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5 Se Schulz, l’inventore dei Peanuts, fosse vissuto ai tempi dei social media il romanzo di Snoopy Era una notte buia e tempestosa avrebbe partecipato a una piattaforma di scrittura collettiva, il bracchetto avrebbe condiviso quel maledetto racconto ingiustamente respinto dall’editore poi, estremo rimedio, sarebbe ricorso al self publishing, anche solo per mettere fine alle sue angosciose supposizioni: “niente fa più eco di una cassetta della posta vuota…”. Ma ecco la perfida Lucy urlargli senza pietà che quel lavoro “privo di sfumature” non lo avrebbe comunque letto nessuno, tanto da obbligarlo a riformulare – stavolta sfogliando un tablet con disinvolte zampate – il consueto incipit con l’aggiunta di nuovi indizi: “Era una notte piuttosto buia e alquanto tempestosa”. “Ancora non ci siamo… è l’amigdala, Snoopy, il tuo problema” sarebbe stata, nella striscia di oggi, la sentenza di Lucy perché alla saputella non sarebbe sfuggito lo studio appena pubblicato su Science nel quale si dimostra che l’uso intensivo di Internet sta modificando la nostra amigdala, una ghiandolina ovoidale del sistema limbico che mostra un preoccupante spessore osservato solo tra i tossicodipendenti. Brutta storia... l’ingordigia connettiva. Del resto se Internet ci fa da memoria esterna nella quale immagazziniamo tutto – date, concetti, informazioni – il risultato è che non riusciamo a ricordare nulla, a concentrarci, approfondire i testi, coglierne le sfumature… obbligati come siamo a passare da un link all’altro senza mai assecondare quel naturale bisogno di fermarci a riflettere, costringendo di fatto la nostra intelligenza – di per sé fluida e connettiva – ad appiattirsi sul modello di quella artificiale. Nell’era digitale, non sarebbe nato quel capolavoro che fu – qualcuno lo ricorderà – il secondo romanzo di Snoopy, che il bracchetto scrisse dopo una notte trascorsa sul tetto della cuccia “a meditare”, diceva, “sull’imperscrutabilità del creato”. Sconnesso da tutti, neppure Woodstock accanto, inseguendo un breve, fulminante flusso di coscienza, Snoopy scrisse: “Storia del mondo. I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L’universo era in tumulto. Poi venne il cane”. Tutto in un giorno come nell’Ulisse di Joyce. Più breve di un tweet. Traboccante di senso. Erano altri tempi.
PENSIERI FUORICORSO
IL WEB CI STA MODIFICANDO L’AMIGDALA #SAPEVATELO
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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i t t e l r e m i s o c o i g a n i t r e p o c n i pb42 24
32 Tutti a scuola col tablet. La generazione web si appresta a fare da apripista ai libri di testo in digitale. Esperti del settore, editori e stampatori osservano la rivoluzione in atto e dicono che...
Cioccolato che passione. Mai come in questo settore, il packaging è un media: trasmette i codici di qualità del prodotto, cattura i sensi, ingolosisce. Un’inchiesta sui materiali, le forme, le finiture.
atelo > > > > > 5 sta modificando l’amigdala...#sapev pensieri fuoricorso Il web ci > > > > > > > > > 8 iche > > > > > > > > > > > > > > la copertina Informazioni tecn
interviste
> > > > > > > 38 enogastronomico > > > > > > > eataly Il tempio del made in Italy > > > > > > 46 cioccolato è una passione di famiglia t’a sentimento italiano Se il
inchiesta
> > > > > > > 24 di gola > > > > > > > > > > > > > packaging Cioccolato e peccati > > > > > > > 32 ri alle prese col tablet > > > > > > libri digitali Editori e stampato
idee
lie > > > > 59 pa entra.. nel paese delle meravig materiali speciali Quando la stam
a l e t a l l u s o n a sbocci
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sommario
Fantasie di stampa. Inchiostri che stampano su liquidi, libri di carta velina, macchine che stampano su legno grezzo, cuoio, cristallo. Il printing è un lungometraggio di possibilità.
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Eataly, ecco a voi i supermercati del lusso. Un brand globale che ha fatto del made in Italy alimentare un business da 300 milioni. L’uomo che l’ha inventata, Oscar Farinetti, parla con Print.
carta
Pasticcieri d’altagamma. Alberto e Tancredi Alemagna ci parlano di T’a Sentimento Italiano, piccola, grande eccellenza della nostra pasticceria e del packaging design.
> > > > > > > > i cartoncini > > > > > > > > >
eventi
> > > > > > > > > > > > > > > > >
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> > > > > > > 20 gli Oscar della stampa italiana > > la vedovella 2012 Consegnati > > > > > > 50 Creative Papers sceglie Napoli > > dietro la maschera Arjowiggins > > > > > > > 51 a per l’edizione 2013 > > > > > > > calendario burgo Grande fest
rubriche
> > > > > > un nuovo servizio di verifica file > echi di stampa Pixartprinting offre > > > > > > > per gli arredi di design > > > > > > grandangolo Viscom Boutique > > > > > > il suo specialissimo 16/1 > > > > grandangolo Fedrigoni presenta > > > > > > tra a Milano > > > > > > > > > > > agenda Tarocchi-Capolavoro in mos
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“UN UOMO SI PrOPONE dI dISEGNArE Il MONdO. NEl COrSO dEGlI ANNI POPOlA UNO SPAzIO CON IMMAGINI dI PrOVINCE, dI rEGNI, dI MONTAGNE, dI BAIE, dI VASCEllI, dI ISOlE, dI PESCI, dI CASE, dI STrUMENTI, dI ASTrI, dI CAVAllI E dI PErSONE. POCO PrIMA dI MOrIrE, SCOPrE ChE QUEl PAzIENTE lABIrINTO dI lINEE TrACCIA l’IMMAGINE dEl SUO VOlTO.” (JOrGE lUIS BOrGES, l’ArTEFICE)
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INFORMAZIONI TECNICHE
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La copertina di questo numero è stat a stam pata su tela Brillianta® Calandrè accoppiata 2 a cartoncino da 250 g/m .
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C O P E R T I N A
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Successivamente è stato eseguito un passaggio serigrafico UV a effetto sabbia con la finalità di ottenere un effetto spessorato tattile e visivo su alcune porzioni del motivo grafico. La nobilitazione è stata realizzata dalla Litover di Monza.
La stampa in offset a due colori (nero e argento) è stata realizzata con l’ausilio di inchiostri ossidativi, ribattuti in linea al fine di conferire una maggiore consistenza ai colori, data la particolarità del substrato utilizzato.
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echi di stampa
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PixartPrinting
Offre un nuOvO serviziO di verifica file rendere la vita facile ai propri clienti è da sempre il tratto distintivo di Pixartprinting, e non solo per la semplicità delle procedure che il sito consente – intuitive, friendly, rapide – ma perché l’azienda è sempre alla ricerca di nuove soluzioni per arricchire il pacchetto dei propri servizi. E questa volta l’azienda di Quarto D’altino ha pensato a una novità che di certo rende l’esperienza dell’ordine ancora più facile. un’ulteriore garanzia di eccellenza qualitativa Da oggi si può infatti affidare il controllo del file al team di tecnici di Pixartprinting per la verifica finale di alcune caratteristiche che sono spesso oggetto di errori: dalla grafica sui margini di sicurezza alla distanza degli elementi grafici dal bordo, dall’orientamento del fronte e del retro al pdf per riviste e cataloghi (dimensione dorso, numero di pagine, file di copertina), fino alla verifica della corretta impostazione in caso di piega. «Per assicurare l’eccellenza del risultato finale è determinante anche la correttezza del file preparato dal cliente», afferma Marcello Libralato, Hr e valori aziendali. «Se è vero che un risultato soddisfacente in termini qualitativi dipende certamente dalle tecnologie di stampa e dai supporti utilizzati, può capitare che il file di origine non sia stato messo a punto secondo i criteri richiesti». E questo accade anche se a fare l’ordine sono operatori professionali. Con il nuovo servizio di controllo file con operatore, Pixartprinting offre un ulteriore supporto ai propri utenti. Esperti e meno esperti hanno così la certezza di un risultato conforme a standard qualitativi elevati. Una vera e propria garanzia di qualità che si aggiunge alle tante soluzioni già dedicate alla customer satisfaction, dal pratico sistema di guida online alla segnalazione automatica di anomalie nella procedura di caricamento dell’ordine, agli aggiornamenti live sulle fasi di lavorazione, dal customer service telefonico alla chat online. pixartprinting.it
i tecnici di Pixartprinting alle prese con il servizio di verifica file. Un’opportunità che facilita operatori professionali e non, e garantisce l’eccellenza dei risultati.
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echi di stampa Print Power italy
la carta cresce nel media mix Sono a dir poco confortanti i dati emersi dal workshop organizzato lo scorso 6 dicembre all’Unione industriale di torino da Print Power italy e CDVM (Club Dirigenti Vendite e Marketing) sul tema “Multicanalità: la carta, vincente in un media mix efficace”. Secondo lo studio commissionato alla lorien Consulting (“il panorama degli investimenti in pubblicità e il ruolo della carta nella comunicazione multicanale”) dall’organizzazione italiana di Print Power – l’organismo europeo che promuove la carta come mezzo di comunicazione efficace e sostenibile presso gli investitori pubblicitari – la carta risulta essere la grande alleata di tutti gli altri mezzi di comunicazione nell’ambito del media mix per 9 aziende italiane su 10 (96,2%) e tra queste il 9% la utilizza in maniera esclusiva. I risultati dello studio «Sulla base di una rielaborazione dei dati provenienti dalle fonti ufficiali», ha affermato antonio Valente, ad di lorien Consulting, «il 33,8% (15,9% above the line, 17,9% below the line) dei budget in comunicazione e pubblicità delle aziende italiane è su carta, un totale di oltre 3 miliardi di euro sui 9,3 miliardi complessivi, e senza considerare la pubblicità classificata». e conferma del ruolo giocato dalla carta viene anche dalle interviste fatte da TOTALE PUBBLICITÀ lorien Consulting ai consumatori. «Secondo i QUotiDiani lettori» evidenzia Valente «la stampa quotidiaPerioDiCi na – che assorbe il 7,5% del budget aziendale tV in comunicazione – offre una pubblicità inforraDio mativa (33%), dà la possibilità di conservare internet (Fonte: FCP-Assointernet) l’annuncio che interessa (31,4%) e aumenta la oUtDoor (Fonte: AudiOutdoor) reputazione della marca (24,8%)». tranSit infine la lettura su carta è ancora traino per la oUt oF HoMe tV lettura on line: il 72% dei lettori di quotidiani CineMa on line legge anche un quotidiano cartaceo, DireCt Mail mentre il 70% dei lettori di periodici on line legge anche un periodico cartaceo.
Antonio De Carolis e Riccardo Pesce, presidenti di CDVM e dell’Associazione Industriali Grafici e Cartotecnici di Torino, hanno dato il benvenuto alla platea intervenuta al workshop organizzato da Print Power Italy.
STIMA DEL MERCATO PUBBLICITARIO*
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Due casi esemplari nella seconda parte del workshop sono stati illustrate due case history legate alla complementarietà della carta nella comunicazione multicanale. Dario D’Urso, di roggero & tortia, ha illustrato l’integrazione tra digitale e direct mailing per sviluppare la comunicazione diretta indirizzata e non indirizzata. luigi onesti, di CeMit, ha invece raccontato come Mondadori e CeMit DS hanno integrato le attività digitali a quelle multicanale offline. printpower.eu/it
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6.145.327 970.901 609.710 3.254.647 315.824 442.031 83.269 70.758 7.307 25.767 365.112
5.425.206 821.865 509.687 2.851.095 290.371 485.307 72.978 63.104 6.758 20.170 303.872
-11.7 -15,4 -16,4 -12,4 -8,1 9,8 -12,4 -10,8 -7,5 -21,7 -16,8
*migliaia di euro - dati netti Fonte: Nielsen
echi di stampa arctic paper
sostiene il valore di un linguaggio comune come ogni anno, arctic paper lancia la sua nuova agenda. tema centrale dell’agenda Munken 2013 è il tentativo di creare un linguaggio comune per tutto il mondo della carta: attraverso spunti interessanti sono stati evidenziati i più comuni malintesi commessi dagli addetti ai lavori. «ci sono molti esperti che hanno una conoscenza approfondita della carta ma nello stesso tempo ci sono ancora molte incomprensioni», afferma annika andreasson, product Manager di arctic paper. «Nel realizzare la nuova agenda abbiamo quindi voluto evidenziare l’importanza del parlare un linguaggio comune». L’agenda è composta dalle sei qualità di carte della linea Munken Design, mentre la rilegatura scelta è “alla francese”, una soluzione estremamente funzionale poiché permette di tenere l’agenda ben aperta sulla pagina desiderata. arcticpaper.com/munkenshop
faviNi
saluta il nuovo anno con due calendari favini ha realizzato per il 2013 ben due calendari: uno pensato selezionando finiture e colori della vasta gamma di carte e l’altro dedicato al rispetto ambientale. Nella prima versione i mesi sono stati scanditi con tinte allegre e vivaci: l’incontro tra l’arancio, il rosa, il giallo e l’azzurro di Burano offrono una carica vitale distintiva. e poi c’è il tocco di Majestic che con i suoi “metallics” accompagna attraverso i mesi con eleganza e lusso. La seconda versione del calendario è interamente dedicata a crush, l’unica varietà di carte ecologiche realizzate con scarti di lavorazioni agro-industriali. Mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle, nocciole e caffè diventano straordinarie carte che dettano gli intervalli stagionali, i mesi e i giorni del nuovo anno. favini.com
echi di stampa anes
Editori... EvoluzionE dElla spEciE al 6° Forum di anes - associazione nazionale editoria Periodica specializzata, che si è svolto il 30 ottobre al Palazzo dei Giureconsulti di Milano, sono emerse alcune, fondamentali linee guida per il prossimo futuro degli editori specializzati. Riassumiamo qui alcuni nuclei tematici: • Il potere degli strumenti tecnologici attuali, che inventano di continuo nuovi modi di comunicare e informare, crea opportunità formidabili per gli editori, a patto che essi non lascino queste possibilità ad altri attori… digitali. • È necessario pensare a nuovi modelli di business e ciò che sta avvenendo nel commercio elettronico può offrire preziosi spunti di riflessione, visto che in Italia l’e-commerce, di servizi e prodotti sta crescendo al ritmo del 20% l’anno. • Oltre la metà di coloro che acquistano regolarmente online si informa prima sul web. • I social media sono il primo canale di comunicazione e ciò vuol dire che non sono più i comunicatori a promuovere i brand, ma gli utenti a cercare le notizie sul brand rivolgendosi ad altri consumatori che del brand hanno avuto esperienza diretta. • Non si tratta solo di esserci sui social media, ma di interagire: la presenza non basta, occorre rintracciare i propri potenziali utenti, coinvolgerli e comunicare. • In questo contesto cambia anche il ruolo dell’agenzia di comunicazione alla quale oggi è richiesto di essere al fianco dell’azienda per fornirle tutto ciò di cui ha bisogno a promuovere i propri prodotti e servizi: essa deve cioè offrire un progetto integrato che comprenda tutti i media e ne declini i diversi linguaggi, secondo la natura dei diversi canali.
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echi di stampa grafiche mercurio
PRIMI IN CLASSIFICA IN ITALIA NELLA CERTIFICAZIONE PSO ISO 12647 FOGRA
Diodato Mercurio (a sinistra), titolare di Grafiche Mercurio, con Gerardo (direttore tecnico) e Salvatore (direttore commerciale).
Non capita spesso che una realtà industriale del centro-Sud tagli per prima il traguardo dell’innovazione tecnologica applicata alle arti grafiche. il primato spetta a grafiche mercurio di angri (Sa), prima azienda grafica al mondo ad aver implementato il nuovo sistema di regolazione online del colore sviluppato da QuadTech, leader mondiale nei sistemi di controllo per macchine da stampa, in collaborazione con alwan color expertise, software house specializzata in applicativi per arti grafiche. grazie all’adozione di questo sistema, l’azienda grafica salernitana sarà in grado di garantire gli stessi standard di eccellenza nella riproduzione del colore già raggiunti nel suo reparto di macchine a foglio anche con le rotative offset. il sistema è in grado di misurare il colore non appena stampato e di trasferire i dati al software in prestampa in modo che eventuali deviazioni delle condizioni standard vengano rilevate in automatico e in conformità alle specifiche iSo 12647. con l’installazione di questo sistema grafiche mercurio ha ottenuto inoltre la PSo iSo 12647 della fogra che estende tale certificazione anche alla stampa roto-offset. È la prima e unica in italia ad aver conseguito tale certificazione per la rotativa a banda larga (48 pagine) e la 32ma al mondo nella stampa a bobina. grafichemercurio.it
aNgiolo d’aNdrea 1880-1942
LA RISCOPERTA dI uN MAESTRO TRA SIMbOLISMO E NOvECENTO
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la sua impresa decorativa più celebre sono i cartoni per gli eleganti mosaici floreali del “camparino”, lo storico caffè aperto dal 1915 a milano in galleria Vittorio emanuele. ma angiolo d’andrea, sensibile e prolifico disegnatore e pittore, friulano d’origine e milanese d’adozione, ha lasciato memoria di sé anche in un ricco corpus di dipinti, tra simbolismo e divisionismo, interamente acquistato pochi giorni dopo la morte dell’artista dall’industriale farmaceutico elio Bracco. È questo il nucleo principale della retrospettiva milanese, fortemente voluta dalla fondazione Bracco in memoria del fondatore e in occasione degli 85 anni dell’azienda. Tra le 145 opere esposte, sono emozionanti soprattutto i paesaggi, le nature morte e la grande tela “gratia plena”, che fu premiata alla Biennale di Venezia nel 1922. milano, Palazzo morando, via Sant’andrea 6, fino al 17 febbraio 2013. mostraangiolodandrea.it
exaPrint
lancia la sua creative box
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echi di stampa 19 in occasione delle feste natalizie, exaprint – l’azienda digitale che si rivolge ai professionisti delle arti Grafiche – presenta un piccolo cofanetto che contiene al suo interno otto campionature di carte e finiture veramente speciali, che consentono di proporre soluzioni insolite e ricercate. Si tratta infatti di lavorazioni ideate appositamente per dare libero sfogo alla fantasia dei creativi più audaci. La Creative Box contiene le carte colorate Fedrigoni Sirio Color, con possibilità di stamparle con bianco coprente, e poi ancora carte con effetto metallizzato oro e argento, una campionatura di Pet trasparente lucido da 175 micron, ma soprattutto la finitura con vernice 3D plastificata Soft touch ad alto spessore e la fustellatura laser. La Creative Box vuole essere uno strumento di lavoro per agenzie di pubblicità, web agency, creativi e stampatori che potranno proporre al proprio cliente finale soluzioni estremamente innovative. Una novità assoluta che viene lanciata sul mercato italiano e disponibile immediatamente facendone richiesta attraverso il sito web. www.exaprint.it
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Nuove modalità di assegNazioNe dei Premi. Più raPPreseNtatività alla filiera. Così la Notte degli osCar riflette il Nuovo Corso dell’iNdustria grafiCa italiaNa
La VedoVeLLa * 2012 in una nuoVa, sfoLgorante edizione
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*Con un simpatico vezzeggiativo, le fontanelle di ghisa di Milano erano chiamate vedovelle perché “piangevano” acqua tutto il giorno.
settori
VedoVeLLa awards 2012: tutti i VinCitorii Si è svolta, nella suggestiva cornice della Sala Collina della sede del Sole24Ore in viale Monte Rosa a Milano, la cerimonia dedicata alla consegna dei premi Vedovella 2012, gli Oscar italiani dell’industria grafica, cartotecnica e del converting. Circa 250 ospiti, tra i quali i principali imprenditori del settore della stampa, accompagnati da una splendida ed elegante presenza femminile, hanno applaudito i dieci vincitori di questa ventunesima edizione. Che resterà memorabile sia per il carico di novità che ha introdotto sia per il livello degli imprenditori e delle aziende che si sono aggiudicati i premi in palio.
Un’edizione speciale, all’insegna di tante novità
Nata nel 1987, per tredici edizioni la Vedovella era stata organizzata dai suoi fondatori e sponsorizzata da un’azienda
Con raffinata disinvoltura, la giornalista televisiva Marta Perego, esperta di libri e di editoria, ha condotto la serata e letto le motivazioni con le quali sono stati assegnati i premi ai dieci vincitori. Da sinistra: Marco Biancavilla, Renato Baruffi, Ruggero Gerosa, Dario Martinelli, Federico Bandecchi, Gianmario Cillario, Franco Trotta, Lidia Cattaneo, Giuseppe Donegà, Fabio Contegiacomo.
prestigiosa, la Lastra, che aveva voluto legare il suo nome a questo Premio. Nel 2004 la regia della Vedovella era passata in ottime mani, quelle di Macchingraf. Sette edizioni fortunate fino all’ultima del 2010, uno stop coinciso con l’esplosione della crisi economica. Così, per la Vedovella era giunto il tempo di cambiare per rilanciarsi. E lo ha fatto grazie all’impegno di due importanti realtà che operano nel mondo della comunicazione stampata (Zeta’s, editore delle riviste Print Buyer, Il Poligrafico, Wide e del portale Stampamedianet) e digitale (4IT Group,
• IMPRenDITRICe DeLL’anno. Lidia Cattaneo di eurolabel è stata premiata da marco gaviglio, business manager dello sponsor luxoro. • IndustrIa grafIca dell’anno. il riconoscimento è andato a Printer trento rappresentata da dario martinelli, premiato da roberto levi, ceo di Printgraph, sponsor insieme con trelleborg e Pco. • Best laBel prInter. gianmario Cillario ha ritirato il premio per eurostampa, consegnato da flavio aragozzini, sales director dello sponsor uPm. • Best cartotecnIca. se l’è aggiudicato l’azienda a. de robertis di Putignano, rappresentata da fabio Contegiacomo, premiato dall’ad di KBa italia Joachim Nitschke. • Best converter. a ritirare il premio assegnato a Cellografica gerosa dalle mani di felice rossini, presidente della rossini spa, è stato lo stesso ruggero gerosa. • Best noBIlItazIonI e supportI specIalI. lo ha vinto grafiche trotta Perugia ed è stato consegnato a franco trotta da matteo suardi, direttore vendite dello sponsor Cordenons. • Best weB to prInt. Minimegaprint ha vinto il premio, ritirato da marco Biancavilla dalle mani di giorgio Bavuso, direttore production printing di ricoh italia. • Best green prInter. ad aggiudicarselo è stata Mediagraf, rappresentata dal suo ad giuseppe donegà, consegnato da thomas Nicolis, ad di lamacart. • Best cross medIa. la andersen di Borgomanero ha vinto il premio consegnato al suo fondatore renato Baruffi da enrico Barboglio e ruggero zuliani. • ImprendItore dell’anno. l’oscar è stato assegnato a Paolo Bandecchi, di rotolito lombarda, consegnato al figlio federico dall’ad di macchingraf alberto mazzoleni.
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s t ea vmepnat i
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L’aperitivo di benvenuto è stato un importante momento d’incontro e di scambio prima della cena, aperta poi con un risotto al radicchio e speck e conclusa con un tris di dessert d’alta pasticceria. Qui a fianco, Riccardo Rossini, fondatore della vedovella, da sempre riconosciuto come il premio più importante per il mondo italiano della grafica. ruggero zuliani ed enrico Barboglio, i due nuovi organizzatori-editori, hanno spiegato al pubblico le ragioni delle novità dell’edizione 2012. sotto, la presentatrice marta Perego e la band di Dario Trapani che ha allietato gli ospiti con ottima musica.
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editore di DDm e DDm Europe e organizzatore di eventi).
dal voto popolare sUggerimenti per la selezione
I patron dei due gruppi, Ruggero Zuliani ed Enrico Barboglio, hanno spiegato le novità del Premio e la sua nuova filosofia. A partire dal voto popolare via internet che, attraverso il sito lavedovella.it, ha raccolto nei mesi scorsi le nomination (poi vagliate dalla giuria) con l’obiettivo di fare della Vedovella un premio in cui si riconosca tutta la filiera delle arti grafiche. Passaggio importante per garantire un futuro di indipendenza alle prossime edizioni che non saranno più espressione di un unico fornitore ma organizzate dalla joint-venture tra 4IT e Zeta’s.
premiate non solo
le aziende grafiche tradizionali
Dopo l’aperitivo di benvenuto e prima della sontuosa cena, sono stati premiati i vincitori dell’edizione 2012, dieci riconoscimenti all’eccellenza in altrettanti ambiti. L’aver aumentato il numero degli Oscar (sull’esempio anche delle “vedovelle” di altri Paesi europei, a cominciare dalla Germania) è stata un’altra delle innovazioni di questo nuovo corso che ha voluto dare rappresentatività non solo alle aziende grafiche, al converting, alle cartotecniche, agli etichettifici ma anche alle espressioni tecnologicamente più avanzate rappresentate dal web to print e dalle soluzioni cross media.
inchiesta
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D alle cellofanature ai mate riali più sofisticati in graDo Di fare Da barriera ai con taminanti e, soprattutto, preservare gli aromi . f ino alle praline nuDe confezio nate a mano , impacchettate e infiocchettate come nella moDa - couture . n el monDo Del cioccolato il packaging spe rimenta carte e cartoncini , azzarDa stili , cerca nuovi materiali . u nicità e innova zione sono le parole D ’ orDine anche in questo settore . c he punta sulla seDuzione , anzi sulla provocazione … perché il cioccolato , si sa , si mangia (anche ) con gli occhi .
Lorenzo Capitani
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esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
ricerche in corso Particolarmente sensibile agli sbalzi di temperatura, ma anche ad altri influssi, il cioccolato ha quindi bisogno di una confezione decisamente performante. Per questo vi è molta ricerca in corso presso
Per gli snack Venchi solo materiali certificati in grado di garantire l’impermeabilità di inchiostri e coloranti.
i produttori di materiali, ad esempio verso film termoisolanti, ma anche di macchine per il confezionamento, con studi sull’uso di atmosfere controllate. incarti e forme
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NoN basta La CioCCoLata... aNChe iL paCkagiNg ti preNde per La goLa
Packaging vuol dire, sempre e in ogni settore, coniugare un aspetto funzionale, protettivo, con uno estetico e comunicativo. E forse in nessun settore come in quello del cioccolato ciò è evidente. Da un lato, infatti, ci sono esigenze igieniche, come per tutto il comparto alimentare. Come sottolinea Marco Generoso, senior brand manager di Icam, «le diverse soluzioni puntano tutte a proteggere il prodotto da agenti esterni come la luce, il calore, la polvere». Ovvero, come specifica Giambattista Mantelli, amministratore delegato di Venchi, «i requisiti base di un buon packaging, per evitare ossidamento e rischio di irrancidimento dei prodotti, sono che questo costituisca un’efficace barriera contro luce, ossigeno, odori esterni contaminanti, umidità, e soprattutto contro il caldo per evitare l’affioramento del burro di cacao», di per sé non dannoso ma che compromette le caratteristiche organolettiche e l’aspetto del cioccolato.
Ma quali sono quindi i modi di confezionamento più diffusi? «I prodotti di cioccolato sono molteplici e mostrano necessità assai diverse dal punto di vista del confezionamento, a seconda che si tratti di tavolette e snack, piuttosto che cioccolatini e praline», continua Marco Generoso. Per le tavolette l’incarto tradizionale e più diffuso è quello “a portafoglio”, con un foglio d’alluminio termosaldato ricoperto da un foglio di carta stampato, oppure, per i prodotti di maggior pregio, inserito in un astuccio in cartoncino; l’alluminio può anche essere direttamente accoppiato alla carta oil proof, spesso con goffrature decorative. confezioni flowpack
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Sempre più si vanno diffondendo anche le confezioni flowpack. Tra i primi a proporlo Kraft con le tavolette Milka avvolte in un unico strato di polipropilene orientato (OPP) invece che nel tradizionale doppio incarto alluminio/carta. Con questo sistema la funzione di preservare l’aroma è mantenuta, mentre è migliorata quella di barriera protettiva contro l’umidità e gli agenti esterni quali insetti e microorganismi. Ma non solo: il peso del packaging è stato ridotto del 60% (il che significa, solo per le barrette da 100 e 300g immesse sul mercato europeo, di oltre 2.500 tonnellate!), mentre i consumatori hanno apprezzato, tra l’altro, la facilità di apertura e richiusura del-
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la linea di tavolette premium a marchio Vanini, caratterizzata dall’impiego di materie prime altamente selezionate e di cacao mono-provenienza (ecuador, Perù, madagascar, santo domingo ecc.), è presentata in astucci molto eleganti, con immagini suggestive, stampe a rilievo e largo impiego di oro a caldo.
ReqUIsIto PRImaRIo del PaCkagIng destinato alla cioccolata è quello di proteggere il prodotto da ossigeno, contaminanti e alte temperature.
l’InCaRto adottato PIù dI fReqUente per le tavolette è quello a portafoglio: un foglio d’alluminio termosaldato ricoperto da uno stampato.
Il flowPaCk, mateRIale PlastICo flessibile, è in grado di offrire, con la termosaldatura, una speciale protezione a cioccolatini e snack.
sCatole fUstellate, PeRsonalIzzate, a cassetto, a bauletto... tutto, nel mondo del cioccolato, insegue l’innovazione, la moda, il glamour.
le ConfezIonatRICI aPPlICano il flowpack adattandosi alle diverse forme di cioccolatini, barrette, snack.
PeR I PRodottI dI fasCIa alta il confezionamento talvolta è manuale, compresa la nastratura e i fiocchi.
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nella grafica e nell’assortimento la linea di praline BlueRose punta a cogliere nuove fasce di consumatori, sfruttando colori e mood tipici del mondo del cioccolato, e adottando diversi tipi di confezionamento: sacchetti metallizzati per favorire diffusione e prova del prodotto, cofanetti per un consumo domestico allargato, e confezioni-regalo per le occasioni più formali.
Un incarto molto tattile che richiama alla mente del consumatore realtà artigianali per la linea di tavolette C di Icam, a sottolineare l’esperienza nel produrre cioccolato e il rispetto delle qualità organolettiche del prodotto.
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dici modica e dici il meglio del cioccolato made in Italy. Rivestite di flowpack, le tavolette sabadì di modica hanno un packaging ideato dallo studio veronese Happycentro. Per ognuno dei sei gusti, un personaggio anni sessanta. le linee pulite, i colori che sanno di sole suggeriscono l’idea di un prodotto d’alta gamma.
come i coloranti, i pigmenti degli inchiostri, le vernici usate per impreziosire le confezioni».
sqUIsItezze e PeCCatI dI gola stamPatI al gUsto dI... CIoCCo-Ink Gli inchiostri alimentari non sono certo una novità: da anni li usano i pasticcieri con normali stampanti inkjet per personalizzare le immagini decorative delle torte stampate su fogli edibili per lo più fabbricati con amido di patate. Con lo stesso sistema il designer britannico Steve Lodge ha creato delle originali cartoline d’auguri molto ecologiche che, una volta ricevute, si possono tranquillamente eliminare mangiandole. E lo chef Homaro Cantu, nel suo sofisticatissimo ristorante Moto a Chicago, sigla i suoi piatti (uno per tutti, “ink-jet sushi”) con un menu commestibile da spezzettare e intingere in un gazpacho. Ma all’università di Exeter sono andati decisamente oltre e, grazie alla collaborazione con la software house californiana Delcam, hanno messo a punto una stampante 3D che funziona… a cioccolato! Si tratta di un normale prototipatore, una stampante tridimensionale che procede depositando strati del materiale fino a ottenere la struttura richiesta, che deve tuttavia tenere conto di una difficoltà tecnica in più: mantenere cioè la temperatura del cioccolato e di conseguenza la sua fluidità costanti. Se troppo caldo, infatti, si scioglierebbe senza depositarsi, se troppo freddo, viceversa, si solidificherebbe all’interno delle testine. Grazie a questa macchina, sarà possibile ottenere vere e proprie sculture di cioccolato personalizzate, per decorazioni davvero golose e di grande effetto. Altro che la vecchia scritta “auguri” fatta con la sac-à-poche!
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le confezioni. Il flowpack fa parte ormai della routine del packaging di molti marchi, come conferma Mantelli per Venchi: «Tra i nostri materiali per il packaging annoveriamo fogli d’alluminio crudo o accoppiato alla carta alimentare con diverse goffrature; per gli snack, materiali plastici accoppiati come il polipropilene coestruso con il polipropilene coestruso metallizzato, oppure i poliproprileni orientati perlati saldabili a freddo. Devono essere materiali che non facciano migrare il colore sul prodotto, tutti certificati, così
Questo per quanto riguarda il mondo delle tavolette. Altrettanta varietà si evidenzia quando si parla di praline, anche qui per lo più avvolte in un materiale plastico che, esattamente come il flowpack, grazie alla termosaldatura offre elevate garanzie di protezione del prodotto, che si tratti di semplici sacchetti plastici o di raffinate confezioni di cartoncino o persino latta: per lo più sono tutte cellofanate. In ogni caso, due sono le modalità principali di confezionamento: con il singolo cioccolatino incartato oppure nudo. «I cioccolatini incartati singolarmente» continua Generoso «con allumini o incarti a caramella a doppio fiocco, o anche con mini-flowpack, possono essere posizionati in confezioni di cartotecnica, a loro volta racchiuse in una cellofanatura di protezione, oppure vengono inseriti in confezioni plastiche trasparenti (cristal) per dare risalto alla pralina e alle sue caratteristiche comunicative».
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CIoCColatInI PoP UP adventskalender 2012 Brand owner: gaber Backwaren. Cartotecnica: offsetdruckerei schwarzach. Creatività: irr werbeagentur & matthias müller. Cartoncino: sappi.
dolCezze PRemIate al CaRton awaRd 2012 Un trionfo di astucci, scatole e packaging sofisticati hanno partecipato al Carton Award 2012 (promosso da Pro-Carton e ECMA) che ogni anno premia i migliori progetti suddivisi per 8 categorie (Cosmetica, Bevande, Dolciumi, Farmaceutica, Espositori, Food, Non food, Alti volumi). A selezionare finalisti e vincitori una giuria composta da designer, brand owner, retailer ed esperti in confezionamento che, oltre a valutare l’aspetto estetico del pack, analizzano la realizzazione tecnica. In questa pagina presentiamo due delle confezioni di cioccolato finaliste nella categoria Dolciumi: un packaging natalizio della Gaber Backwaren con un delizioso pop up integrato all’interno, tutto realizzato con finiture speciali che trasferiscono al tutto effetti tattili; bella com’è, la scatola può essere conservata e riempita con altri cioccolatini. Altro finalista, Kraft Foods che per il suo mitico Toblerone ha presentato una rivisitazione della storica confezione con la caratteristica forma triangolare, ripensata come una valigetta vintage con tanto di... chiusura.
toBleRone In ValIgIa suitcase sleeve toblerone Brand owner: kraft foods. Cartotecnica: model PrimePac. Creatività: formeldrei (CH). Cartoncino: Iggesund Paperboard.
finiture artigianali Questo per quanto riguarda i prodotti destinati alla grande distribuzione; nelle pasticcerie e negli store specializzati si trova anche un’altra tipologia di imballo, con praline nude, confezionate a vista, che genera un maggiore “appetite appeal” nel consumatore, ma ovviamente è molto più delicata. mangiare con gli occhi E qui arriviamo a considerare il secondo, importantissimo aspetto del packaging di un prodotto come il cioccolato: quello comunicativo. Come sostiene Mantelli, infatti, «prima compra l’occhio, poi ricompra la gola». E così, per
suggerire l’alta perizia artigianale di un marchio come Venchi, nel confezionamento delle scatole di cioccolatini di maggior prestigio «si procede al confezionamento rigorosamente manuale che va dal posizionamento del singolo pezzo nell’apposita sede alla realizzazione di nastratura e fiocchi che fanno risaltare l’unicità del pezzo». Ma a parte questi casi limite di preziosità, quali sono le tendenze generali? Negli ultimi due anni c’è stata una sorta di polarizzazione del mercato: da un lato contrazione dei consumi (ma anche attenzione ecologica), per cui si favoriscono i packaging semplici, poco ingombranti, che incidono poco sul prezzo a scaffale favorendo rotazioni e vendite. Dall’altro, produzioni di nicchia sempre più preziose, per chi magari riduce la frequenza dell’acquisto ma non rinuncia alla qualità: ed ecco allora materiali di confezionamento, finiture di stampa (sempre usatissimo l’oro a caldo oltre ai giochi di vernici lucide/opache), lavorazioni cartotecniche molto particolari che trasmettono l’esclusività del prodotto. Va detto che nel settore si evidenzia un trend di down-sizing, dovuto – così dicono – più a motivi di wellness che di risparmio. Sarà... perché i cioccolisti, a quanto pare, sono in aumento.
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Fare la spesa, scegliere un paio di scarpe, partecipare a un concorso, cliccare un banner, approfittare di un’offerta: emozioni e stimoli che seguono lo shopper-consumatore dal divano di casa fino all’ultimo miglio. Altavia si muove in ogni direzione, puntando dritto al cuore e creando progetti globali di comunicazione con l’obiettivo di far venire, far provare, far tornare. Alzaia Naviglio Pavese, 78/3 - 20142 Milano - Tel +39 02 30 30 43 - altavia-group.com
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kurz lancia “presentation era” la nuova art box per veri collezionisti È pronta la seconda edizione della suggestiva art box di kurz. presentata recentemente in occasione di luxepack, “presentation era” è già un oggetto da collezione. come per la passata edizione, la scatola è l’esito di un brillante progetto dei designer della società tedesca ma anche di una realizzazione tecnica di altissimo profilo. il progetto di quest’anno è focalizzato sulle varie epoche più rappresentative del nostro passato, dall’art nouveau al Flower power. sei le scatole realizzate, una per ogni periodo storico selezionato, che nell’intento del team di creativi non si limita a copiare lo stile del passato, ma si pone l’obiettivo di eseguire una trasposizione di forme appartenenti a un tempo lontano nel nostro presente. le scatole diventano così fonte d’ispirazione per reinterpretare elementi di design delle epoche precedenti da declinare con le tendenze più moderne aiutandosi con tecniche di finitura e materiali all’avanguardia.
la scatola dedicata agli anni 80 e 90. sotto, la rappresentazione del periodo del Flower power (anni 60 e 70). a destra, in alto, il pack raffigurante alcuni elementi dell’art nouveau uniti all’era dell’informazione; sotto, una porzione del puzzle che compone l’illustrazione realizzata dall’artista tedesca birgit nadraus.
Sei scatole che compongono un’opera d’autore cinque dei sei lati di ogni scatola sono quindi caratterizzati da elementi che richiamano l’epoca alla quale si riferiscono mentre il sesto è una piccola porzione di un puzzle: se sistemate correttamente, le sei facce vanno a comporre un lavoro di birgit nadraus, nota pittrice e decoratrice di oggetti, di norimberga. l’immagine creata dalla nadraus esplicita la natura transitoria delle varie epoche, ma allo stesso tempo esprime l’idea del cambiamento e di un nuovo inizio. Tecniche di nobilitazione all’avanguardia e materiali innovativi anche le tecniche di finitura utilizzate, stampa a caldo e cold foil, sono state usate sapientemente: i packaging risultano di grande impatto, in grado di catalizzare l’attenzione del consumatore nell’affollata arena del punto vendita. Gli straordinari effetti di embossing sono stati ottenuti con l’ausilio delle tecnologie di punzonatura della Hinderer and Muehlich, mentre le dorature sofisticate sono state eseguite utilizzando lamine per stampa a caldo dell’ultima generazione, cold foil e motivi olografici. i progetti testimoniano l’ampio spettro di effetti che è possibile realizzare utilizzando la tecnica della laminazione attualmente disponibile: elementi tecnici e giocosi, colori pastello e abbaglianti come pure espressioni tenui e motivi dominanti.
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una copia omaggio del nuovo art box può essere richiesta via e-mail a luxoro (info@luxoro.it) che distribuisce in esclusiva per l’italia il marchio kurz. www.luxoro.it Comunicazione d’impresa
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IL MonDo DeLL’e-book Sta rIVoLuzIonanDo La fILIera DeLLa eDItorIa. I ContenutI DIVentano MoDuLarI, ConDIVISI, anIMatI, arrICChItI DI nuoVe funzIonaLItà. IL LIbro non È PIù un LIbro, Ma un SerVIzIo aL Lettore.
Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
foto: www.iStockphoto.com
A sCuoLA CoL tAbLet. editori e stAmpAtori LA notte primA degLi esAmi Ci siamo. La rivoluzione che sta portando progressivamente dalla carta al tablet ha preso avvio e sta ridisegnando completamente l’intero modo di concepire un testo o uno stampato, modificando in profondità tutto quello che è il mondo e il mercato conosciuto fino adesso da editori e stampatori. Si tratta certamente di un cambiamento culturale, ma anche di una conversione del modello di produzione vero e proprio. Proviamo a circoscrivere l’ambito di indagine e a concentrarci esclusivamente sul passaggio carta-tablet nella produzione libraria, in particolare per i libri a un colore o quelli più articolati per produzione e contenuti che sono gli illustrati o gli educational. Vale la pena analizzare il modello-libro perché le pubblicazioni periodiche o quotidiane sono decisamente diverse. Ma non solo... anche
perché è cronaca di questi giorni l’elaborazione, da parte del Ministero dell’Istruzione, di un decreto che propone il tablet obbligatorio.
Dal pDf all’epub È difficile analizzare il fenomeno mentre esso prende forma, ma certamente alcuni dati oggettivi sono identificabili in questo passaggio. Inizialmente la transizione verso il digitale è stata una semplice conversione del testo, una modifica del modello di produzione e di business, che ricalcava in tutto e per tutto la vecchia esperienza della carta. Da un punto di vista tecnico si è partiti dai pdf di stampa e, via software, si arrivava all’ePub, quando addirittura non si pubblicavano in formato digitale i puri pdf di stampa. Da qui, sfruttando le possibilità di enhancement che consente il digitale, si è
emaNuele baNDecchi : “Dobbiamo aprirci al Nuovo iN moDo veloce ” intervista al direttore marketing di rotolito Lombarda.
Dalla carta al tablet il passo (non) è così breve. La rivoluzione favorirà la stampa digitale e, soprattutto, chi si adeguerà in tempo ai cambiamenti.
passati a creare prodotti che partono sì da un testo che ha un corrispettivo cartaceo, ma che, fondamentalmente, si arricchiscono di contenuti multimediali. Lo stesso è successo per l’educational, a maggior ragione perché l’arricchimento multimediale ne è il valore aggiunto. non a caso la tendenza degli editori specializzati è stata quella di creare libri sempre più modulari, che possono essere destrutturati e riorganizzati in percorsi didattici.
Nuovi libri, Nuovi eDitori Questa opportunità, nel libro digitale è certamente amplificata. L’evoluzione è proprio quella di andare verso testi fluidi, con una spiccata atomizzazione e riaggregazione del contenuto, sia lasciando libertà al fruitore, sia guidandolo attraverso percorsi raffinati
La filiera produttivo-distributiva edit oriale è ormai frammentata, sarà forse l’avvento del digi tale, più flessibile ed economico, a far tornare la figura dell ’editore-stampatore? Il nuovo flusso di lavoro digitale (molto più veloce e “vorticoso” rispetto al tradizionale) comporta un’o rganizzazione tecnica specifica, sia a monte che a valle, e com petenze a livello informatico che non tutte le case editrici hanno. Per questo credo che difficilmente l’editore diventerà stam patore, piuttosto convergeranno stampa e distribuzione. In ogni caso, in momenti di crisi, di solito non è il player più forte a sopravvivere, ma quello più reattivo al cambiamento, in grado di modificare le proprie competenze in maniera veloce e dinamica . Vedremo. Nel nostro settore, secondo me, non lo scoprirem o prima di qualche anno. L’affermazione di strumenti che con sentono il self publishing in maniera semplice porterà in breve alla scomparsa dell’editore? La contrazione dei volumi di carta e la moltiplicazione dei titoli non andrà per forza a danneggiare il sett ore delle arti grafiche, anzi favorirà la stampa digitale. Inoltre se il self publishing può attecchire in certi ambiti, come quello della narrativa, il pubblico avrà sempre bisogno di una voce “cer tificata” dalla competenza di una casa editrice per quello che conc erne altre pubblicazioni, come ad esempio quella relativa all’e ditoria tecnica. in definitiva, nell’epoca dell’editori a elettronica quale può essere il valore aggiunto dei libri trad izionali? Il libro è (e credo rimarrà) un oggetto di culto, da regalare, da collezionare, cioè dotato di un valore intrinseco difficilmente replicabile da quello elettronico. Un po’ come il fascino del vinile non è stato sostituito in toto dai cd o dagli mp3.
creati grazie a strumenti come sensigrafi, motori semantici ecc. Il ruolo dell’editore in tutto ciò sarà sempre più quello di essere un fornitore di informazioni validate. Certo stiamo parlando di un modello di fruizione del tutto differente: un ecosistema con il libro al centro sul quale domina l’editore che veste i panni anche dell’informatico perché non basta più la caratterizzazione tipografica, la professionalità editoriale, l’autorevolezza dell’autore, ma è necessaria anche una competenza tecnica per
La filiera dell’editoria ha davanti a sé un nuovo mondo. Gli editori di libri diventano intermediari del sapere. Stampatori e distributori forse cammineranno (un po’ più) a braccetto.
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GiNo roNcaGlia , esperto Di eDitoria DiGitale
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docente di informatica applicata alle discipline umane, ricercatore in Filosofia all’u niversità della tuscia di Viterbo. il libro di testo è davvero diventato inutile? L’assemblaggio – individuale o collaborativo – di con tenuti web può davvero sostituire un prodotto editoriale unitario, autorevole e validato? La mia impressione è che non sia affa tto così: l’uso di materiali web e la costruzione collaborativa di cont enuti di apprendimento costituiscono ottime pratiche, senz’altr o meritevoli di incoraggiamento e diffusione, ma non possono sost ituire il filo narrativo e argomentativo costituito da un buon “ma nuale d’autore”, validato editorialmente e scientificamente. Anzi , in molti casi proprio la molteplicità di strumenti che offre il digit ale sembra richiedere – per non trasformarsi in pura dispersio ne disordinata – un raccordo, una regia, una integrazione, un filo conduttore. L’editoria italiana a che punto è? Molte case editrici, anche di alto livel lo, si sono per ora dimostrate incapaci di affrontare questo com pito con competenze, investimenti e capacità innovative adeg uate. Occorrerebbe invece uno sforzo ideativo comune, capa ce di impegnare il mondo editoriale quanto le forze più avanzate e competenti del mondo dell’insegnamento. i libri di testo elettronici saranno sen z’altro più leggeri. ma anche meno costosi? È una convinzione diffusa ma infondata : un libro di testo richiede infatti – per risultare davvero efficace – un livello altissimo di professionalità sia nell’impostazione autoriale sia nella cura editoriale, e la sua produzione e pubb licazione (sia essa cartacea, mista o digitale) richiede di norma un investimento economico notevole. Un dato che non solo non vien e meno nel mondo digitale, ma tende anzi spesso ad accentua rsi, con la necessità sia di coprire i costi (realizzazione, acquisto dei diritti ecc.) per materiali multimediali di qualità, sia di disporre di competenze editoriali professionali per organizzarli e assembla rli in maniera funzionale.
NUOVI sPAzI Per IL LIbrO dIgItALe che tuttavia non vivrà in un mondo a parte. Per il momento non ci sarà una doppia editoria (e-book e carta) ma solo destinazioni multiple di un unico contenuto.
cAMbIA IL rUOLO deLL’edItOre che sempre più diventerà un certificatore di qualità dei contenuti e, soprattutto, li distribuirà su diversi device.
gLI stAMPAtOrI cAMbIANO dIrezIONe: più competenze informatiche, più attenzione alla stampa digitale, più offerta di servizi.
LA cONtrAzIONe deLLe tIrAtUre e il procedere dell’e-book favorirà i player più veloci, coloro che, prima degli altri, comprenderanno la rivoluzione in atto.
costruire prodotti che vanno dall’app al libro interattivo. e allora sempre dall’Indesign si parte, sempre il corrispettivo cartaceo si ottiene dal pdf, ma quell’Indesign, trasformato in formato neutro XML, si completa di nuove funzionalità grazie al Docbook e all’htML5. La piattaforma Pandora de Il Mulino lo dimostra (www.pandoracampus.it).
Nuovi moDelli Di busiNess
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Dapprima è ovvio che l’approccio che gli editori nel mondo hanno avuto rispetto alla vendita del libro digitale è stato calcato sulla carta. Ma il libro digitale ha peculiarità proprie: ha un pubblico molto particolare ed esigente, dipende dai device, si scontra con scelte e limiti tecnologici per formati e fruizione. banalmente, il libro digitale ha infinita tiratura e resa nulla, e
“imperscrutabili” logiche legate al prezzo di copertina: niente magazzino, distributori, librai, ma solo “mercanti di libri”, gli store. Mentre gli editori, purtroppo finora, osservavano il fenomeno che gli cresceva man mano tra le dita, altri player, amazon tra tutti, abituati a non fare distinzione sul prodotto venduto e sfruttando tutte le possibilità euristiche sulle abitudini d’acquisto e di vita dei loro acquirenti, hanno esteso il loro business anche al libro. Di fatto agli editori è stato sfilato il business e imposto un nuovo modo di vendere i propri prodotti con un gap che ormai è di quasi vent’anni (amazon è nata nel 1994!). L’errore maggiore dell’editore è considerare l’e-book come un prodotto affiancato al corrispettivo titolo cartaceo. Invece non solo per la produzione ma a maggior ragione da un punto
lucio braGaGNolo : “il coNteNuto è solo uN puNto Di parteNza ” Lucio bragagnolo è divulgatore, con tent producer, consulente in comunicazione digitale , coordinatore di apogeonline.com. Come si sta ridisegnando l’editoria italiana? L’editoria libraria non si è affatto ridis egnata. In Italia l’e-book è una faccenda da uno percento, nell’editoria libraria gli editori cercano di capire, sperimentano ma complessiva mente traccheggiano, senza una strategia precisa. Il futuro delle case editrici, anche se molte ancora non lo hanno capito, è la produzione di contenuti a prescindere dalla loro destinazione. Non esisterà una dopp ia editoria, ma multiple destinazioni finali di un unico contenuto. Il libro cartaceo diventa una delle tante possibilità, non più lo sbocco natu rale e obbligato. per quanto riguarda i libri di testo, un libro interamente digitale può essere realmente più fruito, ann otato, studiato rispetto al cartaceo a cui siamo stati abituati fino a oggi? Nella sua forma compiuta, un testo inte ramente digitale non è più un testo come lo conosciamo e non c’en tra la multimedialità, ma la condivisione. Mentre nell’editoria classica il testo è una condizione finale, che lo studente deve assimilare piename nte, nell’editoria digitale il testo è uno stimolo, un punto di partenza da cui elaborare e rielaborare. Partendo da un testo di carta si può arrivare solo a comprenderlo; da un testo digitale si può sviluppare uno scibile.
Al centro della rivoluzione copernicana del settore editoriale ci sarà sempre un contenuto: stampato (magari in digitale), distribuito come ePub, condiviso dai social.
di vista di conto economico, il libro elettronico è solo uno dei possibili output di un titolo, con margini di contribuzione più bassi e un’IVa più alta (21% contro il 4% del cartaceo), ma anche una durata della vendita potenzialmente infinita, senza problemi di rese e magazzino.
il libro digitale vende se costa poc o, meglio ancora niente. Come si può sostenere a questo punto un’e ditoria digitale? Prima di tutto, non esiste una dicotom ia carta/digitale: gli editori più accorti si organizzano per armonizzare i ricavi provenienti dalle varie forme che prende il libro. secondo, cam biano evidentemente le dinamiche di vendita: nel digitale parlare di brossura e tascabile non ha senso. Invece lavorare dinamicamente sui prezzi e avere una strategia di aggiornamenti lo ha, cosa che sulla carta funziona meno. cambia anche il marketing: vendere libri digit ali come si vendevano libri cartacei porta alla rovina, di sicuro.
uNo sGuarDo sul futuro
Se è complesso analizzare un fenomeno in divenire, è a maggior ragione più azzardato ipotizzare previsioni. a differenza di quanto è accaduto in altre rivoluzioni produttive, in questo caso la portata del fenomeno è soprattutto culturale e risente di una serie di incognite complicate ulteriormente dalla velocità con la quale il fenomeno si ridisegna. una cosa è certa: la nuova editoria, e di conseguenza tutto ciò che vi ruota intorno, dalla vendita alla distribuzione, alla
produzione vera e propria, sarà indiscutibilmente sempre a partire da un testo, che verrà trattato via via in modo diverso (stampato, distribuito come ePub, fluidificato…) a seconda delle esigenze del pubblico. In tutto ciò si dovranno ridisegnare le aree di competenza di editore e stampatore che potranno sovrapporsi, forse sostituirsi, ma certamente dovranno integrarsi. nel breve i nuovi modelli di marketing per il libro digitale parlano sempre
più la lingua dei social, e sempre più anche l’educational si apre alla condivisione. Del resto era nei piani di chi alla fine degli anni Sessanta ha immaginato e disegnato internet. a trarre vantaggio da tutto questo battage sul libro e sull’editoria, in generale, saranno i lettori, che vedranno moltiplicata l’offerta di libri. Chi sa mai che le famose statistiche che dipingono gli italiani come cattivi lettori non siano destinate a mutare radicalmente.
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una StaRt up contRo La cRISI Sprint24.com nasce da un’idea di Giovanni Di Virgilio, socio e responsabile marketing di Rotostampa Group, azienda grafica romana sul mercato da oltre 40 anni. cinque anni fa nasce come brand per consentire all’azienda poligrafica romana di fare il grande salto nel mondo del web to print, percorso ormai obbligato per quanti operano nelle arti grafiche. Raggiunta una certa maturità, Di Virgilio ha deciso di far spiccare il volo alla propria creatura ormai in grado di stare sul mercato in modo indipendente come società autonoma e di competere alla pari con le altre realtà.
La home page del sito di Sprint24 che evidenzia il payoff della start-up. In alto, la famiglia Di Virgilio al gran completo: da sinistra Michele, Marco, Riccardo, Giovanni e Giulio.
Prodotti “su misura” anche sul web La corsa sfrenata verso il web che riguarda molte aziende operanti in diversi settori non si può definire un percorso semplice. Soprattutto per chi viene da un mondo diverso, cioè non virtuale, ed è abituato a trattare personalmente con i propri clienti. E, in particolare, se non ci si limita a proporre on line biglietti da visita o semplici volantini ma qualcosa di più e cioè tutta l’offerta normalmente disponibile per i clienti “tradizionali” solo con un prezzo più vantaggioso. «In questi anni le difficoltà afmaggiori che l’area marketing ha dovuto af frontare» racconta Giovanni Di Virgilio «sono tipostate quelle di tradurre le conoscenze tipo comprensigrafiche in contenuti facilmente comprensi bili anche ai non addetti ai lavori». offriMa la vera sfida di Sprint24 è quella di offri re prezzi low cost con un servizio che nulla ha da invidiare a quello proposto ai clienti disponibiche seguono i canali tradizionali: disponibi lità, formati e preventivi personalizzati. oggi sul sito sono disponibili oltre cinquanta prodotti configurabili e Sprint24 è finalmente in grado di camminare da sola. Un’offerta completa: dai lavori standard alle nobilitazioni più ricercate oltre alla stampa in offset e digitale di lavori standardizzati, Sprint24 offre la possibilità di realizzare packaging, espositori e stampe di grande formato ma anche tutta una serie di lavorazioni più sofisticate che consentono di nobilitare anche i lavori apparentemente più semplici. Verniciature, lucidature uV spot, laminazione a caldo, rilievo termico, punzonatura a secco... una vera e propria azienda grafica a portata di click. non sono un problema neppure la carta o i supporti scelti per le commesse di grande formato: ampia la scelta e soprattutto di alto livello, considerato che Sprint24 offre la gamma completa delle collezioni firmate cartiere Fedrigoni e materiali di qualità in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti.
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Mangiare tutti insieMe , entrare nelle cucine a stringe i ver e e pre zzi abb ord abil a che f stel lati ssiM i , acq uist are a si , dida ttic a aliM enta re , pro prie chic che gas tron oMic he . p oi cor Mol to di più ) è e atal y . u n deg usta zion i , even ti . t utto que sto ( e . un’iMpresa coMMerciale feno Men o di cos tuM e . u n bra nd glo bale iapp one e gli usa . e che che da t orin o ha inva so l ’i tali a , il g ital iana un bus ines s da ha fatt o dell ’ ecc elle nza gas tro noM ica e par liaM o 300 Milioni . M olti dei quali spesi in coMunicazione . narinetti . ato : o sca r f con l ’ uoM o che l ’ ha inve ntat o e rea lizz
oscar Farinetti
Il tempIo del made In Italy enogastronomIco
achille perego giornalista economico achille.perego@libero.it
L’hanno già chiamata la “food valley italiana”. Una regione, il Piemonte, che sta imponendo nel mondo i marchi del made in Italy a tavola con 3 miliardi di euro di esportazioni. Dal buon vino (non solo Barolo e Barbaresco ma anche e soprattutto Moscato, Asti e Barbera) al cioccolato, dal riso alla pasta senza dimenticare le birre e i gelati targati Grom. Ma più di tutti, a indicare la strada della promozione e della vendita sui mercati internazionali della qualità italiana nel cibo è stato ed è Oscar Farinetti con la sua Eataly. Ex re degli elettrodomestici (catena Unieuro, fondata e portata al successo e poi ceduta), Farinetti, albese, classe l’ambasciato1954, è diventato l’ambasciato re dell’enogastronomia italiana nel mondo. A quasi sei anni dall’apertura del primo store a Torino (gen (gennaio 2007), oggi dire Eataly
significa parlare di un gruppo da 300 milioni di euro di ricavi (stima 2012) e oltre 2.300 dipendenti con dieci punti vendita in Italia (prima dell’estate ha aperto il maxi-store di Roma e presto ci saranno nuove aperture a Bari, Piacenza, Firenze, Verona e Milano, nell’ex Teatro Smeraldo) e altrettanti all’estero. Dal Giappone al continente americano dove, dopo New York, il gruppo sbarcherà anche a Chicago, Toronto, Los Angeles e San Paolo. Ma la grande sfida sarà arrivare anche a Londra, per aprire al Covent Garden, mentre si sta sviluppando anche il network delle “hamburgherie” con carne al 100% italiana. Qual è il tratto distintivo della sua azienda? Dai pelati alla pasta, dai formaggi ai salumi, dal vino al cioccolato, noi puntiamo sulle
eccellenze enogastronomiche italiane. La cucina italiana, capace di esaltare le sue materie prime, è quella che piace di più nel mondo anche perché è semplice e replicabile. Chi mangia in un ristorante un piatto di spaghetti all’italiana può replicarli a casa sua, conoscendo semplicemente la ricetta. Chi consuma invece un piatto di foie gras non riesce a farlo a casa, se non è un esperto di cucina. Tutto il mondo vuole mangiare, bere e vestirsi come facciamo noi italiani. Ecco perché dal Piemonte è partita la rivoluzione che sta portando nel mondo la meravigliosa biodiversità italiana. Io sono felice di essere stato imitato. Adesso però mi aspetto che altri abbiano il coraggio di andare all’estero. Se ce l’hanno fatta quattro contadini di Langa come noi possono farlo anche i grandi gruppi.
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eataly : un restyling all ’insegna del MiniMalisMo «Il restyling di ogni prodotto viene reali zzato nella prospettiva della filosofia della semplicità». Lo dice Sand ra Trabucco, responsabile comunicazione e immagine del gruppo Eata ly. «I materiali più utilizzati» spiega ancora Trabucco, «sono la carta (come la carta paglia) e i cartoncini, vetro riciclato per le bottiglie appositamente disegnate per i vini Eataly, legno per gli arredi. La stessa filosofia minimalista riguarda gli allestimenti degli store, dalle tovaglie ai tovaglioli, dai cartelloni (forex e leger) agli stampati e gli imballaggi, anche quelli realizzati diret tamente dai singoli produttori che scelgono autonomame nte lo stampatore o la cartotecnica a cui rivolgersi (quasi sempre un’azienda locale), ma con la grafica e i file reali zzati da Eataly che, direttamente, si rivolge a un grup po selezionato di agenzie e stampatori storici come Spal Neon di Alba per le insegne e G&G Print Design di Torino».
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g&g design : grafica e staMpa Aveva cominciato a lavorare per Oscar Farinetti ai tempi di Unieuro. E, vista la reciproca soddisfazione, non poteva non essere Giuseppe Giardina, titolare dalla G&G Print Design di Agliè, in provincia di Torino, a fornire e stampare gli allestimenti per il primo store di Eataly aperto sei anni fa proprio nel capoluogo piemontese. «La nostra formula vincente» spiega Giardina «è quella di raccogliere i lavori per l’allestimento, chiavi in mano, dei punti vendita dal punto di vista della comunicazione e poi realizzare graficamente e stampare i materiali affidandoci a un network di collaboratori in tutta Italia». La stampa, anche di grande formato, spiega sempre Giardina, è tutta digitale e riguarda tutto ciò che fa “comunicare” il punto vendita: cartellonistica, espositori, banner e forex descrittivi dei prodotti per il cliente che visita uno store, realizzati in cartoncino e, soprattutto, in materiali plastici che fanno da supporto alle pellicole adesive stampate in digitale. «Eataly è un cliente esigente» dice Giardina «per il quale conta molto la flessibilità produttiva, perché gli ordini arrivano anche all’ultimo momento; e preferisce una comunicazione semplice e chiara».
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Nel restyling dei prodotti Eataly si privilegia sempre la semplicità. Carta paglia, fondi bianchi o beige per le scatole o i sacchetti della pasta. Il marchio è in evidenza e la descrizione del prodotto ha caratteri grandi e leggibili. Un successo però, a partire da quello di Eataly, l’enogastronomia italiana l’ha già ottenuto. Certo. Abbiamo già fatto molto, ma potremo fare immensamente di più. Oggi le esportazioni dell’agroalimentare italiano nel mondo superano i 30 miliardi di euro ma, sempre nel mondo, c’è un giro d’affari di 90 miliardi di euro legato alle imitazioni del cibo italiano, il cosiddetto Italian sounding, quello del falso made in Italy come il “parmesan”. Quindi abbiamo davanti un potenziale mercato da 120 miliardi. Come si può conquistare questo mercato? Per conquistarlo dobbiamo impegnarci per diffondere la cultura del prodotto italiano, e della sua biodiversità, insegnando a riconoscerlo, sceglierlo, apprezzarlo. Credo che sia necessario investire sempre di più nel nostro agroalimentare e favorire quel ritorno alla terra, dopo aver fatto buoni studi e aver letto buoni libri, che può rappresentare anche un’opportunità di lavoro per tantissimi giovani in un momento non
certo facile per l’economia e per l’occupazione. Lei che è considerato l’ambasciatore del made in Italy del cibo nel mondo, quanta attenzione riserva, oltre che al prodotto, alla sua confezione? Ho sempre pensato che un prodotto d’eccellenza debba anche presentarsi bene agli occhi di chi intende acquistarlo e gustarlo. Ma ritengo anche che la presentazione, quindi il packaging, debba essere semplice perché oggi il consumatore è sempre più intelligente ed è disposto a investire molto di più in quello che trova dentro la confezione, non nella confezione. Quindi fin dall’inizio, come Eataly, abbiamo sposato la filosofia non dell’imballaggio costoso e lussuoso, ma del packaging intelligente, economico, ecocompatibile, con materiali (dalla carta al vetro, agli inchiostri vegetali) riciclati o biodegradabile al cento per cento. Ma la confezione deve essere anche molto descrittiva. Nell’alimentare c’è una cultura, che io reputo sbagliata, di scrivere le indicazioni sul prodotto in caratteri piccolissimi e quasi
illeggibili. Invece è importante esaltare la descrizione, e quindi la qualità, di quello che uno sta comprando. Come realizzate le vostre confezioni? Fin dall’inizio, come Eataly abbiamo costituito un ufficio grafico-creativo all’interno. Del resto la nostra filosofia è quella di poter fare e gestire tutto in casa, così abbiamo un controllo diretto sulla produzione e sull’organizzazione del nostro lavoro. Disegniamo sia il packaging dei prodotti che realizziamo noi, a marchio Eataly, sia quelli dei nostri fornitori, con il loro marchio. Il nostro ufficio interno si occupa sia del food designer sia dello store design, per l’allestimento dei nostri punti vendita, dalle semplici e naturali scaffalature in legno alla cartellonistica, dalle tovaglie in carta per i tavoli ai cartelli che descrivono e spiegano i prodotti in vendita. E in un caso come nell’altro privilegiamo sempre il contenuto mentre il vestito deve essere leggero, semplice, economico e molto descrittivo.
interior design
Alcune soluzioni di arredo della collezione LESSMORE firmata da Giorgio Caporaso esposte nella “Viscom Boutique” alla recente edizione della fiera milanese dedicata alla comunicazione visiva.
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Grandangolo
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shoPPing exPerience ecososteniBile con arredi di design
cosa rende un negozio, un punto vendita, uno store o una boutique così speciali da farci venire voglia di entrare? Forse la carta da parati, un mobile, il design di un oggetto... qualsiasi cosa, tanto che alla fine risulta difficile capire se sia più bello entrarci per il contesto o per quello che viene proposto. Un esempio di questo nuovo modo di concepire i luoghi d’incontro e i punti vendita che diventano loro stessi un’efficace forma di comunicazione ha fatto capolino allo scorso Viscom di Milano nell’area dedicata alla Viscom Boutique. Uno spazio dedicato alla shopping experience, costituito da 4 diverse location, dove spiccava una bellissima collezione di arredi ecologici firmata dall’architetto giorgio caporaso. Un esempio di come anche utilizzando un materiale povero, quale il cartone – e con il contributo dei sistemi da taglio multifunzionale Zund – si può dar vita a una linea di arredi, espositori e complementi d’arredo funzionali ed eleganti. tutte le creazioni di caporaso, oltre a rispondere ai criteri del design ecosostenibile, sono basati sul concetto di modularità, trasformabilità e flessibilità, in modo da adattarsi alle esigenze che cambiano. la collezione combina e accosta diversi materiali tenendo conto soprattutto dell’aspetto ambientale in termini di manutenzione e smaltimento. Una soluzione decisamente glamour per arredare negozi, showroom, allestire vetrine e temporary shop, che sta diventando sempre più di moda.
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t’a Sentimento italiano
i , noc ciol e M ater ie priM e di alti ssiM a qua lità ( pist acc hi sici lian car ton cini ign raf fina to , del le l ang he ...) , pac kag ing dal des ale cele bra ta nel Mon do , pre giat i . e cco a voi un ’ azie nda arti gian nza del “ Mad e in i taly ”. che ha fatt o del cioc cola to un ’ ecc elle , difficile il segreto ? p rodurre cioccolata è un ’arte e, coMe tale a antica , son o tre : sap ienz da spie gar e . g li ingr edie nti coM unq ue ’ di cult ura faM igli are e ... inno vaz ione qua nto bas ta , un bel po tant a pas sion e .
alberto e tancredi alemagna
Se il cioccolato è una paSSione di famiglia
achille perego giornalista economico achille.perego@libero.it
Portano il cognome (Alemagna) del bisnonno Gino, il garzone orfano che dal forno di via Paolo Sarpi a Milano partì nel 1921 alla conquista dell’Italia con il “panetun” venduto nella cappelliera. Da bambini, sui sentieri di Cortina vendevano i dolcetti sfornati dalla mamma in cambio delle figurine dei calciatori. Era scritto nel destino quindi che, diventati grandi e laureati bocconiani, Alberto, 28 anni, e Tancredi, 32, tutti e due di cognome Alemagna, riscoprissero la passione dei dolci e del cioccolato. Tant’è che cinque anni fa i due fratelli Alemagna hanno rispolverato l’insegna di famiglia e aperto una fabbrica di cioccolato alle porte di Milano. Si chiama T’a, dalle iniziali dei loro due nomi. A cui hanno aggiunto lo slogan “Sentimento italiano”. «Abbiamo voluto creare una piccola eccellenza italiana
nell’alto di gamma del cioccolato gourmet e della pasticceria di alta qualità», esordisce Alberto Alemagna. «Produciamo cioccolatini e pasticceria per tre segmenti di mercato: la regalistica aziendale; il canale horeca, ovvero hotel, restaurant e caffè; i concept store e i punti vendita tradizionali». Che cosa è diventata dal 2007 a oggi T’a Sentimento italiano? Parliamo di una fabbrica completamente artigianale di dolci e cioccolato che quest’anno dovrebbe realizzare 1,3 milioni di euro di ricavi. La vostra è stata fin dall’inizio una ricerca d’eccellenza? Esatto, con l’obiettivo di operare nella nicchia del cioccolato, dei biscotti o delle praline di alta qualità sapendo che, pur con l’ausilio di qualche mac-
china, la produzione artigianale deve stare tra il milione e i dieci milioni di euro. Oltre diventa industriale. L’eccellenza dei nostri prodotti comincia dalla ricerca delle materie prime: solo grand cru di cacao provenienti soprattutto dal Venezuela e poi da Ecuador, Kenya, Colombia, Tanzania, Ghana, Messico. Ma anche limoni di Sorrento, liquirizia calabrese, mandorle di Avola, nocciole del Piemonte. La distinzione però vi ha visti curare al massimo non solo il prodotto ma anche il suo vestito, il packaging? È vero. Fin dall’inizio, seguendola direttamente, abbiamo pensato a una linea distintiva per le nostre confezioni. Non a caso, la nostra prima linea di cioccolatini classici tostati è stata premiata nel 2008 dall’Istituto italiano imballaggio per il Quality packaging design.
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i fratelli del cioccolato Alberto Alemagna, 28 anni, con il frate llo Tancredi, 32, pronipoti di Gino Alemagna, il fondatore dell’ azienda che ha portato il panettone milanese nel mondo, term inati gli studi universitari alla Bocconi hanno deciso di segu ire le orme di famiglia aprendo nel 2007 T’a Sentimento italia no. Sede amministrativa e commerciale in via Tortona a Mila no, l’azienda produce cioccolatini, biscotti, praline e pasticce ria di altissima qualità nel laboratorio artigianale (1.200 metr i quadrati) di Cerro Maggiore. Una vera e propria eccellenz a italiana che in cinque anni è stata premiata dal mercato. Oggi T’a Sentimento italiano è un’azienda artigianale che con una dozzina di giovani collaboratori fattura circa 1,3 milio ni di euro con circa 150 referenze nel cioccolato e una sessantin a nella pasticceria. Una produzione curata ricercando sem pre l’eccellenza (a partire dalle materie prime come i grand cru di cacao) e destinata a tre segmenti di mercato: regalistica aziendale per festività ed eventi, canale horeca (hote l, restaurant e caffè) e concept store e punti vendita non tradi zionali.
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prealpi , una dolcissiMa litografia Cinque anni fa è stato proprio Tancredi Alemagna a contattare la Prealpi srl Litografia e Cartotecnica di Castiglione Olona (Varese), azienda d’eccellenza nel settore del packaging (45 dipendenti per 7 milioni di euro di ricavi) come T’a in quello del cioccolato. In Prealpi, spiega Luca Bassani, amministratore, abbiamo sviluppato la linea di scatole per cioccolatini che nel 2008 ha vinto l’Oscar dell’imballaggio. Si trattava di confezioni senza incarto primario con un inserto in cartoncino che permette ai cioccolatini di essere inseriti in una posizione inclinata, facilitandone la presa. Per realizzare l’inserto, aggiunge Bassani, utilizziamo cartoncini speciali da 250-280 grammi colorati nell’impasto con colori diversi a seconda delle confezioni e prodotti da cartiere come Cordenons, Arjowiggins, GF Smith. La scatola esterna è in pura cellulosa mentre per la fascia si utilizza anche la carta speciale (bear paper) di Gmund. La stampa, con colori alimentari a bassa migrazione e basso odore, come alimentare è la plastificazione, viene realizzata con macchine offset. Prealpi utilizza due Roland: una 100x140 a 5 colori più vernice e una 70x100 a otto colori più verniciatore. Una stampa che viene anche personalizzata a caldo sulle fascette per le confezioni destinate a promozioni, eventi, hotel. La produzione per T’a comprende anche i cofanetti regalo, fatti con carte particolari, impreziositi da stampe a caldo abbinate a quella offset, da realizzare manualmente e, una volta consumato il contenuto, da utilizzare come porta oggetti.
Colori forti e accesi che richiamano le materie prime. Carte speciali realizzate con scarti della fermentazione della birra. Cartoncini pregiati e tanta, tanta attenzione al design, ma anche alla funzionalità del packaging. Perché il cioccolato si tocca, si estrae, si guarda e, slurp, si mangia. Cosa significa per voi innovazione nell’imballaggio? Essere stati i primi a inserire i cioccolatini nelle scatole “nudi”, cioè a vista, con una posizione a 45 gradi e senza supporti in plastica. Ovviamente mettendo qualcosa di inclinato in una scatola si rischia che, se viene scossa, si crei un gran bel disordine! Per questo abbiamo studiato con la cartotecnica un sistema per mantenere i cioccolatini fermi e inclinati anche se la scatola viene rovesciata. Non solo: per evitare che nei momenti di convivialità il cioccolatino sia toccato da altre mani, abbiamo inserito una linguetta a mezzaluna che ha una doppia funzione: protegge il cioccolatino e ne facilita l’estrazione dalla scatola. Del resto, per noi la confezione deve essere elegante e raffinata ma anche pratica e funzionale. Non possiamo permetterci di utilizzare incarti che creino ostacoli al consumatore. Un altro esempio d’innovazione? Abbiamo registrato all’Ufficio brevetti italiano il bigliettino che inseriamo nelle fasce che avvolgono le scatole. Si
inserisce nel taglio della fascia e può essere tolto, personalizzato scrivendo la dedica e gli auguri, e poi reinserito nella fascia. Quali forme avete utilizzato per il packaging? Le nostre scatole sono quadrate, rettangolari, cubiche. Una scelta estetica, diciamo così, abbastanza minimalista. E anche fortemente attenta all’ecosostenibilità. Per alcune linee di cioccolatini, ad esempio, utilizziamo una scatola a forma di cubo, realizzata con una plastica trasparente al cento per cento riciclabile rivestita con fasce fustellate e stampate in quadricromia. Parliamo di materiali... Il materiale più utilizzato è il cartoncino. Ma si tratta di cartoncini speciali, di alta qualità e grammatura, certificati FSC e prodotti dalla cartiera di Cordenons. L’attenzione all’ecosostenibilità ci ha portati a scegliere, per alcune confezioni, una carta speciale, la bear paper prodotta dalla cartiera tedesca Gmund. Si tratta di una carta realizzata con gli scarti della fermentazione della birra, lieviti e colle speciali ecosostenibili.
È una carta molto particolare, bella anche al tatto, con un colore marrone naturale. Il colore delle confezioni, del resto, per noi è fondamentale perché, proprio attraverso il colore, vogliamo subito trasmettere l’idea del prodotto che si troverà nella scatola. Quindi puntiamo su un design giovane, fresco e vivace con colori Pantone forti e accesi che richiamino le materie prime: giallo per i limoni, pervinca, viola, verdi acidi, arancione intenso. Come viene ideato e stampato il vostro packaging? Manteniamo una grande attenzione all’imballaggio che seguiamo direttamente avvalendoci della collaborazione di due agenzie esterne: la Popo Design di Milano e una grafica-design free lance. Pretendiamo il massimo della qualità e dell’innovazione: abbiamo perciò un ristretto gruppo di stampatori e cartotecniche: le cartotecniche Prealpi e Ferraro, della zona di Varese, la Artestampa per i piccoli formati con stampa offset in quadricromia o digitale, e la Cograf di Como che fa parte del gruppo Artsana, quello della Chicco.
P.Guidotti
Colorgraf ha realizzato specifici inchiostri e relative vernici di sovrastampa a “basso odore e bassa migrazione” per la stampa di imballaggi primari: Lithofood Plus, quadricromia offset e inchiostri base “convenzionali”.
Senolith WB FP, vernici a base acqua da utilizzare “in linea” con gli inchiostri Lithofood Plus.
Deltafood Plus, quadricromia offset e inchiostri base ad essiccazione UV.
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Il cuore artIstIco dI NapolI ospIta l’eveNto arjowIggINs creatIve papers Nella suggestiva cornice del centro storico di Napoli – quel meraviglioso dedalo di vicoli densi di malinconia e bellezza allo stato puro – arjowiggins creative papers ha voluto festeggiare il lancio in Italia dei 4 nuovi colori della sua gamma sKIN curious collection, una serie studiata per creazioni d’alta gamma. Nella sede di riot studio, romanticamente ritagliata nell’edificio rinascimentale di palazzo Marigliano, si è svolta la serata intitolata “dietro la maschera”, che prende il nome da “2nd sKIN Mask contest”, il concorso tra artisti e designer che arjowiggins creative papers ha lanciato per la creazione di una maschera d’arte, interamente realizzata con carta sKIN. Una seconda pelle in carta SKIN coinvolti nella serata-evento giornalisti, art director, agenzie, end-user, distributori di zona e piccoli e grandi editori ai quali simone Medici, ad di arjowiggins Italia e direttore sales & Marketing della divisione creative papers per l’area sud europa, ha spiegato le novità tra cui la nuova gamma creative label per etichette speciali e una linea destinata al digital printing. Scultori della carta all’opera ospiti speciali, i due artisti remi clemente e Morgan Maccarì dell’agenzia Bonsoir paris, che hanno illustrato ai giornalisti il processo di realizzazione della loro maschera (nell’immagine a sinistra in alto) realizzata per offrire uno spunto e stimolare la creatività dei talenti che parteciperanno al concorso “2nd sKIN Mask contest”. «la nostra maschera» hanno spiegato «vuole essere un vero e proprio omaggio alla laboriosità femminile». gli avambracci sono stati ricavati da un blocco di carta sKIN, compressa, quasi ridotta allo stato “primordiale” di fibra lignea, e sapientemente scolpita.
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Corpi femminili come opere d’arte a spettacolarizzare la serata napoletana un gioco di body painting, con due modelle mascherate, trasformate in opere d’arte... vestite solo da un colorato dipinto di sapore primordiale (nell’immagine al centro, fotografate con simone Medici... divertito e “mascherato”). A.A.
Si chiama “2nd SKIN Mask Contest” l’iniziativa pensata da Arjowiggins Creative Papers per supportare il lancio dei 4 nuovi colori della gamma fashion di SKIN, attraverso un concorso per la creazione di una maschera. In alto a sinistra, il progetto dell’agenzia Bonsoir Paris. Al centro, due modelle vestite con la tecnica della body art abbracciano l’ad Simone Medici nel corso dell’evento-spettacolo che si è svolto il 22 novembre a Napoli.
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fabian negrin interpreta il calendario burgo
Credits Testi Fernando Bandini Editing Burgo Group Marketing Dept. Progetto grafico Elyron (TO) Selezione immagini e stampa CDM Servizio Grafico (TO)
un evento in grande stile per una doppia presentazione: il calendario 2013, appuntamento irrinunciabile per il gruppo burgo, e la carta MWc uno bright per magazine di fascia alta oggi disponibile nelle grammature da 65 a 115 nelle finiture gloss e Satin. l’edizione 2013 del calendario è stata affidata a fabian negrin, artista eclettico e poliedrico argentino che ha lavorato per quotidiani e magazine internazionali dedicandosi in seguito alle illustrazioni di libri per bambini. negrin ci fornisce, attraverso le sei tavole, la sua immagine dello scorrere del tempo: il tutto ha inizio con il sogno avventuroso di un bambino, prosegue nella primavera di un giappone fiorito, celebra la nuova stagione con magiche lanterne arancioni (in basso a destra), esplora mari mitologici dove il tempo sembra non fermarsi (in basso a sinistra), assume caratteri metafisici in una natura che cambia (al centro), infine reinterpreta un arcaico mito in una versione futuribile. la carta scelta è burgo respecta 100 satin da 250 g per l’interno e prisma Silk 2sc da 500 g per la copertina (entrambe certificate fsc); la stampa in 4-cromia presenta una vernice riservata in volta mentre la copertina è stata nobilitata con una vernice serigrafica.
Fabian Negrin, illustratore argentino di fama internazionale, ha realizzato le tavole per il calendario Burgo. In alto, alcune immagini dello spazio Edit a Milano che ha ospitato la presentazione del calendario e della nuova carta Uno Bright.
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vireo ridurre le emissioni: la nuova certificazione carbon trust la società vireo propone per il mercato italiano la certificazione carbon trust standard, il più importante e prestigioso riconoscimento internazionale in ambito di riduzione delle emissioni in atmosfera. il problema dei cambiamenti climatici è un tema di assoluta attualità a livello globale e cresce costantemente la richiesta da parte dei buyer affinché le aziende di produzione siano responsabili delle loro emissioni. il punto di partenza consiste nel definire la footprint aziendale, cioè l’insieme delle emissioni di gas a effetto serra causate direttamente ed indirettamente da una organizzazione ed espresse in tonnellate di co2e (co2 equivalente). misurare e conoscere il proprio impatto contribuisce a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni in atmosfera a beneficio delle stesse imprese e dell’ambiente. con il carbon trust standard le aziende hanno la possibilità di implementare questa strategia win-win. il carbon trust standard è una certificazione di performance basata sui principali sistemi internazionali di conteggio della co2e. nata in inghilterra, tale riconoscimento ha visto crescere negli ultimi anni il numero delle certificazioni in tutto il mondo, a testimonianza della validità di questo sistema. oggi è possibile attuare le procedure di certificazione anche in italia grazie a vireo, azienda già leader per il settore delle arti grafiche nelle certificazioni di catena di custodia per gli standard fsc® e Pefc™.
Benefici della certificazione Carbon Trust Standard ll raggiungimento della certificazione permette ad ogni organizzazione di: • dimostrare con accuratezza la propria carbon footprint; • migliorare la propria reputazione nazionale ed internazionale fornendo una approvazione indipendente delle misurazioni effettuate e della riduzione ottenuta; • far fronte alle crescenti richieste in ambito ambientale; • migliorare i consumi energetici e ridurne i costi; • utilizzare il logo carbon trust standard, come strumento prestigioso ed efficace di comunicazione. monitorare per gestire, gestire per ridurre, ridurre è risparmiare per l’ambiente e per l’azienda. Per informazioni sempre aggiornate sui servizi offerti da vireo: www.vireosrl.it
accademia del Poligrafico e vireo organizzano un seminario a partecipazione gratuita, per presentare al mercato italiano la nuova certificazione
Carbon Trust Standard: ridurre, certificare e comunicare la propria footprint • introduzione al tema • Diffusione ed importanza delle certificazioni ambientali • Cambiamento climatico e riduzione di gas serra: approccio virtuoso e vantaggioso sia per l’azienda che per l’ambiente Coffee break • Presentazione del Carbon Trust • Introduzione al Carbon Trust Standard: iter di certificazione, uso del logo, requisiti • Casi di studio: azienda/e inglesi del settore già certificate; intervista con Printer trento: 1a azienda italiana del settore stampa certificata carbon trust Dibattito, conclusioni e saluti finali 5 Febbraio 2013 dalle ore 14.30 alle 18.30 Novotel Milano Nord Ca’ Granda Viale Suzzani 13, Milano
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I cartoncini
La gamma di prodotti classificati come board e packaging board è attualmente davvero ampia e differenziata: scegliere il cartoncino giusto è quindi sempre più difficile. Per non sbagliare, è necessario controllare le caratteristiche fisico-meccaniche del supporto, come la grammatura in relazione allo spessore, la rigidità o la resistenza alla piegatura. Non
sempre però questi parametri sono sufficienti per fare la scelta giusta poiché in alcuni specifici segmenti di mercato possono diventare prioritarie altre caratteristiche, come ad esempio il liscio superficiale, il grado di bianco, il grado di assorbenza. In linea di massima i cartoncini possono essere classificati in due grandi categorie: prodotti ottenuti da fi-
FAVINI Majestic, l’esclusiva collezione di “metallics” costituita da carte e cartoncini con buste coordinate che evocano sensazioni di lusso, si presenta con una nuova veste grafica. Oltre al ricco assortimento dei colori classici, Majestic include ora i Satins che contribuiscono a impreziosire la collezione con la loro raffinata lucentezza satinata e tinte vibranti di bellezza discreta. Al centro della collezione, la preziosa cascata Gold&Silver ricorda quasi una cassaforte di lingotti di metalli preziosi. L’ottima asciugatura e resa di stampa, l’eccellente rigidità e performance in tutte le tecniche di stampa e trasformazione, fanno di Majestic, certificata Fsc, una carta creativa di alta qualità che rende ciascuna applicazione unica e inconfondibile. favini.com
GRUPPO CORDENONS In occasione di LuxePack la cartiera ha presentato un nuovo campionario che raggruppa tutte le carte ideali per realizzare packaging di lusso e non solo. Il prezioso cofanetto si presenta in 6 differenti soggetti dedicati alla moda, ai cosmetici, al vino, ai dolci, ai gioielli e ai profumi. Realizzato esternamente con Astroprint Honeycomb da 360 g, una carta ottenuta da fibre di pura cellulosa vergine ECF, goffrata su uno o entrambi i lati e caratterizzata da uno straordinario grado di bianco, un’ottima tenacità e buone prestazioni nelle operazioni di rivestimento in cartotecnica, all’interno è costituito da un unico Pantone che racchiude più di 90 carte diverse per colore, grammatura, goffratura e marcatura. gruppocordenons.com
bre di riciclo o da fibra vergine. Per quanto riguarda questi ultimi ne esistono varie tipologie a seconda che l’estrazione sia meccanica oppure chimica. Anche le diverse fibre influiscono sul prodotto finito dal punto di vista delle caratteristiche fisiche e meccaniche e ovviamente determinano un diverso
prezzo di vendita. Il cartoncino può essere realizzato in prodotti monogetto o più frequentemente in prodotti multistrato realizzati cioè attraverso l’accoppiamento di diversi strati di cellulose sui quali si aggiungono le patine superficiali. Un’altra distinzione viene effet-
tuata in base alla finitura superficiale dei cartoncini che si presentano con patinatura sul lato esterno (monopatinato) o su entrambi i lati talvolta anche con più strati di patinatura. Le patine sono formulate in modo diverso a seconda delle diverse caratteristiche superficiali che si vogliono ottenere. T.C.
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GMUND La cartiera tedesca propone un’interessante collezione di cartoncini adatta sia per il packaging che per le copertine dei libri. “Brand Packaging & Book Cover”, parte della gamma f-color, è caratterizzata da una formula innovativa ed è disponibile in 42 colori e una sola grammatura pari a 120 g. Commercializzata con cinque diverse superfici (non goffrata, vergata, lineare e telata in due varianti), la collezione può essere stampata con tutti i processi di stampa ed è adatta per tutte le tecniche di nobilitazione più diffuse. La gamma f-color è certificata Fsc. gmund.com
IGGESUND Le ottime performance del cartoncino Incada, prodotto a Workington in Inghilterra da Iggesund Paperboard, sono state riconosciute anche dalla giuria di “Carton of the Year 2012” che hanno premiato ben due lavori realizzati con il cartoncino multistrato realizzato unicamente con fibre vergini tracciabili. “Rose”, progettato per il produttore di Champagne Taittinger, si è aggiudicato il premio più importante Carton of the Year, mentre Nivea Mini Treats ha vinto il primo premio nella categoria Bellezza & Cosmesi. Il pack per Taittinger è stato realizzato dalla francese Van Genechen di Angoulême con Incada Exel che ha conferito eleganza e lucentezza alla superficie visibile. La confezione per Nivea è stata prodotta dall’inglese Clondalkin Pharma & Healthcare. iggesund.com
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STORA ENSO GRAPHICAL BOARDS L’offerta in ambito grafico di Stora Enso Consumer Boards rappresenta una solida realtà per applicazioni quali copertine per libri, riviste, catologhi, cartoline, carte collezionabili, promozionali, stampa digitale e luxury shopping bags. Ensocoat, Aurocard, Chromocard, Mediacard and Lennocard, prodotti in Finlandia, Svezia e Germania, soddisfano tutti i requisiti di sostenibilità utilizzando fibre provenienti da fonti rinnovabili gestite responsabilmente. Il nuovo sito dedicato è un valido supporto al cliente nella fase di scelta del prodotto e nella realizzazione del prodotto finito. storaenso.com/graphical
FEDRIGONI Nell’ampia gamma Fedrigoni, sono molti i prodotti disponibili anche in grammatura elevata, ma un posto d’eccezione spetta alla gamma Sirio: carte e cartoncini versatili per ogni utilizzo, naturali e certificati Fsc, di pura cellulosa Ecf. Un ampio ventaglio di colori intensi e creativi, per questi cartoncini colorati in massa con pigmenti ad alta resistenza alla luce e dall’elevata intensità e uniformità del colore. Anche in versione perlescente, con ispirazione dal mondo minerale e dalle evocazioni più fantasiose, per risultati brillanti dai magici riflessi, e in versione goffrata e marcata, per sensazioni tattili oltre che visive. fedrigoni.com
BURGO MOSAICO Le carte da gioco sono uno dei passatempi più diffusi: ne esiste un numero di varietà sorprendentemente grande e con gli utilizzi più vari. Un prodotto così particolare richiede un supporto specifico, uno speciale tipo di cartoncino accoppiato con colla nera: Play Duplex di Mosaico Specialty Papers. Si tratta di un cartoncino patinato con una superficie perfettamente uniforme, con una rigidità e un grado di bianco ottimi. I due strati del cartoncino sono accoppiati con un adesivo appositamente miscelato con Carbon Black, una sospensione acquosa che conferisce alla colla il tipico colore grigio-nero. Disponibile in grammature da 280 a 470 e con una ricca scelta di finiture superficiali, è usato anche per le tessere telefoniche, fidelity o quelle collezionabili e nelle iniziative editoriali a schede. mosaicopapers.com
Tullis Russel
PaCkaGiNG Più bRillaNti CON tRUCaRD bRiGht whitE Di tUlliS RUSSEl La cartiera Tullis Russel ha lanciato, in occasione di LuxePack, trucard bright white, una novità che va ad aggiungersi alla già ampia gamma del noto cartoncino SBS trucard. Sviluppato dai ricercatori dell’azienda inglese su precise indicazioni dei brand owner che da tempo aspettavano un supporto con un maggiore tono di bianco, il nuovo cartoncino che ha debuttato alla manifestazione monegasca conserva le caratteristiche vincenti che contraddistinguono la gamma trucard in fatto di risultati di stampa e rispetto per l’ambiente. Progettato per il mercato del packaging di lusso, è comunque adatto anche ad altri utilizzi grafici. «La forza di trucard bright white è quella di aver unito il punto di bianco delle più note carte per uso grafico disponibili sul mercato con le performance, in fase di stampa e cartotecnica, di un vero cartoncino», ha dichiarato Arnaud Jouvance, Packaging Sector Manager di Tullis Russel. «Inoltre, partendo dal presupposto che la resistenza alla luce è di peculiare importanza per il mercato del packaging di lusso, uno dei nostri obiettivi è stato quello di sviluppare un prodotto che fosse resistente all’ingiallimento ma anche in grado di mantenere tutte le caratteristiche fisiche che i brand owner si aspettano da un cartoncino di qualità della gamma SBS». L’intera gamma trucard – sia patinata che non patinata – è certificata Fsc ed è prodotta con il 50% di riciclo post consumer (PCW). Alcuni brand di primo piano, come Swaroski, Lancôme e Thierry Mugler, l’hanno scelta da tempo per le forti credenziali ecologiche e per le ottime prestazioni in fase di stampa e cartotecnica. trg.co.uk
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materiali speciali
Materiali speciali
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Innovazioni
Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
da copiare
Liquide, impalpabili, oppure grezze e irregolari: su ogni superficie è ormai possibile stampare. A patto di avere le tecnologie giuste, la perizia tecnica quasi artigianale. E, soprattutto, una fantasia che non ha paura di osare.
materiali speciali
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Acqua i prodigi degLi inChiostri a nanopartiCeLLe Sfruttando la tensione superficiale e le nanotecnologie applicate all’inchiostro, la russa Sun Innovations è riuscita nel miracolo di stampare… sull’acqua! Il principio è quanto mai semplice ma il risultato è di notevole impatto, come molti visitatori hanno potuto vedere alla Drupa 2012 presso lo stand di questa azienda siberiana produttrice di sistemi di stampa e taglio large format. Come avviene il “miracolo?” L’inchiostro a nanoparticelle brevettato viene steso sulla superficie del liquido con una macchina digitale e immediatamente asciugato con speciali lampade UV-LED, una tecnologia che proprio la Sun Innovations per prima ha montato, nel 2007, su stampanti digitali per grande formato. L’inchiostro polimerizza istantaneamente creando un film stabile che imprigiona il liquido sottostante. Come spiega Diana Chasovskikh, responsabile comunicazione dell’azienda di Novosibirsk, «l’inchiostro a nanoparticelle Sunflower per stampanti UV-LED, sviluppato da un team di ricerca che unisce chimici e ingegneri, è formulato per la massima adesione su un’ampia gamma di supporti, patinati e non: PVC, plastica, vetro, specchio, legno, metallo, banner». Al di là del virtuosismo ammirato in Drupa, l’azienda, sempre sfruttando le nanotecnologie, produce macchine adatte alla stampa anche su supporti ceramici e inchiostri antibatterici a base di ioni di argento.
Un particolare della superficie stampata con nanoinchiostro sunflower dal quale è possibile notare la brillantezza dei colori e il particolare effetto spessorato ottenuto.
il prototipo della nuova stampante turbospeed UV-leD, presentata alla Drupa di Düsseldorf lo scorso maggio, mentre “stampa sull’acqua”.
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Carta velina & legno più Leggera non si può Anche se risale a dieci anni fa, rimane uno dei più sorprendenti esempi di perizia tipografica la realizzazione del volume Madonna and Steven Klein: X-STaTIC PRO=Cess realizzato nel 2003 da Nava Milano in tiratura limitata a 1.000 copie. Al di là dell’aspetto artistico del photo-shooting, ciò che rende la produzione di questo libro irta di difficoltà è l’utilizzo dei materiali e la cura necessaria per maneggiarli, stamparli e confezionarli tanto che è stato necessario procedere con una rilegatura manuale. Il volume di 260 pagine, ad album, è stampato a 4 colori su una sottilissima carta velina tissue-like goffrata, estremamente fragile, e racchiuso in un cofanetto in carta cotton-wove floccata. La confezione è una brossura non fresata rinforzata da una braghetta in tela nera.
l’interno dell’album Madonna and Steven Klein: X-STaTIC PRO=Cess: si nota la delicatezza e la particolare goffratura della carta.
i banCaLi si trasformano in opere d’arte La stampa digitale flatbed ha aperto per i creativi la possibilità di sperimentare come mai prima, superando i limiti dell’offset, che non può stampare su supporti rigidi, e della serigrafia, che non consente il passaggio contemporaneo di più colori. La fantasia non ha più limiti, o quasi, come dimostrano le realizzazioni di Alberto Pomi, che nella sua azienda di Vicenza ha stampato praticamente su tutto, dal cuoio alla yuta, dal legno laccato per mobili al vetro, al cristallo, al metallo fino alla palladiana pietra di Vicenza. Persino su una superficie difficile e irregolare come il legno grezzo dei bancali di recupero, con effetti decisamente originali: per realizzarli è stato necessario prima levigare la superficie, quindi dipingerla manualmente di bianco per creare una base sulla quale, grazie alla flatbed Arizona GT250 di Océ, è stata stampata l’immagine.
Un originale allestimento realizzato con bancali di recupero per un punto vendita dell’azienda di abbigliamento cape Horn.
prototipo di uno sgabello ottenuto utilizzando bancali di recupero per la struttura e tele di yuta stampate in digitale con una flatbed arizona Gt250 per il cuscino. È il primo di una serie ispirata al gioco da tavolo Monòpoli.
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FEDRIGONI 16/1 OttO DESIGNER pER uN lIbRO
recensioni
presentato in anteprima alla Fiera del libro di Francoforte, il primo volume del progetto 16:16 book designers promosso da Fedrigoni è stato esposto a Milano presso lo spazio Fabriano boutique lo scorso novembre. presenti alla serata i designer Roberto Necco e Roberto balocco dello studio Elyron di torino che insieme ad altri 7 studi (tutti stranieri di fama internazionale) hanno preso parte a questo ambizioso progetto di realizzare un libro di sola grafica d’autore. A ciascuno è stato affidato un sedicesimo di carta diversa per realizzare un lavoro che esplorasse l’essenza del supporto libro per esprimere l’identità creativa dei designer di differenti paesi e i loro stimoli culturali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i designer per una volta hanno lavorato per esaltare le caratteristiche della carta (mentre in genere avviene il contrario). la copertina che solitamente viene utilizzata per catturare l’attenzione attraverso effetti speciali e colori è stata realizzata in modo essenziale giocando semplicemente sulla particolare trama e consistenza. All’interno l’opacità e la lucentezza, la ruvidità e la morbidezza si sono fuse con l’idea creativa dando vita a un volume ricco di stimoli mentali, tattili e visivi. la direzione creativa è stata affidata allo studio inglese Manss & Company che ha lavorato anche su un sedicesimo, mentre la stampa e la confezione sono stati realizzati dallo Studio Fasoli di Verona. fedrigoni.com
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I designer Studio Joost Grootens Rainer Groothuis Frédéric Teschner Kameel Hawa Wijntje Van Rooijen & Pierre Pérronet Elyron Sánchez/Lacasta Thomas Manss & Company
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1- Un’immagine tratta dal sedicesimo realizzato dalla Thomas Manss & Company stampato su Corolla Book Premium White. 2- Wijntje Van Rooijen & Pierre Perronet esplorano colori e lettere con effetti 3D utilizzando inchiostri fluorescenti su carta Freelife Cento Extra White. 3- Torino rappresentata attraverso i suoi vezzi e le sue ossessioni - l’automobile, il cibo, gli immobili brutti realizzati da Elyron su carta Arcoset Extra White.
La copertina del volume 16/1, volutamente semplice ed essenziale, è stata realizzata con Imitlin Tela Argilla da 125 g. Risguardi in Sirio Giallo Limone da 210 g. Tutto certificato Fsc.
rubriche
Grandangolo 63
agenda
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MoSTrE TAroCChi-CAPolAvoro in MoSTrA A MilAno Un oggetto d’arte inedito eppure di straordinario fascino che ci accompagna nella cultura ermetico-alchemica che si era sviluppata in italia alla fine del Quattrocento. Si tratta del più antico mazzo di tarocchi italiano (che è anche il più antico del mondo) in mostra a Brera dal 13 novembre al 17 febbraio 2013, acquisito nel 2009 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. il mazzo Sola Busca – dal nome dei precedenti possessori – è costituito da 78 carte da gioco stampate su carta da incisioni a bulino, miniate a colori e oro, realizzate dalla mano del pittore anconetano nicola di maestro Antonio. brera.beniculturali.it
Manifestazione
Titolo
Quando
Dove
Info
Mostra – Design
Un designer per le imprese
fino al 3 gennaio
Milano
triennale.org
Fiera – Turismo Fiera-Stampa su tessuto Fiera – libri Fiera - Arti grafiche
BiT Printwear&Promotion leipziger Buchmesse Grafitalia
14-17 febbraio 24-26 febbraio 14-17 marzo 7-11 maggio
Fieramilano rho Birmingham lipsia Fieramilano rho
bit.fieramilano.it printwearandpromotion.co.uk leipziger-messe.de grafitaliaonline.com
CoME TrovArli Gli inSErzioniSTi Di QUESTo nUMEro
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SOCIETÀ Altavia Italia Colorgraf Druckfarben Edigit Exaprint Fontana Grafica GPN Grafiche Mercurio Huber Kiian Litover Melastampi Minimegaprint OKI Pilot Italia Pixartprinting Rotolito Lombarda Sprint24.com Tipografia Valdostana UPM Vireo
PAG. 29 49 ins. 15 23 67 65 9 17 3 16 31 44,45 37 ins. 10,11 4 41 12 19 52
SITO altavia-group.it colorgraf.it druckfarben.it edigit.info exaprint.it fontanagrafica.it gpn-rubricatura.it grafichemercurio.it hubergroup.it kiian.it litover.com melastampi.com minimegaprint.com oki.it pilotitalia.com pixartprinting.it rotolitolombarda.it sprint24.com tipvaldostana.it upm.com vireosrl.it
TELEFONO 02 303043 02 9370381 035 751231 051 372688 011 0626806 02 3933021 039 2142492 081 948420 0444 250039 031 9090111 039 2148328 02 90026.1 039 628871 041 920063 02 921951 06 5411332 0165 239559 02 34617224 049 8753687
CONTATTO Tinoune Moise Paolo Pellegrini Maria Antonietta Savino Emilio Beretta Salvatore Mercurio Chiara Pinton Monica Cingolani Claudio Parietti Simone Bandecchi Paola Bretschneider
E-MAIL t.moise@altavia.it paolo.pellegrini@colorgraf.it info@druckfarben.it info@exaprint.it marion@fontanagrafica.it info@gpn-rubricatura.it info@grafichemercurio.it chiara.pinton@hubergroup.it info@kiian.it info@litover.com info@melastampi.com marketing@oki.it commerciale@pilotitalia.it simone.bandecchi@rotolitolombarda.it info@sprint24.com office@tipvaldostana.it paola.bretschneider@upm-kymmene.com info@vireosrl.it
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c o l o p h o n PRINT BUYER n. 42 - uscita dicembre 2012 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Condirettore Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it Responsabile di redazione Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Vanna Pizzetti pizzetti.v@ilpoligrafico.it Cristina Rossi rossi.c@ilpoligrafico.it Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa PrintTv Laura Scatena Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Marketing&Business Development Paolo Fiorelli Tel. 02.7529101, fiorelli.p@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it Tel. 02.40047399, 3475822745 - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Nobilitazioni copertina Litover (Monza).
Hanno collaborato a questo numero:
Lorenzo Capitani Achille Perego
COMITATO DI REDAZIONE Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it
Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Alessandra Gori Montanelli (gorimontanelli.p@ilpoligrafico.it, via Kolbe 8, Milano, tel. 02.7529101, fax 02.75291032). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Associato all’USPI
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