L'Attimo del Guado

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L’attimo del guado tratto da “Il Cielo Sopra Berlino” di Wim Wenders



MOVIE ROOM L’attimo del guado tratto da “Il Cielo Sopra Berlino” di Wim Wenders Installazione multimediale Stefania Guerra

Corso di laurea in Disegno Industriale - Comunicazione Laboratorio di Sintesi Finale Docenti: G. Torri, F. Bleu, M. Zannoni A.A. 2009/2010 - 22 luglio 2010



“this people are extras, extra people” Peter Falk, “Il cielo sopra Berlino”



INDICE

Introduzione 1. Il Cielo Sopra Berlino Il Film 8 Il Regista 11 Analisi 15

2. Concept Le Tematiche 18 Processo Creativo 24 Contributi del gruppo 28

3. L’Attimo del guado

3.a Struttura Uso delle tematiche Mappa dei contenuti Mappa di navigazione 3.b Vita da angelo Taccuino da viaggio Marion Peter Falk Homer 3.c Trasformazione 3.d Vita da uomo Antiquitäten Imbiss Nick Cave and the Bad Seeds 3.e Unione Marion e Damiel Coppia 3.f Suono 3.g Grafica

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4. Appendice

Bibliografia 63 Ringraziamenti 65 Non Ringraziamenti 67



INTRODUZIONE Questo progetto è nato grazie alla collaborazione tra il Museo del Cinema di Torino e il Politecnico di Milano. L’idea prevede l’allestimento di quindici stanze attorno alla struttura del museo dove vengono esposte le tre diverse sfaccettature riguardante il rispettivo film. I film presi in considerazione vanno da Il fantastico Mondo di Amelie, The Departed, film piuttosto recenti, fino a Il Cielo sopra Berlino, Batman, o Pane e Tulipani, pellicole di una certa età. Per ogni film è stato realizzato un elaborato editoriale, un’istallazione grafica ed un’installazione multimediale. Questi elaborati son stati progettati per essere visti nello spazio espositivo dato dal Museo del Cinema.

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Il Cielo sopra Berlino IL FILM

I PERSONAGGI Damiel è il protagonista, un angelo fortemente interessato alla vita umana, tanto da non limitarsi ad osservarla e registrarla, come prevede la sua condizione di angelo, bensì decide di viverla in prima persona trasformandosi in umano. L’intera vicenda si intreccia ed è infl uenzata da altri tre personaggi: Cassiel, Marion e Peter Falk. Cassiel è un angelo amico di Damiel, dal quale si distingue per comportamenti ed osservazioni come suo esatto opposto. Cassiel è infatti l’immagine dell’angelo modello che, contrariamente a Damiel, preferisce mantenere la propria natura angelica. Marion, giovane trapezista solitaria, è la ragazza dai pensieri turbati e malinconici di cui si innamora Damiel. Si esibisce nel circo Alekan, ma è costretta a interrompere le proprie aspirazioni quando il circo fallisce e smonta le tende, senza però sconfortarsi. Durante l’incontro con Damiel, rivela un temperamento solenne e determinato. Peter Falk, celebre attore noto soprattutto per l’interpretazione del Tenente Colombo, è il portavoce delle bellezze racchiuse nelle piccole cose della vita in quanto “ex-angelo”. 12

È un amante del disegno, in particolar modo il ritratto, attraverso il quale studia i volti della gente e percepisce i loro sentimenti. Un ulteriore personaggio è di spicco per tutta la durata del fi lm: il vecchio Omero, narratore della memoria e dell’infanzia di una Berlino reduce dalla seconda guerra mondiale e spaccata dal

celebre Muro. Non interviene direttamente nella storia di Damiel, ma si inserisce nella narrazione alternandosi alla vicenda. L’unico personaggio con cui è in contatto, inconsapevole, è Cassiel. LA TRAMA Il cielo sopra Berlino narra la storia di un angelo che decide di rinunciare alla propria


natura eterna per diventare umano. Il percorso di trasformazione comincia con la presentazione generale delle abitudini e delle mansioni degli angeli, attività prettamente passive legate soprattutto all’osservazione e all’ascolto. Fin da subito emerge quanto Damiel, il protagonista, si distingua dalla propria

categoria per interessi e reazioni, e questa sua peculiarità viene man mano accentuata dal confronto con Cassiel, fino a divenire decisiva. Tra le tante persone studiate da Damiel, la trapezista Marion attira in modo particolare la sua attenzione, portandolo via via ad avvicinarsi, ad affezionarsi e, alla fine, ad innamorarsi. Anche Peter Falk, da poco

arrivato a Berlino per le riprese di un film, è tra i soggetti osservati da Damiel. Falk percepisce la presenza degli angeli nonostante essi siano visibili solamente agli occhi dei bambini, e in maniera diretta si mette in contatto con Damiel, esaltando le piccole bellezze della vita. La decisione dell’angelo è definitiva: diventare un uomo. 13


Il Cielo sopra Berlino Finalmente entrato a far parte del tempo, del gusto e del colore, Damiel inizia la sua scoperta del mondo affascinato e stupito. Venduta la sua vecchia armatura - simbolo della passata condizione angelica – e incontrato il “compañero” Falk, Damiel si mette alla ricerca di Marion, ricerca che si rivela più complessa di quanto previsto, poiché il circo in cui si esibiva la giovane trapezista ha smontato le tende ed è sparito. Ciò nonostante, Damiel e Marion riescono ad incontrarsi al concerto di Nick Cave e ai due sembra di conoscersi da sempre, subito complici, subito amanti. Simbolo dell’amore predestinato, la coppia riunita è la testimonianza dell’avvenuta trasformazione di Damiel e la conclusione della narrazione.

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IL REGISTA

VITA Wim Wnders nasce il 14 agosto 1945 a Dusseldorf, Germania. Dopo essersi diplomato al Gymnasium di Oberhausen, una città industriale nel distretto della Ruhr, Wim intraprende gli studi di medicina (196364) e filosofia (1964-65) a Friburgo e Dusseldorf. Tuttavia, interrompe la sua formazione accademica e decide di diventare pittore: si trasferisce a Parigi, dove però fallisce il test di ingresso per l’Accademia dell’Arte. Allora lavora come incisore nell’atelier dell’artista americano Johnny Friedlander

a Montparnasse. Durante quel periodo diventa un assiduo frequentatore della Cinemathèque Française, guarda fino a 5 film al giorno e più di mille in tutto. Wim ritorna in Germania nel 1967, lavora per breve tempo nell’ufficio degli Artisti Uniti a Dusseldorf e in autunno entra nella Scuola di Film e Televisione (HFF), la quale è appena stata fondata a Monaco. Tra il 1967 e il 1970, Wim lavora parallelamente “Deutsche Zeitung” e ai magazine “Twen” e “Der Spiegel”. Nello stesso periodo conclude parecchi cortometraggi e si laurea alla HFF con il lungometraggio ‘Summer in the city’, girato su pellicola da 16mm in bianco e nero.

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Il Cielo sopra Berlino WIM E IL CINEMA La sua carriera inizia però nel 1971, con il fi lm ‘ La Paura dei Portieri del Calcio di Rigore’, basato sull’omonimo romanzo del suo amico Peter Handke. Nel 1971 insieme ad altri registi, Wim crea una cooperativa di produzione e distribuzione chiamata ‘Filmverlag der Autoren’, la quale diventerà il punto di riferimento per il nuovo cinema tedesco. Poco più tardi fonda anche la sua casa di produzione ‘Wim Wenders Produktion’, ‘RoadMovies Filmproduktion Inc’ a Berlino e ‘Gray City Inc’ a New York insieme a Chris Sievemich. La sua prima co-produzione internazionale avviene con ‘The American Friend’ nel 1977, che lo porta sotto gli occhi di Francis Ford Coppola; egli lo inviterà infatti negli Usa per girare ‘Hammett’ per Zoetrope Productions.

RICONOSCIMENTI E FOTOGRAFIA Negli Usa girò parecchi fi lm tra cui ‘Lo Stato delle Cose’ che gi procurò il Leone d’Oro al Festival di Venezia del 1982. Da qui seguirono altri prestigiosi premi: la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1984 con ‘Paris, Texas’ basato su ‘Cronache di un Motel’ dell’amico Sam Shepard; il premio come miglior Regista al Festival di Cannes del 1987 per ‘Il Cielo sopra Berlino’; la laurea Ad Honorem dall’Università della Sorbona di Parigi nel 1989; il Premio Friedrich Wilhel Mumau a Bielefeld nel 1991. Nello stesso anno viene nominato presidente della European Film Academy e due anni dopo diventa insegnante della sua stessa scuola, la HFF, e dal 2003 insegna anche all’Accademia di Arti di Amburgo.

Bruno Ganz in ‘The American Friend’

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Locandina “Paris, Texas”


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Il Cielo sopra Berlino Wenders produrrà numerosi altri fi lm soprattutto negli Stati Uniti (‘Buena Vista Social Club’, ‘Far Away, So Close!’, ‘The Million Dollar Hotel’, etc…), e collaborerà con altri registi come Martin Scorsese, Spike Lee e Nicholas McClintok. Oltre al cinema, Wenders è un’amante della fotografi a; durate i suoi viaggi infatti non perde l’occasione per catturare i tratti distintivi delle città. Dopo l’uscita de ‘Il Cielo sopra Berlino’ pubblica la sua prima raccolta di fotografi e ‘Written in the West’, la quale rifl ette il suo fascino per l’America Occidentale. Questa raccolta viene poi seguita da molte altre che racchiudono rifl essioni sulla regia e che spesso accompagnano i suoi fi lm, come “Kings of the Road”, “Paris,Texas”, “TokyoGa” e “Il Cielo sopra Berlino”. Dopo l’esibizione fotografi ca ‘Written in the West’, la

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seguente fu ‘Pictures from the Surface of the Earth’, la quale passò dal museo della Stazione di Amburgo a Berlino al museo Guggenheim di Bilbao e sta viaggiando da allora attraverso i musei dell’Asia, dell’Australia e dell’Europa. Wim Wenders ora vive tra Los Angeles e Berlino con la moglie fotografa Donata.


ANALISI

Tematiche

Schema delle principali tematiche.

In un articolo pubblicato sulla rivista Cinema Nuovo nel 1988, Wenders ci ha dato una chiave di lettura della storia di angeli descritta nel film: “Loro [gli angeli]

sono esseri spirituali nella misura in cui la loro esistenza è interamente intellettuale o immaginaria. [...]Gli angeli, ovviamente, non fanno parte delle cose che esistono, [...] posso dire che essi sono solo un artificio per poter dire - ed è questo in ultima analisi che mi interessava dire nel film che è bello essere in contatto con le cose mentre gli angeli, loro, non sono in contatto, sono soltanto povere creature”. E ancora: “Avere degli angeli nel film per me è stato solo un artificio per poter raccontare il

A quotidiano. Quando l’ex-angelo tenente Colombo (Peter Falk) parla all’angelo (Bruno Ganz), tutto ciò che gli dice è che la migliore cosa che si possa trovare è probabilmente la vita quotidiana: bere, prendere una tazza di caffè, fumare una sigaretta o sfregarsi le mani quando è freddo. I miei film preferiti sono quelli che parlano della vita di tutti i giorni”.

Da queste parole si deduce la posizione del regista rispetto all’importanza del quotidiano, del carpe diem nella vita di tutti noi. Molte recensioni sottolineano quest’aspetto come il fondamentale, ma altre ricordano anche il dualismo tra la non-vita e la vita, l’amore e la città.

Luca Antoccia nella sua recensione ha voluto dividere il film in tre parti distinte, in ognuna delle quali egli ha riconosciuto le influenze dei tre registi ai quali è dedicato in calce il film stesso: “Il film

è dedicato a Ozu, Tarkovskij e Truffaut che sembrano averne influenzato rispettivamente la prima parte (la vita quotidiana), la seconda (la natura) e la terza (l’amore).”

Un altro tema centrale è quello dell’infanzia già citata in altri film di Wenders, primo fra tutti “Alice nelle città”. Antoccia afferma che “i

bambini nel film sembrano essere un altro luogo di uno sguardo particolarmente acuto. Essi sono i soli a vedere gli angeli, ovvero il reale e l’immaginario.”

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Il Concept LE TEMATICHE

Dal fi lm si evincono numerose tematiche, si può dire che ad ogni visione ci si rende conto di una tematica nuova. La prima più evidente è sicuramente quella del doppio.

IL DOPPIO Il tema del doppio è onnipresente: il fi lm si apre con la visione degli angeli sugli umani. Si capisce subito che si tratta di angeli dalla fi gura di Damiel che si staglia in cima al palazzo e a cui compaiono per qualche secondo delle ali. Ecco quindi che si delinea subito il dualismo tra angeli/ uomini ricorrerà molto frequentemente grazie ad alcuni ‘principi di base’, ovvero ciò che li differenzia tra loro. A questo proposito ricordiamo il fatto che gli angeli possono sentire i pensieri della gente,

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ma non possono toccarli o interagire con loro, anche se infondono una sensazione piacevole tramite la loro vicinanza. Un’eccezione a questa regola si ritrova col personaggio di Peter Falk: egli essendo stato angelo, in qualche maniera percepisce le presenze celesti attorno a lui e letterlamente gli parla. Nel mondo di Falk è presente un’altra sfumatura del tema del doppio, l’avvicendarsi ovvero della realtà con la fi nzione. Falk si trova a Berlino proprio

per le riprese del famigerato Tenente Colombo, per questo entra ed esce dal suo personaggio e dal set cinematografi co. Stesso leit motiv si ritrova nel personaggio di Marion, che si immedesima in varie fi gure per assecondare i desideri del pubblico del circo in cui lavora. Marion interpreta gatte e ballerine, ma il suo numero portante la vede proprio in un angelo, che volteggia sopra agli spettatori grazie al suo trapezio. Ultimo ma non meno


importante il contrasto tra Damiel a Cassiel, che si puo’ interpretare con un contrasto tra bene e male. Damiel infl uenza le persone a cui si avvicina in modo positivo, facendole ritrovare le speranze; il suo stesso carattere è molto ottimista, non si lascia mai prendere dallo sconforto nè dalla tristezza. Cassiel invece è l’opposto. Nonostante faccia di tutto per far ritrovare la felicità alle persone che accudisce, queste sembran non percepire

la sua aurea positiva, proprio perchè contaminata da pensieri negativi. Ciò lo si può percepire quando i due angeli affrontano una discussione sull’essere, seduti in una decappottabile in vendita. Damiel espone i suoi desideri di scoprire nuove sensazioni della vita come l’amore, i piaceri materiali come il caffè o il sentire di avere un corpo. Cassiel invece sembra più attratto dalla violenza, dall maligno: egli vorrebbe potersi ‹‹entusiasmare per il male, poter trasferire

dai passanti su di sè tutti i demoni della terra, e finalmente scatenarsi nel mondo, essere un selvaggio››. Cassiel nel suo intimo è più attratto dal potere, dalla soddisfazione personale più che il bene per gli altri e quindi non riesce a dare solievo alle pene degli umani. Egli assiste impotente al suicidio di un ragazzo che non è riuscito ad aiutare. il lato maligno di Cassiel emergerà fortemente nel sequel ‘Così lontano, così vicino!’ in cui sarà proprio lui a diventare uomo.

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Il Concept LA CITTÀ Il titolo del film ci dà un altro spunto per capire un tema messo in rilievo da Wenders: Berlino. La città si trova nel periodo del secodo dopoguerra e molte parti sono ancora da ricostruire. Basti pensare il campanile cella torre su cui si affaccia Damiel a inizio film. Ma il luogo più impressionante è la Potsdamerplatz, luogo ora deserto con oggetti lì dimenticati. Il cantore della città e della sua memoria è il personaggio di Omero, egli gironzola Berlino portando alla scoperta vecchi ricordi positivi, ma anche negativi - la deportazione. Lo scopo principale di Omero è proprio ricordare la storia del mondo, forse anche come monito degli accadimenti dell’epoca. Egli si considera il cantore dell’umanità e porta avanti il suo compito enunciando la poesia che fa da colonna sonora alla prima parte del film.

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Il Concept L’AMORE Come lietofine non potrebbe mancare l’unione tra Marion e Damiel, due mondi opposti, inafferrabili che arrivano a toccarsi grazie al desiderio di entrambi. Damiel s’innamora della ragazza dopo averla incontrata al circo e passato con lei un pò di tempo, ascoltando i suoi pensieri. inizia quindi a frequentare il suo ambiente e a seguirla, fino a cercarla una volta diventato uomo. Marion avverte la sua presenza ed è certa che lui sia il suo uomo quando gli appare in sogno e per la prima volta “s’incontrano”. Da lì inizia anche lei a cercarlo fino a raggiungere entrambi il loro obiettivo al concerto di Nick Cave and the Bad Seeds. Non appena si guardano si riconoscono come coppia unita e inscindibile, esempio per l’umanità intera di amore e fiducia. Dopo un lungo discorso/monologo

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finale i due si baciano e i ruoli assegnati dal regista si invertono nell’ultima scena: Damiel ex-angelo si trova a terra e regge la corda su cui Marion, trapezista, svolge il suo numero in alto, nel cielo della stanza in cui si sono incontrati la prima volta, al concerto. L’amore trionfa.


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Il Concept PROCESSO CREATIVO Data l’abbondanza delle possibili tematiche da sfruttare, i cambiamenti e le modifi che al progetto si sono susseguite fi no all’ultimo momento. Come già anticipato, il primo tema analizzato è stato quello del dualismo onnipresente lungo tutta la pellicola. Si è pensato quindi di impostare i tre artefatti secondo una doppia visione, angelo/ uomo, defi nita dal contrasto tra colore e bianco/nero sul piano materico e da quello tra mancanza e completezza sul piano spirituale.

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PERSONAGGI

LUOGHI

TEMI

Damiel&Cassiel

biblioteca

vita angelica

Omero

Potsdamerplatz

memoria

Marion

circo

vita umana

Peter Falk

set cinematografico

realtà/finzione

Schema persone-luoghi-temi

DOPPIA VISIONE

PERSONE - LUOGHI - TEMI

CIRCO

Una prima bozza di progetto partiva con il parallelismo tra la visione di Damiel e quella di Cassiel, portando poi alla rispettiva identifi cazione del primo nel bene e del secondo nel male. Una metafora di questa visione è stata trovata nella divisione immaginaria che si può applicare ad una scena del fi lm. La visione di Damiel comprendeva gli aspetti positivi del fi lm, il potere di aiutare le persone, l’importanza delle piccole cose; quella di Cassiel comprendeva gli aspetti negativi: la violenza degli esseri umani, il suicidio. Questa visione però non poteva contenere le fi gure di Omero e Peter Falk, ed aveva troppi pochi contenuti, quindi è stata scartata.

Per poter inglobare tutti signifi cati, la seconda proposta di progetto si soffermava sulle relazioni tra i personaggi, i luoghi e le tematiche. Ogni personaggio corrispondeva ad un luogo del fi lm e l’insieme dei due caratterizzava il tema. Questo era un buon modo per riunire il maggior numero di temi, analizzando sia i luoghi del fi lm sia i suoi personaggi principali. La diffi coltà maggiore di questa visione era però trovare un fil rouge che permettesse il collegamento tra tutti.

Un’altra interpretazione del fi lm poteva basarsi sul circo e la città di Berlino vista come il ‘circo della vita’, frequentemente soprannominata la ‘terra di nessuno’ in quanto divisa moralmente e fi sicamente, e dove nemmeno i suoi abitanti sanno a quale parte appartengono. In questa idea ogni personaggio reale del fi lm si identifi cava in un elemento circense: le persone di Berlino erano gli animali in gabbia, Omero il presentatore/narratore dello spettacolo, Marion era l’unica a rimanere nel suo ruolo, la trapezista, i bambini e gli angeli gli spettatori e Peter Falk lo spettatore coinvolto nello spettacolo. La fi ne del circo avrebbe poi rappresentato l’inizio della nuova vita di Damiel. Anche in questo caso però l’idealizzazione di Berlino non funzionava altrettanto bene quanto l’ultimo tema poi scelto.

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Il Concept OMERO infanzia perduta se non si ricorda cantore dell’infanzia dell’umanità e di Berlino

BERLINO infanzia perduta con la guerra e il nazismo

CURIOSITÀ MERAVIGLIA STUPORE MANCANZA di vera vita

MARION lavora e gioca con i bambini perchè la fa star bene; a volte vorrebbe tornar bambina;

CIRCO luogo dell’infanzia

POESIA “als das Kind ein Kind war..”

BAMBINI vedono gli angeli (innocenza, curiosità)

INFANZIA

(motivo di fondo in ogni personaggio)

ANGELI - DAMIEL: desideri di un bambino - DAMIEL NEW: adulto bambino si stupisce LA VITA RINIZIA DALL’INFANZIA (nella mente) - CASSIEL: curioso del male

PETER FALK ex angelo, si meraviglia tuttora delle piccole cose (tratto nero su carta, caffè, sigaretta)

Schema di sviluppo del tema dell’infanzia

INFANZIA Il tema analizzato successivamente è stata l’infanzia. Dopo le numerose visioni del fi lm sia in lingua originale sia in italiano, il nesso tra i personaggi e l’infanzia è diventato lampante. Omero ha lo scopo di non lasciar cadere nel dimenticatoio la storia di Berlino e dell’umanità, che lui considera infanzia in quanto passato; non dimentichiamo poi che il fi lm inizia proprio con la sua voce narrante che declama la

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poesia Song of Childhood di Peter Handke. Gli angeli sono defi niti ‘bambini adulti’, sono puri e possono esser visti solo da altrettanti bambini, sono incompleti, curiosi, meravigliati, la nuova vita di Damiel rinizia dall’infanzia (mentale) riscoprendo tutte le cose come se fosse la prima volta. Così come Peter Falk è l’elogio dell’infanzia per come si gode la vita, i piccoli piaceri e si fà domande anche sulle cose più banali. Infi ne Marion lavora coi bambini (il circo) e a

volte vorrebbe tornar come loro per non avere tutte le preoccupazioni che l’età adulta comporta. Il limite di questa visione non era tanto concettuale, ma pratico in quanto non siam riusciti a trovare una maniera effi cace e rappresentativa delle nostre idee.


passività paure/emozioni Damiel angelo quotidiano

quotidiano vissuto trasformazione in uomo

ex-angelo ricerca

anticipatore/ contesto storico

amore

Schema del percorso di crescita

PERCORSO DI CRESCITA L’ultima idea di analisi riguardava il percorso di trasformazione di Damiel, partendo dalla sua condizione angelica, passiva e indagatrice, infl uenzata dalle emozioni degli umani; c’è poi la decisione di diventare uomo e infi ne la ricerca dell’amore. Nella prima fase Damiel percepisce i pensieri delle persone e può interagire coi

suoi simili, i bambini, e nessun altro; incontra poi Peter Falk e Marion che lo introducono nella fase di scoperta di sè stesso e dei suoi desideri. Avviene così la sua scelta di diventare uomo, di fi anco al muro, presenza costante e silenziosa di separazione; assaporando la nuova esistenza, si mette alla ricerca di Marion e trovata, inizia la loro storia, chiarifi cata dal discorso fi nale di Marion sull’importanza

dell’unione in un solo essere, che sia d’esempio ai futuri. Omero ha il ruolo di anticipatore e presentatore del contesto storico del tempo. Questo è stato il tema fi nale utilizzato nell’installazione multimediale.

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Il Concept CONTRIBUTI DEL GRUPPO INSTALLAZIONE GRAFICA

Damiel si trasforma da angelo a uomo. La sua storia viene raccontata dal regista in ogni sua tappa, dall’inizio alla fi ne, in perfetta successione temporale, e può, dunque, essere assimilata ad un itinerario, un percorso di metamorfosi. È esattamente l’immagine del cammino e del percorso che viene riproposta nell’installazione, con l’ulteriore riferimento al sentiero e alla strada vera e propria, riconosciuta come ambiente principale in cui si svolgon la maggior parte delle azioni. La struttura

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si sviluppa linearmente e accompagna l’utente passo passo, proponendo un ambiente comunicativo immersivo che predisponga all’immedesimazione. Le pareti sono infatti progettate per suggerire lo stato d’animo e i pensieri di Damiel. L’atmosfera globale dello spazio espositivo fa riferimento al puro e infantile stupore per la semplicità, ricalcando il personale approccio del protagonista stesso al mondo.


LIBRO Il libro è concepito come un diario di viaggio del protagonista. La transizione dal mondo incorporeo e metafi sico a quello reale è resa utilizzando un linguaggio dei materiali prima che grafi co, attraverso una graduale variazione di spessore e natura del supporto. In questa logica la parte iniziale è costituita in prevalenza

da supporti trasparenti che sovrapposti alle pagine completano e rendono comprensibili immagini e testi. Chi legge si trova così costretto a guardare attraverso un fi ltro simbolico il cui spessore e frequenza diminuisce gradualmente fi no a scomparire. Contemporaneamente le pagine aumentano di spessore e contengono sempre più immagini e testi.

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L’Attimo del Guado STRUTTURA

Mappa dei contenuti

Uso delle tematiche Come anticipato la tematiche fi nale scelta per svolgere il progetto è stata il percorso di crescita di Damiel, da angelo a uomo. Il tema di base è sì questo, ma presenta varie contaminazioni dalle altre tematiche riscontrate, in quanto non completamente errate. È infatti presente anche il tema dell’amore verso Marion, dell’infanzia e del doppio, visto come contrapposizione tra materialità e spiritualità.

L’installazione multimediale è strutturata in due parti principali unite da un intermezzo video. Le due parti si differenziano dalla presenza o mancanza del colore, particolarità tratta dal fi lm che divide proprio il mondo umano da quello angelico. L’elemento portante dell’artefatto comunicativo è una scala che compare molto semplicemente tramite una linea e che dà una prima impressione di movimento verso il basso. L’utente è così portato ad indentifi carsi nella fi gura di Damiel e quindi a seguire la sua vicenda. Nell’intermezzo video si scorge la sequenza più importante del fi lm: la decisione di diventare uomo. L’intermezzo è fondamentale per introdurci alla seconda parte, la vita da uomo.

Schema del percorso di crescita

passività paure/emozioni Damiel angelo quotidiano anticipatore/ contesto storico

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quotidiano vissuto trasformazione in uomo

ex-angelo ricerca

amore


PRIMA PARTE La prima parte tratta della vita degli angeli e di quello che esiste secondo il loro punto di vista. Parallelamente al fi lm infatti troviamo i pensieri delle persone umane, i quali vengono ascoltati e abilmente annotati dagli angeli su una sorta di taccuino da viaggio che portano sempre con loro; questi ultimi, quando incontrano altri esseri angelici, si raccontano questi fatti come se f ossero unici nel loro essere. Questo è riportato nell’installazione tramite un simile taccuino da viaggio, sfogliabile, in cui appaiono pensieri, alcuni resi sottoforma di scritte e immagini delle persone prese in considerazione, altri accompagnati dall’audio della

situazione raccontata. In seguito la discesa di Damiel viene interrotta dall’elemento più importante nella sua futura decisione fi nale: Marion, la trapezista, sintetizzata nelle ali fi ttizie che lei utilizza per identifi carsi proprio con gli angeli nel suo spettacolo circense. Marion svolge un ruolo cruciale nella scelta di Damiel in quanto è la spinta più forte verso il mondo terrestre, ricco di emozioni, sentimenti, piccole cose che possono esser gustate solo dagli uomini. Uno dei sentimenti prevalenti in Marion è però la paura del futuro, di quello che non conosce, che si ripercuote anche nel suo lavoro, nel timore di sbagliare il suo numero col trapezio e quindi cadere e farsi male.

All’inizio son proprio queste preoccupazioni ad attirare le attenzioni di Damiel su questa creatura così bella e apparentemente felice, ma invece così profondamente confusa. Damiel sente di voler far di più per questa ragazza e così inizia a seguire la sua vicenda. Le ali son state scelte come l’elemento identifi cativo di Marion per due motivi: il paragone col mondo angelico (Marion usa quelle fi nte, gli angeli le possiedono, ma non son sempre visibili) e la doppia valenza di un oggetto così bello ma anche così fragile, come si rivela esser la personalità di Marion. Il successivo elemento incontrato sulla scala immaginaria che Damiel scende, è una sigaretta fumante. Wenders sottolinea 37


L’Attimo del Guado la materialità e i piaceri della vita in un modo secondo me molto semplice ed effi cace: le sigarette e il caffè, riuniti nel personaggio di Peter Falk che interpreta sé stesso. Peter Falk è un’altra fi gura fondamentale nel percorso sia angelico che umano di Damiel; egli è la rappresentazione dell’esperienza di vita. Una particolarità data solo al suo personaggio (anche se vedremo che anche i bambini hanno questa ‘qualità’) è il fatto che percepisce la presenza degli angeli e, in una maniera a volte strana, lo esprime. Peter Falk è a Berlino per girare una puntata del tenente Colombo e, durante le pause si ritrova spesso a bere un caffè e fumarsi una sigaretta in una tacita compagnia. É proprio in

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queste occasioni che dialoga con entrambi i personaggi, cosa che solo lui si ‘azzarda’ a fare, dicendo che lui li percepisce ed esponendogli alcune piccolezze della vita materiale che vale la pena di provare. Damiel è talmente affascinato dal suo racconto che gli piacerebbe stringere amicizia con questo strano personaggio e provare quelle sensazioni da lui descritte, tanto che fa fi nta di stringergli la mano. Ultimo ma non meno importante è il personaggio di Omero, poeta dimenticato dai suoi lettori, ma sempre convinto di compiere un’importante funzione di mediatore tra il mondo e gli uomini. Omero, simboleggiato dalla sua inconfondibile coppola, tenta di

riappropriarsi dei suoi lettori raccontando la storia passata e presente del mondo che lui stesso ha vissuto. Sembra una fi gura indipendente, ma così non è: egli interagisce con gli angeli attraverso i suoi pensieri, ma anche attraverso la sua storia che involontariamente appartiene proprio a quella degli angeli. Celebre è la sua frase “Narrami o musa, l’antico bambino gettato ai confi ni del mondo e fà che in lui, ognuno si riconosca”. Questa frase racchiude in poche parole l’intera vicenda di Damiel e di ciò che avverrà; Omero infatti si scoprirà solo alla fi ne del fi lm che è stato l’anticipatore del fi nale. Per questo non è da considerarsi un personaggio a sé, ma abilmente inserito dal regista nel contesto sia storico che narrativo.


INTERMEZZO A questo punto il processo di ‘convincimento’ del protagonista è stato portato a termine: Damiel vuol compiere quel passo fondamentale della sua vita descritto da Wenders come “attraversare il guado”. Ho scelto di riportare questo aspetto tramite uno spezzone del fi lm perché è il momento fondamentale della scelta di Damiel di unirsi agli umani, il punto cruciale della sua storia che non può esser descritto meglio se non dalle sue parole.

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L’Attimo del Guado

SECONDA PARTE La seconda parte riprende dal fi nale dell’intermezzo in cui si vede Damiel andarsene per una strada con l’armatura sotto braccio. Ecco quidi che la schermata successiva vede Damiel di fronte ad un incrocio; egli infatti ora che è diventato uomo dovrà sempre effettuare delle scelte nella sua vita. In questo incrocio si possono osservare vari elementi: il carretto dell’Imbiss, un negozio di articoli antichi e un poster del concerto della band Nick Cave. Come nella vita reale, non si possono effettuare più scelte alla volta, quindi l’utente è indirizzato automaticamente solo verso una di quelle, la quale è 40

visitare il negozio di articoli antichi “Antiquitäten”. Sembra non accadere nulla, ma vediamo l’utente si vede entrare nel negozio ed uscire completamente rinnovato: l’armatura è sparita ed invece del cappotto nero, abito tipico degli angeli, Damiel indossa una giacca multicolore (sarà una scelta del regista fargli indossare proprio una giacca dove i colori si mischiano??). L’utente poi è portato ad andare al carretto dell’imbiss, che solo dopo averlo cliccato, si scopre essere un collegamento a Peter Falk, in quanto personaggio dedito ai piccoli piaceri della vita che risulta presente anche dopo la

trasformazione da angelo a uomo. in questa parte si scopre così la doppia natura di Falk: egli è stato un angelo che come Damiel ha scelto di diventare uomo, e di questa sua scelta non si pente nemmeno un secondo.


Tappa momentaneamente inspiegabile è il manifesto del concerto di Nick Cave. L’utente si ritrova tra il pubblico che sta seguendo il concerto e grazie alla presenza di Cassiel, sente i pensieri del cantante: ‹‹ Non vi dirò nulla della ragazza ›› pensa ma poi subito si smentisce dicendo: ‹‹ Ora vi parlerò di una ragazza ››. Questo fa capire all’utente che deve cercare Marion e, scrutando la folla la si intravede nell’angolo a destra. Una volta trovata Marion,

il percorso dell’utente/ Damiel si conclude con il lungo monologo al bancone del bar del locale, dove il protagonista può finalmente incontrare dal vivo la trapezista e sentirla sua.

reso partecipe dei pensieri di Damiel grazie alla presenza di Cassiel, seduto in disparte come gli angeli fanno.

Non poteva mancare il lieto fine in cui la neo coppia si vede in posizione contrastante rispetto a tutto il resto del film: Damiel diventato uomo si trova ai piedi della corda che regge Marion, mentre esegue il suo numero. Lo spettatore è

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L’Attimo del Guado MAPPA DI NAVIGAZIONE L’artefatto multimediale inizia con un’introduzione al fi lm composta da un video in cui su un foglio ingiallito si scrive la poesia dell’infanzia, letta dal Omero. Il foglio si tramuta poi in un cielo dove tra le nuvole si scopr eil titoo del fi lm. Il percorso dell’utente/ Damiel all’inizio è libero in quanto Damiel-angelo può vedere tutto e tutti nella stessa maniera; nella seconda parte invece è veicolato poichè, diventato uomo, è soggetto al dovere di scegliere o una cosa o l’altra e per trovare Marion compie certe scelte, che l’utente a sua volta è veicolato a compiere. La navigazione è molto semplice e lineare, come del resto lo è la struttura del fi lm. Ogni collegamento è dato da un link/pulsante che porta direttamente alla sezione richiesta e da

questa si può poi ritornare tramite il pulsante ‘Chiudi’ o ‘Continua’ presente in ogni sezione. Le animazioni sono altrettanto semplici proprio per non caricare l’artefatto di movimento che il fi lm non possiede. Le tipologie di animazione principali sono tre: la dissolvenza, l’effetto di scrittura sulla pagina e l’entrata dal basso o dall’alto. Queste si contrappongo alle animazioni più complesse costituite dal fl ip del taccuino, dalla simulazione del volo delle ali e dall’invasione del fumo della sigaretta. L’interazione per i pulsanti si basa sul contrasto di luminosità: in stato ‘non attivo’ il pulsante ha il suo colore naturale, in roll over il colore si schiarisce.

Schema mappa di navigazione

pensieri Antiquitäten Marion Utente / Damiel Peter Falk Omero

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intermezzo video

Imbiss Nick Cave

Marion


VITA DA ANGELO L’immagine che ho scelto di usare di Damiel affacciato al cornicione del palazzo è secondo me molto signifi cativa: infatti avendo lo sguardo rivolto verso il basso sembra poi che osservi gli elementi che si materializzeranno sulla scala. Quest’ultimo elemento sta a signifi care la discesa simbolica della fi gura di Damiel, da uno stato ‘sovraumano’ ad uno umano; la scala compare come se fosse creata al momento con una linea semplice e di colore neutro.

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L’Attimo del Guado

IL TACCUINO

Il percorso è sviluppato secondo un ordine cronologico e quindi il successivo elemento è il taccuino da viaggio che rappresenta il potere degli angeli di ascoltare i pensieri della gente. Su questa agenda son annotati i pensieri delle persone che gli angeli incontrano, in particolare dei bambini che giocano lasciandone escluso uno, Peter Falk mentre disegna sul suo taccuino (essendo un ex angelo ha mantenuto l’abitudine), pensieri sparsi dei frequentatori della biblioteca di Berlino, luogo di ritrovo anche degli angeli, ed infi ne una sequenza video di inquilini di un palazzo che stanno svolgendo azioni particolari. 44


MARION Il secondo elemento che infl uenza la vita di Damiel è Marion, trapezista che spera di realizzare il suo sogno proprio a Berlino, ma dovrà abbandonare la sua passione. Marion è presentata da un paio di ali che appaiono sullo schermo con una simulazione di volo. Queste ci trasportano nella dimensione ‘circo’, in cui Marion si sente sia sicura grazie alle persone che ha intorno, ma allo stesso tempo la paura del tempo e della morte la affl igge.Da qui nasce la scelta di rappresentare Marion oscillante sul suo trapezio, situata nel nulla. 45


L’Attimo del Guado PETER FALK Il personaggio più emblematico di tutto il fi lm è sicuramente Peter Falk. Egli si trova a Berlino per girare un fi lm e si scontra con questi suoi ‘compañeri’. Con loro instaura un rapporto piuttosto confi denziale, che si scoprirà possibile solo grazie alla precedente natura angelica dello stesso Falk. Nel percorso di Damiel; Falk ha il ruolo di fornirgli buoni mtivi per cambiare in meglio la sua vita, nominando per esempio il fumare, il calore di un caffè o dello sfregare le mani, il disegno o semplicemente poter stare insieme a parlare. Ecco perchè il suo personaggio è sintetizzato da una sigaretta fumante.

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OMERO La fi gura di Omero è essenziale nell’intera storia perchè oltre a presentare la vicenda di Berlino e il suo passato, declama inizialemente l’Elogio all’Infanzia, poesia di Peter Handke, la quale si basa sulla metafora dell’uomo bambino. Per questo il personaggio di Damiel si identifi ca nelle parole di Omero, e per questo ho scelto di riportare lo spezzone più importante della poesia, dove si capisce chiaramente questo legame.Inoltre le immagini rappresentative di questo personaggio sono lui nella Potsdamerplatz e lui mentre scruta un planetario.

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L’Attimo del Guado INTERMEZZO Trasformazione La sequenza video mostra gli attimi precedenti e successivi alla decisione di far parte del genere umano, decisione della quale è reso partecipe Cassiel, fi dato amico non abbastanza convinto da compiere la stessa scelta. Da questo punto in poi avverrà anche il cambiamento cromatico sia nel fi lm (lo si vede nello spezzone) sia nell’artefatto multimediale.

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L’Attimo del Guado

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L’Attimo del Guado VITA DA UOMO A seguito dell’intermezzo video l’utente si ritrova nell’ultima scena vista: Damiel cammina lungo una strada e si ritrova ad un incrocio, prima tappa della sua nuova esistenza, nella quale la vita è un cammino di scelte. A questo punto lui può scegliere diverse vie: fare un giretto nel negozio di articoli antichi, bersi un caffè o fare uno spuntino all’Imbiss oppure andare a sbirciare il poster di Nick Cave svolazzante sul muro.

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ANTIQUITÄTEN

La sua prima scelta, è andare a raccimulare qualche soldo nel negozio di articoli antichi, vendendo la sua scintillante armatura che ormai rappresenta il suo passato. L’utente entra infatti nel negozio e si vede uscire con un nuovo giubbotto sgargiante ed un orologio, simbolo del tempo tanto prezioso per gli uomini. Da questo punto in poi l’utente/Damiel indosserà sempre questa mise, tranne con l’incontro galante con Marion.

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L’Attimo del Guado IMBISS Il passo successivo riguarda il carretto dell’Imbiss, presenza costante nell’intera pellicola. Questo, come già anticipato, rappresenta il quotidiano, le piccole cose della vita che rendono piacevole la giornata, come per esempio sorseggiare un caffè o fumare una sigaretta. È per questo che proprio il personaggio che incarna tutti questi aspetti si trova celato all’interno di questo link. Nel diagolo con Damiel, rivela volutamente la sua natura angelica tramutata in umana proprio come è successo a Damiel. Quest’ultimo è così sorpreso che inizia a fargli domande su come sarà, ma da buon amico gli risponde con un ‘chi vivrà vedrà’.

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NICK CAVE Ultimo ma non meno importante il concerto di Nick Cave. Damiel vede un’affi ssione di questo evento mentre passeggia e si ricorda subito che la sua amata è una fan di questa band e, visto che la sta cercando, pensa di poterla trovare proprio lì. Egli entra nella sala e scruta la gente proprio mentre Nick Cave canta ‹‹ No one saw the curly girl ›› “Nessuno ha visto la ragazza dai capelli ricci”, ma lei c’è, è tra la folla e Damiel deve scovarla.

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L’Attimo del Guado UNIONE DIALOGO MARION DAMIEL Eccola! Marion è proprio davanti a Damiel e gli sta dicendo delle frasi molto importanti, che porteranno il loro rapporto al livello successivo. Queste parole son così degne di importanza che si imprimono sulla schermata in modo da non dimeticarle mai, accompagnata come sempre dalla voce narrante di Marion.

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COPPIA I due amanti si sono fi nalmente uniti in un essere solo e i ruoli son scambiati. Damiel era un angelo, vede accadere le cose dall’alto, passivo. Ora è un uomo che prende delle decisione ma è parte attiva della sua vita, lui la crea. Marion, trapezista confusa e timorosa, è ora una donna consapevole del suo essere, fi nalmente ‘solitaria’ come lei stessa dice, insieme a qualcuno per davvero. La scena parla da sè: dopo il monologo di Marion, ora è Damiel a trarre le sue conclusioni mentre guarda la sua amata da un punto di vista a lui nuovo.

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L’Attimo del Guado IL SUONO L’elemento audio è presente nella maggior parte dell’artefatto multimediale, perchè contestualizza la situazione presentata. Le tracce son state prese dalla colonna sonora del fi lm “Wings of Desire Soundtrack”, dall’album di Nick Cave and the Bad Seeds e dall’album dei Crime and the City Solutions, dove qualche traccia appartiene alla colonna sonora del fi lm.

è stata ripresa la musica che sta come sottofondo all’introduzione del fi lm, molto drammatica e intensa. Nel collegamento con Marion la musica cambia e c’è il sottofondo musicale del circo. Nella seconda parte la musica si “colora” di nuovi suoni enfatizzando il cambiamento del protagonista.

Nick Cave and the Bad Seeds

Nella sezione di Nick Cave non si può non avere come sottofondo proprio la sua canzone.

Per esempio nella parte iniziale della vita da angelo Crime and the City Solutions Colonna sonora “Wings of Desire”

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LA GRAFICA Per realizzare le schermate del prodotto multimediale, ho utilizzato la fotografi a del fi lm stesso. Alcune immagini son state ritoccate con Adobe Photoshop nel contrasto o nella luminosità , molte son state ridotte all’essenziale scontornando gli elementi non voluti. Immagine originale.

immagine scontornata con Adobe Illustrator.

immagine animata nel progetto in Adobe Flash.

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L’Attimo del Guado Per lo sfondo è stato creato un mash up di due immagini del cielo, rese poi in scala di grigio.

Immagini reali Immagine fotomontata

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Alcune immagini son state create partendo da frame del fi lm, come ad esempio l’incrocio della vita da uomo o il dialogo tra Falk e Damiel.

Immagine reale

Immagini ritoccate

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L’Attimo del Guado Nelle immaginei più signifi cative è stata applicata una sfumatura allo sfondo in modo da far risaltare i personaggi; in altre ancora son state applicate delle scritte.

I dialoghi son stati montati grazie ad Adobe Premiere, mentre la parte video in Adobe After Effects.

Sopra: immagine del film; sotto: immagine ritoccata.

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Sopra: immagine del ďŹ lm; sotto: immagine ritoccata.

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Appendice BIBLIOGRAFIA Stefano Francia di Celle, Wim Wenders, edizione Il Castoro, 2007 Wim Wenders, The Act of seeing - Testi e conversazioni, Milano, Ubulibri 1992. Wim Wenders, Paesaggi luoghi cittĂ / Paolo Federico Colusso. Torino 1998.

SITOGRAFIA http://www.hff-muenchen.de/ http://www.wim-wenders.com/ http://www.dvdbeaver.com/.../ http://www.imdb.com/ http://cinemaleo.wordpress.com/ http://www.fi lmscoop.it/ http://www.mymovies.it/pubblico/

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Appendice RINGRAZIAMENTI Un grosso grazie alla mia famiglia, in particolare ai miei genitori che pensano stia sempre al computer a giocare, ma mi supportano comunque. Ringrazio i docenti (Torri, Bleu, Zannoni) che mi hanno seguito nella crescita di questo progetto. Ringrazio i miei compagni di gruppo Veronica e Luca che si sono affi ancati alla mia disperazione con la loro disperazione. Un grazie a Giusso che mi è sempre vicino, infatti ha dovuto sorbirsi le due ore del fi lm per potermi dare una mano nel chiarimento dei contenuti. Grazie all’appartamento di Claudia e a Claudia che ha contribuito in modo oneroso alla perdita di tempo invece di fare il progetto. Grazie ad Elena che da buona amica mi ha fatto conoscere il Todo Modo, a Maresa Bertolo che mi ha insegnato i basamenti di Flash e alla mia cagnolina Honey che ha portato tanta tanta gioia. Ringraziamenti dovuti a tutti i siti di tutorial ed actionscript fl ash che mi hanno insegnato tante cose, messe in pratica nemmeno una. Grazie ai Panta Rei che mi han risollevato dalla disperazione (senza saperlo). Grazie al prof. Luca Fiammenghi che mi ha insegnato piĂš lui in sei mesi che il Poli in 3 anni.

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Appendice NON RINGRAZIAMENTI Non ringrazio tutti i maledetti software, che non riescono a leggermi nel pensiero per capire cosa voglio ottenere. Non ringrazio C2 perchè se mi vedi per strada è buona educazione salutare, non girare la testa e sparlare. Non ringrazio Megaupload per i suoi 54 minuti d’attesa (e le 2 ore del fi lm). Non ringrazio Wim Wenders perchè non può dire che ha creato l’intero fi lm, interpetazioni comprese, seguendo il caso. Non ringrazio Luca perchè non risponde mai alle mail, nè le inoltra. Non ringrazio Lui, che non merita ringraziamenti.

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