Tablet Roma Aprile 2015

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Eur Studio S.O.FI.S (Via Duccio di Buoninsegna, 82) TEL : 06/5035788 Centro Salus (Via di Casalpalocco, 126) TEL: 06/50915305 Hai bisogno di fare una Risonanza Magnetica, ma hai problemi di claustrofobia? PRESSO LA SEDE DI ACILIA NUOVA STANZA RMN ANTI-CLAUSTROFOBIA Lo Studio Ronconi ha voluto creare, presso la sua nuova struttura di Acilia, un reparto di Risonanza Magnetica Nucleare dotato di una stanza anti-claustrofobia. L’ambiente in cui è stato collocato il macchinario è spazioso e luminoso grazie alla presenza di due ampie finestre. La Scelta di strutturare l’ambiente secondo determinate caratteristiche è stata fatta per offrire un servizio che unisca alla precisione e all’accuratezza di un macchinario ad alta intensità di campo magnetico, un ambiente gradevole che possa agevolare lo svolgimento dell’esame anche in pazienti che soffrono la permanenza in spazi chiusi. LA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE È CONVENZIONATA CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E LE PRINCIPALI ASSICURAZIONI Per prenotare l’esame: 06-- 5250612 SEDE DI ACILIA Via Francesco Saverio Altamura,44

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TABLET ANNO 3 NO 27 APRILE 2015 SOMMARIO

ROMA

PRIMO PIANO 7-9

TENDENZE 26-39

CUCINA 14-19

SALUTE 40-46

CULTURA 21-25

SERVIZI 48-61

attualità

slow food - ricette - curiosità

storie - libri - musica - tecnologia

eventi - moda - feste

estetica - benessere - medicina

scuola - fisco - diritti

E TROVAR CI PUOI NELAND! A CI

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Tablet Roma è partner della Città dei Mestieri e delle Professioni e dell’Associazione Musicale Corelli Roma - Municipio X°

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[Editoriale] EXPOniamoci!

Ecco. Finalmente ci siamo. Tra pochi giorni si aprirà il sipario di una delle più grandi manifestazioni planetarie che, assieme a olimpiadi e mondiali di calcio costituiscono la punta più avanzata degli eventi in grado di spostare l’ago della bilancia (del prestigio e del turismo) verso il Paese che li ospita. Si è fatto un gran parlare dell’Expo 2015 di Milano, ma proprio adesso che siamo in dirittura d’arrivo, nutriamo davvero la convinzione che “l’italica creatività” riesca a colmare il gap storico di mentalità con l’opposta “teutonica concretezza”, magari anche con la consegna dei padiglioni costruiti a tempi record, solo un’ora prima dell’inaugurazione del 1° maggio, e non senza polemiche quanto alla presenza d’infiltrazioni illegali, cui il governo ha tentato di porre rimedio in extremis, con la nomina del magistrato Raffaele Cantone a supervisor dei cantieri all’opera, e già al vertice dell’Autorità anticorruzione (ANAC) per la trasparenza e la vigilanza sui contratti pubblici. Ma facciamo un passo indietro nella storia e vediamo in sintesi che cosa sono le Esposizioni Universali. Sono fiere commerciali e momenti di scambio di conoscenze, innovazioni e sapere scientifico tra le Nazioni. Nascono spontaneamente in Francia, dopo la fine della rivoluzione francese, alla fine del XVIII secolo, con l’intento di dare l’immagine di progressi commerciali e tecnologici seguiti alla caduta della monarchia. Ma, la prima esposizione universale, ufficialmente riconosciuta, è quella che si tiene a Londra, nel 1851. Ed è proprio a partire dall’edizione londinese che ogni Expo lascerà un segno nella città ospitante, con strutture e opere d’arte costruite appositamente per l’evento ma che poi rimarranno in eredità alla città per gli anni a venire. La testimonianza di quella prima edizione, è proprio l’imponente costruzione del Crystal Palace, all’interno di Hyde Park, luogo deputato ad ospitare gli espositori. Con le successive edizioni rimasero immortali la Tour Eiffel, costruita per l’Expo di Parigi del 1889 - cento anni dopo la rivoluzione - ma anche il traforo del Sempione per l’Expo di Milano del 1906, che aveva proprio come tema principale il trasporto, rimase opera storica ampiamente utilizzata nei tempi successivi. L’industrializzazione in Europa orientava le prime edizioni dell’Expo all’industria e ai manufatti, ed i padiglioni dei Paesi espositori riprendevano prevalentemente questo filo conduttore, magari affiancato dall’immancabile tematica dell’agricoltura. Il susseguirsi di manifestazioni fieristiche, anche in contemporanea, o con cadenza ridotta nel tempo e fuori da regole certe e condivise, portarono trenta Paesi a consorziarsi nel 1928 a Parigi con l’istituzione del BIE (Bureau International des Espositions) che pianificava le esposizioni universali con svolgimento quinquennale e diversificava i ruoli con la esposizioni internazionali delle quali determinava anche la durata massima in 3 mesi. Oggi i Paesi sottoscrittori del BIE sono ben 154. ULTIME ESPOSIZIONI Anno Expo

Città ospitante

Paese ospitante

Paesi partecipanti

Numero visitatori

1992

Sintesi del tema trattato Colombo. Il mare

Genova

Italia

54

1.700.000

1993

Via dello sviluppo

Daejeon

Giappone

108

14.000.000

1998

Oceani e futuro

Lisbona

Portogallo

146

10.000.000

2000

Natura tecnologia

Hannover

Germania

155

18.000.000

2005

Saggezza natura

Aichi

Giappone

121

22.000.000

2008

Acqua e sviluppo

Saragozza

Spagna

106

5.600.000

2010

Vivibilità in città

Shangai

Cina

180

73.000.000

2012

Oceani vivono

Yeosu

Corea Sud

106

14.000.000

2015

Nutrire il pianeta

Milano

Italia

144

29.000.000*

* previsti

Prima del secondo conflitto mondiale, per dare lustro e visibilità all’Italia, l’Italia fascista individuò per l’Expo del 1942 la città eterna quale ospitante la manifestazione universale, ma la guerra, scoppiata due anni prima, non consentì di portare a termine il progetto che prevedeva anche la costruzione di un intero quartiere, quello dell’EUR, sul modello della città ideale. Ma tornando a questa edizione dell’Expo, il tema trattato “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è molto delicato ma in piena sintonia con le domande che si pone l’intera umanità per sfamare il pianeta negli anni a venire, a cominciare dall’agricoltura intensiva e dagli OGM. L’eccellenza italiana nell’enogastronomia aiuterà a dare anche delle dritte di qualità. Ma Milano avrà un’attenzione particolare anche verso la sostenibilità ambientale, strettamente correlata all’alimentazione di adulti e bambini, con certezze di consumare cibo sano. Porrà l’accento su un’alimentazione per tutti con l’intento di eliminare dal pianeta fame, sete, mortalità infantile e malnutrizione. Metterà in campo le conoscenze della tecnologia e della ricerca scientifica per sviluppare la diffusione di una corretta alimentazione, dell’acqua e di congrui stili di vita, volti alla migliore realizzazione di benessere e salute per il genere umano. Quanto all’architettura, chi è riuscito a sbirciare tra i cantieri a lavoro e la documentazione progettuale, assicura che alcuni padiglioni dei più grandi architetti ed ingegneri viventi, realizzati dalle maestranze a tempo di record, sono di una bellezza disarmante che, siamo certi, lascerà senza parole i 29 milioni di visitatori previsti, provenienti dai 144 Paesi che hanno aderito alla grande Esposizione Universale del 2015. il Direttore Stefano Quagliozzi

TABLET Roma. Periodico a distribuzione gratuita iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012

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É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da TabletEdizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.

La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 9 Aprile 2015

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[Primo piano] di Ambra Di Chio

Silvia Boccato

AQVA ET MATER: QUANDO LA FOTOGRAFIA INCONTRA IL MONDO ACQUATICO Al via la mostra fotografica di Slvia Boccato Le donne e l’acqua: stop ai soprusi “AQVA ET MATER, acqua linfa di Madre Terra contro ogni forma di abuso” è il nome della nuova mostra di Silvia Boccato, un’artista free lance specializzata in fotografia in ambienti acquatici. L’esposizione sarà ospitata dal 10 al 22 aprile alla Città dell’Altra Economia. Come suggerisce il titolo stesso, questo progetto fotografico nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di contrastare due tipi di abusi: quelli perpetuati dal genere umano nei confronti dell’acqua e quelli compiuti dagli uomini a danno dell’universo femminile. Tra tutte le risorse naturali, l’acqua è quella che viene maggiormente inquinata e sfruttata e sono numerose le zone della terra in cui questo bene essenziale scarseggia. Un problema che è stato recentemente portato all’attenzione pubblica anche da Papa Francesco, nel corso dell’omelia che ha pronunciato il 22 marzo scorso in occasione della giornata mondiale dell’acqua: “L’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità. Incoraggio pertanto la Comunità internazionale a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza”. foto di Gabriele Peja

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Inoltre, la scarsità di acqua appare come uno degli elementi scatenanti dell’aumento della violenza sulle donne. Come si spiega questa correlazione? Secondo un rapporto del 2011 di Amnesty International, in molti paesi del mondo le donne percorrono ogni giorno lunghi tragitti a piedi per procurare l’acqua per il loro nucleo familiare, divenendo così facili prede di soprusi da parte dell’altro sesso. Il progetto fotografico “AQVA ET MATER” racchiude una preghiera di speranza anche per le donne affinché non siano più vittime di violenza. Spostando l’attenzione al nostro paese, secondo una recente ricerca condotta da Eures, dal 2000 ad oggi oltre 330 donne sono state uccise dai loro compagni soltanto perché li avevano lasciati. In particolare, nel 2013 è stata registrata la più alta percentuale di femminicidi nel nostro Paese con 179 casi di donne uccise, vale a dire circa una vittima ogni due giorni. Si tratta di cifre agghiaccianti che hanno richiesto l’elaborazione di norme e documenti specifici, sia a livello nazionale che europeo. In quello stesso anno, il Consiglio d’Europa ha ratificato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Inoltre, nel 2013 in Italia è entrato in vigore il Decreto Legge n. 93 contenente “Nuove norme per il contrasto della violenza di genere che hanno l’obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime”. Inaugurazione della mostra L’esposizione fotografica “AQVA ET MATER” aprirà ufficialmente le sue porte al pubblico venerdì 10 aprile, alle ore 18, presso la Città dell’Altra Economia. All’inaugurazione interverrà in veste di madrina d’eccezione Maria Stella Giorlandino, presidente di Artemisia Onlus, un’associazione che è stata costituita con l’intento di tutelare le donne che portano avanti gravidanze a rischio. Sarà inoltre presente l’attrice Miriam Galanti che è divenuta testimonial contro la violenza sulle donne prestando il suo volto al cortometraggio “Metamorfosi”. Nel corso della stessa giornata del 10 aprile, si svolgerà un convegno dedicato a questo progetto che è stato promosso dall’’associazione culturale artePerOGGI in collaborazione con la LUNID - Libera Università dei Diritti Umani. In questo caso, l’appuntamento è dalle ore 9.30 alle 14.00 presso la Sala delle Bandiere - Ufficio per l’Italia Parlamento Europeo in via IV Novembre, 149.

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foto di Miriam Galanti

Quest’incontro pubblico, moderato da Gianni Lattanzio - segretario nazionale Ambientevivo, vedrà la partecipazione di numerosi ospiti illustri tra cui: l’onorevole Silvia Costa - presidente della commissione cultura al Parlamento europeo, Paola Gabbrielli - presidente “Tavolo Interreligioso di Roma”, Piera Lisa di Felice - direttore della Riserva naturale “Sorgenti del Pescara” e Giovanna Barzanò - dirigente tecnico MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Il 22 aprile, in concomitanza con la conclusione della mostra, la Città dell’Altra Economia ospiterà alle ore 18 un evento dedicato alla giornata mondiale della Terra a cui parteciperanno sia autorità istituzionali che i referenti dell’agricoltura biologica e del commercio equo e solidale.

Il percorso espositivo tra natura e mitologia

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Il percorso espositivo si sviluppa attraverso 22 rappresentazioni subacquee, dove la donna e l’elemento naturale dell’acqua giocano il ruolo da protagonista. Il legame dell’uomo con l’acqua affonda le sue radici nella mitologia. Nell’antica Roma, le ninfe erano considerate padrone delle sorgenti e venivano celebrate il 13 ottobre con la ricorrenza di Fontanilia. Per non parlare del fatto che nei miti celtici, le fate delle sorgenti custodivano il potere di guarire gli uomini con le loro acque. Il preciso richiamo alla mitologia nelle opere di Silvia Boccato è stato messo in evidenza da Marco Tonelli, nel testo “La rinascita di Ofelia”: “A conferma che la foto non riproduce il reale ma lo inventa di sana pi-

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anta, come accade negli scatti di queste apparizioni subacquee. Natura, donna, arte, bellezza, mitologia le fa tutte sue come ha fatto sue queste Ninfe del nostro tempo, testimoniando di come al di là, al di sotto di quel sottile limite che separa aria e profondità subacquea, il mondo anziché rovesciarsi come nel fondo del pozzo o al di là dello specchio di Alice, diventa perfetto e originario, incorrotto e prossimo all’eternità, un’eternità ideale che fluttua e seduce. Identificando una o più Ninfe contemporanee con una sorgente italiana ben precisa (Giardino di Ninfa, Fonti del Clitunno, Sorgenti del Pescara, Sorgente San Giorgio a Liri, Sorgente del Chidro, Sorgente Santa Susanna, Sorgenti della Florida). In queste fotografie l’allusione mitologica prende corpo, si fa presenza reale, si anima secondo gli innumerevoli volteggi delle vesti o i passi di una danza acquatica, mentre le Ninfe ci fissano col loro sguardo ammaliante prendendosi cura del loro mondo, accarezzando filari di alghe, scale di legno semisommerse, ciottoli di fiume, rami sospesi in acqua, come rapite nel loro incanto.” L’acqua è madre e generatrice di vita, come viene chiarito dalle parole della sociologa Antoinette Foque: “Il primo luogo circostante, il primo ambiente naturale e culturale, fisiologico e mentale, carnale e verbale. E’ il primo mondo che accoglie (o rifiuta), in cui si forma, si crea, cresce l’essere umano”. Non a caso, l’immagine che è stata eletta come simbolo di questa mostra è “Madre, Porta del cielo”, che è stata scattata alla sorgente d’acqua dolce Santa Susanna, a Rieti.


Silvia Boccato: dall’amore per la natura a quello per la fotografia

Data e luogo: la mostra “AQVA ET MATER, acqua linfa di Madre Terra contro ogni forma di abuso” si svolgerà dal 10 al 22 aprile alla Città dell’Altra Economia - Largo Dino Frisullo - Ex mattatoio Testaccio. L’inaugurazione avrà luogo venerdì 10 aprile alle ore 18. Ingresso: libero (giorno di chiusura il lunedì)

Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’Associazione Culturale artePerOGGI info@arteperoggi.it , www.arteperoggi.it

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Come abbiamo visto, l’acqua è un elemento ricorrente negli scatti di Silvia Boccato. Una passione questa che le ha fatto conquistare il titolo di Campionessa del mondo ed italiana di fotografia subacquea della Federazione italiana. Professore di educazione fisica, in questi ultimi anni Silvia ha partecipato a numerose competizioni agonistiche di fotografia subacquea, dove ha scalato i vertici più alti. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto molti riconoscimenti nell’ambito dei più importanti concorsi internazionali, tra cui: il Moscow International Photo Festival “Golden Dolphin” (Russia) dove ha raggiunto il podio per tre anni consecutivi, l’International Photographic Competition dell’Underwater Photography Society di Los Angeles, la XXX Mostra Internazionale “Città di Faenza”, la Fete de L’image Sous-Marine di Strasbourg (Francia), il Marmara International Festival di Istanbul (Turchia), il Festival International du Film Marititime di Toulon (Francia), il Concorso internazionale “Hello Water” di Bolzano, il Festisub Festival de l’image Sous- marine in Svizzera ed il Gran Premio FIPSAS di Fotografia Subacquea. In modo particolare, grazie alle sue fotografie si è aggiudicata sia gli ambiti Plongeur d’Or e de Bronze alla 35° edizione del Festival Mondial de L’Images Sous Marine di Antibes in Francia che la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Fotografia subacquea Bodrum 2011.

L’amore per la natura l’ha portata a frequentare il Corso di Laurea in Scienze Naturali all’Università “La Sapienza” di Roma ed è proprio a questo tema ha dedicato la mostra “Vince la natura conoscere per proteggere” presso “PARK LIFE – l’Italia che meraviglia” - BIG BLU 2009, Rassegna Imago Graffiti & Fotoroma. I suoi lavori hanno ricevuto molti apprezzamenti dalla stampa di settore ed in particolare i suoi reportage dedicati ai temi dello sport e del viaggio sono apparsi sulle seguenti testate: Mediterraneo, Sub, Il Subacqueo e FareVela (dove nel 2008 ha curato la rubrica “Sott’acqua”). Informazioni utili:

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Al via la Mostra e i concerti “Angeli in musica” de “L’Arte della Ceramica Mileto” di Cristina Ippoliti Al via la Mostra e i concerti “Angeli in musica” , un’esposizione oggettistica e musicale, dedicata all’arte a tematica sacra e musicale realizzata da Agatina Librando Mileto.e che potrete visitare fino al 10 Maggio, presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, in piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9. Un’occasione unica per un’esperienza legata al manufatto e all’artigianato italiano, immersi in una tradizione secolare, che risale addirittura ai primi anni del Settecento, con la scoperta della porcellana in Europa. Tutta l’esperienza di una vita, quella di Agatina Librando Mileto (Roma, 1931), che ancora, con pazienza e con amore, decora lei stessa la porcellana, per darle vita e far viaggiare la nostra immaginazione. L’autrice ha appreso la tecnica dell’Artigianato del “terzo fuoco, o piccolo fuoco” negli Anni ’50 a Copenaghen, presso la Manifattura della Porcellana Reale, tecnica che ha poi esportato nel suo laboratorio romano. La mostra è interamente dedicata alla valorizzazione di tale arte, nella quale si nascondono una serie di raffinate capacità tecnico-manuali e di altrettanto esclusive potenzialità estetico-espressive. Conoscenza della tradizione, fantasia, passione, gusto, creatività, sentimento: ecco la ricetta delle opere del laboratorio Mileto. Protagonisti indiscussi saranno le porcellane a forma di uovo, raffiguranti gli angeli musicanti ispirati agli Angeli dipinti dal Beato Angelico per il Tabernacolo dei Linaioli. Dodici preziose opere, frutto di anni di ricerca di un’artista che ha dedicato l’intera esistenza alla creazione di manufatti di pregio. La scelta dell’uovo, oggetto di culto della produzione miniaturizzata in porcellana, simbolo di vita e di perfezione, rappresenta per la produzione firmata Mileto il privilegio di esprimere il proprio raffinatissimo patrimonio di conoscenze iconografiche. Antichissime le origini della devozione per la forma perfetta, senza spigoli, dell’uovo, la cui superficie offre a chi si accinge a usarlo come “pagina bianca”

un’infinità di inedite opportunità espressive, come la scrittura circolare, e poi l’immagine senza bordi definiti, e ancora la pittura a tutto tondo, fuori dallo spazio e dal tempo e dalle costrizioni angolari. Rinascita della natura, trionfo della primavera, richiamo agli antichissimi riti collegati al ciclo eterno della fecondità, tutto ciò unito alla trentennale esperienza de “L’Arte della Ceramica Mileto”. Le uova di porcellana sono realizzate, come abbiamo anticipato, con preziose cerniere metalliche, e arricchite da sapienti pitture di fiori, di paesaggi, di animali e di immagini sacre straordinarie per finezza e per abilità esecutiva. Modernissime icone della contemporaneità, eppure allo stesso tempo cariche di antichi significati ancestrali. Alla pluriennale esperienza della Maestra Agatina si aggiungono la perizia e l’abilità tecnica delle figlie Anna Aloisa e Francesca. Il loro contributo consente l’affermarsi di un modo di fare ceramica personale e suggestivo, che si esprime nella creazione di forme di veri oggetti d’arte dotati dell’eterno fascino connesso al prodotto unico e originale. Nell’ambito della Mostra “Angeli in Musica”, il prossimo appuntamento musicale che si terrà all’interno dell’Auditorium del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, sarà Mercoledì 15 Aprile alle 18, con l’esibizione del Coro femminile EOS, diretto da Fabrizio Barchi; mentre l’ultimo incontro ci sarà Sabato 25 Aprile alle 11,30, con il Coro di voci bianche InCanto, accompagnato al piano da Enrica Petroselli e diretto da Costantino Savelloni. Il laboratorio artigiano L’Arte della Ceramica, promotore di questi eventi, vi aspetta tutti i giorni in Via Eschilo 191/44. Per informazioni telefonare ai numeri 0650914132 - 3385072716. Ingresso alla Mostra e i concerti “Angeli in musica”, presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, in piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9/A, al costo di 5 euro.


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Parola d’ordine DIVERTIMENTO L’estate incombe e con lei anche il fatidico ultimo suono della campanella. Le scuole finiscono! Tutti a casa è tempo di vacanze! Di contro nel mondo dei grandi non c’è ultimo giorno il lavoro continua e si presenta l’annoso problema dei bambini a casa. L’Aris Sporting Village mette a disposizione del centro estivo abbondanti zone verdi che si compongono di un campo da calcetto, uno da beach tennis, un ampio spazio gioco con gazebo, tavoli e sedie. Ma il Punto di forza e di grande divertimento è la piscina esterna con uno spazio riservato solo per loro Le giornate verranno caratterizzate dal gioco lo sport e l’apprendimento, il tutto tra un bagno e un altro in piscina, sotto la supervisione attenta dell’intero team di istruttori/animatori. Il pranzo sarà composto con tutti gli elementi fondamentali per poter essere chiamato tale (primo, secondo, contorno, frutta, acqua) e verrà servito dai nostri operatori in uno spazio comune adibito a mensa dove i bambini mangeranno tutti insieme. Il servizio catering è fornito da azienda certificata e autorizzata. L’idea e lo spirito del centro estivo è quella dell’aggregazione e l’implementazione dei rapporti tra i bambini , insegnare con il sorriso per farli apprendere giocando. Pertanto è vietato portare console Nintendo e apparecchiature elettroniche varie che isolano i ragazzi creando un effetto controproducente rispetto alle intenzioni del campus. La giornata inizia dalle 7:00 per i più mattinieri e finisce alle 19:00 A fine giornata sarà difficile portarli via… statene sicuri!!


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U.M. 2001 -Assistenza Plurimarche -Centro gomme -Installazione ganci auto -Installazione antifurti meta e satellitari -Impianti gpl U.M. 2001 Soc. Artigianale ARL 00125 Roma, via Eschilo 191, Axa Palocco tel 06.50917550 fax 06.50917494 sito web.tiscali.it/um2001 mail socum@tiscali.it


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Lo faccio in casa

di Massimo Gallus

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per La Rosa del Dessert

L’impasto nero diventa scenografico. Non avevate ancora visto un panino nero o la pizza nera? Eppure ecco spuntare dal banco del pane di molti super e ipermercati diverse sfumature di grigio che fanno già tendenza ! Così come dal fornaio e nelle migliori bakery cresce l’interesse per le farine miscelate con il carbone e con cereali. La popolare pizza bianca, condita con olio d’oliva e sale grosso, lascia il posto al grigio scuro, in virtù della farina utilizzata derivante dal legno, una sorta di carbone vegetale che renderebbe il prodotto più digeribile e utile a tenere sotto controllo il colesterolo e rendere regolare il transito intestinale. Forse rimarrete delusi (o forse sollevati!), ma il carbone è assolutamente inodore ed insapore, ma l’effetto scenografico è sorprendente e anche le indubbie proprietà benefiche. Il”Il carbone vegetale attivato” viene utilizzato sia come colorante alimentare (autorizzato dalla normativa UE e sicuro) sia come integratore efficace nel trattamento di disturbi intestinali quali, meteorismo, flatulenza, aerofagia, gonfiore addominale, dispepsia, gastrite, reflusso e acidità di stomaco, diarrea e stitichezza, colite nervosa, intossicazione. Queste proprietà derivano dal fatto che il carbone vegetale attivato, una volta ingerito, transitando nel tratto gastro-intestinale svolge un “effetto trappola” imprigionando ioni e molecole idrosolubili e gas intestinali, aria presente a livello dello stomaco e in parte dell`intestino.

Ricetta Ingredienti •

250 gr di farina

5 gr di carbone vegetale

mezzo cubetto di lievito di birra

sale

tre cucchiai di olio extravergine di oliva

200 ml di acqua tiepida

un cucchiaino di zucchero

Preparo la farina con il sale in una ciotola, aggiungo il carbone vegetale. Miscelo la farina con il carbone, sciolgo nell’acqua tiepida il lievito e lo zucchero e aggiungo alla farina impastando. Quando tutta l’acqua è assorbita, passo sul piano e impasto aggiungendo altra farina, se necessario. Rimetto nella ciotola a lievitare in forno spento per circa un’ora e mezza. Dopo questa prima lievitazione, ammasso di nuovo l’impasto, copro una teglia con la carta forno e stendo con le mani l’impasto. Potete aggiungere un po’ di olio sopra, io ho informato così nel forno preriscaldato a 200 gradi per 15 minuti.

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Il carbone vegetale detto anche carbone attivo o carbone vegetale attivato non è altro che classico carbone proveniente da specie differenti di legno di betulla, pioppo e salice che viene sottoposto a combustione in assenza di ossigeno e successivamente trattato affinché la sua superficie assuma un aspetto poroso e una consistenza leggera, in grado di aumentarne la capacità adsorbenti. Gli impasti cui viene aggiunto il carbone vegetale (15 g circa per ogni kg di farina) non solo sono benefici per la salute dell’intestino, ma sono anche particolarmente belli da vedere in contrasto con i colori degli altri ingredienti.

Una passione per il black-bread, e i prodotti funzionali, che si riflette anche nei consumi fuori casa, in pizzeria in particolare. ‘’Oltre al pane, il carbone vegetale, è un ingrediente che può essere aggiunto alla pizza, anche a quella fritta tipica della tradizione partenopea. Il consumatore guarda con interesse crescente agli alimenti naturali ricchi di sostanze dotate di specifiche proprietà funzionali, ossia capaci di indurre effetti potenzialmente benefici per la salute.

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[Saper mangiare] di Marco Lungo

“Ho perso il lavoro, mia moglie cucina bene, apro un ristorante!”

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Questa è una delle cose a cui mi è capitato più frequentemente di assistere nel mio itinere nel mondo gastronomico, sia come insegnante in corsi specifici, sia come consulente diretto. No, dimenticavo: anche sulla pelle mia, tanti anni fa. Beh, in questo periodo di crisi perdurante e consistente, l’apertura di un locale o di qualcosa di attinente alla ristorazione ha il suo fascino per molti, dove proprio non è che l’ultima spiaggia che gli si presenti. Ormai, a conti fatti, è dal 2008 circa che non si vede luce, molti hanno perso il posto di lavoro e, con gli obblighi che hanno e una prospettiva di vita ancora più allungata, qualcosa ci si deve inventare. Ora, aprire un locale, alla fin fine, non è inventarsi qualcosa, anzi. E’, magari mutuare o tornare a quelle che sono state delle origini italiane importanti del boom economico del Secondo Dopoguerra, però alcune riflessioni ad ampio respiro vanno comunque fatte, proprio per e su questo. Decenni fa, aprire una attività era comunque fattibile e remunerativa quasi per chiunque ed in tutti i settori economici, oggi questo non è più vero. Il principale elemento di blocco è costituito dal calo drammatico del consumo interno. Oggi, quindi, aprire una attività è quasi diventata un’azione partigiana o quasi. A quel punto, perciò, visti gli scarsi mezzi partigiani a disposizione, bisogna farla bene, decisa, secca e che sia il più efficace possibile. Ecco, quindi, che parliamo di aprire un ristorante. Una azione partigiana, da duri, decisi e votati a tutto. Pensate che io ci stia celiando un poco sopra? Manco un po’. Aprire una attività nel mondo della ristorazione è spesso, come ho detto, un atto necessario e di ripiego di fronte alla crisi perdurante, però è anche un grosso atto di coraggio. E ce ne vuole tanto di coraggio, considerando anche che hai uno Stato (cioè, quella che dovrebbe essere la Patria per cui ti batti), che invece ti rema contro. Ci sono una serie di cose importanti da dire a chi progetta l’operazione partigiana di aprire un locale di ristorazione. Primo, non si deve improvvisare nulla. Non è più possibile, non è più permesso. Oltretutto oggi, poi, con internet, è facile anche fare alcune operazioni di controllo. Ad esempio, se vi viene un’ idea che vi sembra innovativa, dimenticatevi subito che

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lo sia. Al 99% qualcuno ce l’ha già avuta e l’ha implementata nel mondo. Quindi, datevi da fare subito con i motori di ricerca, controllate bene cosa è successo e come vanno locali analoghi a quello dei vostri pensieri, annotate tutto. Poi, non dimenticatevi mai che il locale che andreste ad aprire, non può attirare gente. Non siete dei nomi affermati, ancora. Quelli, oltretutto, sono anche pochi e, se vedete, non è che poi aprano nuovi posti in località sperdute perché “tanto la gente ci va”. Fate una seria analisi su dove un posto possa essere aperto convenientemente, cercando esattamente la zona dove manca e che sia di passaggio e collegata. Una volta individuato il posto, va fatta una accurata analisi di mercato, cioè bisogna controllare, locale per locale e per molto tempo, tutte le attività che circonderebbero quello che voi vorreste aprire, e si deve fare una apposita reportistica su vari aspetti, legati principalmente a clientela, orari, qualità, reputazione del locale tra la gente e su internet… insomma, un bel po’ di cose, credetemi. Dopo, è il momento di vedere come fare: se si rimedia un locale in quel posto, quanto vogliono, se c’è una buonuscita da pagare a chi già c’è e fa altro (cosa che non sarebbe più permessa ma che non si evita, siamo in Italia), vedere se sono possibili certi lavori fondamentali (prima su tutte, la canna fumaria) e che il condominio non si metta di traverso, indi farsi un corso HACCP, prima su internet per capire e poi dal vivo per essere capaci ad attuarlo sul serio (e non sbuffate, che l’HACCP è straordinariamente utile e necessario, mettete nel budget del locale di informatizzarlo come passaggi, che vedrete che risparmio vi porta e che salto di qualità dà al locale), cercare di fare dei corsi specifici per alcuni aspetti amministrativi e gestionali del locale, poi, solo poi, cominciare i lavori. I lavori sono un altro problema abbastanza complesso. Non andate al risparmio sulle piccole cose, saranno quelle che vi tradiranno prima e nel momento in cui ne avrete bisogno, soprattutto se sono cose legate alla struttura (Murphy vi aspetta dietro l’angolo, in questi casi). Affidatevi a ditte serie, possibilmente vicine e delle quali vi siate informati con tutti i mezzi che oggi internet anche vi mette a disposizione. Mentre fate i lavori, te-


nete sempre fissa una data di inaugurazione. Quella per voi deve essere la luce fissa che non dovete perdere. Non anticipatela mai solo perché state già pagando l’affitto del locale. Quella è la prima stupidaggine che fanno in molti. Mettete una data che sia fattibile, concordatela con tutti quelli che lavorano, e scrivetela proprio sul muro del locale, con un bel cartello. Sembra una stupidaggine, e invece non lo è. Nel periodo dei lavori, per caso, state pensando che il vostro impegno sarà solo quello di seguirne l’andamento e fare le pratiche burocratiche? Sbagliato. Terribilmente sbagliato. Dovete assolutamente iniziare a curare un aspetto fondamentale dell’azione partigiana. La comunicazione. Su quella dovete pensarci tanto, di continuo, sapere che non si ferma all’aver trovato un marchio che ritenete sia efficace, un menù ed un concept di locale che possa andare. No, dovete progettare la comunicazione passo passo ed iniziare a farla. Oggi, questa comunicazione è fondamentale, passa quasi tutta per Internet e la si deve saper fare assolutamente al meglio, senza sbagliare una virgola. Invece, proprio su questo aspetto, si vedono le cose più incredibili, con i relativi risultati disastrosi anche di posti che sarebbero, per altri versi, vincenti. L’azione partigiana non si fa da soli. Si è una squadra. Quindi, è importante saper selezionare e formare i componenti di questa pattuglia. Combatteranno al vostro fianco, perciò devono essere il meglio che vi possiate permettere e di vostra massima fiducia. Si deve capire da subito che c’è

una forza di produzione e c’è una forza vendita, dove questa è il personale di sala o di banco. Loro devono essere perfetti in tutto, perché sono la vostra faccia, la vostra reputazione, il vostro prodotto. E la moglie che cucina bene? E mica me la sono dimenticata! Lei è quella che deve portare a termine l’operazione partigiana. Lei deve essere quella che spara il colpo finale, quindi deve partire fin dall’inizio e capire prima di tutto se è brava o no a sparare con le armi professionali (quindi, un bel corso di cucina o una mesata come cuoca in un ristorante che la prenda, non gli farebbe male affatto, almeno capirebbe anche se quella vita gli piace o meno, che è un aspetto enormemente importante da capire prima di iniziare), poi dare fuoco alle polveri di un menù, di una organizzazione di cucina, di gestione delle forniture e di tutto quello che, in piccolo, una brava moglie che cucina bene a casa già fa ma che, nella vita professionale, è moltiplicato per cento (almeno) e nessuno gli spiega mai così bene. Ecco, con queste righe, spero non di aver scoraggiato nessuno, quanto invece di aver dato delle utili linee guida ai partigiani odierni della ristorazione, costretti a rintanarsi in nuovi luoghi rispetto a dove pensavano di poter vivere per sempre, cambiando completamente abitudini di vita e di pensiero. Non si improvvisa, assolutamente. La mia conclusione è questa. Non si improvvisa. Una azione partigiana si programma punto a punto e deve andare a segno alla prima botta perché, soprattutto oggi, non c’è spesso modo per riprovarci.

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Centro Commerciale “Le terrazze” casal palocco via Prassilla 41, int 33-1° piano tel. 06.50915297-338.7725338

taglio uomo 14,00 taglio bimbo 0/10 anni 8,00 taglio ragazzo 11/14 anni 10,00 taglio ragazzo 15/18 anni 13,00

Orario 8:00/19,30 la domenica 9:30/13,30 Chiuso il lunedì (ovviamente...)


[Ass. Musicale Corelli] di Lanfranco Di Paolo

Roberta Inglese e Marco Evangelisti

Leonora Baldelli

Passando al mese di aprile, il giorno 10 vedrà l’esibizione del Trio “Roma Classica”, formato da Santi Interdonato al violino, Alessandra Leardini al violoncello e Antonello Maio al pianoforte, il quale presenterà un programma di musiche di N. Rota, F. Cilea e F. Mendelssohn. E il venerdì 17 con una matinée dedicata alle scuole con la rappresentazione de “Il barbiere di Siviglia”, accompagnato al pianoforte dal M° Mirco Roverelli, coadiuvato dal M° Flavia Bassu a dirigere il coro dei soldati, la narrazione affidata alla voce di Roberta Grenci ed il canto al soprano Tonia Langella, al tenore Gianluca Bocchino, ai baritoni Massimo Di Stefano e Giorgio Carli ed il basso Cesidio Iacobone, mentre la sera sempre il M° Roverelli accompagnerà il soprano Cristina Piperno ed il baritono Stefano Meo in un recital dedicato ai più famosi duetti d’opera di alcuni dei massimi rappresentanti del melodramma italiano come Verdi, Puccini e Mascagni. Per qualsiasi informazione rivolgersi a: info@associazionecorelli.com - 06.5663282 - 347.9637630

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Nel precedente numero di TABLET si era fornita una panoramica degli appuntamenti del mese di febbraio e di marzo, il bilancio dei quali è risultato molto positivo, in particolare quello relativo alle Favole di Esopo raccontate dalla voce di Roberta Grenci ed accompagnate dal quintetto di fiati Millennium. L’idea del compositore Salvatore Schembari, peraltro, sul palco anche in veste di clarinettista, non è nuova, se si pensa alla favola musicale “Pierino ed il lupo” di S. Prokofiev od a “Babar l’elefantino” di F. Poulenc, tuttavia la proposta risulta assolutamente originale e si deve ricercare nella scelta delle favole di Esopo come testo da amalgamare con la musica, di cui tutti noi, in tenera età, abbiamo apprezzato la freschezza e gli intenti allegorici. In più, lo spettacolo, fondamentalmente rivolto agli alunni delle scuole elementari e medie, si è avvalso anche della proiezione di acquerelli realizzati dallo stesso compositore a illustrazione dei passaggi significativi della narrazione. Il successo è stato tale da dover allestire ben tre repliche per soddisfare la richiesta pervenuta dalle scuole del territorio del X Municipio, nonché da quelle di Torvaianica. Archiviato il mese di febbraio, con il successo del Quintetto Millennium, il mese di marzo si è aperto venerdì 6 con il recital della bravissima pianista Leonora Baldelli, impegnata nell’esecuzione di musiche di Franz Liszt, autore romantico per antonomasia, musicista ancora tutto da scoprire e artista di avanguardia, divulgatore e grande Maestro per molti compositori, senz’altro il più grande pianista di tutti tempi, che ha messo in luce tutte le possibilità espressive e virtuosistiche del pianoforte. A seguire, l’Associazione Corelli non poteva dimenticare la data dell’otto marzo, dedicata alla giornata mondiale della donna, evento celebrato in tutto il mondo, e pertanto ha voluto proporre una matinée dedicata alle donne con il duo FLAUT0 e ARPA, in cui i due affascinanti strumenti dialogano, in un programma di rara bellezza, intessuto da due giovani e ottimi solisti come Marco Evangelisti al flauto e Roberta Inglese all’arpa, che ricoprono rispettivamente il ruolo di primo flauto e di prima arpa dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Il duo ha proposto un programma che abbraccia un vasto repertorio antologico, da Bach ai nostri giorni, con alcuni dei brani più suggestivi composti per questi strumenti, dedicando attenzione anche a compositori italiani, famosi autori di melodrammi, come Gaetano Donizetti, e di pagine di musica da film, come Nino Rota. Sicuramente, ne siamo certi, per la prima volta l’Arpa arriva da protagonista sul palcoscenico della Sala Riario, in un quadro rinascimentale molto suggestivo e raffinato, in una rara occasione offerta alle donne nel giorno della loro festa.

Il mese di marzo è proseguito con la matinée di domenica 15, con un appuntamento di grande interesse, dedicato all’esecuzione di pagine di grandi musicisti del passato, collocati in quell’età che viene definita barocca, mirabilmente eseguite da Chiara Ricci, bravissima musicista del nostro territorio, che, oltre ad essere organista di formazione, è anche una straordinaria pianista. Il repertorio affrontato, a lei più Chiara Ricci consono, è stato quello delle musiche di Vivaldi, Haendel e Bach e nel bis, concesso a grande richiesta, ha eseguito una delle 555 sonate per cembalo, intitolata “La caccia” di Domenico Scarlatti.Il repertorio eseguito appartiene alla musica barocca. L’utilizzo del termine “barocco” in campo musicale è piuttosto recente e si sviluppa a fianco di composizioni che ancora rientrano completamente nell’orizzonte stilistico tardo-rinascimentale. Il programma proposto dalla pianista Chiara Ricci va collocato in questo periodo e con la sua passionale inventiva, accompagnata da tutte quelle caratteristiche musicali e stilistiche necessarie, affronta e confronta i già citati tre grandi compositori. Si tratta di mostri sacri della musica classica occidentale. In particolare Bach è stato studiato anche da esoteristi e da scienziati. Di questi ultimi, è molto interessante il volume “Gödel, Escher, Bach: un’eterna ghirlanda brillante” di Douglas Hofstadter, pubblicato nel 1979. Il mese di marzo si è chiuso venerdì 27 con due appuntamenti: uno mattutino dedicato alle scuole, nel quale musicisti ed interpreti del valore di Giovanni Bietti, Roberto Braida ed Alessandro Gwis hanno raccontato agli alunni, le favole del Re Sole, con la splendida musica di Maurice Ravel, mentre la sera, gli stessi artisti sono stati impegnati nello spettacolo “Il genio allo specchio” dedicato a R. Schumann ed il romanticismo musicale.

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Gli scacchi a scuola, in europa? di Fabio Palozza – OSTIA SCACCHI Recentemente è sempre più dibattutta, soprattutto nei Parlamenti dei principali paesi europei, la possibilità di inserire gli scacchi come materia scolastica. A inizio di febbraio, in Spagna, si è verificata un’insolita convergenza di vedute fra tutti i partiti politici per inserire gli scacchi come materia obbligatoria nel programma educativo. La mozione, già approvata, recita testualmente: “ (gli scacchi) aumentano le capacità strategiche e mnemoniche, insegnano a prendere decisioni sotto pressione e sviluppano la concentrazione, oltre a parecchie altre qualità, con un costo economico molto basso”. In alcuni paesi d’europa orientale, di fatto, la materia è già considerata parte integrante del percorso di studi, in alcuni casi è una disciplina da praticare già dai quattro anni. Si tratta infatti di uno sport (riconosciuto dal CONI) che presenta una serie di caratteristiche davvero “esplosive”: sviluppa la creatività, stimola la concentrazione, incoraggia a individuare e implementare una strategia, allena e sprona a sviluppare la propria tenacia. In Italia, alcune ricerche che hanno coinvolto il Cnr di Roma, l’Università di Palermo, l’Università del Piemonte Orientale, il ministero dell’Istruzione e l’Invalsi, hanno certificato che il gioco degli scacchi può supportare il compito degli insegnanti, la pratica scacchistica porta all’affinamento dell’intuizione e delle capacità gestionali di qualunque situazione, produce la considerazione e l’accettazione dei propri limiti e degli eventuali insuccessi, consolida il rispetto delle regole e dell’avversario, fa esercitare pazienza e correttezza.

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Ad oggi solo alcune scuole “pioniere” hanno avviato al proprio interno dei corsi di scacchi in orario curriculare (primarie) o extracurriculare (secondarie). Nel X Municipio l’Istituto più attivo è sicuramente l’IC Via Mar dei Caraibi, con dodici classi coinvolte, ma sono in corso iniziative con altri istituti. Talvolta si pensa che solo i ragazzi “secchioni” o solo quelli “tranquilli” possono avere l’attitudine a sopportare una partita che, magari, costringe a stare spesso seduti o che forza a pensare in tante direzioni contemporaneamente. La realtà dimostra che l’equazione “genio in matematica = campione di scacchi” non è proprio cosi’

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aderente alla realtà … tutti si possono far prendere dalla vera “battaglia” che si sviluppa sulla scacchiera, tutti hanno le capacità (e la forza) di dare il proprio massimo e trovare risorse che, spesso, neanche si pensa di avere … Nel X municipio è presente e particolarmente sviluppato il circolo OstiaScacchi (www.ostiascacchi.it), con all’attivo diverse iniziative, anche di carattere internazionale (gemellaggi con Spagna, Serbia e altri paesi europei). Si tratta di un club che orienta le proprie attività solo ai ragazzi, dai 5 ai 18 anni, e ha collaborazioni con molte scuole, anche fuori dal municipio. Ai recenti campionati provinciali scolastici la rappresentanza del municipio è risultata infatti la più nutrita, con risultati davvero sorprendenti. Ad Ostia e dintorni ci sono dei veri campioni nascosti dietro a ragazzi vestiti con un jeans e una maglietta firmata … che hanno raggiunto risultati a livello nazionale (e internazionale), che sono in grado di giocare ad occhi chiusi contro più giocatori contemporanemente, come dimostrato di recente in piazza Anco Marzio a Ostia, fra lo stupore di tutti i passanti. Nulla è precluso, i risultati sono, come in tutto nella vita, commisurati alla passione e alla voglia di arrivare. In sintesti, gli scacchi rappresentano la sintesi fra sport e cultura, un’esercizio che coinvolge pienamente e … chissà, potrà forse aiutare a evitare le sveglie mattutine con il più classico dei “… oggi non voglio andare a scuola !!!” ???


LIBRERIA ARCADIA Calendario di Aprile 2015 Presentazioni, laboratori per bambini, passeggiate

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CORSO DI DISEGNO PER BAMBINI dai 5 ANNI. Un’ illustratrice di numerosi albi per bambini terrà una vera e propria lezione di disegno per i nostri piccoli lettori. I bambini saranno invitati ad osservare e riprodurre le immagini da una vera “professionista del disegno”! Il laboratorio è gratuito, ad esaurimento posti: è richiesta a prenotazione.

Sabato Aprile ore 19:00

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SERATA DEDICATA ALLA GRANDE POESIA. Sembra quasi che la poesia sia qualcosa di molto lontano dal presente ed invece i poeti sono vivi ed è un piacere ascoltarli. Nel ’79 Castelporziano divenne lo scenario perfetto di un festival della poesia che divenne leggendario: risuonarono i versi di Ginsberg, di Evtushenko, di Dario Bellezza, in tre serate che produssero una eco che non si è ancora spenta del tutto. Vogliamo riprendere quella tradizione in un incontro che avrà per protagonisti tre poeti: Claudio Damiani, Giovanni Granatelli, e Amedeo Sementa.

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Domenica Aprile

TREKKING FRANCESCANO AL BOSCO SACRO DI MONTELUCO Partendo dalla rocca Albornoziana di Spoleto, si sale al Monteluco, luogo caro a San Francesco. Sarà l’occasione per riflettere sullo spirito originale del francescanesimo, percorrendo proprio un tratto della strada del Santo. La passeggiata è panoramica e permette di apprezzare il cambiamento del colore delle foglie all’alternarsi delle stagioni. Per informazioni, contattateci!

Sabato Aprile ore 15:00

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CIRCOLO LETTERARIO ARCADIA OSPITE SPECIALE LO SCRITTORE ROBERTO TIRABOSCHI Aspettiamo tutti gli amanti dei buoni libri ad un nuovo appuntamento con il circolo letterario e le sue rubriche: parleremo insieme dei libri che ci sono piaciuti e grazie al contributo di voi lettori ne scopriremo altri da leggere in futuro, il tutto all’insegna della condivisione e delle buone letture. Saremo lieti di ospitare nella serata lo scrittore Roberto Tiraboschi, sceneggiatore per diversi registi italiani del calibro di Liliana Cavani e Marco Soldini, e autore di un appassionante noir storico – La pietra per gli occhi – che narra le origini di una delle città più affascinanti del mondo, Venezia. L’incontro è apertissimo a tutti!

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LABORATORIO PER BAMBINI DAI 6 ANNI COSTRUIAMO INSIEME UN LIBRO POP-UP! Partendo da un semplice foglio di carta, i bambini saranno stimolati ad inventare una storia e guidati a realizzare un vero libretto pop-up. Il laboratorio è gratuito, ad esaurimento posti: è richiesta a prenotazione.

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UN INCONTRO FRA MISTERI E PARAPSICOLOGIA Molti fenomeni che sembrano sfidare le nostre attuali conoscenze scientifiche vengono definiti “paranormali”: ci occupiamo di precognizione, di chiaroveggenze, di poltergeist e possibili infestazioni spiritiche grazie all’unico editore italiano specializzato: Golem libri.

Venerdì Aprile ore 19:45

Sabato Aprile ore 15:00

Sabato Aprile ore 19:00

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Giovedì Aprile ore20:30

L’AMERICA DEL SUD IN UN PUGNO DI LIBRI. I LIBRAI ERRANTI TORNANO AL BIRRIFICIO STAVIO Voliamo in Sudamerica in compagnia dei suoi autori più rappresentativi in questo momento, davanti ad una delle birrette artigianali spillate da Stavio. Una serata diversa, per chi vuole conoscere meglio uno dei continenti più interessanti di questo nostro pianeta. Si viaggia anche leggendo!

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[Le uscite del mese] di Cristina ippoliti

AL CINEMA “I bambini sanno” di Walter Veltroni Un’attenta analisi dell’Italia di oggi vista attraverso gli occhi dei bambini. Come il partigiano Pin di Italo Calvino, o come il Piccolo Principe di Saint Exupéry, nessuno conosce, sente, respira il mondo come ne sono capaci i bambini. “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stufano di spiegargli tutto ogni volta”. Diminuzione del tasso di natalità, invecchiamento del paese, disoccupazione, dispersione scolastica. I bambini sono già adulti, non sanno più come si gioca a campana, come si colora, soffrono delle medesime ansie dei loro genitori, reprimono la loro stessa rabbia. Un paese in cui spariscono i bambini è un paese senza fiducia, senza voglia di futuro, più conservatore. È anche un paese con meno fantasia. E con meno poesia. Con meno gioco. Con meno ottimismo. Walter Veltroni ha raccontato, attraverso le voci di trentanove bambini tra gli otto e i tredici anni, il nostro tempo. “I bambini sanno”, nelle sale ala fine del mese, parla della vita, dell’amore, di Dio, della crisi, della famiglia, dell’omosessualità. Perché i bambini non sono copie da plasmare, esseri impegnativi da parcheggiare o da cui scappare, ma anime pensanti da rispettare, da motivare, fiori da far sbocciare.

riscritte, riadattate, con l’obiettivo di farne innamorare i lettori più piccoli. L’autore, laureato in Pedagogia all’Università di Bologna, lavora come insegnante in una scuola elementare di Forlì, ed è vincitore di diversi premi letterari e concorsi.

MUSICA “Tortuga” di Antonello Venditti

Dopo il successo di “Unica” del 2011, arriva a fine Aprile il nuovo album da studio del cantautore romano; “Tortuga”, diciottesima prova discografica per Antonello Venditti (se non si considera l’album “Theorius campus”, pubblicato nel 1972 e realizzato insieme a Francesco De Gregori), è stato anticipato dal singolo “Cosa avevi in mente” il mese scorso. È stato lo stesso Venditti ad annunciare il tutto via social, con queste parole: “è con grande emozione che vi annuncio la nascita di ‘Tortuga’. Per il momento non posso dirvi altro sul titolo... Ma ormai ci siamo, il primo singolo è in radio dall’8 Marzo, giorno del mio compleanno e della Festa delle Donne. Va ascoltato e IN LIBRERIA “Miti greci riascoltato con molta attenzione... Come tutto l’album del resto! per i piccoli” di Stefano Per me è una grande svolta di suono, di anima e di prospettive. Antonello”.

Bordiglioni

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Come far amare ai più piccoli la nostra tradizione, le vicende di questo nostro meraviglioso Mediterraneo, le nostre radici, la Democrazia, la Storia, il dubbio, il doppio, il Bene e il suo contrario, la paura, il coraggio? Con la raccolta “Miti greci per i piccoli”, firmata Stefano Bordiglioni. Una raccolta di storie tratte dalla mitologia greca, popolate da divinità potenti e capricciose, da mostri terrificanti ed eroi coraggiosi. Orfeo ed Euridice, Alcione, Narciso, Persefone e Ade, Efesto e Pandora: sono solo alcuni dei mitici personaggi che popolano queste intramontabili storie e che da migliaia di anni incarnano i mille volti dell’umanità. I più celebri miti greci , le storie più avvincenti e affascinanti,

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[+Moda e design] di Alessandra Bassetti

50 SFUMATURE DI ... COLORE!

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La Primavera è avanzata, l’estate si avvicina, le temperature si alzano, le belle giornate assolate mettono allegria e già fra le fashion victims circola la domanda fatale: “ ebbene quest’anno cosa andrà di moda?” . E voi care amiche - che siate victim o meno - siete pronte per la nuova stagione? Si perché è giunto il momento di mettere mano al guardaroba rinnovandolo con un tocco di colore. Tranquille care, niente panico, Tablet corre in vostro aiuto con una serie di indicazioni e di consigli per non sbagliare. Iniziamo dai colori, quali sono le tonalità da prediligere anche nei nostri acquisti. Il punto di riferimento è Pantone, l’istituto statunitense leader nel mondo della grafica che ogni stagione ci regala con il suo “color report” un indicazione precisa sulle nuance che caratterizzeranno la moda e make up. Dunque partiamo da quello che è stato incoronato come il colore dell’anno 2015, il Marsala ispirato dall’omonimo vino, questo bordeaux dai riflessi rosso -marrone è la nuance più sofisticata, perfetta anche con dettagli oro. Certo, alcuni obietteranno che il marsala sembra più giusto nei mesi invernali: care, condivido il pensiero, ma Pantone non sbaglia mai! Colore di gran moda si conferma il blu. Nelle sue tre varianti lo Scuba blu, una tonalità ispirata al turchese intenso, per un outfit fresco e sbarazzino. Il Classic blue, un blu cobalto estremamente elegante , perfetto per ogni capo di abbigliamento, sfumatura prediletta da Giorgio Armani, il re in fatto di eleganza. Ed infine l’Acqua marine, un azzurro carta da zucchero, perfetto per le ragazze più giovani, fresco leggero e vaporoso. Tra i colori must non poteva mancare il verde Lucite green, un delicato color salvia, rilassante e romantico ideale per donne bionde dalla carnagione chiara. Per le più sofisticate ecco il Glacier gray , un grigio argenteo, colore rilassante e versatile, un neutro abbinabile a qualsiasi altra nuance. Giusto anche per le signore più Age. Ed ancora il Tangerine, un arancio pastello energizzante ma al tempo stesso delicato, per chi non vuole passare inosservata. Ed ancora il Custard, un delizioso giallo senape da abbinare anche con accessori in tinta più scura. Per le più romantiche non poteva mancare lo “Straberry ice”, un rosa corallo delicato e raffinato uno tra i colori prediletti dalla maison Valentino nelle sue passerelle. Ebbene queste sono le nuances da prediligere.

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Ma parliamo anche di altro. Occupiamoci delle stampe, che quest’anno risultano essere veramente molto amate. Sulle passerelle trionfano le righe, lo stile marinere piace molto. Il più sofisticato lo propone Chanel con una riga bianca e cappuccino, ma anche blu e bianca, assolutamente chic. Per Valentino la riga è sinonimo di follia e pertanto è multicolor orizzontale, trasversale o riproduce la V di valentino dai toni accesi e vitaminici che trasmettono allegria. Ancora di tendenza sono le stampe fiorate. Ma il fiore è esotico, pop o psicadelico. Per Chanel i fiori sbocciano sugli abiti e non solo, su cappelli ed accessori voluminosi e tridimensionali. Fendi predilige Gigli blu che impreziosiscono abiti e borse. Fiori adorabili anche per Dolce e Gabbana, gerani rossi e pois neri. Ed infine, stampe etniche da abbinare a frange, a perline e a piume. Ovviamente con tanto buon gusto e moderazione (ci auguriamo !) come sulle passerelle di Etro e non solo. Riguardo alla tipologia di tessuto utilizzato in sfilata abbiamo visto trionfare la renna, interpretata in chiave assolutamente chic...boho chic! Trionfa anche il jeans, interpretato in mille modi. Ed infine e i tessuti laminati e cangianti, effetto “bagnato” o liquid come si dice tra gli addetti ai lavori.. Insomma amiche care ecco i colori e le stampe e i tessuti, ora sta a voi, avete gli strumenti, vediamo un po’ cosa siete in grado di fare.



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[Musica ] di Valentina Ecca

Dalla musica in acustico nei club al Forum di Assago come headline per il tour di Emma: ecco a voi

Alessandra Naskà. Classe 1980, è cresciuta con la musica di Ani Di Franco, PJ Arvey e Carmen Consoli. Un bagaglio cantautorale ricco e profondo così come le sue canzoni. L’esperienza più importante, attualmente, è quella che ha visto il suo brano “Schiena” diventare il titolo dell’album che ha consacrato Emma Marrone come una delle artiste più promettenti del panorama italiano. L’abbiamo incontrata per farci raccontare qualcosa della sua musica del suo passato e del suo futuro.

Come nasce la passione per la musica? Papà e mamma. Papà era un amante dei Beatles e un musicista; io mi svegliavo e andavo a dormire con la musica. Già da piccola vedevo mio padre che suonava con gli amici in casa, ed era la tipica situazione in cui un figlio, è impossibile che non si faccia coinvolgere. E’ venuta prima la chitarra o la scrittura? Prima la chitarra in assoluto, ho fatto un piccolo approccio col pianoforte però la chitarra era irresistibile. La scrittura è arrivata piano piano, verso i sedici anni. Io però sono sempre stata una devota alla melodia, nel senso che se non avevo la musica giusta che mi accompagnava non scrivevo. Mai prime le parole, arriva la musica poi ci scrivo sopra. Quando scrivi, hai in mente la tua vita e quello che ti succede o sei una di quegli autori che costruiscono storie e le trasformano in canzoni? Sono riuscita sempre e solo a parlare di me stessa nelle canzoni. I miei pezzi girano intorno ai sentimenti, storie ed emozioni che vivo in prima persona. È normale che in ogni brano può esserci quello che mi circonda; magari le modalità in cui oggi si vivono le storie d’amore, d’amicizia o familiari però non sono mai riuscita a non mettere la mia vita e me stessa dentro un testo. Dico sempre che in amore siamo tutti tristemente uguali quindi è impossibile che non si vivano le stesse sensazioni.

Tu hai dato un tuo pezzo a Emma, la cosa singolare è che non l’hai scritta per lei ma era tua ed eseguita da te prima. Che effetto ti ha fatto sentirle cantare quel brano? L’esperienza di Schiena è stata bellissima; prima non mi sarei mai immaginata di stare ad ascoltare un determinato genere musicale né di parteciparvi. L’effetto è stato bello, perché Emma ha dato il senso giusto a quel brano e l’ha fatto in un momento d’oro della sua carriera, dove poteva rischiare di cantare una canzone come quella e di farla ascoltare al suo pubblico. Facendo questa scelta lei ha iniziato a educare a una musica diversa. Avevo paura perché era un po’ lontano dai suoi canoni. Invece quello che è uscito è stato un modo limpido, da parte del pubblico, di accoglierlo senza alcun pregiudizio.

Come autrice mi sembri un po’ un cane in gabbia perché, secondo me, sei una a cui piace stare sul palco. O sbaglio? C’è stato un periodo in cui io sul palco stavo benissimo, era una cosa bella. A un certo punto però per me non era più come prima, cioè io salivo e sentivo che tra me e il pubblico c’era come una barriera. Percepivo un disagio anche da quello che scrivevo e non mi andava. Decisi di smettere per un bel po’, poi ho incontrato persone che mi hanno reinserito in questo mondo in maniera diversa e la mia ispirazione è cambiata. Oggi sto bene così, non riesco ancora a pensare a me stessa come quell’animale da palcoscenico. Lascio volentieri il posto a chi ha davvero le potenzialità giuste per farlo. L’esperienza del tour autunnale con Emma è stata bellissima, ho fatto l’apertura delle nove date suonando tre pezzi. Tutto in acustico, voce e chitarra. È stato un rischio, perché io dovevo entrare lì da sola e avevo paura di “ammosciare” dieci mila persone. Alla fine però è andata bene. C’è qualche progetto tuo all’orizzonte? Adesso non sto lavorando a un mio album, non è il momento. Il lavoro che sto facendo con Emma è la cosa che più mi catalizza e mi riempie. Reputo questo periodo della mia vita molto importante e penso che i risultati non saranno scontati. Questa collaborazione, al momento, è ciò che più mi gratifica.

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Quando scrivi, ricerchi le parole in maniera accurata o tendi a essere istintiva e a seguire il flusso di coscienza? È un flusso. Ricordo di aver scritto canzoni complete in un’ora e mezza. Quando inizio a starci troppo su quel pezzo lascio, perché percepisco che non sta venendo bene. La scrittura è un’esigenza al momento giusto, anche se ora la concepisco anche come lavoro, non sento la necessità di mettermi con la chitarra a comporre per forza. Se in un anno mi escono tre pezzi saranno fatti bene, avranno qualcosa da dire, se me ne escono dieci, già so che sette saranno da buttare. Oggi, gli autori s’incontrano, realizzano ognuno a modo loro delle cose, si mettono insieme e così esce il brano. Sono più punti di vista messi dentro, condizionati. Farlo con altre persone è una cosa interessante però è come se, per quanto mi riguarda, ci si dovesse mettere a gestire e a venirsi incontro. Secondo me c’è bisogno di ritornare a chiudersi in una stanza, da soli. Io sono cresciuta

con artisti del calibro di Ani Di Franco e Alanise Morisette. Erano degli esempi che avevano certamente le loro produzioni dietro, però, scrivevano e dicevano cose uniche e diverse. Quando si andava a un loro concerto, era un non sapere cosa stava per succedere, adesso è tutto prevedibile; ci sono delle eccezioni, però spesso è così.

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[+Eventi Roma] di Valentina Ecca

Roma sarà piena di musica in questo Aprile 2015. Concerti per tutti i gusti e le età. S’inizia con Asaf Avidan e band l’11 aprile all’Orion Club. L’artista israeliano, dalla voce inconfondibile, torna nella capitale con un nuovo disco e un live diverso da quello acustico che ha regalato a Roma nel luglio 2014. Stessa data ma location diversa per la “cantantessa” catanese per eccellenza; Carmen Consoli sarà, infatti, protagonista del concerto, sempre l’11 aprile, che si terrà al Palalottomatica. L’AuditoriumParco della Musica, il 15 aprile, darà invece spazio alle sonorità elisabettiane di Angelo Branduardi. L’artista milanese porterà sul palco lo spettacolo “Camminando Camminando in tre”. Due date consecutive per i cantautori Marco Masini e Fabrizio Moro, entrambi si esibiranno all’Auditorium Conciliazione il 17 e 18 aprile. Parlando di musica internazionale, invece, Roma avrà l’onore di ospitare James Taylor che si esibirà il 19

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aprile all’Auditorium Parco della Musica. Il 20 aprile sarà la volta di Ian Anderson che proporrà, sul palco dell’Auditorium Conciliazione, “The Best of Jethro Tull & New Album Homo Erraticus”. Si tratterà di un concerto-spettacolo che mescolerà musica,

performance e video. Per tornare alle sonorità nostrane ci saranno i Negrita, il 21 aprile al Palottomatica; album d’inediti e nuovo live per la band toscana. Il 24 aprile sarà la volta del giovane Simone Avincola, stella nascente del panorama musicale romano; il cantautore presenterà il nuovo album “KM28” con un live: «esclusivo, ricco di energia, ospiti e tante sorprese». Il 26 aprile, sempre sul palco dell’Auditorium Parco della Musica, sarà la volta di Fiorella Mannoia. L’artista ha, da poco, festeggiato i suoi sessant’anni di vita e quarantacinque di carriera con un’antologia delle sue canzoni più amate e importanti. Il concerto romano porterà sul palco proprio quest’ultimo lavoro discografico. Per quanto riguarda il teatro dall’8 al 19 aprile Massimo Ranieri sarà sul palco del Teatro Olimpico con lo spettacolo “Sogno o son desto”. Dal 9 al 19 aprile, invece, al Teatro Vittoria ci sarà Paolo Rossi con lo spettacolo dal titolo “Delirio organizzato con il “pubblico”. Dal 10 al 26 aprile il trasformista Arturo Brachetti sarà al Sistina con lo show “Brachetti che sorpresa!”.



[Mezzaroma News

a cura EPR comunicazione. Fotografie di Massimo Carroccia

126 chiocciole della CRACKING ART “invadono” Happio Il gruppo di artisti presenta a Roma l’installazione nel nuovo centro commerciale

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La Cracking art sbarca ad HAPPIO, il nuovo centro commerciale ad appena 900 metri dalle Mura Aureliane. Il gruppo di artisti di Biella, ormai conosciuto in tutto il mondo, ha scelto una innovativa location della Capitale per la prima installazione di grande dimensioni in uno spazio privato. La scelta è frutto del rapporto stabilito con Barbara Mezzaroma, Ad e Presidente di ImpreMe spa, la società che ha costruito il nuovo centro sulla Via Appia che ha aperto ufficialmente al pubblico. 126 Chiocciole multicolori di varie dimensioni collocate negli spazi e sulle facciate di HAPPIO sono un’installazione rigenerante, grazie alle scie lasciate dalle chiocciole, come nella filosofia Cracking, che si inserisce non a caso nel primo intervento di rigenerazione urbana. HAPPIO richiama alla felicità, allo Smile (simbolo del centro), che italianizzato in smail è molto vicino alla parola snail=chiocciola in inglese. L’operazione si compone anche di una partnership vera e propria tra Cracking Art Group e HAPPIO intitolata secondo un già sperimentato motto Cracking: L’ARTE RIGENERA L’ARTE. La partnership consiste nella vendita di un multiplo prodotto in 1000 esemplari, numerati e firmati, il cui ricavato sarà interamente devoluto a favore di Percorso virtuoso, un progetto a cura della Agenzia di Quartiere Tor Sapienza che rigenererà l’area urbana compresa tra la stazione di Tor Sapienza, appunto, e l’ingresso al MAAM, il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, divenuto ormai un polo espositivo e produttivo off d’arte contemporanea, conosciuto a livello internazionale.

HAPPIO si presenta così: 10mila metri quadri di area commerciale dislocati su tre livelli con IL TUO CENTRO COMMERCIALE 38 negozi, 6 dei quali di dal ristorazione e caffetteria, FURIO CAMILLO via Appia Nuova 448 400 POSTI AUTO 3mila500 mq di mercato rionale (di competenza comunale aprirà in un secondo momento) e 330 posti auto su 14mila mq di parcheggi. Questi i numeri del primo Centro Commerciale nel cuore della città. La nuova struttura, promossa dalla società controllata dalla “Pietro Mezzaroma e Figli”, si inserisce in un’area di connessione tra il centro storico e la fascia sud della città, all’incrocio tra le vie Appia Nuova e via Cesare Baronio, in prossimità della fermata “Furio Camillo” della linea A della metropolitana. Il contesto urbano, la densità abitativa, gli accessi, i parcheggi e i servizi di trasporto pubblico contribuiscono a fare di HAPPIO un sito d’eccezione e di riferimento per la Capitale e non solo. “HAPPIO - ha spiegato Barbara Mezzaroma - è pensato per essere molto di più di un semplice centro commerciale. È uno spazio cittadino, luogo di aggregazione, momento di sosta e di ristoro, che aspira a diventare cuore sociale della vita del quartiere. Al suo interno, fra gli esercizi commerciali e il mercato dell’Alberone, Happio è attraversato da percorsi pedonali: questo crocevia strategico, a cavallo fra la tradizione del mercato e la modernità del commercio e degli uffici, è pensato per essere un luogo di incontro, di eventi sociali, di mostre, dalla forte identità sociale e culturale”.

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Happio sorge infatti là dove una volta c’era la stazione/ deposito della STEFER - la Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma, che gestiva il trasporto pubblico intorno alla città. E’ un intervento che rigenera e sana una delle interruzioni della maglia urbana di via Appia Nuova per inserirvi quello che per definizione è un punto di aggregazione sociale: la piazza, pavimentata di sanpietrini. La citazione dell’architettura a capriate dell’ex deposito tranviario costituisce la quinta principale della piazza, rappresentando nel contempo la memoria storica di quello che era il margine della città. Un’ideale spazio di socialità sia per chi già frequenta abitualmente una delle vie più animate del commercio romano, sia per chi ancora non l’ha mai vissuta e troverà qui molti negozi che abitualmente si sorgono fuori dalla Città storica. Un luogo insomma che si candida ad accogliere i fruitori della passeggiata commerciale sull’Appia, ma anche chi non si è mai recato in questo quadrante della città, che oggi avrà un motivo in più per scoprirlo: HAPPIO.

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[Specialmente Roma] di Lorenzo Sigillò

DALL’E42 ALL’EUR, all’Ara Pacis la mostra sull’incredibile storia della nascita del quartiere servizi pubblici. Altre opere costruite nel tempo furono il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, l’Archivio Centrale di Stato, la basilica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo fino all’area museale che comprende oggi il Museo della Civiltà Romana, il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo, il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari ed il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini. Mentre non furono mai realizzati progetti come il Palazzo dell’Acqua e della Luce e l’affasciante Teatro Uovo. E non andò in porto neanche il bellissimo arco che l’architetto Libera aveva previsto per l’ingresso sud alla città, dove invece sorgerà anni dopo il Palazzetto dello Sport. Siamo ormai, infatti, nel 1960, quando complice l’Olimpiade, nacque un polo sportivo con la costruzione anche del Velodromo, il completamento del Laghetto e relativa zona verde. Il resto dell’Eur è storia moderna con il complesso sportivo delle Tre Fontane ed uffici/edifici pubblici e privati di prestigio ma anche nuove problematiche come la microcriminalità o l’eterna nuvola Fuksas, fino al sogno della riapertura dello storico Luneur e del nuovo Acquario. La mostra, a cura di Vittorio Vidotto, espone oltre 100 opere tra immagini, disegni, fotografie, filmati e documentari. Tre le sezioni espositive attraverso le quali si snoda il racconto della nascita dell’Eur: la prima parte della mostra affronta l’ideazione dell’E42, la seconda il periodo di abbandono post bellico e l’ultima la rinascita e la trasformazione dell’Eur.

Per gli appassionati sono previste all’auditorium dell’Ara Pacis anche quattro interessanti lezioni: 7 aprile - Storia e storie, l’EUR dal progetto iniziale alle Olimpiadi, 23 aprile - EUR: l’intervento dei costruttori dall’EXPO 42 alle Olimpiadi del 1960, 7 maggio - L’esposizione universale di Luigi Squarzina, verso una drammaturgia della storia 21 maggio - La letteratura in Italia negli anni dell’Expo 42.

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Ancora prima che l’EXPO 2015 sbarcasse a Milano, l’idea di Esposizione Universale ha affascinato i popoli, a tal punto da essere considerato un grande palcoscenico per condividere progetti, arte, innovazione e creare la cultura del proprio tempo. Almeno questo l’obiettivo fin dalla prima edizione londinese del 1851: una grande manifestazione di interesse universale e (teoricamente) non commerciale. Ed è per questo che negli anni trenta Benito Mussolini volle creare un complesso a Roma che avrebbe celebrato la civiltà italica e il ventennale della rivoluzione fascista con l’EXPO nel 1942. Ma questo non avvenne mai e questo quartiere denominato per l’appunto Esposizione Universale di Roma, EUR, rimase in eredità alla popolazione e la sua incredibile storia rimane talmente accesa nella memoria da meritare oggi una mostra all’Ara Pacis fino al 14 giugno ed un focus sul nostro Specialmente Roma, perché solo Roma ha dei quartieri con una storia così! “Da Roma al mare” era il pallino del duce per riaffermare la vocazione imperialista della Capitale, tanto da nominare originariamente via Imperiale, l’attuale via Cristoforo Colombo. Dal 1870 dove le ultime abitazioni si trovavano all’estremità di Trastevere, dei tanti progetti fu realizzata solo la ferrovia Roma-Ostia, mentre si dovrà attendere il 1928 per la seconda autostrada in Italia, la Roma-Ostia, fino poi appunto all’idea del E42. Il progetto iniziale che nel 1938 venne presentato a Mussolini era firmato dal capoarchitetto Piacentini, ma a causa della situazione bellica i lavori vennero rallentati fino ad interrompersi. La struttura prevedeva edifici di marmo bianco e travertino ed edifici architettonici maestosi ed imponenti, tipici dello stile fascista che strizzava l’occhio alla Roma imperiale. Ne è simbolo per eccezione il Palazzo della Civiltà Italiana (o del Lavoro), noto come il Colosseo Quadrato, opera degli architetti Guerrini, Romano e La Padula. Dagli anni ‘40 si arriverà tra momenti di inerzia, rinascita, decadenza e rinnovamento fino agli anni ‘60 dove il quartiere diventerà vero e proprio simbolo del miracolo economico del tempo. La storia politica è altresì particolare visto che il Commissario Generale per l’Esposizione fu Vittorio Cini e poi nel 1951 fu nominato commissario dell’ente il consigliere di Stato Virgilio Testa che, invece di liquidare il patrimonio immobiliare come da volontà del governo De Gasperi, rivalutò in vent’anni la zona in un polo direzionale e residenziale con

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La Dm. Antichità è una azienda leader nel settore della detarlizzazione di strutture inamovibili e mobili di preggio antichi e non ,grazie alla nuova tecnologia al microonde e una stretta collaborazione con Emitech ( ditta che ha ottimizzato l'uso delle microonde nel campo dell' arte e non solo) è in grado di far fronte a tutte le esigenze sia private che d 'aziende garantendo i migliori i risultati per tutte le esigenze .

Come funziona la tecnologia a microonde La disinfestazione con microonde prevede due modelli applicativi: Il primo è adatto per oggetti di ridotta dimensione (, tavoli, cornici, mobili) si ricorre alla disinfestazione con microonde in camera riverberante.La tecnologia delle microonde si basa sul riscaldamento differenziale o selettivo dei materiali in funzione delle loro caratteristiche dielettriche (attitudine di un materiale ad assorbire l’energia trasportata da un’onda elettromagnetica). Qualsiasi materiale che contenga anche una concentrazione minima di acqua subisce un riscaldamento se sottoposto ad un campo magnetico esterno oscillante (come quello generato dalle microonde).La molecola di acqua è una molecola polare in cui in prossimità dell’ossigeno si forma una parziale carica negativa mentre in prossimità degli atomi di idrogeno si forma una parziale carica positiva. Quando questa viene inserita in un campo elettromagnetico esterno oscillante, il suo sbilanciamento elettronico la porta a ruotare seguendo le oscillazioni del campo. Maggiore è l’oscillazione del campo esterno e più le molecole di acqua si muovono velocemente. Queste oscillazioni creano un attrito tra le molecole di acqua generando calore all’interno dell’oggetto. La seconda è adatta in caso di strutture inamovibili (travi, tetti, solai) o di elevate estensioni (pavimenti, pareti) si utilizza il sistema mobile (disinfestazione con microonde in campo aperto) che crea gli stessi effetti della camera a Microonde permettendo un intervento sicuro per la salute delle persone che vivono vicino alle strutture trattate, veloce , pulito e garantito al 100%. Quali sono le garanzie che offriamo : • Tutti i nostri lavori sono garantiti fotograficamente • Tutti i nostri trattamenti vengono seguiti da tecnici del restauro qualificati • Perizia di lavori a regola d'arte da parte di un perito del Tribunale di Roma iscritto alla C.C.I.A. Di Roma al numero 1991 Quali sono i vantaggi che la Dm.Antichita s.r.l. • I trattamenti in camera rivembrante vengono eseguiti nello stesso giorno evitando qualsiasi rischio di dannegiamento da magazino • L' attrezzatura mobile viene addizionata con l' ausilio di lampade a fereormoni nelle pause del trattamento • Tutti i nostri trasporti sono eseguiti da personale specializzato • Le opere d' arte vengono trattate esclusivamente da personale qualificato I nostri tecnici sono a vostra disposizione per preventivi e sopraluoghi gratuiti Dm.Antichita s.r.l. Piazza Eschilo 21 Roma Sede 0650917887 Sito internet : www.dm.antichita.com www.antitarloroma.com Email : dm.antichita@yahoo.it peritodarte@yahoo.it


[Tablet consiglia] di Cristina Ippoliti

ONDE ROAD:

Massimo Ivan Falsetta e la libertà di ri-fare radio

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Onde Road è un film di Massimo Ivan Falsetta, a distribuzione indipendente, prodotto da A.C.AR.I., che ha girato le sale della penisola italiana durante tutto il mese di Marzo. Falsetta, già conosciuto per Curricula – L’Italia che tutti conoscono (2003), che affronta il problema sociale delle raccomandazioni, e per Calibro 10 – Il dialogo del crimine (2010), lungometraggio pulp sui dieci comandamenti di Cosa Nostra, torna nei cinema italiani con un’opera dedicata alla stagione delle radio libere. Erano gli anni Settanta e una generazione sognava di conquistare il mondo con pochissimi soldi, raccattando attrezzature e rintanandosi in locali di fortuna, per mettere in piedi una radio, liberarsi nel vuoto, far viaggiare la propria voce per chilometri e chilometri, per dimostrare la propria esistenza di liberi pensatori. Tutte le frequenze disponibili, almeno nelle grandi città, vennero occupate da decine di radio libere. Si trattava di un popolo di speaker improvvisati, che, in molte di quelle piccole realtà, producevano programmi caratterizzati da inchieste, intrattenimento, informazione, sport, spettacolo, e denuncia sociale. Una sperimentazione, una linea di demarcazione tra finzione e realtà, tra presente e passato, alla scoperta di un mondo cult ormai purtroppo irrimediabilmente perduto. Se da una parte i contenuti documentaristici sono frutto di una preparazione e una ricerca durata mesi, dall’altra l’improvvisazione è una peculiarità presente in tutta la lavorazione del film, al fine di rendere più veritiera possibile la narrazione. Ecco qui il confine tra immaginazione e vita. I membri del cast non sono attori veri e propri ma musicisti, gente della radio. Speaker che si improvvisano attori, per un tocco volutamente e velatamente amatoriale, in accordo col tema trattato. Il centro nevralgico del film è la Calabria, terra allo stato brado, madre di una tra le mafie più sanguinarie, una comunità massonica molto forte e persino uno dei

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poli principali della magia nera. La parte sana, quella fatta da padri di famiglia, instancabili lavoratori, la parte solidale e accogliente, appena si è presentata l’occasione di far sentire la propria voce, si è liberata, contro tutto e tutti, con grande orgoglio, ma anche con leggerezza d’animo, ilarità, creatività. Migliaia di radio sono sorte proprio per questo, per dare voce a chi voce non ne aveva. L’obiettivo che si è prefissato il regista è quello di farci rivivere un’epoca, come spunto di riflessione e confronto rispetto all’utilizzo degli attuali mezzi di comunicazione: cosa rappresentano per noi i social network di oggi? Siamo veramente liberi come pensiamo? Oppure viviamo nel perenne controllo legato a indagini statistiche e commerciali? Le nuove generazioni sono libere di esprimersi? O sono unicamente plasmate nell’unica direzione dell’oblio dell’individuo e della personalità verso lo più sfrenato conformismo consumista? Chissà se anche questa generazione si risveglierà dal torpore, da questo sonno putrido, schivando il marciume, verso una grande parentesi di riscatto, per riscoprire quelle idee di libertà e quella voglia di urlare “noi ci siamo, siamo qui, e voi non potrete più ignorarci”.


[Sistema Binario] Photo by Silvia Gustin

di Simona Gitto

La lunga strada della stampa 3d Parliamoci chiaro, il fatto che oggi si possa stampare pressoché ogni cosa in 3d non è una grande novità. La stampa 3d può essere considerata come l’inevitabile passaggio successivo della tradizionale stampa in due dimensioni e consente di ripro-durre qualsiasi tipo di oggetto in forma, appunto, tridimensionale. Questa stampa può avvenire attraverso processi differenti in base ai diversi tipi di stampanti esistenti. È tramite la produzione additiva che noi possiamo realizzare un oggetto a partire dal disegno dello stesso, che può essere semplicemente realizzato tramite un software, e replicandolo poi materialmente, sovrapponendo uno strato sopra l’altro secondo sezioni trasversali: in questo modo l’oggetto viene effettivamente costruito, dal basso verso l’alto. Il procedimento può avvenire per sinterizzazione laser selettiva (SLS), cioè con il surriscaldamento di materiali appositi come polveri metalliche o sostanze termoplastiche; oppure con la modellazione a deposizione fusa (FdM), che permette di raggiungere il medesimo risultato, anche se presenta una sostanziale differenza nella presenza di un ugello riscaldato che alza la temperatura del materiale prima di posizionarlo, e utilizza materiali come filamenti plastici o metallici sotto forma di matassa da “srotolare”. Principalmente la stampa 3d ha conosciuto i suoi primi impieghi in ambito industriale: in questo caso utilizzando la produzione per laminatura degli oggetti, nella quale un laser incide ogni strato prima di ogni effettivo posizionamento su quello sottostante. Il vantaggio della stampa 3d nell’industria è evidente: è possibile avere una perfetta riproduzione tangibile di qualsiasi progetto si voglia realizzare ammortizzando i costi, evitando la produzione effettiva. Ma ovviamente a noi interessano i vantaggi che possiamo ottenere dal 3d in ambito domestico. Oggi la tecnologia 3d si sta sicuramente spingendo in questa direzione, con progetti specifici di stampa da adattare alla vita di tutti i giorni. Solo per fare degli esempi: la stilista olandese Iris van Herpen ha utilizzato la tecnologia 3d per creare abiti su misura da far indossare alle sue modelle in passerella; e all’inizio del 2012 il portale The Pirate Bay ha

inaugurato una sua sezione interamente dedicata a file da stampare in 3d, i Physibles, che siano modelli di giocattoli o riproduzioni di quadri d’arte. Ma ci sono sicuramente moltissimi altri tipi di stampanti 3d e anche tante altre applicazioni di certo più serie e impegnate, che possono davvero aiutare a migliorare la vita delle persone. Basti pensare agli utilizzi, da non sottovalutare, della tecnologia 3d in ambito medico, con la possibilità di realizzare protesi: come nel caso, appunto, di Proteo, start up italiana che mira ad affermarsi soprattutto nella realizzazione di tutori e protesi per mano e polso. E per passare a qualcosa di più leggero, come non ricordare anche le applicazioni del 3d al cibo? Per questo c’è Foodini, la stampante 3d che non si limita a riprodurre “progetti” ma vero cibo pronto per essere gustato: seguendo lo stesso procedimento che abbiamo descritto, cioè tramite sovrapposizione di uno strato sull’altro, gli ingredienti che occorrono alla ricetta verranno realmente amalgamati fino a farci ottenere la prelibatezza desiderata, ad esempio dei ravioli, ma anche una bella pizza! Potrebbe quasi sembrare una replica del classico robot da cucina in fondo, ma è sicuramente più tecnologica, dato che le ricette potranno essere impostate via tablet o smartphone, oltre al fatto che è possibile scegliere moltissimi tipi di forma da dare al nostro cibo stampato. E oltre che più tecnologica è anche sicuramente più accessibile per le nostre tasche: il suo prezzo, infatti, si aggira sui 1000 euro. Lo stesso ragionamento è stato fatto dallo studio StoreBound di New York che ha progettato una stampante 3d dedicata esclusivamente ai pancake, PancakeBot, che permette di ottenere pancake perfetti, squisiti come quelli veri e di qualsiasi forma. Ovviamente in questo caso, essendo “monotematica” il prezzo è decisamente più contenuto (299 dollari per ora, essendo ancora in corso di finanziamento) e bisognerà in ogni caso aspettare giugno per poterla toccare con mano. Insomma, chissà quante altre sorprese potremo aspettarci ancora dal 3d. Restiamo in attesa: magari molto presto finiremo per stamparci anche le scarpe comodamente da casa.

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[A quattro zampe] di Vittorio Ruberti

Eccoci di nuovo ad incontrare un cane diverso. Oggi conosceremo

L’alano tedesco Non può passare inosservato un animale di queste fattezze. Prima di tutto l’altezza ne fa un campione. Insieme al levriero irlandese e al borzoi, o levriero russo, è considerato il cane più alto. Chiamato “Danese”, anche se in modo assolutamente inopportuno, è considerato il molossoide per eccellenza. A differenza di altri molossoidi, è slanciato e asciutto e il suo incedere elegante lo pone al di sopra di tutti gli altri appartenenti allo stesso gruppo. Il carattere è contraddistinto dalla gentilezza e dalle affettuosità elargite a tutti i componenti la famiglia con cui vive, ma non si può definire adatto alla convivenza con i bambini, perché non sempre è conscio delle sue dimensioni e della propria forza. Mai, volontariamente, farebbe del male ad alcuno senza un valido motivo. Il suo equilibrio e la sua calma ne fanno uno splendido cane da guardia. Discende direttamente dai mastini giganti usati in Germania nel XVIII secolo per la caccia ai cinghiali, ma la sua struttura attuale è molto più armoniosa e per questo è considerato l’Apollo dei cani. Il peso di un maschio può arrivare a 90 kg e l’altezza al garrese a 90 centimetri. Queste dimensioni ne fanno un gigante della razza canina. Il mantello può essere fulvo, nero, blu, tigrato e arlecchino. Da qualche anno viene accettata anche la colorazione platten, Nello stesso tempo è stata vietata in molti paesi la conchectomia, cioè l’amputazione delle orecchie, in osservanza della convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. È importantissima l’alimentazione di questo cane. Sopratutto per i cuccioli, è necessario che il contenuto proteico del cibo sia perfettamente dosato, in quanto sono possibili cedimenti della struttura ossea, a causa del peso eccessivo. Le patologie che affliggono questa razza sono di natura ossea, cardiaca e oculare. La displasia dell’anca può portare alla totale immobilità del nostro amico. La cardiopatia congenita e la cardiomiopatia dilatativa causano a volte

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episodi di morte improvvisa. Le malattie dell’occhio quali l’entropion, l’ectropion e la lesione della terza palpebra sono risolvibili chirurgicamente. Una caratteristica di questa razza è una vita media piuttosto breve, non arrivando spesso ai 9 anni di età. L’alano, nonostante le sue dimensioni, può essere felice anche in un appartamento, purché gli si concedano frequenti passeggiate. C’è solo una cosa della quale non può fare a meno: il contatto con il suo umano. Cercherà coccole e carezze, vorrà essere rassicurato di far bene il suo lavoro, esigerà affetto e considerazione. Ma l’adorazione che avremo in cambio ci ripagherà di tutto l’impegno profuso nel condividere i nostri spazi con un alano tedesco.


[

Un posto tranquillo Dott.ssa Giulia Migani Psicologa – Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva

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I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI tutti gli alunni allora sono BES! Questo potrebbe essere in parte essere vero, se si considera che anche la normativa definisce il bisogno educativo speciale come un evento e/o momento che può essere anche transitorio. Di fronte a questa problematica diventa fondamentale l’alleanza reciproca tra scuola e famiglia: esse hanno il compito di cogliere le situazioni che possono richiedere una attenzione appunto SPECIALE per il bambino e hanno il dovere di comunicare e di collaborare per raggiungere il benessere del bambino, non di competere o reciprocamente accusarsi o deresponsabilizzarsi. Come viene coinvolto l’esperto? La scuola, appunto, ha bisogno e fa richiesta di formazione più approfondita; la famiglia vi si rivolge per chiedere sostegno e con l’obiettivo di acquisire strategie specifiche per affrontare e gestire il problema. L’Associazione Onlus di cui sono presidente, A.S.I.A - Associazione per il Sostegno all’Infanzia e all’Adolescenza, già dal 2012 (grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio con la L.R. 22/99 per la promozione sociale), ha dato vita al CENTRO DI PREVENZIONE E INTERVENTO SUL DISAGIO – SPES, che è ospitato dalla Parrocchia di San Tommaso all’Infernetto. Viene data accoglienza e ascolto ad adulti, genitori e famiglie; inoltre viene svolta una azione preventiva tramite l’attività formativa e seminariale, soprattutto presso scuole e parrocchie. Tra i mesi di marzo e aprile si svolgeranno questi incontri di approfondimento sui BES presso l’Istituto Tullia Zevi a Via Pirgotele – Casalpalocco. L’ultimo incontro, previsto per il 27 aprile alle ore 15.00, sarà aperto (con partecipazione gratuita) non solo agli insegnanti ma anche e soprattutto ai genitori: parleremo di strategie educative e formative come il Parent Training e, soprattutto (perché è un metodo in cui crediamo molto), l’apprendimento mediato secondo il Programma di Arricchimento Strumentale Feuerstein. L’IC Tullia Zevi dà la possibilità di prenotarsi per poter partecipare a questo incontro. Infine, insieme all’Associazione PUNTO D di Ostia Lido, stiamo lavorando ad un pomeriggio di incontro per parlare insieme dei Disturbi del Comportamento Alimentare, dei bisogni e le paure dei giovani in crescita, del pericolo che viaggia in internet, con il proliferare di blog PRO-ANA e PROMIA (dove giovanissime si scambiano consigli e lasciano testimonianze terrificanti su come fare per diventare anoressiche) e di quello che i genitori possono e devono fare come azione preventiva. Non è ancora stato possibile definire una data per questo incontro ma ne sarà data comunicazione sia sul gruppo Facebook di A.S.I.A. Onlus sia tramite Tablet. Vi aspetto numerosi!

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Il tema di questo mese prende spunto da un insolito numero di richieste, in questo periodo, da parte di genitori, che mi contattano per problematiche o dubbi riguardanti i loro figli: forte emotività, insicurezza, calo scolastico, comportamenti oppositivi, disturbi del comportamento alimentare. Contemporaneamente, è arrivata da parte di un Istituto Comprensivo la richiesta di un corso di approfondimento per gli insegnanti sulla tematica dei Bisogni Educativi Speciali e un’ulteriore richiesta da parte di una associazione di Ostia di affrontare il tema dell’esplosione, nei preadolescenti, dei disturbi del comportamento alimentare (o DCA). E allora cominciamo a dare qualche notizia… La sigla BES si riferisce ad un’area vasta di alunni che vivono in una situazione ostacolante per l’apprendimento e lo sviluppo. Secondo l’ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute dell’OMS) «il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata». Lo Stato italiano ha dato una sua definizione di BES nella Direttiva Ministeriale del 27/12/2012: “ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, dunque, vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo. Queste difficoltà possono essere globali e pervasive (si pensi all’autismo) oppure più specifiche (per esempio la dislessia), settoriali (disturbi del linguaggio, disturbi psicologici d’ansia); possono essere difficoltà gravi o leggere, permanenti o transitorie. Vengono individuati in questi ambiti: Funzionamento intellettivo limite; disturbo dello Spettro Autistico, Sindrome di Asperger; difficoltà motorie, Disturbi Specifici di Apprendimento DSA, Disturbo dell’Attenzione e Iperattività ADHD, difficoltà emozionali (timidezza, ansia, inibizione), difficoltà relazionali e del comportamento (aggressività, oppositività, disturbi della condotta, tendenza all’isolamento, dipendenza, passività), disagi familiari (separazioni conflittuali, maltrattamenti, abusi, lutti), svantaggio economico e sociale (deprivazione culturale e condizioni di povertà), difficoltà fisiche (traumi o menomazioni), malattie croniche o acute (epilessia), alunni immigrati (difficoltà nella conoscenza della lingua italiana), disturbi dell’immagine di sé, difficoltà di autostima e auto-efficacia, insicurezza. Leggendo questo lungo elenco la prima cosa che viene da pensare è che…

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Mindfulness, sport e alimentazione. Un approccio integrato

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a mindfulness è uno stato mentale, un’attenzione consapevole e non giudicante di ciò che accade nel momento presente (qui e ora), che può essere coltivato e sviluppato attraverso le pratiche meditative di consapevolezza. È uno stato mentale auto-riflessivo che ci permette di osservare i nostri pensieri, le nostre emozioni e sensazioni nel respirare, mangiare, nei movimenti quotidiani e nel fare sport, risvegliandoci alla conoscenza e comprensione profonda di noi stessi, attraverso l’esperienza diretta della meditazione. Dal 1979 viene applicato in ambito medico e successivamente in altri settori (psicologico, nutrizionale, sportivo, neuroscientifico, aziendale, ecc.), per la riduzione dello stress e del dolore psico-fisico, il protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), ideato dal biologo molecolare John Kabat-Kinn. Questo percorso psico-educazionale strutturato, del quale la scienza ha dimostrato ampiamente gli effetti positivi sulla mente e nella modificazione strutturale e funzionale del cervello, alimenta la consapevolezza e la coscienza di ciò che stiamo vivendo nel “qui e ora”, sviluppando la capacità di osservare gli eventi della nostra vita per quello che realmente sono e non per quello che “pensiamo che siano”. Questo “modo di essere” evita di farci perdere nei pensieri passati (possibili cause di depressione e quindi di perdita di auto-efficacia) e/o futuri (possibili cause di ansia e di nuovo di perdita di auto-efficacia) e ci da l’opportunita’ di vivere pienamente e serenamente il momento presente in “interconnessione” con gli altri in tutto ciò che facciamo nel quotidiano, senza essere giudicanti. Nella Psicologia dello Sport la mindfulness si propone come training mentale e non solo, ed è in grado di andare oltre i limiti di alcune delle più avanzate tecniche di coaching sportivo. Sono ormai riconosciute ed accertate le sue ampie possibilità di lavoro sulla persona (miglioramento dell’attenzione, della concentrazione, della propriocezione, delle capacità di coping, dell’auto-efficacia, della riduzione dello stress, dell’osservazione senza giudizio delle emozioni e dei

pensieri disturbanti, ecc.), la mindfulness permette all’atleta di ottenere il massimo nella prestazione sportiva, attraverso lo sviluppo della consapevolezza del proprio corpo e della presenza mentale totale, senza “perdersi” nelle ansie, timori, insicurezze, emozioni e pensieri disturbanti che possono emergere durante la gara, durante gli allenamenti o anche durante il quotidiano. Il training di mindfulness, insegna la “presenza globale” (corpo-mente in relazione con l’ambiente), migliorando la concentrazione, l’attenzione, l’auto-efficacia e il benessere della persona, mettendola in condizione di ottimizzare la performance. Questo approccio fa leva sulle risorse e potenzialità presenti nella persona piuttosto che tentare di risolvere carenze o deficit. Il singolo viene considerato all’interno del suo contesto sociale e relazionale, creando in questo modo, un intervento personalizzato a partire dalle richieste e dalle necessità espresse da ogni individuo o squadra, senza affidarsi a progetti standardizzati e rigidi. L’approccio olistico ed integrato, tra mindfulness, nutrizione e allenamento è in grado di fornire all’atleta la massima capacità di esaltare le proprie capacità fisiche e mentali. Un equilibrio che va oltre la mera ricerca di un risultato, ma si espande ad una visione più ampia, come strumento di crescita e di benessere della persona verso se stessa e nelle dinamiche di gruppo, che diventa una vera e propria “palestra di vita”. Alla luce delle più moderne acquisizioni scientifiche possiamo rileggere la classica locuzione latina del Giovenale come un equilibrio di reciproca interazione: “mens sana na corpore c sano”.


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iscrizione albo ordine nazionale biologi n. 061170

FISYOLAB FISIOTERAPIA ANALISI CLINICHE ECOGRAFIE VISITE SPECIALISTICHE

Fisioterapista Osteopata D.O.

Trattamenti Privati/SSN

cell. 368.900426


[Proctologia alla mano]

Sinus pilonidalys o cisti sacro-coccigea

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atologia che con discreta frequenza interessa il proctologo è rappresentata dalla Cisti sacro-coccigea o Sinus Pilonidalys. Come indica il nome è rappresentata da una cisti situata nella regione dell’osso sacro, sulla linea mediana a livello del solco intergluteo. Anche per questa patologia, esistono varie teorie sula sua origine e, di conseguenza, sulla sua evoluzione. Fra questa la più accreditata fa risalire la causa della cisti sacro-coccigea ad una “inclusione dermica” che avverrebbe nel corso dello sviluppo fetale. Nel tempo, proprio in quanto “inclusione”, cioè corpo estraneo, con facilità potrebbe andare incontro ad una sovra infezione ch determina l’evidenza clinica: l’ascessualizzazione della cisti e la inevitabile formazione di tragitti fistolosi. Ad un occhio esperto, la diagnosi e la indicazione terapeutica, squisitamente chirurgica, di questa condizione è di solito facile, non facilissimo, semmai, è il saper stabilire quando intervenire e quale tecnica utilizzare! Nei fatti il paziente giunge all’osservazione quasi sempre in corso di ascessualizzazione, costringendo il proctologo a rivolgere le sue attenzioni nell’immediato a risolvere (chirurgicamente o medicalmente) il problema acuto dell’ascesso, per poi a distanza di tempo, intervenire per l’eradicazione della cisti e delle sue fistole. L’intervento dello specialista di fronte a questa patologia è necessario. La cisti sacro-coccigea che, a volte, si controlla con terapie antibiotiche, tende ineluttabilmente a ripresentarsi con cadenza costante, peggiorando inevitabilmente, di volta in volta, la condizione clinica ed anatomica.

Roberto Federici medico chirurgo

Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale

Proctologia (emorroidi, ragadi anali, fistole)

CHIRURGIA AMBULATORIALE DELLE ERNIE INGUINO-CRURALI Centro Salus Casalpalocco, Piazza Filippo il Macedone 23 (Centro comm.le Le Terrazze) tel. 06.50.91.53.05 e-mail rf@robertofederici.it


[+Benessere] di Veronica Militano

LA PELLE La pelle riveste il nostro corpo e stabilisce il confine fra noi e il mondo esterno. Una pelle curata e sana ci rende sicuri e disinvolti nei rapporti con gli altri, è necessario quindi in primavera ed in autunno eseguire un trattamento di drenaggio e depurazione. La pelle è lo specchio che riflette le condizioni di salute del nostro organismo: subisce l’influenza dell’ambiente esterno, ma anche degli organi interni con cui è in contatto grazie alla circolazione sanguigna. Se la pelle presenta segni di intossicazione (punti neri, colorito spento, eccesso di grasso, …) depurandola si otterra’ un buon effetto anche sugli organi interni e cosi’ anche la pelle ne trae beneficio … La pelle è composta da tre strati principali che dall’esterno verso l’interno sono: epidermide, derma, ipoderma (o strato sottocutaneo). Aiuta a difendere il corpo da germi e radiazioni solari, attraverso le ghiandole sudoripare e sebacee espelle le tossine ed è anche organo della respirazione, lascia passare ossigeno e libera anidride carbonica. La pelle si fa carico di molti dei nostril disagi perchè confina fra noi e il mondo. Rappresenta il nostro vestito esteriore ma contiente e nasconde il nostro mondo interiore e, con il suo colore, le irritazioni, gli arrossamenti, da’ luce a tutte le emozioni che vorremmo nascondere. Stress, preoccupazioni, dolori e tutto ciò che altera il nostro equilibrio emotivo può dare luogo a livello cutaneo a diversi disturbi e malattie della pelle.

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Un disagio sulla pelle, soprattutto se di natura allergica, esprime una difficolta’ nel porsi in relazione con il mondo circostante, da li’ non riusciamo a creare un rapporto sereno ed equilibrato con le situazioni e le persone che ruotano intorno a noi. È interessante osservare che la parola “film” è il corrispettivo inglese del nostro “pellicina” … Veronica Militano Specialista in Naturopatia e Riflessologia Plantare - veronicamilitano@libero.it

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Le piante amiche della pelle sono la bardana, la sua radice si utilizza soprattutto in caso di acne ed eccesso di grasso. Questa pianta disintossica anche fegato, reni, polmoni, sistema linfatico e sangue. I fiori della calendula sono antinfiammatori e lenitivi con un’azione depurative e cicatrizzante in caso di piccole ferite; questi lavorano bene anche per drenare il fegato e l’intestino. Le foglie, la corteccia e i rametti del amamelide disinfiammano, tonificano e detergono la cute, migliorandone l’ossigenazione grazie all’azione sul microcircolo. È quindi indicata per la rosacea e la couperose. La pianta per eccellenza della pelle è la viola del pensiero, ha un’azione depurativa e decongestionante che viene amplificata se usata insieme alla bardana; preziosa in forme croniche come acne ed eczema. Per il viso arrossato o colorito spento o con impurita’ sarebbe utile usare una maschera all’argilla verde ventilate. Dopo averla applicata sul viso si può eliminarla dopo 15 minuti con acqua tiepida. La presenza contemporanea di acne, pelle grassa e cellulite fa pensare a un problema femminile di tipo ormonale. È necessario drenare la cute e considerare un riequilibrio ormonale. In questo caso la bardana depura da tossine e lavora su ritenzione dei liquidi in eccesso. Si usa per 20 giorni, due compresse al giorno.



Associazione Kalpe

di Alessia Bartolucci

ELSA MORANTE: La Biblioteca con vista sul mare Inaugurata il 22 gennaio 2001 la Biblioteca Elsa Morante con i suoi 1.680mq è tra le Biblioteche più grandi di Roma Capitale. Tre piani ed un seminterrato in cui sono disposti i seguenti spazi: sala lettura (90 posti adulti + 60 posti sala ragazzi), sala espositiva (40 posti, ), sala multifunzione:(70 posti), sala emeroteca (18 posti), sala ragazzi (40 posti), video sala ragazzi (2 postazioni), internet sala ragazzi (2 postazioni), sala internet adulti (7 postazioni), , 2 postazioni per la consultazione del catalogo. Conta un patrimonio documentale di circa 42.894 documenti. Grazie all’impegno della responsabile della struttura, Rita Petroselli, e a tutto lo staff impegnato nell’organizzazione delle diverse attività la Biblioteca Elsa Morante è un luogo di cultura ma anche di socializzazione in continuo fermento e promotore di molti appuntamenti (divulgativi, informativi e formativi) che coinvolgono tutte le fasce di età affrontando diverse tematiche: cultura, arte, benessere, territorialità, salute, sociale, ecc… Come Associazione culturale Kalpe abbiamo incontrato Susanna Camerini responsabile della Sezione Kids 0- 16 anni che si trova ne piano seminterrato e che con i suoi 300 mq di superficie e 9000(circa) volumi ospita molteplici attività: prestito libri e video, laboratori, incontri seminariali,.. Un luogo che per i bambini e le bambine del Municipio X è un punto di riferimento un luogo dove poter leggere, guardare video, incontrarsi , apprendere cose nuove e mettere alla prova le proprie capacità attraverso i laboratori. L’intervista non è stata semplice proprio per il continuo afflusso dei piccoli visitatori, una attività ci ha spiegato Susanna che risulta essere molto impegnativa ma che da anche molte soddisfazioni. Le ultime statistiche vedono la biblioteca Elsa Morente al primo posto tra quelle del circuito delle Biblioteche di Roma come prestiti e attività legate ai lettori 0-16 anni. Un’ impegno quello di Susanna e dei suoi collaboratori che non si esaurisce tra le quattro mura dell’Area Kids ma che si sviluppa anche attraverso le collaborazioni con le Associazioni e gli Istituti scolastici del territorio. Un fiore all’occhiello è il progetto NATI PER LEGGERE rivolto ai bambini 0-3 anni, tra l’altro al Salone del Libro che si svolgerà a Torino dal 14 al 18 Maggio 2015 la biblioteca parteciperà con una scuola dell’infanzia del territorio al premio nazionale Nati per Leggere diversi gli obiettivi del premio tra cui riconoscere il lavoro in rete di operatori e istituzioni, impegnati in progetti di promozione alla lettura sul proprio territorio (amministratori locali, bibliotecari, insegnanti, librai, pediatri, ecc.). Vi invitiamo a scoprire di persona tutte le splendide attività e soprattutto il patrimonio librario legato alla Biblioteca sia per adulti che per bambini. La tessera BiblioPass è gratuita e permette dii accedere gratuitamente al prestito librario; la Bib-lioCard ha il costo di € 5,00 e permette l’accessoo ad ulteriori servizi. on Per maggiori informazioni ed essere informati con odelle Newsletter sugli appuntamenti della biblioditeca è possibile inviare una email ai seguenti indirizzi: Area Kids 0-6 anni: isoladiarturo6@gmail.com Biblioteca Elsa Morante: elsamorante@bibliotechediroma.it

Alice nel paese della crittografia Sabato 11 e 18 Aprile 2015 alle ore 10.00 (3h circa) si svolgerà Corso di Crittografia rivolto a ragazzi da 11 a 14 anni tra i vincitori del Bando “Oltre il libro: leggere il domani in tutte le forme” presso la Biblioteca Elsa Morante organizzato dall’Associazione di promozione sociale NON SI VINCE DA SOLI. La prenotazione è consigliata perché il numero max di partecipanti è di 25 persone. E’ possibile inviare una email Sala Ragazzi: isoladiarturo7@gmail.com oppure chiamando 06 /45460484 Abbiamo incontrato Renata Carrano la responsabile dell’Associazione che opera in diversi ambiti, in particolare il mondo della scuola che necessita di un’attenzione particolare. “I ragazzi sono il futuro della società e su di loro bisogna investire. Ciò che dobbiamo avere ben presente è però che le nuove generazioni vivono una realtà fortemente tecnologica, pertanto anche i progetti a loro presentati devono essere accattivanti da questo punto di vista. Consapevoli del rischio che il piacere della lettura potesse essere superato da videogiochi, tablet e cellulari. La pubblicazione del bando “Oltre il libro: leggere il domani in tutte le forme” ci ha portato a ragionare su questo tema per cercare una soluzione valida dal punto di vista didattico e culturale, ma che fosse al contempo sviluppata in modo da catturare l’attenzione dei giovani” – afferma Renata. Il mistero e gli enigmi hanno sempre avuto un fa grande fascino per tutti e “Alice nel paese della crittografi crittogra a” è un progetto che vuole far leva proprio sulla curiosità di conoscere l’ignoto. Si tratta di d un corso di crittografia pensato per i ragazzi e quindi strutturato in modo da preveun partecipazione attiva, con una “cacdere una cia agli agl indizi” in cui i ragazzi possano utilizzare le tecniche di crittografia apprese nella prima parte del corso. La didattica diventa quindi quind una storia da vivere, in cui i ragazzi diven diventano protagonisti e ne determinano l’evoluzione. vol Basandosi sulle proprie capacità e Basa sull’applicazione delle nozioni acquisite sull’a nelle sessioni di corso, riusciranno i ragazzi a liberare Alice che è rimasta intrappolata pola nella sua storia? Per Per maggiori info: www.nonsivincedasoli.org ww inf info@nonsivincedasoli.org Associazione As culturale Kalpe info.kalpe@gmail.com in w www.kalpe.org t twitter: @Kalpe_AC G Google+ : Associazione cultural Kalpe



Flavia Truccabimbi,

in collaborazione con un’ostetrica ed una psicoterapeuta presenta : Futuri genitori non perdete l’occasione .. trascorreremo insieme un bellissimo momento all’insegna del BELLY PAINTING facendo della vostra pancia un colorato ricordo.. Tra una pennellata e l’altra la psicoterapeuta e l’ostetrica saranno a vostra disposizione per rispondere a domande e curiosità su gravidanza , travaglio , parto , allattamento , dopo parto e neonato. Ma perché dipingere il pancione? Possiamo interpretare il BELLY PAINTING come momento di comunione col bimbo in cui esprimere la propria visione di questa nuova e meravigliosa fase della vita.. È una divertente attività nella quale mamma e papà potranno poi lasciare impronta e firma come contributo al disegno stesso. Momento di condivisione che potrà solo far bene al cuore , all’anima ed al corpo della mamma.. coinvolgendola, divertendola e rilassandola... Momento di perfetto connubio tra creatività , cromoterapia , gioco ed informazione.Gli incontri inizieranno con un momento dedicato al rilassamento ed alla messa a fuoco di emozioni ed aspettative rispetto al bambino ed alla nuova vita che con lui nascera’. Individueremo delle immagini e ne faremo oggetto di riflessione e condivisione..e mentre il pennello scorrerà sul pancione avrete modo di esternare e capire le tante emozioni e domande che un evento come quello della nascita determina .. grazie soprattutto alla presenza di due fondamentali figure quali : ostetrica e psicoterapeuta..

“COLORIAMO LA GRAVIDANZA”

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA Per info e contatti : Posta privata pagina FB Flavia Truccabimbi flaviatruccabimbi@hotmail.com


[Mozart news] di Silvia Ferrara

accettati? All’Eur? Con tutti i problemi del traffico sulla Colombo? A Spinaceto? Con la difficoltà dei collegamenti? Ad Acilia? Quanti autobus devono cambiare i nostri ragazzi?

LICEO ALL’IN ALL’INFERNETTO: SOGNO O REALTA’? Come già annunciato nel precedente numero di Tablet, l’Infernetto non ha nessuna scuola superiore. Sono anni ormai che gli abitanti sentono parlare della costruzione di un nuovo edificio scolastico che ospiterà il tanto atteso liceo ma ancora non ve ne sono tracce. Il nostro territorio è perennemente in emergenza edilizia. Sono stati costruiti nuovi edifici per la primaria e la secondaria di primo grado perché quelli esistenti non riuscivano ad accogliere tutti i bambini che volevano frequentare la nostra scuola e per questo dobbiamo ringraziare il municipio e tutti coloro che si sono adoperati per migliorare la situazione.

Scegliere il proprio futuro a soli quattordici anni è veramente difficile ma se poi occorre anche modificarlo in itinere per carenza di posti, è davvero impossibile. Dove mandiamo a studiare tutti col oro che volevano andare in quelle scuole dove poi non sono stati

Mi chiedo cosa stiamo aspettando? Dalla Mozart escono ogni anno molti studenti preparati che desiderano affrontare percorsi liceali di spessore culturale e che ad oggi si vedono negato il proprio diritto di scelta e questo non riesco proprio ad accettarlo. Sono una degli assistenti operativi della mia scuola che quotidianamente parla con i genitori e sente le loro problematiche; scrivo anche i consigli orientativi scritti dai docenti sul SIDI e ogni volta ho il magone in gola e spero che tutti riusciranno a frequentare la scuola dei loro desideri. Tarpare le ali a ragazzi così giovani mi rattrista tantissimo. Nel frattempo perché non utilizzare gli spazi esistenti nella zona? Ad esempio la Guardia di Finanza o la sede oramai in disuso della Parrocchia di San Tommaso Apostolo? In questo modo riusciremmo già da subito ad accontentare i nostri alunni. Ricordo che quando ero piccola ho frequentato le scuole medie nei locali della casina del bosco e ne ho un buon ricordo. Avevamo tutto e stimavamo i nostri professori non eravamo interessati al luogo ma a quello che facevamo insieme: Studiavamo! A due passi da casa! Spero che gli alunni della Mozart possano svegliarsi presto e scoprire che anche loro, come gli amici delle zone limitrofe, hanno finalmente un liceo dietro casa.

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Ora occorre il passo decisivo: una scuola superiore all’Infernetto. Le scuole già esistenti nel territorio non riescono ad accogliere tutte le domande ed in particolare negli ultimi due anni l’emergenza sta crescendo. I Dirigenti Scolastici sono costretti a mettere criteri di priorità per l’accesso alla propria scuola e tra questi c’è il bacino d’utenza che però raramente include i ragazzi della Mozart. I Dirigenti, soprattutto dei licei, hanno le mani legate le loro scuole non hanno aule libere.

Allo stato attuale della problematica, mi sembra che l’unico e vero passo da compiere sia la costruzione immediata di un liceo all’Infernetto. Mi rendo conto che esistono difficoltà, soprattutto economiche ma ora basta questi soldi dobbiamo trovarli perché l’articolo 33 della Costituzione cita: “la Repubblica italiana istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.”

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[Scadenzario Fiscale

Anna Maria De Calisti commercialista - Marta Montini consulente del lavoro

]

Lo Studio De Calisti A.M. e Montini M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Aprile 2015. La prima scadenza è il pagamento dei contributi per i datori di lavoro domestico. Il pagamento che va dal 1° aprile al 10 aprile, secondo la nuova circolare Inps, potrà essere versato esclusivamente secondo le seguenti modalità: a) rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche” (tabaccherie); b) online sul sito internet “www.inps.it”, nella sezione Servizi on line – Elenco di tutti i servizi - Pagamento contributi lavoratori domestici; c) telefonando al Contact Center 803.164, tramite utilizzo di carta di credito; d) utilizzando il bollettino MAV. Lo Studio rammenta, anche per l’anno 2015, l’INPS ha suddiviso i contributi per i datori di lavoro domestico in due tabelle scindendo il tipo di contratto applicato da tempo indeterminato a quello a tempo determinato con l’aggiunta del contributo addizionale. La scadenza del 10 aprile è anche per coloro che essendo in un regime d’ IVA mensile devono comunicare in via telematica lo SPESOMETRO, che riguarda la cessione dei beni e la prestazione di servizi resi e ricevuti nel 2014 quando l’importo unitario dell’operazione è pari o superiore ad € 3.600,00, al lordo dell’IVA.

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Lo Studio rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 aprile prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 aprile coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 marzo 2015), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 15 aprile.

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a scadenza del 27 aprile coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat. Lo Studio rende noto che per i titolari di Partita Iva il 30 aprile potranno presentare attraverso il Modello IVA TR richiesta di rimborso o utilizzo in compensazione del credito Iva trimestrale.

in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati - ISEE, RED, Detrazioni ecc. - Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it

S t u d i o Anna Maria De Calisti Via L. Mellano, 72 - 00125 Roma tel/fax 06.52352585

Anna Maria De Calisti Commercialista Ufficiale Revisore dei Conti CAF autorizzato CGN Conciliatore

mail: amdec@libero.it cell: 333.3087137

Assistenza Fiscale e Tributaria alle Imprese e ai Liberi Professionisti Centro Assistenza Fiscale CGN abilitato a fornire i servizi di: - 730 per dipendenti, collaboratori, pensionati - Compilazione ISEE, RED, Detrazioni, ecc. - Gestione Badanti e Colf -Successioni

Marta Montini Consulente del Lavoro

cell. 333.9626220 mail: martamontini@libero.it

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La scadenza del 22 aprile è per coloro che essendo in un regime d’ IVA non mensile devono comunicare in via telematica lo SPESOMETRO, che riguarda la cessione dei beni e la prestazione di servizi resi e ricevuti nel 2014 quando l’importo unitario dell’operazione è pari o superiore ad € 3.600,00, al lordo dell’IVA.


[Movimento Difesa del Cittadino] di Diego Recino

TAO STORE: MDC SEGNALA LA TRUFFA ALL’ANTITRUST Grazie all’intervento e alla segnalazione dello Sportello Roma 10 MDC (Lazio), e alla sollecitudine della sede centrale nazionale MDC si è giunti alla denuncia all’ANTITRUST dell’ennesima truffa nel settore dell’e-commerce un mercato, quello dell’e-commerce, che è una risorsa per l’economia del Paese il cui sviluppo non può essere danneggiato da questi episodi che vanno perseguiti con la massima severità dalla Magistratura. Il sito sotto accusa è Tao Store che ha venduto online prodotti tecnologici a prezzi scontatissimi mai consegnati agli acquirenti. Centinaia le segnalazioni giunte da tutta Italia agli sportelli del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che ha presentato un esposto all’Antitrust per pratica commerciale scorretta chiedendo di verificare l’accaduto ed individuare che fine abbiano fatto i beni ordinati dai consumatori. Tao Store inizia la sua avventura come sito di vendita on line di notebook, video e fotocamere digitali a prezzi irrisori il 19 Febbraio 2013. I prodotti ordinati e pagati dai consumatori non sono mai stati consegnati e cosa ancora più grave l’azienda ha reso irraggiungibile il sito a partire dal 24 settembre 2014.

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Anche la pagina Facebook di riferimento del sito TAO STORE “Il megastore della convenienza e della qualità” è stata dismessa senza alcun preavviso ed i consumatori truffati si sono ritrovati senza: prodotti, risposte nè soldi!

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Nell’esposto all’Antitrust, MDC ha evidenziato la sussistenza di ben due pratiche commerciali scorrette ai danni dei consumatori: • sono state date false informazioni relative alla disponibilità dei prodotti ai prezzi di consegna, • è stato ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei clienti, quali la restituzione della somma pagata. Al fine di raccogliere le segnalazioni e garantire ai truffati un giusto indennizzo, MDC ha aperto il gruppo Facebook “Truffa Taostore. it” all’interno del quale ha condiviso anche il modulo predisposto per la richiesta di risarcimento.Il modulo compilato va rinviato all’indirizzo mail: info@mdc.it. I cittadini romani possono inoltrare la richiesta all’indirizzo :

sportelloroma10@mdc.it Sul sito www.mdcroma10.org è possibile scaricare il MODULO-indennizzo-Taostore

MDC_ Sportello Roma 10 Segreteria: Tel. 06.92948683 E-mail: sportelloroma10@mdc.it Twitter: @mdcroma10 Facebook: MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO ROMA X


[Mestieri

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A cura della Citta’ dei Mestieri

OPEN DAY

Come affrontare un colloquio di lavoro Un Open Day interamente dedicato agli studenti in procinto di terminare il loro percorso scolastico e quindi, di scegliere il loro futuro. Indipendentemente dal fatto di voler proseguire gli studi con l’università o di voler entrare nel mondo del lavoro, per i ragazzi è un momento importante. E sull’onda del precedente Open Day ospitato dalla città dei Mestieri, la stessa sede di via del Sommergibile, su richiesta dell’Istituto Giulio Verne di via Saponara, ha preso parte ad un interessante incontro incentrato su “come si affronta il mondo del lavoro” e, in particolare, come affrontate un colloquio di lavoro. Circa 50 gli studenti di quinte classi che hanno avuto modo innanzitutto di conoscere le attività della Città dei Mestieri di Ostia, di conoscere il progetto internazionale incentrato sull’orientamento al lavoro e alla formazione. Gli stessi ragazzi, durante la mattinata formativa, hanno poi assistito oltre che alla teoria anche a simulazioni di colloqui predisposti da Franco Giampalmo, direttore della Città dei Mestieri di Roma (sito regionale, sede di via Tuscolana). Lo stesso Giampalmo ha informato gli studenti su come iniziare a cercare lavoro e quindi attraverso quali mezzi (Centri per l’impiego, giornali specializzati, web). “Cercare un lavoro è un lavoro” è una realtà ormai consolidata e quindi ci vuole metodo e costanza; andando, se necessario anche personalmente presso ditte, negozi, o altro ai quali portare o inviare il curriculum vitae, dal quale il potenziale datore di lavoro può cogliere aspetti caratteriali, comportamentali, oltre che formativi.

Per mettersi alla prova ed effettuare una simulazione: www.cittadeimestieri.it/preparati-al-lavoro/il-colloquio/

Ospiti dal Belgio alla CdM di Ostia La richiesta è giunta dal Belgio qualche tempo fa al sito regionale della Città dei Mestieri e delle Professioni di Roma e del Lazio, la prima a Roma. L’associazione belga “Orientation A12”, aveva espresso il desiderio di poter far svolgere ad operatori del settore, alcuni stage nella Capitale, al fine di “migliorare le nostre conoscenze e scoprire il funzionamento della CdM”. Franco Giampalmo, direttore della CdM di Roma e del Lazio ha risposto con entusiasmo alla richiesta e, detto fatto, ha organizzato l’accoglienza degli stage che oltre alla sede regionale, hanno coinvolto soprattutto il sito di Ostia. Orientation A12, ha alle spalle un’esperienza di 25 anni nell’ambito scolastico e professionale della Federazione Wallonie Bruxelles e Regione di Bruxelles e inoltre prende parte a progetti europei quali ad esempio Erasmus plus. La richiesta di stage nasce a seguito della prossima apertura in Belgio di due siti di CdM e allo stesso tempo dalla necessità di sensibilizzare i futuri collaboratori che in questo modo hanno la possibilità di scoprire metodi e strumenti utilizzati, progetti sviluppati e partecipare alle attività organizzate dai diversi poli. Ed ecco quindi 4 gentilissime ospiti che hanno avuto modo di seguire le attività del sito lidense della Città dei Mestieri, gli eventi, il modo di lavorare dei consiglieri ed hanno acquisito nozioni e informazioni. Un bagaglio da trasmettere in Belgio.

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Ed ecco alcune indicazioni per presentarsi a un colloquio di lavoro: puntualità innanzitutto, sapere con chi si va a parlare, aspetto gradevole, portare con sé eventuale documentazione. Tutto questo serve anche per l’autoconsapevolezza e per raggiungere quel grado di autostima indispensabili in queste occasioni. Ed è proprio su questi temi che Franco Giampalmo ha fatto affrontare agli studenti la simulazione di un colloquio di lavoro. Altre prerogative riguardano il tono della voce da usare, il prendersi il giusto tempo per rispondere alle domande dell’interlocutore. Rispondere ai quesiti è obbligo ma anche poter fare domande è lecito. Interessarsi dunque al tipo di azienda, farsi vedere interessati e motivati fa parte del bagaglio di chi cerca lavoro. Così come mantenere la calma e usare un linguaggio consono.

L’INIZIATIVA

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[Mestieri

]

A cura della Citta’ dei Mestieri

PROFESSIONE ESTETISTA E NON SOLO Viaggio nei mestieri legati alla bellezza e alla salute della persona Via il freddo inverno e accantonata la voglia di restare al caldo della propria casa, è tempo di uscire e di alleggerirsi, nel fisico e nell’umore. Voglia anche di rinnovarsi dunque nel corpo e nello spirito a cominciare dal look del vestire al quale deve corrispondere anche il rinnovo della capigliatura e dell’estetica. Ed ecco allora il parrucchiere, l’estetista, il massaggiatore (non medicale) e tutti gli altri mestieri legati in qualche modo al benessere psico-fisico. Da non dimenticare inoltre le professioni che riguardano il fitness e il tutto è appannaggio di entrambi i sessi perchè non è soltanto l’universo femminile a desiderare di “vedersi meglio”. Anche l’altra metà della mela oggi ci tiene, eccome. All’estetista ci si rivolge in particolare per il viso e per l’intero corpo ed oggi a supporto delle preziose mani, ci sono macchinari che coadiuvano a 360 gradi il lavoro di questa figura. La tecnica manuale resta comunque quella primaria e, a questo proposito, c’è da ricordare che tutto quanto ruota a questo tipo di lavoro, è finalmente regolamentato e quindi professionalmente più garantito. Depilazione, trattamenti del viso e del corpo, manicure e pedicure, massaggi etc... Chi non immagina qualche ora da dedicare a se stessi per star meglio, per star bene. Ed allora ecco la necessità di trovare il giusto interlocutore, la persona giusta che (non ci stancheremo mai di dirlo) deve essere sì preparata (e questo è scontato) ma deve anche amare quello che fa. In questo modo cliente e professionista entrano in sinergia, in empatia e l’uno si abbandona all’altro in piena fiducia. Per esercitare i mestieri legati alla bellezza bisogna conoscere elementi di anatomia, dermatologia, igiene e cosmetologia. Parte importante, a proposito di empatia, è l’ascolto. È noto come dal parrucchiere si ami parlare, “ciacolare” insomma, e così anche mentre c’è chi cura le nostre mani ed il nostro corpo. La formazione è importante ed è ormai oggetto di una legge nazionale che risale al 1990. In genere la durata dei corsi è di tre anni cui fa seguito una abilitazione che dà l’ok all’esercizio dell’attività vera e propria. Gli sbocchi professionali sono molti ed è prevedibile passare prima o poi ad una attività propria.

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DOVE FORMARSI AD OSTIA: operatore del benessere/estetista (dai 14 ai 16 anni) CIDESCO, Comitato internazionale estetica e cosmetologia - www.cidesco.it; Confartigianato, www.confartigianato.it; Associazione nazionale estetiste www.ioestetista.it Federestetica-Cna www.cna.it/strutture/fr_associazioni_federestetica.htm

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Centri benessere e fitness fanno parte ormai delle abitudini quotidiani di molti. Vari i profili in questo settore, dal manager agli operatori/allenatori/addestratori. Il manager progetta le attività del centro, ottimizza il lavoro dei dipendenti ed il rapporto con la clientela e cura tutto ciò che riguarda l’area di intervento: dalle norme igienico-sanitarie, all’aspetto ”estetico” degli spazi, alla professionalità degli operatori. Deve essere competente in materia e quindi accanto alle nozioni imprenditoriali deve avere anche quelle tecniche. C’è poi il maestro di fitness, una figura simile al trainer, specializzato in discipline legate all’acqua, al body building, pilates, ecc. DOVE FORMARSI Fiaf - Federazione italiana aerobica e fitness Siaf - Scuola italiana aerobica e fitness - www.fiaf.it Il massaggiatore opera prevalentemente a scopo rilassante, tonificante, linfodrenante e per questo motivo deve conoscere il corpo umano e quindi anatomia, fisiologia, riflessologia, oltre, come sempre, a possedere doti umane e capacità relazionali per arrivare ad un rapporto di fiducia con il cliente. DOVE FORMARSI Federazione Italiana Shiatsu Scuola europea di medicina del massaggio L’acconciatore. Diciamo la verità: una buona capigliatura è alla base di una buona presentazione. Un bell’abito senza una buona “piega”, lascia le cose a metà e non fa risaltare la figura e la personalità di un individuo. L’arrivo della bella stagione invita al cambio del look e spesso si inizia proprio dalla testa. Un ottimo taglio, bei colpi di sole e tutto il resto sono fondamentali per sentirsi a posto. Alla base di questo mestiere/professione, c’è la conoscenza dei tipi di capelli, le caratteristiche dei prodotti usati, un locale accogliente, colorato e luminoso e un personale all’altezza e competente. Carriera assicurata se c’è volontà e predisposizione e se si inizia da collaboratore in un salone, si può anche arrivare ad aprire un’attività in proprio. Il gusto estetico è tra le prerogative di un parrucchiere ed anche l’effetto fiducia ed empatia, sono sempre alla base di questa professione. DOVE FORMARSI Confartigianato - www.confartigianato.it Associazione nazionale acconciatori - www.ioestetista.it/acconciatori Federacconciatori - www.cna.it/strutture/fr_associazioni_federacconciatori.htm


CORSO ASSISTENTE FAMILIARE Consegnati gli attestati

“Più sensibilità per le mamme e le donne del territorio”

“Un altro momento importante per il territorio e in particolare per i fruitori dei Servizi sociali e delle sedi che a questo servizio fanno capo. Qualcosa di utile per la conoscenza e l’approfondimento di alcuni ambiti lavorativi. Ci auguriamo di poter ripetere queste esperienze formative anche perchè lavorare ad esempio nelle famiglie e quindi con minori e anziani richiede preparazione e attitudine ma soprattutto fiducia”. Così l’assessore al Welfare e alla salute del municipio X, Emanuela Droghei, ha accolto i partecipanti ai corsi di assistente familiare e informatica di base che hanno ricevuto il relativo attestato. Due percorsi che vanno ad aggiungersi all’altro concluso un anno fa per baby sitter. Una possibilità peraltro che si deve alla collaborazione tra assessorato al welfare e Aisf per quanto riguarda il corso di assistente familiare (8 corsisti) e lo stesso assessorato e l’Istituto Parini per quanto riguarda l’informatica di base (13 corsisti). Alla consegna degli attestati era presente anche la docente Tiziana Scandura in rapresentanza del Parini. Come ha avuto modo di affermare l’assessore Droghei “Alcuni tra i corsisti aspiranti assistenti familiari, hanno avuto modo di trovare lavoro e, in proposito, la stessa Droghei ha comunicato che “la lista delle assistenti familiari formate dal municipio X, sarà presto pubblicata sul portale nazionale www.assistentifamiliari.org”. Lo stesso municipio inoltre metterà a disposizione dell’utenza un albo da consultare. Il corso, dopo la parte teorica è stato portato a termine con un tirocinio che si è svolto presso una casa di cura del territorio e all’ospedale G.B. Grassi di Ostia. Da rilevare l’entusiasmo tra i corsisti che si sono dichiarati particolarmente soddisfatti anche per “l’acquisita autostima e la nuova consapevolezza”.

L’assessore Emanuela Droghei ha consegnato un fasciatoio alla città dei Mestieri “Un municipio, ente locale più vicino ai cittadini, fosse il primo ad esprimere interesse e sensibilità nei confronti delle mamme e delle donne. Ecco perchè è necessario che i luoghi pubblici vengano attrezzati anche con fasciatoi e giochi per bambini”. Ha esordito così Emanuela Droghei, assessore al Welfare e alla salute del municipio X intervenendo alla consegna del fasciatoio alla città dei Mestieri, donato dall’associazione Casato Filo della Rosa onlus. Con questa iniziativa aumentano le sedi pubbliche che hanno in dotazione questo prezioso supporto per le neo mamme che si trovano nell’emergenza di dover cambiare il loro piccolo. Un’ iniziativa peraltro inserita all’interno del progetto “Mamme e bimbi in rete”, nato in collaborazione con la Regione Lazio e con il quale ci si propone di individuare le esigenze del territorio e trovare le soluzioni più idonee da approntare. E non a caso Mamme e bimbi in rete ha trovato spazio nel mese di marzo, un mese dedicato alle donne, protagoniste principali dell’iniziativa che vede anche il contributo di numerose associazioni.

“Con Mamme e bimbi in rete - ha affermato l’assessore Droghei - abbiamo l’obiettivo di creare un gruppo forte e solidale tra genitori che abitano il nostro territorio, attraverso il confronto e la condivisione di esperienze comuni. In questo modo - ha proseguito Droghei - saremo in grado di comprendere meglio le esigenze di chi abita i quartieri del municipio X e di adattare i servizi alle reali stesse esigenze della cittadinanza”.

Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio - Via del Sommergibile 11 - 00122 Ostia Lido Roma Orari di apertura al pubblico: Martedì 14.30 – 17.30 - Mercoledì e Venerdì 10.00 – 13.00 - Tel. 06.5672763 / 06.671073150 municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - www.cittadeimestieri.lazio.it città dei mestieri e delle professioni Municipio X

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Gli appuntamenti sono stati oltre 30, tra laboratori manuali, seminari didattici, momenti ludici, spettacoli teatrali e conferenze scientifiche; 15 location tra Ostia, Acilia e l’entroterra. E tra queste, oltre alla Città dei Mestieri, Torretta di Piazza Capelvenere, Centro sociale polivalente. La direzione della Asl RMD ha messo a disposizione la Casa del Parto e la Casa della Salute di prossima apertura; grazie alla disponibilità dei direttori sono state direttamente coinvolte negli eventi le Biblioteche Elsa Morante di Ostia e Sandro Onofri di Acilia. Anche il Parco della Madonnetta si è confermato luogo ideale per l’intrattenimento dell’entroterra. Il risultato ha portato ad un contenitore di proposte che saranno rivolte alla cittadinanza e che è stato possibile organizzare grazie al contributo delle associazioni Mamme Care, Punto D, Abile Mente Onlus, Centro per la Vita Onlus, Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile, Casato Filo della Rosa, Acli Roma, Forum delle Associazioni Familiari del Lazio, Latte e Coccole, Mamma mia!, Il Villaggio, Associazione Axa-Malafede Villa Fralana, Associazione culturale “Gioco e Musica” e dei nidi e scuole dell’infanzia Elefantino Bianco, Il Centro delle Coccole, Happy Kids, Bianconiglio, Dire Fare Giocare, Progetto Infanzia, Ape Maia, Sole e Luna, Il centro educativo Madonna degli Angeli, Up.

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[La psico-pedagogista risponde] Il fenomeno del bullismo: conoscerlo e prevenirlo (parte seconda)

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Cari lettori, come promesso la volta scorsa, continueremo a cercare di conoscere questo complesso fenomeno per fare in modo che tutti coloro che educano bambini e giovani, possano contribuire a prevenirlo o a fermarlo, se troppo tardi. La mia fonte principale continua ad essere “Il quaderno del telefono azzurro”. Gli “attori” che prendono parte agli episodi di bullismo possono rientrare in tre grandi categorie: i bulli, le vittime, gli spettatori. I bulli sono coloro che mettono in atto le prevaricazioni. Possiamo trovare il bullo dominante che è un soggetto più forte della media dei coetanei e della vittima in particolare; ha un forte bisogno di potere, di dominio e di autoaffermazione; è impulsivo e irascibile ha difficoltà nel rispettare le regole. Spesso assume comportamenti aggressivi non solo verso i coetanei ma anche verso gli adulti (genitori e insegnanti) approvando la violenza come mezzo per ottenere vantaggi. Mostra scarsa empatia, poca consapevolezza delle conseguenze delle prepotenze commesse, rarissimi sensi di colpa ed è sempre pronto a giustificare i propri comportamenti, rifiutando di assumersene le responsabilità. Ha un’autostima elevata (nella media o al di sopra) e un’immagine positiva di sé, che ostacola la motivazione al cambiamento. Il suo rendimento scolastico, variabile durante la scuola elementare, tende a peggiorare progressivamente, fino a portare talvolta all’abbandono scolastico; è spesso abile nello sport e nelle attività di gioco; la sua popolarità presso i coetanei è nella media, o addirittura al di sopra di essa soprattutto tra i più piccoli, che subiscono il fascino della sua maggiore forza fisica. Troviamo anche il bullo gregario che aiuta e sostiene il bullo dominante pur non prendendo iniziative: spesso è un soggetto ansioso e insicuro con un rendimento scolastico basso. Gode di scarsa popolarità all’interno del gruppo dei coetanei e crede che la partecipazione alle azioni bullistiche gli dia la possibilità di affermarsi e di accedere al gruppo dei “forti”. Le vittime subiscono le prepotenze. Sono soggetti più deboli della media dei coetanei e del bullo, ansiosi e insicuri, sensibili, prudenti, tranquilli, fragili, timorosi. Hanno una bassa autostima e per questo, hanno bisogno di protezione: a scuola cercano la vicinanza degli adulti. Se attaccati, sono incapaci di difendersi; hanno una scarsa coordinazione corporea e poco abilità nelle attività sportive e di gioco. Spesso negano l’esistenza del problema e la propria sofferenza e finiscono per accettare passivamente quanto accade; non parlano con nessuno delle prepotenze subite perché si vergognano, per timore di “fare la spia” e per paura che le prepotenze diventino ancora più violente. A volte possono assumere anche atteggiamenti provocatori. Infine ci sono gli spettatori che assistono alle prepotenze. Circa l’85% degli episodi di bullismo avviene infatti in presenza del gruppo dei pari. Il bullismo è quindi un fenomeno di gruppo che coinvolge la totalità dei soggetti, i quali possono assumere diversi ruoli sostenendo il bullo, difendendo la vittima o mantenendosi neutrali. E’ importante che la vittima si senta ascoltata dai compagni e riconosca in loro delle personee a cui poter chiedere aiuto nei momenti di difficoltà; allo stesso modoo bisogna far passare al bullo il messaggio che i suoi comportamenti pre-potenti ricevono una generale disapprovazione. La prevenzione comincia da lontano e cioè dalla acquisizione di compor-tamenti prosociali. A cominciare dai tre anni di età il bambino comincia add entrare in contatto con altri coetanei con i quali comincia a sperimentaree nuovi giochi. Questi impongono spesso dei compromessi e l’assunzionee

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di punti di vista diversi che piano piano lo portano ad uscire fuori dal suo egocentrismo, favorendo lo sviluppo della competenza sociale. Il conflitto e il litigio sono utili per delineare i confini, per stabilire regole sia con l’adulto che con il coetaneo. Varie ricerche hanno individuato nei bambini la capacità di comportarsi con modalità “empatiche”, in modo collaborativo e cooperativo, e non ultimo la capacità di risolvere in maniera positiva un conflitto. Questi aspetti sono definiti come comportamenti “prosociali”. A volte i litigi possono sfociare in qualcosa di più violento. E’ importante che il bambino riconosca e comprenda le emozioni che entrano in campo (rabbia, aggressività, competizione, paura ecc.) ed è quindi opportuno sostenerlo nel riconoscimento, nella comprensione e nella gestione di tali emozioni. I bambini, anche se piccoli, possono imparare quale limite devono imporre ai loro comportamenti per il proprio bene e l’altrui sicurezza, ma è necessario educarli a gestire queste emozioni trovando delle modalità di espressione che risultino efficaci e non distruttive. L’educazione a questa emozione, intesa come il suo reale riconoscimento, è quindi necessaria per prevenire future disfunzioni relazionali sin dall’età prescolare. Dietro alla rabbia del bambino possono nascondersi sensazioni di sofferenza, paura e impotenza. La comprensione da parte dell’adulto diventa fondamentale perché si senta compreso e valorizzato dall’adulto e ciò lo aiuta a sviluppare un sano concetto di sé. Importante è anche aiutare il bambino ad esprimere senza paura le proprie emozioni. Utile è evitare di rispondere alla rabbia dei bambini con aggressività; questo non farebbe altro che esasperarli, ma piuttosto dare regole chiare, precise e motivate. Un buon ascolto aiuta a far sbollire la rabbia ed accresce l’autostima dei bambini. I bambini imparano di più da ciò che gli adulti fanno che da quello che dicono. Sarebbe opportuno che ogni adulto valutasse la propria modalità di risoluzione dei conflitti. Si può davvero concludere che i bambini, in età prescolare, dovrebbero aver già acquisito delle strategie che permettano loro di risolvere le situazioni di conflitto e che lascino spazio all’ascolto dell’altro (controproposte, mediazione, compromesso). La prossima volta parlerò delle conseguenze e di come i genitori possano cogliere dei “campanelli d’allarme” di un eventuale disagio legato al bullismo. Come al solito vi aspetto numerosi sulla mia mail.

Dott.ssa Paola D’Errico

Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a:

paola.derricoguarino@gmail.com


[L’avvocato risponde] Affitto ed occupazione senza titolo Salve a tutti e ben ritrovati. In questo mese Vi voglio parlare di un argomento molto spinoso, oggetto di frequenti domande, ad una delle quali voglio rispondere con l’articolo di questo mese. Accade spesso, e sottolineo purtroppo, che tra il proprietario dell’immobile e l’inquilino non venga stipulato un regolare contratto di locazione regolarmente registrato presso l’Agenzia delle entrate, siglando mere scritture private (che senza registrazione sono nulle) ovvero, ancor più grave, omettendo qualsivoglia formalità e, di fatto, rendendo l’inquilino occupante senza titolo, ma non senza tutela. Altrettanto frequentemente accade l’ipotesi che il proprietario dell’immobile, sentendosi illegittimamente “forte” per non aver sottoscritto alcun contratto imponga al proprio affittuario di lasciare l’immobile spesso all’improvviso e senza nessun opportuno preavviso. In tali casi mi viene chiesto dai conduttori come possano fare per continuare a condurre in locazione (se pur di locazione regolare sia impossibile parlare) l’immobile avendo in loro possesso soltanto delle ricevute di

Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email:

federicalorenzetti@libero.it

Avv. Federica Lorenzetti

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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto. La possibilità di interfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.

pagamento degli affitti ovvero le semplici scritture private di cui sopra. Principio cardine è che i contratti di locazione, a pena di nullità, devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Dunque, laddove tra il proprietario e l’affittuario non sia stata siglata neanche una mera scrittura privata, entrambe le parti (per i motivi più diversi tra loro) possono comunque recarsi presso l’Agenzia delle Entrate in qualunque momento dando seguito alla denuncia di sommersa locazione. Devo sottolineare però, così come costantemente confermato dall’indirizzo Giurisprudenziale assunto in tal senso dal Tribunale civile di Roma, come, in assenza di contratto, anche la denuncia di sommersa locazione, tutelerà le parti soltanto avanti al Fisco concedendo la possibilità di condurre in locazione l’immobile ad un canone ridotto, ma continuerà a renderle sfornite avanti l’Autorità Giudiziaria di valido titolo (per procedere ad uno sfratto ad esempio, ovvero per vantare il diritto di continuerà ad abitare l’immobile). Mentre, laddove le parti abbiano sottoscritto un contratto, lo stesso potrà essere registrato e, salvo il pagamento di tutti gli oneri e le sanzioni (il cui importo varia in base al ritardo nella registrazione), garantirà il possesso di un regolare contratto di locazione con tutte le tutele ad esso inerenti. Dunque, da parte del proprietario, gli sarà garantito il diritto a richiedere i canoni non pagati, procedere ad uno sfratto etc.. e, da parte del conduttore, il diritto a godere dei termini annuali e di rinnovo previsti dalla locazione, il diritto a godere di un congruo preavviso alla seconda scadenza e solo in particolari ipotesi prima di lasciare l’immobile etc.. Ciò che io consiglio pertanto anche alla lettrice che ha sollecitato l’articolo di questo mese è, preliminarmente, tentare di raggiungere un accordo con il proprietario di certo però finalizzato ad ottenere la sottoscrizione di un contratto valido a tutti gli effetti e dunque registrato, ed in mancanza, provvedere autonomamente alla registrazione presso l’Agenzia delle entrate affrontando gli oneri e le sanzioni connessi alla denuncia di una sommersa locazione che consentiranno però di godere, avendo la predetta già un contratto scritto, di un titolo valido giuridicamente al fine di ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Poiché ribadisco che, laddove ci si rechi all’Agenzia delle entrate senza alcun contratto scritto, la denuncia di sommersa locazione, garantirà il pagamento di un canone ridotto ma non impedirà al proprietario di intraprendere un‘azione di occupazione senza titolo con conseguente condanna anche al risarcimento del danno

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