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strategie e tecniche della comunicazione stampata
N 25/10 SENSIBILITà AMBIENTALE
Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi CMP/CPO di Milano Roserio - € 6,50
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Il portale della comunicazione stampata, segue le evoluzioni del settore sia dal punto di vista del mercato che da quello delle tecnologie.
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Le industrie grafiche di Visto si Stampi e i fornitori di tecnologia della Banca Dati del Poligrafico
FOCUS I BIG DELL’INDUSTRIA GRAFICA La classifica delle prime 366 Industrie Grafiche italiane
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... e per il settore dell’imballaggio
IL MERCATO DELL’USATO
Migliaia di annunci di macchine e attrezzature d’occasione in collaborazione con pressXchange
Il portale del packaging
- La tua informazione quotidiana on line-
Cuor business.
Da oggi il nostro cuore è ancora piÚ grande. Il brand Belove the line si integra nel network internazionale Altavia, specializzato in marketing e publishing services. Un incontro che punta dritto al cuore della comunicazione, per curare con tanto amore ogni prodotto, rendendo unica e inimitabile la sua immagine.
© 1996 FOREST STEWARDSHIP COUNCIL THE MARK OF RESPONSIBLE FORESTRY SA-COC-001759
PROGRAMME FOR ENDORSEMENT OF FOREST CERTIFICATION SCHEME PEFC/18-31-85
5 I sociologi chiamano questo periodo The New Normal. È la nuova normalità che attraversa le nostre vite da quando il pianeta è riemerso, stravolto, dalla crisi. Un mondo dove interessa meno possedere, più sperimentare. Meno la crescita, più la normalità. Meno cose, più pensiero. Il 2010 è l’anno zero da cui ripartire. Ormai è chiaro che il problema non è risalire la china, aumentare il fatturato del mondo fino alla prossima bolla, ma cambiare. E Dio sa quanto cambiare sia urgente per la stampa e per l’editoria. È urgente, per le aziende di stampa, ridefinire i propri confini, le identità, l’offerta dei prodotti. Non è un caso se Printers should not be selling print (gli stampatori non dovrebbero vendere stampati) sia stato proposto come claim di Ipex 2010. Riflettiamo su questa provocazione. Il momento è fluido, perfetto per un ripensamento. Intanto le aziende di stampa dovrebbero allargare la propria sfera d’azione tenendo conto di tutte le possibilità che può offrire il fronte multimediale. L’iPad in arrivo, tanto per cominciare, non è una catastrofe ma un’opportunità, dovremmo già pensare alle possibili, infinite applicazioni dei nostri prodotti. E che dire della ‘realtà aumentata’, il vero trend tecno del momento? Bisogna conoscere, leggere, sapere come, dove e quando: il fatto che si possa puntare un cellulare su un’etichetta, un giornale o una brochure per far partire una ricerca sul web è una cosa straordinaria, non può non riguardarci. E cosa ne verrà fuori dal Printed Electronics, la stampa di circuiti elettronici che sfrutta le potenzialità degli inchiostri conduttivi? Anche qui sarebbe il caso di cominciare a ragionarci su. Insomma lo stampato, poco a poco, si sta trasformando e man mano che si arricchisce d’informazioni digitali diventa ‘altro’. “Si può resistere a un’invasione armata” ha scritto Victor Hugo “non a un’idea il cui tempo sia giunto”. A questa sfida le aziende di stampa possono rispondere, diventando un unico, grande laboratorio d’ideazione e di sperimentazione. Noi, come giornale, siamo qui, ad accogliere e diffondere le esperienze.
pensieri fuoricorso
“PRINTERS SHOULD NOT BE SELLING PRINT”
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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e l a t n e i b m a à 25 Sensibilit 22
Tiziana Frescobaldi, rampolla di un’antica famiglia italiana, racconta a Print il progetto di comunicazione dedicato ai suoi vini.
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Lo shopper ha a cuore l’ambiente. Dalla plastica si passa alla carta rigorosamente certificata.
la copertina
> > > > > > > 5 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 8 Editoriale > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > e > > > > > > > informazioni tecnich
COMUNICARE
> > > > > > > > 16 di pagine > > > > > > > rdi lia mi 40 are mp sta 22 me far > > > > > > > > > > > > editori Mondadori, co giati e d’alta classe > > pre i vin i, ald ob 46 sc > > Fre ’ > he > > > Aziende Marchesi de re e delle aziende grafic rtie ca lle de lli be più 10 dari 20 grandangolo I calen
IDEE
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sommario
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62 In Mondadori due print buyer, Daniele Fiasca e Andrea Munari, raccontano il loro impegno per essere sempre al passo con le tecnologie.
SETTORI
Cavalieri&Amoretti realizza per i vini di Antica Fratta una confezione, rivestita di un tessuto prezioso, bella come un portagioie.
qualità > > > > > > > oghi nel segno dell’alta tal Ca o nt me da re ar
> > > > > > > > > > > >
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tecnologia
> > > > > > > > > 33 criteri di scelta > > > > i no so ali Qu le? ita dig set o > > > > > 50 STAMPA DIGITALE Off > > > > > > > > > > > > > > > > > > a > mp sta alità nel post > > > > > > > > > > 58 stampa Il controllo qu vini in basse tirature > r pe re utu co ute ha e chett spazio etichette Eti
RUBRICHE
> > > > 10 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 39 Aziende grafiche > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 66 Cartiere > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Supporti > > > > > > >
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8 informazioni tecniche
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c o p e r t i n a
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numero è stata La copertina di questo su una carta stampata in quadricromia g sulla quale è patinata lucida da 350 e ibrida (solo in stata stesa una vernic una qualità subianca) che conferisce brillante. periore e un risultato più
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na le otL’e ffe tto tri dim en sio ribuire tenuto consente di att ede rav int si all’immagine che dità fon attraverso l’oblò una pro molto suggestiva.
niciata, Una volta stampata e ver o reaent em l’el è stato applicato olare tic len lizzato con materiale n co l’agstampato in 4-cromia te. giunta di bianco copren
TIPOLITOgrafica CS firma la copertina di
Print Buyer
L’azienda grafica padovana Tipolitografica CS opera da più di venti anni nel settore della stampa con un’attenzione particolare alla qualità del prodotto e all’innovazione sui materiali e le tipologie di stampa. Dopo una lunga tradizione nella stampa su carta, Tipolitografica CS si è concentrata sui materiali speciali quali PVC, PET, polipropilene, lenticolare e polistirolo grazie ad adeguati investimenti tecnologici e ad un’expertise maturata grazie alla fiducia accordata dai numerosi clienti. Svolge una costante attività di consulenza sui prodotti e a tale scopo sviluppa continuamente nuovi progetti produttivi che meglio si adattano alle richieste dei creativi più esigenti. La società ha ottenuto recentemente la certificazione FSC.
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Quest’anno giochiamo sotto rete Vogliamo sfidare la crisi e conquistare nuovi mercati. Vogliamo essere campioni nella stampa commerciale.
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Angri (Salerno) tel. 039 081.948420 – fax: 039 081 948017
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aziende grafiche TU TT O Q U EL LO C H E FA N N O
certificati è bello
le aziende grafiche e l’attenzione all’ambiente
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Inutile negarlo: l’attenzione all’ambiente sarà il leit-motiv dei prossimi anni. Tutte le aziende sono chiamate a fare i conti con l’ecologia intervenendo sulla modalità di produzione e di fruizione. Senza dover scomodare l’economista dell’ecologia Herman Daly, che dalle pagine di Wired ipotizza un mondo in cui “l’innovazione renderà razionale l’uso delle risorse naturali per offrire una società sostenibile al servizio dell’uomo e della sua felicità”, abbiamo sintetizzato i punti fondamentali di cui tener conto per ottenere uno stampato “amico” del pianeta. FSC, PEFC, Chlorine free per una carta responsabile L’impatto più forte sullo stampato finale deriva da carta e cartone; per prima cosa, dunque, è auspicabile l’utilizzo di una materia prima a “basso impatto ambientale”. Più genericamente possiamo dire che la scelta di uno stampatore certificato, FSC o PEFC, consente di valorizzare il prodotto affermando chiaramente il proprio impegno per la salvaguardia e la tutela del patrimonio forestale. Ci sono poi le carte Total Chlorine Free, ovvero prodotte con cellulosa bianchita senza l’utilizzo di cloro, o Elementary Chlorine Free, cioè bianchite senza l’utilizzo di biossido di cloro. Quelle prodotte senza sbiancanti ottici sono le OBA Free che garantiscono una maggiore durata, ma segnaliamo anche quelle prodotte a pH neutro o senza l’utilizzo di acidi. Inchiostri vegetali per una stampa green Sicuramente non basta usare carta certificata per vantare uno stampato eco-compatibile. È necessario rivolgersi ad aziende che stampano senza l’utilizzo di alcool isopropilico, con solventi di lavaggio a basso impatto e con inchiostri a base vegetale. ISO 14001 e EMAS le certificazioni più complete Le certificazioni più complete sono la ISO 14001 e la EMAS, ma quest’ultima ha dalla sua l’obbligo di far verificare e validare i dati inerenti i propri impatti ambientali da un ente terzo (in Italia le ARPA) e a comunicarli all’esterno. Un’altra possibilità è la dichiarazione ambientale di prodotto (EDP - Environmental Product Declaration) poiché implica il calcolo dell’impatto di tutto il ciclo produttivo, dall’ottenimento della materia fino allo smaltimento. L’impegno delle aziende grafiche italiane In Italia la spinta ecologica comincia a dare i suoi frutti. Sono sempre più frequenti gli annunci relativi ad aziende grafiche che si apprestano a compiere un percorso virtuoso. Recentemente Loretoprint di Milano ha ottenuto la certificazione FSC - primo centro stampa digitale in Italia - come pure la Arti Grafiche Castello di Viadana (MN) che ha seguito la strada dello sviluppo sostenibile senza aumentare i costi o penalizzare la qualità del prodotto finito. T.C.
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per le lunghe tirature investe nella stampa offset Chiude in grande stile l’anno pixart.it, l’azienda fondata e abilmente guidata da Matteo Rigamonti, che ha fatto del web-to-print la sua filosofia di business vincente. La crescita si attesta, infatti, attorno al 30%, un bilancio estremamente positivo soprattutto a fronte della generale contrazione di mercato. Ma Rigamonti non si siede sugli allori ed è già proiettato verso le novità per il 2010: una nuova sede, in provincia di Treviso, che si estenderà su una superficie di ben 25.000 m2 e un potenziamento del reparto offset a foglio, pur senza rinnegare il proprio credo nel digitale. pixart.it ha infatti recentemente siglato un ordine con Komori per l’acquisto di due nuove offset a foglio di formato 50x70 cm, una 10 colori già operativa da fine gennaio e l’altra 8 colori che entra in funzione in marzo, entrambe con voltura. L’azienda veneziana utilizzerà le due macchine per far fronte alle richieste di tirature più elevate non convenienti se realizzate con la stampa digitale. www.pixart.it
tipografia valdostana
realizza il calendario 2010 per la francese adncom L’agenzia di comunicazione francese Adncom ha affidato alla Tipografia Valdostana la realizzazione del suo calendario 2010 dal titolo intrigante “Le Secret”. Le foto di Getty Images (lo still life è di Stefano Venturini), rielaborate dall’azienda aostana, raccontano una storia avvincente e sensuale che si sviluppa pagina dopo pagina con un commento che guida sapientemente chi sfoglia. Usando la carta patinata Fedrigoni Symbol Freelife Gloss da 300 g, il calendario è stato stampato in quadricromia con lamina a freddo argento in linea sulla quale è stata stesa una vernice opaca. La lavorazione a freddo in linea realizzata grazie al modulo FoilStar installato su una 6-colori Heidelberg Speedmaster apre nuovi orizzonti a creativi e grafici consentendo infinite possibilità di effetti: dalla pura lamina ai colori metallizzati da impiegare in lavori di cartotecnica, packaging e commerciali negli ambiti più disparati. “Le Secret” è stato confezionato con una spirale metallica silver con appendino. www.tipvaldostana.com
Graf Color ha scelto la qualità e la velocità della tecnologia digitale di Durst Rho 700 Pack potenziando così il core business. L’azienda di Montesilvano (PE) produce sistemi espositivi, allestimenti fieristici, scenografie, striscioni pubblicitari, poster, manifesti per brand del calibro di Miss Sixty, Energy, Killah e Murphy and Nye.
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in pillole
Cartotecnica Travagliati di San Pietro in Cariano (VR) ha recentemente acquistato una KBA Rapida 102x144. La macchina di grande formato, che consta di sei gruppi stampa con torre di verniciatura, può stampare il cartone di spessore fino a 1,2 mm. Espo & Cartotec Spa, leader nella progettazione e produzione di materiali per la comunicazione d’impatto sul punto vendita, è stata scelta da Philips per la realizzazione del progetto espositivo della nuova linea di asciugacapelli e piastre “Haircare” creato dall’agenzia Cortez Elite. L’azienda modenese ha realizzato 100 espositori da banco e 400 espositori da terra in cartone.
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aziende grafiche
CSQ raddoppia e ordina
una nuova rotativa wifag
ALTAVIA
propone una storia d’amore per stanley lINE
CSQ, Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (BS), ha ordinato a Wifag una Evolution 373, gemella di un’altra già operativa da due anni, che comincerà a stampare il prossimo settembre. «Questo passo», ha detto Dario De Cian, direttore generale operativo di CSQ, «è il completamento di un progetto che ci porta ad avere due coppie di rotative identiche: due Wifag OF370 prevalentemente dedicate alla stampa dei due quotidiani, Giornale di Brescia ed Eco di Bergamo; e due Evolution 373 destinate a lavori editoriali, pubblicitari e commerciali». Negli ultimi anni CSQ ha incrementato in modo esponenziale la sua quota di lavori extra quotidiano e le nuove Wifag 6/2 sono l’ideale per queste applicazioni in quanto in grado di fare dal formato broadsheet (310x450 mm) al tabloid (225x310), all’A4 (210x297). Tutte le rotative sono adatte per stampare su carta “quotidiano migliorata” e sono in grado di realizzare anche riviste. Prodotte alla velocità dei quotidiani. www.csqspa.it
Si inaugura, con la campagna di Altavia, un nuovo modo di comunicare nel settore dell’utensileria. L’appeal e la leggerezza della campagna promozionale della primavera 2010, giocata sulla headline “I love Stanley”, apre infatti ai rivenditori specializzati nuove opportunità di business. E non solo: comunica ai consumatori fiducia e sicurezza. Il linguaggio è molto moderno, ben diverso da quello, prevalentemente tecnico, che si utilizza di solito per prodotti di questo genere. Alla promozione è legato inoltre un concorso che mette in palio un viaggio alla scoperta degli States. On air da gennaio a giugno 2010, la campagna promozionale è declinata sia sui materiali destinati al punto vendita, sia sul catalogo, ma anche sulle cartoline-concorso e gli annunci stampa. Particolarmente originale il contenitore che raccoglie le cartoline del concorso, realizzato interamente in cartotecnica, e che ricalca la forma della cassetta della posta tipicamente americana. www.altavia.it
rotomail Italia
fa viaggiare due milioni di passeggeri all’anno
Un esempio del booklet personalizzato per le crociere messo a punto da Rotomail Italia.
Rotomail Italia ha inventato un sistema estremamente preciso con il quale viaggiano due milioni di passeggeri all’anno di Costa Crociere, MSC Crociere e Hotelplan. Si tratta di un booklet variabile dove si trova di tutto: dall’etichetta-bagaglio alla piantina della nave con indicata la propria cabina, dalle mappe per raggiungere il porto fino ai voucher per le escursioni. Il tutto personalizzato su misura per ogni passeggero. Tutte le informazioni vengono inviate dai tour operator via web a Rotomail che elabora i dati, stampa in 24 ore in 13 lingue e spedisce i libretti in tutto il mondo. La società, che dal 1998 si occupa di print on demand di dati elettronici, oggi in forte espansione con un fatturato di 22 milioni di euro e circa 120 dipendenti, ha chiuso il 2009 con un bilancio in attivo, registrando una crescita del 10%. www.rotomail.it
Business has moved on
Le aziende sono cambiate
anche la nostra carta.
Al giorno d’oggi, tutte le aziende devono dimostrare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. L’obiettivo adesso è ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare alla qualità. È per questo che alcune delle più importanti aziende del mondo oggi scelgono revive. Entrate nella nuova era della carta riciclata. Visitate www.revivepaper.com
a new age in recycled paper
Polyedra SpA • Via Edison, 96 • I-20019 Settimo Milanese (Milano) • Tel. 02 33551601 • Fax 02 33501325 • www.polyedra.com
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aziende grafiche grafiche mercurio
pronta a rispondere a tutte le esigenze di stampa Si contano sulle dita di una mano le imprese che, nel Meridione, vantano i primati di Grafiche Mercurio. In un anno così difficile come il 2009 l’azienda di Angri (Salerno) non solo ha inaugurato una nuova azienda grafica in Sicilia, ma ha anche acquistato una macchina a foglio che sarà in attività dal mese di giugno. Ne parliamo con Salvatore Mercurio, il giovane direttore commerciale. Coraggio, voglia di vincere… come si può definire tutto questo dinamismo? Diciamo subito che è stato un anno difficile un po’ per tutti il 2009, ma noi siamo sempre ottimisti, sempre pronti a rispondere alle mutate esigenze del mercato, disponibili ad aprire nuovi fronti di intervento. Vogliamo infatti proporci come un polo capace di rispondere a tutte le esigenze di stampa del Meridione, non solo per la Grande Distribuzione ma anche in nuovi segmenti di mercato. In che modo vi siete attrezzati per realizzare questo progetto? È in arrivo la nuova macchina a foglio, una Heidelberg XL 105 7L YYLX3 con Foilstar per laminazione oro/argento, composta da 7 gruppi stampa, 2 verniciatori UV e IR e 2 torri di raffreddamento, primo ed unico impianto del genere in tutta l’Italia centro-meridionale, che sarà attivo nel prossimo mese di giugno. Su quali mercati puntate l’attenzione? Con la nuova macchina possiamo inserirci nel mercato della stampa di qualità e possiamo rispondere a tutte le richieste di nobilitazioni di etichette, copertine, cataloghi, packaging ecc. Crediamo fortemente in questo nuovo investimento. E siamo pronti ad esplorare con entusiasmo queste nuove strade. www.grafichemercurio.it
Salvatore Mercurio, direttore commerciale di Grafiche Mercurio.
A omnicoM expo 2010
Uno spazio speciale riservato alle aziende grafiche
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Ecco una grande opportunità per le aziende grafiche. È la fiera Omnicom Expo 2010, che si terrà tra il 12 e il 14 maggio a Fiera Milano City, e che si propone un obiettivo in piena sintonia con quello delle aziende grafiche: proporre ai visitatori – addetti marketing e pubblicità delle aziende italiane – idee innovative destinate al mondo della comunicazione. Proprio nell’ambito di questa fiera ci sarà un’area espositiva riservata alle aziende grafiche, riconoscibile dalla headline “PRINT! ...è la stampa, bellezza”. Gli stampatori che vorranno esporre i loro lavori potranno giocare un ruolo di primo piano nell’ambito di questa fiera, considerata il punto di riferimento obbligato per chi si occupa di marketing e pubblicità. Per informazioni: Tel. 027529101 - e-mail printbuyer@ilpoligrafico.it
DAL 12 AL 14 MAGGIO 2010 APPUNTAMENTO IN FIERA MILANO CITY CON PRINT! ... È LA STAMPA, BELLEZZA! Uno spazio riservato alla stampa, organizzato nell’ambito di Omnicom Expo idee, prodotti e servizi per il marketing e la comunicazione per offrire ai visitatori una panoramica di prodotti stampati, realizzati dalle più qualificate aziende grafiche italiane. Esporre a PRINT! ...è la stampa, bellezza! per una azienda grafica è una concreta opportunità di business, è l’occasione giusta per incontrare e conoscere gli addetti al marketing e alla comunicazione. Non perda l’occasione, prenoti subito il suo spazio. Troverà il suo stand preallestito con pratici espositori. Lei deve solo portare gli stampati da mostrare al pubblico. Al resto pensiamo noi. Chiami oggi stesso lo 02 7529101
PRINT! È un’area espositiva specializzata di OmnicomExpo in contemporanea con DM Expo, Eba Forum, Inprinting
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MOND A DORI
Q uar anta mili ard i di pag ine stam pate, sen za con tare alle rivi , libr i alle gati mon do di pieg hev oli , mail ing , inse rti rno alla cas a edit rice di ste , gad get , cd , dvd … che ruo ta into no D anie le Segrate e alle sue consociate . D i tutto ciò si occupa col labo ra F iasc a e A ndr ea M una ri che , con una quin dici na di e tecn ica e dell a dire zion tori , ges tisc ono la com ples sa atti vità deg li acq uist i . tutt o que l
Daniele Fiasca e Andrea Munari
“la nostra sfida è stare sempre al passo con le nuove tecnologie”
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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Sono due outsider Daniele Fiasca e Andrea Munari, il primo a capo della Direzione Tecnica e Servizi redazionali della Mondadori, il secondo Responsabile della Programmazione e degli Acquisti dei Collaterali, di quell’insieme cioè di annessi e connessi alle riviste, gadget, libri, cd, dvd, giochi. Professionisti di primo piano Daniele e Andrea, attori di una Direzione Tecnica che, con una quindicina di collaboratori, gestisce la bellezza di 40 miliardi di pagine stampate, senza contare pieghevoli, mailing e tutto quel mondo di carta che ruota intorno alla casa editrice di Segrate e alle sue consociate. Quello di Andrea – 39 anni, una laurea in lettere – è più un lavoro, come lui stesso dice, di acquisti e di “ingegnerizzazione” di prodotti e processi. Quello di Daniele – ingegnere elettronico, 49 anni – un presidio della
gestione e della stampa dei periodici. In entrambi i casi, un lavoro che richiede attenzione alle strategie dell’azienda, alle innovazioni, un lavoro che si muove in ambiti sempre diversi e che sollecita competenza, creatività, capacità organizzativa. «Siamo come enti che pensano insieme alle Direzioni Marketing e alle Redazioni», spiega Munari. «Sviluppiamo i prodotti insieme a loro fin dall’inizio, partecipiamo alla loro creazione». Nucleo centrale della complessa attività della Direzione Tecnica sono soprattutto le riviste. «Si pensi solo al milione di copie settimanali di Sorrisi o alle quattro-cinquecento mila di Panorama» dice Fiasca «con il loro rigido scadenziario, al quale spesso si deroga a causa di qualche scoop». Vediamo innanzitutto cosa
è cambiato – sul piano dei margini di manovra – da quando Mondadori Printing è stata ceduta a Pozzoni. Fiasca: Di margini di manovra ne abbiamo comunque: ci sono spazi di ottimizzazione dei costi. Possiamo intervenire sulla grammatura della carta, sulla scelta delle segnature, possiamo modificare formati, controllare il rispetto delle timing… insomma monitorando tutto con attenzione si fa in modo che il parametro fondamentale di misura, il costo pagina, sia tenuto sotto controllo. Munari: È ovvio che le cose tra noi e la Mondadori Printing non si possono più gestire solo con una stretta di mano, ma da un certo punto di vista sono più chiare. Se ci sono contestazioni, come la mettete? Fiasca. Le contestazioni sono
Gruppo Mondadori , il primato nei periodici
come comunicano
Sono più di 40 le testate del Gruppo Mondadori, primo editore italiano di periodici (con una quota di mercato del 37%) e uno dei maggiori in Europa. Fin dagli esordi, Mondadori ha contribuito allo sviluppo della stampa periodica italiana. È di Mondadori il primo periodico femminile, Grazia, creato nel 1938. È di Mondadori il primo settimanale stampato in rotocalco, Epoca, pubblicato nel 1950. È di Mondadori, infine, Panorama, il primo news magazine italiano. Negli ultimi anni il Gruppo ha ulteriormente consolidato la sua leadership nel settore dei periodici, creando non solo nuove testate ma anche attraverso una politica di sviluppo internazionale, contrassegnata dall’acquisizione, nel 2006, di Emap France, terzo editore di periodici in Francia con un portafoglio di oltre 30 testate e un market share del 10%. Nel 2008 la Divisione Periodici Mondadori ha realizzato un fatturato di 949,8 milioni di euro.
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Parla Giorgio Ferraris , direttore commerciale di
Mondadori Printing
A Giorgio Ferraris chiediamo cosa è cambiato nella gestione delle commesse, dopo l’acquisto dell’azienda da parte del Gruppo Pozzoni. «Non avere più un bilancio comune da consolidare ha portato a una maggiore attenzione agli aspetti finanziari delle commesse» dice Ferraris «anche se, nel rapporto operativo quotidiano, i cambiamenti sono stati marginali». E i cambiamenti più significativi, spiega ancora Ferraris, sono legati soprattutto alle dinamiche dei mercati. La raccolta pubblicitaria in ribasso ha portato gli editori a calendari di chiusura dei periodici sempre più vicini al visto si stampi. «Anche dopo la cessione, Mondadori Printing ha mantenuto invariata l’attenzione a recepire le esigenze dei clienti in continuo mutamento» precisa il direttore commerciale. «Anche per i libri oggi si parte con basse tirature a cui seguono le ristampe. Lo stesso vale per i cataloghi continuamente aggiornati per stare al passo con la concorrenza». Mondadori Printing ha comunque adeguato i suoi processi a queste richieste di maggiore dinamicità. Del resto i clienti della Mondadori - dai grandi cataloghisti italiani ed europei come Ikea e Redcats ai grandi Musei come Metropolitan NY, Chicago e tanti altri - riconoscono a Mondadori Printing una grande qualità nel servizio al cliente.
sensibilità ambientale
come comunicano
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Lo sviluppo di prodotti collaterali è sempre l’esito di un’intensa ricerca di materiali, di una “ingegnerizzazione” dei processi e di attenzione alle innovazioni tecniche che la stampa consente. ormai “normate” da precise procedure organizzative. È un modo meno velleitario di gestire le cose e forse più giusto.
direzione più… ecosensibile: un dvd confezionato in cartoncino viene purtroppo ancora percepito come un prodotto povero.
Ci sono altri fornitori di stampa di cui vi servite? Munari. Lo studio dei prodotti collaterali ha molte problematiche e questo ci porta talvolta a rivolgerci, per tipologie di prodotto particolari, anche ad altri stampatori, per esempio la Decibel Trading Service di Lainate-Milano per i cd e i dvd, Rotolito Lombarda, Guatteri Industrie Grafiche, Tecnocart. Noi siamo sempre molto interessati alle novità tecniche. Avere le antenne sulle innovazioni di prodotto è per noi un dovere dal quale non sono ammesse deroghe.
E sul versante delle riviste? Fiasca. Poniamo attenzione all’origine della carta fornita esclusivamente da produttori certificati che utilizzano materie prime provenienti da foreste sostenibili. La nostra non è una sensibilità ecologica di facciata ma sostanziale. Inoltre io sono coinvolto in due progetti europei: TwoSides, centrato sulla ecosostenibilità della filiera produttiva della carta, e PrintPower che ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i pianificatori europei alla importanza e centralità del mezzo cartaceo.
Nei prodotti collaterali che vengono offerti ai lettori c’è ancora molta plastica… In che modo la Mondadori esprime una sua specifica sensibilità ambientale? Munari. Cerchiamo, nei limiti del possibile, di realizzare confezioni cartotecniche, ma bisogna riconoscere che non vi è una grande pressione nel mercato che ci spinga con forza in una
In questi giorni è stato presentato l’iPad: la rivoluzione, prima di quanto si possa immaginare, ci coinvolgerà tutti… cosa avete in cantiere? Munari. La figura dell’Editore, anche dopo l’iPad, ci sarà sempre. Se pure si pensa a un ridimensionamento della stampa, che del resto è già in atto, le cose non cambiano. Cambia piuttosto il modo di essere Edi-
tori. Come azienda abbiamo il compito di ripensare tutti i nostri prodotti. La nostra sfida è progettare già a monte prodotti fruibili sia su carta sia sull’iPad. Gli scrittori stessi dovranno ripensare ai loro romanzi o saggi come qualcosa di interattivo, capace di dialogare con il lettore attraverso la musica, i video e quant’altro. Come immagina in futuro la Direzione Tecnica? Fiasca. Dovrà essere centrata non solo sulla carta ma anche in funzione di quel mezzo. Se provo a immaginare riviste lette sull’iPad… immagino che se vado a toccare le foto mi si apra un mondo di informazioni aggiuntive; immagino che se tocco la foto di un’azione sportiva io possa vedere il calciatore in azione. L’iPad non è un nemico: è un’opportunità che ci permette di avere un futuro. Dobbiamo fare in modo di dare alla gente motivi davvero interessanti per portarsi dietro, sempre con sé, un oggetto di 650 grammi e nello stesso tempo sviluppare un adeguato modello di business.
12-13-14-15 MAGGIO 2010
MILANO 12-13-14-15 MAGGIO 2010
La stampa necessaria MILANO
FIERAMILANOCITY
8 - 9 - 10 - 11 Ottobre 2008
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Vicenza www.inprinting.it
22 come comunicano
marchesi de’ Frescobaldi
otta nta pae si , 66 mili oni di fat pro duz ione esc lus iva esp ort ata in rist ora nti con l ’ obie ttiv o di svi tur ato . E ora anc he una cat ena di di ia . D ietr o tutt o que sto , il gen io lup par e il bino mio vino - gas tro nom hes i de ’ F res cob ald i – che ha fat una gra nde fam igli a ital iana – i M arc io , un ’ art e , una sap ient e , pro fon to dell a viti col tur a lega ta al terr itor . re , atte nzio ne , cur a del pro dot to da cul tur a dov e si esp rim ono amo E tutto si riflette poi nella comunicazione .
U na
noblesse oblige... solo vini d’alta classe
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chille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it
Una nobiltà del vino. Da oltre 700 anni i Marchesi de’ Frescobaldi hanno legato il loro nome alla produzione vinicola, oltre che all’arte, alla cultura e alla storia italiana. I Frescobaldi sono oggi un gruppo internazionale con oltre 66 milioni di euro di ricavi, una presenza in ottanta paesi e una crescita anche nel nuovo (per loro) mercato della ristorazione con i winebar & restaurant Frescobaldi. Ma alle radici è rimasta sempre la qualità delle bottiglie, dei Brunelli e dei rossi di Montalcino, dei Chianti Rufina, dei Pomini, dei Collio, del Mormoreto e quest’anno anche dell’Ammiraglia Toscana Igt, prodotto nell’omonima, nuova tenuta in Maremma. Ma grandi vini significa anche un bel vestito per venderli, dalle bottiglie all’etichetta, e una comunicazione importante.
Quanto incide la voce “comunicazione”? Senza dubbio per noi la voce comunicazione, in tutte le sue forme, dalle brochure agli eventi, è molto importante e rappresenta circa l’8% del nostro fatturato. Quindi oltre 5 milioni di euro all’anno – esordisce Tiziana de’ Frescobaldi, consigliere d’amministrazione della holding di famiglia e responsabile della comunicazione e della stampa. Essere presenti ormai in circa un’ottantina di paesi significa produrre materiali stampati in più lingue e organizzare eventi da un paese all’altro. Ma in entrambi i casi, che si tratti di un evento o di una brochure, rispecchiare, nella comunicazione, nella pubblicità, nella stampa, la qualità dei nostri prodotti, delle nostre bottiglie. Come è suddivisa la comuni-
cazione in Italia e all’estero? La maggior parte degli stampati viene realizzata direttamente da noi per il mercato italiano. Per l’estero invece dipende dall’importatore dei nostri vini, presente in ogni paese. In alcuni casi riceve il nostro materiale, ovviamente in un’altra lingua e prevalentemente in inglese, in altri si assume la responsabilità della realizzazione e le spese in genere vengono suddivise al 50% con noi. Quanto ha modificato l’avvento di Internet la vostra comunicazione? Indubbiamente Internet ci ha portato negli ultimi anni a ridurre l’utilizzo della carta trasferendo online una parte della comunicazione, in particolare quella informativa per la nostra rete di vendita per cui realizziamo anche una newsletter. Ovviamente
Settecento anni di successi Con oltre 66 milioni di euro di ricavi e la presenza in ben ottanta paesi (con in testa Germania, Regno Unito, Canada, Svizzera, Giappone, Estremo Oriente), dai quali arriva il 70% del fatturato, la Marchesi de’ Frescobaldi Società Agricola rappresenta uno dei gruppi più famosi nel settore vinicolo italiano e internazionale con una forte crescita registrata proprio negli ultimi vent’anni in quote di mercato e produzione. L’espansione comincia nel 1989 con l’acquisizione della Tenuta di Castelgiocondo a Montalcino seguita nel 1997 da un’altra acquisizione compiuta insieme alla californiana Robert Mondavi che porta all’uscita del prestigioso vino Luce. Oggi l’azienda Luce della Vite è tutta dei Frescobaldi, proprietari di una serie di tenute importanti anche fuori dal territorio toscano. Alla guida del gruppo Leonardo (presidente) e Lamberto (vice), mentre Vittorio è presidente onorario.
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tra le colline toscane
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Modulgraf veste le bottiglie destinate a entrare nella storia Un cliente esigente che fa della qualità più del prezzo il suo punto di riferimento. Del resto se ti chiami Marchesi de’ Frescobaldi devi presentarti sul mercato con un abito di altrettanto prestigio. E affidarti a stampatori che possano soddisfare al meglio questa esigenza. Come la Modulgraf di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa. Fondata nel 1982 da Daniele Barontini (30 dipendenti e circa 5 milioni di euro di ricavi), questa azienda grafica toscana è uno dei principali produttori di etichette in Italia per il mondo della viticoltura. «È ovvio che per i vini prestigiosi» spiega Barontini «vengono richieste etichette particolari con una ricerca al massimo di qualità e lavorazioni speciali». A partire dalla carta, quasi sempre pregiata e da disegno che viene nobilitata con fregi, ori, laminature, rilievi. Applicando, a volte, per una stessa etichetta tutti i tipi di stampa utilizzando così anche dieci colori a cui aggiungere la verniciatura protettiva finale destinata a garantire anche decenni di vita all’etichetta per bottiglie destinate a entrare nella storia e ad essere battute all’asta.
Etichette classiche, nobilitate o vintage. Sempre in linea con il carattere dei vini. Ma, soprattutto, attenzione all’ambiente: carte riciclate, inchiostri ecologici.
continuiamo anche a produrre stampati, perlopiù cataloghi e brochure. Il formato di solito è A4, in genere sono quartini o sestini tirati da meno di 500 a oltre mille copie e, tra le nuove brochure e quelle rinnovate, se ne fanno una decina all’anno, tenendo conto che ogni azienda del gruppo (Collio, Tenute di Toscana, Luce della Vite, Retail & Restaurant Frescobaldi) ha una sua autonomia nella promozione. Ogni anno poi curiamo brochure particolari, più ricche, come quella per festeggiare il venticinquesimo del Mormoreto e qualche anno fa abbiamo stampato qualche migliaia di copie del volume I Frescobaldi, una famiglia fiorentina realizzato con la casa editrice Le Lettere. Per la realizzazione grafica e fotografica vi affidate ad agenzie esterne? Sì, in particolare per la parte grafica e creativa. Sono agenzie con cui collaboriamo da anni, molte toscane. Tra queste ci sono l’Agenzia Verde di Bill Mazza, Design Blu di Cavina, Sfera di Pacini, Barbon e Lumen. Siamo invece più direttamente presenti nei servizi
fotografici, che curiamo molto e da cui vogliamo che, oltre alle immagini delle bottiglie, traspaiano i castelli, i luoghi, la natura della Toscana, delle terre dove i vini prendono vita. Sono le agenzie, quindi, a rapportarsi direttamente con gli stampatori? Il primo filtro sono loro, anche se ovviamente seguiamo e approviamo la produzione, le prime prove colore. In genere per i cataloghi e le brochure ci avvaliamo di aziende grafiche toscane che stampano in piano. Come detto, per noi quello che conta di più è la qualità, anche se c’è una grande attenzione al prezzo. Quello che vogliamo è trasmettere, con la qualità della carta e la resa fotografica, l’immagine del prestigio dei nostri vini abbinati con il prestigio della Toscana ma all’insegna del realismo, quindi senza particolari effetti speciali. Una bottiglia di vino non sarebbe tale senza l’etichetta. Anche in questo caso si tratta di etichette nobili? Dipende dal vino. Anche in questo caso deleghiamo la creatività alle agenzie esterne che
pensano l’etichetta su misura che può essere classica, nobilitata o vintage. In qualche modo deve rispecchiare lo spirito del vino, raccontare la sua anima ma senza mai esagerare, mantenendo lo stile della Casa. Per le etichette carte particolari rese oleose o plastificate. In passato c’era un grande uso della carta e colla, oggi sono quasi tutte etichette autoadesive stampate da un pool di aziende da tempo nostre fornitrici come Modulgraf di Pisa, Guidotti a Lucca e Tonutti in provincia di Udine. Un’ultima domanda: quanto è importante per un’azienda come la vostra, che si occupa di agricoltura e di vino, l’aspetto ambientale? Moltissimo ed è testimoniato dalla nostra attività e anche dalla valorizzazione del territorio toscano. E questa filosofia viene esportata anche nella produzione con una grande attenzione ai materiali utilizzati, non solo vetro e sughero dei tappi, ma anche la carta riciclata o gli inchiostri ecocompatibili per le etichette e gli stampati. E in generale cerchiamo di evitare qualsiasi tipo di spreco.
sensibilità ambientale
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settore arredamento 14 MILIARDI il valore del mercato
33 MILA
le imprese italiane produttrici
-20%
la riduzione del fatturato del settore nel 2009
I
mobili italiani sono sempre si nonimo di buon gusto , di design , di stile . M a il settore ha subìto una brusca battuta d ’ arresto so prattutto nei mercati storici – G ermania e S tati U niti – che ora acquistano dalla C ina . T uttavia il mobile italiano è pronto ad ag ganciare la ripresa economica . S i respira , anche tra gli stampatori , voglia di fare , voglia di capire co me muoversi , voglia – come si spe ra – di firmare ordini .
-23%
la riduzione della quota di esportazione
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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27 Immagine tratta da un catalogo Natuzzi
settori
mettetevi comodi godetevi un catalogo Eravamo, fino a qualche anno fa, i primi della classe. Imbattibili. Veri e propri fuoriclasse del mobile. Leader nel sistema casa, legati al doppio filo delle eccellenze del made in Italy, insomma il punto di riferimento stilistico nel mondo. Eredi delle antiche tradizioni artigiane, i nostri mobilieri erano apprezzati, riconosciuti e ammirati in mezzo mondo. Grandi creatori di stile Non che ora non lo siano più… apprezzati lo sono sì, ancora, ammirati pure… ma di certo non sono così competitivi sullo scenario internazionale. Come grandi creatori, i mobilieri italiani girovagavano nel mondo, fino a qualche anno fa, esportando poco meno del fatturato complessivo del settore. E i nostri mobili
arredavano le più belle dimore del Regno Unito, della Francia, degli Stati Uniti, della Germania, della Russia. Il design, chiave di volta del successo
Ma quali sono i fattori di successo su cui, da sempre, ha fatto leva il mobile italiano? Intanto il modello organizzativo in distretti, poi un elevato grado di differenziazione dei prodotti, ma soprattutto la forte componente del design italiano, che non ha confronti nel mondo e che vanta nomi come Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini e tanti altri maestri del design. Ora le cose sono cambiate. Lo sappiamo bene… stiamo pagando ancora il conto, salatissimo, della finanza allegra, internazionale e insensata. Il settore perde il 20% del va-
lore della produzione. Nel 2009 una battuta d’arresto Le cifre preoccupano. Se il 2009 è stato definito da Rosaria Messina, presidente di Federlegno Arredo, annus horribilis, la ragione è che l’anno scorso le cose sono andate davvero male, peggio delle più pessimistiche aspettative. Giù il fatturato (-20%), le esportazioni (-23%), i consumi (-19%). I crolli più verticali si sono verificati in quei paesi che, fino all’anno scorso, erano considerati un Eldorado, primo fra tutti la Russia. Ecco perché il comparto ha chiesto un intervento del Governo, con la proposta di sollecitare la rottamazione anche per i mobili di case e alberghi, come è avvenuto per l’automobile. La crisi, è vero, ha gettato
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Intervista a Franco Zanetti socio di Grafiche Risma
È nata nel 1992 in una delle zone più fiorenti del settore arredo, dove si sono sviluppate in questi anni le aziende più importanti. Nella nuova sede, 1.800 mq, oggi lavorano, oltre ai tre soci, 31 persone.
Come mai vi siete per così dire specializzati in questo settore ? Diciamo che siamo nel posto giusto. Dalle nostre parti ci sono tantissime aziende che operano nel mobile. Ecco perché i mobilifici sono il nostro mercato di riferimento. Nonostante la crisi e le difficoltà di questi ultimi tempi, le aziende dell’arredo producono ancora molto materiale cartaceo: cataloghi, raccoglitori, brochure, listini e molti altri prodotti. Non c’è ancora una grande tensione verso la comunicazione digitale e ci troviamo quindi con interlocutori che amano la comunicazione cartacea ma, soprattutto, ne hanno bisogno. Il sito, per le aziende del mobile, acquista via via sempre più importanza nel sistema della comunicazione del settore, ma il catalogo ha la sua irrinunciabile centralità.
Q uali sono le problematiche di stampa più ricorrenti ? La pulizia del foglio stampato, la richiesta pressante di fedeltà cromatica, l’avviamento che richiede tempo e attenzione. Per un lavoro commerciale impieghiamo 5/10 minuti. Per l’avviamento di un catalogo anche 30/40 minuti. Abbiamo quasi sempre, a bordo macchina, il cliente che verifica la somiglianza dal vero dei suoi materiali.
Comincia a farsi strada una sensibilità ecologica in questo mondo ? Qualcuno comincia a usare materiali certificati e di conseguenza spinge anche noi in questa direzione. Grafiche Risma si è posta come obiettivo per il 2010 proprio la realizzazione di un grande progetto ecologico, che come primo passo prevede l’utilizzo di lastre senza sviluppo chimico, e per questo a novembre 2009 abbiamo ottenuto la certificazione FSC.
GRAF I CHE R I SMA
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di Roveredo in Piano (PN), specialisti nel mobile
non poche ombre sul settore nell’anno appena trascorso, le aziende hanno chiuso con segno meno, tuttavia la tendenza di fondo è positiva. E, a quanto dicono i produttori, il mobile italiano è pronto ad agganciare la ripresa economica che, secondo molti, arriverà appunto nel corso del 2010. Si respira voglia di fare Ottimismo, voglia di capire come muoversi, voglia – questo è ovvio – di firmare ordini. Anziché il temuto circolo vizioso che genera sfiducia, se n’è instaurato uno opposto, di ottimismo. E questo vale anche per i fornitori di stampa. L’esperienza nel settore, la capacità di esprimere la qualità del mobile, l’esigenza di un’altissima qualità fotografica sono i tratti principali con i quali i produttori selezionano le aziende di stampa cui fare riferimento. «Stampare mobili è una faccenda davvero delicata», dice Franco Zanetti, titolare di Grafiche Risma. «Il settore ha registrato un calo davvero significativo, tuttavia la richiesta va sempre nell’ordine dell’alta qualità». E, spiega ancora Zanetti, «è proprio l’esperienza maturata sul campo e la capacità di governare e realizzare un’altissima qualità fotografica quello che ancora conta e fa la differenza in questo momento».
Nonostante la crisi vi è tra gli stampatori un certo ottimismo.
Un momento in cui è facile, per gli stampatori, avere la strada sbarrata da concorrenti che, pur di lavorare, tagliano i costi costringendo tutta la filiera in una posizione di retroguardia. Stampa offset o digitale? Si registra, sempre più di frequente, una richiesta di cataloghi in bassa tiratura da realizzare in digitale. Oggi la stampa di molti prodotti del settore si concentra nelle pre fiere o nelle occasioni di piccoli e grandi eventi. Questo spiega come mai ci sia una particolare attenzione alla stampa digitale: le produzioni sono ridotte, le tirature anche. «Noi abbiamo clienti storici che vanno solitamente in offset, ma è vero che il digitale si sta facendo strada», dice Moreno Melegatti, direttore di produzione del Gruppo Grafiche Siz, specializzato nella stampa di qualità, con
particolare interesse per le produzioni che prevedono l’impiego di supporti e materiali ricercati. «Il motivo per cui la stampa tradizionale è ancora forte è di certo in rapporto a due fattori: il break even e la legatoria. Noi talvolta stampiamo su un foglio 120x160, dunque abbiamo meno pieghe e, come diretta conseguenza, una riduzione di costi di legatoria. Se stampo su una HP Indigo ho un foglio 35x50 e dunque più pieghe. Ovvio però che la stampa digitale ha vantaggi economici». Si potenzia la vendita sul web Dietro l’attenzione ai costi e dietro l’ostinata pretesa dell’eccellenza qualitativa, resta comunque il fatto che, nel settore dell’arredo, si tenta sempre più di potenziare la vendita sul web, di proporre
Cataloghi prodotti da Grafiche Risma di Roveredo in Piano (PN).
Una voglia di capire come muoversi, come cambiare, come adeguarsi alle mutate condizioni del mercato che richiedono sempre più una capacità di allacciarsi e interagire con le nuove tecnologie.
Lo stampato è ancora uno strumento fondamentale di vendita.
Nonostante la grande crescita dei siti web, l’esigenza tattica di rendere percepibile ogni minima sfumatura del legno mette ancora la carta in primo piano.
Parola d’ordine: fedeltà cromatica.
C’è, nel settore, una grande esigenza di qualità sempre più centrata sulla fedeltà cromatica. La collaborazione con il cliente (spesso a bordo macchina) è fondamentale per rispondere alle esigenze cromatiche di chi opera nel mercato dell’arredo.
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Alessandro Rampoldi direttore produzione di Alecom
In pratica avete
un ruolo di mediatori ?
NE ABB I AMO PARLATO CON
È una società di Publishing Management la Alecom, con una particolare specializzazione nel settore arredo. In pratica selezionano le aziende di stampa valutandone il livello tecnologico in rapporto al lavoro da realizzare. Chiediamo ad Alessandro Rampoldi, il responsabile, come funzionano le cose.
Noi valutiamo le attitudini produttive delle aziende di stampa, la loro capacità di soddisfare le richieste di servizio del cliente, la predisposizione alla tipologia di lavoro, e poi la puntualità, la capacità di coordinamento eccetera. Scegliamo sempre prima la tecnologia e poi valutiamo gli altri parametri. Acquistiamo anche servizi di legatoria, lavorazioni particolari, serigrafia.
Quali sono i vantaggi per il cliente ?
La produzione di prodotti, anche molto diversi, viene distribuita solo su fornitori che possano rispettare standard coerenti con le aspettative dei clienti. Questo è per esempio quello che facciamo per Cassina. Noi garantiamo valore al cliente, un’altissima efficienza e qualità dei risultati. Siamo, a tutti gli effetti, partner degli stampatori e dei nostri clienti.
Come vi regolate con gli acquisti della carta ?
In genere dipende dal prodotto e dalle tirature. In linea di massima la compriamo noi e la distribuiamo agli stampatori.
Soluzioni di stampa e legatoria particolarmente sofisticate per questo catalogo racchiuso da un elegante cofanetto. Realizzazione Grafiche Siz.
Alecom: “Siamo l’ufficio acquisti del settore arredo”.
cataloghi che si sfoglino online, di tentare tutte le strade delle sinergie multimediali che un settore all’avanguardia come questo ha il dovere di percorrere. L’azienda di stampa al centro
In concomitanza con questi processi che vedono le imprese catalizzare molte delle loro energie sul web, anche gli stampatori fanno i loro passi. Racconta Melegatti: «Ora alla Siz stiamo cercando di trovare soluzioni che integrino il nostro lavoro con il web: proponiamo infatti ai clienti un pacchetto completo dove figurano web designer, grafici, stampatori, fotografi e tutti i player del sistema di comunicazione». Sempre più l’azienda di stampa è un crocevia capace di sfruttare tutte le tecnologie,
di proporsi cioè al centro di un grande sistema si scambio. Difficile mantenere la fedeltà dei clienti
Altra azienda in un certo senso specializzata nell’arredo è Arti Grafiche Maspero Fontana & C. di Cermenate, che quest’anno compie 55 anni, attiva in un territorio particolarmente ricco di mobilifici che hanno trovato nel legno e nell’arredo la loro dimensione imprenditoriale. Cucine, soggiorni, salotti, camere da letto, camerette, arredo bagno, armadi… non avete che l’imbarazzo della scelta da quelle parti? «È vero», dice Alessandro Fontana, presidente della società, nipote di Luigi Maspero, «noi abbiamo sviluppato una grande esperienza in questo settore, ma la crisi ha giocato un ruolo negativo in questo ultimo anno: prima i clienti mantenevano una certa fedeltà ai fornitori di stampa; oggi, con la cassa integrazione e il settore in sofferenza, tutto si gioca sul prezzo ed è molto difficile mantenere un parco clienti stabile». Tutti pretendono, dice Fontana, alta qualità e prezzi bassi. E le due cose, si sa, si eludono a vicenda.
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stampa offset o digitale? quali sono i criteri di scelta Sempre di più il mercato italiano e internazionale si sta aprendo alle nuove interessanti opportunità della stampa digitale . I l settore tende a dividersi in due gruppi di opinione : gli scettici , che non lascerebbero mai l ’ offset , e gli entusiasti . E cco perché il print buyer spesso si trova disorientato . D a un lato ha una tecnologia che conosce bene , dall ’altro un mondo pieno di novità in evoluzione . È bene stabilire quali siano i criteri più giusti per fare una scelta consapevole . Lorenzo Capitani resp. di produzione e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
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ecco alcune indicazioni per essere in grado di valutare quando conviene ricorrere alla stampa digitale o alla offset .
Uno studio del RIT ha comparato due forma test stampate con una Kodak Prosper 5000XL e una Heidelberg Speedmaster 74. Il digitale al controllo strumentale ha dimostrato un gamut più ampio dell’offset, soprattutto nelle aree del magenta, blu e verde (linea nera continua), pur risultando all’occhio più “sgradevole”, complice anche lo strato d’inchiostro sulla pagina stampata in digitale che falsa la percezione tattile della carta e la sua patinatura lucida.
Offset vs Digitale. Sono davvero due processi di stampa concorrenti? Chi mette in contrapposizione la stampa digitale e la stampa offset quasi fosse una gara, dimostra miopia e si preclude possibilità interessanti. Non ha senso chiedersi quale dei due sistemi sia il migliore, perché la risposta è: dipende. Dalla tipologia dello stampato e dalla sua destinazione. Esistono indubbi vantaggi nelle potenzialità del digitale, ma altrettanti svantaggi. Come affrontare allora il problema? Con la stessa logica con la quale di solito si cerca un fornitore: il prezzo migliore a parità di qualità. N
stampa digitale
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Prima domanda: quale stampato? Il tipo di stampato che si vuole realizzare è certamente il punto di partenza, tenendo conto anche del supporto di stampa e di tutte le eventuali successive lavorazioni previste: non è detto che tutte le carte o grammature siano adatte alla stampa digitale o che lo siano tutte le nobilitazioni. Attenzione, però, ci sono anche alcuni pregiudizi. Ad esempio a pochi viene in mente di serigrafare un foglio stampato in digitale, ma non vi sono effettivi limiti tecnici. Da un punto di vista evolutivo la stampa digitale si apre agli stampati commerciali dopo essere nata come “personal printing”, soprattutto stampa di documenti per ufficio, e ha iniziato a competere con l’offset nel momento in cui le tirature medie sono calate vertiginosamente, tanto da sollecitare lo sviluppo di tecnologie in cui sia possibile per l’utente produrre in proprio i documenti. La stampa digitale su scala industriale è il punto d’incontro di queste due linee evolutive.
ei neri retinati i caratteri appaiono davvero grigi e non “mangiati” nel digitale (in centro).
In questo senso è significativo l’intervento alla scorsa Drupa di Frank Romano, del Rochester Institute of Technology: «Al momento attuale oltre la metà dei lavori a stampa nel mondo ha una tiratura inferiore alle 2.000 copie ed entro il 2020 addirittura uno stampato su cinque sarà di una sola copia, vista la tendenza sempre più spinta verso il print-on-demand».
Tre domande a...
Matteo Rigamonti , ad di pixart .it Qual è il prodotto che va di più, la tipologia di stampato che vi viene richiesta più di frequente?
“In generale riscontriamo che le tirature si sono abbassate, ma non ancora a tal punto da rendere inutile o economicamente inefficiente l’utilizzo della stampa offset, tanto che abbiamo anche acquistato due macchine da stampa offset Komori da 8 e 10 colori”
Va detto che il piccolo formato viene richiesto più frequentemente. In linea di massima i flyer 10x15, i pieghevoli A4 e i biglietti da visita fanno la parte del leone. In termini di volumi di carta stampata, le riviste A4 a punto metallico da 24 a 48 pagine sono senz’altro in testa alla classifica. La tiratura media? Dipende dalla tipologia del lavoro: nessuno stampa meno di 200 biglietti da visita, ma molti stampano 5 manifesti 70x100. Se vogliamo parlare di un prodotto best seller come il pieghevole A4 piegato in 3, la tiratura va da 50 a 7.500 copie. Il prodotto più strano, divertente, originale, insolito che vi sia capitato di stampare? Una serie pressoché infinita di copertine di dvd porno per amanti dell’amore gay hanno messo a dura prova la nutrita schiera di musulmani e di benpensanti addetti alla finitura...
Q
L’ingrandimento dei retini di stampa in offset a 133 lpi, in digitale con tecnologia a getto d’inchiostro e offset a 175 lpi. I passaggi di colore sono molto più accurati nelle alte lineature e nel retino ad alta frequenza del digitale, consentendo una riproduzione cromatica più precisa.
uando conviene l’offset in digitale La tecnologia digitale apparentemente parrebbe meno costosa nel momento in cui l’eliminazione della forma di stampa, delle fasi di montaggio, della messa in macchina e di avviamento sono ridotte a zero: teoricamente la prima copia è buona, teoricamente la cromia rimarrà costante su tutta la tiratura. Ciò consente di ridurre al minimo gli scarti e di rispondere quindi ade-
guatamente a tirature bassissime. Di contro, tra gli altri, fattori come il costo dell’inchiostro, la manutenzione degli impianti, il ridotto numero di formati macchinabili ridimensionano le cose e influiscono sul costo copia. La stampa digitale ha esclusivamente costi fissi e, pertanto, il costo copia non si ammortizza con il crescere della tiratura. L’offset invece tende ad ammortizzare i costi fissi, come lastre e avviamento, al crescere della tiratura, rimanendo sensibile ai costi variabili solo però dopo tirature alte. Più concretamente si scopre, da una ricerca condotta nel 2007 dall’Associazione Italiana Editori e intitolata Offset vs digitale, che la produzione di un libro tascabile di 192 pagine di formato 12x22 cm conviene in digitale per una tiratura solo al di sotto delle 700 copie, con un risparmio a copia rispetto all’offset di quasi 50 cent, mentre già a 1.000 copie l’offset ritorna competitivo. Ma il mondo gira veloce ed è notizia di questi giorni che la inkjet Prosper di Kodak, stando ai dati forniti dal costruttore, calcolando i costi di produzione e l’incidenza su logistica, stoccaggio e gestione dei resi, sposta il break even a 7.000 copie (!), grazie anche alla possibilità di confezione in linea. Non tutto il panorama dello stampabile però è uguale. Se guardiamo bene il ventaglio di prodotti che va dai biglietti da visita alle affissioni in grande formato, passando per volantini, quotidiani, riviste e libri, probabilmente si possono individuare aree di esclusivo appannaggio di uno dei due sistemi, con solo poche aree di sovrapposizione tra digitale e offset, in cui ci sia una vera competitività. Tirature basse come quelle raggiunte oggi da certa editoria libraria sono una di queste. Certo è che stampare in digitale bigliettini da visita, inviti tradizionali, brochure, company profile, modu-
Criteri di valutazione
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TIRATURA: alle bassissime tirature conviene il digitale. SUPPORTO: per carte speciali, nella finitura o nel formato, l’offset rimane più flessibile. COLORE: per stampe a 1-2 colori l’offset è sicuramente conveniente; la 4-cromia dipende dalla tiratura, oltre i 4 colori conviene il digitale (ma bisogna sempre considerare la tiratura). PANTONE: è meglio usare l’offset, che utilizza i veri colori Pantone. Il digitale li simula con gli inchiostri a disposizione. URGENZA: se la velocità di consegna è determinante conviene il digitale. ACCURATEZZA CROMATICA: la stampa digitale utilizza la stessa tecnologia con cui sono prodotte le prove colore. L’accuratezza cromatica sarà teoricamente migliore. PERSONALIZZAZIONE: la stampa digitale consente maggiore possibilità.
Tre domande a...
Marco Giselli , responsabile produzione di Digital Playground Italia e Webdesigner Quando avete scoperto la stampa digitale? La nostra è un’azienda giovane e dinamica, attenta alle nuove tecnologie e alle opportunità che esse offrono. Fin dagli inizi, nel 1993, abbiamo approcciato il nostro business in maniera non tradizionale. Molto Internet, e-mail, blog e social network; per questo abbiamo bisogno di strumenti di comunicazione versatili e veloci. Per quali prodotti utilizzate la stampa digitale? Noi creiamo siti e servizi Internet avanzati: usiamo la stampa digitale per la mappatura dei nostri progetti, per studiarne la grafica, per mostrare ai clienti le nostre proposte, ma anche per la comunicazione istituzionale della nostra azienda. Biglietti da visita, brochure, house organ e piccole guide per la gestione dei siti. E l’offset? Per noi il digitale è sufficiente e ci garantisce versatilità e velocità. Che senso ha stampare ancora in offset una manciata di fogli, con lastre, avviamenti e registro, per fare 500 biglietti da visita?
“Qualche mese fa un nostro cliente ci ha chiesto di realizzare una versione del loro sito offline su un dvd da inviare negli USA. Nel giro di 48 ore avevamo un migliaio di folder porta-cd stampati, plastificati e fustellati. Come avremmo fatto in offset?”
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A proposito di qualità L’altro grosso discrimine, sempre in funzione della tipologia di stampato, è la qualità della stampa. Iniziamo pure col dire che la qualità, rispetto solo a qualche anno fa, è cresciuta in maniera esponenziale, riuscendo a raggiungere, e spesso a eguagliare, i risultati di una buona stampa offset, soprattutto per la possibilità offerta da queste macchine di utilizzare in maniera standard non solo la 4-cromia tradizionale, ampliando di conseguenza il gamut cromatico verso lo spazio RGB, complice anche la retinatura ad alta frequenza. Nonostante tutto, però, crediamo che attualmente l’offset rimanga la scelta giusta per lavori in cui sia determinante l’accuratezza cromatica.
listica anche in tirature medie, spesso conviene rispetto all’offset. Diversamente, periodici, comunicazioni commerciali ad alta tiratura restano quasi sempre appannaggio dell’offset. Anche qui però il digitale sta facendo breccia: in occasione dell’ultimo Pitti Bimbo, ad esempio, Milano Finanza ha distribuito sui treni Freccia Rossa un numero speciale, stampato in digitale. E Messaggerie Internazionali, la società che distribuisce in Italia i principali quotidiani del mondo, ha siglato un accordo con Rotomail per poter stampare l’edizione internazionale di Usa Today in tempo reale in tutte le città: il quotidiano invia le pagine in pdf direttamente ai centri stampa.
Si può fare, non si può fare All’inizio dicevamo di pregi e difetti di entrambi i sistemi. Ma anche delle grandi opportunità aperte dal digitale, prima tra tutte la possibilità di fare anche solo una copia con costi di produzione ragionevoli. Tuttavia esistono limiti tecnici che escludono ancora di fatto la stampa digitale da certe aree di mercato. Banalmente non è ancora possibile verniciare in linea i fogli, usare colori Pantone, utilizzare su larga scala supporti diversi dalla carta. “Ancora” però è la parola chiave. Non a caso la sperimentazione ha portato a risultati inaspettati fino a poco tempo fa. Non esistono più limiti per legno, stoffa, metalli, pelle o plastica. La stampa digitale è una tecnologia giovane e le esperienze maturate per l’offset certamente potranno essere utili al suo sviluppo. Ma già ora la realtà è estremamente vivace e innovativa: chi avrebbe pensato di poter stampare in digitale pannelli di legno 3x1,5 m con spessori fino a 35 mm per fare magari una pala d’altare?
Tre domande a...
Boris Boscarol , responsabile di produzione Alecom Registrate una richiesta maggiore di stampa digitale da parte di chi commissiona stampati?
“Brochure per convention, materiali per eventi, biglietti da visita non eccessivamente elaborati: è per questa tipologia di applicazioni che i committenti di stampati chiedono esplicitamente la stampa digitale”
No, in generale è costante negli ultimi due anni, anche se si avvicinano a questa tecnologia con minor diffidenza rispetto al passato. Qual è l’approccio dei buyer di stampati rispetto alla stampa digitale? Si ricorre al digitale di solito quando il fattore tempo è determinante: se lo stampato serve subito si cercano alternative valide e il digitale è una di queste. Sono soddisfatti della qualità di stampa? Generalmente sì, anche se a volte può capitare che qualcuno non molto aggiornato sulla tecnologia si stupisca di non trovare correttamente riprodotti i colori aziendali che normalmente sono stampati in offset con colori speciali.
IN IZ IA TI VE , PR O G ET TI , N O VI TÀ
rubriche
cartiere
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Ammontano a circa 9 milioni i fogli di carta per ufficio inviati dalla cartiera finlandese UPM alla Conferenza internazionale sul clima che ha avuto luogo lo scorso dicembre a Copenhagen. UPM Future, prodotta nella cartiera di Docelles, in Francia, è stata selezionata per le sue caratteristiche di eco-compatibilità: oltre ad essere realizzata con materie provenienti da fonti certificate, UPM Future si è aggiudicata il marchio Eco-Label, riconosciuto dall’Unione Europea ai prodotti considerati “green”. UPM Future è riciclabile, biodegradabile e ottenuta da risorse naturali. www.upm-kymmene.com
sensibilità ambientale
upm a copenhagen con l’etichetta ecologica eu
obiettivo infortuni zero In linea con l’iniziativa “Obiettivo Zero” promossa da Assocarta, l’associazione di categoria fortemente impegnata sul fronte della sicurezza, e Fondazione Lazzareschi, Cartiere del Garda punta a diventare una cartiera a “Infortuni zero”. Il primo passo è la certificazione OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series) che identifica uno standard internazionale che fissa i requisiti per un sistema di gestione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori. La certificazione - ottenuta grazie a un lungo percorso seguito dalla società di consulenza Ecolstudio - aiuterà l’azienda trentina a far fronte in modo sempre più efficiente ai propri obblighi in materia di sicurezza e protezione. Sempre nell’ottica di un impegno costante per l’ambiente e per il sociale. www.gardacartiere.it
NUOVA VESTE PER LA PATINATA BURGO R4 È uscito il nuovo campionario di R4, la patinata senza legno della famiglia Burgo delle carte per stampe di pregio. Il claim di R4, “alta fedeltà”, sintetizza i punti di forza di questa patinata storica, mentre dall’immagine di copertina un domatore d’altri tempi incita al salto una tigre attraverso una fede nuziale, percorrendo la linea dei paradossi visivi che è il segno di distinzione della linea di comunicazione dei prodotti Burgo. Disponibile nelle finiture gloss e satin, in un range di grammature da 90 a 350, e nella nuovissima finitura matt, da 90 a 200 g, R4 è la carta ideale per la stampa di brochure, stampati commerciali, libri, calendari, riviste e supplementi editoriali. R4 offre anche una garanzia di sostenibilità ambientale grazie alla versione certificata PEFC disponibile su richiesta. http://burgo.burgogroup.com
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sensibilità ambientale
rubriche
40 cartiere da polyedra una guida alla sostenibilità ambientale È da poco disponibile la “Guida alle tematiche ambientali”, pubblicazione inedita redatta dal reparto Marketing di Polyedra: una guida, chiara ed esaustiva, alla scoperta delle tematiche e delle terminologie utilizzate in ambito di sostenibilità ambientale, evoluzione del “Glossario Ecologico” edito qualche anno fa. Polyedra opera da sempre secondo una filosofia green: attualmente offre la più ampia gamma di carte certificate disponibile sul mercato italiano contraddistinte dalle più importanti credenziali a livello internazionale. Inoltre, l’azienda promuove la sostenibilità ambientale attraverso molteplici progetti: dalle attività formative, come “Le Giornate Verdi di Polyedra”, alle numerose iniziative interne. Stampata in 9.000 copie su carta GardaPat 13 KIARA certificata FSC, è richiedibile online. www.polyedra.com
il campionario Fedrigoni freelife cambia pelle È uscita la nuova edizione del campionario di carte Freelife, una collezione interamente certificata FSC prodotta con un’alta percentuale (in alcuni casi fino al 100%) di fibre post-consumer di alta qualità. Nel loro “vestito” nuovo ritroviamo Mérida, con i suoi colori caldi ispirati alla cultura Maya, Kendo, una concettata naturale arricchita da fibre di canapa, Cento, composta al 100% da fibre riciclate, e Vellum, con la sua superficie vellutata grazie alle fibre di cotone. La presenza nell’impasto di fibre ricavate da piante annuali come il cotone o la canapa donano a queste carte caratteristiche assolutamente particolari, ma sempre nel rispetto dell’ambiente: non a caso, all’intera gamma FreeLife è stato riconosciuto il selettivo marchio europeo Eco-Label. www.fedrigonicartiere.com
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sensibilità ambientale
la visione di iggesund: produrre senza emissioni di co2 Nel corso del 2009 Iggesund Paperboard ha ridotto le emissioni di biossido di carbonio del 65% nello stabilimento di Bruk dove viene prodotto il noto cartoncino Invercote. Per ottenere questo risultato, la cartiera ha operato importanti risparmi di energia e ha investito in modo massiccio per incrementare l’uso del biofuel (biocarburante). «Dietro questa azione», ha dichiarato Guy Mallison, Business Director Sales, «non c’è semplicemente una trovata pubblicitaria in linea con la spinta ecologica sollecitata dai media, ma una visione aziendale che si concretizzerà nel lungo termine e che non perde di vista l’obiettivo primario: produrre prodotti eccellenti a un prezzo competitivo». www.iggesund.com
42 crossmedialità
Un chip integrato in una lamina di cartone fustellata e accoppiata. Si chiama iFlyer ed è una piccola chiave USB che rimanda l’utente a un indirizzo web dove è possibile scaricare coupon promozionali, partecipare a concorsi, consultare le istruzioni per assemblare un prodotto, osservarne il funzionamento attraverso una demo, ascoltare una musica, accedere a dati e informazioni speciali...
vezzi e virtù di iflyer
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orenzo Capitani
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resp. di produzione e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Quando un’azienda vuole far conoscere e promuovere un prodotto o un servizio ha tanti strumenti per comunicare con il cliente: si va dalla cartolina di partecipazione a un concorso alla brochure pieghevole fino al voluminoso catalogo, per rimanere nell’ambito della carta stampata. Ci sono poi demo musicali che passano per radio, filmati in televisione, banner su internet… E tutti, immancabilmente ormai, finiscono con l’indicazione “per saperne di più andate sul sito www…”. Ma poi quell’indirizzo internet difficilmente il cliente se lo ricorda. E così, un mare di informazioni preziose e contenuti interessanti rischiano di andare perduti. Per ovviare a questi inconvenienti, Equent Promotion, la divisione specializzata in comunicazione promozionale e non
convenzionale di Equent Media Group, ha messo a punto iFlyer, un brevetto internazionale che integra una chiavetta USB o web key removibile con qualsiasi veicolo di carta stampata.
Una chiave per fare da ponte con la stampa
Spiega Federico Guidi, managing director di Equent, l’ideatore dell’iFlyer: «Questa è una normale chiave USB sulla quale un’azienda può caricare ogni tipo di dati, cartelle stampa, immagini, cataloghi etc… e distribuirla ai suoi clienti. I quali poi, volendo, possono anche cancellare i file presenti e riutilizzare l’iFlyer per salvare e trasportare dati. Noi forniamo memorie in sei tipologie diverse, da 128MB a 4GB, a seconda delle esigenze». Ciò che rende iFlyer diversa da
una normale chiave USB è la possibilità di personalizzazione: il chip USB, infatti, alto solo 0,8 mm, viene affogato tra due cartoncini da 250 g, patinati lucidi o opachi, sui quali si possono effettuare varie lavorazioni: dalla plastificazione lucida o opaca alla verniciatura UV. «Stiamo anche studiando la fattibilità di altri tipi di lavorazioni, come sbalzi, goffrature, stampa a caldo, applicazione di carte metallizzate etc. e credo che in un prossimo futuro saranno possibili», continua Guidi. Ma l’utilizzo per cui iFlyer è stato studiato non è quello di immagazzinare dati, quanto quello di funzionare come chiave d’accesso per i contenuti posti in un sito web, grazie a un apposto software caricato sulla web key stessa. Basta staccare la chiavetta dal supporto e
ideale anche per il direct marketing Tre domande a Marco Ligas Tosi, resp onsabile della comunicazione di Equent Srl. Quando sarà disponibile iFlyer? La presentazione ufficiale è prevista durante il Promotion Expo che si tiene a Milano in marzo, ma qualcosa abbiamo già prodotto: broc hure a due e tre ante, inserti di pagine singole, sia per aziende di medie dimensioni che gran di major internazionali… Ma le possibilità che si aprono sono molteplici e stiamo sperimentand o molto in fatto di nobilitazioni post-stampa. Quando il nostro cliente ci fa una proposta, stud iamo insieme a lui il progetto per capirne fatti bilità e costi. È una tecnologia giovane, giov anissima, ma molto promettente.
inserirla in una porta USB del computer, Mac o PC, e subito si viene pilotati, attraverso il browser, su un indirizzo web, senza bisogno di cliccare un singolo tasto o muovere il mouse. Una volta all’interno del sito, anche protetto, molte sono le possibilità che si offrono all’utente: scaricare coupon promozionali, partecipare a concorsi, consultare le istruzioni per assemblare un prodotto, osservarne il funzionamento in un filmato di demo, ascoltare una musica o vedere il trailer di un film, scaricare dei contenuti prepagati, accedere a dati… Equent offre anche un servizio di realizzazione di soluzioni web specifiche per utilizzare al meglio iFlyer. Che sia utilizzato come memoria USB o come web key, iFlyer, come dicevamo, consiste sempre in un chip integrato in una
lamina di cartone pre-fustellata e accoppiata che consente ogni tipo di personalizzazione: forma, dimensioni, colori, utilizzo (dalla cartolina all’inserto pubblicitario alla copertina di un libro), nessun limite se non quello della creatività. Niente da invidiare, dunque, alle infinite varietà che offre il mondo della carta stampata. Invece, molte opportunità in più: tanto per iniziare, sulla web key è possibile caricare un codice individuale che permette di monitorare il numero di utenti che accedono all’indirizzo web, oppure di sbloccare dei contenuti online riservati ed esclusivi per clienti selezionati. O ancora, verificare in tempo reale, nel caso di concorsi e promozioni, se l’utente abbia vinto o no.
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Una tecnologia promettente e crossmediale
Quali saranno i principali campi di appl icazione? Pensiamo al caso in cui l’iFlyer sia utilizzato per consultare un catalogo online. Ques to offre indubbi vantaggi rispetto a quello tradi zionale cartaceo: permette di visualizzare le diverse versioni dei prodotti e consultare sche de sempre aggiornate, ed è senza dubbio più leggero e trasportabile. iFlyer si presta anche per la pubblicità postale e il direct mail: al cliente viene così fornita, tramite un canale consueto, la “chiave” per accedere a tutte le informazioni di cui ha bisogno, scegliere ed eventualmente anch e fare acquisti online. Utilizzata ripetutamente come strumento per accedere a contenuti, la chiavetta iFlyer rimane per lungo tempo sotto l’occhio del cliente, continuando a ricordargli, con la sua grafica, il logo dell’azienda. Insomma, il virtuale sta prendendo pied e sulla carta stampata anche nel campo della promozione commerciale? Al contrario: io credo che si aprano nuov e strade anche per il mondo della stampa, i vari media non devono essere visti come concorren ti ma come cooperanti. Il fascino della carta si coniuga alla praticità di internet, integrand o perfettamente comunicazione su carta e comunic azione online.
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Grandangolo dedicato ai calendari
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in the wind. e il vento spazza la crisi In linea di continuità con la propria tradizione, Cartiere del Garda propone un progetto creativo che possa scandire il tempo del nuovo anno. “In the Wind” racconta la metafora di un vento che spazza via le nubi della crisi e si eleva a simbolo di cambiamento attraverso dodici scatti che raffigurano il corpo di due modelle dai lunghi capelli. Le immagini sono state realizzate a Helsinki da Marko Rantanen, giovane fotografo finlandese, mentre il progetto creativo è di Paolo Pascolo (Imille). La carta utilizzata è GardaPat 13 Klassica.
Tutto il mondo è paese Non è solo un calendario quello di Burgo Distribuzione ma un viaggio tra popoli e culture lontane, unite sotto lo stesso cielo da sentimenti e situazioni che non conoscono confini geografici. Il nuovo progetto sviluppato dal reparto creativo di Concreta Comunicazioni (ad Sandro Carrus - grafica Sara Bazzoni) propone dodici scatti rappresentativi e capaci di esaltare le peculiarità delle carte scelte per la stampa, realizzata da Renografica di Bologna.
I brand più famosi in Think Big
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Dodici marchi tra i più noti al mondo sono i protagonisti del nuovo calendario della cartiera tedesca Scheufelen. “Think Big”, questo il titolo dell’ultimo progetto creativo dei designer della tedesca Strichtpunt, li ripropone in modo insolito ma intelligente con un effetto inaspettato. Un angolo, una linea, un arrotondamento dei famosi brand ingranditi fino a diventare segni grafici che solo una grande memoria visiva può aiutare a ricondurre al marchio originale. Protagoniste le straordinarie patinate classiche PhoeniXmotion, Consort Royal e heaven 42 nella versione da 250 g.
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dedicato ai calendari
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il piacere della carta Già il titolo, “Papier Plaisir”, evoca il legame inscindibile che lega l’artista alla carta. Un’attrazione fatale che, insieme al piacere di dipingere, ha portato Jacques de Loustal a scegliere per il calendario 2010 di Burgo Group questo titolo evocativo. Tra i più popolari artisti contemporanei francesi, Loustal spazia dai fumetti all’illustrazione fino alla pittura. Non poteva che essere la carta, quindi, la protagonista del calendario, il fil rouge che lega le sei tavole. Papier Plaisir è stampato sulla prestigosa patinata classica certificata FSC, Larius satin da 250 g, mentre la copertina, nobilitata da vernice serigrafica, è realizzata su cartoncino patinato certificato FSC, Prisma silk, da 500 g. Stampa a cura di Tipostampa di Moncalieri.
Il volto green di Castello
L’idea di fondo alla realizzazione del nuovo calendario di Arti Grafiche Castello è quella di comunicare l’ottenimento della certificazione FSC come il traguardo di un percorso aziendale ambizioso. Per le immagini l’azienda mantovana si è rivolta al fotografo Marco Marangoni mentre il concept, la grafia e il testo sono stati sviluppati da Davide Ploia e Silvio Costa con il coordinamento dell’ufficio marketing interno. Il calendario è stato realizzato in collaborazione con Arctic Paper che ha fornito la naturale Munken Lynx, per la copertina e alcuni mesi, e la patinata Volume White.
un
calendarbook alla moda La natura morta, per tre anni protagonista indiscussa dei raffinati calendari di Grafiche dell’Artiere, ha lasciato spazio quest’anno al rapporto dell’individuo con la funzione simbolicamente dimostrativa della moda. Due immagini per ogni artista selezionato trasformano così A Moda loro, il calendarbook 2010, in una pubblicazione per collezionisti e cultori del mezzo fotografico. Stampato in offset in 4-cromia più Pantoni (Agosto - a sinistra in basso - è stampato in 6+6) con carte di diversa grammatura e di differenti cartiere, è stato nobilitato con stampa a caldo, UV Braille, rilievo a secco e serigrafia. Le immagini sono state selezionate da Peter Weiermair.
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Grandangolo 20 10 dedicato ai calendari
AL TRECENTOQUARANTAPERCENTO Mai come quest’anno il calendario di Fontegrafica rappresenta un raffinato inno alla tecnica. Già dal titolo si intuisce infatti l’esplorazione dei limiti fisici della tecnologia applicata alla stampa, per spingersi oltre e infrangerli. 340% rappresenta il limite accademico della densità di copertura del colore sul foglio di stampa, oltre al quale la cromia diventa ingestibile e gli inchiostri si rifiutano. Non per Fontegrafica, che in questo caso ha infranto volontariamente tale regola, sovrapponendo tonalità, lamine, serigrafie, stampe a caldo e rilievi. Ognuna delle 12 tavole rimanda al cosiddetto “sfogliaccio” di stampa che in questo caso è soggetto alle più svariate e inattese sperimentazioni. Il progetto grafico è di Laura Massa (Massa & Marti) mentre per le lavorazioni speciali ha collaborato anche l’artistaserigrafo svizzero Lorenz Boegli.
Debutto in società per i serigrafi di Siotec Con un’opera dedicata all’Autodromo di Monza che proprio nel 2010 celebra l’80° Gran Premio d’Italia, l’Associazione dei serigrafi debutta nel mondo dei calendari. E lo fa con un calendario totalmente realizzato in serigrafia, frutto del lavoro e della passione di alcuni associati. I disegni che illustrano i 12 mesi dell’anno, tutti ispirati all’Autodromo, sono firmati da Mirko Rossi. Il calendario (f.to 30x40 cm in copie numerate) è composto da 9 fogli di cui 6 completamente serigrafati con le tecniche più moderne.
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Terra 2010: salviamo il pianeta Affronta i temi dell’ecosostenibilità e del rispetto ambientale il calendario di Antezza Tipografi. Un argomento caro all’azienda materana caratterizzata da una spiccata sensibilità ambientale che l’ha condotta a percorrere un cammino virtuoso fino all’ottenimento delle certificazioni FSC e PEFC. Il progetto Terra 2010 è stato affidato a Mauro Bubbico, noto progettista grafico attento ai temi ambientali. La carta scelta è una Arjowiggins Village da 150 g FSC stampata in 4-cromia con l’aggiunta di 12 colori Pantone.
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50 stampa
Non solo la fase di stampa, ma anche quelle successive di nobilitazione e confezione possono generare problemi di varia natura che vanno a incidere sulla qualità finale del prodotto. Accorgersene non è difficile, ma non sempre è semplice capire la reale portata di uN’IMPERFEZIONE, ad esempio, sulla plastificazione o sulla rilegatura. ma il print buyer non può fermarsi ALLA STAMPA E deve saper seguire anche le successive fasi di produzione del suo stampato. ecco a cosa bisogna fare attenzione quando si passa nel campo delle lavorazioni speciali e della legatoria.
il controllo qualità nella fase post-stampa La necessità di produrre stampati sempre più accattivanti ha portato a un maggior utilizzo delle tecniche di nobilitazione, oggi decisamente più accessibili che in passato sia in termini di diffusione che di prezzo.
Nobilitazione: laminazione, plastifica, verniciatura
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orenzo Capitani
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resp. di produzione e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Ma questi processi non sono esenti da problemi. Si tratta di lavorazioni molto delicate che coinvolgono materiali diversi e che interagiscono in vario modo tra di loro, ma soprattutto sono successive alla stampa e il più delle volte gli inconvenienti derivano proprio da essa. Spieghiamoci meglio: capita, ad esempio, che sotto una plastificazione si creino bolle d’aria, oppure che questa si distacchi. Ciò non significa necessariamente che sia stata
fatta male la plastifica stessa, anzi. Il più delle volte ciò è dovuto a un’asciugatura solo superficiale dell’inchiostro, alla eccessiva fretta nel procedere con la successiva lavorazione o all’aver utilizzato in fase di stampa prodotti non compatibili con le basi della plastificazione (acqua o solvente). A peggiorare la situazione di solito ci si mette la piega, la cordonatura e la confezione che, stressando la carta, spezzandone le fibre, intaccano la tenuta della plastica. In questo caso è molto probabile che il fenomeno sia diffuso all’interno dell’intera tiratura e può dare certamente adito a contestazioni. Plastifica, laminazione e verniciatura sono inoltre soggette a graffi e a sfrisi dovuti prevalentemente a sfregamenti con organi meccanici durante la fase di piega
e confezione, difetti facilmente eliminabili da parte del legatore ponendo particolare cura nel proteggere il più possibile lo stampato. Per la laminazione, infine, che precede la stampa, il rischio di graffi è molto alto a causa della delicatezza del materiale, della finitura a specchio che evidenzia il minimo difetto e per i numerosi passaggi di lavorazione. Non tutte le macchine da stampa, poi, sono in grado di lasciare immacolati i fogli soprattutto nel caso di stampa su entrambi i lati laminati. Attenzione anche alle ditate…
Nobilitazione: serigrafie, stampa a caldo, sbalzo
Il rischio più alto per le nobilitazioni post-stampa è certamente il distacco dell’inchiostro serigrafico o del nastro che si evidenzia nel caso di serigra-
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VERNICIATURA, PLASTIFICA, LAMINAZIONE
Si tratta di lavorazioni molto delicate che coinvolgono materiali diversi e che interagiscono in vario modo tra loro. Spesso però i problemi nascono dalla stampa o dalla piega.
serigrafie, stampa a caldo, sbalzi
Il distacco dell’inchiostro serigrafico è sicuramente uno dei rischi più alti per le noblitazioni post-stampa, mentre la stampa a caldo può provocare sgradevoli macchie opache o scure.
attenzione alla confezione
Pochi si curano della fase di legatoria, ma molti dei problemi dello stampato nascono proprio in questa fase.
la laminazione fa le bolle
la laminazione fa le bolle il foil si stacca (a caldo a sinistra a freddo a destra) fie e stampe a caldo: alcuni prodotti o finissaggi possono ostacolare la perfetta adesione dei materiali. Un esempio per tutti: la verniciatura lucida UV di norma ostacola qualsiasi altra sovrastampa. Ma il problema più frequente, che interessa anche lo sbalzo a secco, è il fuori registro. Questo perché telai e cliché sono posizionati manualmente, pur tenendo ferme pinza e squadra, e non è facile ottenere l’assoluta precisione in quanto foglio dopo foglio la posizione del grafismo tende comunque a muoversi, soprattutto nel caso di alte rese o di stampe piccole o elaborate. Inoltre un ulteriore difetto che colpisce soprattutto la stampa a caldo è il fiorire sul nastro di sgradevoli macchie opache o scure. È la temperatura eccessiva in questo caso che determina il problema; viceversa
uno strappo impreciso dei bordi evidenzia una scarsa caloria. Attenzione, perché il nastro attacchi è necessario, oltre al calore, anche la pressione: una leggera impronta sul retro dei fogli è del tutto normale, soprattutto nel caso di carta leggera. Nonostante tutto, sia nel caso della serigrafia che nel caso del caldo, trattandosi di stampe a velocità ridotta ad alta precisione e a grande controllo, è possibile circoscrivere al minimo i difetti. Un’attenzione particolare deve essere posta a questi tipi di lavorazione in quanto sia il costo al passaggio che il valore intrinseco dello stampato impongono uno standard qualitativo elevato e costante.
Nobilitazione: laminazione a freddo
Anche se si tratta di una
tecnologia abbastanza giovane (le prime macchine sono state installate solo da qualche anno) e che quindi deve essere ancora messa a punto perfettamente, vale la pena porre l’accento sulla laminazione a freddo (o cold foil). Come è noto si tratta dell’applicazione di una lamina metallica grazie a una colla a freddo che viene per così dire stampata sul foglio al quale il foil rimane attaccato. La stesura della colla avviene a monte con una lastra dedicata e solo dove è inciso il retino del grafismo: di norma segue la stampa offset tradizionale. In questo caso, rispetto al caldo, il pericolo di fuori registro è limitato e comunque nelle tolleranze della stampa; non usando clichè, calore e pressione, anche il rischio che si veda sul retro del foglio l’impronta dell’impressione è
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eliminato del tutto. Qui il rischio maggiore è che la lamina si stacchi, soprattutto quando si lavora con retini davvero fini. Le case produttrici delle macchine e i fornitori di foil garantiscono retinature al limite dell’offset, ma la pratica quotidiana spesso ne evidenzia i difetti, soprattutto con carte patinate lucide o in punti dello stampato molto sollecitati. Il difetto si presenta come un’area di carta scoperta, anche molto piccola, ma che tende ad allargarsi. Spesso è dovuto alla scarsa qualità dei materiali o a partite mal conservate.
Confezione. Causa della metà dei problemi dello stampato
Se tutto in stampa e successive nobilitazioni è andato bene, il registro è accurato, non ci sono capperi e la cromia è buona,
segni di lama stanca sul blocco libro
la patina della carta si stacca in piega
la colla non tiene e il blocco libro si stacca
stampa
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qualche problema può presentarsi in fase di confezione. E qui si evidenzia un’altra anomalia del processo industriale della stampa. Se il cliente spesso pretende di essere presente agli avviamenti, quasi mai si preoccupa di andare in legatoria. Eppure almeno la metà dei difetti di uno stampato nasce proprio lì. Quali domande deve porsi dunque un print buyer quando si trova tra le mani il prodotto finito? Per prima cosa, la confezione tiene? Ovvero, il blocco libro sta insieme alla copertina? Le pagine dell’interno tengono? Il volume si apre bene senza spaginarsi? Se la risposta è negativa, allora la colla usata è stata scarsa, non era adatta al volume delle pagine o la fresatura prima della brossura non ha “masticato” la carta abbastanza. Una buona colla
dovrebbe tenere attaccato il blocco libro quando lo stampato viene sollevato dalla copertina, anche se le pagine sono tante. Usare una colla più tenace (come la pur) e prevedere delle riserve di stampa o verniciatura certamente aiuta. Lo stesso problema può esserci quando non tiene il punto metallico, che taglia la carta. Attenzione, però: se le pagine sono troppe o la carta è troppo spessa, in legatoria sono pochi i margini di intervento: è in fase di progettazione che si sono fatte scelte sbagliate. La rottura della patinatura della carta nei punti di piega o di cordonatura è un altro difetto di confezione frequente. Qui le cause possono essere molte, tra le quali la fibra, le sollecitazioni cui è sottoposta la carta stessa, ma anche, nel caso di
un problema nel rifilo
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cannettature della carta in piega
la stampa a caldo sbava per poca pressione
il punto metallico non tiene
segnature da rotativa, la sua eccessiva croccantezza dovuta a un forno troppo alto. In generale dire in quanta parte di tiratura sarà presente un difetto di confezione e quindi quantificare un eventuale danno non è sempre facile e comunque dipende dalle lavorazioni. Due esempi per tutti. Può capitare di avere uno stampato con una segnatura girata rispetto a tutte le altre. La conoscenza dei processi di legatoria direbbe che si tratterà di poche copie, almeno quante ne può tenere la mano di un operatore che carica le segnature lungo la linea, che inavvertitamente può aver caricato una mazza girata. Un controllo a campione a fine lavorazione può non evidenziare quelle copie, che in ogni caso resteranno poche. Lo stesso può dirsi per segnature mancanti,
bbbolle nella carta per forno troppo caldo o per le classiche pieghe agli angoli. Diverso sarà il danno di stampati che si imbarcano. Se la causa è l’eccessiva umidità della colla, per risolvere il problema basterà una notte sotto peso in attesa della completa asciugatura. Ma spesso la causa è diversa: può infatti darsi che lo stampatore abbia usato la carta contro fibra, contravvenendo per motivi vari alla regola che vuole la fibra parallela al dorso dello stampato. In assoluto possiamo dire che i più eclatanti difetti di legatoria, come il fuori piega, le segnature al contrario o la mancanza di segnature, o ancora grinze, sfrisi, pieghe, lo spolvero di carta o gli sbavi da lama stanca (cioè quando il margine della segnatura non è tagliato in modo netto e regolare) sono quasi sempre peccati veniali e soprattutto
facilmente eliminabili: infatti o si tratta di ultime copie di avviamento finite in tiratura o di problemi sopraggiunti durante la lavorazione cui l’attenzione e la perizia dell’operatore può tranquillamente ovviare. Per concludere, vorrei lasciarvi con un dubbio: che senso ha volere da uno stampatore le famigerate copie belle, quelle scelte in tutta la tirature perché non hanno difetti? O si pretende dal fornitore che tutto il lavoro sia al massimo della qualità senza ammettere alcun tipo di difetto, oppure si accettano tolleranze. Sempre.
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arta per... shopper Bianca monopatinata, colorata oppure marcata o goffrata. Le carte adatte a realizzare shopping bag sono un’infinità e soddisfano tutte le esigenze creative. Anche chi guarda meno l’aspetto estetico ed ha a cuore l’ambiente. di Titti Cocola
i love shopper... certificati Sempre più raffinate, talvolta veri e propri oggetti da collezione, le shopping bag possono contare su una scelta sempre più ampia di carte bianchissime o colorate capaci di restituire piacevoli sensazioni tattili. Ma anche quelle meno lussuose, che rappresentano il fatturato più importante (circa il 95% degli shopper prodotti) cercano, per quanto possibile, di non essere mai banali. Intanto un dato significativo: sono sempre più numerose le grandi catene di abbigliamento che abbandonano il classico sacchetto di plastica e scelgono la carta. Con certificazione Fsc o Pefc. E si affidano a stampatori che garantiscano un processo green o, almeno, “rispettoso”.
Lo shopper di Burgo è... Glamour L’idea che ispira l’offerta di Mosaico, la divisione di carte speciali della cartiera Burgo, è l’interpretare la shopping bag come mezzo dinamico di comunicazione capace di diffondere e rafforzare l’identità e i valori di un brand. Inoltre, a conferma della sensibilità ambientale, Mosaico propone anche tre prodotti certificati Fsc: Sigmakraft, Solarpack Green e Glamour. La prima è una monopatinata senza legno disponibile nelle grammature da 120 a 160 g ed è adatta per shopping bag di qualità. Sigmakraft Gloss e Matt nelle versioni da 100 a 150 g è consigliata per utilizzi più esclusivi mentre
Glamour nella versione da 170 g è l’ideale per realizzare shopper di lusso.
Cinquantadue colori da Gmund Un’esplosione di colori splendenti sono quelli della collezione Gmund Color System adatti per la confezione di shopper di alta classe. Cinquantadue colori in sei grammature (da 100 a 400 g) disponibili anche in piccole quantità. Ogni colore è stato creato dalla cartiera, nuance più chiare e più scure sono state armonizzate e anche le diverse famiglie di colori sono state regolate per essere combinabili l’una con l’altra. Una collezione multifunzione adatta a numerose applicazioni priva di acidi e pH-neutral.
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Per Pomellato, Gmund Colors della linea Gmund Color System in colori assortiti da 200 g. Astroprint goffrata Juta di Cordenons nella colorazione ocra viene utilizzata da Tod’s per shopper e immagine istituzionale.
Le sensazioni tattili di Favini Molto interessante e diversificata anche l’offerta di Favini. Tre le novità più rilevanti, tutte rigorosamente certificate Fsc e presentate in occasione della recente edizione di Luxepack e Paperworld. Twist, Softy e The Tube sono tre materiali innovativi ideali per qualsiasi applicazione creativa suggerita dalla fantasia grazie alla loro predisposizione alle principali tecniche di stampa, trasformazione e nobilitazione. Ma per shopper dal forte appeal, Favini propone anche prodotti più classici come lo storico marchio di carte e cartoncini mono e bipatinati Bindakote, le pigmentate Majestic e le colorate Burano.
Un’offerta di grande qualità da Fedrigoni La cartiera veronese può contare su un’ampia varietà di carte per chi vuole realizzare un prodotto di alta gamma: dalle carte Marcate come Nettuno, Freelife Mérida (contenente anche fino al 100% di fibre post-consumer), oppure Constellation Jade e Snow, Splendorlux nei Premium White o i colorati, le colorate Sirio, le goffrate e tenaci Imitlin... Per applicazioni meno sofisticate e di tiratura più elevata, dove anche la resistenza meccanica della carta deve avere un valore elevato, Fedrigoni propone Symbol Bags: una carta di pura cellulosa ECF patinata a doppio strato su un lato con finitura Satin,
disponibile nelle grammature 125 e 165. Per esigenze particolari di carte speciali ad elevata resistenza meccanica, Fedrigoni si propone come partner per mettere a punto carte con colori e finiture specifici.
Arjowiggins è amica dell’ambiente Arjowiggins Creative Papers propone una vasta gamma di carte creative ma al tempo stesso amiche dell’ambiente. Tra le proposte più interessanti, Pop’set, disponibile in 34 diversi colori e in grammature da 80 a 320. Luminosamente vivace, delicatamente
chiara, classicamente elegante, ma anche perfettamente bianca o profondamente nera. Pop’set si distingue per i colori vivaci dalle tonalità trendy e luminose e assicura un’elevata qualità di stampa grazie alla superficie liscia naturale. Pensate per il packaging ma adatte anche a questa finalità Conqueror, una carta estremamente preziosa, Priplak, un materiale flessibile e versatile, e Skin destinato a rivoluzionare il concetto stesso di carta. Tutte le carte firmate Arjowiggins Creative Papers sono certificate Fsc.
Shopper Frette stampati con colore Pantone da Assocarta con carta Fedrigoni Nettuno da 215 g. Sopra, shopping bag per vino realizzate con carta colorata Burano di Favini.
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sensibilità ambientale
Belle sì ma ecologiche Intervista a Stefano Fiorini, direttore commerciale della Fiorini International di Ripe (AN) La Fiorini International di Ripe è oggi un gruppo internazionale che occupa 290 dipe ndenti con due sedi commerciali a Milano e a Parigi e un’altra unità produttiva a Praga per la produzione di sacchetti per l’industria. Fiorini prod uce shopper per grandi brand dell’abbigliamento , della gioielleria e dell’orologeria. Con un impe gno preciso: far uscire dal proprio stabilimento sacchetti il più possibile green. Cosa rappresentano le certificazion i Fsc e Pefc? Sicuramente un obiettivo importante che abbiamo fortemente voluto perché rappresenta il coronamento di un percorso virtuoso. Abbiamo ottenuto entrambe le certificazioni nel 2009 e possiamo garantire sacchetti rispettosi dell’ambiente. È da qui che parte la vostra colla borazione con UPM? UPM è un gruppo che ha fatto della sensibilità ambientale una bandiera e che cred e nelle partnership. Abbiamo avuto molti inco ntri con i tecnici della cartiera finlandese per arrivare a soluzioni di resistenza e stampabilità. I vostri shopper sono prodotti qua si esclusivamente in flexo: come mai? La flexo ha fatto passi da gigante ed oggi possiamo essere più che soddisfatti della qualità che riusciamo ad ottenere. Inoltre, la flexo consente di stampare con inchiost ri all’acqua e questo rende il processo ancora più ecologico. Stampiamo anche in offset ma solo gli shopper manuali con tirature molto più bass e. Com’è cambiato il sacchetto dopo la crisi? C’è molta attenzione all’ambiente. Le grandi catene come H&M, Calzedonia, Intim issimi, Zara, Benetton hanno ormai abbandona to definitivamente il sacchetto di plastica. Per le griffe, invece, che già lo adottano da tempo, non mi sembra ci sia stato un cambiamento di rotta . Lo shopper deve far risaltare il brand in mod o prepotente e farsi spazio tra milioni di altri…
Fiorini International utilizza carte certificate Fsc e Pefc della UPM e predilige la stampa flexo con inchiostri all’acqua per realizzare shopper biodegradabili.
Cordenons
Tod’s L’ammiraglia di casa Cordenons è Astroprint, una carta realizzata con fibre di pura cellulosa vergine Ecf, monogetto, goffrata su uno o su entrambi i lati. La gamma vanta una vasta scelta di disegni (Bag, Canvas, Fili, Honey, Juta, Linea, Millerighe, Orange, Peel, Orion e Tuff), è prodotta nel colore bianco e in quattro grammature. Tod’s, il famoso brand delle scarpe, utilizza da circa 10 anni Astroprint goffrato Juta nel caratteristico color ocra (realizzato in esclusiva da Cordenons) oltre che per gli shopper anche per la realizzazione della sua immagine istituzionale (packaging, inviti, copertine di cataloghi). per le mitiche
Sappi punta
Algro La cartiera sudafricana propone i cartoncini rigidi di pura cellulosa (SBB) candidi e lisci della famiglia Algro. In particolare Algro Design è un cartoncino monofacciale con doppia patinatura sul lato superiore particolarmente indicato per prodotti di lusso, moda, cosmetica, profumi, industria dolciaria...caratterizzato da un elevato punto di bianco e da un contrasto di colore senza eguali. La famiglia Algro comprende inoltre Topline, Topwhite, Finesse e Design Duo. Queste carte sono realizzate in cartiere certificate EMAS e ISO 14001. sulla collezione
Il cuore verde di UPM La cartiera finlandese propone le proprie carte kraft (pura cellulosa con fibra lunga) con caratteristiche di maggiore resistenza rispetto alle carte di stampa che si dividono in carte kraft lisciate (non patinate), con il brand UPM SwanFine e UPM SwanLine, e carte kraft monopatinate, UPM SwanCoat. Prodotte in varie grammature, sono disponibili anche con certificazione Fsc e Pefc e vengono utilizzate per la realizzazione di shopper automatici realizzati in volumi elevati. In particolare, Fiorini International, leader marchigiano nella produzione di shopping bag, utilizza le carte della cartiera finlandese.
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spazio etichette
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le case vinicole FANNO SEMPRE PIù SPESSO ATTENZIONE AI COSTI E ALLE TIRATURE lasciando però immutate le richieste di alta qualità delle etichette. che fare? FORSE LA SOLUZIONE è COMINCIARE A CONSIDERARE TUTTI I VANTAGGI DELLA STAMPA DIGITALE: pOSSIBILITà DI PERSONALIZZARE, FINITURA IN LINEA, TIRATURE LIMITATE. IN UNA SOLA PAROLA ETICHETTE AD HOC.
Marco Picasso giornalista marco.picasso@metaprintart.info
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etichette haute couture in basse tirature L’evoluzione dei sistemi di stampa a bobina per le etichette (parliamo in particolare di quelle autoadesive) è stata tale in questi ultimi anni da offrire a progettisti e produttori ampie possibilità di scelta per le proprie etichette. Si aggiunga a questo che le cartiere continuano a sfornare nuovi cataloghi di carte la cui fantasia non ha più limiti. Non ultimi, gli inchiostri e le lamine che si aggiungono nella fase finale di stampa (la cosiddetta nobilitazione) costituiscono una enorme potenzialità per arricchire, in genere a costi non eccessivi se non propriamente contenuti, le etichette per vino. Ma qual è la tendenza che si riscontra nel settore in questo inizio di 2010, in un periodo in cui la recessione non accenna a essere superata?
designer e produttori: opinioni diverse
I pareri di designer e produttori di etichette non sempre concordano: se da un lato sembra che il cliente finale sia molto più attento di prima ai costi, dall’altro non risulta che con questo si rinunci alla qualità, ma piuttosto si faccia molta attenzione alla quantità. Questo significa che la casa vinicola deve calcolare con precisione il quantitativo esatto di etichette da ordinare, e in particolare la variabilità. Ne risultano, quindi, basse tirature ma di alta qualità.
A umido o autoadesive? Se si nota una frenata, piuttosto, è nella tendenza, molto spinta negli anni passati, nel sostituire le tradizionali etichette carta-colla (cosiddette a umido)
con le innovative e più pratiche etichette autoadesive (che vengono prodotte in bobina). Il motivo di questo rallentamento va ricercato nel fatto che al momento i produttori non investono in nuove linee di etichettatura. Le etichette a umido restano, in linea di principio, più economiche, ma essendo stampate a foglio limitano, ovviamente, le possibilità di nobilitazione che deve essere eseguita fuori linea. Il vantaggio delle autoadesive, oltre che sulle linee di etichettatura, è che ad alti livelli di finitura risultano meno costose delle prime, in quanto prodotte su macchine a stampa mista che con un unico passaggio possono stampare le quadricromie, aggiungere lamine metallizzate, oro o quant’altro, stampa a rilievo (anche Braille all’occorrenza) e vengono
59 spazio etichette
Alcune etichette sofisticate realizzate da Pilot (Amistani Guarda e Masi) e da Notarianni. direttamente fustellate in linea. Inoltre, sono molto più versatili quanto a forme e dimensioni. Secondo il presidente Gipea (Gruppo italiano produttori etichette autoadesive) – Alfredo Pollici, titolare dell’etichettificio Notarianni specializzato in vino e spumanti – non si riscontra un calo nella richiesta di nobilitazione per le etichette autoadesive per vino, se non per la GDO e in particolare per i discount, dove ancora prevale l’etichetta apparentemente ‘povera’ appositamente studiata per offrire all’acquirente un prodotto dall’aspetto non sofisticato. Al contrario, sugli scaffali delle enoteche le etichette “che vendono” sono sempre più richieste.
Etichette esclusive per
edizioni sempre più limitate
Una tendenza molto attuale è quella della moltiplicazione
delle referenze: ogni produttore chiede allo stampatore la possibilità di produrre molte etichette diverse per altrettanti vini, che devono apparire come produzioni limitate ed esclusive. In questo caso, se è richiesta una buona nobilitazione la produzione in bobina è senza dubbio più conveniente, soprattutto per la libertà di forma e dimensioni, cosa non possibile, se non a scapito del tempo e del costo, per le etichette stampate a foglio e incollate a umido.
La personalizzazione
ancora ai nastri di partenza
Qui si apre un discorso, non nuovo, ma ancora poco recepito da parte del cliente finale: la stampa digitale. Ciò che era considerato un limite fino a un paio d’anni fa, cioè l’impossibilità di esegui-
re la finitura in linea, è stato ormai superato da quasi tutte le aziende di stampa. Ma se si fa sempre più ricorso alla stampa digitale prevalentemente per realizzare basse tirature, non la si considera per la sua vera risorsa straordinaria: la personalizzazione. Al di là della possibilità di numerazione, la stampa digitale permette di variare anche la quadricromia, e quindi l’immagine, su ogni etichetta, ad esempio per una campagna one-to-one, e persino un’enoteca potrebbe avere non solo le proprie etichette, ma etichette ad hoc per i propri clienti. Secondo Pollici, su questo punto c’è ancora molto da fare e al momento le soluzioni sono ancora lasciate alla creatività e alla fantasia del singolo designer o del responsabile marketing del produttore.
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NEW Rough Munken Oggi la gamma MUNKEN DESIGN diventa ben più ampia, grazie all’introduzione delle nuove qualità ROUGH in tre diverse nuance, completando così la seriegià esistente delle carte lisciate. Le nuove Munken Polar Rough, Munken Lynx Rough e Munken Pure Rough offrono risultati di stampa come sempre straordinari, oltre a donare una sensazione tattile ancor più spiccata. Le strade del design sono infinite e le nuove Munken Rough sono il mezzo più originale per percorrerle. In partenza da Munken verso nuovi orizzonti del design. Se desiderate ordinare dei campioni o dei menabò gratuiti consultate il sito www.arcticpaper.com/it/dummyshop. ARCTIC PAPER ITALIA SRL VIA R. BOSCOVICH, 14 20124 MIL ANO INFO -IT@ARC TICPAPER.COM
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I la vo r i pi ù c r ea ti vi
rubriche
vetrina
della stampa
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fontegrafica
realizza la monografia per centropolis design Ideazione: Cacao Design, Milano www.cacaodesign.it Realizzazione: Fontegrafica, www.fontegrafica.it Una monografia istituzionale disegnata per Centropolis Design, agenzia specializzata in architettura e luxury interior design, è valsa all’agenza creativa milanese Cacao Design il prestigioso Graphis Platinum Design Award 2010, uno dei riconoscimenti più ambiti nel campo della grafica e del design. La brochure, un vero e proprio oggetto di design, rappresenta un’armonica fusione di materiali diversi, dalla carta al legno, al tessuto, all’alluminio. Uno strumento essenziale ed elegante, attraverso il quale Cacao Design è riuscita a trasferire l’essenza stessa dell’azienda in un complemento d’arredo. La monografia, costituita da 48 pagine in formato 21x21 cm, è stata elegantemente brossurata a filo refe alla bodoniana con l’applicazione di un nastrino in cialux arancio. Per rendere il tutto ancora più sofisticato è stata realizzata una labbratura nera.
Per la copertina è stata utilizzata una patinata Sappi Magno Satin 250 g accoppiata a cartone vegetale da 3 mm. Per gli interni: Sappi Magno Satin 170 g.
La copertina è stampata in offset 4+0 + serigrafia lucida con riserva e plastificazione opaca antigraffio in sola bianca. Per gli interni: offset 6+6 + verniciatura da calamaio in b&v a registro sulle immagini.
TIPOLITOGRAFIA MOGLIA FA GLI AUGURI CON LA NUTELLA
Ideazione: Why, Torino, www.whyadv.com Realizzazione: Tipolitografia Moglia, Torino, www.moglia.it Per la realizzazione del biglietto di auguri è stato utilizzato un cartoncino da 350 g stampato a 5 colori in bianca e volta (quadricromia+ Pantone).
In tempi di crisi, si sa, i regali non si fanno neppure a Natale. Ma i biglietti d’auguri, almeno quelli sì. C’è chi opta per i biglietti istituzionali, chi per quelli tradizionali e chi, invece, si sforza di essere originale per emergere dal mucchio. Che poi è l’obiettivo della comunicazione. È per questo che abbiamo scelto di parlare del biglietto di Natale della Tipolitografia Moglia di Torino che colpisce per la semplicità ma al contempo per l’originalità. “Il 2010 con un colore in più. Un piccolo assaggio di un colore fedele. Per un dolce inizio”: così recita il biglietto a tre ante che, aperto completamente, scopre un campioncino di Nutella. Piccolo ma sofisticato perché stampato a 5 colori in bianca e volta (4-cromia più Pantone) e poi plastificato opaco fronte e retro, laminato a caldo, verniciato lucido a UV con riserva, perforato, fustellato. E infine si estrae la Nutella che mette in pace con il mondo…
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Per la realizzazione della scatola è stato utilizzato un cartone da 2 mm rivestito con Setalux nero di Manifatture del Seveso stampato a caldo argento.
cavalieri&amoretti
veste i vini di antica fratta come gioielli Ideazione: Antica Fratta e Cavalieri&Amoretti Realizzazione: Cavalieri&Amoretti, www.cavalierieamoretti.it La confezione che presentiamo in questa pagina raramente capita di vederla abbinata ad un vino. Anche se il vino in questione è un Franciacorta D.O.C.G. Essence Rosé targato Antica Fratta. In realtà, il packaging nato dalla sinergia dell’ad dell’azienda bresciana, Marcello Bruschetti, e lo staff creativo di Cavalieri&Amoretti, è stato pensato per contenere anche un gioiello. Affidato alle sapienti mani di un orafo veronese, la capsula del tappo in argento o in oro inserito in uno dei due cassetti estraibili che caratterizzano la confezione rende questo vino ancora più prezioso. Un portachiavi creato con una vite in argento o oro che fissa la capsula gioiello al tappo, ricordo di una ricorrenza significativa. Ecco così che si può regalare questa elegante confezione al figlio diciottenne per il suo memorabile compleanno o per la festa di laurea o, ancora, a un amico per il venticinquesimo anno di matrimonio... La confezione che verrà presentata al Vinitaly è destinata ad avere numerose varianti: il vulcanico Bruschetti sta già pensando a una particolare wedding bottle, in scatola rigorosamente bianca, per conservare il ricordo del proprio matrimonio. Così il vino diventa un oggetto che segna i momenti indimenticabili della vita di ognuno di noi.
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Tradizione e tecnologia, il giusto mix per scatole a regola d’arte Cavalieri&Amoretti, un’azienda che riesce a trasformare il cartone in capolavori che contengono oggetti selezionati, è partner di aziende prestigiose come Dior, Acqua di Parma, YSL, Ferragamo e Versace che riconoscono all’azienda parmense la capacità di affiancare alla cura artigianale una tecnologia produttiva all’avanguardia. La società è leader nella produzione della scatola tonda “a tappo piano” che le ha consentito di ricevere premi prestigiosi a livello internazionale nella profumeria di lusso. a cura di Titti Cocola
Nella scatola sono stati posizionati due cassetti estraibili attraverso nastrini in raso e contenenti la bottiglia e il tappo-gioiello.
Per l’interno è stato scelto il Macrylene nero con cache cale di Setalux (uguale all’esterno). La chiusura avviene tramite magneti.
SERIE LITHRONE // LE ASPETTATIVE CAMBIANO Ecco a voi le nuove macchine della serie Lithrone LS40 e LS29. Sviluppate come macchine da stampa strategiche, presentano uno spiccato orientamento verso l’efficienza, le priorità del cliente e le reti digitali. Frutto eccellente di avanzate tecnologie e dell’esperienza di Komori, la straordinaria produttività garantita da questa serie è ottenuta coniugando tempi di avviamento imbattibili e una capacità di stampa ad alta velocità. Già utilizzate in tutto il mondo, le macchine della serie Lithrone hanno trasformato il modo di concepire la stampa offrendo reali vantaggi che cambieranno le vostre aspettative.
Komori Italia Tel: 02 4888 4811 email: komori@komori.it
Volumi gioiello, messaggeri di perfezione, tesori di bellezza
LIBRIDINE
libridine
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Anna Aprea
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giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
Copertina in tela rossa ‘Assuan’ con trancia in oro pastello. Sovraccoperta antistrappo.
Il leggendario libro rosso di Carl Gustav Jung È uno dei manoscritti più importanti della storia del pensiero moderno rimasto per 23 anni nascosto in un caveau dell’United Bank of Switzerland. Contiene disegni e appunti del grande maestro della psicanalisi definiti da lui stesso “il sacro inizio che tutto contiene”. Un viaggio nella mente dello psichiatra che nel 1913, l’anno in cui ruppe i rapporti con Freud, entrò in crisi, tormentato da un flusso incessante di visioni e di voci di cui prese appunti per sedici anni consecutivi. Lui stesso rielaborò questi materiali per comporre il libro, rimasto un’opera leggendaria che nessuno aveva mai visto. Alla sua morte, infatti, gli eredi - preoccupati di dare un’immagine negativa dello psichiatra - occultarono il volume di cui comunque, in molti ambienti, si conosceva l’esistenza. Solo ora, grazie all’intervento di Sonu Shamdasani, uno dei massimi studiosi di Jung, professore all’University College di Londra, The Red Book viene pubblicato. Editore dell’opera è W.W. Norton di New York, che ha acquisito tutti i diritti di pubblicazione del volume a livello
mondiale e ne ha affidato la stampa alla Mondadori Printing. Fatto uscire dal caveau climatizzato, The Red Book è stato portato nel 2007 nello studio del fotografo Dennis Savini di Zurigo. I tecnici della Mondadori Printing sono stati invitati a partecipare alle riprese fotografiche incontrando per la prima volta di persona Sonu Shamdasani, che andrà in seguito più volte a Verona a supervisionare la stampa dell’opera. Il manoscritto originale è stato per la prima volta esposto al pubblico al Rubin Museum of Art di New York.
Mondadori Printing stampa l’eccellenza
Volume cartonato cucito formato 29,4x39 cm.
È tra le aziende grafiche leader in Europa, con un fatturato di oltre 300 milioni di euro. Tra i suoi clienti figurano i maggiori editori del mondo che si affidano all’azienda di Verona per le produzioni di opere sofisticate come The Red Book, ma anche di libri fotografici, libri d’arte o volumi speciali per i quali occorre un’elevata sensibilità cromatica in fase di produzione.
192 pagine di testo su carta Fedrigoni Arcoprint Edizioni da 140 g e 212 pagine a colori su GardaPat 13 da 135 g di Cartiere del Garda.
A Mondadori Printing è stata affidata anche la produzione di 129 copie lusso perfettamente corrispondenti all’originale, sia per i materiali utilizzati sia per le finiture.
rubriche
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p Sup orti
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sensibilità ambientale
invercote bio ora è compostabile Invercote, il noto cartoncino multistrato della cartiera svedese Iggesund, ha ottenuto la certificazione per il compostaggio industriale. La certificazione dimostra che il materiale naturale utilizzato è biodegradabile secondo quanto stabilito dallo standard europeo EN 13432. La cartiera aveva annunciato poco tempo fa di poter fornire cartoncino rivestito con bioplastica, una barriera biodegradabile particolarmente adatta per applicazioni alimentari. Questo risultato consentirà di aprire nuove e interessanti opportunità. «Le alternative presenti sul mercato», ha sottolineato Jan-Erik Winlund, product safety manager, «non garantiscono l’utilizzo di piante non geneticamente modificate per la produzione dell’amido necessario per realizzare la bioplastica». Iggesund ha collaborato con l’italiana Novamont, titolare del brevetto del Mater-Bi, un polimero ricavato dal mais, utilizzato dalla cartiera svedese. www.iggesund.com
C AR TA
bianca e raffinata. arriva arjowiggins shetland Arjowiggins presenta Shetland, la nuova raffinata texture dalle tonalità “bianco chic”, che arricchisce la gamma di carte marcate Rives, un brand riconosciuto da designer, stampatori e utilizzatori finali quale supporto ideale per un’immagine coordinata di qualità e prestigio. Adatta a un’ampia varietà di applicazioni, Shetland è contraddistinta da una leggera marcatura, quasi impercettibile ma di grande effetto. Realizzata nei colori Shetland extra bianco e Shetland bianco naturale, è disponibile in due formati (72x102 e 70x100) con grammature da 120, 170, 250 e 350 g ed è certificata FSC. www.arjowiggins.com
Revive rivoluziona il mondo della riciclata
sensibilità ambientale
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Polyedra presenta al mercato italiano Revive, il nuovo brand di carta riciclata del Gruppo PaperlinX, simbolo di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Revive rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della carta riciclata, proponendo la più ampia e particolareggiata offerta di carte riciclate al 100% e al 50% racchiuse sotto un unico ombrello, tutte contraddistinte dai più elevati standard ambientali. Grazie alle tecnologie più avanzate, all’accurata selezione all’origine del macero e ad importanti investimenti in ambito di ecosostenibilità, le carte riciclate Revive sono caratterizzate da un’elevata qualità e, nella versione bianca, sono indistinguibili rispetto a quelle realizzate con fibre vergini. L’offerta Revive include diverse finiture: Pure White Gloss & Silk, Pure White Offset, Pure Natural Matt e Offset. www.revivepaper.com
C AR TA
sappi centocolor per la stampa laser a colori Nicolas Mühlemann (a sinistra), direttore della cartiera di Biberist, e Paul Sillen, responsabile vendite.
il pvc si tinge di verde con guandong
sensibilità ambientale
CentoColor è la nuova carta naturale della cartiera Sappi concepita per la stampa laser a colori ora disponibile con un punto di bianco superiore, CIE 167 e in varie grammature, da 80 a 160. Oltre ad essere un prodotto di qualità, la nuova CentoColor consente più combinazioni dato che presenta lo stesso punto di bianco delle carte Cento standard. Queste comprendono CentoPro, perfetta per i formati A3 e A4 grazie alla sua estrema rigidità, o CentoTop, che è stata personalizzata per combinazioni ottimali in ambito offset e prestampa. Cento è molto liscia e le immagini stampate risultano nitide, come se fossero stampate su una carta patinata, ma con lo straordinario effetto tattile di una carta naturale; inoltre, tutte le carte Cento sono certificate FSC e PEFC già da lungo tempo. La gamma Cento viene prodotta nella cartiera di Biberist in Svizzera che ha fatto dell’attenzione all’ambiente la propria bandiera e non a caso è stata scelta dal Vaticano. www.sappi.com
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Guandong Italia ha lanciato recentemente una gamma innovativa di Vinili Pvc accoppiati a poliestere e polipropilene che rinnovano il mondo della comunicazione visiva tingendolo di verde. Plastic Collection, infatti, nasce da una nuova formula che riduce l’utilizzo del cloruro di vinile di oltre il 50% rendendo questo prodotto più facilmente riciclabile. Plastic Collection è una proposta che s’inserisce nel progetto “Green life for digital media” avviato da Guandong con l’obiettivo di proporre per tutte le nuove linee di prodotto una sempre maggiore attenzione all’ecologia e alla riciclabilità dei materiali. Plastic Collection è ideale per realizzazioni destinate al mondo della comunicazione visiva, dell’allestimento e del light signage, quali roll up, pop up, floor marking e utilizzo su vetro. www.guandong.eu
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c o l o p h o n COMITATO DI REDAZIONE PRINT BUYER n. 25 - uscita febbraio 2010 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Coordinamento Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Capitani, Achille Perego, Marco Picasso Art director Cristina Mascherpa mascherpa.videostena@fastwebnet.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 - Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Interno: Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Copertina Tipolitografica CS di Padova, www.tipocs.com
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