WIND NEWS SURF MAGAZINE – ANNO XXV – N. 8 - 1 ottobre 2017 – MENSILE – Spedizione in abb. postale - POSTE ITALIANE s.p.a. - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, direzione commercial business Savona
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Editoriale
Esercizio n.1: osservate questa foto, respirate e trovate almeno una delle ragioni per cui il SUP sta diventando uno sport di massa Spot: Tahiti - Photo: Spyki Shots
Let’s SUP, all over the world!
L’estate è finita e forse si sarà anche portata via con se le temperature miti e l’acqua calda, ma non si è portata via la passione che continua a bruciare per il nostro sport con la tavola e la pagaia. Forse qualche SUP si sarà già preparato ad un lungo letargo invernale, ma sono pronto a scommettere che saranno molti di più quelli che continueranno a bagnare le proprie pinne magari facendo cruising in panorami che non avresti detto, oppure pennellando quache bella curva con la scaduta che aspettavi da un pezzo. Col giusto abbigliamento si può continuare a godere qualche sana pagaiata con acqua piatta, così come qualche bella uscita fra le onde. Ma se siete di quelli che non amano troppo i millimetri di neoprene sulla pelle, o la sensazione del gelo ai piedi, allora il consiglio è quello di non fermarsi comunque. e continuare a sognare. La stagione è quella propizia. Un biglietto può portarvi lontano, al caldo. Il modo migliore per progredire nella tecnica e rendere più profonde le radici della propria passione è 6
quello di passare qualche giorno a praticare il proprio sport nelle condizioni giuste, e magari sotto l’occhio clinico di chi è più esperto di te e può aiutarti a progredire più velocemente. I SUP clinic invernali in posti caldi cominciano ad essere numerosi e con coach di ottimo livello, non dovete far altro che trovare quello più adatto alle vostre esigenze. E per tutti gli altri che come noi per un motivo o per l’altro sono costretti a passare le proprie giornate a digitare su una tastiera dietro al video di un computer, l’unica cosa che resta da fare è quella di rimanere connessi, aspettando che arrivi il momento giusto anche per noi per ritornare in acqua a fare quello che ci piace. Acqua piatta, acqua agitata, white waters, mareggiata, poco importa. L’importante è uscire, e andare a prenderci quello che la natura ancora ha da offrirci, possibilmente in buona compagnia. E cosa vuoi di più dalla vita? Ov
Jamie Hancock e Kenneth Denielsen esplorano le Faroe Islands in SUP ... coming soon - Photo: GA Boards Gli speciali di
Wind News magazine www.windnewsmag.it mail: supnews@sabatelli.it Tel./fax +39 019 823535 +39 019 821997 Direzione, amministrazione e pubblicità: Via Servettaz 39 - 17100 Savona REG. AL TRIBUNALE DI SAVONA N. 434/94 DEL 24/06/1994
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COVER: rider: Francisco Porcella riding Moki Fandango 9’0 foto: ©Luigi Ninni Corda
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COLLABO IN THIS NUMBER: jamie hancock, loredana recchia, nicola gianni, jacopo giusti, freeride freddy, filippo mercuriali,
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mirco sarti, roberto d’amico, eddy piana, manuel patti, franz orsi, the insider, davide codotto, dirk herpel, leonard nika, paolo marconi, smink
Segreteria abbonamenti: beppe forni - tel. +39 019 823535 821997
Ph. Credit : Laurent Nevarez
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L’importante è essere pronti ad entrare in acqua... ...ogni qual volta se ne presenti l’occasione - Photo credit Manera 10
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SHOPPING ForPaddlersOnly HoboNY ( HOBO NEW YORK), produce gioielli fatti a mano dal 2009 ed ha sviluppato “forpaddlersonly“, una collezione dedicata al mondo dei paddlers. I materiali usati sono l’argento e le pietre naturali che si possono abbinare al cuoio, a tessuti in cotone o come nel caso della collezione “ forpaddlersonly” anche a cordini nautici che garantiscono quindi la possibilità di un utilizzo in acqua. La proposta HoboNY per l’inverno è la versione del bracciale in pietra lavica nera e cuoio nero, che richiama l’isola di Lanzarote. La collezione Forpaddlersonly è disponibile solo sul sito ufficiale www.hobony.it alla voce SHOP SALVA BORDI A grande richiesta RRD ha sviluppato due nuovi SUP RAIL PROTECTION per dare la massima protezione ai bordi delle vostre tavole wave/allround o cruising/racing. Le misure disponibili infatti sono due: 185x6,5 cm con superficie liscia per le tavole Wave/Allround e 210x 8 cm con superficie ruvida per le tavole Cruising e Racing, perché si sa che quando si effettuano lunghi percorsi o si è in gara, i bordi si stressano molto di più. I SUP Rail Protection di RRD oltre ad essere facili da installare, sono resistenti agli impatti, ai graffi e ai raggi UV, così non ingialliranno con l’esposizione ai raggi solari. Per ulteriori info: www.robertoriccidesigns.com
Bamboo Paddle Bambooster è la pagaia che Moki ha realizzato per prima, con telaio realizzato in autoclave con il miglior carbonio preimpregnato e poi rivestito all’esterno da fibra naturale di bamboo. Lo shaft ha un reflex medio progressivo grazie all’orientamento delle fibre e al diametro differenziato dell’asta, mentre la pala è sottile e corta con uno shape esclusivo Moki. Con i suoi 500 gr di peso e le sue caratteristiche tecniche, Bambooster viene proposta non solo come modello ideale per il SUP Surfing, ma anche per gli amanti del cruising sportivo. Info: www.mokiosup.com 12
PUSH by SUPBROz I fratelli ungheresi Hasulyo sono già da un po’ fra i più forti racer delle competizioni internazionali e quest’anno Bruno ha anche vinto la medaglia d’oro nella Long Distance agli ISA WSUP Worlds a Copenhagen. Ebbene, questi SUPBROz in collaborazione con la SEPA (Strength & Endurance Performance Academy) hanno sviluppato una metodologia di allenamento scientifica basata su una pinna speciale chiamata PUSH. Se siete degli impallinati del training scientifico e la cosa vi interessa, potete chiedere maggiori info a: SEPA -sepa@sepacademy.com
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SHOPPING IL SUP SULLA PELLE SUP Skin è un marchio austriaco salito alla ribalta del SUP grazie alle mute stagne sviluppate appositamente per il SUP, realizzate in materiale leggero e traspirante, che permettono una serena pratica del nostro sport anche nelle giornate invernali più rigide. SUP Skin ha da poco trasferito il proprio quartier generale in Portogallo dove ha ampliato il reparto produttivo per poter continuare a produrre con la consueta qualità, mantenendo le tempistiche di consegna, visto il costante aumento della richiesta. I modelli disponibili in collezione possono essere prodotti con colori e grafiche personalizzate. Per info: www.supskin.com
RACE GONFIABILI L’azienda italiana Reptile oltre a produrre pagaie ad alto contenuto tecnologico che stanno raccogliendo importanti successi sui campi di gara nazionali, continua a sviluppare la propria collezione di tavole gonfiabili introducendo la gamma di tavole I-Racer. Si tratta di tre modelli senza compromessi (12’6’’x 26’’ – 12’6’’x 28’’– 14’’x26’’) disegnati per ottenere le massime prestazioni, con prua affilata, outline allungata e scoopline piatta e bordi di poppa a spigolo, grazie all’applicazione di un particolare bordo in PVC, che migliora il rilascio dell’acqua e quindi la scorrevolezza della tavola. Oltre che per un uso prettamente race, le tavole sono indicate a rider esperti che amano allenarsi ovunque o fare un cruising più sportivo. Per info: www.reptile-sup.com
VIRB® Ultra 30 La redazione di SUP NEWS ha ricevuto una fantastica Garmin VIRB® Ultra 30 da testare. Si tratta di una Action Cam Ultra HD capace di fare riprese a 4K/30 fps di qualità superiore grazie allo stabilizzatore delle immagini a 3 assi e con sensore G-Metrix che permette di registrare percorso e velocità istantanea che possono essere riportati nel video, grazie all’apposita APP di video editing. Il test dettagliato lo troverete sul nostro sito, mentre per ulteriori info: www.garmin.com/it-IT ZHIK Con l’arrivo della stagione fredda, chi è alla ricerca di indumenti alternativi alla muta in neoprene per continuare a praticare il SUP sia sui laghi che in mare aperto, troverà pane per i propri denti nella completa linea di abbigliamento SUP marcata Zhik. Si tratta di un’azienda australiana che sviluppa abbigliamento tecnico senza compromessi frutto di una ricerca tecnologica estrema, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei migliori interpreti della vela e degli sport acquatici, e di conseguenza anche dell’utente di tutti i giorni. Non a caso sponsorizza la fuoriclasse australiana Terrene Black, fresca campionessa APP Race 2017. Zhik viene distribuita in Italia da Negrinautica s.r.l. Per info: www.negrinautica.com 14
Sistema di connessione esagonale disponibile su tutti i modelli della collezione Reptile Sup 2017
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ANY WAVE ANY WAY — Potenza sulla line up con I nostril shape radicali.Il mitico ProWave è l’arma che vi permette di surfare radicale con grande accelerazione e profonde curve nel “pocket”dell’onda., E’ la tavola wve radicale senza compromessi. Lo Stubby garntisce una surfata radicale e veloce anche nelle condizioni di onda non perfette. Facile da usare è un must per la tua collezione. Per un facile approccio alle onde, l’AllWave brilla con le sue caratteristiche di facilità.
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BEACH BREAK SDRY Oxbow si presenta per la nuova stagione con una gamma di tavole SUP sempre più completa e competitiva, ma non si accontenta e completa la propria offerta per i suppisti di tutti i giorni con accessori pensati per rendere più comode le uscite in SUP. Sdry per esempio è un vero zaino stagno ed ergonomico, sviluppato per portare comodamente in spalla mentre si pagaia, tutto quello che può servire nel corso di una lunga uscita cruising. Per info: www.oxbow-sup.com
AND THE WINNERS ARE… La Lignano SUP Race ha rappresentato un momento importante per la vostra rivista di SUP preferita, dal momento che come avevamo sbandierato per tutta l’estate, proprio nel corso della cerimonia di premiazione e in livestreaming abbiamo estratto fra tutti gli abbonati una tavola gonfiabile I-Waver offerta da Reptile SUP vinta dalla veneziana Eliana Argine (vedi foto a SX), e poi abbiamo consegnato a Davide Codotto (vedi foto sotto) della scuola Tiburon di Lignano il Fanatic Fly Air L come premio per aver raccolto ben 60 abbonamenti nel corso della stagione! Preparatevi per la prossima stagione, perché avremo nuovi fantastici premi da mettere in palio! Alta protezione mani Con l’abbassamento delle temperature le mani dei suppisti possono essere soggette ad arrossamenti e screpolature. DADA Mio, azienda che da anni produce creme cosmetiche naturali nel rispetto della persona e della natura, ha realizzato una Crema mani protettiva a rapido assorbimento, nutriente e protettiva grazie alla formulazione esclusiva arricchita con Burro di Karité, Olio di Mandorle Dolci, estratto di Camomilla e succo puro di Aloe Vera Bio. Anche questa crema non contiene sostanze come Parabeni, Petrolati, Siliconi e Sles, che sono derivati del petrolio presenti in gran parte delle creme e saponi, che sicuramente non fanno bene al nostro corpo. Per maggiori info: www.dadamio.it SUP A JERI Lo spot brasiliano di Jericoacoara deve la propria fama alle condizioni ventilate che ne hanno fatto una mecca invernale per gli amanti del Kite e del Windsurf, ma non tutti sanno che durante la stagione invernale ci sono anche onde lunghe ed appetitose che si srotolano lungo gli infiniti beach break di questa località brasiliana e la mattina quando il vento non è ancora forte le condizioni sono perfette per divertirsi col SUP con gli amici o la famiglia, se ve la siete portata al seguito. Se siete già abbastanza carichi per pensare di portarvi anche tavola e pagaia, non preoccupatevi perché potrete trovare tutto quello che vi serve al Jeri250 Watersports Center, un Centro Windsurf, Sup, surf situato proprio sulla spiaggia ed attrezzato con materiale di ultima generazione. Per info e prenotazioni: www.jeri250.com 18
BEACH BREAK CALENDARI EVENTI SUP 2017 L’idea di fornire ai lettori un servizio di pubblica utilità come quello di una pagina col calendario aggiornato dei più importanti appuntamenti col nostro sport continua a piacerci, ma purtroppo lo spazio a nostra disposizione continua ad essere molto risicato, con tutto quello che vorremmo raccontarvi. Pertanto abbiamo deciso di riportare in questa pagina le manifestazionei più interessanti in programma e se siete curiosi di sapere cosa bolle in pentola per quento riguarda Italian Sup League, Fisurf, FISS, FISW, Euro Tour, APP e chi più ne ha più ne metta, non dovete far altro che seguire questo link QR.
NAUTIC SUP PARIS CROSSING 2017 Domenica 03 Dicembre avrà luogo a Parigi l’ormai classica gara SUP che tutti gli anni si svolge in occasione del Salone Nautico. Quest’anno la manifestazione avrà un sapore particolare, visto che batterà tutti i record come manifestazione SUP più partecipata della storia! Saranno infatti 700 i suppisti che quest’anno all’alba attraverseranno Parigi pagaiando sulla Senna, in un contesto mozzafiato! Anche quest’anno sono stati previsti 2 percorsi: quello amatoriale (Loisir) coprirà una distanza di circa 11 Km, mentre il percorso Pro sarà lungo 13.5 Km e prevede volatilizzati poche ore dopo l’apertura delle iscrizioni in Maggio! anche il periplo delle isole della città e di Saint-Luis! Le iscrizioni si Ovviamente noi di Sup News vi racconteremo cosa è successo... È potevano fare on-line fino al 04 di ottobre, ma i 700 posti si sono proprio il caso di dire: restate connessi sui nostri canali!
W.A.S. CHRISTMAS RACE 2017 Domenica 10 Dicembre 2017 si svolgerà presso la sede della W.A.S. WIND AND SEA, Via Nizza 97r a Savona, la 7a edizione della “W.A.S. CHRISTMAS RACE” aperta alle categorie canoa polinesiana V1/V1R e V2R, Surfski SS1 e SS2, KDM (kayak da mare), S.U.P. Race 12’6”-14’ e SUP All-Round. Il percorso gara si svolgerà sulle acque antistanti la sede della W.A.S. e si svilupperà in base alle varie categorie di natanti sulle seguenti distanze: 4 km (short) - 12km (long). Per quanti poi si sentissero particolarmente in forma, Sabato 09 Dicembre 2017 sempre presso la sede della W.A.S. WIND AND
SEA, si svolgerà la “Corsa Canoa Corsa e Sprint W.A.S. CHRISTMAS RACE” aperta alle categorie canoa polinesiana V2R, Surfski SS2, S.U.P. Race 12’6”-14’ e SUP All-Round. Per info e iscrizioni: www.windandsea.it
EVENTI SUP DI NATALE Inutile ricordare che tutti gli anni in occasione del Natale le manifestazioni che prevedono una bella sfilata in SUP con vestito da Babbo Natale si moltiplicano un po’ ovunque. Fra le tante vi segnaliamo un paio di manifestazioni che sono ormai diventate abbastanza storiche: Domenica 17 dicembre si svolgerà a Bellaria-igea Marina la Xmas SUP Cup, forse la gara SUP più bizzarra e partecipata d’Italia. Fra l’altro durante l’evento sarà premiata la Ranking Nazionale 2017 del Circuito ITALIAN SUP LEAGUE.
Sabato 23 dicembre a Senigallia va in scena la “Babbi Natale sul SUP” – ormai classica pagaiata in Sup in occasione del Natale a Senigallia risalendo il fiume Misa fino al centrp storico. Unica richiesta vestito di Babbo Natale! Ritrovo ore 10.00 presso i Bagni Nella n57 lungomare Dante Alighieri Senigallia. Parcheggi disponibili gratuiti. L’evento si terrà condizioni meteo permettendo. 19
EVENTI 2017
RENAULT VERTICAL SUMMER TOUR 2017 Quest’anno Sup News ha fatto la sua comparsa in un particolare villaggio itinerante che durante i mesi più caldi dell’estate ha fatto divertire davvero tanta gente su alcune delle spiagge più frequentate del Belpaese: stiamo parlando del VERTICAL SUMMER TOUR. Oltre 200.000 i partecipanti alle attività di animazione sulle spiagge. Con 200.000 partecipanti totali si è conclusa l’edizione 2017 del VERTICAL SUMMER TOUR che anche quest’estate, con – Title sponsor Renault e m2o radio ufficiale -, non ha deluso le attese di chi si preparava ad una estate di pura energia, musica, sport e divertimento. Con i suoi 500 mq di Vertical Village e 40 persone di staff il VERTICAL SUMMER TOUR 2017 ha portato anche quest’anno sulle spiagge italiane tornei di beach volley, calciobalilla, dj set al chiaro di luna, flash mob e tanti regali per tutti. Nel corso delle 8 tappe in giro per l’Italia (Rimini, Lignano, Realmonte, Marina di Pietrasanta, Numana, Margherita di Savoia, Palinuro, Marina di Camerota e Realmonte) sono state 2.500 le prove del SUP grazie al supporto di istruttori qualificati e attrezzatura tecnica fornita da Bic Sport; 1.500 i test drive effettuati e oltre 2.000 gli sfidanti totali tra calcio balilla e surf meccanico. Solo a Realmonte, ultima data dell’edizione, in 3.000 hanno ballato sotto il palco del Vertical Village. In occasione della grande 20
festa di chiusura il Litorale della Scala dei Turchi in provincia di Agrigento ha ospitato, come tradizione, lo speciale show di Provenzano dj, produttore e speaker radiofonico, e del rapper Don Cash di radio m2o. L’evento è ideato e realizzato da Event’s Way, società di consulenza in marketing e eventi di Torino. Nasce nel 2007 per portare sulle piste da sci lo spettacolo dello sci e snowboard freestyle e si traduce, poi, nel 2011 nella sua versione estiva. Ad oggi un totale di 16 edizioni tra “summer” e “winter” e una enorme comunità di amici sparsi sull’intera Penisola, ma uniti dalla voglia di divertirsi e fare festa. E noi di Sup News cosa abbiamo fatto? Quest’anno siamo saliti per la prima volta come Media Partner sul fantastico carrozzone del Vertical Summer Tour ed oltre a proporre inviti agli eventi e report di quanto successo nelle singole tappe, siamo stati presenti in spiaggia, grazie allo staff del Vertical Summer Tour, che ha distribuito le riviste a chi si iscriveva alla gara e assegnato abbonamenti premio ai vincitori dei tabelloni disputati. Ovviamente l’obiettivo è quello di portare avanti questa collaborazione anche la prossima stagione per continuare a crescere insieme e lanciarci in nuove divertenti avventure che ci permetteranno di conoscere nuovi lettori e nuove realtà! Arrivederci al prossimo Vertical Summer Tour edizione 2018!!
EVENTI 2017
Vertical Summer Tour: La festa, il pubblico, il SUP, l’intrattenimento, un modo fantastico di vivere la spiaggia d’estate...
I giochi, l’animazione, il team di giovani animatori e Dj che tengono accese le giornate al Vertical Summer Tour...
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SUPPISTI
Caterina Stenta
Spot: Cold Hawaii - Danimarca Caterina è una windsurfista uscita alla ribalta del SUP quest’anno. Si è fatta notare in alcune gare, è intrata nel giro della nazionale ed ha vinto il campionato italiano. Vive tra Barcellona, le Canarie e Cape Town, quindi è fuori capegoria per la rubrica Local Heroes, ma sicuramente è una suppista emergente di cui sentiremo ancora parlare... Ciao Caterina, puoi raccontarci cosa fai nella vita e quando hai incontrato il SUP? Cosa faccio nella vita?? :-) Parecchie cose: sto seguendo un dottorato di ricerca in un’Università in Spagna, vicino a Barcellona, dove lavoro circa 6 mesi l’anno. Gli altri 6 mesi li divido tra le Canarie ed il Sudafrica, dove mi alleno in Windsurf. A breve finirò il dottorato e spero di potermi dedicare più seriamente al Sup e Windsurf! Seguo il circuito PWA Wave di Windsurf dal 2014 e viaggio spesso in cerca di onde e vento. A Barcellona esco e mi alleno anche, ma sono ormai più spesso alle Canarie, dove riesco ad allenarmi e divertirmi di più! Il Sup l’ho provato per la prima volta durante una tappa PWA in Germania un paio di anni fa visto che non c’era vento e avevano organizzato delle gare in SUP per intrattenere atleti e pubblico. Poi, spinta da alcuni amici e da RRD mi sono iscritta a qualche gara in Italia nel 2016, e quest’anno 2017 ho provato le mie prime gare internazionali. Quest’anno sei sbucata fuori quasi dal nulla, ma sei riuscita a entrare nel giro della nazionale, hai fatto una bella apparizione ai mondiali e si sei portata a casa un titolo italiano… avevi già pianificato tutto? Che preparazione avevi fatto? Te lo saresti aspettata? 22
Quest’anno avevo pianificato di fare solo qualche tappa dell’Eurotour. Sono andata a Creta il 30 aprile e poi a Sainte Maxime in maggio. Dopodichè sono andata alle Canarie per allenarmi col windsurf in vista delle tappe PWA, per cui non avevo altri obiettivi ben definiti nel SUP. Durante l’estate mi sono allenata soprattutto in windsurf e quando mi hanno detto che ero stata convocata per i mondiali di SUP, mi sono messa a pagaiare il più possibile non appena finita l’ultima tappa PWA a Tenerife. Mancavano solo 10 giorni e quindi non avevo grandi aspettative, se non dare il massimo e vedere a che livello ero rispetto alle migliori atlete al mondo. Sono stata molto contenta di com’è andata il mondiale: sono arrivata 21° nella long, sono entrata in finale della Technical Race, e 13° nel Wave. Non sapevo bene cosa aspettarmi, non essendo riuscita a fare una preparazione specifica, né avendo mai partecipato a gare con così tante iscritte di così alto livello. Quindi prendo questi risultati come un punto di partenza, per cui continuerò ad allenarmi anche in SUP per vedere fino a dove posso spingeremi. Il titolo italiano è stata la chiusura perfetta di questa stagione, ed un ulteriore stimolo a continuare ad impegnarmi nel Sup! Con Chiara e le altre ragazze è sempre stata una lotta fino all’ultima pagaiata, anche in Italia il livello è sempre più alto, ma ero davvero decisa a tornare dalla Sardegna col titolo! Visto che sei evidentemente una ragazza competitiva, quali saranno i tuoi programmi per il race per la prossima stagione? Beh, dopo queste soddisfazioni, voglio provare a mettermi in
SUPPISTI
Caterina ingaggiata in boa ai Mondiali in Danimarca
gioco sul serio. Credo che parteciperò a più tappe di Eurotour, che deciderò non appena verrà pubblicato il nuovo calendario. Continuerò sempre a seguire il circuito di Coppa del Mondo PWA Wave di Windsurf, perché questa è la mia passione principale, quindi dovrò organizzarmi bene per essere sempre più competitiva in entrambi gli sport. Parlando di SUP surf… quali/dove sono state per ora le tue migliori Wave session? Le mie migliori uscite fra le onde le ho fatte a Cape Town. Da 4 anni in inverno vado in Sudafrica ad allenarmi in Windsurf e nelle giornate senza vento esco sempre col SUP. Alcune belle uscite le
ho fatte anche a Fuerteventura, a Punta Elena e Majanicho. Hai in programma qualche viaggio suppistico per la prossima stagione? Proprio ora sto programmando il mio inverno, penso che andrò un po’ a Fuerteventura fino a dicembre, e poi da dicembre a febbraio penso di ritornare in Sudafrica. Ovviamente questa volta porterò anche un sup Race oltre al Windsurf! Ai mondiali in Danimarca ho conosciuto alcuni atleti di Cape Town, con cui potrò fare qualche bell’allenamento e downwind quest’inverno. Dopo Cape Town tornerò a Fuerteventura e poi sarà già tempo di iniziare la stagione delle gare!
L’esultanza per la vittoria della long distance all’OWC 23
EVENTI 2017
RRD Surfin’Venice 2017 Testo: Jacopo Giusti Foto: courtesy RRD
La manifestazione lagunare quest’anno è giunta alla sua settima edizione e continua a funzionare alla grande, portando suppisti provenienti da tutta Italia e diversi paesi d’Europa a passeggiare lungo il Canal Grande e a vivere una di quelle esperienze da raccontare per anni ad amici e parenti di ogni ordine e grado. Quest’anno a raccontarci com’è andata ci pensa Jacopo Giusti, marketing Manager RRD, che ormai è un habitué di SurfinVenice fin dalla prima edizione… Sin dalla sua prima edizione, SurfinVenice ha rappresentato qualcosa di speciale per me, perché è stata il mio primo contatto ufficiale col mondo del SUP e la nascita di un legame particolare col marchio che già da allora la sponsorizzava, e per il quale attualmente lavoro. Si sa che a volte le coincidenze possono cambiarti la vita, e quella volta è stato mio fratello Beppe l’artefice della trasformazione, grazie ad una prenotazione preventiva fatta per tutto il nostro gruppo di amici provenienti dal mondo della canoa canadese, per partecipare a una particolare manifestazione con tavola e pagaia lungo il Canal Grande di Venezia. Usare la pagaia non si è rivelato un problema, ma pagaiare in piedi anziché con un ginocchio appoggiato sulla tavola, per noi ha rappresentato una divertente novità che ha richiesto qualche momento di adattamento prima di riuscire ad affrontare la prima pagaiata ufficiale in gruppo 24
lungo il Canal Grande. Una figata incredibile! Allora come ora a coordinare la monumentale organizzazione c’era la super dinamica Eliana Argine, che anche quel giorno era alla reception al momento della registrazione degli iscritti, e a spiegare il percorso e le regole di navigazione a Venezia. Allora come ora c’erano i furgoni della RRD coi ragazzi del team che scaricavano tavole su tavole da mettere a disposizione degli iscritti. L’unica differenza è che allora le tavole erano tutte rigide (i mitici RRD SUP 11), mentre oggi per la maggior parte sono gonfiabili. Il limite massimo degli iscritti alla SurfinVenice continua ad essere di 100 persone, che è il numero massimo di iscritti consentito dalle autorità lagunari per evitare di incorrere nelle tipiche pastoie della burocrazia italiana per le manifestazioni sportive con troppi partecipanti… Devo confessare che però c’è una grossa differenza fra il partecipare alla Surfin’Venice come normalissimo suppista che paga l’iscrizione e nelle vesti di organizzatore… ovviamente non mi starò a dilungare su tutte le cose da mettere in fila prima di arrivare al fatidico momento in cui tutti si è in acqua e si parte, perché sono parecchie e forse anche troppe, ma devo dire che quando finalmente si riesce finalmente a partire tutti assieme, tutta la fatica e le tensioni e le preoccupazioni che si erano accumulate nei giorni precedenti, svaniscono. Pagaiata dopo
EVENTI 2017
Surfin’Venice 2017: anche quest’anno i SUP hanno invaso il Canal Grande!
Surfin’Venice e le sue emozioni indimenticabili: la partenza, l’ingresso in Canal Grande, il passaggio sotto ai primi ponti, le gondole...
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EVENTI 2017
Il raduno, l’attesa del momento buono e poi via... si attraversa il Canale della Giudecca sfilando davanti alla mitica Piazza S. Marco
pagaiata. Un enorme sorriso ti si dipinge sulla faccia e tutto scorre via, assieme ai sorrisi di quanti sono in acqua insieme a te, alle battute degli amici, le bestemmie dei gondolieri, le foto e gli sguardi meravigliati dei turisti che per la prima volta realizzano che si può navigare su una tavola con la pagaia e andare tutti insieme in gruppo con una bella lycra arancione lungo il Canal Grande. Destinazione Isola di S. Giorgio! Anche quest’anno tutto è filato liscio i sei chilometri di Canal Grande sono scivolati via per tutti senza alcuna fatica, e ci siamo raccolti alla Punta della Dogana, per rifiatare, bere qualcosa e poi attraversare tutti assieme il Canale della Giudecca. Questo rimane sempre uno dei momenti più critici della Surfin’Venice, perché su questo canale passano molti mezzi e a una velocità di crociera ben superiore a quella consentita sul Canal Grande, per cui si forma una fastidiosissima onda incrociata, che combinata con qualche tuffo e col passaggio di barche di grossa taglia possono creare qualche giustificata preoccupazione. Ma anche questa fase è scivolata via liscia e in un batter di ciglia eravamo già tutti quanti al sicuro all’ombra della chiesa di S. Giorgio, che sgonfiavamo le nostre tavole per caricarle sul 26
mototopo (così si chiamano le imbarcazioni preposte al trasporto delle merci a Venezia, ndr). Quest’anno poi c’era una gustosa novità, in quanto il pranzo lo abbiamo fatto tutti assieme sulla RRD Party Boat, che vi ha portati tutti quanti a fare un giro per Venezia, fino ad entrare all’interno delle acque dell’Arsenale, dove la guida professionale Eliana Argine, ci ha raccontato un po’ delle peculiarità di questa piccola meraviglia nella meraviglia di questa città. Il tempo di sorteggiare un po’ di premi per i partecipanti, gentilmente messi a disposizione dagli sponsor HoboNY, RRD e Surf Club Venezia, e poi via, la barca ci ha riportato al Tronchetto, dove ci siamo salutati, abbiamo recuperato le nostre tavole e pagaie e ci siamo salutati per darci appuntamento alla prossima edizione di Surfin’Venice. E se anche voi avete voglia di vivere con noi questa fantastica esperienza, tenetevi pronti per la prima metà di luglio dell’anno prossimo e non perdete d’occhio il sito internet di Sup News, perché non appena verranno aperte le iscrizioni ci saranno solo 100 posti disponibili e chi prima arriva meglio alloggia! Ci rivediamo a Venezia l’anno prossimo!
ITINERARI IN SUP
SUP in Chioggia 2017 Testo: Nicola Gianni – Scuola Sup Sottomarina Foto: Riccardo Ciriello - Phrenetic
Forte del successo dell’edizione Zero la Scuola Sup Sottomarina ha rinnovato il format del suo sup tour SUPINCHIOGGIA per l’estate 2017. Una seconda edizione con il botto che ha visto raddoppiare i numeri registrati nell’estate del 2016: rinnovato e raddoppiato il percorso, raddoppiati i ristori, potenziato il supporto logistico e di sicurezza, raddoppiate le location ospitanti e la copertura mediatica con il supporto di fotografi e videomaker professionisti. Una assolatissima domenica 27 agosto ha regalato ai partecipanti di SUPINCHIOGGIA una giornata memorabile di sup, turismo, enogastronomia ma soprattutto tanto divertimento. “Il format che abbiamo voluto realizzare per SUPINCHIOGGIA”, spiega l’organizzatore Nicola Gianni della Scuola Sup Sottomarina, “fonde assieme l’anima sportiva della nostra Scuola Sup e le straordinarie opportunità turistiche che la Città di Chioggia offre ai suoi visitatori. Gli ingredienti vincenti sono il sup, la voglia di scoprire la città dai suoi sentieri d’acqua, l’amore per le tradizioni locali e il buon cibo. Lo scorso anno ne abbiamo testato le potenzialità con una versione ridotta ma nel 2017 abbiamo realizzato un vero e proprio evento per la città e per gli amanti del sup”.
SUPINCHIOGGIA nel 2017 ha ricevuto il supporto e la collaborazione delle due più importanti marine della città: la Darsena Mosella di Sottomarina e la Darsena Le Saline di Chioggia che si sono prestate per fornire l’accoglienza ai partecipanti e il ristoro di metà giornata a testimonianza che anche gli imprenditori turistici della città hanno colto le potenzialità promozionali dell’escursione in sup. Il percorso di oltre una decina di kilometri, interamente all’interno della Laguna di Chioggia, ha permesso ai partecipanti di costeggiare il centro abitato di Sottomarina, di percorrere l’intero anello della Laguna del Lusenzo (campo di gara rinomato per competizioni di molti sport di pagaia) e di visitare i caratteristici allevamenti di “moleche”: i granchi della laguna di Venezia che nel periodo della loro muta vengono apprezzati dagli chef più 27
ITINERARI IN SUP
Sotto: quelli della SUP in Chioggia - Sopra: le vie d’acqua offrono prospettive uniche...
esclusivi. Dopo aver attraversato il Canal Lombardo (ndr. che deve il suo nome per essere l’inizio del percorso che da Chioggia tramite vie d’acqua porta fino in Lombardia) i paddlers hanno pranzato nel giardino del Ristorante della Darsena Le Saline presso l’isola Morin di Chioggia. Al pranzo è seguita una rilassante pausa all’ombra dei pini marittimi che ha permesso a tutti di recuperare le forze per riprendere l’escursione addentrandosi nel cuore del centro storico della Città di Chioggia. Isola di San Domenico ed omonimo canale, canale del Perotolo, Canale della Vena sono i nomi delle mete attraversate e visitate pagaiando fino a giungere nel cuore della città d’acqua al Ristorante la Ciosà che proprio sul Canale Vena affaccia. Sulle note dei beach boys i paddlers hanno potuto gustare il tipico aperitivo chioggiotto a base di spritz e frittura di pesce locale 28
regalando ai passanti e ai turisti uno spettacolo unico di musica e colore. Terminati i festeggiamenti e dopo aver scattato foto e selfie di rito la carovana dei paddler, sempre scortata dalle imbarcazioni appoggio, ha percorso l’ultimo tratto di laguna per fare rientro alla Darsena Mosella di Sottomarina. “I tanti sorrisi e la voglia di tornare per la prossima edizione sono quello che ci spinge a organizzare manifestazioni come questa” concludono gli organizzatori della Scuola Sup Sottomarina, “siamo molto contenti di quanto abbiamo realizzato; un ringraziamento alla Fondazione Clodiense per la promozione, al nostro partner tecnico Safe Sup ed ai fotografi e videomaker Riccardo Ciriello e Daniele Monaro che hanno realizzato per i canali social della Scuola Sup una gallery ed un clip promo eccezionali”. L’appuntamento per tutti è per l’edizione 2018 di SUPINCHIOGGIA.
ITINERARI IN SUP
SUP e motopescherecci, divertimento e lavoro... che binomio!
In questa pagina: momenti della SUP in Chioggia, briefing iniziale, partenza e passaggi sotto ai ponti piĂš o meno alti...
...è sempre il momento giusto per uno Spritz in compagnia!
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EVENTI 2017
Lignano SUP Race 2017 Testo: Freeride Freddy Foto: 2EMME Photorace
Anche quest’anno la gara di Lignano non ha deluso le aspettative di quanti sono accorsi per verificare sul campo se la SUP RACE sarebbe stata all’altezza delle edizioni precedenti e se era davvero così ENORME come l’avevano sentita raccontare. E anche quest’anno la Lignano SUP Race con i suoi 230 partecipanti e 40 mini suppisti della Bic Sport Kids Challenge non ha deluso le aspettative di chi si è iscritto, restando una di quelle gare che comunque vada, vale la pena esserci! E anche quest’anno come ormai da tradizione, dopo un’estate a dir poco torrida, il tempo ha deciso di diventare instabile proprio la prima settimana di settembre. I siti meteo si sono esaltati e hanno cominciato a sparare raffiche di previsioni fra l’apocalittico e il catastrofico in grado di scoraggiare qualsiasi benpensante. Proprio per sabato 02 settembre, giorno in cui quest’anno è stata programmata una Technical Race e varie iniziative collaterali come skate contest, concerti per intrattenere i partecipanti alla Sup Race anche il giorno prima dell’evento per eccellenza, nel pomeriggio si annunciano pioggia forte e una bella bastonata di Bora! Per domenica 03 settembre invece tutto resta nell’incertezza, ma ci sono buone possibilità di una finestra di bel tempo dalla mattina in poi! Purtroppo alcuni imprevisti mi hanno impedito di mettermi in viaggio il sabato: “…ero rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. 30
La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia!” (Cit. “The Blues Brothers”, ndr), ma alcune telefonate mi hanno confermato che le previsioni ci avevano azzeccato, e a un certo punto del pomeriggio ha cominciato a volare via tutto, e poi acqua! Fine della festa. Con la speranza che anche la finestra di bel tempo prevista per la domenica potesse esserci davvero, mi sono messo in macchina all’alba da Bologna per essere per tempo a Lignano, mentre i primi raggi del sole coloravano le nuvole nere della tempesta notturna disegnando uno scenario post atomico… Per fortuna le previsioni ci hanno azzeccato, così ancora una volta niente ha potuto stoppare la Lignano Sup Race! Il tempo di cominciare ad allestire lo stand di SUP NEWS, che comincia a formarsi la consueta fila al banco delle iscrizioni… coi ragazzi della NEWA che iniziano il loro titanico lavoro di registrazione dei partecipanti… perfetto siamo in carreggiata! Mentre in spiaggia cominciano a snocciolarsi le prime batterie dell’immancabile appuntamento finale della Bic Sport Kids Challenge, la piazza si popola di pubblico e stand delle aziende, lo speaker Gilberto Zorat tiene alto lo spirito e capisci che la levataccia all’alba ne valeva la pena! Finalmente arriva il momento dello skipper’s meeting e l’adrenalina comincia a salire… per fortuna che arriva Davide Codotto col suo gruppo di suppisti travestiti da lattine di birra, che faranno la gara col Big SUP… in fondo la SUP Race è anche questo… SUP, prestazioni e sfida, ma anche divertimento e
EVENTI 2017 Giordano Bruno Capparella allunga verso la vittoria...
goliardia! Evviva il SUP! Poi cominciamo a portarci tutti in spiaggia e il colpo d’occhio è sempre quello: spettacolare!! Ormai la stagione è finita e di bagnanti non ce ne sono, ma la spiaggia è comunque affollata di tavole, di atleti con le tavole, di amici, parenti e curiosi. Anche questa è la SUP Race! Il momento della partenza è sempre spettacolare! Quest’anno purtroppo non c’era il mitico biplano giallo, ma vedere oltre 200 suppisti che si lanciano pagaiando come pazzi verso la prima boa è davvero divertentissimo! I race partono a destra del frangiflutti sulla spiaggia, mentre gli all-round partono a sinistra. È un primo bordo a tutta birra e solo i più forti sfilano via abbastanza lisci al primo giro di boa, mentre per tutti gli altri ogni passaggio di boa diventa un po’ una specie di lotteria, con cadute e tamponamenti che fanno sorridere chi è in spiaggia. Boa dopo boa il percorso comincia a far sfilare tutti i concorrenti, i Race dovranno fare 3 giri per completare i 9 Km del percorso, gli All-round competitivi dovranno compiere 2 giri per completare il loro percorso da 6km, mentre gli amatori e gli equipaggi dei SUP XL completeranno il loro percorso con un solo giro. In lontananza s’intravede il trenino dei primi che gira la boa
Il popolo della Lignano SUP Race...
davanti pontile sulla sinistra della spiaggia, e si lancia sul lungo bordo parallelo alla spiaggia con vento al traverso quasi in downwind che porta alla boa posta all’estrema destra della spiaggia… A questo punto non si capisce più niente, e ci si rilassa un attimo a guardare coi bambini che giocano col sup con le piccole onde che ogni tanto si srotolano a riva o a fare qualche chiacchiera coi ragazzi dell’organizzazione. Poi cominciano i primi arrivi… ovviamente cominciano ad arrivare quelli che avevanoil percorso più breve, ma mentre ancora stanno arrivando sulla spiaggia i suppisti della 6 e della 3 km, in assoluta souplesse arriva in spiaggia Giordano Bruno Capparella, che questa gara l’ha già vinta e qua riesce sempre ad esprimersi a grandi livelli. Più staccato, Davide Ionico si appresta a tagliare il traguardo, tallonato dal giovanissimo Riccardo Rossi, quando all’improvviso rallenta per dargli un cinque e tagliare il traguardo abbracciati. Davvero un grande gesto di amicizia e sportività! Staccato di una manciata di secondi, taglia il traguardo al quarto posto il romagnolo Filippo Mercuriali, che proprio a Lignano aveva aperto la stagione delle gare in Italia vincendo la Marathon in aprile. Nel frattempo in
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EVENTI 2017
Ionico parte forte come al solito, ma gli altri lo marcano stretto... lontananza si vede arrivare il resto del trenino di testa della partenza, che pagaia furiosamente per aggiudicarsi le restanti posizioni di testa. Federico Benettolo è il più esplosivo e strappa il quinto posto di un niente all’avversario in volata con lui. Poi arriva Jacopo Giusti, e subito dietro di lui lo sprint del trio Toso, Araldo e l’inossidabile Giorgio Magi. Uno alla volta arrivano tutti, e tutti trovano qualcuno che recupera la tavola per loro sulla battigia e la porta in spiaggia, e qualcuno che registra il loro piazzamento, e qualcuno che prepara il pranzo. Arriva così anche il classico momento del pranzo e delle premiazioni, con i fantastici ragazzini della BIC Sport Kids Challenge protagonisti della prima parte della cerimonia, che poi lasciano la scena ai protagonisti della SUP Race. Il meritatissimo primo posto di Capparella, sul podio assieme ai
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giovani Ionico e Rossi. E poi, fra una premiazione e l’altra, ecco sbucare anche la vostra rivista preferita, con l’assegnazione del premio alla scuola che durante la stagione 2017 ha raccolto più abbonamenti, un fantastico Fanatic Fly Air L vinto dalla scuola Tiburon di Lignano e ritirato da Davide Codotto, e l’estrazione del SUP gonfiabile fra tutti gli abbonati. E fra tutti i 307 che erano abbonati al momento dell’estrazione, ha vinto un Reptile I-Waver 9’0 nuovo di zecca la nostra abbonata veneziana Eliana Argine! Che dire, questo modo di chiudere la stagione estiva di Sup News ci è davvero piaciuta parecchio, adesso abbiamo tutto l’autunno e l’inverno per elaborare nuove iniziative per i nostri abbonati e i centri che supportano la rivista, e siamo sicuri che sapremo ancora stupirvi con effetti speciali!
EVENTI 2017
Open Water Challenge 2017 Testo: Mercuriali-Sarti Foto: Luca Piana/OWC
La Open Water Challenge di Oristano è stata il teatro ideale in cui sono andati in scena i Campionati Assoluti FISW SUP Racing e visto che pare sia stata una gran bella gara, abbiamo chiesto a un paio di nostri abbonati romagnoli veraci di raccontarci a quattro mani cosa è successo in quel della Sardegna. Il sottotitolo di questo articolo potrebbe essere DALLA ROMAGNA COL FURGONE… TUTTI AGLI ASSOLUTI! Partiamo per gradi. Vista la chiamata dei Campionati Assoluti SUP Race FISW a Oristano in occasione della manifestazione Open Water Challenge, abbiamo deciso che non potevamo portare un po’ di Romagna in quel della Sardegna per misurare di persona il nostro livello e il livello della manifestazione e così io (Filippo Mercuriali, ndr), Fire (Mirco Sarti), Alessandro Sapigni e la sua ragazza Anera Niksik ci siamo organizzati per andare. Ovviamente quando si è cominciato a parlare di Sardegna al Fire gli si sono subito illuminati gli occhi, e in un batter di ciglia ha organizzato uno dei suoi trip da “randagi” alla scoperta della Sardegna surfistica e con un po’ di fortuna anche delle sue onde! E un vero “Randagio Trip” non poteva non cominciare con una bella notte in traghetto passata dormendo per terra nel vano scale con tappetino, sacco a pelo e cappuccio o berretto sugli occhi perché la luce è sempre accesa tutta la notte! Appena arrivati in terra sarda, ci siamo subito sparati
I nostri romagnoli agli assoluti FISW all’appartamento che avevamo affittato a Cabras e siamo andati a fare un primo sopralluogo a Torregrande, il posto dove erano in programma gli assoluti. Ma vedendo il piatto che c’era, a Mirco è venuta subito voglia di portarci a fare un giro negli spot della zona per vedere come lavoravano. Abbiamo fatto il classico Tour: S’anea Scoada, Putzu Idu, Capo Mannu e poi su ancora fino a S’archittu. Lì siamo entrati in acqua facendoci una surfatina tranquilla di un’oretta, senza esagerare, per entrare nel giusto feeling con la Sardegna in vista della gara dell’indomani! Di ritorno verso Cabras abbiamo fatto tappa “Dal Moscerino” e abbiamo fatto il pieno di energia con una bella pizza Bottergapolipini accompagnata dall’immancabile birra Ichnusa! E poi tutti a Cabras a rilassarci alla festa paesana fra balli 33
EVENTI 2017
Un Triello alla pagaia bianca tra le rovine della città fenicia di Tharros... non ha prezzo! e canti del posto... per la serie: la gara in questo momento è decisamente l’ultimo dei nostri pensieri! Sabato mattina però ci siamo presentati puntuali a Torregrande alla spiaggia Eolowind e abbiamo subito cominciato la rumba con le batterie della Technical race, percorso di circa 3 km. Io sono arrivato secondo nella prima batteria dietro a Claudio Nika e mi sono qualificato subito per la finale e in finale mi sono piazzato quarto. La finale è stata condotta fino all’ultima boa da un Paolo Marconi in grandissima forma, ma all’ultima boa ha avuto un’incertezza su quale fosse il percorso giusto e Claudio è stato pronto ad approfittare della situazione portando a casa la vittoria nella Technical race. Al terzo posto è arrivato Leonard che ancora non aveva trovato la confidenza con la nuova tavola. Dei miei compagni di ventura, Alessandro Sapigni è arrivato al sesto e Mirco nono. Fra le donne invece si impone Chiara Nordio, seguita da Caterina Stenta e da Laura e Giulia Dal Pont. Pranzo super leggero, perché poi nel primo pomeriggio sono partite le batterie della sprint, con percorso in rettilineo di 200 m e partenza da seduti e via, senza guardare in faccia a nessuno,
Leonard, Paolo, Claudio e Filippo, la Top4 del campionato 34
il primo che arrivava passava! Anche questa volta abbiamo fatto parecchie batterie, con la finale vinta da Leonard davanti a Paolo Marconi, Claudio e io mi sono piazzato al quarto posto, quinto Riccardo Rossi, sesto posto per Alessandro (Sapigni, ndr) e settimo posto per Mirco Sarti. Fra le ragazze questa volta la più veloce è stata Caterina Stenta, che è arrivata prima davanti a Laura Dal Pont e Chiara Nordio. E così dopo quasi 9 ore di batterie, gare e agonismo, finisce la prima giornata degli assoluti! La mattina di domenica ci hanno portato fino alla bellissima spiaggia di San Giovanni di Sinis per la partenza della long distance con i primi chilometri davvero molto suggestivi, che giravano tutto attorno al promontorio con falesia a strapiombo, per girare dentro a quello che i locali chiamano Mar Morto (il golfo di Oristano, ndr) e raggiungere Torregrande costeggiano il parco archeologico con i resti della città fenicia di Tharros… un vero spettacolo! I valori in acqua sono rimasti praticamente gli stessi, con Leonard che va a vincere davanti a Paolo, terzo posto per
La partenza della long distance a San Giovanni di Sinis
EVENTI 2017
Caterina Stenta e Chiara Nordio
Claudio, quarto posto per il sottoscritto, quinto per Pampinella, sesto per Riccardo Rossi, ottavo per Alessandro Sapigni e nono posto per Mirco Sarti. Per quanto mi riguarda, mi sono sempre piazzato al quarto posto e questo mi da grande fiducia sul lavoro fatto, perché finire la long distance a 2 minuti da gente che viaggia come Paolo per me è un grande risultato! Neanche il tempo per riprenderci dalle fatiche del giorno, che siamo partiti per un viaggiodi ritorno randagio come il primo, con immancabile combinata vano scale e sacco a pelo! Siamo arrivati all’alba di lunedì a Livorno, e visto che il mare era molto attivo, a Mirco si è accesa la luce e ci ha portati a dare
I tre suppisti più forti d’Italia se le son date di santa ragione
un’occhiata in giro per vedere se c’era uno spot che lavorava a modo. Dopo una notte randagia in nave e un week-end di competizioni estreme, diciamo che da parte nostra non è che ci fosse tutta questa smania di cercare la condizione… ma quando a Mirco si accende il fuoco delle onde, non ci sono santi che tengano! Epoi tanto guidava lui! Così siamo arrivati fino a Baratti dove ci siamo trovati davanti a uno spettacolo incredibile, con barre stupende tubanti che ci hanno assolutamente ripagato di ogni metro in più che abbiamo percorso! E dopo un fine settimana così, inutile dire che siamo ritornati a casa distrutti, ma felici!
Paolo Marconi in testa nella Technical prima dell’errore
E poi grande festa ecco i nuovi campioni italiani...
Una delle tante batterie disputate durante la OWC 35
INSIDER #05
Insider trading: ...più forte ragazzi!
Testo: The Insider
La stagione agonistica è ormai finita. Sono già andati in scena campionati nazionali e Mondiali, manca solo qualche grande classica e qualche gara per i duri ma puri dello sport. Si sta avvicinando comunque il momento di spegnere i riflettori su un’altra lunghissima e strabiliante stagione agonistica del sup, e continuare il processo di costruzione dello sport che sarà. Federazioni, calendari, appuntamenti importanti, ma soprattutto momenti di pura aggregazione e pratica di uno sport bello e sincero con un’incredibile capacità di attirare nuovi appassionati all’acqua… MACCARESE - BELLARIA C’eravamo salutati a Cecina Mare (vedi Sup News #04, ndr) e riprendiamo il nostro filo diretto coi campi di gara del Belpaese da Maccarese e Igea Marina, dove a inizio luglio sono andate in scena in contemporanea la “Battle of the Paddle”, prima tappa del circuito SUP Race FISW 2017 e la Adriatic Paddle Games, importante tappa del circuito Italian Sup League. Il fine settimana molto ventilato un po’ in tutto il paese, e la concomitanza dei due eventi uno sulla costa est e l’altro sulla costa ovest di sicuro non ha contribuito a raggiungere numeri importanti al momento dell’iscrizione, ma purtroppo questo è un po’ il denominatore comune della stagione agonistica in Italia nel 2017. Il week-end comincia il sabato Igea con una divertentissima gara a squadre su Big Sup, in vista dell’appuntamento con la classica long distance della domenica. Quattro squadre da 8 suppisti si 36
danno battaglia fra le boe e le raffiche di vento, facendo capire il potenziale di questo modo di gareggiare sul sup, sia dal punto di vista del divertimento, sia come spettacolarità. Segnaliamo la perentoria vittoria dell’equipaggio Romagna Paddle Surf, secondo posto per SUP Squad, terzo posto per Magic Paddle House e quarto posto per Trasma SUP. Domenica invece è la vera giornata Race e in Adriatico. Più di cinquanta gli atleti in gara fra race e amatori, completa per primo il percorso da 3 Km il local Cristian Manduchi su 12’6, seguito da Roberto Ceccarelli. Terzo classificato e primo degli all-round si piazza Nicholas Lazzarini. Il primo a completare i due giri del percorso race è Filippo Mercuriali su 14’, altro super local super in forma, che precede Roberto Mandoloni e Veschi Simone. Thomas Amaduzzi invece è il primo dei 12’6 e precede di un soffio l’altro local Alessandro Sapigni. Terzo posto per il riminese Stefano Padovani. Fra le ragazze è Giulia Tura a precedere Valentina Parisi e Donatella Verta. Se le cose sono filate via lisce in Adriatico, a Maccarese l’andamento della gara di domenica è stato parecchio più agitato! Infatti la gara è cominciata la mattina con un bello swell che poi si trasforma in una bella mareggiata attiva con quasi 30 nodi di vento sotto raffica! Il percorso è stato accorciato e adattato alle condizioni e la gara è partita lo stesso, ma ovviamente le condizioni toste non hanno permesso a tutti di completare la gara. E quando il gioco si fa duro, ovviamente il primo a completare il percorso non poteva non essere l’enorme Fabrizio Gasbarro su 14’, seguito
INSIDER #05 Quelli della Battle of the Paddle a Maccarese
dall’emergente Tommaso Pampinella sempre su 14’ e da Alessio Porciani su 12’6. L’unica ragazza ad aver chiuso il percorso Pro è stata Chiara Nordio, che casomai ce ne fosse ancora bisogno ha dimostrato tutto il proprio valore. Sul percorso da 3km vince il local Walter Trivellini, seguito da pugliese Carlo Morelli e in terza posizione Andrea Raffa. La rivelazione è stata la giovanissima Elena Dalpont che a soli 9 anni ha tagliato il traguardo per prima tra le donne seguita da Teresa Dell’ovo, Paola Callegari, Cinzia Mantovani e Clara Quaresima. Scharbeutz – Germania E mentre in Italia si pagaiava allegramente su entrambe le coste del Belpaese, nello stesso momento in Germania sul Mare del Nord, e più precisamente nella ridente località teutonica di Scharbeutz, andava in scena la Mercedes Benz SUP World Cup. Come si può ben immaginare, dato il nome del main sponsor dell’evento, di è trattato di una grande manifestazione di suppismo mondiale, con
tutta la creme de la creme accorsa per mettersi in bella mostra, tanto più che nello stesso evento si disputavano sia prove valevoli per il circuito professionistico APP, sia per quello Euro Tour. In pratica da quel che ci è stato dato capire, la sprint race del sabato e la “Super Lap” Race di domenica pomeriggio valevano per la World Cup professionistica, mentre la 8 Km di domenica mattina valeva per il circuito Euro Tour. E così è successo che nella fredda e piovosa giornata di sabato l’americana Fiona Wylde abbia vinto la gara sprint precedendo la slovena Manca Notar e la francese Olivia Piana, mentre fra gli uomini l’australiano Lincoln Dews è stato il più veloce ed ha bruciato tutti nella finale sprint, precedendo in francese Arthur Arutkin e la superstar Connor Baxter. L’altro super favorito per la sprint, l’australiano Micheal Book è scivolato in una prematura eliminazione al primo turno, ma ha subito re-investito le energie risparmiate vincendo la 8 km di domenica mattina, col nostro
Momenti della long distance in Germania - A sinistra: un particolare incrocio - A destra: le ragazze si sono date grande battaglia... 37
INSIDER #05
A Noli ci sono tutti gli ingredienti per un evento SUP a dir poco spettacolare!
Leonard Nika che si piazza al secondo posto, davanti all’hawaiiano Mo Freitas e al quartetto tricolore Esposito, Marconi, Rogai e Ionico. Federico Benettolo si piazza tredicesimo, seguito da Leonardo Toso. Nel pomeriggio è andata in scena la Distance Race marcata APP, che prevedeva un percorso da rifare 5 volte, per un totale di 10 Km. Ovviamente Connor Baxter si è scatenato ed è subito partito come un treno, tirandosi in scia altri 6 suppisti in lizza per il titolo overall. Il trenino di testa ad un certo punto però è stato raggiunto da un terzetto in cui c’era anche il nostro Martino Rogai, che fino all’ultimo è rimasto nel gruppo che si giocava la vittoria. Vittoria che è andata a Connor Baxter, seguito dal vichingo Casper Steinfath e dallo scatenato francese Arthur Arutkin che precede l’australiano Lincoln Dews. La classifica Overall della tappa vede quindi Connor Baxter portarsi a casa la vittoria dell’evento APP, col francese Arthur Arutkin al secondo posto e l’australiano Dews al terzo. Fra le ragazze è la fuoriclasse transalpina Olivia Piana ad aggiudicarsi la seconda vittoria del giorno di una long distance, questa volta davanti all’americana Fiona Wylde e alla giapponese Yuka Sato. La vittoria dell’evento APP è andata così all’americana Wylde, proprio davanti alla francese Piana e all’australiana Angela Jackson. FANO La lunga estate agonistica ci porta a Fano, dove il 9 luglio è andata in scena sul Lungomare Sassonia la Aloha Sup Race – Moretta Sup Race, manifestazione organizzata dall’Aloha Family Sup School ed il Circolo Windsurfing Fano. Questa volta è stata una bella onda lunga da Nord unita ad una intensa calura tipicamente estiva 38
a rendere impegnativo il percorso di gara, e ancora una volta ad esaltarsi in queste condizioni è stato Fabrizio Gasbarro, che prende subito la testa del gruppo e molla nemmeno una pagaiata aggiudicandosi tappa e primo premio concesso da Garmin Marine Italia , un bellissimo Garmin Vivo Active HR. A ruota nella categoria Elite si danno battaglia per il secondo posto Simone Veschi e Luca Silvestri, quest’ultimo spunta nello sprint finale piazzandosi alle spalle di “GAS” in seconda posizione. In categoria 12.6 uomini, Alessandro Sapigni impone un ritmo altissimo, che lo rende imprendibile da Thomas Amaduzzi e Mirco Sarti rispettivamente secondo e terzo. Tra le donne, sempre categoria 12. 6 atleti, ancora una volta in testa chiude Giulia Tura che lascia alle sue spalle Valentina Parisi e l’atleta local Donatella Verta. Nelle categoria amatori come sempre Stefan Mei ed Alice Lugli regnano nella categoria fino ad 11.6, nella categoria fun race 12.6 primeggia Daniele Ardenghi altro atleta fanese, mentre tra le donne della stessa categoria vince Sara Talamelli, che stacca Veronica Della Monaca atleta di casa. Tra i giovani, ormai non piu’ promesse, ma certezze Nicola Rago e Alex Mei sul podio 12.6 fun race Under 16, nel podio successivo fino a 11.6 ,alla sua prima gara ufficiale, Mattia Giovannelli atleta del circolo ospitante. NOLI-GRADO Quello del 15-16 luglio è stato l’ennesimo fine settimana che ha diviso l’Italia in costa est e costa ovest. Nell’estrema costa ovest, a Noli, è andato in scena già dal sabato il Green Surf Festival, evento sup organizzato dal super dinamico Franz Orsi con lo scopo di fare cultura, e cultura ambientale, passando attraverso un evento sportivo. La manifestazione ha avuto parecchi ospiti di un certo
INSIDER #05
Sopra: Skipper’s’ meeting e partenza alla SUP Race Grado
livello, tipo un certo Chris Bertish, l’uomo che ha attraversato in solitaria e in Sup l’Atlantico, arrivato direttamente dal Sud Africa. Poi c’era anche un certo Svein Rasmussen, fondatore e proprietario di Starboard, un marchio ormai iconico nel SUP e che Svein sta cercando di portare il più velocemente possibile verso lo sviluppo di tavole eco sostenibili. Dal punto di vista agonistico, questo Green Surf Festival faceva coppia con la classica Noli Sup Race, che quest’anno si è staccata dal circuito dell’Euro Tour, ma che è stata comunque capace di attirare nomi e rider di alto livello da tutta Europa, basta guardare al podio che ha visto salire Leonard Nika al primo posto, Paolo Marconi al secondo posto e il portoghese Felipe Meira al terzo posto. Fra le donne vittoria della fortissima portoghese Angela Fernandez, seguita dalla nostra Chiara Nordio, che ha preceduto la greca Liana Lakafosi. In contemporanea alla Noli Sup Race, dall’altra parte d’Italia a Grado, andava in scena un’altra storica manifestazione del suppismo: la SUP Race Grado. 75 iscritti e una bellissima festa del suppismo coordinata dal race director Gianfranco Crivellari, con tanta allegria e l’immancabile long distance a cui hanno partecipato anche Mega Sup e famiglie, quest’anno vinta da Davide Ionico, seguito da Filippo Facchin e l’inossidabile Giorgione
Magi al terzo posto della classifica 14’. Nella classifica 12’6 è il romagnolo Thomas Amaduzzi ad imporsi, seguito dal suppista del Trasimeno Cristian Bottausci e dal teutonico Mario Riedlerstecher. Giulia Tura è l’unica donna che affronta e porta a termine la 10 Km, mentre nella 5 km amatori, è lo sloveno Marko Hauc il più veloce, secondo posto per il triestino Andrea Cella che precede di una manciata di secondi il romagnolo Cristian Pollarini. Desire Braida vince la 5km fra le ragazze, seguita da Francesca Pavan e Lucia Mazzotti. SENIGALLIA I quasi 100 atleti che il 22 e 23 luglio si sono ritrovati sulla spiaggia di velluto di Senigallia per la DEEJAY Xmasters SUP Race hanno di fatto chiuso la nove giorni dedicata agli action sports che ha radunato oltre 80.000 persone sul lungomare marchigiano. Ben 11 le categorie in gara nella DEEJAY Xmasters SUP Race, organizzata da Romagna Paddle Surf ed inserita all’interno del calendario Italian SUP League. Nella categoria Elite 14’ successo di Filippo Mercuriali, seguito da Roberto Mandolini e Simone Veschi. Nella Race 12,6 è stato invece Alessandro Sapigni ad imporsi su Thomas Amaduzzi e Stefano Padovani. Quarto posto
La combattuta partenza della DEEJAY Xmasters SUP Race di Senigallia 39
INSIDER #05 Quelli della SUP Race di Cesenatico
per l’altro romagnolo Mirco Sarti che proprio all’arrivo ha perso la terza posizione per a causa di un malinteso. Tra le donne, sempre nella Race 12,6, vittoria con ampio margine per Giulia Tura, su Valentina Parisi e Sara Talmelli. Tra gli Amatori (sempre nella Race 12,6), vittoria di Nicola Cecchini, seguito da Nicholas Lazzarini e Angelo Lume. Una sola donna in questa categoria: Veronica Della Monaca. Rimanendo tra gli Amatori, questa volta 11,6, podio maschile composto da Stefan Mei, Lorenzo Casamenti e Marco Fiorani. Successo tra le donne di Alice Lugli, seguita da Anera Niksic e Cristina Bernardini. MARINA ROMEA Sabato 29 e Domenica 30 Luglio all’Aloha Beach di Marina Romea (RA) si sono svolte la Sprint Race a batterie e l’Aloha SUP RACE. Il campo della Aloha SUP Race si estendeva fino alla diga foranea nord di Porto Corsini, per poi proseguire verso il largo per un totale di 9 km per la categoria PRO, mentre per gli amatoriali il percorso era 4.5 km. Ancora una volta un bel vento fresco ha cominciato a soffiare per rendere un po’ più vivace e selettiva la gara, casomai ce ne fosse bisogno! Nella categoria 14’ Elite è Filippo Mercuriali a tagliare per primo il traguardo, davanti al sempre competitivo Roberto Mandoloni, mentre nella 12’6 questa volta è Alessandro Sapigni a precedere Thomas Amaduzzi, Luca di Silvestre e Mirco Sarti. Fra le donne è Chiara Nordio ad imporsi davanti a Giulia Tura e Valentina Parisi, mentre fra gli amatori 11’6 è Lorenzo Boschetti a precedere Stefan Mei e Artsiom Krauchuk. Quarto posto per l’eterno Urbano Bracci! Anera Niksic vince la classifica femminile, davanti a Francesca Cardinali. CESENATICO Bella giornata di sole e piccola mareggiata di scaduta hanno 40
caratterizzato l’ 8° trofeo Sup Race Città di Cesenatico, tappa dell’ Italian Sup League. Quasi 100 partecipanti hanno preso parte alla gara, una delle manifestazioni con maggior numero di partecipanti quest’anno in Italia. Beach race di 3 km per gli amatori e doppio giro per i Pro per un totale di 6 km. Ad aggiudicarsi la vittoria della classe 14’’ è Giordano Bruno Capparella, seguito da Filippo Mercuriali e terzo Roberto Mandoloni. Nella classe 12’6’’ primo classificato Alessandro Sapigni seguito da Stefano Padovani e terzo Mirco Sarti. Festa dello sport per gli 80 partecipanti alla gara amatoriale con tanti giovani e giovanissimi, con Edoardo Casadei di 7 anni quale atleta più giovane. Particolarmente divertente la premiazione per la categoria Sup con zavorra per chi ha caricato un accompagnatore sulla tavola e concluso tutto il percorso. CASTIGLIONE Domenica 27 Agosto si è svolta la “ULTIMATE SUP RACE”. Per la prima volta a Castiglione della Pescaia una tappa del Campionato Italiano Sup Race – Italian Sup League. La giornata inizia con un clima ottimale, poco vento, mare piatto, visibilità elevata e sole battente. Prima della partenza il traffico in mare causa un po’ di ritardo e comincia ad entrare il tipico maestralino estivo rendendo il gioco più complicato! La classifica finaleElite 14’ vede salire sul gradino più alto del podio Paolo Marconi davanti a Fabrizio Gasbarro (vincitore della Elite 14 over 40) e a Filippo Mingrelli. Nella Race 12,6 vince Francesco Mazzei davanti al Jacopo Giusti e a Cristian Bottausci (vincitore della race 12,6 over 40). Nella categoria 12’6 Donne vince la formidabile Susak Molinero davanti ad Annalisa Bizzarri. Negli amatori 12’6 uomini vince Angelo Lume davanti a Tom Pinton, che partecipa anche nella under 16, e a Giuseppe Longo;
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Sopra: foto di gruppo a Castiglione della Pescaia - A destra: gli invincibili di Marina Romea!
Sopra a sinistra: Martino Rogai in azione - A destra: Leonard Nika si complimenta col fratello Claudio per l’impresa nello Sprint
Nella classe 11’6 uomini vince Paolo Broetto davanti ad Adriano Marrocchini; e nelle classi 12’6 e 11’6 donne vanno sul gradino più alto del podio Julia Reis dos Santos e Cinzia Mantovani. DANIMARCA La terra dei vichinghi ha ospitato i 2017 ISA World SUP and Paddleboard Championship, ovvero i Mondiali ISA SUP. Si è trattato della prima uscita ufficiale vera e propria della nazionale di SUP targata FISW, con tutti i nostri migliori ragazzi impegnati a difendere i colori della nazionale: Leonard e Claudio Nika, Paolo Marconi, Martino Rogai, Chiara Nordio, Alessia Fulceri, Laura Del Pont e Caterina Stenta. Le gare sono state disputate i primi giorni in piena Copenhagen, in uno scenario davvero suggestivo e un pubblico da grande evento sportivo. La long distance (18 Km!) è stata vinta a sorpresa dall’ungherese Bruno Hasulyo, che è riuscito a bruciare la locomotiva umana Connor Baxter, medaglia di bronzo per l’oriundo francese Titouan Puyo. Fantastica prestazione dei nostri Martino Rogai e Paolo Marconi, che facendo gioco di squadra sono riusciti a piazzarsi in settima e ottava posizione, lasciandosi alle spalle diversi pretendenti ad un posto sul podio! Fra le ragazze sale in cattedra la neozelandese Annabel Anderson, che sbaraglia la concorrenza, dimostrando una forma eccezionale
e relegando le specialiste Sonni Honscheid e Olivia Piana al secondo e terzo gradino del podio. Le nostre Chiara Nordio e Caterina Stenta si sono piazzate rispettivamente diciottesima e ventinesima. La gara sprint è stata corsa in linea davanti ad un pubblico da stadio, ed ha visto esaltarsi l’idolo locale Casper Steinfaith, che aveva saltato la long distance per dare il meglio nella sprint, e in effetti da sparato una progressione, che sembrava quasi avesse il motorino elettrico! Grande prestazione del nostro Claudio Nika, che si qualifica alla finalissima vincendo la propria batteria, purtroppo però in finale con i più forti atleti al mondo non è riuscito a bissare il successo della mattina ed ha chiuso al settimo posto in classifica, che è comunque un risultato di ottimo livello! Fra le ragazze la nostra Laura Dal Pont non è riuscita a passare il primo turno per un soffio, ed è stata la slovena Manca Notar ad imporsi davanti alla francese Amandine Chazot, e all’americana Jade Howson. La seconda parte della manifestazione si è svolta a Vorupør, spot che i local chiamano Cold Hawaii. Le condizioni del mare però purtroppo sono state tutt’altro che ottimali, con mareggiata attiva e onde di difficile lettura. Claudio non è riuscito a passare il round 1. Leonard ha vinto la sua Heat, ma la sua corsa si è fermata al Round 2. 41
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Sopra: un grintosissimo Paolo Marconi ingaggiato in boa dai grandi a Copenhagen . Sotto: Leo Nika surf a Cold Hawaii e il Team Italia
Discorso analogo nel femminile, con Alessia Fulceri fuori al Round 1 e Caterina Stenta che ha centrato il passaggio della sua prima heat di gara ma si è dovuta arrendere al Round 2. Durante le finali, le condizioni hanno permesso agli atleti di esprimersi un po’ meglio e si è cominciato a vedere qualche bella manovra e ad emergere su tutti è stato il talentuosissimo brasiliano Luiz Diniz che per tutto il giorno ha fatto vedere di essere di un altro livello. Medaglia di argento per l’australiano Harry Maskell e bronzo per francese Benoit Carpentier. Quarto posto per l’hawaiiano Mo Freitas. Fra le ragazze, l’oro annunciato è andato all’australiana Shakira Westdorp, l’unica capace di esprimere un SUP surfing decoroso nelle complicate condizioni vichinghe! Argento per la francese Justine Dupont, bronzo per l’americana Emmy Merrill e quarto posto per la brasiliana Aline Adisaka, che pur non abituata alle fredde condizioni del Mare del Nord, è stata in acqua tutto il giorno senza muta! Grandi soddisfazioni nella Technical Race, dove i nostri ragazzi 42
si sono fatti valere! Obbiettivo finale centrato da Leonard Nika, Paolo Marconi e Caterina Stenta, passata nella mega heat di ripescaggio! Fuori, purtroppo Chiara Nordio. Nella finalissima, grande partenza di Paolo Marconi che gira la prima boa tra la quinta e la sesta posizione e poi se per tutta la gara resta nel gruppo degli inseguitori formato da australiani, neozelandesi, americani e francesi, tutti in lotta per contendersi le posizioni tra il settimo e il tredicesimo posto. Paolo ha lottato e chiuso decimo. GRANDE PAOLONE! Per quanto riguarda Leonard Nika, purtroppo ha pagato una brutta partenza, che lo ha relegato nelle posizioni di coda e non gli ha permesso mai di entrare fra i protagonisti di questa finalissima, ma con una delle sue grandissime prestazioni, è riuscito comunque a recuperare posizione su posizione pagaiando senza tregua e a classificarsi quattordicesimo. Per quanto riguarda i piazzamenti di vertice, la lotta per l’oro sembrava un discorso a due fra il padrone di casa Casper Steinfath,
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Vedere Davide Ionico che gira la prima boa in testa davanti a Micheal Booth... non ha prezzo! autore di uno sprint fenomenale alla partenza, e l’hawaiiano Connor Baxter che al termine del primo giro è passato in testa e ha provato a fiaccare il danese tenendo un ritmo forsennato, ma i due litiganti non hanno tenuto conto del terzo incomodo, Mo Freitas, che per tutta la gara è riuscito caparbiamente a restare nella scia dei due fuoriclasse, e nell’ultimo bordo prima della spiaggia è riuscito a sfruttare qualcosa che assomigliava vagamente a un’ondulazione dell’acqua, per lanciarsi in uno sprint furibondo che gli ha permesso di bruciare Connor Baxter e resister al suo ritorno nella parte di percorso in spiaggia prima del traguardo quel tanto che bastava per vincere l’oro! Quindi oro per Freitas, argento per Baxter e bronzo per Steinfath Finale al cardiopalme per gli uomini, e finale annunciato nella gara delle donne dominata da una incredibile Annabelle Anderson, capace di mantenere un ritmo devastante per tutta la gara. Medaglia d0argenti per la francese Olivia Piana e bronzo per l’australiana Terrene Black, che dopo un’ottima partenza sembrava in grado di controllare le avversarie, ma nulla ha potuto contro il ritmo della neozelandese! Nella Team Relay Race, una staffetta che ha alternato 4 atleti per ognuna tra le 17 Nazioni in gara (Prone uomo, SUP donna, Prone donna e SUP uomo), grande prestazione di Cornelia Rigatti (prone), che insieme a Laura Dal Pont (SUP), Martino Rogai (SUP) e Daniele Dello Margio (Prone) ha permesso all’Italia di piazzarsi al nono posto finale! Nella speciale e combattutissima classifica per team, quindi, la medaglia d’oro è andata allo squadrone Australiano, che ha battuto di una manciata di punti gli agguerritissimi ragazzi della Francia. Medaglia di bronzo per la Nuova Zelanda e quarto posto per le Hawaii. Come abbiamo detto, ottimo ottavo posto per l’Italia, che si è piazzata alle spalle delle grandi di questo sport!
TORBOLE E mentre in terra sarda a Oristano andavano in scena i Campionati Assoluti FISW Race, il resto dell’Italia suppistica si ritrovava a Torbole in occasione della Garda Trentino SUP Longa, manifestazione organizzata dal sempre spettacolare Circolo Surf Torbole, che ha visto la partecipazione di un agguerrito numero di suppisti italici e teutonici, in quanto oltre ad essere tappa del circuito ISL, la gara faceva parte del circuito SUP Alps Trophy. Guest Star, un certo Micheal Booth che ha colto l’occasione per vinire al Lago di Garda per perfezionare l’allenamento e per rubare le caramelle ai bambini, portandosi a casa il lauto montepremi messo in palio per il vincitore! Le previsioni meteo davano tempesta e diluvio universale, e devo dire che in effetti il vento e la pioggia ci sono stati, ma miracolosamente sempre al di fuori degli orari stabiliti per disputare le gare. Sabato i presenti si sono potuti cimentare in un’interessante sprint con vento forte su tavole gonfiabili messe a disposizione dallo sponsor RRD, mentre domenica è andata in scena la SUP Marathon con bellissimo percorso da Torbole a Riva del Garda in una cornice quasi surreale con sole e con acqua perfettamente piatta senza un alito di vento, dopo che aveva diluviato tutta la notte! Vedere Davide Ionico che dopo lo sprint alla partenza gira la prima boa in testa davanti a Micheal Booth non ha prezzo! Peccato che subito all’inizio del primo bordo verso Riva l’australiano inserisca il turbo e se ne vada via, liscio come l’olio, pagaiando ad un ritmo imbarazzante! Sulla distanza ritorna forte anche Bruno Giordano Capparella, che si piazza al secondo posto, relegando il friulano al terzo gradino del podio. E questo sarà l’ordine di arrivo alla fine per quanto riguarda i 14’. Per quanto riguarda i 12’6, il primo classificato è Thomas Amaduzzi, secondo posto per Cristian Bottausci e terzo posto per Stefano Padovani. 43
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New Venice Testo e foto di Dirk Herpel Suppisti: Klaas Voget & Paulina Herpel
Zattere al posto delle gondole, la cadenza teutonica al posto del musicale dialetto veneziano, pesce e birra, anziché pasta e vino. Nonostante tutto, una visita a Berlino può diventare non meno eccitante di un viaggio nell’originale città lagunare del Belpaese, specialmente se porterete con voi i vostri SUP. 45
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Qui comincia l’avventura dei nostri due suppisti Klaas e Paulina... avreste mai detto di trovare questi panorami a Berlino?
Onda radicale + cut back radicale... si vede la sventagliata? “Ti va di nuotare?” Bella domanda, certo che ne avrei voglia, e sicuramente anche Paulina e Klaas sarebbero d’accordo con me. Sono appena le otto di mattina, ma la temperatura è già salita a 28° e stiamo sudando anche se indossiamo solo maglietta e pantaloncini. Ma per il momento non ci buttiamo in acqua, perché abbiamo piani differenti: “No, prima è meglio che facciamo un salto al Centro SUP!”. Quando arriviamo forse è davvero troppo presto per fare escursioni. Sulla sinistra del centro c’è un grande trampolino e sulla destra ci sono motoscafi tipici della Germania dell’Est. John-Patrick, il sorridente proprietario del SUP Center Müggelsee, ci individua subito e ci saluta con un: “Niente male qui, vero?” A dirla tutta, il posto è davvero bello, specialmente in una giornata come questa: siamo in tarda estate e non c’è una nuvola in cielo, insomma le condizioni ideali per andare a fare una bella suppata in città! 46
“Ma sei proprio sicuro che a Berlino ci siano tutti sti canali come a Venezia?” Ma la sicurezza di Patrick e la nostra curiosità riescono a fugare qualsiasi dubbio: “Seguitemi e vedrete!” Le luci del Titanic Mentre gonfiamo le nostre tavole, sentiamo il primo “SPLASH!” alle nostre spalle. A quanto pare il trampolino è entrato in funzione e i primi mocciosi cominciano ad accorrere in massa, oggi le scuole sono chiuse e quindi c’è molta euforia nell’aria! Parlando di Berlino, devo dire che tutta la zona della città che circonda il Müggelsee (un grande lago che si trova quasi in centro alla città, ndr) è davvero molto interessante. Anzi, vi posso garantire che se non ci fossi già stato prima avrei scommesso che non ci troviamo affatto a Berlino! Sono già stato diverse volte a visitare la nostra capitale come turista, ma sono sempre rimasto nei dintorni della porta di Brandeburgo. Ok, la strada dove abbiamo parcheggiato era piena dei tipici enormi
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Tuffi rinfrescanti e placidi canali lussureggianti popolati da “accoglienti” local... cosa vuoi di più??
palazzi che trovi nelle grandi città, ma qui a poche centinaia di metri di distanza tutto è accogliente, carino, verde e rilassato. John Patrick grida: “Si parte!”. Agli ordini Capitano! E così tavole ed equipaggio salgono a bordo dell’Hoppetosse, una tipica barca fluviale utilizzata per muoversi sulle acque calme del lago. Ora comincio ad assaporare il vero senso dell’avventura e dell’imprevisto! Cominciamo a scivolare lentamente lungo le acque del fiume Sprea e non so perché mi ritorna alla mente l’immagine di due ragazzi con le braccia allargate sulla prua di una grande nave… Niente panico sul Titanic! Per fortuna questa volta non ci sono né orchestre che suonano, né iceberg avvolti nella nebbia! Prima di entrare nel fiume Müggelspree ci fermiamo a fare un bagno nei pressi di una piccola isola circondata da ninfee. Poi proseguiamo fino al punto in cui dobbiamo abbandonare la barca. Dal Nalani SUP Center all’entrata dello stretto canale del
quartiere New Venice ci sono circa 5 chilometri. Lavoratori del canale “Bye, bye Patrick e grazie del passaggio! DA qui proseguiamo da soli”. Cominciamo a pagaiare sul canale numero 5 verso l’insediamento “Old Garden”. E già dai primi metri realizziamo che John Patrick non aveva affatto esagerato. Il nome New Venice non è affatto fuori luogo per questo piccolo labirinto di canali solo occasionalmente interrotto da qualche ponte o incrocio. Alla nostra sinistra e destra possiamo ammirare meravigliosi giardini perfettamente manutanuti, straboccanti di piante. Le nuove abitazioni invece hanno uno stile più tipo: la mia casa, la mia Porche, la mia barca. A giudicare da quello che si vede, il valore di questi posti dopo la riunificazione deve essere andato alle stelle e solo “gente di un certo livello” può permettersi di stare qui. “Buongiorno, siamo sulla strada giusta per arrivare al 47
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Villette con prati perfetti, macchine sportive e ponti romantici... pagaiare da queste parti è un vero piacere!
Risporante?” L’anziano Gentleman sulla barca non ci degna di una risposta, mentre la moglie prova a darci qualche indicazione: “Sì, andate dritto ancora un po’ e poi svoltate…” Nemmeno il tempo di terminare la spiegazione che la barca accelera e se ne va! A quanto pare I local di questo quartiere non sono molto accoglienti! Due canali e tre ponti dopo, arriviamo finalmente alla nostra destinazione: un ristorante di nome “New Venice”! Community of Water Friends “Potreste cortesemente indossare le voltre T-shirt?”“Senz’altro!” Facciamo velocemente quanto ci chiede la cameriera, anche se non non ci saremmo aspettati di doverlo fare, visto che ci troviamo in un giardino in cui ci siamo solo noi… 48
Comunque sia, pare che questo ristorante sia anche la “Community of Water Friends New Venice E.V.” fondata nel 1933. Proprio il posto giusto per imparare qualcosa della storia di questo posto. Nel 1925 I canali sono stati scavati nel corso di lavori di bonifica di una zona paludosa del fiume Müggelspree, per drenare acqua dai terreni. Poi questa zona è diventata il luogo prediletto degli amanti degli sport acquatici, Così furono costruiti cinque chilometri di canali che circondavano sei grosse isole, a cui fu dato il nome di Nuovo Camerun. Poi furono costruiti alcuni ponti che ricordavano vagamente quelli di una famosa città italiana e di lì a poco il quartiere fu rinominato New Venice, che suonava decisamente meglio! All’epoca si trattava di quartieri molto popolari e a buon mercato, ma poi dopo la seconda guerra mondiale, ai tempi della DDR
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I nostri “Berlin Heroes” con la pagaia si concedono una pausa al ristorante “Nuova Venezia” e poi via, verso un tramonto fiammeggiante!
(Repubblica Popolare Tedesca) solo gli alti funzionari e i membri più important del partito potevano venire qui per utilizzare le case durante il week end. Oggi tutte queste case sono vuote perché non è permesso vivere qui permanentemente, perché in caso di alluvione il quartiere è a rischio allagamento e le case potrebbero essere portate via dal fiume. Ritorno Sportivo Dopo una bella pausa e un pranzo adeguato, siamo pronti ad affrontare la seconda parte della nostra spedizione: abbiamo ancora 13 ponti e sei canali da scoprire e, a parte gli scherzi, perdersi è impossibile, perchè il quartiere forma un anello, per cui male che ti vada ti ritrovi al punto di partenza! Al termine della nostra perlustrazione, ritorniamo al fiume Müggelspree
passando sotto a quello che qui chiamano il Ponte di Rialto, per scoprire che il traffico di barche è decisamente aumentato e in certi momenti diresti che ci sono onde vere e proprie! Appena prima di arrivare al lago Müggelsee, passiamo davanti al ristorante “New Helgoland” una palazzina Kitsch con pareti bianche e scuri rossi, ma invece di fermarci a prendere un caffè e una fetta di torta, preferiamo farci un ultimo tuffo in acqua, prima di lanciarci in una piccola gara a chi arriva prima al nostro resort a Friedrichshagen. Paulina e Klaas si stanno impegnando a fondo, mentre io preferisco restare in scia e godermi lo spettacolo del sole che tramonta proprio in mezzo al lago con la sua enorme palla infuocata… una foto pazzesca! Anche in Italia il tramonto non potrebbe essere più bello! 49
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SUMATRA Testo: Davide Codotto
Dopo quasi 50 giorni a Bali, un gruppo di amici mi chiede se ho voglia di unirmi a loro per andare a surfare in un’altra isola. Ovviamente non ho esitato un solo istante ad aggregarmi al gruppo e via, pronti per una nuova avventura nel sud-est asiatico: destinazione isola di Sumatra, un vero e proprio viaggio nel viaggio! Partiamo dall’aeroporto di Denpasar carichi di tavole da surf, facciamo un piccolo pit-stop nell’isola di Java, ed eccoci dopo poche ore all’aeroporto di Lampung situato a sud dell’isola di Sumatra...
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I set più grossi contano onde lunghe quasi 500 metri di pura perfezione!
Abituati al caos di Bali rimaniamo un po’ straniti dal fatto che le
Il mattino seguente ci svegliamo all’alba con il rumore frastornante
persone del posto ci guardano con aria quasi sospetta, quasi un
che fanno le onde quando impattano contro il reef! Praticamente
po’ stupiti di vedere stranieri carichi di tavole, tanto è vero che ci
la nostra camera si trova a 15 metri dall’acqua e a 200 dal reef!
chiedono addirittura di fare delle foto assieme a loro, quasi fossero
Le condizioni non sono delle migliori: il mare è ancora attivo e
arrivati dei vip!!
molto grosso a causa di una perturbazione che sta raggiungendo
Dopo una session di foto durata quasi mezz’ora, siamo quasi un po’
lo spot e che non ci permette di entrare in acqua davanti a “casa”.
imbarazzati dalla situazione, quand’ecco che ci raggiunge il nostro
Non ci preoccupiamo più di tanto in quanto ad appena un’ora di
autista che ci porterà fino alla tanto desiderata destinazione, uno
motorino si trova una delle onde destre più belle di tutto il sud
dei picchi più belli del sud dell’isola: Ujung Bocor .
dell’isola: Jenny’s Bay .
Ci attendono 6 ore di transumanza su una strada piena di buche
Partiamo subito all’avventura, muniti di tavole e tanta energia.
e saliscendi nel bel mezzo della foresta. Il sentiero è talmente
Quando chiediamo al ragazzo che ci ha noleggiato gli scooter se
sconnesso e pericoloso che la nostra velocità di crociera si aggira
fosse obbligatorio l’utilizzo del casco, lui si è subito messo a ridere.
attorno ai 40 km orari!
Alla domanda: “…ma se ci ferma la polizia??” sempre ridendo ci
Alla fine, dopo quasi un giorno di viaggio tra aerei e trasferimenti
ha risposto con un gesto di tirargli un calcio nel sedere!! Vabbé,
interni, finalmente arriviamo alla tanto agognata destinazione…
staremo a vedere…
ormai è notte fonda ed una volta presa sistemazione nelle nostre
Durante il tragitto ci rendiamo conto che sicuramente di poliziotti
camere, crolliamo esausti in un sonno profondo.
non ne avremmo trovati, in quanto oltre ai camion per il trasporto
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della frutta e verdura, per la strada non c’é anima viva, se non
appena quatto persone sul picco ed una destra mozzafiato che si
qualche motorino sgangherato di persone del posto che guidano
srotola maestosa lungo la baia!
con anche 4 o 5 bambini seduti davanti e dietro!!! Praticamente in
Non ci sembra vero: abituati dal crowd di Bali, dove ad ogni onda
questo posto su un motorino ci viaggia tutta una famiglia!
bisogna lottare per riuscire a partire in precedenza, una volta
Lungo il tragitto il panorama é a dir poco mozzafiato: da una
entrati in acqua sembrava di essere in un parco giochi... ogni
parte abbiamo l’oceano e le varie isolette che si trovano nel
set che arriva ci mette a disposizione più di un’onda fra cui poter
mezzo, dall’altra a pochi metri da noi ci sono le montagne e tra
scegliere, insomma, un’abbondanza tale da farci dire a vicenda:
un tornante e l’altro sembra di essere in un circuito di rally di
“Vai te, dai, che tanto ne ho già prese venti, io mi riposo un po’!!!”
montagna! Arrivati alla baia di Jenny non crediamo ai nostri occhi:
Devo dire, che le onde di Sumatra sono molto, ma molto più
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impegnative di quelle di Bali! Qui i set non sono regolari come
Jenny’s Bay in moto, finalmente le previsioni cambiano, e danno
normalmente succede in giro per il mondo, dove ogni onda del
una bella mareggiata in arrivo con vento off shore!
set è leggermente più grande della precedente. A Sumatra se
Sveglia alle 5,30 del mattino, colazione “dei campioni” con caffè
per esempio la prima onda è di due metri, la seconda può anche
solubile ed un bel casco di banane e via per la prima session di una
raddoppiare di misura!! Infatti dovevamo stare sempre all’erta!
giornata che sarà a dir poco epica .
Tirando un po’ le somme, su 5 uscite su quell’onda, in 4 di noi
La situazione è la seguente : barre sinistre perfette che si srotolano
hanno rotto 3 tavole e il reef ci ha lasciato dei segni ben evidenti
per tutto il reef raggiungendo un’altezza di quasi 4 metri! I set piu
sul corpo, tantoché tuttora, dopo 6 mesi, ho ancora i segni nel
grossi contano onde lunghe quasi 500 metri di pura perfezione!
braccio del taglio che mi sono procurato sul reef!
In acqua c’è molto fermento: si sono raggruppati praticamente
Dopo un paio di giornate trascorse facendo avanti-indietro a
tutti i surfisti del sud dell’isola, e più o meno ci saranno una
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...barre sinistre perfette che si srotolano per tutto il reef raggiungendo un’altezza di quasi 4 metri!
quarantina di persone in acqua! Ma comunque, dato lo “spessore”
Le condizioni sono a dir poco epiche: barre lunghissime che
della mareggiata, c’è onda per tutti!
permettono una volta superata la sezione, di poter cimentarsi in
Perfino i local sono tranquilli e ci lasciano surfare senza mettersi
manovre radicali e lunghe cavalcate, tubi perfetti e soprattutto
sempre in precedenza (come fanno a bali).
molti chilometri di pagaiate per poter ritornare al picco rendono
Inizio la mia session con la mia RRD Sekka 6.3, tavola da surf
questa giornata una delle migliori session del mese.
ideale per cavalcare onde grosse e ripide e soprattutto riuscire a
Purtroppo lo swell dura molto poco ed il giorno seguente le onde
passare le varie sessioni dove l’onda connette.
sono alte appena un metro e mezzo! Infatti la folla del giorno
E dopo quasi tre ore in acqua, i muscoli cominciano ad essere un
prima p sparita e ci sono solo una decina di surfer nel picco.
po’ indolenziti e decido di fermarmi per il pranzo. Non volendo
Entro in acqua con la mia RRD Kiatta 5.8, una surf board adatta ad
perdere neanche la visuale della perfezione di quest’onda, mi
avere una buona manovrabilità nell’onda e mi diverto ad eseguire
posiziono nel porticciolo rialzato che si trova sopra la nostra
lunghe carvate, cercando di chiudere cut back radicali quasi
stanza e tra un boccone di riso ed un’onda perfetta, mi sembra
andando in over-rotation!
quasi di raggiungere la pace dei sensi. Finito il pranzo mi stendo
Lo swell purtroppo è finito e quindi decidiamo di anticipare il volo.
sull’amaca che si trova a pochi metri da me e crollo in un sonno
Il rientro a Bali però non è dei migliori: 6 ore di transfert in mezzo
profondo. Dopo qualche ora i miei amici mi vengono a svegliare
alla foresta col diluvio “universale” durante il quale praticamente
per la session finale: manca poco al sunset!
ci siamo allagati dentro alla macchina, in quanto tutto il materiale
Avendo i muscoli un po’ a pezzi, decido questa volta di entrare in
è stato caricato sul tetto senza l’ausilio delle barre porta-tutto e
acqua con il mio sup i-Wave 7’5, che mi permette di raggiungere il
di conseguenza le cinghie che legavano le tavole alla macchina
picco più facilmente rispetto alla tavola da surf.
passavano all’interno permettendo che tutta l’acqua del mondo 55
TRIP
passasse attraverso le guarnizioni delle portiere!
TRIP TIPS
Arrivati tutti fradici in aeroporto abbiamo dovuto attendere 5
Come arrivare: il modo più facile per arrivare a sud Sumatra
ore in più rispetto all’orario di partenza, in quanto gli aerei non
partendo dall’Europa è atterrare all’aeroporto internazionale di
potevano decollare a causa del nubifragio!
Jakarta per poi prendere un volo charter che dura un’ora circa per
E una volta arrivati a Java, ho dovuto salutare i miei amici che sono
l’aeroporto di Lampung. Arrivati in loco è bene aver già contattato
andati direttamente a Bali, perché io per motivi di visto ho dovuto prendere un aereo per la Malesia e restare una notte in aeroporto per poter avere un visto nuovo che mi permettesse di rimanere un altro mese a bali! Insomma, dopo due giorni di viaggio eccomi di nuovo all’aeroporto di Denpasar dove mi attendono gli ultimi venti giorni di avventura in attesa dei grossi swell della stagione
un autista per raggiungere gli spot, essendo il tragitto molto dissestato e “complicato”, è bene avere un autista che conosca bene il tragitto. A differenza di Bali, dove trovare un alloggio e mangiare è molto facile, a Sumatra il prezzo dell’alloggio nei vari “Resort” è compreso dei tre pasti principali, in quanto non ci sono ristorantini
secca; si prevedono onde veramente grosse nel picco di Uluwatu,
o warung per strada e fare la spesa non è cosi facile.
ma questa è un’altra storia...
Dove alloggiare: se volete surfare il picco di Ujung Bocor vi
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conviene alloggiare alla Family Lostman, che si trova nel
saliscendi e camion non rendono molto gradevole il tragitto,
paesino di Tanjung Satia proprio fronte al picco. Lì troverete 6
figurarsi se lo si fa per più giorni di fila!
“resort” tutti fronte picco con vari prezzi di pernottamento. È
Se volete pernottare a Jenny’s bay, l’unica soluzione possibile
molto importante scegliere dove stare anche in base alla quantità
è dormire nell’unico posto disponibile il Jenny’s Surf Hostel
e qualità di cibo che ti possono offrire!
situato proprio fronte picco, ma non proprio accogliente come la
La Family lostman è un giusto compromesso: le camere sono
Family Lostman.
pulite, il personale è accogliente e soprattutto le donne in cucina sono molto brave! Il prezzo non varia molto se pernottate 1 notte oppure 2 settimane quindi vi conviene pagare giorno per giorno in quanto se non dovesse lavorare il picco di Ujung Bocor è meglio spostarsi con tutto il materiale nella baia di Jenny. Infatti anche se dista solamente un’ora di motorino, il tragitto non è confortevole e vi ritroverete senza forze ancor prima di arrivare: caldo, buche,
Come surfare: Dipende molto dal vostro livello, comunque è consigliato surfare questi picchi per la prima volta in alta marea, in quanto l’onda è molto più morbida e facile. Quando la marea scende, l’onda incomincia ad essere molto più ripida, tubante e soprattutto potente. Se non volete farvi male e soprattutto riempirvi di ferite da reef, guardate bene la marea prima di entrare in acqua…
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HARD BRICOLAGE
Riparare il gonfiabile Testo e foto: freeride freddy
Preparate gli strumenti occorrenti e sfruttando il calore scollate il plug che copre il buco...
Una volta portato alla luce la parte bucata, puliamo accuratamente dai residui di colla vecchia... Metti caso che un giorno tuo figlio decida che a 10 anni è arrivato il momento di montarsi da solo la scassa della pinna sull’AirSup di famiglia per andarsi a fare una pagaiata col fratello. Metti caso che non trovi le viti preposte all’uso e gli venga in mente di arrangiarsi con un paio di viti rimediate nella sacca delle pinne di papà. Metti caso che quelle viti siano lunghe il doppio di quello che dovrebbero essere e che quando tu arrivi e realizzi cosa sta succedendo cominci a sentirsi un forte soffio d’aria provenire proprio da sotto alla scassa. Metti caso che lo sguardo terrorizzato di tuo figlio, che improvvisamente ha realizzato che forse non ha fatto proprio la cosa giusta, ti induca a più miti reazioni: niente paura, tutto è rimediabile, è solo arrivato il momento di darsi a un po’ di sano hard bricolage! E in effetti prima che mio figlio mi dimostrasse il contrario, ritenevo che i SUP gonfiabili, e in particolar modo i double Layer come il mio benemerito RRD AirSup Conv+, fossero praticamente indistruttibili… e invece no! Ma per fortuna se l’entità del danno è contenuta, i SUP gonfiabili sono facilmente riparabili… Basta 58
recuperare il barattolo che in genere si trova nella sacca e che contiene un pratico kit di riparazione composto da tubetto di colla e toppe da tagliare a misura…Se per caso l’avete buttato in qualche angolo del garage o nel cestino andate a recuperarlo oppure chiedete a un vostro amico che ha il gonfiabile e magari è più preciso di voi! Consiglio: da ora in poi portatevi sempre il kit di riparazione anche quando andate in trasferta o in vacanza, visto che dopo aver letto questo articolo sapete come utilizzarlo… La prima cosa da fare in questo caso è quella di riportare alla luce la parte lesionata, che si trova sotto al plug in plastica su cui viene avvitata la pinna. Incredibile ma vero, per allentare la presa della colla e staccare il plug basta utilizzare un normalissimo “phon” per capelli tenuto abbastanza vicino per scaldare bene la parte interessata. Basta utilizzare un paio di pinze per sollevare delicatamente un lembo della toppa, e poi continuare a scaldare e tirare per staccare man mano tutta la toppa. La cosa che si realizza immediatamente è l’incredibile effetto che ha la temperatura sulla presa della colla, ovvero che una volta scaldata la colla allenta molto la presa, per cui dopo questa riparazione ho capito che se possibile cercherò di evitare
HARD BRICOLAGE
Prepariamo una toppa con l’apposito materiale che troviamo nel kit e segnamo sulla tavola dove applicare la colla
Una volta appplicata, aspettiamo che la colla si sia asciugata completamente e poi mettiamo la toppa a posto
Copriamo la zona con schiuma PVC per evitare che la parte si incolli al peso e poi lasciamo riposare sotto qualche KG di tenere il mio SUP gonfiato al massimo al sole in spiaggia durante le ore più calde del giorno, quando il sole ti spacca in quattro! Ed è anche questa la ragione per cui i SUP gonfiabili più moderni cominciano ad essere attrezzati di valvole di sicurezza, che funzionano con lo stesso principio di quelle delle pentole a pressione, per evitare che l’aumento della temperatura e di conseguenza della pressione causato dall’irraggiamento solare possa portare a pericolosi malfunzionamenti strutturali. Ma ritorniamo alla nostra riparazione, una volta portata alla luce la zona da rattoppare, puliamo per benino la parte utilizzando uno straccio e un po’ di diluente per togliere le precedenti tracce di colla. Mi raccomando, evitate di utilizzare troppo diluente, in particolare
se la vostra riparazione è vicina ai bordi, perché il diluente è nemico sia della colla, sia della plastica di cui è fatto il gonfiabile, quindi per evitare di fare danni più gravi di quelli che si vogliono riparare, procedete con molta cautela… Altro punto molto importante quando si utilizzano queste colle è che questa operazioni vanno fatte all’aperto o in un locale molto ben ventilato, e utilizzando un’opportuna mascherina con filtro al carbone, perché respirarsi questa roba non è proprio il massimo della salute. Dall’odore si capisce subito che si tratta di una colla tipo Bostik, che quindi andrà spalmata su entrambe le superfici da incollare per un tempo X che ovviamente non è indicato in nessuna parte del kit di emergenza. Il mio amico Aurelio mi ha insegnato che il modo 59
HARD BRICOLAGE
A questo punto spalmiamo un film di colla anche su entrambe le parti , aspettiamo che si asciughi e poi applichiamo
Mettiamo in contato le parti solo quando sono perfettamente in posizione e poi facciamo aderire facendo pressione con le dita
Mettiamo il tutto sotto ad un congruo peso, utilizzando un foglio di schiuma per distribuire uniformemente la pressione migliore per assicurarsi che la presa di queste colle sia massima è quello di aspettare fino a quando tutta la colla che avete spalmato non si sia asciugata completamente. Questo infatti significa che il diluente utilizzato per tenere la colla allo stato liquido è evaporato completamente e una volta messe a contatto le superfici interessate la presa sarà massima! E questo è il primo trucco per la perfetta riuscita della riparazione. Il secondo trucco si chiama pressione. Appena appoggiata la toppa al punto prescelto, bisogna praticare una bella pressione con le dita, in modo da essere sicuri che ogni punto aderisca perfettamente e solo a questo punto, metterci sopra un bel peso, in modo da essere sicuri che il tutto resti lì, bello pigiato, per un buon numero di ore. 60
Se la toppa si trova come nel nostro caso in mezzo la tavola, la cosa migliore è appoggiargli sopra un bel peso “alla vecchia” e non se ne parla più. Se invece il lavoro è più vicino ad un bordo, la cosa migliore è utilizzare due pannelli di compensato e un paio di morsetti da falegname per tenere il tutto ben stretto in un sandwich a prova di bomba… A questo punto non vi resta altro da fare che aspettare il giorno dopo per constatare se tutto è apposto e gonfiare la tavola per verificare se il tutto regge a pintino. Nel mio caso ho dovuto ripetere l’operazione per riapplicare il plug in plasica per la scassa della pinna… “et voilà”… il gioco è fatto! Ora sapete cosa fare per salvare le vostre vacanze in SUP, se malauguratamente doveste bucare il vostro gonfiabile urtando qualcosa di appuntito…
TEST SESSIONS
Rider & test: ovo Foto: smink
Misure: 9’1” x 30,5” - Volume: 135 l Pinne: Thruster, Centrale 7’ (Usbox) Laterali 2x FUTURES® F3 425 Peso: 7,9 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.559,00 €
F.ONE Anakao 9’1’’ Pare che i francesi di F-One si divertano a trovare nomi strani e impronunciabili per le loro tavole, ma in realtà non si tratta di nomi di fantasia, ma di nomi di surf spot di fama mondiale, le cui onde ricordano le caratteristiche principali delle tavole. La gamma di tavole F-One Anakao è stata disegnata come porta di ingresso nel mondo SUP surf, ma lo shape sviluppato in dal surfista Remy Quique e col waterman tahitiano Patrice Chanzy, fa anche l’occhiolino alle onde grosse, ripide e veloci, cioè condizioni da big wave rider, piuttosto che neofiti. In effetti potrebbe sembrare strano, ma le due cose non sono in contraddizione. Lo shape dell’Anakao è allungato e filante con prua di larghezza media che da un buon appoggio quando si devono passare le schiume, ma la forma appuntita permette di lanciarsi in take off su qualsiasi onda senza mai frenare la tavola. Il volume è tutto concentrato nella sezione centrale attorno alla maniglia, ovvero dove si tengono i piedi in fase di pagaiata, e poi la tavola si sfina verso prua e verso poppa. La poppa con la sua outline stretta a coda di rondine, è caratterizzata da bordi davvero sottili e a spigolo, sinonimo di un solido grip sulla spalla dell’onda e in manovra. Inoltre i bordi hanno classico shape bevel di F-One, che li rendono più sottili lungo tutta la outline. La rocker line è arrotondata per incentivare le doti di manovrabilità e accelerazione, ma il biconcavo il carena ammicca alla velocità pura. Tutte queste caratteristiche mixate insieme rendono questo
shape molto equilibrato e polivalente, capace di regalare uscite appaganti e divertenti sia su onde piccole e mosce (su cui si apprezzano la facilità di pagaiata e l’accelerazione che permette il take off anche se l’onda non spinge), sia sulle onde ripide e potenti che abbiamo trovato sulla costa ovest sarda, su cui abbiamo apprezzato la rockerline generosa e la poppa con quei bordi fini, che ti permettono di pennellare la curva dei tuoi sogni anche nelle sezioni più ripide e scorbutiche. La particolare distribuzione del volume con la prua e la poppa così fini, fanno in modo che la tavola sembri avere molto meno dei suoi reali 135 litri di volume. Questo implica che per rider over 90 Kg in fase di pagaiata bisogna stare col peso ben centrato per evitare che la tavola si sbilanci e sfruttare così il buon galleggiamento e stabilità per portarsi sulla line-up in attesa che arrivi l’onda. Una volta effettuato il take off, basta arretrare in posizione di surfata per godere di una tavola che gira alla velocità del pensiero impostando bottom e top turn come se si fosse sui binari. In conclusione, la Anakao si conferma una tavola adatta a chi cerca un mezzo per cominciare a divertirsi con le onde, ma anche da continuare ad utilizzare quando si progredisce magari come tavola da spolverare nei big days o con mare attivo e chop incasinato. Ottime come sempre la costruzione, le finiture e l’accessoristica F-One, con pad ampio e comodo, e plug nella maniglia con chiave a brugola per le tre pinne. 61
TEST SESSIONS
Rider e test: ovo
Misure: 12’3’ x 28 15/16’’ x 6 9/16’ Volume: 230 l Pinne: 9’’ US box Peso: 13 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.790 €
MOKI Dragster 12’3” Il Dragster 12’3’’ è stato disegnato per rider sportivi alla ricerca di una tavola veloce e scorrevole con cui potersi allenare e fare lunghe pagaiate col minimo sforzo, ma anche per quelli a cui piace primeggiare, dal momento che la misura 12’3’’ permette di poter utilizzare questo SUP in competizioni race all-round. Dal punto di vista della costruzione e dello shape, questa tavola si fa sicuramente notare per diverse soluzioni molto peculiari. Per prima cosa spiccano la bella costruzione in bamboo, i bordi laminati in carbonio a vista, il pad comodo, ampio e bucherellato nella parte posteriore per ridurre il peso finale. Dal punto di vista dello shape, la prima cosa che si nota è la particolare forma della prua, con una caratteristica chiglia fendente. La distribuzione del volume è concentrata a prua e nella zona di calpestio, con bordi alti e armoniosi, per poi sfinarsi a poppa, con bordi più sottili che in combinazione con lo shape round tail danno un appoggio sicuro e stabile, ma permettono alla tavola una conduzione molto all-round. Infatti, sin dalla prima volta che si sale su questa tavola, prima ancora di cominciare a pagaiare, la cosa che colpisce è la stabilità, che poi permette una pagaiata comoda e rilassata. In andatura, la tavola fila via liscia che è un piacere, con buona direzionalità sia su acqua piatta, sia quando il piano d’acqua comincia a farsi più agitato. La prua a chiglia fende l’acqua, 62
ma la sua outline larga garantisce sempre un buon galleggiamento dinamico, aiutando a tenere la tavola alta sull’acqua ed evitando fastidiosi beccheggiamenti e ingavonamenti. Tutta questa comodità e stabilità si traduce in velocità, perché qualsiasi cosa succeda, l’unica cosa su cui potete continuare a concentrarvi è il ritmo di pagaiata. Avendo messo il piede su qualche tavola race, sappiamo che magari quando meno te lo aspetti basta un attimo di distrazione e ti ritrovi in acqua. La Dragster invece da questo punto di vista dimostra sempre di essere una tavola sincera, che ti da il tempo di modificare il tuo assetto in tempo per farla funzionare al meglio, sia in upwind, sia con vento al traverso e chop, così come in downwind. Se poi vi capita di prendere qualche ondina in downwind, potrete anche voi apprezzare la prua che pur essendo fendente flotta sull’acqua restando alta, evitando pericolosi ingavonamenti. E non appena la velocità aumenta e si ha la sensazione che la chiglia possa portarvi fuori controllo, basta portare un piede e il peso indietro, per ritrovarsi a gestire una vera tavola all-round! Insomma, questo Dragster ci ha veramente entusiasmato, e ci sentiamo di consigliarla a quanti sono alla ricerca di una tavola cruising capace di unire design e costruzione di pregio a prestazioni e facilità di utiizzo. Il tutto con pinna e bella sacca DeLux comprese nel prezzo.
TEST SESSIONS
Rider e test: ovo - Foto: Moan
Misure: 14’ x26”x 6 ” - Volume: 300 l Pinne: single Centrale plastic fin (Usbox) Peso: 10 kg (+/- 300 g) Prezzo: 1.240,00 €
RRD AirRace V4 14’ Era da un po’ che volevo provare questa tavola, visto che già da tempo sostengo che il futuro del SUP Race per noi comuni suppisti sono le tavole gonfiabili: relativamente leggere (10-11 Kg per una tavola da 300 litri!), decisamente più economiche delle tavole in carbonio (occhio e croce costano un terzo!), non temono ingaggi in boa e colpi di pagaia in partenza, puoi tenere un 14’ nel gavone del camper o nel bagagliaio dell’auto, ma se preferite potete trasportarlo gonfio sul portapacchi, senza nemmeno dovervi preoccupare se dal tettuccio vi cade sull’asfalto! Se svernate al caldo e volete continuare ad allenarvi o fare cruising, potete portare in aereo un 14’ senza pagare il sovraprezzo per il trasporto! Vista così, i lati positivi sono molti, ma le prestazioni? Già da qualche anno Jacopo Giusti (team manager RRD) gareggia su tavole gonfiabili, raccogliendo buoni piazzamenti e podi. E l’anno scorso Paolo Marconi ha utilizzato tavole gonfiabili per allenarsi alle Canarie e ha vinto una tappa di campionato in Toscana, confermando che in certe condizioni le prestazioni possono essere paragonabili a quelle delle tavole Race in carbonio. Ora però siamo arrivati ad una nuova generazione di tavole gonfiabili, che utilizza una tecnologia di costruzione chiamata MSL (Monocoque Structural Laminate), che consente di avere una tavola che una volta gonfiata mantiene la propria forma, con la resistenza e rigidità di una tavola Double Layer, e la leggerezza di una tavola single layer. Questa AirRace inoltre è dotata di una
fettuccia di Dymeema (Sandwich Dyneema Belt) lungo l’asse longitudinale che la rende più rigida, e di un bordo in PVC a poppa che ne migliora il rilascio dell’acqua. Noi l’abbiamo provata la prima volta a Torbole sul percorso di 7 Km della Garda Marathon. Ci siamo scaldati gonfiandola fino a raggiungere i 18 Psi consigliati di pressione, constatando che la tavola è bella rigida e leggera. Qualche pagaiata prima della partenza per verificare che pur essendo larga solo 26’’ l’AirRace sembra abbastanza stabile e scorrevole. Una volta in gara si apprezza la facilità con cui la prua passa sopra al chop incasinato che si genera in partenza, mantenendo un’ottima stabilità e direzionalità, che aumentano all’aumentare della velocità. Girare attorno alle boe affollate senza doversi preoccupare di prendere colpi è un vero piacere, così come constatare che questa tavola è abbastanza rigida da permettere di virare attorno alla boa utilizzando la stessa tecnica delle tavole composite, ovvero alzando la prua per farla pivotare sulla poppa. Lungo i 7 Km di percorso la AirRace 14’ continua a dimostrarsi scorrevole e affidabile, anche quando le nostre gambe poco allenate cominciano ad essere stanche, permettendoci di continuare a divertirci e ad ingaggiarci con atleti dotati di moderne tavole in carbonio. Alla prova dei fatti, la sensazione è quella che i suppisti sportivi che vogliano continuare a divertirsi e a pagaiare forte in gara e fuori gara, abbiano finalmente la possibilità di farlo abbattendo i costi di esercizio, e aumentando il divertimento finale! 63
DISTRIBUTORS
Distributori
Questi sono i negozi, club e le scuole che si sono fatti carico di sostenere e distribuire SUP NEWS. Per la lista completa usate
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il QR code. Tutti gli altri possono ricevere la rivista direttamente a casa abbonandosi.
NAUTICA URBAN IGEA MARINA (RN) www.urban.it
QUIKSILVER STORE PESCHIERA FB: QuiksilverStorePeschiera
SPOT 1 SURF SHOP VADA (LI) www.spot1.it
JAN SURF SHOP SENIGALLIA (AN) jansurf.com
TRE PONTI LIVORNO (LI) www.windsurflivorno.it
SOTTOMARINA SUP SCHOOL SOTTOMARINA (VE) FB: SottomarinaSUP
PIPE SURF SHOP MARINA DI RAVENNA (RA) www.pipesurfshop.it
SURF CLUB VENEZIA VENEZIA (VE) www.surfvenezia.org
BIG AIR SHOP ANCONA (AN) www.bigairshop.com
HAWAIIAN SURFING ANZIO (RM) www.hawaiiansurfing.com
WHITE REEF CESENA (FC) www.white-reef.com
SURF SPOT CAGLIARI (CA) FB: SurfSpotCagliari
SURF PARADISE RICCIONE (RN) www.surfparadise.it
ISLAND LIGNANO SABBIADORO (UD) www.islandsurf.it
NEGRINAUTICA Zibido San Giacomo (MI) www.negrinautica.Ccom
SURFPLANET TORBOLE (TN) www.surfplanet.it
KAMISURF MERINE (LE) www.kamisurf.it
PESCARA SUP SCHOOL PESCARA (PE) www.pescarasupschool.it
IMPACT SHOP BARI (BA) www.impactsurf.com
SHERDEN SURF HOUSE PORTO TORRES (SS) www.sherdensurfhouse.it
VITELLI srl PORTO SANTO STEFANO (GR) www.vitellisrl.it
THE BEACH CLUB ASD FREGENE (RM) www.the-beach-club.it
SCHOOLS & CENTERS
ASD Tiburon
Romagna Paddle Surf
Scuola Sup Sottomarina
NEWA ASD
Surf Club Venezia
The Beach Club ASD
SUP WAVE CLUB
X-Sport Accademy
MOKI CLUB NUMANA
Lignano Pineta Cell 340 243 0870
asdtiburonlignano@gmail.com
Lungomare Alberto Kechler, 8 Lignano Sabbiadoro www.supracelignano.it
Via San Martino, 15/5 47814 Bellaria - Igea Marina (RN) info@romagnapaddlesurf.it www.romagnapaddlesurf.it
Cannaregio 3535 30121 Venezia (VE) surf.venezia@gmail.com www.surfvenezia.org
Ostia via decorati al valor civile 1 www.facebook.com/SUPWAVECLUB/ Padova (PD) xsportacademy@gmail.com fabio-giacomini@libero.it
Stabilimento Zanzibar Music Beach Lungomare Adriatico 30015 chioggia (VE) sottomarinasup@geniuslociasd.com
Presso stabilimento balneare “La Capannina”, Maccarese info@the-beach-club.it www.the-beach-club.it
Spiaggiola, Nord del Porto Turistico Numana info@mokisup.com tel 333.2028111 65
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Scopri cosa e come alla pagina: www.supnewsmag.it/abbonamenti Per abbonarsi: segui la procedura specificata sul sito www.supnewsmag.it alla voce ABBONAMENTI. Si può pagare con bollettino postale, con bonifico bancario e Pay Pal. Per velocizzare le operazioni, mandate una mail con la ricevuta del versamento a: supnews@sabatelli.it
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