Il Poligrafico, n. 138, Ottobre 2012

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O N A I L A T I

N. 138/2012 Ottobre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio

il poligrafico STAMPA E NUOVI MEDIA NELL’ERA DIGITALE

Innovatori nella roto-offset

ROTOLITO LOMBARDA SPERIMENTA UN RIVOLUZIONARIO SISTEMA DI LAVAGGIO CAUCCIÙ - A PAG. 34

La Vedovella 2012: gli Oscar della Stampa APERTE LE VOTAZIONI SU VEDOVELLA.IT - A PAG. 23

Crossmedialità

COSA SIGNIFICA E QUALI SONO LE SOLUZIONI PIÙ DIFFUSE - A PAG.42


Segue le evoluzioni del settore sia dal punto di vista del mercato che da quello delle tecnologie.

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Sommario PIOMBI In primo piano Riorganizzazione Gruppo Seregni. . AssGraf rappresenta Wifag . . . . . . Ristrutturazione Macchingraf . . . . . Fidea affitta le attività della ex Grafotitoli Bassoli. . . . . . . . . . . . . . Tecnorulli distribuisce Kinyo. . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Convegno su imballaggio alimentare Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .

14 14 15 15 16 18 22 23 24 25

INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Fabio Contegiacomo (A. De Robertis & Figli Spa). . . . . . . 30 TECNOLOGIE Pulizia caucciù con ghiaccio secco Prodotti di verniciatura TyreF . . . . . Crossmedialità: in principio era la carta.... . . . . . . . News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . Ultime innovazioni da Ferag . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . .

42

34 40 42 48 55 56

UOMINI&AZIENDE Poligrafici Il Borgo. . . . . . . . . . . . . 37 SPAZIO ETICHETTE FINAT, quando associazione vuol dire collaborazione. . . . . . . . . 60

23

Importanti riconoscimenti per “La Vedovella”

RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . .6 L’opinione di... Alberto Sironi Mix di prodotto e di settore . . . . . . 11 L’opinione di... Emanuele Posenato Chiudo l’azienda, i figli non la vogliono . . . . . . . . . . . . . . . 13 Tipi da museo: Typographiae. . . . . 66

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Crossmedialità: la produzione di contenuti univoci destinati alla diffusione su più media

60

IL POLIGRAFICO È LA RIVISTA ITALIANA DEL GRUPPO EUROGRAPHIC PRESS WWW.EUROGRAPHICPRESS.COM

Il presidente di FINAT spiega strategie e obiettivi dell’Associazione


il poligrafico

tutto il numero

in un minuto

STAMPA E NUOVI MEDIA NELL’ERA DIGITALE

AZIENDE FIORI ALL’OCCHIELLO

CROSSMEDIALITÀ Se ne sente parlare sempre più spesso, ma non tutti hanno le idee chiare su cosa si intende per “comunicazione multicanale”. Qui Lorenzo Capitani lo spiega in breve, analizzando le principali soluzioni sul mercato e incontrando anche un pioniere in questo ambito, Pazzini Stampatore Editore. A pag. 42

34

Rotolito Lombarda ha testato il sistema Jet-Wash di Grafikontrol. In copertina: Paolo Bandecchi (a destra), presidente Rotolito Lombarda, e Joseph Marsanasco, direttore tecnologie e innovazione

30

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Fabio Contegiacomo di A. De Robertis

15

Al via il processo di riorganizzazione aziendale da parte di Macchingraf

TECNOLOGIA OFFSET Concluso positivamente il beta test in Rotolito Lombarda, il sistema Jet-Wash di Grafikontrol è pronto per il mercato. La pulizia del caucciù con ghiaccio secco può rivoluzionare questa fase del processo di stampa, migliorando la qualità e riducendo i costi... in modo ecologico. A pag. 34 INCONTRO CON... In questo numero Achille Perego incontra Fabio Contegiacomo, ad della A. De Robertis. Un’azienda cartotecnica di ben 113 anni, oggi una delle più importanti e innovative del Centro-Sud, ma rimasta sempre “giovane” grazie ai continui investimenti che le permettono di innovarsi e trasformarsi. A pag. 30 SPAZIO ETICHETTE Il presidente di FINAT Kurt Walker illustra le strategie e gli obiettivi dell’associazione mondiale dei produttori di etichette autoadesive. E come importanza mette al primo posto la necessità di collaborazione con le altre associazioni del comparto. A pag. 60 IMBALLAGGIO ALIMENTARE Un convegno, organizzato da Sun Chemical in collaborazione con l’Accademia del Poligrafico, ha affrontato argomenti di grande interesse riguardo alla legislazione in tema di sicurezza. Si è parlato dei trend europei, dei regolamenti per la progettazione oltre ad approfondimenti tecnici sulla produzione. A pag. 24

I NOSTRI COLLABORATORI Davide Biancorosso, Achille Perego, Marco F. Picasso, Emanuele Posenato, Alberto Sironi


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A

A. De Robertis A.G. Bellavite Accademia del Poligrafico Adobe AGEMA Grafiche Aidepi AIMSC Alcon Holding Alongi Renato Arjowiggins AssGraf Assografici

B

Bandecchi Paolo Bellavite Paolo Besana Ivano Biancorosso Davide Bobst Bompan Buonuomo Maurizio

C

Caiani Paolo

6

30 22 24,36 46,51 22 24 66 18 66 56 14 23 35 22 35 24 31 50 24 24

Camulus 14 Cartiere del Garda 56 24 Cavallini Eugenio CEPI 24 Cherubini Federico 14 Comunicazioni Visive 15 Confindustria 23 Contegiacomo Cesare 31 Contegiacomo Fabio 30 Contegiacomo Giuseppe 31 Conti Editore 37 Cordenons gruppo 17

D

DB Ingegneria dell’Immagine 22 De Agostini 18 De Grandis Paolo 35 De Robertis Alessandro 31 Deflorian Fabio 24 Degas Edgar 26 Durst 16

E

Edigit Emballage

7 23

Enfocus ESMA Evolution Exaprint

49,51 23 58,59 39

F

Fappiano Christian 34 Fappiano Luigi 34 Farina gruppo 18 Fattorossi Luca 18 Favini 56 FCT crio-technology 34 Fedrigoni 57 Ferag 49,55 Fidea Digital Printing 15 Finat 60 Fingraf 14 Flint Group 18 Fritz Bernard 24

G

Gabarrini Barbara 18 Geslao Vincenzo 37 Gmund 57 Goss International 20,21 GPN 65

Grafikontrol Grafotitoli Bassoli

H

Heidelberg HP Huber Hunkeler Hyphen

I

18,20,22,31 10,22 27,48 22 46

Il Sole 24 Ore Ipagsa IPS gruppo IrcPack

K

34,68 15

23 50 22 24

KBA 3,20,22,31 KBA Italia 18 Kiian 19 Kinyosha 16 Kodak 16,22,37 Komori 63 Konica Minolta 20


L

La Vedovella Lamacart Langley gruppo Litover

8,23 18 16 67

M

Rocchelli Walter Rosaschino Mario Rotolito Lombarda Rotosud

24 15 34 18

S

Macchingraf 15,18,22 Maggio Antonino 24 Manroland 18 Manroland Italia 16 Marazzi Egidio 22 Marinello Giorgio 18 Marsanasco Joseph 35 Mastagni Andrea 14 Mastagni Riccardo 14 Mastagni Stefano 14 McEvoy Noel 14 Melastampi 47 Messinter 22 Miller gruppo 22 Mimaki 50 Mitsubishi Electric 49 MM Karton 24 M端ller Martini 18

Sales 18 Samoggia Sandra 16 Samor Int. Group 16 Scatolexpress 23 Sepad 14 Seregni gruppo 14 Seregni Umberto 14 Sies 14 Sitma 12 Siza Alvaro 56 Skira 26 Soporcel 41 Staples 15 Stellabotte Donato 47 Stiem 14 Stige 18 Stora Enso 57 Studio Xilox 24 Sun Chemical 24,48

N

T

New Aerodinamica Newsprint Italia Nigro Mario Nova Papyra

O

Objectif Lune Italia Open Age Oriani Matteo

18 22 18 18 20 40 46

P-Q

Pasinetti Marcello 51 Pazzini Filippo 45 Pazzini Stampatore Editore 45 Picasso Pablo 25 Piersantini Egiziano 66 Piersantini Michele 66 Pilot Italia 22 Pixartprinting 16,28,29 Poligrafica 51 Poligrafici Il Borgo 37 Polipress 37 Possehl gruppo 16 Prati 22 PressUp 52,53 Puntoweb 18 Quippe.it 51

R

Raimondi Claudio Raimondi Umberto Ricoh

15 15 22

Taga Italia TechnoSolutions Tecnorulli Traussing Heinz Tremolati Lorella Typographiae TyreF

U

Ulisse Trading UPM

54 20,47, 49,51 16 24 16 66 40 6 25

V

Veronesi Massimiliano 16 Vertical Vision 15 Vits Print 20

W-X

Walker Kurt Wifag Wilson Robert WoodWing X-Rite

Z

Zanetti Cesare Zanot Francesco Zucchetti Luigi

60 14 27 47 48 16 26 14

7


I PREMI Best Printer per nobilitazioni e supporti speciali

Best Cartotecnica dell’anno

Premio Green Printer

Imprenditrice dell’anno

Imprenditore dell’anno

Industria Grafica dell’anno

Best Web to Print

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Gestione aziendale

Mix di prodotto e di settore Alberto Sironi

IPI 138/12

Manca una visione d’insieme della nostra azienda, frequentemente. Capita spesso infatti di incontrare imprenditori con uno sguardo particolare e circoscritto, non ampio sulla realtà. Riduzione dei prezzi significa contenimento dei costi di produzione: sacrosanto, ma sicuramente non esaustivo di ogni problema. Le questioni che ci attanagliano sono certamente complesse e ci impegnano su più fronti contemporaneamente, ma proprio per questo necessitano di uno sguardo grandangolare, quasi di una veduta dall’alto sulla nostra azienda, evitando l’accanimento spinto su di un singolo dettaglio magari non risolutivo della critica situazione che ci affligge. Certo siamo tutti disorientati e non esistono soluzioni magiche allo stato delle cose attualmente in corso, però in questi casi alzare la testa invece di ripiegarci eccessivamente su noi stessi in un loop ripetitivo, almeno non ci conduce in pericolosi circoli viziosi e forse ci aiuta a imparare qualcosa che altrimenti non individueremmo. Potremmo cercare di “prenderla a distanza” per poi avvicinarci gradatamente nel mettere a fuoco gli aspetti specifici del nostro caso aziendale. Ci sono tre vie maestre generali su cui iniziare a riflettere per comprendere se poi troviamo precise piste percorribili alla nostra portata. La differenziazione di prodotto/servizio che riguarda la proposta con cui l’azienda serve il proprio mercato di riferimento: è sufficientemente ricca e articolata? Il mix dei prodotti offerti è adeguato? Potrebbe essere che la dotazione tecnologica a disposizione permetta ulteriori possibilità oltre a quelle tradizionalmente sfruttate. Così come alcuni servizi orientati alle problematiche della nostra clientela (multicanalità, catena logistica ecc.) non siano stati considerati come canali remunerativi. Il vantaggio di queste opzioni sta nel rivolgersi sempre agli stessi Clienti che già l’azienda serve, quindi senza aggravio di costi commerciali, a parte la formazione della rete di vendita. La diversificazione di mercato che può portare l’azienda a rivolgersi verso altri settori oltre a quello di riferimento. In questo caso lo sforzo è principalmente commerciale per cercare di introdursi in nuovi ambiti in cui si è poco noti, ma offrendo gli stessi prodotti che si è soliti realizzare, quindi con un know-how già acquisito e senza dover affrontare investimenti in tecnologia. Questa scelta si rivela molto ardua e selettiva nell’ottenere successo, ma proficua nei benefici se attualmente l’azienda si trova inserita in un mondo in grande contrazione o persino in recessione (ad esempio l’editoria). Effettivamente essere attivi in un solo comparto aumenta notevolmente il rischio d’impresa. Trasformare con decisione l’organizzazione aziendale in relazione alle direttive strategiche intraprese, automatizzandola il più possibile per aumentarne la competitività, attraverso un’informatizzazione intelligente e sistemi w2p se è il caso. La standardizzazione, le certificazioni propedeutiche alla propria politica e l’integrazione in rete con altre aziende complementari possono rappresentare i plus che completano il piano tattico da implementare per una rinnovata mission propositiva. Tra i concetti espressi mi sono accorto che il mio personale business ha la necessità di puntare sulla diversificazione: e il vostro?

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Market & Trend

Chiudo l’azienda, i figli non la vogliono Emanuele Posenato “Il re è morto, viva il re” era la formula prevista dalla corte francese a formalizzare il decesso del re ma nello stesso tempo a sancire la continuità dinastica, ritenuta istituzione eterna.

IPI 138/12

eposenato@gmail.com @eposenato

Una convinzione universalmente riconosciuta che portò addirittura alcuni re ad abdicare in favore dei figli nel momento della difficoltà o addirittura a immolarsi stoicamente certi della continuità. Non è così per la continuità d’impresa. Prendiamone serenamente consapevolezza. La notizia di un’illustre e inattesa chiusura e soprattutto delle ragioni che hanno indotto un appassionato e competente imprenditore ad abbandonare e disinvestire nel settore arti grafiche, ha scatenato il dibattito fra i colleghi e mi ha personalmente sorpreso. Un confronto emotivo ma schietto con il protagonista della scelta mi ha permesso di condividerne i presupposti, apprezzandone la lucidità. Prima e più immediata considerazione è l’incapacità di dimostrare al mercato i benefici della propria proposta. Capire per tempo quando non si è più in grado di dare evidenza del differenziale competitivo della propria impresa è prova di acume imprenditoriale. Ci si è mai posti il problema di indagare i reali parametri su cui è basata la percezione del valore del proprio servizio da parte del mercato? Come? Verificando la modalità di fruizione del nostro prodotto nella catena distributiva del cliente, cercando di misurarne l’efficacia e l’efficienza. Per poterlo fare è necessario conoscere bene i clienti, il loro modello di business, l’organizzazione di vendita, i clienti del cliente. Seconda riflessione: l’offerta di servizi aggiuntivi al prodotto non determina vantaggi apprezzabili. Ovvero il cliente non è interessato a servizi supplementari che nella nostra visione dovrebbero concorrere a quella che consideriamo creazione del valore, perché ricerca soluzioni di base al proprio bisogno al prezzo più basso. Il prodotto o servizio è considerato una commodity e il valore sta nel prezzo basso. La logica Ryanair. Per competere è necessario raggiungere il prezzo più competitivo. Le dirette implicazioni sono immediate: impensabile caricare il costo del prodotto base di costi supplementari legati all’immagine, al marchio, alla struttura o al modello di commercializzazione. Terza considerazione: le politiche di pricing del settore sono ancora basate su dinamiche di mercato superate e non reiterabili. I costi d’investimento e organizzativi necessari a elargire il nostro servizio non possono più essere recuperati in tempi stretti e il ritorno dell’investimento è molto più lungo di un tempo. Un tema difficile da digerire per chi era avvezzo a credere che il prezzo di vendita dovesse coprire i costi e produrre un profitto unitario per cliente già a partire dalla prima fornitura. In queste semplici considerazioni si concentra la complessità di un’approfondita analisi che ogni imprenditore è chiamato a fare, prima di imporre una continuità d’impresa che, forse, non si giustifica più. Stando a una recente inchiesta, il 50% delle imprese italiane (nei prossimi anni) chiuderà perché “i miei figli non la vogliono e... hanno ragione!”. (www.corriere.it/economia/12_settembre_17/passaggio-generazionale-cgia-mestre_de73430400a5-11e2-821a-b818e71d5e27.shtml)

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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Nuova riorganizzazione per il gruppo Seregni Presentato a breve un nuovo piano che dovrebbe comportare, secondo i sindacati, una riduzione del personale con cassa integrazione, mobilità e prepensionamenti tra Milano e Padova.

■ La trattativa sindacale è

stata avviata a fine settembre ed è stata un appuntamento cruciale per il futuro del gruppo Seregni a quasi 4 anni dalla scomparsa di Umberto Seregni e dall’uscita di scena della famiglia, che ha mantenuto solo una piccola partecipazione in Fingraf Spa. A marzo 2011 il gruppo, che era diventato il più importante stampatore di quotidiani in Italia, e con una forte presenza nell’Europa dell’Est (Polonia) e da ultimo in Francia (Le Figaro), era stato ceduto dal Fondo di private equity Camulus (che aveva rilevato il controllo) alla

famiglia Mastagni (i fratelli Andrea, Stefano e Riccardo) che aveva dato il via a una profonda ristrutturazione. In Italia ha cessato l’attività a Macomer in Sardegna e mantenuto gli impianti per stampa di quotidiani, fogli locali, commerciale e riviste per la Gdo nell’area milanese (Paderno e Cernusco), a Padova (Sepad) e alla Stiem di Fisciano (Salerno). Il gruppo nell’ultimo anno è stato guidato, oltre che dal presidente Andrea Mastagni (nella foto), da un nome di spicco del mondo grafico, Federico Cherubini, tornato l’anno scorso come amministratore esecutivo in Seregni dopo la

sua presenza nel già negli anni Novanta. «Il mio incarico però è scaduto nei giorni scorsi» spiega Cherubini, ex presidente anche dell’Unione Grafici, «e non è stato rinnovato». In attesa che la proprietà individui un nuovo manager (se lo farà), i sindacati aspettano il nuovo piano. Che purtroppo non sarà indolore. La catena del gruppo potrebbe essere ulteriormente accorciata. Già adesso a capo c’è la nuova holding SeregniFingraf a cui fanno riferimento lo stabilimento di Cernusco e di Padova (ex Sepad). Le attività di stampa di Paderno (Sies e Fingraf per cui è prevista la cessazione societaria) potrebbero confluire nella nuova holding e l’ipotesi (non ancora confermata) è quella di un raggruppamento dell’attività a Cernusco. Achille Perego

AssGraf rappresenta Wifag in Italia

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Wifag, parte del gruppo Wifag-Polytype di Friburgo (CH), rinomato fornitore di macchine da stampa per quotidiani di alta qualità e per produzione di libri, rafforza la sua posizione sull’importante mercato italiano. Lo scorso 22 settembre il direttore vendite & marketing della Wifag, Noel McEvoy, e

il direttore generale di AssGraf, Luigi Zucchetti, hanno firmato un accordo a seguito del quale AssGraf commercializzerà il portafoglio di macchine Wifag in Italia. Tra queste la nuova linea per i quotidiani “S-Line” che verrà presentata alla prossima World Publishing Expo di Francoforte. Si tratta di una

aggiunta alla gamma esistente di macchine e sarà di estremo interesse per il mercato italiano. AssGraf quest’anno festeggia il 40° anno di attività: la Società fondata nel 1972 vanta ampi successi nella commercializzazione e vendita di macchine da stampa a foglio e a bobina sul mercato italiano; ha inoltre esperienza come organizzazione di vendita per le attrezzature da legatoria. Dalla sua sede di Settimo Milanese, AssGraf ha una copertura totale dell’intero mercato nazionale attraverso una rete di agenti e funzionari. Ben conosciuta per la sua spiccata formazione tecnologica, AssGraf può quindi ora aggiungere ai propri prodotti la gamma di macchine Wifag per quotidiani, libri e prodotti semicommerciali. IPI 138/12

Siglato il 22 settembre un accordo tra Noel McEvoy, direttore vendite e marketing di Wifag, e Luigi Zucchetti, direttore generale di AssGraf.


PIOMBI

PrimoPiano

Macchingraf delinea il processo di ristrutturazione aziendale ■ Con un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, Macchingraf ha annunciato un processo di riorganizzazione che riguarda sia gli aspetti organizzativi che strategici necessari per affrontare al meglio i profondi cambiamenti che l’industria grafica sta vivendo. Sempre più centrali nella nuova vision di Macchingraf risultano essere la ricerca e la proposta ai clienti di prodotti e soluzioni integrate, aperte anche alla crescente diffusione dei nuovi media, in modo tale da aiutare gli stampatori ad affrontare le emergenti complessità del mondo della comunicazione stampata. Accanto ai prodotti, Macchingraf continuerà a investire nei servizi ai clienti, sia sul piano dell’orientamento verso le nuove tecnologie di stampa

Con un comunicato stampa l’azienda informa il mercato sul processo di riorganizzazione che è già iniziato e prevede di concludersi al 31 gennaio 2013. sia in termini di assistenza, consulenza e supporto per gli aspetti finanziario-amministrativo. Tali cambiamenti, che si prevede saranno attuati a medio termine, portano con sé un adeguamento della struttura organizzativa aziendale necessario per adeguarla alle attuali dimensioni del business. A questo proposito l’azienda ha annunciato che con il mese di ottobre ha avviato le consultazioni formali con le rappresentanze sindacali interne e territoriali, così come previsto dalle norme di legge, con l’obiettivo di ridurre il proprio

organico di circa 60 collaboratori entro la fine del proprio anno fiscale che si concluderà il 31 gennaio 2013. Questa operazione, sicuramente dolorosa sul piano umano, arriva dopo un lungo periodo di gestione della crisi con ricorso a strumenti anche innovativi (quali un Contratto di Solidarietà altamente flessibile e per buona parte di tempo liberamente integrato) a difesa della piena occupazione. Nel nuovo percorso di riduzione di organico saranno previste e stanziate apposite risorse economiche per facilitare il so-

stegno al reddito e la ricollocazione dei propri collaboratori. Macchingraf ha comunicato inoltre che Staples ha annunciato la propria intenzione di cedere il segmento di business internazionale legato al settore grafico – Printing System Division, al cui interno per il mercato italiano opera Macchingraf – in quanto non ritenuto più in linea con il proprio core business. Nell’attesa che questa vendita sia formalizzata, Printing System Division continuerà a svolgere le sue attività all’interno di Staples così come la divisione internazionale e Macchingraf continueranno a operare sul mercato con lo stesso livello di consulenza e servizio che non è mai venuto meno nel corso di tutti i cambiamenti avvenuti nella sua storia.

Fidea cresce con l’affitto delle attività ex Grafotitoli Bassoli Una ventina di persone già spostate nella sua sede di Rovello Porro. L’azienda di Rovello Porro, unica in Italia a fornire tutti i tipi di stampa digitale (dal piccolo al grande formato, dalla cartotecnica alla sublimazione), ha preso in affitto il ramo prestampa della Grafotitoli Bassoli di Sesto S. Giovanni. Ed è già avvenuto lo spostamento nella sede di Rovello Porro degli impianti e del personale, una ventina di persone. Seppure con il doloroso sacrificio di una parte del personale, l’operazione di Fidea, guidata dall’ad Mario Rosaschino, ha permesso di salvare l’attività di una storica azienda come Grafotitoli Bassoli che, pur essendo in difficoltà, aveva ancora un buon posizionamento sul mercato, clienti importanti (dal gruppo Espresso alla concessionaria Manzoni, dal Sole24Ore all’editore Bonelli) e un fatturato di circa 2 milioni di euro che ora

si aggiungerà ai 5,5 di Fidea. Nata (1974) negli anni ruggenti della linotype, Grafotitoli era stata fondata da Umberto Raimondi (scomparso a settembre 2011) ed era stata la prima azienda di fotocomposizione in Italia. Punto di riferimento per i grandi editori di giornali e riviste aveva anticipato le trasformazioni tecnologiche (dai sistemi integrati Scitex ai programmi DtP in ambiente Apple). Nel 2001 Grafotitoli si era fusa con Bassoli (specializzata nella prestampa per libri) e nel 2004 Claudio Raimondi, figlio di Umberto, aveva acquisito il 50% di Comunicazioni Visive, azienda di stampa digitale di Lainate. Fidea Digital Printing (una cinquantina di dipendenti) è nata invece nel 2008 grazie all’iniziativa di un pool di imprenditori provenienti da altre esperienze. In pratica

Fidea era stata la newco attraverso la quale venne acquisita all’asta fallimentare Vertical Vision, fondata a metà anni Novanta a Rovello Porro e diventata una delle principali aziende di stampa digitale europee prima di entrare in crisi. Nel 2009, invece, sempre Fidea (oggi marchio unico di tutto il gruppo per l’offerta commerciale sul mercato) ha acquisito il 100% proprio di Comunicazioni Visive. L’operazione Grafotitoli aumenta le potenzialità sul mercato di Fidea che oltre ad avere una posizione di leadership nella stampa digitale (in particolare nel grande formato con la copertura di palazzi, mezzi di trasporto, allestimento punti vendita e meeting) sta entrando nel nuovo settore dei new media, delle app e delle edizioni digitali dei giornali sfogliabili su pc, smartphone e tablet. A.P.

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PIOMBI IN BREVE Kodak chiede un’estensione del Chapter 11 Eastman Kodak necessita di più tempo rispetto al previsto per portare a termine il programma di riorganizzazione e uscire dal Chapter 11 e chiede pertanto una proroga fino al 28 febbraio 2013. L’azienda ha dichiarato di voler interrompere la vendita di stampanti inkjet per il mondo consumer a partire dal 2013, mantenendo solo la commercializzazione dell’inchiostro per la base di installato. Questa manovra consentirebbe di “migliorare in maniera significativa il cash flow negli USA a partire dalla prima metà del 2013”. Parallelamente ha annunciato un taglio di ulteriori 200 posti di lavoro, portando a 1.200 il totale di persone lasciate a casa nel 2012.

Tecnorulli comunica un nuovo accordo

16

Da Tecnorulli riceviamo il comunicato che qui pubblichiamo in forma integrale: “Inviamo la presente perché ci sono giunte diverse segnalazioni che c’è chi sta diffondendo sul mercato voci di difficoltà della ns Società che la porterebbero in tempi brevi alla chiusura o a un forte ridimensionamento. Non è escluso che tale “notizia”, totalmente priva di fondamento, prenda spunto dalle difficoltà che stanno attraversando alcune aziende che prima del 1974 formavano con Tecnorulli un’unica società. Ci preme sottolineare che, appunto dal 1974, Tecnorulli è un’azienda indipendente, che non fa parte di nessun Gruppo e che le quote societarie sono interamente detenute da persone fisiche e giuridiche che nulla hanno a che vedere con altre aziende del settore grafico. A riprova della totale falsità delle notizie soprariportate, abbiamo il piacere di comunicare che Tecnorulli, grazie a un accordo recentemente sottoscritto con i responsabili europei del gruppo Kinyosha Co. Ltd, distribuisce dal primo ottobre in Italia i prestigiosi tessuti gommati Kinyo”.

PrimoPiano

Pixartprinting: record al mondo di sistemi Durst RHO P10 ■ Pixartprinting continua ad aumentare la sua produttività e sigla un nuovo accordo con Durst che darà vita alla più grande installazione al mondo di sistemi di stampa con tecnologia P10. «La vera rivoluzione che il mondo del digitale aspettava da tempo», secondo il management Pixartprinting. Dopo il field test di maggio con il primo sistema roll to roll Durst RHO P10 320R, il web to print veneziano ha subito confermato l’installazione anche di una flatbed RHO P10 200. Parte dell’accordo è già stato ufficializzato unitamente alla conferma di altre due roll to roll P10 per un totale di tre sistemi a bobina, che saranno destinati prevalentemente alla stampa di microforato e banner. L’azienda si era da subito dimostrata entusiasta delle performance di queste nuove soluzioni Durst, sia in termini di produttività ma soprattutto il termini di qualità, che grazie alla goccia da 10 picolitri raggiunge standard Fine Art. Unica nota dolente – a detta del management Pixartprinting – la mancanza del sistema

automatico di metti/leva fogli per le flatbed. Una necessità primaria per Pixartprinting, da subito segnalata a Durst. L’azienda altoatesina dal canto suo ha risposto prontamente. Il reparto R&D di Lienz ha messo a punto la versione PAC della flatbed P10 con il sistema feeder & stacker che automatizza il processo. Durante il mese d’agosto Pixartprinting ha siglato quindi il secondo ordine che prevede l’installazione di altre tre flatbed RHO P10 per un totale di quattro sistemi per stampa su rigido, tutti dotati del metti/leva foglio. Questi ultimi verranno installati in autunno, direttamente nel nuovo stabilimento Pixartprinting costruito in tempi record, soli sei mesi.

Massimiliano Veronesi alla guida di Manroland Italia È Massimiliano Veronesi il nuovo direttore generale di Manroland Italia, carica nella quale è operativo dal 15 luglio. La nomina decisa dai vertici del gruppo inglese Langley – che da inizio anno controlla le attività relative alla gamma delle macchine a foglio mentre le macchine a bobina fanno capo al gruppo tedesco Possehl – è stata inquadrata in una riorganizzazione del management di Manroland Italia che, oltre alla attribuzione a Veronesi – 44 anni, dal 2001 in Manroland – ha anche visto l’affidamento a Cesare Zanetti della responsabilità del service e a Lorella Tremolati la responsabilità dell’amministrazione e finanza. Nuovi nomi ai vertici ma continuità nella gestione del portafoglio macchine: a Manroland Italia fanno capo sia le macchine a foglio che a bobina.

Piano di ristrutturazione per il Gruppo Samor Samor International Group SpA ha annunciato un piano di ristrutturazione all’interno delle proprie organizzazioni produttive e commerciali, che si avvale delle nuove opportunità concesse dal Decreto Sviluppo emanato dal Governo. Ristabilire un equilibrio finanziario e al contempo ristrutturare i processi aziendali in modo da restituire redditività e capacità di generare flussi di cassa in grado di sostenere il nuovo piano di rateizzazione del pregresso e gli impegni della nuova gestione corrente, rappresentano i principali obiettivi che si pone Samor, in linea con l’intento del decreto stesso. «Le società del Gruppo stanno affrontando un fase congiunturale che a monte si è manifestata come crisi strutturale di settore a cui si è aggiunta una crisi finanziaria generata da una stretta creditizia del settore bancario che di fatto ci ha costretti a sostituirci alle banche nel finanziare i nostri clienti, generando a valle uno squilibrio del conto economico» ha dichiarato Sandra Samoggia, Consigliere di Samor International Group. «L’azienda ha intenzione di rimanere sul mercato con formule innovative, anche nelle tecniche di vendita, attraverso un approccio snello e flessibile, con un management rinnovato, consapevole che nei momenti di crisi non sono le aziende più forti a sopravvivere ma quelle che meglio si adattano ai cambiamenti».



Nova Papyra sceglie New Aerodinamica Nova Papyra di Villafranca di Verona, azienda di riferimento nel settore del converting e nella fornitura di carta nuova e partner del gruppo Lamacart, ha scelto per i suoi nuovi impianti di aspirazione New Aerodinamica. Sono state realizzate due linee di aspirazione, una per taglierina, servite da un ventilatore strappatore oltre al recupero di uno già esistente. Ognuno ha uno scarico dedicato per ottimizzare la gestione dei refili, anche in funzione della tipologia lavorata. Per la filtrazione è stato installato un unico depolveratore a servizio di entrambi i separatori. Pur essendo di dimensioni contenute, l’impianto è un condensato di innovazione e affidabilità: tubazioni modulari (facilità di installazione/ manutenzione, migliore impatto ambientale e riduzione dell’usura), regolazione dei separatori con pistoni proporzionali (maggiore precisione, rapidità di movimento e nessuna programmazione), cabine afone di nuova concezione, touch screen e utilizzo di inverter.

Sales rinnova il sito web

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Il tempo è sempre meno e la rapidità della ricerca in rete dell’informazione necessaria è vitale: queste le motivazioni alla base del restyling completo del sito web di Sales SpA. È stata privilegiata un’estetica semplice per offrire al visitatore le informazioni in modo chiaro. Tra i segmenti più interessanti, da segnalare la sezione “Soluzioni” dove vengono proposti i prodotti più innovativi, come le etichette ecocompatibili, gli inchiostri termocromici o di sicurezza e le soluzioni RFID. Inoltre, in collaborazione con Raflatac, nella sezione “Progetta la tua etichetta” è possibile effettuare una simulazione della propria etichetta, potendola vedere in 3D applicata sul contenitore primario.

Alcon Holding, un bilancio 2012 decisamente positivo Nonostante la crisi e i malumori generali, la Alcon Holding, un gruppo specializzato nella vendita di ogni tipologia di macchina usata nel settore delle arti grafiche, ha venduto quest’anno in Italia diverse linee di stampa e post-stampa a clienti degni di nota. «Grazie all’esperienza e al know-how del nostro team, composto da una decina di persone, tra cui Mario Nigro, direttore commerciale e uno staff di tecnici per gli interventi, abbiamo venduto 12 macchine da stampa Heidelberg e 21 gruppi stampa KBA», afferma con orgoglio Barbara Gabarrini (nella foto). «Ho iniziato a lavorare presso un’azienda grafica umbra quasi vent’anni fa e grazie a questa coinvolgente esperienza è nata la mia passione per la stampa, che si è alimentata negli anni, anche in virtù dei gratificanti risultati che sto ottenendo con il mio team in questi momenti difficili», continua Gabarrini, che rappresenta un bell’esempio di imprenditoria femminile in un settore dove senza dubbio le donne sono in minoranza. Il fatturato della Alcon Holding – che ha sede a Roma e uffici a Milano e Shanghai – è generato al 70% da vendite di macchine all’estero, soprattutto in Paesi emergenti come la Cina, Hong Kong, l’Est europeo e il Sudamerica. In Italia la capacità dell’azienda di andare incontro a ogni esigenza del cliente ha portato a risultati lusinghieri, che si traducono in vendite a nomi importanti del settore delle arti grafiche. Basti pensare all’installazione di due rotative MAN Lithoman da 48 pagine, una presso la Stige di Torino e l’altra alla Puntoweb del gruppo Farina. Nell’ambito del finishing, una cucitrice a punto metallico Tempo della Müller Martini è stata venduta alla Rotosud, sempre del gruppo Farina, mentre una brossuratrice Bolero della Müller Martini è stata installata l’anno scorso presso la De Agostini. È attualmente in corso una trattativa per la vendita di un’altra Bolero e di un’altra rotativa da 48 pagine.

Macchingraf il miglior distributore del Gruppo Flint Dopo essere stata nominata nel 2003 miglior distributore dell’anno, Macchingraf si è aggiudicata l’ambito premio anche per l’anno 2011. Macchingraf e Flint Group hanno un consolidato rapporto di partnership da oltre quarant’anni. L’inizio della collaborazione prevedeva solo la distribuzione delle lastre Nyloprint nel mercato italiano, in breve tempo Macchingraf ha esteso il suo portafoglio prodotti introducendo anche la distribuzione delle lastre Nyloflex. In questi ultimi anni, grazie anche a questa proficua collaborazione, Macchingraf ha incrementato notevolmente la propria quota di mercato in Italia. Luca Fattorossi, direttore commerciale di Macchingraf, ha ritirato il premio e ha commentato: «L’orientamento ai clienti e il lavoro di squadra giocano un ruolo fondamentale per la nostra società, e questo successo ne è la dimostrazione. Essere premiati per la seconda volta come miglior distributore di prodotti Flexo del Gruppo Flint è una conferma delle nostre competenze e del livello di qualità del servizio che offriamo del quale siamo particolarmente orgogliosi».

Luca Fattorossi, direttore commerciale Macchingraf, alla consegna del premio “Distributor of the year”.

Lutto in KBA Italia KBA Italia comunica con grande tristezza la prematura scomparsa di uno dei più validi collaboratori: Giorgio Marinello, responsabile vendite di area in Lombardia, dopo una breve e inattesa malattia, è mancato lo scorso 28 agosto. “Giorgio Marinello ha dato un fattivo contributo anche alla fondazione di KBA Italia mettendo a disposizione, nostra e delle aziende grafiche, la sua ventennale esperienza commerciale maturata nella precedente rappresentanza di KBA Planeta, La Bodonia Spa. Il contributo dato da Marinello alla KBA Italia è stato uno dei fattori più rilevanti per il successo delle nostre vendite in Lombardia, sentiremo la mancanza della sua competenza professionale oltre che della sua amicizia”. Il management di Koenig & Bauer e di KBA Italia, così come tutti i collaboratori, sono vicini alla vedova e al figlio in questo difficile momento. Ruggero Zuliani con i componenti delle redazioni delle testate Zeta’s rimangono attoniti alla triste notizia e si stringono con affetto alla famiglia di Giorgio e agli amici di KBA Italia. IPI 138/12

IN BREVE

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NEWS FORNITORI


DIGISTAR BILLBOARD Inchiostro digitale a pigmento, base acqua Per applicazioni grafiche dal punto vendita alla stampa d’arte Colori brillanti e intensi, elevata affidabilità , finitura satinata

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Prodotti Vits integrati con successo nell’offerta Goss Dopo aver recentemente inglobato nella propria offerta il portfolio prodotti Vits Print, Goss International si dichiara soddisfatta degli ordini di soluzioni dell’azienda tedesca che ammontano a tredici e che si tradurranno in installazioni in Europa, Asia e nelle Americhe. L’acquisizione di Vits Print da parte di Goss risale allo scorso dicembre e da allora Goss ha incorporato la produzione di apparecchiature di marca Vits nel proprio impianto olandese a Boxmeer, dov’è concentrata la produzione di cambiabobine e forni Goss. Il trasferimento dal precedente impianto tedesco Vits situato a Langenfeld è avvenuto gradualmente, in modo da rispettare i programmi di produzione e consegna. Tutti i componenti ausiliari forniti da Goss International, compresi i prodotti Vits, possono essere incorporati in sistemi di stampa Goss, nonché in sistemi di stampa di altri fornitori, per applicazioni di stampa roto-offset, rotocalco e flexo, inclusa la produzione di packaging e direct mail.

Objectif Lune Italia e TechnoSolutions consolidano la partnership

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Objectif Lune, leader nella fornitura di soluzioni software per stampa a dati variabili, e TechnoSolutions, già distributore esclusivo di PrintShop Mail di Objectif Lune, hanno rinsaldato la decennale partnership attraverso la commercializzazione di PlanetPress Suite, software per stampa transazionale e automazione del flusso di lavoro che fornisce strumenti per creare in modo facile e automatico una comunicazione personalizzata. Combinando documenti transazionali (ad esempio conferme d’ordine o fatture) con le informazioni di marketing, consente di creare una comunicazione transpromo in grado di catturare l’attenzione e migliorare la risposta del cliente.

Una nuova sede per Konica Minolta Italia < In occasione del 25° anniversario di

apertura della filiale italiana e a coronamento di un percorso aziendale ricco di successi, Konica Minolta ha inaugurato la sua nuova sede direzionale. Il “Color Building”, questo il nome dell’edificio che rimanda alla particolare architettura di vetro e acciaio colorato, si trova a Milano in via Stephenson 73, a pochi passi dalla zona in cui si svolgerà l’Expo 2015. La struttura, dal design innovativo e contemporaneo, ospita tutti gli uffici del personale ed è stata pensata sulla base di un nuovo concetto di organizzazione aziendale e delle attuali esigenze di ottimizzazione degli spazi e delle risorse. I due grandi piani open space, incor-

niciati da ampie e luminose vetrate, nascono con l’intento di garantire una maggiore produttività, facilitando la cooperazione e lo scambio immediato di informazioni tra le diverse aree operative. Anche le moderne demo room al terzo piano del Color Building rispondono ai criteri di innovazione tecnologica ed efficienza. La nuova disposizione intende infatti dare maggiore rilievo alle soluzioni di gestione documentale. La sala demo Production Printing è una vetrina sulle più sofisticate tecnologie per la stampa professionale. In linea con la filosofia “green” di Konica Minolta, il palazzo si distingue poi per le proprie caratteristiche ecologiche e di basso impatto ambientale.

KBA soddisfatta del suo primo semestre Nonostante la congiuntura economica difficile, KBA ha chiuso il primo semestre 2012 con risultati positivi. Rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso il fatturato consolidato del costruttore tedesco è aumentato del 15,9% (590,5 milioni di euro), grazie a una buona tenuta del mercato delle rotative e delle macchine speciali (+38,2% rispetto all’anno scorso). Per quanto riguarda il segmento delle offset a foglio, che ha accusato una riduzione del 5,9%, si dovrà attendere il secondo semestre 2012 per vedere gli effetti positivi di Drupa sulle vendite. Malgrado un calo degli ordini del 15,2%, il portfolio ordini del Gruppo si attestava attorno a 814,5 milioni di euro a fine giugno, un terzo in più rispetto a un anno prima (614 milioni di euro). Gli ordini per le offset a foglio sono aumentati del 25,8% e per le offset a bobina e le macchine speciali del 36,3%. Un altro motivo di soddisfazione arriva dall’incremento del cash flow che ha toccato la soglia dei 55,8 milioni di euro. Grazie all’aumento del fatturato e del margine di guadagno lordo, pari al 29%, il risultato operativo del Gruppo è passato da -7,3 a 13,6 milioni di euro nell’arco di un anno. I buoni risultati sono il frutto di un programma di riduzione dei costi che ha interessato l’intero Gruppo.

Gli ordini di Drupa rilanciano i risultati di Heidelberg Grazie al successo ottenuto in Drupa, Heidelberger Druckmaschinen ha iniziato alla grande l’anno finanziario 2012/2013 (1 aprile 2012 – 31 marzo 2013), totalizzando nel primo trimestre ordini per un ammontare di circa 890 milioni di euro (rispetto a 665 milioni di euro dell’anno precedente), il livello più alto degli ultimi quattro anni. Come previsto le vendite nello stesso periodo hanno registrato un lieve calo, attestandosi sui 520 milioni di euro (544 milioni di euro l’anno scorso). Tale calo è da attribuirsi alla riluttanza dei clienti a investire prima di Drupa. Nell’ultimo trimestre del precedente anno finanziario, conclusosi lo scorso 31 marzo, Heidelberg ha registrato il livello trimestrale di vendite più alto negli ultimi tre anni, pari a 785 milioni di euro. Grazie a un elevato numero di ordini in ingresso nel primo trimestre, il portafoglio ordini è cresciuto rispetto al trimestre precedente, raggiungendo gli 850 milioni di euro. In seguito a Drupa, Heidelberg prevede un miglioramento nelle vendite nel secondo trimestre dell’anno finanziario, con un conseguente aumento dei margini di profitto. La società ha attuato prima di Drupa le misure principali del piano di ristrutturazione, battezzato “Focus 2012”, totalizzando un terzo dei risparmi annuali previsti pari a 180 milioni di euro. In seguito all’aumento degli ordini e ai tagli dei costi, Heidelberg ha dichiarato di essere nella direzione giusta verso l’ottenimento di risultati positivi nell’attuale anno finanziario, con un risultato operativo previsto di circa 150 milioni di euro. IPI 138/12

IN BREVE

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NEWS FORNITORI


Ridefinite la vostra attività di stampa commerciale

Nuove economie nella stampa roto-offset, dalla macchina a bobina più larga del mondo alla rotativa da 16 pagine più venduta

Testate i limiti dell’editoria dei giornali

Tecnologie che reinventano le risorse di produzione in formati che spaziano dalla singola alla tripla larghezza

Rivitalizzate la produzione di stampa di packaging

Potenzialità rivoluzionarie di un’alternativa di stampa roto-offset di elevata qualità, alta produttività e convenienza

Rivedete, adattate, reinventate…

Date una nuova vita alla vostra apparecchiatura esistente con servizi, upgrade e potenziamenti tecnologici destinati ad assicurarvi una produzione continua.


IN BREVE DB Ingegneria dell’Immagine entra nel piccolo formato digitale DB Ingegneria dell’Immagine di Roma, fondata nel 1971 come azienda serigrafica e passata negli anni ‘90 alla stampa digitale di grande formato, ha deciso di entrare nel settore della stampa digitale di piccolo formato acquistando una macchina da stampa HP Indigo 7500 Digital Press per poter offrire ai suoi clienti del grande formato anche i prodotti tipici dell’offerta tradizionale dell’offset (cataloghi, libri, brochure, cards, leaflet) e diventare così un fornitore globale di servizi di stampa.

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NEWS AZIENDE GRAFICHE

Newsprint Italia installa il quarto Kodak Versamark VL4200 < Newsprint Italia, la più grande azienda

italiana di stampa digitale dei quotidiani, una joint venture costituita dal Gruppo IPS e dal Gruppo Miller (Malta), ha aumentato la produttività con l’installazione di un secondo sistema di stampa Kodak Versamark VL4200 a Milano. Con questo il totale delle macchine da stampa digitale in Italia sale a quattro: due a Roma e due a Milano. Per meglio servire il mercato italiano, tempo fa il Gruppo Miller aveva stretto una collaborazione con il Gruppo IPS (Meckenheim/Germania), un fornitore internazionale di servizi editoriali la cui consociata Messinter è il maggiore importatore italiano di quotidiani e periodici. Il Gruppo Newsprint ora conta un totale di

sette macchine da stampa inkjet Kodak in attività in Europa. Le prime tre sono in servizio a Malta, Cipro e Tenerife. Newsprint Italia opera con due linee di stampa digitale presso le sedi di Milano e Roma, entrambe con sistemi di finitura offline, costituiti da una combinazione di attrezzature di piegatura e fascicolazione di Hunkeler e Heidelberg. I sistemi di stampa Kodak Versamark VL4200 funzionano da sette a dodici ore in turno notturno, durante il quale stampano giornali in pagina doppia in fronte-retro a quattro colori. Oggi le due sedi italiane stampano quasi un miliardo di pagine all’anno. Ogni notte, a Milano e a Roma si stampano migliaia di quotidiani che vengono distribuiti in Italia, Svizzera e altri mercati.

Una KBA Rapida 106 a un leader della comunicazione

Pilot Italia, azienda leader nella produzione di etichette di alta qualità, ha recentemente inaugurato un nuovo stabilimento a Cornate D’Adda (MB) che si estende su un’area di ben 20.000 m2. Al tempo stesso ha acquistato due sistemi di produzione: una linea di stampa offset con larghezza di banda da 520 mm e un sistema Prati VEGAplus LF530 system, che contribuirà ad aumentare la capacità produttiva dell’azienda. Pilot è già dotata di tre sistemi d’ispezione Prati e ha voluto continuare la collaborazione con l’azienda specializzata nel finishing delle etichette.

Una Ricoh Pro C751 in alternativa all’offset A.G. Bellavite, azienda storica fondata nel 1906 a Missaglia, nel cuore della Brianza, ha deciso di innovare la propria offerta grazie alle tecnologie digitali Ricoh proposte da Macchingraf. Pur conservando i valori della tradizione familiare che ne hanno consolidato la presenza nel mercato, questa azienda ha saputo percorrere la strada dell’innovazione diventando una struttura all’avanguardia nel campo dell’editoria. Tra le riviste prodotte vi sono il mensile Vivere di MonzaComo-Lecco-Brianza e il trimestrale Stile Alpino. Per rispondere alle nuove esigenze del mercato dell’editoria, A.G. Bellavite ha integrato l’offerta “su carta” con strumenti multimediali, quali ad esempio gli e-book. La soluzione di stampa digitale di prossima introduzione è una Ricoh Pro C751 e verrà utilizzata per la realizzazione di campagne marketing, mailing e cataloghi, oltre che per la ristampa di lavori prima prodotti in offset. Paolo Bellavite, titolare dell’azienda, motiva la scelta soffermandosi sui molteplici punti di forza: «Sia a livello tecnico che economico Ricoh Pro C751 è risultata essere la soluzione ideale per differenziare l’offerta e rispondere alle esigenze dei clienti andando oltre l’offset. Gestione dei supporti, produttività, flessibilità e performance elevate sono alcune delle caratteristiche che apprezziamo. Per una implementazione ottimale Ricoh ci ha garantito supporto costante e formazione, in una logica di condivisione completa delle competenze». IPI 138/12

Pilot Italia sceglie Prati VEGAplus LF530 per etichette

Nel mercato offset a foglio italiano KBA si è arricchita di una particolare referenza. Presso Grafiche AGEMA – Business Division di AGEMA Corporation con sede a Milano – è entrata in produzione una Rapida 106 altamente automatizzata a cinque colori con torre di verniciatura. Questo progetto dimostra che, oltre che nell’ambito del packaging, gli investimenti riprendono anche nella stampa commerciale ed editoriale, settori negli ultimi tempi fortemente in regressione. Con AGEMA Grafiche (Stampa & Editoria), AGEMA Rosso (Advertising), AGEMA Oro (Eventi e Manifestazioni), AGEMA Blue (Web & Video) e AGEMA Verde (Ricerca, Sviluppo e Sostenibilità), il Gruppo riesce a dare risposte di grande efficacia anche in momenti congiunturali difficili. Oltre alla stampa offset, AGEMA offre anche nella stampa digitale soluzioni attraenti e di grande produttività per il mondo del direct marketing e della comunicazione personalizzata. Il presidente Egidio Marazzi si dice soddisfatto dell’entrata in produzione della nuova KBA Rapida 106: «Grazie all’alta velocità di tiratura e ai tempi di avviamento ridotti siamo in grado di reagire in modo rapido a richieste individuali e a fornire ai nostri clienti la qualità top richiesta».


PIOMBI Due importanti riconoscimenti per La Vedovella < Due importanti accordi definiti negli scorsi giorni dagli

organizzatori de La Vedovella 2012 confermano l’importanza del Premio quale momento celebrativo ma soprattutto di identificazione delle eccellenze italiane nel settore della stampa: aziende grafiche, cartotecniche e del converting. Il Sole 24 Ore, quotidiano di Confindustria e più importante quotidiano economico italiano, è media partner dell’evento e a questo fornirà una visibilità sulle sue pagine che va ben oltre a quella, seppur fondamentale, dei media e delle manifestazioni di settore. Assografici, l’associazione nazionale italiana delle industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici che fa capo a Confindustria, fa da patrocinatore a La Vedovella. Anche in questo caso un riconoscimento importante dalla maggiore istituzione del settore. Mentre stanno arrivando numerose le segnalazioni per imprenditori e aziende meritevoli di concorrere ai premi, ricordiamo che è possibile a tutti far pervenire le proprie preferenze tramite la pagina “vota i tuoi preferiti” sul sito lavedovella.it.

Emballage a Parigi insieme a Manutention

La 40ma edizione di Emballage si svolgerà da lunedì 19 a giovedì 22 novembre presso il quartiere espositivo Paris Nord Villepinte, in Francia, nei padiglioni 4, 5a e 6. Lo svolgimento in contemporanea del salone Manutention, all’interno dello stesso polo fieristico, permetterà di organizzare un unico grande evento, con la partecipazione di 1.500 espositori e un’affluenza stimata intorno ai 100.000 operatori del settore. I risultati di una recente indagine, condotta lo scorso maggio presso i buyer di imballaggi e di packaging, restituisce l’immagine di un’industria ottimista. Ben l’81% del campione intervistato ha in programma investimenti a breve, medio e lungo termine, di cui il 45% previsti per l’anno prossimo. Le strategie di sviluppo a medio termine consistono principalmente in investimenti in nuove attrezzature (48%), espansione su nuovi mercati (37%), Ricerca & Sviluppo (34%).

Tutto sulla stampa funzionale in una mostra/convegno in marzo a Düsseldorf

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La Advanced Functional & Industrial Printing 2013, sulla scia della precedente edizione, che si era tenuta con successo nel 2011 e aveva attirato oltre 140 partecipanti da 19 Paesi diversi, replica l’anno prossimo a Düsseldorf, il 6 e 7 marzo, presso l’hotel Radisson Blu Scandinavia. Il convegno, in lingua inglese e tedesca, e organizzato da ESMA, associazione europea per produttori specializzati nella stampa serigrafica, digitale e flexo, sarà completato da una sezione espositiva con produttori leader di macchine e consumabili.

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EVENTI CONVEGNI

Imballaggio alimentare: legislazione e sicurezza Trend europei, regolamenti per progettazione e produzione e approfondimenti tecnici in un convegno che ha riscosso grande successo.

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i diversi attori coinvolti nella filiera, elemento indispensabile per far fronte alla mancanza di una legislazione europea che non si sa con certezza quando verrà emessa. Heinz Traussing, di MM Karton, si è concentrato sulla spiegazione dei requisiti di sicurezza che devono essere tenuti nel processo di fabbricazione di cartone per imballi alimentari.

all’utilizzo, anche per la stampa di imballi per alimenti. La progettazione e il rispetto di tutti i termini legali richiesti sono stati elencati da Davide Biancorosso di Studio Xilox, come in una sorta di protocollo utile alle aziende di packaging per assolvere alle numerose e complesse incombenze legali. La situazione normativa sugli inchiostri è stata ben analizzata da Antonino Maggio, dell’Isti-

La migrazione è la tematica affrontata da Bernard Fritz di Sun Chemical nelle sue quattro tipologie (penetrazione, contatto, evaporazione, condensazione) per inchiostri che ne minimizzino i rischi. Paolo Caiani ha invece approfondito le tecnologie di inchiostri UV, dimostrando come oggi abbiano raggiunto un livello di affidabilità e sicurezza certi, dalla formulazione

tuto Superiore di Sanità, che con un approccio brillante si è districato su un aspetto critico e spesso controverso, mentre Walter Rocchelli, di IRCPACK, si è soffermato sul significato della validazione e ha descritto i principali test di laboratorio sensoriali e strumentali in uso. Ha concluso il convegno Maurizio Buonuomo di Aidepi, soffermandosi sullo stato di

Fabio Deflorian, amministratore delegato di Sun Chemical in Italia.

adeguamento dei regolamenti nel nostro Paese e ribadendo la necessità della collaborazione tra i diversi elementi, richiamata più volte nel corso della giornata. L’ampio dibattito durante e al termine del convegno, con numerose domande, ha confermato l’interesse per i temi proposti e la qualificata professionalità dei partecipanti in platea. Alberto Sironi

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n Argomento di grande interesse quello affrontato nel convegno organizzato da Sun Chemical in collaborazione con l’Accademia del Poligrafico, come dimostrato dalla massiccia adesione dei 170 operatori di settore iscritti, successo ottenuto anche grazie all’elevato livello dei relatori che si sono succeduti nei vari interventi. Il filo conduttore che ha legato i contributi per tutta la durata del congresso si gioca su tre temi particolarmente avvincenti e vicini tra loro: r J USFOE FVSPQFJ OFMMB QSPEVzione di imballi per alimenti; r JM GSPOUF MFHBMF F EFJ SFHPMBmenti connessi per progettazione e produzione di packaging per il settore alimentare; r MF DBSBĨFSJTUJDIF QSFWJTUF per le materie prime coinvolte (cartone e inchiostri) nel processo di stampa offset per la realizzazione di imballi per alimenti. La competenza dei relatori si è evidenziata già dal primo intervento di Eugenio Cavallini del CEPI (Confederation of European Paper Industries), che ha presentato il punto della situazione sui vari regolamenti formulati per garantire la sicurezza dei prodotti, insistendo molto sul valore della collaborazione tra


SpazioCultura Picasso torna a Milano al Palazzo Reale

Fino al 6 gennaio, in mostra oltre 250 opere tra dipinti, disegni, sculture e fotografie. < Con oltre 250 capolavori tra

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dipinti, disegni, sculture e fotografie, dal 20 ottobre al 6 gennaio 2013 Picasso torna al Palazzo Reale di Milano per la terza volta dopo le grandi mostre del 1953 e del 2001. Curata dal Museo Nazionale Picasso di Parigi, che conserva la più grande collezione al mondo delle opere del grande artista spagnolo, la rassegna milanese rappresenta l’unica tappa europea di un tour internazionale che ha già accolto più di 6 milioni di visitatori. Una mostra imperdibile, che presenta opere - molte delle quali mai uscite prima d’ora dal museo parigino - che permettono di ricostruire l’evoluzione artistica di Pablo Picasso, uno dei maggiori artisti del Novecento, nato a Malaga nel 1881, che ha segnato

la storia dell’arte moderna con una forza espressiva e una visione innovativa e assolutamente personale che lo rendono unico e inconfondibile. Lungo il percorso della mostra, la determinazione di Picasso di esplorare tutte le possibilità delle espressioni dell’arte si svela tra dipinti e sculture, grafica e fotografie. Opere famosissime, come il “Ritratto di Olga”, “Paul come Arlecchino” e il “Ritratto di Dora Maar”, si accompagnano a dipinti segnati dal forte impegno politico dell’artista contro le guerre, come “Massacro in Corea”, a numerosi autoritratti e a sculture fortemente influenzate dall’arte etnica africana, come la “Testa di Donna”, in una rassegna che rappresenta tutti i grandi periodi, gli stili e i temi dell’opera dell’artista in un arco di tempo che spazia dal primo viaggio a Parigi, nel 1900, fino al 1972, poco prima della morte avvenuta a Mougins, nel sud della Francia, nel 1973.

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La storia della fotografia dal 1891 al 1940

“Rimpatriata” di Margaret Bourke-White (con Erskine Caldwell), 1937.

■Gli anni presi in considerazione in La Fotografia. Una nuova visione del mondo 1891–1940, secondo volume della collana, sono certamente i più importanti del XX secolo: l’accelerazione del progresso tecnologico, l’avvento dell’“età della macchina” e di quella della metropoli tra anni Venti e Trenta, le epocali crisi economiche a cavallo degli stessi due decenni, le rivoluzioni, le dittature e infine le due guerre mondiali hanno trovato nella macchina fotografica uno strumento di narrazione straordinario. Nei cinquant’anni che vanno dalla fine del XIX secolo all’inizio della seconda guerra mondiale, la fotografia si è trasformata, con l’avvento della Kodak, in una pratica di massa, ma questo periodo è anche segnato dalla presenza di alcuni dei miti della fotografia mondiale, le cui opere sono analizzate nelle brevi monografie di Francesco Zanot.

Degas, capolavori dal Musée d’Orsay In mostra fino al 27 gennaio a Torino. costruzione della composizione definitiva. La sua pittura trascura l’immediatezza degli impressionisti basata sulle sensazioni visive e coglie magistralmente l’essenza di un momento. In mostra si potranno ammirare tutti i temi della sua copiosa produzione: l’ambiente familiare, l’esperienza italiana, il mondo parigino degli artisti, della musica e dei caffé, il paesaggio, i cavalli e le corse, le celeberrime ballerine, il nudo.

Edgar Degas: “Cavalli da corsa davanti alle tribune” e “Ballerina con bouquet”.

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< Quella che apre i battenti il 18 ottobre nella storica Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino è la più importante mostra che l’Italia abbia dedicato a Edgar Degas negli ultimi decenni. A renderla possibile sono da un lato la ferma volontà del Comune di Torino di riportare la città al centro del circuito di grandi eventi artistici internazionali, e dall’altro il rapporto di intensa e amichevole collaborazione che lega il gruppo Skira e il Musée d’Orsay di Parigi e che abbraccia tanto il versante editoriale quanto l’ideazione e produzione di grandi mostre. Edgar Degas, celebre pittore francese, tra i protagonisti della stagione artistica impressionista della seconda metà dell’Ottocento, di cui ha condiviso l’aspirazione a una pittura più libera e aderente al vero, partecipando a quasi tutte le esposizioni del gruppo, ha assunto tuttavia una posizione del tutto autonoma all’interno del movimento, affrontando differenti temi e padroneggiando le più svariate tecniche di realizzazione. Degas ha attribuito sin dall’inizio grande importanza al disegno, rivelando nel tempo uno straordinario talento: preferisce fare rapidi schizzi dal vero, che poi riporta su tela o carta in studio con un’attenta


I videoritratti firmati Robert Wilson a Palazzo Madama

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< In occasione del Prix Italia, in collaborazione

con la RAI, Change Performing Arts presenta una selezione dei più celebri videoritratti di Robert Wilson, riconosciuto come una delle figure più importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Il progetto, realizzato in collaborazione con Palazzo Madama a Torino, propone fino al 6 gennaio 2013 un percorso espositivo che si snoda al primo piano del museo, nella fastosa cornice delle sale settecentesche. Alle pareti, incastonati dai damaschi e dai mobili intarsiati, sfilano cinquanta videoritratti ad altissima definizione dedicati a protagonisti dello star system come Brad Pitt, Johnny Depp, Carolina di Monaco, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau, ma anche a persone comuni e animali straordinari (una pantera nera, un porcospino, una famiglia di gufi bianchi, un cane di razza Briard, una rana cornuta). Un allestimento radicale che intende celebrare i valori della creazione artistica di ogni tempo attraverso un inedito confronto tra tecniche e tecnologia, gusto e ricerca della perfezione del dettaglio, senso del movimento e della scenografia, colore e interpretazione della realtà e della figura. I videoritratti, che hanno una durata che varia da 30 secondi fino a 20 minuti, sembrano immobili, ma i personaggi compiono in realtà piccole azioni – un semplice movimento, un battere di ciglia, un colpetto con il piede – che amplificano le potenzialità narrative del ritratto tradizionale avvicinandolo al racconto cinematografico, pur senza disperdere quell’aura di fissità iconica che caratterizza il ritratto pittorico di ogni tempo. I ritratti sono accompagnati da colonne sonore create per l’occasione da musicisti del calibro di Lou Reed, Tom Waits, Bernard Hermann, Michael Galasso, Big Black, Bach reinterpretato da Glenn Gould, Hans Peter Kuhn e Ethel Merman.


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Interviste Fabio Contegiacomo

Nata centotredici anni fa come azienda grafica, la A. De Robertis è oggi una delle piÚ importanti e innovative cartotecniche del Centro-Sud con 65 dipendenti, 35.000 m2, di cui 15.000 coperti e oltre 10 milioni di euro di ricavi.

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“I grandi gruppi hanno una forza superiore, noi cerchiamo di competere con la rapidità delle decisioni e una flessibilità a 360 gradi”

20 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Fabio Contegiacomo, amministratore delegato di A. De Robertis

INVESTIRE

IN TEMPO

DI CRISI

Centotredici anni di storia alle spalle. Non capita tutti i giorni di raccontare l’avventura imprenditoriale e familiare di un’azienda così “vecchia”. Ma, lo confermano gli ultimi importanti investimenti (tre nuove KBA e quattro fustellatrici Bobst), rimasta sempre “giovane”. E, come i giovani, capace di innovare e trasformarsi. Così, da piccola tipografia aperta da Alessandro De Robertis nel lontano 1899 a Putignano, la “Monza delle Puglie” perché da sempre questo Comune in provincia di Bari si è distinto per le attività industriali (a cominciare dall’abbigliamento), oggi la A. De Robertis & Figli Spa è una delle più importanti aziende cartotecniche del Sud. Merito di una svolta (abbandonare la stampa editoriale, dai libri al bigliettino da visita) per concentrarsi solo nel packaging. Una svolta cominciata negli anni Sessanta con l’acquisto delle prime fustellatrici per l’imballaggio in cartoncino e conclusa nel 1972 quando Giuseppe Contegiacomo, abbandonata l’azienda tessile di famiglia, scelse il ramo della stampa per fare l’imprenditore acquisendo la maggioranza della tipografia di Putignano e subentrando nella conduzione ai De Robertis, destinati a uscire completamente dall’attività sette anni dopo. «Si può dire che mio padre sia stato il vero fondatore della cartotecnica A. De Robertis come la si conosce oggi», racconta Fabio Contegiacomo ricordando che in quegli anni, mentre l’azienda si espandeva in metri quadrati di capannoni, furono vendute tutte le dieci Heidelberg Stella tranne una rimasta per gli stampati interni. Fabio ha 55 anni ed è l’amministratore delegato della A. De Robertis che guida insieme con il fratello Cesare (presidente), che di anni ne ha 67 e ha cominciato prima l’esperienza in azienda. Lui, tra le macchine da stampa, ha messo piede nel 1981, richiamato dagli studi per laurearsi in Economia e Commercio a Milano «perché la mia presenza serviva qui».

di ACHILLE PEREGO

Cosa significa oggi essere un’azienda a conduzione familiare? Che io e mio fratello seguiamo, insieme con i nostri collaboratori (65 dipendenti che lavorano su 15 mila m2 e fatturano oltre 10 milioni di euro), tutte le fasi lavorative. Ma soprattutto che le decisioni si prendono in maniera molto veloce. In una grande azienda, in una multinazionale, per approvare un investimento servono anche uno o due

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AZIENDE FIORI ALL’OCCHIELLO

IL PERSONAGGIO Fabio Contegiacomo, 55 anni, laureato in Bocconi nel 1982, è amministratore delegato della A. De Robertis & Figli spa. Guida l’azienda insieme con il fratello Cesare, 67 anni, presidente. In azienda è entrato nel 1981 quando l’azienda, per volontà del padre Giuseppe, aveva completato il passaggio dal settore graficoeditoriale a quello cartotecnico. Fondata nel 1899 a Putignano (provincia di Bari) da Alessandro De Robertis, oggi questa azienda (interamente controllata dalla famiglia Contegiacomo dalla fine degli anni Settanta) è una delle più importanti e innovative cartotecniche del Centro-Sud con 65 dipendenti, 15mila metri quadrati coperti e oltre 10 milioni di euro di ricavi. Il 65% del fatturato deriva dalla stampa di imballaggi per il settore alimentare con clienti importanti come Barilla, De Cecco, Divella, Ferrero, Heineken, Peroni. Nell’ultimo anno sono stati effettuati forti investimenti per rinnovare gli impianti produttivi con l’installazione di quattro nuove fustellatrici Bobst e il rinnovo totale del parco macchine da stampa per il packaging, con l’installazione nei mesi scorsi di due nuove KBA 145 a 6 e 7 colori con gruppi verniciatori e con una KBA 105 a 7 colori con doppio gruppo verniciatore entro dicembre.

anni, ci vuole il via libera dei Consigli e quello finale della casa madre, magari all’estero. A noi bastano pochi mesi... Qual è il segreto per avere oltre 110 anni di storia alle spalle? L’impegno costante. Essere qui la mattina presto e non dico tirare giù la saracinesca la sera, ma quasi! La presenza continua e il controllo dell’attività sono fondamentali. Anche se è sempre più difficile competere sul mercato. Eppure avete avuto coraggio decidendo, in tempo di crisi, di rinnovare praticamente tutto il parco macchine. È una decisione che abbiamo preso due anni fa. Con le vecchie macchine, che tanto vecchie non erano, avremmo potuto tirare a campare per altri dieci anni... Ma abbiamo fatto questa grande scommessa. Ci siamo detti: dobbiamo avere macchine al top della tecnologia. Così abbiamo cominciato a viaggiare all’estero per vedere cosa offriva il mercato e cosa ci proponeva nel nostro settore. Individuate le soluzioni che abbiamo ritenuto più adatte per la nostra azienda abbiamo deciso di fare questo passo perché crediamo nel futuro della A. De Robertis e nella sua possibilità di crescere ancora. Certo, sappiamo che ormai il mercato, ogni 6 mesi, se non ogni mese, subisce profondi stravolgimenti. E che i grandi gruppi hanno una forza molto superiore alla nostra. Ma noi cerchiamo con la rapidità delle decisioni, con la flessibilità a 360 gradi, di competere. Quanto è stato importante lasciare il settore editoriale per entrare in quello cartotecnico? Negli anni Settanta la cartotecnica era il “brutto anatroccolo” dell’industria grafica. La stampa editoriale e commerciale era sicuramente più redditizia rispetto all’imballaggio. Quella di mio padre fu una scelta coraggiosa ma, con il senno di poi, fortunata. Vuol dire che il brutto anatroccolo è diventato un bellissimo cigno? Non c’è dubbio che oggi le parti siano rovesciate. Con l’avvento della comunicazione digitale e di internet chi soffre di più adesso sono le arti grafiche. Così molte aziende grafiche, anche nel nostro territorio, si buttano, con scarse competenze, nella cartotecnica. Ma la concorrenza non dovrebbe fare bene al mercato? Non in questo modo. Chi è nuovo e, aggiungo, inesperto, quando entra deve conquistare quote di mercato. Ma non potendo vendere esperienza, servizio e qualità, finisce per rovinare il mercato facendo la guerra solo sul prezzo. Non essendo specializzati pensano che acquistando una fustellatrice e una piega e incolla si diventi cartotecnici dalla sera alla mattina. Ma questa è un’attività che richiede esperienza, professionalità e controllo dei costi, altrimenti si rischia da una parte di alterare il mercato e dall’altra di prendere sberle che affossano le aziende.

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Come avete affrontato questo periodo di crisi del settore? Che sia un periodo di crisi non c’è dubbio. Del resto la cartotecnica dipende dai consu-


AZIENDE FIORI ALL’OCCHIELLO

Investimento in KBA A sinistra, le delegazioni di KBA e della A. De Robertis & Figli SpA davanti alla nuova macchina installata nello stabilimento di Putignano.

mi e dal Pil. Se loro scendono, soffriamo anche noi. Qui, negli anni Settanta c’era una fiorente industria dell’abbigliamento. In particolare per l’intimo. Poi la produzione si è spostata in Cina ma si continuava a confezionare il pacchetto in Italia. Adesso arriva già tutto confezionato e per noi questo mercato è scomparso. Come fate allora a reggere? Il 2011 è stato un anno difficile ma con gli sforzi che abbiamo fatto il 2012 sta andando molto meglio. Grazie anche al fatto che il mercato in cui operiamo maggiormente, l’alimentare, risente meno della crisi. Oltre all’abbigliamento, negli anni Settanta lavoravamo molto per la farmaceutica, settore nel quale ancora oggi siamo presenti come in quello meccanico. Ma gradualmente abbiamo spostato l’attività nel packaging alimentare da cui deriva oltre il 65% dei nostri ricavi. Il nostro impegno è aumentare il fatturato conquistando nuova clientela in tutta Italia. Per centrare questo obiettivo vi avvalete di una rete commerciale? No. La scelta di non avere una rete di agenti deriva da esperienze poco fortunate nel passato. Preferiamo seguire direttamente le vendite. Probabilmente non avere una rete commerciale è una pecca, ma può anche essere vantaggioso perché nel commerciale ci sono tanti capitani di ventura... Purtroppo non è facile trovare persone competenti, con una conoscenza tecnica del settore e del nostro business. Qual è il tipo di richiesta che viene dal mercato per le cartotecniche e come stanno cambiando scatole e astucci per qualità, tipologia di materiali, ingombri, ecosostenibilità? Nell’imballaggio alimentare diciamo così più ricco, penso al dolciario, è in atto una tendenza a ridurre il volume degli imballaggi. Nei packaging più “poveri” come quelli che produciamo noi, ad esempio gli astucci per la pasta, questa scelta era già stata fatta da tempo con studi per individuare il tipo di confezione più adatta a essere esposta sugli scaffali, meno ingombrante e con grammature ridotte per essere smaltita facilmente. Nessuna novità quindi? Anche se sul mercato si utilizza ancora una buona fetta di cartoncino riciclato, sta aumentando l’utilizzo della fibra vergine. Se non ci sono studi che abbiano scientificamente dimostrato rischi per la salute nell’uso della carta riciclata per l’imballaggio alimentare, nel dubbio si preferisce usare la materia prima vergine. E sempre in tema di salute e di ambiente, ormai utilizziamo solo inchiostri a bassa migrazione.

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In generale come vede la situazione del settore grafico tra crisi congiunturale e strutturale: meno carta e più internet? Non bene, naturalmente. Soprattutto c’è una situazione finanziaria che lascia poche speranze, una volta le banche davano credito alle aziende, adesso hanno chiuso i rubinetti. >segue a pag. 62

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INSTALLAZIONI STAMPA

Grafikontrol

Pulizia del caucciù con ghiaccio secco A produrre il geniale sistema Jet-Wash sarà la Grafikontrol-fct, nuova società nata dall’unione tra Grafikontrol e FCT crio-technology, azienda fondata da Luigi e Christian Fappiano (rispettivamente padre e figlio), mentre la commercializzazione sarà a cura di Grafikontrol. Un importante contributo nella fase di test e di messa a punto sta arrivando da Rotolito Lombarda che sta collaborando per portare alla massima efficienza una tecnologia che, presentata alla recente manifestazione

di Düsseldorf, si è subito guadagnata sulla stampa internazionale la definizione di “una delle più interessanti novità della Drupa 2012”. Jet-Wash è il primo sistema di lavaggio dei caucciù basato sulla tecnologia criogenica. Un sistema brevettato da FCT crio-technology che sfrutta una idea geniale: l'utilizzo del ghiaccio secco spruzzato a velocità ultrasonica sul tessuto gommato per rimuovere, vaporizzandolo, qualunque deposito e accumulo di inchiostro, polvere di carta e soluzione di bagnatura. Il tutto duran-

te le normali fasi di produzione della macchina da stampa, senza dover richiedere, come avviene con gli attuali sistemi di pulizia del caucciù, uno stacco di produzione e un conseguente riavvio. Un processo, quello attuale, che comporta perdite di tempi e scarti al riavvio che sono tanto maggiori quanto viene richiesto un elevato standard qualitativo per tutte le copie della tiratura. Jet-Wash porta con sé dunque due grandi vantaggi: riduce gli scarti nel corso di una tiratura (evitando le

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Come funziona Jet-Wash Lo schema illustra il principio di funzionamento del sistema. L'ugello venturi spruzza ad alta pressione sul caucciù il ghiaccio secco che nebulizza tutti i residui e gli accumuli di inchiostro, polvere di carta a soluzione di bagnatura.


INSTALLAZIONI STAMPA

Dopo il lancio a Drupa e il beta-test in Rotolito Lombarda, è pronto per il mercato il sistema Jet-Wash di Grafikontrol che rivoluziona una fase del processo di stampa: migliora la qualità, riduce i costi, è ecologico.

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fasi di interruzione stampa e riavvio per il lavaggio) ma soprattutto mantiene costante il risultato qualitativo con una densità cromatica che non subisce variazioni. La qualità rimane lineare in tutto l'arco della tiratura. Ecologico, economico... genialmente semplice Come spesso avviene con innovazioni che rivoluzionano dei processi industriali, anche in questo caso l'intuizione è scaturita da una casualità senza che una ricerca stesse andando in quella direzione. E l'intuizione della possibilità di lavare i caucciù con ghiaccio secco va attribuita a Christian Fappiano che la abbozza, la presenta al management team di Grafikontrol, e in pochi mesi diviene quel progetto che, come abbiamo detto, presentato a Drupa 2012 suscita grande interesse negli addetti ai lavori. Il principio è molto semplice: un ugello venturi scorre su una barra montata pochi milllimetri davanti al tessuto gommato e “spara” ghiaccio secco alla temperatura di -80°C. Questo rompe la tensione superficiale e nebulizza qualunque residuo da accumulo sul caucciù; le scorie, mediante una boc-

ca d’aspirazione montata attorno all’ugello, vengono convogliate in un contenitore di raccolta. Notevoli i vantaggi per l'utilizzatore oltre a quello fondamentale già accennato relativo alla consistenza della qualità di stampa durante la tiratura. Tra gli altri punti di forza del sistema Jet-Wash segnaliamo quello collegato con l'attenzione all'ambiente: il sistema della Grafikontrolfct è “amico dell'ambiente” perché usa ghiaccio secco che è un prodotto inerte e non richiede, come i sistemi tradizionali, aggressivi prodotti chimici; inoltre non genera emissioni di VOC né tossine. Poi, non trascurabili i vantaggi economici: il ghiaccio

secco (CO2) è una commodity a basso costo e i consumi del sistema sono molto contenuti. Jet-Wash non richiede panni da smaltire, né solventi. Prolunga la vita del caucciù perché elimina gli sfregamenti dei panni e delle spazzole; azzera i fermi macchina e i costi di manutenzione per cambiare panni e spazzole. Veramente interessante la serie di aspetti positivi per un sistema che, anche in base alle esperienze da betatester di Rotolito Lombarda, pare non dimostri aspetti negativi. Montato su una KBA 818 a quattro gruppi stampa sta confermando appieno le aspettative ed è ora pronto per essere commercializzato.

Beta test in Rotolito Lombarda Da sinistra, seduti: Joseph Marsanasco (direttore tecnologie e innovazione di Rotolito Lombarda), Paolo Bandecchi (presidente) e Paolo De Grandis (direttore vendite e marketing di Grafikontrol); in piedi: Luigi Fappiano (direttore produzione di GK-fct), Ivano Besana (direttore di stabilimento Rotolito Lombarda) e Christian Fappiano (managing director di GK-fct).

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AUMENTARE LE COMPETENZE PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO

l’Accademia del Poligrafico

NUOVO CALENDARIO CORSI www.stampamedia.net

Giovedì 11 ottobre La vendita non è per tutti Giovedì 18 ottobre Il self-publishing di libri digitali Giovedì 25 ottobre Requisiti dell’imballaggio alimentare Giovedì 8 novembre Realizzare stampati per l’anticontraffazione Giovedì 15 novembre Creare contenuti per iPad e android Giovedì 22 novembre Crisi d’impresa e tutela del credito Chiedeteci maggiori informazioni inviando una mail a info@accademia delpoligrafico.it oppure tel. 02.75291028

Giovedì 29 novembre Flessografia: qualità e produttività partono dal controllo delle variabili


Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

AZIENDE PRESTAMPA

Poligrafici Il Borgo

Parola d’ordine: automazione Dall’editoriale al commerciale Fondato nel 1963, il Centro Stampa è nato e cresciuto nella tradizione editoriale, soprattutto sportiva, inserendo nel tempo anche importanti clienti del settore commerciale e della GDO.

Efficienza, velocità e qualità di stampa sono sempre stati un “must” per Poligrafici Il Borgo, che ha sempre investito in tecnologie e macchinari all’avanguardia.

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■ Il Centro Stampa Poligrafici Il Borgo, azienda specializzata nella fornitura di servizi di stampa per il settore editoriale, ha aumentato la sua capacità produttiva con la riorganizzazione della prestampa inserendo un nuovo sistema CtP Kodak Magnus XLF, il sistema Kodak Insite Prepress Portal e il software di automazione Kodak Prinergy Rules-Based Automation (RBA). Con sede a Bologna, l’azienda dispone di rotative e nella consociata Polipress di due macchine a foglio a 4 e 5 colori, per una produzione nonstop 24x24 ore 7 giorni su 7. Parte del lavoro riguarda la produzione di riviste sportive settimanali come AutoSprint e MotoSprint e mensili quali AM Automese e IN Moto del gruppo Conti Editore, di cui fa parte Poligrafici Il Borgo.

Ottimizzare la produzione Con una produzione di 5.000 lastre al mese, il reparto di prestampa è il cuore dell’attività dell’azienda. La scelta delle soluzioni Kodak per la produzione delle lastre e la gestione del flusso di lavoro era già avvenuta molti anni fa quando l’azienda decise di inserire la gestione diretta della prestampa. «Inserire la prestampa fu un passaggio decisivo per aumentare la nostra competitività e la collaborazione con Kodak ci ha pienamente soddisfatti», confida Vincenzo Geslao, direttore generale di Poligrafici Il Borgo. «I nuovi sistemi Kodak hanno portato più efficienza in tutta la produzione, aumentando l’automazione in tutte le aree». Il nuovo Kodak Magnus XLF, in funzione a fianco di un altro CtP Kodak Magnus VLF, produce lastre fino al formato 1296x2260 mm. Questi due CtP di grandissimo formato hanno la caratteristica di avere l’autofocus dinamico, garantendo così un’esposizione adeguata a prescindere dalle normali variazioni sulla superficie della lastra e dispongono della tecnologia per riprodurre la retinatura stocastica. Insieme alle lastre Kodak Trillian SP, i due CtP Magnus assicurano a Poligrafici Il Borgo

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Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

AZIENDE PRESTAMPA

Investimenti in prestampa Il nuovo Kodak Magnus, in funzione accanto a un altro CtP Kodak Magnus VLF, produce lastre fino al formato 1296x2260 mm.

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Spingere sull’automazione Poligrafici Il Borgo dispone di un flusso di lavoro Kodak Prinergy Connect molto avanzato, grazie al quale il lavoro procede nelle varie fasi di produzione attraverso il formato JDF. Il sistema prevede anche il backup completo sia del database che dei dati di lavoro ed è collegato al sistema Kodak Insite Prepress Portal con cui Poligrafici Il Borgo gestisce le approvazioni alla stampa in remoto e offre accesso ai propri clienti allo stato di avanzamento dei lavori. «Uno dei componenti fondamentali del sistema Kodak Insite Prepress Portal è l’esclusivo “secure-link” che semplifica la gestione dei progetti. Inviamo a ciascun utente un collegamento via e-mail da cui può accedere al progetto e completare le singole attività». Presso Poligrafici Il Borgo il lavoro della prestampa è stato ulteriormente velocizzato e automatizzato con l’utilizzo del software Prinergy RulesBased Automation (RBA), che automatizza i processi intraprendendo una specifica azione in risposta di uno specifico evento. I potenziali benefici di RBA comprendono elaborazioni più veloci, meno errori umani e meno tempo sprecato. Geslao commenta che le lavorazioni di prestampa di alcune categorie di lavori sono ora completamente automatizzate: «Sono poche le operazioni che deve fare un operatore di prestampa». Nessun dubbio riguardo all’impatto dell’automazione: «Risparmiare tanto tempo significa poter gestire più lavori... e significa anche che il nostro personale può spendere meno tempo in compiti banali e più tempo nel supportare la nostra clientela. Tutto ciò ha portato all’ampliamento dei nostri clienti nel settore commerciale».

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di far fronte ai picchi produttivi e garantiscono alle numerose macchine da stampa una costante alimentazione di alta qualità. «Abbiamo tirature che arrivano anche a milioni di copie», precisa Geslao. L’attenzione alle tematiche ambientali è confermata dalle certificazioni FSC e PEFC che Poligrafici Il Borgo ha ottenuto. In questa prospettiva sono state introdotte le lastre Trillian SP che semplificano lo sviluppo utilizzando il 70% in meno dei prodotti chimici impiegati normalmente. Grazie a questa caratteristica, le Trillian riducono in modo considerevole i costi di sviluppo, di magazzino e di smaltimento. Questo non ha comportato alcun compromesso con la qualità, perché tali lastre sono dotate di un rivoluzionario rivestimento negativo che offre alta sensibilità, pur mantenendo ottimi livelli di risoluzione, uniformità, resistenza, durata.



Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

La gamma di prodotti, attrezzature e soluzioni di alta qualità per la stampa e la prestampa accuratamente selezionati da Open Age per i propri clienti, oggi è ancora più ampia e completa grazie all’introduzione dei nuovi prodotti TyreF per la verniciatura.

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Open Age

Sonni tranquilli per chi vernicia con prodotti TyreF Aqua Plus®, specifico per verniciatura acrilica, e Rosa Polymer®, per verniciatura UV, sono i due prodotti di punta Plus della®,gamma TyreF. Aqua specifico per www.openage.it verniciatura acrilica, e Rosa Polymer®, per verniciatura UV, sono i due prodotti di punta della gamma TyreF. www.openage.it

■ In seguito a un recente accordo commerciale, siglato agli inizi di settembre, Open Age distribuirà i caucciù e le lastre di verniciatura spellicolabili della TyreF di Riva del Garda. I prodotti TyreF, fabbricati interamente in Italia e commercializzati in tutto il mondo, sono particolarmente apprezzati dagli utilizzatori per l’altissima qualità e affidabilità dei risultati nella produzione di verniciature applicate a lavori di stampa di fascia alta e sono realizzati secondo criteri tecnologici avanzati che uniscono l’alta qualità alla massima attenzione per l’ambiente, sia nella scelta dei materiali che nei processi produttivi. Le lastre spellicolabili TyreF distribuite da Open Age, immediatamente disponibili, si rivolgono al mercato degli stampatori di cataloghi e stampati commerciali e alle aziende cartotecniche con produzione di alto livello qualitativo. All’interno della gamma spiccano due prodotti di punta che rispondono pienamente a tutte le esigenze delle verniciature con effetti speciali lucido/opaco: Aqua Plus®, specifico per verniciatura acrilica, e Rosa Polymer®, per verniciatura UV, entrambi disponibili negli spessori 1.15, 1.35 e 1.95 mm. Operando come di consueto da intermediario commerciale tra i fornitori e le aziende grafiche con l’obiettivo di offrire ai clienti la massima disponibilità e il miglior servizio di consegna, Open Age ha installato e allestito presso la propria sede nella zona industriale di Lodi Vecchio un sito produttivo per il taglio e la barratura dei prodotti TyreF, cui garantisce, come a tutti i prodotti distribuiti, un accurato servizio di logistica e di supporto tecnico e commerciale. Grazie al nuovo accordo commerciale, l’esperienza e la profonda conoscenza del mercato della prestampa e della stampa offset e flessografica di Open Age si uniranno alla capacità tecnica e produttiva di TyreF per sviluppare in sinergia nuove soluzioni di avanguardia e di assoluta affidabilità da proporre agli utilizzatori. Grazie a Open Age e TyreF oggi chi deve verniciare può dormire sonni tranquilli! IPI 138/12

FORNITORI STAMPA



CrossmedialitĂ Editoria digitale multicanale Comunicazione o cosa

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Uno speciale dedicato alla comunicazione multicanale (carta, internet, iPad ecc...), con un’analisi delle principali soluzioni offerte dai produttori e un vis-à -vis con un pioniere in questo ambito.


TECNOLOGIE CROSSMEDIALITÀ

CROSS MEDIALITÀ In principio era la carta... Crossmedia, multicanalità, multimedialità. Se ne sente parlare spesso, ma cosa significano davvero? Sono sostanzialmente sinonimi per indicare la produzione di contenuti univoci destinati nativamente alla diffusione su più media: le medesime informazioni vengono veicolate verso più canali. Vi è una crossmedialità ibrida, quella attualmente più diffusa, che segna sostanzialmente il passaggio dal vecchio DTP (desktop publishing), finalizzato alla carta o a un output unico, a quello che è invece il CMP (cross media publishing). Il primo e più diffuso canale alternativo alla carta è stato ed è internet e non altri mezzi di comunicazione non cartacei come la televisione, il cinema o la radio, in quanto la Rete ha molto in comune con la carta per quanto riguarda i contenuti, sia nel settore editoriale che giornalistico, commerciale o pubblicitario. Lo strumento chiave è l’ipertesto, che ha consentito l’arricchimento del testo puro e l’uscita verso diversi luoghi di fruizione o anche diversi media.

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di LORENZO CAPITANI

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TECNOLOGIE CROSSMEDIALITÀ

“Per fare vera crossmedialità è importante creare da subito un progetto per più canali e non adattare il contenuto della carta al layout digitale”

In tutto questo il ruolo della carta resta e resterà imprescindibile; la maggior parte dei progetti di comunicazione multimediale parte dal cartaceo, passa quindi su internet e da qui alle versioni di siti fruibili da device mobili. Ma sta nascendo un nuovo modello nel quale il punto di partenza è la App destinata a smartphone e tablet. Cosa caratterizza una buona multimedialità? L’integrazione e l’intreccio, la connessione tra i mezzi. In altre parole la multicanalità funziona se c’è networking: il suo obiettivo è quello di veicolare informazioni essenziali a chi le sta cercando, consentendo un’ottima fruizione in base al medium sul quale vengono fruite. Funziona con livelli diversi di approfondimento a seconda del medium, ed è fondamentale che offra le informazioni in modo rapido e consenta di passare da un mezzo all’altro. Un esempio? Sul cellulare leggo la notizia flash del quotidiano online, sufficientemente stringata e completa per un piccolo schermo, ma poi la approfondirò sul computer e ancora di più sul quotidiano cartaceo.

METADATI, QUESTI SCONOSCIUTI Sono fondamentali nella comunicazione multimediale, ma cosa sono esattamente? In pratica si tratta di “etichette” che consentono di archiviare ordinatamente e quindi recuperare le informazioni. Per comprenderne la portata immaginate di voler acquistare una copia di Delitto e castigo in una città nella quale le vie non hanno nome, i negozi non hanno insegne, le scaffalature non hanno cartelli, i libri non hanno scritte sulle copertine. Questo è lo schema di una produzione di contenuti tradizionale adattata a una produzione multimediale. In una produzione nativa già multicanale, invece, ci sono le etichette che consentono di cercare l’indirizzo della libreria, quindi l’ingresso, il reparto dedicato ai classici della letteratura, lo scaffale dei russi, la porzione di spazio nella quale ci sono gli autori con la D. Tutto il percorso si basa su una struttura replicata in ogni città, in ogni negozio, su ogni scaffale. Questa struttura è l’XML, nella quale gli asset (i libri, ma anche le lattine di pomodori nei supermercati, le paia di stivali neri del numero 38...) sono inseriti in maniera strutturata, etichettati e quindi identificabili. Se al posto di Delitto e castigo cerchiamo una chiave inglese del 12, avremo un XML strutturalmente identico che “linka” però a contenuti completamente diversi: un ferramenta invece di una libreria e via così.

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Nuove e vecchie competenze integrate Chi sono gli attori della comunicazione multicanale? Bisogna fare un passo indietro per capirlo: ci troviamo infatti in un momento storico nel quale la produzione cartacea ha esaurito ciò che aveva da dire da un punto di vista tecnologico, è in qualche modo “invecchiata”. Nel contempo il mondo dell’ICT ha subito un’incredibile accelerazione tecnologica, insieme a un ricambio generazionale che ha portato a un cambio di scenario: oggi è dominato da persone giovani, ricche di idee e conoscenze innovative, ma senza l’esperienza della carta. Ma se è troppo sbilanciata sul versante tradizionale, cartaceo, o su quello innovativo, digitale, la crossmedialità non funziona: devono esserci un equilibrio e un’integrazione profonda. Così chi appartiene al vecchio modo di fare comunicazione può mettere a frutto la propria esperienza collaborando con chi ha gli strumenti tecnologici evoluti da un punto di vista comunicativo. Ad esempio, il grafico di redazione cinquantenne affiancato dal programmatore HTML5 può generare veramente una multicanalità funzionale. Il grafico da solo o il programmatore da solo non possono. Allo stesso modo possono essere molto produttive le esperienze di fotolito, di studi editoriali, di stampatori coniugate con le nuove tecnologie. Un progettazione diversa Per fare vera crossmedialità è determinante progettare subito per più canali e non adattare il contenuto della carta all’aspetto digitale (“emblema del copia-e-incolla”), compreso il passaggio da libro cartaceo a eBook. Non c’è più una filiera lineare contenuti-carta-internet-nuovi mezzi, ma una galassia al cui centro c’è il contenuto e a raggiera attorno i nuovi media, tra i quali internet. In pratica, c’è una vera crossmedialità nativa tutte le volte in cui non siamo obbligati a riscrivere le stesse informazioni a seconda del mezzo.

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Un’applicazione del sistema Hyphen HBS: la monografia istituzionale di Pazzini Editore Stampatore, edita in cartaceo, digitale sfogliabile arricchito per Mac, smarthphone e tablet (foto Giacomo Cecchetti).


TECNOLOGIE CROSSMEDIALITÀ

CINQUE DOMANDE A... Digital Publishing Suite di Adobe.

Intervista a Filippo Pazzini, consigliere e responsabile commerciale di Pazzini Stampatore Editore Come è nata l’idea di dedicarvi all’editoria elettronica e multicanale? Da circa un anno ci siamo lanciati in questa nuova avventura, siamo dei “pionieri”, noi stessi stiamo ancora esplorando. L’idea è nata da due considerazioni: da un lato le tirature che andavano sempre calando, dall’altro la richiesta sempre più diffusa di prodotti per i nuovi media (vedi l’esplosione dell’iPad).

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La lingua universale informatica Attualmente ci troviamo in una fase di transizione: il distacco da secoli di carta è lungo e oneroso, complicato anche semplicemente dal punto di vista del cambiamento di abitudini, ma ci stiamo avviando verso la costruzione di un workflow di produzione nativo orientato verso la multicanalità grazie ai nuovi software. È però vitale che tutti questi strumenti informatici utilizzino un linguaggio unico di scambio comprensibile, gestibile ed editabile da tutti. Buona notizia: questo linguaggio esiste ed è l’XML, un linguaggio neutro che porta con sé delle informazioni strutturate, che rimandano a degli oggetti che stanno al di fuori e che possono essere immagini, video, musica che chiamiamo “asset”. Il workflow che si disegna quindi è un workflow circolare fatto da informazioni da strutturare per più media, nel quale alla base c’è la realizzazione di un XML con i vari asset e la chiusura del cerchio è data dall’archiviazione metadata. La fase di archiviazione è particolarmente importante e se nei sistemi tradizionali è considerata un semplice “metter via” i dati, nella crossmedialità si tratta di mettere a disposizione di nuovi lavori i contenuti in un formato neutro. Lavorare con un formato neutro consente infatti di modificare i singoli asset in base al medium mantenendo fissa la struttura. In un ambiente tradizionale bisogna produrre il contenuto, formattarlo, adattarlo al medium sul quale sarà pubblicato; in una logica di CMP si deve semplicemente definire il contenuto: la forma sarà frutto di un procedimento automatico a fronte di modelli predefiniti. Lavorando con formati neutri, per strutture, per più canali, basta cambiare l’informazione master e a cascata si modificheranno tutte le informazioni slave: pensiamo a cosa ciò significa in termini di aggiornamento continuo di dati!

Sono i clienti a richiedervi questo tipo di prodotti? C’è molta attenzione, però per lo più siamo noi a proporli, incontrando in genere consensi. In realtà non vengono richiesti prodotti alternativi alla classica stampa cartacea perché si conoscono poco le potenzialità dei nuovi media. La maggioranza delle aziende si limita a caricare i pdf e farli scaricare dal loro sito. A volte sono gli stessi file destinati alla stampa, crocini compresi!

Su quale tipo di prodotto vi siete concentrati? Essenzialmente sul pdf sfogliabile, al quale si possono aggiungere contenuti multimediali e interattivi, gallery di immagini, video, audio, link ipertestuali... Non si tratta di link a contenuti esterni, ma caricati all’interno del file. Possiamo comunque creare anche progetti adatti all’utilizzo su più canali, ossia carta - web - app. Come avviene la pubblicazione dello sfogliabile? Il cliente ci fornisce il pdf, lo stesso destinato alla stampa; noi lo trattiamo con un software apposito, inseriamo gli eventuali contenuti extra, lo veicoliamo sugli store. Insomma, lo stampatore deve sapersi rinnovare e diventare fornitore di servizi oltre che di carta stampata. Un bilancio? La prospettiva futura? Siamo ancora in una fase iniziale ma l’esperimento è decisamente riuscito. Abbiamo ottimizzato i nostri sfogliabili per i device mobili e abbiamo già la nostra libreria virtuale, uno store online sul quale è possibile acquistare la versione digitale delle nostre pubblicazioni.

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TECNOLOGIE CROSSMEDIALITÀ

Alcune immagini della Content Station di WoodWing, azienda rappresentata in Italia da Technosolutions.

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Le soluzioni più diffuse HBS di Hyphen. Attualmente il mercato offre raffinati strumenti di gestione del workflow editoriale. La soluzione di crossmedia publishing di Hyphen, ad esempio, si chiama HBS e si basa su un workflow di produzione che dal PDF porta a un output multicanale altamente automatizzato in cui il flusso delle informazioni può essere interamente centralizzato. Al centro vi è un portale web dal quale è possibile la gestione della pubblicazione digitale, la sua elaborazione e il delivery verso device digitali, tablet, siti internet o digital signage. Il tutto a partire da un PDF creato ad hoc o destinato inizialmente alla stampa su carta, che a monte può avere, a sua volta, un flusso automatizzato di gestione di anagrafiche e asset grazie alla potente suite di applicazioni Chalco.net. In un workflow ideale, dal portale si richiama il PDF da elaborare, lo si arricchisce di contenuti multimediali (video, animazioni, gallerie, URL…) con una serie di strumenti di editing dedicati, lo si rende sfogliabile attraverso un raffinato motore di flipping e lo si distribuisce per una fruizione pubblica o dedicata attraverso

CS6 e DPS di Adobe. Non può mancare in questo panorama il gigante Adobe, che da un lato propone il classico strumento della Creative Suite aggiornato alla sesta versione, dall’altro un apposito tool, la Digital Publishing Suite. «CS6 risponde alle esigenze sia dell’editoria crossmedia che tradizionale», spiega Matteo Oriani, Solution Consultant Digital Media di Adobe Systems. «Ormai InDesign si sta configurando sempre più come un hub per la comunicazione in grado di produrre epub ma anche edizioni interattive e multimediali, esattamente come PDF, magari da scaricare da un sito oppure da mandare in stampa. Anche il contenuto, comprese animazioni e simili, può essere generato almeno in parte in InDesign, oppure con altri programmi della Suite, come Flash o Edge, ma ciò che fa la differenza non è lo strumento, è l’utilizzo che se ne fa. La politica di Adobe è quella di non stravolgere i processi produttivi consolidati, ma integrarli, ottimizzando e implementando gli strumenti già ben noti a grafici e creativi; le tradizionali figure professionali sono in grado di operare in questo nuovo mercato con un minimo aggiornamento, un buon utilizzatore di InDesign è oggi già operativo sul multimediale, mentre si aprono anche prospettive per professionalità del tutto nuove. Questo offre un’importante arma soprattutto ai service editoriali». Il mercato è senza dubbio in grande fermento e nonostante la crisi gli editori stanno investendo su questo fronte, ma non solo loro: sempre Oriani racconta come ci sia molto interesse per questi strumenti anche tra i cosiddetti “editori privati”, tutti coloro che producono cataloghi, manuali di

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siti aziendali o App kiosk (iOS o Android). In parallelo sono integrabili strumenti per l’impaginazione automatica di nuove pubblicazioni basate su quanto archiviato in precedenza nel DAM, il tracciamento del flusso, l’approvazione da remoto, la creazione di mailing, il reporting e la redemption dei contatti. Le applicazioni sono molteplici e vanno dalla creazione di campagne di comunicazione mirate ad usi enterprise per la forza vendita soprattutto se veicolate su dispositivi mobili e in network di scambio chiuse e protette. In questo caso l’aggiornamento da remoto di schede prodotti, listini e disponibilità avviene centralmente e in modo assolutamente trasparente per l’utilizzatore finale. I vantaggi in termini di puntualità dell’informazione ed economici, di stampa, personalizzazione e logistica sono evidenti e le esperienze di Hyphen con aziende come Mandarina Duck, Saint Gobain, Armani, Mybluepress.it e Giunti lo testimoniano.


TECNOLOGIE CROSSMEDIALITÀ

istruzioni, brochure ecc. E anche nel campo più specifico delle edizioni soprattutto periodiche la distribuzione sui tablet è decisamente il futuro, si va oltre la multimedialità, i prodotti sono anche dinamici e interattivi. Un esempio? In un solo anno il “chiosco virtuale” di Adobe ha generato e distribuito migliaia di applicazioni (una tra tutte, quella di Wired) con oltre 24 milioni di download. Certo, serve un cambio di mentalità, «bisogna avere una visione più ampia dell’intero processo produttivo, imparare a gestire un intero progetto editoriale e non la singola impaginazione» avverte Oriani. «La pagina stessa, dalla CS6, non è più statica ma ha un layout fluido, lo stesso documento passa da un A4 allo schermo, orizzontalmente o verticalmente, di un tablet, a un formato di stampa di 17x24 ecc. E per l’aggiornamento non ci sono problemi, si opera direttamente sui nativi ai quali sono linkate tutte le pubblicazioni, che vengono così automaticamente updatate».

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Digital Magazine secondo WoodWing. Impossibile parlare di Digital Magazine senza parlare di WoodWing, nota per aver ha reso disponibile la prima rivista su iPad (Time Magazine) nel 2010. Il sistema editoriale della software

house olandese è il più diffuso tra i periodici di tutto il mondo ed è strutturato in una serie di programmi modulari personalizzabili a seconda delle esigenze dell’editore. In pratica viene creato un flusso di lavoro (redazionale) multicanale che, come racconta Donato Stellabotte, direttore commerciale di Technosolutions, che rappresenta WoodWing in Italia, «non è più solo un’esigenza degli editori ma anche di agenzie e aziende corporate con uffici marketing interni, realtà che producono magazine aziendali, house organ, ecc.». Grazie a un server chiamato Enterprise viene creata una rete fisica a cui accedono redattori, grafici, fotografi, che caricano ciascuno il proprio contenuto (testi, immagini, video) per realizzare in modo interattivo la pubblicazione destinata ai vari canali: PDF per la stampa, contenuti per il web, social network e dispositivi mobile. Grazie a un accordo chiave con Adobe, WoodWing pubblica ora sui vari store tramite la piattaforma DPS, la soluzione standard per il delivery dei contenuti in ambito mobile. «Non servono particolari competenze informatiche, piustosto è necessario cambiare la mentalità con cui viene creata una pubblicazione per ottimizzare la tempistica e l’efficienza dei flussi rispetto alle nuove esigenze di friuzione dei media».

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NEWS

NOTIZIE DALLE AZIENDE

INCHIOSTRI OFFSET

Da hubergroup i nuovi mineral oil-free Quando “meno” diventa un plus: hubergroup, azienda leader in Europa nella produzione di inchiostri, sta introducendo i nuovi inchiostri privi di oli minerali (“mineral oil-free”). Con questa azione viene ampliato il portafoglio di hubergroup di prodotti sostenibili e attenti al consumatore. Le più moderne tecnologie di produzione di inchiostri da stampa sono caratterizzate dall’uso di oli a base vegetale e materie prime da fonti rinnovabili piuttosto che da materie prime di origine fossile. Nell’attuale situazione di mercato, stampatori e brand-owner possono trarre beneficio da questi inchiostri da stampa che sono composti per circa l’80% da materie

prime da fonti rinnovabili. Se a loro volta riusciranno a far comprendere anche ai loro clienti i vantaggi di competitività e il valore aggiunto che deriva dall’utilizzo di materie prime rinnovabili, entrambi potranno beneficiare di una migliore immagine riguardo l’attenzione all’ambiente e la responsabilità globale d’impresa. Gli inchiostri da stampa a base vegetale convincono specialmente per le loro eccellenti caratteristiche di stampabilità. E questo vale sia per la stampa offset a foglio, per i quali queste formulazioni sono oramai acquisite e di comune utilizzo, che per la stampa in rotativa. Gli inchiostri da stampa mineral oil-free di

hubergroup, che sono equiparabili agli inchiostri standard in tutte le applicazioni di stampa, sono Reflecta, Resista e Quickfast per la stampa a foglio in quadricromia, Corona-MGA e Natura GA per la stampa a foglio di imballaggio; Evolution per la stampa in rotativa heatset, Eco

La nuova gamma mineral oil-free amplia l’offerta di hubergroup di prodotti sostenibili e attenti al consumatore.

Huber Italia, tel. 0444.250000 Servizio lettori n. 1

INCHIOSTRI

CALIBRAZIONE COLORE

Sun Chemical, produttore leader mondiale di inchiostri e pigmenti da stampa, ha lanciato SunLit® Crystal, una soluzione di inchiostri multifunzionale costituita da una serie di quadricromia “universale” per la stampa offset a foglio. Poiché si tratta di un inchiostro a base di oli vegetali, può essere utilizzato sia sulle macchine da stampa in linea che bianca & volta di qualsiasi formato e rappresenta la soluzione ideale in presenza di impianti di alimentazione automatica centralizzata. Questa serie di inchiostri permette un più rapido passaggio in volta rispetto alla maggior parte degli inchiostri attualmente disponibili sul mercato e la sua elevata capacità di essiccazione porta alla produzione di uno stampato con un’ottima resistenza meccanica. SunLit® Crystal contiene una percentuale elevata di materie prime rinnovabili, il che contribuisce alla sostenibilità ambientale. Inoltre, è conforme allo standard di stampa ISO 12647:2.

Il leader mondiale nel settore delle tecnologie di comunicazione, gestione e misurazione del colore, ha presentato l’ultimo nato della famiglia ColorMunki: Smile, una nuova soluzione di calibrazione del colore. Ideale per la fotografia, il design, i videogiochi e qualunque attività che richieda monitor dai colori perfetti, ColorMunki Smile rappresenta una soluzione semplice per i perfezionisti del colore alle prime armi. Tra le caratteristiche, un dispositivo per la misurazione del colore e un software semplice da utilizzare. Grazie a un’interfaccia utente guidata con grafica e animazioni video, gli utenti non dovranno fare altro che seguire alcune istruzioni a schermo per un processo di calibrazione facile e rapido. ColorMunki Smile garantisce la massima fedeltà del colore sui comuni schermi LCD o LED.

Sun Chemical presenta SunLit® Crystal

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News per la stampa in rotativa coldset, Printlac per la verniciatura a foglio e rotativa. Sono inoltre disponibili gli inchiostri speciali per tutte le applicazioni di stampa.

Sun Chemical Italia, 02.95790668 Servizio lettori n. 2

Da X-Rite l’entry level ColorMunki Smile

X-Rite Italia, tel. 02.96734266 Servizio lettori n. 3


NEWS

NOTIZIE DALLE AZIENDE GRANDE FORMATO

Il più grande digital signage del Giappone

SOFTWARE

Enfocus Switch 11 estende l’automazione Collegare in modo intelligente clienti e risorse remote con lo staff e i flussi di lavoro interni è cruciale per garantire l’efficienza e l’efficacia dei processi di produzione. Il modulo web Services consente a qualsiasi web browser di diventare il punto di accesso di un portale web-to-print, un sistema di gestione di documenti o risorse digitali oppure di qualsiasi altro processo automatizzato da Switch. È possibile caricare qualsiasi tipo di file nei flussi di lavoro Switch per ulteriori elaborazioni o per convertirne il formato, per lo smistamento automatico e la distribuzione a gruppi di lavoro o a singole persone, per l’invio a code di stampa interne, per l’archiviazione o perfino per la consegna a un’altra sede o a un altro fornitore.

Mitsubishi Electric ha annunciato il completamento del più grande sistema di digital signage in Giappone, installato all’Aeroporto internazionale di Narita, vicino a Tokyo. L’impianto è formato da un totale di 100 unità composte da 336 singoli schermi, tra cui il “Panorama Vision”, il primo schermo OLED concavo al mondo. Questo sistema copre tutte le aree di transito dei terminal e trasmette le news dell’aeroporto, programmi d’intrattenimento, pubblicità e immagini rilassanti di bellissimi scenari naturali e marini del Giappone.

Mitsubishi Electric, tel. 039.60531 Servizio lettori n. 5

Technosolutions, tel. 0522.271621

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Servizio lettori n. 4

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NEWS

NOTIZIE DALLE AZIENDE

DIGITALE DI GRANDE FORMATO

Mimaki introduce nuovi standard per la stampa flatbed Mimaki, azienda leader nella produzione di stampanti inkjet di grande formato, ha annunciato il lancio della nuova UV LED wide format JFX500-2131. Un formato unico 2x3 m per una flatbed che è dotata di 6 teste piezo di nuova concezione, ognuna delle quali conta 1.280 ugelli per un totale di 7.680 ugelli, e che utilizza tre differenti tipologie di inchiostro: l’UV LED LUS-150 ad asciugatura rapida e con flessibilità fino al 150%, gli LH-100 caratterizzati da una maggiore rigidità e pertanto più adatti alla stampa su superfici che richiedono una capacità

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d’adesione più elevata, e l’inchiostro flessibile LF-140 in sei colori. Per tutti è disponibile anche il bianco ad alta coprenza. La nuova unità UV LED di Mimaki garantisce una polimerizzazione efficiente che previene il rischio di mancata asciugatura dell’inchiostro. L’Intelligent Microstepping System (IMS) di Mimaki, ossia il controllo micrometrico dell’avanzamento della testa di stampa, permette di ottenere un’eccellente qualità, in quanto assicura un preciso posizionamento dei punti offrendo il vantaggio di poter riprodurre caratteri di

dimensioni fino al corpo 2 sulla maggior parte dei supporti. Il Mimaki Advanced Pass System (MAPS) riduce gli effetti ottici indesiderati. Quando si seleziona l’opzione, la polimerizzazione UV avviene in modo più graduale così da minimizzare qualsiasi effetto banding. Un altro plus è rappresentato dalla gestione

avanzata dell’inchiostro bianco: il Mimaki Circulation Technology (MCT) è un’opzione standard che favorisce la circolazione regolare dell’inchiostro bianco, eliminando il rischio di deposito di pigmenti bianchi e riducendo gli sprechi, a vantaggio dell’ambiente.

Bompan, tel. 0331.81971 Servizio lettori n. 6

Con velocità di 60 m2/h in quadricromia a 600x600 dpi, JFX500-2131 fissa nuovi standard.


SOFTWARE ENFOCUS

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

Quippe.it offre “certezze”

Grazie a PitStop Connect ogni PDF è stampato secondo specifiche precise e la comunicazione tra Quippe.it e i suoi clienti non conosce più ostacoli.

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Poligrafica, con sede a Dalmine (BG), è una tipografia che esiste da oltre 20 anni ed è all’avanguardia nell’integrare le nuove tecnologie con la stampa offset tradizionale e digitale. Quippe.it è nata per offrire stampe tradizionali di qualità a basso costo servendosi della tecnologia internet, dalla scelta dei prodotti fino al pagamento e alla comunicazione diretta con il consumatore finale: 100% web-to-print. Quippe.it ha deciso di utilizzare Enfocus PitStop Connect perché consente di semplificare le operazioni tra la produzione e designer, creativi e prestampa in modo innovativo. «Enfocus PitStop Connect si è rivelato il prodotto giusto al momento giusto, perché oggi nel processo di stampa di qualsiasi documento la fase relativa all’aspetto creativo e di controllo del file è più lunga rispetto alla fase di stampa, legatoria e spedizione: questo prodotto facilita la nostra interazione con i professionisti della creatività abbattendo ogni problema di comunicazione», afferma Marcello Pasinetti, titolare di Poligrafica e Quippe.it. La mission di Quippe.it, che utilizza carte certificate FSC e inchiostri a base vegetale e garantisce il ciclo completo dalla stampa alla spedizione, è offrire stampati di qualità alle piccole e medie aziende e ai professionisti della comunicazione in modo essenziale, economico ed

ecologico con un approccio collaborativo dando appunto “certezze”, il significato di Quippe.it in latino. Quando Quippe.it ha iniziato a lavorare sul web ha subito risolto il problema della verifica e correzione di file PDF con Enfocus PitStop Pro: plug-in per Adobe Acrobat che consente agli utenti di modificare il testo, di cambiare i colori e di spostare, ruotare o adattare qualsiasi oggetto. Un anno e mezzo fa è stato installato Enfocus PitStop Connect, che permette ai clienti di Quippe.it di fornire PDF perfetti con la massima semplicità, anche se non possiedono conoscenze tecniche specifiche. Lo strumento permette a stampatori ed editori di creare Connector che contengono le specifiche PDF per le fasi di preflight e correzione. Dal sito di Quippe.it è possibile scaricare QuippeApplet, basata su Enfocus PitStop Connect, che permette, subito dopo aver creato

il PDF, di controllare se esistono i requisiti per avere stampati con qualità accettabile creando degli automatismi molto efficienti e dando un’ottima garanzia all’utente sul risultato finale di stampa. «Ad esempio, prima dell’upload sui nostri server QuippeApplet corregge le linee troppo sottili (quelle inferiori a 0.0850 punti) aumentando lo spessore fino a 0.0850 punti che sono la dimensione minima stampabile e visibile in offset. Opzione utile quando si inseriscono disegni tecnici sviluppati con software di disegno tecnico in grande formato e rimpiccioliti per inserirli in manuali tecnici o cataloghi», spiega Pasinetti. Ad oggi sono più di 500 i clienti che utilizzano regolarmente questa Applet, scaricabile dal sito Quippe.it, fatto che conferma la fiducia di Quippe.it nei prodotti Enfocus, distribuiti in Italia da Technosolutions. www.enfocus.com www.technosolutions.it

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TECNOLOGIA QUOTIDIANI

Ferag

Importanti innovazioni in sala spedizione La linea di inserimento MiniSet Ferag si indirizza ai giornali che hanno bassi volumi di stampa e che fino ad oggi non hanno mai preso in considerazione una linea di inserimento automatica.

Con un evento che si è tenuto il 13 settembre scorso presso la sede di Hinwil in Svizzera, Ferag ha presentato per la prima volta in produzione la nuova linea di inserimento MiniSert. Lanciata alla scorsa Drupa, MiniSert si indirizza agli ambienti di stampa di giornali con bassi volumi di tiratura e che stanno pensando di passare da un processo manuale di inserimento degli inserti a quello automatico. Tutto questo con un investimento contenuto e con il vantaggio di ottimizzare i tempi e i costi legati al processo di raccolta degli inserti pubblicitari. Questa linea, che riesce a gestire 20.000 esemplari all’ora, ha la caratteristica di avere una struttura modulare composta da due, quattro o sei marginatori Inter Hopper, da un modulo di inserimento e da un impilatore. Estremamente facile risulta anche la sua installazione e il suo funzionamento: dopo la fase di montaggio e di training della durata di una sola settimana, MiniSert è pronto per entrare in produzione. MiniSert sfrutta il principio di inserimento messo a punto da Ferag, che offre una velocità fino a 75.000 copie e garantisce il massimo della sicurezza del processo sia a bassa velocità sia a velocità superiori. Grazie a un sistema di controllo degli esemplari difettosi, si ha la certezza di avere sempre prodotti completi. I pacchi terminati vengono prelevati dal tavolo d’uscita e legati manualmente tramite il procedimento near-line. Ma il MiniSert non è stata l’unica novità presentata da Ferag. L’altra innovazione riguarda l’UniCover40, che offre ora una velocità di 40.000 fogli piegati all’ora. L’UniCover può essere collegato direttamente al tamburo di raccolta e cucitura UniDrum, consentendo in tal modo di gestire le copertine delle riviste sottoforma di fogli non piegati, provenienti direttamente dalla macchina di stampa evitando così di eseguire la piega “off line” su una piegatrice classica e non incidendo così sui costi di produzione.

Il costruttore svizzero presenta in produzione la linea di inserimento MiniSert e il nuovo mettifoglio-piegatrice di copertine UniCover40 che raggiunge ora una velocità di 40.000 esemplari/ora.

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di VANNA PIZZETTI

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PATINATE SENZA LEGNO

GardaPat 13 Kiara, vellutata e resistente

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Arjowiggins Creative Papers arricchisce l’offerta di carte SKIN by Curious Collection con 4 nuovi colori: Emerald, Purple, Grey e Indigo. Il lancio è supportato dal concorso ‘2ND SKIN’ Mask Contest che invita i creativi a sbizzarrirsi nella creazione di una maschera. Una “seconda pelle” interamente realizzata con carta SKIN. Chi accetterà la sfida avrà tempo fino al 28 febbraio 2013 per dare vita alla propria personale opera. Coinvolti nell’iniziativa alcuni dei maggiori artisti visionari del nostro tempo: Kriki, Bonsoir Paris, Kako Ueda, che con SKIN hanno interpretato il concetto di seconda pelle, mirando a incentivare la creatività di quanti parteciperanno al concorso. Le informazioni relative al concorso sono su www.secondskincontest.com

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È la nuova carta ecologica Crush quella utilizzata a corredo della mostra sull’attività dell’architetto Álvaro Siza, “Viagem sem Programa”, organizzata dall’associazione culturale MedicinaMentis con la Fondazione Querini Stampalia. Crush Kiwi e Agrumi sono state scelte per l’innovativo contenuto ecologico, per l’aspetto visivo e tattile naturale e per l’ottima stampabilità. Favini Crush, il cui processo produttivo è protetto da brevetto europeo, è realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-alimentari di agrumi, kiwi, mais, caffè, olive, nocciole e mandorle che sostituiscono il 15% della cellulosa proveniente da albero. Crush è certificata FSC, contiene 30% di fibra riciclata post consumo e utilizza il 100% di energia verde autoprodotta. www.favini.com

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CARTE CREATIVE

Arjowiggins, seconda pelle, nuovi colori

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CARTA ECOLOGICA

Favini Crush si mette in mostra

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NEWS

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GardaPat 13 KIARA di Cartiere del Garda è una variante dell’ormai celebre GardaPat 13 KLASSICA alle cui indiscusse qualità unisce una tinta bianca naturale. Partendo infatti dalla stessa base tecnologica, Cartiere del Garda ha messo a punto un prodotto dalla tinta più bianca senza aggiungere imbiancanti ottici (OBA-free), mantenendo pertanto invariato il valore ambientale del prodotto originale. Le varie peculiarità di GardaPat 13 KLASSICA e KIARA sono ideali per ogni esigenza editoriale, creativa e di stampa. www.gardacartiere.it

Carta

&Supporti


NEWS

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La cartiera Fedrigoni ha presentato Materica, una carta che stimola il tatto in modo unico e naturale, ruvido ma seducente. Una carta in apparenza semplice, in realtà tecnica: pensata per il packaging, in tre grammature, con fibra lunga e resistente alle pieghe. Realizzata in 8 colori naturali ispirati dalla natura, è una carta totalmente naturale come il suo aspetto, fatta con fibre di cotone, di riciclo e di pura cellulosa, che permettono di ottenere un prodotto ad alta resa tecnica nel pieno rispetto dell’ambiente certificato FSC. Il suggestivo visual book realizzato per Materica si è aggiudicato il Red Dot Design Award 2012 per la sezione Communication Design nella categoria Editoriale&Corporate Publishing. www.fedrigoni.com

CARTE NATURALI

Fedrigoni Materica per il packaging

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CARTE SPECIALI

Gmund 925, largo all’eleganza CARTONI

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Stora Enso migliora la qualità di Tambrite

L’apparenza inganna, ma non in questo caso! Dietro alla superficie scintillante di Gmund 925 c’è una miscela di ioni d’argento che forniscono a questa carta la forza e l’eleganza del metallo prezioso. I produttori di macchine di lusso, gioielli, alta moda apprezzeranno questa carta in grado di conferire a brochure, confezioni e inviti quel tocco in più tanto inseguito da creativi e designer. La palette di colori è molto ampia e in grado di soddisfare le esigenze più sofisticate: dal White Silver molto luminoso al Light Silver, Silver Pigments e Golden Silver fino ad Aqua Silver caratterizzato da un tono turchese. www.gmund.com

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Il cartone Tambrite di Stora Enso è stato migliorato qualitativamente in modo da offrire prestazioni superiori nella realizzazione di imballi per alimenti secchi e surgelati, confezionamento di prodotti dolciari, soluzioni di packaging farmaceutico. Tambrite è caratterizzato da eccellente rigidità, elevato grado di liscio superficiale e resa grafica: è ideale per applicazioni che richiedono l’inserimento di codici stampati con macchine laser o a inkjet, oltre al Braille. Il miglioramento più importante riguarda l’aumento della rigidità trasversale, oltre che dell’aspetto visivo, per applicazioni cartotecniche e imballi farmaceutici che richiedono un cartone affidabile e dalle alte prestazioni durante le fasi di lavorazione. www.storaenso.com 57


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SpazioEtichette Attività FINAT

Associazione vuol dire collaborazione La strategia iniziale di FINAT per quattro anni si è basata su quattro pilastri: migliorare il profilo di FINAT e garantire una crescita sana, rafforzare ulteriormente FINAT in qualità di organizzazione globale europea, offrendo più spazio per lo sviluppo del business e i rapporti internazionali e, infine, sviluppare le basi di una crescita in Asia.

di KURT WALKER

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Siamo diventati rapidamente un punto di riferimento, raggiungendo quota 600 membri, l’obiettivo che ci eravamo prefissi. Il nostro rapporto con le associazioni nazionali e internazionali è fondamentale per la nostra filosofia e negli ultimi dieci anni c’è stata un’evoluzione incredibile in questo senso. Molte associazioni nazionali, soprattutto in Europa, sono passate da una presenza puramente volontaria a una struttura più professionale. Anche se FINAT ha le sue radici in Europa, la nostra associazione è internazionale. Un quinto dei nostri associati proviene da paesi al di fuori dell’Europa, Asia in particolare, e abbiamo una lunga tradizione nella gestione delle diversità internazionali. I membri FINAT hanno un inte-


“Crediamo che la collaborazione internazionale non si debba fermare alle frontiere dell’Europa” resse naturale per la comunicazione internazionale, per lo scambio di informazioni, per lo sviluppo di rapporti e per la comprensione di culture e pratiche aziendali differenti dalle loro. Crediamo che la collaborazione internazionale non si fermi alle frontiere dell’Europa. A mio parere, per i nostri membri può essere un vantaggio acquisire una migliore comprensione dei punti di forza e di debolezza e dei punti in comune in tutto il mondo. È molto bello rendersi conto che in tutto il mondo gli stampatori di etichette condividono gli stessi valori e interessi e possono sviluppare rapporti utili per le loro attività. L’INFLUENZA FUTURA DI L9

Abbiamo istituito un gruppo, battezzato “L9”, che rappresenta le associazioni di regioni in diverse fasi del ciclo di sviluppo. Da un lato, le organizzazioni delle regioni mature in Nord America, Europa, Giappone e Australia / Nuova Zelanda; dall’altro ci sono le associazioni nelle regioni in rapida crescita come India, Cina, Brasile e Messico. Le regioni già sviluppate hanno una base di conoscenze consolidate e una ricca storia. Le regioni emergenti hanno una storia breve, ma un enorme e inesplorato mercato e sono caratterizzate da un atteggiamento imprenditoriale volto a sfruttare questo potenziale. Abbiamo quindi molto da offrire a vicenda, e il vantaggio di L9 sta proprio nel collegamento tra questi due punti di forza per il bene comune dell’intero settore.

Un anno dopo aver assunto la presidenza di FINAT, l’associazione mondiale che rappresenta gli interessi del settore delle etichette autoadesive, Kurt Walker presenta le strategie attuali e future, gli obiettivi da raggiungere e le collaborazioni con altre importanti associazioni.

MIGLIORARE IL SERVIZIO AI SOCI

Il sito FINAT e la community hanno appena superato la seconda fase di sviluppo con più funzioni interattive, e presto sarà anche supportato da un app iPhone. Lo sviluppo della partecipazione dei membri è un obiettivo chiave per il 2013, stiamo anche cercando un Community Manager, per sviluppare questa nuova attività di comunicazione per aumentare l’impegno attivo degli associati. Con la commissione marketing stiamo eseguendo anche un sondaggio internet, coinvolgendo tutti i soci e siamo impazienti di vedere i risultati. Ma stiamo anche guardando al di fuori dell’Associazione, dal momento che siamo convinti che il più grande potenziale risiede nei paesi emergenti dell’Europa orientale, dove FINAT è attualmente sotto-rappresentata. Siamo consapevoli che la maggior parte di questi mercati ha esperienze di associazione diverse, e sono in una fase diversa del loro ciclo di vita economica e commerciale, ma la loro adesione a FINAT è importante. Per questo motivo stiamo pianificando un roadshow. Abbiamo il sostegno di due principali fornitori presenti nella commissione soci e spero che saremo in grado di utilizzare la loro influenza per rivolgerci ai trasformatori di quelle regioni. RICICLO E SOSTENIBILITÀ NEL SETTORE ETICHETTE AUTOADESIVE

Sono state sviluppate e portate avanti una serie di iniziative relative al riciclo. Tuttavia, è fondamentale continuare e creare massa critica. Ad oggi, in Europa, solo una piccola parte dei materiali di supporto per etichette sono raccolti per il riciclo e questo non è sufficiente per suscitare un interesse commerciale da parte delle aziende interessate a utilizzare i materiali generati dai nostri clienti. Tecnicamente le soluzioni ci sono, ma manca la consapevolezza e le esigenze logistiche soffrono ancora della mancanza di economie di scala. FINAT ha individuato il riciclo e la sostenibilità come i fattori chiave del successo futuro del settore delle etichette autoadesive: per questo motivo abbiamo reso nuovamente attiva la commissione FINAT dedicata al riciclo. >segue a pag. 62

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g Se ue SEGUE DALLE PAGINE PRECEDENTI (SEGUE DA PAG. 33)

Così molte aziende grafiche e cartotecniche che avevano pesanti debiti hanno cessato l’attività per mancanza di liquidità. La crisi del settore però è anche strutturale. Si sta verificando una scrematura che porterà ad avere sul mercato una minore offerta e quindi dovremmo assistere a un bilanciamento con la domanda. Le imprese cartotecniche però stanno aumentando con l’ingresso, come ricordava prima, delle aziende grafiche in questo mercato? È vero. Eravamo in tanti prima e adesso lo siamo ancora di più con aziende che per sopravvivere si riciclano nel packaging. Noi combattiamo offrendo ai clienti la nostra competenza, la cura e la qualità della lavorazione, puntualità e flessibilità del servizio, formazione interna dei nostri dipendenti e garanzie sul fronte della sicurezza degli imballaggi per alimenti. Già dal 1995 siamo certificati ISO 9002, nel 2001 abbiamo ottenuto la Vision 2000 e l’anno scorso la certificazione UNI EN 15593 per il rispetto delle norme igieniche nella fase produttiva. Qui da noi si entra e si lavora solo dopo aver lavato le mani e indossato camici e cappellini. Cosa consiglia agli stampatori di libri e cataloghi che si inventano cartotecnici? Di lasciare perdere. Di cercare un’altra diversificazione produttiva perché siamo già in troppi. Mi lasci dire: non c’è trippa per gatti!

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Scommetterebbe sulla stampa digitale nella car-

totecnica? Il digitale è una forma di stampa interessante per alcune tipologie di lavorazione, penso alle piccole tirature e al dato variabile, o per alcuni mercati come la cosmetica e il farmaceutico, non per l’alimentare. Indubbiamente la stampa digitale ha prospettive di sviluppo nel futuro. Al momento, però, anche rispetto a quanto si è visto all’ultima Drupa, credo si sia in attesa di sapere bene come evolveranno le macchine da stampa digitali. Prima di capirlo, e quindi di investire, come minimo dovrà passare un altro anno. Quanto è importante puntare sull’innovazione? Per noi è sempre stato fondamentale. La De Robertis è stata tra le prime aziende in Italia a dotarsi di macchine da stampa e fustellatrici in formato 100x140 e la prima in assoluto a installare, era il 1977, una Roland 800 a 4 colori. Una macchina che stampava per la cartotecnica fino a 8mila fogli/ora contro i precedenti 4-5mila. Una velocità talmente alta che allora le cartiere nostre fornitrici furono obbligate a cambiare tipologia di cartoncino perché a quella velocità quello che ci consegnavano “sbollava”. Così, fedeli alla tradizione, state cambiando tutto il parco macchine? Abbiamo rinnovato le linee fustellatrici con l’acquisto di tre impianti Bobst anche in formato 105x145. Di conseguenza era inevitabile acquistare anche macchine da stampa per questo formato. Così abbiamo già messo in produzione ad aprile e in agosto due nuove KBA 145 a 6 e a 7 colori più il gruppo di verniciatura. Entro fine anno verrà installata anche una

terza KBA 75x105 a 7 colori con doppio gruppo verniciatore. In questo modo abbiamo fatto un importante salto tecnologico e produttivo aumentando notevolmente la velocità (fino a 17mila fogli/ ora), dotandoci di controlli in linea più puntuali rispetto alle vecchie macchine e assicurando una migliore qualità degli stampati con il totale rispetto dell’ambiente, grazie alla scelta di avere intrapreso la strada dello “zero alcol” con buoni risultati. Sicuramente per noi questo è un motivo di vanto come l’avere installato un sistema logistico innovativo per il trasferimento del cartoncino nelle macchine da stampa e nelle fustellatrici. Non lo diciamo noi ma i nostri fornitori che A. De Robertis è la cartotecnica più moderna non del Sud ma d’Europa. Come avete finanziato investimenti così impegnativi? La nostra è un’impresa familiare che ha sempre tenuto la liquidità in azienda. E quindi l’autofinanziamento ci ha permesso di poter fare questi investimenti. Devo dire che sono ormai vent’anni che ci siamo piacevolmente liberati dalle banche. Di questi tempi è un grande vantaggio. Certo, anche se autofinanziato, si tratta di un investimento molto importante. C’è voluto coraggio e forse anche un po’ di incoscienza per farlo. Se mi intervisterà fra tre anni le dirò se abbiamo avuto ragione! Intanto siamo molto soddisfatti delle nuove KBA che stiamo collaudando in produzione. Siete una piccola-media azienda di successo. Questo significa che si può restare “piccoli” anche in un mondo globalizzato nel settore della stampa?

Non avete mai pensato ad accordi o acquisizioni? Nel settore cartotecnico o si viene acquisiti da una multinazionale oppure fare accordi tra aziende familiari è molto difficile. Le multinazionali però non hanno un giudizio positivo del Sistema Italia e non vengono a investire qui per l’eccesso di normative e per la rigidità del mercato del lavoro. Con la crisi e i paletti burocratici che ci sono, chi volesse oggi aprire una qualsiasi azienda dovrebbe essere un santo capace di fare miracoli...

SPAZIO ETICHETTE (SEGUE DA PAG. 61)

In molti paesi, la legislazione in vigore limita o addirittura elimina la possibilità di smaltire in discarica gli scarti. Tuttavia, la maggiore attenzione relativa al riciclo dei supporti per etichette e le matrici non è stimolata solo dalla legislazione. Interessi tecnologici e commerciali stanno diventando sempre più importanti. I maggiori costi di smaltimento in discarica favoriscono lo sviluppo e l’attuazione di programmi di riciclo commercialmente interessanti, a condizione che i problemi logistici siano adeguatamente affrontati. L’inflazione del prezzo delle materie prime ha fatto aumentare il valore comparativo dei materiali recuperati dal riciclo, ma favorisce anche lo sviluppo e l’uso di materiali più sottili.

IPI 138/12

A. DE ROBERTIS



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Hanno collaborato a questo numero LORENZO CAPITANI, ACHILLE PEREGO, MARCO F. PICASSO, EMANUELE POSENATO, ALBERTO SIRONI, KURT WALKER Progetto grafico e impaginazione CRISTINA MASCHERPA, CHIARA ARRIGONI Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291020 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB) Carta GardaMatt Art 100 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA certificata ISO 14001 - Registrata EMAS fornita da Monzese Carta Copertina Carta: GardaCover Hi-Fi 215 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA Plastificazione + verniciatura UV: Litover (Monza) Tel. 039.2148328 www.litover.com

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Tipi da museo

Typographiae < A Trapani, nell’antica Rua Nova, nel cuore

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Rubrica curata da Marco F. Picasso, fondatore, insieme a Egiziano e Michele Piersantini, della Associazione AIMSC (che riunisce i musei italiani della stampa e della carta).

della città storica, a Palazzo Milo, dimora nobiliare di fine Seicento, oggi sede della Soprintendenza per i Beni Culturali di Trapani, ha sede Typographiae Museo della Stampa e della Cultura Tipografica. Questo Museo ospita le macchine tipografiche, le attrezzature e il mobilio ligneo utilizzati nell’antica ex bottega tipografica La Combattente. La collezione tipografica della Combattente possiede un vincolo di tutela diretto e costituisce un modello di riferimento nella salvaguardia e conservazione del patrimonio tipografico nazionale. Il Museo “Typographiae”, allestito su progetto di Renato Alongi, ripercorre come una “officina di cultura” le varie fasi dell’evoluzione della cultura tipografica, analizzando attraverso la sua collezione anche la storia della scrittura, della carta, della grafica, del disegno dei caratteri e della stampa.

In queste immagini alcune delle macchine più significative, tra cui una piano cilindrica a macinazione 100x70, una pedalina Saroglia e una Nebiolo Egeria.

INFO SUL MUSEO Indirizzo: Palazzo Milo, via Garibaldi 70 – Trapani Tel.: 0923.808111 - 808444 Email: officina@officina.it internet: www.musei.confartigianato.it/museo. asp?id=341 IPI 138/12

Itinerario dedicato ai musei italiani della stampa e della carta dove sono conservate quelle macchine che oggi fanno parte del patrimonio archeologico-industriale del nostro Paese.



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