O N A I L A T I
N. 135/2012 Maggio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale
Diversificare per competere Incontro con claudio rossi di faenza group - a pag. 26
Il “segno dei tempi” a Drupa Offset e flexo sempre più affiancati dal digitale - a pag. 33
Spazio etichette: Vinitaly sempre Più colore negli scaffali dei vini - a pag. 72
Sommario piombi In primo piano La Vedovella edizione 2012 . . . . . . Tre nuove KBA per De Robertis . . . . Luigi Zucchetti in Assgraf . . . . . . . . Due Komori per Grafiche Milani . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .
14 14 15 16 18 23 24
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Claudio Rossi (Faenza Group) . . . . . 26 mErcaTI Stampa digitale: come ottenere il massimo dall’investimento . . . . . . 52 TECNOLOGIE Il taglio digitale di Zund . . . . . . . . . Due Komori per Pixartprinting . . . . . Cartotecnica verso la produzione “zero difetti” . . . . . . . . . . . . . . . . . Müller Martini per lo stampatore orientato al futuro . . . . . . . . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . . . Open Age per offset e flessografia . News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . .
50 56 62 68 70 81 82
drupa 2012 Offset e flexo sempre più affiancate dal digitale . . . . . . . . . . . 33 Le novità dagli espositori (II parte) . . 38
38 33
Offset e flessografia sempre più affiancate dalla stampa digitale
EvenTI Bompan - Mimaki, un 2012 all’insegna del nuovo che avanza . . . 67
Una mostra sulla storia della xilografia italiana
spazio Etichette Sempre più colore sui vini . . . . . . . . 72 Nuovo reparto etichette in Pixartprinting . . . . . . . . . . . . . . . 77 uominI & aziende Cooperativa Citem . . . . . . . . . . . . . 85 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi Ripetibilità e qualità industriale . . . . 11 L’opinione di... Emanuele Posenato Il “right value” della stampa . . . . . . . 13 Tipi da museo 100 anni di xilografia italiana . . . . . . 90
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
DRUPA 2012: a Düsseldorf la “fiera delle idee”
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
90
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
incontro con... faenza group Achille Perego incontra questo mese l’amministratore unico di Faenza Group, un’azienda romagnola che si è trasformata negli anni da semplice tipografia a un Gruppo di quasi 100 dipendenti, che “non vende solo la stampa, bensì tutte le soluzioni per comunicare”. A pag. 26
26
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Claudio Rossi di Faenza Group
14
Con l’edizione 2012, La Vedovella abbraccia nuovi percorsi
72
Al Vinitaly l’etichetta si conferma come vero strumento di marketing
il digitale in drupa Il classico “segno dei tempi”: sono ben 6 i padiglioni dedicati a questa tecnologia, a indicare quanto sia maturata negli ultimi anni e rappresenti ormai un ideale completamento alle tecnologie tradizionali, come offset, flexo, serigrafia. A pag. 33 investire nel digitale Sempre a proposito della stampa digitale, un manager di Kodak dà alcune idee sulle valutazioni da fare prima dell’investimento in una macchina elettrofotografica o inkjet, perché ogni azienda può sfruttare l’opportunità a modo suo, a seconda del tipo di produzione e al tipo di clienti che vuole servire. A pag. 52 spazio etichette Un reportage dall’ultima edizione di Vinitaly ci dice che i produttori e gli imbottigliatori di vino italiani prestano sempre più attenzione all’etichetta, che è ormai diventata un vero e proprio strumento di marketing, quasi un richiamo decisivo per attirare il consumatore. A pag. 72 cartotecnica di qualità In un mercato competitivo come quello di oggi ricopre sempre più un fattore decisivo riuscire a produrre a “zero difetti” e ci si sta avvicinando grazie a continui investimenti nella ricerca di dispositivi complementari che garantiscono il massimo controllo di qualità in produzione. A pag. 62
I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Achille Perego, Marco F. Picasso, Emanuele Posenato, Alberto Sironi
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
4IT Group
14
A A. De Robertis & Figli 14 Accademia del Poligrafico 23,86 Acra 18 Adobe 29 Agfa Graphics 38,43 AIMSC 90 Albertini 28 Alta Media 28 Alwan Color Expertise 23 Arctic Paper 55,71 Arjowiggins 70 Art&Tourism 24 Assgraf 15,40,41 Autobond 39 Axel Springer 36
B Barboglio Enrico 14 Benincasa Vincenzo 81 Bernardi Grafiche 28 Bild 36 Bobst 15,62 Boccia Arti Grafiche 18 Bompan 67 Bompan Massimo 67 Bompan Rachele 67 Bonfio Francesco 72 Bubbles&Beyond 83
C
6
Camporese Canon Canon Océ Cantine Catena Capitello Roberta Cartiere del Garda Cartotecnica Favini
69 51 39 73 72 2 70
33 Castiglione Walter Centro Stampa Friuli 20 Chevrolet Louis 24 Citem 85 Colombo Mario 81 Colorgraf 22 Contegiacomo Cesare 14 Contegiacomo Fabio 14 Cordenons gruppo 71 Costariol Alessandro 70 Cremasco Gianluca 20
D Damiani Grafiche 27 DDm 14 De Lucia Marisa 18 Di Gennaro Emanuele 16 Docherty Susan 24 Domenico De Lucia 18 Drupa 33 DuPont Packaging Graphics 39 Durst 18,32
E easyDOT 34,66 Edigit 7,82 Edwards Doug 36 Elsevier 33 Epson 77 Esma 48 Eurographic Press 38 EuroInks 81 Evolution Printing 64,65
G Gaeta Goffredo 27 Gazzetta di Mantova 85 GFP 20 Ghezzi Nicola 61 Gilardi Giuseppe 16 Gilardi Nicola 16 GMG 16 Gonzenbach Christian 24 Goss International 18,20 GPN 91 Grandi Diego 70 Grünig 48 Gruppo Editoriale L’Espresso 85 Gruppo Masserdotti 18 Guerrera Roberto 20
H Heidelberg 28,33 HP 20,33,50,58,70,77
I-J
F Facci & Pollini Facci Riccardo Faenza Academy Faenza Editrice Faenza Finance
Faenza Group 26 Faenza Industrie Grafiche 27 Faenza Scientific 28 Favini 70 Finegil 85 Finessi Vittorio 85 81 Florenin Stefano Fondazione C.R. Tortona 24 Fontegrafica 20 Fujifilm 33,82
73 73 28 27 87
Il Guado 18 Il Sole 24 Ore 27 International Paper 53 Ist. Poligrafico e Zecca dello Stato 74
iStockphoto JoeunInk
61,80 81
K KBA 14,16,18,28,33,92 Kern 39 Kiian 19 Kissel&Wolf 48 Kodak 18,28, 33,39,51,54 Komori 16,33,56,75 Konica Minolta 33,51 Kurz gruppo 82 Kyocera 33
L La Vedovella Landesberger Sebastian Lithotris Litografia Faenza Litover Loghicon Lüscher Luxoro
14 23 16 27 89 20 85 82
M Macchingraf 3,14,49 Manroland 18,33 Manroland Italia 15 Marabu 48,60 Marinoni David 15 Marinoni Rosario 15 Mariotti Roberto 85 Marsanasco Joseph 36 Masserdotti Alberto 18 Mazzoleni Alberto 14 Meccanotecnica 10,47 Melastampi 83 Metoda 17 MGI 42
Milani Grafiche 16 Mimaki 67 Minimegaprint 78,79 Mitsubishi 15,41 Mitsubishi Paper Mills 41 MKW 39 Mondadori 85 Monzese Carta 76 Morgan Christopher 34 Morgana 39 Müller Martini 36,68
N Nielen-Haberl Andreas 52 Nikka Research 41 14 Nitschke Joachim
O Océ OGM Open Age
23,33 20 81
P-Q Pantone 42 Pasolini Paolo 85 Pepponi Roberto 18 Piersantini Egiziano 90 Piersantini Michele 90 Pixartprinting 8,9, 18,56,77 Prati 41 PressUp 30,31 Prima Comunicazione 87 Printgraf 16,83 Printgraph 12 QuadTech 23
R Ratti Marzia Razza Pasquale Rexroth Reymond Jacques Ricoh Rigamonti Matteo Roland DG Rolf Meyer Rossi Claudio Rossi Franco Rotografica Rotolito Lombarda Ryobi
90 56 68 62 33 56 42 83 26 27 41 36 15
Saletti Simone 20 Samor Italia 15 Sanzone Maurizio 34 Sappi 20,70 Scodix 42 Screen 36 ScreenCity 48 77 Sei Laser SignTronic 48 Silvana Editoriale 90 Sitma 84 SixPrint 46 Smartcolor 21 Soporcel 37 Storti Paolo 85 18 Studio Xilox Sun Chemical 25,86
T Taga Italia 11 Tenderini Alessandro 57,77 Teographic 85 Timsons 33 Tipografia Cremasco 20 Top Ink 42 90 Torre Gian Carlo
U Ulmex 16,83 Union Printing 18 Università di Verona 72 UPM 59,71
V Valenzi Maurizio Verplate Vinarius Vinitaly
18 44 72 72
X X-Rite Xeikon Xerox
42 34 50
Z Zechini Zeta’s Zucchetti Luigi Zuliani Ruggero Zund
35,44 14 15 14 45,50
S SakataInks Sakurai
81 48
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Opinioni
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Gestione aziendale
Ripetibilità e qualità industriale Alberto Sironi
IPI 135/12
L’evoluzione tecnologica inevitabilmente porta a superare le prassi operative basate su regole legate alle esperienze precedenti, ma spesso non le annulla completamente, massimizzandole anzi in un nuovo modo di procedere. Il nostro mondo ha stretta necessità di industrializzarsi il più possibile, automatizzando al meglio i processi, per poterli razionalizzare e ottimizzare in un’ottica di riduzione dei costi, così da resistere nella moderna competizione e riuscire a ricreare i margini oggi mancanti. Ora, lo sviluppo dei software e dei conseguenti workflow, come vediamo in forma privilegiata dalla recente Drupa, serve proprio a questo e anzi permette di usufruire di importanti opportunità in merito a integrazione e rapidità delle varie fasi coinvolte dal flusso di lavoro. Tale obiettivo è fondamentale in quanto, oltre ai costi, è indispensabile velocizzare i tempi di reazione e risposta alla domanda, per uscire dall’attuale paradosso in cui l’offerta risulta superiore alle richieste, ma al tempo stesso ne è stressata per una lentezza congenita e che la rende incapace di far fronte agevolmente alla rapidità con cui il mercato si muove. Tutto questo può essere affrontato tramite qualche investimento e un’impegnativa ristrutturazione aziendale e già ciò risulta relativamente pesante, ma deve poggiarsi su una base solida: la ripetibilità dei processi, su cui installare ogni successivo passaggio verso il miglioramento. La ripetibilità infatti è il sinonimo di qualità industriale e la si intende trasversalmente, per tutti gli aspetti produttivi e non solo. Quindi in tale ambito si considerano i tempi, le performance, gli scarti, la produttività e anche la qualità del prodotto, oltre naturalmente alla stabilità dei parametri tecnici. Infatti, ad esempio, una riproduzione stampata particolarmente avvincente non può essere considerata qualità industriale se non si è in grado di ripeterla esattamente com’è, ma resta una prestazione artistica. Così come i benefici ottenibili da qualsiasi workflow possono essere praticamente disattesi da una macchina da stampa con eccessiva variabilità. Quindi per usufruire dei vantaggi che la tecnologia ci mette oggi a disposizione servono anche elementi “antichi”, come i piani di manutenzione e l’addestramento tecnico, che, abbinati all’automatizzazione, consentano di raggiungere quei risultati così irrinunciabili per il successo dell’azienda. In questo senso è attiva da sempre nel nostro Paese l’associazione TAGA Italia che fornisce le metodologie e i test per assicurare che un sistema di stampa sia discretamente stabile (vedere TAGA.DOC.04) e tenerne sotto osservazione i vari requisiti durante il ciclo di vita della macchina tramite verifiche periodiche. Lo stesso approccio è chiaramente da estendere a tutte le realtà produttive e anche aziendali, come fondamento degli upgrade informatici e organizzativi, in modo da valorizzarne i plus, invece di rischiarne la penalizzazione. Procedere, quindi, ma considerando bene tutti gli elementi che compongono un progetto e attribuendone ad ognuno il giusto peso.
11
Opinioni
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Market&Trend
Il “right value” della stampa Emanuele Posenato
IPI 135/12
La percezione del valore è un aspetto fondamentale nel processo d’acquisto. Il cliente può avere difficoltà o non percepire immediatamente il valore che si nasconde dietro la soluzione o il prodotto che viene lui offerto. La puntata di Casta Italia in onda lo scorso 20 aprile, intitolata “Onorevoli pensioni”, non sarebbe stata nulla più di un noioso deja vù se non fosse per la finestra aperta sugli sprechi di Montecitorio, fra i quali è stata portata ad esempio (negativo) la tipografia della Camera, per la quale, si rimarcava, “si spendono più di 6 milioni l’anno, nonostante il sistema sia quasi del tutto digitalizzato”. Vale a dire un sacco di soldi sprecati per un qualcosa che ormai si reputa essere inutile o quantomeno superato. Peccato si sia sorvolato sulla natura e sulla complessità del servizio reso che va ben oltre la redazione quotidiana del resoconto camerale. Una sensazione dal retrogusto amaro rivissuta fra gli stand del Salone del Mobile, nei giorni successivi, commentando uno stupendo catalogo prodotto in quantitativo limitato perché “...tocca far contenti i venditori per i quali sembra proprio non si possa fare a meno della stampa nell’era di internet…”. E pensare che qualche anno fa parlavamo di add value della stampa, mentre oggi stentiamo a farci riconoscere il right value. Ma è possibile che il prodotto stampato sia così svalutato e démodé? Evidentemente sì, e probabilmente qualche responsabilità in proposito dobbiamo ammetterla. Presumere che presso i clienti il valore del prodotto stampato rispetto ad altre modalità di distribuzione dei contenuti sia chiaro è un errore. Proprio perché lo stampato non è più l’unico media con il quale comunicare e veicolare contenuti, deve essere promosso per i valori che reca. Il cliente va “aiutato a capire e distinguere”, il che è possibile solamente adottando un approccio centrato sulle esigenze del cliente stesso e sulle sue specifiche necessità comunicative, imparando a distinguere i differenti ambiti di impiego dei diversi strumenti comunicazione. Significa abbandonare una visione production oriented, focalizzata sui processi, sugli impianti produttivi e sulle proprie esigenze, per adottare una visione market oriented, prendendo atto che il cliente non è né un “pollo da spennare” né tanto meno un generico utilizzatore al quale propinare una risposta generica. Il cliente, adottando un prodotto stampato, ricerca una precisa esperienza di comunicazione, che deve parlare un “dialetto” settoriale, esprimere una sensibilità (cromatica, tattile, fisica) e una forma distintive, in cui riconoscersi. Rispondendo a queste esigenze in modo generico, indifferenziato, omologato, non facciamo che alimentare la frustrazione del superfluo inefficace ed evidenziare i limiti di una comunicazione spersonalizzata, poco “cool”, molto lontana dal distinguersi e distinguere. E allora, probabilmente, ogni euro speso sembrerà eccessivo, e qualsiasi altra modalità e mezzo alternativi appariranno molto più interessanti e vantaggiosi.
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PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, inaugurazioni, open house
La Vedovella imbocca nuovi percorsi Con l’edizione di quest’anno il Premio verrà gestito dalla nostra Testata in collaborazione con 4IT. E si apre all’intero settore.
n In una fase di straordinaria
evoluzione/rivoluzione del settore della stampa dove inevitabilmente tutto – o quasi – sta cambiando, La Vedovella, il più importante riconoscimento alle aziende grafiche e cartotecniche italiane, non poteva restare esente dal ripensare il proprio modo di essere riferimento per promuovere e premiare le eccellenze imprenditoriali del settore. I cambiamenti ci sono, e importanti. Primo fra tutti questo: “La Vedovella” non è più espressione del fornitore leader di tecnologie, Macchingraf, ma diviene patrimonio dell’intero settore. A organizzare
le prossime edizioni sarà infatti una joint venture tra due importanti realtà che operano nel mondo della comunicazione stampata e digitale: 4IT Group, editore di DDm e DDm Europe nonché organizzatore di eventi quali Inprinting, Digital Printing Forum, MailForum, e Zeta’s, editore delle riviste Il Poligrafico, Print Buyer, Wide e del portale Stampamedia.net. «Crediamo molto nell’importanza di questo evento, siamo felici di averlo fatto crescere ma siamo altresì convinti che questo sia il momento per un cambiamento», ha dichiarato Alberto Mazzoleni, amministratore delegato di Macchingraf «e proprio per
garantirne un futuro in forma “indipendente” abbiamo scelto di passare il testimone a chi ha i mezzi e le capacità per farlo crescere e radicare ancor di più nel tessuto del nostro settore». «Siamo onorati della scelta e al tempo stesso sentiamo un forte carico di responsabilità», hanno detto Ruggero Zuliani amministratore delegato di Zeta’s e Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group – nell’ereditare il timone di questo importante premio. Ma siamo convinti di poter far bene, dando risalto e continuità di promozione alla
iniziativa durante l’intero corso dell’anno, per far conoscere le eccellenze del nostro settore anche a livello internazionale e nei mercati di sbocco”. La “nuova” Vedovella manterrà le connotazioni che hanno contribuito a farne il premio più ambito dal settore della stampa italiano ma, naturalmente, sarà al tempo stesso carica di novità. Una di queste la raccolta delle candidature ai vari premi anche tramite il “voto popolare” su un sito dedicato al Premio. La macchina organizzativa è già in moto per la prossima edizione che si terrà quest’anno a fine ottobre, in una data che l’organizzazione comunicherà quanto prima.
di medio formato a sette colori con doppia torre di verniciatura. Joachim Nitschke, amministratore delegato di KBA-Italia, ha consegnato ai titolari di De Robertis, Cesare e Fabio Contegiacomo – in occasione dello start-up della prima Rapida 145 – una targa ricordo per celebrare l’inizio di una collaborazione di successo. Il progetto
di De Robertis rappresenta sicuramente l’esempio pratico della posizione dominante di KBA nel settore cartotecnico italiano e internazionale. Circa l‘80 % della quota di mercato documenta l’importante ruolo delle Rapida di medio e grande formato in questo segmento di mercato. Motivi decisivi sono sicuramente la tecnica innova-
Tre nuove KBA alla A. De Robertis
14
In questo momento di crisi economica mondiale anche l’industria grafica ha rallentato gli investimenti in macchinari. Tuttavia ci sono anche segnali positivi. Ne è un esempio la cartotecnica A. De Robertis & Figli SpA di Putignano (Bari). Con la messa in funzione di un impianto a sette gruppi stampa altamente automatizzato, una nuova KBA Rapida 145 con torre di verniciatura, l’azienda ha dato il via a un’offensiva di modernizzazione. In totale, entro la fine di quest’anno, tre impianti high-tech di KBA nel for-
mato grande e medio andranno a sostituire macchine di un altro costruttore tedesco. La Rapida 145, nel formato 105x145 cm, presentata per la prima volta in occasione dell’open house pre-Drupa nello stabilimento KBA di Radebeul lo scorso marzo, sarà in funzione presso De Robertis in due varianti. Oltre al primo impianto a sette gruppi stampa che è già in produzione, verrà installato a maggio un modello della stessa serie jumbo a sei colori. Inoltre nel prossimo autunno sarà fornita anche una Rapida 106
IPI 135/12
Una è già in produzione, altre due verranno installate alla cartotecnica pugliese entro l’anno.
PIOMBI
PrimoPiano
Luigi Zucchetti in Assgraf
I NUMERI DEL NUMERO
16,5
IPI 135/12
L’ex amministratore delegato di Manroland Italia entra nell’azienda di Settimo Milanese come direttore generale. Con una conferenza stampa, il 26 aprile Assgraf ha presentato ufficialmente l’ingresso in azienda di Luigi Zucchetti nel ruolo di direttore generale. L’accordo tra l’ex amministratore delegato di Manroland Italia e la storica società di Settimo Milanese guidata dalla famiglia Marinoni è nato nel segno di una stima reciproca cresciuta negli anni. Assgraf, unico caso italiano di azienda privata che rappresenta una multinazionale del calibro di Mitsubishi, ha dichiarato, attraverso le parole di Rosario e David Marinoni, che l’accordo con Luigi Zucchetti è stato fortemente voluto per il contributo di competenza ed esperienza che porterà, ed è altamente strategico per i piani futuri dell’azienda. Luigi Zucchetti entra in Assgraf alla
vigilia di Drupa 2012, in un momento che vede l’azienda milanese particolarmente attiva anche sul piano commerciale. È infatti di inizio anno l’accordo siglato con Samor Italia per la distribuzione delle macchine Ryobi ,mentre è appena stato riconfermato l’accordo con Mitsubishi per il prossimo quadriennio. La storia professionale di Zuc-
chetti è stata negli ultimi due decenni legata a doppio filo con quella di Manroland, ma le arti grafiche appartengono alla sua storia famigliare da generazioni. Nel presentarsi alla stampa specializzata ha espresso la sua grande soddisfazione per questa nuova avventura sottolineando l’affinità umana e professionale che l’ha resa possibile.
tiva e la produttività superiore grazie alla completa automazione dei processi di avviamento e l’alta velocità di tiratura. Questo grande investimento, secondo Nitschke, si pone come importante segnale nel settore, che alimenterà la speranza di un generale miglioramento del clima degli investimenti in Italia. «Poco prima della nostra
decisione per la nuova tecnica di stampa, avevamo investito in alcune fustellatrici Bobst Mastercut nel formato 145», spiega Cesare Contegiacomo. «KBA ci ha assicurato di poter fornire lo stesso formato. In pratica siamo divenuti partner di sviluppo di KBA per questa classe di formato e raggiungiamo un efficiente flusso di lavoro in tutti i settori produttivi». De Robertis dispone oggi a Putignano di uno stabilimento di 35.000 m2 con 15.000 m2 di area produttiva. Con 61 collaboratori qualificati raggiunge un fatturato nell’ordine di una decina di milioni. Il consumo di materiale ammonta a circa 18.000 tonnellate di cartone e E-Flute. Dei clienti fanno parte gruppi di aziende rinomate del settore alimentare – Barilla e Ferrero – di quello farmaceutico e delle apparecchiature
meccaniche. La nuova flotta KBA è altamente automatizzata e con dotazione full optional. Fino a 17.000 fogli/ora per entrambe le Rapida 145 e fino a 18.000 fogli per la Rapida 106 sono velocità di tiratura di gran lunga sopra la media. Da considerare inoltre i tempi di avviamento estremamente brevi e l’intervento manuale minimo nella gestione macchina. Gli impianti, sopraelevati con uscita prolungata, pacchetto CX per la stampa di cartone e logistica pila automatizzata, sono dotati di cambio lastra completamente automatico, dispositivi di lavaggio CleanTronic Synchro e forni a risparmio energetico VariDry Blue. Con il DensiTronic Professional e il QualiTronic ColorControl gli stampatori sono supportati, grazie alla tecnica più moderna, nel controllo e nella supervisione della qualità.
Da sinistra: David Marinoni, Luigi Zucchetti, Rosario Marinoni.
il fatturato in milioni di euro previsto per quest’anno da Faenza Group
77
la percentuale di etichette per vini stampate a un colore secondo una recente indagine
18000
le tonnellate di cartone lavorate all’anno dalla Cartotecnica A. De Robertis di Putignano
1200
tiratura media dei lavori prodotti con stampa digitale dalla Rotolito Lombarda
1664
anno di fondazione della Gazzetta di Mantova, il più antico giornale italiano ancora stampato
16%
il valore del fatturato prodotto dalla tecnologia di stampa offset in Pixartprinting
15
PIOMBI Nessuna ipotesi di chiusura per Lithotris In tempo di crisi è facile che sul mercato girino voci (anche interessate) che segnalano aziende in difficoltà o addirittura sull’orlo dell’amministrazione straordinaria, la liquidazione o la chiusura. Una di queste voci riguardava la Lithotris di Trezzano sul Naviglio. Voce però smentita dal fondatore e amministratore Emanuele Di Gennaro: «Non c’è alcuna ipotesi di cessione o chiusura dell’azienda. L’unica cosa vera, ma non riguarda solo noi ma tutti, è la diminuzione complessiva del mercato editoriale e commerciale. Le commesse che abbiamo sono però più che sufficienti per garantire la nostra attività». Nata nel 1982 dalla volontà imprenditoriale di tre soci (tra cui Di Gennaro che poi ha acquisito le quote degli altri due), è un’azienda di stampa piana con quattro macchine offset KBA (una 50x70, una 70x100 a 5 colori, una 70x100 a 5 colori più spalmatore e una 100x140 a 4 colori) che opera con una decina di dipendenti (prima erano 14 ma è stato bloccato il turn-over) nella stampa di libri, riviste, prodotti commerciali e, grazie alla qualità produttiva, anche nelle stampe d’arte.
16
PrimoPiano
Due nuove Komori per Grafiche Milani La storica azienda di Segrate potrà così ampliare e migliorare l’offerta di stampa ad alta qualità.
■ In un panorama non certo facile per il setto-
re grafico ci sono aziende che sanno affrontare la crisi del mercato e continuano a investire. Come Grafiche Milani SpA di Segrate. Con oltre un secolo di storia alle spalle (ha festeggiato il centesimo compleanno nel 2006), Grafiche Milani, che fa capo alla famiglia Gilardi, ha infatti ordinato due nuove offset a foglio Komori H-UV 70x100 che sostituiranno l’attuale parco macchine in questo formato e andranno ad aggiungersi a una 120x160 KBA a cinque colori. L’ordine, come spiega Nicola Gilardi, vicepresidente di Grafiche Milani e con il fratello Giuseppe (presidente) alla guida dell’azienda di famiglia, è già stato fatto. La prima Komori, una GL 540 a cinque colori più vernice (quella in mostra alla Drupa e quindi smontata per essere trasportata a Segrate) verrà installata e comincerà a girare prima dell’estate. La seconda Komori, una GL 840 P a otto colori bianca e volta, arriverà invece a fine estate e dovrebbe entrare in produzione per ottobre. Entrambe le macchine, spiega sempre Gilardi, hanno la particolarità di poter stampare con vernici H-UV. Questa nuova tecnologia (che vede Grafiche Milani tra le prime in Italia a installarla) offre, rispetto alle tradizionali UV, un notevole salto di qualità nella stampa che avviene non più a caldo ma a “freddo” (o meglio a una tempe-
ratura sensibilmente inferiore, da qui il termine gergale a “freddo”). Questo permette di ottenere una stampa che rispetta maggiormente l’ambiente (senza odori ed emissioni nocive) e con una qualità pari alla offset. Lo stampato trattato con il sistema H-UV esce dalla macchina già asciutto, è subito pronto per la piegatura, non ha sprechi e anti-scartino e ha un puntino, anche stocastico, paragonabile alla stampa offset. Le due nuove Komori saranno utilizzate per la stampa di alta qualità di Grafiche Milani che con una cinquantina di dipendenti e circa 17 milioni di fatturato, è un punto di riferimento per l’editoria (libri fotografici) e i prodotti commerciali (brochure e cataloghi) delle griffe della moda e del lusso, dai gioielli agli orologi. La tecnologia H-UV delle due nuove Komori permetterà in particolare alla Milani (che vanta anche una prestampa linearizzata con la stampa grazie alla gestione colore GMG) di ottenere un’altissima qualità nella stampa su carte speciali (usomano, perlescenti o laminate oro) dove la stampa tradizionale dà problemi di asciugatura. «Investire oggi può sembrare una scelta coraggiosa, ma siamo convinti che le nuove macchine ci permetteranno di consolidare e ampliare la nostra offerta, sia in Italia sia all’estero dove realizziamo già il 40% del nostro fatturato». A.P.
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one world - one drupa
CtP One è un prodotto della divisione OptoElettronica di Metoda S.p.A. (CtpOptotec) Sito produttivo e Centro demo Via Palazziello s.n.c. 840040 Volla Napoli Sede legale: Via San Leonardo, 52 - 84131 Salerno tel. 089 3067111
may 3 - 16, 2012
Dal 3 al 16 maggio CtpOptotec sarà presente alla più grande esposizione al mondo per l’industria della stampa, Drupa 2012 Vieni a visitarci presso il PADIGLIONE 3 STAND D34 in full partnership con Presenteremo la seconda generazione del Ctp One 1100, il Ctp One 750 (Il Ctp 4 pagine dalle prestazioni elevate e le dimensioni ridotte) ed il sistema automatico di caricamento lastre, One Autoloader. CtpOptotec è in full partnership con per la distribuzione in Italia. "A giugno 2012 presentazione centro demo CtpOptotec presso la sede Printgraph S.p.A. di Settimo Milanese"
Un’altra rotativa in Union Printing L’azienda di Viterbo condotta da Roberto Pepponi – nelle Classifiche del Poligrafico è al 63mo posto – ha potenziato il parco macchine rotative acquistando una Man Uniset 70. La macchina è del 2004 e proviene dalla Società Cooperativa Il Guado di Corbetta (MI) che ha cessato l’attività. È configurata con una torre 4+4 per larghezza banda max di 965 mm, doppio sviluppo 1240 mm e cut-off 620 mm. Può stampare in cold-set e in heat-set utilizzando, se necessario, un forno da 11,5 m e sostituirà una Rotoman che utilizzava due forni ad aria calda ad alto consumo. La Uniset si affianca a una KBA 318 a 24 pag e a una Goss XL, una cold-set con giro 580 mm e altezza 1700 mm, equivalente a una 64 pagine.
Boccia stampa per celebrare Valenzi Sarà l’edizione a tiratura limitata, in 150 copie, di quattro litografie che riproducono alcuni dei migliori dipinti di Maurizio Valenzi (l’ex parlamentare, sindaco a Napoli dal ‘75 al ‘83) a rilanciare l’impegno della Fondazione Valenzi per la diffusione dell’opera artistica del pittore prima ancora del politico. Le litografie, munite di autentica notarile, saranno stampate grazie al supporto di Arti Grafiche Boccia. Per la stampa sono utilizzati alcuni degli impianti all’avanguardia, prime installazioni in Europa, acquisiti da un’azienda che, dal 2003 al 2011, ha effettuato investimenti per oltre 56 milioni, il 21,3% del fatturato realizzato nel periodo considerato.
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Imballaggi di qualità con Kodak Flexcel NX La Domenico De Lucia SpA, azienda del
Casertano attiva nel settore agroalimentare che ha integrato il confezionamento con la stampa degli imballaggi, ha dato una chiave di volta allo sviluppo della stampa di imballaggi flessibili sul mercato italiano ed europeo installando un sistema di prestampa flessografica digitale Kodak Flexcel NX. L’acquisto del sistema è nato nell’ambito di un progetto che ha portato l’azienda a diversificare la propria attività aggiungendo la stampa degli imballaggi flessibili attraverso l’incorporazione di uno stampatore locale. Con un fatturato di quasi 17 milioni nel 2011 e 50 dipendenti in tutto il Gruppo, Domenico De Lucia ha visto negli anni 2010-11 un biennio di forti investimenti
nella divisione stampa. «Abbiamo internalizzato tutta la fase di prestampa onde poter raggiungere una definita caratterizzazione del sistema di stampa flessografica utilizzato che garantisse risultati omogenei, prevedibili e sicuramente ripetibili nel tempo», ha detto Marisa De Lucia, responsabile della divisione che produce gli imballaggi flessibili. Un aspetto cruciale del sistema Flexcel NX si verifica durante la laminazione, che garantisce un contatto diretto tra il layer e la lastra, eliminando l’ossigeno e garantendo così il perfetto trasferimento densitometrico con rapporto 1:1 da file digitale a lastra finita. Il risultato è un punto stabile con sommità piatta, che appare più nitido e pulito sulla lastra e permette di stampare tirature più lunghe e con una latitudine cromatica più ampia.
Masserdotti per la Mostra del Cinema Da 45 anni professionista nella comunicazione e specialista in soluzioni a 360 gradi per qualsiasi tipo di ambiente, Gruppo Masserdotti ha recentemente apportato importanti cambiamenti interni all’azienda, incrementando il management, la forza vendite e implementando il reparto produttivo. Oltre ai nuovi sistemi per stampa sublimatica e di adesivi e agli aggiornamenti software dedicati alle attività multimediali, sono stati installati a marzo 2011 la prima flatbed Durst Rho 750 HS e a settembre il sistema industriale UV roll-to-roll Rho 500R. «Abbiamo fatto una rivisitazione tecnologica e commerciale dell’azienda, puntando molto sul concetto di solidità industriale» ha commentato Alberto Masserdotti, ad del Gruppo. Particolarmente degno di nota, il progetto che ha visto il coinvolgimento del Gruppo Masserdotti all’edizione 2011 della Mostra del Cinema di Venezia, per la realizzazione degli elementi grafici dell’evento, per un totale di circa 3.000 m2.
Pixartprinting sostiene “Dona un passo per il Ciad” Pixartprinting sostiene la campagna di raccolta fondi “Dona un passo per il Ciad” promossa da Acra - Cooperazione Rurale in Africa e America Latina. Il progetto è finalizzato a contribuire all’intervento in dieci scuole del Ciad dove verranno ristrutturati gli edifici e realizzati un pozzo e servizi igienici adeguati. Verranno inoltre forniti arredi scolastici e garantito materiale didattico per un anno a oltre 5.000 bambini. La campagna di sensibilizzazione è supportata dal celebre programma di intrattenimento Zelig e dai comici protagonisti che per 14 puntate invitano gli spettatori presenti al Teatro Arcimboldi a sostenere il progetto.
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IN BREVE
PIOMBI
news aziende grafiche
Due medaglie alla tecnica e allo stile italiani Una medaglia di bronzo nella categoria Brochure (Magnifiq Fontegrafica) e nella categoria Cataloghi (Catalogo Ilauri - OGM) del prestigioso concorso Sappi Printers of the Year 2012 ha premiato la tecnica, lo stile e la cura dei dettagli tutti italiani nella stampa.
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Il Concorso Sappi, che esiste dal 1985 e comprende 11 categorie, premia con medaglie d’oro, argento e bronzo l’impegno per raggiungere l’eccellenza nella comunicazione stampata. Anche in occasione del concorso di quest’anno i vincitori hanno dimostrato la loro capacità di usare la creatività e tecniche di stampa di qualità per differenziare i soggetti, mettendo in pratica la loro abilità e competenza tecnica come stampatori. I lavori inviati erano 1.500, perciò i vincitori dovevano effettivamente distinguersi in maniera evidente per essere selezionati dalla giuria. «Siamo molto contenti di vedere che, come sempre, sono stati premiati stampatori italiani», ha commentato Roberto Guerrera, ad di Sappi Italia. «Ci fa piacere che le prestazioni dei nostri clienti siano così elevate. Sappiamo che questi sono tempi duri per gli stampatori, perciò è importante riconoscere la loro abilità e fornirli del supporto di cui hanno bisogno. E siamo contenti che stampatori dotati come Fontegrafica e OGM continuino ad utilizzare la carta Sappi per produrre stampati di qualità».
Nuova Goss al Centro Stampa Friuli Loghicon, casa editrice di Pordenone nata
nel 1992 con l’acquisto del free press Città Nostra, che oggi, assieme all’altra testata La Gazzetta Immobiliare, distribuisce circa 8 milioni di copie all’anno, ha installato una nuova rotativa Goss Community SSC a 16 unità di stampa nel nuovo impianto Centro Stampa Friuli. L’acquisto della rotativa è destinato a migliorare la qualità e ridurre tempi di produzione e costi, come spiega il titolare, Simone Saletti: «Riteniamo che la nuova rotativa Community SSC aiuterà le nostre testate a conquistare una posizione di leader, differenziandosi per qualità in un mercato caratterizzato da una marea di prodotti scadenti. Abbiamo in programma di aumentare la produzione del 30 - 50% nei prossimi mesi, estendendo il nostro pubblico di lettori in zone più lontane, possibilmente
anche oltre i confini nazionali, in Slovenia, Croazia e Austria ». La Goss Community SSC è configurata con quattro torri di stampa a quattro unità sovrapposte e una piegatrice a pinze SSC 1:2 completa di terza piega incrociata, ha uno sviluppo circonferenziale di 578 mm e gira a velocità fino a 35.000 copie all’ora. L’entrata in servizio della rotativa, che può produrre 32 pagine full-color in formato tabloid, rappresenta per Loghicon la prima fase di un progetto in due parti. La seconda fase vedrà Goss International aggiungere alla linea di stampa tre unità mono e una piegatrice, aumentando di altre 24 pagine la capacità di stampa.
Uno spazio web per le aziende del settore arredo GFP (Grafica, Foto, Pubblicità), l’azienda pordenonese punto di riferimento nel settore della stampa di qualità e dell’editoria, ha dato vita a casaitalia.it, un aggregatore di aziende del settore casa e arredo che permette alle imprese, in modo gratuito, di guadagnare notorietà attraverso la presenza online dei propri marchi e prodotti. Bastano poche e semplici azioni - alle quali seguono le doverose attività di validazione da parte dello staff di GFP - per vedere pubblicati il proprio profilo aziendale e tre immagini di prodotto a propria scelta. Da oltre 40 anni la tipografia GFP opera in tutto il nord Italia e fornisce ai propri clienti le migliori soluzioni di stampa; un servizio che si è evoluto e ampliato con costanza rendendo GFP il partner ideale per la realizzazione di stampati con tecnologia offset o digitale di altissima qualità, servizi fotografici e realizzazioni 3D, mobile application, editoria digitale e attività di web marketing. Fino ad arrivare, appunto, a casaitalia.it: un’altra risposta che contribuisce al successo delle aziende.
Tipografia Cremasco nella moda con HP Indigo Tipografia Cremasco di Castello di Godego (TV), specializzata nella realizzazione di prodotti cartotecnici per campionari di alta moda del settore tessile e dell’arredamento, ha potenziato il proprio reparto di stampa digitale, che affianca dal 2000 la stampa tradizionale, acquistando una macchina da stampa HP Indigo 5500. «La decisione di potenziare il reparto di stampa digitale con l’acquisto di una HP Indigo 5500», spiega Gianluca Cremasco, responsabile di produzione della Tipografia, «ci ha permesso di essere ancora più flessibili e performanti. Avevamo bisogno di sostituire le tecnologie a colori a foglio presenti in azienda con una soluzione che potesse essere il più flessibile possibile sulla scelta dei supporti stampa, che ci potesse garantire un’elevata produttività mantenendo uno standard qualitativo costante e che potesse simulare i colori Pantone e soddisfare le particolari richieste del mondo della moda, che rappresenta ad oggi il 70 % del nostro fatturato». IPI 135/12
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news aziende grafiche
Simone Saletti davanti alla nuova Goss Community.
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La gamma UV di Colorgraf comprende: Inchiostri offset per carta, cartone e supporti sintetici. Inchiostri “ibridi”. Inchiostri flexo per etichette e imballaggi. Inchiostri serigrafici. Vernici di sovrastampa lucide e opache per ogni applicazione.
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PIOMBI Inaugurato il nuovo centro demo di Océ < Océ ha annunciato l’aper-
tura del nuovo Production Printing Customer Experience Center a Poing nelle vicinanze di Monaco di Baviera. Il nuovo centro, di oltre 4.000 m², offre un’area espositiva dedicata ai sistemi di punta firmati Océ per stampa digitale a colori di produzione a bobina e alle soluzioni per il flusso di lavoro. «Questo showroom offre un ambiente dedicato alle dimostrazioni dal vivo per esperti di stampa digitale e responsabili di aziende, un luogo in cui i nostri clienti possono toccare con mano le soluzioni per la stampa a colori del futuro», ha spiegato Sebastian Landesberger, Executive Vice President della divisione Océ Production Printing Systems. «I visitatori possono realizzare le proprie applicazioni impiegando i
nostri sistemi di stampa ad alta produttività a getto di inchiostro e a toner. Avranno inoltre il privilegio di una visita dietro le quinte del nostro innovativo reparto di Ricerca&Sviluppo». Che si tratti di migrazione dal monocromatico al colore con la stampa a dato variabile, di soluzioni per la stampa transazionale, TransPromo e direct mail o di combinazione tra applicazioni di stampa digitale e offset, di soluzioni per l’industria grafica, per i quotidiani digitali e per la produzione di libri, è tutto in mostra nel nuovo Centro. I clienti che intendono sviluppare nuovi business e aree di applicazione, hanno l’opportunità di vedere dal vivo le applicazioni reali dei maggiori utenti Océ. Inoltre possono incontrare gli esperti Océ con cui sviluppare i progetti.
Collaborazione tra QuadTech e Alwan
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QuadTech, produttore mondiale di sistemi di regolazione per macchine da stampa, e Alwan Color Expertise (Lione), produttore di software grafico, hanno stipulato un accordo per offrire funzionalità di monitoraggio e regolazione automatizzate immediate della curva della lastra per le rotative offset. Utilizzando il sistema di regolazione del colore con SpectralCam™ di QuadTech, il software PRINT Standardizer® di Alwan compensa automaticamente le deviazioni del guadagno di punti in pressoché tutte le situazioni di stampa e inoltre fornisce la conferma della conformità alle norme ISO 12647 e G7®. Il software Alwan elabora i dati delle misurazioni generati dal sistema di regolazione del colore con SpectralCam di QuadTech. I dati spettrali vengono convertiti in valori L*a*b* e densitometrici, compreso il guadagno di punti ovvero l’aumento del valore tonale (TVI). L’analisi eseguita dal software consente di determinare qualsiasi variazione del guadagno di punti e può generare automaticamente curve di compensazione del guadagno stesso, per ciascun lavoro o in un determinato periodo di tempo. Alwan PRINT Standardizer monitora e memorizza i dati generati da qualsiasi numero di rotative o di tipo di carta per rotativa; queste informazioni possono essere recuperate facilmente impiegando vari parametri, come il nome del lavoro, della rotativa o del tipo di carta. Ne conseguono tempi più brevi e fasi più semplici di avviamento nonché maggiore stabilità da un lavoro all’altro. La soluzione combinata è integrabile agevolmente in qualunque flusso di lavoro esistente. Qualsiasi stampatore commerciale può adesso ottenere dalle rotative alimentate a bobina la stessa qualità di quelle alimentate a foglio grazie alla sinergia delle tecnologie QuadTech e Alwan.
Spaziocultura Va in scena il Divisionismo
A Tortona dal prossimo 25 maggio La Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, aperta ufficialmente nel 2001, ha raccolto negli anni un’interessante collezione che, formatasi inizialmente con l’obiettivo di valorizzare un importante primo nucleo di dipinti del grande maestro Giuseppe Pellizza da Volpedo, espone ora, grazie a mirate acquisizioni e significativi comodati, altre rappresentative opere dei celebri artisti italiani che, tra Otto e Novecento, hanno aderito al Divisionismo. La Pinacoteca, che espone oggi oltre ottanta Pellizza da Volpedo Una delle opere esposte alla Pinacoteca.
opere e rappresenta un unicum nel panorama museale italiano, si presenta nella sua completezza al pubblico il prossimo 25 maggio con opere di Carlo Fornara, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giovanni Segantini e molti altri, proponendo una grande varietà di linguaggi pittorici legati alla teoria divisionista della miscela ottica dei colori complementari per ricreare l’effetto della luce. Il progetto è stato condiviso da alcuni collezionisti privati, e più di recente dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che hanno generosamente condiviso gli obiettivi culturali della Fondazione C.R. Tortona attraverso il comodato di opere significative. La Pinacoteca non mira quindi solo alla costituzione di un patrimonio artistico di proprietà, ma alla formazione di una collezione destinata alla fruizione pubblica, costituita quindi con un filo logico e valido sotto il profilo critico, ma anche accessibile ai destinatari dell’impegno culturale della Fondazione.
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Turismo culturale in fiera a Firenze
Un’opera d’arte per Louis Chevrolet
■ Art&Tourism, la prima fiera al mondo dedicata al turismo culturale, apre i battenti il 18 maggio a Firenze, nella prestigiosa cornice della Fortezza Da Basso. Aperto sia agli addetti ai lavori che al grande pubblico l’evento espositivo, che attende la partecipazione di oltre 25 mila visitatori, si propone di offrire uno spazio specializzato alla promozione di un modo di viaggiare oggi in deciso aumento, che muove ogni anno, secondo gli studi di settore, più di 300 milioni di turisti in tutto il mondo. Per l’Italia, ricca come nessun altra nazione al mondo di beni paesaggistici e artistici, cultura e turismo sono risorse ineguagliabili che valgono insieme il 10% del PIL nazionale, le cui potenzialità sono ancora tutte da sfruttare. Con questo obiettivo nasce Art&Tourism, che riunirà circa 200 espositori provenienti da tutto il mondo; vi troveranno ampio spazio tutte le regioni italiane e quella Toscana in special modo. www.artandtourism.it Giulietta Ciacchi
■ Un enorme busto di acciaio lucido diventerà la nuova attrazione del centrale Parc de l’Ouest di La Chaux-de-Fonds: si tratta di Louis Chevrolet, il co-fondatore della celebre casa automobilistica americana e uno dei figli più popolari di questa città svizzera. La scultura, realizzata da Christian Gonzenbach, ha vinto il concorso artistico organizzato dalla Chevrolet in occasione del proprio centenario, classificandosi prima tra quattro proposte creative. «Gonzenbach ha creato un’opera d’arte molto coinvolgente sotto l’aspetto emotivo. Il suo approccio è pionieristico, proprio come quello dell’uomo che ha fondato il marchio Chevrolet. La complessità visiva e i riflessi cangianti rendono quest’opera d’arte molto affascinante», ha dichiarato Susan Docherty, presidente della giuria e presidente e amministratore delegato di Chevrolet Europe. L’idea di un busto di Chevrolet alto 5 metri trae ispirazione dalla storia di quest’uomo, il cui nome è un segno distintivo in tutto il mondo. IPI 135/12
I riflessi della scultura rispecchiano la personalità dinamica di Chevrolet e la vita cittadina che la circonda.
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Interviste Claudio Rossi
Incontriamo unâ&#x20AC;&#x2122;azienda romagnola che in 36 anni di attivitĂ si è trasformata da tipografia in un gruppo che impiega oggi quasi 100 dipendenti e punta a un fatturato di 16 milioni e mezzo di euro, anche grazie a una serie di acquisizioni.
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“Noi non vendiamo più solo la stampa, bensì tutte le soluzioni per comunicare”.
22 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Claudio Rossi, amministratore unico di Faenza Group SpA
diversificazione come
valore
competitivo di ACHILLE PEREGO
Un gruppo che vende, chiavi in mano, soluzioni per comunicare prima ancora di stamparle. Che guarda sempre più all’estero, grazie anche alla recente acquisizione della Grafiche Damiani di Bologna. Che lavora 24 ore su 24 su tre turni in contatto “digitale” con i propri clienti. Che continua a crescere investendo in nuove tecnologie, risorse umane altamente specializzate e acquisendo altre aziende. E infine, che ha scommesso con forza sulla nobilitazione degli stampati (perché oggi la qualità è un valore competitivo) vendendo a prezzi “industriali” prodotti da boutique della stampa e che ha fatto del servizio un suo punto di forza. Se questa descrizione sembra un po’ esagerata, in realtà corrisponde in pieno a quello che è diventata in quasi 36 anni un’azienda romagnola nata come piccola tipografia e diventata grande con le macchine da stampa: la Grafiche Faenza. Era la metà degli anni Sessanta quando, nel distretto delle piastrelle, due soci, Franco Rossi e Goffredo Gaeta, fondarono il gruppo editoriale Faenza Editrice. Una casa editrice che stampava riviste dedicate al mondo della ceramica, prima, e poi anche dell’architettura e della medicina. Riviste tanto curate da richiedere anche una stampa adeguata. Per questo, era il 1976, si decise di farla in casa aprendo una piccola tipografia, la Litografia Faenza. La primogenita casa editrice è passata di mano (finita come ultimo approdo al gruppo Sole 24 Ore) ma attorno alla Litografia, trasformata in Faenza Industrie Grafiche, è cresciuto un gruppo che conta quasi 100 dipendenti (ma oltre 800 collaboratori se si calcola anche la fitta rete di fornitori ai quali viene dato in outsourcing tutto il processo di finishing, dalle plastificazioni alla legatoria) e punta a fatturare quest’anno 16 milioni e mezzo di euro. Da vent’anni nell’azienda di famiglia lavora Claudio Rossi. 40enne, diploma di ragioniere e “bernoccolo” degli affari (“Andavo a scuola con il Sole 24 Ore e Milano Finanza”, racconta), è oggi l’amministratore unico e l’unico proprietario di Faenza Group, la holding a cui fanno capo tutte le società operative. Compresa l’ultima arrivata, la Grafiche Damiani di Bologna. «Un’operazione recentissima» spiega Rossi. «Grafiche Damiani è un’azienda che opera da sessant’anni nella stampa di altissima qualità per primarie società italiane della cosmesi e del fashion e ha
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aziende fiori all’occhiello
iL personaggio
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un nome conosciuto a livello internazionale, a cominciare dagli Stati Uniti. Rappresenta quindi un altro passo verso l’internazionalizzazione del nostro Gruppo e una chiara propensione al presidio dei mercati esteri e di fronte alla volontà dei proprietari, la famiglia Albertini, di cedere l’attività non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione». Che opportunità offre per voi questa acquisizione? Innanzitutto l’attività resterà insediata nella sede bolognese della Damiani dove ci sono macchine piane KBA 70x100 fino a 8 colori. Ovviamente trasferiremo anche qui la nostra filosofia organizzativa e produttiva per mantenere, e se possibile migliorare ancora, la qualità di stampa ma con prezzi più competitivi. La cosa più importante però è che Grafiche Damiani è funzionale al nostro progetto di espansione molto forte all’estero, a cominciare dai libri fotografici e d’arte per cui vantiamo già un’importante presenza tra editori francesi e inglesi. Damiani inoltre ha un brevetto mondiale per una nicchia di mercato in crescita, dalla Russia agli Stati Uniti, dal mondo arabo al Sudamerica. Mi riferisco ai facsimile di grandi opere ed edizioni antiche (ad esempio una Bibbia del 1200 custodita dai Musei Vaticani), riprodotte in piccole tirature (150 o 300 pezzi) stampando ancora su carta realizzata con il vello d’agnello. Grafiche Damiani è solo l’ultima delle vostre acquisizioni... Nel 2010 abbiamo acquisito la Grafiche Bernardi di Pieve di Solgo, Treviso. In questo anno e mezzo l’abbiamo riorganizzata e rilanciata e oggi, con 18 dipendenti e un parco macchine piane Heidelberg 50x70 e 70x100, copre il mercato del Nord Est per la stampa commerciale ma opera anche nel cartotecnico e nel web-to-print, limitato per ora ai nostri clienti, anche se stiamo pensando in futuro di creare anche un portale per il mass market. Sempre nel 2010 avevamo acquisito anche due aziende cartotecniche in Emilia Romagna e in Veneto, centralizzando la loro attività a Faenza. Questo ci ha permesso di crescere nel settore del packaging. Non è facile nel settore grafico trovare aziende che crescono per linee esterne con le acquisizioni. È vero. È una consapevolezza, quella di mettersi insieme con fusioni o acquisizioni, che agli stampatori manca ancora. Al di là della crisi congiunturale che ha colpito anche il settore grafico, viviamo anche una crisi strutturale che nasce dal fatto che siamo troppi, piccoli e pertanto assolutamente non strutturati. Questo fa sì che, spesso, si finisca a “vincere” sul mercato attraverso una battaglia sui prezzi al ribasso che, francamente, comporta un esclusivo vantaggio di saving al Cliente e un indebolimento delle nostre aziende che, così facendo, non hanno più le risorse per continuare a investire e a crescere. I cataloghi che dieci anni fa si stampavano per un cliente a 10 mila euro oggi dovrebbero essere venduti almeno a 11 mila. Invece vengono pagati 5 mila! Eppure, la forte discesa dei prezzi e dell’attività non è riusci-
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Quarant’anni, oltre la metà dei quali trascorsi in azienda. Prima alla casa editrice e poi nel settore della stampa. È dall’inizio degli anni Novanta che Claudio Rossi lavora nell’impresa di famiglia che ha contribuito a trasformare in un Gruppo. Faenza Group che complessivamente dà lavoro a quasi 100 dipendenti e quest’anno, con la recente acquisizione di Grafiche Damiani di Bologna, dovrebbe vedere il fatturato crescere da 13 a 16,5 milioni. Alla holding Faenza Group (controllata al 100% da Claudio Rossi), fanno capo tutte le società operative. Faenza Industrie Grafiche (stampa piana, libri d’arte e packaging), Grafiche Bernardi di Treviso (web-to-print, stampa commerciale e cartotecnica), Alta Media (nuove forme di comunicazione multimediale), Faenza Scientific (editoria tecnico-scientifica e medica), Faenza Academy (corsi, eventi, convegni), le divisioni editing a Milano e Parigi e da qualche settimana anche Grafiche Damiani di Bologna. Faenza Group offre tutte le nuove forme di comunicazione e di stampa (per la prestampa è partner di Kodak), dalle nuove piattaforme multimediali al web-toprint, ma la parte più importante dei ricavi (il 40% realizzati all’estero) riguarda la stampa di alta qualità di prodotti commerciali e cartotecnici per vari settori industriali (food, farmaceutico, moda, cosmetica, edilizia) e i libri fotografici e d’arte.
aziende interviste
ta a cambiare la cultura degli stampatori facendoli passare da azienda famigliare ad azienda industriale non sentendo, così, l’esigenza di costruire aziende più grandi, con una massa critica più importante. Ci sono imprenditori che per chiudere le perdite di bilancio degli ultimi anni causati da prezzi bassi e da una gestione “tradizionale” senza l’utilizzo di strumenti di controllo di gestione, hanno venduto la casa... Ma mi chiedo: non sarebbe più utile unire due piccole aziende e quindi dividere il costo dell’investimento nella nuova macchina e poi andare insieme sul mercato senza più farsi la guerra? Attenzione al servizio “Con il portale Myfaenza.com, i nostri clienti possono seguire 24 ore su 24 e sette giorni su sette tutte le fasi di lavorazione, interagendo con noi”.
Qual è la “taglia” che deve avere oggi un’azienda grafica per stare sul mercato? Per noi sono almeno 15 milioni di euro di ricavi. E quest’anno raggiungeremo questo obiettivo. Credo che una massa critica ideale sia tra i 15 e i 20 milioni. Una dimensione che ti permette di avere le tecnologie capaci di rispondere alle esigenze dei grandi clienti, di lavorare, come facciamo noi, anche su tre turni con risorse specializzate e formate con strumenti innovativi e fornire servizi adeguati. Se non avessimo questa dimensione non potremmo per esempio presentarci sul mercato anche come azienda totalmente dedicata al rispetto dell’ambiente. Oggi la certificazione FSC è comune a tutte le aziende. Ben poche, però, possono offrire un servizio come quello di Faenza Green che permette, grazie a una serie di accordi internazionali, di compensare, per esempio con la piantagione di nuovi alberi, la diffusione nell’ambiente di CO2 prodotta dalla stampa di un catalogo! In Italia lo ha fatto per primo l’acqua minerale Uliveto, e poi il nostro Gruppo.
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Come vede l’andamento del settore? La crisi non sembra ancora superata... Purtroppo già 4 anni fa, stilando il nostro piano industriale, avevamo previsto una contrazione del mercato. E così è stato. Da una parte soffriamo il calo dei consumi e della pubblicità e la crisi dell’editoria, dall’altro le nuove tecnologie digitali tolgono mercato ai prodotti stampati. E in molti casi le aziende grafiche sono incapaci di reagire e adattarsi al cambiamento. Molti stampatori, invece di cavalcare questa nuova opportunità di business con competenze specifiche, non fanno altro che creare confusione sul mercato della comunicazione “regalando”, ad esempio, il PDF sfogliabile del catalogo appena stampato. Questo comporta sia un errore di scelta dello strumento di comunicazione proposto (il pdf sfogliabile ormai sappiamo tutti che non serve a nulla ed a nessuno) sia un aggravarsi della situazione dello stampatore stesso che va a svilire il prodotto di comunicazione tradizionale facendo credere che possa essere sostituito dal pdf. Faenza Group sembra avere trovato la ricetta vincente. Quali sono, diciamo così, i suoi “ingredienti”? Al di là dell’aspetto dimensionale, comunque fondamentale, perché è quello che permette di investire in risorse specializzate e tecnologie innovative, credo che sia vincente il nostro approccio al mercato. Noi non vendiamo solo la stampa ma tutte le soluzioni per comunicare. Faenza Scientifics è una casa editrice a tutti gli effetti che offre il supporto redazionale e i contenuti per volumi tecnici, di medicina, di farmaceutica. Con Faenza Academy organizziamo corsi, eventi, convegni. Quest’anno, ad esempio, organizzeremo tre congressi in Italia e altri tre in Messico, Brasile e Turchia. Alta Media è una società che abbiamo acquisito in California che opera in tutte le nuove forme multimediali di distribuzione e comunicazione, cross media publishing, web service. Da qualche settimana, grazie a un agreement con una società francese, offriamo in esclusiva per l’Italia una piattaforma multimediale che può essere considerata diretta concorrente di Adobe. Certo, non siamo l’unica azienda grafica italiana che si è diversificata entrando anche nelle nuove tecnologie digitali. Ma la differenza è che noi possiamo contare su un gruppo composto da più aziende operative, ciascuna specializzata nel suo settore. Non siamo lo stampatore che dice di saper fare tutto, dal catalogo al sito web, ma un gruppo che sa dare a ogni esigenza del cliente la soluzione professionale più adatta. >segue a pag. 87
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dal digitale di LORENZO CAPITANI
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Ben sei padiglioni di Drupa per la stampa digitale: a occuparli, non solo case che da sempre si dedicano a questa tecnologia, come Fujifilm, Kodak, HP, ma anche i tradizionali produttori di macchine offset, da Heidelberg a Timsons che, magari con fornitori di testine inkjet, alla Messe di Düsseldorf lanciano le loro soluzioni rivolte a mercati fino ad oggi poco toccati dalla rivoluzione digitale: editoria libraria, periodica e commerciale, packaging, etichette e direct mail, appannaggio di tecnologie offset o flessografiche. Cosa sta succedendo? E cosa aspettarci per il futuro? Per capirlo, proviamo a fare il punto sulle novità presenti proprio alla grande fiera tedesca.
UN MERCATO COMPLETAMENTE RIDISEGNATO Cosa sia successo dall’ultima Drupa si può riassumere in tre parole: crisi economica globale. Che, dalla crisi finanziaria dell’estate 2007 generata dai mutui subprime negli USA fino alla recente crisi del debito europeo, ha portato conseguenze importanti in tutti i settori
È il classico “segno dei tempi”: a Drupa vi sono ben 6 padiglioni dedicati alla stampa digitale, a indicare quanto questa tecnologia sia maturata negli anni e rappresenti ormai un perfetto completamento della stampa tradizionale. produttivi. Compreso quello, particolarmente sensibile, della stampa. La parola d’ordine diventa “saving”, il magazzino è un costo insostenibile; e così le tirature si abbassano, mentre la concorrenza si fa più spietata. Complice anche l’introduzione di nuovi strumenti digitali (tablet in testa), il ciclo di vita dei beni si accorcia mentre diventa strategico poter offrire, in tempi sempre più brevi, prodotti innovativi, personalizzati… Non diciamo niente di nuovo, è la realtà che viviamo tutti i giorni. Nel mondo della stampa tutto questo si è tradotto in un interesse per tutto ciò che consente di ridurre i costi, tenere basse le tirature e rendere più veloce possibile il cambio lavoro. Da qui l’interesse crescente per le tecnologie digitali, che ha coinvolto mercati tradizionalmente rivolti all’offset (editoria e commerciale) o alla flexo (packaging). Sono cresciuti i service digitali,
mentre anche le tipografie tradizionali si dotavano di nuove macchine digitali. Ma il dato forse più sorprendente, e anche più logico, è l’alleanza dei colossi dell’industria meccanica produttori di macchine da stampa con aziende fornitrici di testine inkjet per lo sviluppo di tecnologie ibride: è il caso della partnership Manroland/Océ, che copre tutti i settori, compresa la stampa dei quotidiani, o quelle di KBA con Kyocera, di Heidelberg con Ricoh, di Timsons con Kodak. L’ultima annunciata, per ora, è l’intesa tra Komori e Konica Minolta con la messa a punto di due macchine presentate a Düsseldorf: una a bobina altezza massima 51 e una 70x100 a foglio con una risoluzione di 1200 dpi.
IL SETTORE LIBRARIO Tradizionalmente in mano all’offset o ai sistemi Timsons o di stampa diretta Cameron, la produzione di libri si apre sempre più
Lorenzo Capitani, esperto conoscitore del mondo dell’industria grafica. al digitale. Lo conferma ad esempio Walter Castiglione, local purchasing manager del colosso internazionale Elsevier: «I nostri libri sono soprattutto dell’ambito medico, o comunque molto tecnici, volumi cartonati, dall’aspetto prestigioso, nei quali la qualità di riproduzione delle immagini è fondamentale. Ormai attivo e funzionante, nell’ambito della tecnologia digitale, è il progetto Book on Demand, per la ristampa anche in singola copia di titoli originariamente realizzati in offset. In 72 ore dall’ordine consegniamo al cliente un libro in bianco e nero in brossura fresata, ma stiamo per ampliare l’offerta con
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flash dal mondo della stampa digitale 1 Xeikon 3300. 2 Dettaglio di un sistema di stampa HP. 3 Esempi di sleeve. 4 Stampa etichette. 5 Macchina Fujifilm per astucci. 6 Dettaglio macchina Xeikon.
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volumi, anche in singola copia, stampati a colori in alta qualità e confezionati in quartini in brossura cucita, allestiti in cartonato». Insomma, il panorama è decisamente in rapida e interessante evoluzione. Come si stanno muovendo i produttori di macchine? Innanzitutto c’è da segnalare il sistema T-Press di Timsons, da sempre leader del settore, che include una macchina monocolore autoalimentata a bobina di largo formato (fino a 1320 mm) con testine Kodak inkjet e velocità di avviamento e di stampa notevoli; a questa è abbinata la brossuratrice T-Book, che può essere montata in linea o near line ed è compatibile con tutti i sistemi di stampa digitale e in grado di coprire un ampio range di formati
rilegando oltre 4.000 libri l’ora. «A Drupa la presentiamo con la linea di finitura T-Fold» precisa Maurizio Sanzone di easyDOT, punto di riferimento Timsons per l’Italia, «una piegatrice in grado di coprire un’ampia gamma di carte e di formati, in tutti i tipi di legatura e adatta a tutte le macchine digitali a bobina. L’intero sistema ci consente di ottenere un prodotto finito rifilato e copertinato». La scelta di investimento di Timsons sembra giustificata dai dati: secondo l’istituto di ricerche di mercato Interquest, infatti, di qui al 2015 la stampa di libri in digitale crescerà di circa il 30%. E come afferma Christopher Morgan, vp Graphic Solutions Business di HP, «nel settore editoriale sono in
atto cambiamenti innegabili, accelerati dai continui progressi nella qualità della stampa digitale, nella produttività e nella vasta gamma di potenzialità. Le aziende coinvolte in questo processo di trasformazione sono alla costante ricerca di nuovi sistemi per offrire valore aggiunto ai propri clienti, dalla riduzione dei costi di stampa e della supply chain, alla creazione di nuovi modelli di business». Tra questi, in espansione, il fenomeno dei libri, soprattutto per bambini, personalizzabili e per lo più ordinabili online. Per questo tipo di lavori, HP propone la sua serie Indigo, da sempre dedita alla qualità, adatta per diverse applicazioni editoriali, dai ricettari ai volumi per l’infanzia, dai libri di testo alle riviste medicoscientifiche e tecniche: insomma, tutti campi nei
quali la riproduzione a colori di qualità è importante. In particolare, l’Indigo 7600 presentata a Drupa permetterà l’utilizzo di “effetti speciali” fino a oggi impensabili come la stampa a rilievo fino a 50 micron, ottenuta con più strati di inchiostro, l’effetto operato che consente di creare stampi per goffrature o stampe a impressione, oppure ancora la filigrana digitale, con zone a lucentezza differenziata. Oltre alla 7600, HP presenta a Düsseldorf l’Indigo 10000, prima macchina digitale di qualità offset per il formato B2, particolarmente adatta alla stampa di segnature per libri su una grande varietà di supporti; l’Indigo W7250, alimentata a bobina, studiata per le piccole e medie tirature di libri a colori di fascia alta; infine le T360, T410 e T230 basate su tecnologia inkjet, con alte velocità di stampa sia in monocromia
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che a colori, concepite per volumi di produzione più consistenti.
STAMPA COMMERCIALE, ETICHETTE, PACKAGING Libri, ma non solo, per la inkjet ad alta produttività di KBA con testine di stampa Kyocera e inchiostri a base acqua. Destinata anche al mondo delle riviste e della stampa commerciale, la nuova KBA consente di stampare in bianca e volta a quattro colori a 150 m/min, su una bobina di larghezza massima di 762 mm. Destinata al settore commerciale e alla stampa di dati variabili anche la serie C della Linoprint, nome con cui Heidelberg ha battezzato le sue macchine nate dalla partnership con Ricoh: la Linoprint C 751, adatta alle bassissime tirature, con una velocità di 75 fogli A4 al mi-
nuto, e la Linoprint C 901, più versatile e veloce. Il colosso tedesco sta ampliando sempre più la propria offerta nel mondo digitale: oltre alle Linoprint C, infatti, c’è la gamma Linoprint L, sempre con tecnologia inkjet, che con i suoi quattro modelli (Linoprint L, FixedLine, DTS 1200 e 6335) consente di stampare in quadricromia su un’ampia gamma di supporti compresi film plastici e metallici, etichette autoadesive, superfici verniciate e ovviamente carta e cartoncino, sia integrandole in linea sia come soluzioni stand alone. In particolare la FixedLine consente di stampare anche su superfici verticali (ad esempio su scatole già montate) mentre la DTS 1200 e la 6335 sono state appositamente studiate per il settore medico e chimico-farmaceutico: la prima utilizza un procedimento di stampa elettrofo-
Incontriamo Joseph Marsanasco, direttore tecnologie e innovazione di Rotolito Lombarda
«Rotolito ha installato da un paio d’anni una HP T350 Web Press, una macchina digitale a bobina a 4 colori equipaggiata con linea di piega e brossura Müller Martini, mentre con la Indigo a foglio stampiamo le copertine. In questo modo possiamo produrre stampati in brossura fresata poliuretanica in un unico passaggio», racconta Joseph Marsanasco. Approfondiamo la questione con qualche domanda. Per quali tipologie di stampati proponete il digitale? La macchina è disegnata quasi esclusivamente per la stampa e confezione di libri (soprattutto libri di testo, scolastici, manualistica a 1, 2 e 4 colori), ma talvolta stampiamo in digitale anche cataloghi e fumetti. Si tratta soprattutto di libri di testo. Qual è la tiratura ideale per il digitale? Dalle 50/100 copie fino alle 3.000. La nostra produzione media si aggira intorno alle 1.200 copie. Il calo delle tirature ha giovato a questa tecnologia? Assolutamente sì. Anzi, la scelta del digitale è maturata proprio in seguito a una crescente richiesta di basse tirature da parte del mercato. Siete voi che la proponete o è il cliente che la richiede? Entrambe le cose. Alcuni clienti ci hanno interpellato proprio perché avevamo la macchina digitale. Per altri siamo stati noi a proporla. A oggi, se c’è convenienza economica, stampiamo in digitale. Che percentuale rappresenta sulla vostra produzione? Al momento il “business digitale” rappresenta meno del 10% del fatturato totale, ma è in forte crescita (circa 30% anno su anno). Al progressivo calo delle tirature corrisponde un parallelo aumento della scelta del digitale. Che differenza c’è tra clienti italiani ed esteri? I clienti esteri (soprattutto in Inghilterra) sono più informati e consapevoli delle opportunità del digitale, mentre in Francia e in Italia c’è una mentalità più tradizionalista.
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Pregi e limiti della stampa digitale? Tra i pregi: flessibilità, assenza di costi fissi, possibilità di stampare piccole quantità senza scarti e avviamenti, possibilità di stampare e confezionare a ciclo integrato, possibilità di personalizzare i contenuti. I difetti sono i costi variabili (inchiostri) alti, una produttività non elevatissima, la qualità ancora da migliorare.
tografico mentre la seconda, assai compatta, è integrabile nelle line di packaging e di blisterizzazione; entrambe offrono stampe resistenti fino a temperature di 300 °C e pressioni di 8 bar e sono compatibili con processi produttivi discontinui e con i sistemi di tracciatura. Destinata al mercato packaging è anche la macchina da stampa digitale portata a Drupa da Fujifilm che, dopo il successo della Jet Press 720, presentata nella scorsa edizione e sulla quale per la prima volta è stata montata la rivoluzionaria testina di stampa Samba, offre al mercato una macchina inkjet in formato B2 progettata per imballaggi, scatole e astucci pieghevoli a bassa tiratura. Grazie al nuovo inchiostro inkjet UV è possibile riprodurre immagini di altissima qualità anche su carte di alte grammature, senza il tradizionale inconveniente degli inchiostri UV che generano uno spessore superficiale che riduce la qualità delle immagini.
GIORNALI E DIRECT: IL DATO VARIABILE Punta molto su una delle caratteristiche inimitabili del digitale, cioè il dato variabile, la Truepress JetSX di Screen, una macchina a colori avanzata di formato B2 capace di stampare su supporti fino a 0,6 mm, e che si pone come soluzione ideale per la stampa di foto personalizzate, fotolibri, articoli da regalo ma anche imballaggi e prototipi. Dedicata al dato variabile è anche la serie Prosper di Kodak, sempre più flessibile in termini di velocità e supporti (comprese patinate, uso mano e lucide da 45 a 300 g). «La potenza e la modu-
larità della linea Prosper la rende adatta a ogni tipo di applicazione; la ricerca va verso costi più bassi, maggior velocità, produttività più elevata», spiega Doug Edwards, presidente della Digital and Functional Printing di Kodak. Le applicazioni sono ampie soprattutto nel campo della stampa ibrida come direct mail, inserti, giochi, etichette. Interessante l’esperimento in atto presso il centro stampa per quotidiani di Ahrensburg, Amburgo; se già da tempo la tecnologia digitale viene usata per stampare su carta da giornale bassissime tirature dei quotidiani diffusi all’estero (ad esempio dal “nostro” Corriere della Sera con un servizio di stampa on demand persino a bordo delle navi), qui Axel Springer ha montato una Prosper S30 sulla offset Manroland con cui stampa Bild, uno dei giornali più diffusi in Germania: sulle copie viene sovrastampato l’elemento variabile, che si tratti dei numeri di una lotteria o dei codici QR di un gioco. Per evidenziare le opportunità della stampa ibrida e la combinazione di offset e colore variabile di alto valore nel direct marketing, a Drupa Kodak presenta la S20 CMYK: un sistema che consente la sovrastampa inkjet in quadricromia combinata con stampa offset. La strada, conclude Edwards, «è quella di moltiplicare le collaborazioni per continuare a portare avanti la trasformazione del settore stampa». A riprova che la via per sopravvivere alla crisi non è arroccarsi in sterili e insensate contrapposizioni tra i diversi sistemi di stampa, ma reinventarsi anche attraverso inedite alleanze.
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la parola a Un utilizzatore
Drupa
Gli espositori
Rassegna delle novità Prosegue anche su questo numero la presentazione degli espositori. La rivista è in distribuzione in fiera presso lo stand Eurographic Press (8b C02). agfa graphics (Pad. 8A stand b64)
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In vetrina una vasta gamma di soluzioni innovative, suddivise in quattro aree: stampatori industriali, sign & display, commerciali, editori di quotidiani. Per la stampa industriale debutta :M-Press Leopard, costruita sulla base del successo di :M-Press Tiger, l’alternativa digitale per la stampa serigrafica e di sign & display. Con le nuove funzionalità e la possibilità di stampare su molti tipi di supporti diversi fino allo spessore di 5 cm, in tutti i formati fino a 1,6x3,3 m con alta velocità di cambio lavoro, offre il potenziale per andare oltre le richieste dei mercati serigrafico e dell’insegnistica, per arrivare a soddisfare anche le richieste del segmento della decorazione di interni, della stampa su legno, del packaging e dell’arredamento. La dedizione di Agfa Graphics verso il segmento Sign & Display si intuisce dall’ampio assortimento: la serie :Anapurna al completo e due nuove stampanti della famiglia :Jeti 3020 Titan UV, una delle due in versione con 36 teste di stampa. Per quanto riguarda la stampa commerciale è stato ampliato l’utilizzo della famiglia di lastre Thermofuse con tecnologia brevettata, verso gli utilizzatori di alti volumi di lastre. Il sistema :Azura TS è in grado di aiutare gli stampatori commerciali a produrre in modo più efficiente e a ridurre il loro impatto ecologico. La nuova versione della suite software per workflow :Apogee 8 è in grado di fornire grandi vantaggi nella connettività e nella gestione dell’ampia gamma di stampanti digitali, sempre in aumento. Presenti due nuovi sistemi CtP ad alta velocità per i quotidiani ad alta produttività. :Advantage N PL HS (Pallet Load, High-Speed) e :Advantage N TR HS (Trolley Load, High-Speed), in grado di produrre fino a 350 lastre/h. Agfa Graphics presenta anche :Arkitex Eversify, soluzione SaaS che offre ai quotidiani un facile modo per convertire i propri contenuti da stampare verso le impostazioni per sistemi digitali mobili, senza aumentare i costi di produzione.
autobond (Pad. 11 stand a23)
La tecnologia innovativa spot UV sviluppata dall’azienda britannica fa il suo debutto in una manifestazione europea: permette di eseguire la laminazione e la verniciatura spot UV in linea in un unico passaggio. La prima delle macchine spot UV inkjet presenti è la Mini 36 SD TPM-36 SUV, una plastificatrice termica Perfector 36x74 cm con laminazione, magnete PSA e macchina spot UV inkjet in linea. Autobond presenta per la prima volta una nuova macchina spot UV off-line, la 52 SUV-SDF, con dispositivo spot UV inkjet formato B2 verticale con mettifoglio ad aspirazione a tamburo Heidelberg Stahl. La macchina incorpora la tecnologia spot UV LED inkjet di Autobond e consente di accoppiare ad alte e basse tirature con una pellicola opaca e, successivamente, di verniciarle a spot, il tutto in un unico passaggio in linea. La 36 SUV è stata progettata per operare in linea con le plastificatrici Autobond. Le testine di stampa affiancate applicano da 1 a 7 gocce per punto di vernice (in base all’ordine) con precisione di registro elevata. I fogli passano alla fine sotto una lampada di essiccazione a raggi UV LED a freddo. La macchina può plastificare ed eseguire la verniciatura a spot a una velocità di 35 metri al minuto (4.700 SRA3 fogli all’ora). dupont packaging graphics (Pad. 8b stand c24)
Presenta un workflow completo Cyrel® FAST Round per dimostrare la massima qualità e precisione nella stampa con l’utilizzo delle maniche. I componenti chiave includono DuPont™ Cyrel® FAST Round 1450 FR, un sistema di produzione di maniche che utilizza la tecnologia termica a secco per processare rapidamente maniche fotopolimeriche di alta qualità, eliminando completamente l’impiego di solventi e di soluzioni a base d’acqua, e l’Imager digitale ESKO CDI 1450 Cantilever con la funzione UV Inline 2 in grado di produrre un punto a sommità piatta. Altre nuove tecnologie includono: il sistema DuPont™ Cyrel® FAST 3000 TD, che assicura qualità e uniformità notevoli fino al formato massimo di 50x80”, eliminando i limiti di formato per le macchine da stampa wideweb, così da beneficiare della lavorazione senza solventi delle lastre; DuPont™ Cyrel® DigiFlow, il nuovo aggiornamento per il workflow digitale presentato già lo scorso febbraio.
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kern (Pad. 6 stand c79)
Presente con una serie di novità relative al mercato del Document Mail Finishing e del Finishing on Demand. Sistema di imbustamento Kern 3500 Silverline: in grado di lavorare a una velocità di 24.000 buste/ora sia in busta C6/5 che in busta C5. Sistema di imbustamento Kern 2600: interessante nelle applicazioni multi-canale ad alte prestazioni sia a modulo continuo che a foglio singolo. Sistema di imbustamento Kern Ai 33 che consente di raggiungere una velocità di 33.000 buste all’ora garantendo l’integrità del contenuto della busta. Linea di taglio rotativo Kern 130/141. Software mailFactory® Manager Sphera. Altre soluzioni sono proposte da Kern presso gli stand di partner: MultiPageMailer (presso Canon – Océ), innovativo sistema di imbustamento dove i documenti e la busta provengono dallo stesso flusso di stampa; brossuratrice PUR EasyBinder 300 (presso MKW), EasyBinder 450 e la nuova EasyBinder 150 (presso Morgana).
DRUPA 2012 - DÜSSELDORF - 3/16 MAGGIO
NUOVA DIAMOND V3000 ECO UV + DIAMOND EYE-S
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mitsubishi / assgraf (Pad. 6 stand b79)
Mitsubishi Heavy Industries Printing & Packaging Machinery, rappresentata in esclusiva in Italia da Assgraf, si presenta con un nuovo colore per il brand aziendale. Protagonista allo stand la offset a foglio Diamond V3000LS 5 colori, con un nuovo sistema di essiccazione ecoUV e sistema di controllo qualità in linea Diamond Eye-S. Pensata per stampa commerciale di alta qualità, ha un formato foglio max di 750x1050 mm e stampa a una velocità di 16.200 fogli/h. Il sistema ecoUV consente di risparmiare energia e tagliare i costi operativi agli stampatori commerciali che desiderano migrare verso la stampa UV. Inchiostri e vernici per sovrastampa sviluppati ad hoc si asciugano istantaneamente e sono caratterizzati da un’elevata brillantezza, oltre a proteggere la superficie dello stampato. Diamond Eye-S è, secondo quanto dichiara Mitsubishi, il primo sistema di controllo qualità in linea al mondo per macchine a foglio in grado di misurare sia la densità del colore sia le variazioni del dot. Scansiona ogni foglio stampato e confronta la stampa con valori di riferimento per ogni colore di quadricromia. Questa funzione automatica garantisce una stampa a colori uniforme, oltre a un risparmio di energia. mitsubishi paper mills / assgraf (Pad. 9 stand c22)
Mitsubishi Paper Mills, produttore leader di carte speciali e lastre CtP nei formati 2-up e 4-up, espone con lo slogan “Print.Profit.Preserve” un nuovo CtP abbinato all’ultima generazione di lastre offset “chem-free” Violet Digiplate (VDP). Si tratta di lastre polimeriche basate su una tecnologia cross-linking disponibili su base poliestere o carta in diversi spessori fino a 0,28 mm. Le eccellenti proprietà di stampa di Violet Digiplate vengono dimostrate su una Heidelberg Speedmaster SM 74. La lastra VDP viene esposta su un CtP automatico a tamburo interno con laser violet. Il CtP, Violet Digiplater VDP-CF 3070, è pensato per un formato lastra massimo di 780x680 mm. Dopo l’esposizione le lastre vengono lavate in una sviluppatrice incorporata solo con acqua e senza prodotti chimici. Mitsubishi presenta anche un’unità di riciclo sviluppata per pulire l’acqua utilizzata nel CtP, rendendo tale acqua riutilizzabile. In esposizione anche il Thermal Digiplater TDP-459 per la stampa offset di piccolo formato, sistema compatto per formati 2-up che espone lastre offset con supporto in carta. In un’area dedicata alla stampa funzionale Mitsubishi Paper in mostra il nuovo inchiostro Silver Nano. prati (Pad. 13 stand c90)
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Il tavolo di controllo Saturn Plus TE 330 è in dimostrazione presso lo stand di Nikka Research, equipaggiato con il sistema di ispezione Nikka Alis L1C-330. La dimostrazione dell’integrazione tra tecnologie di ispezione e tecnologia di finitura etichette sancisce l’alto livello di collaborazione esistente tra le due aziende. Saturn Plus TE 330 è in grado di eseguire le operazioni di ispezione, correzione, taglio numerazione e riavvolgimento delle etichette autoadesive ed è particolarmente indicato per le applicazioni del settore cosmetico, food & beverage, healthcare. È in grado di lavorare bande di 330 mm di larghezza ad alta velocità e con ottima qualità del prodotto finito, realizzando un per-
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fetto allineamento anche di supporti trasparenti. Grazie al sistema di ispezione Nikka Alis L1C-330 che consente un’ispezione al 100% del prodotto stampato, compresa misurazione del colore, verifica dei codici a barre e codici 2D, valutazione ISO e raccolta dei dati statistici, il tavolo di controllo Saturn garantisce il massimo livello di controllo delle etichette. roland dg (Pad. 9 stand e04)
L’ampio stand ruota attorno al tema “La stampa a valore aggiunto Roland”, proponendo ai visitatori ben 101 applicazioni grafiche realizzate dagli utenti Roland grazie alle diverse tecnologie di stampa caratteristiche del marchio, quali la stampa e il taglio su unica periferica, l’inchiostro metallico e la stampa UV con effetti di verniciatura trasparente. Per quanto riguarda le periferiche, allo stand viene esposta la gamma completa di stampa&taglio della serie VersaCAMM VS, nella combinazione classica bianco e metallico o nella nuova configurazione esacromia e bianco, insieme a VersaSTUDIO BN-20, la nuova stampa&taglio da tavolo. Queste periferiche sono la scelta ideale per tutte le applicazioni nella comunicazione visiva in generale come, per esempio, la decorazione di vetrine, il wrapping, i poster, gli espositori, le etichette o le insegne. Proposta inoltre la gamma VersaUV, con i modelli serie LEC e LEJ-640, periferiche che hanno la possibilità di lavorare con 4 colori CMYK, inchiostro bianco e vernice trasparente, sia su supporti rigidi che su bobine. Allo stand anche il modello VersaUV LEF-12, per la stampa su oggetti, gadget e accessori. scodix (Pad. 4 stand b31)
L’azienda israeliana propone la nuova Scodix Digital Press S Series, basata sui modelli S52 e S74, per supportare le applicazioni in formato B2+ (50x70 cm) e B3+ (35x50 cm). La Scodix S Digital Press series utilizza ugelli inkjet multipli che spruzzano l’inchiostro polimerico brevettato PolySENSE in piccole gocce e strati multipli. Il sistema Scodix Optical Print Alignment (OPA) in attesa di brevetto effettua correzioni con grande precisione, facendo la scansione di ogni foglio. top Ink / MGI (Pad. 4 stand b24)
MGI è presente insieme a Top Ink come distributore unico italiano con delle grandi novità, di cui la più importante è la AlphaJet: una macchina da stampa formato 52x74 inkjet a 6 colori più vernice spot, risoluzione fino a 1200x1200 dpi, asciugatura con tecnologia LED, caricamento e scaricamento da pallet come una macchina offset tradizionale. Presentate inoltre ben cinque macchine digitali per diverse applicazioni: la nuova macchina con tecnologia laser DP9800, ancora più veloce, produttiva e competitiva dell’attuale DP8700 XL; la versione solo con alimentazione a cassetti (non dotata di mettifoglio) DP8700 S con cassetti ad alta capacità fino a 3.400 fogli cadauno e un nuovo sistema di alimentazione specifico per le buste. Nel campo della finitura digitale viene presentata la nuova JetVarnish 3D, in grado di effettuare l’embossing con vernice e non con resina, mantenendo le caratteristiche di velocità, versatilità e produttività del precedente modello tradizionale che rimane comunque in vendita. Una macchina da stampa dedicata interamente alla produzione dei calendari è già disponibile, la Jet7540, tecnologia di stampa inkjet e verniciatura spot, formato 74x100, stampa su una banda di 17 cm.
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X-Rite e Pantone LLC espongono le loro soluzioni più avanzate per la misurazione e la comunicazione dei colori nei complessi flussi di lavoro odierni per prestampa, stampa, editoria e trasformazione. Viene
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x-rite - pantone (Pad. 5 stand d023)
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Tecnologia affilata. La via verso la redditività. La serie di computer-to-plate termici :Avalon N fornisce una precisione come la lama di un rasoio, con la massima produttività. Aggiungete a questa ineguagliabile caratteristica tutte le funzioni avanzate come la punzonatura interna, l’esposizione della doppia lastra e tutto l’assortimento più avanzato di lastre Agfa Graphics, comprese quelle senza sviluppo. Ora avrete la possibilità di aumentare la vostra efficienza produttiva e la vostra redditività, semplicemente stampando formati dal 4up al 48up, sia che stampiate libri, brochure o packaging. Quando il lavoro arriva ad :Avalon N, la lama affilata non è uno slogan. E’ un criterio di misura delle prestazioni. Stay Ahead. With :Avalon N. www.agfa.com/graphics
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fiere drupa2012
dimostrato come tutte le parti interessate (dai proprietari dei marchi a chi si occupa delle specifiche fino al designer e all’operatore della sala stampa) possono ottenere livelli di efficienza e qualitativi superiori mediante flussi di lavoro standardizzati e automatici, con soluzioni per la gestione del colore precise. I visitatori dello stand possono assistere a dimostrazioni pratiche dell’intera gamma di prodotti e a presentazioni di applicazioni dal vivo ottenendo informazioni di prima mano sulle nuove soluzioni. Sulle solide basi costitute dal know-how di Pantone, autorità mondiale in quanto a colore, e dalla leadership di X-Rite in termini di scienza e tecnologia del colore, X-Rite e Pantone hanno lanciato PantoneLIVE™, un ecosistema dinamico che garantisce consistenza cromatica lungo l’intera filiera di produzione degli imballaggi, dalla progettazione agli scaffali di vendita. Altre dimostrazioni sono relative a: soluzioni di gestione del colore i1Pro 2, compreso lo spettrofotometro i1Pro 2, recentemente potenziato, per livelli di precisione, versatilità, ergonomia, funzionalità; una nuova piattaforma di spettrofotometri comprendente l’ultima tecnologia di navigazione touch-and-swipe e un software intuitivo per rendere le misurazioni del colore rapide e facili; i nuovi prodotti Pantone che ampliano le librerie colore, oltre a ulteriori soluzioni X-Rite rivolte in modo specifico ai settori prestampa, stampa, editoria e della trasformazione. Le nuove piattaforme di spettrofotometri sono dotate dello standard XRGA (X-Rite Graphic Arts Standard), che consente di aderire con maggiore rapidità e facilità agli standard ISO, e di essere certi dell’affidabilità e ripetibilità dei dati inviati o ricevuti. zechini gra-for (Pad. 14 stand c04)
Tra le novità spiccano due sistemi dedicati alla realizzazione di libri in cartone pagina su pagina: Freccia Rossa, specifico per la produzione di libri per bambini, e Freccia Argento, dedicato alla confezione di libri di alta qualità con apertura a piatto, stampati in digitale. Il primo è un sistema modulare studiato per raccogliere, piegare, incollare, montare i libri in cartone pagina su pagina, che comprendono anche finestre, puzzle e altri elementi di gioco, tipicamente dedicati ai bambini. Il sistema è completamente automatico e richiede la presenza di un solo operatore che inserisce il cartone, controlla il procedimento e riceve il prodotto finito. Il sistema Freccia Argento è basato sugli stessi principi tecnologici del Freccia Rossa, ed è specifico per tirature brevissime; è stato ideato per rispondere alle necessità di produzione degli ambienti di stampa digitale che realizzano libri di alta qualità con apertura a piatto, di forte impatto visivo, particolarmente adatti ad usi pubblicitari e promozionali di prodotti di fascia alta.
Drupa
Meccanotecnica
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Nuova asterTOP, obiettivo velocità Con il lancio della nuova cucitrice automatica a filo refe asterTOP in Drupa, Meccanotecnica polverizza il limite dei 300 cicli al minuto.
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È quindi la soluzione per chi ha il “must” di dover aumentare considerevolmente la produttività usando una sola macchina; è ideale per le linee di raccolta e cucitura ad alta produzione, collegate a incolladorsi o a una linea di confezionamento. AsterTOP si colloca al vertice del mercato per la confezione di libri con formati pari – o inferiori – ad A4, quali ad esempio le agende; è supportata da tre oscillatori, due per tutti i movimenti di cucitura e uno per l’alimentatore delle segnature, eliminando, nonostante l’alta velocità, le vibrazioni e la necessità della manutenzione. Il considerevole aumento della velocità è stato ottenuto grazie anche all’alleggerimento di tutti gli organi in movimento e al rinforzo dei diversi cinematismi asserviti alle utenze. La barra sfila segnature – interamente in fibra di carbonio – ha regolazione automatica durante il cambio formato e si posiziona in base all’altezza della segnatura, coprendo tutti i formati; pertanto la barra non deve essere più rimossa. La velocità della ruota di lancio, oltre a variare automaticamente in funzione della velocità della macchina, è ora regolabile anche in funzione del tipo di segnatura; tale funzionalità è utile nel caso delle carte leggere, delle segnature “va e vieni” e in caso di segnature diverse nello stesso libro. Il nuovo sistema di visione artificiale GigaLynx – preposto al controllo della sequenza delle segnature raccolte – ha telecamera più piccola, nuova interfaccia Gigabit Ethernet più versatile e veloce ed è integrato nel pc della macchina usufruendo quindi del prezioso utilizzo del remote service. È stato ridisegnato e semplificato anche il sistema di registro delle segnature nell’alimentazione; pertanto anche in caso di lavorazioni difficili non si rende più necessaria l’operazione manuale di regolazione né la sostituzione di particolari soggetti ad usura; anche il funzionamento della culla risulta notevolmente più dolce. Di grande importanza sono accorgimenti quali il sigillo della testina di apertura delle segnature, allo scopo di prevenire il dannoso accumulo di polvere abrasiva, e l’utilizzo di becchi di estrazione bombati per eliminare i segni sulla carta.
Dentro alla asterTOP: nuova configurazione del gruppo di cucitura con formato H310. In alto, la nuova interfaccia con monitor touch da 17” e grafica vettoriale.
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Drupa Marabu
Nuovi inchiostri ma non solo... A Drupa Marabu è presente con ben tre postazioni nel pad. 3. Allo stand A92, focalizzato sulla stampa digitale, sono in funzione delle Mimaki JV33.
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Il nuovo Ultrapack UVFP combina colori brillanti con eccellenti proprietà di ancoraggio anche su supporti difficili, resistenza all’acqua, al vapore e a prodotti chimici e velocità di essiccazione.
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Della vasta gamma di prodotti Grünig, esposti G-Stretch 215°, tenditessuto pneumatico con relativo tensiometro meccanico G-Check, e l’emulsionatrice automatica G-Coat 404.
Al centro dell’attenzione è UltraJet DUV-F, nuovo inchiostro inkjet per una vasta gamma di applicazioni su supporti flessibili e rigidi. Altra novità MaquaJet DA-E, inchiostro a base acqua, ecologico, formulazione senza odore, con eccellente adesione su una vasta gamma di supporti non assorbenti e classificazione non pericolosa, adatto per plotter a tecnologia Epson, fornito con una cartuccia interamente riciclabile Marabox brevettata. Sono presentate, inoltre, soluzioni a base solvente per wide format per macchine Roland e Mimaki DI-LS e DI-MS. Marabu è presente nell’area ESMA ScreenCity (A73-5), dove espone la gamma di inchiostri serigrafici. Un inchiostro a bassa migrazione fa il suo debutto: Ultrapack UVFP, una gamma UV per imballaggio alimentare, indicata per la stampa su superfici esterne di packaging alimentare, cosmetico e di bevande. A questo si aggiungono inchiostri serigrafici per applicazioni grafiche, Ultrapack LEDC - UV per tecnologia LED per pacakging ed etichette - vernici serigrafiche UV e Ultragraph UVPOS, linea di inchiostri specifici per la creazione di vari tipi di applicazioni POS, realizzate con supporti plastici (es. PE/PP/PVC). L’odore dell’inchiostro neutro è un aspetto molto importante per le applicazioni indoor. Sempre presso ESMA c’è KIWO, azienda rappresentata da Marabu Italia, dove vengono proposti Texsol 600 Eco, nuova emulsione per settore tessile con ECO Passport Polycol S 210 Eco e una nuova emulsione con il 95% di materie prime rinnovabili. Altra casa rappresentata da Marabu Italia è Grünig-SignTronic, con uno stand completamente dedicato al Digital Screen Making. Il punto focale della partecipazione congiunta delle due aziende è l’automatizzazione della preparazione del telaio serigrafico, grazie alla combinazione della tecnologia Computer-To-Screen di SignTronic e i settori Stretching, Coating e Washing di Grünig. Infine, Marabu è presente allo stand A90 della Sakurai, che quest’anno festeggia il 50° anniversario della propria partecipazione a Drupa. Qui vengono realizzati stampati con effetti speciali (3D e spessorati, finiture lucide e opache, glow-in-the-dark, metallizzati e perlescenti) grazie agli inchiostri UV di Marabu e a due macchine Sakurai, una MS80SD, macchina a cilindro completamente automatica servoassistita, in linea con un forno combinato Natgraph e un impilatore, e l’altra mod. MS102AII, macchina a cilindro rotante ad alta velocità in combinazione con forno UV Natgraph e impilatore.
A drupa 2012 presenteremo una gamma di soluzioni in grado di soddisfare le attuali richieste di mercato, soluzioni estremamente efficaci ed efficienti, finanziariamente vantaggiose e rispettose dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente. Vieni a scoprire i prodotti e i servizi innovativi di Heidelberg che permetteranno di rafforzare il tuo business per i prossimi anni, per affrontare qualsiasi mercato e scenario. Vieni a scoprire HEI. Ti aspettiamo. www.macchingraf.it
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tecnologie finishing
Zund
Lunga vita all’offset col taglio digitale
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Cosa cambia in azienda? Dovremmo chiederci cosa è già cambiato. Chi è in grado oggi di affermare che il proprio ufficio tecnico (termine anacronistico), la pre-
stampa, la stampa e la finitura funzionano oggi come dieci anni fa? Certe funzioni si sono avvicinate, il preventivista si è fuso col commerciale, la prestampa con la stampa, e chi un tempo si occupava solo di fare conti e selezionare carte, oggi è chiamato a fornire soluzioni e risposte a esigenze creative e di budget. L’inserimento in azienda di una soluzione Zund soddisfa tutte queste esigenze perché consente di testare la rispondenza di una carta e/o di una tecnica di stampa a una determinata tecnica di finishing, permette di realizzare prototipi realistici in pochi minuti sulla base di un tracciato eseguito con fustella digitale, consente di produrre piccoli lotti o anche medie tirature di prodotti ad elevata complessità. E la qualità analogica? Una cordonatura, una fustellatura, un taglio o un mezzo taglio fatto con Zund non ha nulla da invidiare al processo analogico. Un po’ come la stampa digitale (HP Indigo, Xerox etc.) che è stata demonizzata per un decennio, salvo poi ammettere che la qualità è più che sufficiente per coprire il 90% delle esigenze anche dei clienti più esigenti. Resta
poi inteso che un prototipo o una pre-tiratura fatta con Zund può essere seguita da una produzione analogica di volumi più elevati. E se mi serve più produttività? Il taglio digitale non è più quello di dieci anni fa. Già l’ingresso sul mercato di Zund G3 ha segnato una svolta in termini di performance grazie alle straordinarie caratteristiche di velocità e accelerazione, con un sistema di movimentazione pressoché privo di vibrazioni e pertanto di enorme precisione. A questo si sono aggiunte soluzioni opzionali che hanno ulteriormente accresciuto la produttività, come Zund BHS (Board Handling System), un sistema di carico/ scarico dei fogli da bancale a bancale che consente di produrre 7/7 h24 con minimi interventi dell’operatore. Oggi l’ingresso sul mercato di Zund S3 segna un’ulteriore svolta tecnologica, grazie a performance ancora più spinte e all’utilizzo di motori lineari direct drive. Questi consentono prestazioni fuori scala in termini di accelerazione, velocità, precisione e totale assenza di vibrazioni. IPI 135/12
Perché se ho un’azienda offset dovrei investire in una soluzione di finishing Zund? Nella finitura tipica dell’offset si è già visto tutto, anzi le attrezzature di finishing sono sempre state asservite a logiche di produzione molto precise e molto rigide: la brossura per brossurare, il cucipiega per il punto metallico, il tagliacarte per ridurre pacchi di carta in risme e formati più piccoli, la platina per fustellare etc. Ma il mondo è cambiato, le tirature medie sono crollate, le necessità di finitura sono diventate sempre più “particolari” e spesso è necessario effettuare molteplici lavorazioni di taglio, mezzo taglio, fustellatura, piega e cordonatura anche per pochi pezzi. Inoltre il tempo che intercorre tra la decisione del brand owner, la messa in produzione e la consegna del lavoro è sempre più breve. E spesso la decisione finale viene presa sul prototipo, che per convincere il cliente non può più essere un banale “neutro” fatto a mano.
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Dall’azienda svizzera, un vademecum per tipografi e stampatori digitali a foglio che desiderano aprire nuovi mercati e opportunità di profitto con una tecnologia all-in-one di taglio, mezzo taglio, fustellatura e cordonatura digitale.
Nuove applicazioni, nuovi mercati, nuovi clienti, nuovi profitti Se già il tema della riduzione dei costi, dei tempi di lavorazione e lo snellimento delle fasi di prestampa e prototipazione potrebbero essere sufficienti per giustificare l’investimento, quello che più dovrebbe ingolosire gli stampatori offset nell’avvicinarsi alla tecnologia Zund è la possibilità di affrontare orizzonti di business finora inesplorati, realizzando nuove applicazioni, affrontando nuovi interlocutori e incrementando il proprio business. Una soluzione Zund dopo la
macchina da stampa, che sia una offset o una digitale di piccolo formato, come HP Indigo, Xerox DocuColor, Konica BizHub, Canon ImagePress o Kodak NexPress, si può trasformare in una straordinaria fonte di profitto. Tra le innumerevoli applicazioni potremmo ipotizzare brochure a più ante con fustellature innovative e personalizzate, biglietti da visita creativi, cartoline, presentazioni, materiali per il punto vendita, piccoli espositori e display, inviti personalizzati, copertine per libri in edizione limitata, portafoto e mille altre...
La superiorità tecnologica by Zund Grazie a una serie di soluzioni tecniche innovative, agli ingenti investimenti in Ricerca & Sviluppo, all’utilizzo di materiali e componenti di altissimo livello, alla qualità dell’assemblaggio garantita dal Made-in-Switzerland, i plotter da taglio multifunzione di Zund si attestano ai massimi livelli di performance tra tutte le soluzioni di taglio disponibili a livello globale, sia a livello hardware che software. www.zundlab.com info@zundlab.com
Un mondo di tagli Praticamente senza limiti le possibilità di taglio con i plotter multifunzione di ultima generazione della Zund, sia su carte leggere che cartoncini tesi e cartoni ondulati, materie plastiche, metallo e molti altri materiali, stampati in offset o in digitale.
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mercati stampa
Stampa digitale:
il massimo dall’investimento
di ANDREAS NIELEN-HABERL*
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Qualcuno nel settore parla della stampa digitale come di una tecnologia “matura”. Se questa percezione è corretta, è chiaro che per un procedimento che ha visto la luce appena vent’anni fa la crescita è stata davvero impressionante. È vero, quindi, che la stampa digitale è maturata, ma non per l’andamento ciclico tra alti e bassi dello sviluppo tecnico. È vero l’opposto: i sistemi continuano a evolversi e a migliorare a passo sostenuto, senza momenti di flessione. Dove si intuisce la maturità è nell’abbraccio fiducioso con cui il settore della stampa ha accolto la tecnologia in un lasso di tempo incredibilmente breve. In tutto il mondo, nei centri stampa, nelle aziende grafiche e nei centri dati dove sono in funzione centinaia di migliaia di sistemi di stampa digitale, l’accettazione della stampa digitale come soluzione di produzione è quasi universale. Da un punto di vista puramente commerciale, questo significa che la stampa digitale ora rappresenta un’opportunità redditizia per ogni azienda del settore, di qualunque dimensione e a qualsiasi ambito di specia-
Prima di acquistare una macchina da stampa digitale, elettrofotografica o inkjet, è bene porsi alcune domande. Nell’articolo alcuni spunti utili prima dell’investimento. lizzazione appartenga. Ma c’è dell’altro: ogni azienda può sfruttare l’opportunità a modo suo con un investimento mirato al tipo di produzione specifico e alla base di clienti che intende servire. La soluzione giusta, al momento giusto
Ormai la maggior parte degli stampatori conosce il funzionamento di base della stampa digitale. Sono diversi i procedimenti che rientrano nella definizione di stampa digitale, ma i due più importanti sono l’elettrofotografia e l’inkjet. Che cosa c’è dietro la calorosa accoglienza che il settore ha dato a queste tecnologie? È semplice. La preferenza dei clienti. Gli acquirenti si stanno orientando sempre di più verso la stampa digitale perché consente loro di: • stampare piccole quantità a costi ragionevoli; • rivolgersi a segmenti di nicchia con contenuti personalizzati, one-to-one;
• creare più versioni dei materiali stampati; • aggiornare con facilità i materiali; • eliminare la sovrapproduzione e gli scarti con la stampa su richiesta; • esplorare nuove opportunità di mercato nell’autopubblicazione, nell’aggregazione di contenuti e nei prodotti specializzati con potenzialità di vendita “a coda lunga”. In tutto il mondo, le aziende che utilizzano la stampa digitale – nonché molte tipografie tradizionali in cui sono state installate macchine da stampa digitale – servono i loro clienti entusiasti del digitale fornendo documenti transpromozionali, direct mail, materiale promozionale, etichette, articoli per negozi, articoli fotografici (libri, album, calendari ecc.), pubblicazioni in più versioni, libri su richiesta, periodici e quotidiani in basse tirature e packaging in più versioni in basse tirature.
A parte pochissime eccezioni (comunque in costante diminuzione), se un materiale può essere stampato utilizzando un altro procedimento, potrà anche essere stampato – e probabilmente lo sarà – su una macchina da stampa digitale elettrofotografica o inkjet. Queste nuove tendenze della domanda stanno modificando il panorama della stampa nel suo complesso. I tradizionali procedimenti di stampa continueranno a essere utilizzati in tutto il mondo, ma la distribuzione del lavoro si sposta di pari passo con il calo delle vendite dei procedimenti più vecchi, più o meno allo stesso ritmo con cui aumentano le vendite della stampa digitale.
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come ottenere
La tendenza è visibile anche nei mercati delle attrezzature di stampa, le vendite mondiali di macchine elettrofotografiche e inkjet tra pochi anni supereranno quelle delle tradizionali macchine alimentate a foglio.
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Benvenuti nella “nuova normalità”
È evidente che ovunque le basse tirature, le consegne rapide su richiesta, gli acquisti web-to-print e la personalizzazione con la stampa di dati variabili sono la “nuova normalità” nel settore della stampa. Indipendentemente dalla loro sede, le aziende senza capacità di stampa digitale avranno sempre più difficoltà a garantire il tipo di prodotti e servizi che i loro clienti vo-
gliono acquistare. La buona notizia è che il settore della stampa riserva ancora la possibilità di ottenere buoni profitti a coloro che hanno accettato il fatto che “tutto non è più come prima”. Una notizia ancora migliore è che la scelta delle funzionalità e dei sistemi di stampa digitale non ha mai attratto un numero così alto di aziende, tutte pronte a entrare in campo. Ogni azienda ha le proprie ragioni per scegliere una macchina piuttosto che un’altra, ma le considerazioni che seguono sono valide per qualsiasi decisione di investimento. • Il mercato della stampa sta cambiando rapidamente e se una macchina da stam-
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alle spalle una solida esperienza nella fabbricazione di attrezzature per ambienti di stampa industriale come il tuo? Conosce i mercati per cui intendi usare la macchina da stampa?
Molti produttori sono oggi in grado di offrire soluzioni sia elettrofotografiche sia inkjet. È il caso di Kodak che propone macchine elettrofotografiche come la Nexpress SX2700 (a destra) o inkjet come la Versamark VL4200 (sotto) e la Prosper.
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pa digitale acquistata oggi resta la stessa a distanza di un anno (in termini di funzionalità), avrà comunque perso molto della sua utilità. Questo significa che la modularità – cioè la possibilità di aggiornare e potenziare di continuo un sistema per aumentarne le prestazioni – è il primo requisito in assoluto tra le caratteristiche essenziali da ricercare in una macchina da stampa digitale. • Nella maggior parte delle applicazioni, la distinzione tra qualità offset e qualità digitale è svanita e gli acquirenti si aspettano gli stessi risultati di alto livello da entrambi i procedimenti. Una macchina da stampa digitale deve offrire il gamut esteso
di colori e gli effetti speciali per cui i clienti sono disposti a pagare. • Per offrire una continuità operativa più estesa, una macchina da stampa digitale deve essere capace di sopportare ritmi di produzione sostenuti, offrire facilità di integrazione delle nuove funzionalità e molti componenti e sistemi di facile manutenzione e/o sostituzione con interventi realizzati dagli stessi operatori. Puoi acquistarlo... ma puoi installarlo?
Non si tratta semplicemente di acquistare la macchina da stampa e di collegarla. Se non è possibile costruirle intorno una valida strate-
gia commerciale – quindi autosostenibile, redditizia e capace di crescere – l’investimento non produrrà i risultati sperati. Ecco perché si deve rispondere con franchezza a queste prime ineludibili domande: • Se si acquista una funzionalità di stampa digitale, si è poi in grado di installarla? L’ufficio marketing sa come proporla ai clienti, acquisiti e futuri? L’ufficio preventivi è in grado di calcolarne il prezzo? L’ufficio vendite è in grado di venderla? L’ufficio fatturazione sa come fatturarla? • Hai le infrastrutture adeguate – capacità di memorizzazione dati, software front-end e gestione del flusso di lavoro, rete informativa gestionale – per sostenere la produzione digitale? • Se si intende acquistare una macchina da stampa per una particolare applicazione – ad esempio, libri in bassa tiratura – sarà possibile poi passare a progetti più complessi con dati variabili? • Fino a che punto conosci la tecnologia all’interno della macchina da stampa che vuoi acquistare? Si colloca all’inizio, a metà o alla fine della sua vita tecnica in termini di “limite massimo” (capacità di espandersi)? È modulabile in base alle opportunità che si verranno a delineare in futuro? • E che ne sai dell’azienda che propone l’acquisto della macchina da stampa? Ha
Profondamente radicata nel settore
Le radici di Kodak nel settore delle arti grafiche sono profonde così come la sua conoscenza delle esigenze e delle richieste del settore. Offre una gamma completa di sistemi elettrofotografici e inkjet con la qualità di riproduzione, la flessibilità modulare, l’affidabilità operativa e la capacità di volumi elevati richieste per garantire la buona riuscita nella stampa digitale. Kodak offre anche la tecnologia di sovrastampa inline che può trasformare una normale macchina offset in un sistema di stampa per dati variabili ibrido e conveniente. Le soluzioni Kodak Unified Workflow comprendono strumenti per il colore, i dati e la produzione in grado di ottimizzare la produzione digitale e di integrarne la gestione con le attività tradizionali dell’azienda. Per quanto profondo sia stato il cambiamento indotto dalla stampa digitale, non si tratta comunque di una rottura con il passato: è la nuova opportunità offerta agli stampatori per promuovere il valore dei servizi di riproduzione grafica presso i loro clienti. È anche una nuova opportunità per fare più soldi. Gli stampatori di tutto il mondo se ne sono accorti e i più saggi si stanno già attrezzando... *Product Category Manager Kodak GCG EAMER
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installazioni stampa
Pixartprinting e Komori
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Quando decide di effettuare un investimento ha le idee molto chiare, analizza con lucidità ciò che offre il mercato in quel momento, valuta pro e contro della soluzione e procede. È uno dei tanti lati del carattere di Matteo Rigamonti, fondatore e presidente di Pixartprinting, e i fornitori che sino ad oggi hanno avuto il piacere di entrare in trattativa con lui non possono che confermare. Tra questi Komori Italia, che è diventata ormai il fornitore di fiducia dell’azienda veneta per quanto riguarda le offset a foglio, che qualche anno fa hanno cominciato ad affiancarsi, per il piccolo formato, alla stampa digitale elettrofotografica e che ora rivestono un ruolo decisamente importante. È di quasi un anno fa la notizia della firma del contratto tra Rigamonti e Komori Italia per l’acquisto di due 8 colori 70x100 che avrebbero rimpiazzato le due Komori 50x70 di lì a breve. Le due nuove Komori sono entrate in funzione rispettivamente a dicembre dell’anno scorso e febbraio di quest’anno. Sono due “gemelle” e incorporano una tecnologia estremamente innovativa, che verrà presentata in anteprima internazionale dal
produttore nipponico in occasione di Drupa. L’aspetto curioso è che Rigamonti in questo caso ha dato l’ok all’impegnativo acquisto senza nemmeno aver visionato le macchine. Avrebbe dovuto recarsi in Giappone per vederle direttamente nello stabilimento di produzione, ma il viaggio era stato annullato a causa dello tsunami. Quindi la scelta è stata fatta basandosi su una profonda fiducia, che lega il pioniere del web-to-print in Italia alla filiale italiana di Komori.
Caratteristiche tecniche
Abbiamo chiesto per l’occasione a Pasquale Razza, direttore commerciale di Komori Italia, di spiegarci nei dettagli le peculiarità di questa nuova generazione di offset a foglio. «La Komori ha recentemente sviluppato e applicato alle sue macchine convertibili una serie di soluzioni che migliorano sensibilmente l’esecuzione in fronte e retro di stampati qualitativamente elevati e con rapidi tempi di produzione. E con pochissimi scarti. Queste novità verranno ufficialmente presentate in Drupa», spiega Razza. Pixartprinting ha installato in anteprima mondiale due offset a foglio GL 840P
complete del nuovo cambio lastre sincronizzato A-APC e del nuovo sistema di controllo spettrofotometrico PDC-SX. In fase di ordine non hanno avuto alcun dubbio sulla dotazione delle macchine: complete di tutti gli automatismi disponibili. Le due GL 840P così equipaggiate soddisfano la necessità di Pixartprinting di eseguire lavori stampati in bianca e volta, caratterizzati dalla migliore qualità possibile e tempi di consegna estremamente ridotti, oltre a riduzioni degli sprechi di tempo, di carta, d’inchiostro e di energia. L’affidabilità e qualità di stampa delle macchine convertibili Komori è stata ottenuta soprattutto grazie a una meccanica di voltura con configurazione a tre cilindri di doppio diametro, capace di eliminare gli stress che la carta potrebbe subire nella delicata fase di ribaltamento del foglio. La qualità di stampa è inoltre garantita dall’eccellente rigidità di controllo della qualità costruttiva che i tecnici Komori ottengono imponendo nei loro stabilimenti tolleranze di lavorazione nell’ordine dei micron. I cilindri a doppio diametro delle convertibili Komori
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Due 8 colori Komori per Pixartprinting
installazioni stampa
intervista ad alessandro tenderini direttore generale di Pixartprinting
Ordinate circa un anno fa, ora le due Komori 8 colori formato 70x100 sono già in funzione a Quarto d’Altino. Sono macchine superaccessoriate, che vengono mostrate in anteprima mondiale a Drupa.
Qual è il motivo principale che vi ha spinto a sostituire le due 50x70 con due 70x100 a 8 colori? I motivi in realtà sono due. Il primo è la necessità di potenziare la capacità produttiva per rispondere, con i nostri standard in termini di qualità e tempi di consegna, al significativo incremento della domanda. Il secondo è una costante tendenza alla riduzione delle tirature a fronte di una diminuzione del break-even tra digitale e offset. Prima di riconfermare la fiducia a Komori avete analizzato macchine equivalenti di altri produttori? Ovviamente la decisione è stata ampiamente valutata e i motivi che ci hanno infine condotto a riconfermare la nostra fiducia a Komori sono stati le implementazioni tecnologiche adottate nelle nuove macchine, che sulla carta le ponevano al di sopra dei loro concorrenti. Altro elemento importante, la fiducia nella serietà dell’azienda sulla funzionalità e stabilità di quanto dichiarato. Avete preso in considerazione anche l’eventualità di installare una offset di grande formato? Si, ma tutta una serie di considerazioni (logistica, ingombro, massa critica degli ordini, spessore lastre ecc.) ci hanno portato a decidere per le 70x100.
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I due nuovi modelli superaccessoriati che avete da poco installato debutteranno sullo stand di Komori a Drupa. Come vi sentite nei panni di utilizzatori “pilota” a livello internazionale? Diciamo che abbiamo scommesso sulla serietà di Komori; a dire il vero, era una scommessa dall’esito abbastanza certo visto la collaborazione già avviata. Ambivamo al vantaggio tecnologico competitivo e francamente non vedevamo grandi alternative tra le altre proposte disponibili.
consentono alla macchina di garantire un’elevata precisione di messa a registro e ottimizzare inoltre il trasferimento del foglio, il quale, grazie al minor numero di scambi di pinze, è molto meno soggetto alla formazione di sgualciture e danneggiamenti. La qualità e la precisione della voltura permette alla macchina di stampare ad alta qualità sino alla velocità di 15.000 fogli/ ora. Lo spessore massimo stampabile è 0,6 mm. Per eliminare definitivamente le problematiche di sporchi e rigature in uscita, le convertibili Komori impiegano, anziché il tradizionale meccanismo di trasporto
Sezione del sito dedicata alle applicazioni di piccolo formato stampate in offset o digitale.
dei fogli a catena, un sistema di trasferimento a cilindri e a nastro di trasporto. Le GL 840P acquistate da Pixartprinting sono in grado di passare in pochissimi minuti e in modo completamente automatico da una commessa a quella successiva. Compiono, infatti, in modo autonomo e consequenziale, le funzioni di deinchiostrazione delle macinazioni, arresto della tiratura, lavaggio dei caucciù e dei cilindri di pressione, cambio lastre simultaneo in soli 75 secondi, avvio
Quali sono le caratteristiche tecnologiche di questi due modelli che ritenete particolarmente utili e che contribuiscono a incrementare la produttività? Principalmente la velocità di messa in macchina di un lavoro che ci consente di raggiungere al momento 5 avviamenti all’ora bianca e volta di 1.000/2.000 copie di tiratura o 10 avviamenti solo bianca. Le componenti che portano a queste velocità sono molte, tra cui: il cambiamento simultaneo delle lastre, i sistemi automatici di registro, colore e bianca e volta, la velocità di raggiungimento del carico colore ottimale e altre funzioni che complessivamente rendono la macchina - a parte chiaramente la struttura intrinsecamente analogica (lastre e trasmissione inchiostro) - molto più simile a una digitale che a una offset tradizionale. Quanto contribuisce oggi in percentuale l’offset sul totale del vostro fatturato? A marzo il valore registrato era intorno al 16%, ma prevediamo un costante incremento. Per quanto riguarda il piccolo formato, gli investimenti futuri saranno orientati verso la tecnologia offset o quella digitale? Direi che per il nostro mercato in realtà il problema di una scelta non si pone. Chi sviluppa digitale è pressoché fermo da 10 anni nel-
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la competizione “costo copia”. Ci sono state sicuramente migliorie tecnologiche, ma più rivolte a un’offerta di servizi di nicchia che di grande produzione. I produttori di macchine digitali mirano a un prezzo per copia alto con forti opzioni di personalizzazione del prodotto. Nel mondo offset lo sviluppo tecnologico è rivolto invece all’abbassamento del break-even con il digitale. E i fatti dimostrano che si stanno ottenendo ottimi risultati in tal senso. Con la massa degli ordini che abbiamo noi in azienda è abbastanza ovvia, salvo colpi di scena, la direzione che prenderemo.
della macchina, pre-inchiostrazione, avvio del mettifoglio, stampa delle copie impostate per l’avviamento. Completa la dotazione delle macchine acquistate da Pixartprinting il nuovo sistema di controllo di qualità di Komori, il PDC-SX.
Qual è attualmente il vostro break-even tra stampa offset e stampa digitale (HP Indigo)? 200 copie.
Controllo di qualità in linea
A quale tecnologia dedicherete particolare attenzione in occasione di Drupa? Non ci aspettiamo novità straordinarie né grandi colpi di scena, anche perché in linea di massima quello che di veramente innovativo verrà presentato ormai è già trapelato. Inoltre, visto il rapporto fiduciario che abbiamo con molti produttori, spesso riceviamo informazioni in merito alle novità in anteprima rispetto alle presentazioni ufficiali, e come dimostra il caso Komori, spesso installiamo tecnologie di ultima generazione prima ancora che vengano presentate al mercato. Una nostra delegazione visiterà la fiera e in particolar modo la nostra attenzione sarà rivolta a sistemi per ottimizzare i nostri tempi di lavorazione.
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Tale sistema spettrofotometrico è in grado di misurare la qualità di stampa e contemporaneamente verificare e correggere il registro di stampa. La barra di misurazione può essere posta in qualunque posizione del foglio e lo strumento ricerca automaticamente la barra di misurazione per la lettura. La serie GL offre la possibilità di dotare la macchina dell’innovativo cambio lastre sincronizzato, l’A-APC, che consente il cambio simultaneo delle lastre in soli
75 secondi. Questo nuovo sistema di cambio lastre, in abbinamento al KHS-AI, permette alla macchina di eseguire avviamenti in pochissimi minuti e con poche decine di fogli di scarto, in modo completamente automatizzato e senza l’intervento dell’operatore. Il KHS-AI è l’ormai noto sistema di autoapprendimento ideato da Komori che permette alla macchina di variare in modo completamente autonomo, prima di cominciare la fase di avviamento e sulla base dello storico contenuto in memoria, le impostazioni dei calamai ricevuti dalla prestampa. Tale soluzione consente di poter andare in tiratura sprecando poche decine di fogli di scarto permettendo all’imprenditore grafico un enorme risparmio di costi di materiali oltre che di tempo.
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di immagini Incontro con Nicola Ghezzi, direttore marketing Italia e Spagna di Getty Images e iStockphoto. iStockphoto dalla seconda metà del 2011 opera direttamente in Italia. Come è stata accolta la vostra presenza dagli operatori professionali della comunicazione? Aver consolidato la presenza aziendale in Italia si è rivelata una mossa vincente per iStockphoto: dallo scorso anno siamo cresciuti proprio perché il contatto diretto col territorio ci ha permesso di lavorare a un’accurata localizzazione del prodotto richiesta dal mercato, alla produzione di contenuti più rilevanti e all’introduzione di un servizio di assistenza clienti che ci ha reso più tempestivi nel rispondere ai nostri clienti. Siamo comunque partiti da solide basi: nel 2006 infatti iStockphoto è stata acquisita da Getty Images, la media company leader mondiale nella creazione e distribuzione di immagini, filmati e prodotti multimediali, che da tempo ha gli uffici a Milano e che già proponeva la nostra offerta suddividendola sia su prodotti a prezzi contenuti, che su una gamma premium di alto livello.
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Il mondo dell’industria grafica sta subendo una vera e propria rivoluzione copernicana di questi tempi. Come si propone e cosa offre iStockphoto allo stampatore italiano?
In un momento di grandi cambiamenti come questo, iStockphoto offre allo stampatore soluzioni per rispondere a ogni esigenza: immagini di alta qualità e in varie risoluzioni (compreso il grande formato), facili da scaricare, ideali sia per piccoli che per grandi progetti e soprattutto per ogni budget. Il rapporto qualità/ prezzo è infatti uno dei punti di forza di iStock sul mercato. Tutte le immagini sono royalty-free (ovvero sono svincolate dai diritti d’autore) secondo il principio “compri una volta e usi per sempre”, e sono coperte da garanzia legale gratuita che protegge i clienti in caso di controversie inerenti privacy e proprietà intellettuale. Il catalogo di iStockphoto è uno dei più ricchi al mondo. Avete previsto un “percorso” semplificato per l’operatore professionale che vi accede e come funziona? Il servizio di iStockphoto è molto intuitivo: il nostro sito è strutturato in modo da agevolare ogni passaggio e di spiegarlo. Si parte dalla registrazione gratuita che consente di accedere immediatamente a milioni di foto, illustrazioni, video e file audio. Il nostro innovativo motore di ricerca permette di cercare per parole chiave e per categoria merceologica, ma anche per fascia di prezzo o per tipologia di licenza richiesta,
per dimensione, per collezione o per contributor (termine con il quale definiamo i nostri artisti e fotografi). Nel caso delle immagini si possono addirittura selezionare i risultati in base anche a forme e colori. Una volta individuato ciò che si desidera si passa all’acquisto che avviene tramite “crediti”, la nostra moneta virtuale. Quali sono gli obiettivi a medio lungo termine di iStockphoto in Italia? L’obiettivo di iStock è quello di confermarsi come partner ideale per le aziende che cercano contenuti multimediali per i propri progetti creativi. Stiamo lavorando nell’ottica di offrire un prodotto sempre più rilevante (con contenuti sia locali che internazionali), capace di soddisfare ogni richiesta in qualsiasi momento. iStock è stato un pioniere nel mercato della fotografia di micro-stock e vogliamo continuare a proporre soluzioni e prodotti innovativi. www.iStockphoto.it
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La continua spinta all’innovazione e i forti investimenti nella ricerca hanno permesso la realizzazione di dispositivi complementari che garantiscono qualità, prestazioni e produttività durante tutte le operazioni di confezionamento.
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Nel 2012 la qualità rappresenta senz’altro uno dei più importanti fattori di differenziazione nell’industria dell’imballaggio. Non importa quanto velocemente e con quale risparmio di costi e rispetto dell’ambiente sia stato prodotto un imballaggio: se non rispetta i requisiti di qualità richiesti dai grandi marchi, è molto probabile che un’intera tiratura venga scartata. Problemi di controllo qualità possono mettere a rischio i rapporti tra i produttori di imballaggi e i proprietari dei grandi marchi, un rischio da evitare soprattutto nella situazione economica attuale. Per questo motivo una produzione zero-difetti è un elemento chiave per fidelizzare i clienti. Da oltre vent’anni l’industria si muove in questa direzione ma è solo negli ultimi anni che queste richieste sono diventate sempre più spesso parte integrante dei contratti. Non si tratta più di semplici contratti di assistenza, bensì di documenti che evidenziano nel dettaglio i criteri di qualità da rispettare, prevedendo penali in caso di inadempienza. Molti clienti oggi sopravvivono o soccombono in base a tali indicatori di performance.
Un clima “severo” Durante il processo di produzione possono sorgere innumerevoli problemi. Nel processo di stampa ad oro a caldo, per esempio, possono sorgere problemi per la messa a registro del nastro o il posizionamento dell’ologramma, la qualità o la precisione della stampa e durante la stampa offset si possono avere macchie o variazioni di colore. Nella fustellatura si possono avere problemi di messa a registro, mentre la varietà di problemi che si possono avere durante le operazioni di piega-incollatura va dall’accuratezza in generale a problemi di dosaggio della colla. Il mancato rispetto degli standard qualitativi richiesti costituisce un costo troppo alto per i produttori di imballaggio che devono essere in grado di assicurare ai loro clienti prodotti di qualità per battere la concorrenza. Imballaggio a zero difetti come processo globale Come possono dunque i produttori di imballaggio affrontare queste sfide ed essere certi di essere sulla giusta strada verso la produzione “zero difetti”? La risposta purtroppo non è semplice. Le aziende devono guardare al processo nella
sua globalità. Questo significa considerare la struttura organizzativa nel suo complesso, la tecnologia e i materiali usati, così come lo staff che lavora ai progetti. Per prima cosa, una “etica della qualità” dovrebbe essere un valore aziendale promosso in primis dalla Direzione; e i responsabili della qualità dovrebbero far capo direttamente alla Direzione. Anche l’ottenimento di certificazioni quali la ISO 9000 testimonia l’attenzione posta sulla qualità, così come l’implementazione di processi quali Total Quality Management o Six Sigma. Un alto livello di qualità può inoltre essere raggiunto solo se l’intero staff aziendale è consapevole dell’importanza che la qualità ricopre. Il personale deve essere formato in modo adeguato e ben organizzato. Ogni anello della catena produttiva deve comprendere le necessità del passaggio successivo e avere una visione del processo nel suo insieme. In ultima analisi, il passaggio verso una produzione zero difetti si basa fondamentalmente sulla tecnologia e sui materiali utilizzati. Per assicurare la precisione e i livelli qualitativi richiesti oggi dal mercato, è necessario valutare con attenzione i
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Verso la produzione “zero difetti”
tecnologie cartotecnica
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In un mercato competitivo come quello odierno, è sempre più importante riuscire a produrre “senza difetti”. Ma è un passaggio che si basa fondamentalmente sulla tecnologia e sui materiali utilizzati, e comporta quindi un investimento.
materiali grezzi utilizzati, gli utensili, i macchinari stessi, così come i sistemi per il controllo qualità in ogni fase del processo. I produttori di imballaggio potrebbero essere tentati di ridurre i costi di questi elementi, ma con una posta così alta in gioco devono essere certi di lavorare con i migliori fornitori. Sebbene questo significhi sostenere costi maggiori, si tratta di un passaggio chiave per fidelizzare il cliente. È inoltre necessario investire per essere certi che i macchinari abbiano i requisiti necessari per raggiungere con successo una produzione zero difetti. Con le macchine di ultima generazione in ogni fase del processo – dalla stampa a oro a caldo alla fustellatura, alla fase di piega-incollatura – il produttore di imballaggio sarà perfettamente in grado di assicurare l’accuratezza e la precisione dell’intero processo. Sono infine necessari dei sistemi di controllo della qualità ad ogni fase del processo. Oltre alla raccolta random di campioni durante il ciclo produttivo, i produttori spesso utilizzano una serie di sistemi automatizzati in linea che comprendono anche dispositivi di rilevamento per assicurare per esempio
che l’adesivo sia applicato in modo corretto e la piegatura venga eseguita con precisione. Fino a poco tempo fa, però, non era possibile controllare ogni scatola se non manualmente – cosa che è chiaramente impraticabile con i moderni volumi produttivi – oppure facendo passare le scatole finite su un’unità separata fuori linea, con conseguenti tempi di settaggio e lavorazione aggiuntivi e quindi rallentamento del ciclo produttivo. È comunque difficile che i dispositivi per il controllo della qualità non riducano la produttività dell’azienda. I progressi realizzati di recente sullo sviluppo delle telecamere ad alta velocità e dei sistemi di analisi delle immagini sono estremamente importanti in quanto fanno sì che possiamo avere sistemi di controllo qualità zero difetti per piega-incollatrici integrati in macchina. Una volta installati su una piegaincollatrice, sono in grado di controllare ogni singola scatola, in linea, durante l’ultima fase prima di lavorazione. Un tale sistema di ispezione al 100% in questa fase del processo crea un senso di fiducia nel cliente ed elimina difetti potenziali che possono insorgere nel processo produttivo come modifiche
nel colore, nelle marche di registro o errori di piega-incollatura. La qualità è un fattore che fa la differenza In un mercato estremamente competitivo e sensibile ai prezzi come quello di oggi, fornire prodotti di qualità è il modo più efficace per fidelizzare i clienti. Se non riescono a differenziarsi per creatività, devono combattere basandosi su qualità e prezzo. Il passaggio a una produzione zero difetti può significare in molte aziende e mercati di dover ripensare completamente l’intero processo produttivo. Si tratta comunque di un passaggio assolutamente necessario per la soddisfazione dei clienti in un clima che si fa sempre più turbolento. E senza dubbio di un investimento necessario e di valore. *Product Marketing Director, piega-incollatrici Bobst.
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eventi stampa digitale
Bompan - Mimaki
Un 2012 all’insegna del nuovo che avanza Allo showroom di Tradate presentata in anteprima italiana la prima ondata di novità del 2012.
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“Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica. Siamo noi imprenditori che dobbiamo scrollarci di dosso il passato e muoverci verso il nuovo che avanza”. È con queste parole che Massimo Bompan, presidente di Bompan, ha accolto gli ospiti intervenuti all’evento. Un incontro che ha visto il coinvolgimento di clienti, dealer, partner e giornalisti particolarmente interessati alla presentazione di quella che è stata considerata la principale novità di Fespa 2012: il Latex firmato Mimaki. Ma non solo di tecnologia si è parlato: la prospettiva è stata ben più ampia. La rivoluzione tecnologica attualmente in atto nel mondo delle arti grafiche si inserisce in un contesto generale articolato, dove le regole che governano l’economia mondiale stanno cambiando. «Tutti pensiamo a cosa potrebbero fare i governi e le banche per rilanciare l’economia, ma siamo noi imprenditori che per primi dobbiamo cambiare pelle. Non dobbiamo subire il cambiamento strutturale, dobbiamo essere flessibili, versatili, dobbiamo avere la capacità e la lucidità di adeguarci». E tra le chiavi di volta evidenziate da Massimo Bompan per approcciare il mercato oggi vi è la volontà di puntare sull’innovazione tecnologica quale alleato per sviluppare business in nuove nicchie di mercato e, allo stesso tempo, creare valore aggiunto che i clienti siano in grado di riconoscere e quindi remunerare. Un modus operandi che Bompan sta mettendo in pratica da quando nel ‘96 ha avviato il suo rapporto con Mimaki, diventando il distributore esclusivo per l’Italia del marchio nipponico. Oggi l’azienda spinge più che mai sull’acceleratore, investendo in risorse umane, e si conferma azienda votata all’innovazione: investe l’8% del fatturato in R&D per mettere a punto soluzioni che all’eccellenza qualitativa e all’affidabilità consolidata, integrano la velocità con prestazioni industriali. E il Latex firmato Mimaki è l’ultima delle innovazioni: «Sono tre anni che questa tecnologia è disponibile sul mercato, ma è da molto più tempo che il reparto R&D di Mimaki sta lavorando per mettere a punto soluzioni con prestazioni inedite che presentiamo ufficialmente oggi in anteprima italiana con JV400LX, il sistema dal dna eco–friendly senza compromessi». Disponibile in due formati (130 e 160 cm), assicura alte performance in termini di velocità (18 m2/h), qualità di stampa, grazie ai nuovi inchiostri Latex Mimaki, ed efficienza produttiva con consumi di energia elettrica e di inchiostri ridotti del 50%. Tra i plus della nuova JV400LX l’esclusiva del primo inchiostro Latex bianco ad alta coprenza.
La JV400LX può essere utilizzata in diversi ambiti applicativi grazie alle basse temperature (40/60°) che ampliano il range fino a includere anche materiali termosensibili. In alto, Massimo e Rachele Bompan.
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Prototipopresentatoincollaborazione con Gamma
L’azienda svizzera Dopo l’ingresso in spariglia le carte sala stampa di una nel mercatoSpeeddella Heidelberg stampa master di confezioni: le macchine 52, i tempi da stampasioffset produttivi sono entrano in nuovi drasticamente ambiti ridotti, d’impiego. perché l’etichetta viene stampata in b/v e verniciata in un unico passaggio.
Una macchina ibrida Alprinta V con quattro gruppi di stampa offset e uno per stampa flessografica.
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Müller Martini
La scelta dello stampatore orientato al futuro Nel gruppo di stampa Alprinta V con formato a variazione continua, il cambio dei cilindri di stampa richiede due soli minuti.
■ Pellicole colorate, sacchetti, etichette di ogni forma: la stampa di confezioni flessibili deve essere conveniente, veloce e adattabile alle variazioni. Per questo si utilizzano le tecniche flessografica e calcografica, in quanto, nella offset a bobina convenzionale, un cambio formato produce un aumento del costo dei materiali, dovendo sostituire per intero i cilindri stampa; problematica che annulla il vantaggio di questa tecnica: poter realizzare forme di stampa in modo rapido e semplice tramite esposizione. La Alprinta V di Müller Martini consente invece di sfruttare tale pregio anche nella stampa di confezioni flessibili, grazie alla stampa offset a bobina con formato a variazione continua. Ciò è reso possibile grazie alla Indramotion for Printing di Rexroth, moderna tecnologia che sfrutta l’elevata precisione di sincronizzazione degli assi e permette di ridurre il tempo di preparazione di un nuovo formato. La rapidità nel cambio formato abbinata al vantaggio di brevi lead time dovuti alla rapida esposizione nel processo, consentono grande flessibilità nella produzione su commessa e aumentano la produttività, caratteristiche apprezzate nei casi in cui si richiedono frequenti variazioni di motivi e ordini, con ridotta probabilità di ripetizione. Uno degli elementi centrali della soluzione è il sistema di controllo Motion Logic che, sfruttando i blocchi funzionali di libreria Rexroth, permette di semplificare e rendere particolarmente leggibile l’engineering del PLC e del Motion Control. Alprinta è stata già installata presso oltre 60 aziende grafiche: uno sprone, per Müller Martini, a promuovere il futuro della offset a formato variabile. Per la sua ultima generazione di macchine, la VSOP, l’azienda impiega nuovamente la soluzione di automazione Indramotion for Printing, disponibile anche come espansione per macchine Alprinta preesistenti. IPI 135/12
tecnologie stampa
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È arrivata la nuova linea di miniquaderni, coloratissimi e dalle finiture di pregio, firmati Cartotecnica Favini, azienda da oltre quarant’anni nel mercato delle carte per l’ufficio, il disegno, le belle arti e la scuola. Dieci diversi colori, da quelli più tradizionali alle tinte più di moda, copertina con finitura extra liscia o con effetto martellato, i Notebook Idea di Favini si riconoscono al tocco per la qualità della carta e dei cartoncini utilizzati e per l’elegante dettaglio della rilegatura artigianale con un filo colorato. Tutti i Notebook Idea sono prodotti in Italia con carta Favini nel completo rispetto dell’ambiente. www.shop.favini.com
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eventi
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cartotecnica
Facile dimenticare l’inverno con i Notebook di Favini
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Jaz silk è il primo risultato tangibile della collaborazione tra HP e Sappi Fine Paper Europe, tra i maggiori fornitori di carte offset patinate. Jaz silk è una carta patinata di alta qualità concepita per la stampa digitale inkjet in bobina ad alta velocità che viene presentata in anteprima in occasione di Drupa 2012. Disponibile nelle grammature da 90, 115, 130 e 150 g, è particolarmente adatta per stampa commerciale, mailing, libri a colori e applicazioni personalizzate. La cartiera presenterà a breve anche Jaz book e Jaz gloss, anch’esse frutto della collaborazione tra le due società. www.sappi.com/jaz
Arjowiggins Creative Papers al SaloneSatellite
stampa digitale
HP e Sappi Fine Paper Europe lanciano Jaz silk
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NEWS
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Diego Grandi, designer italiano con una particolare attenzione al progetto di superficie, ha firmato una delle quindici installazioni esposta al Salone Satellite di Milano lo scorso aprile che proprio quest’anno festeggia 15 anni. “Prove di stampa”, realizzata in collaborazione con Alessandro Costariol, è una scultura che vede protagoniste le carte Arjowiggins Creative Papers. Si tratta di un’installazione che interpreta e riproduce il concetto della stampa in quadricromia: in essa pareti, pavimenti e oggetti contenuti nello spazio diventano possibili aree di stampa. Cuore visivo del progetto è il tavolo da lavoro al centro dell’ambiente. Una sovrapposizione di fogli di carta colorata Pop’Set da 170 g tagliati e sovrapposti l’uno sull’altro hanno creato sfumature di grande impatto. www.arjowigginscreativepapers.com
Carta
&Supporti
Marco Tullio Cicerone
NEWS
“Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima”.
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La linea Stardream del Gruppo Cordenons dal febbraio scorso è ufficialmente certificata FSC, una scelta che rappresenta un ulteriore passo in avanti verso una maggiore tutela dell’ambiente. La certificazione garantisce che la cellulosa impiegata per la produzione di Stardream proviene da foreste gestite in maniera responsabile rispettando gli standard del Forest Stewardship Council. La gamma Stardream è una delle più ampie e articolate all’interno del portfolio di Gruppo Cordenons e la certificazione FSC testimonia l’attenzione rivolta a un mercato dove la richiesta di prodotti ad alto contenuto ecologico è in continua crescita. www.gruppocordenons.com
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Certificazioni
Stardream, vicina ai creativi, vicina all’ambiente
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sponsorizzazioni
Amber si prepara al calcio d’inizio di Euro 2012
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Carta ecologica
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SwanBarrier di UPM per packaging alimentare
Riprendendo un tema già utilizzato in passato, Arctic Paper ha scelto di accompagnare nuovamente con la sua linea di carte Amber i clienti per tutto il percorso del torneo Euro 2012. In particolare, ha realizzato con Amber una brochure supportata da una campagna via web che renderà Euro 2012 ancora più coinvolgente e divertente. Con largo anticipo è quindi possibile leggere aneddoti e curiosità circa le formazioni partecipanti, scaricare la classifica e sfidare i propri amici pronosticando i risultati. www.arcticpaper.com/amber/euro2012
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UPM lancia una nuova linea di carta ecologica studiata per avvolgere cibi oleosi e secchi. Le proprietà di SwanBarrier, tra le quali costituire una barriera all’umidità, sono state ottenute senza alcun coating in PE o chimici, il che rende queste carte completamente riciclabili e biodegradabili. Diversamente dalla plastica o dalla carta accoppiata alla plastica, mantiene intatte le caratteristiche dei cibi; il pane ad esempio può restare fragrante anche per tre giorni. La linea comprende SwanBarrier light, disponibile nelle grammature da 45 e 55, e SwanBarrier da 60 e 65, ideale per la stampa flexo. Le carte sono state approvate per essere utilizzate a diretto contatto con alimenti secchi e godono delle certificazioni BfR e FDA Food Certificate, oltre a essere disponibili con i marchi FSC e PEFC. 71 www.upm.com
SpazioEtichette Vinitaly 2012
Sempre più colore negli scaffali dei vini Per tradizione, l’etichetta da vino è nera, o bianca o beige carta naturale, comunque sempre monocolore. Eppure, il nero è raffinato, ma “pacato” − ha detto Francesco Bonfio, presidente di Vinarius (Associazione Enoteche Italiane) al convegno “Etichetta e bottiglia: haute couture o prêt à porter?” − ma volete mettere l’impatto che ha il verde acido?”
di MARCO F. PICASSO
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Una battuta certamente provocatoria, ma realistica se consideriamo come il packaging evolva verso un sempre maggior richiamo sul consumatore, come dimostrano gli studi di marketing. E visto che spesso è lo scaffale a comandare, occorre tenere presente, anche nel caso del vino, l’esigenza di un’etichetta più comunicativa rispetto al passato. Questo è un trend confermato dall’ultimo Vinitaly dello scorso aprile in cui la presenza di molte case vinicole giovani hanno dato un nuovo orientamento alla presentazione dei loro vini. Come è emerso nel convegno citato, promosso dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella, al quale hanno partecipato la curatrice dell’indagine Roberta Capitello (professore associato all’Università degli Studi di Verona, dipartimento di Economia aziendale), il pubblicitario Riccardo
eventi vinitaly
I produttori prestano sempre più attenzione all’etichetta, diventata un vero e proprio strumento di marketing.
Facci (dell’agenzia creativa Facci & Pollini di Vicenza) e il presidente di Vinarius Francesco Bonfi, il packaging del vino – bottiglia, etichetta e retro etichetta, collarino e capsula − riveste notevole importanza nelle strategie di prodotto e di comunicazione in rapporto alla necessità di interazione con un consumatore sempre più esigente, alla ricerca di segnali di qualità predittivi e affidabili. Secondo la ricerca coordinata dalla dottoressa Capitello, con un’indagine che ha riguardato 703 vini per 133 aziende in rappresentanza dei due terzi degli imbottigliatori della zona, è emerso come ancora domini l’etichetta monocolore con una percentuale superiore al 77% in cui solo sull’8% delle etichette si aggiunge una stampa a rilievo. Per la maggior parte le etichette sono dominate dal testo dove la presenza di un’immagine (un edificio, un paesaggio e più raramente un personaggio) varia dal 24 al 37% a seconda del tipo di vino. Interessante anche notare come meno della metà delle etichette posteriori presenti una stampa curata, a meno che non si tratti di un vino pregiato. Anche la scelta della carta e della finitura varia molto con l’importanza del vino o di come lo si vuol far apparire (fino ai non rarissimi casi limite in cui bottiglia, etichetta e confezione superano il valore del contenuto). Tuttavia, proprio grazie a case vinicole giovani e innovative, come ad esempio nell’apposito spazio “Trendy oggi, Big domani”, emergono interessanti novità anche nel packaging: etichette creative, confezioni regalo con abbinamento bottiglia, etichetta e astuccio, spesso con l’aggiunta di una presentazione a libretto. Il colore, dunque, prende piede. Si notano, finalmente, etichette vivaci e di forte impatto visivo, come quelle di alcuni produttori della Campania, che hanno fatto della creatività − e dell’arte, come recita lo slogan che la Regione ha presentato a Vinitaly − un loro punto di forza. Venendo ad alcuni casi pratici, troviamo interessanti le iniziative di alcune case che hanno rinnovato la presentazione dei loro vini o con etichette decisamente “giovani”, colorate e creative, oppure, se hanno voluto mantenersi nei canoni della tradizione, etichette in cui domina il nero, ma associandovi finiture particolari come il l’effetto Braille serigrafato e l’aggiunta di un’etichetta a libretto legata al collarino. Ci piace qui citare le Cantine Catena, in provincia di Avellino, che hanno creato la linea costituita da tra bottiglie: “intrecci” (un Aglianico doc), “trame” (un Greco di Tufo docg), “legàmi” (un Fiano docg), che insieme raccontano una storia, che è, romanzata, la storia ottocentesca di un “intreccio” tra la contessa e il contadino, da cui ha origine la famiglia proprietaria di questi vigneti. Il racconto è presentato in eleganti etichette a fisarmonica racchiuse in una piccola busta in formato 7x4 cm in carta ruvida nera (con testo in bianco e nome del vino in oro o argento o bronzo). Una simpati-
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eventi vinitaly
ca ed efficace azione di marketing che invita ad acquistare tre bottiglie a volta e che ha riscontrato grande successo in Italia e all’estero. Tuttavia domina ancora una marcata dicotomia tra vini classici, in cui la tradizione viene conservata senza alcun cambiamento o con variazioni minime nelle etichette che siamo abituati a vedere − parliamo soprattutto dei grandi vini piemontesi e toscani −, e vini giovani in cui notiamo un forte rinnovamento e molta creatività da parte di aziende di recente costituzione o aziende tradizionali di famiglia in cui si è inserita una nuova generazione. Inoltre, parlando di esportazione, in cui il vino italiano sta riconquistando spazi importanti, ci dicono che oggi le aziende sono attente ai gusti dei vari Paesi di destinazione: mentre il mercato tedesco, infatti, è ancora orientato alla scelta di etichette tradizionali, mercati come quello statunitense, ma anche il giapponese, prediligono la creatività italiana e le etichette colorate. La tracciabilità
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Sia nel corso del convegno, sia presso diversi stand, è stato messo in evidenza come le nuove tecnologie possano cambiare il modo di comunicare il vino. Oltre alle ormai affermate etichette personalizzate, grazie alla flessibilità della stampa digitale, i codici a matrice stampati sull’etichetta permettono da un lato di assicurare la tracciabilità (e rintracciabilità) del prodotto − oggi richiesta, per legge, con l’apposita etichetta sul collarino stampata dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato − e offrono anche la possibilità di fornire una serie di informazioni che l’etichetta posteriore non può contenere, quali alcuni dettagli sulla zona di produzione, la composizione ed esposizione del terreno, il sistema di allevamento e il tipo di vinificazione, nonché le caratteristiche organolettiche nel dettaglio, anche se, ha auspicato presidente delle enoteche, «sarebbe meglio fornire al consumatore meno filosofia e più dati che lo aiutino alla scelta». Questa tecnologia la vediamo applicata con i sistemi Secom ad esempio, nei vini biologici, una delle novità di questi ultimi tempi, in cui il codice a matrice sostituisce il più costoso RFID. Il codice a matrice per la tracciabilità può contenere in poco spazio tutte queste informazioni che il consumatore ottiene riprendendolo con il suo smartphone che lo collega al sito internet del produttore. Un vero e proprio print-to-web (da non confondere col web-to-print...) che sta affermandosi in diversi campi e in cui le aziende di stampa possono trovare nuovi sbocchi di mercato. Anche se, personalmente, troviamo più affascinante e concreta l’etichetta a libretto, che può persino diventare oggetto da collezione.
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Un nuovo reparto per le etichette Dopo aver esplorato molteplici settori nel mondo delle arti grafiche, Pixartprinting, azienda leader nel webto-print e sempre molto attenta ai mercati in crescita,
di CRISTINA ROSSI
non poteva non entrare in un segmento dalle ottime prospettive come quello delle etichette. L’azienda veneta ha pertanto deciso di creare un reparto ad hoc, investendo nelle più moderne tecnologie di stampa e finishing: un sistema di stampa a bobina Epson SurePress L-4033A e un sistema Sei Laser per il taglio. «Il servizio etichette era in realtà già presente nella nostra vetrina virtuale», spiega Alessandro Tenderini (in foto), direttore generale di Pixartprinting, «e per la stampa utilizzavamo le HP Indigo 7500, ma poi abbiamo deciso di cambiare tecnologia principalmente per il formato e perché molti dei nostri clienti ci chiedevano una stampa di etichette in bobina. Abbiamo privilegiato una soluzione inkjet anziché optare per una macchina elettrofotografica soprattutto per la qualità di stampa e per la versatilità del prodotto. La stampa inkjet Epson offre infatti una qualità molto elevata e non necessita di supporti speciali». Comune denominatore del labelling firmato Pixartprinting: qualità eccellente, stampa in esacromia, possibilità di scelta tra materiali diversi, tra cui carta patinata lucida, carta naturale e polipropilene, e tempi di consegna ridotti. Il servizio Pixartprinting consente di realizzare on demand etichette uniche e innovative anche per articoli prodotti in piccole tirature o in edizioni limitate. «Con questa nuova gamma ci rivolgiamo principalmente alle piccole/medie aziende che operano nel settore food & beverage. In Italia esistono migliaia di realtà che incarnano la tradizione del nostro Bel Paese e che rappresentano il Made in Italy nel mondo. Spesso si tratta di aziende anche a gestione familiare, all’interno delle quali la realizzazione di un packaging particolare e annessa etichetta può risultare un ostacolo. Rivolgersi a noi come partner per la stampa consente di ottenere una risposta veloce e pratica, costi competitivi e consegne anche in 24h. Ciò che richiedeva un lungo e spesso noioso percorso di contrattazione col tipografo, ora può essere eseguito in pochi semplici passaggi via web». Se ad oggi quello delle etichette rappresenta una percentuale che si aggira attorno al 5% dei ricavi complessivi, Pixartprinting ritiene che sia verosimile ipotizzare un margine di crescita decisamente superiore rispetto ad altri prodotti. Miglioramento qualitativo con la stampa in esacromia (orange e green) con possibilità di riprodurre ben oltre il 90% dei colori pantone, fornitura in bobina, ampia gamma di supporti, maggiore capacità produttiva e sensibile riduzione dei prezzi: queste le leve su cui Pixartprinting punterà per sviluppare il proprio business nelle etichette.
Investimenti L’inaugurazione del nuovo reparto ha coinciso con l’installazione di una Epson SurePress L-4033A a bobina e un sistema Sei Laser per il taglio.
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Oltre agli inchiostri e ai prodotti chimici per sala stampa, Open Age fornisce anche tutti i servizi di assistenza tecnica e commerciale. www.openage.it
■ Open Age si propone al mercato come intermediario commerciale tra i fornitori e le aziende grafiche, cui propone soluzioni costituite da marchi accuratamente selezionati e servizi di supporto di alto livello con serietà, impegno e passione. Specifici per le aziende di stampa offset, flexo e rotocalco sono gli inchiostri SakataInx, JoeunInk ed EuroInks, i tessuti gommati e i prodotti chimici. L’ampia gamma di inchiostri di alto livello tecnologico della multinazionale giapponese SakataInx, commercializzati da Open Age in tutta Italia attraverso una rete di distributori regionali esclusivi, comprende la linea Diatone a base minerale semi-fresca e alta concentrazione di pigmenti in più versioni: quadricromia, nero profondo neutro, colori Pantone, oro, argento e vernici da sovrastampa ossidative e la serie Inx Cure per la stampa su supporti assorbenti e non assorbenti come PVC e laminati. Specifici per la stampa flexo sono invece gli inchiostri della serie Lamprint per laminazione con o senza dissolvente, quelli a base microcellulosa delle linee Metacrom per la stampa flexo e rotocalco su supporti metallizzati senza uso di primer e vernici da sovrastampa e quelli della serie Yukoflex adatti alla stampa su polipropilene e polietilene. Ideale per la stampa a 8/10 colori e per gli utilizzatori più esigenti è invece l’inchiostro vegetale a base di olio di soia Yessoy di JoeunInk, molto versatile, ad alto grado di lucido, con ottima resistenza allo sfregamento. Completa l’offerta degli inchiostri la linea EuroInks, marchio creato da Open Age per definire una linea di prodotti speciali: colori Pantone, oro, argento e inchiostri per imballaggio alimentare. Oltre agli inchiostri, Open Age propone una gamma completa di tessuti gommati di qualità adatti a ogni esigenza di stampa, con servizio di taglio e barratura; una linea di prodotti chimici per sala stampa che comprende additivi di bagnatura, solventi di lavaggio e prodotti ausiliari e, per finire, sistemi di trattamento acque a osmosi inversa e strumenti di misura.
Un’azienda che opera in costante sintonia con i propri clienti, anticipando gli eventi e aprendosi a collaborazioni con aziende e professionisti che condividano una visione del mercato moderna e flessibile, basata su competenza, esperienza e passione per il proprio lavoro.
Da sinistra, Mario Colombo, Vincenzo Benincasa e Stefano Florenin, i tre soci dell’azienda con sede a Lodi Vecchio.
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NEWS
notizie dalle aziende
nobilitazioni
Effetti metallizzati nella stampa digitale
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do; poi una foglia Digital Metal, formata da uno strato di lacca metallizzata e uno di supporto in PET, viene laminata sul substrato prestampato. Immediatamente dopo, il supporto viene rimosso, lasciando sulle aree prestampate solo lo strato decorativo. A ciò segue la stampa digitale e, ove necessario, la laccatura. Digital Metal è adatta sia per stampa a foglio che a bobina. Inoltre, essendo sovrastampabile sia con toner UV che con toner tradizionali per stampa digitale, permette di ottenere una vasta gamma di colori metallizzati. Il vantaggio del procedimento Digital Metal rispetto a una metallizzazione totale è che lo strato di metallizzazio-
ne viene applicato solo dove desiderato. Digital Metal è un sistema economico di applicazione di effetti metallizzati, indipendentemente dal volume del lavoro. Poiché non è necessario alcun clichè, questo procedimento è infatti adatto anche per piccoli lavori di decorazione, oppure per la creazione di campionature e prove per la stampa a freddo. Aderisce bene a tutti i toner presenti sul mercato, dotati di buona adesione su vari substrati. Digital Metal amplia i campi di utilizzo della decorazione tramite stampa e offre nuove possibilità per perfezionare l’estetica di imballi, etichette, stampe commerciali, cartoline o
libri fotografici stampati digitalmente. Questo procedimento, infatti, permette non solo di applicare una vasta gamma di colori metallizzati a prodotti stampati digitalmente, ma può essere utilizzato anche per applicare effetti olografici. Accanto alla Digital Metal semplice, la gamma di prodotti Kurz include anche varianti Digital Diffraction con disegno olografico in continuo e Digital Holo, con disegno personalizzato a singole immagini.
Grazie al suo stacco nitido, Digital Metal è ideale per decorare sia dettagli fini che complessi, nonché ampie superfici, con trasferimento sia a toni pieni sia a mezzi toni (es. puntinatura) se combinata con la sovrastampa.
Luxoro Tel. 0384.254011 Servizio lettori n. 1
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APP iEdigit, disponibile la release 2.0.0
Da Fuji la versione 3 del web-to-print XMF PrintCentre
Tenere sotto controllo l’azienda in qualunque momento e da qualunque posto è finalmente possibile grazie a iEdigit, applicazione mobile per iPhone e iPad che si collega direttamente al gestionale aziendale. Dopo il lancio in gennaio della APP iEdigit release 1.0.1, è ora disponibile su App Store la release 2.0.0, arricchita di nuove funzionalità. I vantaggi sono innumerevoli, soprattutto per la fruibilità estemporanea dei dati. Oltre a verificare i dati di un preventivo e controllare i centri di costo aziendali, conoscere lo stato di avanzamento della produzione, stimare un eventuale ritardo di commessa, nella nuova release 2.0.0 sono state aggiunte tante altre pratiche funzionalitá, tra cui: il menù di accesso all’applicazione suddiviso in categorie, che facilita l’accesso alle informazioni richieste; la gestione commerciale (CRM) che offre ora la possibilità di visualizzare la scheda anagrafica del cliente; la notifica delle attività; il caricamento dei dati per il controllo dell’avanzamento commesse ulteriormente ottimizzato.
Fujifilm ha annunciato il lancio della più recente release, la versione 3, della propria soluzione web-toprint, cloud-based XMF PrintCentre V3. È un sistema hosting che consente alle aziende di stampa di creare più siti web dedicati al commercio elettronico per la vendita di stampe e per gestirne l’intero processo dall’acquisto on-line all’invio dei file PDF pronti per la stampa a un sistema di produzione come il Fujifilm Workflow XMF. La versione 3 comprende molte nuove funzionalità: un nuovo modulo “text editor” per la gestione di testo variabile all’interno del già presente Template Editor WYSIWYG, un migliorato controllo PDF pre-flight per i lavori di stampa ad hoc e una nuova e più ampia anteprima dei lavori ordinati. Il sistema comprende numerose funzionalità appositamente progettate per gli stampatori specializzati nel grande formato. Queste includono nuove capacità di “front/ back office” che consentono di aggiungere, rapidamente e semplicemente, le stampe di grande formato all’XMF PrintCentre web store insieme a una maggiore flessibilità nella modalità di gestione del listino prezzi.
Edigit, Tel. 051.372688 Servizio lettori n. 2
Fujifilm Italia, Tel. 02.929741 Servizio lettori n. 3
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Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia del Gruppo Kurz, propone nuove e innovative tecniche di decorazione con la stampa digitale. Ha infatti sviluppato un processo di finitura che riproduce il raffinato scintillio metallizzato. Finora era possibile applicare una vernice metallizzata su carta e cartonati esclusivamente attraverso tre tecniche di finitura: deposito di metallo su tutta la superficie, stampa a caldo e stampa a freddo integrata nella offset. Ora, con Digital Metal l’effetto metallizzato si ottiene attraverso diverse fasi di decorazione. Innanzitutto il disegno viene stampato sul substrato utilizzando un toner in polvere o liqui-
NEWS
notizie dalle aziende pulizia rulli anilox
Enpurex 95 Plus, detergente brevettato a base di ultrasuoni Rolf Meyer, società tedesca rappresentata in Italia da Printgraf/Ulmex e produttore di ricambi per l’industria grafica e dell’imballaggio, ha recentemente acquisito a livello internazionale i diritti di vendita di Enpurex dalla Bubbles&Beyond di Lipsia, una società che ha iniziato la propria attività realizzando prodotti per rimuovere i graffiti dalle superfici in metallo dei treni, finché qualcuno si è accorto che quei prodotti potevano avere risvolti interessanti anche per il settore delle arti grafiche. Enpurex 95 Plus è, infatti, il primo detergente di lavaggio per cilindri
anilox a base d’acqua, brevettato, completamente ecologico e non nocivo per la salute, in quanto non contiene solventi chimici. Già testato presso stampatori flexo in Europa, il prodotto è già disponibile per la commercializzazione in bottiglie da 1 litro o taniche da 10 litri ciascuna. È stato battezzato “intelligent fluid” ed è stato specificamente sviluppato per il lavaggio a mano dei cilindri retinati anilox che, come si sa, sono formati da cellette in ceramica. Le aziende grafiche spesso effettuano i lavaggi dei rulli con macchine automatiche, ma poi succede che in
stampa si notano sui colori coprenti alcune differenze di nitidezza. Questo perché in quel punto del cilindro si è depositata un’elevata quantità di colore e il lavaggio automatico non è stato in grado di pulire la celletta in tutta la sua profondità. Enpurex assicura un’impeccabile qualità di stampa, in quanto va più a fondo nella pulizia delle cellette grazie agli ultrasuoni: le particelle del detergente agiscono sullo sporco con una frequenza a 4 kHz e, attraverso un movimento meccanico che prevede 4.000 movimenti al secondo, creano delle fessure sulle particelle
di sporco, si infiltrano e arrivano alla base. Al contrario, gli agenti chimici si depositano sulla parte sporca. Il tempo di intervento richiesto da Enpurex è breve e non si ripercuote sulla produttività, perché il fermo macchina è inferiore rispetto a quello richiesto dai lavaggi automatici o dai lavaggi manuali con prodotti chimici. Il prodotto è efficiente per la rimozione di inchiostri a dispersione, ma anche vernici UV, a base acqua e a base solvente.
Enpurex 95 Plus è biodegradabile, privo di solvente e particolarmente indicato per il lavaggio manuale dei cilindri retinati anilox.
Printgraf, Tel. 049.8797744 Servizio lettori n. 4
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Molte aziende italiane ed estere hanno scelto le nostre macchine e i nostri impianti perché consentono di risolvere in modo specifico e totale ogni problema di confezionamento e imballaggio con films plastici. Da oltre 45 anni operiamo nel settore applicando sempre le tecnologie più avanzate.
I nostri collaboratori sono esperti e qualificati professionisti coi quali sviluppiamo programmi di continua ricerca e di sistematiche sperimentazioni. Anche per questi motivi produciamo, oggi, macchine automatiche in grado di eseguire confezioni ad alta velocità; retratte e/o non retratte, di GIORNALI, LIBRI, RIVISTE, CATALOGHI, QUADERNI, RISME DI CARTA, MODULI CONTINUI, ecc. in copie singole o pacchi.
macchine e impianti confezione · spedizione · mailing SITMA MACHINERY S.p.A. Via Vignolese, 1910 - Tel. +39 059 780 311 - Fax +39 059 780 300 - 41057 SPILAMBERTO (MO) Italy INTERNET: http://www.sitma.com – E-MAIL: sitma@sitma.it
Prototipo presentato in collaborazione con Gamma
uomini&aziende stampa
Citem
Quando innovazione fa rima con tradizione Da sinistra: Vittorio Finessi (responsabile commerciale Lüscher), Paolo Pasolini (direttore tecnico Citem), Roberto Mariotti (consulente Lüscher), Paolo Storti (direttore di produzione Citem). Oggi Citem conta 75 dipendenti, di cui 63 soci della cooperativa, e stampa per conto di Finegil ben 13 testate tra quotidiani e periodici.
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■ Fondata nel 1664 ad opera degli stampatori ufficiali della corte di Carlo II di Gonzaga Nevers, la Gazzetta di Mantova può fregiarsi di essere, tra quelli ancora stampati oggi, il più antico giornale italiano e uno dei più antichi del mondo. Sotto la dittatura fascista venne sospesa la pubblicazione, ma il 21 luglio 1946 riprese nella sede storica ad opera della Citem - Cooperativa Industriale Editrice Mantovana, formata da giornalisti e tipografi. Ai primi anni Ottanta il gruppo Mondadori rileva la testata mantenendo Citem come azienda di stampa e i giornalisti escono dalla società, che si trasforma in cooperativa di tipografi. E risale a quegli anni l’inizio di un processo di innovazione tecnologica che non si è più fermato. Si aggiungono nuove testate locali e nell’89 la società editrice viene acquistata da Finegil del Gruppo Editoriale l’Espresso, la cui divisione Nord-Ovest diviene il referente di Citem. E la tecnologia di stampa passa da roto-offset a rotativa flexo. Innovatori da sempre, i responsabili tecnici di Citem nel 2009 decidono per i sistemi CtP UV di Lüscher. Lo scoglio iniziale - i sistemi sono costruiti per esporre normali lastre offset - viene affrontato ideando una serie di soluzioni di adattamento che permettono di esporre lastre fotopolimeriche e di raggiungere la velocità adatta alle esigenze della stampa di giornali. «Abbiamo portato alla luce le potenzialità nascoste del sistema», spiegano con giusto orgoglio Paolo Storti, direttore di produzione Citem, e Paolo Pasolini, direttore tecnico. Il risultato è il sistema Lüscher X-Pose 230 UV Newspaper a 96 diodi Super Power, per formati lastra 410x630 mm e superiori, completato da uno speciale sistema automatico di carico e scarico lastra di Teographic. Questa capacità, unita all’alta velocità di incisione del platesetter, che è collegato a software gestionali dedicati che definiscono la caduta macchina e il timone, permette di raggiungere la capacità produttiva di circa 120 lastre/ora, indispensabile a un’azienda di stampa che produce ogni notte dalle 1.000 alle 1.500 lastre per stampare una media di 190.000 copie di giornale.
L’orgoglio di stampare uno dei più antichi giornali del mondo è lo spirito che anima una cooperativa che vuole da sempre stare al passo con le innovazioni tecnologiche.
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l’Accademia del Poligrafico
Sun Chemical e Accademia del Poligrafico invitano IMBALLAGGIO ALIMENTARE: LEGISLAZIONE E SICUREZZA Milano 8 giugno 2012
Sun Chemical e Accademia del Poligrafico Vi invitano a una giornata di formazione dedicata ai temi più interessanti e dibattuti del packaging alimentare, settore fondamentale nell’ambito della stampa e cartotecnica italiana. Insieme ai massimi esperti del settore, il programma della giornata spazierà da una vasta presentazione degli inchiostri a bassa migrazione alle loro evoluzioni tecniche, alle complessità della progettazione di un pack alimentare efficace ed efficiente, a un’attenta analisi della complessa normativa vigente sino a una precisa analisi dei rischi connessi alla sicurezza alimentare. L’evento, in programma il prossimo 8 giugno presso il Novotel Milano Linate, è a ingresso libero previa registrazione che può essere effettuata spedendo una mail a:
info@accademiadelpoligrafico.it Vi ricordiamo che i posti disponibili sono limitati, a raggiungimento della quota limite ulteriori iscrizioni saranno purtroppo respinte.
g Se ue segue dalle pagine precedenti
faenza group
(segue da pag. 29)
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Offrendo servizi multimediali non si rischia di farsi concorrenza in casa togliendo spazio ai prodotti stampati? Non c’è dubbio che il multimediale stia togliendo e toglierà quote di mercato agli stampati. Ma la nostra offerta è sempre tesa a non “uccidere” la carta, anzi a metterne in evidenza il suo valore aggiunto. Deve esserci un filo rosso che lega la comunicazione digitale con quella stampata: quello di offrire al Cliente uno strumento che apporti valore aggiunto al posizionamento ed alla comunicazione della sua azienda. Per questo le aziende del nostro Gruppo, ognuna con le proprie competenze specifiche, sulla base di un determinato briefing datoci dal cliente ed avendo ben presente il target a cui si vuole arrivare, svilupperanno progetti diversi per la comunicazione tradizionale, quella digitale o, eventualmente, anche per quella che prevede eventi o workshop. Insomma, siamo tutti i giorni, e spesso anche la notte, impegnati a trovare soluzioni per comunicare. Questo significa però investire sempre di più nelle nuove tecnologie e in risorse dedicate per realizzare stampati di qualità sempre più elevata, che sanno distinguersi per l’utilizzo di più optional, dalle doppie vernici alla lamina a freddo, ma mantengono sul mercato un prezzo industriale, competitivo. È vero che Faenza Group fa anche da “banca”? Proprio perché crediamo che un prodotto di stampa di alta qualità e quindi diverso da quelli standard, dal libro al catalogo, possa fare la
differenza sul mercato e per l’immagine di un’azienda, abbiamo deciso un anno e mezzo fa di venire incontro ai nostri clienti che, complice la crisi, a volte non erano disposti a pagare questa differenza, seppure contenuta, di prezzo. Così abbiamo creato Faenza Finance e credo di poter dire che siamo la prima azienda di stampa in Europa che consente il pagamento rateale di una commessa a tasso zero come si fa con l’acquisto di un’automobile o di una lavatrice. È una formula che ha avuto successo e che utilizziamo nelle commesse più importanti e in particolare per finanziare il maggior costo legato alla stampa di un prodotto di qualità maggiore. Quali saranno i vostri prossimi investimenti? Stiamo trattando l’ordine di una nuova macchina offset a foglio di grande formato a cinque o sei colori con finiture speciali in linea da installare accanto alle 70x100 da sei a dieci colori più vernici per rafforzare in particolare la stampa del packaging. Con il portale Myfaenza. com, i nostri clienti possono seguire 24 ore su 24 e se vogliono anche sette giorni su sette, tutte le fasi di lavorazione, interagendo con noi. Questa particolare attenzione al servizio è confermata anche dall’organizzazione del lavoro. Vent’anni fa Faenza Industrie Grafiche fatturava 500 mila euro con 12 dipendenti: 9 operai e 3 negli uffici. Oggi fatturiamo 9 milioni con 45 dipendenti, ma solo 20 in produzione e 25 invece impegnati nel dare il miglior servizio al cliente...
Colophon Il Poligrafico Italiano n.135 Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it
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Tipi da museo La copertina del prezioso catalogo “La Xilografia Italiana” edito da Silvana Editoriale. Sotto, una xilografia policroma con tecnica giapponese Nishi-Ke di Berio Giovanni Ligustro.
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Rubrica curata da Marco F. Picasso, fondatore, insieme a Egiziano e Michele Piersantini, della Associazione AIMSC (che riunisce i musei italiani della stampa e della carta).
100 anni di xilografia italiana Nel 1912 la città di Levanto (La Spezia) ospitò per la prima volta una grande mostra sulla xilografia italiana. Oggi per celebrarne la ricorrenza, Marzia Ratti e Gian Carlo Torre hanno allestito una mostra che ha riscontrato grande successo a Final Borgo (Savona) e che sarà ospitata dall’11 maggio al 14 ottobre a La Spezia presso la Palazzina delle Arti, per poi trasferirsi alla Pinacoteca “Carlo Servolini” di Collesalvetti (Livorno), dove resterà fino al 24 gennaio 2013. Inoltre, nelle successive tappe la mostra si arricchirà di nuove opere: a La Spezia una quarantina di opere esposte nel 1912 a Levanto e a Collesalvetti si aggiungeranno opere del Luigi Servolini, fondatore del museo della xilografia di Carpi e del Museo di Verona. Una piano-cilindrica Nebiolo faceva da sfondo alla mostra allestita al Complesso Monumentale di S. Caterina a Final Borgo (SV). IPI 135/12
Itinerario dedicato ai musei italiani della stampa e della carta dove sono conservate quelle macchine che oggi fanno parte del patrimonio archeologico-industriale del nostro Paese.
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RUBRICHIAMO VOLUMI, CATALOGHI E OGNI ALTRO TIPO DI STAMPATO, PICCOLE E GRANDI TIRATURE.
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