Print Buyer, n. 31, febbraio 2011

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strategie e tecniche della comunicazione stampata

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Mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea

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5 colonia

di

ingegno di formiche

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Manuel Castells è l’interprete più attento della nostra epoca, l’intellettuale che più di ogni altro ha fatto capire al mondo quali forze agiscano nella modernità. È uno, per intenderci, del calibro di Marshall McLuhan. Castells ci spiega che la rete è la forma sulla quale si organizzeranno le nostre società, la trama delle nostre vite, il modello sul quale tutto si declinerà, a cominciare dalle aziende. Dalla rete, dice Castells, nascono le ‘imprese a rete’, le uniche forme in grado di fronteggiare l’incertezza dei tempi che stiamo vivendo. Ma come funzionano queste imprese? Funzionano in base a un insieme di nodi interconnessi. Ciascun nodo, spiega il sociologo catalano, non è importante per le sue caratteristiche, ma per la capacità di contribuire all’efficacia del sistema. Come la rete, l’azienda dovrebbe essere organizzata su diversi nodi (nuclei operativi) senza che vi sia alcun centro di comando, solo piccole unità autonome, distribuite sul territorio, articolate in ruoli diversi e integrate da una visione comune. Non somiglia tutto ciò a quel meraviglioso sistema di intelligenza diffusa che è un formicaio? Non esprimono le formiche, in quel loro frenetico via vai dalla tana alla dispensa, tutta l’efficienza di un’azienda a rete? Con gesti minuti, sempre affaccendate, queste creature s’aggirano silenziose in piccoli gruppi auto-organizzati e, nel loro procedere, si ‘interconnettono’ per individuare il percorso più breve, si scambiano ‘informazioni di progetto’ (le operaie in prima fila lasciano impronte di feromone sul terreno perché le ultime possano ritrovare la via della tana), ottimizzano con agili balzi le operazioni di carico e scarico delle bricioline… ed eccole infine, spossate, all’ingresso del granaio dove la sentinella controlla la merce mentre le operaie cedono stanche al loro giaciglio. Quante aziende a rete in natura, quante astuzie, quante scintille di sapienza per chi solo abbia l’audacia di guardare... Vicende che non trovano spazio nei libri, storie di inconsapevole perfezione che da milioni di anni si ripetono per dirci come procedere, nell’evolversi del tempo, quasi senza incertezze.

pensieri fuoricorso

Quell’invidiabile

Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it

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l i : a n i t r e p o c a l l e d a m e T 1 PB3 34

20 l club del libro si trasforma. Al centro ora ci sono i negozi. Il responsabile di produzione ci racconta come Mondolibri sta cambiando pelle.

La scelta dei caratteri, delle giustezze, delle proporzioni… Ecco un articolo di grande interesse per chi si occupa di grafica.

la copertina

> > > > > > > > 5 > > > > > > > > > > > > > > > > > > Editoriale Una vita da formiche > > > > > > > > > 8 > > > > > > > > > > > > > > > > > informazioni tecniche > > > >

COMUNICARE

> > > > > > > 16 la stampa > > > > > > > > > > > > > Aziende Enel, energia pulita per > > > > > > > > 20 sempre più multicanale > > > > > editori Mondolibri, un business > > > > > > > 24 s con l’e-mail marketing > > > > > > direct marketing Fare busines

IDEE

> > > > > > 40 pa sui calendari 2011 > > > > > > > grandangolo Tante idee di stam > > > > > > > 48 i) > > > > > > > > > > > > > > > > > Carta PER... Farsi belli (cosmes > > > > > > > 59 i perché, i suoi significati > > > > > color marketing Il nero. I suo


vento 44

Roto o piana? Quali sono i criteri per decidere se stampare in piana o in roto? Un articolo di grande chiarezza per capire come orientarsi.

cultura grafica

Il nero… Amato dai designer, associato agli abissi e al mistero, questo colore è uno dei protagonisti della comunicazione.

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Enel viaggia ancora sulla carta. Sì, c’è tanta carta stampata nei progetti di ricerca e nella comunicazione one to one.

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ne > > > > > 34 giustezza e qualche problema di visio font La scelta, le proporzioni, la

tecnologia

> > > > > > > 44 fare la scelta giusta > > > > > > > per ri crite i a, pian o o Rot STAMPA > > > > > > > 30 per non sbagliare > > > > > > > > > premedia PDF, ecco il decalogo irt > > > > > > 52 ve tecniche per stampare una T-sh nuo le con irsi zarr Sbiz afia igr ser

RUBRICHE

sommario

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> > > > > > > idente di Medprint e altre news > > echi di stampa Intervista al pres > > > > > > marchi, una sola capofila > > > > > Cartiere Fabriano e Fedrigoni: due > > > > > > > UPM e Arctic Paper > > > > > > > > Supporti Nuove carte da Burgo, > > > > > > Worlds alla Triennale di Milano > > agenda La mostra Graphic Design

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È un numero questo davvero denso di articoli interessanti. Cominciamo col segnalare un testo molto completo sui font a pag. 34. Da non perdere a pag. 24 una panoramica sull’email marketing e a pag. 44 un quadro completo sui criteri di scelta della stampa piana e/o roto. Enel e Mondolibri sono le due interviste di Print rispettivamente a pag. 16 e pag. 20. infine Tutto sulle novità della stampa serigrafica su tessuto a pag. 52.

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informazioni tecniche

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La copertina di questo numero è stata stampata su una carta patinata senza legno con superficie lucida GardaGloss Art da 250 g. Caratterizzata da un elevato grado di lucido, questa carta è il supporto ideale per applicazioni nell’ambito editoriale e commerciale.

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La copertina è stata quindi plastificata con film telato di spessore 30 micron. Questa lavorazione crea rilievo e profondità, stimola il tatto e la vista, valorizzando il disegno. L’alta resistenza all’abrasione lo rende idoneo alla produzione di volumi

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litover firma la copertina di

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c o p e r t i n a

ad elevata consultazione.

Stampata in offset a quattro colori la copertina è stata poi sottoposta a ulteriori lavorazioni.

Print Buyer

Il Gruppo Litover di Monza è in grado di trasformare prodotti pubblicitari, editoriali o packaging in soluzioni accattivanti e cariche di appeal. Vernici in linea e fuori linea, a fondo pieno o con riserva, plastificazione, serigrafia lucida e opaca, stampa a caldo, sbalzi e rilievi, gratta e vinci, gratta e profuma, glitter, inchiostri fluorescenti e sensibili al calore... un mondo di lavorazioni che impreziosiscono la stampa. Punto di forza del Gruppo Litover è lo staff dirigenziale di grande capacità ed esperienza attento non solo agli investimenti tecnologici, ma anche al rispetto dell’ambiente e alla sicurezza del personale. L’azienda ha infatti adottato per prima in Italia la tecnologia solventless per la plastificazione che permette di eliminare ogni tipo di solvente durante la lavorazione con innumerevoli vantaggi sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che della sicurezza dei lavoratori. Una efficiente organizzazione e un’attenta pianificazione che coinvolge tutte le divisioni del Gruppo consentono di offrire un servizio di alta qualità e il rispetto dei tempi di consegna. www.litover.com


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rubriche

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echi di stampa EV EN TI & N O VI TÀ

REndez-vous a medprint 2011

formazione

con il creativity day, la nobilitazione degli stampati e l’ambiente Nuove date per Medprint 2011. Dopo la proclamazione del 17 marzo come festa dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Mostra mediterranea delle tecnologie per l’industria grafica è stata rinviata: si terrà da mercoledì 23 a sabato 26 marzo alla Fiera di Roma. Sono tanti quest’anno i workshop, le conferenze e i momenti di aggiornamento proposti al pubblico. Il venerdì 25 marzo, dalle 10 alle 12.30, ci sarà un evento formativo rivolto ai buyer organizzato da Accademia del Poligrafico, il Poligrafico e Centrexpo: una tavola rotonda dedicata alle problematiche ambientali del settore dove saranno discusse le tematiche inerenti le certificazioni. Sempre nello stesso giorno, segnaliamo il Creativity Day (evento di cui la nostra rivista è media partner) rivolto a tutti i creativi che vorranno aggiornarsi sul tema delle tecnologie digitali: si tratterà in pratica di una giornata strutturata attraverso un insieme di seminari ad accesso gratuito sulle tematiche della comunicazione e dell’arte digitale. Al termine del Creativity Day un grande momento di festa dedicato alla nobilitazione degli stampati organizzato da Grafiche Mercurio in collaborazione con Accademia del Poligrafico e la nostra rivista. www.medprint.it

Proseguono anche nel 2011 con cadenza regolare i corsi organizzati dall’Accademia del Poligrafico sui temi di attualità che attengono l’ambiente e l’innovazione tecnologica. Qui di seguito vi ricordiamo alcune delle date da segnare in agenda. 7 aprile (14.30 - 18.00) Rischi, opportunità, prospettive e minacce: quali scelte per il settore? Docente: Alberto Sironi 14 aprile (14.30 - 18.00) Crisi d’impresa e tutela del credito Docente: Avv. Franca Argese 19 aprile (14.30 - 18.00) Inkjet ad alta velocità: vera alternativa alla offset? Docente: Alberto Sironi

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Tutti i corsi si tengono al Novotel Milano Nord Cà Granda, Viale Suzzani 13. www.accademiadelpoli grafico.it

pozzoli

si certifica con fogra Il percorso per arrivare alla certificazione tecnica richiede un forte impegno da parte di tutti i reparti di un’azienda. Nella fase di preparazione è necessario pianificare le attività formative, oltre che progettare e documentare le fasi dei processi produttivi ripensati in un’ottica ISO. Pur essendo molto diffusa tra le aziende grafiche (Rotolito Lombarda, Arvato NIIAG, Industrie Grafiche Arbe, Tecnografica, Athesia Druck, Longo AG, per citarne alcune) è un processo del tutto nuovo per le cartotecniche. Pozzoli SpA, azienda del Milanese attiva nell’ambito del packaging per il mondo editoriale e multimediale, ha deciso di intraprendere questo percorso, fortemente stimolata anche dal proprio mercato internazionale, per adeguarsi allo standard ISO e conseguire la certificazione come primo sito produttivo principalmente cartotecnico, oltre che grafico. L’azienda ha ottenuto la certificazione secondo il protocollo Fogra (ISO 12647-2), seguita nella fase di preparazione dallo Studio Xilox di Milano. www.pozzolispa.com


Intervista a vincenzo Boccia

“La sfida è passare dal fare bene i prodotti a fare bene impresa”

Contitolare di Arti Grafiche Boccia, Vincenzo Boccia è il presidente di Medprint 2011 e vicepresidente di Confindustria.

Medprint 2011 è pronta al decollo. La mostra delle tecnologie per l’industria grafica mediterranea ha quest’anno un presidente d’eccezione. Si tratta di Vincenzo Boccia, personaggio di spicco in Confindustria di cui è vicepresidente nazionale oltre che presidente della Piccola Industria con delega per il credito e la finanza per le PMI. Dal suo osservatorio, come vede la situazione delle aziende grafiche del Centro-Sud? In questo momento storico le medie di settore non hanno più la significatività di un tempo, non c’è più un dualismo geografico ma abbiamo aziende forti e deboli in ogni segmento e in ogni latitudine. Cosa fa, a suo parere, la differenza tra aziende forti e aziende deboli? La differenza tra imprese forti e deboli è che le prime hanno creato dimensioni di eccellenza in ogni funzione aziendale con un approccio innovativo e puntando sull’attrazione di risorse umane di qualità. Stiamo assistendo ad una contrazione dei mercati in termini economici ma ad un loro allargamento dal punto di vista geografico. E oggi i clienti cercano aziende forti: non siamo più nell’epoca in cui occorreva allocare gli stabilimenti sotto casa dei clienti per essere competitivi. Con la sfida globale l’opportunità e il pericolo arriva da lontano e con questi nuovi parametri occorre rafforzarsi. Una sua idea sull’innovazione... Occorre avere un concetto di innovazione a 360 gradi, chi lo ha avuto oggi fa parte di quella rosa di aziende forti i cui effetti sono evidenti in termini di crescita e di risultato. Anche la scelta del partner tecnologico e della tecnologia è una dimensione dell’innovazione, da parte delle imprese del nostro settore scegliere il partner e la tecnologia giusta è sempre più strategico. Occorrerebbe invece evitare l’eccesso di analisi della concorrenza e, a volte, di imitazione. Lei spesso raccomanda agli imprenditori delle PMI di fare rete. Pensa che le alleanze siano un’opportunità di crescita anche per le aziende del Sud? Le alleanze sono una questione culturale e di sopravvivenza dell’intero tessuto imprenditoriale italiano, si può diventare grandi restando piccoli, appunto con le alleanze. Ma affinché le alleanze abbiano successo occorre una complementarietà culturale tra imprenditori oltre che tra management e imprese. La vera sfida sarà quella di passare dal fare bene prodotti al fare bene impresa. Possiamo considerare ancora la fiera uno strumento importante? La fiera è sempre un momento importante; nelle imprese oltre ai due classici fattori di produzione, capitale e lavoro, dobbiamo prevederne alAnna Aprea tri due: conoscenza e informazioni.

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EV EN TI & N O VI TÀ

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rubriche

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echi di stampa artcenter

Stampa digitale in rilievo con Kodak dimensional printing ArtCenter di Bernareggio (MB) ha deciso di aggiornare la Kodak NexPress SE2500 installata nel 2009 e integrare la funzionalità Kodak Dimensional Printing, oltre ad attivare la piattaforma Kodak web-to-print, che consentirà di rafforzare il rapporto con i clienti e aumentare la visibilità sul mercato. ArtCenter è nata nel 1999 dalla fusione di due società che si occupavano di fotolito l’una e di fotocomposizione l’altra. La partnership con una società di comunicazione con esperienza più che ventennale, la Winning Associati, ne fa una realtà completa, con un totale di 40 dipendenti. Grazie al sistema Kodak Dimensional Printing è possibile conferire a testo e immagini un effetto a rilievo o 3D: il risultato è uno stampato con effetto dimensionale che simula la superficie dell’oggetto rappresentato. Inoltre è l’unico sistema di stampa digitale a rilievo a fogli singoli inline disponibile sul mercato, che offre anche la possibilità di utilizzare materiali ecologici e inchiostri non invasivi per poter certificare le copie stampate come ecocompatibili.

ArtCenter potrà fornire stampati con effetti 3D grazie al sistema Kodak Dimensional Printing.

altavia

rinnova la veste grafica di leprotto

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Leprotto e 3 Cuochi, marchi leader sinonimo di qualità e cultura dello zafferano in Italia, hanno affidato ad Altavia il progetto creativo del nuovo ricettario 2011, giunto quest’anno alla quinta edizione. Una veste grafica rinnovata con uno stile fresco, deciso e moderno per un tradizionale appuntamento con le più raffinate e curiose ricette a base di zafferano della storica azienda Bonetti. Proposto con un taglio fotografico che rende le ricette ancora più chiare e appetibili, il noto ricettario diventa una pubblicazione agile e preziosa che racchiude tutte le caratteristiche del nobile ingrediente e le sue prodigiose proprietà. La veste grafica ideata da Altavia trova un valore aggiunto nelle immagini del fotografo Luca Colombo dello studio XL. Il suo savoir faire nello still life del food offre un tocco di classe riconoscibile già dalla copertina grazie allo stile pulito, alle linee morbide, ben contrastate, capaci di evocare profumi e atmosfere suggestive. Il ricettario è distribuito come allegato omaggio delle più importanti testate giornalistiche nazionali e nei principali canali della GDO. La direzione creativa è di Fabrizio Arrigoni, la stampa di Grafiche Mazzucchelli. www.altavia-group.com



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echi di stampa in pillole La nuova Tipografia Metropolitana di Bologna (tiMbo) nasce dall’unione dei centri stampa del Comune e della Provincia di Bologna in collaborazione con Xerox. Oggi la tiMbo è in grado di offrire un servizio eccellente di prestampa, stampa, finitura e consegna ai Comuni del territorio con una particolare attenzione all’impatto ambientale delle attività in virtù di una produzione su richiesta che elimina il rischio di stock e obsolescenze a magazzino. Leaderform, una delle aziende leader in Italia nel settore del direct marketing e della comunicazione aziendale, ha installato la prima Screen Truepress Jet520 in Italia. La macchina a getto d’inchiostro per alti volumi produttivi è stata scelta dall’azienda veneta per il marketing diretto e il transpromo.

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Eurolabel di Milano ha installato una macchina da stampa digitale HP Indigo WS6000 per la stampa di etichette, sino ad oggi realizzate unicamente su macchine offset e flexo. L’azienda, specializzata nella stampa di etichette autoadesive, si rivolge alle aziende di quasi tutti i principali settori merceologici, dal farmaceutico al cosmetico fino alla GDO. La macchina a sette colori consente di stampare anche su materiali trasparenti.

packaging da oscar se il design è di successo

Sono numerosi i premi che vengono assegnati ogni anno al packaging e in effetti è straordinario quello che una confezione può diventare quando la creatività è ai massimi livelli. Ne abbiamo selezionati alcuni tra quelli premiati nel corso del 2010, in occasione di concorsi indetti da organizzazioni europee, che ci sono piaciuti per l’idea creativa e la realizzazione in stampa. Cominciamo dal noto Pentawards, prima e unica competizione dedicata al packaging in tutte le sue forme. Selezionati da una giuria internazionale, i lavori vengono premiati con 5 riconoscimenti (oro, argento, bronzo, diamante e platino) sulla base della creatività espressa. Per la categoria Beverages è stato assegnato il Gold Pentawards alla confezione per vino Vernissage Purse realizzata per conto del produttore di vini greco Oenoforos vincitore anche del premio Pro Carton/ECMA Award. Si tratta di un sistema innovativo di bag-in-box che ha la forma di una borsetta facile da produrre come un sistema tradizionale anche se la fase di riempimento risulta un po’ più complessa. Progettato da Sofia Blomberg, Vernissage Purse è stato realizzato in cartoncino bianco kraft patinato CKB da 250 g dalla marchigiana Boxmarche. Il World Packaging Award per la categoria Dolciumi è stato assegnato alla confezione Radmilla Cherries and Plums in Chocolate realizzato dalla slovacca Skalika Grafobal e progettato da Hedvigá Harvánková. Stampato a sei colori su entrambi i lati e nobilitato con stampa a caldo, il pack è stato finito con una vernice UV che gradualmente vira dall’opaco al lucido sul lato superiore. Le due scatole si inseriscono perfettamente l’una nell’altra ottimizzando così lo spazio durante il trasporto e l’immagazzinaggio. “Death by chocolate” è invece il brand immaginario per cui Denise Franke ha creato delle confezioni per cioccolata commissionate dalla Folwang University di Arts (Essen) che le sono valse il Red dot: best of the best per il design. Ritratti di giovani con il viso ricoperto da cioccolato fuso e immersi nei piaceri della cioccolata campeggiano sulle confezioni. La superficie della scatola è stata realizzata con la tecnica del blind embossing e verniciata UV.


Attraverso le componenti comunicative progettate, l’imballaggio determina l’identità del prodotto e favorisce la relazione di quest’ultimo con il destinatario. Erik Ciravegna, dottore in Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale e docente presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, indaga nel volume La qualità del packaging l’accessibilità comunicativo-informativa della confezione e il ruolo che assume il design dell’accesso, parte fondante del design della comunicazione, nel suo progetto. Vengono analizzate le modalità secondo cui la confezione consente il trasferimento delle informazioni e sono esplorati i fattori che determinano la qualità comunicativa del packaging in relazione alle sue funzioni informative e prescrittive per arrivare a definire i parametri di riferimento per la valutazione di tale qualità. Il volume fa parte della collana di Design della Comunicazione (sezione Saggi) edita da Franco Angeli in collaborazione con il Politecnico di Milano. www.francoangeli.it

cd cartondruck

trasforma una smart in un capolavoro di carta Molte cose sono state realizzate con la carta ma mai una macchina. Fino a quando una società tedesca ha reso possibile questa sfida realizzando in cartone lo chassis e gli interni di una Smart. Presentata a Luxepack, dove ha riscosso molto interesse fra i visitatori presenti, sarà presto presentata anche in altre manifestazioni legate al packaging. L’idea è venuta a Steffen Schnizer, chairman della CD Cartondruck, che cercava un’idea inusuale per far capire quante cose si possono fare con il cartone. Convinto il management della Smart, una fiammante “fortwo” e tutti i disegni CAD sono arrivati a destinazione insieme a un cartone riciclato prodotto dalla cartiera tedesca Gmund. Responsabile del progetto l’artista berlinese Sarah Illenberger che, insieme alla CD Cartondruck, ha selezionato colori, materiali e caratteristiche per concretizzare l’idea. Tutte le parti in plastica sono state rimosse e la macchina è perfettamente funzionante. In totale sono stati usati 7 mila cartoncini in 4 gradazioni di verde.

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enel

re puls an I mez zi di con tatt o dire tto con il clie nte son o il cuo rma rsi di nel . E nell ’ affe te del sist ema di com unic azio ne di E unic a con i pro pri clie nti una log ica mul tica nale , l ’ azie nda com utto , non poc hi stru men ti util izza ndo anc he il dire ct e , sop ratt pag ine stam pa . «S e inte r car tace i : vol anti ni , mail ing , leaf let , are di E nel », dice S ilvi a net ha cam biat o il mod o di com unic « la car ta F elle gar a , res pon sab ile P ubb lici tà e N ew M edia , ore rile van te ». stam pata rap pre sen ta anc ora un sett

Silvia Fellegara

l’energia continua a viaggiare anche su carta

Achille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it

È uno dei grandi big spender della pubblicità italiani. Perché per un colosso come l’Enel comunicare all’esterno l’immagine e la mission istituzionale del brand, veicolare servizi e prodotti e stringere un rapporto sempre più forte con i clienti riveste un ruolo fondamentale. Per questo alla voce comunicazione vengono destinate ogni anno percentuali rilevanti sul fatturato e dentro l’azienda esiste una struttura dedicata per tutto ciò che riguarda l’immagine esterna. Ma come è cambiata la comunicazione Enel negli ultimi anni alla luce della liberalizzazione del mercato dell’energia e di Internet? Print Buyer lo ha chiesto a Silvia Fellegara, milanese, 42 anni, laureata in Economia e commercio e, dopo importanti esperienze nel mondo della comunicazione pubblicitaria in Vodafone, Tim e Colgate, da

luglio 2002 responsabile Pubblicità e New Media Enel. Quanto è importante per Enel la comunicazione? Per noi è sempre stato un dovere aziendale trasferire, con chiarezza e tempestività, contenuti che ci riguardano e che riguardano i nostri clienti e i nostri investitori. Così come altrettanto doveroso è condurre una vita industriale responsabile nei confronti dei cittadini e delle comunità e portare loro i risultati di questa condotta. Nel payoff e nei claim che hanno contraddistinto le nostre campagne comunichiamo il mondo di valori che ispira il nostro lavoro: l’ascolto, l’attenzione nei confronti dei clienti, dell’ambiente. Ma anche la valorizzazione del territorio in cui operiamo, della cultura, dei desideri dei nostri clienti. E infine, ma non certo ultimo,

l’impegno nel garantire energia pulita, a basso costo e accessibile a tutti. Quali sono i canali privilegiati che utilizza Enel per comunicare? Noi comunichiamo a un pubblico molto ampio e cerchiamo di farlo utilizzando tutte le risorse/touch points a disposizione (pubblicità, eventi, promozioni, Pr, merchandising, ufficio stampa, punti vendita, co-marketing, Internet, direct marketing, sponsoring, iniziative di loyalty, corporate identity) in modo sinergico, coerente e complementare. Questo è ancora più vero oggi che siamo nel mercato libero e che quindi, perché il pubblico continui a sceglierci, dobbiamo “raggiungerlo” in maniera continuativa e nei luoghi e con le modalità che sceglie per se stesso e per comunicare


Una campagna pubblicitaria di Enel Energia.

Con 74 miliardi di euro di ricavi (bilancio 2010), la presenza in 40 Paesi e 78 mila dipendenti, Enel, guidata dall’amministratore delegato Fulvio Conti, è uno dei principali gruppi italiani ed europei, la più grande azienda elettrica italiana e la seconda utility quotata in Europa per capacità installata. Un’azienda che fa della produzione di energia elettrica la sua mission ma che è fortemente presente sul mercato della comunicazione e della pubblicità per veicolare l’immagine corporate, il brand e le offerte commerciali, in un mercato libero e competitivo, a cominciare dai servizi per i suoi 32 milioni di clienti italiani e gli altri 30 milioni che conta nel mondo. Se Internet ha cambiato anche il modo di comunicare di Enel, la carta stampata rappresenta ancora un settore rilevante. Con milioni di copie fatte stampare all’anno, servendosi di partner esterni che vengono, ogni tre anni, scelti con il sistema delle gare anche internazionali. E con stampatori che da anni lavorano per Enel come la storica Facciotti di Roma, Varigrafica di Nepi, Primaprint di Viterbo e System Graphic, sempre di Roma, che abbiamo intervistato (vedi box a pagina seguente) non perché sia il partner più importante di Enel sul fronte stampa, ma come esempio (non potendo per ragioni di spazio sentire tutte le aziende), che vale anche per gli altri stampatori, di come avviene una proficua collaborazione tra un grande Gruppo dell’energia e il settore grafico.

come comunicano

Un sistema di comunicazione complesso per raggiungeree oltre 60 milioni di clienti

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come comunicano

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System Graphic , la piccola che piace alle grandi Un’azienda familiare fondata 35 anni fa a Roma da Luciano Pasquali (nella foto) che ancora la guida insieme con i suoi quattro figli. E da piccola, tradizionale tipografia, oggi la romana System Graphic è diventata il primo polo di stampa digitale del Centro e Sud Italia. Una scommessa che Luciano Pasquali si è giocato diciotto anni fa («Allora – dice – mi davano del matto!») e che ha vinto. Con circa 35 dipendenti, un ciclo completo di lavorazione, un parco macchine piane e uno digitale, System Graphic vanta un qualificato parco clienti che allinea nomi come Eni, Alitalia, Lufthansa e l’Enel. Gruppo per cui da una decina d’anni è diventata un partner affidabile e per cui, spiega Pasquali, stampiamo depliant, brochure, cartonati, bilanci e cataloghi come l’ultimo Enelpremia tirato in due milioni di copie. Il prezzo, la flessibilità e la velocità nell’evasione delle commesse ha permesso a System Graphic di vincere le gare bandite dall’Enel.

Nella comunicazione pubblicitaria Enel cerca di coinvolgere i propri clienti soprattutto su alcune tematiche che ci riguardano da vicino: l’attenzione ai cambiamenti climatici e l’impegno collettivo per un futuro sostenibile. con la sua tribù! Non sono più i clienti che vengono ad assistere alle nostre comunicazioni, siamo noi che ascoltiamo le loro esigenze, ne impariamo i codici e studiamo soluzioni per condividere con loro i messaggi. Stiamo cercando di arrivare a un modello relazionale con il nostro target che da orizzontale diventi circolare. Come è cambiata la comunicazione al tempo di Internet? L’evoluzione dei new media e la digitalizzazione dei sistemi di contatto con il cliente hanno ulteriormente cambiato le logiche di marketing e comunicazione. La multicanalità è sempre più protagonista della comunicazione e l’integrazione tra media e messaggio è sempre più forte. Il web fornisce assistenza “one to one” personalizzata in funzione delle esigenze del singolo attraverso logiche di iper-personalizzazione del messaggio. Enel, nelle sue logiche commerciali, comunica le proprie offerte in maniera trasversale con particolare attenzione ai mezzi digitali che integra armonicamente con i canali di contatto e servizio. Ad esem-

pio, attraverso il programma di loyalty, Enelpremia valorizza il comportamento virtuoso del consumatore, incentivato all’efficienza energetica e all’utilizzo del digitale per accumulare più punti per il raggiungimento dei premi. Quanto è ancora importante la comunicazione su carta? In questa logica multicanale, Enel valorizza e investe ancora molto sul supporto dei canali tradizionali e della comunicazione one to one. Il direct marketing tradizionale resta un’eccellente leva di comunicazione in grado di informare e generare call to action. Restano anche sempre centrali le iniziative realizzate attraverso leaflet, volantini, depliant per comunicare i prodotti e le offerte dell’azienda, ma anche per raccontare le progettualità legate alla ricerca e all’innovazione. Come vengono realizzati i prodotti stampati? A partire dal brief di marketing, comincia il lavoro di ideazione creativa che reinterpreta in chiave strategica le indicazioni ricevute. In alcuni

casi la comunicazione risponde a una logica di integrazione tra mezzi, oppure viene realizzata ad hoc per il singolo mezzo. Si tratta di attività prevalentemente svolte all’interno dalla struttura di comunicazione ma nelle quali svolgono anche le agenzie, talvolta, un ruolo consulenziale. Le agenzie esterne che acquisiscono il brief si occupano comunque della delivery creativa e della produzione degli esecutivi. Come vengono selezionati i partner nella comunicazione e nella stampa? Tramite gara che, a seconda delle esigenze dell’azienda e della natura della gara, può avere un perimetro nazionale o europeo. Si tratta di gare di carattere tecnico-economico nella cui selezione rientrano sempre sia parametri qualitativi legati al valore del fornitore e alla qualità dei servizi che offre, sia parametri quantitativi più strettamente legati ai costi. Questo meccanismo ci permette di garantire sempre il miglior rapporto qualità-prezzo.


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mondolibri

Emilio Scirea

Molte cose sono cambiate nel famoso book club di Mondnon più codel bus ines s ha app ena com piut o 50 ann i . A l cen tro ta , ma quasi cento negozi , me un tempo i cataloghi spediti per pos prie libr erie dov e ogg i i spa rsi su tutt o il terr itor io , vere e pro i libri . Pochi numeri per insoci consultano , scelgono e ritirano o; un milione di soci; 1720 quadrare il club: 82 milioni di fatturat di poco meno di 5 milioni di titoli stampati nel 2010 per un totale , anche Mondolibri si avvia copie. Come tutte le aziende editoriali a son o anc ora tant i , prim o però a una mut azio ne . I pun ti di forz cui l’azienda conosce tutto, fra tutti quel milione di soci-lettori di o di lettura e… quanto bacomportamenti d’acquisto, gusti in fatt taylor made. per strutturare sconti mirati e servizi adori che

sta

Meno spedizioni più negozi e tanta voglia di libri

Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it

Leggiamo poco noi italiani, pochissimo. I dati sono imbarazzanti. Ci dicono che il 47% degli italiani ha letto un solo libro nell’arco dell’ultimo anno. La maggioranza non ne ha letto neppure uno. Il bello è che nel 2010 sono stati pubblicati la bellezza di 59 mila titoli di cui 38 mila novità. Per un totale di 210 milioni di copie stampate. Non è facile venire a capo delle ragioni di questo divario. Comunque sia, siamo forse arrivati a un punto di non ritorno. L’editoria, con l’ebook che avanza, si trova davanti a una fase di grande mutazione. E il club del libro? La formula, lo si può immaginare, è un po’ usurata. I cataloghi mensili con le proposte editoriali dedicate ai soci si assottigliano sempre più, meno pagine, meno proposte. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo nell’unico club del libro rimasto in Italia: Mondo-

libri, un’azienda con un storia gloriosa alle spalle, passata attraverso diverse trasformazioni e che tuttavia conta oggi poco meno di un milione di soci, con un fatturato annuo di 82 milioni di euro. «Che di questi tempi non sono pochi, anzi rappresentano una gran ricchezza», dice Emilio Scirea che di Mondolibri è il responsabile di produzione dal 1998. Allora come vanno le cose? Come si sta riorganizzando questo business? Comincio col dire che la crisi dei book-club si inserisce nella crisi dell’editoria. Basti pensare che Bertelsmann pare abbia messo in vendita anche il club francese, quello che in assoluto ha sempre fatto i migliori risultati. Tuttavia, la nostra reazione è cominciata in tempi non sospetti. Da anni infatti abbiamo cercato di trasformare le diffi-

coltà (riduzione delle tirature) in opportunità, cavalcando le possibilità della stampa digitale. Un tempo, ai clienti che chiedevano una copia di un libro esaurito si rispondeva proponendo loro un altro titolo, oggi non succede più. Ma quali sono le azioni specifiche che Mondolibri ha messo in atto per fronteggiare la crisi? Le azioni che stiamo promuovendo vanno in tre direzioni: mantenimento e consolidamento, diversificazione, specificità. Il primo binomio, mantenimento e consolidamento, ci dà l’opportunità di “coccolare” la clientela migliore migliorando i servizi, garantendo sconti mirati, dedicati e su misura. Eliminando principalmente le motivazioni che spingono il cliente ad abbandonare il club. La diversificazone è un tema


Dall’anno scorso il book club Mondolibri è una società di proprietà del Gruppo Mondadori. Gestisce circa 100 negozi e il sito di vendita online Bol.it, importante canale strategico tra i più ampi e articolati mediastore online, con un catalogo di 2,5 milioni di libri. Ai soci Mondolibri offre un innovativo servizio di “pick up point” che permette al cliente di ordinare qualsiasi prodotto online e di ritirarlo nella più vicina libreria. In cinquant’anni di attività il Club ha presentato ai soci oltre diecimila titoli, scelti sempre dai migliori esperti del settore e offerti in edizioni esclusive, curate in modo da valorizzare al massimo il piacere della lettura. Le attività del franchising si articolano oggi su 3 distinti book club: Club degli Editori, Euroclub, Il Circolo.

21 come comunicano

Al centro del business di Mondolibri c ’ è oggi un ’ importante rete di negozi

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Manulprint , un ’azienda ad alto tasso di sensibilità ambientale “La nostra è un’azienda molto sensibile all’ambiente, che già da qualche tempo ha sviluppato un proprio settore di ricerca per studiare imballaggi con materiali plastici sempre più ecologici”. La dichiarazione è di Paolo Bianco (nella foto), direttore tecnico di Manulprint, azienda di San Pietro Mosezzo in provincia di Novara, che produce e stampa imballaggi flessibili. “Con le nostre macchine da stampa a 8 colori stampiamo per Mondolibri i rivestimenti plastici personalizzati dei 10 milioni di cataloghi che annualmente l’azienda di Mondadori invia ai propri soci”.

Attenta alle problematiche ambientali, Manulprint si è dotata di un post-combustore per l’abbattimento delle emissioni nocive in atmosfera. “Inoltre”, precisa il direttore tecnico, “sensibilizziamo e suggeriamo ai nostri clienti la possibilità di utilizzare o ridurre al minimo l’impatto ambientale degli imballi utilizzati, proponendo anche materiali di derivazione vegetale, come il mais, che possono essere completamente compostati in ambiente domestico”.

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Anche se nel tempo il business di Mondolibri è diventato sempre più... multi-canale, le proposte di lettura attraverso i cataloghi sono un punto di riferimento obbligato non solo per i soci, ma per tutti coloro che amano i libri. “necessario”. Se è vero che il libro è per noi la fonte principale di business, è anche vero che dovrà essere sempre di più accompagnato da altri generi e strumenti di vendita. Può farci degli esempi? Prodotti da banco, cartoleria, photobook, stampa digitale di libri per conto terzi, cartoline, calendari, agende e taccuini personalizzati. Nell’ambito extra editoriale ci sono poi organizzazione di viaggi culturali e addirittura promozione e vendita di prodotti per la casa. Queste operazioni sono già avvenute e proseguono con grande successo e soddisfazione da parte dei clienti. Tra le azioni-reazioni lei ha parlato anche di “specificità”, cosa s’intende? Vuol dire che ci concentreremo sempre di più su prodotti esclusivi, collane di edizioni classiche oppure novità da pubblicare come editori, in totale autonomia compresa la vendita dei diritti ad altre case editrici. Cuore pulsante del business di Mondolibri non è più il catalogo ma i negozi che, a quanto pare, sono sempre più

numerosi e frequentati… Sì, i negozi sono ormai la parte più trascinante del business. Fino a qualche anno fa spedivamo l’80% della nostra produzione di libri utilizzando il servizio postale e il 20% era destinato a negozi. Ora queste percentuali sono quasi invertite. Arriveremo a breve a gestire oltre 100 librerie in Italia, organizzate con la formula franchising. Inoltre la rete si sta arricchendo dello scaffale BOL, uno spazio dedicato al sito di vendita on-line che lo renderà unico rispetto ai competitor del web. Infatti potrà utilizzare i negozi distribuiti capillarmente sul territorio: una fonte utile a consultare, raccogliere e ritirare gli ordini dei clienti bypassando le spedizioni postali o tramite corriere. Si potrà ancora parlare di un book club? Sembra che stia diventando qualcosa di molto diverso… È un book club diverso ma di certo è un club. Noi vendiamo a una cerchia ristretta di persone di cui conosciamo tutto, non solo i dati anagrafici ma, cosa assai rara, conosciamo le

loro scelte, i loro gusti letterari e questo è una grande ricchezza. Le librerie ci hanno poi dato un altro vantaggio: in un certo senso ci hanno dato un volto. Ora noi non siamo più solo un’organizzazione sconosciuta, nascosta dietro un catalogo che periodicamente giungeva nelle case dei nostri soci; ora noi siamo persone fisiche molto riconoscibili, abbiamo il volto delle persone che accolgono i soci in libreria, conversano con loro, danno qualche consiglio di lettura… Il suo ruolo le offre un punto di osservazione privilegiato per capire cosa accadrà nel mondo delle aziende grafiche. Ci dica come vede il settore? Nel lungo periodo credo emergeranno le società che con intelligenza e lungimiranza avranno diversificato e si saranno specializzate occupando nicchie di mercato. Chi avrà saputo unire le proprie forze con quelle di altre realtà, come è accaduto ad esempio con Mondadori Printing e il Gruppo Pozzoni, allora potrà sentirsi più forte in attesa dei grandi cambiamenti tecnologici.


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direct marketing

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Cresce la voglia di fare business con l’email... Strategie, informazioni, tecniche, problemi, prospettive e qualche curiositĂ

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di Moreno Martelloni Consigliere delegato AIDIM

L’email marketing è un sistema di comunicazione giovanissimo nel panorama dei mezzi, ma c’è già chi ne ha decretato la morte per mano dei social network e della nuova frontiera della cosiddetta comunicazione co-generata. Credo si tratti non tanto di una esagerazione, quanto proprio di un errore di valutazione. Ma andiamo per ordine e cominciamo, come è buona abitudine, a descrivere e quantificare il fenomeno di cui stiamo parlando.

Attenzione ai primi 23 caratteri dell’oggetto L’email marketing è l’utilizzo della posta elettronica per l’invio di comunicazioni commerciali a un target in qualche modo definito e raggiunto attraverso l’invio di email. Di solito l’invio avviene attraverso

apposite piattaforme gestite in proprio o come servizio offerto da operatori specializzati in questo tipo di attività (ESP – Email Service Provider). I tre componenti costitutivi di un messaggio email sono il sender (mittente), l’oggetto e il testo/corpo del messaggio, ciascuno con una funzione specifica e fondamentale per il successo della campagna di comunicazione. Non sembri questa una ovvia banalità. Il modo di scrivere il mittente ha un grande impatto sull’attenzione che vi dedica il destinatario. I primi 23 caratteri dell’oggetto sono senz’altro l’elemento più importante di tutto il messaggio, perché quelli visibili nel preview delle mail ricevute e che fanno decidere il destinatario se aprire o no il messaggio.

Misurare e valutare una campagna email

Per chiudere questa introduzione, non possiamo non ricordare quali

sono i criteri di misurazione dei risultati di audience di una campagna di email marketing: • Il tasso di apertura/ open rate: misura la percentuale di mail che sono state aperte ed è un indicatore della rilevanza che viene attribuita al messaggio. Dipende dal sender e dall’oggetto, perché il testo/contenuto non viene di solito visualizzato in preview se non in minima parte. • Il click to open rate: misura la percentuale di destinatari del messaggio che, una volta aperto il messaggio, clicca almeno uno dei link contenuti ed è un indicatore dell’ “engagement”, del coinvolgimento che il messaggio è riuscito a creare nel destinatario. • Il click through è il prodotto dei due indicatori precedenti e corrisponde al rapporto tra i click e le email inviate: misura l’audience effettiva totale generata dalla campagna, come prodotto e risultato della

direct marketing

T racciabilità e possibilità di interazione ad altissimo livello con i propri clienti : ecco i due plus del marketing profes sionale fatto con le email . A ttenzione , però : non è facile gestire con successo una strategia aziendale fondata sull ’ invio di messaggi digitali . M oreno M artelloni affronta l ’ argomento per i lettori di P rint e fa il punto su presente e futuro dell ’ email marketing . C i dice come possiamo fare a trasformare questa attività in una fonte di business , quali sono le regole , le difficoltà , le piccole e grandi attenzioni nella stesura del messaggio , i trucchi e tutti i risvolti legati allo spamming e alla gestione degli invii .

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sua capacità di essere rilevante (apertura) e coinvolgente (click). L’email marketing ha una caratteristica distintiva importante rispetto al direct marketing off line: la possibilità di misurare il tasso di apertura. Nel valutare i risultati di un mailing, la redemption (tasso di risposta) non è scomponibile nelle sue componenti del tasso di apertura della busta e la decisione di rispondere dopo aver aperto. Il tasso di apertura dell’email è invece misurato con una certa esattezza grazie a tecniche specifiche di costruzione della mail e permette di isolare l’elemento della rilevanza da quello dell’efficacia nel coinvolgere il destinatario.

Un enorme circuito di comunicazione

Secondo una ricerca commissionata da ContacLab, il più importante ESP - Email Service Provider italiano, nel 2009 sono state 420 milioni le email reca-

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Una campagna efficace • Nei prog ram mi di email marketing si può misurare l’audience effettiva: non solo quanti destinatari hanno ricevuto e aperto la mail, ma anche la percentuale di quanti cliccano sui link indicati. • L’invio di email consente di approfondire e continuare il dialogo con i destinatari attraverso una pagina web o sezione specifica del sito cui il destinatario è pervenuto. • L’invio indiscriminato di mes sag gi può aver e conseguenze negative: i provider spesso inseriscono in “Posta indesiderata” un mittente anche solo perché verificano che c’è una percentuale elevata di destinatari che non dimostra interesse per i messaggi di quel mittente. • Rispetto al direct marketing (cartaceo) l’email mar keti ng è spes so più efficiente e meno costoso per acquisire nuovi clienti. • Solo le campagne che sanno valorizzare le specificità di ciascun canale sono destinate al successo.

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pitate in 51 milioni di caselle email esistenti, che corrisponde a circa 20 messaggi a testa per ognuno dei circa 22 milioni di utenti Internet del Paese maggiori di 15 anni. Ben 4 milioni di navigatori (18% del totale) si collegano alla propria casella e-mail anche attraverso device mobili, come Smartphone e BlackBerry. Non sorprende, quindi, che questo enorme circuito di comunicazione venga utilizzato in modo crescente (talvolta anche improprio) dalle aziende per informare e comunicare con i propri consumatori e potenziali. Le modalità di utilizzo sono: • l’email diretta commerciale, in cui l’azienda scrive al consumatore per presentare e proporre un prodotto o servizio; • la newsletter, uno strumento di comunicazione periodica, che può contenere proposte commerciali, ma che si

presenta con una veste e un contenuto più finalizzati a informare che a vendere direttamente.

Una forma evoluta del direct marketing

L’email marketing è un forma evoluta di direct marketing, in quanto consente una tracciabilità e una interazione di altissimo livello. L’invio di una comunicazione email di solito prevede che si possa approfondire e continuare il dialogo cliccando sui link contenuti, da cui si va direttamente su una pagina dedicata (landing page, pagina di atterraggio) o su una sezione specifica del sito, come prosecuzione naturale del messaggio. centrare il target

Come sempre nel direct marketing, condizione base per ottenere risultati positivi è centrare il target di riferimento. Se è vero che il costo contatto dell’email marketing è mediamente

contenuto, l’invio indiscriminato di messaggi può avere conseguenze molto negative, se spinge molti destinatari a classificare come SPAM le comunicazioni ricevute perché irrilevanti, mettendo a rischio un corretto invio anche per i destinatari realmente interessati alla comunicazione.

Attenzione alla posta in arrivo

Quando il nostro server ci dice che un messaggio è stato recapitato (perché l’indirizzo di destinazione è esatto e non ha respinto l’invio) non siamo affatto certi che il destinatario si trovi la nostra comunicazione nella “Posta in arrivo”. Al contrario, il nostro messaggio potrebbe essere finito direttamente nella “Posta indesiderata”, con pochissime possibilità, cioè, di essere recuperato e letto. I client e i provider di posta possono decidere di dirottare direttamente

una email tra la “Posta indesiderata” anche basandosi sulla “reputazione” del mittente, classificato come spammer proprio in conseguenza della percentuale elevata di destinatari che lo inseriscono come “mittente indesiderato”.

Non inviare troppi messaggi

I principali provider di posta (Hotmail, Google, Yahoo) hanno messo in piedi sistemi di valutazione che si basano addirittura sulle reazioni abituali di un destinatario verso uno specifico mittente, così da classificare come indesiderata anche la corrispondenza proveniente da un mittente di cui non si leggono mai i messaggi. Attenzione quindi a mandare in giro troppi messaggi email non desiderati perché “tanto non costano”: le conseguenze potrebbero essere molto gravi anche per i destinatari che invece gradiscono i messaggi.


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Direct marketing

cartaceo o digitale?

Tutti gli operatori della filiera del mailing hanno sempre guardato con molta preoccupazione allo sviluppo della comunicazione diretta digitale come a un competitor forte e difficile da contrastare, per i costi contatto molto più bassi e i tempi di reazione e di esecuzione molto più rapidi. Inutile negare che una forma di erosione c’è stata e continuerà ad esserci, ma il mailing ha dalla sua delle caratteristiche distintive che ne garantiscono uno spazio insostituibile, spesso in sintonia e non in competizione con i mezzi digitali.

Il primato della carta nei programmi fedeltà

Nello scenario attuale di comunicazione integrata multicanale, il direct mail mantiene un ruolo chiave per le sue caratteristiche distintive rispetto alla comunicazione

digitale e classica: • è “tangibile” e può ospitare al suo interno inserti in materiali e creatività molto diversi; • mantiene e trasferisce un senso di “ufficialità” alla comunicazione; • è completamente personalizzabile e quindi coinvolge l’interlocutore in modo più diretto; • permette di mirare al target giusto con estrema precisione; • consente di usare il massimo di creatività; • si armonizza perfettamente nelle campagne integrate come strumento più efficace per generare una risposta interattiva; • non è intrusivo e può essere fruito nei tempi più comodi per il destinatario. Il mailing è ancora il mezzo di comunicazione diretta che ha la più alta capacità di generare risposte. Le redemption che si possono ottenere con un mailing sono molto più alte di quelle di

In Italia ci sono già 17 milioni di utenti di Facebook. Ma le operazioni di direct che si fanno su Fb hanno finalità diverse rispetto all’email marketing.

una DEM, a parità di target. Questo fa sì che l’effetto sostituzione sia più elevato per le attività di acquisizione di nuovi clienti, mentre la comunicazione diretta cartacea svolge ancora un ruolo insostituibile nei programmi di comunicazione rivolti a fidelizzare e sviluppare i clienti.

Il social network marketing sconfiggerà l’email marketing? Ed eccoci di nuovo, dopo questo lungo giro, al quesito iniziale: l’email marketing lascerà presto il suo posto alla comunicazione attraverso i social network? I nuovi social media (blogs, LinkedIn, Facebook, Twitter, YouTube ecc.) si stanno prepotentemente affermando e sottraggono tempo e attenzione ai media tradizionali con stupefacente rapidità. In Italia ci sono ad oggi 17 milioni di utenti di Facebook, di cui 84,5% sono maggiorenni e 70,9% hanno un’età

compresa tra 18 e 44 anni. Un fenomeno già di dimensioni molto rilevanti. Su questi mezzi – per loro natura intrinsecamente partecipativi e virali – si gioca una parte crescente della “reputazione” delle aziende, perché il consumatore ha sempre più voce in capitolo e si sta trasformando in interlocutore, pretendendo di essere trattato come tale dalle aziende e dai brand.

Il seme della

insoddisfazione viaggia nella rete

Se ciò non avviene, il “seme dell’insoddisfazione” viene sparso in rete e si propaga tanto più velocemente quanto più è autorevole l’opinione di chi ne parla e diffusa l’insoddisfazione latente. Attenzione, però. Il funzionamento stesso dei social media pretende che l’intervento diretto delle aziende sia trasparente e moderato. Niente comunicazione commerciale push, quindi, su questi net-

direct marketing

Mantenere una relazione costante con i propri clienti è un fondamento dell’attività aziendale: significa poter presentare e proporre prodotti e servizi e creare un’esperienza emozionale… un legame. L’email marketing è una delle tante opportunità che il mondo della comunicazione ci offre per raggiungere questi obiettivi.

work. Ma la strategia di comunicazione delle aziende necessita assolutamente di strumenti di comunicazione diretta verso i target identificati come primari per i propri prodotti e servizi. Non può bastare certo il “reputation management” che le aziende possono fare nei social media.

Le ragioni della

comunicazione integrata multicanale

La soluzione sta sempre nella solita, ragionevole integrazione dei mezzi. Solo le campagne che sapranno valorizzare al meglio le specificità di ciascun canale saranno campagne di successo. Mailing, email, social media: ognuno di questi strumenti di dialogo diretto con i propri clienti o potenziali può svolgere il proprio compito per creare valore e rafforzare la relazione.

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... ecco alcuni semplici esempi:


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Fare un pdf corretto per la stampa non è difficile, anzi è persino più facile che farne uno sbagliato. Oggi quasi tutte le applicazioni permettono di uscire in PDF in maniera semplice: non servono più professionisti della realizzazione degli “impianti”, ma sbagliare non è raro. Ecco un decalogo da seguire per evitare errori a monte che possono compromettere il risultato finale.

pdf: gli errori da evitare in dieci punti 1. Creare pagine con lo stesso formato e con i giusti margini. Soprattutto nel realizzare stampati editoriali in cui i materiali arrivano da diverse fonti (ad esempio pagine pubblicitarie inserite in una rivista), può capitare di fornire allo stampatore pagine in formato differente. Se non è possibile farsi rifare il file, bisogna reimpaginare così com’è il pdf, verificato e centrato, e rigenerare il file ex novo. Talune fotolito preferiscono rasterizzare e reimpaginare. Attenzione anche alla posizione della pagina nel pdf, che deve essere centrata perché di solito i programmi di imposition importano nei template le pagine centrate. Oltre alle abbondanze necessarie per il refilo finale dello stampato è inoltre sempre buona norma tenere più grande la dimensione del pdf dai 10 ai 40 mm totali.

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Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

2. Dare alle immagini una risoluzione adeguata. Una buona qualità di stampa è garantita da una risoluzione compresa tra i 240 e i 300 dpi, viceversa la risoluzione troppo bassa o l’ingrandimento eccessivo di un’immagine in alta porteranno a immagini pixelate. Per questo è importante impaginare con le immagini già portate tutte alla stessa risoluzione, senza ricampionarle.


5. Fare attenzione ai colori speciali. Le tinte Pantone nel pdf usciranno come canale di tinta piatta a parte. Se si prevede di stampare il lavoro in quadricromia, bisognerà fare le conversioni prima di generare il pdf. Viceversa la tinta piatta, se prevista, deve essere data come canale aggiuntivo in un pdf composito.

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3. Convertire le immagini nel giusto spazio colore. Le immagini (provenienti da internet o da scatti digitali) nascono quasi sempre in RGB, spazio colore più ampio, più leggero e più versatile (alcune correzioni o filtri di Photoshop non si possono applicare in CMYK). Una volta elaborate, però, vanno convertite in quadricromia prima di effettuare la raccolta dati per la stampa, dalla quale poi si effettuerà la preparazione del pdf, per evitare che la conversione sia fatta in modo automatico e arbitrario dal distiller o dal Rip della prestampa, con risultati difformi dall’originale.

31 3 4. Incorporare i font. Ogni pdf deve avere incorporato i set di font utilizzati. Questo perché spesso nel passaggio al Rip font non incorporati rischiano di “saltare”, soprattutto se il font usa attributi simulati (il bold o l’italic forzato e non il corrispettivo font Bold o Italic).

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6. Predisporre canali appositi per le nobilitazioni. Il canale tinta piatta può essere usato anche per generare le lastre per lavorazioni speciali (laminazioni a freddo e verniciature), oppure per la posizione di serigrafie, vernici UV serigrafiche a registro, sbalzi, caldi, tracciati di fustella ecc., evitando in questi casi l’output per l’offset.

Un’osservazione importante Il miglior pdf privo di errori formali, magari anche certificato, rischia di dare risultati inaspettati se il flusso di lavoro del vostro stampatore non è aggiornato al vostro. Per questo è bene confrontarsi sempre con la prestampa del fornitore e attenersi alle indicazioni.

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32 7 8. Scegliere tra distillazione o esportazione. Che si usi Adobe Indesign o QuarkXPress è possibile ottenere un pdf in due modi: esportandolo direttamente o salvando il file in formato .ps (dal menu Stampa) e successivamente creare il pdf con Acrobat Distiller. Nell’uno o nell’altro caso, se i settaggi sono corretti, otterremo un pdf adatto alla stampa. Adobe stessa, fornitrice di Distiller, con discrezione non ne consiglia più l’uso ed esperti come Mauro Boscarol lo scoraggiano. Nonostante ciò, quasi tutte le guide di creazione dei pdf fornite da stampatori, agenzie o editori continuano a suggerire di passare per la fase del Distiller perché, con vecchie versioni dei programmi di impaginazione, questa prassi consente di tenere meglio sotto controllo le varie fasi e di accorgersi di eventuali errori. Nelle ultime versioni dei software di impaginazione, invece, le opzioni di esportazione permettono di inglobare questi controlli e ottenere file certificati (Press Quality, PDF/X-1A, PDF/X-3...).

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9. Usare i file certificati. I pdf certificati rispettano determinati parametri e garantiscono un’assoluta uniformità. Quelli adatti alla stampa rispondono ai requisiti dei pdf/X ottenibili sia in fase di distillazione che di esportazione. Quale standard scegliere? Lo stato dell’arte è il PDF/X-4 2008 che, accettando di utilizzare spazi RGB, trasparenze, profili ICC, da un lato è più versatile, dall’altro però lascia molta parte della gestione del file a chi lo dovrà trattare per la stampa. Sarà il flusso di lavoro della prestampa, debitamente aggiornato, a occuparsi di “normalizzare” il file.

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7. Gestire sovrastampa, foratura, trasparenze e ombre. Impaginando è possibile che alcuni oggetti ne sovrastino altri. Normalmente tutti i colori del livello superiore, all’output forano quelli sottostanti. Il nero invece, essendo il colore più scuro, dovrebbe sovrastampare, di fatto però anche il nero fa trasparire l’immagine sottostante. Per ovviare al problema, impostare il nero in foratura e verificare nel pdf dove i colori forano o sovrastampano. In Acrobat si usa il comando “Usa la simulazione di sovrastampa” nelle preferenze del programma. I programmi di impaginazione hanno di recente introdotto la “trasparenza”, che consente di ottenere anche sfumature. Ma basta una semplice ombra sotto un testo per incorrere in problemi, soprattutto se il file è generato tramite distillazione che rasterizza la trasparenza (flattening). La soluzione è quella di creare un pdf standard/X di ultima generazione che interpreta le trasparenze in modo vettoriale.

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10. Affidarsi ai software di controllo (Preflight). Un pdf/X riduce nettamente la possibilità di errori formali ma non li esclude. Per questo è buona norma dotarsi di un software di controllo dei pdf come Pit Stop di Enfocus o FlightCheck di Markzware, anche se Acrobat Professional include già un comando chiamato “Verifica preliminare”. Questi programmi consentono di ottenere un rapporto che segnala la presenza di difformità dagli standard previsti (spazi colore sbagliati, font non inclusi, tinte piatte ecc.) e in molti casi anche di risolverle.


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cultura grafica

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la scelta dei caratteri, delle loro proporzioni, degli spazi, delle giustezze… sono tanto importanti quanto lo è la creatività di un progetto grafico. Eppure Siamo spesso tentati di ridurre il problema dei font a una faccenda di dimensioni. Ma non è così. Per chi si occupa di grafica è fondamentale avere qualche strumento teorico per capire quali interferenze ottiche e culturali agiscano nel processo di lettura.

Se è tutta una questione di carattere... Vedere non è come guardare perché un atteggiamento di attenzione di fronte alla realtà comporta una conseguenza necessaria: la comprensione. Per chi si occupa di grafica è decisivo organizzare relazioni ottimali tra immagini e testi al fine di descrivere in modo avvincente, dal manifesto al libro, concetti e informazioni funzionali al progetto e tali anche da riuscire a mantenere alta la soglia di interesse. Se è vero che nella suggestione delle immagini si veicolano

Luca Fiammenghi

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Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it

contenuti immediati, nel vedere la pagina dobbiamo considerare che il testo riempie e “colora”, con i toni del carattere tipografico, un tessuto ricco di ritmi e armonie, stabilendo legami tra titoli, didascalie, note e contenuti. Nel suo libro del 1971, Il segno alfabetico, Aldo Novarese, parlando dell’impatto grafico del testo, propone una distinzione tra due importanti termini: visibilità, che dipende dalla forma delle lettere e dal riconoscimento immediato dei singoli segni, e leggibilità restituita dal comfort della lettura. Ma in che modo visibilità e leggibilità consentono di predisporre un progetto efficace? Per rispondere è necessario capire come vede l’occhio, in particolare durante la fase della lettura.


Nell’occhio, la luce che entra dalla pupilla devia nel momento in cui colpisce il cristallino che come una lente biconvessa fa convergere a fuoco i fasci di luce sulla retina, una membrana connessa al cervello tramite il nervo ottico. In una zona centrale della retina, la macula, sono concentrati in media 6 milioni di “coni”, fotorecettori che distinguono con grande precisione colori e dettagli, coprendo un’ampiezza del campo visivo centrale di circa 20 gradi che corrispondono a circa 30 caratteri di un medio testo, durante una lettura in condizioni abituali. È in un avvallamento più centrale della retina, la fovea, che abbiamo la massima acuità visiva e dove l’occhio si impegna particolarmente quando fissa il testo; in questa piccola area di diametro 1-2 mm vi è la maggior densità dei coni e l’angolo di campo visivo si riduce a circa 9 gradi; nei momenti di massima attenzione l’angolo di campo può anche ridursi fino a circa 2° che corrispondono per un testo medio a una distanza di lettura di circa 8 caratteri. Il centro della fissazione (zona di foveazione) si posiziona tra circa la seconda/terza lettera della parola. I coni diminuiscono repentinamente verso l’area restante della retina, a favore di altri fotorecettori, circa 120 milioni di “bastoncelli”, deputati alla visione d’insieme o periferica. Questi sono estremamente sensibili alla luce, non vedono i colori, ma si sollecitano anche in situazioni di scarsa luminosità fino a riuscire a percepire anche pochi fotoni, come nella visione notturna. È dunque a partire dalla macula che si stabilisce la relazione lettura/comprensione, in particolare nella fovea. Con la visione binoculare abbiamo una visione “ciclopica”, ovvero unica degli oggetti, grazie al continuo movimento dei bulbi, e nelle differenti azioni quotidiane riusciamo a mantenere le immagini stabili sulla retina sia per situazioni esterne dinamiche sia per movimenti propri della testa. I movimenti oculari più importanti nella funzione della lettura sono quelli “saccadici” che in pochi millisecondi, con percorsi rapidi o ampi lungo le righe del testo, portano sulla fovea il nostro centro di attenzione. Una breve saccade a sinistra serve per verificare quanto compreso per il 10-20% delle saccadi totali e una ampia serve a portare lo sguardo alla riga successiva; le saccadi verso destra si hanno ogni 6-8 spazi del carattere. Quando ci soffermiamo per la comprensione del testo ci troviamo nella fase della fissazione, che interessa quasi tutto il tempo di lettura e dipende sia dal tipo/dimensione del carattere sia dalle condizioni del contesto della lettura. L’insieme delle saccadi e delle fissazioni definiscono lo span percettivo che, in condizioni ottimali, comprende circa 30 caratteri per un centro di fissazione a circa metà, variando comunque per molteplici fattori come l’incontro con parole difficili, lunghe o caratteri in rapporti di forma/densità non ottimali.

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Come funziona l’occhio

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Morfologia del carattere Il corpo del carattere come sappiamo si misura in punti tipografici e si riferisce alla distanza tra la spalla superiore e quella inferiore del vecchio blocchetto in lega di piombo, quindi circa la massima asta ascendente e la massima discendente. Misure di corpi uguali per caratteri diversi hanno morfologie diverse; l’asta di un Helvetica è più corta di quella di un Garamond, ma l’altezza delle minuscole è sensibilmente maggiore. Lo stesso è per il Times rispetto al Garamond che a sua volta presenta forti Leggibilità dell’impact in corpo 10, interlinea 12. A destra, leggibilità dell’Univers Cond. Std, in corpo 10, interlinea 12.

Sotto, rapporto visibilità/ ingombro tra Helvetica Neue Reg., Times Rom. Std e Garamond Premiere Pro Reg., tutti nella misura di pt 8/9,6 (interlinea automatica).

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differenze tra gli spessori orizzontali/verticali dei glifi. Questo può indurre ad affermare che a parità di corpo l’Helvetica sia il più leggibile fra i tre, se pur a scapito di un maggiore ingombro. Ma qui entra in gioco il fattore interlinea: generalmente i software la impostano automatica al 20% in più del corpo del carattere e avendo l’Helvetica un’altezza media significativa, si mostra nei testi impaginati con righe fitte e pesanti, da risultare fastidiose se non distanziate in modo adeguato. Di contro, un Garamond potrebbe risultare arioso e leggero, ma perdere di leggibilità nei corpi piccoli. ca

Progettare per il web Nella progettazione per web o palmari interviene un altro problema: la risoluzione dei “monitor”; si dice che sia 72 ppi, ma non è vero. Basta dividere la

dimensione orizzontale dei pixel visualizzati per il lato orizzontale in cm e convertire in pollici (es. 1680 px : 43 cm visualizzati x 2,54; mediamente lavoriamo verso i 100 ppi. La risoluzione di un iPad è 132 ppi). Chi progetta per i dispositivi fissando la dimensione in pt. (e non in pixel) vedrà quasi sempre i testi più piccoli della misura “reale”.

Indicatori di lettura Se nelle condizioni di visibilità più in generale influiscono fattori come l’età del soggetto, la luce ambiente, il colore della carta in contrasto al colore dell’inchiostro, la distanza di visione, per la leggibilità è determinante il carattere già a partire dalla forma dei singoli glifi. Banalmente riduciamo a un puro fatto dimensionale o di spessori la possibilità di una migliore lettura del carattere tipografico, ma non si tratta di indicatori affidabili, se non visti in relazione con tutto l’impianto grafico.


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È consigliabile l’uso di font “intelligenti” a 16 bit, quelle Opentype, perché oltre ad essere Unicode, per cui ogni lettera di un alfabeto corrisponde alla stessa per un altro, sono multipiattaforma; supportano (quando non convertite in tracciati) hint (istruzioni) interne per come ottimizzare la metrica anche alle differenti misure, oltreché fornire negli oltre 65.000 glifi per caratteri, alfabeti non latini, alternative, legature, maiuscoletto vero, frazioni o varianti “Caption” per le didascalie fino a corpo 8,9, “Subhead”, da 15 a 22,9 pt e “Display” per corpi > 23 pt. (i titoli). Ad esempio, per i corpi piccoli il disegno prevede aste leggermente più spesse e occhi interni maggiori; sulle misure più grandi una spaziatura ottimizzata.

Le scelte giuste

Ecco quindi che diventa fondamentale per il creativo stabilire le giuste scelte in un progetto grafico, adottando con cura griglie di impaginazione e caratteri tipografici tra le migliaia disponibili, evitando testi lunghi con corpi troppo spessi e occhielli ridotti, distorsioni della scala orizzontale/verticale che alterano le proporzioni delle aste o lasciando spazi ampi tra righe troppo corte, la cui lunghezza ottimale si ha quando non si superano le 60/70 battute per riga e l’ideale sarebbe impegnare circa 1,5 - 2 alfabeti completi. È anche vero che in alcuni casi è necessario, anche se sconsigliabile, giustificare il testo ingombrando mediamente tre o quattro parole, e in tal caso bisogna architettare accorgimenti tali da chiudere gli spazi eccessivi.

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Font intelligenti

Leggibilità nella segnaletica Ha fatto discutere la segnaletica di Trenitalia che adotta il Futura Bold bianco su blu per i nomi delle città; questo carattere non risulta particolarmente funzionale, avendo glifi simili (tipo “a” e “o”), occhielli ridotti e può indurre errori a una lettura rapida. Nella segnaletica il fattore “tempo di lettura” è un indicatore importante; leggere un pannello con circa 5 parole durante la guida comporta una distrazione di poco meno di 1,4 secondi; oltre 0,7 secondi significa superare la soglia di pericolo. Esistono typeface progettate appositamente per la segnaletica, per garantire risultati ottimali alla lettura rapida e alle diverse condizioni ambientali. Ad esempio paesi come Stati Uniti, Canada, Messico, Olanda, Spagna e altri adottano “Interstate”, disegnato da Tobias Frere-Jones in licenza per Font Bureau (www.fontbureau.com).

Testo giustificato con InDesign, in modo da ridurre gli spazi eccessivi tra le parole. In alternativa, se i testi sono impaginati per 2/3 righe a bandiera, oppure se sono a epigrafe, ci può aiutare “Uniforma righe non giustificate”, dalle opzioni del pannello Paragrafo.

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Disabilitando le larghezze frazionali con Adobe Photoshop o Illustrator, la metrica del testo si sposta sui pixel aumentando i bianchi tra le lettere, quindi la leggibilità.

Crenatura standard e crenatura ottica Per titoli o parole brevi, come per lo studio di un logotipo, conviene modificare la crenatura basata sulla metrica del carattere, a partire da quella ottica. Una tecnica per raffinare gli spazi tra le lettere è capovolgere la scritta (meglio se si valuta su una stampa). Una crenatura basata sulla metrica va mantenuta per i testi lunghi, in quanto se in tal caso si usasse quella ottica, il programma subirebbe un forte rallentamento.

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Progettare a monitor Per la progettazione a monitor esistono typeface appositamente disegnate per questi dispositivi, tipo il Verdana e il Georgia, ma ve ne sono molti altri: sono caratteri generalmente con un occhio relativamente ampio e una metrica tra aste mai sottili, che si appoggiano meglio ai pixel da cui dipendono e non risentono delle “larghezze frazionali” che sono invece ottimali da mantenere per i testi stampati.

Il bianco non è assenza ma respiro

Chiunque sia il destinatario del nostro progetto grafico, il segno che lascia il carattere è determinante come la prima impressione che riceviamo in un incontro; una fitta quantità di informazioni ci lascia storditi, come accade quando si trova qualcuno un poco logorroico, oppure abbiamo un impatto piacevole da chi sa alternare pause alle parole, come accade nel vedere un testo arioso, che non teme il bianco della carta come assenza, ma lo valorizza assieme ai contenuti. Ad ogni modo se teniamo giustamente presenti regole

come “la pagina di un libro ben composto contiene circa 60-70 caratteri (o 10-12 parole) per 30-45 righe, che riesco a non sporcarmi i polpastrelli quando lo sfoglio ed è in un buon rapporto corpo/leggibilità, o che un biglietto da visita lo preferisco se riesco a capire di chi è ed il suo numero di telefono”, è probabile che realizzi un prodotto funzionale. Ma progettando mettiamoci in gioco fino in fondo perché è anche vero che non c’è nulla di più arido di un lavoro funzionale alla regola.


L’INCHIOSTRO AL GUINZAGLIO come vuoi, dove vuoi, quando vuoi Dal 1951 la Colorgraf si caratterizza per la dinamica specializzazione negli inchiostri offset, con una gamma completa di prodotti per tutte le esigenze degli stampatori.

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Grandangolo dedicato ai calendari

peak performances. un inno ai primati da scheufelen Oltrepassare il limite. Questo il tema del calendario Scheufelen 2011 dedicato ad alcuni primati raggiunti in vari settori: il migliore sportivo, lo scienziato più brillante, il brano di musica più lungo del mondo... Colpiscono in questo calendario le nobilitazioni, mai così utilizzate nelle versioni precedenti e mai così sofisticate. Inalterata invece la consuetudine di utilizzare diverse carte nello stesso calendario: heaven 42, PhoeniXmotion, Job Parilux e BVS selezionate adeguatamente per valorizzare le varie finiture dei fogli. Tra le numerose tecniche di stampa utilizzate citiamo il blind embossing (stampa a rilievo senza l’uso di inchiostro), la stampa a caldo, gli inchiostri fluorescenti a luce diurna e notturna, le vernici pigmentate con Iriodin e a riserva.

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Sviluppato in collaborazione con l’agenzia tedesca Strichpunkt, il calendario Scheufelen è stato stampato in quattromila copie dallo stampatore Druckpartner di Essen.

font&grafica, viaggio tra le lettere e le immagini

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Il gioco di parole che associa Fontegrafica alle parole Font&Grafica è il tema del calendario 2011 del noto stampatore milanese. Realizzato dall’art director Fabrice Petithuguenin, il lavoro si basa su una rivisitazione in chiave moderna delle dodici lettere che compongono il nome Fontegrafica attraverso un rivoluzionario studio che associa nuovi layout grafici ad alternativi caratteri di stampa. Il viaggio tra le lettere e le immagini di Font&Grafica si sviluppa con l’utilizzo di tecnologie di stampa classiche e moderne, una equilibrata sinergia tra inchiostri e supporti, lamine e tecniche di nobilitazione, con l’obiettivo di stimolare l’evoluzione del prodotto stampato. Tirato in edizione limitata, il calendario è stato confezionato con una barra in alluminio bianodizzata serigrafata.


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dedicato ai calendari

felicity, dal concorso alla carta

Il calendario Favini nasce sulla scia del successo del concorso di design e della mostra Felicity “Change your city, change your town”. Si tratta della raccolta di alcune delle opere vincitrici stampate sulle superfici morbide e metallizzate delle carte speciali Favini per comunicare come la stampa sia uno strumento prezioso frutto della ricerca e dell’innovazione. Un oggetto da collezione che offre la possibilità di sentire, sfiorare e toccare la trama che risalta in tutte le pagine.

Alcune delle opere che hanno partecipato al concorso di design Felicity, ideato da Co.Me e promosso da Favini e Ditre Group, sono diventate parte del calendario.

Water, una riflessione sul bene più prezioso del pianeta Il calendario Sappi 2011 invita a riflettere sul ruolo fondamentale dell’acqua nella vita del pianeta, un bene che va protetto e salvaguardato. Un monito che Sappi, consapevole che per produrre carta serve molta acqua, fa proprio impegnandosi a mitigare il più possibile l’impatto ambientale dei suoi supporti. Il calendario è stampato su carta Tempo Silk da 250 g che fa parte della gamma di patinate realizzate con cellulosa sbianchita senza l’utilizzo di cloro. Il concept è dell’agenzia sudafricana Troika Imagineering Works.

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Grandangolo i fotografi di magnum per grafiche dell’artiere

Il CalendarBook è un progetto prodotto e stampato da Grafiche dell’Artiere che da sei anni collabora con l’esperto di fotografia Peter Weiermair e i creativi di Ice&Ghiaccio - K Lab NY, Carlo Giulianelli e Maddalena Gracis, per farne un vero e proprio oggetto da collezione di altissima qualità da donare in esclusiva a designer, collezionisti e amici. Il tema di quest’anno “Festivals, Rituals and Celebrations” è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, Magnum Photos, che ha messo a disposizione il proprio prezioso archivio. Le immagini sono state nobilitate e valorizzate da ricercate tecniche di stampa e con l’inserimento di supporti speciali e di rilegature non convenzionali. Il risultato sono 500 copie numerate di grande classe.

Alcune immagini tratte dal calendario di Grafiche dell’Artiere. Uno scatto di Martin Parr durante i festeggiamenti per il Queen’s Golden Jubilee e, sopra, una foto scattata in India da Cristina Garcia Rodero durante il festival Kumbha Mela.

A maggio è Larius brillante a regalarci un vero e proprio spettacolo di colori grazie al Mallich Ghat Flower Market di Calcutta. Sotto, il mercato dell’antiquariato a Nanjing in Cina risalta su una Passion 13 verniciata con vernice UV serigrafica.

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Viaggio nel mercato globale con Burgo Distribuzione “Tutto il mondo è paese” è il titolo del nuovo calendario di Burgo Distribuzione. Continua così il percorso alla scoperta di popoli e culture lontane intrapreso lo scorso anno ma con un nuovo filo conduttore: il mercato globale. Un tema capace di sottolineare ancora una volta come realtà radicate nella storia e nella tradizione, così diverse, risultino simili per chi sa veramente guardare. Dodici scatti suggestivi stampati su alcuni gioielli di Green Paper, il segmento di carte certificate e riciclate di Burgo Distribuzione nobilitati da Grafiche Antiga che ha trasformato il calendario in una vera esperienza multisensoriale. Il progetto grafico è dell’agenzia Concreta Comunicazioni.



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Sono tanti i criteri per scegliere se stampare in piana oppure no. Il fattore quantità è legato al tempo, il fattore tempo è legato al costo, il costo ai colori, i colori alle lavorazioni e via elencando. E poi: in alcuni casi sono le caratteristiche stesse dello stampato a dettare legge, in altri le cose sono più complicate perché entrambe le tecnologie potrebbero essere ok. E allora? Allora Lorenzo Capitani ci spiega, in modo semplice e chiaro, tutti gli aspetti di questa (solo apparente…) complicazione.

roto o piana? ecco i criteri per decidere

Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

Il primo discrimine è la quantità: la roto è tradizionalmente esclusa per tirature basse. Ma i tempi sono cambiati: da un lato si è assistito, in questo difficile biennio, a una contrazione del mercato; dall’altro l’evoluzione tecnica, soprattutto grazie alle tecnologie a bordo macchina e ai sistemi di controllo presenti negli impianti più nuovi, ha reso più competitiva la stampa in rotativa anche su tirature più basse. La conseguenza è stato che oggi si stampano in roto lavori un tempo tradizionalmente destinati alla piana: nel 1994, circa 15 anni fa, il punto di passaggio dalla piana alla rotativa era fissato senza dubbi intorno alle 10.000 copie (Tecnologia grafica, AAVV - Verona 1994); oggi quel limite continua a essere considerato uno spartiacque, conferma Joseph Marsanasco, direttore tecnico di Rotolito

Lombarda, ma si è arrivati anche a stampare in roto con buona qualità prodotti anche intorno alle 4.000 copie. La sensazione è che la rotativa sia in questa fase la tecnologia più versatile: non a caso la scommessa di Grafiche Mazzucchelli di installare, un paio d’anni fa, una roto-offset 96 pagine, e quindi di andare a intaccare un segmento di mercato di tradizionale appannaggio delle rotocalco, sembra vinta. Ma allo stesso modo hanno vinto la loro scommessa quelli che hanno deciso di scendere a tirature bassissime sempre in rotativa. Può apparire certamente un azzardo dettato dalla contingenza, ma è pur vero che questo azzardo è stato supportato dalle tecnologie disponibili. Tra le motivazioni di vendita dei produttori di macchine, la velocità di cambio lavoro e la capacità

di approcciarsi a tirature basse è sempre molto enfatizzata, proprio perché corrisponde alle esigenze del mercato attuale. Tutto questo non significa che la roto sia sempre e comunque la scelta vincente, e sono sempre molti i fattori che vanno valutati e comparati. Esistono stampati per i quali una sola caratteristica è sufficiente a far decidere, ma molti altri per i quali entrambe le tecnologie possono equivalersi, al netto del guadagno del fornitore. Ad esempio, produrre un periodico con tiratura intorno alle 7-8.000 copie, punto metallico o brossurato, potrebbe convenire sia in piana che in roto. Quali sono quindi gli elementi da tenere d’occhio? Ecco una check-list.

La tiratura e il fattore tempo Se è vero che il costo a copia di uno stampato diminuisce con


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Alcune tipologie di stampato realizzate in rotativa con una Rotoman S.

il crescere della tiratura perché si ammortizzano i costi fissi, è ovvio che una macchina che permette tirature alte consente un costo copia medio più basso. Con il crescere della tiratura, poi, la forbice degli scarti piana/roto tende a ridursi. Al discrimine tiratura è legato il fattore tempo, tanto è vero che la rotativa conviene rispetto alla piana prima di tutto per una maggiore velocità, quindi un minor tempo di stampa, che può essere anche 3, 5, 7 volte inferiore rispetto alle macchine a foglio: se una roto stampa in media 40.000-60.000 copie/ ora, con le punte di 85.000 dichiarate dalla Rotoman S di Manroland, una piana a regime fa circa 15.000 fogli/ora. Ancora, salvo dispositivi di voltura che consentono la stampa bianca e volta in un unico passaggio, la piana necessita due

passate per la stampa delle due facciate, quindi due avviamenti con ulteriore dispendio di tempo. Infine la rotativa consente di effettuare una serie di operazioni in macchina di finissaggio che la piana è costretta a fare fuori linea: è il caso della piega, della perforazione, del filo colla, del punto metallico e al limite dell’applicazione di stampati extralibrari. Risulta evidente, quindi, che un milione di volantoni del supermercato saranno destinati a una rotativa piuttosto che a una piana. Alcune rotative inoltre sono in grado di assorbire parte dei lavori destinati alla piana come i poster o flyer a tiratura alta, grazie a dispositivi di uscita a foglio.

La tipologia, ovvero la qualità dello stampato

Certo, ma se invece di un volantone volessimo stampare un

catalogo commerciale, ovvero se il nostro stampato fosse di maggior pregio? Dovremmo anche fare i conti con la qualità dalla quale discendono direttamente due altri aspetti: quale tipo di carta useremo e quanto è importante la qualità della stampa. Diciamo subito che il ventaglio dei supporti stampabili in rotativa è decisamente minore rispetto a quello della piana: in bobina non esistono plike, carte goffrate, martellate ecc. Inoltre proprio per la velocità di stampa, per il formato del foglio di macchina, per il gioco tiri-pressioni, l’accuratezza della stampa rotativa è inferiore rispetto a quella della piana. Quest’ultima invece consente un più ampio ventaglio di segnature e maggior possibilità di intervento cromatico, grazie soprattutto alla possibilità di fermare ripe-

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tutamente la macchina senza rifare il calamaio o aspettare che “salga il colore”. Inoltre il passaggio in forno e le successive pieghe in linea della rotativa stressano la carta spesso in maniera antiestetica creando sgradevoli cannettature.

Il numero dei colori e le lavorazioni aggiuntive

Le macchine rotative sono alimentate da bobine di carta di diverse altezze in base al lavoro da stampare. Il costo della carta in bobina è circa il 10% più basso di quello a foglio. In alto, un foglio di macchina di una piana con le scale colore e i segni di registo e allestimento.

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Le rotative attualmente in circolazione in Italia difficilmente vanno oltre i 5 colori, eccetto la Goss M600 16 pagine 7 colori di Nava Press e poche altre. Il che limita il numero di colori stampabili alla cromia e a un colore speciale. D’altro canto la flessibilità della piana è ineguagliabile: primo per la possibilità di utilizzare i colori speciali, poi per la possibilità di verniciare (anche in UV) da calamaio o da spalmatore, di laminare a freddo in linea, di modificare in base al

tipo di lavoro la scala di macchina (la sequenza di stampa dei colori). Quindi, se da un lato la rotativa permette di evitare la piega in legatoria, la piana offre un’imbattibile duttilità rispetto alle esigenze cromatiche e qualitative; i modelli di macchine di ultima generazione a massimo accessoriamento possono arrivare anche a 8 colori con laminatore e gruppi di verniciatura. Basta pensare alla Speedmaster XL 105/6 LYYL del Gruppo Longo.

I costi delle materie prime «La differenza tra il costo della carta in bobina e della carta a foglio è di circa il 10% a favore della bobina», ci dice Marsanasco. Questo perché la carta viene prodotta già in bobina, quindi le macchine piane sono alimentate da fogli ottenuti dal taglio e dal rifilo di bobine.

«Anche il sistema di inchiostrazione ad alcol per la piana è più caro, circa il doppio, rispetto a quello della roto». Le differenze sono comunque di scarso peso nel complesso perché, come ben noto, il costo dell’inchiostro incide in maniera poco rilevante sul preventivo totale di uno stampato.

Gli scarti In rotativa la fase di avviamento, intesa tecnicamente come messa a registro del grafismo e inchiostrazione ottimale, richiede al massimo 15-20 minuti; se invece è necessario all’inizio del lavoro impostare la piega e far passare la carta, si arriva a circa un’ora, “bruciando” almeno 3.000 giri per ogni avviamento: un numero decisamente maggiore di quelle della piana che, sempre secondo Marsanasco, «con circa 300 fogli, e in meno


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maggiore qualità • Numero di colori: la piana consente di usare con più libertà i colori speciali • Supporto: la piana è più versatile, ad esempio le carte speciali sono prodotte solo a foglio • Lavorazioni co- e post- stampa di finissaggio (zigrinatura…): possibili in linea solo con la roto, verniciature e cold foil anche con la piana • Piega: la roto piega in linea, la piana è sempre costretta alla legatoria • Costi delle materie prime: la carta in bobina è più economica • Scarti: la piana ha avviamenti più brevi e minori scarti • Formato: la piana ha fogli standard ma per grandi quantitativi possono essere ordinati ad hoc; per le bobine è più facile ottenere l’altezza desiderata

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roto o piana? dipende da... • Tiratura: più è alta, più conviene la roto • Tempo: la roto è più veloce • Tipologia di stampato: la piana garantisce una

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4 1. L’uscita di una Goss M-600 Folia, macchina che sfrutta la tecnologia della rotativa (alimentazione a bobina e stampa contemporanea di bianca e volta) abbinando l’uscita a foglio di una piana. In questo modo si eliminano il forno, le calandre di raffreddamento, il gruppo siliconatore e il sistema di piega. La carta stampata viene rovesciata da speciali rulli, tagliata in fogli ed esce direttamente sul bancale, come in una normale stampa piana. 2. Il gruppo piega di una rotativa con doppio cono. La banda viene tagliata e avviata a ciascuno dei due coni per la prima piega. 3. Una macchina piana Heidelberg CX 102. 4. L’uscita delle segnature stampate e piegate in una Rotoman.

di un’ora» arriva anche alla definizione cromatica definitiva. E senza dimenticare il fatto che a ogni cambio lavoro la rotativa richiede il passaggio della carta in macchina secondo il tipo di piega necessario. Il punto di pareggio tra i due scarti si ha al crescere della tiratura, dove la rotativa, messa a regime, riduce notevolmente la percentuale di scarti.

Il formato Le macchine a foglio, oltre ai piccoli formati come le 35x50 e le 50x70, si dividono in tre grandi gruppi: le 70x100, le 100x140 e le 120x160. Ciò consente di stampare convenientemente tutti i lavori. È ovvio che anche qui, in base al numero delle segnature, alla grammatura della carta e alla qualità dello stampato e delle lavorazioni post-stampa, lo stam-

patore sceglierà la macchina più adatta, tenendo conto della possibilità di comprare la carta in formato speciale e con la direzione di fibra più corretta (lato corto - lato lungo), delle sue esigenze di produzione e confezione e del fatto che cercherà di utilizzare quando possibile il formato più grande. D’altro canto esistono più formati carta anche per le rotative in funzione della foliazione ottenibile, dalle 8 alle 96 pagine (formato A4). La roto consente di stampare e piegare i formati lavoro più vari, ma il primo vincolo è rappresentato dal giro cilindro, che su ciascuna macchina è fisso. Bisogna poi considerare la grammatura della carta, che detta il numero di pieghe possibile: ad esempio una 48 pagine che stampi una carta da 115 g sarà costretta a uscire a 2/24mi al giro, mentre una piana, sfruttando tutto il

formato potrebbe stampare per piegare 32mi in legatoria. A questo punto, in roto è il formato del lavoro che impone il formato carta, ovvero l’altezza bobina, poiché esistono bobine di altezze diverse che permettono di ottimizzare gli scarti ottenendo un prezzo a copia minore. Se infatti per un quantitativo basso in piana non c’è modo di ottenere dalle cartiere carta in formato speciale, per la rotativa è possibile ottenere un’altezza bobina esatta o quasi in modo da ridurre al minimo gli sfridi. Come decidere allora? Per la maggior parte degli stampati non esiste una regola fissa. Sarà la valutazione complessiva dei pro e dei contro che faranno decidere il print buyer. È auspicabile inoltre un confronto tra più preventivi di fornitori che posseggono solo l’una o l’altra tecnologia o entrambe.

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COSMESI la progettazione di un pack per la cosm esi non deve solo avere l’obietti vo di conferire valore aggiunto al prodotto perché sia venduto a un prezzo più alto, ma deve dargli credibilità. l’innovazione dei materiali gioca un ruolo fondamentale in questo proc esso. di titti cocola

carta per...

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Realizzati dalla cartotecnica francese Draeger, gli astucci sono accompagnati da un braccialetto di gomma che orna le confezioni. Gli interni di entrambi gli astucci sono rossi mentre l’esterno della confezione da uomo è stampata in nero e verniciata matt. L’astuccio per la fragranza femminile è stato finito con verniciatura opaca.

IGGESUND PER GLI ASTUCCI INNOVATIVI DI BURBERRY SPORT

Per le fragranze uomo e donna di Burberry Sport, la Casa inglese si è affidata al cartoncino Incada Silk di Iggesund. Freschezza e contrasto sono i due elementi che contraddistinguono gli astucci della linea ottenuti grazie a una grafica pulita. Entrambe le confezioni sono state realizzate con il lato interno del cartoncino Incada Silk da 350 g, particolarità che fa sì che l’interno delle scatole sia lucido e morbido. Prodotto nella cartiera di Workington (UK), il cartoncino patinato del produttore svedese ha un elevato impatto visivo ed è particolarmente indicato per cosmetica, dolciumi, copertine e inviti.

FEDRIGONI FIRMA IL PACK DI BLUGIRL PER BLUMARINE

Realizzato dalla Cartotecnica Pusterla 1880 su progetto dello studio grafico della ITF Cosmetics di Lodi, committente del lavoro, l’astuccio per Jus Number 1, primo profumo nella storia della maison Blumarine, è stato prodotto con Constellation Snow nella colorazione Lime da 350 g. Snow, naturale e dall’elevato grado di bianco, fa parte della gamma di carte goffrate multistrato e certificate FSC caratterizzate da una costellazione di texture adatte per ogni occasione.


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SOLO SOPRANI SI AFFIDA A CORDENONS

L’ufficio grafico di Soprani ha scelto per il packaging del proprio profumo di punta Solo Soprani, presente sul mercato italiano e internazionale da una quindicina d’anni, la carta Flora di Cordenons, nella colorazione Anice. Per le versioni Solo Soprani Blu e Solo Soprani Rose viene utilizzata sempre Flora Anice e la colorazione dell’astuccio è ottenuta in stampa. Flora è la carta riciclata Cordenons per tradizione e la sua composizione fortemente ecologica - è certificata FSC - dà un connotato estremamente naturale a qualsiasi progetto.

LANCÔME PUNTA SU GMUND COLORS SUBTIL

TEMPTATION ROCK E POP PER LA COSMESI FIRMATA BURGO

Astucci per cosmetici realizzati con il cartoncino Temptation Rock da 325 g di Burgo Mosaico.

Per il packaging cosmetico, Mosaico - la divisione di Burgo Group dedicata alle carte speciali - ha studiato due linee di cartoncini SBS: Temptation Rock e Pop. Il primo è un cartoncino in pura cellulosa con una omogeneità di superficie perfetta, capace di esaltare al massimo i risultati di stampa. Inoltre, grazie alla leggera patinatura del lato retro, consente un buon risultato nella stampa della parte interna della confezione. Temptation Pop, caratterizzato da un elevato grado di bianco e una superficie particolarmente levigata, è disponibile in versione monopatinata con finitura silk e bipatinata con finitura silk e gloss.

La maison Lancôme ha selezionato per il proprio profumo Attraction custodito in un’elegante confezione - il cartoncino Gmund Colors Subtil 50, parte della collezione Gmund Colors System che conta 51 tonalità matt e 10 trasparenti. Subtil consiste in una selezione di colori base (bianco, crema, grigio, rosso, blu, nero) ed è caratterizzata da una superficie microgoffrata e da un effetto metallizzato. Subtil è disponibile nella versione da 310 g ad eccezione per il bianco e il crema disponibili anche nella grammatura da 260. Grazie alla sua finitura si presta anche per applicazioni sofisticate come brochure o inviti.

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Ysl SI FA BELLA CON SCHEUFELEN

La sofisticata brochure per YSL Beauté composta da cinque pieghevoli è stata stampata e nobilitata dallo stampatore francese Printimage.

Carla fracci balla con cordenons

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Nata nel 2002 e sviluppatasi negli anni seguenti con particolare attenzione ai mercati dell’Est europeo e degli Emirati Arabi, la linea di profumi Carla Fracci si è affidadata a Stardream. Caratterizzata da effetti metallizzati iridescenti e cangianti e disponibile in 34 colori, 5 grammature e tre goffrature, la carta di Cordenons è stata utilizzata nelle colorazioni Crystal, Dolomite e Quartz per gli astucci dal look più delicato, mentre il rosso di Jupiter e l’effetto rame di Copper per quelli dalla personalità più decisa. Gli astucci si differenziano anche per le nobilitazioni personalizzate come la stampa a caldo e il floccaggio, tutti legati al filo conduttore dell’effetto perlescente.

Una brochure molto articolata quella realizzata dall’agenzia francese Cercle de Craie per YSL Beauté. Ideata per presentare i prodotti della linea di make up Top Secret, si compone di cinque pieghevoli che riportano sulla copertina il disegno stilizzato del prodotto illustrato all’interno. Diverse le nobilitazioni utilizzate (da sinistra): vernice serigrafica brillante con il 20% d’oro con stampa a caldo oro; vernice UV brillante; vernice UV brillante e stampa a caldo; goffratura; vernice serigrafica brillante con 5% d’oro con stampa a caldo. La carta scelta per questo lavoro è la Heaven 42, la patinata più bianca presente sul mercato di Scheufelen utilizzata in diverse grammature sia per l’interno che per 4 delle 5 copertine (una è realizzata con Plike nera da 330 g). La scatola a tre ante che le raccoglie è stata invece realizzata con un cartoncino Ideal da 400 g distribuito da Antalis France.


www.antidote.it

CREATIVITYDAY.IT MILANO 2.03.2011 ROMA 25.3.2011 www

TEATRO FRANCO PARENTI

FIERA DI ROMA

IN COLLABORAZIONE CON MEDPRINT

OSPITI: NORMAT STUDIO, HAPPY CENTRO, TIWI, HELLO TYPE, QUBIC, QUBIC NY, SAIZEN MEDIA, PING, HAPPINESS BRUSSELS, JULIEN BRETON, HELLO SAVANTS, DESIGNASIDE...

Una giornata interamente dedicata a conferenze, workshop, nell’ambito della comunicazione e dell’arte digitale. Un evento che ogni anno si riempie in base alle novità del settore, ai trend del mercato, alle tecnologie: design, web, video, fotografia e molto altro... LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA FINO AD UNA SETTIMANA PRIMA DELL’EVENTO, MA ISCRIVITI SUBITO I POSTI SONO LIMITATI! iscrizioni: www.creativityday.it - In collaborazione con Medprint Fiera di Roma 23 - 26 Marzo


serigrafia

stampa

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oggi è possibile riprodurre con speciali telai anche grafismi molto sofisticati. in più, grazie all’evoluzione tecnologica si possono usare fino a una dozzina di colori. per non parlare degli inchiostri che consentono di ottenere effetti stupefacenti. insomma grazie alle tecniche serigrafiche i creativi possono sbizzarrirsi e progettadi Lorenzo capitani re t-shirt davvero sorprendenti.

il fascino (evergreen) di una t-shirt serigrafata

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Usata per decorare un’ampia varietà di superfici, dalla carta al vetro e, ovviamente, al tessuto, la stampa serigrafica consiste nella “spalmatura” dell’inchiostro attraverso un telaio microforato che riproduce il negativo del disegno desiderato. Ciò significa che vi sono dei costi di impianto (il telaio) e dei tempi di lavorazione che crescono per ogni colore utilizzato. Da ciò risulta evidente come questa tecnica non sia economicamente competitiva per le basse tirature ma, di contro, essa presenta pregi notevoli: innanzitutto le stampe sono particolarmente resistenti all’usura e ai lavaggi e garantiscono la massima coprenza anche usando colori chiari su tessuti scuri. Per questo la serigrafia resta una tecnica di decorazione molto usata e sono tanti i print buyer che richiedo-

no agli stampatori (alcuni dei quali offrono servizi di preventivazione e ordinazione online) T-shirt serigrafate, in massima parte a scopo promozionale ma anche per fini comunicativi più in generale, con tirature molto varie: si parte da ordini anche di poche decine di pezzi ma, in casi del genere, risulta più economico rivolgersi ad altri tipi di stampa, soprattutto il digitale. Per tirature superiori ai 50 pezzi e soprattutto quelle comprese nell’ordine delle centinaia e delle migliaia di magliette, invece, la serigrafia si dimostra ottimale. Non vi sono praticamente limiti sulla quantità; per quanto riguarda i tempi di produzione se non si necessitano lavorazioni speciali e con un numero limitato di passaggi (non oltre i 3-5 colori), uno stampatore di livello semi-artigianale può arrivare a produrre 2.000 pezzi

al giorno, una grande realtà industriale anche 8.000. alto livello di qualità di stampa

Per quanto riguarda invece l’aspetto qualitativo, l’evoluzione tecnologica ha portato a un livello di stampa decisamente raffinato ed è oggi possibile riprodurre, con telai opportuni, dalla fitta lineatura, anche grafismi piuttosto fini, purché la trama del tessuto li supporti. E non c’è praticamente limite al numero dei colori utilizzabili: anche una dozzina! «Ciò che conta», sostiene Matteo Palazzotti, titolare della Klombo di Umbertide (PG), azienda che si occupa di personalizzazione di abbigliamento, «è l’attenzione “certosina” dedicata alla singola commessa in fase di progettazione grafica e stampa, soprattutto quando si ha a che


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Una polo a sette bottoni decorata con stampa serigrafica a due colori.

stampa

Alcune T-shirt realizzate da Klombo: la maglietta rosa presenta una stampa serigrafica nera, una stampa serigrafica bianca rigonfiata (visibile nel dettaglio) e l’applicazione di strass. La maglietta bianca è decorata con stampa serigrafica monocromatica sulle scritte e sulle foglie intorno allo scudo, stampato invece in quadricromia digitale con effetto di ricamo virtuale (visibile del dettaglio).

fare con stampe a più colori; tutti i parametri vanno ottimizzati per ottenere la massima coprenza con la definizione più elevata possibile, in base naturalmente alla tipologia di T-shirt utilizzata».

Una moltitudine

di effetti speciali

Oltre ai colori in una vastissima gamma, sono oggi disponibili inchiostri che permettono di ottenere veri e propri “effetti speciali”; uno dei più utilizzati è il glitterato, che include dei brillantini, ma è molto richiesta anche la stampa “crackle”, con degli effetti a screpolature che donano al capo un certo aspetto vintage, oggi molto di moda. Vi sono poi le lamine, con tonalità metallizzate, oro e argento, o a effetto specchio, e ancora inchiostri sfumati di diversi colori. E poi, sempre molto apprezzati,

gli spessorati che raggiungono anche parecchi millimetri, con un effetto di tridimensionalità di grande impatto. Estremamente fine poi il floccato, con un risultato insieme visivo e tattile che dona al tessuto una mano vellutata, quasi un effetto camoscio, mentre più appariscente ma sempre elegante il perlato. La vera novità degli ultimi anni è però l’integrazione della serigrafia, con tutte le sue possibilità, con altre tecniche, dalla stampa digitale a quella termica a intaglio fino all’applicazione di strass o elementi metallici. Ad esempio, utilizzando come base del disegno una stampa serigrafica monocromatica (che non appesantisce il capo) si possono aggiungere delle stampe digitali in tinta continua che creano delle sfumature, ottenendo un’eccellente definizione dei

colori. Una tecnica nuovissima e ancora in fase sperimentale, ma che promette di dare risultati davvero sorprendenti, è la stampa digitale ad effetto “ricamo virtuale” sia a intaglio che laser, ancora una volta coniugata con la serigrafia: ciò consente di ottenere porzioni anche piuttosto ampie del disegno a rilievo, simulando un ricamo che non appesantisce il tessuto anche se è leggero. Insomma, il creativo non ha che da sbizzarrirsi coniugando i diversi effetti e le diverse tecniche in modo da disegnare un capo davvero unico. L’abilità, l’esperienza e la pazienza del fornitore daranno corpo alle sue idee, creando uno strumento di comunicazione, la T-shirt, promozionale o meno, che è sempre di impatto e molto apprezzata dal pubblico.

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& Web Movie


Maglietta con stampa serigrafica frontale e posteriore e inserimento del logo sul retrocollo: una soluzione molto usata per le T-shirt promozionali.

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HOW TO

far stampare t-shirt in serigrafia Stampare magliette in serigrafia risulta conveniente a partire da 50 esemplari. Uno stampatore semi-artigianale è in grado di produrre circa 2.000 T-shirt al giorno se non si richiedono lavorazioni particolari.

È preferibile fornire allo stampatore un file pdf, ma spesso i loghi vengono inviati come file di immagine (jpg o simili). In questo caso è la prestampa del serigrafo che lavora il file, lo parametrizza e applica l’eventuale retinatura in caso di stampa con una tinta continua per creare sfumature di colore.

È importante scegliere il tessuto giusto. Quelli lisci (cotone pettinato e jersey) consentono una stampa più uniforme adatta ai dettagli più fini. Quelli a trama più larga e più economici rischiano di non rendere al meglio i particolari.

In caso di tessuti scuri è necessario inserire un fondino bianco sotto il disegno: anche in presenza di due strati di colore la mano resta comunque morbida. In alternativa si può ricorrere alla stampa discharge il cui effetto consiste nello scolorimento del tessuto solo nella zona da sovrastampare.

Molto cool l’ultima tendenza moda che unisce alla serigrafia un effetto ricamo virtuale sia a intaglio che laser ottenuto con la stampa digitale che consente di ottenere ampie zone in rilievo.

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cartiere

IN IZ IA TI VE , PR O G ET TI , D I TU TT O

U N PO ’

la patinata luxo diventa multiart Papyrus comincia il 2011 con una svolta per il noto brand delle carte patinate Luxo che diventa MultiArt. LuxoMagic diventerà MultiArt Gloss, LuxoSatin sarà MultiArt Silk e LuxoMatt prenderà il nome di MultiArt Matt. Multi è il marchio internazionale di Papyrus e sulla scia del cambiamento da Schneider a Papyrus, diventa significativo l’impiego di un unico brand per promuovere con maggior determinazione e uniformità l’immagine della società e delle carte che commercializza in tutta Europa. In ogni caso, si tratta di un cambiamento formale e non sostanziale: l’elevata qualità di stampa che caratterizzava le patinate Luxo rimane invariata poiché la produzione resta la stessa. www.papyrus.com

Il Munken Cube di Arctic Paper che ha partecipato al GranDesignEtico Award è composto da una pila di 2.200 fogli di carta pregiata Munken Pure Rough da 220 g poggiata su una base di solida quercia. Una costante forma di ispirazione per annotare le idee più creative.

Il munken cube di arctic paper al grandesignetico award 2010

il nuovo visual book fedrigoni tatami è tutto da mangiare

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È un visual book per buongustai quello che presenta Tatami, una carta patinata su entrambi i lati con finitura satin, bianca e avoriata, di pura cellulosa ecologica ECF, certificata FSC. Una carta ad alto spessore e corpo, che genera al tatto un “effetto velluto” molto gradevole e che è in grado di valorizzare diversi impieghi, grafici e cartotecnici. È disponibile in sei grammature (115, 135, 150, 170, 200 e 250), nei formati impaccato e bancalato da 64x88 cm e 70x100 cm. Tatami fa parte del campionario Fedrigoni Symbol, un catalogo di carte e cartoncini innovativi che offrono il brillante effetto della patinatura in fase di stampa su una carta nata e lavorata nel massimo rispetto dell’ambiente. www.fedrigoni.com

Anche quest’anno Arctic Paper ha partecipato al GranDesignEtico Award, manifestazione giunta alla decima edizione organizzata dall’Associazione Culturale Plana con il patrocinio della Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano. La manifestazione è rivolta ai prodotti, alle aziende e ai designer che operano seguendo i parametri di qualità, innovazione e tecnologia senza però perdere di vista l’ambiente, il contesto sociale etico ed umanitario. Arctic Paper, inserita tra le prime 100 aziende selezionate dal Board GranDesign, tra le oltre 600 nominate per questa edizione, ha presentato il progetto Munken Cube: un oggetto di design etico e innovativo composto da una pila di 2.200 fogli di carta pregiata Munken Pure Rough da 220 g poggiata su una base di solida quercia che forma una comoda e originale seduta e rappresenta un concetto inedito di interior design “deformabile”. Arctic Paper ha fornito il supporto sul quale è poi stato stampato il catalogo del GranDesignEtico. www.arcticpaper.com


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fabriano e fedrigoni: due marchi e una sola capofila Il Gruppo Fedrigoni ha annunciato la fusione delle attività produttive di Fabriano e di Fedrigoni Cartiere in Fedrigoni SpA, che diventa la capofila di tutto il Gruppo. Fedrigoni e Fabriano restano due marchi indipendenti continuando a rivolgersi ai rispettivi mercati con una struttura di vendita e una logistica specifica. Anche Fabriano Securities, concentrata nei sistemi di sicurezza e anticontraffazione, continuerà a operare sul mercato come divisione autonoma, gestita dallo stesso staff, nella struttura Fedrigoni SpA. Fanno parte del Gruppo Fedrigoni: Arconvert, Arconvert Brasil, Manter, Fabriano, Fabriano Securities, Fabriano Boutique. Il Gruppo ha concluso un 2010 in crescita con un fatturato che ha superato i 720 milioni di euro. www.fedrigoni.com

CURIOuS COLLECTION CONSULTABILE ANCHE SU I-PHONE

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UN IN IZ IA TI VE , PR O G ET TI , D I TU TT O

Arjowiggins Creative Papers ha lanciato un’esclusiva applicazione per iPhone, un sistema altamente tecnologico che invita designer e creativi a giocare con le texture della gamma Curious Collection, utilizzando gocce di inchiostro e strumenti di disegno interattivo. L’applicazione è ispirata graficamente e concettualmente alla campagna di comunicazione “A Curious Story”. L’app però non è solo un gioco ma anche un catalogo da portare sempre con sé. Al suo interno, infatti, è possibile visualizzare l’elenco delle finiture che compongono l’offerta Curious Collection. L’applicazione per iPhone può essere scaricata gratuitamente dall’iTunes App Store ed è compatibile con iPod touch, iPhone 3G, 3GS, 4G. www.arjowigginscreativepapers.com

LA NUOVA SHOPPER ECOSOSTENIBILE DI FAVINI RICICLA LE ALGHE DELLA LAGUNA DI VENEZIA Il produttore di carte grafiche Favini e lo specialista del packaging di lusso Keenpack hanno realizzato una shopper ecosostenibile su Shiro Alga Carta, la speciale carta creata da Favini a base di alghe. Realizzata in avorio e bianco, la shopper è stampata con inchiostro a base di soia e arricchita con manici in cotone imbottito. Da sempre sensibile alla questione ambientale, Favini ha messo a punto questo supporto con lo scopo preciso di riciclare le alghe in eccesso della Laguna di Venezia, nocive per l’ecosistema. Ed è proprio da questa attenzione all’ecologia e dalla volontà di coniugare lusso e sostenibilità ambientale che nasce la collaborazione con Keenpac, un gruppo presente da 30 anni nel luxury packaging. La shopper, presentata in anteprima in occasione della passata edizione di Luxe Pack, ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del premio In Green Awards assegnato nel corso della manifestazione monegasca. www.favini.it

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La conoscenza è un indispensabile

STRUMENTO DI CRESCITA

l’Accademia del Poligrafico

Una struttura di formazione innovativa, che vi permette di accrescere la vostra cultura professionale e di accedere a nuove chiavi di lettura del mercato. Per ricavarne stimoli, strumenti pratici, opportunità e stare al passo con i tempi.

Tecnica e tecnologie Commerciale e marketing Gestione d’impresa Seminari e corsi sono indirizzati a: Print buyer, Editori e redazioni, Agenzie di pubblicità, Studi grafici, Aziende grafiche, Operatori commerciali e marketing, Fornitori di tecnologie Chiedeteci maggiori informazioni. Vi invieremo il programma dettagliato dei corsi in programma. Mandate una e-mail all’indirizzo info@accademiadelpoligrafico.it oppure un fax al numero 02.75291032

L’Accademia del Poligrafico Segreteria organizzativa e coordinamento corsi: via Kolbe 8, 20137 Milano - Tel 02.7529101 - Fax 02.75291032 www.accademiadelpoligrafico.it - info@accademiadelpoligrafico.it


colori

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color marketing

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Primitivo, magico nero‌

Nero come il carbone, la grafite, il barbone. Nero come l’inchiostro, il merlo, il mostro. Nero come un cielo di mezzanotte. Nero come un gatto sultano della notte. Ecco a voi qualche pensiero sul nero, i suoi significati, i suoi perchÊ.

Sonia Spagnol koalasonia@gmail.com

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colori

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Settore che vai, nero che trovi... Qui a fianco la pagina pubblicitaria, nerissima, della Golia. Sotto, il nero domina nei prodotti della gamma Alixir. Di seguito, la copertina di Petrolio, il famoso romanzo di Pasolini rimasto incompiuto, pubblicato postumo con una copertina nera che ai tempi (1992) fece molto discutere. In basso, la copertina di un cd di Simon & Garfunkel e infine il tutto nero della confezione prodotta da Cavalieri & Amoretti per l’etichetta Antica Fratta.

Protagonista il nero Enigmatico, originale, provocatorio, ricercato, stimolante. Il nero trascende le tendenze e ispira i designer sia che progettino moda o arredi, sia che si tratti di hi-tech o beni non durevoli. Gli stilisti Dolce&Gabbana hanno fatto di questa nuance la loro cifra stilistica. Con un’accezione “vedovile”, il duo di creatori ha saputo tratteggiare semplicemente con un colore un intero mondo: la Sicilia più profonda. Potere evocativo di una tinta che racchiude in sé le altre, non riflettendo la luce.

Il marketing del colore Mezzo espressivo per eccellenza, il colore influenza inconsapevolmente le nostre scelte. Da qui, la nascita del color marketing che studia le gradazioni più idonee per raggiungere target e scopi definiti, soprattutto nel logo design, nell’impaginazione dei siti web, nelle copertine dei libri, nel packaging dei prodotti.

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Emblema di stabilità Non stupisce che autobio-

Il fondo di questa pagina appare meno intenso di quello della pagina accanto perché è composto di solo nero (100K). Nonostante la percentuale sia massima, la coprenza del solo inchiostro nero non è sufficiente. Il difetto sarebbe ancora più evidente se la pagina fosse stampata in rotativa dove la tecnologia di stampa e la posizione della pagina nella segnatura influenzerebbero ancor di più la resa del nero, magari con riporti o aree più chiare.

K

grafie e biografie di musicisti “strong” come Keith Richards e Lady Gaga abbiano la copertina nera. Ma anche Lontano dai sogni di Ennio Morricone e Prima la musica, poi le parole di Riccardo Muti sono neri. Per non parlare di Petrolio di Pasolini. Il color marketing identifica nel mercato occidentale l’uso del nero con l’autorità e il potere. È associato anche all’intelligenza (vedi la toga dei laureandi) e alla stabilità. Ancora: gli abiti neri non sono più considerati emblema di lutto, bensì di eleganza. Non a caso, quando l’occasione è formale, sull’invito è specificato “black tie” per esortare gli ospiti a indossare smoking e vestiti da sera.

Neutro, opaco Già Bruno Munari nel 1968 in Design e comunicazione visiva sosteneva che «vi è un aspetto funzionale del colore, legato alla comunicazione visiva e alla psicologia: il colore di un oggetto che si usa a lungo dovrebbe essere opaco e neutro. Opaco per evitare riflessi di luce che

possano stancare la vista, e neutro per la stessa ragione. Un colore intenso, osservato a lungo, produce una reazione nella retina richiamando il colore complementare allo scopo di ristabilire un equilibrio fisiologico alterato».

Il colore degli abissi E il nero, che è il più forte dei toni neutri, è amato da tutto il mondo del design. Può essere tradizionale e innovativo, conservatore e moderno, semplice e sofisticato, a seconda delle tonalità alle quali viene abbinato. Il feng shui in particolare, vive il nero come l’energia del mistero che racchiude il potere e la protezione. È la tinta della notte, degli abissi e del vuoto cosmico, dunque viene usata per aggiungere profondità, vigore e definizione agli spazi.

Così nasce la luce Intimamente associato all’ignoto e al mistero, il nero contraddistingue l’occulto. La mitologia, inoltre, fa nascere dal nero primitivo la luce, laddove la psicologia origina la coscienza dall’inconscio originario. Origine


CMYK Questo fondo è composto dai 4 colori di cromia (60C, 30M, 40Y, 100K). Il nero risulta pieno e profondo, senza aree sbiadite. Tuttavia è avvertibile un leggero fuori registro di uno dei colori dovuto al testo bucato bianco, soprattutto nei tratti fini. Per ovviare all’inconveniente mantenendo un nero intenso, è possibile aggiungere solo del blu al nero del fondo. Risulterà sicuramente più freddo, ma il fuori registro sarà decisamente meno visibile.

e trasformazione; perciò il colore del risalto che, contenendo tutte le altre tinte, ne evidenzia le qualità. Il nero quindi trasmette il suo carattere di assoluto alle tonalità vicine, esaltandone e persino esasperandone il significato.

L’attrazione dei buchi neri L’astronomia ci parla dei buchi neri come regioni dello spazio in cui il campo gravitazionale è talmente potente che niente - nemmeno la luce - può sfuggire. Un’attrazione e una forza che ogni comunicatore può imprimere al proprio lavoro, sia che si occupi di realizzare la copertina di un catalogo, lo sfondo di un logo a contrasto, sia che stia progettando il packaging di un prodotto, l’allestimento di una vetrina e persino il profilo delle pagine di un libro.

come capi d’abbigliamento di ricerca. Un rough luxe (lusso grezzo) dove “meno è meglio” e la forma appare più dell’aspetto. Opache anche le shopper nere di numerosi store e griffe di moda. Persino le auto (per le quali il nero è una delle tinte preferite) non sono più solo metallizzate.

La foto in bianco e nero Emblema della vitalità di questo colore la fotografia in bianco e nero che conserva e custodisce la memoria dell’evento, sprigionando la forza e l’intensità del ricordo. Il b/n affascina fotografi e osservatori: l’assenza di altre tinte lo pone al di sopra del tempo, donando uno stile che mescola il fascino dell’heritage alla concretezza della tradizione. Un’essenzialità che rende uniche le immagini.

Anche il nero cambia pelle

Un pack per vivere meglio

Fino a qualche stagione fa c’era un’invasione della vernice; tutto era lucido, riflettente. Una tendenza al glossy che negli ultimi tempi ha ceduto il passo al matt: il finissaggio opaco dall’aspetto povero che però viene utilizzato su materiali e prodotti alti,

Nel settore del packaging, il nero può infondere raffinatezza e differenziare dai competitor. Soprattutto in un ambito come il food. Nel 2007 Barilla ha lanciato Alixir, la linea di prodotti “per vivere meglio”. Gli involucri neri di biscotti, cereali, pane

e succhi (che tra l’altro proteggono gli alimenti, privi di conservanti, dall’esposizione a luce e aria) sono stati sviluppati dallo studio creativo londinese Williams Murray Hamm anche per conferire uno status speciale a una merce che entrava nel mercato con un prezzo decisamente al di sopra della media.

Ambivalenti, affascinanti,

anche i profumi si tingono di nero

Anche la boccetta del profumo Sexy little things del brand di lingerie Victoria’s Secret si veste di nero; così come l’Eau de Parfum N°5, reinterpretazione olfattiva della celebre fragranza Chanel, ed Essenza di Acqua di Parma. E se l’Eau d’Issey ha una limited edition Noir, anche la più democratica Zara racchiude il suo profumo da uomo in un packaging nero. Il nero è forse uno dei colori più controversi per la sua divergente simbologia. Sarà questa dicotomia a renderlo così intrigante e utilizzato? Sicuramente è la sua ambivalenza a fugare ogni banalità. Mettiamolo nero su bianco.

Si fa presto a dire nero ... Nero è il colore dei quotidiani, delle fotocopie, dei libri, dei documenti d’ufficio, dei fumetti a china; insomma è il colore della stampa per antonomasia, e ora dell’inchiostro elettronico. Nero è il colore dei testi ma anche delle immagini quando si stampava solo a un colore, e soprattutto è alla base della quadricromia. Infatti il ciano, il magenta e il giallo, che da soli teoricamente darebbero il nero, senza di esso restituiscono un marrone molto scuro. Eppure anche il nero non può fare a meno di loro. Se lo si vuole più carico è necessario unirlo agli altri colori (nero ricco, per esempio, C30, M30, Y40, K100); se utilizzato da solo per vaste aree, viceversa, appare sbiadito. Ma attenzione a non usare il nero ricco per stampare testi fini, se non si vogliono vistosi fuori registro. Doppiato rinforza le immagini a colori (“nero di rinforzo”), abbinato al grigio (“due neri e un grigio”) permette di ottenere immagini in bianco e nero intense e suggestive. Ma cosa rende nero l’inchiostro nero? Conosciuto già 10.000 anni fa, il pigmento caratterizzante in tutte le formulazioni, dai neri opachi a quelli profondi, dai neri per edizioni a quelli per illustrazione, «è il nerofumo (carbon black) ottenuto dalla combustione di gas come il metano», spiega Chiara Pinton di Huber Italia, «che però tende ad avere una tonalità più calda». Per “raffreddarlo” viene totalizzato con il blu, guadagnando in profondità e brillantezza. Tra caldi, freddi, process e speciali, nelle sole librerie Pantone esistono circa sessanta tinte che corrispondono alla dicitura “black”.

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p Sup orti

ER SO C AR C O LL EZ IO N I E N O VI TÀ N EL L’ U N IV Core più ricca con uncoated CORE, il brand di carte per uso quotidiano, è oggi più ricco. Il Gruppo PaperlinX amplia la gamma con la nuova versione Uncoated e propone un range adatto a qualsiasi lavoro. Disponibile solo nelle grammature, nei formati e nelle finiture più comunemente utilizzati dagli stampatori, garantisce un prezzo competitivo grazie alle economie di scala nel processo produttivo. Nella nuova versione, CORE è disponibile nelle finiture Coated Gloss, Silk e oggi anche Uncoated. Il Gruppo PaperlinX sostiene il lancio della nuova CORE Uncoated con una campagna paneuropea, promossa in Italia da Polyedra. Il visual, declinato nei diversi tool, riproduce l’immagine di una mela: essenziale, di qualità, con buccia o senza, che metaforicamente rappresenta le versioni patinata e non patinata. Il progetto si declina attraverso diversi strumenti di comunicazione: la brochure che mette in evidenza le differenze tra le versioni coated gloss, silk e uncoated; i sample folder in formato A4 e il direct mailing con una teaser card. www.corepaper.eu

Il libro di testo ideale è leggero, colorato e, perché no, gradevole al tatto. Obiettivi raggiunti con Educa, la nuova carta Burgo per l’editoria scolastica.

burgo educa, e i libri diventano più leggeri Educa è una nuova carta appositamente studiata per l’editoria scolastica, ma capace di garantire ottime performance anche in altre applicazioni editoriali. È una patinata con un rapporto ideale tra patina e fibre che garantisce ottimi valori di opacità e spessore alle basse grammature, valorizza le illustrazioni e, grazie alla sua superficie liscia e vellutata, è gradevolmente naturale al tatto. Per ottimizzare la stampa in formato, l’impasto è stato inoltre arricchito con un agente per la riduzione della carica elettrostatica. Disponibile con finitura matt nelle grammature 60 e 65 e, a richiesta, con certificazioni PEFC o FSC, Educa è ideale per la stampa di libri di testo e illustrati, manuali, guide, inserti e report finanziari. http://burgo.burgogroup.com

upm ecolite, ecologica e ultraleggera EcoLite è una nuova carta non patinata disponibile in grammature molto basse che vanno da 29 a 31 g. EcoLite è ecologica ed è caratterizzata da un basso costo, peculiarità queste che la rendono ideale per una molteplicità di stampati quali: manuali, opuscoli, inserti, volantini, cataloghi ecc. Questa nuova carta non patinata viene prodotta nella cartiera UPM di Kaipola in Finlandia. www.upm.com/en/paper

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pamo life, l’ecologica di arctic paper per i libri tascabili Arctic Paper arricchisce la famiglia delle carte libro Pamo. Studiata appositamente per i Tascabili, arriva la nuova carta libro ecologica Pamo Life con un contenuto esclusivo del 27% di fibre riciclate. Alla materia prima di base, la pasta legno, si aggiunge infatti una percentuale pari al 27% di fibra riciclata, proveniente dalla raccolta di riviste e giornali (cioè da materiale “post consumer”), fatto assolutamente nuovo nelle carte per libri. L’alta percentuale di riciclato tuttavia non preclude in alcun modo il risultato di stampa che, anzi, in questa nuova qualità risulta eccellente e garantisce caratteristiche meccaniche di resistenza perfino paragonabili a quelle delle carte prodotte da sola fibra vergine. Pamo Life è disponibile in tonalità crema nelle grammature da 70, 80, e 90 con una “mano” da 1,5 e 1,8 con certificazione FSC e PEFC. www.arcticpaper.com

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AR TA C SO ER IV N U L’ EL N TÀ VI O N E I N C O LL EZ IO

il lato hot di polyedra Polyedra annuncia una new entry davvero “hot” che va ad arricchire il brand del Gruppo PaperlinX Hello, l’assortimento di carte patinate più completo a livello europeo. Hello Hot Silk – Engineered by Sappi è una demi-matt resistente allo sfregamento caratterizzata da un effetto ultraliscio che trasmette una sensazione di grande ricercatezza ed eleganza. Proposta solo nella versione Silk, Hello Hot Silk nasce per rispondere alle esigenze di lavori al tempo stesso urgenti e di elevata qualità. Frutto dell’accordo commerciale tra il Gruppo PaperlinX e Sappi, infatti, Hello Hot Silk deriva da una particolare formulazione della patinata basata sulla nanotecnologia, che assicura un’asciugatura particolarmente rapida, una qualità di stampa notevole, un’estrema resistenza allo sfregamento e una lavorazione più rapida, pur mantenendo la stessa velocità di stampa di una patinata gloss. Per supportare il lancio del nuovo marchio Hello, il Gruppo PaperlinX ha promosso un’importante campagna di comunicazione paneuropea, supportata in Italia da Polyedra. L’immagine scelta per rappresentare metaforicamente la nuova finitura è il peperoncino, che dà corpo, colore e sostanza alla parola “Hot”. www.hellopaper.com.

favini digital, certificata Fsc anche per la stampa digitale Favini entra nel mercato della stampa digitale con la nuova linea Favini Digital. Con la quasi totalità degli articoli certificati HP Indigo, Favini Digital è una linea completa di carte grafiche idonee anche alla stampa xerografica, con superfici e caratteristiche per applicazioni che vanno dal packaging all’editoria e alle brochure. All’interno della gamma Favini Digital sono ben rappresentati i brand più importanti della produzione di carte speciali di Favini: Biancoflash Premium Digital, la metallizzata Majestic Digital, le feltromarcate Prisma e Twill, l’ecologica Shiro Echo e carte cast-coated come Bindakote. La nuova gamma inoltre non perde il carattere ecologico di Favini essendo interamente certificata FSC. www.favini.com

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agenda

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mostre Il graphic design internazionale è di scena a milano Triennale Design Museum presenta Graphic Design Worlds, la prima grande mostra dedicata al graphic design internazionale a cura di Giorgio Camuffo, aperta fino al 27 marzo. La mostra intende proporre al grande pubblico uno sguardo particolare sul fenomeno del graphic design, una disciplina che sta vivendo un periodo di particolare fervore e cambiamento. Non si tratta quindi tanto di una mostra di grafica ma sul graphic design, sulle diverse interpretazioni possibili, sui molteplici percorsi che ad esso conducono e che da questo si dipartono verso il mondo. La nozione di “mondi” è stata scelta come chiave di indagine per mettere in luce proprio la pluralità e la diversità di approcci e punti di vista - i mondi dei graphic designer - che animano il graphic design contemporaneo. Gli oltre 30 graphic designer invitati porteranno in mostra i loro mondi e presenteranno i loro approcci al mondo, esemplificando e testimoniando diversi linguaggi, percorsi e attitudini possibili. La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione del volume Graphic Design Worlds (Electa). www.triennale.org

Manifestazione

Titolo

Fiera - Editoria digitale Ebook Lab Italia Promotion Fiera - Promozionale Medprint Fiera - Arti grafiche Creativity Day Evento - Design Creativity Day Evento - Design LuxePack Fiera - Packaging lusso Fiera - Marketing Officina Comunicazione Fiera - Stampa digitale Fespa Digital

Quando

Dove

3-5 marzo 9-11 marzo 23-26 marzo 2 marzo 25 marzo 29-30 marzo 18-20 maggio 24-27 maggio

Rimini Fieramilanocity Roma Milano Roma Shanghai (CN) Milano Amburgo (D)

Info www.ebooklabitalia.com www.ops.it www.centrexpo.it www.insidesrl.it www.insidesrl.it www.luxepack.com www.officinadellacomunicazione.eu

www.fespa.com

come trovarli gli inserzionisti di questo numero

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SOCIETÀ Accademia del Poligrafico Alecom Cartiere del Garda Colorgraf Creativity Day CSQ Druckfarben GPN Grafiche Mercurio Litover Luxoro Mediagraf Medprint pixartprinting Polyedra Rotolito Lombarda

PAG. 58 ins. 43 39 51 4 23 67 9 68 33 3 2 28,29 19 13

SITO www.accademiadelpoligrafico.it www.alecom.it www.gardacartiere.it www.colorgraf.it www.creativityday.it www.csqspa.it www.druckfarben.it www.gpn-rubricatura.it www. grafichemercurio.it www.litover.com www.luxoro.it www.mediagrafspa.it www.centrexpo.it www.pixartprinting.it www.polyedra.com www.rotolitolombarda.it

TELEFONO CONTATTO 02 7529101 Manuela Mandarini 031 773480 - 0464 579111 Angela Raija Gerber 02 9370381 Paolo Pellegrini 0522 277448 - 030 7725594 Stefano Ceresa 035 751231 039 2142492 Emilio Beretta 081 948420 Salvatore Mercurio 039 2148328 Claudio Parietti 0384 254011 Marco Gaviglio 049 8991511 - 02 319109-234 Rossella Longhi 041 920063 - 02 33551601 - 02 921951 Simone Bandecchi

E-MAIL info@accademiadelpoligrafico.it marketing@alecom.it paolo.pellegrini@colorgraf.it info@insidesrl.it s.ceresa@csqspa.it info@druckfarben.it info@gpn-rubricatura.it info@grafichemercurio.it info@litover.com info@luxoro.it rlonghi@cdentrexpo.it - info@polyedra.com simone.bandecchi@rotolitolombarda.it


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Sfogliate la rivista e quando trovate il “bottone” cliccatelo e verrete collegati ad un file di approfondimento. Potrete trovare un filmato, una scheda di prodotto, maggiori informazioni sull’argomento che per motivi di impaginazione non hanno potuto trovare spazio sulla carta stampata, altre foto o documenti correlati.

*gli abbonati avranno così la possibilità di sfogliare on-line la rivista il giorno stesso che questa viene mandata in stampa, quindi un paio di settimane in anticipo rispetto a chi la riceve tramite la normale distribuzione. Per informazioni sulle modalità di abbonamento: tel. 02 7529101 oppure abbonamenti@ilpoligrafico.it


c o l o p h o n

COMITATO DI REDAZIONE

PRINT BUYER n. 31 - uscita febbraio 2011 Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com

Direttore responsabile Ruggero Zuliani Coor­dina­mento Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it

Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa, immagine www.dreamstime.com Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it Tel. 02.40047399, 3475822745 - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Nobilitazioni copertina Litover (Monza).

Hanno collaborato a questo numero

Lorenzo Capitani Achille Perego Sonia Spagnol Moreno Martelloni

Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it

Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Alessandra Gori Montanelli (gorimontanelli.p@ilpoligrafico.it, via Kolbe 8, Milano, tel. 02.7529101, fax 02.75291032). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Associato all’USPI

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