Tablet Roma Maggio 2015

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TABLET ANNO 3 NO 28 MAGGIO 2015 SOMMARIO

ROMA

PRIMO PIANO 7-9

TENDENZE 28-39

CUCINA 10-12

SALUTE 40-46

CULTURA 15-27

SERVIZI 47-59

attualità

slow food - ricette - curiosità

storie - libri - musica - tecnologia

eventi - moda - feste

estetica - benessere - medicina

scuola - fisco - diritti

E TROVAR CI PUOI NELAND! A CI

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Tablet Roma è partner della Città dei Mestieri e delle Professioni e dell’Associazione Musicale Corelli Roma - Municipio X°

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[Editoriale] I migranti, la ribellione e l’eccellenza del terzo millennio Il mondo è stupefatto. E’ a bocca aperta per le notizie d’eccellenza e al tempo stesso nefaste che scorrono sugli schermi televisivi di centinaia di Nazioni. L’inaugurazione dell’Expo 2015 di Milano, aperta in un clima festoso (ma anche blindato) che come previsto ha trovato la gran parte dei Paesi ospitati pronti con i loro padiglioni ad accogliere italiani e turisti provenienti da ogni latitudine del globo, è stata parzialmente rovinata dalla veemenza incontrollata di chi, infiltrato in una pacifica manifestazione anti Expo, ha dato fondo a tutte le proprie energie distruttive, per mettere a ferro e fuoco il centro di Milano, lasciando dietro di sé, oltre alla devastazione t i degli d li incendi i di e vetrine ti infrante, la beffarda muta di serpente di indumenti, caschi, spranghe, sassi e bulloni lasciati in una strada secondaria del centro, quasi con l’ordine dei blocchi di partenza delle griglie disegnate in terra per i gran premi di Formula Uno. Fatto sta che non c’è più una regola, non ci sono più remore, mentre ci si accinge a discutere su come nutrire il pianeta, su come ridistribuire la ricchezza alimentare, facinorosi gruppi di ragazzi provenienti da molti paesi europei, vengono solo per menare le mani, con la scusa di un’esposizione universale non gradita. E le interviste ad alcuni black-block in questi giorni, altro non fanno che confermare il disagio sociale di una gioventù sbandata e senza idee di come si possa contrastare civilmente un qualsiasi progetto di cui non si è d’accordo. Ma nelle stesse ore assistiamo anche alla tragedia di altri giovani, uomini, donne e bambini, che pur di lasciare la propria terra natìa, devastata da guerre civili, carestie o dittature, si riversano in mare con delle imbarcazioni improbabili e stracolme, per un viaggio della speranza che porti loro verso un approdo a quell’Europa che al suo interno evidenzia già delle marcate contraddizioni. E così, nel canale di Sicilia ma anche a Malta e a Rodi, tentano di sbarcare in centinaia alla volta, sotto la direzione cinica e funesta dei mercanti di nuovi schiavi, che estorcono loro migliaia di euro ciascuno. Dopo l’ultima tragedia che ha visto oltre 700 migranti morire annegati nel tratto di mare tra le coste libiche e la Sicilia, l’Italia ha chiesto alla UE la convocazione immediata del Consiglio dell’Unione per affrontare e identificare, assieme a tutti e 27 i Paesi componenti, possibili soluzioni alle tragedie ormai quotidiane che stanno rendendo un gigantesco cimitero il mar Mediterraneo. Prima ancora che iniziasse la riunione tuttavia, alcuni Paesi UE, tra cui l’Inghilterra per prima, hanno fatto trapelare quella che poi è stata la scandalosa conclusione: i Paesi membri si faranno carico di aumentare le risorse a disposizione del pattugliamento delle coste italiane col fallimentare progetto europeo Triton, fino a triplicarne i fondi ma con l’assoluto rifiuto d’accogliere i migranti sul proprio territorio. Raramente un insuccesso diplomatico di questa portata può essere tradotto così nettamente in uno slogan che suona tipo: “Cara Italia, a fronte dei recenti accadimenti, l’Europa vi da quattro spiccioli per i primi soccorsi a chi sbarca in Sicilia, ma non azzardate a farceli pervenire in casa consentendo loro di valicare i vostri confini “. Questa è la sintesi della parola “Unione”, dove ognuno guarda al proprio orticello e la solidarietà viene lasciata sulle spalle di un unico “Paese fratello”, geograficamente più esposto perché di fronte alle coste dell’Africa. E parlando di Africa è facile ipotizzare che le decine di migliaia di profughi che ogni settimana sbarcano sulle coste italiane, greche o maltesi, siano in realtà nel tempo molte di più, avvicinandosi a quei 51 milioni di persone ufficialmente in fuga dal proprio Paese, per le ragioni già citate, disposte a fare migliaia di chilometri via terra fino alla Libia, da molti Paesi del centro Africa, dalla Siria, dall’Iraq, fino alle terre di quell’oriente invaso dal sedicente Stato Islamico. Se queste sono le dinamiche, è facile intuire che nel tempo non si tratti di qualche migliaio di persone a giungere in Italia, ma forse proprio milioni di migranti. E come potremo accoglierli, nonostante le migliori intenzioni umanitarie? Tale prospettiva, non arginata adeguatamente, rischia di riversare solamente sull’Italia tutti i contraccolpi occupazionali, sanitari e di ordine pubblico che un incremento esponenziale della popolazione, necessariamente porta con sé. Ed è forse proprio da qui che bisogna partire per rivedere la bontà del progetto voluto a suo tempo dai padri fondatori dell’UE, quando chi ha privilegi, salari alti oppure occupazione ai minimi storici, tende a mantenere lo “status quo” mentre chi è in prima linea, come sul fronte dell’emigrazione clandestina, deve provvedere con mezzi esigui e non smistare i migranti verso Paesi terzi, sebbene facenti parte dell’Unione. E per tornare a quanto accaduto pochi giorni fa a Milano, è difficile accettare che una simile rabbia venga sfogata da giovani europei sulle automobili o sui negozi di altri concittadini, quando analoga energia non viene messa per tenere il punto in Europa verso le politiche fantasma della UE nei confronti dell’immigrazione internazionale, che danneggia in primo luogo tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In quel caso alle richieste ufficiali del governo italiano, raggirato con una delibera che concede solo delle mere risorse economiche - e non è quello che veniva richiesto - un’azione di protesta simile a quella di Milano, messa in campo a Bruxelles, ad esempio - nonostante non sia condivisibile nella forma - avrebbe potuto portare “prepotentemente” all’attenzione del Consiglio UE, il dramma di decine di migliaia, ma presto centinaia di migliaia o addirittura milioni di vittime del mare, che ormai da anni cercano di passare ad una “vera” miglior vita, nel senso letterale del termine. il Direttore Stefano Quagliozzi TABLET Roma. Periodico a distribuzione gratuita iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012

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É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da TabletEdizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.

La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 6 maggio 2015

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[Primo piano] di Marco Cillario

EXPO 2015: L’ALIMENTAZIONE NELL’ARTE E NELLA STORIA Alla scoperta dell’evento italiano dell’anno L’attesa è finita. Il primo maggio Expo 2015 ha aperto i battenti a Milano. L’Esposizione Universale durerà sei mesi, fino al 31 ottobre. Sono previsti 29 milioni di visitatori dai 144 Paesi aderenti. Il tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”: l’obiettivo è confrontare idee sul tema dell’alimentazione e promuovere innovazioni per un futuro sostenibile. I visitatori hanno la possibilità di assaggiare piatti della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese aderente. Il sito espositivo L’Esposizione si sviluppa su un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, situata a Nord-Ovest di Milano, presso il comune di Rho: un sito con migliaia di alberi, fontane e giochi d’acqua; i visitatori si muovono lungo due viali principali, il Cardo e il Decumano, su cui si affacciano i Padiglioni espositivi dei Paesi partecipanti e i Cluster, ossia aree che riuniscono nella stessa struttura Paesi accomunati dalla produzione di uno specifico alimento o da un tema. Collegata con i tre aeroporti cittadini e con il centro del capoluogo lombardo, l’area è raggiungibile anche in treno con le Frecce Trenitalia, che effettuano una fermata aggiuntiva in corrispondenza dell’Esposizione.

Le quattro aree tematiche interne al sito espositivo Oltre ai padiglioni dei singoli Paesi e ai cluster, Expo 2015 offre la possibilità di esplorare cinque aree tematiche, ossia spazi espositivi e interattivi in cui il tema della nutrizione è affrontato da cinque punti di vista differenti. Quattro di queste aree tematiche si trovano all’interno del sito espositivo. 1. Padiglione Zero – Situato nei pressi dell’ingresso occidentale, è il padiglione che accoglie i visitatori. Progettato da Michele De Lucchi e curato da Davide Rampello, racconta la storia dell’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con il cibo, dall’origine dell’umanità al presente. Lo spettatore è accolto da un grande arco in cui sono incastonati una serie di cassetti, che compongono il cosiddetto “Archivio della memoria”: ogni cassetto corrisponde simbolicamente a una pratica alimentare. Proseguendo oltre l’arco, si accede alla “Valle delle civiltà”, un’area circondata da edifici a forma conica, che simboleggiano le montagne che si innalzano sulla crosta terrestre; al centro, un tavolo a forma di Pangea (ossia l’insieme delle terre emerse). Da qui si procede in un percorso che dalle prime pratiche agricole e di pastorizia giunge alle moderne contraddizioni, in cui a milioni di persone che soffrono la fame si affiancano problemi di obesità e lo spreco di tonnellate di cibo.

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2. Future Food District – Si trova nel cuore del sito espositivo, tra Cardo e Decumano. Curato da Carlo Ratti e dal Massachusset Institute of Technology e realizzato in collaborazione con Coop, teorizza scenari futuri più etici e trasparenti nel processo produttivo alimentare attraverso l’applicazione dei moderni sistemi informatici alle fasi che vanno dalla conservazione al consumo del cibo. É composto da un padiglione (Supermarket), da una Piazza pubblica e da una Exibition Area. Nel Supermercato i prodotti sono esposti su tavoli interattivi; sfiorandone uno con la mano, il visitatore può ottenere dettagliate informazioni su origine, proprietà, storia e tragitto fino al consumatore. L’intento è mostrare come le tecnologie dell’informazione facilitino l’interazione tra consumatore e produttore, permettendo all’utente di avere maggiori informazioni rispetto alle etichette tradizionali al momento dell’acquisto. Nella Piazza e nell’Exibition Area l’attenzione si sofferma invece sulle nuove possibilità per l’agricoltura e la produzione di energia (come il biodiesel). 3. Children Park – Situato nella “punta” settentrionale dello spazio espositivo, è curato da Sabina Cantarelli e sviluppato insieme a Reggio Children. É un’area ludica ed educativa dedicata ai consumatori del futuro: i bambini. Attraverso il gioco, si intende sviluppare la percezione che solo attraverso la relazione armonica con l’ambiente e gli esseri viventi che abbiamo intorno (uomini, piante e animali) è possibile affrontare i problemi del nostro Pianeta. All’ingresso del parco viene consegnato un album con sorprese e approfondimenti. I visitatori accedono poi a un giardino lineare disposto a formare due lati di un triangolo attorno a uno specchio d’acqua. Vi si trovano otto installazioni che sviluppano i temi proposti, in un intreccio armonioso tra naturale e artificiale. 4. Biodiversity Park – Sviluppato su una superficie di 8000 metri quadrati, comprende un parco, un teatro e due padiglioni. Si trova nella zona settentrionale del sito espositivo, accanto al Lake Arena, il lago artificiale che ricorda i grandi laghi italiani e che ha al centro l’Albero della vita, una struttura in legno e acciaio alta 30 metri che si accende al passare delle ore e simboleggia la vita. Il Biodiversity Park è stato realizzato con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole e di quello dell’Ambiente. Il suo scopo è valorizzare le eccellenze italiane ambientali e agroalimentari, con un percorso che racconta lo sviluppo della biodiversità agraria e la sua salvaguardia. L’agro-biodiversità è l’insieme delle specie vegetali coltivate, gli animali allevati, le tecniche, tradizioni e paesaggi agrari. Nell’ambiente

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esterno dell’area tematica, il visitatore attraversa un percorso che lo porta a esplorare i diversi paesaggi della nostra Penisola. All’interno del parco si trovano la mostra “Storie di Biodiversità”, il Padiglione del biologico e del naturale e il “Teatro al centro della terra”, che ogni giorno ospita conferenze e talk-show sul rapporto tra il cibo e l’uomo. L’Area Tematica esterna: la mostra Arts and Foods (9 aprile - 1 novembre) Expo 2015 sviluppa la quinta area tematica al di fuori del sito espositivo:


La mostra ricostruisce il rapporto con il nutrimento nelle arti visive a partire dal 1851, anno della prima Esposizione Universale ufficialmente riconosciuta, quella di Londra. Il percorso è compiuto attraverso diverse forme d’arte, dai quadri, le sculture e le fotografie agli arredi e alle copertine di dischi, e diverse correnti artistiche, dall’Impressionismo alle Avanguardie e alla Pop Art. La ricostruzione si articola in quattro percorsi cronologici: 1851-1900 (Rivoluzione industriale e primi passi della produzione di massa), 19011945 (Età delle guerre mondiali e delle Avanguardie artistiche), 1946-1975 (secondo dopoguerra, cultura pop ed egemonia culturale statunitense), 1976-2015 (globalizzazione e tema della distribuzione iniqua del cibo). L’esposizione contiene centinaia di opere concesse in prestito da musei da diverse parti del mondo. L’idea di fondo è che il cibo, da sempre presente nelle arti visive, può assumere un valore simbolico, cioè raffigurare qualcosa di diverso da sé: la mostra intende esplorare i diversi significati che esso ha assunto nella storia. Uomo e cibo Insomma, Expo 2015, con il suo immenso spazio espositivo, le sue centinaia di padiglioni e le sue ricche aree tematiche, si presenta come una profonda esperienza sensoriale e conoscitiva, un incontro con la storia, le diverse culture del presente e le prospettive future, un’occasione per riflettere sul significato del rapporto tra uomo e alimentazione.

la Triennale di Milano, in viale Alemagna, al centro della città, ospita da aprile a inizio novembre la mostra dal titolo “Arts and Foods. Rituali dal 1851”, che è possibile visitare con lo stesso biglietto con cui si accede all’Esposizione.

Il contest fotografico di Tablet Roma In occasione di questo storico evento, Tablet Roma coinvolge i suoi lettori e li invita a riflettere sul loro rapporto con la nutrizione e sul significato del cibo attraverso un contest fotografico.

A pagina 50 trovate il regolamento per partecipare.

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Lo faccio in casa di Giorgia Conti La Rosa del Dessert

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W la primavera!!!

fotografia di Roberta Canu

E’ il momento del calore del sole, del canto degli uccellini, della rinascita della natura e delle prime scampagnate…. E allora perché non presentare agli amici un dolcetto differente dal solito? Un biscotto “da passeggio” che fa un’ottima figura presentato così come nella foto ma anche confezionato in sacchetto trasparente singolo come regalino di fine party. Il segreto è cuocere i biscotti con uno stecco da spiedo in legno e decorarli con fantasia e pasta di zucchero!!! Il profumo che emanano non sarà di fiori ma vi assicuro che saprà conquistare tutti i presenti!

PASTA FROLLA LEGGERA Leggera e fragrante, questa frolla si presta alla perfezione per la realizzazione di questi biscotti ma anche di deliziose crostate.

Ingredienti (per 10 biscottoni circa): 200 g farina (o quanta ne assorbe l’impasto) 1 uovo 1 tuorlo 100g zucchero 50 g. burro morbido (non fuso) Buccia di 1 limone (bio) grattata Mezzo cucchiaino di lievito per dolci Un pizzico di sale

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Procedimento: Lavorare gli ingredienti a mano o con un robot senza esagerare con i tempi di impasto. Quando questo risulta liscio e compatto, avvolgerlo in un foglio di pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigo per 30 minuti. Stendere con un mattarello fino a circa 5mm di spessore, tagliare a forma di farfalla e fiore, inserire delicatamente in ognuno uno stecco da spiedo in legno (gli stecchi devono essere precedentemente immersi in acqua per circa 10 minuti) e cuocere a 170° fino a leggera doratura. Decorare con pasta di zucchero multicolor!



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Antiquariato - Oggettistica Curiosità di altri tempi Via Wolf Ferrari n°241, Infernetto (Rm) tel. 06.50.93.30.40 antiek@virgilio.it www.antiek.it

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[Tablet Eventi] a cura della redazione

EXPO 2015: L’ALIMENTAZIONE NELL’ARTE E NELLA STORIA Alla scoperta dell’evento italiano dell’anno

GIORNALISTA PER UN GIORNO Il 1° maggio all’interno della manifestazione 1° MAGGIO AL PARCO: SPORT E BENESSERE, organizzata dall’Associazione APD Nautilus e Associazione Kalpe, al Parco della Madonetta, Punto verde qualità, Tablet Roma ha organizzato il laboratorio per ragazzi dagli 8 ai 14 anni, GIORNALISTA PER UN GIORNO. Grande successo per l’iniziativa alla sua prima edizione, che ha visto coinvolti ragazzi con tanta voglia di imparare e comunicare il proprio punto di vista sugli eventi che li circondano, attraverso gli strumenti classici della comunicazione. Con carta, penna, forbici e colla e il supporto di quotidiani, settimanali e mensili i ragazzi hanno potuto sviluppare la propria rassegna stampa sugli argomenti di maggiore gradimento. Sport, ambiente e animali sono stati i temi più gettonati, e tanto sfogo alla fantasia. Il risultato di questa prima esperienza è stato talmente positivo che Tablet Roma ha intenzione di sviluppare un progetto vero e proprio da presentare nelle scuole e in spazi adeguati. E’ emersa nei ragazzi una grande sensibilità e passione verso il mestiere di giornalista, tanta curiosità e percezione delle potenzialità racchiuse in questa professione.

Chiunque fosse interessato a maggiori informazioni sulla giornata può vistare la nostra pagina Facebook /Tabletroma oppure scrivere a: redazione@tabletroma.it o chiamare allo 06/50911080. Al prossimo evento!!

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Lo stand posizionato accanto a quello di Smile of Kids ha permesso di creare una sinergia tra i du eprogetti entrambi rivolti a giovani curiosi sin dalla prima infanzia a esprimere le proprie capacità con i laborativi creativi di pittura supportati dall’esperienza di Raffaella Dinale e Marzia Mascetti. Un connubio e interscambio perfetti.

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[Racconto del mese] di Valentina Mele

Un giorno intero

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Hai mai desiderato rivivere interamente un giorno? Tornare indietro di 24 ore, una sorta di bonus, come quando si deve cambiare l’orario, ad ottobre se non ricordo male, si sposta la lancetta di un’ora indietro. In questo momento vorrei spostarla di 24 ore. Continuo a fissare entrambi con la consapevolezza che da questo momento in poi sarà tutto diverso, non riesco a parlare, a esprimere il turbinio di emozioni che mi affollano la testa non posso fare a meno di pensare a questa mattina, quando mi sono svegliata e mi sono sentita inquieta... forse era una premonizione. Avrei dovuto chiudere le tende e girarmi dall’altro lato nel letto. Fingere un’influenza o qualsiasi cosa, non so... evitare di uscire di casa. Mi sono alzata, ho letto i due messaggi che mi erano arrivati sul mio i.phone, uno del mio ragazzo, l’altro del mio migliore amico e mi sono preparata per affrontare la giornata. Sono fidanzata da un paio d’anni: è stato un amore improvviso, intenso, passionale, un vero e proprio colpo di fulmine. Non possiamo fare a meno di stare insieme, nonostante non abbiamo assolutamente nulla in comune: lui vive di notte, io sono mattiniera, lui ama il surf, io non so nuotare, lui adora i gatti io i cani, lui ama la confusione da discoteca io la tranquillità di un film a casa, lui non ama leggere io non farei altro. Malgrado ciò sono bastati 5 minuti due anni e mezzo fa a farmi capitolare. Con i suoi lunghi capelli

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castani schiariti dal sole e dal sale si è avvicinato a me, in spiaggia, mentre me ne stavo tranquilla a leggere un libro sotto l’ombrellone. “Deve essere un libro stupendo!” ha esordito senza che io mi accorgessi neanche che ci fosse qualcuno che si muoveva verso me. Ho fatto un sorriso di circostanza e ho ripreso la lettura. “Scusami, non vorrei disturbarti ma mentre tu eri assorta nella tua lettura il kitesurf è finito sopra il tuo ombrellone”. A quel punto ho alzato lo sguardo e mi sono accorta che una sorta di enorme aquilone se ne stava appollaiato sulla mia testa e i fili dondolavano a pochi centimetri dal mio viso. Ho sbarrato gli occhi spaventata e lui mi ha sorriso scompigliandosi i capelli. Ho chiuso il libro e lui mi ha offerto una centrifuga. Ecco un’altra cosa che non ci accomuna: lui non beve alcolici e va avanti a bere verdure frullate. Da quel giorno in poi le mie giornate proseguivano in simbiosi con le sue e viceversa. Non potevo fare a meno di quel profumo di salsedine che lo caratterizzava. Credevamo entrambi che fosse solo una relazione estiva, una di quelle che a settembre sono arrivate al capitolo finale, insomma un surfista con la testa tra le nuvole non poteva far parte della mia razionalissima vita; ed invece abbiamo continuato a vederci, a frequentarci ed improvvisamente a vivere insieme. Ci siamo lasciati trascinare da quella passione estiva che non accenna ancora a finire.


Con l’altro mittente del messaggio mattutino la situazione è stata molto differente. Ci conosciamo dai tempi del liceo, da quando il primo giorno di scuola lui si è seduto vicino a me e non mi ha rivolto la parola per tutta la mattinata. Le lezione si susseguivano, i professori si alternavano, si presentavano e ci introducevano le materie che avremmo affrontato nell’arco dell’anno ma lui non alzò mai gli occhi dal libro che stava leggendo, neanche nell’ora di ricreazione. I nostri nuovi compagni iniziarono subito a pensare che era strano io invece ero affascinata da tanta concentrazione. Il giorno seguente si sedette di nuovo vicino a me e mi salutò. Visto il mio stupore aggiunse “Scusami per ieri ma ero così preso dalla storia che non riuscivo a staccare gli occhi dalle parole ma ho percepito i tuoi capelli biondi e il tuo profumo al cocco”. Poi sorrise con quello che è sempre stato, per me, il più bel sorriso di sempre. La nostra amicizia aumentò e si trasformò in qualcosa di speciale, non una relazione... ma un’amicizia profonda. Siamo sempre stati in sintonia e sincronia da subito, ci siamo sempre capiti solo con uno sguardo e anche a distanza riuscivamo a percepire se c’era un problema. Non c’è stato mai un bacio, mai nessun tentativo di approccio da nessuna parte. Non mi sono mai spiegata il motivo in realtà, chiunque dà per scontato che tra di noi ci sia una storia ed in effetti c’è ma non una storia d’amore. Insomma sembra quasi che ci completiamo e non abbiamo bisogno di altro, ecco. Oggi pomeriggio, quando stavo staccando da lavoro l’ho pensato ed un minuto dopo mi è arrivato un suo messaggio su whatsapp. “Devi aiutarmi! Stasera vado a cena a casa di una ragazza e mi sono vantato con lei di saper fare un dolce al cioccolato eccezionale. Ci vediamo a casa tua con gli ingredienti e lo prepari!” Sempre il solito, è convinto che le donne rimangano conquistate da un uomo che cucina ma lui non sa neanche scaldarsi un po’ di latte e ogni volta chiama me. Qualche anno fa ho cucinato una cena intera per lui, nascosta nella sua cucina, mentre lui era in salone con la ragazza di turno a fingere che stava preparando tutto da solo. Ho dovuto anche aspettare che dopo la cena e l’evoluzioni sessuali sul divano si trasferissero nella sua camera da letto, a quel punto ho potuto sgattaiolare fuori da casa sua. Sono rientrata a casa, il mio bel surfista era a fare surf, il mio amico invece era lì davanti a me con il suo bel sorriso, le stecche di cioccolato fondente in bella mostra sul tavolo e una bottiglia di vino rosso in mano. “Non serve il vino per questa ricetta”. “Lo so, ma è anche l’ora dell’aperitivo!” altro ipnotizzante sorriso.

A questo punto cosa è successo non l’ho ben capito so solo che mi sono ritrovata travolta in un bacio estatico. Sembrava quasi di essere in un sogno... no, non proprio un sogno... una sorta di dimensione parallela dove il ragazzo che stavo baciando non era il mio migliore amico e io non avevo nessun surfista che sarebbe tornato da un momento all’altro. Eravamo solo io e lui, la mia testa continuava a dirmi che era sbagliato, folle, quasi fastidioso il mio corpo invece sembrava non essere nato per altro, sembrava che la mia bocca fosse nata per baciarlo, le mie mani per toccarlo e i miei occhi per guardarlo. Tutto era dannatamente... dannato ma non riuscivo a farlo smettere. Una vocina nella mia testa urlava come una forsennata di smettere ma il mio corpo sembrava improvvisamente avere vita propria, ogni mio muscolo era diventato involontario e di mia impossibile dominazione fino a quando un rumore di chiavi noto si insinuo nelle mie orecchie e un forte profumo di salsedine si impadronì delle mie narici. A quel punto sono riuscita a saltare all’indietro, separarmi da lui, ritornare sul pianeta terra, sulla giusta dimensione, rendermi conto che non aveva minimamente senso quello che stavo facendo e sprofondare negli occhi verdi, delusi, arrabbiati e sconcertati del mio surfista. Ed eccomi qui a guardare entrambi, in un silenzio assordante, a chiedermi cosa accadrà, a leggere l’amore sempre nascosto negli occhi del mio migliore amico, la sofferenza rabbiosa in quelli del mio ragazzo, a sapere che tra poco si scatenerà il putiferio e dopo di esso sarà probabile che li avrò persi entrambi, a sperare che questi secondi di stallo durino in eterno. Hai mai desiderato rivivere un giorno interamente?

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Ho preso gli ingredienti ed ho iniziato la preparazione: Spezzettare il cioccolato fondente con le mani e fare a gara con lui per mangiare qualche frammento; scioglierlo a bagno maria insieme al burro; mescolare ed infilare piano il dito perché è impossibile ritrovarsi il cioccolato fuso a pochi centimetri e non assaggiarlo; dividere attentamente i tuorli

dagli albumi delle uova mentre ti fanno il solletico; unire i tuorli con poca farina e un poco di zucchero; ricordarsi che la pillola va giù e canticchiare fino a che non passi dalla testa questa dannatissima canzoncina; montare a neve gli albumi a mano; bearsi dei complimenti “Hai un frullino al posto del braccio”; aggiungere al composto la cioccolata fusa e raffreddata cercando di evitare che l’altra persona se la mangi tutta; unire gli albumi montati a neve usando una spatola badando bene di muoverla dal basso verso l’alto; maledire mentalmente Mary Poppins perché la canzoncina continua a frullare nella tua testa; imburrare una tiella cercando di toccare il viso dell’altro che nel mentre scappa per tutta la cucina; inserire il composto e infornare il tutto, dopo aver capito come funziona il forno ed essersi accorti che l’orario non è stato modificato al passaggio dell’ora legale alla solare. “Hai la cioccolata sul naso!” mi ha detto ridacchiando, con un dito l’ha tolta dopo di che ha aggiunto qualcosa che non mi aspettavo, qualcosa che mi ha del tutto devastato “Mio dio quanto sei bella!”.

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dal 1981 un percorso… di terre e colori

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Prossimi appuntamenti: 1, 2 e 3 Maggio 2015 - Weekend di Ceramica Raku in Abruzzo Tre giorni di corso residenziale a Rosciolo dei Marsi (900 m s.l.m.), in un’antica casa affacciata sul monte Velino, insegnante Cinzia Cingolani - necessaria prenotazione

Corsi di ceramica per bambini, ragazzi e adulti

Sabato 23 Maggio 2015 - Conosciamo l’argilla workshop dedicato ai bambini e ai ragazzi per avvicinarli al mondo della Ceramica - necessaria prenotazione

Tornio Modellato Decorazione a gran fuoco e engobbi Decorazione a terzo fuoco Tecnica e teoria dell’immagine Mosaico con argille

Domenica 31 Maggio 2015 - Workshop di Ceramica all’insegna della natura! Per bambini e ragazzi - necessaria prenotazione

Settimane estive in Abruzzo per i ragazzi ceramica e english full immersion

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[Ass. Musicale Corelli] di Lanfranco Di Paolo

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Riprendiamo il percorso musicale con il concerto del 10 aprile scorso, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare, come annunciato precedentemente, il trio “Roma Classica”, che prende il nome dall’omonima orchestra da camera “ Roma classica”, è formato da Santi Interdonato al violino, Alessandra Leardini al violoncello e Antonello Maio al pianoforte. Contrariamente a quanto previsto, ci ha fatto ascoltare la musica degli splendidi trii di Haydn, Rachmaninov e Brahms, concludendo la serata, con due bis, calorosamente richiesti dall’attentissimo pubblico, di due movimenti da trii di Mendelsshon e Cilea. La ricerca dell’ensemble è rivolta alla riscoperta del ricchissimo e prestigioso patrimonio strumentale del XIX secolo, ed alla valorizzazione del repertorio del XX Secolo. Il trio svolge da sette anni una intensa attività concertistica nelle maggiori istituzioni cameristiche italiane, riportando sempre successo di critica e di pubblico. Il mese di aprile si è concluso con il doppio appuntamento del 17, uno dedicato la mattina al concerto per le scuole del territorio, con la rappresentazione de “Il barbiere di Siviglia” appositamente adattata per esse, nell’interpretazione di Roberta Grenci, voce recitante, e della vocalità affidata al soprano Tonia Langella, al tenore Christian Collia, ai baritoni Massimo Di Stefano e Giorgio Carli ed il basso Mauro Utzeri, con l’accompagnamento al pianoforte realizzato dall’impareggiabile pianista M° Mirco Roverelli, che ha riscosso un caloroso successo presso gli alunni delle scuole del territorio che hanno assistito, e l’altro, la sera, con l’ascolto di una selezione dei più bei duetti e scene del melodramma italiano, interpretati dalla bravissima Cristina Piperno (soprano) e dall’altrettanto bravo Stefano Meo (baritono), sempre con l’accompagnamento pianistico dell’eccellente Mirco Roverelli. La serata è stata particolarmente apprezzata dal pubblico poiché si è trattato di una proposta assai originale per un concerto, in quanto non si è trattato del classico duetto soprano-tenore, ma di quello soprano-baritono, in cui i due soggetti, che normalmente sono gli innamorati protagonisti dei melodrammi, in questo caso sono stati di volta in volta, marito e moglie, figlia e padre, inquisitore e vittima, o semplici conoscenti. È ora interessante fornire qualche ragguaglio sul termine duetto e della sua origine. Il duetto, genericamente, indica una composizione vocale o strumentale destinata all’esecuzione di due musicisti. Nel caso del duetto vocale, esso può presentarsi con o senza l’accompagnamento strumentale, costituire una composizione a sé stante, od essere parte di una più vasta composizione, come un oratorio, una cantata od un melodramma. Il termine iniziò a comparire nel lessico musicale verso la fine del 1600 e le sue origini sono da ricercare in quei passi delle composizioni polifoniche, sia sacre che profane, dei secoli XVXVII, in cui la trama del tessuto polifonico del contrappunto si riduce di densità e si assottiglia, ponendo in risalto due sole voci, oppure nei generi polifonici sviluppati a due voci od, infine, nelle canzoni. A partire da questi esempi, che si possono considerare i precorritori del genere, intorno al XVII secolo, gradualmente si venne configurando un genere specifico denominato duetto da camera, di cui esistono moltissime raccolte. Parallelamente, il duetto venne introdotto anche nel melodramma e nelle altre forme vocali come la cantata e l’oratorio. In particolare in ambito operistico, il duetto iniziò ad avere una particolare rilevanza come mezzo drammatico, conseguenza del confronto e della dialettica che nasce tra i due personaggi, specialmente nella versione particolare del duetto amoroso, che divenne un vero e proprio topos del melodramma. Già presente nell’opera barocca e settecentesca, esso divenne rapidamente una delle vette espressive dell’opera ottocentesca. Insieme a quello amoroso, un altro tipo di duetto, detto comico, assunse un ruolo di privilegio nel melodramma, in conseguenza del suo dinamismo e del confronto o, meglio ancora, dello scontro e del contrasto che nasce tra i personaggi. I prossimi appuntamenti saranno, per il mese di maggio, a partire dal giorno 8, con il concerto del quintetto”Lacustico”, formato da Massimiliano Tisano fisarmonica, Agazio Tedesco chitarra, Fabrizio Paoletti ed Enrico Nichelatti violini, Giorgia Pancaldi violoncello, i quali condurranno il pubblico in un percorso musicale dedicato al tango e dintorni. Il giorno 15 si tornerà al romanticismo tedesco con musiche di Schumann e Mendelsshon, che saranno eseguite dal duo viola e pianoforte formato dalla violista Domenica Pugliese e dal pianista Monaldo Braconi, bravissimi artisti che sono ben conosciuti dal pubblico del festival “Willy Ferrero”. Infine il mese di maggio si chiuderà il giorno 22 con un concerto del quintetto “Wind Academy Ensemble” formato da Elena Matteucci pianoforte, Fabio Severini oboe, Roberto Petrocchi clarinetto, Andrea Corsi fagotto e Marco Venturi Corno, i quali interpreteranno quello di Mozart in mi bem. maggiore KV 452 e quello di Beethoven op. 16, nella stessa tonalità, una delizia assolutamente imperdibile.

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[Tablet Natura] di Cristina Ippoliti

tale, Learn&Practice e Outdoor-Active. Il ciclo laboratoriale coinvolge numerose scuole della zona, per insegnare ai più piccoli, fin dai primi anni di vita, il rispetto per la terra che abitiamo e calpestiamo, purtroppo in tutti i sensi. “I Love Coccinelle” è un’esperienza che coinvolge direttamente il gruppo classe, il corpo insegnanti e le famiglie, nel tentativo di portare avanti un lavoro congiunto, abbandonando la realtà del libro ed esplorando direttamente il mondo dei sensi. L’utilizzo della vista e del tatto per un viaggio alla scoperta del mondo esterno, iniziando dalla conoscenza di un piccolo animaletto, la coccinella rossa, a rischio estinzione, per via dell’importazione dall’Asia della coccinella gialla. Un esperimento per capire che la terra non ci appartiene, che siamo solo ospiti, che anche l’essere più piccolo, la creatura più insolita, può rivelarsi fondamentale per la nostra sopravvivenza e per quella del nostro pianeta. Durante il primo appuntamento è stato spiegato ai bambini quanto siano importarti le coccinelle e perché l’essere umano debba amarle, in quanto protettrici dei nostri alberi, come antiparassitario naturale, e protettrici del nostro ossigeno

Educazione Ambientale con “I Love Coccinelle” nel X Municipio di Roma Il 22 Aprile scorso si è svolta la quarantacinquesima edizione della “Giornata della Terra”, l’Earth Day, celebrata dalla Nazioni Unite in tutto il mondo, per un totale di un miliardo di cittadini in festa. Anche qui a Roma, il X Municipio ha dato il suo contributo, per un futuro libe ro dell’energia da combustibili fossili, in favore delle fonti rinnovabili, sensibilizzando l’opinione pubblica verso un consumo ecosostenibile, basato su un sistema educativo ispirato a tematiche ambientali. In una realtà sempre più mediatica e multimediale, in cui il bambino è affidato alle istituzioni da una famiglia che delega continuamente alla scuola, alla televisione, al sistema, l’educazione del piccolo, a Ostia Antica c’è stata un’inversione di rotta. Tablet Roma ha fatto visita alle classi 1C e 2A dell’Istituto Comprensivo FanelliMarini di Ostia Antica, accompagnando due associazioni che si occupano di rieducazione culturale, sociale e ambien-

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e della nostra vita. Il percorso prevede uscite didattiche e un’immersione nel verde, per andare a depositare trecento larve di coccinelle sugli alberi malati di Ostia Antica, così da rendere nota l’esistenza dei “Bioinsetticidi” come alternativa ai pericolosi pesticidi. Far toccare con mano ai bambini la semplicità della vita e della natura, rimanere bambini, con quei sentimenti di purezza e di attenzione nei riguardi del prossimo e di ciò che non gli appartiene. Un impegno collettivo per cambiare le abitudini più comunemente sbagliate, dando un esempio nuovo, più giusto, di un comportamento più attento e responsabile.



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[Le uscite del mese] di Cristina ippoliti

IN LIBRERIA

AL CINEMA “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Regia di Marianne Elliott. Un film con Luke Treadaway, Matthew Barker, Howard Ward, Nicola Walker, Una Stubbs, che racconta la storia di Christopher, un ragazzino di quindici anni, che soffre del morbo di Asperger, una forma di autismo, che lo porta a combattere con una mente straordinariamente portata per la matematica, ma assolutamente incapace rispetto ai rapporti umani. Non sopporta i colori accesi e vivi come il giallo, è inaccettabile per lui anche solo l’essere sfiorato, e si rifiuta di magiare cibi diversi se venuti a contatto l’uno con l’altro; perde le staffe se a casa qualcosa viene spostato, mobili, oggetti; non è capace a comunicare, a capire cosa passa per la mente degli altri, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri e il suo di volto, invece, non sorride mai. Ama gli schemi, gli elenchi, l’astronomia e la deduzione logica. Uno dei suoi pensieri preferiti è immaginare di essere l’ultimo uomo sopravvissuto sulla Terra o l’unico marinaio a bordo di un sottomarino nelle profondità dell’oceano. Prova una profonda dedizione per tutto ciò che è sicuro, asettico, astratto, e che gli permette di rimanere solo. Una malattia, ma anche una condizione che molte persone sono costrette ad affrontare nella depressione, nella solitudine, in un mondo che ci vuole sempre più macchine e sempre meno umani.

Ci troviamo a Lido di Magra, un piccolo paese quasi disabitato a pochi chilometri dalla Versilia. Fabio Arricò è un diciassettenne con un genitore appena licenziato, e che come ogni adolescente vuole solo essere normale, essere accettato dal gruppo, insomma essere come tutti gli altri. Il gruppo ha pero al suo interno una mina pronta a esplodere: Caterina Valenti. Una ragazza tormentata, piena di rabbia. Fabio è innamorato di lei, gli si legge negli occhi, anche se si è sempre rifiutato di confessarglielo. Lei abusa del potere che ha su di lui, ama umiliarlo e farlo soffrire, per ripicca o per gioco che sia. Gli adulti sono totalmente estraniati, si trovano in un modo a parte, e non sono in grado di cogliere le dinamiche comuni di quel piccolo mondo: si soffre, si ama, si lotta, ma sempre nel modo sbagliato, senza amare se stessi, nascondendosi, senza valutare le conseguenze. La frustrazione e l’odio la fanno da padroni, trascinandoli verso il fondo. Lo sfogo sarà una notte di violenza inaudita ai danni di chi non può difendersi.

MUSICA Il nuovo album di Zibba, “Muoviti svelto” Il cantante ligure di Varazze, piccolo comune di 13.000 abitanti in provincia di Savona, ci vuole invitare a guardare avanti, a godere del tempo a nostra disposizione, Muoviti svelto, la vita non aspetta niente e nessuno. Un anno e mezzo ricco di musica e viaggi in giro per il mondo. Dieci tracce, di cui la metà cantate con cinque artisti: Niccolò Fabi (“Farsi male”), Patrick Benifei (“La medicina e il dolore”), Bunna (“Le distanze”), Omar Pedrini (“Il giorno dei santi”) e Leo Pari (“Vengo da te”). Negli ultimi 15 mesi Zibba ha cofirmato con Jovanotti (“Scintille” in “Lorenzo 2015”) e con Tiziano Ferro (la canzone vincitrice di X Factor 7, per Michele Bravi), ha vinto il premio della critica a Sanremo nella categoria “Giovani” nel 2014.

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[Tablet Sociale] di Cristina Ippoliti

La primavera di Acilia, una rinascita culturale e sociale

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Un mese intenso, quello di Maggio, per le associazioni del territorio del X municipio di Roma. Tante le iniziative culturali e di inclusione sociale. Prima fra tutte, quella che si è tenuta Domenica 26 Aprile: la “Festa dei Germogli”, che è stata organizzata dalle associazioni di volontariato Zolle Urbane, Agisco e dai volontari dell’A .Re.sa.M del X Municipio di Roma, e che si è tenuta presso via Bepi Romagnoni, ad Acilia. È il segno dell’avvio di un progetto della durata di un anno, “Reti Urbane, Reti Umane”, finanziato dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV – SPES, e volto alla realizzazione di attività socio-culturali, finalizzate alla riqualificazione del territorio di questa periferia romana. Giornata dedicata all’arte e allo sport. Tra i protagonisti, infatti, torna il pittore Javier Espinal, già adottato dal quartiere durante lo scorso Natale, per la realizzazione di un primo Mural a San Giorgio di Acilia, e di un altro proprio all’interno del parco in questione, grazie alla collaborazione con Zolle Urbane. Adulti e bambini si sono rimessi in gioco per la realizzazione di un nuovo Mural: cittadinanza attiva, condivisione, socialità, volontariato, questa la chiave. A seguire si è svolto un torneo di calcetto misto e aperto a tutti, per un momento di incontro senza distinzioni di genere, età, colore e provenienza. Un appuntamento da non perdere è quello della serata di Venerdì 15 maggio, con la proiezione di un film aperta a tutto il quartiere, avente come sede la Biblioteca Sandro Onofri di Acilia, grazie alla collaborazione dell’associazione di volontariato C.I.A.O. Onlus, già promotrice di numerosi corsi gratuiti di Lingua e Cultura Italiana. Un cineforum dedicato a tematiche delicate come quelle dell’inclusione, delle migrazioni, dei cambiamenti di questa epoca di scarso salario e di grande sfruttamento, per ricordarci di restare, comunque e in ogni caso, umani, esseri umani, con sentimenti umani, e per dire sì alle diversità. Grande appuntamento finale, che vede schierate insieme le associazioni già precedentemente citate, più Emergency e Amnesty International, sarà la “Festa dell’Arcobaleno 2015”, giunta orma alla sua settima edizione, sotto la guida della Scuola d’Italiano per Stranieri Effathà di Acilia (C.I.A.O. Onlus). Sabato 23 Maggio sarà una giornata da trascorrere all’aria aperta, per condividere insieme il verde del Parco della Madonnetta, da mattina a sera. Cibo, musica, danze, letture, e giochi. Un’occasione per confrontarsi, grandi

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e piccini, per gridare insieme “Io Non Ho Paura dei Colori”! Una festa che nasce per non dimenticare una cruenta aggressione a scopo razzista, e per ricordare che imparare a convivere è ancora possibile, per un presente diverso e per un futuro migliore.



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[Musica ] di Valentina Ecca

CIBO E VIDEOCLIP: UNIONE PERFETTA Così il mondo della musica si accosta a quello della cucina, creando dei veri e propri piccoli capolavori a base di pietanze culinarie bello: trattasi di “Sing” dei Travis. Motivetto orecchiabile e tormentone dell’estate 2001, il singolo portò la band scozzese al successo anche grazie a un video azzeccatissimo. L’ambientazione era un pranzo in pompa magna: ospiti di una famiglia benestante; i quattro elementi, poco avvezzi all’etichetta e al galateo si trovano a compiere una serie di gaffe degne del miglior Fantozzi. Tra crostacei che volano in testa ai commensali e ostriche che schizzano appena punzecchiate con la forchetta, il pranzo si trasforma in una vera e propria guerra di cibo. Non viene risparmiata neanche la torta portata da un ignaro chef che scopre, sconvolto, che fine avevano fatto le sue pietanze. Sempre degli anni ‘00 sono “Lazy” di X-Press2 e “Milkshake” di Kelis; entrambi i video raccontano l’opulenza americana in fatto di cibo e l’ossessione malata che questi hanno per il junk food. L’unione fra cibo e musica, nella cultura del videoclip, è legata molto alle potenzialità ludiche che si possono fare del mangiare. Per niente educativa, è il caso di dirlo, ma comunque divertente e controcorrente. Quello che si evince, infatti, guardando questi esempi, è come il cibo sia usato come strumento di ribellione o di critica sociale; fregandosene completamente del politicamente corretto. In un certo senso è giusto che sia cos”; il videoclip nella sua forma più profonda, è fatto per stupire e per arrivare l” dove neanche le note, a volte riescono. Inoltre, spesso, si trattava di cibo finto, niente, o quasi, è stato sprecato.

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«Se si considera la musica come il cibo della prima colazione dell’amore, allora non disturbate fino all’ ora del pranzo» cos” scriveva James Agee scrittore americano degli anni ‘50. Da secoli, infatti, la musica è un vero e proprio nutrimento per l’intelletto e per l’anima di ascoltatori, artisti e creativi che ritrovano, nelle note, delle rivelazioni in grado di smuovere ciò che di più profondo vive in loro. Così come l’arte della composizione rifocilla i nostri cuori, spesso, il cibo ha saziato l’estro artistico dei musicisti, dei video maker e dell’industria musicale mondiale. Da “W la pappa col pomodoro” di Rita Pavone a “That’s Amore” di Dean Martin la storia della musica è piena di unioni fra note e cucina. Chi, però, più ha reso omaggio a “nostra signora cucina” a suon di musica sono stati i Videoclip. Già, proprio l’invenzione che fece la fortuna di Mtv negli anni ‘80, ha consacrato l’unione attraverso le immagini di accompagnamento dei brani. Uno dei più importanti e divertenti video in questione è quello dei Beastie Boys “(You Gotta) Fight for your right (to party)”: i tre giovani rapper s’imbucavano ad una festa per bene e davano inizio allo scempio distruggendo mobili, sconvolgendo gli invitati e iniziando una guerra al tiro di torte. Il tutto farcito da un testo che invitava i giovani fans a lottare contro istituzioni e genitori per il diritto a godersi la vita. Il secondo video, un po’ più di nicchia e meno conosciuto, appartiene a Bjork, artista islandese raffinata e originale. Si tratta di “Venus as a boy”, anno 1993; la giovane canta il brano mentre gioca e cucina delle uova in una minuscola cucina con i fornelli a favore di camera; pare proprio una Benedetta Parodi anni ‘90 mentre illustra al pubblico come non bruciare un uovo al tegamino. Altro esilarante esempio, è meravigliosamente recitato da un sosia di Elvis che, col suo coinquilino, prepara la colazione. I due si tirano fette di pane e spremono arance sulle note di “Crash” brano del duo di dj britannici Propellerheads. Il singolo risale al 1998 ed è divertentissimo; inoltre vedere Elvis che illuminato dalla luce del frigorifero prova le sue famose mosse pelviche è una scena da non perdere. Arriviamo al più noto di tutti e, probabilmente, a quello più

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[+Eventi Roma] di Valentina Ecca

Non “suonerà” solo il Concertone del 1° a Piazza San Giovanni in questo Maggio; ma tanta altra musica e a arte riempiranno le serate romane

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Oltre al classico concertone dell’1 Maggio, il quinto mese dell’anno avrà diverse ottime occasioni musicali da non perdere. Si parte con i Blind Guardian live all’Altantico di Roma il 6 maggio. Stesso giorno tutt’altra musica sarà quella di Chiara che si esibirà all’Auditorium Parco della Musica nell’occasione dello Straordinario tour 2015. I l 7 m a g g i o s a r à , i n v ece , Annalisa a calcare il palco dell’Auditorium con l’album d’inediti dal titolo “Splende”. In contemporanea, sempre il 7 maggio, sarà il rock di Gianna Nannini a riempire il Palalottomatica di Roma, la cantante senese torna con il tour “Hitalia.Rock”. L’artista porterà sul palco i suoi vecchi successi e i brani italiani più importanti della grande canzone italiana reinterpretati proprio da lei nel suo ultimo lavoro discografico. Nina Zilli sarà, il 9 maggio, alla Sala Sinopoli dell’Auditorium con il “Frasi&fumo Tour 2015”. Sarà, invece, la Sala Petrassi ad ospitare Irene Grandi il 13 maggio all’Auditorium. Molto atteso dal pubblico romano è, invece, Marco Mengoni che al terzo album d’inediti si guadagna la platea del Palalottomatica il 14 maggio. Con l’ “Andrà tutto bene Tour” arriva Nesli che sarà live il 18 maggio all’Atlantico di Roma. Ospiti internazionali importanti per la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium che vedrà protagonista una delle pietre miliari del rock mondiale: Jackson Browne. L’autore di “Standing In The Breach”, suo ultimo album, sarà a Roma il 24 maggio. Torniamo in Italia, è la volta di un rapper tra i più acclamati degli ultimi tempi; Marracash che sarà all’Orion il 28 maggio. Si chiude il mese con Samuele Bersani che si esibirà all’Auditorium il 30 maggio. Per quanto riguarda il teatro da non perdere saranno lo spettacolo di Lillo&Greg, all’Ambra Jovinelli fino al 10 maggio, dal titolo “Il mistero

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dell’assassino misterioso” e il “Magic Gran Galà di Illusionismo” all’Auditorium della Conciliazione l’8 maggio; data unica. Diverse occasioni, quindi, per i romani che a maggio vorranno godersi una serata all’insegna della musica e del teatro.



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[Specialmente Roma] fotografie e testo di Lorenzo Sigillò

L’imperdibile MUSICA PROVATA di Erri de Luca con Stefano di Battista e Nicky Nicolai Luca. Un contraltare, come quello dell’ “Odissea di Morte” del Mediterraneo, un cimitero di anime che purtroppo l’autore già da anni ha descritto e denunciato, ma che ci chiede di stringerci ancora e di soccorrere la disperazione. Il viaggio de “La musica provata” di De Luca è un vero caleidoscopio di emozioni da scoprire, il 21 maggio alla Sala Petrassi dell’Auditorium ci sarà spazio per riflettere, ma anche di sorridere, con la compagnia eccezionale di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai che con la loro musica, a detta dello stesso Erri, danno forma a qualcosa di eccezionale come solo un soffiatore di vetro sa fare. Un’occasione da non perdere e che non va tradita. Proprio come l’Expo.

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L’esperimento è già riuscito l’autunno scorso, tanto da convincere Erri De Luca a concedere uno Specialmente Roma bis, il 21 maggio all’Auditorium di Roma. Perché quello che racconta lo scrittore questa volta attraverso la musica, è davvero un evento e se ad accompagnarlo lungo questo viaggio ci sono Stefano Di Battista e Nicky Nicolai, non sarebbe possibile catalogarlo altrimenti. Tablet Roma che avete in mano strizza l’occhio all’Expo ed una buona parte della manifestazione è dedicata al Mediterraneo, a questa culla tanto amata da De Luca, talmente da dedicargli tutta la sua riconoscenza in molti brani de “La Musica Provata”, protagonisti mare e civiltà, sognando degli utopistici Stati Uniti del Mediterraneo, dove Grecia, Turchia,Spagna ed Italia tornino a nutrire il Pianeta con la loro cultura. Proprio queste le armi del poeta napoletano, una manciata di ringraziamenti alla terra che partono dal cuore ed arrivano nel profondo dell’animo. Impossibile non rimanere accarezzati dai versi, ma dove non arrivano le parole, giungono le note eleganti del sassofono di Stefano Di Batista, un giocoliere dei colori, che rende fluida la musica grazie ad un arrangiamento che trasforma le lettere di Erri in coriandoli sollevati dalla voce sofisticata di Nicky Nicolai. Viaggia sul velluto la cantante romana ed incanta facilmente la platea facendo scivolare via con armonia i brani della serata. Questo è stato solo un antipasto, cinque canzoni intervallate dai potenti pensieri di De Luca, che abbiamo avuto il piacere di godere in anteprima alla Villa Leopardi del quartiere africano, dove appunto, dopo l’evento di settembre, un poker d’assi ha regalato una generosa esibizione in vista del bis dell’Auditorium. Quattro assi dicevamo, perché accanto ai campionissimi, c’è sempre un gregario eccezionale, solo sulla carta e solo con un nome meno conosciuto ai più, perché l’accompagnamento della chitarra di Lucio Bardi è semplicemente perfetto e di inestimabile valore alla magia dell’esibizione. Il 21 maggio ad accompagnare il viaggio de “La Musica Provata” ci saranno invece altri maestri come Roberto Pistolesi, Daniele Sorrentino e Danilo Rea. L’Expo non mette al centro solo il patrimonio culturale del Mediterraneo ma grande risalto va al rispetto dell’ambiente e del territorio, una risorsa ed un’energia per la vita: come i 600 alberi di Gezy Park, ad Istanbul, che protetti dalla rivolta, sono ancora piantati al suolo e salutano gli olivi del Salento, condannati speriamo ancora non definitivamente, estirpati dalla follia umana, una barbarie verso mille anni di Storia, li definisce Erri De

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Expo 2015: il futuro “tecnologico” del cibo Chi ancora pensa che la produzione di cibo, come la stessa alimentazione, rimarranno esattamente uguali a come li conosciamo oggi potrebbe presto ricredersi. È quello che l’Expo 2015 di Milano si propone di fare, attraverso una rilettura in chiave innovativa e quanto più possibile orientata al futuro dell’iter alimentare. La filiera produttiva, con ogni singolo passaggio della catena alimentare, sarà presentata in modo nuovo e interattivo. Le nuove tecnologie spingeranno l’evento proprio in questa direzione, creando nuovi e più immediati tipi di contatto tra cibo e uomo e mostrando come sia possibile pensare ad un futuro più equilibrato e sostenibile. Ad occuparsene, soprattutto quello che sarà lo spazio dedicato all’incontro del cibo con la tecnologia, il Future Food District (FFD), patrocinato dalla Coop e curato da Carlo Ratti, architetto e ingegnere, nonché direttore del SENSEable City Lab del Massachussets Institute of Technology, che per quest’area ha voluto puntare su una linea ben precisa: il connubio, appunto, tra tecnologia e ambiente. L’innovazione applicata all’ambiente e alle risorse d’energia che la Terra ci fornisce da migliaia di anni e che abbiamo saputo sfruttare e fare nostre: il cibo. In questi ultimi anni si è parlato moltissimo dei problemi legati al sovrappopolamento, alla scarsità di cibo, che stanno diventando sempre più preoccupanti, e non solo nei paesi meno sviluppati. Per questo motivo è necessario investire il prima possibile su una buona educazione alimentare, che coinvolga anche la fase produttiva. Il FFD mette al centro della catena alimentare l’uomo, non perché questi debba sentirsi onnipotente nell’ambiente in cui vive e agisce (soprattutto nel procurarsi il cibo), ma perché il consumo e la sua alimentazione diventino sempre più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

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Come possono aiutare, in questo, le nuove tecnologie presentate all’Expo? Possono farci più attivamente partecipi del “mondo alimentare”, soprattutto di quelle che sono sempre state le barriere esistenti tra produttore e consumatore, in modo da permettere un rapporto più diretto con il cibo. Nell’Exhibition area sarà possibile entrare in contatto con prototipi studiati per venire incontro all’imminente scarsità di cibo: le cosiddette “fattorie del mare”, non così fantascientifiche poiché già in funzione, che sono incarnate, nel Sito Espositivo, dalla serra modulare galleggiante Jellyfish Barge (università di Firenze), in grado di dissalare l’acqua marina, e dal Mahre Center (Bicocca di Milano) che utilizza bancali galleggianti, floating system, per produrre ortaggi. I padiglioni di questo distretto, in linea di massima, saranno altamente interattivi. I

diversi prodotti saranno poggiati su tavoli che permetteranno di seguirli dalla raccolta alla vendita, con un solo tocco, con la proiezioni delle relative informazioni sul soffitto. Verrà data la possibilità di fare acquisti in modo tutto nuovo nel Supermarket attraverso display, schermi touch e tavoli interattivi e il consumatore potrà trasformarsi all’occorrenza anche in produttore. Si tratterà di un’esperienza d’acquisto diversa da quella a cui siamo tutti abituati, si assisterà a una vera reinvenzione del concetto di vendita al dettaglio. Grazie allo sviluppo di vere e proprie “etichette intelligenti” si potranno avere indicazioni dettagliate sui prodotti: informazioni primarie, presenza di allergizzanti e valori nutrizionali, oltre che sull’intera filiera del prodotto. Per arrivare al padiglione Cucina con le sue sorprese: sarà possibile preparare e sperimentare con il cibo, utilizzando diversi modi per prepararlo con i suggerimenti, sempre preziosi, di chef di professione. A guidare i visitatori penseranno alcuni pannelli elettronici, ma anche YuMi, un robot con vista, braccia e tatto, creato nei laboratori ABB, che sarà in grado di manipolare i prodotti esposti. Infine nella Piazza, raccordo fra i diversi spazi, ci si potrà relazionare con gli altri e assaggiare molto di quello che il futuro ha da offrire. Sì, perché in futuro avremo molto da scoprire e imparare, ma dobbiamo impegnarci fin da ora nella creazione di un mondo sostenibile, anche a partire dall’alimentazione. E perché non farci aiutare anche in questo dalla tecnologia?

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[Tablet consiglia ] Fotografie e testo di Francesca Neglia

Vedere l’invisibile: Nakis Panayotidis

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Nakis Panayotidis, artista di origine greca, formatosi a Torino negli anni ’60, ed ora residente a Berna, in Svizzera, è oggi in mostra al Macro di Roma fino al 13 Settembre con la retrospettiva “Vedere l’invisibile”, tenutasi fino al 15 Marzo scorso al Kunstmuseum di Berna e che approderà, dopo la tappa romana, all’Hess Art Museum di Napa, in California. La sua formazione torinese ha orientato l’ideologia artistica di Nakis Panayotidis verso l’applicazione di principi, usi e tecniche dell’Arte Povera, movimento artistico esploso in Italia durante gli anni della sua permanenza; ciò lo rende il maggior esponente di questo movimento in Svizzera. Le sue opere si presentano infatti in qualità di installazioni e composizioni realizzate con i materiali più semplici, quali terra, pietra, legno, vetro o neon. Nonostante un’inclinazione ideologica di base, l’artista non tende mai ad autorappresentarsi in qualità di esponente del movimento (anzi, riconosce la nostra epoca come priva di ogni forma di ideologia, capace solo di idee spontanee): egli resta aperto a qualsiasi opzione estetica allo scopo di realizzare un’ispirazione, la quale gli si presenta in sogni nottur-

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ni, è elaborata durante il giorno e resa forma concreta la sera. Le sue opere comunicano attraverso una semplicità di struttura che porta il fruitore ad individuare facilmente il messaggio che l’artista intende esprimere. Si spiega così l’uso della parola come elemento caratterizzante in molti dei suoi lavori; allo scopo di riportare chiaramente le sue intenzioni, egli sceglie l’italiano come lingua di espressione artistica poiché essa si presta facilmente alla comprensione comune (grazie alle sue origine latine) e risulta essere, a detta dello stesso artista, leggera e versatile. La mostra, curata da Bruno Corà, presenta una selezione di opere realizzate negli ultimi dieci anni, mettendo in luce la poliedricità dell’artista: il suo lavoro spazia dall’uso del disegno a quello della fotografia, dall’uso del neon a quello del vetro; egli estrapola gli oggetti dalla realtà, li sveste del loro utilizzo quotidiano, affinché si prestino alla sua volontà. Ogni cosa, se essa evoca idee, diventa parte della sua arte. Il vetro svolge un ruolo capitale nella sua produzione, come dimostrano opere quale “Collisioni II” , composizione che vede presenti un vetro rotto,


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sulla cui crepa centrale, appoggia una lampadina accesa. La frattura sul vetro esprime, allegoricamente, aggressività e violenza, ma la Luce, data dalla lampadina, indica un’illuminazione, una soluzione positiva ai pericoli della nostra epoca. Interessato al problema dell’origine e dello sviluppo dell’esistenza umana, Panayotidis invita l’uomo a condurre un percorso guidato dalla luce, poiché essa illumina la vita nonostante le collisioni, gli incidenti, le fratture alle quali l’uomo, per natura, è soggetto. Contro ogni forma di militarismo, razzismo, le sue opere inneggiano alla non-violenza, all’amore, alla libertà, al sapere, attraverso un linguaggio che non ostenta virtuosismi; i suoi lavori sono essenziali e incisivi grazie alla disposizione di oggetti isolati e unici. Fedele alle sue origini greche, egli parla, attraverso i mezzi espressivi della nostra epoca, di mitologia: la sua opera “Ladro di Luce” propone una serie di pugni in bronzo, attaccati alla parete, che stringono nel palmo delle mani, lampade verticali al neon sulle quali sono trascritte delle frasi: “noi vogliamo sognare” o ancora: “noi vogliamo la libertà”. I fili elettrici riconducono tutti ad un unico pugno, chiuso anch’esso stringente una lampadina al neon di luce rossa. L’opera allude a Prometeo, il quale secondo la leggenda, rubò il fuoco, metafora della conoscenza, per donarlo all’umanità e fu per questo, brutalmente punito dagli dei. Convinto che la sapienza sia la chiave per accedere alla libertà, Panayotidis invoca Prometeo ed il suo nobile gesto, affinché gli uomini siano, gli uni con gli altri, pronti ad offrire amore, guarigione, speranza, a discapito, anche, di se stessi. La sua arte, oltre che essere un veicolo comunicativo dei suoi principi, è anche espressione inconscia o conscia della sua infanzia e della sua vita odierna. Il mare, suo compagno fin dalla nascita, è reso in due opere molto suggestive: “Con lo sguardo del nomade” e “Lo sguardo suggestivo del poeta II”, entrambe fotografie colorate con gesso, tagliate da luce bianca al neon all’altezza dell’orizzonte, marcando così la linea di fuga prospettica. Il mare, allusione all’inconscio, sede dei nostri impulsi primordiali ed incoscienti, è rischiarato dalla luce, impedendo alla tenebra di oscurare il nostro spirito. Tra gli altri elementi naturali prediletti dall’artista, vi è la nebbia che riconduce ai suoi trascorsi a Torino, così come alla sua vita in Svizzera. La nebbia viene riproposta in una particolare opera “Nasconditi Arte”, attraverso vapore fuoriuscente da una valigetta, custode simbolica del denaro, illuminata al suo interno da una lampadina di luce gialla. Panayotidis ironizza sul valore che viene oggi dato ai soldi, bene materiale transitorio, che ci appartiene per essere disperso, esattamente come il vapore, effimero, immateriale, non afferrabile. una polemica al consumismo, il veleno della nostra società. La mostra si snoda attraverso giochi di luce, di nebbia, oggetti sospesi, disegni inconclusi, fotografie di luoghi abbandonati; le sue opere domandano e rispondono, si risolvono nei loro quesiti, proponendo soluzioni quanto più genuine e armoniose. L’arte è la nostra arma, è attività intellettuale e culturale, e come tale è in grado di combattere contro ciò che non amiamo, che non ci appartiene, poiché parla un linguaggio universale. Citando l’artista stesso: “Essere contemporanei è innanzitutto un’idea o una questione di comportamento, di coraggio, cioè significa essere capace, non solo di vedere il buio della nostra epoca ma percepire anche una luce che, in fondo, si vede poco ma è diretta verso di noi e allo stesso tempo si allontana infinitamente da noi”.

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[A quattro zampe] di Vittorio Ruberti

Cari lettori, questo mese conosceremo un cane estremamente simpatico ed equilibrato:

IL GOLDEN RETRIEVER

In Scozia, intorno alla metà del 1800, Lord Dudley, duca di Tweedmouth, volle fare degli incroci tra le razza del retriever e il Tweed Water Spaniel, per ottenere un cane che eccellesse nel riporto, anche quando la preda doveva essere recuperata in acqua. L’esemplare ottenuto era un animale robusto, elegante, con un pelo repellente all’acqua e con attitudini alla caccia davvero eccellenti. Fin da allora il golden retriever fu trasferito e utilizzato negli Stati Uniti e in Canada, dove riscosse subito un grande successo.

È un cane molto soggetto a tumori e patologie specifiche della razza, particolarmente debilitanti.

Oggi questo nostro amico viene utilizzato come cane da ricerca di esplosivi e sostanze stupefacenti, dalle forze di polizia, come cane da valanga e di soccorso dalla Protezione Civile, come cane guida per non vedenti, vista la estrema addestrabilita’ e come cane da famiglia.

Incline al sovrappeso e all’obesità, vista la sua propensione per il cibo in quantità eccessiva, deve osservare una dieta molto rigida e poco grassa. Avere accanto un golden retriever resta comunque un’esperienza di notevole spessore e l’amore che questo cane riesce a trasmettere è proverbiale.

Si sistema con grande naturalezza su un divano, come farebbe un suo simile di piccola taglia ed è famoso per la sua tendenza alla pigrizia e all’adattamento alla vita confortevole.

Per concludere vorrei affermare che questa razza si presta a rappresentare l’esempio del cane da avere per la prima volta, essendo addestrabile anche da persone poco esperte.

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La taglia è media con un’altezza al garrese di circa 60 cm. Il colore è un bellissimo miele, con tutte le varianti delle tonalità, fino ad arrivare al bianco. Il corpo è muscoloso e robusto, pur essendo elegante. Ha un carattere molto socievole e tranquillo sia con altri cani che con gli esseri umani. È equilibrato e dotato di un forte appetito. Disponibilissimo e paziente fino allo sfinimento con i bambini, dai quali accetta ogni trattamento. Una delle peculiarità di questa razza è la capacità di allevare cuccioli anche di altre specie, mostrando così un senso materno veramente strabiliante. Il Golden Retriever, se ben seguito e curato può arrivare a vivere anche 15 anni. Anche se la vita media si aggira sui 12 anni.


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Tablet Incontra

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di Cristina Ippoliti

INCONTRO CON IL MAESTRO La nostra amica Barbara Ranghelli racconta ai lettori di TabletRoma un’esperienza speciale vissuta di recente attraverso l’incontro con il MAESTRO JOYTHIMAYANANDA nel suo Ashram Joytinat Comunità Vedica di Corinaldo, Ancona, e invita alla conoscenza del Maestro e delle sue parole. Stanca della routine quotidiana, aggravata anche dal percorso ad ostacoli che noi palocchini affrontiamo per arrivare a lavoro, mi metto a cercare su internet un posto dove potermi “disintossicare”. Ed ecco il sito che fa per me! Non offrono solo una disintossicazione mentale, ma anche psicofisica! Servizio completo! Il sito internet è rudimentale all’apparenza, ma ricco e approfondito. Mi fido subito. Si tratta di un ashram, una comunità guidata da un maestro indiano, sulla costa Adriatica. Niente male, 4 ore di treno invece di 9 ore di aereo. E questa disintossicazione si chiama Panchakarma. Sembra un po’ cruenta dalla descrizione: pulizia delle 5 cavità. Il medico me lo sconsiglia. Vado, in fondo è una settimana. Siamo in undici, e molto variegati: da Antigua, Barcellona, Francia. E così faccio la mia prima lezione di Yoga ...ma allora non è uno sport! Effettivamente poi il Panchakarma è stato molto duro. Fondamentale la condivisione dei “supplizi” con i compagni, la cura degli operatori durante i trattamenti e dopo, l’accompagnamento spirituale del maestro: resistere, non criticare, avere pazienza, che per noi occidentali è davvero dura, anzi un’utopia. Alla fine della settimana si riscopre (o scopre) il

piacere dell’affidarsi, e quante cose siamo in grado di fare e superare in soli sette giorni. Il risultato di questa esperienza, piuttosto che fuggire a gambe levate, è stato proprio lo stabilirmi in ashram per praticare quello che si chiama Karma Yoga, uno dei percorsi dello yoga attraverso l’azione. L’azione in un ashram corrisponde al servizio verso coloro che vivono con te, gli ospiti, la natura, e Dio. Un’azione eseguita con distacco, accettando il proprio ruolo, assegnato dal maestro, senza aspettative. Non è stato facile, ma comunque già molto interessante far qualsiasi tipo di lavoro senza chiedersi “mi va?”. Il maestro è il primo che da l’esempio: nonostante un’operazione alla schiena e al ginocchio, causate da una caduta da albero, ogni giorno fa yoga e va a lavorare nell’orto. Il suo motto è “Lavora come un diavolo, riposa come un angelo”. Il principio del maestro è: “Sentire pace e gioia è nostro dovere e diritto, non ignoriamo mai questo grande compito. Conoscere e mantenere questa ricchezza è nostra responsabilità. La responsabilità darà il senso di libertà. Responsabilità e libertà vanno insieme, sono inseparabili.” Tutto questo educando e alimentando corpo, mente e anima. Quando proviamo a dirgli: “Non posso, sono fatto così...”, riprende le parole di Gandhi: semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino ...quindi: “Create buone abitudini!”. L’ashram è una scuola di yoga e ayurveda, quindi oltre a far lavori in cucina e nell’orto, si accolgono le persone che vengono ai corsi. Ci si alza presto, si pratica yoga, si cantano mantra, una sorta di preghiera che ha lo scopo di riprodurre vibrazioni che risvegliano la coscienza, quindi non è necessario che l’intelletto ne capisca il significato. La cosa che ho subito apprezzato è che tra i canti sono riportati anche il Padre Nostro e il Cantico dei Cantici di San Francesco. Il maestro nei suoi anni di apprendistato in India, facendo il mendicante, è stato accolto in comunità di tutti i tipi, per cui ciò che ora trasmette è: pratichi l’Ebraismo, l’Islam, o altro? Fantastico un’opportunità per imparare e condividere. Ora sono tornata, e porto con me tanti insegnamenti.

Il maestro ha accettato l’invito per una conferenza aperta a tutti qui a Roma, sabato 23 maggio. Sarà ospite del Centro Olistico La Via del Cuore all’Infernetto, su Via Toscanini al 45 Per chi volesse approfondire “Il benessere nella vita quotidiana” la mattina di domenica 24, un seminario a pagamento. Sarà anche a disposizione per dei Consulti Ayurvedici. Per partecipare è suggerita la prenotazione al 3333066373.

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Dieci consigli per affrontare la prova costume

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rriverò in forma accettabile sul bagnasciuga? Supererò la mia prova costume ? Si leggono nel web o nelle riviste, si ascoltano alla radio o alla televisione, si discutono in palestra, in famiglia o tra amici, le fantasiose “soluzioni” su come dimagrire in modo facile ed immediato. Miti e leggende metropolitane prendono vita quasi per incanto nel periodo che precede la stagione balneare. Purtroppo la maggior parte di queste “soluzioni rapide” di scientifico ha ben poco, riepiloghiamo perciò i 10 punti fondamentali (basati sulle evidenze scientifiche) che permettono di ottenere risultati concreti e duraturi nel tempo. 1) Dubitare di qualsiasi “metodo” che promette in calo rapido del peso in pochi giorni. Dimagrire significa “diminuzione di peso dovuta alla perdita dei grassi di deposito” non solo perdere peso. Rapidi cali di peso dovuti a programmi alimentari sbilanciati eliminano principalmente massa magra, quindi solo acqua e muscoli mettendo a rischio il tessuto osseo, il peso effettivamente diminuisce, ma il grasso rimane al suo posto (paradossalmente in percentuale aumenta). Senza aver imparato a mangiare, tornando alle vecchie abitudini, con una percentuale di grasso relativamente maggiore e un metabolismo più basso, il peso della bilancia tornerà a salire, innescando il noto effetto yo-yo, negativo per fisico e mente. 2) Regimi alimentari eccessivamente rigidi, o troppo bassi in calorie, vanno evitati perchè abbassano il metabolismo. Al contrario di quanto si possa pensare, mangiare troppo poco rispetto a quanto il nostro metabolismo richieda, non porta ad una perdita di grasso ma soprattutto (per ragioni di sopravvivenza) alla riduzione del metabolismo basale, quindi il corpo consumerà meno energia. La conseguenza sarà che lo stesso quantitativo di cibo che prima permetteva di mantenere il peso diventerà invece ingrassante. 3) Il consumo energetico giornaliero deve essere misurato realmente ed individualmente, tramite strumenti professionali adeguati (ad esempio la calorimetria indiretta), altrimenti un semplice eccesso di 100 calorie al giorno, diventa un deposito di quattro chili di grasso all’anno! 4) Aumentare il proprio consumo calorico giornaliero. É fondamentale avere uno stile di vita attivo (camminare, andare in bicicletta, ecc.), evitando periodi di ozio o di inattività superiori a cinquanta minuti continuati e aumentando, lì dove possibile, l’ attività fisica quotidiana. 5) Assicurarsi grassi di buona qualità. Fermo restando la necessità di perdere qualche chilo, eliminare completamente grassi di buona qualità (come ad esempio l’olio extravergine) oltre ad essere inutile può essere anche dannoso per il benessere della persona, quindi utilizziamo la giusta quantità di olio, ma non eliminiamolo dalla nostra giornata. 6) Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura, preferendo quella di stagione. Infatti la natura ci offre rimedi naturali specifici per ogni stagione, in questo periodo aumentano nella frutta e nella verdura di stagione i sali minerali, l’acqua e gli antiossidanti, necessari per affrontare al meglio la stagione calda.

7) Idratarsi correttamente: al contrario di quanto si possa pensare, la giusta tipologia e l’opportuna quantità di acqua favorisce un buono stato di idratazione combattendo la ritenzione idrica. Pochi sanno che la misura del metabolismo reale ci permette di stabilire anche l’esatto quantitativo di acqua necessario all’organismo. Chi non beve adeguatamente favorisce la ritenzione idrica. 8) Individuare la presenza di ritenzione idrica. Le sensazioni personali e soggettive come la sensazione di “ gambe pesanti o gonfie”, non bastano a caratterizzare l’eventuale ritenzione di acqua. Con la bioimpedenziometria (tecnica non invasiva, semplice e rapida) è possibile stimare la quantità di acqua intra ed extracellulare (la così detta ritenzione idrica). Una volta individuata l’eventuale ritenzione, sarà possibile attuare specifiche strategie nutrizionali, per riequilibrare i liquidi corporei, monitorandone l’andamento. 9) La composizione corporea è l’unico parametro su cui valutare l’obiettivo e il risultato di un dimagrimento. Solo un’attenta applicazione ed una valutazione incrociata di diverse tecniche antropometriche, plicometriche, adipometriche e impedenziometriche, permettono una stima accurata delle percentuali di massa grassa e magra, della massa muscolare e dell’idratazione ed un monitoraggio quali-quantitativo dell’andamento del dimagrimento. Valutare un dimagrimento solo con la perdita di peso è fuorviante e limitativo. 10) Diffidare dagli schemi prestampati, dai luoghi comuni e dai falsi miti: affidarsi a professionisti, laureati e qualificati, che, solo dopo la misura reale del vostro metabolismo e del vostro dispendio energetico giornaliero, dopo una stima accurata della composizione corporea, potranno fornirvi un’alimentazione personalizzata sulle vostre caratteristiche e necessità, per arrivare più rapidamente possibile, in forma smagliante alla prova costume.


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Fisioterapista Osteopata D.O.

Trattamenti Privati/SSN

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...Si è accennato ai disturbi della colonna da parte "anche" di VISCERI/ORGANI ËMUSCOLI ËLEGAMENTI/FASCE ecc. Accenniamo oggi solo ad una minima parte e dunque.... *Tutti i Visceri/Organi: Stomaco, Reni, Colon, Fegato, Utero ecc. se sono in uno stato di difficoltà prolungato possono inviare informazioni riflesse sui muscoli della schiena, dando origine a contratture in uno specifico distretto di competenza e a seguire, disfunzioni vertebrali. *I Pilastri del Diaframma se accorciati funzionano da tiranti sulla colonna, alterandone il drenaggio, l'ossigenazione di dischi e vertebre e modificando le curve fisiologiche della colonna, ecco l'importanza di una corretta respirazione e tecniche mirate alla distensione. Abbiamo poi *ll Muscolo Ileopsoas fa da culla ai visceri i quali se sono in uno stato irritativo inducono ad uno spasmo del muscolo creando dolori e posture antalgiche, inoltre il muscolo nasce dal tratto dorsolombare per finire sul p.trocantere (femore) squilibrando con la sua contrattura la simmetria del bacino e la lunghezza degli arti. La Colonna dunque (in realtà tutte le articolazioni) vista nel suo insieme e ragionata nel rispetto e considerazione di tutto ciò che la circonda. Gli Osteopati la vedono "anche" così. ...al prossimo appuntamento

iscrizione albo ordine nazionale biologi n. 061170

eleobassi@hotmail.com


Una patologia a metà

[Proctologia alla mano]

La dermatite perianale è un’affezione che, fonte di grandi discussioni mediche, interessa sia il proctologo che il dermatologo. Per regione perianale si definisce in anatomia quella regione che comprende l’ano ed i tessuti che lo circondano. La dermatite perianale quindi non è altro che l’infiammazione cutanea delle zone circoscriventi l’ano. Come noto una flogosi può accadere per cause biologiche (un’infezione da germi o da virus o da funghi) per cause fisiche (un trauma) per cause chimiche (un’ustione), quando si è in presenza di una dermatite perianale, quindi, bisogna ricercare le sue cause: biologiche, fisiche o chimiche che siano, onde poter consigliare la soluzione migliore al suo risolvimento. Il proctologo riveste un ruolo chiave per la giusta diagnosi di dermatite in quanto molte affezioni proctologiche possono essere la causa diretta e/o indiretta di una dermatite perianale.

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Pazienti che soffrono per un ipotono dello sfintere (anche di minima entità) e che quindi poco contengono umori (pur anche fisiologici) presenti nel canale anale; i veri incontinenti, costretti all’uso di pannoloni , utilissimi allo scopo e pratici nell’utilizzo, ma elementi costitutivi di quell’ambiente “caldo-umido” favorente processi flogistici; i portatori di Emorroidi (specie interne), di ragade anale, di fistola, tre patologie tutte possibili produttrici di secrezioni e conseguente flogosi. Il sintomo principale di una dermatite è il prurito, facilmente spiegabile con l’irritazione che una secrezione può provocare su terminazioni nervose cutanee. La diagnosi di dermatite è facile, basta infatti notare l’irritazione, sempre presente nella regione perianale spessissimo accompagnata da chiari segni di “grattamento” che il prurito provoca come istintiva reazione. Difficile e spesso complesso, al contrario, è chiarire la vera causa di “quella” dermatite. Ecco quindi perché la stretta collaborazione fra proctologo e dermatologo risulta essere l’arma vincente.

Roberto Federici medico chirurgo

Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale

Proctologia (emorroidi, ragadi anali, fistole)

CHIRURGIA AMBULATORIALE DELLE ERNIE INGUINO-CRURALI Centro Salus Casalpalocco, Piazza Filippo il Macedone 23 (Centro comm.le Le Terrazze) tel. 06.50.91.53.05 e-mail rf@robertofederici.it


[+Benessere] di Veronica Militano

PROGETTO DI SALUTE: MANGIARE SECONDO NATURA …

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Oggi tutti si fanno portabandiera di un progetto di salute, in favore di uno stile di vita che fa della prevenzione la migliore arma per il benessere … cibi biologici, sostanze antiossidanti, movimento per mantenersi giovani e in forma. Molti di noi confidano in un futuro in cui la scienza possa garantire all’uomo una grande longevità. Tutto questo potrebbe essere auspicabile solo se tornassimo ad essere responsabili, soprattutto verso noi stessi. Per capire il tutto, è necessario comprendere che l’uomo non è fatto per accumulare, nè dentro nè fuori di sè, non è fatto per bloccare le energie ma per farle circolare. È un Sistema Aperto e tale deve rimanere. Il buon senso ci fa vedere che quando l’uomo si comporta rincorrendo l’accumulo, tende a diventare un sistema chiuso e si ammala. È difficile pensare che la natura abbia interesse a produrre individui malati … Il buon senso non ha un momento storico o una filosofia d’appartenenza, è un patrimonio in cui è nascosto il segreto della lunga vita e della serenità, del rispetto che l’uomo crea nella natura sentendosi all’interno di essa e non come un cinico osservatore esterno pieno di pregiudizi e giudizi. Non esiste un cibo magico per la longevità, non c’è una verità uguale per tutti, ma una dimensione diversa per ognuno di noi. Per trovarla dovremmo rinunciare alla convinzione di “sapere chi siamo” … lavorare dentro di noi e ascoltare ciò che accade tutte le volte che introduciamo un cibo più che un altro, sentire le trasformazioni. Punto importante è l’alimentazione quotidiana nel rispetto della stagionalità. Per esempio, i prodotti della terra della primavera aiutano il nostro fegato, quelli dell’autunno il rene o il sistema nervoso e così via. Talvolta ci si allontana da ciò perchè si prendono in considerazione le “intolleranze alimentari” come responsabili di infiniti disturbi che non riescono a trovare cause. Tutto questo però deriva da una sola malattia, l’ “infiammazione”, purtroppo introdotta da una alimentazione troppo ricca di carboidrati che Veronica Militano Specialista in Naturopatia e

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entrano in circolo velocemente facendo impennare l’indice glicemico. È povera di fibre e ricca di farine non integrali che inducono fenomeni di stipsi e abbassano il Sistema immunitario. Allo stesso tempo è ricca di grassi inutili e tossici come quelli delle carni suine e di grassi idrogenati presenti nei cibi industriali e povera di grassi omega 3. La guerra non va fatta ai singoli cibi, ma all’infiammazione. Talvolta le persone non si godono i frutti o le verdure di stagione perchè gli è stato detto di essere intolleranti alle mele o ai ravanelli. Proviamo a fare invece una dieta bilanciata, povera di zuccheri e ricca di fibre, di verdure e frutta di stagione, pesce, carni bianche, soia o latticini di capra per due mesi e vedremo che poi potremmo anche reintegrare quei cibi per noi nemici … Ci sono alcuni rimedi naturali che hanno una propria “anima” e che riescono a portarci ad una consapevolezza producendo un’alchimia sottile. Alcune radici o alcuni aromi aggiunti ai cibi o alle bevande calde possono ottenere risultati terapeutici molto efficaci anche in dosi minime; non si possono consigliare a chiunque perchè ovviamente ciò che per uno è un rimedio, per l’altro può essere veleno. Tra questi ce n’è uno che ha innumerevoli virtù: lo zenzero. Di questa panta si utilizza il germoglio sotterraneo e si può usare fresco, essiccato, tostato. Vi è una grande presenza di vitamina C, B, calcio, fosforo, ferro. Fin dall’antichità è stato utilizzato come rimedio contro le fermentazioni, per la sua capacità di facilitare la digestione, come afrodisiaco per la circolazione periferica. Lo zenzero fresco è legato alla funzionalità del polmone, riscalda, espelle il muco, calma lo stimolo della tosse, per questo molto utile per i raffreddori. Lo zenzero viene utilizzato nelle debolezze dell’apparato digestivo, nausea, vomito da cibi o da farmaci a cui si è intolleranti, per questo è un drenante delle tossine alimentari. Meraviglioso negli stati influenzali invernali o come rafforzante delle difese immunitarie, da utilizzare nelle cefalee ricorrenti abbinate o meno a disturbi gastrici.

Riflessologia Plantare - veronicamilitano@libero.it



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Un posto tranquillo Dott.ssa Giulia Migani Psicologa – Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva

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EVVIVA LO STRESS!!!

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Lo STRESS…. Il nemico numero 1 da combattere per tutti. Ed ecco allora che si moltiplicano centri benessere e spa dove andare a rilassarsi per combattere lo stress della vita di tutti i giorni. Ma lo conosciamo davvero questo stress? Gli studiosi ai quali si devono i maggiori contributi circa lo studio del fenomeno stress sono: Seyle, Mason e Lazarus. Essi hanno sottolineato differenti aspetti, rispettivamente: l’aspetto fisiologico, l’aspetto dell’attivazione emozionale e l’aspetto della valutazione cognitiva. Hans Seyle è considerato il padre degli studi sullo stress, che definì: “risposta fisiologica non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso”. Stimoli fisici, biologici, psicosociali arrivano all’organismo che risponde con una reazione difensiva, definita da Seyle Sindrome Generale di Adattamento. Questa si svolge in 3 fasi: fase di allarme (si ha il contatto con lo stressor e si manifestano modificazione di carattere biochimico e ormonale); fase di resistenza (l’organismo si organizza dal punto di vista anatomico per difendersi); fase di esaurimento (termina la risposta dell’organismo allo stimolo stressorio). Mason ha invece posto l’attenzione sull’ipotesi che la reazione di stress sia continuamente mediata da un eccitamento di tipo emozionale. Secondo Mason, quando l’organismo si trova di fronte a stimoli stressori che suscitano una forte rezione emotiva, allora si attivano le 3 fasi di risposta descritte prima. Quindi, per Mason l’apparato psicologico è fortemente coinvolto nella risposta emozionale ad una lunga serie di stress. Infine, Lazarus concentrò i suoi studi proprio sullo stress psicologico, sostenendo che gli stimoli stressori che raggiungono l’organismo vengono valutati cognitivamente dal punto di vista del loro significato, prima di produrre una risposta emozionale. Questa valutazione cognitiva è influenzata sia dalla struttura genetica dell’individuo che dalle sue esperienze precedenti. Da quanto (molto brevemente) esposto, si può ritenere che l’organismo sia ben equipaggiato per rispondere in modo veloce ed efficace a momenti di stress anche intenso. Ma il continuo succedersi di situazioni stressanti può invece condurre alla malattia: lo stress cronico (data la risposta fisiologica che produce in modo prolungato l’ormone cortisolo) può portare infatti alla soppressione dei sistemi di difesa immunitari. Allora lo stress è assolutamente da evitare? Seyle diceva che: “lo stress è il sale della vita” e ancora che: “la completa libertà dallo stress è la morte”. Sempre citando Seyle, noi non dobbiamo, e in realtà non possiamo, evi-

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tare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio, imparando di più sui suoi meccanismi ed adattando la nostra filosofia dell’esistenza ad esso. Lo stress non è, di per sé, una condizione patologica dell’organismo ma può produrre patologia, perché un alto grado di stress causa un abbassamento delle difese immunitarie e rende l’organismo vulnerabile alla malattia. In questo senso va considerato come un pericolo. Ma, in condizioni normali, esso è una reazione fisiologicamente utile, poiché adattiva. Lo stress, inoltre, è prodotto da stimoli di ogni genere: tutto è stress. È importante riflettere rispetto alla diversità della natura degli stimoli stressori, dando anche loro un significato da un punto di vista cognitivo, come dice Lazarus, e imparando a riconoscere la nostra attivazione emozionale, come sostiene Mason. Questo introduce ad una importante differenziazione tra “eustress” e “distress”. Si definisce eustress (dal greco eu = bene) lo stress considerato positivo e benefico per l’organismo: esso produce le stesse modificazioni fisiologiche ma ha un significato emotivo ben diverso. È diverso correre per il piacere di farlo e correre per scappare da un pericolo; è diverso fare l’amore con la persona che si ama oppure essere obbligati ad avere rapporti con chi non si ama. Il distress è lo stress negativo: ha una valenza emozionale negativa e può diventare un pericolo per la salute quando porta l’organismo a superare il livello di guardia. Noi non siamo bersagli indifesi di qualsiasi evento stressante che arrivi sulla nostra strada ma, anche qui, possiamo esercitare la nostra libertà di significato, nel nostro spazio libero. Il modo in cui percepiamo questi “attacchi” alla nostra salute mentale e fisica produce una grande differenza anche per quanto riguarda la risposta che il nostro corpo produce. La mente ha una propria omeostasi e lotta sempre per conservare equilibrio emozionale e salute al proprio interno. Il modo migliore che la mente, o meglio la persona, può utilizzare per riuscire a conservare il proprio equilibrio e salute è quello di vivere momenti piacevoli che producano emozioni piacevoli: le piccole (o grandi) gioie quotidiane. Tanti momenti di eustress che possano “bilanciare” gli inevitabili (purtroppo) momenti di distress. E diventiamo consapevoli di questo: se siamo “stressati” è perché siamo vivi. Non può essere diversamente. Per cui… W la vita e W lo stress! EMAIL: giuliamigani@yahoo.it


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Associazione Associazione Kalpe di Alessia Bartolucci

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IL COMITATO DI QUARTIERE DRAGONCELLO E LE SCUOLE DEL QUARTIERE Continua l’impegno dell’Associazione culturale KALPE per raccontare i progetti realizzati nelle scuole del Municipio X dalle realtà istituzionali e non del territorio. Lo scorso numero abbiamo intervistato la referente della sezione Junior della Biblioteca Elsa Morante di Ostia e Renata Carrano dell’Associazioni di promozione sociale NON SI VINCE DA SOLI. Su questo numero di Tablet abbiamo pensato di dare voce a un comitato di quartiere, nello specifico quello di Dragoncello abbiamo perciò intervistato la presidente Emanuela Borin, Maria Pia Vido e Maria Petriri due componenti storiche . Il C.d.Q “Dragoncello - Al servizio dei cittadini” è stato costituito l’8 luglio 1999. Gli scopi del Comitato come da Statuto sono principalmente tre: • Promuovere il senso comunitario del quartiere, tutelando gli interessi della comunità stessa e sviluppandone la coscienza civica e democratica. • Vigilare sull’attuazione delle soluzioni urbanistiche , in particolare sul risanamento urbanistico, studiare e promuovere le soluzioni di problemi relativi alla viabilità ed ai vari servizi pubblici del quartiere, secondo criteri di efficacia, efficienza, sostenibilità ambientale e decoro cittadino. • Favorire la formazione sociale e culturale degli aderenti e dei cittadini del quartiere, contribuire al soddisfacimento delle loro esigenze ricreative e culturali.

Nel 2010 propongono il progetto: “La Biblioteca del quartiere” per stimolare il senso di identità e la crescita culturale e formativa del quartiere consolidando il rapporto tra Scuola e territorio.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la mail del Comitato: comitatodragoncello@tin.it o scrivere a Emanuela Borin: emanuelaborin@fastwebnet.it . Per raccontarci le buone pratiche(soprattutto rivolte al mondo della scuola) che volete promuovere nel Municipio X potete scriverci a: ASSOCIAZIONE CULTURALE KALPE: info.kalpe@gmail.com

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Emanuela Borin ci spiega che le attività del Comitato sono volte a migliorare le potenzialità del quartiere anche e soprattutto attraverso le promozione sociale e culturale. La Scuola in particolare è fondamentale in quartieri di periferia come Dragoncello perché potrebbe essere un polo di socializzazione e aggregazione rilevante anche per le famiglie e tutta la comunità. Un’idea che sposiamo a pieno. Il percorso di crescita culturale del Comitato inizia collaborando negli anni alla feste di fine anno scolastico della scuola del quartiere, l’ I.C. Giovanni Paolo II, proseguendo con la collaborazione con LIBERA ed altre realtà del territorio nel progetto: Città legale, laboratorio di cittadinanza (2003) in cui, agli studenti e alle studentesse delle classi secondarie di I grado dell’I. C. Magellano, veniva spiegato cosa significa essere cittadini attivi che donano gratuitamente il proprio tempo libero, impegnandosi ed operando per il bene della comunità in cui vivono.

I volontari del Comitato avrebbero offerto gratuitamente il loro operato presso la scuola per: garantire l’apertura della biblioteca scolastica alla cittadinanza; servizio di prestito a domicilio anziani e disabili, promozione di lettura fiabe da parte di genitori e nonni, ecc…purtroppo il progetto non ha avuto seguito. Prosegue la chiacchierata con il Presidente e le rappresentati del Comitato Maria Pia Vido e Maria Petriri le quali ci illustrano il progetto: “Nonni a scuola, costruiamo un ponte tra passato e presente” un progetto realizzato con le classi primarie del I. C. Giovanni Paolo II. negli anni dal 2011 al 2014. Da febbraio a maggio, quattro coppie di nonni, volontari del Comitato e aderenti anche all’associazione Dragoncello ( Centro anziani di Dragoncello) per alcune mattine a settimana, hanno raccontato la vita e la storia passata attraverso la riscoperta degli oggetti di uso quotidiano (reperiti in buona parte al Museo Agostinelli di Dragona) del tempo, il racconto di giochi, filastrocche e fiabe antiche. E da quest’ultimo incontro-racconto è nato anche un libro scritto da Maria Pia Vido : “Anche le galline possono volare”, una sintesi di fiabe vecchie e nuove, che è stato anche lo spunto per dei LABORATORI di LETTURA ANIMATA, dove i bambini ascoltando la fiaba raccontata ad alta voce hanno poi la possibilità di rielaborare la storia attraverso il disegno. La chiacchierata è durata circa 2 ore e, ovviamente non possiamo raccontare tutte le attività promosse ma sicuramente quelle fin qui raccontate sono una piccola sintesi dell’impegno quotidiano che il Comitato di quartiere di Dragoncello prodiga nel proprio territorio a favore della cittadinanza e soprattutto per la crescita educativa dei bambini, futuri cittadini.

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Flavia Truccabimbi,

in collaborazione con un’ostetrica ed una psicoterapeuta presenta : Il periodo della gravidanza è un momento molto complesso dal punto di vista psicologico. Sono moltissime le emozioni che si affollano nella mente della futura mamma, alcune delle quali apparentemente in contrasto fra loro. Le preoccupazioni più comuni possono riguardare i cambiamenti relativi al proprio corpo, i timori rispetto alla salute del nascituro, le preoccupazioni legate ai cambiamenti all’interno della coppia - che diverrà una coppia genitoriale - ed i timori legati al senso di inadeguatezza rispetto al nuovo ruolo che la futura mamma potrebbe sperimentare. Ciascuna di queste preoccupazioni ha a che vedere con il cambiamento e le trasformazioni che questo evento così importante porta con sé. Il divenire madre in effetti presuppone un adeguamento della propria identità ed una riorganizzazione delle proprie esperienze precedenti a partire da quella del ruolo, il passaggio da quello di figlia a quello ben più impegnativo di madre, con la conseguente rivisitazione della propria esperienza e dei modelli educativi impartiti dai propri genitori. In tale contesto si aggiunge la paura delle conseguenze che i cambiamenti fisici in atto avranno sulla propria immagine corporea e sulla possibilità di continuare a piacersi e a piacere al proprio partner, il timore che il proprio corpo muterà per sempre e con esso anche il modo di conoscersi e di pensare a se stesse. Queste sono solo alcune delle paure che nell’arco della gravidanza possono presentarsi in modo più o meno consapevolmente nella mente delle future mamme. L’incontro di Belly Painting, si aprirà all’insegna della condivisione di tutte le emozioni che le partecipanti porteranno con se’ durante l’incontro. Attraverso una breve sessione di rilassamento, cercheremo di entrare in contatto con i vissuti di ogni futura mamma allo scopo di condividerli di renderli più consapevoli e meno preoccupanti. In questa prima fase dell’incontro di Belly Painting le future mamme potranno trovare uno spazio all’interno del quale poter finalmente comunicare liberamente le proprie emozioni, e nel quale poter essere ascoltate e accolte.

“COLORIAMO LA GRAVIDANZA”

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA Per info e contatti : Posta privata pagina FB Flavia Truccabimbi flaviatruccabimbi@hotmail.com


[Mozart news] di Paola Raimondo

LA SCUOLA STATALE, UN PATRIMONIO NAZIONALE DA DIFENDERE!

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“La buona scuola” è la scuola guidata da bravi docenti. La storia ce lo insegna: laddove costoro hanno potuto lavorare con dignità e serenità, hanno formato dei buoni alunni;laddove ci sono stati i bravi maestri, la cultura si è radicata e diffusa. L’Italia, in varie epoche, è stata di grande esempio all’intera Europa. Ma ora? Dove sono i grandi mecenate? Dove sono coloro che incentivavano la formazione delle future generazioni? Che consentiranno ai nostri “cervelli” di non fuggire all’estero per realizzare i loro sogni? Sono rimasti solo i bravi insegnanti che, nonostante la loro passione, il loro impegno, la loro dedizione, la loro fiducia nei valori, non riusciranno più a portare avanti un lavoro costruttivo in una scuola minata da tagli, ingiustizie e favoritismi. Questo è quello che si evince dalla lettura dl DDL inspiegabilmente chiamato “LA BUONA SCUOLA”. E’ per questo che invito tutti alla lettura del decreto affinché ciascuno, scevro da condizionamenti politici e sindacali, possa operare le proprie riflessioni e desumerne la nefaste conseguenze. E’ a tale proposito che, giovedì 23 aprile, i docenti dell’Istituto Mozart di Roma si sono impegnati nel coinvolgere tante scuole d’Italia in più manifestazioni, i flash mob,che si sono svolti, quasi contemporaneamente, con un esito inaspettato e spettacolare. La scuola Mozart, capofila, ha creato e organizzato gli eventi soprattutto grazie ad un gruppo di insegnanti straordinarie, quali la prof.ssa FRANZESE, la prof.ssa INCHES, la prof.ssa DE LUCA, la prof.ssa MUSOTTO. Una prorompente e severa eleganza ha contraddistinto il flash mob degli insegnanti della Mozart che, silenziosamente, si è andato formando nella splendida cornice di Trinità dei Monti. Tutti indossavano abiti neri e portavano, tra le mani, un lumino rosso acceso in segno di lutto per una scuola agonizzante. In sottofondo si levavano, dal suono di un flauto, le note del nostro inno nazionale. Che meraviglia, quale emozione! Ma questo è stato solo l’inizio della lotta, una forma di opposizione al nuovo decreto per poter confermare e sostenere la validità di “una scuola pubblica quale patrimonio nazionale da difendere”. Altre forme di opposizione, altre dimostrazioni seguiranno. Stiamo per toccare il fondo di un baratro buio e freddo e allora, in quel fondo buio e freddo, non basterà più la luce di un semplice lumino rosso a indicarci la via giusta! Noi insegnanti, con le famiglie e gli alunni, non ci arrenderemo. La scuola italiana sarà come la fenice: risorgerà dalle sue ceneri più grande, forte e bella di prima, “POST FATA, RESURGO!”

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[ Scatta come mangi ] 1° CONTEST FOTOGRAFICO SULLA CULTURA DEL CIBO E DINTORNI #EXPO’niamoci in cucina con TABLET Cucinare le ricette di casa diventa una sfida per tutti: oggi prende il via il concorso fotografico “#EXPO’niamoci in cucina con TABLET” con l’obiettivo di raccogliere gli scatti fotografici dei lettori che, attraverso l’immagine esprimano la propria visione sul concetto di nutrizione, di alimentazione e il proprio rapporto con il cibo. Molti di noi coltivano ogni giorno la passione per la cucina. L’idea del concorso è nata proprio per scoprire e per condividere la cultura legata ai prodotti alimentari, anzi, le culture. Ogni alimento ha una propria storia, un proprio percorso fino alla nostra tavola, ed ognuno di noi elabora, scopre, re-inventa ogni giorno nuove forme e nuovi modi di vivere il cibo esplorando con fantasia e curiosità. Tablet vuole dare spazio a tutte le persone che, attraverso la fotografia, il cogliere l’attimo, vogliano condividere i propri percorsi esplorativi con altre persone, altre culture, altri modi di stare attorno alla tavola. Scatta come mangi, appunto. Partecipare è semplice. Vi basterà inviare una fotografia di un vostro momento legato al cibo, alla preparazione del cibo, o alla socializzazione attorno al cibo, e pubblicare lo scatto sui vostri profili social (Facebook, Twitter, Instagram o Pinterest) con un titolo seguito dall’hashtag #EXPO’niamoci in cucina con TABLET. Per formalizzare la partecipazione vi chiediamo di inviarci la foto anche

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via email, all’indirizzo exponiamoci@tabletroma.it Anche noi pubblicheremo sui nostri profili social e sul sito le descrizioni e i resoconti del concorso, in cui troverete un’ulteriore occasione di visibilità e riconoscimento dei vostri meriti fotografici. Il concorso è valido dal 25 maggio al 30 giugno 2015. Dopo, una giuria tecnica valuterà le foto e sceglierà i tre vincitori che noi inviteremo in cucina con TABLET. In cosa consisterà? Vi porteremo a fare la spesa e vi accoglieremo in una scuola di Cucina, dove vi proporremo di cucinare le vostre creazioni davanti alla giuria. E al vincitore, offriremo la copertina del nostro mensile e di essere il primo artista di una mostra fotografica realizzata con tutto il materiale ricevuto nella selezione. Adesso tocca a voi, buon divertimento!!

REGOLAMENTO CONTEST FOTOGRAFICO #EXPO’niamoci in cucina con TABLET”. Denominazione: “#EXPO’niamoci in #cucina con TABLET” Ambito territoriale: Territorio nazionale Durata: Dal 25 maggio 2015 al 30 giugno 2015. Tablet si riserva la facoltà di riaprire i termini del concorso in relazione alla qualità del materiale pervenuto, facendo comunque salvo il termine annuale di cui all’art. 1 D.P.R. n. 430/2001. Destinatari: La partecipazione al concorso è aperta a tutti coloro che abbiano compiuto la maggiore età alla data di registrazione al contest e che siano residenti o domiciliati in Italia. Obiettivo del concorso: Raccogliere immagini fotografiche che abbiano a tema la gastronomia e, in particolare, esprimano la propria visione del concetto di nutrizione, di alimentazione e di rapporto con il cibo. Pubblicità del contest e del regolamento: Il contest ed il relativo regolamento verranno pubblicizzati anche sul sito https://tabletroma.wordpress. com/ La presentazione e il programma delle varie attività saranno costantemente proposti e aggiornati sui profili TABLET Roma Facebook, Twitter, Istagram e Pintrest


Modalità di svolgimento del contest Dal 25 maggio al 30 giugno 2015 i lettori di https://tabletroma.wordpress.com e tutti coloro che desiderano partecipare al concorso, potranno caricare, esclusivamente sui propri profili/pagine di Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest attribuendo obbligatoriamente un titolo seguito dall’hashtag #EXPO’niamoci in cucina con TABLET” fotografie che abbiano a tema l’obiettivo del concorso. I concorrenti dovranno altresì inviare le medesime foto mezzo email all’indirizzo exponiamoci@tabletroma.it Le fotografie dovranno interpretare in modo chiaro ma personale il tema della cucina familiare e del cibo del territorio, con le modalità di raffigurazione fotografica che il concorrente reputerà opportune. Sono ammessi fotomontaggi o fotografie ritoccate con sistemi digitali come “Instagram” o altri filtri digitali. Ogni utente può inviare una o più fotografie e deve aver cura di attribuire obbligatoriamente un titolo seguito dall’hashtag #EXPO’niamoci in cucina con TABLET”. Le foto devono essere originali e inedite, frutto della fantasia e dell’abilità proprie dell’autore. In concomitanza con lo svolgimento del concorso si potranno trovare sui profili TABLET Roma di Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest descrizioni e resoconti del contest. Tutte le fotografie pervenute, in regola con le norme concorsuali, saranno sottoposte al giudizio di una Giuria tecnica, composta da un minimo di tre membri nominati da TABLET Roma. TABLET Roma si riserva di verificare e annullare eventuali registrazioni doppie e irregolari e, in particolare, il diritto di eliminare, a proprio insindacabile giudizio, quelle ritenute fuori tema, quelle non in linea con il concorso o che risultino contrarie alla moralità e al buon costume. Alla fine del concorso è prevista per tutti una pubblicazione sul sito di TABLET ROMA mentre il più originale a seconda delle decisioni insindacabili della Giuria, con la foto più bella verrà dedicata la copertina del mensile TABLET Roma, e che meglio avranno interpretato il tema in questione. I tre giudicati migliori verranno invitati, a spese di TABLET Roma in una scuola di cucina e qui si sfideranno per la finale. Dopo una spesa sul territorio, verrà loro chiesto di cucinare di fronte alla Giuria. Al piatto che oltre a essere bello conquisterà il gusto della Giuria verrà aggiudicata la rubrica “La ricetta del mese friendly”. Comunicazione Sui profili/pagine TABLET Roma di Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest verrà fornito un aggiornamento continuo del concorso. I tre soggetti le cui foto verranno inizialmente selezionate per la prova finale verranno informati tramite email entro il 20 settembre 2015. Si specifica che la determinazione finale dei premiati avverrà in presenza di una giuria popolare. Premi x tutti Copertina e intervista su TABLET ROMA cartaceo on line e sui profili social per il più originale, per tutti la pubblicazione su TABLET ROMA on line. Accettazione del regolamento Si specifica che la partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata delle norme contenute nel presente regolamento.

Inviando le fotografie, il partecipante autorizza TABLET Roma alla pubblicazione delle stesse nell’ambito di ogni utilizzazione non commerciale connessa all’iniziativa. L’autore autorizza TABLET Roma a riprodurre le fotografie – a titolo gratuito e a tempo indeterminato – con qualsiasi mezzo consentito dalla tecnologia e secondo le modalità ritenute più opportune da TABLET Roma, in eventi e pubblicazioni quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, presentazioni, conferenze, mostre etc. Si specifica altresì che con il presente contest TABLET Roma non assume alcun obbligo di pubblicare e/o esporre le opere che hanno partecipato alla selezione in questione. Il materiale inviato non è soggetto a restituzione. TABLET Roma declina ogni responsabilità per i problemi tecnici, gli errori, le cancellazioni, il mancato funzionamento delle linee di comunicazione che dovessero presentarsi nella trasmissione delle fotografie. TABLET Roma non assume responsabilità per qualsiasi problema o circostanza che possa inibire lo svolgimento o la partecipazione al presente concorso. Ogni partecipante è responsabile del contenuto della propria fotografia e garantisce di essere l’autore della stessa. In difetto il partecipante sarà escluso dal contest. Qualora le fotografie inviate non fossero state realizzate dal partecipante e questi non fosse titolare di ogni più ampio diritto di utilizzazione sulla fotografia, lo stesso dovrà tenere indenne TABLET Roma da qualsiasi richiesta, anche di risarcimento di danni, che potesse venirle avanzata dall’autore o dal titolare di tali diritti ovvero da terzi aventi causa. TABLET Roma non è in alcun modo responsabile per eventuali richieste di risarcimento avanzate da soggetti ritratti o da soggetti aventi la potestà genitoriale su minori che apparissero nelle fotografie. Rivalsa Si rinuncia al diritto di rivalsa nei confronti dei vincitori ai sensi dell’art. 30 D.P.R. n. 600 del 29 settembre 1973. Trattamento dei dati personali ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 I dati personali (nome, cognome, indirizzo e-mail) conferiti a TABLET Roma a, titolare del trattamento, mediante la partecipazione al contest, verranno trattati, nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003 (Codice della privacy), esclusivamente al fine di permettere la piena partecipazione dell’interessato al contest fotografico dall’hashtag #EXPO’niamoci in #cucina con TABLET” I soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettificazione, ai sensi dell’articolo 7 del Codice. Ai sensi del medesimo articolo si ha diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento.Tanto per l’esercizio dei propri diritti quanto per ulteriori informazioni circa la privacy policy di TABLET, le richieste vanno rivolte: via e-mail, all’indirizzo redazione@tabletroma.it oppure via posta a TABLET ROMA Via Difilo 41– 92013 – ROMA, Italia. L’informativa privacy completa è disponibile al seguente link: https:// tabletroma.wordpress.com

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[Scadenzario Fiscale

Anna Maria De Calisti commercialista - Marta Montini consulente del lavoro

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Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 aprile 2015), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 maggio.

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Lo Studio De Calisti A.M. e Montini M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Maggio 2015.

Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 18 maggio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 18 maggio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile o trimestrale ( Gennaio, Febbraio, Marzo 2015) dovranno effettuare il versamento.

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In riferimento ai Titolari di Partita Iva iscritti nell’albo Artigiani o Commercianti, la scadenza del 18 maggio prevede sia i contributi INPS relativi al 1° trim. 2015 che la Rata INAIL del premio anno 2014 – 2015 ( per coloro che hanno deciso di rateizzare). La scadenza del 20 maggio è il termine per il versamento dei contributi ENASARCO relativi alle provvigioni liquidate agli agenti e rappresentanti da parte del mandante relativi al 1° trimestre 2015. Con la scadenza del 25 maggio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.

in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati - ISEE, RED, Detrazioni ecc. - Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it


[Movimento Difesa del Cittadino] di Diego Recino

SICUREZZA ALIMENTARE: NUOVA ETICHETTATURA CARNI FRESCHE Dal 1° Aprile 2015 è entrato in vigore l’applicazione il Regolamento di esecuzione (UE) Reg.1337/2013 che fissa le modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. Il regolamento si applica alle carni fresche, refrigerate o congelate della specie suina, ovina o caprina e di volatili, l’Area Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) dà alcune indicazioni ai consumatori sulle novità in etichetta. Solo se l’animale è nato, allevato e macellato in uno stesso Paese (ad esempio in Italia) si scriverà “Origine: Italia”. In caso contrario si indicherà la dizione “Allevato in …” con l’indicazione del Paese dove si considera sia avvenuto sostanzialmente gran parte dell’allevamento. Facciamo un esempio per la specie suina. Si potrà scrivere “Allevato in Italia” solo se l’animale: • viene macellato sopra i 6 mesi ed ha trascorso almeno gli ultimi 4 mesi in Italia; • è entrato in Italia ad un peso inferiore ai 30 kg e viene macellato ad un peso superiore ad 80 kg; • viene macellato ad un peso inferiore ad 80 kg ed ha trascorso l’intero periodo di allevamento in Italia. La novità è grande e importante per i consumatori ma l’etichetta di suini, ovini e volatili non può essere paragonata per trasparenza e completezza a quella della carne bovina, per la quale a prescindere dal periodo di allevamento o età dell’animale si dovrà sempre indicare dove l’animale è nato, sezionato e macellato. Forse un’occasione persa?

Metti alla prova le tue conoscenze sulla contraffazione, scarica gratuitamente l’APP del QUIZ di IO SONO ORIGINALE disponibile su App store e Play Store! Scopri con l’APP del QUIZ di IO SONO ORIGINALE che profilo di consumatore sei e condivi il risultato sui tuoi canali social: attento, critico, superficiale o a rischio, qual è il tuo risultato? Dall’alimentare ai cosmetici, dalla moda ai giocattoli, ma anche pneumatici ed elettrodomestici: la lista dei prodotti a rischio contraffazione è lunga e non sempre i consumatori hanno gli strumenti adatti per orientarsi nel mercato; rispondendo ai due quiz dell’APP puoi misurare il tuo grado di consapevolezza e scoprire se sai distinguere un falso dall’originale. L’APP è una delle attività del progetto IO SONO ORIGINALE, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico-Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione-Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e realizzato dalle associazioni dei consumatori: Acu, Altroconsumo, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori per approfondire le tematiche relative alla contraffazione e informare i consumatori sui rischi connessi. Lo sviluppo dell’APP è stato seguito da GIOTTO Adv srl. Per saperne di più, vai sul sito iosonoriginale.it e troverai utili consigli sulle varie categorie merceologiche e un canale diretto con gli esperti delle associazioni, pronti ad aiutarti per problemi di contraffazione e di tutela della proprietà industriale.

MDC_ Sportello Roma 10 Segreteria: Tel. 06.92948683 E-mail: sportelloroma10@mdc.it Twitter: @mdcroma10 Facebook: MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO ROMA X

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MDC lancia anche l’hashtag (#AlimentiNuoveEtichette) sui social Facebook e Twitter dell’associazione: ogni giorno si spiegheranno ai cittadini i cambiamenti previsti.

CONTRAFFAZIONE: GIOCA CON L’APP “IO SONO ORIGINALE!” E SCOPRI QUANTO NE SAI..

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[Mestieri

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A cura della Citta’ dei Mestieri

LAVORARE...FRA LE NUVOLE Piloti, assistenti di volo, controllori del traffico aereo, tante professioni che non conoscono crisi occupazionali azioni di autoapprendimento (part task trainer). ENAV S.p.A. - Via Salaria, 716 - 00138 Roma Tel. +39.06.81.66.1 E-mail: comunicazione@enav.it E-mail: ufficiostampa@enav.it AECI – Aereo Club Italia- via C. Beccaria, 35/a – tel. 063608461 infoaeci@aeroclubitalia.ipaorg.it

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Pronti al decollo...via! Si parte ma...non come passeggero e per la sospirata vacanza relax. Questa volta ci occupiamo delle occupazioni legate al trasporto aereo e, in particolare alle figure che sono dentro il velivolo e nello scalo. IL PILOTA Senza di lui si resta a terra e in genere chi aspira a fare questo lavoro ha dentro una passione che nasce spesso fin da piccoli. Siamo comunque davanti ad una figura abilitata a condurre un aeromobile che trasporta passeggeri. Una grande responsabilità che richiede preparazione tecnica e psicologica. Decollo e atterraggio sono le fasi cruciali dell’aspetto operativo ma non si pensi al pilota soltanto come ad un tecnico specializzato; chi si siede in cabina di pilotaggio deve conoscere una serie di nozioni che vanno dallo studio della meteorologia, al rispetto delle norme di sicurezza, al contatto con personale di bordo e passeggeri. Insomma, il pilota ha le redini della situazione e quindi deve essere preparato e predisposto a tenerle per non rischiare situazioni irreparabili. Le competenze del comandante fanno dalla conoscenza della fisica alla matematica, alla statica, alla termodinamica, come abbiamo già detto, dalla meteorologia alla geografia e climatologia. Tante le nozioni in suo possesso compreso lo studio per la consultazione delle carte aeronautiche, dei sistemi di controllo dei voli ed inoltre, particolare non trascurabile, una più che ottima condizione psicofisica. Un pilota deve infatti essere in grado di superare situazioni di prevenzione e sicurezza, dovute sia a fattori tecnici interni che a situazioni esterne. In merito alle prime, è ovvio che, trovarsi in volo non è proprio la stessa cosa di trovarsi ad esempio in auto su una autostrada.Per quanto riguarda le seconde si va dall’imprevisto in carlinga (malore di un passeggero) al dirottamento o comunque ad eventi che richiedo un grande sangue freddo. Resistenza allo stress è quindi per ovvi motivi, alla base di un buon esercizio di questo lavoro. LA FORMAZIONE: grande preparazione per ottenere il diploma presso un Istituto Tecnico Aereonautico, all’interno del quale sono previste licenze e abilitazioni specifiche che riguardano il modello dell’aereo che si va a “guidare”. Numerose le scuole italiane private o in aereoclub per ottenere il brevetto. Poi c’è l’Accademia Aeronautica che forma piloti militari per i quali poi spesso si delinea il passaggio alle compagnie civili. Ottenuto il brevetto, proprio per verificare la tenuta psico/fisica, il pilota è sottoposto ad esami specifici che dopo i 40 anni sono richiesti ogni sei mesi. DOVE FORMARSI: ENAV svolge le sue attività di formazione presso le sedi di Roma e di Forlì. Presso la sede di Roma - via Salaria, 713 - sono presenti un’aula multimediale con 16 postazioni, 3 aule, di cui un’Aula Magna per 24 partecipanti, e 6 post-

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L’ASSISTENTE DI VOLO Hostess e steward, hanno rappresentato e rappresentano ancora un immaginario collettivo. Si tratta di una figura essenziale a bordo di un aereo, una figura che deve dare un senso di sicurezza ai passeggeri e, allo stesso tempo, professionalità e presenza per l’accoglienza. Come il pilota devono provvedere alla sicurezza dei passeggeri in caso di emergenza e fanno parte di un equipaggio, pertanto unione e compattezza sono fondamentali. Allo stesso tempo devono poter assicurare anche interventi di primo soccorso e nozioni di evacuazione in caso di emergenza quindi, devono conoscere le norme di di decollo ed atterraggio. Anche in questo caso è indispensabile avere capacità di controllo e stress e, naturalmente, devono conoscere almeno due lingue straniere. FORMAZIONE: corsi appropriati formano l’assistente di volo al termine dei quali è previsto un esame presso l’Enac. Il brevetto viene confermato sottoponendosi ogni due anni una verifica. DOVE FORMARSI: ENAC – viale Castro Pretorio, 118 comunicazione@enac.it – 06/445961 ENAV – via Salaria, 716 – comunicazione@enav.it – 06/81661 ANPAV – via M. Marulo, 78 – info@anpav.com – 06/51962807 A completare l’organico del settore ci sono altre importanti figure quali, il CONTROLLORE DEL TRAFFICO AEREO che coordina e gestisce il flusso degli aeromobili, assistendo i piloti e il personale a terra. Grande la responsabilità di questa figura che deve mantenere i contatti con i piloti e il personale di terra informandoli delle condizioni meteorologiche, delle piste e del traffico aereo. A sua disposizione ci sono sofisticate apparecchiature che lo supportano nel lavoro. Per la formazione, oltre agli Enti proposti (Enav, Enac etc...) che organizzano corsi per piloti e assistenti di volo, c’è ANACNA - via Camilla, 39/41 - info@anacna.it – 06/7842963 ANSV – via Attilio Benigni, 53 – info@ansv.it – 06/82078206 L’ADDETTO ALLO SCALO Conosciuta anche come hostess di terra, questa figura è addetta alla gestione e all’accoglienza dei passeggeri in transito negli scali aeroportuali. Partenze ed arrivi, biglietteria, imbarchi, assistenza anche a persone disabili o anziani, sono alcuni degli incarichi di questa figura. Essenziale la conoscenza delle lingue straniere e di tutte le norme di sicurezza. Per la formazione ci sono anche associazioni quali ASSAEREO -viale delle Arti, 123 a Fiumicino - 06/5002791 assaereo@assaereo.it FORMAZIONE – formazione turismo.com-corso per addetti allo scalo info@formazioneturismo.com – 0865415467


[Mestieri

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A cura della Citta’ dei Mestieri

L’INIZIATIVA Lo stadio Anco Marzio ha ospitato il torneo di calcio Ostia Lido: Italia vs Croazia

“Come vivere l’esperienza della maternità in piena sintonia con noi stesse, la natura e l’ambiente”. Questo il titolo dell’incontro che si è svolto nella sede di via del Sommergibile della Città dei Mestieri. L’iniziativa è stata inserita nel vasto progetto “Mamme in rete” che si è snodato nel mese di marzo e che ha visto al centro di tutti gli eventi, le donne e le loro potenzialità anche di mamme e mogli oltre che lavoratrici. “Mamme green”, questo il sottotitolo del convegno, ha visto la presenza di esperti del settore, introdotti da Piermarco Tullio. Sono infatti intervenuti la dottoressa Gabriella Paci, medico bieticista del Centro studi e ricerche regolazione naturale della fertilità del policlinico Gemelli, Giulia Di Gregorio, Irene Bisignano ed Emma Ciccarelli, quest’ultima in rappresentanza di 47 associazioni che si occupano della “famiglia bene comune”. Come conciliare l’occupazione, il lavoro, con la famiglia? E tutte le altre cose che impegnano l’universo femminile nell’arco di una giornata? Una serie di situazioni che portano spesso allo stress e che a volte limitano anche il desiderio di diventare madre, una esperienza unica e rivoluzionaria, come è stata definita nel corso della tavole rotonda. Dal desiderio di diventare madre alla sessualità consapevole il passo è breve ed allora ecco l’esigenza di educare ad amare, a volersi bene e alla riconquista della propria identità. Perchè non c’è nulla di male a distinguersi l’uno dall’altra, nel senso che si è uomini o donne ed è stata una illusione e, una confusione, voler a tutti i costi gridare a maschio e femmina uguali. Stessi diritti sì ma diverse esigenze e l’uno deve comprendere quelle dell’altra. Un ritorno alle emozioni quindi, e importante è l’ascolto. Per questo che nascono appositi sportelli dove famiglie accolgono famiglie. La dottoressa Paci si è soffermata sull’aspetto conoscenza della sessualità e quindi della maternità; conoscenza, fin da ragazzi, del corpo umano, della differenza tra uomo e donna, intesa non soltanto dal punto di vista fisico ma anche etico ed intellettuale. Fondamentale il mondo interiore dei due sessi e quindi non solo l’aspetto biologico. Ecco perché, come afferma la dottoressa Paci, è importante preparare ad amare e a conoscere la dignità della sessualità, il legame tra uomo e donna e la condivisione.

Un torneo di calcio per avviare i ragazzi al rispetto della solidarietà e dello sport. L’iniziativa, nata per volere di Vesna Polici, ha raggiunto l’edizione numero nove e vede protagonisti i ragazzi classe 2003, esordienti e giovanissimi italiani e croati. Due nazioni che sono all’avanguardia nel gioco del calcio e che, nell’ambito del gemellaggio tra Ostia e Spalato, si ritrovano ogni anno a prendere parte al torneo Italia-Croazia, ospiti dello stadio Anco Marzio del centro sportivo Ostiamare. La conferenza stampa di presentazione dell’evento si è tenuta nella sala formazione della Città dei Mestieri di Ostia alla presenza di dirigenti delle compagini partecipanti al torneo: S Ostiamare, ASD Totti Soccer School, ASD CVN Casal Bernocchi, AS Fiumicino Calcio 1926, ASD Pescatori Ostia, Honey Soccer City, NK Hajduk Dalmatinac di Spalato, NK Omladinac Vranjic. Nel corso della due giorni, grande la partecipazione di pubblico che ha così testimoniato l’affetto ed il seguito per una iniziativa ormai radicata nel territorio e che si deve alla grande capacità organizzativa della infaticabile signora Vesna Pilic. È lei il motore, l’anima di questo torneo patrocinato dal municipio X. Quest’anno, una perla si è andata ad aggiungere alla lunga serie di iniziative e questo grazie alla sensibilità Totti SS Progetto Integrazione. Com’è noto la società della Longarina ha alle spalle un grande campione come il capitano della Roma, Francesco Totti e nella scuola calcio, ormai da anni, trovano spazio tanti bambini disabili. E proprio chi è meno fortunato, ha avuto modo quest’anno di prendere parte al torneo all’insegna dei valori e degli ideali legati alla solidarietà e dello sport. Due ambiti che hanno ulteriormente trovato spazio in una raccolta fondi approntata in favore di un bimbo di 8 anni affetto da una malattia genetica che ha già stroncato la mamma.

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IL CONVEGNO Sessualità e maternità consapevoli

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[La psico-pedagogista risponde] Il fenomeno del bullismo: conoscerlo e prevenirlo (parte terza)

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Cari lettori, come promesso questo mese parleremo delle conseguenze che il bullismo può avere sui ragazzi e sulle loro famiglie. Infatti il bullismo produce effetti che si protraggono nel tempo e che comportano dei rischi evolutivi tanto per chi agisce quanto per chi subisce prepotenze. Il bullo acquisisce modalità relazionali non appropriate in quanto caratterizzate da forte aggressività e dal bisogno di dominare sugli altri. Si delinea, quindi, per il bullo il rischio di condotte antisociali e devianti in età adolescenziale e adulta. La vittima vive una sofferenza molto profonda, che implica spesso una svalutazione della propria identità. A distanza di tempo possono persistere tratti di personalità insicura e ansiosa tali da portare, in alcuni casi e con più probabilità rispetto ad altri, a episodi di depressione. Nell’immediato il bullo può avere un basso rendimento scolastico, disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole, difficoltà relazionali, ripetute bocciature e abbandono scolastico. Tutto ciò può portare a comportamenti devianti e antisociali come crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze, violenza in famiglia e aggressività sul lavoro. Di certo non va meglio alle vittime, che possono mostrare il loro disagio attraverso sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla mattina prima di andare a scuola); disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia; problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico; scarsa autostima; depressione e comportamenti autodistruttivi. Vista la gravità della questione tutti gli adulti di riferimento di bambini e ragazzi hanno la responsabilità di attivarsi, ognuno nel proprio ruolo e compito educativo. A volte può essere difficile sia per i genitori che per i docenti rilevare questi campanelli di allarme e così il bullo può agire indisturbato. D’altro canto la vittima ha una difficoltà enorme a parlare con gli adulti di riferimento di quanto sta accadendo perché si vergogna. E’ quindi necessario che i genitori siano adeguatamente informati e possano usufruire di alcune indicazioni su come poter sostenere il figlio, sia esso vittima, bullo o semplice spettatore di situazioni di prepotenza. Questi possono essere alcuni campanelli d’allarme di una probabile vittima: torna a casa con libri o oggetti rovinati, non porta a casa compagni di classe o coetanei e raramente trascorre del tempo con loro, non ha nessun amico per il tempo libero, non viene invitato a feste, il rendimento scolastico e l’interesse per la scuola diminuiscono, ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira. Non ci sono ricette facili né generalizzate. Ogni caso fa a sé, però è importante osservare i comportamenti devianti che non avvengono solo a scuola, ma anche al parco, o in altri ambienti frequentati in orario extrascolastico. Tuttavia ci sono dei suggerimenti dati ai genitori e citati dal “Telefono azzurro” alcuni dei quali mi sento di condividere: • prendere consapevolezza del problema, senza minimizzarlo, creandoo un clima di ascolto e di fiducia senza colpevolizzare né difendere il pro-prio figlio, ma cercando di capire le motivazioni che possono aver creatoo una determinata situazione, sia che si tratti del bullo che della vittima; • cercare di mantenere il più possibile i rapporti con la scuola, per capiree meglio i sentimenti, il vissuto del proprio figlio, entrando in empatia,, facendogli • capire che chiedere aiuto non è da vigliacchi, ma che anzii può aiutare anche altri ragazzi ad uscire da una situazione di disagio;

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• studiare insieme delle strategie adeguate per la risoluzione del problema, condividendo paure e preoccupazioni; • potenziare l’autostima e l’autonomia, senza avere un atteggiamento iperprotettivo che potrebbe, invece, attirare a sé il bullo; • far prendere consapevolezza al proprio figlio degli atteggiamenti che potrebbero irritare i compagni, riflettendo sulle conseguenze del suo agire, favorendo la socializzazione positiva con i propri compagni, ad esempio facendo insieme i compiti a casa o condividendo interessi sportivi o di gioco; • rivolgersi ad esperti qualora ci si sentisse inadeguati alla risoluzione di problemi. L’autostima, in cui sono comprese l’autorealizzazione, l’autocontrollo, la fiducia in se stessi, l’autoregolazione e l’autogratificazione, gioca un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo del Sé. Un buon livello di autostima, quindi, corrisponde a migliori esiti in termini di benessere e qualità della vita in età evolutiva. In particolare, nel caso del bullismo, una buona autostima è un “fattore protettivo” rispetto alla possibilità di diventare una “vittima”: bambini che valutano negativamente se stessi e le proprie capacità, infatti, costituiscono i bersagli privilegiati dei bulli. Il sostegno all’autostima è importante non solo in ambito familiare nella relazione con la madre e il padre, ma anche in ambito scolastico, al fine di far acquisire e sperimentare al bambino la propria competenza e la propria capacità di affrontare compiti evolutivi sempre più articolati. Grazie ad una positiva concezione di sé, i bambini sono in grado di gestire anche la rabbia in senso positivo e costruttivo. Questo argomento meriterebbe un articolo a parte, però vorrei poter fare una piccola carrellata di suggerimenti atti a rafforzare questa autostima; non è certo esaustivo, ma prendetelo come un piccolo aiutino. I bambini hanno bisogno di sentirsi amati ed apprezzati per quello che sono e per quello che fanno attraverso numerosi elogi, senza generalizzazioni come: “sei sempre disordinato, arrivi sempre in ritardo, su di te non si può mai contare, ecc,”. La critica, infatti, dovrebbe essere indirizzata non alla persona, ma al comportamento. Meglio evitare di avere aspettative esagerate che si evidenziano nel confronto con gli altri bambini. Ogni bambino è un universo misterioso e unico. Sta a noi adulti aiutarlo a scoprire la sua personalità e la sua individualità. Sono sempre a vostra disposizione sul mio indirizzo di posta. Alla prossima!!!!!

Dott.ssa Paola D’Errico Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a:

paola.derricoguarino@gmail.com


[L’avvocato risponde] Il divorzio breve

Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email:

federicalorenzetti@libero.it

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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto. La possibilità di interfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.

Salve a tutti e ben ritrovati. Nell’articolo di questo mese reputo doveroso segnalarvi un’importantissima novità legislativa, che, certamente, sarà destinata ad essere ulteriormente approfondita, non appena, a noi operatori del settore, saranno confermate le direttive con le quali concretamente procedere in Tribunale: mi sto riferendo alla Legge approvata la scorsa settimana dalla Camera sul divorzio breve tra i coniugi. Mi sento in dovere di esprimere, associandomi già a tanti giudizi emessi dai miei Colleghi, un favorevole quanto positivo e da tempo atteso benvenuto all’approvazione di una legge, che tende, finalmente, ad allinearci al resto dell’Europa e che permette, alle persone, di gestire quanto prima le proprie condizioni personali e patrimoniali. Il testo, così come approvato, interviene a modifica di una legge sul divorzio del 1970 andando, ad apportare notevolissime novità che vi elenco sommariamente ripromettendomi, non appena anche noi avvocati avremo tutti gli strumenti per farlo, una più approfondita trattazione: 1) è stato ridotto il tempo di attesa intercorrente tra la separazione dei coniugi ed il divorzio tra 3 anni a 6 mesi nel caso in cui il divorzio tra i coniugi sia consensuale, ovvero, 1 anno in caso esso sia giudiziale. Ciò indipendentemente dalla presenza di figli. Tale termine, occorre precisarvi, decorre dal momento in cui i coniugi si presentano avanti il Tribunale di competenza per la separazione; 2) Tale normativa sarà applicabile anche ai procedimenti in corso; 3) Importantissima anche l’ultima novità introdotta dalla Legge e che prevede la fissazione del momento dello scioglimento della comunione tra i coniugi quando il Giudice li autorizza a vivere separati, oppure, al momento del sottoscrizione della separazione consensuale. Il tema, come Vi dicevo, è estremamente complesso, importante da approfondire ed assolutamente rilevante per tutti noi e, dunque, sarà oggetto di ulteriori articoli anche sollecitati da vostre domande e questi in merito. Avv. Federica Lorenzetti

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