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WIDE FORMAT

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PROTAGONISTI

PROTAGONISTI

L’introduzione di tecnologie di stampa e supporti innovativi sta aiutando i professionisti del wide format – che si tratti di outdoor, interior o textile – a offrire soluzioni sempre più “green” ai propri clienti, senza trascurare il rapporto qualità prezzo.

Wide format La sostenibilità si fa grande... formato di Caterina Pucci

Fino a qualche anno fa, nella comunicazione stampata di grande formato, a farla da padrone era la mentalità dell’usa e getta, che preferiva l’utilizzo di materiali economici, ma spesso difficili da smaltire. Oggi, l’innovazione digitale ha investito anche il settore del wide format. Oltre a facilitare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale e lotta al cambiamento climatico, l’utilizzo di supporti sostenibili e innovativi aiuta i brand a conquistare la fiducia di un pubblico sempre più sensibile al tema. Nonostante i progressi raggiunti, i passi in avanti da fare sono ancora molti. Uno degli obiettivi sul lungo periodo riguarda la necessità di rendere le scelte “green” più competitive rispetto a quelle convenzionali, che si tratti di supporti, inchiostri o impianti, affinché rappresentino una reale alternativa per gli inserzionisti e i clienti finali. Che spesso vogliono veicolare i propri messaggi in maniera sostenibile, ma devono fare i conti con i costi proibitivi di alcune scelte.

OutOfHome

In particolar modo, il settore dell’Out-of-Home è chiamato a promuovere un cambiamento green, attraverso la ricerca di soluzioni che rendano gli impianti pubblicitari a misura di smart city. Tra le soluzioni innovative apparse negli ultimi anni ci sono le “pareti viventi”, come quelle proposte da Coca-Cola, che sfruttavano l’utilizzo di piante da tè inserite verticalmente all’interno delle iconiche bottigliette. Ma anche le innovative affissioni di Urban Vision, che sfruttano una tecnologia chiamata “The Breath”. Si tratta di tre strati, ciascuno preposto a una diversa funzione: quello superficiale facilita il filtraggio dell’aria, quello intermedio rompe e cattura le molecole inquinanti; l’ultimo libera nell’atmosfera agenti battericidi. Per ridurre ulteriormente l’inquinamento metropolitano, Urban Vision utilizza sui propri wall speciali vernici fotocatalitiche, in grado di svolgere una funzione autopulente e neutralizzare gli agenti atmosferici inquinanti presenti nei grandi centri urbani. In seguito all’impasse provocato dalla pandemia, all’inizio del 2021 Audioutdoor, Clear Channel, IGPDecaux e IPAS hanno promosso una campagna nazionale per rilanciare la pubblicità per esterni. L’obiettivo è promuovere l’idea che investire nell’outdoor significa dare un contributo alla mobilità e alla sostenibilità, oltre che ottenere un ritorno in termini commerciali. Così nasce la campagna “Pubblicità per la città”, che sfrutta i soggetti ideati dall’agenzia milanese Dude per spiegare come il 50% di quanto viene investito dalle aziende in comunicazione

ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21•STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • essere trasformati nuovamente in filato e re-immessi sul mercato, Sopra, allestimento realizzato da Urban Vision; sotto, allestimento alWWIDE FORMAT • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21 •STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE Duomo di Amalfi in un’ottica di recupero realizzato per Ferrarelle ed economia circolare. da Industria Grafica. Secondo Alberto Masserdotti, CEO di Gruppo Masserdotti e presidente di FESPA esterna venga trasferito a municipalità, aeroporti, impegno nella ricerca e promozione di prodotti Interior Décor Il progressivo miglioramento delle tecnologie di stampa digitale ha trovato la sua massima espressione, in termini di sostenibilità ambientale, nelle applicazioni destinate all’interior decoration. «In particolar modo, attraverso il poliestere, ottenuto dal recupero delle bottiglie in PET e quindi riciclato e riciclabile al 100%. Oltre a complementi d’arredo come cuscini, tappeti e coperte, è possibile ottenere fotoquadri in tessuto fonoassorbente ideali per l’utilizzo in ambito retail» aggiunge Citro. Italia, soprattutto adesso, in un’era che spinge i consumi online, i negozi fisici stanno acquisendo un ruolo diverso, che impone la necessità di creare spazi coinvolgenti e sicuri. Sfruttando le tecnologie di stampa digitale, vetrine, pareti e arredi possono essere vestiti e personalizzati con messaggi e grafiche facilmente intercambiabili. Partner industriale per progetti di visual communication, Gruppo Masserdotti è stato uno dei pionieri nell’uso del digital per l’interior decoration. Al punto da dar vita a un’apposita società, trasporto cittadino. green – aggiunge Citro. L’utilizzo del tessuto nata nel 2011 e «Una delle novità più Questo avviene tuttora è uno dei trend che operativa sul mercato interessanti per questo attraverso il sostegno a hanno segnato la attraverso il marchio settore – sostiene manifestazioni locali e comunicazione in-store Dominodisplay e alla Fabrizio Citro, titolare associazioni che testano negli ultimi anni, perché recente ONFRAME di Industria Grafica – le soluzioni, contribuendo presenta una serie di che risponde a tutti gli credo sia l’introduzione a scardinare i pregiudizi caratteristiche premianti: standard di sostenibilità di banner PVC free di altri potenziali clienti è maneggevole e ambientale richiesti dal adatti all’uso in esterno. sulla loro qualità e facile da installare in mercato, attraverso Si tratta di prodotti resistenza. Questo autonomia. Inoltre, l’utilizzo di tessuto che introducono nuovi mese, per esempio, rispetto ai classici stampato e inchiostri standard in termini di sostenibilità e resistenza, questi nuovi tessuti infatti abbiamo contribuito alla realizzazione della prima campagna pannelli in PVC, gli arredi in tessuti possono ecologici base acqua. sono biodegradabili fino outdoor in Campania al 35% e offrono una al centro di Salerno, maggiore resistenza ai utilizzando banner PVC raggi UV rispetto i comuni free, disponibile sul banner. Se a questi nostro e-commerce elementi si aggiunge un peso medio di almeno grandissimoformato.it». Un’altra azienda che ha Uno degli obiettivi sul il 44% in meno è facile fatto della sostenibilità lungo periodo è rendere comprenderne i vantaggi uno dei suoi capisaldi è anche nell’abbattimento Gruppo Masserdotti. Una le scelte “green” più di CO2 per il trasporto e successivo smaltimento. strategia che ha portato il Gruppo bresciano a competitive, che si tratti I banner in tessuto infine in caso di incenerimento investire in tecnologie per il soft signage di inchiostri, non producono fumi tossici e diossine. Nel e nella progressiva digitalizzazione dei supporti o impianti. corso degli anni ci siamo processi aziendali in distinti per il nostro un’ottica di Industry 4.0. 57

WILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • WIDE FORMAT • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21•STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21• STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 • 21 •STAMPARE SOSTENIBILE • ILPOLIGRAFICO 202 Per i brand, la progettazione di collezioni innovative e di qualità deve andare ormai di pari passo con la ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto ambientale e sociale in tutte le fasi della produzione.

Textile

Nell’industria tessile, la cosiddetta “rivoluzione sostenibile” ha imposto un cambio di paradigma per tutti gli operatori della filiera e che, soprattutto negli ultimi anni, si è fatto sempre più rapido e pervasivo. Per i brand, che si tratti di grandi aziende consolidate o di piccoli marchi emergenti, la progettazione di

collezioni innovative e di qualità deve andare ormai di pari passo con la ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto ambientale e sociale (connesso alla salute e al benessere dei lavoratori) in tutte le fasi della produzione. L’emergenza Covid-19 e i conseguenti periodi di lockdown hanno avuto pesanti ripercussioni sull’indotto dell’industria tessile e in particolar modo della moda. Tuttavia, il congelamento delle attività produttive e commerciali per alcuni mesi ha anche permesso di analizzare lo stato dell’arte dell’intero settore, considerando gli enormi costi ambientali e sociali della filiera. Gli scarti di produzione e i rifiuti legati a un eccesso dell’offerta – scaturito dall’affermazione del fast

fashion – hanno portato al formarsi di discariche smisurate. L’Unione Europea e altri organismi a livello globale si stanno adoperando per introdurre normative sempre più rigide che portino a una drastica riduzione degli scarti tessili e regolino le attività di riciclo e smaltimento. A tal proposito, a gennaio 2021, la Commissione Europea ha pubblicato una tabella di marcia di azioni da intraprendere all’interno della sua Strategy for Sustainable Textile (Strategia per un’industria tessile sostenibile). L’iniziativa ha lo scopo di creare un quadro normativo unitario e incentivare tutti gli attori dell’industria tessile europea a collaborare al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal. All’inizio dell’anno, CNA Federmoda ha presentato alla Commissione Europea un documento contenente una serie di temi per rendere l’ecosistema tessile adatto all’economia circolare e per poter definire le sfide dello sviluppo sostenibile e della neutralità climatica. Altra problematica riguarda i consumi energetici e l’utilizzo di prodotti chimici, utilizzati in diverse fasi del ciclo produttivo (in particolar modo nelle lavorazioni pre- e post trattamento). Nella stampa tradizionale, per esempio, la preparazione degli impianti può richiedere (a seconda del supporto utilizzato) l’impiego di sostanze chimiche, come l’acido cromico o l’acido nitrico o, nel caso dell’incisione dei cilindri, di trattamenti galvanici. Nel corso degli ultimi anni, gli standard di ecosostenibilità si sono moltiplicati, sia per le scelte operate dai governi nazionali sia per la volontà di privati. Le aziende intenzionate a garantire standard di sostenibilità a processi e prodotti stanno via via modificando i paradigmi produttivi e la gestione della filiera di cui fanno parte. Si tratta di un processo di miglioramento continuo, che presuppone una conoscenza solida delle criticità delle lavorazioni tessili che riguardano: consumi energetici, emissioni inquinanti, impronta idrica, generazione di scarti, trattamento di fine vita e costi ambientali connessi alla logistica. Al di là dello sforzo dei singoli attori della filiera, resta indispensabile che le aziende si coordinino tra di loro per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, a livello sia nazionale che globale. Non per tutti, purtroppo, la responsabilità sociale d’impresa (in inglese Corporate Social Responsibility, CSR) rappresenta un valore aggiunto; alcune realtà adottano un approccio passivo al tema della riduzione dell’impatto ambientale, limitandosi al rispetto delle normative imposte a livello locale. L’impegno per il futuro da parte delle aziende del tessile e del fashion – non solo brand ma anche produttori, fornitori e rivenditori – sarà impegnarsi per il raggiungimento di obiettivi concreti di responsabilità ambientale e sociale.

foto: Kornit

Il panel dei relatori durante l’evento di presentazione lo scorso 22 aprile. Da sinistra: Silvio Cimenti, Global Director of Branding, Marketing and Communication, IM GROUP; Gianluca Incerti, Global Commercial Director; Christophe Rizzo, CEO EMEA / Americas; Remo Careglio, Managing Director di Inkmaker dal 1987 al 2021 (ritiratosi quest’anno); Valentina Cigna, Global Director of Human Resources e President di IM GROUP; Roberto Guerra, Asia Pacific CEO; Francesco Nesti, Global Director of Software and Automation; Enrico Mattiazzi, Global Director of Engineering, Production and Supply Chain.

IM GROUP: nasce un nuovo regno di colori

Dopo aver acquisito diverse aziende, unendo esperienza, informazione, tecnologia e hardware, dal 2019 la strategia di Inkmaker si è concentrata sul consolidamento di tutti i propri brand in un unico gruppo. Nota inizialmente come Inkmaker Group, l’azienda si è presentata sotto il nuovo marchio IM GROUP il 22 aprile, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra. Il nuovo brand, con la sua identità distinta, è più competitivo sul mercato in quanto fornisce soluzioni totali. Il lancio del brand è stato filmato presso la sede centrale di Inkmaker (ora anche la sede di IM GROUP) a Torino, in Italia, ed è stato trasmesso prima privatamente e poi per il pubblico su YouTube e sui siti dei brand parte del gruppo.

Aziende distinte, un’unica identità

Il rebranding di Inkmaker Group, diventata IM GROUP, è stato deciso in seguito all’acquisizione di Rexson e ValeTech nel Regno Unito, Tecnopails in Italia, e più recentemente Swesa in Germania, che hanno contributo a una crescita del 25% per Inkmaker. La strategia per l’espansione globale dell’azienda è stata creare una filiera completa e affidabile per l’industria dell’inchiostro, della verniciatura, dei rivestimenti e altro, e di sostenerne le attività principali. Per fare ciò ogni brand individuale è stato ristrutturato in base alla propria specializzazione, rendendo così le differenze di scopo più chiare per i clienti, mantenendo allo stesso tempo l’identità unica e ben definita di IM GROUP, un gruppo autonomo la cui strategia globale è di offrire al mercato ingegneria omnicomprensiva del processo. Il rebranding proviene da una visione in cui il gruppo sviluppa le proprie tecnologie, espande le proprie aree di competenza e adatta i vantaggi offerti dai propri mercati a nuovi mercati. Il punto focale del nuovo logo di IM GROUP è il simbolo di un volto creato da una serie di triangoli blu, che comunica fiducia, sicurezza e tecnologia avanzata. I triangoli convergono, come i numerosi brand e talenti del gruppo, per formare una forte ‘identità umana’ che raffigura un leader tecnologico e ingegneristico con un ‘tocco umano’. Il volto è decorato con una corona, che rappresenta la determinazione del gruppo a mantenere la propria posizione di leader nell’industria. Il font del logo è un design personalizzato che comunica i vari settori di produzione del gruppo, come pitture, rivestimenti, inchiostri, prodotti chimici speciali, adesivi e molto altro. Sotto al logo, in grigio acciaio, si trova il motto del gruppo “The Colour of Trust” – “Il colore della fiducia” – ed è il risultato dei valori centrali del gruppo: onestà, responsabilità, conoscenza, sicurezza e personalizzazione, i valori che rendono il gruppo il leader di cui ti puoi fidare.

La ristrutturazione

Con la nuova ristrutturazione, Inkmaker si concentra sull’erogazione dell’inchiostro e il design di software; Rexson si dedica principalmente alla pittura e all’inchiostro liquido; Vale-Tech sull’erogazione su bobine piccole e di inchiostri a paste – inchiostri UV flexo e offset; Swesa lavora principalmente nell’alimentare, nel farmaceutico, nei corrugati, nella cosmetica e altro; Teko rimane su sistemi tintometrici per punti vendita e la formazione nella ricerca e sviluppo; Tecnopails si occupa di soluzioni di riempimento. Internamente questo significa concentrare la ricerca e lo sviluppo sullo sviluppo delle aree competenza di ogni brand e di sfruttare risorse, tecnologie e software nel coordinamento di piani di investimento. Oltre alla tecnologia, la sicurezza dell’ambiente di lavoro è una delle priorità principali. IM GROUP sta anche lavorando sulla propria impronta ambientale e sull’impatto ambientale dei propri prodotti. Sta lavorando con Deloitte per creare un piano d’azione per ridurre l’impatto ambientale delle risorse utilizzate e degli sprechi. Una dichiarazione globale sull’impegno del gruppo vuol dire potenziare ulteriormente la sostenibilità e la responsabilità sociale.

Fondazione IM GROUP

Inoltre, il gruppo sta formando la Fondazione IM GROUP, che sarà pronta a fine 2021 e sarà seguita dall’ambasciatore di buona volontà del gruppo, Alice Guerra, che ricoprirà il ruolo di presidente. Avrà lo scopo di offrire attività sociali alle comunità dove opera IM GROUP e di offrire opportunità di carriera e crescita ai giovani di quelle comunità.

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

Manroland: ridurre l’impatto ambientale a partire dai processi

Da alcuni anni l’azienda tedesca, specializzata nella produzione di macchine offset a foglio, ha intrapreso un percorso volto a rendere più sostenibili i propri processi di produzione. Ce lo racconta Paolo Vergani, Supporto Tecnico alle vendite nella filiale italiana

Stampare sostenibile è possibile? Sì, a patto che si capisca che si tratta di un cambiamento che non riguarda soltanto materiali e consumabili, ma anche e soprattutto l’adeguamento delle tecnologie di stampa e dei processi. Ne abbiamo parlato con Paolo Vergani, Supporto Tecnico alle vendite di Manroland Italia, filiale italiana del costruttore tedesco, specializzato nella progettazione e costruzione di sistemi di stampa offset a foglio per applicazioni commerciali e packaging. «Già da alcuni anni, il quartier generale ha implementato alcune modifiche alle componenti di base dei nostri impianti, introducendo una nuova tecnologia di fusione: i forni elettrici ad arco magnetico – spiega Vergani – Oltre ad abbattere le emissioni di gas inquinanti, questi forni riducono considerevolmente i consumi energetici derivanti dalla combustione di materiali fossili. I gas prodotti vengono comunque recuperati all’interno del processo per aumentare le temperature di fusione. Questo ha permesso di utilizzare un’alta percentuale di materiali riciclabili per creare nuove componenti (gruppi di stampa, cilindri di trasferimento, etc), gestendone internamente la produzione e riducendo ulteriormente i tempi di produzione». Il processo di riduzione dell’impatto ambientale ha coinvolto anche la logistica, con l’introduzione di nuove linee a basso impatto. Per quanto riguarda le tecnologie di stampa, Manroland lavora alla riduzione dei consumi energetici, cercando di utilizzare laddove possibile energia meccanica e investire nell’automazione dei processi. Per far ciò, sono richiesti sistemi di gestione che permettono di monitorare i consumi energetici in tutte le fasi di produzione per individuare quali sistemi – tra forni, sistemi di voltura, moduli di stampa e laminazione – impiegano la maggior quantità di risorse. Le statistiche raccolte a cadenza settimanale o mensile, permettono di intervenire per ottimizzarne il funzionamento. «Analizzando i dati relativi ai consumi, siamo in grado di offrire ai nostri clienti un servizio di assistenza aggiuntivo, dando consigli già in fase di acquisto o installazione delle macchine su come ridurre gli sprechi» aggiunge Vergani. Al fine di supportare il cliente, Manroland è intervenuta per rendere meno inquinanti i processi di lavaggio delle macchine, insistendo sull’utilizzo di sistemi a spazzola (al posto dei più comuni panni intrisi di petrolio) e, più di recente, con l’introduzione di sistemi QuickChange Surface per i calamai. «Anche in una congiuntura di mercato come quella attuale, non abbiamo mai smesso di investire con entusiasmo nell’innovazione tecnologica – conclude Vergani –. L’obiettivo è ottimizzare i processi senza trascurare la lotta al cambiamento climatico, una questione urgente che merita la nostra massima attenzione».

In alto, forni elettrici ad arco magnetico. Qui sopra, Roland 700 Evolution con impianti esterni raffreddati ad acqua.

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