Il Poligrafico, n. 148, Ottobre 2013

Page 1

ITALIANO

N. 148/2013 Ottobre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Coniugare tradizione e innovazione Incontro con alfio bernini di litografica ival a pag. 28

il poligrafico 148/2013

niente crisi per le etichette Grandi numeri alla Labelexpo di Bruxelles - a pag. 32

Imprenditori con l’elmetto

Formazione manageriale... con i paracadutisti - a pag. 42


I PREMI Best Printer per nobilitazioni e supporti speciali

Best Cartotecnica dell’anno

Best Digital Printer

Imprenditrice dell’anno

Imprenditore dell’anno

Industria Grafica dell’anno

Best Cross Media

Converter dell’anno

Best label printer Supporter

Organizzatori

Event partner

Patrocinio

Zeta’s srl Via Kolbe 8 20137 Milano www.stampamedia.net 4IT Group srl Via Cassanese 224 20090 Segrate (MI) www.4itgroup.it

Media partner | Fieramilano - Rho (Milano) - 19/23 Maggio 2015


laVedovella 2013

venerdĂŹ 15 novembre 2013 Il Sole 24 Ore - Sala Collina Milano

IL PREMIO ALLE ECCELLENZE DELLE ARTI GRAFICHE IN ITALIA

Esprimi la tua preferenza, vota anche tu!

lavedovella.it


Sommario piombi In primo piano Macchingraf passa a CoBe Capital . Rotolito acquisisce Nava . . . . . . . . Cambi ai vertici delle cartiere . . . . . Riorganizzazione Lediberg . . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . I dieci anni di AIMSC . . . . . . . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fedrigoni Top Award: i vincitori . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .

14 14 15 16 18 21 22 23 26

INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Alfio Bernini (Ival) . . . . . . . . . . . . . . 28 Fabio Deflorian (Sun Chemical) . . . . 40 TECNOLOGIE News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 50 Nuove opportunità: circuiti elettronici organici e stampati . . . . . 63 EVENTI Successo di Labelexpo a Bruxelles, le etichette non sentono crisi . . . . . 32 Formazione manageriale... con i parà della “Folgore” . . . . . . . . 42 Bobst: settant’anni di innovazione . . 54 spazio Etichette L’evoluzione delle tecnologie di stampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

32

A Bruxelles, i grandi numeri di Labelexpo confermano il buon momento delle etichette.

58

Le tecnologie di stampa di etichette nel passato, nel presente e... nel futuro

RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Emanuele Posenato L’ora del jazz è arrivata . . . . . . . . . 11 L’opinione di... Alberto Sironi Nuova normativa tecnica per l’offset 12

63

Nuove opportunità coi circuiti elettronici organici e stampati.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com


il poligrafico

tutto il numero

Stampa e nuovi media nell’era digitale

aziende fiori all’occhiello

Labelexpo europe 2013 Alla fiera di Bruxelles in settembre è stata registrata l’affluenza più elevata nei 33 anni di storia della manifestazione. A conferma che quello delle etichette è un settore che “tira” anche in tempi di crisi come l’attuale. Breve carrellata delle novità viste agli stand degli espositori. A pag. 32

28

“L’industra grafica, un futuro da reinventare”: Alfio Bernini di Litocartotecnica Ival.

42

Formazione manageriale “outdoor” presso i parà della Folgore.

23

in un minuto

Proclamati i vincitori del premio Fedrigoni Top Award 2013.

incontro con... litocartotecnica ival Questo mese ad aprirci le porte è Alfio Bernini, alla guida di un’azienda fondata sessant’anni fa che, nonostante la crisi, continua a crescere e, soprattutto, a investire in nuove tecnologie. Specializzazione: produzione di scatole per il settore alimentare. A pag. 28 formazione Formazione manageriale molto... particolare quella proposta da Accademia del Poligrafico e condotta da OpenUp by Cassiopea: gli “allievi” hanno passato tre giorni presso la caserma Lustrissimi di Livorno dove, oltre ad attività in aula, sono stati sottoposti ad attività operative outdoor nel campo di addestramento militare di valle Ugione. “Mens sana in corpore sano”... A pag. 42 spazio etichette Le tappe principali dell’evoluzione tecnologica nella stampa di etichette ripercorse da Mike Fairley, della rivista internazionale Labels & Labeling. Uno sguardo al passato ma anche al presente, soprattutto per cercare di capire come muoversi per affrontare le sfide che ci aspettano nel futuro. A pag. 58 nuove tecnologie Esistono applicazioni della stampa in settori non convenzionali che possono rappresentare nuove opportunità per il futuro. In questo articolo viene esaminato il campo dei circuiti elettronici organici e stampati. A pag. 63


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A

AB Graphics Accademia del Poligrafico Adario Mauro Agfa AIMSC Alfero Marco Amazon Antalis Apple Auxilia Graphica

34 18,42 18 14 21 18 64 15 64 14

B

Bandecchi Paolo 14 Benaglio Enrico 15 15 Beretta Enrico Berkhouwer Patrick 16 Bernini Alfio 29 Bernini Carla 29 Bernini Corinna 29 29 Bernini Nicola Berro Moreno 20 Bertani Alessandro 15 Bobst 22,25,31,46,54 Bobst Jean-Pascal 22 Bodini Mauro 21 Bonacini Antonio 46 Bonacini Fabio 46 BTI 14 15 Burgo Distribuzione 15,22 Burgo gruppo

C

Camporese Canon Capitalia

6

53,57 49,52 16

Cartiere del Garda Castegnaro Martina Castelli Bolis Poligrafiche Castelli Lindo Castelli Maria Castello Litografia Cefis Giorgio Centenaro Maurizio Cervellati Claudio Cewe-Print Clough James CoBe Capital Coptip Corbucci Franco

15 15 16 16 16 20 15 24 15 16 21 14 15 21

D

D’Addario 44 Dalla Fontana Roberto 15 Dantex 34 Daprà Giovanni 21 De Matthaeis Alberto 15 20 De Vincenzo Aldo Deflorian Fabio 40 Domino 33 Durst 20,36

E

easyDOT 10 EBS Editoriale Bortolazzi 23 Edigit 7,24 EFI 37 Emmetre 20 Epson 35 Esko 20,24,34 Esperia 44 EUPIA 36

Exaprint

20

F

Fanti Andrea 46 Fassina Massimo 20 Fedrigoni 23 FFEI 37 Firma Group 24 Flint 14,33 16 Fontanari Mauro 23 Frac Bretagne Fujifilm 14,22,37

G

Gallus 14,20,33,35,59 Geostick 34 GEW 33 Gifasp 47 Goss 14 GPN 67 GPS 18 Graficas Vidal Y Armadans 23 14 Grafiche Nava Grafikontrol 23 Graphistudio 23 Grotto 18 Guerrera Sebastiano 21

H

Hartmann 14 Heiber-Schroeder 30 Heidelberg 14,18,29,33,35 Hell Gravure Systems 22 Highcon 14 HP 23,34

I-J

International Paper Ipagsa Isorg Ival Litocartotecnica Jagenberg

27 68 64 28 30

K

Kammann Maschinenbau 22 KBA 13,22 Kodak 14,17,22,37 Komori 15,18,45 Kurz 51 Kyocera 35

L

Labanti e Nanni Labelexpo Landa Digital Printing Lecta gruppo Lediberg gruppo Lego LG Londei Giorgio Luis Caballero LuxePack Luxoro

M

46 32,58 52,60 15 16 16 64 21 23 51 51

Macchingraf 14,18, 20,34,50 Manroland 18,30,46 Marchi Alberto 15 Marchi Aldo 15 Marchi Girolamo 15


Mark Andy 33,59 Marzotto Lorenzo 15 Mattei Paolo 15 Mazzoleni Alberto 14 MCor 14 Media Graphic Scop 23 Melastampi 61 48 Mercurio Grafiche Meroni Davide 20 Minguzzi Andrea 15 Minimegaprint 20 Molina Maurizio 15 Mondadori Printing 14 Mondovì Legatoria 18 Morimoto Yasafumi 22 Mory & Meier 23

N

Nava Attilio Nava Felice Nava Gianni Nava Paola Nava Patrizia Nava Peppino Nikka Nilpeter Nimax

O

Océ OpenUp

14 14 14 14 14 14 36 33,59 51 49 42

P

Paglia Gianfranco 44 PaperlinX 15 Perez Antonio M. 22 Perlen Papier 21,50 Perusa 22 Phoseon Technology 36 Piersantini Egiziano 21 Pira 63 16 Pirovano Giorgio Pixartprinting 15,20 Plantin e Grafimat 14 Plastic Logic 64 Pohe Jorg 22 Polar 14,18 Polyedra 15 PolyIC 65 Pozzoni gruppo 14 PressUp 38,39 Printgraf 52

R

Rako Etiketten Ramunni Massimo Reggiani gruppo

34 21 16

Rèpublique Reymond Jacques Roland DG Ronzoni Maurizio Rotolito Lombarda

23 54 50 49 14

S

Saint-loubert Bié Jérome 23 Samsung 64 Sappi 22,ins. Schiavi Andrea 21 Scodix 14,50 Screen 34 Serviceplan gruppe 23 Sharp 8,9 Siegwerk 33,36 Sobrero Massimo 15 Sony 64 Soporcel 19 Spartanics 36 Staples 14 Sun Chemical 40,51

T

Tenderini Alessandro TerreBlue Tetterode Trainoni Maura Trainoni Walter Très Tipos Gràficos Tresu Group Tüv Italia TwoSides

U

Ulmex Unicredit Usui Minoru

V-W

Vallardi Gianni Van Dijk Wouter Varigrafica Alto Lazio Verband Austria Solar Weick Karl E.

X-Z

X-Rite Xaar Xeikon Zonin Marcello

15 23 14 44 44 23 34 47 21 52 16 35 15 14 18 23 11 51 36 32 20

7


Potenza / Prestazioni La rivoluzione dei sistemi di stampa professionale a colori.

www.printalist.it


Full Bleed (stampa al vivo) in A3 con rifilatura integrata Risoluzione di stampa 1200x1200 dpi/8-bit processing Controllo densità costante pagina per pagina Alimentazione carta ad aspirazione, Triple Air Feed Grammatura carta 300 gr/mq (bianca e volta, automatico a registro) Rip EFI nuova generazione Stampa banner fino a 120 cm Produttività da 2.280 a 2.520 A3/ora

E r g o n C o m u n i c a z i o n e · Ve r t i g o D e s i g n

SHARP MX-7500N / MX-6500N



Opinioni

commenta e approfondisci su www.stampamedia.net

Market & Trend

L’ora del jazz è arrivata Emanuele Posenato “Le organizzazioni a dispetto della loro preoccupazione per i fatti, i numeri, l’obiettività, la concretezza e l’affidabilità, sono in realtà sature di soggettività, astrazione, supposizioni, espedienti, invenzioni, arbitrarietà…” (Karl E. Weick, 1969).

IPI 148/13

eposenato@gmail.com @eposenato

Il tema è gestire la discrepanza tra le nostre previsioni e aspettative, consce e inconsce, circa gli eventi prossimi o futuri, e l’accadere presente delle cose. Una discrepanza che inevitabilmente genera in ognuno di noi uno stato d’ansia, più o meno accentuato, un bisogno di spiegazione, che può essere affrontato esclusivamente attraverso la lettura retrospettiva e l’analisi con sospensione di giudizio. Limitandosi a registrarne gli effetti e archiviando la pratica a futura memoria. Karl Weick, teorico dell’organizzazione americano, ha introdotto a fine anni Sessanta il concetto di “sensemaking”, che rappresenta il significato attribuito a posteriori agli eventi discrepanti, a situazioni nuove, non immediatamente comprensibili a partire dai riferimenti che possediamo. Con esso ha introdotto il concetto delle “mappe interpretative”. L’acquisizione di una serie di mappe interpretative, ma ancor più la capacità di sfruttare queste mappe in modo creativo fino a rasentare l’illogico (almeno agli occhi di una forma mentis educata a logiche razionali strette e al pragmatismo), potrebbe rivelarsi nell’interpretazione di alcuni seguaci di Weick la chiave di volta del management del presente. In sintesi, se per decenni si è pensato che il management fosse l’arte della pianificazione, dell’organizzazione, della meticolosità nel processo decisionale e del controllo, oggi che gli eventi attorno alle aziende si sviluppano in forma imprevedibile e instabile, e la razionalità non basta più a interpretare la quotidianità, non deve intimorire il ricorso all’improvvisazione. La capacità d’improvvisazione, però, al pari di altre abilità e competenze, va coltivata. “L’improvvisazione cela un grande dominio degli strumenti e delle informazioni e la capacità di gestirli in modo innovativo assumendosi la responsabilità di qualche rischio, ricorrendo alla correzione in tempo reale, ed all’escamotage per mascherare eventuali stonature inserendo ogni tanto piccoli virtuosismi, ben padroneggiati, a variazione del tema.” Ecco perché ci è piaciuta l’immagine del jazz. Da grande ignorante della musica quale sono, ho recentemente appreso che dietro l’apparente improvvisazione dei musicisti jazz c’è spesso un’incessante ricerca finalizzata all’apprendimento di una fantasia disciplinata. La riconfigurazione della domanda nel nostro mercato ha innescato una rapida riconfigurazione dell’offerta. Troviamo scompaginate tutte le carte che pazientemente, e in qualche caso anche abilmente, avevamo ordinato con un certo criterio. E non c’è modo che ritornino tutte al loro posto. Se continuiamo a suonare la solita musica (che significa continuare a proporre lo stesso prodotto, con lo stesso approccio, allo stesso cliente, nello stesso mercato) e non ci sforziamo di introdurre qualche elemento di novità, assumendoci inevitabilmente qualche rischio, è quasi certo che la nostra musica non interessi più. >segue a pag. 62

11


Opinioni

commenta e approfondisci su www.stampamedia.net

Gestione aziendale

Nuova normativa tecnica per l’offset Alberto Sironi A inizio del 2014, probabilmente, verrà rilasciata dal TC130 la nuova revisione della ISO12647-2 per la stampa offset a foglio e heatset da bobina: i tempi sono giusti, l’ultimo aggiornamento infatti risale ormai al 2007.

>segue a pag. 62

IPI 148/13

12

L’innovazione più consistente riguarda l’ampliamento dei supporti standard che dagli attuali cinque diverranno otto, comprendendo tutte quelle carte a bobina che non erano considerate in precedenza. Questo allargherà l’estensione del campo di applicazione della norma a settori in cui era difficile utilizzarla, come la GDO, ad esempio, e permetterà di superare ambiguità persistenti, chiarendo definitivamente i riferimenti certi a cui attenersi. Una buona iniziativa, quindi, perché la versione precedente sembrava completa solo per i segmenti a foglio e modulo continuo (narrow web), lasciando diverse zone d’ombra nella stampa a bobina. Gli otto supporti di stampa saranno collegati ad altrettante Printing Condition (condizioni di stampa, composte da: tipo di inchiostri, retinatura e curva di riproduzione TVI) per retini geometrici e stocastici, facendo quindi in totale 16: onestamente troppe e tutte nuove (non ne viene recuperata nemmeno una dalla release precedente). Inoltre non sarà più necessaria una corrispondenza tra prova e stampato (OK print), o meglio entrambi faranno riferimento alla stessa tabella colorimetrica normativa entro il solito limite di deltaE 5 per il valore dei pieni, permettendo quindi deviazioni superiori (teoricamente anche sino a 10) tra loro. La ISO12647-2 si trova ora nello stadio di final draft (FDIS) quindi praticamente conclusa e definitiva per gli aspetti tecnici, al limite potrà subire ancora qualche modifica di tipo redazionale prima di essere ufficializzata. Veniamo quindi ad alcune osservazioni di opportunità rispetto alle poche informazioni descritte: - la nuova versione della norma non sembra perseguire una logica semplificazione dei processi, ma anzi tende a complicarli, introducendo ben 16 condizioni di stampa e tutte completamente nuove, ma il mercato non è in grado di recepire una situazione così analitica e quindi ne farà una sua sintesi (come sempre) costringendo lo stampatore a operare al di fuori dello standard, con tutte le difficoltà che ne conseguono; - non si comprende perché alcuni standard validi e ormai assodati (patrimonio acquisito persino dai buyer) applicati in offset a foglio e che si riferiscono a dati di caratterizzazione molto diffusi, ad esempio come Fogra 39 o 47, non siano stati confermati, costringendo gli stampatori a nuove ricalibrazioni per modificare assetti che già andavano bene: questo porterà a un lungo periodo di grande confusione con i clienti e rallenterà l’adozione della norma da parte del settore; - in termini di processo è invece corretto che sia la prova sia la stampa si riferiscano agli stessi numeri, ma aumenteranno le differenze e quindi le potenziali contestazioni: sarebbe stato meglio ridurre le tolleranze per i sistemi di proofing in modo da non allargare troppo la forbice dei possibili scostamenti;


Offset a foglio KBA

„Da anni ormai siamo estremamente soddisfatti dell’affidabilità e del perfetto funzionamento delle nostre macchine KBA.“

Massimo Campagnaro, responsabile alla produzione stampa offset della Cartotecnica Grafica Vicentina in Italia si fida della sua Rapida 162

Feeling Good with

Clienti soddisfatti come Massimo Campagnaro rendono felici e soddisfatti anche noi. Sono il nostro motore e la ricompensa al nostro lavoro. Ed è proprio per questo che puntiamo tutto sulla consulenza personalizzata e l‘efficacia dell‘assistenza post-vendita. Ciò che vogliamo è che i nostri clienti si sentano in buone mani e raggiungano gli obiettivi auspicati. Noi li assistiamo in tutto e per tutto. Con soluzioni individuali, innovazioni orientate al futuro e macchine dalla tecnologia straordinaria. E, ovviamente, con quell‘impegno speciale che deriva da duecento anni di collaborazione con gli stampatori di tutto il mondo. Provatelo di persona. Il nostro team sarà lieto di assistervi in qualunque momento! KBA ITALIA SPA, Passirana di Rho (MI) Tel. (02) 932.098.1, info@kbaitalia.it, www.kbaitalia.it, www.kba.com

Koenig & Bauer AG


PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Il controllo di Macchingraf da Staples a CoBe Capital Alberto Mazzoleni resta amministratore delegato di Macchingraf e Auxilia Graphica con l’attuale management team.

n Staples e CoBe Capital, una società di investimento privata, hanno annunciato di aver concluso la transazione per il passaggio di proprietà della Printing Systems Division (di cui Macchingraf e Auxilia Graphica fanno parte) da Staples a CoBe Capital. I termini della transazione non sono stati ancora resi noti e la divisione PSD (Printing System Division) cambierà nome nel prossimo futuro. Il nome e il logo delle aziende locali non cambierà. Alberto Mazzoleni mantiene il ruolo di amministratore delegato di Macchingraf e Auxilia Graphica con l’attuale management team e Wouter van Dijk quello

di presidente della PSD. Con sede ad Amsterdam, la PSD ha una storia di oltre 150 anni nella fornitura di soluzioni complete nel mercato della stampa, packaging ed etichette, con marchi affermati e con la più importante quota di mercato. Ogni mercato è servito attraverso un’organizzazione locale e più precisamente con sede in Belgio (Plantin e Grafimat), Grecia (BTI - Hellas), Italia (Macchingraf e Auxilia Graphica), Paesi Bassi (Tetterode) e Spagna (Hartmann). PSD offre un portafoglio completo di servizi di stampa e soluzioni software, tra cui applicazioni, attrezzature, materiale di consumo, assistenza tecnica,

consulenza, flussi di lavoro, ed è conosciuta attraverso i marchi rappresentati quali Heidelberg, Polar, Kodak, Fujifilm, Agfa, Flint e Gallus. Recentemente la PSD nell’ambito di una strategia di diversificazione ha anche lanciato nuove rappresentanze quali Scodix, Highcon e MCor che offre un concetto speciale e innovativo per la stampa 3D. Heidelberg è sempre stata informata di tutte le fasi della trattativa e ha dato pieno supporto all’operazione. La strategia operativa di CoBe Capital, oltre ai suoi obiettivi di crescita del business a medio e lungo termine, ha portato Staples a scegliere CoBe Capital come partner strategico

per il business. CoBe Capital, attraverso questa acquisizione, raggruppa ad oggi aziende con sedi in Francia, Germania, Austria, Slovenia, Belgio, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Spagna. «Quando abbiamo conosciuto CoBe Capital con la sua strategia e la sua visione di business, abbiamo subito capito come si integrasse perfettamente con la nostra strategia e quella di molti dei nostri clienti», ha dichiarato Wouter van Dijk. «Il fatto che CoBe Capital possegga e mantenga rilevanti business con strategia di lungo termine è un beneficio forte ed è garanzia per le nostre aziende. Ciò ci permette di estendere ulteriormente la nostra ricerca di nuove opportunità e nuovi mercati con valore aggiunto per i nostri clienti e le nostre aziende».

acquisisce le storiche Grafiche Nava di Milano fondate a Bernareggio nel 1922 da Attilio Nava, cresciute negli anni ‘60 a Milano sotto la guida dei fratelli Peppino e Felice, diventate un punto di riferimento per la stampa di alta qualità nel settore della moda, della cosmetica, dell’oreficeria e dei gioielli. Con circa 175 dipendenti e 60 milioni di ricavi (50 per la divisione Press), sedi anche a Parigi e New York, il Gruppo è stato guidato sino ad oggi dalla terza

generazione, Gianni Nava e le sorelle Paola e Patrizia. Rotolito integrerà la Nava all’interno di un Gruppo, assicurando all’azienda milanese sviluppo internazionale, investimenti tecnologici, efficienza gestionale. Non solo: target della clientela e prodotti della Nava sono complementari a quelli di Rotolito. In più, il reparto produttivo della nuova Rotolito-Nava si arricchirà delle macchine dell’azienda milanese tutte Heidelberg (due 70x100 a otto colori più spalmatore, tre a sei colori più UV e spalmatore e una 35x50 a 5 colori), cui si aggiunge una rotativa Goss M600 a sedici pagine che completerà il reparto rotooffset di Rotolito.

Le voci erano cominciate a girare prima dell’estate ma solo agli inizi di ottobre è stata firmata la lettera di intenti che ha dato il via alla procedura di due diligence.

14

Salvo sorprese dell’ultim’ora, Rotolito Lombarda andrà ad acquisire il 100% del pacchetto azionario della Nava, esclusa la divisione Design. Va così in porto una delle più importanti acquisizioni degli ultimi anni nel settore arti grafiche. Non tanto per il valore economico dell’operazione (inferiore a quello di altri accordi, come l’acquisizione di Mondadori Printing da parte di Pozzoni), ma per i protagonisti in campo. La Rotolito Lombarda di Paolo Bandecchi (nella foto), una delle aziende leader in Italia nella stampa piana e roto, con oltre 180 milioni di euro di ricavi, 35 anni di storia, 4 stabilimenti, 370 addetti e 120 mila tonnellate di carta stampata ogni anno,

IPI 148/13

Rotolito acquisisce le storiche Grafiche Nava


PIOMBI

PrimoPiano

Cambi ai vertici nelle principali cartiere Paolo Mattei nuovo ad del Gruppo Burgo.  È stata un’estate di viaggi e spostamenti non solo per le vacanze, ma anche ai vertici di alcune importanti cartiere italiane – a cominciare dal Gruppo Burgo – che si sono presentate alla ripresa d’autunno con un management rinnovato e/o con cambi di incarichi ancora in corso e che si perfezioneranno a breve, coinvolgendo anche il settore grafico. Cominciamo da Burgo. I soci (a partire dalla holding Marchi dell’omonima famiglia, azionista di riferimento della società) a fine agosto hanno nominato il nuovo Consiglio di amministrazione, il cui mandato scadrà con l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2015. Girolamo Marchi (per scelta

personale, si dice) ha lasciato l’incarico di amministratore delegato ed è stato nominato presidente (vice è Giorgio Cefis). Il nuovo ad è Paolo Mattei (nella foto), che aveva ricoperto la stessa carica alle Cartiere del Garda (carica lasciata già da parecchi mesi) ed è vicepresidente della European Association of Graphic Paper Producers. Il nuovo CdA di Burgo è composto anche da Enrico Benaglio, Alessandro Bertani, Martina Castegnaro, Gianni Vallardi e da Alberto Marchi e Lorenzo Marzotto, espressione, questi ultimi, della famiglia Marchi. Infine, il cav. Aldo Marchi è stato acclamato presidente onorario, mentre la direzione generale del Gruppo continua a essere affidata ad

Alberto De Matthaeis. Ha lasciato invece Burgo il responsabile clienti diretti Roberto Dalla Fontana (a inizio anno una riorganizzazione aveva portato ad affidare la direzione delle vendite Italia a Massimo Sobrero, anche ad di Burgo Distribuzione). Dalla Fontana assumerà l’incarico di direttore commerciale della azienda grafica Coptip (Modena), al posto di Enrico Beretta, giunto all’età della pensione. Alle Cartiere del Garda, che fanno capo al gruppo spagnolo Lecta, dove presidente e amministratore delegato è già dallo scorso anno Andrea Minguzzi, il direttore commerciale generale Maurizio Molina da qual-

che mese ha assunto anche l’incarico di ad di Polyedra e, con l’uscita proprio nei giorni scorsi di Claudio Cervellati, è rimasto l’unico amministratore delegato dell’azienda di Settimo Milanese che nel 2009 si era fusa con un altro distributore di carta e di cancelleria, la bolognese Antalis. Nel luglio 2012, Polyedra era stata ceduta dal gruppo australiano Paperlinx a quello spagnolo Lecta. Negli ultimi quattro anni Polyedra è stata interessata da una serie di ristrutturazioni che hanno portato i dipendenti da circa 450 a 250 e in questi giorni sarebbe in corso una trattativa sindacale per la richiesta dell’azienda di un’altra sessantina di esuberi. A.P.

Pixartprinting ordina una terza Komori Inarrestabile la dinamicità del web to print veneziano. Nell’accordo con Komori è stata confermata l’installazione per gennaio 2014 di una nuova Lithrone GL 840 P, 8 colori, formato 70x100 con cambio lastre sincronizzato. Andrà ad affiancare le due macchine già installate nel 2012, che verranno upgradate con le funzionalità software del nuovo modello. Sul piatto anche l’opzione già siglata per una quarta Komori Lithrone GL 840 P in programma per la prossima primavera. Una decisione che risponde ai trend di crescita dell’azienda che prevede di mettere a segno nell’anno in corso un incremento del giro d’affari del 36% (passando dal consolidato 2012 di 41,5 milioni a un fatturato previsto per il 2013 di 56 milioni). Un risultato determinato certamente anche dalla crescita esponenziale dell’offset che in Pixartprinting registra un aumento del 200% rispetto all’anno precedente, con un’incidenza pari al 35% sul turnover totale.

«I nostri risultati sono il frutto della politica di internazionalizzazione che vede lo sviluppo nei mercati esteri», commenta Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting. «Ottimi i risultati in Francia, secondo Paese dopo l’Italia, impressionante la risposta della Spagna che in un anno passa da un’incidenza sul fatturato dello 0,2% al 10%, promettente la recente apertura in Germania». Ma la strategia di localizzazione internazionale dell’azienda è ben più ambiziosa. Già online da fine settembre “i negozi virtuali” in olandese e rumeno, a cui si

aggiungeranno a breve nuovi Paesi non solo europei. E la tecnologia offset è determinante per rispondere alla crescente domanda di prodotti a foliazione singola, di piccole, medie e alte tirature. Il rafforzamento del reparto produttivo consentirà di realizzare 6.000 avviamenti/mese rispondendo all’incremento della domanda. L’implementazione di tecnologie all’avanguardia è sicuramente uno degli asset di Pixartprinting, che investe annualmente circa il 15-20% del fatturato in innovazione.

15


PIOMBI weB to print Cewe sbarca in Italia Cewe Color, leader europeo della stampa fotografica online, inaugura Cewe-Print.it, tipografia online per il mercato italiano. Cewe, già attiva in 22 paesi europei con 12 stabilimenti e più di 3.500 collaboratori, compie così un ulteriore passo nel processo di internazionalizzazione del Gruppo. Forte di un un parco macchine di ultima generazione, Cewe-Print è in grado di produrre con la massima efficienza e qualità migliaia di prodotti di stampa come volantini, riviste, manifesti, calendari, carta intestata e molto altro ancora.

16

«Siamo convinti che il mercato italiano abbia per noi un grande potenziale in termini di acquisizione di nuovi clienti e garantirà al nostro Gruppo di continuare a crescere a ritmi sostenuti», dichiara Patrick Berkhouwer, amministratore delegato. «Abbiamo tutto il necessario per essere all’altezza delle esigenze dei clienti italiani ed esaltarne la creatività con la nostra qualità, la varietà dei prodotti, la professionalità e la cortesia dei nostri consulenti. I clienti italiani possono approfittare non solo dei nostri prezzi e della qualità dei nostri prodotti, ma anche dei tanti vantaggi che possiamo offrire, tra i quali l’invio dei file di stampa entro le ore 18, la consegna di un ordine a più indirizzi e la verifica di base gratuita dei file di stampa». Grazie a numerosi servizi aggiuntivi, come i template di tutti i prodotti da scaricare gratuitamente e una guida accurata per la creazione dei file di stampa, Cewe-Print.it rende facile e a portata di tutti la stampa online e si profila come un partner ideale per la stampa in Italia.

PrimoPiano

Riorganizzazione Gruppo Lediberg Mauro Fontanari nuovo direttore generale della Book division.

n Doveva essere annunciata a fine estate, ma le trattative sono andate per le lunghe e ancora non è definito il nuovo assetto societario del gruppo Lediberg di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo. La riorganizzazione, secondo fonti sindacali, non dovrebbe comportare l’ingresso in Lediberg di partner industriali (e quindi l’accordo con un’altra importante realtà del settore grafico) ma l’arrivo di un investitore finanziario, internazionale (correvano voci di fondi americani e/o israeliani) o italiano. Del resto, il problema della Lediberg, fondata nel 1965 da Lindo e Maria Castelli e ancora oggi guidata dalla famiglia Castelli (che però nel 2006 aveva ceduto circa il 42% del capitale sociale al Fondo Sofipa di Capitalia e quindi del gruppo Unicredit), non sarebbe di carattere industriale ma finanziario, legato quindi all’esposizione debitoria nei confronti del sistema creditizio. I bilanci mostrano infatti il buono stato di salute dell’attività industriale (con un margine operativo lordo positivo) per cui sono impegnati circa 1.200 addetti per un

fatturato stimato tra i 120 e i 130 milioni. Fatturato che, fanno sapere sempre i sindacati, ha tenuto e sta tenendo anche in questo periodo di crisi della stampa con prospettive positive per i prossimi mesi, quelli più importanti per chi, come il gruppo Lediberg, vanta una storica leadership nel mercato delle agende, per cui negli scorsi anni era stata acquisita anche la Nazareno Gabrielli di Tolentino nelle Marche. Forte è anche la presenza del gruppo bergamasco nella stampa piana (libri, periodici e commerciale) realizzata dalla controllata Castelli Bolis Poligrafiche, nata nel 2004 dalla fusione del ramo di attività offset della Lediberg con la Bolis. Proprio per sviluppare ancora di più le commesse di stampa piana, in particolare nel settore dei libri e dell’arte, anche sui mercati internazionali, quest’estate è arrivato in Lediberg Mauro Fontanari. Laurea in Economia all’Università di Trento e un’importante serie di incarichi nel settore grafico, ha lasciato dopo 18 anni la Lego, dove era dirigente con responsabilità commerciale, per assumere dallo scorso primo agosto la carica di direttore generale della Book division e Fine Art. A.P.

Reggiani in concordato preventivo di continuità Dopo oltre cinquant’anni di attività e di crescita, anche il gruppo Reggiani di Varese (dall’omonima famiglia e oggi controllato da un parterre di soci finanziari e industriali del territorio lombardo) è stato costretto a ricorrere alla procedura del concordato preventivo in continuità aziendale. Una scelta sofferta ma obbligata di fronte all’acuirsi della crisi finanziaria determinata dal mancato pagamento di importanti commesse di altrettanti importanti clienti per un valore stimato in circa 2 milioni di euro. Il 25 novembre ci sarà, come prevede la legge, l’assemblea dei creditori chiamata a dare (come auspicato e molto probabile) l’assenso al piano di rimborso dei crediti con le percentuali sempre previste dalla legge. Con il via libera al piano, che eviterebbe la procedura di messa in liquidazione, la Reggiani (che complessivamente conta un centinaio di dipendenti per circa 12 milioni di ricavi) potrebbe superare lo stress finanziario e continuare la sua attività, che non s’è mai interrotta e anzi negli ultimi mesi ha registrato, dal fronte del mercato, anche incoraggianti segnali di ripresa delle commesse. Del resto dietro la richiesta del concordato preventivo in continuità aziendale non ci sono progetti per seguire (come purtroppo sta avvenendo per molte aziende) la scappatoia della cessione o dell’affitto del ramo d’azienda, utilizzata - non sempre, ma spesso - per fare pulizia nei crediti (a danno dei fornitori) e ripartire.

Pirovano in liquidazione Dopo oltre cinquant’anni di lavoro per costruire e portare al successo la sua azienda, ha dovuto, con amarezza, gettare la spugna. Colpa della crisi congiunturale e strutturale del settore grafico, che ha fatto crollare i prezzi e spostato molte commesse in Cina, e delle banche, dalla stretta creditizia ai derivati. Così Giorgio Pirovano, 68 anni, cinquantadue dei quali dedicati alla Pirovano di San Giuliano (MI) aperta quando di anni ne aveva sedici, è stato costretto a perseguire la via dolorosa della messa in liquidazione della sua azienda. La richiesta al Tribunale è già stata formulata e accolta con la nomina di un liquidatore. La speranza è che si possa arrivare a una soluzione di concordato con la cessione del ramo d’azienda a un importante gruppo di stampa lombardo con il quale sono aperte le trattative. Una soluzione che permetterebbe la ripresa dell’attività e il riassorbimento, almeno in parte, degli attuali 24 dipendenti. A.P.


© Kodak, 2013. Kodak e Sonora sono marchi registrati.

Vuoi il bene dell’ambiente. Ma anche il bene della tua azienda. Con le lastre Kodak Sonora XP Process Free, puoi fare il bene di entrambi. Puoi fare a meno di sviluppo e prodotti chimici e mantenere capacità di stampa di livello tradizionale. Un vantaggio per gli affari. Ancor più per la sostenibilità ambientale. Questo è il futuro che stiamo costruendo. Esplora il nuovo mondo della tecnologia offset sul sito kodak.com/go/sonora


foRmazione

Accademia del Poligrafico. I prossimi corsi Giovedì 7 novembre ore 9.45 - 17.30 Le leve contingenti per orientare prezzi e preventivi nell’azienda grafica Sede del corso: Milano Martedì 12 novembre ore 9.45 - 17.30 Soluzioni tecnologiche per la grafica nel packaging Sede del corso: Bari Giovedì 14 novembre ore 14.30 - 18.00 Contestazioni e perizie Sede del corso: Milano Mercoledì 20 novembre ore 9.45 - 17.30 L’innovazione tecnologica dove si dirige? Sede del corso: Roma Giovedì 21 novembre ore 9.45 - 17.30 Organizzazione flessibile a risorse limitate Sede del corso: Milano Martedì 26 novembre ore 9.45 - 17.30 Soluzioni tecnologiche per la grafica nel packaging Sede del corso: Milano

PIOMBI

news fornitori

Varigrafica Alto Lazio raddoppia  I benefici qualitativi ed economici che

contraddistinguono l’innovativa tecnologia H-UV, il fiore all’occhiello in casa Komori, hanno spinto Varigrafica Alto Lazio a raddoppiare l’investimento a circa un anno di distanza dall’installazione della prima macchina, una GL 840P (8 colori convertibile), cambio lastre simultaneo sincronizzato A-APC, controllo di qualità e registro PDC-SX, wall screen KID ed essiccazione H-UV prima della voltura e in uscita. La prima al mondo con H-UV e cambio lastre simultaneo. La seconda macchina, che verrà installata entro fine anno, è sempre una 8 colori ed è predisposta anche per stampare lavori su supporti plastici. «Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti con la prima macchina installata, dal punto di vista della qualità di stampa e degli elevati

automatismi che permettono una riduzione di tutti i tempi morti nelle fasi di lavorazione, dagli avviamenti ai lavaggi fino all’asciugatura», ha dichiarato Mauro Adario, amministratore dell’azienda viterbese. «Questa è la sesta macchina con tecnologia H-UV a sbarcare in Italia», è il soddisfatto commento della Komori Italia. «La minima quantità di calore emessa rende la tecnologia H-UV adatta anche alla stampa su materiali sensibili al calore, come ad esempio la plastica. Il consumo energetico inferiore rispetto all’UV tradizionale, il minor consumo di carta legato a meno scarti in fase di avviamento seguito a una maggiore stabilità della macchina, nessun utilizzo di antiscartino, i minori tempi di fermo macchina e una maggiore brillantezza dei colori rendono la tecnologia H-UV adatta ad ogni tipologia di lavoro».

Un’altra Roland per competere negli shopping bag GPS SpA, importante azienda di Schio (VI) che opera nel settore delle etichette e degli shopping bag, ha recentemente scelto di installare una nuova macchina a sei colori Roland 700 HiPrint. Questa segue l’installazione, due anni fa, di una Roland 900 a cinque colori con modulo verniciatore. Con una storia quasi quarantennale, GPS occupa oggi 200 dipendenti in tre stabilimenti di produzione ad alta tecnologia. «Siamo clienti soddisfatti delle macchine a foglio manroland sin da quando è iniziata la nostra partnership all’inizio degli anni ‘80», ha dichiarato il sig. Grotto, proprietario di GPS. «Per far fronte all’attuale concorrenza sempre più aggressiva nel settore della stampa, la nostra leadership nel mercato delle etichette e shopping bag verrà sicuramente rafforzata se saremo in grado di garantire la massima produttività, flessibilità e qualità. Roland 700 HiPrint è la scelta migliore per noi grazie alla velocità di stampa, qualità di stampa superiore, alta efficienza e flessibilità nell’utilizzo dei vari supporti, rapidi avviamenti e minor percentuale di fogli di scarto». Come macchina da stampa più diffusa nella sua classe di formato in Italia, Roland 700 HiPrint è proposta al mercato quale soluzione ideale soprattutto per gli stampatori di packaging con grandi volumi di produzione giornaliera, aziende che abbiano bisogno di migliorare la produttività e allo stesso tempo ridurre il costo totale di produzione.

Legatoria Mondovì investe con Macchingraf A metà degli anni 90 nel Cuneese, precisamente a Mondovì, nasceva una piccola legatoria in 200 m2 nel sottoscala di un palazzo. Dopo oltre un decennio, grazie alla capacità del titolare Marco Alfero e alla buona volontà e capacità dei suoi collaboratori, l’azienda è cresciuta in maniera importante occupando una posizione di rilevo nel mercato italiano. Attualmente si estende su un’area di oltre 4.000 m2 impiegando circa 40 dipendenti. Le lavorazioni svolte vanno dal taglio alla piega, dalla cucitura a punto metallico alla brossura sia a filo refe che fresata e ultimamente anche al cartonato olandese. Legatoria Mondovì ha raggiunto il successo grazie anche alle attrezzature di alta tecnologia fornite da Macchingraf. Il parco macchine è composto da: linea di taglio Polar automatica luce 176 cm, linea di taglio Polar 115,3, piegatrici TD 142 per le lavorazioni dei formati 120x160, TH 66, TH 82, TD 78,1 punto metallico ST 300, 4 macchine per cucitura a filo refe, plastificatrice, cordonatrice, oltre alla linea di cartonato che ha dato una svolta all’azienda in abbinamento agli ultimi “gioiellini”, una piegatrice TD 94 e una brossura EB Pro. Legatoria Mondovì è l’unica legatoria in Italia e una delle poche a livello internazionale ad aver ricevuto la qualifica di “Technology by Heidelberg”. IPI 148/13

Per informazioni e iscrizioni: segreteria@accademia delpoligrafico.it tel: 02.75291028 www.stampamedia.net/it/ accademia/info



In Pixartprinting la prima Rhotex italiana... Il textile è un mercato in grande fermento, con un forte potenziale di crescita. Lo conferma Pixartprinting, che per far fronte alla crescita della domanda punta sull’affidabilità e produttività della tecnologia Durst con la prima installazione italiana di Rhotex, stampante dalle prestazioni industriali per supporti textile: flag, supporti per fiere ed eventi, striscioni, drappi, espositori. Fino a 110 m2/h, 600 dpi, 6 colori. E ancora: luminosità delle immagini, nuance vibranti ad alto impatto visivo ottenute con inchiostri a base acqua eco-compatibili, riciclabili e smaltibili, inodore, ignifughi e garantiti 2 anni per applicazioni outdoor su bobine di grandi dimensioni.

...in Emmetre il primo CtP CDI Spark 2420 europeo Emmetre di Borgoricco (PD), ha dichiarato di avere ottenuto un notevole aumento della qualità e della produttività dopo aver ampliato la sua produzione con l’installazione di un CDI Spark 2420, l’ultimo modello della famiglia di CDI di Esko. L’investimento è stato effettuato per migliorare la qualità delle etichette e per essere più efficienti nella gestione delle commesse. Questo CtP flexo è dotato di tamburo magnetico e sistema di vuoto che consente la lavorazione di lastre fotopolimere digitali tipografiche sia a base d’acciaio sia di poliestere. Da sinistra: Massimo Fassina (titolare Emmetre), Marcello Zonin (sales manager), Davide Meroni (sales account manager Esko Italia), Moreno Berro (titolare Emmetre).

Primo “lifting” per il sito di Exaprint  A quasi un anno dall’inaugurazione

della filiale italiana, il sito www.exaprint.it viene sottoposto già al suo primo importante resty-ling da un punto di vista più gestionale che di layout grafico. Sono state infatti messe online numerose e pratiche funzionalità che renderanno ancora più semplice e intuitivo il sito, già - a detta di molti - “user friendly”. Tra le principali novità, la possibilità di avere in tempo reale il peso totale della merce acquistata e poi ancora il calcolo immediato dei tempi di produzione del materiale ordinato e l’eventuale costo accessorio della prova colore. Tutto a portata di mano, in un’unica schermata all’interno della scheda prodotto: un sistema intelligente e pratico per avere tutti i dati subito

disponibili. Inoltre, per coloro che sul sito non hanno trovato il prodotto desiderato nel catalogo standard, c’è ora la possibilità di chiedere direttamente online un preventivo su misura. Altra novità riguarda la possibilità di personalizzare con il logo della propria azienda la copertina del catalogo Exaprint. Un’opportunità unica che consentirà ai professionisti delle arti grafiche di presentarsi ai propri clienti finali con un catalogo personalizzato con il proprio logo senza il minimo sforzo. Migliorata inoltre la compatibilità con i principali browser, tablet e smartphone. Altre interessanti sorprese sono previste per la fine dell’anno sia in termini di promozioni che di novità di prodotti e lavorazioni.

Castello entra nel mondo delle etichette con Gallus La Litografia Castello, che da anni serve il settore agroalimentare grazie alla stampa offset a foglio, ha deciso di offrire alla clientela anche il servizio di stampa di etichette autoadesive. Una scelta impegnativa per Aldo De Vincenzo, classe 1980, che ha fondato la Litografia Castello nel 2007. L’azienda ha optato per una offset a banda stretta Gallus ECS 340 accessoriata, la prima in Italia con la possibilità di uscire anche a foglio, essendo dotata di un accessorio che consente di produrre lavori di piccola cartotecnica o di tagliare etichette per il mercato carta colla. A conclusione del collaudo, De Vincenzo si è detto soddisfatto, sicuro da un lato della qualità Gallus e dall’altro di Macchingraf che lo ha seguito per mesi nelle prove e nella valutazione della configurazione migliore per le sue esigenze attuali e future e che gli garantirà un servizio di assistenza adeguato al mercato attuale.

L’ufficio si rifà il look con Minimegaprint Il player del web to print dedica una sezione dello shop on line www.minimegaprint.com al mondo dell’office, con una vasta gamma di soluzioni fai da te per rinnovare l’immagine, anche con piccoli budget. Definita la parte creativa, si può scegliere tra innumerevoli possibilità di personalizzazione dei vari tool, con il valore aggiunto degli straordinari effetti serigrafici che rendono esclusivo qualsiasi progetto di immagine coordinata. La stessa tecnica può essere utilizzata per impreziosire biglietti da visita, carta intestata, blocchi ed etichette. Il lancio della nuova immagine potrà essere realizzato attraverso mailing, leaflet o brochure, scegliendo tra i numerosi tipi di rilegatura proposti nella sezione piccolo formato: filo refe, punto metallico, brossura o spirale. Nuovo look anche agli ambienti con soluzioni di arredo eco-friendly realizzate in Re-Board, cartone riciclato resistente e leggero, ecologico 100%. Librerie, tavoli, sedute, espositori dal design esclusivo, personalizzabili con stampe per creare un ambiente di lavoro in linea con la nuova immagine. Per identificare i vari ambienti, poi, le targhe in forex, da applicare su porte o pareti o gli adesivi ecologici PVC-free, i totem in diverse forme. IPI 148/13

IN BREVE

PIOMBI

news aziende grafiche


PIOMBI

eventi associazioni

AIMSC: dieci anni di lavoro tra passione e impegno Un importante anniversario festeggiato presso il Museum Graphia a Urbino.

< Un pubblico caloroso di

esperti, appassionati, docenti e studenti ha partecipato al decimo Congresso dei Musei della Stampa e della Carta, che AIMSC (Associazione Italiana Musei della Stampa e della Carta) ha deciso di festeggiare presso Museum Graphia – La Corte della Miniera di Urbino, dove si era tenuto nel 2003 il primo Congresso dei Musei. Una tappa importante del progetto che si celava dietro l’idea iniziale di unire le forze e le professionalità per raccogliere, conservare, restaurare e diffondere le conoscenze di mestieri antichi che rappresentano per molti associati una vita di studi, passione e amore. In sala le istituzioni con il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, il senatore Giorgio Londei, il direttore dell’Accademia di Belle Arti, Sebastiano Guerrera, grafici, stampatori, diversi ospiti e molti di coloro dei musei associati, dei soci fondatori, ordinari e onorari che hanno accompagnato l’AIMSC in questi dieci anni. Tra i tanti, il presidente AIMSC, Mauro Bodini, ha voluto ricordare l’amico Andrea Schiavi, scomparso nel 2009, cui è stato intitolato il Museo della Stampa e Stampa d’Arte di Lodi.

IPI 148/13

Il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, dà il benvenuto al pubblico presente al Congresso.

A fare gli onori di casa Egiziano Piersantini che, con la moglie Antonietta, ha ripercorso la storia della creazione di Museum Graphia, un sito che era una delle più importanti miniere di zolfo del territorio dell’Urbinate. Le difficoltà non tardarono ad arrivare ma la passione, la dedizione, la costanza al lavoro, le frequentazioni di molti artisti contemporanei hanno compiuto il miracolo di riconvertire la miniera in una stamperia d’arte e, successivamente, in un museo innovativo, che coniuga mirabilmente arte e natura, in cui i visitatori possono prendere confidenza con una “eredità” e un “saper fare” dei Maestri d’Arte che tuttora proseguono con amore, passione e creatività produzioni raffinatissime e preziose. Il Congresso ha affrontato, sotto la regia del moderatore Giovanni Daprà, temi interes-

santi che hanno dato adito a spunti e riflessioni. James Clough, ad esempio, parlando di Bodoni e dei suoi caratteri, ha affermato che

nessun incisore nella storia della stampa è riuscito ad avvicinarlo per la qualità, la varietà e la quantità dei suoi caratteri. Massimo Ramunni, country manager di TwoSides, ha presentato l’iniziativa “Carta e stampa: luoghi comuni e realtà” voluta dalla filiera italiana della comunicazione su carta che punta a sfatare logori luoghi comuni, che vedono la carta come sinonimo di deforestazione e inquinamento, presso il grande pubblico e in particolare il target giovani.

21


Ecolabel UE per le carte Burgo UNO Burgo Group, uno dei principali produttori mondiali di carte patinate, ha annunciato di aver ottenuto il marchio Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) per i patinatini (LWC) della gamma UNO, prodotti negli stabilimenti di Verzuolo (Cn) e Duino (Ts). Ecolabel UE è il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che certifica e garantisce il rispetto di criteri ecologici e un ridotto impatto ambientale nell’intero ciclo di vita del prodotto. È uno strumento di adesione volontaria, basato su molteplici criteri, cui Burgo Group ha deciso di aderire per testimoniare il costante impegno nel processo di miglioramento delle proprie prestazioni ambientali. L’ottenimento è quindi un attestato di eccellenza, poiché garantisce il rispetto di prestazioni ambientali e parametri ecologici stabiliti a livello europeo, nonché il loro mantenimento nel tempo.

Sappi incrementa la produzione di carte speciali

22

L’ambiziosa ristrutturazione della macchina continua 2 (PM2) presso la cartiera Sappi di Alfeld, in Germania, è pensata per modernizzare l’antica cartiera (che ha 300 anni) e adattarla alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. La sostituzione dell’attuale sezione di essiccazione MF (machine finished: carta lisciata in macchina) con un nuovo cilindro MG (machine glazed: carta monolucida) apporta più uniformità e brillantezza, oltre a un’elevata resistenza, alle linee di prodotti Sappi che saranno realizzati sulla PM2 ristrutturata. Il cilindro MG ha un diametro di 6,5 metri, una lunghezza di 6 m e un peso di 135 tonnellate. I prodotti che saranno realizzati sulla nuova PM2 includono carte patinate per imballaggi flessibili, topliner per imballaggi ondulati, carte per etichette per applicazioni a colla, carte siliconate.

Kodak e Bobst si alleano per nuove soluzioni d’imballaggio  In risposta alla crescente richiesta di nuove soluzioni per imballaggi in cartoncino, cartone ondulato e materiali flessibili, Kodak e Bobst hanno sottoscritto un accordo strategico finalizzato all’integrazione della tecnologia Kodak nella gamma di attrezzature Bobst per la produzione di imballaggi. Bobst sta già lavorando allo sviluppo di prodotti innovativi basati sulla tecnologia Kodak. «Flessibilità, time to market e costi di produzione ottimizzati stanno diventando sempre più importanti per i nostri clienti. Al fine di ampliare le capacità delle attrezzature di produzione imballaggi, abbiamo deciso di collaborare con Kodak in considerazione soprattutto della sua forza in campo digitale», ha

commentato Jean-Pascal Bobst, CEO del Gruppo Bobst. «Le due società stanno lavorando insieme a soluzioni industriali innovative che offriranno ai clienti opportunità uniche per ampliare il mercato. Siamo in attesa del completamento del lavoro di sviluppo, che sarà seguito da test rigorosi». «Bobst è stimata nell’intero settore dell’imballaggio come fornitore di soluzioni di alta qualità che anticipano e soddisfano le esigenze in evoluzione dei clienti», ha detto Antonio M. Perez, presidente e CEO di Kodak. «L’impegno di Bobst volto allo sviluppo di prodotti innovativi, la sua solida base clienti e il portafoglio Kodak di tecnologie avanzate, tra cui la Stream Inkjet, creano una potente sinergia che stimolerà la crescita e la trasformazione dei clienti Bobst e dell’intero settore».

Fujifilm amplia l’offerta per etichette e packaging Annunciata una partnership con Hell Gravure Systems per la commercializzazione in Europa del PremiumSetter S1300, un CtP per l’incisione diretta delle lastre flexo (DLE) nel formato 70x100 cm. L’accordo strategico prevede la commercializzazione del sistema CtP da parte di Fujifilm insieme alla propria lastra DLE Flenex. Hell PremiumSetter S1300 si sposa perfettamente con la lastra DLE Flenex. «La collaborazione con Hell Gravure Systems», ha commentato Yasufumi Morimoto, vicepresidente senior della Graphic Systems Division di Fujifilm, «ci consentirà di proporre l’impiego delle nostre lastre flessografiche DLE a un maggior numero di stampatori in Europa. Crediamo che Hell PremiumSetter S1300, unitamente alla lastra Flenex, possa essere una soluzione vincente». Jörg Pohe, CEO di Hell Gravure Systems, da parte sua ha dichiarato: «È un piacere lavorare con Fujifilm e siamo certi che questa partnership ci aiuterà a proporre i vantaggi della produzione di lastre flessografiche DLE a un numero crescente di stampatori».

Con l’85% di Kammann, KBA cresce nel packaging lusso A seguito della programmata acquisizione di Flexotecnica, azienda italiana produttrice di macchine per la stampa attiva nel settore in forte crescita dell’imballaggio flessibile, annunciata lo scorso febbraio, ora Koenig & Bauer (KBA) ha annunciato l’acquisizione dell’85% di Kammann Maschinenbau GmbH di Bad Oeynhausen, azienda tedesca attiva nel settore della stampa del packaging di lusso. Il secondo costruttore al mondo di macchine per la stampa intende espandersi in questo mercato in crescita per controbilanciare la contrazione del volume di vendita delle macchine a bobina per la stampa di pubblicazioni. Il precedente azionista di maggioranza, la società di private equity Perusa di Monaco, nel corso degli ultimi anni ha ristrutturato con successo e riallineato questa azienda di medie dimensioni. Due amministratori delegati di Kammann continueranno a detenere una quota pari al 15%. Kammann offre principalmente macchine da stampa per la decorazione di contenitori vuoti di alta qualità in vetro, plastica e metallo. Oltre alla serigrafia, i sistemi di trasporto precisi e flessibili di Kammann possono anche essere integrati con stampa a caldo, stampa digitale e altri metodi di decorazione. Nei sistemi per decorare direttamente i contenitori in vetro, Kammann è riconosciuto come leader di mercato mondiale. L’azienda fu fondata nel 1955 e ha in totale 175 dipendenti. Nel 2012 ha generato una vendita annuale pari a oltre 30 milioni di euro.

IPI 148/13

caRta

PIOMBI

news fornitori


PIOMBI

eventi premi

I vincitori del Fedrigoni Top Award Cerimonia della premiazione al Teatro Farnese di Parma.

< Cinque le categorie premiate dai

IPI 148/13

membri della giuria: Book Publishing Hardback, dedicata alla memoria di Gianfranco Fedrigoni, per le edizioni di pregio cartonate; Book Publishing Paperback, edizioni di libri e cataloghi d’arte brossurati, cartelle d’artista; Corporate Publishing, dedicata a tutte le realizzazioni studiate per promuovere o comunicare, come brochure, monografie, cataloghi, bilanci, coordinati, inviti, mailing, calendari, quaderni; Packaging, astucci, scatole, shopper, etichette, espositori; Digital Indigo Printing, categoria dedicata espressamente a progetti stampati con tecnologia digitale HP Indigo e sponsorizzata da HP. Tutti i lavori premiati hanno quattro caratteristiche che li accomunano: originalità, funzionalità, cura nella realizzazione e soprattutto creatività nell’impiego del supporto cartaceo. Questi i vincitori. Book Publishing Hardback Dior 30, avenue Montaigne Designer: Rèpublique (F); stampatore: EBS Editoriale Bortolazzi (I); editore: TerreBleue (F); carta: Stucco Tintoretto 150 g. Il prestigio della mitica casa di mode francese si declina anche in questo libro (foto in alto). Classico photobook ben

concepito seguendo una storia, godibile e impeccabile che sorprende con il guizzo di rosso che esce inaspettato a colorare il rigoroso bianco e nero. Book Publishing Paperback Beauregard, Le 5 Juillet 2012 Designer: Jérôme Saint-Loubert Bié (F); stampatore: Media Graphic Scop (F); editore: Frac Bretagne (F); carta: Sirio Black/ Black 70 e 260 g, Arcoprint Milk 70 g. Inconsueto catalogo “al nero” sull’inaugurazione del nuovo edificio del Frac Bretagne (Fond Régional d’Art Contemporain), con i vari stadi di costruzione e trasferimento delle opere d’arte. Di grande effetto l’uso della carta nera stampata in metal argento, sia per i testi che per le immagini. Corporate Publishing The Solar Annual Report, powered by the sun. Designer: Serviceplan gruppe (D); stampatore: Mory & Meier (D); committente: Verband Austria Solar (A); carta: Symbol Tatami Ivory 200 g. Confezionato in un blister sottovuoto, questo volumetto, una volta aperto alla luce artificiale, è completamente bianco, ma le pagine rivelano la stampa quando vengono sfogliate alla luce naturale, grazie a uno speciale inchiostro.

Packaging Label Ron Contrabando. Designer: Très Tipos Gràficos (E); stampatore: Graficas Vidal Y Armadans (E); committente: Luis Caballero (E); carta: Tintoretto Gesso 95 g. Nell’etichetta (foto a fianco) sono messi in scena gli elementi olografici che il Rum suscita, quasi da isola dei Pirati. La scelta di una carta naturale ben si sposa con la grafica: la sensazione tattile completa l’immagine di artigianalità del contenuto. Digital Indigo Printing The Digital Matted Album. Designer, stampatore, committente: Graphistudio (I); carta: Sirio Color Nero, Sirio Color Caffè 290 g, Century Tintoretto Gesso 250 g, Sirio Pearl Aurum, Platinum, Sirio Pearl Polar Dawn 300 g. Un album di immagini che unisce con maestria alcune delle tecniche di stampa digitali più innovative. Il potenziale della stampa digitale HP Indigo viene espresso da questo album ai massimi livelli.

23


PIOMBI

news aziende grafiche

Firma Group sceglie l’e-commerce di Edigit La sede di Pianiga (VE) e alcuni esempi degli stampati realizzati da Firma Group.

 Il profondo know-how di

Firma Group nel campo della stampa digitale e cartotecnica ne fa uno dei principali punti di riferimento per la stampa nel Nord Est. L’azienda di Pianiga (Venezia) ha recentemente implementato un nuovo portale di e-commerce a marchio Edigit per rendere i propri prodotti disponibili anche online e allargare ulteriormente il bacino di acquirenti.

intervista a Maurizio Centenaro (Firma) Avete recentemente messo online il vostro nuovo sito di e-commerce. Quali sono i benefici attesi? Con la messa online del portale www.stampaindigitale.it contiamo di aumentare notevolmente la nostra visibilità e di farci conoscere da un più vasto bacino di utenza, incrementando così le nostre vendite. Quali vantaggi tangibili porta l’integrazione dell’e-commerce al sistema gestionale e al flusso di lavoro? Tale integrazione porta a un risparmio di tempo e di risorse aziendali, con un notevole guadagno sia da parte nostra che del cliente finale. Ottimizzando i processi, si ottiene una maggior efficienza ed efficacia di tutti i reparti produttivi della nostra azienda, si diminuisce la possibilità di errore da parte degli operatori e, di conseguenza, si abbattono notevolmente i costi, il che ci consente di essere quindi molto concorrenziali sul mercato. Il nuovo sistema prevede anche la possibilità di richieste di preventivi non standard? Certo: diamo la possibilità ai clienti di richiedere dei preventivi personalizzati in base alle proprie esigenze, sia per ciascun prodotto già inserito nel portale di e-commerce che per richieste particolari, non presenti nel preventivatore online. Abbiamo un numero verde attivo dove i nostri operatori qualificati rispondono quotidianamente ad ogni domanda o perplessità del cliente e lo aiutano a scegliere la soluzione migliore per la realizzazione del suo progetto.

Il punto di forza di www. stampaindigitale.it è la sua integrazione al sistema gestionale Edigit e al flusso di prestampa utilizzati presso l’azienda. Questo consente la netta riduzione di tempi e costi e il controllo dei margini aziendali. Per Firma Group l’implementazione della nuova piattaforma di commercio elettronico è stata determinata dalla possibilità di diversificare le proprie entrate e potenziare la rete commerciale dell’azienda tramite un ulteriore canale di vendita su internet. La scelta è ricaduta sulla piattaforma Edigit, che ha soddisfatto l’esigenza di una soluzione web-to-print completamente

integrata ai sistemi già in uso presso l’azienda per la gestione della produzione (flusso di lavoro Esko) e per l’organizzazione dei reparti (e-Digital Edigit), oltre che per la contabilità. Tutti i preventivi e le informazioni relative a clienti, materiali e macchinari provengono dal gestionale e-Digital e gli ordini eseguiti online dai clienti generano in automatico la commessa di lavoro all’interno del gestionale. Le informazioni contenute nella commessa appena creata si ricollegano poi al sistema Esko, che automatizza il workflow, agli altri moduli del gestionale e al sistema di contabilità per la creazione di consuntivi certi e affidabili.

24

IPI 148/13

Sulla base delle vostre aspettative, l’e-commerce aprirà nuovi orizzonti di vendita o servirà a fidelizzare maggiormente i clienti già acquisiti? Sicuramente fidelizzerà i nostri clienti, ma contiamo di trovarne molti nuovi e di aumentare il nostro bacino di utenza, grazie a questo innovativo canale di vendita, molto più veloce e immediato di quello tradizionale.


masterfold

Non per niente si chiama MASTERFOLD MASTERFOLD: per chi si accontenta solo della massima produttività.

www.bobst.com

Per raggiungere i massimi livelli di produttività nella piegatura e incollatura, ci vuole una macchina capace di gestire tutto il processo produttivo con assoluta maestria. Questa macchina esiste ed è la MASTERFOLD. Oltre ad essere assolutamente semplice da impostare, la MASTERFOLD garantisce ora dopo ora una piegatura e incollatura qualitativamente perfetta, prodotta ad alta velocità, a prescindere dallo stile scelto e dal tipo di materiale utilizzato. Per le scatole a fondo automatico è inoltre disponibile una gamma di moduli specifici, come SPEEDHOOK e SPEEDWAVE GT, che offrono semplicità e produttività mai sperimentate prima.


Spaziocultura

Storia della fotografia

Un volume dedicato agli anni 1941-1980.  Esce in libreria a ottobre il volume 3 del bellissimo libro dedicato alla storia della fotografia, che questa volta analizza gli anni 1941-1980 in 304 pagine, di cui 215 a colori. Nel 1940, con la nascita del Dipartimento di Fotografia all’interno del MoMA di New York, la fotografia viene definitivamente riconosciuta come una delle arti più importanti del XX secolo ed è proprio su questa data cruciale che si apre questo volume, che giunge sino al 1980, attraversando quarant’anni di eventi storici e sociali che la fotografia ha raccontato, documentato e interpretato dalle pagine dei giornali, attraverso libri epocali e mostre memorabili. È questa la stagione del grande fotoreportage, della mitizzazione di figure come Henri CartierBresson ed Eugene Smith,

della nascita dell’Agenzia Magnum, della diffusione planetaria delle riviste illustrate, da Life a Paris Match a Epoca. Sono gli anni in cui emergono i protagonisti del neorealismo italiano e della fotografia umanista francese. Ma è anche il periodo in cui inizia a incrinarsi la sicurezza della fotografia nella sua capacità di guardare e raccontare oggettivamente il mondo. Guardata dapprima con sospetto dal mondo dell’arte perché troppo compromessa con la quotidianità, a partire dagli anni Settanta la fotografia a colori inizia quel percorso che la porterà a dominare la scena a cavallo tra i due secoli. Il volume, disponibile in edizione italiana e inglese, ha una copertina cartonata e viene proposto a un prezzo di 60 euro.

Robert Doisneau: “Josette ha venti anni”, sobborgo di Parigi, 1947; stampa ai sali d’argento.

Monet au coeur de la vie Fino al 15 dicembre nelle Scuderie del Castello Visconteo a Pavia.  Una mostra di dipinti di Monet, ma anche una Claude Monet: “Bateaux de pêche á Honfleur” (Barche di pescatori a Honfleur), 1866 ca.; olio su tela, 37,9x46,3 cm. Museo nazionale d’arte rumeno (Bucarest).

26

mostra su Monet artista e uomo. Questo l’intento dell’esposizione che dal 14 settembre al 15 dicembre 2013, nelle Scuderie dello splendido Castello Visconteo, Pavia dedica al grande impressionista. Nato nel 1840 a Parigi, Claude Monet ha portato la pittura dell’en plein air alla sua perfetta espressione. I ventuno dipinti scelti tra i moltissimi capolavori che

rappresentano la sua visione della natura tra lussureggianti giardini fioriti, animati lungosenna, ponti e cattedrali colti nelle diverse ore del giorno e delle stagioni, sono affiancati da tele di artisti suoi contemporanei come Eugène Boudin, Théodore Gudin, Rosa Bonheur, Jules Breton, Alfred Roll, Johan Barthold Jongkind, John Singer Sargent, Blanche Hoschedé, per rappresentare e definire il periodo e l’ambiente artistico in cui Monet visse e lavorò. Oltre ai dipinti, la mostra propone numerose lettere e testimonianze scritte e 6 videoinstallazioni che raccontano Monet attraverso le parole del padre Adolphe, del suo primo maestro Eugène Boudin, della prima moglie Camille Doncieux, di Georges Clemenceau, politico francese con cui l’artista strinse una forte amicizia negli ultimi anni della sua vita, della seconda moglie Alice Hoschedé e di sua figlia Blanche, pittrice a sua volta, che di Monet fu l’unica allieva. Per completare l’esperienza, la mostra prosegue anche all’esterno dello spazio espositivo, suggerendo al visitatore un itinerario alla scoperta di alcuni dei luoghi simbolo della città di Pavia ricontestualizzati per l’occasione in rapporto al percorso artistico di Monet. Giulietta Ciacchi


Il volto del ‘900: da Matisse a Bacon Da una collezione del Centre Pompidou di Parigi. ■ La storia della rappresentazione della figura umana dall’antico im-

pero egiziano ad oggi è al tempo stesso lunga e complessa e la selezione di opere provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, esposte nel piano nobile di Palazzo Reale a Milano dal 25 settembre al 9 febbraio 2014, racconta, attraverso una serie strepitosa di icone della pittura e scultura del XX secolo, un periodo fondamentale per l’evoluzione del concetto stesso di ritratto e autoritratto, messo in discussione e trasformato dai più celebri maestri dell’epoca, in seguito ai grandi cambiamenti della società e alle tragedie della storia umana. La mostra presenta oltre ottanta straordinari ritratti e autoritratti, capolavori assoluti di artisti celebri come Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte – il cui celeberrimo Lo stupro con il volto-nudo femminile è l’immagine della rassegna –, Music, Suzanne Valadon, Maurice de Vlaminck, Severini, Bacon, Max Ernst, Mirò, Leger, Adami, De Chirico, Picasso (nell’immagine sotto), Giacometti, Dubuffet, Fautrier, Baselitz, Marquet, Tamara de Lempicka. Dopo la prima rivoluzione moderna rappresentata dai ritratti umanistici di Dürer, Van Eyck o Frans Hals, dopo lo spartiacque dell’Impressionismo che pretende autonomia per il pittore, l’artista moderno pratica il ritratto andando al di là dello scopo di illustrare il modello, passando attraverso il soggetto per trovare il suo “sé interiore” e le sue personali intenzioni artistiche. Al tempo stesso, l’artista libera se stesso dai vincoli fissati dai committenti, che erano soliti aspettarsi non soltanto un dipinto lusinghiero ma anche di essere visti in una certa posizione sociale, grazie ad alcuni simboli attentamente codificati.


Interviste Ival

Quasi sessant’anni di attività e una specializzazione nella produzione di scatole per il settore alimentare, che oggi rappresenta il 65% dei circa 20 milioni di euro di ricavi, tessile e chimico.

28


“Le semine seguono le stagioni, anche una tipografia deve seguire, meglio precorrere, le stagioni del mercato”

33 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Alfio Bernini, fondatore di Litocartotecnica Ival

coniugare

tradizione e innOVAZIONE di ACHILLE PEREGO

Se si apre un’azienda, nella fattispecie una piccola tipografia cartotecnica, a Curtatone, tra Mantova e Castiglione delle Stiviere, cuore del distretto italiano delle calze, è naturale che si cominci a stampare per i collant. Ma se Alfio Bernini, che nel 1954 fondò quella che ancora oggi è la Litocartotecnica Ival, si fosse fermato sugli allori delle calze, non avrebbe potuto, insieme alla moglie e in un secondo tempo ai figli Nicola e Corinna, essere ancora al timone di una litocartotecnica che, nonostante la crisi, continua a crescere e a investire in nuove tecnologie. Compresa l’ultima arrivata nel nuovo stabilimento da 15 mila metri quadrati coperti (40 mila in tutto) inaugurato nel dicembre scorso a Buscoldo di Curtatone, una Heidelberg extra large 105x145 a sette colori più due torri di verniciatura (Le+Uv), la prima della serie di nuove macchine di grande formato di casa Heidelberg a essere messa in produzione, prima dell’estate, in un’azienda grafica italiana. Alfio, che a 84 anni è ancora al lavoro in azienda con la moglie Carla, una vita dedicata a occuparsi della parte amministrativa, non ha mai dimenticato la saggezza contadina. Quella appresa, fino a 25 anni, quando lavorava insieme al padre nell’azienda agricola di famiglia, prima di convertirsi all’arte grafica rilevando una piccola tipografia e cominciando a stampare scatole per importanti aziende d’abbigliamento mantovane, Lubian e Corneliani. E che gli ha insegnato che le semine seguono le stagioni così come una tipografia deve inseguire (e ancora meglio precorrere) le stagioni del mercato. Così, racconta Alfio in questa intervista concessa al Poligrafico – insieme con il figlio Nicola che si occupa della parte commerciale e degli acquisti, e con la figlia Corinna, impegnata nella gestione del personale e responsabile delle certificazioni 9001, 14001 e 15593 – la Ival ha saputo diversificarsi con successo nel settore alimentare, che oggi copre il 65% dei circa 20 milioni di euro di ricavi, mantenendo un 20% del fatturato legato al mondo tessile, a partire dalle calze, mentre il restante 15% dell’attività riguarda il settore chimico, in particolare il packaging degli insetticidi e dei deodoranti per la casa e per l’auto. «Il distretto della calza» ricorda Alfio «ci ha fatto crescere. E ancora oggi stam-

29


aziende fiori all’occhiello

L’azienda

30

piamo astucci e inserti per calze in carta bipatinata per i calzifici della zona e in particolare per un gruppo leader come Golden Lady. Ma fondamentale è stata la diversificazione produttiva, perché il settore delle calze ha subìto negli anni una profonda delocalizzazione, che ha riguardato ovviamente anche il packaging». Che cosa è oggi la Litocartotecnica Ival? Un’azienda vicina ormai ai sessant’anni d’attività che dà lavoro a 105 dipendenti. Lavoriamo principalmente per il Nord e il Centro Italia con clienti importanti nell’alimentare, nel tessile, nel chimico. Ival è specializzata nella produzione di scatole litografate, in cartoncino teso, cluster e inserti di carta. Il cartoncino è la nostra principale materia prima. E grazie alla capacità di sapere coniugare tradizione e innovazione, possiamo fornire risposte su misura che rappresentano la soluzione ideale per ogni specifica esigenza. Oltre il 90% della nostra produzione viene fatto all’interno. All’esterno facciamo fare solo qualche lavoro particolare di selezione per la fotolito e, quando serve, applicazioni come l’oro a caldo. Come vede la situazione congiunturale del mercato: la crisi è ancora profonda? Purtroppo il mercato non mostra segnali particolari di ripresa. La crisi si è sentita meno nel settore alimentare che ormai rappresenta il nostro core business. Nel tessile e nella chimica, indubbiamente, si avverte di più. L’essere entrati con forza nel packaging alimentare ci ha permesso in questi anni di mantenere e incrementare i ricavi. L’alimentare sta ancora mantenendo la sua produzione e le aziende sono rimaste in Italia, non sono state delocalizzate. Per la Ival quindi è stata vincente la scelta di diversificarsi nell’alimentare, il settore che, si pensi solo al ruolo della Grande distribuzione organizzata, consuma maggiormente i nostri prodotti, scatole e astucci. E dove il packaging diventa un fattore di vendita e di marketing. In generale quindi è vero che il cartotecnico soffre meno della stampa editoriale e commerciale? La cartotecnica non ha subìto la forte concorrenza delle nuove tecnologie digitali e di internet. E se la crisi congiunturale, con il calo delle tirature e della pubblicità, ha avuto un effetto pesante sulle aziende grafiche editoriali-commerciali, purtroppo questo settore deve fare i conti anche con la crisi strutturale, ovvero la trasformazione del modo di comunicare che ha ridotto sempre più lo spazio per la carta stampata. Detto questo, e venendo all’imballaggio, speriamo che le nuove normative europee, di cui si sta discutendo, molto restrittive dopo gli allarmi lanciati in alcuni Paesi per la presunta migrazione degli oli minerali e degli inchiostri della carta da giornale riciclata nel packaging alimentare, non creino problemi a chi come noi stampa su cartoncino teso. In questo modo saremmo costretti ad aumentare, con un aggravio dei costi, la stampa su cartoncini di pura cellulosa o su altri materiali e verrebbe favorito il packaging flessibile. IPI 148/13

Fondata nel 1954 da Alfio Bernini, la Litocartotecnica Ival – ancora guidata dall’84enne Alfio insieme con i figli Nicola e Corinna - dà lavoro a 105 dipendenti per un fatturato di circa 20 milioni di euro, il 65% del quale realizzato nel settore alimentare. Lo scorso dicembre è stato inaugurato il nuovo stabilimento da 15 mila metri quadrati coperti di Buscaldo di Curtatone, in provincia di Mantova. Dove, lo scorso maggio, è stata installata (prima in Italia) una Heidelberg XL a 7 colori con due gruppi di verniciatura (Le+Uv). La nuova Heidelberg ha rafforzato il reparto offset dove gira anche una Roland 700 a 7 colori, anch’essa con due torri di verniciatura. Ival ha un ciclo completo di lavorazione con il reparto di prestampa dotato di stazioni grafiche Apple Macintosh per la prestampa digitale e un CtP Heidelberg. Per la fustellatura sono installate tre linee Bobst (Mastercut 145, Cer 142 e Sprintera 106) mentre il reparto finitura si compone di una finestratrice Heiber-Schroeder Hs98 e quattro piega-incollatrici, una Bobst Alpina 100 e tre Jagenberg Diana (74, 94 e 105).


aziende fiori all’occhiello

Sala stampa Uno scorcio del reparto di produzione dove svetta la Heidelberg Speedmaster di grande formato.

Si assiste però anche nella cartotecnica a una guerra dei prezzi e all’ingresso di stampatori editoriali e commerciali in cerca di nuove commesse? La guerra dei prezzi è molto forte. Come è vero che negli ultimi anni, a causa della crisi, si è accentuato il fenomeno dei nuovi ingressi di stampatori nella cartotecnica. E sono proprio questi a essere molto aggressivi sui prezzi anche se poi servizio e qualità di stampa, operati da chi non è esperto, possono lasciare a desiderare. Non c’è dubbio che questo fenomeno crea problemi e tensioni. Del resto cartotecnici non ci si inventa dalla sera alla mattina. Lo testimonia la nostra azienda familiare. La cartotecnica è come un bimbo da cullare e che non può mai essere abbandonato... Come prevede l’evoluzione del mercato e delle tecnologie nel settore dell’imballaggio? Il mercato è abbastanza saturo. Non credo ci saranno grandi sviluppi per quanto riguarda i volumi di produzione che resteranno stabili, con una tendenza verso il basso. Quanto alle tecnologia, penso si andrà sempre di più, come sta già avvenendo, verso macchine capaci di aumentare la velocità di produzione e di avviamento e di ridurre gli scarti. Un’esigenza che risponde anche alla diminuzione e alla flessibilità delle tirature. Detto questo, e vengo al mercato, credo che lo Stato dovrebbe spendere di più non per pagare la cassa integrazione dei dipendenti delle aziende in crisi (anche se questo non siginifica che non debbano esserci ammortizzatori sociali) ma per incentivare, con la riduzione delle tasse, le aziende che investono e quindi crescono e non hanno bisogno di ricorrere alla cassa integrazione o ai licenziamenti. Un altro intervento auspicabile sarebbe quello di fermare l’uso improprio del concordato preventivo che sta spingendo molte aziende, troppe, a utilizzare questa scappatoia legale per chiudere l’attività cedendo o affittando il ramo d’impresa. Così puliscono i loro debiti, non pagano i creditori e ripartono mettendo in difficoltà tutto il settore. Un vero e proprio flagello!

IPI 148/13

Avete investito in una nuova Heidelberg di grande formato: che cosa ha motivato questa scelta importante e coraggiosa, visti i tempi che corrono? L’innovazione è sempre stata importante, direi quasi decisiva per un’azienda come Ival. Dopo aver messo in produzione una nuova linea di fustellatura Bobst, abbiamo approfittato dell’investimento nella nostra nuova sede, che ci ha permesso di unificare sotto lo stesso tetto tutte le fasi produttive prima disclocate in più sedi, per ordinare la nuova Heidelberg. L’abbiamo installata a maggio e siamo molto soddisfatti. La XL a sette colori ha sostituito due vecchie macchine e ci ha consentito una maggiore produttività. Da sola vale il 20% in più di due! La nostra esigenza del resto era di essere molto veloci nella produzione e negli avviamenti con una riduzione degli scarti e con la garanzia di una qualità di stampa ottima. In questi primi mesi ci ha dato tutte le risposte attese ed essendo la prima macchina di questo tipo installata in Italia la presenteremo il 7 e 8 novembre in un open house. >segue a pag. 62

31


Labelexpo

Grandi numeri alla fiera di Bruxelles

Le etichette non sentono la crisi 31.795 visitatori da 158 Paesi per vedere oltre 150 nuovi prodotti presentati da quasi 600 espositori in 7 padiglioni. Un successo annunciato quello di Labelexpo, che quest’anno ha registrato l’affluenza più elevata nei suoi 33 anni di storia, totalizzando 31.795 visitatori (11% in più del 2011) da 158 Paesi (123 nel 2011). A dimostrazione del fatto che quello delle etichette è un business che “tira” anche in tempi di crisi come l’attuale. Senza dubbio la crescita di questo evento è alimentata dalla continua espansione dell’industria internazionale delle etichette, che consuma attualmente 46 miliardi di metri quadri di supporti per etichette, con una previsione di crescita fino a 51,7 miliardi entro il 2015. In questo panorama il contributo dei mercati emergenti è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Nei sette padiglioni – ciascuno più grande di un campo da calcio – su una superficie totale di 31.500 metri quadri quasi 600 espositori (550 nel 2011) hanno messo in mostra oltre 150 nuovi prodotti tra macchine da stampa, soluzioni di finishing e prodotti di consumo. Presenti a questo importante appuntamento biennale non solo i fornitori di tecnologie di stampa tradizionale (offset, flexo e serigrafia) e digitale (inkjet ed elettrofotografia), ma anche i produttori di soluzioni di prestampa (workflow e CtP flexo), finishing/nobilitazione e prodotti di consumo (inchiostri e carta). Se inizialmente la tecnologia di stampa digitale si era affacciata timidamente a questo settore con pochi player in campo, ora l’offerta è sempre più variegata e soddisfa molteplici esigenze di produttività, qualità e budget. A pionieri come HP Indigo e Xeikon si sono affiancati nel tempo altri big, come Heidelberg, Epson, EFI e Screen. Tanto che all’edizione di quest’anno erano presenti oltre 50 fornitori di sistemi di stampa digitale. Tuttavia, nonostante il 20% di tutte le nuove macchine vendute nell’ultimo anno fossero digitali, solo l’1% dei metri quadri stampati in tutto il mondo vengono realizzati con tecnologia digitale. La crescita del digitale verrà sicuramente accelerata dai nuovi trend di personalizzazione e customizzazione. I produttori di macchine flexo hanno risposto introducendo sempre più automatismi sulle loro macchine.

di CRISTINA ROSSI

32


Una delle principali attrazioni di quest’anno è stato senza dubbio il processo di essiccazione dell’inchiostro UV LED mostrato da vari espositori, tra cui GEW, Flint e Siegwerk. Anche se, come spiegato dalla svizzera Gallus, che l’UV LED lo propone sia sulle macchine convenzionali sia sulle digitali Heidelberg Linoprint L, la diffusione di tale innovativa tecnologia è ancora limitata a causa degli elevati costi di ricerca & sviluppo che comporta. Molte le anteprime tecnologiche, tra cui la tecnologia Sure PrecisionCore di Epson e la macchina inkjet per etichette Surepress L-6034 UV; la nuova EFI Jetrion 4950LX con sistema d’essiccazione LED; la nuova inkjet a colori N610i di Domino; l’inkjet UV FFEI Graphium con teste di stampa Xaar 1001; il sistema di essiccazione Pro-LED per flexo proposto da Mark Andy e la Screen Truepress Jet L350UV a passaggio singolo lanciata in anteprima mondiale. Soddisfazione generale tra gli espositori, il che fa ben sperare in una ripresa economica e del settore che si intravvede in lontananza. Nilpeter, ad esempio, ha venduto 18 macchine nei primi tre giorni di fiera destinate a varie parti del mondo. Gallus ha venduto tre macchine nella sola India. Alla fine dell’evento, l’86% dello spazio espositivo era già stato riprenotato per l’edizione che si terrà nel 2015.

Esempi di etichette prodotte con i vari sistemi di stampa presenti in fiera. Tra queste anche le etichette personalizzate della Coca-Cola realizzate con macchine HP Indigo.

33


aziende fiori all’occhiello HP e il nuovo inchiostro color argento

HP è sicuramente un player di primo piano nel mercato delle etichette, con oltre 500 HP Indigo serie WS6000 vendute in tutto il mondo. Ed è proprio per la HP Indigo WS6600 che il produttore ha lanciato in anteprima un nuovo inchiostro ElectroInk argento che permetterà per la prima volta di realizzare in digitale applicazioni con inchiostro argento di alta qualità. Finora, infatti, la stampa metallizzata color argento, utilizzata per produrre oltre 2 miliardi di m2 di etichette, veniva per lo più realizzata con processi di stampa tradizionali. Geostick, azienda olandese, ha già testato con successo il nuovo inchiostro, che sarà disponibile sul mercato a partire dal 2014 e sarà adatto a una varietà di applicazioni, dal mercato delle vernici all’automotive, dai prodotti chimici per uso domestico alle bevande analcoliche e non. HP ha inoltre annunciato che l’installazione della 500ma macchina da stampa digitale HP Indigo serie WS6000 sarà portata a termine presso lo stabilimento di produzione di RAKO Etiketten in Cina. Presenti sullo stand HP anche le nuove HP Indigo 20000 e 30000 che accelereranno la trasformazione dei mercati degli astucci pieghevoli e degli imballaggi flessibili. La HP Indigo 20000 con HP SmartStream Labels and Packaging Workflow Suite versione 4.0, powered by Esko, consentirà la stampa digitale di alta qualità per varie applicazioni di packaging, tra cui imballaggi flessibili, etichette autoadesive e tubolari termoretraibili. In mostra accanto alla HP Indigo 20000 ed espressamente progettato per le sue specifiche, il sistema AB Graphics Dicon 3000 per il finishing di etichette e pellicole per imballaggi flessibili. Per la produzione di astucci pieghevoli veniva proposta, invece, la HP Indigo 30000, collocata in linea al verniciatore Tresu iCoat 30000 di Tresu Group (v. foto sopra) che consente una verniciatura selettiva sia UV che a base acqua. Sempre allo stand HP, che quest’anno occupava praticamente un intero padiglione, la nuova Scodix Ultra – distribuita in Italia da Macchingraf – per la nobilitazione degli stampati digitali e, in questo caso, degli astucci pieghevoli. HP Indigo 20000 e 30000 saranno disponibili nel 2014. Screen firma un accordo di distribuzione con Dantex per la nuova Truepress Jet L350UV

IPI 148/13

34

Anteprima europea per la nuova macchina digitale per etichette di Screen, la Truepress Jet L350UV, presente su due stand: quello di Screen, naturalmente, e quello di Dantex, la società scelta dal produttore nipponico per la distribuzione della nuova macchina in dieci Paesi europei, inclusa l’Italia. Screen ha sviluppato la Truepress Jet L350UV per rispondere alla forte richiesta di packaging ad alto valore aggiunto avanzata da importanti brand. Già presentato come prototipo a Drupa 2012, questo innovativo sistema inkjet per la stampa di etichette offre qualità fotografica, avviamenti rapidi e stabilità dei risultati di


aziende fiori all’occhiello

stampa. La nuova macchina da stampa supporta larghezze di stampa fino a 322 mm e velocità di stampa fino a 50 m/min. Per offrire una gamma di colori più ampia rispetto alla tradizionale quadricromia, la Truepress Jet L350UV utilizza inchiostri UV proprietari Screen. Esiste inoltre l’opzione di un inchiostro bianco opaco che consente di stampare su pellicola trasparente e foil metallico. La macchina da stampa è dotata di testine piezo Kyocera single pass in scala di grigi, con una dimensione di goccia minima di 3 picolitri. La risoluzione di stampa a 600x600 dpi, insieme alle microscopiche dimensioni delle gocce di stampa, consente di ottenere testo e immagini estremamente nitidi e definiti. Epson e la tecnologia PrecisionCore

Il presidente Epson, Minoru Usui, ha scelto il palcoscenico di Labelexpo Europe per annunciare il lancio di una nuova tecnologia inkjet battezzata PrecisionCore, che verrà implementata in soluzioni per il mercato della stampa industriale, commerciale e office. Usui ha spiegato come Epson abbia unito anni di esperienza tecnica alle più recenti innovazioni nel campo dei materiali piezo e dei MEMS (micro-electromechanical systems) al fine di creare un innovativo chip di stampa. PrecisionCore estende la tecnologia di stampa piezo thin-film (TFP), attualmente utilizzata nei sistemi di stampa di grande formato, a soluzioni di stampa industriali in grado di garantire eccellente qualità di stampa su un’ampia gamma di supporti per applicazioni che includono documenti, fotografie, etichette, packaging e tessile. A Labelexpo, Epson ha dimostrato molti nuovi prodotti che incorporano tale tecnologia, tra cui SurePress L-6034V e L-6035VW, ossia le prime macchine da stampa digitale di Epson a utilizzare inchiostri ad essiccazione UV, e SureColor F2000, la prima soluzione realizzata da Epson per la stampa diretta su tessuto. Gallus, giusto mix tra stampa digitale e convenzionale

IPI 148/13

La svizzera Gallus ha presentato il concept del Gallus Print Shop, ossia una combinazione dei metodi di stampa convenzionali e digitali che a Labelexpo includeva la nuova Gallus ECS 340 (nella foto) con il pacchetto di update “Plus”, la macchina da stampa digitale Linoprint L di Heidelberg (che, come noto, detiene il 30% di Gallus) e la Gallus EM 430 S. Tutte le macchine erano gestite da un workflow MIS. In una dimostrazione della durata di circa 15 minuti, azionando un tasto la stessa etichetta veniva stampata simultaneamente sul medesimo supporto su tutti e tre i sistemi di stampa presenti nel Gallus Print Shop. I visitatori dello stand avevano dunque la possibilità di confrontare i risultati di stampa ottenuti sulle tre macchine. Il pacchetto di update “Plus” che arricchisce la Gallus ECS 340 – di cui sono stati venduti quasi 200 esemplari dal lancio sul mercato nel 2009 – include un gruppo di stampa serigrafico, essiccazione UV più potente, un nuovo dispositivo per lo svolgimento e riavvolgimento bobina, un aggiornamento software e una nuova interfaccia utente touchscreen. Per quanto riguarda, invece, la Linoprint L di Hei-

35


aziende fiori all’occhiello

delberg, una inkjet a quattro colori che viaggia a una velocità di 48 m/min a 600 dpi, tale soluzione digitale veniva presentata in modalità standalone oppure in linea a una Gallus ECS C per il finishing e la fustellatura delle etichette. In collaborazione con il partner Siegwerk, Gallus ha dimostrato anche i vantaggi della tecnologia di essiccazione LED UV su una Gallus EM 280, che produceva etichette dal vivo utilizzando inchiostri UV LED della Siegwerk e lampade della Phoseon Technology. L’esperienza di Gallus nel LED UV è iniziata nel 2009, quando, insieme a Siegwerk e a Phoseon, mostrò a Labelexpo una Gallus ECS 340 con lampade LED UV. Ad oggi Gallus vanta 25 installazioni di LED UV, tutte su macchine digitali, ossia Linoprint L. Sono tuttavia in corso beta-test per l’utilizzo di LED UV anche sulle macchine convenzionali. Durst: versione di Tau 330 per imballaggio alimentare primario

IPI 148/13

36

Lo specialista della stampa inkjet industriale, ha ampliato i campi di applicazione del sistema di stampa digitale inkjet UV Tau 330 e ha presentato nuove soluzioni per l’industria alimentare e la produzione industriale completamente automatizzata. Dopo il successo riscosso dal lancio sul mercato all’inizio del 2013, seguito da 15 installazioni in tutto il mondo, il produttore austriaco ha mostrato una serie di migliorie. Tau 330 può essere ora equipaggiata con i nuovi inchiostri UV a bassa migrazione della Sunjet per stampare su imballaggi alimentari primari. I componenti dell’inchiostro a bassa migrazione sono conformi a tutte le direttive della European Printing Ink Association (EUPIA) e all’ordinanza svizzera e non fanno uso di materiali espressamente esclusi dalle specifiche per gli inchiostri per imballaggi della Nestlé. Insieme a questo inchiostro, la Durst Tau 330 amplierà la gamma di applicazioni idonee per pellicole senza substrato, come i blister, i coperchi per yogurt e molti altri prodotti. Per questo tipo di materiali, Tau 330 possiede ora un rullo di raffreddamento incorporato che consente di abbassare la temperatura di pellicole e fogli stampati per il processo di essiccazione. A seconda dei requisiti dell’applicazione, gli utilizzatori della Tau 330 possono ora scegliere tra due diversi inchiostri inkjet UV Tau: gli inchiostri inkjet UV standard per tutte le applicazioni industriali o i nuovissimi inchiostri inkjet UV a bassa migrazione adatti per applicazioni alimentari, sanitarie e farmaceutiche. Per aumentare la produttività con un workflow digitale end-to-end completo, Durst ha presentato un nuovo sistema di finitura digitale laser in linea che adotta una moderna tecnologia di fustellatura laser della Spartanics con un potente laser da 1000 W. Per un processo di finitura completa possono essere effettuati opzionalmente il rivestimento UV e la laminazione. Per migliorare la qualità di stampa, l’affidabilità e la sicurezza di produzione, la Tau 330 può essere anche equipaggiata con il sistema incorporato di ispezione video ad alta risoluzione della Nikka, che rileva automaticamente i difetti di stampa durante la stampa stessa. Mediante le testine di stampa Xaar 1001 single pass, il sistema dispone di una larghezza di stampa massima di 330 mm e di una velocità di stampa massima di 48 m/min, offrendo così un’imbattibile capacità di produzione oraria di 950 m2. Alla sua configurazione standard con colori CMYK si possono aggiungere opzionalmente il bianco l’arancione e il viola.


aziende fiori all’occhiello EFI e la macchina LED Jetrion 4950 LX

La novità di EFI si chiama Jetrion 4950 LX ed è caratterizzata da una risoluzione maggiore (720x720 dpi), una produzione più rapida e un’essiccazione LED. Allo stand erano esposti anche i nuovi moduli di finitura per la linea di prodotti Jetrion 4900, ossia un nuovo modulo di verniciatura/laminatura e una nuova taglierina laser ad alta potenza presentata in funzione sulla EFI Jetrion 4900-330. La tecnologia di essiccazione con LED consente l’utilizzo di materiali solitamente difficili da stampare, aumentando la flessibilità generale della Jetrion 4950 LX per la riproduzione di packaging flessibile e maniche termoretraibili e riducendo i costi grazie a un impiego inferiore di energia e a una durata utile delle lampade sensibilmente superiore. Graphium in anteprima da fujifilm

Si tratta di una nuova macchina inkjet UV sviluppata e prodotta da FFEI Ltd per i converter e gli stampatori che producono etichette, packaging e stampe speciali. Supportando fino a cinque moduli digitali e sei stazioni flexo, Graphium offre la possibilità di integrare le stazioni in linea opzionali flexo e di finitura per la conversione in un unico passaggio. Graphium utilizza testine di stampa all’avanguardia insieme all’inchiostro Fujifilm Uvijet per fornire la massima affidabilità nella stampa a singolo passaggio. Questo permette una gamma di dimensioni di goccia da 6 a 42 picolitri, producendo otto livelli di grigio che consentono dettagli fini, toni morbidi e testo leggibile da riprodurre in modo affidabile e costante. La macchina utilizza inchiostri CMYK e bianco a elevata opacità. Da Kodak soluzioni per gli stampatori flexo

I

PI 148/13

Kodak ha dato prova del proprio impegno sul mercato della stampa flessografica, presentando soluzioni come il sistema Kodak Flexcel NX, il sistema Kodak Flexcel Direct e Kodak Spotless. Questi sistemi sono supportati dagli strumenti di automazione del flusso di lavoro di prestampa Kodak Prinergy Powerpack studiati per migliorare la connettività e produttività nel packaging. L’ormai rinomato sistema Flexcel NX di Kodak è una soluzione completa per la produzione digitale di lastre che si avvale di una tecnologia unica nel suo genere e di materiali innovativi per ottenere una qualità, stabilità e prevedibilità dell’immagine mai raggiungibili prima d’ora, mentre l’avveniristica tecnologia laser di incisione diretta ad alta potenza del sistema Kodak Flexcel Direct consente di produrre, in tempi rapidissimi, sleeve flessografici di alta qualità già pronti per la stampa.

37




Interviste t interviste INCHIOSTRI

Fabio Deflorian

Un perfetto gioco di squadra

Fabio Deflorian, ad di Sun Chemical Group Spa, illustra le ultime novità relative al processo di riorganizzazione interna e fornisce interessanti dati sui trend di mercato. La grave crisi economica internazionale che da tempo colpisce il settore degli inchiostri da stampa ha posto Sun Chemical nella condizione di riorganizzare il proprio sistema produttivo, procedendo alla centralizzazione della produzione mediante la messa in funzione di centri di eccellenza in grado di saturare la capacità dei siti produttivi sottoutilizzati. A che punto è la riorganizzazione? La cessazione dell’attività del sito di Firenze in seguito alla riduzione dei volumi di produzione nel settore “rotocalco per editoria” è stata il frutto di una decisione sofferta – in quanto si è dovuta affrontare una forte riduzione dell’organico e si trattava di uno stabilimento storico, il primo a segnare l’ingresso di Sun Chemical in Italia – ma inevitabile, vista l’impossibilità di riconvertire gli impianti adibiti alla produzione degli inchiostri rotocalco edizioni o di implementare la produzione di altre tipologie di inchiostri. Chiusa questa triste parentesi ora se ne apre un’altra che per contro offre una serie di effetti positivi. Novità incoraggiante è che la nostra casa madre ha promosso un piano che prevede consistenti investimenti per rilanciare uno stabilimento, quello di Caleppio 1 (Milano), che ha sofferto la diminuzione di volumi prodotti a seguito della centralizzazione europea della produzione di inchiostri heatset e inchiostri colorati destinati alla stampa dei quotidiani mantenendo a Caleppio 1 solo la produzione dell’inchiostro nero per quotidiani e spot color offset. La riqualificazione di Caleppio 1, con un ammodernamento degli impianti, ci ha portato dunque ad avere una realtà produttiva che già oggi produce vernici di sovrastampa all’acqua per offset e varie tipologie di primer a base acqua e, a partire da metà novembre, anche inchiostri a base acqua per carta e cartone ondulato, oltre appunto al proseguimento della produzione in reparti separati di inchiostro nero per quotidiani e alla preparazione di colori speciali per la stampa offset. Il tutto si è tradotto in una maggiore efficienza industriale con una conseguente riduzione dei costi che gravano pesantemente sulla già scarsa marginalità.

IPI 148/13

40

E per quanto riguarda il sito di Caleppio 2? Abbiamo ottenuto dalla casa madre la concessione di investimenti importanti anche per lo stabilimento di Caleppio 2. È previsto un ulteriore ammodernamento grazie all’automazione degli impianti con carico di tutte le resine ad esclusione della nitrocellulosa. Gli investimenti hanno preso il via lo scorso agosto e si concluderanno entro la fine dell’anno. Parte del personale del laboratorio sviluppo e ricerca di Firenze dedicato alla formulazione sia degli inchiostri a base solvente per il packaging che degli inchiostri a base acqua per carta e cartone ondulato è già stato trasferito da tempo nel laboratorio di Caleppio 2. Proprio qui è stato portato a termine un altro consistente investimento che ha permesso un ammodernamento con il completo rifacimento del layout dei laboratori tecnici e degli arredi, inclusa un’ulteriore implementazione delle attrezzature e strumentazioni analitiche.


“Ogni difficoltà rappresenta una sfida e il risultato che si ottiene è dato dalla squadra”.

Fabio Deflorian

Qual è il vostro andamento di mercato relativamente ai volumi di produzione? Abbiamo registrato un calo del 10-12% negli inchiostri per editoria, mentre stiamo crescendo nel settore offset per packaging, dove avevamo una quota di mercato relativamente bassa. La crescita dei volumi è dell’8%, mentre gli inchiostri liquidi (base acqua per carta e cartone ondulato e base solvente per packaging) hanno registrato una crescita del 3% nei primi otto mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Il settore più afflitto dal decremento dei volumi è senza dubbio quello dei quotidiani a causa del calo del numero di copie, della paginazione e della pubblicità. Sta diminuendo il numero dei centri stampa e nel 2014 ritengo ci saranno sostanziali mutamenti in questo segmento di mercato. I quotidiani che hanno propri centri stampa si appoggeranno probabilmente a centri stampa di terzi. Siamo comunque soddisfatti dell’andamento aziendale di quest’anno e miriamo a un’ulteriore crescita per il 2014 in quei settori non particolarmente afflitti dal calo dettato dalla crisi economica globale o dal cambio culturale e generazionale della popolazione.

IPI 148/13

Progetti per il futuro? Il nostro obiettivo sta nel perseguire una maggiore specializzazione delle varie linee prodotto e offrire alla clientela un pacchetto completo che comprenda nuove linee prodotto, come ad esempio la gamma di soluzioni per il metal decor, la serie completa di vernici barriera per il packaging e gli adesivi ad alte prestazioni per l’accoppiamento di film plastici e questo perché ci siamo resi conto che la tendenza presso i grandi utilizzatori è di avvantaggiarsi sviluppando partnership con fornitori in grado di offrire un portafoglio prodotti e un’esperienza che siano ampi. Il leitmotiv dell’azienda? Ogni difficoltà rappresenta una sfida e il risultato che si ottiene è dato dalla squadra. Il nostro gruppo è il risultato di varie acquisizioni e all’inizio degli anni 2000 c’erano ben 8 marchi. Oggi più che mai ci presentiamo sul mercato come un’azienda unica, con un marchio unico: Sun Chemical Group. I vari marchi si sono rarefatti mantenendo, però, l’essenza migliore ed è rimasto il gruppo di lavoro che, affiatato e proattivo, affronta le sfide del mercato con forte entusiasmo e incisività. Il gioco di squadra è la nostra forza. C.R.

41


eventi accademia del poligrafico

Formazione manageriale

Imprenditori con l’elmetto Pensiero laterale, sangue freddo e gioco di squadra: Folgore! Tre giorni di formazione outdoor presso la Brigata Paracadutisti La discontinuità ci ha ormai convinto che è irragionevole affrontare nuovi problemi con vecchie soluzioni. Siamo chiamati al pensiero laterale, ma anche al controllo di emozioni e alla rapidità. Dipende quindi tutto dal singolo? No, anche dal gioco di squadra.

di EMANUELE POSENATO

“Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”, diceva John Belushi, ma i duri non si improvvisano, si preparano! Questo in estrema sintesi il succo del corso di leadership creativa, decision making e team building, tenutosi lo scorso settembre presso le strutture della Brigata Paracadutisti Folgore, proposto da Accademia del Poligrafico e condotto da OpenUp by Cassiopea, società di consulenza manageriale veneta che ha pensato, strutturato e promosso questo interessante format. Scenari che cambiano repentinamente, scarsità di informazioni, limitate risorse a disposizione, sono, nelle debite proporzioni, gli elementi posti a denominatore comune fra le dinamiche operative in cui si muovono i professionisti della Brigata Folgore e lo scenario competitivo entro il quale sono chiamati a muoversi oggi le imprese. Ergo, analizzare un modello di eccellenza militare può essere di stimolo nel ripensare se stessi e la propria organizzazione. Del resto l’attualità chiama imprenditori e manager a pianificare e assumere decisioni in condizioni di elevato stress, in tempi stretti, con pochi riferimenti certi. È richiesta una capacità non banale che può però diventare un vantaggio competitivo, che non è una dote innata, quanto il frutto di un duro lavoro di formazione, esercizio e soprattutto di uno sforzo importante di condivisione con i propri collaboratori che devono allo stesso modo essere preparati a tali scenari. Alcuni giovani colleghi di settore hanno scelto di mettersi in gioco e partecipare e noi li abbiamo accompagnati. L’attività formativa

42

Tre giorni densi, trascorsi presso la caserma “Lustrissimi” di Livorno, spesi in attività di formazione frontale e testimonianze in aula a contorno di un nucleo di attività operative outdoor realizzate nel campo di addestramento militare di Valle Ugione, nell’entroterra livornese, dove la pattuglia di sedici imprenditori ha trascorso anche una concitata nottata. Un training con una componente indubbia-


eventi accademia del poligrafico

Una fase dell’attività outdoor a squadre, che ha impegnato i partecipanti anche dal punto di vista fisico per 16 ore consecutive, incluso un breve sonno ristoratore in tenda.

mente ludica che si è però dimostrato particolarmente stimolante, sia in termini fisici – qualcuno ha capito che il famoso detto “mens sana in corpore sano” non è figurativo – sia in termini cognitivi ed emotivi. Un continuum di attività che in crescendo ha condotto i partecipanti ad affrontare sfide individuali prima, attraverso il superamento delle proprie paure e il confronto con se stessi, metafora del superamento dello stress emotivo della leadership e della necessità di superamento di modelli mentali spesso vincolanti, per passare poi ad attività di gruppo. Affrontare un ponte tibetano sospeso a 18 m d’altezza, seppure con tutte le sicurezze del caso, per poi calarsi in corda doppia, ha posto l’individuo nella condizione di confrontarsi con i propri limiti – paura dell’ignoto, del vuoto – producendo uno sforzo individuale che è però fortemente motivato dal gruppo, alla cui performance complessiva la propria prestazione concorre. Ancor più impegnativo il superamento delle 6 prove successive, preparate nel campo addestrativo di Valle Ugione, che in un crescendo di difficoltà ha condotto i corsisti a trovare un accordo in termini di leadership situazionale, di organizzazione e di suddivisione dei compiti, di comunicazione fra componenti del gruppo. Onore ai corsisti che si sono resi protagonisti di una performance inattesa persino per i preparati militari che hanno apprezzato la competitività e lo spirito di abnegazione dimostrati. Al di là degli aspetti più ludici, su cui preferiamo tacere a favore di chi vorrà misurarsi con l’attività in futuro, della vicenda resteranno nell’imprinting dei giovani imprenditori l’esperienza decisamente alternativa, le emozioni e la fatica, ma anche una serie di considerazioni molto personali, condivise nel corso del debriefing finale, messe magistralmente in evidenza e ricondotte alla quotidianità d’impresa dai formatori di OpenUp, che hanno ulteriormente arricchito il bagaglio esperienziale del gruppo. Il modello della Brigata

Fra i contenuti di maggior impatto, quelli emersi nel corso dell’analisi del modello organizzativo adottato dalla Brigata Folgore per adeguare il proprio operato e la propria preparazione alle nuove e future esigenze di impiego internazionale. Ben lontani da ogni retorica e da forme di esaltazione che spesso erroneamente si attribuiscono agli ambienti militari, sono emersi valori come l’importanza dell’individuo, la forza del gruppo quale luogo di massima espressione delle potenzialità del singolo, l’importanza della chiarezza e della condivisione degli obiettivi, la preparazione e la pianificazione e la cura del dettaglio, l’analisi e la restituzione dell’apprendimento, il ruolo centrale della leadership e l’efficacia di una leadership diffusa.

43


“Il percorso formativo, nella Brigata, mira a costruire persone che sappiano scegliere e decidere... rapidamente!” eventi accademia del poligrafico

la pasionaria trentina Fra i partecipanti anche Maura Trainoni (nelle foto sopra), giovane imprenditrice trentina, responsabile commerciale dell’azienda di famiglia Esperia Srl, impegnata in un’importante fase di riposizionamento strategico e diversificazione dei servizi. Due le direttrici di investimento: la differenziazione, proponendo nobilitazioni e qualità - ha la certificazione CERTIPrint - e una filosofia green, con le certificazioni FSC e PEFC. Parallelamente, coadiuvata dal fratello Walter, perseguono una diversificazione, sviluppando servizi crossmediali multicanale, erogati attraverso la piattaforma proprietaria Pageflow (www. pageflow.it). Maura coordina la rete di vendita e la struttura tecnica a supporto, oltre a seguire direttamente alcuni clienti direzionali. «Un’esperienza importante, di quelle che lasciano il segno. Oltre ad avere incontrato persone di grande spessore morale, porto con me numerosi spunti di riflessione. La gestione dei collaboratori, il principio di delega, la costruzione di una leadership diffusa nelle nostre aziende sono temi spesso trascurati che possono però rivelarsi strategici».

44

Ten. Col. Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare

I paralleli fra sistemi si sprecano. Un’impresa che intende mantenere il proprio vantaggio competitivo è tenuta ad operare in modo proattivo, coordinato, efficace ed efficiente, e l’imprenditore deve esserne protagonista. “Un comandante deve comandare, se non comanda non aiuta il gruppo”. Per questo deve essere credibile, quindi fondamentalmente vero, motivato, per poter guidare e motivare i propri collaboratori, chiamati a loro volta a trasferire ai vari livelli dell’organizzazione la stessa motivazione e fiducia adottando comportamenti coerenti. Anche in questo il parallelo con la Brigata è stato illuminante. Entrare in contatto con tutti i livelli dell’organizzazione gerarchico militare, dal comandante della Brigata, generale D’Addario, che ha sorpreso tutti parlando di amore per i propri collaboratori, di amore per la propria impresa e di amore per il proprio lavoro, al caporale comandante di squadra, responsabile di otto uomini in pattuglia, e constatare un unico modello valoriale e gestionale replicato nei diversi livelli gerarchici dell’organizzazione ha reso bene l’evidenza di efficacia. Dall’individuo al gruppo e ritorno

“L’arma più efficace di cui dispongo è il paracadutista che sta al mio fianco” è stata un’altra delle affermazioni più apprezzate. Adeguatamente formati e informati sugli obiettivi da raggiungere, sufficientemente coinvolti e motivati, i collaboratori possono essere la discriminante competitiva dell’impresa. Ingredienti: il principio di delega e l’assunzione di responsabilità. L’instaurarsi di una leadership diffusa all’interno dell’organizzazione aumenta la reattività dell’impresa, che non può reggersi su un uomo solo al comando, ma deve contare su un gruppo di affiatati specialisti, ognuno per le proprie competenze, in grado di cogliere ed elaborare rapidamente le informazioni disponibili, interpretarle e metterle a disposizione del leader affinché possa assumere decisioni rapide e con meno possibilità d’errore, anche quando il leader si dovesse trovare disorientato nella “fog of war”, il fumo e il trambusto della battaglia, tanto simile a quello del mercato, nel quale è molto facile perdersi. In quel caso avere una squadra preparata al proprio fianco può significare salvarsi.



aziende comunicazione d’ImpREsA

60 candeline per Labanti e Nanni

Quest’anno festeggiate il vostro 60° compleanno. Come si è trasformata in questi anni Labanti e Nanni? L’azienda nasce come azienda grafica specializzata nella stampa commerciale e nel tempo si evolve attraverso l’ingresso in nuovi mercati, come quello della cartotecnica, fino a diventare una delle più note aziende grafiche di Bologna. Io sono entrato in azienda nel ‘97 e dopo tre anni ci siamo avvicinati, appunto, al settore della cartotecnica, in base a un progetto che prevedeva la diversificazione del nostro business e un incremento del fatturato. Traguardi ambiziosi che sono stati raggiunti nell’arco di tre anni (2000, 2001 e 2002) grazie all’acquisizione di due aziende cartotecniche della zona e di un’altra specializzata nella confezione, in particolare nella piega e nella fustellatura. Parallelamente abbiamo rinnovato il nostro parco macchine, investendo nel 2001 in una Roland 700 4 colori per lavori di stampa commerciale e in una Roland 700 5 colori + vernice per lavori di cartotecnica. Le due nuove macchine sono andate a sostituire una decina di vecchie macchine di vari produttori, tra cui l’italiana Nebiolo. In quegli anni (2001/2002) il nostro fatturato, pari a circa 4 milioni di euro, era generato per il 75% dalla produzione di stampati commerciali

46

e il rimanente 25% dalla cartotecnica. Avevamo 25 dipendenti e si lavorava già su tre turni. Come si è evoluta nel tempo la situazione? Abbiamo attraversato alcuni momenti difficili fino al 2006, poi nel 2009 abbiamo rafforzato il nostro team commerciale ed è entrato a far parte della nostra compagine societaria Andrea Fanti che, insieme a mio figlio Fabio, rappresenta ora il futuro dell’azienda. Sempre nel 2009 abbiamo effettuato importanti investimenti nella prestampa, per un valore di oltre 500.000 euro. Tra le soluzioni acquistate un CtP Kodak e vari software per la gestione del flusso di lavoro. Inoltre, sempre nel 2009, abbiamo acquistato un’altra Roland 700 5 colori (4+1) più vernice per potenziare il settore cartotecnico. Arriviamo ai giorni nostri. Qual è l’assetto dell’azienda oggi? Attualmente siamo un’azienda con 45 dipendenti e un fatturato previsto per il 2013 di circa 9 milioni di euro e la proporzione si è invertita rispetto al 2001/2002: il 73% del fatturato deriva da lavori di cartotecnica e il resto da commesse di stampa commerciale. Oggi occorre essere attrezzati per sopravvivere perché il mercato è quello che fa i prezzi. Ogni giorno dobbiamo aggiungere un mattone per costruire l’azienda del futuro

e noi stiamo puntando sulla formazione continua dei nostri dipendenti e su un aumento del fatturato che, in base alle nostre aspettative, dovrebbe arrivare a un tetto di 15-16 milioni di euro nei prossimi anni. Intendiamo, inoltre, potenziare l’attività del reparto di Ricerca&Sviluppo e incrementare la quota del nostro export all’estero. A questo proposito, all’inizio di quest’anno abbiamo assunto dei collaboratori per presidiare i mercati esteri, con particolare attenzione a paesi quali Francia, Svizzera e Germania. Attualmente il business con l’estero contribuisce in minima parte al fatturato e la parte del leone la fanno i lavori di tipo editoriale. Ad esempio, in Francia serviamo editori che lavorano con i più importanti musei d’arte. Ma anche la cartotecnica sta facendo passi avanti in questo senso. Sono previsti investimenti in un prossimo futuro? Inutile ribadire che in questo momento per noi un mercato molto importante è quello della cartotecnica, dove vantiamo clienti in tutti i settori, ma in particolare in quelli della cosmesi, dell’alimentare e del parafarmaceutico. Gli investimenti sono pertanto indirizzati in quella direzione. Dal 2009 al 2011 abbiamo potenziato il reparto cartotecnico, investendo in nuove fustellatrici, piega incolla e finestratrici e in questo ambito il nostro fornitore di fiducia è Bobst. Sul fronte macchine da stampa la nostra scelta è sempre ricaduta su Manroland. In questo momento stiamo trattando per una nuova IPI 148/13

Intervista ad Antonio Bonacini, titolare di Labanti e Nanni Industrie Grafiche e Cartotecniche.


Esempi di alcuni lavori realizzati. Pagina a fronte, Antonio Bonacini tra il figlio Fabio (a sinistra) e Andrea Fanti. In basso, la sede di Labanti e Nanni a Crespellano (Bologna).

Roland 10 colori (5+5) per rafforzare ulteriormente il business della cartotecnica e consolidare la nostra competitività nel “commerciale” che costituisce comunque ancora una buona percentuale del nostro fatturato. Nel 2015 arriverà invece quello che amo definire “l’albero di Natale”, ossia una 7 colori + UV e una serie di altri accessori per impreziosire sempre più gli stampati. Altri sogni nel cassetto? Il dna aziendale ci rende aperti a forme di collaborazione e integrazioni con altre aziende. Vogliamo crescere grazie alle nostre forze interne, ma anche attraverso acquisizioni di piccole aziende. Siamo iscritti al Gifasp, dove abbiamo modo di confrontarci con le grandi cartotecniche. I clienti importanti che ordinano milioni di astucci all’anno non si accontentano solo della qualità e del prezzo, ma esigono anche un proficuo rapporto di collaborazione con i loro fornitori ed è proprio questa la filosofia aziendale che abbiamo sposato. Oggi è necessario avere creatività, che per me è sinonimo di disponibilità al cambiamento. C.R.

i nostri primi sessant’anni Labanti e Nanni nasce a Bologna nel 1953 e in seguito a importanti acquisizioni di aziende del settore cartotecnico si trasforma nell’attuale Industrie Grafiche e Cartotecniche, che nel corso dell’ultimo decennio ha realizzato una crescita continua in termini di fatturato. Da 60 anni l’azienda opera su tutto il territorio nazionale ed europeo. Grazie alla presenza di tre divisioni produttive (packaging, display, editoria/commerciale) e alle sinergie scaturite nel corso degli anni, l’azienda è in grado di offrire un unico interlocutore per tutte le tipologie prodotto. Specializzati in particolare nella produzione di astucci: scatole per packaging alimentare, packaging cosmetica, packaging integratori, packaging igiene personale. Nel settore editoria/commerciale innumerevoli sono le pubblicazioni che spaziano dal dépliant alla rivista, dalla brochure al company profile, dal semplice volume commerciale al volume cartonato e impreziosito da effetti di finissaggio e confezionamento. La stampa viene realizzata su molteplici tipi di materiali e personalizzata in fase di finitura con varie tipologie di inchiostri, vernici ed effetti particolari come soft touch, serigrafia, colori UV, colori a caldo, rilievo e/o inserimento caratteri Braille. Nel 2008 l’azienda ha ottenuto da Tüv Italia la certificazione UNI EN ISO 9001:2000, confermata l’anno successivo con l’aggiornamento UNI EN ISO 9001:2008, nel campo della progettazione tecnica e della realizzazione di stampati pubblicitari, commerciali, editoriali e cartotecnici. Inoltre, nell’ottica di un sempre crescente impegno rivolto alla tutela dell’ambiente e delle risorse sociali ed economiche ad esso collegate, Labanti e Nanni ha ottenuto, nel settembre 2010, le Certificazioni di Catena di Custodia FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification). Labanti e Nanni Industrie Grafiche www.labantienanni.it

IPI 148/13

47



CANON

inkjet comunicazione d’ImpREsA

Sempre più protagonista nella stampa digitale a bobina

IPI 148/13

Già player di primo piano nella stampa elettrofotografica a colori di fascia media, Canon si sta ora ritagliando un ruolo da protagonista anche nella tecnologia inkjet in b/n e a colori, grazie all’acquisizione di Océ Printing Systems, che lanciò il suo primo modello di macchina inkjet a bobina – Océ Jetstream 2200 – in occasione di Drupa 2008. Attualmente Canon ha sicuramente tutte le carte in regola per ambire a diventare il numero uno al mondo nel mercato della fornitura di tecnologie di stampa. E di questo se ne è avuta una chiara percezione ai Commercial Printing Business Days organizzati a fine settembre presso il centro di produzione Océ Printing Systems di Poing, ora ribattezzato Canon Supply Center Poing, che continua a sfornare nuovi modelli di macchine inkjet. La gamma si è progressivamente allargata fino a rappresentare il più completo portafoglio prodotti sul mercato: sistemi da 648 a 5.140 pagine al minuto, declinati in ben 15 modelli divisi in quattro famiglie: Océ JetStream Compact, Océ JetStream Dual, Océ JetStream Wide e Océ ColorStream 3000. I tre pilastri che hanno determinato il successo di Océ nella stampa digitale a bobina continueranno a essere i capisaldi di Canon: una solida piattaforma basata su tecnologia inkjet piezoelettrica drop-ondemand con gestione dinamica della dimensione della goccia, l’architettura di controller scalabile SRA e il workflow Prisma che consente la

Océ ColorStream 3500 e, a sinistra, Océ JetStream 5500 Wide.

massima flessibilità e automazione nella gestione di applicazioni sia transazionali sia di publishing. Su questi tre pilastri si sono implementate funzioni sempre nuove che hanno via via incontrato il favore del mercato e che, unite alla tradizionale affidabilità del servizio tecnico, hanno determinato la rapida scalata verso la leadership di mercato anche nel settore della stampa full color a bobina. Un successo legato ai continui investimenti tecnologici che hanno portato ad aggiungere funzionalità sempre nuove: dal già citato “variable size droplet”, che consente una stampa multilevel di altissima qualità, alla possibilità di commutazione rapida dalla stampa in bianco e nero al colore, al “safe head concept” che permette di preservare gli ugelli di inchiostro quando non sono utilizzati, evitando il ricorso a lunghe operazioni di pulizia. Grazie a questi plus tecnologici le soluzioni inkjet Canon si sono imposte rapidamente come leader anche

sul mercato Italiano. «Siamo estremamente soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo con le nostre macchine a getto d’inchiostro» sostiene Maurizio Ronzoni, Commercial Print Channel Director di Canon Italia. «Stiamo supportando i nostri clienti tradizionali nel passaggio strategico dalla stampa in bianco e nero al colore nelle applicazioni transazionali, come estratti conto e bollette, dando loro la possibilità di preservare i volumi di stampa e di conseguenza il loro business. Allo stesso tempo stiamo rafforzando la nostra presenza nel settore delle arti grafiche, in cui i nostri sistemi stanno aiutando gli stampatori nella migrazione dall’offset al digitale, dando così un servizio a maggior valore aggiunto ai loro clienti». Con le soluzioni della serie Océ JetStream e Océ ColorStream, Canon si conferma quindi il player di riferimento nel settore della stampa digitale di produzione. Sono in arrivo novità anche nel settore del packaging e della cartotecnica. Ma questa è un’altra storia…

49


NEWS

notizie dalle aziende

nobilitazione digitale

Scodix Ultra debutta al Print di Chicago cartoni pieghevoli o per i fornitori di servizi di stampa più esigenti. Scodix Ultra supporta innumerevoli applicazioni, tra cui copertine di libri, imballaggi di alta qualità, strumenti di marketing e promozionali, cartoline e album fotografici. Offre numerose funzionalità che ottimizzano la qualità, la velocità di stampa e l’impatto del prodotto finito: • messa a registro precisa con Scodix RSP™, tecnologia brevettata di Scodix, basata su un sistema che usa più videocamere a circuito chiuso in abbinamento ad algoritmi e software specifici; • alta produttività: 1.250 fogli/ora, Scodix Ultra è in grado di produrre 10.000 fogli formato B2, 40.000 copertine

di album fotografici, 80.000 cartoline o 480.000 biglietti da visita in un turno di 8 ore; • Scodix PolySENSE: grazie al polimero trasparente PolySENSE, che arriva fino a 99 GU (unità di lucentezza), è possibile creare effetti tangibili ad elevato impatto; questi polimeri sono poi ulteriormente potenziati dall’applicazione dell’effetto lente Scodix (che fa percepire più colore all’occhio umano) o Scodix Metallic™, che

carta

Grande miglioramento nelle patinate lucide Perlen Papier Frutto di approfondite analisi di mercato, dalla cartiera svizzera Perlen Papier AG arriva una nuova patinata dalle caratteristiche interessanti. Si tratta della nuova Perlentop gloss, piacevole al tatto e con qualità ottiche mirate a dare un grado di bianco superiore rispetto alla precedente produzione. Questa pregiata carta per riviste, ora disponibile anche in grammature 75 e 80, si presta a molteplici applicazioni anche e soprattutto in virtù dell’impeccabile grado di bianco. Invariate le caratteristiche che hanno reso Perlentop gloss molto apprezzata dal mercato: elevata stampabilità, scorrevolezza e lucentezza. Confermata anche la composizione della fibra, classica ed essenziale, che continua a garantire forte capacità di tenuta e volume apprezzabile anche sulle grammature più alte. Da luglio Perlentop gloss è disponibile da 51 a 80 g e in altezze fino a 2,20 m, superando sotto ogni aspetto la versione precedente. Senza nulla invidiare alla versione gloss, anche la Perlentop satin ha subìto miglioramenti rispetto allo standard precedente. Anch’essa oggi è fornibile nelle grammature 75 - 80.

50

offre una varietà illimitata di colori metallici in un unico passaggio. Inoltre, la nuova Scodix Ultra offre la tecnologia Scodix Twin-Tray™ (azione simultanea di due cassetti), che supporta fogli con formato fino a B2+ (545x788 mm) e grammature comprese tra 135 e 675, utilizzando materiali con spessore fino a 0,07 mm.

Scodix Ultra si può utilizzare per diverse applicazioni, tra cui copertine di libri, imballaggi di qualità, strumenti di marketing e promozionali, cartoline, album fotografici.

Macchingraf, tel. 02.350031 Servizio lettori n. 1

stampanti uv

Roland DG presenta la nuova VersaUV LEF-20 Roland DG ha presentato ufficialmente a livello mondiale la nuova stampante UV da tavolo VersaUV LEF20, che combina una filosofia tecnologica d’avanguardia, un sistema di polimerizzazione LED UV a basso consumo e inchiostri ECO-UV di alta qualità. LEF-20 stampa direttamente sugli oggetti e ha un’area di lavoro pari a 508x330x100 mm. È dotata di una lampada UV di nuova generazione a basso consumo per polimerizzare l’inchiostro sulle superfici. VersaUV LEF-20 può stampare direttamente su diverse tipologie di materiali e superfici tra cui PET, ABS, PC e TPU.

Roland DG Mid Europe, tel. 0735.586558 Servizio lettori n. 3

Perlen Papier, antonio.capelli@intercart.it Servizio lettori n. 2

IPI 148/13

Scodix Ultra è in grado di produrre 1.250 fogli di formato B2+ (545×788 mm) l’ora e si avvale della tecnologia SENSE di Scodix, che include: • Scodix RSP: garantisce posizionamento e messa registro perfetti su ogni singolo foglio; • Scodix High Impact: consistenza al tatto che differenzia gli stampati; • Scodix 99 GU: offre il massimo livello di lucentezza e riflettenza possibile sugli stampati; • densità variabile Scodix: differenti spessori ed effetti in un unico passaggio. L’unione di queste tecnologie permette a Scodix Ultra di fornire risultati in grado di soddisfare e superare le aspettative di produzione anche per i trasformatori di


NEWS

notizie dalle aziende nobilitazioni

spettrofotometri

Il tempo del vino: i cofanetti speciali Luxoro

Sun Chemical supporta i clienti nel passaggio all’X-Rite eXact

Al Luxe Pack di Montecarlo, Luxoro ha presentato presso lo stand di Kurz due packaging sperimentali, cioè non destinati per ora alla commercializzazione, ma studiati appositamente per i vini firmati Lamberto Frescobaldi: Luce e Lucente. I due cofanetti speciali sono stati realizzati grazie a un uso sapiente delle foglie Kurz e della loro applicazione tramite stampa a caldo. La brillantezza delle decorazioni è stata impressa sul cofanetto grazie ai cliché h+m, utilizzati per le microincisioni e i rilievi che hanno messo in evidenza i dettagli di questa preziosa confezione. Attraverso il packaging Luce e Lucente, Luxoro prosegue il percorso di ricerca che sta eseguendo sul “Saper Fare” italiano: un percorso esplorato, portato in superficie e trasmesso grazie a Luxexforma, il veicolo di comunicazione creato apposta per parlare di luce, bellezza e Saper Fare.

Sun Chemical Corporation ha reso noto il suo sostegno ai clienti dei settori della stampa e dell’imballaggio nella migrazione agli spettrofotometri eXact di X-Rite/Pantone. Lo spettrofotometro eXact rende la misurazione dei colori rapida e facile per gli addetti alla prestampa e pre-produzione, fornitori di inchiostri, stampatori e trasformatori, risolvendo il diffuso problema della misurazione e corrispondenza dei colori su vari tipi di supporti e superfici. La nuova piattaforma non solo utilizza una tecnologia di misurazione all’avanguardia, ma è anche facile da apprendere, grazie all’intuitivo software e ai comandi a sfioramento. La piattaforma utilizza lo standard XRGA (X-Rite Graphic Arts Standard) e il formato CxF™ (Color Exchange Format) per comunicare il colore garantendo un facile scambio di dati. X-Rite eXact è conforme agli standard di misurazione ISO 13655:2009.

Luxoro, tel. 0384.254011 Servizio lettori n. 4

Sun Chemical, tel. 02.95790614 Servizio lettori n. 5

IPI 148/13

51


digitale grande formato

Da Canon due nuovi modelli a 8 colori Le nuove stampanti destinate al mercato delle arti grafiche vanno ad arricchire la gamma delle soluzioni Canon imagePROGRAF. Le nuove iPF6400S e iPF8400S, 24” e 44”, sono progettate per supportare elevati volumi di stampa grazie ai serbatoi di inchiostro sostituibili, anche mentre la stampante è in funzione, e alla nuova tecnologia di controllo della corretta densità dell’inchiostro già presente nel modello top di gamma iPF9400S, lanciato a settembre del 2012. Queste due funzionalità consentono a tutti i modelli Canon a 8 colori, che spaziano da 24 a 60 pollici, di offrire una maggiore qualità di stampa e lunghi cicli di produzione senza interruzioni a

52

favore di una maggiore produttività per applicazioni grafiche, fotografiche, proofing e disegno industriale. Canon imagePROGRAF iPF6400S è dotata di uno spettrofotometro opzionale, che in abbinamento al software Colour Calibration Management Console (CCMC), supportato oggi da tutti i modelli della gamma, consente una gestione del colore estremamente precisa. A questi si aggiunge la tecnologia Calibration Link che permette una riproduzione dei colori

uniforme e precisa per tutti gli otto canali. Infine l’utilizzo combinato di uno tra i più diffusi Rip di terze parti presenti sul mercato e dello spettrofotometro opzionale, permette agli utenti di controllare automaticamente il colore e di creare profili colore.Canon iPF6400S è dotato di cartucce di inchiostro da 300 ml (più capienti di quelle standard da 130 ml).

Canon Italia, tel. 02.82481

Servizio lettori n. 6

nanografia

Landa: miglioramenti, ma le prime consegne slittano Nanographic Printing, la tecnologia che ha catalizzato l’interesse di tutto il mondo della stampa nel corso dell’ultima Drupa, prosegue nella sua fase di sviluppo ma la sua messa a punto richiede più tempo di quanto previsto da Landa Digital Printing: le prime consegne delle macchine beta che erano previste entro la fine di quest’anno slittano alla fine del 2014. Lo comunica la Società israeliana che parallelamente segnala importanti sviluppi apportati alle proprie macchine Landa S10FC e S10C volti a migliorare la qualità di stampa e il design delle attrezzature. Nuovi eiettori di inchiostro migliorano la qualità di stampa e aumentano la produttività della macchina. Un sistema automatico di gestione della carta consente di utilizzare sia carta che supporti in plastica. Una tradizionale unità di spalmatura in linea opzionale consentirà di nobilitare gli stampati. Il pulpito di controllo è un centro integrato di gestione produzione posizionato nell’area di uscita. In questa postazione dal design ergonomico, l’utente è circondato da comandi touch-screen della macchina da stampa, strumenti di gestione dei lavori, segnali video da tutte le principali funzioni della macchina, importanti cartelli correlati alla produzione e un tavolo di controllo illuminato. Inoltre, un’area privata consente agli operatori di conservare e visionare documenti personali.

www.landanano.com Servizio lettori n. 7

IPI 148/13

NEWS

notizie dalle aziende


Dal 1953... Nuovo... o Camporese Heidelberg revisionate e garantite a Copie Zero Visibili i modelli Heidelberg top di gamma in fase di revisione con capitolato concernente i lavori, i ricambi originali sostituiti e le garanzie rilasciate

Assistenza tecnica in tutto il territorio italiano Interventi e ricambi in tempo reale con personale proprio

Camporese UV specialist Il miglior know-how e tecnologia UV/Ecologic da ora disponibile ed installabile su tutti i modelli

1300 gruppi stampa di referenze pubblicate Da 10 anni i nostri successi anche sul web identificano il pi첫 alto numero di installato, revisionato Heidelberg a Copie Zero / zero contestazioni, al mondo

Rientro / Acquisto del vostro usato plurimarca Massime valutazioni con definizione immediata

www.camporese.it

SALE LA SODDISFAZIONE. SCENDE IL PREZZO.

Camporese Macchine Grafiche SpA Via Del Santo, 243 - 35010 Limena (Padova) Tel. +39 049 767166 - Fax +39 049 767629 E-mail: info@camporese.it


eventi CARTOTECNICA

Bobst

Oltre 70 anni di innovazione La società svizzera è dalla nascita uno dei grandi protagonisti nel settore delle piega-incollatrici. Disporre delle soluzioni giuste per le proprie attività è importante in qualsiasi settore, ma risulta cruciale in un campo estremamente competitivo come quello della industria degli imballaggi.

54

«Società come la nostra, che costruiscono apparecchiature per un settore così esigente, devono possedere una conoscenza approfondita dei problemi che le aziende produttrici di imballaggi si trovano a fronteggiare oggi e di quelli che dovranno affrontare in futuro», spiega Jacques Reymond, product marketing director della Business Unit Sheetfed per macchine a foglio di Bobst, divisione che comprende anche la produzione delle piega-incollatrici. «Il nostro compito è capire quali siano i nodi irrisolti del settore, in modo da poter indirizzare opportunamente le attività di ricerca e sviluppo necessarie per consentire ai nostri clienti di rimanere un passo avanti rispetto alla concorrenza». Avendo lanciato la sua prima piega-incollatrice nel lontano 1942, Bobst ha ormai alle spalle una lunga storia di innovazione e destina alle attività di ricerca e sviluppo una percentuale del proprio fatturato superiore a quella di qualsiasi altra azienda concorrente. «Amiamo affermare, senza timore di smentite, che l’innovazione fa parte del dna di Bobst. Per trovare soluzioni ai problemi dei clienti, non esitiamo infatti a guardare oltre l’orizzonte del nostro settore. Ad esempio, la nostra nuova unità Accucheck, in grado di controllare la stampa e la superficie di ogni singola scatola per cercare eventuali difetti, si basa su un sistema di scansione video ad alta velocità, una tecnologia in apparenza del tutto estranea alla piegatura e all’incollatura di un pezzo di cartone, ma che è invece il frutto della nostra ventennale esperienza nel controllo della qualità di stampa». Accucheck è un’unità progettata per consentire controlli di qualità estremamente precisi sulle linee di piega-incollatura, ad esempio su modelli come le Expertfold di Bobst. Secondo Reymond, l’approccio di Bobst all’innovazione non conduce soltanto alla progettazione di nuove macchine, come la Expertfold 50, ma consente anche di apportare miglioramenti a prodotti di successo già esistenti. «Un esempio è il modulo Accubraille GT, lanciato di recente. Si tratta dell’ultima generazione della nostra unità di stampa in rilievo Braille rotativa Accubraille, lanciata nel 2007. Un grande successo... Essendo dotata di numerose nuove funzionalità, ci aspettiamo che la versione GT segua le stesse orme lasciate dalla progenitrice».


eventi cartotecnica

Punto di svolta

Gli anni Sessanta coincidono con lo sviluppo di nuove macchine Bobst, come la PCR880 e la 930, in grado di offrire sezioni di piegatura più lunghe e di produrre scatole rispettivamente a quattro e sei angoli. Nello stesso periodo vengono sviluppate linee di piega-incollatura specifiche per il settore degli imballaggi farmaceutici, come la Baby 20 e la Farma. Nel 1972 Bobst lancia la Domino che, secondo Jacques Reymond, rappresenta un autentico punto di svolta nella progettazione delle piega-incollatrici. Negli anni Settanta vede la luce anche la prima piega-incollatrice di Bobst appositamente dedicata al cartone ondulato. Sebbene già la PCR 1200, la 1280 e la 1450 fossero macchine adatte a produrre scatole “rinforzate”, la prima macchina completamente progettata per la produzione di scatole in cartone ondulato è la O-Mega 160. Dopo il modello O-Mega, si sono susseguite diverse versioni per grandi formati della Domino capaci di eseguire le lavorazioni richieste dai produttori di scatole in cartone ondulato, fino all’arrivo della Starfold e delle versioni per cartone ondulato della Visionfold, della Expertfold e della Masterfold. In seguito, la piattaforma Domino ha consentito anche il lancio della prima piega-incollatrice davvero modulare, la Domino II. Grazie a caratteristiche come l’unità elettronica a quattro angoli, la Domino II ha notevolmente ridotto i tempi di avviamento. La Domino II è stata la rampa di lancio per una serie di ulteriori innovazioni, tra cui il modulo Accufeed, lanciato nel 1993 e diventato un’apparecchiatura standard sulla maggior parte delle piega-incollatrici Bobst, tra cui l’attuale Expertfold 50.

Modelli di successo. Una moderna Bobst Masterfold 75 110 A3 con Accucheck e Accubraille. Sotto: una delle prime macchine Bobst per la stampa in rilievo Braille.

Massimizzazione della produttività

Non tutte le innovazioni di Bobst sono destinate alle piega-incollatrici in sé. In molti casi si tratta di periferiche che possono essere aggiunte per massimizzare la produttività potenziale della piega-incollatrice, migliorare la qualità del prodotto o semplicemente facilitare il lavoro degli operatori. «Negli anni Ottanta, con il costante aumento della velocità di lavoro delle piegaincollatrici, ci siamo resi conto della difficoltà di inserire i fustellati nelle macchine ed estrarne in tempo le scatole piegate e incollate», ricorda Jacques Reymond. «Per questo motivo abbiamo sviluppato periferiche come il Coropack, l’Easyfeeder, il ribaltatore di mazzette, l’Handypack, il Cartonpack e il Logipack. Scaricare i fustellati da un pallet, ruotarli e inserirli nell’alimentatore cercando di mantenere il ritmo di una macchina capace di gestire diverse centinaia di metri di materiale al minuto è tutt’altro che facile. Lo stesso discorso vale per la zona di uscita, nella quale le inscatolatrici arrivano a sfornare ogni ora anche centomila scatole di cartoncino oppure eseguono la fascettatura e la reggiatura di migliaia di grandi scato-

55


La piega-incollatrice mod. Media 100 III Matic.

56

Jacques Reymond

le in cartone ondulato. Queste periferiche non soltanto consentono alle macchine di lavorare a pieno regime senza affaticare gli operatori ed esporli al rischio di malattie professionali, ma, grazie all’altezza costante dei fustellati inseriti nell’alimentatore, rendono più uniforme anche il funzionamento delle linee e riducono i danni alle scatole finite, poiché la formatura è eseguita a macchina». Anche in questo campo, le prime incarnazioni di ogni unità si sono evolute nel tempo e le versioni GT di oggi offrono prestazioni più elevate, all’altezza dell’aumentata produttività dell’attuale gamma di macchine Bobst. Anche la gamma di periferiche si è ampliata con il passare degli anni: tra le novità ricordiamo Locpack, un modulo che consente il confezionamento automatico delle scatole con fondo a incastro. Altre innovazioni si inseriscono invece nelle linee di produzione Bobst come “dispositivi speciali”. Ogni anno l’azienda sviluppa per le proprie piega-incollatrici centinaia di questi sistemi aggiuntivi progettati su misura per aiutare i clienti a gestire lavorazioni particolari. «Bobst è sempre stata pronta a reagire ai cambiamenti del proprio settore», afferma Reymond, citando come esempio la normativa dell’Unione Europea che, nel 2005, ha reso obbligatoria la presenza di informazioni in Braille su tutte le confezioni di medicinali. Questa nuova normativa rischiava di trasformarsi in un grave problema per i produttori di imballaggi per il settore farmaceutico, in quanto fino a quel momento la maggior parte di loro si serviva esclusivamente di fustellatrici. «Questa procedura può rivelarsi lenta e costosa, oltre a rischiare di complicare le lavorazioni successive. Bobst ha quindi deciso di rifarsi a un’idea sviluppata dal fondatore quasi un secolo prima per un istituto di non vedenti di Losanna, la città svizzera in cui è nata la nostra azienda. Si trattava di una macchina per la stampa in rilievo rotativa in grado di stampare testi in Braille su fogli di carta; il suo principio di base è stato rivisitato per creare Accubraille, una soluzione rapida, efficiente La piega-incollatrice Alpina e flessibile per stampare in 110 è stata la base per lo rilievo testi in Braille sulle sviluppo della Masterfold. scatole servendosi di una piega-incollatrice». A partire dalla sua introduzione nel 2007, Bobst ha installato quasi 200 unità e la tecnologia utilizzata è giunta ormai alla seconda generazione. E qual è invece il contributo in termini di innovazione offerto dalle più recenti piega-incollatrici di Bobst, cioè la Masterfold, l’Expertfold, la Visionfold e l’Ambition? «Ciascuna di esse si rivolge a segmenti di clientela molto diversi: da quelli che cercano la massima produttività a quelli che desiderano una macchina piccola e versatile che li aiuti a entrare nel settore della produzione di scatole o a soddisfare le esigenze di una particolare produzione di nicchia», conclude Jacques Reymond. «Con la Masterfold, ad esempio, abbiamo recuperato lo spirito del modello Alpina e siamo riusciti a creare una macchina più moderna e ancora più produttiva, riducendo ulteriormente i tempi di avviamento e introducendo una serie di tecniche più rapide per lavorare le scatole». Eliminando la necessità dei ganci, il dispositivo Speedwave si è dimostrato invece la prima grande innovazione nella cinquantennale storia delle scatole con fondo a incastro. Reymond conferma che i team di ricerca e sviluppo di Bobst, come sempre in passato, stanno già studiando le prossime innovazioni. «Un approccio che non abbiamo nessuna intenzione di tradire in futuro!». IPI 148/13

eventi cartotecnica

“La nostra R&S consente ai clienti di stare un passo avanti rispetto alla conocorrenza”.


Intelligent Service Camporese Business Partner HIGH LEVEL SERVICE

Assistenza elettronica, software e meccanica Intelligent Service, nuova struttura del gruppo Camporese con sede in Bollate (MI), offre servizi di assistenza tecnica dedicati ai possessori di macchine Heidelberg di tutte le generazioni, incluse le ultime CX e XL.

Servizi VENDITA RICAMBI ON-LINE CON SCONTI FINO AL 50%

REVISIONE IMAGE CONTROL

NEW

INTELLIGENT REMOTE SERVICE

NEW

Magazzino ricambi di oltre 400 m2. Ricambi nuovi, usati e revisionati in pronta consegna. Spedizione gratuita per tutto il 2013!!!

RIPARAZIONE CILINDRI

7 giorni su 7 disponiamo di tecnici altamente qualificati nella lavorazione galvanica.

Riparazione guasto on-site. Revisione completa del tuo Image. Valutazione del tuo usato e disponibilitĂ di Image Control revisionati e garantiti.

INK INTERFACE

Server di collegamento tra CP2000 e CTP. Garantito un forte risparmio in costi e tempi di avviamento oltre al miglioramento della qualitĂ di stampa.

Servizio di assistenza remoto per tutte le versioni CP2000. Numero verde 6 giorni su 7!

RIPARAZIONE SCHEDE ELETTRONICHE

Laboratorio specializzato nella riparazione delle schede elettroniche. Prestito ricambi di cortesia (se disponibili) durante il periodo di riparazione.

...Sale la Soddisfazione... Scende il Prezzo! Intelligent Service s.r.l. Camporese Business Partner Sede Legale: Via A. da Bassano, 39 - 35135 Padova Sede Operativa: Via IV Novembre, 92 - 20021 Bollate (MI) - Tel. 02 97164386 - Fax 02 97164384 info@intelligent-service.it - www.intelligent-service.it


SpazioEtichette Finat

L’evoluzione delle tecnologie di stampa Gettando uno sguardo al passato, si constata che nella stampa, soprattutto per quanto riguarda i processi e le tecnologie per le etichette autoadesive, ci sono stati più cambiamenti negli ultimi 50 anni che nei precedenti 400. Ancora oggi la tecnologia di stampa e trasformazione di etichette è in evoluzione.

di MIKE FAIRLEY

Lo ha dimostrato Labelexpo Europe di quest’anno, dove sono stati lanciati nuovi tipi e modelli di macchine da stampa, tra cui sempre più soluzioni provenienti dall’Asia e dal mondo della stampa digitale. Sono trascorsi oltre 400 anni da quando furono prodotte le prime etichette stampate di cui si ha testimonianza. All’epoca venivano stampate su carta fatta a mano utilizzando immagini o caratteri tipografici in rilievo intagliati nel legno o nel metallo, con un torchio a mano in legno e un semplice meccanismo a vite. La “preistoria” delle etichette

58

Ci sono voluti altri duecento anni prima che le cose iniziassero a cambiare. A questo punto le macchine da stampa manuali erano in ferro con


mercati autoadesivi

un sistema a leva per applicare la pressione, ma la carta era ancora fatta a mano. Tuttavia, agli inizi del XIX secolo, la rivoluzione industriale iniziava a portare notevoli cambiamenti nel mondo della stampa: le prime macchine da stampa rotative, il processo offset, le macchine per la produzione continua di carta. L’Ottocento ha inoltre visto la nascita delle carte patinate, del processo a mezzatinta, della stampa a colori, e tutta una serie di nuovi requisiti di applicazione per il mercato delle etichette: l’alba di quella che oggi chiamiamo l’industria delle etichette. Le nuove applicazioni comprendevano la produzione automatica di volumi elevati di bottiglie di vetro in formato standard, l’uso di linee di riempimento per bottiglie, le prime fabbriche di inscatolamento, il rapido aumento dei prodotti farmaceutici, etichette per scatole, bagagli, scatole e fascette per sigari, scatole di fiammiferi. Tutto ciò realizzato con macchine da stampa tipografiche o offset a foglio. Gli inizi del XX secolo hanno visto l’introduzione delle prime macchine da stampa a banda stretta per nastri gommati e autoadesivi. Le innovazioni chiave per questi tipi di macchine sono stati gli sviluppi di Stan Avery che consentivano ai materiali autoadesivi di avere un supporto di sostegno ed essere fustellati in macchina. Quindi a quel punto sono stati i materiali fustellabili su un liner a consentire la produzione di etichette a bobina. Dopo poco tempo produttori come Gallus, Nilpeter e Mark Andy hanno iniziato a realizzare le prime macchine da stampa tipografica e flessografica a bobina.

Nella stampa delle etichette autoadesive ci sono stati più cambiamenti negli ultimi 50 anni che nei precedenti 400. L’autore ripercorre le tappe principali di questa evoluzione tecnologica.

Fine del XX secolo: emerge in Europa la tecnologia autoadesiva

In seguito sono arrivate le macchine da stampa serigrafiche a banda stretta, per stampa a caldo e ibride, gli inchiostri per polimerizzazione UV e una tecnologia di preparazione di lastre più avanzata. Alla fine degli anni Settanta le etichette autoadesive avevano già raggiunto una quota del 7% sul mercato delle etichette europeo, con l’utilizzo di tutti i processi di stampa. Oggi le autoadesive costituiscono circa il 40% delle etichette complessivamente utilizzate, incremento causato da una serie di innovazioni tecnologiche e di stampa emerse negli ultimi trent’anni. Si tratta di progressi che hanno consentito agli stampatori di produrre più velocemente, su bobine più larghe, utilizzando strumenti rotativi e wrap-around, macchine da stampa servoassistite e controlli che includono l’ispezione della bobina, la verifica di messa a registro, la gestione dei colori e molto altro. Sembra incredibile, ma solo nel 1978 sono stati prodotti i primi codici a barre per la vendita al dettaglio, in particolare per i prodotti a marchio proprio dei supermercati Fine Fare, e per la prima volta un codice di velocità è stato incorporato sulle matrici delle pellicole per la produzione delle barre verticali nere sui codici. Oggi i codici a barre sono un elemento essenziale dell’etichetta di ogni articolo venduto al dettaglio in tutta Europa. All’epoca le etichette con codici a barre per l’etichettatura dei prodotti freschi in negozio e in fase di preimballaggio prevedevano l’uso di materiali termosensibili. Bisognerà attendere fino al 1980 per vedere la diffusione della stampa termica diretta e a trasferimento termico diretto di etichette di prezzatura/pesatura con codici a barre, che poi è cresciuta rapidamente nell’ultima parte del decennio. All’incirca nello stesso periodo è stato introdotto l’impiego di nuovi tipi di materiali per pellicole in polipropilene e polistirene (in seguito polietilene) per applicazioni di etichettatura più esigenti. La stampa di alta

Mike Fairley è fondatore e managing editor della rivista internazionale “Labels & Labeling”.

59


mercati autoadesivi

Il momento positivo del mercato delle etichette è stato dimostrato anche dalla fiera del settore Labelexpo che si è tenuta di recente qualità di materiali in pellicola per l’etichettatura di shampoo, prodotti a Bruxelles ed ha da bagno, industriali ecc. veniva ormai richiesta dai principali proprietari registrato un numero di marchi. Questa presentava sfide più impegnative per la stampa e tra- record di visitatori. sformazione di etichette.

Tre decenni di evoluzione nella tecnologia di stampa

Per soddisfare l’evolversi dei requisiti di stampa di etichette negli ultimi trent’anni, diverse tecnologie si sono passate il testimone: negli anni Ottanta era la stampa tipografica rotativa a dominare il panorama delle vendite delle nuove macchine. Poi, negli anni Novanta, è seguita la crescita della flessografia. Per gran parte del nuovo millennio, la tecnologia predominante per la vendita delle nuove macchine da stampa è stata la flessografia UV. Dalla metà del primo decennio del 2000 anche la stampa digitale ha iniziato a evolversi piuttosto rapidamente, all’inizio con toner in polvere e liquido xerografico e, più di recente, con la nuova generazione di getto d’inchiostro UV e a base acquosa. Nel 2014 è previsto il lancio della nuova stampa nanografica Landa, un processo a getto d’inchiostro offset che ha già suscitato notevole interesse nel mercato della stampa di etichette, astucci pieghevoli e imballaggi flessibili. Senza voler ingiustificatamente allarmare i trasformatori di etichette, si segnala il considerevole lavoro in corso con l’obiettivo, nel lungo termine, di utilizzare la tecnologia inkjet per la stampa diretta su bottiglie in plastica o vetro o su barattoli di diverse forme e dimensioni. Forse attualmente non ancora un motivo di preoccupazione, questo, ma una minaccia reale per il futuro. Cosa porterà il futuro? Fattori da considerare

60

In sintesi, oggi la sfida principale per qualsiasi stampatore di etichette è decidere quale investimento effettuare in termini di macchine da stampa per etichette quest’anno, il prossimo e quello dopo. Sarà un’altra macchina da stampa analogica flessografica UV convenzionale oppure una macchina offset o ibrida? Forse alcuni trasformatori devono ancora decidere se passare al digitale. Se è così, l’investimento ricadrà sulla tecnologia a toner o a getto d’inchiostro? In passato, decidere su quale macchina da stampa investire poteva essere


“È necessario verificare e monitorare le vibrazioni e l’acustica” “Oggi le autoadesive rappresentano circa il 40% Ubaldo Moschioni delle etichette complessivamente utilizzate”

Mike Fairley

eventi mercati quotidiani autoadesivi

relativamente semplice. Invece oggi bisogna tenere conto di ancora più fattori, anche se si tratta di sistemi analogici convenzionali. L’impatto ambientale e il consumo energetico di una macchina da stampa possono avere un peso importante. Lo stesso vale per la gamma cromatica e il numero di colori o di gruppi stampa disponibili sulla macchina. Quali sono le opzioni di finitura a valore aggiunto disponibili? Quale tecnologia di ispezione o controllo richiede la macchina da stampa? Quale tipo di velocità di produzione è richiesta per il tipo di lavoro che si svolge? Quanto tempo richiede la macchina da stampa per il passaggio da un lavoro a un altro? Il trasformatore vuole stampare altri prodotti oltre alle etichette (come ad esempio imballaggi flessibili, tubetti laminati, astucci pieghevoli, sacchetti ecc.)? Questi fattori possono influenzare gli investimenti per le macchine da stampa. Tutti i principali produttori di macchine da stampa hanno senza dubbio le proprie soluzioni tecnologiche da promuovere e offrire. Verso il digitale: fattori aggiuntivi La tavola rotonda. Da sinistra: Roberto Poli (San Biagio Stampa), Dario De Cian (CSQ), Renato Gorla (RCS Quotidiani), Federico Reviglio (ITEDI, La Stampa), Silvio Da Giau (Athesis), Sergio Vitelli (segretario Asig).

Quando si tratta di investire nel digitale bisogna tenere conto di molti altri fattori oltre all’investimento in una macchina da stampa. La stampa digitale è un nuovo modo di lavorare e di gestire i colori. E si tratta di decidere se continuare con la tecnologia convenzionale o passare al digitale il più tardi possibile. Quali livelli di produzione di diversi lavori è possibile gestire ogni giorno senza essere sopraffatti da incombenze amministrative? Tutti questi elementi richiederanno probabilmente sistemi MIS (Management Information Systems) più sofisticati. Dunque un’altra importante decisione di investimento da prendere. >segue a pag. 62

61


g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 11)

Innovare non significa solo cambiare gli strumenti. Bisogna sforzarsi di provare anche nuovi spartiti, e soprattutto avventurarsi in sequenze di note diverse, sperimentare, valutare criticamente ed eventualmente ritornare sui propri passi e ripartire. A caso? No di certo. È proprio qui che tornano utili le mappe interpretative di Weick. Sfiliamo dal nostro cassetto di esperienze discrepanti alcune situazioni anche apparentemente incongruenti (forziamo cioè il pensiero laterale) e proviamo a leggere la quotidianità alla luce di queste. Proprio Weick ci regala un aneddoto illuminante. Un gruppo di soldati ungheresi in ricognizione sulle Alpi si perse. Quando furono ormai rassegnati a morire e lo sconforto aveva ormai bloccato ogni iniziativa, un giovane graduato si accorse di avere nella tasca del suo zaino una mappa che usò per tranquillizzare i compagni e orientarsi. Seppur non senza esitazioni e repentini cambi di direzione, riuscirono alla fine a ritrovare la via del ritorno e uscire da quella disperata situazione. Solo una volta raggiunto il campo base il giovane svelò che si trattava di una mappa dei Pirenei... sironi

(segue da pag. 12)

- sarebbe più opportuno riferirsi a meno curve di riproduzione e conseguenti TVI, forse ne potrebbero bastare un paio o anche una sola: la convergenza dei processi verso un uni62 co risultato tonale è già

in atto da tempo presso i clienti e anche l’uniformazione tra procedimenti di stampa differenti (offset e flexo in primis) sarà un plus di orientamento del mercato che condurrà a benefici futuri. In un momento così difficile per il settore serviva uno spirito diverso e un approccio normativo orientato alle aziende maggiormente sobrio; il rischio è rappresentato da un possibile rifiuto della nuova ISO12647-2 da parte del mercato, che ha altri problemi di cui occuparsi e ne tirerà le fila a modo suo, rendendola purtroppo un’occasione mancata per proseguire sulla strada della standardizzazione dei processi, con la conseguente riduzione di costi tanto necessaria. ival

(segue da pag. 31)

Lavorate anche per il mercato estero e/o avete programmi di internazionalizzazione? Per ora, tranne qualche commessa per clienti esteri che hanno sedi produttive in Italia, lavoriamo solo sul mercato interno. L’intenzione, anche perché, come dicevo prima, il mercato italiano è saturo, è quella di proporre i nostri prodotti a maggiore valore aggiunto, partendo dagli astucci per il settore dolciario, in Paesi come Austria, Germania, Svizzera e Francia. Per questo stiamo pensando di costituire una rete di agenti per l’estero o di attivare collaborazioni con reti già presenti. Del resto siamo sempre stati convinti dell’importanza

in termini di dpi. E ancora: il lavoro da produrre necessita di un inchiostro bianco in una delle testine di stampa? La macchina da stampa ha una gamma di colori estesa? Inoltre, vi sono notevoli differenze nelle velocità di produzione tra le diverse tecnologie di stampa. Quanto è importante la velocità in caso di frequenti cambi di lavori a basse tirature? Se si passa al digitale, anche il trasformatore deve decidere se investire nella finitura in linea o non in linea. Nel primo caso, ogni cambio di lavoro potrebbe significare un’interruzione della stampa per cambiare le fustelle. Se si producono diversi lavori a basse tirature, il cambio delle fustelle può avere un considerevole impatto sulla disponibilità di esercizio della macchina nel corso della giornata. Ne deriva una produzione ridotta e, potenzialmente, una minore redditività. Con la finitura non in linea una delle linee di finitura può gestire l’output di diverse macchine da stampa digitali, ottimizzando così i tempi di produzione. Un’altra opzione di investimento per la finitura a disposizione del trasformatore di etichette può essere la fustellatura laser: ha un costo più elevato, ma offre vantaggi notevoli quando si eseguono molte piccole tirature ogni giorno. La fustellatura laser, combinata alla tecnologia di getto d’infinat chiostro, consente l’unio(segue da pag. 61) Il digitale comporta poi ne di lavori sulla bobina l’ulteriore sfida della scel- longitudinalmente o trata del tipo di risoluzione sversalmente.

di avere una rete di agenti . In Italia ne abbiamo sette per il Centro-Nord, perché il cliente è abituato a un servizio completo e trova nell’agente che da anni lavora con noi, una persona di fiducia e un tecnico capace di risolvere i problemi, non solo di raccogliere ordini. Credete negli accordi e nelle integrazioni tra aziende per aumentare il peso sul mercato? Non abbiamo preclusioni verso accordi, anche solo commerciali, o fusioni. Per ora però siamo cresciuti da soli. Le aziende cartotecniche italiane avrebbero bisogno di un salto dimensionale per competere con le multinazionali dell’imballaggio. Ma trovare il partner ideale non è facile. Non tutti i fidanzamenti finiscono con un matrimonio e non tutti i matrimoni risultano essere unioni ideali. Ogni scatola ha la sua storia, il suo peso, il suo colore. E ogni riseria ha le sue misure per gli astucci. Lo stesso succede con le cartotecniche... Avete progetti di web to print? No, non è un settore che ci interessa. Non siamo un’azienda adatta a questa tipologia di mercato. Siamo un’impresa che lavora con macchine offset per grandi tirature, non siamo attrezzati con la stampa digitale e quindi per le 100 scatole per bomboniere ordinate online...

IPI 148/13

posenato


IPI 148/13

Circuiti elettronici organici e stampati Esistono applicazioni della stampa in settori non convenzionali che possono rappresentare nuove opportunità per il futuro, tra questi sicuramente trova spazio la microelettronica organica (OLED).

Le materie plastiche, con le loro proprietà versatili e universali (come termoplastiche, duroplastiche o elastomeri) costituiscono una parte consistente della nostra vita, dai semplici oggetti di uso quotidiano fino agli elementi strutturali più complessi. Attraverso le loro caratteristiche fisiche e chimiche generano forme di design e svolgono funzioni ormai difficili da realizzare in modo economico con materiali storici come legno o metallo.

planare del circuito (con particolari strutturali che attualmente misurano alcune decine di micrometri) può essere trasferito tramite procedimenti di stampa convenzionali (flexo, offset, serigrafia) o digitali (inkjet) su supporti leggeri, flessibili e anche trasparenti.

Una nuova frontiera

Campi di applicazione

Ora a questa poliedricità strutturale delle materie plastiche si aggiunge un’ulteriore dimensione: infatti, se dotate dell’opportuna configurazione molecolare, alcune di esse si prestano a divenire conduttori o semiconduttori elettrici, per fungere da componenti di sistema in un nuovo tipo di microelettronica: l’elettronica “organica e stampata”. “Organica” in quanto le sue minuscole strutture di circuito con miriadi di transistor, sensori, diodi elettroluminescenti e relativi collegamenti non sono più a base di silicio o arseniuro di gallio ma di derivati di carbonio. “Stampata” perché il layout

mercati stampa

Con la stampa (o, in alternativa, la deposizione per evaporazione) si ottengono superfici versatili, con funzionalizzazione elettronica o fotonica, quali pellicole o rivestimenti applicabili con tutte le curvature desiderate su qualsiasi tipo di oggetto. Con esse si realizzano sensori touch capacitivi o vasti campi luminosi sotto forma di OLED (diodi elettroluminescenti organici), oppure ancora sensori e detector per la misurazione di dati medici o ambientali significativi, come la temperatura e l’umidità. Tali superfici stampate possono essere anche impiegate come celle solari organiche, leggere e

flessibili, o come batterie stampate per l’alimentazione di dispositivi miniaturizzati. In questo modo l’elettronica e l’informatica non sono più circoscritte ad apparecchi specifici come pc, tablet, telefoni cellulari o console di giochi, ma possono essere integrate in qualsiasi articolo considerato idoneo, allargando enormemente il proprio raggio di applicazione. Questa opportunità apre le porte ad applicazioni finora sconosciute e comporta un’espansione sostanziale della loro connettività tramite l’allacciamento a sistemi informatici e alla rete web.

Intense ricerche

Allo sviluppo di materiali e prodotti idonei e ai relativi metodi di produzione si sta lavorando in tutto il mondo nei poli di ricerca e nelle aziende dell’industria chimica, farmaceutica, tecnico-medicale, elettronica, automobilistica, dei beni di consumo e del packaging. L’elettronica organica e

stampata è tuttora un campo che richiede un’intensa attività di ricerca, con una lunga prospettiva di sviluppo nella realtà industriale. La microelettronica a base di materie plastiche non ha ancora fatto pieno ingresso in tutti i mercati di massa, ma i primi prodotti (spesso non direttamente visibili per gli utenti) sono già in circolazione: la tecnologia funge da piattaforma per un’industria del futuro che riunirà i campi della tecnologia della stampa, dell’elettronica e la scienza dei materiali.

Schermi OLED: il primo mercato di massa

Un primo mercato di massa di grande successo nell’ambito dell’elettronica organica è stato conquistato dai minischermi OLED per cellulari e smartphone. Nello scorso anno questo campo ha già fruttato all’elettronica organica un fatturato di 9 miliardi di dollari, ha constatato Pira, ed entro il 2025 si prevede un’espansione dell’intero

63


mercati stampa

Un primo mercato di massa di grande successo nell’ambito dell’elettronica organica è stato conquistato dai minischermi OLED per cellulari e smartphone.

64

riservati a un’avanguardia di facoltosi appassionati della tecnologia...

Il problema della protezione dal vapore acqueo

il passo verso gli schermi flessibili

Gli eReader di Amazon o Sony, che creano la sensazione di leggere gli eBook su “carta elettronica”, sono sostanzialmente adatti alla riproduzione di contenuti statici come le pagine di un libro, basandosi su eInk, il pioniere dell’ePaper. Dal

punto di vista commerciale, però, la loro ulteriore diffusione subisce la forte concorrenza dei display “retina” ad alta definizione e in grado di riprodurre video, adottati dai tablet di Apple, che utilizzano i meno luminosi LCD (e che nella logica innovativa dell’evoluzione tecnologica avrebbero dovuto essere soppiantati già da parecchio tempo). La prossima fase evolutiva, che dovrebbe rappresentare un grande passo in avanti per i display ePaper, è rappresentata dallo sviluppo di

eReader e tablet più leggeri, flessibili e forse addirittura arrotolabili perché privi dei pesanti e fragili vetri coprischermo. In questo campo sicuramente è da seguire l’azienda britannica Plastic Logic (con centro di produzione a Dresda), che già padroneggia l’arte del “backplane”, costruito con transistor organici a film sottile (OTFT) e dunque quella della matrice attiva per la regolazione individuale della luminosità dei singoli pixel del monitor. La più recente conquista in questo senso è un display ePaper sottile, leggermente pieghevole e flessibile da 10,7 pollici, con una definizione di 150 dpi, una matrice con 1280x960 TFT e quindi complessivamente 1,2 milioni di pixel. Per quanto riguarda i sensori organici, oltre a Plastic Logic è all’avanguardia anche la società francese Isorg (una spin-off del grande complesso di ricerca CEALiten di Grenoble): infatti entrambi le aziende hanno recentemente presentato un sensore di immagine 4x4 cm con 8930 pixel su un sottile substrato in plastica.

A frenare ancora lo sviluppo della fotovoltaica e della tecnologia di visualizzazione di tipo organico e flessibile è la necessità di creare un’incapsulatura ermetica come protezione contro il vapore acqueo presente nell’atmosfera, che altrimenti corroderebbe gli strati di elettrodi, accorciando la durata di vita dei dispositivi. Fino ad oggi tale incapsulatura è riuscita soltanto mediante rigidi coprischermo in vetro. La soluzione adatta per gli schermi flessibili sono i film accoppiati a barriera e un’ottima soluzione sembrano essere gli strati trasparenti di biossido di silicio amorfo. Questi materiali sono oggetto di sviluppo presso diverse sedi di ricerca in tutto il mondo.

Mercati di sviluppo

I motori per lo sviluppo di applicazioni sono dislocati in quattro grandi settori: • industria automobilistica; • industria farmaceutica; • elettronica di consumo; • produttori di imballaggi “intelligenti” per generi alimentari, medicinali e altri beni di consumo. Gli imballaggi intelligenti sono in grado di dare un’impronta più efficiente alla gestione merci e relativa logistica, grazie a etichette stampate, alimentate e comunicanti via radiofrequenza (i cosiddetti RFID tag). Inoltre, tramite display stampato ad aggiornamento dinamico, esse sono in grado di indicare la data di scadenza, segnalare l’interruzione della catena del freddo per merci delicate

IPI 148/13

settore fino a un volume annuo mondiale di 200 miliardi (questo infatti è l’ordine di grandezza attualmente raggiunto dai convenzionali chip di silicio). Schermi OLED più grandi, più ricchi di colore e di contrasto per televisori da 55 pollici sono stati annunciati o sono già disponibili (ad esempio da Samsung e LG): con prezzi di listino attorno ai 10.000 dollari, attualmente questi prodotti sono però


mercati stampa

o garantire l’autenticità di articoli pregiati mediante scambio di dati con catene di fornitura rintracciabili. In questo campo gioca un ruolo di primo piano la ditta tedesca PolyIC con lo sviluppo di RFID tag e relative antenne stampate nonché con film organici conduttivi e trasparenti. La roadmap dell’OE-A evidenzia anche un altro sviluppo di attualità: nelle auto di categoria premium vengono utilizzate già ora antenne stampate, così come sensori stampati integrati nelle fodere dei sedili, in grado di rilevare la presenza di un passeggero nel caso di un’eventuale attivazione dell’airbag. Questi sensori sono anche in grado di determinare il peso del passeggero, in modo da poter distinguere adulti da bambini. Di questi equipaggiamenti fanno parte anche schermi OLED per le retrocamere al posto dei tradizionali specchietti, così come l’illuminazione degli strumenti di bordo sul cruscotto e sbrinatori stampati ma praticamente invisibili. Nelle auto di prossima generazione, display organici

e sensori touch verranno a sostituire indicatori e comandi di tipo meccanico. Le case automobilistiche – tra cui la Audi – stanno pensando anche a nuovi concetti per luci di retromarcia con OLED per rimpiazzare gli attuali fari LED, con conseguente risparmio di costi e di energia. Sono in discussione anche campi luminosi OLED per tettucci interni, con luminosità e varietà cromatica regolabili, o per accentuare le modanature di accesso.

ci di elementi familiari negli ambienti interni, con accattivanti effetti architettonici, utilizzandoli come fonti luminose attive. Le luci OLED sono già presenti in studi di design e prodotti premium, ad esempio di marchio Osram o Philips. La fotovoltaica organica (OPV) segue uno sviluppo parallelo con versioni ibride in ossido di titanio e pigmento da un lato e celle interamente organiche, e

Tra le applicazioni più innovative le confezioni intelligenti per medicinali con memoria leggibile tramite smartphone e i packaging per beni di consumo e alimentari con effetto luminoso integrato.

Quattro tipologie

Infatti, oltre alle due categorie già note – display OLED (ePaper) ed elementi strutturali elettronici come integrazione della classica microelettronica a base di silicio – ne esistono altre due: le fonti luminose OLED (OLED lighting) e la fotovoltaica organica. Contrariamente ai LED e alle sorgenti alogene puntiformi, gli OLED promettono fonti luminose con ampia superficie di emissione ed effetti cromatici regolabili, però al momento risultano molto più costosi. dunque a base di polimeri, Gli OLED possono essere applicati anche sulle superfi- dall’altro. Queste versioni sono già in commercio. A causa della loro bassa efficienza non sono però contemplate per l’immissione in reti pubbliche ma soltanto per un tipo di alimentazione locale e ricarica di batterie per periferiche dati e dispositivi consumer mobili nonché centraline di rilevamento. La prospettiva a lungo termine riportata nella roadmap dell’OE-A prevede a partire dal 2021 anche applicazioni sull’esterno di veicoli ed edifici.

Le batterie stampate e dunque estremamente sottili e flessibili, sono a loro volta al centro delle ricerche relative all’integrazione di sistema dell’elettronica organica. Alimentazioni elettriche di questo tipo abbinate a display e campi luminosi, sensori touch e celle solari possono essere integrate in packaging, prodotti tessili e altri oggetti d’uso comune, elevandoli a nuovi livelli di valenza e funzionalità. Un settore da seguire attentamente, quindi, perché potrà fornire applicazioni di massa molto promettenti.

65


Colophon A

Il Poligrafico Italiano n.148

Direttore responsabile

Ruggero Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it

PUBBLICITÀ

Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 0270300088 csanfilippo@rancatinet.it

bbonamenti: quota annua euro 99,00 per l’Italia, euro 144,00 per l’Europa, euro 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Zeta’s srl IBAN: IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure Conto Corrente Postale n. 41419201

Comitato di redazione

Cristina Rossi (coordinamento) tel. 0275291022 rossi.c@ilpoligrafico.it Emanuele Posenato Alberto Sironi

Lucia Cremascoli (Segreteria pubblicità) tel. 0275291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it

Marketing&BusinessDevelopment

Paolo Fiorelli tel. 0275291033 fiorelli.p@ilpoligrafico.it

Associato all’USPI

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Alessandra Gori Montanelli (gorimontanelli.p@ilpoligrafico.it - via Kolbe 8 Milano - tel. 027529101 - fax 0275291032). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art.7 del D.Lgs. 196/03.

Hanno collaborato a questo numero Achille Perego, Mike Fairley Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291020 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Carta Copertina

Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB) GardaMatt Art 100 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA certificata ISO 14001 - Registrata EMAS fornita da Monzese Carta Carta: GardaCover Hi-Fi 215 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA

Una sola informazione, uno spunto, un’idea ripagheranno ampiamente il costo dell’abbonamento

Il Poligrafico è la rivista italiana appartenente al Gruppo Eurographic Press (www.eurographicpress.com)

SPEDITE compilato via fax 0275291032 O RICHIEDETE UN ABBONAMENTO COLLEGANDOVI A STAMPAMEDIA.NET

Società

Settore

Cognome

Nome

Abbonatevi

Assicuratevi anche voi la vostra copia. Riceverete sulla vostra scrivania 10 numeri e la possibilità di leggere in anteprima l’ultimo numero on-line. 1 anno a 84,00 euro anziché 99,00

attività

Indirizzo

CAP Tel

E-mail

Città

Fax

Prov.


RUBRICATURA

RUBRICHIAMO VOLUMI, CATALOGHI E OGNI ALTRO TIPO DI STAMPATO, PICCOLE E GRANDI TIRATURE.

TELEFONO 039.2142492

RUBRICA DURA

RUBRICATURA

GPN Srl - Rubricatura • via Garibaldi, 64 - 20047 Brugherio (MI) - Tel. 039.2142492 - Fax 039.883978 E-mail info@gpn-rubricatura.it - Internet www.gpn-rubricatura.it


Universe HCR

Lastra termica di alta resistenza

Presentiamo la fuoristrada dell’offset DURATA ALTA RESISTENZA ALTA PRODUTTIVITÀ LUNGHE TIRATURE SENZA COTTURA RESISTENTE ALLA STAMPA CON INCHIOSTRI U.V.

www.ipagsa.com

Low chemistry system R-T9 La riduzione definitiva del consumo di sviluppo

the offset plates


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.