LA RIVISTA DELLA LOCAZIONE FINANZIARIA
anno XIII n. 3 • maggio-giugno 2017
editoriale
easy leasing Facile per imprenditori portatori sani di progetti d’investimento credibili, approfittando di una situazione virtuosa: “Oggi è importante la strategia di aver scelto incentivi automatici, che non necessitano di autorizzazioni, che non hanno bisogno dei famigerati bandi, che confida nella capacità dell’imprenditore di scegliere le tecnologie e premia solo chi investe…” come ha dichiarato il Ministro Calenda. Tante opportunità, dal super e iper ammortamento alla Nuova Sabatini, dal Piano Industria 4.0 al leasing abitativo prima casa, per incentivare chi ha voglia di fare e ha obiettivi condivisibili. Nelle pagine della rivista troverete i dettagli relativi a questi argomenti, alle ultime novità e ai dati rilevanti. L’andamento complessivo dello stipulato leasing risulta in crescita in tutte le macro-aree del Paese sia nel numero che nel valore dei contratti e, al Sud e nelle Isole, si segnalano delle performance particolarmente positive. Dalla survey condotta dall’associazione di categoria tra gli operatori, emerge che le principali società di leasing si at-
tendono un consolidamento del trend di crescita dello stipulato leasing 2017 con una variazione positiva del 6,2% e una stima di valore complessivo a quota 22 miliardi di euro. Un augurio di buon lavoro da parte di tutti noi di LeasingTime al nuovo presidente di ASSILEA Enrico Duranti e un ringraziamento per lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto il past president Corrado Piazzalunga, che ritornerà, con un nuovo incarico, nella capogruppo. Buona lettura F.B.
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nomi Abrignani Ignazio, 27 Agenzia delle Entrate, 21, 26, 27, 29 Alba Leasing, 11, 12, 13 Anderson Robert, 48 ANIASA, 38, 40, 41, 42, 45 Antognoli Gianfranco, 17 ASSILEA, 3, 10, 11, 21, 26, 27, 28, 31 Assofin, 11 Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, 11 AXA Partners, 16 Baban Alberto, 27 Bain & Company, 42, 45 Banca d’Italia, 10, 17, 34 Banca IFIS Impresa, 16, 17 Bigarelli Matteo, 13 Calenda Carlo, 3, 27 Cardinali Andrea, 40, 41, 45 Cereghini Fabio, 13 Commissione Europea, 11, 13 Concredito, 17 Confindustria, 27 Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti, 27 Conta Giorgio, 50 Conta Livio, 50 Crédit Agricole Consumer Finance, 15 De Marchi Michela, 35 De Martin Topranin Fabiano, 50 Demetz Aron, 50 Demetz Gehard, 50 Demetz Peter, 50 Di Loreto Gianluca, 45 Direct Line, 16 Dodero Annibale, 27, 29 Duranti Enrico, 3, 29 Erba Gabriele Camillo, 13 FCA Bank, 14, 15 Fiameni Nicola, 13
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Fiat Chrysler Automobiles, 15 Filo diretto Assicurazioni, 16 Fondo Europeo per gli Investimenti, 11, 12, 13 Galleria Civica di Trento, 49, 50 Gianoglio Paolo, 27 Gilbert Pier Luigi, 12 Grosso Maurizio, 27 Holzknecht Arnold, 50 Horizon 2020, 12 ICCREA BancaImpresa, 29 ICIM, 27 InnovFin, 11 Jeep, 13, 14, 15 Katainen Jyrki, 12 Keaton Michael, 48 Kroc Ray, 48 Leaseurope, 25 LoJack, 16 Lorenzoni Gabriele, 49 Macciocchi Massimo, 16 Mariotti Alfredo, 27 Mart, 49 Mazzega Massimo, 13 MBCredit Soultion, 15 Mediobanca, 15 Ministero dell’Interno, 34 Ministero dello Sviluppo Economico, 27 MiSE, 27, 29 Moroder Walter, 50 Napoletano Andrea, 27, 29 Osservatorio del Mercato Immobiliare, 26 Pasini Marco, 34, 36, 37 Pellegatta Vittorio, 13 Pellegatti Giorgio, 13
Piazzalunga Corrado, 3, 10, 11, 28, 29 Plateroti Alessandro, 27 Porsche, 17 Porsche Financial Services Italia, 17 Riccadonna Maurizio, 13 Roth Luigi, 13 Runggaldier Hermann Josef, 50 Senaldi Angelo, 27 Senoner Andreas, 50 Senoner Peter, 50 Sieff Matthias, 50 Simonelli Ezio Maria, 13 Sole24Ore, 27 Tiezzi Matteo, 13 UCIMU, 27 UniCredit, 15 UNIREC, 34, 35 Vallazza Adolf, 50 Verginier Willy, 50 Vitali Mario, 13 Walpoth Bruno, 50 Zucchetti Carlo, 47
in questo numero y y y y y y y y y y y
03 07 09 19 21 27 30 34 38 42 47
anno XIII N. 3 maggio-giugno 2017
editoriale easy leasing
trend notiziario dal mondo del leasing
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esperienze il leasing operativo: opportunità e differenze con il leasing finanziario
leasing immobiliare il mercato torna positivo per negozi, uffici e capannoni
Industria 4.0 presentati i primi dati
rapporto ASSILEA
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sul leasing 2016
recupero crediti UNIREC spinge per una riforma normativa del settore
NLT l’evoluzione del noleggio: presentato il 16° Rapporto ANIASA
osservatorio boom del car sharing nelle città italiane
il tempo libero di leasing time
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Strumentale operativo
31.973
427.554
20,2%
16,9%
STRUMENTALE
60.078
2.304.897
11,9%
9,6%
113
139.451
trend -5,0%
17,3%
1.047
666.969
9,2%
12,4%
265
460.200
27,4%
25,0%
IMMOBILIARE 1.312 Nei primi quattro mesi del 2017 il mercato
1.127.169
12,4%
17,2%
archivia una crescita del 4,5% nel numero e 15 ENERGY
13.019
-59,5%
-68,8%
4,5%
9,0%
AERONAVALE E FERROVIARIO Immobiliare costruito Immobiliare da costruire
d n e tr
del 9,0% nel valore finanziato, superando 130.044 5.835.586 le 130mila stipule per un valore di circa 5,8 miliardi di euro. Significativa la crescita del Valori in migliaia di Euro. Fonte: ASSILEA comparto Immobiliare, che vede il valore dei contratti crescere del 17,2% a fronte di un aumento del numero delle stipule del Var.% gennaio-aprile 2017/2016 12,4%, soprattutto in seguito alla crescita dell’immobiliare da costruire (+25,0% in Var % Numero valore). Il comparto Strumentale archivia Var % Valore una crescita dell’11,9% nel numero e del 40,0% 17,3% 17,2% 11,9% 20,0% 9,6% nel 5,7% valore dei contratti, superando i 12,4% 9,6% 0,0% 60mila contratti per un valore di circa 2,3 -1,3% -5,0% -20,0% miliardi di euro. Infine, si conferma il segno -40,0% positivo nel comparto Auto, che continua -60,0% -59,5% ad essere trainato dalla performance dei -80,0% -68,8% veicoli industriali e cresce del 5,7% nel Aeronavale Auto Strumentale Immobiliare Energy e Ferroviario valore dei contratti. TOTALE GENERALE
Fonte: ASSILEA
y Ripartizione per comparti Ripartizione per comparto (valori di stipulato) (valori di stipulato) Immobiliare 19,3%
Aeronavale e Ferroviario 2,4%
Energy 0,2%
Auto 38,6%
Strumentale 39,5%
Fonte: ASSILEA
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trend y Stipulato leasing gennaio-aprile 2017 STIPULATO LEASING GENNAIO-APRILE 2017
Var. % Numero
Numero
Valore
STIPULATO Autovetture
22.330
711.488 Numero
-2,0% Valore 1,4%
Veicoli Industriali Autovetture
7.500
725.771 22.330
11,9% 711.488
Renting a M.T.
30.419
582.502
AUTO
Veicoli Industriali
68.526
2.251.050
Strumentale finanziario
28.105
Renting aoperativo M.T. Strumentale STRUMENTALE AUTO
LEASING GENNAIO-APRILE 2017 Veicoli commerciali
8.277
Veicoli commerciali
15,6%
-2,0%
4,2%
-4,3%
-1,8%
-1,3%
5,7%
1,4%
2,7%
231.289
1.877.343
7.500
725.771 3,8%
8,0%
11,9%
15,6%
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582.502 20,2%
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25,0%
20,2%
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9,2%
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1.877.343
265
31.973 460.200
427.554 27,4%
1.312
1.127.169 60.078
12,4% 2.304.897
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11,9%
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13.019 113
-59,5% 139.451
-68,8%
-5,0%
17,3%
130.044
5.835.586 1.047
4,5% 666.969
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12,4%
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13.019
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5.835.586
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Strumentale operativo Immobiliare da costruire
IMMOBILIARE STRUMENTALE
E FERROVIARIO
TOTALE GENERALE Immobiliare costruito
Var. % Valore
28.105
Immobiliare costruito
ENERGY AERONAVALE
2,7%
Var. % Numero
4,2%
8.277
AERONAVALE E FERROVIARIO
Strumentale finanziario
231.289
Var. % Valore
666.969
Immobiliare da costruire
Valori in migliaia di Euro. Fonte: ASSILEA
Valori in migliaia di euro. Fonte: ASSILEA IMMOBILIARE
ENERGY
Var.% gennaio-aprile 2017/2016
TOTALE GENERALE
Var % Numero Var % Valore
Valori in migliaia di Euro. Fonte: ASSILEA 40,0% 17,3% y Variazione percentuale 11,9% 20,0% 5,7% 9,6% 0,0%gennaio-aprile 2017/2016 -20,0%
-1,3%
17,2% 12,4%
-5,0%
Var.% gennaio-aprile 2017/2016 -40,0% -60,0%
-59,5% -68,8%
-80,0% Auto
40,0% Fonte: ASSILEA 20,0%
Strumentale
5,7%
0,0% -20,0%
-80,0%
Immobiliare
17,3%
17,2% 12,4%
Ripartizione per comparto (valori di stipulato)
-1,3%
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Energy 0,2%
Immobiliare 19,3%
Aeronavale Auto e Ferroviario 2,4%
Strumentale
-59,5% -68,8% Aeronavale e Ferroviario Auto 38,6%
Immobiliare
Fonte: ASSILEA
Fonte: ASSILEA
Strumentale 39,5%
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Var % Numero
Energy
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Aeronavale e Ferroviario
Ripartizione per comparto (valori di stipulato)
Immobiliare 19,3%
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notiziario
ASSILEA Alba Leasing FEI UniCredit Banca IFIS Impresa FCA Bank Crédit Agricole Consumer Finance Porsche Financial Services Italia IL DDL Concorrenza definisce per la prima volta gli elementi essenziali del contratto di leasing con l’introduzione di una specifica definizione e di una disciplina di legge. La locazione finanziaria cessa dunque di essere annoverata tra i contratti atipici, regolati solo fra le parti, assumendo la natura di un contratto tipico. La nuova normativa fa anche chiarezza sui doveri del concedente e quelli dell’utilizzatore del bene in locazione finanziaria, estendendo la tutela del cliente anche all’inadempiente. In caso di risoluzione per inadempimento, infatti, il concedente ha
diritto alla restituzione del bene, ma è tenuto a corrispondere all’utilizzatore quanto ricavato dalla vendita o da un’altra collocazione, che deve essere effettuata ai valori di mercato. Sono dedotte le somme pari all’ammontare dei canoni scaduti e non pagati fino alla data della risoluzione, dei canoni a scadere, solo in linea capitale, e del prezzo pattuito per l’esercizio dell’opzione finale di acquisto, nonché le spese anticipate per il recupero del bene, la stima e la sua conservazione per il tempo necessario alla vendita. La tutela del cliente si attua anche attraverso l’obbligo per
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notiziario il concedente di procedere alla vendita o ricollocazione sulla base dei valori risultanti da pubbliche rilevazioni di mercato, elaborate da soggetti specializzati. E quando non è possibile farvi riferimento, si procede sulla base di una stima effettuata da un perito scelto dalle parti di comune accordo. Nella vendita o ricollocazione, il concedente si deve anche attenere a criteri di celerità, trasparenza e pubblicità adottando modalità tali da consentire l’individuazione del miglior offerente possibile
con obbligo di informazione dell’utilizzatore. “Il quadro di regole certe si completa con strumenti di tutela del cliente che renderanno la locazione finanziaria ancora più competitiva” ha commentato Corrado Piazzalunga, presidente di ASSILEA. “Un fatto certamente rilevante per operatori e clienti, ma più in generale per il Paese, essendo la locazione finanziaria uno degli strumenti che più concretamente sta contribuendo alla ripartenza dell’economia spingendo le aziende a investire”.
La norma definisce chiaramente la “locazione finanziaria” come il contratto con il quale la banca o l’intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia si obbliga ad acquistare o a far costruire un bene su scelta e secondo le indicazioni dell’utilizzatore, che ne assume tutti i rischi, anche di perimento, e lo fa mettere a disposizione per un dato tempo verso un determinato corrispettivo che tiene conto del prezzo
di acquisto o di costruzione e della durata del contratto. Alla scadenza del contratto l’utilizzatore ha diritto di acquistare la proprietà del bene a un prezzo prestabilito ovvero, in caso di mancato esercizio del diritto, l’obbligo di restituirlo. Il mancato pagamento di almeno sei canoni mensili o due canoni trimestrali anche non consecutivi o un importo equivalente per i leasing immobiliari, ovvero quattro
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notiziario canoni mensili anche non consecutivi o un importo equivalente per gli altri contratti di locazione finanziaria determinano grave inadempienza dell’utilizzatore. Questa ultima parte della norma non si applica al nuovo leasing prima casa, che mantiene le sue specifiche garanzie del cliente fissate per legge che, fra l’altro, prevedono la sospensione del pagamento dei canoni fino a 12 mesi, su richiesta dell’utilizzatore, in caso di perdita del lavoro anche non subordinato. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha notificato ad ASSILEA un provvedimento di avvio di istruttoria nei confronti di nove banche/intermediari finanziari attivi nel settore del credito finalizzato all’automotive, di Assofin – Associazione Italiana del Credito al Consumo – e della stessa ASSILEA, volto ad accertare l’esistenza o meno di un’intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del credito finalizzato all’acquisto di autoveicoli e motoveicoli. In particolare, l’istruttoria in oggetto è volta a verificare se tali operatori abbiano coordinato le rispettive strategie commerciali attraverso uno scambio di informazioni sensibili. Per accertare tali circostanze, i funzionari dell’Autorità hanno
eseguito un’ispezione anche nella sede di ASSILEA. L’Associazione ha prontamente messo a disposizione tutta la documentazione richiesta, nella convinzione che i dati da essa divulgati non siano idonei a configurare una violazione della normativa antitrust. “Quello della concorrenza è un tema importante per l’Associazione. Per questo dal 2016 ASSILEA ha adottato un Codice Antitrust e ha implementato uno specifico Programma di Compliance Antitrust comprendente anche la formazione ai dipendenti e al Consiglio associativo” ha commentato Corrado Piazzalunga. “Attendiamo con fiducia la chiusura del procedimento, che dovrà concludersi entro il 31 luglio 2018”. Il Fondo europeo per gli investimenti – FEI e Alba Leasing S.p.A. hanno firmato un accordo top-up per fornire 120 milioni di euro alle imprese innovative in Italia. La somma si aggiunge agli 80 milioni di euro interamente erogati secondo gli accordi che le due istituzioni hanno firmato lo scorso anno. L’accordo è stato firmato nell’ambito dell’iniziativa InnovFin della Commissione Europea, sostenuta dal sempre più popolare programma di ricerca e innovazione dell’UE
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notiziario
Jyrki Katainen
Horizon 2020. Queste operazioni beneficiano anche del sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), cuore del Piano di investimenti per l’Europa. In meno di un anno, Alba ha sostenuto con successo più di 140 PMI e small mid-cap innovative in Italia. Per soddisfare la crescente domanda di finanziamenti da parte di imprese innovative, Alba Leasing avrà bisogno di un’ulteriore garanzia da parte del FEI. Il top-up di 120 milioni di euro si rivolgerà a circa 200 aziende del nord Italia nel corso dei prossimi due anni. Il Vice-Presidente della Commissione Europea, Jyrki Katainen, responsabile per
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Lavoro, Crescita, Investimenti e Competitività, ha dichiarato: “Il Piano di Investimenti sostiene le piccole imprese in tutta Europa nell’accesso al credito che è loro necessario al fine di crescere, innovare e creare posti di lavoro. Mi rallegro che altre 200 aziende italiane beneficeranno dell’accordo di oggi”. Intervenendo alla firma dell’accordo in Alba Leasing, il CEO del FEI, Pier Luigi Gilibert, ha commentato: “Alba Leasing ha dimostrato una notevole performance nel finanziamento di 100 aziende in meno di un anno. Sono quindi lieto di firmare un accordo top-up per sostenere il finanziamento di altre 200 imprese. Il FEI è orgoglioso di essere parte
Pier Luigi Gilibert
notiziario di questa storia di successo con Alba Leasing, che continuerà a produrre benefici per le PMI e le small mid-cap”. Commentando l’operazione, il CEO di Alba Leasing, Massimo Mazzega, ha dichiarato: “L’accordo siglato con il FEI e la Commissione Europea rappresenta un impegno importante, già sostenuto lo scorso anno. Le PMI e le small mid-cap sono uno straordinario motore per l’economia del nostro Paese: grazie alla copertura di garanzia offerta dal FEI per il 50% dell’importo finanziato, saranno fortemente incoraggiate a indirizzare i loro investimenti verso ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica”. L’assemblea degli azionisti di Alba Leasing S.p.A. ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016 e rinnovato i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, che rimarranno in carica per il prossimo triennio 2017-2019. Per il Consiglio di Amministrazione sono stati nominati: Luigi Roth (Presidente), Massimo Mazzega (Amministratore Delegato), Giorgio Pellagatti (consigliere), Matteo Bigarelli (consigliere), Fabio Cereghini (consigliere), Vittorio Pellegatta (consigliere), Maurizio Riccadonna (consiglie-
re). Per il Collegio Sindacale sono stati nominati: Ezio Maria Simonelli (Presidente), Gabriele Camillo Erba (sindaco effettivo), Mario Vitali (sindaco effettivo), Nicola Fiameni (sindaco supplente), Matteo Tiezzi (sindaco supplente). “Grazie al sostegno degli azionisti, ad importanti operazioni con partner istituzionali e commerciali, a un grande impegno di tutte le componenti aziendali, Alba Leasing ha saputo crescere negli anni sia in termini di produttività sia di presenza sul territorio nazionale” ha dichiarato il presidente Luigi Roth. “Affronteremo le sfide del prossimo triennio con l’obiettivo di essere sempre più vicini alle esigenze dei nostri clienti, con competenza, tempestività di risposta e strumenti innovativi”. La nuova Compass arriva in luglio nelle concessionarie Jeep. Con questa novità il marchio Jeep va a collocarsi nel settore dei SUV compatti, un mercato estremamente importante e in crescita che conta già più di 6,3 milioni di veicoli l’anno a livello globale. Gli analisti prevedono che questo segmento, sempre a livello mondiale, possa ancora crescere di quasi il 20%, pari a circa 7,5 milioni di esemplari entro il 2020. Solo in Europa, si contano più di 1,6 milioni di unità
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notiziario
Jeep Compass
e si prevede che arriveranno a più di 2 milioni di esemplari nel 2020. In Italia il segmento pesa il 42% del mercato dei SUV e nel 2016 sono state immatricolate circa 185.000 vetture di questa categoria; nel 2017 è prevista una crescita a quota 230.000 vetture. Per dare una risposta alle diverse esigenze dei clienti, la Compass è proposta con una motorizzazione benzina con un
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livello di potenza e due diesel con tre livelli di potenze, per un totale di cinque diverse combinazioni e quattro diverse configurazioni; inoltre per i liberi professionisti e il mondo delle flotte aziendali saranno disponibili specifiche offerte Business. La Jeep Compass sarà nelle concessionarie italiane dal mese di luglio; FCA Bank, la
notiziario banca captive di Fiat Chrysler Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance, supporterà il marchio Jeep nell’introduzione della nuova Compass con soluzioni finanziarie ad hoc complete di servizi assicurativi: il Leasing e il PCP (Personal Contract Purchase) le cui caratteristiche sono l’esborso mensile contenuto e la possibilità di scegliere a fine contratto se restituire, tenere o sostituire la vettura, la formula Advanced Payment Plan 50&50 con esborso iniziale pari solo alla metà del prezzo ed il Private Lease, per chi cerca soluzioni di mobilità svincolate dalla proprietà della vettura. Tutte le soluzioni FCA Bank sono disponibili, oltre che per i clienti privati, anche per aziende e liberi professionisti, con proposte di Noleggio a Lungo Termine e Leasing full services. Come il Be-Lease con RCA inclusa e la formula finanziaria Jeep Excellence, che può partire da una rata di 200 euro al mese per la versione 1.6 Diesel da 120 CV allestimento Longitude. UniCredit informa di aver concluso un accordo con MBCredit Solution SpA (società del Gruppo Mediobanca) per la cessione di un portafoglio relativo a esposizioni creditizie residuali derivanti da contratti di leasing risolti non
garantiti. Il portafoglio presenta un valore lordo di libro pari a circa 500 milioni di euro; l’impatto verrà recepito nel bilancio UniCredit del secondo trimestre 2017. La cessione del portafoglio costituisce parte dell’attuale strategia di UniCredit di cessione di asset non “core”, finalizzata al rafforzamento del profilo di rischio del Gruppo previsto nel piano Transform 2019.
UniCredit: la nuova sede a Milano
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notiziario Banca IFIS Impresa ha rinnovato la sua gamma di soluzioni assicurative, avviando partnership con player di primo piano, ampliando il valore dei servizi aggiuntivi offerti ai clienti. In particolare Banca IFIS Impresa ha siglato accordi per le seguenti soluzioni di protezione: il pacchetto protezione del credito Lease&Life, sviluppato in collaborazione con AXA Partners, protegge la capacità del cliente di rimborsare il finanziamento in caso di eventi sfavorevoli inaspettati, che possono pregiudicare il pagamento periodico dei canoni di leasing; il pacchetto Furto e Incendio Lease&Go, sviluppato con due partner specialisti nel loro segmento, Direct Line e Filo diretto Assicurazioni, rispettivamente per le autovetture e per i veicoli commerciali e truck, che oltre al semplice furto e incendio copre anche i danni accidentali causati da eventi inaspettati (cristalli, atti vandalici, calamità naturali, assistenza e collisione o kasko); la copertura GAP, sviluppata sempre in collaborazione con AXA Partners, garantisce il valore originario del bene andando a coprire la differenza tra il prezzo di acquisto del veicolo ed il suo valore commerciale al momento del sinistro, a seguito della perdita totale del bene per un furto o per danno irrepara-
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bile; il servizio di tracciamento e recupero LoJack, che offre una soluzione innovativa basata su tecnologia wireless ad alta frequenza. Il cliente potrà rintracciare il veicolo rubato anche all’interno di garage, parcheggi sotterranei e container, grazie anche all’esclusiva collaborazione con le Forze dell’Ordine ed in piena tutela della sua privacy, in quanto il sistema si attiva solo in caso di furto o appropriazione indebita. Massimo Macciocchi, responsabile commerciale leasing di Banca IFIS Impresa, ha commentato: “L’esperienza trentennale che abbiamo al servizio delle imprese ci permette di soddisfare in modo eccellente il bisogno di credito che hanno le aziende ma anche di capire le loro esigenze di protezione, un bisogno complesso da soddisfare. Oggi possiamo mettere al servizio dei nostri clienti soluzioni assicurative sempre più complete e innovative, garantendo la protezione del cliente e dell’asset finanziato. Gli importanti accordi di partnership che abbiamo finalizzato con Axa Partners, Direct Line, Filo diretto Assicurazioni e LoJack sono la testimonianza concreta della nostra continua attenzione al cliente, nel segno dell’evoluzione e della personalizzazione”. A partire dal 5 aprile 2017 i nuovi pacchetti assicurativi sono dispo-
notiziario
Porsche Cayenne Platinum Edition
nibili, in abbinamento al leasing, presso tutta la rete agenziale di Banca IFIS Impresa.
una serie di coperture assicurative che potranno essere pagate anche mensilmente.
Si concluderà il prossimo 30 giugno l’offerta Cayenne Comfort Leasing proposta da Porsche Financial Services Italia per l’acquisto di una Porsche Cayenne Diesel Platinum Edition nuova, con un valore residuo, nel caso di sostituzione dopo 18 mesi con una nuova Porsche, del 77% del valore di acquisto. In alternativa, sarà possibile stipulare un leasing a 48 mesi con un valore garantito del riscatto finale opzionale, arricchito da
Al convegno sull’immobiliare del 27 aprile, organizzato da Concredito al Principe di Piemonte di Viareggio, si è anche parlato del leasing come strumento per il rilancio del mercato degli immobili. Nel corso del suo intervento Gianfranco Antognoli ha sottolineato come la stagione della responsabilità sociale e del dovere istituzionale per le banche, come ricorda spesso il governatore di Banca d’Italia, impone questa direzione di mar-
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notiziario
il convegno Concredito
cia. Ha inoltre rimarcato come il leasing sia uno strumento di grande rilevanza per la ripresa del mercato immobiliare. Incentivare ed agevolare l’acquisto di abitazioni da parte di privati, in
special modo quando si parla di prima casa, è essenziale per poter osservare la crescita dei volumi del mercato e per mettersi definitivamente alle spalle la crisi del settore. •
notiziario chiuso in redazione il 6 giugno 2017
per abbonarsi
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esperienze
il leasing operativo: opportunità e differenze con il leasing finanziario Si sente spesso parlare di noleggio a lungo termine e si pensa subito al settore car rent, non tutti però sanno che il noleggio operativo può essere utilizzato anche per molteplici beni strumentali utilizzati nei più svariati settori, non ultimo quello dell’energia. Ma cosa è il noleggio operativo? Il noleggio è una formula contrattuale tra due soggetti, locatore e locatario, che prevede il pagamento di un canone mensile o trimestrale al fine di godere di beni e servizi per una durata prestabilita. Perché scegliere il noleggio? I vantaggi sono molteplici, sia dal punto di vista commerciale sia da quello finanziario. Il noleggio operativo permette l’utilizzo di beni e servizi senza immobilizzare risorse finanziarie poiché il bene, non essendo di proprietà,
non viene inserito nei cespiti e, quindi, non è previsto il relativo ammortamento. La proprietà del bene rimane sempre in capo al locatore e potrà eventualmente passare al locatario se espressamente richiesto o concordato. Il noleggio operativo prevede la totale deducibilità dei canoni ai fini fiscali, a prescindere dalla durata, in quanto nel conto economico il canone viene indicato nei costi come godimento di beni terzi o servizi. Grazie al noleggio la manutenzione ordinaria e la garanzia possono essere comprese nel canone per tutta la durata del contratto, che può variare dai 24 ai 60 mesi, in base alle esigenze del locatario. Oltre alla manutenzione, anche i servizi accessori possono essere inclusi, quali lo smaltimento del vecchio impianto o l’installazione del nuovo. Al termine del contratto di noleggio si avranno tre opzioni: l’estensione dell’utilizzo prolungando la durata del
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esperienze contratto, la restituzione del bene o il rinnovo tecnologico. Quest’ultima opzione prevede la sostituzione del bene con uno tecnologicamente più avanzato; questo vantaggio può essere garantito tramite un upgrade vincolato o tramite il ritiro dell’usato e la stipula di un nuovo contratto. Tutti
questi aspetti permettono una pianificazione aziendale e una migliore gestione e allocazione delle risorse, con il vantaggio di essere sempre tecnologicamente aggiornati e senza impegnare parte della liquidità disponibile. In pochi punti riassumiamo i vantaggi dell’utilizzatore finale e del dealer:
Utilizzatore finale
Dealer
gestione semplificata dei cespiti
incasso in tempi brevi
contenimento dell’esposizione finanziaria a breve
fidelizzazione della clientela e incremento vendite
vantaggi fiscali grazie alla deducibilità del canone
riduzione del rischio di credito
continuo aggiornamento tecnologico grazie al ritiro ed eventuale sostituzione dei beni obsoleti
ottimizzazione dei flussi di cassa
Il noleggio: un’opportunità, che sfata la classica e consolidata mentalità italiana rispetto al pos-
sesso del bene, che permette di aiutare, ponderare e accelerare gli investimenti delle PMI.
Gianfranco Antognoli
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leasing immobiliare
il leasing in crescita nel 1° quadrimestre 2017
il mercato torna positivo per negozi, uffici e capannoni Il mercato immobiliare non residenziale italiano torna a crescere, facendo registrare nel 2016 un deciso rialzo dei volumi di compravendita (+16,1%). È la prima volta da dieci anni a questa parte che la crescita riguarda contemporaneamente tutti e tre i comparti: terziario (+12,5%), commerciale (+16,6%) e produttivo (22,1%). Bene anche
i contratti di leasing, che nel 2016 ha proseguito la sua rincorsa, superando quota 480 mila nuovi contratti stipulati. Rispetto al 2015, infatti, il leasing è cresciuto del +16%. Sono questi i principali dati emersi durante la presentazione del Rapporto Immobiliare non residenziale, realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con ASSILEA.
Balzo in avanti per il settore produttivo, l’analisi regione per regione Dopo il brusco calo del 2015, il mercato dei capannoni spicca il volo: +22,1% rispetto all’anno precedente, con 11.287 transazioni concluse nel corso del 2016. Dall’analisi del mercato sul territorio, la Lombardia si
conferma la regione di punta, sia per la maggior presenza relativa di capannoni (19,5%), sia perché rappresenta da sola più di un quarto del mercato nazionale (il 27% del mercato). Inoltre, la Lombardia è la regione con la
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leasing immobiliare crescita più sostenuta (+19,6%). A seguire, le altre tre con un volume di scambi superiore alle 1.000 unità sono Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, che presentano tassi di crescita degni di nota, tutti compresi tra il 13% ed il 20,3%. Tra le regioni
del Centro, la maggior quota di capannoni è in Toscana, 6,7%, mentre nel Lazio la quota è pari al 5,1%; tra le regioni del Sud, la Puglia e la Campania risultano quelle con il maggior peso sullo stock nazionale (rispettivamente il 5,6% e il 4,8%).
Crescita a due cifre per il mercato dei negozi Il 2016 rappresenta un anno estremamente positivo anche per le compravendite di negozi, che passano da 22.869 a 26.319 transazioni e segnano un +15,1%. Tra le regioni che mostrano una performance positiva, la Lombardia mostra anche nel 2016 un
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buon rialzo del mercato, +13,9%, mentre registrano rialzi prossimi o superiori al 20% regioni come Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lazio, Puglia e Sicilia, tutte con quote di mercato comprese tra il 6,5% e il 10,5%. In termini di volumi scambiati nel 2016, si
leasing immobiliare registra un incremento generale rispetto al 2015, con le uniche eccezioni delle città di Napoli,
Verona e Bologna; il tasso più alto si è registrato a Catania (+42,1%), Genova (+25,6%) e Bari (+20,7%).
Riprende quota anche il settore degli uffici Con 9.731 transazioni registrate nel 2016, il comparto degli uffici torna a salire: dopo dieci anni di cali consecutivi, la ripresa di questa fetta di mercato tocca vetta +12,3%. Le variazioni positive sono confermate in quasi tutte le aree del Nord Ovest, in cui si concentra la quota maggiore (37% del totale nazionale) di transazioni di unità a destinazione uffici, che cresce del 17,5%. Molto positivi sono anche gli andamenti del Nord Est (+14,8%) e del Sud (+13,0%) mentre più timida è la crescita al Centro, (+5,0%). Nel 2016 è Milano la città con la quota maggiore di scambi (918 unità compravendute, +8% rispetto
al 2015). La città con maggior dinamica nel mercato degli uffici, in termini di quota percentuale di stock compravenduto, è ancora Firenze, 2,26%. A livello nazionale, la quotazione media annuale di riferimento, per unità di superficie, per gli uffici, risulta nel 2016 pari a 1.404 €/m2, in diminuzione (-3,6%) rispetto al 2015. Anche nel 2016 il Lazio continua ad essere la regione con la quotazione media più elevata, con 2.125 €/m2, anche se ancora in calo del 6,1% rispetto al 2015. Notevoli diminuzioni delle quotazioni medie degli uffici anche in Piemonte, -6,2%, in Emilia Romagna e Marche, con cali oltre il 5%.
La stima del valore di scambio Nel 2016 il valore di scambio stimato per i tre settori ammonta complessivamente a 15,6 miliardi di euro, +15,3% rispetto all’anno precedente,
recuperando più di due miliardi. L’incremento rinsalda la ripresa del 2015, quando si era già recuperato valore per un miliardo di euro.
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leasing immobiliare y Stima del valore di scambio 2016 per area geografica Stima del valore di scambio 2016 per area geografica Sud 1,8 11%
Centro 3,7 24%
Isole 0,7 5%
Italia 15,6 mld ďż˝
Nord Est 3,1 20%
Nord Ovest 6,3 40%
Fonte: Agenzia Entrate, ASSILEA Fonte: Agenzia delledelle Entrate, ASSILEA
Il ruolo propulsivo del leasing nel Rapporto Immobiliare 2017 Si conferma la duplice veste del leasing di propellente della crescita e di termometro della ripresa degli investimenti produttivi. In un quadro 2016 che ha visto lo stipulato superare ampiamente i 20 miliardi di euro,
nel comparto del leasing immobiliare l’Italia rimane largamente il secondo mercato europeo, con 4 miliardi di finanziato, dopo la Francia (4,5 miliardi di stipulato) e avanti a Germania (1,7 miliardi) e Spagna (1,2 miliardi).
Comparto immobiliare in evoluzione dal 2016 Lo scorso anno ha visto una lieve crescita, anticipando la ripresa del settore delle co-
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struzioni. Questo trend è in linea con quello registrato in Europa, dove i dati provvisori
leasing immobiliare pubblicati dalla Federazione Europea del Leasing (Leaseurope) testimoniano un +0,5% rispetto al 2016. A fronte della sostanziale stabilità dei volumi, nel 2016 si è registrato un in-
cremento del 6,7% del numero dei contratti, pari a 4.257 unità. La migliore performance è stata nell’immobiliare “da costruire” di importo superiore ai 2,5 ml di euro.
Nel primo quadrimestre del 2017 crescono i valori Il confronto con lo stesso periodo del 2016 mostra un +12,4% del numero e un +17,2% dello stipulato non residenziale costruito e da costruire; l’importo medio finanziato passa da circa 824 mila euro a 859 mila euro nel 2017. Da segnalare che la dinamica positiva, oltre che dalla performance del settore
“da costruire” (+27,4% numero contratti e +25,0% valore), è trainata anche dal “costruito”, con +9,2% nel numero dei contratti e +12,4% in valore. Cresce soprattutto il segmento “da costruire big ticket” (+27,8%) ed il costruito di fascia d’importo compresa tra 0,5 e 2,5 milioni di euro (+28,6%).
Una penetrazione significativa, soprattutto nel produttivo e nel terziario Si è registrata nel triennio 2014-2016 anche grazie alle semplificazioni fiscali introdotte dal Governo. Il dato consolidato del 2016 conferma il maggior presidio nelle regioni del CentroNord, ma rispetto al 2015 si registra l’incremento di 2,8 pp in
Molise e di 1,7 pp in Basilicata; netta diminuzione in Veneto, pari a 4,2 pp. Nel primo quadrimestre 2017, il leasing torna a crescere sia sugli investimenti, sia sui finanziamenti destinati all’acquisizione di immobili non residenziali.
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leasing immobiliare Tassi di recupero più elevati di quelli bancari Le sofferenze del leasing immobiliare si attestano intorno al 7% del totale delle sofferenze bancarie delle imprese, ma presentano tassi di recupero superiori a quelli bancari. Nel 2016 si velocizza il processo di ricolloco dei beni
ripossessati, pur con tassi di recupero sul valore di vendita in flessione rispetto all’anno precedente. Alte le opportunità di business in termini di rivendita di immobili ex-leasing che potranno essere ricollocati sul mercato.
Prospettive positive Il barometro, dopo la contrazione dello stipulato immobiliare degli scorsi sei anni, guarda al futuro con fiducia confidando nelle misure legislative all’esame del parlamento e del governo. Innanzitutto il DDL Concorrenza che interviene a tutela della concorrenza in diversi settori, tra i quali il leasing, definendone lo scopo e la natura del contratto,
facendo chiarezza sui doveri del concedente e dell’utilizzatore del bene in locazione finanziaria. Un’altra misura fortemente attesa dagli operatori è la semplificazione delle norme relative alla cessione e alla cartolarizzazione degli NPL, in particolare immobiliare che, al 31 dicembre 2016 superavano i 12 miliardi di euro.
Dove si può leggere il rapporto Il Rapporto immobiliare non residenziale 2017 è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione Pubblicazioni
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dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, e sul sito di ASSILEA, nella sezione Pubblicazioni – Biblioteca ASSILEA. •
Industria 4.0
presentati i primi dati su Industria 4.0 Calenda: la nuova strategia di politica industriale funziona
N
ei primi cinque mesi 2017 finanziati in leasing beni strumentali per 3 miliardi di euro; nel solo maggio +12%. Il leasing per l’Industria 4.0 nel periodo gennaio-maggio sfiora quota 1 miliardo. Il leasing rappresenta oltre il 61% dei finanziamenti in regime Nuova Sabatini.
Sono stati presentati, in occasione della tavola rotonda “Industria 4.0 e leasing” moderata dal vice direttore del Sole24Ore, Alessandro Plateroti, i primi dati disponibili sull’andamento dei finanziamenti in leasing Industria 4.0 e Nuova Sabatini sui quali l’attuale Governo ha scommesso per il rilancio del sistema industriale del Paese. Ai lavori hanno partecipato Alberto Baban, vice presidente Confindustria, Alfredo Mariotti, direttore generale UCIMU, Andrea Napoletano, segretario generale MiSE, Annibale Dodero, direttore normativa dell’Agenzia delle Entrate, Maurizio Grosso, consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti, Paolo Gianoglio, direttore ICIM, Ignazio
Abrignani e Angelo Senaldi, rispettivamente vice presidente e membro della commissione attività produttive della Camera. “Ringrazio il presidente di ASSILEA per i primi dati in assoluto disponibili su Industria 4.0. Dati positivi, che rappresentano l’inizio di un processo di trasformazione che durerà per molti anni” ha dichiarato in apertura il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, in collegamento video in quanto impegnato in una missione all’estero. “Oggi è importante verificare che la strategia – di aver scelto incentivi automatici, fiscali, che non necessitano di autorizzazioni, che non hanno bisogno dei famigerati bandi – che confida nella capacità dell’imprenditore
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Industria 4.0
il Ministro Calenda in videoconferenza
di scegliere le tecnologie e premia solo chi investe, funziona. Penso che il lavoro sia solo all’inizio e vada fatto anche sulle competenze – ha concluso il Ministro – oggi la maggior parte delle imprese conoscono ancora poco Industria 4.0 e come questa rivoluzione può aiutarle, in particolare quelle piccole e medie. Per questo stiamo lanciando i digital innovation hub che avranno il compito di spiegarne i benefici”. “I primi cinque mesi del 2017 hanno visto proseguire la crescita del leasing, con oltre 76mila contratti in beni strumentali, per un valore vicino ai 3 miliardi di euro” ha confermato il presidente di ASSILEA Corrado Piazzalunga, illustrando gli ultimi dati. “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’incremento è stato pari al +10,4% in numero di operazioni e al +8,2% in valore. Solo nel mese di maggio gli investimenti in
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leasing Strumentale sono cresciuti dell’11% (in numero operazioni) e del 12 % (in valore)”. La Nuova Sabatini (prenotazioni fino a giugno 2017) vede il leasing quotare oltre il 61% del totale dei finanziamenti. Gli investimenti nel leasing Strumentale rilevati da ASSILEA a maggio 2017, si sono concentrati per oltre il 55% nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia. La crescita maggiore si è registrata, nell’ordine, nel Lazio, Lombardia, Toscana e Puglia. Gli investimenti Industria 4.0 pesano per più del 30%, per un controvalore di oltre 900 milioni di euro di finanziamenti in leasing. L’effetto 4.0 è riscontrabile sia nei beni, sia nei settori di clientela maggiormente finanziati nei primi cinque mesi del 2017. Ai primi posti per valore si classificano le macchine utensili per asportazione (15%), poi mac-
Industria 4.0 chinari non targati per l’edilizia (11%), macchinari agricoli (11%) e macchine utensili per deformazione (10%). Al quinto posto sono rilevati i leasing di beni ad alta tecnologia nel campo dell’elaborazione e trasmissione dati, comparto primo in termini di numero di contratti stipulati con oltre un contratto di leasing su quattro. Altrettanto importanti sono i numeri degli investimenti Tecno-Sabatini rilevati (prenotati) a giugno 2017, illustrati dal Segretario generale del MiSE, Andrea Napoletano, che ammontano a 634 milioni di euro; di questi, circa 354 milioni sono riconducibili a investimenti leasing con un peso di oltre il 55%. “A titolo esemplificativo – ha spiegato – ad aprile 2017 i contributi Nuova Sabatini hanno segnato un
+100% rispetto alla media mensile dell’anno precedente”. Buone notizie anche dall’Agenzia delle Entrate, con la precisazione ribadita dal direttore Normativa, Annibale Dodero, che anche le società di locazione/noleggio operativo possono godere dell’Iperammortamento sui beni leasing 4.0. A conclusione della tavola rotonda, Piazzalunga – che termina il suo mandato alla presidenza di ASSILEA (passerà ad altri incarichi nel gruppo bancario d’appartenenza) lasciando il testimone a Enrico Duranti (DG di ICCREA BancaImpresa) – ha presentato il Rapporto sul leasing 2016. Confermata la crescita per il terzo anno consecutivo, mentre in Europa il leasing è tornato ai livelli pre-crisi. •
Corrado Piazzalunga
Enrico Duranti
29
rapporto ASSILEA
rapporto ASSILEA sul leasing 2016
I
l leasing ha favorito la ripresa economica del 2016, finanziando la crescente spesa in mezzi di trasporto, macchinari e attrezzature nonché la ripartenza del mercato immobiliare. È stato il terzo anno consecutivo di crescita del settore, con un trend migliore degli anni OLTRE 20 MILIARDI DI STIPULATO LEASING NELsul 2016valore COSÌ RIPARTITI precedenti: +16% sia sul numero che dei contratti.
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rapporto ASSILEA Aumenta il tasso di penetrazione del leasing sugli investimenti, soprattutto nei comparti dei mezzi di trasporto e dei beni strumentali. L’incidenza del leasing sui finanziamenti bancari a medio-lungo termine destinati all’acquisto di beni mobili strumentali mostra un trend particolarmente positivo e supera il 30%. Per la prima volta dopo sette anni, è tornato a crescere anche il valore del portafoglio dei contratti in essere. Sotto controllo la rischiosità, che tende a stabilizzarsi e vede
una riduzione del rapporto tra i nuovi ingressi in contenzioso ed il portafoglio leasing in bonis a inizio periodo. Alla combinazione che ha favorito le dinamiche del 2016, tra le misure di sostegno agli investimenti, quest’anno si aggiungono l’Iper ammortamento e la Tecno-Sabatini dei beni ad alto contenuto tecnologico di cui al Piano “Industria 4.0”; l’importo complessivo delle operazioni leasing prenotate ha già superato quello dei finanziamenti bancari.
Gli operatori Negli ultimi anni gli operatori bancari hanno mantenuto un’importante quota di mercato, seppur leggermente in calo rispetto al dato del 2015; la quota di banche, intermediari finanziari consolidati in un gruppo bancario insieme alle succursali di banche estere arriva a rappresentare il 52,7% degli operatori; è aumentato, invece, il numero degli intermediari finanziari di 5,0 punti percentuali e prosegue la crescita del numero di società commerciali associate ad ASSILEA e operanti prevalentemente nel settore del leasing operativo
e del noleggio a medio-lungo termine, che passa dal 14,5% nel 2015 al 16,2% nel 2016. •
y Ripartizione degli operatori per natura
Ripartizione degli operatori per natura
Intermediari Finanziari 31,1%
Banche 24,3%
Succursali banche estere 10,8% I.F. consolidati in un Gruppo Bancario* 17,6%
Società commerciali 16,2%
* Soggetti che rientrano nel consolidamento ai fini delle regole di vigilanza bancaria * Soggetti che rientrano nel consolidamento ai fini delle regole di vigilanza bancaria. Fonte: ASSILEA Fonte: ASSILEA
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rapporto ASSILEA
Classifica per stipulato leasing
CLASSIFICA PER STIPULATO LEASING TOTALE 2016 NUMERO CONTRATTI
VALORE BENE migliaia di euro
SGEF Leasing
59.556
1.795.000
2
BNP Paribas Lease Group
44.607
1.734.915
3
UniCredit Leasing
6.370
1.388.029
4
Alba Leasing
14.273
1.382.541
5
Mediocredito Italiano - Gruppo ISP
4.161
1.297.962
6
Gruppo Iccrea BancaImpresa
18.552
1.078.297
7
DLL Group
25.050
856.473
8
UBI Leasing
5.054
829.459
9
Credemleasing
3.847
664.429
10
MPS Leasing e Factoring
3.930
594.012
11
Volkswagen Bank
16.435
576.476
12
Gruppo IFIS Leasing
27.672
566.616
13
BPER Leasing - SARDALEASING
1.331
489.116
14
Crédit Agricole Leasing Italia
3.617
459.917
15
Selmabipiemme Leasing
5.914
457.167
16
FCA Bank
11.359
334.442
17
Grenke Locazione
40.511
320.718
18
Biella Leasing
4.908
303.722
19
RCI Banque
16.816
265.619
20
Volkswagen Leasing
10.592
235.462
21
VFS Servizi Finanziari
2.577
187.401
22
Scania Finance Italy
1.282
182.212
N.
ASSOCIATE
1
* società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato Fonte: ASSILEA * società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato Fonte: ASSILEA
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rapporto ASSILEA
Totale 2016
16
NUMERO CONTRATTI
VALORE BENE migliaia di euro
N.
ASSOCIATE
23
Gruppo Deutsche Leasing Italia
1.846
178.907
24
Claris Leasing
1.037
101.927
25
Findomestic Banca
3.318
101.773
26
Caterpillar Financial Corporacion Financiera
946
95.640
27
Banca Privata Leasing
1.432
76.230
28
Hypo Vorarlberg Leasing
131
76.011
29
Sofim-Gefina
581
61.410
30
Toyota Financial Services
2.714
58.097
31
CNH Industrial Financial Services
608
50.920
32
Banca Carige
174
48.913
33
Paccar Financial Italia
554
42.580
34
Zoomlion
205
37.139
35
Cabel Leasing
264
35.013
36
Santander Consumer Bank
1.306
33.833
37
Banca Popolare di Cividale
404
32.610
38
Mediocredito Trentino Alto Adige
8
30.015
39
Total Leasing
572
21.974
40
A-Leasing
141
17.308
41
Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia
18
9.247
42
Nuova Banca Marche
4
1.902
altre societĂ *
142.330
3.578.934
TOTALE GENERALE
487.007
20.690.368
33
recupero crediti
Servizi a Tutela del Credito VII Rapporto Annuale
UNIREC spinge per una riforma normativa del settore “UNIREC sollecita da tempo una riforma normativa del settore del recupero crediti efficace, in grado di adeguare le regole alle mutate esigenze professionali e di mercato, sino ad oggi gestite attraverso le pur apprezzabili circolari del Ministero dell’Interno” ha affermato Marco Pasini, presidente di UNIREC, l’Associazione confindustriale che rappresenta l’80% del mercato nazionale con le sue oltre 200 imprese che, nel 2015, hanno gestito 40 milioni di pratiche, per un valore totale di circa 60 miliardi di euro di crediti. La Banca d’Italia ha registrato un nuovo aumento delle sofferenze bancarie lorde, che a fine dicembre 2016 si sono attestate a 200,9 miliardi, segnando un aumento dello 0,9% rispetto al mese precedente e tornando a superare la soglia dei 200 miliardi. Su base annua, la va-
34
Marco Pasini
riazione delle sofferenze lorde è stata del -0,7%. Le sofferenze sono più che raddoppiate se si prende in considerazione come anno di riferimento il 2010: sono passate dai 77,8 miliardi del dicembre 2010 ai 200,9 miliardi dello scorso dicembre. L’ammontare complessivo dei crediti affidati per il recupero
recupero crediti Sofferenze y Sofferenzebancarie bancarie lorde lorde 201,0
202,1 200,0 196,1
dic-15
gen-16
feb-16
198,3
197,9
198,3
apr-16 mag-16
giu-16
lug-16
197,0
mar-16
200,1
ago-16
200,9 198,9
198,1
199,1
set-16
ott-16
nov-16
dic-16
Valori miliardididi euro. Fonte: Valori in in miliardi euro. Fonte: BancaBanca d’Italiad’Italia
alle imprese UNIREC, nel 2016, è stato di 35,6 milioni di posizioni, per totali 69,3 miliardi di euro (10,4 miliardi in più rispetto al 2015, pari a +17,6%), di cui: • 31,9 miliardi di euro dal settore Bancario/Finanziario/Leasing pari al 45,9% dell’affidato in valore, ossia 13,3 milioni di pratiche pari al 37,3% relative a rate per prestiti, acquisto di beni di largo consumo, mutui, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving e canoni di leasing; • 26,6 miliardi di euro dell’affidato in valore attribuibile agli NPL, con corrispondenti 4,9 milioni di pratiche affidate; • 7,4 miliardi di euro dal settore Utility/TLC pari al 10,7% del totale affidato in valore, ovvero 13,8 milioni di pratiche pari al 39%, riguardanti bollette insolute per
servizi quali: energia, acqua, gas e telefono, ecc.; • 3,3 miliardi di euro per crediti della PA, Commerciali, Assicurazioni e altro, pari al 4,8% del totale affidato in valore, ossia 3,5 milioni di pratiche pari al 9,8%. Le 209 Associate UNIREC occupano oltre 19.000 addetti, che richiedono investimenti in formazione per mantenere un alto standing di qualificazione professionale, necessario a fare fronte alla crescente attenzione sui temi della compliance e dei codici di condotta. Dalle considerazioni finali di Michela De Marchi, responsabile affari istituzionali e Centro Studi UNIREC: “La maggiore incidenza della compliance, con l’ampliarsi delle normative correlate allo
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recupero crediti y Crediti 2016 affidati suddivisi per regione (e/mln esuddivisi peso%) Crediti 2016 affidati per regione (�/mln e peso %) TRENTINO € 416 0,60%
VAL D’AOSTA € 137 0,20%
LOMBARDIA € 9.913 PIEMONTE 14% € 4.450 6,4%
MARCHE € 812 1,1%
VENETO € 3.633 5,2% EMILIA ROMAGNA € 4.180 6,0%
LIGURIA € 1.429 2,0%
TOSCANA € 4.924 7,1%
MARCHE € 1.539 2,2% UMBRIA € 1.061 1,5%
LAZIO € 9.658 14% SARDEGNA € 1.545 2,2%
ESTERO n. 319 0,46%
ABRUZZO € 1.970 2,8% MOLISE € 376 0,54%
CAMPANIA € 7.498 11%
PUGLIA € 4.128 5,9% BASILICATA € 590 0,85%
CALABRIA € 2.836 4,0% SICILIA € 7.961 11%
Fonte: Imprese Associate UNIREC Fonte: Imprese Associate UNIREC, elaborazione dati Centro Studi UNIREC Elaborazione dati Centro Studi UNIREC
svolgimento dell’attività (dalla regolamentazione sulla privacy all’antiriciclaggio), richiede l’impiego di addetti con maggiori competenze professionali e rende necessaria un’attenta valutazione di tutti i rischi connessi alla gestione del recupero. La prevalenza di crediti NPL rispetto ai crediti più performanti determina una diminuzione dell’incassato ed un aumento dei costi di gestione su pratiche improduttive, con la conseguenza finale di avere una remunerazione percentuale
36
più elevata, ma non sufficiente a bilanciare la minore performance, generando quindi una riduzione degli utili delle imprese al 2,4%, dato abbondantemente al di sotto di quelle che sono le medie nazionali nel settore servizi”. A margine della presentazione, Marco Pasini in tema di NPL ha dichiarato: “Una parte significativa della mole di NPL di piccolo taglio che non vengono recuperati è in parte attribuibile alle difficoltà di rintracciare i debitori. All’interno dei circa 200
recupero crediti
in attesa dell’inizio dei lavori
miliardi di crediti deteriorati che circolano attualmente in Italia, le nostre imprese si occupano prevalentemente della gestione dei crediti unsecured e di piccolo taglio, con un ticket medio di circa 5.400 euro, come si evince dal VII Rapporto UNIREC appena presentato”. I valori di recupero, sempre secondo Pasini, potrebbero migliorare se le norme fossero riviste. “In questo senso il legislatore potrebbe agevolare le attività di recupero che, soprattutto nella gestione dei crediti NPL, necessitano di strumenti che aiutino a rintracciare il debitore, con il quale affrontare la propria situazione debitoria. UNIREC si chiede se sia giusto che il debitore possa, invece, usare trucchi per evitare di pagare i creditori. In una società civile – ha concluso Pasini – non è tollerabile che gli impegni
assunti non vengano onorati, pur nel rispetto delle difficoltà in cui le famiglie o le persone possono trovarsi. Le nostre imprese e i loro operatori agiscono su un piano di negoziazione condivisa con il debitore e il legislatore potrebbe mettere a disposizione delle nostre imprese strumenti più efficaci a supporto della nostra attività a tutela degli interessi della collettività, per evitare che i mancati incassi si trasferiscano sui consumatori con un aumento dei servizi e delle tariffe”. In chiusura, registriamo una nota positiva nel recupero crediti in ambito leasing. Il settore presenta una crescita sia per la performance in valore, con un 47% in crescita di sei punti percentuali sul 2015, che per le performance in quantità, che risultano essere pari al 64%, aumentate di quattro punti. •
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NLT
l’evoluzione del noleggio: presentato il 16° Rapporto ANIASA
Le attività di noleggio veicoli, reduci da un biennio di aumenti a doppia cifra (+18% nel 2014 e +22% nel 2015), hanno registrato nel 2016 una crescita di immatricolazioni decisamente rilevante: quasi 375mila nuove targhe
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tra auto e veicoli commerciali. Il giro d’affari del settore ha superato la cifra record di 6 miliardi di euro, in espansione del 10% rispetto al 2015, con una flotta che, tra autovetture e veicoli commerciali leggeri, ha sfiorato le 800.000 unità, una crescita di 100.000 unità sull’anno precedente. Tutto ciò ha portato il comparto a pesare come mai prima d’ora sul mercato automotive: lo scorso anno, in Italia, più di un’auto su cinque è stata immatricolata ad uso noleggio. I dati positivi registrati sono stati il frutto di varie dinamiche: la crescente domanda di mobilità turistica e di business, il rinnovo e l’ampliamento delle flotte per le aziende, la nuova clientela nell’area delle micro-imprese, dei professionisti e dei privati
NLT con codice fiscale, a cui si è aggiunto il noleggio mid-term (la disponibilità del veicolo da
Fatturato (mln �)*
un mese ad un anno) e i benefici effetti determinati dalla misura del superammortamento.
2016
2015
2014
Var. % 2016/15
6.020
5.463
5.168
10,2%
Flotta •
breve termine: flotta massima 161.513
144.787
143.058
11,6%
•
lungo termine: end fleet
674.117
585.285
546.047
15,2%
374.716
317.119
270.366
18,1%
Immatricolazioni (**) •
breve termine
99.839
94.287
77.756
5,9%
•
lungo termine
274.877
222.832
192.610
23,4%
* Fatturato di NBT, NLT e Fleet Management (escluse attività di rivendita veicoli) * Fatturato di NBT, NLT e Fleet Management (escluse attività di rivendita veicoli) ** Dato comprensivo di vetture, furgoni, altro ** DatoANIASA comprensivo di vetture, furgoni, altro Fonte:
Gli indicatori chiave del Noleggio a Lungo Termine Un balzo di mezzo miliardo di euro: questo il segnale che il noleggio a lungo termine ha diffuso nel corso del 2016. Per fornire una chiave di valutazione, basti osservare che nei tre anni precedenti il settore era cresciuto di 400 milioni, passando dai 3,9 miliardi del 2012 ai 4,3 del 2015. In termini percentuali, il 2016 ha registrato un +12%, laddove dal 2012 al 2015 l’apprezzamento era stato in totale del +10%. Complessivamente il giro d’affari è anche più ampio. Se si tiene
conto anche della rivendita dei veicoli usati (un by-product che pone i noleggiatori come importanti operatori del mercato dell’usato), il fatturato dello scorso anno è arrivato a 6,5 miliardi, con oltre 600 milioni di crescita sul 2015. Anche la flotta gestita a fine 2016 è cresciuta di 90.000 unità sull’anno precedente. Ed è utile evidenziare come nel triennio precedente la crescita sia stata complessivamente di 58.000 veicoli.
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NLT Questa performance non va archiviata semplicemente come un “buon anno”. Si tratta di qualcosa di più. Un nuovo ciclo di sviluppo che ormai è partito con decisione e potrebbe continuare per alcuni anni su ritmi sostenuti. Tale indicazione trova rispondenza nella precedente fase di crescita: all’inizio del secolo il NLT avviò un’attività commerciale diretta specificatamente al mercato delle flotte aziendali (e in particolare nelle flotte delle grandi utilities) che lo portò in poco più di un lustro a triplicare i suoi volumi, passando dalle 180.000 unità gestite del 2000 alle 536.000 del 2008. L’attuale fase di sviluppo è senz’altro
guidata dalle flotte piccole e dai professionisti con partita IVA, ma potrebbe a breve essere ulteriormente sollecitata da altri due grandi serbatoi potenziali di domanda: i privati con codice fiscale, su cui già sussistono migliaia di contratti, e i veicoli commerciali leggeri (VCL). Questi ultimi, in particolare, lo scorso anno hanno già dato un segnale forte, con l’incremento di flotta arrivato al 21% grazie ai 26.000 veicoli in più gestiti e con un aumento delle immatricolazioni di ben il 64%. Nel triennio precedente, complice la Grande Crisi, si era invece registrato un incremento di appena 7.000 unità aggiuntive.
Andrea Cardinali, presidente ANIASA
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NLT Car Sharing Il 2016 è stato per il car sharing un anno di sviluppo assai sostenuto, non solo del business in sé, ma anche del numero di operatori presenti sul mercato. A fine anno è stata infatti superata la soglia del milione di tessere di iscrizione alle diverse società fornitrici del servizio (1.080.000), con oltre 6,2 milioni di noleggi; numeri impressionanti, che testimoniano la vitalità di un comparto in forte trasformazione ed espansione, soprattutto se si considera il confronto con il 2015: +70% di tessere, +33% su flotta e noleggi. Dal punto di vista territoriale, Milano e Roma si confermano, anche per caratteristiche strutturali, città d’elezione dell’auto condivisa. Le due metropoli rappresentano infatti circa l’80% del business complessivo, seguite da Torino e Firenze. “L’accelerazione dello sviluppo del settore del noleggio veicoli e del car
sharing – ha dichiarato Andrea Cardinali, presidente di ANIASA – da un lato conferma la centralità delle quattro ruote nel sistema di trasporto nazionale, e dall’altro evidenzia il passaggio graduale da un modello di mobilità individuale fondato sulla proprietà del bene ad uno basato sulla condivisione. Nel 2016 l’utilizzo della leva fiscale con il superammortamento ha dato risultati positivi per la mobilità delle aziende, con benefici netti per l’Erario notevolmente superiori al valore delle agevolazioni. Una conferma strutturale di questa misura, attualmente prevista fino a metà del 2018, e un ampliamento dell’iperammortamento alle motorizzazioni più ecologiche e alle reti di ricarica elettrica, avvierebbe un circolo virtuoso di rinnovo del parco circolante simile a quello già in corso in altri Paesi Europei, immettendo sulle strade veicoli più sicuri e con minori emissioni”. •
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osservatorio
boom del car sharing nelle città italiane un’innovativa ricerca condotta da ANIASA e Bain & Company
Il servizio di car sharing è sempre più diffuso in diverse città d’Italia ed è utilizzato come strumento di mobilità, oggi ancora saltuario e sporadico, in alternativa alla vettura di proprietà ma anche – e in misura ancora maggiore – al trasporto pubblico. L’utente tipo è pendolare e lo utilizza per raggiungere il lavoro; possiede in media 2,8 tessere e se ne serve senza preferenze per particolari operatori o modelli, verificando la disponibilità del veicolo più vicino. Grazie all’auto condivisa, quasi due utenti su dieci hanno già rinunciato all’auto di proprietà, che presenta costi di gestione più onerosi rispetto al car sharing per percorrenze annue medio/ basse (fino a 8.300 Km/anno, per un’auto di medie dimensioni).
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Oltre metà degli utilizzatori viaggia in compagnia di una o più persone, abbattendo ulteriormente i costi sostenuti. Ogni auto condivisa toglie dalla strada fino a nove vetture in proprietà. Per trasformare il car sharing da alternativa tattica a soluzione strategica per la mobilità urbana, le Istituzioni nazionali e locali dovrebbero uniformare la normativa sul settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo nelle città. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Il car sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?”, condotta da ANIASA e dalla società di consulenza strategica Bain & Company e presentata a Milano; lo studio definisce carat-
osservatorio
teristiche, prospettive e impatto del car sharing sulla mobilità urbana in Italia. I dati registrati a fine 2016 danno conto di un fenomeno in grande sviluppo in diverse città d’Italia: 1.080.000 tessere di iscrizione (+70% nei confronti del 2015), 6.270.000 noleggi (+33%) e una flotta di 6.000 veicoli (+33%). Chi è l’utente medio del car sharing? Maschio, 38 anni in media, pendolare, utilizza il car sharing principalmente per motivi di lavoro (nel 55% dei casi è dipendente di azienda); vive soprattutto in zone centrali (46%) o semi-centrali (27%), nelle quali utilizza il servizio. È un utente pragmatico, ancora saltuario, poco fidelizzato al singolo ope-
ratore o allo specifico modello di auto: possiede mediamente 2,8 tessere dei diversi fornitori, guarda alla disponibilità del servizio prima che al brand, solo nel 6-7% dei casi lo usa più di una volta a settimana. I servizi di car sharing soddisfano, con orari e modalità differenti, due diversi fabbisogni: lavorativo, dal lunedì al venerdì, con un picco di utilizzo tra le ore 9 e le 12, e personale, in particolare nel weekend, con un picco pomeridiano tra le 16 e le 19. Car sharing, alternativa all’auto di proprietà… ma anche al TPL (autobus e taxi). Il 40% del campione intervistato lo utilizza al posto dell’automobile di proprietà, mentre più
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osservatorio della metà (55%) dichiara di usarlo in alternativa al Trasporto Pubblico Locale (TPL). Il 52% possiede un’auto ed il 37% ne ha due nel proprio nucleo familiare. Ma, potendo contare pienamente sul car sharing, gli italiani sarebbero realmente disposti a rinunciare all’auto? Dalle risposte emerge come in realtà l’auto condivisa al momento rappresenti un’opportunità di mobilità aggiuntiva, eventualmente sostitutiva della seconda auto. Il 43% degli utilizzatori non è ancora pronto ad abbandonare la propria vettura e il 32% lo farebbe se solo potesse affidarsi pienamente al car sharing, ma l’11% ha rinunciato a comprare un’auto e il 6% ne ha già venduta una, passando al car sharing. I dati mostrano quindi che l’auto condivisa sta ormai avendo un impatto concreto sulle abitudini di mobilità degli italiani. In base a tali dati, considerando il numero delle iscrizioni al servizio e le auto oggi disponibili in car sharing, è possibile stimare che ogni vettura in sharing tolga dalla strada fino a nove automobili di proprietà; chiaramente si tratta di un valore cumulato su più anni, in quanto ogni anno sono solo i nuovi utenti che rinunciano alla propria auto, e non necessariamente da subito.
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Ma quando conviene utilizzare il car sharing, piuttosto che l’auto di proprietà? Il car sharing mostra concreti vantaggi economici rispetto alla proprietà dell’auto per percorrenze annue medio/basse: fino a 11.800 km per una vettura grande, 8.300 km per una vettura media e 6.000 km per un’utilitaria. Questo, senza considerare gli altri vantaggi garantiti dalla formula (la possibilità di entrare nelle zone a traffico limitato, sostare gratuitamente nelle aree pubbliche a pagamento, evitare un consistente immobilizzo di capitale per l’acquisto del bene) e i risparmi possibili grazie alla condivisione delle spese di viaggio (una scelta già oggi operata dal 56% degli utenti). Quali sono le caratteristiche più richieste del servizio e delle vetture in sharing? Dalle risposte emerge un profilo assolutamente pragmatico dell’utilizzatore. In cima alle caratteristiche del servizio giudicate più importanti si trova il prezzo competitivo (indicato dal 63% del campione), la presa/ riconsegna ovunque (53%), la facilità d’uso (44%), mentre con riferimento all’auto gli utenti chiedono un abitacolo pulito (48%), sistemi di sicurezza (40%) e dispositivi di bordo – su tutti,
osservatorio navigatore, kit BT/vivavoce (39%). L’utente vorrebbe avere certezza dei costi, ovvero conoscere a priori l’importo da spendere per un determinato tragitto (spesso quello casa-lavoro), che con una tariffa al minuto è difficile prevedere in città con elevata congestione. Tra gli altri miglioramenti del servizio che gli utenti vorrebbero: più auto, più parcheggi, diffusione più ampia in periferia e maggiore facilità d’uso anche con le APP. Nonostante i dati testimonino lo sviluppo costante della formula nelle nostre città, persistono alcune rigidità che rischiano di ingessare un mercato fortemente dinamico, con enormi potenzialità di sviluppo per la mobilità, urbana e non solo. “Manca innanzitutto una definizione normativa di vehicle sharing, così come una cornice legislativa unica per gli operatori pubblici e privati, i quali oggi si confrontano con regolamentazioni del servizio disomogenee fra una città e l’altra, che creano anche confusione nell’utente finale specialmente quando è in trasferta” ha evidenziato il presidente ANIASA Andrea Cardinali. “Come testimonia la ricerca, è necessario un potenziamento delle infrastrutture, prevedendo, tra l’altro, parcheggi dedicati e di scambio intermodale
presso stazioni ferroviarie e della metropolitana, centri commerciali, poli universitari e ospedalieri: vere e proprie ‘isole della mobilità’ dove l’utente possa cambiare mezzo di trasporto in modo agevole, e soprattutto garantito”. “La ricerca dimostra come il car sharing sia il frutto di esigenze diverse che trovano nella flessibilità e praticità del servizio una risposta che il trasporto pubblico oggi non riesce a dare. Su queste diverse esigenze gli operatori possono trovare il proprio spazio di manovra e il proprio posizionamento strategico. Perché il car sharing diventi una vera alternativa è però necessario che esso si integri pienamente nel sistema mobilità, grazie ad una maggiore sinergia tra pubblico e privato” ha sottolineato Gianluca Di Loreto, principal di Bain & Company. •
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La Tuscia dell’EVO Raccolto 2016
In un incontro interessante, ricco di proposte d’assaggio e con il pubblico delle grandi occasioni, è stata presentata “LA TUSCIA DELL’EVO, Raccolto 2016. Guida all’Extra Vergine d’Oliva della provincia di Viterbo e Orvieto” curata da l’enogastronomo con il cappello Carlo Zucchetti (www. carlozucchetti.it, 2017, pag. 216, euro 10,00).
Uno strumento ricco di informazioni e ben strutturato; le varie schede, suddivise in nove aerali introdotti da una descrizione geologica, identificano 114 tra oleifici, frantoi, aziende agricole e reti d’impresa e oltre 200 EVO degustati. È il racconto appassionato di una lunga serie di incursioni tra gli oliveti e la filiera nella Tuscia (alto Lazio), Canino e il vicino territorio orvietano (Umbria). Tutti territori interessati dalle produzioni “Canino” a denominazione di origine controllata, “Tuscia” D.O.P. a denominazione di origine protetta e “Umbria” a denominazione di origine controllata. Sono stati 15 i frantoi segnalati con il Cappello Verde Chiaro e otto le aziende agricole con il Cappello Verde Scuro, simboli di coerenza e chiarezza del progetto; 33 i tre Est! per gli E.V.O. immancabili a tavola. “Consapevolezza per un terroir particolarmente vocato alla produzione di E.V.O. D’altronde s’intrecciano due grandi elementi: gli Etruschi, i primi a coltivare l’olivo e la quasi totale vulcanicità della Tuscia. Con il bonus della Caninese, la più antica cultivar” (dall’introduzione). •
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letture
il Re del Franchising la vita incredibile di un “big man” che ha trasformato il suo sogno nel più grande affare del secolo La storia di un uomo che, già cinquantenne, dopo un trentennio trascorso a vendere contenitori di carta per alimenti durante il giorno e a suonare il piano in una radio nel dopocena, prima si appassiona ad un prototipo di multimixer e lo industrializza e poi, incuriosito, nel 1954 affronta un viaggio da Chicago a San Bernardino in California per andare a vedere di persona il chiosco dei fratelli Mc Donald, che ne hanno ordinati addirittura otto e sputavano fuori 40 frappè alla volta, in una modesta struttura di appena sessanta metri quadrati; in apparenza era un classico drive-in che però serviva, con un personale lindo e veloce, panini, hamburger, patatine e frappè da asporto ad un ritmo sostenuto. Una folgorazione! Quella notte, nella sua stanza di motel, Kroc si immaginò e poi iniziò subito a realizzare la prima, grande catena mondiale in franchising, partendo naturalmente da Chicago. Renderà multimilionari anche i fratelli Mc Donald, che si ritireranno ben presto in pensione. Il nome era il loro, come l’idea
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delle patatine fritte, ma il modello innovativo, di grande respiro, ingegnoso e visionario apparteneva a Kroc. Pochi imprenditori possono affermare di aver davvero cambiato la società e il nostro modo di vivere. Ray Kroc, il fondatore della catena di fast food più famosa al mondo, McDonald’s®, è uno di essi. Le sue grandi intuizioni nell’ambito della ristorazione, del franchising e della pubblicità gli hanno riservato un posto d’onore nell’olimpo degli uomini e delle donne che hanno creato, con le loro imprese, dei veri e propri imperi. Una lettura avvincente, un’autobiografia “vera”, dal campo e senza sconti. Da questo titolo è stato tratto anche il recente film “The Founder” con Michael Keaton. • Ray A. Kroc, Robert Anderson La vera storia del genio che ha fondato McDonald’s® 2017 Newton Compton Editori ebook e 4,99
visioni
Galleria Civica, Trento 2 giugno - 17 settembre 2017
LEGNO | LËN | HOLZ La Galleria Civica di Trento, da oltre tre anni annessa al Mart di Trento e Rovereto, è il primo museo italiano a dedicare una mostra alla scultura lignea contemporanea. A cura di Gabriele Lorenzoni, dal 2 giugno al 17 settembre, la mostra presenta le opere di quindici artisti, appartenenti a diverse generazioni e tutti viventi, che si sono formati in Val Gardena. Non segnata da confini amministrativi né cartografici, l’area ladina (Ladinia) ha come uniche frontiere quelle naturali: una regione culturale costituita da valli sudtirolesi, trentine e venete, nelle quali l’uso dell’antica lingua retoromanza diventa veicolo
di coesione e trasmissione identitaria. La tradizione secolare della scultura lignea, seppur con discontinuità, ha attraversato la storia dell’arte, raggiungendo il suo apice durante il medioevo – si pensi alle celebri madonne lignee romaniche – e il barocco – è il caso dei fastosi altari policromi. Nelle valli delle Dolomiti, dove abbonda la materia prima e nelle quali l’attaccamento alla storia locale è tenace, questa pratica artistica sopravvive e si rinnova, percorrendo nuove traiettorie di ricerca estetica, tematica e formale. Dopo secoli di storia ininterrotta, accanto all’artigianato artistico, ai presepi, ai manufatti folcloristici, la scultura lignea approda a pieno titolo nell’arte contemporanea,
Aron Demetz, “W.T.” (dettaglio), 2012, Courtesy Galleria Doris Ghetta – Ortisei
legno e resina di pino,
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visioni divenendone una voce minoritaria ma autorevole. La Galleria Civica di Trento propone una selezione di opere realizzate in anni recenti da alcuni degli artisti più rilevanti attivi in questa geografia culturale: Livio Conta, Giorgio Conta, Fabiano
de Martin Topranin, Aron Demetz, Gehard Demetz, Peter Demetz, Arnold Holzknecht, Walter Moroder, Hermann Josef Runggaldier, Andreas Senoner, Peter Senoner, Matthias Sieff, Adolf Vallazza, Willy Verginer e Bruno Walpoth. •
www.mart.trento.it LA RIVISTA DELLA LOCAZIONE FINANZIARIA
bimestrale, nuova serie anno XIII numero 3, maggio-giugno 2017
Direttore responsabile Fausto Batella Impaginazione Alessio Batella Collaboratori Gianfranco Antognoli, Massimo Bacci, Mariano Canciani, Carlo L. Ciapetti, Vittorio Colomba, Marco Recchi Comunicati stampa redazione@leasingtime.it Redazione c/o Studio Batella via Orio Vergani, 2 01100 Viterbo Amministrazione e sede legale la testata LeasingTime è di proprietà Studio Batella s.a.s. via Orio Vergani, 2 01100 Viterbo Pubblicità adv@leasingtime.it Servizio abbonamenti Picomax S.r.l. - Servizio Abbonamenti Viale Sondrio, 7 - 20124 Milano Tel. 02.77428040 Fax 02.76340836 e-mail: abbonamenti@picomax.it Abbonamento annuale: E 27,00 (con spedizione via Posta Target) E 40,00 (con spedizione a mezzo Corriere Espresso) Modalità: bollettino postale: ccp n. 42128207 intestato a Picomax S.r.l., viale Sondrio 7 - 20124 Milano indicando quale causale “Abbonamento Leasing Time”; bonifico bancario: Cassa Lombarda – sede
50
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