#DanielDingerkus #havewings
#lagodigarda ©MarkusGreber
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INVERNO 2020-2021
Wing foil Foil people Kite foil Foil test
A scuola con “Dr. Wing” Lorenzo Boschetti Hydrofoil & Parigi 2024 Recharge Free Fly 95 Tabou Pocket Air 6’2’’ Tabou Magic Carpet F-One Rocket Air 6’6’’
€ 3,00
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Living The Dream ASD
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Editoriale #haveafoilday #SophieSteinlein #keepitup
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...let’s keep it up!
FOIL News magazine
è un inserto della rivista SUP NEWS magazine www.supnewsmag.it supnewsmag@gmail.com REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 8481 DEL 15/02/2018
Direttore Responsabile e Redattore Capo “ovo” ovidio ferrari Art director: fabrice blow COVER: Rider: Daniel Dingerkus foto: Markus Greber/JP-Australia
COLLABO IN THIS NUMBER: roberta pala, andrea pagan, alberto rondina, paolo migliorini, smink, mirco genco, nife135, gife911, spanu family (matteo, nicolò, maddalena), FOTOGRAFI: roberta pala, markus greber, luca piana, sandro tocco, martina orsini, john carter, lara bennati paula martins, ydwer.com, matt georges, matteo spanu, roberta pala, smink, mirco genco, ovo
No way. Ormai ci siamo fatti prendere e non c’è via di scampo. Non sto parlando di virus o altre amenità pandemiche che ci hanno stravolto la vita, e che a perfino troppe persone addirittura la vita hanno portato via. Sto parlando di cose più leggere, che ci fanno volare e che ci aiutano a sollevarci al di sopra di quella che, soprattutto in questa stagione, rappresenta una fredda e a volte anche grigia quotidianità. Sfogliando le pagine di questo lato della rivista, vi accorgerete che sta crescendo a dismisura la quantità di prodotti, aziende, manifestazioni che ruotano al mondo del Wing Foil, una specialità che ha dimostrato di avere un approccio al volo di una facilità tale che permetterà a tante nuove persone di avvicinarsi senza paura a questo modo di vivere gli elementi. Acqua e aria. Ma non c’è solo wing, perchè anche gli amanti del windsurf, il kite o il sup, o del surf, troveranno ali per i loro sogni su questo numero di Foil News, che potranno sfogliare per un po’ aspettando il prossimo numero a primavera. Ci vediamo in acqua Ov 3
BEACH BREAK JP-Australia X-FOIL In vista della prossima stagione, Werner Gnigler ha sviluppato per JP-Australia una nuova linea di tavole specifiche per un utilizzo col Foil, sia col Wing che con la vela da windsurf oppure con la pagaia come SUP per godersi lunghi downwind. La X-Foil è più corta, larga e spessa rispetto alle altre tavole della gamma foil, per garantire una migliore galleggiabilità e una reazione istantanea al pompaggio prima del decollo. Lo shape concavo del deck aiuta a controllare il foil mentre si è in volo. I bordi con bevel e il tailkick a poppa aiutano a ridurre la superficie bagnata nella fase di take off e in manovra durante le curve. I tasselli per le strap coprono tutte le possibili necessità per l’utilizzo col wing, mentre per quanto riguarda l’utilizzo con la vela, l’opzione migliore è quella strapless. La tavola è costruita con l’ultima tecnologia disponibile PRO EDITION per assicurare il peso più contenuto per rendere più facile il take off, reattività durante il pumping e un apprendimento più veloce della tecnica di salto. Anche la resistenza delle scasse è stata studiata e collaudata,
grazie alla tecnologia di costruzione full deck to bottom PU block con rinforzi multipli che ricoprono i track US in grado di resistere al leveraggio di qualsiasi foil. Per maggiori info: www.jp-australia.com Fabrizio Bagnoli in azione al Lago di Santa Croce
Naish Wing-Surfer S25 Già nel 2020 Naish ha presentato la versione S25 della sua proverbiale ala da Wing, il Wing-Surfer. La novità principale è che si è passati dalla misura unica della prima versione a diverse misure (2.8, 3.6, 4.6, 5.3, 6.0 e 7.2) sviluppate per venire incontro alle esigenze di diverso peso e livello. La seconda novità abbastanza evidente è stata l’introduzione di una grande finestra 4
per migliorare visibilità e sicurezza in navigazione. Naish ha rivisitato anche la struttura, che è stata irrigidita col risultato che adesso il Wing-Surfer è ancora più potente e performante con vento leggero, mentre lo shape è stato ridisegnato per dare più stabilità e comfort in andatura. I punti di forza di questo wing restano la facilità e semplicità di utilizzo:provare per credere! Per maggiori info: wing-surfer.com
RISE ABOVE
Foiling is not a craze at Naish, it’s a full on obsession. Through constant testing we continue to evolve and innovate with the introduction of the 2020 Kite Performance, Windsurf 1150 and Jet Surf foils. Designed on a modular platform, each foil is totally customizable to suit your needs with easily interchangeable components. Find your perfect foil today at your local Naish dealer or visit naish.com.
Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue frankiebees.com
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info@oceanavenue.it
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P O W E R E D BY N AT U R E
+39 328 6442519
Naish.com
NaishItaly
Kite Performance, Windsurf 1150 and Jet Foil Complete-Abracadabra
NaishFoiling
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BEACH BREAK
Duotone Unit Wing Duotone raddoppia la propria gamma di Wing e a fianco della nuova Echo, il wing con la barra che si presenta per la nuova stagione con un’interessante restyling, propone un secondo wing chiamato UNIT (Misure: 3,3 / 4 / 5 / 6). Si tratta un wing che fa della leggerezza e semplicità i propri cavalli di battaglia, e che una volta ripiegato occupa uno spazio minimo, caratteeristica ideale per i rider che viaggiano e hanno bisogno di un motore senza troppe complicazioni ma estremamente stabile, e con grande capacità di drifting. La Unit è un’ala disegnata per il waveriding, il downwind e il freeride. Il team di sviluppo ha lavorato sodo per creare un profilo senza stecche, ma stabile quando l’ala è depotenziata completamente, ad esempio mentre la lasci volare priva di pressione dietro di te per sfruttare l’energia delle onde. Tra le caratteristiche di spicco troviamo le massime prestazioni e la maneggevolezza, anche in condizioni di vento forte e a raffiche. Da depotenziata, la struttura leggera garantisce un drift fluido, per consentire di surfare downwind o sulle onde garantendo al rider massima semplicità e comodità. Unit è disegnata per erogare massima potenza in fase di decollo, mentre le grandi doti di manovrabilità permettono a quest’ala di performare strambate e manovre di freestyle così come di essere a proprio agio anche sulle onde. Lo strut dalla forma ergonomica è disegnata per migliorare la maneggevolezza, mentre le maniglie rivestite di EVA offrono una presa e un comfort ottimali.
La leading edge rigida si contraddistingue per la presenza di tessuto in Dacron per rinforzare e stabilizzare il profilo. Le misure 3,3 e 4 sono dotate di 3 maniglie. Impugnando la maniglia centrale è possibile far volare l’ala con una mano sola, cosa molto utile soprattutto quando si naviga fra le onde e nei downwinds. Le misure 5 e 6 sono invece provviste di 4 maniglie. La seconda contando dal lato anteriore è bilanciata in modo tale da consentire anch’essa di far volare l’ala con una sola mano. UNIT è stato progettato per semplificare al massimo montaggio e trasporto: basta gonfiarla e partire, non serve altro. Inoltre, può essere ripiegato con un ingombro minimo, cosa che rende quest’ala ideale quando si deve viaggiare. Per info: www.duotonesports.com
SIC Raptor SIC ha da poco presentato la nuovissima ala SIC Raptor, che è stata progettata in collaborazione con CORE Kiteboarding, azienda tra i leader mondiali nel kiteboarding, che fa parte del gruppo Tahe Outdoors. Per questo progetto CORE Kiteboarding ha sviluppato alcuni materiali esclusivi e li ha condivisi con SIC, come il Dacron ExoTex® ultra rigido e non elasticizzato che viene utilizzato sul bordo d’attacco, e il Coretex® Triple Ripstop utilizzato per l’ala. Raptor Wing è dotata del sistema di valvole RUSHAIR che consente di gonfiare e sgonfiare l’ala molto rapidamente, mentre la Leading edge e il tubolare centrale hanno due valvole indipendenti che consentono di controllare la pressione in modo indipendente per una regolazione più fine. Tutti i Raptor Wings 2021 sono disponibili con pompa, sacca e leash in 5 diverse misure: 3, 4, 5, 6 e 7 m2 (la 7.0 èperfetta per i big riders e per l’uso sulla neve) . Per info: sicmaui.com 6
W A V E / D O W N W I N D / F R E E R I D E
SIZ ES:
3,3 / 4 / 5 / 6
A DDICTE D TO PR O G R E S S A ND INNOVATIO N. LE A R N EV E RYTHING A BO U T THE TECHNICA L DE TA ILS HE R E : DU OTONESPORTS.C OM
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BEACH BREAK
RRD Wind Wing La factory maremmana ha inserito nella propria gamma la Wind Wing (3, 4, 5, 6), un’ala da wing disegnata per dispensare emozioni e prestazione in ogni condizione. Il design è basato su una struttura rigida con una leading edge larga e uno strut centrale solido, che in combinazione con lo shape relativamente piatto sono in grado di dispensare grande trazione e potenza controllabile. La Wind Wing è disponibile in 4 misure per assecondare le esigenze di rider di diverso peso e livello: la 3 e la 4 sono disegnate per uscite con vento forte, mentre la 5 e la 6 sono state sviluppate per rendere al meglio con vento leggero. Per info: www.robertoriccidesigns.com
Cabrinha Crosswing 2 Con il Wing che sta stregando gli appassionati di tutto il pianeta, Cabrinha non si è fatto certo sfuggire l’occasione di poter sviluppare questo nuovo sport e, da vero waterman, ha messo al lavoro tutto il team per creare una linea varia ed estremamente performante. Il Crosswing 2 è disponibile in cinque misure (3-4-5-6-7 mq), per consentire prestazioni ottimali in qualsiasi range di vento, ha delle novità importanti rispetto alla versione precedente. Nuovi doppi struts ultra rigidi, per un miglior supporto in volo, più ergonomico, nuovo layout dell’impugnatura ad ampia apertura per consentire microregolazioni, nuovo punto d’attacco del leash del trapezio, diametro maggiorato della LE, per renderla più rigida e tesa, maggiore rigidità e stabilità del rollio, rinforzo in kevlar del wingtip, il tutto accompagnato da standard elevati di sicurezza, una vela che non può mancare nel quiver del vero waterman o water woman! Info: www.cabrinhakites.com - www.my-agency.it 8
Melanie Lochhead
Charley Rip Curl School of Surf
Bali
WING FOIL
AIRWAVE FOIL
FLYING HIGH HIGH PERFORMANCE SURF & SUP FOIL BOARDS
Hybrid Surf Foil
Surf Foil
DC Foil X
DC Foil X Flax
Sup Foil
6’0”x 201/2” - 35.0L
4’6”x 20” - 35.0L 5’2”x 21” - 43.0L 5’6”x 22” - 48.0L
7’6”x 29” - 116.0L
7’6”x 29” - 116.0L
6’1”x 251/2” - 86.0L 6’6”x 271/2” - 110.0L 6’10”x 271/2” - 120.0L
www.nspsurfboards.com
Distribution: Surfcloud Lda Phone: 00351 210998837 Email: nunoamado@surfcloud.pt
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WING FOIL
Turtle Wing
Laura e Andrea si godono i frutti del proprio lavoro! Abbiamo incontrato Andrea Pagan quasi per caso che andava a fare Wing in pausa pranzo in Conca nel corso di una delle nostre due uscite estive al Lago di Garda. Così, incuriositi dalla sua tavola custom, ci siamo fatti raccontare qualcosa di più... Racconto raccolto da Ovidio Ferrari Foto: Lara Bennati “Strano a dirsi, ma la realizzazione di queste tavole nasce proprio dalla situazione generata dal Lock Down! Mi sono ritrovato in negozio che non potevo fare praticamente niente, perché era tutto chiu-so, e così mi sono messo a costruire la mia prima tavola custom da Wing, full sandwich.
Andrea in azione a Torbole 810
Subito dopo, ho avuto anche il piacere di poter lavorare con Wergner G. (shaper di JP-Australia, ndr), nella produzione di tutta la linea Freestyle-Wave 2022 e qualche altro model-lo. Questo affiancamento mi ha aiutato moltissimo nel capire alcuni “trucchi” che ho fatto subito miei, così ho cominciato a disegnare e produrre tavole Wing su misura con la CNC (fresatrice computerizzata a controllo numerico, ndr) e con mia piacevole sorpresa hanno avuto subito dei feedback positivissimi, e un bel seguito fra quanti erano alla ricerca di una tavola, con vo-lume ridotto e un prodotto custom in tutto e per tutto. Così, quando il cliente mi dice quale tipo di tavola e per quale utilizzo la vorrebbe, io gli faccio il disegno con un programma 3D, e una
WING FOIL volta approvato il disegno, faccio realizzare il blank e poi procedo con il re shape del blank (visto che comunque va sempre rimisurato più volte per aver un prodotto perfetto e preciso). Quando il Blank è pronto, realizzo tutta la parte del sandwich in PVC / laminazione, e applico i rinforzi, a seconda dell’utilizzo che verrà fatto della tavola. La costruzione sarà molto rinforzata per un utilizzo freestyle che preveda manovre e salti, mentre sarà più” leggera” in ottica di un utilizzo freeride. Di tutta la parte grafica se ne occupa e la realizza la mia compagna Lara Bennati (che ha rea-lizzato anche tutte le foto in studio di questo articolo, ndr). Nel momento in cui arriva l’ordine, organizza il lavoro, in modo che ci sia tutto ciò’ che serve perché la tavola sia finita secondo le richieste fatte dal cliente, più tutta la parte social, comunicazione, ordini etc. Abbiamo un form dove scriviamo tutti i dettagli che il cliente ordina cosi da avere tutto sotto controllo. Noi costruiamo tavole full carbon sandwich, anche perché, visto che di mestiere ripariamo da oltre 20 anni le tavole che fanno gli altri, preferiamo evitare di dover rimettere le mani anche sulle nostre! Il nostro obiettivo è di fare un prodotto di qualità, che duri e che sia abbastanza allineato con i prezzi di quello che c’è in giro sul mercato. In linea di massima i litraggi di base per il 2021 sono 73, 83, 93,103, 108 e 117 Litri, queste ultime due con anche con la possibilità di averle con il mast track, quindi orientate anche al wind foiling. Poi abbiamo tutta la parte custom con misure dettate dal cliente. Il prezzo base del Carve Pro 73L e di 1.490 euro, poi è tutto customizzabile e il cliente sul sito trova tutte le informazioni e i parametri per farsi fare la tavola secondo le proprie necessità e le proprie tasche. Si possono personalizzare lo shape, la configurazione delle
strap, colori, grafica e altri dettagli fino ad ottenere la tavola che si è sempre desiderata! Al momento stiamo lavorando molto bene con l’estero e fino a ora abbiamo spedito tavole in Spagna, Inghilterra, Repubblica Ceca, Germania, Svizzera e stiamo finendo un paio di tavole per la California! Quindi al momento, stiamo consegnando diverse tavole, principalmente all’estero, e poi se dovremo continuare a restare confinati qua, (lock down permettendo) continueremo a fare un po’ di tavole di stoccaggio, in modo da essere pronti quando ripartirà la stagione.” Per info : https://turtlewing.com email: info@turtlewing.com
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WING FOIL
Wing Foil Tour Italia
Riccardo Zorzi vince la prima tappa di Cecina
Come ogni sport che si rispetti, anche il neonato Wing Foil ha già le sue federazioni e i suoi campionati nazionali e internazionali. E anche in Italia abbiamo già un’as’associazione e il primo Campione del 2020! Wing Foil Tour Italia è la prima associazione di classe Italiana nel mondo del Wing Foil e “nasce dalla passione di alcuni sperimentatori del wing foil” capeggiati e presieduti da un certo Elia Rossetti. Per chi non lo conoscesse, Elia è un uomo di mare (o waterman, come amano dire gli anglofoni, ndr) di Livorno, anzi più precisamente di Cecina, dove gestisce con entusiasmo lo Spot 1 Surf School Center, e che da anni si è distinto nell’organizzazione di manifestazioni aventi per oggetto le più disparate discipline praticate con una tavola. Surf , SUP, Windsurf e Kite. Va da se che avendo assaggiato le incredibili potenzialità di questo nuovo modo di volare sull’acqua abbia pensato di organizzare una gara nel suo homespot. Ma non solo, perché come abbiamo già detto, ha messo in piedi anche una vera e propria associazione. Ma non solo, perché in un anno strampalato come il 2020 è anche
Il podio di Cecina 1012
riuscito ad organizzare un campionato di ben 3 tappe, di cui due andate a buon fine e solo la terza annullata per COVID. Ma non solo, perché è anche riuscito a collegarsi ad un contesto internazionale con la missione di organizzare eventi internazionali e portare gli atleti a competere nelle varie discipline, negli spot più belli e suggestivi. Per il 2021 l’obiettivo è di selezionare le migliori location che si candideranno, per regalare ai partecipèanti un tour ricco di eventi. C’è già un calendario che al momento prevede 4 tappe: RACE 1 - Cape Town (SUDAFRICA) - 6/10 gennaio RACE 2 - “Kiteboard Freestyle Junior WORLD CUP” - 17/18 aprile Saint Pierre la Mer (FRANCIA) RACE 3 - “Foiling Week” Malcesine - Lago di Garda - 2/4 luglio RACE 4 - Jericoacoara (BRASILE) - 2/5 dicembre Avremo sicuramente tempo e modo di parlare con Elia del Tour e dei suoi appuntamenti nei prossimi numeri, ma ora facciamo una panoramica su quanto è successo quest’anno. I Tappa - Spot 1 Surf School Center” Cecina, Italia 5-6 settembre Il vento di maestrale ha regalato condizioni ideali con 15/16 nodi costanti permettendo lo svolgimento di ben quattro prove. Il percorso della gara slalom è stato sviluppato su tre boe, dove gli atleti sono lanciati al lasco in piena velocità. Dieci gli atleti che si sono presentati al via, un ottimo numero di partenza per questa nuova disciplina. Sin dalle prime battute si capisce che a giocarsela sarebbe stato il giovane Riccardo Zorzi primo classificato, Paolo Migliorini (Pro Rider RRD) secondo classificato, ed il grande
WING FOIL
Balz Muller in azione nel freestyle
Roberto Ricci (RRD) terzo classificato. Vederli sfrecciare dalla partenza, e lottare ad ogni strambata in boa, è stata davvero emozionante ed un grande spettacolo per il numeroso pubblico presente. II Tappa - “Foiling Week” Kiteclub Malcesine ASD, Italia 19-20 settembre Dopo il successo della gara di Cecina Mare, il Wing Foil Tour arriva sul lago di Garda, precisamente a Malcesine, ospitati nella prestigiosa kermesse della Foiling Week. Un forte segnale questo, che fa capire il gran interesse che c’è intorno al Wing Foil. Nonostante le previsioni di vento non proprio favorevoli, già dal Sabato un inaspettato regalo di 15 nodi circa, ha consentito di portare a casa, 5 prove slalom e un piccolo tabellone di freestyle, tutto davanti alla sede del Kite Club Malcesine club ospitante. Balz Muller domina in tutte le discipline, il livello tecnico di Muller è impressionante, un atleta capace di mostrare una quantità e qualità di manovre infinite e un modo di gestire l’ala che apre una finestra sul futuro di questo sport.
Balz Muller in fuga anche nello slalom
Al secondo posto nello slalom troviamo il quattordicenne Riccardo Zorzi , che dopo questa prova di forza si candida come pretendente al titolo italiano assegnato su tre tappe. Da segnalare il suo terzo posto nel freestyle! Ai piani alti troviamo sempre l’inossidabile Paolo “Dr. Wing” Migliorini, terzo nello slalom e secondo nel freestyle. Ottime le prove di Edoardo Vivian e Matteo Guazzoni, che alla loro prima esperienza nel tour hanno mostrato tutta la loro esperienza. III Tappa - Porto Pollo, Italia Gara Annullata per COVID L’annullamento dell’evento finale di Porto Pollo all’MB Pro Center Windsurfing & Kiteboarding Holidays è stato un vero peccato, perché la sfida tra tutti i top riders iniziava a farsi seria: purtroppo l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria COVID-19 ha obbligato gli atleti a stare fuori dall’acqua. Finisce così la prima stagione del Wing Foil Tour Italia, che per il 2020 incorona come Campione Italiano Slalom il giovanissimo Riccardo Zorzi. Dopo diversi scontri, in seconda posizione arriva Paolo Migliorini, mentre in terza posizione Balz Muller, grazie al punteggio della favolosa prestazione sul Lago di Garda. Da sottolineare che il quarto posto è stato conquistato dall’inossidabile Roberto Ricci, che ha dimostrato tutta la sua classe ed esperienza. Nella classifica generale del freestyle il vincitore è Balz Muller , seguito da Paolo Migliorini e Ricardo Zorzi. 13 11
WING FOIL SCHOOL
A scuola di Wing Foil con “Dr Wing” Paolo Migliorini
Testo Paolo Migliorini Foto Paula Martins
Allora siete pronti a rimettervi in gioco? Dopo mesi di arresti domiciliari, divano e TV sarete strapieni di energia repressa! Niente di meglio che incanalarla in una nuova disciplina, un nuovo gioco acquatico che vi darà soddisfazione e belle sensazioni già dal primo giorno… beh forse dal secondo. Il WING-FOIL! Premetto che essendo tutto così nuovo, non c’è ancora una metodologia didattica, quindi il mio è solo un primo abbozzo, in base alla mia esperienza di un solo anno di pratica, il feedback dei miei primi alunni e il confronto con altri appassionati. Il wing-foil è un perfetto mix degli altri sport legati al vento e al mare, è un piccolo kite (senza gli ingombranti e pericolosi cavi) che si tiene in mano come una vela da windsurf su di una tavola da SUPfoil. Insomma uno sport da vero waterman. L’apprendimento può essere diviso in due parti distinte, che poi devono essere combinate: 1 - L’utilizzo dell’ala (wing) a terra e in acqua, con tavole grandi senza foil. 2 - La conduzione della tavola con il foil. Per ora concentriamoci sul primo punto. 14 12
1_Utilizzo dell’ala: A TERRA Come ho detto il wing è, in sostanza, un piccolo kite che ha una struttura gonfiabile con una leading edge (bordo d’attacco) e può avere uno strut centrale con varie maniglie o un boma rigido. Le misure vanno da 3 mq fino a 6 o anche 7 mq. Per iniziare consiglio di usare 4 o 5 mq, secondo il proprio peso e, ovviamente, dell’intensità del vento. Prima di avventurarsi in acqua, si deve imparare a maneggiare quest’attrezzo a terra, quindi possiamo iniziare mettendoci in spiaggia o in qualsiasi altro spazio sicuro con un po’di vento, diciamo tra i 4 e i 12 nodi. L’ala è molto leggera e con un minimo di vento ci può scappare dalle mani, per cui è assolutamente necessario utilizzare un laccio da fissare al polso (leash). La posizione neutra di base si ottiene mettendosi spalle al vento, l’ala sottovento in orizzontale tenendo la maniglia centrale della leading edge. La prima cosa da imparare è come girare l’ala sotto sopra, in gergo flippare, come si fa con i kite. Tenendo l’ala alta, s’impugna con una mano la maniglia centrale, con l’altra mano si fa leva sulla leading edge dando impulso per la rotazione. È abbastanza semplice a terra, più complicato in acqua.
WING FOIL SCHOOL
Per imparare velocemente è importante uscire con le condizioni giuste: acqua piatta e vento sui 12-18 nodi...
Mettetevi in ginocchio tenendo l’ala per la maniglia lasciandola fileggiare nel vento, e poi alzate l’ala sopra alla testa per generare portanza
Poi possiamo iniziare a portare l’ala sopra alla testa, prendere le maniglie o il boma e iniziare a giocare con il vento. Cazzando l’ala con la mano posteriore esponiamo più superficie velica al vento aumentando la forza che l’ala genera, proprio come con una vela da windsurf, ma con delle differenze, la prima è che non c’è un punto di ancoraggio nella tavola e, quindi, l’ala è completamente libera di muoversi. La seconda è che l’asse di potenza nella vela è verticale, nell’ala invece è orizzontale, quindi la posizione neutra nel wing è con la leading edge orizzontale e, per ottenere potenza, dobbiamo cazzare con la mano posteriore tirando verso il basso. Un ottimo esercizio è simulare l’andatura camminando avanti e indietro a 90° con il vento (traverso) cambiando l’impugnatura per la transizione. L’ala dalla posizione neutra orizzontale, va inclinata di circa 45° abbassando il tip (l’angolo laterale dell’ala) verso la direzione che
vogliamo prendere, facendo attenzione a non abbassarlo troppo per non farlo toccare la terra o l’acqua. Le braccia vanno tenute distese per lasciare l’ala alta, sopra la testa. La mano posteriore controlla la potenza della vela, aprendo e chiudendo, in base all’intensità del vento. Per i kiters, e soprattutto windsurfisti, questo processo è molto intuitivo e, dopo pochi minuti, si è pronti ad andare in acqua. Per chi invece non ha ancora esperienza di vento e andature, è meglio, ovviamente, passarci qualche ora, facendosi spiegare bene tutta la teoria, sicurezza e precedenze. 1_Utilizzo dell’ala: IN ACQUA La tavola da usare inizialmente deve essere un SUP o meglio un windsurf, con almeno 160 litri con deriva, bella stabile in modo da concentrarci esclusivamente sul controllo dell’ala. L’acqua deve essere ovviamente piatta con un vento tra i 4 e 16 nodi. Anche la tavola deve avere un leash che mettiamo nella caviglia (come nel SUP o surf), altrimenti rischiamo di doverla riprenderla a nuoto. 13 15
WING FOIL SCHOOL
Cazziamo con la mano posteriore per generare l’impulso che darà abbrivio e l’equilibrio per metterci in piedi
Una volta in piedi portiamo la vela vereso prua e avanziamo anche il piede sopravento e cerchiamo di utilizzare i piedi per direzionarla
PARTENZA Posizionare la tavola a 90° con il vento e l’ala sottovento ad essa, meglio già con le maniglie rivolte in giù, verso l’acqua. Da distesi passare alla posizione in ginocchio, come fossimo in un SUP, quindi guardando la prua. L’ala può essere tenuta dalla maniglia centrale, o lasciata libera, legata con il leash al polso. Se le maniglie sono rivolte in su, dobbiamo eseguire il flip, altrimenti siamo già pronti. 16 14
Da inginocchiati sollevare l’ala sopra alla testa, impugnando le maniglie nello strut centrale, mantenendo l’equilibrio. Cazzando leggermente l’ala con la mano posteriore ed inclinandola verso la prua, siamo in grado di dare impulso alla tavola che inizia così a muoversi. Da qui possiamo alzarci in piedi, mettendo prima quello sopra vento, e aiutandoci sollevando e cazzando l’ala. Ora, la posizione dei piedi, da parallela passa ad asimmetrica, con il piede sopra vento avanti. La posizione del corpo è quasi identica a quella del windsurf, quindi eretti con le spalle in fuori, bacino in dentro e braccia distese, solo che ora col wing, staranno un po’ più alte. La tavola in navigazione ora è più libera e per direzionarla, invece di usare la vela, dovremmo usare i piedi, soprattutto quello posteriore, mantenendo l’ala cazzata. Anche le manovre di base, virata e strambata, sono simili al windsurf, cambiando le mani sull’ala, quella anteriore diventa posteriore e viceversa. All’inizio non sarà facile tornare nel punto di partenza, “scarrocciare”sarà inevitabile, ma con un po’di pratica ci riuscirete! Per ora è meglio fermarsi qui. Già c’è parecchia carne sul fuoco. Nella prossima puntata impariamo a volare sul foil!
FOIL PEOPLE
WIND WING WING BOARDING / FOILING
A new way to enjoy your time on the water, SIMPLE, FUNCTIONAL, FUN and SAFE, the perfect tool to ride waves and explore any water playground. The new RRD Wind Wing is intuitive to use and quick to set up. It will make your session unforgettable. The large leading edge gives better stiffness, right power pumping and good upwind performance. The RRD Wind Wing has a rigid frame when pumped up and can be packed in a small bag when deflated. The wide middle strut profile allows the power grip handles more leverage over the center axis of the wing. The RRD wind wing design also gives you better leverage over the wing to manipulate its angle of attack with greater precision and less strain. The air pressure valve ensure the maximum stiffness which translates to an easier and more efficient control in your hands.
SIZES: 3.0 / 4.0 / 5.0 / 6.0
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KITE FOIL
Parigi 2024
Hydrofoil alle Olimpiadi
Intervista raccolta da: Roberta Pala Foto:Luca Piana, Sandro Tocco/Formulakite.org
In vista degli eventi che porteranno il kiteboarding alle Olimpiadi di Parigi 2024, abbiamo chiesto a Mirco Babini, presidente IKA, di spiegarci a grandi linee il format di gara, e i progetti del team Italia, legati a questo importante e storico primo appuntamento olimpico! IL NOME Formula Kite è il nome della classe Olimpica designata al debutto per Parigi 2024. IL FORMAT Il format è un Mixed Relay, ovvero ogni squadra è composta da un ragazzo ed una ragazza, che corrono alternati sul campo di regata, compiendo un giro a testa. LA REGATA Il campo di regata è costituito da bolina e poppa, con un traverso che porta alla zona di cambio, dove l’atleta 1 “apre” virtualmente il campo all’atleta 2. Si tratta di una regata molto veloce, con un target time di circa 9/10 minuti, che vede schierati sulla linea di partenza sei squadre alla volta. La gara si basa su un vero e proprio tabellone che divide in Heat tutti i 18 14
concorrenti, con gironi eliminatori che, ogni giorno, incrociano tutte le squadre, fino a passare ai turni successi per le più vincenti. Il sistema è davvero entusiasmante, e termina con una Super Finale, dove chi vince è Oro Olimpico! MATERIALI Si usa una tavola equipaggiata con Hydrofoil, che deve essere uno di quelli registrati IKA e che seguono precisi protocolli di stazza. Idem per le vele/ali, anch’esse devono inserite nelle attrezzature Registrate IKA. Ogni atleta, prima della regata, stazza un Hydrofoil e quattro ali che potrà utilizzare durante le regate, seguendo la regola di classe, che indica un’ala per ogni dimensione, una più grande di 15, una fra 11 e 15, una più piccola di 11, e una inferiore a 9. Con questo sistema si copre un range di vento molto ampio, dai 6 nodi che è la base minima, fino ad oltre 35 nodi, se le condizioni del mare lo permettono.
KITE FOIL Mirko Babini
PROGETTI IN VISTA DEL 2024 Dal 2021 il calendario Formula Kite, sia in forma individuale che mixed (ovvero quello Olimpico), s’infittisce di molti eventi in ogni continente. Oltre che essere presente nelle classiche regate veliche quali Palma di Majorca, Hyeres e Medemblick, etc, ci sarà un programma intenso che, dal prossimo anno, farà sì che tutti gli atleti dovranno allenarsi seriamente per arrivare al 2022, quando inizieranno le regate di selezione, e le prime nazioni inizieranno a ottenere i primi ticket Olimpici. Saranno solamente 20 i team che saranno selezionati per Parigi 2024, in rappresentanza di 20 nazioni e tutti i continenti.
Ingaggi in boa2020 Formula Kite Mixed Team Relay Europeans - © Alex Schwarz/IKA
ITALIA In Italia siamo molto operativi in termini di eventi, ormai siamo rispettati e supportati dagli atleti e dalle nazioni, per organizzare eventi di livello internazionale, nel 2021 avremo un calendario intensissimo, il Campionato del Mondo di Formula Kite Youth Class U19/U17/U15, a Gizzeria, in Calabria, a Luglio, poi il primo campionato mondiale di Formula Kite Mixed Relay a Torregrande Oristano a Ottobre. Ora lavoriamo per portare i nostri atleti a migliorarsi e aumentare di numero..
Le ragazze in acqua durante i 2020 Formula Kite Mixed Team Relay Europeans - © Alex Schwarz/IKA 15 19
FOIL PEOPLE
Lorenzo Boschetti
Intervista raccolta da: Ovidio Ferrari
Lorenzo Boschetti è un giovane waterman di Cesenatico, con una passione verace per il mare e capace di cimentarsi in ogni sua sfida con la spavalderia tipica del romagnolo, che sa che se ci si mette poi ci riesce. Ama giocare fra le onde, col surf col SUP o col kite, ma è sui campi di regata che gli piace misurarsi e da quando vola sul suo foil sembra che proprio niente riesca a fermarlo Quando hai cominciato a fare regate Kite foil? La prima gara che ho fatto di hydrofoil è stata nell’autunno del 2017 in occasione dell’ultima Blade Runner Cup di Talamone. Avevo ancora i miei vecchi kite pump ed è stato il mio primo approccio alle gare hydrofoil. Dopo quella prima esperienza ho continuato a fare gare di Hydrofoil, perché anche se il mio obiettivo principale erano le gare giovanili TT:R per qualificarmi alle olimpiadi giovanili del 2018, così sarei stato già pronto ad affrontare lo step successivo quando fosse arrivato il momento. Le sensazioni che regala l’hydrofoil sono completamente diverse rispetto a quelle che si possono provare col twintip: nel primo le emozioni sono più quelle del volo, mentre il secondo è uno sport di contatto con l’acqua. Inoltre le velocità che si raggiungono quando si gareggia in hydrofoil sono adrenalina pura! Viaggiare a più di 35 nodi a un metro dall’acqua ti regala emozioni che è difficile descrivere! 20 16
Nel 2016 hai iniziato a folieggiare, nel 2017 hai cominciato a fare qualche gara parallelamente ai tuoi impegni in classe TT:R e nel 2019 hai centrato il bersaglio massimo. Qual è stato il percorso che ti ha portato a raggiungere questo obiettivo? Allora, dopo i Mondiali TT:R in Brasile a fine 2017 la Federazione ha deciso di farmi entrare nella selezione della nazionale, così a marzo 2018 sono andato in Marocco per i Campionati Europei di qualificazione alle olimpiadi giovanili. Fra le ragazze Sofia Tomasoni ha vinto e si è qualificata, mentre io mi sono trovato a gareggiare con la febbre alta e sono arrivato quarto, mancando il podio e la qualificazione di un punto e mezzo! A maggio ho riprovato a qualificarmi in occasione di una gara in Cina, ma di nuovo non ce l’ho fatta, e quindi ho capito che si avvicinava il momento di chiudere col discorso TT:R. Ho vinto l’assoluto dei campionati italiani TT:R e ho iniziato con l’hydrofoil. A ottobre 2018 sono andato a Cagliari al Mondiale, ed è stata una gara davvero tosta, che mi ha fatto capire che non ero pronto per gareggiare a livelli così alti, così ho passato tutto l’inverno e la primavera ad allenarmi e alla prima tappa del 2019 sono cominciati ad arrivare i primi frutti del duro lavoro. Dopo una prima tappa di assestamento, a partire dalla seconda tappa ho cominciato a vincere e sono arrivato a vincere la classifica
KITE FOIL Campionato Italiano, non l’assoluto. Il 2019 è stato un anno davvero intenso: ho partecipato al Mondiale a Gizzeria, dove eravamo 120, e anche se è stata una delle gare più partecipate che io ricordi, mi sono piazzato 19°! Poi ho fatto anche l’Europeo a Oristano a fine settembre, e anche lì sono sono entrato nei Top 20. Poi a fine ottobre alla tappa del mondiale di Cagliari sono arrivato 16°. Poi sono andato a Gallipoli per partecipare all’ultima tappa del Campionato Italiano, ma sono riuscito ad arrivare solo il secondo giorno di gara per via di un esame a scuola, per cui non sono riuscito nemmeno ad arrivare sul podio, perché il giorno che mancavo avevano fatto 6 prove e io non sono riuscito ad accumulare abbastanza scarti. Poi però ai Campionati Assoluti disputati sul Lago di Garda sono riuscito ad arrivare sul podio, quindi il 2019 è stato davvero un grande anno! Come sono cambiati i materiali che hai utilizzato dalle tue prime gare in cui puntavi a fare esperienza, alle ultime gare in cui puntavi ad essere più competitivo? Alla Blade Runner Cup del 2017 ho conosciuto Michele Pezzato, di Groove Kiteboarding, e lì ho comprato la mia prima tavola e da quel momento ho sempre continuato con lui, perché mi sono sempre trovato bene. Come foil ho iniziato usando i Chubanga, ma poi a metà 2019 sono passato a Moses Hydrofoil. Per quanto riguarda gli aquiloni, invece, nel 2018 ho iniziato a usare kite Peter Lynn, perché gli aquiloni sono un investimento importante, quindi per cominciare a fare esperienza ho preferito orientarmi su un kite con un buon rapporto qualità prezzo. Anche perché quando si impara i kite possono rompersi molto facilmente. Poi dopo la gara di fine marzo 2019 ho comprato gli Ozone R1 V3 e da quel momento sono cominciati ad arrivare i risultati, grazie al rapporto prestazioni/semplicità di utilizzo, che è poi la ragione per cui questo kite è il più diffuso sui campi di gara.
Per quanto riguarda le barre, invece, ho sempre usato Groove, perché sono ottime e con Michele vado sempre sul sicuro! E invece nella stagione 2020 cosa è successo? È cambiato qualcosa a livello di materiale? Questo 2020 è stato un anno a dir poco particolare. È scoppiata la pandemia da COVID e fino a maggio non ci siamo potuti allenare. I primi raduni con la Federazione siamo riusciti a farli a giugno-luglio. Poi c’è stato un europeo in Polonia, ma il risultato è stato abbastanza deludente, anche se molto è dipeso dalla mia attrezzatura che era vecchia, visto che la nuova ancora non era arrivata. Quindi ho continuato ad allenarmi duro, fino a quando non ho scoperto che avevo preso il COVID, per fortuna in maniera asintomatica, ma questa cosa mi ha tenuto in isolamento per un mese, e nel frattempo ho perso anche il Campionato Italiano al Garda. Esco dalla quarantena e due settimane dopo mi trasferisco in Sardegna a Cagliari per studiare e allenarmi. A fine ottobre sono andato a Gallipoli agli assoluti con le vele nuove, che si sono rivelate subito competitive. C’erano anche rider internazionali come Maxime Nocher e altri forti e io mi sono piazzato quinto assoluto, a pochi punti dal quarto e sono riuscito a piazzarmi secondo degli italiani. Non ero mai riuscito a battere Calbucci e nemmeno ad avvicinarmi, invece questa volta gli sono arrivato davvero vicino e l’ho anche battuto in diverse prove e questa cosa mi da molta motivazione per proseguire questo percorso. Per quanto riguarda i materiali sto continuando a usate tavole Groove e foil Moses, mentre per quanto riguarda i kite, quest’anno ho optato per i kite Flymaax, che al momento sembra siano i kite più competitivi, e i risultati lo dimostrano. Poi staremo a vedere se riusciremo a partecipare a qualche gara prima dell’estate prossima, perché con questa pandemia è difficile fare progetti. Io comunque cercherò di andare in acqua il più possibile e poi vedremo.
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TEST SESSION
Rider: Niccolò Test e foto: Ov Spot: Cesenatico
Foil Recharge Free Fly 95
Questo foil è stato una interessante e piacevole sorpresa sin dall’arrivo della scatola. Infatti, pur trattandosi di un foil freeride, gli ingombri del pacchetto hanno subito dato l’idea di grande compattezza. All’apertura della scatola, la prima sorpresa: una bella sacca imbottita dotata di tracolla contiene tutti gli elementi del foil all’interno di appositi compartimenti, tutti opportunamente imbottiti, separati e bloccati da velcro. Le ali sono all’interno dell’apertura principale, così come il bellissimo piantone in carbonio. Tutta la viteria e le bellissime chiavi a brugola si trovano in un’altra tasca interna, mentre per recuperare la fusoliera bisogna aprire una piccola apertura chiusa da un velcro sulla parte esterna inferiore della sacca, da cui sfiliamo un interessante pezzo in alluminio fresato, dal colore rosso e con un particolare design largo e stondato del nose e del tail, che ricordano un po’i musetti delle formula uno. Come abbiamo detto, il piantone è davvero molto bello, è lungo ben 95 cm, pesa circa 1,5 Kg ed è realizzato in autoclave con carbonio pre-preg ad alto modulo. Il carbonio è a vista e satinato per garantire migliori prestazioni e durata nel tempo. La fusoliera è lunga 100 cm, pesa quasi 2 Kg ed è realizzata in alluminio 6082, utilizzato nel settore aerospaziale, è caratterizzato da un design molto particolare e da ben 4 punti di fissaggio del piantone. Le ali anteriori e posteriori sono realizzate in carbonio, con una pigmentazione della resina color Prugna, che aggiunte al design delle placche di fissaggio alla fusoliera, danno l’idea di un oggetto ben congegnato e originale. Il montaggio è molto semplice, con l’ala anteriore che si fissa con 3 viti e quella posteriore con 2 viti, mentre l’albero in carbonio si fissa alla 22 18
Altezza piantone: 950 mm Fusoliera: 1000 mm Front wing: 820 mm Back wing: 420 mm Peso: 4,5 Kg Attacco: Deep Tuttle Prezzo: 1.599 €
fusoliera tramite due grosse viti che passano lateralmente la fusoliera, più due viti verticali che si avvitano nella parte inferiore della fusoliera. L’attacco Deep Tuttle entra perfettamente nella scassa del nostro Chubby 137, e in un attimo siamo già pronti per andare in acqua. Abbiamo provato questo Free FLy 95 in condizioni di vento marginale (8-12 nodi) con una GA Manic 6.2 e rider di 80 e over 90 Kg. Una volta in acqua, questo foil offre subito una buona sensazione di portanza e alla minima raffica basta dare qualche pompata con vela e tavola, mettendosi al traverso, e la tavola comincia ad alzarsi emettendo un peculiare fischio, che continua ad accompagnarci, fino a quando continuiamo a volare a basse velocità e al limite dello stallo. Però quando qualche raffica ci permette di accelerare e raggiungere buone velocità di andatura, possiamo apprezzare le buone performance di questo foil, la sua velocità e il suo angolo di bolina davvero interessanti. E anche la scomparsa del fischio, che torna ad accompagnarci solo quando rallentiamo nei buchi di vento. Altro elemento molto interessante è il piantone da 95 cm che volendo permette di volare fuori dall’acqua ad altezze davvero notevoli, e nei buchi di vento permette di utilizzare quest’altezza per accelerare in fase di discesa e riacquistare quel tanto di velocità per prolungare il volo fino alla raffica successiva, rendendo davvero piacevole e “volante” anche un’uscita in condizioni davvero marginali e con una vela relativamente piccola. Insomma, questo foil ci è piaciuto davvero tanto e fra l’altro pare sia molto interessante anche in un’ottica di utilizzo col Wing, cosa che proveremo a confermarvi alla prima occasione.
TEST SESSIONS
Lunghezza: 189 cm Larghezza: 73 cm Volume: 117 litri Peso con straps : 8,9 kg Costruzione : Pro (carbon/kevlar) Scassa pinna/foli: double US box Prezzo: 1.699 € rider Felice e Sapo - test Smink test e foto: Smink
Tabou Pocket Air 6’2”
Il Pocket Air 6’2” è una tavola super compatta, espressamente dedicata al wing foil (la scassetta per il trasporto, posizionata in carena... la dice lunga sul suo reale utilizzo!). Il Pocket Air monta una scassa double US box (compatibile con ogni tipo di foil con la piastra). Cominciamo con il dire che questa tavola (la grande della famiglia Pocket Air che conta anche di tre modelli più piccoli: 5’4” da 87 litri, 5’8” da 97 litri e 6’0” da 107 litri ), pur essendo espressamente dedicata al foil-wing e solo relativamente al foil windsurf, è pur sempre dotato in coperta di un mini track super rinforzato per montare il piede d’libero che permette di poterla utilizzare anche con la vela da windsurf. I tasselli presenti in coperta sono espressamente posizionati per montare le strap, sia doppia che singola anteriore, assai centrate e con un passo molto largo, per un utilizzo con il wing. Questo assetto delle strap non è il massimo per condurre il Pocket Air con la vela. Nonostante questo, l’accessibilità (visto anche i 117 litri di volume ben distribuiti) per chi ha un po’ di pratica con il windsurf foil è veramente rapida: si plana subito e senza neanche delfinare. Per la pratica col wing, nonostante il suo generoso volume, ci vuole il suo tempo e un po’ di mestiere per adattarsi alle partenze in ginocchio, ma il Pocket Air con l’aiuto del wing tende a posizionarsi rapidamente nella direzione giusta per mettersi in piedi ed agevolare la partenza. I nostri test che si stanno avvicinando alla pratica del wing foil solo ultimamente, l’hanno trovata relativamente facile ed accessibile, forse anche
perché il 6’2 è destinato a surfisti pesanti e chi come noi proprio pesante non è, viene aiutato dal volume maggiore. Però da qui a testare seriamente una tavola sviluppata al 100% per il wing foil e quindi adatta a tricks aerei e a curve e manovre sulle onde ce ne passa! Quindi alla prossima puntata magari vi daremo un secondo riscontro quando l’avremo provata in abbinamento al “suo” wing GA Poison 5.2, già saldamente nelle nostre mani! 19 23
TEST SESSIONS
rider: Maddalena Spanu test e foto: Matteo Spanu
Tabou Magic Carpet
Lunghezza: 196 cm Larghezza: 78 cm Volume: 120 litri Peso con straps : 8,9 kg Costruzione : MTE Scassa pinna/foil: Tuttle + double US box Prezzo: 1.699 € Abbiamo provato il Tabou Magic Carpet 120 MTE, che è la versione più pesante di circa 500g rispetto alla più performante versione Team. Io l’ho utilizzata sia col Wing che in versione Windsurf Foil e devo dire che questa tavola mi ha fatto superare parecchi preconcetti. Infatti io sono sempre stato convinto che per fare foil col windsurf era meglio prendersi una tavola da windsurf fatta apposta, stesso discorso per la pratica col wing. Però devo dire che Questo Magic Carpet è riuscito a sorprendermi e mi ha lasciato davvero soddisfatto. Per prima cosa perché l’ho usata anche per fare scuola di windsurf foil e i ragazzini bene o male dopo mezz’ora o un’oretta andavano tutti. Gli adulti invece ci mettevano un po’più di tempo. Personalmente l’ho usata con vele da 6.7 a 5.4 e l’ho usata con due tipi di foil differenti: un Moses Vento in carbonio e il Gaastra Hybryd con front wing da 1200. La cosa bella è che visto che ancora mi manca il foil da wing, ho usato il foil Hybrid in alluminio e pala da 1200 sono riuscito ad andare e strambare con quella e una 6.2 Cross, e davvero non pensavo, visto che mi sono ordinato la 2000 e la 1550 della Moses. Quindi dopo tutta questa premessa, devo dire che la tavola si è dimostrata davvero versatile e può essere utilizzata in una grande varietà di condizioni, con oppure senza strap. Per esempio per andare in windsurf utilizzo le straps, mentre per il wing io la utilizzo senza
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strap, ma visto che ancora non mi sono arrivate le tavole nuove, probabilmente metterò le strap e la utilizzerò per provare a fare i primi salti col Wing. Ebbene sì, si può fare anche con un 120 litri! Per il resto è anche molto pratica, ha la maniglia in carena per facilitare il trasporto, ha due tipi di scasse (tuttle e doppio US box), ha diverse posizioni delle strap che permettono un posizionamento ottimale per il windsurf (più esterne e arretrate), mentre per fare wing la posizione è molto più interna (unica posteriore e più avanzate e centrali le anteriori). Io sinceramente con questa tavola mi sono divertito, e se si guarda al lato del puro divertimento, se fai windsurf e vuoi fare anche wing e se non hai pretese da regatante, questa tavola la metterei sicuramente nel mio quiver. Probabilmente per il mio peso ci starebbe bene anche la 110, ma all’inizio è sempre meglio avere una tavola grande perché devi imparare a posizionarti sulla tavola per farla alzare.
TEST SESSIONS
test e foto: Mirco Genco
F-One Rocket Air 6’6’’ Lunghezza: 6’6’’ x30’’x5’’ (193x76 cm) Larghezza: 78 cm Volume: 140 litri Peso : 5,8 kg Scassa pinna/foil: Tuttle Prezzo: 699 €
Ho utilizzaato molto questa tavola quest’estate, soprattutto per fare corsi di avvicinamento al Wing Foil. Si tratta di un oggetto molto ben congegnato e, per essere una tavola gonfiabile, questa Rocket Air è davvero molto rigida (anche perché si può gonfiare fino a 21 PSI) e rimane sempre bene in tensione, per cui la risposta agli impulsi è davvero molto buona. Il posizionamento dei piedi è facilitato anche ai neofiti da due linee nere, per cui trovare il giusto bilanciamento da cui partire è abbastanza intuitivo. Il foil è dotato di un attacco Tuttle, con una scassa che si trova in posizione abbastanza avanzata e i recessi per inserire le viti nella testa del foil si trovano sul deck proprio davanti al Kick del piede posteriore. La tavola è stabile e il volume di 140 litri è ideale soprattutto per i neofiti che vogliano cominciare a fare pratica con l’uso dell’ala direttamente su una tavola specifica da wing foil e non su una tavola “rimediata” da altri sport, come un SUP o un windsurf. Da questo punto di vista con questa tavola si possono fare in automatico tutti i passaggi fino all’apprendimento del volo. Quando cominci a passare da seduti in ginocchio la tavola non straorza e tutti quelli che l’hanno utilizzata durante i corsi, hanno imparato ad alzarsi molto facilmente grazie alla sua stabilità. Io ho utilizzato questa tavola con foil F-One Gravity 2200 e piantone in alluminio da 85 cm. Si tratta di un foil specifico per la pratica del wing, molto facile e con un lift generoso, che in abbinamento all’Air Rocket rende tutto molto più facile di quanto non si possa credere!
La differenza principale che si sente rispetto ad una tavola rigida è al momento dell’accelerazione e dello stacco dall’acqua, perché i bordi tondi e morbidi rispetto ai bordi a scalino di una tavola rigida non la fanno scivolare altrettanto libera sull’acqua e rendono il decollo dall’acqua un po’ più lento e graduale. Cosa comunque ideale per un principiante perché permette di imparare come fare per gestire l’equilibrio in volo senza rischiare di perdere il controllo a causa del decollo troppo repentino. Per farla decollare la tavola deve essere portata un po’ più al traverso stretto (leggera bolina) e questo permette di bilanciarsi meglio sul bordo sopravento evitando di scarrocciare troppo. Un’altra cosa positiva di questa Rocket Air è che quando si ha a che fare con principianti che tendono a cadere molto spesso e spesso sulla tavola e sui bordi, una tavola gonfiabile ti evita molte problematiche di rotture e ammaccature! Concludendo, si tratta di una gran tavola per principianti e rider pesanti al primo approccio col Wing Foil, ma che sicuramente andrà poi sostituita con una tavola rigida e meno volumenosa, una volta diventati un po’ più esperti. 21 25
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