Foil News #01

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#michischweiger

# 01 SUP foil Wing foil Kite foil Foil test

€ 3,00

AUTUNNO 2019 Teriitehau a Capo Mannu Paolo Migliorini Irene Tari Naish Micro Hover 131 1150 Foil - Abracadabra Moses Vento 85 Bic Techno Wind Foil 130

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Editoriale

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©Ronnykiahulen

FOIL News magazine

è un inserto della rivista SUP NEWS magazine www.supnewsmag.it supnewsmag@gmail.com REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 8481 DEL  15/02/2018

Direttore Responsabile e Redattore Capo “ovo” ovidio ferrari Art director: fabrice blow COVER: Rider: Michi Schweiger foto: Ronny Kihaulen/Naish Foil

COLLABO IN THIS NUMBER: roberta pala, lorenzo e margherita boschetti, jacopo giusti, the insider, smink, nife135, gife911, michi shweiger, tine slabe, jimmy mazzanti, antoine albeau, robert teriiteau, paolo migliorini, irene tari, fabrizio FOTOGRAFI: roberta pala, ronny kiahulen, paola green, riccardo ciriello, smink, nucci, ovo, windpaparazzi, miotishot (marcelo mioti), martina orsini, alex schwarz/ika

#michischweiger

...wish I could fly!

E quando meno te l’aspetti, arriva il mometo di iniziare una nuova avventura, sulle ali dell’entusiasmo e di un’emozione che ti fanno capire che è arrivato il momento. “Galeotta fu” una trasferta al Lago di Garda in occasione della visita di Michi Schweiger per presentarci in anteprima la nuova gamma Naish SUP 2020 e in particolare la nuova Wing, ma anche i nuovi foil e le nuove tavole windsurf. E la sensazione immediata, ancor prima che si alzasse il vento e cominciassimo a navigare provando le sensazioni inebrianti del volo a pelo d’acqua, fu che tutto quel mondo avrebbe fatto fatica a trovare spazio fra le pagine e le righe delle nostre riviste “SUP News” o “Wind News”, senza portare via troppo spazio al windsurf e al SUP, mentre avrebbe meritato un suo spazio, una sua rivista e un suo sito dedicato. È proprio così che è nato Foil News, che per ora è solo un piccolo inserto, ma ha l’ambizione di crescere per riuscire un po’ alla volta a raccontare tutti i modi in cui un foil può implementare e pimpare uno dei nostri boardsport preferiti e farci vivere e vedere il nostro mondo da una prospettiva incredibile: quella della leggerezza e del volo a pelo d’acqua. Ci vediamo in acqua Ov 1


BEACH BREAK

RRD Pocket Rocket Nata da una brillante intuizione di Mr. Roberto Ricci himself, la RRD Pocket Rocket è una tavola innovativa e unica che ha già fatto tendenza e che è stata sviluppata per permettere ai rider esperti di fare foil in diverse modalità. Lunga appena 180 cm, la Pocket Rocket è in effetti la tavola foil più facile e accessibile che anche noi della redazione di SUP NEWS abbiamo mai provato. Per il test ufficiale però dovrete aspettare il prossimo numero! Il suo shape super compatto aiuta ad anticipare il decollo sul foil, a volare sul foil più a lungo e con i suoi 122 litri di volume, di galleggiare e navigare senza troppi stress mentre si aspetta la raffica giusta per decollare. Da non dimenticare il lato pratico di quando carichi la tua attrezzatura in Il Wing foil quiver di Antoine Albeau Il francese Antoine Albeau (A2) non è solo pluricampione del mondo di svariate discipline del windsurf e detentore del record assoluto di velocità per le tavole a vela, ma è un vero waterman capace di passare con disinvoltura dal Windsurf al kite, al SUP e surf su onde enormi e piccole. Ovviamente ha cominciato a cimentarsi anche con l’emergente disciplina del Wing Foil e i suoi commenti sono stati subito molto positivi: “Per me è stato abbastanza semplice imparare, vista la mia esperienza col foil e col kite, ma mi piace moltissimo, perché è un bel mix di tutti gli sport che pratico: windsurf, al kite al SUP/surf foil. Ma la cosa che mi piace di più è l’estrema semplicità e il fatto che per esempio lo si possa usare per raggiungere velocemente le grandi onde che ci sono al largo della mia isola, e poi divertirsi a fare foil surf dal momento che il wing si può sventare completamente ed è come non avere niente in mano!” Vista la sua stazza e il suo peso che supera i 100 Kg, Antoine è un 2

macchina! Il Pocket Rocket 180 sta comodo nel baule di qualsiasi auto (anche dentro a una FIAT Panda!) La tavola è dotata di comoda maniglia per il trasporto in coperta e una in carena, per quando si porta la tavola con foil e vela da windsurf. Le scasse in carena sono tre: una scassa deep Tuttle in posizione più arretrata per fare windfoil e due scasse US in posizione più avanzata per fare Wing e SUP foil. Il PAD EVA ha una speciale texture crocodile su tutta la tavola e in corrispondenza della corretta posizione del piede posteriore una diamond groove texture, così puoi percepire quando il piede è nella posizione giusta senza bisogno di guardare Per info: www.robertoriccidesigns.com © Paola Green

ottimo riferimento per le persone che non hanno il suo livello tecnico e che sono dotate di un fisico “normale”. Per le sue uscite sta usando ali Wing-Ride (disponibile nelle misure da 4 e 6 m), in combinazione con una tavola SUP JP-Australia Slate 7’8’’ x 29’’ da 111 litri, equipaggiata con un foil Axxis con piantone da 70 cm e front wing con ampiezza di 102 cm.


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Il nostro UNIVERSAL KSH ALU garantisce il take-off più veloce e la massima stabilità in tutte le transizioni. Ora grazie al CONVERSION KIT KSH-WH ALU forniamo anche una fusoliera extra di 100 cm, l’inserto Tuttle e l’adattatore in plastica per adattare il KSH ALU (Sup/Surf/Kite hydrofoil) anche ad un utilizzo windfoiling. Questa configurazione completamente convertibile è unica sul mercato e permette di imparare a fare foil e manovrare in qualsiasi watersport, dal surf al SUP, kite o wind foil.

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BEACH BREAK Naish Wing-Surfer Il Wing-Surfer è l’ultima nata tra gli sport acquatici legati al vento. È gonfiabile e portatile, un incrocio tra una vela da windsurf e un kite da kiteboarding ma senza sartiame e linee! È realizzato con gli stessi materiali e la stessa struttura dei kite di casa Naish, con i materiali di alta qualità usati per i kite di Naish kiteboarding, con il suo famoso Quad-Tex e il dacron Teijin di alta gamma per LE e Struts, per essere leggero ma duraturo. Sul bordo anteriore, lungo la cucitura, è presente un filo ad alta resistenza (HT Plus) che consente di poter gonfiare il Wing a una pressione più elevata, per migliorare le caratteristiche di volo. Il Wing-Surfer è dotato di maniglie ergonomiche integrate lungo la Leading Edge, che offrono una maneggevolezza comoda e facile. Con una superficie di 4 m2, il Wing-Surfer ha le dimensioni giuste per fare tutto: offre potenza e velocità sufficienti per la navigazione in vento leggero su un paddleboard in piedi o offre la potenza sufficiente e il sollevamento per un foilboard che si alza e scivola in appena 12 nodi di vento. Il design dell’ala è perfettamente bilanciato, leggero, molto stabile e maneggevole. Le cinghie integrate in velcro sulle maniglie

consentono un rapido aggancio al SUP per una maggiore mobilità nel caso in cui il vento cali bruscamente. Wing-Surfer si sgonfia in pochi secondi e si ripone nello zaino in dotazione per un trasporto e un viaggio incredibilmente facili. Leash integrato per la connessione al rider. Fornito di pompa Airmax ad alta pressione, con manometro. Per info: www.naishfoils.com

SIC foil alert: Marlin 7.8 Era già da un po’ che circolavano le voci su possibili nuovi sviluppi per SIC, noto brand di Maui di tavole da surf e SUP nell’ambito del foil per la collezione 2020. E ovviamente Mark Raaphorst, capo shaper di SIC Maui, non ha deluso le aspettative e ha presentato già nel corso dello scorso Paddle Expo a Norimberga i primi modelli del Marlin 7’8 una tavola con programma Sup/Surf, che può essere utilizzata anche in versione foil, e che può essere utilizzata anche in versione windfoil, ovvero con una vela da windsurf, grazie alla presenza di una apposita scassa in coperta. Inutile dire che questa tavola è il frutto di 3 anni di ricerca e sviluppo iniziati nelle mitiche acque di Maui e poi proseguiti anche grazie al contributo di un certo Eric Terrien, waterman francese pioniere del SUP race in carico per lo sviluppo del settore foil per Bic Sport, che ora assieme a SIC è entrato a far parte di un unico gruppo Tahoe Outdoor. Per maggiori info: sicmaui.com Recharge Windsurf Foil Dopo oltre 2 anni di ricerca e sviluppo il team Recharge (capitanato dallo sloveno Tine Slabe) presenta un foil Freerace per windsurf con sistema modulare. Questo foil è stato disegnato e sviluppato sia per un primo utilizzo da parte di principianti della disciplina, sia per rider di livello avanzato, permettendo di ottenere buone prestazioni in velocità e angolo di bolina. Il Freerace è caratterizzato da piantone in materiale composito da 95 cm, fusoliera da 100 cm in alluminio 6068 (resistente all’azione dell’acqua salata), front wing con apertura da 85 cm e superficie da 840 cm2, tail wing con apertura da 42 cm e superficie da 260 cm2. Questo foil permette a rider di 90 kg con un buon livello di pompata di iniziare a volare con venti intorno agli 8 nodi e vele da 7.8 m2, il tutto con un prezzo al pubblico interessante, dal momento che il prezzo di partenza è di 1.599 €. Per info e acquisti: www.recharge.si/foil-info 4


RISE ABOVE

Foiling is not a craze at Naish, it’s a full on obsession. Through constant testing we continue to evolve and innovate with the introduction of the 2020 Kite Performance, Windsurf 1150 and Jet Surf foils. Designed on a modular platform, each foil is totally customizable to suit your needs with easily interchangeable components. Find your perfect foil today at your local Naish dealer or visit naish.com.

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BEACH BREAK

Pack GONG Wing Anche Gong non è rimasto indifferente alla Wingmania, che sta coinvolgendo sempre più persone. E per realizzare un sogno con una spesa contenuta, ha creato dei veri e propri wing pack, con prezzi accessibili, composti da un Wing, un SUP e un Gong surfoil Allvator 65 XXL. La Gong Wing è interamente gonfiabile e caratterizzata da un bladder centrale con maniglie ed è disponibile in diverse colorazioni (gialla, rossa, verde, giallo fluo, arancio fluo, ecc) e tre misure da 3, 5 e 7 mq. Per quanto riguarda le tavole, le opzioni sono due: la prima opzione è lo Zuma, la tavola da SUP di casa GONG disegnata

appositamente per essere utilizzata con foil e disponibile nelle misure 6’3”, 6’6”, 6’9”. La seconda opzione è quella che prvede il Mob2 Taste, disponibile nelle misure 7’2”, 7’6”, 7’11”, 8’3” e 8’6”. Il Foil è il Gong Allvator 65 XXL, disponibile in rosso o in verde ha un piantone da 65 cm, un’apertura della front wing di 100 cm, con superficie reale da 2175cm2 profilo profondo e volume da 4,26 l per generare tanta portanza a basse velocità. Per info e acquisto: www.gong-galaxy.com

2020 Sky SUP & Surf Foil Range Col lancio della nuova gamma Fanatic 2020, il brand teutonico ha presentato anche una nuova collezione di tavole dedicata al SUP/Surf Foil che porta il nome dello shaper statunitense Sky Solbach. La tavola da surf foil supercompatta Sky Surf (4’8” /5’2” /5’11”) ha subito importanti evoluzioni e grazie al nuovo outline,

rocker e tail kick permette di pagaiare ancora più comodi in posizione prona, permettendo un take off ancora più semplice. Anche la linea Sky SUP (6’3’’ x 27’’ x 103 l – 6’7’’ x 28.5’’ x 125 l – 6’11’’ x 30’’ x 142 l) ripropone lo stesso concetto del surf, ma in scala maggiore, alla ricerca della surfata più lunga della vostra vita! Il channel in carena permette di pagaiare liberi e in linea retta, e il nuovo shape di outline, rocker e poppa aumentano notevolmente il controllo e l’efficienza della tavola. Tutte le tavole hanno dimensioni ideali per un utilizzo col Wing, e il modello 6’11 può addirittura essere utilizzato con vela da Windsurf grazie alla presenza in coperta di track per il piede d’albero e inserti per le straps. Per maggiori info: www.fanatic.com

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BEACH BREAK

PRO

JP Foil flying JP è stato uno dei primi marchi di windsurf leader a introdurre tavole specializzate per il foiling e offre una linea di ben sei tavole dedicate, in tre diverse tecnologie: PRO, FWS ES. Popolari sin dalla loro introduzione, le tavole sono perfette per tutti i livelli di appassionati di windsurf, dai principianti ai rider competitivi. I modelli 105 (204 cm x 70 cm x 105 l), 120 (209 cm x 78 cm x 120 l) e 150 (214 cm x 91 cm x 150 l) restano invariati, come veloci tavole all-round, mentre il pioniere della linea HydroFoil, il 135 (214 cm x 85 cm x 135 l), è stato leggermente modificato per renderlo più comodo e facile. I due modelli più voluminosi sono costantemente adattati e rinnovati per rimanere in testa agli eventi PWA e Formula Foil. La linea scoop-rocker dritta, combinata i bordi morbidi, con bevel nella parte anteriore, sono studiati in modo che quando NSP AirWave Il nuovo NSP Airwave è un interessante mix carbonio pre-preg ad alte prestazioni con precisi profili di alluminio anodizzato. I design delle ali, piantone e fusoliera sono l’ultima evoluzione di casa NSP in fatto di stabilità, durata, prezzo e prestazioni. Disegnato per le onde da piccole a medie, l’Airwave è adatto sia

FWS

ES

la prua torna a toccare l’acqua, l’entrata sia dolce e a prova di errore. Questo è essenziale, poiché specie all’inizio la tendenza a fare il nosedive è abbastanza normale. In questa maniera la prua non si pianta in acqua, ma torna subito fuori dolcemente per continuare a volare. I bevel a V sulla prua della tavola evitano che il bordo tocchi in acqua quando si spinge in basso il bordo sopravento, specialmente nelle andature di bolina. In questo modo si può inclinare maggiormente la tavola e applicando più potenza al foil, per una maggiore velocità e accelerazione. La forma piatta del deck e le strap posizionate in maniera ideale, consentono una posizione verticale per controllare la potenza del foil. Il volume e la larghezza aiutano a sollevare velocemente le tavole dall’acqua. I cut-out della poppa ne riducono volume e portanza, rendendo più facile fare volare la tavola potendo comunque spingere su una poppa larga per pompare il foil durante le fasi di decollo. Per maggiori info: www.jp-australia.com

ai rider leggeri che pesanti. Progettato per fare surf e SUP, l’NSP Airwave può essere anche trainato a motore ed è dotato di tre piastre di regolazione dell’inclinazione a seconda delle condizioni di utilizzo. Con un take-off a bassa velocità e risposta pronta agli impulsi del rider, l’NSP Airwave si solleva presto. Il design dell’ala, in combinazione con una fusoliera e un albero rigidi, consente ulteriore controllo e stabilità, rendendo l’NSP Airwave adatto per tutte le discipline di foil. La front wing in carbonio pre-preg, con apertura di 78 cm, larghezza di 22 cm superficie di 1325 cm2 in combinazione con la back wing carbonio pre-preg, apertura da 39,5 cm larghezza di 11 cm e superficie 330 cm2 danno leveraggio all’azione di pompaggio, creando spinta verso l’alto e stabilità adeguati allo scopo. Cerca il tuo rivenditore di fiducia su www.nspsurfboards.com 7


SUP FOIL

Una leggenda nel giardino di casa

Robert Teriitehau a Capo Mannu

Foto: Roberta Pala Testo: Robert Teriitehau e Roberta Pala

Un giorno come tanti… una mareggiata non troppo intensa, prendo la macchina fotografica e mi avvio a Capo Mannu, un amico mi indica una figura dai lineamenti esotici... che si prepara ad entrare in acqua… “Hai visto chi c’è? Robert Teriitehau”… Per chi non proviene dal windsurf sarà un nome come tanti, ma Robert è una leggenda: il primo a chiudere un doppio forward, il primo (e forse anche l’ultimo) a lanciarsi dal ponte di una portaerei con il windsurf, negli anni d’oro del windsurf questo ragazzone tahitiano trapiantato a Maui faceva parlare di sé in ogni gara e in

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ogni impresa “fuori di testa” compariva sempre il suo nome. Adesso, passati gli anni, messa la testa a posto, Robert è pronto al lancio del suo marchio RT, con una produzione incentrata sul foil. Capo Mannu è stato scelto per una session di Sup Foil, ma gli abbiamo strappato la promessa che verrà a trovarci ancora, magari per un’uscita sulle onde in windsurf. La session in sé non è stata fortunatissima, il vento non ha aiutato, tantomeno se sotto hai un lungo profilo che si ingarbuglia in una fitte rete di posidonia, portata in gran quantità dalla corrente nella giornata dell’uscita. Ed è così che, tra qualche partenza e


SUP FOIL

Il vantaggio di avere un foil sotto la tavola quando le onde sono grosse, ma non hanno una forma perfetta è abbastanza evidente

qualche breve surfata sul foil RT, un comunque sorridente Robert ha rispolverato la sua piccola Maui del Mediterraneo, e ha trovato anche il tempo per raccontarci qualche impressione sullo spot, e qualche piccola anticipazione del prossimo lancio della sua linea RT in Europa… Robert Teriitehau “Sono stato molto felice di uscire a Capo Mannu, e sono rimasto molto colpito dalle condizioni. Per me è un po’ una Hookipa del Mediterraneo, e le onde possono essere alte e belle. L’unico problema questa volta è che è stato difficile poter surfare, a causa della Posidonia portata dalla corrente. Mi hanno detto che uno o due giorni dopo, quando il Maestrale ha soffiato forte e ha avuto il tempo di lavorare bene, le condizioni erano molto meglio, ma il tempo è sempre tiranno e a volte bisogna accontentarsi di quello che si trova.

Sto lavorando già da quasi un anno per mettere in produzione una tavola più leggera, e una nuova generazione di foil leggeri, veloci ed efficienti. Sto lavorando ogni giorno, testando diverse ali: la mia passione è scoprire cose nuove sul profilo e cosa si può fare. Su internet potete trovare diversi video, di tutti i miei studi e prove. È come se avessi di nuovo quindici anni e scoprissi il windsurf per la prima volta, o forse anche peggio perché riesco a stare in acqua anche undici ore al giorno, non sono mai stanco, ci penso, lo sogno… e mia moglie impazzisce! Il mio foil marchiato RT arriverà molto presto sul mercato europeo, e in tutto il mondo, con molta scelta, sia di tavole sia di foil. Ci saranno nove misure di SUP Foil, sei Surf Foil, tre Kite Foil, e per il windsurf, quattro foil per lo slalom e tre per le onde! Per quanto riguarda i foil, sto preparando tre diversi tipi di fusoliera e undici ali diverse… credo ce ne sia abbastanza per stare occupati un bel po’…”

A sinistra: l’entrata in acqua con fondale basso e frangenti non è dei più comodi - A destra: RT finalmente in azione sul suo foil 9


WING FOIL

Paolo Migliorini ...innamorato del wing foil

Intervista raccolta da: Roberta Pala Foto: @windpaparazzi @miotishot (Marcelo Mioti)

Abbiamo scambiato due parole con Paolo Migliorini, waterman completo, che ha fatto del ventoso Brasile la sua casa e che ci spiega come si sia trovato coinvolto, anima e corpo, in una nuova passione, il Wing Foil. Ciao Paolo, parliamo di wing foil, cosa ti ha stregato di questo nuovo modo di vivere il vento e il mare? All’inizio ero un po’ scettico, anche perché finché vedi gente impacciata che sta imparando, non è molto attraente. Poi, quando inizi a vedere quelli bravi, la cosa diventa più interessante! L’ho provato per la prima volta lo scorso maggio sul Garda e mi è subito

piaciuto: l’ho trovato abbastanza facile (anche perché ero abituato già al foil) e dopo pochi minuti riuscivo ad andare avanti e indietro. La cosa che mi ha stregato è l’estrema semplicità e compattezza dell’attrezzatura, unita alla magia del foil! Come funziona? In pratica si usa una tavola da Supfoil e un piccolo kite che si tiene in mano senza linee, attraverso alcune maniglie o una barra (tipo boma). È un perfetto mix di kite-windsurf-sup e foil, in un unico attrezzo! Si può usare anche su tavole senza foil, da sup o da windsurf, ma diventa complicato a planare e bolinare. Il meglio di

A sinistra: l’entrata in acqua - A destra: il vantaggio del wing è che si può sventare completamente e surfare come se non si avesse l’ala 10


WING FOIL

Anche se non si salta in alto come col kite, è semplicemente troppo divertente...

sé lo offre con il foil, ed è grazie all’evoluzione del foil che è stato riscoperto, perché già dagli anni ’80 si lavora al concetto del wing. Secondo te, arrivare dal windsurf aiuta a capire come sfruttare le sue potenzialità? Sicuramente arrivare dal windsurf aiuta, come anche dal kite, più importante ancora è avere già esperienza di foil, sia col kite o windsurf o sup. Maneggiare l’ala è facile ed intuitivo, usare il foil richiede un po’ più di tecnica e pratica. Per quanto mi riguarda, sto già sviluppando la didattica… ne riparliamo tra qualche mese? In quali condizioni offre il meglio di sé? Il bello di quest’attrezzo è che ci si diverte con qualsiasi condizione, da 10 nodi e acqua piatta, a 40 nodi e mare formato! Direi che l’ideale è tra i 15 e i 25 nodi, magari con onde lunghe non molto cattive. Non l’ho ancora provato, ma mi dicono tutti che sia molto intuitivo, mi spieghi come ci si approccia alla partenza? Con tavole sufficientemente grandi, sopra i 120 litri, si sale in ginocchio o addirittura in piedi abbastanza facilmente, si solleva l’ala ed esponendola al vento e s’inizia subito a prendere un minimo di velocità. Se il vento è sufficiente, sopra i 10 nodi, ed abbiamo un bel foil sotto la tavola, ci si solleva dall’acqua e s’inizia a volare! Il foil è fatto apposta per la pratica col wing o è lo stesso di altre discipline? Per il wing si stanno usando gli stessi foil dei SUP, ma con il vento forte si possono usare anche i più piccoli per surf e kite, che sono più veloci e manovrabili. Come si cambia direzione? Come col windsurf o il kite: ci si può girare sopravento (virata) o sottovento (strambata).

Ricordo che, quando è arrivato il kitesurf, il mondo del windsurf non credeva che avrebbe mai preso piede, e ora vedo un po’ lo stesso scetticismo riguardo al wing foil. Secondo te avrà un futuro o sarà solo un entusiasmo passeggero? Molte persone hanno problemi a recepire le novità, rimangono legate a quello che sanno fare, non vogliono rimettersi in gioco. Io vivo in una spiaggia ventosissima gran parte dell’anno e voglio uscire in mare tutti i giorni e gli sport acquatici sono diventati il mio lavoro, quindi ben vengano le novità! Ho iniziato con il kitefoil tre anni fa, poi il windfoil mi ha completamente catturato e ora il WING sembra essere ancora più interessante, anche con il vento forte e le onde. A me piace godere del mare, in tutte le sue forme e condizioni. Io sono convinto che il wing foil affiancherà kite e windsurf come una valida terza disciplina di sport acquatici legati al vento. Siamo pratici, i costi? Al momento i wing costano in media sugli 800 €, tavola e foil direi dai 2.500 ai 4.000€. Quindi se devi partire da zero, l’investimento si sente, ma se possiedi già un SUP Foil, la cosa è decisamente più abbordabile. Il bello è che con un’unica tavola-foil-wing si copre un range enorme, quindi tutto sommato non serve tanta roba. Prova a spiegarci le tue sensazioni mentre vai in wing foil… Ti confesso che sta cosa mi piace veramente tanto, da non voler fare altro! Penso che sia la sensazione di endless carving che ti da il foil, sembra di essere su un’onda senza fine. L’ala è solo un complemento per mantenere un minimo di velocità. Non si salta alto come con il kite e non si va veloci come con il windsurf, ma è semplicemente troppo divertente. Sensazione di libertà assoluta ed esercizio fisico eccezionale: niente trapezio! 11


KITE FOIL

Irene Tari

Intervista raccolta da: Roberta Pala Foto: Martina Orsini e Alex Schwarz/IKA

Irene Tari, classe 2003, è una giovane atleta di kiteboarding, che ha già portato a casa importanti risultati nella specialità TT:R, per poi passare, in vista dell’ammissione del Kiteboarding a Parigi 2024, alla disciplina Foil Kite. Reduce dalla gara del Campionato del Mondo, appena conclusa a Cagliari, porta a casa un importante quarto posto nella sua categoria. Sportiva a tutto tondo, Irene si sta impegnando duramente per raggiungere l’obiettivo Olimpico, le abbiamo fatto qualche domanda sul suo cambio di percorso in questo 2019 e sui suoi obiettivi futuri. Un 2018 alla grande, e un 2019 iniziato con l’avventura del Kitefoil, bilancio di questa stagione? Il 2019 segna l’inizio della mia avventura nel kitefoil, decisione che ho maturato per l’ammissione della nuova classe Formula Kite alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo l’attività nella classe giovanile TT:R, che mi ha permesso di fare esperienza anche a livello internazionale e mi ha portato molte soddisfazioni, il passaggio al kite foil si sta rivelando molto impegnativo ma anche molto stimolante. Gli allenamenti saranno molto diversi dal TT:R, su cosa hai dovuto lavorare, per affrontare la nuova disciplina? Gli allenamenti sono ovviamente molto diversi, ma prima di poter parlare di allenamento vero e proprio ho dovuto imparare da zero a condurre un attrezzo “alieno” con tutte le paure e le difficoltà del caso. La velocità incredibile del kite foil è qualcosa di eccitante, ma 12

all’inizio ti disorienta e ti spaventa. Cosa non semplice è stata anche abbandonare il pump e passare ai cassonati… tenerli su con poca aria è un’impresa nell’impresa! Materiali? Che cosa utilizzi come tavola, foil e vela? Ho iniziato con una tavola e piantone di seconda mano poi, dopo le primissime gare, ho adottato tavola Groove e piantone Chubanga. Per i kites, al momento, uso Flysurfers. Hai qualche supporto esterno per affrontare i viaggi e le gare, visto l’inevitabile impegno economico? Sì, l’impegno economico è veramente grande, per i materiali soprattutto, ma anche per le trasferte e l’abbigliamento tecnico. Al momento posso contare sull’aiuto di un paio di sponsor e del mio circolo che spero di non deludere. So che devo lavorare duro perché, in questa classe, ho tutto ancora da dimostrare e le atlete al vertice mondiale sono veramente su un altro pianeta! In questo tipo di discipline, soprattutto legate al settore competitivo, è molto importante il confronto, riesci ad allenarti con altri atleti Kitefoil? Dove ti alleni di solito? Di solito mi alleno a Terracina tutte le volte che posso, dopo la scuola. Non è facile trovare qualcuno con cui confrontarsi e allenarsi, e spesso il confronto vero e proprio avviene in gara, comunque mi sto guardando intorno e conto di organizzarmi.


KITE FOIL

©Martina Orsini

Hai un supporto di un tecnico FIV per gli allenamenti? Periodicamente ho il supporto del tecnico FIV della classe, Simone Vannucci, che mi convoca per gli stage federali insieme ad altri atleti e queste sono occasioni preziose. Il risultato di Cagliari è stato importante, quarto posto nella tua categoria, qual è stata la maggiore difficoltà nella gara e quale avversaria ti ha impressionato di più? Cagliari è stata l’ultimo impegno internazionale del 2019, se ad aprile mi avessero detto che avrei partecipato a una tappa delle Kite Foil World Series avrei sorriso, ma invece ero là! Paradossalmente, la maggiore difficoltà non è stata il fortissimo Maestrale del primo e dell’ultimo giorno, con il quale ho invece ottenuto i

miei migliori parziali, ma l’aria leggerissima del secondo giorno, quando non riuscivo a tenere su la mia 18mq. L’avversaria che mi ha impressionato di più è Daniela Moroz, sapevo già tutto di lei, ma vederla all’opera è stato fantastico! In una prova me la sono vista arrivare a pochi metri da me, soltanto una posizione avanti: era partita con 5 minuti di ritardo e mi aveva recuperata al secondo giro! Obiettivi futuri? Parigi si avvicina… Il mio principale obiettivo è, a breve termine, quello di continuare a crescere più velocemente possibile, per avvicinarmi alle più forti e poter dire la mia nei prossimi confronti internazionali. A lungo termine l’obiettivo non può che essere la partecipazione alle Olimpiadi, ma c’è ancora tempo… e tantissima strada da fare…

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TEST SESSIONS

Altezza piantone: 850 mm Fusoliera: 885 mm Front wing: 700 mm Area Front wing: 810 cm2 Back wing: 450 mm Area Back wing: 255 cm2 Attacco: 4x screws plate

Rider e test: Ovo Misure: 202 cm x 77.2 cm Volume: 131 l Pinne: 2x US Box

Naish Micro Hover 131 La trasferta al Lago di Garda in cui abbiamo provato il Naish Micro Hover 131 è stata una delle ragioni che ci han fatto venire voglia di raccontare (come sempre a modo nostro) l’esplosiva realtà del foil. La Micro Hover deve il proprio nome allo shape super compatto, con una lunghezza di appena 202 cm e larghezza di 77,2 cm. Questo shape COTAN con poppa squadrata e prua troncata permette alla tavola di mantenere ottima direzionalità e anticipo di planata, nonostante la lunghezza ridotta. La poppa ha un channel in carena nella posizione della pinna, in cui trovano posto due US box per montare il foil. In questo caso il foil che abbiamo utilizzato era un Naish Windsurf 1150 dotato dell’ultima versione dell’attacco rapido Abracadabra, che permette di montare e smontare il foil senza l’utilizzo di chiavi o cacciaviti. Abbiamo provato la Micro Hover 131 a Torbole in una giornata in cui quelli bravi con lo slalom erano fuori con vele da 8.0 in su, mio figlio che pesa 70 kg planava a stecca con una 6.0 e un 110 litri, mentre il sottoscritto che pesa 95 Kg è entrato in acqua con una Naish Lift 4.5 e la Micro Hover 131. Il risultato è stato che tutti quelli che erano in acqua hanno planato e si sono divertiti! Anche il sottoscritto con una vela a dir poco microscopica per le mie abitudini, mi sono divertito come un bambino: alle prime raffichette che hanno cominciato a 14

riempire la vela, il foil comincia a dare portanza facendo provare le tipiche sensazioni della tavola il planata, il piede anteriore si infila quasi in automatico nella strap e appena il piede posteriore si appoggia a poppa vicino alla zona della strap posteriore, la tavola comincia ad alzarsi. A questo punto è tutto nelle vostre mani: se avete paura di decollare aprite la vela, e fate atterrare la tavola più o meno dolcemente. La prua ampia corta e col volume nei punti giusti aiuta ad assorbire l’impatto dell’atterraggio, limitando la tendenza alla catapulta. Se invece sapete già come gestire l’emozione del volo, allora vi basterà trovare l’equilibrio giusto fra corpo e vela, tenendo la vela aperta quel tanto che serve per tenera il foil all’altezza che vi fa sentire più sicuri. Il volume è giusto e aiuta a galleggiare bene e planare in fretta, tanto quando si vola qualche litro in più non si sente nemmeno. La sensazione è quella di estremo divertimento e facilità, unite a quelle di libertà che si prova quando fra le mani si stringe una vela da 4.5 e non una 9.0! La Micro Hover ha confermato che con un buon foil e una tavola funzionale e con sufficiente volume, ci si possa divertire volando anche con vele di piccole dimensioni, diventando quindi un’interessante alternativa alle uscite con vele a taglia forte!

Abracadabra Quick Plate Connection


TEST SESSIONS

Rider: NiFe135 Test e toto: Ovo

Altezza piantone: 850 mm Fusoliera: 885 mm Front wing: 700 mm Area Front wing: 810 cm2 Back wing: 450 mm Area Back wing: 255 cm2 Peso: 4,2 Kg Attacco: Deep Tuttle

Moses Hydrofoil Vento 85 Per provare questo foil abbiamo rispolverato una nostra vecchia tavola slalom da 135 litri con attacco Deep Tuttle che da quasi un paio di stagioni prendeva polvere nella sua sacca. Lo abbiamo provato nelle condizioni di vento tipiche dell’Alto Adriatico in estate, ovvero super leggero, abbinato con vele da 5.8 a 6.9 senza camber. In pratica abbiamo utilizzato il foil come alternativa all’utilizzo della 8,6 con Camber. Già quando abbiamo ricevuto la scatola contenente l’attrezzo non stavamo più nella pelle. Il Moses HF Vento 85 ha un bellissimo piantone da 85 cm in materiale composito con carbonio a vista e attacco Deep Tuttle integrato (peso 1,960 kg), che si innesta tramite due viti a brugola su una fusoliera da 100 cm in alluminio al manganese (peso 1,120 kg). La front wing è ampia, sempre in materiale composito con carbonio a vista, apertura da 79 cm e superficie da 1.529 cm2 (peso 0,960 kg). La back wing è sempre in materiale composito, apertura da 45 cm e superficie da 325 cm2 (peso 0,230 kg). Tutta la viteria e le chiavi per il montaggio sono inclusi nella scatola. Il montaggio è semplice e vista la presenza di carbonio, alluminio che lavorano immersi in acqua salata, è importante ricordare di mettere il grasso nelle viti, onde evitare che le correnti galvaniche che si possono generare durante l’utilizzo facciano ossidare le viti quel tanto che basta a rendere complicate le procedure di smontaggio. Una volta assemblato, il peso complessivo del foil è di 4,24 Kg. Sin dalla prima prova in acqua, le sensazioni fornite dal Vento 85 sono illuminanti: molto facile e intuitivo, grazie alla superficie importante sviluppa una bella portanza, che permette di planare e decollare molto velocemente, anche con vele relativamente piccole. La semplicità di utilizzo permette sin dai primi bordi di prendere

confidenza con le fasi di volo e di atterraggio (più o meno brusche), per cominciare a impostare con sicurezza andature strette o larghe. Abbozzare le prime strambate viene quasi naturale. Chiuderle con successo anche no, ma è solo questione di esercizio. La velocità di punta ovviamente non è confrontabile con quella di foil più tirati da competizione, ma per chi è alle prime esperienze con un foil, la sensazione di velocità generata è più che ragguardevole e più sufficiente a rendere ogni uscita adrenalinica. La prontezza al decollo, le caratteristiche di controllo di questo profilo e la semplicità con cui ti invita a impostare le manovre, ci incuriosiscono a provare questo foil anche con le onde, cosa che per altro è prevista dal costruttore. Concludendo, promuoviamo a pieni voti questo foil disegnato e costruito interamente in Italia (per essere più precisi in Romagna) che copre perfettamente il programma freeride entry level, ma vi terremo aggiornati sulle nostre valutazioni fra le onde, non appena ne avremo occasione. 15


TEST SESSIONS

Test: Smink Rider: Fabrizio Foto: © Nucci lunghezza : 230 cm larghezza : 81,5 cm volume : 130 litri peso dichiarato : 9,5 kg peso ril. con straps e pinna : 10,3 kg costruzione : Ace-TEC (termoformato) scassa pinna : deep tuttle (foil box) pinna di serie : Select S1 43 cm

Altezza piantone: 850 mm Fusoliera: 885 mm Front wing: 700 mm Area Front wing: 810 cm2 Back wing: 450 mm Area Back wing: 255 cm2 Peso: 4,5 Kg Attacco: Deep Tuttle

Bic Techno Wind Foil 130

Dopo aver provato la versione leggera PRO (C-TEC: carbon/glass fibre sandwich), di cui trovate il test sul numero di WIND NEWS giugno/luglio, per completezza concludiamo la “saga” del Techno Wind Foil 130 con la prova della versione ACETEC, un po’ più robusta e pesante, ma anche pesantemente più economica (1.299 euro contro 2.229), aspetto che abbiamo apprezzato molto, perché quasi 1.000 euro di differenza dal modello da “ricchi”, quasi non si sentono o almeno non si avvertono in un uso legato al foil. In assetto freeride è chiaro che il Techno Wind Foil 130 che aveva registrato anche nella versione PRO un leggerissimo ritardo in partenza in planata in condizioni di vento super leggero, paga il peso in più che si fa sentire in condizioni loffie, mentre con il vento di intensità media la tavola rimane facile da gestire, viaggia relativamente veloce sul bordo, attaccata all’acqua e rimane duttile sia nella conduzione su piani d’acqua parecchio incasinati che in strambata. Ma è abbinato al foil in carbonio “dedicato” (fusoliera: 850 mm - albero: 850 mm - ala anteriore: 700 mm2 - stabilizzatore: 16

450 mm - peso: 4.50 kg - prezzo: 1349 euro) che abbiamo veramente apprezzato questo Techno Wind Foil 130. In un’ottica di avvicinamento a questa disciplina che prevede di partire a “svolazzare” già con i piedi nelle straps per riuscire a controllare l’assetto in volo, questa tavola, anche senza osservare questa “basilare” regola, permette un approccio graduale e dimostra una mega accessibilità e stabilità anche per chi è alle prime armi nella pratica del foil, tenendo anche conto che la costruzione “robusta” salvaguarda la “vita” della tavola. Piano, piano abbiamo affinato anche noi la pratica con il foil e in quest’ottica abbiamo abbinato al Techno, una 5,3 wave, quando le condizioni del termico era più da vele da 7.5/8.0. E siamo riusciti a “godere”, divertendoci delle uscite in puro freeride foil per cui questa tavola sembra stata concepita appositamente, planando con un filo di vento con una 5.3... Roba da non credere! Decisamente il modo in cui a noi piace praticare il Wind Foil: la fantastica sensazione di volare sull’acqua con vela piccola anche e vento leggero, mentre gli altri usano vele/ali da 8 m2 in su!


Have a foil day!

NEXT RIDE

Rider: Jacopo Giusti - Foto: Samuel Tomé/RRd - Spot: Langebaan, Sud Africa

#jacopo_rrd

©stp780 …essere in un acqua e scegliere le onde che preferisco, quando non c’è nemmeno un vero picco, sembra un sogno!

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