Il Poligrafico, n. 160, Gennaio - Febbraio 2015

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StampaStampa e nuoviemedia nuovinell’era media nell’era digitaledigitale

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LELECLAssIFIChE CLAssIFIChEDELLE DELLE INDusTRIE INDusTRIEgRAFIChE, gRAFIChE, CARTOTECNIChE CARTOTECNIChE E ECONvERTINg CONvERTINg Incontro con FeDerIco cozza DI leaDerForm - a pag. 24

tECnoLoGiE

Personalizzazione ed eccellenza INCHIESTA: formAzIoNE supporti

N. 159/2014 Dicembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio N. 160/2015 Gennaio - Febbraio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90

il poligrafico 159/2014

il ipoll poligrigarfaicfoico

sErviCE wEb to print

I proFIlI oFFertI sono allIneatI alla DomanDa? - a pag. 34

CartotECniChE

Tecnologie di essiccazione

ConvErtinG Un partner per la stampa 3D - a pag. 46


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FRANCE

SOUTHERN EUROPEAN PRINT CONGRESS 2015 Barcelona 10 - 11 March 2015

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10-11 Marzo 2015 – Confortel Barcelona REGITRATI aedesnet.es/congreso2015 L’evento è tradotto simultaneamente in italiano, francese, spagnolo e inglese

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Sommario piombi in primo piano Pozzoni rilancerà Pizzi? . . . . . . . . . Drupa cambia periodicità . . . . . . . . Tecnographica verso la liquidazione Il rilancio della Satiz . . . . . . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .

12 12 13 14 16 18 19 21 22

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iNTERViSTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Federico Cozza (Leaderform) . . . . . 26

INCHIESTA L’offerta formativa delle scuole è allineata alla domanda delle aziende?

SpECiALE FoRmAzioNE PROFILI FUTURI: l’offerta formativa si allinea alle richieste? Cinque domande a scuole e ad aziende grafiche . . . . . . . . . . 34 EVENTi “EFI Connect 2015”: connettersi per orientarsi meglio . . 28 TECNoLoGiE News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . 44 Tecnologie di essiccazione: un partner per la stampa 3D . . . . . 46 News Carta&Supporti . . . . . . . . . . 58

28

Resoconto da EFI Connect 2015 di Las Vegas.

SpAzio ETiChETTE Tavola rotonda FINAT: il futuro della decorazione . . . . . . . 50 Il labelling tra le vigne . . . . . . . . . . 55 LEzioNi di mANAGEmENT Self Management: alla ricerca di nuove visioni . . . . . . 61 RUbRiChE I nomi di questo numero . . . . . . . . . .6 L’opinione di... Emanuele posenato Il peso dell’individualismo . . . . . . . . . .9 L’opinione di... Stefano Tenedini L’airbag anti-crisi . . . . . . . . . . . . . . 10 Colophon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

46

Il PolIgrafIco è la rIvIsta ItalIana del gruPPo eurograPhIc Press www.eurograPhIcPress.com

Le tecnologie di essiccazione nello sviluppo della stampa 3D.


il poligrafico

Stampa e nuovi media nell’era digitale

in questo numero AziENdE FioRi ALL’oCChiELLo

L’innovazione è il “fil rouge” che attraversa le pagine di questo numero, accompagnandosi ad altri concetti chiave, come trasparenza, flessibilità e gioco di squadra.

24

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Federico Cozza di Leaderform.

50

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Cristina Rossi

Brand owner a confronto sul futuro delle etichette.

Self Management: sette luoghi o modi in cui emergono le nuove idee.

“Innovation distinguishes between a leader and a follower” diceva il saggio Steve Jobs, il signore della Mela che quest’anno avrebbe compiuto sessant’anni. L’innovazione è un atteggiamento mentale che dovrebbe permeare l’intera organizzazione di un’azienda e l’humus dell’innovazione è l’insight, cioè la comprensione creativa delle opportunità interne ed esterne cui attingere per incrementare l’efficienza e generare fatturato. L’articolo “Alla ricerca di nuove visioni” a pag. 61 può offrire interessanti spunti a questo proposito. Ed è proprio nel segno dell’innovazione che Leaderform, protagonista dell’intervista di questo mese a pag. 24, ha effettuato importanti investimenti nella stampa digitale per offrire, nell’ambito del direct marketing, una personalizzazione sempre più spinta. L’innovazione sta alla base anche della formazione, cui abbiamo dedicato lo speciale di questo numero a pag. 34. L’allineamento dell’offerta formativa alla domanda del mercato spinge, infatti, le scuole grafiche a rinnovare continuamente i propri processi formativi, affiancando alle usuali competenze della grafica tradizionale conoscenze specifiche legate ai nuovi canali di comunicazione digitale. Trasparenza, flessibilità e gioco di squadra sono gli altri “air bag” anti crisi, come emerge dalle opinioni di Stefano Tenedini a pag. 10 ed Emanuele Posenato a pag. 9. Il primo propone una sorta di vademecum su come comunicare in tempi di crisi: negare e nascondersi può essere controproducente, meglio optare per la trasparenza. Il secondo, nella sua rubrica dedicata alla gestione aziendale, spiega come l’individualismo degli imprenditori dovrebbe lasciare spazio alla flessibilità e al gioco di squadra, che implica capacità di delega e fiducia nei collaboratori.


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria

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3D Systems 30 3M Commercial Graphics 30 Accademia del Poligrafico 67 Ackermann Daniel 17 Agfa 13 Alcon Holding 14 Alfonsi Claudio 13 Amadio Bruno 17 Amilcare Pizzi 12 Antonini Mauro 16 Arbe 14 Archambault Laurie 58 Argi 18,54 Arjowiggins Cr. Papers 55,58 ARO 18 ATIF 21 Atlantic Zeiser 44 Bahrens Detlef 17 Bandecchi Paolo 12 Basile Maurizio 18 Bedei Paolo 19 Betti Alessandro 21 Binetti Ignazio 20 Biondani 16 Boaretto Andrea 21 Bobst 23 Bolza-Schünemann Claus 12 Bompan 44 Bonati Susanna 58 Bradman Lake 18 Burgo Distribuzione 58 Caleidograf 12 Camporese 57 Canale 14 Canon 29,31 Canon Italia 18 Cartiere del Garda 58 Ceravolo Massimiliano 18 Ceredi Paolo 19 Cerutti Giancarlo 20 Cerutti Packaging Equip. 20 CFP Pio XI 40 Cirimele Vincenzo 41 Claudius Peters 18 Conselvan Sante 21 Cozza Cristina 26 Cozza Federico 25 Cozza Luciano 26 Curone Marzia 21 Dalataulade Olivier 51 De James Charles 55 Deaprinting 12 Deluchi Enrico 18 Di Lernia Marco 18 Di Martino Elvis 17

Di Noi Carlo Alberto 20 Diotto Mariano 38 DMA Italia 21 Doni e Associati 45 DruckChemie 18 Drupa 12 easyDOT 18 Edigit 19 EFI 28 Eidos Allestimenti Grafici 20 Epicomm 31 Expo 2015 19 Farina Mario 12,14 Farina Maurizio 14 Farina Vittorio 14 Fasano Massimo 16 Favini 19,59 Fedrigoni Alessandro 13 Fedrigoni gruppo 13 FINAT 50 Fora Grafica 13 Francisi Flaminio 21 Fritz Horst 14 Frixa Arturo 21 FTA Europe 21 Fujifilm 11,13,16,20 G3 Enterprises 51 Galli Andrea Antonio 21 Gallus 17 Gecht Guy 28 Ghirlanda Marianna 21 Gianetti Giuseppe 20 Goss 12 Gozzi Claudio 13 GPN 49 Gruppo Cordenons 58 Guido Veneziani Editore 14 Hanule Ken 30 Hargreaves Julian 20 Harvard Busin. Review 60,64 Hauger-Fritz 14 Heidelberg 14,16,17,18 Henze John 29 Horsten Mike 44 HP 17,44 Huber Italia 20 Hull Charles Chuck 31 ICMA 59 Impronta Digitale 17 Intergraf 21 IST 16 Ist. Pavoniano Artigianelli 37 Ist. Salesiano Venezia 38 KBA 31,68 Khosla Sanjay 61

Kinzie Brendan 51 Klokkers Heiner 20 Kodak 12,13,17,20,21,25 Komori 14,15,16 Konica Minolta 29 Kurz gruppo 45 L’Oreal 51 Landa 29 Langley Holdings 16,18 Langley Tony 18 Leaderform 12,25 Legatoria Europea 14 Lego 51 Leveratto Carla 21 Litopat 16 Litosud 14 Longo 42 Longo Massimiliano Maria 21 Luce Group 16 Lüscher 20 LuxePack 58 Luxoro 45 Macchingraf 3,16,17,18 Manroland 14 Manroland Sheetfed 16,18 MarketsandMarkets 46 Masterwork Machinery 20 Matarazzo Diego 56 Matsliach Gabriel 29 Mazzucchelli 14 Medici Simone 55 Melchior Arno 51 Mele Jacopo 21 Metis 27 Mimaki 44 Montesso Giuliano 42 Muller Sergio 21 Nava 16 Nava Ottavio 21 Nimax 45 Nipson 26 NTG Digital 20 Nuceria Adesivi 56 Nuova Satiz 14 Orlandi Alessandro 21 Panciera Dario 36 Paparozzi Andrew 31 Paper & People 59 Pfaffle 17 Picello Linda 17 Picello Ludovico 17 Piller 18 Pioli Michele 17 Pixartprinting 16 Pizzola Andrea 16

Polyedra 43 Pozzoni gruppo 12 PressUp 32,33,41 Puntoweb 14 Quinlan III Thomas J. 30 RadTech Europe 46 Rapitalà 45 Reckitt Banckiser 51 Reichental Avi 31 Ricoh 19,29 Righi Matteo 21 Rosso Alessandro 14 Rosso Marco 21 Rotoalba 14 Rotoeffe 14 Rotolito Lombarda 12,16 Rotosud 12,14 RR Donnelley 30 Sanzone Maurizio 18 Satiz 14 Sawhney Mohanbir 61 Saxoprint 7,17 Screen 26,44 Scuola grafica cart. S.Zeno 39 Scuola grafica Don Bosco 36 Sella Roberto 37 Sensini Ivo 20 Simeoni Arti Grafiche 12 Skira Editore 22 SMG 13 Southern Eur. Print Congress 2 Spaggiari Massimo 13 Spera Marita 21 SPGPrints – Stork 20 Spreafico 12 Stora Enso 17 Tadam 17 Tarisciotti Marco 40 Tecnographica 13 Testa Fiorello 20 Timsons 14,18 Tonoli Marco 39 Toubol Jesper 51 TWS 13 Veneziani Guido 14 Verde Amodiovalerio 21 Vinitaly 45 Vutek 28 Walker Kurt 51 Wunderman Italia 21 Xerox 26,29 Ziliani Cristina 21 Zuliani Stefano 20


„In quanto stampatori offset garantiamo l’alta qualità delle prestazioni e l’efficienza del nostro reparto di stampa. Nostra cura è che tutte le macchine siano operative al massimo delle loro potenzialità, che siano azionate da personale altamente qualificato e che il flusso di lavoro sia il più efficiente possibile.“ Thomas Aloé, responsabile reparto stampa

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Gestione aziendale

Il peso dell’individualismo Emanuele Posenato Flessibilità e aggregazione fra i temi più caldi del periodo e in entrambi in casi i conti si devono fare con lo stesso problema: l’individualismo degli imprenditori.

IPI 160/15

posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato

Il mercato richiede aziende snelle, organizzazioni piatte, filiera corta e massima efficienza. Solo così l’impresa riesce a sostenere la competizione sul prezzo mantenendo una remunerazione soddisfacente. Per riuscirci non bastano modelli organizzativi innovativi o un costante upgrade tecnologico. Il segreto del successo sta spesso nella squadra e nel delicato equilibrio fra la delega e l’assunzione di responsabilità. Affinché un processo a risorse limitate si esprima ai massimi livelli di efficienza ed efficacia è necessaria una delega ampia, in modo che il processo decisionale sia distribuito su quante più figure possibili, le quali devono ovviamente assumersene l’onere esprimendo competenze adeguate. In un’organizzazione caratterizzata da risorse motivate, adeguatamente preparate e fortemente orientate al risultato, libere di operare per le proprie competenze in modo tempestivo, difficilmente viene mancato l’obiettivo dell’efficacia. La parola chiave è “fiducia”, fra l’imprenditore e i suoi collaboratori, siano essi dipendenti che professionisti esterni, e purtroppo dobbiamo constatare non essere così diffusa. Troppo abituati a fidarsi solo di se stessi e del proprio intuito, i nostri creativi e dinamici imprenditori rischiano spesso di diventare il principale vincolo alla fluidità dei processi aziendali. Il secondo impellente tema è quello delle dimensioni d’impresa. Il tempo delle aggregazioni è ormai arrivato; lo affermiamo vigorosamente dalle nostre pagine e nel quotidiano confronto con gli imprenditori, raccogliendo spesso ampi consensi. Eppure, anche in questo caso, il riscontro con la realtà non ci conforta. Le aggregazioni, di qualsiasi genere, sono ancora molto limitate mentre dovrebbero essere all’ordine del giorno. Nelle nostre attività di consulenza ci siamo fatti più e più volte promotori d’incontro fra imprenditori e fra imprese potenzialmente adatte ad aggregarsi, bisognose di dare una scossa alla propria situazione spesso priva di una soluzione di continuità. Le resistenze sono ancora molte. I motivi principali sembrano essere il timore di perdere parte del potere gestionale sulla propria azienda (che in qualche caso sarebbe il principale vantaggio per l’impresa!) e la difficoltà di condividere quelle conoscenze maturate nel tempo e quelle logiche sulle scelte di mercato che fino a prima rimanevano riservate entro i confini aziendali. È ancora una volta l’evidenza di una cultura imprenditoriale fortemente individualista, profondamente radicata nel tessuto economico italiano, che mina alla base ogni potenzialità aggregativa. Una valida possibilità per aggirare l’ostacolo potrebbe essere rappresentata dal contratto di rete, uno strumento il cui uso, in Italia, negli ultimi tre anni ha vissuto una crescita molto sostenuta, con numeri che raddoppiano di anno in anno. >segue a pag. 65

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Opinioni

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Nascondersi non serve

L’airbag anti-crisi? Rapidità e chiarezza

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Reazione immediata e trasparenza assoluta sono i primi requisiti per affrontare le criticità aziendali e dialogare con i media limitando i danni. Ma anche per fare di un potenziale disastro un successo. Abbiamo visto – e le cronache di queste settimane lo confermano spesso – che una crisi aziendale è sempre in agguato e può colpire qualunque settore. L’importante è non farsi abbattere dall’evento, non negare l’evidenza e non chiudere le porte nella vana speranza che il problema si risolva da solo. Anzi, centinaia di casi dimostrano che proprio la comunicazione gioca un ruolo chiave non solo per cavarsela sul piano mediatico, ma anche per costruire il dopo-crisi. Quando si va a sbattere, il nostro airbag deve poter contare su tre “strati”: un’accurata preparazione, una reazione immediata e una trasparenza assoluta (o quasi). Certo, si parla di scenari che nessuno si augura, ma bisogna guardare al crisis management come a una polizza di assicurazione: si paga il premio sperando che siano soldi buttati via. Sapersela cavare in circostanze-limite permetterà di considerare i temporali di ogni giorno come ordinaria amministrazione: potranno essere previsti, studiati e affrontati in un’ottica strategica e non sotto l’urgenza del momento. Siamo in Veneto, non lontani da Padova, in un’industria del settore meccanico di medie dimensioni. Un sabato mattina (ovvio, queste cose succedono soprattutto di notte o nei weekend) i tecnici del Comune scoprono che il canale che scorre nei pressi dell’azienda è vistosamente inquinato, con seri rischi per la falda acquifera. Il probabile colpevole è il polo produttivo, forse per un malfunzionamento dell’impianto di smaltimento. Mentre si lavora per risolvere l’inconveniente, comincia a suonare il telefono del titolare: giornalisti e fotografi chiedono notizie per informare la popolazione locale. La proprietà si divide: l’anziano patriarca chiede un silenzio assoluto, sperando che una volta tappata la falla nelle tubature si chiuda anche quella mediatica. Invece secondo i figli parlare chiaro ai concittadini (tra cui molti dipendenti) è la migliore strategia. Ma anche un dovere. Alla fine prevale l’apertura. La società decide di fornire subito ai media tutte le notizie utili sull’accaduto e sulle misure prese per eliminare l’inquinamento. I telegiornali della sera e i quotidiani del giorno dopo riportano l’accaduto. Ma la scelta vincente è non lasciar cadere l’episodio: il lunedì mattina l’azienda chiama i giornalisti (tv comprese) per mostrare che il ripristino è terminato e l’acqua del canale scorre pulita. Risultato? In sole 72 ore l’incidente è risolto e il potenziale danno mediatico si trasforma in un vantaggio, perché la stampa sottolinea il senso di responsabilità dell’azienda. Morale? In caso di crisi il silenzio non è mai d’oro, perché si lascia spazio a voci e interpretazioni di chi non sempre è disinteressato.

IPI 160/15

stefano.tenedini@nordestmedia.it

Stefano Tenedini


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PIOMBI

Sarà Pozzoni il “cavaliere bianco” di Pizzi?

n Avevano intrecciato le loro strade l’anno scorso per dare vita a un nuovo polo di stampa da 60 milioni di ricavi. Ma, sotto i colpi della crisi, il progetto è naufragato (con la fine anticipata del contratto d’affitto del ramo d’azienda della Amilcare Pizzi da parte delle Officine Grafiche Novara 1901, conosciute sul mercato con il marchio Deaprinting) e ora entrambe le aziende vivono, separate, una fase difficile con un futuro pieno di incognite. La Amilcare Pizzi, messa in concordato preventivo, per ora in bonis, è alla disperata ricerca di un “cavaliere bianco”. In pratica un’azienda pronta a investire per rilanciare l’attività, ferma dopo la messa

in cassa integrazione dei circa 40 dipendenti (gli altri 20 sono rientrati a Novara, sempre in cassa). Il liquidatore nominato dal Tribunale aveva fatto un bando, scaduto il 29 gennaio, con una base d’asta per le attività della Pizzi di 3,8 milioni. Il dossier era finito sul tavolo della Rotolito Lombarda di Paolo Bandecchi che, studiate le carte, ha deciso di sfilarsi. La stessa cosa avrebbe fatto il gruppo Pozzoni ma, secondo

voci di mercato circolate, e non confermate, potrebbe esserci un ripensamento. Negli uffici del liquidatore si limitano a rispondere che “si è al lavoro rispettando le procedure” senza confermare offerte o trattative. Ma, pare, se qualcuno potrà intervenire per salvare la storica Pizzi risponderebbe solo al nome di Pozzoni anche se nelle scorse settimane si era parlato anche di un interesse da parte di Mario Farina (Rotosud).

Leaderform: salta l’acquisizione di Simeoni E intanto installa due Kodak per stampa digitale appena acquistate.

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Con un comunicato stampa datato 26 gennaio Leaderform ha reso noto che non si è conclusa positivamente l’acquisizione della Simeoni Arti Grafiche “per motivi non dipendenti dalla nostra volontà”. L’accordo per l’acquisizione del 100% dell’azienda veronese specializzata nella stampa digitale di piccolo e grande formato su qualsiasi tipo di supporto, era stato raggiunto pochi giorni prima di Natale. L’operazione era finalizzata ad ampliare e completare la gamma di servizi personalizzati proposti da Leaderform alla clientela, soprattutto nelle campagne di direct marketing. A questo punto le due aziende imboccheranno ognuna la propria strada: Simeoni AG continuerà a operare nel mercato in modo indipendente, mentre Leaderform, rimanendo fedele all’obiettivo di diversificare la propria attività, installerà le due macchine da stampa digitale Kodak appena acquistate – una inkjet Prosper Press 6000 C full color high speed e una NexPress SX 3900 long sheet feeder, inizialmente destinata a Simeoni AG – nel proprio stabilimento di Sona (Verona) recentemente ampliato di 3.800 metri quadri.

Se resta del tutto aperto il futuro della Pizzi, è da scrivere anche quello della Deaprinting. Il timore di sindacati e lavoratori, di fronte al periodo di cassa integrazione in scadenza a marzo, è che ci sia una mobilità per 90-100 degli attuali circa 140 dipendenti. Il reparto rotative, di fatto, è stato chiuso. Una prima Goss 48 pagine è già stata venduta e montata, con soddisfazione, a Robbiate presso gli impianti della Caleidograf della famiglia Spreafico che ha anche acquistato una seconda Goss sempre 48 pagine, attualmente in fase di smontaggio a Novara. L’azienda lecchese potrebbe essere interessata anche al reparto piano di Deaprinting che resterebbe a Novara ma con un personale ridotto a 20-25 unità. Achille Perego

Drupa ogni 3 anni L’evento fieristico n.1 al mondo per il settore stampa e soluzioni cross-media annuncia che, dopo l’edizione del 2016, cambierà periodicità passando a un intervallo di 3 anni. «L’intera catena di processo continua a cambiare: è importante che i visitatori abbiano con maggiore frequenza una panoramica delle più recenti tecnologie in modo da modificare i propri modelli di business», spiega Claus Bolza-Schünemann, presidente del board di Drupa.

IPI 110/09 foto: Messe Düsseldorf

Alla ricerca di un’azienda pronta a investire per rilanciare l’attività. Mentre per Deaprinting il futuro è sempre più incerto.


PIOMBI

PrimoPiano

Tecnographica verso la liquidazione

Saranno in tre a dividersi mercato e dipendenti di una tra le aziende più note nella fornitura di attrezzature per arti grafiche.

n Una riorganizzazione che ha tutto l’aspetto (e le dimensioni) di una rivoluzione certo non indolore ha come protagonista Tecnographica, tra le aziende italiane più note nel campo della fornitura di attrezzature e di materiale per le arti grafiche, sia per la stampa tradizionale che per il digitale. La voce dava per certa una divisione delle attività dell’impresa fra diversi operatori del settore e ha ricevuto numerose conferme. I dettagli che emergono portano alla luce un progetto di sviluppo nato per tentare di arginare l’ennesima situazione di crisi, destinata purtroppo a sfociare in una procedura di liquidazione per la società padovana.

Tecnographica ha subito i contraccolpi della crisi economica e di fronte alle difficoltà la proprietà (rappresentata dal titolare Massimo Spaggiari) si è rivolta ad altre aziende del settore in cerca di un supporto. Tra i primi a rispondere Claudio Gozzi, leader di SMG. Compreso però che il tentativo non sarebbe bastato a risollevare le sorti dell’azienda, si è quindi deciso di frazionare Tecnographica in più parti distinte: prestampa, materiali per sala stampa e area digitale. La cessione di questi tre rami d’azienda, rispettivamente affittati da SMG, da Fora Grafica di Parma e da una newco appena costituita, consentirà a Tecnographica di accedere

a un concordato a valore più elevato, potendo riconoscere percentuali maggiori dei crediti di banche, fornitori, agenti e dipendenti. Un aspetto particolarmente positivo dell’operazione sarà la salvaguardia occupazionale: ciascuna delle società che subentrano a Tecnographica si è impegnata a riassorbire e ricollocare una parte del personale sia tra i dipendenti che tra gli agenti, ai quali sono stati rinnovati i contratti. Sempre in riferimento all’occupazione, sembra che alcuni lavoratori e agenti si siano trasferiti alla toscana TWS, che pure non fa parte del nuovo raggruppamento. Per Massimo Spaggiari, almeno nella fase iniziale,

sarebbe previsto un ruolo di consulenza. Un altro passaggio di rilievo è che la suddivisione è per aree di attività, non per territorio: le tre aziende potranno quindi avere rapporti commerciali con clienti in tutta Italia. Sul piano commerciale non sono previste reazioni negative dei big internazionali del settore: spesso c’è anzi una continuità nella rappresentanza dei marchi, e la stessa SMG già colloca una fetta rilevante dei prodotti Fujifilm in Italia. Segnali positivi sarebbero arrivati anche da Kodak, mentre si fa notare che Agfa a settembre aveva chiuso i rapporti con Tecnographica per disaccordi strategici e non per politiche commerciali.

Fedrigoni ripensa alla Borsa E intanto si prepara ad acquistare due aziende all’estero. Tre mesi dopo il passo indietro, Fedrigoni torna ad affacciarsi in Piazza Affari, anche se il percorso di quotazione non ripartirà prima dell’autunno. E non si tratta di un voltafaccia ma della conferma (per il momento ancora ufficiosa) di una strategia di espansione ribadita periodicamente dai vertici del gruppo cartario veronese, che giudica l’entrata in Borsa un elemento decisivo per lo sviluppo. A riaccendere l’interesse sulla società i rumors raccolti nel mondo delle banche e della finanza e ripresi da alcuni organi di stampa, secondo cui Fedrigoni ha in programma due importanti acquisizioni all’estero nel settore cartario, per ripresentarsi poi ai portoni di Palazzo Mezzanotte entro il 2015, forte di una dimensione accresciuta di un terzo e potendo contare sull’appoggio del credito. Del resto in ottobre, annunciando il temporaneo stop alla quotazione, la società aveva precisato che la priorità restava lo sviluppo industriale tramite l’acquisizione di ulteriori quote di mercato per linee esterne.

Alessandro Fedrigoni e l’ad Claudio Alfonsi tenevano da tempo d’occhio alcune aziende in area UE e nelle Americhe, società solide e ben introdotte. Per l’Europa si parla di un’industria che opera in Scandinavia, uno dei mercati più promettenti per le materie prime e il know-how. Invece la trattativa oltreoceano riguarderebbe un’azienda in grado di assicurare una presenza sul mercato continentale, dagli USA al Sudamerica. Forte di queste acquisizioni, il Gruppo oltrepasserebbe di gran lunga la soglia di un miliardo di euro di fatturato. A questo punto la società potrebbe affrontare la quotazione offrendo agli investitori una quota del 35%, ma nel quadro di un gruppo più forte del 2014, più internazionalizzato, sostenuto da un mercato in timida ripresa e soprattutto con un convinto supporto delle banche, già pronte a sostenere le acquisizioni con la loro liquidità. Le prime a farsi avanti sarebbero Bnp Paribas e Unicredit, già “in squadra” durante il tentativo di quotazione rimasto al palo per il

deterioramento delle condizioni dei mercati finanziari. Piazza Affari a parte, dalla piazza finanziaria milanese filtrano altre voci che interessano da vicino il gruppo veronese. Alcuni fondi di private equity si sarebbero fatti avanti con la famiglia Fedrigoni proponendo di entrare nel capitale con quote di minoranza. Però non sarebbe la prima volta che la proprietà declina offerte simili, preferendo l’opzione Borsa per fare provvista di capitali con i quali sostenere una futura, ulteriore stagione di “shopping” tra le aziende più interessanti per crescere verso nuovi obiettivi. Stefano Tenedini

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PIOMBI In Alto Adige si punta sulla PA

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In provincia di Bolzano nel giro di tre anni almeno il 30% delle imprese di stampa si troverà a rischio sopravvivenza, messo alle corde dalla riduzione del fatturato e degli utili che rende impossibile innovare, dall’aumento dei costi, dalla concorrenza straniera e dalla difficoltà di formare nuove leve professionali. Ma nonostante il quadro negativo rimane un po’ di ottimismo, legato alla speranza di una ripresa delle commesse della pubblica amministrazione e degli enti locali, da sempre attenti alle esigenze del territorio. Lo sottolinea Horst Fritz, titolare della tipografia Hauger-Fritz di Merano, presidente del gruppo “Media, design e tecnologia dell’informazione” nell’Associazione Provinciale Artigiani: «Oltre a poche grandi aziende che operano anche in Europa, le 750 imprese grafiche locali lavorano in gran parte per il territorio. C’è una sovracapacità produttiva locale e questo, aggiunto al fatto che buona parte dei lavori va all’estero o fuori provincia, ci danneggia. Austria e Germania possono contare su minori costi di produzione, non riusciamo a reggere il confronto. Le imprese sono adeguatamente capitalizzate, ma senza utili non si fanno investimenti e non si assumono apprendisti... Se le condizioni generali non migliorano fra tre anni non avremo più personale preparato né innovazione». Intorno al 40% dei circa 15 milioni di commesse pubbliche per il comparto grafico se ne va fuori provincia o all’estero. Ma ci sono segnali positivi di come anche le imprese si attivino per intercettare possibili ritorni di attività: sono in corso due importanti trattative, a Bolzano e Bressanone, per l’installazione di due macchine 70x100 in configurazione speciale. La novità del settore in Alto Adige si chiama “D+P”: un’etichetta per garantire che almeno il 70% del materiale è stato disegnato e prodotto sul territorio. Scaturito da un accordo tra Camera di Commercio, Confindustria, commercianti e artigiani, vuol mostrare che gli enti pubblici sono attenti all’economia locale. S.T.

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Si lavora per far ripartire la Satiz di Moncalieri n La decisione finale sembra non sia stata ancora presa. Ma per la Nuova Satiz, l’azienda nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso, che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri, si profila la possibilità di una ripartenza della produzione. Per ora, spiegano fonti di mercato, si è solo nella fase della “pulizia” e riattivazione degli impianti fermi da mesi, ma c’è la possibilità che le macchine non siano più smontate e vendute. Nello stabilimento di Moncalieri sarebbero al lavoro tecnici e ingegneri della Mazzucchelli, l’azienda di Seriate rilevata dal gruppo Guido Veneziani Editore. E si starebbe valutando quale strada alla fine percorrere, non escludendo quella di fare ripartire lì la produzione, anche se non subito con tutte le rotative, richiamando al lavoro una trentina per ora dei circa 200 dipendenti della vecchia Satiz che, saltato il matrimonio con Canale, a marzo del 2014 aveva depositato nella cancelleria fallimentare del Tribunale di Torino la domanda di concordato con riserva. A fine luglio il Tribunale, che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni, aveva deliberato la cessione della parte produttiva, in particolare tre rotative oltre a una macchina piana a otto

colori 70x100 e alle linee di punto metallico. L’acquirente era stata l’azienda specializzata in acquisto e vendita di impianti Alcon Holding che sarebbe ancora titolare degli strumenti produttivi ma, come detto, a Moncalieri stanno lavorando gli uomini con la divisa Mazzucchelli. E quindi è possibile che sia proprio GVE a far ripartire la Satiz. Del resto in GVE sarebbero in arrivo altre novità. Bloccata l’operazione di acquisto de l’Unità, fonti di mercato sostengono che Guido Veneziani avrebbe affidato a consulenti lo studio per creare sinergie, quindi più efficienza e riduzione dei costi, centralizzando le attività delle sue aziende di stampa, Mazzucchelli, Rotoalba (per cui il Tribunale non avrebbe accettato la richiesta di concordato preventivo) ed eventualmente Satiz. Intanto, Alcon Holding avrebbe concluso tre importanti acquisizioni all’estero rilevando due impianti di stampa in Francia e in Sudafrica destinati in Italia. Verso l’estero invece sarebbero andate due Rotoman 16 pagine messe in vendita dopo la chiusura della Arbe di Modena. A. P.

Puntoweb avvia una riorganizzazione aziendale per combattere la crisi Puntoweb, tra i più importanti gruppi di stampa del Lazio, azienda nata a metà anni Novanta come costola di Rotoeffe e controllata dalla famiglia Farina (al timone c’è uno dei fratelli, Maurizio, mentre Vittorio si occupa di Rotosud e Mario di Litosud), ha avviato un confronto con le rappresentanze sindacali per riorganizzare l’azienda, rivedere i turni di lavoro e recuperare redditività. L’accordo si baserebbe soprattutto sul rinnovo e l’ampliamento del contratto di solidarietà per i circa 120-130 dipendenti, già scesi in questo ultimo periodo grazie a una ventina di pensionamenti e prepensionamenti, mentre un’altra quarantina di addetti è impiegata nella Legatoria Europea. Specializzata nella stampa di libri e magazine, con un ciclo completo di lavorazione con stampa piana e roto e il finishing con linee di cartonato, brossura e filo refe, Puntoweb ha subìto la crisi del settore editoriale e anche le conseguenze di alcuni mancati pagamenti da parte di clienti importanti, anch’essi messi in difficoltà dall’andamento negativo del mercato. Nonostante i tempi non siano facili, ai piani alti di Puntoweb hanno deciso di andare avanti per assicurare continuità e crescita a un’azienda che da vent’anni è presente con successo sul mercato e che fattura circa 42 milioni di euro. Per avere una maggiore tranquillità sia operativa sia finanziaria, però, si è resa obbligata la riorganizzazione della produzione, la riduzione dei costi e una scrematura della clientela, focalizzando meglio le commesse sui clienti più affidabili. Del resto, che Puntoweb non abbia intenzione di arrendersi lo aveva dimostrato già l’anno scorso investendo circa 2,5 milioni per una Timsons T32 bicolore (che arriva a stampare fino a 128 pagine e 64 con il giro ripetuto) acquistata di seconda mano ed entrata in produzione nello stabilimento di Ariccia affiancando altre tre Timsons. E per una Lithoman a 48 pagine arrivata dalla Francia e rilevata in sede di fallimento aziendale; una macchina che ha potenziato il parco roto che comprendeva già una 64 pagine sempre Lithoman e una Komori 16 pagine mentre il reparto macchine piane allinea due Heidelberg a 10 colori in formato 70x100. A.P.



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Nava sceglie una Heidelberg XL estremamente versatile  A pochi mesi dall’ingresso di Rotolito

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Dopo vent’anni dall’ultima installazione di successo, l’azienda grafica veronese ha deciso di acquistare una Roland 905 7B Plus (1260x1620 mm) con verniciatura in linea. Lo rende noto in un comunicato il costruttore tedesco controllato dal gruppo ingegneristico britannico Langley Holdings. Litopat Spa, di proprietà della famiglia Biondani dal 1965, aveva già installato nel suo stabilimento di Verona tre Roland 800. Stampatore editoriale e commerciale, Litopat ha successo poiché riesce a trasformare in realtà le idee creative dei clienti. Utilizza materiali e tecnologie di stampa all’avanguardia per riprodurre colori e immagini di alta qualità. Tra queste, ad esempio, la retinatura stocastica che continuerà a utilizzare sulla nuova Roland 905 7B LV e l’unità di verniciatura che espanderà la gamma dei prodotti offerti. Con l’installazione di questa nuova macchina, Litopat ridurrà ulteriormente i tempi di produzione e consegna e sarà in grado di soddisfare maggiormente le richieste fuori programma dei clienti. Oltre all’elevata produttività e ai bassi costi di produzione, la Roland 900 garantisce una elevata precisione di registro. La flessibilità nell’utilizzo dei supporti è un altro dei punti di forza di questa macchina: non importa se la carta è la più sottile o il cartone è il più spesso, tutti i supporti possono essere stampati senza problemi e con la massima qualità grazie al passaggio carta relativamente piatto.

UV altamente reattivi come pure con gli UV convenzionali, utilizzando le stesse lampade; ciò è possibile grazie alla tecnologia delle lampade URS e all’elettronica di potenza ELC, fornita da IST. I vantaggi sono evidenti, prosegue Antonini, lo stampatore ha la massima flessibilità con i vari tipi di inchiostro presenti sul mercato. La macchina di Nava è inoltre configurata con il nuovo cambio lastre completamente automatico Heidelberg Autoplate Pro, affiancato da uno strumento di controllo unico per tecnologia, l’Impress Control che mentre controlla a livello colorimetrico il foglio stampato senza estrarlo dalla macchina, controlla e regola il registro. Questa tecnologia ha un impatto estremamente positivo sia sugli scarti sia sui tempi di avviamento complessivi.

Luce Group raddoppia con Fujifilm Luce group, giovane e dinamica impresa di Udine, si conferma una delle realtà emergenti nel Nord-Est e si è distinta spesso per scelte in anticipo sui tempi. Così è stato quando impostò la tecnologia offset 50x70, optando per Komori come partner, in un’ampia gamma di configurazioni, dal bicolore per le piccole produzioni commodity fino alla macchina lunga con spalmatore, con tecnologia UV ibrida, come pure quando si è deciso di inserire i primi plotter a letto piano. L’azienda è guidata da Massimo fasano, oggi titolare unico, che con la sua squadra sta ritagliandosi un proprio spazio di eccellenza nel mercato del retail e delle soluzioni per punto vendita. È recente il raddoppio della capacità produttiva nel reparto digitale large format, impegnato nella produzione di manifesti, banner, POP, ma anche di pannelli per l’interior design. Fasano ha confermato la fiducia in Fujifilm acquistando una Acuity Advance x2, che si aggiunge alla Acuity LED 1600, a tecnologia inkjet UV, per il prodotto da bobina. «Uno dei motivi della scelta è stata la presenza tra le opzioni di stampa dell’inchiostro bianco e trasparente che possono essere usati per creare una più vasta gamma di applicazioni», considera Fasano.

Shopper personalizzabili di carta by Pixartprinting È disponibile online la nuova gamma di borse di carta by Pixartprinting. Personalizzabili o neutre, disponibili in vari formati e finiture, sono adatte alle più svariate destinazioni d’uso e pensate per soddisfare le esigenze comunicative del mondo retail, industria ed eventi. Dagli shopper preconfezionati, ordinabili anche in piccole tirature, alle proposte più esclusive e ricercate, fino alle borse di carta totalmente eco-friendly. «Le nuove shopping bag sono state messe a punto dal nostro reparto R&D sulla base degli input raccolti attraverso il costante dialogo con i clienti», spiega andrea Pizzola, sales & marketing director di Pixartprinting. «Nel nostro catalogo da tempo sono presenti borse in tessuto e TNT alle quali oggi, per rispondere alle esigenze del mercato, affianchiamo le nuove linee in carta, con soluzioni amiche dell’ambiente: Ready made o personalizzabili con la propria grafica, utilizzando i template scaricabili dal nostro sito, tutte con il valore aggiunto del servizio Pixartprinting: qualità, rapidità di produzione e cura del cliente». Express, Premium, Wineline ed Eco-giftline: quattro le linee Pixartprinting studiate per soddisfare le diverse necessità dei clienti. Comune denominatore: elevata qualità di stampa (offset o flessografica), carte certificate FSC® e massima customizzazione. È infatti possibile personalizzare la propria shopping bag selezionando formato, manici in corda o cotone, colore, finitura e plastificazione. IPI 160/15

Litopat ritorna a Manroland Sheetfed

Lombarda in Nava si registrano i primi effetti sul fronte degli investimenti in tecnologie. Macchingraf comunica infatti di aver venduto una Heidelberg Speedmaster XL 106 6LX3 LE che verrà installata presso lo stabilimento Nava nei prossimi mesi. Mauro Antonini, responsabile delle macchine da stampa Heidelberg per il mercato italiano, ci fa sapere che questa macchina si posiziona al top delle configurazioni di casa Heidelberg, è una macchina che può lavorare con inchiostri e vernici convenzionali ma anche con gli UV, sia LE (Low Energy) che convenzionali. La tecnologia innovativa UV LE di Heidelberg permette infatti di stampare con inchiostri


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Etichette in stampa tradizionale e digitale < Impronta Digitale è sicuramente tra i

più giovan etichettifici italiani, sia in termini d’inizio attività sia dal punto di vista anagrafico: l’azienda è stata infatti fondata a Noale (Venezia) nel 2013 dai due fratelli Linda e Ludovico Picello (nella foto sopra), ai tempi rispettivamente di 27 e 23 anni. L’azienda – specializzata nella stampa di etichette in digitale – è partita con una macchina da stampa digitale a bobina abbinata a una fustellatrice laser, un investimento importante che ha dato da subito buoni frutti. A solo un anno dalla nascita si è reso già necessario dover reinvestire per fare fronte agli ordini crescenti. Ma questa volta i due fratelli hanno optato per una soluzione di stampa tradizionale, essendo le tirature superiori alle 2.000/3.000 copie e richiedendo le etichette da vino più lavorazioni in linea per la nobilitazione (verniciatura flexo e lamina a caldo). Da qui la decisione nell’estate del 2014 di

acquistare una Gallus TCS 250 configurata con quattro gruppi stampa offset per la quadricromia, gruppo per l’applicazione della lamina a caldo, un altro gruppo di stampa offset, un’unità di stampa flexo e una fustella semirotativa. La macchina è inoltre dotata di forni UV di ultima generazione con piastra raffreddata ad acqua per stampare supporti plastici senza dilatazioni. Per l’esposizione della lastre è stato scelto un CtP Heidelberg Suprasetter A 74 formato 270x340 mm senza sviluppo. Le macchine sono arrivate ai primi di dicembre scorso e grazie alla professionalità dei tecnici Macchingraf in sole due settimane era tutto installato e funzionante. Per non smentire l’animo giovane dell’azienda, si è deciso di assumere un ragazzo appena uscito da una scuola grafica salesiana che, dopo un training effettuato dagli istruttori Macchingraf, è stato in grado di operare su una macchina oltremodo complessa e lunga più di 15 metri.

Saxoprint inaugura un portale in Italia saxoprint, uno dei maggiori portali di stampa online che dalla Germania opera a livello europeo, inizia il 2015 con l’apertura di un portale italiano. «L’espansione in Italia è un passo logico per la nostra strategia di crescita. L’Italia è uno dei mercati di prodotti stampati più grandi d’Europa e la stampa online presenta un potenziale di crescita notevole», ha dichiarato daniel ackermann, ad di Saxoprint. La strategia punta per l’anno 2015 non solo sull’espansione in nuovi Paesi, ma soprattutto sull’introduzione di nuovi prodotti e servizi. In questo ambito sono da segnalare soprattutto lo sviluppo innovativo degli shop online così come il continuo miglioramento dei portali in termini di usabilità. Strutturato in aree tematiche, l’assortimento dei prodotti spazia dagli stampati per l’ufficio e per la corrispondenza come carta intestata, biglietti da visita, block notes e planning, agli stampati commerciali come volantini, manifesti e brochure fino agli stampati per la ristorazione.

Stampa flexo su cartone ondulato con qualità offset Tadam, service di prestampa specializzato nel settore delll’imballaggio, è la prima azienda in Italia e nel cluster mediterraneo ad aver installato, nel luglio 2014, un sistema Kodak Flexcel NX Wide per produrre lastre per il mercato del cartone ondulato, abbinato alla nuova gamma di lastre Flexcel NXC. Obiettivo: stampare in flexo con qualità offset. L’azienda di Maltignano (AP) serve soprattutto stampatori di imballaggi in cartone ondulato per il settore alimentare, vinicolo e delle calzature. È attiva anche nel settore imballaggio flessibile e nel farmaceutico. Tadam era già cliente Kodak dal 2007, quando installò un sistema digitale Thermoflex. Grazie al nuovo sistema Kodak, può ora garantire una gamma tonale più estesa e retinature con lineature più alte. L’utilizzo della lastra Flexcel NXC velocizza fino al 50% le procedure di regolazione delle interferenze tra cliché e anilox e tra cliché e substrato, riducendo i tempi di avviamento macchina e quindi gli scarti, ma diminuendo anche le differenze del dot-gain causate dalle variazioni indesiderate delle pressioni di stampa in tiratura.

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Da sinistra: Michele Pioli (Packaging Segment Manager Kodak in Italia), Bruno Amadio (amministratore Tadam) e Elvis Di Martino (responsabile produzione).

Imballaggi per cioccolato stampati in digitale Pfäffle, azienda tedesca specializzata nella stampa su packaging, ha installato una nuova macchina da stampa digitale HP Indigo 30000 dedicata alla realizzazione di astucci pieghevoli per il settore del cioccolato e dei prodotti dolciari. Numerosi primari produttori di cioccolato e marchi della

distribuzione sono stati coinvolti nelle prove nel corso degli ultimi mesi. Tecnici del settore R&S di Stora Enso hanno sovrinteso alle prove al fine di garantire la perfetta macchinabilità e la migliore resa grafica degli specifici supporti che includono i cartoncini di Stora Enso Ensocoat, Performa, Tambrite e CKB. Il formato del foglio di stampa è 75x53 cm. «Con la stampa digitale siamo in grado di produrre piccole e medie quantità con qualità analoga alla offset e a prezzi concorrenziali», afferma detlef Bahrens, ad di Pfäffle. A prescindere dal prezzo e dalla qualità, i tempi per la messa in vendita e la personalizzazione saranno i principali fattori per questo settore in crescita. Behrens sottolinea la capacità di ottemperare alle normative relative al contatto alimentare anche con imballaggi stampati in digitale: «Tutti gli inchiostri impiegati sulla HP 30000 sono idonei all’ambito alimentare. Oltre ai certificati rilasciati dai fornitori, abbiamo condotto nostre analisi in collaborazione con un laboratorio svizzero e siamo lieti di dire che possiamo fornire astucci stampati in digitale comparabili per qualità a quelli stampati in offset e in accordo alle normative relative al contatto alimentare».

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In linea con la visione e le strategie recentemente presentate dall’ad enrico Deluchi, Canon Italia ha annunciato un’evoluzione della propria struttura organizzativa. Il percorso evolutivo impatta sia la struttura dedicata alle soluzioni per il mercato consumer, sia quella responsabile della commercializzazione di soluzioni professionali e aziendali. I cambiamenti organizzativi, effettivi dallo scorso 1° gennaio, si concretizzano come segue: information & imaging solutions: Per rafforzare il proprio ruolo di leadership nel mercato delle soluzioni e dei servizi, Canon annuncia la costituzione di una nuova struttura organizzativa denominata Information & Imaging Solutions, alla cui guida è stato nominato Massimiliano Ceravolo, director Information & Imaging Solutions. Il team avrà il compito di accelerare la crescita dell’azienda attraverso lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni costituite da prodotti, software e servizi rivolti sia alle imprese sia ai professionisti. Area B2B: Maurizio Basile assume il ruolo di Sales Director Business Imaging Group. Già responsabile della vendita diretta, egli avrà ora la supervisione di tutti i canali di vendita delle soluzioni office di Canon Italia.

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B2C: Marco Di Lernia assume il ruolo di Country Director, Consumer Imaging. La sua responsabilità è quella di definire la strategia locale e assicurare la corretta implementazione dei piani d’azione per tutta l’organizzazione B2C in Italia.

Macchingraf: bene le vendite 2014 di macchine da stampa  In attesa dei dati ufficiali Argi sull’anda-

mento del mercato 2014 delle macchine da stampa, Macchingraf ha anticipato alcune informazioni sulle proprie vendite, che testimoniano una netta inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. Nel principale segmento delle offset a foglio 70x100, Macchingraf ha finalizzato la vendita di 15 macchine da stampa modello Speedmaster XL, CX e CD per un totale di oltre 100 gruppi stampa. Nelle macchine lunghe, con e senza voltura, la best seller è stata la XL 106 in tutti i segmenti di mercato; in quello commerciale, invece, il modello più venduto è risultato essere il 102, che si divide tra il CD e CX a seconda del livello di produttività richiesto.

A proposito di ripartizione numerica tra i due segmenti, è interessante notare come nel 70x100 metà circa delle macchine è destinata a stampatori di packaging e di etichette, ma altrettante sono state acquistate da clienti dell’area stampa commerciale, quella che aveva sofferto maggiormente l’anno precedente. In termini di distribuzione delle Speedmaster 70x100, la regione numero 1 è risultata la Lombardia, seguita dalla Campania, ma le vendite si sono distribuite un po’ in tutta Italia. Ottimo risultato anche nelle macchine di grande formato, Speedmaster XL 145 e 162, con una presa ordini 2014 di tre macchine. Questo buon andamento di Macchingraf è continuato anche nel mese di gennaio, segno forse che la “agognata” ripresa è arrivata.

Da easyDOT ricambi e service Timsons per tutta Europa All’indomani della chiusura di Timsons Ltd – prima la divisione offset poi la digitale –, una comunicazione ufficiale ci informa che la nuova società Timsons Engineering Ltd (TEL) continuerà a produrre i ricambi originali per tutte le rotative Timsons, offrendo anche il supporto software e l’assistenza remota sugli impianti. L’azienda inglese ha, inoltre, acquisito la proprietà intellettuale di tutto quanto concerne la progettazione dei macchinari da stampa, anche se al momento non è prevista la ripresa della produzione di macchine offset e digitali. Nell’ambito di una ristrutturazione a livello mondiale, easyDOT è stata nominata unico agente TEL per tutta l’Europa per la fornitura di ricambi e assistenza tecnica specializzata. L’azienda fondata e guidata da Maurizio sanzone (nella foto) – che prima di questa esperienza ha lavorato direttamente per Timsons Italia 11 anni, prima che questa chiudesse nel 2008 – continua pertanto a essere attiva nel commercio, installazione e messa in esercizio di impianti usati e rigenerati Timsons. Negli ultimi cinque anni easyDOT è stata rappresentante ufficiale di Timsons Ltd per il mercato italiano, il più grande mercato unico per Timsons, secondo solo al Nord America. A Sanzone, che in questi anni ha maturato l’esperienza necessaria per supportare le macchine Timsons anche nelle configurazioni più complesse, TEL ha dunque chiesto di estendere la propria competenza e la gestione dei servizi a tutta Europa.

Langley, oltre 100 milioni di profitti Langley Holdings plc, gruppo ingegneristico multidisciplinare, ha diffuso il proprio rapporto annuale e bilancio IFRS al 31 dicembre 2014. Il gruppo ha riportato un profitto prima delle tasse di €100,6 milioni su ricavi di €779,4 milioni. Il presidente tony Langley (nella foto) ha riferito nella sua analisi di impresa che le divisioni del gruppo hanno operato in linea con le aspettative e che il 2014 è stato un altro anno di notevole successo. Manroland Sheetfed, costruttore di macchine da stampa acquisito nel 2012, è la divisione più imponente nel gruppo in termini di ricavi e di dipendenti e ha riportato un leggero profitto. Piller, produttore di sistemi di protezione dell’alimentazione elettrica per centri elaborazione dati, e Claudius Peters, costruttore di macchinari per l’impiantistica, hanno operato in linea con le aspettative e la divisione “altre imprese”, principalmente Bradman Lake, specialista di macchine per imballaggio, ha pure avuto un anno soddisfacente. ARO, costruttore di macchine per la saldatura per il settore automobilistico, ha vissuto un altro anno di successo nonostante l’attesa riduzione della domanda. Langley, riconoscendo il contributo dei 4.000 dipendenti, ha dato il benvenuto ai circa 300 di DruckChemie, gruppo recentemente aggiunto alla famiglia di imprese. IPI 160/15

Novità organizzative in Canon Italia

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PIOMBI Premio Ricoh: arte e responsabilità sociale < Giunto alla quinta edi-

zione, l’obiettivo del Premio Ricoh è promuovere la cultura e dare ai giovani la possibilità di esprimere la propria creatività e ottenere visibilità nel mondo dell’arte. Come per le altre

edizioni, il Premio è organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione della Città metropolitana di Milano/Cultura e il patrocinio del Comune di Vimodrone. A questa edizione del Premio hanno aderito oltre 500 artisti under 40. Anche per la quinta edizione agli artisti è stato chiesto di

esprimere, attraverso le loro opere, i valori Ricoh così riassumibili: “Lo sforzo verso l’innovazione, che semplifica la vita e il lavoro, salvaguardando nel contempo l’ambiente e in generale i principi della responsabilità sociale d’impresa”. Quest’anno, però, è stato chiesto ai partecipanti di tenere conto anche del tema portante di Expo 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Le opere devono avere un connotato innovativo ed essere realizzate attraverso le principali modalità espressive dell’arte contemporanea: pittura, disegno, grafica, digital art, fotografia, video art, scultura e installazione. Fino al 14 marzo, presso il Foyer di Spazio Oberdan, sono esposte le opere dei 22 artisti finalisti e il 30 marzo la Giuria proclamerà il vincitore assoluto e i tre vincitori delle categorie in cui è articolato il premio: arte/disegno/grafica, fotografia/video art/digital art, sculture/installazioni).

Premiate le originali cover in carta Crush di Favini

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Il progetto “APPunto”, sviluppato dai creativi Paolo Bedei e Paolo Ceredi, si è aggiudicato il Material Connexion Italia Contest, concorso aperto ad architetti, designer, ingegneri, progettisti, artisti e studenti. La sfida era di sviluppare progetti inediti applicando uno o più materiali tra i 7 a disposizione, tra cui Crush di Favini, prima e unica gamma di carte ecologiche realizzate con residui di lavorazioni agro-industriali. APPunto è una sketch cover per smartphone in carta Crush. L’idea è stata quella di unire un materiale antico, come la carta, all’oggetto quotidiano più tecnologico di cui dispone oggi l’uomo, lo smartphone. Il nome “APPunto” contiene in sé l’abbreviazione APP, che denota le applicazioni tecnologiche che espandono le capacità del nostro smartphone, e allo stesso tempo rimanda all’emozione istintiva dello scrivere sulla carta, un gesto antico, immediato e personale.

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persone sensini nuovo direttore generale di Huber italia Dopo nove anni di intensa attività, fiorello testa ha concluso la sua esperienza di amministratore delegato e direttore generale di Huber Italia, durante la quale ha anche ricoperto il ruolo di direttore vendite per la divisione Inchiostri liquidi. Testa consegna l’azienda, in forte crescita e sviluppo sia tecnologico che commerciale, al nuovo direttore generale ivo sensini, che mantiene il suo ruolo di direttore commerciale della società per l’Italia e l’estero e assume la direzione vendite della divisione Inchiostri liquidi. Heiner Klokkers, già presidente di Huber Italia, assume la carica di amministratore delegato; stefano Zuliani mantiene la carica di direttore Operations per produzione, logistica e sicurezza. Dal 1° gennaio il nuovo CdA è quindi composto da Klokkers, Sensini, Zuliani e Giuseppe Gianetti.

Binetti torna in ntG Digital Il recente rilancio di NTG Digital, azienda con sede a Roma e già presente in Lombardia, ad Assago, fin dagli anni ‘80, prevede l’apertura di una nuova sede operativa a Legnano (MI) e, soprattutto, il ritorno di ignazio Binetti (nella foto sotto), al fianco di Carlo Alberto Di noi, nella posizione di direttore vendite e marketing, ruolo che già ricopriva ai tempi della sede di Assago. NTG Digital offre attrezzature e macchine per stampa flexo e converting con le due rappresentanze della svizzera Lüscher (CtP per flexo) e dell’olandese SPGPrints - Stork (stampa inkjet). A breve verrà resa nota un’altra rappresentanza per il settore delle etichette.

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Giancarlo Cerutti coi dirigenti della Masterwork alla firma dell’accordo tra le due società.

Cerutti e Masterwork insieme per il mercato cinese  Cerutti Packaging Equipment ha concluso un importante accordo con la società cinese Masterwork Machinery Co. Ltd per la produzione su licenza, per il solo mercato cinese (Repubblica Popolare Cinese, inclusi Hong Kong, Macao, Taiwan), del modello R983 per la stampa di carta e cartone (grammature tra 80 e 300). Masterwork, azienda quotata alla Borsa di Shenzhen, è uno dei principali produttori cinesi nel settore della trasformazione del cartone, specialmente per l’industria del tabacco. Cerutti Packaging Equipment è una società totalmente appartenente al Gruppo Cerutti ed è uno dei maggiori fornitori al mondo di tecnologia di stampa e trasformazione per il settore packaging. Grazie a questa partnership il Gruppo Cerutti, presente in

Cina fin dal 1980, rafforza la sua presenza su questo importante mercato. «Siamo molto soddisfatti per l’accordo raggiunto, che ci porterà significativi benefici commerciali e finanziari e che influenzerà positivamente anche il livello delle nostre attività industriali», ha commentato Giancarlo Cerutti, presidente e ad delle Società del Gruppo Cerutti. Cerutti Packaging Equipment proseguirà a produrre e commercializzare in proprio le rotative per la stampa di imballaggi flessibili, di tipping paper, di security e gli impianti per il converting destinati al mercato cinese; Masterwork non servirà questi settori. Tutti i clienti cinesi di Cerutti Packaging Equipment continueranno a essere seguiti da quest’ultima e da Cerutti China per quanto riguarda ricambi, servizi, retrofit e modifiche alle rotative.

Al Festival di Sanremo ritratti vip firmati Fujifilm Una mostra di ritratti vip esposti nel lussuoso lounge Club7 del Royal Hotel di Sanremo accoglieva i protagonisti della 65ma edizione del Festival. Dietro le quinte di questa simpatica iniziativa il celebre fotografo Julian Hargreaves, che ha realizzato una serie di scatti in bianco e nero di particolare effetto, ma soprattutto l’esclusiva tecnologia Acuity Advance Select utilizzata da Eidos Allestimenti Grafici di Modena che ha garantito una qualità di stampa quasi identica a quella fotografica. La prestigiosa cornice sanremese ha dunque contribuito a rafforzare ulteriormente il posizionamento d’eccellenza di Fujifilm nel mercato della stampa digitale inkjet. I lavori di Hargreaves, che annovera collaborazioni con Vogue Italia, Vanity Fair, Grazia, GQ e AD, hanno trovato nella competenza di Eidos Allestimenti Grafici e nella tecnologia best in class Fujifilm il partner ideale di stampa, con risultati molto apprezzati da parte di artisti, giornalisti e opinion leader. Acuity Advance Select, soluzione ideale per esigenze di altissima qualità ed elevata produttività, è la piattaforma per stampe su supporti rigidi, flessibili e roll-to-roll. Le innumerevoli applicazioni consentono di coprire vasti segmenti di mercato tra i quali, appunto, il segmento artistico, ma anche il segmento pubblicitario, il POP, l’interior decoration, la grafica per vetrine, il packaging e la decorazione di oggetti e architettonica.

Lastre Kodak Sonora, trend positivo anche per il 2015 Dal giorno dell’annuncio del cliente numero 1.000 di lastre Sonora Process Free nel mese di luglio 2014, la base clienti delle lastre Kodak Sonora è aumentata in modo significativo. Sono attualmente più di 1.800 i clienti che utilizzano le lastre Sonora e il forte trend di crescita a livello mondiale è destinato a durare. I risultati entusiasmanti registrati presso coloro che hanno adottato le lastre Kodak Sonora Process Free si devono ai vantaggi economici e ambientali garantiti da questa tecnologia: eliminano la fase di lavorazione necessaria con le lastre termiche convenzionali e consentono la riduzione dei consumi energetici e idrici nonché degli scarti, senza alcun compromesso sulla produttività e sull’efficienza di stampa. Nel 2014 i clienti delle lastre Sonora negli Stati Uniti e Canada sono aumentati del 400%, mentre in Europa è stato registrato un aumento di oltre il 200% rispetto all’anno precedente.


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Nominato il presidente di giuria dei DMA Awards Italia 2015 < DMA Italia ha annunciato che il presi-

dente della terza edizione dei DMA Awards Italia 2015 sarà Massimiliano Maria Longo, che come da tradizione è stato nominato dal presidente dell’edizione 2014 Sergio Muller. Co-fondatore e Chief Creative Officer della Fondazione tecnofilantropica Homo ex Machina Onlus, membro esecutivo del Consiglio direttivo dell’Art Directors Club Italiano e Agency Creative Director di Wunderman Italia, Longo è il creativo interactive italiano più premiato al mondo (ADCI ranking 2011). Realizza il suo primo videogame a 13 anni. Lavora in comunicazione dal 1994. Dopo gli studi di Architettura e diverse esperienze nella comunicazione e nel design, consegue un Master in New Media Communication & Strategy. Dal 2001 al 2004 è Digital Marketing Strategist in digital@jwt. Dal 2008 è direttore creativo associato Interactive in RMG Connect. Dal 2010 è direttore creativo Associato Interactive ed Head of Experience in JWT. Dal 2013 è il direttore creativo di Wunderman Italy.

Ricalcando il modello inventato dalla casa madre americana, gli ECHO Awards sono l’unica competizione che guarda alla disciplina del direct response marketing nella sua totalità. La formula è semplice: 30% strategia, 30% creatività, 40% uso dei dati e misurabilità. La cerimonia di premiazione si terrà il 17 giugno e sarà anche un momento di confronto e di riferimento per il mercato del direct. Ma i lavori in corso degli Awards si stanno portando avanti. Insieme al presidente infatti si è già costituita la nuova giuria DMA Awards 2015, costituita da: Alessandro Betti (Telethon), Andrea Boaretto (Politecnico di Milano), Marzia Curone (Relata), Flaminio Francisi (Sap), Arturo Frixa (Jaguar Land Rover Italia), Andrea Antonio Galli (Nestlé Italiana), Marianna Ghirlanda (Google), Carla Leveratto (Roncaglia), Jacopo Mele (Home Ex Machina Onlus), Ottavio Nava (We are social), Alessandro Orlandi (Saatchi&Saatchi), Matteo Righi (Hagakure), Marco Rosso (DM Group), Marita Spera (American Express), Amodiovalerio Verde (Contact Lab), Cristina Ziliani (Università di Parma).

Nasce la prima Federazione europea per la flexo Il 5 febbraio le associazioni tecniche flessografiche di Benelux, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna hanno siglato l’accordo per la costituzione di FTA Europe, Federazione europea delle Associazioni flessografiche. La nuova organizzazione vede una stretta collaborazione organizzativa tra Intergraf (Federazione delle associazioni grafiche europee), presso i cui uffici di Bruxelles la FTA Europe avrà sede, e la segreteria della Lejeune Association Management (NL) che si occuperà di coordinare le attività associative. In occasione dell’Assemblea costituente è stato eletto presidente della FTA Europe sante Conselvan, attuale presidente di ATIF, che a fine 2013, in occasione del Flexo Day di Bologna, diede avvio a questa iniziativa europea.

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Spaziocultura Arte lombarda dai Visconti agli Sforza

Al Palazzo Reale di Milano dal 12 marzo al 28 giugno.  La mostra si ispira in modo programmatico, ma criticamente rivisto, alla straordinaria esposizione allestita nel 1958 nella medesima sede espositiva risanata dopo i bombardamenti del 1943, che aveva allora riunito oltre cinquecento opere e costituito il punto d’arrivo di una lunga stagione di riscoperte e studi specialistici. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, coprodotta da Palazzo Reale e Skira Editore, la mostra di oggi ripensa quel progetto nella chiave più pertinente e attuale: quella della centralità di Milano e della Lombardia, alle radici della cultura dell’Europa moderna. Prende in esame i secoli dal primo Trecento al primo Cinquecento: tutta la signoria dei Visconti, poi degli Sforza, fino alla frattura costituita dall’arrivo dei Francesi. Dopo una breve sezione introduttiva che include una galleria di ritratti delle due dinastie di grandi committenti, i decenni centrali del Trecento costituiscono la

prima sezione espositiva, dedicata a illustrare come i Visconti abbiano impresso una svolta fondamentale alla cultura lombarda. Sono qui esposte opere di grandissimo pregio e di svariate tecniche; una seconda tappa sarà quella degli anni attorno al 1400, dove domina Gian Galeazzo Visconti; nella terza si passa al lungo regno di Filippo Maria Visconti e il capitolo successivo mette a fuoco l’importanza capitale dello snodo figurativo che corrisponde alla fine dinastica dei Visconti e alla presa di potere di Francesco Sforza (intorno al 1450); l’ultima tappa sarà infine dedicata agli anni di Ludovico il Moro e alla spaccatura provocata dalla sua caduta e dall’arrivo dei Francesi: sono anni di cambiamenti radicali nell’urbanistica, nell’architettura e in generale nella produzione artistica grazie alla presenza a Milano di personalità eccezionali come Bramante, Leonardo, Bramantino.

Tamara de Lempicka a Torino  La mostra, dal 19 marzo al 30 agosto al Palazzo Chiablese, presenta circa 100

opere in un percorso tematico di sei sezioni: la sua realtà di artista vissuta tra due mondi, l’Europa e l’America; la seconda sezione documenta il suo interesse per la natura morta, dagli anni giovanili agli anni Cinquanta; donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva fa coincidere un interesse insospettabile per la pittura “devozionale”, a cui è dedicata la terza sezione; la quarta è incentrata sulla tipologia che le procurò maggiore successo: la ritrattistica; la quinta sezione è dedicata al nudo e l’ultima racconta il continuo rapporto della Lempicka con il mondo della moda, quindi con illustrazioni per riviste databili al 1921, disegni, dipinti e fotografie dell’artista, scattate dai fotografi di moda dell’epoca. Due rari filmati degli anni Trenta faranno muovere e rivivere l’artista negli spazi della mostra.

“Il principe dei sogni” gira l’Italia

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preziosi arazzi di Pontormo e Bronzino. Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino presenta infatti i venti arazzi cinquecenteschi commissionati da Cosimo I de’ Medici per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Pontormo. Ma le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che si rivolse ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo. Tessuti alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, furono realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati. Gli arazzi, che raffigurano la storia di Giuseppe, nel 1882 furono divisi per volere dei Savoia tra Firenze e il Palazzo del Quirinale. Ora tornano eccezionalmente a essere esposti insieme, per volere dell’ex presidente Napolitano, del Sindaco di Firenze e del Sindaco di Milano in una mostra che toccherà Roma (17 febbraio - 15 aprile), Milano (aprile-settembre) e Firenze (settembre-gennaio 2016).

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 La mostra, col supporto di Fondazione Bracco, riunisce dopo 150 anni i


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Interviste Federico Cozza

La prima intervista di quest’anno è dedicata a un’azienda veronese specializzata nel settore del direct marketing. Obiettivi futuri: una personalizzazione sempre più spinta grazie alla stampa digitale, un’apertura ancora maggiore ai mercati stranieri e una continua crescita aziendale.

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“I nostri punti di forza? Conoscere il settore, essere preparati e dare sempre spazio alle innovazioni”.

43 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Federico Cozza, amministratore delegato di Leaderform

personalizzazione

ed eccellenza

garantite di STEFANO TENEDINI

Fatti. Un miliardo e 268 milioni di fogli stampati. Centocinquanta milioni di comunicazioni inviate. Trecento clienti soddisfatti. In questi numeri, che accolgono il visitatore sulla home page del sito nuovo di zecca di Leaderform, ci sono l’orgoglio per un lavoro ben fatto ma anche la consapevolezza che il mercato oggi giudica i risultati, non le promesse. Leaderform è una realtà ormai consolidata che, partita da Verona, ha ottenuto spazi importanti in Italia e in Europa. Un brand ben noto nel settore del direct marketing e nella comunicazione per il business, e che oggi punta a rafforzarsi nell’e-commerce guardando al B2B e al B2C. «Nel corso degli anni la nostra attività non ha mai smesso di evolversi. Siamo passati dalla stampa su modulo continuo con la quale avevamo esordito negli anni Ottanta alla stampa digitale dell’ultimo decennio. E oggi la strada prosegue con importanti investimenti da oltre tre milioni di euro, tra i quali l’acquisizione della Kodak Prosper 6000 full color, una novità assoluta per l’Italia, destinata a trasformare radicalmente il modo di lavorare». A Federico Cozza, amministratore delegato, non piace guardare indietro: nella sua visione il concetto chiave del successo è “sviluppo continuo”. «La decisione di investire sulla Kodak Prosper 6000 va vista nel segno dell’innovazione, con l’obiettivo di sostituire la tecnologia offset ormai quasi accantonata da questo mercato» sottolinea. «Oggi per il direct marketing usiamo macchine che ci consentono una personalizzazione limitata, essenzialmente sul testo e in parte sul colore. Invece vogliamo dare ai clienti una gamma di opzioni completa senza che questo comporti il dover rinunciare alla qualità cui sono abituati».

Dialogare con i clienti per costruire insieme a loro prodotti innovativi: questa la proiezione di Leaderform, che attribuisce grande valore alla lavorazione su misura e alla possibilità di andare oltre una segmentazione “macro” per arrivare addirittura a messaggistica e volantini one-to-one, da indirizzare perfino a un singolo cliente. Anzi, il limite non è più la stampa ma il profilo: con un database preciso le aziende possono inviare anche centinaia di migliaia di mailing personalizzati.

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AzIENDE FIOrI ALL’OcchIELLO

IL pErSONAggIO E L’AzIENDA

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«Oltretutto la nuova tecnologia non rallenta la produzione, anche se richiede risorse umane di elevata preparazione in campo IT per sostenere un grande sforzo nel color management. Il tradizionale macchinista si sta evolvendo in uno specialista di prestampa, esperto di digital imaging e di workflow del colore. Molto del lavoro viene fatto al computer e in fase di stampa ci sono poche modifiche. Questo conferma che cambiare la macchina non basta, senza una profonda riorganizzazione del processo produttivo e della cultura aziendale». «La principale scelta strategica è stata proprio spostarci sulla stampa digitale. Abbiamo in funzione macchine a bobina e a foglio estremamente flessibili che uniscono la qualità alla velocità e alla personalizzazione» aggiunge Cozza. «Con le varie macchine installate, la nostra capacità produttiva giornaliera può arrivare a 10 milioni di copie in formato A4, sia in b/n che full color: nel primo caso utilizziamo tecnologie Nipson, Kodak e Xerox; nel secondo oltre alla Prosper 6000 abbiamo varie Screen, Kodak e Xerox». «Leaderform è un’azienda familiare ed è orgogliosa di esserlo, anche perché a giudicare dai risultati questo non sembra costituire un limite allo sviluppo. Possiamo prendere le decisioni in tempo reale perché non abbiamo una struttura complessa: la governance fa capo a me e a mia sorella Cristina, che possediamo il 50% dell’azienda ciascuno, mentre nostro padre Luciano è il presidente del cda. E aggiungerei che tra i nostri principali fattori di successo c’è proprio la scelta tutta familiare di aver reinvestito ogni anno in azienda gli utili generati dall’attività. Per le banche siamo dei “pessimi clienti”, perché siamo un’azienda solida e facciamo innovazione con i nostri capitali». «Per il mercato gli ultimi sono stati anni difficili, ma abbiamo risposto investendo molto in tecnologia e flessibilità per contenere i prezzi e rimanere competitivi. Abbiamo rafforzato la rete commerciale per aprire nuovi segmenti di mercato, perché puoi essere il migliore, ma poi bisogna andare a vendere... I nostri punti di forza? Conoscere il settore, essere preparati e dare sempre spazio alle innovazioni: non si superano le crisi senza essere disposti a cambiare e a spendere. Per questo continueremo a investire in tecnologia e rete commerciale». «Comunque la situazione del settore in Italia non è rosea: attraverso le nuove tecnologie i clienti potrebbero accedere a molti nuovi business potenziali, ma le imprese sono ancora molto contratte. Anche a livello di cartotecnica ci sono prodotti innovativi e molto curati esteticamente, ma la risposta è sempre: “bello sì, ma aspettiamo, vedremo, non ho il budget, non è il momento…” Uno stallo che deriva dalla paura di fare qualcosa di nuovo». «Invece all’estero è un’altra musica: abbiamo mostrato le nuove soluzioni a clienti di vari Paesi e tutti sono partiti con i test di prova e poi con le campagne. Questa reattività per noi è ossigeno, perché lavorando solo con l’Ita-

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Federico Cozza è ad di Leaderform con la sorella Cristina; responsabile delle operazioni e delle strategie di sviluppo, dal luglio 2013 guida la sezione Carta, Cartotecnici e Grafici di Confindustria Verona. Attiva dagli anni Ottanta, Leaderform ha un fatturato di 20 milioni, sede a Verona e uffici commerciali in Italia, a Londra e in Belgio. Occupa circa 135 dipendenti (tra cui molti profili di elevata specializzazione) e opera in una struttura di 15 mila metri quadrati. Le principali aree di business sono Direct marketing, Business communication e Gestione documentale. Fra le nuove applicazioni l’etichetta removibile e riposizionabile Takelo, la busta auto-formante Watch (un modulo avvolto sui fogli interni al plico) e i leaflet realizzati in digitale full color con formati non standard.


AzIENDE FIOrI ALL’OcchIELLO

Applicazioni Mailing personalizzati e comunicazione per il business rappresentano il core business di Leaderform.

lia non potremmo mantenere i nostri livelli di produzione. Ecco perché nelle nostre strategie c’è sempre più estero: l’obiettivo futuro è generare il 50% del fatturato nei mercati stranieri, almeno fino a quando l’Italia non si riprenderà».

«L’importante è valorizzare tutti gli spiragli di ripresa che si presentano: se non emergono, sta a noi contribuire a crearli, sviluppando la cultura d’impresa e le nuove iniziative. E per questo» sottolinea Cozza «abbiamo investito insieme a Metis nella start up veronese “Jointag”, che sta sviluppando il marketing di prossimità per rendere interattivi gli eventi e l’attività commerciale grazie a tecnologie come NFC, Bluetooth Smart e iBeacon. Un mercato emergente che ci sta dando interessanti risultati e ci sta aprendo nuovi orizzonti nel digitale».

«Nel futuro la stampa digitale avrà sempre più spazio rispetto a quella offset; anzi, credo che prenderà definitivamente il

sopravvento, com’era successo con l’avvento dell’offset che aveva messo fuori gioco la tipografia classica. Il processo è avviato e la qualità è ormai riconosciuta: resta solo da accelerare la velocità di produzione, ma con il calo dei clienti questo non è un vero problema. L’importante è garantire personalizzazione ed eccellenza. Il mercato cambia e chi si trasforma allo stesso ritmo dopo la crisi sarà avvantaggiato. Non credo che nel nostro settore ci sia un futuro per l’offset, che ormai rappresenta il passato. Ed è per questo che noi ci dedicheremo a crescere nel nuovo scenario». Ma avere appeal come azienda oggi significa anche testimoniare una responsabilità sociale e ambientale senza compromessi. «Infatti la compa-

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tibilità ecologica è tra gli aspetti che curiamo con più attenzione», risponde Federico Cozza, «tanto che, oltre alle certificazioni

ISO 9001 sulla qualità e ISO 27001 sul sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, abbiamo ottenuto la ISO 14001 sulla gestione ambientale. E naturalmente anche la FSC, che garantisce un uso responsabile del legno e dei suoi derivati: una vera e propria catena della tracciabilità per tutta la filiera della produzione, e siamo tra le pochissime aziende grafiche in Italia ad aver raggiunto questo traguardo». «Valutando le scelte più recenti e le prospettive per il futuro ritengo che stiamo facendo i passi necessari per creare condizioni di crescita. Certo, rispetto alla media del mercato, se ci confrontiamo con il mercato europeo, le nostre dimensioni sono ancora troppo piccole: ma questo è uno stimolo a guardarci intorno, a fare ancora di più per svilupparci. Abbiamo considerato le opzioni di crescere per linee interne o esterne: entrambe le ipotesi hanno vantaggi e svantaggi. Diciamo che gli ultimi impegni vanno nella direzione di un’espansione autonoma, ma se si dovessero presentare buone occasioni per delle acquisizioni le prenderemo in seria considerazione. Intanto continuiamo sulla nostra strada: investiamo su noi stessi e sulle nostre potenzialità».

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eveNTI TeCNOlOgIe

EFI Connect 2015

“Connettersi” per orientarsi meglio L’evento si è tenuto dal 20 al 23 gennaio nella lussuosa cornice del Wynn Hotel di Las Vegas. È stato un grande onore per me poter partecipare per la prima volta alla conferenza che EFI organizza con cadenza annuale negli Stati Uniti.

di CRISTINA ROSSI

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Coinvolti in prima linea clienti da tutto il mondo, ma anche giornalisti e analisti che hanno partecipato numerosi a questo prestigioso evento che negli anni è cresciuto in dimensioni e importanza, ma non ha mai raggiunto la portata di quest’anno: il “tutto esaurito” con un’affluenza di ben 1.500 persone – il 20% in più rispetto all’edizione del 2014 – che si sono ritagliate alcuni giorni dalla loro intensa routine lavorativa per “connettersi” – non a caso l’evento si chiama “EFI Connect” –, relazionarsi con altri clienti, discutere dei trend di mercato e apprendere le strategie e le novità di EFI e dei suoi partner tecnologici. A fare gli onori di casa in questa 16ma edizione Guy Gecht, CEO di EFI (nella foto), che ha ripreso una sua affermazione dell’ultima Drupa, ossia “standing still is not an option”: stare fermi in questi momenti di crisi non rappresenta sicuramente la scelta giusta. «È importante continuare a muoversi e cogliere le opportunità di business, che variano a seconda dei Paesi», ha ricordato Gecht. «In questa fase di evoluzione noi vorremmo essere il vostro GPS e aiutarvi a orientarvi per scegliere la strada migliore da percorrere. Ma in realtà noi desideriamo che anche voi siate il nostro navigatore satellitare, quindi il feedback dei clienti che partecipano al nostro evento è davvero fondamentale. Il 2015 per me è un anno molto importante: ho appena compiuto cinquant’anni, festeggerò vent’anni di permanenza in EFI e sono trascorsi esattamente dieci anni dall’acquisizione di Vutek, un’acquisizione importante considerando che la stampa inkjet oggi rappresenta il 50% del business di EFI, mentre il restante 50% arriva dal software».


“Stare fermi nei momenti di crisi non è la scelta giusta”.

Guy Gecht eveNTI TeCNOlOgIe

NOvITÀ SUl FRONTe Del SOFTWARe

La conferenza di quest’anno è stata anche il trampolino di lancio della EFI Productivity Suite, presentata da Gabriel Matsliach, che dallo scorso maggio occupa la poltrona di direttore generale e vicepresidente senior del Productivity Software Group. «Se osserviamo le dinamiche di mercato, i trend più evidenti sono tirature più brevi, la richiesta di comunicazione personalizzata, la necessità di software in grado di massimizzare la produttività e supportare la diversificazione, oltre a consentire operazioni di marketing e di e-commerce», ha spiegato Matsliach. «Inoltre abbiamo notato che molti produttori di software stanno proponendo soluzioni per il mondo della stampa e del packaging, ma è ancora molto ridotto il livello di integrazione e connettività tra i vari software». Ed è proprio alla luce di queste considerazioni che EFI ha deciso di mettere a punto la EFI Productivity Suite, ampliando il portfolio delle proprie soluzioni software e migliorando il livello di integrazione tra un pacchetto e l’altro. Disponibile dal primo trimestre di quest’anno, la Suite riunisce in un’unica piattaforma modulare e scalabile i singoli pacchetti e moduli software che EFI ha nel tempo sviluppato per rispondere alle esigenze di vari mercati (stampatori commerciali piccoli, medi e grandi, serigrafi e stampatori di grande formato e, infine, stampatori di etichette, packaging e cartoncino). Nel corso dell’evento, John Henze, VP Marketing Fiery Business, ha illustrato le novità riguardanti i controller – i famosi Fiery – che pilotano sempre più macchine da stampa digitale di aziende come Canon, Konica Minolta, Ricoh, Xerox e Landa, oltre alle soluzioni di stampa della stessa EFI (stampanti di grande formato Vutek, macchine Jetrion per la stampa di etichette e soluzioni Cretaprint per la decorazione della ceramica). «Il 2014 è stato un anno di grande crescita per i Fiery, che sono migliorati dal punto di vista della qualità e della produttività. Inoltre stiamo ampliando l’offerta di soluzioni per il mercato dell’inkjet», ha spiegato Henze.

Workflow Presentata in anteprima la EFI Productivity Suite che, come si evince dallo schema, copre tutte le fasi del processo produttivo, dall’acquisizione delle commesse alla post-produzione.

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eveNTI TeCNOlOgIe

l’INKJeT IN TUTTe le SUe SFACCeTTATURe

Thomas J. Quinlan III «Puoi avere le tecnologie migliori e un ottimo staff, ma se i tuoi clienti non sono soddisfatti tutto ciò è inutile».

Ken Hanule, VP Marketing per le soluzioni Vutek, Jetrion e Cretaprint, ha illustrato le principali novità riguardanti l’ampio portfolio di soluzioni inkjet di EFI. Grande enfasi è stata data alla tecnologia di essiccazione LED a basso consumo energetico che è stata introdotta su vari modelli di EFI, tra cui l’H1625 LED per supporti flessibili e rigidi, la Jetrion 4950LX e la Vutek HS100 Pro. La base di installato di sistemi di stampa EFI con tecnologia LED è passata da 250 unità nel 2013 a quasi 500 unità attuali. I partecipanti hanno avuto modo di osservare in azione la tecnologia inkjet con LED sulle stampanti EFI Vutek roll-to-roll da 3,2 metri e su quelle ibride a bobina/flatbed da 2 metri con tecnologia UltraDrop™, oltre a una stampante di produzione entry-level di grande formato EFI da 1,6 metri. Uno dei partner tecnologici di EFI, la 3M Commercial Graphics, ha esposto un veicolo rivestito con grafica prodotta impiegando un inchiostro sviluppato in collaborazione con EFI. Tra gli altri esempi di applicazioni in esposizione c’erano piastrelle in ceramica realizzate con Cretaprint, etichette stampate con Jetrion, oggetti tridimensionali realizzati con la stampante Cube 3 di 3D Systems ed esempi di termoformatura. RR DONNelleY e 3D SYSTeMS, OSPITI SPeCIAlI

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Tra i momenti più intensi ricordo sicuramente quelli in cui Guy Gecht, CEO di EFI, in un salottino tipo Costanzo show, con tanto di finto caminetto alle spalle (un poster stampato...), ha scambiato quattro chiacchiere con alcuni guru del settore. Basti pensare a Thomas J. Quinlan III, presidente e CEO di RR Donnelley & Sons, la più grande e importante realtà grafica al mondo, attiva da oltre 150 anni nel settore e sempre salda nel suo ruolo di leader, attestato dai numeri: piazzamento al 268° posto della classifica Fortune 500 delle più grandi società degli Stati Uniti, un fatturato annuo di quasi 11,5 miliardi di dollari, circa 65.000 dipendenti e più di 500 sedi in tutto il mondo. L’azienda è, inoltre, uno dei principali utilizzatori di prodotti EFI, con centinaia di sistemi gestionali MIS/ERP e software web-to-print EFI, server di stampa EFI Fiery e stampanti di formato superwide EFI Vutek nelle sue sedi sparse nel mondo. Quinlan – approdato in RR Donnelley nel febbraio del 2004 – ha spiegato quanto sia importante la soddisfazione del cliente: «È importante aiutare i nostri clienti a interagire meglio con i loro clienti, a capire i motivi dei


“Non esiste un’unica strada che conduce al successo”.

Andrew PAPArozzi eveNTI TeCNOlOgIe

Avi Reichental «La stampa 3D, contrariamente a quanto molti credono, non è più solo una tecnologia per la prototipazione. Attualmente molte delle macchine da noi vendute vengono utilizzate per la produzione».

loro eventuali insuccessi. Noi li possiamo supportare nel personalizzare la comunicazione dei loro clienti, sintonizzandola su tutti i canali». Alla domanda posta da Guy Gecht, “La stampa sta morendo?”, Quinlan ha fornito una risposta rassicurante per tutti gli stampatori: «La stampa è ancora viva e continuerà ad avere un ruolo essenziale per la comunicazione dei nostri clienti. L’importante è integrarla con gli altri mezzi digitali». RR Donnelley, come ha spiegato il suo CEO, è attualmente alla ricerca di nuove opportunità di crescita offerte, ad esempio, dal mondo delle etichette, del printed electronics, del packaging interattivo e della stampa tessile. Contrariamente a quanto ci si potrebbe immaginare, il gigante americano non pensa di investire a breve nella stampa 3D: «Seguiamo con interesse le sue evoluzioni, ma al momento la consideriamo una tecnologia più adatta al mondo dei consumer che non un’opportunità di business-to-business». Altro incontro molto interessante quello di Guy Gecht con Avi Reichental, CEO dal settembre 2003 di 3D Systems, azienda con sede a Rock Hill (Carolina del Sud, USA) che inventò la stampa 3D trent’anni fa e che è tuttora all’avanguardia in questo settore: «Negli ultimi anni si parla molto di stampa 3D, anche se in realtà le origini di questa innovativa tecnologia risalgono agli inizi degli anni Ottanta», ha spiegato Reichental. «Charles Chuck Hull inventò la stampa 3D nel 1983 e questa prima tecnica a quel tempo venne chiamata stereolitografia; i primi prototipi di stampanti 3D vennero messi in commercio nel 1986 proprio dalla 3D Systems fondata da Hull in California». Oggi l’azienda vanta più di 1.200 brevetti e la sua ampia gamma di stampanti 3D rappresenta il riferimento di settore per la realizzazione di prodotti in ambito aerospaziale, automobilistico, dei dispositivi medici (apparecchi auricolari e odontoiatrici, protesi ortopediche, ecc...) oltre che per numerosi accessori di largo consumo nei settori dell’elettronica e della moda. Nel proprio portfolio l’azienda americana ha addirittura una stampante battezzata ChefJet, che sforna una serie di leccornie, utilizzando come materia prima lo zucchero, la cioccolata e le caramelle.

Andrew Paparozzi «Durante i periodi di grande incertezza è importante creare chiarezza per i nostri clienti e per noi stessi e promuovere una cultura dell’innovazione».

È TeMPO DI RIPReSA? SÌ, MA AD UN RITMO PIÙ leNTO Del PRevISTO

Interessante l’analisi del settore presentata da Andrew Paparozzi, economista a capo dell’associazione americana di settore Epicomm (conosciuta precedentemente come AMSP/NAPL/NAPQ), scaturita dall’indagine dal titolo State of the Industry, sponsorizzata da Canon e KBA.

>segue a pag. 65

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Formazione

Editoriadomande Cinque digitale oacosa scuole e aziende grafiche

1. Quali sono i percorsi formativi che avete attivato e cosa vi ha portato a scegliere Questi percorsi?

2. Quali figure professionali avete eliminato e perchĂŠ?

3. Quali ulteriori figure prevedete di inserire in futuro?

4. per arrivare a creare certi profili professionali vi siete confrontati con enti esterni?

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5. Qual è il bilanciamento tra tecnologia e cultura nella formazione che erogate?


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profili futuri L’offerta formativa si allinea alla domanda Quali sono i profili più richiesti nel settore delle arti grafiche? E come si sta allineando l’offerta di formazione alla domanda di figure professionali sempre più legate all’evoluzione tecnologica in atto? Spinti da questi interrogativi abbiamo interpellato le principali scuole grafiche nazionali, oltre ad alcune realtà aziendali, proprio per capire se i futuri operatori delle arti grafiche vengono formati in modo adeguato per cogliere le sfide di una realtà in continuo cambiamento. Molto positiva la reazione da parte delle scuole, che confermano la tendenza – nel percorso formativo erogato – ad affiancare alle usuali competenze della grafica tradizionale, conoscenze specifiche legate ai nuovi canali di comunicazione digitale (web, social media, audio-video, modellazione, stampa 3D). E questo perché il messaggio che si vuole comunicare attraverso la carta stampata deve essere oggi fruibile anche sui nuovi personal device (smartphone e tablet), sul web e sui social network.

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di crisTina rossi

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speciale formazione

Scuola grafica salesiana Don Bosco

Dario panciera coordinatore settore grafico

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La Scuola Grafica Salesiana di Milano, cuore grafico dell’Istituto salesiano S. Ambrogio, è l’ambito dove apprendono “il mestiere del grafico” gli allievi dell’Istituto Tecnico Tecnologico indirizzo Grafica e Comunicazione (che raggiungono il diploma con un percorso quinquennale che consente poi l’accesso all’università o ai corsi ITS) e gli allievi della Formazione Professionale (che si avviano al mondo del lavoro dopo un percorso triennale o quadriennale). La scuola è fortemente collegata alle realtà formative, imprenditoriali e di comunicazione del territorio. Nel formare i profili dei “moderni” grafici, la scuola si preoccupa ovviamente delle tecniche e tecnologie per progettare, realizzare e gestire i processi di produzione del prodotto grafico multicanale o digitale, ma resta fortemente affezionata alle caratteristiche della sua tradizione: sostenere, accanto allo sviluppo delle nuove competenze tecniche necessarie, l’aspetto di formazione culturale (e umana) degli allievi.

allievi. Il primo è l’Istituto Tecnico Tecnologico, che prevede un percorso piuttosto strutturato anche dal punto di vista della formazione culturale e umanistica (nella nostra scuola, per esempio, si è scelto di inserire come materia aggiuntiva Storia dell’Arte – due ore alla settimana in terza e in quarta – che nell’ultima riforma della scuola era stata cancellata dai programmi dell’Istituto Tecnico). Dopo il diploma gli allievi hanno diverse possibilità: il mondo del lavoro (scelto da circa il 50% degli allievi), l’università (circa il 25%) e la Formazione Tecnica Superiore (il restante 25%). Il secondo percorso attivo è la Formazione Professionale, che offre la possibilità di qualifica dopo soli tre anni (qualifica professionale di operatore grafico-multimedia) o il diploma di tecnico grafico dopo quattro anni. In altra sede sosteniamo e collaboriamo alla realizzazione di un percorso biennale di Formazione Tecnica Superiore (ITS), che pensiamo possa essere la risposta più adeguata per completare il periodo di formazione in ambito tecnico-grafico.

Più che aver eliminato delle figure profes2 sionali, possiamo dire che lo sforzo comune ai nostri percorsi è quello di aumentare il più

possibile le conoscenze e le competenze necessarie a realizzare un profilo adattabile a tutte le esigenze del mondo del lavoro e del post diploma (università, ITS): per esempio riteniamo che nel nostro caso (il mondo della comunicazione visiva multicanale) le competenze linguistiche e di comunicazione non siano “optional” o secondarie rispetto alle competenze tecniche, come non lo sono quelle storico-artistiche e di progettazione grafica. È chiaro che in tale ottica (ma questa non è una novità) il diplomato è pronto più che a saper fare tutto, a saper apprendere il necessario per fare. Ma questo non significa che non possa essere da subito “produttivo” all’interno di una organizzazione imprenditoriale, anzi…

Tenendo conto che nell’ambito dei pro3 getti e prodotti di comunicazione (in questo caso quelli digitali) si sono riversate molte

tecniche multimediali (in particolare il video e l’animazione 3D), la tendenza è quella di illustrare anche queste possibilità ai nostri ragazzi, integrandole ai “soliti” processi per la realizzazione dei file o dei prodotti digitali o stampati. Ma ritengo che oggi non si possa essere impreparati anche per quanto riguarda l’analisi di un processo produttivo e la determinazione del costo di un prodotto di comunicazione. Il confronto è continuo: all’interno del4 la rete di scuole grafiche, salesiane e non, soprattutto del Nord Italia; nell’ambito della

Fondazione ITS Angelo Rizzoli, dove siamo tra i soci fondatori insieme a centri di formazione professionale, imprese, associazioni di imprese e società di comunicazione leader del settore, e che ci trova oggi tra gli animatori del biennio post-diploma di Tecnico superiore per la grafica multicanale; nel mondo della scuola e dell’università in genere (i nostri percorsi grafici sono all’interno di un’opera salesiana che copre più o meno tutti i percorsi di istruzione – dalle scuole elementari ai licei classico e scientifico – con circa 1.900 allievi, e quindi ricca di stimoli con le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado); infine, preziosissimo, coltiviamo il rapporto con amici ed ex allievi che svolgono le più svariate professioni grafiche, con livelli di responsabilità che li collocano spesso ai vertici degli organigrammi aziendali.

Siamo figli di una tradizione che ci porta a 5 credere che la persona culturalmente ben formata e che ha vissuto una proposta educati-

va e formativa globale, sia il soggetto più adatto a inserirsi nei contesti professionali nuovi, a essere curioso e interessato al reale e in grado di trovare le energie che lo spingano a migliorarsi continuamente. Innanzitutto in virtù di una passione personale (che ci auguriamo maturi in tutti i nostri allievi), ma anche per la capacità di consegnare, attraverso la propria attività “grafica”, un po’ più di bellezza a questo mondo. In tal senso le materie di studio, sia quelle tecniche che quelle cosiddette culturali, non sono affrontate a compartimenti stagni tra loro, ma in seno a una visone integrale di un profilo, così come lo stiamo immaginando oggi. IPI 160/15

I percorsi presso la nostra sede sono due e 1 sono stati attivati per rispondere soprattutto alle esigenze e caratteristiche personali degli


speciale formazione

Istituto pavoniano artigianelli Abbiamo attivato, nel tempo, un corso di Il confronto con gli enti esterni è intenso e 1 formazione professionale, un corso d’istru- 4continuo. In particolare con le aziende del zione tecnica e un corso d’istruzione tecnica settore, gli enti di rappresentanza, gli istituti di superiore. Il settore della grafica e comunicazione è quello che ci contraddistingue storicamente: Lodovico Pavoni, fondatore della congregazione dei Pavoniani, ha aperto, infatti, la prima scuola grafica italiana a Brescia nel 1821. I due corsi di base fanno parte dell’offerta formativa dell’Istituto ormai da tempo. Recente è invece l’introduzione del percorso di istruzione tecnica superiore: la crescente domanda di competenze di elevato livello da parte delle aziende di settore, l’evoluzione tecnica sempre più rapida, ci hanno spinto a introdurre un percorso di alta formazione a completamento del diploma di Tecnico grafico. Tale corso di istruzione superiore fa capo alla Fondazione Angelo Rizzoli per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione ed è erogato dall’Istituto Pavoniano Artigianelli – socio della Fondazione – in quanto ente capofila e sede operativa dello stesso.

Non abbiamo eliminato alcuna figura pro2 fessionale, piuttosto stiamo rimodulando nel tempo le competenze in esito che sono

sempre più orientate al publishing digitale e in particolare alla multicanalità, integrando, alle usuali competenze della grafica tradizionale, competenze specifiche legate ai nuovi canali di comunicazione digitali (web, social media, mobile, audio-video, modellazione e stampa 3D…). I risultati di placement (vicino al 100% per il corso di istruzione tecnica superiore) ci confortano nella nostra scelta.

Non abbiamo in programma l’introduzio3 ne di nuove di figure professionali quanto piuttosto di personalizzare quelle esistenti. In

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particolare, nella formazione superiore stiamo valutando l’ipotesi di creare delle specializzazioni offrendo agli allievi la possibilità, a fronte di uno zoccolo di unità formative di base obbligatorie, di poter avere delle unità alternative tra le quali scegliere per personalizzare il proprio curriculum di studi.

ricerca e le associazioni tecniche. Un contributo essenziale deriva dalle aziende che ospitano allievi per tirocini formativi. Il loro feedback, in termini di preparazione degli allievi, competenze maturate nel corso o eventuali competenze aggiuntive richieste, ci costringe a una continua rimodulazione e aggiornamento dei contenuti formativi. In particolare, il programma di studi del corso di formazione superiore viene rimodulato ogni anno per essere sempre aderente all’evoluzione del mercato e tener conto dell’evoluzione tecnologica del settore. Particolare attenzione, nella riprogettazione del percorso, viene prestata nel cercare di fornire agli allievi non solo le competenze più attuali richieste dal mercato, ma anche competenze che siano in qualche modo anticipatorie.

Il tentativo – difficile – è quello di mantenere un equilibrio paritetico tra la for5 mazione tecnico-specialistica e la cultura per

cercare di raggiungere l’obiettivo di una formazione integrale della persona. In un ambito come quello della grafica e comunicazione, una solida base culturale è indispensabile per padroneggiare con autorevolezza e sicurezza i mezzi tecnologici. Prestiamo quindi grande attenzione nel bilanciare competenze tecnicooperative con quelle gestionali-organizzative e quelle legate alla strategia e all’innovazione. Ad esempio, nella formazione superiore, accanto ai contenuti di carattere tecnico-specialistico (quali ad esempio “linguaggi di programmazione, scripting e automazione”, “architetture hardware e software”, “file, formati e strumenti di publishing multicanale”) vengono erogati anche moduli trasversali (“cultura grafica, progettazione e comunicazione visiva”, “comportamenti organizzativi”, “strategie innovative”).

roberto sella coordinatore didattico Ist. tecnico ART, Area tecnologica ART, ITS Multichannel Angelo Rizzoli

Il settore della grafica e comunicazione sta affrontando la rivoluzione della multicanalità: il messaggio che si vuole comunicare attraverso la carta stampata deve essere fruibile anche su supporti digitali, sui nuovi personal device (smartphone e tablet su tutti), sul web, sui social network. L’Istituto Pavoniano Artigianelli di Milano si presenta come istituzione cattolica che svolge, senza scopo di lucro, la sua azione educativa. È ente accreditato presso la Regione Lombardia; è certificato UNI EN ISO 9001:2000. “Innovazione nella tradizione” è stato lo slogan che ha accompagnato negli anni la scuola, perché uno degli obiettivi è sempre stato quello di precedere i tempi, mantenendo sempre fermo lo spirito e l’impegno che anima i Pavoniani e i laici che li affiancano nel portare avanti il più grande desiderio del Padre fondatore che voleva che i suoi ragazzi diventassero “valenti operai, onesti cittadini e buoni padri di famiglia, cari a Dio e utili alla società”.

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speciale formazione

Istituto Universitario salesiano Venezia I percorsi formativi attivati sono: Le due figure professionali che inseriremo - laurea triennale in Scienze e tecniche del- 3nei prossimi anni accademici con l’inizio di 1 la comunicazione grafica e multimediale; nuove lauree triennali e magistrali saranno di

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L’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE) nasce nel 1990 quando veniva fondato l’Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa (ISRE) con lo scopo di realizzare iniziative di studio, ricerca e documentazione, formazione superiore e guida alla sperimentazione di interventi formativi. L’8 maggio 1994 veniva istituita al suo interno la Scuola superiore Internazionale di Scienze della Formazione (SISF) con la finalità di dare forma curricolare accademica ad alcune iniziative di formazione. Nel 2007 viene attivato il corso di Laurea triennale in Scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale. Nel 2010 viene attivata la Licenza/Laurea Magistrale in Comunicazione integrata e design. A partire dal 2011/2012 la SISF diventa IUSVE. Dal 2013 vengono attivate le Licenze/Laurea Magistrali in Creatività e design della comunicazione e Web marketing & digital communication. Lo IUSVE è aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

Non abbiamo eliminato alcuna figura professionale, bensì abbiamo adattato il corso 2 di Laurea Magistrale in Comunicazione inte-

grata e design trasformandolo in Creatività e design della comunicazione e ponendo maggiormente l’accento sulla comunicazione e il design. Attualmente stiamo sviluppando le competenze grafiche legate al mondo multimediale, digitale (e-book, applicazioni mobile e per device), del web design e della stampa 3D, di video-information design, della visual communication. Nelle magistrali, invece, favoriamo l’integrazione di una competenza pluridisciplinare in cui l’aspetto grafico ne è una parte ma non il tutto, sviluppando quindi la capacità di regia di un progetto complessivo in cui sono presenti la comunicazione, la strategia, l’analisi e la ricerca, il marketing e il design della comunicazione. Le figure professionali in uscita attualmente sono il graphic designer, il multimedia designer, l’art director o direttore creativo, il web marketing manager.

ispirazione anglosassone e americana: videoinformation designer e fashion communicator.

Abbiamo da sempre contatti e collaborazioni con le aziende, in maggioranza non 4 di provenienza grafica o di stampa, che coinvolgiamo attraverso workshop, project-work, tirocini, eventi, corsi di formazione; con le associazioni di categoria; con università internazionali americane in cui i profili accademici sono proiettati verso il futuro o perché sono ancora da attivare in Italia.

Essendo un’università, la parte culturale teorica è preponderante, ma abbiamo da 5 sempre avuto l’attenzione di coniugarla con

una buona prassi e una parte progettuale-laboratoriale. L’attenzione didattica quindi è volta a far crescere nei docenti la capacità di comunicare e far apprendere i concetti erogati, ma allo stesso tempo formare gli studenti per una professione vera e propria.

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mariano Diotto direttore dipartimento di Comunicazione

- due lauree magistrali in Creatività e design della comunicazione e Web marketing & digital communication. La scelta è avvenuta in base a un’attenta analisi del mercato e delle nuove figure professionali del mondo della comunicazione che è in continua evoluzione.


speciale formazione

Scuola Grafica Cartaria san zeno La Scuola Grafica Cartaria “San Zeno” con Il futuro della grafica dal nostro punto di vi1 il nuovo anno scolastico ha messo in atto 3sta subirà un’ulteriore trasformazione che un cambiamento radicale del percorso forma- tenderà a spostare il focus da sistemi di produtivo professionale. In questi ultimi anni il mercato grafico ha richiesto alle aziende una maggior efficienza e flessibilità nella gestione delle nuove esigenze di comunicazione. A nostro parere la nuova figura del grafico deve possedere delle conoscenze relative alla gestione del “dato” e deve essere in grado di fornire non solo un prodotto, ma un servizio di consulenza di comunicazione e di marketing. Abbiamo quindi individuato tre profili professionali: l’operatore Multimediale, l’operatore Visual Design e l’operatore di Tecniche di stampa e allestimento. Il percorso di operatore Multimediale ha l’obiettivo di fornire allo studente le competenze necessarie per progettare e realizzare la promozione del prodotto/servizio tramite i nuovi sistemi di comunicazione digitali on-line e off-line. La figura dell’operatore Visual Design ha lo scopo di progettare e realizzare la comunicazione stampata con svariate tecnologie, tradizionali e digitali, che offrono sempre più un’ampia gamma di supporti ed effetti. Tecniche di stampa e allestimento dello stampato è una qualifica professionale che ha incluso all’interno del percorso formativo le competenze dei sistemi di stampa tradizionale e digitale e i vari sistemi di rilegatura dello stampato.

Non abbiamo eliminato delle figure profes2 sionali, ma abbiamo incorporato le competenze della figura dell’operatore di prestampa,

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che negli ultimi anni, grazie ai nuovi workflow, ha acquisito delle agevolazioni nella preparazione e gestione del file, con le competenze di progettazione grafica per creare una figura più flessibile e dinamica per la realizzazione del progetto di comunicazione che verrà successivamente stampato.

zione a sistemi di gestione di comunicazione. L’operatore grafico del futuro dovrà garantire un servizio per sostenere il cliente in tutte le sue fasi di promozione e vendita. Un mercato emergente consiste nello sfruttare le potenzialità della rete Internet per la divulgazione dell’informazione e dei prodotti/servizi. Tale professione richiede agli operatori della progettazione del messaggio una conoscenza base dei linguaggi di programmazione e le tecniche di web marketing.

marco Tonoli vice-coordinatore della Scuola Grafica Cartaria

Abbiamo fatto degli incontri con gli im4 prenditori della provincia di Verona e zone limitrofe, successivamente abbiamo ade-

rito a convegni, tavole rotonde, organizzate dall’Unione Europea sul futuro della grafica e continuiamo la ricerca con l’ente nazionale CNOS-FAP che ci sta sostenendo in questa fase di cambiamento.

In tempi passati si dedicava molto più tem5 po alla formazione tecnica dei nostri allievi, in questi ultimi anni vogliamo raggiungere

il curriculum formativo tramite progetti multidisciplinari. L’obiettivo è di supportare e integrare la parte tecnica con quella culturale, mirando attraverso l’unità didattica alla realizzazione di un prodotto/servizio di comunicazione. La metodologia adottata dai nostri docenti, grazie all’ausilio dell’iPad ha rivoluzionato gli spazi e i ruoli. La lezione si è trasformata in un’esperienza didattica in cui l’allievo è il vero protagonista della sua formazione tecnica e culturale.

La Scuola Grafica Cartaria “San Zeno” di Verona dal 1947 prepara ragazzi e ragazze che vogliono introdursi nel campo della comunicazione. Il percorso formativo è strutturato in forma modulare e si articola in due stadi consecutivi ma indipendenti: un triennio professionale con conseguimento della qualifica + la maturità tecnica. Al termine dei primi tre anni si può scegliere se continuare gli studi o andare direttamente al lavoro. “Formare buoni cristiani e onesti cittadini”: questo è ciò che don Bosco, fondatore dei salesiani, ha lasciato come eredità ai suoi primi insegnanti e che tutt’oggi presso l’Istituto Salesiano “San Zeno” di Verona ci si prefigge come obiettivo.

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speciale formazione

C.F.P. Salesiano - Roma pio Xi Da un lato il CFP Pio XI ha tentato di rinPer mettere a fuoco tutto questo è necesnovare profondamente le qualifiche profes- 4sario, tuttavia, analizzare le esigenze del 1 sionali legate al mondo della grafica editoriale, mercato, intrecciando i dati che provengono

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Il Centro Salesiano di Formazione Professionale Pio XI opera sul territorio da oltre 80 anni preservando la sua straordinaria vocazione alla formazione professionale. Si sono succedute diverse tipologie di qualifiche professionali tra cui calzolai, falegnami, sarti, legatori, litografi, stampatori, tornitori. Da oltre vent’anni, tuttavia, il Centro si è specializzato nelle qualifiche professionali legate all’industria grafica. Oggi sono presenti due distinte qualifiche triennali: “Operatore grafico multimedia” e “Operatore grafico stampa e allestimento”, alle quali si affiancano due corsi biennali di “Addetto servizi all’impresa e-commerce e multimedia” e da quest’anno una classe di IV anno in collaborazione con l’Istituto Superiore di Stato “Carlo Urbani”. Da due anni al CFP Pio XI è in corso una sperimentazione per l’applicazione della didattica 2.0. Allievi e insegnanti muniti di tablet, alle prese con app e cloud, sovvertono la didattica tradizionale realizzando la “flipped classroom”.

Come detto, non si è trattato di eliminazione di figure professionali, quanto di rinno2 vamento di figure pre-esistenti che necessitavano di ammodernamento e di “rifarsi il look” nel tentativo di rispondere con maggiore efficacia alle mutate esigenze del mercato.

Stiamo studiando le esigenze professionali che mostrano le aziende e alcuni segnali ci 3 portano a credere che a fianco dei processi pro-

duttivi tradizionali, seppur tecnologicamente allineati, oggi nelle aziende grafiche ci sia bisogno dell’apporto di sistemi informativi efficaci che sappiano dialogare con le innovazioni legate al mobile, al social networking e ai social media. Pertanto è presumibile che nell’immediato futuro il CFP Pio XI possa introdurre una figura professionale in grado di “abitare” queste nuove frontiere della comunicazione.

dalle imprese del settore, dai consumatori, dai produttori di tecnologie. Questo necessita di un’analisi profonda e attenta che il CFP Pio XI riesce in parte a generare in house e in parte facendo ricorso a enti di ricerca universitari ai quali affida di volta in volta progetti di ricerca. Proprio in questo periodo è in corso un importante progetto di ricerca che il CFP Pio XI sta svolgendo insieme ad altri partner per analizzare le ricadute professionali della sperimentazione della c.d. didattica 2.0. Come detto, negli ultimi due anni, al CFP Pio XI è in corso una sperimentazione per l’applicazione di una didattica innovativa che consenta, sperabilmente, di accrescere i livelli di apprendimento dei giovani e di radicare meglio e in maniera più profonda e duratura le competenze acquisite; nonché di attivare processi di apprendimento che parlino lo stesso linguaggio dei giovani e che questo linguaggio possa essere fattore di sviluppo quando questi giovani saranno introdotti negli organici aziendali.

La giusta miscela tra tecnologia, materie professionalizzanti e cultura è da sempre 5 uno dei fattori che determinano la buona riu-

scita della formazione professionale. I giovani, tutti i giovani, hanno bisogno di una cura integrale della loro crescita, pertanto nessun aspetto della loro educazione deve essere trascurato: non quello umano né quello scientifico né quello tecnologico né, tantomeno, quello culturale. Tanto più negli ultimi anni, in cui molti giovani proseguono gli studi dopo la qualifica professionale, non è possibile tralasciare nessuno degli ambiti di cui sopra. Il CFP Pio XI tenta di mantenersi costantemente in una situazione di equilibrio fra tre dimensioni che ritiene essenziali: quella educativa, quella professionale e quella culturale. Esprimere dei numeri o percentuali di prevalenza dell’una rispetto a un’altra non sarebbe coerente con la nostra idea di educazione integrale del giovane, di tutto il giovane, di tutti i giovani.

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marco Tarisciotti direttore CFP Pio XI, ass. CNOS FAP R.L.

in particolare abbandonando una concezione passata dell’industria grafica e aderendo a quelle che sono le nuove esigenze del contesto attuale. La qualifica che un tempo veniva semplicemente denominata “Operatore grafico specialista in prestampa” oggi è diventata “Operatore grafico multimedia” a sottolineare la crescente importanza di fornire ai giovani le competenze necessarie per affrontare un mondo che è divenuto multimediale e multicanale. La qualifica di stampa “Operatore grafico specialista in stampa offset” oggi diviene “Operatore grafico stampa e allestimento”; anche qui, nel tentativo di interpretare le esigenze dei consumatori attenti alle diverse soluzioni di stampa, di confezionamento e di packaging. Dall’altro lato il CFP Pio XI negli ultimi anni ha intrapreso una strada parallela a quella della grafica editoriale ma che in qualche misura le è funzionale. Sono attivi corsi biennali per la costruzione di un profilo professionale dal titolo “Addetto servizi all’impresa e-Commerce e multimedia”, che tende a formare giovani capaci di inserirsi all’interno di ambiti comunicativi ma con nuove competenze che permettano di muoversi con disinvoltura nelle intermediazioni commerciali in ambiente web.


speciale formazione

1. QUali sono i percorsi formaTiVi che aVeTe inTroDoTTo in azienDa e QUali sono i moTiVi che Vi hanno porTaTo a scegliere QUesTi percorsi? 2. QUali figUre professionali aVeTe eliminaTo e perché? 3. QUali UlTeriori figUre preVeDeTe Di inserire in fUTUro? 4. per scegliere i profili professionali aDaTTi alla VosTra sTrUTTUra Vi sieTe riVolTi a enTi esTerni? 5. QUal è il BilanciamenTo Tra Tecnologia e cUlTUra che Vi serVe in Un operaTore?

Aziende press Up Un’azienda efficiente è cosciente che una grande parte del valore e della redditività 1 viene dalle persone che ne fanno parte, dalle

loro competenze, dalle loro esperienze e dalla loro motivazione. Apparentemente, la formazione aziendale non fornisce qualcosa di tangibile, ma ha la capacità di lavorare sulle persone in maniera tale da renderle autonome, fiduciose nei propri mezzi, proattive e padrone del proprio cammino professionale. Una persona formata e cioè preparata, è quanto di meglio un’azienda moderna possa avere. I nostri percorsi formativi riguardano le seguenti aere: • Sicurezza sul lavoro; • ICT (Information and Communication Technologies); • Team Building & Team Working; • Gestione del tempo; • Lingua (inglese). abbiamo eliminato alcuna figura professionale. 2Non La curiosità, la voglia di conoscere, lo stupore per la scoperta, il desiderio di rac3 contare sono gli ingredienti fondamentali di

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chi opera nel nostro settore. Partecipare alla stampa di un libro o di un catalogo è come intraprendere un viaggio alla scoperta di qualcosa di nuovo, attraente che, una volta scoperto, si vuol raccontare a tutti. Ecco perché siamo alla ricerca di grafici editoriali e illustratori che sappiano esprimere “emozioni” sul web e crea-

re un link con la tipografia. Allo stesso tempo cerchiamo persone nell’area ICT e nell’Online Advertising perché all’interno dell’industria della stampa, e quindi anche di Press Up, si registra una crescente ed evidente necessità di queste figure professionali. Non ci rivolgiamo a enti, ma cerchiamo di 4 incontrare le persone con i profili che ci interessano ad incontri-workshop rivolti a laureati, appassionati, curiosi che vogliono conoscere le arti grafiche 2.0. In poche parole, vogliamo incontrare le nuove leve in un contesto moderno cercando anche di far vedere come rendere appetibile la copertina di un libro, di cosa succede quando si trasforma in un’app e soprattutto cosa chiedono i clienti a una piattaforma web-to-print.

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La trasformazione digitale ha portato dei macro-cambiamenti in tutti i settori della nostra vita e ovviamente anche nelle professioni. C’è soprattutto un crescente bisogno di lavoro collaborativo e interfunzionale, per esempio bisogna sapersi relazionare con “team remoti” o “virtuali”, con persone che lavorano allo stesso progetto pur essendo a molti chilometri di distanza. Deve esserci, quindi, sia una cultura collaborativa, sia una valida preparazione tecnica in modo da lavorare per obiettivi senza curarsi dei confini fisici e simbolici fra diversi livelli gerarchici e fra le funzioni organizzative. Direi, quindi, che il giusto mix è 50% -50%.

Vincenzo Cirimele amministratore di Press Up

Press Up è una società italiana specializzata nella fornitura online di prodotti di stampa (libri, riviste, cataloghi, flyer, depliant, adesivi, etichette, packaging, manifesti per affissioni, banner ecc.). Dispone di un notevole parco macchine nel formato 70x100 che conta 2 Komori H-UV 8 colori, 2 offset Heidelberg a 5 e 6 colori con gruppo vernice flexo e forno IR. In ambito digitale Press Up è dotata di 5 HP Indigo tra cui la nuova 10000 con formato 53x75 cm.

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speciale formazione

Aziende longo 1U

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L’azienda Longo, nata a Bolzano, in Alto Adige, nel 1957 come centro litografico, rappresenta oggi una delle realtà imprenditoriali familiari più versatili e dinamiche nel panorama delle medie imprese grafiche italiane e non solo. Attiva anche in Germania con il suo centro di competenza per la stampa digitale e per la fornitura di servizi online, ha conosciuto una fase di sviluppo, crescita ed espansione importante negli ultimi anni. L’azienda risponde alle numerose esigenze dei suoi clienti che cercano un partner per ideare e sviluppare progetti integrati di comunicazione. Dall’analisi strategica all’idea creativa, dal progetto comunicativo alla sua declinazione sui vari mezzi off e online, Longo segue costantemente il cliente fin dai primi passi per accompagnarlo in un percorso di successo. Le divisioni Creative, Online, Print e Service lavorano assieme per fornire un servizio ottimale e in linea con le aspettative dei clienti.

L’evoluzione del settore ha ovviamente 2 influito anche sulle competenze chiave cercate sul mercato. La maggior parte delle figure

Per la ricerca di personale qualificato e specializzato nell’area commerciale, marketing 4 e online ci affidiamo spesso ad agenzie esterne di selezione del personale, mentre per le figure tecniche e la ricerca di grafici ci rivolgiamo alle scuole professionali locali. Abbiamo attivato un rapporto di collaborazione importante con le Scuole professionali in regione e, in particolare, con la Scuola Professionale di lingua italiana “Luigi Einaudi” di Bolzano, la Scuola professionale di lingua tedesca per la Grafica e il Commercio “Johannes Gutenberg” e l’Istituto Pavoniano “Artigianelli” per le arti grafiche di Trento. Consideriamo importante dare opportunità lavorative alle nuove leve e renderle partecipi e promotrici del loro futuro per costruire assieme un percorso di soddisfazioni e successi personali e professionali.

Cultura e tecnologia sono una il fondamento dell’altra. Non possiamo prescindere 5 dall’efficiente utilizzo delle migliori tecnologie

a disposizione senza una base culturale solida e forte. Questa non va confusa con la conoscenza, ma per noi di Longo rappresenta un’attitudine, un bagaglio valoriale basato sul rispetto, l’intraprendenza e la capacità di adattarsi ai cambiamenti. La stessa regione in cui viviamo ci permette di crescere sfruttando il meglio della cultura germanofona basata su un forte zelo e il meglio della cultura italiana basata sulla dinamicità e la versatilità.

professionali tradizionali presenti in azienda, principalmente incentrate sull’analogico, sulla manualità, come i litografi, gli esperti di fotografia tradizionale ecc., ha lasciato lo spazio a nuove risorse affini con il mondo digitale.

L’ampliamento dell’offerta, dalla sola stam3 pa a partner per la comunicazione di impresa, ha contribuito a creare nuovi posti di lavoro per persone giovani e desiderose di nuove sfide (programmatori web, esperti SEO/SEM/ SEA, grafici, product manager ecc.). E la nostra ricerca non si fermerà qui…

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giuliano montesso colour communication Longo Ag-Spa.

na vasta offerta e la competenza in ogni ambito sopra elencato presuppongono un’attenzione e una cura estrema per i collaboratori e le collaboratrici, indipendentemente dalla mansione che andranno a ricoprire. Fin dal loro primo giorno in azienda è importante che comprendano ogni singolo aspetto della complessa ma efficiente realtà aziendale: dagli affiancamenti con i consulenti commerciali agli affiancamenti in sala stampa, dai processi aziendali interni alla visita delle sedi distaccate. Nello specifico, per le figure con un background tecnico, il cuore dell’attività aziendale è il reparto di color management, perché la perfetta gestione del colore fa la differenza e rende un prodotto stampato unico e distinto. La formazione ha proprio l’obiettivo di rendere i collaboratori multispecialisti, professionisti dei processi e delle tecniche di stampa, in grado di agire con dinamismo e flessibilità su ogni macchinario. La capacità di reazione, la velocità e la qualità del servizio fanno la differenza. Ogni anno, inoltre, organizziamo corsi di formazione interni sia su competenze trasversali quali la conoscenza di almeno due lingue straniere (estremamente importante per la regione nella quale viviamo), la motivazione, la gestione dello stress sul posto di lavoro ecc., ma anche su specifiche tematiche che hanno quale filo conduttore l’aggiornamento sui prodotti, l’evoluzione del mercato, le novità in ambito tecnico e tecnologico nel nostro settore.


Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, signs&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riuscite ad immaginare.


NEWS

notiZie dalle aZiende

finitura

Plotter per cordonatura e taglio nel packaging

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che potrebbero essere modificati per soddisfare requisiti stagionali o regionali». L’ultima aggiunta alla famiglia di plotter da taglio di Mimaki, il CFL-605RT, è un plotter flatbed multifunzione in grado di lavorare materiali con formati che raggiungono l’A2 extra e che presenta funzioni che comprendono la cordonatura e il taglio eccentrico, tangenziale e alternato. Se utilizzato assieme all’UJF-6042, il nuovo plotter da taglio flatbed compatto può consentire la produzione su richiesta di oggetti originali garantendo l’intero processo di produzione, dalla stampa degli oggetti alla personalizzazione e intaglio degli imballaggi

e anche del packaging protettivo. • Il cutter a sistema eccentrico presenta uno spessore di taglio massimo di 1 mm con una pressione ottimale fra 30 e 1.000 g. • Il cutter tangenziale presenta uno spessore di taglio massimo di 2 mm con un’elevata pressione, anche su materiali come vinile riflettente e fogli di gomma. • Il cutter alternato offre

uno spessore di taglio massimo di 10 mm per materiali quali polietilene espanso o cartoncino e presenta un movimento alternato verticale. • Il rullo di cordonatura piega i materiali per ottenere un imballaggio perfetto. Le pressioni di deportanza sono regolabili da 500 fino a 1.000 g.

si presenta estremamente compatto il plotter da taglio flatbed mimaki Cfl-605rt.

Bompan tel. 0331.81971 Servizio lettori n. 1

stampa digitale

stampa inkjet

Debutta a Lucerna la Truepress Jet520 HD

Nuova architettura dell’ugello ad alta definizione

La nuova inkjet a bobina ad alta velocità di Screen è stata presentata in anteprima in occasione degli Hunkeler Innovationdays di Lucerna. Con una larghezza di 520 mm, la “new entry” è stata completamente riprogettata e integra un nuovo sistema di trasporto carta, nuove tecniche di asciugatura, nuove testine per produrre gocce di inchiostro a dimensioni variabili, nonché nuove tecnologie di retinatura che sfruttano al massimo gli inchiostri ad alta densità e ampia gamma cromatica. Il risultato è una macchina ad alta velocità per stampa di qualità con massima flessibilità: supporta infatti una combinazione di velocità e risoluzioni (da 50 m/min a 1200x1200 dpi fino a 120 m/min a 600x600 dpi) e la più ampia gamma di substrati (da 40 a 250 g/m2).

L’annuncio è stato dato da HP per le HP Inkjet Web Press. La nuova testina ha il doppio degli ugelli (21.120 anziché 10.560), con 2.400 ugelli per pollice (per colore su singola testina in modalità qualità) e supporta un doppio peso goccia per colore per un testo nitido, tonalità dell’incarnato accurate, transizioni perfette dal grigio al colore e dettagli migliorati per i punti di luce e ombra. HP offrirà anche una nuova modalità della qualità, che prevede una velocità di stampa massima fino a 122 m/min a colori con doppio peso goccia e risoluzione nativa raddoppiata. Tale tecnologia sarà integrata in tutte le piattaforme HP Inkjet Web Press, comprese le gamme HP T200, T300 e T400 Inkjet Web Press e quelle vendute dai rivenditori. I clienti attuali possono aggiornarsi alla nuova tecnologia.

Hp italiana, tel. 02.92121 Servizio lettori n. 3

atlantic Zeiser, tel. 02.33497740 Servizio lettori n. 2

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Mimaki ha lanciato il plotter da taglio flatbed compatto CFL-605RT con capacità di cordonatura e taglio che consentirà, grazie alle diverse funzioni, la finitura di packaging e la creazione di prototipi. «Si registra una domanda crescente, soprattutto in settori come quelli della cosmetica e degli articoli di lusso, di produzione di prototipi e piccole tirature su richiesta, sia di prodotti stampati che del loro packaging», spiega Mike Horsten, direttore generale marketing EMEA di Mimaki Europe. «Tale domanda comprende la produzione rapida ed efficiente di prototipi e campioni, oltre che la realizzazione di piccoli lotti di prodotti e packaging


NEWS noBilitaZione

Luxoro presenta la nuova etichetta Hugonis In occasione della 49ma edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati che si tiene a Verona dal 22 al 25 marzo, Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia del Gruppo Kurz, ha sviluppato una nuova etichetta per uno dei vini della cantina siciliana Rapitalà: Hugonis. L’idea è nata dal desiderio di rinnovare totalmente l’etichetta del Nero d’Avola Hugonis. Il concept dell’etichetta è stato ispirato dal lancio del colore dell’anno 2015 secondo Luxoro: Tangeri Bronze, ovvero la foglia Luxor®/Alufin® 347 estratta dal catalogo Art of Foil di

Luxoro, che offre infinite possibilità di applicazioni nel settore grafico, assicurando sempre risultati ottimali e coprenza elevata, unite a ottima definizione, elevata velocità di stampa e grande resistenza all’abrasione anche nella stampa a rilievo. Rivisitata in chiave moderna e arricchita dall’effetto metallizzato, l’etichetta richiama alla memoria i motivi tipici della città marocchina di Tangeri contesa da secoli per la sua posizione strategica, a cavallo fra Mediterraneo e Atlantico, conquistata, ripresa e liberata più volte. Questa etichetta, che con le sue

curve avvolgenti rimanda subito a ricchezze antiche, è ulteriormente impreziosita da una texture di fondo stilizzata che ricorda ancora una volta gli edifici e le grate tipiche dell’architettura moresca. Su questo fondo armonioso spicca il nome del vino, composto da puntini in bianco serigrafico coprente che vanno a comporre la scritta Hugonis dando vita a una sorta di cielo stellato nel deserto. A completamento del progetto è stata realizzata anche una scatola per contenere la bottiglia: decorata con piccoli forellini a mo’ di griglia,

il packaging vela e svela allo stesso tempo il suo contenuto, incuriosendo e invitando a sbirciare all’interno, per scoprire che avvolta in un foil metallizzato, proprio con la lamina Tangeri Bronze, è custodita una preziosa bottiglia di Hugonis di Rapitalà.

il progetto creativo dell’etichetta è stato affidato all’agenzia di comunicazione doni e associati di firenze.

luxoro tel. 0384.254011 Servizio lettori n. 4

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tecnologie essiccazione

RadTech

Un partner per la stampa 3D La rapida evoluzione di questo tipo di stampa aiutato anche dall’essiccazione UV e con fascio di elettroni. In questo articolo, il segretario generale di RadTech Europe, l’associazione europea per le tecnologie di essiccazione tramite radiazione, analizza lo stato attuale del dinamico settore della stampa 3D. di Mark Macaré

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Le tecnologie UV e a fascio di elettroni sono in uso già da diversi anni e consentono una rapida ed efficiente essiccazione di articoli quali ad esempio pannelli/parquet in legno e rivestimenti per uso architettonico e, più di recente, l’essiccazione rapida di inchiostri di stampa, in particolare per etichette e imballaggi, garantendo velocità superiori della macchina da stampa. E non è tutto. Oggigiorno, con l’impiego della tecnologia UV/fascio di elettroni, gli oggetti 3D possono essere creati in plastica usando un file digitale. Si tratta di un nuovo punto di interesse per una gamma molto più ampia di settori, dai dispositivi medici ai giocattoli, fino a bigiotteria, elettronica e componenti automobilistici. Tutte queste nuove applicazioni implicano l’utilizzo dell’essiccazione tramite radiazioni. Stando a una recente relazione dell’americana MarketsandMarkets, il settore globale della produzione additiva/stampa 3D – che comprende le stampanti 3D, i materiali di stampa e i fornitori di soluzioni – si sta evolvendo molto rapidamente. Si prevede che raggiungerà un valore di 8,43 miliardi di dollari entro il 2020, con un tasso di crescita annuo consolidato del 14,37% tra il 2014 e il 2020. I rivestimenti industriali tradizionali, in particolare i rivestimenti in legno (il più grande settore di utilizzo finale in generale per i rivestimenti essiccati UV), continuano a rappresentare il settore in più rapida crescita per l’essiccazione UV, seguiti dall’elettronica. Le resine UV stesse garantiscono le proprietà del prodotto finale e la tecnologia per rivestimenti ha gettato le basi per lo sviluppo dell’essiccazione tramite radiazioni nell’ambito della stampa 3D, il che sta creando nuove opportunità che vanno oltre un semplice miglioramento della velocità, dell’efficienza e la riduzione dei costi che inizialmente avevano attirato i primi sostenitori della tecnologia nelle sue varie forme.


tecnologie essiccazione

scelta del processo

Il processo scelto per la produzione additiva/stampa 3D dipende dal metodo da utilizzare per aggiungere diversi materiali al fine di creare una struttura 3D – materiali liquidi o solidi. I sistemi liquidi vengono spesso polimerizzati utilizzando l’energia UV, con la sostanza liquida depositata tramite getto, seguita dall’essiccazione UV e il processo viene ripetuto fino a completamento dell’oggetto. L’essiccazione UV LED è un altro ambito di sviluppo interessante, che offre velocità di essiccazione superiori sebbene la potenza sia ancora limitata. Anche l’essiccazione laser può essere un’opzione. La stereolitografia (SLA), la tecnologia 3D più datata, consente di creare un prodotto in verticale strato dopo strato – essiccato con un fascio laser – in un recipiente contenente polimero liquido. La tecnologia DLP si avvale di un proiettore simile a quelli usati per le presentazioni commerciali, per proiettare l’immagine della sezione trasversale desiderata di un oggetto in un contenitore di plastica sensibile alla luce (fotopolimero). La luce indurisce in modo selettivo solo l’area specificata. L’opzione più recente, la tecnologia di emissione dei materiali o stampa inkjet 3D, indirizza strati ultrasottili di polimero da una testa di stampa con più ugelli verso una piattaforma e ciascuno strato viene essiccato singolarmente con raggi UV. Ciò consente di creare una struttura plastica reticolata completa, supportata da un materiale simile al gel che consente la creazione di geometrie strutturali e sporgenze complesse e permette di ottenere un oggetto rigido e robusto in grado di integrare diversi materiali e diversi colori nella stessa struttura. Un modellino di auto in plastica rigida, ad esempio, potrebbe essere dotato in linea di pneumatici in gomma morbida. Questo rende l’inkjet 3D, con una composizione adeguata di materiali, ideale per una rapida creazione di prototipi in molti settori e applicazioni. settori Medico, aerospaziale, autoMobilistico, beni di consuMo

La stampa 3D sta già ridefinendo il settore dei dispositivi medici, in particolare negli ambiti di apparecchi auricolari, ortopedia (protesi) e odontoiatrico e si trova alla base di nuovi sviluppi di prodotti grazie alla sua capacità di consentire una rapida creazione di prototipi e di modelli medici. L’ingegneria dei tessuti umani è solo una delle aree in cui si registra un progresso attivo e gli esperimenti volti a ulteriori innovazioni proseguono rapidamente. Naturalmente, i materiali impiegati devono essere approvati e dichiarati sicuri sia per un contatto limitato con la pelle sia per applicazio-

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tecnologie essiccazione

Gli oggetti oggi realizzabili con la stampa 3D spaziano dal mondo industriale (ad esempio utensili per l’assemblaggio dei veicoli o dispositivi medici) a quello dei prodotti di consumo (sopra, prototipo di trapano e protezioni in plastica per telecomandi).

ni a impianto. Anche il settore aerospaziale sta beneficiando della produzione additiva con essiccazione UV. Poiché per la propria natura richiede poche quantità di componenti, la tecnologia può consentire di ridurre enormemente i costi e offre una realizzazione rapida dei prodotti senza i costi elevati e i ritardi associati agli stampi di precisione e altri elementi fondamentali per la produzione fisica. La stampa 3D sta, per gli stessi motivi, godendo di una popolarità sempre maggiore nel settore automobilistico. Un esempio è la creazione di utensili per l’assemblaggio e strutture di montaggio personalizzate stampate in 3D di Opel per consentire un posizionamento preciso di pezzi e accessori OEM dei veicoli. Persino le automobili di Formula 1 oggi presentano finiture protettive stampate in 3D. Naturalmente il settore dei prodotti di consumo è sostenitore di una tecnologia che crea prodotti professionali di alta qualità stampati in 3D che possono essere addirittura personalizzati. Oggi si possono vedere nei negozi modellini di auto, articoli sportivi, bigiotteria, valigie, oggetti promozionali e altri articoli stampati in 3D. Questo settore usa un proprio flusso di produzione: stampanti 3D per uso domestico – principalmente basate sulla tecnologia di estrusione termoplastica – sono diventati articoli alla moda nel settore degli articoli tecnologici ma non offrono ovviamente la precisione di risoluzione e la velocità delle stampanti 3D professionali. tendenze e innovazione

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Il desiderio di ottenere una migliore qualità e la capacità delle macchine di stampare su una più ampia gamma di materiali sono potenti catalizzatori per l’innovazione. C’è molto fermento nell’ambito di sviluppo di software (capacità di scansione) e di resine e apparecchiature per la stampa inkjet 3D. Il settore si concentra inoltre su tecnologie di produzione con nuovi materiali chiave; su macchine che impiegano più materiali con la minima quantità possibile di risorse, senza sprechi; sulla produzione on-demand di prodotti personalizzati e a basse tiratura; prodotti “leggeri” che si avvalgono della libertà di progettazione sia nella composizione di materiali sia nelle geometrie e addirittura sull’implementazione della stampa 3D nelle catene tradizionali di lavorazione industriale. L’essiccazione UV è un elemento chiave di innovazione nella tecnologia, perché offre una modalità di creazione più semplice e file più piccoli, una più ampia gamma di materiali e sostanze chimiche rispetto ad altre opzioni, e un livello superiore di dettagli. >segue a pag. 65


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SpazioEtichette Tavola rotonda FINAT

Il futuro della decorazione ■ I proprietari di marchi – i cosiddetti brand owner – che si occupano della produzione di cibi, bevande, prodotti di igiene personale o giocattoli, condividono un’esigenza: hanno bisogno di etichette per i loro prodotti. Oggigiorno le etichette sono disponibili in diverse forme e, oltre a identificare i prodotti e i contenuti, svolgono altri ruoli importanti: decorazione, promozione e tracciabilità.

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Un gruppo di proprietari di marchi esperti in packaging e provenienti da diversi settori di mercato si sono riuniti grazie a FINAT, l’associazione internazionale del settore delle etichette, per discutere nello specifico del “futuro della decorazione dei prodotti”. Hanno partecipato alla tavola rotonda: Olivier Delataulade (F), responsabile di stampa e finitura presso L’Oréal, Jesper Toubøl (DK), responsabile della ricerca nei settori di lavorazione e imballaggi presso LEGO, Arno Melchior (D), direttore di forniture globali presso Reckitt Benckiser, e Brendan Kinzie (USA), direttore senior di G3 Enterprises, fornitore internazionale di componenti per packaging tra cui etichette, con un’attenzione particolare per i settori di vini e liquori.


eventi etichette

La stampa digitaLe tra Le tecnoLogie preferite

L’etichettatura non è un’attività a senso unico. Oltre alle etichette autoadesive e applicabili con colla, comprende anche l’applicazione di sleeve, soluzioni in-mould, imballaggi flessibili e stampa diretta sul contenitore. L’Oreal, come ha spiegato Olivier Dalataulade, sceglie di utilizzare tutte le opzioni tecnologiche a disposizione, tra cui processi multipli di imaging su un’unica etichetta, e ogni scelta viene fatta chiedendosi quale sia la migliore soluzione per quel prodotto. Considerato che le tirature di stampa di prodotti ed etichette diventano sempre più brevi come conseguenza di requisiti normativi, delle lingue locali e della creazione di diverse versioni dei prodotti, l’impiego della stampa digitale sta diventando una delle scelte preferite. L’Oréal è molto attenta alle nuove tendenze nell’ambito della nobilitazione dei prodotti stampati, quali metallizzazione, olografia e l’effetto “senza etichetta”, supporti in tessuto e etichette a libretto. «Le etichette richiedono maggiore tecnica rispetto agli altri tipi di stampa», ha osservato Delataulade. Secondo Arno Melchior i criteri che definiscono il processo decisionale presso Reckitt Banckiser sono “qualità e volume rispettando i tempi”. «Per le alte tirature di imballaggi le etichette in-mould costituiscono una buona soluzione. La nostra azienda sta portando all’interno le attività di stampa degli imballaggi per poter rispettare i termini di consegna sempre più serrati. Un’altra sfida è rappresentata dalle continue modifiche a livello di design delle etichette apportate dal reparto marketing». «Non credo che la stampa di etichette interna avverrà a breve termine nel settore dei vini», ha affermato Brendan Kinzie. «La stampa delle nostre etichette richiede numerosi processi speciali come la goffratura per attirare l’attenzione dei consumatori; è un processo troppo complesso da realizzare internamente, però è molto richiesto dai buyer americani». Per lo specialista di G3 Enterprises nei requisiti di imballaggi/etichettatura «è la qualità che definisce la scelta decorativa» e ha aggiunto che è l’agenzia creativa di G3 Enterprises a occuparsi dell’acquisto delle etichette. «A livello di tecnologie di stampa, la flessografia offre buoni risultati, così come la stampa digitale che sta registrando e continuerà a registrare un’elevata crescita nel settore del vino, dove rappresenta al momento una piccolissima percentuale dei volumi di etichette stampate». «Le confezioni di LEGO si differenziano sensibilmente da quelle dei prodotti a largo consumo, dato che sono costituite principalmente da scatole in cartoncino e il settore si rivolge ai bambini», come ha spiegato Jesper Toubøl. «La stampa digitale sta crescendo rapidamente e ci consente, ad esempio, di rispondere a richieste di carattere stagionale».

Brand owner a confronto sul futuro delle etichette dal punto di vista tecnologico, ecologico e del riciclo

Da sinistra: Kurt Walker (presidente di FINAT) moderatore, Oliver Delataulade (L’Oreal), Arno Melchior (Reckitt Benckiser), Jesper Toubøl (LEGO), Brendan Kinzie (G3 Enterprises).

La sceLta deLLa tecnoLogia avviene in una fase troppo avanzata deLLa produzione

Melchior ha attirato l’attenzione su alcuni problemi che Reckitt Benckiser ha affrontato sul fronte di imballaggi/etichettatura. La decisione della tecnologia decorativa viene presa in una fase troppo avanzata della catena di produzione: «Potrebbe, ad esempio, essere necessario mo-

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eventi etichette

dificare la forma di una bottiglia per poter utilizzare un’etichetta sleeve termoretraibile. Il fornitore di etichette deve essere quindi coinvolto nel processo di produzione in una fase precedente». Kinzie si è dichiarato d’accordo con questa affermazione perché nel settore di vini e liquori «l’etichetta viene effettivamente stampata e applicata e poi si valuta il suo valore e l’efficienza». comunicare con i brand owner: La sfida di uno stampatore di etichette

In realtà, una delle principali sfide affrontate dai trasformatori di etichette membri di FINAT consiste nell’entrare in contatto con le persone giuste di un’azienda per parlare delle loro esigenze e desideri in qualità di utenti finali. Per L’Oréal la strategia giusta consiste nel coinvolgere non solo il reparto acquisti, ma anche quello di marketing. «Per produrre un imballaggio, il personale di marketing deve spiegare quello che desidera e poi si può passare agli aspetti tecnici», ha spiegato Delataulade. Arno Melchior ha approfondito questo tema. Ha detto che l’obiettivo del reparto acquisti è di controllare i costi. Il direttore della progettazione e della produzione di imballaggi sono i contatti aziendali che probabilmente vorranno sviluppare soluzioni innovative, di qualità superiore. Ma alla fine il fattore determinante è sempre il prezzo. Se si ha un prodotto per cui le persone sono disposte a pagare di più, allora esiste un margine per poter spendere di più per le etichette. «Ed è veramente necessario essere in grado di aggiungere valore», ha affermato Toubøl parlando di LEGO, «in particolare per i prodotti per bambini». Ciò potrebbe essere vero, ma resta il fatto che «gli utenti finali si rivolgono generalmente ai trasformatori di etichette nel caso di un problema pratico e se non si arriva a una soluzione si rivolgono allora al fornitore di materiali», ha precisato Melchior. Questo è anche il caso di G3 Enterprises, come ha spiegato Kinzie: «In un settore come il nostro, in cui si utilizza molto il vetro, quando c’è un problema ci aspettiamo che sia il rivenditore a risolverlo». innovazione?

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E cosa dicono in generale i brand owner rispetto all’innovazione nella decorazione dei prodotti? La risposta è stata cauta da parte di tutti. Per L’Oréal, ha spiegato Delataulade, «è molto difficile fare in modo che le aziende utenti finali si impegnino a eseguire un programma di valutazione di etichette o materiali nuovi o diversi, in modo da poter effettuare i confronti adeguati». Parlando di Reckitt Benckiser, Melchior ha aggiunto: «I nuovi prodotti devono garantire migliori prestazioni. In quanto proprietari di marchi, bisogna essere chiari in merito ai vantaggi aggiuntivi che un nuovo prodotto è in grado di fornire e quindi è possibile scegliere di aumentare il prezzo del prodotto per consentirne la produzione, se necessario. Ovviamente la fabbrica preferirebbe continuare a produrre sempre lo stesso prodotto senza cambiamenti». Toubøl di LEGO si è dichiarato d’accordo, aggiungendo che le aziende proprietarie di marchi «avrebbero bisogno di passare a piattaforme di produzione più flessibili» per consentire innovazioni a livello di decorazione dei prodotti. Il “valore aggiunto” potrebbe rappresentare in effetti il fattore determinante nella scelta. I membri del gruppo hanno nuovamente confermato che i proprietari dei marchi sono disposti a pagare di più per un’etichetta se il consumatore pagherà a sua volta di più per il prodotto.


“Tutti desiderano ottenere maggiore sostenibilità, ma i consumatori non sono disposti a pagare di più”. Brendan Kinzie (G3 enterprises)

sostenibiLità

Per quanto riguarda l’argomento ampiamente dibattuto della sostenibilità, i membri del gruppo hanno sintetizzato la definizione del termine da parte delle loro aziende e la loro risposta ad esso. Delataulade ha identificato i prodotti a peso ridotto come la definizione principale per L’Oréal. Per Reckitt Benckiser, la definizione risiede nel loro programma di riduzione dell’impronta di carbonio, in cui il consumo energetico e la relazione prodotto/imballaggio sono fondamentali. «Ma i consumatori non vogliono pagare di più per prodotti ecosostenibili». Anche la riduzione delle dimensioni del prodotto, ha continuato Melchior, «è un punto d’interesse di un’azienda e l’azienda continua a ridurre i calibri dei fogli in alluminio, ma si tratta di un aspetto complesso e in realtà potrebbe non portare a una riduzione dei prezzi». Toubøl ha dichiarato che, per quanto riguarda la sostenibilità, «i consumatori ritengono che sia compito dei fornitori. LEGO prevede di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2020». Kinzie era d’accordo coi suoi colleghi: «G3 Enterprises lavora con scorecard per i fornitori e noi ne abbiamo di interne... Tutti desiderano ottenere maggiore sostenibilità, ma i consumatori non sono disposti a pagare di più». ricicLo

Uno dei punti di interesse centrali per FINAT e per i suoi membri su tutta la catena di valore sono i programmi di riciclo del liner rimovibile delle etichette autoadesive attualmente presenti in Europa. Ma cosa dicono i proprietari dei marchi? LEGO si dedica già alla rigranulazione della plastica e G3 Enterprises ha sottoscritto contratti con società di gestione >segue a pag. 65 dei rifiuti.

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SpazioEtichette Il labelling tra le vigne di Mastroberardino

■ Il gruppo cartario Arjowiggins Creative Papers ha organizzato il primo evento italiano dedicato alle carte creative per il mondo delle etichette. In un’etichetta, spesso, si racchiude la storia di un vino, di un nome, di un’azienda. L’etichetta “parla” agli osservatori e anche agli intenditori. Ecco perché ha acquisito sempre più importanza nel tempo, per una corretta strategia di vendita e marketing, saper interpretare al meglio il mondo del labelling. Proprio sulla base di queste premesse, Arjowiggins Creative Papers, che ha lanciato già da tempo la gamma Creative Labels, ha organizzato il primo evento italiano interamente dedicato al mondo del labelling. L’evento, che si è svolto nella splendida cornice delle cantine Mastroberardino ad Avellino, ha ospitato clienti e creativi del Napoletano per mostrare le infinite possibilità applicative di questa gamma esclusiva. «L’Italia è un mercato eccezionale per Arjowiggins Creative Papers», ha dichiarato Charles De James, direttore Arjowiggins Creative Papers EMEA. «L’Italia riesce sempre a stupirci per creatività e fantasia. Ecco perché è un mercato al quale teniamo molto». Creative LabeLs per etiChette Che non passano inosservate

Creatività e competenza tecnica si coniugano dunque nella linea Creative Labels per etichette di alta qualità che assicurano un tocco distintivo ai progetti che le sfoggeranno. Proposta in un’ampia varietà di texture, effetti e colori, questa gamma va dalle carte classiche fino a quelle più contemporanee, aprendo nuove prospettive creative per il mercato dei vini, dello champagne, degli alcolici e delle specialità gastronomiche. Queste carte sono tutte certificate FSC e si presentano in 18 articoli in fogli e 12 articoli in bobine autoadesive, per adattarsi a ogni esigenza. «Il mondo delle etichette, tanto nel beverage quanto nel food, ha grandi margini di sviluppo», ha aggiunto Simone Medici (nella foto sopra), amministratore delegato di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della Divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia. «Ecco perché siamo particolarmente orgogliosi di aver organizzato questo pri-

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etichette carte

mo evento, nella splendida cornice del Sud Italia, che apre la strada a una serie di momenti che toccheranno anche il Nord e il Centro del nostro Paese». La cantina di Mastroberardino, infatti, ben rappresenta la filosofia e il cuore di Arjowiggins Creative Papers che è alla continua ricerca di prodotti e realtà creative esclusive, caratteristiche e ricercate. La gamma Creative Labels, con le sue varianti cromatiche e di finiture, può rivelarsi l’alleata vincente per tutte quelle aziende che desiderano dare un carattere distintivo ai propri prodotti, che necessitano di supporti per tirature contenute oppure per edizioni speciali o limitate alle quale vogliono donare un’immagine esclusiva. Così come ha affermato Diego Matarazzo, di Nuceria Adesivi, «una sana gestione aziendale non può prescindere dall’ottimizzazione degli stock e il mondo label non può fare eccezione. In una condizione di recessione economica, centellinare, più che modulare i lotti di produzione, può fare la differenza». tante varianti, per tutti

Finiture che vanno dal Liscio, Vergato, Linen, Martellato e Millésime fino al Liscio Metallizzato, allo Shetland, al Tweed e al Liscio 100% riciclato. Il tutto proposto in una gamma cromatica elegante e di classe che comprende il bianco naturale, l’avorio naturale e il crema. Liscio 100% Riciclato. Tra eleganza ed eco-tendenza, questa finitura è al contempo sinonimo di rispetto per l’ambiente e grande qualità. Disponibile in Extra Bianco, vanta un grado di bianco e una purezza senza eguali, grazie alla qualità premium della pasta riciclata utilizzata. Liscio Metallizzato. Raffinata e scintillante, questa finitura presenta una texture unica, dai riflessi estremamente delicati. Proposta in tre colori, Cryogen White, Platino e Quarzo, può conferire un tocco creativo e lussuoso alle etichette. Shetland. Originale e moderna, questa carta “parla ai sensi”; la sua texture voluttuosa e naturale sublima le creazioni, tutte da toccare. Tweed. Una carta dalla consistenza solida e resistente, trama tipica del famoso tessuto inglese, la finitura Tweed dona eleganza e finezza. La sua texture pura e senza tempo personalizza le realizzazioni. dodiCi Le varianti autoadesive

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La gamma in bobine autoadesive, confezionate e vendute all’unità permettono di realizzare design audaci dando sfogo a una creatività senza confini. Si prestano ai procedimenti di stampa più delicati e sofisticati, garantendo un risultato accurato e preciso, per una resa di alto livello. Grazie all’adesivo permanente utilizzato, queste carte offrono un’eccellente resistenza agli ambienti freddi e umidi. La glassine ad alta densità garantisce poi caratteristiche meccaniche elevate. Combinate con il frontale Creative Labels, le carte presentano un eccellente risultato al test del secchiello porta ghiaccio e assicurano prestazioni molto buone anche su vetro e acciaio inox.


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Non sono mancate le sorprese riservate agli ospiti che hanno affollato lo spazio espositivo di Arjowiggins Creative Papers in occasione dell’edizione 2014 di LuxePack al Principato di Monaco. I nuovi swatchbook di Curious Matter, i campionari arricchiti e rinnovati e un omaggio speciale per “lei” e per “lui”: un paio di orecchini e di gemelli, realizzati con una selezione delle carte top di gamma firmate Arjowiggins Creative Papers. Piccoli gioielli che hanno preso vita grazie alla straordinaria creatività della designer parigina, Laurie Archambault. La carta, attraverso piccoli e curatissimi origami realizzati dall’artista, si è trasformata in qualcosa di nuovo, indossabile e unico. www.arjowigginscreativepapers.com

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Da un’idea di Susanna Bonati, creativa italiana, è nato il primo supporto realizzato con fibre di latte. Presentata durante la recente edizione di LuxePack, la carta verrà prodotta e commercializzata a livello internazionale dal Gruppo Cordenons. Le fibre di latte contenute nella carta conferiscono al nuovo supporto un tatto e una morbidezza unici, essendo inclusa anche una percentuale di cotone nella ricetta industriale, oltre a fibre di pura cellulosa vergine proveniente da fonti gestite in maniera responsabile. www.susannabonati.it

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CAMPioNAri

“Fantastica alla vista, meravigliosa al tatto”

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Settore LUSSo

Piccoli gioielli in carta

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ANtePriMe

Papermilk, la prima carta al latte

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NEWS

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“Amazing to see, wonderful to touch” è il concept del nuovo campionario GardaMatt Ultra, un folder che esprime appieno il posizionamento di questa carta: “fantastica alla vista, meravigliosa al tatto”. Lo fa attraverso una serie di scatti associati, ciascuno, all’azione che l’immagine evoca. Ecco che allora le magnifiche piume di un cigno invitano ad accarezzare, l’inconsistenza di una nuvola bianca a pizzicare, il close up sulla zampa di un piccolo anfibio ad afferrare. GardaMatt Ultra è una patinata senza legno dalla superficie vera matt, ad alto spessore (1.0), prodotta in ambiente neutro, senza acidi e resistente all’invecchiamento. Questo prodotto è particolarmente adatto alle esigenze del settore editoriale. www.gardacartiere.it

Carta

&Supporti


NEWS

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NoteBook

Appunti di viaggio

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Londra, Parigi, spiagge tropicali e romantiche calette del Mediterraneo sono i protagonisti dei nuovi mini quaderni ispirati al tema del viaggio presentati da Cartotecnica Favini. Veri compagni di viaggio, perfetti per annotare pensieri, prendere appunti e disegnare schizzi. Sono disponibili nel pratico formato A6, pensato per stare comodamente in tasca, nello zaino o in borsa. Cura del dettaglio ed elevata qualità contraddistinguono questa nuova collezione, a partire dalle copertine in cartoncino naturale. La finitura pregiata e la rilegatura artigianale a filo donano un’allure elegante rendendoli un perfetto cadeau. www.favini.com

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PACkAGiNG ALtA GAMMA

Per marchi prestigiosi della moda e del lusso

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CAtALoGhi

Facile consultazione nel nuovo sito

iCMA, azienda di Mandello del Lario, ha siglato un accordo con Paper & People per la distribuzione delle proprie gamme che in 80 anni di attività rivestono e impreziosiscono il packaging di marchi prestigiosi della moda e del lusso. In questo lasso di tempo ICMA ha collezionato circa 300 texture differenti, collaborato con oltre 5.000 clienti, vellutato più di 1.000.000 kg di flock. La distribuzione tramite Paper & People si affiancherà per offrire maggiore capillarità e un servizio ancora migliore ai clienti, con consegne in 24-48 ore sul territorio italiano e le possibilità di acquisti inferiori al pacco e in formato speciale. www.icma.it

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La nuova release del sito di Burgo Distribuzione rappresenta in modo chiaro e immediato la varietà dei prodotti presenti nel portfolio dell’azienda. Il catalogo, composto da nove differenti famiglie, è facilmente consultabile su personal computer, tablet e smartphone. Un product selector evoluto e di uso intuitivo permette di filtrare la gamma, combinando tra loro con la massima libertà le principali caratteristiche delle carte: la tipologia, il colore, i campi di applicazione, la grammatura, le certificazioni. Ovunque si trovino e in qualunque momento, i professionisti della comunicazione, dell’editoria e della tipografia possono individuare velocemente la carta o l’insieme di carte più adatto alle loro esigenze e accedere con un click alle informazioni descrittive e alle schede tecniche sempre aggiornate. www.burgodistribuzione.com 59


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nuove visioni

Il termine “innovazione” rimanda immediatamente a laboratori di R&S, team di progettazione o start-up. Ma oggi tutti devono innovare, i reparti produttivi come le vendite, l’assistenza IT come le risorse umane, il bar aziendale e il board aziendale. Non c’è un ufficio preposto; l’innovazione è un atteggiamento mentale che deve permeare l’intera organizzazione. Ovunque ci troviamo, l’humus dell’innovazione è l’insight, cioè la comprensione creativa delle opportunità interne ed esterne cui attingere per incrementare l’efficienza, generare fatturato o rafforzare l’impegno. Questa sorta di visione o intuizione può riguardare i bisogni degli stakeholder, le dinamiche di mercato o anche il modo di operare dell’azienda. Varie aziende Fortune 500 sono state fondate a partire da una singola intuizione di quello che i clienti desideravano. Starbucks porta un po’ di Italia nei coffee shop. Home Depot fornisce accesso fai-da-te alle forniture professionali. The Body Shop si fonda sul concetto che gli acquirenti di prodotti cosmetici sono sensibili alla correttezza dei test effettuati sugli animali.

di Mohanbir Sawhney e Sanjay Khosla* Self Management: sette luoghi, o modi, in cui possono emergere le nuove idee. All’interno della vostra azienda, un’insight può produrre operazioni più efficienti, processi semplificati o strutture più snelle. Insomma, un’insight può essere importante, ma dove andarla a cercare? Facendo brainstorming con i colleghi? Selezionando masse di dati? Con un semplice processo introspettivo? O andando avanti come sempre e aspettando che vi cada in testa la proverbiale mela? Nel nostro complessivo mezzo secolo di collaborazioni con innovatori all’interno di start-up e grandi aziende abbiamo avuto modo di rilevare come le intuizioni più fruttuose provengano tendenzialmente da fonti che possono essere classificate. Pur ammettendo che molte persone maturano grandi idee in modo più o meno fortuito, riteniamo comunque possibile per i singoli individui approcciare l’innovazione in maniera più sistematica.

A partire dall’esperienza e dallo studio di iniziative imprenditoriali e attività di sviluppo prodotti in svariati settori in tutto il mondo abbiamo identificato sette “canali di insight” utilizzabili da chi punta all’innovazione, in qualunque funzione o ruolo si trovi. Li trovate elencati qui di seguito. Sintonizzarsi periodicamente su di essi e analizzarli con metodo permette di focalizzare l’immaginazione, organizzare la riflessione, stimolare la creatività e far emergere idee preziose per la crescita. Anomalie. Oggi le aziende sono inondate di dati. Gli innovatori passano in rassegna queste informazioni alla ricerca di idee promettenti, ma spesso si concentrano su medie e mediane che li portano a conclusioni ad ampio spettro. Mentre a volte le vere opportunità si nascondono proprio nei risultati che deviano dalla norma.

Prendiamo ad esempio un’anomalia nell’e-commerce globale. Si potrebbe immaginare che con più di 100 milioni di consumatori middle-class e 75 milioni di utenti Internet la Russia sia un mercato interessante per il retail online. E invece passa per questo canale un misero 1,5% delle vendite al dettaglio effettuate nel Paese. L’imprenditore Niels Tonsen ha identificato la ragione di tale fenomeno: il sistema postale russo è decisamente inaffidabile e le carte di credito poco diffuse. Questa lettura gli ha permesso di creare un negozio di abbigliamento online, Lamoda, il quale si avvale di un esercito di corrieri che consegnano la merce a domicilio, ritirano il pagamento in contanti e forniscono persino consulenza sulle tendenze più in voga. Fornendo un’esperienza innovativa che porta efficacemente negozio, consulente di stile e registratore di cassa al domicilio del

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sette canali “visionari”

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Anomalie

Convergenze

Frustrazioni

cliente, Lamoda ha creato un’attività di e-commerce di grande successo, unicamente commisurata al mercato russo. L’innovatore brillante sa individuare e monitorare i dati eccentrici. Per enucleare le anomalie ponetevi interrogativi come: quota di mercato o fatturato sono ridotti o al contrario elevati in maniera abnorme in una particolare area geografica? Godete di un successo insolito in un particolare segmento della clientela? C’è qualche elemento delle vendite che è particolarmente produttivo? O un fornitore che ha tempi di consegna straordinariamente rapidi? In questi casi scavate più a fondo. La deviazione numerica potrebbe essere la punta di un iceberg che nasconde una intuizione preziosa.

tramite localizzazione GPS; Snapchat, che nel giro di pochi secondi cancella dal telefono del destinatario tutto ciò che viene inviato tramite l’app. Evan Spiegel e gli altri fondatori di Snapchat si sono basati su due trend specifici dei social media: la spinta a mettere la vita online in tempo reale e la crescente attenzione alla privacy. Su Snapchat le persone si esprimono in modo spontaneo senza la preoccupazione di doversi autocensurare. In tutti gli ambiti della vita si creano in continuazione nuove abitudini sociali, nuove tecnologie e aree di interesse. L’innovatore brillante è attento alle interazioni tra tutti questi aspetti. Chiedetevi quali sono le tendenze economiche, demografiche e tecnologiche più importanti che influiscono sulla vostra organizzazione, sul vostro settore o mercato e come si combinano. Ad esempio, è possibile esplorare l’intersezione tra invecchiamento della popolazione (trend demografico), connettività mobile (trend tecnologico) e aumento dei costi sanitari (trend economico) al fine di creare servizi come ad esempio il monitoraggio a distanza delle condizioni di salute della popolazione più anziana. Analogamente, se si fanno interagire i

costi crescenti e le difficoltà intrinseche alla selezione del personale con la diffusa disponibilità di collegamenti video si può identificare l’opportunità di creare un’applicazione video per il recruiting che permetta di valutare un ampio numero di candidati contenendo i costi.

Esaminate le deviazioni dalla norma Rilevate fatturati o quote inaspettatamente elevati o al contrario ridotti in un particolare mercato o segmento? O boom di prestazioni in una unità aziendale o in un processo di business?

Convergenze. Il punto di intersezione tra diversi trend può rappresentare un terreno fertile per un’insight. Ad esempio, la confluenza tra crescita della telefonia mobile e dei social network da un lato e accorciarsi dei tempi di attenzione dall’altro ha facilitato la nascita di una serie di applicazioni per i social media: Vine, che permette di condividere brevi video; Tinder, che gestisce incontri personali

Individuate le confluenze tra macrotendenze Quali tendenze economiche, comportamentali, tecnologiche o demografiche vedete in atto? In che modo si combinano per creare delle opportunità?

Evidenziate le carenze del sistema Quali sono i punti dolenti per il cliente nei vostri prodotti, servizi o soluzioni? Quali processi o pratiche aziendali disturbano voi e i vostri colleghi?

Frustrazioni. Nella vita le irritazioni sono spesso una fantastica miniera di idee. Alla fine degli anni ’90 Mark Vadon era un giovane consulente che si scontrò con la difficile e ostica esperienza di acquistare un anello di fidanzamento. Il sistema di classificazione e valutazione dei diamanti era complicato e l’avidità dei venditori non contribuiva certo ad alleggerire la pressione sul cliente. Vadon capì che molti altri uomini erano altrettanto scoraggiati e da questa intuizione nacque nel 1999 Blue Nile, gioielleria online che offre utili tutorial e informazioni sulle gemme. Oggi la sua azienda è il maggior retailer online di diamanti e vende anelli di fidanzamento per un valore di 250 milioni di dollari l’anno, oltre il 4% del mercato totale negli Stati Uniti. L’esperienza di Vadon ci fa capire il valore dell’individuare quello che dà fastidio alla gente per poi

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possono essere d’aiuto in qualsiasi ruolo e contesto che richieda un pensiero nuovo.


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Ortodossie

Frange

Viaggi

porre rimedio al problema. Mettetevi nei panni di clienti, colleghi e fornitori e chiedetevi che cosa tra i vostri prodotti, processi o luoghi di lavoro risulta frustrante. Che cosa del vostro business vi disturba personalmente? Quali strategie di aggiramento adottano le persone per venire a capo del loro lavoro? Come si potrebbe migliorarle? Potete rendere più facili le vite dei clienti o meno penose le riunioni aziendali? Siete in grado di ridurre le problematiche cui vanno incontro i vostri fornitori? Cogliere le frustrazioni delle persone può far emergere preziose opportunità di innovazione.

Hellfire Lockheed costano oltre 100.000 dollari. Questi modelli vengono sviluppati con il finanziamento del cliente (il Dipartimento della Difesa statunitense) e sono progettati su misura per essere intelligenti e potenti e quindi efficaci su carri armati e altri obiettivi di grandi dimensioni. Ma recentemente Steve Ignat, veterano da 25 anni in Raytheon (azienda di cui Mohanbir Sawhney è stato consulente), e il suo team hanno sovvertito lo status quo. Sapendo che agli Stati Uniti e ai loro alleati servono missili meno costosi e più discreti per colpire efficacemente piccoli gruppi di terroristi a terra, hanno creato una struttura produttiva a basso costo (soprannominata Bike Shop, negozio di biciclette) e, senza andare alla ricerca di clienti, hanno utilizzato segmenti di programmi di produzione esistenti per assemblare armi di questo tipo. Uno dei missili costruiti in questo modo, il Griffin, è già fortemente richiesto. In ogni organizzazione, settore o mercato si nascondono dei dogmi. Per scoprirli chiedetevi: quali convinzioni sono sacre per tutti noi? Perché le cose devono essere fatte così? E se fosse vero invece il contrario? Quali opportunità si

aprirebbero se mettessimo da parte quei presupposti e quelle convinzioni?

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mettete in dubbio gli assunti convenzionali Vi sono nel vostro settore convinzioni o presupposti che vengono dati per scontati? Comportamenti o procedure tossiche che nella vostra azienda passano sotto silenzio?

Ortodossie. Se nel vostro team, nella vostra organizzazione o settore c’è qualcosa che è sempre stato fatto in un certo modo, vale la pena domandarsi se esistano alternative. Le tradizioni spesso bloccano le potenziali innovazioni in quanto le persone sono riluttanti ad abbandonare le soluzioni collaudate. Ma se cambiano le condizioni devono farlo anche le tradizioni. Nel settore della difesa, per esempio, i produttori si sono concentrati a lungo su missili sofisticati e costosi come il Tomahawk Raytheon, che supera il milione di dollari; anche le proposte più economiche come lo

Sfruttate le devianze Che cosa potete imparare da comportamenti e bisogni dei vostri clienti, dipendenti o fornitori più brillanti o al contrario dai più lenti?

Imparate dall’immergervi in altre realtà In che modo i bisogni dei vostri stakeholder sono influenzati dal loro contesto socio-culturale?

Frange. Giustamente le aziende dedicano la maggior parte del loro tempo agli stakeholder mainstream. Ma a volte i “devianti positivi”, come li chiama Richard Pascale dell’Università di Oxford, rappresentano una ricca fonte di idee e intuizioni e forniscono nuovi modi per affrontare situazioni particolari o risolvere problemi apparentemente insolubili. Nel maggio 2014 il noto attivista nonché professore di legge a Harvard Larry Lessig ha creato Mayday, comitato di azione politica che si occupa della questione dei finanziamenti delle aziende alla politica. Il comitato ha fatto ricorso al crowfunding sul territorio e in rete per raccogliere cifre equivalenti direttamente dai cittadini. Alla data del 25 agosto 2014 aveva totalizzato 7,92 milioni di dollari e oltre 55.000 aderenti. Devianti positivi possono essere clienti visionari che vi aiutano a individuare le tendenze prima che diventino maggioritarie. Possono essere collaboratori maniaci, appassionati del loro lavoro, che non accettano di sentirsi dire di no. Possono essere azionisti illuminati che contribuiscono a dare forma

Analogie

Ispiratevi ad altri settori e organizzazioni Quali innovazioni riuscite potete osservare in altre discipline? È possibile trasferirle nel vostro campo?


*Mohanbir sawhney è titolare della cattedra di tecnologia della Mccormick Foundation e direttore del center for research in technology & innovation presso la Kellogg school of Management della northwestern university. sanjay Khosla è senior fellow della Kellogg ed ex-responsabile mercati emergenti di Kraft Foods (ora Mondelez international). insieme hanno scritto Fewer, Bigger, Bolder: From Mindless Expansion to Focused Growth (portfolio, 2014).

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alla strategia aziendale. L’innovatore deve guardare alle frange estreme dei vari gruppi di stakeholder e chiedersi: che cosa posso imparare da chi ha entusiasmi o lamentele veementi che sia poi applicabile alla mia azienda o al mio ruolo? Viaggi. Quando il business comincia a sapere di vecchio, l’innovatore esce dal suo ufficio e raggiunge i “clienti”, che si tratti dei lavoratori che gestisce, dei colleghi che fanno affidamento sul prodotto del suo lavoro o delle persone che acquistano merci e servizi. Questi “viaggi” in mondi diversi sono necessari perché qualunque comportamento si colloca all’interno di un ricco contesto socio-culturale; è impossibile capire quello che pensano gli altri rimanendo seduti alla propria scrivania. Progettisti e sviluppatori di prodotto hanno chiaro da tempo quanto sia importante adottare questo approccio antropologico. Qualche anno fa Jennifer Hargreaves, manager del produttore di software per la finanza Intuit, venne incaricata di creare una nuova versione di QuickBooks, affermato prodotto della casa destinato alle organizzazioni non profit. Come primo passo cominciò a fare volontariato presso un ente di beneficenza locale. Dopo essersi immersa nel nuovo contesto aiutando a gestire la contabilità dell’associazione per qualche mese, le erano chiare le nette differenze tra i processi gestionali di un’organizzazione for profit e di una non profit, che non vende ma raccoglie fondi e non ha a che fare con clien-

ti ma con donatori. Questa esperienza sul campo la aiutò nella fase di brainstorming in preparazione del nuovo QuickBooks Premier Nonprofit, nel quale vennero inserite ulteriori funzionalità, quali la possibilità di registrare separatamente donazioni, finanziamenti e sottoscrizioni continuative nonché quella di allocare le spese a iniziative o progetti specifici, e che una volta lanciato andò incontro a reazioni e vendite positive. Tutti sono in grado di fare viaggi di questo tipo. Imparate come i vostri stakeholder vivono, lavorano e si comportano. Chiedetevi: quali fattori sociali, culturali e ambientali ne influenzano preferenze e comportamenti? Come possiamo creare soluzioni che rispondano a tali fattori? Analogie. Talvolta altri team, business unit, aziende o settori hanno applicato idee o sistemi utili che, per così dire, non ne hanno valicato i confini. È possibile importare innovazione, anche da situazioni che ci appaiono remote o esotiche? Greg Lambrecht ha elaborato il suo Coravin Wine Access System cooptando idee provenienti dall’ambito della chirurgia. Ingegnere laureato al MIT ed enofilo, si era stancato di stappare bottiglie che non aveva intenzione di finire in una sera per poi assistere all’ossidarsi e deteriorarsi di un buon vino. Non sarebbe stato fantastico poter bere un bicchiere sapendo che il resto della bottiglia si sarebbe conservato alla perfezione? Essendo al corrente dell’uso chirurgico di aghi ultrasottili per operazioni di minima

invasività, si chiese se fosse possibile utilizzare lo stesso tipo di strumento per spillare il vino dalla bottiglia. Dopo dieci anni di sperimentazioni e sviluppo e malgrado qualche intoppo, Coravin è ora sul mercato e ha ricevuto un’ottima accoglienza. Il nostro consiglio a chi vuole innovare è quello di studiare un’ampia gamma di gruppi funzionali e settori indipendenti tra loro in modo da individuare analogie adattabili al proprio campo. Dopotutto, innovazione non significa introdurre qualcosa di nuovo nel mondo, bensì applicare utilmente qualcosa che sia nuovo in un determinato contesto, a prescindere dallo scopo per cui è stato creato. La nostra lista di canali cui attingere spunti di innovazione è cresciuta con gli anni e continuerà senza dubbio a cambiare e ad evolversi, così come probabilmente altri osservatori potrebbero aggiungere categorie in più. Ma la nostra ricerca e la nostra esperienza hanno sempre riconfermato con coerenza la validità di questi sette “canali di insight”. Benché più frequentemente utilizzati da imprenditori, sviluppatori e progettisti, possono essere d’aiuto in qualsiasi ruolo e contesto che richieda un pensiero nuovo. Sono pochi quelli che traggono grandi idee da una tela vergine: alla maggior parte di noi è utile che l’immaginazione venga incanalata.

(da Harvard Business Review - Dicembre 2014)

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I lavoratori della sanità che hanno adottato definizioni scherzose del proprio ruolo, come “Ministro dei dollari e del consenso” (COO) e “Araldo delle buone notizie” (manager PR), sono andati incontro a un minore esaurimento emotivo rispetto ai loro colleghi. Job titles as identity badges: how self-reflective titles can reduce emotional exhaustion, di Adam Grant, Justin Berg e Dan Cable.


g Se ue dalle pagine precedenti

l’opinione di... posenato (segue da pag. 9)

È ormai opinione diffusa che le reti d’imprese possano rappresentare un valido veicolo di cambiamento, di uscita dalla crisi economica e strutturale che già da diversi anni mette in difficoltà le micro e le PMI, in particolare laddove la filiera è lunga e frazionata e non è così facile portare tutto sotto uno stesso tetto. Non si tratta di slancio utopistico ma di fattori competitivi concreti: suddivisione del rischio, maggiore facilità di accesso al credito, riduzione dei costi, possibilità di fare massa critica per un maggiore impatto sul mercato, ampliamento del paniere d’offerta alla propria clientela e rinforzo delle barriere d’ingresso ai nostri competitor; il tutto con il non trascurabile effetto collaterale di allargare il panorama di relazioni a tutto vantaggio delle opportunità commerciali. Ancora una volta la parola chiave è fiducia, superando l’individualismo, per aprirsi a una nuova dimensione cooperativa. Il business networking non è più solo un terreno di confronto teorico. Il quotidiano ci insegna che il mantenimento di elevati livelli di performance non passa attraverso straordinarie giocate individuali, ma da un’azione costante, ben congeniata e soprattutto corale. efi connect

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(segue da pag. 31)

«La fine della recessione non significa che stanno per iniziare tempi migliori», ha esordito Paparozzi. «Stiamo imboccando senza dubbio la strada della ripresa, ma i mi-

glioramenti saranno molto lenti, quindi non si verificheranno alla velocità auspicata». Tra i dati salienti emersi dall’indagine, un incremento delle vendite del 2,4% circa per trimestre, fenomeno che non si verificava dal lontano 2007. «Il futuro della stampa dipende dal valore che è in grado di veicolare», ha continuato Paparozzi. Il 61% degli intervistati prevede un calo nella richiesta di stampati. I prodotti con il maggior potenziale di crescita nei prossimi tre anni sono, sempre in base al parere degli intervistati: direct mail (47%), packaging (29,3%), rivestimenti mezzi e banner (28%), stampati promozionali (27,4%) e display (24%). Il processo di stampa con migliori prospettive per il futuro risulta essere la stampa digitale con dati variabili, secondo il 70,1% degli intervistati. Il futuro della stampa sembra, dunque, risiedere nella comunicazione personalizzata. «Possiamo creare valore aiutando i clienti a creare database che supportino una comunicazione personalizzata. Inoltre, non esiste un’unica strada che conduce al successo. La chiave per arrivare al successo sta nell’individuare le reali opportunità di business e se non siamo in grado di farlo da soli dobbiamo affidarci a degli esperti. Durante i periodi di grande incertezza, infatti, è importante “creare chiarezza” per i nostri clienti e per noi stessi e promuovere una “cultura dell’innovazione”. Per affrontare un nuovo mercato sono necessarie nuove competenze. Se non siamo in grado di dimostrare ai nostri clienti i benefici di collaborare con noi, allora corriamo conti-

nuamente il rischio di perderli. Non dobbiamo solo capire le esigenze dei nostri clienti, bensì è necessario mostrare loro i vantaggi di collaborare con noi». radtech

(segue da pag. 48)

Man mano che il costo dell’elettronica di grande consumo si riduce, la versatilità dei sistemi a base UV continuerà ad ampliare il settore della stampa 3D. Non si sa ancora se la stampa 3D/produzione additiva diventerà un concorrente a pieno titolo per le tecniche di produzione tradizionali nel mercato di massa. Tuttavia, la supply-chain tecnica del settore continua a sviluppare la propria capacità di creazione di prodotti – computer laptop, tablet e altri dispositivi digitali – che implica componenti di diversi complessi materiali e una produzione rapida e a basso costo. L’essiccazione UV rappresenta qui un elemento chiave. Come in numerosi settori importanti, l’essiccazione tramite radiazione avrà senza dubbio un futuro dinamico. finat

(segue da pag. 53)

Tuttavia né L’Oréal né Reckitt Benckiser partecipano attualmente a un programma di riciclo del liner rimovibile. In effetti, Melchior ha dichiarato che in Reckitt Benckiser ci sono stati problemi interni per convincere i colleghi a separare i rifiuti (non gettavano separatamente il liner): «Se il settore delle etichette lanciasse un programma di incentivi, potrebbe essere d’aiuto». FINAT sta promuovendo attivamente le iniziative di riciclo del liner rimovibile nel

corso di presentazioni durante i principali eventi rivolti agli utenti finali. Quest’anno ha lanciato anche il concorso internazionale di riciclo Recycling Awards, con riconoscimenti sia per i proprietari dei marchi sia per i produttori di etichette.

e il futuro?

L’influenza esercitata dagli acquisti online da parte dei consumatori porrà nuove sfide all’attuale modello di produzione di imballaggi ed etichette e potrebbe addirittura portare innovazioni in grado di cambiare le carte in tavola. I cellulari, insieme ai codici QR presenti sugli imballaggi, stanno già creando una nuova relazione tra il consumatore acquirente e i prodotti di retail, che spesso potrebbero non essere più fisicamente scelti e acquistati in un negozio, ma ordinati online. Tuttavia ciò non vanifica il valore della decorazione dei prodotti e il ruolo dell’etichetta: aumenta solamente il numero di piattaforme su cui deve operare. Arno Melchior ha sintetizzato adeguatamente l’opinione dei membri del gruppo con il punto di vista di un’azienda di beni di consumo diversificati: «Si aprono nuove reali possibilità per voi stampatori di etichette, mediante l’integrazione nella vostra offerta di sleeve termoretraibili, stampa digitale diretta e imballaggi flessibili. È il vostro prossimo passo!».

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Hanno collaborato a questo numero Paola Bonfanti, Mark Macaré, achille Perego, Stefano tenedini

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ilpoligrafico.it via Kolbe 8 Milano - tel. 027529101 - fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

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