Il Poligrafico, n. 161, Marzo - Aprile 2015

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il poligrafico 161/2015 159/2014

il ipoll poligrigarfaicfoico

sErviCE wEb to print

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Senza Tecnologie lettura dinon essiccazione c’è crescita

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Sommario piombi in primo piano Stretti rapporti tra GVE e Farina . . . 14 Elcograf acquisisce Amilcare Pizzi . 15 Pigini esce da Veneta Roto . . . . . . 15 La nascita di Webprint . . . . . . . . . . 16 Aziende grafiche italiane . . . . . . 18 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 “Senza lettura non c’è crescita”: il punto con le associazioni di filiera . .24 Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . 28 iNTERViSTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Simonetta Badini e Maurizio Greto (Primaprint) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 TECNoLoGiE News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . 54

40

EVENTi Hunkeler Innovation Days: quasi una fiera . . . anzi, meglio! . . . . 40 Partnership Canon/Graphistudio . . 49 mERCATi Guardare al futuro con ottimismo: 2° studio “drupa Global Trends” . . . 50 LEzioNi di mANAGEmENT Innovazione dinamica: come mettere in funzione un sistema affidabile in 90 giorni . . 59 SpAzio ETiChETTE European Label Forum 2015: congresso FINAT in giugno . . . . . . 63 RUbRiChE I nomi di questo numero . . . . . . . . . .6 L’opinione di... Emanuele posenato Innovazione radicale . . . . . . . . . . . . .9 L’opinione di... Stefano Tenedini Rapidi e autorevoli per tutelare il brand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 L’opinione di... Sergio Facchini Innanzitutto vivere! . . . . . . . . . . . . . 12

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Hunkeler Innovation Days, la “piccola grande fiera” su stampa digitale e finishing.

50

Aspettative ottimistiche dai risultati del 2° “drupa Global Trends”.

I temi del prossimo congresso di Amsterdam per il settore delle etichette.

Il PolIgrafIco è la rIvIsta ItalIana del gruPPo eurograPhIc Press www.eurograPhIcPress.com

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il poligrafico

Stampa e nuovi media nell’era digitale

tutto il numero Cristina Rossi

questo nuinin questo numero AziENdE FioRi ALL’oCChiELLo

Trasparenza e reattività sono due strumenti indispensabili per ridurre l’impatto della crisi.

32

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Simonetta Badini e Maurizio Greto (Primaprint).

59

Lezioni di management: come costruire un motore d’innovazione dinamica in 90 giorni.

24

Le associazioni della filiera fanno il punto su quotidiani, periodici e libri in Italia.

Se gestita e comunicata male – come ricorda Stefano Tenedini nella sua rubrica mensile a pag. 10 – una crisi aziendale può infatti danneggiare o addirittura distruggere un brand. Anche una buona dose di flessibilità non guasta, così da essere sempre preparati agli imprevisti. E a proposito di suggerimenti c’è chi, come Sergio Facchini (a pag. 12), consiglia di andare a rileggersi di tanto in tanto le famose favole di Fedro, che anche dopo due millenni rappresentano una fonte di saggezza ancora attuale cui abbeverarsi. Il “mantra” del momento – come ricorda Emanuele Posenato (pag. 9) – potrebbe essere la parola innovazione, impegnandosi tuttavia a tradurre questo concetto astratto in fatti concreti e preparandosi al cambiamento, distinguendo – come sottolinea la prima puntata dell’articolo Costruire un motore d’innovazione in 90 giorni (pag. 59) – tra miglioramento, definito anche innovazione incrementale o progressiva, e innovazione radicale, definita anche “discontinuità”. Ci fa piacere constatare che il mondo della stampa guardi al futuro con sorprendente ottimismo. Questo, almeno, è quanto emerge dal secondo studio drupa Global Trends (pag. 50), condotto dagli organizzatori della grande fiera di Düsseldorf coinvolgendo oltre 1.100 partecipanti, di cui 810 stampatori, la maggior parte europei (513). Una ventata primaverile di ottimismo arriva anche dall’undicesima edizione degli Hunkeler Innovation Days, che a febbraio hanno attirato a Lucerna 6.000 visitatori da ben 50 Paesi (v. resoconto a pag. 40). Ultima, ma non meno importante, l’attenzione all’ambiente, come testimonia Primaprint, la protagonista della nostra intervista di copertina (pag. 32), che si è aggiudicata, oltre a vari premi nell’ambito del “green”, anche il premio Vedovella 2014 come “Industria grafica dell’anno”.


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria.

6

Acimga 24 Agfa Graphics 21,54 Agostini Alberto 20 AIE 24 Allen Datagraph Systems 20 Amilcare Pizzi Arti Grafiche 15 Anderlini Marcello 22 ANES 24 Anthony Scott D. 59 ARGI 24 Arneri Mauro 16 ASIG 24 Assocarta 24 Assografici 16,24 Azienda Grafica Italiana 23 Badini Simonetta 32 Becmet 25 Bine Editore Group 23 Bocconi università 26 Bouhours Jean-Michel 28 Brother 20 Buhrmann 36 Bulzi 14 Calderara Francesco 15 Camoni Angelo 14 Camoni Juri 14 Camporese 2 Canon 20,40,49,54 Cecchi Roberto 16 Censis 26 Centro Grafico S 23 Ceravolo Massimiliano 49 Chinchio Alessandro 42 Chinchio Industrie Grafiche 42 CoBe Capital 37 Colorcopy 20 Comunico Italiano 8 Conti Roberto 19 Conti Tipocolor 19 Cusenza Virman 26 Del Guasta Cristina 20 Delfino Diego 18 Delfino Elena 18 Delfino Emanuele 18 Delfino Sergio 18 Di Mare Franco 26 DMA 67 Dornscheidt Werner M. 51

Drechsel Jan 64 Drupa 21,50 DTG 20 Duncan David S. 59 Edigit 19 EFI 20 Elcograf 15,16 Ellepi Box 16 Epson 52 Europrinting 16 Farina gruppo 14 Favini 20 Fenix DG 3,52 Ferraro Silvia 16 FIEG 24 Finat 63 Fiorio Maria Teresa 28 Flyeralarm 18 Fujifilm 21,40,56 Gallus 21 GPN 65 Grafiche Editoriale Printing 15 Grafiche Flaminia 15 Grafikontrol 55 Graph Expo 57 Graphistudio 49 Greto Maurizio 32 Gruppo Cordenons 20 Guk 41 GVE 14 Hada Takao 49 Harvard Business Rev. 58,62 Heidelberg 18,19,21,41,54 Horizon 41 HP 20,40,52,57 Hunkeler AG 40,57 Hunkeler Franz 40 Hunkeler Stefan 41 IBIS 46 Il Messaggero 26 Ilte 14 Inca Digital 56 Incas-Falco gruppo 55 International Paper 55 iPrintDifferent 13 KBA 15,55,57 KBA Italia 22 Kodak 40

Komori 18,34,68 l’Unità 14 La Prensa Etichette 18 La Vedovella 33 Legamatic 14 Legatoria Primavera 14 Lego 16 Lego 3000 16 Lithosol 17 Macchingraf 11,19,36,54 Manifattura del Seveso 16 Manroland 14,15,64 Marani Pietro C. 28 Marcucci Andrea 26 Maruggi Aurelio 57 Mazzucchelli 14 MCA Digital 20 Meccanotecnica 41 Messe Düsseldorf 51 Mion Graziano 64 Morgavi Paul 42 Müller Christoph 57 Müller Martini 41 Nitschke Joachim 22 Nova Alessandro 26 NTG Digital 20,56 Nuova Satiz 14 Olbricht Monika 42 Omnea Legatoria 15 Pantone 56 Pessina gruppo 14 PGM Legatoria 14 Pigini Group 15 22 Pini Davide Pitney Bowes 41 Pixartprinting 19 Pizzola Andrea 19 Polyedra 27 Pozzoni gruppo 15,16 PressUp 30,31 Primaprint 32 Primetec 21 Rai 26 Reed Exhibitions 47 Reny Steven 40 Ricoh 40 Righetto Dario 49 Roland 20,23

Roma Giuseppe 26 Rondina Federico 23 Rondina Paolo 23 Ronzoni Maurizio 43 Rosso Alessandro 14 Rotelli Massimo 36 Roto2000 15,16 Rotopress International 15 Ruggeri Grafiche 22 Saita Grafiche 23 Sangiorgi Francesco 36 Satorra Joan 21 Saxoprint 7 Schmedtmann Markus 18 Schneppenheim Joerg 18 Screen 40 Seiko 52 Siotec 19 Siren Pontus M.A. 59 Skira 28 Spagnolo Pino 23 SPGPrints 20,56 Standard Finishing Syst. 40 Sun Chemical 38,39 Tecnographica 20 Tecnopaper 16 Tecnostampa 15 Timson 16 Tittozzi Alberto 21 Tomatis Angelo 52 Touring Club Italiano 23 Tramontina Tullio 49 Tsuga Hirobumi 49 Upgrade! Printmanag. 18 Vaia Francesco 16 Veneta Roto 15 Veneziani Guido 14 Vinitaly 23 VipColor Europe 21 Viscom Italia 47 Walker Kurt 63 Webprint 16 Wheeler Simon 49 X-Rite 56 Xaar 56 Xeikon 40 Xerox 20,40 Zagni Daniele 22


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Gestione aziendale

Innovazione radicale Emanuele Posenato

Si potrebbe considerare il “mantra” del momento, manca invece spesso la componente attiva del concetto: pochi cercano realmente di passare dalle intenzioni ai fatti.

IPI 161/15

posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato

Ora è necessario. La situazione da sola non cambia. Il cambiamento deve essere indotto dall’innovazione dei modelli, dei processi e dei prodotti. Abbiamo già indicato nell’individualismo una delle principali cause della difficoltà delle imprese, in particolare di quelle artigiane, ad affrontare il cambiamento. Ci siamo più volte interrogati sul ruolo dell’imprenditore, trovando spesso un ragionevole capro espiatorio. È però doveroso porre la giusta enfasi anche sulla difficoltà delle organizzazioni nell’affrontare il cambiamento. Una difficoltà molto diffusa nel genere umano, proteso, da sempre, a ricercare situazioni stabili, prevedibili, controllabili. Di fatto, la tanto auspicata innovazione va in direzione opposta a questo atavico bisogno. Innovare significa cambiare il modo di affrontare la quotidianità mettendo in discussione proprio quella routine che, nello spazio magari di tanti anni, si era perseguita e magari pure costruita. Il cambiamento può essere ricercato in modi diversi: si deve infatti distinguere ciò che è miglioramento, detta anche innovazione incrementale o progressiva, da ciò che è innovazione radicale, definita anche in termini di “discontinuità”. Il miglioramento è generalmente frutto di costanza, gradualità, pazienza; si compie spesso in modo progressivo, per piccoli passi, attraverso le conquiste quotidiane, affrontando i problemi e le difficoltà una alla volta; passa attraverso reiterate dichiarazioni d’intenti, programmazione minuziosa, verifiche costanti e monitoraggio severo; il miglioramento è maschio ed è figlio dell’imperativo “dobbiamo”. L’innovazione radicale invece è femmina, spesso frutto imprevedibile della creatività, di connessioni rapide, risultato di uno scatto, di una svolta; spesso matura nel silenzio e si manifesta d’improvviso; l’innovazione è figlia del condizionale “se”. Questo però non significa che l’innovazione debba essere considerata casuale. Le aziende che innovano non sono aziende fortunate, che si ritrovano diverse da un giorno all’altro: le aziende che innovano sono aziende che vogliono e che provano a innovare, affrontando rischi, operando investimenti, esplorando nuove possibilità, distogliendo lo sguardo dalla routine per indirizzarlo altrove. Ma in che direzione? Non sono infinite le possibilità, ma nemmeno poche. In linea generale le direttrici d’indagine sono due: ci si può orientare all’espansione del core business (differenziazione), studiando al meglio la propria clientela per identificare nuove aree di servizio e proposta; o ci si chiede se con le risorse disponibili (persone, organizzazione, know how, prodotti, approccio) è possibile orientarsi a nuovi mercati, estendere l’operato a segmenti della domanda differenti, persino a bisogni diversi (diversificazione). Certo non è facile, ma a questo punto è necessario. Attenzione, però: la capacità di innovazione non si improvvisa. È certamente un guizzo creativo, un balzo che deve però essere preparato “atleticamente e mentalmente”. Si devono possedere sufficienti energie e si devono saper dosare; è richiesta lucidità, per poter prevedere l’effetto del balzo, e ca>segue a pag. 64 pacità di focalizzazione. È richiesto soprattutto un metodo.

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Nascondersi non serve

Rapidi e autorevoli per tutelare il brand

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Comunicare male le crisi fa perdere fatturato, clientela e reputazione, mentre trasparenza e reattività permettono di ridurre l’impatto. Ma senza strumenti e preparazione si resta in balìa degli eventi. Nella sua forma più virulenta, una crisi aziendale non adeguatamente governata e male comunicata può danneggiare o addirittura distruggere un brand. Anche in uno scenario meno aggressivo ci si ritroverà comunque a fare i conti con una perdita di clientela e di fatturato, per non parlare della reputazione che richiede anni per essere costruita ma può essere bruciata in un solo istante di disattenzione. In un’impresa è di fondamentale importanza essere sempre preparati agli imprevisti, anche se questo sembra un controsenso (come del resto capita spesso nel mondo del business). Certo, avere alle spalle una storia di qualità e affidabilità fa spesso la differenza per come il pubblico e i media ci guarderanno nei momenti difficili. Ma non sempre si può contare su una… buona stampa. Bisogna quindi investire tempo e risorse nell’analisi e nella condivisione delle best practice di comunicazione, sia al proprio interno che con la comunità imprenditoriale della quale facciamo parte sul territorio e nel settore. Uscire dal tunnel con immagine, relazioni e conti in ordine richiede la capacità di fiutare le grane in anticipo e rispondere con tempestività, trasparenza, credibilità e integrità. Qualche tempo fa, un’azienda straniera operante in Lombardia nel comparto cosmetico si era trovata suo malgrado a fare i conti con una delle periodiche opere di disinformazione che si diffondono sui blog e sul web. Nel mirino di sedicenti attivisti e di spettatori inesperti e in buona fede, ma rapidissimi a condividere in rete, i prodotti erano stati accusati di essere fonti di allergie o addirittura cancerogeni. Essendo un’azienda molto nota, il brand era tra i bersagli preferiti di insulti e di inviti al boicottaggio, anche a fronte di dettagliate documentazioni che testimoniavano la sicurezza e la qualità degli ingredienti e del processo. Invece di ignorare il problema, i manager avevano però immediatamente coinvolto esperti e dermatologi, che si erano messi subito a rassicurare la clientela e l’opinione pubblica attraverso i giornali. Nel giro di pochi giorni erano state poi organizzate visite ai laboratori riservate alla stampa e i prodotti erano stati messi a disposizione dei giornalisti per effettuare test indipendenti. Il passo successivo era stato organizzare convegni con i massimi esperti del settore per chiarire che gli allarmismi sono spesso “bufale” diffuse per ignoranza e imitazione, se non addirittura fatte circolare ad arte dai concorrenti. Le campagne di allarmismo proseguono, obbligando le aziende a difendersi: ma un intervento rapido supportato da voci autorevoli permette di tenere le critiche a livello fisiologico. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia. IPI 161/15

stefano.tenedini@nordestmedia.it

Stefano Tenedini



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Nuovi equilibri

Innanzitutto vivere! Le energie sono in noi Sergio Facchini

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Ad esempio, le “Favole” di Fedro a mio parere andrebbero lette tutti i giorni poiché la semplice saggezza che esprimono è la fonte cui abbeverarsi. L’informazione, il confronto che esprimono non sono in realtà una fabula, bensì vera, attualissima e applicabile realtà quotidiana, anche dopo due millenni. Ma allora significa che nulla è cambiato? Ho pensato quindi che, oltre a portarci appresso il breviario dei proverbi e dei buoni consigli, dovremmo porre maggior attenzione a quanto ascoltiamo oppure leggiamo sui quotidiani, sulle riviste o sul pc per memorizzare le frasi più significative che sintetizzano un concetto importante. Anche se oggi siamo bombardati da un frastuono di parole, cogliere l’attimo fuggente di un concetto importante è “vivere”. La verità è che lo stravolgimento e la vita caotica in cui siamo immersi e quasi soffocati senza rendercene conto non ci permette più di fermarci di tanto in tanto per riflettere, analizzare e rivedere criticamente gli eccessi e colmare le lacune. Forse sarebbe il caso di rivedere un poco i nostri comportamenti e non perdere l’abitudine delle importanti preziose occasioni di riflessione. Marchionne, alcuni giorni fa, ha sottolineato il fatto che “dalla crisi non si esce se l’impresa attende che vengano fatte le riforme; ma, nel frattempo, ha operato e fatto il proprio dovere?” Attualmente le condizioni del mercato italiano ed europeo non autorizzano a pensare positivamente a una richiesta reale di aumento produttivo. Ciò premesso, se vogliamo restare vivi industrialmente o, ancor più, cercare di riprendere a crescere, ovviamente si deve aprire l’orizzonte e iniziare a guardare e studiare le possibili ed esistenti applicazioni della nostra tecnologia e della nostra industria verso i mercati emergenti. Ma non è tutto! Abbassare le tasse sul lavoro ci serve assolutamente. Il “jobs act” e l’introduzione del contratto di lavoro a tutele crescenti sono certamente utili innovazioni per il nostro mercato del lavoro ma potranno avere applicabilità e passare dalla teoria alla pratica solo quando le menti preposte allo sviluppo di ogni singola azienda si applicheranno attivamente per trovare e sviluppare nuove idee e nuovi sbocchi verso i mercati emergenti. Quindi la ricerca dovrà essere posta in primo piano. Crisi, difficoltà, guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma la storia insegna che da ogni difficoltà è nata un’invenzione, un’idea che ha permesso una nuova tecnologia, una nuova macchina... Pertanto “in alto i cuori e tutti all’attacco” con una grande voglia e interesse verso gli studi e gli sviluppi possibili. Le energie esistono e sono racchiuse in ciascuno di noi, quindi svegliamole e attiviamole nel migliore dei modi.

IPI 161/15

Non a caso la vita è segnata da frasi ricorrenti, come i proverbi, che altro non sono se non la sintetica espressione di una realtà che si ripete da millenni e che è giusto ricordare e porre a paragone di tutto ciò che viviamo tutti i giorni.


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PIOMBI

Tra Veneziani e Farina rapporti sempre più stretti In gioco la rinascita dello storico quotidiano “l’Unità” e la ripartenza della Nuova Satiz.

n Sono state settimane intense quelle del Gruppo Veneziani Editore (GVE) sia sul fronte dell’editoria, sia su quello della stampa. Giorni che hanno visto, innanzitutto, l’atteso via libera del Tribunale all’offerta e al piano industriale di GVE, insieme con il gruppo Pessina, per evitare il fallimento del quotidiano l’Unità. L’accordo prevede l’affitto del ramo aziendale, a fronte di un impegno d’investimento con fidejussione per 10 milioni, a cui farebbe seguito il successivo acquisto. «L’obiettivo» spiega lo stesso Guido Veneziani (nella foto) «è di tornare in edicola il 25

aprile. Stiamo lavorando per questo». Il lavoro comprende un parziale reintegro della storica redazione del quotidiano che faceva riferimento a quello che oggi si chiama Pd (la cui Fondazione Eyu partecipa alla nuova società editoriale dell’Unità con una quota del 5%) riassorbendo circa 25 giornalisti su 60. Si attende anche la nomina del nuovo direttore e l’affidamento della commessa di stampa. Che potrebbe approdare all’interno del Gruppo Farina. Del resto in questi mesi si è instaurata una forte collaborazione tra il Gruppo Veneziani e quello Farina. Rapporti che

hanno portato sempre GVE a rilevare, in sede fallimentare, la Nuova Satiz, azienda nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri che faceva capo alla ex Ilte (Farina). Alla fine di luglio 2014, il Tribunale di Torino – che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni – aveva

deliberato la cessione della parte produttiva, in particolare tre rotative Manroland Lithoman a 64 pagine. L’acquirente che si era aggiudicato in asta le rotative era stata un’azienda italiana specializzata nell’acquisto e vendita di impianti da stampa di seconda mano. Ma nell’operazione è poi subentrato GVE. Così da gennaio a Moncalieri si sono messi al lavoro gli uomini della Mazzucchelli (l’azienda di stampa di Seriate entrata a far parte del gruppo di Veneziani) per riavviare l’attività della Nuova Satiz. Operazione riuscita, tanto che sono tornate a girare già due rotative. >segue a pag. 64

PGM acquisisce Legatoria Primavera

14

Prosegue la strada della crescita dimensionale attraverso le acquisizioni della Legatoria PGM di Lainate, azienda nata nel 1985 quando la famiglia Camoni cominciò la sua avventura imprenditoriale rilevando un ramo d’azienda dell’editore Vallardi per cominciare l’attività specializzandosi nei libri cartonati cuciti filo refe. Da allora PGM, ancora guidata dai Camoni (il padre Angelo oggi affiancato dal figlio Juri), è diventata un punto di riferimento per tutti gli stampatori (piccoli, medi o grandi, circa una sessantina) e gli editori che affidano all’esterno il finishing trovando in PGM un partner in grado di assicurare tutte le lavorazioni di legatoria: taglio e piega, cartonatura, cucitura, brossura (cucita e fresata), punto metallico fino alla lavorazione manuale dei libri e compresi imballaggio e spedizione. Un’offerta che si è completata, come detto, grazie anche alle acquisizioni. Dopo aver rilevato nel 2011 la Legamatic di Settimo Milanese, dal primo gennaio di quest’anno è diventato operativo l’ingresso nel gruppo anche della Legatoria Pri-

mavera. Anch’essa una storica impresa di Lainate (con lo stabilimento vicino a quello della PGM) appartenente alla famiglia Bulzi, specializzata nelle lavorazioni di brossura fresata. La sempre maggiore concorrenzialità del mercato aveva portato i Bulzi a decidere la dismissione della loro impresa. Occasione che la PGM non si è lasciata sfuggire e oggi la Primavera è diventata a tutti gli effetti Legatoria PGM. Questa acquisizione, che ha permesso di non IPI 161/15

Nasce così un nuovo polo del finishing da quasi 10 milioni di euro, in grado di fornire tutte le lavorazioni di legatoria e spedizione.


PIOMBI

PrimoPiano

Elcograf (gruppo Pozzoni) acquisisce Amilcare Pizzi Con questa operazione, arriva a 17 il numero di rotative nel parco macchine. n La notizia era nell’aria e Il Poligrafico l’aveva anticipata nello scorso numero. Adesso però è ufficiale. Con un comunicato la Elcograf, società che fa capo al gruppo Pozzoni, ha annunciato di essere “orgogliosa di avere portato a termine l’acquisto delle Arti Grafiche Amilcare Pizzi”. L’operazione che si è da poco conclusa, come spiega la nota diramata dal gruppo che ha il suo quartier generale a Cisano Bergamasco, ha permesso di conservare 60 posti di lavoro, oltre a un importante indotto, e di salvaguardare un marchio di grande rilevanza nel settore della carta stampata, conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero per l’elevata qualità

del prodotto e noto soprattutto nel segmento del libro d’arte e della stampa rotativa per l’editoria e il commerciale. L’Amilcare Pizzi, ricorda Elcograf, è infatti un’azienda storica, fondata oltre 100 anni fa, che vanta un bagaglio di esperienza e capacità unici nel settore e “che ben potrà armonizzarsi con la altrettanto centenaria storia del gruppo Pozzoni”. Con questa operazione, spiega sempre la nota, Elcograf “cresce ancora e consolida la sua posizione di leadership nella tecnologia rotooffset con altre quattro rotative installate nel polo milanese (due Lithoman 64 pagine di recente costruzione, una 48 pagine KBA e una 16 pagine sempre KBA), in

disperdere know-how e clientela salvando la maggior parte dei dipendenti, ha contribuito – afferma Juri Camoni – a rafforzare l’offerta produttiva aggiungendo alle due linee di brossura esistenti altri due impianti. Attraverso una riorganizzazione e ottimizzazione degli stabilimenti operativi è stato chiuso il sito di Settimo e tutta l’attività è stata concentrata sui due stabilimenti di Lainate, su una superficie coperta di circa 12.000 metri quadrati, mentre una linea di brossura è stata insediata presso uno stabilimento del gruppo a Vaprio d’Adda con lo scopo di servire al meglio i clienti di quest’area geografica. Con l’operazione Primavera, quindi, PGM è diventata una delle principali legatorie per conto terzi del Nord Italia, con una sessantina di dipendenti coinvolti e un consolidato di quasi 10 milioni di euro di ricavi comprendendo, oltre ad altre attività specifiche del settore, anche la consociata Legatoria Omnea per l’offerta di allestimenti a punto metallico mettendo al servizio del gruppo tre linee. Ma l’obiettivo, conclude Camoni, è di continuare sulla strada dello sviluppo studiando se necessario e se possibile anche altre acquisizioni o integrazioni. A. P.

grado di sviluppare un fatturato che nel 2013 ha toccato i 26 milioni di euro. Con le rotative acquisite attraverso l’operazione Pizzi, Elcograf “raggiunge oggi – prosegue il comunicato – l’impressionante numero di

17 rotative installate e funzionanti”. Un parco macchine che si era recentemente incrementato grazie all’affitto, finalizzato all’acquisto, del ramo d’azienda di Roto2000. Achille Perego

Il Gruppo Pigini esce da Veneta Roto Prosegue la collaborazione, salvaguardata l’occupazione. A meno di due anni dall’ingresso nel capitale di Veneta Roto, gruppo Pigini, che deteneva il 70% delle quote, ha deciso di accettare la proposta dei soci di minoranza di rilevare l’intera partecipazione. Si è arrivati a questa situazione dopo che gli azionisti “veronesi”, spiega una nota diffusa dal gruppo di Loreto, hanno deciso di non cedere le loro quote a Pigini Group, necessarie per consentire la completa integrazione nel gruppo. Alla Pigini Group Printing Division fanno capo Rotopress International, che da marzo ha acquisito lo stabilimento produttivo di Grafiche Editoriale Printing di Bologna, Tecnostampa e Grafiche Flaminia. Il progetto che sarebbe stato perseguito avrebbe ricalcato operazioni già effettuate, sia all’interno del gruppo

marchigiano, sia da altre aziende: cioè la necessaria e inevitabile ricerca della maggior efficienza e la riduzione di costi. La non possibilità di realizzare queste operazioni strategiche, cioè fondere Veneta Roto all’interno di Pigini Group Printing Division, ha aperto diverse possibilità, e quella che è prevalsa è stata la decisione da parte dei soci “veronesi”, riconducibili all’ex socio di maggioranza della OPV Francesco Calderara, di esercitare l’opzione “call” acquisendo il 70% della partecipazione in Veneta Roto detenuto da Pigini Group. Tra le due società, conclude la nota, rimarrà intatta la volontà di collaborare sia a livello industriale sia commerciale, al fine soprattutto di contribuire a garantire l’intera occupazione del sito veronese. A.P.

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PIOMBI Sulle ceneri di Lego 3000 nasce la Webprint

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Alla fine del 2013, quando l’ex gruppo di Mauro Arneri (Roto 2000, Europrinting e Lego 3000) aveva subìto i pesanti effetti per presunta frode fiscale, sembrava che per le attività di stampa e legatoria del polo di Casarile ci fossero poche speranze. Una perdita importante per il settore grafico visto che le aziende ex Arneri davano lavoro a un centinaio di dipendenti, presentavano un ampio parco macchine (rotative e linee di finishing) e potevano vantare un fatturato sui 30 milioni. Cessata l’attività a inizio 2014, e messi in cassa integrazione gli operai, lo scorso autunno era arrivata la prima buona notizia: il gruppo Pozzoni, attraverso Elcograf, aveva ottenuto il via libera del Tribunale di Pavia per rilevare (con la formula dell’affitto finalizzata all’acquisto) una parte dell’attività di Roto 2000 (roto-offset) e di Europrinting (linee di brossura e stampa per libri). Così a novembre è ripartita la produzione dell’ex Roto 2000 (ora stabilimento Elcograf) con l’iniziale assorbimento di circa 35 dipendenti su due delle quattro rotative che interessavano a Pozzoni su cui stampare in particolare i “volantoni” della Gdo. Se il gruppo di Cisano Bergamasco era interessato alle rotative più grandi di Roto 2000 e in parte a Europrinting (per cui sarebbe ancora in definizione il futuro), dall’accordo era rimasta fuori Lego 3000, legatoria specializzata per riviste e prodotti commerciali con macchine a punto metallico. Ma anche in questo caso nei mesi scorsi è stata trovata una soluzione che ha permesso di riprendere la produzione e allargarla alla stampa di libri. In fase di liquidazione sono state infatti rilevate tutte le linee a punto metallico che ora sono in funzione a Casarile. La società creata ad hoc per l’operazione si chiama Webprint e vede come amministratore delegato Roberto Cecchi. Webprint si è anche attrezzata per la stampa di libri installando una rotativa Timson monocolore. A.P.

PrimoPiano

Il tessuto nobilitato fa tendenza nei cataloghi d’arte n Le pubblicazioni d’arte sono una voce sempre più importante per le aziende del settore grafico editoriale, almeno per quelle di maggiore esperienza e reputazione. Il moltiplicarsi di mostre è un segnale del crescente interesse del pubblico per la pittura e i cataloghi, tra cui molti di grande pregio, si sono ritagliati uno spazio tutt’altro che marginale, anche grazie alla competenza di un made in Italy che in questo campo si sa distinguere e conquista fette di mercato anche all’estero. È il caso di Manifattura del Seveso, azienda a proprietà famigliare da quattro generazioni. Grazie all’esperienza nella nobilitazione e nel finissaggio dei tessuti, si è affermata come produttore di tele per legatoria, cartotecnica e packaging di lusso. Le tele che escono dallo stabilimento di Osio Sotto (BG) sono le sole al mondo certificate FSC, quindi riciclabili e rispettose dell’ambiente. Proprio in questo periodo l’azienda contribuisce al battesimo di un nuovo spazio milanese, il Museo delle culture Mudec. A inaugurare la struttura la mostra “Africa”, il cui catalogo è rivestito proprio con tele di Manifattura del Seveso. «Dopo qualche anno di assenza c’è un grande ritorno dei rivestimenti in tela per i cataloghi delle mostre e dei musei, e noi abbiamo

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intercettato questa tendenza forti dell’esperienza nei tessuti per packaging, libri, shopper, cataloghi di moda», afferma Francesco Vaia, responsabile marketing. «Non la consideriamo una semplice lavorazione, ma una nobilitazione nel vero senso del termine. Nel caso di “Africa, terra degli spiriti”, il catalogo è ricoperto di tessuto di cotone su retro e dorso, più una parte della copertina anteriore, in un colore che richiama la terra dell’Africa. E la legatura è stata curata dalla Lego di Vicenza». E all’arte si affiancano sempre più spesso anche le lavorazioni per le grandi firme della moda e dell’oreficeria.

>segue a pag. 64

Più creatività “dentro” la produzione: esempio di “dopo-crisi” Nuovi modelli di business per affrontare la crisi del settore grafica, carta e cartotecnica, ma anche per reinterpretare lo sviluppo del mercato, per considerare il web e il digitale degli alleati e non degli ostacoli, per risvegliare i consumi e per dare una risposta creativa al calo degli investimenti pubblicitari. Reinventarsi, in una parola, è quanto si propone Silvia Ferraro (nella foto), che guida le imprese del comparto in Confindustria Vicenza. Proprio la capacità di reinventarsi ha consentito alla filiera locale di mantenere le posizioni. Si parla del passaggio degli investimenti dalla grafica al digitale, ma i dati smentiscono: la pubblicità via mail perde il 9%, la stampa commerciale è in crescita del 10%. Silvia Ferraro guarda al mercato di domani da un doppio punto di vista: da imprenditrice (ad di Tecnopaper e di Ellepi Box) e come rappresentante nel mondo associativo, poiché è anche nel direttivo nazionale di Assografici. «Nella grafica la situazione è più complicata perché la crisi ha portato rapidamente allo scoperto le criticità. Però al tempo stesso si sono aperte nuove opportunità, come trasformarsi in piattaforme multiple, capaci di proporre servizi diversi dalla semplice stampa», ha detto presentando la sua strategia per lo sviluppo del territorio. Per quanto riguarda la cartotecnica, Ferraro può contare sulla propria esperienza diretta: Tecnopaper ed Ellepi Box dalla crisi ne sono uscite, visto che tra il 2008 e il 2009 avevano lasciato sul terreno l’8% del fatturato mentre oggi sono a +8% rispetto ai livelli pre-crisi. «Abbiamo puntato a valorizzare l’area più direttamente orientata al consumatore. Creatività e produzione insieme hanno contribuito a difendere le posizioni e a far ripartire la crescita». A restituire nuove prospettive alla cartotecnica c’è anche l’aspetto di sostenibilità ambientale. Nel Vicentino la filiera è a ciclo completo, con le materie prime utilizzate per la produzione che provengono dal riciclo e sono a loro volta riutilizzabili nel settore. In un momento in cui la green economy rappresenta una voce sempre più importante, anche questo conta. S.T.


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La principale azienda di stampa online d’Europa per il settore B2B continua la propria strategia di espansione e annuncia l’acquisizione di upgrade!, giovane start-up con sede ad Amburgo che offre servizi di gestione di stampa. Con questa acquisizione Flyeralarm amplia il proprio portfoglio di servizi marketing ed estende l’offerta di consulenza individuale per campagne di marketing e servizi secondari. La società sarà denominata “upgrade! Printmanagement GmbH - a Flyeralarm company”. «Siamo entusiasti di questa nuova acquisizione perché upgrade! completa la nostra offerta rispondendo alle crescenti richieste di singole stampe in aggiunta ai servizi del nostro sito», ha dichiarato Markus schmedtmann (nella foto), CEO di Flyeralarm. «Vogliamo espandere ulteriormente questo settore restando in linea con la nostra strategia globale: Flyeralarm sta diventando un fornitore completo di servizi di marketing. Vogliamo essere il partner ideale per tutte le necessità in materia di marketing e pubblicità, e upgrade! è il supporto giusto». «Noi e Flyeralarm ci completiamo a vicenda», ha commentato Joerg schneppenheim, CEO e founder di upgrade!. «Flyeralarm è probabilmente il leader mondiale in termini di efficienza nella stampa, mentre noi abbiamo un approccio individuale, offrendo una consulenza completa ai clienti. L’idea alla base di upgrade! è di risparmiare sui costi grazie al supporto consulenziale e rendere il marketing ancora più di successo». Flyeralarm annuncia, inoltre, l’apertura di propri negozi online in Irlanda, Danimarca, Finlandia e Svezia. Imprese e consumatori possono scegliere tra centinaia di prodotti di alta qualità in più di tre milioni di varianti sui loro e-commerce locali, tra cui volantini, opuscoli, manifesti, brochure... Tutti i prodotti sono realizzati in Germania e consegnati con servizio standard, espresso o overnight.

Una Komori H-UV “speciale” per La Prensa  Fondata a Milano nel 1966 da due fratelli, Diego e Sergio Delfino, La Prensa Etichette Italia – che nel corso degli anni si trasferisce a San Giuliano Milanese, dove si trova l’attuale sede – si è evoluta nel tempo sia come professionalità sia come attrezzature. A cavallo degli anni Ottanta ai padri sono subentrati più attivamente i figli, Elena ed Emanuele, portando in azienda una ventata di rinnovamento. Oggi l’azienda – che chiuderà il 2015 con un fatturato previsto di oltre 18 milioni di euro e che si avvale di 48 dipendenti – vanta un’esperienza quarantennale nella produzione di etichette per acque minerali, soft drink, birre, olii, vini, liquori, incarti per cioccolato, prodotti alimentari in genere e detersivi.

Tecnologie sempre all’avanguardia Tutti i reparti di prestampa, stampa e taglio vengono continuamente aggiornati e potenziati. Lo dimostra il recente investimento in una nuova macchina Komori GLX640C H-UV, una offset con 6 gruppi stampa, spalmatore e sistema H-UV, oltre al cambio lastre automatico e PDC SX, ossia un sistema che, oltre alla messa a registro lastre in automatico, esegue il controllo colore a livello densitometrico e spettrofotometrico ed è destinato al cambio veloce dei Pantone con un nuovo concetto di lavaggio delle macinazioni e feedback dei dati di impostazione colore. Oltre a essere la prima GLX 40 in Italia, sarà anche la prima macchina da stampa con controllo qualità totale PQA (Printing Quality Assistant) di Komori. Grazie alla dotazione di una telecamera CCD e di un obiettivo ad alta precisione, con questo sistema sarà pos-

sibile controllare la qualità di stampa in macchina ispezionando uno ad uno tutti i fogli, sempre con gli stessi criteri e con la totale tracciabilità di tutta la produzione. Tale sistema, oltre al fatto che interverrà automaticamente sullo scostamento densitometrico, avrà la possibilità di rilevare tutti gli elementi e tutte le variabili del “visto si stampi”, diventando effettivamente l’occhio aggiuntivo al capo macchina. Inoltre, tale sistema è integrato totalmente con il PDC SX. «La nuova Komori verrà installata entro il prossimo 30 giugno e l’avviamento è previsto per metà luglio», spiega Emanuele Delfino. «Andrà ad affiancare in sala stampa tre Komori 72x102 e una Heidelberg XL 106-7LX bivalente. Abbiamo scelto una Komori con tecnologia H-UV perché siamo sicuri che ci consentirà di

La nuova Komori super accessoriata verrà installata entro fine giugno e l’avviamento è previsto per metà luglio.

aumentare la nostra reattività nei tempi di produzione, innalzando al contempo gli standard qualitativi e mettendoci nella condizione di poter stampare su una più ampia gamma di supporti, tra cui film plastici e carte metallizzate». La Prensa Etichette Italia è attualmente leader nella stampa di etichette in carta – le cosiddette “wet-glue” – per acque minerali e annovera tra i propri clienti tutti i brand più importanti, quali il Gruppo Nestlé Waters Italia - San Pellegrino, San Benedetto, Spumador, Rocchetta, Uliveto, Sant’Anna, Ferrarelle, Boario, Surgiva, Parmalat e Coca-Cola. «Stampiamo oltre 7 miliardi di etichette all’anno», conclude Delfino, «di cui l’80% su carta e il rimanente 20% su supporti sintetici e plastici». IPI 161/15

Flyeralarm si rafforza in Europa

PIOMBI

news aziende grafiche


PIOMBI Conti Tipocolor sceglie il meglio di Heidelberg < Conti Tipocolor ha definito con Macchingraf l’acquisto

di una Heidelberg XL 106 10 P (convertibile) da 18.000 copie. L’azienda di Calenzano (FI) guidata da Roberto Conti (terza generazione dalla fondazione dell’azienda avvenuta nel 1906) ha sempre avuto come pietra miliare lo spirito innovativo e la volontà di mettere a disposizione della propria clientela il meglio della tecnologia. Questo investimento darà certamente un ulteriore “lustro” all’azienda che è impegnata soprattutto sul mercato europeo e oltre oceano nella produzione di cataloghi d’arte. Passare in rassegna i clienti principali della Conti Tipocolor è come fare un giro del mondo dei più prestigiosi musei: National Gallery London, Modern Museum of Art e Metropolitan di New York, Guggenheim e altri importanti nomi come l’Università di Yale o Alinari di Firenze. A questi si aggiungono poi nomi del settore editoriale e del packaging. L’azienda opera a ciclo completo dalla prestampa fino al reparto di legatoria, dotato di brossura e di punto metallico, e al reparto di cartotecnica. L’installazione della nuova XL 106 10 P è prevista prima dell’estate. Particolarità di questa macchina sono la velocità di 18.000 copie/h e la possibilità di stampare in bianca e volta spessori fino a 0,8 mm grazie alla tecnologia della voltura XL completamente automatica, che permette il monitoraggio continuo del passaggio foglio adeguando i flussi dell’aria di supporto al variare di velocità e caratteristiche del materiale da stampare. Importante ricordare per una macchina convertibile con queste prestazioni, la tecnologia dell’uscita che garantisce l’alta produttività, la Preset Plus X1, con sistema di dischi aspiranti.

L’Upload&Print di Pixartprinting

IPI 161/15

In occasione del Southern European Print Congress 2015, evento che ha visto riunite a Barcellona le tre associazioni Fespa España, Fespa France e Siotec Italia, Pixartprinting è stata testimonial presentando la propria case history di successo, in linea con il titolo dell’evento “The WOW effect of printing”. Davanti a una platea di addetti ai lavori, Andrea Pizzola, sales & marketing director, ha tenuto uno speech intitolato “Upload & Print, the international market of a simple idea”. Ripercorrendo le tappe principali dell’azienda veneziana, che da un’attività local è passata in pochi anni a operare capillarmente in tutta Europa, l’intervento si è focalizzato sugli asset aziendali strategici che hanno permesso la trasformazione che Pizzola definisce una “simple idea”. Oggi, infatti, la nuova frontiera tracciata da Pixartprinting nella fornitura online di servizi di stampa è quella dell’Upload & Print che accorcia la distanza tra azienda e clienti. «Vogliamo essere l’estensione produttiva del singolo cliente, metaforicamente una grande e tecnologica stampante sulla sua scrivania», ha spiegato Pizzola. «L’utente deve solo creare e caricare il file di stampa, come se il device su cui lo carica fosse collegato direttamente al nostro reparto produttivo. Con un click ha a propria disposizione sistemi di stampa all’avanguardia, i migliori disponibili sul mercato».


news fornitori

favini per il progetto “Voiala” Favini ha rinnovato il proprio impegno per la salvaguardia dell’ecosistema del Madagascar, sostenendo il progetto “Voiala”, al quale collabora dal 2009: è un microcosmo di azioni comunitarie locali volte a ricreare e proteggere le risorse naturali pesantemente sfruttate dell’isola africana.

Il progetto prevede l’insegnamento delle più innovative tecniche di coltivazione biologica che permettono di rispettare l’ecosistema locale e, contestualmente, migliorano gli standard qualitativi di vita della comunità. Un rapporto trimestrale aggiorna periodicamente tutti i partecipanti sui progressi del progetto, dall’avanzamento delle semine e delle piantumazioni ai progetti degli orti della comunità, alla promozione di prodotti agricoli locali.

in crescita il Gruppo Cordenons

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La Società, riconosciuta sul mercato globale come fornitore affidabile di circa 2.500 prodotti di qualità nel segmento delle carte grafiche e tecniche, nonostante la crisi economica e finanziaria, ha annunciato i risultati finanziari del 2014 in cui ha ottenuto risultati interessanti. Scelte lungimiranti, anche in tema ambientale, hanno permesso di conseguire importanti primati e riconoscimenti e di ricavarsi una solida posizione sul mercato. I risultati finanziari chiave (paragonati al 2013) sono: fatturato +12%; Ebitda +45% (13,5% sul fatturato); cash flow netto +60%. Gruppo Cordenons prevede di investire 5,5 milioni nel 2015 in tecnologia e rinnovo degli impianti. 3,5 milioni (dei 5,5) saranno totalmente destinati a un nuovo impianto energetico.

Nasce MCA Digital, soluzioni per stampa digitale  Un’aziende nuova ma nello stesso tempo

solida, grazie a un know-how sviluppato in oltre vent’anni di lavoro nel settore. Questa è MCA Digital, che a gennaio ha affittato da Tecnographica di Campodarsego (PD) il ramo d’azienda dedicato alla stampa digitale, assorbendone 16 dipendenti. MCA Digital nasce da un’idea di Cristina Del Guasta e Alberto Agostini (nella foto sopra), già collaboratori di Tecnographica: diventare il primo rivenditore specializzato in Italia per soluzioni (attrezzature e materiali di consumo) di stampa digitale di piccolo e di grande formato in un unico soggetto. «Il settore della stampa digitale ha ampi margini di crescita, soprattutto nella richiesta di

stampe di grande formato», spiegano gli amministratori di MCA Digital. «Inoltre, recenti analisi ci dicono che la stampa digitale di piccolo formato rappresenterà il 70% del mercato entro il 2020. Noi vogliamo diventare il partner fondamentale dei produttori delle tecnologie di stampa e degli stampatori, forti dell’esperienza e dei contatti che come team abbiamo sviluppato negli anni in Tecnographica». MCA Digital sarà rivenditore autorizzato di tre marchi leader: HP per stampanti di grande formato, Canon e Xerox per il piccolo formato e EFI per applicativi software gestionali. Il punto di forza, inoltre, sarà il comparto dell’assistenza tecnica, con sei operatori interni, certificati dalle stesse case madri.

Quattro tappe per il tour di Colorcopy Parte da Rimini (17-18 aprile) il primo Tour delle Arti Grafiche firmato Colorcopy, un’open house itinerante per consolidare il dialogo con clienti e prospect di Lombardia ed Emilia Romagna. Dopo la prima tappa, Colorcopy apre al pubblico le proprie sedi di Bologna (8-9 maggio), Brescia (5-6 giugno) e del nuovo showroom di Milano (19-20 giugno). Sarà l’occasione per scoprire la versatilità dall’ampia gamma Colorcopy, che spazia dal piccolo al grande formato, dai sistemi per oggettistica alla stampa diretta su tessuto, fino alle soluzioni per il mondo dell’industria, offrendo agli operatori l’occasione di realizzare la propria creatività e cogliere nuove opportunità di business. Nelle tappe del tour sarà possibile prenotare dimostrazioni personalizzate su appuntamento. Protagoniste le ultime novità tecnologiche firmate Roland, Xerox, Brother (per l’Emilia Romagna) e DTG (per la Lombardia): plotter sublimatici ed ecosolvente, sistemi UV per oggettistica, flatbed large format, stampanti per arti grafiche e per tessuto, periferiche per taglio laser.

NTG Digital amplia l’offerta nelle etichette con ADSI È stata siglata da NTG Digital un’importante partnership con l’americana Allen Datagraph Systems Inc. che le consentirà di distribuire sul mercato italiano tre nuovi sistemi per la produzione di etichette di fascia entry level, settore che richiede sempre più spesso una produzione personalizzata di etichette in brevi e medie tirature. Dopo la fase strategica che ha visto NTG Digital impegnata nella definizione dell’accordo con SPGPrints per la distribuzione della macchina digitale UV a bobina DSI, con questa operazione prosegue la sua evoluzione per diventare sempre più protagonista nel mondo delle etichette. L’accordo di distribuzione, in esclusiva per il mercato italiano, consentirà a NTG di poter fornire ai converter di etichette e centri stampa digitali ben 6 modelli che comprendono macchine da stampa digitali a bobina e sistemi di finishing in differenti formati, velocità e tecnologie. I sistemi ADSI rappresentano la soluzione ideale anche per piccole-medie industrie, nei settori food e beverage, che necessitano brevi tirature e utilizzano dati variabili. Un altro target importante sono gli stampatori tradizionali, interessati ad approcciare gradualmente il mercato delle etichette. La distribuzione capillare è garantita da una nuova struttura tecnico commerciale. IPI 161/15

in BreVe


PIOMBI Primetec festeggia dieci anni < Il 20 e 21 marzo Primetec ha festeggiato i suoi primi 10 anni di

attività inaugurando la nuova sede di Roma, dotata di ampio show room e un’area dedicata alla produzione digitale di etichette neutre in bobina, con dimostrazioni di tutte le soluzioni di stampa e fustellatura digitale. Nata nel 2005 dalla pluriennale esperienza nelle tecnologie di stampa digitale di Alberto Tittozzi, con l’obiettivo di offrire soluzioni di stampa digitale a colori per etichette in bobina, oggi Primetec è specializzata a 360 gradi in questo segmento di mercato. A conferma di questo, durante la cena di celebrazione del decennale, il vicedirettore di VipColor Europe, Joan Satorra, ha consegnato a Tittozzi un premio di riconoscimento come migliore azienda d’Europa 2014 per vendite e supporto ai clienti. L’evento di inaugurazione ha dato la possibilità a molte aziende grafiche e produttori industriali di osservare e testare le migliori soluzioni di stampa e fustellatura digitale, già affermate, quali la VP700, stampante Memjet, best seller 2014 di VipColor Europe, le affidabili stampanti Laser Primera CX1000e e CX1200e e il nuovo fustellatore digitale ScorpioPlus, nell’ultima release, completo di unità di plastificazione. Particolare attenzione alle tre nuove stampanti digitali a getto d’inchiostro pigmentato, annunciate dalle case produttrici in uscita nei prossimi mesi sul mercato.

In tour nel Centro R&S di Heidelberg per vedere l’inkjet di Gallus I Gallus Innovation Days dello scorso settembre avevano tenuto a battesimo l’innovativa Gallus DCS 340, una rotativa digitale sviluppata congiuntamente da Gallus, Heidelberg e Fujifilm. In quell’occasione i visitatori hanno visto in azione un prototipo, ma man mano che ci si avvicina alla fase della produzione in serie della macchina, a più di 50 stampatori di etichette di tutto il mondo è stata offerta l’opportunità di verificarne le prestazioni presso il Centro R&S di Heidelberger Druckmaschinen. Durante la visita hanno avuto modo di dare una sbirciata al laboratorio di sviluppo per la stampa inkjet, che normalmente può essere visitato solo dagli addetti ai lavori. Il tour si è focalizzato in particolar modo sulla tecnologie delle testine di stampa e sul comportamento delle gocce d’inchiostro durante il loro trasferimento sul supporto. Grazie a una risoluzione nativa di 1200 dpi, una velocità di stampa di 50 m/min e una messa a registro molto accurata, la Gallus DCS 340 introduce nuovi standard in termini di qualità, produttività e flessibilità nella stampa di etichette.

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Drupa Innovation Park Alla prossima Drupa del 2016 sei parchi tematici metteranno in luce i trend più attuali, offrendo l’occasione a giovani aziende e start-up di esibire soluzioni tecnologiche lungimiranti. Su un’area di oltre 3.000 m2, i temi saranno: Editoria multicanale & soluzioni di marketing (cross-media, realtà aumentata, NFC...), Web-to-Media & E-Commerce (web-to-publish, W2P, cloud publishing...), Ottimizzazione e automazione di processo (sistemi gestionali, gestione del workflow, sistemi di controllo...), Valore aggiunto nella stampa (supporti innovativi, finitura, packaging, stampa “green” e di sicurezza), Innovazioni nelle tecnologie di stampa (3D, stampa funzionale, di circuiti stampati...), Business Models.


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news eventi

Grafiche Ruggeri inaugura il nuovo sito produttivo E nella stessa open house ospita il 20mo anniversario di KBA Italia

Joachim Nitschke (terzo da sinistra) con, da sinistra: Daniele Zagni, Davide Pini e Marcello Anderlini.

buoni motivi: visitare un nuovo sito produttivo progettato e costruito all’insegna della razionalità e della sostenibilità; verificare dal vivo il potenziale dell’ultimo investimento tecnologico in termini di flessibilità e rendimento, la Rapida 106 in configurazione ultra speciale scelta per le realizzazioni di nicchia, e partecipare al momento di celebrazione che KBA Italia ha voluto tenere in questa piacevole cornice per ricordare il suo ventesimo compleanno. L’ottima organizzazione della giornata e un’eccellente affluenza ha dato a tutti grande soddisfazione. Innanzitutto per i giovani titolari

L’avv. Salvatore Emma con studio in San Cataldo (CL) via Trento n. 11, P.E.C. salvatore.emma@avvocaticl.legalmail.it, nominato Curatore del Fallimento in epigrafe giusta sentenza del Tribunale di Caltanissetta - Reg. Fallimenti n. 5 dell’11/30-7-2008 – Giudice Delegato Dr. Calogero Domenico Cammarata, premesso

- che la società fallita svolgeva attività di “stampa con rotativa a colori 32 pagine, rotativa 16 pagine, macchina piana 5 colori, per fornire prodotti di stampa della grande distribuzione e riviste”, presso lo stabilimento di circa mq. 25 mila di cui 6 mila coperti, sito sulla S.S. 640 scorrr. Veloce CL/AG, svincolo per San Cataldo scalo, all’interno della omonima Zona Industriale – territorio di Caltanissetta; - che la società, dichiarata fallita in data 30-7-2008, dal 1-8-2008 al 17-10-2011 ha continuato l’attività in esercizio provvisorio autorizzato dal Tribunale; dal 18-10-2011 fino al 17-10-2014 è stata condotta in affitto da altra società che ha assunto alle proprie dipendenze, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, 21 lavoratori; - che il contratto di affitto risulta scaduto in data 17-10-2014 ed il C.d.C. con il parere favorevole del Curatore e l’approvazione del Giudice Delegato ritiene di dover proceder all’individuazione di un nuovo affittuario al fine di salvaguardare l’attività, il valore dell’azienda e l’occupazione dei lavoratori già impegnati nella stessa; - che si ritiene non pregiudizievole per i diritti dei creditori procedere all’affitto dell’azienda, finalizzato all’eventuale acquisto, per un periodo di dodici mesi, eventualmente, rinnovabili; - che dalla perizia di stima ex art. 107 L.F., acquisita agli atti, il canone di affitto minimo annuale è stato determinato in €. 150.000,00 + IVA per una durata del contratto di almeno dodici mesi, compatibile con le esigenze di liquidazione dell’attivo. Tutto ciò premesso, si AVVISA che tutti gli interessati potranno far pervenire le loro offerte di affitto presso lo studio del curatore fallimentare avv. Salvatore Emma via Trento 11 – 93017 San Cataldo (CL), a mezzo Posta Elettronica Certificata al seguente indirizzo salvatore.emma@avvocaticl.legalmail. it, entro il 25 aprile 2015, tenendo presente, nello stilare la loro proposta, che per la scelta dell’affittuario saranno presi in considerazione i seguenti elementi prioritari: 1. Ammontare del canone annuale di affitto offerto che deve essere non inferiore a quello sopra determinato di €. 150.000,00 + IVA; 2. Garanzie prestate per la corretta esecuzione, non inferiori all’importo di cui al canone di locazione annuo + IVA ed a mezzo fideiussione bancaria a prima richiesta senza condizione alcuna; 3. Attendibilità del piano di prosecuzione dell’attività imprenditoriale, avuto riguardo alla conservazione dei livelli occupazionali fino ad oggi impegnati. Sul sito internet www.astegiudiziarie.it é stato pubblicato, insieme al presente avviso, anche la bozza del contratto di affitto che verrà stipulato con l’aggiudicatario. San Cataldo, 03 marzo 2015

Il Curatore Avv. Salvatore Emma

di Grafiche Ruggeri, che dal 2007, quando rilevarono l’azienda dalla storica proprietà familiare, e riposizionandola negli anni forse peggiori per il settore, con scelte coraggiose e dibattute, hanno investito e continuano a farlo in maniera significativa, prima di tutto in competenza e sulle risorse umane, poi in tecnologia, e ora, con lo spostamento nel nuovo sito produttivo di Via Tacito, a Modena, anche nell’infrastruttura. Tre soci direttamente coinvolti nelle attività operative: commerciale, produttivo e gestionale. Giovani e “smart”, ma anche molto pragmatici: «Questa mattina alle sette eravamo in azienda tutti e tre, a spostare bancali e a passare con la pulitrice i pavimenti per predisporre le dimostrazioni di oggi», ci ha detto Marcello Anderlini, socio e direttore tecnico dell’azienda, che ha coordinato e diretto personalmente i lavori di preparazione del nuovo sito produttivo. Daniele Zagni, socio e responsabile della produzione, si confondeva fra i suoi collaboratori tecnici nel corso delle demo, con l’evidente soddisfazione dell’appassionato. Ruggeri Grafiche è una struttura che si è voluta mantenere di dimensioni ridotte: sono 22 gli addetti nelle varie fasi del ciclo che integra la fotolito, le preparazioni e la stampa, demandando in esterna tutte le attività di finishing, che non impedisce però all’impresa di competere sul mercato nazionale e internazionale con i grandi brand per le produzioni speciali di nicchia, per le quali risultano vincenti non tanto le dimensioni o la sola “potenza di fuoco”, quanto la capacità di problem solving, la competenza e la qualità. “Siamo un’azienda di limitate dimensioni per scelta, un’azienda a misura d’uomo, nella quale ospitalità, franchezza e attenzione alle piccole cose sono di casa…” si legge nella home page del sito, e lo conferma con coerenza di comportamento Davide Pini, il terzo socio e responsabile commerciale, che intratteneva clienti amici che sono poi anche amici clienti, con la cordialità che solo il Lambruscone della zona sa offrire. E alla cordialità e all’attaccamento ai clienti ha voluto appellarsi anche Joachim Nitschke, amministratore delegato di KBA Italia, che ha scelto di celebrare, senza fronzoli, con un breve discorso di apertura, non tanto il successo della sua impresa e del suo team, quanto il successo dei suoi clienti, di coloro i quali dando fiducia a KBA hanno investito e sono cresciuti nel mercato nazionale e internazionale. >segue a pag. 64

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 Un’open house a cui recarsi almeno per tre


PIOMBI

news eventi

Vinitaly brinda all’export globale < Il Vinitaly 2015 ha scolato fino all’ultima

goccia le novità del mercato, riempiendo i bicchieri di buyer giunti a Verona da 140 Paesi. I visitatori sono stati circa 150 mila, con un forte aumento delle presenze dall’Estremo Oriente oltre al sorprendente interesse dell’Africa e del Maghreb. A guidare la

classifica degli operatori esteri l’area tedesca con il 25%, davanti a Usa e Canada con il 20% e dal Nordeuropa. La Francia precede il Far East mentre la Russia è in calo a causa della difficile situazione geopolitica. Un po’ di ottimismo in arrivo anche dal mercato interno. Ma c’è anche molta... carta in mezzo a tutto questo vino: produttori di etichette, aziende di packaging, grafici, designer, tutti impegnati a valorizzare rossi, bianchi e bollicine e a “tagliare” un vestito su misura alle bottiglie per renderle più interessanti e uniche agli occhi dei compratori. viDeO sU youtube.com/stampamedia

il contest mondiale di Roland DG Presentato ufficialmente il contest mondiale Global SE Awards, dedicato al personale tecnico autorizzato Roland di tutto il mondo. Un contest atipico e unico, perché prevede una sfida sulle conoscenze tecniche dei prodotti e sulle modalità d’intervento. Il contest mira a certificare in maniera continua il personale Roland che si occupa dei servizi tecnici e di manutenzione, con appositi programmi di aggiornamento che sono anche finalizzati, come in questo caso, al confronto con colleghi da altre parti del mondo, aggiungendo l’aspetto ludico a quello puramente tecnico. Dopo una prima fase locale, la finale del concorso si svolgerà in Giappone il prossimo ottobre, presso la sede di Roland DG Corporation a Hamamatsu.

Touring Club e Azienda Grafica Italiana Partnership strategica, green e vincente

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In occasione della presentazione ufficiale del programma degli eventi 2015 ai propri soci, Touring Club Italiano ha riservato un riconoscimento speciale ad Azienda Grafica Italiana. L’iniziativa ha suggellato una collaborazione particolarmente ben riuscita che ha portato alla realizzazione dell’opuscolo dedicato alle iniziative del primo semestre dell’anno del Touring. «C’è stata subito una grande affinità tra le nostre due realtà, non solo nella gestione del lavoro, ma soprattutto sul fronte dei valori. Per questo vogliamo porgere un ringraziamento speciale ad Azienda Grafica Italiana», ha spiegato Pino Spagnolo, console regionale per la Lombardia del Touring. Parte di Bine Editore Group – insieme a Centro Grafico S e Grafiche Saita –, Azienda Grafica Italiana si occupa da oltre quarant’anni della progettazione e della produzione di stampati per i settori commerciale, editoriale, pubblicitario, corporate, cartotecnico, del packaging e del mailing. Da sempre attenta all’evoluzione tecnologica, ha saputo contraddistinguersi anche per la qualità e la puntualità del servizio offerto ai clienti. La gestione lungimirante dell’attività da parte di Paolo Rondina, a capo del gruppo, affiancato dal figlio Federico, ha consentito ad Azienda Grafica Italiana di superare senza troppi traumi il periodo più difficile della crisi economica: attualmente, il fatturato è in crescita, e in forte espansione è altresì il

portfolio clienti, in particolare oltre i confini nazionali. Complice anche la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e di tutte le questioni legate alla sicurezza sul lavoro, che ha portato Azienda Grafica Italiana a dotarsi di una struttura produttiva e operativa in linea con le esigenze dell’attuale domanda. Lo ha sottolineato lo stesso Federico Rondina chiudendo il suo intervento all’incontro del Touring: «Sono orgoglioso di ispirarmi ai principi fondamentali alla base del credo di Touring Club Italiano. Anche noi, come Azienda Grafica Italiana, vogliamo fare la differenza nel nostro settore tutelando il patrimonio ambientale e riducendo al minimo i consumi e gli sprechi. Per questo investiamo ingentemente in ricerca e sviluppo e organizziamo eventi formativi volti alla crescita professionale e umana dei nostri collaboratori. Perché tutti dobbiamo ricordare che siamo ospiti e viaggiatori di passaggio». www.bineeditoregroup.it P.B.

Federico Rondina (a sinistra), responsabile commerciale di Azienda Grafica Italiana, e Pino Spagnolo, console regionale per la Lombardia di Touring Club, durante l’incontro con i soci Touring.

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PIOMBI Senza lettura non c’è crescita “Quotidiani, periodici e libri come leva per lo sviluppo” il tema dibattuto a Roma dalle associazioni che fanno parte della filiera.

Cos’è il “bonus lettura” per i giovani

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A questo fine la filiera ha avanzato la proposta di un “bonus lettura” per la crescita dei giovani lettori e quindi, più in generale, di tutto il Paese. I dati sulla lettura in Italia sono preoccupanti: oltre 800 mila persone sono uscite dal mercato della lettura di libri – più della metà della popolazione legge meno di un libro all’anno –, oltre 1,9 milioni di persone hanno smesso di leggere abitualmente un quotidiano e 3,6 milioni di persone un periodico.

la struttura della filiera

Fatturato aggregato stimato 2014

la dinamica delle microvariabili della filiera (mln di euro)

2014: stime IPI 161/15

di fatturato con un export di 9,5 miliardi di euro nel 2014, 716 mila addetti tra occupazione diretta e indotto e riciclo dei propri prodotti pari al 60%. Sono i numeri che definiscono la realtà della filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: otto associazioni imprenditoriali che si sono riunite lo scorso 26 febbraio a Roma, nella Sala Capitolare del Senato presso il chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva per l’incontro “Senza lettura non c’è crescita. Quotidiani, periodici e libri come leva per lo sviluppo”. Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg hanno richiamato l’attenzione sul calo della lettura e dei consumi culturali nel nostro Paese, soprattutto tra i giovani. Infatti la lettura rappresenta uno degli “asset” fondamentali di un Paese, in grado di fornire competenze ai giovani per il loro futuro, ma anche di far crescere la domanda di libri, quotidiani e riviste.

fonte: Uffici Studi associazioni di Filiera

n 30,9 miliardi di euro


PIOMBI

eventi editoria

Alcuni dei relatori. Da sinistra: Alessandro Nova, Giuseppe Roma, Franco Di Mare

il fatturato della filiera e dell’industria italiana Fonte: Uffici Studi Associazioni di Filiera

2001-2004, variazioni %

2014: stime

Un tale scenario è solo in parte imputabile alla crisi economica generale, essendo anche l’effetto di un sempre più ridotto consumo di offerta culturale rispetto agli altri beni. Con il “bonus lettura” – un buono-spesa che consentirebbe ai giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni di acquistare libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, pagando solo il 25% del prezzo (il restante 75% verrebbe pagato con il bonus fino a un massimo del contributo pubblico di 100 euro a persona) – si intende incentivare i giovani alla lettura e al consumo di prodotti culturali.

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PIOMBI

eventi editoria

*Valori aggregati **Stime ***Dati comprensivi dei ricavi da pubblicità

la produzione nel settore carta, stampa e manifatturiero (1990-2014) 1990=100

La parola ai relatori

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Alessandro Nova, professore dell’università Bocconi di Milano, ha presentato lo studio “Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: crisi dei consumi, proposte per la ripresa”, l’analisi annuale quantitativa e

qualitativa delle varie componenti industriali della Filiera, corredata da confronti con altre realtà internazionali e da alcuni dati sulla lettura. Nova, nell’illustrare i dati complessivi del settore, ha sottolineato come in un Paese che ha l’ambizione di

rimanere nel G -20 la lettura (e quindi la cultura) è un “asset” straordinariamente importante. «La misura di un “bonus lettura” per i giovani» ha evidenziato «fa leva sulla parte più importante della società e fa ripartire così tutto il Paese».

A seguire, l’intervento di Giuseppe Roma, Senior Advisor del Censis, su “La lettura come strumento per lo sviluppo e la convivenza civile” e la testimonianza dello scrittore e giornalista Rai Franco Di Mare. A fare da moderatore il direttore de Il Messaggero, Virman Cusenza. «L’austerità non fa bene all’Europa della cultura e della lettura» ha ribadito Roma «visto che negli anni della crisi, dal 2007 a oggi, i lettori persino nella UE sono calati dal 71% al 68% e ancor peggio in Italia, dove alla minore disponibilità di reddito e alle difficili condizioni lavorative dei giovani non corrispondono indispensabili politiche di sostegno pubblico. La lettura di libri e giornali è il principale strumento per irrobustire le competenze individuali, condizione indispensabile per tornare a crescere». È intervenuto anche Andrea Marcucci, presidente della 7a Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato della Repubblica. Marcucci ha sottolineato come ci siano le condizioni per andare nella direzione auspicata dalla Filiera coniugando la competizione economica con quella qualitativa. In questo modo, ha concluso, si possono creare le condizioni affinché il sistema-Paese si impegni con forme di sostegno della lettura che premino la qualità nella informazione e nella formazione. Infine Franco Di Mare, scrittore e giornalista, ha testimoniato come la cultura sia un antidoto alla mostruosità della storia. Lo sanno bene i suoi detrattori: nel 1992, a Sarajevo, la prima azione bellica fu infatti la distruzione della biblioteca moresca della città, dove Talmud, Torah, Bibbia e Corano erano l’uno accanto all’altro così come le differenti etnie prima della guerra. IPI 161/15

fonte: Uffici Studi associazioni di Filiera

il fatturato* della filiera per comparti (mln di euro)


Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, signs&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riuscite ad immaginare.


Spaziocultura Leonardo da Vinci mai così completo

Al Palazzo Reale di Milano fino al 19 luglio.  È la più grande esposizione dedicata a Leonardo mai ideata in Italia. Diversa e più originale di quella realizzata nel 1939 alla Triennale, è promossa dal Comune di Milano. Il progetto è ideato e prodotto nel quadro di una partnership che prosegue da oltre quindici anni, da Palazzo Reale e Skira, ed è curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio. L’esposizione presenta una visione di Leonardo trasversale su tutta l’opera del poliedrico personaggio, considerato come artista e scienziato attraverso alcuni temi centrali individuati dai curatori: il disegno, fondamentale nell’opera di Leonardo; il continuo paragone tra le arti: disegno, pittura, scultura; il confronto con l’antico; la novità assoluta dei moti dell’animo; il suo tendere verso progetti utopistici, veri e propri sogni, come poter volare o camminare sull’acqua per cui sarà allestita in mostra un’apposita sezione; l’automazione meccanica e così via, temi che lo hanno reso un

alfiere dell’unità del sapere, con l’intrecciarsi continuo nella sua opera di scienze e arti. La mostra intende rivolgersi a un pubblico vasto e non di soli specialisti e si proporrà di illustrare, attraverso dodici sezioni, le tematiche centrali nella carriera artistica e scientifica di Leonardo, trasversali nella sua lunga estensione, venendo ad abbracciare non solo gli anni della sua formazione fiorentina, ma anche i due soggiorni milanesi, fino alla sua permanenza in Francia. Dal percorso espositivo risulterà chiara anche la sua vocazione all’interdisciplinarietà e al continuo intrecciarsi di interessi, attraverso l’approccio analogico allo studio dei fenomeni e alla loro rappresentazione grafica, riassunti e culminanti nei suoi dipinti più tardi. Il catalogo, anch’esso curato da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, sarà edito da Skira in due versioni, in lingua italiana e in inglese.

Modigliani e la Bohème di Parigi  La stagione delle mostre alla GAM –

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l’opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell’“artista maledetto”. Saranno esposte fino al 12 luglio circa 90 opere, tra cui sessanta provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d’Europa. La mostra è promossa dalla GAM e prodotta da

MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne ‐ Centre Pompidou. La curatela scientifica è affidata a Jean‐Michel Bouhours. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, con cui Amedeo lavorerà per molto tempo.

Medardo Rosso. La luce e la materia

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berto Giacometti la Galleria d’Arte Moderna di Milano si inserisce nel programma Expo in città con una mostra dedicata a Medardo Rosso, artista tra i più celebrati del periodo tra Ottocento e Novecento. Torinese di nascita e parigino di adozione, visse a lungo anche a Milano, dove morì nel 1928, a 70 anni. Fu artista complesso e sperimentatore coraggioso, tanto da essere inizialmente osteggiato dalla critica più conservatrice; la sua visione artistica, personale e non riducibile alle categorie di scuola, si concentra sulla ricerca del rapporto tra la materia e la luce inseguendo impressioni e atmosfere prima che riproduzioni della realtà, imponendo allo spettattore un punto di vista unico delle opere. La mostra espone una selezione significativa di tutta la sua produzione, proponendo opere di grande impatto realizzate in versioni matericamente diverse: gesso, cera, bronzo. Comprende anche una rassegna della produzione fotografica di Medardo Rosso, che della fotografia fu cultore appassionato. Giulietta Ciacchi

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 Nell’ambito del nuovo corso teso a valorizzare la scultura moderna, dopo Al-


Il fascino e il mito dell’Italia Dal Cinquecento al contemporaneo. Alla Villa Reale di Monza  Per almeno tre secoli, dall’inizio

Un mosaico di William Kentridge e, a destra, il Vesuvio visto da Andy Warhol.

del Seicento a tutto l’Ottocento, l’Italia è stata la meta privilegiata degli aristocratici e degli uomini di cultura di tutta Europa e nel XIX secolo anche del Nuovo Mondo, in quanto il viaggio in Italia – il famoso Grand Tour – costituiva una tappa ineludibile del processo di formazione delle classi dirigenti europee. Ad attirare erano non solo i monumenti e le opere d’arte, ma anche lo splendore del paesaggio mediterraneo e la dolcezza del clima, la pittoresca umanità della popolazione e la ricca varietà delle tradizioni popolari. Si creò così il mito dell’Italia, depositato nell’immaginario collettivo dell’Europa colta. Questo gusto, codificato sotto l’insegna del “bello ideale”, avrà diverse manifestazioni lungo il corso dei secoli nella storia della pittura, della scultura, delle arti decorative e dell’architettura internazionali.

Ora, in occasione di Expo 2015, il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, col sostegno di Regione Lombardia, ha voluto realizzare la mostra “Il fascino e il mito dell’Italia. Dal Cinquecento al contemporaneo” alla Villa Reale di Monza, prodotta da Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Skira editore e Cultura Domani. Un progetto ambizioso e affascinante, che permetterà ai visitatori di comprendere come il nostro Paese sia stato vissuto e interpretato nell’epoca moderna dai più importanti artisti stranieri, che ne hanno fatto uno dei soggetti preferiti e una delle più ricche fonti di ispirazione.

Un successo il ritorno di Teodolinda

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 Il ritorno di Teodolinda, nel Duomo di Monza, con le visite programmate e particolari sui ponteggi utilizzati negli ultimi sei anni per il restauro delle pitture murali, è stato accolto dal pubblico con grande entusiasmo. Tutti i posti disponibili fino al 30 aprile sono stati subito prenotati. Pur avendo ampliato il più possibile l’orario di visita – compatibilmente con le funzioni religiose e con la particolarità del sito –, non è stato possibile soddisfare tutte le richieste pervenute. Il prossimo grande appuntamento è a partire dalla seconda metà di maggio, per ammirare, libero dalle impalcature, il raffinato ciclo di affreschi realizzato dagli Zavattari, la

celebre famiglia di pittori attivi in Milano e in Lombardia, sviluppato su una superficie di 500 m2 in cinque registri sovrapposti. La visione delle 45 scene, che narrano la storia di Teodolinda, Regina dei Longobardi, finalmente godibile dopo il restauro ed esaltate con un sistema di illuminazione particolare, offre un colpo d’occhio indimenticabile dando al visitatore la consapevolezza di essere protagonista della Storia.

illbar, mostra itinerante su Milano  Dopo le esposizioni al Panika per Brera, alla Buca di S. Vincenzo per Porta

Genova e all’Ego per i Navigli, il 28 marzo è stata inaugurata la mostra illbar presso il Mint Cafe, per l’area Bocconi e Porta Romana. illbar è un progetto itinerante con l’esposizione delle opere di dodici illustratori provenienti da tutta Italia, chiamati a rappresentare il loro personale punto di vista rispetto a un quartiere milanese, partendo dallo spunto soggettivo più appropriato. Ogni mese verrà scelto un locale differente, alla fine le opere verranno raccolte tutte assieme in un’unica mostra. illbar è nato come progetto votato a illustrare il capoluogo lombardo, per dar forma e in qualche modo voce a quegli angoli reconditi che si compongono di sfaccettature affascinanti e contraddittorie. Attraverso la sensibilità degli artisti che vi partecipano, illbar cerca di esprimere tutto questo, anche attraverso la diversità delle persone che attraversano Milano, rendendola una sorta di capitale cosmopolita ma pur sempre legata ai pregi e difetti dell’essere città italiana.

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Interviste

Simonetta Badini e Maurizio Greto

La vocazione per l’ambiente è nel Dna di questa innovativa azienda di Viterbo, che si è aggiudicata anche il premio come “Industria grafica dell’anno” all’ultima edizione della Vedovella, oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti legati alla tutela ambientale.

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“Costruiamo il futuro sostenibile della stampa in Italia”.

44 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Simonetta Badini e Maurizio Greto, fondatori di Primaprint

stampare

“pollice verde”

con il di ACHILLE PEREGO

Il “pollice verde” in questo caso non è quello di cui sono dotate le persone che sanno dare del tu a piante e fiori ottenendo crescite rigogliose e invidia da parte degli amici, ma la vocazione per l’ambiente di Primaprint, racchiuso nel suo Dna aziendale: “Costruiamo il futuro sostenibile della stampa in Italia”. Un futuro che è cominciato nel 1991 quando Simonetta Badini e Maurizio Greto hanno fondato questa innovativa azienda grafica di Viterbo fin dall’inizio caratterizzata dai temi legati alla tutela ambientale. Una scelta vincente riconosciuta da più di un riconoscimento internazionale e dall’Oscar della stampa italiana, la Vedovella, che le è stato assegnato proprio nell’ultima edizione 2014. Con una ventina di dipendenti e collaboratori, Primaprint è una “piccola grande azienda” che ha fatto una scelta precisa: la stampa “verde”. Ed è stata premiata per questa decisione coraggiosa vantando oggi primari clienti tra le grandi aziende, gli enti pubblici, le Pmi e i privati. Una crescita che proprio in queste settimane ha portato Primaprint a spostare l’area produttiva in un nuovo stabilimento di circa 2.000 m2 in Strada Poggino, vicino a quella Via dell’Industria di Viterbo dove è nata e dove resteranno i reparti amministrativi, commerciali e direzionali; ha inoltre una sede commerciale anche a Milano. Ma partiamo dall’inizio di questa avventura di successo. Come e quando è nata l’azienda? «Primaprint» esordisce Simonetta Badini «è l’azienda di arti grafiche ed editoriali che abbiamo fondato nel 1991 con l’intento di dare avvio a un’impresa stimolante e avvincente, all’insegna della tecnologia e dello sviluppo sostenibile». Quali sono state le scelte strategiche più importanti effettuate in questi quasi venticinque anni? Nel corso degli anni abbiamo affrontato le complesse fasi di crescita con un approccio resiliente verso i cambiamenti e le mutazioni del mercato, investendo costantemente in processi innovativi e al passo con i tempi. Ma il nostro “fiore all’occhiello” è rappresentato dall’attenzione ai temi di tutela ambientale per i quali Primaprint ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Tra tutti teniamo a ricordare che

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AzIEnDE fIORI ALL’OCCHIELLO

L’AzIEnDA

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nel 2011 il ministero dell’Ambiente ci riconobbe quale migliore Pmi italiana del nostro segmento, conferendoci il premio Emas Italia 2011 ed entrammo in nomination per l’European Emas Awards con altre tre rappresentanze italiane. Quanto è stato importante fare la scelta dell’ecosostenibilità e del “servizio verde”? La strada della crescita sostenibile è stata fortemente voluta da un sentito e spiccato senso dell’etica che contraddistingue da sempre le nostre visioni prospettiche. La politica di sviluppo green oriented è stata, è e sarà sempre il focus prevalente della nostra filosofia aziendale. Vogliamo contribuire ad attenuare gli impatti ecologici per la tutela del Pianeta e neutralizzare le esternalità negative nel rispetto della collettività. Disponiamo di certificazioni di prodotto (FSC-Forest Stewardship Council e PEFC - Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes) e di processo (UNI EN ISO 9001, il sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001, la Registrazione Emas, il più elevato strumento normativo ambientale). Al fine di creare valore aggiunto e responsabilità sociale alla vocazione aziendale, abbiamo dato origine nel 2009 a un progetto nazionale di comunicazione e sensibilizzazione ambientale, Econews. La testata, patrocinata da ministero dell’Ambiente ed Enea, è oggi accreditata tra la stampa di settore più qualificata ed è supportata da un comitato scientifico autorevole, costituto da membri di fama nazionale e internazionale. Come questa vostra caratteristica viene vista dal mercato? Insomma, si è disposti a spendere di più per l’ecosostenibilità? Il mercato sta andando, negli ultimi periodi, in questa direzione. Sempre più clienti ci chiedono l’uso di materie prime certificate e le garanzie ambientali per i loro prodotti. In un contesto temporale così difficile, dominato da una crisi epocale senza precedenti, i virtuosismi e le buone pratiche acquistano più valore. Vi è maggior attenzione verso forme di riguardo per il bene comune. Quali sono state le principali aree di investimento? Gli investimenti, e in particolare il più recente, che risale agli inizi di quest’anno, ovvero una macchina da stampa Komori GL-540H a cinque colori in formato 72x103 cm, dove la G sta proprio per Green, sono sempre andati nella direzione dell’innovazione tecnologica. La nuova Komori è una macchina di ultima generazione, particolarmente versatile e green, con riduzione dei consumi energetici e delle materie prime. Si tratta di una offset con tecnologia H-UV che rappresenta quanto di più evoluto possa oggi offrire il settore. Questo nuovo concept di stampa, in grado di dare valore aggiunto alla carta, impreziosisce la comunicazione e ci pone in un segmento di offerta altamente qualificato e singolare nella sua unicità. Nel futuro continueremo a investire nell’ambito della nobilitazione del prodotto e nella cura del packaging sostenibile.

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Primaprint è nata nel 1991 grazie all’iniziativa di Simonetta Badini e Maurizio Greto. Simonetta, laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, si è fin dall’inizio distinta per l’impegno assiduo verso l’ecosostenibilità. In azienda si occupa della comunicazione, delle relazioni esterne e della strategia di crescita “green oriented”. Maurizio invece ha maturato oltre trent’anni di esperienza nel mondo della comunicazione e della stampa. Detiene un ruolo di riferimento per le fasi di coordinamento delle strategie operative. Primaprint ha sede a Viterbo e proprio in queste settimane sta trasferendo il reparto produttivo in un nuovo stabile di 2.000 metri quadrati in Strada Poggino, vicino alla sede storica (dove resterà il quartier generale) di Via dell’Industria; un’altra sede commerciale è a Milano, in Via Colico 21. Nel nuovo impianto saranno spostati i reparti di prestampa e finishing e le due offset a foglio, una Heidelberg CD a quattro colori 70x100 e la nuova Komori a cinque colori più verniciatura H-UV. Con una ventina di dipendenti e collaboratori, Primaprint offre un servizio completo in tutti i settori delle arti grafiche (stampa, confezionamento, allestimento, cartotecnica e distribuzione) sempre caratterizzato da una produzione che rispetta l’ecosostenibilità.


AzIEnDE fIORI ALL’OCCHIELLO

Innovazione tecnologica La nuova Komori GL-540H a cinque colori da poco installata alla Primaprint, macchina di ultima generazione, versatile e “green”. A sinistra, i due fondatori dell’azienda viterbese Simonetta Badini e Maurizio Greto.

Primaprint è un’azienda generalista che stampa praticamente quasi tutto, compresa una quota di cartotecnica: questo significa che non è più necessario focalizzarsi sulle nicchie? Ogni azienda ha un proprio core business, ma la domanda è oggi così variegata e plurale che impone all’offerta di essere altrettanto flessibile e generalista. Come vedete l’andamento del settore grafico, ci sono segnali di ripresa? Oggi si sta determinando un profondo “cambio di rotta” nell’ambito della comunicazione in senso lato, con effetti consequenziali anche nel settore della stampa. L’avvento dei nuovi media e dei social network sta fortemente influenzando il modus comunicandi, spostando l’attenzione sull’informazione e l’interazione online. Guardando dunque all’orizzonte, le prospettive per la stampa si profilano sicuramente più limitate ed è per questo che Primaprint sta orientando la sua produzione verso una qualità sempre più ricercata e nuovi indirizzi strategici. Come affrontate la grande concorrenza del digitale? Credete che la carta comunque resisterà? Riguardo al digitale crediamo che rappresenti ancora un complemento di supporto alla stampa tradizionale, quella con la “S” maiuscola. Infatti, anche se ne seguiamo con attenzione gli sviluppi, non ne siamo al momento particolarmente attratti. Come la vostra azienda integra i servizi di stampa con quelli nuovi digitali? Utilizziamo il digitale per i servizi più fast e per bozze di qualità, integrando e supportando con esso alcune fasi dei processi offset. Non crediamo che si debba parlare di “vecchia” o “nuova” stampa, sono due segmenti diversi e distinti che talvolta si incontrano, talvolta procedono parallelamente nelle loro evoluzioni senza punti di raccordo. Cosa significa avere vinto La Vedovella, l’Oscar italiano della stampa? Essere premiati come azienda più innovativa negli scenari grafici italiani ci onora profondamente. È stato un segnale importante quello lanciato dal palco di Milano, in occasione del conferimento della Vedovella. Ormai le sfide del futuro non sono cavalcate esclusivamente da quelle aziende che vantano storie e origini centenarie, di seconda o terza generazione. Anche realtà di prima generazione come la nostra, se gestite con lungimiranza, possono rappresentare delle eccellenze. E ciò ci rende ancor più orgogliosi. Siete anche in gara per il National Public Champion... Sì, questo è stato un altro grande traguardo per noi! Siamo già stati premiati a Torino, poiché scelti tra le aziende italiane più interessanti e propulsive, adesso siamo in gara per un ulteriore step di riconoscimento. Staremo a vedere, comunque è già grande motivo di soddisfazione essere arrivati fino a questo punto.

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Consumab comunicazione d’ImpREsA

MaCChIngRaF

SprintShop si rinnova e diventa 3.0

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Il Poligrafico: Il lancio del nuovo sito di e-commerce SprintShop è previsto per il prossimo maggio. Quali sono le novità e in che modo si differenzia dalla precedente versione? Francesco Sangiorgi: Avrà molto poco in comune con l’attuale portale: il nuovo SprintShop è il 3.0, una piattaforma integrata basata sulla perfetta interazione di tre pilastri, SAP, Magento e PimCore. Il cliente potrà consultare un enorme portfolio di prodotti di consumo e ricambi consumabili, con la possibilità di effettuare la ricerca non solo per codice ma anche per nome, e di scaricare le schede tecniche e di sicurezza di tutti i prodotti. Oltre a poter inviare l’ordine dalla sua postazione di lavoro o via smartphone, l’utente avrà immediatamente un feedback sullo stato dell’ordine. Massimo Rotelli: L’obiettivo che si prefigge il nuovo SprintShop va ben oltre il solo order entry. Il nuovo sito vuole essere un catalogo online di tutto il nostro ampio portafoglio prodotti e ricambi consumabili, che permetta ai nostri clienti, ma anche a chi non è ancora un cliente Mac-

chingraf, di ricevere informazioni su ogni articolo in gamma, attraverso una dettagliata descrizione, schede tecniche e di sicurezza e link ad articoli collegati, e di avere informazioni in tempo reale su prezzo e disponibilità a stock. Cosa vi ha spinto a rinnovare il sito? F.S.: Due motivi importanti e congiunti. Da un lato, la vecchia piattaforma era ormai superata e, dall’altro, era sorta l’esigenza strategica come Printing System Group di avere uno strumento di proposta alla clientela in grado di competere con le più affermate piattaforme di e-commerce per dare un nuovo slancio alla vendita delle 4S – Supplies, Spares, Service, Software. M.R.: Del resto, oggi più che mai è necessario attrezzarsi con strumenti di vendita e di marketing che siano in grado di rispondere concretamente alle esigenze dei nostri clienti, esigenze che variano ogni giorno con la rapida evoluzione delle tecnologie. Crediamo che questo nuovo sito di commercio elettronico ci permetterà di aggiornare con la massima rapidità i nostri clienti attuali e potenziali sulle nuove tecnologie che man mano si stanno sviluppando nel mondo delle arti grafiche. Con il lancio del sito saranno introdotte nuove categorie di prodotti? F.S.: Il nuovo sito proporrà prodotti di consumo e ricambi consumabile. Il catalogo si arricchirà di più di 150 prodotti nuovi – molti dei quali ecocompatibili – a marchio Saphira, IPI 161/15

Macchingraf festeggia i tredici anni di SprintShop, il progetto di e-commerce per la vendita dei consumabili, con il lancio di un sito completamente rinnovato. Nato nel 2002 da un’idea della Buhrmann, gruppo di cui Macchingraf faceva parte prima di approdare in Heidelberg, SprintShop si è affermato fin dall’inizio come progetto unico nel suo genere, laddove non esistevano altre iniziative di vendita online per i prodotti di consumo per l’industria grafica. A distanza di oltre un decennio e a fronte del successo raccolto negli anni, SprintShop si rinnova, proiettandosi verso la dimensione 3.0. Ne abbiamo parlato con Francesco Sangiorgi, product manager prodotti di consumo, e Massimo Rotelli, logistic & operation manager.


ili

comunicazione d’ImpREsA

Sito completamente rinnovato per il progetto SprintShop. In basso, Massimo Rotelli, nella pagina a fronte Francesco Sangiorgi.

soluzioni vincenti per i professionisti della sala stampa. M.R.: È importante sottolineare che il lancio del nuovo sito rappresenta solo il primo passo di un progetto di più ampio respiro. La seconda fase di sviluppo, che partirà immediatamente dopo il completamento della prima, prevede l’introduzione di nuove funzioni focalizzate sull’assistenza tecnica, quali possibilità di aprire chiamate di assistenza via web, gestione dei contratti di assistenza, consultazione di informazioni tecnico commerciali sulle macchine che Heidelberg propone al mercato.

IPI 161/15

In generale, qual è la strategia di Macchingraf nella commercializzazione dei consumabili e come si colloca in SprintShop? F.S.: Macchingraf è presente nel mondo supplies da oltre 30 anni. La sua strategia è da sempre quella di fornire in modo veloce e professionale una gamma completa di prodotti innovativi e sicuri, sviluppati per esaltare le perfomance delle attrezzature tecnologiche dei nostri interlocutori. In una parola, abbiamo le competenze per indirizzare il cliente verso le migliori soluzioni e SprintShop deve diventare la nostra vetrina e il nostro

sistema di proposta mirato per ogni segmento di mercato. Come ha risposto il mercato italiano alla vostra iniziativa di e-commerce e quale risposta vi aspettate rispetto al lancio del nuovo sito? F.S.: I nostri clienti utilizzano SprintShop da oltre un decennio e attualmente il 38% del nostro fatturato prodotti passa da questo portale. Chi sceglie questo mezzo, generalmente lo fa per avere la possibilità di ordinare senza problemi a qualsiasi ora del giorno i nostri prodotti. Con il lancio del nuovo website puntiamo a trasformare SprintShop da strumento per la raccolta degli ordini a strumento di dialogo e

proposta per le aziende grafiche. La versione italiana di SprintShop fa parte di un progetto internazionale che coinvolge diversi paesi. Quali sono le sinergie? F.S.: L’investimento è stato deciso circa un anno fa da CoBe Capital per tutto il gruppo Printing System Group. Naturalmente, non tutto quello che è commercializzato in Italia da Macchingraf ha un’esatta corrispondenza in Belgio, Olanda o Spagna, ma in futuro la codifica e l’esperienza di un paese su un determinato prodotto acquisterà valenza sovranazionale per poter stabilire sinergie su scala internazionale in fase di acquisto dai fornitori, sia per quanto riguarda i prezzi o le risposte dei vari mercati che per il lancio di nuovi prodotti. M.R.: Le sinergie tra le varie società del Gruppo si sono create prima di tutto in fase di progettazione e implementazione del progetto. Abbiamo, infatti, condiviso e unito le nostre esperienze precedenti, dando vita a una piattaforma comune che si differenzia per la lingua e i prodotti specifici offerti al mercato di riferimento, in linea con gli attuali standard del commercio elettronico.

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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.

Linting and Picking

Se l’inchiostro è troppo appiccicoso o se la patina della carta è di bassa qualità, l’inchiostro stacca dalla superficie del supporto fibre di carta/frammenti di patina. Questi materiali aderiscono al caucciù e fanno si che sulla carta, in corrispondenza della zona in cui è avvenuto il distacco, si manifestino delle mancanze d’inchiostro. I fogli seguenti potranno mostrare sia un riempimento parziale che continuare ad avere la complete mancanza di uno o più colori.

CAUSE

SOLUZIONI

1. Il supporto ha scarsa resistenza superficiale (rilascio di fibre)

1. Cambiare materiale, provare un diverso lotto della carta

2. Il caucciù è spessorato in modo improprio

2. Correggere lo spessore (scarso o eccessivo spessore causano PICKING)

3. Il caucciù ha un tiro eccessivo

3. Usare un caucciù a tiro più basso. Utilizzare caucciù con buone proprietà di rilascio

4. La pressione non è corretta per la combinazione carta/inchiostro

4. Impostare la pressione secondo le specifiche del produttore della macchina

5. L’inchiostro ha un tiro troppo elevato per il supporto utilizzato

5. Ridurre il tiro solo quanto basta per eliminare il problema

6. Inchiostro e acqua sono sbilanciati

6. Correggere l’equilibrio inchiostro/acqua

7. Lo spessore del film d’inchiostro è troppo basso

7. Ridurre la concentrazione dell’inchiostro per migliorare il rilascio dal caucciù

Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com


EvENTi STAMPA/fiNiShiNg

Hunkeler Innovation Days

Quasi una fiera. Anzi, meglio! La kermesse svizzera apre un cono di luce sui temi che ci attendono il prossimo anno in Drupa. Cala il sipario sull’undicesima edizione degli Hunkeler Innovation Days e una volta ancora il plauso agli organizzatori è ampiamente meritato.

di EMANUELE POSENATO

Presenti tutti i principali player di mercato, in un clima di inconsueta collaborazione e apertura che solo la serafica neutralità svizzera poteva creare, a distanza di oltre vent’anni dalla prima timida edizione, l’iniziativa di Hunkeler continua a distinguersi da qualsiasi altro evento simile. E il claim scelto per presentare l’inziativa – Reaching the summit together – rispecchia perfettamente le intenzioni degli organizzatori. Il tratto realmente esclusivo di questo evento sta nella possibilità di approfondire soluzioni e processi secondo logiche verticali, grazie all’installazione di soluzioni produttive specializzate, come conferma Steven Reny, giovane e brillante presidente della Standard Finishing System, una delle aziende americane leader nella distribuzione di tecnologie per il finishing digitale, riconosciuto come uno fra i massimi esperti internazionali in materia: «Trovo qui un’atmosfera rilassata e collegiale priva dei classici toni da fiera commerciale, con le difficoltà di arrivare a un confronto schietto, come accade in alcuni mercati, soprattutto in Nord America. È una vera innovazione nel modello espositivo, vincente, un modo diverso di interagire. Una valida occasione per raccogliere numerose informazioni, apprendere, ottenere più facilmente risposte specifiche e approfondite, con un livello di interazione più profondo con gli operatori del settore. Un ambiente e un’occasione davvero unici». PrESENTi TUTTi i PriNciPALi vENdOr

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Ed è esattamente questo che voleva ottenere Franz Hunkeler, decano dell’impre-sa svizzera e attuale presidente del Board, quando, ventidue anni or sono, ha ideato e avviato l’iniziativa invitando quattro case produttrici al massimo, che aderirono all’iniziativa affrontandola con lo stesso stile di oggi: «In effetti i visitatori hanno la possibilità di vedere in uno spazio contenuto molte innovazioni in termini di automazione e flessibilità, compatibili con le migliori tecnologie di stampa digitale – Canon, HP, Kodak, Ricoh, Fujifilm, Screen, Xerox, Xeikon – che hanno offerto la possibilità


video sul canale Stampamedia di Youtube: http://innovationdays.hunkeler.ch/impressons_videos.html http://www.edge-cdn.net/video_831981?playerskin=41372

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chi è hUNkELEr Fondata nel 1922 da Josef Hunkeler come ditta individuale, di conoscere tutto ciò che un imprenditore, la Hunkeler AG, prossima ai cento anni di storia nel settore un manager, un responsabile tecnico deve codel finishing, è rimasta un’impresa familiare a conduzione noscere per poter scegliere consapevolmente e manageriale che oggi occupa oltre 250 dipendenti, con tre decidere». filiali e rappresentanze in tutto il mondo. Ovviamente, trattandosi di un evento HunkeFondata nel 1981, la filiale tedesca - Hunkeler Deutschland ler, tutte le quaranta configurazioni presentate GmbH - ha sede a Taufkirchen, a sud-ovest di Monaco. Hunincludevano dispositivi o software progettati keler Far East Ltd. è, invece, la filiale con sede a Hong Kong, dalla Casa svizzera, il che non ha però precluso operativa dal 1988. Infine, la filiale italiana - Hunkeler Control la possibilità di partecipazione ad alcuni diretti Platform - con laboratori di sviluppo a Livorno e Roma, svicompetitor, in pieno “stile decubertiano”. Ecco luppa le soluzioni per ispezione bobina e tracking. che nel padiglione fieristico erano presenti anche Heidelberg Finishing e Müller Martini, nella prima uscita ufficiale insieme dopo l’aggregazione commerciale della proposta, Horizon, Meccanotecnica, Guk, Pitney Bowes-Bowe Systec, per citare le principali. A completare il successo, la splendida cornice di Lucerna, immersa in un impressionante panorama montano, specchiata sul Lago dei Quattro Cantoni, ricca di scorci architettonici, monumenti, e luoghi per lo shopping, al punto da sembrare fin troppo italiana, che si è fatta però trovare pronta, con una struttura fieristica completamente nuova, molto più ampia e perfettamente organizzata per l’evento, a ricordarci che invece siamo proprio nel bel mezzo della precisione svizzera. La soddisfazione era palese in Stefan Hunkeler, CEO dell’azienda, che con i suoi collaboratori e partner ha saputo una volta ancora superarsi, migliorando la reputazione internazionale dell’iniziativa che, per sua stessa affermazione, «può essere oggi considerata a tutti gli effetti un’anticipazione di Drupa, essendo riuscita a coinvolgere i vendor più importanti del mondo e avendo accolto visitatori da tutta l’Europa, dagli Stati Uniti, dalla Cina, dal Giappone e dall’India». E i numeri gli danno indubbiamente ragione: alla fine si contano circa 80 espositori che hanno completamente saturato l’ampio padiglione, all’interno del quale nei quattro giorni di esposizione sono transitati oltre 6.000 operatori provenienti da 50 Paesi, con un incremento del 20% dalla precedente edizione del 2013.

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i TEMi TEcNici

Anche per questa edizione gli Innovation Days si sono focalizzati su soluzioni integrate a elevato livello di specializzazione, a coprire tutti i principali segmenti di mercato e dei sistemi di finitura per prodotti stampati da processo digitale. Dalla stampa transazionale al print-on-demand editoriale (non solo per i libri, ma anche per riviste e giornali), al direct mail, per giungere alle esigenze di comunicazione sul punto vendita e al catalogo commerciale a dato variabile, fino ad arrivare alla stampa di imballaggi (sia rigido che flessibile). E i progressi tecnici che si sono potuti verificare dal vivo sono davvero notevoli e hanno colto di sorpresa buona parte dei visitatori. «Mi aspettavo di vedere anticipate alcune soluzioni che pensavo di affrontare fra qualche anno con la mia azienda», afferma Alessandro Chinchio, di Chinchio Industrie Grafiche. «Torno in Italia con la consapevolezza di dover anticipare queste riflessioni perché la tecnologia è matura e disponibile, ma soprattutto in grado di fare la differenza sul mercato fin da subito». LE iNNOvAziONi SUL frONTE STAMPA digiTALE

Xerox Rialto 900

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Come anticipato da Stefan Hunkeler, i vendor non hanno aspettato l’appuntamento di Drupa per svelare al pubblico alcune importanti primizie tecnologiche, soprattutto in ambito stampa inkjet ma non solo. • Xerox. Alzato il sipario su Xerox Rialto 900 Inkjet Press, il primo sistema di stampa a bobina con taglio fogli completamente integrato Roll-to-Cut S. La macchina si ritaglia un nuovo spazio all’interno del segmento emergente della stampa inkjet di produzione a colori ed è concepita per gli stampatori che realizzano da 1,5 a 5 milioni di stampe al mese. Il suo ingombro di soli 3,58x1,55 metri è inferiore a quello occupato da qualsiasi altra macchina inkjet a bobina attualmente sul mercato e rappresenta una soluzione interessante per molteplici ambienti di produzione. Rialto è in grado di stampare lavori fronte/retro e 1up con larghezza massima della bobina pari a 25 cm. «La Rialto 900 cambia Xeikon 9800 lo scenario unendo il taglio fogli, l’inkjet e il mondo dell’offset», ha dichiarato Paul Morgavi, Chief Operating Officer, Inkjet Division di Xerox, «una convergenza importante per fornitori e stampatori che vogliono essere competitivi a lungo termine». • Xeikon. Altra anteprima internazionale quella di Xeikon 9800, una nuova macchina da stampa digitale a colori a base di toner secco che sostituirà la Xeikon 8800 affiancandosi ai modelli 8500 e 8600. L’aspetto più innovativo della nuova macchina è l’utilizzo del nuovo toner Xeikon QA-CD che garantisce un’elevata qualità di stampa a velocità che raggiungono i 21,5 m/minuto con un costo ridotto di materiali di consumo. Le prime consegne sono previste a partire da settembre 2015. «Siamo entusiasti di poter esporre la nostra nuova soluzione digitale a colori agli Hunkeler Innovation Days», ha affermato Monika Olbricht, Sales Director Document Printing Europe per Xeikon. «Il nostro sostegno di lunga data a questo evento e il tempismo nell’annunciare il lancio di questa soluzione dimostrano la nostra fiducia nel valore della stampa a toner secco e nelle opportunità commerciali nel settore della stampa di documenti. Xeikon continuerà a investire in questa tecnologia nel prossimo futuro, apportando innovazione unitamente


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alla qualità e alla funzionalità a vantaggio dei clienti. La nuova soluzione di stampa digitale a colori Xeikon 9800 è un ottimo esempio di questa strategia messa in pratica». Xeikon 9800 è in grado di stampare su una vasta gamma di supporti non trattati che vanno da pesi estremamente leggeri di 40 g/m2 fino a 300. Il suo speciale toner Xeikon QA-CD e il sistema di imaging di alta qualità di Xeikon offrono una risoluzione di stampa di 1.200x3.600 con densità variabile del punto. Con le capacità integrate di dati variabili del front-end Xeikon X-800, questo sistema di stampa è ideale per lavori di direct marketing di fascia alta. I toner QA-CD disponibili comprendono CMYK, Red, Green, Blue, Extra Magenta e SuperBlack nonché il toner White and Clear (riflettente degli UV). Su richiesta, Xeikon può fornire anche colori speciali specificati dalle aziende di produzione di stampa e dai loro clienti proprietari di marchi. Per l’occasione, la Xeikon 9800 era dotata di uno svolgitore Hunkeler, un modulo di finitura della bobina che protegge dai danni il dispositivo di trasformazione, una taglierina Hunkeler per il taglio dei fogli e un dispositivo di piegatura GUK, un convogliatore a nastro che impila gli opuscoli. Infine, un sistema di ispezione a videocamera integrato nel motore di stampa garantisce la qualità e l’integrità dei dati mediante la verifica di ogni stampa. Sono stati stampati campioni su carta ultra-sottile di 40-60 g, grazie all’impiego del toner Xeikon QA-CD. • Canon. È stato scelto il palcoscenico di Lucerna per presentare Océ VarioPrint i300, una soluzione inkjet a foglio ad alta velocità che va a colmare il divario esistente tra le macchine a toner di fascia alta e le inkjet entry level a modulo continuo. Il sistema utilizza innovativi brevetti tecnologici per inchiostro, testine di stampa e gestione carta; consente inoltre di stampare con differenti supporti, tra cui carta uso mano, patinata o speciale, con velocità di stampa oraria che raggiunge gli 8.500 fogli A4 duplex o 3.800 fogli B3 duplex. L’architettura del sistema la rende compatibile con le funzionalità di finitura della serie Océ VarioPrint 6000, mentre l’integrazione con la piattaforma Océ PRISMA e il controller Océ PRISMASync permettono di sfruttare al meglio il workflow digitale. «Grazie all’innovazione e agli investimenti che la contraddistinguono, Canon è leader di mercato nella stampa di produzione inkjet ad alti volumi, con le piattaforme Océ ColorStream e Océ JetStream», ha dichiarato Maurizio Ronzoni, Commercial Printing Channel Director di Canon Italia. «Lavoriamo a stretto contatto con i principali stampatori e questa costante collaborazione ci permette di capire meglio le loro esigenze; tra queste c’è sicuramente la ricerca di sistemi inkjet sheetfed ad alta produttività, che possono integrarsi al meglio in ambienti di produzione digitale automatizzati». Altra novità presentata da Canon è la Océ ImageStream 2400 per stampa digitale su carta patinata offset da 520 mm (20,5”) fino al formato 2-up A4. La serie Océ ImageStream, nata a ottobre dello scorso anno con il modello ImageStream 3500, è la prima soluzione inkjet a colori Canon per stampa su carta offset standard e patinata. La nuova gamma racchiude tutte le più recenti innovazioni nella stampa inkjet ad alta velocità, con risoluzione nativa di 1.200 dpi e una nuova miscela di inchiostri, che consente di stampare su differenti tipologie di carta, dalla offset standard e patinata fino alle basse grammature. Océ ImageStream 2400 può inoltre essere usata per

Océ ImageStream 2400

Océ VarioPrint i300

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Kodak Prosper 1000

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lavorazioni che richiedono una larghezza di stampa fino a 516 mm (20,3”) con velocità ottimale di 160 metri al minuto, equivalente al risultato di ben 2.154 pagine A4 stampate al minuto. «Océ ImageStream 3500 è stata accolta molto positivamente dai nostri clienti fin Kodak Prosper IOS dal suo lancio», ha dichiarato Ronzoni. per patinatura offline «La serie Océ ImageStream apre infatti molte porte a coloro che desiderano continuare a stampare in offset, pur sfruttando le potenzialità della stampa digitale, oppure ai clienti che desiderano convertirsi completamente al digitale mantenendo però il “lookand-feel” dei risultati offset. Dai feedback ricevuti è emersa fortemente l’esigenza di un sistema di stampa che supportasse fino al formato 2-up A4, così da poter integrare questa risorsa nei workflow già esistenti. La gamma Océ era già in grado di gestire queste dimensioni, per cui è stato del tutto naturale estenderne la tecnologia anche alla stampa digitale, incontrando così il favore di clienti vecchi e nuovi». • Kodak. Debutto agli Hunkeler Innovationdays per Prosper IOS (Image Optimizer Station), la novità in casa Kodak per la patinatura offline che consente di ottimizzare la preparazione dei supporti da utilizzare con i sistemi di stampa inkjet della famiglia Kodak Prosper garantendo un maggior controllo operativo. La stampa a getto d’inchiostro fa registrare una continua crescita sia in termini di macchine che di volumi in molte applicazioni e in molte parti del mondo. Tuttavia, ciò che da sempre ha in qualche misura frenato questa crescita è la limitata disponibilità di supporti adeguatamente trattati per applicazioni a getto d’inchiostro, soprattutto in quei Paesi del mondo in cui le carte patinate per getto d’inchiostro non sono facilmente reperibili. Per questa speciale tipologia di carta ci si deve infatti rivolgere a cartiere per il pretrattamento o a fornitori di servizi di stampa che sono in grado di pretrattare la carta prima di eseguire la stampa. Le cartiere, che hanno ancora come attività primaria la produzione di carta per applicazioni offset e flessografiche, non sono in grado di far fronte alla domanda di carta per la stampa a getto d’inchiostro. I fornitori di servizi di stampa stanno quindi considerando Kodak Prosper IOS, disponibile per tutte le applicazioni, un’alternativa valida per il trattamento della carta per la stampa a getto d’inchiostro, vista la crescente esigenza di ottimizzarne il pretrattamento evitando colli di bottiglia nel ciclo operativo e nella supply chain. IOS permette di pretrattare la carta a una velocità di 76-98 m/min. I primi sistemi verranno consegnati a giugno. Kodak ha inoltre presentato Kodak Prosper 1000 Plus, la macchina da stampa a getto d’inchiostro monocromatica più veloce al mondo: fino a 300 metri al minuto su una larghezza di banda fino a 62,2 cm; è stata sviluppata partendo dal sistema di stampa Kodak Prosper 1000 di base con migliorie a livello di sistema di trasporto e di funzionalità software. • HP. Ha offerto dimostrazioni pratiche della rotativa inkjet HP T230 Color Inkjet e della macchina da stampa digitale a foglio HP Indigo 7800, basata su tecnologia elettrofotografica. Le soluzioni di produzione digitale HP consentono di realizzare applicazioni ad alto valore aggiunto, inclusi libri a bassa tiratura, quotidiani, supplementi mirati o direct mailing transpromozionali. Alcuni esempi di queste applicazioni ad alta qualità


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sono stati presentati all’evento. La HP T230 Color Inkjet è stata configurata inline con le attrezzature di finishing Hunkeler. Il modello offre notevoli vantaggi in termini di produttività e costi per le pubblicazioni a colori negli ambienti di produzione da 558 mm (22 pollici). Questa macchina da stampa compatta ad alte prestazioni offre velocità di stampa fronte/retro fino a 122 metri al minuto (monocromatica e a colori) e, per le stampe con larghezza di 520,7 mm, supporta varie applicazioni su supporti patinati e HP T230 Color Inkjet non patinati. La HP Indigo 7800 offre una gestione semplificata del colore, produttività elevata e versatilità nella scelta dei supporti. Permettendo la stampa diretta sui supporti sintetici, con la tecnologia One Shot Color, permette di realizzare applicazioni ad alto valore quali card in plastica, rivestimenti, applicazioni lenticolari, materiali per punti vendita e cartoline di alta qualità. Può essere utilizzata anche come complemento avanzato alle macchine da stampa a bobina HP Inkjet nella produzione di copertine di alta qualità, sovraccoperte e materiale promozionale. Presso lo stand erano inoltre disponibili informazioni sulla nuova tecnologia con architettura dell’ugello ad alta definizione (HDNA - High Definition Nozzle Architecture) per le HP Inkjet Web Press (vedi pag. 57). • Ricoh. Presentata la nuova Pro™VC60000, una soluzione inkjet a modulo continuo dedicata al mondo delle arti grafiche e ideale per applicazioni di direct mailing, per la produzione di libri e di materiale di marketing. Grazie all’esclusiva tecnologia multi-drop, la nuova soluzione consente di ottenere una risoluzione di 1.200x1.200 dpi, con gocce di dimensione variabile a livello del singolo pixel. Oltre a garantire una qualità di immagine elevata, le teste di stampa di lunga durata sviluppate da Ricoh e gli inchiostri con pigmenti a base acqua ad alta viscosità di Pro™VC60000 consentono di ottimizzare i processi di stampa riducendo i Testina HP con ugello costi di gestione. Il sistema offre continuità nella produzione e impatto am- ad alta definizione bientale ridotto. La flessibilità, requisito essenziale per i fornitori di servizi di stampa, è garantita dalla possibilità di produrre lavori di elevata qualità su un’ampia gamma di supporti. La nuova “protector coat unit” consente la protezione delle stampe da graffi e abrasioni. Pro™VC60000 soddisfa, inoltre, i requisiti di produttività degli stampatori: oltre alla stampa in fronte/retro – resa possibile dalla presenza di due gruppi stampa – è in grado di offrire elevate velocità con una produzione di quasi 100.000 immagini A4 all’ora. LE iNNOvAziONi NEL fiNiShiNg

Tante, troppe, quanto meno per lo spazio che possiamo dedicare in questo speciale, le novità e le soluzioni presentate per poterle approfondire adeguatamente, per cui rimandiamo al sito dell’evento – www.innovation days.hunkeler.ch/solutions – dov’è disponibile ampia documentazione. Ci soffermiamo però su alcune proposte che reputiamo interessanti e di sicuro impatto, sia di Hunkeler che di altri vendor. Il tema di fondo è stato indubbiamente l’aumento delle velocità che i vari motori di stampa di un po’ tutte le Case stanno perseguendo, il che ha necessariamente imposto un adeguamento dei sistemi di sbobinatura e ribobinatura. A tale scopo Hunkeler ha messo a punto il nuovo sistema POPP8, nuova generazione di dispositivi che si adegua all’aumento dei formati (inteso come larghezza bobina), all’aumento del range di grammatura, che va dai 40 grammi dei sistemi per il trattamento dei bugiardini farmaceutici ai car-

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toncini delle stampa di alta qualità del commerciale o delle copertine per l’editoria, ma soprattutto all’aumento della velocità che in alcune applicazioni raggiungono tranquillamente i 300 metri/minuto, arrivando a un sostanziale allineamento alle tecnologie di stampa di tipo tradizionale. La richiesta di pretrattamento o di nobilitazioni del prodotto da stampa digitale inkjet sta assumendo proporzioni interessanti. A questo tipo di esigenze risponde la nuova PC7 Primer-coater, presentata in questa occasione in una soluzione offline composta da dispositivo di sbobinatura, modulo verniciatore con tecnologia di asciugamento NIR (near infrared), a basso impatto, per la stesura di primer o vernici a dispersione base acqua, fino a 4 g/m2, per trattamenti di primerizzazione (preparazione del supporto alla stampa inkjet allo scopo di modificarne la tensione superficiale), piuttosto che per la finitura o nobilitazione con effetti lucido o opachi. Il modulo nella specifica proposta si chiudeva con un dispositivo di taglio in formato con uscita a foglio in formato massimo 1.100x760 per un’altezza massima di bancale di 800 mm. Rimanendo in tema di post-trattamento di finitura e nobilitazione, il modulo HL6, sistema di taglio laser, anche in questo caso in soluzione offline da bobina a foglio. La produttività del sistema di taglio al laser è a seconda del tracciato di lavorazione (taglio o perforazione). Inutile dire che il taglio è di assoluta precisione anche nei particolari più fini. Le applicazioni per cui si propone rimangono gli stampati di sicurezza: assegni, biglietti evento o lotteria, coupon. Il Laser Editor consente il Hunkeler HL6 per taglio laser offline trattamento di soggetti grafici molto da bobina a foglio dettagliati, numeri e lettere compresi, che la tecnologia laser è in grado di gestire tranquillamente fino alla sorprendente velocità di 150 metri al minuto. Nella stessa direzione, seppure per lavorazioni di trasformazione meno “nobili” ma decisamente molto più Hunkeler PC7 Primer-Coater per stesura di primer o vernici comuni e frequenti, il nuovo modulo DP8 di punzonatura e perforazione, in fase di ulteriore sviluppo (entro giugno verrà rilasciata una versione di formato ancora maggiore di quello presentato agli Innovationdays, che potrà arrivare a 22 pollici), che può eseguire fino a tre perforazioni trasversali e montare fino a otto coltelli longitudinali. Una menzione particolare, per l’estrema versatilità, efficacia e compattezza, è giusto riservarla alla IBIS che con la sua Smart Binder One-stop-shp, in grado di eseguire confezione a punto metallico piuttosto che una confezione a filo colla, in microtirature, con rapidissimi tempi di setup, in spazi estremamente compatti, propone una soluzione intelligente ed efficiente, che può trovare molte applicazioni.

Stazione sbobinatura e taglio laser di Hunkeler


fiere

VISCOM ITaLIa 2015

comunicazione d’ImpREsA

La digital revolution riparte dalla moda L’avvento delle tecnologie di stampa di ultima generazione ha rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva. Applicazioni inedite sono emerse nei più svariati settori, spalancando le porte a opportunità creative dalla portata fortemente innovativa e portando alla ribalta categorie e valori diversi, in particolare nell’ambito della decorazione e della moda: “cool” è, oggi, originale, unico, personalizzato e customizzato. Vetrina privilegiata del cambiamento in atto è Viscom Italia, la manifestazione fieristica di riferimento per la comunicazione visiva, organizzata da Reed Exhibitions presso Fiera Milano. È sul palcoscenico internazionale della kermesse milanese – in programma dal 15 al 17 ottobre 2015 – che verranno presentate, come ogni anno, tutte le soluzioni tecnologiche più innovative destinate a contaminare ogni settore applicativo, da quelli più classici come l’OOH (Out Of Home) fino all’interior decoration, con un particolare focus su un contesto in forte crescita digitale, l’universo del fashion.

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Tendenze digitali Considerata universalmente il paese della moda, l’Italia non poteva che essere tra i precursori del digital textile. Nell’arco dell’ultimo decennio, la spinta creativa e propulsiva della stampa digitale ha trasformato radicalmente il volto della filiera tessile, fino ad affermarsi quale tecnologia

ideale. Gli orizzonti già varcati sono notevoli: il digital printing permette, infatti, di riprodurre disegnature e coloriture, in più varianti e con diverse dimensioni, su una gamma ricchissima di materiali, dal cotone alla lana, dalla seta al lino fino alle viscose. Creatività, materiali e tecnologia: è da questo mix esplosivo che nascono le collezioni più cool del terzo millennio. A corredo all’abbigliamento, c’è poi tutto l’universo degli accessori che, originali e coloratissimi, vivono a propria volta una piccola grande rivoluzione digitale.

indispensabile per rispondere e assecondare le mutate – e mutevoli – esigenze della domanda. Non si parla solo di T-shirt personalizzate, ma anche di abbigliamento sportivo e soprattutto di abiti e capi di abbigliamento trendy e sofisticati, le cui fantasie cromatiche di grande effetto sono frutto di un genio creativo che trova nella tecnologia di stampa digitale lo strumento di realizzazione

Viscom nel segno del fashion Abiti e capi di abbigliamento, insieme ad accessori di ogni genere e di ogni fantasia, hanno fatto bella mostra di sé su molti degli stand dell’ultima edizione di Viscom Italia. Confermando la propria capacità di anticipare i trend dell’evoluzione delle tecnologie del printing, la kermesse milanese è riuscita, ancora una volta, a valorizzare un filone tecnologico, quello del digital textile abbinato alla decorazione digitale, destinato a trasformare il volto operativo di molti settori industriali. Idee, spunti, esperienze per informare e ispirare i visitatori, nel contesto di una manifestazione che si propone sempre di più come laboratorio vitale nel quale far emergere la creatività, valorizzare le competenze tecniche e coltivare le relazioni. Un laboratorio e, insieme, un osservatorio di scambio e di crescita professionale che al momento espositivo affianca importanti occasioni di formazione ed eventi collettivi. www.viscomitalia.it

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Segue le evoluzioni del settore sia dal punto di vista del mercato che da quello delle tecnologie.

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... e per il settore dell’imballaggio

I GREEN DELL’INDUSTRIA GRAFICA

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eventi stampa digitale

Canon/Graphistudio

Un matrimonio che funziona La partnership stabilisce un nuovo standard nel settore Photoprint, destinato a rivoluzionare la qualità della stampa fotografica professionale a livello mondiale. ■ Un accordo strategico quello siglato da Canon con Graphistudio, azienda italiana leader del settore professionale della stampa di libri fotografici.

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Graphistudio ha adottato lo scorso gennaio la soluzione inkjet Canon Dreamlabo installandola nel proprio stabilimento ad Arba (Pordenone), che è diventato così la sede operativa di Ricerca & Sviluppo per la realizzazione di innovativi progetti di stampa fotografica. «Siamo davanti a un salto generazionale senza precedenti nel mondo della stampa fotografica digitale», ha affermato il presidente e CEO di Graphistudio, Tullio Tramontina, dopo la visita della delegazione internazionale di Canon Inc. e Canon Europa nella sede dell’azienda. «Assieme a Canon porteremo il nostro settore a compiere un salto di qualità enorme. Presto i processi chimici di stampa su carta fotografica non avranno più senso». La delegazione era composta dal vicepresidente esecutivo di Canon Inc. Takao Hada, dal direttore generale del settore inkjet Hirobumi Tsuga e dai vertici di Canon Europa, con il direttore europeo del Production Photo Printing Simon Wheeler, e di Canon Italia con il direttore del Professional Imaging Group Massimiliano Ceravolo. L’adozione della tecnologia Dreamlabo garantirà agli stampatori professionisti nuove opportunità di crescita grazie all’elevata qualità di stampa, a un ampliamento delle applicazioni e offrirà efficienti processi produttivi industriali. Il passaggio dalla stampa chimica all’inkjet permetterà inoltre l’eliminazione dei costi relativi allo smaltimento dei materiali, nel Dario Righetto, rispetto delle sempre più costrittive norme vigenti. direttore marketing «Grazie alla tecnologia Canon Dreamlabo e alla partnership strategica di Graphistudio. con Graphistudio siamo pronti a far vivere a tutti i fotografi professionisti la nuova era del Photoprint e far conoscere questa straordinaria qualità alle aziende italiane che hanno la necessità di realizzare book fotografici anche con tirature limitate», ha dichiarato Ceravolo. «È stato un lungo cammino esplorativo, un percorso complesso e affascinante che ha visto le nostre aziende confrontarsi con grande passione e determinazione, convinti di avere l’opportunità di portare al mercato la prossima rivoluzione del settore fotografico professionale», ha commentato Dario Righetto, direttore marketing di Graphistudio.

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mercati stampa

Drupa

Guardare al futuro con ottimismo In vista di Drupa 2016, il secondo studio “drupa Global Trends” svela aspettative ottimistiche circa il futuro del settore Arti grafiche. ■ Dai risultati dello studio, che ha coinvolto oltre 1.100 partecipanti – di cui 810 stampatori (513 europei) – emerge un sorprendente ottimismo del settore della stampa. È forse la dimostrazione del fatto che si sta finalmente uscendo dal tunnel della recessione. Nella precedente inchiesta condotta da Drupa le domande poste ai fornitori si limitavano a tematiche di carattere economico-finanziario, mentre in questa seconda indagine per i fornitori è stata realizzata un’inchiesta ad hoc, con alcune domande in comune con quella indirizzata agli stampatori. Il secondo drupa Global Trends va ad aggiungersi ai drupa’s Global Insights report, il primo dei quali è già stato pubblicato lo scorso ottobre e si intitola L’impatto di Internet sulla stampa. Un secondo Global Insight report si concentrerà sulle tecnologie e sulle applicazioni che possono generare una crescita nella stampa e verrà pubblicato in autunno. Alla domanda “Come vedi i prossimi dodici mesi?” ben il 48% degli stampatori ha risposto con un’aspettativa di crescita economica e solamente il 7% ha previsto un calo. Analoga la situazione nel mondo dei

Il barometro dI drupa per mIsurare l’ottImIsmo economIco

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Stampatori 2014 Stampatori 2015

% di variazione


“Il 48% degli intervistati ha un’aspettativa di crescita economica per i prossimi dodici mesi”

tecnologie mercati prestampa/stampa stampa digitale

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fornitori: 51% in attesa di crescita, solo 8% in calo. Ma diamo uno sguardo ai principali trend emersi dalla ricerca. • Anche se meno pronunciate, le vendite per gli stampatori continuano a crescere. Il 39% riporta una crescita, il 22% riporta invece un calo. Il differenziale positivo del 17% risulta inferiore di 10 punti rispetto a quello dell’anno precedente. • I margini per gli stampatori sono in calo. Questo vale per quasi la metà (il 43%) degli intervistati, mentre solo il 16% segnala una crescita. Fanno eccezione il Nord America e il Medio Oriente, dove la crescita registrata è rispettivamente del 29% e del 28%. • La stampa digitale cresce rapidamente, ma continua tuttavia a rappresentare una minima fonte di guadagno per gli stampatori. Nonostante il suo share nel mix tecnologico sia in costante ascesa, la stampa digitale non ha ancora conquistato grande spazio nei guadagni degli stampatori, che vengono generati prevalentemente ancora dalla stampa tradizionale. Solo il 10% degli intervistati ha affermato di ottenere più del 25% dei propri incassi con la stampa digitale. Si tratta comunque di un dato in crescita, considerando che un anno fa la percentuale era dell’8%. • Gli stampatori si limitano a stampare e non offrono servizi aggiuntivi. Benché si senta spesso dire che gli stampatori dovrebbero aprirsi a nuovi segmenti di mercato e offrire ai propri clienti servizi che vanno al di là del settore della stampa, tutto ciò non si sta ancora traducendo in realtà. Solo il 27% del campione ha una percentuale di guadagno superiore al 10% che proviene da altri servizi (asset management, database ecc.). Tirando le prime conclusioni da questa indagine si può dire che il “mood” generale è positivo, anche se persistono alcuni trend negativi. Tale ottimismo generale è supportato dai piani di investimento citati sia dagli stampatori che dalle ditte fornitrici. Dopo tutto, solo una strategia di sviluppo lungimirante garantisce un vantaggio competitivo e quindi il futuro della società. Werner Matthias Dornscheidt, chairman del management board di Messe Düsseldorf, ha riassunto così i risultati della ricerca: «Il quadro generale di ottimismo ci ha sorpresi. Stampatori e fornitori ci hanno restituito, a ottobre 2014, un quadro positivo della situazione economica delle loro aziende. Ancora più interessante è che stiano puntando al 2015 con una prospettiva ancora più positiva». Una versione sintetica dell’indagine è disponibile può essere scaricata gratuitamente in sette lingue (purtroppo non è incluso l’italiano). La versione integrale costa 249 euro e può essere scaricata dal sito www.drupa.de

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stampa comunicazione d’ImpREsA

FeNix DG

Una scelta tecnologica improntata alla qualità

Tomatis, azienda torinese specializzata nell’allestimento di eventi, ha investito in una HP Scitex FB700, rivolgendosi a un fornitore specializzato come Fenix DG.

Nel cuore dell’azienda Fondata nel 1984, Tomatis ha fatto dell’allestimento di eventi e fiere il proprio core business fin dai primi anni di attività. L’esperienza maturata

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nel tempo e la propensione a investire in tecnologie di ultima generazione hanno consentito all’azienda di crescere e di acquisire tra i propri clienti alcuni grandi brand, italiani e internazionali, dei settori del lusso, dall’automobilistico alla moda. «Operiamo all’interno di network di allestitori, architetti e arredatori che seguono alcuni grandi marchi, occupandoci della produzione grafica. Nell’universo degli eventi e delle fiere, i creativi sono sempre alla ricerca di soluzioni innovative, che colpiscano, stupiscano, catturino l’attenzione e siano ricordate. In questo ambito, il nostro compito è quello di rendere fattibile il progetto creativo. E per farlo dobbiamo avvalerci di tecnologie di stampa all’altezza di tale compito». Le scelte di investimento tecnologico di Tomatis si sono sempre rivolte verso i principali produttori di soluzioni di stampa digitale, da Epson a Seiko, a HP – l’azienda dispone già di una soluzione HP Latex. Fino all’ultimo acquisto, la HP Scitex FB700: «Puntiamo ad avvalerci di soluzioni performanti e di qualità, questo è certo. Tuttavia, la prerogativa per noi è l’affidabilità delle attrezzature. Occupandoci di eventi, dobbiamo essere rapidi, precisi in produzione e puntuali nelle

consegne: il nostro know how tecnico e il livello delle tecnologie da noi utilizzate ci aiutano in questo», ha raccontato Tomatis. «Del resto, non ci occupiamo di produzioni in serie, ma di lavorazioni di volta in volta differenti – a seconda della tipologia dell’evento – e il nostro parco macchine versatile ci consente di realizzare con successo le diverse applicazioni richieste dai clienti». L’ultimo investimento A gennaio 2015, Tomatis ha portato a termine l’installazione della stampante flatbed UV HP Scitex FB700, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente produttività e flessibilità operativa, grazie anche alla possibilità di cambiare la configurazione della stampante nel giro di circa un’ora, passando dalla versione esacromia alla versione 4 colori più bianco, tramite procedura automatica HP. «Abbiamo deciso di rivolgerci, ancora una volta, a un brand importante e affidabile, come HP. E abbiamo scelto una soluzione dotata di una tecnologia avanzatissima e altamente performante, come la HP Scitex FB700 che, per le sue caratteristiche, consente di effettuare le lavorazioni più svariate, offrendo grande versatilità sia nella tipologia della stampa che nell’utilizzo dei supporti. Inoltre, pur essendo IPI 161/15

Tomatis ha inaugurato il 2015 con l’installazione di una HP Scitex FB700, la prima soluzione di questo tipo venduta da Fenix DG dopo l’avvio della partnership distributiva con HP, annunciata lo scorso autunno. Ubicata a Rivoli, in provincia di Torino, Tomatis è una bella realtà grafica specializzata nel settore degli allestimenti di eventi, in particolare di fiere e convention, e nella stampa di una vasta gamma di applicazioni indoor e outdoor. «Il nostro parco di lavorazioni è piuttosto ampio e diversificato. In una stessa giornata possiamo partire dai cartelli segnaletici per passare alle targhe in acciaio, ai pavimenti per palestre o centri commerciali fino ai pannelli retroilluminati», ha spiegato Angelo Tomatis, titolare dell’azienda. «Proprio per questo, abbiamo scelto nel tempo di attrezzarci con soluzioni tecnologiche versatili e affidabili, in grado di rispondere alle più svariate esigenze applicative. E in questo senso abbiamo recentemente deciso di ampliare ulteriormente il parco macchine investendo in una HP Scitex FB700».


La sede operativa di Tomatis con la nuova HP Scitex FB700. Sotto, Angelo Tomatis (a sinistra) con Luca Porro di Fenix DG.

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una macchina altamente tecnologica, la HP Scitex FB700 è estremamente semplice da gestire». Altro aspetto importante per l’azienda torinese, il livello dell’assistenza tecnica: «Il team tecnico di Fenix DG è serio, preparato e sempre disponibile. Per noi è importantissimo sapere che possiamo contare su un’assistenza di questo livello». In funzione da qualche mese, la HP Scitex FB700 sta già dando ottimi risultati: «Stiamo già sfruttando appieno la versatilità di questa macchina. La utilizziamo per realizzare le soluzioni più disparate, da striscioni a pannelli retroilluminati fino ad applicazioni su acciaio, vetro e legno, e i risultati sono sempre di altissima qualità», ha raccontato Angelo Tomatis.

E ha aggiunto: «Non intendiamo fermarci qui. Con questa soluzione possiamo guardare a nuovi mercati: stiamo ampliando ulteriormente lo spettro delle lavorazioni effettuate e questo ci permette di rispondere con una flessibilità ancora maggiore alle esigenze del mercato e della domanda». il rapporto con Fenix DG Per l’acquisto della nuova tecnologia, Tomatis si è rivolta a Fenix DG, azienda specializzata nella fornitura di sistemi di stampa digitale e di servizi di consulenza e assistenza tecnica a valore aggiunto che lo scorso ottobre ha avviato una partnership con HP per la commercializzazione di alcune soluzioni, tra cui la HP Scitex FB700.

«Sicuramente, il rapporto con Fenix DG ha avuto un ruolo importante nella nostra scelta di investimento. Ci hanno seguito da vicino e con grande professionalità. E con un team tecnico disponibile e molto preparato, un aspetto che abbiamo apprezzato in modo particolare», ha dichiarato Angelo Tomatis, che ha concluso: «L’acquisto della HP Scitex FB700 è stato improntato a portare qualità alla nostra azienda. L’intero processo è stato gestito con grande professionalità da tutte le parti coinvolte e l’installazione di questa soluzione ci consente oggi di raggiungere quel livello qualitativo che, a mio avviso, è essenziale per affrontare un mercato complesso come quello attuale».

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NEWS

notizie dAlle Aziende

workflow

Agfa Graphics integra la distribuzione elettronica dei documenti nel WtP

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tra cui immagini, PDF, file ePub o banner per siti web. StoreFront v2.3 semplifica e facilita anche i pagamenti mediante bonifico o assegno. In alternativa ai versamenti online con carta di credito o debito, chi stampa è ora in grado di offrire

la possibilità di effettuare i pagamenti mediante bonifico elettronico. Questo metodo è utile per vari tipi di versamenti, come quelli degli enti pubblici o no-profit, ai quali non è consentito effettuare pagamenti online mediante carta di credito. Un nuovo

modulo di fatturazione fa sì che gli acquirenti ricevano fatture complete, comprensive di tutte le voci degli ordinativi. Gli estratti conto sono memorizzati su file PDF, per la successiva rapida stampa e archiviazione.

la nuova funzione è stata integrata nelle soluzioni web-to-print di Agfa, Apogee e Asanti storefront v2.3.

Agfa Graphics, tel. 02.30088655 Servizio lettori n. 1

stAmpA diGitAle

sistemi di misurAzione

Sistema inkjet compatto per spazi ridotti

Heidelberg lancia Prinect Inpress Control 2

Canon ha annunciato l’innovativa serie Océ ColorStream 3000 Z, un sistema di stampa inkjet ad alta velocità di dimensioni contenute che può essere installato in ambienti ristretti. Océ ColorStream 3000 Z offre gli stessi standard di qualità e versatilità tipici della gamma ColorStream 3000, permettendone però l’installazione in ambienti normalmente poco adatti ad accogliere soluzioni inkjet destinate a grandi volumi di stampa. I modelli proposti sono quattro e offrono differenti velocità di stampa: da 48 a 127 metri al minuto per produrre da 324 a 1.714 pagine A4 al minuto e richiedono il 30% di spazio in meno rispetto alle precedenti soluzioni. Il suo sistema integrato di alimentazione “Z-fold” riduce al massimo gli ingombri e permette di formare un pacco in ingresso alto fino a 300 mm, garantendo un’ampia gamma di applicazioni, inclusa la stampa monocromatica ad alta velocità.

Lo spettrofotometro in linea Prinect Inpress Control, già installato su oltre mille Speedmaster, effettua misurazione e controllo del colore e del registro in linea. Ora è disponibile Prinect Inpress Control 2, che effettua una misurazione del colore andando a massimizzare la produttività e tagliare gli sprechi di carta di un 10-20%. Ideale per stampa di brevi tirature e frequenti cambi lavoro, va integrato nell’ultimo gruppo stampa. Nelle macchine b/v è prevista un’unità di misurazione aggiuntiva subito prima del dispositivo di voltura.

macchingraf, tel. 02.350031 Servizio lettori n. 3

Canon italia, tel. 02.82481 Servizio lettori n. 2

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Agfa Graphics aggiunge la distribuzione elettronica dei documenti all’ultima versione di StoreFront, la sua soluzione web-to-print aperta. Apogee e Asanti StoreFront v2.3 consentono ora ai fornitori di servizi di stampa (PSP) di ampliare più facilmente la loro offerta e di accedere a nuovi mercati. Concepito per gli stampatori e i fornitori di cartellonistica/segnaletica, StoreFront 2.3 permette di commercializzare nuovi servizi e prodotti alle aziende di grandi e piccole dimensioni. Con StoreFront, oltre ai loro tradizionali prodotti, i fornitori di servizi di stampa sono in grado di offrire prodotti elettronici


Controllo quAlità

Grafikscan 3000 SF per la cartotecnica e la litolatta Non è una novità che Grafikontrol si occupi di migliorare gli impianti di controllo della qualità di produzione affinché si riducano gli scarti e la performance rimanga costante. La novità sta nel fatto che ora sia disponibile sul mercato un impianto dedicato non alle rotative di stampa, bensì alle macchine a foglio di grande formato, in particolare KBA, dedicate alla stampa su metallo, cartoni pesanti o altri materiali costosi, ad esempio quelli utilizzati per cartellonistica pubblicitaria. In questo ultimo triennio, nonostante le critiche situazioni economiche, il management di Grafikontrol ha investito continuamente in Ricerca & Sviluppo, sia in termini di personale che di costi di investimento, perseguendo la politica del “risparmiamo ove possibile ma continuiamo gli studi e le ricerche per raggiungere mete e risultati innovativi”. La linea Grafikscan era stata sviluppata per il controllo e l’ispezione continua in linea e per la rilevazione al 100% dei difetti di stampa, in particolar modo nelle produzioni bobinabobina su macchine rotocalco

e flexo. L’odierna versione evoluta Grafikscan 3000 SF compara la stampa con il file immagine di prestampa catalogando e segnalando all’operatore i difetti che si possono presentare su ogni singolo foglio e le variazioni colorimetriche eseguendo una continua ispezione dell’intero foglio stampato. Prima in Italia a installarlo su una offset a foglio il Gruppo Incas – Falco di Miradolo Terme (PV), una realtà industriale con un magazzino di ricevimento pieno di barre, rotoli e fogli di acciaio che vengono lavorati e trattati con macchine e impianti enormi fino a raggiungere il foglio di litolatta da immettere nelle offset KBA speciali per stampare solo in bianca le tipiche immagini che siamo soliti vedere sulle lattine delle bevande e degli alimentari. In volta deve essere applicato il materiale per rendere poi la lattina adatta al prodotto alimentare consumabile, fino ad arrivare alla fase finale di imbottigliamento e sigillatura.

Grafikontrol, 02.2100951 Servizio lettori n. 4

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la nuova versione di Grafikscan è stata sviluppata per l’utilizzo sulle macchine da stampa a foglio.


NEWS

notizie dAlle Aziende

stAmpA diGitAle per etiChette

Nuove teste Xaar migliorano le performance della DSI

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che tecnologiche che consentono una migliore uniformità del volume della goccia d’inchiostro, così come una maggiore precisione nel loro posizionamento, ottenendo una qualità di stampa più elevata. Caratterizzata da una geometria ottimizzata di 1000 ugelli, la nuova testa di stampa può erogare e posizionare le gocce con la massima precisione. I risultati di questo sviluppo sono una risoluzione più elevata del testo e delle immagini con tonalità omogenee richieste dai produttori su scala globale. Un elemento chiave è la sua capacità di stampare inchiostri bianchi con elevata opacità e vernici ad alta viscosità in maniera

perfettamente affidabile. Tutto ciò è reso possibile dalla tecnologia di ricircolo dell’inchiostro, denominata TF Technology brevettata da Xaar e ideale per applicazioni UV, tra cui etichette e stampa su packaging trasparente per bottiglia, settore in cui i bianchi opachi e le vernici spot sono aspetti essenziali. La Xaar 1002 GS6 è in grado di gestire una vasta gamma di fluidi e campi di viscosità ed è retrocompatibile con il modello precedente 1001 GS6.

Insieme alla nuova testa, sono disponibili una serie di componenti di sistema che includono i nuovi slimline HPC3, XUSB e Xaar Hydra, concepiti per una configurazione, ottimizzazione e integrazione più facili al fine di ridurre il time-to-market. Inoltre, la migliore uniformità della nuova testa consente ai produttori di configurare le stampanti a banda stretta e grande formato più velocemente.

Xaar 1002 Gs6 è pienamente compatibile con le stampanti abilitate Xaar 1001 Gs6: gli utenti possono facilmente aggiornarla quando lo desiderano e sperimentarne così immediatamente i vantaggi.

ntG digital, tel. 0331.544587 Servizio lettori n. 5

sistemi di misurAzione

GrAnde formAto

Da X-Rite un nuovo lettore di diagrammi automatico

Inca Digital lancia la flatbed Onset R40LT

X-Rite Incorporated, azienda leader a livello mondiale nel campo della scienza e tecnologia del colore, insieme alla sua filiale Pantone LLC, ha presentato un importante aggiornamento per quanto riguarda la sua apprezzata famiglia di soluzioni i1iSis di lettori di diagrammi automatici per i reparti di prestampa/ premedia, foto, stampa, gestione e calibrazione del colore. I nuovi i1iSis2 e i1iSis2XL utilizzano la tecnologia spettrale i1 per le condizioni di illuminazione M0, M1 e M2, semplificando la gestione delle misurazioni di substrati con sbiancanti ottici, oggi ampiamente utilizzati soprattutto nei grandi formati, nei reparti premedia e nelle applicazioni di stampa digitale. L’i1iSis2 si integra perfettamente nel flusso di lavoro esistente ed è disponibile in due modelli: i1iSis2XL, fino a 2.500 campi in un singolo foglio A3/Tabloid in soli 10 minuti; i1iSis2, fino a 1.500 campi in un singolo foglio A3/Letter in soli 8 minuti.

Fin dal lancio iniziale, nel 2007, la serie Onset di fascia alta, a elevata produttività, è punto di riferimento in termini di qualità di stampa, grazie all’utilizzo di un array di testine a larghezza piena in grado di eliminare le strisciature. Con la nuova Onset R40LT, Inca mette questo alto livello di qualità a disposizione delle aziende che desiderano investire in una macchina standard di fascia intermedia. Onset R40LT può partire inizialmente come stampante flatbed manuale da 3,14x1,6 m con array a tutta larghezza, con la possibilità di scegliere fra 4, 5 o 6 colori; è in grado di stampare 265 m2/h su supporti di spessore fino a 50 mm.

fujifilm italia, tel. 02.929741 Serv. lettori n. 7

X-rite italy, tel. 0574.527755 Servizio lettori n. 6

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Xaar, specialista nella tecnologia inkjet, ha annunciato lo sviluppo di una nuova testa di stampa per applicazioni UV, denominata Xaar 1002 GS6. Questa novità coinvolge direttamente anche SPGPrints, che utilizza le teste del produttore britannico sulla macchina digitale UV a bobina DSI, distribuita sul mercato italiano da NTG Digital. La nuova generazione di teste di stampa è stata ottimizzata da Xaar per una vasta gamma di applicazioni UV che includono etichette, stampa diretta, packaging, supporti plastificati e altri tipi di prodotti per la decorazione. La nuova 1002 GS6 incorpora diverse innovative caratteristi-


stampa Salto di qualità NuovA tecNologiA HP

comunicazione d’ImpREsA

nell’inkjet

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Ha iniziato il 2015 in grande stile HP, annunciando una nuova tecnologia con architettura dell’ugello ad alta definizione (HDNA - High Definition Nozzle Architecture) per le HP Inkjet Web Press, che offre ai fornitori di servizi di stampa una qualità, una versatilità e una produttività di stampa senza precedenti per gestire una più ampia gamma di applicazioni. Raddoppiando il numero degli ugelli delle attuali testine HP inkjet (da 10.560 a 21.120), la tecnologia HDNA consente di raddoppiare anche la risoluzione nativa, portando la stampa a getto di inchiostro termico a un livello completamente nuovo: le nuove testine supportano, infatti, un doppio peso goccia per colore consentendo un testo nitido, tonalità dell’incarnato accurate, transizioni perfette dal grigio al colore e dettagli migliorati per i punti di luce e ombra. HP offrirà anche una nuova modalità della qualità, che stampa fino a 244 m/min a colori con doppio peso goccia per garantire un grande salto di qualità nella stampa. Grazie alla tecnologia con architettura dell’ugello ad alta definizione, l’attuale modalità di stampa stamperà più rapidamente, assicurando pagine fino a 488 m/min con la stessa elevata qualità di stampa offerta oggi. «La tecnologia con architettura dell’ugello ad alta definizione consente ai clienti HP Inkjet Web Press di gestire una gamma di applicazioni che vanno dalla stampa commerciale generale alla produzione postale e al packaging con una qualità migliore», ha dichiarato Aurelio Maruggi, vicepresidente e general manager, Inkjet High-speed Production

Solutions, HP. «HP si impegna a portare la leadership nella tecnologia, l’aumentata qualità di immagine e le migliorate performance alla stampa di produzione e a fornire soluzioni scalabili in modo tale che i clienti attuali e futuri possano cogliere i benefici delle innovazioni tecnologiche». La tecnologia con architettura dell’ugello ad alta definizione sarà integrata in tutte le piattaforme HP Inkjet Web Press, comprese le gamme HP T200, T300 e T400 Inkjet Web Press, e quelle vendute dai rivenditori. I clienti attuali possono aggiornarsi alla nuova tecnologia. In occasione degli Hunkeler Innovationdays che si sono tenuti lo scorso febbraio a Lucerna, in Svizzera, HP ha offerto dimostrazioni pratiche della rotativa inkjet HP T230 Color Inkjet, configurata inline con le attrezzature di finishing Hunkeler e ha approfittato dell’occasione per pubblicizzare la nuova tecnologia HDNA. HP e KBA, i primi frutti di una promettente partnership Occhi puntati anche sul progetto di

sviluppo della HP T1100 Simplex Color Inkjet Web Press, che vede protagonisti HP e KBA. Si tratta di una macchina da stampa a bobina da 110 pollici di larghezza (2,8 metri) ad alta velocità per grandi volumi di stampa su cartone ondulato che consentirà agli operatori del settore di combinare insieme più lavori su una sola bobina o su più bobine per tirature brevi, medie e lunghe. A differenza della stampa analogica tradizionale, ogni scatola può essere diversa. Questa macchina da stampa inkjet, prevista per velocità di stampa fino a 183 metri al minuto e per una produzione fino a 30.000 metri quadrati all’ora, stamperà su bobine di cartone ondulato che potranno essere posizionate direttamente sugli ondulatori esistenti da 2,5 o 2,8 metri. Tale macchina da stampa sarà la prima soluzione sviluppata congiuntamente dalle due società dal momento dell’annuncio della loro collaborazione strategica avvenuto in occasione del Graph Expo 2014 a Chicago il 28 settembre 2014.

Christoph Müller di KBA (a destra) con Aurelio Maruggi di HP. In alto, la nuova testina di stampa e un esemplare della famiglia HP Inkjet Web Press.

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Management Costruire un motore

d’innovazione

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in 90 giorni Praticamente tutte le aziende innovano, ma poche lo fanno in maniera ordinata e affidabile. Decisamente in troppe organizzazioni i grandi passi avanti si fanno nonostante l’azienda. Le innovazioni di successo seguono quasi sempre percorsi invisibili di sviluppo e richiedono atti di eroismo individuale e una buona dose di casualità. Gli sforzi successivi per promuovere l’innovazione, ad esempio tramite concorsi, premi in denaro per lo sviluppo di concetti innovativi e task force temporanee, si dimostrano spesso improduttivi. Le grandi idee restano imprigionate nella testa dei dipendenti, i progetti di innovazione durano troppo a lungo e le idee che vengono sviluppate non sono necessariamente le migliori o le più rispondenti alle priorità strategiche. Quasi tutti i dirigenti ammettono francamente che il loro motore d’innovazione non marcia come vorrebbero. Ma trasformare degli sforzi di innovazione scoordinati in una funzione in grado di operare coerentemente ed efficientemente appare un’impresa monumentale. E in molti casi lo è davvero, perché richiede nuove strutture organiz-

Innovazione dinamica: come mettere rapidamente in funzione un sistema affidabile (I parte) di Scott D. Anthony, David S. Duncan, Pontus M.A. Siren* zative, nuove assunzioni e notevoli investimenti, come la “fabbrica dell’innovazione” costruita da Procter & Gamble nei primi anni Duemila. Nel decennio scorso abbiamo aiutato numerose organizzazioni di tutto il mondo ad accrescere le proprie capacità d’innovazione e quel lavoro ci ha insegnato che c’è un’importante opzione intermedia tra l’innovazione ad hoc e la costruzione di una fabbrica dell’innovazione sofisticata e complessa: creare un sistema di innovazione ridotto ai minimi termini (Minimum Viable Innovation System, MVIS). Prendiamo in prestito questa definizione dal mondo delle start-up, dove il “prodotto ai minimi ter-

mini” è un prototipo dalla funzionalità essenziale che si usa come punto di partenza per lo sviluppo di una nuova offerta. L’espressione “sistema d’innovazione ridotto ai minimi termini” indica gli elementi-base che permettono all’azienda di cominciare a costruire una funzione d’innovazione affidabile e strategicamente focalizzata. Un MVIS assicura che le buone idee vengano incoraggiate, identificate, condivise, riesaminate, messe in ordine di priorità, dotate di risorse adeguate, sviluppate, premiate e celebrate. Ma non richiede anni di lavoro, cambiamenti radicali nel modo di operare dell’azienda o una grande riallocazione di risorse. Richiede invece l’attenzione del se-

* Scott D. Anthony è managing partner di Innosight, società di consulenza specializzata nell’innovazione. Lavora a Singapore. David S. Duncan è senior partner di Innosight e lavora a Lexington, Massachusetts - USA. Pontus M. A. Siren è un dirigente dell’ufficio di Singapore di Innosight.

nior management, e in particolare di un membro del gruppo dirigente. Potrebbe essere il CEO o un chief innovation officer, ma non è necessariamente l’uno o l’altro. Il nostro interlocutore è il massimo responsabile dell’innovazione in azienda. Con un minimo di aiuto da parte degli altri dirigenti e degli addetti all’innovazione, potete mettere in piedi un MVIS con un processo in quattro fasi che non durerà più di 90 giorni, con un investimento limitato e senza assunzioni aggiuntive. E alimentando la fiducia nelle vostre capacità d’innovazione, il successo iniziale preparerà il terreno per ulteriori progressi. GIORNI DA 1 A 30 DefINIte I vOstRI bAcINI DI INNOvAzIONe

Le definizioni non mancano di certo per le innovazioni. Innovazioni sostenibili, innovazioni incrementali, programmi di miglioramento continuo, iniziative di

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Costruire un sistema di innovazione ridotto ai minimi termini I PrIMI 90 gIornI

lutare l’importanza delle innovazioni che rafforzano il business in essere o a pretendere troppo presto ricavi eccessivi dalle iniziative che dovrebbero generare nuova crescita. Concordare la denominazione da dare ai due bacini è un buon punto di partenza. Ai fini del presente articolo chiameremo il primo “innovazioni core” e il secondo “innovazioni new-growth”. I progetti d’innovazione intesi a rafforzare il core business andrebbero legati alla strategia corrente e gestiti prevalentemente entro la struttura organizzativa del business principale (ma il MVIS ne terrà conto, come vedremo più avanti). Sono i progetti che dovrebbero offrire ritorni rapidi e consistenti in un vicino futuro, e vanno adeguatamente finanziati. Ragionevolmente, tutti i progetti di innovazione che avete in corso potrebbero essere “core”. Ma in futuro? Basteranno a farvi raggiungere i target finanziari di più

lungo termine? Se la vostra azienda non è del tutto particolare, la risposta è no. Ci sarà un gap tra i vostri obiettivi di crescita e ciò che possono generare le vostre attività attuali e le vostre innovazioni core. Scopo delle innovazioni new-growth è colmare quel gap. Le iniziative new-growth fanno avanzare la frontiera della vostra strategia offrendo prodotti nuovi o complementari ai clienti in essere, entrando in mercati geografici o di prodotto adiacenti o sviluppando qualcosa di veramente originale, eventualmente con modalità di fornitura del tutto nuove. Più ampio è il gap della vostra azienda, più lontani dal core saranno quegli sforzi di innovazione e più tempo ci vorrà per trarne dei ricavi sostanziali. Potete farvi un’idea ragionevole dell’entità del gap se dedicate due settimane al massimo a sviluppare stime credibili dei ricavi e dei profitti che produrranno IPI 161/15

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crescita organica. Innovazioni scardinanti, innovazioni radicali, iniziative che generano nuova crescita, strategie white space e blue ocean. Ma dal punto di vista strategico, tutte le innovazioni si possono suddividere in due bacini. In uno si trovano concettualmente quelle che estendono il business corrente, migliorando le offerte in essere o l’efficienza dei processi interni. Nell’altro si trovano le innovazioni che generano nuova crescita raggiungendo nuovi segmenti di clientela o nuovi mercati, spesso con nuovi modelli di business. Il MVIS abbraccia entrambi i tipi di innovazione, ma è fondamentale che tutte le persone coinvolte nel sistema di innovazione ridotto ai minimi termini (o in qualunque programma d’innovazione) comprendano la differenza tra i due bacini. La mancata comprensione di questa differenza induce molte aziende a sottova-


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le vostre attività attuali nei prossimi cinque anni, per poi confrontarle con i vostri obiettivi a cinque anni. Questo esercizio vi darà un’idea abbastanza precisa della percentuale di tempo, di impegno e di risorse che dovrete dedicare all’innovazione core, della percentuale che dovrete dedicare alle iniziative di crescita in nuovi ambiti e di quanto dovranno essere ambiziose queste ultime. Quando il gap delle iniziative finalizzate alla crescita in nuovi ambiti è piuttosto ampio, vi converrebbe suddividere queste iniziative in modo da poterle mappare su diverse direzioni di possibile crescita. Essendo uno sforzo di innovazione ridotto ai minimi termini, vi suggeriamo di non sudddividerle in più di tre sottocategorie. Manila Water è una partnership pubblico-privato delle Filippine che ha fatto una mappatura efficace delle innovazioni core e new-growth rispetto ai suoi obiettivi attuali e futuri. Nel 1997 ha ottenuto la concessione di fornitura dell’acqua potabile alla parte occidentale della città di Manila, con una clientela potenziale di circa 6 milioni di persone. All’epoca solo un 30% delle famiglie locali aveva un accesso continuativo all’acqua potabile. Nei 16 anni successivi, l’azienda l’ha messa a disposizione di quasi tutte le famiglie della zona servita e si è avvicinata a standard internazionali su parametri critici come la pressione, la purezza e la torbidità. Manila Water non avrebbe potuto ottenere una performance così brillante senza essere estremamente innovativa nella soluzione dei problemi che

si accompagnano alla complessità infrastrutturale delle Filippine. Per accrescere la produttività del core business, doveva continuare a perseguire quel tipo di innovazioni – in quella che definiva “ottimizzazione delle attività operative”. Ma nel 2013, il CEO Gerardo Ablaza si è reso conto che l’ottimizzazione dell’operatività non sarebbe bastata per raggiungere gli obiettivi di crescita a lungo termine dell’azienda. I calcoli dell’azienda dicevano chiaramente che negli anni immediatamente successivi l’80% della sua crescita doveva venire da nuove attività. Per colmare un gap così vasto, Ablaza e il suo gruppo dirigente hanno deciso che le iniziative finalizzate alla crescita in nuovi campi dovevano ricadere in due macro categorie: la prima era l’ingresso in business adiacenti, che avrebbe consentito a Manila Water di esportare il suo modello di business in altri mercati geografici; la seconda era il perseguimento di offerte completamente nuove, esorbitanti dalla missione originaria di fornire acqua potabile. Questa mossa metteva Manila Water di fronte a un problema: più originale è una categoria di innovazione, più va contro sistemi e processi progettati per sostenere e rafforzare il business corrente. Le altre tre tessere del mosaico MVIS aiutano le aziende a superare questo problema. GIORNI DA 20 A 50 PReNDete DI mIRA AlcuNe ARee stRAteGIche DI OPPORtuNItà

Innovatori sofisticati come Procter & Gamble, W.L.

Gore e Apple hanno processi strutturati per legare i vari tipi di innovazione ai propri obiettivi di crescita a breve e a lungo termine. Lo fa anche il MVIS, ma in modo più semplice. Fa un uso efficiente di risorse illimitate e incanala produttivamente le passioni degli innovatori focalizzando gli sforzi di innovazione su un numero minimo di aree strategiche di opportunità. Sono aree coerenti con i bacini di nuova crescita e sembrano abbastanza grandi da colmare adeguatamente quel gap sulla crescita. Come dovreste sceglierle? Potreste dedicare mesi o persino anni a effettuare un’analisi esauriente, ma ovviamente non ve lo consigliamo. Vi suggeriamo invece di fare tre settimane di ricerche, con l’aiuto di alcuni dirigenti che pensate di coinvolgere nei vostri sforzi di innovazione. Fate in modo che incontrino almeno una decina di clienti, alla ricerca di bisogni insoddisfatti, che potrebbero costituire la base di un’innovazione newgrowth, e studiate i nuovi sviluppi in atto nel vostro settore e intorno ad esso. E tenete d’occhio le iniziative di crescita in nuovi campi che stanno maturando all’interno della vostra organizzazione. Queste iniziative segnalano talvolta degli obiettivi strategici che non ricevono ancora un’adeguata attenzione dal senior management. Ad esempio, quando un’azienda di servizi finanziari ha esaminato le idee che emergevano organicamente dal suo interno, si è resa conto che parecchie di esse richiedevano un’analisi sofisticata dei dati sui clienti, anche se

L’IDeA In breve

Il problema Quasi tutte le aziende portano sul mercato in qualche modo delle idee innovative. Ma decisamente troppo spesso, le grandi innovazioni avvengono per caso, grazie all’eroismo individuale e a una buona dose di casualità. Come possono le aziende rendere questo processo affidabile e ripetibile senza introdurre grandi cambiamenti organizzativi?

La soluzione Creare un “sistema di innovazione ridotto ai minimi termini” (Minimum Viable Innovation System o MVIS) – gli elementi di base per una funzione ordinata d’innovazione – in soli 90 giorni.

L’approccio Per mettere in piedi un MVIS, dovete separare i progetti di innovazione legati al core business dai progetti di innovazione in nuovi campi; identificare alcune aree da esplorare che siano in linea con i bisogni dei clienti e con le vostre possibilità; creare un team d’innovazione ristretto e dedicato; assegnarvi dei top manager in funzione di sponsor, che guideranno i progetti d’innovazione nello stesso modo in cui i VC guidano le aziende che hanno in portafoglio.


management gestIone azIendale

Noi innovatori esperti usiamo delle checklist per essere sicuri di non aver omesso alcun passaggio critico. Questi elenchi contengono delle domande che ci poniamo quando prendiamo in considerazione un investimento o facciamo consulenza a un team di innovazione newgrowth. Potete usarle per gli stessi scopi o come punto di partenza per lo sviluppo di una vostra checklist.

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Lo sviluppo dell’innovazione viene promosso da un team ristretto e focalizzato di persone che hanno un’esperienza specifica o sono disposte a imparare man mano che vanno avanti?

2

Il team ha trascorso abbastanza tempo direttamente con i clienti potenziali per sviluppare una approfondita conoscenza dei loro bisogni e dei loro gusti?

3

Nel prendere in considerazione modalità innovative per servire quei clienti, il team ha passato in rassegna gli sviluppi in atto in altri settori e in altri Paesi?

4

Il team è in grado di definire chiaramente il primo cliente e un percorso da seguire per aggiungerne degli altri?

5

L’idea del team è coerente con un’area strategica di opportunità in cui l’azienda ha un vantaggio indiscusso?

6

Il modello di business proposto per l’idea viene descritto in dettaglio?

7

Il team ha un’ipotesi credibile su come l’offerta produrrà dei profitti?

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I membri del team hanno identificato tutte le condizioni che devono verificarsi per il buon funzionamento di questa ipotesi?

9

Il team ha un piano per mettere alla prova tutte quelle incertezze e affronta prima le più critiche? Ogni test ha un obiettivo chiaro, un’ipotesi, delle predizioni specifiche e un piano tattico di esecuzione?

10 I costi fissi sono abbastanza bassi da facilitare eventuali correzioni di rotta?

11 Il team ha dimostrato un orientamento all’azienda creando rapidamente un prototipo dell’idea?

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non aveva ancora annunciato che i big data sarebbero stati un imperativo strategico. Le forze competitive e le richieste dei clienti avevano cominciato naturalmente ad attrarre energia organizzativa. Poi chiudete i membri del gruppo dirigente in una sala per un pomeriggio, mettete in comune le vostre osservazioni e “ordinate” loro di non uscire finché non avranno identificato tre aree strategiche di opportunità, ognuna delle quali combina i seguenti elementi: • un lavoro che devono fare molti clienti potenziali e che nessuno supporta particolarmente bene; • una tecnologia che consenta ai clienti di fare quel lavoro molto più facilmente, economicamente o comodamente, o un cambiamento in atto nel panorama economico, normativo o sociale che renda molto più necessario quel lavoro; • una competenza specifica della vostra azienda che i concorrenti non possono copiare facilmente e che vi darà un vantaggio nello sfruttamento di questa opportunità. Manila Water ha usato i criteri di cui sopra per identificare diverse aree strategiche di opportunità, tra cui il trattamento delle acque reflue generate dalle imprese industriali. Ha selezionato quest’area perché si rendeva conto che molte aziende della città producevano acque reflue. Inoltre, l’inasprimento delle norme faceva sì che non potessero continuare a scaricarle nelle fogne o altrove, come avevano sempre fatto. In termini di vantaggio competitivo, Manila Water aveva già una lunga esperienza di tratta-

mento degli scarichi; ma in quanto fornitore d’acqua potabile di quelle aziende conosceva anche bene i clienti potenziali, il che la metteva in condizione di sviluppare la soluzione ottimale per i loro bisogni. Se vi prendete la briga di combinare tutti e tre i criteri, potete evitare alcune delle trappole più comuni in tema di innovazione, come perseguire una fantomatica opportunità solo perché sembra così grande da assicurare certamente dei profitti, o avventurarsi in un nuovo mercato dove non avete alcun vantaggio naturale. Manila Water si era chiesta, inizialmente, se non valesse la pena di entrare nel business della pubblicità. Dopotutto mandava in giro ogni mese milioni di fatture su cui qualcuno avrebbe potuto fare pubblicità; e il mercato pubblicitario delle Filippine era in crescita. Ma alla fine ha stabilito che quel settore era troppo lontano dalle sue capacità per consentirle di difendersi adeguatamente da concorrenti più esperti. L’identificazione di aree strategiche di opportunità indirizza le energie di collaboratori lungimiranti che potrebbero prendere in considerazione idee innovative alla periferia della vostra organizzazione. Contribuisce anche a mettere in luce le aree in cui le persone potrebbero sprecare il proprio tempo. Del resto, il suo corollario è che definisce ciò che non andrete a fare. È un aspetto di cui ci occuperemo nel paragrafo successivo. (continua) (da Harvard Business Review - Dicembre 2014) IPI 161/15

Stiamo seguendo le best practices?


SpazioEtichette European Label Forum 2015

■ Al prossimo congresso annuale di giugno organizzato da FINAT sarà posta enfasi soprattutto sulla condivisione di conoscenze e sull’attività commerciale. L’associazione internazionale per il settore etichette autoadesive per il proprio congresso annuale ha creato un nuovo marchio che dà un maggiore senso di collaborazione e cooperazione nel settore. Il congresso avrà anche un nuovo nome, European Label Forum (ELF), e si terrà dall’11 al 13 giugno 2015 ad Amsterdam. «Il congresso presenta tradizionalmente aggiornamenti e tendenze chiave nel settore», spiega Kurt Walker, presidente FINAT. «Tuttavia desideriamo potenziarne il valore per i rappresentanti commerciali e gli opinion leader di tutta Europa e oltre. È per questo che abbiamo deciso di eseguire un rebranding della conferenza. Il nuovo formato fornirà una panoramica in merito all’importanza di decisioni strategiche mediante la connessione di diverse aree di interesse e know-how attraverso dialogo e interazione. Le sessioni terranno traccia delle trasformazioni chiave che stanno dando nuova forma al settore e in tal modo dovrebbe aiutare a identificare opportunità e sfide. In altre parole, l’ELF offrirà know-how, esperienza e possibilità di networking, fondamentali per il successo strategico del settore delle etichette in un ambiente internazionale». Una delle novità dell’ELF sarà la serie di tre programmi paralleli il primo giorno della conferenza, che consentirà di scegliere tra argomenti in tre aree di competenza: vendite e marketing; tecnologia e produzione; gestione e affari aziendali. Un’altra novità sarà un workshop plenario che si svilupperà come un “esercizio e gioco di produzione flessibile” nel corso della sessione di chiusura dell’evento. «La presentazione delle tendenze e la messa in evidenza delle influenze del settore è lo scopo principale di questo evento, ma il valore risiede nella vera comprensione di come queste incideranno sull’attività giornaliera e daranno forma al futuro. Con argomenti quali “la nuova realtà del retail”, “sviluppo di etichette che fanno vendere di più i prodotti”, “tecnologie di decorazione dei prodotti concorrenti”, “modelli commerciali di stampa 3D”, “pianificazione della successione” o “come vendere la propria attività” speriamo di offrire un valore commerciale diretto a un pubblico diversificato del settore etichette», spiega Walker. «Vi saranno numerose opportunità di networking in modo che i rappresentanti possano scambiarsi pareri e tornare a casa con un’idea più chiara di come possono fare la differenza. >segue a pag. 64

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g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 9)

Le nostre piccole e medie imprese si sono spesso dimostrate conservative verso l’innovazione radicale. Quando c’è stata, si è spesso limitata all’ottimizzazione dei processi e al miglioramento qualitativo del prodotto. I processi d’innovazione tecnologica di tipo radicale trovano ancora maggior difficoltà per le resistenze interne, di tipo culturale e organizzativo, perché guardano all’ignoto. L’innovazione radicale risulta perciò più agevole quando si crea una forte discontinuità con il passato, che si determina dalla creazione di nuove imprese, in particolare quando queste provengono da spin off dei risultati della ricerca. In questo caso la creatività è libera, le resistenze culturali e organizzative interne all’impresa sono superabili e la possibilità di approdare a reali risultati è maggiore. veneziani/farina (segue da pag. 14)

L’obiettivo, grazie a importanti ordini per la stampa editoriale e commerciale, dai periodici alla Gdo, compreso il ritorno in casa della commessa per Eurospin, è di reintegrare a pieno regime circa 150 degli ex 200 dipendenti di Moncalieri, per i quali era stata applicata la cassa integrazione. Non solo, il gruppo GVE ha anche rilevato l’azienda per la produzione energetica Enerprint e preso in affitto dal gruppo Farina una Manroland Colorman sulla quale viene stampata una parte della commessa delle Pagine Gialle. A.P. manifattura del seveso (segue da pag. 16)

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«Noi proponiamo tele seriche per il mercato del lusso

che offrono grandi risultati nella stampa offset. Soluzioni grafiche e di stampa che rappresentano un supporto per la creatività sia nell’arte che nel lusso». I cataloghi museali e delle mostre possono avvantaggiarsi di vari tipi di nobilitazione, compresa la stampa in offset oppure le serigrafie semplici e spessorate o i tessuti arricchiti con stampe a caldo. Oltre all’Europa, un nuovo importante mercato potrebbe diventare quello americano. Che poi nuovo non è, visto che alla mostra dello stilista Alexander McQueen al Moma si sono vendute centinaia di migliaia di copie del catalogo curato in tessuto abbinato a una resa tridimensionale. «Forse si produrranno sempre meno libri, ma la tendenza sarà di farli sempre più belli, curati e costosi, di grande formato: quasi dei complementi d’arredo» conclude Vaia «che privilegiano la qualità. Sul piano tecnologico il tessuto ormai non ha più barriere poiché si presta a produzioni di qualsiasi genere, a differenza della pelle che è molto costosa e più difficile da lavorare». S.T.

to di Jan Drechsel, vicepresidente e direttore vendite Macchine a foglio della Casa madre, che ha consegnato una targa a Nitschke per ricordare l’importante e soddisfacente traguardo. Oltre alla regia di KBA non è mancato ovviamente un breve momento di benvenuto formale da parte di Davide Pini che ha però rapidamente “riconsegnato la palla” a Graziano Mion di KBA Italia che si è prodotto in un’incisiva presentazione del modello Rapida 106, lanciata sul mercato internazionale nel 2008 e ormai progetto consolidato. Per Ruggeri Grafiche è stata configurata con sette gruppi di stampa per carta, cartone e materiali plastici, con un dispositivo di voltura dopo il primo elemento, una torre di verniciatura e due di asciugamento più un ulteriore gruppo stampa successivo per finiture in vernici combinate di grande effetto e precisone di dettaglio. Sono seguite le dimostrazioni operative su soggetti a complessità crescente. Nel prossimo numero verrà proposto un dettagliato servizio sull’impianto di Ruggeri Grafiche. E.P.

grafiche ruggeri

primaprint

«La nostra soddisfazione non sta tanto nell’aver fatto bene come impresa, quanto nell’aver contribuito al successo dei nostri clienti. In vent’anni di attività come KBA Italia, dal 1995 quando è nata la filiale italiana ad oggi, sono state installate circa mille macchine da stampa, e questo grazie all’impegno, alla passione e all’intraprendenza di clienti come Ruggeri Grafiche. E potremmo citarne tanti...». A seguire un breve interven-

Che programmi di crescita avete? Come già detto, vogliamo specializzare la nostra produzione in stampe di particolare pregio e nel pack, cercando di puntare anche ai mercati esteri. State pensando a eventuali aggregazioni con altre aziende? Riteniamo che creare sinergie e collaborazioni con altre aziende del settore sia molto importante in un contesto globalizzato come l’attuale.

(segue da pag. 22)

(segue da pag. 35)

Le reti virtuose non possono che arricchire e favorire sviluppi collettivi e diffusi. Purtroppo però, troppo spesso, i personalismi e gli arrivismi individualistici prevalgono, impedendo lo sviluppo e l’articolazione di network credibili. È ancora vincente il modello di azienda familiare? L’Italia pullula di piccole e medie imprese a gestione tradizionale, sono la forza economica del nostro Paese. Noi crediamo che la direzione familiare sia ancora il modello prevalente perché particolarmente duttile e più adeguato al nostro tessuto produttivo, ma serve comunque una visione manageriale della crescita. Le sfide del futuro sono sempre più complesse e necessitano di una programmazione lungimirante e un management adeguatamente preparato ad affrontare, con capacità e competenze, i cambiamenti in atto. finat

(segue da pag. 63)

Riteniamo inoltre che l’ELF aiuterà i partecipanti a creare nuovi rapporti che consentiranno loro di interagire con leader aziendali con una visione simile anche dopo la conferenza, collaborando a nuovi modi di lavorare per garantire un futuro redditizio sul lungo termine». Sarà disponibile inoltre un’anteprima della terza edizione di FINAT RADAR, la relazione di settore semestrale dell’Associazione che verrà pubblicata dopo l’ELF. Il forum ospiterà anche la presentazione dei premi annuali FINAT, tra cui i FINAT Label Award e il Recycling Award.

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l’opinione di... posenato


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Hanno collaborato a questo numero Paola Bonfanti, Sergio facchini, achille Perego, Stefano tenedini

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