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AMBIENTE&SICUREZZA
Può uno stampatore coniugare i propri obiettivi di business al rispetto per l’ambiente? La risposta è affermativa e la buona notizia è che è anche possibile integrare l’eco-sostenibilità con le logiche di profitto dell’industria, generando una sinergia virtuosa tra questi due aspetti.
Gestione rifiuti convieneStampare eco-sostenibile di Antonio Sanasi
Sostenibilità e circolarità appartengono alla nuova catena del valore e sono obiettivi che l’industria in generale si è data sulla base dei target contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, ritenuti fondamentali anche da Confindustria. In Italia il riferimento normativo in materia ambientale è il Testo Unico dell’Ambiente 152 del 13.04.2006 di cui l’articolo 3 fa riferimento alla tutela dell’ambiente:
“Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice, deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future”.
Prevenire i costi generati da sanzioni e controlli
Il concetto di sostenibilità ambientale tocca molti aspetti che si traducono in azioni concrete da svolgere in azienda. Molte di queste sono oggi ampiamente assimilate anche nel nostro settore, come ad esempio l’adozione del fotovoltaico, l’uso di carte e supporti certificati FSC, la produzione di packaging riciclabile e l’uso di chimici a basso impatto ambientale e a ridotto contenuto di VOC. Le lastre senza sviluppo e gli inchiostri a base vegetale rappresentano un passo determinante nella riduzione dell’impatto ambientale delle aziende grafiche. Sono quindi disponibili sul mercato diverse soluzioni e tecnologie in grado di supportare gli imprenditori a orientare il proprio business verso l’eco-sostenibilità. Un aspetto cruciale che va considerato è anche quello del corretto smaltimento dei rifiuti generati dalle aziende grafiche: esistono molteplici interventi che possono essere attuati in modo semplice e senza particolari investimenti e che permettono di prevenire rischi potenzialmente impattanti sui conti economici delle aziende. Un esempio sono i costi imprevisti generati da sinistri o da sanzioni in caso di ispezioni da parte delle autorità che rilevano eventuali irregolarità causate da procedure non propriamente eco-friendly. La sfida per le aziende grafiche è individuare quelle aree di miglioramento che permettano di passare da una semplice gestione aziendale a una dimensione ecologicamente virtuosa ed economicamente sostenibile, assimilando il concetto che questi due aspetti possono coincidere.
Le azioni da compiere in concreto
All’interno delle aziende grafiche molto spesso il management, impegnato a occuparsi delle strategie legate al core business, delega le pratiche ambientali alle figure operative, perdendo la focalizzazione su quelli che sono gli step fondamentali da tenere presenti in quest’ambito. Il risultato è che si possono commettere errori che determinano costi facilmente evitabili o si corrono gravi rischi potenzialmente molto onerosi. Una soluzione efficace è affidarsi a partner competenti e con cui stabilire corrette procedure di pratica quotidiana, la cui operatività potrà essere affidata solo in un secondo tempo ai collaboratori. Di seguito alcune delle tipiche situazioni che si riscontrano in sala stampa:
1) Messa in sicurezza dei prodotti chimici in sala stampa.
Che siano prodotti nuovi o rifiuti non cambia nulla. Il loro stoccaggio deve avvenire in sicurezza. In reparto, in magazzino o sul piazzale esterno è necessario adottare presidi di prevenzione. Troppo spesso nelle aree esterne delle aziende grafiche si trovano cisterne anche da 1000 litri posizionate pochi metri dai tombini che scaricano nella rete fognaria. Inoltre le attività di carico e scarico di chimici avvengono nei piazzali senza alcun presidio di pronto intervento nel caso di ribaltamento della merce. È sufficiente che accada un evento sfortunato per versare centinaia di litri di prodotti pericolosi a terra e nei condotti fognari con il rischio di dover ricorrere a costose bonifiche o di incorrere in denunce e nella sospensione delle attività. Con un investimento contenuto è possibile organizzare queste attività prevenendo incidenti dannosi per l’ambiente e gravosi per le aziende in termini di sanzioni e di ripristino. Anche l’impiego scorretto delle vasche di raccolta dei liquidi può essere dannoso: spesso i rubinetti delle IBC sporgono dalle vasche stesse, vanificando ogni prevenzione se la valvola dovesse cedere. Anche in questo caso sono necessari opportuni accorgimenti per mettere in sicurezza questi aspetti, attività il cui rapporto costo/ beneficio è molto elevato.
2) La corretta gestione dei rifiuti, evitando miscelazioni, consente numerosi vantaggi sia economici
sia valutativi per chi è certificato. I rifiuti liquidi sono classificati con specifici codici CER identificativi ma troppo spesso la scorretta gestione porta molti di questi che di per sé non sono pericolosi a diventarlo. Facciamo un esempio: le acque del frigorifero (CER 080308) e del verniciatore (CER 080120) appartengono a due codici “non pericolosi” differenti e per questo non vanno miscelati fra loro. Ma non solo: questi ultimi non devono essere miscelati con altri liquidi pericolosi come il solvente (CER 140603), anche perché non conviene. Questa cattiva prassi, infatti, da una parte provoca l’aumento del volume di rifiuti pericolosi prodotto e dichiarato annualmente a carico dell’azienda, generando un inutile aumento dei costi di smaltimento. Ma richiede anche maggiori attenzioni e impegno per produrre l’adeguata documentazione a supporto dello smaltimento di questo tipo di rifiuto.
3) Il riuso genera risparmio non solo per l’ambiente. La produzione onerosa di molti rifiuti speciali, spesso pericolosi, può essere evitata impegnandosi a cambiare abitudini e sfatando alcuni luoghi comuni tipici della sala stampa. Per quanto riguarda la plastica, ad esempio, occorre tenere presente che “un contenitore venuto a contatto con un liquido pericoloso diventa esso stesso pericoloso” (CER 150110) e di conseguenza deve essere smaltito come tale. Se consideriamo che un comune fustino vuoto in PE-HD da 20 litri pesa 1 Kg e
Per il corretto smaltimento dei rifiuti esistono molti interventi da attuare in modo semplice e senza particolari investimenti e che permettono di prevenire rischi potenzialmente impattanti sui conti economici delle aziende.
www.eco-print.eu
EP 001010 lo smaltimento costa circa 1 Euro è presto fatto il calcolo dei costi annuali generati da questo rifiuto per l’azienda. La soluzione è adottare contenitori riutilizzabili nel tempo, prassi sicuramente più eco-friendly rispetto allo smaltimento di considerevoli volumi di plastica che, è vero che andrebbero recuperati, ma a fronte di un ciclo più impattante sull’ambiente rispetto al riuso. Per le pulizie i panni “usa e getta” possono essere sostituiti con quelli lavabili evitando che panni di tessuto non tessuto TNT vengano smaltiti come carta nel rifiuto urbano. La corretta prassi richiederebbe che vengano trattati come rifiuto speciale con relativi analisi, stoccaggio in sicurezza in sala stampa, per prevenirne le esalazioni in ambiente di lavoro, e successivo avvio allo smaltimento.
Le non conformità nelle pratiche quotidiane
Grazie a un’attenta gestione quotidiana e a un monitoraggio step by step dei rifiuti e della loro origine si evita che gli impianti finali di smaltimento rilevino errori di scorretta gestione, come ad esempio rifiuti solidi eterogenei fra loro, come stracci, tappi e imballi mischiati con quelli liquidi – irregolarità frequenti nei reparti produttivi delle aziende grafiche. Gli impianti di smaltimento finali, sempre più strutturati per garantire efficienza al processo di trattamento, attribuiscono alle aziende le non conformità del caso e, nel caso di errori ripetuti, smettono di accettare i conferimenti da parte delle industrie che non rispettano i parametri.
convieneStampare eco-sostenibile
Oggi assicurarsi gli spazi per lo smaltimento è un valore da tutelare che non può essere compromesso per scarsa attenzione nelle attività quotidiane. In conclusione, non basta più enunciare principi e ideali per darsi una connotazione “green”, il così detto “green washing”: oggi lo stampatore offset è chiamato svolgere nella quotidianità una serie di azioni in linea con il nuovo contesto etico ed economico della sostenibilità ambientale.
Questa è e sarà la strada da seguire per garantire un futuro al nostro comparto industriale. Diverse aziende di stampa hanno già adottato questa strategia di business virtuosa, ma sono ancora molti i miglioramenti possibili e spesso sono i dettagli a fare la differenza.
Druck Chemie, attiva in Italia dal 2000 con la mission di massimizzare l’efficienza della macchina da stampa, offre prodotti chimici e soluzioni tecnico-logistiche eco-friendly sviluppate in sinergia con gli stampatori offset. La casa madre ha sede nei nei pressi di Stoccarda, in Germania.
“Second Skin”, un esempio di packaging tailor-made sviluppato da Pusterla 1880 con Maison Ruinart, una soluzione che rappresenta un’innovazione sostenibile e originale, frutto di ricerca e collaborazione.
Pusterla 1880 rafforza le strategie di sostenibilità su più fronti
Negli anni il gruppo Pusterla 1880 ha profondamente rafforzato il proprio approccio alla sostenibilità, sviluppando diversi prodotti a ridotto impatto ambientale. Per consolidare ulteriormente la strategia orientata alla salvaguardia del pianeta, l’azienda ha deciso di emettere un Euro PP nel formato Sustainability-Linked Bond, posizionandosi come primo player del settore packaging in Europa e come pioniere anche nel segmento mid-market in Italia ad adottare questa forma di finanziamento. Questa emissione da 25 milioni di euro di Sustainability-Linked Euro PP (codice ISIN: IT0005436677) rafforza ulteriormente la struttura finanziaria di Pusterla 1880 e ne supporta la strategia di crescita esterna. Questi titoli, quotati su Euronext Access, danno diritto a una cedola che sarà adeguata in base al livello dei principali indicatori di performance ESG stabiliti in accordo con gli investitori. Roberto Marini, Amministratore Delegato, e Luca Meana, CFO e Presidente del Consiglio di Amministrazione del gruppo Pusterla 1880, commentano: “Il gruppo Pusterla 1880 si è posto obiettivi annuali di sostenibilità, che vengono verificati da agenzie extra-finanziarie e di consulenza CSR. Abbiamo scelto di fare un ulteriore passo avanti e assoggettare una parte significativa delle nostre fonti di finanziamento di debito a quegli obiettivi di sostenibilità in cui Pusterla 1880 crede fermamente”. Questa scelta va a sommarsi a una serie di altre azioni orientate alle politiche sostenibili che specifica Luca Meana rispondendo alle nostre domande:
Pusterla 1880 sviluppa da sempre packaging tailor-made all’avanguardia in partnership con i propri clienti, questo vale anche per i contenuti green dei lavori che realizzate per i brand?
Il nostro compito è quello di anticipare le richieste dei nostri clienti ed essere pronti a tutti i loro bisogni, per questo abbiamo una squadra interna di R&D che si occupa costantemente di sviluppare idee innovative, esteticamente appaganti e che siano ecodesigned considerando materiali, processi e LCA del packaging stesso. Allo stesso tempo i clienti sanno che possono contare sulla nostra collaborazione per lo sviluppo e il miglioramento dei loro packaging.
Avete adottato un processo di localizzazione logistica per ridurre l’impatto ambientale, in cosa consiste?
Il nostro footprint industriale fa parte della nostra strategia da molto tempo, in quanto da un lato essere vicini ai nostri clienti è un valore aggiunto per l’impatto che noi e i nostri prodotti abbiamo sull’ambiente e dall’altro abbiamo l’opportunità di offrire ai nostri clienti un servizio sempre più completo, dalla produzione alla logistica, aumentando la flessibilità e riducendo il time-to-market per i nostri clienti.
Raggiungere l’obiettivo della Medaglia d’oro EcoVadis (Pusterla France), che valore ha nella vostra strategia orientata alla sostenibilità?
Questa medaglia d’oro per noi è stato un grande risultato, che si aggiunge a quelli già raggiunti negli stabilimenti italiani, e la conferma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Riteniamo che la sostenibilità non sia un traguardo, ma un viaggio di costante crescita fatto di tanti tasselli, ricerca e sviluppo che non riguarda solo il prodotto ma anche l’impatto sull’ambiente e sul contesto sociale e lavorativo, nonché la sostenibilità economica dell’azienda, rispettando i principi etici che da sempre distinguono Pusterla 1880. Per questo motivo ci siamo dati l’obiettivo di avere tutti i principali stabilimenti con medaglia di platino entro il 2025.
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Il progetto Ecocalcolatore, nuovo strumento per l’economia circolare
Per ripensare ai prodotti, vanno ripensati i processi. Per farlo è molto importante che la circolarità pervada anche le organizzazioni che danno il loro contributo alla transazione.
A partire dalla fine degli anni Novanta si è iniziato a parlare di economia circolare intesa come necessità di salvaguardare il pianeta dai rifiuti derivanti da una produzione di beni che una volta utilizzati finivano in discarica. La progressiva sensibilizzazione attorno a questo tema ha fatto sì che si sia innescata una vera e propria filosofia circolare, ovvero una cultura che vada oltre all’aspetto produttivo e sensibilizzi ed educhi il consumatore non solo al riciclo dei materiali ma al loro riutilizzo. Oggi sempre più imprese, anche di piccole dimensioni, dimostrano una nuova sensibilità verso un’economia circolare fondata sul riciclo e riuso dei materiali. Gli effetti li vediamo anche nella filiera dell’industria cartaria, sicuramente energivora e idrovora, dove gli impatti della produzione sull’ambiente richiedono il massimo impegno da parte dei produttori a investire costantemente per ridurli ai minimi termini. Sulla spinta di questa nuova concezione si stanno sperimentando nuove tecnologie e ripensando a come riutilizzare gli scarti per farne una risorsa. Infatti, si stanno diffondendo carte prodotte con fibre vegetali derivanti dagli scarti della frutta e delle piante come tè o cacao. Questi prodotti per loro natura interpretano perfettamente la filosofia di produzione sostenibile, in quanto compostabili e quindi perfettamente ecologici. In questo contesto Due Emme Pack in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM), Università di Bologna, ha dato vita all’Ecocalcolatore. L’obiettivo del progetto è la diffusione e la condivisione della cultura della sostenibilità per la promozione di produzione e consumo responsabili all’interno della filiera della carta. L’offerta di uno strumento di comunicazione dell’impatto ambientale delle scelte commerciali è rivolta, in primo luogo, a fornire informazione scientificamente referenziata e a catturare l’attenzione del cliente, sia esso intermedio (editore o pubblicitario) o finale (lettore o consumatore). In secondo luogo, lo strumento ha l’obiettivo di stimolare la trasparenza e il miglioramento delle performance ambientali dei produttori, che trovano in esso un canale di comunicazione e di corretta promozione del proprio impegno verso la sostenibilità. Lo sviluppo dell’Ecocalcolatore è stato realizzato su diversi pacchetti di lavoro, iniziati nel 2017 e tuttora in corso.
Disponibile online gratuitamente
L’Ecocalcolatore fornisce al cliente un’informazione complessiva e chiaramente interpretabile degli impatti ambientali sviluppati dalle carte proposte dall’azienda. Calcola gli impatti ambientali di una fornitura di carta scelta dal potenziale cliente attraverso la definizione di tipologia, uso e quantità (a peso o in base al formato) e li riporta in termini scientificamente corretti, ma facilmente comprensibili e comunicabili (es. rifiuti o consumi di una famiglia media al giorno, chilometri percorsi da un’utilitaria, numero di alberi utilizzati o salvati, in caso di carta riciclata). I risultati sono sintetizzati in un’infografica stampabile, inseribile nel prodotto finale. Con il progetto “Ecocalcolatore”, Due Emme Pack ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna il Premio Innovatori responsabili 2020, l’iniziativa con cui valorizzare le azioni realizzate sul territorio regionale da imprese, professionisti, associazioni, scuole e università, che contribuiscono all’attuazione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
COMUNICAZIONE D’IMPRESA