ITALIANO
il poligrafico
N. 162/2015 Maggio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90
Stampa e nuovi media nell’era digitale
La stampa a portata di click incontro con Daniel Ackermann di saxoprint - a pag. 24
converflex 2015 Sette eventi fieristici in sinergia - a pag. 30
Lo sviluppo della stampa UV Le buone norme per ottenere i migliori risultati - a pag. 36
Sono già 500 le stampanti swissQprint nel mondo. E il numero sta crescendo.
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Sommario piombi In primo piano Rallentamento della crisi . . . . . . . . . Fedrigoni fa shopping negli Usa . . . Ristrutturazione del debito Burgo . . Dati Argi: torna il segno + per le macchine da stampa . . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’artigianato digitale rilancia l’arte nera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . WEPRINT, la stampa diventa arte . . . Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . . Anniversari in casa Edigit . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .
12 12 13 14 16 17 18 20 21 22
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Daniel Ackermann (Saxoprint) . . . . . 24 TECNOLOGIE STAMPA UV: come sfruttare al meglio gli ultimi sviluppi tecnologici . 36 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 44 Carta&Supporti . . . . . . . . . . . . . . . 52 conVErflex 2015 6 fiere insieme e... vicine all’Expo . . Simona Michelotti presidente Converflex . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Calendario eventi . . . . . . . . . . . . . . Vetrina espositori . . . . . . . . . . . . . .
30 31 32 32
spazio ecologia Il packaging di lusso può essere sostenibile? . . . . . . . . . 48
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Converflex 2015 a Milano dal 19 al 23 maggio.
36
Stampa UV: principi fondamentali e buone norme per l’utilizzo.
LEzioni di management Innovazione dinamica: come mettere in funzione un sistema affidabile in 90 giorni (II parte) . . . . . 61
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spazio Etichette Due concorsi su innovazione e protezione ambientale . . . . . . . . . 56 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Emanuele Posenato Sulla strategia e sull’angoscia . . . . . . 9 L’opinione di... Stefano Tenedini Giocare d’anticipo, strategia vincente 10
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
Anche per il packaging di lusso è sempre più richiesto il minimo impatto ambientale.
il poligrafico
Stampa e nuovi media nell’era digitale
tutto il numero Cristina Rossi
questo nuinin questo numero aziende fiori all’occhiello
La stampa UV è un processo che, grazie ai più recenti sviluppi, trova sempre più applicazioni nell’industria grafica. È per questo
24
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Daniel Ackermann (Saxoprint).
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Etichette: due concorsi promuovono innovazione e protezione ambientale.
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A Verona, l’arte della tipografia rinasce attraverso le nuove tecnologie.
che abbiamo deciso di dedicare a questa promettente tecnologia uno speciale a pag. 36, a cura di Piero Pozzi, che si propone di chiarirne i principi fondamentali, fornendo al tempo stesso utili suggerimenti al fine di ottenere i migliori risultati. Non troverete, dunque, riferimenti a soluzioni specifiche o a produttori, bensì un vademecum che vi guiderà in questo variegato mondo fatto di fotoiniziatori, macchine da stampa, rulli, lastre/caucciù, vernici e gruppi verniciatori. Rimaniamo in tema di stampa tradizionale con un particolare riferimento al mondo dell’imballaggio e del converting, con un’anteprima dedicata a Converflex (pag. 30), in programma a Fieramilano dal 19 al 23 maggio in concomitanza con Ipack-Ima, Intralogistica Italia, Meat-Tech, Dairytech e Fruit Innovation... a poca distanza da Expo 2015. Protagonista dell’intervista è SAXOPRINT (a pag. 24), pioniere della stampa online in Germania, che ora sta puntando al mercato italiano con l’obiettivo di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il packaging di lusso può essere sostenibile? È il quesito posto nello Spazio Ecologia (pag. 48) in un articolo dal quale emerge una generale tendenza che si sta affermando tra i consumatori verso una maggiore attenzione per l’ambiente, a dispetto di marchi di prestigio e rispettivi clienti che in un recente passato hanno dimostrato di preoccuparsi più della funzionalità e dell’estetica dell’imballaggio piuttosto che della sua ecosostenibilità. Ecco allora apparire imballaggi di creme realizzati con materiale riciclato o scatole di cartone (contenenti saponette) biodegradabili e “seminabili”... e dai resti dei cartoni decomposti e “piantati” nella terra inizieranno in pochi giorni a sbocciare erbe medicinali o fiori selvatici... evviva la “sostenibile leggerezza del packaging”!
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
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4IT Group 59 Acimga 32 Ackermann Daniel 25 Adobe 45 Agfa Graphics 21,44 Alfonsi Claudio 58 Allen Datagraph Syst. 34 Argi 14 Asahi Photoproducts 32 Asia Pulp & Paper 49,53 Assografici 12,32 ATIF 12,32 Banfi Gian Carlo 46 Bassanello Alberto 20 Basso Andrea 18 Baurle 26 BE-MA Editrice 32 Bestinflexo 12 Biesse Tape Solutions 32 Bobst 32,43 Bocconi università 12 Briganti Andrea 32 Burgo gruppo 13 Casma Tipolito 20 Celestino Cristina 18 Centrexpo 31 Cerutti Packag. Equip. 32 Cimpress 20 Converflex 30 Coop. Don Calabria 17 Culicchi Paolo 58 Dairytech 30 Dalla Pozza Ivan 46 Daverio Philippe 18 De Grandis Paolo 16 Demarchi Roberto 22 Deutsche Messe 31 Druck.at 20 Durst 20,23 Easyflyer.fr 20 Edigit 17,21,32 Eidos Allestimenti Graf. 18 Enfocus 45 Epson 44 Ethisphere 16 Etipack 33
Eumaprint 32 Exaprint 20 Expo 30 Fa Service 18 Fabriano 12 Fattorossi Luca 16 Favini 52 Federazione filiera carta 12 Fedrigoni 12 Fenix DG 3,54 FINAT 56 Flyeralarm 25 Focusight Technology 47 Folex 47 Fotolito Immagine 20 Fries Michael 20 Fruit Innovation 30 FTA Europe 32 Fujifilm 18 Gama 33 Generali 13 Gerboni Emilio 12 Giflex 31 Gollino Federico 13 GPA 12 GPN 67 Graficas Varias 57 Grafikontrol 16,34 Harvard Business Rev. 60 Heidelberg 16,25,47 Hgm 13 HP 16,55 Il Sole 24 Ore 13 Intelligent Service 2 Intralogistica Italia 30 Ipack-Ima 30 iPrintDifferent 15 Italmobiliare 13 JFLP 57 KBA 19,26,47 KBA Italia 46 Keane Robert 20 Kodak 44 Komori 35 Konica Minolta 55 Kyocera 55
L.C.I. 52 L9 57 LATMA 57 Lecta 52 Levi Roberto 14 Libeskind Daniel 22 Lino’s Type 17 46 Lisa Giovanni Macchingraf 11,16 manroland 47 Marchi 13 Marchi Girolamo 58 Maruggi Aurelio 16 Mattei Paolo 58 Mazzoleni Alberto 16 MCI Material ConneXion 52 Meat-Tech 30 Mediobanca 13 Metalvuoto 33 Michelotti Simona 31 Microlox 47 Miyakoshi 55 Mortara Paola 54 Nava Press Milano 18 Nimax 33 Nova Alessandro 12 NTG Digital 33 Nuova KBN 46 Oikos 22 Onlineprinters 20 Parisini Enrico 21 Parisini Milena 21 Parth Erwin 18 PEIAC 57 PGS 46 Pingyuang Ruiding M. 47 Pirovano Angelica 46 Pixartprinting 20 Polyedra 51 PressUp 68 Print Buyer 12 Printgraph ins. QuadTech 45 Ricoh 16,20 Rinaldini Roberto 18 Roland DG 8
Romano Marco 18 Rossetti Group 18 Roth Wolfgang 16 SALMA 57 Sappi 53 Sauer Klaus 27 SAXOPRINT 7,25 Schreiner Group 57 Semigo 47 SGPrints 34 Shanghai Color Top 47 Shanghai Dragon 47 Shanghai Xinao 47 Shanghai Yoco 46 Shima Seiki 55 Silvestro Marco 20 SIT gruppo 31 Smithers Pira 50 Stora Enso 53 Stratus Packaging 57 Sun Chemical 28,29 swissQprint 55 SysChro UK 16 TAGA Italia 32 Technosolutions 45 Tenderini Alessandro 20 TLMI 57 Tonutti Maria Teresa 13 Tonutti Tecniche Graf. 13 Torraspapel 52 UniCredit 13 UPM Raflatac 52 Van Leeuwen Jacques 56 Videojet 32 Vistaprint 20,25 Weimer Harald 16 Wenzhou Hengtong 47 White Tony 57 Wiesner Eric 16 Xaar 34
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Gestione aziendale
Sulla strategia e sull’angoscia Emanuele Posenato Qual è la strategia della vostra impresa? Ignorata o chiamata in causa spesso a sproposito, una strategia chiara e condivisa è un fattore chiave delle imprese di successo.
IPI 162/15
posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
In questo impegnativo inizio d’anno abbiamo avuto il piacere di essere coinvolti in stimolanti progetti. Particolarmente frequenti sono le richieste di supporto in progetti di riposizionamento in un mercato che si va rapidamente riconfigurando. Non senza imbarazzo, dobbiamo rilevare una diffusa sottostima dell’importanza della strategia d’impresa e una scarsa consapevolezza della rilevanza che una strategia chiara e condivisa nell’organizzazione può avere ai fini del risultato e della continuità d’impresa. E tutto ciò può rivelarsi estremamente pericoloso. Semplificando quanto più possibile il concetto senza banalizzarlo, iniziamo con il definire la strategia come il quadro – potremmo usare anche il termine “sistema” – delle scelte che determinano l’impostazione dell’impresa nell’interazione con l’ambiente esterno in un preciso arco spazio-temporale. Una definizione forse un po’ astratta e articolata – come del resto ogni definizione che si rispetti – che si può però facilmente tradurre in una sequenza di semplici quesiti per l’imprenditore (o per il manager) che, indagati il giusto e correttamente contestualizzati, consentono di delineare un proprio indirizzo in relazione al quadro delle opportunità e delle minacce derivanti dal contesto nel quale l’impresa è chiamata ad agire. Un confronto con l’ambiente esterno (in particolare quello che si prevede sarà il futuro), sfruttando le risorse disponibili (umane, tecnologiche ed economiche), facendo leva sui propri punti di forza e gestendo al meglio le proprie debolezze. In tale enucleazione si saranno certamente riconosciuti gli elementi base della nota analisi SWOT, non certo nuova ma per questo non necessariamente obsoleta. Basta una semplice ma approfondita analisi di questo tipo per acquisire una maggiore consapevolezza, sufficiente a evitare andamenti ondivaghi e pericolose chine con i problemi che ne conseguono. Partendo dal presupposto che non esiste impresa che possa esimersi dal confronto con il mercato, consegue che non esiste impresa che non necessiti di una propria strategia; invece, in moltissime PMI la dimensione strategica viene sottovalutata o, peggio, addirittura stigmatizzata. Capita frequentemente, infatti, di sentire imprenditori e persino i manager affermare di non aver tempo per le strategie, chiamati ad agire, produrre e vendere, quasi che il tempo dedicato alle ragioni del fare siano, in qualche modo, risorse sprecate. Una discreta scusante che nasconde spesso una verità molto più difficile da affrontare. Fare strategia è un esercizio decisamente scomodo perché impone il confronto con le scelte. Per dirla con Kierkegaard, la libertà di scelta è anche una responsabilità individuale e questa possibilità genera nell’uomo il caratteristico sentimento dell’angoscia, in particolare quando si avverte che tutto è possibile come nell’attuale quadro competitivo. L’angoscia è un pessimo compagno di viaggio in quanto, a differenza della paura, che si riferisce sempre a qualcosa di determinato che cessa quando cessa il >segue a pag. 58 pericolo, l’angoscia non si riferisce a nulla di preciso.
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Nascondersi non serve
Giocare d’anticipo è la strategia vincente
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Nel mezzo di una crisi di comunicazione, reagire subito offre le migliori garanzie di successo. Tacere in attesa della risposta perfetta rischia di farci perdere la prima battaglia, che spesso è l’unica. In poche altre situazioni come nel pieno di una crisi di comunicazione “subito” è meglio di “perfetto”. Molto, molto meglio. È inutile sottolineare a parole che bisogna aprirsi al pubblico, non rifiutare mai il confronto, allenarsi agli imprevisti se poi la catena di comando è rotta o è troppo lunga. Quando la sirena suona tutti devono correre fuori con i secchi d’acqua, altrimenti il fienile va in fiamme. Non si insisterà mai abbastanza sulla necessità di costruire un piano su misura per ogni azienda: chi conosce i propri punti deboli deve vigilare su di essi, rafforzarli appena possibile ed essere pronto a correre a tappare le falle. Il ritardo è fatale, soprattutto oggi che l’informazione viaggia alla velocità del web e non del telegrafo. Paradossalmente, la reattività è più importante dell’esattezza. Ci sarà poi il tempo per chiarire, dettagliare, precisare: intanto però mettiamoci la faccia. Subito. Ora. In Italia opera una multinazionale del settore assicurativo, un comparto spesso nel mirino. Si sa come nascono gli incendi: un cliente insoddisfatto del servizio (per una lunga attesa, un rimborso inferiore alle aspettative, la scortesia di un funzionario...) chiede di rivedere la pratica. La compagnia di solito non gli dà retta e così all’assicurato monta una comprensibile irritazione. Inoltre si sa che il cliente ha sempre ragione, ma c’è chi lo usa per motivi di audience: quei talk show costruiti e condotti come “tribunali del popolo” e schierati con il consumatore contro le aziende. Il cliente va in onda con tanto di avvocato e faldoni di documenti e presenta il suo caso su una piazza virtuale già ben disposta a mandare al rogo la controparte, tra le pesanti ironie del conduttore. Per fortuna, seguendo i suggerimenti dell’ufficio stampa, qualcuno della compagnia sta guardando la trasmissione e allerta l’amministratore delegato, che interviene al telefono in diretta nonostante sia domenica sera. Ovviamente il manager non ha informazioni precise sul caso in esame, però si impegna a riesaminare la pratica la mattina dopo all’apertura degli uffici. Raccolti i dettagli, chiama il cliente e gli propone un accordo che viene accettato. La domenica successiva si incontrano al talk show e firmano in diretta l’intesa tra gli applausi del pubblico finalmente soddisfatto. È un altro degli esempi di come la corretta applicazione di una strategia di comunicazione pianificata in anticipo possa trasformare una potenziale figuraccia (quello che sul web oggi si chiama “epic fail”) in un successo mediatico. Preparazione, presidio dei ruoli, addestramento costante e soprattutto la rapidità di esecuzione sono gli ingredienti necessari per affrontare le crisi senza paura.
IPI 162/15
stefano.tenedini@nordestmedia.it
Stefano Tenedini
PIOMBI
Rallentamento della crisi n Non soffia ancora il vento della ripresa... ma dall’ultima indagine congiunturale rapida sul quarto trimestre 2014 e sul primo del 2015 realizzata dalla Federazione della filiera della carta e della grafica, sono arrivati i primi segnali meno negativi rispetto al passato. Il clima è sempre “cauto”, però mostra qualche timido miglioramento. Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine preso le imprese, ha commentato il professor Alessandro Nova dell’Università Bocconi, «sembra che effettivamente, dopo una lunga attesa, la Filiera della carta e della grafica mostri dinamiche più promettenti. Tali dinamiche, comunque, si presentano nel consueto contesto di forte differenziazione tra i diversi comparti ma mostrano, a diffe-
renza del passato, un’inversione dell’usuale (negli ultimi anni) “differenziale” di crescita a favore del mercato estero». Dall’indagine è emerso un aumento delle imprese che si attendono una crescita dell’attività sul mercato interno (con una quota di risposte positive del 40% per il quarto trimestre 2014 e del 23% per il primo del 2015), mentre si raffreddano un po’ le attese sul fronte delle commesse estere (con rispettivamente il 44 e il 55% che vede l’export stabile più che in crescita). Ancora una volta, dunque, secondo Nova «la dinamica della filiera sembra replicare quella delle variabili macroeconomiche per le quali, anche se gli ultimi risultati sono stati un po’ deludenti, sembra lecito attendersi
una cauta ripresa nel corso del prossimo semestre, complice anche la dinamica del cambio che dovrebbe favorire l’export e la politica monetaria della Bce». In ogni caso, «proprio per l’esistenza di queste false partenze dell’economia, gli imprenditori della filiera si mostrano prudenti rispetto alla futura evoluzione dell’attività produttiva». Nel complesso della filiera, comunque, sul fronte del mercato interno il quarto trimestre ha mostrato a consuntivo una prevalenza di giudizi di crescita rispetto a quelli di stabilità che a quelli di riduzione. Le risposte sul fatturato estero sono risultate invece più impostate sulla stabilità. In questo contesto complessivo rimane una forte differenziazione tra i di-
Fedrigoni, fatturato +8% e shopping negli Usa Il gruppo veronese compra l’americana GPA e prepara una rete diretta.
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In attesa che la Borsa torni ad avere “appeal” (e stabilità) per rifarsi avanti, Fedrigoni fa shopping negli Stati Uniti. Il gruppo, leader nelle carte grafiche speciali e ad alto valore aggiunto (compresa la carta per banconote) e proprietario dello storico brand Fabriano, ha annunciato l’acquisizione del pacchetto azionario di GPA - Gummed Papers of America, dal fondo Svoboda Partners, per circa 46 milioni di euro, provenienti da risorse finanziarie della società. Un passo che le permette di entrare direttamente nel mercato dei supporti per stampa digitale degli Usa e consolida la propensione internazionale del gruppo, il quale realizza sui mercati esteri il 64% del fatturato. L’importanza del takeover sta anche nelle sinergie industriali che dovrebbero scaturirne, soprattutto nell’aumento dei volumi della materia prima fornita, visto che il gruppo veronese è attualmente il principale fornitore di GPA. Dato che la società americana è specializzata nella distribuzione e sperimentazione di elementi di supporto per stampa digitale come pellicole di plastica, carta e adesivi, Fedrigoni ha ventilato l’ipotesi di rafforzare il business attraverso una rete di vendita diretta negli Usa per i settori toner digitale e pellicole di grande formato, oltre che carta autoadesiva. Fedrigoni ha chiuso il 2014 con un fatturato di 873 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto al 2013 e un Ebitda di 114,6 milioni, in crescita del 31,3%. >segue a pag. 58
versi comparti che ha condotto a dinamiche molto positive nel settore delle macchine per grafica e converting, da tempo in crescita superiore. Il settore cartario sembra avere presentato una prevalente crescita del mercato interno a fronte di una performance meno positiva per i mercati esteri. Infine i comparti grafico e cartotecnico trasformatore hanno mostrato andamenti stabili rispetto al mercato interno, mentre per l’estero i giudizi sono peggiorati nel settore grafico e migliorati in quello cartotecnico. Per quanto riguarda i primi tre mesi del 2015, prevale un senso di stabilità (50% per l’interno e 55% per l’estero) determinato dalla prudenza delle imprese che sentono da una parte finito il periodo più difficile della crisi ma dall’altra non vedono ancora, almeno nel breve, una decisa ripresa.
>segue a pag. 58
Bestinflexo, un premio alla qualità Valorizzare la qualità della stampa flessografica, promuovendo così la sistematica adozione dei parametri che l’associazione ATIF diffonde da tempo, nonché stimolare la competizione tra stampatori e converter flexo a conseguire obiettivi di miglioramento continui sono i principali obiettivi per cui è stata avviata l’organizzazione di questo premio. Sono previste 8 categorie alle quali possono essere iscritti i prodotti stampati in flessografia. Importante il patrocinio di Assografici e di alcuni dei suoi principali Gruppi di specializzazione, nonché il supporto di altre associazioni di filiera e delle principali testate del settore - tra cui Print Buyer coinvolte nel progetto in qualità di Media Partner. La giuria sarà presieduta da Emilio Gerboni, personaggio di grande esperienza nel settore. IPI 110/09
Dai dati dell’ultima indagine congiunturale sul 4° trimestre della Federazione della Filiera carta e grafica.
PIOMBI
PrimoPiano
Burgo, via alla ristrutturazione del debito
Si stringono i tempi per l’accordo con le banche che dovrebbe assicurare il rilancio del gruppo. Il via alla ristrutturazione del debito (oltre un miliardo di euro) potrebbe rilanciare uno dei principali produttori europei di carte grafiche e speciali. Come ha riportato il quotidiano Il Sole 24 Ore le banche creditrici e la cartiera di Altavilla Vicentina avrebbero trovato un compromesso per sbloccare il piano di ristrutturazione del gruppo. L’accordo tra gli istituti di credito e l’azienda sarebbe stato trovato rivedendo lo schema di ripartizione dei profitti in caso di vendita della società mentre non verrebbe concesso alcun lock up (il periodo in cui management e soci non possono cedere le azioni) di tre anni. La famiglia Marchi, socio di controllo della Burgo attraverso la holding Hgm con il
50,6%, aveva fatto una precisa richiesta agli istituti di credito che nell’ambito del piano di salvataggio entreranno in possesso dei cosiddetti strumenti finanziari partecipativi (sfp). Ovvero avere un lock up di tre anni. Le banche, tuttavia, su questo punto sono state irremovibili nel dire no. In compenso però si sono sedute al tavolo per rivedere un punto chiave dell’accordo. In prima battuta era infatti previsto che il ricavato della vendita di Burgo fosse ripartito
all’80% per saldare i debiti e al 20% a favore degli attuali azionisti rappresentati oltre che dalla famiglia Marchi, anche da Mediobanca (22,1%), UniCredit (3,8%), Generali e Italmobiliare con l’11,68% a testa. La nuova versione prevederebbe due casi: se la vendita del gruppo avviene sulla base di un equity value fino a 200 milioni, la ripartizione è l’80% alle banche e il 20% agli azionisti. Per un valore superiore, l’eccedenza è ripartita con il 70% agli
“2015 positivo, ma indispensabile rinnovarsi” Maria Teresa Tonutti guida le imprese udinesi. Da qualche tempo la situazione nel Nord Est sembra essere meno drammatica e in qualche area si intravede anche una leggera ripresa. È il caso del Friuli Venezia Giulia, almeno a cogliere i segnali che giungono dalla provincia di Udine. Ne abbiamo parlato con Maria Teresa Tonutti, ad di Tonutti Tecniche Grafiche, da poco eletta nuova rappresentante del gruppo Industrie Cartarie, Poligrafiche ed Editoriali di Confindustria Udine: «I dati raccolti tra le imprese ci confermano che il 2015 si è aperto con una tendenza che definirei moderatamente positiva. Per questo nel programma del mio mandato ho inserito al primo posto l’intenzione di dare una spinta al rinnovamento delle aziende del settore. La crisi è stata forte, ma chi ha tentato qualcosa di diverso e di innovati-
vo ne ha subito meno l’impatto. Dobbiamo cercare di avvicinarci alle necessità delle aziende e alle loro richieste di rinnovamento anche alla luce del cambiamento degli scenari in cui si sono ritrovate a operare. L’impegno è sviluppare con le imprese aderenti idee innovative e momenti di crescita comune. Ritengo importante anche generare sinergie con gli altri settori merceologici di Confindustria Udine, non solo per individuare e affrontare assieme i problemi trasversali, ma anche per trarre spunti e nuovo entusiasmo». Il rappresentante uscente, Federico Gollino, ha approfondito la situazione in provincia di Udine: secondo l’indagine trimestrale condotta dall’Ufficio studi di
attuali soci e il 30% alle banche creditrici. Il tutto accompagnato da una governance che prevede per i creditori la scelta di tre consiglieri su sette del board e il gradimento sulla nomina dell’amministratore delegato e del direttore generale. Il piano prevederebbe quindi la ristrutturazione di quasi 800 milioni di indebitamento a medio lungo termine e 400 milioni di linee a breve. In questo quadro le banche hanno accettato, in base a quanto aveva deciso l’assemblea di Burgo a dicembre, dopo che le divisioni all’interno dei rami della famiglia Marchi erano state superate, di convertire 200 milioni in strumenti partecipativi e 100 in un convertendo. >segue a pag. 58
Confindustria nel 2014 la produzione del settore cartario e grafico ha registrato una dinamica complessivamente piatta (con un valore tendenziale dell’indice della produzione in contrazione dello 0,2%), un’evoluzione coerente con il quadro macroeconomico a livello nazionale. A fronte delle difficoltà del mercato italiano, diminuisce anche l’export, che ha registrato un calo del 2%, passando da 49,5 a 48,5 milioni di euro (nel 2007 le esportazioni erano pari a 71 milioni). Invece il ricorso alla cassa integrazione nel 2014 è stato in controtendenza rispetto al passato, con una diminuzione del 39,4% delle ore autorizzate, scese da 418 mila a 253 mila. In definitiva, le aspettative per i prossimi mesi sono definite “moderatamente positive” e aprono prospettive di recupero generalizzato, nonostante l’aumento di prezzo della cellulosa importata espresso in dollari, i sempre elevati costi energetici e gli oneri parafiscali sull’energia elettrica e il gas, che penalizzano soprattutto le imprese maggiori consumatrici. S.T.
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PIOMBI
PrimoPiano
Torna il segno + per le macchine da stampa
Il cambio del trend è emerso durante il recente incontro annuale Argi.
n Dopo quattro anni di con-
tinui cali, il 2014 ha visto un’inversione di tendenza e le vendite di attrezzature, consumabili e servizi nel settore grafico sono tornate a crescere: +19,7% rispetto all’anno precedente attestandosi a circa 185 milioni di euro. Certo siamo lontani dai 288 milioni di euro del 2010 ma, come ha sottolineato il presidente di Argi, Roberto Levi, in occasione dell’incontro tenutosi lo scorso 8 aprile, l’importante era registrare la fine del trend di calo che aveva inesorabilmente segnato l’ultimo quinquennio. Inevitabilmente i numeri di oggi sono più piccoli perché sappiamo tutti che il settore si è ridimensionato, ma l’importante è che questo sia un punto di ripartenza, che questi valori si assestino per poi tornare a crescere.
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I dati dell’annuale analisi condotta da Argi si basano sui risultati di vendita dei propri associati, aziende rappresentanti di macchine e sistemi per il settore della stampa ma anche di prodotti di consumo. E questo ultimo punto è di estremo interesse perché se l’attrezzatura è un investimento ciclico, il prodotto di consumo è quello che dà il polso di quanto il settore realmente produce. Ma veniamo ai dati. Il mercato grafico in Italia ha chiuso il 2014 con un buon +19,7% rispetto all’anno precedente se consideriamo sia le macchine che il service. Guardando solo alle prime il dato è ancora migliore: +24,5%, chiaro segnale che ci sono stati investimenti da parte degli stampatori e che si sta tornando a puntare sulle vendite di macchine e non più solo sui servizi. A questo proposito è
macchine: peso dei diversi segmenti
evoluzione fatturato offset
Comprende: macchine, service, ricambi
importante sottolineare anche il fatto che per la prima volta il peso del venduto nella stampa digitale è superiore a quello della stampa tradizionale (39,8% contro 38,1%). Entrando nel dettaglio dei singoli segmenti, la stampa offset ha registrato un incremento complessivo del +12,1% (macchine, service, ricambi) e un significativo +31,1% nel fatturato di vendita macchine, con una nettissima ascesa del formato 70x100, che rappresenta il 66% del venduto.
Interessanti anche i dati relativi ai prodotti da sala stampa e alle lastre, che Argi raccoglie per la prima volta: la situazione è di sostanziale parità con l’anno precedente (-3% per tessuti gommati e additivi di bagnatura, pareggio per i solventi, lievissimo calo per le lastre), segno che le macchine stampano. Per quanto riguarda la stampa digitale, l’incremento è decisamente significativo +38,8%. Una crescita che vede il segmento a bobina solo lievemente in aumento (da 13,8 milioni a
14,9 milioni di euro), le etichette in forte ascesa (da 7,5 milioni a 11,3 milioni di euro) e un dominio del foglio singolo (da 22,8 milioni a 35 milioni di euro). Per quest’ultimo segmento è da rilevare il forte aumento nelle vendite di macchine da oltre 100 ppm. A livello di peso è interessante notare che l’espansione delle etichette (da 5% a 18% in due anni) è avvenuta a scapito della bobina (passata da 37% a 20%) e non del monocromatico (rimasto stabile all’8%), segno che questa tipologia di macchine ha ancora un suo mercato, nonostante l’esplosione del full color. Materiali di consumo Questa è un’area di analisi recente per l’osservatorio Argi e i dati coprono l’ultimo biennio o triennio. I tre segmenti analizzati – lastre, tessuti gommati e prodotti chimici – denotano un trend molto simile tra loro e, sostanzialmente, di stabilità. Negli ultimi tre anni la vendita di lastre è passata da 20 milioni di m2 a 19,3 con una netta prevalenza delle termiche (incluse le processless). Nel biennio i tessuti gommati e gli additivi di bagnatura sono calati del 3% mentre i solventi sono stabili. Nell’area prestampa sono riprese le vendite di CtP con ordini per complessivi 5,3 milioni di euro, che sono il doppio dello scorso anno, mentre i ricavi da service sono leggermente calati a 15,7 milioni (erano 16,9 nel 2013). Le macchine da dopostampa sono quelle che hanno registrato il dato peggiore: -33% rispetto al 2013. Infine la vendita di macchine per cartotecnica è cresciuta del 2,3% attestandosi a 25 milioni di euro.
COM per la qualità complessiva dei servizi di stampa online abbiamo ottenuto il
SIGILLO DI QUALITÀ EUROPEO TRUSTED SHOPS
Il sigillo di qualità Trusted Shops, nato da una combinazione tra certificazioni a 360 gradi svolte da esperti legali e servizio consumatori, contraddistingue i negozi affidabili. Dal 2008, le recensioni Trusted Shops consentono di assegnare stelle per ciò che riguarda la consegna, lo stato della merce e il servizio consumatori. Inoltre, i clienti possono lasciare un commento sulla propria esperienza d’acquisto. In questo modo i consumatori si aiutano mutualmente e danno la possibilità ai venditori online di migliorarsi costantemente.
Grazie, a tutti coloro che scegliendoci, ci hanno permesso di raggiungere questo prestigioso riconoscimento!
#iostampoinitalia
Wiesner subentra a Maruggi in HP Dopo otto anni alla guida della divisione IHPS (Inkjet High-Speed Production Solutions) di HP in qualità di vicepresidente e direttore generale, all’inizio di aprile Aurelio Maruggi ha passato il testimone a Eric Wiesner per andare a occupare il ruolo di vicepresidente e direttore generale della nuova divisione Office and Versatility, che si occupa dell’intera gamma di stampanti inkjet home e office, compresa la tecnologia Page Wide.
Eric Wiesner (nella foto) ha iniziato la propria carriera in HP nel 1984, rivestendo ruoli direttivi nell’ambito R&S di vari rami dell’azienda, compresi quello Office, Large Format Graphics, Web Press e, più recentemente, soluzioni software per la stampa in 2D e 3D.
Ricoh tra le aziende globali più etiche
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Per il sesto anno consecutivo, Ricoh Company è stata inserita tra le “World’s Most Ethical Companies” (2015). La classifica, elaborata da Ethisphere, include le aziende che dimostrano di sviluppare un business sostenibile. I punteggi sono attribuiti alle aziende sulla base di cinque categorie: programma di etica e conformità (35%), corporate citizenship e responsabilità (20%), cultura etica (20%), governance e leadership (15%), innovazione e reputazione (10%). La lista completa delle aziende “World’s Most Ethical Companies” (2015) è consultabile al link: http://ethisphere.com/ worlds-most-ethical/wme-honorees/
Heidelberg e Macchingraf: “Uniti saremo più forti!” È stato un lunghissimo fidanzamento
– 51 anni, ha precisato Alberto Mazzoleni, ad di Macchingraf – ma alla fine è arrivato il matrimonio, ufficiale dal 13 aprile. Heidelberg controlla ora il 100% di Macchingraf, e in una conferenza stampa ha delineato i progetti congiunti a breve e medio termine. Presenti due esponenti della Casa madre, Harald Weimer, membro del Management Board e responsabile vendite e servizi, e Wolfgang Roth, director; per Macchingraf, oltre a Mazzoleni, anche Luca Fattorossi, direttore commerciale. Alla prima domanda “Cambierete il nome, nascerà Heidelberg Italia?” Weimer ha risposto indicando chiaramente lo spirito di questa acquisizione: «Non vogliamo imporre il nostro brand, vogliamo contribuire ad aumentare il successo di questa organizzazione italiana. Questa e altre decisioni verranno prese di comune accordo dando sempre priorità alla migliore opzione per il mercato italiano». Ha poi proseguito spiegando che l’integrazione avverrà in due step successivi. Nel primo anno non è previsto alcun cambiamento, dopo di che Macchingraf entrerà a far parte della Western Europe Region. Weimer ha elogiato la gestione di Macchingraf sottolineando che una delle principali sorprese è stato rendersi conto di quanto le strategie di Heidelberg collimassero con quelle della società italiana.
«Abbiamo parecchio da imparare dall’organizzazione italiana che è abituata a lavorare in un mercato non facile». Macchingraf è poi all’avanguardia sul fronte dell’e-commerce grazie all’esperienza maturata con lo Sprint Shop e ancor di più lo sarà con il nuovo portale che debutta in questi giorni. La nuova piattaforma nasce soprattutto per dare impulso alla vendita di prodotti di consumo – lastre, inchiostri, vernici e chimici per sala stampa – una strategia alla quale Heidelberg crede molto, tanto da essersi data l’obiettivo di raggiungere con i consumabili il 50% del fatturato. Ma per uno stampatore italiano quali saranno i vantaggi derivanti da questo matrimonio? L’organizzazione italiana è ora parte integrante di Heidelberg, è stato risposto, significa per i clienti italiani poter avere un accesso preferenziale agli esperti di Heidelberg. Questo ha una grande valenza soprattutto in questa fase evolutiva del mercato dove digitale e analogico sono sempre più integrati, dove la redditività nasce da un’organizzazione efficiente nella quale le macchine da stampa sono solo un terminale di un complesso flusso di lavoro che non può permettersi errori. «Le relazioni sono un aspetto chiave nel business di oggi» ha concluso Weimer «quindi è importante che per i clienti italiani i contatti rimangano gli stessi e che la qualità dei servizi rimanga sugli alti livelli raggiunti».
Système Chromatique per tutte le sfumature di stampa Grafikontrol, leader nella produzione di sistemi di controllo per la stampa, ha stretto un accordo con SysChro UK Ltd. per la commercializzazione a livello mondiale del sistema di gestione colore Système Chromatique nel mercato della stampa e dell’editoria, un sistema innovativo di gestione colore che, grazie a un esclusivo algoritmo matematico basato sulla visione umana, consente di ottimizzare le immagini e i file PDF, migliorando la qualità di stampa ed economizzando i costi. Système Chromatique è un flusso di lavoro via web-browser che va installato all’interno della rete aziendale su un computer dedicato, che viene usato come stazione di elaborazione dei file PDF prima dell’imposizione lastre. Non richiede calibrazione di processo né caratterizzazioni. Si basa sulla norma ISO 12640-3 e sulla tecnologia Only-1-Profile. Viene distribuito da Grafikontrol in diversi ‘bundle’ secondo il tipo di processo di stampa ed esigenze del cliente. Sono disponibili flussi universali, e su richiesta anche flussi personalizzati. «Con Système Chromatique siamo in grado di adattare il sistema al gusto del cliente anche in funzione della localizzazione geografica», commenta Paolo De Grandis, direttore vendite e socio di Grafikontrol. «Ad esempio ai popoli nordici piace una cromaticità fredda, mentre ai popoli mediterranei piace una tonalità calda. Questo spiega anche il motivo per cui gli americani non adottano la norma ISO 12647 creata dai tedeschi, il cui gusto estetico freddo è in contrapposizione con il gusto estetico di americani, brasiliani, arabi, indiani, cinesi o giapponesi». IPI 162/15
IN BREVE
PIOMBI
news fornitori
PIOMBI “L’artigianato digitale” rilancia l’arte nera < Recuperare la stampa a
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caratteri mobili e rivitalizzare le tradizioni artigiane attraverso le nuove tecnologie: l’arte della tipografia (“arte nera”) si rinnova per creare occasioni di lavoro e di formazione, ma anche cultura e attività sociali. Succede a Verona, dove la Fondazione Telecom ha scelto, in mezzo a quasi 500 proposte, un progetto di frontiera che può aprire interessanti prospettive. L’inaugurazione del centro di lavoro ha dato il via all’attività che si svilupperà nei prossimi mesi. Capofila dell’iniziativa è la Cooperativa don Calabria, in un joint project con l’Univer-
sità di Verona e in partnership con la Camera di Commercio, mentre a fornire il supporto strategico e operativo al progetto è la start-up Lino’s Type, creata da un team di giovani imprenditori già attivi nel web. Il progetto ha come obiettivo la creazione di un nuovo modello di progettazione e di distribuzione dei servizi tipografici tradizionali, in grado di riportare il settore a confrontarsi con il mercato. È prevista l’apertura in una cooperativa sociale di un centro tipografico che riattiva un antico torchio Albion di proprietà dell’Università.
La cooperativa, che avvierà al lavoro persone diversamente abili o socialmente svantaggiate, diventerà un centro di formazione culturale per rendere il mestiere del tipografo nuovamente attraente e competitivo e rilanciare le botteghe tradizionali. L’Università fornirà un laboratorio in cui apprendere le fasi di realizzazione del libro secondo le antiche tecniche, oltre a diffondere un’esperienza che lega cultura tradizionale e tecnologia. Ma saranno il concept e il supporto strategico e operativo di Lino’s Type a dare al progetto una proiezione in termini di business e creazione di valore. Un sito web e un’app mobile consentiranno di rimettere in circolo i laboratori tipografici del Veronese, aprendo loro mercati commerciali finora impossibili da raggiungere. Vantaggi misurabili anche per i clienti, che potranno utilizzare il canale e-commerce per effettuare acquisti direttamente da pc, tablet o smartphone. Quello della stampa a caratteri mobili, con progettazione e manifattura digitale, è un mercato di grande potenziale, come dimostrato negli ultimi anni negli Usa. Il progetto è quindi una sorta di “ritorno al futuro”, in cui il trend culturale può ridare fiato alle aziende. Lo snodo vincente è che il torchio e le attrezzature storiche funzioneranno con cliché e caratteri prodotti da stampanti 3D e laser cutter. Il pubblico potrà comporre e richiedere stampe in rilievo via web o app, coinvolgendo sia i giovani grafici dell’era digitale che le tipografie artigiane. S.T.
Alcuni agenti Samor Italia, incluso lo staff della Lombardia, capitanati da Daniele Fornasier (sulla pedana). Quinto da sinistra, Davide Scalco.
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news eventi
WEPRINT! Quando la stampa diventa arte L’evento, ideato e fortemente voluto da Fujifilm
Sul palco, da sinistra: Philippe Daverio, Cristina Celestino, Roberto Rinaldini (Eidos Allestimenti Grafici), Andrea Basso (Fujifilm Italia). A sinistra, le tavole di ardesia impresse da Eidos. In alto, il Leporello stampato da Rossetti Group.
sono stati impiegati il CtP Luxel T9300 in grado di produrre 42 lastre/h e la sviluppatrice FLH-Z 125 con sistema brevettato ZAC. La gestione dell’immagine è stata affidata al workflow XMF Complete, mentre in fase di stampa l’utilizzo di prodotti chimici Fujifilm ha consentito un rapido avviamento della macchina, migliore definizione e miglior brillantezza. L’interpretazione in chiave “digitale” del Leporello di Goran è stata affidata all’inkjet JetPress 720S, attentamente “diretta” dalla Fa Service di San Martino Buon Albergo (VR). L’opera di Goran è stata realizzata anche in grande formato su teli in Pvc e la stampa è stata affidata a Rossetti Group di Rozzano (MI), che ha utilizzato la Fujifilm Uvistar Pro8. I partecipanti hanno inoltre potuto ammirare dal vivo alcune riproduzioni delle opere “icona” di van Gogh ottenute con la tecnologia proprietaria Fujifilm “Reliefography”, realizzate per il van Gogh Museum di Amsterdam. La pennellata caratteristica spessa e pastosa può essere addirittura toccata crando una dimensione completamente nuova di sperimentare l’arte più eccelsa. Fujifilm ha collaborato strettamente a partire dal 2007 con il museo van Gogh per la realizzazione di tale tecnica esclusiva. C.R.
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Graphic Arts Italia, è andato in scena lo scorso 6 maggio nella splendida cornice della Fondazione Catella a Milano, coinvolgendo protagonisti d’eccezione, come il carismatico critico d’arte Philippe Daverio, oltre al top management dell’azienda nipponica, a clienti, artisti e giornalisti di settore. Un pomeriggio dedicato all’arte della stampa, alle sue molteplici sfaccettature e alle sue infinite potenzialità. «Fujifilm Graphic Systems offre al mercato della stampa una reale piattaforma di soluzioni globali, in grado di soddisfare tutto il ciclo produttivo», ha dichiarato Erwin Parth, graphic arts business domain director Fujifilm Italia. «WEPRINT! ha coinvolto prestigiosi contributor e clienti Fujifilm per celebrare un nuovo concept di stampa, vocato alla costruzione di valore. Non a caso il corporate slogan di Fujifilm è proprio value from innovation». Stampare è una vera e propria arte. Lo hanno confermato i clienti Fujifilm saliti sul palco accanto a esperti e pensatori appartenenti al mondo dell’arte, del design, dell’illustrazione, del packaging e delle scienze umane. Le loro idee, sempre fuori dagli schemi, sono state poi realizzate dai clienti Fujifilm Italia in stampa offset o digitale. Il risultato del connubio tra idea creativa e processo di stampa è stato sviscerato dalla viva voce dei protagonisti, che hanno raccontato alla platea il ruolo fondamentale della tecnologia Fujifilm nell’ottenimento del miglior risultato finale. Eidos Allestimenti Grafici (MO) ha impresso su lastre di ardesia con Acuity Advance Select, stampante inket di Fujifilm vocata all’alta produttività e alla fine art, le tavole di Cristina Celestino, giovane architetto e designer in ascesa nel panorama del design. L’ardesia, supporto tradizionale fortemente evocativo, è stata utilizzata come lavagna, diventando il supporto per un progetto decorativo squisitamente estetico. L’illustratore Marco “Goran” Romano è invece un giovane artista che per visualizzare in un colpo d’occhio gli 80 anni di storia di Fujifilm ha scelto il formato “Leporello”. Dispiegandolo, si scoprono tutte le tappe che hanno segnato lo sviluppo dei business Fujifilm in un big bang di colori e suggestioni grafiche. La stampa del Leporello, coordinata e realizzata da Nava Press Milano, è la massima espressione del concetto Fujifilm quale solution designer. Per le lastre Brillia LH-PLE Low Chem
Offset a foglio KBA
„Mi entusiasma vedere quanta energia KBA mette nello sviluppo di innovazioni che si rivelano vantaggiose per tutto il mercato.“
Dario Martinelli, Managing Director della Printer Trento in Italia, è un cliente affezionato e soddisfatto di KBA da ben diciotto anni
Feeling Good with
Clienti soddisfatti come Dario Martinelli rendono felici e soddisfatti anche noi. Sono il nostro motore e la ricompensa al nostro lavoro. Ed è proprio per questo che puntiamo tutto sulla consulenza personalizzata e l‘efficacia dell‘assistenza post-vendita. Ciò che vogliamo è che i nostri clienti si sentano in buone mani e raggiungano gli obiettivi auspicati. Noi li assistiamo in tutto e per tutto. Con soluzioni individuali, innovazioni orientate al futuro e macchine dalla tecnologia straordinaria. E, ovviamente, con quell‘impegno speciale che deriva da duecento anni di collaborazione con gli stampatori di tutto il mondo. Provatelo di persona. Il nostro team sarà lieto di assistervi in qualunque momento! KBA ITALIA SPA, Passirana di Rho (MI) Tel. (02) 932.098.1, info@kbaitalia.it, www.kbaitalia.it, www.kba.com
Koenig & Bauer AG
stampa online Il file entro le 22... e la produzione inizia lo stesso giorno Si velocizza il flusso di lavoro dell’azienda di stampa online Onlineprinters e i vantaggi sono rigirati sui clienti che ora hanno tempo fino alle h 22 (precedentemente erano le h 12) per inviare un lavoro di stampa che entrerà in produzione nella stessa giornata lavorativa. Onlineprinters risponde alle richieste dei clienti più creativi e di chi si trova a lavorare con stretti tempi di chiusura prolungando l’orario di accettazione dei dati di stampa per i prodotti standard. «Abbiamo a cuore i creativi super-
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news aziende grafiche
Cimpress acquisisce online printer in Austria e Francia Grande fermento nell’online printing
che rappresenta l’area nel mondo della stampa a più alto tasso di crescita. Ricordiamo che degli 88 miliardi di euro realizzati in Europa (fonte Intergraf, 2010) 5 sono realizzati da stampatori online. Cimpress – fondata nel ‘94 dall’attuale presidente e CEO Robert Keane (nella foto) –, leader nella mass customization, che negli scorsi mesi “ha fatto shopping” nel mondo della stampa avendo messo insieme nel proprio gruppo marchi come Vistaprint, Pixartprinting, Exaprint e altri, nelle ultime settimane ha rilevato altre due società di print online: la francese Easyflyer.fr e l’austriaca Druck.at. Questa, fondata nel 2001, realizza un’ampia varietà di stampati ad alta qualità e i suoi mercati di riferimento sono i graphic designer,
i broker di stampa e le piccole tipografie. Nello scorso esercizio ha realizzato un giro d’affari di circa 34 milioni di euro confermando una crescita anno su anno del 15%, l’utile netto è stato di 2 milioni e l’ebitda 3,6 milioni. Cimpress ha acquistato Druck.at per 23,3 milioni di euro. Dimensioni decisamente minori per la francese Easyflyer.fr che ha realizzato nello scorso anno 2,8 milioni di euro. Fondata nel 2009, è cresciuta annualmente del 100% dal 2011 al 2014. Vanta una base clienti B2B di 25.000 aziende ed è attiva soprattutto negli stampati wide format, nell’insegnistica e nell’allestimento fieristico. Aspetto interessante: Easyflyer è il maggior cliente di Exaprint, stampatore online che Cimpress ha acquisito nel marzo di quest’anno.
La prima Durst Rho 1312 in Italia a Pixartprinting
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Nella foto sopra, una delle sale stampa di Onlineprinters.
Già 15 le installazioni italiane di Ricoh Pro C7100X Quinta stazione colore per l’utilizzo del trasparente/bianco, affidabilità su un’ampia gamma di supporti, qualità di stampa e funzionalità che fanno evolvere il concetto stesso di prodotto stampato. Questi alcuni dei punti di forza di Ricoh Pro C7100X, la nuova serie di soluzioni di stampa digitale a colori a foglio singolo presentata al mercato italiano lo scorso febbraio. E il mercato sembra apprezzare, dal momento che già 15 aziende grafiche hanno deciso di innovare le applicazioni proposte e di esplorare nuovi mercati con Ricoh Pro C7100X. La prima ad averla installata è Casma Tipolito, azienda che fornisce prodotti e servizi legati alla progettazione e alla produzione di tutti i tipi di stampati commerciali e pubblicitari. Tra le altre aziende che hanno scelto Pro C7100X vi è la tipografia fiorentina Fotolito Immagine, il cui proprietario e fondatore Marco Silvestro spiega: «La soluzione ci consente di entrare in mercati finora inesplorati, grazie alla qualità offerta e all’ampia gamma di applicazioni che si possono realizzare. Il bianco e il trasparente ci danno la possibilità di emergere e di differenziarci in un mercato competitivo». IPI 162/15
impegnati. Già da oggi gli ordini standard che pervengono entro le ore 22 dei giorni lavorativi entreranno immediatamente nel ciclo di produzione», così Michael Fries, amministratore di Onlineprinters, annuncia la contrazione dei tempi di fornitura. «I clienti possono scegliere di ridurre i tempi di fornitura per quasi l’80% degli stampati che realizziamo», prosegue Fries. Optando per la “stampa immediata” e la “spedizione espresso”, infatti, la fornitura è super-rapida: «Possiamo garantire l’inizio della produzione in giornata per gli ordini effettuati entro le ore 22. Il requisito fondamentale è che l’ordine, il pagamento e i dati di stampa pervengano entro quell’ora. Con la spedizione espresso, le stampe raggiungono il cliente il giorno lavorativo successivo al termine della produzione. E questo vale per tutti i paesi dell’Unione Europea, Italia compresa», sottolinea Michael Fries.
La prima installazione italiana di Rho 1312 in versione cartotecnica, l’ammiraglia dei sistemi flatbed di casa Durst, ha visto come protagonista ancora il web to print veneziano, punto di riferimento per numerose aziende produttrici che progettano sistemi in versione tailor made. Così come è avvenuto per la nuova Rho 1312, realizzata da Durst con funzionalità customizzate. Installata da metà marzo presso l’headquarter di Quarto d’Altino, Rho 1312 ha già dato prova di performance notevoli. «Cercavamo una soluzione industriale in grado di soddisfare le nostre crescenti necessità produttive, garantendoci al tempo stesso la massima automatizzazione di processo», spiega Alessandro Tenderini, CEO di Pixartprinting. Produttività, dunque, ma anche versatilità. In Pixartprinting il nuovo sistema Durst è destinato alla stampa di tutti i materiali large format, dall’alluminio al polionda, dal forex al cartone. Soddisfazione anche in Durst: «Siamo orgogliosi che la prima installazione italiana di Rho 1312 sia avvenuta presso un cliente di riferimento come Pixartprinting, consolidando così una partnership che dura ormai da diversi anni», afferma Alberto Bassanello, direttore vendite Italia.
PIOMBI Doppio anniversario in casa Edigit
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< Edigit International, nota
per i suoi software gestionali di alta tecnologia dedicati espressamente alle industrie grafiche, del converting e del packaging, ha raggiunto i primi 25 anni di storia improntati a un crescente successo sui mercati mondiali. La celebrazione di questo importante traguardo è stata abbinata a un altro storico evento che coinvolge il fondatore e titolare di Edigit, Enrico Parisini: i 50 anni di matrimonio (nozze d’oro) con Milena, anche lei parte attiva nell’impresa di famiglia. La festa si è svolta sabato 25 aprile a San Martino in Casola, sulle colline bolognesi, presso l’Agriturismo “La cantina dei sapori” ove si sono radunati un centinaio di amici e familiari della coppia, nonché tutti i funzionari e venditori di Edigit provenienti da ogni parte d’Italia, oltre a numerosi protagonisti del mondo grafico legati a Parisini da una lunga amicizia nata in ambito professionale. La consolidata esperienza in ambito grafico unita a una profonda conoscenza delle tecnologie della comunicazione stampata, ha portato Parisini a realizzare un’impresa di successo specializzata nello sviluppo di software dedicati espressamente al mercato grafico. Tutto si è svolto in un clima
gioioso e cordiale ove gli ospiti hanno unito al piacere conviviale della buona tavola un allegro accompagnamento musicale. Milena ed Enrico hanno espresso la loro simpatia e gratitudine ai convitati, ma anche la soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto in ambito familiare e professionale. Parisini ha concluso l’evento con questa dichiarazione: «Siamo molto orgogliosi dei successi ottenuti dalla nostra impresa nei primi 25 anni di attività; con oltre 30 dipendenti abbiamo raggiunto un traguardo di più di 1.400 aziende che utilizzano i nostri prodotti. Guardando al futuro, ci rendiamo conto che dovremo affrontare nuove sfide determinate dai mutamenti del mercato e dall’evoluzione tecnologica, ma sappiamo che la nostra squadra si distingue per elevata competenza tecnica, grande capacità innovativa e profonda dedizione ai clienti. Mentre ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito nel nostro cammino professionale e gli amici che hanno voluto unirsi a noi in questa simpatica festa, rivolgiamo un invito agli imprenditori e agli operatori dell’industria grafica a visitare il nostro stand a Converflex”. Emilio Gerboni
Alcuni agenti Samor Italia, incluso lo staff della Lombardia, capitanati da Daniele Fornasier (sulla pedana). Quinto da sinistra, Davide Scalco.
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Spaziocultura Il restauro dell’Atrio dei Gesuiti Parte il progetto che si concluderà in autunno.
Un nuovo progetto di restauro, che si concluderà il prossimo autunno, costituisce la fase finale di un percorso che ha consentito negli ultimi anni di riportare il milanese Palazzo Brera agli antichi splendori. Si tratta del recupero del suggestivo Atrio dei Gesuiti, uno dei nuclei più antichi di Brera, che un tempo costituiva la porta principale di accesso al palazzo, fatto costruire da San Carlo Borromeo come sede del collegio e del monastero dei Gesuiti e trasformato nel 1773 da Maria Teresa d’Austria in un vero e proprio
polo culturale milanese in cui trovano ancora oggi sede importanti istituzioni come la Biblioteca Braidense, l’Orto Botanico, l’Istituto degli Studi filosofici, l’Accademia di Belle Arti e la famosa Pinacoteca. Il restauro, su progetto degli architetti della Soprintendenza di Milano e sponsorizzato dalla Rigoni di Asiago, che vuole in questo modo lasciare a Milano un segno duraturo della propria presenza all’Expo, consiste in un intervento complessivo di recupero delle strutture architettoniche e delle testimonianze storico artistiche di grande interesse che vi sono ospitate: i monumenti al padre gesuita Ruggero Giuseppe Boscovich, al pittore e architetto Giovanni Perego e all’architetto Giuseppe Sommaruga, il Portale del Santo Sepolcro, proveniente dalla facciata barocca dell’omonima chiesa milanese che comprende un busto seicentesco in memoria di S. Carlo Borromeo e un bassorilievo marmoreo con l’incoronazione di Napoleone, opera di Gaetano Matteo Monti. Giulietta Ciacchi
Un’installazione di Libeskind alla Statale di Milano In occasione della settimana del Salone
del Mobile, l’Università Statale di Milano ha ospitato in anteprima Future Flowers, installazione progettata dall’architetto di fama mondiale Daniel Libeskind ambientata nel suggestivo Cortile Farmacia del rinascimentale edificio. Realizzata in collaborazione con Oikos, specializzata nella produzione di materiali e colori a basso impatto ambientale per architettura, l’opera è, secondo le parole di Libeskind, “una composizione dedicata alla gioia della luce, del colore e alla magia della linea retta”. Il progetto sviluppa in senso tridimen-
sionale uno dei 28 disegni che compongono la serie Chamberworks, creata da Libeskind negli anni ‘80. Ne risulta una composizione di linee e piani di forte impatto visivo, formata da pannelli piegati e tagliati, colorati dell’acceso rosso che fa parte della nuova palette di colori ideata dallo stesso Libeskind per Oikos. Nelle intenzioni dell’architetto, la pluralità delle angolazioni che produce variazioni continue nella riflessione della luce sui pannelli crea l’effetto di animare lo spazio facendolo vibrare, per suscitare emozione ed empatia dinamica nell’animo dell’osservatore. G.C.
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L’astrattismo di Roberto Demarchi torna protagonista con Antologia Astratta, corpus di 25 opere ispirate ognuna a un componimento, o a una sua parte, di altrettanti poeti, uno per ciascuna delle lettere dell’alfabeto. Le opere sono in mostra presso lo Spazio-studio di Corso Rosselli fino al 31 maggio. Non la mera finalità illustrativa o descrittiva, ma il più profondo, ineffabile e insieme potente legame dell’analogia poeticamente intesa connettono ogni quadro ai versi ai quali è ispirato. «Il linguaggio poetico astratto, per natura e definizione lontano da ogni presupposto di verosimiglianza, è il più adatto per un confronto analogico con la poesia», riflette Demarchi. «Per ciascuna delle lettere dell’alfabeto ho scelto di omaggiare un poeta che abbia segnato, a vario titolo, la mia esistenza. Un’operazione intellettuale che porta con sé tutta la libertà, e tutto il rischio, proprio di ogni scelta arbitraria: arbitrarie sono tutte le antologie, comprese quelle didattiche; a maggior ragione lo è questa, che è un’antologia prima di tutto esistenziale».
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L’arte di Roberto Demarchi a Torino
Interviste Daniel Ackermann
Pioniere della stampa online in Germania, ora punta al mercato italiano con l’obiettivo di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Punti di forza: i collaboratori, la capacità di innovare e l’esperienza internazionale. Il portale italiano è attivo da dicembre.
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“Noi puntiamo a ‘leggere’ le diverse esigenze nei vari mercati europei e nei gruppi di clienti target”
45 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Daniel Ackermann, amministratore delegato di SAXOPRINT
La stampa a portata di
click
di STEFANO TENEDINI
Qual è il miglior modello di business per l’industria della stampa del futuro? Come si muove e cosa chiede il mercato alle imprese del settore? La star del momento è l’online printing, che secondo stime in Europa vale più di 5 miliardi, la metà in Germania: lo sviluppo di un fenomeno che non è solo sito e-commerce, piattaforma gestionale evoluta, modello efficiente, ma che somma questi fattori a precise strategie di marketing e comunicazione. Ne abbiamo parlato con Daniel Ackermann, ad di SAXOPRINT, che si sta affacciando sulla scena italiana. Cosa pensa del rapido processo di concentrazione tra i grandi player europei? SAXOPRINT è tra i protagonisti europei nel print on line. Per dimensioni, investimenti e progetti siamo tra i leader di un mercato sempre più controllato dai grandi gruppi, la caratteristica più evidente del settore. E proprio come in ogni comparto in forte sviluppo credo che potranno competere sul mercato solo le aziende davvero in grado di innovare e investire a lungo termine in tecnologia e capitale umano. Come volete distinguervi da altri competitor come Vistaprint e Flyeralarm? La gamma di prodotti è simile: noi per differenziarci puntiamo a “leggere” le diverse esigenze nei vari mercati e nei gruppi di clienti target. SAXOPRINT agisce nei Paesi obiettivo facendo attenzione al linguaggio e alle necessità delle nazioni in cui opera. Il nostro modello di centralizzazione produttiva e operativa si distingue valorizzando gli aspetti locali e personalizzando il rapporto col cliente sul territorio. Ci descriva in breve il gruppo SAXOPRINT, la sua storia e la crescita. SAXOPRINT nasce a Dresda nel 1999 come fornitore di stampati commerciali per le agenzie pubblicitarie ed è un pioniere della stampa online in Germania: il sito Meindruckportal.de è attivo dal 2006. Lo sviluppo impone presto un adeguamento della struttura e vengono aperti i primi siti online europei: dal Regno Unito a Francia, Austria e Spagna. Nel 2011 viene installata in sede la prima Speedmaster XL e apre il portale in Svizzera. Nel 2013 abbiamo investito oltre 20 milioni nelle macchine offset più moderne e rinnovato e ampliato la sede. E oggi le interfacce di sistema sono semplici e utilizzabili su tutte le piattaforme online.
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aziende fiori all’occhiello
L’azienda
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E per quanto riguarda l’espansione in Italia che obiettivi vi proponete? Riteniamo l’Italia uno dei più importanti mercati europei per la produzione sia di stampa commerciale che per la comunicazione. Abbiamo obiettivi di crescita costante delle quote di mercato: anche in Italia vogliamo essere uno dei principali stampatori online. Un obiettivo ambizioso, ma riponiamo grande fiducia nei nostri punti di forza: i nostri collaboratori, la capacità di innovare e l’esperienza internazionale. Abbiamo dimostrato queste competenze in altri Paesi, tenendo al centro del nostro modello la soddisfazione del cliente. Rispetto al resto d’Europa per aprire in Italia servono metodi differenti? In realtà no, perché il nostro approccio al mercato italiano è del tutto simile a quello degli altri mercati, dove ha già successo. Dovunque ci troviamo a operare adattiamo i nostri modelli alla scena locale, avvicinandoci in maniera diretta e personale ai clienti, rispettando le differenze culturali delle nazioni. Ed è proprio questo modello la peculiarità di Saxoprint che sta dando ottimi risultati sul mercato europeo. In futuro che obiettivi intendete assegnare all’Italia nel quadro del gruppo? È ancora presto per dirlo con precisione, perché il nostro portale italiano è stato inaugurato a dicembre 2014, quindi in questi mesi stiamo ancora compiendo i nostri primi passi. Ma di certo nel tempo l’Italia dovrà arrivare a pesare in SAXOPRINT in maniera coerente con il ruolo che il vostro Paese riveste in Europa, posizionando il portale tra i più conosciuti e utilizzati. Quanto conta la piattaforma informatica nel flusso del processo produttivo? Siamo consapevoli che senza una piattaforma moderna, efficiente e strutturata, ma anche facilmente fruibile dai clienti, il print on line non potrebbe esistere né conquistare fasce di mercato. Per questo il nostro dipartimento IT è il cuore di SAXOPRINT. Investiamo molto nelle ricerche e negli aggiornamenti, per rendere il servizio sempre più immediato, flessibile e fluido. Il cliente deve sempre sentire di avere il controllo del processo. E sul fronte hardware, su quali macchine investirete? Il nostro stabilimento si estende su oltre 18 mila metri quadrati ed è tra i più moderni e strutturati d’Europa. Negli ultimi due anni l’investimento in macchine e processi è stato di 20 milioni: oltre ad alcune Heidelberg Speedmaster XL 162 disponiamo di varie macchine offset di medio formato (70x100) della KBA, mentre fine linea e logistica sono automatizzati e offrono elevate performance grazie a 50 macchine Heidelberg, Bäurle e di altri fornitori. Alta qualità ma prezzo competitivo: dipende tutto dal contenimento dei costi? Vorrei invertire i termini: per noi il metodo più efficace per IPI 162/15
SAXOPRINT (www.saxoprint.it) è tra i leader europei nel settore della stampa online. Opera dalla sede di Dresda, uno stabilimento che si estende su oltre 18 mila metri quadrati in cui lavorano più di 500 collaboratori ed è dotata di un parco tecnologico all’avanguardia. Negli ultimi due anni ha investito 20 milioni di euro in nuovi macchinari, ottimizzando i processi produttivi e assumendo nuovi collaboratori qualificati. Per garantire la puntuale evasione di migliaia di commesse al giorno punta sulle migliori tecnologie combinate con l’efficienza dei flussi di lavoro. La produzione copre la gamma ufficio e corrispondenza (carta intestata, biglietti da visita, blocchi e planning), gli stampati commerciali (flyer, manifesti e brochure) e i prodotti personalizzati come locandine e cataloghi.
aziende fiori all’occhiello
Sala stampa Una batteria di offset di medio e grande formato rappresenta il fulcro produttivo di uno stabilimento che si estende su oltre 18 mila mq ed è tra i più moderni e strutturati d’Europa.
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In copertina Gli amministratori delegati di SAXOPRINT: a sinistra, Daniel Ackermann (settori marketing, assistenza clienti e IT), e Klaus Sauer (produzione).
ridurre i costi è investire. Credo sia necessario adottare le apparecchiature più moderne presenti sul mercato e tecnologie innovative sia sul piano IT che nella prestampa, nella stampa, fine linea e confezionamento. Servono un processo di stampa e gestione delle commesse ottimali e una logistica efficiente che garantisca l’immediata e precisa evasione dell’ordine. E SAXOPRINT investe molto anche nel personale tecnico e nel servizio clienti: i professionisti motivati sono un valore aggiunto per i clienti. Come descriverebbe il vostro cliente tipo? Prevale il mercato B2B o il B2C? Non c’è un profilo unico: abbiamo sia i professionisti delle agenzie pubblicitarie, che creano campagne per i grandi marchi, che i broker degli stampati, i privati con buone conoscenze informatiche e anche molte tipografie che si appoggiano a terzi per vari prodotti o specifiche lavorazioni. Inoltre possiamo fornire anche molte piccole e medie imprese nei settori della meccanica, automotive, turismo e ristorazione: chiunque richieda materiali stampati. Ci si distingue per formati, velocità, tipi di carta, finitura... qual è il vostro punto di forza? Abbiamo recentemente rinnovato e ampliato il catalogo, che oggi offre al mercato tutto ciò che viene ricercato. Abbiamo a nostra disposizione i formati più richiesti, così come le diverse grammature e le tipologie di carte abitualmente acquistate dai clienti. Proponiamo diverse tempistiche di produzione e spedizione, adatte a ogni esigenza. Ma non ci sentiamo arrivati: lavoriamo con i nostri clienti a ulteriori ampliamenti della gamma prodotti. Con quale mix utilizzate stampa offset e digitale, e per quali tipologie di prodotti? Possediamo eccellenti competenze nella stampa offset, in cui siamo competitivi anche per tirature molto limitate. Inoltre il processo di stampa rende i nostri lavori offset sempre rapidi e di qualità anche per numeri che in Italia si raggiungono solo con il digitale. E comunque produciamo in digitale, per la loro tipicità, alcuni nuovi prodotti di comunicazione visuale. Quali strategie avete scelto per entrare in un mercato già presidiato come l’Italia? Con campagne online e offline punteremo al target delle arti grafiche, senza trascurare un pubblico più ampio che apprezza l’ottimizzazione dei processi dall’ordine alla consegna. Nel nostro online shop i prodotti sono subito visibili e il cliente può inviare l’ordine con pochi click, tenendo sott’occhio le informazioni sul prodotto configurato e sui tempi di lavorazione e consegna. Il sito fornisce man mano tutte le informazioni e l’ordine è gestito in automatico con la supervisione dei nostri addetti in prestampa e produzione. In spedizione, infine, si risparmia tempo grazie all’invio dei prodotti a più indirizzi. Tutto questo richiede precise competenze, e infatti abbiamo inserito ben trenta sviluppatori nel nostro reparto IT.
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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’effi cace guida alla risoluzione dei problemi che possono un’efficace emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.
Accumulo sul rullo dosatore Linting and Picking
Accade talvolta che l’inchiostro tenda a depositarsi sui rulli della bagnatura e che ciò influenzi in modo assolutamente negativo l’equilibrio litografico e il trasferimento creando di conseguenza notevoli problemi in fase di stampa. Il problema è strettamente legato alla chimica dell’inchiostro e della bagnatura (gli additivi “alcool-free” sono i più delicati), alla confiSegurazione della macchina ed al livello d’inchiostrazione (elevate d’inchiostro localizzate in piccole zone, cie in modo tale da l’inchiostro è troppo appiccicoso o se la patina della carta è dicariche bassa qualità, l’inchiostro stacca dalla superfi del supporto elevati consumi, esaltanoQuesti il difetto) finon breavere di carta/frammenti di patina. materiali aderiscono al caucciù e fanno si che sulla carta, in corrispondenza della zona in cui è avvenuto il distacco, si manifestino delle mancanze d’inchiostro. I fogli seguenti potranno mostrare sia un riempimento parziale che continuare ad avere la complete CAUSE mancanza di uno o più colori. SOLUZIONI 1. Il sistema di ricircolo della soluzione di bagnatura è contaminato. CAUSE 1. scarsa resistenza superficiale di fibre) 2. IlLasupporto miscela ha della soluzione di bagnatura non(rilascio è corretta. 2. Il caucciù è spessorato in modo improprio 3. IlI sistemi automatico sono difettosi. caucciùdihadosaggio un tiro eccessivo 4. La pressione non è corretta per la combinazione 4. carta/inchiostro I rulli sono impostati in modo scorretto 5. 5. 6. 6.
L’inchiostro ha un tiro troppo elevato La dei utilizzato rulli è sbagliata perdurezza il supporto Il rullo prenditore è unto o contaminato Inchiostro e acqua sono sbilanciati
7. Lo spessore del film d’inchiostro è troppo basso 7. Uso di solventi/lavaggi inappropriati per la pulizia dei rulli dosatori
1. Drenare, pulire, far scorrere abbondantemente l’acqua nel circuito, cambiare iSOLUZIONI filtri e riempire con soluzione di bagnatura nuova. Desensibilizzare i rulli 1. Cambiare materiale, provare un diverso lotto della carta 2. Controllare il pH, la conducibilità, il contenuto di alcool la temperatura. Assicurarsi che la temperatura 2. eCorreggere lo spessore della vaschetta non superi 18°C (scarso o eccessivo spessore causano PICKING) 3. Assicurarsi che il dosatore la quantità Usare un caucciù a tiro più distribuisca basso. di additivocaucciù impostata manualmente Utilizzare con(preparare buone proprietà di rilascio un campione di controllo) 4. Impostare la pressione secondo le specifiche 4. Controllare l’impostazione e l’inclinazione del produttore della macchina del rullo dosatore e reimpostare i parametri di fabbrica 5. Ridurre il tiro solo quanto basta per eliminare il problema 5. Utilizzare rulli con durezza appropriata 6. Pulire e desensibilizzare il rullo cromato 6. con Correggere l’equilibrio inchiostro/acqua un detergente specifi co e risciacquare con unalamiscela acqua calda/aceto bianco (2:1) 7. Ridurre concentrazione dell’inchiostro per migliorare il rilascio dal caucciù 7. Assicurarsi di utilizzare detergenti per rulli dosatori
Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com
Fieredisettore Milano 19-23 maggio
Insieme
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E a pochi metri... si può anche fare una visita all’Expo 2015.
■ Converflex, in programma a Fieramilano dal 19 al 23 maggio prossimo, si svolge in concomitanza con Ipack-Ima, Intralogistica Italia, Meat-Tech, Dairytech e Fruit Innovation.
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Di grande respiro internazionale le provenienze: ci sono ad oggi preregistrati da 107 paesi e un visitatore su tre proviene da un paese extra-europeo. Elevati, come al solito, i profili professionali: più della metà di coloro che verranno in visita in Fieramilano dichiara di esercitare un ruolo decisionale in azienda. È operativa, con la nuova denominazione “Rho Fiera Expo Milano 2015”, la stazione ferroviaria dedicata al quartiere fieristico dove arrivano e partono i treni ad alta velocità per l’Italia e per l’Europa. Si tratta di un nuovo, importante vantaggio per gli espositori, i visitatori professionali e i buyer internazionali interessati alle fiere in programma. Il quartiere espositivo, insieme con l’Expo 2015, che si svolge in contemporanea, diventa più rapido e agevole da raggiungere. Nella stazione ferroviaria operativa in fiera, fino al 31 ottobre, sono previste ogni giorno le fermate di 19 Frecciarossa, 18 Frecciabianca, 4 collegamenti da e per il Sud Italia e 26 treni da e per la Svizzera e la Francia. Il servizio ferroviario, basato sulla stazione che si trova a poche centinaia di metri dall’ingresso di Fieramilano, permetterà agli espositori e ai visitatori di accedere alle manifestazioni con grande facilità, in tempi rapidi e a costi accessibili anche da località non prossime a Milano.
INFO UTILI Padiglioni: Pad. 2, Fieramilano - Rho, Milano Per i possessori di GPS l’indirizzo del quartiere fieristico è il seguente: Fiera Milano, Strada Statale del Sempione 33,28 Rho (MI) Orari ingresso visitatori: h 10.00 – 18.00 Modalità di accesso Gratuito su invito (previa registrazione) A pagamento: 30,00 euro tessera valida 1 giorno 50,00 euro tessera valida 2 giorni 100,00 euro tessera valida 5 giorni
SIMONA MICHELOTTi confermata alla presidenza di Converflex 2015
Alla presidenza è stata confermata Simona Michelotti, al cui contributo prezioso l’organizzatore Centrexpo non ha voluto rinunciare. Questa edizione di particolare rilievo abbina per la prima volta le tecnologie per le arti grafiche, la comunicazione e la cartotecnica in un unico appuntamento che non ha uguali a livello mondiale, con ben 7 eventi fieristici in sinergia fra loro, nella filiera industriale completa del processo food e non food, che va da IPACK-IMA, con le sue verticali Meat-Tech, Fruitech Innovation, Dairytech e Intralogistica Italia in collaborazione con Deutsche Messe. Simona Michelotti è amministratore del Gruppo SIT, leader nel settore del packaging flessibile. Ha ricoperto ruoli di vertice nel Giflex - l’Associazione Italiana che raggruppa i produttori nazionali di imballaggi flessibili con tecnologie sia rotocalco che flessografiche - e nell’Associazione Nazionale Industriale Sanmarinese, che ha presieduto fino al 2009. Un presidente come Simona Michelotti ben rappresenta l’industria di riferimento per la lunga esperienza vissuta nell’ambiente del converting, dove il packaging, sempre più veicolo di comunicazione e informazioni quali la tracciabilità, richiede in misura crescente qualità e integrazione delle soluzioni di stampa. «Converting e cartotecnica hanno dimostrato di avere capacità, energie e determinazione per superare il periodo più difficile», commenta Simona Michelotti. «Grazie anche al supporto delle proposte d’innovazione tecnologica che arriveranno da Converflex, credo che la gran parte delle imprese sia pronta a fornire risposte adeguate, in termini di iniziative e investimenti, alle nuove chance orientate alla crescita e allo sviluppo».
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Martedì 19 maggio h 10.30 Assemblea GIFLEX (Gruppo Imballaggio Flessibile) – Evento riservato, Sala Sagittarius, Centro Congressi info: info@giflex.it h 11.00 Assemblea EUMAPRINT (European Committee of Printing and Paper Converting Machinery Manufacturers) – Evento riservato, Sala Beta 3, Pad 3. info: acimga@acimga.it h 11.00 PREO Ottimizzazione dell’incollaggio sul fine linea: nuove tecnologie – Innovation Corner C Pad 2/4. info: minardo@preo.it h 14.30 GIFLEX (Gruppo Imballaggio Flessibile) – Sala Sagittarius, Centro Congressi. info: info@giflex.it h 16.00 VIDEOJET ITALIA Label is back with increase OEE Innovation Corner C, Pad 2/4. info: gloria.ballesteros@videojet.com Mercoledì 20 maggio h 10.30 ATIF ( Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia) in collaborazione con FTA EUROPE – Evento riservato, Sala Gamma 1, Pad 1. info: info@atif.it h 11.00 ACIMGA (Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) Workshop “Imballaggio flessibile: pratico, sicuro e… Cosa chiede l’industria alimentare, cosa propongono i provider di soluzioni” – Innovation Corner C Pad 2/4. info: Andrea Briganti, abriganti@acimga.it h 14.00 TAGA ITALIA (Associazione Tecnici Arti Grafiche) Le opportunità della stampa funzionale: il presente e il futuro, l’esempio del grafene – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: info@taga.it h 15.00 BE-MA Editrice: Comunicazione e fidelizzazione sul punto vendita – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: marketingprintpack@bema.it h 16.00 BIESSE TAPE SOLUTIONS – Innovation Corner C Pad 2/4. info: manuela.mazza@biesseworld.com
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Giovedì 21 maggio h 11.00 ACIMGA (Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) Workshop “Promo in store: la cartotecnica al servizio del punto vendita” – Innovation Corner, Pad 2/4. info: abriganti@acimga.it h 10.30 ASSOGRAFICI Plenary Meeting – Evento riservato, Sala Gamma 5, Pad 5. info: assografici@assografici.it h 15.00 PLCOpen “Harmonized communication: the basis for Industry 4.0” – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: edwal@plcopen.org >>>>>>>>>>>>>>>>
aSahi PhOTOpRoducts - pad 2 STAND r20
Pioniere nello sviluppo di lastre flessografiche fotopolimeriche, presenta la tecnologia di lastre Pinning Top Dot che permette di ottenere una vasta gamma cromatica, riproduzione di colori vivaci, sfumature tonali morbide e maggiore produttività. Questa tecnologia è comune alle lastre TOP lavabili a solvente e AWP lavabili ad acqua di Asahi, consente un trasferimento pulito dell’inchiostro ed evita l’accumulo di inchiostro sulle superfici e tra le spalle dei punti della lastra. Ciò si traduce in meno fermi macchina per la pulizia, tempi di inattività ridotti e sensibili miglioramenti della qualità. La tecnologia del punto di contatto (pinning dot) consente pressioni di stampa minime (kiss-touch). Utilizza una bassa tensione superficiale della lastra, resa possibile da una chimica dei polimeri appositamente sviluppata da Ashai. L’inchiostro sul punto della lastra forma un ampio angolo di contatto e un pinning point elevato, quindi un trasferimento dell’inchiostro più pulito e omogeneo da lastra a supporto. Asahi presenta anche la nuova resina polimerica liquida HybridA con una viscosità superiore per il settore della stampa su supporti ondulati. La resina è una soluzione ibrida che integra i vantaggi della resina liquida con le proprietà tecniche di una lastra solida.
bObSt - pad 2 STAND l11-m14
Presenta la vasta gamma di macchine e servizi sviluppati per consentire ai produttori di imballaggio che operano nei settori del cartone teso, del cartone ondulato e dei materiali flessibili, di realizzare i loro obiettivi di efficienza, produttività e qualità del prodotto. Per l’industria dei materiali flessibili riflettori puntati su stampa e rotocalco e accoppiamento, con macchine esposte e anche in dimostrazione all’open house che si tiene nel Technology Center di San Giorgio Monferrato dal 20 al 22 maggio. Sullo stand Bobst illustra anche le realizzazioni più recenti in materia di stampa flessografica, spalmatura e metallizzazione in alto vuoto. Tra queste, le ultime configurazioni della piattaforma di soluzioni per stampa flessografica F&K 20SIX, i metallizzatori Bobst General con il sistema di individuazione dei pinhole General Hawkeye e il processo AlOx per la produzione di film trasparenti ad alto effetto barriera, e la gamma di impianti per la spalmatura per grande varietà di applicazioni. Le realizzazioni più recenti includono le piega-incollatrici Expertfold 145 e 165 progettate per conferire il massimo controllo sul processo di piega-incollatura. Altra novità, la fustellatrice automatica Novacut 106 ER che unisce convenienza e massima flessibilità operativa per la separazione in linea delle scatole pieghevoli. Informazioni sono inoltre disponibili sulla gamma completa di macchine Bobst, inclusa la fustellatrice di grande successo commerciale Expertcut 106 PER.
cerutti packaging equipment - pad 2 STAND a11-b20
Presenta il nuovo modello di rotativa rotocalco per la stampa di packaging e specialità R98X, una macchina hi-tech di recente ingegnerizzazione che raccoglie le migliori esperienze delle fortunate Serie 980 e 970, e che consente la riduzione dei costi di produzione e dello scarto di avviamento grazie a soluzioni uniche sul cambio lavoro, sulla movimentazione di cilindro stampa e inchiostrazione, sull’autopreset. Flessibile e semplice nelle sue funzioni innovative, R98X viene proposta in due versioni: una con cilindro stampa alberato e una “air chuck”, per cilindri a camicia. Inoltre, nei della manifestazione è possibile visitare lo stabilimento Cerutti di Vercelli, dove sono installate e visibili numerose rotative in differenti stadi di assemblaggio.
Edigit - pad 2 STAND r21-s22
Sono allestite numerose postazioni demo, presso le quali i visitatori possono assistere a dimostrazioni delle principali caratteristiche e funzionalità dei sistemi gestioIPI 162/15
Calendario eventi
>>>>>>>>>>>>>>>> nali Edigit, specifici per ciascun settore delle arti grafiche e creati per organizzare tutto il ciclo produttivo e aziendale, dalla preventivazione alla gestione commerciale tramite CRM, alla gestione della produzione e del magazzino, alla contabilità, fino al controllo di gestione tramite Business Intelligence. Primo fra tutti, Packaging-64, il software creato per l’organizzazione di aziende di imballaggi e cartotecniche, integrato al sistema di contabilità aziendale e alla piattaforma di e-commerce, oltre che consultabile da mobile device tramite la APP iEdigit, come tutti i software della linea Edigit-64. Presso gli altri desk, in dimostrazione le altre soluzioni integrate Edigit: Label-64 per gli etichettifici, Flexo-64 per le aziende di stampa flessografica, Enterprise-64 per le aziende offset maggiormente strutturate e tese al controllo di gestione, Digital per le aziende di stampa digitale sia di piccolo che grande formato, e le applicazioni APP iEdigit, per consultare le informazioni del gestionale aziendale tramite smartphone e tablet. Sono disponibili demo della piattaforma di e-commerce web-to-print la quale, alle potenzialità di vendita online offerte dal commercio elettronico, affianca la capacità di realizzare un puntuale controllo di gestione aziendale, grazie all’integrazione con le soluzioni Edigit.
gama - pad 2 STAND f21-g28
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Propone un’ampia varietà di nuove soluzioni per la stampa e il converting. Oltre ai collaudati sistemi di controllo di processo VIS G26, G29 e G28 con tecnologia “vibration” per il controllo della viscosità degli inchiostri, affiancati dal G90 per il controllo della temperatura e dal G50 per il controllo del pH, vengono introdotti i nuovi sistemi automatici di controllo della viscosità per inchiostri, VIS G20, e per adesivi e vernici, VIS G30 e VIS G31 per controllo del pH. Questi ultimi vantano le stesse caratteristiche innovative dei precedenti: semplici-
Venerdì 22 maggio h 10.30 ASSOGRAFICI Pellitteri’s Day – Sala Martini, Centro Congressi, 1°piano. h 14.30 TAGA ITALIA (Associazione Tecnici Arti Grafiche) Taga Day – Comunicare stampando con i colori spot e le tinte speciali – Sala Sagittarius, Centro Congressi. info: info@taga.it h 15.00 METALVUOTO Il biocaring di OXAQUA: innovazione, biosostenibilità, performance, conservazione. Da Metalvuoto e Università di Milano la lacca che reinventa il packaging – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: federica.grandis@ gmail.com h 16.00 ETIPACK SPA L’etichettatura al servizio dell’innovazione – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: santagatil@etipack.it Sabato 23 maggio h 11.00 TAGA ITALIA (Associazione Tecnici Arti Grafiche) “Au(g)mentare l’effetto della stampa” – Innovation Corner C, Pad 2/4. info: info@taga.it
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tà d’uso, compattezza, mancanza di organi meccanici soggetti a usura, ridotta manutenzione, integrazione nel condotto per l’invio dell’inchiostro alla macchina da stampa, conformità alle norme antiesplosione, risparmio energetico e basso impatto ambientale. Completano la serie dei sistemi di controllo il G200 per il rilevamento del consumo degli inchiostri, il G150 e il G300 per la gestione dei dati e l’esecuzione automatica di attività. Il nuovo sistema G20 permette il controllo della viscosità degli inchiostri a base solvente e, se necessario, apporta automaticamente dei correttivi mediante l’aggiunta di solvente per un’accurata qualità di stampa e per ottenere le massime prestazioni della macchina flessografica o rotocalco. Il sistema trasmette le informazioni all’operatore in tempo reale e al termine della produzione emette un rapporto di produzione; è ideale per impianti da 1 a 6 colori, con possibilità di gestione mediante tastiera singolo colore o tramite pc. Dall’esperienza di GAMA nel packaging è stato implementato il G100, un sistema offline che, per mezzo di uno spettrodensitometro collegato al sistema di viscosità, legge i valori di densità della scala colore di uno stampato e invia i dati rilevati al supervisore il quale elaborerà dei nuovi valori di viscosità, per una corretta formula di inchiostro-solvente dei diversi colori.
grafikontrol - pad 2 STAND e21-f28
Leader nella produzione di sistemi di controllo per la stampa, presenta i sistemi di ultima generazione dedicati al settore del packaging, che includono controlli di registro, visualizzatori, sistemi di controllo qualità al 100%, controllo spettrofotometrico in linea, software per color management. Matrix è una telecamera matriciale che può operare come sistema autonomo o in combinazione con il Lynex; viene fornita con zoom motorizzato per l’ispezione dei dettagli e può essere corredata anche di un software specifico per l’ispezione statistica dei difetti, fornendo allo stampatore uno strumento di controllo più efficace rispetto alla sola visualizzazione. Lynex è un sistema d’ispezione della stampa al 100% che garantisce il controllo totale del nastro rilevando e catalogando in automatico tutti i difetti; fornisce un’analisi della produzione totale e visualizza in tempo reale l’intero formato di stampa su un monitor ultra HD da 32” o in opzione da 55”. Progrex combina le funzioni di Matrix e di Lynex: l’unione delle tecnologie forma uno strumento completo e di semplice utilizzo che supporta l’operatore in ogni fase di controllo su macchine rotocalco, flessografiche e offset. Chromalab è uno spettrofotometro per la misura in linea del colore, fornisce misure sia su barre colore dedicate sia direttamente sull’immagine. Lynex SF è un sistema di ispezione al 100% per il controllo del processo di stampa specifico per macchine a foglio in applicazioni di cartotecnica e litolatta. CR33 e CR34 sono sistemi di controllo utilizzati per correggere automaticamente e mantenere il registro tra i colori durante il processo di stampa su macchine rotocalco e flexo.
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Grazie alla partnership consolidata con Lüscher e ai recenti accordi di distribuzione conclusi con SGPrints e Allen Datagraph Systems, l’azienda si presenta da protagonista con soluzioni sia per le tecnologie di stampa convenzionali che per la produzione digitale, dedicata in particolare al settore etichette. Sullo stand è in dimostrazione, infatti, il sistema CtP a letto piano MultiDX! del produttore svizzero Lüscher. Si tratta di una soluzione tecnologica innovativa che consente la massima flessibilità nella stampa industriale; grazie all’esclusiva tecnologia ibrida, il CtP MultiDX! è in grado di incidere qualsiasi forma di stampa ad ablazione digitale con strato LAMS, come ad esempio: lastre flessografiche, lastre tipografiche, serigrafiche, waterless, tampografiche, telai serigrafici, in magnesio, lastre di acciaio a doppia emulsione, offset, di verniciatura ecc. Le risoluzioni native vanno da 1200 a 10160 dpi nei formati 800x600 cm e 1300x1100 cm. In ambito etichette, i visitatori possono toccare con mano le potenzialità applicative e tecnologiche del sistema di stampa digitale inkjet a bobina DSI, targato SGPrints. Dotata di testine Xaar con risoluzione visiva di 1000 dpi, la DSI è una macchina rotativa modulare a getto d’inchiostro UV, con velocità di stampa fino a 700 m2/ora in larghezze di banda da 135 a 530 mm. Ultimo, ma non meno importante, l’accordo finalizzato con Allen Datagraph Systems permette a NTG Digital di presentare in anteprima in Italia i sistemi di stampa e finitura di etichette ADSI, ideali per basse tirature e personalizzazioni.
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Editoria Tecnologia digitale UV o cosa
tecnologie stampa uv
essiccazione istantanea
Come sfruttare al meglio gli ultimi sviluppi tecnologici Stampa UV, un processo che grazie ai più recenti sviluppi tecnologici trova sempre più applicazioni nell’industria grafica. In queste pagine vi proponiamo tre contributi: i principi fondamentali, una serie di buone norme e suggerimenti per ottenere i migliori risultati e infine un approfondimento sui nuovi sistemi low energy che trovano la massima espressione nell’utilizzo dei led.
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a cura di PIERO POZZI
La trasformazione di un liquido in un solido usando lo spettro UV era un processo conosciuto fin dalla prima metà del secolo scorso. È stato usato la prima volta nel 1940 per polimerizzare una vernice per legno. L’industria grafica ha utilizzato la tecnologia UV solo a partire dagli anni ’70. In Italia i primi risultati concreti si sono avuti solo agli inizi degli anni ’80 quando sul mercato sono stati disponibili i primi inchiostri e vernici effettivamente funzionanti. È evidente che i risultati raggiunti nei successivi 30 anni sono dovuti alla stretta cooperazione tra produttori di materie prime, formulatori e fornitori di forni di polimerizzazione. La polimerizzazione UV offre la migliore so-
luzione tecnica per gli stampatori, dove sono richieste le seguenti caratteristiche: 1) Un istantaneo processo di essiccazione che garantisce una maggiore produttività e un immediato accesso alle fasi successive di finitura. 2) Un affidabile sistema di asciugatura che minimizza i rischi di controstampa e conferisce una maggiore resistenza chimica e fisica al film di inchiostro. 3) Un processo di essiccazione ecologico, dove non c’è emissione di solvente in atmosfera durante il processo di polimerizzazione. 4) Una versatile e semplice tecnologia per un ampio range di supporti, come carta, cartoncino, metallizzati, PET, PP, PVC e altre materie plastiche.
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tecnologie stampa uv
Nello spettro di onde elettromagnetiche le più conosciute sono i raggi X, gli ultravioletti, la luce visibile e gli infrarossi.
L’utilizzo della tecnologia UV si sta sempre di più affermando in tutte le applicazioni di stampa: offset, a foglio e bobina, flexografia, tipografia, serigrafia, sia in piano che in bobina, nonché nella verniciatura in-line e off-line.
Onde elettromagnetiche L’ambiente nel quale viviamo è esposto quotidianamente a un ampio spettro di onde elettromagnetiche. Le più conosciute sono: i raggi X, gli ultravioletti, la luce visibile, gli infrarossi. Queste onde sono caratterizzate da una specifica lunghezza d’onda, espressa in nanometri (nm). Lo spettro UV è compreso tra 100 e 380 nm, infatti il processo fotochimico richiede lunghezze d’onda emesse tra 180 e 380 nm. Lo spettro UV è diviso in tre parti:
- UV-C (100–280 nm): queste onde trasportano la più alta quantità di energia. In passato si pensava che fossero essenziali per la polimerizzazione, infatti esse garantivano una completa polimerizzazione. Come vedremo più avanti, i sistemi più moderni usano lampade dove la componente UV-C è assente. - UV-B (280–315 nm): queste onde aiutano ad estendere la reazione fotochimica e grazie alla lunghezza d’onda più lunga consentono penetrazione più profonda nel film d’inchiostro. - UV-A (315–380 nm): queste onde, molto vicine alla luce visibile, sono responsabili dell’abbronzatura della nostra pelle. Nel nostro caso esse completano la polimerizzazione superficiale del film di inchiostro o vernice. Come vediamo nella figura sopra, le lunghezze
gli impianti “low energy” e la nuova frontiera dei led le soste e i lavaggi caucciù. Il tempo di spegnimento delle lampade e di riaccensione gravava in maniera significativa sulle prestazioni della macchina da stampa. Con l’avvento di questa nuova tecnologia, anche questi tempi si sono abbattuti. Il tempo di spegnimento era di circa 10 minuti e altrettanti ne servivano per la riaccensione; ogni stop di impianto implicava quindi almeno 20 minuti di attese. Ora con gli impianti moderni, e soprattutto con le nuove generazioni di impianti low energy, il tempo di attesa si è ridotto a un totale di 5 minuti nella peggiore delle situazioni. Inoltre le nuove lampade a bassa emissione hanno una potenza di stand-by molto bassa, circa il 15% di potenza. I vecchi impianti, in posizione di attesa erano regolati al 50%.
I nuovi impianti disponibili dal 2012 – low energy – utilizzano anche un minore numero di lampade, quindi si è fatto un ulteriore passo avanti nella gestione dell’energia, fattore chiave nella stampa UV. Ma se gli impianti low energy presentano indubbi vantaggi dal punto di vista delle lampade, sul fronte dei fotoiniziatori, e quindi degli inchiostri, richiedono da parte dello stampatore un po’ più di attenzione. Per lavorare con le lampade low energy gli inchiostri devono contenere particolari fotoiniziatori reattivi alle lunghezze d’onda più vicine alla luce visibile. Questi inchiostri “ad alta reattività”, sono più sensibili e quindi devono essere utilizzati con accortezza per evitare che il processo di polimerizzazione si inneschi in maniera incontrollata. IPI 162/15
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Siamo partiti dagli anni ’70 e ci stiamo muovendo verso il presente analizzando l’evoluzione della tecnologia UV. Dai primi impianti molto energivori, che avevano bisogno di grossi aspiratori, ai moderni sistemi low energy. I primi impianti richiedevano grandi cabine con cablaggi complessi, usavano trasformatori classici per convertire in alta tensione la corrente di innesco delle lampade, inoltre avevano dei tempi di pre-accensione estremamente lunghi. Tutti questi problemi si sono risolti nell’ultimo decennio grazie all’adozione di inverter. Lo sviluppo di temperatura e il consumo di energia elettrica dovuto ai trasformatori si è così ridotto. Molto importanti gli effetti sui tempi di accensione, specialmente con l’uso dei moduli interdeck, durante
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d’onda più corte, da 100 a 280 nm, sono le più dannose. In questa fascia abbiamo la produzione di ozono, un particolare tipo di ossigeno che ha un potere molto ossidante. L’UV-C è addirittura utilizzato nei processi di sterilizzazione, per il suo potere altamente germicida. Per evitare questi problemi si sono sviluppati particolari sistemi di polimerizzazione, dove le lampade UV non emettono più queste lunghezze d’onda. Il risultato è un raggio UV più freddo, senza emissione di ozono, e sicuramente più sicuro per l’utilizzo. Da queste considerazioni risulta evidente che lo spettro di emissione delle lampade è strettamente correlato alla formulazione degli inchiostri e delle vernici, specialmente nella scelta dei fotoiniziatori e degli additivi.
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In arrivo l’UV LED Uno sguardo al passato per provare a disegnare ciò che sarà il futuro: solo l’anno scorso parlare di tecnologia LED nel mondo della stampa a foglio o bobina significava non avere molti argomenti di cui discutere. I prototipi delle lampade LED avevano una potenza in uscita molto bassa, la distanza dal supporto vincolava l’efficacia nello sviluppo della reazione di polimerizzazione, la lunghezza d’onda che avrebbe caratterizzato l’emissione delle lampade era ancora molto incerta, con difficoltà si trovavano materie prime per formulare inchiostri UV LED performanti. Oggi le cose sono cambiate. Diversi costruttori di macchine da stampa annunciano la presentazione di macchine con tecnologia UV LED ed entro l’anno entreranno in produ-
UV e convenzionali a confronto La chimica degli inchiostri e delle vernici UV è estremamente diversa da quella degli inchiostri oleoresinosi. Se confrontiamo le formulazioni degli inchiostri UV con quelle convenzionali vedremo che nella loro struttura sono simili. Entrambi sono costituiti dall’unione di due componenti fondamentali: i prodotti coloranti (pigmenti) e i veicoli. Ma se i pigmenti sono praticamente gli stessi, cambiano sostanzialmente i veicoli. Nell’UV i veicoli sono costituiti da resine acriliche e monomeri, nei convenzionali da resine e diluenti, minerali e/o vegetali. Nell’UV non esiste niente di naturale o vegetale, tutti i componenti base, a parte i fotoiniziatori, derivano dall’aci-
zione almeno 5 macchine tra Italia, Svizzera e Germania. L’evoluzione nel LED UV negli ultimi mesi è stata notevole. All’inizio del 2014 ancora non si riusciva a rendere stabili gli inchiostri. Nel giro di 12 mesi si sono raggiunte prestazioni eccezionali, test di stampa in quadricromia con velocità massima di 18.000 f/h, buona stampabilità con ridotto dot-gain. Insomma, sembra che la strada si stata aperta. Molti ostacoli sono stati superati, per esempio la distanza delle lampade dal supporto che adesso è intorno ai 6/7 cm; mentre sulle lunghezze d’onda sembra che ci sia convergenza e i più concordano che la più performante è 385 nanometri. La durata dei diodi LED è intorno alle 20.000 ore. Il prezzo di vendita delle lampade, dai 1.000 dollari per cm
lineare, sembra sia sceso intorno ai 600 dollari al cm. I consumi di energia sono molto bassi, basti pensare che i led si accendono e si spengono come una normale luce, non hanno bisogno di tempi di accensione e di innesco. Quindi i consumi in stand-by sono nulli: i led, quando la macchina gira a vuoto, sono spenti. Certo non è tutto perfetto, alcuni aspetti devono essere migliorati. Ad esempio, la polimerizzazione delle vernici flexo è problematica, la mono frequenza non aiuta e i produttori di vernici LED UV ancora non hanno trovato una soluzione all’ingiallimento e allo scarso lucido. Di sicuro nei prossimi mesi vedranno la luce soluzioni atte a migliorare questi aspetti e a rendere questa tecnologia ancora più attrattiva.
È sufficiente un’unica lampada UV low energy in uscita della macchina da stampa per ottenere un istantaneo processo di essiccazione.
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Buone norme e suggerimenti per ottenere i migliori risultati do acrilico. Questo è un liquido trasparente e dall’odore acre; è miscibile con acqua ed è solubile negli alcool e negli eteri. Viene prodotto da un gas, il propilene, di derivazione petrolifera. Questo acido è la base per produrre svariate materie plastiche. I pigmenti utilizzati nell’UV devono avere caratteristiche di resistenza chimica, resistenza al calore, alla luce.
I fotoiniziatori I fotoiniziatori sono responsabili dell’innesco della reazione di polimerizzazione. Sono degli additivi sensibili alle varie lunghezze d’onda. La reazione di polimerizzazione è un processo fotochimico. Esponendo l’inchiostro o la vernice ai raggi UV istantaneamente si trasforma da liquido a solido. Il film risultante è comparabile a un film plastico. Il processo UV, raffrontato con inchiostri convenzionali olioresinosi o a base solvente, non ha parti che si perdono in evaporazione o assorbimento da parte del substrato. Il 100% di inchiostro o vernice da umido si trasforma in materiale solido. Questa caratteristica rende la stampa UV particolarmente interessante per la stampa di materiali non assorbenti e soprattutto per imballaggi per uso alimentare. Negli impianti di nuova generazione, gli inchiostri vengono formulati con particolari fotoiniziatori e sono denominati inchiostri ad alta reattività. Spostandoci verso il visibile, l’inchiostro diventa sempre più sensibile alla luce e quindi instabile. Per questo motivo gli inchiostri ad alta reattività richiedono una particolare attenzione nell’utilizzo per evitare reazioni indesiderate e incontrollate.
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Come spiegato nella prima parte di questo articolo, la chimica dell’UV è completamente diversa dalla chimica convenzionale e la differenza fondamentale è che nell’UV le materie prime degli inchiostri e delle vernici derivano dall’acido acrilico. Per prima cosa deve essere chiaro che non possiamo usare solventi petroliferi per la pulizia dell’UV. Tutti i prodotti UV sono solubili negli alcool, i più conosciuti sono l’isopropilico e l’etilico. Abitualmente nel mercato, come solventi di lavaggio UV, troviamo dei glicoli, prodotti simili all’alcool ma non infiammabili. Quindi molto più sicuri nello stoccaggio, nell’uso e trasporto.
La macchina da stampa La macchina da stampa in versione UV deve avere delle caratteristiche specifiche. Partiamo dalle caratteristiche meccaniche e dalle pinze dell’uscita che dovranno essere equipaggiate con tasselli poggia pinza in metallo. I tasselli in materiale plastico potrebbero con il tempo usurarsi e perdere la loro capacità di trasportare il foglio. Tutte le catene e i cuscinetti, dove intervengono gli interdeck, devono essere lubrificati con grasso resistente alle alte temperature. Sull’uscita e sulle aspirazioni dei forni intermedi si dovranno pulire con regolarità tutti i filtri. Anche tutti i circuiti di raffreddamento dovranno essere in perfetto stato di manutenzione. I forni UV producono nell’ambiente di lavoro un aumento della temperatura e questa dovrà essere adeguatamente gestita. Infine, sono vivamente consigliati gli agitatori di inchiostro nei calamai, specialmente quando siamo in presenza di macchine con il pianetto del calamaio che non ha la pendenza sufficiente a fare scivolare l’inchiostro verso il rullo duttore. IPI 162/15
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antaggi UV Led: - bassa temperatura in pila; - nessun problema di curvamento dei fogli e di messa a registro; - assenza di odore sui fogli.
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I rulli Le macchine equipaggiate UV 100% devono essere dotate di rulli in EPDM (EthylenePropylene Diene Monomer), una gomma sintetica che resiste bene all’aggressività degli acrilati contenuti nell’inchiostro. Nel caso di macchine bivalenti, esistono delle mescole bivalenti che si adattano bene ai due tipi di inchiostro. Deve essere molto chiaro che stampare, per brevissimi periodi, con inchiostri UV su macchine con rulli convenzionali, è possibile con minimi inconvenienti. Per brevissimo periodo intendiamo un lavoro di poche ore ogni mese. All’opposto, invece, stampare in convenzionale su macchina con rulli UV è assolutamente sconsigliato. Le gomme EPDM resistono molto bene agli acrilati, ma si rovinano inesorabilmente, anche con contatto minimo, con tutti i prodotti a base di olio minerale e/o vegetale contenuti negli inchiostri e nei solventi convenzionali. Quindi, se stampo 100% UV devo utilizzare rulli UV, EPDM. Se stampo 50% UV e 50% convenzionale, rulli bivalenti, NBR modificato. Se la percentuale di UV scende sotto il 10%, posso tenere i rulli NBR convenzionali, sapendo che la loro vita sarà più breve. Un altro concetto importante nella stampa bivalente riguarda il tempo di reazione della gomma dei rulli. Quando passiamo da convenzionale a UV, la gomma deve rigonfiarsi, quindi dobbiamo lasciare che la macchina si adatti al nuovo inchiostro. In questo periodo di tempo che varia da pochi minuti a un’ora, avremo i classici inconvenienti da rulli fuori posto: asciutti, velature, battute, tutti problemi che si risolvono da soli nel giro di pochi minuti. La stessa problematica la riscontreremo quando faremo il processo inverso, da UV a convenzionale. In questo caso a seconda della mescola e dalla marca dei rulli avremo risposte differen-
ti, ma in genere entro un’ora tutto torna a posto. Tralasciamo le considerazioni sullo stato e sulle regolazioni dei rulli, supponendo che lo stato di servizio e i settaggi siano corretti.
UV low energy su una rotativa offset.
La bagnatura Dopo i rulli, affrontiamo l’aspetto contiguo della bagnatura. L’additivo di bagnatura può rimanere lo stesso che utilizziamo in convenzionale, ricordando i valori consigliati: pH 4.85.2. Nella stampa UV possiamo osare con un pH tendente al basso, 4.5-4.8. Non esageriamo con l’alcool isopropilico. Si hanno ottimi risultati nella stampa in quadricromia con alcool 0%, ma con additivi specifici. In cartotecnica e con colori speciali è consigliabile avere almeno il 6-7% di alcool. Gli inchiostri UV richiedono una quantità di acqua minore rispetto ai convenzionali, regolate di conseguenza i valori in macchina. Sottolineiamo di non eccedere con l’alcool. Attenzione, questo prodotto scioglie l’inchiostro UV, quindi se ne usiamo un alto quantitativo potremo avere altri inconvenienti. Adesso parliamo di due elementi centrali del processo di stampa, lastre e caucciù. Lastre e caucciù Per le lastre abbiamo due strade. La prima, consigliata per alte tirature e per UV molto aggressivi, è la cottura. Lastre termiche normali che vengono cotte in un forno, questa procedura è nota come termoindurimento. L’altra strada è quella di utilizzare lastre resistenti all’UV. Tutte le case produttrici hanno almeno un tipo di lastra che sopporta gli inchiostri UV. Per i caucciù vale lo stesso discorso dei rulli. Esistono caucciù per UV dedicati, EPDM, e caucciù che potremmo definire bivalenti. Un suggerimento è d’obbligo. I caucciù per loro natura tendono a rigonfiarsi sui grafismi. Il risultato, se stampiamo con dei retini, sarà quello
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tecnologie stampa uv I moduli UV low energy si caratterizzano per un design molto compatto, semplicità di alloggiamento e bassi consumi.
Per i supporti metallizzati userete una curva per plastica bianca. Se invece i vostri stampati avranno dei letti di bianco UV, sarete costretti a verificare le curve tonali anche in questo caso.
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CTP Siamo quasi pronti a iniziare questa avventura. Non resta che linearizzare il CtP con una buona curva di stampa. Sì, purtroppo la curva che stavate usando non andrà bene con i colori UV. Avete cambiato tutto, inchiostro, caucciù, lastre, probabilmente anche supporto. Ricordate che per ciascun supporto avrete necessità di una curva dedicata: carta, cartone, plastica.
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di avere un determinato valore dot gain a caucciù nuovo, e un altro valore man mano che si utilizza il caucciù. Il suggerimento è quello di fare riposare la gomma dopo utilizzi continuativi dello stasso tessuto gommato. Sostituitelo e fatelo riposare steso in un cassetto, non arrotolato, per qualche giorno, vedrete che quando lo rimonterete sarà quasi nuovo. Questo accorgimento vale anche per i caucciù in stampa convenzionale, serve alla gomma per autorigenerarsi.
Vernice e gruppo verniciatore Un accenno alla verniciatura, sia essa flexo da gruppo verniciatore, sia offset da gruppo stampa. Il mondo delle vernici UV è meraviglioso. Vi rimando al numero 156/2014 del Poligrafico dove erano stati trattati i vari tipi di vernice nel dettaglio. In UV possiamo verniciare gli stampati in linea con risultati bellissimi. Non dimenticate che l’inchiostro è asciutto, quindi avremo il risultato migliore. Sugli inchiostri UV possiamo verniciare con vernici offset convenzionali, con vernici offset UV lucide o opache, con vernici flexo base acqua lucide/opache, ovviamente con vernici UV lucide/opache, e potremo ottenere bellissimi effetti, drip-off, lucido/opaco in linea ecc. Se avrete la fortuna di utilizzare una macchina con il doppio verniciatore, potrete sperimentare la pura creatività, potrete usare il doppio laccatore per effetti tipo UV lucido a registro su vernice opaca soft touch base acqua, oppure stampare con colori flexo metallizzati con lastre fotopolimere. Le lastre fotopolimere o le matrici per il verniciatore, in caso di vernice UV devono essere anche loro di materiali resistenti agli acrilati. Io stesso utilizzo la tecnologia UV dal lontano 1982. Allora cominciai con una bicolore modificata con forno in macchina per verniciature offline. Da allora ho sperimentato tutte le tecniche sia di stampa che di nobilitazione con i materiali più disparati. Questa tecnologia mi ha aperto le porte a nuovi mercati. L’UV può diventare il migliore amico. Imparate a rispettarlo, lo amerete e non potrete più farne a meno.
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NEWS
notizie dalle aziende
software per workflow
L’automazione del flusso di lavoro riduce costi e inefficienze Kodak ha arricchito la propria offerta di prodotti software con Prinergy Workflow 7, l’ultima soluzione per l’automazione del flusso di lavoro. Tutti gli aggiornamenti presenti in Prinergy Workflow 7 hanno lo scopo di tutelare la redditività degli stampatori, grazie a nuove funzionalità che limitano l’errore umano, migliorano i tempi di invio in produzione e consentono di prendere in modo più veloce e consapevole tutte quelle decisioni critiche per puntare a garantirsi margini adeguati. Prinergy Workflow aumenta il livello di automazione in tutte le fasi principali del processo di stampa: creazione del lavoro, collaborazione, elaborazione file, trapping, prova colore,
imposizione e gestione del colore, garantendo agli stampatori maggiore competitività in un mercato, come quello della stampa, ormai in continua evoluzione. Il software Kodak ha anche caratteristiche di flessibilità che ne favoriscono l’integrazione con tecnologie presenti, future e di terzi, in modo che i clienti possano modularne l’espansione secondo le proprie esigenze. Miglioramenti apportati a Kodak Prinergy Workflow 7 in base al feedback dei clienti: • Integrazione dei profili di preflight callas: Preflight+ consente di integrare i profili di preflight di callas per un miglior controllo della qualità e una riduzione degli interventi manuali.
• Aggiornamenti alla funzione Layered PDF Versioning: rilevazione errori più efficace e miglior controllo su più livelli di file. • Ottimizzazioni della stampa digitale: controllo centralizzato di attrezzature e macchine da stampa tradizionale e digitale. Con queste nuove funzionalità,
Prinergy Workflow 7 è in grado di gestire i parametri di stampa (job ticket) di più sistemi, sia manualmente che tramite l’automazione basata sulle regole, e di eseguire il monitoraggio e il reporting dello stato di ogni singolo sistema CtP e per prove colore.
Con gli ultimi aggiornamenti nel software di Kodak aumenta il livello di automazione in tutte le principali fasi del processo di stampa.
Kodak, t. 02.660281 Servizio lettori n. 1
stampanti
software
Foto professionali con elevata densità del nero
Fortuna 9 per la stampa di sicurezza
Con SureColor SC-P800 fotografi e artisti possono stampare foto di elevata qualità in formato A2 su un’ampia gamma di supporti grazie alla nuova unità opzionale per carta in rotolo. Con questa stampante professionale è possibile creare foto di alta qualità e lunga durata da vendere, esporre oppure includere nel proprio portfolio. SureColor SC-P800 può anche essere utilizzata per stampare altri documenti di qualità, tra cui tavole sinottiche, presentazioni o rendering. La stampante utilizza gli inchiostri UltraChrome HD, un nuovo set di inchiostri a nove colori impiegato per la prima volta con la stampante fotografica A3+ SureColor SC-P600, che consente di riprodurre un’ampia gamma di colori e la più elevata densità del nero sul mercato. Le foto stampate saranno quindi caratterizzate da colori nitidi in molteplici tonalità e neri intensi. Questi inchiostri, inoltre, assicurano una migliore resistenza alla luce, per stampe ancora più durevoli nel tempo. La SureColor SC-P800 sarà disponibile da giugno.
La nuova versione Fortuna 9, il software high-end per la progettazione di elementi grafici per la stampa di sicurezza di Agfa Graphics, contiene strumenti aggiornati e nuovi moduli di sicurezza dedicati alla produttività e alla facilità di utilizzo, per coloro che necessitano di massima sicurezza nella progettazione di elementi grafici per passaporti, documenti d’identità, carte di alta sicurezza, francobolli e marche da bollo, biglietti di lotterie. In Fortuna 9 l’utente può scegliere i moduli necessari alla sua tipologia di lavoro tra i molti esistenti. Inoltre contiene nuove metodologie per la creazione dei moduli di sicurezza con maggior automatismo, aiutando quindi gli operatori a risparmiare tempo mantenendo la qualità del lavoro finito.
Agfa Graphics, tel. 02.300881 Servizio lettori n. 3
Epson Italia, tel. 02.660321 Servizio lettori n. 2
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NEWS
notizie dalle aziende workflow
PitStop 13, controllo di qualità per PDF migliorato i clienti non esperti a comprendere i messaggi di errore e allerta generati nei report di preflight PitStop. PitStop 13 ha soddisfatto la richiesta, consentendo ai clienti di personalizzare questi importanti messaggi. È possibile tradurli in altre lingue, anche quelle attualmente non supportate da PitStop. Le limitazioni di preflight rappresentano la più importante modifica mai fatta a PitStop Preflight. Una nuova funzionalità mette a disposizione degli utenti infinite opzioni di personalizzazione delle verifiche e delle correzioni in un profilo di preflight. La creazione di una verifica
di preflight più specifica significa che gli utenti sprecano meno tempo nella gestione di allerta ed errori irrilevanti. PDF2IMAGE è una nuova funzionalità di PitStop Server CLI che offre agli utenti più opzioni per la
creazione e la gestione di immagini da file PDF. PDF2IMAGE consente di creare immagini PNG o JPEG partendo da file PDF. P
Passato con successo il periodo di beta test, PitStop 13 è ora disponibile. Gli utenti beta hanno segnalato che le funzionalità di questa release risolvono i loro principali problemi in termini di qualità dei PDF. Disponibile con abbonamento o licenza acquistabile, PitStop 13 offre, citando un tester, “più produzione, più efficienza e comunicazione più facile”. Enfocus ha sviluppato l’azione di aggiunta delle abbondanze (Add Bleed Action) per risolvere uno dei maggiori ostacoli nel settore: l’assenza di abbondanze nei file PDF ricevuti. I clienti volevano un sistema per aiutare
Technosolutions, tel. 0522.271621
itStop 13 è compatibile con Adobe® Acrobat® X, Adobe® Acrobat® XI e Adobe® Acrobat® DC, così gli utenti possono accedere con sicurezza a tutte le ultime funzionalità in entrambi i prodotti.
Servizio lettori n. 4
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fornitori comunicazione d’ImpREsA
pgs - pool graphic service
Realtà giovane ma ricca di esperienza tecnico di 15 addetti, una parte dei quali operativa nelle aree del Centro e del Sud Italia, per consentire all’azienda di garantire una copertura capillare ed efficiente del territorio nazionale. A questi si aggiungono collaboratori specializzati nella manutenzione dei motori dei macchinari, tecnici specializzati nelle macchine rotative, softwaristi e progettisti hardware, per formare una squadra coesa che condivide con il titolare la passione per l’elettronica e l’ampia conoscenza dei settori di riferimento. Attiva su tutto il territorio nazionale, PGS vanta altresì un bacino di utenza internazionale: degli oltre 20 riposizionamenti di macchine da stampa realizzati negli ultimi anni, oltre la metà è stata effettuata in Paesi esteri, tra i quali Spagna, Grecia, Cuba, Polonia e Cina.
il team di pgs Cuore pulsante del gruppo PGS sono tre persone che, oltre ad avere condiviso la scelta di affrontare una sfida ambiziosa, hanno in comune la provenienza da KBA Italia. Il progetto è stato avviato come risposta alla contrazione delle vendite – e di conseguenza anche dell’assistenza – delle macchine da stampa. Ivan Dalla Pozza è stato affiancato dai consulenti Gian Carlo Banfi, ex direttore generale di KBA Italia, di cui è stato uno dei fondatori nel 1995, e Giovanni Lisa, responsabile commerciale dell’area Nord Ovest, con il supporto di Angelica Pirovano sul fronte del marketing. PGS può essere considerato un vero e proprio spin off di KBA Italia, laddove oltre il 70% del suo personale proviene da quell’azienda e ha portato con sé sia le competenze che la fiducia dei clienti.
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Un ricco portfolio di prodotti e servizi
Tra i punti di forza dell’azienda, spiccano la completezza e la professionalità dei servizi offerti – a partire dal servizio di ispezione prima dell’offerta fino alle attività di smontaggio e imballaggio – nonché il rapporto tra qualità e costi. Il portfolio dei servizi include, inoltre, le attività di revisione generale o parziale delle macchine da stampa, effettuate sia in officina che presso la location del cliente, e quelle di riparazione di elementi elettronici, rigenerazione di parti meccaniche e fornitura di ricambi. Questa solida base tecnica ha consentito a PGS di ampliare nel tempo l’offerta attraverso l’importazione di macchinari destinati prevalentemente ai settori di post stampa e cartotecnica. Il gruppo è oggi in grado di offrire un portfolio di prodotti provenienti dal mercato asiatico e ideali per il settore cartotecnico. Fra i brand trattati da PGS vi sono: Shanghai Yoco Printing Machinery: macchine fustellatrici automatiche Nikko – nei formati da 1060 sino al 1650 – e macchine per la stampa a caldo, anche con fustellatura in linea, nel formato 1060.
Da sinistra: Giovanni Lisa, Ivan Dalla Pozza (titolare), Gian Carlo Banfi.
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Il brand PGS - Pool Graphic Service ha poco più di due anni, ma è già una realtà di rilievo nel panorama nazionale dei fornitori di macchinari e servizi per le arti grafiche. L’azienda raccoglie la lunga esperienza di Nuova KBN, officina specializzata nell’assistenza tecnica per macchine da stampa che, dal 1996 al 2012, è stata legata a KBA Italia da un rapporto di esclusiva. Ivan Dalla Pozza ha rilevato, nel 2009, la KBN dai vecchi proprietari, famiglia Bonassi, e integrato l’esperienza meccanica con le sue capacità in elettronica. A fine 2012, con la cessazione dell’esclusiva per KBA Italia, Nuova KBN avvia un percorso di rinnovamento per proporsi al mercato con un volto nuovo ma sempre forte del know how e delle competenze tecniche sviluppate sulle macchine di KBA. Attualmente, PGS dispone di un team
comunicazione d’ImpREsA
appuntamenti per l’industria grafica PGS partecipa a Converflex Italia: per conoscere i servizi offerti e i macchinari distribuiti in Italia, visitate il padiglione 2, stand T29. Inoltre, il prossimo settembre l’azienda si trasferirà in una sede operativa, a Lainate (Milano), ove disporrà di uffici, area produttiva e uno show room, e, per l’occasione, organizzerà una giornata di inaugurazione ufficiale.
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Alcune delle soluzioni dell’ampio portfolio di PGS.
Shanghai Dragon Printing Machinery: macchine di complemento per la stampa offset e cartotecnica (accoppiatori manuali e automatici fino al formato 130x165 cm), macchine per verniciatura fuori linea con camera racla e dispositivi aggiuntivi per stampa inkjet. Wenzhou Hengtong Printing & Packaging Machinery: macchine finestratrici adatte a tutte le lavorazioni speciali del packaging, macchine per buste. Pingyuang Ruiding Machinery: fustellatrici semiautomatiche con stampa a caldo e con mettifoglio automatico. Focusight Technology: sistemi per il controllo qualità dell’astuccio e dell’intero ciclo produttivo. Shanghai Xinao Technology: plotter da taglio AOKE per campioni
e piccole produzioni di astucci. Shanghai Color Top Digital Printing: plotter da stampa Color Top con inchiostri a solvente e UV a letto piatto e a rullo. Semigo Graphic Machinery Manufacturer: macchine trasformatrici della carta da bobina a fogli. Per quanto riguarda i materiali tecnici di consumo, PGS distribuisce i prodotti Folex, Microlox e panni di lavaggio per caucciù.
Focus offset
Nel pianificare e gestire la propria attività, PGS conserva un occhio di riguardo nei confronti del suo settore di provenienza, quello delle macchine da stampa offset. Grazie alla pluriennale esperienza dei suoi collaboratori e ai consolidati rapporti con i grandi distributori di macchine da stampa usate, nazionali e internazionali, l’azienda può soddisfare tutte le richieste delle aziende di stampa offrendo servizi di consulenza per la vendita o l’acquisto di macchine offset usate, in particolare KBA, Heidelberg e manroland, e garantendo servizi di revisione, trasloco e assistenza tecnica specializzata.
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SpazioEcologia Imballaggi di lusso
Il packaging di lusso può essere sostenibile? L’intera industria del packaging è consapevole della sempre maggiore rilevanza della sostenibilità nella produzione di imballaggi. I consumatori e, di conseguenza, i distributori, richiedono che i prodotti abbiano il minimo impatto possibile sull’ambiente.
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Ciò si traduce, in sostanza, nell’utilizzo di imballaggi realizzati con materiali più sostenibili e nella garanzia che la confezione sia il più possibile efficiente. Il packaging si definisce efficiente quando assicura il giusto bilanciamento di diversi aspetti, quali un impatto minimo nelle aree di origine dei materiali, una produzione con impatto ambientale minimo, protezione del prodotto, efficienza di trasporto, buona presentazione, funzionalità e buone prospettive di fine ciclo di vita, che si traduce in riciclo o biodegradabilità. Tutto questo rappresenta già di per sé una sfida per l’industria dell’imballaggio dei prodotti di uso quotidiano; sfida che diventa ancora più difficile quando si tratta del mercato dei beni di lusso. Infatti, nonostante vi sia una maggiore sensibilità dei consumatori rispetto alla tematica ambientale, quando questi acquistano un prodotto di lusso continuano a desiderare un packaging di impatto e in linea con il livello del prodotto acquistato. Nonostante si stia affermando tra i consumatori una generale tendenza verso una maggiore attenzione per l’ambiente, tradizionalmente i mar-
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di LIZ WILKS*
“I consumatori sempre più richiedono prodotti con il minimo impatto possibile sull’ambiente”
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chi di prestigio e i rispettivi clienti hanno dimostrato di preoccuparsi più della funzionalità e dell’estetica dell’imballaggio piuttosto che della sua eco-sostenibilità. Dai cosmetici ai prodotti alimentari, ciò che caratterizza i prodotti di lusso è un packaging multi-materiale che contribuisce a creare un’immagine complessiva “deluxe”. Dunque la gran parte di questi imballaggi comprende l’uso di plastica e vetro metallizzati e molte altre tipologie di materiali che, sebbene connotino qualità e costo elevato, presentano complessità in termini di riciclo e possono avere un impatto ambientale maggiore sia per l’approvvigionamento del materiale da processare sia per la produzione di imballaggi. Tuttavia, negli ultimi anni, nel segmento del packaging di lusso c’è stato uno spostamento verso pratiche più rispettose dell’ambiente e un buon numero di produttori si sta impegnando per sviluppare soluzioni più sostenibili. Ci sono alcuni semplici passi che i produttori dovrebbero fare: prestare attenzione al trattamento di fine ciclo di vita è uno di questi. In termini di design, il concetto del “less is more” (meno è meglio) è sempre più diffuso e la tecnica di unire all’alta qualità dei materiali di imballaggio un aspetto esteriore minimalista, porta alla realizzazione dell’effetto luxury desiderato. Osserviamo questa tendenza nel settore food & beverage, soprattutto per quanto riguarda prodotti di alta gamma che spesso offrono un’immagine semplice ma “genuina” con lo scopo di enfatizzare la provenienza del cibo che sta all’interno. I succhi naturali al 100% di Wild Bunch & Co sono un esempio di questa tendenza: l’idea di sfruttare solo la bottiglia di vetro permette non solo di mettere in mostra il prodotto stesso, ma anche di definire il colore uniforme dell’involucrobottiglia, con una varietà di colori inconsueti, a seconda del tipo di succo contenuto nella bottiglia, come elemento distintivo per dare carattere al packaging. Ogni bottiglia della gamma di succhi ha gli stessi attributi basici e minimalisti con il logo visibile nella parte inferiore del contenitore in vetro. Questa uniformità permette all’azienda di minimizzare i costi e di fornire un senso armonico all’architettura del brand. In più il tappo ermetico guarda già alla conservazione del prodotto. Una volta finito il succo la bottiglia è riutilizzabile incrementando così il suo carattere ecologico. Ovviamente la soluzione non è sempre così immediata. L’imballaggio di cibi e bevande di lusso rappresenta di per sé una sfida. I materiali di imballaggio utilizzabili sono limitati a quelli che garantiscano la freschezza del prodotto e che soddisfino, chiaramente, i requisiti di salute e sicurezza. Allo stesso tempo è necessario trovare il giusto bilanciamento tra carenza ed eccesso di imballaggio. Mentre la carenza può tradursi in una quantità maggiore di rifiuti alimentari, un eccesso di imballaggio avrà certamente un impatto maggiore sull’ambiente. La chiave sta nell’innovazione dei materiali e nel trovare modi più sostenibili per svilupparli. Un esempio di buona mediazione e di una soluzione a questa sfida è fornito da Black Pearl di Zwyer Caviar: un imballaggio di forma sferica prodotto interamente da materiale riciclato che mantiene il caviale al fresco per molte ore. Il design è molto importante anche da un punto di vista funzionale. La possibilità di separare i materiali per il riuso e il riciclaggio, per esempio, è un aspetto significativo, specialmente nei casi in cui ci sia bisogno di combinare materiali differenti, come ad esempio nel packaging dei cosmetici dove è necessaria una sovrapposizione di più strati barriera. Un esempio rappresentativo è la Palette Occhi The Essentials di Clarins: il prodotto si presenta con un packaging al 100% sostenibile in linea con
*Liz Wilks, Asia Pulp & Paper (APP), Stakeholder e Sustainability Manager Europa, è membro del Comitato scientifico del British Retail Consortium per gli standard di imballaggio e materiali da imballaggio internazionali nonché degli standard di imballaggio sostenibile.
La Palette Occhi The Essentials di Clarins ha un packaging al 100% sostenibile in linea con le materie prime biologiche utilizzate per gli ombretti che va a contenere. Anche l’imballaggio Black Pearl di Zwyer Caviar è prodotto con materiale riciclato che mantiene il caviale al fresco per molte ore.
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1 È una rete globale di settore che riunisce leader e senior manager di oltre 70 Paesi,
provenienti da più di 400 aziende di produzione, distribuzione e fornitura di servizi, insieme ad altri stakeholder.
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La confezione deluxe fornita insieme al prodotto viene spesso conservata dal consumatore. È il caso di SKINS, un brand di scarpe di lusso che punta alla pubblicità permanente attraverso il riuso dei propri packaging.
le materie prime biologiche, minerali ed estratti di erbe, utilizzate per gli ombretti che va a contenere: i materiali sono stati selezionati da materiale riciclato o certificato green in un’ottica di riduzione del volume, per minimizzare l’impatto ambientale. Il pennellino doppio risponde a criteri durevoli: legno di betulla ottenuto da foreste gestite seguendo i criteri di sviluppo sostenibile, alluminio riciclato e setole in pelo di pony naturale prodotte nel rispetto del benessere dell’animale. La scatola della palette, in cartoncino 100% riciclato, inoltre, è riutilizzabile come astuccio glamour per matite. Molti marchi hanno osservato che la confezione deluxe fornita insieme al prodotto, spesso, continua a essere utilizzata dal consumatore, anziché essere scartata. Le scatole di scarpe di alta gamma sono un chiaro esempio di packaging che rivive nel guardaroba del cliente anziché essere gettato, come accade all’equivalente più economico. Questa tendenza, oltre a rappresentare un’opzione di riuso, consente anche al brand di godere di una sorta di pubblicità permanente. Una ragione in più per focalizzarsi sulla qualità più che sulla quantità. È questo il caso di SKINS, il concept di un brand di scarpe di lusso. Il packaging nell’insieme presenta diverse funzioni; una borsa portatile, un contenitore-organizzatore appendibile, un ripiano porta-scarpe che mantiene un significato anche dopo aver raggiunto l’obiettivo di trasportare le scarpe e gli accessori dal negozio a casa. Il packaging sottolinea ed esalta la multifunzionalità promuovendo sostenibilità e riduzione di scarti. Infine, alcuni produttori, invece, adottando un approccio completamente diverso rispetto alla sostenibilità del packaging, presentano alternative interessanti. La gamma di saponi Pangea (vedi foto), per esempio, è confezionata in scatole di cartone stampato 100% riciclato, biodegradabile e “seminabile”, che ricordano nella forma le confezioni delle uova, contenenti semi di Amaranto. Una volta che la saponetta è estratta dall’imballaggio, l’involucro di cartone può essere immerso nell’acqua per un minuto e piantato in vaso. In pochi giorni l’imballaggio inizierà a decomporsi e l’erba medicinale inizierà a sbocciare. La stessa tecnica è utilizzata dalla gamma di prodotti per la cura della pelle di Jillian Wright che è confezionata in scatole di cartone impregnate di semi di fiori selvatici. È sicuramente possibile rendere il packaging di lusso più sostenibile ed è certamente una strategia premiante da perseguire. Infatti, le stime di Smithers Pira prevedono una crescita di circa il 5% nel segmento del packaging di lusso generata principalmente dalla spinta alla personalizzazione del packaging e dall’attenzione alla sostenibilità. È dunque auspicabile per i marchi di alta gamma di rafforzare i loro valori, garantendo proposizioni di imballaggio di alta qualità in termini di sostenibilità. La risposta, spesso, consiste nel non complicare eccessivamente il processo e la chiave è quella di concentrarsi su materiali rinnovabili come il cartone, ove possibile. Le materie prime devono rispettare alcune norme, come l’approccio su tre fronti che ingloba politica di approvvigionamento, verifica e trasparenza della fornitura desiderata dal Consumer Goods Forum1. È necessario inoltre assicurarsi che la progettazione si traduca in un design efficiente con ottime prospettive di fine ciclo di vita quali il riutilizzo, il riciclo o il compostaggio.
Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, sign&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riusciate ad immaginare.
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Favini è stata ospite, durante il Fuori Salone milanese, del Materials Village, la piattaforma di eventi e iniziative promossa da MCI Material ConneXion Italia, dedicata a promuovere aziende che presentano progetti ispirati ai temi dell’innovazione materiale e tecnologica. In gennaio Favini sì è aggiudicata, con il progetto Appunto, il primo premio del Material ConneXion Italia Contest: una sketch cover per smartphone in carta ecologica Favini Crush che si produce attraverso semplici processi di cartotecnica. Favini Crush, prima e unica gamma di carte ecologiche realizzate con residui di lavorazione agro-industriale, è stata uno dei 7 materiali selezionati quest’anno da MCI per innovatività, qualità ed ecocompatibilità. www.favini.com
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UPM Raflatac, presente al Vinitaly di Verona con il suo partner italiano L.C.I., oltre a presentare la gamma di frontali per etichette, ha promosso la propria filosofia volta alla sostenibilità spingendo il programma RafCycle® per il riciclaggio degli scarti di etichette, inclusi supporti e sfridi. È un sistema che si basa sul riutilizzo degli scarti generati dalle etichette adesive per creare nuovi materiali. A favore degli operatori del settore etichette e dell’ambiente. Gli scarti delle etichette autoadesive vengono trasformati in tre tipologie di sottoprodotti: energia, carta o materiale composito UPM ProFi®, materiale utilizzato per pavimentazione e rivestimento di superfici esterne. www.upmraflatac.com
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monopatinate
Per etichette e imballaggi flessibili
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fuori salone
Progetti ispirati all’innovazione materiale
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eTIchettE Adesive
Riciclaggio degli scarti
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Lecta presenta la gamma di carte monopatinate Creaset Endless Possibilities, adatta per etichette e imballaggi flessibili. Nella gamma rientrano nuovi prodotti per l’industria alimentare, i beni di largo consumo e il settore delle bevande: Creaset HWS e Creaset LWS con maggiore e minore resistenza all’umidità e disponibili anche con finitura goffrata, linea adatta per acque minerali, birra e ogni imballo a rendere. Spiccano poi Creaset Bags, con alto carico di rottura, studiato per borse per la spesa, e Creaset RG adatta per la stampa in rotocalco per qualsiasi tipo di confezione termoformata per dessert. www.torraspapel.com
Carta
&Supporti
NEWS
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Sappi Specialty Papers annuncia atelier, un concetto nuovo nell’ambito del cartoncino per astucci (FBB alto spessore) che amplia l’offerta in termini di larghezza e profondità dei cartoncini patinati in fibra vergine per il settore imballaggi. atelier offre il massimo in termini di brillantezza, purezza e lucidità con un tocco setoso e uno spessore senza precedenti. Per presentare atelier a proprietari di marchi, trasformatori, a chi si occupa di finitura, agenzie di design, Sappi Europe ha prodotto un campionario sul tema “la brillantezza incontra la funzionalità”. Ogni pagina del libro presenta un disegno diverso con differenti tecniche di finitura. www.sappi.com
Cartoncini patinati
atelier, un multistrato per astucci
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A prova di EU Ecolabel
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siti interNEt
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Per chi è interessato alla “Zero deforestazione”
Stora Enso amplia la gamma di cartoni certificati EU Ecolabel per applicazioni grafiche. Ora anche Ensocoat 2S, Aurocard e Performa Alto hanno ottenuto la certificazione, andando ad aggiungersi a Ensocoat, Chromocard, Performa White, Performa Bright e Performa Cream. EU Ecolabel conferma che i cartoni soddisfano i criteri ecologici della Commissione Europea previsti per carte e cartoncini per uso grafico e per carte per fotocopie; richiede l’uso di fibre certificate per la produzione del cartone, limitazioni dell’uso di sostanze pericolose e di emissioni, restrizioni sul consumo energetico e adozione di sistemi di gestione degli scarti. www.storaenso.com
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Il sito web in italiano di Asia Pulp & Paper Group (APP) è live. Vuole essere luogo di informazione e di relazioni costruttive con tutti coloro nel nostro Paese interessati all’attività e al percorso del Gruppo verso una produzione di polpa e carta 100% sostenibile, votata alla “Zero Deforestazione”. La struttura e i contenuti del sito rispecchiano la versione internazionale arricchita di notizie e informazioni locali. Per il tema sostenibilità si può accedere alla dashboard di monitoraggio dei vari fronti di avanzamento verso “Zero Deforestazione” del Gruppo. La sezione news&media è aggiornata con comunicati, eventi e gallery e ospita il blog di APP ove vengono affrontati argomenti relativi a biodiversità, comunità locali ed eco-innovazione, oltre a produzione e tematiche legate al packaging. www.asiapulppaper.com 53
stampa comunicazione d’ImpREsA
digital printing
Competenza e tecnologie all’avanguardia, il mix vincente di Fenix DG finito di Shima Seiki e i sistemi per il segmento wide format e superwide format, oltre che flatbed di fascia intermedia, di HP. «Con Shima Seiki abbiamo diversificato la nostra offerta entrando nel segmento tessile DTG, mentre con HP abbiamo rinnovato la nostra offerta wide format, da anni ferma al solvente. La tecnologia Latex di terza generazione ci ha, infatti, aperto molte opportunità di mercato soprattutto nell’interior decoration e presso quei clienti che sentono l’esigenza di una soluzione rispettosa dell’ambiente, ma senza rinunciare a qualità, stampabilità dei supporti, durata e applicazioni estreme come il wrapping».
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Obiettivi all’orizzonte
Pensando al futuro, non è difficile immaginare che una realtà dinamica come Fenix DG abbia già pianificato le prossime mosse. L’azienda ha recentemente annunciato l’accordo di distribuzione esclusiva con Miyakoshi, produttore giapponese di sistemi di stampa digitale industriale: «Miyakoshi ci porterà a integrare la nostra offerta nel mercato tessile, affiancando a Shima Seiki una soluzione roll to roll da produzione, 1,8x3,4 m». «Il 2015 si è aperto con importanti novità di prodotto e nuovi accordi commerciali che nel corso dell’anno renderemo operativi. Per noi è sempre molto importante non fermarci e cercare continuamente soluzioni innovative ed esclusive da proporre al mercato. Questo è il nostro marchio di fabbrica e anche nel 2015 non tradiremo le aspettative», ha concluso Paola Mortara. IPI 162/15
Un’offerta tecnologica sempre più ampia e completa e un expertise riconosciuta dal mercato: così Fenix DG è riuscita ad affermarsi quale fornitore di tecnologia di alto livello nel settore del digital printing nazionale.
È tempo di bilanci ed è tempo di nuove sfide per Fenix DG, rappresentante in Italia di alcuni dei principali brand del digital printing. Lo scorso anno, l’azienda ha intrapreso una serie di iniziative strategiche importanti, che hanno portato a risultati positivi: «Il 2014 è stato un ottimo anno per Fenix Digital Group, anche a fronte dei tanti cambiamenti interni. L’incremento di fatturato è stato superiore al 30%. Vista la congiuntura economica e il periodo, riteniamo davvero di aver ottenuto un grande risultato che ci conferma la validità delle nostre scelte», ha spiegato Paola Mortara, AD di Fenix DG. La focalizzazione di Fenix DG sulla vendita di tecnologie a elevato valore aggiunto ha portato l’azienda a integrare, nel corso del 2014, l’offerta tecnologica, affiancando al prodotto principale – swissQprint – le soluzioni per la stampa diretta su capo
I partner e l’offerta di Fenix DG swissQprint
Con il lancio della ‘Generazione 2’ – che vede la presentazione dei due nuovi plotter Oryx 2 e Impala 2 a Fespa 2015 – swissQprint punta sull’aumento della velocità e della superficie di stampa – pari a 2,5x2 m e incrementata del 25% rispetto ai modelli precedenti. Entrambi i dispositivi sono modulari e utilizzano testine di stampa Konica Minolta. Oryx 2 è l’opzione entry-level con una velocità di stampa di 65 m2/h, mentre Impala 2 è aggiornabile con testine di stampa aggiuntive e può stampare fino a 180 m2/h. Entrambe le stampanti offrono stampa tandem in cui il supporto è caricato da entrambi i lati del tavolo per una produzione non-stop. Fenix Digital Group è rivenditore esclusivo per l’Italia dei sistemi di stampa svizzeri.
Shima Seiki
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Leader nella produzione di macchine computerizzate per maglieria, Shima Seiki presenta diverse novità per la stampa digitale su tessuto. SIP-160F3 è l’ultimo modello di stampante inkjet flatbed, in grado di stampare su una grande varietà di tessuti. I coloranti reattivi, i coloranti acidi e gli inchiostri a pigmenti consentono diversi tipi di applicazioni, mentre la testina di stampa che si alza o abbassa a seconda dello spessore del substrato permette la stampa su tessuti con trame tridimensionali o sui capi finiti, grazie alla tecnologia WHOLEGARMENT®.
Di ultima generazione è anche SDS-ONE, sistema di progettazione 3D APEX3. La gestione del colore di SDS-ONE APEX3 fornisce simulazioni accurate del pezzo stampato per il controllo prestampa su SIP-160F3. SDS-ONE APEX3 è anche al centro del concetto di ‘Total Fashion System’ di Shima Seiki: un unico flusso di lavoro che va dallo sviluppo di filati fino alla produzione, con la possibilità di supportare con simulazioni di reali campionature la promozione delle vendite.
HP
HP – di cui Fenix DG è Gold Partner – ha recentemente ampliato il suo parterre di prodotti per le linee Latex e Scitex. La nuova HP Latex 370 stampa a 6 colori con una risoluzione fino a 1200 dpi, supporta inchiostri HP Latex a base d’acqua certificati per la tutela dell’ambiente e dell’uomo e permette di ridurre i costi operativi con cartucce più grandi, da 3 litri, sostituibili senza interrompere il processo di stampa. Le HP Scitex FB550 e FB750 dispiegano un design più compatto e un innovativo piano di stampa che previene i danni ai bordi. Ideali per le basse tirature, su supporti rigidi e flessibili, e per la stampa roll-to-roll, FB550 e FB750 incrementano la velocità di stampa del 12% nell’ambito delle applicazioni indoor con un nuovo sistema di alimentazione continua.
Miyakoshi
La stampanti Miyakoshi sono l’ultimo arrivo nel portfolio di Fenix DG. Il player giapponese è da anni sul mercato nel campo della produzione di sistemi di stampa digitale industriale e vanta centinaia di installazioni in tutto il mondo. La partnership con Fenix è focalizzata sul mercato italiano della stampa tessile roll to roll. Miyakoshi ha infatti allargato il suo business con le nuove stampanti tessili a getto d’inchiostro serie MTP, equipaggiate con testine di stampa a getto d’inchiostro di Kyocera e sistemi di controllo per raggiungere la velocità di stampa di 800 m2/h, la più alta del settore. Miyakoshi presenterà le stampanti MTP1800 e MTP3400 in occasione di ITMA 2015, il prossimo novembre a Milano: la prima è pensata per la moda tradizionale e la produzione dei capi di abbigliamento, mentre la seconda è dedicata alla decorazione degli interni e all’arredamento. Durante ITMA 2015 si coniugheranno la tecnologia di Miyakoshi alla conoscenza di Fenix del mercato italiano e alla sua presenza consolidata sul territorio, al fine di sfruttare al massimo le opportunità di business e per far debuttare con successo le stampanti tessili Miyakoshi.
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Attività FINAT
Recycling Awards 2015 ■ Il concorso FINAT, l’Associazione europea per il settore delle etichette autoadesive, alla seconda edizione, punta a ricompensare gli sforzi del settore verso il riciclo di carta e liner in pellicola.
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Con la possibilità di accedere a due categorie di premiazione – “Utenti finali di etichette autoadesive” e “Converter di etichette autoadesive” – le aziende che si impegnano nel riciclo della loro carta e/o liner in pellicola mirano a ottenere il riconoscimento adeguato per il loro impegno a ridurre l’impatto ambientale. Il concorso si concluderà con la proclamazione dei vincitori durante l’European Label Forum che si terrà ad Amsterdam, dall’11 al 13 giugno 2015. L’obiettivo del concorso FINAT Recycling Awards è di sensibilizzare il pubblico in merito al numero crescente di programmi di riciclo sostenibile e convenienti. Questi programmi offrono alle aziende soluzioni specifiche per la raccolta e il riciclo di liner usati, consentendo di ridurre l’impronta di carbonio e i costi di smaltimento. «Siamo entusiasti per l’elevato numero di partecipazioni alla nostra prima edizione dei Recycling Awards tenutasi lo scorso anno. Siamo impazienti di proseguire sulla scia di tale successo e di scoprire nuovi esempi di come il settore stia rispondendo alla sfida e adottando le soluzioni di riciclo disponibili», spiega Jacques van Leeuwen, presidente del concorso FINAT Recycling Awards.
Riciclare ripaga
Due concorsi che promuovono gli sforzi verso l’innovazione e la protezione ambientale del settore delle etichette.
Il riciclo del liner in pellicola è importante non solo per l’ambiente ma anche per i converter e gli stampatori di etichette. Tale operazione consente di ridurre l’impronta di carbonio di un’azienda produttrice etichette, che sta diventando un aspetto sempre più essenziale vista l’importanza maggiore data alla responsabilità aziendale nei confronti della società e del pianeta. Inoltre, il riciclo del liner in pellicola offre anche vantaggi economici dato che può aiutare a ridurre i costi associati alla gestione di materiali di liner secondari rispetto ad altri metodi di smaltimento alternativi. Fornisce inoltre una possibile risposta ai requisiti legali o commerciali nel contesto di programmi di sostenibilità ambientale statali o aziendali, ora e in futuro. «In quanto associazione indipendente per il settore delle etichette World Label Awards 2014 autoadesive, FINAT si è prefissata Si tratta di un concorso organizzato da L9, un’alleanza tra l’obiettivo di assistere le aziende nell’analisi e varie associazioni internazionali di etichette, il cui obiettivo nell’adozione delle soluzioni di riciclo più difè formulare politiche e raccogliere informazioni strategifuse e di indicare la via per identificare le opche connesse a temi riguardanti il mondo delle etichette. portunità di riciclo. Il riciclo di liner rimovibili Il premio prevede 22 categorie che coprono tutti i princisi sta diffondendo rapidamente. Le iniziative di pali processi di stampa e i relativi mercati. riciclo stanno offrendo sempre più soluzioni «Il World Label Awards viene considerato come l’Oscar chiavi in mano per il recupero di un materiale delle etichette e riflette le evoluzioni tecnologiche che secondario prezioso che non deve essere più caratterizzano l’industria internazionale delle etichette. In necessariamente destinato ai rifiuti. Il concorso qualità di giudici vediamo “nuove” applicazioni che vengoFINAT Recycling Awards rappresenta una ecno presentate soprattutto nella catagoria Innovazione», cellente opportunità per evidenziare i progressi commenta Tony White, presidente della giuria. che i programmi di riciclo stanno registrando Le associazioni che hanno partecipato quest’anno sono: nel nostro settore», aggiunge van Leeuwen. FINAT (Europa), JFLP (Giappone), TLMI (Nord America), Per quanto riguarda i criteri di assegnazione SALMA (Nuova Zelanda), PEIAC (Cina), LATMA (Australia). dei premi, tutte le richieste di partecipazione vengono valutate da una giuria indipendente costituita da rappresentanti esperti di ONG del settore del riciclo di carta e plastica. I progetti idonei vengono poi valutati sulla base di una serie di criteri complessivi, suddivisi in tre categorie. 1: Risultati ottenuti (volume e percentuale di prodotto riciclato). Quanto liner (in termini di volume e percentuale) ricicla l’azienda? Tali quantità sono rintracciabili? L’azienda si occupa del riciclo di altri materiali secondari di etichette? 2: Comunicazione e promozione. L’azienda partecipa attivamente Le tre etichette presentate da vincitrici di un premio: alla promozione del riciclo di liner rimovibili? L’azienda sta profonden- FINAT “Marquise Blanc Magnolia” di Stratus do sforzi per incoraggiare i propri partner/clienti a impegnarsi nelle at- Packaging (F), cat. Flexo Wine/ tività di riciclo? 3: Innovazione/apertura di nuovi mercati. L’azienda sta Spirits; “Miss Tela” di Graficas Varias usando una strategia nuova/innovativa in termini di logistica o riciclo? (E), cat. Digital Printing; “Pharma-Tac L’azienda rappresenta un nuovo mercato di utenti finali per il riciclo del Plus Label” di Schreiner Group (G), cat. Innovation. liner?
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g Se ue L’opinione di... posenato (segue da pag. 9)
L’angoscia non demorde e rischia di generare un loop molto pericoloso: non riesco a leggere e interpretare il contesto, non riesco a decidere, non trasmetto indicazioni chiare all’organizzazione che non si esprime adeguatamente sul mercato risultando sempre meno adeguata al contesto. Immersi nel fumo della battaglia capita in situazioni simili di confondere la strategia con la tattica, giungendo a concentrare le energie su aspetti parziali come la ricerca ossessiva dell’efficienza operativa, concentrando tutti gli sforzi in una riflessione meramente introspettiva. In altri casi, invece, si ricerca spasmodicamente la soddisfazione del cliente adottando integralmente principi come “the customer is the King” che portano inevitabilmente a sbattere contro l’impossibilità di assecondare le esigenze di tutti i clienti a costi sostenibili per l’organizzazione. Una corretta strategia dovrebbe invece determinarsi in un’analisi di respiro più ampio, al di sopra della contingenza, considerando globalmente l’interazione tra ciò che l’impresa possiede e vuole offrire – e quindi le sue risorse, le sue competenze, l’organizzazione – e ciò che realmente il mercato necessita e richiede, accettando anche la possibilità della dismissione o addirittura del disinvestimento. rallentamento crisi (segue da pag. 12)
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Condizionate anche dall’evoluzione degli aspetti macro dell’economia, con l’indebolimento dell’euro che per esempio favorisce l’export ma aumenta i costi energetici e delle cellulose impiegate nelle cartiere. «L’unica nota positiva or-
mai da tempo è l’export», ha commentato in margine alla pubblicazione dell’indagine Paolo Culicchi, presidente della Federazione della filiera della carta e della grafica. Con questo mercato interno la filiera non chiede sconti o regali, ma di concentrare l’attenzione su un asset fondamentale, quello della cultura. Per questo lo scorso febbraio le otto associazione della Filiera hanno proposto al governo il varo di un “bonus lettura”, un buono spesa fino a un massimo di 100 euro destinato ai giovani tra i 18 e i 25 anni per acquistare, pagando solo il 25% del prezzo, libri, quotidiani e periodici. Achille Perego
fedrigoni
(segue da pag. 12)
«Il 2014 ha rappresentato uno tra i migliori anni della storia del gruppo, e i primi mesi del 2015 sono in linea con l’esercizio precedente», ha commentato l’ad Claudio Alfonsi. «Stiamo accelerando la crescita e l’espansione sui mercati internazionali, anche guardando al Nord Europa. Stiamo analizzando alcuni dossier di medie aziende nei settori delle carte grafiche e carte e supporti speciali». Con i dati positivi e la disponibilità di risorse, Fedrigoni, resta per ora concentrata sul processo di acquisizioni, anche se la quotazione in Borsa non è stata affatto accantonata e sarà ripresa in esame nei prossimi mesi. Alfonsi tiene infine a sottolineare che «nel complesso è ragionevole prevedere che anche nel 2015 il gruppo saprà ottenere risultati positivi sia sul fronte delle vendite e dei ricavi che per quanto riguarda i risultati economici e finanziari». Stefano Tenedini
burgo
(segue da pag. 13)
Accanto alla conversione necessaria per riequilibrare la struttura finanziaria è previsto inoltre, all’interno delle garanzie, il pegno su quasi il 50% del capitale da parte delle banche. Il rafforzamento patrimoniale e il riequilibrio finanziario sono un passaggio fondamentale per garantire il futuro dello storico gruppo cartario guidato attualmente dal presidente Girolamo Marchi e dall’ad Paolo Mattei che secondo le stime preliminari avrebbe chiuso il 2014 con ricavi superiori a 2,2 miliardi di euro e un Ebitda intorno ai 95 milioni ed è impegnata in un piano di riorganizzazione industriale e produttivo di fronte alle conseguenze della crisi del settore editoriale e in generale della carta stampata che dal 2007 a oggi ha comportato una riduzione degli organici e il riassetto, la chiusura e/o la cessione di alcuni stabilimenti tra i quali quelli di Marzabotto, Chieti, Mantova, Verzuolo e Avezzano. A. P. lezioni di management (segue da pag. 65)
Infine, il lavoro sul MVIS dovrebbe mettere in luce alcune delle barriere più consistenti che si frappongono all’innovazione all’interno di un’organizzazione. Queste barriere risiedono spesso nei sistemi di budgeting, di innovazione e di pianificazione strategica, che dopotutto sono progetti per ottimizzare il business di oggi e non per creare quello di domani. Ridisegnare questi sistemi o crearne degli omologhi affidabili è certamente problematico, ma è anche fondamentale per estendere e diffondere gli sforzi di in-
novazione. Una divisione di una grande azienda dei servizi finanziari. Un importante ospedale pediatrico. Un’azienda di distribuzione dell’acqua potabile che opera in un Paese emergente. Un’associazione senza fini di lucro che esiste da un secolo. Le organizzazioni che abbiamo descritto in questo articolo operano in settori diversi, hanno missioni diverse e agiscono in contesti diversi. Ma hanno in comune un problema che si pone a innumerevoli organizzazioni di tutto il mondo: come possiamo cominciare a rendere la magia dell’innovazione più sistematica e strategica? È una grandissima sfida. Concludiamo con tre suggerimenti: • Ricordatevi che la “S” di MVIS sta per sistema. Non potete scegliere fior da fiore tra i quattro elementi descritti in precedenza. Fate tutto o non fate niente. • Un’area che non si può assolutamente trascurare è quella del personale. Se non avete nessuno che si focalizza pienamente sulla nuova crescita, vuol dire che avete deciso di non focalizzarvi sulla nuova crescita. • Il modo in cui trattate l’insuccesso è più importante del modo in cui ricompensate il successo. Nascondere o temere l’insuccesso genera progetti che non muoiono mai e che prosciugano tutta la vostra capacità di innovazione. La creazione di un MVIS non vi trasformerà miracolosamente in una Pixar o in una Amazon, ma vi aiuterà a fare dei progressi tangibili nel migliorare la prevedibilità e la produttività di investimenti critici per la crescita futura. (da Harvard Business Review - Dicembre 2014)
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GIORNI DA 20 A 70 formate un team ristretto e dedicato per lo sviluppo delle innovazioni
Poiché state cercando di costruire un minimo di capacità di innovazione, forse penserete di poterla incorporare nella vostra organizzazione lasciando a tutti un po’ di tempo per innovare. Ma tenete presente una cosa: il 75% delle start-up finanziate dalle società di venture capital non rendono un centesimo ai loro investitori. Meno del 50% delle start-up arrivano a festeggiare il quarto compleanno. Sono aziende altamente innovative i cui dirigenti ce la mettono tutta per arrivare al successo. Che speranze può avere un gruppo impegnato solo a tempo parziale? Anche un sistema di innovazione ridotto ai minimi termini richiede che almeno una persona (e quasi sempre più di una) si alzi tutte le mattine e vada a dormire tutte le sere pensando unicamente all’innovazione (non sarete voi, anche se dovrebbe essere qualcuno che riporta a voi. Nel ruolo di sponsor, probabilmente avrete anche altre responsabilità). Ma non c’è alcun bisogno
Innovazione dinamica: come mettere rapidamente in funzione un sistema affidabile (II parte) di Scott D. Anthony, David S. Duncan, Pontus M.A. Siren* di mettere assieme un esercito. Manila Water ha creato un team di tre persone per analizzare le prime due aree strategiche di opportunità che ha identificato. Il team ha poi messo a punto un elenco ulteriore, composto da una mezza dozzina di opportunità addizionali che si potevano perseguire se le prime non fossero andate a buon fine. In linea generale noi raccomandiamo di partire con questo approccio focalizzato, anziché costituire una funzione strutturata di innovazione, che crea spesso del lavoro per giustificare la propria esistenza. Ciò premesso, raccomandiamo caldamente di costruire la capacità necessaria per gestire contestualmente almeno due idee , perché ci saranno
inevitabilmente delle correzioni di rotta e degli insuccessi. Nella nostra esperienza, due ostacoli potrebbero scoraggiare le aziende in questa fase: la mancanza di risorse e la mancanza di persone in possesso di esperienza adeguata da assegnare al MVIS. Ecco come superarli: Liberate delle risorse. Se siete di fronte al primo problema, è ora di fare emergere dall’ombra le vostre iniziative invisibili di innovazione. È probabile che includano dei “progetti zombie” – morti viventi che si trascinano lentamente ma non stanno andando da nessuna parte. A volte le aziende creano inconsapevolmente degli zombie mettendo in piedi dei team
* Scott D. Anthony è managing partner di Innosight, società di consulenza specializzata nell’innovazione. Lavora a Singapore. David S. Duncan è senior partner di Innosight e lavora a Lexington, Massachusetts - USA. Pontus M. A. Siren è un dirigente dell’ufficio di Singapore di Innosight.
inutili per le iniziative core. A volte gli zombie della nuova crescita si annidano in angoli bui dell’organizzazione, dove portano avanti sforzi non autorizzati. Identificare la maggior parte dei vostri zombie è un processo abbastanza semplice: elencate tutti gli sforzi di innovazione su cui lavora l’equivalente di almeno un dipendente a metà tempo. Tentate di stabilire a che mercato si rivolge ogni idea. Stimate la dimensione dell’opportunità e inventariate le risorse che vi sono attualmente dedicate. Quali iniziative mirano a rafforzare la vostra strategia di base e quali si focalizzano su aree strategiche di opportunità? Dovrebbe essere piuttosto agevole identificare i processi che non rientrano né nell’una né nell’altra categoria e stanno sperperando le vostre risorse. Nel 2011, quando Francesco Vanni d’Archirafi, allora CEO di Citi Transaction Services, ha invitato
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Il problema Quasi tutte le aziende portano sul mercato in qualche modo delle idee innovative. Ma decisamente troppo spesso, le grandi innovazioni avvengono per caso, grazie all’eroismo individuale e a una buona dose di casualità. Come possono le aziende rendere questo processo affidabile e ripetibile senza introdurre grandi cambiamenti organizzativi?
La soluzione Creare un “sistema di innovazione ridotto ai minimi termini” (Minimum Viable Innovation System o MVIS) – gli elementi di base per una funzione ordinata d’innovazione – in soli 90 giorni.
L’approccio Per mettere in piedi un MVIS, dovete separare i progetti di innovazione legati al core business dai progetti di innovazione in nuovi campi; identificare alcune aree da esplorare che siano in linea con i bisogni dei clienti e con le vostre possibilità; creare un team d’innovazione ristretto e dedicato; assegnarvi dei top manager in funzione di sponsor, che guideranno i progetti d’innovazione nello stesso modo in cui i VC guidano le aziende che hanno in portafoglio.
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la sua organizzazione a rilevare i propri sforzi di innovazione, sono venute a galla grandi duplicazioni e iniziative infruttuose. CTS ha poi razionalizzato il suo portafoglio di innovazione consolidando 75 progetti connessi alle tecnologie mobili in dieci macroprogetti, una soluzione che ha liberato risorse e ha intensificato la focalizzazione strategica. Ma identificare gli zombie è più facile che ammazzarli. Molti fanno fatica a staccare la spina a un progetto che forse, un giorno, potrebbe dare buoni risultati. E pochi hanno il coraggio di ammettere che il loro progetto è praticamente identico a quello di qualcun altro. Tanto per cominciare, prendete in considerazione l’ipotesi di istituire una “amnistia per gli zombie”, in cui le persone possono ammettere che la loro idea è troppo limitata, non abbastanza strategica o troppo irta di rischi difficili da affrontare per giustificare ulteriori finanziamenti. Dite apertamente che non ci saranno penalizzazioni per l’abbandono di un progetto. Anzi, elogiate pubblicamente coloro che lo fanno. Sono degli eroi e verranno trattati come tali. Un’amnistia libererà quasi certamente risorse sufficienti a mettere in funzione il vostro team di innovazione, anche se è una buona idea ripetere l’esercizio ogni due o tre anni per essere sicuri che le iniziative non siano finite fuori strada. Imparate facendo. Se la vostra organizzazione sta appena cominciando a focalizzarsi sull’innovazione, è improbabile che coloro che chiamati a far parte del
team abbiano grande esperienza in materia. Eppure vi abbiamo promesso che riuscirete a partire in 90 giorni senza assumere nessuno. Com’è possibile? Nel corso degli anni, gli esperti di innovazione e i professional dell’innovazione hanno sviluppato un gran numero di best practices finalizzate a rendere l’innovazione new-growth ordinata come i processi di produzione e commercializzazione dei prodotti maturi. Aziende come Intuit, Syngenta e General Electric hanno sistemi sofisticati per estendere queste pratiche a tutta l’organizzazione. In buona sostanza, questi sistemi combinano l’addestramento formale con l’immersione in una esperienza reale di sviluppo dei prodotti. Una versione più semplice di questo modello è un buon punto di partenza per un team neocostituito di innovazione ridotta ai minimi termini. Noi innovatori esperti usiamo delle checklist di processo per essere sicuri di non aver omesso alcun passaggio critico. Coloro che si accostano per la prima volta all’innovazione potrebbero fare la stessa cosa. Fate leggere al vostro team tutta la letteratura disponibile sulle best practice di innovazione e fategli sviluppare una sua checklist, che dovrà affiggere al muro e controllare frequentemente. I membri del team svilupperanno le loro competenze man mano che lavorano sui problemi, ma intanto la checklist li aiuterà a restare in carreggiata. Un ente no-profit, la Settlement Music School, ha usato questo approccio per raggiungere nuove categorie di studenti con modalità
innovative. Fondata nel 1908, la SMS offriva settimanalmente corsi di jazz e musica classica a 5.000 allievi - in massima parte bambini - nella zona di Filadelfia (USA). La direttrice Helen Eaton voleva trasformare le strutture di SMS in un “terzo posto”, come un luogo di culto (o uno Starbucks di quartiere), che potesse promuovere negli adulti uno spirito di comunità. Dopo aver suddiviso le sue idee di innovazione in core e new-growth, la Eaton ha identificato quattro aree strategiche di opportunità che ha definito, rispettivamente: “i migliori della categoria”, “l’arte di comunità cambia la vita”, “l’innovazione soddisfa i bisogni di cambiamento”, “soluzioni intelligenti per la sostenibilità e la crescita”. Guidato dal community engagement manager Joseph Nebistinsky, un piccolo team di innovatori, che includeva svariati direttori dei vari corsi e gruppi, ha iniziato a progettare nuove offerte nell’area “l’arte di comunità cambia la vita”, con l’utilizzo della nostra checklist di best practices. Dopo due giorni di addestramento, i membri del team sono andati sul campo per intervistare i clienti potenziali sulle offerte che avrebbero potuto migliorarne la vita. Nelle sue interviste, il responsabile della sede di Germantown ha individuato un tema ricorrente: il desiderio degli adulti di ricordare la giovinezza, di incontrare nuovi amici e di riprendere in mano quella chitarra che avevano smesso di strimpellare al college. E si è chiesto: «Non potremmo trovare IPI 162/15
L’idea in breve
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Costruire un sistema di innovazione ridotto ai minimi termini i primi 90 giorni
la maniera di mettere degli adulti a suonare assieme in una band?». Il team ha articolato il progetto in un brief di tre pagine e l’ha intitolato “Adult Rock Band”. In un’iniziativa così lontana dal core business di SMS, bisognava superare numerose incertezze. Come avrebbe fatto la scuola ad attirare nuovi studenti? Che tipo di musica avrebbero dovuto suonare? Un’attrattiva poteva essere il concerto finale eseguito dalla band, ma forse il programma doveva essere più destrutturato, senza prevedere eventi prestabiliti. Come fanno gli innovatori esperti, il team ha definito gli assunti che supportavano un modello di business completo e includevano le modalità di progettazione, commercializzazione e attuazione del programma. L’idea era mettere assieme un gruppo di adulti con gli stessi gusti musicali, che si sarebbe esercitato sotto la
guida di un istruttore esperto. Il corso sarebbe andato avanti senza un termine prestabilito, in sessioni separate di 10 settimane; alla fine di ogni sessione il gruppo avrebbe suonato nell’auditorium della scuola. Come ha detto l’istruttore Ed Wise a una rivista locale, «c’è qualcosa che fa bene all’anima nel mettersi a tracolla la vecchia Fender e rifare qualche accordo di Jack Bruce, il più grande bassista della storia». Avrebbe funzionato? I membri del team avevano trascorso abbastanza tempo insieme ai clienti per essere sicuri che l’iniziativa Adult Rock Band rispondesse a un bisogno effettivo del mercato, e i primi calcoli dimostravano che il programma sarebbe andato a breakeven se una singola sede fosse riuscita ad attirare anche solo otto partecipanti. Hanno messo alla prova il concetto avviando un programma pilota in una
delle sedi per poi estenderlo ad altre due. L’esperimento ha funzionato bene in due situazioni ma ha stentato nella terza. Anziché rinunciare per timore dell’insuccesso, la scuola ha effettuato un’analisi approfondita, da cui è emerso che SMS doveva tarare i corsi sulla struttura socio-economica delle sedi locali, tenendo conto delle tradizioni musicali, delle tradizioni culturali e delle reti sociali di ogni comunità. Man mano che la scuola continuava a innovare e a chiedersi perché certi programmi prendevano piede in una comunità e non in un’altra, il team MVIS ha scoperto di poter cominciare a prevedere i tassi di successo delle nuove offerte. Il suo successo ha aiutato SMS a ottenere un ambito premio dai Pew Charitable Trusts con cui ha potuto sostenere ulteriori investimenti in programmi innovativi.
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Noi innovatori esperti usiamo delle checklist per essere sicuri di non aver omesso alcun passaggio critico. Questi elenchi contengono delle domande che ci poniamo quando prendiamo in considerazione un investimento o facciamo consulenza a un team di innovazione newgrowth. Potete usarle per gli stessi scopi o come punto di partenza per lo sviluppo di una vostra checklist.
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Lo sviluppo dell’innovazione viene promosso da un team ristretto e focalizzato di persone che hanno un’esperienza specifica o sono disposte a imparare man mano che vanno avanti?
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Il team ha trascorso abbastanza tempo direttamente con i clienti potenziali per sviluppare una approfondita conoscenza dei loro bisogni e dei loro gusti?
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Nel prendere in considerazione modalità innovative per servire quei clienti, il team ha passato in rassegna gli sviluppi in atto in altri settori e in altri Paesi?
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Il team è in grado di definire chiaramente il primo cliente e un percorso da seguire per aggiungerne degli altri?
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L’idea del team è coerente con un’area strategica di opportunità in cui l’azienda ha un vantaggio indiscusso?
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Il modello di business proposto per l’idea viene descritto in dettaglio?
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Il team ha un’ipotesi credibile su come l’offerta produrrà dei profitti?
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I membri del team hanno identificato tutte le condizioni che devono verificarsi per il buon funzionamento di questa ipotesi?
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Il team ha un piano per mettere alla prova tutte quelle incertezze e affronta prima le più critiche? Ogni test ha un obiettivo chiaro, un’ipotesi, delle predizioni specifiche e un piano tattico di esecuzione?
10 I costi fissi sono abbastanza bassi da facilitare eventuali correzioni di rotta?
11 Il team ha dimostrato un orientamento all’azienda creando rapidamente un prototipo dell’idea?
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di investimento. In effetti, dei VC di lunga milizia vi diranno che i migliori investimenti sono i più polarizSe avete dei sistemi efficaci zatori. Ogni progetto del di pianificazione e di budge- vostro MVIS dovrebbe aveting, usateli senza esitazione re uno sponsor o un paladiper i vostri sforzi di innova- no che vi creda seriamente, zione core. Ma le innovazio- ma non dovreste aspettare ni new-growth richiedono l’approvazione dell’intero un approccio che si rifà alle gruppo di supervisione per pratiche delle società di andare avanti. venture capital. Qualunque • La decisione di investire imprenditore che sia stato in una start-up viene studiafinanziato dai VC vi dirà che ta molto attentamente, operano all’interno di un ma quasi tutte le decisioni sistema che è disciplinato di spesa che riguardano quanto il ciclo di budgeting l’operatività quotidiana annuale di un’azienda tradi- vengono lasciate al CEO zionale. Ma è una disciplina della start-up. I supervisori molto diversa, finalizzata a dell’innovazione aziendale dovrebbero fissare un limigestire l’incertezza stratete di investimento entro il gica. Formate anzitutto un gruppo di senior leader che quale i team di innovazione possono muoversi diretda quel momento in poi potranno prendere decisio- tamente senza chiedere ni sull’avvio, la cessazione o l’approvazione del gruppo il riorientamento di progetti dirigente. di innovazione new-growth. • I finanziamenti in conto capitale erogati dai VC Ma non limitatevi a ripronon seguono dei cicli durre pari pari il comitato di budgeting trimestrali direttivo. Se lo farete, sarà sin troppo facile per i mem- annuali. Quando una startup si assume un grosso bri del gruppo tornare alla classica mentalità di pianifi- rischio, ottiene un ulteriore cazione aziendale o lasciare investimento (nel caso di che l’operatività quotidiana Manila Water, per esempio, il capitale destinato a si riaffacci nelle discussiofinanziare l’espansione era ni sulle innovazioni che condizionato al fatto che i dovrebbero soddisfare clienti sottoscrivessero dei obiettivi di lungo periodo. contratti di trattamento Manila Water, ad esempio, ha inserito quattro membri delle acque reflue, anziché al semplice impegno verdel gruppo dirigente nel bale). E quando insorge un cosiddetto New Services grave problema, il consiglio Review Committee, che di amministrazione di si riuniva ogni due o tre un’azienda finanziata dai settimane per aiutare i team VC si riunisce nel giro di 36 che lavoravano su idee di ore. Dovreste fare in modo crescita in altri campi. che i vostri supervisori Nella supervisione dei siano in grado di riunirsi e progetti, questo gruppo di prendere decisioni con la dovrebbe copiare alcune stessa rapidità. procedure standard dei VC: • I partner delle società di I venture capitalist, naventure capital dissentono turalmente, non devono spesso sulle opportunità GIORNI DA 45 A 90 Create un meccanismo per supervisionare i progetti
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Stiamo seguendo le best practices?
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preoccuparsi di integrare le proprie start-up in un’organizzazione di maggiori dimensioni. I supervisori dell’innovazione interna, per contro, devono contribuire a rafforzare le capacità di innovazione dell’intera organizzazione. Mary Jo Haddad, che è stata CEO del Toronto’s Hospital for Sick Children dal 2004 al 2013, lo ha capito bene nel 2010, quando ha lanciato un notevole sforzo di innovazione in quella realtà. Haddad ha creato un meccanismo di supervisione: un team interfunzionale di 18 persone, denominato Innovation Working Group, che aveva un budget di 250.000 dollari. L’IWG aiuta gli innovatori a comprendere i bisogni degli utenti, a testare dei prototipi, a fare degli aggiustamenti e a estendere gradualmente la portata del progetto. Cerca anche di identificare talenti potenziali da impiegare nell’innovazione organizzativa tenendo dei workshop che raccolgono idee dal personale, dai pazienti, dai familiari e dall’opinione pubblica e danno ai collaboratori che avanzano proposte promettenti la possibilità di distaccarsi per un po’ dall’operatività quotidiana e portare avanti le proprie idee. E, cosa non meno importante, l’IWG organizza ogni anno un Innovation Expo, in cui si celebrano gli innovatori che sperimentano nuove idee, indipendentemente dal fatto che abbiano successo. L’approccio MVIS evita l’improbo lavoro di riadeguare i sistemi interni di performance management, budgeting e gestione dei fornitori, ma ha una
controindicazione: richiede il coinvolgimento caso per caso dei senior leader in queste problematiche. Per esempio, in una organizzazione, una dipendente dalla performance ineccepibile rischiava di perdere una promozione perché il business innovativo che contribuiva a costruire non raggiungeva la soglia di ricavi fissata dalle politiche di promozione stabilite dalla funzione HR. Ma le sue responsabilità erano perlomeno uguali a quelle di molti altri manager che avevano pieno titolo per la promozione ed era abbastanza chiaro che, se gestito correttamente, il suo business avrebbe potuto generare grossi ricavi nel lungo termine. Il suo capo divisione si è messo di mezzo per prevenire la decisione della funzione HR. Non vorrete perdere tempo in queste discussioni interminabili... Perciò, a un certo punto, deciderete di integrare il MVIS nell’organizzazione complessiva – è l’argomento del prossimo paragrafo. Estendere il raggio d’azione del MVIS
Alla scadenza dei 90 giorni, dovreste aver definito i bacini di innovazione, identificato le aree strategiche di opportunità, messo assieme un team che ha già iniziato a lavorare sul primo progetto e creato il meccanismo di supervisione che dovrebbe accelerarne i processi operativi. Una volta messo in piedi il MVIS e individuati i progetti che potrebbero dare dei frutti (il che potrebbe avvenire nei primi mesi o richiedere più tempo, a seconda delle circostanze), bisogna
prendere in considerazione i passi successivi. Primo: prendete in considerazione l’ipotesi di inserire stabilmente le componenti del MVIS che funzionano bene in sistemi più formali. Manila Water ha creato un master plan per gli sforzi di innovazione che prevedeva i ritmi e la portata delle sue attività di investimento e il relativo impatto finanziario su un periodo pluriennale. CTS ha incaricato delle persone specifiche di supervisionare certi processi e ha sviluppato degli strumenti di controllo per metterle in condizione di monitorare regolarmente il portafoglio dei progetti di innovazione. Anche se questi accorgimenti possono apparire una forma strisciante di burocrazia, fanno parte della maturazione naturale dell’innovazione come capacità organizzativa. Secondo: prendete in considerazione l’ipotesi di creare funzioni specialistiche che si facciano carico di parti del processo di innovazione. Una piccola organizzazione potrebbe, per esempio, designare uno “scout”, che dovrà seguire i cambiamenti in atto nel mercato. Una grande organizzazione potrebbe costituire un team di business development che andrà alla ricerca di opportunità per la creazione di partnership e alleanze destinate a potenziare le iniziative new-growth. Oppure potrebbe formare dei gruppi che effettueranno ricerche di mercato etnografiche o sviluppare tecniche di prototyping rapido.
>segue a pag. 58
Un’area che non si può assolutamente trascurare è quella del personale. Se non avete nessuno che si focalizzi pienamente sulla nuova crescita, vuol dire che avete deciso di non focalizzarvi sulla nuova crescita.
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