anno III n. 2
Marzo-Aprile 2015
PRODOTTI E SERVIZI PER IL FRANCHISOR E IL FRANCHISEE
creative C/1516/2008
notiziario | dal mondo del franchising osservatorio | La struttura finanziaria delle imprese di ristorazione e la valutazione del merito creditizio
IL LEASING IN ITALIA. Una storia significativa è il primo volume della serie i libri di LeasingTime, curati dalla rivista italiana di riferimento nel settore. Questo servizio finanziario ha rappresentato per una moltitudine di aziende di tutte le dimensioni, artigiani e professionisti, un accesso flessibile e, soprattutto, veloce al finanziamento degli investimenti produttivi. È stato per oltre un quarantennio uno strumento di progresso. Il libro è ricco di nomi e di numeri; dietro c’è la linfa imprenditoriale del nostro Paese, la voglia di fare e di crescere, di immaginare soluzioni innovative e di sperimentarle. Anni di successi, delusioni, crisi passeggere, prima del diluvio.
“Il leasing, una storia tutta da leggere” (Milano Finanza) “Da strumento di finanziamento a materia di studio” (Notizie-Motori.com) “La storia dell’Italia ripercorsa attraverso la storia del leasing. Una vicenda che tocca società e personaggi che hanno avuto un ruolo nella crescita del nostro Paese” (settorefinanza.com) “Libro ricco di nomi e numeri, di quella linfa imprenditoriale…” (Specchio Economico)
disponibile su www.leasingtime.it
editoriale
un po’ di inflazione migliorerà i consumi? “Nonostante la leggera ripresa in aprile dopo sette mesi di caduta, la dinamica dei prezzi rimane ancora sotto controllo – afferma Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione – il tasso di inflazione al di sotto dell’1% favorirà l’impulso ai consumi che proverrà dai recenti provvedimenti del Governo di sostegno ai redditi più bassi, un sostegno che auspichiamo possa essere esteso anche ad altri soggetti non compresi nell’attuale perimetro dell’intervento”. Continua il Road Show Franchising, che questo mese ha toccato Como. Sono giornate utili che, come recita il comunicato di Confcommercio servono: “per scoprire soluzioni innovati-
ve per il rilancio del commercio, come lo è il Franchising che consente di ottenere economie di scala, forza di gruppo, strumenti di marketing evoluti, know-how sperimentato e vincente. Una giornata per i giovani alla ricerca di un futuro di successo. Una giornata per chi vuole fare impresa, per chi desidera riconvertire la propria attività commerciale e per chi vuole conoscere meglio questa formula”. Nello spazio OSSERVATORIO (vedi a pagina 21) si potranno ritrovare gli elementi più interessanti di una ricerca effettuata dal Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università di Roma Tre per la FIPE, che è stata presentata il 27 aprile nel corso di un incontro ricco di spunti che ha coin-
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editoriale
volto i ricercatori dell’università, l’ufficio studi della FIPE ed esponenti di ABI, FederAscomFidi, MCC Spa e Confcommercio Impresa per l’Italia. Un dato interessante per FranchisingTime: la media sorprendente degli accessi mensili, il volume dei download della rivista e i tempi di permanenza sulle pagine, identificano un panel significativo di lettori. Grazie!
Buona lettura il direttore
in copertina: Zordan, Fenchurch Street, Londra © Joe Clark
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LA RIVISTA DELLA LOCAZIONE FINANZIARIA
PRODOTTI E SERVIZI PER IL FRANCHISOR E IL FRANCHISEE
EDITORIA TECNICA
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sommario anno III n. 2 marzo-aprile 2015
7 3 editoriale un po’ di inflazione migliorerà i consumi?
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dal mondo del franchising
21 osservatorio dal Rapporto di Ricerca La struttura finanziaria delle imprese di ristorazione e la valutazione del merito creditizio
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fiere nel mondo maggio e giugno 2015
nomi
ABI, 4, 28 Agenzia delle Entrate, 23 Albano Valentina, 21 Alonso Mariano, 11 Armando Testa, 9 art4sport, 19 Assofranchising, 24, 25
Emilia Romagna, 17 FederAscomFidi, 4 Federdistribuzione, 3, 7 Federlegno, 12 FIPE, 3, 4, 22, 29 Furla, 15, 16
Qui da noi, 17 Gajo Paolo, 11 Giochi senza Barriere, 19
Beverfood, 24 Bordoli Marco, 19 Castellani Emanuele, 8 Cegos, 8 Cobolli Gigli Giovanni, 3, 7 Confcommercio, 3, 4 Confcooperative, 17 Confcooperative Emilia Romagna, 17 Confimprese, 8 CRAI, 19, 20 DeCastro Felix, 18 Elena Mirò, 9 Eurostat, 22, 23, 24 Expo 2015, 17, 19
HUb09, 18 Huffine Candice, 9 Istat, 7 L&S, 10 Marketline, 25 Marzorati Ronchetti, 12 MCC Spa, 4 Milza Francesco, 17 Montuolo Francesco, 8 Motivi, 18
Oberalp, 11
bimestrale, anno III, numero 2 marzo-aprile 2015 edizione free press cartacea e digitale
Timberland, 11 Turin Rossana, 17 Università Roma Tre, 3, 21 VF Italia, 11 Vilstrup Signe, 9 Vio Bebe, 19 Zordan, 12 Zordan Maurizio, 12, 13
Palmieri Marco, 14 Pelilli David, 21
Direttore responsabile Fausto Batella direzione@franchisingtime.it
PRODOTTI E SERVIZI PER IL FRANCHISOR E IL FRANCHISEE
RedCom, 18 Road Show Franchising, 3 Ronchetti Stefani, 13 Sbraga Luciano, 22 Sisa, 20 Sma-Auchan, 20
Nortway, 11
Falcier Cristiano, 10, 11 Fedagri, 17 Fedagri-Confcooperative
Piccinini Carlo, 17 Piquadro, 13, 14 Pirelli, 9 Poletto Eraldo, 16 Previati Daniele, 21, 22
Redazione e pubblicità: Studio Batella s.a.s. redazione@franchisingtime.it adv@franchisingtime.it tel. 327 1534623 Ufficio di redazione: c/o Studio Batella s.a.s. Via Orio Vergani, 2 01100 Viterbo (VT)
Amministrazione e sede legale: la testata FranchisingTime è di proprietà di Studio Batella s.a.s. Progetto grafico: Alessio Batella
Pubblicazione bimestrale reg. presso il Tribunale di Viterbo il 21/04/2013 al n. 2/13 Registro Stampa
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Federdistribuzione ancora deflazione ma vi sono le condizioni per la ripresa spetto a marzo 2014. Anche per il mese di marzo la causa principale della deflazione è da attribuirsi alla dinamica dei carburanti, scesi del 9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’inflazione al netto dei beni energetici è infatti in territorio positivo: +0,5%, anche se in rallentamento rispetto al +0,7% di febbraio. “Siamo di fronte al terzo mese di fila di deflazione – ha dichiarato Giovanni Cobolli Gigli, presidente di FederdiGiovanni Cobolli Gigli in una conferenza Assofranchising stribuzione – una situazione che ha però una causa precisa I dati relativi al primo bimestre nella diminuzione dei prezzi dei registrano un tasso complessi- beni energetici. L’inflazione di vo di inflazione pari al -0,1% ri- fondo senza i beni energetici è in-
fatti su valori positivi ma ancora contenuti e sotto controllo (+0,5% a marzo 2015): un indicatore di un’economia che può ripartire e pronta a sostenere una crescita dei consumi”. “Deve essere infatti lo sviluppo della domanda interna il principale fattore di sostegno dell’uscita del Paese dalla crisi – ha continuato il presidente – e qualche primo timido segnale in questo senso si comincia a intravedere, sia dal rinnovato clima di fiducia che si registra tra consumatori e imprese che dai dati di gennaio delle vendite al dettaglio di Istat (+1,7% rispetto al gennaio 2014)”.
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i percorsi formativi di Confimprese e Cegos
Confimprese e Cegos, società internazionale attiva nella formazione aziendale, hanno firmato una partnership per la formazione 2015 per offrire percorsi formativi per lo sviluppo delle competenze innanzitutto nelle tematiche in ambito retail e, in secondo luogo, su argomenti di management, hr, marketing, acquisti. Sono undici i corsi di formazione della durata di un giorno, formulati in tre edizioni, due su Milano e uno su Roma; ciascun corso, oltre alla formazione presenziale, prevede due moduli e-learning, uno pre e uno post corso, approfondimenti tematici della durata di 30/45 minuti per prepararsi agli argomenti trattati in aula e arricchire il percorso formativo con nuove skill. Tre le figure target a cui il nuovo percorso formativo si rivolge: area manager, store ma-
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nager e addetti alla vendite. “Il target prescelto dai nuovi corsi – ha spiegato Francesco Montuolo, vice presidente Confimprese – è specifico per le figure professionali maggiormente richieste dalle nostre catene che, aprendo oltre 600 punti vendita quest’anno con ricerca e assunzione di personale qualificato perlopiù nell’area vendita, necessitano di formazione specifica. La formazione rimane un tema centrale anche in periodi di forte crisi, tanto che la maggior parte degli associati, anche le catene di minori dimensioni, ha la propria Academy all’interno per seguire il percorso formativo sia delle risorse interne sia di quelle che saranno collocate nel punto vendita”. L’accordo prevede inoltre per gli associati Confimprese agevolazioni dedicate per la partecipazione a tutti i corsi a catalogo Cegos, agevolazioni estese anche alle reti dei punti vendita e
alle agenzie affiliate, ai retail partner e ai supporter degli associati. “Le risorse umane sono il fattore chiave di ogni azienda – ha raccontato Emanuele Castellani, amministratore delegato Cegos Italia – ma nel retail lo sono ancora di più. Ogni risorsa, quando entra in contatto con un cliente, rappresenta l’intera azienda e i momenti della verità sono davvero molti. In questi momenti non si può fallire, perché spesso non ci sono opportunità per recuperare. Per questo è importante essere davvero competenti, efficaci e lasciar trasparire la propria leadership”. I corsi Confimprese-Cegos sono partiti in aprile con il primo titolo “Progettazione e stesura di un Regional Business Plan” e termineranno a fine ottobre. Per il catalogo completo e le date consultare il sito www.confimprese.it.
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Candice Huffine protagonista della nuova campagna Elena Mirò “UN ABITO È BELLO SOLO SE TI STA BENE”: questo è il claim della nuova campagna Primavera Estate 2015 di Elena Mirò, che vede protagonista Candice Huffine, la famosa top model curvy americana, uno dei volti di spicco dell’ultimo Calendario Pirelli 2015. A lei è toccato il compito di trasferire un messaggio che cambia completamente la pro-
spettiva classica della moda e che rappresenti al meglio la filosofia del brand, puntando al cuore di tutte le donne curvy che amano vestirsi con stile e gusto. “UN ABITO È BELLO SOLO SE TI STA BENE” è un manifesto a favore di una moda che mette insieme stile e vestibilità, con la certezza che non sia sufficiente concepire un abito che guarda alle ten-
denze: occorre soprattutto valorizzare l’unicità di ogni donna. Fedeli a questa filosofia, Elena Mirò e l’agenzia Armando Testa hanno realizzato la nuova campagna adv che si fa interprete di un messaggio fresco e innovativo per il mondo della moda. Lo shooting fotografico è stato realizzato a Miami dalla fotografa Signe Vilstrup.
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L&S presenta Solaris il pannello luminoso a LED dalle infinite possibilità di personalizzazione Il Gruppo L&S, multinazionale italiana specializzata nella produzione di sistemi d’illuminazione per interni dedicati ai settori del mobile e dell’allestimento di negozi e spazi espositivi, ha presentato il nuovo pannello luminoso che è completamente realizzato in Italia, nello stabilimento di Maron di Brugnera (PN). In casa L&S è stato infatti recentemente inaugurato il nuovo reparto di produzione, grazie al quale l’azienda è ora autonoma nella progettazione e realizzazione di pannelli luminosi a LED, una tecnologia sempre più richiesta per l’illuminazione degli spazi commerciali, espositivi, aree pubbliche e settore contract. Solaris® di L&S ben si adatta anche a soluzioni esistenti, supporta l’applicazione di grafiche e non ha vincoli di dimensioni o quantità da realizzare.
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“È stato un notevole investimento per noi aver integrato tutti i processi di produzione dei pannelli luminosi all’interno del nostro stabilimento produttivo, ma solo così possiamo rispondere alle nuove esigenze dei nostri clienti che necessitano di prodotti innovativi e progettati su misura, consegnati in tempi brevi, affidabili e garantiti” ha affermato Cristiano Falcier, sales manager
settore shopfitting di L&S. Con questo nuovo reparto il Gruppo L&S è tra le prime aziende in Italia a creare pannelli luminosi completi, dallo schermo fino al profilo guida di chiusura, interamente assemblati in Italia e costruiti con i migliori componenti che possono raggiungere la dimensione massima di 3mt x 2 mt in pochi millimetri di spessore.
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“La produzione di Solaris® è affidata ad un macchinario dedicato che garantisce il controllo della qualità immediato e tempi di consegna celeri – ha continuato Falcier – la macchina, inoltre, è in grado di calcolare in modo automatico sia la quantità di LED necessari per illuminare il pannello nella modalità più adatta per l’applicazione scelta, sia la stampa al laser, attraverso la quale strutturiamo la superficie del pannello affinché la luce venga diffusa in modo uniforme senza ridurre in alcun modo l’intensità della stessa”.
>Carriere< Sales Director Paolo Gajo è il nuovo Country Italia e Grecia di Timberland. Northway e Dopo aver lavorato con il manager ha successivamente con la Oberalp, anni fa come iniziato la sua carriera in VF Italia tre l’Italia e più Area Manager Timberland per olesale. recentemente come Direttore Wh responsabilità Nel suo nuovo ruolo, Gajo ha la all’interno dei di far crescere il business italiano e riporterà canali wholesale e franchising Timberland, direttamente al VP Sales EMEA Mariano Alonso.
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il Gruppo Zordan e il rilancio della Marzorati Rocchetti Con l’acquisizione del 70% delle quote della Marzorati Ronchetti (la sartoria del metallo di Cantù, famosa in tutto il mondo) da parte del Gruppo Zordan (azienda vicentina nota come uno dei principali player nella produzione di arredamento per i negozi monomarca dei più qualificati brand del lusso) si definisce il piano di rilancio dell’azienda canturina, di recente entrata a far parte di Federlegno. Rimarrà alla famiglia Ronchetti il restante 30%, ai fini di preservare il patrimonio storico dell’azienda. Proprio il nuovo AD Maurizio Zordan ha presentato modalità ed obiettivi del piano. “Le linee che ci guideranno – ha dichiarato Maurizio Zordan – sono in primis quelle organizzative: affineremo gli strumenti di misura dei risultati, applicando un rigoroso controllo di gestione; valorizzeremo le risorse umane, cercando di favorire il lavoro di squadra; per quanto riguarda il
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modello di business, manterremo una capacità produttiva interna che consenta di presidiare il mestiere, alimentando poi la crescita con la validazione di artigiani esterni”. Al di là di questi cambiamenti, l’azienda continuerà a puntare sugli asset che hanno reso Marzorati Ronchetti una realtà affermata a livello mondiale nel mercato del lusso, in primis la maestria artigianale nella lavo-
razione dei metalli nobili come linguaggio di fabbrica nonché il mantenimento del cuore produttivo rigorosamente in Italia. Quali aree di business, la società svilupperà l’area retail e rafforzerà la penetrazione nell’area delle case private di prestigio, concentrandosi al contempo anche su quella private yachts e gallerie d’arte. “L’obiettivo – ha spiegato il nuovo AD – è quello di condurre que-
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st’azienda, nell’arco di tre anni, a un aumento del fatturato del 35%, facendo vertere la nostra attenzione soprattutto su America, Inghilterra e Francia. Ai fini del raggiungimento di questo traguardo, rivestirà un ruolo di primaria importanza Stefano Ronchetti, personalità imprescindibile
nell’area marketing e comunicazione del Gruppo. Senza guardare troppo avanti però, ciò che ci prefiggiamo ora è di preservare vivo il valore di un’azienda che ha una storia lunghissima alle sue spalle e che siamo convinti possa avere un futuro altrettanto rigoglioso”.
Maurizio Zordan
il Gruppo Piquadro a quota 67,2 milioni Nell’esercizio fiscale 2014/2015, chiuso il 31 marzo 2015, il Gruppo Piquadro ha registrato un fatturato di 67,2 milioni di euro in aumento del 6,6% rispetto all’esercizio precedente, chiuso a 63,05 milioni. L’incremento del fatturato è stato determinato dalla crescita di entrambi i canali DOS e Wholesale. I ricavi registrati nel canale DOS sono risultati in crescita del 6,6% rispetto all’anno 2013/2014. Il canale DOS include anche il fatturato del sito
e-commerce del Gruppo, che è risultato in aumento del 42,6%. Nel quarto trimestre (gennaiomarzo 2015) il fatturato del sito e-commerce del Gruppo è risultato in aumento del 55,0%. Il dato di Same Store Sales Growth (SSSG), calcolato come media a livello mondiale dei tassi di crescita dei ricavi registrati nei DOS esistenti al 1° aprile 2013, è stato positivo e pari al 2,9% di crescita a cambi correnti (a parità di giorni di apertura e a cambi costanti, è risul-
tato pari ad una crescita del 2,0%). Nel quarto trimestre (gennaio-marzo 2015) il dato di Same Store Sales Growth (SSSG) è risultato in crescita dell’8,2% a cambi correnti e del 6,9% a cambi costanti. Le vendite del canale Wholesale, che al 31 marzo 2015 rappresentano il 64,0% del fatturato totale del Gruppo, sono risultate in aumento del 6,6%. Le vendite del canale Wholesale in Italia hanno registrato una crescita pari al 12,0%. Le vendite
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in Europa hanno invece subito le conseguenze della contrazione degli ordini in due dei più importanti mercati esteri per Piquadro, la Russia e l’Ucraina, il cui decremento ha determinato un calo del fatturato Wholesale europeo pari al 16,7% nonostante la crescita del 14,4% del canale Wholesale sugli altri mercati europei, trainata dalla Germania con +7,1% e dalla Spagna con +9,7%. Le vendite del canale Wholesale nell’area geografica extra europea, sebbene ancora attestate su valori poco significativi, hanno invece registrato un incremento pari al 62,0% e rappresentano il 3,0% del fatturato del Gruppo. Dal punto di vista geografico, i ricavi del Gruppo al 31 marzo 2015 evidenziano un incremento del 11,8% delle vendite sul mercato italiano, che rappresenta il 75,7% del fatturato totale del Gruppo. Nel mercato europeo, il Gruppo ha invece registrato
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un fatturato di 11,7 milioni di euro in decremento del 7,6% rispetto all’anno 2013/2014 a causa della contrazione degli ordini da parte di Russia e Ucraina. Va sottolineato però che, al netto di questi due mercati, le vendite nel mercato europeo sono aumentate di oltre il 17%. Nell’area geografica extra europea il fatturato è diminuito del 4,9% rispetto all’esercizio 2013/2014, principalmente per effetto della riorganizzazione della distribuzione nei mercati asiatici che ha portato alla chiusura di quattordici negozi DOS a Hong Kong, Macao, Cina e Taiwan nell’ottica del nuovo modello distributivo che ha portato alla firma dell’accordo con un partner cinese. “La crescita del fatturato nell’esercizio 2014/2015, al netto delle dinamiche negative del mercato russo e dalla riorganizzazione del mercato cinese, passato da una distribuzione diretta ad
una indiretta, si è rivelata importante e si è realizzata in tutti i canali e in tutti i mercati, con un’accelerazione significativa nel quarto trimestre sia per i negozi che per l’e-commerce” ha affermato Marco Palmieri, Presidente e Amministratore Delegato di Piquadro. “Anche nell’attuale contesto incerto e volatile, la forza del marchio in Italia consente performance di crescita a doppia cifra che confermano la posizione di leadership; nei mercati esteri le azioni intraprese portano risultati altrettanto positivi con crescite di fatturato e un ampliamento della rete distributiva che ci danno ragione di guardare con ottimismo alle prospettive di crescita internazionali”. Piquadro informa che la relazione finanziaria annuale del Gruppo, relativo all’esercizio 2014/2015 chiuso al 31 marzo 2015, sarà approvata dal Consiglio di Amministrazione e resa nota entro il 18 giugno 2015.
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Furla a San Pietroburgo con un nuovo monomarca Furla rafforza ulteriormente la propria presenza in Russia, dove conta già dodici monomarca, e inaugura un nuovo flagship store a San Pietroburgo all’interno del prestigioso “Galeria” Mall, nel cuore della città. Con questa inaugurazione Furla lancia in Russia il suo nuovo con-
cept elaborato per il retail a livello internazionale. Lo store di San Pietroburgo, 94 mq di superficie, accoglie il pubblico in un’atmosfera che trasmette in ogni dettaglio il più autentico stile italiano. L’apertura di San Pietroburgo, a cui farà seguito una a Mosca, è in linea con la
strategia di crescita adottata da Furla. L’azienda punta ad un upgrade di tutta la rete distributiva. Da un lato con il restyling dei monomarca già esistenti, che si adegueranno al nuovo concept store, dall’altro con nuove aperture in location selezionate e prestigiose.
crescita a doppia cifra per Furla il fatturato 2014 +15% vs 2013 e +74% negli ultimi quattro anni Furla chiude ufficialmente il 2014 (bilancio consolidato) mettendo a segno una performance in netto aumento rispetto ai dati di pre-closing annunciati all’inizio del 2015. L’azienda registra una crescita a
doppia cifra con un fatturato di 262 milioni di euro, un aumento del 15% rispetto al 2013 che, a cambi costanti, corrisponde al 18%. La progressione negli ultimi quattro anni sale a +74%. Nonostante la
turbolenza economica e la crisi politico finanziaria in paesi chiave per il brand, Furla ha registrato performance molto positive: una conferma di quanto la strategia dell’azienda, orientata all’espansione globale e a
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una distribuzione Worldwide sempre più capillare, sia stata lungimirante. Il baricentro del business continua ad essere spostato verso i mercati internazionali (80% del fatturato sviluppato all’estero). Il confronto delle vendite “like-forlike” nei punti vendita Furla a gestione diretta evidenzia una crescita a doppia cifra. L’espansione Worldwide trova conferma nella ripartizione del fatturato: 20% Italia e 80% estero, suddiviso in 30% EMEA, 25% Giappone, 16% APAC e 9% USA. Il marchio prosegue nel potenziamento della distribuzione e della rete retail, con un programma serrato di nuove aperture. In Europa alle boutique monomarca di Madrid in Calle Serrano, Vienna in Kohlmarkt e Mosca nel depar-
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tment store Atrium, inaugurate in questi giorni, seguirà quella di Roma in Piazza di Spagna. In area Asia-Pacifico sono previsti opening a Sidney, nei due centri commerciali Chastwood Chase e QVB, a Singapore, nel distretto Marina Bay Sand, a Hong Kong, nello shopping center Plaza Taikoo e nel Mira Mall della penisola di Caolun, a Shangai, in zona Citic Square. Negli Stati Uniti è prevista l’apertura di un flagshipstore in 5th Avenue a New York. Oggi Furla è presente in 100 paesi, nelle capitali dello shopping internazionale, con 398 negozi monomarca. Dato importante: le oltre 180 boutique a gestione diretta sviluppano il 60% del fatturato. Una rete distributiva sempre più capillare che nel 2014 ha contato 60
nuove aperture in aggiunta alle 51 del 2013; questo oltre ai 1.100 punti vendita fra multimarca e department store che distribuiscono Furla. A metà aprile 2015, l’azienda ha avviato il trasferimento di parte dello staff e degli uffici a Palazzo Furla, in via Berchet, nel cuore di Milano. La nuova sede si affianca allo storico headquarter di Bologna e alle filiali di New York, Tokyo e Hong Kong. “Questa crescita importante è il risultato di quattro anni di intenso lavoro che dà avvio ad un nuovo corso del brand. Il 2015 sarà di grande cambiamento: triplicheremo gli investimenti nel marketing e continueremo ad investire in modo importante in nuovi punti vendita monomarca nei mercati più strategici” ha dichiarato Eraldo Poletto, CEO Furla.
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i negozi “QUI DA NOI” fanno rete Un momento di confronto progettuale e strategico, per approfondire l’interscambio di prodotti ed esperienze e definire mezzi e strumenti promozionali finalizzati a valorizzare le produzioni. Questo l’obiettivo del Business Forum organizzato e promosso nei giorni scorsi a Bologna da Fedagri-Confcooperative per fare il punto sul progetto QUI DA NOI, la rete di negozi di vendita diretta delle cooperative aderenti, che sta vivendo una fase di svolta mirata alla valorizzazione della qualità e tipicità dei prodotti cooperativi anche attraverso una attività di comunicazione efficace, dinamica e moderna. Rossana Turina, responsabile nazionale Fedagri del progetto QUI DA NOI, ha sottolineato come “uno degli obiettivi principali è oggi rendere più visibili i punti vendita delle cooperative agroalimentari che aderiscono al progetto, con un più intenso coinvolgimento, una maggiore rivitalizzazione e quindi una migliore visualizzazione del marchio, a partire da un discorso di layout o di franchising leggero che ren-
da più facilmente identificabili i negozi QUI DA NOI, ma anche attuando un sistema di stringenti rapporti di collaborazione anche con le cooperative sociali, culturali e del turismo”. “Il brand QUI DA NOI – ha continuato Turina – vuole essere uno strumento identificativo dei prodotti cooperativi, trasmettendo la garanzia che sono realmente made in Italy, hanno un percorso territoriale e una valenza specifica in termini di qualità e sicurezza alimentare, quali fattori essenziali proprio per garantire qualità al pianeta. In tal senso condividiamo il focus di EXPO 2015, una vetrina mondiale alla quale parteciperemo come Confcooperative e come Fedagri. Pur nell’innovazione, quindi, salvaguardiamo le tradizioni promuovendole con una comunicazione giovane e fresca incentrata sui valori delle nostre eccellenze agroalimentari”. “È fondamentale – ha spiegato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna – continuare con sempre maggiore incisività a fare rete fra le cooperative per valorizzare al
meglio le produzioni agroalimentari e i territori di produzione, ma anche per diffondere i valori etici cooperativi utilizzando una comunicazione innovativa ed efficace in grado di cogliere ogni possibile opportunità di promozione offerta dal web e dai social media, anche in termini di food e tour blogger”. Carlo Piccinini, presidente di Fedagri-Confcooperative Emilia Romagna si è soffermato su alcuni dati importanti: “in Italia la vendita diretta di prodotti agroalimentari rappresenta circa il 5% del mercato e le nostre cooperative non intendono certo ignorare un dato così significativo. Riteniamo sia importante far conoscere al pubblico i prodotti che vengono dalla terra, con una filiera certa e garantita e soprattutto con i valori alle spalle che sono tipici del movimento cooperativo. Con gli interscambi tra le varie cooperative si può permettere anche la conoscenza di prodotti tipici tra territori e regioni diverse per far apprezzare al meglio la grandi differenze enogastronomiche che sono uno dei valori delle eccellenze del nostro Paese”.
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si fa presto a dire 42! Motivi lancia Made on Me una piccola grande rivoluzione nella moda
Troppo spesso le donne si ritrovano a bisticciare con un abito che ha catturato la loro attenzione in un negozio. Bello a vedersi ma… una volta indossato… c’è qualcosa che non va. Con Made on Me, Motivi dà il via a una rivoluzione nella moda e propone una collezione e un servizio alla cliente che danno valore all’unicità di ogni donna. Non più standardizzazione e omologazione su canoni più o meno ideali, ma l’attenzione a ogni donna, a cui offrire le ultime tendenze con l’obiettivo di valorizzarne l’unicità ed esaltarne i punti di forza. Per far questo, la collezione va oltre il concetto di taglia e introduce il concetto della “shape” dell’abito, in tre diverse declinazioni: @ DIAMANTE, disegnato per valorizzare la vita e le spalle; @ PERLA, disegnato per scivolare
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su seno e vita; @ SIRENA, disegnato per esaltare tutta la silhouette. Motivi lo ha verificato incontrando migliaia di donne ogni giorno nei negozi, e lo si può verificare attraverso la visione del video “Si fa presto a dire 42”: la taglia non basta per scegliere il giusto look di ogni donna. Quante volte un capo che sta bene a una, sta male su un’altra, a parità di taglia? Ogni donna è diversa! La nuova filosofia di Motivi è molto semplice e allo stesso tempo dirompente: tu sei unica. E non sei tu che devi cambiare il tuo corpo per adattarti alla moda. È la moda che finalmente si deve adattare a te. Una proposta accolta con entusiasmo sui social e sul web: e proprio venti tra blogger, instagramer, vlogger, youtuber sono le protagoniste di un video
manifesto lanciato online. Sono donne che ogni giorno si confrontano con un mondo della moda che tende a trattarle come grucce. E sono stufe di sentirsi inadeguate di fronte al taglio di una gonna… simpaticamente dicono “basta”, e con #tuseiunica, affermano la loro volontà di essere se stesse. Il lancio di Made on Me è avvenuto il 10 aprile con un’importante campagna TV sulle principali reti nazionali con spot da 30” e 15” realizzati con la regia di Felix De Castro (agenzia RedCom) e contenuti dedicati al web e pianificati su tutti i social network (agenzia HUb09). In tutti i negozi e online, con la nuova app sarà semplice scoprire la shape ideale per ogni donna e le shop assistant sono pronte a consigliare il giusto look che ne valorizza l’unicità.
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Giochi senza Barriere CRAI, gruppo storico italiano attivo nella distribuzione moderna da 42 anni, è Main Sponsor di “Giochi senza Barriere, energia per la vita”, la manifestazione che si terrà sabato 27 giugno 2015 presso l’Arena Civica di Milano. Un grande evento Fuori Expo nato dalla splendida esperienza di Bebe Vio, campionessa mondiale di scherma
paralimpica nel 2014 a Hong tà fisiche affinché possano miKong e nominata lo scorso 3 gliorare la loro qualità della aprile Ambassador di Expo vita. 2015. Otto squadre si sfidano nello spirito paralimpico. In gara anche grandi campioni e artisti. CRAI condivide con l’associazione art4sport la promozione dello sport come terapia fisica e psicologica per bambini e ragazzi con disabili-
CRAI: nel 2014 il fatturato della rete totale in crescita del 24% CRAI registra nel 2014 un incremento del 24% nel fatturato dell’intera organizzazione, a conferma del successo della strategia di sviluppo e rinnovamento intrapresa negli ultimi anni. Il Gruppo CRAI conta su una capillare presenza sul terri-
torio italiano che, forte di oltre 3.000 punti vendita, caratterizza la sua innovativa formula distributiva multicanale, presidiando due grandi aree distinte: il canale alimentare e l’area dei prodotti cura casa e cura persona (canale Drug). Il 2014
si è chiuso per il gruppo con un fatturato di circa 4.850.000.000 euro. “La soddisfazione cresce – ha dichiarato Marco Bordoli, AD CRAI Secom – se si considera l’attuale situazione economica con trend ancora negativo. Per fron-
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teggiare la crisi dei consumi e attrarre sia nuovi operatori commerciali, sia nuovi clienti, abbiamo attuato alcune azioni per noi determinanti ai fini del successo: nuovo posizionamento strategico della marca “Nel cuore dell’Italia”, nuovo format per i punti vendita; forte spinta alla marca privata con attenzione alla gamma di prodotti di qualità; potenziamento della rete multicanale sul territorio e nuovo assetto organizzativo della centrale. Inoltre, al comparto food si aggiunge la forte presenza anche nel settore Drug, con oltre 1.000 negozi in Italia. Oggi siamo tra i principali leader nella formula distributiva multicanale”. Un 2014 importante sia per l’insegna CRAI che per i negozi specializzati nel comparto drug/toiletries, con numeri eloquenti: 323 nuovi punti vendita in ambito alimentare e 270 tra gli specialisti del settore igiene per la casa e cura della persona. La focalizzazione sul punto vendita ha rafforzato l’identità d’insegna che sempre più punta a soddisfare la tendenza al ritorno ai negozi di prossimità e la tendenza a ricercare elevati livelli di qualità e servizio. In merito al comparto
Notiziario chiuso in redazione il 27 aprile 2015
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dei prodotti a marchio commerciale, CRAI registra un risultato molto importante e in netta controtendenza. Infatti, rispetto al mercato che segna un rallentamento e decremento delle quote di mercato, la linea dei prodotti a marchio CRAI cresce e raggiunge il 19,28% di quota di mercato con una crescita dell’1% sul 2013. All’interno della linea dei prodotti a marchio, c’è da sottolineare la linea Premium Piaceri Italiani, incentrata sulle eccellenze e sulle tipicità del territorio. Il lancio della linea di prodotti di bellezza Giardino Cosmetico, specifici per la cura e la bellezza del viso, del corpo e dei capelli, preparati con principi funzionali biologici di origine italiana certificati, segue la tendenza degli ultimi anni verso i prodotti naturali. L’introduzione della “Carta dei Valori dei Prodotti CRAI” ha evidenziato la posizione dell’azienda e delineato principi etici, valori e impegni verso gli interlocutori di riferimento, cioè clienti, fornitori, territorio e ambiente. In aggiunta alle performance ottenute nel 2014 è importante poi sottolineare il ruolo che il gruppo CRAI insieme a Sma
/Auchan e Sisa svolge nelle centrali di acquisto: la centrale infatti si colloca come terza centrale di acquisto in Italia, a ulteriore conferma della forza e importanza del Gruppo. Inoltre, la partnership con Sisa, siglata a novembre 2014, rappresenta un motivo ulteriore di soddisfazione, in grado di garantire forti sinergie sia a livello di strutture nazionali che a livello di territori. La crescente determinazione nel valorizzare i plus del marchio ha stimolato la creazione del nuovo posizionamento espresso dal pay off “Nel cuore dell’Italia” che racchiude in sé lo stretto legame con il territorio e la sua clientela, la vicinanza e la partecipazione alle comunità locali e l’attenzione ai prodotti tipici. Un posizionamento forte ed emozionale, carico dei valori che esprimono il dna del Gruppo, presente sul mercato da 42 anni in più di 1.000 comuni italiani. La sfida prosegue nel 2015: piani di ampliamento sul territorio e progetti di sviluppo che pongono il negozio al centro, con uno sguardo all’estero dove attualmente CRAI è presente con 160 punti vendita in Svizzera e a Malta.
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a cura del Dipartimento di Studi Aziendali dell’Universita’ ROMA TRE e della FIPE-Federazione Italiana Pubblici Esercizi Gli autori: Prof. Daniele Previati (coordinatore scientifico) Valentina Albano, PHD David Pelilli, PHD
Dal
Rapporto di Ricerca “La struttura finanziaria delle imprese di ristorazione e la valutazione del merito creditizio”
osservatorio
Dall’
“Executive Summary”
Il progetto di ricerca, di cui qui si presenta il rapporto, è stato condotto da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Studi Aziendali, coordinato dal Professore Daniele Previati, e si è avvalso della collaborazione del Dottor Luciano Sbraga, responsabile dell’Ufficio Studi della FIPE. Il progetto si è posto sia obiettivi scientifici, che si concretano in questo rapporto, sia obiettivi di supporto alle attività di miglioramento della cultura e delle pratiche manageriali in tema di gestione finanziaria nell’ambito del settore della ristorazione in Italia. In particolare, questi obiettivi legati alle funzioni svolte dalla FIPE nei confronti del settore appaiono particolarmente importanti alla luce del fatto che, dal 2009, le performance negative dell’economia italiana hanno creato una situazione di mercato avversa per gli operatori del settore. In particolare, si osserva come il calo nel potere d’acquisto del consumatore italiano abbia comportato un declino nelle spese per i consumi alimentari fuori casa. Gli operatori del settore, in particolar modo i ristoranti, hanno perso clientela in favore di luoghi di consumo meno costosi. La grande varietà degli operatori del settore e la scarsa disponibilità di dati ed evidenze empiriche circa la loro gestione finanziaria e i servizi ad essa relativi offerti in Italia, giustifica la caratterizzazione di studio iniziale ed esplorativo del progetto di ricerca.
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Il primo capitolo mette a fuoco le caratteristiche e l’importanza del settore della ristorazione, con particolare riferimento a ristoranti e bar. Emerge un quadro che conferma il rilievo, soprattutto dal punto di vista dell’occupazione, di un settore dominato da microimprese a carattere spesso famigliare: in particolare l’Italia si caratterizza in tal senso, rispetto ad altri paesi europei (in primo luogo la Gran Bretagna e la Germania) dove la concentrazione del settore è maggiore, grazie anche a soluzioni organizzative (catene e franchising) caratterizzate da dimensioni maggiori, sia in termini di personale che di fatturato. La presenza maggioritaria di microimprese conferma il settore della ristorazione come tipico dell’economia europea: nel 2011 (dati Eurostat, 2014) nella EU a 27 paesi, le microimprese in totale (commercio, costruzioni, estrazioni e trasporti) erano il 92,8% del totale delle imprese, con il 35,5% degli occupati e il 24,5% del valore aggiunto. Oltre alle funzioni d’uso socialmente rilevanti, le microimprese del settore garantiscono anche occupazione, in un periodo storico in cui essa è al centro dell’attenzione della politica economica europea: ciò non può essere considerato irrilevante, anche con riferimento all’allocazione delle risorse finanziarie. L’eterogeneità dei format (o modelli di business, come si usa dire), è elevata e crescente,
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soprattutto nelle aree più sviluppate e dinamiche d’Italia (centro-nord), dove la presenza capillare di bar e ristoranti è più elevata della media nazionale. I modelli di business sono distinguibili sulla base delle funzioni d’uso (non necessariamente centrate su cibo e bevande, anche se questi rimangono elementi di grande rilievo), del prezzo medio (che spesso segue il tipo di menu e la rapidità dell’assunzione di cibo e/o bevande), e sono rilevabili (secondo codifiche che solo parzial-
Da
mente tengono conto della creatività che può essere espressa nei format) dagli studi di settore dell’Agenzia delle Entrate, che sono una fonte di dati estremamente interessante sul settore. In Italia sono presenti poche catene e reti di franchising, anche se con riferimento a queste ultime si sta assistendo ad uno sviluppo interessante, nel caso di ristorazione rapida, pizzerie, caffetterie e gelaterie, ponendo tali esperienze al quarto posto tra i settori in franchising più redditizi.
“Il settore della ristorazione in Europa ed in Italia”
la top five del comparto europeo della ristorazione
n. imprese
n. di persone impiegate
n. medio di persone impiegate per impresa
fatturato (milioni €)
fatturato medio per impresa (migliaia €)
unione europea (27 paesi)
1.518.984
-
5,14
330.731
217,7
spagna
259.751
978.407
3,8
41.660
160,3
italia
249.617
976.827
3,9
47.722
191,1
francia
202.958
791.475
3,9
58.505
288,2
germania
171.301
1.399.379
8,2
41.962
244,9
regno unito
112.791
1.501.707
13,3
58.599
519,5
Fonte: rielaborazione dati Eurostat
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Le imprese della ristorazione italiana, alla stregua di quelle spagnole, sono di dimensioni minori rispetto a quelle tedesche e inglesi. Le imprese italiane del comparto infatti hanno in media 3,9 occupati a fronte di una media europea di 5,1. Come si evince dalla tabella riportata in precedenza, le dimensioni molto contenute delle imprese influenzano negativamente il giro d’affari delle imprese italiane. Sempre secondo dati Eurostat, infatti, il fatturato medio si attesta a 191 mila euro, valore al di sotto della media europea pari a poco meno di 218 mila euro. Solo la Spagna ha un giro d’affari peggiore di quello italiano insieme ai paesi dell’Est Europa. Un’ulteriore peculiarità del comparto italiano della ristorazione è poi rappresentata dalla scarsa penetrazione del modello delle catene di ristorazione o di caffetterie e in generale del settore della ristorazione gestita in franchising a differenza di altre realtà europee come la Spagna e soprattutto la Gran Bretagna. Ad esempio, secondo rilevazioni Beverfood, nel
2010 il settore dei caffè a marchio a catena superava di poco le 1.000 unità, pari all’1% delle attività su tutto il territorio nazionale, a fronte di un mercato europeo stimabile intorno alle 10.000 unità di vendita, con un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro (Beverfood 2010). Tuttavia come rileva l’Assofranchising (Assofranchising, 2012) il fenomeno della diffusione di nuove insegne in franchising nel comparto della ristorazione ha, negli ultimi tempi, subito un’importante accelerazione. Nello specifico, si segnala che nel 2012 sono nate 33 nuove insegne dedicate al mondo della ristorazione di cui 10 riconducibili alla costituzione di nuove gelaterie. Il volume d’affari delle insegne in franchising riconducibili al comparto della ristorazione nel 2012 è risultato pari a oltre 23 miliardi di euro (l’8% del giro d’affari complessivo del franchising italiano) e in particolare il settore ristorazione rapida-pizzerie-caffetterie si posiziona al quarto posto tra i settori in franchising più redditizi, con un volume di affari di oltre 1,4 miliardi di euro, pari al 6,10% del volu-
Differenza tra cessazioni e iscrizioni dei servizi di ristorazione (2009-2012)
8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0
2009 Fonte: rielaborazione dati Movimprese
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2010
2011
2012
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Iscrizioni e cessazioni di ristoranti (2010-2012)
14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0
2010
2011
me d’affari nazionale del franchising (Assofranchising, 2012). Inoltre, come rileva Marketline nel suo profilo dell’industria italiana della ristorazione per il 2013 (Marketline, 2013) la bassa specificità delle risorse, la presenza di numerosi fornitori, i bassi livelli di investimenti di capitali necessari e l’incapacità per molti operatori di creare forme di reale vantaggio com-
2012
petitivo determinano un interesse crescente verso il mercato italiano da parte delle multinazionali della ristorazione, forti della possibilità di sfruttare economie di scala, un maggiore potere contrattuale con i fornitori in virtù delle dimensioni e la capacità di presentare un’offerta competitiva nei confronti dei clienti “price-sensitive”.
Distribuzione temporale delle cessazioni di bar per liquidazione e fallimento per età (2009-2012) 2009
2010
2011
2012
start up (<2 anni)
6%
5%
10%
3%
imprese giovani (3-7 anni)
62%
64%
47%
52%
imprese mature (8-20 anni)
29%
30%
36%
37%
imprese “storiche” (>21 anni)
3%
1%
6%
8%
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osservatorio
classi dimensionali di fatturato
valori assoluti
valori relativi
fino a 250.000 euro
3
0,2%
da 250.000 a 500.000 euro
8
0,4%
da 500.000 a 750.000 euro
15
0,8%
da 750.000 a 1 milione di euro
445
23,9%
da 1 a 2 milioni euro
837
44,9%
da 2 a 6 milioni euro
409
21,9%
da 6 a 10 milioni euro
72
3,9%
da 10 a 50 milioni euro
56
3,0%
oltre 50 milioni euro
19
1,0%
1.864
100%
importo TOTALE
Sintetizzando questo set di dati è possibile ricostruire una prima fotografia dei bar e dei ristoranti che nel periodo 2009-2012 hanno cessato la loro attività. In entrambi i casi si tratta di microimprese che hanno cessato l’attività per liquidazione volontaria. Nel caso dei ristoranti si tratta di esercizi ubicati nel centro-sud e con un’età compresa tra i tre e i sette anni, sebbene sempre più frequentemente si tratta di imprese mature con un’expertise di oltre otto anni. Nel caso dei bar invece si tratta di imprese giovani (da tre a sette anni) ubicate nel nord Italia. Analizzando l’andamento dell’EBITDA (Earning Before Interests, Taxes, Depreciation and Amortization) nell’intervallo di tempo considerato, esso infatti, non solo non risente delle politiche di bilancio degli amministratori, ma rappresenta un ottimo indicatore della capacità d’impresa di generare margini operativi positivi, i quali renderanno più semplice il rag-
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giungimento dell’equilibrio finanziario. Come mostra la figura riportata nella pagina accanto, l’EBITDA medio durante il periodo considerato ha avuto un trend stabilmente crescente fino al 2011 (+3,2% su base annua); nel 2012 si può osservare una notevole inversione di tendenza, che ha riportato il valore del margine al di sotto dei livelli fatti registrare nel 2008. È interessante notare come l’unico cluster di imprese che ha conosciuto una crescita pressoché costante è quello dei bar, addirittura superando per il 2012 il valore assoluto della marginalità operativa prodotta dai ristoranti. Il biennio 2011/2012 è stato molto critico a livello congiunturale per l’intero Paese e la conseguente riduzione della propensione al consumo ha eroso i margini di redditività. In un settore dove gli investimenti possono essere elevati, i consumi hanno probabilmente risentito della riduzione dello scontrino medio, con effetti ne-
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ebitda medio (2008-2012)
€ 600.000 € 500.000 € 400.000 € 300.000 € 200.000 € 100.000 €-
2008
2009
2010
2011
ebitda medio 2008-2012 (tot. campione)
ebitda medio 2008-2012 (bar)
ebitda medio 2008-2012 (ristoranti)
ebitda medio 2008-2012 (altro)
gativi sulla redditività di un’attività già gravata dalla difficoltà di scaricare su prezzi di vendita gli aumenti nei costi delle materie prime. Per effetto della protratta situazione negativa,
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l’impatto negativo sui margini è stato particolarmente elevato, in quanto la struttura dei costi non sempre ha potuto adeguarsi rapidamente, anche se con qualche distinguo.
“Dimensioni qualitative per la valutazione del merito creditizio: il punto di vista delle banche e delle imprese” Da
Negli ultimi decenni si è diffusa la convinzione che valutare solamente l’andamento finanziario delle imprese non sia sufficiente per avere indicazioni affidabili sulla loro reale situazione, soprattutto in chiave prospettica. Il
management di un’impresa, per governare un’organizzazione in modo efficace, deve svolgere, a nostro avviso, accurate analisi che vadano oltre i dati di bilancio, i quali forniscono informazioni che non prendono in considera-
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osservatorio
zione aspetti importanti relativi alle gestione dell’impresa. Per questo motivo si assiste a un crescente interesse da parte delle discipline manageriali verso l’elaborazione di sistemi di valutazione che includono variabili strategiche, manageriali e organizzative. Partendo dall’analisi della letteratura sulle peculiarità del settore della ristorazione, è stato individuato un set di dimensioni manageriali e organizzative, oltre che di dimensioni maggiormente riconducibili ad aspetti economicofinanziari, ed è stato chiesto alle aziende del
Dalle
“Considerazioni conclusive”
La capacità di offrire consulenza in materia di gestione finanziaria non appare né in questa indagine né in quella di ABI particolarmente presa in considerazione. Ciò evidenzia, oltre a quanto osservato in precedenza (una componente di offerta spesso non colta dalle banche), la necessità da parte delle imprese della ristorazione di essere più selettive rispetto alla qualità del servizio realmente offerta dalle banche: anche una domanda più attenta, come è ovvio, può rendere l’offerta migliore. Ciò comporta una formazione più ampia e profonda in materia di gestione finanziaria, che consenta agli imprenditori del settore una scelta più oculata delle banche di cui servirsi e un’interlocuzione più attiva con eventuali consulenti che
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settore di indicare la loro percezione rispetto alla loro significatività per il successo del proprio business e la frequenza con cui tali dimensioni sono tenute in conto dalle banche ai fini della valutazione del merito creditizio. Obiettivo finale è quello di fornire un primo quadro riguardo da un lato alla capacità delle banche di cogliere nel loro processo di valutazione le specificità del comparto, dall’altro alla capacità del ristorante e del bar di presentarsi adeguatamente nel caso di richieste di finanziamento.
si interpongono tra aziende e banche (si pensi, tipicamente, alla figura del dottore commercialista). Tale necessità appare confermata anche dalle risposte fornite con riferimento agli aspetti fondamentali che possono garantire la sopravvivenza e il successo dell’attività imprenditoriale nel settore della ristorazione, da cui è emerso un quadro in prevalenza molto tradizionale ed orientato al breve, tipico in genere delle microimprese, caratterizzate da una visione spesso limitata alla sopravvivenza, con scarso respiro strategico. Venendo alla parte dell’indagine dedicata alla valutazione del merito creditizio, così come percepita dagli imprenditori, essa evidenzia, con riferimento sia alle dimensioni tipicamente ma-
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nageriali ed organizzative sia a quelle con più diretto riscontro economico-finanziario sui risultati della gestione, una distonia abbastanza evidente tra quanto è importante per gli imprenditori e quanto richiesto, sotto forma di informazioni, dalle banche. In generale emerge la percezione, da parte degli imprenditori, che gli aspetti più importanti per il successo delle loro imprese siano presi in considerazione con bassa frequenza. Ciò è particolarmente vero per le dimensioni manageriali e organizzative: gli anni di esperienza professionale dell’imprenditore, la capacità di gestire il personale, i rapporti con i fornitori si confermano come le informazioni qualitative relativamente più richieste, anche se solo poco più del 10% del campione dichiara che tali informazioni siano richieste “sempre” o “quasi sempre”. Analoghe considerazioni valgono per le dimensioni con un riscontro più immediato sulle condizioni economico-finanziarie dell’azienda, che pur essendo quelle più tradizionalmente valutate dalle banche, sulla base delle risposte fornite appaiono percepite in modo diverso da aziende e banche (solo il pagamento puntuale alle scadenze è valutato da entrambe al primo posto). La distintività dell’offerta rispetto ai concorrenti, dimensione così rilevante nel settore dal punto di vista competitivo, è percepita come indagata poco dalle banche, mentre maggiore attenzione è dedicata alla localizzazione (situazione socio-economica della zona di insediamento). La repu-
tazione dell’azienda derivante dal passaparola, potenziata dal ricorso a social media (siti specializzati, social media), appare una dimensione di valutazione tradizionale che sta assumendo, a causa della più rapida diffusione delle informazioni e dei giudizi attraverso il web, un ruolo strategico rilevante per le aziende, e che quindi dovrebbe essere oggetto di crescente richiesta nei processi di valutazione degli intermediari. Da quanto rilevato dalle risposte, si deduce che la prassi valutativa rimane ancorata ad altri aspetti (dati contabili, garanzie personali e reali fornite), e che il progetto imprenditoriale e le sue prospettive future non sono oggetto di particolare attenzione. La relazione tra imprese della ristorazione e banche sembra caratterizzata, nella percezione degli imprenditori, da un lato da relazioni personali con il personale di contatto, dall’altro da processi vissuti come poveri di informazioni significative e quindi considerati burocratici e ad alta intensità di documentazione cartacea richiesta. Sul fronte delle banche, sulla base della percezione degli imprenditori che hanno risposto al questionario, la frequenza delle richieste di informazioni qualitative appare estremamente esigua: come evidenziato in precedenza, ciò pone in risalto che la relazione tra banche (o altri tipi di intermediari) dovrebbe essere oggetto di interventi di innovazione e razionalizzazione dal punto di vista informativo, per favorire più efficienti ed efficaci processi di valutazione.
N.B. Sul sito della FIPE (www.fipe.it) è disponibile il testo integrale della ricerca
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calendario
Fiere nel Mondo maggio e giugno 2015
China Franchise Expo Beijing, 16-18 maggio
Franchise Asia Manila, 10-14 giugno
Middle East & North Africa International Franchising and Licensing Exhibition Cairo, 20-23 maggio
Franchise International Malaysia Kuala Lumpur, 12-14 giugno
14th Taichung Entrepreneur Franchise Exhibition Taichung, 22-25 maggio
International Franchise Expo (IFE) New York, 18-20 giugno
Franchising Nord Piacenza, 23-24 maggio
British Franchise Exhibition Manchester, 19-20 giugno
International Franchise, License and Business Concept Expo and Conference Jakarta, 29-31 maggio
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ABF Franchising Expo Sao Paulo, 24-27 giugno
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