una nuova inkjet a foglio di formato 70x100, la VariJET 106 Powered by Xerox, indirizzata al mercato degli astucci pieghevoli, ma non presente fisicamente sullo stand di drupa. Su uno stand di 3.000 mq KBA ha esposto quattro offset a foglio Rapida, la fustellatrice rotativa Rapida 106 RDC, la RotaJET L in configurazione modulare, per la prima volta una macchina flexo – la NEO XD LR di KBA-Flexotecnica per packaging flessibile -, una soluzione per la codifica laser di KBA-Metronic e altre soluzioni. Last but not least, la Rapida 145 in versione perfezionata, con velocità massima portata a 18.000 fogli/h e nuova uscita a doppia pila, una caratteristica pensata per gli stampatori di packaging.
nroland sheetfed
Una Roland 700 Evolution LED UV a 12 colori Roland 700 Evolution serve i mercati della stampa editoriale, commerciale e di packaging.
Il costruttore tedesco ha presentato un’impressionante configurazione di Roland 700 Evolution: una 12 colori full optional per rispondere alle esigenze degli stampatori di packaging. La macchina è destinata a una cartotecnica svizzera, di San Gallo, specializzata nel settore farmaceutico. La 700 Evolution non è una novità assoluta di drupa perché è stata presentata nel novembre del 2014 ma è la prima volta che viene esposta funzionante in una manifestazione fieristica. Si tratta di una piattaforma che risponde perfettamente alle necessità del mercato ed è progettata per essere personalizzata per ogni singolo cliente, stampatore editoriale, commerciale o di packaging. In questi due anni sono già stati venduti circa 200 gruppi stampa. La macchina presente in fiera era dotata del gruppo di laminazione a freddo InlineFoiler 2.0 (ne sono state vendute 130 unità), di doppia unità di verniciatura e di essiccazione LED UV.
bobst
6 prodotti in anteprima
L’accoppiatrice CL 750D offre ai convertitori la possibilità di penetrare nuovi mercati, come quello delle tirature ultracorte. È una macchina compatta, di facile utilizzo e dal prezzo competitivo.
La Mastercut 106 PER e la Masterfold 110 A3 sono sinonimo, rispettivamente, di innovazione dei processi di fustellatura e piega-incollatura con alimentazione a foglio. Completamente rinnovate, entrambe le macchine offrono velocità di produzione più elevate, tempi di preparazione inferiori, riduzione degli scarti e tecnologie che rendono possibile la produzione “zero difetti”. Tali caratteristiche sono prerogative anche della macchina per la stampa a caldo in mostra, la Masterfoil 106 PR, equipaggiata con un nuovo modulo presentato a drupa, il Fiol Unwinder+. Sono state, inoltre, presentate tre macchine a bobina con le quali Bobst conferma la particolare attenzione alla stampa, trasformazione e realizzazione degli espositori. La macchina per la stampa flexo M6 UV permette di accedere alla tecnologia della
stampa Digital Flexo su scatole pieghevoli e imballaggi flessibili, l’accoppiatrice compatta CL 750D offre ai convertitori un modo per penetrare nuovi mercati, mentre le flexo CI MV85F e MV125F regalano nuovi livelli di produttività per la stampa su imballaggi flessibili.
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CANON
Voyager, un prototipo con qualità fotografica
Si chiama Voyager ed è un nuovo prototipo di macchina inkjet proposto in anteprima da Canon. È una macchina a foglio, di formato 50x70 cm, stampa a una velocità di 3.000 fogli/ora a 7 colori e sfrutta un processo indiretto, nel senso che l’inchiostro viene trasferito alla carta tramite una cinghia in caucciù. Voyager rappresenta un prodotto di grande interesse per i fornitori di servizi di stampa che producono applicazioni, quali cataloghi, brochure, supporti di marketing e pubblicazioni di consumo per marchi di lusso, settore immobiliare, prodotti alimentari e viaggi, per i quali la qualità delle immagini riveste un’importanza fondamentale. Voyager si presta anche alla produzione di applicazioni fotografiche di tipo classico come album fotografici di alta qualità.
EFI
Nozomi C18000 per il packaging
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EFI ha scelto drupa come trampolino di lancio per la nuova tecnologia LED single-pass Nozomi, in grado di raggiungere velocità fino a 75 metri lineari al minuto. Questa innovazione è stata mostrata concretamente sullo stand attraverso la prima soluzione della nuova piattaforma, il sistema inkjet EFI Nozomi C18000, che aiuterà i produttori di cartone ondulato ad accedere a un’ampia gamma di colori e a un ventaglio più vasto di opzioni di grafica con tempi di lavorazione più rapidi, mantenendo al tempo stesso bassi costi di produzione. Nozomi C18000 viaggia a una velocità di 8.100 mq/h (9.000 fogli/ora), ha una larghezza di banda di 1,8 metri, utilizza inchiostri LED ed è in grado di stampare su cartoni di dimensioni fino a 1,8 x 3 metri. Alimentata a foglio, stampa in quadricromia con la possibilità di aggiungere bianco, arancione e viola, per garantire un ampio gamut colore. Può stampare su qualunque substrato di cartone: Kemi tradizionale, cartone modello, materiali sbiancati e kraft.
Esposta una gamma di campioni di stampa che mostrava l’eccezionale qualità dell’output fotografico garantito da Voyager e realizzato su una ricca varietà di substrati, fra cui le carte standard utilizzate in ambito offset.
Debutto per HP Indigo 50000 (in alto) , formato 74,6x112 cm, a bobina, basata su tecnologia elettrofotografica. Sul fronte inkjet la HP PageWide Web Press T490 HD, top di gamma.
Il sistema inkjet EFI Nozomi C18000 viaggia a una velocità di 8.100 mq/h, utilizza tecnologia LED single-pass e stampa su cartoni di dimensioni fino a 1,8x3 metri.
HP
Una fiera nella fiera
HP si è presentata a drupa con lo stand più grande della fiera - pari alle dimensioni di un campo da football - e ben 56 macchine funzionanti. Tra le novità la stampante HP PageWide C500, una soluzione flessibile e robusta per la stampa direct-to-board di ondulati, dotata della comprovata tecnologia HP PageWide. La nuova macchina da stampa è progettata per integrarsi senza ostacoli in un ambiente di produzione standard, dai grandi converter di packaging integrato, con stampa centralizzata o distribuita, ai piccoli e indipendenti impianti di produzione di fogli di cartone. Degna di nota la nuova HP Indigo Digital Combination Press, che rende possibile la stampa HP Indigo e l’applicazione di nobilitazioni digitali (vernici tattili, lamine, ecc...) in un singolo passaggio. Esposta come demo tecnologica e come parte di una linea dedicata che include la macchina da stampa HP Indigo WS6800, questo nuovo concept di digital combination è stato sviluppato insieme a JetFX. E a dimostrazione della forza del proprio portafoglio, HP ha annunciato anche i clienti early adopter per le HP Indigo 12000, 8000, 7900 e 5900, e il primo cliente beta per l’HP Indigo 50000.
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Xeikon
Debutta Trillium One con il toner liquido Tonnik
Trillium One integra Tonnik, toner liquido sviluppato da Xeikon che presenta in versione liquida i vantaggi del toner secco: ecologico, in quanto deinchiostrabile, ed economico. Il livello qualitativo è legato all’alta risoluzione resa possibile dalle testine di stampa (1.200 dpi) e alle particelle di toner da meno di 2 micron.
Trillium One è basata sul processo di stampa all’avanguardia a toner liquido Trillium di Xeikon, presentato per la prima volta a drupa 2012 e destinato a rivoluzionare la stampa digitale. Trillium One, progettata da Xeikon in collaborazione con Miyakoshi, unisce il know-how di due realtà leader nei rispettivi settori: la competenza di Miyakoshi relativa alla meccanica delle macchine da stampa e l’approccio pionieristico di Xeikon in quanto a imaging digitale, elettronica per velocità elevata, tecnologia LED ad alta risoluzione, flusso di lavoro e tecnologia toner. Negli ultimi quattro anni, Xeikon ha inoltre collaborato strettamente con clienti selezionati per completare lo sviluppo della macchina da stampa a quattro colori che ha una velocità di 60 m/min a 1.200 dpi e una larghezza di stampa di 500 mm. Quelli dei materiali di marketing diretto e dei cataloghi sono stati identificati come mercati di alta qualità per Trillium One, e si aggiungeranno nel corso del tempo altri mercati e applicazioni.
KONICA MINOLTA
Stampa industriale nel mirino Applicazioni industriali chiave quali le etichette e il packaging sono al centro della ricerca di Konica Minolta, come dimostra lo sviluppo della nuova tecnologia di stampa dedicata, con in prima linea la macchina a getto d’inchiostro UV a foglio formato 50x70 AccurioJet
KM-C è a foglio e stampa su cartone standard e cartone micro-ondulato. Supporta grammature da 0,3 a 1,2 mm e stampa fino a 2.200 fogli/h con una dimensione massima di 760 x 1.060 mm.
KM-1, che a drupa interagiva con la JETvarnish di MGI per dimostrare ai visitatori i numerosi vantaggi della soluzione, tra cui la stampa ibrida con l’integrazione di KM-1 nei processi offset esistenti, la stampa in bianca e volta, la possibilità di utilizzare due formati carta più grandi, nonché l’opportunità di stampare su cartone per imballaggi, carta leggerissima e supporti con texture. Presentato anche il prototipo della nuova generazione della tecnologia a getto d’inchiostro UV, frutto della ricerca per sviluppare una tecnologia in grado di rispondere alle esigenze presenti e future degli stampatori commerciali e di packaging. KM-C è una macchina inkjet UV di formato 70x100 dedicata alla stampa commerciale e di packaging ed è la prima soluzione sviluppata interamente da Konica Minolta in questo settore.
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fujifilm
Jet Press 720S reginetta dello stand
Lanciata come concept tecnologico durante drupa 2008 nella versione Jet Press 720, la macchina da stampa inkjet a foglio di formato 50x70 cm ha beneficiato di un’ampia gamma di migliorie dalla sua commercializzazione, avvenuta in occasione di drupa 2012. In particolare, il miglioramento in termini di uptime, l’integrazione di un nuovo sistema di codici a barre per la produzione di dati variabili e le nuove testine di stampa modulari SAMBA™, aggiunte nel 2014, oltre alla capacità di gestire supporti di cartoncino per applicazioni di precisione, introdotta alla fine del 2015, assicurano che la Jet Press 720S sia un sistema di produzione collaudato e affidabile. Con 70 installazioni in totale, la Jet Press 720S sta ora trasformando le attività operative di un numero sempre crescente di stampatori di tutto il mondo.
Lanciato il brand “Fujifilm Inkjet Technology” rappresentativo dell’intero portfolio, che include anche la serie Onset X a elevata produttività, la gamma Acuity di stampanti di grande formato (in particolare la nuova Acuity LED 3200R), la Uvistar Hybrid 320 e la Primefire 106, in collaborazione con Heidelberg.
DURST
La nuova Rho 130 SPC
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Fiore all’occhiello della gamma Corrugated Packaging & Display Printing di Durst è la nuova Rho 130 SPC, un sistema single pass con una velocità di 9.300 mq/ ora dedicato al settore del cartone ondulato. Settore nel quale c’è ampio spazio per il digitale. Durst ha sviluppato anche gli inchiostri, basati su Durst Water Technology. La prima installazione partirà nell’estate, ma ancora non è stato annunciato presso quale azienda. Con la Rho 130 SPC – che soddisfa pienamente le esigenze produttive della stampa industriale – Durst ha dato il via alla trasformazione del processo di “digitalizzazione” dell’industria dell’imballaggio. Molti player in passato hanno annunciato l’imminente lancio sul mercato di simili sistemi di stampa, ma solo Durst è stata in grado di dimostrare concretamente le prestazioni di stampa in diretta durante la fiera. Il messaggio ha immediatamente raggiunto il pubblico di drupa: lo stand è stato invaso da un vastissimo numero di visitatori che desideravano assistere alle dimostrazioni live e toccare con mano la qualità delle applicazioni prodotte.
La nuova Durst Rho 130 SPC single pass è stata sviluppata ad hoc per il mercato del cartone ondulato. Viaggia a una velocità di 9.300 mq/ora.
Una conchiglia a grandezza umana, uno degli esempi di applicazioni 3D che si possono stampare con Massivit 1800, proposta in anteprima dall’azienda israeliana.
massivit
Il 3D applicato al grande formato ko
La società israeliana, rappresentata in Italia da NTG Digital, ha presentato in anteprima assoluta, la nuova stampante 3D Massivit 1800. La tecnologia Gel Dispensing Printing, su cui è basata la macchina, consente di stampare oggetti di dimensioni h180xl150xp120 cm a una velocità fino a 35 cm di altezza all’ora. A dimostrare l’entusiasmo con cui gli operatori del settore hanno accolto questa novità in fiera sono i numeri: 22 sono infatti i sistemi Massivit 1800 venduti negli 11 giorni di fiera. Questa tecnologia è ideale per applicazioni di POP/ POS. Con l’incremento di una nuova dimensione di stampa, la Massivit 1800 nasce per cambiare il modo di comunicare dei creativi, dei progettisti e degli esperti di marketing nell’ambito della progettazione, dei display e della promozione del marchio. La creazione dei file può avvenire con software di progettazione CAD/3D o attraverso scansione. Ultimo ma non meno importante, il sistema è dotato di unità UV LED a basso consumo energetico per la polimerizzazione immediata del gel. Le due teste di stampa consentono di produrre contemporaneamente due diversi oggetti in parallelo.
Accanto alla nuova gamma di NexPress, presenti sullo stand di Kodak anche le soluzioni inkjet, come la nuova Ultrastream che stampa a 150 m/min. e rappresenta la quarta generazione di sistemi basati sulla tecnologia Stream.
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dak
Le new entry della gamma NexPress Kodak ha svelato le new entry della gamma NexPress NexPress ZX3900 e NexPress ZX3300. Per tutto il corso di drupa i visitatori hanno avuto modo di vedere allo stand dimostrazioni live delle opportunità che questi sistemi offrono in ambito packaging e di applicazioni retail. Fra le caratteristiche si segnalano la possibilità di lavorare supporti (sia cartacei che sintetici) più spessi rispetto ai precedenti modelli NexPress e la possibilità di utilizzare NexPress Opaque White Dry Ink: questo inchiostro, che va ad aggiungersi ai 9 inchiostri speciali già disponibili, garantisce in una singola passata un’opacità superiore a quella raggiungibile da altri sistemi con passaggi multipli. Sempre nell’ambito digitale, Kodak ha annunciato una partnership con manroland web systems e Matti Technology, incentrata sulla tecnologia Prosper Stream Inkjet. Le due aziende potranno così beneficiare della velocità, del basso costo e dell’affidabilità di Prosper.
Highcon
Taglio e cordonatura digitali
Shape è una piattaforma concept dalla forma futuristica - ricorda una navicella spaziale!- in fase di sviluppo, che consentirà di realizzare oggetti in cartone, come quelli esposti in fiera. Presenti sullo stand anche il nuovo Highcon Beam, Pulse ed Euclid III, tre soluzioni per il taglio laser e la cordonatura.
Lo stand dell’azienda israeliana, rappresentata in Italia da MGraf, ha suscitato grande interesse tra i visitatori di drupa. In particolare, Highcon Beam, il nuovo sistema di taglio e cordonatura digitale di formato 70x100 cm, con una velocità di produzione di 5.000 fogli/ora, rivolto ai trasformatori di cartone pieghevole. Presenti anche Highcon Pulse, un sistema di taglio e cordonatura digitale formato massimo 53x75 cm, che viagga a 2.000 fogli/ora e Highcon Euclid III, presente nella prima versione già a drupa 2012 e ora giunta alla terza generazione e perfezionata grazie ai suggerimenti ricevuti dai clienti. Incuriosisce Shape, una piattaforma concept in fase di sviluppo che dovrebbe consentire di realizzare tutti i passaggi in un unico processo per la creazione di oggetti
in cartone, come quelli esposti sullo stand. Diventerà realtà? Lo sapremo a drupa 2019! Presente sullo stand anche una galleria con i lavori di alcuni clienti selezionati da Highcon. Tra questi la cartotecnica italiana Pringraf.
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Trend
di Alessandro Beltrami
Un’analisi molto lucida di quanto propone il mercato, anche alla luce delle novità introdotte a drupa da parte dei vari player.
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Packaging digitale: ipotesi e certezze Che questa sia stata la drupa del digitale è cosa nota. La stampa del packaging non è rimasta immune da questa rivoluzione più volte annunciata, da alcuni auspicata e da molti temuta. Non è possibile ipotizzare cosa succederà nei prossimi anni, quale delle tecnologie digitali presentate a drupa si dimostrerà quella più profittevole per la nostra industria. La grande domanda, infatti, non riguarda tanto l’affidabilità o la qualità, ma soprattutto il modello di business che questa rivoluzione offre. Una tecnologia che non permette al convertitore di guadagnare serve abbastanza a poco, soprattutto in questa fase economica mondiale dove il mercato si è livellato a bassissime marginalità, con la conseguenza che i processi devono essere estremamente efficienti e con bassi rischi residui. Le aziende italiane sono storicamente competitive in mercati ad alta marginalità, dove l’estro e l’artigianalità possono esprimersi senza scontrarsi con rigidi schemi produttivi. Pochissime realtà riescono a conciliare i due modelli organizzativi (o meglio uno dei modelli organizzativi conosciuti e il non-modello artigianale) prendendo il meglio da ciascuno di essi. Le macchine da stampa viste in fiera sembravano genericamente lontane dal nostro mercato, troppo incerto per giustificare investimenti da tre milioni di Euro con un rischio di puntare sulla tecnologia sbagliata pari al 66% (due terzi). Le proposte di macchine da stampa digitale per il packaging rispondono all’esigenza dell’Industria 4.0, che si contraddistingue per la fornitura al consumatore di prodotti e servizi altamente personalizzati e interconnessi (IoT – Internet of Things – Internet delle cose). La stampa del packaging è solo uno dei passaggi nella catena di produzione di beni di consumo: un passaggio di trasformazione che influenza però tantissimo la scelta del consumatore. L’idea alla base è quella di produrre packaging altamente personalizzato su base geografica, culturale, adattandolo al segmento di consumatori al quale il prodotto è potenzialmente destinato. Questa segmentazione
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Trend
Photo: Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
ti; per contro lavorare i file digitali manualmente ha dei costi di manodopera insostenibili. Citando Benny Landa, che ha ripreso il concetto da Nicholas Negroponte: “tutto quel che può diventare digitale, lo diventerà”. Avremo bisogno ancora di alcune (parecchie?) drupa per vedere un reale cambiamento nella catena di creazione dell’imballaggio grafico legato al prodotto di consumo, almeno in Italia.
o frammentazione arriva potenzialmente fino alla realizzazione di packaging personalizzati per un singolo consumatore, come sperimentato dalla M&M’s con la personalizzazione per eventi di confetti industriali decorati e impacchettati in modo unico con consegna in tutto il mondo. Oppure fino alla proposta di prodotti industriali celebrativi di ricorrenze locali rivolte a un solo comune o provincia. Nella realtà delle cose, queste idee erano già state presentate nel mondo editoriale una decina di anni fa, quando hanno avuto un timido successo. Hanno permesso sì di ottimizzare il flusso della produzione di giornali, ma ancora nel 2016 non possiamo ricevere in edicola il nostro giornale stampato personalizzato e, sinceramente parlando, gli aggregatori di notizie sugli smartphone non hanno avuto un successo massivo (in quanti usano Flipboard in Italia?). Questo perché i marketer tendono a dimenticare il lato umano del consumatore, ma soprattutto ignorano i processi industriali che stanno a monte di un prodotto, che a loro volta impiegano persone che hanno abitudini e resistenze al cambiamento. La tecnologia di oggi ci dimostra di poter stampare un packaging dove ogni singolo astuccio è personalizzato per uno specifico cliente, ma non abbiamo le infrastrutture logistiche per poterlo confezionare e spedirlo in modo industriale ed economico. Inoltre, che lavoro grafico e organizzativo occorre al print buyer e all’agenzia per creare la variabilità necessaria alla personalizzazione massiva? Rendere tutto automatico richiede investimenti enormi in flussi di lavoro digitali da parte di quegli attori della filiera che non hanno mai investito in questi strumen-
Con questa premessa, vediamo come dividere il mondo della stampa del packaging digitale in quattro categorie merceologiche e tre tecnologie dominanti: • etichette; • flessibile; • cartoncino steso; • cartoncino corrugato. Per le tecnologie di stampa, la vera differenza risiede nel tipo di inchiostro utilizzato e non tanto nel tipo di motore di stampa che può essere diretto inkjet o indiretto (come ad es. HP Indigo e Landa): • inchiostri a base acqua e toner liquidi; • inchiostri a polimerizzazione UV; • inchiostri nanografici. Gli inchiostri a base acqua e i toner liquidi hanno due grandi vantaggi: poter essere prodotti in modo economico su larga scala e permettere, per quanto riguarda i base acqua, il contatto alimentare. Sono molte però le limitazioni intrinseche: il fatto che penetrano nel supporto li rende molto sensibili alla microporosità e in alcune applicazioni è necessario un primer, il gamut cromatico è limitato, a causa della penetrazione anche il dettaglio delle immagini o dei testi riprodotti è limitato. Inoltre, per poter rimuovere la parte acquosa, devono passare per un processo di essiccazione IR (raggi infrarossi) o termica, causando stress al supporto. Gli inchiostri a polimerizzazione UV, invece, rimangono aggrappati nella parte più superficiale del substrato, hanno un gamut cromatico molto esteso, resistono molto bene alla luce ma la loro resistenza all’abrasione dipende molto dal materiale sul quale vengono polimerizzati. Sono più difficili da produrre in larga scala e richiedono fotoiniziatori che
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OFFSET Confrontando a microscopio una stampa offset con una digitale di due campioni presi in fiera, entrambi su un cartoncino simile e allo stesso fattore di ingrandimento, si comprende come da un lato la resa del punto dell’offset non sia perfetta, dall’altro come la stampa digitale su cartoncino abbia delle immense potenzialità. L’esatto contrario di quanto asserito dalla maggior parte degli stampatori intervistati nei giorni successivi!
NANOGRAPHY non sono compatibili con il contatto alimentare. Dato che reticolano praticamente sopra ad ogni superficie, si adattano a stampare su una vasta gamma di supporti. La terza via è la nanografia di Landa, che promette consumi di inchiostro molto ridotti, compatibilità con molti materiali, gamut cromatico particolarmente esteso, resistenza all’abrasione e alla luce. Ogni settore merceologico sta utilizzando tecnologie differenti: le etichette e gli imballaggi flessibili vengono stampati principalmente con inchiostri UV o toner liquido, i cartoncini si stampano in UV per mockup e piccole tirature, in base acqua per le grandi tirature digitali. Come detto prima, potenzialmente la nanografia abbraccia tutti i settori del packaging.
Quali erano le macchine più interessanti in fiera? Particolarmente impressionante la Durst Rho 130 SPC per il cartone ondulato: velocità di 9350 mq/h a 800 dpi con una luce di stampa di 1300 mm. La velocità lineare di 1,4 m/sec alla qualità vista in fiera è un risultato eccezionale per supporti di quelle dimensioni. L’inchiostro base acqua è abbinato con un sistema di verniciatura ibrido a base acqua/UV e un essiccatore IR con una lampada UV finale per la finitura gloss. Una combinazione originale di tecnologie note per un risultato finale eccellente, pensato per produzioni fino a 40 milioni di mq all’anno. Anche la Heidelberg PrimeFire 106 presenta delle
caratteristiche interessanti, non ultima le testine inkjet di una generazione successiva a quelle usate da Durst (entrambe usano Fuji Dimatix, ma Durst usa le Starfire mentre Heidelberg ha puntato sulle Samba a 1200 dpi). Rispetto a Durst la stampa può essere a 7 colori in eptacromia, per la simulazione della maggior parte delle tinte Pantone®. La velocità però è inferiore a quella ottenuta da Durst: 1750 mq/h. La tecnologia Samba, tuttavia, permette velocità molto superiori quindi il sospetto è che Heidelberg sia stata molto prudente sulle specifiche iniziali. Altra tecnologia di rilievo la finitura digitale 70x100 della Scodix E106, che con una produttività fino a 2400 mq/h permette fino a nove nobilitazioni in un foglio, compreso un cold foil digitale. L’accorgimento più interessante è l’allineamento automatico software dei layer di nobilitazione foglio per foglio, così da “seguire” eventuali fuori squadro del materiale in ingresso. La linea completamente digitale termina poi con le soluzioni Highcon Beam ed Euclid III, che con un ingegnoso sistema di creazione di sagomature automatizzato, combinato con un taglio laser, permette la digitalizzazione del post stampa anche su formato 70x100 cm fino a 5.000 fogli/h. La tecnologia DART (Digital Adhesive Rule Technology) permette di creare digitalmente le controsagome e i canali di fustellatura partendo da un file digitale. Il tutto viene fatto in linea, in fase di startup del lavoro, in circa 15 minuti. Successivamente i fogli vengono posizionati sulla sagoma appena creata e tagliati con un preciso laser. La soluzione si adatta sia alla produzione mainstream che alle piccole tirature con fustellatura a dato variabile, oppure con il taglio simultaneo di diversi strati di materiale. Nel mondo delle etichette, la proposta HP è centrata sull’evoluzione più che sulla rivoluzione. L’accoppiata della HP Indigo WS6800 con una stazione di verniciatura e di foil alla stessa velocità permette di produrre a 40 m/min prodotti sicuri, ecologici e finiti.
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Una delle considerazioni importanti sul digitale per il packaging riguarda, inoltre, la credibilità del fornitore. Marchi come HP e Heidelberg possono contare su una rete di assistenza tecnica, logistica, servizi avanzati estesa e rodata in tutto il globo. Marchi di prestigio ma con dimensioni minori, come Durst e Scodix, dovranno supportare una crescita dei servizi di post-vendita molto importante per poter soddisfare le richieste dal mercato, ma se non altro i processi aziendali sono già operativi e collaudati. Rimane un mistero come nuovi player internazionali, come ad esempio Landa, possano in brevissimo tempo creare
La schermata di conversione di TransType. Sotto, la mappa carattere di FontLab Studio.
una rete di servizio affidabile ed efficace: in tutto il mondo le competenze tecniche sono di difficile reperimento e non sarà facile competere con la fidelizzazione che i clienti hanno con la rete di assistenza dei big vendor. Analizzando tecnicamente le macchine proposte, possiamo affermare che a meno di qualche difetto di gioventù, questa drupa ha mostrato soluzioni potenzialmente operative già a partire da questo anno. Qualche grande stampatore potrà fare l’azzardo su una di queste nuove tecnologie, superando gli ostacoli del modello di business ancora fumoso, dell’assistenza tecnica spesso non ancora preparata, della mancanza di soluzioni efficaci nei flussi di lavoro a monte e delle macchine da finitura e logistica a valle. Fino alla prossima drupa, le medie/ piccole aziende potranno concentrarsi al limite sulla realizzazione di mockup o micro-tirature: il rischio di sbagliare è ancora troppo elevato. In entrambi i casi, sia per i piccoli che per i grandi, ci sarà una generazione di stampatori da convertire al digitale: operatori che non dovranno più sapere di “battute” o “riporti” ma di “missing nozzles” o “graininess”, non più di “bagnatura” o “viscosità” ma imparare a gestire il “ricircolo” e lo “spitting”. La maggior parte di queste parole non ha ancora una traduzione ufficiale in italiano: segno dei tempi che cambiano.
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Trend
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eventi
Serata di gala per la consegna degli FTA Europe Diamond Awards Grande fermento alla prima cerimonia di premiazione degli FTA Europe Diamond Awards svoltasi il 2 giugno scorso a Düsseldorf in occasione di drupa, alla quale hanno partecipato più di 230 esponenti della comunità flessografica europea riunitisi per celebrare il meglio della qualità di stampa del settore. È stata un’eccellente opportunità per festeggiare questo comparto così spumeggiante e competitivo, creando una rete di networking tra colleghi provenienti da tutta Europa. E non solo: alla serata ha partecipato il presidente dell’associazione flessografica americana FTA US a testimonianza della
Graduatoria generale a livello europeo
Stampa flexo su carta banda stretta 1° Coveris - UK 2° S.B.E. - Francia 3° Rac Etiquettes - Francia Stampa flexo su carta banda larga 1° DS Smith Belper - UK 2° Cartotecnica Postumia - Italia 3° Felco B.V. - Benelux
crescente importanza del legame creatosi anche con la comunità flessografica d’oltremare. FTA Europe si congratula con tutti i partecipanti al premio europeo già vincitori a livello nazionale. Il Best in Show è stato assegnato a DS Smith Germany per il lavoro prodotto per Henkel.
Stampa flexo su carta banda extra large 1° DS Smith - Germania 2° France Flexo - Francia 3° France Flexo - Francia Stampa flexo su film banda stretta 1° Minova Labels - Italia 2° Max Aarts B.V. - Benelux 3° Sleever International - Francia Stampa flexo su film banda media 1° Clondalkin Harlingen - Benelux 2° Bastin-Pack - Benelux 3° Palamy - Francia Stampa flexo su film banda larga 1° Interflex Group - UK 2° Kivo Plastic Verpakkingen - Benelux 3° Barbier - Francia Stampa flexo su film banda media inch. UV 1° Interket Limited - UK 2° Maca - Italia
In alto Sante Conselvan, presidente FTA Europe. Qui a fianco, mentre consegna il premio a Thomas Mueller della DS Smith Germany, vincitore del Best in Show.
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Stampa flexo su film laminato 1° Sac Emballages - Francia 2° Uniflex Cscs - Bielorussia 3° Amcor Cumbria - UK Stampa flexo post print su cartone ondulato patinato 1° Toppazzini - Italia 2° Chespa - UK 3° Sofpo - Francia Stampa flexo post print su cartone ondulato non accoppiato 1° Emin Leydier - Francia 2° Smurfit Kappa Chelmsford - UK 3° DS Smith South West - UK
Dall’alto, tre dei premiati italiani: Toppazzini, Cartotecnica Postumia e Minova Labels.
VOGLIAMO LAVORARE CON CHI RISPETTA LE REGOLE. Solo con comportamenti corretti sui crediti e termini di pagamento ridiamo un’etica commerciale ed una opportunità di crescita all’industria grafica. Lavora con noi perché questo accada, per il bene di tutti, delle aziende e di chi ci lavora.
LE AZIENDE ASSOCIATE Agfa Graphics Atlantic Zeiser Bobst Group Italia Böttcher Italiana Böwe Systec Canon Italia Colorgraf Dc Druckchemie Italia Fujifilm Italia Hewlett-Packard Huber Italia Imaf Industria Materiali Fotochimici
AGGIORNATA A FEBBRAIO 2016
Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
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Interviste
Wim Maes
Xeikon
Flint: una casa per Xeikon L’acquisizione di Xeikon da parte di Flint Group ha aperto un nuovo capitolo nella storia dell’azienda. A guidare la nuova divisione Flint Group Digital Printing Solutions, con il ruolo di presidente, è Wim Maes, già CEO di Xeikon.
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Quanto è stata importante per Xeikon questa acquisizione in termini finanziari, di allargamento sul mercato e di sviluppo di contenuti e conoscenza? Siamo molto contenti dell’acquisizione da parte di Flint per diverse ragioni. Se guardiamo alla storia di Xeikon, l’azienda è sempre stata un po’ limitata nella sua crescita. La nostra maggiore difficoltà è stata la presenza sul mercato. La strategia che abbiamo applicato molto attentamente ci ha visti focalizzati su segmenti specifici del document printing, del label e del packaging e quindi molti stampatori hanno comprato una macchina digitale senza la possibilità di un confronto con noi, perché non eravamo presenti in alcune aree e non ci conoscevano. Flint è un’azienda molto grande e, con le sue 8.000 persone, 140 uffici in 55 paesi, centinaia e centinaia di commerciali, migliaia di clienti e 2.5 miliardi di euro di fatturato, ci sta aiutando molto sotto questo aspetto. Ha un posizionamento nel mercato molto importante, è il numero uno nel mercato degli inchiostri per la stampa di etichette, il cartone ondulato, il packaging flessibile e il document printing con le applicazioni di direct mail, cataloghi e magazine e quindi questa unione è perfetta per entrare nel mercato, per essere più conosciuti. Un altro limite di Xeikon è sempre stata la possibilità di penetrare altri mercati. Per esempio, non abbiamo conseguito buoni risultati nella stampa commerciale perché non avevamo abbastanza risorse e dovevamo scegliere dove investire. Oggi, grazie alla capacità finanziaria di Flint, possiamo finanziare i nostri progetti R&D o altri grandi progetti e siamo in grado di offrire ai nostri clienti programmi di finanziamento per l’acquisto di macchine, estesi a tutti i prodotti digitali che abbiamo. È una società forte e moderna con ottime connessioni con il mercato e una solidità finanziaria che permette meglio competere al meglio nel mercato. Flint è un’ottima casa per Xeikon.
Parliamo di R&D: questa acquisizione porta benefit anche in quest’area, tradizionalmente così importante per Xeikon? La competenza di Flint è molto significativa in alcune aree e applicazioni specifiche, come il narrow web, il LED curing e il packaging flessibile. Flint ci aiuta anche nella produzione di toner, che noi continuiamo a produrre: in Flint c’è molta competenza chimica e ogni volta che i loro esperti visitano i nostri laboratori ci danno ottimi suggerimenti su aspetti che non avevamo ancora preso in considerazione. Non direi però che l’R&D sia il primo benefit di questa operazione. L’accesso al mercato e il potere finanziario sono più importanti.
Ad alcuni mesi dall’acquisizione avrete avuto modo di visitare molti dei vostri clienti: come hanno accolto questo cambiamento? Molto molto positivamente. I clienti sentono che Flint è orientata a loro. Ma vale anche l’opposto: i clienti di Flint sono felici che il loro partner a lungo termine oggi possa anche offrire una competenza nel settore digitale e possa aiutarli nella transizione verso questa tecnologia.
L’offerta di Xeikon è ora completa e copre tutte le aree? Oggi ci sono alcuni segmenti in cui Flint è molto forte ma per i quali non abbiamo ancora un buon prodotto. Questa è la nostra strategia digitale: se andiamo in quei segmenti, se sviluppiamo nostre soluzioni per quei segmenti, allora il nostro portfolio di prodotti sarà completo. Questo è il nostro obiettivo: vogliamo diventare un partner molto forte nel digitale per rispondere alle esigenze dei clienti che chiedono un solo solution provider per l’hardware, gli inchiostri e i consumabili.
L’offerta di Xeikon è ora completa e copre tutte le aree? C’è ancora un grande potenziale in questo mercato, se pensiamo alla combinazione della stampa con l’enorme quantità di dati oggi a disposizione. Il mondo del marketing ha ben compreso che la comunicazione cross-media è quella più efficace.
Peter Wolff Erik Van Eldik
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Interviste
Canon Italia
Alla scoperta del potenziale dell’inkjet Ha presentato Ispirazione, investimento tecnologico, trasformazione dei modelli di business: sono i tre concept che Canon l’intera offerta ha racchiuso nel claim di drupa #UnleashPrint – spritecnologica giona il potenziale della stampa. Un invito rivolto ai print service provider (psp) per incoraggiarli a sperisotto al claim con gli strumenti tecnologici a diposizione. #UnleashPrint: mentare Con Peter Wolff, direttore della divisione Commercial così Canon Print Group, ed Erik Van Eldik, vice president Marketing & Strategy SBU Document Printing, abbiamo porta avanti parlato di vision, tecnologia e opportunità. la propria strategia, Dalla drupa dell’inkjet all’inkjet di Canon… orientata a In ambito di stampa inkjet, Canon si focalizza sui promuovere segmenti transazionale e direct mail, con l’obiettivo la migrazione di promuovere la migrazione dei volumi di stampa dei volumi dall’offset al digitale. Il nostro approccio è quello delle ‘soluzioni su foglio bianco’, che prevede la sostituzione di stampa dei moduli prestampati con un sistema inkjet in grado dall’offset al di stampare le informazioni in modo mirato, col dato digitale variabile. I vantaggi sono diversi, a partire da una
maggiore flessibilità nella gestione dei processi e dei contenuti alla riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale fino all’utilizzo di supporti diversi. La piattaforma di punta è Océ VarioPrint i300, una stampante inkjet alimentata a fogli che combina pagine a colori e in bianco e nero e dispiega una elevata qualità, grazie al controllo delle gocce di stampa. L’ultima versione presenta funzioni innovative, quali ColorGrip, e nuovi inchiostri.
Quali sono le opportunità a livello applicativo? Grazie alle caratteristiche appena descritte – flessibilità, qualità di stampa, opportunità di personalizzazione e varietà dei media – il sistema Océ VarioPrint i300
apre nuove possibilità nel direct mail e nel transazionale. Questo vale sia per i psp digitali, che possono migliorare i prodotti e ottimizzare i processi, sia per gli stampatori offset. Questi ultimi possono integrare la produzione con soluzioni digitali inkjet in grado di stampare con la medesima qualità dell’offset e di realizzare in modo efficiente personalizzazione e dato variabile. Le opportunità non mancano nemmeno nel publishing, dove la stampa inkjet pareggia la offset, con costi di produzione ridotti e un livello di ripetibilità della stampa non ottenibile né con la stampa offset né con quella a toner.
Come vedete il confronto inkjet/toner? Nel medio termine, proseguirà lo sviluppo di entrambe le tecnologie, che verranno affiancate e combinate per realizzare applicazioni innovative. Tuttavia, nel lungo termine, lo scenario più probabile nella stampa di produzione è quello di uno spostamento verso l’inkjet, una tecnologia più nuova con ampio spazio di sviluppo e implementazione, in termini di velocità, produttività, flessibilità di volumi e supporti.
Come è cambiato il rapporto con i clienti? Gli stampatori sono chiamati a innovare. Non è più sufficiente replicare un’applicazione già vista o precedentemente realizzata con una diversa tecnologia. A fare la differenza è la capacità di inventare prodotti innovativi e generare nuovi business. Canon si impegna ad affiancare i clienti, ascoltandone le necessità e raccogliendone i feedback. Come? Rivolgendo domande mirate a panel selezionati di aziende – clienti e non, digitali e offset – attive in diversi settori. In base alle risposte, viene modificata, aggiustata o perfezionata la strategia della nostra attività di R&D. Per noi si tratta di market-driven innovation.
Sopra: Peter Wolff, direttore della divisione Commercial Print Group di Canon Europe. A destra: l’affollato stand di Canon a drupa.
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interviste
Roberto Levi
Printgraph/PCO
Le idee innovative diventano prodotti Il CEO di Printgraph, con la consueta energia che lo contraddistingue, ci ha raccontato come l’azienda continua a pensare e realizzare prodotti innovativi.
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Cosa significa esattamente “Disruptive Printing Technology”, l’headline dello stand in drupa? È un messaggio chiaro che sia Printgraph sia PCO vogliono trasferire agli operatori del settore: in un mercato ormai maturo, noi continuiamo a ideare e realizzare prodotti innovativi, ad alto valore tecnologico. Il termine disruptive sta a indicare quanto questi ultimi siano in grado di rivoluzionare il lavoro e il business dei print service provider, dando un impulso maggiore ai servizi che possono offrire ai propri clienti. Cosa c’è ancora di innovativo in un sotto-rivestimento o in una soluzione di bagnatura? Un esempio di prodotto all’avanguardia, studiato dal nostro centro di ricerca e sviluppo, è rappresentato da Finito No Stop, la nuova visione del concetto di tessuto gommato e del suo sotto-rivestimento che riduce i tempi di fermo macchina e aumenta la produttività. Sto parlando di un prodotto che non ha più bisogno della carta calibrata, che si monta nel giro di pochi minuti su ogni stazione colore, accelerando i tempi di avvio della macchina e di conseguenza la stampa. Continuando, abbiamo presentato Dyna Concept, di PCO, un prodotto brevettato di facile uso. L’idea ricalca quella dei prodotti concentrati: basta aggiungere della normale acqua di rubinetto e mescolare per ottenere una soluzione di bagnatura tradizionale. Tiene conto dell’impatto ambientale perché è facilmente smaltibile. È commercializzato in un sacchetto grande quanto la ricarica di un sapone per le mani, l’ingombro è minimo sugli scaffali delle
Sotto i riflettori Ad attirare l’attenzione dei visitatori anche Salegraph, un servizio innovativo, nato dal costante impulso imprenditoriale di Roberto Levi. Salegraph è un portale dedicato agli operatori del settore, print service provider o produttori; l’obiettivo è quello di aiutare a diminuire lo slow moving, ossia le rimanenze di magazzino, offrendole sul portale. Salegraph è a disposizione dei produttori e degli stampatori che possono pubblicare le loro offerte di materiale a magazzino mettendolo a disposizione di altri operatori a un prezzo vantaggioso. www.salegraph.com
sale stampa e massimizza l’efficienza anche per il trasporto, sia per il volume sia per il peso. Porto un altro esempio: le macchine da stampa, parlo di qualsiasi tipo di macchina – roto-offset, flessografica, rotocalco, serigrafica o digitale – con l’andar del tempo si sporcano, l’inchiostro vaporizzando si deposita sui rivestimenti e si asciuga. Per eliminare il colore depositato è necessario usare detergenti aggressivi che possono danneggiare le coperture. Abbiamo pensato di preservare il valore di queste macchine con una pellicola autoadesiva trasparente, che abbiamo chiamato Finito dress. Applicata sui rivestimenti delle macchine da stampa, li protegge dall’usura e dallo sporco. Basta un normale detergente per pulire perfettamente le superfici delle macchine. La pellicola è frutto della produzione di un materiale che abbiamo brevettato, sto parlando di nano-tecnologia.
Comunicazione d’impresa
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Stampa digitale e workflow al centro della strategia di Ricoh per la stampa offset, coGiunta alla sua terza Novità di prodotto e accordi annunciati a drupa. me ad esempio il Prinect drupa, Ricoh si è preSpicca quello con EFI, che completa la gamma di Heidelberg, il Prinergy di sentata con lo slogan Kodak, Equios di Screen e “Open new worlds”, a di Ricoh nel wide format, consentendo all’azienda Apogee di Agfa Graphics. indicare le nuove aree di di distribuire le soluzioni flatbed EFI VUTEk. La terza novità è legata a business che le tecnoloMarcomCentral, una sogie della multinazionale cietà di Ricoh, che ha preconsentono di perlustrasentato JobDirect Plus, un re, ma non solo. nuovo strumento per l’inolLo slogan si riferisce antro dei lavori via web, che che, come ha spiegato è disponibile in modalità Peter Williams, execustandalone o come modutive vicepresidente di lo aggiuntivo alla soluzione Ricoh Europe, alla traweb-to-print di Marcomsformazione che Ricoh Central. ha vissuto in questi anni, Sul fronte stampa digitaaffiancando al proprio le, sono iniziate le prime core business, legato al installazioni europee della mondo office, altre attiVC60000, principalmenvità collaterali, come la te nel mercato del direct stampa commerciale e marketing. La finlandese quella industriale, che in Hansaprint vanta già due futuro acquisiranno un VC60000 installate per la ruolo sempre più imporproduzione di quotidiatante per Ricoh. ni, come il Financial TiBenoit Chatelard, vicemes e l’International New presidente del ProducYork Times. Annunciata tion Printing Business di anche la vendita della priRicoh Europe, è entrato ma VC60000 nell’Europa nel merito delle varie nodell’Est alla polacca EDC vità presentate. Expert, specializzata in Innanzitutto l’accordo di stampa transazionale e distribuzione siglato con promozionale. EFI che permetterà a L’inkjet a bobina Ricoh ha presentato dei miglioramenti per Ricoh di completare la propria offerta di soluRicoh Pro VC 60000 la inkjet a bobina Pro VC60000, tra cui una zioni roll-to-roll Ricoh Pro L4100 nel wide fore uno scorcio dello stand velocità più elevata del 25% pari a 150 memat, basate su tecnologia Latex, con i sistemi Ricoh alla recente tri al minuto; gestione flessibile delle testine inkjet flatbed EFI VUTEk. In base a tale accorDrupa di Düsseldorf. di stampa, con la possibilità di “disattivare” do Ricoh potrà, infatti, offrire tutti i sistemi della ad esempio le testine per la stampa a colori gamma EFI, in un primo momento in Europa e se si ha la necessità di stampare in bianco/ America Latina e, successivamente, anche nel nero e una maggiore flessibilità nella gestioNord America e Asia Pacifico. ne colore. La seconda novità è rappresentata da TotalInfine, Ricoh ha redatto e distribuito in fiera Flow Print Server R-61/R-61A, un nuovo digiun interessante report dal titolo “Connectital front end per i sistemi di stampa digitale a vity”, in cui si spiega il motivo per cui l’intefoglio Ricoh Pro C9100 e Ricoh Pro C7100X. grazione è essenziale al futuro della stampa In realtà il DFE è stato pensato per essere di produzione. compatibile anche con i principali workflow
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Nobilitazione e stampa digitale: i nuovi orizzonti creati da Kurz “Nobilitazione con la stampa digitale è stata uno degli argomenti di maggiore attrattiva alla fiera di quest’anno”, commenta Jana Kokrhanek, Amministratore Delegato di Luxoro. “Kurz ha riscosso un successo di pubblico senza pari e le sue soluzioni nell’ambito della decorazione con tecnologia digitale, tutte assolutamente innovative e concretamente industrializzabili, aprono di fatto gli orizzonti della nobilitazione con questa tecnologia”. Fra le molte novità presenti sullo stand Kurz, infatti, particolare attenzione hanno suscitato le due nuove unità da stampa digitale: DM-LINER® B2 e DM-LINER® UV-INK. La DM-LINER® B2, evoluzione della DM-LINER® già presente sul mercato da un paio di anni, consente di applicare la nobilitazione, anche su singola
no ampliati. L’unità gestisce in totale autonomia la preparazione della maschera, creata per mezzo di una testina ink-jet, per il trasferimento della foglia di nobilitazione, DIGITAL Metal®, su substrati di carta o di plastica. Il processo di applicazione del foil può avere luogo indifferentemente prima o dopo la stampa a colori, che può avvenire su macchine digitali oppure offset, grazie a un sistema di registro estremamente accurato. Una soluzione svincolata dall’unità di stampa primaria, quindi, che la rende ideale per stampatori terzisti che offrono già un servizio di stampa a caldo, o che hanno in programma di offrirlo, e per stampatori tradizionali, digitali, o che posseggono entrambe le tecnologie, al fine di arricchire la propria offerta commerciale con la nobilitazione dalla qualità garantita di Kurz.
Il futuro della decorazione, a caldo, freddo e in digitale, sotto i riflettori a Drupa 2016. “CREATING NEW HORIZONS”. Questo lo slogan che ha accompagnato la partecipazione di Leonhard Kurz, azienda rappresentata in Italia dal distributore e agente esclusivo Luxoro. Questa edizione della fiera di Düsseldorf è stata un’occasione per osservare come l’azienda di Fuerth sia un punto stabile e incontrastato nel mondo della nobilitazione e decorazione delle superfici, sia che si parli di stampa a caldo, a freddo o in digitale. copia, nella stampa digitale di grande formato (50 x70 cm). Kurz è entrata a far parte del programma HP SmartStream Solutions Partner Program; proprio a Drupa, la DM-Liner® è stata abbinata a una HP Indigo 30000, per dimostrazioni in ambito packaging e alla nuova HP 12000 Digital Press, per applicazioni di stampa commerciale. I visitatori hanno potuto così osservare da vicino come l’effetto metallizzato, personalizzato per ogni singola copia di uno stampato, diano un valore unico e imbattibile al prodotto digitale, sfruttando al massimo i vantaggi competitivi di questa tecnologia: massima convenienza nella produzione di piccole tirature, personalizzazione della tiratura anche a livello di singola copia. Drupa è stato anche il palcoscenico per il lancio della nuovissima DM-Liner® UV-INK. Grazie e questa nuova macchina, i campi di applicazione degli effetti metallizzati nella produzione digitale vengo46
Light Line® : nuovi effetti olografici per stampa a caldo e a freddo Per la stampa a caldo e a freddo, Kurz ha lanciato tre nuove serie di design olografici nell’ambito della linea di prodotti LIGHT LINE®. Nella serie WhiteInfinite, le superfici strutturate creano l’illusione di un reale effetto tattile. Il design Velvet riproduce l’effetto di una superficie morbida e vellutata, talmente realistica che l’osservatore ha immediatamente l’impulso di toccarla. Nel design Frost, sottili riflessi di luce dalle tonalità fredde, creano un realistico effetto di vetro ghiacciato.
La nano incisione Hinderer+Muelich: microscopiche sculture di bellezza infinita La noblitazione con foil metallizzati, diviene ancora più “nobile” quando si aggiunge l’effetto tattile ottenuto con rilievi e incisioni. Hinderer+Muelich
Comunicazione d’impresa
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La nuova unità DM-Liner® B2 (a sinistra) e DM-Liner® UV-Ink. In pagina sinistra, esempio di cliché coi preziosi effetti di rilievo in nanoincisione Hinderer+Muelich. (h+m), azienda del gruppo Kurz specializzata proprio nella produzione di cliché per il rilievo, ha presentato a Drupa la nano-incisione, una struttura che consente di raggiungere livelli di dettaglio così sofisticati e fini in grado di riprodurre effetti tattili fino a oggi impensabili. La nano-incisione offre infinite possibilità creative decorative: può essere utilizzata per aggiungere finiture sfumate, opache, effetti fotografici o flip-flop alla superfice trattata. Quando applicata ai foil nella stampa a caldo, consente di produrre effetti visivi e tattili dal contrasto unico e dalla bellezza infinita.
Spatial FX e Deep Lens: quando la decorazione rafforza il brand Nel campo dei prodotti olografici, Kurz ha presentato due strabilianti novità nel design a singola immagine e disegno continuo. Gli effetti ottenuti con questi foil sono totalmente nuovi e unici; consentono di rendere la decorazione del prodotto stampato incredibilmente attraente e diventano una forma efficace di Brand Protection e Brand Enhancement. Deep Lens crea una profondità sulla superficie decorata, con un effetto ottico così realistico da ipnotizzare lo sguardo dell’osservatore. L’elevata trasparenza e brillantezza, unite all’estrema flessibilità nella forma e nel design, aggiungono valore a un packaging o un’etichetta, tali da renderlo un potente polo d’attenzione sullo scaffale. Prima mondiale a DRUPA 2016 per il nuovo e spettacolare design Spatial FX, che offre incredibili effetti 3D. L’effetto tridimensionale è così realistico che il motivo decorato sembra emergere dalla superficie e scatena l’impulso di toccarla. Si tratta di
Il poster Parrot presentato a Drupa, con gli effetti Deep Lens e Spatial FX, evidenziato nel particolare, di sensazionale bellezza. un incredibile effetto tridimensionale mai visto fino a oggi: un capolavoro multisensoriale, dalla personalità unica e straordinaria. “L’innovazione Kurz da sempre induce un’evoluzione così radicale del mercato, da trasformarlo”, conclude Jana Kokrhanek. “Che si tratti di stampa a caldo, a freddo, digitale, offset o flexo, nel packaging come nella cartotecnica o nell’editoria, Kurz è l’unica e sola azienda in grado di aprire, ad ogni occasione, i nuovi orizzonti della nobilitazione. E la recente Drupa l’ha dimostrato nei fatti”. 47
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Sada Packaging Andare oltre le comuni soluzioni
L’incontro con il top management della storica azienda milanese è l’occasione per fare un primo bilancio a quasi un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa, firmate Heidelberg e HP Indigo.
di Achille Perego
Nasce nel 2006 come costola del Gruppo Sada, e da allora la cartotecnica ha vissuto una costante crescita a due cifre, servendo brand leader nel settore food.
Vi ricordateche Un’azienda la storia non ha di tradito Davide la che sua batte origine: quella di essere puntonon di riferimento Golia? In questo casoun Davide è così a livello internazionale persconfitto la stampa di alta e “piccolo” e non ha neppure il gigante, altissima qualitàmultinazionali per i brand piùche esclusivi ovvero le grandi hannodel im-lusso, della e dell’automotipianti in moda, tutto ildell’arredamento mondo, Italia compresa, per ve sparsi in tutta Europa, Usa eall’innovazione Asia. produrre imballaggi. Ma grazie E Nava Press, in poco meno di due anni, dail tecnologica, gli investimenti, la flessibilità, quando cioè la storica “tipografia” milanese è staservizio ai clienti e una rete di alleanze europea, ta acquisita dal gruppo Rotolito Lombarda, è riesce a crescere e a tenere loro testa. E c’è a fare un ulteriore passo inche avanti: riuscita in un’area, il Mezzogiorno, non quello semdi non perdereviene il suo “Dna” ma anzi di valorizzarpre a ragione considerata più svantaggiata lo rendendo ancora più performanti i suoi per fare impresa. “stampati” siacui dalstiamo punto parlando di vista della realizzazioIl “Davide” di è Antonio Sada nefigli grafica sia da quello dell’efficienza dellaAzienda & di Pontecagnano Faiano (Salerno). capacità madre delproduttiva. Gruppo Sada, la più importante realtà Che poi si riflette anche sull’organizzazione del produttiva nel settore dell’imballaggio del Sud. lavoro e suidirisultati, aumentando la redditività La nascita questa impresa familiare, oggi alla in un mercato che, pur essendo di alta gamma, quinta generazione, affonda le radici nella seconè comunque esposto alla e alla da metà dell’Ottocento perconcorrenza trasformarsi in competizioneagli sui inizi prezzi. impresa del Novecento con la seconda Perché, se è rappresentata vero che le grandi per Antogenerazione dal griffe, bisnonno tradizione, sono però più attente alla realizzazione nio Sada. Allora Sada, nata come segheria (dalle brochure ai cataloghi, dai settore libri aglidel inviti a Molina di Vietri, era attiva nel legno, per gli eventi) di prodotti esclusivi, oggi anche dalla produzione di cassette per l’ortofrutta e la componenteai“costo” viene trascurata ini tabacchifici, mobili non per ufficio. La conversione sieme con altri aspetti decisivi come la flessibilità al cartone avviene negli anni ‘60, ed è un’intuizioproduttiva ne vincente.e la logistica.
di Achille Perego
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Per diventare quella è oggi NavapresieduPress Oggi alla Holding Sadache Partecipazioni, e quella che vuole essere ancora di più fanno in ta da Antonio Sada (quarta generazione), futuro, inserie basedi a precise aziendali, socapo una aziendestrategie che complessivamente no stati necessari fin daidi primi nei quali fatturano circa 95 –milioni euromesi con 346 dipeni manager di Rotolito Lombarda denti. In primis la Antonio Sada hanno & Figli,iniziato leader a gestire Nava coordinamento sotto nel settore del Press, cartoneinondulato e che, aesua la guida di Paolo Bandecchi, presidente e ad due del volta, possiede quote di maggioranza in altri gruppo chelaha il suodiquartier a Seggiascatolifici, Sabox Nocera generale (specializzata in no di Pioltello – un intervento riorganizzazioproduzioni ecosostenibili) e la di Sifim di Catania. ne ed efficientamento dei parte cicli produttivi e nuovi Del gruppo quindi fanno anche Saim investimenti tecnologie. Il primo investimento (real estate) einquindi la cartotecnica Sada Packaa essere stato deciso appunto e realizzato scorsa priging, nata nel 2006, pernella diversificare mavera aveva riguardato l’installazione di una HP l’attività e per offrire ai primari clienti nazionali Indigo 7800 per che dotare anchesiNava Pressalla di un e internazionali da anni rivolgono Animpianto di stampa digitale, investimento cui tonio Sada & Figli per il cartone ondulato, aanche era seguita a di stretto quello soprattutto per una nuova l’imballaggio primogiro contatto, nel Heidelberg Speedmaster XL 106 LEUna entrata settore food, rappresentato dagli 6LX3 astucci. in produzione all’inizio dell’estate. scelta, come detto, vincente. Allora, lo stesso Paolo Bandecchi avevaAliperta, com“Dalla nascita nel 2006”, spiega Mirko mentato l’installazione della HP Indigo inserendo direttore generale di Sada Packaging, “l’azienda questa scelta una nel piano strategico di Rotolito per ha realizzato costante e forte crescita a due Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori brand cifre ogni anno tanto da sfiorare nel 2015 i 19 internazionali del lusso, vogliono la certezza di milioni di euro di ricavi con circa 70 dipendenti. avere stampati di alta qualità per esaltare la belUna crescita in un mercato difficile dove bisogna lezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro fronteggiare la concorrenza delle grandi multinaconcorrenti. La nostra nuova capacità di stampa zionali dell’imballaggio, dovuta soprattutto agli digitale offre questa differenziazione e permette di investimenti in tecnologia e innovazione”. stampare prodotti ad alto impatto».
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Mirko Aliperta, direttore generale Sada Packaging, e Antonio Sada presidente Gruppo Sada.
Qual è il valore aggiunto che offre Sada Packaging? Grazie alle moderne tecnologie possiamo realizzare un’ampia gamma di prodotti che vanno dal cartoncino teso al microonda. Con l’innovativa tecnologia di produzione Quantum siamo in grado di realizzare onde da 1,2 – 0,75 – 0,50 millimetri. Così l’astuccio non solo contiene il prodotto ma lo protegge e conserva integro il suo contenuto grazie alla presenza dell’onda e alla struttura più robusta, garantendo massime performance in termini di stampabilità. Con tecnologie versatili come il Quantum siamo riusciti ad ampliare ancora di più la gamma di prodotti offrendo soluzioni adsottolineato altri settorianno Bandecchi semprealternative allora aveva food come la detergenza. che l’importanza dell’installazione della nuova L’ultimo nato in si casa Sada Packaging è Flute Heidelberg, che è aggiunta a un parco macchi®, una tecnologia che preserva gli astucci Barrier ne piane tutte della stessa casa tedesca già predall’acqua e dall’umidità grazie strato polimesenti in Nava, che, insieme con allo la HP Indigo «raprico che conferisce rigidità e crea un effetto barpresentano un impegno significativo al servizio riera. Un grande risultato in termini di velocità di dei nostri clienti e aumentano il nostro status di realizzazione e riduzione dei costi rispetto ai profornitore mondiale di prodotti di qualità». dotti tradizionali. A meno di un anno da questi due investimenti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, nella La tecnologia vi ha permesso di essere storica sede di Nava Press in Via Breda a Milaquindi molto competitivi? no, Emanuele Bandecchi, direttore marketing Indubbiamente. Rispetto ai nostri concorrenti di Rotolito Lombarda e amministratore di Nava che utilizzano la produzione ovvero Press, e Joseph Marsanasco,pre-print, dg di Rotolito conprima stampano e poi accoppiano i fogli di cartonla responsabilità sullo sviluppo e gli investimenti cino teso, con l’allungamento dei tempi dovuto tecnologici, per tirare un primo bilancio, con un anche all’attesa dell’asciugatura, noi lavoriamo focus particolare sul salto di qualità e i vantaggi con il post-print. In pratica accoppiamo prima produttivi apportati dalla nuova Heidelberg.
La nuova macchina (in formato 75x105 a sei colori), come detto, si è inserita in un parco offset che comprendeva già una XL 105 a 7 colori più spalmatore e UV installata con una configurazione esclusiva che permette, tra l’altro, la sovrastampa con inchiostri UV dopo quella a 5 colori, l’utilizzo di due le tre carte che formano che acspalmatori acrilici UV perl’astuccio effetti siae lucidi quistiamo attraverso la tecnologia sia opachi in e labobine, possibilità di stampare su svaQuantum, poi le in offset. In queriati materiali, dalstampiamo Pvc al metallizzato, al carsto modo, dall’acquisto della bobina alla contoncino. segna deldel lavoro, passano da una a due setSempre reparto macchine piane di Nava timane rispetto alle 3-6 necessarie con l’altro Press fanno parte anche una Heidelberg tipo72-102 di lavorazione! CD a 8 colori in linea più spalmatore, una CD sempre 72x102 a 6 colori più spalCom’è eiluna trend del mercato cui a 6 matore Speedmaster SM52in35x50 operapiù Sada Packaging? Avete anche colori spalmatore. Tutte macchine, tranne voi8 risentito dellaecrisi? la colori, bivalenti trivalenti. Ma la forza di Nava allinea La crisi nonproduttiva ha comportato unaPress diminuzione anche una ma rotativa M600 a 16 pagine 7 codei volumi una frammentazione deie lotti lori, anch’essaquesto nella sua configurazione che penalizza settore perché sonopar stati ridotti i margini di redditività. Voglio dire che il settore dell’imballaggio continua a crescere ma la crisi, che ha comportato una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, ha cambiato il mix del packaging a favore di imballaggi meno costosi e con i grandi gruppi internazionali che hanno imposto rigorose politiche di taglio dei prezzi. Per fronteggiare questa situazione di mercato abbiamo investito in innovazione, ricerca e nuove tecnologie per recuperare efficienza.
L’azienda IlRotolito GruppoLombarda Sada ha oltre 100raggiunto anni di storia. aveva l’acHa cominciato nel 1870 nell’industria del cordo con gli azionisti della Nava (la terza legno realizzando legno, poi ar-il generazione della cassette famiglia) inper acquisire redamenti per aufficio, finodel a cambiare il suo ramo stampa maggio 2014 e l’intesa core business negli anni ’60 fine in cartone era stata perfezionata entro giugno onper dulato. è presente e attiva la segnareAttualmente definitivamente il passaggio azioquinta famigliaguidato che con nario e generazione della gestionedella al gruppo da studi Paolo in materie economiche, scientifiche Bandecchi il 1° luglio di due e linguistiche anni fa. ed esperienze avute presso altre realtà,nel dà 1922 un prezioso contribuFondata dall’omonima fato allamiglia, crescita delle aziende del Gruppo, Nava è diventata l’azienda di pur conservando dedizione l’impronta stampa alla laquale fannoe riferimento della generazione precedente. i maggiori brand mondialiDella del quinlusso ta generazione fanno L’acquisizione parte Alfonso Sada, e della moda. ha rifiglio di Antonio,attraverso con la responsabilità di guardato, la newco Nava projectPress, manager, Domenico e Sabrina, figli il ramo d’azienda di stampa di Mario Sada, impegnati rispettivamente (commesse, dipendenti, impianti, nella magazzino) produzione eenon nell’amministrazione, la Nava Milano che e Valentina e Mariangela, figlie continua la sua attività condilaAugusto DivisioSada,ne che lavorano sempre rispettivamenDesign, specializzata nella produte nell’ambito ricerca epelletteria sviluppo zione dimarketing, oggetti (agende, e in quello acquisti. In attesadel dell’inseecc.)degli dedicati al mondo lavoro
rimento di Mariacon Eugenia, figlia Antonio contemporaneo l’intento di di sviluppare che sta per completare il percorso eSada, di ricercare prodotti di design innovativi. di studio e lavoro fuori dall’azienda e che Fin dall’inizio la strategia è stata quella di presto si unirà alla famiglia. consolidare il marchio Nava Press nel suo Se complessivamente il gruppo Sada fattusettore rendendolo ancora più competitivo circa 95 milioni di euro,sui la mercati Sada Packaeraampliando la presenza interging, nata nel 2006, ha chiuso il 2015 con nazionali. oltre 18 milioni euro di di due ricavianni e produce Strategia che indimeno ha co19 mila tonnellate all’anno di astucci con minciato a dare i suoi frutti con un fattura70che dipendenti. to nel 2015 ha raggiunto 40 milioni di L’azienda, da sempre impegnata nell’ineuro occupando un centinaio di addetti. novazione di anun Fanno parte tecnologica, della strategiadispone di crescita ondulatore specifico microonda e che gli accordi siglatiper conla partner interserve principalmente i settori alimentare nazionali per delocalizzare la stampa di e dell’igiene.di llclienti parcostorici macchine annovera commesse di Nava Press impiantiaioffset di grande edue destinate paesiKBA asiatici. Nava formaPress to, tre fustellatrici linee di gestisce e controllaBobst tutte elequattro fasi produttive e incolla. Il workflow è efficiente e liapiega garanzia del mantenimento degli elevati neare, conseguenza di grande dinamismo standard qualitativi delle produzioni realize velocità scaturiti dalle tecnologie di ultima zate a Milano. generazione da cui sono costituite le linee di trasformazione.
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Sada Packaging Le strategie riguardano eventualmente anche l’acquisizione di qualche cartotecnica? Se si vuole crescere a una cifra oggi possono bastare gli investimenti per via interna. Se si vuole invece puntare a uno sviluppo maggiore dei fatturati indubbiamente questa crescita è favorita dalle acquisizioni. Le posso dire che l’azienda sta valutando diverse opportunità di crescita. Al momento, come si dice, siamo work in progress… Ma aggiungo che sul mercato ci sono un paio di opportunità davvero allettanti. Vedremo se si concretizzeranno. Del resto siamo un’azienda in costante evoluzione. E se il mercato lo richiederà, saremo pronti ad affrontare nuove sfide.
Cosa significa essere una cartotecnica che opera in Campania? Avete dovuto fronteggiare problemi per esempio legati alla carenza infrastrutturale?
Nel reparto stampa offset sono operative ad oggi due macchine KBA di grande formato.
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State valutando nuovi investimenti in questo periodo? Questo è ancora un argomento top secret... Il nostro parco macchine offset si basa su due KBA di grande formato. L’anno scorso abbiamo investito in una terza linea di fustellatrice Bobst e in una quarta linea di piega incolla. In questo momento stiamo riflettendo su come potenziare ulteriormente la capacità produttiva, ma è presto per dire esattamente quali strategie adotteremo.
Indubbiamente siamo penalizzati dalla posizione geografica e dagli elevati costi legati al trasporto anche se l’handicap infrastrutturale, mi riferisco in particolare al territotrio salernitano, non è così elevato. Al Sud purtroppo si sta assistendo alla desertificazione industriale e una cartotecnica come la nostra, rispetto a una per esempio del Nord, non può vantare nello stesso perimetro d’attività lo stesso numero di imprese e quindi di potenziali clienti. Ciò ha fatto in modo che si studiassero soluzioni innovative. E grazie alle professionalità e alle nuove tecnologie riusciamo a essere competitivi sul mercato.
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Quanto è ancora valida la formula dell’azienda familiare? La formula è valida se esiste una giusta sintesi tra la componente manageriale e quella umana. E credo che in Sada, con la famiglia giunta alla quinta generazione, questa sintesi si sia realizzata al meglio.
Torniamo al tema dell’innovazione. Su cosa punterete nei prossimi anni? L’intenzione è di andare oltre le comuni soluzioni di packaging e guardare a nuovi orizzonti di settore. Facciamo in modo che ci sia un’armonia tra persone e tecnologie, elementi fondamentali che rispondono al payoff di Sada Packaging ‘competenza ed affidabilità’. È stato creato un team di persone unendo competenze trasversali della cartotecnica, del cartone ondulato, della chimica e del marketing per fondere in un unico gruppo il know how del Gruppo Sada e per fornire un supporto a 360° ai clienti, trasformando richieste ed esigenze in soluzioni funzionali e innovative. Innovativa è anche la vostra ricerca di alleanze per essere più competitivi sul mercato rispetto all’agguerrita concorrenza delle multinazionali. Antonio Sada & Figli, ad esempio, fa parte del network Blue Box Partners a cui partecipano anche la belga Vpk, la tedesca Klingele, la spagnola Hinojosa, e in Italia ha realizzato una jointventure dal nome Cart-One con uno scatolificio, la Sandra spa. Anche Sada Packaging ha seguito questa strada e come? “Per essere competitivo in un mercato dove, appunto, si sente la forte concorrenza delle grandi
multinazionali dell’imballaggio la strada di stringere alleanze commerciali con altre realtà simili alla nostra per essere più competitivi nel partecipare alle gare internazionali era inevitabile. E se Antonio Sada & figli fa parte del network Blue Box Partners che può contare su oltre cinquanta impianti in Europa, noi abbiamo aderito a un’alleanza più o meno analoga nel settore specifico degli astucci con AR Packaging, una realtà presente in molti Paesi europei, dalla Francia alla Germania, all’Inghilterra. Convinti che l’unione fa la forza, anche nel packaging...”.
Le linee di trasformazione sono dotate di tecnologie sempre di ultima generazione.
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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.
Scarso “Trapping” (quadricromia)
Con il termine trapping si identifica, per un dato supporto, la “capacità” di un inchiostro di accettare un secondo inchiostro in sovrapposizione. La deposizione non ottimale del secondo colore sul primo può dipendere da un “asciugamento” inefficiente del primo film di colore causato o da un eccessivo emulsionamento dell’inchiostro, e quindi l’acqua in eccesso tende a respingere il nuovo colore, oppure da un supporto troppo “chiuso”. Il trapping può essere determinato numericamente mediante relazioni che utilizzano la lettura densitometrica dei due colori stampati separatamente e della loro sovrapposizione: quanto più è basso tanto più la sovrapposizione risulta difficoltosa. Una sovrapposizione non efficace, e quindi un valore di trapping ridotto, porta ad uno spostamento di tonalità nella sovrapposizione dei due colori.
CAUSE
SOLUZIONI
1. Inchiostro e acqua sono sbilanciati
1. Raggiungere e mantenere un rapporto inchiostro/acqua corretto. E’ sempre preferibile lavorare con la minima quantità d’inchiostro e acqua
2. Lo spessore del film dell’inchiostro potrebbe non essere corretto
2. Controllare che gli inchiostri siano stampati alle densità ottiche ottimali
3. Pinze non calibrate
3. Più è basso l’assorbimento della carta tanto più lentamente l’inchiostro si stabilizzerà portando ad un “trapping” meno efficiente
Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com
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Online Printing Conference Grande successo di pubblico per la prima edizione. Oltre 120 professionisti del settore hanno partecipato all’evento organizzato da 4IT Group e Zeta’s (Stratego Group) tenutosi al Grand Visconti Palace di Milano
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Ad aprire i lavori è stato Bernd Zipper, CEO di zipcon consulting ed esperto di online printing riconosciuto a livello europeo. Nel corso del suo speech, ha messo in luce come l’e-business sia una rivoluzione per il settore, una trasformazione che abbraccia ogni parte della stampa. Praticamente non c’è applicazione che non possa essere realizzata tramite un modello di business online, sostiene Zipper. L’e-business si sta affermando come un modello totale in cui viene premiato chi è in grado di offrire ai clienti quello che cercano. Da qui non solo la necessità di avere una vasta gamma di applicazioni, ma soprattutto di pensare come pensano i clienti. Zipper ha chiuso l’intervento dando un breve quadro della situazione globale dell’online printing, una fotografia dalla quale emerge come l’Europa sia l’area di punta (26% del volume stampato per 74 miliardi di euro di valore), seguito dall’Asia/Pacific (24% per 70 miliardi) e dal Nordamerica (23% per 67 miliardi). Un trend di crescita che continuerà ad aumentare nel corso dei prossimi 5 anni: nel 2020 il 40% del volume stampato
in Europa proverrà dall’online printing, così come lo sarà il 35% del volume in Asia/Pacific e il 30% nel Nordamerica.
Prima ricerca di mercato in Italia Un contenuto esclusivo per una prima d’eccezione: 4IT Group e Zeta’s (Oggi Stratego Group) hanno mantenuto la promessa di inquadrare a livello nazionale il fenomeno online printing grazie alla prima ricerca italiana sul tema. L’indagine, che ha coinvolto 82 aziende grafiche, è stata presentata da Ralf Schlozer, Director On Demand Printing & Publishing di InfoTrends. Ad avere già attivato servizi web2print è il 36,6% nel B2B e il 31,7% nel B2C. In prospettiva, oltre il 30% dei rispondenti considera il web2print uno degli obiettivi dei prossimi 12 mesi: nello specifico, il 17,1% guarda a un modello B2B e il 14,6% a un modello B2C. Oltre la metà (54,4%) dei web2print italiani intervistati offre la personalizzazione dei documenti e il 27,3% intende introdurla nei
Ralf Schlozer di InfoTrends.
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settori di mercato. Nonostante le soluzioni di software per la gestione dell’online printing siano presenti sul mercato da anni, oltre il 60% delle aziende utilizza i propri software da meno di tre anni. Una delle principali sfide per gli operatori del settore riguarda la difficoltà nel trovare soluzioni adatte al proprio modello di business. Non a caso quasi il 30% del campione intende sviluppare un proprio software di gestione in questo ambito.
prossimi 24 mesi. Online proofing (45,5%) e document builder (39,4%) sono tra i servizi di maggior peso, mentre, in prospettiva, molti stampatori online guardano a strumenti di design a base browser (24,2%). Strategicamente, il focus su una maggior efficienza nelle vendite e nel marketing è quello più sentito. Tuttavia, tra le aziende che nell’ultimo quinquennio sono cresciute in termini di fatturato, diventa molto più rilevante l’espansione verticale su nuovi clienti o
I big player si confrontano La mattinata si è conclusa con la tavola rotonda internazionale, che ha visto confrontarsi Bernd Zipper, Michael Fries, CEO di Onlineprinters, e Vincenzo Cirimele, CEO di PressUp. Tema principale, l’importanza di offrire al cliente la giusta esperienza, ovvero una fruibilità facile e intuitiva della piattaforma online. I tre relatori hanno convenuto che grande importanza va data all’analisi di ciò che gli utenti compiono sul portale, in modo da conoscerne i bisogni e, addirittura, anticiparli. Questa parte dell’e-business è qualcosa che, secondo Zipper, non viene correttamente compresa da molti, che ritengono che si tratti solo di aprire un web shop online. L’esperienza di Onlineprinters può dare una risposta a questa problematica: l’apertura di
un canale alternativo di vendita con un paio di persone dedicate si è trasformata in pochi anni nell’unica fonte di revenue dell’azienda, che ha cambiato completamente pelle e possiede oggi un team di oltre venti persone, totalmente dedicato alla gestione del portale e all’analisi quotidiana dei comportamenti.
La parola ai fornitori La prima parte del pomeriggio ha visto il convegno proseguire su due track parallele, una dedicata a chi è interessato a offrire un servizio di online printing (Implement) e l’altra a chi invece già ce l’ha e vuole approfondire (Improve). La sessione Implement è stata aperta da Silvano Bianchi, ad di Komori Italia, e Philippe Fiol, Group Business Development Director di Komori, che hanno presentato nel dettaglio l’offerta per il web2print dell’azienda giapponese. Ha poi parlato Lucia Dauer, Product Management Prinect di Heidelberg (vedi pag. seguente), portando l’attenzione sui ragionamenti da fare prima di adottare una soluzione web2print. L’analisi del proprio portafoglio clienti serve a comprendere se l’online printing può soddisfare o meno le loro necessità, diventando un ragionamento fondamentale per decidere se un modello di business online è effettivamente utile all’azienda. Solo
Dall’alto: Bernd Zipper, Michael Fries, Vincenzo Cirimele.
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Online printing, cosa considerare prima di implementarlo
“La scelta dell’online printing è qualcosa che ha impatto sull’intera azienda”
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Alla prima edizione dell’Online Printing Conference in Italia, a Milano, Heidelberg Italia ha partecipato in qualità di Main Sponsor. A Lucia Dauer, product management Prinect di Heidelberg, il compito di illustrare - nella sessione Implement dedicata a coloro che stanno pensando di adottare il web2print – gli aspetti principali che ogni stampatore dovrebbe prendere in esame prima di passare alla fase di implementazione vera e propria. Dauer ha aperto l’intervento con una domanda determinante: dove si vuole andare? Ovvero, il web2print è il modello di business giusto per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti? Per rispondere a questa domanda diventa fondamentale condurre un’analisi approfondita dei propri clienti, per comprendere se le loro necessità possono essere soddisfatte o meno da una soluzione di online printing. Solo una volta stabilito che il web2print è quello che
serve, ha proseguito Dauer, si può entrare nel merito delle soluzioni tecnologiche da adottare. La prima cosa da decidere è se sceglierne una già presente sul mercato o se optare per uno sviluppo interno. Entrambe le soluzioni hanno pro e contro, con vari gradi di flessibilità e di costo. C’è poi tutta una serie di altre opzioni da prendere in considerazione. Il front-end può essere unico per tutti o diventare personalizzato per il singolo cliente. L’amministrazione e gestione del portale può essere interna all’azienda, ospitata esternamente o una via di mezzo, in cui solo alcuni aspetti sono gestiti da terzi. L’intera soluzione può essere modulabile – e quindi facilmente espandibile – oppure essere più statica. A tutte queste necessità risponde Prinect, la soluzione software di Heidelberg che integra tutti i processi aziendali, compreso il web2print, in un’unica architettura totalmente adattabile sulle esigenze del singolo stampatore. Grazie alla sua struttura modulare, Prinect è in grado di crescere assieme all’azienda, dimostrandosi sempre all’altezza delle necessità del business. La scelta diventa ancor più rilevante dato che ogni possibilità va analizzata sia dal punto di vista dello stampatore – visto che deve essere gestita e integrata coi flussi di lavoro già presenti in azienda – sia dal punto di vista del cliente che ne sarà l’utilizzatore. Sotto questo profilo un front-end di immediata fruibilità rappresenta sem-
pre la scelta migliore, posto che deve offrire all’utente un grado di profondità adeguato alle sue esigenze. Un aspetto su cui Dauer ha insistito è che, a dispetto delle necessità del singolo stampatore e dei suoi clienti, la scelta dell’online printing è qualcosa che ha impatto sull’intera azienda. Per una implementazione di successo sono necessari cambiamenti radicali in diverse aree. Il modello di business viene mutato, portando con sé la necessità di nuove competenze e/o nuove figure. È una trasformazione che richiede investimenti tecnologici e una forte dose di automazione su tutti i processi aziendali. L’online printing diventa così non solo una scelta tecnologica, ma un vero e proprio asset aziendale. “Passare all’online printing richiede una curva di apprendimento, ma si tratta di un fast business”, ci tiene a precisare Dauer, che aggiunge: “Con Prinect, Heidelberg aiuta gli stampatori in questo cambiamento radicale, offrendo loro una soluzione tecnologicamente all’avanguardia e un’assistenza continua per trasformare il passaggio al nuovo modello di business in un volano di crescita”.
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Dall’alto: Ralf Schlozer, Andrea Boaretto, Philippe Fiol.
una volta stabilito ciò si può entrare nell’ambito tecnologico, alla ricerca di una soluzione adeguata alle proprie esigenze. Ha poi parlato Roberto Gambarotta, Sales Equipment Graphic Arts Dealer Area Manager di Fujifilm, che ha mostrato il caso di Tismo Products, azienda belga che grazie al web2print e alla tecnologia Fujifilm ha aperto nuove possibilità di business, tutte
rigorosamente online e ad alto tasso di personalizzazione. La sessione Improve ha visto protagonisti Michael Fries di Onlineprinters, Vincenzo Cirimele di PressUp e Andrea Boaretto, Founder e CEO di Personalive. Come migliorare le performance della propria piattaforma web2print? La usability è uno degli elementi chiave secondo Fries, che ha sottolineato l’importanza di offrire agli utenti un’esperienza user friendly ed efficace del web shop. Diverse sono le attività promosse
da Onlineprinters per raccogliere e valutare il feedback dei clienti e, sulla base dei risultati, migliorare continuamente la piattaforma online. Secondo Cirimele, a giocare un ruolo altrettanto fondamentale sono i dati: conoscere i propri clienti e i loro comportamenti consente di indirizzare l’offerta e renderla più efficace. La formula utilizzata da PressUp si riassume in tre parole: “HERO – HUB – HELP”, le 3H, a indicare la proposta di contenuti virali per alimentare la brand awareness (HERO), di contenuti periodici inerenti a passioni e interessi del singolo utente (HUB) e di contenuti attinenti a esigenze e necessità dei clienti (HELP). Al centro dell’intervento di Boaretto, il tema del Data Driven Marketing e delle sue evoluzioni. L’elemento innovativo che fa oggi la differenza è, secondo Boaretto, la tecnologia, che consente non solo di raccogliere i dati ma anche di elaborarli in tempo reale, abilitando il passaggio da target statico a living insight. Ciò significa che è possibile profilare gli utenti in modo dinamico, contestualmente alle diverse situazioni e ambienti in cui si muovono, intercettandone le esigenze più immediate.
mymuesli, una case di successo Concluse le track parallele, il convegno è proseguito con la pre-
sentazione di Silvia Armiento, marketing manager di Longo AG, che ha illustrato il caso di successo di mymuesli. Azienda tedesca specializzata nella produzione e commercializzazione di cereali biologici, in pochi anni si è affermata online e ha aperto punti vendita monomarca. Il punto di forza di mymuesli è un modello di business fondato sulla personalizzazione, che dà modo ai clienti di creare il proprio mix di cereali scegliendo tra una vasta gamma. Da qui nasce l’idea di dare al cliente la possibilità di personalizzare anche la confezione. Per tradurre in realtà questa intuizione, mymuesli si è appoggiata a Longo AG (che ha elaborato la piattaforma web-based e la parte software), a Heidelberg (fornitore della piattaforma di stampa Jetmaster Dimension) e a zipcon consulting (gestione globale del progetto). Un modello di business, in fase di beta testing in uno dei punti vendita, che l’azienda intende estendere a tutta la sua rete. Il convegno è stato chiuso dall’intervento di Guido Fossi, Digital COO di Omnicom Media Group, che ha dato un quadro di come sta cambiando il modo di interfacciarsi con gli utenti e di come essi vadano raggiunti in maniera segmentata sulla base delle loro abitudini e dei loro comportamenti.
Dal basso: Silvia Armiento, Roberto Gambarotta, Guido Fossi.
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LEADERFORM
Avanti tutta con il dato variabile Due parole su Leaderform: quali sono le peculiarità della vostra offerta nel settore della stampa digitale a dato variabile? In Leaderform sono più di 30 anni che investiamo e lavoriamo nel settore della stampa digitale e della gestione del dato variabile. Investimenti che hanno spaziato dall’hardware al software alle risorse umane, con la creazione di competenze specifiche interne all’azienda. Attualmente Leaderform vanta uno staff composto da quasi 15 persone dedicate alla programmazione e alla gestione di tutto quanto sta a monte della preparazione di un file per la stampa ‘variabile’. Il concetto di stampa a dato variabile è cambiata nel tempo. Siamo passati dalla gestione della sem-
Dopo una serie di test Leaderform ha deciso di investire nella soluzione Xeikon 9800 per far fronte alla richiesta di alta qualità di stampa da parte dei clienti nell’ambito del direct marketing. La nuova macchina digitale a bobina garantirà un incremento di produttività e flessibilità nella gestione dei formati di stampa e dei dati variabili. Per approfondire tutti gli aspetti dell’investimento abbiamo incontrato Federico Cozza, amministratore delegato di Leaderform.
plice variabilità di dati anagrafici (nome, cognome o indirizzi) a una potenzialità di uso della variabilità di foto, immagini, font. Ogni documento può quindi racchiudere contenuti personali che possono essere presentati nel modo più personale e vicino ai gusti del destinatario.
In azienda avete dato molta importanza, nel tempo, a incrementare le competenze software per sviluppare campagne di direct marketing innovative ed efficaci. Quali clienti hanno dato maggiori soddisfazioni? Purtroppo devo fare una premessa che riguarda le abitudini del nostro Paese, dove quando si parla di utilizzo un po’ più sofisticato del dato variabile nella documentazione di tipo transazionale o nel direct mail ci si scontra con ritrosie legate alla privacy che poco si combinano con quanto poi la maggior 60
Configurazione dell’intera linea Jumbo Unwinder (svolgibobina) + Xeikon 9800 5 colori + WFM + VW Stacker + DFE X800 My Press (digital front end) Il WFM (web finishing module) è un modulo in linea dopo l’unità di stampa che protegge lo stampato dai graffi in fase di finitura e incorpora taglierina trasversale per uscita a foglio. Il VW Stacker (variable width stacker) raccoglie fogli tagliati a larghezza variabile e ha capacità di accumulo fino a 45 cm X9800 è una macchina per stampa in bianca /volta a 5 colori ( CMYK + spot color) con le seguenti caratteristiche: • Alta produttività di stampa : fino a 21,5 m/minuto, pari a 290 pagine/minuto • Flessibilità nei supporti di stampa senza pre trattamento carta; grammature carta : 40 – 350 g • Flessibità nei formati: luce di stampa al vivo 504 mm. Nessun limite di lunghezza del soggetto grafico • Alta qualità di stampa: risoluzione pari a 1200 x3600 dpi – screening fino a 240 lpi • 5° colore di serie per riproduzione spot color e applicazioni di sicurezza • Processo di stampa elettrofotografico a LED - Nuovo toner QA- CD • Controllo densità e registro in linea attraverso spettrofotometro • Produttività : duty cycle pari a 10.000.000 pagine/mese Uptime superiore all’85%
parte di noi fa quando utilizza le piattaforme social. Ma credo che questo sia legato a una mancanza di corretta informazione. Si pensi, ad esempio, al fatto che Leaderform è certificata ISO 27001 e quindi ha una certificazione che garantisce la ‘sicurezza del trattamento e conservazione del dato che gestisce’. Il valore di questa certificazione è molto più riconosciuto dai clienti esteri che non da quelli italiani. Non è un caso, dunque, se per i clienti esteri riusciamo a realizzare delle campagne di comunicazione e mailing decisamente più innovative ed efficaci.
Quali aspetti analizza una società come la vostra quando deve dotarsi di nuove tecnologie di stampa? La linea strategica di Leaderform è quella di avere un costante aggiornamento delle tecnologie.
Comunicazione d’impresa
A Drupa è stato annunciato l’acquisto di una macchina da stampa digitale X9800 di Xeikon. Quali sono le motivazioni principali alla base di questo investimento? Leaderform è una società di produzione e quindi le nostre scelte devono privilegiare soluzioni in grado di incrementare la capacità produttiva, garantendo al tempo stesso un’alta qualità dei pro-
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Ci teniamo ad avere sempre le ultime soluzioni, le più performanti, l’hardware più aggiornato e innovativo. Il nostro parco computer, ad esempio, è costantemente aggiornato. Produttività e performance della parte informatica devono essere allineate con i grandi e continui investimenti che effettuiamo anche sul fronte delle tecnologie di stampa, un segmento nel quale ogni anno investiamo milioni di euro. Se parliamo specificatamente di soluzioni di stampa due sono le caratteristiche essenziali che guidano le nostre scelte. La qualità è la prima di queste. Per Leaderform e i suoi clienti la qualità di stampa deve essere sempre più vicina all’offset e ai nostri fornitori di tecnologia richiediamo il top nelle performance di qualità, velocità di stampa e di rasterizzazione dei file.
dotti stampati. Abbiamo scelto Xeikon perché seguiamo da sempre le loro evoluzioni e le loro proposte e devo dire che la 9800 è proprio una bella macchina. Ottima a livello qualitativo e in grado di soddisfare le nostre esigenze in termini di velocità e produttività. Prima di procedere con l’ordine, abbiamo naturalmente effettuato dei test con i nostri file di produzione in diverse occasioni nei centri demo di Xeikon in Belgio. Siamo certi che grazie a questa macchina e alla sua flessibilità nei formati di stampa e nei supporti di varie grammature saremo in grado di sviluppare bellissimi progetti. Conosciamo il mercato della bobina e abbiamo notato che il nostro target di riferimento ci chiede sempre meno di avere la variabilità dei cassetti carta (tipica delle soluzioni a foglio) e sempre più di puntare su qualità e produttività. Siamo inoltre fiduciosi che la configurazione che abbiamo installato (che include soluzioni di finishing bobina-bobina o bobina-foglio) possa essere molto performante anche per il nuovo progetto EXTREMEPRINTING.it, che è il nuovo portale online che stiamo lanciando sul mercato. La vendita online partirà inizialmente con un portafoglio prodotti per il grande formato, ma già da settembre allargheremo l’offerta del portale a prodotti di piccolo formato. Inseriremo brochure e libri e abbiamo verificato che per questo tipo di offerta potremo essere maggiormente competitivi proprio grazie alla soluzione Xeikon X9800 a bobina da poco inserita. Una soluzione davvero complete che, oltre alla macchina a 5 colori, include uno svolgibobina in entrata e un web finishing che permette anche l’uscita a foglio. 61
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Editoria
Alla ricerca dei margini perduti Bookonomy, un nuovo modello di business
Il mercato del libro continua a contrarsi, è un dato di fatto, ma quali sono le cause di questa crisi progressiva?
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di Armando Savini, fondatore e amministratore unico di Bookonomy
Sul fenomeno ha pesato sicuramente la crisi economica che ha investito il nostro Paese negli scorsi anni, che ha causato un calo della domanda globale. In un simile scenario, il settore dell’editoria ha scontato, più di altri, la contrazione dei consumi da parte degli italiani. Non solo: accanto al calo della domanda generale assistiamo ormai da qualche anno a un calo della domanda di cultura. Ne è una dimostrazione la chiusura di molte librerie indipendenti, ormai una specie in via di estinzione. A influire negativamente sul mercato e a scoraggiare ulteriormente gli acquisti è stato sicuramente l’incremento dei prezzi di copertina - indotto dai costi di distribuzione che devono coprire almeno i costi di produzione e garantire un margine minimo alle case editrici. I margini sono soggetti a un’erosione, che arriva, a volte, fino al 6065% del prezzo di copertina: 20-30% al libraio, 10% al promotore, 10-15% al distributore, 10-15% ad Amazon. Alla casa editrice rimane un 35-40% con cui pagare la stampa, la grafica, la correzione di bozze, l’autore, l’IVA. Occorre tenere presente poi che, generalmente, solo un terzo delle copie stampate si vende nell’arco di due anni circa. Ci sono inoltre dei fattori dovuti alla struttura del mercato: le concentrazioni verticali dei grandi marchi riducono la visibilità minima delle case editrici indipendenti in libreria,
poiché le grandi catene comprano pochissime copie di un titolo, con forti ripercussioni sul budget degli editori indipendenti, che non dispongono di distributori propri. Inoltre, esistono i distributori dei distributori, cioè, distributori che ridistribuiscono i libri (soprattutto e-book) sulle piattaforme dei vari brand internazionali. Un fattore questo che riduce ulteriormente i margini delle case editrici e che soprattutto crea un problema di trasparenza poiché, a oggi, nessun editore sa con certezza quante copie di e-book ha venduto. In alcuni contesti, si è sviluppata anche l’editoria a pagamento, un vero e proprio morbo che intacca il sistema dall’interno, amplificando i problemi di fondo. Infatti, in questa situazione le case editrici che ricevono soldi si comportano semplicemente da tipografie e, una volta coperti i costi di produzione, non avranno alcun interesse a promuovere il libro, con ricadute sulle vendite. Tutti questi elementi portano a una contrazione dei budget di una casa editrice, che potrà investire sempre meno e si troverà costretta a tagliare i cosiddetti key contributor, cioè, quelle figure che fanno la differenza in termini di qualità. Viene a innescarsi quindi un circolo vizioso che, partendo dalla contrazione delle risorse, porta a una qualità inferiore del prodotto, con una
conseguente e ulteriore contrazione delle risorse, dovuta alla perdita di competitività che sfocerà in una qualità pessima del prodotto. Cosa fare dunque per uscire dalla crisi? Occorre recuperare i margini perduti. Per farlo, uno dei modi è sicuramente abbassare i prezzi di copertina, al fine di stimolare la domanda. Ma non solo questo può non essere sufficiente, ma può avere ripercussioni negative sulle case editrici. È necessario quindi rivedere l’intero processo di vendita: la casa editrice deve poter gestire in piena autonomia tutto il processo di vendita dal proprio e-store e vendere direttamente al pubblico, bypassando la filiera. Questo avrebbe una ricaduta positiva anche sulla fidelizzazione dei propri lettori, stabilendo un contatto diretto con la casa editrice. Inoltre, è importante avere pieno accesso a tutti i dati sulle proprie vendite e alle analisi di settore in qualsiasi momento, il che garantisce una visibilità totale dell’andamento delle vendite e, quindi, la possibilità di rivedere e impostare correttamente le politiche editoriali. In questo senso Bookonomy offre un nuovo modello di business, un’alternativa alla commercializzazione tradizionale dei libri basata sul conto vendita e sul margine a percentuale.
segue a pag. 66
Comunicazione d’impresa
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Polyedra e Canon insieme per rilanciare il mercato grafico da di approcciare in modo Polyedra S.p.A., socieGrazie alla partnership, Polyedra diverso il mercato, di ventà leader in Italia nella può così affiancare all’offerta di supporti dere la tecnologia e non distribuzione di carta, solo il supporto di stampa. packaging e supporper stampa di grande formato Ed è stata brava a trasferiti per la comunicazione anche attrezzature e tecnologie. re il valore della proposta, visiva, è recentemente supportando e accompadiventata partner Canon gnando il cliente ‘analogiper la vendita dei plotter co’ offset alla diversificawide format inkjet bazione verso il digitale wide se acqua, con un focus format, attraverso una tecparticolare sulla serie nologia semplice e pulita, imagePROGRAF 8400, con inchiostri base acqua. affiancando all’offerta di Questo grazie anche alla supporti di stampa di conoscenza professionale grande formato anche e personale di lunghissiattrezzature e tecnoma data con i propri clienti, logie. La partnership è che trasforma il venditore uno sviluppo coerente Polyedra in consulente e con il percorso intraprepartner del cliente. so da Polyedra che, nel Poi, la credibilità e la forza 2015, dopo un periodo dell’offerta non si basano di riorganizzazione, ha solo sulla costante presenconsentito all’azienda za di Polyedra nel mercato di concentrarsi nuovadella distribuzione, ma anmente in un’attività di che sull’elevato valore quanatura più commerciale, litativo garantito da Canon aggiornando l’offerta e nella stampa. Presenza e qualità: per Popianificando il futuro nella direzione della diverimagePROGRAF serie 8400 lyedra questa è l’ennesima occasione per sificazione e integrazione dei mercati. è ideale per comunicazione visiva indoor, fotografia, dimostrare ai propri clienti che un vero partCome nasce questa partnership? prototipazione e proofing; ner fornisce ‘soluzioni’, non solo ‘supporti’. Lo chiediamo a Monica Bernasconi, manager ha pochi concorrenti nello Credo che i clienti stiano rispondendo bedella divisione Sign & Display di Polyedra. stampare alla massima nissimo: le decine di plotter venduti nei primi “Canon trova in Polyedra un partner commerproduttività con qualità mesi ne sono testimonianza!”. ciale che le permette di trovare visibilità e capilelevate e un’eccezionale Polyedra continua quindi ad essere a fianco larità uniche nel canale della stampa tradizioriproduzione del colore. dei propri clienti con soluzioni insieme semnale dove siamo molto attivi, con una struttura plici e innovative e si propone come partner commerciale e logistica altamente efficiente; con cui accrescere la propria capacità di Polyedra trova in Canon un partner tecnolostare sul mercato e competere. gico prestigioso ed affidabile, con una imporLa imagePROGRAF serie 8400 di Canon è tante presenza nei segmenti digitali inkjet wide una stampante a tecnologia inkjet con informat con tecnologia water based e UV, oltre chiostri pigmentati base acqua da 6/8/12 che nel toner”. colori, che garantisce elevati livelli di produtCome è stata accolta la nuova offerta tività, qualità e affidabilità. Stampa supporti di Polyedra? in rotolo (carta, carta fotografica, vinili, ban“La reazione dei clienti e della nostra forza ner, tessuti, sintetici, ecc.) tipicamente in alvendite è stata estremamente positiva. La rete tezza 44”. Polyedra ha immediatamente raccolto la sfi-
www.polyedra.com 63
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Il cartoncino protagonista del packaging di lusso Giunto alla sua terza edizione, il concorso Stora Enso Recreate Packaging si è rivelato più popolare che mai.
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In totale sono pervenute 157 proposte tutte mirate a mettere il più possibile in risalto le proprietà tattili degli imballaggi di lusso realizzati in cartoncino. Il primo premio di 5.000 euro è stato conferito sia alla categoria studenti, sia a quella dei professionisti. La giuria si è mostrata unanime nell’individuare quali progetti fossero realmente i più meritevoli. Duncan Anderson ha vinto il primo premio per la categoria studenti, mentre nella categoria riservata ai professionisti il primo premio è andato a Micaela Nilsson dello Studio svedese Gafs Kartong. I progetti vincenti sono esposti sul sito Recreate Packaging www.recreatepackaging.com. “Ci siamo compiaciuti nel vedere così tante nuove idee tese a utilizzare il cartoncino per confezioni di lusso destinate a champagne, cioccolata e profumi. I progettisti hanno realmente esaltato le proprietà tattili dei nostri materiali rinnovabili per l’imballaggio, così da creare un’esperienza particolare per il consumatore,” afferma Jari Latvanen, presidente della Giuria e responsabile della Divisione Consumer Board di Stora Enso.
I commenti della Giuria Questi i commenti della giuria del Recreate Packaging 2016 relativamente alla confezione per profumo Chrysalis di Duncan Anderson: “Il principale ruolo dell’industria cosmetica è quello di “incorniciare” i prodotti. Normalmente, gli astucci per profumi nascondono la forma della bottiglia contenuta - un vero peccato. La proposta vincente fa sì che la sagoma della bottiglia sia visibile attraverso la confezione. Performa Brilliance di Stora Enso si è rivelato un’eccellente scelta per questa soluzione. La presentazione della confezione è bellissima e sprigiona una percezione organica del concetto. Un progetto d’astuccio dalla forma unica, così da rivelarsi innovativa per il confezionamento di un profumo - è stupenda, originale, piacevole al tatto e la perfetta presentazione del modello dimostra capacità e creatività non usuali.” La confezione di Micaela Nilsson per Pivert Champagne è stata la ovvia vincitrice per tutti i membri della giuria: “Questo è un chiaro e forte vin-
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Micaela Nilsson, vincitrice per la categoria professionisti Micaela Nilsson lavora in qualità di progettista strutturale presso lo studio svedese Gafs Kartong. La squadra voleva evidenziare la più recente tecnologia laser per la produzione di astucci: “Lo studio Gafs Kartong è sempre stato all’avanguardia relativamente alle nuove tecnologie e ha recentemente investito nel Highcon Euclid, un sistema di taglio e cordonatura che impiega la tecnologia laser. Era qualcosa che avevamo intenzione di mostrare quale nostro contributo al concorso Recreate Packaging 2016. Volevamo realizzare una confezione per champagne che comprendesse la sofisticatezza e il lusso di quando si beve champagne. L’imballaggio esterno è stato trasformato in un bellissimo scenario formato da bollicine, quasi come se la confezione stessa fosse un bicchiere di champagne, con piccole bolle sul fondo via via più numerose verso la superficie. Così facendo, la confezione esprime da sola il proprio contenuto solo tramite il suo aspetto. Per la funzione di protezione abbiamo utilizzato la biomimetica, prendendo in prestito funzioni che appartengono al mondo animale. L’interno della confezione è stato progettato così che la bottiglia apparisse sospesa a mezz’aria. La funzione è assimilabile alla fisiologia del picchio, da cui deriva il nome del progetto “Pivert”. Per la finitura, il nome è stato delicatamente ricavato da una manichetta sfruttando il lato avana del cartone CKB di Stora Enso. Per evitare che il marchio interferisse con le bollicine, la manichetta è stata realizzata con un retro intatto. Ciò ha completato la sensazione di lusso dello strato su strato oltre alla semplicità, tema chiave nella realizzazione del Pivert Champagne”.
Duncan Anderson, vincitore della categoria studenti Duncan Anderson ha studiato Packaging e Design di marca all’Istituto di Design di Lahti in Finlandia. Questa la storia del suo progetto vincente, Chrysalis (crisalide): “La scorsa estate ho visitato un santuario delle farfalle e per la prima volta ho potuto osservare una crisalide. Ho pensato che sarebbe stato interessante usarla come punto di partenza per un progetto in quanto è un grande esempio d’imballaggio presente in natura. L’idea di questa bella conchiglia a protezione dell’elegante prodotto contenuto, con il contributo della natura da cui originare una confezione rinnovabile. Ho ritenuto che il nome fosse azzeccato anche per il profumo. Mi piace pensare che la carta sia un materiale antico ma che si possa sempre trovare modi innovativi per continuare a svilupparlo e utilizzarlo. Avverto abbia molta profondità, calore e versatilità”.
citore. Un progetto particolarmente efficace dall’effetto frizzante e la possibilità di apprezzare effetti di luce. Uso innovativo delle funzionalità tecniche e dell’aspetto estetico sfruttando la versatilità del cartoncino CKB. Il progetto offre diverse opportunità di personalizzazione con differenti temi e colori. È semplice, garantendo al tempo stesso alto valore aggiunto.”
Altri vincitori Il secondo premio della categoria studenti del Recreate Packaging
2016 è stato attribuito a The French Chocolate Trip di Georges Diant, della Scuola francese di design Strate, mentre il terzo premio è andato a Perfume Packaging di Karolina Lademann dell’Accademia di Belle Arti di Gdansk in Polonia. Nella categoria professionisti, il secondo premio è stato attribuito a ChocoBook di Uwe Melichar della Factor, Andra Teibaha e Girts Strumpmanis della Brandbox (Germania/Latvia). “Trianguli” di Johan Berglund e Magdalena Piehl dello Studio Piehl (Svezia)
ha ricevuto il terzo premio. La giuria ha anche deciso di attribuire una menzione d’onore a Martin Sombathy (Canada) per la sua scatola per cioccolatini Alpine milk. Il vincitore del Premio del Pub blico è stata un’elegante scatola per cioccolato denominata Bermuda, disegnata dagli studenti Tuan Dao Mahn e Khan Lam della Università di Beuth (Germania). I premi sono stati consegnati da Stora Enso al The Knickerbocker Hotel di New York l’11 maggio scorso.
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Dalle pagine precedenti
Opinioni >>da pag. 7 In particolare quando curata, in cui il mezzo diventa parte del messaggio, attraverso un progetto cartotecnico accattivante, un materiale espressivo, una nobilitazione esclusiva. Se poi tutto questo si coniuga con la possiblità spinta di personalizzazione e di customizzazione massiva a costi sostenibili allora... Allora il cambio del paradigma della comunicazione e una nuova dinamica della domanda stanno già prendendo consistenza, indipendentemente dai consumi reali. Le riflessioni a lungo proposte sul cliente alla ricerca dell’interlocutore unico in grado di offrire soluzioni e non solo prodotti, capace di apportare un contributo di valore alla propria filiera produttiva e non di ridurne i costi con un misero sconto, non è una elucubrazione teorica di qualche incurabile ottimista o misero luddista. Ora, il quesito che si pone è relativamente semplice: basterà essere disponibili e reattivi come in passato o sarà necessaria una modalità di interazione differente con il mercato e con i clienti? Saranno sufficienti le competenze tradizionali, ciò che rimane dell’organizzazione e delle tecnologie pre-crisi o serve dell’altro? “Al minimo dubbio, non c’è più alcun dubbio!” insegnava Robert de Niro nel film cult Ronin.
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Concentrazione dei centri stampa quotidiani >>da pag. 12 Allo stesso modo gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della Rcs, anche se bisognerà prima capire chi tra Urbano Cairo e la cordata costituita da Andrea Bonomi e i soci storici della casa editrice del Corsera e della Gazzetta vincerà la battaglia a colpi di Ops e Opa. Oggi a Rcs fanno capo direttamente i centri stampa quotidiani di Pessano con Bornago, quello di Padova e quello di Roma. E allo stato dell’arte non c’è alcun progetto in corso. Però, fonti di mercato bene informate, riferiscono che l’ipotesi di una ricerca di alleanze e/o integrazioni sia da parte della Rcs sia da altri importanti editori italiani non è del tutto campata per aria. Del resto proprio nelle scorse settimane il vicepresidente e ad di Poligrafici Editoriale, Andrea Riffeser Monti aveva spiegato come la controllata Poligrafici Printing avesse “in corso trattative con i maggiori editori italiani per individuare sinergie e mettere in atto risparmi di costi nel processo produttivo dei quotidiani”. E si ponesse “come driver in questa auspicabile operazione di concentrazione industriale”. Un processo che però potrebbe vedere l’ingresso anche di nuovi protagonisti fino ad ora non presenti sul mercato della stampa di quotidiani. È
il caso per esempio del gruppo Pozzoni che più di una voce nelle ultime settimane ha accreditato di un eventuale interesse a studiare, se venisse aperto, il dossier dei centri stampa di Rcs. Bavaria, Artigroup e Pigna >>da pag. 12 Ma tutto dipende da come andrà nei prossimi mesi il piano di risanamento e di rilancio. E, chiosa Turani, se non dovesse portare i risultati sperati allora potrebbe scattare “quello che chiamo il piano B”. Ovvero un possibile intervento del gruppo Pozzoni. Anche se, ammesso che questo scenario si concretizzi – e a oggi non c’è alcuna notizia che lo confermi – potrebbe anche sorgere qualche problema a livello di concorrenza (si pensi per esempio al quasi monopolio nel rotocalco che avrebbe Pozzoni con l’eventuale acquisizione di Eurogravure) e quindi un intervento dell’Antitrust. (A.P.)
Bookonomy >>da pag. 62 Il modello di business di Bookonomy è semplice: gli editori, a fronte di un canone fisso, possono usufruire di tutti i servizi, dalla vendita diretta dalla piattaforma alle statistiche di settore. Questo meccanismo consente di gestire le vendite in piena autonomia e totale trasparenza, senza costi aggiuntivi, e di recuperare margini di profitto, con un ricavo fino al 100% del prezzo di copertina. Infine, ma non da ultimo, c’è un aspetto meno tecnico da considerare per uscire dalla crisi dell’editoria, che ha a che fare con una rivoluzione culturale: occorre innescare comportamenti virtuosi all’interno del mercato, volti a un consumo critico che dia valore alla cultura e, dunque, ad una produzione di libri di qualità. Ed è in questo ambito che Bookonomy vuole giocare un ruolo importante e diventare un movimento di persone che optano per un consumo critico perché conoscono il valore della cultura e sanno che lasciando più margine di guadagno agli editori si può avere in cambio un’offerta culturale migliore e più ampia.
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