Tablet Roma Aprile 2017

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ACILIA

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Editoriale di Stefano Quagliozzi

Brexit: a grandi passi verso gli Stati Uniti d’Europa? Lo scorso 29 marzo abbiamo assistito al primo vero atto che rappresenta la conseguenza della “Brexit”. È stata infatti consegnata al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk da parte dall’ambasciatore britannico Tim Barrow, la lettera per l’avvio formale dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Dopo l’iniziale smarrimento dello stesso partito di maggioranza,con le dimissioni del premier conservatore Cameroon per l’inatteso risultato del referendum sulla permanenza nell’Europa dei 28,Theresa May, suo successore alla guida dei tories e del governo britannico, è salita in sella e, a passo spedito, marcia verso il divorzio dell’isola dal continente. Le aspettative della conclusione delle trattative di separazione, che avranno complessivamente una durata di due anni, non lasciano sperare nulla di buono per i toni usati dai rappresentanti delle due parti in causa. D’altro canto c’è da dire che quasi 600mila nostri connazionali, che vivono da anni nel Regno Unito, hanno cominciato a sentire il “fiato sul collo” delle autorità locali, le quali stanno impostando la politica attuale verso un protezionismo esasperato dei cittadini britannici a scapito di europei ed extraeuropei che vivono oltremanica, a cominciare dal questionario di circa 100 pagine, distribuito a tutti gli stranieri a qualsiasi titolo residenti, che secondo indiscrezioni dovrà far luce su chi avrà diritto a rimanere e chi no. È pur vero che la spinta sulla quale il nazionalista Farage e gli altri antieuropei hanno fatto leva è stata la paura delle migrazioni di massa e il connesso - secondo alcuni - rischio d’importazione del terrorismo. Ma ci sono delle curiosità venute fuori a distanza di qualche tempo dal referendum, come ad esempio il voto in massa verso la Brexit delle popolazioni del Galles che vivono di pesca e che dall’UE avevano già approvati stanziamenti di due miliardi di euro che adesso non arriveranno più, con tutte le conseguenze economiche del caso sulla popolazione locale. O come l’alzata di scudi del Parlamento scozzese che a distanza di due anni dal referendum concesso da Londra per formalizzare una vera e propria autonomia si trova a richiedere nuovamente un pronunciamento popolare, all’indomani dell’uscita dalla UE del Regno di Elisabetta II, che adesso rischia anche di cambiare l’aggettivo d’accompagnamento in Disunito. In ultimo, ma sicuramente l’aspetto più importante, la City, fulcro dell’economia occidentale, con le banche, le istituzioni finanziarie, la Borsa e milioni di lavoratori collegati a questo mondo e al suo indotto, dovranno far adesso i conti con gli steccati virtuali che l’Unione erigerà a salvaguardia dei 27 Paesi ancora facenti parti della UE e che indebolirà la posizione di Londra come possibile richiamo di analoghe istituzioni aventi sede principale altrove e che con qualche escamotage riuscivano ad entrare in Europa per fare affari con il più grande mercato interno mai costituito a memoria d’uomo, con i suoi 500 milioni di consumatori. Questo aspetto mette Milano in pole position davanti a Francoforte, per ereditare gran parte delle funzioni della City, con aspetti che potrebbero avere risvolti positivi nell’occupazione e nel lavoro di tanti italiani e altri cittadini comunitari. Dunque, nonostante la Premier May tiri dritta per la sua strada, sono in molti a credere nelle previsioni di vedere nel breve periodo la Gran Bretagna in una certa difficoltà, benché sorretta, al momento, dalle dichiarazioni del neo Presidente americano Trump, il quale chiudendosi a riccio nei propri confini rischia di dare all’Unione europea quella forza che le è mancata fino adesso di fare davvero quel balzo in avanti e di completare quanto occorre per dar vita, finalmente, alla maggiore potenza economica e politica che sarebbe pienamente incarnata dagli Stati Uniti d’Europa.


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TABLET ROMA

ANNO 6 NO 49 APRILE 2017 SOMMARIO

6 PRIMO PIANO Gianni Pontillo e il Teatro Dafne

12 TABLET MUSICA Intervista ai Foreign

26 È PRONTO IN TABLET Intervista a Carlo Cracco

30 TABLET RUN I trucchi per combattere la pigrizia

TabletRoma è distribuito da Tablet Distribuzione in tutte le principali attività commerciali, sportive e di servizio e parziale porta a porta nei quartieri di Casalpalocco, Axa, Infernetto, Acilia, Dragona, Ostia, e presso i nostri partners. É inoltre distribuito nei quartieri del Torrino, Eur e Spinaceto TabletRoma Reg. Trib. di Roma n° 296/2012 del 19/10/2012 WWW.TABLETROMA.IT editore Tablet Edizioni di Cristina Anichini Via Difilo 41 - 00124 Roma - P.I. 13042831001 C.F. NCHCST66E63H501F anichini@tabletroma.it direttore responsabile Stefano Quagliozzi - quagliozzi@tabletroma.it community manager Cristina Ippoliti - tabletromasocial@yahoo.com progetto grafico tablet ADV Maurizio De Vincentiis impaginazione e grafica Marco Flore stampa Poligraf s.r.l. Via Vaccareccia, 41/b - Pomezia - tel. 06 9106822 pubblicità 340.340.69.70 Rita Chiodoni - pubblicita@tabletroma.it - ritachiodoni@libero.it direzione e redazione redazione@tabletroma.it tablet eventi Massimo Gallus - eventi@tabletroma.it mob. 334.39.22.475 Hanno collaborato a questo numero Giorgia Conti, Annamaria De Calisti, Rita De Francesco, Barbara Donzella, Valentina Ecca, Massimo Gallus, Simona Gitto, Cristina Ippoliti, Alessandra Lino, Federica Lorenzetti, Valentina Mele, Giulia Migani, Giuseppina Montaruli, Daniele Romani, Fabrizio Romiti, Davide Sagliocco, Luca santagà, Lorenzo Sigillò, Emanuela Sirchia, Giacomo Vincenzi

40 TABLET SCUOLA Il Liceo. Un diritto

44 E CAMMINA CAMMINA Il cucciolo cambia

É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi. La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi.Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 4 Aprile 2017

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P rimopiano

di Cristina Anichini

Il teatro che passione.

Intervista a Gianni Pontillo, Teatro Dafne Il Teatro è la più alta e completa rappresentazione umana delle proprie emozioni, espressa nel medesimo istante su più livelli, sia da parte di coloro che lo ‘fanno’, attori, musici, danzatori, artisti sia da parte di coloro che lo vedono. È arte in movimento che vive non solo nella rappresentazione fine a se stessa, mai uguale una all’altra, ma nella visione attiva dello spettatore, che si diverte o si dispera all’unisono con i protagonisti. Nulla è più coinvolgente del teatro. L’irresistibile donarsi dell’attore al proprio pubblico sembra non avere eguali per chi di questa passione ne fa un mestiere. Un mestiere difficile ma anche ricco di soddisfazioni. Difficile perchè bisogna tanto studiare, oltre ad avere un dono di natura, per essere in grado di intrattenere un pubblico esigente che non vuole annoiarsi. Ricco di soddisfazione perchè quando lo spettatore ti apprezza, arriva anche ad amarti. TabletRoma sta cominciando un viaggio nelle realtà teatrali romane e comincia con questo numero raccontando di un Teatro a noi vicino, che ha sede nel territorio di Ostia. Per parlarne incontriamo Gianni Pontillo, classe 1965, direttore artistico del Teatro Dafne di Ostia, un piccolo gioiello del nostro territorio. Personaggio poliedrico si racconta ai nostri lettori con la sicurezza e personalità che contraddistingue molti del mondo dello spettacolo.

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Quando hai capito che da grande avresti fatto l’attore? L’origine della mia passione è del tutto naturale, sin da quando avevo 18 anni ero il mattatore della comitiva a cui allietavo i pomeriggi domenicali con le mie battute e divertissement. Da qui in poi lo studio, la fortuna e tanta audacia mi hanno portato a lavorare con tanti registi diversi per almeno 20 anni. Contemporaneamente ho messo in piedi la mia compagnia teatrale. Conosco 4 lingue e ciò mi ha permesso di recitare in tutto il mondo, con esperienze anche cinematografiche e molte tournée. Sono arrivato perfino in Algeria tra i fondamentalisti islamici recitando la mia versione di Mistero Buffo di Dario Fo.

Mistero Buffo

Parlaci di Mistero Buffo. Il mio approccio al teatro ha radici nella tradizione popolare, al giullare come figura protagonista nella commedia dell’arte, e Dario Fo è stato, non solo per me ovviamente, uno dei più grandi protagonisti del ‘900 nella letteratura e nel teatro, l’ultimo giullare che nasce dal teatro di strada, un affabulatore straordinario. Mistero Buffo è uno spettacolo supremo che in realtà non ha mai una fine, potrebbe continuare all’infinito. Ancora oggi il figlio di Dario, Jacopo, sta trovando scritti e pezzi inediti dell’opera da poter aggiungere a quanto già esistente. Io sto portando nel mondo questa rappresentazione che fa parte del teatro dell’arte. Nonostante passano gli anni questa opera è sempre attuale. Tu insegni anche recitazione. Su quale metodo ti basi? Ci sono due grandi scuole di pensiero nel teatro. Ce ne è una classica che segue i metodi Stanislawskij o strasberghiani ed è quella in qualche modo più diffusa. Poi c’è il teatro istrionico, centrato sulla commedia dell’arte, sul comico insomma. Io ho messo in pratica la seconda. Il pubblico che segue il teatro ama tutto, ma spesso è più propenso a seguire il teatro ‘leggero’. Questo Natale passato abbiamo messo in scena Natale in famiglia, la trasposizione teatrale del film “Una famiglia perfetta.” Ha avuto un grande successo, il pubblico ama la sit-com. L’esperienza che ho fatto negli anni passati mi è servita molto. Ho fatto tanti provini come caratterista e tanti spettacoli. Ho lavorato con registi e attori molto importanti, come Ugo Pagliai, Paola Gassman, con Silvio Spaccesi e Valeria Valeri fino a Mauro Bolognini. Ho poi studiato la base per fare un teatro pulito ed è nata la voglia di creare una mia compagnia. Compagnia che ha come base il Teatro Dafne? Il Teatro Dafne esiste dal 1993. Io sono di Ostia, ed è qui che ho voluto cominciare la mia avventura. La struttura può ospitare fino a 75 posti ed ogni anno conta circa 3mila soci. Ospitiamo compagnie teatrali da tutta Italia, che tengo a selezionare accuratamente perchè possano essere sempre graditi ai nostri spettatori. Alcune le contattiamo noi ed altre ci contattano.


La stagione 2016/2017 sta andando molto bene, abbiamo sempre riempito la sala e da qui alla chiusura offriamo ancora molti spettacoli da vedere sia per adulti che per bambini. Per il programma basta collegarsi al nostro sito www.teatrodafne.com In questo spazio hai aperto una Scuola di Teatro. La pubblicizziamo ai nostri lettori? La scuola di teatro è aperta a tutti cominciando dai bambini di cinque anni fino agli adulti senza limiti di età. La didattica viene insegnata a tutti i livelli, si insegna a stare sul palcoscenico e a prendere sicurezza di sè. Il lavoro sui bambini è importante perchè li aiuta molto a staccarsi dalla frenesia del linguaggio sincopato rapido, veloce e urlato dei video giochi, del cinema e della televisione. Si insegna la bellezza dell’invenzione, il linguaggio leggero, si aiutano nella fantasia e nelle loro capacità, vanno stimolati a tirar fuori doti che non sanno di avere e che non sanno usare. La rappresentazione teatrale finale è paradossalmente la parte meno importante, potrebbe anche non esserci perchè il lavoro grosso è stato fatto durante l’anno, ma è fondamentale per loro vedere concretizzati i propri sforzi.

Con gli adulti le cose vanno diversamente? Gli adulti che vengono da noi a frequentare il corso di teatro sono di due tipologie. Quelli che vengono con un approccio amatoriale, che formano un gruppo di persone che insieme si divertono a creare il gioco del teatro. Quelli che invece si impegnano per intraprendere un percorso accademico che li prepara ad affrontare, se riescono a passare la selezione, l’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’amico e un futuro eventuale lavoro. Devo ammettere che qualcuno dei nostri allievi è riuscito a passare la selezione all’Accademia con sua e nostra grande soddisfazione. Abbiamo ricevuto da parte del Comune di Roma il riconoscimento ufficiale come corso di formazione nell’ambito teatrale e abbiamo vinto diversi concorsi come scuola di teatro. Che risposte avete dal territorio? Ottime anche se negli ultimi anni la crisi e la diversificazione culturale ha, inevitabilmente, creato un calo di interesse verso la cultura in genere. Anche questo settore segue le mode e le tendenze. Inoltre devi confrontarti con altre situazioni diverse che non appartengono prettamente al mondo del teatro. La concorrenza è stimolante e aiuta anche a produrre nuove idee che aiutano a distinguerti, ma quando la concorrenza è priva di qualità allora diventa controproducente. Mi riferisco in particolar modo a molti laboratori teatrali che si svolgono presso le scuole e che in questi anni hanno registrato un incremento per via dei costi bassi che offrono. Progetti futuri? Abbiamo aperto un teatro a Valentano in provincia di Viterbo. Un programma di rappresentazioni a cadenza quindicinale, una scuola di teatro per bambini. In provincia ci si muove con più facilità e soddisfazione. Il contatto umano è molto importante e molto stimolante. Stiamo ottenendo ottimi risultati. Un invito ai nostri lettori. Innanzitutto venite a trovarci, a conoscerci e a partecipare ai nostri spettacoli. Informatevi fin da ora per i corsi di teatro. Il prossimo spettacolo da non perdere dal 21 al 30 aprile è un omaggio al grande Petrolini con “Amori de notte dè romani de Roma”. Vi aspettiamo!

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Le uscite del mese di Cristina Ippoliti

AL CINEMA. Strane Straniere. Radoslava è una pescatrice che ha aperto una cooperativa di donne per utilizzare il pesce invenduto trasformandolo in prodotti alimentari; Ana e Ljuba, l’una croata l’altra serba, sono amiche inseparabili che gestiscono insieme una galleria d’arte; Fenxia detta Sonia è la proprietaria di uno dei migliori ristoranti cinesi di Roma; Sihem, tunisina, si occupa di assistenza alle famiglie indigenti, ha messo in piedi un’associazione culturale per donne immigrate e dirige una casa famiglia per anziani. Sono le strane straniere protagoniste del docufilm di Elisa Amoruso che racconta la vita di cinque imprenditrici provenienti da Paesi lontani, strane solo nel non conformarsi allo stereotipo dell’immigrato desideroso di “farsi mantenere dallo Stato italiano”. Indipendentemente dal livello di istruzione e dalle modalità con cui queste cinque donne sono arrivate in Italia, le accomuna la voglia di rimboccarsi le maniche e costruire realtà che producono non solo reddito ma anche lavoro per gli altri e integrazione per chi, come loro, proviene da un altro luogo del mondo. Anche se quasi tutte sono arrivate in Italia per amore, non hanno poi permesso a quell’amore di soffocarle o confinarle in una gabbia. Non hanno permesso nemmeno alla burocrazia del nostro Paese, che rallenta le iniziative degli stranieri molto più di quanto non succeda agli italiani, di mettere fine ai loro sogni. Lasciati Andare. Elia è un analista ebreo, severo, con un senso dell’umorismo arguto e impietoso, tiene tutti a distanza di sicurezza. Persino la sua ex moglie Giovanna, che vive nell’appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata al teatro dell’Opera. Quel che si dice un’esistenza avara d’emozioni, che Elia sublima mangiando dolci di nascosto e in gran quantità, finché un giorno, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e a iscriversi in palestra. Libere Disobbedienti Innamorate - In Between. Tre ragazze arabe a Tel Aviv che cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. Amano, ridono, piangono, inseguono desideri, s’inciampano, si rialzano. Una città che ribolle di cultura underground, tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, più forti di chi le giudica, più forti di chi le umilia. Una riflessione a cuore aperto sull’indipendenza femminile che la Hamoud sa gestire con asciuttezza, umorismo e istinto rock.

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IN LIBRERIA

“La rivoluzione del coniglio” di Antonello Dose. Antonello Dose, del ‘Ruggito del Coniglio’ da molti anni pratica il buddismo di Nichiren Daishonin. Il suo è un racconto di venticinque anni di esperienze di fede e di vita quotidiana per approfondire la conoscenza di se stesso e della vita. Provenendo da una famiglia cattolica, racconta i suoi dubbi, la sperimentazione di cosa cosa significhi abbracciare il Sutra del Loto e recitare con costanza Nam-Myoho-Renge-Kyo, la Legge dell’Universo. “Magari domani resto” di Lorenzo Marone. Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere i nodi del passato.

MUSICA Levante, “Nel Caos di Stanze Stupefacenti”.

“Non so perché caddi in quel buco nero. L’orizzonte degli eventi dove tutto ciò che va non ritorna. Mi sentii così, per mesi e mesi. Aggrappata alle sole mura di una stanza, la mia stanza. Non seppi aprire la porta, non seppi mai arrivare alla maniglia che mi avrebbe salvata. Non serviva una mano, serviva una maniglia per aprire un varco dentro quel caos e fuggire. Fuggire da me. Non ci fu serratura, non ci furono chiavi, non ci furono finestre… ci fu solo la musica nel caos di stanze stupefacenti.” Appuntamento il 4 Maggio a Roma all’Atlantico live.



+E venti Roma

di Valentina Ecca

É arrivata la primavera e la stagione musicale romana inizia a riempirsi di eventi e musica notevoli. Il mese di Aprile si apre con due concerti molto attesi: Brunori Sas e Gemitaiz. Il primo è un nome oramai molto conosciuto del cantautorato italiano. L’autore cosentino e la sua band saranno all’Atlantico Live di Roma il 1° Aprile per presentare il nuovo disco “A casa tutto bene”. Solita vena malinconica e un’ottima dose d’ironia caratterizzano l’ultimo lavoro di Brunori. I suoi live sono sempre accompagnati da grandi risate e ottima musica, un evento davvero imperdibile. Stesso giorno ma location e sonorità diverse sono quelle di Gemitaiz, il rapper romano sarà all’Orion di Ciampino. Per gli amanti della cultura hip hop Davide De Luca alias Gemitaiz è uno delle nuove leve della scena romana, una delle più consolidate e ben riuscite. Arriva a Roma uno degli artisti americani più controversi degli ultimi tempi, Micah P. Hinson. Un personaggio davvero strano che dimostra molti più anni di quelli che ha. Suona con la sigaretta sempre in bocca, si veste da vero e proprio “farmer” texano e cammina col bastone. Leggenda vuole che dopo un terribile incidente stradale abbia dovuto imparare nuovamente a suonare la chitarra a causa del trauma subito alle braccia. Insomma un personaggio da film, invece lui è reale come pieni di realtà suonano i suoi pezzi. Un misto fra country e blues, il tutto condito da testi struggenti e dal pessimo carattere di cui fa sfoggio a ogni live. Quello di Micah P. Hinson è davvero un concerto da non perdere, sarà al Monk il 2 Aprile. Un pezzo di storia della musica popolare italiana sarà all’Auditorium Parco della Musica il 3 Aprile, si tratta di Giovanna Marini accompagnata dal Coro Inni e Canti di Lotta. Il 7 Aprile suonano a Roma Le Luci della Centrale Elettrica. Con l’album “Terra”, la band capitanata da Vasco Brand saranno nella Capitale all’Atlantico Live.

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Per gli amanti della dance music arrivano le dj australiane NERVO. Le due produttrici e cantanti sorelle saranno all’Atlantico Live il 13 aprile. In occasione del loro nuovo progetto acustico arrivano in Italia i Simple Mind. Loro sono una delle band simbolo degli anni ’90 e saranno a all’Auditorium Conciliazione il 23 aprile. Ad aprire ogni data italiana la bravissima KT Tunstall. Il mese di aprile si conclude con il concerto dei Baustelle il 30, all’Auditorium PdM. La band toscana ripercorrerà i suoi più grandi successi e presenterà al pubblico i brani del nuovo disco “L’amore e la violenza”.


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M usica

di Valentina Ecca

Intervista ai Foreign Geolocalizzare i Foreign è cosa complicata, Alessandro e Daniele Sgro infatti sono due giovani rapper italo-brasiliani che parlano quattro lingue e hanno girato mezzo mondo. Cavalcano l’onda dell’hip hop made in USA anche se, per ora, vivono e fanno musica in Brasile a São Paolo. I loro testi si occupano di razzismo, denunce sociali e voglia di testimoniare ciò che non va. Ecco che cosa ci hanno raccontato su di loro e su “Paradigm”, l’EP uscito a gennaio 2017.

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Quali sono le vostre influenze musicali? «Hip Hop americano e R&B. Artisti tipo Notorius B.I.G. e Tupac. Oppure cose più recenti come J. Cole, Kendrick Lamar e Chris Brown». Come è nata la passione per la musica? «Abbiamo sempre amato la musica, però non pensavamo sarebbe diventata una professione. Due anni fa abbiamo pensato di scrivere qualcosa, ma così per gioco. Facendolo ascoltare ai nostri amici ci hanno detto che gli piaceva. Col tempo abbiamo iniziato a lavorarci e a migliorare». «Lo scenario è cambiato completamente –Antonio Sgro (padre e manager dei Foreign)- quando lo scorso anno ho lasciato l’azienda per cui ho lavorato per 24 anni e mi sono dedicato esclusivamente a loro. Quando è emersa la volontà di fare le cose seriamente abbiamo iniziato a registrare in studio, ad approfondire i suoni, i toni e le parole. Il tutto si è coronato con l’uscita dei due videoclip “Better then the Pros” e “Humanity”». Come funziona il vostro processo creativo? Chi scrive, chi compone? «Dipende, alcune volte noi facciamo la base musicale sul computer e ci lavoriamo per alcuni mesi. Quando capiamo che è finita cominciamo a buttare giù delle idee. Poi ci dividiamo, ognuno nella sua stanza e scriviamo i nostri testi. Quando ci rincontriamo, li mettiamo insieme e creiamo un tema. Raccontiamo la nostra vita ma non solo, ci interessiamo anche di ciò che accade nel mondo. (Daniele) Io personalmente scrivo meglio quando sono arrabbiato, scrivo a scuola. Così i nostri testi sono più profondi e più seri». Nella vostra musica affrontate dei temi sociali rilevanti, il rap di oggi sta tendendo sempre di più a concentrarsi su argomenti più leggeri e, talvolta, legati all’ostentazione del lusso, del denaro e così via. Voi come vivete questa realtà? «Pensiamo che l’hip hop debba parlare di ciò che vivi. Noi fortunatamente abbiamo vissuto una vita agiata, le cose di cui parliamo sono legate ai temi più seri perché la nostra educazione ci porta a ragionare su questi». Non avete paura di essere presi poco sul serio dato che l’hip hop si configura da sempre come un genere di strada?

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«Se riesci a fare delle canzoni che le persone capiscono e riesci a trasmettere quello che senti non importa da dove vieni. Ci saranno persone che penseranno che quello che facciamo non è hip hop ma l’obiettivo è fare bella musica e basta». Quali sono i vostri progetti futuri? «Ora stiamo pensando di fare un progetto in portoghese, poi forse anche in italiano. Vorremmo anche lavorare sul nostro sound mescolandoci il jazz, il blues e il samba». Verrete in Europa o in Italia per promuovere il vostro EP? «Stiamo prendendo accordi con un produttore in Italia. Per ora il Brasile, visto che viviamo qui, è il paese da conquistare. Inoltre siamo in contatto con un produttore di Los Angeles, vediamo un po’ come va». Se doveste pensare ad un artista con cui vorreste collaborare quale sarebbe? «Tre in particolare: Kendrick Lamar che è il miglior rapper in circolazione. J. Cole e Anderson Paak». I Foreign sono sicuramente una novità rispetto a quello che è l’hip hop del momento. Si presentano come due bravi ragazzi che non hanno bisogno di atteggiarsi a gangster per essere ritenuti credibili. La speranza è quella di vederli al più presto in Italia con dei pezzi nuovi e con il sound multiculturale che ci hanno promesso.

Per ascoltare e vedere il singolo Humanity vai su www.foreignproduction.com o visita la pagina FB: Foreign




Prossimi eventi alla libreria Samarcanda:

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Consigli del libraio È attualmente in corso a Roma presso la sede di palazzo Braschi, la mostra “Artemisia Gentileschi e il suo tempo”. Vi sono raccolte le principali opere della pittrice attiva nella prima metà del XVII secolo e quelle dei colleghi del suo tempo. Una bella occasione per noi cittadini romani di conoscere le opere di questa straordinaria artista che si è saputa imporre in un mondo tutto al maschile. Si legge nel testo che presenta la mostra: Un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una grande, vera donna. Una pittrice di prim’ordine, un’intellettuale effervescente, che non si limitava alla sublime tecnica pittorica, ma che seppe, quella tecnica, declinarla secondo le esigenze dei diversi committenti, trasformarla dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei, così come dagli antichi maestri, scultori e pittori. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi (15931653), straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici. Proprio per comprendere ed apprezzare al meglio la figura della pittrice, vi consigliamo di leggere il libro “La passione di Artemisia” di Susan Vreeland, bellissimo romanzo che ha saputo narrare con intensità e rigore storico la vita ricca e travagliata di Artemisia.

SAMARCANDA, LIBRERIA DI QUARTIERE

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Sabato 8 aprile dalle 10 alle 12 Nel giardino della libreria sarà possibile, con un telescopio meccanico, osservare il pianeta Venere, non mancate! Ingresso libero e gratuito Per i più piccini, lunedì 10 aprile ore 16.30 Letture animate, dai 3 anni in su, ingresso libero e gratuito. Sul colorato tappetto della fantasia ci divertiremo ad ascoltare tante storie per sognare. Sabato 22 aprile ore 19.00 Incontro con l’autore. Presentazione del libro di Lorenzo Iervolino “Trentacinque secondi ancora” editore 66th and 2nd. Lo scrittore ci racconterà il lavoro di ricerca che c’è dietro questa storia che ha per protagonisti i due corridori dei 200 metri alle olimpiadi di Città del Messico del 1968 in un’America in fermento tra scioperi e linciaggi, e personaggi del calibro di Malcom X e Martin Luther King. Ingresso libero e gratuito

POTRAI TROVARCI PRESSO

Centro Commerciale Colombia Via G. Bassani, 11 00124 Infernetto (Roma) Tel. 0650931318 libreria-samarcanda.com


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Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale Proctologia

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LE MACCHIE SOLARI… LENTIGO… SI POSSONO ELIMINARE

Le lentigo solari sono macchie cutanee dovute alla disomogenea produzione di melanina. Appaiono come chiazze scure isolate, di forma tondeggiante o irregolare; si localizzano generalmente nelle aree maggiormente esposte al sole, come il viso, il decolté e le mani. Le lentigo senili, invece, non si manifestano solo in seguito ad un'esposizione prolungata ai raggi del sole, ma rappresentano una caratteristica dell’invecchiamento della pelle stessa dovuta alla perdita di alcune caratteristiche della cute. Quindi l’esposizione negli anni ai raggi UV, l’assottigliarsi della cute, la scarsa produzione di antiossidanti, il rallentamento del turnover fisiologico dermico generano queste macchie inestetiche. Dott. Daniele D’Andria DOCENTE UNIVERSITARIO Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI MEDICO

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Si possono prevenire? Proteggendo la pelle dai raggi UV è un ottimo metodo per rallentare questo processo, ma il crono-aging dovuto all’invecchiamento va prevenuto o curato mediante cicli annuali o semestrali di biorivitaliazzazioni e biostimolazioni. Vanno sempre diagnosticate e trattate da un medico.

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Si possono trattare, dopo accurata diagnosi e studio della pelle; il gold standard per il trattamento delle lentigo solari e senili è il TRATTAMENTO LASER. Si eliminano in una seduta; nei giorni successivi sarà presente una macchia più scura, che in realtà è una crostina sottilissima che cadrà spontaneamente dopo pochi giorni. Il trattamento non necessita di anestesia essendo totalmente indolore.

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ADHD – il disturbo da deficit di attenzione/iperattività

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Questo mese il tema è l’ADHD, acronimo venuto maggiormente alla ribalta in questi ultimi anni. Cominciamo con una definizione: il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (in italiano DDAI, in inglese ADHD AttentionDeficit/Hyperactivity Disorder) è un disturbo dello sviluppo neuropsichico caratterizzato da difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e iperattività motoria. Come si manifesta? Sostanzialmente con l’incapacità del bambino di regolare il vissuto emotivo e il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente, così da impedire il suo normale sviluppo e integrazione sociale. Esistono diverse ipotesi eziologiche: alcuni ricercatori hanno esplorato le ipotesi neurologiche e genetiche, altri sostengono l’importanza di fattori ambientali e relazionali, altri ancora ritengono che le due ipotesi possano coesistere, a seconda dei casi e delle situazioni ambientali. Le tecniche di neuro-immagine, come la risonanza magnetica funzionale, hanno evidenziato che le persone con ADHD hanno differenti aree di attivazione (corteccia prefrontale e gangli della base) rispetto ai soggetti di controllo, soprattutto se impegnati in compiti di inibizione degli impulsi e ciò sembra suggerire che esistano alcuni deficit funzionali a livello cerebrale. Altri studi sottolineano un importante ruolo svolto dalla trasmissione genetica: l’ADHD è familiare soprattutto nei parenti maschi di bambini con ADHD. È importante comunque precisare che le “vere” cause (cioè relazioni dirette e esaustive) dell’ADHD sono sconosciute, anche se si propende per una ipotesi eziologica di tipo multifattoriale. Esiste un dibattito controverso sull’ADHD, con opinioni che vanno da coloro che lo ritengono un disturbo neurologico a coloro che negano la sua esistenza come disturbo e sostengono che si tratti di comportamenti particolari di bambini molto vivaci all’interno di una cornice educativa e/o affettiva problematica. Sicuramente la “troppa vivacità” non può essere classificata come ADHD, ma diverso è un bambino vivace da uno estremamente ingestibile, impulsivo e con un controllo dell’attività motoria ed emotivo totalmente inadeguato. Va assolutamente detto che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace e tanto meno non è dovuta alla «cattiveria» del bambino. L’ADHD è un vero problema: per il bambino, perché gli impedisce di raggiungere gli obiettivi di sviluppo, apprendimento e integrazione; per la famiglia e per la scuola, poiché genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino. Andando più nello specifico, vediamo quali sono i criteri per definirlo: il Disturbo di Deficit di Attenzione/Iperattività può essere di 3 tipi: 1. Tipo con Disattenzione Predominante (se sono maggiormente presenti i sintomi di Disattenzione); 2. Tipo con Iperattività-Impulsività Predominante (se sono maggiormente presenti i sintomi di Iperattività-Impulsività);

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3. Tipo Combinato (se sono presenti entrambe le problematiche). È difficile trovare un disturbo ADHD “puro”. Quasi sempre è in comorbidità, cioè coesiste con uno o più altri disturbi (disturbo oppositivoprovocatorio, disturbo della condotta, disturbi specifici di apprendimento, disturbi d’ansia e, con minore frequenza, depressione, disturbo ossessivocompulsivo, disturbo da tic, disturbo bipolare) che ne aggravano i sintomi e rendono più difficile sia la diagnosi sia la terapia. In concreto, per poter fare una diagnosi di ADHD è necessario che siano riscontrati almeno 6 sintomi, per un minimo di sei mesi, in almeno due contesti (es. scuola e famiglia). Inoltre, è necessario che tali manifestazioni siano presenti prima dei 12 anni di età e soprattutto che compromettano il rendimento scolastico e/o sociale. Questi i sintomi: • l’essere facilmente distratti, perdere i dettagli, dimenticare le cose, e spesso passare da un’attività all’altra, avere difficoltà a concentrarsi su una cosa • l’essere annoiato con un compito, dopo pochi minuti, a meno che si stia facendo qualcosa di divertente • l’avere difficoltà a focalizzare l’attenzione sull’organizzazione e completamento di un compito o nell’imparare qualcosa di nuovo • l’avere difficoltà a completare o svolgere compiti a casa, spesso perdendo le cose (per esempio, matite, giocattoli, compiti) necessarie per completare le attività • non sembra ascoltare quando gli si parla • sognare ad cchi aperti, facilmente andare in confusione e muoversi lentamente • avere difficoltà di elaborazione delle informazioni con la stessa rapidità e precisione degli altri • difficoltà a seguire le istruzioni • dimenarsi e contorcersi da seduti, avere difficoltà a star seduti • parlare senza sosta, essere costantemente in azione • toccare o giocare con qualsiasi cosa sia a portata di mano • essere molto impaziente, avere difficoltà a svolgere compiti o attività tranquille • fare commenti inappropriati, mostrando le proprie emozioni senza inibizioni e agire senza tener conto delle conseguenze • avere difficoltà nell’attendere cose che si vogliono o attendere il proprio turno di gioco • ridere spesso, con o senza un motivo reale In questo articolo sono state delineate le caratteristiche generali del disturbo mentre, nel prossimo Tablet, ci si soffermerà sul vissuto emotivo dei bambini/ragazzi con ADHD e sul “cosa fare”.




la colazione di Pasqua CHEF DAVIDE SAGLIOCCO


Eletto dal pubblico come uno degli chef più sexy d'Italia, abbandona la cucina di MasterChef.

Chi è Carlo Cracco

È diventato il cuoco più famoso d'Italia grazie a Masterchef. In realtà, da tanti anni, è uno dei più bravi interpreti della cucina d'autore. Passato, presente e futuro di un uomo che vive una vita di sfide. Narciso, supponente, arrogante, commerciale, venditore: sullo chef Cracco ne sono state dette peste e corna ma rimane in cima alle classifiche dei migliori Chef del mondo! Ci avviciniamo con un certo scetticismo nei confronti del giudice di Masterchef, che passa con estrema leggerezza da un salmone marinato a foie gras alla pubblicità delle patatine...ma per questo è uno Chef Stellato. Cosa pensa Cracco dei bambini ai fornelli: «Non mi piace quando la tv propone i bambini come piccoli fenomeni, sull’infanzia sono molto cauto. Con i bimbi bisogna stare attenti». È ormai deciso ad abbandonare la cucina dello show cooking più famoso d’italia per concentrarsi su nuovi progetti. Ma cosa è accaduto? Qualche problema con i colleghi vecchi e nuovi o con la produzione di Sky? Niente di tutto questo. Lo chef Cracco dice che deve pensare a costruire il futuro per se e per il suo team. «No, no. È stato tutto molto bello ma adesso voglio focalizzarmi sul mio vero lavoro». La gente comune lo considera ormai un prodotto televisivo piùttosto che una delle risorse più preziose della nostra cucina, invece, risponde: «Il nostro lavoro oggi non è solo stare in cucina. Questa è una visione stravecchia del mestiere di uno Chef. Bisogna essere manager, abbiamo la responsabilità di tante persone che lavorano nelle nostre aziende. E comunque in cucina ci sono sempre stato, anche in questi sei anni. Mettiamola così, starò ancora di più in cucina».

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Intanto il dubbio ci rimane….chi lo sostituirà ? …Non lo so, magari una donna… Leggiamo forse tra le righe che non considera MasterChef il suo primo lavoro? Un impegno più che stimolante che dona divertimento e grande notorietà, ma anche per Carlo Cracco è arrivato il momento di voltare pagina.



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La colazione della mattina di Pasqua è un ideale viaggio gastronomico alla scoperta dei piatti della tradizione di famiglia. La mia è una tavola mix and match, una tavola vivace ed informale in cui si mescolano elementi moderni come le posate e la ciotola in porcellana e i tovaglioli scovati in un mercato dell’antiquariato.



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legna da ardere a partire da 9 euro fino a 15 al ql


TLaablet Run rubrica per i runners di Lorenzo Sigillò

I trucchi per combattere la pigrizia: l’aprile dei runners Aprile sa essere un mese meraviglioso per i runners. La primavera ci porta le gare più belle, come da tradizione, ma abbiamo sempre anche tanti nemici. Uno su tutti colpisce una bella fetta di atleti e risponde al nome di ‘allergia’. Potete recuperare il nostro numero di marzo 2016 nella versione digital di Tablet sulla piattaforma Issuu.com, per ricordarvi come combattere il nemico numero due, perché oggi parleremo del vero numero uno delle avversità: la pigrizia. Aprile dolce dormire e se il risveglio del corpo sa essere molto piacevole, è pur vero che…bisogna riuscire ad arrivare a svegliarsi! Il ‘calduccio’ del letto, specie con il cambio dell’ora, è il primo ostacolo, il richiamo del divano dopo pranzo un altro, il tepore del tramonto per l’aperitivo un altro ancora… insomma, è tosta! Una premessa: non c’è nulla di male nel saltare un allenamento, ma bisogna cercare di non rendere abituale la vittoria della pigrizia sulla vostra forza di volontà. Sapete anche voi che ‘dopo starete meglio’ e, come tante cose nella vita, la difficoltà maggiore è nello start. Se il riposo non è da stanchezza, va combattuto cercando le motivazioni e gli stimoli, in fondo il vero peggior nemico, è quello che vedi ogni mattina allo specchio. Correre non è facile, non abbiamo mai detto il contrario, ma è altrettanto vero che spesso servono poche semplici mosse d’urto. Qualche volta dimenticate tutti i vostri accessori alla moda, lasciate a casa il cardio, dimenticate le cuffie, fate un giro vicino casa senza prendere la macchina… oppure comprate una maglietta nuova neanche troppo tecnica e sfoggiatela o scappate al mare, magari col cane… insomma rompete la routine di allenamento, i soliti accorgimenti e i vostri riti: create un break improvviso alla vostra vita Trumaniana. Se non siete stanchi ma solo pigri, i ‘blocchi’ sono solo nella vostra mente e questo è un bene perché non dobbiamo lavorare sul fisico, ma anche un male, in quanto dobbiamo scavalcare le barriere psicologiche. Ci sembra tutto improvvisamente insormontabile, dalla fatica alla sofferenza, anche se non è vero! Dobbiamo cercare di autoanalizzarci, capire cosa ci impedisce davvero di ripartire con slancio. Il lettone ci chiama al mattino? Oggi accontentiamolo e coccoliamoci, ma domani alziamoci

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un’ora prima e prendiamo lo schiaffo dell’aria frizzantina. Questa sera abbiamo voglia di Spritz al tramonto? Va bene, ma domani sera diamo al sole rosso l’occasione di accompagnarci al parco. Bastone e carota è il trucco più vecchio del mondo, ma dirlo agli altri ci sembra sempre più facile che applicarlo su noi stessi. Invece si può e si deve fare! E infine datevi un obiettivo. Subito! Diminuire il vostro miglior tempo, cambiare il vostro chilometraggio, togliere qualche chilo, puntare quella maratona all’estero… già il solo programmarlo vi farà scattare qualcosa. Cerchiate la data sul calendario e ricominciate a correre! Ma può darsi che sulla vostra agenda, qualche cerchio rosso ci sia già, vediamo se corrispondono ai nostri! Aprile regala davvero belle corse, una su tutte la Maratona di Roma, che quando leggerete sarà già andata in scena domenica 2. Partiamo da sabato 8 allora, in quel di Fiano Romano, dove arriva la ”Pasqua del Podista” che, giunta alla quarta edizione, propone nel pomeriggio un percorso gara ondulato di 15km oppure di 7km. Se invece avete voglia solo di una sgambata, ci sono i 3km della ”Run Diadora day” a Valmontone. Domenica 9, la settimana prima di lanciarsi su abbacchio e colomba, i runners possono decisamente fare spazio alle calorie. E non dite che non c’è scelta: la grande classica “Appia Run”, porterà come sempre gli atleti sui 12.8 km della magica strada romana, ma anche nei dintorni si corre forte! A Guidonia ci sono i 10km della “Corri la due Comuni”, mentre a Civitavecchia e Latina i 12km delle rispettive “Vivicittà”. Qualche giorno di riposo per le feste pasquali e il 22 aprile si riparte con altre gare molto conosciute. Il sabato a Villa Pamphili ci si scalda con i 5km della “Corri al Massimo per I.R.EN.E.”, associazione che combatte i tumori, mentre domenica 23 si può scegliere tra: la mezza maratona della 44a Pedagnalonga” di Borgo Hermada (LT), i 13km della “Maratonina del Partigiano” di Poggio Mirteto (RI) o anche ‘solo’ i 10 km della “Pavona Run” o della “Corsa Fora Porta” di Vitorchiano (VT). La festa del 25 aprile, porta in dote le “corse per la Liberazione” di Morlupo (13,5km) e Acquapendente (VT, 7,2km) nonché i 13km della “Roma Tre Ville Run” (partenza stadio Paolo Rosi). Chiude questo incredibile mese di corse la “Per Antiqua Itinera” ad Ostia Antica, 10 km su percorso misto! Stay Tablet, Stay risvegliato… Run!



PADEL

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Tra mito e leggenda, lo sport inventato dal diavolo

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hi lo ha provato per la prima volta ne è rimasto affascinato. Semplice e divertente ma al tempo stesso stressante per corpo e mente. Un gioco che nel tempo si è trasformato in un vero e proprio sport. &È Âª FKL OR GHˉ QLVFH OR VSRUW GHO VHFROR FKL LQYH FH OR FRQVLGHUD DWWLYLW¢ GHVWLQDWD D Vˉ RULUH XQD volta passata la primavera della moda sportiva. 8QD GLVFLSOLQD SHU WXWWL GDOOÈ DPDWRUH DO SURIHV sionista. Si dice che il padel lo abbia inventato LO GLDYROR SHU TXDQWH YLWWLPH LJQDUH XQD YROWD HQWUDWL QHOOD JDEELD QH UHVWLQR DPPDOLDWH VWUH JDWH &RPH XQD GURJD FKL LQL]LDȨ QRQ VPHWWH più. Le origini del padel si mescolano tra curiosità H DQHGGRWL WUD URPDQWLFL UDFFRQWL H ˉ DEHVFKH leggende. Si pensa che i primi campi furono PRQWDWL LQWRUQR DOOD ˉ QH GHO VXOOH QDYL EULWDQQLFKH SDVVDWHPSR GL SDVVHJJHUL SHU OH traversate transoceaniche. Un campo circon-

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GDWR GD XQD UHWH SHU QRQ IDU ˉ QLUH LQ PDUH OH SDOOLQH ,QWRUQR DOOD PHW¢ GHO XQ DPHUL FDQR )UDQN %HDO SRUW´ QHL SDUFKL GHOOD *UDQGH 0HOD TXHOOR FKH IX GHˉ QLWR È¢SDGGOH WHQQLVÈ£ 8Q padel primordiale che in realtà dal tennis ini]LDYD D SUHQGHU IRUPD JHUPRJOL GL FL´ FKH SRL nel tempo si è trasformato in quello che oggi attira ed è praticato da milioni di persone in tutto il mondo.

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0D ª LO PHVVLFDQR (QULTXH &RUFXHUD XQDQLPH PHQWH LQGLFDWR FRPH LO YHUR SDGUH H È¢LQYHQWR UHÈ£ GHO SDGHO 1HOOD VXD UHVLGHQ]D GL $FDSXOFR fece costruire un campo da tennis ma avendo SRFR VSD]LR D GLVSRVL]LRQH OR IHFH UHDOL]]DUH leggermente più piccolo rispetto alle regolari PLVXUH GL JLRFR H OR GHOLPLW´ FRQ SDUHWL DOWH H PHWUL FRPH SURWH]LRQH GDOOD YHJHWD]LRQH La racchetta non era più quella del tennis ma HUD VWDWD DGRWWDWD XQD È¢SDODÈ£ GL OHJQR FRQ XQ manico corto. 1HO ULFHYHWWH YLVLWD GD XQ VXR DPLFR VSD JQROR LO SULQFLSH $OIRQVR GH +RKHQORKH FKH QH rimase talmente affascinato da portare l’idea a 0DUEHOOD &RO WHPSR OR VSDJQROR DSSRUW´ DOFX QH PRGLˉ FKH H OR VSHULPHQW´ FRQ LO MHW VHW GHO OD FLWW¢ DQGDOXVD )X TXL FKH LQL]L´ OÈ HUD GHO SD GHO 1HOOD &RVWD GHO 6RO FRPLQFLDURQR D VRUJHUH i primi campi e sempre più club abbracciarono TXHVWD QXRYD GLVFLSOLQD $ VXD YROWD +RKHQORKH lo fece conoscere ad un suo amico argentino che spesso visitava Marbella. Un altro padel-victim che subito lo ULSRUW´ QHOOH $PHULFKH $QFKH QHOOD WHUUD GHO WDQJR OÈ $UJHQWL QD IX XQ VXFFHVVR HQRUPH ˉ QR a divenire uno tra gli sport più popolari del Paese. ,Q TXHVWR FRQWLQXR ULPEDO]DUH il virus del padel continuava a mietere vittime ed il suo contagioso potere metteva radici ovunque. $WWXDOPHQWH LO SDGHO ª JLRFDWR LQ 3DHVL PHPEUL DVVRFLDWL DOOD )HGHUD]LRQH LQWHUQD]LRQDOH FKH QH UHJROD PHQWD OÈ DWWLYLW¢ *HUPDQLD $UJHQWLQD $XVWUDOLD $XVWULD %HOJLR %UDVLOH &DQDGD &LOH 6SDJQD )LQODQGLD )UDQFLD *XDWHPDOD 2ODQGD ,QGLD ,WDOLD *LDSSRQH /LWXDQLD 0HVVLFR 3ULQFLSDWR GL 0RQDFR 3DUDJXD\ 3RUWRJDOOR 5HSXEEOLFD 'R PLQLFDQD 6YH]LD 6YL]]HUD *UDQ %UHWDJQD 6WDWL 8QLWL (PLUDWL $UDEL H 8UXJXD\ PHWUL SHU LQ FXL YHWUR H JULJOLH GL IHUUR

UDFFKLXGRQR OR VSD]LR GRYH VHPSUH SL» VSRUWLYL ed appassionati perdono la testa. /È DWWXDOH WHFQLFR GHOOD QD]LRQDOH LWDOLDQD QRQ D FDVR DUJHQWLQR *XVWDYR 6SHFWRU VSLHJD L PRWLYL GL TXHVWD SDGHO PDQLD È£)LQR D TXDOFKH DQQR ID il padel era praticato soltanto nei paesi latini mentre ora sta crescendo in quasi tutta Europa. Il fenomeno crescerà ancora perché il principio di questo sport è di essere fruibile a chiunque. (È XQD GLVFLSOLQD GL ODUJKLVVLPD VRFLDOL]]D]LRQH 7XWWL SRVVRQR SUDWLFDUOR 1RQ LPSRUWD LO OLYHOOR GL FRQRVFHQ]D WHFQLFD OR VWLOH OD FRQGL]LRQH ˉ VLFD TXHOOD HFRQRPLFD ,O SDGHO XQLVFH WXWWL GLYLGHQGR L JLRFDWRUL IUD ORUR D FRSSLH PHWWHQ GROL LQ FRPSHWL]LRQH /D FDSDFLW¢ GL DJJUHJD ]LRQH H VRFLDOL]]D]LRQH VRQR IRUWLVVLPH ( SRL PDJLFDPHQWH VL WRUQD EDPELQL 1HO SDGHO FÈ Âª WXWWR (È XQD PLVFHOD HVSORVLYD 6H GHYR XWLOL]]D re una sola parola dico: divertimento. Chi gioca a padel si diverte. Questa è la magia È£ ,Q ,WDOLD LO SDGHO ª HVSORVR QHJOL XOWLPL DQQL quando fu montato il primo campo al CircoOR 7HQQLV /H 0ROHWWH DOOH SRUWH GL 5RPD PD ª D %RORJQD FKH VRUJH OD SULPD È¢SLVWDÈ£ ,O FOLPD della capitale è ottimale e molti circoli storici LQL]LDQR DG LQVHULUH L SULPL FDPSL GL EDWWDJOLD LQ FXL PROWL WHQQLVWL VL ULWURYDYDQR SHU Vˉ GDUVL H poi prendersi in giro. E nuovamente il virus paGHOLVWD KD LQL]LDWR LO VXR FRQWDJLR 2JJL FL VRQR FLUFD WHVVHUDWL FKH JLRFDQR LQ UHJLRQL ,O GHO PRYLPHQWR ª URPDQR PD VRQR ROWUH L FLUFROL VSDUVL LQ WXWWD ,WDOLD FKH VYROJRQR una grande attività .

LA PRIMA RIVISTA ITALIANA INTERAMENTE DEDICATA AL PADEL

www.padelpaddle.com


Tablet Bike

di Luca Santagà fb avventure in bici

Segnali di risveglio Siamo fortunati. Spesso la vita stressante che conduciamo ci porta a dimenticare che il clima di Roma è favoloso. Noi che abitiamo nella zona piu’ vicina al mare e alla pineta, godiamo poi ancora di più dei benèfici effetti del clima romano. Mai troppo freddo d’inverno, nÈ troppo afoso d’ estate. Un paradiso. Forse esagero, ma per una persona come me che vive facendo sport, avere la complicità di un buon clima è un bel vantaggio. Il mio lavoro, come oramai saprete, consiste nell’ organizzare e condurre escursioni in mountain bike; attività che si può praticare tutto l’anno, ed in ogni angolo della nostra bella regione. Proprio perchè sono sempre in giro con la bici, sono curiosamente attratto, in questo periodo dell’ anno dalla pacifica invasione delle nostre strade, soprattutto durante il fine settimana, da una moltitudine di persone che dopo la pausa invernale ricominciano a fare movimento. Gente che corre, che cammina, che pattina, che va in bicicletta. Che bello! Mano a mano che la stagione avanza mi rendo conto che noi appassionati siamo sempre più numerosi e da professionista, il mio sguardo è attratto dalle biciclette che vedo in giro. La varietà di queste ultime è impressionante. Dalla bici da gara ad esemplari da museo, magari perfettamente restaurati. Capiamoci, a me piacciono tutte, ritengo che la bicicletta sia il mezzo del futuro, ma il mio occhio è particolarmente critico nei confronti delle mountain bike. Infatti appena ci si allontana dalle strade asfaltate, sempre più spesso si incontano gruppi di bikers o persone che pedalano da sole, qualche volta in difficoltà. Ovviamente ci si ferma e se si può dare una mano, lo si fa volentieri. Il punto è che spesso sono sufficienti pochi accorgimenti per evitare di trovarsi nei guai, magari lontano da casa. Vediamo insieme cosa si può fare per rendere la nostra bici più affidabile dopo un inverno in garage. Per farlo ci avvaliamo ancora dell’ aiuto di Massimiliano Rosato, di Axabike. Per prima cosa bisognerebbe avere l’accortezza, quando e se vogliamo fare una

pausa invernale, di appendere la bici. Meglio, ovviamente se al chiuso, ma la cosa importante è quella di non far gravare il peso di tutta la bicicletta sulle gomme. Con il passare dei mesi, infatti, queste perdono pressione e si schiacciano. Quando andremo a gonfiarle, nella maggior parte dei casi, saranno “quadrate”. In qualche caso il cerchio, appoggiandosi sul copertone sgonfio, provocherà delle pericolose e non sempre visibili crepe. In ogni caso, ad inizio stagione, è cosa saggia verificare l’ eventuale presenza di queste crepe, soprattutto lungo le spalle, i fianchi delle gomme. Già che ci troviamo a fare girare le ruote, un’ occhiata ai freni è d’ obbligo; è sufficiente saggiarne l’ efficienza, se sono “fiacchi” e la ruota non blocca immediatamente, bisogna intervenire. Talvolta i cavi sono ossidati e vanno sostituiti. Discorso a parte per le biciclette dotate di freni a disco: in questo caso, controlliamo che non ci siano trasudamenti di olio in corrispondenza delle pinze e delle leve. Una volta che gomme e freni sono a posto, passiamo ad esaminare la meccanica: per prima cosa controlliamo i serraggi di tutte le viti ed i dadi di bloccaggio. Cambio, movimento centrale e soprattutto la serie sterzo, le vibrazioni sono talvolta causa di pericolosi allentamenti. Un semplice controllo ci mette al sicuro da ogni imprevisto. E veniamo ad una parte importantissima, molto spesso trascurata: la lubrificazione. L’ ideale sarebbe smontare le ruote, pulire accuratamente mozzi, pignone e cuscinetti con del gasolio, prima di lubrificare ed ingrassare le parti. Ultima, ma non ultima, la catena: merita la nostra attenzione. Deve essere pulita e lubrificata periodicamente, e non deve essere rumorosa. È una parte che si consuma, come freni e gomme, e se usurata deve essere sostituita. Il suggerimento che mi sento di dare, in ogni caso è quello di portare comunque la bicicletta da un ciclista; spesso un veloce tagliando è gratuito e a meno che non ci siano sostituzioni o interventi significativi da effettuare, anche immediato. Prenotate il controllo per tempo, evitate se possibile di presentarvi senza preavviso il sabato mattina, in questo modo potrete contare su una maggiore disponibilità, migliore assistenza e perchè no... su qualche suggerimento in più. Dopodichè, non ci resta che allacciare bene il casco e cominciare a pedalare, con la nostra fedele “amica” di sempre. Buon divertimento!


Tablet territorio di Luca Santagà

Il paradiso sfregiato Sabato mattina, di buon ora, scarichiamo le nostre mountain bike dalla “nave,” l’ affettuoso soprannome che abbiamo dato al Voyager di uno dei componenti del nostro gruppo di irriducibili pedalatori. I segni di una primavera carica di aspettative ci sono tutti e l’intenzione è quella di goderci la mattinata pedalando all’ interno del parco di Castel di Guido. Dopo aver rinforzato le nostre energie con un buon caffè al bar, ci allacciamo il casco e, in sella alle nostre bici e in fila indiana, cominciamo a pedalare. Chi è già stato quì potrà confermare che inoltrarsi in questo parco è un’ esperienza mistica. Un pò come tornare indietro nel tempo: gli animali, (quelli che si fanno vedere) bufale, mucche circolano liberamente e ci osservano con sguardo indifferente mentre passiamo loro vicino, il nostro atteggiamento è come sempre rispettoso e consapevole che in fondo stiamo invadendo il loro territorio. Strade bianche e solitarie ci traghettano in questo bosco, che riesce anche nella stagione fredda a mantenere inalterata la sua bellezza. Percorsi i primi chilometri sotto un cielo blu, che più blu non si può, cominciamo a scaldarci e a divertirci sul serio. Affrontare i tortuosi sentieri, ricchi di saliscendi è sempre un piacere che si

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rinnova ogni volta, quì si può dire che oramai siamo di casa e conosciamo a menadito tutti i percorsi più sfiziosi ed impegnativi. Il nostro stato d’animo era quello che si può facilmente immaginare, e si ottiene quando si fa qualcosa che ti piace molto, lo si fa con gli amici ed in una splendida giornata, in sintesi facevamo fatica a trattenere il sorriso. Una giornata perfetta. Invece no. Proprio all’ uscita del parco, vicino al cimitero di Maccarese, lo spettacolo che ci troviamo davanti è agghiacciante: mucchi di spazzatura di ogni tipo e dimensione tappezzano la strada, vecchi mobili, scheletri di lavatrici, mat-


erassi, sacchi di calcinacci a decine, troppa inciviltà per poter far finta di niente e proseguire. A distanza di pochi metri, alle nostre spalle, c’è il mondo che tutti vorremmo, davanti a noi un mondo nel quale nessuno di noi vorrebbe vivere. Forse ci siamo abituati a tirare dritto e a pensare semplicemente che questi fatti accadono, che in fondo c’è di peggio, la verità però, è che sempre più spesso, non diamo peso a queste cose, come se quello che accade fuori da casa nostra non ci riguardi affatto. Ed invece ci riguarda eccome. A chi di noi non è mai capitato di trovarsi in situazioni analoghe? Non voglio fare la solita polemica sterile, anzi non voglio proprio essere polemico; però, premesso che al mondo gli incivili ci saranno sempre, non posso fare a meno di pormi alcune domande. Possibile che in un Paese dove gli enti locali, comuni in prima fila, in nome della nostra sicurezza, e abilissimi nel fotografare targhe, non riescano, con gli stessi metodi a contrastare questi fenomeni? Se la sicurezza stradale è una priorità, e questo nessuno lo mette in dubbio, la sicurezza di vivere in un mondo meno inquinato è un problema così marginale che va ignorato? Forse è arrivato il momento di colpire con più determinazione chi pensa di poter disporre del mondo come sua personale discarica, installando telecamere in punti “delicati”e cominciando a recapitare verbali consistenti e sequestrando mezzi.

Una cosa impossibile? No. Il sindaco di Comiso, in Sicilia, proprio in questi giorni ha pubblicato sull’ account YouTube del comune, e la cosa è rimbalzata su tg e testate nazionali, le immagini di alcune persone, con relative auto, che scaricavano, proprio davanti alle telecamere, spazzatura di ogni genere sulle note de “i tre porcellini”... Bravo il sindaco di Comiso! Oltre ai verbali da 600 euro, copriamo di ridicolo chi deturpa il territorio. Proprio perchè non c’è niente da ridere. Questo significa che se i problemi vengono affrontati seriamente, ci sono serie possibilità che vengano risolti. Con la speranza che almeno i figli di questi personaggi, in futuro, si comportino in maniera più civile dei loro genitori.

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Tablet Scuola a cura della redazione

Il Liceo. Un diritto. Il 7 marzo presso il teatro dell’I.C. Mozart dell’Infernetto si è svolto un importantissimo incontro che ha riunito associazioni, comitati di quartiere, comitati di genitori e istituzioni scolastiche al fine di sottoscrivere un documento indirizzato al Ministero dell’Istruzione, alla Regione Lazio e al Comune di Roma avente per oggetto la richiesta URGENTE di attivazione di una sede del Liceo Democrito all’Infernetto. Un territorio che oggi supera i 30 mila abitanti chiede da più di 10 anni la realizzazione di un Istituto Scolastico che possa accogliere gli studenti di Grado Superiore. Richiesta che si è intensificata anche a seguito dell’ultimo provvedimento Ministeriale, la circolare 101 del 30/12/2010 che sancisce l’obbligo scolastico fino ai 16 anni di età. La domanda giunge spontanea. Perchè non dotare un’area ad alta densità abitativa di una scuola che i giovani sono obbligati a frequentare? Oggi l’unione di tutte le forze in campo potrebbe dare dei buoni risultati. Il ministero e le altre istituzioni pubbliche chiamate in causa dovranno prendere obbligatoriamente provvedimenti entro la fine dell’estate per poter accogliere gli studenti cui è stata accettata domanda di iscrizione presso il Liceo Democrito. Di seguito pubblichiamo la lettera inviata: Al Sindaco di Roma Virginia Raggi All’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Al Direttore Generale del MIUR Alla 5° Commissione di Città metropolitana di Roma Capitale Al Dipartimento VIII di Città metropolitana di Roma Capitale All’Assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo della Regione Lazio

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OGGETTO: richiesta attivazione sede succursale Liceo Democrito in località Infernetto In questi ultimi anni la mancanza di un istituto di scuola superiore nel nostro territorio, località Infernetto, sta diventando una vera e propria emergenza. Negli ultimi tre anni c’è stato un esubero, ogni anno, di 100/150 iscrizioni di ragazzi uscenti dalle scuole di secondaria di primo grado dell’Infernetto, il che crea un enorme disagio perché una delle scuole di riferimento il Liceo Democrito di Casalpalocco, non ha più aule a disposizione, mentre le scuole di Ostia hanno dei criteri tali da non considerare l’Infernetto loro bacino d’utenza primario, pertanto tutti i ragazzi che vorrebbero iscriversi nelle scuole di Ostia finiscono in fondo alla graduatoria, ultimi anche dopo gli iscritti di Fiumicino. Questo crea un enorme disagio anche in termini di mobilità perchè la maggior parte sono costretti ad arrivare a Roma, e quei pochi fortunati che riescono ad

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entrare nelle scuole di Palocco, devono comunque attraversare la Cristoforo Colombo tutte le mattine con enorme difficoltà. Da anni aspettiamo una scuola nel nostro territorio che conta circa 40.000 abitanti e ne avrebbe tutto il diritto. Fino ad oggi non abbiamo ottenuto risposta alcuna. Per questo abbiamo già chiesto al Liceo Democrito, unico liceo che ha sempre accolto tutti i ragazzi dell’Infernetto, la disponibilità ad attivare una succursale, nel nostro territorio, per dare la possibilità ai nostri ragazzi (cittadini come tutti gli altri), di frequentare una scuola nel loro quartiere dove siano i primi ad averne diritto, il Consiglio d’Istituto e la Dirigente Scolastica del Democrito hanno mostrato completa disponibilità, ma occorre individuare i locali. Le nostre proposte sono: - la caserma della Guardia di Finanza che ha molti spazi adeguati dove eventualmente si potrebbe anche creare una sezione ad indirizzo sportivo visto che nella scuola Mozart ne è stata istituita una sperimentale che sta godendo di grande successo; - la Tenuta del Presidente che già anni addietro ospitò alcune classi della primaria della Mozart prima che furono ampliati i plessi scolastici con nuovi edifici; - il terreno destinato alla costruzione del liceo dell’Infernetto dove potrebbe essere posizionato in emergenza un prefabbricato per creare la succursale in attesa della costruzione del liceo. Essendo questa un’importante problematica che riguarda tutta la cittadinanza, abbiamo chiesto supporto ai comitati e alle associazioni di quartiere, i quali hanno subito risposto positivamente e che oggi, quindi, sottoscrivono questa richiesta insieme a noi. Comitato dei Genitori Mozart Istituto Comprensivo W. A. Mozart Consiglio d’Istituto - Istituto Comprensivo W. A. Mozart Comitato dei Genitori Cilea Istituto Comprensivo Francesco Cilea Consiglio d’Istituto - Istituto Comprensivo Francesco Cilea Liceo Statale Classico e Scientifico Democrito Consiglio d’Istituto Democrito - Liceo Statale Classico e Scientifico Democrito Associazione Vicini di Casa Associazione Parco Riserva Verde Comitato Elle Comitato di quartiere Infernetto Associazione Infernetto Sicuro Comitato Parchi Colombo


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Mestieri

L’opportunità

Lavorare in estate mentre gli altri sono in vacanza Cercare lavoro in primavera in vista dell’estate? E perché no. È proprio in questo periodo che riaprono i centri estivi, i villaggi turistici, i parchi acquatici e tante altre situazioni che danno l’opportunità di cercare e trovare opportunità di lavoro. Un settore che può interessare ad esempio studenti che colgono l’occasione per fare esperienza e magari mettere da parte qualche euro. Allo stesso tempo può interessare anche persone che hanno professionalità particolari e che trovano riscontro proprio in alcune attività prettamente estive. Il mare, a questo proposito, offre una serie di situazioni sia in Italia che all’estero. Come non pensare alle navi da crociera, ai villaggi vacanze situati sulle splendide spiagge delle coste nostrane? Settore marittimo e settore navale, in questo periodo effettuano le selezioni per animatori, personale addetto alle pulizie o alla cucina, barman, assistenti bagnanti o addetti alle piscine e personale per i mini club. Una serie di mestieri che consentono di lavorare da maggio a settembre e soprattutto che consentono di fare esperienza. Si può salire anche di livello come si può leggere qui sotto. La ricerca è da effettuare sui siti dei più noti villaggi-vacanza (basta anche consultare una guida di quelle che si trovano nelle agenzie di viaggio). CHI CERCA COSA Costa Crociere, ad esempio, è tra le maggiori compagnie di viaggio; basta andare sul sito di riferimento per vedere le figure professionali ricercate. Quale ad esempio un HR Director on Board. Il candidato ideale ha maturato tre anni di esperienze nelle risorse umane preferibilmente nel settore dell’ospitalità, e ha una laurea in risorse umane,economia aziendale o psicologia.Si richiedono,inoltre, entusiasmo e tanta passione quali ingredienti necessari per avere successo. MSC Crociere, altra nota compagnia del settore, cerca personale Beauty Specialist. Un’altra professionalità alla quale in genere non si pensa. Ma sulle navi, ormai città galleggianti, c’è bisogno anche di parrucchieri, manicure, esperti nel benessere psico-fisico etc… certo, non si cercano dilettanti allo sbaraglio, sul fronte della bellezza infatti non è permesso sbagliare. Che si tratti di lavorare al mare o in montagna o al lago, estate è sinonimo di turismo e quindi oltre alla preparazione specifica e alla qualifica, è richiesta la conoscenza di almeno una lingua straniera, preferibilmente l’inglese. Altre possibilità le offrono la Royal Carribbean Cruises ed anche in questo caso basta andare sul sito e cercare le posizioni offerte, GNV-Grandi Navi Veloci, Grimaldi, Silversea, compagnia di navigazione specializzata in crociere di lusso con sede a Monaco, sono le altre situazioni alle quali candidarsi. Nel Lazio, Hydromania, Zoomarine, Rainbow MagicLand Cinecittà World, sono ormai una realtà consolidato sia per i fruitori che per le occasioni lavorative offerte.

LAVORARE ALL’ESTERO Non solo mare ovviamente. Trovare una occupazione nei mesi estivi è facile anche dove il mare non c’è ed anche all’estero. Un lavoro stagionale utile per accrescere la propria esperienza ma anche per imparare una lingua. In questo caso, ci si deve affidare alle istituzioni (ministero del lavoro ad esempio) o alle agenzie private (occhio alla serietà) o direttamente alle aziende individuate. L’ideale è mandare un curriculum formato Europass nella lingua originale. In proposito può essere utile consultare alcuni siti quale www.monster.it, dove si trovano molti annunci e preziosi consigli. L’UE inoltre finanzia scambi che offrono ai giovani la possibilità di vivere in un altro paese e di lavorare in un gruppo. Erasmus+ punta a rafforzare la qualità dell’animazione socio-educativa e dell’apprendimento non tradizionale per i giovani europei, mettendo a disposizione una vasta gamma di attività all’estero rivolte a: • Giovani di età compresa tra 13 e 30 anni • Organizzazioni giovanili con sede all’interno o all’esterno dell’UE • Altri operatori con un vivo interesse per il mondo dei giovani Le opportunità disponibili per gli operatori giovanili sono: • Eventi di formazione e messa in rete • “Job shadowing”, vale a dire osservazione del modo di lavorare di colleghi. Per i giovani, invece, sono disponibili: • Scambi • Servizio volontario europeo • Progetti su ampia scala del servizio volontario europeo Se si è intenzionati a prendere parte ad un programma di scambi, occorre aderire ad un’organizzazione partecipante, che può essere un’organizzazione non governativa, un’associazione, una ONG, un ente pubblico a livello locale, regionale o nazionale o un’impresa sociale. Per richiedere un finanziamento per uno scambio giovanile, l’organizzazione è tenuta a rivolgersi all’agenzia nazionale Erasmus+ del paese in cui ha sede. Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio Via del Sommergibile 11- Ostia Lido Tel. 06.5672763 – 06.671073150 municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - ww.cittadeimestieri.lazio.it città dei mestieri e delle professioni Municipio X


APPUNTAMENTO APRILE

INIZIO DELLA PRIMAVERA INIZIO DELLE ALLERGIE CORRI IN OFFICINA, LA TUA SALUTE TE LO CHIEDE: RESPIRA ARIA PURA NEL TUO VEICOLO proprietà di neutralizzazione degli allergeni. Scopri l’evoluzione dei ricambi

Come ben sapete, al giorno d’oggi sempre più persone sono attente alla propria salute e a tutto ciò che può aumentare il benessere. Inoltre il 30% della gente soffre di allergia e nei casi più gravi di asma. In un piccolo ambiente, come l’abitacolo di un’auto, si creano condizioni non favorevoli alla salute. In particolare nell’impianto di climatizzazione si formano germi, muffe e batteri che sono la causa delle allergie e provocano crisi ai soggetti che hanno patologie respiratorie come l’asma, o ai vostri bambini. Per questo motivo è importante sostituire periodicamente il filtro dell’abitacolo e procedere alla pulizia e l’igienizzazione dell’impianto. Scegli i nuovi filtri abitacolo a carboni attivi con le innovative

Il nostro consiglio Per garantire tutti i benefici, è necessario sostituire il filtro abitacolo ogni 15.000Km o una volta all’anno e periodicamente effettuare la pulizia ed igienizzazione dell’impianto di aerazione abitacolo IL 2° APPUNTAMENTO ENTRO IL 15 APRILE

Rivolgersi in officina per la sostituzione degli pneumatici invernali con gli estivi! È il codice della strada che te lo impone

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Il Cucciolo…cambia! di Rita Di Francesco

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Finalmente, dopo qualche tempo, i nostri sforzi per insegnare al nuovo arrivato a non sporcare in casa hanno dato i loro frutti. Il cucciolone utilizza le uscite, ormai regolari, per assolvere ai suoi bisogni e ha imparato tutti i primi comandi di base, quelli necessari alla vita quotidiana, anzi, è proprio bravo! Più volte ci è capitato di guardare con superiorità quei padroni con i loro cani che non avevano voglia alcuna di ascoltarli. Abbiamo sorriso vedendoli trascinati per la strada portati a spasso da quello che ormai più che un cane sembrava un trattore. E noi, invece, con il nostro cucciolo trotterellante al fianco continuamente girato a guardarci negli occhi, felice di sapere cosa fare e di essere premiato in continuazione solo per stare passeggiando. Il timore di non saper gestire il nostro cucciolo ci ha abbandonati e alzarsi dal letto la mattina senza il terrore di passare a piedi nudi su qualcosa di molliccio è ormai dimenticato… Anzi, visto che è davvero così bravo quasi quasi stiamo pensando di introdurlo all’addestramento di qualche disciplina meravigliosa, dove sappiamo già che lui eccellerà, figuriamoci a tre mesi già faceva seduto e terra perfettamente! Poi di colpo… Un altro incubo ci attendeva dietro l’angolo… l’adolescenza! Come per noi umani, anche per i cani esiste un periodo, diciamo di transizione, tra la “cucciolaggine” e l’età adulta, un periodo che può esser paragonato alla nostra adolescenza, che nel loro caso si chiama: fase di ordinamento gerarchico. Non arriva alla stessa età per tutti i cani, dipende dalla taglia e dalla razza (per esempio i cani di taglia piccola tendono ad essere più precoci rispetto agli altri), in linea di massima accade tra i sei mesi e l’anno di età. E cosa accade? Può accadere che quello che aveva fino a qui imparato sembra sia sparito nel nulla… Un “seduto” diventa un “terra”, un “resta” il comando d’invio per partire alla scoperta di nuovi mondi, un richiamo… non viene nemmeno preso in considerazione. Al guinzaglio in passeggiata si trasforma nel cane-trattore che tanto ci faceva sorridere (quando accadeva agli altri) e poi… ringhia sulla ciotola! E sale sul letto, e ci guarda negli occhi, non più con quello sguardo di infinita fiducia ma con una faccia da schiaffi mentre ci studia a fondo per trovare il modo migliore per fregarci. Di quel pucciosissimo, dolcissimo, lovvissimo, tenerin-cuoriciosissimo (passatemi i termini facebookiani) cucciolo non resta più nulla. Ora vi ritrovate con un infingardo frega-posto-sul-divano, mangia-a-sbafo, ineducatissimo essere che non riconoscete più. Provate a pensare ad un giovane esemplare umano e ditemi se non trovate delle similitudini… È tutto normale! Facile a dirsi! Questo è il momento in cui il cucciolo ha ricevuto tutta una serie di nozioni e competenze sullo stare al mondo ed ora le mette in prova. Deve capire chi è e che ruolo ricopre lui, ma anche gli altri componenti, all’interno del branco-famiglia-misto, cerca di capire quali sono i suoi compiti. E non solo, dato che questo periodo coincide con il raggiungimento della maturità sessuale (ma non ancora psicologica!) anche con i suoi simili potrebbe

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iniziare ad avere problemi. Per i maschi le femmine diventeranno un’irresistibile tentazione che nemmeno la copertina di Play Boy, mentre gli altri maschi saranno tutti possibili amici del “Fight club”, le femmine si trasformeranno nella versione pittoresca della “Signorina Rottenmeier”… Cosa bisogna fare? Tutto e niente. Intanto riarmiamoci di nuovo di santa pazienza ed entriamo nell’ordine di idee che il cucciolo che amavamo tanto non ci sarà più. Dopo questa fase avremo un cane adulto, che vi assicuro, vi darà lo stesso grande amore e soddisfazione. Non entriamo nella spirale delle sfide che il cane ci propone. Riprendere in continuazione, sgridare e perdere le staffe può dare l’impressione di non essere proprio tagliati per quel ruolo di guida stimata nel quale ci eravamo posti nei confronti del cucciolo. A volte ignorare un comportamento è più utile di cento “No” urlati. Invece le regole che erano state impostate vanno mantenute e fatte rispettare. Al parchetto bisognerà fare più attenzione, non sarà più possibile sciogliere il nostro cane a cuor leggero senza valutare chi c’è dentro in quel momento. Su addestramento ed educazione invece bisogna continuare, con pazienza ma senza mollare. La maggior parte degli educatori sa quanto sia importante questo periodo, e nei centri cinofili vengono organizzate delle “Junior Class”, classi collettive per cani, con un’età tra i sei mesi ed un anno circa. Sono meno frequenti perché dopo un ciclo di “Puppy Class” in genere il proprietario si sente soddisfatto del lavoro svolto e non crede ci sia più bisogno d’aiuto, questo le rende meno richieste. Per la nostra esperienza invece sono risultate molto utili, il cane può continuare la socializzazione intra-specifica sotto controllo senza il rischio di buttare via tutto il lavoro fatto in precedenza, il proprietario capisce che non è il solo ad avere non più un cane ma un’Idra, e verrà aiutato a non commettere troppi errori (in questo caso più fatali che se fatti con un cucciolo) in questa fase delicata. Anche se non lo si è fatto in precedenza non è tardi per farsi aiutare. Insomma se avete un cucciolone presto avrete da divertirvi!

E CAMMINA CAMMINA

Associazione culturale di diffusione della cultura cinofila. Le nostre attività hanno come cardine il benessere del cane e la prima base su cui si fonda tale benessere è una corretta, equilibrata e appagante relazione cane-proprietario-famiglia. Per questo svolgiamo educazione, attività ludicosportive e di divulgazione. Da anni inoltre svolgiamo attività di volontariato, prestando le nostre professionalità, in canili e rifugi nell’area della provincia di Roma Nord. Il nostro campo a sede in Campagnano di Roma. Per informazioni: Rita 347 77 24 761 - Fabio 338 90 08 208 ecamminacammina15@gmail.com FB: Educatori Cinofili (e cammina cammina) - www.ecamminacammina.it


di Daniele Romani facebook.com/ostialove1 e-mail: ostialove@gmail.com www.ostialove.it

OSTIA ATTRAVERSO I SUOI LUOGHI SIMBOLO

Dal 1 aprile al Teatro del Lido la mostra che racconta il territorio. Il Kursaal, le Poste, il palazzo del Pappagallo, il Cinema Superga; non sono solo luoghi, ma alcune delle icone che definiscono un territorio e una città in particolare: Ostia Lido. Sono questi i protagonisti della mostra che ho dedicato alla città in cui vivo. Dodici opere grafiche che raccontano Ostia. Le mostra “Ostia attraverso i suoi luoghi simbolo” in programma al Teatro del Lido dal 1 aprile al 21 aprile espone quelle immagini fisse nell’immaginario sia di chi vive la città, ma anche di chi ha passato a Ostia solo poche ore, si tratta di soggetti architettonici trasposti sulla carta che raccontano il territorio e la sua vita. Dopo aver realizzato, con uno staff di architetti, l’evento “1916 Ostia 2016 - Cento anni di Roma sul mare”, torno a raccontare il territorio con lo studio delle simbologie: una mostra dove i profili, i luoghi e le architetture diventano delle icone protagoniste della scena.

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Ostia attraverso i suoi luoghi simbolo Teatro del Lido di Ostia – Via delle Sirene 22 Dal 1 aprile al 21 aprile - Orari di apertura al pubblico: Venerdì/Sabato/Domenica dalle 16 alle 20 Ingresso gratuito

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Il centro estivo sportivo dai 4 ai 12 anni dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 17.00 opzioni: giornata intera, mattina, mattina con pranzo da giugno a settembre (eccetto agosto) corsi principali con istruttori qualificati federali e AICS: tennis, basket, calcio a 5 e pattinaggio, tennis tavolo, calcio balilla, educazione ambientale con la LIPU, gardening, protezione civile, giochi d’acqua, beach tennis, dimostrazioni di judo, animazione, attività ludico-motoria kit di benvenuto + assicurazione

IL CENTRO SPORTIVO ORGANIZZA CORSI DI: • corso tennis per adulti e ragazzi, da livello principiante fino all’agonistica • corso di pattinaggio artistico: baby-primi passi, pre-agonistica, agonistica, corso adulti • corsi di judo bambini, ragazzi, agonisti • corso di muay thay per ragazzi ed adulti • corso di karate sportivo • corso di difesa personale per donne (mattina) • corso di ginnastica posturale/dolce per tutti (mattina) • corso di kung-fu • corso di pilates • corso di tonificazione

CENTRO SPORTIVO “OASI AICS ROMA” Roma Capitale - Impianto sportivo comunale Via Varna 66 - Infernetto - tel. 06.64530842 - 333.4812661- oasiaicsroma@gmail.com oasi AICS Roma centro sportivo

Solo quattro italiani su dieci possono permettersi le cure mediche. La soluzione è la sanità integrativa. La parola all’esperto Massimo Minicucci

È difficile arrivare a fine mese. Un italiano su 4 si sente povero e continua a salire la percentuale, pari al 41,9%, degli italiani che non possono permettersi le cure. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è il Rapporto Italia 2017 di Eurispes. Nel mirino anche le spese mediche: il 25,6% delle famiglie ha difficoltà nell’affrontarle e il 38,1% si vede costretto a tagliarle per motivi economici. Negli ultimi tre anni è pari al 10,9% la percentuale di chi ha chiesto un prestito bancario proprio perché doveva sostenere delle spese mediche. A questo si aggiunge la scarsa erogazione dei servizi da parte della (mala) sanità pubblica e le lunghe liste di attesa. La crisi economica è in atto e si sente, ma non si può rinunciare alle cure mediche. Il diritto alla salute non può e non deve essere messo in discussione. In che modo è possibile riportare il diritto alla salute al centro della vita di ogni individuo? Usufruire della Sanità Integrativa è la soluzione. Stando agli ultimi dati, il 57,1% degli italiani è a favore del cosiddetto “secondo pilastro” e sono 26,5 milioni gli italiani che si dicono pronti a sottoscrivere una polizza sanitaria o ad aderire a un Fondo Sanitario Integrativo. Purtroppo la storia ci insegna di costi, avvicinabili solo da poche persone, di polizze sanitarie, ma in questo scenario, oggi, si sono sviluppate realtà importanti e sistemi come le Mutue Sanitarie che permettono a tutti di potersi curare e prevenire le malattie con costi irrisori a partire da meno di 2 euro al giorno con la possibilità di detrarre il 19% dell’importo. Questo perché lo Stato sta cercando di incentivare le persone a trovare una soluzione personale importante in un settore oggi deficitario che è la Sanità Pubblica. Naturalmente è difficile districarsi nella marea di offerte e proposte più disparate che il mercato propone per questo motivo si consiglia di affidarsi a persone esperte, consulenti e promotori mutualistici che possano, dietro una attenta analisi delle esigenze, trovare il servizio migliore e specifico per ogni persona. Potete oggi tranquillamente chiedere una consulenza senza impegno direttamente nei nostri uffici dove troverete personale qualificato per trovare una risposta ad una vostra domanda e una soluzione ad una vostra esigenza.

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IBM e lo storage atomico Due atomi magnetici, inoltre, possono essere letti e scritti in maniera indipendente anche se vicinissimi (ad esempio, separati da un nanometro). In questo modo, un giorno, potremmo ottenere sistemi di archiviazione molto più densi di quelli odierni, parallelamente a dispositivi più piccoli e potenti in cui contenerli. Si può dire, senza esagerare, che lo storage atomico sarà fondamentale per il futuro sviluppo tecnologico.

Christopher Lutz - IBM

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Molto probabilmente, un giorno non troppo lontano, problemi come quelli di “spazio di archiviazione” non ci saranno più. O almeno si spera. La IBM, infatti, è riuscita in un’impresa che apre le porte a sviluppi futuri per quanto riguarda memoria e archiviazione: è riuscita a inserire 1 bit di informazioni all’interno di 1 singolo atomo. Subito dopo lo stupore la prima domanda che sorge spontanea è “com’è stato possibile?”. L’operazione è stata tutt’altro che semplice. È stato considerato un singolo atomo di Olmio (Ho), al cui interno gravita un gran numero di elettroni, che è stato posto a contatto con ossido di magnesio (MgO), in tal modo realizzando la bistabilità magnetica (ovvero, i due poli dell’atomo si mantengono stabili anche se prossimi ad altri magneti). Utilizzando un microscopio a scansione a effetto tunnel (partorito dalla stessa IBM nel 1980), sono stati applicati 150 millivolt e 10 microampere all’atomo. A questo punto, l’energia applicata ha causato l’inversione dei poli positivo e negativo dell’atomo stesso, determinando il passaggio da 1 a 0 e viceversa. Una volta avvicinato l’atomo di Olmio a uno di Ferro (Fe) anche quest’ultimo è stato attraversato da un flusso di elettroni e si è creato uno stato magnetico di memorizzazione su un singolo atomo. Lo stato magnetico neonato è stato utilizzato per memorizzare 1 bit. L’innovativo esperimento, sviluppato nel laboratorio californiano di Almaden e pubblicato a beneficio degli interessati su Nature, mostra come si possano utilizzare gli atomi a mo’ di dispositivi di storage in cui archiviare dati in codice binario. Come è noto, infatti, attualmente gli hard disk odierni impiegano circa centomila atomi per immagazzinare un singolo bit. Proprio per questo, se i risultati dell’esperimento avranno seguito su larga scala, potremo parlare di uno dei progressi tecnologico-scientifici più importanti degli ultimi anni. Questo sistema di storage è ancora ben lontano dall’essere rifinito. Il microscopio usato nell’esperimento, di fatto, ha lavorato nel vuoto estremo per evitare interferenze esterne, ed è stato poi raffreddato con elio liquido per mantenere l’orientamento magnetico ottenuto per un determinato periodo di tempo. Un’ora, per la precisione. È ovvio, dunque, che ci vorrà ancora tempo per ottenere un sistema di archiviazione atomico duraturo in previsione di una commercializzazione. Prima di poter vedere qualcosa di simile in vendita dovranno passare alcuni anni, forse decenni. Ma questo è sicuramente un passo nella giusta direzione. Come tiene a precisare anche Christopher Lutz, di IBM Research: “I bit magnetici rappresentano il cuore di hard disk, nastri di registrazione e memorie magnetiche di prossima generazione. Abbiamo condotto questa ricerca per capire cosa succede quando si porta la tecnologia all’estremo, la scala atomica.”

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Tablet Arte testo e fotografie di Barbara Donzella

Codici Da Vinci

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Basti pensare all’invenzione della catena per collegare due ruote, al cuscinetto a sfera, al cric e forse anche della bici. Infatti, anche se non è possibile stabilire con certezza se si Il genio di Leonardo e le sue invenzioni tratti di un ‘originalÈ di Leonardo, in ogni caso nel Codice Quando penso a come l’uomo dovrebbe essere, mi viene sem- Atlantico è possibile ammirare lo schizzo di una bicicletta con catena e pedali. Il disegno si trova sul retro di una raffiguraziopre in mente l’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. Un essere dalle infinite potenzialità che può spaziare in qual- ne anatomica autentica del maestro, che fu censurata per 500 anni perché raffigurava organi sessuali. siasi campo grazie alla propria mente. Il suo genio fu impiegato in tantissimi campi dall’urbanistica, E Leonardo fu così, un “uomo universale”. Poliedrico, visionario e incuriosito dalla meccanica del mondo alla pittura, alla musica, alla guerra. Uno dei principali interessi di Leonardo, oltre alla pittura, e dell’essere umano. Ossessionato dall’idea di poter strappare l’uomo al magnetismo rimase comunque il volo. Sono, infatti, tanti i progetti ingegnosi che immaginò per permetterrestre e sfuggire ad altre legtere all’uomo di lasciare la terra, gi fisiche. Scienziato, inventore, come la gigantesca macchina ingegnere, architetto, scultore, volante le cui 4 ali compiono un pittore, musicista e scrittore. movimento incrociato, oppure il Se volessimo fare un piccolissistema d’ali che si avvicina alla simo paragone cinematografico tipologia di un aliante, il predepotremmo dire che Leonardo cessore del paracadute, o ancora da Vinci è Doc del XV secolo, la vite aerea, basata sui principi vale a dire il personaggio del del moderno elicottero, capace professor Emmett “Doc” Brown di alzarsi in volo verticale. (Christopher Llloyd) che, nella saga “Ritorno al futuro”, inventa E proprio alle invenzioni del svariate cose, tra cui una macGenio universale è dedicata la china del tempo, usando solo mostra permanente “Leonardo una vecchia DeLorean, un flusso da Vinci – Il genio e le invencanalizzatore, qualche etto di zioni” ospitata nel Palazzo della plutonio e un paio di graffette. Cancelleria (Piazza della Cancelleria), vicino a Campo dè Fiori. Gli oltre 4000 fogli - con disegni L’esposizione, oltre alle riproduzie annotazioni - contenuti in fogli oni dei disegni di Leonardo e alle sciolti, fascicoli o nei cosiddetti spiegazioni in 3 lingue, presenta Codici Vinciani sono solo un alcune 51 macchine immaginate terzo del materiale originario. da Leonardo e realizzate in scala È comunque stupefacente da un’equipe di studiosi e di artivedere dagli appunti esistenti, come molte delle sue creazioni trovino tutt’oggi svariate giani fiorentini, con il solo utilizzo di legno, corde, funi e colla, seguendo fedelmente le indicazioni del maestro. applicazioni.

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Uno dei progetti più interessanti è sicuramente il Carro Armato, riprodotto a grandezza naturale, con un diametro di circa sei metri per tre di altezza, e un peso di 2 tonnellate. La particolarità della mostra sta nel fatto che oltre ad essere bellissime da vedere, alcune delle invenzioni presenti si possono toccare per capirne il funzionamento.

Inoltre la mostra si è arricchita di 9 ologrammi in 3D, grazie ai quali le macchine prendono vita nel volo, nella guerra, nell’ingegneria e nella pittura. U n ’e s p e r i e n z a interessante e stimolante, anche a livello sensoriale, che consigliamo a grandi e piccoli, grazie anche agli utili strumenti audio di supporto.

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S cadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista

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Lo Studio De Calisti A.M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Aprile 2017. La prima scadenza è il pagamento dei contributi per i datori di lavoro domestico. Il pagamento che va dal 1° aprile al 10 aprile, secondo la circolare Inps, potrà essere versato esclusivamente secondo le seguenti modalità: a) rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche” (tabaccherie); b) online sul sito internet “www. inps.it”, nella sezione Servizi on line – Elenco di tutti i servizi - Pagamento contributi lavoratori domestici; c) telefonando al Contact Center 803.164, tramite utilizzo di carta di credito; d) utilizzando il bollettino MAV. Lo Studio rammenta, anche per l’anno 2017, l’INPS ha suddiviso i contributi per i datori di lavoro domestico in due tabelle scindendo il tipo di contratto applicato da tempo indeterminato a quello a tempo determinato con l’aggiunta del contributo addizionale. La scadenza con data 10 aprile è anche per coloro che essendo in un regime d’ IVA mensile devono comunicare in via telematica lo SPESOMETRO, che riguarda la cessione dei beni e la prestazione di servizi resi e ricevuti nel 2016. Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 marzo 2017), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 15 aprile. Entro il 15 aprile ricordo la scadenza per il 730 precompilato 2017, in cui si ha solo la possibilità di visualizzare online il nuovo modello 730 ma non di modificarlo, integrarlo o trasmetterlo. Lo Studio rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 18 aprile prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 18 aprile coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Il 18 aprile non per tutti c’è il versamento della TOBIN TAX, l’imposta sulle transazioni finanziarie. Entro il 20 aprile 2017: i contribuenti Iva trimestrali, devono procedere all’invio della comunicazione polivalente 2017 tramite lo Spesometro annuale. Ricordiamo che sono esonerati dall’invio del modello solo: i contribuenti nel regime dei minimi; i contribuenti nel regime forfettario; i non residenti con stabile organizzazione in Italia; i curatori fallimentari e i Commissari liquidatori; la Pubblica Amministrazione. Parzialmente esonerati dall’adempimento, sono invece i commercianti al dettaglio che devono comunicare solo le operazioni effettuate nel corso del 2016 al di sopra di 3.000 euro mentre i tour operator solo quelle al di sopra dei 3.600 euro al lordo dell’Iva. Entro la scadenza del 21 aprile 2017 i contribuenti interessati ad aderire alla definizione agevolata dei debiti Equitalia, devono inviare il modulo domanda di rottamazione cartelle Equitalia. Con la scadenza del 26 aprile coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat. Entro il 29 aprile le Società dovranno approvare il Bilancio di Esercizio 2016. Si rinnova ai lettori che lo

Si rinnova ai lettori che lo Studio essendo anche CAF CGN è in grado di fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Successioni. Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 - email: amdec@libero.it

L’ avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti lorenzettiavv@gmail.com

Il diritto di rivolgersi all’attività libero professionale intramuraria per richiedere l’erogazione di visite mediche specifiche, se le liste d’attesa degli ospedali sono troppo lunghe:

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Salve a tutti e ben ritrovati. Nell’articolo di questo mese, per quanto breve, voglio parlarvi di un diritto riconosciuto ad ogni cittadino e di estrema rilevanza per garantire ad ognuno di noi un legittimo diritto di cura e di tutela della nostra salute. Difatti, non tutti sanno che esiste un decreto legislativo del 1998 n. 124 il quale prevede come le Regioni siano tenute, ognuna per il proprio settore, a stabilire i criteri secondo i quali i direttori generali delle ASL debbano cristallizzare i tempi massimi di attesa per accedere ad una determinata prestazione sanitaria.

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Decorsi tali tempistiche, non avendo goduto dell’erogazione della prestazione sanitaria richiesta, il cittadino ha diritto di poter richiedere, compilando specifici moduli che dovrebbero essere dati anche in dotazione da parte della medesima struttura sanitaria pubblica, a richiedere la prestazione in oggetto pagando il solo ticket all’interno dell’attività libero professionale intramuraria ovvero anche usufruendo di prestazioni interamente private. Il costo delle medesime, sarà accollato (nello specifico il differenziale con il ticket pagato dal cittadino) all’azienda ASL che ha “sforato” i tempi di attesa massimi previsti e consentiti.


Lo Studio offre servizi di consulenza del lavoro



T ablet home

a cura di Giacomo Vincenzi - Linea Colore

Parte prima. Il legno Con la buona stagione alle porte, le giornate che si allungano e le temperature che diventano tiepide ma ancora non eccessivamente calde, i colori che diventano piu brillanti, ogni volta che si esce di casa si comincia a respirare un’ aria nuova fresca, frizzante e stimolante. In questi momenti si comincia a pensare all’ estate che sta arrivando e alle cose da fare. Tra queste la manutenzione della casa e del giardino occupa un grosso spazio dei nostri pensieri. Bene questa rubrica si propone di dare dei piccoli consigli per mettere in pratica questi pensieri. Il primo suggerimento è che quello che farete non è un lavoro ma un momento di creatività socializzazione, se prevedete di condividerlo con qualcuno, o di riflessione se, come spesso capita, non avrete trovato nessuno che vuole condividere con voi questa esperienza. Nel caso invece che pensiate di rinunciarvi e chiamare qualcuno che se ne occupi al posto vostro, spero di fornirvi degli spunti per eseguire, in questo caso, i lavori di manutenzione avendo chiaro il da farsi, e come farlo. Ci muoveremo tra i vari ambienti della casa, ogni puntata cercherà di prendere in considerazione un argomento, un luogo e di ridargli vita, colore e allegria. Inizieremo con il giardino, il biglietto da visita della casa, questo e’ il momento opportuno per eseguire i lavori, le temperature sono ancora invitanti. Di solito oltre alla manutenzione del verde, quello che necessita di una piccola revisione sono le parti in ferro, come cancelli, inferiate, ringhiere e le parti in legno, staccionate, doghe, pedane, casette degli attrezzi, a volte anche la facciata da la sensazione che l’inverno sia stato poco clemente, e gli abbia lasciato dei segni come ricordo, piccole fessure qualche distacco di vernice o solo qualche zona un pò scolorita. Bene iniziamo con le parti in legno.

I legni:

Durante l’inverno il legno è stato sottoposto a temperature piu basse della norma, ma soprattutto l’acqua ha fatto da padrona, le due cose possono aver causato danni come spellicolature, fessurazioni, macchie di muffa, colorazioni che indicano uno stato non proprio florido. Prima di iniziare qualsiasi lavoro bisogna constatare se il legno è naturale o se è stato verniciato con una vernice tipo flatting o smalto che ha occluso i pori. Nel primo caso si possono passare degli impregnanti che sono delle vernici che preservano il legno da muffe, funghi, alghe e hanno una leggera funzione anti tarlo. Avendo un bassissimo contenuto di resina, per aumentare la penetrazione in profondità, la loro durata è limitata, sono

prodotti che vengono piano piano dilavati dalle piogge, e quindi andrebbero ripristinati ogni anno. Il grosso vantaggio è che non hanno preparazione di base, possono essere passati direttamente sul legno senza carteggiare, e se si danno due mani è preferibile passarle bagnato su bagnato, ovvero non aspettare che la prima mano asciughi, in modo che la seconda spinga il prodotto piu in profondità. Naturalmente esistono molti colori, da quelli che richiamano i vari legni, noce, castagno teak ecc. a colori piu spiritosi, rossi, gialli, verdi. In tutti e due i casi le colorazioni lasciano intravedere la venatura del legno. Molto appezzato tra i colorati è il bianco che si utilizza per ottenere l’effetto shabby. Per una protezione maggiore del legno di solito si passano vernici come flatting o trasparenti ad acqua o a solvente. Ultimamente molti dei flattig hanno formulazioni che riducono molto il fenomeno di esfoliazione. Questo fenomeno si verifica per il movimento del legno tra la stagione estiva e invernale, con il tempo le vernici perdono elasticità per effetto del sole e si creano piccole fessurazioni dalle quali entra acqua. Il legno sottostante completamente asciutto l’assorbe e la distribuisce per capillarità. Il successivo irraggiamento del sole trasforma l’acqua in vapore che stacca la vernice trasparente dal legno trasformando il tutto in una piccola serra che favorisce lo sviluppo di muffe. Quando si arriva a questo punto bisogna carteggiare, portare il legno a vergine, togliere le muffe avvalendosi di prodotti appropriati (acqua ossigenata, soda, lavaggi antimuffa) correggere i colori con impregnanti o aniline colorati. E ripassare la vernice con l’ effetto di finitura desiderato.


+ Design

di Alessandra Lino

creativaseriale@gmail.com www.creativaseriale.com

Arredare viaggiando

India, nei mercati marocchini, nelle piccole botteghe indonesiane ….. dovunque trovassi qualcosa di unico e diverso che potesse interessarmi. Fu così che quindici anni fa nacque la società Bali England, dall’idea di proporre un arredo che rappresentasse la fusione di elementi occidentali ed orientali all’interno di una villa da me progettata, dove il cliente potesse avere la sensazione di trovarsi in un luogo dal particolare fascino >>. Com’è cambiata la Bali England nel corso degli anni? << Inizialmente rifornivamo le aziende, poi dopo qualche anno, vista la grande richiesta, abbiamo deciso di aprire al pubblico. Al fianco di mia figlia, Federica, appassionata e laureata in storia dell’arte, continuo ad occuparmi con entusiasmo e dedizione alla creazione di nuove collezioni in loco e alla vendita all’interno del nostro negozio. Il team lavorativo, in risposta ad una domanda sempre nuova al passo con il cambiamento dei gusti e delle mode, è andato articolandosi sempre di più negli anni, arricchendosi della collaborazione di architetti, restauratori, decoratori, falegnami e tappezzieri.

Quando professione e passione si incontrano

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Siamo all’Infernetto, nello Showroom Bali England, dove il fondatore, l’Architetto Giuseppe Lino si racconta. Questo mese vorrei appunto parlarvi di questo showroom che si trova all’interno di una grande villa, che accoglie diversi ambienti, interni ed esterni, in cui è possibile ammirare le originali collezioni realizzate dallo stesso architetto Giuseppe Lino e dai suoi collaboratori. Lo farò intervistando proprio il suo fondatore, con il quale condivido la passione per i viaggi e l’interior design e collaboro, in qualità di architetto, in alcuni lavori di interni ed esterni. Come nasce la Bali England? << Quarant’anni fa ho intrapreso la professione di architetto lavorando prima come progettista di case, poi come interior designer presso lo studio d’architettura di Tony Facella Sensi Della Penna; in seguito nel campo cinematografico; ed infine in quello nautico accanto all’ingegnere Renato Sonny Levi. Fu in quel periodo che nacque in me l’esigenza di viaggiare alla ricerca di mobili, tessuti ed oggetti che potessero rispecchiare al meglio la mia idea di arredamento. Un arredo ricercato e al contempo originale, che potesse soddisfare le diverse richieste dei miei clienti. Fu così che, affascinato dai colori, dalle atmosfere e dalla storia di ogni luogo, selezionando e modificando a mio piacimento ciò che di meglio ogni paese poteva offrirmi, ho iniziato ad importare da diverse parti del mondo: mi sono addentrato nelle vecchie masserie in Italia, nei piccoli villaggi francesi, nelle dimore delle campagne inglesi, nei magazzini isolati in

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Quello che oggi ci contraddistingue è l’intenzione di offrire al cliente, attraverso tutte queste maestranze, la possibilità di personalizzare le loro case con ogni elemento d’arredo presente all’interno del nostro showroom modificandolo, se necessario, nei colori e nelle strutture, per renderlo ancora più adatto all’ambiente a cui è destinato e soprattutto a prezzi accessibili a tutti >>. Cosa possono trovare i nostri lettori all’interno del vostro showroom? << Il cliente viene accompagnato da noi attraverso un tour che va dall’interno all’esterno della villa, per ammirare le varie collezioni che raccontano la storia di ogni paese di provenienza: troveranno lenzuola e copripiumoni realizzati con sete e cotoni indonesiani; tovaglie, tende e copridivani ottenuti da tessuti broccati francesi; vestiti, borse, bracciali ed orecchini d’artigianato indiano; ceramiche marocchine dai colori accesi; divani chesterfield inglesi; oggettistica di Murano e Caltagirone; mobili antichi coloniali di provenienza orientale in diversi colori; ma anche un’ampia collezione di arredo - giardino: vasi, gazebi, divani, panche ed ombrelloni. Il cliente sarà guidato e consigliato per la progettazione di soluzioni d’arredo attraverso l’utilizzo di tutti questi prodotti, che potrà trovare anche online sul nostro sito www.baliengland.com >>. Vi invito a visitare questo splendido scrigno di tesori nel cuore dell’Infernetto, ne resterete sicuramente affascinati!




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