#Croazia - Cattolica 135 Kilometri in SUP
# 08 AUTUNNO-INVERNO 2018 Vienna Portogallo SUP itinerari Wild Corsica Local Heroes Thomas e Daniele SUP Events SurfinVenice Vertical Summer Tour SUP brico Riparare la prua SUP test RRD LongSUP LTD 9’8’’ GARMIN Virb Ultra 30 € 3,00 CRASSCALL Action-X3
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SUP trip
Proudly MADE IN ITALY by
Living The Dream ASD
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SH FLIGHT ALU 60 The SUP flight alu foil is the new tool to enter the windless foil dimension. Using the Sup foil you will learn a new way to ride the ocean using a type of motion that was unexplored until today. The combination of a short mast of only 60 cms of height and a moderate long fuselage of 76 cm, create the base of the right balance of this modern hydrofoil designed to work at low speed.
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“QUANDO LE ONDE SONO BUONE , VAI REGOLARE , QUANDO È PIATTO O SCARSO, IL FOIL RENDE IL TUTTO PERFETTO!” Sky Solbach
Rendi ogni giorno un giorno da onda con il nuovo SUP Sky. Con caratteristiche prestazionali all-round, sarai fuori dall’acqua surfando l’onda con appena un paio di remate. Trasforma il tuo Stubby in una tavola da Foil.
Versatile e adattivo potrai montare una vela e trasformarlo in un Windsurf-foil. Lo Sky Surf porta il foil sulla faccia dell’onda nella sua forma più pura. Tre misure e differenti volumi renderanno i giorni di onde piccole speciali.
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Editoriale #piuforteragazzi
#suppismo
Caterina Stenta vince la prima medaglia d’argento per l’Italia ai Mondiali ISA - Photo: Sean Evans
Più forte ragazzi!
C’è un’Italia che pagaia. E pagaia forte, inseguendo i propri sogni e la propria passione. C’è Thomas che un giorno si mette in testa che potrebbe fare una “roba strampalata” tipo attraversare l’Adriatico in SUP in una tirata sola. Si organizza, si allena, trova chi da supporto alla sua idea e ci riesce. Bravo! E c’è Daniele, che invece pensa a un percorso a tappe per mettersi alla prova con la lodevole “scusa” di promuovere un modo solidale di vivere il nostro sport. Si allena, si organizza, trova supporto e porta a termine la propria impresa. Bravo! E poi ci sono tutti quelli che praticano lo sport, per il puro gusto di farlo, che partecipano alle competizioni e alle manifestazioni per il puro gusto di esserci, e vedere se ce la fanno, o vedere quanti se ne mettono dietro e quanti ne restano davanti. Bravi tutti! E poi ci sono quelli che pagaiano oltre i propri limiti per provare a vincere le gare e per continuare vivere il proprio sogno di fare della propria passione il proprio lavoro. Bravi! 8
#supnewsmag
E c’è Caterina, che di lavoro sogna di fare la windsurfista, ma col fisico da atleta che si ritrova pagaia forte, ma tanto forte! Si è già portata a casa qualche titolo nazionale, ma si toglie anche lo sfizio di essere la prima italiana che porta a casa una medaglia, e d’argento, ai mondiali ISA SUP in Cina. Bravissima! E poi c’è una rivista, nata per inseguire un sogno e che, pagaiata dopo pagaiata, sta continuando la propria avventura, raccontando lo sport della tavola con la pagaia. Con questo numero si conclude il 2018, e ci si proietta verso il 2019. Le aspettative sono tante, la redazione continua ad acquisire collaboratori competenti e appassionati. Il nostro fotografo Riccardo Ciriello continua a regalarci scatti unici e originali, il nostro insider Martino Rogai ci apre le porte del suo mondo, quello delle competizioni. Daniele Chieregatto ci aiuterà ad esplorare il mondo del river SUP. E tutti assieme continueremo a pagaiare per raggiungere le mete dei nostri sogni... Ci vediamo in acqua. Buon 2019!
Il SUP è SEMPRE un’ottima scusa per divertirsi a esplorare (e vivere) il nostro mondo Spot: Venezia, Burano - Photo: Riccardo Ciriello
SUP News magazine www.supnewsmag.it supnewsmag@gmail.com REG. AL TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 8481 DEL 15/02/2018 Direttore Responsabile e Redattore Capo “ovo” ovidio ferrari Art director: fabrice blow #Croazia - Cattolica 135 Kilometri in SUP
# 08 AUTUNNO-INVERNO 2018 Vienna Portogallo SUP itinerari Wild Corsica Local Heroes Thomas e Daniele SUP Events SurfinVenice Vertical Summer Tour SUP brico Riparare la prua SUP test RRD LongSUP Wood 9’8’’ GARMIN Virb Ultra 30 € 3,00 CRASSCALL Action-X3
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SUP trip
Proudly MADE IN ITALY by
Living The Dream ASD
COVER: Rider: Thomas Amaduzzi, Mr. Croazia-Cattolica 135Km in SUP foto: Skills Comunicazione
COLLABO IN THIS NUMBER: maurizio zaccherotti, davide codotto, the insider, , nicola gianni, daniele boldrini, klaas voget, freeride freddy, jacopo giusti, eliana argine, roberto d’amico, smink, riccardo ciriello
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FOTOGRAFI: riccardo ciriello, skills comunicazione, sean evans, event’s way, alessandro barbetti, daniele boldrini, stephan_c, gife911, nife135, caterina comandi, spyki shots, fabio boschetti, angela negroni, fabrizio luca
EDITORE Living The Dream asd Via Riniera 1514/G 40024 Castel Sam Pietro Terme (BO) STAMPA Marco Sabatelli Editore s.r.l. Via Servettaz 39 -17100 Savona “Difesa della privacy”: i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. La riproduzione di articoli e foto pubblicati su questo numero è vietata.
Photo: Thorsten Indra
Keahi de Aboitiz
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FOIL For 2019 Werner has developed the dedicated Foil shapes with great input from Keahi. The boards are short for reduced swing weight during pumping and maneuvers. The extremely beveled rails help reduce the wetted surface at take-off and prevent the board from catching the water in the turns. The cut-out tail section on the bottom surface has the same purpose. The flat deck ensures stability. The pad features an increased arch line along the center so that you can feel the center of the board without even looking down. The pad tail kick is positioned perfectly for optimized foiling stance. The boards come with 2 foot-straps and foot-strap plugs. The 2 track boxes for the plate mounted foils have a generous length of 33cm so you can also use the board for light wind windsurf foiling at the back position. SIZE
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6’8” x 26”
PRO EDITION WOOD EDITION PRO EDITION WOOD EDITION
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203cm
66cm
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11.2cm/4.4”
213cm
71cm
115L
11.2cm/4.4”
Contact: luis.marchegger@icloud.com / +39 335 8309761
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SOMMARIO Imprese Thomas Amaduzzi racconta
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Editoriale 08
SUP itinerari Wild Corsica 30
Beach Break 14
SUP trip Portogallo 34 Vienna 54 Social SUP SUP 21 50 SUP brico Riparare la Prua
60
SUP test RRD LongSup LTD 9’8’’
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GARMIN Virb Ultra 30
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ITIWIT 10’7’’ BLU
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ITIWIT 500/9’ GIALLO
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CROSSCALL Action X-3
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Margherita Boschetti guarda l’onda di Capo Mannu negli occhi 12
Sagra del pesce in SUP
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Surfin’Venice 20 Vertical Summer Tour
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Insider Trading 40
40% 20% 80% 100% WIND-SUP I-CRUISER WIND-SUP I-WAVER I-CRUISER I-RACER COBRA I-RIDER COBRA PRO COBRA PRO9’0’’COBRA I-RIDER x 6’’ I-WAVER 12’6” 11’8’’ x 26” xx 31’’ 6” x 31’’ x 4 ¾’’ 10’6’’ x 34’’ x 6’’’ 11’8’’ x 31’’ x 6’’ (fixed/2pcs.) (adj. 2/3pcs.) (adj. 3pcs.) (adj. 3pcs.) 9’0’’ x 31’’ x 4 ¾’’ 10’6’’ x 34’’ x 6’’’ 12’6” x 28” x 6” 14” x 26”x 6”
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REPTILE SUP PADDLE & INFLATABLE COLLECTION 2019 www.reptile-sup.com
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BEACH BREAK Fly Eco Edition La linea di tavole da SUP di casa Fanatic adatta a incontrare le esigenze di tutti i suppisti di tutti i livelli si chiama Fly. Lo shape all-round di queste tavole è stato sviluppato per scivolare senza fatica quando si pagaia su acqua piatta e per funzionare bene anche quando si tratta di surfare onde di taglia piccola o media, permettendo sia ai principianti sia a rider di livello più avanzato si trarre massimo divertimento da queste tavole. Da quest’anno due misure della gamma Fly (9’6’’x31’’x151l w 10’6’’x31’’x77l) verranno prodotte anche con una nuova tecnologia di costruzione Eco-compatibile che elimina il PVC, grazie a un sandwich di Lino/Sughero in coperta e una bellissima impiallacciatura il legno nella carena. Anche l’utilizzo di fibra di vetro è stato ridotto al minimo, così come i colori aggiuntivi, mentre la Bio-Resina è la stessa utilizzata per l’intera gamma Fanatic. Il risultato non è semplicemente Eco-Friendly, ma anche sorprendente dal punto di vista estetico e delle sensazioni in acqua. Info: www.fanatic.com
100% Made in Italy Scoprega è l’azienda italiana leader nella produzione di gonfiatori che da anni produce gonfiatori anche per le tavole da SUP, col marchio Bravo. Quest’anno Scoprega ha cominciato a commercializzare anche una nuova gamma di gonfiatori ad alte prestazioni disegnati e prodotti in Italia col proprio storico marchio. I modelli disponibili sono sia ad azione manuale sia ed azione elettrica. I modelli BRAVO 100 e BRAVO 101 rappresentano la nuova generazione di gonfiatori manuali per tutti i tipi di prodotti gonfiabili. Soluzioni innovative garantiscono alta efficienza, semplicità di utilizzo e comfort. Sono dotate di pratico sistema di commutazione manuale flusso doppio/singolo, per minimizzare lo sforzo nel gonfiaggio. Il design e l’ingegneria innovativa permettono di gonfiare più velocemente e con meno sforzo di qualsiasi altra pompa presente sul mercato. La maniglia è ergonomica, la base è allargata per dare massima stabilità. Il manometro è integrato sulla bocca di gonfiaggio, che è installata sul corpo pompa, in modo da permettere al tubo di mantenersi fermo durante l’utilizzo. Per info: www.scoprega.it
Entry ma Top Reptile Sup, azienda specializzata nella produzione di materiale in fibra di carbonio, che già da qualche anno si sta dedicando al SUP, ha presentato la collezione 2019. Tante le novità, fra le altre spicca la pagaia entry level COBRA 20. Reptile ha voluto creare un prodotto performante già a partire dal modello base. I tubi sono fatti all’80% da fibra di vetro ad alte caratteristiche meccaniche, mentre la pala in PVC antiurto è stata studiata per essere performante nella pagaiata già alle prime esperienze. Infatti il disegno della pala è simile a quello delle pagaie race top di gamma, in modo da familiarizzare subito con uno shape innovativo. Disponibile in tre pezzi, in modo da essere facilmente trasportabile all’interno del comodo trolley della serie dei prestigiosi sup gonfiabili REPTILE SUP. Info: www.reptile-sup.com 14
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BEACH BREAK RRD SH FLIGHT RRD ha presentato SH-Flight il nuovo foil sviluppato per il SUP dalla factory maremmana. Questo foil è caratterizzato da un albero in alluminio di 60 cm e una fusoliera dalla lunghezza moderata di 76cm, che insieme costituiscono il fulcro per il bilanciamento equilibrato di questo foil che deve lavorare a velocità ridotte. Il motore del sistema è costituito dall’ala anteriore, realizzata con un’anima in PU stabilizzato e una piastra di carbonio nel punto di connessione alla fusoliera. L’ala presenta un profilo molto spesso e un’apertura di 82 cm che le permettono di generare portanza a partire da una velocità di 6 nodi. L’ala posteriore è larga 52 cm ed ha un profilo negativo (punte orientate verso il basso) con un angolo di 154°, con la funzione di aiutare a mantenere il foil sempre in acqua, limitando la tendenza dell’ala anteriore di saltare fuori dall’acqua durante le curve più veloci. La SH-Flight è completa di piastra per poter essere utilizzata su doppio US box, cosa che permette una regolazione micrometrica della posizione, indispensabile per poter trovare il bilanciamento ottimale. Per info: www.robertoriccidesigns.com JP-Australia Foil Per il 2019 lo shaper di JP, Werner Gnigler, ha sviluppato due shape (6’8’’x26’’x96l e 7’0’’x28’’x115l) dedicati al foil con l’importante contributo del talentuosissimo team rider e waterman Keahi De Aboitiz. Le tavole sono corte per ridurre l’inerzia durante le fasi di pompaggio e nelle manovre. I bevel estremi sui bordi aiutano a ridurre la superficie bagnata nei decolli ed evitano che la tavola possa far presa in acqua nelle curve. I Cut-out a poppa hanno lo stesso scopo. La coperta piatta assicura stabilità. Il pad ha un leggero rigonfiamento lungo il centro in modo che si possa sentire facilmente con i piedi dove si trova il centro della tavola senza guardare in basso. La posizione del Tail Kick è stata ottimizzata per l’uso col foil. La tavola è fornita con 2 strap e le relative viti. Le due scasse per il fissaggio del foil hanno una lunghezza molto generosa per permetterne l’uso come windsurf foil nel vento leggero, nella posizione più arretrata. I due shape sono disponibili nelle tecnologie di costruzione Pro e Wood Edition. Info: jp-australia.com
F-One Gravity Il brand francese F-One ha da poco presentato la nuova gamma di tavole e accessori Hydrofoil 2019, all’interno della quale spiccano i giocattoli dedicati al SUP. Oltre all’ormai affermata tavola Papenoo, le novità sono rappresentate dall’arrivo della Rocket SUP, una nuova tavola specifica per il foil SUP disponibile in 4 misure (6’0’’x 24.5’’x80 l, 6’6’’x25’5’’x92 l, 7’0’’x26.5’’x105 l, 7’6’’x27.5’’x120 l) e ben due foil: Gravity 1400 e Gravity 1200. Il Gravity 1400 (a SX) è caratterizzato da una superficie importante di 1400 cm2, aspect ratio di 4.3 ed è stato disegnato per un utilizzo con onde piccole oppure in Downwind, grazie al profilo spesso capace di generare portanza a basse velocità. Il Gravity 1200 (a DX) ha una superficie di 1200 cm2 e aspect ratio di 3.2 ed è completamente dedicato all’utilizzo nelle onde.Entrambe le ali sono realizzate in carbonio ed hanno un punto di innesto per l’albero e uno per la parte posteriore della fusoliera su cui va avvitato lo stabilizzatore C300. Per info: www.f-one.world 16
BEACH BREAK NSP CAROLINA Questa tavola deve il proprio nome al fatto che il racing team NSP ha dominato per anni la Carolina CUP con Tituan Puyo e Trevis Grant che si sono alternati sul gradino più alto. Si tratta di uno shape all-round race, disegnato per garantire performance di punta in tutti i tipi di situazione, e visto i costi di queste tavole race, questo non è un dettaglio da poco! Il design proviene da uno sviluppo dello shape della Sonic, la tavola downwind della gamma NSP, su cui le prestazioni flatwater sono state potenziate grazie ad una nuova rockerline più piatta. Il risultato finale di questo e di tanti altri piccoli accorgimenti (zona di calpestio allargata e ulteriormente ribassata, pinna ancora avanzata per migliorare direzionalità, poppa sfinata per rendere al meglio scendendo le onde, pozzetto fatto in modo da limitare l’entrata dell’acqua) hanno reso questa tavola una Top contender nel 90% delle condizioni che si possono trovare su un campo da gara. La Carolina è disponibile in 4 larghezze (21.5’’, 22.5’’, 24.25’’ e 25.75’’) che hanno lo stesso shape e rockerline. Per info: www.nspsurfboards.com GONG FSP Gong ha presentato la nuova gamma di tavole SUP per la stagione 2019. Il brand francese ha introdotto parecchie novità, ma la novità più importante è rappresentato dall’introduzione di nuove tecnologie di costruzione. La gamma FSP è costituita da tre linee di tavole: la shortboard Karmen (6’10, 7’3, 7’8, 7’11, 8’4, 8’9 e 9’8), la 4x4 all-round Mob (7’2, 7’6, 7’11, 8’3 e 8’6) e la noserider NFA (8’0, 9’0, 10’0) realizzate con una tecnologia di costruzione con caratteristiche di resistenza strutturale e dinamica peculiari: le tavole sono realizzate con resine 100% Epoxy su schiuma di EPS, con full PVC sandwich su top e bottom, rinforzo in carbonio nella zona di calpestio. Questa tecnologia garantisce un prezzo d’acquisto accessibile e un rapporto leggerezza/robustezza sbalorditivo grazie alla costruzione full sandwich PVC sotto vuoto. Info: www.gongsupshop.com
Peak Wide La serie di tavole Peak Wide è stata sviluppata da Oxbow per garantire le stesse sensazioni e performance della linea Peak, ma rendendole accessibili a tutti. Per raggiungere questo risultato il team di sviluppo non si è limitato ad aumentare larghezza e volume, perché questi semplici accorgimenti portano sì a tavole più stabili, ma anche meno reattive, ma ha lavorato per ottimizzare curve, bordi e carena, per ottenere prestazioni elevate. Il design delle Peak Wide permette di mantenere una buona velocità, manovrabilità e presa di spigolo anche con onde piccole. Le misure disponibili sono 4: 8’4’’x31’’x130 l, 8’10’’x32’’x145 l, 9’2’’x33’x165 l. Per info: www.oxbow-sup.com 17
BEACH BREAK Kripto LED Moki ha sviluppato la Kripto Led, prima tavola da SUP con illuminazione a led integrata in carena. La tavola è dotata di un gavone stagno dove si trova la batteria al Litio, che può essere facilmente estratta e ricaricata. Un pratico telecomando permette di accendere e spegnere e addirittura cambiare il colore delle luci. Grazie a questa dotazione di serie, la Moki Kripto Led diventa la tavola ideale per passeggiare col SUP di giorno, ma anche di notte, quando col mare calmo ci si può godere lo spettacolo dei fondali illuminati dalla propria tavola da SUP. I prototipi di questa tavola sono stati testati approfonditamente durante questa stagione estiva, mentre la produzione e il lancio sul mercato dovrebbe essere imminente, e potrebbe essere già questa primavera. Ovviamente noi di SUP News vi terremo aggiornati sugli sviluppi. Per info: www.mokisup.com HF Kahawai Daniele Chieregatto ha sviluppato e provato a fondo il nuovissimo Kahawai (10’2’’’ x 32’’ x 306 L) marchiato Hydro Force: “Tra le novità 2019, in casa Hydro Force, arriva la Kahawai. Grazie all’introduzione di questo modello nella propria gamma, l’azienda Hydro Force del gruppo Bestway entra nella nuova realtà del River SUP, ovvero quello delle acque bianche. La sfida di Hydro Force è stata quella di creare una tavola che potesse affrontare le rapide nei fiumi, ma anche essere funzionale per tranquille escursioni in acque piatte. Il progetto, nato dalla collaborazione tra SUP Garda, scuola SUP e sede italiana di ricerca e sviluppo Hydro Force, e il sottoscritto Daniele Chieregatto (esperto di sport fluviali, ndr), ha dato forma alla Kahawai. Anche il nome della tavola è stato scelto per indicarne il programma, poiché nella lingua hawaiana Kahawai significa “ruscello”, ed è proprio tra le onde e le rapide che la tavola tira fuori il suo carattere forte e scattante. La tavola fa della semplicità, essenzialità e funzionalità i suoi punti di forza. Il deck è dotato di alcuni accessori pratici, come un elastico molto ampio nella parte anteriore, molti d-ring, su tutta la superficie, che consentono di caricare borse e attrezzatura in modo omogeneo allo scopo di mantenere il peso ben distribuito e permettere al paddler di affrontare percorsi lunghi, anche di più giorni. A poppa il kick sul pad è un punto di riferimento fondamentale per 18
affrontare piccole e grandi manovre in fiume e tra le rapide. I dettagli che differenziano una tavola river come la Kahawai dalle altre tavole, sono evidenti in carena: davanti alle 3 pinne fisse ci sono due piccole appendici in materiale plastico che hanno la funzione di rendere la tavola stabile e veloce in condizioni fluviali estreme e sulle onde in mare. Le sue misure sono 10’2” x 34” rendono la tavola versatile: non troppo lunga per poter affrontare percorsi fluviali, ma neanche troppo corta per poter aver buona scorrevolezza e direzionalità e percorrere lunghe distanze. La larghezza garantisce stabilità su acque mosse, ma allo stesso tempo permette di divertirsi a chi è alla ricerca della velocità. Per info: www.bestwaycorp.it
ITINERARI SUP
Testo: Nicola Gianni Foto: Pro Loco Chioggia e Sottomarina
ALLA SAGRA DEL PESCE… IN SUP Nel mese di luglio a Chioggia in provincia di Venezia si svolge da ben 81 anni un evento folkloristico e culinario che porta in città oltre 100.000 persone in 10 giorni: stiamo parlando della SAGRA DEL PESCE che dal 1938 trasforma la città in un banchetto a cielo aperto a base di buon pesce ovviamente. Quale miglior palcoscenico per inaugurare il progetto di turismo lento ed ecosostenibile #CHIOGGIASUPTOURISM? La Scuola Sup Sottomarina, con il supporto di Pro Loco di Chioggia e Sottomarina e il patrocinio del Comune di Chioggia ha inaugurato alla Sagra del Pesce 2018 il primo dei mini tour cittadini pensati per promozionare il territorio
della città alla scoperta della laguna, dei suoi canali e delle tipicità enogastronomiche.Il format prevede diversi itinerari e si rivolge a piccoli gruppi di paddlers che guidati da un istruttore possono visitare la città dall’acqua e gustare la tipica pausa a base di “cicchetti” di pesce. Sup, turismo, cultura, folklore ed enogastronomia si fondono alla perfezione in #CHIOGGIASUPTOURISM e rendono il turismo a impatto zero su tavola e pagaia ora una realtà, provare per credere! Per info: sottomarinasup@geniuslociasd.com
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EVENTI
RRD Surfin’Venice 2018
Testo: Freeride Freddy Foto: courtesy RRD
Anche quest’anno il Surf Club Venezia ha organizzato il tradizionale evento estivo Surfin’ Venice che si è tenuto domenica 22 luglio. Quest’anno più che mai bisogna fare un plauso a Eliana e a tutti i ragazzi del Surf Club Venezia, perché se l’edizione è stata portata a termine e come al solito è stata un successo, lo dobbiamo al fatto che hanno davvero fatto i salti mortali per fare in modo che tutti potessero arrivare, godersi Venezia e tornare a casa contenti. Già, perché pochi giorni prima della manifestazione lagunare il Comune ha emesso un’ordinanza che ha proibito la navigazione a remi lungo il Canal Grande per motivi di sicurezza. Voi capirete bene che per una manifestazione che chiama gente da mezza Europa per farsi una passeggiata in SUP, questo avrebbe potuto comportare l’annullamento della manifestazione, con buona pace degli organizzatori e del Comune di Venezia. Ma visto che tutti gli stranieri ormai avevano già prenotato biglietti dell’aereo, e albergo, Eliana ha pensato bene di non darsi per vinta e trovare una soluzione alternativa per vivere una bella giornata di SUP. E così ignari dello scampato pericolo, i 100 partecipanti si sono trovati di buona mattina per gonfiare e preparare le proprie tavole, perfezionare l’iscrizione, ritirare la canotta ufficiale della manifestazione e partire pagaiando alla volta di Piazza San Marco. Durante il canonico e affollatissimo Skippers Meeting pre-partenza, Eliana ha informato i partecipanti che ci sarebbe stato un cambio di percorso, visto che non era più possibile pagaiare lungo il Canal Grande. Il nuovo programma prevedeva di caricare tutte le tavole sulle barche, mentre i partecipanti sarebbero saliti sulla grossa 20
motonave “Osvaldo” e avrebbero fatto rotta verso la Remiera Ca’ Foscari in “Sacca San Biagio” dove avremmo effettuato la vera partenza della Surfin’Venice anno 2018. Poi, rotta verso l’Isola di San Servolo per un allegro happy SUP Spritz, e poi di nuovo in navigazione verso San Giorgio, dove la pagaiata si sarebbe conclusa con la classica foto di gruppo e poi la partenza in motonave per l’ormai classico pranzo navigante. E così in una giornata super soleggiata e placida, tutti quanti ci siamo accodati a Eliana, che ci ha portato a spasso per un nuovo particolare percorso, che in pratica ci ha permesso di intravvedere il salotto buono di Venezia, però pagaiando serenamente e in tutta sicurezza, nel “backyard” della città! Devo dire che personalmente, avendo già partecipato a tante edizioni della Surfin’Venice, provare anche questa variante non mi è affatto dispiaciuto, e anche quelli che erano alla loro prima Surfin’Venice sono stati davvero comprensivi e hanno pagaiato di buon grado gustandosi tutto quello che la vista aveva da offrire, e mantenendo alto l’umore anche grazie al supporto della provvidenziale sosta Spritz a metà percorso. All’arrivo a San Giorgio, dopo aver sfilato davanti alla sempre meravigliosa Piazza San Marco, la sensazione era comunque quella di aver fatto qualcosa di importante, e avere vissuto un’altra fantastica giornata di SUP in compagnia di tanti amic. L’augurio è quello di rivedersi anche l’anno prossimo, per farsi una bella passeggiata di massa in SUP, possibilmente sempre a Venezia, ma chissà magari anche in una delle tante meravigliose città che imperlano le coste del nostro Belpaese!
EVENTI
Sopra a SX: skippers’ Meeting al Tronchetto - a DX: tutto pronto per la partenza in remiera Ca’ Foscari - Sotto: Eliana guida gli invaders
Il divertente e rinfrescante Spritz di metà percorso di fronte a San Servolo
Quelli della RRD Surfin’Venice 2018 21
EVENTI
Vertical Summer Tour 2018 Testo: Freeride Freddy Foto: courtesy Event’s Way
Con i suoi 250.000 partecipanti e oltre 7000 km percorsi attraverso l’Italia, Aygo VERTICAL SUMMER TOUR è stato ancora una volta l’evento più importante dell’estate in spiaggia! In tantissimi hanno partecipato alle attività del Vertical Village accompagnati dal ritmo della musica di Radio Deejay e dai suoi artisti! E in tutta questa festa, ovviamente anche il SUP è riuscito a fare la sua parte! Dopo aver attraversato anche quest’estate alcuni tra i litorali più belli d’Italia portando sulle spiagge giornate dense di animazione, musica, sport e divertimento, come da programma AYGO VERTICAL SUMMER TOUR ha celebrato l’ultima delle 8 tappe del calendario 2018 in Sicilia a Realmonte. Nell’album dei ricordi, sono finite le foto delle giornate di festa, divertimento, musica e sport scattate sulle spiagge di Lignano Sabbiadoro (14 e 15 luglio), Viareggio (21 e 22 luglio), Cattolica (28 e 29 luglio), Maccarese (3, 4 e 5 agosto), Castellaneta Marina (7 e 8 agosto), Palmi (10, 11 e 12 agosto), San Vito Lo Capo (14, 15 e 16 agosto) e infine Realmonte (18 e 19 agosto). Anche in quest’edizione la partnership ormai consolidata con BIC 22
Sport ha permesso di portare lezioni e gare di SUP con attrezzatura tecnica e istruttori qualificati in alcune delle spiagge più affollate, permettendo a sempre più persone di poter venire in contatto col nostro sport. Il segreto del successo del Vertical Summer Tour? Forse quello di saper portare aria di festa, allegria e un pizzico di novità anche nelle spiagge meglio organizzate, grazie ad un vero e proprio Villaggio Vacanze itinerante, con giornate scandite con ritmo da orologio svizzero, che iniziano al mattino con le sessioni di aquagym e i balli di gruppo e proseguono al pomeriggio con i tornei sportivi: beach – volley e sparring. I più temerari anche quest’anno si sono messi alla prova surf meccanico e sul nuovo percorso a ostacoli Urban Beach. E poi ancora, sotto gli stand, tantissimi giochi, degustazioni, omaggi, gadget, test drive e, a fine giornata, le premiazioni sul Palco. Durante tutte le tappe del tour gli interessati avranno occasione di scoprire e provare su strada le novità di nuova AYGO, ultima nata in casa Toyota, attraverso l’esclusivo test drive di 4 vetture. Prossima edizione del Vertical Summer Tour: estate 2019
EVENTI
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LOCAL HEROES
Thomas Amaduzzi
La mia attraversata dell’Adriatico Testo di Thomas Amaduzzi - Foto courtesy Skills Comunicazione
Ciao, sono Thomas Amaduzzi e vi voglio raccontare la mia traversata dell’Adriatico, che ho effettuato lo scorso 9 luglio col mio sup. Il tutto è nato da una mia idea bizzarra, che mi è venuta dopo aver vinto per la terza volta una gara di SUP endurance: unendo la somma delle distanze percorse avrei potuto attraversarci l’Adriatico. Così ho colto la palla al balzo, mi sono preparato accuratamente, ho trovato amici e sponsor che hanno creduto in me e nel mio progetto e quando è arrivato il momento sono passato dalle parole ai fatti! Ciao, sono Thomas Amaduzzi e vi voglio raccontare la mia traversata dell’Adriatico, che ho effettuato lo scorso 9 luglio col mio sup. Il tutto è nato da una mia idea bizzarra, che mi è venuta dopo aver vinto per la terza volta una gara di SUP endurance: unendo 26
la somma delle distanze percorse avrei potuto attraversarci l’Adriatico. Così ho colto la palla al balzo, mi sono preparato accuratamente, ho trovato amici e sponsor che hanno creduto in me e nel mio progetto e quando è arrivato il momento sono passato dalle parole ai fatti! Cominciamo con la partenza dall’Italia che è avvenuta sabato pomeriggio dal porto di Cattolica con una barca a vela di 12 metri messa a disposizione dai ragazzi del Circolo Nautico di Cattolica. Già questa è stata una bella emozione per me, perché non ero mai stato in mezzo al mare in barca a vela, con l’obiettivo di raggiungere le coste della Croazia. In barca c’era mia moglie Deborah, la nostra amica Giulia, il capitano della barca Filippo con suo genero e quando mia mamma ha capito che c’era un posto libero, ha chiesto se poteva fare parte dell’equipaggio ed è venuta così com’era, senza portarsi né cambi né niente! Circa a 10 miglia dalla costa abbiamo incontrato un branco di
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A sinistra, in apertura: Thomas in azione durante l’attraversata - Sopra: Thomas stremato, ma felice, al momento dell’arrivo... tonni che mangiavano, bellissimo! Poco dopo è arrivato il nostro turno di preparare la cena, ma non è stato possibile perché si era rotta la valvola della bombola del gas. Così ho dovuto cenare con frutta e verdura anziché riempirmi di carboidrati. Primo piccolo imprevisto sulla tabella di marcia. Poco dopo cena io sono andato a dormire, ma siccome il mare cominciava ad agitarsi, mi sono messo a dormire sul retro della barca proprio accanto al motore, quindi non ho dormito proprio benissimo per via del rumore e dei movimenti della barca. Poi ad un certo punto c’è stata anche un po’ di agitazione generale, perché il mare era diventato grosso e fuori era molto freddo. Secondo imprevisto sulla tabella di marcia. Ma andiamo avanti, ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare. Arriviamo a Pola in Croazia la domenica mattina presto, e l’accoglienza croata è stata abbastanza tipica: con tutti i classici passaggi in dogana e con i permessi di ormeggio. Finita la
burocrazia decidiamo di andare in centro paese per prendere un caffè e farci passare il mal di mare. Un paio di ore dopo decidiamo di andare in una spiaggia qualche chilometro più a sud, perché volevo partire da una spiaggia, ma arrivati a Marina Veruda l’accoglienza croata riparte con la richiesta di pagare ancora per ormeggiare anche se manca solo qualche ora alla ripartenza. Così dopo aver preso la valvola per la bombola del gas, questa volta mangiamo un bel piatto di pasta, e fortunatamente riesco ad andare in un appartamento a riposare in un letto e in silenzio. Il mio programma avrebbe previsto di ripartire alle 18, ma le condizioni meteo non erano buone e c’era un bel temporale in arrivo. Poi siccome dovevamo comunque tornare a Pola per fare lo sdoganamento, decidiamo di ritornare lì e decidere l’ora della partenza in base alle condizioni meteo. Dopo molte incertezze, decidiamo di partire intorno a mezzanotte, ben oltre all’orario programmato, perché le condizioni meteo venivano date in miglioramento solo a 27
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quell’ora. Nel frattempo prova a risparmiare le energie e comincio a prepararmi psicologicamente per la mia impresa. Bene, arriva la mezzanotte e mi avvisano di prepararmi, io avevo già sentito ed ero pronto per partire anche se fino a quel momento niente stava andando per il verso giusto, ma ero comunque determinato e pronto a portare a termine la mia sfida! Ci portiamo sul punto previsto per la partenza e alle 00:57 di lunedì 9 luglio 2018 mi alzo in piedi sulla tavola ed inizio a pagaiare: direzione Cattolica! I primi 10 minuti pagaio riparato dalla costa e anche se il vento soffia forte, sono contento e baldanzoso sembra sia rimesso a funzionare per il verso giusto, ma ben presto le condizioni peggiorano drasticamente e mi ritrovo a pagaiare nel nulla, perché la luna e le stelle spariscono dietro alle nuvole, la luce della barca è troppo debole in tutto quel buio e la torcia sulla testa praticamente si rivela inutile! Inoltre il mare è veramente agitato, ma fortunatamente la mia preparazione e la mia determinazione a provarci comunque hanno la meglio. Continuo a pagaiare e fino a quando comincia ad albeggiare, 28
circa alle 4:30 di mattina, ho seri problemi di stabilità che mi portano via tante energie alle gambe. Poi fortunatamente la luce del giorno mi permette di vedere e di compensare meglio il movimento del mare! In quelle condizioni è stato complicato anche avvicinarsi alla barca, perché il rischio di danneggiare la tavola era alto, ma ogni 2 ore dovevo fermarmi per mangiare e per farmi riempire la camel bag di acqua. Alle prime ore della mattina si riusciva già ad intravedere la costa italiana perché vicino a cattolica c’è il monte San Bartolo, ma con l’aumentare del caldo poco dopo, la foschia mi ha lasciato in mezzo al mare senza visibilità. Emozione unica! Mare blu e cielo azzurro tutto intorno a me! A circa 70 chilometri dall’arrivo comincio a rivedere la costa, ma la strada da fare è ancora tanta! Sì, sono in mezzo all’Adriatico col mio Sup, non ho mollato e sto cominciando a godere i frutti di quest’impresa. Tutto mi sembra stupendo. A un certo punto arriva a farsi vedere anche un branco di delfini: anche questa è stata una gran bella emozione, pagaiare mentre i delfini ti sfilano e ti salutano a pochi metri di distanza!
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Il mare piano piano si calma rendondo le cose più semplici, ma con una partenza così complicata, le mie energie cominciano ad essere al lumicino. Fortunatamente dalla barca lo capiscono subito e mi aiutano a farmi mangiare perché ho bisogno di integrare e continuare a bere. Se finissi le energie non sarei più in grado di ripartire e sarebbe la fine di tutto. Un’altra bella emozione è stato il traguardo dei 100 chilometri che ho percorso in 13 ore e 27 minuti. Ormai la costa è ben visibile, la radiotrasmittente della barca comincia a comunicare con la riva e cominciano ad arrivarmi gli incitamenti degli amici. Sono già contento per quanto sono riuscito a fare e il pensiero dell’emozione dell’arrivo mi danno nuova energia, ma i chilometri sono ancora tanti e piano piano comincio ad avere problemi con le gambe e non riesco più a pagaiare con un buon ritmo e potenza, quindi comincio a rallentare senza accorgermene.
Così quando chiedo quante miglia mancano all’arrivo, la risposta è sempre la stessa! Abbastanza sconfortante! A circa 12 miglia dalla costa i telefoni cellulari cominciano a funzionare e l’emozione dell’arrivo e di farcela sono sempre più forti e più belle! Un po’ alla volta cominciano ad arrivare le imbarcazioni che dalla costa mi vengono incontro per vedermi e supportarmi, fino a quando sento la mia imbarcazione mi dice “l’arrivo è tra le due boe rosse, noi andiamo a riva e ti aspettiamo lì, le vedi?” A quel punto mancano solo un paio di chilometri e alcuni amici che mi vengono incontro anche con i loro SUP, per accompagnarmi nelle ultime pagaiate fino a riva… emozione unica! Grazie a tutti! 29
TEAM TRIP
WILD CORSICA
Testo: Maurizio Zaccherotti Foto: Alessandro Barbetti
Quattro giorni di SUP, Kayak, Rafting, Trekking e Torrentismo per esplorare la Corsica orientale L’associazione grossetana Terramare ha messo a segno a fine aprile un’uscita di quattro giorni nella natura selvaggia della Corsica per esplorare il territorio e per testare il livello tecnico di 16 paddler, tra cui 5 istruttori grossetani di trekking, kayak, stand-up paddle e rafting. L’associazione Terramare è l’unica associazione sportiva in Toscana affiliata Uisp che ha compiuto un’esperienza outdoor fuori Italia, in Corsica tra percorsi trekking, cascate, fiumi e naturalmente mare. “La missione sportiva outdoor in Corsica è partita il 27 aprile scorso – spiega Maurizio Zaccherotti, presidente dell’Asd Terramare e vicepresidente Uisp Grosseto – ed è stata un’esperienza importante per tutto il gruppo. Siamo saliti 30
fino a quasi 2000 metri di altitudine per scendere poi lungo il fiume Travo con le canoe e il SUP, fino ad arrivare al mare dove abbiamo continuato l’allenamento. Tutto questo per diventare sempre più un’organizzazione specializzata nell’outdoor e nelle esplorazioni”. Il gruppo ha lavorato per 4 giorni nella natura selvaggia della Corsica con un programma a tappe giornaliere che si è concluso il primo maggio. L’itinerario è stato organizzato nella regione di Sarì-Solenzara, nel sud-est della Corsica, dove è stato allestito il campo base. La prima tappa sono state le cascate di Purcaraccia, obiettivo raggiunto attraverso un trekking con un dislivello di 250 metri e successivamente una discesa in modalità torrentismo per mezzo di attrezzature specifiche. La seconda tappa sul fiume Travo ha visto l’utilizzo dei kayak, river sup e dei gommoni rafting: 8 km di discesa, preceduti da
TEAM TRIP
Sopra: momenti del trecking alla scoperta delle bellezze locali - Sotto: momenti di relax sul fiume Travo
Tappa alle cascate di Purcaraccia e discesa in modalitĂ torrentismo per mezzo
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TEAM TRIP
In questa pagina: il gruppo si gode le onde di scaduta alla foce del fiume Travo
fasi di torrentismo sui salti schlegel del Travo, che hanno portato gli atleti fino alla foce del fiume dove ad aspettarli c’erano delle bellissime onde di scaduta. Infine la terza tappa trekking sul Gran tour della Corsica fino a un’altezza di quasi 2000 metri alla scoperta delle Pozzine sul col di Verde dove ancora era presente la neve.
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Non sono mancati momenti di approfondimento delle tecniche di pagaiata e di arrampicata, il tutto in piena sicurezza con l’obiettivo di migliorare il livello di preparazione e mettere in cantiere nuove importanti missioni sempre più impegnative, dove SUP, Kayak, Rafting e Trekking divengono discipline indispensabili da praticare per esplorare i territori.
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WINTER TRIP
Destinazione Destinazione Portogallo Portogallo Testo e foto courtesy Davide Codotto
Prima dell’inizio della stagione estiva nella quale purtroppo so già che non potrò surfare, decido di passare gli ultimi 45 giorni a mia disposizione a caccia di onde, ma non troppo lontano da casa. Più precisamente nei dintorni di Lisbona. Prima dell’inizio della stagione estiva nella quale purtroppo so già che non potrò surfare, decido di passare gli ultimi 45 giorni a mia disposizione a caccia di onde, ma non troppo lontano da casa. Più precisamente nei dintorni di Lisbona. Dire non lontano da casa sembra quasi una barzelletta visto che il viaggio lo farò in macchina guidando in solitaria per qualcosa come 2.600 km accompagnato dal mio quiver di tavole composto da 2 sup ( i wave 7.5 e longsup 9.0 ) e 4 surf! Ma in effetti, rispetto alle mie abituali mete di pellegrinaggio surfistico in estremo oriente e alle Canarie, è come essere a un tiro di schioppo da casa! La prima tappa di avvicinamento prevede la partenza il 15 marzo da 34
Lignano Sabbiadoro alle 6.00 del mattino con destinazione Madrid per la sosta notturna. Ormai il viaggio non mi spaventa più di tanto, dal momento che è già la seconda volta che guido da solo fino a Lisbona. Il trucco per guidare così a lungo in solitaria è sicuramente una buona preparazione mentale, tante soste ben programmate, ma soprattutto tanta ma tanta musica da ascoltare durante il tragitto! Tante persone mi hanno chiesto del perché non mi fermassi a visitare altri posti durante il tragitto, ma purtroppo con la macchina piena di tavole dentro e fuori e con 3 valige cariche di materiale tecnico che mi serve per poter fare sport tutti i giorni per un mese e mezzo, non credo ne valga la pena fermarsi per strada col rischio che ti rubino tutto.. E in ogni caso, la mia priorità è solo una: surfare le onde portoghesi! Detto questo, mi sciroppo 2 giorni di viaggio in solitaria e mi
WINTER TRIP
A sinistra in apertura: Rata - Sopra: surfata frontside a costa da Caparica - Sotto: surfata backside a Rata
ritrovo a Charneca do Cascais, un paesino situato appena sopra alla famosissima Praia do Guincho dove ad ettendermi c’è il mio amico Leonard Nika, che mi ospiterà per tutto il periodo nella sua surfhouse da poco operativa. Oltre ad essere vicino ad una delle spiagge più famose del Portogallo, Charneca si trova in una posizione piuttosto “strategica” in quanto a 200 m dal paese c’è lo snodeo dell’autostrada che porta a tutte le varie uscite della Linea di Cascais: la cosidetta Linea N247, in parole povere la strada fronte mare che collega Cascais a Lisbona, nella quale si trovano tutti gli spot più interessanti, che in totale sono più o meno una ventina! Com’è ovvio, il viaggio mi ha stremato, ho guidato per 20 ore di fila con una pausa per dormire di 6 ore la notte e poi altre 8 ore fino a destinazione, ma appena Leonard mi dice che al Guincho ci sono 2 metri d’onda corro subito a prendere la tavola e mi dirigo allo spot per una prima session portoghese: sono passati quasi due anni
dall’ultima volta che ho surfato in questa spiaggia! Ok, la session non è stata una delle migliori, vista la mia stanchezza per il viaggio e soprattutto i 40 giorni che passati in Italia senza fare del sano surf. Comunque la sensazione di poter stare in Oceano anche solo a prender qualche frullata assurda, non ha prezzo! I giorni passano, e tra una session e l’altra mi diletto a dare una mano a Leonard e a suo fratello Claudio nella sistemazione e configurazione finale della Surfhouse, in quanto a giorni arriveranno alcuni ragazzi per una clinic di sup con Leo. Siamo quasi a fine marzo e c’è ancora un freddo bestiale! Il vento non smette di soffiare e il clima non è dei migliori, ma noi non ci facciamo scoraggiare e tra una session di surf o sup e qualche giro in bici, in mezzo ai vari sentieri che ci sono vicino casa, le giornate sono sempre piene e passano molto veloci. Durante le mia seconda settimana di permanenza arrivano i 35
WINTER TRIP
Sopra: gioie e dolori di Praia do Amaro - Sotto: l’entrata in acqua adrenalinica a Rata
ragazzini del Point Break di Fregene, accompagnati dal mitico Luca Pacitto, che andranno a disputare la tappa del WSL junior al Caparica Primavera Festival. Così mi ritrovo a fare da “cicerone” assieme a Luca ad un gruppo di 10 ragazzini sempre carichi come molle e pronti a surfare le onde portoghesi. Questa è la giornata tipo: sveglia alle ore 7.00 con colazione di gruppo - ore 8.00 si caricano le tavole da surf sopra alle varie macchine e si parte in direzione Costa da Caparica che si trova a 40 minuti da casa. Semplice, veloce ed efficace. La spiaggia dove si svolge la gara offre svariati point divisi da dei pennelli di rocce posizionati ogni 200 metri, grazie ai quali si formano banchi di sabbia che fanno alzare onde perfette. Così, mentre i ragazzini sono impegnati nelle varie batterie del tabellone di qualificazione, io ne approfitto per surfare nella zona più 36
sottovento rispetto al campo gara… Improvvisamente le giornate cominciano a diventare molto impegnative: tra il tenere a bada i ragazzi, gli spostamenti e le variate session di surf, ma noi non ci tiriamo indietro e per ricaricare le energie io e Luca ci dilettiamo in cucina a preparare spaghettate all’italiana, con porzioni base da 200g a testa! E per chiudere in bellezza (solo per gli adulti) una buona bottiglia di vino rosso portoghese! Conclusa la settimana, io e Leo accompagniamo il gruppo in aeroporto, pronti per accogliere i nuovi inquilini della surfhouse, che questa volta sono miei compagni di team RRD. È arrivato il momento per Francesco Leggio e Margherita Baldo di scoprire le meraviglie del Portogallo. Siamo ai primi di aprile e sembra che l’inverno non voglia ancora concludersi. Grosse mareggiate da ovest continuano ad abbattersi su Lisbona rendendo
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Sopra: Davide Codotto “Balls to the Wall” a Rata - sotto: il sentiero per arrivare a Praia do Guincho ha sempre il suo perché...
la maggior parte degli spot quasi impraticabili. Solitamente in questo periodo dell’anno è quasi normale che nella baia di Cascais le onde siano talmente piccole da poter surfare nella zona ad ovest più esposta, ovvero Praia do Guincho (praticamente sotto casa). Ma purtroppo a questo giro non è così: al Guincho ci sono dagli 8 ai 10 metri d’onda con mare attivo e su quasi tutta la linea di Cascais, invece, le onde si aggirano sopra i 3-4 metri! Per poter surfare qualcosa di “umano” senza rischiare la pelle, puntiamo sullo spot di Rata che si trova affianco al porto di Cascais nella zona più protetta e “calma”. Le mareggiate sono così grosse che anche a Rata le onde non scendono sotto i 2 metri e in queste condizioni l’entrata in acqua non è proprio delle più agevoli! Infatti in acqua entriamo solo io e Francesco e dobbiamo anche stare
parecchio attenti ai set più grossi in quanto sbagliare significa finire sulle rocce e distruggere il materiale! I set si vendono arrivare da molto lontano ed io e Fra dobbiamo calcolare esattamente il punto di take off, e soprattutto dobbiamo mordere il freno e aspettare le ultime onde della serie, per evitare di prenderci tutto il set di onde sulla testa se sbagliamo qualcosa. Così a fine giornata scopriamo di non aver messo molte onde nel nostro carniere, in quanto molte facevano anche close out, ma la session è stata comunque divertente e decisamente densa di adrenalina! “Finalmente” lo swell cala e le onde ritornano di taglia umana, così nei giorni seguenti ci dirigiamo verso lo spot di Carcavelos, uno dei pochi spot con fondo sabbioso, ma con un beach break non indifferente. 37
Carcavelos è un beach break dove si possono prendere destre e sinistre ripide e tubanti
Qui le onde sono molto ripide e tubolari, ma per fortuna nella zona più sottovento si trova un point più riparato dove si possono surfare destre e sinistre. Passato questo swell è in arrivo una perturbazione da ovest molto forte, forse la più potente dell’inverno. Il mare inizia ad agitarsi sempre di più tanto che anche sotto casa nostra le onde superano i dieci metri! In queste condizioni l’unica opzione per poter surfare qualcosa è Praia do Amaro, una spiaggetta molto vicina a Lisbona dove, grazie alla conformazione del fondale roccioso e liscio, nella zona nord si forma un point destro molto impegnativo e tubolare, che fa pensare quasi di surfare sopra ad un reef di coralli vero e proprio! Questo spot è molto famoso e l’onda è classificata WORLD CLASS, di conseguenza questa è una classica NO SUP ZONE! Infatti per poter entrare bisogna avere sotto mano una tavola da surf. Shortboard. 38
Neanche i longboard sono i benvenuti in quanto l’onda è molto ripida e veloce, e con tavole grandi si corre seriamente il rischio di farsi molto male. Per fortuna ho sempre con me la mia RRD Sekka 6.1, che mi permette di droppare abbastanza serenamente onde di un certo spessore! I giorni passano e arriva il tempo di salutare anche Francesco e Margherita e, aimè, anche per me si avvicina il momento della fine della vacanza. Manca poco meno di una settimana alla mia partenza e sembra che lo swell stia calando parecchio. A praia do Guincho sembra che il mare si stia sistemando e la grandezza dell’onda si aggira attorno ai 3 metri: si prevede un weekend di fuoco!! Sabato mattina il tempo è ancora incerto, piove e c’è vento da terra molto forte, verso le 10 del mattino la condizione inizia a sembrare
favorevole. Nella zona più a nord si intravedono barre perfette srotolarsi lungo il point, corro subito a casa a prendere il mio i-Wave 7’5 e mi lancio in acqua senza pensarci due volte! Credo di aver messo a segno la più bella session di SUP surf da quando sono in Portogallo! Domenica mattina il mare è molto piccolo, e quindi affollato. Così ne approfitto per fare una session veloce in surf da onda, giusto per salutare lo spot, dal momento che, pur se a malincuore, la mattina seguente ho in programma di partire. È arrivato il tempo di rientrare a casa. Carico tutto il materiale e alle ore 6.00 mi dirigo verso l’Italia. Inizia il lungo viaggio di rientro, altri 2.600 km mi dividono dalla destinazione. Il viaggio è molto tranquillo, e soprattutto per strada non c’è anima viva quasi fino alla circumvallazione di Madrid. Sto macinando chilometri e mi rendo conto che dopo 11 ore di viaggio sono già a
Barcellona. Mi salta in mente la pazza idea che potrei provare a fare tutta una tirata fino a destinazione... Detto fatto, pausa solo per rifornimento carburante e servizio toilette. Non faccio neanche la pausa pranzo o cena, mangio direttamente tutto in macchina! Questa pazza idea è più forte di me. A mezzanotte sono al confine tra Italia e Francia, manca veramente poco. La stanchezza e il sonno cominciano a farsi sentire, ma sono sicuro di poter reggere fino in Friuli. Il volume della radio è a palla, canto a squarcia gola per non addormentarmi, i chilometri al traguardo sul GPS sono sempre meno. Milano, Bergamo, Verona, Padova ed eccomi a Venezia altri 100 km e sono a destinazione! Alle ore 5.30 del mattino arrivo a Lignano e ancora non ci credo di aver guidato per mezza Europa senza sosta… 39
INSIDER #08
Insider trading: full power!
Testo: The Insider
SUP invarders in azione nel meraviglioso skyline di Bilbao
La stagione primavera-estate è la più fertile per gli eventi di SUP. Tantissime le manifestazioni che si sono tenute nel nostro paese e all’estero e che hanno visto coinvolti migliaia di suppisti. The Insider vi racconta quello che è successo, partendo dai più emozionanti eventi internazionali per arrivare alle altrettanto indimenticabili gare di casa nostra Namur SUP Race Sabato 12 maggio si è svolta la seconda tappa di Euro Tour in Belgio a Namur, dove erano presenti molti italiani. La carambolesca vittoria è andata al tedesco Paul Ganse, ma non senza polemiche, dal momento che l’atleta del nord Europa ha sfruttato un taglio del percorso del fiume insieme ad un gruppo di altri paddlers. Questa dinamica ha sorpreso il gruppo di testa formato dai nostri azzurri Martino Rogai, Leonard Nika e dal francese Arthur Arutkin, che si stava giocando la vittoria seguendo la barca d’appoggio, col risultato che sono finiti tutti e tre ai piedi del podio. Al secondo posto il lettone Arvis Iljins, terzo l’altro tedesco Norman Weber. Al femminile grande prova di Susak Molinero, che ha messo in riga tutte le altre ragazze e si è portata a casa la seconda vittoria di fila in Euro Tour dopo quella in Olanda. Agios Nikolaos on SUP Nella meravigliosa isola di Creta è andata in scena la quarta tappa di Euro Tour, con una folta compagine di atleti internazionali. Il percorso prevedeva un downwind in mare aperto, che ha visto 40
l’australiano Michael Booth conquistare la vittoria davanti al francese Tituan Puyo. Terzo il brasiliano Vinnicius Martins. Ottima prova di Paolo Marconi che ha chiuso al quinto posto, dimostrando che anche il SUP nostrano c’è! Fra le ragazze, la francese Amandine Chazot ha portato a casa un po’ a sorpresa la medaglia d’oro davanti alla connazionale Olivia Piana e alla tedesca Noelani Sach, mentre l’italiana Caterina Stenta ha chiuso con un ottimo quinto posto dietro alla compagna di Team Susak Molinero. World SUP Festival Costa Blanca L’australiano Michael Booth ci ha messo ancora lo zampino e ha vinto anche questa tappa di Euro Tour con partenza dalla bellissima Isola di Tabarca con arrivo alla costa spagnola dopo un lungo downwind. Secondo posto per il campione del mondo, l’ungherese Bruno Hasulyo e bronzo per il francese Tom Auber. Al quarto posto si piazza Leonard Nika con un’ottima prova in mezzo a tantissimi atleti di caratura internazionale. Ma la sorpresa di giornata arriva al femminile con la giovane tedesca Noelani Sach che strappa la vittoria sulle spagnole Laura Quetglas e Susak Molinero. Quarta la nostra Caterina Stenta. San Sebastian Paddle Tour Definita da quasi tutti i partecipanti una delle gare più spettacolari del circuito Euro Tour, San Sebastian ha visto ancora una volta il predominio dell’australiano Michael Booth, che ha dimostrato di essere un atleta in grado di fare male in qualsiasi tipo di
INSIDER #08
A sinistra: il panorama mozzafiato di Creta - a destra: foto di gruppo con tutti i protagonisti della tappa Euro Tour di Agios Nikolaos
superficie. Il tracciato di questa gara prevedeva infatti ogni tipo di condizione immaginabile: downwind, flat water lungo il fiume, back wash vicino alla costa e surfing sulla famosa spiaggia della Zurriola. L’unico che è riuscito a reggere il ritmo dell’australiano è stato il francese Titouan Puyo, che ha chiuso secondo, davanti al connazionale Arthur Arutkin e all’ottimo Leonard Nika che con una prova maiuscola strappa quarta piazza. La francese Olivia Piana si aggiudica la gara femminile davanti alla tedesca Sonni Honscheid e alla giovane americana Fiona Wylde. Iberdrola Bilbao SUP Challenge La gara di Bilbao è una delle più longeve del panorama del SUP ed è stata organizzata anche quest’anno, ma con un tracciato un po’ ridotto, che ha destato non poche perplessità tra i partecipanti. L’evento è stato comunque molto partecipato e combattuto. A vincere è stato di nuovo Michael Booth, in uno stato di grazia in questa parte della stagione. L’australiano è scappato nelle prime fasi di gara, con il gruppo di inseguitori che non è riuscito a riprenderlo. Il connazionale Lincoln Dews, alla prima gara in Europa del 2018, si aggiudica la medaglia d’argento, davanti all’hawaiano Mo Freitas. Un po’ staccati i nostri italiani che non riescono a centrare la top 10. Al femminile ancora un’ottima prova di Olivia Piana, ancora vincente, questa volta sulla coppia
di americane Sey Chelle e Fiona Wylde. Top 10 per Caterina Stenta. Hossegor Paddle Games Che Hossegor sia una delle mete più ambite nel surf è indiscutibile, ma da un paio di anni anche il SUP si trova a suo agio in questa cittadina del sud-ovest francese. Il campione Michael Booth si è preso una pausa a questo evento, dopo un filotto di quattro vittorie di fila, lasciando campo libero all’idolo di casa Titouan Puyo, che si porta a casa questa gara sull’australiano Lincoln Dews e sull’ungherese Daniel Hasulyo. Settima piazza per il primo degli italiani, Leonard Nika. La tedesca Sonni Honscheid si è tolta lo sfizio di lasciarsi alle spalle la beniamina locale Olivia Piana e Fiona Wylde. Mercedes Benz SUP World Cup in Scharbeutz La penultima tappa di Euro Tour va in scena in Germania, con long distance di 8 km e tantissimi giri di boa della gara di domenica. Ma è il sabato che gli atleti nostrani danno il meglio di loro. Paolo Marconi vince infatti la beach race davanti a Christian Andersen e all’altro azzurro Claudio Nika. Quinto Martino Rogai. La long distance ha visto invece un predominio australiano, con Lincoln Dews che si toglie lo sfizio di vincere finalmente su Michael Booth, imbattuto in Euro Tour fino a questo fatidico momento! Questo
World SUP Festival Costa Blanca - a sinistra: Leonard Nika si disimpegna nelle condizioni di mare aperto - a destra: SUP invasion! 41
INSIDER #08
SUP invaders: i migliori suppisti del pianeta se le suonano all’ombra della Statua della Libertà e davanti allo skyline di New York
risultato non basta comunque per strappare il titolo di Euro Tour 2018 al fortissimo Michael Booth, che bissa la vittoria del 2017 in questo circuito continentale. Al terzo posto si piazza Arthur Arutkin, davanti alla leggenda Connor Baxter. Primo italiano Paolo Marconi undicesimo. Olivia Piana si porta a casa la vittoria e anche il titolo di campionessa Euro Tour 2018, e nulla può la tostissima teutonica Sonni Honscheid che si deve accontentarsi della seconda posizione davanti all’americana Sey Chelle. APP Wold Tour - London Sup Open Il 7/8 luglio ha preso il via il circuito APP World Tour (Association of Paddlesurf Professionals), riconosciuto da ISA (International Surfing Association), ossia la federazione internazionale di surf sotto il comitato olimpico internazionale CIO. La prima tappa si è disputata nella suggestiva cornice di Londra, con tre tipologie di gare per i pro e molti altri format per gli amatori. Questo circuito prevede infatti una lista chiusa di atleti professionisti, in questo caso erano i primi 24 al mondo scelti direttamente da APP. Degli italiani erano selezionati Martino Rogai ed i fratelli Leonard e Claudio Nika. La prima competizione in programma è stato il “tie break” sul Tamigi, vinta da un Michel Booth in splendida forma dopo la vittoria dell’Euro Tour, e dalla giapponese Yuka Sato. Top ten per i nostri nazionali, settimo Leonard Nika, decimo Martino Rogai. La sprint race ha invece visto un redivivo Kai Lenny tornare a dominare il panorama del SUP internazionale, con una netta vittoria sul danese Casper Steinfath ed il rivale di sempre Connor Baxter. L’americana Shae Foudy ha conquistato la vittoria, bissata in long distance, che l’ha proiettata a diventare campionessa di 42
questa prima tappa di APP World Tour. Seconda la slovena Manca Notar, terza Yuka Sato. La long distance maschile si è invece conclusa con un’altra vittoria di Michael Booth, che in questo modo porta in Australia anche il trofeo di vincitore della APP London Sup Open, con Arthur Arutkin (Francia) secondo ed Travis Grant (Australia) terzo. Grandiosa prestazione di Claudio Nika che chiude nono, mentre è undicesimo Martino Rogai. L’APP World Tour, dopo questa prima tappa, continuerà nei mesi autunnali e invernali con New York, Dana Point, San Francisco e Parigi. Sieravuori SUP Masters Nel bellissimo panorama finlandese del lago di Sieravuori l’Italia ha vinto una prestigiosa medaglia d’oro nell’ultima tappa di Euro Tour grazie a Francesco Mazzei. Data la concomitanza con la gara di Londra di APP World Tour, alcuni degli atleti più forti erano assenti, ma questo non toglie nulla al prestigioso e meritato risultato del giovane paddler toscano, che si è imposto sul ceco Branislav Sramek e sul lettone Arvis Iljins. Al femminile Noelani Sach ha vinto davanti alla connazionale tedesca Susanne Lier e alla local Elle Laasko. Molokai 2 Oahu Ancora una volta la leggenda Travis Grant ha portato a casa la gara più affascinante dell’anno, la traversata delle due isole hawaiane, con partenza da Molokai fino a Ohau, 32 miglia di downwind in oceano aperto. Per l’esperto paddler australiano è stato il quarto titolo in questa competizione che lo pone come la leggenda vivente della M2O. A farne le spese è stato il local
INSIDER #08
Il SUP approda a Londra e i Pro si sfidano sul tamigi. Questa volta ad alzare le braccia al cielo davanti al Parlamento è l’australiano Micheal Booth
Connor Baxter, che chiude comunque con un ottimo secondo posto; terzo un altro australiano, James Casey. A vincere nelle donne è stata nuovamente una paddler australiana, Terrene Black, che si è imposta su Sonni Honscheid e sulla campionessa uscente Penelope Strickland. Grande successo anche nella neonata divisione di SUP foil, con Kai Lenny in forma impressionante in questa disciplina che lo ha visto tra precursori qualche anno fa. Il fuoriclasse di Maui ha chiuso il percorso in meno di 3 ore (2 ore e 52 minuti su una tavola foil di 6 piedi rispetto alle 4 ore e 23 minuti di Travis Grant che pagaiava su una tavola unlimited lunga 18 piedi). Secondo è arrivato il giovanissimo sudafricano Nathan Van Vuuren, terzo il canadese trapiantato alle Hawaii Jeffrey Spencer. La local Annie Reickert vince invece la categoria femminile di sup foil, una specialità che sembra destinata a crescere sempre di più nei prossimi anni. Gorge Paddle Challenge Il doppio downwind nelle gole del Gorge, in Colorado, valido come tappa Paddle League, ha visto vincere a sorpresa il giovanissimo Noic Garioud dalla Nuova Caledonia. Appena sedicenne, Noic è sicuramente un nome da tenere in considerazione per il futuro,
così come il connazionale e compagno di allenamento Clement Colmas, che si è piazzato al secondo posto. Terzo il campione uscente, l’hawaiano Bernd Roediger. Nella Technical Race è ancora una coppia di francesi a farla da padrone, questa volta sono nomi ben più conosciuti, Titouan Puyo e Arthur Arutkin, con il neozelandese Marcus Hansen in terza posizione. Il nostro Leonard Nika ha chiuso trentesimo nel downwind e quindicesimo nella technical race, in una gara che presentava un livello altissimo. La local Fiona Wylde sovrasta la concorrenza nel downind di casa. Argento per Annie Reickert e bronzo per Terrene Black. Nella Technical Race è Shae Foudy a vincere, con Sey Chelle e Olivia Piana a chiudere il Podio. Sup 11 City Tour L’Olanda, da ormai dieci anni, a settembre diventa la capitale del SUP Marathon con la famosa 11 City Tour, gara sviluppata su 5 giornate in sequenza in cui in ogni tappa vengono percorsi 45 km per un totale di 220 km. La decima edizione di questo evento davvero molto partecipato ha visto centinaia di paddlers provenienti da quasi 30 nazioni contendersi il titolo nelle varie categorie. Tra gli élite i fratelli ungheresi Bruno e Daniel Hasulyo
SUP 11 City Tour - a sinistra una partenza molto combattuta - a destra il podio col nostro Martino Rogai in Orange suit 43
INSIDER #08
I nostri regazzi della nazionale impegnati alla cerimonia di apertura dell’Euro SUP
hanno ancora una volta dato prova della loro supremazia in questo tipo di gare, in cui il loro gioco di squadra li rende praticamente imbattibili. Quest’anno è stato Bruno Hasulyo a vincere la gara, grazie alle “time trial”, ossia due tappe stile “cronometro” del ciclismo. In questi stage il campione del mondo in carica è riuscito ad accumulare un prezioso vantaggio sul fratello Daniel, che ha chiuso in seconda posizione. Al terzo posto l’italiano Martino Rogai, che anche nel 2017 aveva raggiunto il podio in questa difficilissima competizione, ma che quest’anno ha dovuto risalire giorno dopo giorno fino al bronzo a causa di una penalità di cinque minuti inflittagli nel primo stage per un presunto “drafting” ad una barca lungo il percorso. Si sono vissute grandi emozioni anche nella gara femminile, dove il tiratissimo testa a testa tra l’americana Sey Chelle e la giapponese Yuka Sato, è culminato con la vittoria della statunitense grazie ad una prestazione favolosa nella tappa finale. Terza l’olandese Petronella Van Malsen. EuroSUP - Torre Grande Si sono svolti a inizio settembre in Sardegna i Campionati Europei di SUP, con la nostra nazionale a darsi battaglia con le altre otto nazioni presenti. L’evento è iniziato con una bellissima cerimonia di apertura e sfilata delle squadre nel centro di Oristano con la consueta raccolta della sabbia proveniente da ogni paese. Il giorno seguente è stato subito azione con la technical race che ha visto sia al maschile che al femminile un predominio francese. Martin Vitry e Olivia Piana hanno portato infatti a casa le prime medaglie d’oro per la loro squadra. Argento per il danese Casper Steinfath, bronzo per l’altro francese Tom Auber. Sfortunati gli italiani Claudio Nika e Tommaso Pampinella, che a causa di una partenza negativa hanno chiuso al settimo e al decimo posto. Al 44
femminile la spagnola Laura Quetglas si è classificata al secondo posto, mentre la portoghese Angela Fernandes ha chiuso in terza posizione. L’azzurra Laura Dal Pont si è invece classificata al sesto posto, un ottimo risultato visto che era la più giovane in gara. In long distance la sorpresa è arrivata al femminile da Laura Quetglas che ha interrotto il dominio francese e si è aggiudicata la vittoria sui 14 km davanti a Olivia Piana e alla britannica Marie Buchanan. Quinta piazza per l’azzurra Caterina Stenta. Ancora un pò di sfortuna per gli uomini italiani, Federico Esposito e Leonard Nika non centrano per poco il podio, e chiudono quarto e quinto. A vincere questa disciplina è ancora il francese Martin Vitry, con alle spalle i soliti Casper Steinfath e Tom Auber. A causa delle condizioni poco idonee è stata purtroppo cancellata la gara di SUP surfing che avrebbe visto Alessandro Onofri e Margherita Boschetti contendersi il titolo continentale. L’Italia chiude così al quarto posto nella classifica generale questa manifestazione, dietro a Francia, Danimarca e Spagna. Sicuramente un piazzamento da cui poter ripartire con ambizione per conquistare un podio più che alla portata nel 2019. GARE ITALIANE ISL - Trasimeno Sup Race Il 13 maggio, in concomitanza con il Passignano fitness Sport, si è svolta la ISL Trasimeno Sup Race. Tra i presenti anche il grande atleta e personaggio pubblico Leonardo Cenci, ideatore dell’associazione “Avanti Tutta Onlus” per il sostegno dei malati oncologici. La gara è stata subito dominata dagli atleti della classe Kingii Elite 14’ dove Alessandro Sapigni del club Romagna Paddle Surf ed Andrea Zaves del club Magic Paddle House. A spuntarla è stato Alessandro, seguito
INSIDER #08
Momenti dell’EURO SUP: a sinistra partenza di una batteria dello sprint - a destra: un passaggio in boa durante la long distance
Partenze: a sinistra l’Etrusca SUP Race - a destra MareInCittà a Milano
da Andrea e da Leonardo Lazzeri. Nella classe Reptile Race 12’6’’ vince il passignanese Cristian Bottausci della Sup Trasimeno, seguito da Stefano Amati e dal giovane Oscar Violet del club W.A.S. Savona. Nella classe Elite race 14 femminile vince Sara Oddera del club WAS Savona seguita dalla toscana Valentina Brogi con la local Annalisa Bizzarri al terzo gradino del podio. ISL - Etrusca Sup Race Il 20 maggio si è tenuta sulla spiaggia di Spot 1 Surf School Center a Cecina Mare, l’Etrusca Sup Race valida per il circuito ISL. L’evento ha unito cultura e sport ripercorrendo le vie fluviali e marittime degli Etruschi, che in antichità hanno popolato questo tratto di costa toscana. In questo suggestivo panorama la gara ha visto un’accesa sfida tra i più di cinquanta paddlers presenti. Sia al femminile che al maschile i vincitori chiudono con un ampio margine sugli inseguitori, con Martino Rogai e Chiara Nordio a farla da padrone nella categoria Kingii Elite 14’. Dietro al maschile si consuma una serrata lotta per il secondo posto, in cui a spuntarla è Reza Nasiri sul local Francesco Mazzei. Argento
femminile per Sara Oddera, terza Valentina Brogi. Nella Categoria Reptile Race 12’6 vince Guglielmo Reggio, davanti a Cristian Bottausci e Stefano Amati. FISW Trofeo Golfo d’Oro Vasto Domenica 27 maggio è partita a Vasto Marina la seconda edizione del “Trofeo Golfo d’Oro” organizzata dall’ASD Le Vele. Questa IV tappa valida per il circuito FISW ha visto in acqua 42 atleti, tra cui moltissimi amatori. Al femminile ha vinto la giovane Maria Laura Metta, davanti a Maura Binetti e a Valentina Morcavallo. Tra gli uomini Reza Nasiri ha vinto il 14’ maschile davanti a Gasbarro e Gafforio, mentre Tommaso Pampinella si è aggiudicato il 12’6 davanti a Frasca e Manobianco. FISW MareInCittà Milano Dal 7 al 10 giugno si è svolta la seconda edizione di MareinCittà, all’Idroscalo di Milano, con tantissime discipline sportive. All’interno della kermesse c’era il Trofeo Mareincittà SUP City, quinta tappa della Coppa Italia FISW con oltre 40 atleti presenti. 45
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SUP Race Cesenatico - sopra: la partenza dei Pro - sotto a SX: la partenza degli amatori - a DX: il vincitore Bruno Giordano Capparella
Nella classifica overall Giordano Capparella ha conquistato la prima posizione tra i 12’6 davanti a Tommaso Pampinella e Oscar Violet, tra i 14’ ha vinto Reza Nasiri. Laura Dal Pont si è invece aggiudicata la gara femminile davanti a Giulia Dal Pont e Maria Laura Metta. ISL Trofeo SUP Race Città di Cesenatico Tantissimi come sempre i partecipanti presenti alla SUP Race Città di Cesenatico valida per il circuito ISL. Nella categoria Kingii Elite 14’ vince Giordano Capparella su Alessio Porciani e Filippo Mercuriali. Al femminile si impone Sara Oddera, argento per la giovanissima Letizia Reggio, bronzo per Giulia Tura. Guglielmo Reggio primeggia nella categoria Reptile 12’6 davanti ad Amati e Bottausci. La categoria amatori è sempre molto partecipata a questa gara, anche quest’anno è stato così e a spuntarle è un ottimo Mirco Maestri. 46
FISW Anzio SUP Racing CUP Nel weekend del 23 e 24 giugno Anzio è stata protagonista con la SUP Racing CUP e la SUP Wave Anzio CUP date le condizioni di mare attivo che hanno reso possibile lo svolgimento di entrambe le competizioni. Nel Wave si è aggiudicata la finale un ottimo Federico Benettolo, davanti a Emanuela Guglielmetti e Mauro Alicandro. Al femminile l’infinita sfida tra Alessia Fulceri e Margherita Boschetti è culminata con la vittoria di quest’ultima. Nel race, che ha visto la gara suddivisa in una spettacolare technical race e long distance, il giovanissimo Giorgio Dal Pont ha vinto la classifica combinata, argento per Giorgio De Feo e bronzo per Luca De Silvestre. Laura Dal Pont, ha bissato il successo del fratello nella categoria femminile, in un podio “tutto in famiglia” con Giulia Dal Pont seconda e Elena Dal Pont terza. Nella categoria 14 open ha vinto Reza Nasiri, con Alicandro e Gafforio a chiudere il podio.
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Il TOP del TOP del suppismo nazionale sulla linea di partenza dei DJ-XMasters a Senigallia
FISW The Beach Club Paddle Games Splendido weekend di gare al The Beach Club di Maccarese, con la settima tappa di Coppa Italia FISW. L’evento prevedeva una combinata tra sprint race e long distance; nel 12’6 ha vinto Giordano Capparella, che ha chiuso al primo posto in entrambe le prove. Tommaso Pampinella si è aggiudicato la medaglia d’argento sul giovanissimo Riccardo Rossi. Laura Dal Pont ha trionfato nella classifica femminile, seconda Maria Laura Metta, terza Giulia Dal Pont. Ancora una volta Reza Nasiri ha vinto la classifica 14’ open. FISW DJ X Master SUP race Senigallia è stata protagonista nel fine settimana del 14/15 luglio con la Sup Race all’interno del Dj X Master 2018, valida anche come ottava tappa di Coppa Italia FISW. Il sabato si è tenuta la sprint race, che ha visto un folto gruppo di paddlers italiani di altissimo livello darsi battaglia sul litorale adriatico. Leonard Nika ha vinto questa prima prova, davanti a Paolo Marconi e Tommaso Pampinella. Al femminile Susak Molinero si è aggiudicata la prova davanti alle
sorelle Laura e Giulia Dal Pont. La domenica si è tenuta la Long Distance, con un interessante format che prevedeva un super lap da utilizzare all’interno del percorso di 9km. Al maschile un Paolo Marconi in forma smagliante si è aggiudicato la vittoria. Secondo posto per Martino Rogai, terzo Filippo Mercuriali, in una gara davvero tiratissima. Tra le ragazze il podio è rimasto invariato con Susak Molinero, Laura Dal Pont e Giulia Dal Pont in ordine di arrivo. FISW Cecina Sup Race La nona tappa di Coppa Italia FISW si è tenuta a Cecina, presso il centro Spot1 de Le Gorette. Il mare attivo ha reso molto interessante il percorso, che è stato leggermente modificato in base alle condizioni di vento e corrente per un sicuro svolgimento. Il local Francesco Mazzei ha fatto gli onori di casa, andando a vincere davanti a Riccardo Rossi e Alessio Porciani. Al femminile Laura Dal Pont ha vinto sulla sorella Giulia e la local Valentina Brogi. Nel 14 open grande prova di Alessandro Musella, che ha chiuso in prima posizione la gara davanti a Luca Palla e David Valsega.
DJ-XMasters - a sinistra: Skippers Meeting - a destra: tutti i protagonisti della gara maschile 47
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Sopra: tutto pronto per la sprint race a Noli - sotto: momenti del Campionato Assoluto FISW a Riva del Garda
Caterina Stenta guida il gruppo delle ragazze
FISW Noli Sup Race Noli è stata protagonista nel weekend del 28/29 luglio con la decima tappa di Coppa Italia FISW, valida anche per il circuito internazionale The Paddle League. Tantissimi gli atleti in acqua, con Filippo Mercuriali che si è portato a casa la long distance in categoria 14 e preziosi punti per il World Ranking. La classifica 12’6 ha visto Federico Esposito vincitore davanti a Claudio Nika e Riccardo Rossi. Tra le ragazze la vincitrice è stata Laura Dal Pont, con una grande Sara Oddera in seconda posizione e Giulia Dal Pont in terza. La domenica si è tenuta la sprint race che ha rimescolato le carte. Claudio Nika si è aggiudicato questa prova, davanti a Tommaso Pampinella e Riccardo Rossi. Laura Dal Pont è stata di nuovo la più veloce, con Giulia Dal Pont e Sara Oddera che hanno chiuso il podio. FISW Antignano CUP Livorno La cornice del mare di Antignano, a Livorno, ha portato in acqua moltissimi paddlers che si sono sfidati in questa ultima 48
Ingaggio in boa fra i TOP boys
tappa del circuito Surfing FISW. Nella categoria maschile Paolo Marconi non ha dato tregua agli inseguitori, e si è aggiudicato la vittoria nettamente. Il podio è stato chiuso da altri due toscani, Francesco Mazzei e Riccardo Rossi. Al femminile è stata Chiara Nordio a vincere, nelle acque in cui è solita allenarsi da quando si è trasferita per studio in Toscana. Dietro di lei si sono piazzate Valentina Brogi e Simona Gervasoni. FISW Campionato Assoluto Riva del Garda Il weekend del 1/2 settembre è andato in scena il campionato assoluto FISW 2018 a Riva Del Garda. L’evento è stato organizzato dall’associazione Amici del nuoto Riva, e nonostante le condizioni atmosferiche difficili, ha visto una buona partecipazione, con i migliori atleti italiani a darsi battaglia sulle acque del Lago di Garda. Il fine settimana è iniziato con i 200 metri in linea, gara molto avvincente fin dalle prime batterie. A spuntarla è stato il velocissimo Claudio Nika sul fratello Leonard e un velocissimo Giordano Capparella. Tra le ragazze Caterina Stenta ha vinto
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Poteva forse mancar la classica partenza di massa della Lignano SUP Race? - Credit Tiziano Faggiani
questa prova, al secondo posto Chiara Nordio ed al terzo Laura Dal Pont. La finale Juniores è stata molto emozionante, Riccardo Rossi l’ha spuntata su tutti, in particolare Alessandro Musella secondo e Giorgio Dal Pont terzo. Nel pomeriggio del sabato si è tenuta la Technical Race, su un percorso a triangolo con molti giri di boa. Questa volta è stato Leonard Nika a imporsi sul fratello Claudio, con Paolo Marconi che si è guadagnato la terza piazza. Una sempre brillante Caterina Stenta si è aggiudicata la prova femminile, con Laura Dal Pont a Chiara Nordio che si sono scambiate le posizioni della prova sprint. La domenica si è tenuta la Long Distance, un percorso di 14 km in un clima davvero particolare, con molto freddo e pioggia che hanno reso questa gara ancora più temeraria. Claudio Nika ha vinto questa emozionante competizione, con Federico Esposito al secondo posto e Leonard Nika al terzo. Claudio si è così laureato Campione Italiano FISW 2018, titolo che per anni era egemonia del fratello Leonard, che quest’anno ha chiuso con un comunque ottimo argento. Federico Esposito si è aggiudicato il bronzo overall. Al femminile Caterina Stenta ha fatto tripletta anche nella long distance e si è conquistata il titolo
di Campionessa Italiana FISW 2018. Dietro di lei si è consumata la battaglia per l’argento, a spuntarla è stata la junior Laura Dal Pont davanti alla giovane Chiara Nordio. Negli junior maschili ancora una grande vittoria per Riccardo Rossi. Lignano Sup race Domenica 2 settembre si è svolta la Lignano Sup Race, consueto appuntamento di fine estate, quest’anno giunta alla settima edizione e valido per il circuito Italian Sup League. Sono stati tantissimi i paddlers che hanno affollato il litorale di Lignano, sia per la gara amatoriale che per quella agonistica, grazie anche al tempo che è stato clemente nonostante le previsioni. Al maschile il “Principe di Lignano” Davide Ionico si è finalmente portato a casa la vittoria di questa competizione, dopo averla sfiorata per anni. Il giovane locale l’ha spuntata su Filippo Facchin e Federico Benettolo. Tra le ragazze la slovena Neza Jarc si è aggiudicata questa competizione, a farne le spese sono state Natalija Fon Bostjancic e Claudia Pacher, rispettivamente seconda e terza.
Lignano SUP Race: a sinistra la partenza dei BIG SUP - a destra il vincitore dell’edizione 2018, il local Davide Ionico (credit Tiziano Faggiani) 49
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SUPVENTUNO Testo e foto courtesy Daniele Boldrini
C’è chi inizialmente l’ha chiamato opportunismo, chi assurdità, chi altruismo e chi come me lo continua a chiamare semplicemente SUP21, ventuno giorni, ventuno tappe, ventuno avventure. Ripensare a Gennaio quando l’idea si è instillata nella mia testa, stento ancora a credere di averlo fatto. La costa Toscana a colpi di SUP in ventuno tappe. Tutt’ora mi chiedono come sia andata e cosa mi abbia spinto, e sinceramente non ho un risposta precisa a questa domanda. L’ho fatto per aiutare i ragazzi con trisomia 21. E questa è fuori da ogni dubbio una sacrosanta verità.
L’arrivo a Follonica il 21/09/2018
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Ma al di la dell’aspetto pro-sociale, c’è ovviamente anche un’altra verità: c’è la sfida personale e c’è la volontà di prendere possesso del proprio tempo in una vita che di tempo non me ne lascia mai. Ho voluto staccare per un po’ e ritrovare me stesso o almeno ho iniziato. SUP21 è dunque un viaggio alla ricerca di me stesso, grazie al quale sono stati raccolti 2500 Euro devoluti all’ associazione italiana persone down sezione della Versilia. All’inizio era solo un idea. Non ero nemmeno troppo allenato. Anzi, diciamolo senza peli sulla lingua, nel mondo del SUP e nel mondo in generale non sono nessuno, ma questo non mi ha fermato. Ho iniziato ad allenarmi, prima con un vecchio windsurf e una pagaia in alluminio, con quelli che mi vedevano che mi davano del matto, ma onestamente io una tavola buona e i soldi per acquistarla
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Fasi dell’allenamento al Nimbus surfing Club: a sinistra febbraio - a destra estate proprio non li avevo. Erano i primi di Febbraio quando ho iniziato a scrivere alle varie aziende che costruiscono tavole per chiedergli di prendere parte al progetto, e dopo qualche mese Carlo di Moki Sup ha fatto il suo ingresso nella mia vita rispondendomi a una mail e manifestando il proprio interesse alla causa. Così oltre alla mia volontà, c’era anche un’azienda che mi avrebbe fornito l’attrezzatura. A quel punto mancava la parte logistica, e qua sono cominciate le difficoltà: “Salve, sono Daniele Boldrini a Settembre vorrei fare una traversata della costa Toscana da Marina di Pietrasanta a Capalbio a colpi di pagaia in Sup. Vorrei raccogliere dei fondi per alcuni miei amici con sindrome di down, mi potete dare una mano?”.
Queste erano le telefonate che di giorno in giorno facevo alle varie associazioni trovate su internet, chiaramente non c’era mai una risposta affermativa sin dall’inizio, ma capisco anche loro, perché non capita tutti i giorni una richiesta di questo tipo. Ma infondo SUP21 è anche questo. I mesi intanto passavano, io mi allenavo almeno tre volte a settimana su tratti di circa 20 km, circa il doppio della media delle tappe percorse quotidianamente durante il viaggio. Anche le telefonate continuavano e nel frattempo ero stato ad Ancona da Carlo a scegliere la tavola. Io ovviamente mi sono innamorato del Mako, la tavola race di casa MOKI, ma per il tipo di viaggio e per le mie capacità abbiamo optato per il Dragster, tavola cruising molto più accomodante,
Partenza dall’Accademia di Livorno (12/09/2018)
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Castiglioncello (14/09/2018)
che ho recuperato ad aprile a Bologna proprio a casa di Ovo, quello che scrive la rivista che state leggendo. A questo punto non ero decisamente più solo io: c’era Carlo con Moki, la mia compagna e Ovo con SUP News. Adesso eravamo in quattro, mancavano ancora le conferme delle associazioni per assicurarmi una sosta tranquilla lungo il mio tragitto. Questa cosa all’inizio mi ha procurato un po’ di ansia e nervosismo perché nonostante spiegassi il fattore sociale che c’era dietro in pochi sembravano coglierlo, ma infondo la fiducia va conquistata. Tutto è cambiato quando ho rimesso in equilibrio il piatto della bilancia: avevo permesso all’idea di aiutare i miei amici, di prendere il sopravvento sul viaggio in sé e questo non aiutava. Una volta che ho elaborato questo fatto, è stato tutto più semplice e ho cercato di non fare troppo caso alle conferme che ancora non arrivavano. Io nel frattempo continuavo ad allenarmi e prendere sempre più confidenza con la mia nuova tavola. Circa a metà Agosto, erano già 12 le associazioni sparse per la costa toscana coinvolte nel progetto, e per il resto il programma era di
Livorno - Calambrone (12/09/2018)
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Rosignano Solvay (15/09/2018)
andare all’avventura! Mancava solo una cosa ancora, un mezzo di trasporto via terra. Fortunatamente si è risolto tutto camperizzando alla meglio il furgoncino di famiglia. Sopra il minimo indispensabile e pochi comfort, ma sinceramente non lo avrei cambiato con niente altro al mondo: in due siamo stati benissimo e fortuna vuole che il tempo e soprattutto il mare non abbiano fatto troppo i capricci. Solo per un paio di giorni dell’ultima settimana abbiamo battuto un po’ i denti, ma con una coperta in più tutto si è risolto! I giochi ormai erano fatti: 21 tappe, 21 giorni, 12 associazioni, restava solo di continuare ad allenarsi e attendere con un po’ di agitazione il momento della partenza. Con il senno di poi direi che questi mesi sono volati e così il 9 Settembre sono partito dall’associazione Nimbus Surfing Club di Marina di Pietrasanta, che mi ha fatto da base nautica per tutto il tempo e mi sono diretto a Capalbio. 21 tappe, 21 luoghi, 21 avventure, il giorno della partenza con tutti gli amici, la titubanza nell’ arrivare al porto di Marina di Pisa per raggiungere l’amico Massimiliano, la paura di rompere la
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A sinistra: L’ultima tappa a Talamone - a destra: Daniele Boldrini, ideatore e protagonista di SUP21 tavola nel tratto di Calafuria, e poi Dario e David del Tre Ponti, le splendide serate campeggiati sulla spiaggia di Marina di Cecina dall’amico Elia, Gianni, Marco, il compleanno festeggiato a San Vincenzo con gli amici di sempre venuti per l’occasione, l’ospitalità di Marco e della sua famiglia a Baratti, l’onore di una pizzata con gli amici Paolo e Susak a Salivoli, la disponibilità dell’amico Alessio a Castiglione della Pescaia, la simpatia dell’ amico Alessandro a Talamone. Oltre agli amici le disavventure come la sacca con la cerniera rotta fortunatamente riparata in una merceria di Rosignano, la pinnetta grattata a Follonica, una serata insonne parcheggiati in stazione a Castiglioncello, due telefoni cellulari annegati e oltre a questi l’ospitalità del momento, quella nei luoghi privi di appoggio. Ringrazio quindi Gabriele, Filippo, Duccio, Fabrizia, Michele e tutti coloro che arrivando da mare mi hanno offerto una doccia calda e un luogo dove riporre la tavola. Una cosa divertente è che in alcuni posti quando arrivavo pensavano che dietro a questa cosa ci fossero chissà quante persone, c’eravamo solo io e la mia compagna, io via mare e lei a
seguirmi scrupolosamente via terra con il furgone, c’era l’amore per il mare, la voglia di scoprire posti nuovi, un’idea e la volontà di riuscirci… Questo è ciò che conta, credere sempre a quello che si vuole fare senza sentirsi diversi. Diverso è chi cade e si rialza, chi tutti i giorni ci mette il massimo impegno, chi non si arrende, chi non si tira indietro, chi accetta. Diverso infondo non esiste, esiste un modo diverso di vedere all’altro e questo dipende solo da noi. Da quanto siamo disposti ad aprirci a idee o condizioni che semplicemente non sono come le nostre e che a volte ci fanno paura. Ogni luogo mi ha lasciato qualcosa e io spero in tutta sincerità di aver lasciato qualcosa a loro. Continuerò ad andare in Sup migliorando uscita dopo uscita, e inizierò a lavorare sulla tecnica e la velocità, non solo sulla resistenza e chi lo sa, magari inviterò tutti gli amici conosciuti in Versilia per una pagaiata assieme, tutti sotto il solito sole. SUP21 è questo: 21 tappe, 21giorni, 21 avventure, 21 (mila) nuovi amici. www.sup21.it
Daniele in acqua coi suoi ragazzi
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CITY TRIPS
Vienna La cittĂ dei sogni Testo: Testo: Klaas Klaas Voget Voget Foto: Foto: Stefan_C Stefan_C courtesy courtesy Fanatic Fanatic
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CITY TRIPS
Ogni anno organizziamo un trip col SUP gonfiabile in città e questa volta la nostra scelta ci ha portato in Austria, ad esplorare e pagaiare a Vienna, cuore della cultura mittel europea, città classificata come patrimonio mondiale UNESCO, nonché città ai vertici delle classifiche mondiali per qualità della vita. Quando cominci a scorrere il capitolo sulla storia di Vienna, è incredibile scoprire l’importanza che ha avuto questa città nel corso dei secoli e l’influenza che è riuscita ad
esercitare in campi fondamentali come politica, musica, arte o scienza. A Vienna hanno abitato personaggi capaci di esercitare la propria influenza e lasciare un segno nella storia mondiale. Personaggi come Mozart, Beethoven, Strauss, Brahms hanno vissuto e lavorato a Vienna. Hitler, Trotsky, Tito, Stalin e Sigmund Freud vivevano tutti quanti in centro a Vienna nel 1913. Il lavoro svolto da Freud a Vienna sulla psicoanalisi, è la ragione per cui Vienna non è solo detta la città della musica, ma anche la città dei sogni. 55
CITY TRIPS
Sup in the city: a spasso per la città col SUP in spalla - Sotto: l’immancabile visita al parco del Naturhistorisches Museum
Questa volta i componenti del gruppo durante il trip erano un sapiente mix di local di Vienna e suppisti teutonici provenienti da Amburgo, nel Nord della Germania. Come dire gli estremi nord e sud della parte di Europa madrelingua tedesca! Entrambi condividono un certo amore per la propria casa, ma il posto, le sensazioni, il tempo, ma anche il dialetto differiscono molto gli uni dagli altri. Io e Lena proveniamo entrambi da Amburgo e per sentirci a nostro agio abbiamo bisogno di sentire la salsedine e i gabbiani del mare del Nord. Il nostro cameraman Manu e il fotografo Stephan, vivono entrambi a Vienna – lontani anni luce dal mare - e sono convinti che questo sia il miglio posto al mondo dove si possa desiderare vivere. Onestamente, al termine di una lunga giornata passata a pagaiare e passeggiare per il centro di questa città incantata, mi sono fatto una ragione di tutto il loro amore per la loro città! 56
Il Danubio è il fiume più lungo d’Europa ed è anche l’arteria che porta ossigeno e nutrimento alla città. E non poteva essere che sulle acque del Danubio che è iniziato il nostro viaggio appena fuori dal centro della città, nella verde e idilliaca Donau-Auen. Quando Stephan e Manu ci hanno portato qui, ho avuto l’impressione di aver capito male il programma del viaggio: mi aspettavo di fare un giro in città, e invece mi sono trovato immerso in un vero e proprio giro di esplorazione che ci ha dato una bella visuale del paesaggio che circonda la città. Il Danubio qui si divide in due parti: la prima scorre come una ampio fiume tranquillo su cui scivolano grandi battelli, mentre l’altro ramo si divide in un’infinità di piccoli bracci che disegnano verdi isolette ricoperte di alberi, cespugli e vegetazione di vario genere.
CITY TRIPS
Sup in the city - under the bridge: in una città come Vienna, non mancano i ponti e i passaggi suggestivi da vivere con la propria tavola
Non poteva esserci una partenza più azzeccata e rilassante, prima di arrivare ad immergersi nel ronzio delle metropoli austriaca. La tappa successiva abbiamo fatto visita al “Vecchio Danubio”, un ramo del Danubio che non scorre, perché non si riconnette più al fiume Danubio. Questa parte del fiume ha subito una deviazione nel 1875 per limitare il rischio di inondazione e da allora il fiume Danubio scorre nel letto che da allora conosciamo. Il Vecchio Danubio è circondato che centinaia di bellissime casette, alcune delle quali abitate in maniera permanente, mentre altre vengono utilizzate dai viennesi come case per il fine settimana o per le vacanze. Poi siamo andati a dare un’occhiata più da vicino alla skyline della
“Donau City”, una striscia allungata di terreno che si trova fra i due bracci vecchio e nuovo del Danubio che rappresenta una presenza costante appena oltre a questo idilliaco scenario, con i suoi moderni grattaceli e palazzi che ospitano gli uffici delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali. Ovviamente noi avevamo programmato il nostro trip per trovare una limpidissima giornata estiva e garantire così una resa fotografica ottimale, ma pagaiando attorno all’isola abbiamo anche potuto essere testimoni dei costumi liberali dei viennesi, che hanno approfittato delle perfette condizioni meteo per trasformare l’isola nel più grande parco nudisti che io abbia mai potuto vedere! Dopo aver superato centinaia di metri di austriaci in costume adamitico che si rilassavano alla Gänsehäufel-Bad, un’area di 57
CITY TRIPS
...abbiamo anche provato a pagaiare nel braccio del nuovo Danubio, che scorre proprio nel centro di Vienna... balneazione che può ospitare fino a 30.000 persone, ci siamo a fare qualche chiacchiera al SUP Centre di Vienna, prima di rinfrescarci anche noi nelle fresche acque del Vecchio Danubio. Nel tardo pomeriggio Stephan e Manu ci hanno portato a visitare la città, abbiamo visitato il Museums Quarter, il quartiere dei musei, con i suoi importanti musei, come quello di arte contemporanea. Poi abbiamo provato anche a pagaiare nel nuovo braccio del Danubio, che scorre proprio nel centro di Vienna, ed ha una corrente con una velocità abbastanza solida! Questa è una cosa decisamente sconsigliata a chi non è abbastanza esperto, perché la corrente in questo punto è così forte che è davvero difficile risalire il corso del fiume, oltre al fatto che il traffico fluviale con chiatte, traghetti e traghetti veloci che connettono Vienne a Bratislava (la capitale della Slovacchia, ndr) rende la navigazione molto pericoloso. Noi abbiamo passato la maggior parte del tempo a pagaiare vicino alla sponda, dove la corrente è meno forte e poi quando riuscivamo a risalire di 500 metri, invertivamo la rotta allontanandoci dalla sponda, per ritrovarci nel punto di partenza in pochi secondi! Entrambe le sponde del Danubio sono ricoperte di graffiti e i percorsi lungofiume pullulano di vita con gente che passeggia, corre o va in bicicletta o skate. Pagaiando lungo le sponde abbiamo incontrato 58
gente proveniente da ogni parte del mondo che si rilassava al sole e devo dire che sono stato abbastanza sorpreso che nessuno si sia mai fermato per dirci che non si poteva pagaiare qui. Durante il nostro viaggio in SUP a Berlino, ogni singolo passante si è sentito in dovere di venirci a dire che non si poteva pagaiare nei canali e che era pericoloso! La folla di Vienna invece veniva a guardarci per un po’ e poi se ne ritornava senza dir niente a fare quello che stava facendo, anche se io per primo mi sentirei di sconsigliare chiunque dal fare quello che stavamo facendo noi! Anche quando siamo andati a notte fonda a fare le foto di fronte al Karlskirche, sembrava che a nessuno interessasse se quella cosa si poteva fare oppure no, semplicemente venivano a guardarci mentre facevamo le nostre cose. Cosa comunque davvero insolita! Ok, non abbiamo avuto il coraggio di provare a pagaiare nella fontana di fronte all’ambasciata francese, oppure di fronte agli uffici dell’EU, perché temevo che la cosa potesse crearci dei problemi, ma a posteriori, ripensando all’atmosfera di relax e serenità che si respirava a Vienna, magari nessuno avrebbe avuto alcunché da obiettare! Quando abbiamo sgonfiato e impacchettato le nostre tavole siamo andati a farci una bella cenetta in centro in uno dei tanti ristoranti e, ovviamente, non ho potuto fare a meno di ordinare una “Wiener Schnitzel”, giusto per essere fedele al cliché del turista tedesco
CITY TRIPS
in visita a Vienna! Detto fra noi, la Schnitzel era semplicemente fantastica e questa incursione a Vienna è stata una delle uscite più riuscite del nostro City SUP Tour! Ci siamo immersi completamente in questo incredibile mix di architettura classica e moderna, in questo bagno di folla proveniente da tutto il mondo che vive al massimo questa città vibrante e rilassata e dal cibo davvero squisito! E se la parte viennese del nostro team non ci avesse sempre chiamati “crucchi”e“mangiamostarda”, mi sarei perdutamente innamorato di questo posto e della sua gente! ;-) Ritornerò sicuramente al più presto!
La Vienna che non ti aspetti, con foreste, murales e moderni palazzi dirigenziali della “Donau City” 59
HARD BRICOLAGE
Riparare la prua ammaccata Parte #01
Testo: Freeride Freddy - Foto: GiFe911 + NiFe135
A sinistra: l’evidente sintomo di una brutta botta sulla prua - a destra: tutto l’occorrente per una riparazione d’emergenza
Col cacciavite allargate la rottura togliendo poi con il cutter la vetroresina in eccesso Vi è mai capitato di tirare fuori la tavola dalla sacca per un controllo prima della partenza per un viaggio e scoprire che sulla prua c’è un’ammaccatura che di fatto la rende inutilizzabile. Oppure di aver salutato il corriere, convinti dall’aspetto sano della confezione esterna che anche la tavola appena recapitata fosse immacolata, e scoprire sulla prua o sulla poppa evidenti sintomi che il vano del furgone era più corto della lunghezza del vostro amato SUP? Ovviamente in questi casi la cosa migliore da fare è quella di affidarsi alle mani esperte del vostro shaper/riparatore di fiducia, oppure se il tempo stringe e non volete rinunciare a portarvi in viaggio il vostro giocattolo preferito, fate come noi e scatenate l’HARD BRICO che c’è in voi! Ebbene sì, con un pizzico di coraggio e molta fiducia nelle nostre spiegazioni, chiunque può riuscire ad effettuare una riparazione di emergenza che in poche ore permetterà al vostro mezzo a pagaia di essere nuovamente utilizzabile, e poi in un secondo momento 60
effettuare una riparazione permanente che permetterà alla parte danneggiata di ritornare quasi come nuova! Ma oltre al coraggio, è fondamentale avere a portata di mano tutto l’occorrente per effettuare la riparazione: cacciavite, cutter, stucco rinforzato con fibra di vetro, spatole varie, nastro adesivo da carrozziere, carteggiatrice, nonché gli immancabili tessuto in fibra di vetro e resina epossidica. Poi per la finitura professionale dovremo recuperare anche una bomboletta di vernice spray opaca dello stesso colore della parte danneggiata. Ma di questo parleremo nella prossima puntata. Cominciamo dalla fase 1: la riparazione di emergenza. Prendete il cacciavite ed allargate la rottura. Sappiamo bene che mentre si esegue questa operazione si vive un vero e proprio dramma interiore, perché sembra semplicemente di aggravare il danno già di per se orripilante. Ma va fatto se vogliamo che il nostro giocattolo torni come nuovo, ma soprattutto torni in acqua il più presto possibile.
HARD BRICOLAGE
Delimitate la zona di intervento con la nastro da carrozziere e preparate lo stucco con l’apposito catalizzatore
Utilizzando una spatola metallica stendete lo stucco facendolo entrare nell’apertura e coprire la zona danneggiata
Togliete con il cutter la vetroresina in eccesso, in modo che la superficie risulti liscia e pulita. A questo punto, avete due opzioni per riempire le aperture appena praticate: quella di utilizzare resina e microsfere, oppure fare ricorso al più pratico stucco da carrozziere, quello che in genere viene venduto con l’inseparabile tubetto di catalizzatore rosso (meglio se rinforzato con fibra di vetro). Se siete abbonati di lungo corso, nonché adepti dell’Hard Bricolage, e soprattutto avete almeno 24 ore a disposizione, allora recuperate il numero #02 in cui si spiegava come preparare il tutto e procedete con risolutezza ricordando di utilizzare rigorosamente resina Epossidica onde evitare rischi per l’eventuale presenza di polistirolo all’interno della tavola. Se invece, com’è successo a noi, avete a disposizione solo poche ore prima della partenza, mettete mano allo stucco, che grazie all’azione del catalizzatore indurirà molto rapidamente, permettendovi di poter infilare già la tavola nella sacca, e perfezionare la riparazione direttamente on the spot, prima dell’uscita. Utilizzando una spatola metallica fate aderire lo stucco in modo che penetri nelle fessure che avete allargato e in modo che vada a
riempire anche gli avvallamenti dell’ammaccatura, per poter poi riportare la prua alla forma originaria. Potete anche abbondare, facendo attenzione a non andare a stuccare anche le parti sane (aiutatevi delimitando e restringendo la zona d’azione col nastro da carrozziere) e ricordando che poi tutto lo stucco in più lo dovrete carteggiare in seguito… Non appena la resina sarà indurita, la tavola potrà considerarsi pronta per un primo uso in acqua, e dovrete giusto dare una prima carteggiata per rendere liscia la superficie. Ora una riparazione di questo genere potrebbe essere quasi definitiva in qualsiasi parte della tavola non soggetta a particolari stress, ma per un punto come la prua oppure il bordo, dove è facile riprendere colpi, questo intervento rischia di durare da Natale a Santo Stefano! Quindi nel prossimo numero vi spiegheremo come rendere la riparazione a prova di... bomba e di tarlucco! Poi in un secondo momento infatti dovremo ricoprire il tutto con tessuto di vetro e resina epossidica, in modo da irrobustire e rendere praticamente indistruttibile la riparazione. Ma come abbiamo già ampiamente detto, di questo ne parleremo in maniera più approfondita la prossima volta. 61
TEST SESSIONS
Rider e test: Jacopo Foto: john carter Spot: manawa (mauritius)
Misure: 9’8”(298 cm)x 30” (76cm) Volume: 143 l Pinne: Thruster, single fin Dolphin 8’5 side fins RRDJ7 (scassa Future) Peso: 9,1 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.904,00 €
RRD LongSUP 9’8’’ LTD Il LongSUP di RRD è disponibile in tre misure (9’0”x 28”x 107 l - 9’4”x 29”x 126 l - 9’8”x 30” x 143 l) e due tecnologie di costruzione: LTD e WOOD. La LTD è la versione più leggera e performante realizzata in sandwich PVC e fibra di vetro, mentre la più robusta versione WOOD è realizzata con un sandwich di fibra di vetro, legno e copertura esterna del deck in bamboo. Noi abbiamo optato per la 9’8 con costruzione LTD. Lo shape longboard ha una distribuzione del volume omogenea, ma concentrata lungo l’asse centrale della tavola. La prua è fine per facilitare il passaggio delle schiume, e lo scoop sembrerebbe abbastanza dritto, ma è solo un’impressione data dalla distribuzione del volume e dallo spoon accentuato sotto alla prua, per favorire il nose riding. Per via di queste caratteristiche, per muovere i propri passi verso prua bisogna avere velocità in surfata e sapere come muoversi lungo l’asse longitudinale, onde evitare perdite di stabilità e ingavonamenti. Anche la poppa è fina, con outline round tail e rocker generoso, per garantire take off controllati anche su onde di buona taglia e presa di spigolo in manovra. Abbiamo utilizzato questa tavola un po’ in tutte le condizioni, dalle onde corte e choppose dei nostri mari, a quelle più lunghe e potenti di Manawa a Mauritius, e la sensazione è sempre stata quella di avere sotto i piedi una tavola stabile, affidabile, capace di garantire take off sicuri anche su onde radicali, a patto di essere capaci di spostare il piede posteriore verso poppa e lavorare col bilanciamento 62
del corpo: su un longboard la surfata va impostata in maniera diversa rispetto ad uno shortboard. Anche sulle onde veramente grosse di Viana (Portogallo) il LongSUP si è disimpegnato alla grande dimostrando inaspettate doti di manovrabilità e controllo. Ovviamente non può garantire le surfate radicali di uno shortboard, ma rider esperti o pesanti come noi (93 kg) potranno godersi anche qualche accenno più progressive in surfata. Il LongSUP ha un setup thruster e viene venduto con pinna centrale da 8’5’’. La pinna è un po’ sovradimensionata per un utilizzo trifin, tant’è che noi l’abbiamo trovata performante per un utilizzo in singlefin su onda piccola e moscia, dove garantisce alla tavola più velocità nel takeoff e in surfata, mentre con onda più potente abbiamo optato per più grip con l’assetto trifin e pinnetta centrale da 7’. Il LongSUP è il giocattolo ideale per i suppisti a cui piace uscire su tavole comode, che permettano di pagaiare senza pensare troppo all’equilibrio e passare più in tempo in piedi sulla tavola e a surfare, che non in acqua o sdraiati a pagaiare sulla pancia. I rail sottili, moderato rispetto alle dimensioni della tavola e le caratteristiche dello shape rendono il LongSUP un mezzo capace di performare allegramente in tutte le condizioni, dalle passeggiate flatwater alle onde di taglia piccola e media. Per le uscite con onde grandi è richiesto un rider di livello avanzato. La costruzione è leggera, ma delicata, quindi consigliamo di proteggere il bordi con un buon rail saver.
TEST SESSIONS
Rider e test: ovo Shot: Garmin Virb Ultra 30 Prezzo: 429,99 €
Garmin Virb Ultra 30 Quest’anno oltre al test di tavole da SUP ci eravamo ripromessi di testare anche altri accessori più tecnologici che possono aiutare a rendere speciale ogni nostra uscita suppistica. E così quando abbiamo aperto il pacchetto che la Garmin ci ha spedito in redazione, abbiamo capito che era arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Dentro la scatola, oltre all’action cam, e al case stagno, abbiamo trovato anche qualche pratico accessorio per collegare il case a tubi di diametro ridotto (bici) o a plug biadesivi. La camera è dotata anche di tutta una serie di componenti che si possono acquistare a parte, ma ha anche il plus di essere compatibile con l’accessoristica GoPro, il che è un ottimo presupposto per aggiungere questa action cam alla propria dotazione di base, visto che quando si viaggia o si lavora, è sempre meglio avere un minimo di scorta in caso di qualche imprevisto! Dal punto di vista del design questa Virb Ultra 30 sembra voler imitare il design delle vecchie GoPro e si presenta con un modulo base da inserire in un apposito case stagno (fino a -40m) onde evitare danni durante l’utilizzo. Sulla parte superiore del case sono presenti tre tasti (accendi/spegni, WiFi e scatta foto) e un selettore “magico”, che permette di accendere la telecamera in modalità video“REC”quando viene ruotato in avanti, oppure spegnerla quando viene ruotato all’indietro. Il selettore ci è sembrato un’idea “magica”, perché non comunica con l’interno del case, ma funziona con un qualche impulso elettromagnetico, garantendo una miglior tenuta stagna del case (e sappiamo che col sale e la sabbia e le frullate nelle onde, prima o poi le guarnizioni classiche perdono la loro tenuta). In questo modo si ha la possibilità di risparmiare batterie e scheda di memoria accendendo la Virb solo quando serve con la sicurezza di sapere con un tocco se la camera è effettivamente accesa o spenta, senza aver bisogno di guardare se il led è acceso o spento... e quando per esempio si ha la camera sopra al casco è un bel vantaggio!
Virb dispone di una app per variare le impostazioni della fotocamera, che risulta essere particolarmente comoda quando non si ha la fotocamera a portata di mano (tipo sulla prua di una tavola race o sull’albero di una vela da windsurf). Volendo è disponibile anche un telecomando wireless al prezzo di 49,99 Euro. La telecamera è dotata anche di un controllo vocale che permette di azionare i comandi base iniziando la frase con “OK Garmin.” Questa funzionalità è limitata dall’azione di vento e acqua, per cui durante le uscite con mare attivo conviene utilizzare l’attivazione a manuale. La qualità delle foto e dei video è davvero molto buona, i video, sia a 4K che 1080p sono estremamente dettagliati, e lo stabilizzatore elettronico dell’immagine garantisce riprese di ottima qualità anche quando si fanno riprese in surfata con la Virb sulla prua della tavola. Un altro dei Plus di questa Virb Ultra 30 è il sistema G-Metrix che registra e sovrappone dati sulle attività riprese in video. I sensori dell’Ultra 30 permettono di registrare tracce GPS e dati come velocità, ritmo, altitudine e accelerazione. Il software GarminVirb Edit consente di sovrapporre in maniera pratica ed efficace questi dati al video. A nostro giudizio, la Garmin Virb Ultra 30 offre un’ottima qualità foto e video (anche con scarsa luminosità), è davvero semplice da utilizzare, anche grazie al touchscreen a colori con menu chiari e un’app mobile semplice ed efficace. I comandi vocali sono una buona idea, e la capacità di integrare e sovrapporre i dati al video fa della Virb Ultra 30 una grande actioncamera per chi ama la telemetria. 63
TEST SESSIONS
Rider: gloria Foto e test: riccardo Test: ciriello bros
Misure: 10’7”(323 cm)x 32” (81cm) Volume: 310 l Pinne: single fin Peso: 10,1 kg (+/- 300 g) Prezzo: 299,99 €
ITIWIT 10’7’’ Il test della tavola gonfiabile ITIWIT 10’7 è stato facilissimo e divertente, grazie al suo imponente volume di 310 litri che fa entrare chiunque subito in feeling con questo mondo. Sicuramente ideato per i supper principianti, interessati a escursioni occasionali su acque calme, o per chi vuole divertirsi trasportando anche una seconda persona senza aver paura di cadere in acqua. Le dimensioni della tavola gonfia sono 10’7 (cioè ben 323 centimetri) di lunghezza, per una larghezza di 32’’ (cioè 81 centimetri) ha uno spessore di 6’’ (cioè 15 centimetri) e un peso di 10 chili circa, per un volume totale di 310 litri. I colori della tavola sono semplici e classici: bianco, blu e grigio. Il produttore consiglia di gonfiare la tavola ad almeno 15 psi, ma abbiamo notato che più il sup è gonfio e meglio risponde ai comandi, guadagnando anche in stabilità. Il pad antiscivolo è abbastanza semplice, ma funzionale col grip che presenta intagli con orientamenti diversi a seconda della posizione dei piedi. In qualsiasi momento e senza nemmeno abbassare gli occhi sulla tavola saprete dove state mettendo i piedi. Anche la maniglia per il trasporto risulta essere semplice, funzionale e morbida. Molto utili e funzionali gli elastici a prua per il trasporto di oggetti: questa tavola per volume e dimensioni potrebbe essere considerata “una imbarcazione da diporto”! Stabile, sicura e versatile per chi si 64
approccia al sup da principiante, anche per persone che pesano più di 80 chili, ci è sembrata divertente anche mentre si trasporta un ulteriore passeggero. Si tratta quindi del giocattolo ideale per le giornate estive in spiaggia in compagnia di amici e famigliari. In fase di pagaiata la tavola mantiene bene la rotta grazie a una monopinna abbastanza lunga in plastica rigida. La pinna è realizzata in materiale plastico di fattura abbastanza “cheap”, ma è comunque assolutamente funzionale e forse è l’unico segno evidente che ci ricorda che stiamo pagaiando sulla tavola col prezzo più basso sul mercato. Al termine delle nostre prove, in situazioni differenti, possiamo affermare che questo modello ITIWIT (marca dedicata agli sport con la pagaia del colosso sportivo Decathlon), grazie al suo volume è perfetto per escursioni di suppisti amatoriali, che vogliono andare in acqua “senza troppe menate” su acqua piatta o per lunghe passeggiate. La sua stabilità risulta rassicurante in ogni situazione. La sicurezza che trasmette porta tutti a tentare tecniche e manovre sempre di grado superiore. A conti fatti, il rapporto qualità/prezzo di questo ITIWIT 10’7 è a dir poco imbarazzante, e si propone come mezzo ideale per il primo acquisto: questo Sup è oggettivamente adatto a tutti, soprattutto a chi si approccia per la prima volta a questo sport e vuole condividere anche con gli amici questa passione.
TEST SESSIONS
Deck e outline con pad ampio e comodo
La prua con valvola di gonfiaggio ed elastici
La poppa con l’attacco per il leash
Dettaglio di pinna e scassa
Il bordo di 6’
Scoop line dritta e scorrevole con rialzo della prua anti ingavonamento 65
TEST SESSIONS
Rider: gloria Foto e test: riccardo Test: ciriello bros
Misure: 9’0”(274 cm)x 32” (81cm) Volume: 175 l Pinne: tri fin Peso: 12 kg (+/- 300 g) Prezzo: 599,99 €
ITIWIT WAVE 500 9’ Il test della tavola gonfiabile ITIWIT 500/9 giallo 175L è stata una piacevole sorpresa. Ideata per suppisti principianti o intermedi, risponde in maniera frizzante anche sulle onde grazie al tail e rail sagomati in gomma rigida per migliorare la presa di spigolo e il rilascio dell’acqua. Le dimensioni della tavola sono 9’(cioè 274 centimetri) di lunghezza, per una larghezza di 32’’ (cioè 81 centimetri), e uno spessore di 4’’ (cioè 10 centimetri). Il peso è di 12 chili, per un volume totale di 175 litri. Si tratta di una tavola gonfiabile, con l’indubbio vantaggio di poter essere facilmente trasportabile sgonfia all’interno della sua sacca di dimensioni 90x40x22 centimetri. L’abbinamento cromatico della tavola è molto interessante, con colori azzurro pastello e un vivace giallo nelle versione di 9’. Anche la costruzione presenta alcuni accorgimenti interessanti, come il rail a spigolo in carena nel terzo di poppa realizzato in gomma rigida, due stinger di rinforzo in carena e altrettanti in coperta per dare rigidità, il particolare rinforzo antistrappo per l’attacco del leash, il pad ampio con un kick accentuato a poppa per trovare facilmente una giusta posizione del piede posteriore in surfata. In carena si trovano tre piccole pinne in plastica rigida con un fermo di sicurezza nella parte centrale della base, che risulta essere originale rispetto agli standard classici. Assenti gli elastici porta oggetti in prua, quindi poco adatta a crociere in cui si debba trasportare qualche oggetto. 66
Questo ITIWIT 500/9 giallo deve essere gonfiato ad almeno 17psi, a prova che la costruzione è più tosta del modello base e grazie ai 4 stringer in polietilene la rigidità viene aumentata rendendolo abbastanza rigido tra le onde, pur essendo un gonfiabile. Il pad antiscivolo è molto comodo, performante e copre buona parte della tavola. La maniglia a strappo, semplice ed efficace, risulta molto comoda per l’impugnatura durante il trasporto, e poi si può fare praticamente scomparire tramite l’utilizzo del velcro per non trovarsela fra i piedi durante la navigazione. Per quanto riguarda le sensazioni in acqua, si tratta sicuramente di una tavola stabile per supisti fino ad 80 chilogrammi di peso, ma allo stesso tempo molto divertente e vivace in fase di manovra. Con le onde dà il meglio di sé, risultando tra le migliori tavole gonfiabili da onda che abbiamo provato grazie al surf rail che la fa partire prima delle altre e al suo peso che non incide sulla reattività, ma la rende piuttosto stabile. Al termine delle nostre prove, in situazioni differenti, possiamo concludere che questo modello, grazie alla sua forma e al suo volume, è più adatto all’utilizzo con onde che non alla lunghe passeggiate, senza togliere che si tratti comunque di una tavola molto versatile e divertente, adatta a tutti, anche a chi si approccia per la prima volta a questo mondo.
TEST SESSIONS
Il deck presenta un ampio pad con evidente kick a poppa
In carena sono evidenti i due stinger di rinforzo, l’assetto truster e il bordo a spigolo a poppa
La valvola si trova a prua Il particolare rinforzo per l’attacco del leash
Dettaglio di una pinna e della scassa
La pratica maniglia con velcro Dettaglio della poppa col trifin e stinger
Dettaglio del bordo a spigolo vivo in poppa 67
TEST SESSIONS
Rider: NiFe135 Spot: Lago di Molveno Test: ovo
CROSSCALL Action-X3
Lo Smartphone Action-X3, del brand francese Crosscall, specialista dell’outdoor mobile technology, è stata un’altra bella chicca piovuta nella nostra redazione. ACTION-X3 infatti è il tipico smartphone rugged che non punta tanto sulle specifiche tecniche che siamo soliti considerare su un nuovo modello, quanto sulle qualità che lo rendono adatto all’utilizzo nei nostri playground, in cui altri smartphone, molto più potenti e stilosi, farebbero in fretta una brutta fine. Detto questo, c’è da dire che la dotazione hardware non sembra affatto sottotono. Il design, il materiale e le caratteristiche di costruzione dell’Action-X3 lo rendono addirittura idoneo agli standard militari MIL STD 810G e IK02. La classificazione IP68 garantisce una impermeabilità per 60 minuti fino a 2 metri di profondità. Il suo schermo da 5” ultra rinforzato con vetro GorillaGlass è del 40% più spesso e gli conferisce una resistenza 10 volte maggiore. Anche le connessioni jack per le cuffie e la porta USB Type C sono protetti dai portelli in gomma per preservarne l’impermeabilità. Noi lo abbiamo utilizzato un po’in tutte le condizioni, dalle torride uscite estive (con tanto di tuffi, bagni e foto subacquee), a quelle con mare super attivo, e l’X3 si è sempre dimostrato a suo agio. Abbiamo anche scoperto che mentre si è in acqua con le mani bagnate, il touch screen non funziona, ma basta attivare un’apposita opzione nelle impostazioni, e per scattare le foto anche con le mani bagnate, si potrà utilizzare un apposito tasto rosso che Crosscall ha predisposto sul bordo dello smartphone. A 68
livello di qualità e definizione, la fotocamera non è all’altezza di quelle che si trovano su altri smartphone, ma il vantaggio dell’X3 è che può essere utilizzato là dove gli altri non arrivano, e inoltre puù essere utilizzato senza troppi sbattimenti in spiaggia o in barca per fare funzionare le app che gestiscono le altre action cam (GoPro, Garmin, ecc), loro sì ad altissime prestazioni. Un altro punto notevole è la durata della batterie: anche con un utilizzo intenso la batteria dura dai 2 ai 3 giorni, e se utilizzate app video che richiedono elevate prestazioni, la batteria dura comunque di più rispetto ad un altro smartphone con le stesse caratteristiche. Questo è un altro punto fondamentale quando si è outdoor oppure in viaggio e non si trovano sempre punti di ricarica a portata di mano. A proposito di viaggi, anche l’opzione per una seconda Sim che per esempio può consentire di utilizzare una seconda scheda con un operatore diverso dal proprio (cosa che a noi è successa quando siamo andato a Dakhla), permettendo comunque di poter ricevere telefonate anche sul proprio numero. Grazie a queste caratteristiche il CrossCall Action-X3 sembra lo smartphone ideale da portarsi durante le proprie uscite in SUP, sia per un utilizzo in caso di sicurezza, sia per poter registrare le proprie prestazioni sportive tramite le nostre app preferite. Se siete alla ricerca di uno smartphone robusto e impermeabile con prestazioni al top da utilizzare anche con la vostra action cam, allora il Crosscall Action-X3 fa al caso vostro!
Distributori Questi sono i negozi, club e le scuole che si sono fatti carico di sostenere e distribuire SUP NEWS. Per la lista completa usate
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ASD WATERFUN LIGNANO LIGNANO SABBIADORO (UD) Tel: +39 340 2430870
NAUTICA URBAN IGEA MARINA (RN) www.urban.it
TRE PONTI LIVORNO (LI) www.windsurflivorno.it
SOTTOMARINA SUP SCHOOL SOTTOMARINA (VE) FB: SottomarinaSUP
PIPE SURF SHOP MARINA DI RAVENNA (RA) www.pipesurfshop.it
SURF CLUB VENEZIA VENEZIA (VE) www.surfvenezia.org
SUP School Bagni 84 CATTOLICA (RN) www.bagni84.com
WINDSURF PARADISE ROMA (RM) www.windsurfparadise.com
THE BEACH CLUB ASD MACCARESE (RM) www.the-beach-club.it
HAWAIIAN SURFING GROSSETO (GR) ww.terramareitalia.it
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BAIA DI MAUI LIDO DI SPINA (FE) www.baiadimaui.eu
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SURFPLANET TORBOLE (TN) www.surfplanet.it
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Frassanito Surf Point FRASSANITO (LE) www.frassanitosurfpoint.com 69
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