ITALIANO
N. 163/2015 Giugno - Luglio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90
il poligrafico 163/2015
Stampa e nuovi media nell’era digitale
Leader nell’ imballaggio flessibile incontro con Simona Michelotti di Sit Group - a pag. 26
RITORNO ALLA CRESCITA Le strategie di Heidelberger Druckmaschinen - a pag. 28
Il libro come esperienza sensoriale Viaggio nell’editoria tedesca: Taschen Verlag - a pag. 45
Ai PostPrintdays abbiamo a cuore la bellezza del Finishing PostPrintdays è il primo evento italiano dedicato alle tecnologie e soluzioni di finitura. Un luogo dove stampatori, allestitori, print buyer e professionisti della comunicazione possono avventurarsi per trovare ispirazione e scoprire un universo di nuove possibilità.
PostPrintdays Organizzazione
Comitato Promotore
16 – 17 Settembre 2015 Mediolanum Forum Assago – MILANO
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Sommario piombi In primo piano Chiesto concordato Mazzucchelli . . Unione Toccafondi-Tipolito2000 . . . Pizzi: ritarda il riavvio . . . . . . . . . . . Litosud stamperà la “nuova” Unità . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .
12 13 14 14 16 18 21 22
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Simona Michelotti (Sit Group) . . . . . 24 TECNOLOGIE Manroland Sheetfed, una storia di evoluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 50 Carta&Supporti . . . . . . . . . . . . . . . 58 evEnti Heidelberg: nuovo look e un ritorno alla crescita . . . . . . . . . Print Buyers Conference: cosa aspettarsi dalla stampa . . . . . Il format vincente di Converflex . . . . TAGA Day, nel mondo del colore . . .
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Heidelberger Druckmaschinen: nuovo look e un ritorno alla crescita
28 32 42 53
uomini&aziende Un anno dall’acquisizione di Nava Press da parte di Rotolito . . 38 Pixartprinting, dove realizzare i “sogni editoriali” . . . . . . . . . . . . . . 49 Il caso Onlineprinters . . . . . . . . . . . 55 LEzioni di management Dove falliscono le strategie. Trappole “oceano rosso” (I parte) . . 61
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Converflex assieme a Ipack-Ima, format vincente
mercati Taschen Verlag: il libro come esperienza sensoriale . . . . . . 45 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Emanuele Posenato I “cacciatori persistenti” . . . . . . . . . . 7 L’opinione di... Stefano Tenedini Quando il “nemico” è dentro casa . . . . 8 L’opinione di... Sergio Facchini Ritorno al “vecchio libro” di carta . . . 10
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
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Un viaggio nell’universo di Taschen Verlag
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
il poligrafico
tutto il numero Cristina Rossi
questo nuinin questo numero
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
Quando sta per finire il temporale si intravede un raggio di sole... è
24
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Simona Michelotti (Sit Group)
32
I protagonisti della comunicazione stampata al Print Buyers Conference di Bologna
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Durante il TAGA Day assegnata la Borsa di Studio Alberto Sironi.
quello che capita spesso in natura, ma è anche quello che si verifica sempre più frequentemente nelle aziende del comparto stampa-editoria. Soprattutto in quelle più attente e reattive al cambiamento, pronte dopo la tempesta ad aprirsi a nuovi segmenti di mercato e alle tecnologie innovative per costruire la ripresa su nuovi modelli di business competitivi. Vengono così alla luce vari esempi di collaborazione che vedono protagoniste grandi e piccole aziende. E’ il caso delle padovane Mediagraf e Villaggio Grafico, come ci spiega Stefano Tenedini (a pag. 14) oppure di Toccafondi 1910 e Tipolito 2000 di Campi Bisenzio, che hanno concentrato la produzione in un unico polo, dove macchine e persone lavorano con efficienza e produttività. E dall’Italia facciamo un salto in Europa per conoscere una delle più interessanti realtà editoriali, la Taschen Verlag (a pag. 45), che nell’era dell’online è riuscita a trasformare i libri cartacei in vere e proprie esperienze sensoriali, che vanno ben aldilà di una serie di pagine rilegate tra due copertine. E al “vecchio” libro di carta dedica le proprie riflessioni anche Sergio Facchini (a pag. 10), ricordando che dagli Usa all’Europa i cosiddetti nativi digitali, secondo una recente ricerca americana riportata a febbraio anche sul Corriere della Sera, preferiscono leggere e studiare sui libri di carta stampata. Protagonista dell’intervista di copertina questa volta è una donna – e non nascondo che la cosa mi riempie d’orgoglio – a capo di una delle più importanti realtà italiane nel settore dell’imballaggio flessibile, il Gruppo Sit, che è stata anche presidente della recente edizione di Converflex: Simona Michelotti (a pag. 24). E a Converflex, nel suo nuovo format vincente abbinato a Ipack-Ima, abbiamo dedicato un breve resoconto (a pag. 42), con la testimonianza di alcuni espositori soddisfatti della propria partecipazione a questa fiera.
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria.
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4IT Group 2 Acimga 43 Agfa Graphics 50 Allen Datagraph Systems 44 Ancora Arti Grafiche 20 Arctic Paper 59 Aria Advertising 13 Arjowiggins 59 ART Glass 22 Arti Graf. Amilcare Pizzi 14 Asahi Photoproducts 44 ATIF 43 Baldwin 19 Bandecchi Emanuele 38 Bandecchi Federico 38 Bandecchi Paolo 38 Bandecchi Simone 38 Baule Giovanni 21 Becmet 51 Belloli Andrea 44 Beltrami Alessandro 32,53 Benzoni Davide 13 Binetti Ignazio 44 Bobst 17,50 Bucchetti Valeria 21 Calcagni Marco 43 Caleidograf 14 Camporese 57 Canale Andrea 18 Canon 17,21 Caporizzi Carlo 17 Carnelli Carlo 17,54 Cartiere del Garda 59 Cattaneo Natale 21 CEI 14 Centrexpo 42 Centro Stampa Poligrafici 12 Cerutti Costanza 44 Cerutti Packaging Eq. 44 Chiambretti Piero 21 Christmas City Printing 16 Colace Mino 16 Colombi Ivan 16 ColorConsulting 17 Comunico Italiano 32 Converflex 42 Corbella Guido 42 Costantino Maria 44 CSQ 19 D’Annunzio Federico 17 Dalla Pozza Ivan 16 Daprà Giovanni 43 De Cian Dario 19 Deaprinting 14 Del Guasta Cristina 21 Digital Book 19
Donegà Giuseppe 14 Donzelli Niccolò 13 EAE 17 EFI 18,21 Enerprint 12 Farina gruppo 12 Farina Mario 14 Favini 58 Fedrigoni 20 Fenix DG 9 Fespa 20 Fiorelli Paolo 18 Flexa 21 Flyeralarm 18 Fondazione Eyu 14 Fondazione Prada 13 Fotoba 21 Fpe 20 Fries Michael 55 Frulletti Vladimiro 14 FTA Europe 17,43 Fujifilm 16,28,51 Gallus 28 Gerboni Emilio 54 Giudici Alberto 19 GMDE 17 Gmund 58 Goerhardt Frank 47 GPN 41 Grafica Editoriale Printing 12 Grafica Metelliana 21 Grafical 20 Grafiche AZ 20 Graphtec 21 Guandong 21 Guido Veneziani Editore 12,14 Harvard Business Review 60 Hasenzahl Stefan 56 Heidelberg 16,20,28,39,56 Helio Lys 12 Holzhauser Anita 56 HP 18,21,39 Hurndall Alan 34 12 Ilte Infante Lorenzo 14 Intelligent Service 16 Ipack-Ima 42 Ipagsa 31 iPrintdifferent 18 Jansen Menno 17 Jones Chris 43 KBA 29 KBA Flexotecnica 44 KBA Italia 44 Kodak 50 Komori 20,23,29
Konica Minolta 51 Krapp Roland 28 l’Unità 14 Lanfossi Luigi 43 Langley Tony 34 Large Format by Trimline 20 Lavorini Stefano 21 Leo Burnett Istanbul 21 Levi Roberto 54 Linzbach Gerold 28 Litograf Editor 65 Litosud 14 Logo gruppo 20 Lonardi Andrea 20 Lorenzo Marini Group 18 Lovato Silvano 14 Lüscher Technologies 44 Macchingraf 20,28,58 Mambretti Alessandro 33,53 Manroland Sheetfed 3,29,34 Marini Lorenzo 18 Marinelli Franco 21 Masterwork Machinery 28 Mazzucchelli 12 MCA Digital 21 Mediagraf 14 Menozzi Enrica 33 Meucci Andrea 19 Meyer Walter 55 Michelotti Simona 24,42 Milliet Philippe 50 Model Group 50 Morellini Simone 19 Moreschini Roberto 32 Müller Martini 28,48 Museo Stampa A. Schiavi 43 Natali Nicola 12 Nava Gianni 38 Nava Patrizia 38 Nava Press 13,18,38 Neo7even 28 Nesi Luca 38 Nest 13 Ng Donald 16 NoeCha1 20 NTG Digital 44 Nuova Gidue 17 Nuova Satiz 12 Olivotto Giulio 21 Omet 43 OneMorePack 21 Onlineprinters 55 Panato Massimo 17 Penuela Rafael 34 Pessina Massimo 14 PGS 16
Piergiovanni Luciano 21 Piesse 14 Pixartprinting 11,18,49 Pizzola Andrea 18,49 Poligrafici Printing 12 Pozzoni gruppo 14 Pozzoni Mario 21 PressUp 36,37 Printgraph 17 Q.I. Press Controls 17 QN 12 QuadTech 17 Remondini Delio 20 Ricoh 19,30 Rossetti Stefano 20 Rossini Neni 25 Rosso Alessandro 12 RotoAlba 12 Rotolito Lombarda 13,18,38 Rotopress Int. 12 Ryobi 29 Salicetti Denis 53 Samson Druck 65 Santos Kristen Jaila 54 Sappi 16,58 Saxoprint 18 Scodix 20 Screen 20 Screen srl 20 Serenelli David 54 SGPrints 44 14 Simonetto Alcide Sironi Alberto 21,54 Sit Group 25 Stefanelli Guido 14 TAGA Italia 53 Tapley Christopher 29 Taschen Benedikt 45 Taschen Verlag 45 Techart 15 Tipolito 2000 13 Toccafondi 1910 13 Toccafondi Aldo 13 Toscani Oliviero 13 Trabucchi Pietro 7 Vada Marco 19 Veneziani Guido 12,14 Villaggio Grafica 14 Villaraggia Clementino 14 Viscom Italia 52 Weimar Harald 28 Wifag 19 Xerox 21 Yoco Printing Machinery 16 Zanovskiy Igor 18 Zucchetti Luigi 17
Opinioni
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Gestione aziendale
Vendono solo i “cacciatori persistenti” Emanuele Posenato Un recente saggio di Pietro Trabucchi offre interessanti spunti a chi soffre alle vendite, fra i quali uno in particolare: siamo progettati per resistere allo stress.
IPI 163/15
posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
Ipertrofia motivazionale o ipermotivazione. Questa la definizione tecnica che l’autore – psicologo e docente universitario – ci consegna della caratteristica che, dalla prospettiva tracciata nel libro Tecniche di resistenza interiore, più di ogni altra distingue l’essere umano dalle altre specie viventi. Una caratteristica che avremmo ereditato dai nostri progenitori del Pleistocene che per primi divennero cacciatori sistematici per effetto della diminuzione di risorse che fino a quel momento li avevano sfamati. Fu quella infatti un’epoca in cui l’alternarsi di glaciazioni a periodi caldi avrebbe ridotto drasticamente l’estensione delle foreste trasformandole in savane inospitali per i nostri antenati ominidi, ai quali era diventato difficile trovare di che alimentarsi in qualità di raccoglitori frughivori. Non essendo dotati delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche dei cacciatori (muscolatura esplosiva, artigli e fauci potenti e affilate), privi di strumenti per la caccia a distanza, che sarebbero arrivate molto più tardi, armati di soli bastoni dovettero sviluppare tecniche alternative per cacciare e impararono a catturare le loro prede per sfinimento. Una tecnica che si definisce “caccia persistente” che richiede resistenza fisica (che compensa la mancanza di velocità), capacità di focalizzazione sull’obiettivo (nell’inseguire tracce e nel mantenere costante la concentrazione sulla preda), grande pazienza e determinazione (posticipo delle gratificazioni). E in questo ci sentiamo di cogliere più d’un parallelo interessante. Trabucchi affronta infatti un tema molto delicato, ovvero gli aspetti negativi di repentini e radicali cambiamenti di scenario, a cui l’uomo è sottoposto trovandosi spesso impreparato. Ai giorni nostri, a complicarci la vita non sono le glaciazioni ma un insieme di fattori come la crisi economica, la globalizzazione, instabilità politica, economica, sociale, fino agli effetti della cultura digitale sul nostro cervello e sulla nostra interazione con la realtà. Tutto ciò però non va letto in chiave catastrofica. Al contrario. Nell’interpretazione che diamo allo scritto di Trabucchi, leggiamo piuttosto una chiave motivazionale per affrontare meglio le difficoltà contingenti. Incontriamo quotidianamente operatori e professionisti delle vendite, funzionari commerciali, procacciatori e agenti in evidenti difficoltà. L’essere raccoglitori frighivori non basta più. Frustrati dalla scarsità di risultati, accusano spesso debolezza, fragilità e vengono schiacciati dal peso dei budget sempre meno alla portata e dalle difficoltà quotidiane dovute non solo alla ricerca di nuovi clienti, ma persino al mantenimento stesso della clientela consolidata. Giorno dopo giorno stentano a trovare le motivazioni e quindi le energie necessarie ad affrontare le sfide. Una situazione che appare paragonabile a quella dei nostri progenitori le cui foreste rigogliose si erano repentinamente trasformate in aride savane irriconoscibili, rendendo indisponibile tutto ciò che era relativamente facile procacciare semplicemente raccogliendo quanto la foresta metteva a disposizione. >segue a pag. 65
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Opinioni
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Nascondersi non serve
E quando il “nemico” lo abbiamo dentro casa? Stefano Tenedini
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Avete presente il detto “Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio”? Una regola amara ma di buon senso, che invita a non perdere di vista le persone che ci sono più vicine. Non sono così rari i casi di collaboratori incauti, pasticcioni o infedeli i cui comportamenti rischiano di scatenare crisi aziendali con risvolti dannosi anche sotto il profilo della comunicazione. Nei mesi scorsi abbiamo visto come per prepararsi ad affrontare le crisi di comunicazione occorrano precise policy aziendali e un addestramento costante in attesa dell’imprevisto. Ma questa procedura funziona solo se la crisi dipende dall’azienda in maniera indiretta (scioperi, infortuni, inquinamenti, incendi). La struttura anticrisi rischia invece di saltare o di risultare inefficace se il problema nasce all’interno dell’organizzazione: un po’ come quando nei film il traditore possiede i codici per far partire i missili… In un’azienda di arredamento delle Marche a lavorare nell’ombra erano due manager che godevano a tal punto della fiducia dei titolari da avere ricevuto non solo l’incarico di seguire acquisti, vendite e finanza, ma anche il 20% delle azioni. D’accordo con un concorrente, per mesi avevano raccontato a fornitori, clienti e banche che l’azienda era quasi al tracollo, dirottando altrove le attività e creando il panico. Scoperti, erano stati subito estromessi, ma occorreva riconquistare la fiducia di tutti: le altre aziende, gli istituti di credito, gli acquirenti, i dipendenti stessi. Il primo passaggio, sicuramente il più impegnativo, è stato convincere il titolare a scendere in campo in prima persona e “metterci la faccia” per convincere un pubblico molto disorientato che le cose non stavano come le avevano descritte i dirigenti sleali. La campagna è proseguita per mesi su più fronti, con l’obiettivo di rassicurare gli interessati che l’azienda era in buona salute e non stava per saltare, seppure senza rivelare i dettagli della “congiura”, oggettivamente imbarazzanti per la proprietà che non si era accorta di nulla e aveva rischiato di farsi sfilare l’azienda di mano. Per questo si è deciso di utilizzare due percorsi informativi, uno pubblico e uno più riservato, mixati in base al target. Ai mezzi di informazione, messi in allarme anche dal sindacato, sono state illustrate le strategie di sviluppo e rilancio, i nuovi prodotti e mercati e le assunzioni programmate di lì a breve, citando solo di passaggio la rimozione dei manager, definita un “riordino societario”. A banche e partner il titolare ha poi fornito personalmente documentazione e particolari. I dipendenti sono stati infine coinvolti direttamente in incontri collettivi e individuali per ricostruire la coesione del gruppo.
IPI 163/15
stefano.tenedini@nordestmedia.it
A volte la crisi scoppia per colpa di partner, dipendenti o manager incauti, pasticcioni o infedeli. La strategia deve puntare a riconquistare la fiducia del mercato senza rivelare risvolti imbarazzanti.
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Nuovi equilibri
Gli studenti tornano al “vecchio libro” di carta Sergio Facchini
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Non era utopia o pura sensazione di un inguaribile nostalgico, bensì una realtà in via di sviluppo. In quella occasione descrissi la gioia che si prova nello sfogliare un libro cartaceo. Oggi sottolineo il fatto che, dagli USA all’Europa, i giovanissimi, cosiddetti millennials o nativi digitali, secondo una recente ricerca USA riportata dettagliatamente anche sulla stampa europea (Corriere della Sera del 25 febbraio 2015) preferiscono leggere e studiare sui libri di carta stampati. Sono attratti dal fruscio, dall’odore della carta e da tutte le sensazioni che stimolano la mente e il ricordo e che non vengono sollecitate dall’utilizzo di un tablet. È vero che anche una pagina del tablet, seppur non cartacea, può essere sottolineata e alcune parole o frasi possono essere evidenziate con l’utilizzo di colori, ma non è la stessa cosa... Riaprendo oggi, dopo molti anni, un vecchio libro di scuola, posso ritrovare gli appunti e le annotazioni che mi fanno ricordare immediatamente il significato di una ormai dimenticata formula di chimica, di fisica o di matematica. Un risultato, questo, non ottenibile studiando su un tablet... Certamente il libro di carta è meno comodo da trasportare e meno immediato da consultare ovunque, ma sul libro ci si orienta meglio e la nostra memoria visiva è maggiormente stimolata. Inoltre, leggendo una pagina elettronica non ci si riesce a concentrare nello stesso modo in cui ci applichiamo sulla pagina cartacea poiché si è attratti dalle continue distrazioni offerte dall’elettronica e dal mezzo che abbiamo tra le mani. Statisticamente vengono definiti nativi digitali tutti coloro che sono nati dopo il 1985, ovvero chi è nato e cresciuto in corrispondenza con la diffusione delle tecnologie digitali (pc, internet ecc.), per i quali era stata diagnosticata la perdita di capacità di una “lettura profonda”. Fatta l’esperienza, ora i post nativi digitali, ovvero i giovanissimi nati a fine millennio, chiedono il ritorno al cartaceo. Quanto espresso dalle nuove generazioni si presta a molte riflessioni e ci stimola a non essere sempre e solamente pessimisti verso il futuro della stampa, bensì ci induce a cautela e attenzione poiché il passaggio al digitale non è propriamente una rivoluzione ma semplicemente un’evoluzione, ancora sconosciuta e tutta da valutare. Spingere i giovani studenti verso l’e-book abbandonando il libro è una forma di irresponsabilità degli adulti, come dire di non insegnare più a eseguire una somma aritmetica poiché puoi usare la calcolatrice! Per fortuna le nuove giovani leve ci stanno dicendo il contrario, dimostrandoci, nuovamente a modo loro, quanto sia bello e utile fare le “orecchie” alle pagine annusando l’odore della carta.
IPI 163/15
Ebbene sì! Con grande gioia e piacere ho la certezza documentata per riconfermare, senza timore di essere smentito, quanto scrissi un paio di anni fa su questa rivista.
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PIOMBI
GVE: chiesto il concordato per Mazzucchelli Sempre più complicata la situazione delle aziende di stampa che fanno capo al Gruppo Veneziani Editore.
n Negli ultimi tre anni, a colpi di acquisizioni, oltre all’attività di editore di magazine di grande tiratura come Vero e Stop, GVE aveva costituito un vero e proprio polo di stampa con l’acquisto, a partire dal 2012, della RotoAlba, storica tipografia dei Paolini, poi della Mazzucchelli (ex Fiore) di Seriate e quindi delle attività della Nuova Satiz (ex Ilte e poi finita con un’operazione di management buy out ad Alessandro Rosso) e della Enerprint di Moncalieri (ex gruppo Farina). A queste si era aggiunto in Francia lo stabilimento di stampa rotocalco Helio Lys, ribattezzato Roto Alba France. Ma negli ultimi mesi molti nodi sono venuti al pettine. Il primo è stato il caso RotoAlba finito qualche settimana fa
con la richiesta, da parte della stessa proprietà, della dichiarazione di fallimento accolta dal Tribunale di Asti. Più o meno negli stessi giorni il Tribunale di Lille metteva in liquidazione giudiziaria l’azienda francese. Adesso le preoccupazioni sul futuro riguardano circa i cento dipendenti della Mazzucchelli. Secondo notizie riportate dalla stampa locale, lo scorso 18 giugno, Guido Veneziani Editore avrebbe presentato al Tribunale di Milano la domanda di concordato “in bianco”. In sostanza la Mazzucchelli, se la domanda verrà accolta, potrà mantenere la continuità aziendale mentre elaborerà, sotto il controllo del Tribunale, un piano da sottoporre ai creditori. La notizia della richiesta del concordato si è inserita in una
Lo stabilimento RotoAlba, azienda del gruppo GVE.
situazione dell’azienda che ha già fatto scattare l’allarme dei sindacati e provocato anche una serie di scioperi per i ritardi nel pagamento degli stipendi. I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare il caso “Veneziani”. Il problema, in particolare, della Mazzucchelli, secondo FistelCisl e Slc-Cgil, non sarebbe tanto legato alla produzione (le commesse non mancano e non è un caso che rumor di mercato dicano che ci sarebbe già qualche importante azienda grafica lombarda che avrebbe messo gli occhi sugli impianti di Seriate qualora la situazione dovesse complicarsi ulteriormente),
quanto allo stress finanziario. Una situazione per cui i sindacati chiedono alla proprietà un chiarimento sui programmi futuri e su come uscire da questa situazione di difficoltà. Confermata anche dal fatto che Guido Veneziani ha di fatto ridotto a un ruolo marginale la sua presenza nella nuova società che riporterà a fine mese in edicola il quotidiano l’Unità. Nelle scorse settimane Il Fatto Quotidiano aveva dato la notizia dell’apertura di un’indagine a suo carico con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e semplice per fatti collegati alla vicenda RotoAlba. Achille Perego
Migliorano i risultati di Poligrafici Printing
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Inizio d’anno positivo per Poligrafici Printing, holding di partecipazioni di aziende che operano nel settore della stampa di quotidiani, riviste e magazine e prodotti commerciali, che fa capo a Poligrafici Editoriale, società editrice tra l’altro di QN - Quotidiano Nazionale, fascicolo sinergico di informazione nazionale de Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, e secondo quotidiano di informazione in Italia per vendite in edicola. La trimestrale di Poligrafici Printing, quotata al mercato Aim Italia della Borsa di Milano, approvata dal CdA presieduto da Nicola Natali, ha registrato un margine operativo lordo consolidato di 2,8 milioni in forte crescita rispetto all’1,3 realizzato nell’analogo periodo del 2014. Il gruppo è tornato anche all’utile, con un attivo di periodo di 0,9 milioni rispetto alla perdita di 0,2 milioni al 31 marzo dello scorso anno. Sempre nel primo trimestre i ricavi consolidati si sono attestati a 12,1 milioni (7,7 riferiti al Centro Stampa Poligrafici e 4 a Grafica Editoriale Printing), in diminuzione di 2 milioni rispetto allo stesso periodo 2014.
Riduzione, però, spiega una nota della società, dovuta principalmente all’affitto di Grafica Editoriale Printing a Rotopress International, azienda del gruppo Pigini. L’accordo è infatti diventato operativo il 1° marzo, quindi la flessione è in gran parte riconducibile a questa operazione tenendo conto che nel marzo 2014 i ricavi di Grafica Editoriale Printing si erano attestati a 2 milioni. Emerge poi una significativa riduzione dei costi operativi a 7,1 milioni, 2,6 in meno rispetto al al 31 marzo ‘14. Anche il costo del lavoro, al netto degli oneri per prepensionamenti e incentivi, registra una diminuzione di 0,7 milioni di cui 0,4 riconducibili all’affitto a Rotopress. Il CdA di Poligrafici Printing ha sottolineato come l’attività prosegua normalmente e se non si verificheranno fatti a oggi non anticipabili, il risultato previsto per la fine esercizio dovrebbe evidenziare “un sostanziale miglioramento” rispetto al 2014. E positivo viene giudicato anche il primo mese (marzo) di affitto di Gep a Rotopress International, spiega sempre la nota. IPI 163/15
I primi tre mesi del 2015 hanno segnato un cambio di passo positivo. Bene l’operazione con Rotopress.
PIOMBI
PrimoPiano
Si integrano Toccafondi e Tipolito 2000 Niccolò Donzelli espressione di un nuovo business model, fatto di aggregazioni e collaborazioni fra aziende.
n Aumentano le aziende che si preparano al dopo crisi investendo in piccole imprese locali, start-up e realtà di nicchia. Il nuovo scenario che si fa strada permette di crescere per linee esterne e di non doversi più chinare alla logica deprimente dello sconto, che comprime la marginalità e sottrae risorse alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla competitività del settore. Ne abbiamo parlato con Niccolò Donzelli (nella foto con Oliviero Toscani), imprenditore di 43 anni, al quale fa capo una serie di aziende e società legate al settore della comunicazione, dell’editoria e dell’ITC, oltre alla holding di investimenti Nest. Come fondatore dell’agenzia creativa Aria Advertising ha sempre
avuto un rapporto stretto con la filiera produttiva del settore tipografico e cartotecnico, necessaria per dare corpo ai progetti pensati dai creativi, fino al passo decisivo compiuto nel 2009: «Ci si era presentata l’occasione di acquisire la Toccafondi 1910, un’azienda che da più di un secolo si occupa di produzioni tipografiche e packaging. La proprietà era giunta alla quinta generazione ma non c’era ricambio generazionale. Quindi ne abbiamo rilevato il 100% con l’idea di rilanciarla e concentrare in una sola realtà che facesse capo a noi tutta la produzione che realizzavamo all’esterno. In un periodo nero, mentre tutti si alleggerivano e terziarizzavano, noi abbiamo creduto in un pro-
getto in controtendenza, fatto di crescita e aggregazione». Invece di chiudere come tante altre, oggi Toccafondi 1910 ha raggiunto un fatturato di 8 milioni con 45 addetti, ha salvaguardato interamente l’occupazione, impiega collaboratori responsabili e coinvolti, con retribuzioni basate anche sui risultati. E guarda al futuro senza voltare le spalle alla tradizione, contando ancora su Aldo Toccafondi come
presidente onorario. Il secondo passaggio centrale è dell’anno scorso, con l’acquisizione e la fusione per aggregazione di Tipolito 2000 di Campi Bisenzio. Anche in questo caso la visione imprenditoriale di Donzelli è la volontà di costruire una struttura dotata di massa critica industriale e produttiva sufficiente per competere, ma anche strutturata con una gestione per deleghe e competenze che vada ben oltre la solita bottega o aziendina legata al “titolarefactotum”. L’integrazione ha inoltre permesso di dismettere il precedente stabilimento della Toccafondi per concentrare la produzione in un unico polo fiorentino.
>segue a pag. 65
Nava Press scelta dalla Fondazione Prada Prestigiosa collaborazione per l’azienda del gruppo Rotolito. Da vent’anni la Fondazione Prada svolge un importante ruolo culturale, dalla sponsorizzazione di artisti alle conferenze di filosofia, mostre, iniziative cinematografiche. Un impegno che ha preso il volo con l’apertura di una nuova, strepitosa sede permanente a Milano dalle caratteristiche di un’istituzione culturale in stile globale, inaugurata in concomitanza con l’apertura di Expo. In questo quadro di mecenatismo, Prada ha scelto come principale campo d’azione l’arte, un mondo in cui anche la grafica, l’editoria e la stampa di altissima qualità giocano un ruolo di primo piano. Lo conferma la complessa attività che ha visto coinvolte Nava Press e Rotolito Lombarda in un progetto di stampa articolato che ha dato modo di esprimere il meglio delle loro potenzialità. Non solo nella realizzazione di un raffinato catalogo, ma anche
nella stampa dei quaderni e delle guide alle esposizioni, delle cartelle stampa, della modulistica e addirittura dei menu creati per il visionario Bar Luce. Cosa significa per Nava Press questa collaborazione con Prada, soprattutto in termini di impegno creativo e di prestigio, ce lo spiega Davide Benzoni, che in Nava Press si è occupato della gestione del progetto: «Prada ha un suo ufficio grafico interno che cura le produzioni, noi ci siamo occupati della realizzazione del libro e dei prodotti che accompagnano le mostre. Il materiale è stato stampato usando sia la stampa convenzionale che quella digitale. È stato impegnativo soddisfare le esigenze, sul piano tecnico e delle tempistiche, ma il risultato è più che soddisfacente». Insomma, per Nava Press e Rotolito si è trattato di un lavoro molto comples-
so, ma che conferma l’importanza del mondo dell’arte come committente per le imprese del settore. Rotolito, che un anno fa acquisiva il controllo di Nava Press, sembra intenzionata a percorrere con impegno questa strada, che potrebbe fornire nuove e brillanti prospettive a un’azienda che si avvia (nel 2022) a tagliare il traguardo di un secolo di vita, e che da sempre può vantare nel proprio portafoglio i migliori interpreti della moda, del lusso e del design.
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PIOMBI
PrimoPiano
Maggiore collaborazione tra Mediagraf e Villaggio Grafica Pizzi (Pozzoni): ritarda il riavvio
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Si allungano i tempi per far ripartire le rotative delle Arti Grafiche Amilcare Pizzi, storica azienda milanese salvata dal Gruppo Pozzoni. La nuova proprietà ha iniziato i lavori di manutenzione alle macchine, lavori però che sono andati più a rilento del previsto. La conferma che i tempi si stiano allungando arriva anche dai sindacati. L’auspicio, spiega Lorenzo Infante, di Slc-Cgil, è che a settembre la fabbrica torni produttiva. La ripartenza delle rotative a 64 pagine dovrebbe permettere il ritorno al lavoro di 35 dipendenti mentre in questa fase è in corso una cassa integrazione a rotazione e gli operai vengono richiamati per le manutenzioni. Quello che preoccupa i sindacati, fiduciosi comunque che se il gruppo Pozzoni ha investito tanto per la Pizzi ha validi programmi di sviluppo, è la situazione ancora difficile del mercato editoriale e commerciale. Quindi, aggiunge Infante, al di là dei ritardi tecnici, la cosa più importante è che ci siano poi le commesse per far girare le macchine. Macchine che continuano a essere ferme in Deaprinting dopo che a metà aprile la maggioranza dei 141 dipendenti dell’azienda novarese aveva respinto l’accordo firmato coi sindacati da Caleidograf che si era impegnata a rilevare il settore piano assumendo 28 persone e realizzando un nuovo stabilimento nel Novarese mentre altri 10 dipendenti sarebbero stati integrati a Robbiate. In questa fase, spiega Clementino Villaraggia, responsabile provinciale Fistel-Cisl, non è cambiato nulla. Caleidograf non ha modificato la proposta, che scadeva ad aprile, e la proprietà di Deaprinting dovrà presentare una nuova domanda di concordato. Intanto si attende che entro alcuni mesi venga accettata la nuova richiesta di cassa integrazione fatta in base alla legge 416. A.P.
n Alcune recenti rilevazioni moderatamente positive lasciano intendere che anche per il comparto stampa-editoria si stia andando verso una lenta ma costante uscita dalla crisi. E le aziende più attente si aprono ad altri segmenti di mercato e alle tecnologie innovative per costruire la ripresa su nuovi modelli competitivi. Vengono così alla luce vari esempi di collaborazione che vedono protagoniste grandi e piccole aziende: accordi di fusione o acquisizione, scambi di metodologie avanzate, partnership commerciali o informatiche, reciproche “incursioni” in nuovi terreni. In questa tendenza, il ruolo attivo è giocato dalle imprese di maggior dimensione e disponibilità che hanno cominciato a investire nelle competenze e nelle nicchie di mercato delle start-up e delle piccole realtà locali. Un caso riguarda gli sviluppi della collaborazione tra le padovane Mediagraf e Villaggio Grafica, quest’ultima specializzata in stampa digitale e focalizzata sulle nuove tecnologie digitali. Hanno in comune anche parte della proprietà: Mediagraf fa capo a Diocesi di Padova per il 30%, a CEI per il 25% e soprattutto per il 45% ai Frati Minori Conventuali, che controllano anche un terzo della Villaggio Grafica, mentre i restanti due terzi fanno capo ad Alcide Simonetto e Silvano Lovato, fondatori
ed ex insegnanti della vicina scuola grafica. Ma è un’acquisizione o l’obiettivo è integrare le reciproche competenze? «Allo stato attuale parlerei di una sempre più stretta collaborazione, nel quadro di attività che sono da sempre complementari», precisa Giuseppe Donegà, ad di Mediagraf. Con circa 150 dipendenti, Mediagraf oltre alle tradizionali attività nell’area editoriale, tipografica e multimediale propone consulenza grafico-editoriale e la produzione di materiali per allestire i punti vendita. Le tecnologie di stampa prevedono impianti sia offset che roto-offset e digitali. Una percentuale rilevante della produzione commerciale è legata alla GDO, con la stampa di milioni di volantini l’anno e l’elevata personalizzazione del prodotto. Villaggio Grafica è nata nel 1995 offrendo i classici servizi di fotocomposizione e stampa offset, per poi ampliare il parco macchine e aggiungere servizi di progettazione grafica, stampa digitale in bianco/nero e a colori, legatoria, sviluppo per il web e produzione di documenti digitali. L’attività è cresciuta soprattutto in due settori che valorizzano i contenuti innovativi: l’editoria libraria e il direct mailing. Nel primo ambito consente di pubblicare libri in bassa e alta tiratura con tecnologia digitale o offset, mentre nel mailing propone campagne e spedizione di periodici. Stefano Tenedini
Litosud (Farina) stamperà la “nuova” Unità A meno di un anno dalla sospensione delle pubblicazioni (agosto 2014) l’Unità si prepara a tornare in edicola. Un ritorno accompagnato da molte novità a livello della compagine azionaria della nuova società editrice e dalla conferma, quasi certa, dello storico stampatore del quotidiano prima che fossero interrotte le vendite in edicola. A stampare l’Unità dovrebbe infatti essere la Litosud del gruppo di Mario Farina negli impianti di Roma e in quello milanese di Pessano. L’Unità quindi tornerà ad aggiungersi alle numerose testate che girano sulle rotative della Litosud, tra cui alcune edizioni della Stampa di Torino, il Manifesto, Libero, Italia Oggi, Mf. Per il ritorno in edicola, con un formato a 24 pagine e prezzo di 1,40 euro, si prevederebbe una tiratura speciale superiore alle 200 mila copie che poi sarà gradualmente ridotta, in base anche alla risposta dell’edicola, sopra le 100 mila. La redazione sarà composta da 33 giornalisti e poligrafici, come ha stabilito l’accordo sindacale siglato il 10 giugno. La redazione centrale sarà a Roma e la direzione è stata affidata a Vladimiro Ilic Frulletti, da sempre giornalista della stessa Unità. Rispetto alla prima composizione della nuova società editrice del quotidiano, ci sono stati notevoli cambiamenti nell’azionariato. La Fondazione Eyu (Europa-Youdem-Unità) che fa capo al Pd ha infatti acquisito una quota del 19,65% mentre la maggioranza (circa l’80%) è posseduta da Piesse, società controllata al 60% da Guido Stefanelli e dal 40% dal costruttore Massimo Pessina. Nella nuova società editrice è diventata così marginale, rispetto a come lo era all’inizio, la presenza di Guido Veneziani a cui viene attribuita una partecipazione inferiore all’1% e non dovrebbe essere presente nel Consiglio di amministrazione. Il numero uno della GVE - Guido Veneziani Editore dovrebbe però restare come service per la realizzazione degli inserti tematici che saranno allegati al giornale e che spazieranno dalla salute al tempo libero.
A.P.
Q U A L I T Y
S O L U T I O N S
PGS partner di Yoco In occasione di Converflex, PGS - Pool Graphic Service, realtà di rilievo nel panorama nazionale dei fornitori di servizi di assistenza tecnica e vendita di macchine per arti grafiche e cartotecnica, ha ampliato ulteriormente la propria offerta, firmando un accordo di rappresentanza e distribuzione con Shanghai Yoco Printing Machinery Co., Ltd. L’azienda produce macchine per il post-stampa e la cartotecnica: fustellatrici automatiche e fustellatrici automatiche con stampa a caldo, piega incolla, macchine per il controllo qualità, accoppiatrici, finestratrici sino ai formati jumbo.
Ivan Dalla Pozza, titolare di PGS, con Donald Ng, general manager di Yoco Printing Machinery.
5.000 installazioni di XMF Workflow
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Fujifilm ha annunciato di aver raggiunto, a livello mondiale, 5.000 installazioni della sua applicazione XMF Workflow presso Christmas City Printing, in Pennsylvania, provider di servizi di stampa operante negli Stati Uniti. Fondata nel 1981 come shop per lavori tipografici e stampa di biglietti da visita, Christmas City Printing si è rapidamente evoluta in provider di servizi generali per stampe commerciali. La società ha sostenuto nel corso degli anni la crescita del proprio business con l’integrazione di tecnologie di stampa tradizionali e digitali; oggi gestisce il proprio ambiente di stampa ibrido utilizzando come hub centrale XMF Workflow.
Un anno positivo per Intelligent Service L’azienda specializzata nell’assistenza tecnica sulle macchine da stampa Heidelberg di ogni generazione ha chiuso anche l’anno 2014 con risultati di sicura soddisfazione.
Lo staff aziendale di Intelligent Service
(www.intelligent-service.it), composto da tecnici meccanici ed elettronici istruiti presso Heidelberg con corsi specializzati e certificati, ha centrato ancora una volta l’obiettivo. Operando con la specifica missione di soddisfare le esigenze del cliente, garantisce ad ogni intervento il massimo risparmio possibile. L’ingresso nel team del tecnico meccanico Ivan Colombi, specialista di macchine Heidelberg XL105 e XL145/162, ha permesso di incrementare maggiormente le competenze interne relative alla risoluzione delle anomalie più ostiche e articolate che potrebbero presentarsi sui suddetti modelli di nuova generazione, sempre più precisi e complessi. Oltre alle elevate competenze tecniche, che sono il cuore della struttura, I.S. ha investito nell’ambito commerciale, acquisendo figure di elevato spessore e grande esperienza. Tra questi, l’Account Manager Mino Colace, che ha permesso alla società di raggiungere nel 2014 un successo inatteso, considerando la crisi economica ancora in corso. Colace, che ha svolto per 32 anni l’attività di venditore di macchine da stampa Heidelberg nuove, ha intrapreso con Intelligent Service l’attività di venditore di servizi, dimostrando grande professionalità e capacità comunicativa. La partnership vincente tra Intelligent Service e Mino Colace ha conquistato infatti il rispetto e la fiducia delle più grandi aziende grafiche del Nord Italia. Gli obiettivi di Intelligent Service per l’anno 2015 sono molteplici, tra essi: aumentare ulteriormente il proprio business; cercare risorse umane di elevate competenze; rafforzare il rapporto con i propri partner; perfezionare e ampliare le diverse formule contrattuali;
■ FATTURATO 2012 (da giugno) ■ FATTURATO 2013 ■ FATTURATO 2014
potenziare le relazioni esistenti con i clienti. E allo scopo di raggiungere quest’ultimo target, è stata recentemente annunciata la nascita di Intelli-Maintenance, un progetto di manutenzione programmata intelligente che consente ai clienti di ottimizzare il monitoring delle macchine Heidelberg, ridurne i fermi di produzione e preservarne il buon funzionamento. I contratti-ore sono caratterizzati da un’elevata flessibilità e vengono personalizzati in base alle esigenze del singolo cliente. Forniti da tempo con piena soddisfazione delle aziende grafiche, risultano essere particolarmente efficienti ed economici.
Ivan Colombi (sopra), esperto tecnico meccanico, e Mino Colace, Account Manager, recenti “acquisti” della squadra Intelligent Service.
Sappi alza i prezzi delle carte patinate Sappi comunica che a seguito del continuo incremento dei costi delle materie prime e delle conseguenti riduzioni dei margini di profitto, risulta inevitabile una revisione dei prezzi di vendita in Europa. Annuncia quindi un incremento dell’8% per tutte le patinate europee in bobina a far data dal primo luglio 2015. Per quanto concerne le carte in foglio, percentuali e date di incremento verranno comunicate in seguito. Il Gruppo cartario conclude il comunicato segnalando che i clienti verranno contattati direttamente dai responsabili vendita che saranno in grado di fornire tutte le informazioni del caso. IPI 163/15
IN BREVE
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Printgraph tra i partner Canon < Canon Italia ha annunciato l’ingresso di
Printgraph, consolidata realtà in ambito arti grafiche, nella propria rete di partner certificati Wide Format e Professional Print. L’obiettivo è quello di affiancare i clienti del settore Display Graphic nella loro evoluzione verso il digitale. La partnership comprende anche un contratto di distribuzione delle soluzioni di stampa professionali Canon sull’intero territorio italiano. Printgraph SpA è un’azienda di riferimento nel mercato delle arti grafiche per quanto riguarda la commercializzazione e la produzione di consumabili per sala stampa. «Printgraph opera nel mercato delle arti grafiche dal 1961 come distributore in esclusiva di materiali di consumo di importanti brand del settore. Nel 1995 l’azienda, pur mantenendo attiva la parte di distribuzione, ha iniziato una rapida trasformazione dedicandosi a un’intensa attività di produzione, registrando numerosi brevetti a livello mondiale grazie a prodotti altamente innovativi nel campo delle arti grafiche», spiega Luigi Zucchetti (nella foto), project consultant di Printgraph. «La nostra volontà di ampliare l’offerta verso nuovi
settori, puntando al digitale, è alla base di questa importante partnership con Canon. Il sistema grafico tradizionale sta evolvendo e noi abbiamo già dedicato una rete commerciale alle applicazioni digitali, forti della profonda conoscenza del mercato e della consolidata esperienza di vendita nel settore dei prodotti di consumo. Siamo certi che insieme a Canon potremo creare le giuste sinergie per proporre soluzioni innovative al mercato della grafica tradizionale, guidando i clienti verso una loro proficua evoluzione verso il digitale». «Questo nuovo ingresso conferma la Channel Strategy di Canon, volta a consolidare la rete distributiva con partner altamente qualificati, in grado di offrire ai clienti la consulenza necessaria per accompagnarli nel loro percorso di digitalizzazione», ha dichiarato Massimo Panato, Partner Channel Director di Canon Italia. «L’esperienza maturata in questi anni e la conoscenza del territorio di Printgraph sarà il migliore stimolo per altre aziende ad aprire i loro orizzonti di business».
A Bobst la maggioranza di Nuova Gidue Bobst Group e Federico D’Annunzio, proprietario di Nuova Gidue Srl, produttore di macchine per la stampa a bobina stretta e media per etichette e imballaggio flessibile, hanno firmato un accordo per cui Bobst acquista il 65% di Nuova Gidue, con l’opzione di acquisto della parte rimanente. D’Annunzio resta CEO e azionista di Nuova Gidue. Entrambe le parti si sono accordate nel non fornire informazioni relative alle condizioni della transazione. Con le tecnologie innovative di Nuova Gidue, Bobst potrà estendere la sua già ampia gamma di soluzioni per la stampa e il converting e l’acquisizione conferma la strategie di espansione della Casa svizzera nell’industria delle etichette. Nel 2014 Nuova Gidue ha ricevuto il Global Label Award per l’innovazione e a maggio il primo premio per l’innovazione dall’associazione FTA (Flexographic Technical Association).
GMDE nuovo agente EAE per l’Italia
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Con l’acquisizione da parte di Q.I. Press Controls di EAE, la decisione di aggiungere quest’ultima nel portfolio di GMDE era solo questione di tempo. Menno Jansen, direttore di Q.I. Press Controls, ritiene che avere un unico agente sia per Q.I. Press Controls che per EAE sia la soluzione ottimale per un’adeguata presentazione al mercato dell’efficacia della combinazione delle soluzioni QIPC – EAE. GMDE, con sede principale ad Agrate Brianza, propone a editori e stampatori una soluzione completa integrabile anche con i sistemi esistenti. Negli ultimi otto anni Q.I. Press Controls ha ottenuto una serie di ottimi risultati grazie all’attività di promozione e vendita da parte di GMDE nel mercato italiano sia nel settore della stampa quotidiana che commerciale. Con l’acquisizione da parte di Q.I. Press Controls, EAE ha deciso di avvalersi di GMDE come agente per promuovere attivamente anche le proprie soluzioni nel mercato italiano. Carlo Caporizzi, CEO di GMDE (nella foto), ha espresso la sua soddisfazione nel poter inserire EAE nel portfolio delle soluzioni di GMDE. «EAE ha dei prodotti molto buoni che permettono di integrarsi al meglio con le macchine da stampa garantendo una maggiore efficienza nei processi di produzione dei clienti».
QuadTech e ColorConsulting partner nel mondo del colore QuadTech, Inc. e ColorConsulting Srl hanno annunciato una partnership formale che permetterà di mettere a frutto le conoscenze che le due società hanno dei workflow di prestampa e della sala stampa e di incrementare l’efficienza delle aziende di produzione automatizzando lo scambio dei dati cromatici all’interno dell’intero workflow. Il titolare della ColorConsulting, Carlo Carnelli (nella foto), ha così commentato: « Q u a d Te c h conosce bene l’importanza e la forza di combinare le diverse esperienze. ColorConsulting ha contattato e valutato diversi produttori e ha determinato che QuadTech dispone della tecnologia migliore e del livello più alto di competenza. Si tratta di un’intesa perfetta, che assicurerà alle aziende di produzione non solo delle apparecchiature collegate alla rotativa fine a se stesse ma delle vere e proprie soluzioni integrate, perché oggi più che mai queste aziende cercano soluzioni, assistenza e competenza». La conoscenza che ColorConsulting ha dell’intero flusso di lavoro per la stampa è già stata determinante nello sviluppo di QuadTech Color Quality Solution, che consente la condivisione e l’elaborazione dei dati cromatici in modalità automatica fra il sistema di regolazione del colore in linea e i sistemi all’avanguardia di misurazione del colore off-line. Questa soluzione assicura qualità e omogeneità del colore a partire dai valori cromatici di riferimento grazie alle misurazioni continue del colore durante la tiratura e attraverso le modifiche della formulazione dell’inchiostro sulla rotativa.
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Anche il superwide nell’offerta Flyeralarm Flyeralarm, fornitore di stampa online europeo, ha acquistato una macchina da stampa ad alta velocità completamente automatica EFI VUTEk® HS100 Pro, con cui potrà espandere le applicazioni superwide del suo portfolio di servizi online. «La nuova macchina prenderà il posto di due macchine che utilizziamo attualmente», ha spiegato Igor Zanovskiy, direttore generale di Flyeralarm Werbetechnik. «Abbiamo scelto la HS100 Pro perché offre automazione completa, flessibilità nella gestione dei lavori sia da bobina a bobina sia a letto piano, velocità e stampa di bianco senza confronti. Trattandosi di una macchina che verrà utilizzata 15 ore ogni giorno lavorativo, abbiamo tenuto conto anche del servizio di assistenza tecnica EFI e della rapidità di intervento».
Stampa rispettosa dell’ambiente
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Per soddisfare le richieste e favorire l’adozione di una prassi di consumo maggiormente consapevole, alcune tipografie online, come ad esempio iPrintdifferent.com, hanno dedicato alla stampa ecologica un’intera sezione del portale web e predisposto una diversificata linea di prodotti ad hoc. Il materiale ecologico prodotto viene realizzato interamente in carta riciclata senza penalizzare la qualità e la resa. Facendo seguito alla crescente richiesta degli utenti, la tipografia online si è specializzata nella stampa di articoli ecologici: biglietti da visita, cartoline, segnalibri e anche libri a partire da poche copie, fino a tirature cospicue. È possibile ordinare direttamente da casa o dall’ufficio il materiale più in linea con le personali esigenze. «La stampa ecologica», ha riferito Andrea Canale, CEO dell’azienda, «valorizza l’immagine del business e sono sempre di più i clienti che si rivolgono a noi per veicolare un messaggio chiaro e preciso: il rispetto e l’attenzione per l’ambiente».
Con HP Indigo 7800 più flessibilità per il mondo del lusso Rotolito Lombarda ha annunciato l’installazione di una HP Indigo 7800 Digital Press presso il suo sito produttivo Nava Press a Milano. Per servire al meglio i leader mondiali dei settori del lusso, della moda, dell’arredamento e dell’automotive sparsi in tutta Europa, Usa e Asia, Nava Press ha ora a disposizione anche la stampa digitale che le consentirà di offrire una gamma completa di servizi di stampa che comprendono pre-tirature e mock-up, shortrun, pubblicazioni ad alto valore aggiunto e personalizzabili. La nuova macchina verrà utilizzata per la produzione di stampati in basse tirature e per rispondere più rapidamente alle domande del mercato, e consentirà a Nava Press di cogliere nuove opportunità e aumen-
tare la flessibilità. I clienti di Nava Press, grazie alla gamma di finiture digitali della nuova HP Indigo 7800, potranno migliorare la comunicazione e l’interazione con i loro consumatori, attraverso stampati personalizzati e in versioni differenti. La qualità di stampa di HP Indigo 7800 Digital Press è comparabile alla offset. Stampa sino al formato Super A3+ a 4, 6 o 7 colori e colori Pantone®. Utilizza anche l’inchiostro bianco e consente di stampare su un’ampia gamma di supporti inclusi supporti trasparenti e colorati. Grazie all’esclusiva tecnologia One Shot di HP Indigo, Rotolito può ora stampare su una vasta gamma di substrati sintetici e plastici, e offrire anche effetti speciali, quali la stampa a rilievo e filigrane digitali in linea, riducendo i normali tempi di produzione.
Pixartprinting partner tecnico di Wired Next Fest 120 relatori, performance interattive, stampa 3D, droni in azione, workshop internazionali, laboratori di ricerca, liveshow. Questo e molto altro ancora è Wired Next Fest, la 4 giorni organizzata a Milano da Wired Italia per celebrare “futuro, innovazione e creatività”. I Giardini Indro Montanelli, il Planetario e il Museo di Storia Naturale sono state le location d’eccezione del Fuori Expo dell’Innovazione, pronto ad accogliere non solo i milanesi ma tutti i turisti e gli operatori in città in occasione dell’Esposizione Universale. E se il tema del festival è l’innovazione non poteva certo mancare il contributo di Pixartprinting, partner tecnologico per la stampa, che per questa terza edizione è stato sponsor tecnico dell’evento. «Sperimentare, esplorare, ampliare gli orizzonti, anticipare le tendenze future: da sempre questa è la mission di Pixartprinting, pioniere e innovatore per DNA», ha commentato Andrea Pizzola, Sales & Marketing Director Pixartprinting. «I valori e gli obiettivi di questa manifestazione si sposano perfettamente con il nostro credo, secondo cui operiamo quotidianamente a tutti i livelli della filiera, dal costante impegno nella R&S all’implementazione tecnologica del servizio che offriamo attraverso il nostro shop on line». L’impegno dell’azienda veneziana nel sostegno di eventi e manifestazioni è una costante, «da anni supportiamo a vario titolo progetti legati al mondo della creatività, del design, dell’arte e della cultura. Mondi e interessi affini al nostro business e a quello dei nostri clienti».
SAXOPRINT premia Lorenzo Marini Group SAXOPRINT, uno dei più importanti gruppi in Europa nella stampa online, ha conferito il premio speciale SAXOPRINT all’agenzia Lorenzo Marini Group per la campagna Università IULM “La fabbrica del Sapere” al 28° International GrandPrix Advertising Strategies, il premio internazionale della comunicazione (v. pag. 21). La società tedesca, che ha partecipato al galà sia in qualità di sponsor, sia in qualità di giurato con Paolo Fiorelli (a sinistra nella foto mentre consegna il premio a Lorenzo Marini), Senior Key Account Manager per l’Italia, ha scelto il progetto creato dall’agenzia come migliore campagna che integra la stampa commerciale su carta e comunicazione online. «Il premio è il coronamento ideale dopo tanti mesi di impegno dedicati alla realizzazione della campagna IULM» ha dichiarato Marini. IPI 163/15
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Stampa digitale a misura del cliente < Nata nel 2009 dall’idea di Andrea Meucci e Marco Vadi, esperti nel settore di stampa e della consulenza editoriale, Digital Book – con sede a Cerbara Città di Castello (PG) – si pone l’obiettivo di supportare gli editori nella realizzazione di progetti innovativi, sempre tenendo conto dei nuovi trend quali ad esempio l’abbassamento delle tirature medie dei libri. Grazie a soluzioni d’avanguardia, Digital Book segue l’intero processo produttivo del libro offrendo prodotti finiti e di qualità. «Per stare più vicini ai clienti», spiega Andrea Meucci, «abbiamo sviluppato un portale web-to-print (stampalibridigitale.it) che possiamo definire il nostro “fiore all’occhiello”. Il sito web, che conta oltre 500 iscritti e che ci permette di relazionarci con le case editrici in Italia e all’estero, è pensato in un’ottica di personalizzazione, per cui ogni cliente ha una sezione dedicata in cui trova sconti e contenuti ad hoc».
Di recente Digital Book ha deciso di ampliare la propria offerta mediante l’installazione di Ricoh Pro C7100X. «Nel mercato attuale così competitivo è importante proporre nuovi servizi e applicazioni a valore aggiunto», commenta Marco Vadi. «Grazie alla quinta stazione a colore per la stampa del bianco e del trasparente, questa macchina ci consente di rivolgerci al mercato commerciale e a quello del packaging realizzando campionature per i settori cosmetico e farmaceutico. Si aprono nuove opportunità anche nell’ambito dell’editoria, nostro target di riferimento: in passato per la nobilitazione della copertina utilizzavamo la serigrafia, ora siamo in grado di gestire anche questa fase». E conclude Meucci: «Non sono solo le tecnologie a fare la differenza, ma la capacità del fornitore di supportarci con servizi professionali, gestionali e di consulenza. Ricoh ci segue da vicino e questo è per noi fondamentale. I servizi di assistenza tecnica sono tempestivi, il che ci consente di offrire una produzione continua ai nostri clienti».
Andrea Meucci (a sinistra) e Marco Vadi, cofondatori di Digital Book.
Baldwin EvenSpray™ World 2 G5
IPI 161/15 110/09
CSQ aggiorna la sua Wifag Si è conclusa lo scorso aprile la sostituzione di ben 72 spraybar delle nove torri della macchina Wifag OF370 presso il Centro Stampa Quotidiani di Erbusco. «Baldwin ha la reputazione di essere un ottimo fornitore per i sistemi di bagnatura per macchine da quotidiano. La nuova tecnologia, insieme alle performance del sistema, hanno determinato la scelta di Baldwin come la miglior soluzione per le nostre necessità», hanno detto l’ing. Alberto Giudici, direttore Impianti e Manutenzione IT, e l’ing. Dario De Cian, direttore generale CSQ. «E siamo molto soddisfatti per la scelta fatta. Avevamo già soluzioni Baldwin installate anche su altre macchine da stampa e quindi conosciamo la qualità dei prodotti, dell’organizzazione vendite, assistenza e parti di ricambio». Il sistema Baldwin EvenSpray sostituisce la vecchia versione ed è stata una scelta chiave per Centro Stampa Quotidiani nell’ottica di rinnovare il cuore di una delle loro macchine da stampa, ovvero la bagnatura. «Le nuove barre EvenSpray ci permettono di ridurre considerevolmente gli scarti in avviamento, abbiamo raggiunto prestazioni migliori in termini di velocità della macchina, e un miglior equilibrio tra acqua e inchiostro, il che significa maggiore qualità di stampa. Sin dal giorno dell’installazione delle prime barre abbiamo potuto constatarne i benefici». Le spraybar EvenSpray, equipaggiate con
valvole G5, sono nate dagli sviluppi delle versioni precedenti, garantiscono migliori performance, durabilità e facilità di manutenzione. Il nuovo materiale utilizzato nello stantuffo, ad esempio (ora chiamato U62), è una gomma appositamente sviluppata da Baldwin che garantisce, oltre a una durata superiore rispetto al modello precedente (U59), anche una maggiore resistenza alla corrosione dovuta per esempio agli agenti chimici. «Le valvole G5 sono inoltre molto più semplici da gestire», ha aggiunto Alberto Giudici. «Per questo motivo abbiamo constatato una minore necessità di manutenzione, comunque semplificata, e minori fermi macchina per la loro sostituzione». «Sono felice che CSQ abbia rinnovato la fiducia a Baldwin nell’aggiornamento di una parte così importante di una macchina da stampa come il sistema di bagnatura», ha affermato Simone Morellini, responsabile vendite di Baldwin.
Alberto Giudici, direttore Impianti e Manutenzione IT del CSQ. Sotto, una barra Baldwin EvenSpray di ultima generazione.
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Installazioni italiane di NoeCha1 L’azienda bergamasca ha scelto il palcoscenico internazionale di Fespa, a Colonia, per mostrare la nuova versione del sistema di stampa inkjet industriale UV-LED flatbed di grande formato NoeCha1 e annunciare i nomi dei primi clienti italiani. Tra questi, Large Format by Trimline di Borgoricco (PD), parte del gruppo Logo, che potrà ora stampare qualsiasi tipo di pannello rigido fino a 3,2x2 m e 12 cm di spessore a una velocità di 210 m2/h ed espandere ulteriormente il proprio business. Altre due macchine andranno a Trezzano (MI), presso la fpe SpA, che vuole sfruttare le elevate prestazioni produttive e qualitative per incrementare la propria competitività. Una lunga esperienza nella progettazione e realizzazione di materiale pubblicitario e promozionale destinato a punti vendita, fiere di settore, promozioni e packaging colloca quest’azienda tra i leader del settore grazie alla ricerca di materiali all’avanguardia e tecniche di stampa innovative.
Prima Truepress Jet L350UV in Italia
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Screen Srl è la prima azienda in Italia ad aver investito in una macchina da stampa digitale Screen Truepress Jet L350UV, confermando il ruolo pionieristico nell’adozione di tecnologie innovative per stampa di packaging ed etichette. Presente dal 1987, nasce come fotolito classica e fin dall’inizio investe in tecnologie Screen (l’azienda si chiama come il suo fornitore di fiducia!). Sempre alla ricerca di novità tecnologiche, il titolare Stefano Rossetti incontra Innovation, distributore in Italia, che gli presenta la nuova soluzione tecnologica del costruttore giapponese e visita la sede di Screen in Olanda al fine di effettuare prove di stampa sulla Truepress Jet L350UV. La quale si dimostra subito all’altezza delle aspettative di Rossetti, tanto da indurlo all’acquisto. La macchina viene installata a fine dicembre 2014 ed entra in produzione all’inizio del 2015.
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In Grafical arriva Alice... ed è davvero una meraviglia Fa bene allo spirito partecipare a eventi
come quello magnificamente organizzato lo scorso 5 giugno dalla famiglia Lonardi di Marano di Valpolicella. Quattro fratelli che hanno avviato l’azienda 30 anni orsono e che hanno già inserito la seconda generazione al comando. Un’azienda che in questi ultimi difficili anni per il settore ha saputo evolvere e diversificare, ma soprattutto crescere costantemente sia in termini di mercato che di competenza. L’ultimo delicato passaggio è l’arrivo di “Alice”, così è stata battezzata la Komori Lithrone H-UV in configurazione speciale, scelta per riposizionare decisamente l’azienda nel segmento del 70x100 a foglio. «L’avvento degli online printer, il proliferare dell’offerta di macchine lunghe e il mutamento della domanda negli ultimi anni ha penalizzato questo segmento di mercato che per noi stava progressivamente
perdendo quota», ci spiega Andrea Lonardi, alla direzione tecnica dell’azienda, «così abbiamo sentito la necessità di riposizionare il nostro modello d’offerta sfruttando le competenze tecniche maturate in questi anni in seno alle nobilitazioni». Del resto è bastato il tour dell’azienda per capire quanti e quali sono le competenze maturate. Un evento e un’occasione dal risultato lusinghiero, e non solo in termini di presenze, come dimostrano i quasi 200 partecipanti, ma anche per le entusiastiche impressioni raccolte a caldo, comprese quelle di alcuni colleghi concorrenti, giunti su invito di Komori e di Fedrigoni. La coreografia curata dai designer interni di Grafical è stata degna delle aspettative create nella scelta del nome della macchina presentata: ci siamo trovati effettivamente immersi nel “paese delle meraviglie”. Fiducia, entusiasmo, buon senso, ma soprattutto tanta voglia di fare. Un’ottima ricetta. E.P.
Ancora Arti Grafiche investe sulle nobilitazioni più spinte In Ancora hanno investito per arricchire il parco macchine con soluzioni che ampliano notevolmente la gamma dei lavori che sono in grado di realizzare. «Non pensiamo sia il momento di fare mezzi passi o timidi tentativi», ci ha detto Delio Remondini, direttore generale dello stabilimento di Milano, «poiché le richieste del mercato stanno cambiando e per non perdere opportunità bisogna essere in grado di rispondere al 100% in termini di qualità e tempestività». Nelle scorse settimane in Via Crespi sono quindi arrivate tre importanti attrezzature digitali che vanno a completare il reparto offset: una Heidelberg Linoprint CV, una Linoprint CP e una Scodix nella configurazione più estesa, quella che consente di nobilitare anche con il glitter. Tutte soluzioni vendute da Macchingraf che ha organizzato un’open house di tre giorni dal titolo “Stampa, guarda, tocca! Lo stampato con un senso in più”. Il senso in più è soprattutto riferito alla Scodix, dove veramente la stampa si fa toccare e sentire. La configurazione scelta da Ancora ha anche il gruppo per il glitter, la prima in Italia – delle 8 installate – così completa. E per aggiungere un’ulteriore “ciliegina sulla torta” ad Ancora stanno facendo sperimentazioni per aggiungere anche i metallizzati, con effetti molto simili a quelli della stampa a caldo...
Libri per ragazzi, business internazionale di Grafiche AZ In attesa che il segno + torni a dare fiato alla produzione, per alcuni guardare all’estero è stata una scelta obbligata per sopravvivere, per altri la prosecuzione di un cammino iniziato da tempo. È la strada che Grafiche AZ, piccola impresa veronese specializzata nella stampa offset di libri per ragazzi, percorre da quando è nata, nel 1971. Tra i principali clienti stranieri, Grafiche AZ può contare sulla casa editrice francese L’Ecole des Loisirs, che pubblica letteratura per l’infanzia. Ma il successo segue molte vie, alcune anche sorprendenti. Come la richiesta arrivata da Los Angeles: realizzare un volume per Elizabeth Gorcey, attrice americana diventata produttrice e scrittrice di libri per ragazzi. Green is good sarà il secondo libro di una serie che l’attricescrittrice sta dedicando ai bambini. Per l’azienda italiana una produzione tipica, rifinito con una mezza tela sul dorso che sarà stampata a caldo con tecnica hot foil impressing. S.T. IPI 163/15
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PIOMBI GrandPrix Advertising Strategies < Si è svolta il 3 giugno, presso il Barclays
Teatro Nazionale di Milano, la 28ma edizione dell’International GrandPrix Advertising Strategies. La serata è stata condotta da un travolgente Piero Chiambretti che, affiancato da Ariadna Romero, ha premiato professionisti e personaggi dello spettacolo come Pupi Avati, Giuseppe Sala (commissario unico e ad Expo Italia 2015), Elio e le Storie Tese, Alessia Marcuzzi, i tre giudici di Top DJ e l’autore del programma Pierpaolo Peroni, Giusy Versace e Tewolde Gebramariam (CEO Ethiopian Airlines). Hanno partecipato alla serata diversi rappresentanti del mondo della comunicazione, dell’imprenditoria, dell’advertising, agenzie e centri media che in questo 2015 hanno lasciato il segno attraverso le loro campagne e
la loro strategia di comunicazione. Vincitrice del Premio International GrandPrix Advertising Strategies 2015 è stata l’Agenzia Leo Burnett Istanbul (cdp Dinamo Istanbul – Casta Diva Group) con la campagna “Hearing Hands” ideata per Samsung. Accanto a Piero Chiambretti sono saliti sul palco, per la consegna dei premi, la conduttrice Barbara d’Urso, il conduttore sportivo Pierluigi Pardo, la fondatrice del blog Giallo Zafferano Sonia Peronaci, senza dimenticare il brillante intervento del giornalista e speaker radiofonico Cristiano Militello. Le campagne di comunicazione in concorso, selezionate dal Comitato scientifico di Preselezione del GrandPrix, hanno dato vita a una Winners List di dieci finalisti che nel corso della serata sono stati votati da tutto il pubblico presente in sala.
Innovazione tecnologica all’Oscar dell’Imballaggio Come si diventa Best Packaging 2015? Ovvero come si vince l’Oscar dell’Imballaggio nell’anno di Expo2015? Con una buona dose di innovazione declinata nella scelta di materiali innovativi, rinnovabili, possibilmente provenienti da materie prime non utilizzabili per consumo umano, con soluzioni tecniche che allunghino la shelf life dei prodotti e che aiutino a prevenire lo spreco alimentare, lungo la filiera e nelle dispense di casa. Si diventa Best Packaging soprattutto rispondendo ai requisiti della Carta Etica del Packaging, frutto della sinergia dell’editore Stefano Lavorini (ItaliaImballaggio), di Valeria Bucchetti e Giovanni Baule, docenti della Scuola del Design del Politecnico di Milano, estensori della carta, e del patrocinio dell’Istituto Italiano Imballaggio. La Carta Etica è stata utilizzata dalla Giuria, presieduta da Luciano Piergiovanni (DeFENS, Università degli studi Milano) come linea guida per la selezione dei vincitori, che sono risultati: Chep Italia, Goglio, Krones, Plastipak Italia Holding/Norda, Sealed Air, Tubettificio Favia, Venchiaredo/Smilesys, Pet Engineering/Novapet, Tetra Pak Italiana, GPP Industrie Grafiche/Barilla/Favini.
Quando l’offerta esce dall’ordinario
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Nuove idee e applicazioni inedite: questo il fil rouge dell’open house MCA Digital. Un’intensa tre giorni durante la quale l’azienda di Campodarsego, primo rivenditore attivo sul territorio nazionale specializzato in soluzioni digitali di piccolo e grande formato, ha offerto ai partecipanti spunti, esempi, ispirazioni per far crescere il proprio business. «In collaborazione con i brand che rappresentiamo abbiamo voluto organizzare un primo appuntamento a valore aggiunto, dove offrire agli operatori del settore nuove proposte applicative per potersi distinguere, sviluppando il business con prodotti innovativi», ha commentato Cristina Del Guasta, socio fondatore di MCA Digital. «Ciò che veramente può fare la differenza è saper valorizzare e orchestrare con arguzia e ingegno queste tecnologie per mettere a punto un’offerta che esca dall’ordinario, dove il prezzo di vendita diventa un fattore secondario». Questi i partner di MCA Digital: HP, Xerox, Guandong, Canon, EFI, Fotoba, Flexa e Graphtec.
news eventi
IN BREVE Concorso nazionale OneMorePack Si è tenuta l’11 giugno nel complesso borbonico del Fusaro di Bacoli (NA) la cerimonia di premiazione di OneMorePack, concorso di Creative Packaging Design ideato e diretto dall’industria poligrafica salernitana Grafica Metelliana, che annualmente premia i migliori imballaggi realizzati da designer e agenzie di comunicazione. Questi i professionisti premiati nelle varie categorie: Baldessari&Baldessari (Food&Beverage), Max Coppeta (Esthetics), Tech Team (Various), Gian Piero Giovannini di Urge Design (Sostenibilità), Mimicoco Design (Visual), Francesco Galiero di OhOh Design (Label), Autore (Shopping bag), Packaging in Italy (Funzionalità).
Pollicioni d’oro 2015 Nella cornice di Ipack-Ima si è svolta la 23ma edizione del Pellitteri’s Day che, nato da un’idea di Franco Marinelli, assegna il Pollicione d’oro agli studenti meritevoli delle scuole grafiche di tutta Italia. Inoltre riconosce l’eccellenza di chi, con la sua vita e il suo lavoro, ha fatto crescere l’industria e la cultura grafica in Italia. Premiati quest’anno Giulio Olivotto alla carriera, Mario Pozzoni alla professionalità e Natale Cattaneo alla formazione. Assegnata anche una menzione d’onore alla memoria di Alberto Sironi per il suo contributo al settore grafico in ambito formativo, associativo e aziendale.
Spaziocultura
Un viaggio nel passato
La storia di Brescia vista con l’ultima tecnologia Epson. Grazie alla speciale “macchina del tempo” progettata dagli organizzatori della mostra Roma e le genti del Po. Un incontro di culture. III-I secolo a.C., presso il Museo Santa Giulia di Brescia (dal 9 maggio fino al 17 gennaio 2016), i visitatori si trovano immersi in un vero e proprio viaggio nella storia della città di Brescia, quando gli abitanti locali incontrarono la Roma Repubblicana. Questa macchina del tempo è stata possibile anche grazie all’utilizzo di 17 videoproiettori Epson, deputati a ricreare i suggestivi ambienti della città e le coinvolgenti vedute della campagna circostante; entrambi fanno da sfondo all’esposizione archeologica, composta da quasi 500 reperti, molti dei quali mai esposti, in un percorso di ben 1.500 metri quadrati. Gli smart glass Epson Moverio hanno invece offerto la piattaforma tecnologica per creare una straordinaria
applicazione di Realtà Aumentata, realizzata dall’esperienza di ART Glass Srl, capace di portare i visitatori in quello che doveva essere il cuore della città così come lo videro e lo vissero gli abitanti di allora. I visitatori possono così immergersi nell’età romana e vedere le ricostruzioni degli edifici in sovrapposizione al mondo reale, tra cui: il maestoso Capitolium a dominare l’imponente piazza del foro, la cella centrale con la statua di Giove, le lunghe rampe di scale in marmo bianco, l’ombra delle colonne sui portici, il colle Cidneo alle spalle, con un altro importante tempio che svetta sulla sua sommità, il grande teatro romano con i suoi 20.000 posti a sedere, le taberne, le domus e, in lontananza, le mura con la porta Gli smart glass da utilizzare per essere “trasportati” nell’antichità. urbica verso Verona.
Industria, oggi MAST presenta l’immagine dell’industria contemporanea negli scatti di 24 artisti e fotografi moderni, proponendo una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio industriale. La mostra – alla MAST PhotoGallery di Bologna fino al 6 settembre – espone le immagini di artisti che, perdutasi l’incisività della fotografia industriale in senso classico degli anni ‘60 e ‘70, si interessano oggi ai processi produttivi e al loro legame con la società, indagando sui rapporti di forza e sull’influenza dell’industria sull’uomo e la natura. Olivo Barbieri, ad esempio, nella sua fotografia lunga 7 metri raffigurante l’interno di uno stabilimento Ferrari, mostra come i capannoni siano ormai ambienti chiari, luminosi, arredati con grandi “piante da appartamento”, ma totalmente deserti; Henrik Spohler e Vincent Fournier ci guidano attraverso un mondo di dati e prodotti, un mondo in cui ormai solo i cartelli aiutano a orientarsi. Carlo Valsecchi fotografa impianti produttivi contemporanei come fossero sculture a tuttotondo di una “industrial fiction”.
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Questa la motivazione della giuria: Leone d’Oro come migliore Partecipazione nazionale alla Repubblica dell’Armenia per aver creato un padiglione basato su un popolo in diaspora, dove ogni artista si confronta non solo con la sua località specifica, ma anche con il suo retaggio culturale. Il padiglione prende la forma di un palinsesto, con elementi contemporanei inseriti in un sito del patrimonio storico. La mostra Armenity, allestita nella suggestiva cornice del Monastero Mekhitarista dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni, rafforza la nozione di dislocamento e di territorio, di giustizia e di riconciliazione, di ethos e di resilienza; indipendentemente dal luogo di nascita, ciascuno degli artisti porta con sé la memoria, l’identità e la verità delle sue origini. Un’adunata “transnazionale” sotto l’insegna di un’identità frammentata e dispersa, ricostruita e rinnovata con il talento di questi artisti, nipoti di coloro che sono sfuggiti al genocidio nel 1915.
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Alla Biennale di Venezia premiato il padiglione armeno
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Interviste Simona Michelotti
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È una delle più importanti realtà italiane nel settore del flexible packaging, con quasi 125 milioni di euro di ricavi, il 46% dei quali realizzati all’estero, e circa 500 dipendenti. Segni particolari: fornitore n° 1 al mondo di un colosso come Ferrero.
“Per avere successo, un brand va continuamente rinnovato, con nuovi prodotti e packaging attraenti”.
46 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Simona Michelotti, amministratore unico e presidente di Sit Group
leader
nell’imballaggio
flessibile di ACHILLE PEREGO
Non capita a tutte le aziende di stampa che operano nel settore dell’imballaggio flessibile di essere il fornitore di riferimento di colossi italiani e internazionali dell’industria alimentare. Né di poter allineare un portfolio clienti che comprende i più importanti gruppi internazionali che producono snack, cioccolato, prodotti da forno, caffè e bevande, prodotti freschi, gelati, surgelati e pasta. E proprio dalla pasta è nata la storia di successo del gruppo Sit. Quello che all’origine, era il 1967, nacque come una piccola azienda di stampa con il nome Rotostampa, nella Repubblica di San Marino. Dove ha ancora il quartier generale e uno stabilimento rotocalco a cui ha aggiunto, nel 2005 e 2006, due aziende (Sarel Plast a Padova, per stampa flessografica, e Mipa, unità produttiva rotocalco, ora Sititalia, a Pesaro, per un ciclo produttivo completo che allinea, nel settore stampa, sette macchine rotocalco e due flessografiche) che hanno portato Sit Group tra le più importanti realtà italiane nel settore del flexible packaging, specializzata nel food ma anche nel non food (detersivi, prodotti medicali, personal care), con quasi 125 milioni di ricavi nel 2014, il 46% realizzato all’estero (in testa la Germania seguita dalla Francia), e circa 500 dipendenti. Entrambi, ricavi e personale, destinati a crescere col piano di investimenti al 2018. Crescita guidata da più di quarant’anni da Simona Michelotti, prima come direttore generale, poi amministratore unico e presidente. Testimonianza di una conduzione familiare che ora vede presente in azienda anche la figlia Neni Rossini, responsabile delle risorse umane. Ma cosa c’entra la pasta con quello che oggi è il gruppo Sit? «L’azienda» racconta Simona Michelotti «è nata a San Marino nel ‘67 col nome Rotostampa, diventata poi Sit nel 1971, da un’idea proposta a mio padre Romano da un amico produttore di pasta, il signor Ghigi, che aveva uno stabilimento a Rimini. Ai tempi infatti era appena stata emanata la legge che imponeva il confezionamento della pasta, prima venduta sfusa nelle botteghe di generi alimentari, e il signor Ghigi suggerì a mio padre di iniziare questa attività che avrebbe anche potuto costituire un’opportunità di lavoro per i tanti componenti della nostra famiglia (siamo ben dieci figli!)».
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aziende fiori all’occhiello
il personaggio Classe 1946, nata a San Marino, Simona Michelotti, dopo il diploma di ragioniere all’Istituto tecnico commerciale di Rimini, ha preso le redini dell’azienda fondata dal padre (la Rotostampa nata nel 1967), nel 1971 quando aveva già assunto l’attuale nome di Sit (Stampa imballaggi trasparenti Spa). Direttore generale fino al 1986, anno in cui è diventata amministratore unico e presidente del cda. Oltre agli incarichi aziendali, negli anni ha assunto anche quelli di vicepresidente e poi presidente dell’Associazione nazionale dell’industria sammarinese, componente del comitato esecutivo del Giflex, presidente di Converflex, consigliere nel consiglio di amministrazione di Banca di San Marino e presidente della Camera di Commercio della Repubblica di San Marino.
Quali sono state le scelte strategiche più importanti effettuate in questi oltre quarant’anni? Seguire le necessità del cliente e crescere con obiettivi ambiziosi, investendo, oltre che in macchinari e impianti, anche in persone e competenze, insomma una struttura capace di rispondere alle esigenze sempre più di eccellenza del cliente. Quanto è stato importante fare la scelta di specializzarsi nel settore dell’imballaggio flessibile? È un ambiente trascinante, anche emotivamente; è un settore interessante, perché porta con sé una complessità decisamente elevata grazie all’alto livello dei nostri clienti. Questo lo rende certamente complesso ma affascinante ed esserci specializzati prevalentemente sul settore food ha anche il vantaggio di operare in un settore non ciclico che, anche in questo periodo di crisi, non ha visto una contrazione significativa dei volumi. Che tipo di servizio viene offerto ai vostri clienti? Al giorno d’oggi qualità di stampa e servizio efficiente sono considerati “condicio sine qua non”, oggi la competitività la si fa sui prezzi e creando processi di valore. Per Sit essere competitivi non significa però impoverire le strutture aziendali e il prodotto ma, al contrario, sviluppare strutture organizzative in grado di creare efficienza nei processi. Per questo stiamo puntando su modelli evoluti di supply chain che connettano in maniera più efficiente l’intera catena di fornitura e allo stesso modo stiamo lavorando sulla graphic chain e sull’innovazione di prodotto. Solo attraverso una vera e propria partnership con tutti gli interlocutori coinvolti (clienti, fornitori) sarà possibile agire sulle inefficienze e sui tanti costi nascosti che ancora si annidano lungo il processo e, di conseguenza, creare le condizioni di costo che rendono sostenibile il business.
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Come vede l’andamento del settore grafico? Ed è vero che il packaging ha risentito meno della crisi e ha sofferto meno la guerra sui prezzi? Se parliamo del settore grafico editoriale, questo sta vivendo un momento di passaggio epocale dovuto al cambiamento e all’innovazione delle tecnologie. Si sta
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Quali sono gli ultimi investimenti effettuati e quelli in programma? L’ultimo investimento, da poco completato, ha riguardato la costruzione ex-novo del reparto incisione cilindri. Un impianto all’avanguardia in grado di preparare oltre 10.000 cilindri all’anno e che comprende anche un magazzino automatizzato per lo stoccaggio di oltre 24.000 cilindri. Questo investimento è stato condotto in parallelo alla realizzazione del nuovo Centro Direzionale a San Marino e di una serie di altri investimenti migliorativi dei siti produttivi. Per il futuro stiamo valutando uno sviluppo del sito padovano per rendere ancor più competitiva la nostra offerta di packaging flessibile in tecnologia flessografica.
aziende fiori all’occhiello
Sala stampa Il ciclo produttivo completo allinea, nel settore stampa, sette macchine rotocalco e due flessografiche.
trasformando in un altro tipo di settore, certo non morirà ma subirà importanti mutamenti per poi riprendere una nuova direzione, diversa. Per quanto riguarda il settore del packaging, confermo che ha risentito decisamente meno della crisi, registrando minori difficoltà, soprattutto nel food packaging che beneficia di un settore alimentare che tende a rimanere abbastanza stabile nei volumi. Il settore soffre tuttavia di una forte competizione sui prezzi e, come detto, la sfida è proprio quella di riuscire a rimanere sul mercato con prezzi concorrenziali, gestendo la crescente complessità e migliorando efficienza e performance delle proprie aziende garantendone la sostenibilità. Anche come presidente di Converflex, come vede questo settore in Italia: è sufficientemente competitivo anche per conquistare mercati esteri? Per me è stato un onore essere presidente di una fiera che rappresenta la migliore ingegneria e creatività italiana. E sono certa, perché è dimostrato, che le aziende italiane produttrici di macchinari sia per la grafica editoriale, che per il packaging e per il labelling, sono leader nel mercato internazionale. Molte sono ancora aziende familiari di medie dimensioni, la forza del nostro tessuto economico, ma credo che probabilmente inizieremo a intraprendere un percorso di integrazione, la naturale evoluzione culturale nel mondo degli affari e del mercato globale. Anche il gruppo Sit è cresciuto con le acquisizioni: ritenete di avere oggi una dimensione sufficiente o pensate a una nuova crescita per linee esterne? È difficile stabilire quale sia la dimensione sufficiente. Un’azienda per sua natura deve crescere, come un bambino, e non può fermarsi. Il come dipende dalle opportunità che si incontrano. Come Gruppo Sit siamo cresciuti negli anni sia per linee interne che esterne, e guardiamo al nostro futuro pronti a cogliere le nuove opportunità e le esigenze che il mercato ci chiederà di soddisfare.
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Un gruppo della vostra dimensione può ancora essere guidato con la formula familiare? Da voi è entrata anche la terza generazione: saprà guidarla in futuro? In realtà siamo alla seconda generazione perché mio padre ha fondato la società, ma avendo un ruolo nel settore dell’amministrazione pubblica di San Marino, non ha mai gestito l’azienda: per questo mi considero la prima generazione e mia figlia la seconda. Dipende da cosa si intende da “formula familiare”, perché anche tante multinazionali hanno origine e continuano a mantenere un’impostazione familiare dell’azienda. Quindi, come nel nostro caso, se è stata costruita una struttura manageriale forte, e su questo ci siamo impegnati tanto, credo che sicuramente possa essere una formula vincente, adattandola ai tempi odierni, senza accezioni padronali antiche, ma con valori forti di identità aziendale e stile che hanno sicuramente un’impronta diversa quando c’è una famiglia dietro l’azienda. In quest’ottica, la formula familiare a mio avviso, può meglio consentire la pianificazione e lo sviluppo di progetti industriali a lungo termine. >segue a pag. 65
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eventi stampa
Heidelberger Druckmaschinen
Nuovo look e un ritorno alla crescita Tagli alle spese, riorganizzazione interna e focus sulle aree di business strategiche alla base della politica di rilancio del produttore tedesco. Dopo una profonda ristrutturazione con significativi tagli alle spese negli ultimi tre anni, il CEO di Heidelberg Gerold Linzbach guarda al futuro con grande fiducia, nonostante le vendite del Gruppo abbiano subìto un calo del 4,1%.
di CRISTINA ROSSI
Roland Krapp, responsabile del nuovo Print Media Center Commercial a WieslochWalldorf, in Germania.
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Sono infatti passate da 2,43 a 2,33 miliardi di euro nell’anno fiscale 2014/2015 che si è concluso lo scorso 31 marzo. E l’ottimismo di Linzbach è legato a un riallineamento del Gruppo verso le aree di business più profittevoli e con maggiori prospettive di crescita, tra cui quella dei servizi e prodotti di consumo e il settore del digitale. In particolare, Heidelberg ha continuato a rafforzare il settore dei servizi attraverso una serie di acquizioni (BluePrint Products, Printing Systems Group che controllava Macchingraf e Fujifilm Sverige). In base alle previsioni, le neoacquisite società genereranno entrate superiori ai 100 milioni di euro nell’anno finanziario 2015/2016 e supporteranno il processo di crescita di Heidelberg una volta ultimata l’integrazione. Quanto alla stampa digitale, il posizionamento del produttore tedesco si è ulteriormente rafforzato con l’acquisizione di Neo7even (società tedesca che sviluppa software) e del Gruppo Gallus, insieme al quale ha lanciato una macchina ibrida per le etichette – la DCS 340 – che integra un modulo di stampa inkjet sviluppato congiuntamente da Heidelberg e Fujifilm e che debutterà ufficialmente a Labelexpo 2015 il prossimo settembre. La partnership con Fujifilm, che porterà a lanci di nuove soluzioni inkjet per la stampa commerciale e di packaging a Drupa 2016, è andata a completare quella con Ricoh nell’ambito delle soluzioni elettrofotografiche, recentemente rinnovata con il lancio di nuovi modelli. Tra le aree più “deboli” figura senza dubbio il postpress e da qui la decisione di Heidelberg di uscire da un settore in perdita da anni, quello delle accavallatrici/ cucitrici e brossuratrici – come ha ricordato Harald Weimar, membro del CdA e responsabile vendita e assistenza in Heidelberg – e di cedere questo business a Müller Martini poco meno di un anno fa. Al tempo stesso il produttore tedesco si è rafforzato nella cartotecnica, siglando lo scorso novembre un accordo con il costruttore cinese Masterwork Machinery e vendendo attraverso la propria rete le fustellatrici, come la Promatrix 106 CS, e nuove piega-incolla, come Diana Smart 55 e Diana Smart 80, frutto di questo recente accordo.
eventi stampa
Infine, la quarta area di business cruciale per Heidelberg è rappresentata naturalmente dal proprio core business, quello delle offset a foglio e anche in questo caso la struttura esistente è stata adattata alle richieste di mercato. Nonostante una contrazione del numero di clienti negli ultimi anni – da 200.000 generici (“all-round print shops”) a 15.000 specializzati – la società mantiene il proprio ruolo di leader di mercato con il 42%, seguita da Komori (18%), KBA (16%), Ryobi MHI (circa il 7%) e Manroland Sheetfed (circa il 5%). I 15.000 specialisti includono stampatori commerciali (per la maggior parte piccole-medie aziende), stampatori di packaging (spesso aziende internazionali) e web-to-print. Circa l’80% del fatturato è generato da 3.000 stampatori di dimensioni medie o molto grandi.
Clienti e giornalisti assistono all’inaugurazione ufficiale del nuovo Print Media Center dedicato alla stampa commerciale, che va ad affiancarsi a quello già esistente per la stampa del packaging.
Una “H” più colorata nel nuovo logo aziendale
A rispecchiare tutti i recenti cambiamenti nella filosofia aziendale un nuovo logo, la cui H iniziale è caratterizzata da tre colori – verde, azzurro e giallo – che identificano rispettivamente le tre aree di business chiave: prodotti di consumo, attrezzature e servizi. Lo ha spiegato in una recente conferenza stampa l’americano Christopher Tapley, nuovo responsabile del marketing e della comunicazione di Heidelberg a livello mondiale. Oltre al nuovo logo è stata creata una nuova serie di icone visibili in anteprima nelle varie postazioni del nuovo Print Media Center per la stampa commerciale. Inaugurato un Print Media Center Commercial a Wiesloch
È tempo di dire addio alla bellissima Print Media Academy nel cuore di Heidelberg, per la cui creazione l’allora sindaco aveva addirittura dovuto modificare l’urbanistica dell’incantevole città universitaria tedesca. E questo perché il Print Media Center per la stampa commerciale con sede lì da ben 33 anni è stato recentemente trasferito nell’edificio 57 a Wiesloch-Walldorf, non lontano dal padiglione 11 che ospita dal 2008 un’analoga struttura dedicata al packaging che occupa circa 5.400 metri quadri. Il nuovo Print Media Center Commercial è stato inaugurato lo scorso giugno (10, 11 e 12 giugno) alla presenza di oltre 500 clienti arrivati da tutto il mondo (Italia compresa naturalmente!) e si estende su un’area totale di oltre 4.700 m2. La nuova struttura, che riflette tutta l’operazione di rebranding promossa da Heidelberg, offre ai visitatori dimostrazioni pratiche di una produzione integrata con un focus costante sulle esigenze del cliente. Al centro della struttura un’innovativa piattaforma di presentazione che utilizza tecnologie interattive per illustrare i vari
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eventi stampa
Le attrezzature del Print Media Center Commercial Prestampa • CtP Suprasetter A 75 DTL • CtP Suprasetter 106 DCL
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Post-stampa • Piegatrici: Stahlfolder CH 56, Stahlfolder CH 78, Stahlfolder BH 56, Stahlfolder TX 96 e Stahlfolder KH 82 • Sistemi di taglio: Polar 56 Eco, Polar Pace System 200 (137) e Polar Cutting System Pro 200 (137) con workflow Prinect
aspetti di workflow, consumabili e servizi, evidenziandone Stampa digitale il rispettivo ruolo nel • 2 Linoprint CV processo produttivo. • Linoprint CP Le macchine digi• Jetmaster Dimension tali e offset presenti Prodotti di consumo Offset nel PMC Commer• Saphira, Saphira Eco, Saphira Starter Kit • Speedmaster SX 52-5-P+L con LE UV cial supportano i • Speedmaster SM 74-2+P Servizi modelli di business • Speedmaster SX 74-5+L con LE UV • Heidelberg Systemservice, attuali e futuri dei • Speedmaster XL 75-6+L Anicolor Remote Services, Performance Services clienti. Nell’ambito • Speedmaster XL 75-5+L della stampa digitale • Speedmaster CX 102-6+L Heidelberg sta raf• Speedmaster SX 102-8+P+L forzando le collabocon LE UV e LED UV razioni con i partner • Speedmaster XL 106-8+P in modo da garantire • Speedmaster XL 106-6+L ai propri clienti l’accesso alle tecnologie più avanzate. Tra queste, le soluzioni entry-level per la stampa commerciale basate sulla tecnologia elettrofotografica di Ricoh e la tecnologia inkjet di Fujifilm per la stampa digitale su scala industriale di etichette e packaging. Nel caso delle macchine offset vengono presentate tutte le varie tipologie di tecnologie per l’essiccazione e le relative applicazioni. In aggiunta all’essiccazione convenzionale e UV, alcune macchine sono dotate di lampade LED o forni LE (low energy) UV per poter stampare su un’ampia gamma di supporti. Le attrezzature di post-stampa per il taglio e la piega danno il tocco finale allo stampato e possono essere integrate nel workflow Prinect se richiesto dal cliente, utilizzando, ad esempio, dati di presetting dell’area di prestampa e stampa insieme ai dati operativi per un accurato calcolo dei costi. Uno dei poli di maggior attrazione nella nuova PMC è Jetmaster, la macchina inkjet in grado di personalizzare oggetti tridimensionali, come ad esempio i palloni da calcio. Attualmente in totale 100 persone e 10 formatori sono impegnati nei due Print Media Center, dove nel 2014 sono state realizzate quasi 1.200 dimostrazioni per i clienti. Inoltre, un totale di circa 2.000 visitatori ha partecipato a open house e ad altri eventi. Infine, gli Heidelberg Info Days – che affrontano temi specifici, dalla stampa digitale al packaging, dalla stampa UV alle basse tirature e altro – si tengono ogni terzo giovedì del mese e offrono ai clienti una panoramica delle soluzioni più recenti senza che i clienti debbano registrarsi anticipamente. I due Print Media Center sono parte di un Print Media Center Network che serve anche i mercati americano e asiatico con centri a Kennesaw vicino ad Atlanta e Qingpu nei pressi di Shanghai.
Nell’area dedicata alla stampa digitale sono presenti tre Linoprint, basate su tecnologia a toner di Ricoh, e una Jetmaster Dimension (a destra) per la stampa inkjet su oggetti tridimensionali come i palloni.
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eventi comunicazione
Print Buyers Conference 2015
Cosa aspettarsi dalla stampa Si è svolta lo scorso 15 maggio a Bologna una conferenza che ha messo a confronto i protagonisti della comunicazione stampata. L’intento era creare un precedente, avviare un dialogo fra gli attori di filiera, stimolando il confronto schietto atto a portare in luce limiti e opportunità dell’attuale sistema di fornitura.
di EMANUELE POSENATO
Mutuando le parole del presidente di Comunico Italiano, Roberto Moreschini, possiamo affermare: “Missione compiuta!”. Questo è stato il commento lapidario e soddisfatto che il vulcanico presidente ha espresso in chiusura d’evento, ben un’ora oltre il termine previsto, di fronte a una sala che alle 18.30 di un venerdì era ancora gremita. La proposta di Comunico Italiano, l’associazione promotrice dell’evento con Unindustria Bologna, grazie a una perfetta organizzazione e anche al contributo in media partnership della rivista Print Buyer (Zeta’s Edizioni), ha certamente soddisfatto le aspettative di tutti. Oltre alla soddisfazione degli organizzatori, registriamo anche quella dei partecipanti che complessivamente hanno apprezzato i contenuti emersi, e pure quella degli speaker che hanno avuto modo di esternare un bisogno che abbiamo scoperto in qualche caso essere ancora disatteso. Le quattro sessioni tematiche individuate – Moda e Abbigliamento, Alimentare e Grande Distribuzione Organizzata, Meccanica e Automazione, Arredocasa – hanno saputo catturare l’attenzione in sala e fornito interessanti spunti agli oltre 150 congressisti paganti, ai quali si aggiungevano gli sponsor e gli operatori espositori, i quali, nei momenti di pausa fra le sessioni, sono stati indaffarati a intrattenere il pubblico presentando soluzioni, prodotti, rispondendo a quesiti e creando contatti. Ottima la conduzione dell’evento da parte di Alessandro Beltrami che ha duettato con i moderatori e gli speaker di volta in volta sul palco, sedici in tutto a fine giornata, e che bene ha dosato la componente tecnica – compreso l’interessante contributo di alcuni degli esperti ISO presenti in quei giorni a Bologna per il meeting internazionale annuale – con quella marketing e commerciale delle specifiche tematiche. La prima sessione è stata dedicata alla stampa emozionale nei settori della moda, dell’abbigliamento, pelletteria e fashion in generale, il cui focus principale avrebbe dovuto essere la capacità di suscitare emozioni, di coinvolgere, al cui fine concorrono certamente la qualità dell’immagine, le modalità di stampa, il fascino dei materiali e del progetto. Sono emerse inaspettatamente invece anche molte esigenze basiche di
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Moda e fashion
eventi comunicazione
una clientela che tutto sommato si aspetta e ottiene una qualità elevata, ma che lamenta invece una carenza di servizio, la mancanza di un approccio maggiormente olistico, che includa gli aspetti consulenziali, organizzativi e logistici della filiera. Food e Grande DistribuziOne
Un tema ribadito con ancora maggior veemenza nella seconda sessione, quando il focus è stato quello del packaging stampato per la filiera agroalimentare e della grande distribuzione organizzata, dove le esigenze logistiche si devono sposare con una grande varietà di materiali e processi di stampa, mantenendo l’immagine coordinata del brand sullo scaffale. Enrica Menozzi ha offerto un interessante approfondimento sulle possibilità di integrazione fra stampa e online, per la comunicazione mobile e per il marketing di prossimità sul punto di vendita.
Meccanica e automazione
Estremamente tecnica la terza sessione, dedicata alla filiera della meccanica e delle macchine, dove a farla da padrone è la creazione di cataloghi complessi tipici dell’industria meccanica, della manualistica, spesso ad elevato livello di customizzazione. Alessandro Mambretti è riuscito a far emergere dalle testimonianze dei relatori le caratteristiche di una domanda che fa dell’integrazione con i sistemi informatici un driver fondamentale per generare economie importanti. Una sessione che ha creato qualche “mal di pancia” in sala, quando si è potuto apprendere, dal vivo, nella case history del colosso dell’industria meccanica IMA, qual è il livello di autonomia oramai raggiunto e quali e quante opportunità ci siamo persi come categoria, praticamente rinunciando ad affrontare i problemi del cliente, che volentieri ce li avrebbe affidati. Arredocasa
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Sessione finale che riporta ossigeno, con il settore dell’arredocasa, che di carta, nobilitazione e volumi ha invece ancora un gran bisogno. Interessanti le tendenze contrastanti emerse, fortemente legate alle strategie commerciali dell’uno o dell’altro gruppo, che hanno ben espresso quanto sia necessario conoscere a fondo la filiera distributiva del proprio cliente per poterlo servire in modo adeguato e puntuale.
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tecnologie stampa
Manroland Sheetfed
Una storia di evoluzione Alan Hurndall intervista Rafael Penuela, CEO di Manroland, sulla ripresa dell’azienda. ■ Manroland Sheetfed è in buona salute: registra consistenti profitti e lancia una macchina da stampa innovativa, la Roland 700 Evolution. Solo tre anni fa, quando Tony Langley acquisì l’azienda, il gigante tedesco era attaccato a un filo...
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È una case history che vale la pena di essere raccontata quella che ripercorre gli ultimi tre anni della storia di Manroland Sheetfed sottolineando le differenze tra la vecchia e la nuova gestione. In quei giorni bui pre 2012, come responsabile delle vendite, Rafael Penuela trascorreva tre quarti del suo tempo in interminabili riunioni a parlare con un esercito di colleghi. Il pedigree e la competenza tecnica di una forza lavoro altamente considerata non era messa in discussione, ma era un’organizzazione soffocata dalle formalità, dalla struttura e dal sistema. E l’azienda collassò. «A quel tempo ero un esperto di presentazioni Powerpoint. Ma dal momento dell’acquisizione non ne ho più fatta una», dice Penuela, ora CEO di Manroland. «Ora il numero di partecipanti alle riunioni è al massimo quattro e lo stesso numero di riunioni è diminuito notevolmente». Parliamo in collegamento video con la sede di Offenbach, il cuore dell’ingegneria di precisione tedesca. È un grande villaggio, che occupa 70 ettari. Metà della forza lavoro, 1.600 persone, è occupata lì, il resto è sparso in tutto il mondo e si occupa di attività di vendite e marketing. L’acquisizione di Manroland da parte del gruppo Langley nel 2012 ha sorpreso molti per la sua audacia. L’azienda acquisita era più grande del fiorente Gruppo britannico multi-disciplinare e Manroland è oggi la più grande delle divisioni del gruppo Langley sia in termini di fatturato che di dipendenti. Rafael, 55 anni, nasce in Spagna ma si trasferisce in Germania a 9 anni – l’unico posto in cui suo padre trovò lavoro. Dopo un periodo di transizione, Tony Langley chiede a Rafael, legato alla Manroland dal 1992, di guidare la nuova organizzazione. Questa promozione significa per lui assumere la gestione di nuove attività che si aggiungono alla sua esperienza di vendi-
tecnologie stampa
ta. Una delle prime scelte strategiche è smettere di focalizzarsi sui clienti fortemente legati alle macchine della concorrenza. Invece, l’obiettivo è fornire valore aggiunto a tutti i clienti Manroland in termini di supporto, qualità, efficienza e operatività. Velocità nei cambi lavoro
La prima cosa che la nuova Manroland ha dovuto imparare è stare in piedi con le proprie gambe. L’azionista ha subito chiarito che non ci sarebbero stati aiuti e prestiti da soci o banche. «Questa è una sana filosofia, perché significa che si può spendere solo quello che si guadagna», dice Rafael. La situazione del mercato non ci ha aiutato. La carta stampata è in declino rispetto allo sviluppo dei media elettronici. La domanda in Cina, che acquista il 30% di tutte le macchine, si è ridotta drasticamente da un giorno all’altro. La battuta d’arresto del mercato è stata contrastata in modo efficiente dall’azienda, raggruppando tutta la produzione in un unico sito e vendendo gli edifici in surplus. Per sopravvivere, tutto doveva essere razionalizzato. L’aspetto positivo è che il settore del packaging è in forte espansione in tutto il mondo e attualmente il mercato non richiede macchine da stampa più veloci, ma macchine più efficienti in grado di dare valore aggiunto ai prodotti stampati. «Considerando che i clienti una volta stampavano 60-70-80.000 copie per ogni lavoro e che la media delle tirature oggi è di 10.000 copie, la velocità non è così vitale», spiega Rafael. L’interesse è più sul cambio rapido del lavoro e su una più facile operatività.
La Roland 700 Evolution ha vinto recentemente l’ambito premio Red Dot Award per il Design, competizione a livello mondiale. I giudici, tra designer e giornalisti provenienti da 25 paesi, hanno scelto tra quasi 5.000 iscritti. Nella pagina a fronte, Rafael Penuela.
La nuova Roland 700 Evolution
Dalla sua fondazione nel 1871, il nome Manroland è stato collegato più volte ad aziende leader del settore. Ha costruito la sua prima offset a foglio nel 1911, la monocolore Klein-Roland è arrivata un decennio più tardi e la offset a foglio Ultra a quattro colori è stata presentata nel 1951. Sulla base della sua competenza e della sua ricca storia, Manroland ha prodotto una nuova macchina da stampa all’avanguardia: nel novembre 2014 ha lanciato la sua ultima innovazione, la Roland 700 Evolution, stabilendo un nuovo standard nella tecnologia di stampa. La Evolution sostituisce la Roland 700 HS e la Roland 700 Direct Drive su una nuovissima piattaforma in grado di ridurre ulteriormente i fermi macchina. Tra gli sviluppi vi sono una nuova console di comando con controllo touch-screen, un nuovo sistema di sollevamento della pila al mettifoglio e il nuovo sistema di gestione automatica dei nastri aspiranti che assicura una migliore immissione del foglio. Altre caratteristiche includono gruppi di bagnatura completamente ridisegnati e nuovi tipi di cuscinetti che riducono significativamente le vibrazioni garantendo quindi maggior stabilità e riducendo usura e guasti. La Evolution è stata concepita, sviluppata e lanciata in soli due anni. «Prima, avremmo trascorso due anni solo per decidere se portare avanti il progetto o meno...», dice Rafael con rammarico. >segue a pag. 64
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Rotolito Lombarda / Nava Press
Il lusso dà soddisfazione Paolo Bandecchi fa il punto a un anno dall’acquisizione della storica azienda milanese. Un anno di lavoro intenso, “a tratti anche faticoso ma che ci ha resi ampiamente soddisfatti”. La soddisfazione è quella che esprime Paolo Bandecchi, fondatore, presidente e AD di Rotolito Lombarda, rispetto alla sua sedicesima acquisizione: quelle che una volta erano le storiche Grafiche Nava di Milano, azienda nata nel 1922.
di ACHILLE PEREGO
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Un’acquisizione annunciata nel maggio del 2014 e diventata operativa, con l’acquisto del 100% di Nava Press, la newco che era stata creata nell’ottobre del 2013 e alla quale era stato conferito tutto il ramo d’azienda di stampa (commesse, dipendenti, impianti, magazzino) della Nava, il 1° luglio dell’anno scorso. Un’operazione che allora Bandecchi aveva definito con orgoglio “un’acquisizione condotta e portata a termine in maniera ‘classica’ e nella massima correttezza”. Riferendosi al malcostume di un settore, quello grafico, che specialmente negli ultimi anni, caratterizzati dalla crisi economica e finanziaria, ha registrato tante, troppe chiusure con successive e immediate riaperture di aziende sottoposte a procedure concorsuali con simultanee affittanze da parte di altre società. Con evidenti danni sia per i creditori e i fornitori, ma anche per il mercato con la diffusione di una concorrenza “sleale” frutto dell’azzeramento dei debiti e di costi del lavoro e prezzi più bassi. Quello che invece non è avvenuto con Nava Press per cui la soddisfazione riguarda innanzitutto il fatto di avere salvato circa 140 posti di lavoro (oltre a quelli, più di 30, della Nava Design rimasta di proprietà di alcuni componenti dell’omonima famiglia e specializzata nella produzione di oggetti, dalle agende alla pelletteria, dedicati al mondo del lavoro contemporaneo) mantenendo la produzione nello storico impianto di Via Breda a Milano, ai confini con Sesto San Giovanni. Il grande lavoro fatto in questi mesi da Paolo Bandecchi, che di Nava Press è presidente e ad, dai figli Simone, Federico ed Emanuele – ciascuno per le rispettive responsabilità assunte nel Gruppo – e dalla squadra di manager di Rotolito Lombarda dedicata anche a Nava Press (dove è stato nominato nei mesi scorsi un nuovo direttore di produzione, Luca Nesi) ha permesso di rivoltare la struttura produttiva, organizzativa e commerciale della Nava, con il contributo di Gianni e Patrizia Nava che, seppure non più titolari di azioni, sono rimasti in azienda per garantire la continuità. Ma in che modo è avvenuta questa “rivoluzione”?
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«L’acquisizione di Nava» risponde Bandecchi «ci ha permesso l’apertura di un mercato nuovo, quello della moda e del lusso dove, pur avendo già qualche cliente come Rotolito, è difficilissimo entrare. Detto questo, dal momento dell’acquisizione il nostro impegno è stato quello di immettere nell’organizzazione di Nava Press la filosofia aziendale di Rotolito che da sempre si caratterizza per l’attenzione ai processi produttivi, gli investimenti in nuove tecnologie, la visibilità del brand e la capacità commerciale di competere anche sui mercati internazionali e l’abbattimento dei costi industriali, a cominciare dall’acquisto delle materie prime. Mantenendo però la vocazione originaria della Nava, quella di un’azienda capace di realizzare prodotti di alta e altissima qualità con una stampa che si potrebbe quasi definire artigianale». In questo anno, quindi, Nava Press è stata sottoposta a una forte cura che l’ha resa più visibile, organizzata e quindi anche in grado di avere un’adeguata redditività. Il lavoro, diciamo così, di “pulizia” ha comportato una riduzione del fatturato (già in corso prima dell’acquisizione), spiega sempre Bandecchi , nel 2014 di circa 12 milioni di euro. L’obiettivo comunque è di arrivare dai 25-30 milioni attuali a 40 per portare a 200 milioni il fatturato complessivo del Gruppo che ha visto nel 2014 Rotolito Lombarda aumentare del 15% i ricavi a circa 140 milioni. Eliminate alcune lavorazioni (come la stampa dei volantini della Gdo) che per Nava Press erano marginali – e del resto c’è già Rotolito Lombarda a presidiare questo fetta di mercato – è stata valorizzata in questi dodici mesi la caratteristica peculiare dell’azienda milanese, quella di essere il punto di riferimento per l’industria del lusso, dalla moda ai profumi, dai gioielli agli orologi. E per migliorare ancora di più qualità e capacità produttiva sono stati fatti importanti investimenti. Il parco macchine piane che già allineava sei macchine a 6/8 colori in formato 70x100 Heidelberg è stato potenziato con l’acquisto di una Heidelberg Speedmaster XL 106 6LX3 LE. Una macchina che si posiziona al top delle configurazioni di casa Heidelberg e che può lavorare con inchiostri e vernici convenzionali ma anche con gli UV, sia LE (Low Energy) sia convenzionali. L’ultima 70x100 entrata a far parte del parco macchine a foglio di Nava Press è inoltre configurata con il nuovo cambio lastre completamente automatico Heidelberg Autoplate Pro, affiancato da uno strumento di controllo unico per tecnologia del mercato, l’Impress Control, che mentre controlla a livello colorimetrico il foglio stampato senza estrarlo dalla macchina contemporaneamente controlla e regola il registro. Gli investimenti realizzati da Rotolito Lombarda in Nava Press, ricorda sempre Bandecchi, non potevano non riguardare anche la stampa digitale, dove l’azienda di Pioltello è stata pioniera e oggi dispone delle più avanzate tecnologie digitali. Così nello stabilimento di Via Breda è stata installata una HP Indigo 7800 Digital Press che viene utilizzata per pre-tirature e produzione di stampati in basse tirature ma anche per rispondere più rapidamente alle domande del mercato. In questo modo Nava Press ha aumentato la sua flessibilità produttiva e i suoi clienti, grazie alla gamma di finiture digitali della nuova HP Indigo, possono migliorare la comunicazione e l’interazione con i loro consumatori, attraverso stampati personalizzati e in versioni diverse. Questi investimenti, ribadisce Bandecchi, «fanno parte del nostro piano strategico. I nostri clienti, tra i maggiori brand internazionali del lusso,
Paolo Bandecchi è presidente e AD di Rotolito Lombarda e Nava Press.
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Alcuni esempi di lavorazioni particolari e personalizzate che il Gruppo è in grado di fornire.
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massima qualità per il lusso In quest’ultimo anno la produzione di Nava Press non ha perso nulla della sua altissima qualità. Anzi. Tanto che, dai cataloghi esclusivi in tiratura limitata delle più importanti griffe del lusso mondiali alle patinate ed esclusive riviste di moda americane, sono tanti i lavori realizzati dall’azienda, custoditi quasi come un piccolo “tesoro” nella sede di Rotolito Lombarda a Pioltello. Stampati su carte speciali e persino velluti e sete, con lavorazioni uniche di finitura e fustellature, laser, vernici UV e trasparenti, rilievi e dorature per creare cataloghi e riviste di brand prestigiosi che oggi nel mondo solo Nava Press sa realizzare per la gioia degli occhi e del tatto.
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vogliono la certezza di avere stampati di alta qualità per esaltare la bellezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro concorrenti. La nostra nuova capacità di stampa digitale offre questa differenziazione e permette di stampare prodotti ad alto impatto». Mentre la nuova Heidelberg ha alzato ulteriormente l’asticella della qualità produttiva per le medie e alte tirature in offset. Una qualità, spiega il presidente e ad di Nava Press, «garantita anche dal personale che può vantare un alto livello di conoscenza del mestiere e di professionalità». Nella sede di Via Breda, infine, anche se inizialmente in Rotolito avevano pensato di spostarla a Pioltello (ipotesi per ora congelata), è rimasta anche la rotativa Goss a sedici pagine e sette elementi stampa, unica roto di questo tipo finora installata. Il forte impegno dedicato a Nava Press in questi dodici mesi ha riguardato anche l’efficientamento dell’organizzazione, con una forte componente di programmazione replicando il modello Rotolito, e quindi una decisa riduzione dei costi e una razionalizzazione della politica retributiva per le figure con maggiore responsabilità in Nava Press. Pur non riducendo il personale, i reparti commerciali e amministrativi di Nava sono stati accentrati nella sede di Rotolito a Pioltello e anche gli acquisti delle materie prime (dalla carta agli inchiostri) sfruttano le sinergie prodotte dall’acquisizione che riguardano anche la produzione – a costi molto più bassi – delle lastre e il finishing, utilizzando la legatoria interna a Rotolito. In questo modo, sottolinea Bandecchi, i costi sono stati ridotti di oltre 4 milioni di euro. Sempre le sinergie hanno permesso per quei clienti che prima venivano serviti da Rotolito Lombarda per alcuni prodotti e da Nava per altri, di avere oggi un unico referente e capocommessa. E la forza vendita del Gruppo (una cinquantina di persone a cui Rotolito dedica un forte impegno anche nella formazione per farne dei consulenti della stampa più che semplici agenti di commercio) possono presentarsi oggi sul mercato interno ed estero (dove Nava Press realizza quasi il 70% dei ricavi e Rotolito Lombarda il 55%) con soluzioni che possono rispondere a qualsiasi esigenza dei clienti, a cominciare da quelli del lusso. «Per i quali», conclude Bandecchi, «abbiamo realizzato anche un’innovativa piattaforma commerciale in Cina. Per rispondere all’esigenza di molti marchi di avere un’assistenza di stampa e logistica per i cataloghi da diffondere sul mercato asiatico, abbiamo creato appunto questa piattaforma commerciale grazie alla quale siamo noi a supervisionare le commesse, affidarle ai migliori stampatori locali e a occuparci anche della distribuzione».
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Fieredisettore Converflex 2015
Un format
vincente Funziona la nuova “accoppiata” per il settore dell’imballaggio. ☐ La strada sembrava in salita, quando un anno fa era stato dato l’annuncio della cancellazione di Grafitalia, posticipata al 2017, un anno dopo Drupa, in quanto “non ci sono le condizioni economiche per varare nel 2015 una Grafitalia di successo”, citando le testuali parole di Guido Corbella, ad di Centrexpo.
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E da lì il rilancio di una “nuova” Converflex, accoppiata questa volta con Ipack-Ima, la grande manifestazione internazionale del settore dell’imballaggio, seconda per importanza in Europa. Sulle ceneri del classico binomio Grafitalia/Converflex è nata, dunque, una nuova accoppiata IpackIma/Converflex che ha sortito risultati molto positivi: 22.750 visitatori, di cui il 25% esteri provenienti da 116 Paesi. «Nonostante l’affollamento di eventi internazionali, il nuovo Converflex non teme la concorrenza, proprio grazie all’offerta espositiva di filiera», ha affermato Corbella. «Inoltre, anche sul piano temporale si combina bene con le grandi fiere del printing, permettendo alle aziende una pianificazione sostenibile delle attività espositive: la nuova Drupa triennale, ad esempio, si svolgerà nel 2016 e nel 2019, mentre i prossimi Converflex saranno nel 2018 e nel 2021, sempre in abbinamento con Ipack-Ima». Centrexpo ha deciso di dare massima concretezza all’abbinata strategica con la collocazione di Converflex nel padiglione 2 di Fieramilano, nel cuore del quartiere espositivo di Ipack-Ima in postazione centrale, nelle immediate vicinanze all’accesso metropolitana e logisticamente vicina all’area di Expo 2015. Converflex, con l’autorevole presidenza di Simona Michelotti, industriale di primo piano nel settore degli utilizzatori (v. intervista di copertina a pag. 24), si è confermata marchio vincente per la presenza di tutti i brand più importanti nell’ambito delle tecnologie di prestampa, stampa, finissaggio e trasformazione di imballaggi, incluse le tecnologie di stampa digitale, che sempre più si rivolgono al settore dell’imballaggio come mercato di destinazione e in crescita, rispetto alle difficoltà del mercato delle arti grafiche. Unico neo, forse, l’assenza di macchine da stampa operative, a dimostra-
Benvenuti nel futuro della flexo
zione di un nuovo concept di fiera che sta prendendo piede e che diventa sempre più un punto d’incontro tra fornitori e utilizzatori, ma anche – e questo è un auspicio degli organizzatori – brand owner, affinché siano sembre più sensibili alle potenzialità del packaging quale potente strumento di marketing. Secondo Marco Calcagni, presidente di Acimga, nonché direttore commerciale di Omet, questa edizione di Converflex ha segnato un momento di svolta, sottolineando come, soprattutto in Italia, il format di una fiera di settore debba cambiare. Non più grandi spazi, ma un luogo che deve fungere da punto d’incontro per approfondire le conoscenze sullo sviluppo delle tecnologie.
Con un notevole successo di pubblico si è svolto a Converflex, il 20 maggio scorso, un incontro sul futuro della flexo organizzato da ATIF, Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, con il supporto dei soci I&C, Huber Group, Lohmann, NTG Digital, Rossini e in collaborazione con FTA Europe, l’Associazione europea per la flessografia. Il futuro degli eventi tecnici, con nuovi contenuti per il Flexo Day, maggiormente focalizzati sulle esigenze dello stampatore; un premio per la qualità di stampa flessografica collegato al concorso europeo; corsi di formazione per i buyer e un nuovo sito internet (online da luglio) per riallineare la comunicazione alla crescita dell’Associazione; e ancora, un’associazione europea con progetti nel settore della standardizzazione dei processi flessografici e della certificazione delle competenze flexo, un premio europeo da lanciare a Drupa 2016, eventi sul territorio per una promozione congiunta dell’associazione tecnica nazionale e di quella europea. Queste alcune delle attività messe in campo da ATIF e da FTA Europe allo scopo di sostenere e far crescere la stampa flessografica in Italia e in Europa. Quali sono invece le prospettive per le applicazioni tecnologiche future nel settore della flexo? Transistor, illuminazione led, batterie, pannelli fotovoltaici, strumenti elettronici... tutti prodotti che possono essere realizzati con la stampa flessografica per arricchire e rendere più funzionali materiali, supporti, packaging e articoli di numerosi settori, dall’alimentare al cosmetico, farmaceutico, editoria, pubblicità, punto vendita e altro ancora. Ne ha parlato diffusamente con campioni e proiezioni video Chris Jones (a destra), esperto di inchiostri conduttivi di Novalia.
il revival dei caratteri mobili
L’elegante sede
di Bruxelles Uno dei punti più interessanti e più visitati di Converflex è stato ilespositiva piccolo “corner” dedicato al anche quest’anno Museo della stampa e stampa d’arte Andrea Schiavi di Lodi. I dueche compositori presenti, Luigi ha dei ospitato Labelexpo. Lanfossi e Giovanni Daprà (in foto), si sono prestati a stampare bellissimi rettangoli di cartoncino, ad uso segnalibro, personalizzandoli con i nomi richiesti. Incisori, stampatori, mastri cartai, compositori e legatori quali ultimi depositari dell’antica e nobile artigianalità recuperata dal Museo, si alterneranno per il semestre dell’EXPO, presso la sede del Museo, per ricreare le emozioni di quella che fu una vera bottega artigiana. Le scuole sono invitate a partecipare e tutti i visitatori del Museo, durante i week-end, potranno affiancare il personale e farsi il “foglio di carta” sul quale poi stampare il proprio nome componendolo su una vera Linotype a piombo perfettamente funzionante. Con il supporto del personale esperto e l’ausilio di nuove tecnologie interattive si potrà far ben comprendere l’evoluzione storica di una delle più stupefacenti invenzioni: dalla stampa con caratteri mobili che ha cambiato la società culturale fino alla rivoluzione delle tecnologie dell’attuale era digitale. Il Museo della stampa e stampa d’arte è situato a Lodi, al numero 4 di Via della Costa, nel cuore dell’antica Lodi, comunque facilmente accessibile e servito da ampi parcheggi. S.F.
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fiere converflex
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La decisione di partecipare a Converflex da parte di Asahi Photoproducts è stata vincente. «Le visite sono state molto al di sopra delle aspettative. La tecnologia Pinning Top Dot, che comporta un aumento della qualità e riduzione dei costi in stampa, delle lastre solide AWP (sviluppo ad acqua) e TOP (sviluppo a solvente) di Asahi, ha attirato l’attenzione sia da parte degli stampatori che dei service», ha affermato Andrea Belloli, responsabile della filiale italiana. Il segreto della tecnologia di lastre Pinning Top Dot è proprio la caratteristica della lastra, che ha una tensione superficiale inferiore rispetto alle lastre tradizionali, migliorando il trasferimento dell’inchiostro (uniformità) al supporto da stampare. «Aziende leader nel mercato della flessografia come produttori di macchine da stampa, di anilox, tape e inchiostri, hanno visitato il nostro stand e hanno apprezzato la caratteristica tecnica del Pinning Top Dot, confermando l’importanza di puntare su tecnologie che garantiscano un incremento di qualità e migliorie di performance generali in stampa, in termini di riduzione di costi generali (OEE)», ha aggiunto Belloli. «La maggior parte delle aziende che hanno visitato il nostro stand erano italiane, circa il 70%, a conferma dei segnali di ripresa dati dal mercato in questi primi mesi del 2015». A molti, Converflex ha portato, oltre ai contatti, anche gli affari. «In fiera abbiamo registrato un flusso consistente e qualificato di visitatori, italiani ma soprattutto stranieri», ha affermato Maria Costantino, Sales & Marketing Manager di KBA-Flexotecnica. «Aver partecipato a Converflex insieme a KBA-Italia ha rafforzato la nostra immagine aziendale e l’eccellenza dei nostri prodotti sul mercato italiano e internazionale. Avevamo buone aspettative e a consuntivo probabilmente siamo andati anche oltre con i risultati: buon numero di visite di clienti interessati, sia già acquisiti sia nuovi, abbiamo addirittura chiuso trattative già in corso, con la vendita di impianti di elevato spessore tecnico e tecnologico a 8 e 10 colori». In occasione di Converflex le due società affiliate italiane di Koenig & Bauer AG (KBA), KBA-Flexotecnica e KBA-Italia, hanno presentato ai visitatori soluzioni innovative di stampa flessografica e offset per la produzione di packaging di altissima qualità. «Una fiera equilibrata, in termini di spazi, tempi e visitatori», questa l’opinione di Ignazio Binetti, direttore
vendite e marketing NTG Digital, che a conclusione della fiera si è detto soddisfatto di aver preso parte a un evento che, sicuramente, ha attirato l’attenzione del mercato. «Rispetto alle precedenti edizioni, la frequenza di visitatori non è stata altissima, ma si tratta di un aspetto che avevamo già messo in conto. Comunque, abbiamo incontrato operatori molto qualificati, interessati e con il desiderio reale di investire. Riteniamo sia stata un’ottima idea quella di aver creato una sinergia tra più fiere, che ha portato alla partecipazione di un target diversificato su differenti settori industriali, oltre naturalmente a molti visitatori stranieri». Tre i prodotti presentati: il sistema di stampa digitale e finishing iTech AXXIS HS di Allen Datagraph Systems, ideale per la produzione di etichette in basse tirature e personalizzate, presentato per la prima volta in Italia proprio in fiera; il sistema di stampa digitale inkjet a bobina DSI, targato SGPrints, non presente fisicamente nello stand, rotativa modulare a getto d’inchiostro UV; il rivoluzionario sistema CtP a letto piano MultiDX! del produttore svizzero Lüscher Technologies, in grado di incidere qualsiasi forma di stampa ad ablazione digitale. La concomitanza con Ipack-Ima è stata una delle caratteristiche più apprezzate di questa nuova serie di Converflex: «Ha creato sinergie estremamente positive e ci ha garantito un flusso costante di visitatori», ha commentato Costanza Cerutti, Communication Manager di Cerutti Packaging Equipment. «Siamo soddisfatti, abbiamo ricevuto nuovi contatti da ogni parte del mondo: Medio Oriente, India, Thailandia, Indonesia... È la riprova dell’attrattività del “sistema Italia” nei confronti del mercato: i costruttori italiani di macchine sanno essere innovativi generando sempre interesse e aspettative».
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I protagonisti commentano...
Mercati
Il libro come
esperienza
sensoriale Un viaggio nell’universo di Taschen Verlag, “fiore all’occhiello” dell’editoria tedesca, alla scoperta di antiche tecniche di rilegatura e di preziosi volumi a tiratura limitata. Nell’era della diffusione online, Taschen Verlag è riuscita a dare un nuovo significato ai prodotti cartacei. Per Taschen i libri non sono solo una serie di pagine rilegate tra due copertine, ma vere e proprie esperienze sensoriali del tutto particolari, in grado di incrementare il valore nel mondo dei collezionisti. La ricetta per il successo? Una qualità eccellente a ogni livello: dal testo all’immagine, fino alla veste tipografica. Benedikt Taschen (in foto) si limita a impostare il programma della propria casa editrice in base a preferenze personali, che a quanto pare sono ampiamente condivise in tutto il mondo. «Se qualcosa piace a me, piace anche agli altri».
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Attualità in libri sfarzosi
Questa è la linea adottata dall’editore, che – pur consapevole del rischio di errore – in genere centra
nel segno e arricchisce magnifici libri con argomenti di attualità. Le sue opere si occupano di design, architettura, moda, lifestyle, erotismo, viaggi, film, fotografia e arte, e non passano mai inosservate. Inoltre, vi trovano spazio anche temi controversi. «Vogliamo realizzare libri interessanti e moderni alla portata di tutti. È frustrante darsi tanto da fare per un prodotto che poi rimane invenduto», ha dichiarato Benedikt Taschen, affermazione riportata in un numero della rivista economica tedesca brandeins. Taschen, figlio di un medico, inizia la sua carriera a 19 anni aprendo una rivendita di fumetti. Nel 1983 acquista 40.000 volumi del surrealista belga René Magritte per un dollaro al pezzo, rivendendoli a 9,95 marchi. Il suo primo libro d’arte – Picasso – viene stampato nel 1985, dando il via a intere serie di testi
sui classici dell’arte, cui seguono volumi in tema di design, architettura e fotografia. Tra gli argomenti trattati è stata recentemente inserita anche la cucina. “Arte per tutti”
Taschen è da considerarsi una casa editrice specializzata in antropologia. Le tirature elevate, raggiunte specificamente attraverso l’internazionalizzazione, consentono di contenere costi di produzione e prezzi di vendita. Nel programma della casa editrice trovano
quindi spazio solo tematiche rilevanti a livello internazionale che si prestano a una traduzione. Infatti, i libri di Taschen vengono ormai pubblicati in 25 lingue. Benedikt Taschen è stato più volte rimproverato da editori affermati per l’aggressiva politica dei prezzi. Tuttavia, l’ingresso di Taschen sul mercato ha contribuito a svincolare volumi e libri d’arte da un alone elitario, rendendoli accessibili al vasto pubblico. “Arte per tutti” è diventata
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mercati editoria
Indipendenza rispetto al settore
Oggetti del desiderio Chi vede i libri come investimento solo nel caso di facsimili di importanti opere storiche ha fatto i conti senza Benedikt Taschen. I suoi volumi hanno infatti registrato un incremento di valore che spesso le azioni possono solo sognare. Gli esempi non mancano: il leggendario volume Helmut Newton in formato SUMO è esaurito da tempo e ha ormai raggiunto un prezzo di circa 15.000 dollari, con un incremento di valore del 1.500 percento rispetto all’anno di uscita, il 1999. Alla pubblicazione, nel 2008, The Godfather Family Album costava 700 euro. Oggi la piattaforma mondiale di libri AbeBooks lo offre a 11.000 dollari: un investimento assolutamente proficuo. E Taschen è già al lavoro sui prossimi, ambitissimi pezzi da collezione.
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Sui fatturati di Taschen vige il massimo riserbo. L’unica informazione nota è la cadenza quasi settimanale con cui escono le novità editoriali. Secondo gli insider del settore, le vendite annue della casa editrice dovrebbero aggirarsi sui 20 milioni di libri. A Colonia si presta molta attenzione alla posizione sul mercato del libro internazionale, anche se lo sviluppo dell’azienda è ormai ampiamente autonomo rispetto al settore. Solo il commercio di ebook finora è rimasto inferiore alle aspettative. Benedikt Taschen, appassionato di fumetti, sembra avere con il denaro un rapporto molto più rilassato che Paperon de’ Paperoni: non gli interessa infatti che rimanga depositato in banca, ma preferisce reinvestirlo per ottenere maggiori risultati, una filosofia che negli ultimi trent’anni ha messo in pratica con risultati strabilianti. Il successo e l’indipendenza finanziaria gli consentono di realizzare tutte le sue idee editoriali, come ormai sono soltanto in pochi a potersi permettere. Successo e insuccesso dipendono, oltre che dagli argomenti
individuati, anche dalla fotografia, dalla progettazione e dalla veste tipografica. Da tempo il solo uso della carta lucida non è più sufficiente. Taschen realizza vere e proprie esperienze sensoriali grazie alla combinazione di carta, stampa, rilegatura e copertina. Libri in formato XXL
Un esempio è la Collectors Edition, con la quale la casa editrice ha creato un nuovo segmento nel mercato dei libri. Il primo testo, pubblicato nel 1991 in sole 50 copie, riguardava le opere dello scultore e pittore tedesco Georg Baselitz. Il volume sul fotografo tedesco-australiano Helmut Newton, uscito in formato SUMO, ha raccolto ampi consensi a livello internazionale, stracciando qualsiasi record esistente nel mercato dei libri fotografici. Il libro chiuso misura 50x70 cm e pesa ben 35,4 chilogrammi! Ciascuno dei 10.000 esemplari è personalmente autografato dall’artista e per garantire all’opera uno spazio consono vi è stato abbinato un tavolo del famoso designer Philippe Starck. Un libro da 317.000 euro
Massimo riserbo anche sul budget per la produzione del primo SUMO, fatta eccezione per una dichiarazione dell’editore: «È meraviglioso produrre libri senza limiti di budget: corrisponde esattamente all’immagine ideale del libro per Taschen». La leggendaria copia SUMO numero 1, autografata a mano da oltre un centinaio di famose personalità che vi compaiono, ha infranto il record del libro
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la formula del successo per la casa editrice di Colonia. Oggi circa la metà del programma riguarda argomenti di arte e cultura in generale, riservando agli altri settori un 5-10 per cento. Ma l’elemento che accomuna tutti i libri di Taschen è la sensazione di avere tra le mani un libro di contenuto a un costo relativamente basso.
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più costoso del XX secolo. A un’asta tenutasi a Berlino il 6 aprile 2000 era stato infatti venduto per 620.000 marchi, pari a 317.000 euro. Nel frattempo è nata anche una “unlimited Trade Edition”, notevolmente più contenuta in termini di formato e soprattutto di prezzo. La casa editrice ci tiene a sottolineare che è solo grazie alla Collectors Edition se i libri possono essere offerti a condizioni così economiche. Particolarità editoriali
Per la Collectors Edition esiste un catalogo che in oltre 200 pagine illustra con grande effetto tutto ciò che questa collana ha da offrire. La Collectors Edition comprende 100 libri, tra cui numerose particolarità editoriali che sono andate ad aggiungersi al testo su Newton. Tra i titoli di maggior rilievo troviamo G.O.A.T., un’opera assolutamente monumentale. L’abbreviazione significa “Greatest of all Time” ed è uno straordinario tributo all’ex campione mondiale di boxe Muhammad Ali. Anche in questo caso le nude cifre sono impressionanti: 792 pagine per un formato di 50x50 cm e 34 chilogrammi di peso. La tiratura è stata limitata a 9.000 copie, ciascuna personalmente autografata dal leggendario pugile. Altri 1.000 esemplari sono abbinati a una scultura di Jeff Koons e a quattro stampe Silver Print firmate per l’Art Edition, in vendita a 10.000 euro.
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Massimo impegno nella produzione
Il direttore di produzione della casa editrice, Frank
Goerhardt, ammette apertamente che le condizioni sono pressoché “paradisiache”. Benedikt Taschen è coinvolto in tutti gli aspetti tecnici della realizzazione dei libri e quindi fissa obiettivi sempre più ambiziosi. La produzione di libri è un’impresa complessa e molto soggetta ad errore, a livello di dettagli. Pertanto è estremamente importante che l’intero processo – dalla prestampa alla stampa, dalla rilegatura alla logistica – proceda senza intoppi. I partner, localizzati in Italia, Germania, Svizzera e Cina vengono selezionati in base al progetto. La produzione della Collectors Edition viene affidata a stabilimenti in grado di assicurare la necessaria dedizione al prodotto e a Taschen, condizioni necessarie per dare vita a libri in formato SUMO. Ad esempio, per la produzione del SUMO su Helmut Newton un legatore di Milano ha fatto costruire una speciale cucitrice a filo refe per la lavorazione di
libri alti 70 cm. Da allora, quella legatoria realizza tutti i libri in formato extra. Produzione onerosa
La produzione del SUMO sulla famosa fotografa americana Annie Leibovitz è durata tre anni e mezzo e la rilegatura dell’intera tiratura sembrava non avere mai fine, confessa il direttore di produzione. Per quest’opera la casa editrice ha rielaborato e stampato tutte le immagini in collaborazione con la fotografa. Solo per questo processo molto lungo e costoso, che ha richiesto più fasi di correzione e numerosi incontri a New York, ci sono voluti due anni. Il progetto ha coinvolto anche due dei più conosciuti litografi nel campo della
G.O.A.T. “Greatest of all Time” (I più grandi di tutti i tempi), è un’opera dedicata al famoso campione di boxe Muhammad Ali (Cassius Clay). Impressionanti i numeri del volume: 792 pagine in formato 50x50 centimetri, per 34 chili di peso.
mercati editoria
L’album fotografico sui Rolling Stones Un ulteriore monumento editoriale di Taschen Verlag è l’album fotografico sui Rolling Stones in formato SUMO. La biografia autorizzata della più importante band Rock‘n‘Roll di tutti i tempi è un’impresa creativa di dimensioni epiche, dietro la quale si nasconde anche una maestria logistica. Nato in collaborazione con gli Stones, il libro di circa 500 pagine raccoglie foto e innumerevoli documenti che raccontano la straordinaria storia della band e il suo disinvolto stile di vita. L’ex presidente americano Bill Clinton ne ha curato la prefazione. Per tre anni le pagine stampate hanno viaggiato il mondo in 30 cassette di alluminio appositamente predisposte, così che ogni membro della band potesse apporre la propria firma su ciascuna di esse. Ora le pagine sono custodite in una camera blindata della legatoria italiana che li ha rilegati.
Alla riscoperta di antiche tecniche di rilegatura
Come per tutti i SUMO, la sfida principale è rappresentata dal peso, spiega Frank Goerhardt. Rispetto a una produzione tradizionale occorre rinforzare tutti i dettagli, quali risguardi, cucitura e incollatura del dorso. Per evitare flessioni, le copertine sono realizzate in tavole di legno con spessore fino a un centimetro.
Oltre a opere di lusso, la casa editrice produce anche libri estremamente convenienti, senza doversi necessariamente rivolgere alla regione asiatica. Da 30 anni Taschen dimostra come sia possibile produrre libri economici in Europa. In più le consistenti esportazioni negli USA e in Asia consentono di realizzare una parte dei libri nell’area del dollaro, nel tentativo di bilanciare le fluttuazioni dei cambi. Alcuni dei migliori stabilimenti di produzione libri sono localizzati a Shenzhen, in Cina. Un palcoscenico per libri
Per le giunzioni vengono impiegate antiche tecniche di rilegatura riscoperte nel corso delle diverse produzioni SUMO. Alla lunga, un tema che preoccupa il produttore è quello della progressiva scomparsa dal mercato di numerosi di tipi di carta. La scelta della carta giusta – in termini di grammatura, spessore, sensazioni tattili, resistenza – è infatti decisiva per un libro. Persino l’odore ha una sua importanza. Il SUMO Annie Leibovitz doveva essere stampato su una classica carta lucida per stampa d’arte di colore bianco naturale. Tuttavia, poiché questo tipo di carta non era più disponibile da alcuni anni, la cartiera tedesca Scheufelen ha realizzato per Taschen una produzione speciale di 120 tonnellate.
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fotografia: Pascal Dangin di New York e Dieter Kirchner di Berlino. Una sfida particolare si è rivelata la resa delle stampe inkjet a sette colori nel procedimento offset. La fotografa desiderava riprodurre la cromaticità delle stampe fotografiche soprattutto nelle immagini in bianco e nero. Si è quindi optato per una soluzione tecnica che prevedesse la stampa separata di quelle immagini con una miscela speciale di cinque toni di grigio. Il libro è stato stampato nell’inverno 2013 a Passau, in Germania. Il produttore ha trascorso sei settimane in tipografia cercando di ritirare tutte le segnature, quindi è volato a New York per consegnarle ad Annie Leibovitz di persona.
Naturalmente, un così ampio assortimento consente a Taschen di essere rappresentata in modo ottimale sul mercato editoriale. A Colonia si è sempre cercato di aprire nuovi canali di distribuzione: gallerie o book-shop di musei si sono dimostrati interessanti luoghi d’esposizione e anche le case d’arredamento inseriscono volentieri i libri di Taschen nel proprio assortimento. La casa editrice si è comunque conquistata un posto fisso anche nelle librerie delle stazioni e conferisce un tocco di lusso alle biblioteche di tutto il mondo. Inoltre, con le proprie librerie l’editore ha creato un ulteriore palcoscenico per dare il giusto risalto alle sofisticate edizioni speciali prodotte. Tredici negozi in Europa e negli Stati Uniti incantano i visitatori grazie al fascino della loro atmosfera. (Articolo tratto da “Panorama”, rivista per i clienti Müller Martini)
Prototipo presentato in collaborazione con Gamma
aziende web to print
Pixartprinting
Dove i sogni editoriali possono diventare realtà
La nota azienda veneziana leader del web to print è in grado di stampare libri online a prezzi competitivi anche in poche copie.
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Piccole case editrici, autori emergenti, copisterie che stampano tesi o chiunque voglia realizzare il sogno di pubblicare (stampare e rilegare) un suo manoscritto ora può affidarsi all’esperienza e al know how di Pixartprinting. La grande rivoluzione consiste nell’offrire la possibilità di stampare online libri a prezzi concorrenziali anche in basse tirature, da un minimo di 10 copie. Il tutto con la garanzia che contraddistingue il servizio Pixartprinting: facilità di fruizione, tecnologie all’avanguardia, qualità di stampa, tempi di consegna rapidi e garantiti e customer service pre/post vendita. «La nostra mission è ampliare costantemente il catalogo per rispondere ai bisogni emergenti. Il trend che registriamo in questo caso è l’esigenza di realtà eterogenee che chiedono di stampare libri in poche copie», commenta Andrea Pizzola, Sales & Marketing Director. «Prestiamo da sempre grande attenzione all’innovazione tecnologica in particolare nell’area produttiva. Grazie all’implementazione di linee dedicate di ultima generazione possiamo oggi proporre soluzioni competitive in termini di prezzo e quantitativi minimi che altri player non offrono sul mercato». Nella sezione dedicata dell’e-shop è possibile stampare libri in 4 differenti formati (11x18 cm, 15x21, 17x24 e 21x29,7), tutti realizzati con brossura cucita a filo refe che garantisce la massima qualità di rilegatura e lunga durata. Gli interni sono stampati in digitale su carta uso mano da 90 g in bianco e nero. La scelta della copertina rappresenta un passaggio fondamentale per rendere accattivante il proprio progetto e anche su questo fronte Pixartprinting offre diverse opzioni: copertine con o senza alette, plastificate opache o lucide, a colori o in b/n. Per chi ha specifiche esigenze di customizzazione per prodotti editoriali come libri, cataloghi e riviste anche in tirature più elevate, è possibile creare la soluzione più idonea selezionando online carta per pagine interne in diverse grammature, supporti per la copertina, tipo di rilegatura.
La rilegatura da scegliere spazia dalla brossura cucita filo refe alla grecata e fresata, a spirale metallica, al punto metallico. Altro plus, la possibilità di realizzare nobilitazioni per impreziosire ulteriormente il proprio progetto.
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NEWS
notizie dalle aziende
stampa digitale
Bobst debutta nell’inkjet per cartone ondulato
nei tipici ambienti di produzione post-stampa di volumi elevati nel settore del cartone ondulato. Per i nostri clienti, questo significa maggiore flessibilità e miglioramento della reattività per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori, introducendo nuovi
prodotti con possibilità di controllo versione, customizzazione di massa e personalizzazione». A breve alla macchina beta di Model AG seguirà una seconda installazione in Europa.
a macchina inkjet di Bobst offre una riproduzione di colori brillanti, oltre a una delle più alte risoluzioni di stampa disponibili.
Bobst Italia, tel. 0523.493111 Servizio lettori n. 1
computer to print
software
Nuovo Advantage N TR VHS per i quotidiani
Per un controllo avanzato tramite HTML5
Agfa Graphics ha introdotto un nuovo CtP ad alta velocità dedicato al mercato dei quotidiani. Denominato Advantage N TR VHS (Trolley Load, Very High Speed), può produrre fino a 400 lastre/ora: ben 50 lastre in più rispetto al modello Advantage N TR HS. Grazie alla sua maggiore velocità, consentirà agli editori/stampatori di quotidiani di sostituire CtP meno produttivi, risparmiando non solo sui sistemi CtP, ma anche sulle sviluppatrici e macchinari di punzonatura e piega. Advantage N TR VHS è dotato di un carrello per trasportare le lastre dall’ambiente di caricamento, con luce di sicurezza gialla, al CtP. Ciò fornisce agli operatori la flessibilità di caricare le lastre con più facilità ed efficienza in un ambiente separato con luce di sicurezza gialla, qualora questa operazione non sia fattibile nella sala CtP.
Per rafforzare i rapporti di lavoro tra i fornitori di servizi di stampa e i loro clienti, Kodak lancia Insite Prepress Portal 7 basato sul linguaggio HTML5. Eliminando il prerequisito della piattaforma Java, un modulo aggiuntivo di terzi, la soluzione offre nuove funzionalità tra cui la diagnostica di sistema HTML5 e una versione ridisegnata di Smart Review basato su HTML5 e può essere integrato nel flusso di lavoro Kodak Prinergy. Clienti, operatori di prestampa, tecnici del servizio clienti possono inoltrare i lavori, collaborare a modifiche, verificare e approvare i lavori, da qualsiasi postazione, in qualsiasi momento.
Kodak, Tel. 02.660281
Servizio lettori n. 3
Agfa Graphics, tel. 02.300881
Servizio lettori n. 2 IPI 163/15
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di franchi svizzeri. Basata sulla tecnologia inkjet Stream di Kodak, la prima soluzione di Bobst si indirizza al mercato della stampa di scatole in cartone ondulato su scala industriale e, utilizzando anche inchiostri per alimenti, è idonea per aziende produttrici di imballaggi di molti settori. «La macchina Bobst è diversa dalle altre soluzioni presenti sul mercato», ha detto Philippe Milliet, responsabile Business Unit macchine a foglio di Bobst Group. «Per i produttori di imballaggi in cartone ondulato colma l’attuale vuoto tra la stampa flessografica di volumi elevati e i sistemi digitali a capacità inferiore. Inoltre, la macchina è integrabile
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Progettata per offrire un servizio di poststampa digitale a 4 colori direttamente su un’ampia gamma di cartoni ondulati rivestiti e non, la macchina da stampa digitale di Bobst garantisce personalizzazione, velocità e volumi di lavoro elevati in tempi brevi. È alimentata a fogli, offre un’eccellente qualità, permette di stampare dati variabili a velocità fino a 200 m/ min e può gestire formati fino max di 1,3x2,1 m. La sede scelta per la prima installazione beta è lo stabilimento Model AG di Weinfelden, in Svizzera, che è anche un centro di produzione e gestione di Model Group, società con un fatturato di 700 milioni
NEWS
notizie dalle aziende spettrofotometri a scansione
Konica Minolta ha annunciato di aver sviluppato l’FD-9 a scansione automatica, uno spettrofotometro comunemente utilizzato nel settore della stampa per la creazione dei profili colore, in grado di misurare una tabella di colori standard alla velocità più elevata al mondo (circa 4 minuti). Il lancio è previsto a livello globale quest’estate e sarà coadiuvato dai servizi di riparazione e taratura disponibili presso i cinque centri direzionali Konica Minolta presenti nel mondo. L’azienda fornisce tra i vari anche sistemi di stampa digitale bizhub PRESS di alta qualità e rendimento e altre apparecchiature a elevata produttività. La serie di spettrofotometri FD si inserisce nell’offerta di soluzioni totali e
FD
La misurazione più veloce del mondo
di gestione efficiente dei flussi di lavoro nel settore della stampa. Il modello FD-9, che incorpora i sistemi di misurazione ottica ed elaborazione immagini più evoluti di Konica Minolta, consente processi di gestione colore facili, precisi ed efficienti. La rete di assistenza globale dell’azienda supporta i clienti nella riduzione dei tempi e dei costi necessari per mantenere la
-9 può essere inserito in rete collegando stampanti diverse dei principali produttori. precisione, la tracciabilità e la durata delle attrezzature. Konica Minolta fornisce ai clienti servizi di riparazione, calibrazione e post-vendita di sostegno dai cinque centri direzionali (Giappone, America del Nord, Europa, Cina e Asia / Pacifico), coprendo 150 paesi diversi.
Konica Minolta, Tel. 02.390111 Servizio lettori n. 4
lastre flexo
Flenex FW debutta a Labelexpo 2015 Fujifilm ha annunciato che a Labelexpo 2015 (Bruxelles, 29 settembre - 2 ottobre) si assisterà al lancio della nuova lastra flessografica lavabile in acqua Flenex FW. Nel proprio stand verrà dimostrato come i produttori di etichette possono beneficiare dell’elevata qualità e del basso costo d’impiego di questa lastra flessografica. Flenex FW è una lastra fotopolimerica contenente una speciale mescola a base di gomma che, essendo insensibile all’ossigeno, ne minimizza l’effetto sulla forma del punto. Come risultato Flenex FW garantisce una grana ridotta e un migliore trasferimento dell’inchiostro per ottenere risultati di stampa più puliti e brillanti. La lastra offre ai produttori di etichette la possibilità di tirature più elevate, producendo stampe della massima qualità da 200 lpi (linee per pollice) a 4.400 dpi (punti per pollice) e riproduzione del punto dell’1%. Ulteriori vantaggi offerti dalla nuova lastra Flenex FW sono dati da una migliore durata e dalla riduzione del rigonfiamento. Compatibile con i più importanti CtP e sviluppatrici water-wash, la lastra Flenex FW, presso lo stand di Fujifilm, sarà utilizzata in un ambiente di produzione integrato che comprenderà anche una soluzione workflow dedicata alla produzione di etichette.
Fujifilm Italia, Tel. 02.929741 Servizio lettori n. 5
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fiere Come cambia comunicazione d’ImpREsA
visCom italia 2015
la comunicazione visiva
La tecnologia abilita il cambiamento L’evoluzione delle tecnologie del printing – convenzionali e digitali – è più rapida che mai. Soluzioni di stampa sempre più performanti in termini di velocità e versatilità operativa hanno ampliato i range delle applicazioni in modo esponenziale. Inoltre, la possibilità di stampare su una gamma ampia e variegata di supporti – dal legno al vetro, dalla ceramica alle piastrelle fino al metallo e all’alluminio – ha portato all’espansione del printing a nuovi settori produttivi. Oltre alle applicazioni outdoor – tra pannelli extra large e schermi digitali – è tutto l’ambito dell’indoor a vivere una propria “golden age” creativa:
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tra espositori interattivi, corner multimediali e soluzioni di arredo nelle quali ogni elemento è oggetto di personalizzazione, architetti e arredatori possono attingere a soluzioni di ogni genere per dare vita ad ambienti su misura di cliente e curati in ogni dettaglio. E, ancora, ad affermarsi con forza è l’utilizzo delle tecnologie di stampa digitale nel contesto di produzioni industriali di beni e merci di vario genere. Le applicazioni industriali del digital printing sono già molteplici e riguardano gli ambiti più svariati: dalla decorazione di packaging primari, secondari e terziari alla stampa funzionale e decorativa applicata ai settori elettronico, elettrodomestico e automobilistico, fino ad applicazioni in ambito cosmetico e farmaceutico. Una vetrina d’eccellenza Viscom Italia, la manifestazione fieristica di riferimento per la comunicazione visiva, organizzata da Reed Exhibitions presso Fiera Milano (padiglioni 8/12) , è l’appuntamento
annuale che mette in mostra le novità tecnologiche e applicative del sempre più ampio e variegato universo della visual communication. Sul palcoscenico internazionale della kermesse si incontrano i principali protagonisti dell’evoluzione in corso, mentre i riflettori sono puntati sulle soluzioni più innovative per contaminare ogni settore, da quelli più classici di stampa digitale, serigrafia, incisoria, alla produzione industriale fino alla grande distribuzione e al POP, attraverso il design e l’architettura. A Viscom Italia, show e business si incontrano in un connubio perfetto: al parterre espositivo, la manifestazione affianca una ricca serie di iniziative ed eventi collaterali destinati ad approfondire le tematiche di maggiore attualità nei diversi ambiti di creatività, innovazione, strategie di marketing, nuovi linguaggi visivi. Qui i protagonisti delle diverse filiere operative possono confrontarsi e toccare con mano soluzioni inedite per la comunicazione nonché identificare nuove idee con cui proporsi a clienti e interlocutori. La prossima edizione di Viscom Italia si svolgerà dal 15 al 17 ottobre 2015. www.viscomitalia.it IPI 163/15
Il mondo della comunicazione visiva attraversa un periodo di grande trasformazione. Cambiano le esigenze della domanda, laddove i consumatori di oggi, sempre più globalizzati e digitalizzati, si mostrano particolarmente sensibili a soluzioni e prodotti personalizzati e altamente interattivi. Allo stesso tempo, l’avvento delle tecnologie di stampa di ultima generazione consente di varcare nuove e inedite frontiere applicative nei più svariati settori, spalancando le porte a opportunità creative dalla portata fortemente innovativa. Di fronte a tale scenario, i provider della visual communication hanno la possibilità di cavalcare il cambiamento, offrendo strumenti di comunicazione innovativi, alternativi e personalizzati, capaci di coinvolgere il target e offrire un’esperienza di fruizione unica e dedicata – in una parola, irripetibile.
eventi stampa
TAGA Day 2015
Full immersion nel colore L’incontro annuale a Milano nel contesto di Converflex/Ipack-Ima presso la Fiera Milano-Rho.
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■ Dopo le giornate del meeting ISO/TC130 di Bologna, nel quale esperti da tutto il mondo hanno potuto condividere l’impegno di TAGA Italia nello sviluppo degli standard internazionali attraverso i vari Gruppi di lavoro, l’Associazione dei Tecnici Grafici Italiani ha vissuto a Milano il suo evento annuale. Venerdì 22 maggio si sono dati appuntamento circa 80 tra professionisti dell’industria grafica e docenti delle scuole di settore per dibattere interessanti argomenti tecnici e culturali nel quadro del tema principale “Comunicare stampando con i colori spot e le tinte speciali”. Gli esperti di TAGA Italia si sono alternati al microfono per illustrare gli aspetti pratici che coinvolgono gli operatori del comparto grafico quando si va oltre la quadricromia nella prestampa e nella stampa tradizionale e digitale: definizione, formulazione, controllo, misurazione. Alessandro Mambretti ha dato l’avvio all’evento spiegando ciò che TAGA rappresenta per il mondo grafico italiano e internazionale in termini di sviluppo tecnologico e culturale. Ha preso quindi la parola Alessandro Beltrami che ha affrontato un tema fondamentale per poter operare correttamente nella comunicazione stampata a colori: “La percezione del colore nei prodotti grafici”, approfondendo le tematiche di valutazione e misurazione dei colori spot su materiali diversi da quelli cartacei. Ha poi trattato un argomento sviluppato insieme a Denis Salicetti: “Descrivere i colori spot nel PDF”. Partendo dal concetto che un colore spot nasce normalmente da una scelta su una cartella colore, ha ricordato che la Adobe Creative Suite permette di inserire i colori spot in un impaginato, nonché di scegliere se usare la rappresentazione Lab di un colore o la sua separazione in CMYK; in questo modo è quindi possibile definire un colore spot con un codice + una rappresentazione alternativa Lab o con un codice + una rappresentazione alternativa CMYK. La limitazione della Adobe Creative Suite riflette la rappresentazione dei colori nel PDF 1.x (e quindi anche tutti i PDF/X-4). Dopo aver osservato che con PDF 1.x tutto è deman-
Due dei relatori: Alessandro Beltrami e, sopra, Alessandro Mambretti.
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eventi stampa
dato ai Rip o ai visualizzatori, Beltrami ha illustrato il formato CxF/X-4 (ISO 17972-4:2015), il calcolo completo dell’opacità e la procedura per la creazione di un CxF/X-4. Borsa di studio in memoria di Alberto Sironi
David Serenelli durante il suo intervento.
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La Borsa di Studio Alberto Sironi è stata assegnata alla studentessa Kristen Jaila Santos (terza da sinistra). Alla consegna ufficiale, oltre a Ruggero Zuliani (Zeta’s), Carlo Carnelli (Taga Italia) e Roberto Levi (Argi), erano presenti la moglie di Alberto, Elisabetta, e le figlie Alice e Anna.
Le presentazioni tecniche sono state momentaneamente interrotte per dare spazio a un evento premiale, ossia l’assegnazione di una Borsa di Studio per ricordare tangibilmente Alberto Sironi, presidente emerito di TAGA Italia morto prematuramente lo scorso novembre all’età di 51 anni. Emilio Gerboni, presidente onorario, ha illustrato il notevole lavoro svolto da Sironi per la crescita della cultura grafica nel nostro Paese, nonché la sua importante azione per il rilancio di TAGA Italia in ambito nazionale e internazionale. Gerboni ha rilevato che Alberto sarà ricordato per la superlativa valenza professionale come consulente tecnico e giornalista, ma anche, e soprattutto, per le sue speciali doti di umanità e gentilezza d’animo. La Borsa di Studio (del valore di 3.000 euro) è stata assegnata a un’allieva della Scuola Grafica Salesiana di Milano selezionata tra i migliori studenti di varie scuole: Kristen Jaila Santos. Sono quindi riprese le relazioni tecniche con l’intervento del presidente Carlo Carnelli che ha sviluppato un argomento base per il tema del convegno, “La formulazione dei colori spot nei processi di stampa tradizionale”, in cui ha evidenziato le variabili da tenere in considerazione: campione di riferimento, tipologia di supporto, tipologia e caratteristiche dell’inchiostro, spessore dello strato, tipo e funzioni del prodotto finito, eventuali successive lavorazioni. Il relatore ha quindi esaminato i molteplici elementi occorrenti per una corretta formulazione dei colori, tra cui una buona comunicazione del colore da realizzare (CxF), basi d’inchiostro stabili e ripetibili, un database costruito in modo professionale, un software di formulazione in grado di gestire qualsiasi tipo di input, le variabili di stampa e la gestione dei resi, ma soprattutto uno spettrofotometro di alta precisione in accordo con la norma ISO 13655:2009. Concludendo con una riflessione: «Probabilmente così facendo abbiamo risolto i problemi relativi agli spot color se ci riferiamo solo alla stampa dei colori pieni, non Process e non retinati; ma se vogliamo usare l’inchiostro formulato per stampare un retinato o se vogliamo simulare lo stesso su attrezzature di stampa digitali, quali sono gli step e le sfide da affrontare?». Ha chiuso gli interventi David Serenelli che ha trattato “La simulazione dei colori spot in stampa digitale di piccolo e grande formato”, indicando due tra i casi principali di utilizzo dei colori spot (o Pantone) con un dispositivo digitale: la stampa digitale di produzione e la prova colore (proofing) segnalando che l’ambito merceologico tipico di questi due casi è quello del packaging. Per le prove colore si tratta esclusivamente di plotter con sistema inkjet, mentre per la produzione le tecnologie utilizzate sono molteplici: inkjet a foglio e a bobina con diversi tipi d’inchiostro, stampanti laser a toner e macchine a Electroink. Normalmente la stampa digitale inkjet utilizza i colori di quadricromia CMYK, ma anche colori aggiuntivi come il Light Cyan e il Light Magenta o anche tinte speciali come RGB o G (Verde) + O (Arancio). Il sistema Electroink consente di utilizzare direttamente le basi Pantone in macchina o con miscelazione fuori macchina. La gestione della stampa può seguire due strade: “in-RIP” e “out-of-RIP”. Serenelli ha quindi illustrato il processo dei colori spot nel digitale dal file PDF alla stampa con diversi livelli di accuratezza. >segue a pag. 65
Prototipo presentato in collaborazione con Gamma
aziende web to print
Onlineprinters
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Il boom degli stampatori online tedeschi
L’associazione degli stampatori tedeschi bwdm ha calcolato che il giro d’affari degli “online printer” – definizione più usata all’estero – che hanno sede in Germania, inclusi quelli che si occupano di photo album, sia stato lo scorso anno di circa 2,5 miliardi di euro. Un dato estremamente significativo che vede le aziende tedesche di sicuro al primo posto in Europa con un mercato appannaggio di pochi grandi gruppi che negli ultimi 24/36 mesi sono cresciuti esponenzialmente sia per via interna che per acquisizioni. Una caratteristica che differenzia sostanzialmente gli online printer tedeschi da quelli italiani è che le nostre imprese per partire hanno scommesso sulle piccole tirature e quindi sulla stampa digitale, mentre i tedeschi hanno puntato da subito sulla produttività della offset a foglio. E se molti di questi hanno scelto addirittura i grandi formati 120 e 160 cm – e sono la maggioranza – qualche altro ha invece optato per la versatilità del 70x100. È questo il caso di Onlineprinters, una società controllata dalla famiglia Meyer, che ha sede a Neustadt, a pochi chilometri da Norimberga, ed è uno tra i cinque maggiori gruppi di stampa e-commerce tedeschi, il primo focalizzato nel formato 3b, ossia il 70x100. Qualche numero è sufficiente per dare un’idea delle potenzialità di questa azienda: circa 100 gruppi stampa tra i quali diverse Speedmaster XL 105/106; tra 3 e 4 mila ordini al giorno, provenienti da più di 400 mila clienti in tutta Europa, per un totale di 2 miliardi di stampe all’anno; 1.400 diversi prodotti offerti da catalogo per più di 10 milioni di varianti; 90% del giro d’affari realizzato con clienti B2B; 550 addetti tra produzione e vendita; obiettivo di crescita: 20% annuo. Onlineprinters nasce nel 2008 ma le sue radici risalgono al 1984 quando inizia l’attività come azienda grafica tradizionale, la Druckerei E. Meyer. Nel 2004 inizia a offrire i propri servizi online e nel 2008 cambia ragione
Gli ultimi tre anni hanno registrato una crescita esponenziale degli stampatori che si servono di Internet per proporre i propri servizi e acquisire ordini online. Analizziamo qui il caso di Onlineprinters, tutto 70x100.
Walter Meyer (CEO di Onlineprinters) e Michael Fries (COO).
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P Prototipo presentato in collabor razione con Gamma
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un programma che premia rivenditori e agenzie
«Il nuovo programma Premium si rivolge ad agenzie e rivenditori e offre importanti vantaggi commerciali, come un Key Account Manager dedicato, un’interessante tabella sconti a scalare e accordi ad hoc per quanto concerne i processi di acquisto e gestione degli ordini», spiega Anita Holzhauser, responsabile assistenza clienti e vendite di Onlineprinters. «Il programma è stato accolto con favore dai clienti e tra questi molti stampatori che rivendono gli stampati». A partire da un fatturato annuo di 10.000 euro, gli acquirenti online possono gestire comodamente il normale fabbisogno di stampe standard tramite l’Onlineshop, usufruendo al contempo del servizio personalizzato del programma Premium. I 14 Onlineshop per 30 paesi d’Europa propongono un assortimento di 1.400 prodotti, come biglietti da visita, volantini, carte da lettera, opuscoli, pannelli pubblicitari e stampe di grande formato (LFP), in diversi milioni di varianti. «Fiducia reciproca e rapporti personali con i clienti per noi sono una priorità. Ad ogni cliente Premium registrato viene assegnato un Key Account Manager dedicato che parla la stessa lingua, raggiungibile attraverso un numero diretto per qualsiasi problema inerente ordini, prodotti, servizi o gestione dei reclami», continua Anita Holzhauser. Una serie di condizioni vantaggiose e servizi personalizzati completano la partnership Premium: oltre alla speciale tabella sconti a scalare per i grandi clienti, su richiesta gli ordini possono anche essere gestiti tramite un’apposita interfaccia XML. In base al livello Premium, esiste la possibilità di ricevere campioni gratuiti di carta e altri supporti di stampa, come ad esempio materiale per pannelli pubblicitari. «I campionari e le
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Anita Holzhauser, responsabile assistenza clienti e vendita di Onlineprinters: «Il nostro nuovo programma si rivolge ad agenzie e rivenditori e offre importanti vantaggi commerciali».
sociale e si apre ai mercati esteri realizzando per ognuno un sito dedicato: oggi sono 14 e, tra questi, quello italiano. Nel 2014 ha festeggiato un duplice compleanno: 30 anni di attività nella stampa e 10 nei servizi online. In occasione dell’inaugurazione dell’ultima 8 colori Speedmaster XL (nell’ultimo anno ne sono state installate tre), Michael Fries, COO di Onlineprinters, e Stefan Hasenzahl, capo della divisione Sheetfed di Heidelberg, hanno affermato che «gli stampatori online rafforzano la stampa offset e Onlineprinters è un partner strategico per molte aziende grafiche grazie alle tecnologie e ai servizi di Heidelberg».
Prototipo presentato in collaborazione con Gamma
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Onlineprinters ha puntato sulla versatilità del formato 70x100: l’azienda si affida a circa 100 gruppi stampa tra i quali diverse Heidelberg Speedmaster XL 105/106.
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Sample Box sono un pratico strumento commerciale, in particolare per i rivenditori che desiderano fornire consulenza ai clienti con il proprio marchio». Periodiche offerte speciali e accordi ad hoc per la gestione degli ordini sono ulteriori vantaggi che si aggiungono alle tante condizioni favorevoli previste dal programma Premium. La stampa online punta sempre più non solo sull’alta qualità, ma anche sulla rapidità: spesso, dall’arrivo dei file di stampa nell’Onlineshop fino alla spedizione del singolo prodotto di stampa passano meno di 24 ore. «Con la stampa immediata i prodotti vengono realizzati addirittura nello stesso giorno lavorativo. Con la spedizione espresso, le stampe raggiungono il cliente il giorno lavorativo successivo. E questo vale in tutti i paesi dell’Unione Europea. Ci facciamo volentieri carico dell’organizzazione della spedizione per conto dei nostri clienti», sottolinea Holzhauser parlando dell’offerta che consente l’invio degli ordini agli indirizzi desiderati. Anche se, per una collaborazione ottimale con i rivenditori, i prodotti stampati vengono di norma inviati all’indirizzo di fornitura desiderato in pacchi neutrali. «Siamo leader di mercato in Europa nella stampa online e l’unica grande stamperia online nata da una tipografia commerciale classica. Vantiamo un’esperienza ultratrentennale nella stampa e conosciamo bene le esigenze dei nostri clienti. Siamo convinti che la stampa online sia una risorsa preziosa, sia per una comunicazione aziendale attenta al prezzo, sia per le stamperie specializzate radicate sul territorio», conclude Anita Holzhauser. Onlineprinters è presente nel Web to Print Hub di Stampamedia.net.
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NEWS
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Gmund ha celebrato in Italia il primo sistema di colori per carta al mondo, frutto di due anni di intenso lavoro di sviluppo da parte della cartiera tedesca e del suo partner Berni. 201 specifiche in 48 colori e 4 superfici. Combinazioni accurate, intense e perfettamente componibili. Quattro diverse categorie che spaziano dall’aspetto opaco naturale al tono riflettente con profondità tattile: Gmund Colors Matt, Metallic, Felt e Transparent. Per ogni tipo di comunicazione, Gmund Colors offre la forma ideale, dall’intensamente colorato al sobrio di classe. www.gmund.com
Carta
&Supporti
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colori
48 sfumature di... carta
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Le carte Algro Sol di Sappi hanno raggiunto un elevato posizionamento qualitativo agli occhi del mercato. Tra le caratteristiche, un’elevata velocità di indurimento del silicone e un ottimo ancoraggio del silicone, un’elevata stabilità dimensionale con buona levigatezza della parte autoadesiva, un ritiro limitato della carta in presenza di calore nonché un’elevata resistenza alla fessurazione. Negli anni la famiglia di prodotti Algro Sol è stata ampliata trasformandosi in una serie di singole varietà rivolte a settori specifici. La costante qualità elevata delle varietà di carta Algro Sol viene confermata e apprezzata da addetti alla siliconatura commerciale e aziendale contribuendo in grande misura alla sicurezza e all’efficienza dei processi. www.sappi.com
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PackagINg
Barilla vince con CartaCrusca
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cArTE siLiconate
Per superfici omogenee
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La speciale Gift Box “Selezione Italiana” di Academia Barilla, il brand di Barilla che promuove la cultura gastronomica italiana nel mondo, realizzata in CartaCrusca Favini e progettata in collaborazione con DraegerGPP, si è aggiudicata il terzo posto al A’ Design Award and Competition 2015 nella categoria Packaging Design. CartaCrusca, la prima carta nata dalla crusca non più utilizzabile per il consumo alimentare, nasce dalla collaborazione tra Barilla e Favini, che hanno lavorato fianco a fianco per selezionare il residuo più adatto purificandolo. Il risultato è una carta dal colore naturale, il cui ingrediente principale è percepibile a occhio nudo lungo tutta la superficie. www.favini.com
NEWS
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Ancora una volta il supporto prescelto per rappresentare le fotografie dei vincitori e dei finalisti del Premio Lux 2014 è stata la carta patinata CreatorSilk 170 e 350 g certificata PEFC™ di Lecta, che garantisce un’eccellente qualità di stampa e di riproduzione del colore in lavori di prestigio. Grazie al Libro del Premio LUX, tale carta sarà non solo nelle mani dei migliori professionisti della fotografia, ma anche nelle scuole, nelle biblioteche e nelle librerie più importanti di tutta la Spagna. www.gardacartiere.it
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premi
La miglior resa per creazioni fotografiche
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Carte fini
Per grafica ed editoria
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riciclAtE
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Shopper realizzati con Cyclus
Grazie a un interessante range di tinte e superfici disponibili, le carte fini di Arctic Paper per grafica ed editoria risultano sempre più apprezzate nei lavori di alta qualità grafico-editoriali. Sono le naturali di pregio Munken e le patinate opache ad alto spessore Arctic Volume e G-Print, queste ultime prodotte con un particolare sistema di stesura della patina che garantisce un eccellente risultato di stampa. Nel segmento editoriale la naturale senza legno Amber Graphic ha consolidato una discreta quota di mercato in Europa, così come il marchio Pamo tra le carte naturali con legno in Italia. Completano la gamma le più recenti carte naturali senza legno Highway adatte alle innovative tecnologie della stampa a getto di inchiostro ad alta velocità, disponibili inoltre nelle versioni ad alto spessore. www.arcticpaper.com
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Arjowiggins Graphic era Official Partner del World Communication Forum di Roma. Il gruppo cartario ha presentato nelle giornate dedicate alla Comunicazione&Digitale e all’Innovazione sostenibile la propria attenzione verso la salvaguardia ambientale che si focalizza nella produzione di carte riciclate per una comunicazione ecosostenibile. Il recupero della carta usata consente di reintrodurla nel ciclo produttivo prolungandone i tempi di vita. Ne deriva un consistente risparmio di energia per la produzione, una riduzione sostanziale dei consumi d’acqua e relativo inquinamento. La guida e i sacchetti distribuiti nelle tre giornate erano realizzati con carta 100% riciclata Cyclus, certificata FSC recycled, Ecolabel e Blue Angel. www.arjowigginsgraphic.com 59
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Management Dove falliscono le strategie. Trappole
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“oceano rosso”
Negli Stati Uniti, la performance delle grandi imprese si va deteriorando da decenni. Stando al fondamentale studio di Deloitte, The Shift Index, il “Return On Asset” (ROA) aggregato delle aziende quotate americane è sceso sotto l’1%, circa un quarto del livello riscontrato ad esempio nel 1965. Poiché il potere negoziale si è spostato dalle imprese ai consumatori, e la competizione globale si è intensificata, i manager di quasi tutti i settori si sono trovati ad affrontare notevoli problemi di performance. Per ribaltare la situazione, devono essere più creativi nello sviluppo e nell’esecuzione delle proprie strategie competitive. Ma il successo di lungo termine non verrà solo dalla competitività; bensì dipenderà sempre di più dalla capacità di generare nuova domanda e di creare e conquistare nuovi mercati. I ritorni della creazione di un nuovo mercato sono elevatissimi. Basta confrontare le esperienze di Apple e di Microsoft. Negli ultimi quindici anni, Apple ha fatto una serie di mosse azzeccatissime
I modelli mentali che pregiudicano le strategie di creazione di nuovi mercati (I parte) di W. Chan Kim e Renée Mauborgne*
per la creazione di nuovi mercati, introducendo l’iPod, iTunes, l’iPhone, l’Apple Store e l’iPad. Dal lancio dell’iPod, avvenuto nel 2001, alla fine dell’anno fiscale 2014, la capitalizzazione di mercato di Apple è aumentata di oltre 75 volte grazie all’esplosione delle vendite e dei profitti. Nello stesso periodo, la capitalizzazione di mercato di Microsoft è aumentata di un misero 3%, mentre i suoi ricavi sono passati da quasi cinque volte quelli di Apple a poco più della metà. Con quasi l’80% dei profitti che vengono da due vecchi business – Windows e Office - e nessuna mossa vincente per la creazione di nuovi mercati, Microsoft ha pagato un prezzo altissimo.
Naturalmente, non è che le aziende non riconoscano il valore di nuovi spazi di mercato. Anzi, i loro leader si impegnano sempre più spesso a crearli e investono somme rilevanti a questo scopo. Ciononostante, poche aziende sembrano aver capito come si fa. Ma cos’è, esattamente, che le ostacola? Nel decennio trascorso dall’uscita della prima edizione del nostro libro, Strategia Oceano blu, abbiamo parlato con molti manager coinvolti nell’esecuzione di strategie finalizzate alla creazione di nuovi mercati. Quando ci hanno messi a parte dei loro successi e dei loro insuccessi, abbiamo identificato un fattore comune che sembrava
*W. Chan Kim e Renée Mauborgne sono professori di Strategia e management all’INSEAD e co-direttori dell’INSEAD Blue Ocean Strategy di Fointainebleau, in Francia. Sono autori di Strategia Oceano Blu, uscito nel 2015 in una edizione ampliata e rivista (vedi al sito www.blueoceanstrategy.com)
comprometterne regolarmente gli sforzi: i loro modelli mentali, cioè assunti e teorie radicati sul modo in cui funziona il mondo. Pur restando al di sotto della consapevolezza cognitiva delle persone, i modelli mentali sono una determinante così essenziale delle scelte e dei comportamenti che molti neuroscienziati li assimilano ad algoritmi automatizzati da cui dipende la reazione degli individui ai cambiamenti e agli eventi. I modelli mentali hanno i loro pregi. Nelle fasi di pericolo, un solido modello mentale può aiutarvi a prendere rapidamente delle decisioni critiche per la sopravvivenza. E noi non abbiamo nulla da dire sulla validità dei modelli mentali che abbiamo visto applicare dai manager. Si fondavano su conoscenze acquisite negli studi e in anni di esperienza aziendale. Aiutano i manager a
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management gestione aziendale TRAPPOLA NUMERO UNO
zatori. Sony si è concentrata sul miglioramento della leggibilità degli e-reader per compiacere i clienti in essere. Ma il Kindle di Amazon rispondeva alla preoccupazione numero uno dei non-acquirenti: troppo pochi titoli a disposizione. Ha vinto Amazon.
Il marketing
di nicchia può essere ingannevole. La compagnia aerea Song, uno spin-off di Delta, si rivolgeva a un segmento troppo ristretto di passeggeri – le donne in carriera che viaggiano frequentemente per lavoro – e non è durata. Ma Pret A Manger ha avuto successo “desegmentando” gruppi diversi di clienti – ossia scoprendo cosa avevano in comune – per creare un nuovo spazio di mercato.
Le innovazioni
tecnologiche non creano necessariamente nuovi mercati. Segway era un prodigio dell’ingegneria, ma non ha mai ottenuto una vasta base di clienti. I nuovi mercati nascono dall’innovazione sul valore e non dall’innovazione tecnologica.
Per creare un nuovo mercato, non si possono vedere
il valore e il costo come due elementi in contrapposizione. Il vino Yellow Tail offre un valore elevato a un costo basso – ed è un grandissimo successo.
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rispondere meglio alle sfide competitive. Ma quelle conversazioni indicano che i modelli mentali su cui fanno affidamento i manager per gestire i mercati esistenti compromettono la loro capacità di crearne di nuovi. Nelle nostre ricerche e nelle nostre conversazioni, abbiamo incontrato sei assunti particolarmente rilevanti su cui si fondano i modelli mentali dei manager. Li abbiamo definiti “trappole oceano rosso”, perché ancorano di fatto i manager in “oceani rossi” – ossia, in mercati affollati dove le aziende si impegnano in una lotta sanguinosa per la quota di mercato – e impediscono loro di entrare in “oceani blu”, mercati in precedenza ignoti e incontestati che
offrono un vasto potenziale di crescita. Le prime due trappole derivano da assunti sul marketing, in particolare un’enfasi sull’orientamento ai clienti e sulle nicchie; le seconde due derivano da lezioni economiche sull’innovazione tecnologica e sulla distruzione creativa; e gli ultimi due da principi di strategia competitiva che considerano la differenziazione e i bassi costi scelte reciprocamente esclusive. In questo articolo (la seconda parte sul prossimo numero di settembre) esamineremo dettagliatamente ogni trappola e spiegheremo come ostacola i tentativi delle aziende nel creare nuovi mercati.
Considerare le strategie di creazione di nuovi mercati come approcci orientati al cliente. La generazione di nuova domanda che sta alla base delle strategie di creazione dei mercati si impernia sulla conversione di non-clienti in clienti: è quello che ha fatto Salesforce.com con il suo software di CRM on-demand, che ha aperto un nuovo spazio di mercato conquistando aziende piccole e medie non abituate in precedenza a usare questo tipo di software. Il problema è che i manager, specie quelli del marke ting, sono stati indotti, del tutto ragionevolmente, a credere che il cliente abbia sempre ragione. Perciò è fin troppo facile per loro assumere che le strategie di creazione del mercato siano guidate dal cliente, il che li induce a insistere automaticamente nella focalizzazione sui clienti in essere, cercando di soddisfarli ulteriormente. Questo approccio, tuttavia, non aiuta di sicuro a creare nuovi mercati. A tale scopo, un’organizzazione deve spostare il proprio focus sui nonclienti e chiedersi perché si rifiutano di acquistare un’offerta del settore. Sono i non-clienti, non i clienti, che capiscono meglio i difetti e i problemi che limitano il potenziale di espansione di un business. La focalizzazione sui clienti in essere, per contro, spinge le organizzazioni ad escogitare soluzioni più valide di quelle offerte attualmente dai concorrenti – però le ancora in IPI 163/15
La crescita deriva dalla conversione dei non-utiliz-
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“oceani rossi”. Considerate il lancio del Portable Reader System (PRS) da parte di Sony nel 2006. Il suo obiettivo era aprire un nuovo spazio di mercato nei libri ampliando la base di clientela dell’e-reader. Per capire come realizzarlo, l’azienda giapponese ha studiato l’esperienza degli utilizzatori esistenti, che erano insoddisfatti delle dimensioni e della cattiva qualità visuale offerta dai prodotti correnti. La risposta di Sony era un dispositivo sottile e leggero, con uno schermo comodo da leggere. Nonostante gli elogi pubblicati sui media e la maggior soddisfazione dei clienti, il PRS è stato surclassato dal Kindle di Amazon perché non attirava la massa dei non-clienti, che non acquistavano gli e-reader per l’indisponibilità di titoli interessanti e non per la dimensione e il display dei lettori. In assenza di una ricca scelta di titoli e di un sistema comodo per scaricarli, i non-clienti rimanevano affezionati ai libri tradizionali. Amazon l’ha capito prima di lanciare il Kindle, nel 2007, e ha messo contestualmente a disposizione più di quattro volte il numero dei titoli elettronici disponibili con il PRS, rendendoli facilmente scaricabili con le connessioni wi-fi. A sole sei ore dalla messa in vendita, i Kindle erano già esauriti; e i lettori di libri cartacei sono diventati rapidamente anche lettori di libri virtuali. Mentre Sony è uscita da questo mercato, il Kindle l’ha fatto crescere da un
modestissimo 2% del totale di acquirenti di libri nel 2008 al 28% nel 2014. Ed è in grado di offrire attualmente più di 2,5 milioni di titoli elettronici. TRAPPOLA NUMERO DUE
Assimilare le strategie di creazione dei nuovi mercati a strategie di nicchia. Il marketing ha posto una grande enfasi sull’uso di una segmentazione di mercato sempre più analitica per identificare e conquistare mercati di nicchia. Anche se le strategie di nicchia possono risultare spesso estremamente efficaci, scoprire una nicchia in uno spazio preesistente non è come identificare un nuovo mercato. Considerate Song, una compagnia aerea lanciata nel 2003 da Delta Airlines. L’obiettivo di Delta era creare un nuovo spazio di mercato nei voli lowcost prendendo di mira un segmento specifico di passeggeri. Ha deciso perciò di focalizzarsi sulle donne che viaggiano frequentemente per lavoro, un segmento che, stando alla sua analisi, aveva bisogni e preferenze del tutto diversi da quelli degli uomini d’affari e degli altri passeggeri a cui si rivolgevano quasi tutte le compagnie. Nessuna compagnia era mai stata costruita intorno a questo segmento. Dopo molti “focus group” con donne in carriera, Delta ha messo a punto un piano per attirarle con cibi biologici, cocktail appositamente studiati, un’ampia varietà di passatempi, spazi dedicati
all’esercizio fisico con l’ausilio di elastici e assistenti di volo vestiti da Kate Spade. Quella strategia mirava a colmare un gap del mercato. Forse c’è riuscita, ma quel segmento era troppo piccolo per essere sostenibile nonostante il pricing competitivo. L’ultimo volo di Song è decollato nell’aprile 2006, a soli 36 mesi dal lancio. Le strategie efficaci per la creazione di nuovi mercati non puntano su una segmentazione più analitica. Il più delle volte “desegmentano” i mercati attraverso l’identificazione di comunanze critiche tra gruppi di acquirenti che potrebbero contribuire a generare una domanda più vasta. Pret A Manger, una catena britannica della ristorazione, ha studiato tre diversi gruppi di acquirenti di cibi pronti: professionisti che frequentano i ristoranti, clienti dei fast-food e consumatori di panini portati da casa. Nonostante le tantissime differenze che li dividevano, avevano in comune tre caratteristiche importanti: volevano tutti mangiare cibo fresco e sano, servito rapidamente e a un prezzo ragionevole. Questo dato ha aiutato Pret A Manger a stimolare e ad aggregare la domanda potenziale sui tre gruppi per creare un nuovo mercato commercialmente attrattivo. L’idea era offrire sandwich di alta gamma, preparati ogni giorno con ingredienti freschi di qualità e con una velocità superiore a quella dei fast-food, e servirli in un contesto elegante a prezzi ragionevoli.
Il successo di lungo termine non verrà solo dalla competitività: dipenderà sempre più dalla capacità di generare nuova domanda e di creare e conquistare nuovi mercati.
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caso per un vino giovane adatto a tutti) senza Il problema impiegare tecnologie d’avanguardia. La stessa Per avere successo nel lungo termine, le aziende devono trovare la cosa hanno fatto la catena maniera di creare nuovi mercati. Competere sui mercati esistenti di caffè Starbucks sta diventando sempre meno redditizio. Nonostante gli investimenti e la compagnia artistica e l’impegno, le aziende faticano enormemente a creare nuovi spazi di mercato. Cirque du Soleil. E anche quando la tecnologia è pesantemente Perché si crea coinvolta, come nel caso I modelli mentali dei manager si basano sulle esperienze che hanno dei creatori di nuovi maturato in mercati preesistenti. Mentre in passato questi assunti mercati Salesforce.com, funzionavano, oggi pregiudicano gli sforzi intesi a creare nuovi spazi Intuit’s Quicken o Uber, di mercato. non sta alla base del successo delle nuove offerte. La soluzione Questi prodotti e questi Per non farsi intrappolare nei vecchi mercati, i manager devono: servizi hanno successo • focalizzarsi sull’attrazione di nuovi clienti; perché sono così semplici • preoccuparsi di meno della segmentazione; da usare, divertenti e • rendersi conto che la creazione di un nuovo mercato non è sinoniproduttivi che le persone mo né di innovazione tecnologica né di distruzione creativa; se ne innamorano. La • smettere di concentrarsi sulla contrapposizione tra strategie pretecnologia che ci sta dietro mium e strategie low-cost. scompare in pratica dalla mente degli acquirenti. Considerate il Segway Personal Transporter, Oggi, a distanza di quasi che è stato lanciato nel trent’anni, Pret A Manger 2001. Era un’innovazione tecnologica? Certo. Era il continua a mantenere una primo mezzo di trasporto solida crescita profittevole nel nuovo spazio di mercato autoequilibrante del mondo, e funzionava che ha creato. bene. Sposti il peso in avanti e vai avanti; sposti TRAPPOLA NUMERO TRE Confondere l’innovazione il peso all’indietro e vai indietro. All’epoca, questo tecnologica con le prodigio dell’ingegneria strategie di creazione di era una delle innovazioni nuovi mercati. tecnologiche più apprezzate Ricerca&Sviluppo e dai commentatori. Ma innovazione tecnologica ben pochi erano disposti sono generalmente a pagare fino a 5.000 considerati i fattori dollari per un prodotto più importanti per lo che poneva serie difficoltà sviluppo del mercato e a livello di utilizzo: dove per la crescita del settore. si poteva parcheggiare? È comprensibile, perciò, Come si poteva caricare in che i manager li ritengano altrettanto importanti per la macchina? Dove si doveva usare, sul marciapiede scoperta di nuovi mercati. o sulla strada? Si poteva Ma in realtà la creazione portare sui mezzi pubblici? di un mercato non Anche se Segway si comporta inevitabilmente aspettava di andare a l’innovazione tecnologica. breakeven a soli sei mesi Yellow Tail ha aperto un dal lancio, le vendite si sono nuovo mercato (nel suo
mantenute nettamente al di sotto delle previsioni iniziali, e nel 2009 l’azienda è stata venduta. Non tutti sono rimasti sorpresi. Quando è uscito il prodotto, un articolo profetico della rivista Time sul suo inventore, Dean Kamen, ammoniva già: «Una delle verità più difficili da accettare per qualunque tecnologo è che il successo o l’insuccesso nel business non deriva quasi mai dalla qualità della tecnologia». È l’innovazione sul valore, e non l’innovazione tecnologica, che permette di aprire nuovi mercati commercialmente appetibili. I nuovi prodotti o i nuovi servizi di successo aprono spazi di mercato offrendo un netto miglioramento in termini di produttività, semplicità, facilità di utilizzo, comodità, divertimento o rispetto per l’ambiente. Ma quando le aziende assumono erroneamente che la creazione del mercato dipenda da tecnologie rivoluzionarie, le loro organizzazioni tendono a sviluppare prodotti o servizi troppo “avanti”, troppo complicati oppure, come nel caso del Segway, privi del necessario ecosistema. In effetti, molte innovazioni tecnologiche non sono in grado di creare nuovi mercati, anche se procurano vasti elogi all’azienda e premi scientifici ai loro sviluppatori. (continua) (da Harvard Business Review - Marzo 2015)
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L’idea in breve
g Se ue dalle pagine precedenti
l’opinione di... posenato (segue da pag. 7)
Una situazione in cui si è portati a sottovalutarsi o peggio svalutarsi, spesso aggrappati alla speranza che la soluzione ai propri problemi possa giungere dall’esterno, magari da qualche motivatore “magico” che nello spazio di uno show possa svelarti il segreto del successo... In realtà la causa e la soluzione, secondo la teoria di Trabucchi, va ricercata interiormente, attingendo a quella caratteristica atavica del “cacciatore persistente”, altrimenti definita resilienza, che può operare a vantaggio dell’individuo cambiandone le sorti. Un passaggio per nulla facile perché la resilienza è una caratteristica fortemente indebolita dagli anni di relativa agiatezza che hanno drasticamente abbassato la soglia di sopportazione, la capacità di concentrazione e soprattutto la capacità di lavorare in prospettiva (inseguire a lungo la preda): “il benessere impigrisce la resilienza, l’atrofizza” scrive Trabucchi, mentre, ricorda lo psicologo, il nostro cervello e il nostro fisico sono programmati per sforzi prolungati e per le gare di resistenza. Vanno però allenati e stimolati. toccafondi-tipolito2000
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(segue da pag. 13)
«La crescita richiede di rinnovare anche la cultura d’impresa. Se non si cambia e non si collabora in nuovi modelli aziendali non ci sono vie di uscita» aggiunge Donzelli. «La guerra tra poveri e la mancanza di cooperazione stanno impoverendo un tessuto di piccole aziende oggi in difficoltà e domani destinate a chiudere, a forza di vendere al ribasso e di non riuscire a
generare valore. Il nostro modello di business ci permette di fare profitti anche fuori dalla stampa, nella logistica, la confezione, i servizi di direct marketing, grafica, progettazione, etichette, packaging... Con la sola stampa in conto terzi oggi non staremmo in piedi neanche noi, nonostante la clientela». Donzelli non si ferma qui e guarda ai contratti di rete per allargarsi ai territori vicini. Collabora con Litograf Editor di Città di Castello per realizzare i lavori nei momenti di carico o ottimizzare tempi e livelli di produzione dei macchinari, e in programma c’è un progetto di aggregazione su cui si sta ragionando. E altre collaborazioni e aggregazioni nasceranno (alcune sono arrivate alla fase di due diligence) per offrire ai clienti servizi lungo tutta la filiera.
Stefano Tenedini Sit Michelotti
(segue da pag. 27)
Come la vostra azienda integra i servizi di stampa rotocalco e flessografica con quelli nuovi digitali? Avete un reparto di stampa digitale? Anche se ancora non disponiamo di un reparto di stampa digitale, stiamo guardando con attenzione e interesse l’evoluzione di questa tecnologia. Rappresenta senz’altro una soluzione molto versatile quando l’obiettivo è la piccolissima tiratura e i tempi di consegna estremamente rapidi, ma difficilmente riteniamo potrà mai competere con le tecnologie tradizionali di stampa (flexo e roto) su tirature industriali di medie/ grandi dimensioni. Come sta cambiando la richiesta del mercato del
packaging (food e non food): tendenze, nuovi materiali, innovazione tecnologica? L’industria del packaging, in particolare del packaging flessibile, è sempre stata altamente innovativa. Questo in risposta alle esigenze, sempre maggiori, del settore dei beni di largo consumo. Prodotti sempre più innovativi e differenziati, un time to market sempre più veloce, regole sempre più stringenti e rigorose sul food contact. Il packaging flessibile sta rispondendo a queste esigenze attraverso un consolidamento delle relazioni di business e formando vere e proprie partnership lungo la filiera: produttori di film, di inchiostri e adesivi, produttori di macchine da stampa, tutti insieme con noi e i nostri clienti. Del resto, solo attraverso una forte collaborazione possiamo sviluppare le sofisticate soluzioni che oggi ci sono richieste e che ancor più lo saranno in futuro. In particolare nel food packaging, se il prodotto contenuto deve soddisfare il palato, il packaging deve invogliare il consumatore all’acquisto. Il packaging deve comunicare, deve trasmettere l’emozione di un prodotto, di un brand. E per avere successo un brand deve essere costantemente rinnovato, attraverso nuovi prodotti e packaging attraenti. manroland sheetfed (segue da pag. 35)
Il primo cliente che ha acquistato la nuova macchina – Samson Druck, una prestigiosa azienda grafica austriaca – ha subito ordinato la seconda. Penuela gestisce ora un’azienda più snella e più sana. La dimostrazione sono
i conti del primo triennio, in progresso graduale nonostante una flessione a livello mondiale della domanda di nuove macchine da stampa. Nel 2014 Manroland ha contribuito a realizzare per il gruppo Langley 15 milioni di euro di profitti su un fatturato di 288,2 milioni. «Un dato soddisfacente considerando che il settore ha subìto un cambiamento notevole che vede la domanda di nuove macchine da stampa precipitare di oltre due terzi dal suo picco del 2007», come indicato nel rapporto annuale del Gruppo. L’evoluzione continua.
taga day (segue da pag. 54)
Il lungo e dettagliato intervento ha preso in esame la generazione dei file CxF-4 mediante la creazione di un riferimento CxF/X-4 in base a ISO/DIS 17972-4, nonché i sistemi per controllare i colori spot. È stato quindi ricordato che su questi temi è attivo un gruppo di lavoro in seno al TC130 di ISO per il rilascio di una norma che definisca gli standard di merito (ISO/WD 20654). L’intenso programma si è concluso con un vivace dibattito che ha evidenziato il notevole interesse degli intervenuti sul tema dei colori speciali “spot” e sulla necessità che TAGA Italia continui a essere punto di riferimento autorevole per le aziende grafiche di prestampa, stampa e converting che vogliono migliorare costantemente le loro prestazioni qualitative e produttive. In finale tutti hanno potuto godere di una pausa di ristoro grazie a un ricco buffet e brindare al futuro di TAGA con un calice di Prosecco.
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Colophon Il Poligrafico Italiano n.163
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