il poligrafico 147/2013
ITALIANO
N. 147/2013 Agosto - Settembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
Stampa e nuovi media nell’era digitale
Packaging con anima“green” incontro con cellografica gerosa - a pag. 26
Lunga vita alla carta!
dalla assemblea della federazione della carta e della grafica - a pag. 32
book on demand stampa digitale di libri a colori e in B/N - a pag. 38
I PREMI Best Printer per nobilitazioni e supporti speciali
Best Cartotecnica dell’anno
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Imprenditrice dell’anno
Imprenditore dell’anno
Industria Grafica dell’anno
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Converter dell’anno
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Zeta’s srl Via Kolbe 8 20137 Milano www.stampamedia.net 4IT Group srl Via Cassanese 224 20090 Segrate (MI) www.4itgroup.it
Media partner | Fieramilano - Rho (Milano) - 19/23 Maggio 2015
laVedovella 2013
venerdĂŹ 15 novembre 2013 Il Sole 24 Ore - Sala Collina Milano
IL PREMIO ALLE ECCELLENZE DELLE ARTI GRAFICHE IN ITALIA
Esprimi la tua preferenza, vota anche tu!
lavedovella.it
i l pol i g r a f i c o Sommario
Stampa e nuovi media nell’era digitale
piombi In primo piano Canale + Satiz, il nuovo polo grafico torinese . . . . . . . . . . . Riorganizzazione del gruppo Lediberg - Castelli Bolis . . . . . . . . . Come Arbe affronta la crisi . . . . . . . Accordo Mitsubishi - Ryobi . . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parte La Vedovella 2013 . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . .
12 13 14 14 16 19 20 23 24
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Fabrizio Gerosa (Cellografica Gerosa) . . . . . . . . . . . 26 Massimo Bompan (Bompan) . . . . . . 50 TECNOLOGIE Book on demand: stampa digitale di libri a colori e in b/n . . . . . . . . . News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . . . Ensocoat per packaging di lusso . .
38
38 53 64 66
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EVENTI Dall’assemblea della Federazione della Carta e della Grafica . . . . . . . . 32 Sun Chemical si presenta “in cucina” 47 Dalla conferenza WAN - IFRA . . . . . . 58
“L’industria grafica: un futuro da reinventare”: Cellografica Gerosa
spazio Etichette Crescita modesta in Europa per l’autoadesivo . . . . . . . . . . . . . . 68 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi Giustificare il prodotto . . . . . . . . . . . 9 L’opinione di... Emanuele Posenato La vendita non è per tutti . . . . . . . . 11
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Book on demand: pregi e difetti della stampa digitale di libri a colori e in b/n
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Libro cartaceo o elettronico, l’argomento della tavola rotonda organizzata dalla Federazione della filiera Carta e Grafica
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
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I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 4IT Group 23 A Accademia del Poligrafico 23 Acimga 32 Agfa Graphics 12,56,58 AIE 33 Amazon 33,40 Amorim gruppo 24 Andersen 43 Anselmi Giulio 59 Apogeo 44 Arbe Industrie Grafiche 14 Arjowiggins 65 Artelibro 20 Arti Grafiche di Bergamo 13 ASIG 58 Assocarta 32 Assografici 32 Aticelca 34 Azimonti Filippo 33 B Bandecchi Emanuele 40 Bardi Dianora 33 Beprinters Italia 13
6
Bertelsmann Bertoli Francesco Bertolini Riccardo Biancavilla Marco Binuscan Biondi Giovanni Bodineau Jean-Marc Bolis Bompan Bompan Massimo Bompieri Alessandro Boschi Paolo Bozzi Enrico Bozzi Multimedia Broggi Silvio Brossa Mauro Burgo C Caiani Paolo Calcagni Marco Camporese Canale Giacomo Canale Giuseppe Cappio Giuseppe
13 27 14 42 58 33 72 13 45,50 50 72 16 40 40 58 20 64 47 34 67,73 12 12 56
Cartiere del Garda 64 Castelli Bolis Poligrafiche 13 Castelli Lindo 13 Castelli Maria 13 Cellografica Gerosa 27 Cerutti 13 Cewe-Print.it 5 Claude Olivier 54 Colasanto Luca 14 Colombo Giovanni Battista 34 Comieco 32 Conai 34 Condat 64 CondĂŠ Nast 13 Cordenons gruppo 23,65 Cremagnani Massimo 24 CSQ 58 Culicchi Paolo 32 D D-Share 72 De Cian Dario 58 Deflorian Fabio 47 Dino Bono 57 Distribuz. Grafiche Fantino 56
Distripress DMA Italia Durst E easyDOT Edigit Editoriale Domus EidosMedia Elmi Fabio Elsevier Eni Enriques Irene Epson Epstein Jason ESU-EDA Italy Eurogravure Exaprint Exelis F Facchini Sergio Fantino Franco Fantino Marco Fantino Silvia Faoro Daniele
72 20 16,44 8 7 13 72 53 42 25 33 44 40 20 13 37,56 72 20 57 56 56 53
Farina gruppo 13 Faucon Thierry 66 Favini 64 Federazione Carta e Grafica 32 FIEG 58 FINAT 68 Fujifilm 15,16,19,55,58 Futura Wide Digital 16 G G. Canale & C. 12 Gerosa Carolina 27 Gerosa Elia 27 Gerosa Fabrizio 27 Gerosa Federico 27 Gerosa Giuseppe 27 Gerosa Luigi 27 Giacchetti Gianmaria 56 Gietz 25 Giuseppe Di Natale 64 GMDE 72 Goss International 6,58 GPN 75 Grafiche S. Patrignano 16 Grafitalia 23 Guandong 53,55 H HarperCollins 40 Hearst 13 Heidelberg 16 Hogrefe Friedrich 20 HP 19,42,56,58 Huber Group 58 I-J IFRA-Italia 58 Il Sole 24 Ore 14 Impara Digitale 33 International Paper 71 Ipagsa 18 Jashanmal Tony 72 Johnson Arti Grafiche 13 K KBA 11,13,23,58 Kiian 17 Kodak 23,54,58 Komori 13,49 Konica Minolta 44 Kurz 44,54 L La Repubblica 33 La Vedovella 3,23 Labelexpo 54 Lastra 12 Lecta gruppo 64 Lediberg 13 Leidi Michele 20 Lithosol 60 Luxoro 23,54 M Macchingraf 23,76 MailForum 20,22 Manroland 13,16 Mari Alessandro 32 Melastampi 53 MGI 56 Mimaki 23,50 Minimegaprint 43 Mitsubishi Heavy Industries 14 Monzese Carta 52 M端ller Martini 44,58 Musumeci 16 N New Aerodinamica 61 Nielsen 59
Nortier Emballages 66 NTG Open 72 Nunki 20 P-Q PCO Printing Chemicals 23 Penguin 40 Perucchini Alessandro 42 Pixartprinting 16,40 Poligrafici Printing 59 Poligrafico Sannio 14 PressUp 30,31 Printgraph 23 QuadGraphics 40 Quadracci Joel 40 R RAM System 53 Random House 40 Rcs 13,33,72 Ricoh 19,62 Riva Giorgio 33 Roland 54 Rossetti Group 16 Rossini 23 Rossini Felice 32 Rosso Alessandro 12 Rota Omar 13 Rotolito Lombarda 40 42 Rotomail Russo Cristiano 50 Ryobi 14 Ryobi MHI Graphic Technol. 14 S Salvo Davide 56 Sappi 63,65 Sarco Paola 36 Satiz 12 34 SCA Packaging Italia Schobertechnologies 19 Scioscia Franco Edoardo 33 Scodix 42 Scotini Egidio 47 Seregni gruppo 14 20 Siepi Marco Simplicissimus 33 Siner 53 SmartColor 41 Sofia Roberto 19 Springer 42 Stora Enso 66 Sun Chemical 47,58 T-U 20 Tallone Editore Tech Art 56 Tecnavia 72 Tecnomac 44 Tenderini Alessandro 40 Torraspapel 64 Unicredit 13 Universo Casa Editrice 13 UPM 21,23 V-W Vanhooren Stefaan 12 Varese Viviana 47 Vasconcelos Joana 24 Viscom Italia 35,36 Walt Disney 13 WAN-IFRA 58,70 Whiteman Doug 40 X-Z Xeikon 44 Xerox 40 Xplor 20 Zanichelli 33
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Opinioni
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Gestione aziendale
Giustificare il prodotto Alberto Sironi
IPI 147/13
Sono due i “grandi nemici” delle aziende grafiche che, in questo preciso momento storico, le stanno devastando dall’interno: il tempo e gli errori. Il tempo manca sempre, come si sa, il mercato costringe a consegne spesso immediate e senza preavviso, le frasi più ricorrenti per esprimere lo stato in essere sono del tipo: “I clienti sono impazziti”, o “Il mercato è sempre più isterico”. Gli errori, in queste condizioni, sono sempre in agguato: non disponendo della giusta fattibilità tempistica è più facile sbagliare, per cui ci si lamenta, come se la colpa dell’errore fosse del Cliente che ha costretto a tempi di consegna assurdi. Quando poi la non conformità comporta un rifacimento, l’impatto economico sull’azienda diviene disastroso: vendere il prodotto nella maggioranza dei casi senza un margine accettabile rappresenta una perdita secca in bilancio, senza possibilità di recupero nell’anno. Dobbiamo convincerci che questo atteggiamento della clientela proseguirà ancora nell’immediato futuro e forse si inasprirà, per cui è assolutamente inutile e anzi controproducente assumere un atteggiamento vittimistico di fronte agli eventi, subendoli passivamente, bensì è meglio affrontare il tema con decisione. Il fatto è che i tempi stretti rappresentano un mezzo per giustificare il prodotto stampato. Nessun Cliente infatti può permettersi ormai di stoccare scorte di prodotti nei propri magazzini (che non ha più o ha adibito ad altri scopi) e quindi ordina in pratica in base al venduto o sul prenotato sicuro. Il mondo attuale è veloce, le informazioni si diffondono quasi immediatamente, variazioni e modifiche avvengono continuamente. I nuovi media sfruttano cicli di preparazione più corti e lo stampato deve combattere in un contesto molto più complesso rispetto al passato. Quello che conta oggi è la funzione del prodotto rispetto alla rapidità della comunicazione da esprimere: se è lento potrebbe non servire, perché già superato al momento della consegna e quindi inutile, per cui si rinuncerebbe a realizzarlo. Purtroppo è capitato di sentirsi rispondere: “No, domani non mi serve più: ve lo potete tenere!”. Quindi la velocità diviene un elemento di sussistenza dello stampato, che ne permette la sopravvivenza e ne evita l’estinzione (parziale), in ambiti dove la concorrenza con altri media (digitali, web, elettronici, crossmediali) si fa più agguerrita e si giocano partite in cui la valutazione dei mezzi di comunicazione da scegliere avviene tramite logiche di servizio. La sfida da vincere, perciò, è riuscire a rendere breve la realizzazione del prodotto senza commettere errori, attraverso flussi di lavoro corti e affidabili, che semplifichino le operazioni aziendali rendendole fattibili nei tempi richiesti: solo così sembra possibile affrontare la competizione con altri media e soddisfare le esigenze tempistiche richieste dal mercato, fornendo anche quel plus di impatto sensoriale che lo stampato ancora può offrire rispetto a qualsiasi altro mezzo di comunicazione che inevitabilmente risulta più freddo e con meno pathos.
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Opinioni
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Market & Trend
La vendita non è per tutti Emanuele Posenato
10 IPI 147/13
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eposenato@gmail.com @eposenato
Tutti questi elementi rendono sempre più complessa l’attività commerciale. Emergono i valori reali e il bisogno di nuove competenze. C’è stato un tempo in cui trovarsi al posto giusto nel momento giusto poteva bastare per acquisire un ordine. Un tempo in cui dieci visite, magari nemmeno programmate, equivalevano ad almeno quattro vendite. La vendita era sostanzialmente reattiva: il cliente ha bisogno, il venditore rende disponibile! L’identificazione e la costruzione del profilo di un venditore si basava sostanzialmente sulle doti personali (soft skill), come le doti comunicative, orientamento al cliente, teamwork, creatività/innovazione, capacità di prendere decisioni, capacità di analisi, capacità di adattarsi al cambiamento e di negoziazione, consapevolezza di sé, gestione dei conflitti, adattabilità culturale. E già questo era un profilo ambizioso! Abbiamo potuto appurare l’importanza delle soft skill a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale, e in modo crescente proporzionalmente alla complessità della posizione in azienda. Secondo uno studio dell’autorevole Journal of Applied Psicology®, per le “posizioni più semplici in azienda i lavoratori con soft skill più spiccate hanno un rendimento di 3 volte superiore rispetto agli altri; per le posizioni di media complessità (operai specializzati e impiegati tecnici) soft skill più spiccate determinano un rendimento 12 volte superiore; per posizioni più complesse come gli account manager, soft skill più spiccate possono portare un valore aggiunto stimato del 127% superiore”. Bisogna dire che il ruolo di account manager presentato nello studio è diverso da quello di venditore delineato in apertura, è un profilo molto più simile a quello che l’attualità sembra imporre. Un professionista che alle già elencate soft skill somma competenze tecniche specifiche sufficienti a renderlo efficace e strategico agli occhi del cliente che tramite il suo contributo acquisisce un vantaggio competitivo. L’account manager o il venditore evoluto qualcuno lo identifica come il venditore consultivo, conosce bene il proprio prodotto/servizio e dispone di competenze approfondite sulle problematiche di comunicazione specifiche della filiera distributiva del cliente, conoscendo il cliente del proprio cliente e le discriminanti di efficacia e successo nel contesto specifico. Ed è in questo senso che assume significato e peso una competenza soft, in passato non valorizzata, qual è la capacità di costruire connessioni. Il tema è di attualità nelle scuole di pensiero psicologico, che studiano il fenomeno come un vero e proprio misuratore psicologico. Il CQ, Connected Quotient, esprime la capacità di costruire reti di relazioni con comunità rilevanti, in grado di esprimere un “capitale sociale”. Capacità che consente non solo di influenzare ed essere influenzati da una determinata comunità, ma soprattutto di massimizzare i risultati all’interno di reti di relazioni che offrono maggiori garanzie di successo, minor esposizione a rischi insolvenza e soprattutto minori costi di relazione e di costruzione di nuove opportunità. Vendere è indubbiamente sempre più difficile.
IPI 132/12
Contrazione dei volumi in gioco, scarsa liquidità, aziende a rischio insolvenza, il cambiamento del paradigma comunicativo del mercato...
Offset a foglio KBA
„Mi entusiasma vedere quanta energia KBA mette nello sviluppo di innovazioni che si rivelano vantaggiose per tutto il mercato.“
Dario Martinelli, Managing Director della Printer Trento in Italia, è un cliente affezionato e soddisfatto di KBA da ben diciotto anni
Feeling Good with
Clienti soddisfatti come Dario Martinelli rendono felici e soddisfatti anche noi. Sono il nostro motore e la ricompensa al nostro lavoro. Ed è proprio per questo che puntiamo tutto sulla consulenza personalizzata e l‘efficacia dell‘assistenza post-vendita. Ciò che vogliamo è che i nostri clienti si sentano in buone mani e raggiungano gli obiettivi auspicati. Noi li assistiamo in tutto e per tutto. Con soluzioni individuali, innovazioni orientate al futuro e macchine dalla tecnologia straordinaria. E, ovviamente, con quell‘impegno speciale che deriva da duecento anni di collaborazione con gli stampatori di tutto il mondo. Provatelo di persona. Il nostro team sarà lieto di assistervi in qualunque momento! KBA ITALIA SPA, Passirana di Rho (MI) Tel. (02) 932.098.1, info@kbaitalia.it, www.kbaitalia.it, www.kba.com
Koenig & Bauer AG
PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Canale + Satiz: nasce il polo grafico torinese Previsto per l’anno in corso un giro d’affari di oltre 85 milioni di euro. A Canale la maggioranza delle quote azionarie, a Satiz circa il 40%.
n Pochi mesi fa il nostro portale dava la notizia di un possibile accordo tra Canale e Satiz. In luglio è arrivato il comunicato che un accordo quadro è stato raggiunto grazie al quale si viene a creare uno dei maggiori poli industriali italiani nel nostro settore con un fatturato previsto per l’anno in corso di oltre 85 milioni di euro. Vi proponiamo la versione integrale del comunicato congiunto di Canale e Satiz. La G. Canale & C. S.p.A. e la Satiz S.r.l. hanno sottoscritto un accordo quadro che delinea il percorso di aggregazione tra le componenti di stampa industriale delle due Società e ne fissa le tempistiche di attuazione. La G. Canale & C., storica azienda torinese di proprietà della famiglia Canale, opera
tramite il suo stabilimento italiano di Borgaro Torinese e quello rumeno di Bucarest, occupando oltre 400 dipendenti principalmente nel settore dell’editoria libraria, con una presenza a livello europeo e principalmente nei paesi di lingua francese e tedesca. La Satiz S.r.l. è attiva nell’editoria tecnica e nei servizi di comunicazione multimediali per le imprese. Lo stabilimento Printing di Moncalieri, oggetto della suddetta aggregazione, è specializzato nella stampa di prodotti commerciali e riviste con una spiccata presenza sul mercato domestico. L’accordo quadro prevede la costituzione di una nuova società nella quale confluiranno i rami industriali printing delle due aziende al fine di costitu-
ire uno dei maggiori gruppi italiani nel settore della stampa editoriale e commerciale, con un fatturato aggregato che, per il 2013, supererà gli 85 milioni di euro. La maggioranza delle quote di partecipazione della nuova società saranno possedute da G. Canale & C. S.p.A., mentre Satiz S.r.l avrà una quota del pacchetto azionario di circa il 40%. «In un momento di difficoltà del settore grafico, preso di mira dalla riduzione degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata, abbiamo deciso di dar vita a quello che è stato definito il polo grafico torinese», dichiara Giacomo Canale (nella foto) che sarà il presidente del CdA della nuova società, «individuando sinergie di costo e commerciali e con obiettivi ambiziosi di
ulteriore sviluppo. Riteniamo che questo settore abbia bisogno di soggetti capaci di forti economie di scala e orientati a proporre ai propri clienti un’offerta tecnologica, organizzativa e logistica in grado di competere con i principali player sul mercato europeo». Nel CdA della società saranno presenti anche Alessandro Rosso e Giuseppe Canale, ai quali sarà affidata la gestione delle attività italiana e rumena del nuovo gruppo industriale. Achille Perego
Agfa Graphics, verso la chiusura di Manerbio
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Agfa Graphics ha annunciato lo scorso luglio di aver pianificato la chiusura dello stabilimento ex Lastra di Manerbio, in provincia di Brescia, dedicato alla produzione di lastre offset analogiche e lastre negative per la tecnologia CtCP. A motivare la decisione ovviamente il forte calo nella richiesta da parte del mercato per queste due tipologie di lastre. «La decisione è parte della nostra strategia di aumento dell’efficienza operativa, dei margini e del posizionamento competitivo all’interno del mercato della prestampa», ha affermato Stefaan Vanhooren, presidente di Agfa Graphics. Dopo aver considerato tutte le opzioni, Agfa Graphics ha informato i dipendenti di Manerbio e le rappresentanze sindacali dell’intenzione di chiudere lo stabilimento, un provvedimento, questo, che coinvolgerebbe direttamente i 123 dipendenti del sito produttivo.
Un piano di esuberi verrà stilato per i dipendenti che attualmente lavorano nello stabilimento Agfa di Manerbio.
IPI 147/13
Lo stabilimento produceva lastre offset analogiche e lastre negative per CtCP.
PIOMBI
PrimoPiano
Riorganizzazione del Gruppo Lediberg - Castelli Bolis Le trattative con le banche e i soci finanziari mirano a risolvere il problema dell’elevata esposizione debitoria del Gruppo. Le comunicazioni ufficiali sono rimandate a breve, quando tutti i tasselli del puzzle saranno inseriti al loro posto. Così dal quartier generale del gruppo Lediberg a San Paolo d’Argon (BG) l’unica conferma che viene data riguarda il cantiere aperto per una riorganizzazione di una delle più importanti aziende di stampa italiane. Quello che è certo è che Lediberg, fondata nel 1965 da Lindo e Maria Castelli e ancora oggi guidata dalla famiglia Castelli (che però nel 2006 aveva ceduto circa il 42% del capitale sociale al Fondo Sofipa di Capitalia e quindi del gruppo Unicredit), si trova vicina a una svolta che dovrebbe ridisegnarne l’organizzazione
superando quello che è il problema principale del Gruppo: la forte esposizione debitoria nei confronti del sistema creditizio. I bilanci mostrano il buono stato di salute dell’attività industriale per cui sono impegnati circa 1.200 addetti per un fatturato stimato tra i 120 e i 130 milioni. Del resto il gruppo bergamasco vanta una solida leadership nel mercato delle agende e della stampa piana realizzata dalla controllata Castelli Bolis Poligrafiche, nata nel 2004 dalla fusione del ramo
di attività offset della Lediberg con la Bolis. Un’azienda che vanta un fortissimo reparto di stampa piana con macchine KBA e Komori dal formato 50x70 al 120x160 a cui proprio all’inizio dello scorso anno si era aggiunta una nuova Komori 72x103 con tecnologia H-UV. Sempre l’anno scorso era girata fortemente la voce di un’integrazione tra Lediberg e Arti Grafiche Johnson del gruppo Bertelsmann. L’obiettivo, si diceva, era quello di far nascere un unico grande polo nella pro-
duzione di agende e calendari e risolvere anche il problema dell’indebitamento del gruppo Lediberg, con Unicredit e Intesa Sanpaolo che sarebbero state esposte per oltre 120 milioni. La voce non aveva poi trovato conferma, ma se l’ipotesi del polo è sfumata, è rimasto in Lediberg il problema dell’esposizione finanziaria. Al quale dovrebbe trovare una soluzione la riorganizzazione allo studio che vede aperte le trattative con le banche e i soci finanziari. Senza escludere che al termine di questo processo possa anche cambiare di nuovo la compagine azionaria con l’ingresso di nuovi partner finanziari e/o industriali. Ipotesi che a Bergamo hanno già alimentato nuove voci come quelle dell’arrivo di fondi d’investimento americani e israeliani... A.P.
Beprinters acquisisce la commessa per le riviste Universo Chiuso il rapporto con il Gruppo Farina dopo vent’anni. È forse il passaggio di una delle più importanti commesse di stampa avvenuto negli ultimi anni. Perché non capita tutti i giorni di stipulare un nuovo contratto da milioni di copie (tra settimanali e mensili) con un editore del calibro della Casa Editrice Universo. È successo invece poche settimane fa a Beprinters Italia (gruppo Bertelsmann) che dal 1° luglio è diventata, con le aziende operative Arti Grafiche di Bergamo ed Eurogravure, il nuovo stampatore per le tredici riviste edite da Universo. Dopo vent’anni di contratti stipulati con il gruppo Farina, Universo ha deciso questo storico passaggio, spiega Omar Rota, direttore commerciale Italia di Beprinters, valutando sia la competitività dell’offerta fatta da Arti Grafiche ed Eurogravure sia la sicurezza produttiva,
in termini di qualità e di consegne, sia finanziaria fornita da un gruppo come Bertelsmann, un elemento che, in questi tempi difficili, viene sempre più preso in considerazione dai grandi editori per affidare le loro commesse. Le commessa di stampa per le tredici testate della Casa Editrice Universo (l’accordo si basa su un primo contratto triennale) si aggiunge a quelle che Beprinters ha già in essere con i principali editori italiani: Rcs, Condé Nast, Editoriale Domus, Hearst (ex Rusconi ed ex Hachette, casa editrice di Marie Claire) e Walt Disney. Per stampare le riviste di casa Universo, Beprinters si avvale sia dei gruppi rotooffset di Arti Grafiche (6 rotative Man, due a 80 pagine, due a 64 e due a 48, più tre rotative per libri) sia delle
quattro rotocalco Cerutti (tre da 3,68 metri e una da 2,65) di Eurogravure. In particolare saranno stampate in rotocalco le testate a più alta tiratura (GrandHotel, Cose di Casa e Al volante) e in rotooffset le altre, tra cui i settimanali Telesette e Viversani&belli e i mensili a partire da In sella, Cucinare bene, Bimbi sani & belli. A.P.
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PIOMBI
PrimoPiano
Riorganizzazione in Arbe
Mitsubishi e Ryobi uniscono le forze Si chiamerà Ryobi MHI Graphic Technology la nuova società che dal 1° gennaio 2014 opererà sui mercati mondiali mettendo insieme le attività di Ryobi e di Mitsubishi Heavy Industries Printing & Packaging. Si è così concretizzato l’accordo che era stato delineato con una lettera d’intenti siglata all’inizio dell’anno. Il pacchetto azionario sarà detenuto al 60% da Ryobi e al 40% da Mitsubishi. L’obiettivo è lo sviluppo di nuovi prodotti, riduzione dei costi e miglioramenti nei network di vendita e assistenza.
n Arbe Industrie Grafiche di Modena ha dovuto ristrutturarsi per ridurre i costi e fronteggiare l’inevitabile contrazione del fatturato. «I nostri clienti sono addirittura aumentati ma il valore delle commesse si riduce con il taglio del numero di pagine e con la diminuzione delle tirature», spiega Riccardo Bertolini che guida l’azienda di famiglia dal 1995. Nata a Modena a metà anni Sessanta, Arbe ha registrato una contrazione dei ricavi scesi da 19,5 milioni del 2011 a 18 del 2012, destinati a ridursi a poco meno di 17 quest’anno. Se i ricavi diminuiscono e si riducono anche i margini di redditività, per restare competitivi è indispensabile agire sulla leva dei costi e ridimensionare l’azienda tarandola sulla nuova realtà del mercato. Così, racconta sempre Bertolini, lo scorso autunno è stato realizzato, con il ricorso alla legge 416, un piano di riduzione
TRIBUNALE DI CALTANISSETTA Fallimento n. 5/08 R.F. Si comunica che il Giudice Delegato al fallimento in epigrafe ha disposto procedersi alla vendita senza incanto del complesso industriale AGEM – Arti Grafiche Editoriali Mediterraneo - spa sito sulla S.S. 640 Caltanissetta-Agrigento – svincolo per San Cataldo – all'interno della zona industriale “San Cataldo-scalo” in territorio di Caltanissetta. L'opificio sorge sul lotto indust riale n. 42 del Piano Particolareggiato A.S.I. esteso per mq. 24.530. L'area risulta completa di tutte le opere di finitura esterna, parcheggio asfaltato, aiuole e perimetrazione interamente recintata con muri e ringhiera in ferro lavorato. L'edificio si sviluppa su tre livelli con la seguente consistenza: Superficie chiusa mq. 5.745; tettoia coperta mq. 590; Piano Primo mq. 800; Piano secondo mq. 260. Il piano terra è destinato all'attività industriale di stampa, confezionamento, preparazione delle lastre di stampa, uffici, depositi, servizi di vario genere e locali per le maestraenze. Al primo piano gli uffici amministrativi, direzionali, sala per le riunioni aziendali, servizi igienici. Al secondo piano sono ubicati i locali per la sala mensa, la cucina, lo spogliatoio e altri servizi. L'immobile risulta censito al NCEU al foglio 157, particelle 768 sub 1 – D7 – Piano T-1-2, sub2, A3-Piano 1. Il complesso è stato realizzato con concessione edilizia originaria n. 26853 del 13 -101998 e successiva in variante n. 21383 del 27-3-2000, unitamente al N.O. n. 16054 rilasciato dal Genio Civile di Caltanissetta in data 12-2-1999. Il bene è conforme agli strumenti urbanistici. L'attività di stampa svolta nel complesso aziendale, é rappresentata prevalentemente da vo lantini pubblicitari per la grande distribuzione. L'zienda risulta attualmente in funzionamento con contratto di affitto in scadenza il 17-10-2013. Nella stessa sono stati impiegati più di quindici lavoratori dipendenti, pertanto prima dell'atto definitivo di cessione, dovranno essere adempiute le procedure di consultazione sindacale previste dalla legge 29-12-1990 n. 428,
in relazione a
cinque lavoratori rimasti in forza alla Curatela fallimentare ed attualmente in C.I.G.S. ed in relazione ai ventuno dipendenti a tempo indeterminato attualmente in forza all'affittuaria PFI srl che li ha assunti al momento della stipula dell'affitto d'azienda, pertanto l'eventuale aggiudicazione rimarrà sospesa fino all'esito delle procedure di consultazione sindacale. La vendita è stabilita avanti il Giudice Delegato al prezzo base €. 6.594.615,00- (di cui valore immobili aziendali €. 3.850.000,00 + valore macchinari ed attrezzature €. 2.744.615,00 -) senza incanto per le le ore 12:00 del giorno 5.11.2013 (Palazzo di Giustizia terzo piano stanza 318 – Giudice C.D. Cammarata), ed eventualmente con incanto per le ore 12:00 del giorno 19.11.2013 rilancio minimo €. 50.000,00; Ogni ulteriore informazione, anche relativamente alle generalità dell'azienda fallita ed alle condizioni di vendita, potrà essere ottenuta presso la Cancelleria fallimentare o direttamene presso il Curatore avv. Salvatore Emma telefax 0934 571420 – email: Il
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bando,
l'ordinanza
di
vendita
e
la
perizia
avvocatoemma@virgilio.it
sono
pubblicati
sul
sito
internet:
www.astegiudiziarie.it Caltanissetta, 05 agosto 2013 Il Curatore Fallimentare - Avv. Salvatore Emma
del personale con circa 27 prepensionamenti per portare i dipendenti da oltre 80 ai 57 attuali. Ora, dopo l’estate, continua Bertolini, si ricorrerà invece allo strumento della cassa integrazione per fronteggiare la sempre più forte stagionalità del mercato che vede periodi con picchi di lavoro e altri con vere e proprie cadute. Purtroppo, sottolinea il titolare della Arbe, la ripresa non c’è e strutturalmente quello della stampa è un settore in costante ridimensionamento. Arbe lavora principalmente per i settori dell’auto, della moda e dell’arredo-illuminotecnica. Ma anche in questo settore la crisi si sente. Per affrontare i cambiamenti del mercato non ha mai pensato ad alleanze, accordi, acquisizioni? «Certo – risponde Bertolini – ma è difficile trovare un imprenditore con il quale condividere la strada della crescita insieme». A.P.
Il Sole 24 Ore taglia la commessa all’Arena. Luca Colasanto riorganizza i centri stampa. Tempi duri per chi stampa quotidiani, con la caduta delle copie vendute in edicola per la crisi e per la concorrenza dell’informazione digitale. Così, dopo la corsa vent’anni fa a realizzare centri stampa nelle varie regioni, oggi avviene il contrario: una centralizzazione delle commesse per tagliare i costi e razionalizzare la rete distributiva. Di questa politica restrittiva ha fatto le spese lo stabilimento tipografico dell’Arena di Verona che dal 15 maggio ha perso la commessa delle copie del Sole24Ore destinate al Nord-Est, raggiungibile da altri capoluoghi a cominciare da Bologna. Dove, 22 anni fa, per primo aprì un centro stampa delocalizzato il gruppo Colasanto, poi imitato da altri. «Ma adesso – racconta Luca Colasanto (nella foto), alla guida di quello che, con la crisi del gruppo Seregni, è il principale stampatore di quotidiani italiano – è cominciata la fuga anche da Bologna». Colasanto, a differenza dell’Arena, ha incassato il rinnovo della commessa di stampa del Sole24Ore per i centri di Bruxelles, Bologna e del Poligrafico Sannio (BN). Il Sole è uno dei quotidiani stampati dal gruppo romano oltre a Il Giornale, Corriere dello Sport, Corriere della sera e Gazzetta dello Sport, per citare i principali. Stampati anche a Bruxelles insieme con grandi testate internazionali.
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IN BREVE Roland 70x100 in San Patrignano Grafiche di San Patrignano ha organizzato a fine giugno un “open day” per il “varo” di una Roland 70x100 a 5 colori più forno. Un investimento che risponde a una duplice finalità: da un lato perfezionare la formazione professionale dei ragazzi impegnati nel settore e dall’altro amplificare la presenza sul mercato. La Roland servirà inoltre alla stampa interna del Giornale di San Patrignano, un prodotto editoriale interamente realizzato dalla comunità riminese.
PIOMBI
news aziende grafiche
Il cartone prende vita con MagaZoo Il reparto R&S interno di Pixartprinting
ha reinterpretato il variegato mondo degli animali dando vita a MagaZoo, l’inedito portariviste in cartone alveolare. Ideale per l’allestimento creativo di punti vendita, stand e showroom, ma anche uffici e spazi privati, MagaZoo è riciclabile, resistente e allo stesso tempo leggero, con finitura in carta liscia bianca e spessore di 10 mm. Il tutto personalizzabile sul lato esterno con la propria grafica. Un oggetto funzionale che entra a pieno titolo nella gamma di proposte d’arredo e design realizzate da Pixartprinting. Estremamente versatile, può essere utilizzato anche come svuota-tasche o fioriera all’insegna del “total green”. MagaZoo è ordinabile direttamente online
attraverso la vetrina e-commerce www.pixartprinting.it. L’utente può scegliere la forma dell’animale preferito e diverse modalità di personalizzazione. La prima selezionando una grafica tra quelle già proposte on line da Pixartprinting nella pagina dedicata; la seconda richiedendo la stampa di una propria immagine, anche brandizzata; la terza dando libero sfogo alla creatività “fai da te”: è infatti possibile ricevere MagaZoo in versione neutra (fondo bianco) per poi sbizzarrirsi nella decorazione. Completato l’ordine non resta che attendere la consegna, anche in sole 24 ore. Il risultato è un oggetto d’arredo, contraddistinto da qualità fine-art garantita da Pixartprinting grazie all’utilizzo della tecnologia Durst P10, di cui vanta la più grande installazione al mondo.
In Musumeci una nuova Heidelberg XL 106 10 P
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Affermato fornitore di servizi stampati specializzato nel mondo della comunicazione visiva e dell’allestimento, Rossetti Group è la prima azienda italiana ad aver investito nel nuovo modello da cinque metri di Uvistar Pro8 di Fujifilm introdotto alla Fespa 2013. Consolidato cliente Fujifilm in seguito all’acquisto cinque anni fa di una stampante flatbed Inca Spyder 320, Rossetti Group era alla ricerca di un dispositivo roll-to-roll UV, dotato anche dell’opzione per la gestione di supporti rigidi ed è stato colpito dalla versatilità di Uvistar Pro8, che è in grado di gestire materiali quali cotone, poliestere e polietilene, sempre più richiesti nel comparto dell’interior decoration che l’azienda sta approcciando negli ultimi anni.
Futura Wide Digital punta su Durst e raddoppia 700.000 m2 prodotti con Rho 500R e tanti clienti soddisfatti sono stati tra i motivi che hanno spinto Futura Wide Digital a riconfermare la fiducia in Durst. Così, a distanza di pochi anni dalla prima installazione, il service romano raddoppia e sceglie ancora una volta le prestazioni di Rho 500R, pregiandosi della prima doppia installazione in Italia della stampante roll-to-roll super wide da 5 metri di casa Durst. Dopo aver visto in azione Rho 500R presso la sede di Bressanone, Futura Wide Digital non ha potuto fare a meno di sposare la tecnologia Durst. E la fiducia è stata ripagata al punto che «la seconda installazione è venuta da sé», commenta Paolo Boschi, titolare di Futura Wide Digital. «Per i nostri clienti realizziamo banner, allestimenti e maxi affissioni. Oggi la pianificazione delle campagne avviene in tempi rapidissimi. Per questo è necessario dotarsi di sistemi che permettano di soddisfare le richieste last minute». Con uno stabilimento di 3.000 m2 e circa 60.000 m2 di produzione al mese, Futura Wide Digital è un service di stampa puro, una realtà giovane e dinamica, abituata ad operare in un mercato – quello della pubblicità e degli allestimenti – in cui qualità e rapidità, soprattutto al giorno d’oggi, sono fondamentali per competere. IPI 147/13
La prima Fujifilm Uvistar Pro8 da 5 metri a Rossetti
Si è conclusa l’installazione della nuova Heidelberg presso la Musumeci SpA di Aosta. La macchina è la prima di una serie di investimenti che includono anche un’altra Heidelberg XL 105 8PLX3 e una brussuratrice Heidelberg Eurobind PRO dotata di tecnologia PUR. La macchina è dotata di tutte le ultime tecnologie presentate alla scorsa Drupa di Düsseldorf: Inpress Control che controlla in modo spettrofotometrico il foglio in bianca e in volta direttamente in macchina senza doverlo estrarre, consentendo di effettuare gli avviamenti senza più fermi macchina per controllo colore e registro; Autoplate XL: tutte le dieci lastre della macchina vengono inserite in modo automatico in 1 minuto; Inkstar Direct che permette l’inchiostrazione del calamaio senza l’ausilio di personale in quanto l’inchiostro viene prelevato direttamente da fusti e distribuito in macchina tramite dosatori intelligenti. Un investimento così significativo da parte di Musumeci (19 gruppi stampa XL e una brossura da 6.000 copie/ora) in controtendenza con il difficile momento del settore, è strategico per affrontare il nuovo mercato sempre più competitivo.
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news fornitori
Coca-Cola “personalizzata” < All’inizio di maggio è partita in una
Stampa self-service di giornali e riviste In Svezia la tecnologia di stampa Ricoh è stata scelta per realizzare Meganews, un chiosco self-service da cui è possibile stampare on demand riviste e quotidiani. Meganews è un distributore che, connesso a internet, consente di scegliere tra oltre 200 riviste e giornali e impiega solo due minuti per produrre il formato cartaceo. Grazie alla soluzione, gli editori possono ridurre i costi per la distribuzione e la logistica. Inoltre, il chiosco minimizza l’impatto ambientale abbattendo gli sprechi di carta ed eliminando i trasporti. Nel corso dei prossimi 6 mesi il chiosco verrà testato ad esempio in aeroporti, alberghi, ospedali, supermercati e centri commerciali di tutto il Paese.
Donazione record di Fujifilm a WaterAid
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Fujifilm ha raccolto nei primi 12 mesi 65.025 euro nell’iniziativa per WaterAid, l’organizzazione benefica internazionale che consente alle comunità più povere del mondo di accedere all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari. Il risultato, più del doppio rispetto all’obiettivo originario di 30.000 euro, è stato raggiunto grazie al crescente successo e alla popolarità delle lastre Brillia HD PRO-T3.
serie di Paesi europei, compresa l’Italia, una campagna promozionale “personalizzata” che ha comportato la sovrastampa di 150 nomi comuni in ogni paese su 800 milioni di etichette prestampate con tecnologia convenzionale. Le etichette sono applicate su bottiglie di Coca-Cola, commercializzate nei supermercati, e realizzate da otto stampatori su un totale di 12 macchine HP Indigo WS6000, la serie di macchine a bobina notoriamente utilizzata per la stampa di etichette e imballaggio flessibile. Pur essendo installati dieci esemplari di queste macchine in Italia, nessun cliente italiano di HP Indigo è stato coinvolto in questa ambiziosa operazione, «per problemi di tempistica molto stretta», ha dichiarato Roberto Sofia, account manager Industrial Printing HP Indigo Digital Presses.
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PIOMBI
news eventi
Convegno sul Direct Mail 2.0 Le nuove opportunità per la filiera della comunicazione e del recapito.
DMA Italia (Association
for Data Driven Marketing) insieme a Xplor, l’associazione che da 13 anni in Italia rappresenta la filiera a monte della comunicazione stampata digitale, uniscono le forze e presentano, il prossimo 4 ottobre a Milano, una nuova edizione di Mailforum. L’evento parla di sistemi di delivery, di tariffe, di strategie di diversificazione, di automazione, geolocalizzazione, processi di acquisto della comunicazione indirizzata e non, cercando di mettere
in evidenza come le tecnologie disponibili oggi permettano di offrire servizi con un vero valore aggiunto. La completa liberalizzazione del mercato postale – così come accaduto per le telecomunicazioni, le ferrovie o l’energia elettrica – ha comportato una nuova e naturale spinta concorrenziale con un effetto ultimo sui consumatori, cioè i buyer di comunicazione cartacea, in termini di riduzione dei prezzi, maggiore efficienza dei servizi e aumento del loro va-
lore. Il Decreto Legislativo che ha recepito la direttiva europea 2008/6/CE ha consentito l’ingresso di nuovi operatori nel mercato dei servizi postali che operano in regime di concorrenza, perché liberi di erogare qualsiasi servizio postale (fatto salvo il servizio universale, la posta massiva per la comunicazione obbligatoria e la riserva postale sugli atti giudiziari). Si apre il ventaglio di fornitori per la nostra comunicazione, cambiano le tariffe e aumentano i servizi a valore aggiunto.
La liberalizzazione infatti va a braccetto con lo sviluppo di tecnologie digitali, guidando così il Direct Mail su nuove strade. Ad esempio, il servizio di tracciabilità permette di seguire in tempo reale tutto il percorso del postino e quindi non solo di controllare dove si trova la sua posta ma anche di verificare l’avvenuta consegna. Le tecnologie di localizzazione danno un nuovo impulso anche al Direct Mail non indirizzato. www.mailforum.it
Artelibro, “musica per gli occhi” Ritorna l’appuntamento con Artelibro (19-22 settembre) nella sede storica di Palazzo Re Enzo e del Podestà di Bologna. Giunto alla decima edizione, Artelibro festeggia questo traguardo con un tema significativo “Musica per gli occhi. Collezionismo d’opera”. Accanto ai librai antiquari A.L.A.I., che propongono preziosi libri e documenti antichi, Artelibro ospita anche la seconda edizione di “Fruit. Focus on contemporary art”: un’ampia indagine sui progetti italiani e internazionali di editoria d’arte self-publishing. Novità di quest’anno la sezione dedicata all’editoria d’arte digitale dove i visitatori possono testare su appositi iPad gli e-book e le app più interessanti. Ricco il programma culturale che prevede mostre, conferenze, laboratori e attività per ragazzi. Tra le tante, la mostra “Una tipografia musicale” di Tallone Editore, in cui si potrà osservare una tipografia musicale gregoriana, tuttora attiva, articolata in una sequenza di bulini, matrici, punzoni affiancati da tipi mobili originali; accompagnano l’esposizione le pagine musicali tratte da questi tipi e stampate da Tallone.
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Meeting dell’Associazione italiana dei fustellifici Il meeting 2013 e l’assemblea generale dell’Associazione Italiana Fustellifici ESU-EDA Italy si sono svolti a Montegrotto Terme, vicino a Padova. Il meeting, aperto anche alle aziende non associate, offriva una visione globale e più attuale del settore in modo da incentivare un dibattito e un confronto aperto e propositivo tra gli imprenditori. Il programma di interventi era focalizzato sul futuro e sulla spinta all’aggregazione e all’internazionalizzazione delle aziende, auspicato da più parti. Dopo il benvenuto da parte del presidente ESU-EDA Italy, Marco Siepi, e di Friedrich Hogrefe, segretario dell’ESU Europa, il primo a prendere la parola è stato Sergio Facchini che nella sua relazione “Apertura dei mercati: dalle vecchie alle nuove tecnologie per la filiera della carta” ha presentato i risultati più significativi ottenuti dal settore cartotecnico, fustellifici e packaging, offrendo una visione ottimistica in un momento non facile. Nel suo intervento, il prof. Michele Leidi dell’Università di Bergamo, ha fornito indicazioni utili a muoversi nel complesso mondo del business networking, invitando a superare le divisioni e a pianificare le azioni di crescita in un’ottica globale. Mauro Brossa, titolare della Nunki, nella presentazione “La filiera allargata come occasione di crescita. Dall’outsourcing alla partnership internazionale” ha suggerito la possibilità di esternalizzare alcuni passaggi più standardizzati e meno caratteristici all’interno del processo produttivo tipico dei fustellifici, modalità di collaborazione che Nunki già ha attuato presso un fustellificio italiano, associato ESU-EDA. IPI 147/13
Alcuni dei partecipanti al meeting in visita guidata alle bellezze della città di Padova.
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Le nuove regole di accesso alla rete postale aprono il mercato a un processo di ridistribuzione dei ruoli lungo la filiera. Le tecnologie digitali real time aggiungono valore, vantaggi economici, rilevanza e utilità al direct mail. Questo significa nuove opportunità sia per i recapitisti e gli operatori del delivery sia per chi si occupa di marketing e comunicazione
MILANO 4 ottobre 2013
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PIOMBI Stampatori d’eccellenza cercansi
IPI 147/13
< Entra nel vivo l’organizzazione del Premio La Vedovella 2013. Dopo l’evoluzione che ha interessato il format del premio lo scorso anno e il cambio di organizzatori, la kermesse inizia a intensificare le attività relative alle parti preliminari dell’evento. Già dallo scorso maggio infatti, in occasione di Grafitalia, nello stand organizzato da 4IT Group e Zeta’s (che dallo scorso anno sono gli organizzatori del premio) i vincitori del premio La Vedovella 2012 hanno potuto esporre gli stampati realizzati con le tecnologie e i materiali che hanno permesso di vincere il premio a loro dedicato. Inoltre, sempre nel corso di Grafitalia, sono state aperte le nomination per segnalare i candidati della prossima edizione, che si terrà a novembre 2013 a Milano. Vediamo quali sono le novità per l’edizione 2013. Anzitutto il numero dei premi che è stato portato da 10 a 11, con l’aggiunta del Best Digital Printer (sponsorizzato da Kodak), il premio assegnato a un service di stampa digitale o a un’azienda grafica che utilizzi la stampa digitale al meglio delle sue potenzialità. Restano invece invariati gli altri premi. Ricordiamoli brevemente: • Imprenditore dell’anno: premio per un imprenditore dell’industria della stampa che abbia saputo orientare al meglio le strategie aziendali conseguendo risultati di rilievo. Sponsorizzato da Macchingraf. • Industria Grafica dell’anno: premio all’azienda che, utilizzando prevalentemente macchine offset a foglio, con un mix di scelte tecnologiche, strategie di marketing e gestione aziendale, abbia saputo meglio interpretare questo momento del mercato. Sponsorizzato da Printgraph e PCO Printing Chemicals. • Best label printer: il premio è allo stampatore di etichette che si è distinto nel proprio mercato per una visione innovativa che coniughi sostenibilità ambientale, tecnologie avanzate e di marketing. Sponsorizzato da UPM. • Imprenditrice dell’anno: il premio porta alla ribalta imprenditrici che guidano con successo aziende del settore. Sponsorizzato da Luxoro. • Converter dell’anno: è il premio all’azienda che stampa su imballaggi flessibili che con un mix di scelte tecnologiche, strategie di marketing e gestione aziendale
abbia conseguito risultati di rilievo nel suo mercato. Sponsorizzato da Rossini. • Best Cartotecnica dell’anno: il premio è per un’azienda che stampa imballaggi su cartoncino che si sia messa in luce per i risultati ottenuti. Sponsorizzato da KBA. • Best Printer per nobilitazioni e supporti speciali: è il premio per un’azienda particolarmente votata alla ricerca di soluzioni di forte impatto comunicativo che si serve di processi di nobilitazione e utilizzo di speciali supporti di stampa. Sponsorizzato da Gruppo Cordenons. • Best Cross Media: è assegnato a una azienda grafica che abbia saputo diversificare l’offerta ai propri clienti integrando anche media non stampati. Sponsorizzato da Mimaki. • Best Digital Printer: assegnato a un service di stampa digitale o ad un’azienda grafica che utilizzi la stampa digitale al meglio delle sue potenzialità. Sponsorizzato da Kodak. • Premio Green Printer: il premio è assegnato a un’azienda grafica, cartotecnica o del converting che abbia dimostrato una forte propensione alle tematiche ambientali. Sponsor da definirsi. • Best Web to Print: il premio viene assegnato a un’azienda che si sia messa in luce nell’innovativa proposta del W2P. Sponsor da definirsi. Votazioni e giuria Già da maggio sono aperte le votazioni sul sito www.lavedovella.it. Votare l’azienda prescelta è semplicissimo: basta accedere nella sezione del sito dedicata alla votazione, compilare i form dei premi per i quali si vuole esprimere la segnalazione e inviarli alla segreteria del premio. Sono già moltissime le segnalazioni arrivate che saranno analizzate dalla Giuria. Per votare online il tuo candidato accedi all’area delle votazioni. La Giuria, come lo scorso anno, è composta da esponenti provenienti dal mondo delle istituzioni, dell’economia, della
formazione e dei media. Il suo compito è stato anzitutto quello di individuare le categorie applicabili. Aperte le votazioni, a partire da maggio, lavora sulle segnalazioni che arrivano attraverso il voto popolare via internet. Per avere maggiori informazioni o per proporsi come sponsor dell’evento 2013 si può scrivere alla segreteria del Premio: info@lavedovella.it oppure contattare gli organizzatori: 4IT Group: tel. 02.26927081 www.4itgroup.it Zeta’s: tel. 02.7529101 www.stampamedia.net
foRmazionE Accademia del Poligrafico. I prossimi corsi Giovedì 19 SETTEMBRE ore 9.45 - 17.30 Vendere attraverso il canale web to print Sede del corso: Milano Giovedì 26 SETTEMBRE ore 9.45 - 17.30 Reporting, indicatori di performance e conduzione dell’azienda grafica Sede del corso: Milano Giovedì 10 OTTOBRE ore 9.45 - 17.30 L’innovazione tecnologica dove si dirige? Sede del corso: Milano Mercoledì 16 OTTOBRE ore 9.45 - 17.30 Vendere attraverso il canale web to print Sede del corso: Roma Per maggiori informazioni: segreteria@accademia delpoligrafico.it tel.: 02.75291028 www.stampamedia.net/it/ accademia/info
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Spaziocultura
Un libro sulla stampa digitale Un’opera davvero unica. La stampa digitale è un’arte, l’arte grafica del ventunesimo secolo. Ma è anche una tecnica sofisticata ricca di variabili, di strumenti e di materiali che merita di essere approfondita. Comprenderne le infinite potenzialità, i diversi metodi operativi e l’indiscutibile fascino è oggi alla portata di tutti. Il libro Stampa Digitale Capitolo Uno raccoglie ogni aspetto della stampa digitale, presentando con chiarezza caratteristiche e peculiarità, soluzioni pratiche e libera creatività. Il testo nasce con l’intenzione di fornire un panorama completo sul vasto mondo della stampa digitale. A differenza delle risorse finora disponibili, che consistono quasi esclusivamente in manualistica tecnica monografica e autoreferenziale, affronta l’argomento nella sua globalità, utilizzando un linguaggio comprensibile supportato da note, rimandi e glossario. Si confrontano direttamente le tecnologie e le soluzioni pratiche affinché il lettore possa interpretarle soggettivamente. A questo fine vengono in aiuto le numerose illustrazioni e gli schemi gerarchici, le analogie con altre tecnologie più consuete e le analisi di processo “per elementi”. Si inizia con alcuni cenni storici sulla stampa digitale, sottolineando la rivoluzione tecnologica e sociale che
ha portato con sé. Segue una panoramica sugli utilizzi quotidiani della stampa digitale, oltre a una classificazione delle stampanti per tipologia e dimensione. Non poteva mancare un elenco di indicazioni su come preparare i file per ogni tipo di progetto e trattare i diversi tipi di immagine. Si parla inoltre di cosa succede all’interno delle stampanti, di quali sono gli inchiostri e di come stampare ogni tipo di materiale, senza tralasciare i metodi di rifinitura. In attesa di un’edizione cartacea, Stampa Digitale Capitolo Uno è disponibile in formato PDF sul bookstore Lulu.com (9 euro). Una preview con indice, primo capitolo e pagine dimostrative è visionabile e scaricabile gratuitamente dal sito www.capitolouno.com. Per una copia integrale del testo per recensione scrivere a: Massimo Cremagnani artmaster@capitolouno.com
Il sughero Amorim alla Biennale In un’installazione dell’artista portoghese Joana Vasconcelos. Sughero protagonista alla Biennale di Venezia a Il battello, ormeggiato nel Bacino S. Marco, è aperto al pubblico fino al 24 novembre.
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siglare per l’ennesima volta il sodalizio tra questa eccezionale materia prima e l’arte internazionale. Dopo la collaborazione con la Serpentine Art Gallery di Londra 2012 e l’installazione BMWi dei celebri designer francesi Ronan & Erwan Bouroullec al Salone del Mobile di Milano 2013, Amorim continua
a cercare sempre nuove prestigiose occasioni per dimostrare la duttilità e la straordinarietà del sughero. Alla 55ma edizione della Biennale di Venezia, al via ufficiale l’1 giugno scorso, l’artista portoghese Joana Vasconcelos ha presentato un battello decorato con il sughero offerto dal gruppo Amorim, leader mondiale nel settore. Il sughero portoghese integrato nella trasformazione dell’imbarcazione ormeggiata nel Bacino S. Marco ha potuto così dimostrare la forte componente decorativa e i numerosi vantaggi che offre in termini di prestazioni tecniche e versatilità estetica. Il sughero è stato usato nel molo di accesso all’imbarcazione, dove sono stati collocati 100 blocchi di sughero agglomerato espanso ad alta densità, ma anche nel pavimento e nel tetto, compresa la copertura esterna. Nella plancia del vecchio vaporetto di fattura tedesca, poi usato come mezzo di trasporto a Lisbona e lì recuperato dall’artista, è stato ricreato uno spazio dedicato alla vita sottomarina attraverso ricami, imbottiture e spugne. All’esterno migliaia di piastrelle in ceramica azzurre illustrano i 20 chilometri del seafront di Lisbona.
Cenacolo: aperture straordinarie grazie a Eni
Il restauro del Napoleone di Brera
Dalle 19.30 alle 22.30 ingresso libero con prenotazione.
L’Associazione Amici di Brera e dei Musei milanesi e la Soprintendenza per i beni storici artistici e etnoantropologici di Milano hanno presentato il progetto di restauro della statua in bronzo Napoleone come Marte Pacificatore di Antonio Canova. L’opera, posta al centro del cortile d’onore del palazzo di Brera dal 1859, è un elemento estremamente significativo e caratterizzante l’intero complesso. Un manufatto dal significato simbolico che, esposto agli agenti atmosferici, ha subìto un’alterazione nei materiali e nella staticità, richiedendo un intervento di restauro per essere riportato all’antico splendore. I lavori sono iniziati lo scorso giugno e dureranno circa un anno.
■ Aperture straordinarie del Cenacolo, grazie a Eni,
per quattro venerdì da settembre a dicembre (13 settembre, 15 novembre, 6 dicembre e 20 dicembre). In queste serate speciali, le luci del Refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove Leonardo dipinse l’Ultima Cena, non si spegneranno e sarà possibile ammirare il capolavoro, meta di visitatori da tutto il mondo. L’ingresso è libero (per prenotazioni n. 02.92800360, dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 18.30) secondo la formula di eccezionalità e gratuità che caratterizza il sostegno del cane a sei zampe all’arte e alla cultura. Negli eventi promossi da Eni, dopo il successo a Palazzo Marino della mostra “Amore e Psiche” (225 mila visitatori) che ha portato a Milano la statua di Antonio Canova e il quadro Psyché et l’Amour di François Gérard, provenienti entrambi dal Museo del Louvre, si riallaccia il filo con Leonardo, già protagonista nel 2009 dell’esposizione ospitata dal Comune di Milano del dipinto San Giovanni Battista, proveniente dal museo del Louvre.
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Interviste Fabrizio Gerosa
Cinque societĂ produttive, 170 milioni di ricavi e 650 dipendenti. Ă&#x2C6; la Cellografica Gerosa, holding di un gruppo multinazionale, leader nella stampa dellâ&#x20AC;&#x2122;imballaggio flessibile. Alla guida la famiglia Gerosa, giunta alla terza generazione.
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Da sinistra: Francesco, Fabrizio, Federico, Carolina ed Elia.
“Vincere il premio Vedovella 2012 come Best converter ci ha dato sicuramente lustro e visibilità”.
32 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Fabrizio Gerosa, key account manager e communication manager di Cellografica Gerosa
packaging
con un’anima
“green” di ACHILLE PEREGO
Nata da una piccola tipografia aperta a Inverigo (Como) nel 1935 da due fratelli (Luigi e Giuseppe), Cellografica Gerosa oggi è la holding di un gruppo multinazionale, leader nella stampa dell’imballaggio flessibile. Cinque società produttive, tra Italia, Spagna e Romania, due società commerciali in Germania e Francia,170 milioni di ricavi consolidati (80 dei quali realizzati nel nostro Paese) e 650 dipendenti, di cui 230 nel quartier generale di Inverigo. Dove lavora la terza generazione della famiglia Gerosa (Fabrizio, Federico, Elia, Carolina e Francesco Bertoli) da sempre a capo di un’impresa che ha saputo coniugare il meglio dell’imprenditoria familiare con la gestione manageriale di un gruppo cresciuto anno dopo anno per linee interne (soprattutto) ed esterne. Se il cuore della Gerosa è rimasta la stampa su imballaggio flessibile, negli anni a Inverigo hanno diversificato la gamma dei prodotti offrendo, accanto agli imballaggi in film plastico, core business da sempre che si è evoluto nel tempo in strutture sempre più sofisticate, anche imballaggi in accoppiati multistrato e qualsiasi tipo di etichette. Una diversificazione che è andata di pari passo con l’internazionalizzazione dell’azienda, gli investimenti in nuove tecnologie, ricerca e sviluppo e una grande attenzione all’aspetto ambientale nei processi produttivi. Un mix vincente capace, anche in tempo di crisi del mercato, di mantenere solido e competitivo il gruppo. Ma come si vede la situazione del mercato dal quartier generale di Inverigo? È vero che il packaging risente meno della crisi? E in particolare, come sta reggendo Cellografica Gerosa a questa fase congiunturale difficile? «Il mercato soffre un momento di crisi che perdura da alcuni anni », risponde Fabrizio Gerosa, key account manager e communication manager del gruppo. «È difficile prevedere segnali di ripresa, in particolar modo per il mercato interno che, accanto a una domanda ancora debole, subisce gli effetti di una politica economica di brevissimo respiro. Il settore del packaging tuttavia, per via dei suoi stretti legami col mercato alimentare, per sua natura quasi a-ciclico, risente meno degli altri settori della crisi. Vero è che si tratta di un mercato maturo, per cui risente, in particolar modo in questi periodi di crisi economica globale, di un’accentuata pressione sui prezzi».
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aziende fiori all’occhiello
i personaggi Quali sono i settori per cui stampate maggiormente e quelli che vanno meglio o peggio? Siamo principalmente specializzati nel comparto alimentare rispetto a quello non. In particolare, il 90% dei nostri ricavi riguarda il “food&labels” e il restante 10% il non-food. Come prevede l’evoluzione del mercato e delle tecnologie nel settore dell’imballaggio flessibile? Le richieste del mercato sono le più variegate, avendo una clientela eterogenea e trasversale nei due settori, sviluppiamo strutture di packaging alu-free o pvc-free, così come prodotti richiudibili e riposizionabili e ancora compostabili o eco-friendly. Con la crisi del comparto editoriale e commerciale molte aziende si lanciano nella cartotecnica: come vede questo fenomeno? Come già detto, il mercato del packaging è un mercato maturo, di conseguenza con margini piuttosto contenuti. È inoltre un mercato capital intensive. L’ingresso di nuovi operatori, presumibilmente a prezzi non remunerativi in un’ottica di market entry, non può essere vista in termini positivi, sia per quanto riguarda le quote di mercato, che andrebbero a ridursi, sia in termini di qualità del packaging sul mercato, perché tecnologia, innovazione e investimenti non possono andare di pari passo con una concorrenza basata sui prezzi. Quanto è importante per Cellografica Gerosa l’innovazione? Innovare vuol dire essere al passo coi tempi. Siamo dotati di un laboratorio R&D di 5 persone più 12 persone che fanno parte del laboratorio qualità. Quali sono gli ultimi investimenti realizzati e quelli che avete in programma in futuro? Negli ultimi anni, sia in Italia sia nelle sedi all’estero, abbiamo effettuato importanti investimenti in macchine e tecnologie. Nel giugno 2009 abbiamo installato una nuova rotocalco a 10 colori nell’impianto in Romania, l’anno dopo una nuova flexo sempre a dieci colori a Brescia. L’anno scorso gli investimenti si sono concentrati su una nuova rotocalco a 12 colori con cold-seal & laminazione in linea nel centro di Inverigo e una rotocalco a 9 colori per l’impianto di Barcellona. Quanto ai prossimi investimenti, riguarderanno il potenziamento delle rotocalco in Italia e in Romania e nuove taglierine in Spagna. Cosa significa essere un’azienda familiare giunta alla terza generazione? E soprattutto si può restare un’azienda-famiglia anche con le vostre attuali dimensioni e la vostra presenza internazionale? IPI 147/13
Fabrizio Gerosa, dopo la laurea in sociologia all’Università Carlo Bo di Urbino, è entrato in azienda nel maggio del 2003. Key account manager e communication manager del gruppo, è l’unico della terza generazione ad essersi “sporcato d’inchiostro” fin da subito dopo la laurea. Due anni dopo Fabrizio, è entrato in azienda Federico, laureato in Economia aziendale alla Carlo Cattaneo Liuc di Castellanza. Prima di approdare in Gerosa, dove è responsabile acquisti materia prima films plastici, ha avuto esperienze lavorative presso due fornitori del gruppo: Cfp flexible packaging (produttore di nylon/poliammide) e Vibac (polipropilene). Un anno prima di Federico e uno dopo Fabrizio, a Inverigo ha cominciato a muovere i primi passi Elia. Ingegnere gestionale, è responsabile tecnico, di produzione e del personale da luglio 2011 e sta introducendo nell’organizzazione del gruppo lo stesso tipo di efficienza nello scambio di informazioni appresa durante il suo stage presso la Ferrari. Il direttore amministrativo del gruppo è invece Carolina Gerosa, da undici anni in azienda dopo la laurea in Economia e legislazione per l’impresa alla Bocconi ed esperienze lavorative tra le quali due anni presso un gruppo multinazionale tedesco. Francesco Bertoli, infine, laureato in Ingegneria gestionale e appassionato di tecnologia e informatica, proviene da una precedente esperienza lavorativa come programmatore informatico di una piattaforma gestionale, presso un’azienda operante nell’ambito dell’Ict. Entrato in Cellografica Gerosa da meno di un anno, si occupa principalmente della riorganizzazione e della riassegnazione di parte dei costi operativi all’interno del processo produttivo aziendale, al fine di migliorare i modelli di controllo di gestione.
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Ecosostenibilità L’impianto per il recupero dei solventi è solo uno dei tanti tasselli della strategia di marketing aziendale orientata all’ecosostenibilità.
Cellografica Gerosa nasce come azienda familiare ma nel tempo è diventata una multinazionale, non solo per via delle sue sedi estere. Negli organi di governo e di direzione sono presenti da tempo figure non della famiglia con le quali condividiamo obiettivi e valori. Essere alla terza generazione per noi significa avere alle spalle una storia importante, una coscienza storica da condividere, una forza cui attingere nell’affrontare le sfide di oggi, in un mercato che è inevitabilmente diverso e con una struttura che è inevitabilmente diversa anch’essa. La vostra azienda si è sempre distinta per l’attenzione all’ambiente, dal Green Soul System al Paperless Laboratory Project: di cosa si tratta e quanto è importante l’immagine di azienda “verde”? Elaborare una strategia di marketing orientata all’eco-sostenibilità sembra essere oggi una delle strade più interessanti per le aziende che vogliono promuovere in maniera efficace i propri prodotti. Il termine marketing non deve però far pensare solo all’aspetto comunicativo: esso, infatti, è semplicemente il canale attraverso il quale veniamo a conoscenza delle scelte, spesso onerose, che spingono un’azienda a investire in tecnologie a minor impatto ambientale. Il gruppo Gerosa si è tuttavia spinto oltre: ha infatti riunito diversi progetti (recupero solvente, gestione sostenibile dell’energia, saldanti latex-free, Paperless Laboratory Project) all’interno di una strategia ad ampio respiro, denominata Green Soul System, il cui obiettivo è quello di gestire diversi aspetti produttivi verso un’unica direzione, il rispetto ambientale. Quanto a Paperless Laboratory Project è l’innovativo sistema di condivisione di documenti grazie al quale i clienti possono avvalersi di un accesso ad personam sul sito gerosagroup.com per usufruire direttamente di tutta la documentazione tecnicoscientifica necessaria, sostituendo l’utilizzo della carta. Il risultato sono 70.000 fogli di carta in meno e quasi una tonnellata di minori emissioni di CO2 nell’aria. Quanto è stato importante internazionalizzarsi? Internazionalizzarsi (i primi passi risalgono al 1986) è stato fondamentale per allargare gli orizzonti di una società prospera, che ha saputo creare valore al di fuori dei confini nazionali. Ci piace ricordare che, al di là della presenza all’estero con strutture produttive, Cellografica Gerosa ha creduto alla necessità dell’export fin dagli albori, quando un giovane Luigi Gerosa, mentre il fratello si dedicava alla produzione, viaggiava in Nord Europa. Che programmi di sviluppo internazionale futuri avete? La nostra presenza in Europa è ben radicata, gli sviluppi futuri saranno portati avanti dalle società già sul territorio. Al momento abbiamo gli occhi puntati al di fuori dell’Europa.
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Assografici-Assocarta-Acimga-Comieco
Lunga vita alla carta Una tavola rotonda sul futuro del libro - cartaceo o digitale? - anima l’assemblea annuale della Federazione della Carta e della Grafica. Libro cartaceo o elettronico? Un dilemma ancora irrisolto, che è stato al centro della tavola rotonda tenutasi lo scorso 20 giugno a Milano nell’ambito dell’Assemblea pubblica annuale della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, costituita da Assografici, Assocarta, Acimga e Comieco. Dopo il tradizionale intervento di apertura del presidente uscente Felice Rossini – che ha passato il testimone per il prossimo mandato a Paolo Culicchi, presidente di Assocarta (v. box) – che ha fornito alcuni dati del settore, lo scrittore Alessandro Mari, vincitore del Premio Viareggio Rèpaci 2011, ha condiviso con i partecipanti la sua personale visione rispetto al libro, qualificando la sua natura come “bastarda”, albergando in essa la “razza cartacea” e quella “digitale”. Due nature diverse anche per il libro: quello cartaceo che suscita emozioni, come la nostalgia di una trama che viene evocata ogniqualvolta lo sguardo incrocia “quel” libro, la versione digitale che assolve funzioni pratiche, come quella di consentire una pubblicazione a costi più contenuti o quella di catturare la pulsione della fiction televisiva nei romanzi strutturati come dispense “a puntate”. Eppure nessuna delle due sostituirà l’altra: esse coesisteranno senza grandi problemi e il libro in carta esisterà finché saranno vive le generazioni come la sua, nate a cavallo tra la carta e le nuove tecnologie.
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Da sinistra: Franco Edoardo Scioscia, Dianora Bardi, Irene Enriques, Giorgio Riva e Giovanni Biondi.
“Libro cartaceo e digitale coesisteranno senza grandi problemi”.
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Alessandro Mari
Anche il moderatore della tavola rotonda, il mercato internazionale degli e-book Filippo Azimonti, giornalista di Repubblica, prima di dar voce ai partecipanti, ha confesPur essendo i titoli digitali messi a disposizione dagli editori italiani sato la sua doppia anima di scrittore su carta raddoppiati nel corso dell’ultimo anno – 60.589 a maggio 2013 rie su strumenti digitali, esprimendo la netta spetto a 31.416 del 2012 – attualmente il mercato elettronico in Italia convinzione che il futuro sarà caratterizzato rappresenta appena il 2% di quello complessivo trade (che esclude da una convivenza di sistemi di comunical’editoria scolastica e professionale), in linea con altri Paesi europei zione diversi. Molto vario il parterre di percome Francia e Germania. Fa eccezione la Gran Bretagna che con il sonaggi che ha composto la tavola rotonda: 19% è più vicina agli Stati Uniti (25%), dove tuttavia sta rallentando la da Giovanni Biondi del Ministero Istruziocrescita dopo anni di spinta. ne, Università, Ricerca, a Irene Enriques Un trend opposto si sta verificando invece in Italia, dove il mercato degli di Zanichelli, Giorgio Riva di Rcs, Franco e-book sta vivendo ancora una fase propulsiva. Il digitale sta agendo da Edoardo Scioscia dell’Associazione Librai stimolo per gli aspiranti scrittori che tentano la via del self-publishing. italiani e Dianora Bardi di Impara Digitale: Tanto che, da quelle dei grandi player come Amazon agli indipendenti tutti con esperienze professionali tra carta e come Simplicissimus, sono numerose le piattaforme dedicate. Secondigitale. do i dati AIE (Associazione Italiana Editori) risultano 3.500 a oggi gli eSe da un lato tutti hanno ammesso una book autopubblicati in commercio, il 5% di tutti i libri digitali in vendita. predilezione personale per la carta, dovuta forse anche a ragioni generazionali, diverso il punto di vista sul digitale: Giovanni Biondi ha illustrato una vision di innovazione digitale della scuola come obiettivo di lungo periodo, potenzialmente rivoluzionario, che non riguarderà solo le tecnologie ma anche gli insegnanti. Diversa la questione del libro: il libro cartaceo in sé non è, a suo avviso, sostituibile, mentre il manuale scolastico è migliorabile: alcune delle sue parti sono infatti più efficaci in digitale (esercizi, cartine geografiche ecc.), aiutano a dare più concretezza agli studi, in particolare ai più disagiati, e più entusiasmo ai ragazzi. Concorde sul fatto che lo strumento digitale contribuisca in modo considerevole a coinvolgere i ragazzi delle nuove generazioni che “non leggono molto” e ad avvicinarli anche a materie classiche, come il latino, è Dianora Bardi, insegnante di italiano e latino al liceo Lussana di Bergamo, e artefice di un progetto per l’adozione diffusa di iPad in classe. In ogni caso “la tecnologia fine a se stessa non basta”, alla base ci deve essere anche un profondo rinnovamento della didattica. Il focus quindi non è la tecnologia, ma la didattica innovativa, con l’obiettivo di trasmettere sapere nel miglior modo possibile. Con tanti limiti: mancano le infrastrutture tecnologiche nelle scuole, mancano i fondi per la formazione degli insegnanti e i costi dell’acquisto degli strumenti digitali vengono sempre più spesso scaricati sulle famiglie.
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Lo scrittore Alessandro Mari; a destra, Giovanni Biondi e Giorgio Riva.
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«Come si giocherà la partita tra carta e digitale non è ancora chiaro», ha evidenziato Irene Enriques di Zanichelli, anche se le case editrici cercheranno di seguire entrambe le opzioni, almeno per i prossimi anni: un abbandono rapido del cartaceo non è pensabile. Ha fornito spunti di carattere economico e di mercato Giorgio Riva di Rcs, evidenziando che se da un lato l’Italia mostra trend di crescita del digitale molto più ridotti rispetto ad altri Paesi come quelli anglosassoni, dall’altro è vero che i propaolo Culicchi nuovo presidente dotti che subiranno in futuro un’acceleIn occasione dell’Assemblea pubblica della Federazione della Filiera della razione nel processo di digitalizzazione Carta e della Grafica si è ufficialmente insediato il neoeletto presidente sono quelli a maggior grado di obsolePaolo Culicchi, al quale è stata affidata la guida della Federazione dopo il scenza e quelli rispetto ai quali i consumandato di Felice Rossini. Culicchi è presidente di Assocarta, Associaziomatori chiederanno una diversa fruibine dei produttori italiani di carta, cartoni e paste per carta, che insieme ad lità. Eppure, anche Riva non crede nella Assografici e Acimga costituisce la Federazione. scomparsa della carta, quanto piuttosto La Federazione comprende, infatti, i settori delle macchine grafiche, cartoa una coesistenza tra carta e digitale, catecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della graratterizzata da equilibri diversi tra i vari fica e della cartotecnica trasformazione. Questi comparti rappresentano prodotti. insieme circa 20.800 imprese, con 186.000 addetti e un fatturato di 23,5 Quindi, “lunga vita alla carta!”, conclude miliardi di euro, corrispondente all’1,5% del Pil. Franco Edoardo Scioscia che evidenzia Culicchi, classe 1933, nota figura manacome la scarsità di risorse messe a digeriale del settore della carta, dove ha sposizione per gli investimenti in infraricoperto posizioni di rilievo tra cui, da ultistrutture, per la banda larga, per la formo, quella di consigliere di amministraziomazione degli insegnanti determini un ne della SCA Packaging Italia, annovera considerevole rallentamento di qualsiasi nel suo curriculum anche incarichi istituprogetto di innovazione nelle scuole. «Il zionali prestigiosi come quelli attualmente Ministero immagina un mondo che non ricoperti di past president e consigliere di c’è. E – conclude – perché non parlare amministrazione di Comieco, membro del dei costi, quelli veri, per le famiglie? PerConsiglio direttivo di Aticelca, membro ché non parlare dei costi di smaltimento del Comitato Distretti industriali e politiche dei tablet? Ci sono ancora in Italia tropterritoriali di Confindustria, membro del pe contraddizioni tra le enunciazioni Comitato Energia di Confindustria nonché di programma e quello che poi si fa vepresidente del Consorzio Industriale Gasramente, quindi, per quanto riguarda i Intensive. Nel recente passato è stato antempi, “possiamo stare tranquilli”». che membro del CdA di CONAI e profesAl termine dell’interessante e vivace disore associato di Ingegneria chimica (Tecnologia della carta) all’università battito un breve intervento di chiusura di Idaho Moscow (USA). di Paolo Culicchi, neopresidente della Secondo il principio di alternanza, Culicchi resterà in carica per il prossimo Federazione, sulle difficoltà del comparbiennio; oltre al presidente fanno parte del Consiglio direttivo della Federato della carta, solo parzialmente deterzione i vicepresidenti Giovanni Battista Colombo, presidente di Assografici, minate dalla digitalizzazione, ma legate e il neoeletto presidente di Acimga, Marco Calcagni. soprattutto alla situazione congiunturaLa sede operativa, la direzione e l’amministrazione restano ubicate presso le del settore della carta stampata. Assografici in Piazza Conciliazione 1, Milano.
25a Mostra Convegno Internazionale di Comunicazione Visiva 25th International Trade Fair and Conference on Visual Communication
Stampa digitale grande formato Insegnistica Cartellonistica Serigrafia Tampografia Promozione tessile Ricamo Incisione Premiazione sportiva Fresatura laser P.O.P. punto vendita Servizi per eventi Digital signage Labelling Packaging
Large format digital printing Sign & Sign making Screen printing Pad printing Textile promotion Embroidery Engraving Trophies & Awards Milling Laser P.O.P point of purchase Event services Digital signage Labelling Packaging
fiere Più sfide, comunicazione d’ImpREsA
visCom italia 2013
più business
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tellonistica – Serigrafia – Tampografia – Promozione tessile – Ricamo – Incisione – Fresatura – Laser – Digital Signage – Labelling – Packaging – P.O.P. – Servizi per eventi.
ne appunto cerca l’informazione e l’aggiornamento necessari per essere professionalmente competitivi in un mercato in profonda evoluzione. L’appuntamento di ottobre vuole puntare su un nuovo elemento di forza: diffondere lo spirito di collaborazione e progettazione aperto, innovativo e collettivo tra tutti gli attori che fanno parte del settore per diffondere le nuove contaminazioni e mettere in luce le idee, le sfide e il potenziale sviluppo di business per il futuro della comunicazione visiva. Grande novità in casa Viscom Italia 2013 ospitata per questa edizione nel nuovo padiglione 9 di Fiera Milano Rho. Il padiglione adiacente all’ingresso di Porta Sud dove è situato il Centro Servizi darà vita a presentazioni in anteprima di nuove applicazioni creative, tecnologie, materiali, processi produttivi, rappresentando il core business dell’intera filiera in materia di: Stampa digitale grande formato – Insegnistica – Car-
Per promuovere le novità del mercato, i trend in atto del settore e rilanciare messaggi di comunicazione e spunti di riflessioni sono state rafforzate le collaborazioni con le principali associazioni di riferimento: Aiap per i progettisti di grafica, Aifil per l’insegnistica e cartellonistica, ALA-Assoarchitetti per il settore dell’architettura, Asseprim per le aziende di servizi professionali alle imprese, Assotemporary per i temporary shop, showroom, business center, event space. In calendario un fitto programma di eventi, dagli appuntamenti storici rivisitati e arricchiti di moderne visioni fino all’ideazione di nuove iniziative per raccontare le evoluzioni della comunicazione visiva. IPI 147/13
Nuovo padiglione, nuovi progetti all’insegna della creatività e dei grandi marchi made in Italy: Viscom Italia torna a sorprendere il suo pubblico dal 3 al 5 ottobre a Fiera Milano Rho. Inventare, sperimentare, crescere, rompere le regole e avere coraggio saranno gli ingredienti per esplorare i nuovi traguardi di business. Oggi la comunicazione è soprattutto visiva, d’impatto e in costante movimento. Ogni strumento in grado di veicolare e supportare l’immagine diventa fondamentale in qualsiasi settore del business moderno. Viviamo in un mondo dove le immagini pervadono la nostra esistenza, sono il principale veicolo di valori e significati con cui trasmettere idee e realtà produttive tra loro molto differenti come la pubblicità, il design, la moda, il mondo del brand ma anche la cultura, la politica e il sociale. “Diamo luogo alla comunicazione visiva” è il claim che accompagna la campagna pubblicitaria della 25ma edizione di Viscom Italia, che torna protagonista dal 3 al 5 ottobre a Fiera Milano Quartiere Rho, per essere un grande contenitore di saperi, business, cultura, formazione, entertainment e soprattutto fucina di idee utili per portare Milano ad affermarsi come indiscussa capitale dell’industria del settore. Da sempre – dichiara Paola Sarco, Exhibition Manager di Viscom Italia – la fiera rappresenta un palcoscenico privilegiato a disposizione delle imprese per esibire in maniera rinnovata, accattivante e convincente la propria offerta, nel tentativo di creare propensione all’acquisto da parte del pubblico che nella manifestazio-
Stampa Digitale Editoria Libri a colori digitale e inobianco cosa e nero
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In qualche modo la stampa digitale rallenta l’affermazione del libro elettronico o, meglio, favorisce l’equilibrio tra carta e digitale. Scopriamo nelle prossime pagine per quali lavori, nell’ambito dei libri a colori e in bianco e nero, è più adatta la stampa digitale rispetto all’offset e quali sono pregi e difetti di questa tecnologia. Da non perdere i pareri, a questo proposito, di quattro testimonial.
tecnologie stampa digitale
book on demand Libri in digitale? Sì, grazie. Rispetto al rapido susseguirsi di innovazioni tecnologiche a cui siamo abituati, l’affermazione e la diffusione della stampa digitale si stanno configurando come una sorta di “rivoluzione silenziosa”: solo gli addetti ai lavori la avvertono, soprattutto gli stampatori che, nel cercare di far quadrare i conti con tariffe e tirature sempre più basse, si affidano a questa tecnologia. Per il cliente finale, il print buyer, è un fenomeno piuttosto trasparente. Ma ormai, rispetto a quando abbiamo iniziato a occuparci di stampa digitale, i produttori di macchine, inchiostri, software, carta, hanno riconosciuto le potenzialità della stampa digitale e su questa hanno investito. Nel 2013 non ha più nemmeno senso voler vedere una rivalità tra la “vecchia” tecnologia offset e il digitale “emergente”: ormai il digitale è maturo ed è una delle tecnologie di stampa disponibili; si sono ridisegnati gli equilibri, il che ha portato a nuove opportunità di business ed efficienza.
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di LORENZO CAPITANI
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ESPRESSO BOOK MACHINE
Già dal 2011 Penguin ha stipulato un accordo con QuadGraphics, gigante della stampa e della comunicazione multimedia, per le ristampe di piccole tirature, print-on-demand, e in generale la rivitalizzazione di un ricco catalogo spesso bloccato da eccessivi costi di magazzino. Come dice Joel Quadracci, presidente di QuadGraphics, «la stampa digitale consente di vincere tutte quelle tradizionali sfide imposte da un corposo catalogo, soddisfacendo appieno le esigenze degli editori ma soprattutto degli stampatori». Concorda il vicepresidente delle Business Operation di Penguin USA, Doug Whiteman: «Abbiamo abbattuto i costi di magazzino riuscendo nel contempo a rispondere in maniera più veloce e precisa alle richieste dei clienti, mettendo a loro disposizione un numero più ampio di titoli». Ma Penguin è andata oltre e nel gennaio 2013 ha stretto un accordo con On Demand Books, l’azienda nata nel 2003 dal sogno visionario di un ex editor della Random House, Jason Epstein, che fin dagli anni Novanta sognava una macchina simile a un bancomat capace di erogare, invece che banconote, libri fatti e finiti. Oggi On Demand Books produce, in partnership con Xerox, una stampante, Espresso Book Machine, che con un investimento di circa 100.000 dollari permette a un semplice libraio di trasformarsi in stampatore e distributore. Finora gli accordi più importanti sono stati siglati con Penguin, come dicevamo, e con HarperCollins: non solo il singolo libraio è in grado di stipulare accordi e piani di ristampe personalizzati per i suoi ordinativi, ma oggi in alcune decine di librerie degli Stati Uniti è possibile per il lettore ordinare titoli non più disponibili in formato cartaceo (esclusi gli illustrati) e, nel giro di qualche minuto, trovarsi in mano un libro brossurato, legato e rifinito, con copertina a colori indistinguibile per qualità da un comune paperback. Certo la produttività non è paragonabile a quella di un impianto industriale, che pure può raggiungere gli stessi risultati di personalizzazione estrema grazie alle macchine a dato variabile, ma grazie a questo sistema nemmeno una vendita per mancanza di disponibilità viene perduta e l’incasso è immediato. La resistenza dei grandi editori verso il print-on-demand è ancora forte, il timore è quello di rendere ancora più potente un player come Amazon (che offre tra l’altro servizi di print-on-demand e tenderebbe a ordinare meno copie cartacee di quante necessarie) e soprattutto di perdere il controllo sull’intera filiera produttivo-distributiva, e di conseguenza sulla determinazione del prezzo. Ma l’esempio di Penguin e HarperCollins dimostra che qualcosa si sta muovendo... e a grandi passi.
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Oggi in alcune librerie
degli Stati Uniti il lettore può ordinare titoli non più disponibili in formato cartaceo e, nel giro di qualche minuto, trovarsi in mano il libro rilegato.
Una tecnologia ormai “adulta” L’esperienza degli stampatori lo conferma: i clienti stessi sembra non abbiano più tabù o preconcetti. Come ricorda Emanuele Bandecchi, direttore marketing di Rotolito Lombarda, «spesso è sufficiente che il cliente visiti il nostro reparto digitale per comprendere immediatamente i benefici in termini economici e di nuove possibilità di business»; mentre secondo Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting, «al cliente non interessa quale tecnologia utilizziamo, lascia a noi la responsabilità di ciò che stampiamo. Ciò che richiede è un prodotto qualitativamente ineccepibile»: in Pixartprinting non è il cliente a scegliere la tecnologia, ma il software gestionale che ottimizza i flussi di lavoro in un’ottica di economie di scala. «Trent’anni fa eravamo noi a proporre la stampa digitale. Oggi il cliente è molto più informato e noi la utilizziamo molto, in occasione di ordinativi consistenti, per consegnare al cliente un primo acconto urgente che gli consenta anche di avere in mano un prodotto finito su cui eventualmente fare le ultime modifiche prima del saldo finale in offset», racconta Enrico Bozzi di Bozzi Multimedia. Certo, restano dei limiti su alcuni prodotti di qualità estremamente alta o con carte difficili, anche se in realtà è un falso problema. Sarebbe come comparare, su altri tipi di prodotto, l’offset con la rotocalco: si tratta, semplicemente, di sistemi di stampa differenti. Tutt’al più sarà un problema di tirature e di ricerca di quel famoso break-even che consente di passare da una tecnologia all’altra, più sensibile visto il tirato medio attuale, tra digitale e offset. Come ricorda ancora Bozzi, «oggi le due tecnologie sono complementari. Il digitale offre l’immediatezza del prodotto finito, l’offset la possibilità di lavorare con più tranquillità coi colori pantone e le carte speciali».
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Penguin e HarperCollins pionieri del print-on-demand
La possibilità di stampare tirature basse e di personalizzare la singola copia senza lunghi tempi di stampa e confezione rende ancora conveniente e attualizzabile il libro cartaceo.
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Libri in digitale? Sì, grazie Proviamo a circoscrivere il discorso al libro: qui il digitale offre notevoli opportunità e consente al volume di rimanere ancorato alla sua forma cartacea e di trasformarsi un po’ più lentamente in puro libro elettronico. La possibilità di stampare tirature basse, anche nell’ordine delle decine di copie, di personalizzare la singola copia, di essere tempestivamente pronti senza lunghi tempi di stampa e confezione, rende ancora conveniente e attualizzabile il libro di carta. Senza questa tecnologia, probabilmente, tanti libri non si farebbero o si farebbero solo nella forma elettronica. Potremmo forse dire che in qualche modo la stampa digitale rallenta l’affermazione del libro elettronico o, meglio, favorisce l’equilibrio tra carta e digitale. Di più, sta accompagnando verso una concezione di prodotto nuovo, davvero customizzabile, più gli operatori del settore che non i clienti stessi, perché, ad esempio, resta ancora un po’ di resistenza verso la stampa a dato variabile intesa come opportunità di business da offrire al cliente finale; al massimo ci si limita a prevederla come potenzialità. Cosa si potrebbe fare estendendo commercialmente sistemi di personalizzazione a copia unica attualmente limitati alla stampa di codici piuttosto che di marche per individuare i lotti di produzione? Un’idea può venirci da alcune esperienze che negli Stati Uniti stanno diffondendosi da almeno un paio d’anni. Protagonisti, due giganti dell’editoria anglosassone, Penguin e HarperCollins (v. riquadro). La manualistica a colori Per quanto riguarda il libro, va distinta la tipologia: libro al nero o libro colore, assimilabile per certi versi ad alcuni cataloghi commerciali. Il libro a colori sceglie il digitale prevalentemente quando alla parte iconografica non si dà un’importanza estetica ma solo funzionale: è il caso dei libri di scuola che, nelle varie
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cinque DOMANDE
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ristampe, spesso sono fatti in digitale, o della manualistica di vario tipo, da quella informatica a quella medica. In questo settore, anzi, la stampa digitale unita alle strategie commerciali on-demand offre soluzioni molto interessanti. Così ad esempio Elsevier, gigante dell’editoria medica specializzata, offre questa possibilità anche ricercando tra le migliaia di articoli digitalizzati e semantizzati contenuti nel database ScienceDirect, permettendo così di creare una pubblicazione ad hoc per il proprio interesse. Springer, invece, altro editore internazionale specializzato nel campo scientifico-tecnologico, ha attivato un servizio, chiamato MyCopy, che permette di farsi stampare una copia brossurata attingendo agli oltre 25.000 ebook, comprendenti anche titoli storici risalenti fino al 1840. Da notare che qui il processo è perfettamente ribaltato: è la carta, come una delle possibilità di output, che nasce dal catalogo digitalizzato e non viceversa. Dove invece il libro a colori ha una sua esteticità si ricorre ancora prevalentemente all’offset; le esperienze fatte e la maturità della tecnologia in realtà consentirebbero ormai di ottenere risultati di alto livello qualitativo anche con il digitale. Ne è testimonianza il volume Cotto e stampato, un ricettario realizzato da Rotomail come propria comunicazione aziendale, nel quale le foto dei piatti non hanno nulla da invidiare a più blasonati libri di cucina stampati in offset. Anche perché non dimentichiamoci che spesso queste macchine digitali, con le quali si potrebbero stampare illustrati di buona qualità, utilizzano lo stesso sistema con il quale si fanno, ad esempio, le prove colore (HP Indigo). Tant’è che le copertine dei libri al nero stampati in digitale, anch’esse nascono in digitale e, se richiesto, allo stesso modo nobilitate con sistemi quali la verniciatura UV lucida e opaca, spessorata, glitterata… possibile con la Serie S di Scodix o la V-Cube della cremonese
A quali caratteristiche eravate interessati e per quale mercato quando siete entrati nel mondo del digitale?
Bandecchi: Volevamo una soluzione per stampare libri e cataloghi con una produttività e una qualità sufficienti a sostituire la stampa offset per tirature sotto le 3.000 copie di prodotti sia a nero che a colori. Tenderini: Abbiamo presto capito che il parametro qualitativo era per tutti la stampa offset e quindi abbiamo sempre ricercato la tecnologia digitale che qualitativamente si avvicinasse a questa percezione. Dopo diversi passaggi, l’abbiamo trovata nella prima HP Indigo 3050. La loro tecnologia aveva sempre promesso bene, ma con questo sistema – a mio avviso – era la prima volta che raggiungevano la maturità del prodotto in una macchina veramente performante. Dopo questo primo passo abbiamo seguito l’evolversi della tecnologia fino a ieri. Oggi ci stiamo pensando. Biancavilla: Il nostro mercato di riferimento è focalizzato nell’area business del settore stampa; piccole, medie e grandi realtà grafiche che lavorano come intermediari tra noi e il cliente finale in una filiera produttiva che ad ogni passaggio aggiunge un plus al prodotto. Sono molte le grandi realtà industriali che si avvalgono dei nostri servizi in momenti di sovraccarico lavorativo: grazie a velocità, precisione e qualità, siamo in grado di supportarli gestendo commesse che altrimenti non potrebbero realizzare, a volte anche per la mancanza di attrezzature e know-how specifici. Partendo da questo presupposto, abbiamo cercato nella tecnologia la risposta alle esigenze di questo mercato: velocità e qualità di stampa coniugati a un’estrema competitività dei prezzi. Perucchini: Inizialmente ci interessava il colore e il formato “locandina” per il mercato della GDO, poi come conseguenza naturale ci siamo adattati alle esigenze del digitale puro per svariati settori, tra cui l’editoria.
Rispetto a quando avete acquistato le macchine il mercato si è evoluto nella direzione che prevedevate?
Bandecchi: Assolutamente sì, tant’è che stiamo attualmente girando su una produzione giornaliera di tre turni e abbiamo in previsione un secondo investimento, con una seconda rotativa inkjet ad alta produttività. Tenderini: Sinceramente no. Penso che la forza di un’azienda sia di prevedere scenari e di investire, ma soprattutto di essere sempre pronti a cambiare strada e rivedersi sfruttando al meglio ciò che si ha o, tante volte, anche cambiando repentinamente strada. Fino alla fine del 2008 la percezione era di un digitale sempre più aggressivo nei confronti dell’offset, ma poi “il gigante si è svegliato” e con lo sviluppo tecnologico e la complicità di una crisi che ha fatto abbassare il costo delle materie prime, il break-even tra digitale e offset in Pixartprinting è passato da 700 copie a 150. Per noi la tecnologia digitale small format continua a IPI 147/13
Abbiamo posto le stesse domande a quattro importanti aziende italiane attive nella stampa digitale di libri, con parchi macchine assai variegati.
tecnologie stampa digitale
essere competitiva per piccole e medie tirature. Difatti la utilizziamo per la stampa di fogli multipli destinati alla realizzazione di cataloghi, riviste e libri rilegati con punto metallico, brossure grecate e incollate, che rappresentano circa il 90% delle stampe realizzate con questa tecnologia, il resto è offset. Biancavilla: Fare previsioni su un mercato così legato all’innovazione tecnologica e allo sviluppo che da essa ne deriva è sempre difficile. Certo è che il mercato della stampa digitale, nonostante le congiunture socioeconomiche sfavorevoli del nostro paese, è comunque in crescita a livello globale. La domanda è sempre più orientata a una maggiore qualità di stampa e a una più alta definizione dei colori, unite alla possibilità di personalizzazione del prodotto nelle sue varie declinazioni di utilizzo, anche su grandi quantitativi: le tecnologie a nostra disposizione ci permettono di soddisfare queste aspettative. Perucchini: Piuttosto, siamo noi che ci siamo adattati alla direzione richiesta dal mercato.
Per quali lavori è adatto il digitale e per quali è sempre meglio l’offset tradizionale anche quando le tirature sono molto basse?
Bandecchi: La stampa digitale è adatta per tutti i prodotti a un colore (dai libri di testo ai fumetti), ai libri di scolastica a 4 colori, passando per i cataloghi di settori industriali e commerciali. L’offset vince ancora contro il digitale anche su tirature basse quando si tratta di stampare prodotti molto qualitativi (libri d’arte o illustrati, cataloghi d’alta moda o legati ai settori del lusso). Tenderini: Non c’è una tipologia di lavoro specifico in cui sia meglio l’offset o il digitale. È una questione di efficienza economica e non di qualità di stampa. Nel nostro flusso di lavoro e con i nostri numeri di lavorazioni piccolo formato giornaliere, abbiamo la massa critica di ordini per poter sfruttare al meglio i fogli macchina offset. Se avessimo un decimo delle lavorazioni, per molte cose sarebbe ancora conveniente il digitale. Biancavilla: Oggigiorno la qualità del digitale si è allineata, grazie a un continuo miglioramento della tecnologia, agli standard dell’offset. Ovviamente nella stampa digitale ci sono dei limiti tecnici quali il formato (che come sappiamo rispetto all’offset è ridotto e non consente di realizzare determinati tipi di lavori) e i costi, che sulle alte tirature non sono competitivi. Tuttavia la stampa digitale riesce a garantire un controllo maggiore del workflow lavorativo in termini di costanza e uniformità del colore. Perucchini: Soprattutto per la nostra 50x70 non ci sono più confini!
Quali sono a vostro avviso i limiti della stampa digitale in termini di performance, qualità, capacità di rispondere alle esigenze del mercato? IPI 147/13
Bandecchi: I limiti della stampa digitale sono più legati a limiti di qualità dello stampato piuttosto che alla
produttività. La possibilità di stampare e confezionare in un unico processo, infatti, rende il ciclo di lavoro della stampa digitale molto flessibile e veloce. Dal punto di vista qualitativo, come ho detto prima, si può ancora migliorare sulla resa delle immagini per prodotti ad alta inchiostrazione e su carte lucide. Tenderini: I limiti della digitale sono solo quelli di economia di scala. Non c’è dubbio che stampare in digitale sia molto più semplice che in tradizionale. Resta il fatto che per anni il digitale ha vissuto un’espansione senza sforzi con piccole evoluzioni tecnologiche. Nel frattempo per l’offset è iniziata una “seconda giovinezza”. Credo che sia arrivato il momento anche per il digitale di un vero cambio generazionale. Biancavilla: Su queste direttrici la stampa digitale a mio avviso non ha grandi limiti, se non quelli legati all’utilizzo di inchiostri specifici per “stampati di nicchia” come è invece possibile fare con la serigrafia o la stampa tradizionale. Perucchini: Se vogliamo parlare di limiti posso dire che l’unico nostro limite è il foglio, cioè che il nostro parco macchine ha una sola bobina che gestiamo in maniera “anomala” (solo un tipo di carta) e che il resto è tutto a foglio, ma che è un limite scelto proprio dall’azienda, abbiamo sposato volontariamente la politica del foglio.
Dove va la stampa digitale? Tirature basse, print on demand B2B (tirature basse su richiesta del cliente per ridurre il magazzino) o B2C (vero print on demand verso l’utente finale)?
Bandecchi: La stampa digitale, nella nostra idea, va verso una produzione sempre B2B, ma per ora ancora nell’ottica di un processo industriale, quindi non on demand. In un futuro non prossimo, però, credo che l’evoluzione andrà sempre più nell’esasperazione del concetto di riduzione di magazzino, conseguentemente nella direzione del print on demand, con una produzione sempre più delocalizzata, in cui lo stampatore farà anche le veci del distributore (o viceversa), ma sempre, a mio avviso, in un’ottica “business to business”. Tenderini: Va dappertutto. Le possibilità sono enormi, bisogna crearci intorno l’ambiente per poterle sfruttare. Dalla nobilitazione dei prodotti alla stampa on demand di cataloghi ad esempio. Avere un magazzino di prodotti stampati è uno spreco di risorse e piano piano anche le aziende più grandi cominceranno a sfruttare la flessibilità del digitale. Biancavilla: Il digitale è destinato a invadere nel lungo periodo tutto il campo di applicazioni disponibili nel mondo della stampa, attraverso molteplici canali. Il processo è già in corso: ad oggi risulta essere già indispensabile nel mercato del web to print rivolto sia al BtoC che al BtoB e per le basse tirature; in prospettiva possiamo affermare che la tecnologia digitale verrà gradualmente implementata anche nel mondo dell’offset tradizionale. Perucchini: Tutte e tre le risposte sono corrette, dipenderà dal settore, noi siamo pronti per affrontarle.
Emanuele Bandecchi, direttore marketing di Rotolito Lombarda.
Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting.
Marco Biancavilla, co-fondatore di Minimegaprint.
Alessandro Perucchini, direttore commerciale di Andersen
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tecnologie stampa digitale
LE SCELTE DEGLI INTERVISTATI • Rotolito Lombarda ha un reparto digitale equipaggiato con una HP T350 Inkjet Web Press, piega Müller Martini Sigma Line e una HP Indigo per le copertine. • Pixartprinting ha scelto da sempre la tecnologia Indigo e lo scorso autunno ha ulteriormente potenziato il reparto, schierando quattro HP Indigo 7600 e quattro HP Indigo 7500 upgradate. • Anche Minimegaprint ha scelto le HP Indigo affiancate da HP Latex LX800, Durst Rho 320, 500 e 800, Konica Kip80, Epson 7900 e 9700 e HP 5500PS. • Andersen ha un parco macchine composto da Xerox (iGen e Nuvera), HP Indigo e Xeikon a bobina.
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Tecnomac, o ancora con il foil digitale che ha proposto Kurz con il Digital Metal. Ed è ben noto quale sia l’importanza comunicativa della copertina per un libro! Non a caso un’importante realtà del web-to-print come Minimegaprint offre la possibilità, come ricorda Marco Biancavilla, co-fondatore dell’azienda romana, «di impreziosire gli stampati digitali con gli abbellimenti visivi e tattili derivati dalla serigrafia: è così possibile ottenere effetti iridescenti, fluo o glitter sui propri manufatti, insieme a essenze profumate, personalizzando al massimo lo stampato anche sulle basse tirature». Una cosa è certa: chi negli anni ha creduto nel digitale e ci ha investito, ora finalmente può raccoglierne i frutti, presentandosi sul mercato
Saggistica e narrativa al nero Per quanto riguarda invece il libro solo nero, non esiste neanche più, quasi, il problema delle carte, tant’è che veramente solo un occhio molto fino distinguerebbe le pagine realizzate con le due diverse tecniche; la scelta tra i due sistemi è solo ed esclusivamente una questione di tirature e di matrici esistenti; per gli editori soprattutto disporre di un catalogo virtuale attivabile nel giro di poco senza ricorrere a costosi stoccaggi e immobilizzazioni di magazzino è indubbiamente un forte vantaggio e chi si sta apprestando a stampare per lotti in base alle richieste sta di fatto aprendo la via al vero printon-demand. Ad esempio, l’editore Apogeo ha una parte di catalogo ordinabile tramite il sito e gestita in forma di print-on-demand. Pensiamo a quali ottimizzazioni si potrebbero ottenere applicando questo modello ai grandi editori. Del resto, anche in assenza di matrici o impianti che alzerebbero i costi fissi di ristampa, i sistemi di OCR e di impaginazione semplificati rendono agevole e rapida anche la digitalizzazione del pregresso cartaceo, da cui produrre nuove copie nel caso non infrequente in cui non esistessero impianti digitali. E certamente di qui a poco parleremo di vero print-on-demand, magari ordinando il libro direttamente in libreria, dove sarà stampato. E allora, ancora di più non avrà senso il contrasto tra libro cartaceo e libro elettronico, ma esisteranno solo libri elettronici che diventeranno cartacei alla richiesta del singolo lettore, sempre più protagonista della filiera editoriale.
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certamente con un vantaggio competitivo notevole, rispondendo alle esigenze degli editori che hanno la necessità di continuare a produrre libri ma devono anche fare i conti con la crisi delle tirature, in un modello in cui resta ancora molto importante continuare ad avere sul mercato tanti titoli.
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eventi inchiostri
Sun Chemical
Dalla “cucina colori” all’alta cucina Dal noto produttore d’inchiostri una panoramica di soluzioni per la stampa di imballaggi alimentari. Dalla “cucina colori” all’alta cucina… questo lo spirito alla base del simpatico evento dal titolo “Cooking with you…” che Sun Chemical ha organizzato il 7 giugno presso lo spazio InKitchen Loft a Milano, coinvolgendo un numero selezionato di clienti, stampatori provenienti da tutta Italia con una caratteristica in comune: la specializzazione nella stampa di packaging alimentare.
di CRISTINA ROSSI
Ma in questa occasione agli ospiti non è stato chiesto di trovare la giusta formulazione di un inchiostro, magari per riprodurre un particolare colore per il packaging di un cliente, bensì di cimentarsi in ricette di alta cucina, sotto l’attenta guida dello chef stellato Viviana Varese. Un vero gioco di squadra che ha misurato le abilità culinarie dei partecipanti, che alla fine della movimentata mattinata hanno avuto il piacere di gustare le pietanze preparate con le proprie mani, dall’antipasto al dolce. A precedere il corso di cucina, il benvenuto da parte di Fabio Deflorian, ad di Sun Chemical Group SpA, e un breve seminario tenuto dai direttori tecnici di Sun Chemical su tematiche legate all’imballaggio alimentare: Paolo Caiani, responsabile della stampa offset e UV, ed Egidio Scotini, responsabile degli inchiostri a base solvente e acqua. L’imballaggio alimentare, come ricordato da Scotini, ha molteplici funzioni, tra cui: - barriera funzionale tra l’alimento e l’esterno; - protezione alle contaminazioni dell’ambiente; - preservazione delle caratteristiche originali dell’alimento e riduzione del suo processo di deterioramento; - attrazione per il consumatore. Al tempo stesso l’imballaggio è un rifiuto non sempre biodegradabile, spesso inquinante, potenzialmente nocivo se non smaltito in modo adeguato e può rappresentare una fonte di contaminazione per l’alimento. «L’imballo deve essere economico, ecologico, efficiente e sicuro».
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eventi inchiostri
“Il materiale più utilizzato per l’imballaggio alimentare è quello flessibile”
Paolo Caiani - Sun Chemical
Risparmiare nella produzione Caiani ha fornito interessanti dati sul mercato mondiale dell’imballaggio, che nel 2011 aveva un valore complessivo di 690 miliardi di dollari, di cui il 31% detenuto dal packaging alimentare. Se diamo uno sguardo ai materiali notiamo che cartone (31%) e plastica rigida (22%) continuano a dominare la scena. Per quanto riguarda l’imballaggio alimentare, il materiale più utilizzato è l’imballaggio flessibile (55%). Analizzando i trend di mercato si evince che quello dell’imballaggio è sicuramente un mercato in crescita, che dovrebbe arrivare a un valore di 820 miliardi di dollari nel 2016. I Paesi che consumano una maggior quantità di imballaggio sono quelli asiatici e, per quanto riguarda i materiali, ci sarà un incremento nell’utilizzo della plastica rispetto a metallo e vetro, mentre il cartone rimarrà stabile. «La mission di Sun Chemical, come produttore responsabile, è quella di ridurre al minimo l’impatto che l’inchiostro può avere sulla salute umana e sull’ambiente», ha concluso Caiani. I due fattori più importanti che influenzano l’industria dell’imballaggio, oltre alla sicurezza, sono attualmente il costo e la sostenibilità, ma è previsto che tra 10 anni sicurezza e sostenibilità supereranno in importanza i costi. Un corso “stellato” Alcuni dei momenti del corso di cucina che ha visto protagonisti stampatori di packaging da tutt’Italia.
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Le soluzioni di Sun Chemical
Come dicevamo prima, l’imballaggio ha un ruolo fondamentale come barriera che previene la penetrazione (o perdita) di gas specifici, luce o aromi/odori che potrebbero causare un avanzato deterioramento del prodotto imballato. Sun Chemical ha recentemente sviluppato – e sta introducendo sul mercato – delle vernici che fungono da barriera funzionale in molteplici varianti: - SunBar Barriera O2: elimina uno dei tre film laminati solitamente presenti, riducendo del 30% il peso dell’imballo; - SunBar Barriera UV: protegge i prodotti alimentari sensibili a degradazione per effetto della luce UV e permette di creare imballi trasparenti; - SunStar DFC per carta e cartone: vernice a base acqua a diretto contatto con gli alimenti che offre una valida alternativa alla barriera funzionale ottenuta per politenatura del cartone; - SunBar Barriera Oli Minerali: un rivestimento stampabile che soddisfa i prerequisiti di migrazione degli oli minerali, utilizzabile su cartone teso e corrugato.
Interviste interviste stampa digitale
Massimo Bompan
Il mercato industriale nel mirino
L’importatore esclusivo per l’Italia dei sistemi di stampa inkjet di grande formato e sistemi di taglio Mimaki, pur mantenendo come core business il comparto grafico e della comunicazione visiva, ora punta al settore industriale. Come vede in generale il settore delle arti grafiche italiane e, in particolare, il segmento della stampa digitale di grande formato? Attualmente ci troviamo di fronte a un mercato maturo e saturo, dove si attendono delle novità tecnologiche per eventuali sostituzioni dei sistemi più datati. Il tutto è naturalmente aggravato dalla crisi economica e dalla stretta creditizia subìta dalle aziende che vorrebbero investire ma hanno delle difficoltà ad accedere al credito. Al tempo stesso, tuttavia, si sta aprendo un altro grande mercato, quello industriale, che offre possibilità di sviluppo decisamente superiori rispetto al mercato grafico e che si sta aprendo al digitale a 360° in diverse nicchie applicative, dal tessile alla ceramica, senza tralasciare il packaging. Grazie all’inkjet UV LED di Mimaki siamo, infatti, in grado di offrire un’innovativa tecnologia di stampa a piccole realtà aziendali così come ad autentiche realtà industriali, che potranno beneficiare di molteplici vantaggi, quali microprecisione, adesione dell’inchiostro, flessibilità e produttività in full color per intere produzioni, piccole e medie tirature o singoli pezzi a costi competitivi e in tempi rapidi. Recentemente, ad esempio, abbiamo venduto una JFX500-2131 – una flatbed UV LED da 60 m2/h – a un’azienda che stampa su ceramica nell’ambito di applicazioni per l’interior decoration. Grazie alla nostra tecnologia che sta già utilizzando da un mese è in grado di ottenere una qualità che simula in modo molto realistico il marmo, la ceramica e altri materiali utilizzati nell’arredo. L’elevata qualità di stampa, d’altronde, è già offerta da molto tempo dalle nostre macchine; ora sono ulteriormente migliorate anche dal punto di vista della velocità e rappresentano una soluzione perfetta per l’industria.
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Con quale modalità vi proponete al mondo dell’industria? Ci proponiamo con una struttura gestionale, logistica e commerciale capace di accompagnare il cliente nell’implementazione delle nuove tecnologie. In particolare abbiamo una persona dedicata, Cristiano Russo, che si occupa del settore industriale. Prevediamo, inoltre, una presenza diretta con uno stand nelle fiere “verticali”. L’anno scorso, per esempio, abbiamo partecipato a Cosmoprof di Bologna indirizzato al mercato della cosmetica e a Vinitaly per il settore vinicolo. Altri plus della nostra azienda sono lo show room e la sala demo presso la nostra sede di Tradate (VA), dove i clienti possono affidarsi al team di tecnici specializzati Mimaki per effettuare dimostrazioni personalizzate partendo dai propri file e stampando sui propri materiali.
“Le serigrafie dovrebbero evolvere il loro modello di business e diversificare le tecnologie per soddisfare le esigenze di un mercato che cambia”
Quali sono le soluzioni tecnologiche che possono essere adatte alle esigenze del mercato industriale? Il prodotto di punta dell’offerta Bompan per l’industria è rappresentato dalla stampante flatbed UV LED a freddo JFX 500-2131 (v. foto sotto) che, con una velocità di 60 m2/h in CMYK e 45 m2/h con inchiostro bianco, è quattro volte più veloce degli altri modelli JFX di Mimaki. Una vera rivoluzione per il mondo della segnaletica, della grafica, dei display di grande formato, degli espositori, dei pannelli per arredamenti d’interni e molto altro ancora. L’area massima di stampa è pari a 2,1x3,1 m. Un sistema intelligente di avanzamento micrometrico (IMS) consente una stampa accurata, con una precisione fino al carattere corpo 2 perfettamente leggibile. L’utente può scegliere fra due tipi di inchiostro: il nuovo LUS-150 con flessibilità al 150% e l’LH-100 rigido che offre un’elevata resistenza ai graffi e all’azione di sostanze chimiche. La tecnologia di stampa è a goccia variabile con dimensione minima di soli 4 picolitri. La tecnologia UV LED a freddo, l’unica veramente eco-compatibile lanciata per prima da Mimaki, consente di stampare svariati supporti, come alluminio, vetro, legno e marmo. Nel vasto portafoglio Mimaki rientrano anche soluzioni da tavolo accessibili a un esteso numero di utenti e ideali per il mercato industriale. Parliamo di UJF-3042 e della nuova UJF-6042 (v. foto sopra), rispettivamente per i formati A3 e A2, due flatbed compatte studiate per la stampa on-demand di oggetti, quali articoli promozionali, gadget, cd, etichette, insegne e anche prototipi per packaging. Queste piccole macchine stampano a 4 o 6 colori, con l’eventuale aggiunta del bianco, della vernice trasparente e del primer. Tra le novità, la TS500-180, la stampante inkjet a sublimazione più veloce al mondo che vanta una sensazionale produttività pari a 150 m2/h e una risoluzione fino a 1200 dpi. TS500-180 è particolarmente adatta alla stampa su tessuto, abbigliamento sportivo e sign e utilizza inchiostri con sistema di degasificazione a bordo macchina.
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In che percentuale contribuisce attualmente il mercato industriale al vostro fatturato? Attualmente rappresenta oltre il 20% del nostro fatturato, ma si tratta di un mercato con notevoli prospettive di crescita. Se per le piccole aziende grafiche, quando si tratta di investire, il parametro più importante rimane ancora il prezzo, le aziende che hanno una produzione industriale sono più attente al servizio post-vendita, professionalità, interventi rapidi e risolutivi. Le serigrafie dovrebbero evolvere il loro modello di business e diversificare le tecnologie presenti all’interno del proprio parco macchine per soddisfare le esigenze di un mercato che cambia. Sono numerose le aziende industriali che si stanno per esempio attrezzando per sviluppare un sistema di stampa interno e le serigrafie sono chiamate ad aggiornarsi per rendere i propri servizi sempre più moderni, appetibili e competitivi. Si assisterà a una migrazione sempre più massiccia dai sistemi di stampa serigrafica verso sistemi a getto d’inchiostro sempre più qualitativi, veloci e versatili. Cristina Rossi
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NEWS
notizie dalle aziende supporti per visual communication
Il nuovo trend di Guandong si chiama Magnet Visual Com
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Ideale per in-store promotion dinamica, spazi espositivi personalizzabili on demand e allestimenti intercambiabili, il Magnet Visual Com rappresenta una soluzione dalle infinite potenzialità, che vede l’utilizzo di supporti di forte impatto adatti a comunicazioni in continuo divenire. Guandong, azienda pionieristica per vocazione, si fa portavoce di questo nuovo trend e arricchisce la propria gamma con il binomio ferite/magnetico, anticipando ancora una volta le esigenze emergenti dalla distribuzione organizzata di tutta Europa. «Per comprendere a fondo le potenzialità e
il dinamismo intrinseco nella Magnet Visual Com occorre un po’ di fantasia», spiega Daniele Faoro, sales director EME di Guandong. «Immaginiamo un qualsiasi spazio espositivo, sia esso uno stand, un punto vendita o una location per eventi; ora pensiamo di poterlo allestire a piacimento, semplicemente srotolando grafiche stampate ad hoc e appoggiandole alle pareti. Possiamo spostarle, riposizionarle oppure applicare più strati sovrapposti, sia sull’intera parete che su una porzione circoscritta. Il tutto senza dover ricorrere ad adesivi, colle o paste». Questo è l’effetto di
Magnet Visual Com, che sfrutta la possibilità di applicare su una superficie di magnetico fino a 8 strati di ferite stampato in digitale, con qualità fine art. «Il Magnet Visual Com è la nuova tendenza della comunicazione visiva, di cui ci facciamo portavoce perché in linea con la nostra filosofia: rispondere al mondo che cambia innovando», aggiunge Fabio Elmi, sales & marketing director di Guandong. La naturale evoluzione del business model Guandong è una nuova strategia commerciale basata sull’accurata selezione di distributori ufficiali, scegliendo realtà di prestigio ben
radicate sul territorio, come ad esempio RAM System – partner distributivo per Marche e Abruzzo – e Siner, partner distributivo per Sicilia e Sud Calabria.
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NEWS
notizie dalle aziende
labElexpo europe 2013
Da Kodak soluzioni per gli stampatori flexo
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supportati dagli strumenti di automazione del flusso di lavoro di prestampa Kodak Prinergy Powerpack studiati per migliorare la connettività e produttività nel packaging. «Alcuni clienti hanno paragonato i risultati possibili con le soluzioni flessografiche Kodak alla differenza esistente tra la normale Tv e quella ad alta definizione», commenta Olivier Claude, general manager for Print & vicepresident Commercial Business EAMER, Kodak. «È proprio questa maggiore definizione che i visitatori potranno vedere a Labelexpo. Ad esempio, le tonalità dell’incarnato, che di solito sono uno dei punti deboli della stampa flessografica, non sono
più un problema con la tecnologia Kodak, grazie a lineature più alte e punti minimi più piccoli. L’ormai rinomato sistema Flexcel NX di Kodak è una soluzione completa per la produzione digitale di lastre che si avvale di una tecnologia unica nel suo genere e di materiali innovativi per ottenere una qualità, stabilità e prevedibilità
dell’immagine mai viste prima, mentre l’avveniristica tecnologia laser di incisione diretta ad alta potenza del sistema Kodak Flexcel Direct consente di produrre, in tempi rapidissimi, sleeve flessografici di alta qualità già pronti per la stampa».
Flexcel NX di Kodak è una soluzione completa per la produzione digitale di lastre.
Kodak, tel. 02.660281 Servizio lettori n. 2
labelexpo europe 2013
packaging
Roland per prototipazione e personalizzazione
Cliché e foglie olografiche per effetti 3D
Per le soluzioni di desktop design Roland proporrà in Labelexpo VersaSTUDIO BN-20, stampa&taglio da tavolo con luce da 51 cm, capace di lavorare, oltre che con quadricromia, anche con inchiostro metallico o bianco. Grazie alla tipologia d’inchiostri installati, l’operatore può stampare su molti materiali adesivi, per produrre grafiche customizzate e prototipi di ogni tipo. Sempre per la parte stampa&taglio, sarà proposta la serie VersaCAMM VS, con luci di stampa da 70 a 160 cm. L’operatore ha qui a disposizione, oltre al set di quadricromia, anche ciano e magenta leggeri, bianco e metallico. In questo modo, l’etichetta o la grafica possono contenere sia pattern vettoriali sia immagini fotografiche, con alta risoluzione. Cambiando tipologia d’inchiostro ma preservando la funzione stampa e taglio, lo stand ospiterà anche la VersaUV LEC-540, con luce da 134 cm, che sfrutta tutta la capacità dell’inchiostro UV di lavorare con tantissimi tipi di materiali.
L’abbinamento artistico dei cliché h+m e delle foglie olografiche SB Kurz sta avendo un notevole successo nel mercato del packaging. Oggi, a pochi mesi dalla presentazione di questi effetti speciali, si osservano le prime trasposizioni dal mondo artistico al campo industriale. In Italia sono già attivi alcuni laboratori sperimentali nei segmenti della cosmetica, della profumeria e del dolciario: questi, già in fase avanzata di studio, stanno effettuando la misurazione dell’apprezzamento del nuovo packaging da parte della clientela.
Luxoro, tel. 0384.254011 Servizio lettori n. 4
Roland, tel. 0735.586558 Servizio lettori n. 3
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Kodak darà prova del proprio impegno sul mercato della stampa flessografica e dimostrerà ai clienti come si può “fare di più con meno” presso il suo stand 9G30 a Labelexpo, fiera in programma dal 24 al 27 settembre, presso la Expo di Bruxelles. Numerose e innovative soluzioni Kodak dimostreranno come è possibile ottenere un’elevata qualità per far risaltare i prodotti sullo scaffale avvalendosi di metodi di stampa delle etichette a costi più contenuti. Tra le varie soluzioni spiccano il sistema Kodak Flexcel NX, il sistema Kodak Flexcel Direct e la soluzione flessografica Kodak Spotless. Questi sistemi sono
NEWS
notizie dalle aziende sistemi di stampa
Fujifilm per i display POP in cartone ondulato la qualità di stampa. Inoltre, a causa della natura assorbente dei supporti normalmente utilizzati, l’inchiostro ha la tendenza ad affondare lasciando un’irregolare finitura opaca. Questo può richiedere una verniciatura delle stampe per soddisfare la richiesta di qualità del cliente finale. Fujifilm ha lavorato per superare queste sfide e ha sviluppato un nuovo inchiostro Uvijet insieme a un sistema di gestione automatizzata che utilizza la modalità di trasferimento “vacuumto-vacuum”. Utilizza un dispositivo dotato di braccio robotico e una telecamera per
rilevare la posizione e l’orientamento di una risma, separare il foglio superiore e trasferirlo sul piano aspirante della Onset senza alcuna presa o compressione che potrebbe segnarne il bordo esterno. Il sistema consente anche il trasporto di materiali
irregolari sul piano di stampa evitando segni che potrebbero interessare l’area stampata. Questo elimina la necessità di un eccessivo gap tra testine di stampa e substrato. C
Annunciato il lancio di una soluzione esclusiva per gli stampatori di display POP in cartone ondulato. Si tratta di una combinazione d’impiego della stampante Inca Onset S40i, nuovi innovativi inchiostri Fujifilm Uvijet OC e del nuovo sistema di gestione presentato lo scorso gennaio. Una delle sfide insite nella stampa del cartone ondulato risiede nella gestione dei supporti curvi; per superare questo problema sono stati usati, secondo il livello di distorsione, differenti metodi (pattini, rulli, regolazione dell’altezza di stampa) che influenzano comunque
ompletata la stampa, un secondo dispositivo automatizzato, che utilizza anch’esso un sistema a vuoto, preleva il foglio stampato e lo lascia cadere sulla pila del lavoro eseguito.
Fujifilm Italia, tel. 02.929741 Servizio lettori n. 5
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inkjet comunicazione d’ImpREsA
finitura in digitale
La prima Jet Varnish in Italia venduta da D. G. Fantino
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La Jet Varnish 3D è prodotta dalla francese MGI. Sopra: Marco (primo a sinistra) e Silvia Fantino (Distribuzioni Grafiche Fantino) con l’agente Gianmaria Giacchetti (a destra) e Davide Salvo (Tech Art).
carte normali e particolari, cartoncini, laminati ecc. in formato fino al 52x102 cm, anche se prevalentemente utilizziamo il formato 33x47 cm (stampato su HP Indigo), verniciando in pieno, a riserva e 3D. Proprio quest’ultima lavorazione è la più apprezzata, in quanto dona ai prodotti un meraviglioso effetto tattile a rilievo, ancor più esaltabile con una plastificazione opaca soft touch», spiega Salvo. Jet Varnish è il primo verniciatore digitale per la finitura UV in modalità spot fino al formato 52x74 cm che utilizza la tecnologia di ultima generazione nel campo dell’inkjet.
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La prima Jet Varnish 3D in Italia è stata acquistata da Tech Art di Moncalieri (Torino), uno dei partner produttivi cui si affida Exaprint, la nota azienda web to print d’estrazione francese che da circa un anno si è affacciata sul nostro mercato. Prodotta dalla francese MGI e distribuita in Italia da Agfa Graphics – in questo caso venduta dall’agente e rivenditore Agfa di riferimento, Distribuzioni Grafiche Fantino (v. pag. a fronte) – Jet Varnish è stata installata a fine marzo ed è operativa tutti i giorni. «Da tempo eravamo alla ricerca di soluzioni innovative per offrire dei prodotti a valore aggiunto, vista l’elevata richiesta del mercato», raccontano Davide Salvo e Giuseppe Cappio, rispettivamente responsabile tecnico e responsabile commerciale dell’azienda piemontese. «La Jet Varnish 3D risponde perfettamente alle nostre aspettative sia in termini qualitativi che produttivi. Una macchina che ci ha permesso di esaltare la creatività dei nostri clienti che, stimolati da questa opportunità, stanno rispondendo positivamente con svariate richieste di prodotti di grande impatto visivo, che permettono di differenziarsi anche su tirature limitate». È in grado di gestire un’ampia gamma di materiali, compresi fogli con una larghezza variabile da 210 a 520 mm e un peso compreso fra 130 e 650 g/m2. «Verniciamo materiali come il pvc,
comunicazione d’ImpREsA
Distribuzioni Grafiche Fantino
È adatto alle piccole, medie e grandi tirature grazie a una produttività che spazia da 1 a 2.500 fogli/ora sia a copertura totale sia in modalità spot. Dopo aver stampato in quadricromia con il sistema di stampa preferito (digitale, offset o serigrafico) si aggiunge il quinto colore e si evidenzia l’area dove si vuole avere la verniciatura UV.
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La verniciatura – disponibile in modalità gloss, ultra gloss e satin – aggiunge l’impatto visivo della verniciatura UV in modalità spot alle copertine dei libri, alle brochure, agli imballi e ai biglietti di visita. La precisione delle teste di stampa piezo (drop on demand) consente di eseguire delle linee sottili fino a 0,3 mm o larghe fino a un massimo di 515 mm. Con la vernice brevettata da MGI l’utente può passare facilmente da una verniciatura spot a una copertura totale in modo automatico. senza necessità di utilizzare alcun materiale di pulizia.
La Distribuzioni Grafiche Fantino, azienda specializzata nella commercializzazione di prodotti e attrezzature per il mercato delle arti grafiche, opera sul mercato con prestigiosi marchi. La gamma di prodotti e di attrezzature comprende tutto ciò che necessita a una moderna industria grafica, dalla stampa offset alla stampa digitale. Nasce da lontano, ovvero agli inizi degli anni ’60 quando Franco Fantino, dopo aver frequentato la scuola grafica ed essersi immesso nel settore nella veste di tecnico di litografia, decide di dar sfogo alla sua passione per la commercializzazione del prodotto. Nel breve prende forma la sua carriera all’interno della Dino Bono, realtà che per circa 30 anni si avvale della sua professionalità. Risale al 1990 la sfida, oggi ampiamente vinta, di dar vita ad un’azienda propria, mossa dalla voglia di misurarsi con se stesso e con un mercato di settore in forte evoluzione e, al contempo, di supportare la crescita e la formazione del primogenito Marco, inseritosi nella neonata struttura esattamente quattro anni più tardi. Oggi, dopo la prematura scomparsa di Franco Fantino, sono presenti in azienda i figli Marco e Silvia, impegnati rispettivamente nell’area commerciale e amministrativa e affiancati da validi collaboratori. L’azienda ha seguito passo a passo la continua evoluzione del mercato delle arti grafiche negli ultimi anni, continuando ad investire sulla qualità e affidabilità delle soluzioni proposte. L’obiettivo è quello di essere sempre al corrente delle specifiche esigenze del mercato, ricercando soluzioni adatte e cooperando attivamente con clienti e fornitori. La forza dell’azienda risiede anche nel magazzino interno. Circa 600 i metri quadrati ad esso riservati che permettono una rapida evasione degli ordini e un conseguente perfetto servizio alla clientela, ricca di nomi guida nell’ambito della grafica. Chiari i prossimi obiettivi della Distribuzioni Grafiche Fantino: “Crescere ancora puntando sul costante aggiornamento in qualità e tecnologia”. Distribuzioni Grafiche Fantino - Via Leopardi 13 - 10095 Grugliasco (TO) www.fantino.biz
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eventi quotidiani
WAN-IFRA 2013
Prospettive di rilancio “Esperienze di successo per battere la crisi” il titolo di quest’anno per la conferenza tenutasi a Bergamo. Le prospettive di rilancio per quotidiani e periodici sono state al centro della prima giornata di lavori di WAN-IFRA Italia 2013, XVI edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana che si è svolta a Bergamo ed Erbusco (BS) il 26 e 27 giugno.
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Sullo sviluppo dell’intero settore sono destinate a influire, positivamente, le nuove soluzioni per la stampa digitale che, abbinate all’offset tradizionale, possono trasformare i centri stampa in aziende di servizi ad alto valore aggiunto, con un’offerta agli editori e agli inserzionisti di pubblicità molto più flessibile e vantaggiosa da un punto di vista economico. I circa 250 partecipanti alla conferenza internazionale – promossa da WAN-IFRA, FIEG e ASIG – hanno potuto ascoltare testimonianze su esperienze di successo avviate nella stampa mista offset/digitale e incontrare le aziende leader di mercato nella fornitura di macchine, software e materiali di consumo per la stampa. Fujifilm, Goss International, HP, KBA e Kodak hanno presentato le novità più importanti per la stampa digitale e offset di quotidiani e periodici. Nei due giorni della manifestazione è stato anche possibile incontrare gli specialisti di Perlen Papier/Intercart, per quanto riguarda le forniture di carta, di Huber Group e di Sun Chemical per le novità sugli inchiostri, di Müller Martini con le soluzioni per spedizione e finishing, più che mai strategiche nel caso di utilizzo delle nuove rotative digitali, di Agfa per le soluzioni di prestampa e di Binuscan, il software per la gestione delle immagini che consente significativi risparmi dei materiali di consumo, sia nella stampa offset che in quella digitale. Dal Rapporto 2013 sull’industria dei quotidiani in Italia, lo studio realizzato da ASIG e dall’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi” per i quotidiani e le agenzie di informazione, è emerso qualche segnale di sviluppo positivo. Sebbene esista la consapevolezza generale che non si tornerà più agli antichi splendori, qualche cenno migliorativo e di speranza è arrivato dagli interventi di Dario De Cian di CSQ e Silvio Broggi del-
“Questa stagione di passaggio va gestita guardando al futuro ma tenendo i piedi ben piantati per terra”
eventi quotidiani
la Poligrafici Printing. L’installazione in Italia della prima rotativa digitale HP, dedicata alla stampa di quotidiani di bassa tiratura nello stabilimento CSQ - Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (BS) è stata poi anche meta di visita alla sera, a conclusione della prima giornata di lavori, e ha dimostrato la volontà e la possibilità di nuovi investimenti nel settore. meno copie vendute, crolla la pubblicità
Il presidente FIEG, Giulio Anselmi, ha affermato che il 90% dei ricavi editoriali proviene ancora dalla carta stampata e, per quanto l’informazione elettronica avanzi, il momento di transizione durerà ancora a lungo e gli esiti non sono scontati. Il 2012 è il quinto anno consecutivo che si chiude con dati negativi per il settore e non sembra che si intravveda la luce alla fine del tunnel... Negli ultimi cinque anni più di un milione di persone ha smesso di comprare ogni mattina il proprio giornale. Non solo di comprarlo, ma anche di leggerlo. L’ultima rilevazione Audipress (2013/1) segnala un calo del 14,8% dei lettori abituali di quotidiani rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i periodici riducono il numero dei lettori, pur se in maniera meno accentuata (-9,4%). L’andamento negativo della diffusione si accompagna al crollo della pubblicità: nel 2012 del 17,6% sui quotidiani e del 18,4% sui periodici (crollo ulteriormente accentuatosi nel primo quadrimestre 2013: -24,8% per i quotidiani e -23,9% per i periodici). Le previsioni per l’intero 2013 confermano purtroppo i dati del primo quadrimestre: Nielsen prevede una chiusura dell’anno all’interno di una forbice, per l’intero mercato pubblicitario, che va dal -10 al -11%, con i periodici a -19% e i quotidiani a -23%. Le conseguenze dell’andamento negativo della diffusione e del mercato pubblicitario si ripercuotono sui bilanci delle imprese editrici. Nel 2012 il calo dei ricavi è stato del 9% per i quotidiani e del 9,5% per i periodici, con il dimezzamento dell’utile di esercizio dei quotidiani, da 92,8 a 42,3 milioni di euro. GUARDARE AL FUTURO: L’INTEGRAZIONE TRA CARTA E WEB
Non bisogna arrendersi alla rassegnazione, occorre anzi procedere verso nuovi modelli. È la strada dell’integrazione carta-web (declinata attraverso le copie elettroniche del mobile, tablet, smartphone e i siti online), la via della multimedialità. Per percorrerla bisogna evitare che l’espansione dei nuovi media minacci le fonti tradizionali di informazione e adoperarsi perché si moltiplichino invece le possibilità di accesso alle news e all’intrattenimento. Questa stagione di passaggio va gestita guardando al futuro ma tenendo i piedi saldamente piantati in terra. Per governare il declino e immaginare uno sviluppo occorre muoversi in due direzioni:
I relatori Dall’alto: Dario De Cian (Centro Stampa Quotidiani), Giulio Anselmi (presidente della FIEG). Silvio Broggi (Poligrafici Printing). fonte: Fototecnico Ansa
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“Per la stampa tradizionale l’indice di fiducia nella pubblicità è al 63%, per la tv al 41%, per internet al 25%”.
Studio del VTT - Technical Research Centre of Finland
mantenere alto l’interesse per la carta stampata, che resta il core business ben sperimentato, e oggi produce oltre il 90% dei ricavi; investire sugli sviluppi tecnologici e comportamentali legati a nuovi media, partendo dalla constatazione che la Rete ridefinisce la società contemporanea (non solo l’editoria). Mantenere l’interesse per la carta stampata significa valorizzarla adeguatamente. La fiducia che i consumatori accordano, ad esempio, alla pubblicità sulla stampa tradizionale è prevalente rispetto a quella accordata alla pubblicità sul web. Ma occorre guardare anche al nuovo, alle occasioni offerte dai media digitali per moltiplicare le possibilità di accesso all’informazione. I ricavi da editoria online delle imprese editrici di quotidiani sono in crescita (nei grandi gruppi l’incidenza sul fatturato complessivo ha superato il 6% e va verso il 10%) e la vendita di copie digitali ha superato le 270 mila a numero. La rete genera nuove modalità di fruizione dei contenuti, avvicina l’offerta alla domanda, produce nuove forme di reddito per gli editori/produttori di contenuti. Ma gli incrementi dei ricavi che l’industria culturale e dell’informazione registra da internet non compensano la riduzione dei ricavi dalle modalità di fruizione tradizionale dei contenuti. In altre parole, il fatturato dell’industria culturale e dell’informazione, complessivamente (fonti classiche + digitali) non cresce, con la conseguenza inevitabile della tendenza alla contrazione degli investimenti e alla riduzione dell’occupazione accompagnata dal rischio di una pauperizzazione e dequalificazione del sistema. Con questa consapevolezza occorre fare i conti, guardando al nuovo, ma con un piede saldo nella carta stampata che è garanzia di autorevolezza e qualità dell’informazione offerta. È assai positivo l’accorrere dei navigatori ai siti delle testate tradizionali, percepiti come brand che validano e garantiscono l’intervento, nel grande brusio della rete. Ed è importante rilevare che l’indice di sovrapposizione tra il bacino di lettori della copia cartacea e gli utenti del sito web della testata non coincide: almeno i due terzi degli utenti dei siti delle grandi testate chiedono cose diverse, e comunque non coincidenti, col giornale-base. Per quanto separatamente, i prodotti declinati sulle diverse piattaforme vanno sommati. Redazioni multimediali
Le redazioni multimediali, in cui i giornalisti preparano i materiali per la pubblicazione simultanea all’interno di molti canali – stampa, web, tablet, mobile ecc. – si stanno diffondendo presso i gruppi editoriali. Ma quali sono i modelli organizzativi che offrono l’efficienza maggiore? Che cosa può essere migliorato nel flusso di lavoro? Quali investimenti conviene prendere in considerazione? I partecipanti alla conferenza hanno ascoltato alcune testimonianze tra le esperienze di maggior successo, venendo a conoscenza dei dettagli di una riorganizzazione del lavoro che ha ricadute importanti anche per i servizi offerti agli inserzionisti pubblicitari, che vogliono promuoversi contemporaneamente attraverso canali stampati e digitali. I partecipanti hanno avuto la possibilità di incontrare anche i protagonisti dell’industria del software per l’editoria e la pubblicità multimediale: >segue a pag. 72
stampa comunicazione d’ImpREsA
RICOH
Le novità Ricoh nel Production Printing
Elevata qualità di immagine La gamma è dotata della stessa tecnologia laser best-in-class denominata VCSEL (Vertical Cavity Surface Emitting Laser) lanciata con la serie Ricoh Pro C751. Questa tecnologia garantisce risultati ottimali in termini di definizione e precisione del registro con una risoluzione di 1.200x4.800 dpi. Completamente nuova è invece la composizione del toner, studiato per ottimizzare la qualità dell’immagine e ridurre i consumi grazie a una minore temperatura di fusione.
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Flessibilità nella gestione dei supporti Grazie a un nuovo percorso carta particolarmente lineare che minimizza gli inceppamenti, la nuova serie consente di stampare su grammature fino a 300 g/m² e su media sottili, texture e carte patinate su un’area di stampa di 320x488 mm. Il registro meccanico, tipico della stampa offset, corregge gli spostamenti della carta e compensa la distorsione dei supporti per garantire un posizionamento preciso delle immagini e un registro accurato su entrambi i lati. L’eccezionale qualità delle stampe consente di mostrare ai clienti una ricca varietà di proposte innovative, come ad esempio la stampa di campagne di direct mailing, di pubblicità, cartoline e biglietti da visita. Produttività La velocità nominale di 95, 110 e 135 ppm è mantenuta su tutto il range di grammature su supporti usomano mentre la produttività è ridotta all’80% su supporti patinati di 300 g/m². Questi nuovi modelli sono proposti nella versione MFP (stampa-copia-scansione); per quanto riguarda la funzionalità di scansione è possibile acquisire originali in modalità fronte-retro con un solo passaggio a colori e in bianco/nero (simplex: 120 ipm; duplex: 220 ipm). Le unità ORU (Operator Replaceable Unit) massimizzano la produttività del sistema. È inoltre possibile sostituire il toner durante la stampa,
eliminando così la necessità di interrompere la produzione. Affidabilità Le caratteristiche di robustezza del corpo macchina e l’introduzione di parti in metallo rendono la gamma particolarmente affidabile e ideale per ambienti Very High Volume che devono garantire ai propri clienti tempi di risposta rapidi e con risultati ottimali. I nuovi modelli sono dotati di un sistema di raffreddamento ad aria e di un controllo costante della temperatura all’interno del sistema di stampa. Semplicità di utilizzo Un ampio pannello LCD Touch Screen da 10,4 pollici consente di ottimizzare le operazioni di stampa. Gli indicatori luminosi di stato non rendono necessario il presidio continuo della postazione di stampa. Infine la libreria carta consente di sfruttare al massimo tutte le opportunità applicative. È possibile impostare facilmente lavori di stampa complessi e applicare le impostazioni selezionando il tipo di supporto preimpostato o personalizzato. Grazie a tutte queste caratteristiche innovative introdotte, i nuovi modelli Ricoh Pro 8100S, 8110S e 8120S sono ideali per il mercato della stampa da produzione rispondendo alle esigenze degli stampatori professionali, in particolar modo Print for Pay, Digital Printer, Direct Mailer e Commercial Printer. IPI 147/13
Il mercato della stampa di produzione è sempre più competitivo: occorre velocizzare la produzione per soddisfare le esigenze dei clienti, ad esempio per quanto riguarda le applicazioni di stampa on demand. Ricoh, player di riferimento nel mercato Production Printing, supporta gli stampatori con una nuova gamma monocromatica. Dall’esperienza maturata nella ricerca e nello sviluppo di Ricoh Pro™ C751, nasce la nuova serie Ricoh Pro 8120S per la stampa digitale production bianco e nero che offre elevati standard di qualità, affidabilità ed efficienza grazie a numerose tecnologie e funzionalità innovative. I nuovi modelli Ricoh Pro 8100S (95 ppm), 8110S (110 ppm) e 8120S (135 ppm) sostituiscono i precedenti Pro 907EXP, 1107EXP, 1357EXP e si caratterizzano per: • elevata qualità di immagine • flessibilità nella gestione dei supporti • produttività • affidabilità • semplicità di utilizzo.
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Cartiere del Garda annuncia un nuovo ampliamento della gamma GardaMatt Art, carta patinata senza legno con superficie opaca a massima levigatezza, e GardaGloss Art, carta patinata senza legno con superficie lucida, disponibili ora anche nella grammatura da 400. Su richiesta Cartiere del Garda può etichettare queste carte FSC® o PEFC™, garantendo l’origine da fonti certificate o controllate della cellulosa utilizzata come materia prima. Il Gruppo Lecta, uno dei maggiori produttori mondiali di carta patinata senza legno (CWF) e uno dei leader europei del mercato delle carte speciali, è composto da tre aziende: Cartiere del Garda in Italia, Condat in Francia e Torraspapel in Spagna. www.gardacartiere.it
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La nuova gamma di carte per stampa digitale Burgo Digital Papers è stata pensata per garantire anche nel settore della stampa digitale a toner la qualità e i valori delle carte patinate Burgo. Experia Digi è certificata FSC® ed è disponibile nella gamma da 90 a 350 g e nelle finiture Gloss e Silk. Respecta Digi, con grammature da 90 a 350 e con finiture Gloss e Silk, è certificata FSC® Recycled per garantire una stampa di alta qualità con un altissimo punto di bianco anche con il 100% di fibra riciclata. www.burgodigitalpapers.com
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Quaderni
Con il profumo della natura
Patinate
Nuove grammature per GardaMatt Art e GardaGloss Art
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Stampa digitale
Debutta Experia Digi
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NEWS
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Giuseppe Di Natale SpA presenta Green Mood Food, una linea di quaderni prodotti con Favini Crush, la prima e unica gamma di carte ecologiche realizzate con scarti di lavorazioni agro-industriali (mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle, nocciole e caffè), che sostituiscono fino al 15% della cellulosa. Fino ad oggi lo scarto agroindustriale era destinato a essere utilizzato in zootecnia oppure come combustibile per la produzione di energia oppure eliminato in discarica. Favini sceglie una via mai percorsa, utilizzando i sottoprodotti in modo alternativo, elevandoli a materia prima nobile e trasformandoli in carta. I formati possono essere personalizzati in base alle esigenze del cliente, così come le tecniche di rilegatura. www.favini.com
Carta
&Supporti
NEWS
“I libri, loro non ti abbandonano mai ... nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. Amos Oz
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Eventi
Gruppo Cordenons in viaggio
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workshop
“Paper in love”
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riviste
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Sappi sul futuro della stampa
Gruppo Cordenons continua la sua serie di eventi e manifestazioni in tutto il mondo per far conoscere le sue carte speciali e le ultime novità. La stagione è iniziata ad aprile con la presenza all’Enolitech alla quale ha fatto seguito la tappa a Dubai nel prestigioso Armani Hotel per presentare al pubblico degli Emirati le sue prestigiose carte. A maggio c’è stato l’appuntamento con Grafitalia e a giugno il Pack&Gift di Parigi, fiera annuale dedicata al packaging; poi a Firenze durante le sfilate di Pitti Uomo. Sono state presentate le numerose carte grafiche e l’ultima novità, Divina, appositamente studiata per l’editoria di alto livello disponibile in due colori e 7 grammature; è prodotta col 30% di fibre Post Consumer ed è certificata FSC. www.gruppocordenons.com
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Arjowiggins Creative Papers e lo studio creativo Graffite sono sbarcati nel giugno scorso al FashionCamp, l’annuale appuntamento strutturato come un bar camp di due giorni che mette a confronto il mainstream della moda, chi sperimenta nuove tecnologie, i fashion blogger, gli stilisti esordienti, chi si impegna con la moda etica e chi progetta nuove idee per il futuro per una condivisione e un arricchimento attraverso workshop, presentazioni e collaborazioni. “Paper in love” è il nome del workshop nel quale la carta è stata alleata vincente della creatività e ha consentito di realizzare dei lavori molto originali. www.arjowiggins.com
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Una conversazione sul futuro della stampa, questo l’argomento di punta che si può leggere sull’ultimo numero della rivista What’s Next di Sappi e che definisce il ruolo della carta fra i mezzi di comunicazione. Il sesto numero parla del Tatto. Non solo spiega come l’esperienza tattile ed emozionale dell’atto di leggere su carta possa ispirare all’azione concreta, ma analizza in modo approfondito come la stampa può supportare gli obiettivi commerciali dei marchi e assicurare un ritorno dell’investimento. La rivista è stata stampata su 5 diverse carte Sappi: Galerie Fine, Galerie Fine Silk, Royal Roto Silk, Royal Press 400 e GalerieArt Silk. www.whatsnextmagazine.net 65
Prototipo presentato in collaborazione con Gamma
carta packaging
Mauboussin Pour Lui Il contrasto tra il marrone opaco della superficie e il lucido a specchio dell’etichetta conferisce una forza mascolina alla confezione.
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Ensocoat per astucci molto particolari Nortier Emballages Il produttore francese di astucci ha scelto il brand finno-svedese per un packaging di lusso.
■ Un recente esempio di successo nella creazione di un astuccio di lusso è la confezione realizzata dalla Nortier Emballages, un produttore francese di astucci specializzato in packaging di lusso. La decisione di utilizzare Ensocoat 2S per l’astuccio contenente un flacone di Mauboussin Pour Lui ha prodotto una confezione sofisticata, che di per sé rappresenta un traguardo tecnico. «Siamo soddisfatti della qualità della confezione», afferma Thierry Faucon, direttore artistico e sviluppo della Lorience Paris, che commercializza i profumi Mauboussin, marchio conosciuto per il noto negozio di gioielli aperto a Parigi nel 1827. L’azienda ha fatto il suo ingresso nel mercato dei profumi nel 2000 e dal 2008 è in società con Lorience. L’astuccio progettato per Mauboussin Pour Lui e lo stesso flacone sono molto differenti dagli altri marchi Mauboussin. «L’idea era quella di essere più mascolino pur rimanendo nello stesso spirito dei nostri prodotti destinati al pubblico femminile», spiega Faucon. «L’emblema dei profumi Mauboussin da donna è costituito dal tappo del flacone a forma di anello. Prendete questo anello e immaginate di premerlo sul flacone Pour Lui, così da procurare nel lato anteriore una rientranza a forma di arco sulla quale andrà applicata l’etichetta di un flacone cuboide, regolare e affilato. L’astuccio lascia intendere il contenuto, nel colore e nell’aspetto del flacone. Il contrasto tra il marrone opaco della superficie e il lucido a specchio dell’etichetta conferisce una forza mascolina alla confezione. Aprendo, il consumatore vede ancora l’etichetta con il marchio oltre al suo volto riflesso sull’interno lucidato a specchio della confezione». Nortier Emballages ha proposto Ensocoat 2S quale materiale che permette di raggiungere la migliore qualità dell’astuccio. La chiara e semplice forma di alta qualità della confezione è stata apprezzata dai consumatori maschi e le vendite sono iniziate molto bene nell’autunno 2012 senza alcuna speciale campagna marketing. >segue a pag. 72
IPI 147/13
La scelta del cartoncino per astucci di lusso costituisce il primo ma fondamentale passo per assicurarsi l’effetto che il prodotto merita.
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FINAT
Crescita modesta in Europa Nel 2012 la domanda di materiali per etichette autoadesive in Europa è stata di 5,78 miliardi di m², una crescita dell’1,7% rispetto al 2011. Con una quota di mercato del 45% circa, l’autoadesivo ha consolidato la sua posizione dominante tra le tecnologie di etichettatura in Europa, seguita da colla (40%), sleeve (7%), in-mould (3%) e altre tecnologie (5%).
di JULES LEJEUNE*
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La tendenza di crescita lineare del 5% di anno in anno avuta fino a metà decennio scorso è comunque finita. Evidentemente l’industria delle etichette non è sfuggita alla crisi economica globale. Ma non solo: con lo stabilizzarsi dei livelli di consumo in Europa occidentale la domanda per l’autoadesivo si è fatta più sensibile alla volatilità del comportamento dei consumatori. Tuttavia ci sono due “forze di bilanciamento”: l’innovazione nel campo delle etichette in pellicola e la continua evoluzione in Europa orientale, che offre un notevole potenziale di crescita. Il 2012 ha rappresentato una tappa importante per il settore dell’etichettatura autoadesiva in Europa. L’anno scorso, il consumo totale di materiale per etichette, 5,78 miliardi di m², è stato il doppio rispetto ai 2,84 stimati e pubblicati da EPSMA per il 1996, l’anno di riferimento per i
“Con una quota del 45% l’autoadesivo ha consolidato la sua posizione dominante tra le tecnologie in Europa”.
nostri dati. Tuttavia il settore ha impiegato quasi sette anni per arrivare a metà percorso, e dal 2003 (il primo anno per le statistiche FINAT sul materiale per etichette) ci sono voluti quasi 10 anni per conseguire l’altra metà della crescita complessiva. Ciò mostra con chiarezza il rallentamento del ritmo di crescita del settore. Il rallentamento della crescita anno su anno tra la metà del 2005 e la metà del 2008 è stato attutito dalla più elevata (ma comunque in diminuzione) crescita per i materiali per etichette in pellicola. A partire dalla metà del 2008, la tendenza del settore è stata influenzata fortemente dalla crisi globale, con un calo drammatico nel biennio 2008-2009 “corretto” da un’eccessiva crescita nel 2009-2010 seguita dal “doppio minimo” del 2010-2011. I segnali di una modesta ripresa nella prima metà del 2012 sono stati rallentati dai segnali di una recessione prolungata in molti paesi europei nel quadro di misure prese dai governi per equilibrare il bilancio e ripristinare la fiducia nell’euro.
mercati autoadesivi
Un’interessante fotografia del mercato europeo delle etichette, che evidenzia dati e trend significativi.
Prospettiva globale
Secondo i dati di Labels and Labeling Consultancy, la domanda globale di etichette (tutte le tecnologie) ammonta a una cifra compresa tra 40 e 45 miliardi di m², dei quali circa il 30% viene consumato in Europa. Se si tiene conto dei mercati emergenti, a livello mondiale le etichette a colla continuano a detenere una quota del 46%, seguite da quelle autoadesive con il 37% e da sleeve, wrap-around e in-mould, rispettivamente 8%, 6% e 2%. Ciò è dovuto al fatto che nei mercati emergenti le soluzioni autoadesive attualmente sono meno avanzate. La situazione risulta opposta se si tiene conto solo dei mercati maturi dell’Europa e del Nord America. Nonostante il consumo pro capite medio delle etichette autoadesive nel Nord America, circa 15 m², sia simile ai livelli dei mercati maturi dell’Europa occidentale, nel vecchio contenente si registra un’enorme varietà di livelli di consumo pro capite: dai 3-4 m² in Europa orientale e meridionale fino ai circa 20 m² in alcuni paesi nordeuropei, con una media complessiva europea di 6-8 m² (grafico 1). Ciò indica un significativo potenziale di crescita per il settore delle etichette nella totalità del continente europeo.
1. ETICHETTE AUTOADESIVE: STIMA DI CONSUMO PRO CAPITE NEL MONDO
Sviluppi recenti in Europa: prospettive diverse nelle varie regioni
Nel contesto delineato non dovrebbe sorprendere che la prospettiva degli sviluppi del mercato differisca notevolmente tra le estremità opposte del territorio europeo. All’evoluzione minima della domanda di materiale per etichette nel resto d’Europa (dove tutti gli aumenti e i cali si attestano attorno all’1,5%) fanno da contrappunto i mercati dell’Europa orientale, dove il consumo di materiali per etichette autoadesive è stato dell’11,4% superiore rispetto all’anno precedente. La domanda di materiali per etichettatura registrata nei paesi dell’Europa orientale (12 paesi, 325 milioni di abitanti) ammonta a 1,15 miliardi di m² e la regione si sta ora avvicinando ai consumi dell’Europa meridionale (6 paesi mediterranei
2. Evoluzione dei cinque mercati chiave europei
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The App economy energising the publishing business.
Digital Printing Strategies
4 Media Port Stages
Practical Workshops Tutorial for International Newspaper Color Quality Club
Power of Print
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Social-Local-Mobile
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Lean Manufacturing Cross-Media Sales Search Engine optimisation: Google SEO (all on 10 Oct.)
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News Publis
Night
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3. EvoluZIONE DEI MERCATI DELLE ETICHETTE PER REGIONE
compresa la Turchia, 280 milioni di abitanti), con una domanda di 1,28 miliardi di m², che ne fanno la seconda regione in Europa relativamente all’etichettatura autoadesiva. L’Europa centrale (6 paesi, 125 milioni di abitanti) è ancora ben lontana, con 2,27 miliardi di m². Nella Top 5 del consumo delle etichette autoadesive in Europa, la Germania e il Regno Unito hanno consolidato la propria leadership di fronte a Francia, Italia e Spagna. Ma da un punto di vista storico, la Germania e l’Italia presentano prestazioni superiori rispetto alle altre tre nazioni (grafico 2). Tutti insieme, nel 2012 questi cinque paesi hanno costituito il 60% della domanda di materiale per etichettatura in Europa. Va comunque precisato che le spinte di mercato e i contesti economici che determinano i consumi possono variare molto tra le singole nazioni. Generalmente per i paesi più piccoli il volume e l’evoluzione della domanda di materiali per etichettatura tendono ad avere una forte correlazione con l’esportazione dei beni di largo consumo, pertanto il consumo pro capite medio tende a superare quello dei mercati più grandi. la domanda di materiali per etichette in carta e in pellicola
Complessivamente, nel 2012 la domanda di materiali per etichette autoadesive in Europa ha avuto un aumento di quasi 100 milioni di m² rispetto al 2011. Circa il 90% di questo volume è stato generato da netti incrementi nella domanda di materiali per etichette a bobina. La gran parte di questa crescita netta è stata ottenuta dall’aumento della domanda di materiali per etichette in pellicola a bobina, seguito dall’incremento netto di 41 milioni di m² nella domanda di bobine di carta nel 2012. È interessante notare come questo incremento netto complessivo sia stato interamente attribuito alla domanda crescente proveniente dall’Europa orientale. Nel caso della domanda di etichette in carta a bobina, l’incremento netto di quasi 80 milioni di m² nei 12 paesi dell’Europa orientale bilancia completamente il decremento netto nelle altre regioni. Nel caso invece dei materiali per etichette a bobina non in carta, la crescita della domanda in Europa orientale rappresenta quasi il 75% dell’incremento netto in tutta Europa. >segue a pag. 72
g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 29)
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Credete negli accordi e nelle integrazioni tra aziende per aumentare la capacita dimensionale. Voi ci avete pensato o ci penserete? È una possibile opzione, anche se non di facile attuazione. In passato abbiamo provato a percorrere questa strada, ma far coincidere non solo gli obiettivi ma anche i modi e soprattutto i tempi con cui portare a compito progetti condivisi tra aziende, è stato di ostacolo. Non escludiamo a priori che questo tipo di operazione possa ripresentarsi in futuro. Serve ancora una rete commerciale di agenti o ormai è cosa superata? Non è superata, il contatto “umano” coi clienti è ancora molto importante, specialmente in periodi come questi. Quanto è stato importante vincere l’anno scorso il premio Vedovella? Sicuramente ci ha dato lustro e visibilità. La Vedovella è un premio importante che ci ha permesso anche di essere presenti alla fiera italiana del converting di riferimento, Converflex e Grafitalia, con un corner dedicato. Quali aggettivi userebbe per indicare cos’è oggi Cellografica Gerosa e quali sono state le sue armi vincenti negli anni? Cellografica Gerosa è oggi una società multinazionale e familiare al tempo stesso. Crediamo che in questo stia parte del suo valore e della sua forza. È una società consapevole della propria identità, frutto di passione e dedizione delle persone che la compongono, orientata alla ricerca e all’innovazione, e che si propone di svolgere un ruolo propositivo nel dia-
logo con i propri clienti e con il mercato.
wan-ifra 2013
(segue da pag. 61)
EidosMedia, fra i maggiori fornitori di piattaforme per pubblicazione simultanea su media stampati, web, tablet, blog, social e piattaforme mobili, con l’applicativo Méthode; GMDE, integratore di sistemi che rappresenta in Italia un portafoglio di applicazioni specializzate, fra cui il sistema editoriale di Tera/Miles 33; NTG Open, una nuova software house che propone la suite PasseParTout, interamente sviluppata con software OpenSource e strutture dati XML, per l’utilizzo in Cloud; Tecnavia, con un’applicazione per la gestione delle rassegne stampa e una, Paywall, per la pubblicazione su tablet di contenuti acquistabili dai lettori a tariffe che tengono conto di variabili nel consumo quali il tempo di lettura e il numero degli articoli selezionati; D-Share, software house italiana specializzata in soluzioni per il digital publishing su web e dispositivi mobili. Per gli editori e le concessionarie multimediali, da segnalare la presenza a WANIFRA di Exelis, con la suite completa di applicativi per pubblicità cross-media, scalabili in funzione delle necessità dei clienti, già diffusa capillarmente nel nostro Paese, e di Rainbow/Tgx, un applicativo per aumentare i ricavi provenienti dal digitale grazie a un mix di contenuti e raccomandazioni per gli acquisti. La distribuzione editoriale
La terza e ultima sessione della conferenza è stata dedicata a questo snodo cruciale dell’industria editoriale e alle nuove iniziative che stanno maturando in Italia e
all’estero. La sessione è stata introdotta da Alessandro Bompieri, direttore generale area quotidiani di Rcs MediaGroup e responsabile per i problemi della vendita e della distribuzione in FIEG. Il panorama internazionale della distribuzione editoriale è stato tratteggiato da Tony Jashanmal, presidente di Distripress, associazione internazionale che riunisce 430 tra società e associazioni di 22 Paesi che operano nel settore della distribuzione di prodotti editoriali. stora enso
(segue da pag. 66)
«Mauboussin Pour Lui ha rappresentato uno dei nostri progetti più esigenti», dice Jean-Marc Bodineau, responsabile Key Accounts per Nortier Emballages. «Interno ed esterno dell’astuccio sono rivestiti da un film di poliestere metallizzato argento, materiale fragile che presenta criticità durante le fasi della trasformazione, richiedendo macchine sofisticate e personale qualificato. Nel più dei casi, la superficie metallizzata è impiegata solo per la parte esterna della confezione. È stato scelto Ensocoat 2S quale miglior supporto a garanzia di un risultato eccellente su ambedue i lati. Questa è probabilmente la prima volta che un astuccio è realizzato con accoppiamento a poliestere metallizzato su ambedue i lati». Il risultato è armonioso, un’eccellente riprova della competenza della Nortier combinata al materiale impiegato. «Questo è stato in assoluto il primo progetto per la Lorience. Noi abbiamo raccomandato Ensocoat 2S per questo esigente progetto in quanto sapevamo
come il cartone si sarebbe comportato durante il processo di trasformazione la cui lavorazione avrebbe interessato interno ed esterno della confezione». finat
(segue da pag. 71)
Prospettive per il 2013 Nel primo trimestre del 2013 la domanda di materiale per etichette autoadesive è aumentata di un modesto 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. Questo risultato positivo, benché abbia scongiurato la caduta in una “recessione per il settore delle etichette” europeo, ha confermato il trend negativo nei tassi di crescita annuali dal terzo trimestre del 2012. La domanda di materiali per etichette in pellicola a bobina (+1,6%) e quella complessiva di materiali per etichette autoadesive in Europa orientale hanno continuato a fare da forza motrice, come negli ultimi 10 anni (grafico 3). Nonostante i cauti segnali di (lenta) ripresa e il miglioramento delle condizioni finanziarie, la recessione nei paesi dell’eurozona è continuata all’inizio dell’anno, con il sesto trimestre consecutivo di calo della produzione. Perfino la locomotiva dell’esportazione europea, la Germania, fa registrare un rallentamento. Benché siano stati fatti importanti passi avanti in termini di bilanci dei governi, il debito pubblico in alcuni paesi è insostenibilmente alto e sta sopprimendo la domanda interna. Nell’ultimo trimestre del 2012 e nella prima fase del 2013 sembra esserci stato un miglioramento della percezione del business per i trasformatori di etichette. *direttore generale FINAT
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Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Capitani, Sergio Facchini, Jules Lejeune, Achille Perego, Emanuele Posenato, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291020 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Carta Copertina
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