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strategie e tecniche della comunicazione stampata
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PROGRAMME FOR ENDORSEMENT OF FOREST CERTIFICATION SCHEME PEFC/18-31-85
5 l o g i o d e l l a p a z i e n z a , d e l l a c o n o s c e n z a , d e l l a t e m p e r a n z a .
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Quattro pensieri che possono essere d’utilità ai nostri lettori sul tema della carta stampata. Essi non nascono dal nulla ma riflettono alcuni degli argomenti dibattuti nel corso di un interessante convegno dell’Anes, che si è tenuto di recente a Milano, sui problemi dell’editoria professionale alle prese con i cambiamenti del mondo digitale. Primo pensiero: come è noto, siamo in una terra di mezzo, la componente digitale dell’editoria cresce, quella tradizionale regredisce. Questo vuol dire che il mercato, ovvero i lettori, prediligono ‘prodotti multipiattaforma’, o combinati come si usa dire: informazioni veloci sul web, sul cellulare o su altri device, e approfondimenti sulla carta. E qui, un inciso: le ricerche dicono che i portali nel b2b sono vissuti come fonte d’informazione non come vetrine di prodotto. Meditare su questo punto. Sì... perché la sfida è un’altra, si gioca nella capacità di trasformare le aziende editoriali in entità multimediali. Come? Partnership e alleanze sono vitali per percorrere nuove strade e accedere ad altri livelli. Secondo pensiero: non sottovalutiamo le comunità digitali che aggregano, fidelizzano gli utenti, producono conversazioni utili. Terzo pensiero: per attrarre clienti, ormai è un mantra, dobbiamo inventarci un nuovo modello di business. Ingredienti fondamentali sono i contenuti, che devono essere davvero utili a chi li consuma, strumenti di approfondimento e di supporto all’attività. Ma i contenuti devono poi essere ‘attivabili’, intermediari cioè di altre informazioni. Quarto e ultimo pensiero: con addosso l’affanno di dare in tempi brevi una risposta digitale alla crisi dell’editoria, sappiatelo, non si va da nessuna parte, si rischia di fare errori irreversibili. Siate pazienti, dunque. Meglio confrontarsi, capire, leggere, interrogarsi. L’impazienza, dice il proverbio, raddoppia il male. E ora consoliamoci con una lettera di San Pietro che appunto raccomandava: “… e metterete ogni impegno per aggiungere alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza”.
pensieri fuoricorso
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Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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e n o i z e f r e P 9 2 B P 54 22 Come sempre i magazine sono alla ricerca di novità per attrarre i lettori. L’ultima frontiera sono gli effetti 3D. Lorenzo Capitani ci spiega come si realizzano.
Materiali grezzi, cuciture manuali, carta paglia, carta pacchi… Il packaging risponde alle esigenze del lusso, ma con semplicità e pochi eccessi.
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COMUNICARE
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artigianale
18 28 Dalle calzature all’abbigliamento, tutto rigorosamente Made in Italy. L’ad di NeroGiardini ci racconta come si diventa brand ‘primi della classe’.
Appassionato osservatore di tendenze, Roger Botti direttore creativo di RobilantAssociati, ci spiega cosa accade nel mondo del packaging.
tè Questo numero di Prin oa megli dedicato al lusso, o stampa tutte le esperienze di e e di comunicazione ch di ’idea un contengono in sé . Per perfezione artigianale della cominciare, la vetrina ri stampa con tutti i lavo . 22 di alto livello. Poi a pag ta un’approfondita inchies sulle tendenze emerse nel segmento del packaging te d’alta gamma. Interessan è e ricco di riferimenti i 3D tt fe l’articolo sugli ef 54. che troverete a pagina tevi le E per finire non perde due interviste: NeroGiardini e l’agenzia Robilant vi attendono.
sommario
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IDEE
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tecnologia
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RUBRICHE
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informazioni tecniche
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echi di stampa
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IFRA EXPO 2010
i giornali tornano a credere nelle loro potenzialità La cadenza annuale di Ifra, la grande fiera dedicata all’industria dei quotidiani, ci regala la possibilità di verificare, nel breve periodo, le variazioni del settore. L’ultima edizione di Amburgo, che si è chiusa mercoledì 6 ottobre, paragonata alla viennese del 2009, ci mostra un panorama decisamente migliorato, segno che le nuove sfide della rivoluzione digitale hanno ridato vigore agli editori. In più c’è il conforto dei dati che misurano l’impatto dei diversi media, decisamente favorevoli alla carta stampata. Come risulta da una ricerca di Microsoft Advertising condotta in Inghilterra, la pubblicità su stampa è molto più efficace di quella online o sulla televisione: ogni sterlina investita in pubblicità sulla carta stampata genera 5 sterline di ricavo contro 2,15 della televisione e 3,44 di internet. Questa fase di grandi cambiamenti e di nuove opportunità ha anche contribuito a tenere alto l’interesse degli operatori del settore, entusiasmo che si è tradotto in un’impennata del numero dei visitatori presenti a IFRA Expo 2010: dai 6.700 del 2009 ai 10.000 dell’edizione di quest’anno, con un buon contributo da parte dell’Italia. Anche il numero degli espositori è cresciuto sensibilmente (+20%) arrivando a quota 341 provenienti da 33 paesi.
Sono stati 10.000 i visitatori di IFRA Expo 2010 che si è chiusa ad Amburgo il 6 ottobre, 3.300 in più dell’ultima edizione.
CONVEGNO ANES
Le riviste cartacee sempre più simili alla haute couture
“Il mestiere di editori tra carta e digitale” era il titolo del convegno che si è tenuto il 6 ottobre al Grand Visconti Palace a Milano.
“Il contenuto è sovrano”: questo il filo conduttore del 4° Forum nazionale degli editori tecnici professionali specializzati, organizzato da ANES a Milano. Oltre 200 operatori del mondo editoriale sono intervenuti a questa edizione per condividere una stimolante riflessione sul “mestiere di editori tra carta e digitale”. Sul tema delle nuove tecnologie, il presidente ANES, Gisella Bertini Malgarini, ha sottolineato come oggi finalmente si vadano delineando modelli di business ai quali è possibile ispirarsi per valorizzare brand affermati e iniziare il cammino di ‘content provider’. Alain Pinto, International Consultant MGR ed esperto internazionale di riviste digitali, ha affermato che, anche quando l’80% dei lettori passerà ai new device (iPad, lettori digitali ecc.), la rivista cartacea manterrà il suo valore. «Le riviste cartacee», ha detto «potrebbero diventare per l’editoria specializzata quello che l’haute couture è per la moda». Come dire, prodotti di alto livello, molto curati e, soprattutto, veicolo di approfondimenti. Il resto dei contenuti dovrebbe andare sul web, o meglio essere tagliato su misura per i diversi device che popolano la galassia.
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echi di stampa pixart.it
a sostegno della scrittura manoscritta e calligrafica pixart.it conferma il proprio interesse per iniziative di carattere culturale con la partecipazione, in veste di partner tecnico, alla mostra dedicata alla scrittura a mano e calligrafica “La Poetica dello spazio scritto”, che si concluderà a Venezia il 31 ottobre. L’esposizione, legata alle attività didattiche proposte dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, presenta, nelle suggestive sale ex Risorgimento del Museo Correr, un percorso che vuole essere una sintesi fra tradizione e grafica contemporanea. Un concept che si sposa perfettamente con la filosofia di pixart.it. «‘La Poetica dello spazio scritto’ costituisce una mostra rappresentativa delle nostre origini e per questo siamo lieti di offrire il nostro contributo», ha commentato Matteo Rigamonti, ad di pixart.it. «La nostra è un’azienda dinamica e proprio nell’ultimo anno ci siamo impegnati moltissimo nella crescita tecnologica, ma non per questo dimentichiamo il valore della storia e della cultura legata alla grafica, che nella sua complessa evoluzione ci ha permesso, oggi, di raggiungere traguardi straordinari». www.pixart.it
“La Poetica dello spazio scritto” è il titolo della mostra dedicata alla scrittura a mano e calligrafica organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e sponsorizzata da pixart.it.
altavia
aiuta puraflor a “volare” alto Gli aeroporti di Milano Linate e Catania Fontana Rossa hanno fatto da scenografia alla riuscitissima operazione promozionale ideata e prodotta da Altavia, gruppo europeo specializzato in comunicazione commerciale per le aziende retail. On site dal 30 luglio al 13 agosto, la campagna Puraflor firmata Altavia ha ottenuto la massima visibilità raggiungendo oltre 72.000 passeggeri tramite la distribuzione di altrettanti sample di prodotto. Le aree espositive hanno funzionato da polo di attrazione capace di richiamare l’attenzione di viaggiatori e accompagnatori e far conoscere da vicino un prodotto utile (un’innovativa combinazione di fermenti lattici probiotici) soprattutto nelle occasioni di viaggio. Un flyer fustellato a forma di valigia, contenente sample di Puraflor e di Puraflor Bimbi, era distribuito da un pool di hostess in divisa, dotate di un tipico carrellino da aereo brandizzato. Le headline “C’è fermento in giro” e “Metti ordine nel tuo intestino” hanno apportato a Puraflor ulteriore immediatezza e riconoscibilità del prodotto. Al progetto hanno lavorato, sotto la direzione creativa di Fabrizio Arrigoni, Paola Campanelli (copy), Chiara Boniforti e Diego Volpini (art), mentre Silvia Carelli (senior account) si è occupata del Project Management. www.altavia.it
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echi di stampa nastro & nastro
tradizione nella stampa dal 1885 “Realizzare le idee dei propri clienti e i progetti con la passione, l’esperienza e la professionalità” è la mission su cui si basa l’azienda Nastro & Nastro dal 1885. Fondata da Rocco Cerutti, giunta oggi alla quinta generazione, la società festeggia quest’anno i 125 anni di attività animata da un’immutata passione per la stampa. L’azienda offre ai propri clienti un servizio a 360 gradi: dalla progettazione grafica alla consulenza, dalla stampa alla confezione fino alla logistica e alla consegna. I miracoli del Cold Foil N&N punta alla continua innovazione e, anche in un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, prosegue con la propria politica di investimenti in attrezzature e tecnologie e partecipa a manifestazioni fieristiche anche non settoriali. L’esperienza ormai consolidata con il modulo Cold Foil installato su una Heidelberg CD6LX consente alla società luinese di offrire una lavorazione che valorizza anche gli stampati più semplici con tempi rapidi e a costi contenuti. Infatti, il modulo Cold Foil permette di effettuare la laminazione in contemporanea alla stampa conferendo un effetto metallizzato che contribuisce a impreziosire qualsiasi lavoro.
Il modulo Cold Foil installato su una Heidelberg CD6LX consente di valorizzare anche gli stampati più semplici in modo rapido ed economico.
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La questione ambientale La suggestiva collocazione della Nastro & Nastro ha contribuito a far crescere nel tempo un’attenta politica aziendale a favore della tutela ambientale grazie ad una serie di attività. Innanzitutto, l’utilizzo di materie ecologiche riconosciute dalle principali certificazioni e la realizzazione di matrici di stampa senza l’impiego di pellicole e relativi liquidi di trattamento. N&N ha infatti ottenuto quest’anno la certificazione FSC (Forest Stewardship Council) reg.code SACOC-002436, con cui sottolinea l’attenzione e l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente che la caratterizza da anni. Inoltre, la stampa viene realizzata con inchiostri a base vegetale e vernici atossiche e tutta l’azienda è particolarmente attenta al risparmio energetico e al contenimento degli scarti di produzione. Tutto ciò è possibile grazie ad impianti tecnologici altamente produttivi inseriti nella nuova sede che si sviluppa su un’area di 11mila mq e che vanta al proprio interno un’attività a ciclo completo. www.nastroenastro.it
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Enrico Bracalente
come comunicano
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calzature e accessori con l’orgoglio di essere italiani
Achille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it
Dalle calzature all’abbigliamento sempre rigorosamente made in Italy. Perché alla scelta di fabbricare le scarpe nel distretto Fermano-Maceratese (e ora T-shirt e jeans tra la Vallata del Tronto e Vibrata) il “signor NeroGiardini”, alias il 53enne marchigiano Enrico Bracalente, non ha mai rinunciato dimostrando che si può essere competitivi anche nella moda fabbricando tutto in Italia. E se ne sono accorti i consumatori che hanno decretato il successo della Bag, l’azienda di Monte San Pietrangeli titolare del marchio NeroGiardini. Un marchio che da sempre punta sulla comunicazione. «Il nostro obiettivo», esordisce Enrico Bracalente, amministratore unico della società, «è quello di dare sempre più visibilità e notorietà al brand
conquistando sempre nuove quote di mercato. Da diversi anni investiamo in un potente mix di mezzi (tv, radio, stampa e affissioni) che ha contribuito all’evoluzione costante dell’immagine e del marchio fino a renderla nota e apprezzata al grande pubblico». Quanto investite alla voce comunicazione e pubblicità? Il trend degli investimenti pubblicitari NeroGiardini è in costante crescita e non è stato rallentato neppure con la crisi. Anzi, proprio negli ultimi anni la percentuale di investimenti in comunicazione sul fatturato è cresciuta dal 5% del 2006 (quando avevamo ricavi per 112 milioni) al 7% del 2009, con un fatturato quasi raddoppiato a 200 milioni. Il che equivale a circa 14 milioni di
euro destinati alla voce comunicazione che, ripeto, per noi rimane fondamentale. Quali sono i canali privilegiati? I nostri prodotti sono protagonisti di innovativi format di telepromozioni e spot tv sui principali canali televisivi e nei programmi più seguiti, mentre una massiccia campagna radiofonica coinvolge i principali network nazionali. Un’importante campagna stampa valorizza l’immagine e le collezioni NeroGiardini grazie alla presenza di circa 250/300 pagine pubblicitarie annuali sui quotidiani nazionali, news magazine qualificati e le principali riviste. Infine NeroGiardini è online con il nuovo sito Internet www.nerogiardini.it che conta oltre 5.300 visitatori al giorno.
19 Un miracolo imprenditoriale tutto italiano Con le scarpe per uomo e per donna, la linea sport, le calzature per bambino e adesso l’abbigliamento, NeroGiardini chiuderà il 2010 con 230 milioni di euro di ricavi, il 15% in più del 2009, e ben 4 milioni di paia di scarpe prodotte, 18.500 al giorno. Percentuali da miracolo, in tempi di crisi. Come miracoloso è l’aver continuato ad assumere anche in questi anni, tanto che oggi NeroGiardini ha 300 persone dirette, oltre 2 mila nell’indotto, 12 negozi di proprietà, circa 35 in franchising. Nata come piccola impresa calzaturiera nel 1975, NeroGiardini ha espresso in questi anni un modello di business vincente: ricerca, progettazione e sviluppo nel cuore dell’azienda, dove si produce testando per primi le nuove tecnologie, e poi una rete di piccole aziende nel distretto. Fondamentale è anche il canale distributivo per cui NeroGiardini sta investendo 12 milioni di euro destinati a una piattaforma logistica automatizzata per la gestione del prodotto finito. Prossimo obiettivo: creare entro il 2020 un gruppo che fatturi un miliardo di euro nel total look con almeno 350 negozi in franchising e punti vendita diretti nelle principali capitali.
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Tecnostampa , competitività e attenzione al prodotto Dopo quello che Giuseppe Casali - amministratore delegato del settore stampa di Pigini Group di Loreto di cui è vicepresidente - definisce un “anno sabbatico”, Tecnostampa è tornata ad annoverare tra i suoi clienti NeroGiardini. L’arma che vi ha permesso di diventare un fornitore di NeroGiardini? «La competitività dei prezzi», risponde Casali che guida un gruppo che, con Tecnostampa, Rotopress e Grafiche Flaminia di Foligno, dà lavoro a circa 350 persone e fattura 60 milioni di euro. Ma il fattore costo, aggiunge, non basta per essere scelti da una realtà molto esigente in fatto di qualità come NeroGiardini. Che vuole il massimo della stampa anche per le brochure istituzionali, i cartelli vetrina e i cataloghi. NeroGiardini richiede infatti un prodotto di fascia alta, confermata anche dalla scelta di utilizzare carte con grammature elevate e la verniciatura, che viene stampato su macchine piane e non roto anche se si tratta di tirature molto elevate. Una commessa giusta per le macchine di grande formato presenti sia in Tecnostampa sia nell’impianto di Foligno.
Un brand tutto italiano che vede nel Made in Italy il fondamento del suo successo. Sono almeno 250 le pagine pubblicitarie che ogni anno NeroGiardini propone sulle principali riviste per presentare le sue collezioni. Quanto conta veicolare il messaggio “made in Italy”? Moltissimo. La produzione made in Italy, che per NeroGiardini è una vera missione, viene enfatizzata in ogni comunicazione anche attraverso interventi pubblicitari mirati a sostegno della qualità italiana dei prodotti NeroGiardini. Fin dal 2004 ho preso personalmente la parola tramite i media attraverso “lettere aperte” e annunci speciali rivolti al grande pubblico per dar voce al suo pensiero e per ringraziare quanti, acquistando i prodotti NeroGiardini, hanno creduto nei valori del marchio decretandone il successo. È importante la confezione, dalle scatole delle scarpe agli shopper? La confezione è molto importante e viene curata con grande attenzione. Frequentemente viene fatto un restyling per rinnovarne il look, sebbene gli elementi di base, logo e colori restino invariati. Quali altri prodotti stampati vengono realizzati: affissioni, cataloghi, brochure, e in che numeri, periodicità e tirature?
NeroGiardini punta molto sull’attività di veicolazione del suo catalogo semestrale delle collezioni uomo/donna e ormai da diverse stagioni vengono scelti i media più qualificati, mensili e settimanali sui quali viene allegato un catalogo pocket per i lettori. Siamo passati da un milione a ben quattro milioni di cataloghi pocket NeroGiardini veicolati sulla stampa. Questo secondo semestre 2010 ha visto il debutto anche del cataloghino NeroGiardini Junior. I punti vendita possono contare anche su diversi strumenti a supporto delle vendite, cataloghi delle collezioni Adulto e Junior, stampati in milioni di copie, cartelli vetrina e brochure che valorizzano gli investimenti sui media.
mente il packaging e gli altri stampati? Ci serviamo del supporto di un grafico ormai da diversi anni e le sue proposte vengono vagliate e personalizzate dallo staff interno all’azienda.
C’è un’attenzione all’ambiente nella stampa di imballaggi e altri prodotti cartacei? Sì, l’attenzione all’ambiente è diventata imprescindibile per ogni azienda. Per quanto riguarda la copertura delle scatole da scarpe, ad esempio, utilizziamo carta riciclata.
Viene stampato tutto in Italia oppure qualche produzione è stata trasferita in Cina per il minor costo? I nostri fornitori sono tutti rigorosamente italiani e da sempre l’azienda è alla ricerca della massima qualità e della migliore resa dei materiali rispettando la sua vocazione al made in Italy.
Come vengono ideati grafica-
Quali sono i criteri di scelta degli stampatori e delle cartotecniche? Vengono selezionati prima di tutto in base alla loro serietà e all’esperienza sul campo. Vista la nostra ampia mole di lavoro, è importante che siano strutture grandi e snelle, in grado di fornirci servizi rapidi e di qualità in ogni momento dell’anno. Anche la componente “prezzo” è importante. La scelta ricade su chi ci offre un servizio di qualità a un prezzo competitivo.
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tendenza lusso
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Processi di stampa sempre più controllati ed ecocompatibili. Materiali grezzi, come la carta paglia, la carta pacchi. E poi spaghi, ceralacche, cuciture manuali, manici in cotone e un’infinità di dettagli pensati per restituire l’effetto nature. Si riscoprono anche decori, ceselli, rilievi che arricchiscono tinte molto naturali ma anche il bianco o il nero. Insomma, basta con gli eccessi. I packaging del lusso stupiscono sì… ma con discrezione, e inseguendo rigorosi standard ambientali. Si punta piuttosto sulla sensualità. O meglio, sul touch.
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Achille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it
nel packaging d’alta gamma la parola d’ordine è sobrietà Anche i ricchi piangono. Se forse è un po’ esagerato fotografare le conseguenze della crisi sull’industria del lusso, ricorrendo al titolo della fortunata telenovela messicana, è vero che per la prima volta la caduta dell’economia s’è fatta sentire anche su chi non ha il problema del conto in banca e di tirare la fine del mese. Magari solo per una questione di pudore. Come dire: i soldi li ho ma in un mondo dove ci sono 210 milioni di persone senza lavoro, è meglio moderarsi. Del resto, ricorda il sociologo Enrico Finzi, da noi la parola lusso, rispetto all’accezione inglese luxury, da sempre si porta dietro una connotazione negativa: quella dell’esagerazione che si scontra con la moda della sobrietà. Che poi significa anche non
sprecare, non sperperare le sempre minori risorse del pianeta. Non solo guardando al contenuto, ma anche alla confezione. Perché, si tratti di gioielli, di abbigliamento, profumi o creme, questo nuovo trend coinvolge anche il packaging. Il recupero c’è ma al di sotto dei valori del 2008 L’astuccio, la scatola rappresentano il primo contatto, visivo e tattile, per entrare nel mondo dei sogni del lusso. Un biglietto da visita che, sottolinea Piero Capodieci - presidente di FedergraficaAssografici e fondatore della Gpp Industrie Grafiche, una delle più importanti aziende italiane di packaging (anche nel lusso) - rimane fondamentale. Così, nono-
stante il 2009 abbia registrato un calo, avverte Giuseppe Meana, presidente e ad di Grafiche Pusterla 1880 (una delle principali cartotecniche italiane con 30 milioni di euro di ricavi e impianti anche in Francia e Romania), quest’anno si sta assistendo a un recupero d’attività, anche se i valori rimangono al di sotto di quella del 2008. Un andamento confermato dalla ripresa dell’industria del lusso che vede il nostro Paese, a cominciare dalle griffe della moda, ai primi posti nel mondo. Guardando i primi sei mesi del 2010, secondo i dati raccolti da Pambianco strategie d’impresa, il fatturato del campione rappresentato da dodici, importanti gruppi (Aeffe, Benetton, Bulgari, Csp, Geox, Gucci, Luxottica,
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Cartoindustria
Giuseppe Brancaccio, responsabile relazioni esterne di Cartoindustria
Ventitré dipendenti, due milioni di ricavi, la napoletana Cartoindustria (che fa capo a quattro soci e in particolare alla famiglia Brancaccio) da trent’anni si è ritagliata uno spazio importante nel settore cartotecnico, soprattutto sul fronte degli espositori da banco e da negozio e della cosmetica. Anche di lusso. Ne parliamo con Giuseppe Brancaccio, responsabile delle relazioni esterne di Cartoindustria.
Cartoindustria
inchieste
i dettagli che stupiscono
Come sta rispondendo alla crisi il settore? Il lusso è un settore che ha risentito meno della crisi: sta reggendo al meglio e continua a reggere, nonostante una maggiore attenzione ai costi, a privilegiare la qualità del prodotto, dal packaging agli espositori.
Quali sono le richieste principali in questo periodo e come sta cambiando il trend del mercato? C’è una grande attenzione al dettaglio, alle rifiniture. Il livello dello standard medio è elevato e non sono concesse sbavature. Si richiedono sempre di più prodotti personalizzati, a tema, che in qualche modo identifichino al meglio il brand. Che siano unici. Concretamente in che cosa si traduce? Consiste in una ricerca di materiali e allestimenti che siano semplici da utilizzare, veri e propri kit fai-da-te e nello stesso tempo abbiano una qualità, una realizzazione grafica e tecnica capaci di attrarre l’attenzione del cliente. La vera novità del lusso è proprio questa: saper innovare anche sui minimi dettagli per stupire il consumatore.
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Marcolin, Prada, Safilo, Stefanel, Tod’s) è aumentato dell’8,1% con in testa, per crescita, Prada. E anche spostandosi all’estero lo scenario non cambia, anzi i dati sono ancora più positivi. In questo caso, la performance migliore è stata quella di Hermès che persino nell’annus horribilis 2009 era riuscito ad aumentare i fatturati di quasi l’8%.
Realizzata da Cartotecnica Olimpia, la confezione di Asti Canti, stampata in offset a 5 colori, è in cartoncino Kraft CKB da 215 g accoppiato a microonda TBM36E. Plastificatura opaca con vernice serigrafica UV lucida e stampa a caldo oro.
Anche i ricchi piangono. Ma un po’ meno «Hermès è un marchio puro del lusso e per questo è stato toccato pochissimo dalla crisi», spiega Carlo Pambianco. «Inoltre si tratta di un marchio meno legato alla moda di molti altri e i consumatori percepiscono il prodotto Hermès come qualcosa che mantiene il suo valore nel tempo». Insomma, se la crisi c’è stata, il fascino del lusso resiste e i ricchi cominciano già a piangere un po’ meno. E il loro club s’ingrossa con nuovi soci, dal Brasile all’India, dalla Cina alla Russia, pronti a spendere per il lusso, un’industria che, secondo un’inchiesta dell’associazione Altagamma, vede l’Italia al
Lavora nella Packaging Valley, il distretto emiliano-bolognese che si distingue nel mondo per la produzione di macchine per l’imballaggio. Oltre che in tipografie e cartotecniche che hanno un rapporto particolare con le griffe del lusso. E per clienti importanti (basti citare Hogan, Gattinoni, Henry Cotton’s, Les Copains, Marina Yachting). L’agenzia di comunicazione, grafica e design Latveria di Bologna ha saputo creare uno stile. Anche nel packaging. Ne parliamo con Andrea Carnoli, titolare dell’agenzia.
tico, più accessibile. Basti pensare al fenomeno degli outlet e delle griffe scontate e a quello che si potrebbe definire un low cost luxury. Ma il cambiamento in atto riguarda ancora di più, aggiunge Finzi, i concetti di sobrietà ed eticità. Prima il lusso era ridondante, barocco, adesso è più sobrio, essenziale. Che significa dire basta all’over packaging ma anche certificare l’ecocompatibilità del processo di lavorazione (e di stampa) privilegiando per la confezione carta, cartone e cartoncino al posto della plastica. Certificare l’ecocompatibilità del processo
Già da un po’ di tempo, ricorda Gianluca Cavalieri, titolare della Cavalieri&Amoretti (6 milioni di euro di ricavi e clienti importanti, da Yves Saint Laurent a Chanel, da Dior a Versace, da Dolce & Gabbana ad Acqua di Parma), vi è la ricerca di materie prime certificate (come carta e cartoncini FSC) e processi di stampa sempre più ecocompatibili. Persino per la confezione dei rossetti, quasi
NE A B B I AMO PARLATO CON . . .
primo posto mondiale con il 26% d’un mercato valutato intorno ai 75 miliardi di euro, battuta, per redditività, solo dall’energia. Parlare di tenuta e di ripresa del lusso non significa che la crisi non abbia lasciato i suoi segni. Vi sono almeno 6 o 7 tendenze che, sempre secondo Finzi, stanno caratterizzando e cambiando il mercato del lusso. La prima è l’attenzione alla qualità del prodotto, quasi artigianale, e delle materie prime. Insomma, non basta più la moda, il fumo, ma ci vuole anche l’arrosto. Se il lusso, poi, resta un prodotto non di massa, sta diventando, diciamo così, più democra-
“L’agenzia dei brand che vogliono esplorare le frontiere del glam”.
Di che cosa vi occupate in particolare? In particolare siamo attivi in tutto quello che rappresenta l’ultimo atto dell’acquisto: lo shopper, la carta da confezione, gli adesivi, le campagne promozionali e natalizie. Che sempre di più devono veicolare, dalla grafica ai materiali, alla stampa, il messaggio del marchio».
Qual è il trend del packaging di lusso? Sicuramente quello della sobrietà, della naturalezza, dell’ecocompatibilità. Quindi basta con gli sprechi, le esagerazioni, gli alti costi. Certo, non è facile coniugare queste richieste che devono comunque mantenere l’idea intrinseca del lusso. Pensiamo ad esempio alle carte bio. Con Grafiche dell’Artiere e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna abbiamo promosso una ricerca proprio sulle carte ecocompatibili perché ancora oggi non è facile trovare materiali che rispettino in tutto l’ambiente e siano sempre più performanti, in rapporto anche alla sempre maggior qualità e velocità delle macchine da stampa.
Quanto conta la qualità della stampa? Una griffe del lusso che vende un prodotto da mille, duemila o cinquemila euro non può incartarlo in una confezione stampata male, anche se su carta bio...
25 settori
LATVERIA
Per l’ultima edizione di Vinitaly, Luxoro ha lanciato una nuova etichetta: In Oro Veritas. Progettata dall’agenzia Teamwork di Varese, è un campione significativo di come, con le foglie dorate Kurz, sia possibile nobilitare un’etichetta. Stampata su una carta vergata bianca intoretto di Fedrigoni, l’etichetta è stata stampata in due fasi: dapprima, con una macchina offset Heidelberg, è stato applicato il fondo nero e il bianco (necessario quest’ultimo a rendere la percezione del colore avorio su una carta di colore differente); poi, con una macchina piano- cilindrica Bobst Stueur, si è applicato l’oro a caldo tramite foglie Kurz 495N opache. Durante questo passaggio è stato eseguito anche il rilievo delle scritte “In oro veritas” e dei loghi presenti sull’etichetta (Luxoro, Kurz e h+m).
inchieste
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AnchE la STAMPA AIUTA IL LUSSO A ESSERE ECOCOMPATIBILE. Grande sperimentazione di materiali, processi sorvegliatissimi, riduzione dei volumi delle confezioni, inchiostri ecologici: così la stampa cerca di rendere il lusso meno ‘lussuoso’.
Purezza dei materiali e avanzate tecnologie di stampa
Sono il binomio forte del packaging della cosmesi, quest’anno più essenziale, rigoroso ma sempre con un tratto di esclusività che fa la differenza.
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che la plastica, il Pvc, non li voglia più nessuno. Come gli ori, gli argenti, le vernici lucide. «Il packaging di lusso, intendiamoci», prosegue Cavalieri, «resta importante. Ricercato. E non potrebbe essere altrimenti per confezioni che possono costare da qualche euro fino a cento a seconda del prodotto che contengono. E che spesso, si pensi alla scatola dell’Acqua di Parma, non vengono gettate nella spazzatura ma, finito il profumo, vivono di vita propria come belle scatole-contenitore, come le cappelliere, all’insegna di un significativo ritorno delle forme tonde in cui Cavalieri&Amoretti vanta un know how e macchine uniche al mondo». Materiali grezzi ma anche piombo e sughero
Il recupero di vecchie forme e materie prime va di pari passo con le sperimentazioni su nuovi materiali, dal piombo al sughero. Con un denominatore comune: la difesa dell’ambiente ma anche la grande qualità. Ne è convinto Gianmarco Gamberini delle Grafiche dell’Artiere di Bentivoglio, in provincia di Bologna, azienda grafica d’alta gamma da 33 anni, con una quarantina di dipendenti, 7 milioni di ricavi e specializzata in libri, cataloghi, espositori. «In questo momento», sottolinea Gamberini, «c’è molta richiesta di materiali grezzi, come la carta paglia, da pacchi, da macellaio, spaghi e ceralacche, tutti materiali che rimandano di più alla natura, all’ambiente e per cui facciamo anche cuciture manuali». Ma conta molto anche l’innovazione, la creatività. Fluorescenze e texture capaci di creare effetti opaco-lucidi senza più gli eccessi di una volta. Stupire, insomma, ma
con discrezione, puntando non più solo sull’occhio ma anche sul touch, sul tatto. Coniugare l’attenzione all’ambiente con materiali vintage
Le nuove creazioni nascono dal lavoro di creativi, designer e grafici che lavorano in collaborazione con cartotecniche e stampatori. Sempre più partner nel packaging di lusso fino a coinvolgere i produttori delle macchine d’imballaggio, che si presentano ai clienti non più con i depliant tecnici della macchina ma con la scatola che sanno produrre e che brevettano. Cercando di rendere, nel segno della semplificazione, meno lussuosa la fase produttiva. E meno costosa. Perché oggi, dicono tutti, anche le griffe sono attente ai costi. Così, spiega Meana, si evitano i doppi contenitori per diminuire anche i volumi del packaging e si preferisce il monomateriale. Con una grande attenzione alla sua riciclabilità, a cominciare dagli inchiostri. Si punta più su tinte perlescenti ed effetti olografici che sul metallizzato, si riscoprono decori, ceselli, rilievi che arricchiscono tinte molto naturali, semplici, schematiche come il bianco o il nero. E chi sa innovare, conclude Capodieci, coniugando attenzione all’ambiente e vintage di forme, colori e materiali, risulta vincente su un mercato dove, per dirla con Arnault, il patron di LVHM, oggi anche quella del lusso è industria. Attenta ai costi e non solo più alla qualità. Che esige sempre alta ma vuol pagare sempre meno...
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Medprint 2011. Al centro del mercato.
L’unica mostra per l’industria della stampa e della cartotecnica del Centro-Sud.
Mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea
Fiera di Roma 16 - 19 marzo 2011 www.medprint.it Organizzata da: CENTREXPO SpA - corso Sempione 4 - 20154 Milano - Italy - tel. +39 02.3191091 - fax +39 02.341677 - e-mail centrexpo@centrexpo.it - www.centrexpo.it Promossa da: ACIMGA Associazione Costruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini ASSOGRAFICI Associazione Nazionale Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici e Gruppi collegati
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Robilantassociati
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«Q uan do
e dell a stam pa .
Roger Botti
Passione e talento al servizio del made in italy Nei suoi 25 anni di attività RobilantAssociati ha ideato le più grandi marche della cultura e dell’industria italiana. Dietro ai prodotti che ogni giorno acquistiamo c’è quasi sempre la creatività firmata Robilant. Alitalia, Fiat, Lancia, Telecom, Sisal, Martini, Campari, Illycaffè, Ferrari Spumanti… tanto per citarne alcuni. Tutti passati sulle scrivanie della Robilant, tutto rigorosamente Made in Italy. Direttore operativo e creativo, oltre che partner dell’agenzia, è Roger Botti, appassionato osservatore dei consumatori e dei loro comportamenti, già direttore creativo in Giò Rossi e in Future Brand, personaggio ideale per fare un discorso sulla carta stampata.
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
Cominciamo a parlare della carta. In quale fase siamo secondo lei? Noi progettiamo packaging e sappiamo bene che ci sono
categorie che non possono prescindere dalla carta, pensiamo ai vini, ai liquori a quei mondi che hanno etichette di carta perché in questi casi la qualità, l’effetto materico, la lavorazione sono fondamentali. Un vino di qualità deve avere l’etichetta di carta. Ci sono categorie che hanno invece superato la carta e mai più vi torneranno. Quali? Molti prodotti del settore alimentare sono davanti a un bivio: hanno ad esempio bisogno di poter essere conservati e a questo bisogno risponde soltanto la plastica. Diciamo che si sta verificando un fenomeno: vi è oggi un maggior desiderio di carta a fronte di un più forte bisogno di plastica. Ecco perché si diffondono sempre più gli accoppiati. Pensiamo a certi packaging del Mulino Bianco che sono fatti di carta all’esterno ma sempre accoppiati con
alluminio o plastica. Così come si vanno diffondendo prodotti a base di cereali che all’interno sono avvolti in un film plastico e all’esterno, quasi sempre, c’è la carta o il cartoncino, supporti che hanno la precisa funzione di trasferire il carattere di naturalità del prodotto, la sua tradizione, la genuinità. Come si coniuga questo processo con la spinta ecologica che attraversa il mondo? Il fenomeno cui stiamo assistendo - la plastica che cerca a tutti i costi l’effetto carta - rimanda a un processo decisamente in controtendenza rispetto alla sostenibilità. Nel momento in cui si accoppiano due materiali, ci si allontana dalle ambizioni ambientaliste, dall’ecocompatibilità. In altre parole, se uso la carta per restituire un effetto natura ma poi dietro ci metto un sacchetto di plastica sto semplicemente
Robilant Associati , primi nella strategia della marca Società leader di Brand Advisory e design nel mercato italiano, RobilantAssociati è stata fondata nel 1984 da Maurizio di Robilant. Ha la sua sede a Milano ma offre i suoi servizi a clienti sparsi in più di 25 paesi nel mondo. Dal 2006 ha aperto una sede operativa anche a Shanghai. Si avvale del contributo di più di 70 persone, con competenze e talenti diversi e complementari, allo scopo di garantire ai clienti una solida partnership per la definizione delle strategie di marca. In 25 anni di attività RobilantAssociati ha ideato o rinnovato alcune delle marche italiane più famose: Alitalia, Fiat, Lancia, Telecom, Sisal, Martini, Campari, Illycaffè, Ferrari Spumanti, Chicco, Galbusera, Fratelli Carli... L’agenzia ha portato inoltre il suo approccio esclusivo e il gusto italiano all’estero, lavorando con aziende con sede in Australia, Stati Uniti, Cina, Giappone, Regno Unito, Spagna, Portogallo. Tra gli obiettivi dei creativi che guidano l’agenzia vi è infatti quello di allargare il concetto di made in Italy a settori diversi da quelli tradizionali, per facilitare le possibili aree di aggregazione imprenditoriale. Ma soprattutto, in questo momento, per vincere la sfida dei mercati globali.
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“Un canale sempre aperto con i fornitori è fondamentale per verificare la fattibilità di soluzioni inedite, stimolarli alla messa a punto di nuove tecniche, trovare insieme le soluzioni migliori per la resa del progetto”. facendo overpackaging. Come vede il futuro della stampa? È in pericolo. Rischia di restare ancora come strumento di comunicazione ma di sparire a poco a poco come strumento di conservazione dei prodotti. Quando sarà giunto il momento di agire in modo più drastico sul packaging, l’overpack dovrà essere necessariamente eliminato, resterà solo il supporto che può avere contatto con l’alimento.
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Facciamo un esempio concreto... Partiamo allora dal mercato dello yogurt. È un mercato in crescita da vent’anni. Tutti i vasetti sono venduti in cluster da due. Müller ha cominciato per primo a fare un solo vasetto. Con l’idea del barattolo singolo abbiamo eliminato il cluster di cartone. Se tutti domani mattina vendessero yogurt in vasetti singoli sparirebbe una montagna di carta stampata. Questo è un problema di cui gli operatori del settore della stampa dovrebbero rendersi conto per capire in quale punto del suo percorso di vita è giunta la
carta, che comunque è e resterà ancora a lungo insostituibile. Ci aiuti a fare queste previsioni… La carta stampata ha un suo ruolo nell’informazione, anche se è ormai chiaro che non leggeremo più la stessa quantità di giornali; si ridurrà di certo, ma aumenterà il collegamento tra web e carta. Ci sono molte situazioni durante la giornata in cui non siamo collegati alla rete oppure siamo stufi di essere collegati in continuazione. Dunque penso che carta e web per il momento convivranno. Io sto giusto progettando una nuova rivista: si tratta di una testata nuova, un settimanale innovativo, un settimanale femminile di intrattenimento di grande tiratura. Beh, qualche perplessità ce l’avrei su questo progetto… Eppure andrà bene, non si può neppure immaginare quante riviste siano uscite negli ultimi cinque anni. Anche per la tv generalista si dice sempre che stia morendo – e questo è un dato inequivocabile. Ciononostante, se guardiamo al valore pubblicitario della tv dobbiamo
concludere che resiste, e alla grande! Diminuisce la tv generalista e aumentano le nicchie tematiche. È un po’ quello che sta accadendo nell’editoria. Il mercato dei libri tiene, ma bisogna fare una fatica tripla. Quanto conta, per un creativo, la competenza tecnica? Considero fondamentale l’aggiornamento. Io sono abbastanza informato, ma oltre una certa soglia mi sembra inutile. Qual è questa soglia? Cerco, quando lavoro, di non smettere di essere un consumatore, e non solo un consulente. Se nella fase di stampa c’è una nobilitazione di cui nessun consumatore potrebbe accorgersi, allora quella cosa non mi interessa. Oggi la stampa esprime possibilità tecnologiche che talvolta solo noi professionisti notiamo. La gente guarda le cose in velocità, c’è bisogno, in questo momento storico, di differenze percepibili, di contenuti concreti, certe performance non interessano nessuno. Il mondo non va verso la complessità. Va verso le cose intelligenti, verso il recupero di cose diverse ma semplici.
Siamo orgogliosi della nostra lunga esperienza in ciò che noi chiamiamo "Culture in Covering".
Il nostro nome è sinonimo di materiali di rivestimento per edizioni pregiate, packaging e articoli cartotecnici innovativi e di qualità . Contattateci per il Vostro prossimo progetto! info@fontanagrafica.com www.fontanagrafica.it
direct marketing
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se un mailing d’alta classe bussa alla porta... Nel segmento lusso materiali di pregio e creatività fanno la differenza.
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di Moreno Martelloni Consigliere delegato AIDIM
“Il lusso è una necessità che inizia quando finisce la necessità” (Coco Chanel). Non potevamo iniziare a parlare di lusso senza citare una icona di questo mondo dorato. Ma lusso è anche e soprattutto business, perché rappresenta una tipologia di consumo che risente in modo spesso meno diretto delle fluttuazioni del ciclo economico.
Durata nel tempo, esclusività, prestigio Comunicare il lusso significa trasmettere valore attraverso associazioni simboliche che riportano ai concetti di preziosità, durata nel tempo, esclusività, prestigio e soddisfazione di un piacere destinato a pochi. Nella comunicazione classica lusso significa immagini raffinate, ambientazioni intriganti e oniriche, connotazioni
edonistiche e sensuali. Perché “i beni di lusso devono essere desiderati da tutti ma consumati soltanto da pochi eletti” (Kapferer, 1992). Anche quando si entra nella sfera del below the line, il lusso adotta criteri di scelta delle modalità di comunicazione che si ispirano agli stessi criteri di esclusività e prestigio. I connotati di lusso vengono sostenuti e rafforzati mediante l’uso appropriato dei materiali, delle tecniche di produzione e di stampa, dei contorni e delle ambientazioni per creare prodotti in grado di trasmettere lo stesso cocktail di emozione, qualità e aspirazione che veste la comunicazione istituzionale. Non sorprende quindi che i cataloghi del lusso ricerchino una elevatissima qualità con la scelta accurata della carta e delle tecniche di stampa, con l’uso di oro e argento o verniciatura a fustella, rilievi e punzonature. Alcuni di questi
sono delle vere e proprie opere d’arte in cui la bellezza del prodotto esplode in una vera e propria fascinazione.
cui la qualità del contatto è curata al massimo livello, guardando molto meno al costo del contatto stesso.
Una distinzione che
Comunicare a una
Oltre all’invio del catalogo, l’occasione che più d’ogni altra porta all’invio di un mailing da parte dei brand del lusso è l’invito a un evento. Gli inviti possono essere per l’anteprima delle nuove collezioni se si tratta di moda, la prova di una nuova auto di alta gamma, l’inaugurazione di un nuovo circolo di golf, il vernissage di una galleria d’arte o un appuntamento particolare di una casa d’aste. L’aspetto di esclusività e privilegio viene trasmesso attraverso la grande cura nella scelta dei materiali, una comunicazione emotivamente coinvolgente, infine un forte livello di personalizzazione. I mailing di questa categoria sono sempre identificabili come package ricchi, in
La scelta del target è un fattore critico di successo in tutte le attività di acquisizione clienti con il mailing, ma diventa cruciale nel caso di un prodotto destinato alla fascia alta del mercato, se non addirittura al ristretto mondo dei VIP. Il modesto sviluppo in Italia dell’offerta di target per la comunicazione diretta rende non facile il compito di individuare correttamente il pubblico a cui si devono proporre beni accessibili solo a un ristretto gruppo di potenziali consumatori, i cosiddetti “affluent”. È comunque possibile trovare soluzioni e opportunità per poter indirizzare correttamente il messaggio. Oltre ai target verticali – selezionati di solito per profes-
interrompe la serialità
direct marketing
M ailing importanti , preziosi , che marcano la differenza . F oto di altissimo livello . C arte prestigiose . N obilitazioni . A nche se il lusso non è più esibizione degli eccessi , i mailing destinati ai brand di alto profilo hanno sempre un segno speciale , un tratto distintivo che li rende diversi . D i solito si tratta di inviti per un evento esclusivo , dove l ’ aspetto dell ’ esclusività è comunicato in maniera inequivocabile .
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nicchia di consumatori
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34 idee
Mailing prestigiosi per un pubblico di VIP. Se il posizionamento e la customer experience di un brand sono particolarmente elevati, anche il mailing esprime contenuti esclusivi. La fisicità, la scelta di materiali prestigiosi, la qualità di stampa sono un tassello importante di questa strategia di marca.
Rolex invita con questo elegante mailing i propri clienti a visitare uno dei suoi punti vendita di Milano. Carte di gran pregio, oro e verniciature.
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sione o possesso di beni – esiste la possibilità di una segmentazione basata sulla classificazione della Grande Mappa Eurisko. Si tratta di un importante progetto che Eurisko ha portato avanti con un’azienda di servizi per il marketing diretto, per mettere a disposizione anche della comunicazione via mailing gli stessi criteri di pianificazione per stili di vita, a cui sono abituati i grandi investitori. In sostanza, si tratta di classificare i potenziali clienti secondo i criteri di segmentazione della Grande Mappa, così come viene correntemente definita e utilizzata per
la ricerca EMM-Eurisko Media Monitor.
Il mailing come
strumento di relazione
Quando si ha la necessità di sollecitare clienti d’alta gamma si realizzano package accattivanti e personalizzati. Come strumento di relazione diretta con i clienti, il mailing diventa un mattone importante della “customer experience” generale del brand, grazie alla sua fisicità e alla sua capacità di trasferire concretamente la percezione del bello e prezioso mediante l’utilizzo di materiali di eccellenza. Il tutto valorizzato dalla eccellente qualità di
stampa che le aziende italiane sanno offrire alla loro clientela più esigente. Come nel caso del club dei possessori di una Jaguar, Jag Club (v. sopra), che propone una tessera di riconoscimento molto esclusiva. Jaguar ha scelto non un mailing in busta, ma un vero e proprio pack in elegante scatola serigrafata per consegnare la tessera e far capire che quello è solo l’inizio di una serie di servizi esclusivi riservati ai clienti VIP. Anche Lufthansa (v. sopra a sinistra) ha voluto distinguersi nell’invio di una comunicazione sui nuovi servizi ai soci del proprio club di frequent flyers “Miles&More”. Il mailing contiene un vero e proprio kit di strumenti utili per chi viaggia in aereo, come una busta trasparente per i liquidi e l’etichetta per il bagaglio.
Un invito lussuoso e personalizzato
Portare sul punto vendita un cliente VIP non può avvenire con le
stesse modalità tipiche delle attività standard di “traffic building”. Il destinatario deve percepire l’invito come qualcosa di strettamente personale e riservato a lui individualmente. Di solito, infatti, l’accoglienza è assolutamente personal, su appuntamento. Così nell’invito alla prova di una nuova Mercedes di gamma l’azienda punta molto sul tema dell’accoglienza e il mailing serve a sostenere questo posizionamento di eccellenza. Non solo la prova di un’auto, ma un momento di relazione forte con il brand. Il mondo del fashion non fa moltissimo mailing, ma ci sono due occasioni in cui è del tutto comune vedere questi marchi misurarsi con la comunicazione diretta: • invio del catalogo della nuova collezione; • invito allo show room o evento. In queste circostanze fisicità e qualità dei materiali sono un must.
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stampati d’alta gamma ai tempi del digitale S i è soliti considerare la stampa digitale come alternativa alla offset ,
in caso di basse tirature o per stampati che non richiedano alti standard di qualità . D i fatto però l ’ evoluzione del digitale procede in modo spedito ed è riuscito a conquistare fette di mercato assolutamente inaspettate come quella degli stampati di lusso . A nche perché le macchine da stam pa digitale di ultima generazione offrono la possibilità di nobilitazioni in linea fino a poco tempo fa impensabili .
Lorenzo Capitani resp. di produzione e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
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stampa digitale
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C ataloghi e brochure raffinati per moda , cosmetica e gioielleria . M a anche limited edition di libri antichi . La stampa digitale entra a pieno titolo nel lusso . P er poche copie esclusive e superpersonalizzate .
Undersea di Rachel L. Carson, Nawakum Press, 2010, con illustrazioni di Dugald Stermer. Tiratura limitata a 100 esemplari. 15 schede brossurate e incassate in una copertina cartonata, tutte stampate con una Epson Stylus Pro 11880.
Il lusso del digitale Con l’espressione “stampati di lusso” si possono intendere in senso lato tutti quegli stampati che al di là della tecnica di stampa utilizzano supporti pregiati (carte, ma non solo) o inusuali come plastiche o tele, oppure lavorazioni post-stampa tese a nobilitare, dalla verniciatura alla serigrafia, fino alla stampa a caldo. Prodotti come cataloghi e brochure che spesso appartengono a settori merceologici particolari, soprattutto moda, cosmetica, gioielleria, design e arredamento, o che abbiano finalità particolari, dagli inviti a manifestazioni importanti ai bilanci aziendali, fino alle edizioni pilota di libri di pregio. Spesso questi prodotti proprio per la loro esclusività vengono realizzati in poche copie, se non addirittura in copie uniche o altamente personalizzate. Ci sono quindi tutte le caratteristiche perché la stampa digitale possa rispondere a queste esigenze. Fino a poco tempo fa, però, erano pochissimi i “temerari” che abbandonavano l’offset a favore del digitale, ora invece le possibilità teoriche si stanno concretizzando, stampato dopo stampato. Grazie soprattutto alle aziende produttrici di macchine che cercano di rendere più competitivi i propri prodotti rispetto all’offset con utili optional in linea o near-line, ma anche grazie agli stampatori stessi che, sperimentando, trovano nuove vie, riuscendo poi a coinvolgere nelle loro innovazioni i committenti di stampati. Ecco quindi che il mercato del lusso scopre la stampa digitale.
Un ventaglio di supporti sempre più ampio Parlando di supporti, anche il più ostinato sostenitore dell’offset non potrà non sorprendersi nello scoprire che ormai le macchine digitali di ultima generazione sono in grado di stampare su qualsiasi (o quasi) tipo di supporto; e non parliamo soltanto di plastica e tela, ma anche della tradizionale carta che con i suoi cataloghi sconfinati rappresenta un vero banco di prova per ogni macchina da stampa. Le più importanti cartiere, da Arjowiggins a Fedrigoni o Gmund, infatti hanno ormai a catalogo carte speciali destinate specificamente alla stampa digitale, ed è possibile utilizzare molti supporti diversi: patinate e uso mano certamente, ma anche carte speciali come Plike e Wike o perlescenti come la Stardream di Cordenons, marcate come la serie Tintoretto di Fedrigoni o persino floccate e magnetiche, come ci ha raccontato Juri Ferrario, marketing supermanager di Fotlito 73 di Borghetto Lodigiano, che ha “profilato la (sua) Kodak Nexpress” per coprire circa l’80% delle carte speciali attualmente in commercio.
Joan of Arc di Dorothy Simpson Krause, Viewpoint Editions, 2009. Volume in formato 12,7x17,8 cm, composto da 56 pagine, cucite filo refe. Stampato in 55 copie numerate da Acme Bookbinding su una HP Indigo 5500 con carta Mohawk Via Superfine Eggshell 100.
Copia di un libro antico stampato in digitale in pochissimi esemplari numerati e personalizzati da Fotlito 73; la copertina (visibile in apertura) è stata stampata con inchiostro Dimensional Clear Dry su una Kodak Nexpress, che conferisce un effetto spessorato.
«Il vantaggio del digitale su questi tipi di supporti», spiega Nino Angerano, titolare della milanese Mastergraph, «sta nel fatto che il foglio esce dalla macchina perfettamente asciutto, a differenza dell’offset che richiede inchiostri speciali come gli UV o quelli per la plastica». Col digitale si stampa dunque su carta, cartoncini, materiali plastici, persino il legno, e addirittura il vetro con spessori fino a 20 mm grazie a macchine da stampa digitali come la Glass-Jet di Dip Tech che stampa con inchiostri ceramici. Con questi presupposti è facile capire perché il settore del lusso stia guardando sempre di più al digitale.
Qualità di stampa e finiture di pregio L’abbattimento dei costi fissi di impianti e avviamenti, al netto di scarti pari a zero, libera risorse economiche che possono essere utilizzate per spingere ulteriormente in fatto di personalizzazioni, scelta di materiali particolari o applicazioni manuali e consente tempi di consegna molto più rapidi. È quello che è successo con i kit di benvenuto del lussuoso hotel Gramercy Park di New York, stampati in digitale in poche decine di copie: la scelta del digitale ha permesso
Facsimile della Bibbia di Gutenberg del 1450, stampata dall’azienda grafica islandese Hvítlist hf su una HP Indigo 7000.
di destinare una quota importante del budget alla confezione, in questo caso un quartino di Plike nero accoppiato a fibrone nero stampato in bianco serigrafico e con una card applicata. Il digitale in questo caso ha rappresentato la chiave per raggiungere risultati di alto pregio. Il problema a questo punto è fare in modo che i committenti si rivolgano a questo tipo di tecnica di stampa fidandosi dei fornitori e cercando di tenersi aggiornati sempre sulle novità offerte dai produttori. Perché se prima l’acquisto di una macchina da stampa immobilizzava la tecnologia di un’azienda per anni, ora la scommessa è tutta nel continuo aggiornamento. E quello che ieri non si poteva oggi si può. Ed è significativo che gli stessi operatori spesso non siano al corrente delle possibilità offerte nel frattempo dalla tecnologia: una su tutti, ad esempio, la stampa di un 5° colore speciale non simulato. Ora più che mai anche chi opera nel mondo del
Dettagli di stile alla G alli T hierry Intervista a Paolo Nicolini, titolare e responsabile qualità. Galli Thierry è un’azienda piccola ma vanta una pluridecennale tradizione nella prestampa e nella stampa offset di qualità. Anche voi vi siete rivolti al digitale? Sì, sempre più spesso ci capita di far stampare in digitale alcuni prodotti, soprattutto quando le tirature sono molto basse: penso ad esempio alla cinquantina di copie di un bilancio aziendale che abbiamo appena finito. Secondo lei, quindi, è la tiratura che decide il processo di stampa? Direi di sì, o meglio, la spinta è fondamentalmente economica. In quest’ultimo anno c’è stato un generale ridimensionamento sia quantitativo che qualitativo delle richieste dei clienti, anche nel campo della moda e del design al quale noi ci rivolgiamo. Ovvio che la stampa digitale diventa quanto mai competitiva in questa particolare congiuntura. Su tutti i tipi di stampati? Noi l’abbiamo usata un po’ per tutto, dai libri in brossura cuciti filo-refe (siamo specializzati in edizioni d’arte) ai biglietti da visita. Salvo poi usare l’offset quando, anche per basse tirature, è necessario stampare i colori Pantone. Anche se è possibile farlo con le nuove macchine digitali, non è economicamente vantaggioso: e quindi di fatto non si fa. La qualità è per voi prioritaria. Si riesce a realizzare lavori di alto livello con la stampa digitale? In linea generale sì, anche perché ci serviamo delle migliori macchine da stampa digitale disponibili sul mercato. Ma il retino stampato in digitale è simulato e non arriva alla finezza di quelli che usiamo in offset (80 linee/cm o stocastico). Questo soprattutto sui fondini grigi ancora si vede, i passaggi non sono morbidi come quelli che otteniamo con le nostre Heidelberg.
40 stampa digitale
Losing Ground di Dorothy Simpson Krause, edito nel 2009 dall’americana Viewpoint Editions. Il volume di 44 pagine ha un formato di 30x30 cm ed è stampato con una HP Indigo 5500 su carta Mohawk Options 65 Cover. Sulla copertina cartonata, ricoperta in tela Brillantia nera, è applicata una lastra in rame stampata in digitale.
Esempio di un volume tout-carton stampato interamente in digitale. La copertina è stata finita con una plastificazione lucida.
Nel 2008, in occasione delle elezioni presidenziali americane, l’Università del Mississipi ha stampato inviti, folder e altro materiale promozionale su una Kodak Nexpress 2100 con finitura a rilievo grazie all’inchiostro spessorato Dimensional Clear Dry.
lusso non esita a rivolgersi anche agli stampatori digitali. «Lavoriamo molto per il fashion, per cui produciamo cataloghi, opuscoli, inviti, book fotografici. Grazie a macchine come la HP Indigo, siamo in grado di realizzare stampati personalizzati di alta qualità, come cataloghi di lusso che richiedono dettagli unici, altissima definizione dell’immagine», dice ancora Nino Angerano, che al mondo del digitale si è affacciato nel 2003 per le basse tirature.
Personalizzazione e stampa on-demand Qualità di stampa e maggior accuratezza nella resa delle immagini grazie a un gamut più ampio si sposano con le esigenze di rendere on-demand qualsiasi stampato rispondendo a esigenze anche estreme di personalizzazione, fino alla copia unica, non più solo cambiando un testo o un marchietto, ma modificando all’occorrenza l’intero contenuto dello stampato. È quello che ha fatto Fotlito 73 che, grazie alla Kodak Nexpress, ha stampato e confezionato in un numero limitatissimo di copie numerate la riproduzione di un antico testo a stampa impreziosendolo con la labbratura rossa, una legatura a filo refe rinforzata in tela sul dorso su cui è stata incollata, in prima e in quarta di copertina, una plancia cartonata ad angoli stondati rivestita e rimboccata. L’artista americana Dorothy Simpson, poi, realizza con l’HP Indigo 5500 i suoi libri-collage che imitano in tutto e per tutto quelli antichi. Impossibile ottenere questo livello di customizzazione con l’offset se non con costi proibitivi di impianti e avviamenti. E anche gli stampatori tradizionali se ne sono accorti e hanno affiancato all’offset soluzioni digitali, come hanno fatto, ad esempio, Rotolito Lombarda e Gruppo Longo. Nobilitazioni post-stampa anche in linea È difficile stabilire se il gap con l’offset in certi ambiti si sia decisamente ridotto per il miglioramento della qualità della stampa digitale o
per la sua capacità di rispondere meglio al calo delle tirature o alle esigenze di personalizzazione imposte dal mercato. Forse sono vere entrambe le ipotesi, ma è innegabile lo sforzo dei produttori nel cercare di offrire prodotti nuovi, affidabili, scalabili e ricchi di optional che rendano competitive in termini di performance le macchine digitali. È il caso dei sistemi di verniciatura near-line con inchiostro Dimensional Clear Dry delle Kodak Nexpress non solo a tavola piena ma anche a registro con spessori fino a 28 micron, oltre all’utilizzo di colori speciali e stampa di sicurezza MICR. Anche HP offre la possibilità di finitura lucida o opaca del foglio in linea grazie al sistema Indigo UV Coater. È possibile utilizzare inoltre l’inchiostro bianco come l’HP ElectroInk White lanciato lo scorso marzo per stampare su supporti colorati o trasparenti e usato per la prima volta su una HP Indigo 5500 dallo studio The Ace Group di New York per la realizzazione di inviti esclusivi per un cliente di Hollywood che voleva stampare in bianco su una carta scura. Per quanto riguarda il post-stampa, il digitale offre le stesse possibilità dell’offset sia in termini di confezione che di nobilitazione in senso tradizionale. Con la tecnologia HP Indigo, ad esempio, è possibile effettuare la laminazione o le applicazioni di verniciatura UV senza compromettere la qualità del colore e della stampa. «Siamo molto soddisfatti dei risultati», racconta Giancarlo Finetto, amministratore di Linea 4, «posso dire che per alcuni lavori è impossibile vedere la differenza fra i nostri cataloghi o libri digitali e quelli realizzati in offset». Nessun limite, quindi, per verniciatura e plastificazione, stampa a caldo e serigrafia. Anzi in questo senso molti produttori propongono soluzioni di nobilitazione come l’UV near-line o addirittura digitale, come il sistema inkjet JETvarnish, prodotto in Francia da MGI Digital Graphic Technology e distribuito in Italia da Ermes, che consente di verniciare a tavola piena e spot, con finiture gloss, ultragloss o satin, tirature piccole, medie e grandi dalle carte patinate e non al PVC e altri materiali da 135 a 600 g fino a 1 mm di spessore. Si tratta di un sistema di verniciatura digitale che non richiede né impianti né lastre abolendo i costi fissi e permettendo di verniciare anche solo un dettaglio, diverso per ogni pagina.
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rubriche
vetrina
della stampa
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grafiche dell’artiere
realizza il trendbook di tjf group Ideazione: Gianni Giulianelli - Ice&Ghiaccio Caratteristiche: catalogo+cofanetto Un sofisticato catalogo di 170 pagine stampato a cinque colori su carta patinata finito con vernice semimatt in bianca e volta inserito in un lussuoso cofanetto. È l’ultimo “TJF Trendbook 2012+” progettato dal noto designer Carlo Giulianelli di Ice&Ghiaccio e stampato dalla bolognese Grafiche dell’Artiere per il gruppo TJF. Pubblicato annualmente, il Trendbook è un prezioso strumento destinato a creativi, designer, buyer, a chi opera nell’ambito della gioielleria, orologeria e accessori e a tutti coloro che sono interessati a conoscere l’evoluzione dei gusti dei consumatori. Il Trendbook contiene studi e previsioni per i prossimi 18 mesi ed evidenzia le tendenze che influenzeranno il design delle stagioni a venire. TJF Group è un’organizzazione internazionale costituita da professionisti del settore, con sede ad Arezzo e con uffici a Milano, Anversa, Mumbai e Hong Kong.
Il cofanetto è stampato a due colori e plastificato lucido in bianca con impressione a caldo con film argento; all’interno è posizionato un porta cd; la chiusura è stata realizzata con due magneti posizionati sul dorso.
Trendbook: 170 pagine (85 tavole) stampate su patinata a 5 colori rifilate, raccolte e forate. Confezionato con Wire-O di colore silver per realizzare una sorta di catalogo a 3 ante.
CARTOTECNICA GOLDPRINT L’astuccio realizzato in cartoncino accoppiato a un film in poliestere argento olografico è stato impreziosito sul fronte con stampe a caldo ricercate.
AVVOLGE LA FRAGRANZA DI CAVALLI “40 ANNIVERSARY” Il nome dello stilista e le scritte che riportano il contenuto sono realizzate con la stampa a caldo “piatta” e “a rilievo”.
Ideazione: ufficio Marketing della ITF di Lodi Caratteristiche: astuccio in cartoncino accoppiato a poliestere La ricerca della particolarità, dell’unicità e nello stesso tempo la raffinatezza, sono il risultato finale di questo packaging studiato e sviluppato dall’ufficio marketing della Società ITF di Lodi e realizzato dalla Cartotecnica Goldprint di Vailate in occasione del 40° anniversario della Maison Roberto Cavalli. L’astuccio è stato realizzato su un cartoncino di pura cellulosa accoppiato a un film in poliestere argento olografico. Stampato in offset a due colori, il fondo oro conferisce al packaging l’aspetto prezioso che mette in risalto l’evento celebrativo. Piccoli “brillanti” sono stati riprodotti nel logo che evoca l’anniversario, grazie all’utilizzo di un film a caldo in argento, stampato con un cliché inciso con una tecnica speciale. Un successivo passaggio di stampa in oro su più livelli definisce il contorno dello stesso logotipo e inscrive in una raggiera il marchio stilizzato della Maison. La realizzazione della nuova linea di profumo è stata anche l’occasione per la Cartotecnica Goldprint di inaugurare la nuova macchina da stampa offset, a completamento di un reparto già all’avanguardia.
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44 Vetrina della stampa Quadrifolio
Le ali di libellula sono stampate in quadricromia.
La scatola-invito è stata realizzata per una sfilata di Kenzo.
C’era una volta… una scatola fantastica Ideazione: Paolo Bazzani Realizzazione: Studio Marras
Gli inviti di Antonio Marras, lo stilista di Kenzo, attingono sempre a quel sillabario di mondi incantati che noi adulti ci portiamo dentro. A realizzarli è il bravissimo art director Paolo Bazzani. Pensata per la sfilata primavera-estate 2011, questa deliziosa scatola-invito si apre come un giocattolo antico dal quale escono visioni magiche. Il segreto che custodisce è una lunga collana di libellule che si liberano nel sole. Una scatolina in legno, forse utilizzata per conservare un formaggio («cercata a lungo e trovata infine da un fornitore austriaco», ci dice Paolo Bazzani), è il punto di partenza della realizzazione. Lo stampatore Quadrifolio ha poi fustellato e stampato in quadricromia su carta pergamino le ali di libellula poi cucite insieme da un laboratorio di pelletteria.
Il volume è stato stampato su GardaPat 13 da 150 g mentre per il cofanetto è stata usata una Nettuno Artico da 215 g di Fedrigoni.
Per la copertina è stata usata la tela Setalux bianca poi stampata a un colore.
lem
Le ali di libellula sono state fustellate dallo stampatore. Un laboratorio di pelletteria ha poi cucito insieme le ali.
confeziona le foto più belle di audrey hepburn È un omaggio a una grandissima star di Hollywood, Audrey Hepburn, il libro fotografico edito da Taschen in edizione da collezione (solo 1.000 copie numerate e firmate dal fotografo) che ha raccolto le immagini scattate alla straordinaria attrice dal fotografo di Hollywood Bob Willoughby. Il volume, in formato 31x39 cm confezionato dalla Legatoria Lem (Gruppo Litorama), è stato inserito in un cofanetto a conchiglia realizzato esternamente in Setalux color Tiffany e all’interno rivestito in carta colorata. Il libro è stato confezionato in cartonato cucito con tela Setalux, dorso tondo con applicazione del capitello e trancia a secco sul dorso della copertina.
juliagraf
stampa le etichette per i nuovi spumanti fantinel
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Il team creativo della brand agency udinese Boscolo Design Partners ha ideato le etichette per il Cuvée Prestige e il Gran Cuvée, lanciato per festeggiare il 40mo anniversario della società friulana Fantinel. Le etichette - stampate dalla udinese Juliagraf - hanno una forma particolare che riprende i tratti del logo aziendale che, esaltato dalla laminatura in argento e dal rilievo a secco, è il soggetto principale e compare al centro. Per esprimere meglio le caratteristiche del prodotto sono state scelte tecniche di stampa capaci di trasferire esperienze sensoriali memorabili come l’uso delle vernici serigrafiche lucide e opache.
Una tramatura di piccoli elementi grafici stampati tono su tono su gran parte della superficie creano l’effetto di una preziosa filigrana esaltata dalla base argentea del supporto di stampa Fasson Bsf.
I colori prevalenti sono quelli dell’argento e del bronzo per il Cuvée Prestige, mentre per il Gran Cuvée del quarantesimo si è scelto un classico verde inglese.
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Vetrina della stampa 45 ingegno, fantasia, un pizzico di stravaganza e... il libro si fa sghembo Ideazione: Marco Mazza Realizzazione: M.M.A. 1991 Si chiama Sghemba e si tratta di una forma editoriale innovativa, perfetta per libri, quaderni, agende, brochure, cataloghi e qualsiasi altro prodotto stampato. A firmarne il brevetto è stato Marco Mazza, bergamasco, 45 anni, che per la sua invenzione è partito dall’idea di realizzare un libro ergonomico, capace cioè di adattarsi alle naturali “inclinazioni” del nostro corpo, oltre che ai percorsi visivi di un lettore. «Con la sua forma trapezoidale», spiega Marco Mazza, «un quaderno Sghemba, aperto su qualsiasi piano d’appoggio, mantiene la posizione eretta, se poi lo si inserisce in una pila di libri o in una libreria, si fa notare, non c’è dubbio. Diciamo che Sghemba si adatta tranquillamente a qualsiasi tipo di schedario e di catalogazione tradizionale». Un formato con l’inclinazione ergonomica Forte di questo brevetto certificato dall’Università degli Studi di Milano e da importanti università americane, Sghemba si sta facendo strada nel mondo editoriale. Ci può spiegare in che senso questa forma accompagna naturalmente i nostri movimenti? «Intanto» spiega Mazza «il nostro campo visivo s’irradia da un punto focale centrale verso linee che sono naturalmente sghembe, dunque leggere un libro sghembo è certamente più comodo per i nostri occhi. E scommettiamo che se si poggia un foglio sulla scrivania per cominciare a scrivere, lo si dispone subito in modo sghembo?». A quanto pare questo formato corrisponde all’inclinazione naturale richiesta dall’occhio umano, inclinazione che Sghemba (che è anche una licenza d’uso) ha incorporato nella propria forma. Tutti i prodotti Sghemba sono fabbricati e commercializzati da M.M.A. 1991. Per saperne di più: www.sghemba.it
Le agende hanno diverse finiture, possono essere realizzate su misura e personalizzate con un logo.
L’asimmetria si fa sempre notare. Una cosa è certa: un quaderno sghembo non si “perde” facilmente.
Sghemba Skin è l’evoluzione del notes classico. Rilegata, brossurata, spiralata, cartonata: ecco un’agenda elegante, asimmetrica, ergonomica.
Il nostro campo visivo è curvo. Ecco perché leggere su un libro sghembo affatica meno la vista.
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I colori speciali nascono per sopperire alla mancanza di tinte ottenibili in quadricromia. Tanto più questo è vero per le librerie Pantone che Print Buyer vi racconta in questo articolo, ovvero quelle dedicate a colori metallici, fluorescenti e pastello: inchiostri che consentono, senza costose e complesse operazioni di nobilitazione post-stampa, di ottenere effetti davvero sorprendenti. di lorenzo capitani
inchiostri metallizzati e la stampa risplende
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La serie Pastels & Neons di Pantone nella versione Chips (tacche colore pretagliate) e pantonario. Al centro, la copertina di una rivista di moda stampata a 6 colori in bianca (4mia+PMS 802+PMS 814), plastificata opaca e verniciata UV serigrafico lucido a registro. In alto, un servizio fotografico nel quale, in immagini di forte impatto cromatico, il PMS 803 fluo è usato sotto la cromia per rinforzare la resa cromatica.
Come tutti gli inchiostri, anche i metallici sono composti da un pigmento, una soluzione resinosa e vari additivi; ciò che li contraddistingue è il pigmento, fatto da un mix di rame, bronzo e alluminio. Sono oggi sempre più diffusi in ogni campo comunicativo nel quale si intenda suggerire un senso di preziosità e ricercatezza, ma spesso sono utilizzati in modo “banale” per dar corpo a titoli, fondini oppure, in unione con la quadricromia, per suggerire la matericità di oggetti metallici. In realtà possono dare vero lustro a uno stampato, diventando una vera e propria nobilitazione. E per di più, come spiega Alice Chrisam, sales manager del settore Graphic arts and plastic di Eckart Italia, «gli inchiostri metallizzati presentano notevoli vantaggi in termini di resa di
stampa e inoltre lo stampatore può utilizzarli direttamente nella stessa macchina che usa per la normale produzione».
Un’infinità di colori Premium Metallic Con il recente rinnovamento della serie Plus le librerie dei pantoni metallici si sono ulteriormente arricchite: alla tradizionale Metallic (composta da 301 tinte ottenute miscelando le 7 tinte base metallizzate con le 14 basi del Matching System) si è affiancata la Premium Metallic, nata dall’unione delle 11 tinte base del sistema Goe con il nuovo Premium Silver (Eckart Metalstar 067500), un inchiostro estremamente resistente, luminoso e facilmente sovraverniciabile grazie allo speciale pigmento di alluminio. Il pigmento tradizionalmen-
te usato per il Pantone 877 (argento), infatti, ha sempre richiesto compromessi in termini di asciugatura, sovrastampabilità, brillantezza, ossidazione e opacizzazione. Il Premium Silver è invece un pigmento non-leafing, ovvero che non “fa pelle”, migliorando così le interazioni con le vernici (UV o all’acqua) e riducendo al minimo i rischi di distacco della laminazione o dei nastri per la stampa a caldo.
Inchiostri metallici e pack di lusso
Consentono effetti interessanti: si tratta solo di coniugare la fantasia con l’esperienza degli stampatori per una proficua sperimentazione grafica e tecnica. Oltre a essere un’alternativa economica a stampa a caldo e laminazione a freddo, pur senza arrivare all’effetto spec-
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La nuova serie Premium Metallic, composta da 300 colori che abbinano le 11 tinte base del Goe System con il nuovo pigmento Premium Silver. Il foglio macchina di un catalogo di moda stampato con il PMS 872 e il dettaglio del calamaio di una Heidelberg Speedmaster 102. A sinistra, una brochure di Guess stampata a 6 colori (4cromia+ doppio PMS 872).
Consigli per la stampa Stampare con i colori speciali non è difficile, basta seguire alcuni accorgimenti. • Utilizzare per le misurazioni densitometri polarizzati. • Stampare con la soluzione di bagnatura a pH il più neutro possibile (5/5.5). • Per la diluizione è sempre meglio chiedere al produttore per evitare problemi di trapping. • Per sopperire alla ridotta coprenza di questi inchiostri, bisognerebbe prevedere un doppio passaggio, soprattutto per i pieni.
chio, rappresentano un valido aiuto nella resa di determinate immagini, in particolare quelle in cui vi siano parti metalliche. Normalmente i colori metallici si usano o per creare dei retini pieni per dei fondini, come avviene nel packaging di lusso, oppure per creare dei retini a supporto della quadricromia per esaltare la resa di oggetti metallici ottenendo effetti di volume e tridimensionalità quasi reali perché la tonalità cambia a seconda dell’angolo di incidenza della luce. È comunque determinante lavorare opportunamente i file in prestampa. Creando un canale di tinta piatta, si tratta di scegliere se adoperare un inchiostro metallico tra le librerie Pantone disponibili, ovvero ricercare tinte nuove facendo interagire l’argento con la quadricromia. In questo
modo il range di tinte ottenibili si amplia ulteriormente. Per la lavorazione delle immagini ci si può oggi affidare a software dedicati come MetalFX della britannica Longridge Print o al buon “vecchio” Photoshop.
Più ampia la gamma degli inchiostri neon
Si amplia anche la gamma dei pantoni fluorescenti o neon, limitata in precedenza a sole 14 tinte, che arriva ora a ben 56 colori. La caratteristica principale dei pantoni fluorescenti è l’elevato grado di luminosità, tre volte maggiore degli altri: se questi riflettono infatti circa il 90% del colore, i neon fino al 200-300%. Per esaltare la resa di questi colori può essere opportuno operare due passaggi di stampa, rinforzando in questo modo la
coprenza dell’inchiostro, ovvero in un solo passaggio estremizzando la carica d’inchiostro. Anche in questo caso nulla vieta di adoperarli per rinforzare la quadricromia oppure verniciarli UV lucido a registro per esaltare la visibilità.
Pastelli, per applicazioni specifiche
Decisamente meno esplorato è l’utilizzo dei pur numerosi colori pastello. Come ci ricorda Alessandro Maloberti, della Ink Maloberti di Cormano, «essendo colori tenui vengono utilizzati in aree di mercato più ridotte. Per una pubblicità o un logo, un colore tenue poco si presta». Inoltre si tratta di gamme raggiungibili in buona approssimazione anche con i soli inchiostri di quadricromia.
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sorprendi con un pack unico e prezioso
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Riduttivo chiamarle scatole. A volte capita di stringere tra le mani dei packaging che creano un’aspettativa talmente elevata che si finisce per rimanere delusi dal contenuto. Già, perché ormai i cartoncini disponibili sono così belli che da soli fanno la metà del risultato. Superfici levigate, luminose, compatte, setose, goffrate, con texture ispirate a tessuti artigianali, pelli di rettili, geometrie intriganti, insomma... irresistibili. Colori alla moda e nobilitazione a regola d’arte fanno il resto. E il pack è servito!
L’effetto metallizzato di Twist Carta, tessuti e lamine metallizzate in dodici combinazioni: è Twist di Favini, un materiale innovativo che questo mese, nella versione “Bianco 290”, è il supporto della copertina di Print Buyer. Perfetto per il packaging e per innumerevoli altre applicazioni, è certificato FSC e adatto ai principali processi di stampa, trasformazione e nobilitazione. La resa di stampa di Twist è mostrata nello speciale booklet per creativi. Un piccolo libro di immagini fluide provenienti dalla collezione del fashion illustrator David Downton. Volti e silhouette, ritratti durante le sfilate, risaltano sulla superficie speciale di Twist.
Mosaico incanta con Temptation Mosaico, la divisione di Burgo Group dedicata alle carte speciali, propone per il packaging di lusso due cartoncini della collezione Temptation. Il primo è Temptation Pop in pura cellulosa, disponibile in versione monopatinata e bipatinata, caratterizzato da un elevato grado di bianco e una superficie particolarmente levigata. Temptation Rock è invece un cartoncino con una perfetta omogeneità di superficie e una grande solidità strutturale per risultati prestigiosi e resistenti. Disponibile nella finitura Silk da 225 a 375 g. Entrambi i cartoncini sono certificati FSC.
Curious Skin
per pack sofisticati
Polyedra risponde alle esigenze di grafici e creativi in cerca di supporti per comunicare sensazioni tattili e di lusso con Curious Skin, l’esclusiva collezione di carte firmata Arjowiggins Creative Papers e caratterizzata dalla superficie setosa e compatta, molto omogenea e totalmente matt, con un particolare trattamento anti-impronta. Skin è il supporto ideale per la realizzazione di progetti di comunicazione in cui la creatività e la multisensorialità sono elementi fondamentali. Dodici colori in tre grammature (135, 270 e 380), tutte certificate FSC.
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FONTANA GRAFICA Astucci per cosmetici di noti brand ottenuti con Skivertex.
FAVINI Lavori luminosi realizzati con Twist.
ZUBER RIEDER Ylang Ylang e Bagasse per i profumi di Roxy, Lanvin e Patyka.
Packaging dai colori decisi con Curious Cosmic Arjowiggins Creative Papers propone Curious Cosmic, una gamma di carte dai colori decisi. Curious Cosmic è proposta in un range selezionato e sorprendente di colori: Mercury Pearl, Moon Stone, Gold Ray, Alien Green, Pulsar Red, Blue Planet, Black Hole e Mars Brown. Otto nuance che suggeriscono creazioni ambiziose pronte alla sfida del mercato. Curious Cosmic combina effetti cromatici matt e brillanti con una sensazione tattile mai sperimentata prima. Inoltre, garantisce il totale rispetto dell’ambiente essendo certificata FSC come tutte le carte di Arjowiggins Creative Papers.
Fedrigoni e le nuove goffrature
Fedrigoni ha arricchito la collezione di carte e cartoncini goffrati Constellation con due nuove goffrature che arricchiscono le gamme Snow e Jade di nuove superfici, Aida e Fluid. Aida è una tela tecnologica multidirezionale mentre Fluid un fluttuante e sognatore segno, la cui perlescenza aggiunge luci, ombre e movimento che rendono questa goffratura davvero molto particolare. Constellation Jade Aida e Fluid è disponibile nelle grammature da 115, 215 e 350, mentre la gamma Snow nelle seguenti: 90, 240, 280 e 350. Tutte le carte della collezione Constellation sono certificate FSC.
A Zuber Rieder piace l’eco-lusso La cartiera francese Zuber Rieder (distribuita in Italia da Top Ink) propone per packaging e astucci raffinati una soluzione originale e innovativa che non perde di vista il rispetto dell’ambiente. Bagasse, la nuova carta lanciata sul mercato recentemente, è prodotta con i residui legnosi della canna da zucchero ma anche con il lino e la canapa ed è quindi biodegradabile e riciclabile. È disponibile in due colori, Meringue (bianca) e Cassonade (rosso) con grammature comprese tra 90 e 250 (con l’eccezione dei 320 g solo nel formato 70x100), completa di buste in formato 11x22 cm.
Stora Enso punta sulla nuova versione di Ensocoat Studiato per il packaging di alto livello, il nuovo cartoncino Ensocoat di pura cellulosa bianchita è il risultato di un complesso lavoro di ricerca cominciato nel 2009 e di numerose prove di stampa condotte con trasformatori di packaging d’alta gamma. Gli interventi più rilevanti sono stati realizzati per migliorare le caratteristiche ottiche e tattili. La nuova versione è caratterizzata da un miglior punto di bianco, maggiore lucentezza e una tonalità tendente al blu, oltre a un livello di liscio elevato. Disponibile nelle grammature da 170 a 380 (da 190 a 500 per la versione 2S).
BURGO MOSAICO Esempi di pack realizzati con Temptation Pop e Rock.
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Stora enso Ensocoat ed Ensocoat 2S recentemente rinnovati per pack sofisticati.
CORDENONS Cofanetti per cioccolatini Amedei realizzati con Plike e Stardream. GMUND3 Pack confezionato da Pusterla1880 per Segnana.
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Plike e Stardream per i cofanetti Amedei Dal 1990, Amedei si dedica alla ricerca della produzione di cioccolato di alta qualità. Tali prelibatezze non potevano che essere accompagnate da un packaging di lusso progettato da Fulvio Ariani e realizzato con due fra le più note carte di Gruppo Cordenons: Stardream e Plike. Stardream, caratterizzata da effetti metallizzati, iridescenti e cangianti, è disponibile in 34 colori, cinque grammature, tre goffrature e cinque differenti formati di buste. Plike, una carta dalla superficie sorprendentemente piacevole al tatto, oggi si è arricchita di cinque nuovi colori: 14 tonalità con cinque
grammature (da 120 a 330) e due buste. Giochi di trame eleganti per Gmund La cartiera tedesca propone Gmund3, una collezione innovativa con una superficie in rilievo ottenuta grazie a un processo di goffratura a più livelli. Disponibile nei colori blu scuro, marrone scuro e nero, Gmund3 conferisce eleganza ai prodotti di lusso per cui viene scelta. Tre le superfici tra cui scegliere: Flow, che riproduce il motivo a spina di pesce ottenuto per la prima volta su una carta; Beam, più delicato, gioca su un’alternanza di bande più o meno accentuate; e Square che riproduce un motivo geometrico. Tutti i colori sono disponibili
nelle grammature da 300 e 310, mentre nella versione opaca è disponibile anche la versione da 135 g. Confezioni glam con Fontana Grafica Skivertex e Pellaq sono note da tempo a designer e creativi che le utilizzano per le confezioni più sofisticate. Fontana Grafica ha arricchito recentemente le due collezioni con Skivertex Precious, Pellaq Vipera&Python e Bayou. La prima è un’emulazione delle pelli più preziose con effetto metallizzato che unisce eleganza e stile del momento mentre le nuove texture Vipera&Python di Pellaq emulano le pelli dei due rettili. Pellaq Bayou è invece il
prodotto della gamma più simile alla pelle di coccodrillo. Finitura lucida e colori classici che donano eleganza. Tele pregiate da Manifattura del Seveso Un’alternativa al cartoncino per realizzare packaging sofisticati sono le tele proposte da Manifattura del Seveso. L’esclusiva collezione Setalux si è arricchita recentemente di nuovi colori anche nella versione Setalux Metal, caratterizzata dalla delicata finitura metallica e dai toni perlati. Tela serica costituita dal 100% viscosa con carta sul lato posteriore, lucida ed elegante può essere stampata in offset e nobilitata in serigrafia e a caldo.
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È l’ultima frontiera dei magazine alla ricerca di nuove soluzioni per attrarre i lettori. Facile da realizzare, l’effetto 3D si ottiene con pochi semplici passaggi in Photoshop o con l’aiuto di software dedicati. Il segreto per ottenere diversi piani di profondità è partire da un’immagine giusta e prepararla correttamente in prestampa. Ma i risultati migliori si ottengono con foto in bianco e nero.
effetti 3D. così i giornali stupiscono i lettori
Lorenzo Capitani resp. di produzione e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
«Il 3D spazzerà il mondo» prevede Howard Stringer, CEO di Sony, in un’intervista rilasciata nel giugno scorso al mensile Wired. E c’è da credergli, data la sorprendente sinergia comunicativa che ha visto, di recente, il fiorire ovunque di esperienze tridimensionali, dal cinema alla televisione, dalle console per videogiochi fino alla nostra cara carta stampata. Infatti sempre più prodotti editoriali hanno riscoperto, è il caso di dirlo, questa tecnica di riprodurre immagini per cercare nuovi effetti con cui impressionare i lettori e aumentare di conseguenza l’appeal della pubblicazione. Non a caso proprio negli ultimi mesi molti editori sono usciti quasi contemporaneamente con diverse pagine da vedere rigorosamente con gli occhialini 3D: è il caso di
Mondadori con la copertina di First (giugno 2010) e l’inserto speciale Mondiali di Panorama (17/6/2010). Il magazine Sette del Corriere della Sera è invece andato in edicola con un numero dedicato alla Mostra del Cinema di Venezia (2/9/2010) scegliendo il 3D per la copertina e per lo speciale all’interno, dove non solo le foto degli articoli, ma anche le pubblicità sono in 3D. Infine Vogue Italia di Condé Nast, dopo Vanity Fair, è uscito a settembre con la copertina e il servizio moda realizzato dal noto fotografo Steven Meisel in 3D, allegando i relativi occhialini. Ma il caso più eclatante è il quotidiano belga La Dernière Heure che a marzo ha realizzato un numero speciale interamente in 3D: un esperimento che, come ha dichiarato il direttore
Hubert Leclercq, «porterà tutto il giornale ad essere tridimensionale, raccogliendo la sfida di cinema e videogame». Non si tratta però di una novità: l’avevano già fatto i settimanali Gente e Amica nel 1984.
Come si ottiene l’effetto tridimensionale
L’effetto di tridimensionalità è tanto spettacolare quanto economico da realizzare, «è solo lavorazione delle immagini e stampa! È forse questo il motivo per il quale, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, in cui si cerca di solleticare all’acquisto il lettore, molti hanno scelto di riscoprire il 3D», ci spiega Boris Boscarol, responsabile di produzione di Alecom, che ha all’attivo alcuni lavori commerciali realizzati proprio con questa tecnica.
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A sinistra, il numero di Panorama dedicato ai Mondiali di calcio 2010 con inserto centrale in 3D; copertine di First e Sette (del 2 settembre 2010) in 3D; l’uscita del 10 marzo 2010 del quotidiano La Dernière Heure. A destra, Vogue di settembre 2010: una foto in bianco/nero stampata a 4 colori del servizio di Steven Meisel realizzata con la tecnica del 3D. Sotto: gli occhialini blu/ rossi, realizzati da Guatteri & Visual Project, fissati con un punto colla rimovibile su una pagina cartonata imbavata all’interno della rivista per consentire la visione tridimensionale.
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L’esperienza di Vogue Italia Intervista a Bruno Morona, direttore centrale production di Condé Nast Italia. Ci racconti com’è nato il numero di Vogue in 3D. Il nostro fotografo, Steven Meisel, ha scattato le foto con una macchina a doppio obiettivo e si è occupato anche della post-produzione che è stata realizzata presso uno studio di Los Angeles. Questa modalità ha fatto sì che la procedura risultasse più snella, considerato che far lavorare il nostro studio di pre-press con quello di postproduzione negli USA sarebbe stato complicato... Inoltre ha consentito a Meisel di calibrare personalmente lo sfasamento del rosso e del blu per ottenere l’effetto di profondità desiderato. E la stampa? Si tratta di una normale 4-cromia, non abbiamo usato né inchiostri né retinature e neppure un registro particolare. Non posso neanche dire che le pagine in 3D siano concentrate su un’unica segnatura: tutto il giornale è stato stampato su una 64 pagine come di consueto. Il fotografo o il grafico devono rinunciare alla loro creatività per quanto riguarda la resa dei colori? Nel nostro caso è stato lo stesso fotografo a occuparsi della preparazione dei file per la stampa valutando l’effetto finale, quindi non parlerei di snaturamento della sua opera artistica. In altre occasioni si è ricorsi, ad esempio, alla riduzione del sottocolore proprio per minimizzare questo rischio. Si tratta di esperimenti sporadici o dovremo abituarci alla stampa in 3D? Non credo sarà una via che si percorrerà spesso, i giornali non diventeranno tridimensionali perché perderebbero la loro funzione, non sarebbero più così facilmente fruibili se dovessimo indossare gli occhialini colorati ogni volta che li sfogliamo... N.M.
L’interno del settimanale Amica che già nel 1984 aveva sperimentato la tecnica del 3D.
E anche la realizzazione degli occhialini in cartotecnica non presenta alcuna difficoltà; anzi, se opportunamente logati, si rivelano un ulteriore veicolo di comunicazione. Come si arriva, dunque, da elementi così semplici a un effetto così sorprendente? Alla base di tutto vi è la visione binoculare: il cervello ricompone in un’unica immagine le due percepite singolarmente dagli occhi. Pertanto uno scostamento nella direzione opposta di quello operato dal cervello permette l’illusione del tridimensionale anche osservando un’immagine “piatta” stampata. Su questo principio si basa la stereoscopia, che risale addirittura al 1832. Lo stesso cinema 3D, ritornato in voga oggi, risale al 1922 con The Power of Love, anche se la sua età dell’oro è
degli anni Cinquanta. Per ottenere un’immagine stereoscopica si utilizza una fotocamera che scatti con due obiettivi posti alla stessa distanza degli occhi umani (circa 6 cm). Oppure una macchina con un obiettivo unico purché si scattino due foto che andranno successivamente sovrapposte con uno scostamento laterale di circa 6 cm. A questo punto per ottenere la tridimensionalità è necessario però l’ausilio di un particolare apparecchio che permetta di vedere a ogni occhio separatamente ciascuna delle singole immagini, obbligando quindi il cervello all’illusione della volumetria.
Questione di... anaglifi Le stereografie stampate di cui parlavamo sopra sono più precisamente anaglifi policro-
mi, ovvero foto composte da due singole immagini ognuna delle quali con una dominante di colore differente (rosso e ciano), stampate sovrapposte ma slittate orizzontalmente (all’apparenza una specie di “macro fuori registro”). Naturalmente è necessario l’ausilio di filtri colorati che, escludendo ognuna delle due immagini, costringono ciascun occhio a osservare solamente l’immagine a esso destinata. Sarà poi il cervello a rielaborare le percezioni creando l’illusione della tridimensionalità. «Lo standard di fatto che si è creato nel tempo», racconta Umberto Calloni della Guatteri & Visual Project, che ha realizzato tra l’altro gli occhialini allegati a Vogue Italia, «è la coppia rosso a sinistra e blu a destra: questo già dagli anni passati, quando il
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Sette, un dettaglio del retino. Si può osservare lo spostamento del rosso, composto da magenta+giallo perfettamente a registro, rispetto al ciano. È proprio questo spostamento che determina l’effetto tridimensionale.
3D era destinato solo ai prodotti per bambini. Ora invece si è arrivati a considerarlo un’opportunità e in tanti vi ricorrono».
Dentro la tecnologia. È la prestampa, bellezza! Già, ma come si prepara un anaglifo? È tutto un gioco di prestampa. Non sono necessari due scatti, ma è possibile ottenere l’effetto facilmente e con buona approssimazione con Photoshop (o software dedicati come l’italianissimo 3D Gugle) duplicando un’unica foto in RGB e isolando da una il canale del rosso e dall’altra quelli del verde e del blu. A questo punto ricomponendo le immagini in una sola e operando uno slittamento verso sinistra del rosso otterremo l’effetto 3D. Questo semplificando all’estremo, ovviamente. Il segreto di un risultato davvero
L’esperienza di Mondadori Intervista a Daniele Fiasca, Direzione tecnica e Servizi redazionali.
professionale, però, sta tutto nell’avere lo scatto giusto e nella perizia di chi prepara i file, che dovrà dosare lo spostamento dei canali all’interno della foto per ottenere diversi piani di profondità, tenendo anche conto della necessaria conversione dall’RGB al CMYK che, come è noto, riduce la gamma dei colori. Da un punto di vista della stampa non si tratta invece di operazioni particolarmente onerose: non serve alcun colore speciale, è sufficiente la quadricromia in quanto la componente rossa è data da magenta più giallo. Tuttavia il 3D stampato presenta dei limiti: innanzitutto non tutte le immagini si prestano, e i risultati migliori si raggiungono con quelle in bianco e nero o comunque con colori non fortemente contrastati. Inoltre,
anche se in termini teorici, le dominanti rossa e blu dovrebbero annullarsi una volta che il cervello ricompone l’immagine, ripristinando l’esatto colore; di fatto gli effetti tridimensionali rendono la cromia in modo assolutamente relativo e di scarsa qualità. Perché diversi fattori la influenzano, dall’effetto ghosting (ovvero le zone di sovrapposizione dei due canali del rosso e del blu/verde) fino alla diversa età dell’osservatore o ai suoi eventuali difetti di vista. In altre parole, la corretta visione del 3D è assolutamente soggettiva. Ciò non toglie che si tratti di effetti molto speciali che riescono comunque ad attirare sempre l’attenzione dell’osservatore, a volte più di altre lavorazioni complesse e costose. Insomma, si tratta di un “vecchio trucco” che non delude mai...
Il 3D ha avuto il successo sperato in termini di copie vendute? Vedo bene l’utilizzo delle pagine 3D in relazione ad eventi particolari, per i quali la percezione della tridimensionalità può effettivamente rappresentare un valore aggiunto per il lettore: ad esempio una sfilata di moda o i Mondiali di calcio. In tal senso gli esempi più recenti possono avere effettivamente destato interesse. Diverso è il discorso se si vuole valutare la ricaduta in termini diffusionali: l’effetto sulle vendite rischia di confondersi con altri elementi quali, ad esempio, la scelta della copertina, l’argomento trattato, la stagionalità. Sempre più spesso vediamo esempi di realtà aumentata, QR code ecc. Qual è la reazione dei lettori? QR code e realtà aumentata stanno entrando a far parte integrante di giornali e riviste sia sul fronte editoriale che su quello pubblicitario. La possibilità di accedere a contenuti extra con un normale telefonino in qualsiasi momento è un valore aggiunto certamente apprezzato dal lettore. In che modo si stanno inserendo tutte queste innovazioni nelle realtà editoriali? In questo contesto di innovazioni l’unica vera novità e rappresentata dall’i-Pad. Ma si tratta di un prodotto che non è stato ancora messo a punto, o meglio non è stato ancora integrato nell’editoria. Quando questa integrazione sarà matura, allora si tratterà di sviluppare un nuovo modello di business.
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U N PO IN IZ IA TI VE , PR O G ET TI , D I TU TT O modelle vestite di carta sfoggiano le nuove texture rives
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La carta è stata tra i protagonisti del 7° Press & Outdoor Key Award, tenutosi nella prestigiosa cornice dell’Aula Magna dell’Università IULM di Milano. Arjowiggins Creative Papers è stato co-sponsor dell’evento che ha visto la premiazione delle migliori campagne stampa, affissione e comunicazione non convenzionale. Vincitore nella categoria “Beauty & Fashion” la campagna di Elena Mirò premiata da Simone Medici, ad di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della divisione Creative Papers per l’area Sud Europa. Al fianco dell’ad un’esotica modella in abito di carta realizzato con le nuove texture della collezione Rives ha sfilato sulla passerella come se indossasse un abito di haute couture. «Il nostro supporto all’evento», ha commentato Simone Medici, «nasce dal forte legame tra il mondo della comunicazione e quello della carta, musa ispiratrice di quanti credono nella coincidenza tra mezzo e messaggio». www.arjowigginscreativepapers.com
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burgo R4 Cover, nata per le copertine R4 Cover Burgo è una patinata senza legno studiata appositamente per la realizzazione di copertine, che unisce alle caratteristiche di R4 migliore rigidità e spessore, alta precisione nella riproduzione delle immagini, ottima opacità e buona resistenza alla piega. Ideale per copertine di riviste e cataloghi, è disponibile nelle finiture gloss e satin e nelle grammature da 90 a 130, per utilizzo sia roto-offset che tipo-offset. Questa carta dallo stile scattante è disponibile anche con certificazione PEFC. Per saperne di più e scaricare la scheda tecnica si può consultare il sito internet di Burgo. http://burgo.burgogroup.com
Simone Medici, ad della Arjowiggins Italia, consegna il premio a Stefania Sappa (Miroglio Fashion) per la campagna di Elena Mirò.
una ventata di novità per lakepaper Lakepaper, la giovane e dinamica divisione della cartiera tedesca Gmund, ha da poco rinnovato la propria immagine con un nuovo logo, un sito web completamente rinnovato e un’immagine innovativa per campagne pubblicitarie e fiere. La libellula, il marchio distintivo della società, rimane ma con un segno più semplice e porta con sé i valori più importanti che contraddistinguono questa divisione: la leggerezza, la delicatezza, il colore e la solidarietà con la natura. Il progetto grafico è stato affidato allo studio Paperlux di Amburgo che, oltre al nuovo logo, ha elaborato un vero e proprio concetto di design utilizzando un cerchio che compare come elemento grafico costante su ogni progetto per focalizzare l’attenzione sugli aspetti più importanti. Contemporaneamente la società ha lanciato il nuovo e colorato sito web caratterizzato da una più agile navigazione, consigli di stampa in cinque lingue, ricerca dei distributori più rapida e un motore di ricerca per selezionare le carte e le buste più adatte per ogni singola applicazione. Inoltre, il negozio online mette a disposizione fogli A4, o di formati più ampi, buste e campionari per ogni collezione. www.lakepaper.com
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cartiere del garda mette d’accordo etica e impresa Cartiere del Garda è la prima cartiera in Europa, nonché una delle primissime aziende in Italia, a ottenere la certificazione UNI CEI EN 16001:2009. La norma definisce i requisiti per stabilire, applicare, mantenere e migliorare un Sistema di gestione dell’energia. Per ottimizzare la propria efficienza energetica, la cartiera collabora da tempo con uno dei più prestigiosi centri di ricerca del settore (PTS di Monaco) e ha deciso di dotarsi di un Sistema di gestione dell’energia per poter raccogliere, con un lavoro maggiormente strutturato, ulteriori miglioramenti. In questa ottica ha stabilito i propri obiettivi energetici, tra cui spicca la stima dei valori di consumo energetico relativi al trasporto delle materie prime e del prodotto e la riduzione dei consumi di energia elettrica negli impianti di condizionamento. Gli obiettivi stabiliti porteranno Cartiere del Garda a incrementare l’efficienza energetica e a ridurre del 5% il consumo di energia elettrica per tonnellata di prodotto. www.gardacartiere.it
Oltre 200 invitati hanno partecipato al Design Event di Cordenons al 93° piano dell’hotel Park Hyatt di Shanghai.
da upm un aiuto per trovare la carta giusta UPM va incontro ai suoi clienti con un nuovo strumento di selezione della carta disponibile sul proprio sito. UPM Paper sommelier semplifica la ricerca e, ad esempio, invece di richiedere freddi dati tecnici si usano parole o sensazioni per descrivere quella che dovrebbe essere la carta ideale per una precisa applicazione. Sensazioni tattili, luminosità superficiale, corpo e comportamento in stampa, colore... Come un bravo sommelier aiuta a scegliere il vino che meglio si abbina a un determinato piatto, così questo strumento aiuta a scegliere il supporto più adatto al lavoro che si vuole realizzare. UPM Paper Sommelier è stato premiato con il Golden Cylinder Award 2010 dall’Associazione Rotocalco americana per la categoria “Innovazione tecnica, inchiostri e supporti”. www.upm com/en/paper
eventi cordenons. il primo a new york, l’ultimo a montecarlo La stagione degli eventi Cordenons è iniziata lo scorso marzo a New York con un cocktail molto glamour al Four Season. Prima delle vacanze estive, poi, designer e creativi si sono dati appuntamento sul roof garden della sede milanese della cartiera per un eccentrico White Party. Ai partecipanti, tutti di bianco vestiti, sono stati regalati degli occhiali da sole dello stesso colore per osservare il nuovo campionario Prestige White. Ma non è finita. Lo scorso settembre lo sfavillante Park Hyatt Hotel di Shanghai ha fatto da cornice a un altro appuntamento importante e in concomitanza con la fiera Paper Arabia a Dubai si è creata l’occasione per un altro incontro indimenticabile. Lusso sfrenato infine a Montecarlo, dove Cordenons prende parte al Luxe Pack e ha organizzato un evento imperdibile nella lussuosa villa di Cap d’Ail. www.gruppocordenons.com
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cartiere touch me! impossibile resistere ad arctic paper Lo scorso giugno, presso lo Spazio Plana di Piazza Cadorna 2 a Milano, Arctic Paper, in collaborazione con l’Associazione Culturale Plana, ha dato vita a Touch Me!, un evento per presentare la nuova linea di carte naturali e patinate di Arctic Paper. Per l’occasione Arctic Paper ha allestito una mostra fotografica in formato poster dello svedese Jens Andersson, stampata sulle ultime nate, le naturali di pregio Munken Rough nelle nuance avorio, bianco naturale e bianco brillante. Un tappeto di Munken Lynx Rough guidava gli ospiti - designer, creativi, art director, agenzie, fotografi, editori e stampatori - verso le naturali Munken Rough ad alto spessore e le patinate opache Arctic Volume. Nello showroom trovavano anche spazio alcuni bellissimi libri d’arte, fotografia, storia, design e perfino di alta cucina... Impossibile non toccare! www.arcticpaper.com
astucci microsoft tracciabili e green con storaenso e xerox Mediaware Digital, specialista irlandese della stampa digitale, colse al volo un’opportunità che la portò nel 2008 a realizzare per Microsoft le nuove confezioni del sistema operativo Windows 7. La software house era alla ricerca di una soluzione che rendesse più veloce la propria supply chain, di gestire piccole tirature per diversi paesi e ridurre i costi complessivi per l’imballaggio nelle diverse lingue. La soluzione fu trovata grazie a Gallop, una linea di produzione messa a punto da Xerox in collaborazione con StoraEnso, che permette di stampare un codice diverso per ogni astuccio, consentendo la tracciabilità di ogni singola confezione a livello mondiale. Oggi Mediaware produce due formati di astucci con cartoncino Ensocoat da 330 g: il materiale viene stampato con una Xerox iGen, verniciato in linea con una formulazione a base acqua molto lucida con produzioni che variano da 5 a 2500 pezzi. www.storaenso.com/digital
la crème des papiers, UNA SELEZIONE DI CARTE DA GUSTARE
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“La crème des papiers” è un pack sfizioso che Fedrigoni ha realizzato in occasione della fiera dell’imballaggio di lusso Luxe Pack. Una selezione di carte speciali contenuta in un’elegante confezione introduce ad alcune interessanti novità. Aida e Fluid sono i nomi delle nuove goffrature che entreranno nelle orbite di Constellation per arricchire le gamme Snow e Jade di nuove superfici: un fluttuante e sognatore segno il Fluid, una tela tecnologica Aida. Accanto alle novità le rassicuranti presenze dei “classici Fedrigoni”come l’elegante Splendorlux, la sofisticata Sirio Pearl, le raffinate Marcate e la vivace Sirio Color. www.fedrigonicartiere.com
L’INCHIOSTRO AL GUINZAGLIO come vuoi, dove vuoi, quando vuoi
La gamma UV di Colorgraf comprende: Inchiostri offset per carta, cartone e supporti sintetici. Inchiostri “ibridi”. Inchiostri flexo per etichette e imballaggi. Inchiostri serigrafici. Vernici di sovrastampa lucide e opache per ogni applicazione.
P. Guidotti
La polimerizzazione UV applicata alle vernici e agli inchiostri è stata la più importante innovazione nel nostro settore perché consente essiccazione immediata, versatilità applicativa, qualità di stampa e compatibilità ambientale. Colorgraf, tra i primissimi in Italia, produce inchiostri e vernici UV da oltre 25 anni.
INCHIOSTRI DA STAMPA VERNICI MATERIALI PER ARTI GRAFICHE COLORGRAF spa Viale Italia, 38 • 20020 Lainate (MI) Tel. +39 02 9370381 Telefax +39 02 9374430 Ufficio vendite +39 02 93799472 E-mail colorgraf@colorgraf.it www.colorgraf.it
Punti sul Direct Marketing? AIDiM punta su di te. AIDiM Associazione Italiana Direct Marketing dal 1984 tutela e rappresenta le aziende di servizi per la comunicazione diretta e interattiva, agenzie di comunicazione integrata e aziende utenti. AIDiM è il riferimento più autorevole per gli operatori e per gli investitori, pronta a dare risposte concrete al bisogno di tutela, promozione, formazione e informazione. AIDiM è un orientamento certo di fronte a disposizioni legislative e regolamenti non sempre facili da interpretare, grazie al Codice di Autodisciplina elaborato per conto dei propri associati. In AIDiM è possibile trovare sempre una risposta ed un indirizzo per svolgere al meglio la propria attività di operatori e di utenti di marketing diretto, interattivo e relazionale. Sostieni chi prepara un futuro di successo per la tua impresa.
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AIDiM fa parte di FEDMA – Federation of European Direct and Interactive Marketing, l’organizzazione di riferimento per tutte le attività di Marketing Diretto e Interattivo in Europa.
ER SO C O LL EZ IO N I E N O VI TÀ N EL L’ U N IV
Tre nuove tinte di bianco per arctic volume
fedrigoni alla fiera del libro di francoforte con molte novità Fedrigoni ha partecipato alla recente Fiera del Libro di Francoforte con alcune interessanti novità. Allo stand della cartiera è stato distribuito il nuovo campionario Book & Box per legatoria e rivestimento arricchito con una nuova e originale goffratura Imitlin: Aida, una tela tecnologica multidirezionale che si affianca alle già esistenti texture Tela e Fiandra, per ampliare la scelta dei progettisti grafici e il campo di applicazione. Otto nuovi brillanti colori: Argilla, Pistacchio, Parma (violetto), Cielo, Blu Intenso, Ochre, Kraft e Arancio sono pronti a rivestire copertine di volumi e adattarsi ai desideri degli editori. Per il blocco-libro la novità è rappresentata da Oikos contraddistinta da un elevato punto di bianco e una fine concettatura su entrambi i lati. Ecologica e certificata FSC, è composta per il 50% da fibre riciclate pre-consumer e per l’altro 50% da fibre di pura cellulosa. www.fedrigonicartiere.com
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L’enciclopedia del vestiario The Concise Dictionary of Dress stampata su Arctic Volume HighWhite.
La nuova gamma Arctic Volume è stata pensata per designer, art director e grafici che ricercano sempre il meglio nelle proprie realizzazioni. Le caratteristiche intrinseche del prodotto – la superficie marcatamente opaca e una tattilità distintamente naturale – sono in grado di bilanciare e al tempo stesso dare un’espressione originale al testo e alle immagini. La nuova gamma Arctic Volume è disponibile in tre nuance e numerose grammature comprese tra 90 e 300: Arctic Volume HighWhite, perfetta per un forte contrasto e una brillantezza marcata; Arctic Volume White, il cui bianco della superficie la rende alquanto versatile; Arctic Volume Ivory, per una sensazione più calda, pur con la finitura di una patinata. La nuova gamma è stata scelta recentemente dall’editore inglese Violette per realizzare The Concise Dictionary of Dress, un’enciclopedia del vestiario stampata dall’azienda grafica italiana Graphicom su Arctic Volume HighWhite. www.arcticpaper.com
una scelta più ricca per le patinate opache burgo Opacità superiore, eccellente stampabilità e una “naturale” sensazione di gradevolezza al tatto: sono questi i punti di forza della finitura matt che completa la gamma delle carte patinate Burgo per stampa di pregio affiancandosi alle finiture gloss e satin. La finitura matt è stata creata per aggiungere alle caratteristiche delle patinate senza legno opache Burgo una consistenza e una sensazione tattile particolari, grazie al volume specifico medio di 0,95, all’opacità superiore, all’eccellente stampabilità e all’ottima resa cromatica. La famiglia delle patinate per stampe di pregio Burgo con finitura matt comprende R4, la sua versione certificata PEFC e le certificate FSC Respecta, Respecta 60 (con 60% di fibre riciclate) e Respecta 100 (con 100% di fibre riciclate). La finitura matt è disponibile nelle grammature da 90 a 170. http://burgo.burgogroup.com
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agenda dior illustrated: rené gruau and the line of beauty La Somerset House di Londra ospita a partire dal 10 novembre la mostra “Dior Illustrated: René Gruau and the Line of Beauty” in onore del celebre disegnatore e delle sue indimenticabili campagne pubblicitarie per la Maison Dior. Le illustrazioni di Gruau mostrano la sua particolare capacità di comprendere anche il lato umano di Christian Dior, grazie alla profonda amicizia che legava i due artisti. Gruau influenza lo stile grafico di un’intera generazione di illustratori di moda e la mostra presenterà opere realizzate espressamente per l’occasione da 6 illustratori inglesi, le cui creazioni si ispireranno alla ricca collaborazione tra Gruau e la Maison Dior. La mostra è curata da Christian Dior Parfums in collaborazione con Somerset House che continua a proporre i talenti creativi più celebri nel panorama internazionale al crocevia tra moda, arte e design. www.somersethouse.org.uk
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4/11-8/12 5-7 novembre 22-25 novembre fino al 6 gennaio 2011 3-5 marzo 2011 16-19 marzo 2011 24-27 maggio 2011
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Info www.triennale.it www.artissima.it www.emballageweb.com www.triennale.it www.ebooklabitalia.com www.centrexpo.it www.fespa.com
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c o l o p h o n COMITATO DI REDAZIONE PRINT BUYER n. 29 - uscita ottobre 2010 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Coordinamento Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Capitani, Moreno Martelloni, Achille Perego Art director Cristina Mascherpa mascherpa.videostena@fastwebnet.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 - Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Interno e Copertina: Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Scatola Industrialbox di Argelato (BO).
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Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it Alberto Sironi Consulente aziendale Esperto di stampa e di tecniche di nobilitazione sironi.al@tiscali.it
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