TABLET ROMA
SOMMARIO ANNO 1 NO 5 Maggio 2013
PARTNERS&DISTRIBUZIONE 4 EDITORIALE 5 PRIMOPIANO 7 Smartphone, vera dipendenza?
11 +BENESSERE Prepariamoci all’estate!
+FITNESS 13 Ginnastica Posturale
15 RICETTA DEL MESE EQUORISPARMIO 17 L’insalata era nell’orto (2)
19 MERAVIGLIARTE 21 GOSSIP IN PILLOLE LO SPORTELLO 22-23 +EVENTI 25 SISTEMA BINARIO 27 Gli Occhiali del Futuro
MOZART NEWS 29 Beach Tennis a Scuola
TERZAPAGINA 30-31 Cento anni esatti dal corrente anno
33-35 +MODA&DESIGN Con pinne, fucile ed occhiali…splash!
SPORT 36-37 L’importanza dell’attività fisica correlata alla motivazione psichica
SOCIALE 13A 42
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SCADENZARIO FISCALE 39 40-41 ANNUNCI
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Partners&Distribuzione I nostri partners 50&PIÚ CAAF ADVENTURE PARK AUTO & AUTO BARCHE CHARTER BMC CRIZIA EUROMOTORS FOTO DIGITAL WEB I GOBBI IL CORNICIAIO MAGICO IL LEGNO PARLANTE JEI KEI FITNESS LA COCCINELLA LA CUCINERIA LA GRAVINELLA Masseria MAMEY MOTHER’S MILK OKEY MODA OSTIA DANZA PARAFARMACIA CASTEL PORZIANO PATRIZIA COBERTALDO NHM STUDIO PETALI&PETALI PIZZA CHEF di UBALDO BRUNETTI PONTINIA 2000 Gruppo Pietro Mezzaroma e Figli STUDIO DE CALISTI E MONTINI STUDIO RONCONI TILÚ Estetica VILLA VERA ZUCCHERO E LIMONE
Hanno collaborato: Roberto Capparucci Primo Piano Gloria Marchetti + Benessere Valentina Bonanni + Fitness Cristiano Lomuscio La ricetta del mese Luca Peverini Equorisparmio Paola Ferrini Meravigliarte Valentina Mele Gossip in pillole, Primo Piano Paola D’Errico Lo Sportello Federica Lorenzetti Lo Sportello Fulvio Bettelli Beach Volley Dario Cattoretti Sistema Binario, Terza Pagina Alessandra Bassetti + Moda e Design Movimento Difesa Cittadino Sociale 13° Massimo Bartorello Psicologia nello Sport Cristina Anichini Eventi Annamaria De Calisti e Marta Montini Scadenzario Fiscale
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TABLET Roma è una rivista Free Press mensile d’informazione, attualità, cultura, spettacolo, moda, distribuita nell’area del 10° Municipio di Roma stampata in 10.000 copie e distribuita gratuitamente nei quartieri di OSTIA, CASALPALOCCO, AXA, MADONNETTA, INFERNETTO, ACILIA. I diritti di produzione sono riservati. É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Simona Fiore Editore. Reg. Trib. Di Roma n°296/2012 del 19/10/2012 P.Iva/Cod. Fisc. 12122131001
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EDITORIALE
Le Istituzioni ad ogni livello
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pprofittiamo della riforma dei Municipi per ripercorrere insieme una panoramica generale sulle istituzioni che, periodicamente, siamo chiamati a rinnovare. Sono infatti molti i livelli di partecipazione cui il cittadino è coinvolto per esprimere le proprie idee su politiche, programmi, persone da eleggere ad un ruolo importante di salvaguardia e sviluppo della Società, per una migliore qualità della vita. Il più alto (quanto a estensione territoriale e popolazione coinvolta) è quello che chiama i cittadini, ogni cinque anni, a rinnovare il Parlamento europeo di Strasburgo, cui ciascuno dei Paesi membri UE ha diritto, in base al peso numerico della popolazione, ad un certo numero di seggi: per maggiore chiarezza l’Italia ne ha 73, la Germania 96, l’Estonia 6. Le prossime elezioni europee saranno nella primavera del 2014. Via via a scalare, troviamo l’elezione del Parlamento italiano, che chiama ogni cinque anni (salvo chiusure anticipate della legislatura) la popolazione maggiorenne ad eleggere 630 deputati e 315 senatori. Questo adempimento lo abbiamo espletato con le recenti elezioni politiche, appena due mesi fa. Altra istituzione che troviamo è la Regione, anch’essa rinnovata recentemente nel Lazio. E qui la prima novità collegata alla spending review che ha ridotto il numero dei consiglieri regionali da 70 a 50, a partire dalla legislatura appena avviata. Per la cronaca, lo stesso provvedimento di riduzione di 20 seggi è stato bocciato alla Regione Sicilia la quale ha confermato, ahinoi, un parlamentino di ben 90 consiglieri regionali. Il livello territoriale immediatamente successivo è la Provincia. Nel programma di rivisitazione dei ruoli, delle competenze e della stessa esistenza delle province, ipotizzate dal governo Monti ma non andate in porto per l’anticipata chiusura della legislatura, la Provincia di Roma dovrà essere trasformata in futuro in area metropolitana assieme ad altre nove ex province capoluogo di Regione. Con una competenza territoriale più contenuta, ma di grandissimo pregio politico, troviamo il Comune di Roma, recentemente ribattezzato Roma Capitale, la cui imminente competizione elettorale per il rinnovo della carica di Sindaco e dei 48 (e non più 60) consiglieri, è prevista il 26 e 27 maggio. Ultimo anello istituzionale, quello di fatto più vicino ai cittadini, sono i Municipi. Roma è, anzi era composta da 19 municipi, avente ciascuno un Presidente, alcuni Assessori (in numero variabile) e 24 Consiglieri. La delibera della giunta capitolina n. 11 dell’11/03/2013, ha decretato la riduzione da 19 a 15 municipi, con alcuni accorpamenti delle aree limitrofe, funzionali ad un risparmio stimato di circa 20 milioni di euro e l’eliminazione immediata di 4 presidenti e 96 consiglieri municipali. Ciascun municipio avrà un numero di abitanti corrispondente ad una cittadina di medie dimensioni della Toscana, delle Marche o di qualsiasi altra Regione italiana. La strana sensazione è quella che i numeri dei municipi andrà a scalare e quindi l’abitudine fatta nel corso degli anni a riconoscere una certa area geografica attraverso un numero, verrà stravolta dall’introduzione di questo accorpamento. Ad esempio l’attuale 13° municipio (Ostia, Casalpalocco, Axa, Acilia, Vitinia, Infernetto, ecc...) prenderà il nome di X municipio pur non venendo accorpato con altri, considerata la sua vasta estensione territoriale ed abitativa. Così come l’attuale 12° municipio (Eur, Laurentina, Torrino, Mostacciano, Spinaceto, ecc...) che prenderà il nuovo nome di IX municipio. E così via... Prepariamoci, dunque a questa novità che introdurrà principalmente un risparmio considerevole per i contribuenti, accompagnato da un’estensione delle competenze territoriali dei singoli municipi, in taluni casi ed un nuovo nome identificativo cui dovremo abituarci con il tempo. Stefano Quagliozzi Direttore responsabile TABLETROMA di Simona Fiore Editore
É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Simona Fiore Editore. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.
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Finito di stampare 7 Maggio 2013
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Periodico a distribuzione gratuita del 10 ° Municipio iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012
La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico.
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PRIMO PIANO
Smartphone, vera dipendenza? di Valentina Mele e Roberto Capparucci
“Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità” Albert Einstein
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ogliamo fare una scommessa con voi che state leggendo questo articolo: naturalmente non sappiamo dove siete in questo preciso istante ma se avete persone intorno siamo convinti che una buona parte di loro tiene il proprio smartphone in mano. In giro per le strade e nelle macchine la gente si concentra sul cellulare invece che sulla guida. Al cinema ci sono quelli che stanno a trafficare con l’Ipod fino a un secondo prima dell’inizio del film (alcuni anche dopo l’inizio!). Nei pub i giovani invece di parlare tra loro giocherellano col tablet. Per alcuni la doccia è diventata un vero e proprio incubo in quanto li costringe a staccarsi dal mezzo elettronico per dieci minuti… se ne facessero di impermeabili andrebbero a ruba. Ma cosa fanno? Ovvio, stanno su un qualche social network a guardare e/o condividere foto, a chattare con qualche amico, a sfidare qualche conoscente ad un giochino e a conoscere gente nuova. Finché il telefono serviva solo per telefonare di solito rimaneva in tasca o in una borsa; da quando invece è utile per ogni cosa, il telefono vive vicino al proprietario in ogni luogo, anche vicino al piatto quando si mangia. Il motivo è ovvio, è insito in ognuno di noi, è tipico del genere umano e si tratta della voglia di comunicazione. L’uomo a differenza dell’animale ha sempre avuto il bisogno di comunicare e di aggregarsi con gli altri suoi simili. Le possibilità del nostro corpo sono minime, ci permettono di comunicare con chi è a pochi metri ma non basta, ci occorre poter comunicare con chi è lontano da noi ed è per questo che sono nati i telefoni ed è anche il motivo per cui sono pieni i social network.
Naturalmente ampliare il nostro livello di comunicazione è sempre positivo a meno che non lo ampliamo così tanto da finire per chiuderlo. Sembra un giro di parole al quanto assurdo, quasi paradossale ma di fatto, l’aspetto negativo di questa nuova tecnologia è che finisce proprio per avvolgerci nel suo interno: quando si comunica tramite un qualsiasi di questi oggetti si è soli, siamo noi e il nostro smartphone. Siamo in silenzio per riordinare le idee e scrivere la cosa giusta a quell’amico o quel conoscente e in alcuni casi dimentichiamo per qualche secondo che vicino a noi c’è l’amico con il quale siamo usciti. Il paradosso subentra proprio qui nel momento in cui scegliamo un amico con cui passare la serata e poi passiamo il tempo a comunicare con l’altro che è rimasto a casa o peggio ancora è uscito con qualcun altro, a questo punto tanto valeva uscire direttamente con quell’amico anche se poi a quel punto avremo comunicato virtualmente con il precedente. É come cadere a testa in giù nel folle buco del Bianconiglio, la possibilità di poter comunicare con chiunque in qualunque momento ci impedisce di comunicare in questo preciso istante con chi è di fronte a noi, e a volte finiamo per comunicare con lo smartphone stesso.
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In un mondo in cui la vita è frenetica, la crisi economica ci schiaccia al suolo, il lavoro è scarso, si sente il bisogno di poter condividere la propria quotidianità pur di sentirci uniti, insomma di percepire che siamo tutti sulla stessa barca, ma si sa
l’uomo è anche competitivo di indole e vive meglio quando sa di vivere più pienamente di qualcun altro quindi spesso alla base di questa condivisione vi è anche la necessità di dimostrare una sorta di superiorità, quindi ecco che si invia la foto dell’automobile nuova, del vestito appena comprato, della serata in discoteca e del piatto di pasta che si sta per mangiare, oppure gli auguri di un buon inizio dell’anno a tutti coloro che in quel momento non sono con lui. Comunicare è alla base della nostra vita e questi nuovi smartphone ci permettono di poterlo fare ai massimi livelli. Quindi che male c’è?
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PRIMO PIANO
Smartphone, vera dipendenza?
Tra l’altro questa comunicazione telematica diventa più importante di quella fisica, il vero motivo è che questi nuovi “telefoni cellulari” creano proprio dipendenza e spingono ognuno di noi a controllare spasmodicamente la risposta a quello che è stato precedentemente scritto interrompendo la conversazione fisica, nel qual caso ci fosse. Insomma siamo arrivati al punto in cui ci preme di più comunicare tramite smartphone in religioso silenzio piuttosto che di persona ad alta voce, non è folle? Si potrebbe dire “a nuovo mondo, nuove regole”. Con il tempo ci si potrà adattare e la faccenda si ridimensionerà, per lo meno quando avremo capito che, anche ai nostri amici più cari, non importa molto di vedere la foto della minestra che abbiamo mangiato a pranzo. Il vero problema però, oltre al fatto che questi sistemi sembrerebbero incoraggiare la pigrizia e l’incapacità comunicativa, sta nel fatto che il vantaggio legato all’uso “equilibrato” del telefono cellulare può trasformarsi, specie in individui a rischio, in forme di dipendenza che possono compromettere seriamente l’equilibrio psicologico, sociale e lavorativo della persona.
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Un recente studio dell’Ofcom (l’autorità indipendente per la regolazione e la concorrenza delle comunicazioni nel Regno Unito,) evidenzia che una larga percentuale degli intervistati si definisce “altamente dipendenti” da smartphone tanto da risultarne inficiati sia il
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rendimento sul posto di lavoro, sia le relazioni tra amici e familiari. Uno degli elementi a rischio riguarda lo sviluppo di un “attaccamento” morboso nei confronti del cellulare; alcune persone hanno dichiarato di non riuscire a separarsi dal proprio telefonino neanche per pochi minuti poiché tale condizione li proietta in uno stato di ansia, irrequietezza ed insicurezza. Questo tipo di persone, a rischio dipendenza o già dipendenti, sfidano norme e buon senso pur di non separarsi dal proprio cellulare neanche in luoghi dove l’uso ne è proibito o sconsigliato (ospedali, aerei, ristoranti, cinema, teatri ecc.) e tendono a preferire la comunicazione telefonica all’interazione dal “vivo”. Inoltre si verifica da un lato la tendenza ad utilizzare il cellulare come strumento consolatorio (una specie di ansiolitico che permette di rassicurarsi dinnanzi ad eventi percepiti come minacciosi), dall’altro una vera e propria incapacità a tollerare le separazioni piuttosto che la solitudine e l’incertezza, ampliando a dismisura il bisogno di controllare gli altri attraverso frequenti chiamate. Insomma, verrebbero amplificate le nostre forme di insicurezza introducendo limiti importanti rispetto a caratteristiche di spontaneità e di apertura. In altre parole, si potrebbe arrivare ad ipotizzare che l’uso eccessivo del cellulare e di altri strumenti di comunicazione tecnologica possa avere l’effetto di minimizzare la nostra capacità di tolleranza della separazione, della solitudine e dell’incertezza, spingendo le persone verso il cellulare per lenire questi stati di sofferenza, alimentando il circolo vizioso tipico delle altre forme di dipendenza. Di fatto, l’illusione di poter essere sempre rintracciabili invece di rassicurare tenderebbe ad aumentare lo stato di insicurezza, basta vedere quanta ansia si prova quando non si riesce a contattare al primo tentativo una persona cara.
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? Un ulteriore studio effettuato dai ricercatori dell’Università britannica di Worcester e presentato alla British Psychological Society’s Division, oltre a mettere in relazione diretta il livello di stress con le volte che si controlla lo schermo del telefonino anche quando non si ha la reale necessità, sembra avallare l’ipotesi di una vera e propria dipendenza da smartphone paragonandola a quella da fumo, alcolici e stupefacenti in quanto verrebbe stravolto il rapporto tra soggetto ed oggetto con l’instaurarsi di una sorta di ritualità inconsapevole nei gesti, così come quando capita di percepire “vibrazioni fantasma” nella tasca o quando si prende in mano il cellulare senza motivo o non si può fare a meno di controllare in modo ossessivo se sono arrivate mail o messaggi.
altre forme di dipendenza comportamentale ma comunque l’invito è a non sottovalutarla e a non liquidarla come una sciocchezza giovanile o una moda passeggera. In conclusione, si potrebbe anche dire che parlare di dipendenza dalla tecnologia sia del tutto esagerato. Di fatto il fenomeno è estremamente recente, gli studi effettuati sono ancora pochi, basati su scarsi campioni e non tengono conto della naturale evoluzione nel tempo ed in ogni caso le vere dipendenze (droga, alcol, ecc..) ci sembrano tutt’altra cosa.
Altri studi realizzati dagli scienziati della Hankamer School of Business alla Bayolor University del Texas e dal Journal of Behavioral Addictions hanno analizzato lo stretto legame fra materialismo e dipendenza da telefono cellulare ponendo l’accento sull’aspetto consumistico della vicenda. Ne è emerso che, come ovvio, il cellulare non rappresenta solo uno strumento di comunicazione bensì viene spesso vissuto come uno status symbol e per questo viene sfoggiato sempre e comunque, in ogni momento della giornata, anche nelle situazioni più improbabili, a discapito delle relazioni personali perché chi ci sta vicino può trovare questo utilizzo compulsivo estremamente fastidioso. Di fatto in questi casi si parla di una dipendenza paragonabile allo shopping compulsivo, al gioco d’azzardo o ad Comunque stiano le cose, di sicuro non è sbagliato fermarsi a riflettere sull’uso che stiamo facendo dei nostri apparati tecnologici e di come e quanto stiano incidendo sulle nostre abitudini e sui nostri rapporti interpersonali. Facciamo in modo che restino degli strumenti di supporto alla nostra capacità comunicativa e al desiderio di aggregazione e non consentiamo loro di diventare il fine delle nostre attenzioni.
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+BENESSERE
Prepariamoci allÕestate! di Gloria Marchetti Medico estetico e nutrizionista www.gloriamarchetti.it
Ringiovanire gli occhi senza chirurgia
P La cellulite si cura con l’anidride carbonica
er donare freschezza ad uno sguardo appesantito ed acquisire un’espressione più profonda oggi si può, senza tagli, cerotti, punti e cicatrici, con la “chirurgia non ablativa”. Questa permette, attraverso l’utilizzo di uno strumento chiamato Plexr, di rimuovere la pelle in eccesso, senza fuoriuscita di sangue, su vari distretti corporei quali gli occhi, il viso, il collo ed addome. Questo intervento non invasivo, richiesto sia da donne che da uomini, in pochi minuti e provocando un minimo fastidio, crea piccoli puntini di bruciatura sullo strato più superficiale della pelle che nell’arco di 4-5 giorni spariscono lasciando una cute “retratta” e senza pieghe visibilmente ringiovanita. Il Plexr utilizza una
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i avvicina l’estate ed il desiderio di scoprirsi …. e per ridurre i “bozzetti “ sui glutei e sulle cosce o sentire le gambe meno pesanti si cerca di correre ai ripari con creme, massaggi , diete e così via. La causa più frequente della cellulite è rappresentata da un problema di circolazione e l’utilizzo di anidride carbonica medicale somministrata per via sottocutanea ed intradermica permette di ottenere un aumento del letto vascolare del microcircolo, una cessione di ossigeno ai tessuti con miglioramento del metabolismo locale. Questo gas si trova normalmente disciolto nel sangue e viene eliminato dai polmoni attraverso la respirazione per cui rappresenta un trattamento sicuro senza rischio per il paziente di sviluppare embolia. Emesso da un’apparecchiatura autorizzata dal Ministero della Salute, che ne garantisce un’erogazione controllata, viene somministrato dal medico con microiniezioni a livello sottocutaneo. In diversi studi scientifici se ne evidenzia l’ efficacia sulla cura della microcircolazione con conseguenti effetti positivi estetici e clinici. Il trattamento si effettua presso lo studio medico con sedute che vanno ripetute settimanalmente per un numero totale di circa 10/12 . Già dopo le prime 6/7 sedute la cute migliora visibilmente il suo aspetto in termini di compattezza ed elasticità con riduzione delle zone di avvallamento e con una sensazione di gamba più leggera. Al termine del trattamento il ritorno alle normali attività è immediato.
forma di energia che non richiede alcun tipo di protezione né per il paziente né per il medico che effettua il trattamento. Con questa metodica davvero minimamente invasiva il numero di sedute, ripetibili a distanza di un mese l’una dall’altra, varierà in base all’entità del cedimento ed i risultati saranno definitivi. Una possibilità quindi di correggere un inestetismo dello sguardo o addirittura migliorare la qualità del campo visivo anche per chi teme l’anestesia o gli effetti collaterali di un intervento chirurgico di blefaroplastica non correttamente condotto.
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+FITNESS
Ginnastica Posturale di Valentina Bonanni Fisioterapista valevale.vale@fastwebnet.it
A lezione di posturale… in gruppo.
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la fisioterapista Valentina Bonanni durante le sue lezioni
Dicono… Gli allievi “pazienti” (aggettivo) prima si fidano…e poi si affidano! e un bel giorno mi dicono ….“ho pensato ad abbassare le spalle guidando”…”sono riuscito a voltarmi facendo retromarcia”…”ho appoggiato un piede al panchetto stirando”…”mi sono accorta di caricare sempre tutto il peso solo da una parte”…”lavorando al pc abbasso le scapole”… ”posso muovere anche la pancia respirando!!!”. E so che il lavoro, seppur collettivo, è andato a buon fine!
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el mondo delle palestre è in costante aumento la richiesta specifica di corsi di ginnastica posturale, da parte di individui di entrambi i sessi e di tutte le età. Il motivo è riconducibile ai molteplici fattori che quotidianamente inficiano sulla nostra postura: stress, patologie specifiche dell’apparato locomotore, vita sedentaria, attività sportive agonistiche iniziate precocemente ecc. La maggior parte di noi convive con “dolori” la cui insorgenza è sempre più precoce, che hanno varie localizzazioni e che possono limitare le attività della vita quotidiana. C’è la sindrome da mouse, da tastiera, da sedia, da casalinga, da zaino: tutto si traduce in disfunzione posturale. La mia professione di fisioterapista ed insegnante di Pilates mi divide da anni tra due mondi: quello della medicina riabilitativa, in cui tassativamente adatto la rieducazione posturale allo specifico patologico del singolo individuo (e consiglio vivamente di adottare SEMPRE questo approccio almeno all’inizio) e quello delle associazioni sportive, in cui adatto i protocolli di lavoro a gruppi misti. La descrizione del lavoro sul singolo individuo potrebbe essere infinita e difficilmente inseribile nel contesto fitness. In questa sede mi limiterò a descrivere il modo in cui in palestra cerco di accordare nella stessa sede vari tipi di squilibri posturali.
Nelle lezioni collettive tratto le più comuni sindromi disfunzionali della colonna vertebrale, con allievi (non possono e non vogliono essere chiamati pazienti) che hanno quasi sempre concluso un percorso individuale, dove l’approccio GLOBALE al corpo diventa la condicio sine qua non. Di ognuno di loro conosco oltre il nome, il problema e di ognuno di loro ho letto referti di rx, risonanze e tac. Un lavoro di rieducazione posturale globale non può prescindere da questo, in qualunque sede venga svolto! In una lezione di gruppo mi prefiggo due obiettivi: percepire il corpo nel suo insieme, dalla punta dei piedi sino all’occipite, mobilizzando i segmenti tra loro e nello spazio, sganciando chi pratica, dall’ossessione di lavorare solo sul punto dolente (solo così si può ottenere un miglior allineamento della colonna vertebrale e ad acquisire strategie posturali nuove) e rendere funzionali ed “economici” gli atti motori (imparare ad usare solo i muscoli necessari, inibendo gli altri) . La prima metà della lezione è propriocettiva e si svolge in piedi, la seconda metà si svolge a terra, con esercizi di ginnastica respiratoria, di allungamento passivo, attivo-assisitito e attivo delle principali catene muscolari, di rinforzo della muscolatura addominale ed di mobilizzazione dei cingoli scapolare e pelvico. Si seguono dei ritmi lenti, cadenzati dagli atti respiratori, mantenendo costante la concentrazione su tutti i distretti corporei, in ogni fase di lavoro.
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RICETTA DEL MESE
Filetto in crosta di Cristiano Lomuscio
Ingredienti : 1 filetto intero di manzo da 1 kg (per 4/5 persone) Sale q.b. Pepe q.b. Pasta sfoglia (almeno 2 ) Tuorlo d’uovo 2/3 Preparazione :
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ettere il filetto di manzo in una teglia con carta da forno. Cospargere l’intera superfice del filetto con sale e pepe a volontà. Infornare per 20 minuti a 245 gradi. Intanto preparare 2/3 tuorli d’uovo che serviranno poi a rivestire la pasta sfoglia applicata sul filetto. Finita la prima cottura, bisogna lasciar freddare il filetto per poterlo lavorare con la pasta sfoglia. Una volta freddato, ricoprire completamente il pezzo di carne con la pasta sfoglia e decorare il tutto a piacere con quella rimanente. Ora passare con un pennello il tuorlo d’uovo preparato in precedenza, sull’intera superficie della pasta che ricopre il filetto. Infine infornare di nuovo per 20 minuti a 180 gradi .
vino consigliato: Refosco dal Peduncolo Rosso casa Ronchi di Cialla
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EQUORISPARMIO
LÕinsalata era nellÕorto (2)
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a primavera è nell’aria, si sente già il profumo ed un nuovo ciclo di vita ha inizio. Allora perché non provare a farci un piccolo orto casalingo? Basta un balcone, un terrazzo, un piccolo giardino per riprendere l’antica tradizione contadina dell’autoproduzione. É una pratica che infonde umiltà e che dà una grande gratificazione e serenità. Il primo insegnamento che riceviamo è che esiste una stagionalità, che il supermercato sotto casa ci ha fatto dimenticare: consumare prodotti di stagione vuol dire rispettare la natura, che ci offre le sostanze nutritive corrette in ogni periodo dell’anno; il pianeta, non facendo viaggiare merce da un capo all’altro del mondo; il clima, non incentivando serre riscaldate a nafta per avere zucchine e pomodori a dicembre. Si può fare, non comporta grosse privazioni; è una scelta etica che io e la mia compagna, per esempio, abbiamo fatto quando ancora abitavamo al centro di Ostia! Il secondo insegnamento è che avremo ortaggi a km. Zero e senza l’uso di pesticidi, fertilizzanti ed altri prodotti derivanti dal petrolio, a tutto vantaggio della nostra salute. Sul mercato c’è un’eccessiva offerta di cibo a un prezzo troppo basso perché possa trattarsi di un prodotto di buona qualità e ciò si traduce poi nello spreco senza pensarci troppo e in costi sanitari futuri derivanti da una cattiva alimentazione. In qualunque modo vogliamo o possiamo fare un orto una delle cose fondamentali da prendere in considerazione è l’esposizione al sole. Le piante amano ricevere nell’arco della giornata un po’ di sole (almeno 5 ore), quindi le esposizioni più indicate sono est, sud, ovest. Anche la grandezza dei vasi è di grande importanza: per poter sviluppare al meglio la parte aerea, le piante hanno bisogno di uno spazio adeguato per le loro radici. Ci sono piantine che producono radici poco profonde, come le insalate, ed altre che hanno invece bisogno di più ricordiamo profondità
di Dicembre 2013
come i pomodori. Per quanto riguarda il terreno di coltura potete farlo da soli miscelando un 50% di stallatico con un 50% di terra o torba (prodotti che possono essere acquistati nei vivai o nei consorzi agricoli). Oppure potete procurarvi un buon terriccio già concimato e di medio impasto. Procuratevi anche della ghiaia perché dovrà essere posta sul fondo di ogni vaso al fine di drenare l’acqua in eccesso. Come prima esperienza è meglio iniziare dalle piantine che si possono trovare nei vivai. Estraete delicatamente la piantina dal suo vasetto (potete schiacciare i lati e il fondo del vasetto in modo che il pane di terra rimanga ben attaccato alle radici della piantina). Per non rischiare di strappare la piantina dalla terra è buona abitudine bagnarla abbondantemente prima di estrarla. Dopo aver fatto un buco nelle terra, mettete a dimora la piantina, non pressate la terra, perché la piantina ha bisogno subito di “allungare le gambe”, ricompattate delicatamente la superficie, ed innaffiate la terra, perché le piantine non amano l’acqua diretta. Un ottimo metodo è quello della pacciamatura, cioè della copertura della terra con del materiale che possa decomporsi lentamente e che al tempo stesso mantenga l’umidità necessaria e che consenta anche un minor dispendio di acqua potabile per l’annaffiatura. Dopo tanti tentativi fatti, la mia esperienza mi porta a consigliare senza dubbio la paglia, che assolve meglio di altri materiali a questo compito: ma se avete difficoltà a trovarla, potete sostituirla con della argilla espansa. Se vi ho stimolato in qualche modo, andate all’agricola più vicina e cominciate con le insalate e le “odorose”, prezzemolo, basilico, erba cipollina e così via. Vedrete che il risultato sarà garantito e sentirete che sapore avrà la vostra insalata! Sul prossimo numero tutti i consigli per una buona concimazione e la corretta tecnica di irrigazione.
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la possibilità della consegna gratuita del lievito madre lcpeverini@gmail.com *guarda l’articolo Equorisparmio
di Luca Peverini
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, L arte in ogni senso MeravigliArte!
Creatività: risorsa straordinaria per la vita Ma, creativi si nasce o si diventa?
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luogo comune pensare che individui con spiccate capacità creative debbano la loro fortuna ad una precisa predisposizione genetica e che quindi la fantasia, la creatività o l’immaginazione siano facoltà tipiche dell’essere artista o di chi svolge attività di tipo creativo. Dunque, artisti, musicisti, attori, registi, stilisti… tutti “figli d’arte”? Non è propriamente così, o quantomeno non così scontato anche se è vero che il nascere in una condizione privilegiata in questo senso, può condurre con più facilità ad un percorso analogo sulle impronte di famiglia. Ma in realtà i veri motivi sono altri. Potenzialmente infatti, chiunque fin dalla nascita può sviluppare grandi doti creative. Ma come? Perché? Da cosa dipende? Cosa vuol dire essere creativi? A cosa serve realmente nella vita? La verità è che i potenziali straordinari che la creatività può attivare nel percorso formativo e di crescita dell’individuo spesso si ignorano. Come si ignora l’importanza degli stimoli che si trasmettono in special modo nei primi anni di vita del bambino, per la formazione della sua personalità. É proprio in questa delicata fase prescolare e negli anni immediatamente successivi che è di fondamentale importanza incrementare le sue conoscenze tangibili e sensoriali, intervenendo sulla sfera emozionale attraverso stimoli creativi provenienti dal mondo della fantasia, sapientemente provocati e proposti da parte di chi esercita attività di formazione sul bambino: la famiglia e la scuola. Più si agirà sull’immissione continua di stimoli, dati, conoscenze tramite favole e giochi creativi, esperienze estetiche e pratiche del mondo delle arti, maggiore sarà la sua fantasia o meglio la capacità di pensare in senso libero a cose nuove ancora non esistenti. E’ da lì che poi ha origine il pensiero creativo quale sviluppo di capacità
di Paola Ferrini
per finalizzare in modo concreto l’uso della fantasia e dell’invenzione. I prodotti della fantasia - come quelli della creatività - nascono infatti da relazioni che il pensiero organizza con tutto ciò che conosce. La differenza tra l’essere creativo e il non esserlo, sta proprio nella capacità di sviluppare o meno una mente in grado di creare relazioni e scambi continui tra le conoscenze acquisite e non essere solo un contenitore di tanti dati e informazioni solo da ripetere in un codice. Una mente creativa è dunque una mente elastica, libera, non condizionata, predisposta a qualsiasi tipo di cambiamento e capace di trovare soluzioni anche per i problemi di tutti i giorni. Paradossalmente una persona molto colta non è automaticamente una persona con molta fantasia se il suo bagaglio conoscitivo rimane fine a sé stesso se non subisce una contaminazione attiva con il mondo che lo circonda tramite una condivisione, uno scambio e una trasmissione continua di conoscenze. L’individuo creativo, infatti, è in continua evoluzione e le sue possibilità creative nascono dal costante aggiornamento nonché dall’allargamento della conoscenza in ogni campo. In tal senso il creativo prende e restituisce cultura alla comunità, cresce con la comunità. Al contrario, una persona non creativa, rimane tendenzialmente più rigida, individualista, ostinata poiché inconsciamente più schiava delle proprie impalcature mentali e stereotipi. La crescita culturale della collettività dipende dunque anche dalla nostra capacità di saper dare, in particolare ai bambini in via di formazione, più possibilità di sviluppare una mente creativa quale valore aggiunto e risorsa tra le più straordinarie per la vita.
Appuntamenti SABATO 11 MAGGIO ORE 10.30 A passeggio tra il Circo di Massenzio e la Tomba di Cecilia Metella PRENOTAZIONE entro le 20.00 di GIOVEDI’ 9 MAGGIO al numero 3384423351 DOMENICA 19 MAGGIO ORE 10.30 La Villa di Livia PRENOTAZIONE entro le 20.00 di VENERDI’ 17 MAGGIO al numero 3483254857
Tutte le visite guidate hanno un costo di € 7 + biglietto di ingresso ove previsto. Per informazioni e prenotazioni potete rivolgervi anche via posta elettronica all’indirizzo visiteguidate2013@meravigliarte.it - www.meravigliarte.it
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DOMENICA 26 MAGGIO ORE 16.30 Fantasmi di Roma PRENOTAZIONE entro le 20.00 di VENERDI’ 24 MAGGIO al numero 3395258021
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GOSSIP IN PILLOLE
SI DICE CHE...
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l mistero del mondo del gossip secondo me riguarda Antonella Clerici, la donna dei doppi sensi accidentali, colei che è sempre lì in televisione appena stai per pranzare. Non riesco proprio a capire tutto l’interesse nei confronti della sua situazione sentimentale. Insomma vi importa sul serio se ha un uomo o no? Capisco l’interesse per la vita dei vip ma ce ne sono alcuni che a mio avviso dovrebbero suscitare un interesse nullo. Voler sapere pettegolezzi sulla Clerici è come spettegolare sulla propria madre, no? Comunque vi informo che Antonella Clerici pare voler riprovare a stare con Eddy Martens, il padre della piccola Maelle, oltre a farlo per la bimba stessa la bionda della tv afferma che crede nella coppia e nella famiglia quindi farà di tutto per ricostruire la sua relazione. Sarà... ma io non riesco proprio a trovarlo interessante.
Michelle Hunziker ha da poco confermato che aspetta un bambino ed ha anche mostrato la pancia tramite Twitter. Dopo la prima figlia Aurora avuta dal cantante Eros Ramazzotti ecco che arriva il secondo a dare gioia a lei e al suo compagno Tomaso Trussardi. Poco tempo fa anche il suo ex Eros ha avuto un altro figlio dalla sua compagna poco più che ventenne, sarà un caso? Ben Affleck per una settimana si ritroverà a vivere con un dollaro e mezzo. No, non che sia improvvisamente scivolato in bancarotta ha semplicemente aderito alla campagna Live Below The Line lanciata dal Global Poverty Project il cui scopo è quello di sensibilizzare verso la realtà di alcuni paesi che purtroppo vivono in questa situazione. Il famoso attore e regista, da poco premiato con un Oscar per il miglior film, dovrà passare poco meno di una settimana senza spendere più di 7 dollari e mezzo per poi scrivere tutto su un diario. L’esperienza a quanto pare frutterà diversi soldi che andranno in beneficenza. Il consiglio dato a Ben è stato quello di bere molto, l’acqua a quanto pare è al di fuori della spesa... e pensare che in quei paesi è spesso l’acqua a mancare. Per quanto la campagna sia più che lodevole mi sfugge l’utilità, capisco la beneficenza anche se Ben poteva farla direttamente di tasca propria ma mi sfugge come questa prova possa aiutare chi veramente vive in simili circostanze. Secondo me queste persone avrebbero di gran lunga preferito fare il contrario, ossia vivere loro per una settimana con i soldi del grande attore di Hollywood per poi tornarsene a casa con il cospicuo bottino.
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Quando si è famosi di riflesso la vita è molto dura, lo sa benissimo La Toya Jackson che dopo la morte di cotanto fratello si è sentita un po’ messa da parte, ha ricevuto un po’ di interviste per sapere come aveva reagito alla tragedia, cosa ne pensava della causa contro il medico di Michael ma poi l’interesse per lei è scemato. Cosa fare a questo punto? Dopo aver registrato uno straziante incontro con quella che per qualche anno è stata la scimmia di Michael (Bubbles, chi la ricorda? Dormiva nella sua stessa stanza e sapeva fare il Moonwalk), laddove la parola “straziante” in realtà andrebbe letta “esilarante”, in effetti il video che la ritrae in lacrime a chiedere alla scimmia se si ricorda di lei ha veramente del comico, ha da poco sostenuto che il fantasma di suo fratello vaga ancora per la casa dove ora vive lei. Pare che una guardia del corpo afferma di aver sentito rumori in quella che era la stanza di Michael, sembrava come se qualcuno ballasse il tip tap, attività che praticava Michael ogni domenica mattina. Inoltre il cane di La toya, comprato dopo la tragica scomparsa, abbaia costantemente davanti la porta della famosa stanza. Che sia veramente Michael a vagare ancora in quella casa? Caro Michael se così fosse potresti far capire a La toya che se non ha fatto successo finché tu eri in vita non ci riuscirà senz’altro adesso?
di Valentina Mele Va bene, va bene. Lo hanno detto tutti, su ogni giornale è apparsa almeno una foto ed ogni programma televisivo lo ha quanto meno menzionato quindi lo faccio anch’io: è nato Santiago, il figlio di Belen. Evviva! Il bimbo è sano, bello, piange, mangia e fa i suoi primi vagiti adesso però basta. Non si può continuare a leggere il nome di Santiago ovunque. É ora che Belen si metta a fare la mamma oppure affidi il bimbo ad una qualche tata e lei torni in televisione, l’importante è che non compaia più sui giornali con il bimbo in braccio. A Napoli già hanno ricreato la statuina della showgirl con il fagottino tra le braccia.
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LO SPORTELLO
LA PSICO-PEDAGOGISTA RISPONDE La parola…ai lettori
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ari lettori, la lettera pubblicata lo scorso mese ha suscitato molte emozioni reazioni. Numerose sono state le lettere di persone che hanno chiesto di pubblicare la loro esperienza per creare un contatto aperto e cercare delle risposte a domande spesso inascoltate. E’ sempre di conforto sapere che c’è qualcuno sempre disposto ad ascoltarci, consolarci e comprenderci. Per questo pubblicherò una lettera; questa volta di una lettrice che testimonia un’esperienza diversa dalla precedente.
Buona sera dottoressa, sono una giovane donna con un grande problema. Ho un bimbo di sette anni di cui non riesco più a contenere la sua vivacità. Frequenta la seconda e a scuola comincia a mostrare segni di insofferenza. Non sta seduto, si rifiuta di scrivere e infastidisce i compagni. Se richiamato dalle insegnanti comincia a piangere disperatamente, oppure si arrabbia sbattendo tutto. Io sono separata da circa due anni e con il mio ex marito non c’è accordo. Lui si è fatto un’altra famiglia e io questo non lo posso sopportare. Inoltre non vuole darmi il mantenimento. Io ho perso il lavoro e non riesco a mandare avanti tutto, perciò questo ha alimentato la mia rabbia. Ogni volta che viene a prendere il mio bambino provo un odio profondo. Ultimamente cerco di evitare di farlo stare con lui e la sua compagna. Sono disperata! Lettera anonima
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Mia cara lettrice, capisco molto il tuo stato d’animo. Penso che la tua rabbia sia naturale e sia giustificata anche dalle difficoltà economiche, aggravate dalla perdita del tuo lavoro. Non si può dire che sia un periodo facile della tua vita, però hai una missione ancora più difficile e importante: quella di essere una mamma responsabile. Devi riuscire a dividere il tuo ruolo di ex moglie da quello di mamma per tutta la vita. Purtroppo non sempre le cose vanno bene in una unione. Tu devi misurarti sicuramente con una realtà che non è quella che avevi immaginato, però bisogna andare avanti, pensare al bene di tuo figlio che ti sta dimostrando il suo disagio, la sua incapacità di gestire il vuoto che questa nuova situazione ha creato. Non fa altro che riproporre la tua rabbia e la impone agli altri come fai tu con lui. Non sa dargli un nome, ma sale improvvisamente. Sono convinta che tu non lo fai intenzionalmente, ma i bambini percepiscono le sfumature e ascoltano le nostre conversazioni. Danno peso ad ogni parola, guardano le nostre espressioni per farsi le loro idee, per dare un nome alle cose. Si sentono in colpa per tutto e si arrabbiano con loro stessi perché pensano di essere loro la causa della nostra sofferenza e l’impotenza di poter fare qualcosa per alleviare il dolore provoca una rabbia cieca. Capisco che sia difficile reprimere i sentimenti, la tristezza, ma la priorità
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ora è il tuo bambino, la sua serenità. Quando noi decidiamo di mettere al mondo un figlio ci assumiamo una responsabilità per tutta la vita. Anche se le nostre scelte si rivelano sbagliate non dobbiamo farle ricadere su una persona così importante. Sicuramente si porterà un fardello pesante che comprometterà la sua crescita equilibrata. E’ indubbio che anche tu debba essere compresa e per questo ti invito a farti aiutare: scrivimi quando e quanto vuoi. Lavoreremo insieme sulle tue emozioni, creeremo uno spazio dedicato solo a te. Per il resto, quando sei con il tuo bambino, cerca di focalizzare l’attenzione su di lui, sui suoi bisogni, per fargli ritrovare la serenità che merita, lasciando da parte situazioni incresciose. Non ti affannare: un passo alla volta e si arriva alla fine del percorso. Buon lavoro. Dottoressa Paola D’Errico Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a: paola.derricoguarino@gmail.com
LO SPORTELLO
LÕAVVOCATO RISPONDE I criteri di ripartizione delle spese condominiali
S
alve a tutti e ben ritrovati. L’argomento che andremo ad approfondire nel tema di questo mese, riguarda una problematica da Voi segnalata, e di interesse largamente diffuso, concernente i criteri di ripartizione delle spese condominiali ed, in particolar modo, quelli relativi alle cose comuni. Orbene, la questione è molto ampia e richiederebbe senz’altro diversi interventi al fine di esaurire l’intera fattispecie e, con questo primo articolo, inizieremo a solcare il percorso di questa complessa disciplina con l’intento di potervi offrire i maggiori chiarimenti possibili, lasciando estremo spazio alle vostre specifiche richieste che potrebbero poi definire, ancor di più, l’argomento del mese prossimo.
Dobbiamo prima di tutto ricordare come ogni condomino abbia l’obbligo di contribuire alle spese ordinarie e straordinarie necessarie per il proprio condominio. Evidente, dunque, come, le spese che riguardino la manutenzione delle parti comuni ovvero la prestazione dei servizi nell’interesse di tutti, debbano essere imputate ai singoli condomini in ragione non solo del rapporto di comproprietà che lega i partecipanti al condominio, ma, altresì, in considerazione dell’utilità/vantaggio che ciascuno di essi possa trarne dalle cose comuni. Il Legislatore ha specificatamente disciplinato tale questione con il dettato dell’art. 1123 del codice civile con il quale vengono stabiliti tre principi cui fare riferimento per provvedere alla ripartizione delle spese: 1) il primo si occupa della ripartizione delle spese che
Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email: federicalorenzetti@libero.it
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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto. La possibilità di nterfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.
hanno per oggetto beni e servizi di cui tutti ne godono indistintamente, laddove le predette spese devono essere necessarie per la conservazione/godimento delle cose comuni, riferendosi sia alla manutenzione ordinaria che straordinaria: in questo caso le spese sono ripartite in misura proporzionale al valore delle proprietà di ciascuno, salva diversa convenzione; 2) il secondo principio prevede le ipotesi nelle quali sia possibile garantire un’obiettiva parità di uso del bene comune, nel caso in cui si tratti di cose destinate a servire i condomini in misura diversa: in questo caso le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne. Doveroso evidenziare come, in tale ipotesi, sarebbe necessario un accordo tra le parti al fine di stabilire la ripartizione delle spese in relazione all’uso qualitativamente diverso che ogni singolo condomino possa farne di quel bene, avendo riguardo, non al godimento effettivo, bensì, al godimento potenziale che si possa ricavare dalla cosa comune. In tal senso la Giurisprudenza ha affermato come, ove la possibilità dell’uso sia esclusa per ragioni strutturali indipendenti dalla libera scelta del condomino, debba escludersi anche l’onere del condomino stesso di contribuire alle spese di gestione del relativo servizio, non assumendo, per l’effetto, rilevanza che l’unità immobiliare sia compresa nella tabella millesimale generale dell’edificio condominiale; 3) l’ultimo principio disciplina la ripartizione delle spese con riferimento a quei beni che servono solo parte del fabbricato, le cui spese, dunque, devono essere sostenute da gruppo dei condomini che ne trae utilità (si pensi agli edifici dotati di più scale, cortili, lastrici solari…). Doveroso precisare come l’art. 1123 del codice civile possa essere derogato convenzionalmente, talchè deve ritenersi legittima, non solo una convenzione che preveda una diversa ripartizione ma, altresì, quella che sancisca un’esenzione parziale o totale per taluno dei condomini all’obbligo di contribuire alla spesa stessa. I criteri possono essere modificativi ab origine dal regolamento di condominio, appunto, originario, ovvero, anche nel caso di regolamento assembleare approvato successivamente con l’unanimità dei consensi. Vi sono poi criteri specifici di ripartizione delle spese che andranno utilizzati caso per caso, a titolo esemplificativo si pensi: all’androne, alle attrezzature sportive, ai balconi, cancelli, cantine, cortili e giardini, lastrici, marciapiede, facciate, recinzioni, etc….la cui disciplina potrebbe essere oggetto, se lo vorrete, di approfondimenti nei prossimi numeri di Tablet Roma. Avvocato Federica Lorenzetti
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SPETTACOLO
+EVENTI TELETHON Il 19 maggio la manifestazione podistica “Walk for Life - Corri per Gabriele” si svolgerà nella città di Catania
BIBLIOTECA SANDRO ONOFRI Venerdì 17 Maggio, ore 17.30 Leggere i classici…per continuare a crescere letture, racconti e musica per festeggiare “Il Maggio dei Libri” con la partecipazione di Mauro Eberspacher, Patrizia Mazzei. Interventi musicali a cura del M° Sabrina Spadazzi Sabato 18 Maggio, ore 11.00 Yoko Fujikura e Yoko Ito, mandolino e pianoforte, eseguiranno musiche di Chopin, Sakamoto e altri autori. I concerti aperitivo sono a cura dell’ Associazione Musicale Eschilo
CINEMA SAN TIMOTEO CASALPALOCCO Sabato 11 (ore 21.15) e domenica 12 maggio (ore 16.30 e 21.15) “BENVENUTO PRESIDENTE” Regia: Riccardo Milani Giovedì 16 (ore 21.15) e sabato 18 maggio (ore 16.30) “L’AMORE INATTESO” Regia: Anne Giafferi Sabato 18 (ore 21.15) e domenica 19 maggio (ore 16.30 e 21.15) “BUONGIORNO PAPÁ” Regia: Edoardo Leo Giovedì 23 (ore 21.15) e sabato 25 maggio (ore 16.30) “IL FIGLIO DELL’ALTRA” Regia: Lorraine Lévy Giovedì 30 (ore 21.15) e sabato 1 giugno (ore 16.30) “BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE” Regia: Giacomo Campiotti
TEATRO MANFREDI – OSTIA Dal 7 al 19 maggio “FAUSTO E GLI SCIACALLI” Regia di Pistoia-Triestino con Paolo TRIESTINO, Nicola PISTOIA, Elisabetta DE VITO Dal 21 al 26 maggio “BEN HUR” Regia di Nicola Pistoia con Paolo TRIESTINO, Nicola PISTOIA, Elisabetta DE VITO
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TEATRO DAFNE – OSTIA Dal 16 al 19 maggio “LA STRANA COPPIA” di Neail Simons Regia di G. Amatori con la Compagnia “La piccola bottega degli artisti” Dal 23 al 26 maggio “COME PRIMA MEGLIO DI PRIMA” di Luigi Pirandello Regia di G. Solieri
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SISTEMA BINARIO
Gli Occhiali del Futuro La nuova visione dalla California
di Dario Cattoretti
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ossibile che il 2013 sia l’anno delle rivoluzioni tecnologiche? A quanto sembra hanno intenzione di provarci seriamente tutti i grandi marchi del mondo tecnologico del globo. In questo caso stiamo parlando di un paio di occhiali, chiamati semplicemente Glass, che Google sta per lanciare sul mercato mondiale con un display da 640 x 360 pixel che consentirà, a quanto dichiarato, una visualizzazione equivalente a quella di uno schermo da 25 pollici a circa due metri di distanza. Prima di stupirvi aspettate di sentire cos’altro offriranno questi rivoluzionari occhiali. In dotazione avranno una fotocamera da 5 megapixel in grado di registrare video a 720p, un sistema di conduzione ossea dell’audio che consente di percepire anche i rumori esterni e 12 GB di memoria, dei sedici disponibili, a totale disposizione dell’utente. La sopravvivenza della batteria, se verranno mantenute le promesse, sarà di un giorno intero, con la precisazione che alcune funzionalità, come registrazione di video, comportano uno sforzo più consistente. Ovviamente ci sarà anche la connettività Wi-Fi e Bluetooth, che permetteranno il facile dialogo con tutti gli smartphone in grado di recepire il segnale. Per quanto riguarda la possibilità di integrare la tecnologia GPS e la messaggistica SMS bisogna invece dotarsi di un dispositivo Android (almeno 4.0.3 Ice Cream Sandwich) e scaricare l’applicazione MyGlass. Google ha già lanciato la palla agli sviluppatori da cui dipenderà il successo o la debacle degli esperimenti hardware. Ha spedito i suoi occhiali intelligenti inviando un messaggio di posta elettronica agli sviluppatori che hanno effettuato il pre-ordine durante la Google Developers Conference dello scorso anno. Così duemila fortunati hanno sborsato 1.500 dollari per poter mettere le mani sul dispositivo. Una seconda tranche di spedizioni ha coinvolto gli utenti che hanno risposto sui social network all’iniziativa #ifihadglass dove ci si poteva candidare fino al 27 febbraio.
Fallimento internet per l’Italia Solo il cinquantesimo posto per il nostro paese. Lo dice un indice elaborato a partire da 54 parametri, come la penetrazione del Web e la diffusione degli smartphone, ad esempio. Al primo posto la Finlandia, poi Singapore.
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Il piu’ sottile al mondo È quello che dichiara il produttore Inhon viste le specifiche il Blade 13. È un laptop con il sistema operativo Windows 8. Pesa 870 grammi, con uno spessore di 10.7 mm. 2millimetri meno del sottilissimo Nec Lavie X. Prezzo 1.300 €
Per tutti noi saranno disponibile tra fine 2013 e inizio 2014. Il colosso californiano, per consentire agli sviluppatori di mettersi subito al lavoro, ha pubblicato online la documentazione relativa alle API, cioè le informazioni necessarie per realizzare le applicazioni che impreziosiranno l’esperienza offerta da Glass, con tutte le specifiche tecniche dell’hardware. Le adesioni entusiaste vanno dal New York Times, che ha già fatto intravedere la sua app al South by SouthWest Festival, al mondo del social network, con Twitter che sta preparando un’applicazione pensata in maniera specifica per la nuova creatura di Sergey Brin e Larry Page. Le suggestioni sulle applicazioni sono intriganti. Path, un social network mobile per la condivisione di immagini, ha anticipato un’app che avvisa con una notifica visiva sulle lenti l’inserimento di una nuova foto e dà la possibilità di reagire con un’emoticon senza l’ausilio dello smartphone. Evernote Skitch affida invece ai Glass la condivisione delle foto scattate con le lenti stesse. Google ovviamente ha già lavorato su una versione ad hoc di Gmail che allerta l’utente nel caso in cui arrivino email importanti e anticipa oggetto e mittente. Mountain View ha proibito agli acquirenti della “Explorer Edition” di rivendere, prestare, trasferire o dare a un’altra persona gli occhiali dei miracoli. Chiunque viola le disposizioni non solo rischia di perdere qualsiasi garanzia, rimborso o assistenza, ma di vedersi immediatamente disattivato il dispositivo da remoto. Si parla proprio di una distruzione a distanza, un po’ come dire, attenti a prestare il tablet che state leggendo altrimenti si autodistruggerà tra dieci, nove, otto, sette...
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Mozart news
Beach Tennis allÕI.C. Mozart A cura dell’ Ufficio stampa ASD Double Game
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razie alla collaborazione tra l’ASD Double Game di Ostia e l’Istituto Comprensivo Mozart dell’Infernetto, si è realizzato nei mesi di Marzo ed Aprile il progetto “Gioca il beach tennis a scuola”, grazie al quale nove classi tra elementari e medie hanno potuto svolgere una serie di cinque incontri per apprendere i primi fondamentali di questa nuova ed avvincente disciplina sportiva. Sono quindi stati oltre duecentocinquanta i bambini e ragazzi che hanno partecipato al progetto, realizzato per la prima volta nel Entusiasti del progetto anche i Maestri Claudio Ferrari e Marzio Dato che hanno svolto le lezioni in un clima gioioso e ricco di interesse: “ Siamo contenti di aver partecipato ad un progetto cosi importante per la diffusione del beach tennis soprattutto tra i giovani, abbiamo fatto un primo passo per far comprendere che , al pari di altre discipline sportive, il beach tennis può essere praticato non solo in Estate al mare ma anche nei centri specializzati che stanno sorgendo sempre più numerosi nel nostro territorio”.
territorio del X Municipio, e patrocinato dalla Federazione Italiana Tennis nonché dall’Ente di promozione sportiva ASI. Lo stesso si concluderà con una manifestazione finale in programma Giovedi 30 Maggio 2013 presso la struttura Beach Tennis Plaza sita sulla spiaggia Amanusa di Ostia, dove le classi partecipanti si misureranno in un torneo finale.
Terminate quindi le lezioni in palestra, tutti gli allievi sono pronti ed in trepida attesa della manifestazione finale che li vedrà impegnati sulla sabbia della Beach Tennis Plaza dove potranno mettere in pratica le abilità acquisite.
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Responsabile del Progetto il M° Fulvio Bettelli, Direttore tecnico dell’ASD Double Game ci dice: “Per la prima volta siamo riusciti a sviluppare un progetto per la diffusione di questo sport all’interno delle scuole, utilizzando le palestre dell’istituto. Pur essendo uno sport che si pratica prevalentemente in estate sulle spiagge, abbiamo potuto constatare che il divertimento che suscita soprattutto tra i giovani è lo stesso anche in palestra e questo ci spinge a proseguire nella prossima stagione invernale allargandolo anche ad altre classi ed altri istituti.”
Prosegue ancora il M° Bettelli “Un ringraziamento doveroso alla Federazione Italiana tennis ed all’ASI che ci hanno supportato con il loro Patrocinio nonché ai Maestri Ferrari e Dato che si sono messi a disposizione per realizzare questi cinque appuntamenti”
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TERZAPAGINA
Cento anni esatti dal corrente anno Il vero motivo è assurdo
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l pretesto di questo articolo è un anno di nascita, il 1913. Il vero motivo è sicuramente un altro. Tutto è accaduto nei miei anni universitari, nella pausa tra una lezione e un altra a volte lasciavo scorrere il tempo muovendomi tra gli scaffali delle librerie. Quella volta mi sono accorto che uno dei libri era poggiato orizzontalmente sopra gli altri, messo a riposare sopra l’ordine verticale sparso ovunque. Istintivamente l’ho preso in mano per rimetterlo a posto tra gli altri. Invece è andata a finire che l’ho comprato. È questo stesso libro che vi voglio consigliare di leggere tra i tutti quelli scritti dal suo autore. Il libro era di Albert Camus, nato appunto il sette novembre di cento anni fa. Senza saperlo mi era capitato tra le mani un gioiello letterario e filosofico dal titolo suggestivo: Lo straniero. C’era qualcosa in quel libro che mi sfuggiva e contemporaneamente mi incuriosiva, così, facendo delle ricerche, ho scoperto che era legato singolarmente ad un altro libro scritto da Camus: Il mito di Sisifo. Dopo aver letto anche quest’altro libro, ho capito. Camus aveva tentato un esperimento interessante. Con il libro sulle fatiche di Sisifo aveva teorizzato le sue idee, con quello che mi sono trovato tra le mani le aveva messe in pratica. Al centro di tutto c’è quello che lui chiama l’ ”assurdo”. È impossibile riuscire a comunicare qui tutto quello che si porta dietro questo libro, ma se mi seguite mi piacerebbe farvene assaporare l’aroma speziata. C’è la letteratura del novecento insieme all’esistenzialismo, che si mischiano con l’esotismo di un nord Africa assolato che fa da sfondo ad un omicidio inevitabile, tutto condito con una normalità disarmante. L’idea di fondo è che noi tutti ci troviamo a vivere in un mondo sensato, ordinato e ragionevole, e che ci muoviamo nel suo interno facendo i gesti che la nostra esistenza comanda, sicuramente per molte ragioni diverse, la prima delle quali è l’abitudine. E sopratutto c’è la certezza che in qualche momento della nostra vita c’è capitato di sentirle stridere queste abitudini, di sentire che c’era qualcosa di forzato e di innaturale in questo ripetersi quotidiano. Il protagonista de Lo straniero è un uomo comune, un modesto impiegato che vive ad Algeri, con le sue abitudini e la sua vita ordinata. La sua maniera di vivere però è “assurda”, perché mentre lui
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di Dario Cattoretti
istintivamente lascia che il senso di quello che accade arrivi da solo, chi lo circonda è già sicuro di tutto, sa già che cosa significa quello che accade e ha ben chiaro come bisogna reagire e comportarsi. Sperando di non rovinarvi la trama vi voglio dire che quello che cattura l’attenzione del protagonista per tutta la storia è la stanza in cui si trova, la sigaretta che fuma, l’attimo che vive. Non hanno nessun significato le attese che gli altri hanno delle sue reazioni. Di fronte a un lutto non soffre perché il dolore se deve venire verrà da solo e non avrà nessuna ragione comunque per essere pubblico. Di fronte alla richiesta dell’amore si arresta perché, pur desiderando e cercando la persona che ha di fronte, non comprende il significato di quella parola, con le sue implicazioni che escono dal momento che sta vivendo e dal mondo concreto delle sue sensazioni ed emozioni, portandosi dietro quel carico di eternità che non riesce a trovare posto nei suoi pensieri. Il centro di tutto è il suo atteggiamento “assurdo”. Per capirci. Immaginatevi un uomo con un coltello in mano, che corre da solo verso un gruppo di mitragliatrici su Albert Camus una collina, deciso ad assaltarle. La contraddizione sta nella sproporzione fra le sue intenzioni e la realtà che lo attende. L’ “assurdo” sta fra le sue vere forze e lo scopo che egli si propone. Quello che Camus tenta di fare in questo libro è guardare dentro queste ferite che si aprono. Vuole vedere cosa succede vivendo con questa assurdità senza dimenticarla o nasconderla dentro spiegazioni o ragioni di un mondo familiare. Quello che cerca di fare è spogliare la vita dalle illusioni che potrebbe avere. A prescindere dal risultato finale, che ognuno deciderà con il proprio gusto personale, dovete ammettere che il tentativo è estremamente intrigante. Alla luce di tutto quello che abbiamo detto fin qui è interessante pensare a come Sisifo possa centrare con questa storia. Sisifo, famoso per la sua furbizia, era il fondatore e primo re della città di Corinto. Un giorno vide Zeus rapire la ninfa Egina, figlia del dio fluviale Asopo. La sua città era in una posizione invidiabile, ma scarseggiava l’acqua e gli abitanti erano costretti a lunghi viaggi per rifornirsi del prezioso liquido. Così quando Asopo chiese informazioni, Sisifo promise di rivelare il nome del rapitore in cambio di una sorgente di acqua fresca per la sua città. Asopo immediata-
TERZAPAGINA
Negli inferi fu condannato a spingere un enorme masso fino in cima ad una montagna, ma raggiunta la vetta, il masso rotolava a valle, rendendo il supplizio eterno. Cosa c’è di più assurdo che compiere continuamente un gesto sapendo che alla fine dovrà essere inevitabilmente ricompiuto dall’inizio senza portare mai a un cambiamento? Camus non sta parlando di disperazione, ma di rivolta cosciente, rivolta senza nessuno scopo, senza presunzione di fecondità. Nella sua idea ci sono solo due ragioni per essere tristi: ignorare e sperare, e il protagonista del Lo Straniero sa e non spera. Sa che tutto ciò
Il mito di Sisifo di Tiziano Vecellio mente lo accontentò dandogli la sorgente Pirene. Zeus, adirato, ordinò ad Ade, dio degli inferi, di mandare Thanatos, la morte, per condurre Sisifo nel suo regno. Sisifo lo accolse cordialmente, gli dette da bere e fattolo ubriacare lo legò e lo imprigionò. Così sulla terra nessuno più moriva. Sisifo, convinto della reazione degli dei, ordinò alla moglie Merope di non dar sepoltura al suo corpo e di gettarlo in mezzo alla piazza pubblica. Gli dei infatti mandarono Ares, dio della guerra, a liberare la Morte, che adirata tornò immediatamente a cercare Sisifo e lo condusse negli inferi. Lì Sisifo si lamentò dell’impudenza della moglie che non gli aveva concesso una degna sepoltura. Per spirito di giustizia Ade gli permise di ritornare nel mondo dei vivi per tre giorni, per punire la propria sposa, obbligandola ai riti funebri. Una volta tornato sulla terra, riassaporati i sapori, i profumi, visti quegli incantevoli scorci di mondo che ti tolgono il fiato, se mai avesse avuto altra intenzione, decise di non tornare più indietro. Così visse fino a tarda età, passeggiando in riva al mare, assaporando il mondo. Quando giunse la sua ora lo attendeva la punizione di Zeus.
Veduta di Algeri che conta sta su questa terra e tutto ciò che è eterno lo ripugna, sa che l’unico sincero legame tra se e il mondo è questa assurdità che nasce dalla contrapposizione di sé ai possibili ordini che vengono dati al mondo. E non spera, perché non sperare non significa disperare, perché solo la mancanza di speranza gli può concedere la possibilità di essere vivo nell’attimo esatto che sta vivendo, da nessun altra parte che qui e ora. Se provate a chiedere a Sisifo se ne è valsa la pena, avrete solo un’unica risposta convinta.
Musica
Cinema
I Cure hanno preso spunto da questo romanzo per la canzone Killing an Arab.
Del 1967 la versione cinematografica diretta da Luchino Visconti.
Nel 2001 il film Yazgı (Destino) del regista turco Zeki Demirkubuz.
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I Tuxedomoon per il brano The Stranger.
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+MODA&DESIGN
Con pinne, fucile ed occhialiÉsplash! di Alessandra Bassetti
É moda mare 2013!
alessandratabletroma@gmail.com
Del resto le regole base rimangono ogni anno le medesime: il reggiseno a fascia, è consigliato per chi ha un seno sodo e non troppo abbondante, il triangolo è un passe-par-tout, che si adatta ad ogni corporatura mettendo in evidenza le forme, il modello con la coppa rigida “push-up” è solitamente indicato per chi ha poco seno. Riguardo allo slip, il modello più gettonato rimane la brasiliana, ovviamente per chi vuole (e può) evidenziare il lato B, ma anche mutandine con fiocchetti laterali o senza, ton sur ton o che stacchi del tutto rispetto al reggiseno. L’estate 2013 segna anche il grande ritorno del costume intero. Sinonimo di eleganza, questo tipo di capo pretende un fisico proporzionato, anche non necessariamente snello. Solitamente l’intero è ritenuto un po’ serioso, destinato alle signore âgé, tuttavia gli stilisti però ne propongono anche una versione più modaiola, giovane e sensuale il trikini: chi di voi non ricorda la splendida Nicole Minnetti sfilare sulla passerella di Parah nel suo intero di color bianco.
Missoni
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prosegue a pag 35
Fisico
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aggio è finalmente arrivato, dopo un inverno piovoso ed una primavera pazzerella, lo si aspettava con una certa impazienza, anche perché maggio significa essere ad un passo dall’estate e con i primi caldi non so a voi cari lettori, ma a me viene voglia di pensare al mare e al costume… tranquilli, non mi riferisco alla famigerata “prova costume”, no non è mia intenzione stressarvi con questioni che del resto generalmente agitano noi donne sin dai primi di marzo (quindi ad oggi obsolete!), ma a qualcosa di molto più rilassante: alla moda che indosseremo sulle nostre spiagge. Iniziamo con il dire che la moda mare 2013 sarà all’insegna del retrò. Reggiseni a fascia e slip altissimi degni di una Sofia Loren anni 50’. Insomma, buone nuove: per una volta la moda va incontro alle curvy women che potranno nascondere la pancetta sotto mutandoni degni di Briget Jones. Altra tendenza emersa dalle passerelle è un richiamo alla moda Hippie ed ai favolosi anni’ 70. Pertanto, che flower power sia, con bikini che si arricchiscono di frange, perline e fantasie seventies. É chiaro, inoltre, che nell’estate 2013 regnerà incontrastato il colore, via libera alle fantasie: animalier, floreali, alle righine, ma anche alla tinta unita, ai colori pastello, ai fluo e tanto rosso nella sua tonalità più estiva: il corallo…insomma, si può dire che va di moda un po’ di tutto, sì il bello della prossima stagione è che saremo libere di dare sfogo alla nostra fantasia. Riguardo ai modelli, il mio personale consiglio è scegliere ciò che vi fa sentire maggiormente a vostro agio.
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+MODA&DESIGN
Con pinne, fucile ed occhialiÉsplash! É moda mare 2013!
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Alle 30enni invece consiglierei i costumi di Pin up Star, per l’estate 2013 Jerry Tommolini, ha pensato a modelli spiritosi e sensuali, il più riuscito il bikini a fascia con il pizzo, declinato nelle tonalità rosa o giallo fluo. Anche Celyn B, opera della talentuosa Elisabetta Franchi ha proposto una linea di costumi semplici ed essenziali ma molto graziosi, colori basici nero, rosa, bianco, impreziositi dal delizioso logo in piccoli brillantini. Eres Se avete 20 anni, beh sinceramente, non avete bisogno di consigli e potete mettervi qualsiasi cosa. Sarete sempre e comunque splendide, ma a buon conto credo che le ragazze di questa età (ma anche alle trentenni) sia particolarmente adatto il marchio Tezuk con il suo delizioso logo del cuore trafitto, modelli semplici declinati in tutti i colori e in ogni tessuto, dal sangallo, alla lycra fino al lurex. Da acquistare anche on-line sull’omonimo sito tezuk.it. Ah dimenticavo, nel dispensare i miei consigli non ho “badato a spese”, ovvero ho suggerito alcuni capi veramente costosi, lo so, si tratta di scelte di qualità, di tessuti preziosi, ma badate spesso si tratta di modelli continuativi, pertanto la cosa piacevole è che il capo non passa di moda, si tratta in buona sostanza di piccoli investimenti. Ad ogni modo, se le mie osservazioni non dovessero aver convinto …il vostro portafoglio, non disperate, ci sono validissime alternative low cost, e non mi riferisco semplicemente a Tezuk Calzedonia, o a H&M, che peraltro fanno capi deliziosi, in particolare il mio consiglio è di navigare su Asos.it dove troverete cose fantastiche a piccoli prezzi … Piuttosto, toglietemi una curiosità: voi quale costume indosserete?
Siti consigliati www.pin-stars.com www.tezuk.it www.jemenfous.it www.fisico.it www.eresparis.com www.missoni.com www.elisabettafranchi.it www.asos.it
Pin up star
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d ora qualche suggerimento in più, per fascia d’età… Alle Over 50 (e non solo, ma anche se siete una donna minimal chic) consiglio i costumi Eres. Una linea mare pensata per una donna che punta all’essenziale che ama linee nette e pulite, ma che nella sua semplicità raggiunge il massimo dell’eleganza. Questi costumi donano a tutte, anche alle meno snelle! Inoltre, sono capi che non temono il passare del tempo, non intendo riferirmi semplicemente alla qualità dei materiali, altissima, ma anche al fatto che si tratta di collezioni continuative e pertanto sempre attuali. La collezione 2013 ha una gamma si colori energica, color block ed in contrasto, sui toni del blu, del grigio e dell’arancio, gli interi sono splendidi. Alle 50enni (e non solo ma bene anche per le 40enni), il mio consiglio è la linea Fisico, opera della bella Cristina Ferrari, i suoi capi sono un must have per la donna che ama essere chic senza rinunciare alla propria sensualità. La collezione 2013 è semplicemente fantastica. Di un eleganza sofisticata, i costumi interi sono resi preziosi da pietre, ricami o da d rappeg g i, det t a g li che regalano al capo un tocco di sensualità. Anche i bikini sono splendidi, in colori pastello delicati, fluo per chi vuole osare, o con fantasie geometriche che ricordano maioliJe m’en fous che siciliane. Questa estate poi Fisico propone una linea di abiti particolarmente bella, da usare non solo in spiaggia, ma anche per un aperitivo o per una serata glamour, il best seller un fantastico un abito rosa tenue lungo fino ai piedi dal corpetto drappeggiato. Alle 40enni (ma non solo) consiglierei le creazioni Je m’en fous, opera dalla giovane e bella Giulia Zoppas, i suoi bikini sono adorati dalle donne dello spettacolo, Alessia Marcuzzi, la splendida Elena Santarelli, ma anche la blogger Chiara Ferragni le indossano. I modelli sono romantici e sensuali, mai volgari. Il capo più venduto è il bikini monospalla con ruches intorno al seno e sulla mutandina. E ancora Missoni, fantastica la linea mare 2013 un caleidoscopio di colori: dal giallo al turchese, dal verde al viola, i tessuti sono resi iridescenti dal lurex, i costumi valorizzati dalla geometria dei tagli. I vestiti di Missoni mare (caftani, tute, tuniche, shorts e molto altro) di quest’anno sono semplicemente splendidi. Del resto si sa, si tratta di capi senza tempo, fantasie sempre attuali che non passano di moda.
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SPORT
LÕimportanza dellÕattivit‡ fisica di Massimo Bartorello
L’
importanza dell’attivita’ fisica Nel presentare le varie opportunità che il Fitness sta offrendo nell’ultimo decennio non si puo’ sorvolare sul fatto che la tecnologia abbia fatto passi da gigante e che il raggiungimento degli obiettivi legati al benessere ed alla salute siano ormai alla portata di tutti e facilmente monitorabili. Gli studi medico-scientifici dimostrano che 30 minuti al giorno di attività fisica svolti con ritmi crescenti di intensità possono portare a benefici evidenti per la Salute della popolazione. Nonostante ciò l’inattività fisica sta diventando uno dei problemi più seri di Salute Pubblica. Il 39% dell’intera popolazione occidentale non svolge mai attivita’ fisica, il 21% raramente. Ne risulta che il 60% della popolazione è inattivo. Tale
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inattività dipende spesso da una scarsa motivazione e da strumenti inadeguati a fornire uno stile di vita più attivo. Nei Centri Wellness si possono dare risposte efficaci a questi bisogni aiutando le persone ad essere più attive creando in loro più consapevolezza sull’importanza del movimento e fornendo validi strumenti per guidarle nell’attività, sia indoor che outdoor. Quest’ultima precisazione è importante perché all’aperto (outdoor) il sistema di ventilazione cardiopolmonare cambia decisamente e l’interazione dell’atleta con gli agenti atmosferici puo’ condizionarne la prestazione ed il grado di allenamento raggiunto. Oggigiorno è possibile incoraggiare, tener traccia, monitorare e rivedere le attività dei praticanti il Fitness, utilizzando strumentazioni semplici ma complete per ottenere uno stile di vita più attivo e salutare, modificando positivamente le abitudini con risultati duraturi. La tecnologia tiene perfettamente in considerazione la necessità di memorizzare
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e tener quindi traccia di tutti i tipi di attività fisica svolta, di fissare obiettivi personalizzati basati su parametri individuali e di monitorare e motivare il cliente con un ulteriore vantaggio di poterlo fare anche “in remoto” ad esempio tramite una Mywellness Key. É però assolutamente necessario non dimenticarsi che il nuovo concetto di Life Coaching che ultimamente sta imperversando nel mercato del Fitness, si aggancia a quello di Personal Training e di Personal Coaching. Questo non può staccarsi da alcuni aspetti psicologici quanto mai importanti. Nel rapporto tra allenatore ed atleta o tra istruttore ed allievo risulta quindi fondamentale esercitare e sviluppare empatia condividendo ogni aspetto affettivo ed esperienziale del proprio sé corporeo e soprattutto, ancor prima, del proprio sé psichico. Lo sviluppo di questo aspetto aiuta sicuramente ad accrescere la motivazione passando attraverso il proprio sentire che si fonde con l’altrui sentire e si rafforza ancora di più. Nel mondo del Fitness ritroviamo alcune attività assolutamente in linea con questo principio: Prima del corpo la mente. e con la mente il corpo. Prendiamo ad esempio lo Spinning che ha subìto nel tempo molti cambiamenti di Gestione del Marchio con una varietà di tecniche di allenamento che lo hanno portato un po’ lontano da quella che era la sua vera natura. Trovare la motivazione all’interno di una stanza buia con della musica in grado di scuotere i sensi e ravvivare l’anima…ed il corpo…la pedalata a ritmo con la musica...per chi dispone di senso ritmico…e se no non fa nulla…l’importante è percepire prima e capire poi i propri limiti…sfiorarli…toccarli e superarli…. emo-zionandosi con la musica…una musica scelta con cura…che rappresenti perfettamente il momento che si vive…l’ambiente che si vuole immaginare….il mare o la montagna….la salita o il falsopiano… Tutto diventa possibile. Ecco! La condivisione in gruppo di questi aspetti rappresenta la vera essenza dello Spinning, ma anche dello Striding o di qualunque attività fisica che venga proposta con questo principio, e cioè quello di renderla assolutamente alla portata di tutti, dalla casalinga al ciclista professionista: tutti possono di volta in volta dare di più e raggiungere la vetta della
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Correlata alla motivazione psichica
Dott. Prof. Massimo Bartorello Laureato in Scienze Motorie presso SUISM TORINO Assistente e Supplente di Psicologia Sportiva per la Dott.ssa Angela Ramello presso Isef e Suism TORINO fino al A.A.2007 Wellness Coach e Responsabile Villaggio Sportivo Eschilo 1 SSD arl 00125 AXA Roma
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loro montagna da scalare! Si tratta solo e soltanto di pedalare ritmizzando la propria fatica contornandola di emozioni (che rappresentano l’aspetto qualitativo, ma non per questo meno superficiale, dell’affettività), di ritornare ad un’attività che tutti, da bambini, abbiamo sperimentato… e di farlo con un entusiasmo particolare che solo il ”fanciullino” che dimora dentro di noi è in grado di esprimere. Faticare con il sorriso coinvolgendo tutto il nostro corpo ed i nostri pensieri fatti di slancio e di propensione a migliorarci…pedalata dopo pedalata….metro per metro…anche se la nostra bike è ferma, ma la nostra mente no. E questo è il vero significato dello Sport, dove migliorarsi significa innalzarsi al di sopra delle parti, della vittoria o della sconfitta….vincere le proprie paure e superare i propri limiti per aff rontare sempre a testa alta le vicissitudini della vita. Percepirsi capaci di tutto ciò significa aumentare la propria Autostima ed accrescere la percezione della propria Immagine Corporea sviluppando unitamente “sé psichico” e “sé corporeo”. In forma dunque….. con la testa e con il corpo, con il corpo e con la testa!! Senza dimenticarci mai dei nostri limiti e delle nostre possibilità che dobbiamo costantemente rivalutare con l’aiuto del Nostro Trainer.
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scadenzario fiscale
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Anna Maria De Calisti commercialista Marta Montini consulente del lavoro o Studio De Calisti A.M. e Montini M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Maggio 2013. Il detto popolare del mese è “Maggio vai adagio” ma per le scadenze fiscali risulta difficile rallentare i pagamenti dovuti .
Si rammenta ai lettori che entro la scadenza del 31 maggio ( salvo proroga), i contribuenti devono consegnare ad un Caf autorizzato sia il Mod.730/2013 che il 730-1 per la scelta della destinazione dell’8 e/o 5 per mille.
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Con la scadenza del 27 maggio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.
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Lo Studio informa che i Ruoli degli Agenti e Rappresentanti di commercio e degli Agenti Immobiliari sono stati soppressi pertanto entro il 12 maggio 2013 le imprese/ditte individuali che svolgono le attività in oggetto DEVONO aggiornare la “Posizione RI/ REA” per richiedere il passaggio dei dati contenuti nell’ex Ruolo al RI/REA per ciascuna sede o unità locale dell’impresa pena l’inibizione della continuazione dell’attività. Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 maggio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 maggio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile e trimestrale ( Gennaio, Febbraio, Marzo 2013) dovranno effettuare il versamento. In riferimento ai Titolari di Partita Iva iscritti nell’albo Artigiani o Commercianti, la scadenza del 16 maggio prevede sia i contributi INPS relativi al 1° trim. 2013 che la 2° Rata INAIL del premio anno 2012 – 2013 ( per coloro che hanno deciso di rateizzare). Entro il 16 maggio sia il dipendente che il pensionato devono consegnare al proprio datore di lavoro o ente pensionistico il Mod. 730/2013 e la busta contenente il 730-1 per la scelta dell’ 8 e/o 5 per mille. Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 17 aprile 2013), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 maggio.
In qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati ISEE, RED, Detrazioni ecc. Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per eventuali prenotazioni riguardo il 730. Studio De Calisti Anna Maria Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it
Numeri utili per le emergenze AMBULANZA CARABINIERI sede di ostia SEDE DI ACILIA SEDE DI CASALPALOCCO POLIZIA SEDE DI OSTIA FAX MAIL
seg13.polizialocale@comune.roma.it
VIGILI DEL FUOCO SEDE DI OSTIA
115 06 5601960
CENTRO ANTIVELENI POLICLINICO GEMELLI POLICLINICO UMBERTO I BAMBIN GESU’ ROMA CAPITALE
06 3054343 06 490663 06 68592763 06 06 06
ACEA Acqua da fisso o nel distretto da cellulare o fuori distretto
800 130 331 06 45408123
ACEA Luce da fisso o nel distretto da cellulare o fuori distretto
800 130 336 06 45400396
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POLIZIA MUNICIP. DI OSTIA
118 112 06 56308127 06 52350109 06 5053553 113 06 5636011 06 67696250 -51 06 67696228
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SOCIALE 10A
Sovraindebitamento: Campagna di assistenza al cittadino a cura del Movimento in Difesa del Cittadino Ai sensi del secondo comma dell’art. 6 della legge n. 3/2012: […] Per sovraindebitamento si intende una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni.
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n fenomeno in continuo aumento anche grazie alla crisi economica che stiamo vivendo, al quale MDC ha deciso di rispondere in modo concreto ed efficace. Dopo l’esperimento dello sportello MDC di Pistoia, e diventato in breve tempo uno dei punti di riferimento regionali per persone in gravi difficoltà economiche, MDC ha deciso di estendere la consulenza e l’assistenza in questo delicato settore a tutto il territorio nazionale, attraverso la presenza di esperti ai quali potersi rivolgere. Grazie alla legge n.3 del 27 gennaio 2012, le famiglie e le piccole imprese hanno uno strumento giudiziario per cercare di risolvere le situazioni di sovraindebitamento causate da diversi fattori, non ultima la necessità di far fronte, in un momento di crisi come questo, alle spese di ogni giorno, incappando in ‘facili’ soluzioni utilizzando forme di finanziamento ammontando debiti sulle loro spalle. È in particolare il decreto 179 del 12 a dare una grande possibilità al consumatore in stato di sovraindebitamento che può depositare la proposta di un piano per la ristrutturazione dei debiti presso il Tribunale del luogo ove ha la residenza. Una volta che il giudice avrà verificato la fattibilità del piano e la rispondenza con i requisiti richiesti dalla legge omologherà il piano che sarà obbligatorio per tutti i creditori. MDC Roma 10 ha aderito alla campagna lanciata da MDC nazionale, ed è presente sul territorio del Municipio X (ex XIII) per fornire tutte indicazioni utili per prevenire anche questa forma di abuso e speculazione del disagio collettivo, fornendo al cittadino tutta l’assistenza di cui necessita. É possibile consultare lo spazio dedicato al sovraindebitamento sul sito www.sportelloroma10.it nella sezione Progetti e Campagne.
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Di seguito gli sportelli MDC attivi che offrono consulenza su il sovraindebitamento: Scopri le città dove sono presenti i nostri sportelli: • Pistoia: Via Puccini, 42 – martedì e mercoledì dalle 15,30 alle 18,30 – sabato dalle 10,00 alle 13,00 -Tel: 0573 26682 – pistoia@ mdc.it • Lazio: Via della Venezia Giulia, 69 – martedì dalle 17 alle 19 – Tel 06 4881891- Cell 340.7235862-lazio@mdc.it • Sportello Roma 10: Via del Lido, 78 (Ostia Lido) – Tel: 06 92948683 – Cell: 392.2329237 –sportelloroma13@mdc.it • Perugia: Via della Viola, 1 – mercoledì e venerdì dalle 15,30 alle 17,30 – Tel: 075 5720483 -perugia@mdc.it • Pescara: Viale Marconi, 131 – Tel: 085 4152645 pescara@mdc.it • Ortona: Via Cavour, 52 -dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.30 – Tel: 085 2190217 –mdcortona@libero.it • Castel San Giorgio (Salerno): Corso Garibaldi 22/b – Tel: 081 951922 - cell.3880476605-3388538559
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi a: MDC _ ROMA _ Municipio 10 Sportello Roma 10 Diego Recino Via del Lido, 78 (Ostia Lido) Chiamare per appuntamento o informazioni Cell: 392.2329237 - Tel: 06 92948683 fax: 06 56320736 sportelloroma10@mdc.it