Sup News #02

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SUP NEWS supplemento a WIND NEWS SURF MAGAZINE – ANNO XXIV – N. 7/8 - 1 dicembre 2016 – MENSILE – Spedizione in abb. postale - POSTE ITALIANE s.p.a. - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, direzione commercial business Savona

€ 3,00

# 02 Inverno 2016-2017 SUP trip SUP tech SUP brico SUP eventi SUP test

Dana Point - PGG Novità 2017 Da mono pinna a 2+1 Surfin’Venice, Sottomarina, Lignano SUP Race MOKI Tube 11’ RRD Air Evo 10’2’ RRD Air Windsurf Simmer Makana Allround 10’

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Photo credit: Stefano Bergodi


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SOMMARIO

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SUP spot

Sinis e dintorni

30

Editoriale 10

SUP tech

Novità 2017 40

Shopping 14

SUP trip

California Dreamin’

48

Surfin’Venice 16

SUP brico

Da monopinna a 2+1

56

SUP in Chioggia

20

SUP test

MOKI Tube 11’

60

Lignano SUP Race

23

RRD AirWindsurf

61

Tavole antiurto 22

RRD AirEvo 10’2

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Local hero 28

Simmer Makana 10’0

62

Insider trading 33



Editoriale

Rider: Leonard Nika @ Portugal - Photo: Cyn Bakker #suppismo [sup-pì-ʃmo]

Potremmo quasi dire che noi di Sup News abbiamo coniato una nuova parola, che troveremo sempre più spesso anche sui social, magari preceduta da un cancelletto: #suppismo. Con questa parola ci piace definire “qualsiasi attività abbia a che fare con la nostra stupefacente passione per quello sport con la pagaia da praticare in ogni modo, purché ci dia soddisfazione”. E di tutti gli aspetti del suppismo continuerà a trattare questa giovane rivista, appena approdata alla stampa del secondo numero, con nuovi collaboratori e nuovi reportage, e nuovi test e nuove rubriche, tutto sempre e rigorosamente sulle ali di quell’entusiasmo che ci ha fatto decidere di partire per quest’avventura. Questo secondo numero, è l’ultimo numero del 2016, anno inaugurale di Sup News. 10

Nel 2017 usciremo con quattro numeri, a cadenza trimestrale: marzo (Primavera 2017), giugno (Estate 2017), settembre (Autunno 2017) e dicembre (Inverno 2017), che verranno distribuiti solo in abbonamento postale e tramite la nostra rete di rivenditori. In fondo alla rivista trovate un paio di pagine. La prima è quella dedicata ai nostri rivenditori, ovvero negozi, club e scuole dove potrete trovare e acquistare questa rivista al costo di 3 Euro. La seconda pagina, è invece dedicata a quei Club che si stanno dando daffare per promuovere Sup News attraverso la raccolta di abbonamenti fra soci, amici, corsisti e conoscenti. Lo scopo è virtuoso: dare linfa, ossigeno e radici profonde a una giovane rivista che vorrebbe radicarsi nel panorama del suppismo italiano per raccontarlo alla sua maniera. Buon suppismo a tutti!


Sistema di connessione esagonale disponibile su tutti i modelli della collezione Reptile Sup 2017

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Rider: Sara Hauser #tabou - Photo: courtesy Tabou-sup

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Wind News magazine www.windnewsmag.it mail: supnews@sabatelli.it Tel./fax +39 019 823535 +39 019 821997 Direzione, amministrazione e pubblicità: Via Servettaz 39 - 17100 Savona REG. AL TRIBUNALE  DI  SAVONA N. 434/94 DEL  24/06/1994 Direttore Responsabile - “smink” fabio sabatelli Redattore capo - “ovo” ovidio ferrari Art director - fabrice blow Pubblicità - lorenzo leoni

riccardo ciriello, 2EMME Photorace, alessia fulceri, daniela meloni, Nico-SURFtoLIVE, stefano “pydo” padovani, fabio boschetti, emanuela cauli, 808photo. me, Georgia Schofield, redbullcontentpool.com, f-one, spyki shots, ben touard, luigi reghitto, andrea levratto, smink, mandy l mcmurdo, silvia berretta, cyn bakker EDITORE E STAMPA Marco Sabatelli Editore s.r.l. Via Servettaz 39 -17100 Savona DISTRIBUTORE PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. 20090 Segrate (Mi) Gestione rete di vendita e logistica: PRESS-DI via Mondadori 1 - 20090 Segrate (MI)

COLLABO IN THIS NUMBER: francesco leggio, nicola gianni, missing in action, mr. incredible, the insider, riccardo villetti, luigi reghitto, silvia berretta, leonard nika, paolo marconi, mirco “fire” sarti, lorenzo boschetti

“Difesa della privacy”: i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. La riproduzione di articoli e foto pubblicati su questo numero è vietata.

FOTOGRAFI: de piccoli, cavalli, ovidio ferrari, fabio sabetelli,

Segreteria abbonamenti: beppe forni - tel. +39 019 823535 821997

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WINTER EVENTS W.A.S. Christmas Race 2016 Domenica 11 Dicembre 2016 si svolgerà presso la sede della W.A.S. WIND AND SEA di Savona la 6a edizione della “W.A.S. CHRISTMAS RACE” . LA gara si svolgerà sulle acque antistanti la sede della W.A.S. e si svilupperà in base alle varie categorie di natanti sulle seguenti distanze: 4 km (short)- 12km (long). Unica categoria di età per tutte le imbarcazioni: OPEN (maschile/femminile). Per partecipare alla gara sarà obbligatorio indossare giubbotto di salvataggio (per le canoe), il leash (per i S.U.P.) ed essere in possesso di Certificato MedicoSportivo. La quota dell’iscrizione alla gara è di 25 Euro per gli adulti e di 15 Euro per i ragazzi under 20 anni e comprende cappellino natalizio e buono pranzo. E’ obbligatoria la pre-iscrizione alla gara utilizzando l’apposito Modulo di Iscrizione scaricabile sul sito www.windandsea.it e sulle pagine Facebook “W.A.S. Canoe Team” o da richiedere via e-mail all’indirizzo sezionesportiva@windandsea.it

Xmas SUP Cup 2016 Anche quest’anno si terrà a Bellaria Igea Marina il tradizionale appuntamento Natalizio col SUP: la ormai famosa Xmas SUP Cup. Romagna Paddle Surf in collaborazione con Nautica Urban e VivIgea è lieta di invitare tutti gli amanti della disciplina con la pagaia a questo evento che è sempre capace di regalare grandi emozioni a tutti i partecipanti. Gli altleti Race si sfideranno nelle fredde acque dell’Adriatico per vedere chi sarà capace di vincere l’ultimo evento della stagione 2016, mentre una miriade di amatori potranno pagaiare lungo la costa godendosi una sana uscita in SUP in compagnia, magari vestiti con costumi allegorici che ricordano le imminenti festività natalizie! Il tutto accompagnato dalla calda accoglienza romagnola e dal bellissimo presepe di sabbia. Un evento unico e imperdibile. Per info e iscrizioni: info@romagnapaddlesurf.it - www.romagnapaddlesurf.it

Gla Gla Race 2017

Gli amanti del SUP invernale e delle condizioni estreme non possono perdere la quarta edizione della Gla Gla Race, che avrà luogo sabato 21 gennaio 2017 a Talloires sul Lago di Annecy in Francia. I professionisti della pagaiata sulle acque ghiacciate potranno contendersi i 3.500 Euro di Prize money in palio, mentre ai circa 200 amatori ammessi alla gara resterà la soddisfazione di poter completare un bel percorso in uno scenario invernale da cartolina e in condizioni da ricordare, con una temperatura dell’acqua di circa 4°C! La GLAGLA RACE è una gara insolita che durante l’ultima edizione ha riunito ben 200 amatori dello Stand Up Paddle provenienti da Francia, Svizzera, Italia, Spagna, Austria e Germania. I posti sono limitati a 400 partecipanti e finiscono in fretta. Per iscrizioni e info mandate una mail a: info@alpinelakestour.com 13


SHOPPING

RESTUBE A prima vista potrebbe sembrare il classico marsupio porta oggetti, ma in realtà si tratta di un pratico kit di autosoccorso, pensato per tutti i tipi di sport acquatici, SUP, kite e Windsurf compresi. Questo pacchetto può essere assicurato in vita con una comoda cintura (o al trapezio, in caso di altre attività veliche) e in caso di necessità basterà tirare il cordino di sicurezza, per fare gonfiare immediatamente una boa galleggiante a forma di tubo, che può essere utilizzata per l’autosoccorso, o il soccorso di altre persone in difficoltà. Info: www.restube.com

Pagaie in Bamboo Bambooster è la pagaia che Moki ha realizzato per prima, con telaio realizzato in autoclave con il miglior carbonio preimpregnato e poi rivestito all’esterno da fibra naturale di bamboo. Lo shaft ha un reflex medio progressivo grazie all’orientamento delle fibre e al diametro differenziato dell’asta, mentre la pala è sottile e corta con uno shape esclusivo Moki. Con i suoi 500 gr di peso e le sue caratteristiche tecniche, Bambooster viene proposta non solo come modello ideale per il SUP Surfing, ma anche per gli amanti del cruising sportivo. Info: www.mokiosup.com info@mokisup.com

Celsius Pro Chest Zip

Disponibile negli spessori 5/3 e 4/3, la Celsius Pro rappresenta un ottimo compromesso fra capacità di mantenere il calore corporeo e flessibilità durante l’utilizzo nelle uscite invernali in condizioni rigide (ma non polari). Questa muta con zip frontale è realizzata con neoprene Limestone superstrech, che è il neoprene più flessibile sul mercato ed è disegnata col minor numero di pannelli possibili, per evitare zone di tensione lungo le cuciture. Particolare cura è stata dedicata alla libertà di movimento degli arti superiori. Info: www. robertoriccidesigns.com

ALU PADDLE CLEAR Per gli amanti dell’avventura e del Design, Simmer ha sviluppato una interessate pagaia entry level, divisibile in tre parti e caratterizzata da una pala realizzata in resistente materiale translucido. La pagaia è regolabile con una lunghezza da 110 a 210 cm e permette a tutti di potere andare in acqua a pagaiare. Info: www.simmerstyle.com 14


SHOPPING IQ Free Vandal propone la gamma di tavole gonfiabili IQ Free come versatili longboard per prendere qualche onda, pagaiare su acqua piatta o addirittura da utilizzare per pagaiate in long distance. Queste tavole mantengono lo stesso spessore da 5’’ delle IQ Surf, ma hanno outline più allungata e più larga, per dare più stabilità in andatura e in manovra. Oltre alle misure 11’1, 10’9, 10’7, è stata aggiunta una nuova misura 10’5. Info: www.white-reef.com COBRA RACE 83 Per gli amanti della pagaiata ad alte prestazioni, Reptile propone la pagaia Cobra Race 83, che deve il suo nome allo shaft stretto ed allungato che ha una superficie di 83 Pollici quadrati. La pala è caratterizzata da shape biconcavo, con spina pronunciata al centro della pala per migliorare la stabilità in pagaiata. Cobra Race 83 è disponibile anche nella versione in 3 pezzi. Tutti i modelli sono realizzati con tecnologia Reptile Shaft Reflex Technology, un particolare posizionamento delle fibre che dona alla pagaia una grande reattività. Per info www.reptile-sup.com Magmatico La Meteor Magma è la muta che il brand francese Manera ha disegnato per le fredde uscite invernali. Il neoprene Magma oltre ad essere un ottimo isolante risulta essere estremamente soffice, grazie alle eccellenti caratteristiche di allungamento che mantengono il neoprene flessibile anche quando si ha a che fare con spessori 5/4/3 come quelli che caratterizzano la Meteor Magma. Info: lucamarcis@hotmail.com

White waters BIC ha implementato la propria gamma di SUP gonfiabili con un paio di modelli destinati all’utilizzo nei fiumi e nelle rapide. La linea guarda caso si chiama River ed è disponibile in due misure: 7’6’’ x 31’’ (155 l) e 9’2’’ x 36’’ (280 l). Le tavole hanno una rocker line con rocker accentuato, pinna a basso profilo, maniglie extra e outline disegnata per la massima stabilità. Il 7’6 ha uno spessore di 4”3/4, mentre il 9’2 ha uno spessore di 6’’ per migliorare la rigidità. Info: Rossella.Marchi@bicworld.com 15


EVENTI 2016

RRD Surfin’Venice 2016 Testo: Francesco Leggio Foto: De Piccoli, Cavalli, courtesy RRD

L’ormai classica manifestazione estiva Surfin’Venice è giunta alla sua sesta edizione, eppure non finisce mai di stupire e di regalare emozioni fortissime a quanti hanno la fortuna di poter partecipare. Sarà per il fascino di una delle più belle città del mondo, sarà per il fatto che la si può vivere e vedere da una prospettiva che solo un SUP può regalare. Fatto sta che chi partecipa non vede l’ora che arrivi l’edizione successiva! Venezia l’avevo vista in tutte le salse: dall’alto di un aereo, a bordo di un traghetto o di una gondola, ma “viverla” dal Sup è stata un’esperienza che non dimenticherò finché campo. Di luoghi particolari difficilmente raggiungibili via terra ne ho visti parecchi, ma pagaiare tra calli, palazzi rinascimentali, gotici e barocchi, o passare sotto il ponte di Rialto è stato andare oltre! È stata davvero una cosa fuori da ogni canone. L’opportunità mi è stata data dalla sesta edizione della RRD Surfin’Venice 2016, che ha aperto le porte dei canali di Venezia ad un centinaio di fortunati provenienti da ogni angolo del vecchio Continente, che ha così avuto modo di sfilare lungo il 16

Canal Grande nel bel mezzo di una città unica al mondo. Malgrado fossi impegnato nell’insegnamento presso la Windsurf Sup School di Lignano Sabbiadoro, ho accettato volentieri di condividere una giornata con chi ama veramente questa disciplina sportiva, che sempre più sta prendendo piede a livello planetario. Tavole, pagaie e “divise” messe a disposizione dalla Roberto Ricci Designs, oltre che rendere più spedito il trasferimento, una volta in acqua hanno dipinto la laguna di una variegata gamma di colori senza pari. Leggere lo stupore sui volti dei locali impegnati nella vita


EVENTI 2016

Surfin’Venice e le sue emozioni indimenticabili: la partenza, l’ingresso in Canal Grande, il passaggio sotto ai primi ponti...

Districarsi nelle acque agitate dal traffico cittadino non è semplice, ma la soddisfazione è arrivare alla meta...

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EVENTI 2016

Sopra: passaggio davanti a uno dei tanti spettacolari palazzi di Venezia - Sotto: foto di gruppo a S. Giorgio davanti a Piazza San Marco

quotidiana e dei turisti affacciati sui balconi, o comodamente seduti su gondole e vaporetti, ha fatto da sprone ai partecipanti all’evento non competitivo, svolto su un percorso di sei chilometri con partenza dal Tronchetto e con destinazione l’Isola di San Giorgio ubicata di fronte a Piazza San Marco. Non credo di esagerare dicendo che nessuno dei partecipanti dimenticherà una simile esperienza, resa migliore da uno splendido sole che ha accompagnato quella che si è rivelata essere un’autentica passeggiata. La gioia letta sui volti 18

sorridenti di chi c’era mi ha fatto intuire che Eliana Argine e il suo staff hanno fatto centro, convincendomi a portare alla prossima edizione il maggior numero di corsisti possibile. Tutt’ora, mentre sto scrivendo queste poche righe, ho ancora nelle orecchie il brusio della gente che ci guardava attonita e il suono delle campane, intercalati dallo sciacquio delle pagaie che fendevano l’acqua non proprio cristallina, dove più di qualcuno ha fatto un tuffo involontario. Che altro aggiungere: ci becchiamo nel 2017!


BEACH BREAK CERA VERDE Nel surf come nel SUP, chi più chi meno, a tutti quanti può capitare di fare uso di cera, o WAX. La mettiamo sul “nose” dei SUP o sul deck delle shortboard, o addirittura sul manico della pagaia per avere un miglior grip in fase di pagaiata. Il fine è quello di divertirsi, meglio e di più, ma poi dimentichiamo di chiederci cos’è quella sostanza che viene a contatto con la nostra pelle, come viene prodotta, e poi che fine farà una volta che l’avremo grattata via dalla tavola. Tutte queste domande se le sono fatte i ragazzi di Greenfix, che hanno deciso di abbandonare la paraffina di derivazione petrolchimica, per sviluppare un prodotto naturale, rinnovabile, biodegradabile e 100% Made in France. Info: info@holysport.com

MISTRAL-ITALIA Da Settembre 2016 lo storico marchio Mistral ha un nuovo distributore italiano per quanto riguarda le tavole e gli accessori. Si tratta di Andrea Baldini, noto esponente della disciplina dello speed in windsurf meglio conosciuto come “Il Principe”, che sta dimostrando di sapersi ben destreggiare anche nel campo delle tavole con la pagaia. Mistral propone una collezione molto completa di tavole da SUP sia in materiale composito sia gonfiabili. Info Mistral-Italia: +39 335 6159501 info@mistral-Italia.com www.facebook.com/mistralboards QUICK FIN per BIC SUP Le nuove tavole della collezione BIC SUP 2017 prodotte in tecnologia ACE-TEC e TOUGH-TEC verranno accessoriate col nuovo sistema Quick-Fin, un sistema brevettato dalla Kumano Systems, che permette di montare e smontare la pinna centrale delle tavole senza bisogno di utilizzare cacciaviti o altri utensili. Questo sistema renderà per i centri SUP molto più veloce ed immediato togliere la pinna per riporre le tavole una volta utilizzate, e molto più veloce e semplice montare la pinna prima dell’uscita in acqua. I modelli di pinna attualmente disponibili sono Dolphin 10” e Touring 9”. Per maggiori info: www.bicsport.com KAZUMA Kazuma è un noto marchio hawaiiano che da 25 anni produce custom surfboards e già da qualche anno ha riversato la propria esperienza anche nella produzione di tavole per il SUP. Tanti i modelli in collezione, fra gli altri lo Shibi si sta facendo notare anche fra le onde nostrane grazie alle doti di grande polivalenza e manovrabilità. Info: kazumaitalia@gmail.com

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EVENTI 2016

SUP in Chioggia Zero Edition

Le foto che ci piacciono, con tanta gente soddisfatta di quel che ha appena fatto! Testo: Nicola Gianni – Scuola Sup Sottomarina Foto: Riccardo Ciriello - Phrenetic

Nell’estremo lembo a sud della Laguna di Venezia c’è una città fatta di piccole isole unite da ponti e attraversate da canali. L’acqua è il suo elemento fondante: né mare, né laguna, né fiume, ma un mix unico di tutto ciò rende Chioggia una perla incastonata nel blu che la circonda. Chi nasce e vive in un luogo come questo ha dentro di sé l’innato istinto di esplorare e di non fermarsi dove finisce la terra sotto i piedi. Il sup ha reso questo sogno possibile. A Chioggia e nel suo lido, Sottomarina, esiste un gruppo di paddler della prima generazione che ha visto nascere il movimento SUP Adriatico e del nord est d’Italia. La partecipazione a eventi e competizioni in giro per la Penisola ha sviluppato l’idea di portare nelle acque interne della città le attività e le uscite che normalmente si svolgevano nel suo lungo litorale. Da queste esperienze nasce nel 2014 la Scuola Sup Sottomarina che ha voluto riservare l’edizione test di SUP IN CHIOGGIA agli 20

appassionati che la frequentano. Un’esperienza unica di turismo lento ed ecosostenibile alla scoperta degli scorci più affascinanti della città lagunare... Così, domenica 28 agosto 2016 ventidue paddler hanno potuto pagaiare per la prima volta lungo i sentieri d’acqua incantati del centro storico attorniati da palazzi e ponti risalenti all’epoca della Serenissima. L’intero percorso si è svolto nelle acque interne della Laguna del Lusenzo che circonda la città ed ha costeggiato il centro storico di Sottomarina per poi inoltrarsi nei canali interni di Chioggia. Il ritrovo per i partecipanti è stata la base del sup-center: lo stabilimento balneare Zanzibar, sede della Scuola Sup. Dopo un breve briefing per ripassare il percorso e le regole di navigazione in laguna i paddler si sono avviati a piedi, trasportando le loro tavole al più vicino accesso alla laguna distante poche centinaia di metri. L’itinerario prevedeva di lambire un breve tratto a ovest della località balneare, costeggiando alcuni cantieri nautici siti nell’Isola del Buon Castello nella laguna interna, per poi


EVENTI 2016

Indovinate che chiesa è questa?

In questa pagina: momenti della SUP in Chioggia, dalla partenza in spiaggia, fino all’arrivo nei canali della città 21


EVENTI 2016

Sotto: quelli della SUP in Chioggia - Sopra: Chioggia e la scoperta di nuove prospettive...

proseguire navigando attorno all’Isola dell’Unione che collega i centri storici di Chioggia e Sottomarina. Dopo pochi chilometri di passeggiata in acque calme i partecipanti hanno potuto raggiungere il centro storico della città e addentrarsi nei suoi pittoreschi canali interni. A nord del primo canale percorso, il “Canale di San Domenico”, si trova l’omonima chiesa che ospita il Cristo di San Domenico. La leggenda vuole che la sua statua lignea sia stata rinvenuta in mare divenendo così l’icona protettrice della locale marineria peschereccia. Nell’estremità sud del canale invece trovano posto alcuni cantieri nautici centenari che offrono ancora oggi uno scenario spettacolare ospitando imbarcazioni di ogni tipo. Percorso questo primo canale, tra lo stupore e la curiosità di cittadini e turisti attirati dalla coloratissima brigata di pagaiatori, il gruppo si è diretto verso la Piazza Vigo sede dell’imbarcadero per le linee di trasporto acqueo che collegano Chioggia a Venezia e del monumentale ponte di marmo bianco. 22

Nella stessa piazza ha sede anche il monumento che rappresenta il simbolo della Città: il leone di Chioggia (o gàto per le sue dimensioni ridotte) che dall’alto della sua sede domina il lungo Corso del Popolo. Imboccato il Canale della Vena, che taglia la città e la percorre per tutta la sua lunghezza, il gruppo ha potuto effettuare una sosta per rifocillarsi presso un locale tipicamente chioggiotto per poi ricompattarsi ed infine affrontare l’itinerario di ritorno. L’escursione cittadina è durata un intero pomeriggio ed ha abbracciato solo alcune delle molte zone della città percorribili in sup. L’edizione zero di SUP IN CHIOGGIA è stata la prova generale di un evento dal format innovativo che coniuga sport, turismo e cultura e che intende ripresentarsi nei prossimi anni rivolgendosi a un pubblico di appassionati sempre maggiore. L’appuntamento è per l’edizione 2017 con la Scuola Sup Sottomarina.


EVENTI 2016

Lignano SUP Race 2016 Testo: Freeride Freddy Foto: 2EMME Photorace

Il caos e la gioia della partenza sono alcune di quelle cose che ti fanno amare questa gara... Grande bagarre in partenza con 204 persone in acqua sui SUP nel main event, partenza lanciata da un biplano con fumogeni tricolore pilotato dal mitico Valter Paderni, 8 tra fotografi e cine-operatori sui gommoni in assistenza, 80 ragazzi in acqua a giocare nella finale della BIC SUP One Design KIDS Challenge, decine e decine di famigliari, amici e parenti assiepati in spiaggia a vedere che succede. Questi sono solo alcuni dei numeri che anche quest’anno è riuscita a segnare la ormai classica Lignano SUP Race, una di quelle gare che comunque vada, non delude mai le aspettative di chi si è iscritto! Le cose che mi hanno fatto entrare nella testa e nel cuore la Lignano SUP Race sono parecchie. Per prima cosa c’è la passione delle persone che l’organizzano, che ci mettono l’anima per fare venire tutto bene. E quando arrivi lì, lo capisci subito che c’è stato qualcuno che ha sgobbato sodo per mettere tutto in fila! Poi c’è il momento dell’iscrizione alla mattina presto ma non troppo, che pensi di metterci tutto il giorno vista la quantità di gente che c’è, e in un attimo è il tuo turno e ti trovi con il tuo sacchetto di carta in mano con dentro la tua lycra per la gara e parecchi altri gadget e quel bracciale per registrarti all’arrivo, che nemmeno alla Coppa del Mondo. E poi c’è quel clima lì,

che sembra di essere a un evento tipo Coppa del Mondo, però sono tutti sorridenti e gentili, anche quelli che si vede che sono lì perché vanno forte. E se per caso ti è caduta nella sabbia la vite della pinna, magari trovi anche qualcuno che ti presta la sua di pinna, e se hai la tavola un po’ sgonfia, uno che ti presta la pompa per rimetterti a posto con la pressione puoi stare tranquillo che lo trovi. Ma poi arriva il momento che davvero non ti dimentichi più e che tutti gli anni speri che ci sarà ancora, quando sei assieme a tutti gli altri in acqua e guardi cosa fanno gli altri, perché ovviamente allo skipper’s meeting non hai ascoltato niente, che stavi pensando dove avevi lasciato la pagaia e quindi non hai la più pallida idea di quando toccherà a te partire. Poi senti il rumore, un rombo assordante, tutti che si girano a destra per guardare e lo vedi arrivare, un fantastico biplano giallo che mentre arriva fa la sua bella scia di fumo bianco e arriva volando basso sul mare per tagliare la linea di partenza e aprire così i cancelli della gara. GENIALE! Non mi è mai capitato di partecipare a una gara di SUP in cui la partenza veniva lanciata da un aereo biplano! Indimenticabile! Poi ti accorgi che in realtà il biplano faceva solo parte della coreografia, perché nel frastuono del suo motore una tromba aveva suonato e tutti sono partiti a pagaiare come pazzi e allora 23


EVENTI 2016

Leonard Nika guida il trenino degli inseguitori... anche tu, via, a pagaiare come un forsennato come tutti gli altri per trovare il tuo posticino in tutta quella ressa. Poi passa l’aereo e ti ritrovi a pagaiare sempre come un pazzo ma più spompato, in debito di ossigeno e finisci nel bel mezzo della sua nuvola bianca di gas incombusti che si deposita densa sul campo di gara, e ti finisce tutta la poesia! Cominci a tossire, e ritorni alla realtà di tutte le gare di SUP, fatta di sudore, fatica e tanta acqua da percorrere pagaiando assieme a tante altre persone, che però è un po’ come essere solo. Una delle tante meravigliose contraddizioni di questo sport! Anche quest’anno la festa, la gioia, la goliardia e lo spettacolo non sono assolutamente mancati e come sempre l’organizzazione ha elaborato percorsi con diverse lunghezze per permettere a tutti di divertirsi al meglio delle loro possibilità. I super performanti del race hanno potuto confrontarsi lungo il percorso da 9 Km e quest’anno a darsele in acqua c’erano parecchi pezzi grossi, come i fratelli Nika, Giordano Bruno Capparella, Davide Ionico, i local Federico Benettolo e Leonardo Toso, gli sloveni con la tostissima Manca Notar e Bojan Bernard

Il popolo della Lignano SUP Race... 24

e poi gli austriaci, i liguri e di tutto un po’! La battaglia non è mancata, ma a condurre le danze e a portare a casa la vittoria ovviamente è stato il fuoriclasse Leonard Nika, con un Capparella che come sempre si è dimostrato pronto a dare la zampata che lo ha portato in seconda posizione e il giovane Davide Ionico altrettanto pronto a seguirlo a ruota sul podio lasciandosi alle a spalle Claudio Nika e tutti gli altri. Fra le ragazze vittoria netta della slovena Manca Notar, al secondo posto si piazza Laura Bartl, mentre nella bagarre per il terzo posto ad avere la meglio è la giovanissima Chiara Nordio. Gli amatori più competitivi si sono dati battaglia sul percorso da 6 km con Filippo Facchin che brucia sul filo di lana Tommaso Feri e Francesco Leggio, mentre fra le ragazze è Genni Callegari a precedere Elisabetta Vatta e Paola Callegari. Ma lo spettacolo, quello vero è sul percorso 3 Km, dove ci sono tutti quelli che c’erano per il puro gusto di esserci e di arrivare fino in fondo! Quelli che… il SUP tutti insieme a Lignano … perché no! Oh YEA! E in fondo, all’arrivo, ad aspettarti c’è una ghirlanda di fiori, un


EVENTI 2016

Chiara Nordio in lotta per la terza posizione... abbraccio, un cinque con gli altri partecipanti e poi la festa di essere riusciti a farcela! E la certezza che l’anno prossimo farai di tutto per esserci ancora! Certezza che quest’anno ha vitaminizzato anche la tappa finale del circuito BIC SUP One Design KIDS Challenge 2016, che ha segnato un record senza precedenti con ben 80 ragazzi iscritti! I ragazzi si sono dati battaglia sfidandosi sulle tavole BIC SUP WING 11’0 superando le batterie eliminatorie a forza di pagaiate, correndo al traguardo e aggiudicandosi un posto in finale con le incitazioni di un pubblico grandioso.

I kids del BIC Challenge all’ingaggio in boa

Tante le categorie dei ragazzi dai 7 ai 14 anni e poi premiati, fra gli altri segnaliamo Anna Lorenzon, seconda classificata nella categoria KID 7-9 a Lignano e vincitrice del Circuito 2016, e Nicolò Delle Vedove, che ha vinto a Lignano nella categoria YOUNG 12-14 M così come il circuito 2016. Infine grande emozione anche per Manuel Fornasier che ha vinto la tavola BIC SUP 11’ WING messa in palio ad estrazione e con la quale potrà allenarsi per la prossima edizione della BIC SUP One Design Kids Challenge 2017!

L’arrivo in spiaggia col pubblico delle grandi occasioni

E poi grande festa per tutti durante le premiazioni...

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INSIDE-OUT

Tavole antiurto Testo: Missing in action Foto: Courtesy MOKI

Chiunque abbia iniziato a fare SUP su una tavola rigida, chiunque abbia posseduto una tavola in vetroresina per più di una stagione, chiunque abbia avuto la ventura di imparare a uscire sulle onde con un voluminoso SUP Allround, sa bene che le tavole hanno alcuni punti che possono rivelarsi “sensibili” agli urti della pagaia, dei talloni, delle ginocchia. Qualcuno ha elaborato una soluzione e l’ha chiamata “rail saver”, altri si sono guardati in giro alla ricerca di una tecnologia che rendesse più resistente bordi e coperta dei nostri giocattoli preferiti. C’è un’azienda italiana che ha trovato una nuova soluzione, vediamo di cosa si tratta. I colpi di pagaia sul bordo della tavola, non sono un problema per i SUP gonfiabili, ma possono lasciare i loro segni e le loro tacche sui bordi delle tavole in resina. Un rail saver può aiutare a tutelare i bordi della tavola di chi in acqua non ci va tutti i giorni, ma se la tavola ha la ventura di essere acquistata da una scuola o noleggio, dove tutti i giorni viene messa in acqua e utilizzata da utenti inesperti che ancora devono imparare la raffinata 26

arte della pagaiata, allora beh… son dolori, e dopo un paio di stagioni i segni del tempo sono evidenti. Ovviamente le tavole gonfiabili non risentono di questi problemi, ma le scuole preferiscono utilizzare tavole realizzate in materiali compositi, dal momento che sono più stabili e reattive agli impulsi di chi le utilizza. La francese BIC quasi da sempre produce in Francia le proprie tavole in stampo ricoperte con materiale termoformato, ma tutte le altre aziende che le proprie tavole le producono in estremo oriente, non hanno mai utilizzato questa tipologia di costruzione. Dal 2016 però, il brand italiano MOKI ha inserito nel proprio catalogo una linea di tavole SUP costruite con una particolare tecnologia di costruzione in stampo a caldo che ricopre la tavola di un resistente guscio in policarbonato. Il policarbonato è un materiale plastico molto resistente, specialmente a urti ed abrasioni, e quindi ideale per tavole che vengono molto sollecitate e sfruttate come nei noleggi o nei corsi nelle scuole. I crash test fatti sulla tavola hanno dimostrato che la resistenza


INSIDE-OUT

Sopra: gli stampi della tavola PC Shell- Sotto: fasi di un crash test - deck e bottom della tavola PC Shell

del guscio PC Shell non è paragonabile a quanto visto e testato fino a questo momento. MOKI ha iniziato la sua R&D su questa tecnologia nel 2014 e prodotto i primi sample ad aprile 2015 ed è stata la prima azienda in Europa a introdurre questa costruzione nel suo catalogo nel 2016. Al termine della prima stagione estiva nelle scuole SUP i risultati sono stati a dir poco incoraggianti. Lo speciale policarbonato\ABS UV è ottenuto da plastica riciclata e, al contrario di altre tavole in commercio che hanno un’anima in ABS, all’interno di queste tavole c’è una classica amima in EPOXY e EPS foam con rinforzi in PVC su sail trak, plugs e fin box. Per il momento è stata sviluppata ed è in produzione un modello INTO THE NATURE PC by MOKI dalle misure 10’6’’x 32’’x 5’’ con 222 litri di volume, convertibile SUP\WINDSUP, completamente soft top (full eva deck pad). Inizialmente questa tipologia di tavola è stata proposta solo ai centri SUP Moki Points Ufficiali, ma può essere acquistata da

chiunque direttamente dal sito ufficiale ad un prezzo molto competitivo: 790€ compresa di sacca per proteggerla dal sole - www.mokisup.com È in fase di sviluppo un nuovo shape 11’4’’ da 280 litri, che permette addirittura di andare in Sup anche in coppia! Per il 2017 le tavole verranno equipaggiate con sistema originale FCS II (click-clack che permette di montare e smontare la pinna senza cacciavite o chiave) sulla pinna posteriore, mentre per la pinna centrale da usare con la vela verrà utilizzato il sistema power box. La prospettiva quindi è che le aziende continuino a fare ricerca e sviluppo per mettere sul mercato tavole che oltre ad avere un prezzo che possa essere più appetibile per il grande pubblico, abbiano anche un livello di resistenza tale da invogliare chiunque a valutare l’acquisto di una tavola SUP rigida. 27


LOCAL HERO

Alessia Fulceri

Spot: Fuerteventura L’ultima volta che l’ho incontrata, stava andando in scena una gara wave, il mare era attivo, il vento forte, la corrente fastidiosa e non erano proprio le condizioni che sogneresti di trovare dopo una levataccia all’alba e una smacchinata coast to coast da Livorno a Cesenatico. Eppure Alessia era tranquilla come sempre, è andata in acqua con la sua micro tavola ed ha portato a casa il risultato. Alessia è sicuramente una di quelle che magari quando è fuori dall’acqua non si fa notare troppo, ma quando è in acqua, spacca!

caso il SUP fra le onde. Dietro a questa grande passione ci sono spesso grossi sacrifici, ma alla fine regala sempre emozioni uniche. La cosa che mi piace di più della competizione è che mi arricchisce sempre, si impara sempre qualcosa, anche quando si perde. Vincere piace a tutti, ma non tutti apprezzano il puro piacere del partecipare, accettando anche il sapore amaro della sconfitta, nonostante l’impegno che si è messo. Questo è anche quello che non mi piace quando vado a fare gare, che a volte capita di vedere persone che farebbero carte false pur di vincere...

Quando e perché hai cominciato a praticare SUP? Io ho iniziato a 8 anni a praticare windsurf presso il Centro Windsurf Livorno e per giocare e divertirsi usavamo sempre tavole da windsurf senza vela con il remo della pagaia per pagaiare stando in piedi... Poi dopo pochi anni è venuta fuori la moda del SUP sulle spiagge e quindi ho iniziato subito a provarlo sulle onde. Che dire, mi è piaciuto subito!

Quali sono i tuoi spot preferiti per fare SUP vicino a casa tua? ...e in Italia? Perché? Il mio spot preferito è quello dove sono cresciuta, il Biscottino a Livorno, perché c’è un’onda abbastanza lunga e tranquilla dovuta al fondale roccioso. Perfetta per il SUP. In estate, invece, vado in Sardegna a surfare sull coste del nord: Li Junchi, Li Mindi, La Marinedda e altri spot nella zona.

Dal windsurf al SUP sei una a cui piace anche il lato agonistico dello sport. Cosa ti piace delle gare? Cosa invece non ti piace? La competizione è per me un momento fondamentale nel quale posso conoscere altre persone e confrontarmi con quanti condividono con me una passione che ci accomuna, in questo

Raccontaci la tua più bella uscita in SUP. La mia più bella uscita l’ho fatta nel mio home spot, il Biscottino, in una giornata di mare grosso, ma con onde glassy, perfette!

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Il posto dove vorresti andare a fare SUP? Non ho punti precisi dove vorrei fare SUP. Io adoro viaggiare e


LOCAL HERO

Spot: Fuerteventura surfare in più spot possibili perché ognuno di essi ha un tipo di onda diversa dovuta a fondali, correnti e tanti altri fattori. Se dovessi scegliere, però, un viaggetto in Sri Lanka o a Bali non lo butterei via… ah ah ah … I tuoi obiettivi agonistici per la prossima stagione SUP? Per la prossima stagione sicuramente farò del mio meglio per vincere il campionato italiano SUP Wave e partecipare agli Europei. Poi chissà se riuscirò a partecipare anche ai mondiali… Sarebbe un davvero un grande onore per me rappresentare l’Italia…

Come ti preparerai per la prossima stagione? Per la preparazione atletica è da ormai 11 anni che mi affido al Centro Windsurf Livorno. In questi anni stiamo seguendo un allenamento a terra con un preparatore atletico che ci garantisce un mantenimento anche nei giorni in cui il mare non è dei migliori. Per la preparazione in mare invece cerco di uscire il più possibile insieme ad uno dei miei due istruttori, Dario e David, che mi segue e cerca di perfezionarmi onda dopo onda. Viaggi in programma? Per quanto riguarda i viaggi, sono tornata ora da Fuerte, ma non vedo l’ora di tornarci perché è piena di spot e onde bellissime!

Spot: Tre Ponti (Li) 29


ITALIAN SPOTS

Sinis e dintorni Testo: Mr. Incredible Foto: Daniela Meloni

Luca Marcis prima imposta il bottom... Metti un giorno di ordinaria vacanza estiva in Sinis, coi bimbi a bagnomaria che sognano di surfare chissà quali onde con i loro SUP e tu che sogni di fargli vedere quanto sei bravo a far girare la tavola, ma non ti capaciti del fatto che quella fastidiosa brezza da mare non ne vuole sapere di calare di intensità e continua a soffiare rendendo la superficie del mare liscia e piacevole come un campo appena arato! Metti che casualmente sia l’ora esatta in cui la locale scuola di surf entra in acqua con i suoi 20 bambini muniti di tavoletta soft di ordinanza che ovviamente vanno tutti a piazzarsi esattamente tre pagaiate più a riva del punto in cui ti trovi tu. Metti che gli istruttori comincino a sacramentare in direzione dei tuoi figli facendogli presente che con quelle loro grosse tavole mettono a repentaglio la sicurezza di quanti sono in acqua e che sarebbe meglio si spostassero un po’ più a sinistra dove non ci sono surfisti, ma ovviamente perché le onde rompono direttamente sugli scogli. Metti che decidi di andare a riva a berti un sorso d’acqua prima di compiere un gesto di cui sei sicuro che ti pentirai per il resto della tua esistenza e proprio in quel momento suona il telefono e quando rispondi senti la voce rilassata di Enrico Giordano che 30

con quel suo modo di fare tipicamente romagnolo con accento vagamente sardo ti invita a raggiungerlo con la promessa di un bel pranzetto in un ristorantino che ne vale la pena in un posto in cui in acqua non c’è nessuno. Metti che quando ti giri per dirlo a tua moglie lei sia già svenuta sul lettino da un pezzo che è come dire che di muoversi non se ne parla e che i tuoi figli non ne vogliano sapere di uscire dall’acqua che loro si divertono tantissimo a giocare a chi sarà il primo che finisce a scogli. Allora ti verrebbe voglia di fare un urlo che farebbe impallidire anche Tarzan, ma ti rimbocchi le maniche e con una buona ora di preparativi e improperi di vario genere finalmente riesci a mettere in moto la baracca! Per raggiungere il posto prefissato ci vogliono minimo altri 40 minuti, anche perché col camper e tutte quelle tavole caricate sul tetto alla “come capita”, mica puoi volare! Ne consegue che per fortuna la moglie ha tirato fuori al volo in viaggio qualche piadina e un po’ di prosciutto, perché quando si arriva a destinazione l’ora del caffè è già passata da un pezzo. Ad accoglierci però assieme a Enrico e alla moglie Daniela troviamo anche un paio di piacevoli sorprese: Enrico la sera prima aveva invitato a pranzo anche Luca Marcis e Luca non aveva perso tempo a raggiungerlo partendo da Cagliari, visto che in ballo non c’era semplicemente un pranzo al ristorante, ma anche una serie di belle onde che adesso si


ITALIAN SPOTS

...e poi impatta il lip di una bella barra...

Luca Marcis aggredisce le onde col suo stile da surfista shortboard

Enrico alla ricerca del tubo in backside 31


ITALIAN SPOT

Enrico picchia sul lip in frontside

Sotto a sinistra: Luca sventaglia al centro della baia - A destra: i due amigos festeggiano al termine dell’uscita

stavano srotolando proprio davanti ai nostri senza che in acqua ci fosse nessuno a giocarci! Seconda piacevole sorpresa! Che dire, due magnifiche sorprese, completamente inaspettate e proprio in una giornata che dalle premesse non sembrava avere proprio niente di buono da regalare! Una delle cose che mi piacciono del Sinis è che anche in estate e in pieno agosto, grossi problemi di traffico non ce ne sono, quindi un posto per parcheggiare il camper vicino alla spiaggia si trova sempre. In questo caso sfruttiamo il comodo parcheggio per l’alaggio di gommoni e motoscafi per scaricare tavole e pagaie direttamente in spiaggia, vado a parcheggiare il camper dall’altra parte della strada e ritorno alla spiaggia alla velocità del pensiero! E pensare che qualche giorno prima ero venuto qui con la famiglia e avevamo pagaiato tutta la mattina davanti a questo angolo di costa incantata, con i suoi faraglioni erosi dal vento e le sue incredibili insenature, in un’acqua liscia come l’olio e trasparente come solo qui sa essere. Mai mi sarei immaginato che proprio al centro della baia, con la coda di una mareggiata 32

passata troppo velocemente per lasciare un segno di sé da qualche parte, potessero srotolarsi onde su cui ci siamo divertiti come bambini e su cui Enrico e Luca hanno disegnato belle surfate e qualche tentativo di tubo! Quando avevo chiesto ai surfisti del posto se valeva la pena venire a cercare onde da queste parti se la zona attorno al Capo ormai non lavorava più, loro mi avevano risposto con un secco NO! Che qui ci si viene solo quando là è troppo grosso per uscire. E sono sicuro che chi mi ha dato questa informazione è stato sincero con me, perché in effetti se in una giornata di onde “tristi” come quelle di oggi non c’è nemmeno un surfista in acqua, può significare solo un paio di cose: che i local ignorano che questo spot possa lavorare così anche con questo tipo di condizioni, oppure che i local sono tutti da qualche altra parte dove ci sono onde ancora migliori, e noi non lo sapremo mai! Ma quanto ci siamo divertiti noi questa volta e come lavoravano quelle onde, potete giudicarlo direttamente anche voi, gustandovi le foto che ha scattato Daniela quel giorno, da qualche parte nel Sinis…


INSIDER #02

Insider trading: ...and the winner is... Testo: The Insider

L’infinita stagione delle gare SUP volge quasi al termine. Molti dei campionati più importanti hanno celebrato i loro vincitori, ma adesso arriva il momento delle classiche gare invernali, che fanno da preludio alla prossima stagione agonistica. E pare davvero che i nostri instancabili pagaiatori abbiano quasi paura di perdere l’abitudine alle gare, perché comunque continui a trovarli quasi tutti un po’ qua, un po’ là, sempre pronti a confrontarsi con amici, avversari e cronometro… X-MASTERS RICCIONE Ma facciamo un passo indietro e torniamo ad inizio settembre, quando a Riccione, in contemporanea con la manifestazione X-Masters è andata in scena una ben partecipata gara Race long distance valevole per classifica di Coppa Italia FISURF. Tutti i più forti rider del Belpaese erano presenti a darsi battaglia, e c’erano anche tanti tanti amatori venuti per il gusto di pagaiare assieme sfidando i propri limiti… La gara è stata super combattuta, ma alla fine a tagliare per primo il traguardo davanti a tutti è stato Claudio Nika, che col suo 14’0 ha preceduto Matteo Balky Baleani, Simone Veschi Francesco Mazzei e Fabrizio Gasbarro. A ruota è arrivato il trenino del podio dei 12’6, guidato dal solito fenomenale Leonard Nika, che sul traguardo ha preceduto Bruno Giordano

Capparella, che questa volta ha sorpreso un Paolo Marconi che si è dovuto accontentare della terza piazza. Fra le ragazze dominio incontrastato per Susak Molinero, mentre una grintosa Giulia Dal Pont taglia il traguardo prima della sorella Laura. Quasi ottanta i partecipanti a questa tappa, che hanno rianimato la spiaggia un po’ troppo smorta della parte board Sport di questi X-Masters Award e che poi sono andati a prendersi il loro momento di gloria al momento delle premiazioni sul palco principale della manifestazione, con tanto di DJ e musica! Tutto sommato si è trattato di una bella festa dello sport, con tante aziende presenti con tanto materiale da provare, ma a dirla tutta è un po’ mancato il supporto del pubblico. Chissà se arriverà più abbondante alla prossima edizione! ASSOLUTI RACE FISURF La Toscana, Marina di Pietrasanta e il Nimbus Surfing Club sono stati i protagonisti il secondo week-end di settembre della chiusura della stagione agonistica SUP Race con un paio di giornate caratterizzate da mare piatto e vento mite, che hanno permesso di portare a termine la Long Distance il Sabato e la regata tecnica la domenica. Dopo due giorni di gara e più di 18Km percorsi a tutta manetta, terminata la Beach Race di domenica sono stati consegnati i titoli per la stagione 2016. 33


INSIDER #02

X-Masters 2016 - La partenza delle gare race più partecipate è sempre un momento di grande spettacolo...

Nella categoria 12’6 Leonard Nika si porta a casa anche il titolo 2016, davanti a Paolo Marconi e Giordano Bruno Capparella, mentre fra le ragazze è Chiara Nordio ad imporsi precedendo le formidabili sorelle Giulia e Laura Dal Pont. Il titolo della categoria 14’0 resta in famiglia Nika, dal momento che è Claudio a imporsi al termine di una stagione straordinaria, su Reza Nasiri e Francesco Mazzei. Quarto Posto per l’inossidabile Gasbarro, che si consola portando a casa il titolo 14’0 Over 40, davanti a Giorgio Magi e Duccio Lazzerini. Nella classifica 12’6 Master è Alessio Porciani a imporsi davanti a Luca Di Silvestre e Mauro Alicandro. È invece il romagnolo Stefano Padovani a vincere il titolo 12’6 Grand Master davanti a Cristian Bottausci e danilo Tamburini. Davide Marchiaro si porta a casa il titolo 12’6 Kauna davanti a Pier Luigi Rovegno e Marco Block, mentre nei Gran Kauna è papà Franco Dal Pont a vincere il derby dei papà di ferro con Paolo Benettolo!

E in mezzo a quest’ubriacatura di titoli a momenti ci dimenticavamo di citare il futuro di questa specialità: Davide Ionico che vince il titolo 12’6 Junior davanti a Filippo Mingrelli e Riccardo Rossi, mentre nella categoria giovanissimi è Giorgio Dal Pont che si piazza al primo posto davanti a Tommaso Pinton e Francesco Benettolo. E la Coppa Italia? Già, perché in occasione di questi Campionati assoluti sono stato assegnati anche i titoli della Coppa Italia, conquistata sulla base dei 6 migliori risultati ottenuti nel corso delle 16 tappe del campionato Italiano. Ebbene, i protagonisti sono più o meno sempre quelli, eccezion fatta per i fratelli Nika che si sono concentrati su quattro tappe necessarie per qualificarsi per i Campionati assoluti. A salire sul podio nella categoria 12’6 sono stati Paolo Marconi, Roberto Mandoloni e Federico Benettolo fra gli uomini, Susak Molinero, Chiara Nordio e Giulia Dal Pont fra le donne, mentre

I protagonisti dalla X-Masters durante lo skippers meeting e poi in fase di rilassamento dopo le fatiche della gara... 34


INSIDER #02

Foto: Emanuela Cauli

Foto: Emanuela Cauli

Momenti di adrenalina Race anche al Windfestival. Sopra: la partenza - Sotto: l’arrivo di Federico Esposito impegnato da Jules Langlois (sotto)

Foto: Emanuela Cauli

nella classe 14’ questa volta è Reza Nasiri a imporsi su Fabrizio Gasbarro e Francesco Mazzei. Nella classifica Sprint sono Paolo Marconi, Federico Benettolo e Filippo Mercuriali a salire sul podio maschile 12’6, mentre Susak Molinero, Laura Dal Pont e Chiara Nordio salgono su quello della classe 12’6 femminile. Invece, ad aggiudicarsi il podio nella classe 14 sono stati Reza Nasiri, Flavio Vendramin e Martino Rogai. Giorgio Dal Pont è il vincitore della categoria Giovanissimi, con Tommaso Pinton e Francesco Benettolo al secondo e terzo posto. WINDFESTIVAL 2016 Questa edizione del Windfestival 2016 è andata in scena il primo fine settimana di ottobre ed è stato ancora una volta una bellissima festa dello sport. Tante le aziende presenti ad esporre e a far provare le loro tavole e pagaie (praticamente tutte), tanta la gente accorsa a godersi un paio di giorni di vera estate, e tantissimi gli appassionati pronti a gettarsi in acqua a pagaiare e a prendere le ondine che si srotolavano sulla spiaggia. L’immagine di tutta questa gente in acqua a divertirsi sul SUP è senz’altro il ricordo più bello di questa manifestazione, oltre ovviamente al fatto che anche noi di SUP NEWS eravamo presenti allo stand di Wind News a raccogliere abbonamenti e far provare le tavole in occasione del primo FAI DA TE-ST . Fra le tante attività che riempivano il programma del Windfestival, segnaliamo anche una spettacolare gara Beach Race valevole come tappa finale del primo campionato Race della federazione ISUPA, che ha avuto come protagonisti

Foto: Emanuela Cauli

Federico Esposito e Jules Langlois, un ragazzetto francese di cui fareste bene a segnarvi il nome, perché a 15 anni ha dimostrato di avere una tecnica di pagaiata e di gestione della tavola Race fra le onde a dir poco imbarazzanti! Fra le donne vince la Veneta Erika Barausse davanti alla local Sara Oddera. Quella del Windfestival si è rivelata ancora una volta un’esperienza assolutamente positiva, e l’augurio è che anche l’anno prossimo torneremo a trovarci al windfestival, magari organizzando un vero e proprio RADUNO UFFICIALE dei lettori di SUP NEWS! GARA WAVE A CESENATICO Mercoledì 5 ottobre si è disputata nelle acque antistanti il Windsurf Club Cesenatico la Prima tappa del Campionato Italiano SUP Surf 2016. Il forte vento da Est, Sud-Est e le condizioni di mare molto attivo con onde di oltre un metro e forte corrente laterale hanno reso particolarmente difficile la gara e messo a dura prova gli atl­eti provenienti da diverse regioni italiane. Con un preavviso così breve e gara chiamata a metà settimana, 15 uomini e 3 donne sono già un numero di tutto riguardo! Dopo oltre 5 ore di gara, con batterie da 20 minuti l’una, i tre giudici hanno decretato il podio finale. Fra gli uomini si impone Alessandro Merli meglio conosciuto come “Il Mago“, al secondo posto si piazza il veneto Federico Benettolo, che proprio a Cesenatico aveva conquistato il titolo di Campione Italiano 2015, mentre sul terzo gradino del podio sale il giovane local 35


INSIDER #02

Foto: stefano “pydo” padovani

Foto: stefano “pydo” padovani

I protagonisti della gara Wave a Cesenatico: in alto il Mago e Alessia Fulceri - sotto: Davide Ionico e Federico Benettolo

Foto: stefano “pydo” padovani Elia Senni, che con questo piazzamento vince anche la categoria Juniores davanti al friulano Davide Ionico e all’altro local Lorenzo Boschetti. Fra le ragazze la spunta la livornese Alessia Fulceri davanti alla local Margherita Boschetti e all’oriunda Dima Brenda. Il titolo wave 2016 resta ancora da giocare, in quanto è ancora in programma una seconda tappa in toscana con Waiting Period dal 6 novembre al 30 dicembre è sarà organizzata dal Club Nimbus presso la località Pietrasanta. Staremo a vedere! PPG Anche quest’anno i Pacific Paddle Games (PPG) hanno rappresentato il massimo di quello che una gara di SUP Race può essere, con fiumi di azione, adrenalina e risultati da giocarsi fino all’ultima onda e ultima pagaiata, il tutto particolarmente condensato nell’ultimo giorno della manifestazione, che ha decretato i verdetti e le classifiche finali della gara delle gare! Ancora una volta sono gli specialisti americani a salire sugli scudi di questa classica del Race SUP a stelle e strisce, con Candice Appleby e Connor Baxter che confermano il titolo overall conquistato nella scorsa edizione, ma un grande plauso va anche a Shae Foudy e Annabel Anderson che salgono sul podio con Candice, e agli australiani Michael Booth e Travis Grant che si piazzano alle spalle di Connor. C’era anche Kai Lenny e come sempre ha dato spettacolo, ma si è dovuto accontentare di un secondo posto nella Technical Race alle spalle di Connor Baxter, mentre terzo si è classificato Mo Freitas. La Long Distance è 36

Foto: fabio boschetti stata disputata l’ultimo giorno di gara in condizioni di mare rese ancora più dure da un forte vento da sud, condizioni che hanno visto dominare la neozelandese Annabel Anderson e l’australiano Michael Booth. Il cannibale Connor Baxter si deve accontentare del secondo posto ma si lascia comunque alle spalle nomi come Cronsteadt, Grant, Puyo e Ching. Quest’anno c’erano anche parecchi Italiani, che nonostante il livello stellare e le condizioni di onda grossa a cui non sono proprio abituati, hanno fatto vedere buone cose! Nella Technical race, Leonard e Claudio Nika, Paolo Marconi e Martino Rogai hanno passato tutti il primo turno il venerdì, ma si sono dovuti arrendere tutti al secondo turno il sabato. Domenica invece, nella Long Distance finale, Leonard Nika si è piazzato in undicesima posizione, Paolo Marconi ventunesimo, Claudio Nika trentaquattresimo e Martino Rogai quarantunesimo. L’unico Italiano a salire sul podio è stato Luigi Reghitto, ormai un veterano a questo tipo di gare, con quattro presenze alla mitica Battle Of the Paddle e alla sua seconda Pacific Paddle Games, che nella long distance di 3 miglia della domenica si è piazzato al terzo posto nella categoria 40-49 anni. Fra le ragazze, la nostra Susak Molinero (Spagnola di passaporto, ma italiana di adozione!) ha dato battaglia, e alla fine è riuscita a superare un turno nella beach race e a piazzarsi in undicesima posizione nella Long Distance. SOMO I Campionati Europei SUP SURF si sono svolti a Somo (Santander,


INSIDER #02 Elia Segni, da Cesenatico a Somo, surfa sempre alla sua maniera... - Foto: Nico-SURFtoLIVE

Spagna) il 15 e 16 ottobre. Il clima della competizione è stato il classico clima familiare che fortunatamente caratterizza tutte le gare SUP, con atleti, amici e famigliari che in spiaggia si sono ritrovati per condividere assieme una nuova avventura. Le onde hanno stentato un po’ ad arrivare il primo giorno di gara, ma poi sono arrivate belle grosse il secondo giorno e hanno permesso di portare a termine tutti i tabelloni. Nel tabellone Junior, i nostri Lorenzo Boschetti ed Elia Senni non sono riusciti ad esprimersi al meglio nelle condizioni marginali del primo giorno di gara e sono usciti precocemente di scena. A imporsi in finale è stato lo spagnolo Juan de los Reyes, davanti ai francesi Camille Bouyer, Arthur Le Men e Romain Barreau. Otto le ragazze in acqua, con la nostra Margherita Boschetti che surfa molto bene, ma non riesce a qualificarsi per le finali dove sarà la fuoriclasse canaria Iballa Ruano Moreno ad imporre la sua legge, seguita dalle spagnole Alazne

Aurrekoetxea, Beatriz Piñal e Maria Palacio. Le batterie della Men Division vedono impegnati anche i nostri Giordano Bruno Capparella, Riccardo e Federico Benettolo, Lorenzo Boschetti, Elia Senni e Leonardo Toso. Capparella, Boschetti e Senni fanno vedere buone cose e accedono ai quarti di finale, ma il livello in acqua a questo punto è molto alto. Boschetti e Capparella sfiorano le semifinali, ma si fermano al terzo posto nella loro batteria, mentre Elia Senni in batteria con Capparella si deve accontentare della quarta piazza. La finale della Men Division vede 3 francesi e uno spagnolo in acqua a contendersi le posizioni che contano. A imporsi è il fuoriclasse francese Ben Carpenter che sin dalla prima onda mostra di essere di un altro livello. Alle sue spalle lo spagnolo Oscar Ruiz da il massimo per tenere alti i colori di casa, ma è il francese Julien Bouyer che si piazza al secondo posto, relegando Ruiz al terzo. Quarto posto per Camille Bouyer.

Foto: Nico-SURFtoLIVE Due protagonisti azzurri: Margherita Boschetti e Giordano Bruno Capparella. 37


INSIDER #02 Il nostro Leonard Nika in azione fra i frangenti di Maui - 808photo.me / Waterman League

MAUI WORLD SERIES FINALS Il Tour dei Pro ha celebrato l’evento conclusivo della stagione 2016 a metà ottobre a Maui, dove in condizioni di onda e mare mooolto radicali si sono svolte le long distance e sprint decisive per l’assegnazione dei punti che avrebbero assegnato il titolo assoluto 2016. La gara hawaiiana si è aperta con una incredibile long distance, che ha visto accendersi la solita battaglia senza esclusione di colpi fra Connor Baxter e Kai Lenni, con l’allampanato biondino che è riuscito ad allungare su Kai solo nelle fasi finali del lungo bordo downwind andando così a tagliare per primo il traguardo. Il secondo giorno di gara una bella mareggiata ha reso il campo di gara della sprint race un vero campo di battaglia e il favorito Kai Lenni dopo una serie di incredibili batterie si è dovuto accontentare della terza piazza, alle spalle di uno straordinario Casper Steinfath e del sempre performante Zane Sweitzer. Alla fine della gara, quindi, Connor e Casper mettono a segno la vittoria nelle due discipline, ma Kai Lenny grazie al suo secondo posto nella Long Distance e al

terzo nella Sprint, si porta a casa la vittoria Overall nella tappa! A Maui c’era anche il nostro italiano Leonard Nika, che però si è trovato a gareggiare in condizioni di mare tutt’altro che facili, che hanno favorito nettamente i local che sono abituati ad uscire tutti i giorni in quelle condizioni. Leonard ha comunque portato a casa un 12° posto overall grazie ad un 13° posto nella long distance e a un 11° posto nella sprint. Fra le donne è invece l’americana Fiona Wylde a dominare vincendo sia Long che Sprint e portandosi a casa oltre alla vittoria della tappa anche la vittoria del titolo 2016! REDBULL HEAVY WATERS Neanche il tempo di godersi il meritato riposo dopo le fatiche fra le onde di Maui, che già i 15 migliori esponenti del Race mondiale sono stati proiettati a San Francisco, a contendersi la vittoria in una durissima Long distance di 12 Km dandosi battaglia proprio fra le onde di quella mareggiata che già aveva animato le gare di Maui!

Pronti: Via! tutti in acqua a San Francisco a caccia del Prize più alto della stagione! - Foto: redbullcontentpool.com

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INSIDER #02 Connor e Kai cavalcano verso la vittoria, ma Casper il vichingo non li molla... - Foto: redbullcontentpool.com

Le condizioni di gara sono state davvero all’altezza di quanto promesso, ovvero quasi proibitive! E alla fine sono riusciti a tagliare il traguardo solo 10 sui 15 partecipanti alla gara! La gara è stata vinta da un superlativo Connor Baxter, che è riuscito a rimontare e superare il sempre sorprendente Kai Lenny in fuga dopo i terribili passaggi iniziali fra i frangenti. Terzo posto per Zane Schweitzer che riesce a precedere il danese Casper Steinfath e l’australiano Jake Jensen. A rappresentare il nostro tricolore c’era il nostro Leonard Nika, che dopo essere incappato in una partenza un po’ complicata che lo ha fatto partire per ultimo, facendogli perdere minuti preziosi, è poi riuscito a dare il via a una bella rimonta che lo ha portato a lottare anche per la quinta piazza, ma che alla fine lo ha visto

chiudere in ottava posizione! Insomma, un finale di stagione di livello MONDIALE per il nostro fresco Campione Italiano 2016! Ma la incredibile Red Bull Heavy Waters oltre a concludere la stagione agonistica dei Pro, ha anche definito gli ultimi punti per l’assegnazione del titolo assoluto della Waterman League, che finisce così nelle grandi mani del biondo hawaiiano Connor Baxter, Campione del Mondo 2016 davanti all’incredibile danese Casper Steinfath e al fuoriclasse Kai Lenny. Zane Schweitzer si deve accontentare del quarto posto, mentre l’emergente francese Arthur Arutkin si piazza al quinto posto overall davanti al compagno di squadra Jake Jensen. Il migliore degli italiani è ovviamente lui, Leonard Nika, che chiude questa lunga e faticosa stagione in undicesima posizione overall. Bravi tutti!

A sinistra: Connor taglia la linea del traguardo alla Heavy Waters concludendo una stagione perfetta - A destra: quelli della Heavy Wavters 39


TECH

NOVITÀ 2017 La nostra selezione Testo: Ovidio Ferrari

Siamo ormai in inverno. Le foglie ormai sono cadute, e sono caduti anche i veli che coprivano le nuove collezioni di tavole delle marche più importanti. Come ogni anno, il numero di tavole fra cui scegliere per ogni tipologia di utilizzo è a dir poco strabordante, e la scelta è quasi imbarazzante anche per chi è già abituato ad orientarsi in questo dedalo di possibilità. Figurarsi cosa può passare nella mente di chi si avvicina al primo acquisto! Per questo motivo noi di Sup News abbiamo deciso di presentare una parte delle novità 2017, questa volta le tavole rigide, raggruppandole per categorie. Ovviamente le marche e i modelli disponibili sul mercato sono molti di più rispetto a quelli presentati in questo articolo che è un po’ una nostra selezione. Se volete saperne di più, potete consultare il nostro sito internet, dove quasi tutte le settimane presenteremo nuovi modelli e nuove marche disponibili sul mercato italiano.

Altri marchi disponibili in Italia Aquaglide, Ari’i Nui, Fanatic, GA, Gong, Jobe, Lokahi, Mistral, Nah Skwell, NoveNove, NSP, Quatro, Red Paddle, Redwood Paddle, Reptile, Redwood, Safe, Sic, Simmer, Slingshot, Surftech, Tom Caruso, Vandal… 40


TECH

CRUISING Naish - Fra i diversi shape disponibili nella gamma Quest per il 2017, il 12’0 x 31’’ (261 l) rappresenta il compromesso fra una tavola col DNA di una tipica tavola race Naish e una tranquilla tavola all-round touring accessibile alla maggior parte dei suppisti. Lo shape è caratterizzato da prua fendente e profondo mono concavo a poppa e out-line allargata che permettono di aumentare la stabilità e la direzionalità della tavola, consentendo di mettere a segno più pagaiate per lato. F-One - La gamma Touring di F-One è chiaramente inspirata dal mondo delle gare e propone 3 shape (11’0 x 29’’ / 219 l, 12’6 x 29’’ / 265 l e 14’0 x 28’’ / 300 l) caratterizzati da deck in bamboo, pruna affusolata, carena piatta in prua e distribuzione del volume equilibrata, che rende la tavola stabile e scorrevole. RRD - La GTC – RetroWood V2 (12’0’’ x 30’’ / 266 l) è la stilosissima versione in legno dell’ormai classico shape RRD Granturismo. Lo shape è ideale per le lunghe pagaiate su laghi così come in mare, ed è caratterizzato da una linea filante con round-tail che rende la tavola stabile, ma maneggevole. Il look di questa tavola è semplicemente mozzafiato.

Bic - Una delle novità della gamma 2017 di casa BIC è la Cross 12’ Ace Tec, che va ad affiancare il 10’ e l’11’. Il nuovo shape è caratterizzato da una larghezza generosa di 35’ e volume da 350 litri ed è disponibile anche in una versione “da pesca”, con deck interamente ricoperto in EVA e punti di fissaggio per le canne da pesca. Moki - Per gli amanti della lunga distanza e dell’esplorazione tenendosi in forma, Moki propone il Dragster (12’3 x 28’’ / 230 l), una tavola che possiede un’anima racing, con design della carena e la distribuzione del volume sviluppati per rendere la tavola veloce sul piatto, scorrevole controvento e molto fluida nel down wind. Starboard - La Freeride è la nuova linea cruising della gamma Starboard, che va ad affiancare la collaudata gamma Touring. Le Freeride sono disegnate per unire performance e stabilità e sono caratterizzate da una profonda concavità in carena, e da una out-line generosa con poppa molto larga, ideale per garantire stabilità in pagaiata. Le misure disponibili sono: 11’2 x 29’’ (222 l), 12’2 x 32’’ (263 l) e 12’2 x 30’’ (241). 41


TECH

Una tavola race è un ottimo modo per tenersi in forma e vivere il mare aperto...

RACE RRD - La Factory Grossetana ha sviluppato in collaborazione con Paolo Marconi e Susak Molinero una nuova linea di tavole race Razzle Dazzle, disponibile nelle lunghezze 12’6 e 14’0 e prodotte con tecnologia CNC Custom Full Carbon. Il 12’6 è disponibile solo nella larghezza 25’’ ed è caratterizzato da uno shape “all water”, con volume concentrato nel terzo anteriore della tavola, tipica prua fendente, anche se più smussata rispetto alle prime versioni, bordi bassi e poppa larga e voluminosa. Anche il 14’0 ha uno shape “all-water”, cioè capace di esprimersi sia nel piatto che con acqua agitata, è caratterizzato dal volume concentrato nel terzo anteriore della tavola, con zona di calpestio ben scavata per aumentare la stabilità e bordi laterali molto alti. Disponibile nei modelli 14’ x 24’’ e 14’ x 25’’.

da una nuova distribuzione di volume e nuova outline con bordi più paralleli, disponibile nelle misure 12’6’’x24’’, 26’’, 28’’ e 14’x23’’, 25’’, 27’’.

Infinity - Dave Boehne (figlio di Steve Boehne, shaper e fondatore del brand californiano, ndr) ha messo a punto due nuovi modelli race: il Blackfish ed il Whiplash. Il Blackfish è un modello sviluppato per rendere al massimo in condizioni “Open Ocean”, ma grazie all’outline allungato e alla stabilità in andatura ha dimostrato di essere molto competitivo anche in acqua piatta. È disponibile nelle misure 12’6’’x23’’, 25’’, 27’’ e 14’ x23’’, 25’’, 27’’. Il Whiplash è invece il modello “all-Water” disegnato per competizioni su flat e choppy water caratterizzato

JP-Australia - Anche il brand australiano completa la gamma con l’aggiunta di un nuovo modello Race All-Water, caratterizzato da uno shape più polivalente rispetto al 2016, con prua più larga e zona di calpestio abbassata per migliorare la stabilità. Le misure disponibili sono 12’6x24’’/26’’, 14’x23.5’’/24.5’’/26.5’’ in due tipi di costruzione: Carbon e Biax.

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Moki - La factory italiana mantiene in catalogo i modelli race Mako 14’ e 12’6, disponibili solo con pre-ordine e costruzione full custom con carbonio pre-preg e larghezza personalizzabile. Naish - Kai Lenny e Casper Steinfath hanno sviluppato le nuove linee race di Naish: Maliko (all-water/Down-Wind) e Javelin (flat/Sprint). Costruite con tecnologia Carbon Elite, il Maliko è disponibile nelle misure 12’6 x 24’’ e 26’’, 14’0 x 24’’, 26’’ e 28, mentre il Javelin è dosponibile nelle misure 14’ x 24’’ e 26’’.

Starboard - Il modello di punta All Star è stato rinfrescato in vista della stagione 2017 con qualche leggero aggiornamento,


TECH

Quale sarà la tavola vincente per la prossima stagione? Ai campi di gara l’ardua sentenza...

come una concavità ancora più pronunciata nella zona di poppa, un leggero biconcavo sotto alla zona di prua per migliorare il comportamento in down-wind, e potenziale di velocità sul piatto ancora migliorato. I nuovi shape disponibili sono otto: 12’6 x 23.5’’/24.5’’/26’’/28’’ e 14’0 x 23’’/24.5’’/27’’/28’’. Jimmy Lewis - La nuova tavola race di casa Jimmy Lewis si chiama Sidewinder. Si tratta di un modello all-water caratterizzato da un volume importante nella zona anteriore, con una prua dallo shape affusolato, e una poppa larga e voluminosa per migliorare la stabilità in andatura. Disponibile nelle misure 12’6 x 25’’/27’’/29’’ e 14’ x 23’’/25’’/27’’/29’’. Riviera - Il californiano Taylor Rambo ha disegnato la nuova gamma RP-Racebard per essere efficiente in ogni tipo di condizione. La rocker line è stata sviluppata per permettere alle tavole di mantenere inerzia e velocità anche in presenza di acqua agitata o mossa, mentre la costruzione con tecnologia ultra light fiberglass, DuPont™ Kevlar® fiber Carbon Composite e finitura unfinished garantisce leggerezza e resistenza indispensabili per un approccio aggressivo alla gara. Le misure disponibili sono 12’6 x 22’’, 24’’, 26’’, 28’’ e 14’0 x 23’’, 25’’, 27’’.

Bic - Gli shape della linea Tracer (12’6 x 27’’, 12’6 x 29’’, 14’0 x 28’’) e Tracer WS (12’6 x 24.5’’, 12’6 x 26’’, 14’ x 24.5’’, 14’ x 26’’) vengono confermati in blocco anche per il 2017, con l’upgrade del nuovo sistema Quick Fin. Per gli specialisti delle competizioni in acqua piatta, verrà prodotta una serie super limitata di Tracer WS 14’ x 22.5’’. F-One - Il brand transalpino F-One ha completamente ridisegnato le tavole Race-Pro in vista della nuova stagione. Il 12’6 è disponibile nelle larghezze 25.5’’ e 27.5’’, e ha uno shape versatile caratterizzato da una rockerline molto dritta per garantire velocità massima sul piatto, che grazie ad una sapiente combinazione coi bordi e la distribuzione del volume garantiscono alla tavola grande stabilità e un comportamento ottimale anche in presenza di mare più formato. Il 14’0 è una tavola disegnata per garantire le massime prestazioni in oceano, ma capace di performare al meglio in ogni condizione. La rocker line tirata in combinazione con l’outline affusolata e la poppa stretta la rendono performante sul piatto, mentre la prua più alta e voluminosa garantiscono un comportamento ottimale anche in condizioni agitate e nel down-wind. Il 14’0 è disponibile nelle larghezze 25’’ e 27’’. 43


TECH

Una tavola sola capace di fare tutto è la ragione del successo di questo sport...

ALL ROUND Bic - Per il 2017 la casa transalpina ha rinnovato la gamma Performer, con un look rinfrescato e colorato, e con l’introduzione di una nuova tecnologia di costruzione Tough Tech, che sostituisce la tecnologia Dura Tech, con un guadagno in termini di leggerezza e durata, grazie al fatto che al posto della schiuma poliuretanica iniettata all’interno della tavola, ora all’interno della tavola c’è un pane di poliestere, più leggero e resistente agli urti. La gamma Performer (Ace Tec e Tough Tec) è disponibile nelle misure 9’2 x 31.5’’ (145 l), 10’6 x 31.5’’ (185 l), 11’6 x 32’5 (215 l). RRD - Morpho è la nuova gamma all-round di RRD che va ad affiancare le ormai super collaudate linee Wassup e Palinuro. Lo shape della Morpho è compatto e molto corto, ma la prua e poppa larghi e squadrati rendono la tavola molto stabile sotto ai piedi e permettono di avere una outline con linee parallele che danno alla tavola buona direzionalità in pagaiata. Il risultato è un ottimo compromesso per divertirsi sia quando ci sono onde da taglia piccola a media, sia per fare freeride su acqua piatta. Le misure sono 3: 9’ x 31’’ (148 l), 9’4 x 32’’ (166 l), 9’6 x 33’’ (179 l). Disponibili in tecnologia Wood o Classic. 44

F-ONE - Manawa è la linea all-round caratterizzata da shape molto stabili e ideali per passeggiate vicino a riva, sui laghi, o sui fiumi, ma abbastanza maneggevoli da permettere di divertirsi anche su onde di taglia medio-piccola. Disponibile nei classici shape 9’0 x 31.5’’ (145 l), 9’6’’ x 32.5’’ (160 l), 10’ x 33’’ (175 l), 10’6’’ x 33’’ (196 l), si presenta alla nuova stagione con una nuova veste grafica, ma con gli stessi collaudati shape. MOKI - La Green Line è la gamma di tavole All-Round proposta da Moki per il 2017 e caratterizzata da 3 nuovi shape disegnati per garantire facilità di utilizzo in acqua piatta e divertente manovrabilità nelle onde. Lo Zen 10’6’’ x 30’3/4’’ (172 l) ha uno shape reso stabile dalla generosa larghezza della poppa, ma con una buona manovrabilità garantita dalle tre pinne e dal particolare winger a poppa. TABOU - La Supa Wide resta la tavola all-round stabile e maneggevole, capace di districarsi in ogni situazione, dalle passeggiate in acqua piatta alle surfate su onde tranquille. Le misure disponibili sono 3: 9’4’’ x 32’’ (180 l), 10’ x 33’’ (200 l) e 10’8 x 33’’ (230 l). Tre anche le tecnologie disponibili: G-Skin, TEC e girl.


TECH

Se il vostro obiettivo è quello di incidere così il lip dell’onda, allora una shortboard è la tavola che fa per voi...

WAVE SHORT RRD - La linea di tavole wave di RRD solo per rider esperti è la I-Wave V2 ed è composta da 4 nuovi shape: 7’5’’ x 26’’ (81 l), 7’7’’ x 27’’ (89 l), 8’0’’ x 28’’ (102 l) e 8’4’’ x 29’’ (116 l). Le tavole sono realizzate con tecnologia custom, con anima in EPS shapata con macchina CNC a controllo numerico e finitura tipo surfboard, ma con Layup in carbonio su coperta, carena e bordi, alla ricerca della massima leggerezza, resistenza e reattività. La zona di calpestio è rinforzata con un sandwich in bamboo, mentre in carena le 5 scasse Future permettono di usare la tavola in assetto quad (con le pinne di serie) oppure tri fin. MOKI - La linea di tavole Wave Pro di MOKI si chiama HP (High Performances). Si tratta di tavole disegnate e sviluppate per rider esigenti alla ricerca delle massime prestazioni fra onde, con uno shape dedicato per misura, peso e abilità del rider. La costruzione è mirata alla massima leggerezza, ma il guscio interno integrale di PVC ad alta densità permette di mantenere elevate doti di rigidità e resistenza agli urti. Fra gli shape disponibili segnaliamo lo short board Jeko (9’5’’x 31’’ / 128 l) per rider over 85 kg, il polivalente short board Fandango (9’ x 29’’ /128 l) e la moderna compact wave UFO (8’ x 28 7/8’’ / 111 l).

F-ONE - La tavola SUP Surf radicale di F-ONE per la prossima stagione è la Madeiro, che si presenta con una nuova livrea e disponibile in 2 tecnologie di costruzione. La Madeiro in costruzione classica sarà disponibile nelle misure 8’0’’ x 29’’ (100 l), 8’3’’ x 30’’ (110 l), 8’5’’ x 31.5’’ (125 l), 8’8’’ x 33’’ (140 l), mentre la Madeiro Pro sarà disponibile anche nelle misure 6’8’’ x 23.5’’ (56 l), 7’2’’ x 24’’ (70 l), 7’5’’ x 26’’ (79 l), 7’7’’ x 26.5’’ (83 l), 7’9’’ x 28’’ (90) oltre alla 8’0’’, 8’3’’, 8’5’’ e 8’8’’ che hanno lo stesso shape della versione classica. Le misure minori di 8’0 sono puri shape in stile surfboard, i modelli 8’0 e 8’3 hanno shape più bilanciati con volume sufficiente per permettere alla maggior parte dei rider di esprimersi in un’ampia gamma di condizioni, mentre 8’5 e 8’8 sono tavola wave più accessibili e stabili, più semplici da gestire per rider pesanti oppure ancora non troppo esperti. BIC – La Wave Series Pro è la gamma di tavole SUP surf radicali di casa BIC. Sei i imodelli disponibili: 7’4’’ x 26’’ (85 l), 7’8 x 27’’ (95 l), 8’2 x 29’’ (105 l), 8’10 x 30’’ (120 l), con shape tipicamente surfboard, mentre 9’0 x 31’’ (135 l) e 9’4 x 32’’ (145) hanno outline con nose più largo che unito al volume generoso le rendono adatte a rider pesanti o ai primi approcci con le onde. 45


TECH

Una tavola longboard può permettere di togliersi belle soddisfazioni in ogni genere di condizione - Photo: Spyki Shots

WAVE LONGBOARD F-ONE - Il brand francese completa la propria offerta wave proponendo una nuova linea di tavole Wave Longboard style caratterizzate dal classico shape allungato capace di garantire facilità nel take off, velocità e manovrabilità quando si spinge sulla poppa. Le misure proposte sono 3: 8’6’’ x 29’’, 9’0’’ x 28.75’’, 9’6’’ x 29’’ disponibili in versione Classic e Pro. MOKI - Lo shape longboard di casa Moki si chiama Wassabi (10’ x 29’’ / 149 l) ed è caratterizzato dall’impostazione classiche di un surf longboard, con una outline disegnata per garantire la surfata fluida e classica del longboard, e il tipico nose riding. Grazie al moderato concavo sotto prua che genera lift e tenuta. INFINITY - Il brand Californiano propone “Performance Longboard”, tavola da SUP con uno shape molto simile ai classici Longboard in pieno stile Californiano degli anni ‘50, con misure variabili dal 9’x27” al 10’x30” con una vasta gamma di stazze intermedie. RIVIERA - Per gli amanti delle linee classiche Riviera propone 46

The Boss, un longboard “vitaminizzato” disponibile nelle misure 9’0” x 29” (131 l) e 10’0” x 31” (162 l) che regala degli splendidi noseriding, ma che non disdegna anche di essere usato in maniera più radicale. JP - Il brand di Jason Polakow rinnova la gamma all-round che nel 2017 si chiama “longboard” e introduce un nuovo shape 11’6’’x31’’ che si va ad affiancare al 10’6x30’’ (160 l) e al 10’x29’’ (149 l). Lo shape di queste tavole in effetti si ispira al longboard ed è caratterizzato linea morbida della carena e tail kick a poppa che facilita le transizioni bordo-bordo in surfata. Le tecnologie disponibili sono tre: Pro, Wood Edition e AST. RRD - Monotipo (11’4’’ x 30’’ / 175 l) è la tavola disegnata per un utilizzo quotidiano in ogni tipo di condizione o addirittura come tavola “monotipo” per gare race all-round. Lo shape tipicamente longboard di questa tavola permetterà gli amanti di questo stile di surfata di togliersi qualche soddisfazione anche con onda formata.


TECH

Le nuove frontiere del SUP - Photo: courtesy F-One

FOIL Ormai quest’appendice sommersa viene applicata su qualsiasi cosa possa scivolare sull’acqua, quindi anche il SUP non poteva fare eccezione. Sul mercato cominciano ad essere disponibili diversi modelli di tavola e profilo dell’appendice a seconda della tipologia di utilizzo che se ne vuole fare. F-ONE - Il brand francese è stato uno dei primi a credere nel successo di questa modalità di praticare lo sport e si presenta alla nuova stagione con ben 3 modelli di tavole. La Papenoo è una tavola molto polivalente dallo shape compatto e largo, disponibile nelle misure 7’ x 29’’ (110l) e 7’11’’ x 30.5 (123l) che può essere utilizzato sia come tavola wave, sia come foil fra le onde più ripide. Questa tavola è inoltre disponibile nella versione Wind/Sup. La Magic 8’6’’ x 28.5’’ (115l) e 9’6’’ x 28’5’’ (130l) ha uno shape più tirato e ideale per performare col foil in presenza di onde più lunghe e dolci. La Oceanboard 10’ x 26’’ (151l) è una tavola ibrida Down-Wind Race, che può essere

utilizzata per fare gare race downwind oppure foil downwind, con un’ala studiata appositamente per questa disciplina. NAHSKWELL - Questo brand bretone sfrutta il lavoro di Bruno Andrè, che da anni pratica il foil sia col windsuf che col SUP, e metterà sul mercato due modelli: lo Scow 10’6 sviluppato per fare foil Downwind e la Prism 7’8 che ha uno shape compatto ideale per l’utilizzo fra le onde. NAISH - Anche la marca hawaiiana ha prodotto in serie una tavola SUP foil, la Malolo 10’4 x 28’’con un programma e uno shape evidentemente race downwind. STARBOARD - Ovviamente anche Starboard non poteva perdere l’occasione di ampliace la propria infinita gamma con un paio di modelli di SUP equpaggiati con ala Aguera: Hypernut Foilboard 7’4 x 30’’ e Widepoint Foilboard 8’2 x 32’’ 47


TRIP

PPG & Dana Point...

California dreamin’ Testo e foto: Luigi Reghitto

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La prima volta che sono andato in California è stata per la terza edizione della Battle of the Paddle, la più famosa ed importante gara di SUP a livello mondiale. Sono stato il primo italiano a partecipare a quella gara, solo spinto dalla mia grande passione per questo sport e dal desiderio d’imparare a farlo con “maestri” d’eccezione in un posto dalle caratteristiche uniche, capace di sublimare l’adrenalina della competizione e della sfida con le onde oceaniche, con la gioia che scaturisce nel condividere con altri la stessa passione. Il risultato è che si genera una specie di legame così forte con le persone e con questi luoghi, che anno dopo anno ti chiama a ritornare per continuare a vivere questa situazione da sogno…

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EVOLUZIONE

sono due anni che l’evento è ritornato a fare base alla spiaggia

Sono anni che ritorno in occasione della Gara di SUP per

del parco di Doheny e sono di nuovo aumentati sia i partecipanti,

antonomasia e ovviamente ho potuto essere testimone di

sia gli spettatori, sia gli stand. La cosa più bella è poter provare

parecchi cambiamenti. I primi anni era tutto un po’ più ridotto

tutti i modelli di quasi tutte le marche più prestigiose!

e famigliare. Poi la manifestazione è cresciuta a dismisura fino a toccare il culmine alla penultima BOP (Battel of Paddles) che

DA BOP A PPG

è entrata anche nel Guinnes dei primati, come gara di SUP col

Come dicevo la BOP è la gara che ha generato tutto il movimento

maggior numero di partecipanti. L’ultima edizione della BOP

race del SUP. Dopo anni in cui la manifestazione è cresciuta in

hanno provato a fare un cambiamento radicale della location,

maniera esponenziale, è cresciuta esponenzialmente anche la

spostando il campo di gara a Salt Creek, ma purtroppo è stato

struttura necessaria ad organizzare tutto e ovviamente anche

scelto uno spot che premiava molto lo spettacolo (leggi “onde

i costi di gestione sono lievitati a tal punto da far decidere

grosse”), a discapito della sicurezza dei partecipanti e questo ha

alla Rainbow Sandal, lo sponsor che permetteva tutto questo,

fatto sì che molta gente (poco incline al surf ed alle grandi onde)

di ritirare la propria sponsirizzazione. Per fortuna al triste

declinasse l’invito a questa gara. Vero è che tutte le precauzioni

annuncio, quattro aziende di SUP si sono impegnate per trovare

a livello di sicurezza erano state prese, ma non bastavano PFD

un nuovo grosso partner extra settore che aiutasse questa

(giubbotto di salvataggio, ndr), casco e leash per fare coraggio

manifestazione… ed ecco come sono nati gli attuali Pacific

ai meno abituati alle onde! Chiusa l’esperienza della BOP, ormai

Paddle Games o PPG.

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In acqua c’è rispetto delle regole di precedenze e risalita, e in tanti anni non ho mai sentito discussioni, anche perché ognuno ha il proprio spazio.

CRONACA 2016

Point Harbor per perfezionare partenze, virate e sprint (oltre ad

Quest’anno il mio impegno alla PPG era ricco di attese dato che

un occhio sulla tecnica) e finita la mattinata, via tutti a Doheny

l’anno scorso ero riuscito a salire sul podio. Forse non tutti sanno

sulle onde nel pomeriggio. Le condizioni del mare anche

che fra le varie classifiche e i vari trofei messi in palio, uno dei più

quest’anno hanno regalato onde di un metro e mezzo, che sono

ambiti è il Manufacturer’s Team Challenge (la classifica speciale

davvero impegnative da affrontare con il race, specie con il 14’!

riservata ai Team dei brand di SUP), che lo scorso anno è stato

Quest’anno finalmente sono venuti anche un po’ di italiani

vinto da Riviera Paddlesurf e che quest’anno ha visto diverse

(Paolo Marconi, Martino Rogai, Leonard Nika, Claudio Nika, ndr)

aziende organizzare allenamenti specifici per i propri atleti.

con i quali abbiamo passato insieme i giorni delle gare facendo

Tutte le mattine alle 7.30 ci si vedeva sulla spiaggia di Dana

il tifo gli uni per gli altri. È stato poi molto bello anche ritrovarsi

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alla festa di fine weekend a casa dei Rambo (i proprietari di

di festa che si respira fuori e dentro all’acqua! E poi c’è quel terzo

Riviera Paddlesurf), dove tutti gli anni c’è un party privato come

gradino del podio di categoria (e 5° assoluto della Open Race)

quelli che si vedono nei film!!!!

che anche quest’anno mi ha dato molta soddisfazione, perché sono riuscito a lasciarmi dietro parecchia gente davvero forte ed

RICORDI

è stata davvero combattuta fino all’ultima onda!

Questa gara è sempre in grado di suscitare ricordi molto belli.

E poi c’è il pubblico, che si fa sentire con un tifo da stadio ad

Da una parte ci sono i ricordi legati ai training lab con atleti del

ogni sorpasso o caduta in mare dei professionisti… è davvero

calibro di Danny Ching, Travis Grant e Thomas Maximus Shainian

incredibile!

che mi hanno permesso di apprendere da loro nuove tecniche di

Ogni Team poi è radunato per fare il tifo ai propri campioni…

allenamento. Poi ci sono le emozioni legate alla competizione,

E il massimo per me quest’anno è stato nella finale femminile,

la sfida con l’oceano e le sue onde, la gioia della gente e il clima

perché c’erano 3 atlete del mio Team nei primi 5 posti! Sono

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E poi c’è il pubblico, che si fa sentire con un tifo da stadio ad ogni sorpasso o caduta in mare dei professionisti… è incredibile!

ragazze di San Clemente e di Dana Point… quindi giocano un

ed i grandi cavalloni. Di certo non si tratta del classico viaggio

po’ in casa!

in un villaggio turistico, anzi, al di là delle onde in spiaggia non c’è nulla, ma se avete accompagnatori non suppisti, la

DANA POINT

California offre infinite possibilità di svago alternativo alla vita

Dana point è una piccola località con un porticciolo (Dana Point

da spiaggia…

Harbor) ed un parco (Doheny State Beach Park), dove la natura

- Per partecipare alla gara le iscrizioni aprono verso maggio

la fa da padrona. In acqua è assolutamente normale incontrare

di solito, ma non sono a numero chiuso quindi non c’è alcuna

foche, pellicani, delfini, squali e balene, mentre nel parco sono

premura, solo che non ci si può iscrivere in spiaggia, ma bisogna

gli scoiattoli a farla da padroni. La natura è viva e tutti cercano

farlo almeno una settimana prima, comunque di solito mettono

di tenere pulito. Per fare SUP è davvero il posto ideale: dentro

un termine online.

il porticciolo l’acqua è completamente calma, mentre in mare

- Si sa che facendo un viaggio così lungo e passando così tanti

le onde sembrano disegnate per i long e per i SUP a Doheny.

fusi orari, a volte il nostro corpo fa un po’ fatica ad assorbire il Jet

In acqua c’è molto rispetto delle regole di precedenze e risalita,

Lag. Ci sono atleti che riescono a calcolare tempi e tecniche per

e in tanti anni non ho mai sentito discussioni in mare, anche

smaltirlo ed essere efficienti al massimo per la gara. Per quanto

perché ognuno ha il proprio spazio.

mi riguarda, non so bene… io non l’ho mai smaltito, forse tutto dipende da quanto si riesce a dormire in aereo.

TRIP TIPS - Questo viaggio è consigliato sicuramente a chi ha una bella

COSE DA FARE/VEDERE

passione per il race e almeno un po’ di dimestichezza con le

La California è grande. Anche troppo! Lì vicino per non suppisti

onde, altrimenti sarebbe molto in difficoltà viste le correnti

si può andare a vedere la Queen Mary ed un sommergibile 53


russo al suo fianco, l’isola di Catalina e gli Universal Studios ad

casa, così potrete impostare la vostra giornata come vi pare e

Hollywood, poi se si vuole fare 500 km si va a Las Vegas, Gran

prepararvi da soli da mangiare come più vi piace.

Canyon e diga di Hoover. Però bisogna avere un po’ di tempo… ed un buon pilota!

ATTREZZATURA Io ho la fortuna di avere l’azienda per cui lavoro e corro che mi

DOVE STARE

fornisce la tavola, ma organizzandosi per tempo grazie al Team

A San Clemente ci sono molti piccoli Motel o Inn dove

organizzatore dell’evento c’è la possibilità di spedire con un

soggiornare con cifre umane e vicini al mare, poi se si hanno

container circa un mese prima la propria attrezzatura con soli

tanti soldi la scelta si moltiplica! Se siete in un gruppo numeroso

25 euro! Noleggiare una tavola race sul posto ha invece un costo

potete anche pensare di noleggiare un appartamento o una

molto elevato per un race, circa 200/250 euro al giorno. A quel

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punto forse vi conviene comprarne una e poi rivenderla prima

Se invece volete surfare le onde con un sup wave o all-round,

di partire. Il negozio più vicino che fa queste cose è Killer Dana,

allora anche il noleggio diventa più semplice ed accessibile.

però io consiglierei di provare a contattare per tempo gli agenti in Italia per avere un prezzo agevolato e acquistare le tavole

AUTO

direttamente in azienda.

Per il mezzo è meglio un minivan o un SUV molto grande in

Se volete viaggiare con la vostra tavola al seguito senza spedirla

modo da mettere le tavole o dentro o sul tetto. Se si cerca tra le

prima, dovrete trovare la compagnia che ve la trasporta, e a

infinite offerte dei vari autonoleggi si può spendere anche soli

quel punto vi serviranno tanti soldi… (vero Leonard? Ndr)

300 euro a settimana, ma occhio ad affidarsi a compagnie al

….a quel punto forse vi conviene acquistarla direttamente in

top, altrimenti la fregatura è dietro l’angolo…

California.

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BRICOLAGE

Da monopinna a 2+1 Testo e foto: Smink

Volete provare a fare girare meglio la vostra tavola in surfata? Allora seguite attentamente le istruzioni...

Nel secondo numero di Wind News per la rubrica Sup Brico (qualcuno che “viene” da Wind News la chiama anche la rubrica di bricolage dei... pazzi, perchè durante gli anni passati, ne ha letto di tutti colori, abbiamo resuscitato tavole stroncate in due e costruito tavole da pesca...) andremo a vedere come munire un sup mono pinna di un assetto thruster, anzi diciamola in modo corretto... come far diventare il vostro sup mono pinna... un 2+1! In effetti l’assetto thruster in origine prevede l’utilizzo di tre pinne di uguale grandezza, cosa che va benissimo sulle tavole corte perché garantisce controllo, velocità e precisione in surfata, ma che forse non è il massimo per tavole grosse e lente come i voluminosi SUP, per i quali è meglio usare una pinna centrale più grande e arretrata e 2 pinnette laterali avanzate. QUALE POSIZIONE Come e dove posizionare in modo corretto le due pinnette aggiuntive laterali e non ritrovarsi con un “aratro” che fa perdere velocità alla vostra tavola (cosa che ci è già successa nel tentativo di rendere 3 pinne un noto freewave da windsurf monopinna da 56

95 litri! Ndr) è forse una delle cose più difficili da calcolare. In pratica vedremo come munire di due pinnette laterali tutti quei SUP allround, che per la forma della loro poppa o per la loro duttilità, possono essere usati per avvicinarsi alle onde e che possono essere resi un po’ più manovrieri adottato l’assetto a tre pinne. Di solito infatti questa tipologia di SUP in origine è dotata di pinne parecchio lunghe che non sono certo il massimo per provare a scendere le onde. Stiamo parlando di SUP all round da 9, 10, 11 piedi di lunghezza che vorreste rendere un pelo più manovrieri per surficchiare le onde... farlo su tavole più lunghe o più “orientate” al cruising non avrebbe molto senso. Cominciamo con il dire che se aggiungete due pinnette laterali, la pinna centrale che avete usato fino ad ora, va sostituita con una più piccola. Di solito questa tipologia di SUP ha la scassa centrale in “formato” US box, cosa che permette di reperire facilmente qualche pinnetta più piccola da utilizzare soprattutto se avete qualche amico windsurfista... stiamo parlando di pinne wave da circa 20 cm di lunghezza a scendere, che andrà a lavorare in combinazione con quelle più piccole laterali.


BRICOLAGE

Cercate una tavola tri-fin con l’outline di poppa giusto, prendete le misure e riportatele sulla vostra tavola

A questo punto prendete una punta a bicchiere della misura delle vostre scasse FCS e praticate i fori sulla tavola

COME INSERIRLE La cosa più semplice e rapida da fare per le pinnete laterli sarebbe “affogarle” con la resina direttamente nello scafo... una volta trovata la giusta posizione, un taglio con il flessibile e via di resina. Un lavoro rapido, ma senza troppo senso perchè poi vi ritroverete con delle pinne fisse ed una tavola che se mai dovete rivendere avrà perso parte del suo valore con un “tapullo” del genere. Viceversa, un paio di scassette che rendono le pinnette laterali rimuovibili all’occorrenza, non “svaluteranno” il valore della vostra tavola... anzi! Naturalmente a patto di fare un lavoro come si deve! LE SCASSE Allora partiamo. In commercio su internet (io le ho prese su Amazon), esistono diversi tipi di scasse per le pinnette laterali, le più gettonate al momento sono le Future box o le più economiche FCS. Essendo il caporedattore di Wind News e direttore di Sup News, un bischero di liguri origini, universalmente famoso per il suo braccino corto... quali scasse avrò scelto secondo voi?!

Naturalmente le più economiche Fcs, anche perché mi ritrovavo con un sacco di pinnette laterali utilizzabili, reduci dai mie trascorsi in surf da onda, mentre le pinne per le Future box le avrei dovute comprare nuove! A questo punto non rimane che trovare la posizione giusta dove mettere le scasse: inclinate verso l’interno triando una riga immaginaria dalla punta della Tavola, o parallele alla pinna centrale? Più vicine al rail o più interne? Quanto più avanzate rispetto alla pinna centrale? Memore della fregatura rimediata con il freewave, ho passato un po’ di tempo a cercare tra le tavole degli amici un sup con tre pinne che avesse una outline compatibile con il mio, me lo sono fatto prestare, l’ho provato giù dalle onde... e poi armato di squadretta e metro ho preso le misure che poi ho cercato di “adeguare” alla mia tavola. Trovata la posizione, più o meno giusta e segnato sulla tavola con una matita, avendo l’accortezza di mettere la pinna nelle due scassette, non rimaneva che fare i fori. Per farli mi sono comprato da Brico una tazza da intaglio del diametro della scassettina (dalla foto si capisce meglio che con tante parole...). 57


BRICOLAGE

Verificate che le scasse a entrino a misura nei fori da voi praticati e preparatevi a versare la resina con microsfere

Una volta versata la resina e aspettato il tempo di catalizzazione, cartate via la resina in eccesso fuoriuscita

La tazza va montata sul trapano, ma se volete un consiglio è meglio utilizzare un avvitatore o un trapano dotato di regolatore di potenza per fare questo lavoro, perché il trapano gira troppo veloce e ci vuole un secondo per fare un danno di quelli seri. In più appena la tazza finsice di mordere il rivestimento della vostra tavola e arriva al polistirolo (o al Clarck foam, ndr) affonda come un coltello caldo nel burro e tutto il materiale che toglierete in più per una errata valutazione, si trasformerà in una maggiore quantità di resina da utilizzare e di conseguenza anche in un peso in più che “prenderà” la vostra tavola. CASO 1 A questo punto, a seconda della vostra più o meno esperta manualità, avrete due opzioni: se avete fatto un buco che assomiglia più ad una voragine senza fondo che ad foro per una scassa, conviene andare a comprare una bomboletta di schiuma pliuretanica ad espansione e, dopo aver bagnato con un po’ d’acqua l’interno del buco mediante uno spruzzino (per fare aderire meglio la schiuma al polistirolo), spruzzarla all’interno mediante il suo apposto beccuccio. Occhio che ne 58

basta pochissma, poi dovette prendere il nastro di carta sigillare il buco e metterci un peso sopra che comprima la schiuma mentre si espande. Una volta secca, tagliate via quella in eccesso con il cutter e riprovate a fare un lavoro come Dio comanda con tazza e trapano! CASO 2 Se invece siete stati abili, provate a inserire la scassetta e poi via di resina e microsfere. A questo punto si lavora un po’ come per la riparazione della pinna nella prima puntata di Sup Brico... Ora ci vuole la resina e le microsfere. Ma in questo caso e in tutti i casi che il SUP abbia l’anima di polistirolo ci vuole la resina eposidica che costa di più e con cui dovete essere precisi nella miscelazione... con la resina poliuretanica “bruchereste” il polistirolo. RESINA Vi ricordo che per “giocare” con la resina è necessaria una buona maschera di protezione delle vie aere: miscelate bene resina


BRICOLAGE

A questo punto la vostra tavola è pronta per la prova in acqua...

con catalizzatore nella giusta percentuale se no col piffero che indurisce e solo dopo aver ben mescolato aggiungete le microsfere (dette anche polvere da antisdrucciolo) e rimescolate ben bene. Versata la resina nei due fori che avete praticato nella tavola, fino quasi all’orlo, inserite la pinna nelle due scassette FCS fissate con già la vite inserita (dovete coprire con un un pezzetto di nastro di carta la parte della scasstta dove c’è la vite) e posizionatela nel modo più dritto possibile nella tavola. Una volta posizionata la pinna con le due scassette, uscirà dal foro un sacco di resina: pulite bene quella in eccesso, avendo occhio di non togliere il nastro di carta che protegge il buco dove c’è la vitina. Se la resina entra dentro la filettatura o nella testa della vite, poi sono guai per toglierla! Se avete usato la resina eposidica di solito ci vogliono 24 ore prima che sia ben catalizzata e pronta ad essere carteggiata. FINITURA Il giorno dopo, se tutto si è bel catalizzato, togliete la pinna e armati di una buona carteggiatrice orbitale rifinite al meglio

scassa e tavola. Di solito si riesce a pareggiare tutto al meglio. Ripetuto lo stesso lavoro con pinna e scassa dall’altro lato... siete pronti ad andare in acqua, una volta montate le tre nuove pinne.

TEST PRATICO

Per vedere se la manovrabilità in surfata è migliorata, non avrete che da aspettare le onde, ma se la tavola vi sembrerà “frenata” già solo pagaiando... ahiai, ahhiaiii... avete cannato pozione o inclinazione delle scasse... ma d’altra parte questo è hard bricolage! Non giochi da bambini! Per fortuna in questo caso basterà togliere le pinnette per tornare ad avere la tavola di prima! La prossima volta vi “insegnerò” come si ripara una pinna Future troncata di netto alla base... in verità la riparazione della pinna l’ho già fatta, ma nella fretta, pressato dall’arrivo delle onde... non mi sono preso il tempo di fare le foto. Volete però che da qui al terzo numero di Sup News non vada di nuovo a rocce nel mio home spot e non rompa almeno un’altra pinna del mio Cotan sup?! Figurati… 59


TEST SESSIONS

Rider e test: smink

Misure: 11’ x32”x 6’’ - Volume: 235 l Pinne: single US box Peso: 11 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.289 €

MOKI TUBE 11’

Lunghezza: 11’ - Larghezza: 32” Spessore: 6” - Volume: 235 L Peso: 11 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.289,00 €

Il Tube 11’ è il SUP gonfiabile più voluminoso che abbiamo provato e fatto provare ai nostri nuovi abbonati durante i tre giorni dei WindFestival. Il fatto di avere ben 235 litri di volume e di essere spesso ben 6 pollici fa si che questa tavola sia adattissima anche per i “suppisti” o “paddler” medio/pesanti, grazie una stabilità e una galleggiabilità veramente notevoli. Anche rider alti e pesanti che si sono cimentati per la prima volta con una tavola e una pagaia, sono saliti su questo SUP ed hanno cominciato a fare del sano cruising sin dalla prime pagaiate. Pagaiare ed esplorare... questa Tube 11sembra fatto apposta per questo e i due pratici ferma bagagli a prua e poppa non fanno altro che confermare questa sensazione. Il fatto di essere predisposto per il windsup (vela) lo rende ancora più duttile e sfruttabile. 60

L’unico rovescio della medaglia che abbiamo potuto rilevare durante i test è emerso usandolo per scendere le piccole onde di Diano Marina: se alla guida c’è un peso leggero, il volume e il bordo alto di questa tavola si fanno sentire e può diventare un po’ complicato darle direzione tra le onde. Come dire: il programma di utilizzo di questa tavola è l’acqua piatta, ma può serenamente essere utilizzato in mare anche su piani d’acqua più mossa, e anche se ovviamente scendere le onde non è il suo pane, si può utilizzare anche in presenza di onde, ma ci vuole un po’ di mestiere. Ottima la dotazione accessoristica e nel prezzo di 1.289 Euro sono compresi la pinna in fiberglass, la comoda sacca De Luxe con ruote che contiene la nuova Pompa Sup4 a doppia mandata con manometro, l’utile elastico porta tutto e il classico kit di riparazione.


TEST SESSIONS Rider e test: smink

Size: 9’0 (260 cm)x 30” (80 cm) x 4’’ 3/4 (12 cm) Volume: 150 l Fins: Single fin, Tuttle Box peso: 10,5 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.399 €

RRD AIR WINDSURF

E qui arriviamo alla chicca per quanto riguarda la duttilità. Il test dell’Air Windsurf è uscito sul numero di ottobre/novembre di Wind News, il “fratello” grande del nostro magazine... ma Smink e company si sono tenuti la parte sup di questo windsurf gonfiabile di RRD, per noi... Eh sì, perché se l’Air Windsurf ha stupito i tester per la sua duttilità utilizzato come windsurf, non è stato da meno utilizzandolo come SUP. Basta infatti cambiare la pinnona da freeride con una wave, facilmente reperibile utilizzando qualche vecchia pinna wave e munendola di un adattatore Tuttle. La nostra idea iniziale prevedeva anche di sfilare le straps, cosa che è invece non è necessaria se si fa del cruising con questa tavola, perché le “cinghie” da windsurf non danno fastidio ai piedi visto che bisogna remare posizionandosi più centrali sulla

tavola e un po’ più avanti delle stesse straps. Tutto il bene che si può dire dei sup gonfiabili RRD lo ritrovate sull’Air Windsurf, con il pregio in più di una direzionalità impressionate rispetto ad altri gonfiabili. Infatti si può tranquillamente remare da un solo lato senza mai perdere la linea impostata e questo grazie ai bordi resi più affilati da un inserto in gomma che da metà tavola arriva fino a poppa. Questo accorgimento adottato per rendere la tavola più performante in planata con la vela, offre un innegabile vantaggio anche nel sup cruising. Abbiamo utilizzato l’Air windsurf anche per scendere onde di medio/piccola fattura e i bordi funzionano bene anche quando si fa surf... le straps invece in questo caso vanno sfilatele, perché in partenza e in surfata danno fastidio. 61


TEST SESSIONS

Rider e test smink

RRD AIR EVO 10’2

Misure: 10’2”x33”x4’’ 3/4 - Volume: 190 l Pinne: single US box Peso: 10 kg (+/- 300 g) Prezzo: 849 €

SUP gonfiabile di prim’ordine, costruito secondo i migliori canoni del genere... ad un prezzo abbordabile. Questo RRD AIR EVO nasce con le migliori intenzioni... disponibile in due misure 10’2” e 10’4” (quest’ultimo offerto in due spessori 4” 3/4 e 6” circa 10 cm e 15 cm) è dotato di un confortevole pad che copre ben 2/3 della coperta, ha la rete elastica a prua per il trasporto di accessori, maniglia per il trasporto ed ha una configurazione single fin, con la pinna centrale, 62

dotata di scassa us-box, estraibile. Facile, veramente stabile grazie alla larghezza generosa e al volume abbondante, ma non ingombrante di 190 litri, è un SUP gonfiabile duttile che permette a tutta la famiglia dal grande al piccino di divertirsi sia in cruising, che approcciando qualche surfata sulle piccole onde senza troppi patemi. Sul bordo si rivela, quasi veloce come un sup in materiale composito...


TEST SESSIONS Rider e test smink

SIMMER MAKANA ALL-ROUND 10’

Misure: 10’ x 34’’ x 4,75’’- Volume: 230 l Pinne: Single fin Peso: 10 kg (+/- 300 g) Prezzo: 799 €

Altro Sup relativamente “spesso” che però nonostante il volume generoso, lo spessore e la larghezza inportante (34”) è sembrato a tutti quelli che l’anno provato il più “adatto” per sfruttare le piccole onde che Diano Marina ci ha regalato durante il WindFestival... Il effetti il Simmer Makana Allround 10” ha, di serie, un assetto single fin ed in acqua è

sembrato più leggero e reattivo di quanto si potesse sospettare. Rigido, leggero, forse un pelo meno stabile delle altre tavole gonfiabili provate, ma molto più reattivo agli input dei piedi... caratteristiche queste che lo rendono adatto sia per il cruising, che per surfare onde di piccole dimensioni senza troppi problemi. 63


DISTRIBUTORS

Distributori A noi di Sup News non piace l’inquinamento e non piacciono gli sprechi inutili. Per questo motivo abbiamo deciso di evitare la distribuzione in edicola e stiamo cercando di stampare solamente le riviste che ci servono per raggiungere tutti i nostri lettori.

negozi, club e le scuole che si sono fatti carico di sostenere e distribuire SUP NEWS. Siamo appena al numero 2 e siamo solo all’inizio, pertanto tenete sempre sott’occhio la pagina del sito www.supnewsmag.it/trova-sup-news-mag, perché i punti di distribuzione stanno aumentando rapidamente e saranno sicuramente di più quando scuole e club riapriranno la prossima stagione. Per tutti gli altri, c’è la possibilità di ricevere la rivista direttamente a casa abbonandosi.

Questo ovviamente ci comporterà un po’ più di fatica all’inizio per mettere a punto una distribuzione abbastanza capillare nel Belpaese e per raggiungere così tutti i potenziali lettori, ma siamo sicuri che in prospettiva ne sarà comunque valsa la pena. In questa pagina c’è la mappa con l’elenco provvisorio dei

Se anche tu vuoi diventare distributore e/o sostenitore di SUP NEWS, manda una mail a: supnews@sabatelli.it

1. NAUTICA URBAN IGEA MARINA (RN) www.urban.it

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2. WHITE REEF CESENA (FC) www.white-reef.com 3. SURF PARADISE RICCIONE (RN) www.surfparadise.it 4. TRE PONTI LIVORNO (LI) www.windsurflivorno.it

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5. SPOT 1 SURF SHOP VADA (LI) www.spot1.it

7. SURF SPOT CAGLIARI (CA) FB: SurfSpotCagliari

6. QUIKSILVER STORE PESCHIERA FB: QuiksilverStorePeschiera

8. PUZZITEDDU REEF MAZARA (TP) www.puzziteddu.net

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SCHOOLS & CENTERS

Romagna Paddle Surf

Centro Wind Surf Sup 3 Ponti Scuola Sup Sottomarina Viale D’Antignano, Tre Ponti Livorno (LI) info@windsurflivorno.it www.windsurflivorno.it

Stabilimento Zanzibar Music Beach Lungomare Adriatico 30015 chioggia (VE) sottomarinasup@geniuslociasd.com

Centro Windsurf Vada

Sporting club Sabazia

Marasma Surf Club Rimini

SUP Salivoli asd

ASD WIND AND SEA

MOKI CLUB NUMANA

Via San Martino, 15/5 47814 Bellaria - Igea Marina (RN) info@romagnapaddlesurf.it www.romagnapaddlesurf.it

Via di Pietrabianca, loc. Spiaggia Bianca - 57016 Rosignano M.mo LI roberto@centrowindsurfvada.it www.centrowindsurfvada.it

Piombino supsalivoli@gmail.com

Viale Reginaldo Belloni 47, Anguillara lungomare Tintori 12 a 00061 Sabazia, Roma Rimini sportingclub@live.it facebook.com/marasmasurfclubasd

Via Nizza 97r 17100 Savona was@windandsea.it www.windandsea.it

Spiaggiola, Nord del Porto Turistico Numana info@mokisup.com tel 333.2028111 65


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