Il Poligrafico, n. 187, Novembre - Dicembre 2018

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Stampa e nuovi media nell’era digitale

OSCAR DELLA STAMPA Serata di gala per la consegna dei premi

speciale green printing CONVEGNO GIPEA Etichette autoadesive, Italia quarta in Europa

. 187 Novembre Dicembre 2018 Stratego Group 20090 Segrate (MI) via Cassanese 224 Euro 9,90


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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria Acimga 18,80,82 ACM Plastic 54 Agenzia ICE 18 Agfa Graphics 5,16 Allin Mark 76 Antonini Mauro 69 Aoki Taro 60 Arca Etichette 25 Arctic Paper Italia 36 ARGI 18,22,80 ASA 29 Asso Prod 25 Assocarta 80 Assografici 18,56,80 ATIF 18,56 Baldassarri 28 Barboglio Enrico 22,69 Belardinelli Massimiliano 44 Bernardi Armando 66 Berti Dino 29 Bertoldo Giovanni 55 Bertoldo Piero 55 BestInFlexo 18 Bobst 40 Boccon Massimo 66 Bolelli Franco 22 Bona Carlo Emanuele 25 Bonacini Antonio 25 Bosman Rob 81 Bovin Anders 80 Boxmarche 28 Brambilla Elisabetta 56 Bramucci Elena 24 Bramucci Pierpaolo 24 Breglia Roberto 71 Bressan Michele 25 Brown Kerry C. 52 Caiani Paolo 49 Calderini 12 Callegari Renzo 25 Camporese Macchine Grafiche 21 Canale Giacomo 82 Canon 16,57,76 Caractère 13 Carini Cristian 69 Carnevali Valentina 17,25 Cartotecnica Postumia 18 CartoZané 12 Centro Servizi Editoriali 14 Ceolini Fausto 25 Cheil Italy 25 Cicerani Sergio 25 Cimpress gruppo 53 Citernesi Andrea 25 Codevilla Piero 36 Colordruck Baiersbronn 14 Colorgraf 41 Comin Andrea 14 Conselvan Sante 81 Contiweb 16,81 Coptip 12,16 Copy Center 68 Cremer Martin 62 CSQ 80 Curtis Packaging 52 D’Andrea Stefano 56 Dadone Alessandro 81 Davies John 60 De Cian Dario 81 De Grandi Renzo 24 Deflorian Fabio 49

Deloitte 78 Dembinski Robert 62 DMA Italia 17,25 Dominici Tonino 28 Durst 66 Edigit 17 Eger Eugenio 37 Elcograf 16 Elite 17 Elitron 16 Enipg 22 Epple Carl 42 Epple Druckfarben 42 Epson 20,34 Eupia 32 Eurografica 12 Event management 25 Exagroup 53 Favillini Eugenio 25 Favini 37 Federaz. Carta e Grafica 13,25 Federchimica 32 FEDMA 17 Ferri Valentino 16 Fiammenghi Luca 25 FIEG 80 Fiera Milano 18 Finbox 29 76 Fisk Peter Flexa 16 FlexoDay 18 Flint Group 43 FloriColor 60 Fontanari Mauro 13,77 Franceschi Fabio 13 Froldi Davide 64 Froldi Paola 64 FTA Europe 18 Fujifilm 14,15,25,45,60 Gallus 25 Gambardella Marco 18 Gaviglio Marco 25 Gerosa Andrea 81 GIFASP 18,29 GIPEA 56 Giubertoni Stefano 24 Giuliani Andrea 25 GPN 83 Grafica Veneta 13,77 Grafiche Favillini 22 Grafinpack 68 Gruppo Cordenons 22,38 Gruppo Gpack 22 Gruppo Masserdotti 25 Gruppo Pozzoni 16 Gruppo Sada 25 Gruppo Saica 55 Gundlach 68 H2H 17 Heidelberg 3,13,14,25,62,68,72 Hermann Ulrich 62 HL Display 14 Horn Matthias 81 HP 16,22,33,54,66,81 HUD Agency 55 Hunkeler 18,81 Icma 73 Il Sole 24 Ore 22 Imagine! Print Solutions 14 Ind. Grafiche Bressan 22 Intelligent Service 35

Intergraf 80 Istituto Italiano Imballaggio 25 ItaliaImballaggio 25 John Wiley & Sons 76 Kellerhals Rainer 77 Kina 12 Kodak 16 Koenig & Bauer 13,22,52 Kolor + Service 25 Komori 13,66,84 Konica Minolta 51,66,71 Kozak Emil 79 Kurz 72 L.E.G.O. 80 La Posta Laura 22 Labanti e Nanni 25 LAC Corporation 16 Lamperti Marcello 25 Lamtech 65 Landa 14 Lavorini Stefano 25 Lego 12 Lensing Druck 63 Levi Roberto 24 LIC Packaging 55 Lironi Pietro 13 Lolli Alberto 41 Lopez 68 Lsc Communication 13 Luini Mauro 69 Luxoro 22,72 Mag Data 64 Maiorano Antonio 25 Manroland 12,16 Marchesi Grafiche Editoriali 22 Marchesi Stefano 24 Marsil Olivier 53 Martinetti Franco 25 Masserdotti Alberto 25 Massivit 14 Mazzoleni Alberto 25,69 Meccanotecnica 74 Mediadruckwerk 60 Mercury Print Production 14 Microsoft 77 Mondadori 12 Montagu Private Equity LLP 16 MPS 14 Napim 67 NOPA 80 Olimpiadi della Stampa 80 Olivotto Giovanni 81 Olivotto Giulio 12,80 Olsson Mats 80 Open Age 73 Palaveri Alberto 24 Parietti Claudio 24 16 Payne Chris Peccati Giuseppe 25 Peidro-Insa Montserrat 72 Peyrano Luca 17 Pierfederici Sesto 29 Pizzocri Massimo 20 Pogliani Emanuele 25 Politecnico di Milano 25 Polyedra 16 Pomati Davide 81 Press Up 22,46 Print Finishing Li.To.Ver 70 Print4All 2,18,80 Printered 11

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indice dei nomi

Printgraph 22,44 Printing Impressions 14 PromofarmItalia 29 Pure Impression 53 Q&B Grafiche 66 Quad Graphics 13 Quadracci Joel 13 Quaggiato Massimo 66 Quocirca 34 Raffaele Massimo 54 Reynaud Laetitia 80 Ricoh 16 Riso 72 Romiti Paolo 17 Rotografica 19 Rotolito 16 Rovatti Giuseppe 12 RR Donnelley 13 Sacchital 25 Sachet Marco 25 Sada Antonio 25 Sada Valentina 25 Sala Roberto 25 Sappi 39,73 Schmedding David 62 Schumacher Peter 80 Scodix 68 Scorzino Monica 80 Scotini Egidio 49,56 Siani Matteo 24 Skillpress 26 Skinplast 12 Sprint24 74 Stephenson Mark 60 Stratego Group 22,69 StudiaBO 18 Suardi Matteo 24 Summa 16 Sun Chemical 8,48,56,67,72 System Brunner 52 Tecnau 58 Tedeschi Katia 38 Think Young 81 Timsons 13 Tisi Nicola 39 Toyo Ink 44 TPC 68 Tracy Nigel 69 Trelleborg 80 Turini Franco 69 Turini Laura 68 Turini Manuel 68 Turini Nadia 68 Vailati Italo 56 Valiani 16 Vanhooren Stefan 16 Ventura Fabiano 20 Vignolli David Jesus 77 Vigo Fabrizio 17 Viscom Italia 16 Visualscribing 77 Walstead 13 Wifag 81 Yoshioka Hiroshi 51 Zarantoniello Dario 43 Zerbi Paolo 25,45


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Sommario

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Speciale green printing

piombi Primo piano Coptip sempre più competitiva....12 Lego, 2018 positivo....................12 L’altalena economica del settore nei dati della Federazione............13 Aziende grafiche......................14 Fornitori....................................16 Eventi........................................17 Calendario Epson 2019...............20 Speciale green printing Incontro con Boxmarche.............28 Sostenibilità ambientale nella filiera della stampa..............32 Indagine: le carte.........................36 Indagine: gli inchiostri..................41 eventi OSCAR DELLA STAMPA 2018 Serata di gala con premiazione ..22 Progettare packaging in sicurezza, seminario Sun Chemical ........... 48 Konica Minolta, nuova sede e showroom................................51 Dal convegno tecnico Gipea........56 In mostra da Grafinpack la nobilitazione Scodix................ 68 Future Book Forum di Canon.......76 In Italia il meeting di NOPA...........80

incontro con BOXMARCHE pag. 28

la sostenibilità ambientale nella filiera della stampa pag. 32

interviste Paolo Zerbi (Fujifilm)....................45 Davide Froldi (Mag Data)..............64 mercati Il rivoluzionario modello di business proposto da Heidelberg...............62 uomini&aziende ACM Plastic e LIC Packaging.......54 Q&B Grafiche..............................66 tEcnologie Esempi di ecosostenibilità da Koenig & Bauer..................... 52 Jet Press alla terza generazione..60 News dai fornitori........................72 RUBRICHE I nomi di questo numero................ 4 L’opinione di... E. Posenato Mentalità generativa...................... 9 L’opinione di... S. Facchini Lavorare per restare giovani?......10 Cartaonline La personalizzazione importa......78

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Colophon

Direttore responsabile Ruggero Zuliani ruggero.zuliani@strategogroup.net

Comitato di redazione Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 7529101 cristina.rossi@strategogroup.net Emanuele Posenato emanuele.posenato@strategogroup.net

indagine tra cartiere e produttori di inchiostri pag. 36

Hanno collaborato a questo numero: valentina carnevali, Sergio Facchini, Achille Perego, Giulia Virzì, federico zecchini

Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa Redazione Stratego Group C.D. Milano Oltre, Segrate MI tel. 02 49534500 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 02 49534500 fax 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Editore STRATEGO GROUP - Segrate MI

Pubblicità mauro tironi tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net deborah ferrari tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it

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Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net

Copertina Art direction: Cristina Mascherpa Foto: Www.depositphotos.com Nobilitazione: PRINT FINISHING LI.TO.VER

La copertina e la segnatura da pag. 27 a pag. 42 sono stampate su carta Divina White da 300 e 120 g/m2 di Gruppo Cordenons, prodotta con il 30% di fibre post-consumer. ABBONAMENTI

quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group IBAN: IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933

Associato a:


alimento sicuro in imballaggio sicuro pag. 48

l’italia delle etichette autoadesive quarta in europa pag. 56

In questo numero

oscar della stampa 2018. serata di gala con premiazione pag. 22

Grazie a tutti!!! Non l’ho mai fatto in tutti questi anni, ma forse è arrivato il momento di parlare un po’ di me in questo spazio solitamente dedicato ai contenuti del numero. Ho deciso di farlo perché quello che avete tra le mani è il mio ultimo numero del Poligrafico. Devo ammetterlo, 26 anni sono letteralmente volati e metà della mia vita è trascorsa in giro per il mondo a seguire le evoluzioni tecnologiche che hanno caratterizzato l’industria delle arti grafiche. Quando lasciai Quattroruote alla fine del ’91 non mi sarei mai immaginata che un settore per me fino a quel momento sconosciuto – quello delle macchine da stampa – mi avrebbe entusiasmato a tal punto da tenermi inchiodata per tutti questi anni non solo alla stessa industria, ma anche alla stessa testata. Una rivista, Il Poligrafico, che ha già da tempo spento le sue prime 60 candeline e che negli anni ha documentato i passaggi epocali del settore, tra cui l’introduzione della stampa digitale all’inizio degli anni Novanta. Mi ricordo come se fosse ieri quando, da giovane giornalista inesperta quale ero, mi ritrovai all’Ipex ’93 di Birmingham ad assistere al debutto di un carismatico Benny Landa che all’epoca parlava della E-Print 1000, il primo modello di macchina da stampa digitale prodotto dall’israeliana Indigo, l’azienda da lui fondata e poi venduta ad HP. Devo ringraziare il mio storico editore, Ruggero Zuliani, per avermi permesso negli anni successivi di seguire, nei panni di inviato speciale, le evoluzioni della stampa digitale in tutte le sue varianti. Questo quarto di secolo è stato davvero entusiasmante da tutti i punti di vista e rimarrà scolpito nella mia memoria, ma ora sento che è arrivato il momento di scoprire tutta la bellezza e le novità che la vita ha ancora da offrirmi. Last but not least, desidero ringraziare voi lettori che in tutti questi anni avete seguito me e il Poligrafico fedelmente, dimostrando la vostra stima e spronandomi a fare sempre meglio.

Cristina Rossi

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 - Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Dopo 26 anni di collaborazione fianco a fianco Cristina lascia la redazione del Poligrafico e io desidero ringraziarla di fronte a tutti voi, lettori, clienti e fornitori, per il suo contributo importante e affidabile. È stato un piacere crescere insieme a lei in questo mercato e tra questi scenari che tanto spesso ne hanno cambiato la forma. La voglio ringraziare non solo per la dedizione con cui ha curato le pagine di questa rivista, ma anche per la generosità con la quale ha trasferito a tutta la redazione la competenza necessaria perché il contenuto del Poligrafico possa continuare a essere rilevante per indirizzare i professionisti di questo settore. In bocca al lupo a Cristina per la sua nuova vita e un augurio di buon lavoro a chi raccoglie la sua eredità.

Ruggero Zuliani

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

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Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

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Posenato Soft skill Opinioni Emanuele Posenato Soft skill Opinioni Emanuele Posenato

Mentalità generativa Dai nuovi modelli generativi partecipativi gli stimoli a rivedere l’organizzazione delle nostre imprese e superare, in definitiva, il difficile scoglio del passaggio generazionale e della managerializzazione.

@eposenato

Da ormai quattro anni sono impegnato nell’osservazione, dall’interno, di un’interessante esperienza d’impresa. Si tratta di una startup innovativa dal gusto un po’ hipster, che si sforza di riattualizzare il concetto di bottega artigiana, coniugando competenze tipografiche vintage e il gusto per il design con le più recenti avanguardie tecnologiche e culturali dell’era digitale. L’intento all’origine era quello di fornire servizi al mondo della comunicazione d’impresa e del marketing in modo alternativo, poi però si è andato via via costruendo un nuovo modo di fare impresa e generare opportunità di lavoro, secondo le istanze e i principi della cooperazione generativa partecipativa. Un modo di fare impresa e affrontare i mercati evidentemente molto più confacente alla forma mentis dei Millennials, spaventati, frustrati e spesso amaramente delusi dai modelli gerarchico funzionali che ancora regolano le attuali imprese. Una tendenza da non sottovalutare considerando che i protagonisti del futuro, se parliamo di Industry 4.0 e di Era Digitale, sono proprio i Millennials, delle cui competenze e flessibilità non potremo fare a meno. Il modello generativo partecipativo modifica il concetto di “impresa” che, pur continuando a essere un soggetto economico che fonda la propria sopravvivenza sulla capacità di produrre valore, vede però modificarsi drasticamente il concetto di valore, che risulta essere più ampio, e articolato, nel quale il fattore umano e il ruolo sociale dell’impresa diventano prioritari. Il primo obiettivo dell’impresa generativa infatti non coincide con il fine indicato dalle teorie classiche della massimizzazione del profitto; piuttosto, esso coincide con la continuità dell’impresa stessa in quanto “bene comune” della comunità professionale di cui si compone, in virtù dell’interesse condiviso che è proprio il lavoro. Tutti devono sentirsi chiamati e coinvolti nella generazione di nuovo lavoro e di nuove forme di lavoro in nome della continuità dell’impresa. Imprenditori e manager saranno pertanto chiamati a un ruolo diverso, che richiederà un approccio e una mentalità molto differenti dall’attuale: continueranno a porsi obiettivi di miglioramento attraverso il coinvolgimento delle risorse disponibili, che chiedono però di essere intercettate, mobilitate e coagulate attorno a progetti realmente condivisi di sostenibilità. Essere sostenibili, per le imprese generative, significa far circolare prosperità, “restituire” all’ambiente quanto quest’ultimo ha offerto all’impresa stessa, che deve essere parte di un ecosistema. I giovani talenti saranno attratti non solo dalle possibilità di profitto o dalla carriera personale, ma anche, e soprattutto, da imprenditori e imprese che sapranno impegnarsi in sforzi concreti in aree quali quella del welfare aziendale, dello sviluppo culturale, della valorizzazione del territorio e della tradizione locale, consapevoli di vivere e prosperare grazie proprio alla ricchezza del contesto in cui l’azienda si sviluppa, in quello che viene definito l’humus di un determinato territorio, di cui fanno parte il capitale umano, relazionale, estetico, culturale, sociale e storico. Tutti aspetti che hanno fatto del nostro Paese la straordinaria culla di molte forme d’arte e di artigianato, facendo di noi il secondo paese manifatturiero >>segue a pag. 82 d’Europa, leader in numerosi ambiti del design. emanuele.posenato@strategogroup.net

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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini

Lavorare per restare giovani o restare giovani per lavorare bene? Proprio in questi giorni sono emerse dalla cronaca e dai “gossip” le notizie di coloro i quali chiedono allo Stato che venga loro riconosciuta l’età che dimostrano e NON più l’età anagrafica data dallo stato civile, come appare sui documenti.Cosa dobbiamo fare in azienda? Come dobbiamo comportarci? Mantenere un aspetto giovanile è diventata non solo una realtà, bensì sembra essere diventata una delle necessità prioritarie, sia per soddisfare il nostro “ego” e riacquistare la fiducia in noi stessi sia per avere un’immagine e apparire sempre pronti nello svolgimento del proprio lavoro e dare così impulso e continuità alle capacità professionali. L’aspettativa di vita si allunga sempre più e attualmente ha già spostato in avanti di almeno un decennio tutti gli eventi più importanti che caratterizzano la nostra vita, la nostra storia.Comunque, nel procedere degli anni e dell’età, è inutile negarlo, alcune variazioni esistono e ci sono, ma il cambiamento radicale, che non viene accettato dall’individuo, è determinato dalla percezione che “gli altri” hanno verso di noi, Il traguardo verso chi ha superato una certa età. Ecco perdei cento anni ché vogliamo mascherarla, correggerla, fino al punto di mistificarla. non è più da

Guinness dei primati e si lavora senza problemi anche da ultra ottantenni. Ne siamo pieni di esempi, dalla politica alle aziende.

Quale è la motivazione di “non voler più invecchiare”? Purtroppo, a differenza di un tempo che fu, l’età matura NON viene più considerata una fonte preziosa di sapere e di esperienza utile per l’insegnamento e il passaggio di consegne ma, all’opposto, se NON sei giovane NON vali! Il pre-pensionamento e tutte le leggi e situazioni di difficoltà aziendali hanno in molti casi cancellato di colpo tanto sapere, conoscenza e know-how nelle nostre aziende. Le case costruttrici spesso non sono più in grado di eseguire interventi su macchine e impianti che hanno installato da pochi anni, i libri macchina storici con disegni e informazioni i “giovani” non sanno dove trovarli o come leggerli poiché NON sono sul pc! La mancanza del passaggio di consegne, dell’istruzione e della informazione dei nuovi colleghi che sono subentrati al posto del “vecchio capo reparto” hanno creato grandi difficoltà in tutte le aziende. Il significato più intimo e autentico della 4.0, ovvero della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, sta nella gestione delle informazioni, nella creazione di un flusso di dati continuo lungo tutte le fasi di vita di un prodotto, di una macchina, di una lavorazione. Dall’idea allo studio, dalla progettazione alla realizzazione fino alla distribuzione, commercializzazione e soddisfazione del cliente utilizzatore DEVONO essere tenuti strettamente sotto controllo. Ma… cosa ci manca? La carenza di conoscenza della storia pregressa di tutte le nostre attività troppe volte obbliga a ripartire da zero poiché non abbiamo più ricordo o conoscenza di quanto già era stato fatto. Pertanto ricordiamoci di essere sempre umili e richiedere a chi ancora tante cose ricorda di raccontarcele e spiegarcele. Poi noi faremo meglio e di più, ma evitiamo di lasciare dei buchi.

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Kodak e Printered una storia d’innovazione.

“Qualità massima”: era l’unico mantra che risuonava nella testa di Francesco, giovane e talentuoso fotografo alle prese con l’ultimo miglio del progetto a cui aveva dedicato mesi di duro lavoro: Hideaway, un percorso fotografico di riscoperta dei borghi e degli scorci non ancora calpestati dal turismo di massa. Conclusi gli scatti, era finalmente giunto il momento di andare in stampa: il respiro si ferma per un attimo e conta solo la certezza di aver affidato il proprio lavoro nelle mani giuste. Come spesso accade basta una notizia che ti raggiunge quando meno te l’aspetti ad offrirti la soluzione. È stato così anche per Francesco, imbattendosi in un articolo su una rivista specializzata. Ha letto delle nuove lastre Kodak Sonora XP Process Free che usano la tecnologia Kodak Press Ready e del procedimento senza sviluppo, una scelta green che si sposava perfettamente con la filosofia che ha ispirato le fotografie in Hideaway. Parte così l’ultimo appassionante viaggio di Francesco, alla ricerca delle tipografie che utilizzassero quelle tec-

nologie Kodak. È così che scopre Printered, la nuova tipografia online italiana. Grazie alle nuove lastre Kodak Sonora e al Prinergy Workflow, Printered riesce a massimizzare la produttività assicurando una qualità eccellente e con un’attenzione all’ambiente. A tutto questo si aggiunge la sensazione inattesa di professionalità e disponibilità che Francesco ha subito avvertito chiamando l’assistenza di Printered: “non mi era mai successo prima, mi è sembrato dal primo istante di parlare con il mio vecchio tipografo di fiducia”. Un feeling inaspettato che ha fatto scattare l’ultima idea: “posso venire a fotografare il processo di stampa?”.


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Primo

piano

Aziende

grafiche

Fornitori

Istituzioni

Associazioni

Dati

di

Con la nuova Lithoman a 80 pagine, la più grande installata in Italia

Coptip sempre più competitiva È arrivata ancora prima del previsto, alla vigilia dell’estate. Ed è la macchina che, secondo il nuovo piano industriale approvato l’anno scorso dai soci, che aveva tra gli obiettivi principali la crescita nel mercato della Gdo, sta facendo fare un ulteriore salto competitivo alla Coptip di Modena, una delle più importanti cooperative di stampa italiane e leader proprio nel settore dei ‘volantoni’ della Grande distribuzione organizzata. La nuova Lithoman, gemella di quella installata nel 2010, è arrivata nello stabilimento di Modena (negli spazi alcuni anni fa occupati da una 48 pagine poi ceduta) a giugno. E rappresenta un investimento significativo per Coptip, pari a circa 17

milioni di euro. Del resto, spiega il presidente di Coptip, Giuseppe Rovatti, con la sua configurazione e una larghezza di 2,25 metri, come la sua gemella, rappresenta la 80 pagine più grande installata in Italia e probabilmente nel Sud Europa. La nuova Lithoman completa un parco rotative che, oltre alla gemella da 80 pagine, comprende anche due 64 pagine sempre manroland. Una delle due però – una macchina del 2004 ancora in perfetta efficienza – prima della fine dell’anno dovrebbe essere ceduta e montata nello stabilimento di un importante gruppo italiano del Nord Italia. Con la nuova Lithoman, spiega sempre Rovatti, Coptip consolida ulterior-

mente la sua reputazione di impresa solida, affidabile, fortemente orientata al prodotto e alla qualità del servizio. Del resto, tra i leader a livello nazionale nella stampa rotativa con oltre 50 mila tonnellate di carta stampata all’anno, l’azienda modenese è consapevole che la competitività è un punto di forza che va coltivato quotidianamente, perché il mercato non sta fermo e le esigenze dei clienti cambiano. “Il settore della Gdo è in progressiva aggregazione, per tenere il passo occorre essere adeguatamente attrezzati” aggiunge Rovatti “e questo significa poter disporre di tecnologie innovative in grado di dare risposte adeguate in termini di volumi, velocità, flessibilità. La nuova

rotativa ci consente di accrescere ulteriormente la nostra capacità produttiva nel comparto dei volantini commerciali che rimangono il principale strumento di comunicazione ai consumatori. Al tempo stesso, siamo in grado di migliorare ulteriormente, e sensibilmente, la flessibilità e i tempi di consegna”. Del resto gli ordini della Gdo rappresentano circa l’80% dei ricavi di Coptip, pari a circa 40 milioni di euro, con 98 dipendenti, di cui 64 sono soci. La cooperativa continua ad avere un buon livello di commesse tanto da far girare gli impianti sei giorni la settimana, 24 ore su 24. Il problema è rappresentato dagli aumenti del prezzo della carta che stanno incidendo sulla

marginalità. Dopo tre anni positivi, conclude il presidente di Coptip, “il 2018 sta mostrando segnali di sofferenza perché i contratti stipulati l’anno scorso con le imprese della Gdo sono stati ‘sacrificati’ a livello di redditività per l’impresa, dai forti aumenti delle quotazioni della carta. Che prevediamo non siano destinati a interrompersi nel 2019, in cui potrebbero aumentare ancora anche i prezzi degli inchiostri, dei prodotti chimici e dell’energia”. Per questo, da una parte è fondamentale essere sempre più competitivi con l’innovazione tecnologica e il rafforzamento produttivo (leggi nuova 80 pagine) e dall’altra anche adeguare le future commesse ai trend al rialzo dei prezzi delle materie prime. Achille Perego

Lego chiude un buon 2018 e ribadisce correttezza nella vicenda Inps-Cigs

“Siamo un’industria sana, con un’esposizione finanziaria più che corretta rispetto alla dimensione e attrezzata per restare sul mercato”

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Quello che si chiuderà fra qualche giorno sarà un “buon” 2018 per il gruppo Lego con risultati positivi in linea con quelli del 2017 e del 2016 e ricavi attorno ai 100 milioni di euro. Risultati che confermano la scelta, fatta nel 2009, di riorganizzare il gruppo vicentino superando la crisi determinata allora dall’eccessivo indebitamento finanziario e da un perimetro d’attività inadatto, di fronte alla contrazione del settore della stampa, a fronteggiare la competitività del mercato e a sostenere

l’indebitamento frutto dei precedenti, importanti investimenti. “Oggi”, spiega Giulio Olivotto (nella foto), principale azionista e presidente della Lego, “siamo un’azienda sana, con un’esposizione finanziaria più che corretta rispetto alla dimensione del nostro gruppo e attrezzata per restare sul mercato, anche se ci saranno, come credo, altre turbolenze nei prossimi anni nel nostro settore”. Nonostante la concorrenza cinese prima e ora quella dei paesi dell’Europa dell’Est, il settore del

libro, aggiunge Olivotto, è stato quello meno colpito dalla crisi congiunturale e strutturale del settore della stampa che si è rivelata più dura per riviste e commerciale. Per questo “rispetto al futuro non sono né ottimista né pessimista e comunque convinto che Lego sarà una delle aziende che resteranno sul mercato”. La riorganizzazione ha visto in questi quasi dieci anni il ridimensionamento dell’attività del gruppo vicentino, con la chiusura della ex Calderini di Ozzano Emilia e dello stabilimento (ex Mondadori)

di Martellago. Un’altra azienda, la cartotecnica CartoZané, è stata messa in liquidazione e la Skinplast di Basiano, specializzata in spalmati di Pvc su carta, è stata ceduta. Tutti gli impianti della ex Eurografica di Marano Vicentino sono stati trasferiti nello stabilimento di Vicenza e la maggior parte del capannone affittato. Solo un terzo dello spazio ospita ancora Kina, il marchio editoriale di Lego Spa che produce cartoline e guide turistiche. Lego ha quindi ripreso la vocazione originaria di

setto


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Nuove Komori in Grafica Veneta

L’altalena economica del settore Il 2018 in dati e previsioni, da uno studio della Federazione Carta e Grafica.

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Nel grafico, i dati del primo semestre.

Un 2018 ‘in altalena’ quello dell’industria delle macchine per la grafica e la cartotecnica, dell’industria cartaria e di quella grafica e cartotecnica trasformatrice. Dopo un primo semestre molto positivo si intravede un rallentamento per il terzo periodo dell’anno, in linea

stampare solo libri, con le rotative Timsons a Lavis (Trento) e le macchine piane a Vicenza, tra cui la prima 8 colori Heidelberg di grande formato installata in Italia circa un anno e mezzo fa. La riorganizzazione ha comportato in questi anni, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, esodi incentivati e prepensionamenti, una riduzione del personale di circa 200 unità e oggi i dipendenti, tra Vicenza e Trento, sono circa 625. Proprio l’utilizzo della Cigs per due ex dirigenti e nove operai che risultano ora indagati come lo stesso Giulio Olivotto, ha portato, su iniziativa dell’Inps, a un’inchiesta condotta dalla Gdf

di Vicenza e Trento e dall’ispettorato territoriale del lavoro di Vicenza con il coordinamento della Procura. Indagine, con l’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, per cui il Tribunale ha disposto alcuni sequestri preventivi. In riferimento alle notizie di stampa che nei giorni scorsi hanno dato conto dell’indagine, la Lego dichiara la correttezza dei suoi comportamenti. In un comunicato, l’azienda precisa che “l’indagine promossa su iniziativa dell’Inps trae origine da un asserito omesso versamento di contributi Cigs per euro 32.000.

con l’andamento economico dell’Italia descritto dai recenti dati Istat. Lo suggerisce uno studio di Federazione Carta e Grafica. La domanda interna dei prodotti e dei servizi dei tre settori riuniti nella Federazione è cresciuta di oltre 5 punti percentuali (su base annuale) nei primi sei mesi del 2018. Parallelamente è cresciuto anche il fatturato complessivo che fino a giugno si è attestato a 12,5 miliardi di euro (+3,8% sul 2017). “Le vendite interne, pari a 7,8 miliardi, hanno continuato a fornire il principale contributo alla crescita del fatturato, anche se con una dinamica trimestrale in rallentamento, dal +5% del primo trimestre al +3 del secondo”, afferma Pietro Lironi, presidente della Federazione. Anche la domanda estera ha contribuito alla crescita del settore, sviluppandosi di oltre 3,5 punti percentuali, con un’accelerazione tra primo e secondo trimestre (rispettivamente del 2,1 e del 5,1%). Lo stesso ha fatto l’import che, sulla scia dei ritmi della seconda metà 2017, a fine giugno è aumentato di quasi un decimo su base annuale. Ma è sul finire del 2018 che il settore sembra prepararsi a una frenata. “Le indicazioni sul terzo trimestre dei singoli settori, insieme a quelle di stagnazione del manifatturiero e del contesto economico nazionale diffuse a fine ottobre

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Dopo la scelta di puntare anche sulla stampa digitale per copertine, libri e commerciale, Grafica Veneta ha deciso un nuovo importante investimento (di circa 3,5 milioni) per potenziare quella offset. L’azienda di Trebaseleghe, guidata da Fabio Franceschi, tra i leader europei nella stampa e confezionamento di libri e riviste con circa 75 milioni di ricavi (dati 2017) e 300 dipendenti, ha infatti ordinato due nuove offset Komori 70x100. Si tratta, spiega Mauro Fontanari, consigliere delegato e direttore commerciale di Grafica Veneta, di una GL540 a 5 colori con tecnologia LED H-UV e di una GL840P convenzionale a 8 colori. Le due macchine, spiega sempre Fontanari, aumenteranno la capacità produttiva, l’efficienza e la riduzione dei costi per la stampa in particolare di copertine, sovracopertine e risguardi, anche se la otto colori sarà utilizzata per stampare i libri con tirature non adatte alle rotative. Libri (b/n e colori, comprese le edizioni scolastiche, per cui Grafica Veneta è punto di riferimento per i principali editori italiani ed europei) per i quali, oltre che per le commesse di riviste o cataloghi, l’azienda utilizza sei rotative Timsons e due Kba 48 pagine. E la scelta di introdurre una macchina con tecnologia LED H-UV, aggiunge il consigliere delegato, serve ad assicurare la rapidità di esecuzione delle commesse grazie ai ridotti tempi di asciugatura della carta e tenendo conto che sempre di più oggi vengono richieste copertine nobilitate e anche con materiali diversi dalla carta. A.P.

Quad acquisisce Lsc Otto miliardi di dollari: è questa la cifra che raggiungerà il giro d’affari di Quad Graphics dopo l’acquisizione di Lsc Communication - entrambe specializzate in stampa tradizionale e digitale, servizi di finishing e di marketing -, portata a termine lo scorso 31 ottobre per un valore di 1,4 miliardi di dollari. Il gruppo si prepara a diventare leader del mercato americano, superando la rivale RR Donnelley che ha chiuso il 2017 con un fatturato di 6,9 miliardi di dollari. Quad Graphics - 22.600 dipendenti - ha annunciato un piano di risparmi per i prossimi due anni che dovrebbe portare alla chiusura di uno o più stabilimenti, secondo quanto afferma la rivista francese Caractère. Lsc contava 21.000 dipendenti prima dell’acquisizione. Joel Quadracci, l’attuale amministratore delegato di Quad, sarà a capo del nuovo colosso della stampa, che dovrebbe nascere ufficialmente il prossimo giugno. In Europa Quad Graphics ha due stabilimenti in Polonia e impiega quasi duemila persone in vari Paesi. Lsc Communication, che ha sede a Chicago, ha invece annunciato lo scorso luglio l’intenzione di separarsi dalle sue divisioni europee, tre stabilimenti situati in Polonia, che dovrebbero essere acquisiti dal gruppo inglese Walstead.

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Aziende grafiche Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultu

CSE acquista Massivit 1800 e crea 3D Venice Obiettivo: trasformare la tipografia artigiana in una tipografia 4.0. Il Gruppo Centro Servizi Editoriali/ Litostampa ha acquistato la Massivit 1800 dando vita a una nuova divisione aziendale, la 3D Venice, specializzata nella stampa tridimensionale di grandi formati. Si tratta della prima macchina 3D per dimensioni e tipologia ad essere installata in un centro stampa nel Nord Est, la quarta in Italia. “In un’ottica di integrazione con il resto del Gruppo offriremo un servizio completo, dalla progettazione virtuale alla stampa, fino alla finitura e alla decorazione”, spiega Andrea Comin, titolare del Centro Servizi Editoriali, commentando il nuovo acquisto. “Dai primi approcci commerciali con i nostri clienti storici abbiamo notato che c’è un forte interesse verso questa tecnologia, in particolare tra i settori creativi dell’arte, dell’interior design e dell’architettura. In questo senso, la nostra posizione di vicinanza a una città d’arte come Venezia ci avvantaggia notevolmente”.

HL Display investe in una Inca Digital Onset X1 L’attività di HL Display consiste nell’aiutare i clienti a creare ambienti di vendita attraenti e redditizi. Con soluzioni installate in 265.000 negozi di 50 Paesi, è leader mondiale nello sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili che migliorano l’esperienza di shopping dei consumatori di tutto il mondo. Nel Regno Unito la sede di Harlow di HL Display è sia uno stabilimento che un centro di distribuzione regionale, principalmente per il mercato britannico, ma anche per i mercati in Europa occidentale e settentrionale. Lo scorso gennaio l’integrazione nel portafoglio prodotti di una Inca Digital Onset X1 fornita da Fujifilm ha incrementato la velocità di produzione, migliorato la qualità e garantito sensibili risparmi di tempo e di costi.

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Web to pack, il lato digitale del packaging Anche il packaging si fa online. Il web to pack, la versione per le confezioni del web to print, conquista fette sempre più ampie di mercato grazie alla versatilità di stampa che si ottiene configurando online il proprio prodotto. Si tratta di un nuovo business cui le aziende produttrici di macchine rispondono con tecnologie in grado di coniugare la precisione di stampa di una offset alla flessibilità e rapidità di una digitale. Come la Heidelberg Primefire 106, una macchina inkjet di formato B1 (70x100 cm), installata in versione beta nelle aziende tedesche MPS e Colordruck Baiersbronn. A qualche mese

dall’avvio, si raccolgono i primi risultati. Quello del packaging è un mondo in crescita. Tirature più basse, tempi di consegna più stretti, personalizzazioni e nobilitazioni sono le principali condizioni grazie alle quali questo settore cresce di almeno il 3% all’anno: un quarto di tutti i prodotti stampati nel mondo è una confezione. Per soddisfare questa crescente domanda del mercato gli stampatori si attrezzano con tecnologie offset, che consentono le alte tirature, ma anche con tecnologie digitali, che permettono di fare personalizzazioni e tirature ridotte con minimo spreco di materiali. Colordruck Baiersbronn

è stata un’azienda pilota per la Primefire 106 di Heidelberg perché ha un numero sempre crescente di clienti che si servono del web to pack designyourpackaging.de per trasmettere i loro ordini. La macchina ha iniziato i test all’inizio del 2018 e la quantità di applicazioni per cui è stato possibile utilizzarla è cresciuta nel tempo. I vantaggi riscontrati nell’utilizzo di questa macchina sono nella velocità di allestimento della stessa, nel minimo spreco di carta e nella facilità con cui è possibile scegliere i colori. Il tutto per una qualità di stampa che si avvicina a quella offset, afferma lo stampatore tedesco.

Prima nanografica Landa negli USA In base ai programmi iniziali il primo utilizzatore di macchine Landa negli USA avrebbe dovuto essere, circa un anno fa, Imagine! Print Solutions, con sede in Minnesota e specializzato in stampati per punti vendita. Invece, a un certo punto il cliente ha fatto un passo indietro, come la tedesca Colordruck Baiersbronn, che subito dopo drupa 2016 aveva cambiato idea, optando per una inkjet Primefire 106 di Heidelberg, una delle prime installate a livello mondiale (vedi news sopra). La prima macchina nano-

grafica di Landa è stata pertanto installata negli USA presso la Mercury Print Production, con sede a Rochester, nello stato di New York. La macchina a foglio, arrivata verso metà novembre, è prevista in produzione prima di Natale. Mercury Print Production ha optato per una S10P

(P = Perfecting, stampa in bianca e volta) a 4 colori. L’investimento ammonta a più di 3 milioni di dollari, secondo quanto riportato dalla rivista americana Printing Impressions. La macchina verrà utilizzata prevalentemente per lavori destinati al mercato della scolastica e della stampa commerciale.


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Fornitori Dati di settore Aziende grafiche Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultu

Agfa chiude uno stabilimento per produzione lastre Il produttore belga ha annunciato l’intenzione di chiudere il proprio stabilimento di Branchburg, nel New Jersey (USA). Si tratta di uno dei suoi 6 siti produttivi di lastre offset nel mondo. “Questa decisione è legata al nostro piano strategico mirato a ottimizzare la nostra capacità produttiva mondiale di lastre offset”, ha dichiarato Stefan Vanhooren, presidente di Agfa Graphics. Questa chiusura comporterà la perdita di lavoro per 125 persone, ma il Gruppo si sta impegnando a minimizzare l’impatto sociale.

Kodak vende la divisione di packaging flessografico L’intenzione di vendere era già stata espressa a fine agosto. E ora si sta trasformando in realtà. Kodak ha infatti raggiunto un accordo con il fondo d’investimento privato Montagu Private Equity LLP. Al termine della transazione – previsto per la prima metà del 2019 – la divisione opererà come società indipendente dedita allo sviluppo, produzione e vendita dei prodotti flexo, tra cui il sistema Kodak Flexcel NX System, al mercato del package printing. Sotto la nuova proprietà l’azienda manterrà assetto organizzativo, management e cultura orientata alla crescita che hanno contraddistinto la divisione di Kodak negli ultimi anni. Chris Payne, che è stato presidente della divisione di packaging flessibile negli ultimi tre anni, guiderà l’azienda nel ruolo di ceo. Negli ultimi cinque anni tale divisione ha vissuto un trend di continua crescita ed è stata un player importante nell’industria del package printing. Kodak conta di ottenere dalla vendita una somma totale pari a 390 milioni di dollari; i proventi dell’operazione saranno utilizzati per rimborsare il debito in essere. Kodak si concentrerà sulle aree di maggior crescita: le lastre ambientali Sonora, l’inkjet, i software di workflow e le licenze del brand.

Installazioni forni Contiweb Contiweb ha recentemente concluso importanti affari in Italia per la fornitura di tre nuovi forni per roto-offset installati a bordo di tre nuove rotative manroland. Due sono forni della nuova generazione Ecoset e uno è Ecoweb. Nello stabilimento di Rotolito a Cernusco s/N (MI) è stato posizionato il forno Ecoweb collegato alla nuova roto-offset Lithoman IV 48 pagine. Alla Coptip di Modena è stato installato un forno Ecoset a bordo della nuova roto-offset Lithoman 80 pagine. Nello stabilimento di Elcograf (Gruppo Pozzoni) a Pozzo d’Adda (MI) è in corso l’installazione di un forno Ecoset a bordo della nuova roto-offset Lithoman 80 pagine.

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Ricoh verso l’acquisizione di LAC È stato annunciato l’accordo per l’acquisizione di LAC Corporation, un’azienda con una tecnologia inkjet unica che supporta la stampa su superfici tridimensionali, ad esempio le fiancate di auto, camion, aerei, come pure pneumatici e bottiglie in vetro. L’acquisizione è finalizzata a rafforzare la divisione di stampa industriale di Ricoh, una delle sue tre aree strategiche con maggiori possibilità di crescita. Fondata nel 1983, LAC ha una tecnologia in grado di utilizzare un inchiostro ad elevata viscosità

che stampa direttamente su oggetti tridimensionali. Utilizzando tale tecnologia, LAC sviluppa, produce e vende sistemi di stampa industriale per auto, bombole di GPL e molto altro. Lo scorso febbraio Ricoh ha annunciato la propria strategia di crescita Ricoh Ignite, attraverso la quale l’azienda punta ad allargare la base clienti espandendo il proprio portfolio di tecnologie di stampa. Per oltre 40 anni Ricoh ha sviluppato una tecnologia inkjet, che oggi viene impiegata non solo per la stampa negli uffici,

ma anche in applicazioni di stampa commerciale e industriale in una varietà di diverse aree che includono il lifestyle. Inoltre, ha rafforzato le proprie potenzialità di display printing per la carta e oltre la carta e di applied printing unendo processi a materiali con l’obiettivo di creare nuovo valore aggiunto. L’investimento nella LAC fa parte del piano di crescita strategica di Ricoh. Unendo la tecnologia inkjet proprietaria di LAC alle tecnologie di Ricoh, quest’ultima creerà un nuovo valore per i propri clienti.

Da Polyedra anche macchine digitali di grande formato Nuovi orizzonti per Polyedra, che si affaccia al mondo della vendita di macchine e accessori per la stampa digitale di grande formato. L’azienda, leader in Italia nella distribuzione dei prodotti carta e cartone, ha presentato a Viscom il suo nuovo profilo di business, dettato dall’esigenza di rispondere ai continui cambiamenti del mercato. Polyedra distribuisce macchine da stampa Canon (già dal 2016) e HP. In particolare sta facendo registrare buone vendite la linea delle Latex low volume di HP, apprezzata da stampatori offset, digitali, specializzati in cartotecnica o in serigrafia. È per rispondere alle esigenze sempre più diversificate

dei suoi clienti che Polyedra ha allargato il suo portfolio di proposte, dal tavolo da taglio con fresa Elitron al tavolo Valiani, alla calandra Flexa e ai plotter da taglio Summa. Completano l’offerta il nuovo gioiello di casa HP, la Latex R2000, e il solido tavolo fresa Kombo SD 32.20 di Elitron. La rete di tecnici sul territorio, nota come Plot Service,

fornisce l’assistenza necessaria all’utilizzo di queste macchine da parte degli stampatori. “Una nuova avventura cui crediamo e che ci consente di mostrare anche al più tradizionale dei tipografi quale grande opportunità sia la digitalizzazione”, ha detto l’amministratore delegato di Polyedra, Valentino Ferri.


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DMA Italia: rebranding e nuova presidenza

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A Milano, nella sede di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte, DMA Italia - Data Marketing Association, ha annunciato, lo scorso 5 novembre, il suo percorso di rebranding e le attività dell’Associazione nel 2019.

Sotto la nuova presidenza di Paolo Romiti, presidente e ceo dell’agenzia H2H, DMA Italia cambia volto: nei prossimi mesi porterà a termine una review integrale del look and feel della comunicazione, rinnovando il suo stile con un tratto più moderno e appealing, mantenendosi al contempo coerente ai valori di semplicità ed efficacia. Il nuovo logo svolge un ruolo da protagonista. L’acronimo è realizzato con un trattamento che non disegna completamente le lettere, garantendo però un’adeguata leggibilità. L’ambiente digitale è richiamato dallo stile moderno e dalla rivisitazione delle gamme cromatiche precedenti con la tonalità verde e un’affascinante nuance di blu grigio. Il nuovo stile, che si rifletterà anche nel sito, richiama tutti i valori fondamentali dell’Associazione, unico ambiente istituzionale in Italia che studia l’emergente economia del dato e i suoi impatti sul mercato della comunicazione. Nel 2019 DMA Italia continuerà a posizionarsi come riferimento per monitorare

e sostenere gli standard per un marketing responsabile, luogo dove studiare le tecnologie che abilitano la costruzione di campagne di comunicazione data-driven e spazio di confronto internazionale, sia a livello europeo grazie all’adesione a FEDMA, sia mondiale grazie alla partecipazione alla Global DMA. E ancora, il 2019 sarà l’anno di una edizione rinnovata dei DMA Awards Italia. Dopo due anni consecutivi nei quali le campagne vincitrici in Italia hanno conquistato un metallo ai prestigiosi ECHO Awards della DMA americana, per la Giuria del premio nazionale assumeranno un ruolo ancor più prioritario l’innovazione tecnologica all’interno dei progetti presentati dai candidati e

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Da sinistra: Valentina Carnevali, segretario DMA Italia; Luca Peyrano, ceo e direttore generale Elite; Paolo Romiti, presidente DMA Italia e Fabrizio Vigo, vicepresidente.

l’analisi di nuovi sistemi crossmediali per la data acquisition. Infine l’Associazione promette nuove opportunità di business, grazie alla creazione di partnership importanti. La prima allo studio è quella che porterà a un accordo di collaborazione con Elite, la piattaforma di supporto alla crescita e raccolta di capitali di Borsa Italiana, parte del London Stock Exchange Group.

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BestInFlexo 2018 Si è tenuta a Bologna il 20 novembre la serata di premiazione del concorso giunto alla quarta edizione. Circa 150 lavori in gara per 12 categorie premiate, a testimonianza della grande versatilità della flexo: cinque premi alla stampa su film, tre su carta/cartoncino e due a quella su cartone ondulato. Uso combinato e creativo completano il novero dei premi, oltre a una menzione speciale assegnata dalla giuria. Infine il super premio conferito al miglior lavoro in assoluto tra tutte le categorie: il BestInShow assegnato a Cartotecnica Postumia. Ampia visibilità anche alle aziende di prestampa che hanno contribuito a realizzare i lavori premiati, con un attestato ai prepress dei primi classificati.

Hunkeler Innovation Days Entra il foglio bianco, esce il prodotto finito. Questa è la sintesi di un modello di business che vede l’automazione protagonista dei processi di produzione per limitare i costi e ampliare i margini di guadagno. Questa concezione dell’industria sarà al centro degli Hunkeler Innovation Days 2019 che si svolgeranno a Lucerna, in Svizzera, dal 25 al 28 febbraio. Giunta alla tredicesima edizione, la manifestazione internazionale sull’industria della stampa accoglierà espositori e visitatori all’insegna del motto “Success with automation” nel Messe Luzern Exhibition Centre. Più di cento (più dell’anno scorso) le aziende che esporranno le loro novità.

FlexoDay 2018 Grandi numeri per il FlexoDay 2018 che, con ben 480 partecipanti registrati, si conferma l’evento di riferimento per il settore della stampa flessografica, in Italia e all’estero. Numerosi infatti anche gli stranieri, presenti soprattutto per la sessione pomeridiana, organizzata in partnership con FTA Europe. Prima edizione per Marco Gambardella, neopresidente Atif, che ha posto l’accento soprattutto sulle necessità di crescita anche dal punto di vista della formazione delle risorse umane, all’interno di una community in costante sviluppo come quella della stampa flexo.

Astucci e scatole pieghevoli, i dati Gifasp Anno positivo, il 2017, per le industrie che producono astucci e scatole pieghevoli: fatturati in crescita di oltre il 5%. I dati sono stati presentati dal Gruppo italiano fabbricanti astucci e scatole pieghevoli, che opera in Assografici. Il report, presentato dalla società di ricerca StudiaBO e contenente i risultati economici di 59 imprese italiane del settore, segnala un nuovo punto massimo

nell’efficienza d’uso del capitale investito e un incremento di circa il 4% nel numero degli addetti. Il settore conferma livelli di marginalità superiori alla media delle imprese manifatturiere, con un 20% di aziende virtuose con margine operativo lordo superiore al 15% del valore della produzione. L’analisi dei bilanci d’esercizio segnala performance favorevoli a livello di cluster mer-

ceologici per le imprese specializzate nel segmento cosmetico, e a livello di cluster dimensionali per le medie imprese (50-99 addetti). Andamento positivo anche per chi punta sull’export (per almeno il 20% del fatturato). Più difficile la situazione per le imprese minori (meno di 50 addetti, 30 su 59): condizioni reddituali e livelli di autofinanziamento inferiori alle medie e grandi imprese.

Focus sulle tecnologie 4.0 alla Print4All Conference 2019 Dieci mesi dopo la chiusura della prima edizione di Print4All, la community del printing ha un nuovo appuntamento da segnare: Print4All Conference 2019, a Fiera Milano il 21 e 22 marzo. Organizzata dalle associazioni di settore Acimga e Argi con il supporto di Agenzia ICE e Fiera Milano, la Conference vuole essere l’appuntamento

annuale di incontro e formazione per tutta la filiera. Focus: le tecnologie 4.0, la cui applicazione sta cambiando il volto dell’industria manifatturiera, creando i presupposti per lo sviluppo di un nuovo paradigma produttivo. Device connessi, stampa 3D, intelligenza artificiale, machine learning e robotica, business intelligence, dati e analytics permet-

tono di ottimizzare ogni stadio della produzione, eliminano le inefficienze e massimizzano produttività ed esecuzione. Grazie all’evoluzione tecnologica e alla Smart Print Manufacturing nasce un nuovo modello di azienda, che combina metodi di produzione con tecnologie industriali per ottimizzare tutte le fasi della produzione di stampa.

In uscita a febbraio

print connection 2019 La classifica delle prime 600 aziende di stampa e cartotecnica Le schede dei principali fornitori del settore Le interviste ai referenti istituzionali - Gli scenari del mercato 18

Un numero da consultare e conservare sulla scrivania!!!



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Calendari Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultura

I ghiacciai protagonisti del calendario Epson 2019 Con la 19ma edizione, Epson vuole celebrare non solo la fotografia, ma anche il proprio impegno per la tutela dell’ambiente.

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Sono i ghiacciai, quelli scomparsi e quelli che ancora abitano il nostro Pianeta, a essere protagonisti di Testimoni del tempo, il calendario Epson 2019, firmato da Fabiano Ventura, il fotografo professionista specializzato in tematiche ambientali e fotografia di paesaggio e montagna che da 10 anni documenta l’inesorabile azione del cambiamento climatico sulle grandi catene montuose della Terra. Con la IXX edizione dell’ormai noto calendario d’autore, Epson ha scelto di celebrare non solo la fotografia, ma anche il suo impegno decennale per la tutela dell’ambiente, nello sforzo continuo di rendere minimo l’impatto delle proprie attività e prodotti sul delicato equilibrio del Pianeta. Un impegno rinnovato con l’adesione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs nell’acronimo inglese), fissati dalle Nazioni Unite nel 2015. Di questi Epson ne ha selezionati quattordici su cui concentrarsi, fra i quali l’obiettivo 13 legato al Cambiamento Clima-

Con 6 spedizioni (5 completate, l’ultima prevista nel 2020), il progetto ha lo scopo di produrre misurazioni glaciologiche e di realizzare riprese fotografiche dallo stesso punto di osservazione e nel medesimo periodo dell’anno di quelle realizzate da fotografiesploratori di fine ‘800 e inizio ‘900.

Il calendario mette radici in Italia per essere a impatto zero

La produzione del calendario (carta, inchiostri, stampa, packaging e trasporti) genera circa 3 tonnellate di CO2 equivalente. Grazie al supporto di Epson Italia a progetti di nuova forestazione compensativa, sviluppati a Milano in collaborazione con Rete Clima non profit nell’ambito del programma “Emissioni CO2 Zero”, l’edizione 2019 è eco-compatibile. Il calendario mette quindi radici in Italia, regalando ai cittadini del Comune di Milano piante che nel corso della loro crescita assorbiranno la CO2 generata durante le fasi di lavorazione del calendario stesso. tico, rispetto al quale Fabiano Ventura porta avanti da anni una campagna di sensibilizzazione con le sue fotografie. I dodici scatti, infatti, sono stati scelti tra le immagini del progetto fotografico-scientifico Sulle tracce dei ghiacciai che Ventura dirige da oltre 10 anni, visitando insieme a tecnici e scienziati le grandi catene montuose del mondo per raccontare e documentare come stiano mutando a causa dei cambiamenti climatici. “Con le sue fotografie”,

afferma Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia, “Fabiano dà la possibilità anche a noi di arrivare sulle cime più alte del mondo per renderci conto di come le nostre azioni stiano portando a cambiamenti climatici drammatici”. Fotografo, alpinista e profondo conoscitore dell’ambiente montano, Ventura è riuscito a trovare nelle sue spettacolari immagini una perfetta sintesi fra bellezza e rigore scientifico.

Un prezioso oggetto artigianale in tiratura limitata

Come ogni anno, si rinnova la sfida per le stampanti Epson. Questa volta si è trattato di restituire in stampa l’atmosfera rarefatta delle alte quote dove il colore è più puro e l’intensità della luce rende nitido e scolpito ogni particolare. Gli scatti di Fabiano Ventura evidenziano un invisibile reale, la storia della riserva d’acqua dolce della Terra che anno dopo anno scompare, ma anche i cieli, le nuvole, il vento e le rocce che la maggior parte di noi mai vedrà dal vivo, ma di cui possiamo sentire il respiro. Il calendario, rilegato con un processo interamente artigianale e realizzato in 800 copie numerate, è composto da un totale di 9.600 fotografie originali, prodotte con stampanti, carte e inchiostri Epson, quindi incollate manualmente una alla volta. Come l’anno scorso, Epson dà la possibilità di vedere il calendario anche online all’indirizzo www.epson.it/calendario19-ventura


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eventi

OSCAR DELLA STAMPA 2018 XXVII edizione Dieci statuette per altrettante eccellenze della stampa italiana. Una nuova categoria, un nuovo sponsor e centinaia di ospiti per la manifestazione che dal 1987 assegna un riconoscimento alle aziende dell’industria grafica che si sono distinte per la qualità del lavoro. E che non hanno mai smesso di guardare al futuro.

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Dieci premi per altrettante eccellenze della stampa italiana: aziende che, forti di una storia più o meno lunga, non hanno mai smesso di guardare al futuro e di crescere. Venerdì 30 novembre, nella sala delle Polene del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, si è svolta la XXVII edizione degli Oscar della Stampa, la manifestazione che dal 1987 (all’epoca il premio si chiamava “la Vedovella”) assegna un riconoscimento alle aziende dell’industria grafica che nel corso dell’anno si sono distinte per la qualità del loro lavoro in un particolare ambito. A presentare la serata Enrico Barboglio, ceo di Stratego Group e membro della giuria che lo scorso ottobre ha scelto i vincitori fra le aziende candidate, e Laura La Posta, giornalista de Il Sole 24 Ore. A introdurla Franco Bolelli, filosofo e scrittore milanese che nel suo intervento ha sottolineato come questo momento storico sia di profonda evoluzione per l’impresa italiana, e di come le eccellenze del settore dell’industria grafica possano farsi traino di una visione positiva del futuro.

I premi sono stati assegnati in due momenti nel corso della cena di gala: a separarli il secondo piatto e la visione di un breve video sulle Olimpiadi della Stampa, iniziativa rivolta alle scuole superiori di indirizzo Grafico, Comunicazione e New media e sostenuta da Argi ed Enipg, la cui seconda edizione si terrà a Milano il 18 e 19 maggio 2019. Sono stati assegnati premi per diverse categorie, ognuna delle quali supportata da uno sponsor. Il primo è stato all’Industria Grafica dell’Anno, premio sponsorizzato da Printgraph: il Gruppo Gpack. La statuetta come Best Technology Innovator, sponsorizzata da Luxoro, è andata a Industrie Grafiche Bressan mentre quella per il Best Digital Printer, consegnata da HP, a Press Up. Best Nobilitazioni e Supporti Speciali, sponsorizzata dal Gruppo Cordenons, a Marchesi Grafiche Editoriali, mentre Grafiche Favillini è stata premiata da Koenig & Bauer

Franco Bolelli, scrittore e filosofo, guest speaker della serata.


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I premiati 2018 Industria Grafica dell’Anno GRUPPO GPACK Sponsor Printgraph Best Technology Innovator INDUSTRIE GRAFICHE BRESSAN Sponsor Luxoro Best Digital Printer PRESS UP Sponsor HP Best Nobilitazioni e Supporti Speciali MARCHESI GRAFICHE EDITORIALI Sponsor Gruppo Cordenons Best Cartotecnica GRAFICHE FAVILLINI Sponsor Koenig & Bauer Best Label Printer ARCA ETICHETTE Sponsor Gallus Best Converter SACCHITAL Sponsor Kolor + Service Best Wide Format Printer GRUPPO MASSERDOTTI Sponsor Fujifilm Industry 4.0 Printer of the Year GRUPPO SADA Federazione Carta e Grafica Imprenditore dell’Anno ANTONIO BONACINI LABANTI e NANNI Sponsor Heidelberg

Foto di gruppo dei premiati e alcuni scorci della sala Polene dove si è tenuta la cena di gala. A destra, Enrico Barboglio (Stratego Group) e Laura La Posta, presentatrice della serata.

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INN SO C N S C DI N G A EI GG S AC E R FN O EE RA O X XX G S N CO D I GN SO N O CC E E I I C C ilPoliGrafico 187•18 E L N S LA N ES L I XN SA E X A G C C ARS GD LCLA L CG CR D E S A N O T A E X R ND E LO DT A EEX ER A SD EEL ADR E L I N S M C DL IEN LSE E LM F CI NDC TE XLCE EDL A G C P E EA S FG CN L P NE EE AF EN EL S N O T A E X A R AND L L O L LT A I NE X ACR A AS D ILNL LOL MI NP LC LA I N S M C D IEN E S A M I NC E DO T E GE SAC I AN LEEO G C A P E L E L FGI N CC A S TP GE EL ES L A FMI ENXC SAT DG E E RA E C A O X R D A D L OE L A N XI E RO D AMD XL CE LA A PNAI CEEO DM FX I C S SN S NC S PE EN RS ND LS EP E E E L F CC T GE EC L AF LC DT GE LC LA C L I I A A EL E E E L R D L OE L A N I E RO A MD XL E A LRA DNEI LEEO AL ML F IXN ANR O D E SN S N DS PE C EN DS FN NS AP CIE C DE S E F CC T G EC AF LC ET I GN CC SA NL C L I N AE A E LA IDN LE LA EI EA TD GL A L L R D A I N RO DS MD E X C RAD EIFN EONS LMA NX CG ORSD AEMF EE D E S E F EC P AF E L SET I GN CC SP AT EE L C EA IPN G T L IN A E LA L IDN L LA EI EA AD XL LR A L D A I N O S MD E X C RAD EIFN EONS LMA NX CG ORSD ME F CEEN LDA E P P S S E P FI T A G E C A AF ID E L ETLA I GN E CCEA S AT D EE LX C EAL IAN LCL E S L LC RL DI N EO A N N I O X X L R R N M M E E D I N O D E C D IFN EON A CG SD M F EEN DA E G N E G S C P AF E L E I GN SCC SP AT EE L C EA PIAN LCL ESLT F IEN FI E A IDN L L EI EA AD XL LR DI EE LA X N X R EI EO L NX OR ME CE LD EN ON AM IN O C D FN NS A CG SD FP EN AE FG SC S P S E G C E I G C S EE C E I LC S IE C T E A D L L L N EI CEA T AD LXL ALR ANDI L EE LTLA NXI EAOR O X L X O L R O C D E F EONS A N CG RSD ME FP CEEN DAE EN FG NSC AMS P CN EG S S E EE C E IA LC SL IE CE T LE S I C E C C A D L L L L N I EAO T AD LXLC ALRL NDI L EEO TLA NXI C AOR A MD LX A R E E N R E E N S D F I N A S G SDC M FPI ENL DAES E FG NSCC MS TP N EGL DCE EP FA E N C EA AN CL LT IEN EA A EL AL E T E E L X L X D L I N O AD ME C RLD DI EN EON LAAM I CN ORSD MD E XECN RLDA E A G S AE FG SC S EG CE P F EC E F FI S E C PIAN L SL IE CE TP LE AL A I L E N D T A A A L L T I N O A X C R DI N EO LAA NXI C ORS MD XEC RLDA NEI L N M M N N E E D D P S S E E S S FNI E E G C FG F E C A P A L L E L IEN CCEA TP A GLEL EAL A IDN CL EL LTLA GN X X R C R D D E E N L A I CN ORSD MD EP XECN LDA EIFN OE SN AMS E E S E C F F G C C ES I G C E L EL I E T LE AL A ID L E LT N E C AE D L E L A N I O S A MD LXEC RLDA NEI L OE S LAAM I NX C G N FN E N E N F I C S T G C A P FA I ECL ESLT I GN N CC A SPTA E E E E E A A I E A N N M X C R D I N L E L AM NX GC R D M IN N SP E E P P E E G G C TA L L A L L E L L E X E A M X CL L X E A C P E LN N S CE E A LC C TA L L E L M LE E P N N A C C E E O S C A R D E L L A S TA M PA

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A. De Robertis 2012 AMB 2017 Andersen 2012 Arbe Guatteri - Umberto Calloni 2015 Arca Etichette 2018 Arti Grafiche Julia 2017 Boxmarche 2017 Cartotecnica Gold Print 2016 Cellografica Gerosa 2012 Centro Stampa Digitalprint 2013 CLX Europe 2013 Di Mauro Flexible Packaging 2017 Eurolabel - Lidia Cattaneo 2012 Eurostampa 2012 Fiorini International 2013 Ghelfi Ondulati 2016 Giorgio Gianoli 2014 Goglio 2014 Gpack 2018 Grafica Metelliana 2013 Grafical 2015 Grafiche Favillini 2018 Grafiche Milani 2016 Grafiche Trotta Perugia 2012 Gruppo Cartot. Abar Litofarma 2014 Gruppo Masserdotti 2018 Gruppo Pro-Gest 2015 Gruppo Sada 2016 Gruppo Sada 2018 Gruppo SIT - Simona Michelotti 2013 IMAG 2016 Industrialbox 2017 Industrie Grafiche Bressan 2018 L.E.G.O. - Giulio Olivotto 2016 La Commerciale 2016 Labanti e Nanni - Antonio Bonacini 2018 Lazzati Industria Grafica 2015 Longo 2017 Lucaprint Group 2013 Marchesi Grafiche Editoriali 2018 Mediagraf 2012 Minimegaprint 2012 Nuceria Group 2015 Palladio Group 2017 Pesenti Alessandro 2014 Pixartprinting 2017 Poligrafici Il Borgo 2016 Poligrafico Roggero & Tortia 2014 Press Up 2018 2014 Primaprint Printer Trento 2012 Pusterla 1880 2015 Rotas 2017 Rotolito - Paolo Bandecchi 2012 Rotolito 2014 Rotolito 2015 Rotomail 2017 Sacchital 2018 Sales 2013 Stab. Tipografici Carlo Colombo 2013 tech:art 2017 Tipolitogr. Zardini - Tiziano Zardini 2014 Tonutti Tecniche Grafiche 2014 Varigrafica Alto Lazio - Aldo Adario 2013 Vimer 2013

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Best Cartotecnica Flexo Printer of the Year Best Cross Media Imprenditore dell’Anno Best Label Printer Best Technology Innovator Best Green Printer Best Cartotecnica Best Converter Best Digital Printer Best Cross Media Gravure Printer of the Year Imprenditrice dell’Anno Best Label Printer Best Converter Best Digital Printer Premio alla Carriera Best Converter Industria Grafica dell’Anno Industria Grafica dell’Anno Best Technology Innovator Best Cartotecnica Best Technology Innovator Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Best Cartotecnica Best Wide Format Printer Best Converter Best Green Printer Industry 4.0 Printer of the Year Imprenditrice dell’Anno Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Best Technology Innovator Imprenditore dell’Anno Best Label Printer Imprenditore dell’Anno Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Industria Grafica dell’Anno Best Cartotecnica Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Best Green Printer Best Web to Print Best Label Printer Best Cartotecnica Best Nobilitazioni e Supporti Speciali Industry 4.0 Printer of the Year Industria Grafica dell’Anno Best Digital Printer Best Digital Printer Industria Grafica dell’Anno Industria Grafica dell’Anno Best Cartotecnica Best Label Printer Imprenditore dell’Anno Best Technology Innovator Industria Grafica dell’Anno Imprenditore dell’Anno Best Converter Best Label Printer Best Green Printer Best Digital Printer Imprenditore dell’Anno Best Label Printer Imprenditore dell’Anno Best Nobilitazioni e Supporti Speciali

Il premio Industria Grafica dell’Anno, sponsorizzato da Printgraph, è andato a Gruppo Gpack. Lo hanno ritirato Elena Bramucci, ad, Pierpaolo Bramucci, ad, Stefano Giubertoni, group managing director, Matteo Siani, group cfo e Renzo De Grandi, group coo. Lo ha consegnato Roberto Levi (primo a sinistra), ad di Printgraph.

Il premio Best Nobilitazioni e Supporti Speciali, sponsorizzato da Gruppo Cordenons, è andato a Marchesi Grafiche Editoriali. Ha ritirato il premio Stefano Marchesi, direttore generale. Lo ha consegnato Matteo Suardi (primo a sinistra), commercial director di Gruppo Cordenons.

Il premio come Best Converter, sponsorizzato da Kolor + Service, è andato a Sacchital. Lo ha ritirato Alberto Palaveri (a destra), innovation manager e membro del board Sacchital. Lo ha consegnato Claudio Parietti, general manager di Kolor + Service.


Il premio Best Technology Innovator, sponsorizzato da Luxoro, è andato a Industrie Grafiche Bressan. Lo ha ritirato Michele Bressan (a destra), direttore dell’area R&D e ideatore dei brevetti. Lo ha consegnato Marco Gaviglio, business manager settore Grafica e fashion Luxoro.

Il premio Best Cartotecnica, sponsorizzato da Koenig & Bauer, è andato a Grafiche Favillini. Lo ha ritirato Eugenio Favillini, amministratore delegato. Lo ha consegnato Emanuele Pogliani (a sinistra), responsabile vendite macchine a foglio e rotative commerciali.

Il premio Best Wide Format Printer, sponsorizzato da Fujifilm, è andato a Gruppo Masserdotti. Lo hanno ritirato Alberto Masserdotti, ad, e Marcello Lamperti, general manager. Lo ha consegnato Paolo Zerbi (al centro), Graphic arts BD general manager.

Il premio come Best Digital Printer, sponsorizzato da HP, è andato a Press Up. Lo hanno ritirato Sergio Cicerani, eCommerce manager, e Andrea Giuliani, product manager. A consegnarlo, Antonio Maiorano di HP (a sinistra).

Il premio come Best Label Printer, sponsorizzato da Gallus, è andato ad Arca Etichette. Lo ha ritirato Roberto Sala (a destra), direttore operativo della divisione etichette. Lo ha consegnato Andrea Citernesi, business driver Gallus equipment.

Il premio Industry 4.0 Printer of the Year, sponsorizzato da Federazione Carta e Grafica, è andato a Gruppo Sada. Lo hanno ritirato Antonio Sada, presidente, e Valentina Sada. Lo ha consegnato Carlo Emanuele Bona (a sinistra), referente progetto Industria 4.0.

eventi

come Best Cartotecnica. Il premio per Best Label Printer è stato assegnato ad Arca Etichette (sponsor Gallus) e Best Converter a Sacchital (sponsor Kolor + Service). La statuetta per il Best Wide Format Printer è stata consegnata da Fujifilm a Gruppo Masserdotti. Il Gruppo Sada è stato premiato dalla Federazione Carta e Grafica per l’automazione dei suoi stabilimenti con il premio Industry 4.0 Printer of the Year. Infine il riconoscimento per l’Imprenditore dell’Anno, sponsorizzato da Heidelberg, è andato ad Antonio Bonacini di Labanti e Nanni. Due le novità rispetto alla scorsa edizione: un nuovo premio e un nuovo sponsor, la categoria Best Wide Format Printer sostenuta da Fujifilm. A designare i vincitori una giuria composta da nove membri: Enrico Barboglio, ceo di Stratego Group; Renzo Callegari, consulente per le produzioni presso Cheil Italy; Valentina Carnevali, chief marketing manager di Stratego Group e segretario generale di DMA Italia; Fausto Ceolini, consulente per aziende per l’Industria 4.0; Luca Fiammenghi, docente di Tecniche grafiche avanzate al Politecnico di Milano; Stefano Lavorini, direttore della rivista ItaliaImballaggio; Franco Martinetti, art director; Giuseppe Peccati, fondatore di Asso Prod e collaboratore di Event management; Marco Sachet, direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio.

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Il premio come Imprenditore dell’Anno, sponsorizzato da Heidelberg, è andato ad Antonio Bonacini (a destra), presidente di Labanti e Nanni. Lo ha consegnato Alberto Mazzoleni, amministratore delegato di Heidelberg Italia.



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green printing INDICE DEI CONTENUTI Incontri: BoxMarche............................ pag 28 Scenari: la sostenibilitĂ ambientale nella filiera della stampa.................. pag 32 Indagine: le carte............................... pag 36 Indagine: gli inchiostri........................ pag 41

IL PROSSIMO NUMERO: PRINT CONNECTION 2019 CLASSIFICA DELLE iNdustrie grafiche/cartotecniche schede dei fornitori - scenari di mercato


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Boxmarche

Crescere con i sani valori del mondo contadino Quasi cinquant’anni per “l’azienda con anima”, cresciuta senza stravolgere le caratteristiche dell’ambiente e del territorio in cui si è thj3hygrv stu sviluppata. e td 2

L’anno prossimo festeggerà il primo mezzo secolo di vita. Cinquant’anni nei quali Boxmarche di strada ne ha fatta tanta. Non solo perché all’inizio, era il 1969 quando fu fondata dalla famiglia Baldassarri, produceva scatole per le scarpe, una delle produzioni tipiche delle Marche, ma soprattutto grazie alla capacità di sapere innovare e diversificare la sua produzione. Facendo di quella che oggi ha preso il nome di Boxmarche idee e packaging una delle aziende più importanti delle Marche e del Centro Italia nella produzione di imballaggi (quasi la metà dei quali destinati al settore alimentare e del beverage e il 36% ai casalinghi) con 12,4 milioni di euro di ricavi (dati 2017) e 54 dipendenti che lavorano nel quartier generale di Corinaldo in provincia di Ancona. La crescita di Boxmarche, caratterizzata anche da una particolare attenzione alle certificazioni di qualità nel processo produttivo e nell’utilizzo delle materie prime, con un occhio di riguardo al rispetto dell’ambiente per produrre packaging sempre più ecocompatibili, ha visto nel 2010 un cambiamento dell’assetto azionario con la maggioranza del capitale acquisita da Tonino Dominici, che ne ha guidato, come presidente e ad da maggio 2013, lo sviluppo degli ultimi anni. Uno sviluppo destinato a proseguire anche nell’anno del compleanno del mezzo secolo che potrebbe riservare qualche colpo a sorpresa sul

di Achille Perego

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fronte delle partnership e delle aggregazioni. In attesa di conoscere le prossime mosse, qual è oggi la realtà di Boxmarche? “Boxmarche”, esordisce Tonino Dominici, “rappresenta l’esempio tipico della trasformazione da civiltà contadina a realtà industriale che non stravolge le caratteristiche proprie dell’ambiente e del territorio in cui si è sviluppata. Ciò grazie alla gente che l’ha fondata e a quella che vi ha lavorato. Il 26 maggio 1969 nasce, su iniziativa della famiglia Baldassarri, lo Scatolificio Boxmarche, oggi Boxmarche S.p.A. idee e packaging. La parola vale una scrittura era un’espressione usata nel mondo contadino. Comportarsi con integrità e virtù significa aderire ai principi di ciò che è giusto, perché basato sulla verità e sul rispetto degli obblighi assunti. Principi che hanno caratterizzato sempre l’attività di questa azienda”.

L’azienda Boxmarche nasce nel 1969 su iniziativa della famiglia Baldassarri, come azienda di supporto al settore calzaturiero e specializzata nella produzione di scatole per scarpe. Dal 1982 è avvenuto un progressivo abbandono di questo settore con una radicale modifica della struttura produttiva e commerciale con l’azienda orientata nella produzione del packaging in cartoncino per vari settori industriali. Definita “azienda con l’anima”, Boxmarche ha ottenuto nel tempo numerosi riconoscimenti internazionali sia di settore sia per altri meriti: ECMA – European Carton Maker Association 2007 e 2008, Oscar di Bilancio 2007 categoria Pmi. Nel 2017 Boxmarche ha realizzato ricavi per 12,4 milioni di euro con 54 dipendenti. Progetta e realizza scatole, fasce, astucci, espositori e display in cartoncino teso e accoppiato per alimentari e beverage


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Tonino Dominici, dal 2013 presidente e amministratore delegato.

Come è avvenuta la crescita in questi cinquant’anni? L’attività iniziò con la produzione di scatole da scarpe per calzaturifici della zona, poca tecnologia, molto lavoro manuale, poco valore aggiunto. Il 1982 segnò l’abbandono del settore calzaturiero: una radicale modifica della struttura produttiva e commerciale. La vocazione ‘cartotecnica’ prese sempre più consistenza, indirizzando la presenza commerciale nei settori attuali di Boxmarche. Ovvero alimentare commodity e fine (astucci, scatole), articoli casalinghi e piccoli elettrodomestici (imballi in cartoncino teso e microonda accoppiata), cosmetico e parafarmaceutico (espositori da terra, da banco e cartelli vetrina) e general market. Lo sviluppo è avvenuto puntando sull’innovazione produttiva? L’evoluzione dell’economia e i nuovi bisogni dei clienti hanno portato l’azienda a effettuare continui investimenti in tecnologie e ad avere persone qualificate all’altezza di governare processi sempre più complessi. In un contesto particolarmente competitivo, Boxmarche si propone di mettere al centro le persone, individui che non subiscono il cambiamento ma lo cercano e spesso lo stimolano. Uomini e donne che hanno la capacità straordinaria di far emergere il meglio di loro stessi e che favoriscono la formazione di grandi squadre. La nuova competizione sarà quella dell’innovazione e delle relazioni con le persone (tecnologia di processo, di prodotto, di relazione e di

(47%), casalinghi (36%), cosmetica e OTC (11%), abbigliamento (3%) e altro (3%). I clienti risiedono principalmente nel Centro-Nord Italia. Per vent’anni la compagine sociale è stata composta da dieci soci con quote del 10%; il 70% del capitale era detenuto dalla famiglia Baldassarri, il 10% da Tonino Dominici, il 10% da Dino Berti e un altro 10 da Sesto Pierfederici. Nel 1991 è cambiato l’assetto societario con l’uscita di alcuni soci e due anni dopo la società si è trasformata da Srl a Spa. Nel novembre 2010 è stata ridisegnata la compagine azionaria con l’obiettivo di rafforzare la continuità dell’impresa e le prospettive di sviluppo. La maggioranza del capitale sociale (57%) è quindi ora detenuta da Tonino Dominici, il restante 43% dalle famiglie Baldassarri e Pierfederici. Nato nel 1952 a Corinaldo, paese

strategia), delle idee, delle conoscenze e delle competenze. ‘Cambiare per esserci’ è l’imperativo categorico che Boxmarche si impone ed è la promessa che fa ai propri clienti e a tutte le parti interessate. Quali sono i principali trend del mercato del packaging? Un fattore particolarmente importante nel settore del packaging è l’eco-sostenibilità: nelle scelte d’acquisto un consumatore su due tiene in considerazione il basso impatto ambientale dei prodotti che acquista. È quindi fondamentale che la confezione di un prodotto sia eco-sostenibile a 360° per quanto riguarda il materiale utilizzato, il processo produttivo implementato per l’industrializzazione e il riutilizzo dopo il consumo del pack. Inoltre, la gamma di prodotti richiesta è sempre più ampia e la concorrenza sempre più agguerrita. Le esigenze dei consumatori cambiamo costantemente e le aziende non possono rimanere indietro. I consumatori chiedono di essere conquistati da nuovi prodotti e da confezioni sempre migliori. Questo ha portato a un aumento dei codici di vendita, alla richiesta di lotti sempre più piccoli e di un packaging di forte impatto visivo ed emozionale che sia in grado di accendere il desiderio del consumatore e indurre all’acquisto del prodotto. Quali sono le strategie nel packaging di Boxmarche? Stiamo adottando soluzioni tecnologiche e organizzative in grado di rispondere alle tendenze di settore

L’azienda

dell’entroterra in provincia di Ancona, Tonino Dominici è coniugato e ha un figlio. Dopo aver acquisito la maturità magistrale decide subito di iniziare la carriera lavorativa facendo esperienze in piccole aziende come impiegato amministrativo. Nel 1974 entra in Boxmarche diventandone nel 1990 amministratore delegato e direttore generale e dal 2013 presidente e ad. Dominici siede nel CdA di Finbox, azienda del gruppo per la gestione immobiliare. E’ presidente di PromofarmItalia di San Benedetto del Tronto, azienda di servizi integrati per il trade farmaceutico partecipata da Boxmarche. E fa parte anche del cda di Pusterla 1880. Past president dal 2007 al 2011 del gruppo GIFASP e dal 2003-2011 di ASA, Azienda Municipalizzata Servizi Ambientali del Comune di Corinaldo. Sport, lettura e tecnologie sono i suoi hobby.

Boxmarche è oggi specializzata in progettazione e realizzazione di scatole, astucci, espositori e display in cartoncino teso e accoppiato.

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Boxmarche “il nostro obiettivo è di essere un vero e proprio consulente per i nostri clienti e offrire una vasta gamma di servizi innovativi che aggiungono valore al packaging”

che consentono la produzione di tirature sempre più corte, un time to market sempre più breve, la realizzazione di finiture sofisticate di alto livello, con decorazioni di design uniche e pregiate, di evitare gli sprechi e avere scorte di magazzino sempre più basse. Sono soluzioni che soddisfano pienamente il requisito di sostenibilità sia per le materie prime utilizzate, che derivano da fonti rinnovabili, sia per il processo implementato che è completamente in linea con le normative di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Quali sono le richieste dei clienti e quanto è importante l’equilibrio tra prezzi e qualità dei prodotti? Non posso negare che il prezzo non sia un elemento importante e che il cliente non lo prenda in considerazione, tuttavia la qualità del prodotto lo è ancora di più. Come Boxmarche crediamo che una strategia giusta debba basarsi su un’offerta di valore che metta in primo piano la soddisfazione del cliente. Il nostro obiettivo è quello di essere un vero e proprio consulente per i nostri clienti e offrire una vasta gamma di servizi innovativi che aggiungono valore al packaging. Per questo, per noi è importante sia instaurare un vero e proprio rapporto di fiducia con il cliente sia creare una stretta partnership con i fornitori per ottenere i migliori materiali e prodotti d’avanguardia.

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Come sta evolvendo il settore in cui operate per materiali, ecocompatibilità, innovazione, tecnologie? Il tema della sostenibilità resta centrale ed è fondamentale l’utilizzo di materiali volti a minimizzare l’impatto ambientale. Numerosi progetti di ricerca riguardano lo sviluppo di materiali innovativi per le diverse tipologie di imballaggio, in particolare per le confezioni di prodotti alimentari. Vengono richieste sempre più materie prime eco-compatibili, ovvero biodegradabili e compostabili, di origine naturale che sono in grado di ridurre la velocità di decadimento qualitativo del prodotto, proteggerlo dalla contaminazione e garantire il mantenimento delle proprietà organolettiche e nutrizionali. Quanto alle tecnologie, quelle da applicare alle confezioni sono diverse e diversi sono i vantaggi che i consumatori e i marchi possono ottenere. Si parla di smart packaging in quanto viene aggiunto un elemento interattivo (RFID, NFC, AR, QRcode) alla confezione. Queste tecnologie hanno vari ambiti di applicazione. Le aziende hanno la possibilità non solo di tracciare i prodotti in tutte le fasi della supply chain e monitorare le scorte ma di interagire direttamente con il consumatore attraverso contenuti digitali personalizzati, offerte speciali, servizi in tempo reale, informazioni aggiuntive e, non da ultimo, evitare la contraffazione.


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Quanto contano le certificazioni? Oggi da sole bastano per operare come azienda green in un settore dove il green washing non sembra più sufficiente? Il rispetto dell’ambiente è molto importante e la richiesta di packaging sostenibile cresce costantemente in ragione delle normative ambientali che sono sempre più severe e della maggiore sensibilizzazione dei consumatori che sono influenzati dall’attenzione dei media sui temi della tutela dell’ambiente, della riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo razionale delle risorse. Per packaging sostenibile si intende un pack realizzato con materiali riciclati, rinnovabili, leggeri, biodegradabili o compostabili e a bassa impronta ecologica. Boxmarche è sempre stata attenta a questa tematica che è parte integrante della politica aziendale. Difatti uno dei valori, un punto fermo delle attività, è proprio quello di realizzare prodotti, implementare processi e utilizzare materie in assoluto rispetto della natura e del territorio, nonché curare la sicurezza degli impianti e soprattutto le relazioni con la comunità esterna. Detto questo, sicuramente le certificazioni sono importanti poiché attestano il rispetto di standard ambientali, economici e sociali definiti a livello europeo e per le quali l’azienda è sottoposta a verifiche ispettive annuali. Altrettanto importante è dimostrare e garantire ai clienti quanto promesso. Boxmarche offre

consulenza, campionature realizzate con materiali alternativi con le rispettive schede tecniche e procedure scritte in cui vengono definite step by step le fasi del processo produttivo. Quali sono le innovazioni in termini di stampa nel mercato del packaging? La stampa digitale è una tecnologia in forte sviluppo in quanto consente la produzione veloce e flessibile di lotti piccoli con grafiche differenziate per rispondere alle esigenze di clienti che richiedono astucci e prodotti con dati variabili e altre personalizzazioni. Un fenomeno legato a questa tecnologia è l’automazione del workflow pre-produttivo. Una tecnica sempre più conveniente in termini di rapporto costo-valore in fase di stampa è l’Extended Gamut Printing. Quali programmi di crescita avete in Italia e all’estero? La strategia di Boxmarche è orientata a sviluppare diversi business. Crescere nel settore alimentare commodity nel mercato domestico attraverso la produzione di alti volumi e facendo leva sull’efficienza. Aumentare la sua presenza nell’alimentare fine e conquistare il settore cosmetico e parafarmaceutico del mercato domestico attraverso la differenziazione dell’offerta di prodotti e servizi a valore aggiunto. Potenziare infine la vendita del prodotto bag in box nel mercato estero.

Alcuni esempi di prodotti realizzati da Boxmarche, sempre con materiali e tecnologie che rispettino gli standard ambientali, come dimostrano le numerose certificazioni ottenute.

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speciale green printing scenari

www.depositphotos.com

Sostenibilità ambientale nella filiera della stampa: cosa c’è da sapere

Il green printing – ossia stampa ecosostenibile – è ormai un leitmotiv nelle strategie di marketing di molte aziende di stampa. Inchiostri VOC free ed eco-solvent, tecnologie amiche dell’ambiente, carte e cartoncini riciclati e materiali privi di PVC sono argomenti che popolano i siti Internet e la comunicazione istituzionale di molti fornitori e aziende grafiche. Tuttavia, nel mercato regna molta confusione sull’argomento. Alcuni pensano che per fregiarsi del titolo di “green printer” sia sufficiente l’impiego di un singolo prodotto poco inquinante. Qual è in realtà il giusto approccio? 32

di Giulia Virzì

Ridurre, riutilizzare, recuperare. Queste le parole chiave in cui si traduce la sostenibilità ambientale della filiera della stampa. Anche grazie all’introduzione di normative europee e nazionali a tutela del territorio, negli ultimi anni la gestione e lo sviluppo di tecnologie che limitino l’impatto inquinante dei prodotti a stampa sono diventati una priorità per le aziende del settore. Dalla lavorazione delle materie prime alla composizione degli inchiostri, dal riutilizzo allo smaltimento dei manufatti che hanno esaurito il loro ciclo vitale, l’obiettivo è di essere sempre più “green”, ecosostenibili. Ma in un mercato che ogni anno produce globalmente più di 400 milioni di tonnellate di carta e cartone (dati Fao riferiti al 2016) e più di un milione di tonnellate di inchiostro solo in Europa (dato dell’Associazione europea degli inchiostri da stampa, Eupia), la sostenibilità ambientale diventa un tema delicato e complesso. Un documento del 2013 redatto da Eupia e sottoscritto dall’italiana Federchimica descrive l’impatto che la fabbricazione e l’applicazione degli inchiostri da stampa (che includono anche “primers, adesivi, vernici da sovrastampa e altri ausiliari”) hanno sull’ambiente. La relazione parte dalla premessa che ogni tipo di miscela


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e di processo di stampa ha una sua “carbon footprint”, definita dal ministero della Salute come “una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas a effetto serra”. In altre parole, tutti gli inchiostri sono inquinanti, anche se in minima parte rispetto allo stampato o all’imballo nel suo insieme (mediamente contribuiscono per l’1% del totale). L’impatto sulla salute e sull’ambiente delle sostanze chimiche che circolano nell’Unione Europea deve essere valutato secondo il cosiddetto Reach (acronimo inglese di Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, Regolamento CE 1907/2006), che impone alle aziende di gestire i rischi collegati ai composti impiegati. L’utilizzo di metalli particolarmente tossici per la salute e l’ambiente come il cadmio, il cromo esavalente, il piombo e il mercurio è vietato dalla normativa europea, ma non è escluso che queste sostanze siano presenti in concentrazioni minime (e comunque sotto i livelli di soglia) negli autoveicoli, negli imballi e negli apparecchi elettrici ed elettronici. La via del riciclo E anche quando l’effetto inquinante delle materie prime è ridotto al minimo (provenendo queste da fonti rinnovabili, come ad esempio olii vegetali e derivati dalla cellulosa, o quando gli inchiostri sono a base d’acqua), bisogna considerare l’impatto di fabbricazione, di applicazione e dello smaltimento finale degli articoli stampati. E se all’origine della filiera i produttori degli inchiostri riducono le emissioni di solventi volatili grazie all’uso di apparecchiature chiuse e raffreddano gli impianti facendo attenzione a non sprecare acqua, al termine della stessa una poco sistematica raccolta differenziata è “uno dei fattori che impediscono maggiormente il riutilizzo degli imballi stampati”. Lo afferma Eupia, aggiungendo che un riciclo totale di questi “non è tecnicamente fattibile”, perché l’inchiostro è considerato un contaminante. Il Bureau of International Recycling, la prima federazione (fondata nel 1948) “a sostenere gli interessi dell’industria del riciclaggio su scala internazionale”, afferma che più o meno la metà dei 400 milioni di tonnellate di carta e cartone prodotti ogni anno nel mondo proviene da fonti di riciclo. Sempre secondo il BIR, questa pratica virtuosa permette di risparmiare il 65% dell’energia necessaria alla produzione di nuova carta, di ridurre l’inquinamento idrico del 35% e l’inquinamento atmosferico del 74%. Riduzioni dell’uso di energia che raggiungono soglie dell’80-90% nel riciclo della plastica. Nonostante le difficoltà di attuazione, quella del riciclo è una delle vie per ridurre l’impatto ambientale delle aziende della stampa. Lo fa la statunitense Hp, che nella sintesi del Rapporto di sostenibilità del 2016 affer-

CERTIFICAZIONI AMBIENTALI ISO 14001:2015 Integra le pratiche a protezione dell’ambiente prevenendo l’inquinamento, riducendo l’entità dei rifiuti, il consumo di energia e dei materiali. Il 15 settembre 2015 è stata pubblicata la versione definitiva, la ISO 14001:2015, per avere uno standard che fosse compatibile con altri sistemi di gestione. Fra le novità l’introduzione del concetto di valutazione del rischio. Il nuovo standard punta a favorire lo sviluppo di un sistema di gestione meno burocratico e formale, cercando di accrescere all’interno delle organizzazioni la consapevolezza e la cultura della prevenzione e salvaguardia dell’ambiente. Per le aziende già certificate è scaduto il 14 settembre 2018 il termine per adeguarsi al nuovo standard: senza transizione alla nuova edizione, il certificato è decaduto. EMAS Acronimo di Eco-Management and Audit Scheme, è un sistema a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private, con sede nella Comunità Europea o al di fuori di essa, che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficienza ambientale. Il primo regolamento Emas è stato emanato nel 1993, revisionato nel 2001 e definitivamente sostituito nel 2009 dal nuovo Regolamento n.1221. Costituisce uno strumento attraverso il quale è possibile avere informazioni sulle prestazioni ambientali delle organizzazioni. Ecolabel UE È il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea per prodotti e servizi con un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Istituito nel 1992 dal Regolamento (CEE) n.880/1992, risponde oggi al modificato Regolamento (EU) n.782/2013. È in vigore nei 28 Paesi dell’Unione e nei Paesi dello Spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein). I suoi criteri riguardano diversi aspetti ambientali tra cui l’uso dell’energia, dell’acqua, delle sostanze chimiche e la produzione di rifiuti. Imprim’Vert Questa certificazione incoraggia nelle aziende di stampa azioni concrete per ridurre l’impatto della loro attività sull’ambiente. È stata creata nel 1998 in Francia dalla Chambre de Métiers et de l’Artisanat de Loir-et-Cher e dalla Chambre Régionale de Métiers et de l’Artisanat du Centre e dal 2008 ha estensione europea. Questi i criteri per l’assegnazione: il corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e stoccaggio di liquidi pericolosi, il non utilizzo di prodotti tossici, la consapevolezza ambientale di dipendenti e clienti e il monitoraggio del consumo energetico del sito.

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speciale green printing scenari

FSC Acronimo per Forest Stewardship Council, certifica prodotti provenienti da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile secondo regole che si applicano in tutto il mondo. Pubblicati per la prima volta nel 1994 e modificati nel 1996, 1999 e 2001, i principi e criteri proposti nel 2011 sono quelli definitivi. PEFC Lo schema di certificazione forestale Pefc in Europa è fondato sul rispetto dei criteri e degli indicatori definiti nelle Conferenze ministeriali per la protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998), che hanno dato avvio al cosiddetto “Processo pan-europeo” e che si applicano principalmente a livello regionale o di gruppo. Pefc garantisce che la materia prima legnosa per carta e prodotti in legno derivi da foreste gestite in maniera sostenibile, regolarmente controllate da ispettori indipendenti. Eco-print È una certificazione europea che propone e controlla l’intero ciclo produttivo della stampa, dai prerequisiti di base alla stampa vera e propria, fino alle finiture e ai trasporti della merce. Il suo standard propone linee guida per le aziende grafiche che vogliano diminuire gli impatti della propria attività di stampa sull’ambiente. Uno stampato certificato Eco-print dev’essere stampato da una tipografia Eco-print, con energia rinnovabile, su carte certificate, senza l’utilizzo di sviluppo chimico per la creazione delle lastre di stampa offset (possibilità di non conformità risolvibile in 3 anni), con additivi di stampa controllati, utilizzando inchiostri a base vegetale, a cera o ad acqua. Der Blaue Engel Nato nel 1978 in Germania, Der Blaue Engel (o Blue Angel) è il più antico marchio di qualità ecologica del mondo, e si estende su circa 10 mila prodotti. Dopo questo, altri paesi europei ed extraeuropei hanno introdotto le proprie etichette ambientali nazionali. L’obiettivo comune è di informare i consumatori sui prodotti ecologici dando un supporto globale ai prodotti attenti alla tutela ambientale.

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Fonti (web): Ministero dell’Ambiente, Ispra, Tuv Italia, Amigraf, Forest Stewardship Council, Pefc Italia, Eco-print, Blue Angel

I provvedimenti in favore dell’ambiente sono intrapresi sempre più di frequente e con obiettivi ben precisi dai colossi della stampa, ma risultano meno accessibili per le piccole e medie imprese.

ma di aver diminuito del 16% le emissioni di gas serra rispetto al 2010 e di aver raccolto per il riciclo 119.900 tonnellate di hardware e forniture, nella logica di un’economia circolare che tenga “prodotti e materiali in circolazione il più a lungo possibile, apportando ulteriori innovazioni a ciclo chiuso”. Fra gli obiettivi della multinazionale da raggiungere entro il 2020 ci sono l’abbattimento dell’intensità delle emissioni di gas serra del portfolio prodotti Hp del 25% rispetto al 2010, e la “Zero deforestazione”: tutta la carta e gli imballaggi a base di carta dovranno derivare da fonti certificate e riciclate. Anche la giapponese Epson punta molto sulla sostenibilità ambientale dei suoi prodotti, avendo sviluppato stampanti inkjet multifunzione ad alte prestazioni e a basso impatto ambientale, in grado di ridurre fino al 92% le emissioni di CO2 rispetto alle stampanti laser e del 96% i consumi energetici. Strada in salita per le Pmi I provvedimenti in favore dell’ambiente sono intrapresi sempre più di frequente e con obiettivi ben precisi dai colossi della stampa, ma risultano meno accessibili per le piccole e medie imprese. Come evidenzia uno studio di Quocirca, Pmi: Closing the Sustainability Gap, rispetto ai tre quarti delle grandi imprese, solo il 40% circa delle Pmi si sta attrezzando per diventare davvero ecosostenibile. Assodati il riciclo della carta e l’uso di lampadine a basso consumo, a fare la differenza è l’utilizzo di soluzioni di Information Technology efficienti dal punto di vista energetico: le usa il 39% delle grandi aziende, l’8% delle piccole imprese. Sviluppare e adottare tecnologie che riducano al minimo l’impatto ambientale del lavoro risulta spesso troppo oneroso per le Pmi, che comunque sono continuamente sottoposte a pressioni da parte delle normative europee in materia ambientale. Ci sono certificazioni di sistema e di prodotto che è possibile ottenere da un organismo di certificazione accreditato, e che sintetizzano la scelta di un’organizzazione di definire e adottare una politica ambientale e migliorare le proprie prestazioni in questa direzione. In Italia le maggiori sigle che identificano la “mission” aziendale nei confronti dell’ambiente sono la ISO 14001, la Emas, la Imprim’Vert, la Fsc e la Pefc (per la gestione responsabile di foreste e piantagioni) e la certificazione Eco-print (stampati, fra le altre cose, con energia rinnovabile, su carte certificate, con inchiostri a base vegetale, a cera o ad acqua). E se la Fsc e la ISO 14001 sono ormai piuttosto diffuse fra le piccole e medie imprese, raro è invece trovare aziende che producano con gli standard di elevata sostenibilità richiesti dalle certificazioni Eco-print o Imprim’Vert: le imprese italiane sembrano muoversi nella giusta direzione, ma non abbastanza velocemente.



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speciale green printing indagine/cartiere

arctic paper italia

… Sembra quasi un mantra. In realtà sono tre parole chiave alla base dell’ecosostenibilità nella filiera della stampa. Per affrontare un tema così complesso e delicato ci siamo confrontati con quattro cartiere e quattro produttori d’inchiostro. La carta di per sé è già un prodotto “virtuoso” in quanto è un biomateriale di origine naturale che si carat-

terizza per rinnovabilità, biodegradabilità e compostabilità. Un inchiostro da stampa per poter essere considerato ecosostenibile deve essere biodegradabile, biorinnovabile ed ecoefficiente, oltre a rispettare naturalmente le più severe normative internazionali. Fondamentale nella formulazione dell’inchiostro è la scelta delle materie prime.

1) Quali caratteristiche deve avere una carta per potersi definire ecosostenibile? 2) Oggi una carta naturale – o “green” – oltre a soddisfare le esigenze dei brand è anche sinonimo di lusso, come si è potuto vedere all’ultima edizione di LuxePack. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali sono le carte nel vostro portfolio che si possono definire “green” e quali caratteristiche hanno? 36

PIER

Ridurre, riutilizzare, riciclare...

O CODEVILLA managing director

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Anzitutto la filosofia di chi la produce: Arctic Paper è un gruppo con radici e anima scandinave, che è stato pioniere dell’ecologia. Arctic Paper Munkedals è stata definita una delle fabbriche più ecologiche al mondo e il rispetto per l’ambiente è intriso nella trama e ordito di tutte le carte fini che produce. Legno e acqua sono preziosi quanto l’aria e per questo salvaguardati e tutelati in ogni ciclo produttivo. Le certificazioni di tutti i prodotti da parte di enti indipendenti ne sono la riprova tangibile.

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Naturale è anche sinonimo di genuino e l’Italia è grande nel mondo per la sua anima artigianale che permea perfino il settore del lusso, che diversamente sarebbe “fake”. Arctic Paper già dagli anni ’70 è stata “trend setter” portando le carte naturali di pregio nel mondo del design e avvicinando le carte patinate al mondo delle naturali. Questa ricerca costante di innovazione del prodotto cartaceo avvicina il produttore alla continua ricerca di creatività di chi fa brand e lusso. Essere “green” significa camminare sul giusto sentiero. La gamma delle carte Munken Design è certificata FSC, PEFC, EcoLabel, Paperprofile, oltre ad avere le certificazioni ISO, EMAS, etc. proprio perché la filosofia di Arctic Paper è che “il design è nella nostra natura”, anzitutto. Le carte Munken sono prodotte con

un particolare sistema di intersezione delle fibre nella macchina continua che consente di ottenere risultati straordinari nelle stampe a colori trasmettendo sensazioni tattili genuine e naturali, ma soprattutto reali. La gamma spazia dalle tonalità crema al bianco algido, in quattro distinte nuance, dalle grammature leggere alle più pesanti e con due differenti finiture: liscia e ruvida.

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Anche la gamma delle carte Arctic Volume è certificata da tutti i principali enti a tutela del patrimonio boschivo ed è caratterizzata da una morbidezza e al tempo stesso compattezza del supporto, risultato di una ricerca di eccellenza nella stesura della patina che ne fa un marchio leader nel segmento delle patinate spessorate di pregio. Le Arctic Volume sono disponibili in tinta avorio, bianco naturale e bianco brillante.


ugenio Eger E

amministratore delegato

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Prima di tutto deve essere chiaro che la sostenibilità di una carta non è data solo dal prodotto finito, ma anche da come esso viene creato. La certificazione FSC della materia prima è diventata ormai un prerequisito nel nostro settore; secondo noi non si può prescindere dal fatto che la fibra di cellulosa provenga da foreste correttamente gestite. In Favini la ricerca in ambito ecologico continua a evolversi verso un’economia che sia il più possibile “circolare”. Le nostre carte ne rappresentano un chiaro esempio: siamo riusciti a creare intere linee di prodotto che utilizzano sia i residui agroindustriali della lavorazione di frutta, noci e alghe sia quelli derivanti dalla lavorazione del cuoio, sempre in ottica di upcycling. La nostra attenzione all’ambiente non si limita al prodotto ma interessa anche il processo produttivo: compensiamo le emissioni di CO2 necessarie alla produzione di specifiche carte ecologiche, ci siamo impegnati a monitorare e a migliorare le emissioni, il consumo energetico e idrico. Un’ulteriore conferma dell’impegno concreto di Favini per l’ambiente è il progetto Voiala, attivo dal 2009 in Madagascar, volto alla tutela delle foreste.

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La carta rappresenta un potente mezzo di comunicazione ed è, essa stessa, una componente del messaggio che i brand

desiderano veicolare ai propri clienti. Le aziende del lusso sono sempre più “eco-conscious” e desiderano che anche il prodotto, packaging compreso, sia coerente con questo messaggio e sia in grado di trasmettere la propria anima green. Non dobbiamo però dimenticare che le aziende non amano scendere a compromessi in termini qualitativi ed estetici: per questo motivo le carte ecologiche Favini rispondono sia ai requisiti ambientali sia a quelli tecnici, assicurando un prodotto green ma con caratteristiche tecniche ed estetiche sempre eccezionali. Inoltre, Favini sviluppa carte personalizzate, in collaborazione con i dipartimenti di Ricerca & Sviluppo e Marketing dei clienti. In ambito “eco-luxury” ne è un perfetto esempio il caso Veuve Clicquot: per l’importante maison francese Favini ha realizzato una speciale carta che riutilizza i sotto-prodotti del processo di produzione dello champagne.

biomasse rinnovabili non legnose e fibre riciclate. Include Shiro Alga Carta, nata dalle alghe della laguna di Venezia. Crush è la gamma ecologica di Favini realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Remake è l’esclusiva carta che prende ispirazione dal mondo della moda e che contiene il 25% di residui di lavorazione del cuoio e della pelletteria in sostituzione di cellulosa di albero. Ognuna delle tre carte si distingue per caratteristiche specifiche, ma tutte sono accomunate da alcuni aspetti green: sono prodotte risparmiando cellulosa e al contempo concedono una nuova vita a materiali di scarto, vengono create utilizzando fonti energetiche il più possibile ecosostenibili e riducendo le emissioni di CO2 fino all’azzeramento grazie a crediti di carbonio.

cartiere

speciale green printing

FAVINI

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Shiro, Crush e Remake sono le carte con la connotazione più “eco” del portfolio Favini, benché l’azienda sia sempre attenta all’ambiente, anche durante la produzione delle altre carte che compongono il vasto portfolio di specialità grafiche. Shiro è la nostra collezione che unisce il meglio delle capacità innovative dell’azienda con l’uso di

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speciale green printing indagine/cartiere

gruppo cordenons 1) Quali caratteristiche deve avere una carta per potersi definire ecosostenibile? 2) Oggi una carta naturale – o “green” – oltre a soddisfare le esigenze dei brand è anche sinonimo di lusso, come si è potuto vedere all’ultima edizione di LuxePack. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali sono le carte nel vostro portfolio che si possono definire “green” e quali caratteristiche hanno?

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La carta è già di per sé un prodotto virtuoso in quanto è un materiale riciclabile e biodegradabile. Questa percezione sta ampiamente entrando nell’opinione comune tant’è che sempre più frequentemente si associa il ciclo di produzione della carta al concetto di economia circolare, privilegiandola rispetto ad altri materiali proprio per le sue caratteristiche di ecosostenibilità. Nello specifico, maggiore attenzione si presta a fare in modo che le materie prime e l’energia impiegate per la produzione di una determinata carta provengano da fonti rinnovabili e gestite in maniera responsabile e più il prodotto che ne deriva sarà rispettoso dell’ambiente. Lo stesso vale per i processi produttivi: maggiore è l’impegno per renderli il più possibile efficienti e più il prodotto finito potrà definirsi ecosostenibile.

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Il concetto di lusso è influenzato dalle tendenze che caratterizzano i settori dei prodotti di alta gamma, primo su tutti quello della moda. Attualmente c’è molta attenzione da parte dei brand nei confronti della sostenibilità in generale e delle tematiche green anche per quanto riguarda la ricerca dei materiali destinati alla comunicazione e alla creazione di packaging. In particolare assistiamo in parte a un ritorno all’effetto naturale e raw come sinonimo di un’eleganza minimal chic. Al di là dei trend, non è sempre vero che una carta che al tatto e alla vista sembri naturale sia più green di una carta con patine o finiture speciali. Ad esempio, la nostra super perlescente

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KATIA TEDESCHI direttore marketing

Stardream 2.0, caratterizzata da effetti scintillanti e cangianti, contiene il 40% di fibre post consumer e non ha per niente l’aspetto di quello che l’immaginario collettivo associa alla carta riciclata. Anche in ambito di creative paper occorre prestare molta attenzione ai contenuti e non solo all’apparenza!

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Molte carte creative che fanno parte del nostro portfolio sono certificate FSC; altre contengono nella loro formulazione fibre riciclate post consumer come Natural Evolution Recy e come la nostra gamma di naturali Flora e Divina, che fanno parte del campionario Ecofriendly, insieme a Papermilk – prodotta con una parte di scarti della produzione del latte. In particolare, Divina White è la carta su cui è stampata la copertina di questo numero del Poligrafico e la segnatu-

ra con lo speciale dedicato al green. A queste si aggiunge Notturno, la nostra carta nera della famiglia Totalblack realizzata con una consistente percentuale di fibre secondarie pre e post consumer. Essendo il nostro core business basato sullo sviluppo di creative paper, la sfida che ci troviamo costantemente ad affrontare è di proporre al mercato prodotti sempre più innovativi: carte che offrano il valore aggiunto della multisensorialità e un appeal interessante per i brand e che al contempo siano il più possibile rispettose dell’ambiente. Anche per questo, oltre alla certificazione FSC abbiamo ottenuto di recente la ISO 50001:2011, che ci ha consentito di migliorare il rendimento energetico integrandolo nelle pratiche di gestione sempre in un’ottica green.


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NICOLA TISI

La carta viene prodotta dal legno, un materiale naturale e rinnovabile. È anche riciclabile, e in Europa la carta vanta un riciclo del 72,3% (Monitoring Report 2017 - European Declaration on Paper Recycling 2016-2020). Queste carat-

teristiche da sole la definiscono e confermano ecosostenibile. Oltre a questo ci sono differenti aspetti da considerare nella valutazione di una carta eco-sostenibile. Ecco qualche considerazione importante. a) Origine delle fibre ed eventuale contenuto di materiale riciclato. In materia di sostenibilità è essenziale sapere che l’origine delle fibre utilizzate nella produzione della carta provengano da fonti responsabili e da foreste certificate. Il sistema di certificazione delle foreste, PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e FSC (Forest Stewardship Council) provvedono a tale certificazione offrendo sia la certificazione della gestione delle foreste che la certificazione per la catena di custodia. Anche l’utilizzo di fibre riciclate può contribuire alla sostenibilità della carta, e non sempre “più è meglio”. Per valutare l’eventuale utilizzo di fibre riciclate, è importante considerare l’applicazione e l’utilizzo della carta da produrre. Ad esempio, per una carta di alta qualità l’impego di fibre riciclate è controproducente dal punto di vista ambientale. b) Produzione. La composizione della carta è solo una parte del discorso. Nel processo di produzione è importante considerare anche il suo impatto ambientale e sociale. Diverse

general manager

eco-etichette e certificazioni guidano l’industria cartaria nel suo processo di produzione e forniscono indicazioni e classifiche di mercato per aiutare il cliente nella sua scelta. Selezionare prodotti con EU Ecolabel o fornirsi da cartiere certificate EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) e/o ISO 14001 (doppio controllo) sono ottimi indicatori che il fornitore stia progressivamente lavorando nella gestione e riduzione del potenziale impatto del processo produttivo.

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La carta è un prodotto verde e trovo fantastico che questo sia ora ampiamente riconosciuto. C’è così tanto potenziale nell’innovazione tramite carta e fibre forestali, come alternativa biologica ai prodotti derivanti da combustibile fossile. In risposta alle continue sfide che la società ci chiama ad affrontare, dobbiamo urgentemente adottare soluzioni naturali come la carta. Quando sostenibilità e innovazione possono essere riconosciuti come priorità attraverso i marchi di lusso ed eventi di tendenza quale LuxePack, ciò può essere considerato un importante impulso.

abbiamo superato il nostro limite con oltre il 70% del legno e cellulosa proveniente da foreste certificate. Manteniamo una serie di certificazioni per le nostre cartiere che garantiscono il nostro attuale sistema atto a fornire prodotti sostenibili e di qualità. L’EU Ecolabel è un’ulteriore certificazione che rende apprezzato e garantito la maggior parte dei nostri prodotti. L’EU Ecolabel conferma l’intero ciclo produttivo conforme all’inflessibile insieme di criteri ambientali. Sappi è altresì impegnata nel garantire che la stampa rimanga una scelta efficace, sostenibile e finanziariamente attrattiva. Per raggiungere questo obiettivo investiamo in servizi, soluzioni e co-sviluppi con i nostri partner per il successo di entrambi. Negli ultimi sei anni Sappi ha investito quasi 500 milioni di euro nel suo settore europeo di carte grafiche, migliorando competitività dei costi, efficienza e soprattutto la qualità del prodotto. Grazie a questo impegno possiamo garantire un business sostenibile, offrendo prodotti e servizi con i più alti standard.

cartiere

speciale green printing

sappi ITALIA

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In Sappi prendiamo molto seriamente la sostenibilità e assicuriamo che tutti i nostri prodotti abbiamo credenziali “verdi”. Siamo impegnati nel reperire materie prime certificate PEFC e FSC, in Europa

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MASTERFOIL 106 PR PER UNA STAMPA A CALDO DI QUALITÀ IMPAREGGIABILE Ogni parte del processo di stampa a caldo richiede la massima attenzione ai dettagli, e lo stesso vale per la scelta della macchina che esegue questo tipo di processo.

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Quando si parla di inchiostri sostenibili è necessario considerare il loro ciclo di vita complessivo: dalla scelta e approvvigionamento delle materie prime, la loro trasformazione per la produzione degli inchiostri, l’applicazione nel processo di stampa, fino allo smaltimento dello stampato. La realtà è che tutti questi passaggi sono soggetti a numerosi potenziali impatti sull’ambiente e solo con un’adeguata gestione eco-responsabile lungo tutta la filiera, dal fornitore di materie prime all’utilizzatore finale, è possibile offrire una risposta concreta nella direzione della sostenibilità.

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Le scelte formulative sono, come sempre del resto, strategiche. La realizzazione di un inchiostro ecocompatibile deve garantire caratteristiche adeguate per il processo di stampa e specifiche prestazionali sul prodotto finito. Il tutto, inutile nasconderlo, con una sostenibilità economica che solo entro certi limiti può essere messa in secondo piano rispetto al nobile requisito della sostenibilità ambientale. Per certe applicazioni esiste un limite al quantitativo di materiale rinnovabile o proveniente dai processi di riciclo che può essere utilizzato nella formulazione di un inchiostro. Basti pensare ad esempio al campo dell’imballaggio alimentare che impone criteri di purezza molto restrittivi per gli inchiostri ad esso destinati.

ALBERTO LOLLI ingegnere chimico e responsabile commerciale

di produzione ad alto rendimento per diminuire i consumi energetici, installando un impianto fotovoltaico per autoproduzione di parte del fabbisogno energetico tramite luce solare, attuando procedure interne per la riduzione degli sprechi, per la gestione responsabile degli imballaggi e contenimento dei rifiuti. Anche la ricerca e sviluppo realizzata nei laboratori del sito produttivo di Lainate è stata oggetto di un notevole impegno che ha portato alla recente messa a punto di due nuovissime serie d’inchiostri, una offset convenzionale dal nome Lithofood Plus e l’altra offset UV dal nome Deltaspeed UV LED FP, certificate come compostabili secondo la norma DIN EN 13432, entrambe idonee all’utilizzo anche nel settore degli imballaggi alimentari.

inchiostri

speciale green printing

COLORGRAF

1) Quali caratteristiche deve avere un inchiostro per essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale? 2) Quanto è importante la scelta delle materie prime nella formulazione di un inchiostro ecocompatibile? 3) Quali sono i prodotti nel vostro portfolio che rispondono a queste caratteristiche, in linea con le normative internazionali?

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Colorgraf da tempo ha fatto la scelta di fornire una risposta tangibile nella direzione della sostenibilità ambientale, investendo in vari ambiti della propria struttura: in nuovi impianti

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speciale green printing indagine/inchiostri

EPPLE DRUCKFARBEN 1) Quali caratteristiche deve avere un inchiostro per essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale? 2) Quanto è importante la scelta delle materie prime nella formulazione di un inchiostro ecocompatibile? 3) Quali sono i prodotti nel vostro portfolio che rispondono a queste caratteristiche, in linea con le normative internazionali?

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Dal nostro punto di vista, condiviso sicuramente dalla maggior parte del mercato, un inchiostro da stampa sostenibile deve essere privo di olio minerale, sostanze tossiche ed etichettatura. Il nostro continuo lavoro di sviluppo è un esempio di costante progresso: da veri pionieri, nel 1995 abbiamo presentato alla manifestazione fieristica drupa inchiostri offset a foglio privi di olio minerale; un anno fa abbiamo lanciato sul mercato l’inchiostro puro PURe, privo di saponi metallici e fotoiniziatori. Gli inchiostri privi di olio minerale hanno prevalso sugli altri. Le materie prime a base rinnovabile possono costituire fino all’80% di una formula d’inchiostro nell’ambito di inchiostri privi di olio minerale. Da ciò sono sempre esclusi i pigmenti. Inoltre un inchiostro sostenibile è privo di materie prime identificate come tossiche. Queste devono essere sostituite conformemente alla politica di esclusione EuPIA. L’esenzione dall’etichettatura dell’inchiostro esclude anche l’uso di altre sostanze potenzialmente nocive per la salute, al fine di proteggere gli utenti e i clienti finali. Questo è stato esattamente il modo di procedere adottato con PURe: un inchiostro privo di etichetta dalla composizione che rispetta l’ambiente.

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La scelta delle materie prime è essenziale. Essa è alla base del controllo delle proprietà degli inchiostri sostenibili precedentemente citate. Tuttavia prendere in considerazione unicamente la formula sarebbe troppo poco. Epple pone attenzione alla com-

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CARL EPPLE membro del Consiglio direttivo Sviluppo e Innovazione

posizione dell’inchiostro anche in termini di proprietà di produzione e stampa nell’ambito dell’applicazione, dell’essiccazione, della variabilità del substrato e dell’ulteriore lavorazione. Il successo di un inchiostro sostenibile è dato altresì da una combinazione di proprietà. Nel caso di PURe, ciò è dato, oltre che dalla formula priva di etichettatura, soprattutto dalla lavorazione rapida e senza odori – anche su carte naturali – e da una buona rimozione dell’inchiostro: in tal modo un produttore di inchiostri può convincere il mercato dell’inchiostro da stampa sostenibile e continuare a portare avanti una produzione di stampa ecologica – trasparente anche per il consumatore.

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Nell’ampia gamma di inchiostri offset a foglio di Epple i rispettivi prodotti soddisfano un’ampia varietà di requisiti di sostenibilità al fine di soddisfare al contempo le esigenze dei clienti e gli standard di qualità nei singoli segmenti di stampa. In tal modo tutti i prodotti Epple sono conformi alla summenzionata politica di esclusione EuPIA. Epple offre pertanto inchiostri che consentano al tipografo di produrre stampati con il Blue Angel o l’etichetta Nordic Swan. Epple è ben posizionata anche nell’esigente settore della stampa per imballaggi alimentari. Tutti gli inchiostri di Epple

soddisfano i requisiti e i criteri di purezza del regolamento CE 1935/2004, del PIM EC10/2011 e del regolamento svizzero sui materiali e gli oggetti RS 817.023.21. Inoltre essi soddisfano gli standard industriali come la Nestlé Guidance Note. Un esempio molto recente testimonia inoltre il percorso di costante evoluzione descritto: BoFood Organic per la stampa degli imballaggi interni. Nel 2018 l’inchiostro brevettato è stato premiato con il German Packaging Award per la categoria “Sicurezza”. BoFood Organic è completamente esente da migrazione e apre nuove strade alla stampa interna di imballaggi primari per alimenti.


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Al fine di essere considerati sostenibili, gli inchiostri Flint Group sono formulati e prodotti garantendo il più basso impatto ambientale attraverso l’impiego di materie prime selezionate.

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La scelta delle materie prime è ovviamente la cosa più importante nel processo produttivo. Nonostante le materie prime a base vegetale non siano, ad esempio, considerate di per sé idonee all’impiego per uso alimentare, esse derivano comunque da estrazione vegetale come ad esempio olio di lino, olio di soya ecc. Le serie Bio di Flint Group, inoltre, sono formulate senza l’ausilio di olio minerale seguendo scrupolosamente le direttive di eclusione Eu.PIA che vietano l’impiego di materie prime considerate “critiche”.

Dario Zarantoniello technical service manager Global CPS Sales & Operations

soddisfano completamente le caratteristiche precedentemente descritte e sono quindi considerate vegetali a tutti gli effetti. Esse sono prodotte in modernissimi impianti industriali, ottimizzati per garantire il più basso impatto ambientale anche nel consumo di energia richiesta per la produzione. Questo è garantito dalle certificazioni ISO 14001 per l’ambiente e ISO 50001 per quanto riguarda l’impatto energetico. L’elevata resa colorante delle nostre serie Bio inoltre, consente l’applicazione di una minima quantità di inchiostro, diminuendo quindi consumi e conseguente impatto ambientale.

inchiostri

speciale green printing

flint group

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Le serie di inchiostri Flint Group che presentano il suffisso “Bio” nel nome

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speciale green printing indagine/inchiostri

TOYO INK 1) Quali caratteristiche deve avere un inchiostro per essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale? 2) Quanto è importante la scelta delle materie prime nella formulazione di un inchiostro ecocompatibile? 3) Quali sono i prodotti nel vostro portfolio che rispondono a queste caratteristiche, in linea con le normative internazionali?

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Toyo Ink Europe è un produttore leader di inchiostri e vernici UV che sta portando avanti un cambiamento ambientale positivo nel settore della stampa. I nostri inchiostri e vernici UV sono privi di composti organici volatili nocivi (VOC). Toyo Ink Europe massimizza l’uso di materiali di origine rinnovabili o riciclati, laddove è possibile e ragionevole. Tutti i nostri inchiostri e vernici UV sono realizzati con materie prime atossiche, non mutagene e non cancerogene, che sono sicure in tutti i possibili scenari di fine vita. Gli inchiostri/rivestimenti e vernici UV di Toyo Ink Europe non contengono nelle loro formulazioni metalli pesanti tossici come cadmio, piombo, mercurio o cromo (VI).

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Toyo Ink Europe investe tutto il tempo per utilizzare il più possibile materie prime rinnovabili nella formulazione degli inchiostri e delle vernici UV. Gli inchiostri e le vernici UV sviluppati appositamente per Toyo Ink Europe mostrano anche ottime caratteristiche di disinchiostrazione, che è importante per il riciclaggio della carta. Pertanto, gli inchiostri e le vernici UV accuratamente formulati possono essere riciclati quando stampati su supporti che possono essere riciclati.

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Toyo Ink Europa è in linea con le varie normative internazionali. La quantità totale di metalli pesanti, presente a causa dell’inevitabile inquinamento tecnico, rimane inferiore a 100 ppm (= 0,01% in peso).

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Massimiliano Belardinelli sales director Italy di Printgraph Group (distributore di Toyo Ink)

Di conseguenza, è molto al di sotto della norma europea per Toys for children EN71 / 3, o la controparte americana ASTMF 963-95 (punti 4.3.5.1- 4.3.5.2 e 8.2.-8.3.), o la legislazione CONEG e gli inchiostri e le vernici sono conformi alla risoluzione europea AP (96) 5 (che è il risultato logico della raccomandazione tedesca BgVV IX) e alla direttiva europea 2004/12 / CE. Inoltre, gli inchiostri e le vernici rispettano la limitazione sul vinilcloruro, cioè la restrizione alla produzione di prodotti contenenti più di 25 mg / kg di PCB o PCT (datato 18/7/89). Infine, questi prodotti sono conformi alla Direttiva 2002/95 / CE sui RoHs (e alla sua modifica 2004/19 / CE), relativa ai ritardanti di fiamma (PBB e PBDE). La Toyo Ink Europe è membro EuPia e attualmente è in linea con le direttive attuali della stessa EuPia.


speciale green printing

Fujifilm

Un impegno quotidiano riconosciuto Paolo Zerbi, Graphic Arts BD general manager

Quanto è importante per Fujifilm il concetto di “ecosostenibilità”? Lo “sviluppo sostenibile” è la questione più importante per il nostro pianeta. Le società del gruppo Fujifilm si impegnano quotidianamente per dare il proprio contributo, raggiungendo un’elevata qualità nei prodotti, nei servizi e nelle attività aziendali. Abbiamo una lunga storia di sviluppo aziendale responsabile e sostenibile, riconosciuto regolarmente attraverso la sua inclusione negli indici globali Dow Jones Sustainability e FTSE4Good, e siamo orgogliosi di pubblicare i suoi risultati in un rapporto annuale di sostenibilità. In che modo l’azienda punta a migliorare l’eco-efficienza dei propri processi e prodotti? Siamo orgogliosi degli investimenti della nostra azienda sulla sostenibilità. Il sito produttivo di Tilburg è un primo esempio di eco-efficienza, già nel 1997 ha ottenuto il primo certificato ISO 14001, migliorando successivamente di anno in anno la sostenibilità. L’obiettivo finale del sito è quello di essere al 100% CO2 free in ogni processo produttivo. Nel 2011 è stata completata l’installazione di cinque turbine eoliche che sono in grado di fornire il 20% del totale di energia usata nei 63 ettari del sito produttivo. Tilburg, nel suo complesso, riduce le emissioni di CO2 di 12.000 tonnellate/anno. Tilburg è solo uno dei molti esempi di eco-efficienza di Fujifilm. Quali sono i prodotti nel vostro portfolio con caratteristiche ecosostenibili? Sono molti i prodotti ecosostenibili nel nostro ampio portfolio, tra i più importanti annoveriamo le lastre Superia ZP e Superia ZD: la terza e quarta generazione di lastre processless di Fujifilm. Il procedimento processless rappresenta la via più semplice e rapida dal CtP alla stampa eliminando totalmente la necessità di utilizzare sviluppatrici, pro-

dotti chimici, gommatura e acqua di lavaggio, con evidente risparmio sia di tempo che di costi, e con notevoli benefici dal punto di vista dell’ambiente e della salute. La Superia ZD è ufficialmente certificata per la conformità all’uso su materiali destinati al contatto con i prodotti alimentari. Inoltre gli inchiostri di alta qualità Uvijet soddisfano alcuni dei più rigorosi standard internazionali sulle emissioni dei prodotti e, di conseguenza, garantiscono un livello di sicurezza eccezionale e sono adatti per una vasta gamma di settori e di utilizzi. A conferma dell’impegno di Fujifilm per la responsabilità ambientale, la gamma di inchiostri UV Uvijet ha ottenuto la certificazione UL Greenguard. La certificazione attesta che un prodotto è stato sottoposto a rigorosi test e che ha dimostrato di avere basse emissioni di composti organici volatili (COV). Considerato che sono soprattutto i COV a determinare l’inquinamento dell’aria negli ambienti interni, è fondamentale che tutti i settori cerchino modi per limitarne la quantità. In Fujifilm, siamo impegnati a sostenere un ambiente sano e sicuro, ecco perché abbiamo formulato i nostri inchiostri Uvijet UV in modo che offrano non soltanto immagini di qualità e durata eccezionali, ma anche il minimo impatto ambientale, e che soddisfino le esigenti richieste di accreditamento Greenguard Gold. Quali sono secondo voi le caratteristiche che un’azienda grafica deve avere per potersi considerare “green”? Oggi le aziende grafiche devono efficientare il loro processo produttivo riducendo al minimo gli sprechi energetici e limitando l’utilizzo di prodotti chimici dannosi. Questo è possibile grazie all’utilizzo di prodotti sempre più green. In quanto, oltre a rendere più rapido ed efficiente il processo di prestampa, permettono di ottenere un vantaggio economico grazie alla riduzione dei costi di manodopera e di smaltimento, con evidenti benefici per l’impatto ambientale.

L’approccio di base di Fujifilm alla Corporate Social Responsibility (CSR) è contribuire allo sviluppo sostenibile della società mettendo in pratica la filosofia aziendale: “Il nostro obiettivo generale è quello di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone in tutto il mondo con tecnologie proprietarie all’avanguardia, raggiungendo questa visione attraverso attività commerciali sincere ed eque”.

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Alimento sicuro in un imballaggio sicuro Il 19 ottobre Sun Chemical ha organizzato un evento dal titolo “Truffle Hunting”. Al centro della giornata il seminario “Progettare packaging in sicurezza”.

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Interagire in modo continuativo e creativo con i clienti è al top delle priorità delle aziende in tutti i settori. E spetta solitamente al team di marketing, in sinergia con il management, individuare le modalità più adatte a raggiungere questo importante obiettivo, dando vita a momenti d’incontro, la cui finalità è il puro piacere di stare insieme in un ambiente diverso da quello lavorativo e garantire, al tempo stesso, un aggiornamento sui propri prodotti e le nuove tecnologie. C’è chi, come Sun Chemical, noto produttore internazionale di inchiostri e vernici, ha trovato davvero un approccio vincente, coinvolgendo annualmente una serie di aziende accuratamente selezionate in un evento che ormai è molto conosciuto nel nostro settore. Ciò che è stato sicuramente apprezzato nel tempo dagli invitati è il giusto mix tra lavoro – un seminario tecnico di un paio d’ore – e svago, dove il termine svago è forse riduttivo se si considerano le attività organizzate ogni anno. Dopo essersi divertiti ai fornelli, alla guida di auto d’epoca e a bordo di eleganti barche a vela, giusto per citare qualche esempio, quest’anno i fortunati ospiti di Sun Chemical sono stati i protagonisti di

un’avventurosa caccia al tartufo nei boschi circostanti l’incantevole Villa Sparina, a Gavi (AL). Divisi in tre squadre, sono stati guidati in questa insolita esperienza da tre tartufai professionisti e dai loro affezionati cani. Se il tartufo italiano è uno dei più ricercati e l’Italia è il più grande produttore di tartufi al mondo, questo lo si deve anche alla tradizione millenaria della nostra cucina, che vedeva gli antichi romani già ghiottissimi di questa strana specie di fungo che si sviluppa sotto terra, in simbiosi con alcuni tipi di alberi, ma solo in pochissimi posti nel mondo. Tutto lo stivale, Sardegna a parte, offre luoghi ove cimentarsi nella ricerca del tartufo, ma quello più pregiato e più costoso, ossia quello bianco, si trova al Centro e nel Nord Italia, soprattutto in Piemonte.


DIMENSIONI 200% Fotografa il QR code per visualizzare il video dell’evento.

DIMENSIONI REALI da usare in pagina

icn Survey Tra i momenti conviviali una degustazione di grappe e cioccolato.

Il seminario tecnico che ha preceduto la caccia al tartufo e che ha visto come relatori anche quest’anno i direttori tecnici di Sun Chemical, Egidio Scotini e Paolo Caiani, era dedicato alla progettazione e produzione di packaging alimentari all’insegna della sicurezza. Dopo il benvenuto dell’ad Fabio Deflorian, che ha enfatizzato il trend di crescita del 15-16% nei volumi di inchiostri per packaging venduti da Sun Chemical Group nel mercato italiano, hanno preso la parola i due tecnici, che prima di entrare nel cuore del tema hanno fornito indicazioni sui trend del packaging nei prossimi anni. Il design degli imballaggi si sta modificando a

icn Virtual Reality

Come sarà il packaging del futuro?

icn Augmented Reality

L’ad Fabio Deflorian e, sotto, i direttori tecnici Paolo Caiani (a sinistra) ed Egidio Scotini.

icn QRCode

di Cristina Rossi

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seguito dei cambiamenti degli stili di vita, dell’evoluzione demografica e delle abitudini dei consumatori. C’è una crescente attenzione all’impatto ambientale e agli sprechi alimentari e, parallelamente, c’è sempre maggiore interesse verso salute e benessere. Molto richiesti gli imballi più piccoli in risposta a nuclei famigliari unipersonali. Ma come sarà l’imballaggio del futuro? Sarà flessibile, sempre più leggero, ecosostenibile, personalizzato grazie alla stampa digitale, interattivo e, last but not least, sicuro, perché la sicurezza alimentare ha la priorità su tutto.

Imballaggio fa rima con sicurezza alimentare Tutti noi siamo nella condizione di volerci sentire

protetti da pericoli o eventi non desiderabili. Sun Chemical, in qualità di produttore di inchiostro, lavora a stretto contatto con i fornitori di materie prime e i produttori di imballaggio per ottemperare a una serie di standard finalizzati alla sicurezza del packaging alimentare. MOCA è il modo in cui la Comunità Europea definisce la sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti. I MOCA (“materiali e oggetti a contatto con gli alimenti”) sono disciplinati da provvedimenti nazionali ed europei. Per quanto riguarda la disciplina comunitaria il Regolamento CE n. 1935/2004 (norma quadro) stabilisce i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali e oggetti in questione, mentre misure specifiche contengono disposizioni

dettagliate per i singoli materiali. Come citato dall’articolo 3 del Regolamento, “Materiali e articoli devono essere prodotti in modo che, nelle normali e prevedibili condizioni d’uso, non trasferiscano all’alimento i loro costituenti in quantità tali che possano costituire un pericolo per la salute umana (questo conduce alla definizione di ‘migrazione’ di una specifica sostanza chimica, ndr) o comportare un inaccettabile cambiamento nella composizione dell’alimento (molto improbabile per inchiostri e vernici, ndr) o comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche (questo può essere misurato, ndr)”. Partiamo da quest’ultimo punto, ossia le proprietà organolettiche: odore e sapore dell’alimento non devono essere alterati entro il periodo di stoccaggio previsto. Ciò significa che inchiostri, supporti e adesivi impiegati per incollare l’imballo finale non devono provocare un’alterazione dell’alimento. L’imballo deve essere progettato in modo tale che l’ossidazione provocata dal processo di stampa – qualunque esso sia – non alteri l’alimento. Odore e sapore possono essere misu-

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rati con l’ausilio di test soggettivi (Robinson) e analitici (GC-MS). Il secondo aspetto è legato alla “modifica della composizione dell’alimento”. Anche se l’imballaggio cede sostanze innocue, queste non possono modificare la composizione originale dell’alimento. Esistono pertanto dei limiti di migrazione, uno specifico (SML) e l’altro globale (OML). La migrazione dell’inchiostro avviene per penetrazione, contatto, evaporazione e condensazione. Come hanno ricordato i tecnici di Sun Chemical, la migrazione zero non esiste. Si può parlare di migrazione bassa o minima. Il terzo aspetto è “danneggiare la salute umana”. Esiste un ente europeo, EFSA (European Food Safety Authority) che valuta le sostanze utilizzate in ambito alimentare e, sulla base dei dati tossicologici, stabilisce la tossicità delle sostanze e il relativo limite di migrazione specifico. I valori ammessi dalla legislazione per la migrazione alimentare son ben al di sotto la tossicità acuta. Le linee guida GMP (2023/2006/EC) fanno sì che la responsabilità sia condivisa lungo l’intera filiera. La messa in commercio di un prodotto alimentare coinvolge d’altronde molti attori, ognuno dei quali ha in mano un pezzo di informazione: il produttore dell’alimento, il converter, il produttore di inchiostri e vernici e il produttore di materie prime. È importante che tutti condividano le informazioni in base alle linee guida sopra citate.

Come formulare un inchiostro per food packaging

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Sun Chemical dispone di impianti dedicati alla produzione di inchiostri per imballaggi alimentari. L’azienda, pur facendo della vendita di inchiostri il suo business principale, produce anche pigmenti, resine e basi pigmentate all’acqua e pertanto è nella condizione di poter esercitare un controllo maggiore sul risultato finale. Oggi la priorità nella formulazione di un inchiostro viene proprio data alla scelta delle materie prime alla luce delle varie legislazioni (REACH, PIM, Swiss Ordinance, FDA, BfR) ai fini di garantire la massima sicurezza. I requisiti “obbligatori” che un inchiostro dovrebbe possedere sono legati a: costo totale, performance tecnica, qualità grafica e produttività. È importante scegliere i prodotti idonei in base alle applicazioni finali da realizzare. Sun Chemical ha un’ampia offerta di inchiostri per i vari processi di stampa: offset, flexo e rotocalco. Di seguito analizziamo le varie tipologie con le relative caratteristiche e principi formulativi: - Inchiostri a base acqua: non contengono solventi organici e l’impatto organolettico sull’alimento è nullo. La formulazione è studiata per ridurre al minimo la migrazione, le materie prime sono conformi a PIM, Swiss Ordinance e BfR e i pigmenti hanno un elevato grado di purezza. Tali inchiostri sono conformi alla normativa EU EN 646 procedura B e hanno la certificazione TUV Austria per la compostabilità.

La priorità nella formulazione di un inchiostro viene data alla scelta delle materie prime.

- Inchiostri UV flexo: garantiscono una qualità di stampa simile alla rotocalco grazie all’opzione fotopolimeri HD, non contengono solventi e sostanze volatili, hanno un impatto organolettico sull’alimento nullo, contengono materie prime di elevata purezza, hanno una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione e impiegano fotoiniziatori polimerici. - Inchiostri offset UV/EB: garantiscono un’elevata qualità di stampa, non contengono solventi e sostanze volatili, hanno un impatto organolettico sull’alimento nullo, hanno una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione, impiegano monomeri a elevato peso molecolare, utilizzano fotoiniziatori polimerici, contengono materie prime di elevata purezza, vantano costi impianto ridotti. - Inchiostri flexo in linea e polimerizzazione EB (WetFlex): sono a bassa migrazione, adatti alla stampa esterna e laminazione, garantiscono una buona velocità di stampa e risultati qualitativi paragonabili alla rotocalco, presentano resistenze meccaniche dovute alla polimerizzazione EB (Electron Beam). - Inchiostri base solvente: sono i più utilizzati per la stampa su film, hanno una bassa ritenzione di solvente, un impatto organolettico sull’alimento nullo, una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione. Sono, inoltre, esenti da cloro derivante da resine base PVC, sono a base di resina poliuretanica esente TDI e MDI, contengono materie prime conformi a PIM, Swiss Ordinance e BfR e sono esenti da plastificanti monomerici. - Inchiostri offset convenzionali: adatti per imballaggi alimentari standard, vengono realizzati all’80% con materiali provenienti da fonti rinnovabili (es. resine derivanti dal legno). Hanno un basso impatto organolettico sull’alimento, non contengono oli minerali e vantano un’idoneità alimentare certificata da istituti esterni accreditati. I valori di migrazione sono ben al di sotto i valori limite e dipendono dalle condizioni di stampa e dal design del packaging. Il loro utilizzo è limitato a supporti assorbenti, quindi non plastici. In conclusione, inchiostri e vernici sicuri per un imballaggio a bassa migrazione sono disponibili come standard industriali. Le procedure di fabbricazioni sono importanti come le formulazioni. La progettazione dell’imballaggio conforme può essere suddiviso in quattro aree principali: prestampa e progettazione, selezione dei materiali, stampa, trasporto, stoccaggio e attrezzature e gestione della stampa.


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Il presidente Hiroshi Yoshihoka al taglio del nastro per l’inaugurazione della nuova sede che si trova a Milano in viale Certosa.

Nuova sede e showroom per Konica Minolta Lo spostamento dell’headquarter italiano è il segno tangibile della volontà dell’azienda di cambiare ancora una volta pelle per essere sempre più vicina ai suoi clienti e diventare partner strategico nella loro trasformazione digitale.

“Il nuovo headquarter vuole essere un luogo di incontro tra le diverse attività, un catalizzatore di energie e aspirazioni. Uffici e showroom sono l’espressione concreta della nuova storia che vogliamo raccontare e di ciò che vogliamo essere: un consulente strategico, un partner al fianco delle imprese, in grado di accompagnarle nel percorso di trasformazione digitale. Il nostro headquarter in primis è stato progettato in un’ottica di lavoro smart e people centric”, ha dichiarato Hiroshi Yoshioka, presidente di Konica Minolta Italia, durante la cerimonia di inaugurazione. In primo luogo, Konica Minolta ha ripensato il proprio showroom, da oggi denominato Digital Imaging Square: uno spazio di circa 900 m2 interamente rinnovato e realizzato secondo logiche di efficienza e funzionalità. Un’area interattiva, volta ad accogliere i clienti e far loro ‘toccare con mano’ le tecnologie e innovazioni nei diversi ambiti: servizi di gestione dell’IT, documentale e dei flussi di lavoro in ufficio, stampa industriale e professionale, sicurezza e videosorveglianza, realtà virtuale e realtà aumentata. Anche i nuovi uffici sono stati realizzati secondo concetti

innovativi: i grandi open space ripropongono la dinamicità e i valori di collaborazione e condivisione. Gli spazi e le modalità di lavoro sono stati pensati per favorire lo scambio di conoscenze e facilitare il flusso ottimale delle attività, riducendo la presenza di carta: scrivanie non assegnate, spazi di lavoro informali, sale riunioni di diversa tipologia, aree per il brainstorming con pareti scrivibili e un’agorà, un’area di incontro e ricreativa con tanto di bigliardino e cucina dove trascorrere i momenti di break. Nella declinazione dello smart working rientrano una serie di iniziative lanciate da Konica Minolta col doppio scopo di aiutare l’ambiente e favorire il contatto tra colleghi. Le emissioni prodotte dal funzionamento dei dispositivi di stampa presenti in azienda vengono compensate attraverso un programma esclusivo Konica Minolta. È stato adottato un sistema di car pooling aziendale che permette ai suoi dipendenti, attraverso una app, di condividere l’auto per recarsi al lavoro. Fra i servizi di welfare rivolti al dipendente si possono citare tintoria interna, consulenza legale gratuita, nutrizionista in sede per consulenze personalizzate e visite di diagnosi precoce.

La nuova sede è in un edificio denominato Green Place, costruito secondo un progetto ad alto tasso di sostenibilità – come dimostrano i 1.000 m2 di pannelli fotovoltaici in copertura, la certificazione Gold secondo lo standard Leed e prestazioni energetiche di classe B.

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speciale green printing tecnologie

Koenig & Bauer Due esempi di ecosostenibilità Curtis Packaging e Pure Impression: storia di due aziende virtuose.

Qualità, sostenibilità e innovazione alla Curtis Packaging

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Lo stampatore di packaging americano Curtis Packaging Corporation, con sede nelle Berkshire Mountains del Connecticut, propone ai propri clienti soluzioni di imballaggio premiate, innovative e creative, spesso per marche famose in tutto il mondo. La scorsa primavera la Curtis ha messo in produzione una nuova Rapida 106 a undici colori a doppia verniciatura con un gruppo di stampa a valle della verniciatura. La new entry è stata installata accanto a due Rapida 130 e va a sostituire un’altra Rapida 130. Con la nuova macchina, le sue funzioni innovative e la sua tecnologia all’avanguardia, si mira a raggiungere tassi di crescita significativi utilizzando tecniche di finitura in linea di altissima qualità in modo mirato. “Quando i nostri clienti descrivono la nostra azienda utilizzano tre parole: qualità, sostenibilità e innovazione”, dice Kerry C. Brown, Vice President of Operations della Curtis Packaging. “La nostra nuova Rapida 106

La Rapida 106 in funzione presso lo stampatore di packaging americano Curtis Packaging.

soddisfa appieno queste tre esigenze. Per mettere in moto processi di avviamento veloci, adesso ci basta semplicemente premere un tasto. Grazie alla doppia verniciatura ci sono possibilità assolutamente nuove per realizzare una verniciatura in linea di altissima qualità, con una configurazione della macchina esclusiva. Prevediamo una riduzione dei tempi di allestimento del 60% e un aumento della produzione del 40%”. La Rapida 106 si distingue anche in termini di regolazione dell’inchiostro in linea, essendo dotata del sistema di misurazione e regolazione QualiTronic ColorControl abbinato alla regolazione della qualità Instrument Flight di System Brunner. Il sistema di valutazione a cinque stelle informa gli stampatori della Curtis sulla qualità di stampa ottenuta con la norma selezionata e può garantire ogni giorno l’ottemperanza a diverse specifiche standard. “La nuova macchina ci rende più efficienti e più inno-


speciale green printing

La nuova Rapida 106 a 11 colori e doppia verniciatura è entrata in funzione da Curtis la scorsa primavera.

vativi. Ci distingue dai nostri concorrenti. Pur godendo già della fama di produttori di articoli complessi e innovativi, ci rallegra il fatto che i marchi progettino e creino nuove tipologie di imballaggio insieme a noi. Abbiamo un gruppo di partner fornitori davvero fantastico che bussa alla nostra porta e desidera lanciare prodotti con noi”, si rallegra Brown. Un altro aspetto importante alla Curtis è l’orientamento all’ambiente. Poiché consumatori e marchi sono sempre più preoccupati dell’impatto degli imballaggi sull’ambiente, cercano tipografie che condividano i loro timori. La Curtis è il primo produttore di imballaggi dell’America del Nord a produrre al 100% clima neutrale, a utilizzare al 100% energia elettrica da fonti rinnovabili nonché ad essere munita delle certificazioni Forest Stewardship Council (FSC) e Sustainable Forestry Initiative (SFI). “Siamo molto orgogliosi di avere ridotto, dal 2012, il consumo di energia nel nostro stabilimento del 40%”, dice Brown. “Il nostro ultimo progetto, che prevede passaggio al metano, nuova tecnica di climatizzazione ad alta efficienza energetica HVAC, nuovi sistemi di illuminazione e un impianto solare sul tetto, ci permetterà di ottenere un risparmio sui costi per l’energia di 4,5 milioni di dollari”. “Prima di optare per Koenig & Bauer, abbiamo preso in esame altri tre produttori di macchine”, dice Brown. “Dopo un’attenta riflessione siamo arrivati alla conclusione che Koenig & Bauer poteva offrirci una qualità di stampa e un’assistenza migliori e si concentrava sull’imballaggio”.

Pure Impression, gli effetti speciali dell’UV HR con le Rapida 106 “Un’azienda in armonia con l’ambiente” è l’idea della francese Pure Impression, che con la casa madre Exagroup fa parte del Gruppo Cimpress dal 2015. Nella sede vicino a Montpellier l’azienda possiede tre Rapida 106 con dotazione UV HR, tra cui due otto colori con voltura. “La tecnologia UV HR è perfetta per la nostra politica ambientale”, dice Olivier Marsil, direttore allo sviluppo di Pure Impression. Le tre Rapida 106, infatti, stampano senza alcool e senza scartino e la Pure utilizza inchiostri con pigmenti vegetali e senza solventi. “La regolazione in linea dell’inchiostro con il Qualitronic ColorControl ci permette di tenere sotto controllo i tempi di impostazione e gli scarti”. Da sempre attenta alla stampa ecologica in qualsiasi dimensione, Koenig & Bauer propone per tutti i suoi impianti sistemi di essiccazione Varidry ad alta prestazione e dispositivi di lavaggio automatici Cleantronic efficienti e sostenibili. Tutti i sistemi di essiccazione Varidry assicurano efficienza energetica, rendendo il processo di stampa notevolmente più ecologico e sostenibile. La variante Varidry Blue consente un risparmio energetico potenziale fino al 50% rispetto agli essiccatori IR/aria calda tradizionali, grazie al riutilizzo dell’aria di essiccazione come aria di ricircolo nel prolungamento dell’uscita. Per lo stesso campo di applicazione dei forni UV HR possono essere impiegati i forni Varidry LED UV, in costruzione modulare flessibile con diodi a emissione luminosa. I dispositivi di lavaggio automatici Cleantronic sono efficienti e sostenibili: con soluzioni diverse coadiuvano l’automazione dei processi in funzione delle necessità e in modo individuale. Processi di lavaggio paralleli e programmi di lavaggio preselezionabili garantiscono risultati perfetti nel minor tempo possibile. Inoltre la funzione ‘stampa pulita’ consente lo scarico mirato dell’inchiostro residuo dalla lastra e dal caucciù, la riduzione dei tempi di lavaggio del caucciù e del consumo del materiale. Il Cleantronic UV garantisce tempi di allestimenti più convenienti e aumento della durata degli irradiatori UV.

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L’eccellenza italiana scommette sull’innovazione Due aziende, due storie diverse, un elemento importante che le accomuna: la volontà di proporre qualcosa di nuovo al mercato – quello del packaging – e la decisione di investire in una tecnologia di stampa digitale in grado di dare una significativa svolta al proprio business. Entrambe, in collaborazione con il proprio partner tecnologico – HP – hanno deciso a metà novembre di aprire le porte dei propri stabilimenti a stampatori di imballaggio e converter di tutto il mondo.

Un packaging flessibile personalizzato

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ACM Plastic è un’azienda ‘giovane’, fondata 15 anni fa da Massimo Raffaele che proveniva da un mercato completamente diverso e che già dai primi anni decide di introdurre nel mondo dell’imballaggio flessibile una tecnologia diversa rispetto ai tradizionali converter, utilizzando il getto d’inchiostro UV LED LM. Una tecnologia altamente innovativa che consente di non impiegare solventi nell’intero processo di creazione del packaging e permette ad ACM di specializzarsi nel mercato delle piccole tirature. Grazie alla sua visione costantemente proiettata nel futuro, l’azienda cremasca si trasforma in una delle più innovative realtà del settore flessografico. Oggi annovera un portafoglio di oltre 500 clienti sul territorio nazionale e internazionale (Benelux, Spagna, Svizzera, Germania e Australia) con un fatturato annuo stimato intorno ai 17 milioni di euro e uno staff di 64 dipendenti, che ogni giorno produce lavori di stampa all’interno dei 9.000 metri quadri dello stabilimento. La scelta di investire in una HP Indigo 20000, operativa dallo scorso luglio, è stata

Quella in funzione da ACM a Cremosano (CR) è una delle prime HP Indigo 20000 già operative in Italia. La macchina consentirà all’azienda di approcciare nuovi segmenti applicativi con progetti creativi e innovativi.


di Cristina Rossi

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Stampa diretta del cartone ondulato

motivata dall’intenzione di personalizzare i prodotti stampati, in modo da renderli davvero unici. A questo scopo ACM si è affidata a un’agenzia – la HUD Agency – insieme alla quale ha creato una serie di campagne promozionali demo per far comprendere ai clienti le potenzialità della stampa digitale. Lanciata in occasione di Interpack 2014, la HP Indigo 20000 vanta oggi oltre 160 macchine installate in 40 Paesi, di cui 120 utilizzate per la stampa di imballaggio flessibile e le rimanenti per etichette e altre applicazioni. Attualmente in Italia si contano quattro HP Indigo 20000 in funzione. La macchina si basa su tecnologia elettrofotografica, consente di utilizzare supporti flessibili e cartacei fino a 350 micron, ai quali prima dell’inchiostrazione viene applicato un primer, la cui funzione è quella di migliorare l’aggrappaggio dell’inchiostro al substrato.

LIC Packaging ha sede a Verolanuova (Brescia) ed è specializzata nella stampa di cartone ondulato. Fondata nel 1952 da Giovanni Bertoldo, padre dell’attuale presidente Piero, l’azienda nel 1982 affianca alla stampa offset la stampa flexo su cartone ondulato e nel 2001 entra a far parte del Gruppo Saica. Oggi l’azienda si estende su una superficie di 80.000 mq, di cui 48.000 coperti, vanta oltre 350 clienti, 130,5 milioni di metri quadri stampati l’anno, un fatturato di 87 milioni di euro (nel 2017) e 304 dipendenti. L’entrata in funzione, lo scorso luglio, di una HP PageWide C500 – la seconda in Europa e la quarta al mondo – consente alla cartotecnica italiana di stampare direttamente sul cartone ondulato, con una qualità offset ed evitando la laminazione. La ‘new entry’ va a soddisfare la crescente domanda da parte dei clienti di tirature limitate, tempi di produzione più rapidi e campagne di marketing creative. In precedenza LIC Packaging aveva installato una HP Scitex 15500 per la produzione di espositori ad elevato valore aggiunto. Grazie ai suoi inchiostri a base acqua, la HP PageWide C500, che utilizza la collaudata tecnologia HP thermal inkjet, stampa in digitale su imballaggi primari e secondari per il settore alimentare senza che sia necessaria

una barriera aggiuntiva. L’ampia gamma di applicazioni spazia dalle confezioni di base a quelle più sofisticate. La stampa può avvenire su carte patinate e non patinate e cartoni

ondulati con spessori da F a BC a doppia onda. La velocità di stampa è pari a 75 metri lineari al minuto a una risoluzione di 600 dpi. Tra i punti di forza la presenza di un milione di ugelli con una ridondanza degli stessi fino a 6 volte: ciò significa che 6 ugelli diversi generano lo stesso pixel e nel caso qualcuno di essi dovesse otturarsi la qualità di stampa non viene compromessa perché intervengono gli altri ugelli. Si tratta di una prerogativa del thermal inkjet, che non è possibile infatti con la stampa inkjet piezoelettrica. Inoltre, una cinghia virtuale garantisce, attraverso la creazione del vuoto, un’accurata movimentazione del supporto durante il processo di stampa.

La proposta di HP Nell’ambito della stampa digitale, HP ha un’offerta davvero variegata che serve vari segmenti di mercato, da quello della stampa commerciale ed editoriale al grande formato, fino ad arrivare alle soluzioni per etichette e packaging. In particolare, per quanto riguarda l’imballaggio, i sistemi di stampa digitale HP soddisfano le esigenze dell’imballaggio flessibile (HP Indigo 20000), degli

astucci pieghevoli (HP Indigo 30000) e del cartone ondulato. In quest’ultimo caso le soluzioni si suddividono tra macchine per la produzione di scatole in volumi elevati (HP PageWide T400S, HP PageWide T1100S e HP PageWide C500) e soluzioni per espositori e scatole di grande formato e in basse tirature (HP Scitex 11000, HP Scitex 15500 e HP Scitex 17000). 55


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Convegno tecnico

L’Italia delle etichette autoadesive quarta in Europa Dati e trend di mercato, nuovi progetti e strategie in una giornata dedicata agli etichettifici.

veste grafica e nei contenuti si proporrà non più come sito vetrina, bensì come piattaforma di scambio. L’obiettivo è quello di aprire e mantenere rapporti con tutti gli interlocutori interni ed esterni a Gipea e aumentare la visibilità del gruppo.

Ottime prospettive per l’inkjet Come emerge dall’Osservatorio Finat Radar, con la metà delle oltre 100 aziende europee coinvolte con un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, il trend di crescita media dei fatturati dei converter Finat nel 2017 è stato pari al 6,5%. La crescita dei fatturati nell’area Sud Europa (che comprende l’Italia) è stata del 7,3%. Tra i punti critici l’aumento dei costi del lavoro e delle materie prime. Un altro dato interessante che emerge dalla ricerca è che attualmente in Europa sono 2.300 le macchine da stampa digitali operanti nel segmento delle etichette autoadesive, di cui il 71% elettrofotografiche e il 29% inkjet/ibride. Quanto alle previsioni d’acquisto per i prossimi 18 mesi il 73% delle macchine digitali acquistate saranno inkjet o ibride e il 27% a toner. Elisabetta Brambilla e, a destra, Italo Vailati, Egidio Scotini e Stefano d’Andrea.

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Come neopresidente di Gipea, Elisabetta Brambilla ha aperto i lavori del convegno tecnico del gruppo italiano produttori etichette adesive, che si è tenuto lo scorso 23 novembre all’Hotel Melia di Milano. Un intervento molto sobrio e concreto che ha illustrato le attività in corso nel gruppo di specializzazione che fa capo ad Assografici e ha ricordato il ruolo importante che l’Italia riveste in ambito europeo nella produzione di etichette autoadesive, trovandosi al quarto posto dopo Germania, Gran Bretagna e Francia. L’Italia, da un’indagine Eurostat elaborata dal Centro Studi Assografici, si conferma tra i Paesi con maggiore crescita (6% in più nella produzione del 2017 rispetto al 2016). I dati rilevati confermano un trend di crescita anche per il 2018, con un aumento del 2,2% del fatturato nei primi 9 mesi del 2018. Tra le tante novità, Gipea avrà un nuovo sito a partire da gennaio 2019, che oltre a essere rinnovato nella

Quaderno sulle etichette per alimenti Italo Vailati, vicedirettore generale di Assografici, ha presentato il nuovo quaderno Gipea sulle etichette a contatto con gli alimenti, una sorta di vademecum per gli etichettifici. In sostanza mira ad aiutarli nel pianificare i controlli, le procedure e a predisporre la documentazione necessaria per soddisfare le crescenti istanze normative in fatto di sicurezza dei prodotti, rintracciabilità e messa sotto controllo dell’intero processo. Egidio Scotini, direttore tecnico di Sun Chemical, ha parlato in qualità di coordinatore del comitato tecnico di Atif. L’attività del comitato riguarda la sperimentazione di metodologie di lavoro e di controllo, la divulgazione di informazioni tecniche, la diffusione di informazioni su standard normativi e aggiornamenti legislativi e la redazione di pubblicazioni tecniche. Stefano d’Andrea, noto esperto di stampa flessografica, ha riferito dei trend principali visti all’ultima edizione di Labelexpo Usa, in cui le macchine ibride hanno dominato lo show con impressionanti miglioramenti in automazione e integrazione.



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Quando l’alta tecnologia ben si sposa con la green economy Flussi di lavoro Pod basati sui lotti effettivamente venduti per rispondere alla crescente razionalizzazione della produzione, tecnologie evolute per gestire in maniera sempre più automatizzata gli interventi nel workflow, riduzione dei consumi delle macchine, sviluppo di interfacce intelligenti con i sistemi di stampa: ecco le risposte di Tecnau alle esigenze del mercato

Negli ultimi anni in Italia sono stati fatti investimenti crescenti in nuove tecnologie di stampa e finitura digitali, principalmente mirati a un miglioramento dell’efficienza e a maggiore produttività. Si intravedono tuttavia una rinnovata attenzione e sensibilità verso i temi di sostenibilità ambientale attraverso tutte le fasi del processo produttivo, che spazia dalla scelta delle tecnologie da selezionare per la produzione, ai consumi elettrici delle macchine, alle modalità del supporto tecnico e in generale agli sprechi generati dagli avviamenti. Le nuove soluzioni portate sul mercato da Tecnau mostrano risvolti interessanti in questi ambiti che possono essere classificati in quattro macro-categorie: 1) sistemi flessibili e automatizzati di Print On Demand (POD) per la razionalizzazione della produzione; 2) implementazione di tecnologie evolute in chiave IoT (Internet of Things); 3) riduzione dei consumi energetici; 4) sviluppo di interfacce intelligenti con i sistemi di stampa.

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Sistemi flessibili e automatizzati di POD per la razionalizzazione della produzione La razionalizzazione della produzione è stata un’esigenza guidata dalla progressiva diminuzione delle copie prodotte per singola commessa e da un aumento esponenziale nelle esigenze di personalizzazione. Il processo sta portando gli stampatori a rivedere sia le metodiche stesse della produzione che di tutta la catena organizzativa, con la necessità di ricercare soluzioni in grado di garantire scalabilità e ampia variabilità delle applicazioni. Tecnau si è mossa da tempo lungo questa direttrice per realizzare soluzioni che permettano di produrre lotti di brevi tirature o addirittura singole copie con sistemi altamente automatizzati e flessibili, cambi formato rapidi o “al volo” per ridurre i tempi di fermo e i possibili scarti causati dalle operazioni di start & stop delle macchine. Si tratta infatti di elementi necessari per implementare un flusso di produzione Print on Demand, ovvero basato sulla produzione dei lotti effettivamente venduti e sulla drastica riduzione del magazzino e

www.tecnau.com


L

speciale green printing

ibra 800 B2: soluzione per il confezionamento di libri on demand con doppio canale di taglio e accumulo da foglio di formato B2, brossura e trilaterale variabili e input multiplo per copertine.

dell’invenduto. Le soluzioni Libra di Tecnau per il settore editoriale sono il vero cavallo di battaglia di questa concezione della produzione in quanto offrono la possibilità di realizzare libri completamente differenti l’uno dall’altro agli stessi costi di tirature maggiori. L’assenza di tempi di avviamento, i cambi formati al volo e l’integrazione di tutti i moduli, dalla bobina al blocco libro e dalla brossura al trilaterale variabili, evitano la produzione di lotti minimi e consentono agli stampatori di produrre solamente i quantitativi effettivamente necessari sulla base delle quantità già vendute.

La riduzione dei consumi energetici La continua ottimizzazione delle macchine è invece un concetto molto ampio che poggia le sue basi sull’intera ingegnerizzazione dei sistemi Tecnau e si basa sull’idea che ogni soluzione, oltre a essere funzionale e duratura nel tempo, venga continuamente migliorata secondo una politica volta ad apportare benefici agli utilizzatori non solo in termini prestazionali, ma anche sotto il punto di vista dei consumi e del risparmio. A tal fine Tecnau sta portando avanti un progetto per l’implementazione di best practice che consentano di ridurre i fabbisogni energetici delle proprie macchine

tramite un lavoro di analisi, migliore gestione di motori e azionamenti e ottimizzazione totale del sistema. La scelta dei materiali e dei componenti utilizzati deve certamente garantire una stabilità e durabilità dei macchinari nel tempo, ma anche una sostenibilità dei consumi nel lungo periodo. Lo sviluppo di interfacce intelligenti con i sistemi di stampa Le linee di finitura sono strettamente collegate ai sistemi di stampa e da sempre Tecnau porta avanti partnership con tutti i produttori di macchine da stampa digitali per migliorare l’interfaccia dei propri sistemi e fornire ai clienti soluzioni complete e integrate. Fra i temi più attuali vi è l’esigenza di contenere il più possibile gli sprechi e migliorare la gestione della carta bianca generata dalle soluzioni di stampa inkjet a modulo continuo, soprattutto nelle fasi di start/stop e cambio applicazione. In questa logica Tecnau ha sviluppato e introdotto sul mercato un sistema di cambio automatico bobina (Splicer u40) che non solo permette di aumentare la produttività grazie a un sostanziale azzeramento dei tempi di cambio del rotolo, ma anche di avere un flusso continuo di lavoro riducendo drasticamente la carta bianca generata dalla stampante e quindi gli sprechi. La carta ha un impatto importante sui costi totali di produzione e gli scarti, oltre a penalizzare il conto economico degli stampatori, creano problemi di gestione all’interno dello stabilimento e di smaltimento.

Comunicazione d’impresa

L’implementazione di tecnologie evolute in chiave IoT (Internet of Things) Il sopraggiungere di sistemi di controllo automatici sempre più intelligenti ha permesso infatti di supervisionare, in maniera sempre più attenta e oculata, tutte le fasi della produzione ma anche di portare beneficio alle attività di manutenzione e supporto tecnico, necessarie su qualunque linea produttiva. Tramite la piattaforma TecnauConnect è possibile controllare e supportare da remoto le linee installate in tutto il mondo oltre a raccogliere e analizzare possibili criticità per ottimizzare gli interventi di assistenza tecnica. La riduzione dei viaggi del personale di service, oltre a garantire una riduzione dei costi di manutenzione e dei tempi di intervento, produce un vantaggio alla comunità per la riduzione delle emissioni.

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tecnologie

Jet Press arriva alla terza generazione

Nel suo centro tecnologico in Belgio, Fujifilm ha presentato la sua ultima soluzione digitale a getto d’inchiostro. Nuove tecnologie, maggiore velocità e una rinnovata qualità di stampa.

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di Giulia Virzì

Esempi di applicazioni delle inkjet di Fujifilm nel packaging. Sotto, un momento della dimostrazione.

Un foglio al secondo, testine di stampe Samba con aumentata frequenza del getto di inchiostro, sistemi di pulizia automatica e telecamere all’interno della macchina per un monitoraggio costante del workflow e per la riduzione del margine d’errore. C’è questo e altro ancora nella Jet Press 750S, la terza generazione di macchine da stampa digitale B2 a getto di inchiostro di Fujifilm. La macchina è stata presentata nell’Advanced Print Technology Centre di Fujifilm a Zaventem, vicino a Bruxelles, dai vertici dell’azienda giapponese: Taro Aoki, head of digital press solutions Emea, Mark Stephenson, product manager digital printing and press systems, e John Davies, product group manager, workflow. Due i clienti annunciati durante l’evento di presentazione: FloriColor, un’azienda portoghese specializzata nella produzione di album digitali, e Mediadruckwerk, un’azienda grafica di Amburgo. La macchina arriverà ufficialmente sul mercato a partire dal 2019. La soluzione si presenta in buona sostanza come un upgrade della Jet Press 720S (la prima macchina digitale a getto d’inchiostro B2 sul mercato: ne sono state vendute più di 150 in tutto il mondo), di cui ricalca la

struttura su un telaio offset e le teste di stampa a getto di inchiostro Samba. Ma rispetto alla sua antesignana (il cui lancio risale ormai alla drupa di dieci anni fa), la 750S è più veloce del 33%. È in grado di stampare su carta a una velocità di 3.600 fogli all’ora grazie all’aumentata quantità di goccioline di inchiostro depositate al secondo: la frequenza del getto delle teste Samba di nuova generazione è salita da 25 kHz a 33 kHz. Le gocce di inchiostro vengono così posizionate più velocemente e con rinnovata precisione. Di nuovo c’è anche il formato: la nuova soluzione di Fujifilm supporta fogli più grandi rispetto a prima, da 750x532 mm a 750x585 mm, che sottoposti a una finitura più rapida determinano tirature più elevate e migliori tempi di produzione. Una maggiore produttività di stampa è stata raggiunta anche grazie all’introduzione di un nuovo sistema di asciugatura per cui il foglio stampato passa su una cinghia di trasferimento riscaldata da rulli e contemporaneamente sotto a un getto di aria calda applicato dall’alto. Questo sistema consente di mantenere le dimensioni del foglio stabili, di avere un’elevata velocità, più controllo sulla qualità di stampa e sulle temperatu-


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tecnologie

re, ampliando la gamma di substrati che possono essere usati. Il getto di inchiostro di Fujifilm sfrutta inoltre la tecnologia “rapid coagulation primer”, che ne consente l’utilizzo con carta offset standard patinata e non patinata. La macchina prevede la funzione di messa a registro per singolo foglio. Con la Jet Press 750S si possono affrontare tirature fino a cinquemila copie senza alcun calo nella qualità, sia per la stampa commerciale che per gli imballaggi. Ma le novità per la Jet Press 750S non sono finite. L’azienda giapponese ha elaborato e installato due tecnologie di ultima generazione. Si tratta dell’overflow cleaning e dell’active head retraction. Il primo è un processo di pulizia automatica della testa di stampa che avviene nei momenti in cui la macchina passa da un lavoro all’altro o quando il gruppo della testa di stampa è in movimento. L’Ahr invece è un meccanismo che solleva le barre di stampa dal tamburo quando viene rivelata una deformazione della carta (inferiore ai 3 mm), che permette di ridurre l’incidenza degli inceppamenti provocati da carta danneggiata. Dalla 720S oltre che la risoluzione a 1200 dpi, la nuova inkjet Fujifilm ha ereditato anche la gamma di colori estesa MaxGamut che a seconda del supporto utilizzato consente la stampa di fino al 90% dei 1872 colori della libreria Pantone. Ma è andata oltre con l’aggiunta di un nuovo modulo allo strumento XMF ColorPath, il Brand color optimizer, che consente agli utenti di profilare l’intera libreria Pantone in base a un qualsiasi tipo di supporto scelto e assicura che ciascun colore sia stampato in maniera accurata. Questo strumento ha la capacità di stimare sin dall’inizio come un colore Pantone risulterà sul supporto una volta stampato. Le caratteristiche della Jet Press 750S la rendono un

mettifoglio

dati variabili

appplicazione primer

quadricromia

scansione foglio

asciugatura

raffreddamento

Impilatura

La nuova Jet Press 750S e una rappresentazione delle sue componenti.

investimento papabile per aziende che si occupano di imballaggi, oltre che di stampa commerciale. Quello del packaging è un settore già penetrato da circa un terzo degli attuali clienti europei di Jet Press, e la nuova soluzione di stampa potrebbe far crescere questa tendenza perché può essere modificata per supportare la stampa su cartone pieghevole di grammature più elevate (fino a uno spessore di 0,6 mm), compatibilmente con soluzioni digitali e analogiche di verniciatura, laminazione e fustellatura. Anche quello del packaging alimentare è un mercato da esplorare: utilizzando un nuovo inchiostro per uso alimentare a base d’acqua e a bassa migrazione, la Jet Press 750S è la prima macchina digitale B2 approvata per imballaggi primari per generi alimentari. Tra le funzionalità aggiuntive della macchina c’è la gestione del workflow da remoto tramite un iPad. “Cosa vogliono i nostri clienti? Di cosa hanno bisogno? Di una macchina che sia versatile, produttiva e che stampi ad altissima qualità”, ha commentato Taro Aoki. “Per questo abbiamo mantenuto e migliorato tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna della Jet Press 720S, per creare un nuovo punto di riferimento del settore per la produzione di stampe a bassa tiratura. Grazie alla velocità e all’uptime migliorati, la 750S sarà competitiva per una gamma molto più ampia di lavori offset e potrà conquistare una fetta più grande del mercato B2. Siamo lieti di poter aiutare le aziende di stampa a poter cogliere tutte le opportunità che si presenteranno”. “Stiamo ancora sperimentando le potenzialità di stampa di questa macchina, ma di certo abbiamo ridotto lo spreco di carta perché la stampa è ottimale sin dal primo foglio e apriremo nuove opportunità di business per i nostri clienti”, ha aggiunto Mark Stephenson.

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offset

La macchina da stampa gratuita? Da oggi si può! Da Heidelberg un nuovo modello di business, che cambia completamente il paradigma: non si investe per poter stampare, ma solo per ciò che si stampa effettivamente.

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Praticamente ogni ufficio in Italia dispone di una macchinetta per il caffè. È un pezzo d’arredamento fondamentale, davanti al quale scorre una fetta importante della vita dell’ufficio e, perché no, vengono prese decisioni rilevanti al termine di confronti un po’ più informali che in una sala riunioni. A dispetto del suo rilievo, la macchinetta non è di proprietà dell’ufficio: è in comodato d’uso, installata gratuitamente all’interno di una formula contrattuale in cui quel che viene pagato è il suo utilizzo, i caffè. Nel settore della ristorazione da ufficio questa soluzione è talmente diffusa da essere quasi banale. Ci sono altri mercati, tuttavia, in cui non è affatto così scontata. Come quello della stampa, dove gli stampatori sono i proprietari delle macchine da stampa con cui fanno business. Dove i fornitori di tecnologia vendono certamente un servizio a 360° gradi, ma in cui il “ferro” riveste una parte molto importante – parliamo dopotutto di macchine che possono costare svariati milioni di euro. Tuttavia, il pay per use sta arrivando anche nella stampa offset. A fare da apripista è Heidelberg, non nuova a simili innovazioni – basti pensare alla tecnologia Push to Stop. Alla fine dello scor-

so anno il costruttore tedesco ha lanciato sul mercato un nuovo tipo di offerta, denominata Subscription Model. Che può essere equiparato a prima vista a un comodato d’uso, ma che in realtà è ben più articolato e ambizioso. Perché se lo schema classico del comodato è quello di fornire gratuitamente la macchina e guadagnare sul suo utilizzo, Heidelberg lo ha fuso con quel servizio tout court che già da tempo è stato adottato da tutti i principali fornitori di tecnologia. Nel dettaglio dell’offerta Come funziona esattamente il Subscription Model? Il suo cuore rappresenta un cambio di paradigma: invece di investire denaro in tutto quello che serve per lavorare in maniera efficiente (macchina da stampa, consumabili, software, servizio di assistenza…), lo stampatore spende solamente per quello che effettivamente produce. Il pacchetto proposto da Heidelberg è di tipo quinquennale e si compone di un fisso mensile a cui si aggiunge una spesa per tutte le stampe realizzate in aggiunta. Un pacchetto che, a livello di macchine da stampa, permette di sce-

David Schmedding, head of Corporate & Digital Business Development di Heidelberg (primo a sinistra), e Ulrich Hermann (5° da sinistra), membro del board e chief digital officer di Heidelberg. Martin Cremer, managing director di Lensing Druck Group (3° da sinistra), Robert Dembinski, managing director di Lensing Druck (2° da destra) e altri membri degli staff di Heidelberg e Lensing Druck.


di Federico Zecchini

gliere tra i seguenti modelli: XL106, XL145/162, CX102/SX102, XL75/ XL75 Anicolor. È compreso il gestionale Prinect Production Manager (più moduli aggiuntivi in via opzionale) e la fornitura di tutti i consumabili necessari alla macchina

La Speedmaster XL-106 9P+L installata presso Lensing Druck, tra le prime in Europa a beneficiare del Subscription Model.

scelta per l’intero periodo del contratto. A cui ovviamente si aggiunge tutto il servizio che circonda la macchina: installazione, training agli operatori, assistenza, sostituzione rulli, monitoraggio predittivo, ottimizzazione della macchina, color management, disinstallazione (se il contratto non viene rinnovato). Crescere assieme Il vantaggio immediatamente evidente per lo stampatore è la riduzione a zero dei costi di investimento. Questo permette di focalizzarsi su altre aree

del proprio business come le vendite, l’innovazione di prodotto e la digitalizzazione dei processi, evolvendosi più rapidamente di quanto sarebbe possibile dovendo rientrare in un investimento che ammonterebbe a diversi milioni di euro. Heidelberg, che rinuncia a questo introito immediato, si pone come obiettivo quello di permettere agli stampatori di utilizzare in maniera veramente adeguata le sue macchine. Dati interni basati sull’analisi di oltre un centinaio di Speedmaster XL-106 8P & 10P installate tra Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera testimoniano come, a oggi, tali macchine vengano utilizzate a meno del 30% del loro reale potenziale. Stiamo parlando di una produttività complessiva di 30 milioni di stampe all’anno a fronte di una capacità reale di 90 milioni,. Per approfittare di questi importanti margini di crescita, è fondamentale l’apporto consulenziale che Heidelberg offre, con analisi approfondite delle potenzialità di ciascuno stampatore, report mensili sulle performance, sessioni di training e un filo diretto continuo per potere, in ogni momento, richiedere suggerimenti volti a migliorare la produttività. Che, per Heidelberg, si tramuta in guadagno economico, rendendo il produttore di fatto socio in affari dello stampatore. Risultati e proiezioni Lanciato come detto alla fine dello scorso anno, il Subscription Model sta

ottenendo importanti successi. Sono venti i contratti già in essere nei mercati attualmente interessati dall’offerta, ovvero Europa e Nordamerica, con una spiccata predilezione per la Speedmaster XL-106 come macchina da stampa. Quattordici sono stampatori attivi nella stampa commerciale, mentre cinque hanno come core business il packaging e uno le etichette. Una buona partenza, che però Heidelberg punta a incrementare in maniera decisa: trenta contratti entro fine 2018, un centinaio entro fine 2019. Un obiettivo possibile, tenendo conto che la lista di potenziali clienti individuati a livello mondiale include oltre 600 stampatori, tutti caratterizzati da ambiziosi traguardi di crescita. A questi si vanno ad aggiungere i contratti pay-peruse solo per consumabili attivabili per macchine esistenti sia a marchio Heidelberg che di terze parti – attualmente undici quelli in essere – e tutti i contratti Prinect, che da oggi viene venduto unicamente tramite questa formula, identica peraltro a quella già utilizzata in molti ambiti dai produttori di software, dagli antivirus ai videogiochi. La parola allo stampatore Stampatore offset specializzato in stampa commerciale, Lensing Druck ha la propria sede a Dortmund-Kley (Germania). Per restare al passo tecnologico col mercato, ha deciso di rinnovare il

proprio parco macchine. Lo ha fatto adottando il Subscription Model e installando lo scorso giugno una Speedmaster XL-106 9P+L in sostituzione di una Heidelberg CD 105 5P+L e di una KBA Rapida 106 8P. Dopo quattro mesi, Lensing Druck sta già tirando le prime somme di quella che è ancora una scelta pionieristica. Con grande soddisfazione. Grazie al nuovo modello, la capacità di rispondere a commesse dalle tirature più contenute è cresciuto, con un conseguente aumento delle pagine stampate. Anche il calcolo dei costi è diventato molto più facile e tutto l’impegno legato all’approvvigionamento dei consumabili si è ridotto, grazie al monitoraggio remoto che segnala quando mandare le nuove scorte. Inoltre, gli strumenti di controllo integrati offrono uno sguardo d’insieme sull’intero quadro produttivo, individuando quali sono i punti del workflow dove è possibile intervenire per migliorare l’efficienza produttiva e la flessibilità generale dell’azienda. Tutti dati che Heidelberg fornisce mensilmente e che Lensing Druck condivide con i dipendenti per stimolarne la partecipazione alle fortune aziendali. I punti negativi individuati dallo stampatore? Bisogna superare lo scoglio psicologico di non possedere la macchina da stampa e non è possibile scegliere un altro fornitore di consumabili diverso da Heidelberg. Decisamente poco se raffrontato ai vantaggi ottenuti.

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interviste

Mag Data

Parola d’ordine: nobilitare Tutti i film di un’azienda con radici italiane e prospettive globali Nata nel 1981 in un paese della provincia parmense, Mag Data è un’azienda il cui core business è rappresentato dai film per la plastificazione. Nel corso degli anni ha saputo diversificare la sua offerta, spingendo sempre un po’ più in là il suo mercato. A raccontarne la storia (e il futuro) è Davide Froldi, ceo e direttore generale dei settori acquisti e ricerca e sviluppo.

Mag Data nasce 37 anni fa da un’idea di vostro padre: com’è iniziata la vostra storia? Nostro padre operava nel campo delle materie plastiche, nella produzione di film per l’avvolgimento dei cavi elettrici e per la produzione di musicassette e videocassette. Ci consideriamo figli d’arte… L’idea iniziale era quella di produrre bande o nastri magnetici per la lettura dati sulle carte di credito. Da qui il nome Mag Data, dove Mag sta per magnetico e Data per informazioni. Ma l’abbandonammo presto per dedicarci alla plastificazione della carta che a quei tempi era in forte espansione. I produttori europei dominavano la scena, ma il mercato richiedeva sempre più un servizio al cliente che in pochi riuscivano a fornire. Velocità nelle consegne, assistenza tecnica: sembrano slogan, ma sono stati e sono tuttora il nostro valore aggiunto. A questo si somma, da subito, la ricerca (che ci spinse fino in Asia) di un prodotto con qualità superiore alla media del mercato. Il primo stabilimento lo fondammo del 1983 nella zona artigianale Boghignolo di Colorno, un paese della Pianura Padana in provincia di Parma. Qual è il legame con Colorno? È il nostro paese, la nostra origine. Forse oggi avere una posizione più strategica porterebbe molti vantag-

di Giulia Virzì

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gi all’azienda, ma allora abbiamo scelto senza esitazione di restare ancorati al territorio e ne siamo felici. Il nostro legame con Colorno è sicuramente sotto il segno dello sport. Col rugby, di cui siamo stati sponsor dal 1996 al 2008, abbiamo raggiunto la serie A che per un paese piccolo come il nostro è motivo di orgoglio. Ci siamo interessati anche al calcio: abbiamo avuto l’opportunità e la fortuna di supportare un progetto di costruzione di una società modello del dilettantismo nazionale, tanto che di recente è stato inaugurato il Centro di formazione federale della Lega nazionale dilettanti. Con orgoglio possiamo affermare di avere contribuito a due eccellenze sportive. Ci teniamo a dire però che per noi il vero obiettivo, al di là dei meriti e delle infrastrutture, è il supporto al tessuto sociale del paese: questi centri sportivi formano e intrattengono migliaia di bambini, accolgono le loro famiglie. Senza false retoriche, mia sorella Paola e io diciamo che lo si fa per loro. Per noi lo sport è elemento di crescita e coesione di un territorio, una vera risorsa. Dalla fondazione, Mag Data è cresciuta: due filiali all’estero e un’azienda di distribuzione di film speciali per il settore grafico. Come avete condotto i vostri investimenti?


Nella pagina a sinistra: Paola Froldi, ceo e direttore generale settore amministrativo e finanziario, e Davide Froldi, ceo e direttore generale settore acquisti e ricerca e sviluppo. Di fianco: un momento della produzione.

Due criteri principali: da un lato c’è la localizzazione, ovvero la necessità di una presenza locale per poter garantire un’efficienza altrimenti impossibile. E poi la specializzazione, come per Lamtech. Il Gruppo oggi impiega quaranta persone e recentemente abbiamo assunto un responsabile senior vendite per il flexible packaging. Mag Data nasce nel settore plastificazione ma da quasi dieci anni è entrata nell’imballaggio flessibile: un mercato che, nei prossimi dieci anni, costituirà la nostra principale area di crescita. Abbiamo dettato nuovi standard e contiamo di diventare un punto di riferimento europeo. Riteniamo poi la stampa digitale un’area molto dinamica e anche in questo caso il nostro obiettivo è di diventare un punto di riferimento nei prodotti di finitura. Stiamo valutando l’assunzione di figure in posizioni chiave per rafforzare il comparto amministrativo, acquisti e ricerca e sviluppo. Abbiamo appena definito un rapporto di collaborazione con una figura di responsabile delle risorse umane. Com’è cambiato il vostro mercato negli anni? E come siete cambiati voi? Negli anni Novanta si è diffusa la tecnologia termoadesiva (per la quale i film per plastificazione sono già dotati di adesivo termo rinvenente), facilitando la plastificazione e diffondendone l’utilizzo. I nostri clienti

Il magazzino di Mag Data nella nuova sede di Colorno, inaugurata nel 2011. In alto a destra, l’ingresso dell’azienda.

non sono più solo i plastificatori ma anche gli stampatori, per cui la clientela è cambiata dai contoterzisti ai produttori di libri, riviste e packaging. Abbiamo sempre cercato di rendere disponibili delle finiture che dessero maggior valore allo stampato e al prodotto. Negli anni Novanta siamo stati i primi in Italia a diffondere il film opaco, quello opaco antigraffio e quello termoadesivo. La nostra offerta continuerà a diversificarsi alla ricerca di nuove finiture e di nuovi effetti per aumentare il valore della stampa e del packaging. Lavoriamo sinergicamente con i partner tecnologici, dando e ricevendo consulenza per sviluppare prodotti in linea con le nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è di elevare a sistema la nobilitazione, proponendo film che contengano più di una semplice funzione di finitura: che siano imprescindibili nei progetti grafici e cartotecnici. Quanto investite in ricerca e sviluppo? E dove vi vedete nei prossimi 37 anni? La grande sfida del nostro reparto ricerca e sviluppo è quella di identificare prodotti compatibili con le norme di riciclabilità e compostabilità che stanno interessando tutto il settore delle materie plastiche. È una sfida impegnativa che ci vede a fianco dei nostri fornitori alla ricerca di soluzioni efficaci non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello applicativo e della sostenibilità economica. Sempre più spesso ci viene chiesta assistenza anche per le normative di gestione e utilizzo del prodotto e per la gestione delle responsabilità nelle diverse applicazioni. Richieste che vanno oltre al normale rapporto di attenzione ai bisogni industriali dei nostri clienti fornendo in tempi corretti un prodotto di qualità. Per noi questa è la grande sfida: mantenere costanti la flessibilità e la rapidità del servizio nonostante la crescita delle dimensioni dell’azienda, e rispettare tutti gli obblighi e regolamenti in materia. Ci vediamo in futuro come una presenza locale in tutti i maggiori mercati europei lavorando secondo standard comuni a tutte le aziende del Gruppo. Ci vediamo come fornitori di soluzioni e di valori ai nostri clienti.

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interviste

Mag Data in date 1981 fondazione 1983 primo stabilimento a Colorno, Parma 1990 lo stabilimento si espande (da mille a 3 mila metri quadri) 1996 ulteriore ampliamento degli spazi produttivi 1999 apertura filiale tedesca, Mag Data Deutschland 2002 nasce Lamtech, azienda dedicata alla distribuzione di film speciali per il settore grafico 2005 completato il primo piano di investimenti per potenziare il settore taglio e ribobinamento (acquistate in tutto cinque macchine). Lo stesso anno si inaugura la filiale francese, Mag Data France 2011 completato il secondo piano di investimenti. Mag Data si trasferisce nella nuova sede sempre a Colorno: 8.400 mq di superficie totale fra magazzino, produzione e uffici 2012 ingresso nel settore dell’imballaggio flessibile 2013 rinnovo reparto macchine per taglio e ribobinamento 2014 ingresso nel settore chimico come distributore di vernici UV 2016 investimenti nel reparto macchine e ampliamento magazzino. Sette le macchine ad oggi operanti

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uomini&aziende

Q&B Grafiche

Armando Bernardi (a sinistra) e il socio Massimo Quaggiato (a destra) con il venditore Massimo Boccon.

Offset e digitale in un nuovo progetto produttivo Offrire ai clienti un servizio completo e di qualità. Con questo obiettivo l’azienda di Mestrino, nel Padovano, specializzata nei servizi di stampa digitale, ha introdotto una Komori Enthrone 529 a 5 colori. Armando Bernardi, titolare insieme a Massimo Quaggiato, spiega i motivi della scelta.

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Com’è nata l’idea di investire in una offset?

Chi sono i vostri clienti?

Abbiamo iniziato l’attività nel 1991 con un piccolo ufficio e un solo collaboratore, confidando nell’esperienza professionale di entrambi e puntando su innovazione e nuove tecnologie per offrire ai clienti alta qualità, tempi rapidi e costi contenuti. Oggi siamo leader nei servizi di stampa digitale, impieghiamo più di 25 collaboratori e abbiamo fatturato 3 milioni di euro nel 2017, che cresceranno del 10% circa alla fine del 2018. La nuova Komori ci permette di completare l’offerta con la produzione di stampati in offset che finora affidavamo all’esterno.

Forniamo direttamente aziende di ogni dimensione, anche importanti, studi grafici e attività commerciali, che richiedono al nostro staff di creativi e tecnici qualità, personalizzazione, creatività e consulenza e che apprezzano l’attenzione all’ecosostenibilità garantita dalle certificazioni FSC® e ISO 14001 in via d’acquisizione e dalla scelta di tecnologie, processi e materiali a impatto ambientale ridotto; siamo però aperti anche alla collaborazione con altri stampatori cui possiamo mettere a disposizione tutta la nostra ampia gamma di attrezzature. La nuova Enthrone si aggiunge a sistemi di stampa digitale di Konica Minolta e HP, plotter Durst e Latex HP per stampa inkjet e piani da taglio e sistemi di confezione e finitura, sia per il digitale che per l’offset.

Perché una Komori Enthrone 529? La Enthrone 529 è risultata la scelta più adatta al nuovo progetto. Oltre alle dimensioni contenute e al costo tutto sommato accessibile, si integra nel nostro flusso di lavoro anche dal punto di vista della colorimetria, mentre la rapidità nel cambio dei supporti di stampa e la semplicità operativa ci permettono di ottenere risultati di qualità con tirature anche brevi in un mix di stampati molto variegato, abbassando il break even tra digitale e offset. Il formato inoltre è versatile, adatto ai nostri lavori che spaziano dagli stampati tradizionali agli allestimenti di punti vendita, stand, eventi outdoor e indoor, banner e altro.

Come vi ponete rispetto all’e-commerce? Offriamo già da tempo servizi di e-commerce e abbiamo recentemente ristrutturato il nostro portale per rispondere al meglio alle richieste del mercato. Il risultato è soddisfacente, soprattutto per i prodotti standardizzati: vendiamo via Internet circa il 10% della nostra produzione e prevediamo di crescere ancora nel prossimo futuro.


speciale green printing

Sun Chemical

Il lato bio degli inchiostri Per essere considerato ecosostenibile, un inchiostro deve essere biodegradabile, bio-rinnovabile ed ecoefficiente

Biodegradabile, bio-rinnovabile, ecoefficiente. È così che deve essere un inchiostro per imballaggio per essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale. Ed è in questa direzione che Sun Chemical lavora, producendo inchiostri che rispettino le più stringenti normative mondiali e aumentando la consapevolezza sulle questioni ambientali necessariamente toccate dall’industria della stampa. L’obiettivo finale è di offrire ai clienti una maggiore sostenibilità sia dei processi che dei prodotti finiti. Per rispettare l’ambiente gli inchiostri devono essere esenti o contenere solo lievi tracce di metalli pesanti e ridurre i composti organici volatili che sono rilasciati nell’ambiente. Di certo non devono includere nessuna tossina identificata da EPA, come mercurio, policlorobifenile (PCB) e clorofluorocarburi. Per il regolamento europeo Reach (CE) 1907/2006 tutte le sostanze sul mercato devono essere valutate per il loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente, mentre il protocollo dell’Epa (Environmental Protection Agency) Greener living sustainability packaging auspica che gli imballaggi usino sostanze riciclate o rinnovabili senza prodotti chimici. Per Sun Chemical, nel rispetto delle normative in materia, l’ecoefficienza si traduce nel ridurre al minimo l’impatto del ciclo di vita dei suoi prodotti e quello sull’ambiente dei suoi clienti. I fattori da tenere in considerazione sono dunque tre. La biodegradabilità è la capacità di un materiale di essere ridotto in piccole parti da microrganismi, cui si affianca la compostabilità nel momento in cui la degradazione avviene in un certo lasso di tempo con acqua, ossigeno e temperatura definita. Sono diverse le certificazioni per l’idoneità del compostaggio e Sun Chemical ha certificato inchiostri per carta da imballaggio e scatole di cartone ondulato come SunVisto, AquaPak, Hydrosak o Aquaking, e film a base biologica per i mercati degli imballaggi e dei sacchetti per la spesa (SunSpectro, Aquathene, SunUno Solimax AP o Soliprop VAT). È poi in attesa di brevetto una linea

di inchiostri flessografici e rotocalco a base solvente (SunSpectro e SolvaGreen), conformi alle normative europea e nordamericana e a basso contenuto di metalli pesanti, ma senza rinunciare all’intensità del colore e alle proprietà di adesione su film biodegradabili. Adatto per i processi di stampa flessografica e rotocalco c’è anche il sistema di inchiostro SunUno Solimax, valido per diverse piattaforme per permettere agli stampatori di migliorare il loro impatto ambientale e massimizzare la produttività. La definizione di bio-rinnovabile arriva dagli Stati Uniti, dall’Associazione nazionale dei produttori di inchiostri da stampa (Napim), e prevede che un inchiostro sia tale quando deriva da alberi, piante, insetti o altri animali. Questi materiali, il cui volume all’interno dell’inchiostro è espresso in percentuale, possono includere resine, gomme, oli e solventi. Anche l’acqua è una componente rinnovabile, e gli inchiostri SunVisto AquaGreen ne hanno in quantità accanto a una maggiore concentrazione di resina bio-rinnovabile rispetto alle precedenti offerte Sun Chemical. Un’alta percentuale di materie prime rinnovabili derivate da legno, soia, colza, girasole e cocco si trova negli inchiostri offset a foglio di Sun Chemical, che calcola il grado di carbonio rinnovabile con il test C14 (per cui c’è una maggiore concentrazione di carbonio nelle sostanze che sono “state vive” di recente): gli inchiostri SunLit e SunPak hanno più del 70% di materiale rinnovabile. A questi si affiancano i prodotti per macchina a foglio a base olio SunPak Diamond che contengono fino all’80% di contenuto bio-rinnovabile.

Per rispettare l’ambiente, gli inchiostri devono essere esenti o contenere solo lievi tracce di metalli pesanti e ridurre i composti organici volatili che sono rilasciati nell’ambiente.

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eventi

Porte aperte in Grafinpack per mostrare le potenzialità della nobilitazione Scodix

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L’italiana Grafinpack è stata la prima al mondo a installare lo scorso maggio una Scodix E 106, dopo la presentazione del prototipo a drupa 2016 e i due beta test effettuati in due aziende, Copy Center in Israele e Gundlach in Germania. Al momento è in fase di installazione una quarta macchina presso Lopez in Spagna e una quinta verrà consegnata a dicembre a TPC nel Tennessee, in USA. A pochi mesi dalla messa in funzione della macchina, Grafinpack ha deciso di aprire le porte della propria sede a Calvisano (BS) lo scorso 18 ottobre. Al mattino, in presenza del management internazionale di Scodix e di Heidelberg in qualità di distributore nazionale, sono state mostrate le potenzialità di questa soluzione a stampatori specializzati nella produzione di packaging e, nel pomeriggio, a una selezione di clienti di Grafinpack. Manuel Turini, ad di Grafinpack, ha ripercorso brevemente la storia dell’azienda, focalizzandosi sulle tappe evolutive più importanti. “L’attività, avviata come piccola tipografia più di cinquant’anni fa, si concentrava su buste, carta intestata, partecipazioni di matrimonio. Suc-

cessivamente c’è stato l’allargamento alla cartotecnica, in particolare alla produzione di scatole per tutto il comparto calze di Castel Goffredo e Castiglione delle Stiviere”. Negli anni l’azienda ha cambiato più volte ragione sociale (prima Tipografia Calvina, poi Cartografica Turini e, infine, Grafinpack) adattandosi alle nuove richieste dei clienti, entrando in nuovi mercati (farmaceutico, alimentare e chimico) e investendo in moderne tecnologie di stampa e finishing. Oggi l’azienda conta una quarantina di dipendenti e vede alla guida la seconda generazione di famiglia: Laura, Nadia e Manuel. “Siamo cresciuti con la carta in casa, da piccoli venivamo a giocare qui ed era inevitabile non rimanere affascinati da questo mondo”, dice Laura Turini, responsabile commerciale. “La chiave di volta per lo sviluppo è stata la capacità di investire in tecnologie per ottimizzare tutto il ciclo produttivo. Grazie a uno studio grafico interno possiamo collaborare con i reparti marketing e comunicazione dei nostri clienti per la co-progettazione di ogni specifico prodotto”.

Vari esempi di applicazioni nobilitate con tecnologia Scodix.


di Cristina Rossi

Al momento il mercato di riferimento è prevalentemente interno, ma una buona attenzione è riservata all’Europa dell’Est, del Nord e alla Francia. La professionalità dei Turini ha permesso a Grafinpack di diventare uno dei punti di riferimento per il Nord Est del nostro Paese nella produzione di scatole. Un segmento al quale, grazie alla nuova Scodix E 106, la società di Calvisano sarà in grado di offrire un servizio unico per nobilitare in maniera personalizzata e in formato 70x100 qualsiasi lavoro di cartotecnica.

L’open house

Dall’alto: Manuel Turini e Nigel Tracy; qui sopra, Alberto Mazzoleni (a sinistra) e Mauro Luini davanti alla prima Scodix E 106 installata in Italia e nel mondo.

Presenti all’evento, come dicevamo all’inizio, anche i fornitori di tale innovativa tecnologia di nobilitazione, nelle persone di Alberto Mazzoleni, ad di Heidelberg Italia, Mauro Antonini, responsabile Equipment in Heidelberg Italia, Mauro Luini, responsabile Scodix per il Sud Europa, e Nigel Tracy, responsabile del packaging in Scodix. “L’israeliana Scodix è un nostro business partner” ha spiegato Antonini “e attualmente sono 15 le soluzioni Scodix installate in Italia e 350 in varie configurazioni in tutto il mondo”. Mauro Luini ha illustrato i principali trend nel mercato del packaging, analizzando le richieste dei brand owner e dei consumatori, concludendo il suo intervento focalizzandosi sulle opportunità che la nobilitazione digitale offre al mondo del packaging.

“Il mondo del packaging sarà sempre più complesso e competitivo; molti stampatori commerciali stanno entrando nel mercato del packaging alla ricerca di nuovi profitti, con un know how sulla stampa digitale più elevato rispetto agli stampatori di packaging”, ha detto Luini. “I produttori di packaging dovranno essere in grado di offrire qualcosa di nuovo per soddisfare le richieste di clienti sempre più esigenti, attenti all’ambiente e tecnologici. Sta crescendo la richiesta di packaging personalizzato e i brand owner chiedono sempre più spesso ai loro fornitori informazioni sulla loro strategia digitale. La nobilitazione ha un valore aggiunto dal 20 al 300% rispetto alla sola stampa e la possibilità di fidelizzare il cliente grazie a un packaging nobilitato è decisamente superiore. La nobilitazione del cartone è forse una delle maggiori aree di sviluppo”.

La nobilitazione con Scodix Scodix E 106 è un sistema di nobilitazione digitale che permette agli stampatori di realizzare con un processo semplice lavorazioni quali laminazione, verniciatura, rilievi, Braille e molto altro su una vasta gamma di supporti che spaziano dalla carta al PVC, al cartone. Garantisce l’eccellente qualità del prodotto finito unitamente a una razionalizzazione dei tempi di lavorazione grazie al fatto che diverse applicazioni possono essere realizzate

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eventi

X-Brand Day, l’incontro con i brand owner Il packaging è un manufatto complesso, con una forte interconnessione dei vari elementi che lo compongono e relazioni strette sia con il bene contenuto sia con gli altri anelli della catena del valore. In gioco una molteplicità di elementi: grafica, colori, luminosità, texture. Dare voce al packaging significa creare una connessione emozionale e interattiva con il consumatore. Questa la sintesi dell’incontro dedicato ai brand owner che hanno partecipato a X-Brand Day, la sessione pomeridiana organizzata da Grafinpack che ha visto la partecipazione nel workshop dedicato al brand e al packaging di Cristian Carini, ricercatore presso il dipartimento di Economia e management dell’Università di Brescia, Mauro Luini di Scodix e Franco Turini, responsabile Grafinpack. Panel moderato da Enrico Barboglio, CEO Stratego Group.

in un singolo passaggio. La flessibilità della macchina permette di lavorare sia a ritmi industriali - in quanto può produrre alla velocità di 4.000 fogli/ora in formato B1 - così come di realizzare tirature molto contenute, nell’ordine di cinque-dieci pezzi. Il tutto in 70x100, formato molto importante nella cartotecnica, senza necessità di ricorrere a telai serigrafici e cliché per la stampa a caldo, con possibilità di nobilitazione a dato variabile per una personalizzazione a livello di singolo pezzo. 69


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Sede e stabilimento: via Martiri di Boves 4 - 20871 Vimercate (MB) tel. 039 6856001 fax 039 2124916 e-mail info@pflitover.com sito web www.pflitover.com


speciale green printing

KONICA MINOLTA sempre più green

Comunicazione d’impresa

ottimi risultati per il programma di compensazione delle emissioni di CO2 Rallentare il riscaldamento globale tramite azioni che limitino l’impatto ambientale dei prodotti industriali è, per le aziende, la sfida del secolo. Konica Minolta, da tempo pioniera dell’impegno verso la stampa a impatto ridotto, sostiene attivamente progetti dedicati a ridurre le emissioni di gas serra con un piano ambientale a lungo termine chiamato Eco Vision 2050, il cui primo grande traguardo è il programma “Enabling Carbon Neutrality”, grazie al quale, a partire dal 2015, sono già stati compensati quasi 2.700.000 kg di emissioni di CO2. Konica Minolta continua a lavorare per ridurre ulteriormente le proprie emissioni di anidride carbonica e per consentire ai propri clienti di trarre vantaggio da questa opportunità. Con il progetto “Enabling Carbon Neutrality”, Konica Minolta offre ai clienti una soluzione end-to-end per la tutela del clima attraverso la capacità di identificare il proprio footprint e compensarlo, tutto contemporaneamente. Ogni cliente, dalla piccola impresa alla grande azienda, continua a stampare utilizzando i sistemi Konica Minolta come sempre, mentre le emissioni totali nel corso della vita di ogni dispositivo saranno compensate attraverso progetti certificati. La compensazione di tutte le emissioni di CO2 che derivano dalla stampa del cliente viene verificata con certificazioni che permettono la tracciabilità di tutte le attività in tempo reale. Il “valore” identificato, comprensivo di tutte le fonti significative di CO2 (consumo carta ed elettricità), viene quindi compensato con l’equivalente sostegno a diversi progetti eco-

Sotto, Roberto Breglia, Product Manager production Printing di Konica Minolta.

sostenibili, in tutto il mondo. Scegliendo di adottare il programma “Enabling Carbon Neutrality” per i nostri dispostivi di stampa, le aziende avranno la certezza di aver acquistato un sistema di stampa realmente green al 100%. I progetti di compensazione di Climate Partner sono Gold Standard per l’energia eolica a Vader Piet, Aruba, nel Mar dei Caraibi. Utilizzando le risorse eoliche dell’isola, il progetto riduce le emissioni di gas serra di circa 152.783 t di CO2 all’anno ed è un esempio di buona pratica nella produzione di energia rinnovabile per l’intera regione caraibica. Oltre a questo effetto di compensazione di CO2, il sostegno al progetto Wind Energy di Aruba promuove anche effetti positivi a livello locale, come la creazione di opportunità di lavoro, la modernizzazione delle infrastrutture e il miglioramento della qualità dell’aria. Il programma coinvolge sia la gamma Office che i sistemi di Stampa di Produzione di Konica Minolta. “Nell’attuale contesto aziendale, i fornitori di prodotti di stampa professionali devono distinguersi dalla concorrenza e pensare al futuro. Servire adeguatamente i clienti esistenti e attirarne di nuovi diventa sempre più difficile; il programma Enabling Carbon Neutrality può aiutare gli stampatori a rendere tutto più semplice e persino a fare un passo in più verso una società eco-sostenibile”, ha commentato Roberto Breglia, Product Manager Production Printing Konica Minolta. Un progetto ambizioso ma entusiasmante quello di Konica Minolta, che ci ricorda come ogni grande cambiamento inizi dalle piccole azioni quotidiane.

www.konicaminolta.it

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News Tecnologie Software Offset

Stampadigitale Lastre In

Luxoro e la nobilitazione: digitale e metallizzata Decorazioni metalliche per personalizzazioni uniche. È la nuova proposta digitale di Luxoro, che abbina il foil Digital Metal al nuovo sistema di trasferimento di effetti metallizzati sovrastampabili firmato Kurz, il DMLiner® UV-INK. Si tratta di una tecnologia brevettata che realizza l’effetto nella stampa digitale grazie all’uso delle foglie metallizzate. Le personalizzazioni rese possibili da questo binomio sono caratterizzate da alta lucentezza e qualità in numerosi campi di applicazione: dalle

etichette ai volantini, dai pieghevoli ai packaging, dalle brochure alle stampe di prova e mock-up, anche grazie alla possibilità di sfruttare al massimo il dato variabile con la stampa digitale. Nella versione per etichette, Built – On, il device è svincolato dall’unità di stampa primaria e viene integrato in linea con una macchina flessografica o offset per etichette a bobina esistente. Ha il vantaggio della flessibilità perché può essere posizionato prima o dopo il processo di stampa: la metallizzazione può es-

Omnifire personalizza oggetti in digitale La possibilità di personalizzare prodotti di massa di alta qualità e di raggiungere consumatori e clienti apre nuovi business. Heidelberg ha presentato a InPrint 2018 (Milano, 20-22 novembre) la tecnologia Omnifire con i modelli Omnifire 250 e 1000, che possono essere utilizzati per stampare in digitale oggetti tridimensionali personalizzati di qualsiasi forma e con un’ampia varietà di materiali. Entrambi i modelli possono essere integrati nei processi di produzione industriale e nelle campagne di marketing online. Omnifire 1000 consente una stampa ininterrotta e uniforme, senza transizioni o giunzioni visibili, grazie a un processo speciale che unisce le tracce stampandole senza soluzione di continuità in serie. “La possibilità di stampare sull’intera superficie di un oggetto apre una nuova gamma di effetti sorprendenti nei punti vendita per produttori di articoli di marca e significa che le possibilità di design sono ora praticamente illimitate”, ha detto Montserrat Peidro-Insa, responsabile della Business unit digitale di Heidelberg. www.heidelberg.com/it

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sere sovrastampabile oppure sovrastampata. Nella versione Built – In, sempre per etichette, per chi possiede già delle macchine di stampa digitale a bobina, si configura come una vera e propria stazione di stampa che si integra in linea, sia prima che dopo il processo di stampa. Il DM-Liner® UV-INK può

essere anche dedicato alla nobilitazione su foglio, con la possibilità di metallizzazione sia prima che dopo la stampa della grafica. In tutte le versioni è possibile integrare un sistema pay-per-stamp che limita i costi solo all’effettivo consumo di lamina. www.luxoro.it

Nuova serie di inchiostri offset Sun Chemical

Formulata per la stampa ad alta velocità e un’elevata resistenza meccanica su un’ampia gamma di supporti cartacei, SunLit Publish è la serie di inchiostri offset a foglio premium che Sun Chemical ha lanciato in Europa e che si prepara a presentare in tutto il mondo. SunLit Publish migliora sia la gestione in sala stampa che la produttività, riducendo così i tempi di consegna. Per ottenere la massima qualità di stampa nei settori commerciale e publication, la serie offre una riproduzione bilanciata dei colori e un’elevata lucentezza della stampa, specialmente su carta opaca o semi-opaca, e non richiede una vernice a base acqua o litografica. È pienamente conforme alla norma ISO 2846-1 (standard di colore e trasparenza), e consente agli stampatori di stampare secondo la norma ISO 12647-2, sempreché gli altri elementi che influiscono sul risultato finale di stampa siano soddisfatti. Non graffia o sbava durante le operazioni di finitura. www.sunchemical.com


Le sartorial paper di Icma interpretano la moda In perfetta sintonia con le esigenze stilistiche del mondo della moda, Icma fornisce la soluzione alle richieste sia di art director, che devono rappresentare i concept di stagione nei materiali di comunicazione (in particolare inviti, brochure, look book ecc.), sia di packaging designer per il confezionamento di nuovi prodotti, che dal mondo fashion traggono ispirazione. Il gusto per la sperimentazione mette alla prova le tecniche in uso e spinge a modificarle fino a raggiungere effetti sorprendenti. Sono nate così le ultime collezioni di Icma che pongono al centro dell’attenzione la sostenibilità ambientale, utilizzando carte postconsumer waste, con in più tutta la ricchezza espressiva richiesta dai brand del lusso.

Se sulle passerelle sono sfilati tanti imprimé, luminosi abiti con lustrini e paillette, se si è rivisto il rigore geometrico delle linee che si intersecano per formare i disegni del tartan e del Principe di Galles, se ha rifatto capolino il mitico pied-depoule e il gigante piedde-coq degli anni ’60, se si sono ammirati i nuovi brillanti toni di giallo, il vitaminico arancio e un rasserenante azzurro,

Nuovi standard visivi col cartoncino Atelier© Sappi Ltd, azienda leader nella produzione di carte speciali, annuncia il lancio di Atelier©, un cartoncino GC1 per astucci con caratteristiche uniche sul mercato. Disponibile in grammature tra 220 e 350, è prodotto presso la cartiera Sappi di Maastricht, un impianto completamente ristrutturato allocato all’inizio del 2018, con un sistema di produzione innovativo che ha consentito di realizzare questo GC1 di qualità estremamente elevata. Atelier offre il massimo in termini di brillantezza, punto di bianco, risultati di stampa, purezza e grado di liscio, con un aspetto setoso, consistenza e rigidità che rappresentano una dimensione nuova nei cartoncini alto spessore. Con un livello di bianco del 100% in top side, Atelier supera lo standard del settore rispetto al massimo valore attuale che si attesta attorno al 92%. Sul retro Atelier offre un livello di bianco del 98,5% disegnando nuovi standard visivi per un cartoncino GC1. www.sappi.com

ecco allora cosa aspettarsi sulla carta? La riproduzione quasi fotografica di tutto questo, oppure la sua interpretazione per astrazione, molto più raffinata e intrigante, che lascia intuire la trama attraverso minuti segni. Effetti scintillanti ci ricordano il luccichio delle paillette, righe a rilievo si intrecciano per accennare a un formale Principe di Galles. Poi basta aggiungere colore e finitura e si vira verso lo scozzese. Si può spaziare fra gli oltre 300 cilindri dell’archivio di Icma, o concentrarsi sulle 72 proposte nel catalogo Texture 01, con l’ausilio del sistema Tailor Made e con la relativa Tailor Guide non c’è praticamente tendenza che non possa essere afferrata in tempo per “essere di moda”. www.icma.it

Dinamismo e flessibilità in continua evoluzione La nostra forza è essere sempre aggiornati sulle novità e sulle migliori tecnologie per poter proporre soluzioni efficaci e funzionali in grado di rispondere ad ogni vostra esigenza. Siamo proiettati nel futuro del vostro lavoro accompagnandovi con interventi mirati e fornendo sempre professionalità e competenza.

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News Tecnologie Software CtP Offset Stampa digitale Flessografia Consumabili

Nobilitazioni e finiture: l’evoluzione del web to print Chi lo ha detto che il web to print debba essere “semplice”? Con una lunga esperienza in campo tipografico, Sprint24 realizza nobilitazioni e finiture di alto livello per chi ricerca un prodotto personalizzato. Fra queste la stampa a caldo, la lucidatura UV e la serigrafia a rilievo. La stampa a caldo dona un effetto metallico e brillante alla carta, non riproducibile con nessun altro sistema. Nella gamma di tinte e di trame superficiali, oltre alle tradizionali superfici metalliche lucide e opache, sono

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disponibili pellicole in colori metallizzati brillanti, pigmenti lucidi e opachi e colori perlati. Si usa su biglietti da visita, specialmente in carta nera, ma anche per copertine di libri di pregio e brochure, rendendo la nobilitazione un segno identificativo del proprio brand. La lucidatura UV esalta le immagini per un’alta precisione sui dettagli, sia su grandi che piccoli formati. Particolarmente efficace per far risaltare i dettagli su fondo scuro è la serigrafia a rilievo, che conferisce eleganza a loghi e scritte dando loro

uno spessore percettibile anche al tatto. L’abbinamento perfetto? Con la plastificazione opaca, carta patinata e usomano su biglietti da visita, cartelline aziendali, brochure e fogli macchina. Sprint24 permette anche di realizzare fustellature personalizzate. E se proprio non riuscite a scegliere, potete farvi mandare direttamente a casa un “kit di sopravvivenza tipografica”, con una serie di campioni di ciò che potete realizzare con Sprint24. www.sprint24.com

Nuova Universe per libri stampati in digitale

Riso T2, nuovo gioiello per stampa transazionale

Produrre libri di alta qualità stampati in digitale è diventato da oggi ancora più facile e veloce. Durante l’open house dello scorso settembre Meccanotecnica ha presentato la nuova Universe, la soluzione a fogli singoli per una produzione veloce e versatile di libri stampati in digitale. Il gruppo di piega e cucitura non è solo più veloce rispetto alla versione precedente, ma è ora anche dotato di regolazioni automatizzate che riducono significativamente il tempo di preparazione durante il cambio formato, rendendolo ancora più versatile. La famiglia Universe è stata scelta da numerosi stampatori digitali in tutto il mondo per la sua qualità ingegneristica, l’elevata affidabilità e l’efficace assistenza post-vendita, che segue il cliente dall’installazione della macchina al training degli operatori e che è in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità. www.meccatec.it

Riso continua a investire in ricerca e sviluppo per incrementare la propria line-up, aumentando la velocità e migliorando la qualità e l’affidabilità dell’intera gamma. Ultima nata è la Riso T2, presentata in anteprima a Print4All e disponibile dai primi mesi del 2019. Il posizionamento di mercato della T2 è la stampa transazionale e industriale. Diverse caratteristiche differenziano la T2 da altri dispositivi alimentati a fogli che hanno come target lo stesso segmento. Fra queste l’inchiostro a base olio, che ha dimostrato di ridurre le distorsioni della carta grazie alle proprietà di rapida essiccazione. Garantisce una stampa più resistente alla degradazione dalla luce e dall’acqua rispetto agli inchiostri acquosi. Con 320 impressioni a colori al minuto, la soluzione è progettata per CMYK più grigio e supporta formati carta fino a 340x550 mm, con un’area di stampa massima di 314x548 mm. Include un alimentatore ad alta capacità che supporta 4 mila fogli. www.riso.co.uk


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I big data nel futuro dell’editoria

Conoscere il lettore per far sopravvivere il libro Alla V edizione del Future Book Forum, il convegno organizzato da Canon, editori da tutto il mondo si sono confrontati per trovare il modo di riavvicinare le persone alla lettura. Facendo i conti con i big del web.

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Nel futuro del libro ci sono i big data. Grandi masse di dati e informazioni in grado di descrivere nel dettaglio il consumatore e le sue abitudini. L’obiettivo? Renderlo prevedibile, così da potergli proporre e (quasi sicuramente) vendere ciò che non sa ancora di volere. Come raccogliere e come usare questi dati è stato l’argomento al centro del convegno Future Book Forum 2018 organizzato da Canon nel suo Customer Experience Center di Poing, vicino a Monaco in Germania. Il 21 e 22 novembre scorsi centinaia di editori (e qualche stampatore) provenienti da pressoché tutto il mondo si sono confrontati e hanno discusso su quali basi porre lo sviluppo di un settore messo in crisi dalla rivoluzione del digitale e dalla dilagante disaffezione del suo pubblico. Chi è il lettore? Quanti anni ha? Cosa gli piace leggere e cosa proprio no? Legge sul pullman, a letto, in bagno? Legge narrativa, saggi, fumetti? Dove compra i libri, quanti ne compra, ogni quanto ne compra? Profilare il lettore e le sue abitudini come l’unica strada percorribile per far crescere il settore. Durante la

navigazione online l’utente dissemina una miriade di dati (i cookie) che vengono poi usati a fini commerciali o statistici dalle aziende (e dai colossi del web). Anche nel mondo dell’editoria si dovrebbe cominciare a sfruttare tutte le informazioni che è possibile reperire sul ‘comportamento librario’ di una persona, per poterle proporre altri prodotti che rientrino nei suoi gusti e aumentare così il tasso di probabilità che quella stessa persona spenda del denaro per comprare un altro libro. Il problema è che, fra gli editori e quello che è stato definito l’oro del XXI secolo, ci sono di mezzo i big del tech e la loro reticenza alla condivisione delle informazioni. “Mi scuso per il fatto di non essere molto ottimista sulla capacità di innovazione del nostro settore”, esordisce al Future Book Forum Mark Allin, imprenditore ed ex ceo della casa editrice statunitense John Wiley & Sons. “Ad oggi il 65% della pubblicità digitale passa da Facebook, Google e Amazon. La metà degli acquisti negli Stati Uniti viene fatta sull’e-commerce di Jeff Bezos. Con queste piattaforme gli editori, che

Peter Fisk, autore di bestseller ed esperto di tecnologie, sul palco del Future Book Forum in veste di presentatore.


di Giulia Virzì

In alto, alcuni prodotti stampati con le macchine Canon.

hanno sempre svolto un ruolo di mediazione fra gli autori e i lettori, sono tagliati fuori perché il contenuto arriva direttamente al consumatore”. Ed è su questa constatazione che gli editori chiedono una maggior trasparenza nel cosiddetto data sharing, ovvero della condivisione delle informazioni di profilazione raccolte durante la navigazione dell’utente. Perché, affermano, non hanno idea di chi compri i loro libri sulle piattaforme online e non possono contare dunque sulla

possibilità di ‘personalizzare’ la loro offerta per ottimizzare la possibilità di vendita. “Bisogna cominciare a sperimentare, magari usando tecnologie di intelligenza artificiale per analizzare un testo e saggiarne la probabilità di diventare un best seller per ridurre gli sprechi e puntare solo su alcuni titoli”, dice Rainer Kellerhals, di Microsoft, durante il suo intervento. In che modo? Sulla base di una serie di caratteristiche comuni a best seller più o meno recenti, in grado di delineare il profilo di un possibile successo editoriale. Il suggerimento è dunque quello di connettersi al consumatore con tecnologie intelligenti cui adattare il proprio business. Per completare poi l’entrata del prodotto analogico, il libro, nel mondo digitale gli editori dovrebbero usare i social network, affermano i relatori del FBF, per costruire delle community di lettori da coinvolgere nella promozione dei prodotti (influencer) o da studiare per potenziare l’offerta. L’autore si allontanerebbe man mano dall’essere il centro dell’universo della pubblicazione, lasciando il posto al consumatore. Il timore manifestato dagli editori è quello di un appiattimento dell’offerta, di un panem et circenses che svuoti di valore il business della cultura. In tutto questo affannarsi per trovare il mo-

David Jesus Vignolli, uno dei fondatori dell’agenzia grafica Visualscribing di Londra, ha realizzato un muro di fumetti durante lo svolgersi dell’evento.

do di tornare a fare profitti vendendo libri, la situazione continua a peggiorare: i lettori diminuiscono, le tirature si fanno sempre più basse ma cresce il numero di titoli, sintomo del tentativo da parte degli editori di variare l’offerta per ampliare il pubblico. L’ultima ricerca Istat disponibile sulla produzione libraria e sulla lettura in Italia, pubblicata alla fine dell’anno scorso e riferita al 2016, testimonia un calo dei lettori (dal 42% della popolazione di 6 anni e più del 2015 al 40,5% nel 2016): si tratta di circa 23 milioni di persone che dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali. “Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura in Italia sono il basso livello culturale della popolazione (39,7% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (37,7%)”, si legge nella nota introduttiva dell’Istituto nazionale di statistica. “Gli editori ci chiederan-

no sempre più flessibilità nei tempi di produzione e una capacità di produrre lotti più piccoli a prezzi più competitivi”, commenta a margine del Future Book Forum Mauro Fontanari, consigliere delegato di Grafica Veneta, azienda leader nella realizzazione di libri a livello globale. Perché il lavoro degli stampatori deve rispondere alle esigenze degli editori, per poter continuare a essere competitivo. “Possiamo dire che negli ultimi cinque anni a parità di fatturato abbiamo avuto un 30% di aumento del numero di copie prodotte. La tecnologia ci sta aiutando a diminuire i costi per i lotti minori e la flessibilità deve esserci data dalle persone che lavorano con noi, abituandosi magari a fare il turno di notte il sabato e non il martedì per rispondere alle esigenze dei clienti. Anche perché stiamo osservando un accorciamento dei tempi di produzione e della programmazione: se dieci anni fa la produzione veniva richiesta in quattro settimane, adesso è in dieci giorni, che per le ristampe si riducono addirittura a tre”.

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Marketing personalizzato e personalizzazione dell’esperienza

In un mondo in cui l’attenzione media delle persone dura 8 secondi, è cruciale raccontare ai consumatori storie per loro rilevanti.

Da molto tempo il marketing usa i dati per essere più rilevante per l’audience alla quale si riferisce ma è indubbio che oggi i brand abbiano accesso a informazioni così dettagliate da poter adottare approcci sempre più raffinati e personalizzati. L’accuratezza con cui oggi si può comunicare ai clienti non è solo la conseguenza di quanto le tecnologie datadriven permettono. È anche e soprattutto la risposta a una vera e nuova esigenza del consumatore moderno. Emancipato dal brand grazie ai social network e ai device digitali che gli permettono più scelta e sempre più accesso a informazioni, il consumatore detta legge su quanto desidera e quando e come lo vuole. È diventato sia critico sia creativo e si aspetta sia di ricevere servizi personalizzati sia di essere protagonista nel dare forma ai prodotti e servizi che consuma. Secondo una ricerca di Deloitte (Made-to-order: The rise of mass personalisation, 2015), oltre il 50% dei consumatori ha un vivo interesse nell’acquistare prodotti e servizi su misura e 1 su 5 di questi ha dichiarato di essere disposto a pagare il 20% in più del prezzo nor78

di Valentina Carnevali

male. Il 25% dei consumatori dichiara di essere aperto a condividere informazioni personali per permettere ai brand di offrire prodotti e servizi più rilevanti alle loro singole esigenze e quasi il 50% è disposto ad aspettare tempi più lunghi per ricevere quanto desiderato. Il valore del mercato dei prodotti personalizzati è previsto di 31 miliardi di dollari nel 2021 (con un aumento del 55% sul 2016). Insomma, l’era della mass personalisation è finalmente diventata una realtà, dove prodotti di massa sono modificati dal brand in produzione per incontrare lo specifico gusto di chi acquista. La stampa digitale apre una infinita possibilità per i brand sia di interpretare le necessità strategiche di vendita sia di incontrare questa nuova esigenza dei consumatori. Si parla di produzione strategica quando l’uso del dato variabile crea diverse varianti di un prodotto secondo l’occasione di promozioni o di singole iniziative del punto vendita. Oppure di produzione randomizzata quando si stampano versioni differenti di un singolo articolo a magazzino (per esempio uno shampoo con la sleever che rappresenta diversi personaggi di un cartone animato). Più aumenta il livello di personalizzazione della stampa, maggiore è il mix&match delle variabili. Ha fatto scuola in questo ambito Coca Cola con le etichette personalizzate nel nome (prima edizione) e nella grafica (seconda edizione). Gli estremi più interessanti sono la hyper-customisation – dove ogni dettaglio è unico – e la vera e propria personalizzazione, dove il contenuto e il design di


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3,2 miliardi di versioni diverse per i millennial che bevono Aqua d’Or.

quanto viene stampato è a tutti gli effetti co-creato con l’intervento del consumatore. In quest’ultimo caso il marketing personalizzato trascende la sua natura e diventa una esperienza personalizzata. È verso questo obiettivo che i brand devono lavorare se non vogliono correre il rischio di essere dimenticati dai propri consumatori. Le persone lasciano impronte in molti diversi touch point, nel loro percorso di acquisto, ed è fondamentale che le aziende si strutturino per essere in grado di connettere queste tracce tra diverse piattaforme e device, così da avere un’unica visione dei singoli clienti e personalizzare la loro esperienza di acquisto. Aqua d’Or è il brand danese di acque minerali di proprietà di Danone che lo scorso 30 agosto a Copenaghen ha lanciato Flow Your Way, una campagna della durata di due settimane, basata sul concetto di hypercustomisation. Le etichette sulle bottiglie riproducono design unici dell’artista danese Emil Kozak, ispirati alla natura e all’individualità. Con 3,2 miliardi di versioni diverse, il brand ha voluto ideare una promozione che facesse leva sulla passione del collezionismo per ingaggiare il target dei millennial. La campagna è stata declinata trasversalmente su tutti i media, includendo l’evento di lancio che prevedeva l’esposizione delle bottiglie in una galleria d’arte e la stampa di poster con i design di Kozak, la personalizzazione degli espositori in-store, l’outdoor e il coinvolgimento dei consumatori sui social. Il trend dell’utilizzo di contenuti generati dai consumatori è ben rappresentato in Brasile dal brand di succhi

I succhi Tang sono un esempio di personalizzazione dell’esperienza.

di frutta Tang che con la promozione álbum de família ha ingaggiato un’intera community, mettendo centinaia di selezionate famiglie di consumatori direttamente sul pack. Già nel 2015 Lay’s Potato Chips, uno dei brand dell’americana PepsiCo’s Frito – Lay division, aveva lanciato la campagna Lay’s Summer Days che incoraggiava i fan su Facebook a creare online il pack delle patatine, utilizzando le foto preferite delle loro vacanze. Una campagna che lega l’universo online e la brand experience nell’esatto momento del consumo. 79


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eventi

In Italia il meeting degli stampatori nordeuropei

Si è svolto nel nostro Paese l’incontro autunnale del NOPA. Dopo il convegno, visita alla sede italiana della Trelleborg.

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L’associazione degli stampatori dei Paesi del Nord Europa (NOPA – Nordic Offset Printing Association) raggruppa e riunisce un paio di volte all’anno, ovvero in autunno e in primavera, i suoi membri associati invitandoli a partecipare a un meeting e cogliendo l’occasione di visitare alcuni stabilimenti sia di utilizzatori che di fornitori. NOPA, nonostante la sigla, in realtà ormai raggruppa non solamente stampatori offset ma anche stampatori che hanno tecnologie diverse: rotocalco, flexo e digitale, poiché sono gli stessi membri che hanno diversificato la loro attività e pochi altri si sono aggiunti. Per questo meeting d’autunno 2018 è stata selezionata l’Italia con possibilità di incontrare importanti personaggi e aziende leader del nostro settore, quali CSQ (Centro Stampa Quotidiani), L.E.G.O. (Olivotto) e, come fornitore, Trelleborg. Peter Schumacher, chairman di NOPA, con gli assistenti Anders Bovin e Mats Olsson, hanno aperto il raduno. Circa 70 le presenze in sala, di cui solamente 10 gli italiani.

Monica Scorzino di Assografici ha presentato la situazione attuale dell’industria grafica in Italia, in base ai recenti dati raccolti dall’Associazione. Inoltre ha ricordato quanto sia stata importante, in questo ultimo biennio, l’attiva collaborazione con le altre associazioni italiane (Acimga, Argi, Fieg e Assocarta) tale da permettere presentazioni ed eventi fieristici (Print4All) e sportivi (Olimpiadi della Stampa) che hanno raccolto molto interesse e partecipazione da parte di tutti gli utenti del nostro settore. Per quanto riguarda il mercato dell’industria grafica internazionale, Laetitia Reynaud di Intergraf ha esposto i risultati delle loro indagini e statistiche, rilevando quanto attualmente, ovunque in Europa, sia in calo il mercato della stampa roto-offset e rotocalco, mentre segni positivi arrivano dalla stampa offset a foglio, dalla flexo e dall’inkjet per i prodotti commerciali. Il mercato digitale dopo il boom iniziale ora si è stabilizzato, mentre occorre in tutti i settori verificare e controllare i costi dei materiali di consumo che sono sempre in crescita, creando difficoltà agli stampato-


di Sergio Facchini

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eventi

L’arrivo allo stabilimento della Trelleborg di Lodi Vecchio.

Alcuni dei relatori, da destra: Laetitia Reynaud (Intergrafica), Monica Scorzino (Assografici), Giulio Olivotto (L.E.G.O.), Sante Conselvan, Dario de Cian (CSQ), Alessandro Dadone (Think Young).

Davide Pomati (a sinistra) e Rob Bosman di Contiweb. A destra, Alessandro Dadone (Think Young).

ri che non hanno la possibilità di aumentare i prezzi di vendita dei loro stampati. Dario De Cian, direttore generale di CSQ, ha presentato gli sviluppi e i notevoli investimenti effettuati in questi ultimi anni dall’azienda che stampa giornali quotidiani e periodici utilizzando sia la tecnologia offset, con due rotative Wifag, sia la tecnologia digitale,

per tirature inferiori alle mille copie, con una inkjet HP T230 abbinata in uscita a una linea Hunkeler. Giulio Olivotto, presidente del Gruppo L.E.G.O., con la semplicità e spontaneità che lo contraddistinguono, ha raccontato la storia del Gruppo partito dalla legatoria del nonno Giovanni e diventato oggi uno dei principali gruppi europei, in particolare per la stampa e confezione di libri di tutte le tipologie. Ma, a questo punto, ci siamo chiesti: “come le nuove generazioni vedono e guardano al futuro, al mondo del lavoro e allo sviluppo della vita?” La risposta al quesito ci è stata prontamente fornita da Alessandro Dadone, responsabile della comunicazione di Think Young – what millennials think fondata nel 2007 da Andrea Gerosa e oggi aperta, sviluppata e presente in diverse sedi nel mondo (Milano, Ginevra, Bruxelles, Madrid, Hong Kong e prossimamente New York). Il loro slogan di lavoro e ricerca è “Quantitative & Qualitative Research”. Potrebbe sembrare incredibile ma gli interessi delle giovani generazioni sono mutati più volte negli ultimi venti anni e ci sono già grandi differenze di idee, opinioni e interesse tra gli appartenenti alla Generation Y (nati tra gli anni 1980 e 1995) e la Generation Z (nati post 1996), in altro modo definibili Erasmus

generation e Digital natives. L’interesse dei giovani oggi non è più quello di avere lo status symbol (ad esempio l’automobile) ma quello di poterla condividere, di trovarla facilmente e ovunque rapidamente e altrettanto velocemente lasciarla e sostituirla con un qualsiasi altro mezzo più consono all’utilizzo di interesse immediato. La medesima filosofia è per la casa che deve essere facilmente utilizzabile e scambiabile ovunque sia al momento di interesse. Tutto ciò avviene grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie messe a disposizione dai più comuni e utilizzati Iphone, dove di telefono hanno solo il nome, essendo ormai dei sofisticati sistemi di gestione e trasmissione dati. Ecco che per le giovani generazioni anche l’interesse per le notizie deve essere veloce e immediato. Occorrerà sviluppare e prestare attenzione alla correttezza e precisione delle notizie e delle informazioni, trovando un sistema di blocco di tutto ciò che è falso. L’incontro si è concluso con la presentazione del Gruppo Trelleborg che

in Italia ha un’importante sede di produzione a Lodi Vecchio oltre alle agenzie presenti in tutte le regioni. Il Gruppo è molto noto a tutti gli stampatori dei Paesi del Nord Europa poiché dalla sede centrale in Germania, come pure in altri Paesi e negli USA, la tecnologia dei materiali Trelleborg è ben nota e da tutti conosciuta e utilizzata. Matthias Horn, regional sales manager, oltre a invitare tutti a comprendere meglio i dettagli tecnologici della produzione italiana di Trelleborg, durante la visita programmata per il giorno successivo presso lo stabilimento di Lodi Vecchio, ha presentato una panoramica sullo sviluppo tecnologico della nuova generazione di caucciù prodotti in Italia e in particolare dei “metal blanket” che danno dei risultati di qualità e funzionamento elevati. Il meeting si è concluso con una cena “milanese” e poi con le interessanti visite presso gli stabilimenti Trelleborg di Lodi Vecchio e CSQ di Rovato (Brescia) ben organizzate e coordinate per la giornata di giovedì 15 novembre.

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dalle pagine precedenti

L’opinione di... Emanuele Posenato >>da pag. 9

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Il mantenimento e il miglioramento di questo patrimonio diventano, in questa visione, prioritari per la qualità della vita delle persone che fanno l’impresa, nonché la miglior garanzia del successo economico dell’organizzazione stessa. Seppure abusato, porto volentieri ad esempio l’esperienza di Cucinelli, affermata impresa umbra, produttrice di cashmere colorato, balzata agli onori della cronaca per le proprie scelte “generative”. Per la verità Brunello Cucinelli preferisce definirla “impresa umanistica”, ma nei fatti si inscrive perfettamente nell’emergente movimento di cui parliamo. I guadagni della Cucinelli vengono suddivisi in quattro parti: una – giustamente importante – per l’impresa; una per l’imprenditore, una per i dipendenti, i quali hanno contribuito personalmente alla creazione di valore; infine, circa il 20% è destinato “ad abbellire l’umanità”. Mi permetto di suggerire in proposito la lettura di Una nuova prosperità. Quattro vie per una crescita integrale a cura di Mauro Magatti e Laura Gherardi, pubblicata dalla mai banale Feltrinelli. Condivido volentieri un breve stralcio: “Generare vuol dire star dentro in una situazione, una storia, un ambiente naturale, un contesto relazionale, senza venirne

sommersi. Significa curare ciò che viene fatto esistere e riconoscere, al contempo, che qualcosa ci supera e può esistere a condizione di immergerci nella concretezza della realtà come vita nel suo essere processo e forma, potenza e limite, funzione e significato. Essere generativi significa, infine, accettare il rischio di mettere al mondo un valore che vale la nostra stessa vita e che pure mai potremo possedere: che sia un figlio, una scuola di pensiero, un’impresa, un’associazione, un’opera d’arte, una famiglia, generare vuol dire entrare nel flusso della vita e quindi accettare che il generato troverà le sue vie, diverse, in tutti i casi, dalle nostre. In questo modo, la libertà generativa è capace di spendersi, fino allo spasimo, senza però farsi catturare dalla tentazione mortifera dell’ossessione del controllo”. Una prospettiva allettante anche per chi Millennials non è…

Dati e previsioni >>da pag. 13

dal Centro studi Confindustria e dall’Istat con la stima preliminare del Pil, confermerebbero per il periodo luglio-settembre 2018 una bassa dinamica della domanda dei prodotti/servizi dei settori rappresentati dalla Federazione, con inevitabili impatti in termini di fatturato delle imprese che ne fanno parte”. Più nel dettaglio, nel settore delle macchine per

la grafica e cartotecnica il fatturato è cresciuto nei primi tre trimestri dell’anno per un valore complessivo superiore ai 2 miliardi. Stando alle previsioni della base associativa Acimga, fatturato, importazioni ed esportazioni dovrebbero mantenersi stabili nell’ultimo trimestre, e nel complesso il 2018 dovrebbe chiudersi in leggera crescita rispetto al 2017. In calo l’export per la contrazione delle vendite in America del Nord (-5,5%) e America del Sud (-1,6%). Nei primi tre trimestri il settore cartario prevede un aumento di circa sei punti percentuali del suo fatturato rispetto all’anno scorso, ma l’andamento è connesso alla necessità delle cartiere di recuperare i rincari delle cellulose. Per il terzo trimestre, coerentemente con il quadro di stagnazione dell’economia, i risultati ancora provvisori dell’ultima indagine congiunturale indicano una riduzione della domanda rispetto ai primi due. Infine i settori grafico e cartotecnico trasformatore. Il primo, dopo un primo trimestre inaspettatamente positivo legato principalmente alla produzione degli stampati elettorali e all’export, è tornato in calo nel secondo trimestre. Per il terzo trimestre si prevede un’ulteriore contrazione tendenziale della produzione e un andamento lento del fatturato del settore grafico, che potrebbe determinare un peggioramento dei tassi

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>>segue

di variazione nei primi nove mesi dell’anno. Il settore cartotecnico trasformatore, dopo un primo trimestre positivo accelera moderatamente nel secondo ma sembra prepararsi a frenare nel terzo, in linea con il settore manifatturiero e con i consumi nazionali.

Gruppo Lego >>da pag. 13

Somma che è stata messa a disposizione dalla società e quindi sottoposta a sequestro. Rilevato che la predetta somma, per la sua modesta entità, all’evidenza, non costituisce per la Lego alcun problema economico e/o finanziario, la società, con il conforto dei propri legali, sottolinea la radicale insussistenza dei fatti addebitati”. Nella nota infine la Lego ribadisce che “l’azienda e i suoi dipendenti nell’usufruire dei benefici previsti dalla normativa (Cigs e prepensionamenti) in conseguenza della crisi nazionale del comparto editoria, oggi totalmente superata da Lego s.p.a., hanno operato in modo puntuale e trasparente, rispettando scrupolosamente il dettato e lo spirito della legge”. A. P.


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