Tabletroma febbraio 2018

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ACILIA

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Editoriale a cura del direttore Stefano Quagliozzi

Il lupo perde il pelo....

mentre mi accingevo a scrivere l’editoriale del mese, incentrato sulle ormai imminenti elezioni politiche nazionali, è giunta una deflagrante notizia da Aquisgrana, in Germania, che riguarda alcune importanti case automobilistiche tedesche. Prima ancora di fare un’analisi degli scenari che vedono l’Italia al voto, è il caso di sottolineare solo un istante ciò che è emerso - già dopo lo scandalo Volkswagen di due anni fa che costò oltre 20 miliardi di euro tra sanzioni e risarcimenti - ossia prove tutt’altro che simulate di come reagisce un organismo umano all’inalazione continuativa di monossidi di azoto, per diverse ore al giorno e ancora per diverse settimane, in un ambiente chiuso, su soggetti giovani e perfettamente sani. È impossibile esimersi dal focalizzare un momento di riflessione comune sull’indole evidentemente coriacea del popolo teutonico, quella che, nel tempo, è divenuta una vera e propria etichetta, peraltro molto pesante da portarsi dietro. A sole 24 ore dalla celebrazione in tutto il mondo della giornata della memoria, e nonostante l’inevitabile stigmatizzazione formulata sul caso dalla cancelliera Merkel, ecco che dal cuore della Germania filtra una notizia che per molti versi ricorda un funesto passato dal quale i tedeschi stentano ad affrancarsi. Si tratta di giovani cavie umane - 19 uomini e 6 donne - utilizzate per test sui gas di scarico dei motori diesel, col fine di valutarne l’effettiva nocività sulla salute dell’uomo. Se non fosse così tragico l’argomento trattato, verrebbe la tentazione di liquidarlo con la battuta: “il lupo perde il pelo ma non il vizio”! Ma veniamo alle cose di casa nostra! Il prossimo 4 marzo verrà ridisegnato il Parlamento italiano, con le elezioni di Camera e Senato, oltre ad alcune importanti istituzioni ed Enti locali - come ad esempio la Regione Lazio e Lombardia - i cui Consigli verranno rinnovati. Sebbene non si possa parlare di colpo di Stato, come troppi commentatori spesso erroneamente fanno, i

governi che si sono succeduti dal 2011 in poi non hanno rispecchiato il volere del popolo, ma sono nati nelle stanze del potere, con l’avallo della Costituzione italiana che dà facoltà al Presidente della Repubblica, di trovare in Parlamento qualsiasi governo in grado di avere la fiducia dei due rami del Parlamento e di governare, a prescindere dagli orientamenti dell’immediato dopo voto, forniti dal corpo elettorale. E quindi, grazie ad appoggi di partiti inizialmente esclusi dal governo o grazie al cambio delle casacche da un partito ad un altro, è stato possibile per quasi sette anni avere governi e presidenti del Consiglio non indicati e spesso neanche eletti. Fu infatti Berlusconi l’ultimo Premier ad entrare a Palazzo Chigi senza sorprese rispetto al responso delle urne. Dopo di lui Monti (non eletto), Letta, Renzi (non eletto) e Gentiloni. Oggi lo scenario è cambiato rispetto a cinque anni fa ma anche solo nei confronti di un anno fa. Il referendum Costituzionale ha dimostrato che gli italiani quando vogliono votano. E anche in modo massiccio. Ciò dovrebbe far alzare le antennine ai nostri politici di lungo corso, perché se l’astensione che negli ultimi anni è cresciuta a dismisura, dovesse incontrare un’inversione di tendenza, la politica dell’inciucio non ne gioverebbe di certo. Nel segreto dell’urna sarebbe più probabilmente appannaggio di movimenti che incarnano la contestazione, il desiderio di cambiare pagina a forza di fatti più che a parole, di “azzerare” quanto c’è di marcio e non più condivisibile, per ripartire di slancio con tutte quelle straordinarie potenzialità che l’Italia e gli italiani incarnano nel mondo. Ed è per questo che, dopo aver pensato e brevettato

una legge elettorale anti Cinquestelle (unico partito lapalissianamente penalizzato per essere contrario agli apparentamenti) i partiti tradizionali si interrogano su cosa farà un pezzo importante del centrodestra, la Lega di Salvini, che con un 15-16% potrebbe formare un governo assieme ai pentastellati, già accreditati oggi con una percentuale molto vicina al 30%, come primo partito italiano. È facile anche per un parlamentare, a questo punto, fare due conti e capire che qualora le cose andassero così, peggio ancora se con una presa di coscienza degli astenuti cronici, sarebbe difficile frenare l’ondata di destrutturazione della politica degli ultimi 20 anni, con conseguenze imprevedibili per evasori fiscali, furbetti del quartierino o politici di lungo corso... Attendiamo il popolo a questa importante prova per il futuro del Paese, auspicando che vi siano davvero tutti i requisiti per un nuovo Rinascimento italiano, in grado di dare a tutti lavoro, equità, giustizia e prospettive concrete per i nostri giovani.

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8 PRIMO PIANO Caravaggio. Il pittore di ombre e luci

16 TABLET INCONTRA Michela Riganelli

22 TABLET SCUOLA Anco Marzio contro il cyberbullismo

34 RICETTA DEL MESE Spaghetti al pesto di broccolo

41CONFCOMMERCIO Marco Mastromatteo

44 CITTA DEI MESTIERI Mettersi in proprio /2

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TabletRoma, il giornale che si ascolta tutti i gioved’ dalle ore 19.35 alle 19.45 su Radio Roma Capitale 93 FM

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É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi. La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 6 Febbraio 2018

CasalPalocco Centro Commerciale ‘Le Terrazze’ - Centro Commerciale ‘Isola 45 - Le Mimose’ - Centro Commerciale ‘Isola 46’ - Centro Vecchio - Centro Commerciale ‘Isola 44’ Conad di Via di CasalPalocco - Simply di Via Pindaro - Solara Garden - Parafarmacia Farmacrimi Parrocchia e Cinema San Timoteo Axa Centro Commerciale Bianco - Centro Commerciale Axalab - Centro Commerciale Eschilo Via Euripide - Piazza Eschilo - Via Menandro Parrocchia San Carlo da Sezze - Aris Sporting Village - Centro Sportivo Eschilo Madonnetta Via Domenico Purificato - Via Cesare Maccari - Via Prato Cornelio - Via Padre Massaruti Infernetto Attività Commerciali di Via Wolf Ferrari, Via Cilea, Via Bersone, Viale Castel Porziano, Via San Candido, Via Giordano, Via Pietro Romani, Via Canale della Lingua, Via Torcegno, Via Egna, Via Lotti, Via Orazio Vecchi, Centro Commerciale Colombia, Parchi della Colombo, Istituto Comprensivo Mozart, Centro Sportivo Babel Acilia Attività commerciali di Axa Malafede, Via Usellini, Via Menzo Supermercato e Bar Elite di Via di Acilia Attività commerciali di Via di Acilia - di Via di Saponara - Via Amedeo Bocchi Biblioteca Sandro Onofri - Farmacia San Marco - Asl di CasalBernocchi - Centro Commerciale Le Arcade - Via di Macchia Palocco - Via di Macchia Saponara - Centro Sportivo Eschilo 2 Ostia Città dei Mestieri e delle Professioni, Biblioteca Elsa Morante, Asl Sant’Agostino, Ufficio di Collocamento, Scuola Professionale CIOFS Lazio, Scuola Professionale Alberghiero CastelFusano, Scuola di Ostia Scacchi, Ostia Danza, Attività e chioschi del lungomare, Via delle Baleniere, Via Isole di Capoverde, Via Pietro Rosa, Piazza della Rovere, Corso Duca di Genova, Via dei Misenati, Via Capo Soprano, Piazza Gregorio Ronco, Via Paolini - Multisala Cineland Zona industriale Dragona e Dragona Centro Sporrtivo Helios, Via Ortolani, Via Charles Lenormant, Todi’s, Via di Dragone, Via Casini, Via Donati - Parrocchia di Centro Giano Eur e Torrino Bar e Ristorante ‘Il Fungo’ - Palombini - Giolitti - Mc Donald - Highlands Institute Attività di Viale Europa - Viale dell’Oceano Atlantico - Viale Oceano Pacifico - Via della Grande Muraglia - Via Mar della Cina - Piazza Cina - Viale Città d’Europa - Via del Piabeta Venere Sturdust Village - Via Beata Vergine del Carmelo - Supermercato Elite Via Cristoforo Colombo


Primo Piano di Barbara Donzella

Cena in Emmaus (1601-1602), National Gallery di Londra

Caravaggio.

L’artista che ha separato l’ombra dalla luce

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Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, è un pittore che nella sua breve carriera - ha lavorato in tutto meno di quindici anni - ha posto le basi per la pittura moderna ed è stato preso a modello da molti artisti del Seicento, in Italia e in tutta Europa, al punto da far nascere il termine ‘caravaggismo’ per definire la sua influenza che si è protratta, con alterne vicende, sino all’Ottocento. La sua vita, non meno intensa e interessante della sua arte, è stata breve e avventurosa, quasi fosse uscita dalla penna di Alexandre Dumas. Incontri, duelli, amori, fughe, momenti di grazia artistica e una morte tragica, conseguenza del carattere iracondo del pittore. Appena tredicenne comincia la sua carriera, andando a bottega dal pittore manierista Simone Peterza-

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no, a Milano, dove rimane quattro anni, studiando i Maestri lombardi e veneti del XVI secolo. Dopodiché si perdono per otto anni le sue tracce, fino agli inizi del 1596, quando è documentato il suo arrivo a Roma. Qui ama frequentare le osterie dei quartieri malfamati, di cui mostra nelle sue opere la realtà osservata e dove ridà dignità agli esclusi e ai poveri, facendogli impersonare Madonne, santi e angeli. Basti dire come, ne ‘La morte della VerginÈ (16051606), a dare le fattezze alla Madonna sia il corpo di una giovane prostituta, annegata e ripescata dal Tevere. O ancora, di come la modella del dipinto della ‘Madonna dei Palafrenieri’ (1606) sia Lena, prostituta e amante dell’artista. Una curiosità di quest’opera - commissionata per l’altare della compagnia dei Palafrenieri, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano - è che sia rimasta esposta solo una settimana, prima di essere rifiutata, per via della rappresentazione troppo sensuale della Vergine, ritratta con le vesti in disordine e il seno prosperoso e scoperto e, quindi, ufficialmente poco gradita alla Curia. Grazie al realismo e naturalismo dei suoi soggetti Caravaggio cambia la pittura di genere, da sempre considerata un genere secondario, utilizzandola per rappresentare scene a tema religioso. I suoi lavori, ricchi di allegorie e simbologie, hanno più di un piano di lettura e necessitano di uno sguardo attento. La cosa che, però, maggiormente lo contraddistingue è l’uso personalissimo della luce. Le opere di Michelangelo Merisi colpiscono per l’equilibrio tra luci e ombre, che ottiene collocando

Ritratto di Caravaggio di Ottavio Leoni (1621) Firenze, Biblioteca Marucelliana

con cura delle lampade e candele dove posano i modelli, così come farebbe oggi un bravo direttore della fotografia. Non stupisce, perciò, che anche Vittorio Storaro - vincitore di tre premi Oscar come Direttore della fotografia per i film ‘Apocalypse Now’, ‘Reds’ e ‘L’ultimo imperatorÈ – ne sia stato influenzato, tanto da dichiarare: “Io sono entrato a San Luigi dei Francesi e Caravaggio mi ha cambiato la vita. L’ ho osservato e ho cercato di capirlo, di comprendere come sia riuscito a separare l’umano dal divino, l’ombra dalla luce.” Ma Caravaggio, noto per lo più per il suo carattere turbolento, ha anche una vena ironica, come si può osservare nell’opera ‘Buona venturÀ (esposto alla Pinacoteca Capitolina di Roma) dove un ragazzo dal cappello piumato e dal viso tondo e un po’ stupido, viene ingannato da una bella zingara dal sorriso finto che, con la scusa di volergli leggere il futuro, gli sfila l’anello dal dito. Un aneddoto divertente legato a questo quadro è stato raccontato da Dario Fo nel suo spettacolo teatrale dedicato a ‘Caravaggio, una mostra impossibilÈ (2005), in cui l’attore ha ricordato, come l’immagine della ‘Buona venturÀ sia stata utilizzata come pubblicità da una nota banca, al fine d’invogliare il pubblico a versare i propri risparmi, in cambio di una grande fortuna. Peccato che, forse, i pubblicitari non sapessero che il vero significato dell’opera fosse un furto! Una rappresentazione simile la si trova anche nell’olio su tela, ‘I Bari’ (1594-1595), in cui un giovane ricco e


La Buona ventura (1597) Musei Capitolini-Pinacoteca Capitolina, Roma - © Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

ingenuo, non si accorge che due bari lo stanno palesemente imbrogliando. E proprio quest’opera è quella che fa guadagnare all’artista la stima del cardinale del Monte, che gli commissiona di dipingere la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma. Questo importante incarico è fondamentale nel cambiamento della tecnica pittorica di Caravaggio che, però, nel 1606, è costretto a fuggire da Roma per scampare alla decapitazione, dopo aver ucciso in una rissa Ranuccio Tommasoni. Trovato rifugio a Napoli, Malta, in Sicilia e poi di nuovo a Napoli, tenta di tornare a Roma per invocare la grazia del pontefice. Il pittore milanese, ferito gravemente da dei sicari di un suo nemico, muore il 18 luglio 1610 – a soli 38 anni - sulla spiaggia di Porto Ercole, senza sapere d’aver ottenuto, qualche settimana prima, il perdono papale. Tra le tantissime opere dell’artista, abbiamo deciso di prendere spunto dalla tela ‘La cena in Emmaus’ (versione “londinese”) per realizzare la ricetta che vi proponiamo. Del dipinto in questione esistono due versioni, una del 1601, conservata alla National Gallery di Londra e l’altra datata 1606, oggi alla pinacoteca di Brera. Noi abbiamo optato per quella custodita a Londra in cui Cristo compare a Emmaus (un villaggio vicino a Gerusalemme), a due suoi discepoli, i quali non sanno della resurrezione di Gesù e lo riconoscono solo quando quest’ultimo benedice il pane. La luce illumina e sottolinea i gesti drammatici dei protagonisti e le vesti colorate. Gesù con i capelli lunghi e senza barba, appare ringiovanito e per questo non subito riconosciuto dai discepoli. Indossa un vestito rosso con un mantello chiaro su una spalla, mentre ha gli occhi socchiusi e le mani sospese nel gesto della benedizione del pane.

Ispirati da alcuni degli elementi naturalistici presenti nel quadro (il pollo, l’uva e il pane) e dal carciofo, che ben rappresenta il carattere spinoso di Caravaggio, abbiamo creato il nostro piatto di ispirazione barocca. Bocconcini di pollo all’uva e carciofi di Caravaggio (servito su pane alle noci) Ingredienti per 4 persone 500 gr. di petto di pollo 1 bicchiere di vino bianco 100 gr. di uva bianca 4 carciofi 1 spicchio d’aglio Olio extra vergine d’oliva Sale Pepe Procedimento Tagliate il petto di pollo a cubetti di circa 3 cm. Pulite i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e la barba interna, quindi tagliateli a listarelle sottilissime. Versate in padella un filo d’olio extra vergine d’oliva con lo spicchio d’aglio e i carciofi e fate rosolare, regolando di sale. Infarinate leggermente i bocconcini di pollo e uniteli ai carciofi. Cucinate uniformemente per 5 minuti a fiamma vivace e aggiustate di sale e pepe. Sfumate con il vino bianco e, dopo qualche istante, aggiungete gli acini d’uva precedentemente lava-

Scudo con testa di Medusa (1597), Galleria degli Uffizi di Firenze

ti, asciugati, tagliati a metà e privati dei semi. Lasciate cuocere altri 5 minuti, mescolando delicatamente di tanto in tanto, sino a che il sughetto non si sarà ristretto. Prendete dei panini (noi abbiamo optato per dei piccoli panini alle noci, di cui potete trovare la ricetta sul nostro sito www.tabletroma.it ), tagliate la calotta e rimuovetene la mollica. Riempite ogni panino con i bocconcini, servite e buon appetito!

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Nel dipinto sono presenti vari simboli. Il pane e il vino rappresentano il corpo e il sangue di Cristo e il suo sacrificio, così com’è considerato simbolo cristologico anche l’ombra a forma di pesce, che appare sulla tovaglia. Il canestro colmo di frutti molto maturi di ispirazione leonardesca è, invece, simbolo della fragilità dell’esistenza terrena. E mentre il pollo stecchito e l’uva nera rappresentano la morte, l’uva bianca significa invece risurrezione.

Madonna dei Palafrenieri (1606), Galleria Borghese di Roma

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di Alessandra Lino creativaseriale@gmail.com www.creativaseriale.com 335.64.94.985

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Bentornato terrazzo!

Non solo nei rivestimenti ma anche nell’arredo e nella cancelleria si mostra la nuova passione per il pavimento alla veneziana.

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Chi l’avrebbe mai detto che il pavimento alla veneziana, che a molti di noi potrebbe ricordare le cucine dei nonni, sarebbe ritornato come pattern super chic tra le tendenze del 2018?!Foto [1] Questo pavimento, conosciuto anche come il terrazzo veneziano nonostante fosse stato già utilizzato nella Grecia antica e portato in Italia con la dominazione romana, deve la sua fama alla Venezia del’400, periodo in cui si diffuse l’uso di un tipo di pavimentazione a mosaico. Questa era composta da frammenti di pietre di vario genere, tra cui schegge di marmi colorati, e ricavata da demolizioni o scarti di altre lavorazioni, inizialmente legati con calce e successivamente con cemento. Le tipologie variano da grana fine a grana media. Nell’800 veniva usata la grana più grossa con la profilatura a tessere irregolari; nei primi anni del’900 si iniziò ad utilizzare la grana più fine con una profilatura a tessere regolari e l’inserimento di decori in stile liberty. Alla fine del secolo il terrazzo veneziano si è diffuso come pavimentazione economica e popolare. Buona parte di noi lo ricorda nelle cucine dei nonni, in cui si scivolava con le pattine e dove le macchie si nascondevano nella stracciatella del marmo. Un paio di generazioni dopo, questo materiale è andato in disuso, passò di moda, forse per il suo disordine cromatico o per il sapore amarcord che ormai suggeriva. Per questo il suo ritorno ha un che di sorprendente! soprattutto se si considera che viene riproposto sì come materiale di rivestimento, ma che la sua texture ha ispirato mobili di design ed anche accessori. [foto 2 - 3 ]

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O lo si ama o lo si odia, ma secondo i social network invaderà le nostre case. Lastre dalla bellezza casuale: che siano inserite in ingressi, in saloni, in bagni, in cucine o nelle stanze da letto, qualsiasi superficie potrà essere trattata così, come anche gli elementi di arredo. [foto 4 – 5 – 6 - 7]

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La sua versatilità è dovuta alla durevolezza del materiale, ma anche alla mancanza di fughe, cosa che permette di ottenere una continuità tra gli spazi, rappresentando così, nonostante la particolarità delle sue texture, un buon esempio di pavimento neutro! Superata l’idea che sia un pavimento da nonni, oggi rappresenta un’autentica italianità, raccontando meglio di altri materiali una delle tante storie della nostra tradizione. Così, quello che un tempo era considerato un materiale ricavato da scarti di produzione, quindi economico e popolare, oggi è simbolo di una nuova autenticità.

Se qualcuno di voi avesse in casa un pavimento alla veneziana, oggi potrebbe pensare ad un nuovo relooking che lo rivalorizzerebbe attualizzandolo. Se avete voglia di mostrarmi i vostri interni in proposito, inviatemi delle fotografie su:creativaseriale@gmail.com cosicché potremmo confrontarci insieme per eventuali consigli.


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Ottoline e la volpe viola Chris Riddell Il Castoro

Questo romanzo sa di giallo e di storia d’amore. Ottoline e il suo migliore amico, un animaletto speciale, Mister Munro, organizzano una festa fantasiosa, bella e interessante, con amici di tutti i tipi. Ma chi aspetta ansiosamente Ottoline? Èla Volpe Viola, amica appena conosciuta. Insieme hanno esplorato Big City, la città di Ottoline, facendo un safari urbano notturno. Ma la Volpe Viola non si presenta, dove sarà? Perché alla festa non è ancora arrivata? Se volete scoprire la storia degli amici di Ottoline, della sua casa, degli oggetti che nasconde, del safari, della festa e di dove si sia cacciata la Volpe Viola non vi resta che leggere questo libro.

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Le risposte

Catherine Lacey Sur Edizioni Mary è una trentenne americana in crisi: è affetta da un’infinità di dolori e disturbi psicosomatici e ha perso il lavoro; l’unico sollievo sembra venirle da una bizzarra forma di fisioterapia, vagamente new age e molto costosa. Quando un gruppo di misteriosi ricercatori le offre l’opportunità di una collaborazione ben remunerata, accetta senza pensarci due volte. Si tratta di far parte dell’«Esperimento Fidanzata»: un divo del cinema a cui l’ipervisibilità mediatica impedisce di vivere una normale relazione di coppia sta provando a crearsene una artificialmente: la fidanzata materna che cucina, la fidanzata collerica con cui litigare, la fidanzata ordinaria con cui passare i tempi morti in casa e una fidanzata – questo il ruolo di Mary – per i momenti di romanticismo e trasporto sentimentale. Un libro in bilico fra satira e fantascienza, romanzo filosofico e storia d’amore, Le risposte è una geniale meditazione sulla contemporaneità: in un mondo che è sempre più ostaggio della cultura della celebrità e della cura ossessiva di sé, è ancora possibile conoscersi, innamorarsi, essere felici con un’altra persona?

I edizione concorso Letterario I LIBRI SONO LA FORMA DELLE IDEE

In occasione del suo primo compleanno la libreria Novarcadia-Ubik di Casalpalocco indice un concorso letterario. Il concorso è aperto a tutti i lettori della libreria Novarcadia, e, in generale, a tutti i residenti a Roma, da 0 a 99 anni e oltre. La partecipazione è gratuita. Il Tema del concorso è “i libri sono la forma delle idee”. Per la realizzazione degli elaborati, sono individuate di seguito 3 categorie: a) scatto fotografico; b) fumetto/ disegno; c) racconto/testo breve (da 1000 a 5000 parole, spazi inclusi. I lavori dovranno essere presentati a mezzo posta elettronica all’indirizzo mail libreria.novarcadia@libero.it, o consegnati direttamente in libreria, a Via Senofane 143, corredati di nome, cognome, recapito telefonico, indirizzo e-mail e consenso al trattamento dei dati personali e all’utilizzo dell’opera per le finalità del concorso secondo quanto previsto all’allegato che trovate nella presente pagina compreso il regolamento, nonché dell’indicazione della categoria per la quale si concorre. Sarà possibile partecipare a più di una categoria. I lavori dovranno pervenire entro e non oltre il 31 marzo p.v., farà fede la data di consegna. Saranno decretati tre vincitori, uno per categoria, Sabato 7 Aprile alle 19.00 presso la Libreria Novarcadia-Ubik di Casalpalocco. Il regolamento completo è possibile scaricarlo dal sito www.librerianovarcadia.it



Sport e artigianato, un binomio vincente

Alessandro (Surf4Home), da sempre appassionato di surf ed artigiano per hobby, si riscopre designer, e raccoglie l’eredità da falegname lasciata dal nonno, liutaio ed ebanista fin dai primi anni ’50. Quasi per gioco, inizia nel suo garage, proprio qui all’Infernetto, a produrre i primi prototipi. Insieme all’amico artigiano Alessandro, di mestiere corniciaio, decidono di avventurarsi nel mondo della produzione di articoli sportivi per il surf e surrogati. È così che prende vita un progetto specifico incentrato sui sostegni (rack) per tavole di ogni tipo, fino a farne uscire una serie completa, dal surf fino allo stand up paddle, passando per windsurf, kitesurf, snowboard e skateboard. L’idea è quella di dare al popolo del surf la possibilità di ‘vestirÈ la propria casa seguendo lo stile dello sport tanto amato, trasformando così le proprie tavole in veri e propri oggetti per cavalcare l’onda quotidiana. Proprio così, perché il surfista, che sia in Italia, o in tutto il mondo, vive di vera passione ed il surf non è solo uno sport, ma una autentica dimensione di vita… inseguendo la libertà. Incontriamo ALessandro di Srf4Home e gli rivolgiamo qualche domanda per capire meglio questo progetto Ciao Alessandro, perché hai deciso di iniziare a lavorare il legno? Ho capito che non era un caso il fatto che provenissi da una antica famiglia di liutai e falegnami, e ho realizzato che nessuno al mondo produceva a mano in legno massello rack ed articoli adatti ad arredare le case dei surfisti. La mia passione per il surf e per la lavorazione del legno, hanno fatta scattare a scintilla.

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Descrivi ai nostri lettori il tuo laboratorio? L’attività nasce nel garage di casa, per poi spostarsi nella bottega dell’amico corniciaio. Entrando si respira il profumo del legno e di quell’essenza ormai dimenticata che ricorda i vecchi surfshop hawaiiani dove si shapavano le alaia, le tavole hawaiiane in legno massello. Quali tipo di tipo di lavorazioni effettuate con Alessandro?

Le nostre creazioni sono realizzate completamente a mano, utilizzando esclusivamente olii, cere e collanti naturali, senza alcun utilizzo di prodotti chimici (flatting o resine sintetiche). Il legno di prima scelta è selezionato in base a caratteristiche di resistenza, durevolezza ed ecosostenibilità, noi amiamo la nostra madre Terra. Spesso produciamo anche articoli specifici per i surf shop, negozianti che vendendo articoli per il mare e per il surf, hanno scelto la nostra competenza e professionalità per dare un tocco di handmade ai loro negozi. Bene grazie e in bocca al lupo per questa bella avventura! Per maggiori informazioni e contatti visita la pagina facebook surf4home



Tablet Incontra

di A.T.

Michela Riganelli

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Fisico da urlo, tenacia da vendere, voglia fare. E non solo. Tante ore sui libri per conquistare il diploma, un lavoro quotidiano sui social per continuare a crescere, una carriera di fotomodella che ogni giorno si arricchisce di qualche novità. Basta seguire Michela Riganelli per capire che il futuro è roseo. Le occasioni fioccano da tutte le parti per lei che dalla Provincia di Macerata ha saputo stregare tutta l’Italia. Innanzitutto come brand-testimonial e influencer, come confermano le collaborazioni con Fittea, Cover Store, Daniel Wellington e Loung Underwear. Ma in pentola c ‘è molto altro che bolle. Il 2018 potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione. Dalla tv alla fotografia passando per tutto ciò che riguarda l ‘immagine. I numeri sono dalla sua parte. Una schiera di quasi 120.000 followers pronti a seguirla e sostenerla passo dopo passo, con un livello di engagement degli utenti che fa registrare numeri da record. Un autentico trionfo. In attesa di diplomarsi come Odontotecnico, Michela continua ad essere una delle modelle e ragazze immagine più gettonate della sua zona. Ripartiamo dai social, dove stai crescendo moltissimo… Sta accadendo proprio questo, i numeri stanno lievitando. Alcune ragazze mi scrivono per avere consigli inerenti la mia attività fisica e costante in palestre, altre mi chiedono informazioni sull ‘alimentazione e sul mio stile di vita. Non so se tutto questo possa considerarsi parte del ruolo di influencer, io non mi reputo tale Eppure, tanti brand hanno scelto proprio te come loro ambassador sui social. Ho avuto collaborazioni e mi piace sottolineare che non presto la mia immagine a chiunque: deve piacer-

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mi il progetto, l’idea… ed a quel punto decido cosa fare. A livello fotografico, invece, le occasioni per vederti si stanno moltiplicando. La fotografia è una passione e un modo diverso di vedermi. Mi ha regalato enorme visibilità, aprendomi a nuove strade, alcune delle quali davvero straordinarie. Eppure, dietro ad un set c ‘è molto più di quello che si potrebbe immaginare osservando un semplice scatto. Se chi guarda vede soltanto una bella fotografia, il ruolo di modella impone di trasmettere emozioni, ansia, paura, fatica. Riavvolgiamo il nastro per un momento: quando hai deciso di metterti in gioco? È successo tutto per caso, da quando ho vinto la selezione provinciale di Miss Mascotte, Miss Italia per minorenni. Uscite le foto del concorso, sui social sono stata contattata da un fotografo che mi proponeva uno shooting. Ero titubante, ho accettato e nonostante l ‘ansia ho capito di trovarmi bene davanti alla fotocamera. Per me era la prima volta, ma venni sommersa dai complimenti. Ecco, da quel giorno è iniziata la mia più grande passione. Sui social sei una ragazza che ama mettersi in gioco. Sono così nel quotidiano, non lo faccio per avere più like o follower. Mi piace vestirmi attillata mostrando le mie curve, frutto di tanti sacrifici in palestra, di un ‘alimentazione corretta, di uno stile di vita che tende al benessere personale. Perché mai dovrei tenere sempre in garage una bella

macchina acquistata con tanti sacrifici? Anche sui social, sfidi i commenti delle persone. Semplicemente vado oltre, non mi faccio abbattere e mi pongo sempre nuovi obiettivi. Cinque anni fa mai mi sarei immaginata di avere questo seguito sui social. Oggi voglio raggiungere il diploma, e poi vedremo quali altre occasioni si riproporranno… CONTATTI SOCIAL ttps://www.instagram.com/michelariganelli/



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Le mani raccontano… C O M E C U R A R L E, I D R ATA R L E, E L I M I N A R E L E M A C C H I E Le mani non nascondono… “A volte mi guardo le mani e penso a tutte le storie che ci sono dentro. A quello che loro hanno visto e che gli occhi non sanno raccontare.” (A.M.) Molte donne sanno come sia difficile avere belle mani e come sia impegnativo mantenerle tali.

Dott. Daniele D’Andria DOCENTE UNIVERSITARIO Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI MEDICO

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Le mani lavorano, indicano, spiegano, “parlano”, accarezzano e seducono. Perciò rivelano - ancor più chiaramente del viso - le tracce del tempo che passa: la loro pelle, infatti, invecchia 5 volte più velocemente di quella del volto. Col passare del tempo la cute delle mani si assottiglia mettendo in risalto e facendo affiorare i vasi sanguigni. Compaiono macchie, la pelle perde elasticità, si verificano cambiamenti che probabilmente una parte delle nostre lettrici già ben conosce. Il ringiovanimento delle mani è utile per risolvere un aspetto molto comune e trascurato: le mani tradiscono l’età! E a volte lo fanno anche in modo impietoso per cui eliminare i segni di invecchiamento del tempo è importante quanto curare il proprio viso. Eppure spesso sono proprio le mani, quando sono belle e curate, a dare della persona in generale un’immagine sofisticata e piacevole, riuscendo a mettere in secondo piano anche una figura non proprio perfetta. Come e perché invecchiano le mani? Negli anni, il processo di invecchiamento porta a: SCHELETRIZZAZIONE: si vedono sempre di più in trasparenza i vasi sanguigni, effetto dovuto al riassorbimento del pannicolo sottocutaneo che le rendeva soffici; ASSOTTIGLIAMENTO DELLA CUTE: dovuto al foto-crono aging; COMPARSA DI MACCHIE: a causa del sole o alla carenza di antiossidanti; COMPARSA DI DERMATITI:la pelle sottile diventa delicata e più sensibile ai fattori esterni. Quali soluzioni o cure? LASER FRAZIONATO - LASER VASCOLARE - PEELING - COMPLESSI POLIVITAMINICI ANTIOSSIDATI-RISTRUTTURANTI, COLLAGENE … Questi sono alcuni degli strumenti per curare e proteggere le nostre mani. Il laser ablativo pulsato è ad oggi la tecnologia migliore per eliminare macchie ed inestetismi; MACCHIA INGRANDITA Il laser frazionato biostimolante è un rigenerante per il collagene; L’iniezione di biostimolanti ed antiossidanti al Sorbitolo hanno dimostrato risultati stupefacenti per il “rimpolpamento dei tessuti” e per ridare compattezza alla pelle; La Carbossiterapia ha un effetto molto importante sui soggetti con Sindrome di Reynaud, edema degli arti, formicolii e geloni; I Peeling combinati e composti donano luminosità e morbidezza alla pelle, stimolando nel contesto il collagene.

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Masi In Forma di Marina Grappasonni, consulente di bellezza

Cellulite? No, grazie! La prova costume prima dell’estate e’ forse uno dei momenti più angoscianti per le donne, per questo oggi voglio parlartene poiché il countdown della prova costume è già iniziato, e voglio evitare di farti correre ai ripari Last minute e farti invece trovare pronta per sfoggiare il tuo bikini da sogno! Nei numeri scorsi abbiamo visto come attraverso abitudini che io chiamo BEAUTY routine possiamo aiutare il nostro corpo a prevenire alcuni inestetismi, spero che tu abbia messo in pratica qualcosa! Ma ora parlando di cellulite, vediamo che cos’è? La cellulite o panniculopatia edematofibrosclerotica è una condizione collegata ad una Stasi circolatoria che causa un’alterazione dello scambio plasmatico tissutale. La cellulite è un fenomeno che può manifestarsi sia nelle donne in sovrappeso che nelle donne normolinea o magre, per questo motivo è sbagliata l’idea di dieta per risolvere questo inestetismo! Diversi sono i fattori che concorrono alla formazione della cellulite: alterazioni vascolari e ormonali aggravate da una vita sedentaria, stress, alimentazione mal bilanciata irregolarità intestinale, malfunzionamento epatico, sono tutte cause che interferiscono negativamente sul tessuto adiposo ma soprattutto sul microcircolo. Di norma le cattive abitudini ed uno sbagliato stile di vita si creano già negli anni dell’adolescenza ma il turgore della pelle e il buon tono della muscolatura non lasciano intravedere le modifiche che invece iniziano ad esserci nei piani più profondi, via via che gli anni passano ed il tono muscolare non è più come dovrebbe essere, cominciano a comparire i primi segni e le abitudini sbagliate ci presentano il conto! Esistono diversi tipi di cellulite e diversi stadi, per questo motivo quando si pensa a come poterla affrontare è fondamentale conoscere che tipo di cellulite si

ha, poiché ogni stadio deve essere trattato in maniera diversa! Fondamentale per questo è rivolgersi a professionisti specializzati prima di iniziare un qualsiasi trattamento di autocura Perché? Perché solo attraverso una giusta diagnosi potrai veramente trovare soluzioni specifiche al tuo problema. Quello che faccio ogni giorno con le mie clienti e che oggi voglio condividere con te è metterti a conoscenza di come poter attraverso piccoli accorgimenti attuabili senza difficoltà sia possibile contrastare questo tanto odiato inestetismo! Prevenzione Esercizio fisico Meglio camminare non correre questo perché i ripetuti impatti con il terreno durante la corsa, oltre a non giovare sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, causano veri e proprio microtraumi alle membrane delle cellule adipose, che col tempo possono addirittura peggiorare la situazione. Inoltre un’attività fisica troppo intensa porta la formazione di acido lattico che causando la formazione di tossine muscolari ha effetti negativi sulle ossigenazione dei tessuti e sulla circolazione. La cellulite colpisce generalmente zona del corpo come cosce glutei e fianchi ma anche braccia e dorso. Pertanto è consigliabile abbinare ad un esercizio costante (camminata o step) esercizi specifici che stimolano le zone in cui l’adiposità è più localizzata. Inoltre è importante fare al termine di ogni allenamento qualche esercizio per stimolare la mobilità del piede poiché importante la sua funzione di ritorno venoso. Un difetto nell’appoggio plantare può costituire uno dei più grossi fattori di rischio per lo sviluppo della cellulite. Il piede Infatti come già detto sopra è sede di delicatissimi sistemi vascolari responsabile del ritorno venoso. Equilibri come questi possono essere alterati proprio a causa di una postura errata e dal frequente utilizzo di scarpe non anatomiche come tacchi alti o troppo bassi

Alimentazione Un consiglio importante per combattere la cellulite oltre quello di praticare una regolare attività fisica e quello di abbinare un regime alimentare adeguato Importante consumare almeno 3 pasti al giorno, non fare mai mancare nella dieta vegetali e fibre e bere almeno un litro e mezzo di acqua. I cibi da evitare sono quelli troppo ricchi di grasso, gli alcolici, l’eccessivo consumo di caffè e cercare di eliminare il sale dalla dieta poiché quello presente naturalmente negli alimenti è più che sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero. Il consumo di acqua è importantissimo perché permette l’eliminazione ottimale di tutte le sostanze tossiche di rifiuto. Abitudini di vita corrette Dormire almeno 8 ore a notte, abbandonare completamente le sigarette condurre una vita non sedentaria e ridurre per quanto possibile lo stress sono basi importanti per combattere la cellulite Respirazione Purtroppo pochi sanno respirare correttamente la respirazione cioè l’ispirazione di ossigeno e l’espirazione di ossido di carbonio purifica il sangue favorisce la combustione delle scorie che costituiscono la materia prima della cellulite. Soffermarci sul nostro respiro durante: respirando profondamente avrete un aspetto migliore e vi sentirete decisamente una buona respirazione rivitalizza la carnagione e vi apporterà una maggiore ossigenazione ed eliminazione di scorie BEVI Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno ti aiuterà a depurare e ad allontanare scorie ed è l’abitudine più importante e semplice da mettere in pratica Se vuoi sapere di più su come sconfiggere la tua cellulite nel mio centro il mese di febbraio è dedicato alla diagnosi Chiamaci e ti spiegheremo come poterla fare Ciao, al prossimo numero


Tablet Scuola di Cristina Anichini

Dal Liceo Anco Marzio di Ostia

APPena vuoi la scuola è con te: stop al bullismo”

Al via “WhereApp”, la prima APP per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. È l’articolo 3 della Costituzione Italiana che sancisce l’uguaglianza tra le persone. Questo principio è importante che venga rimarcato ogni qual volta se ne presenti la necessità in maniera forte e decisa, ed è il principio base di qualsiasi insegnamento civile so-

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prattutto a partire dalla scuola. Le differenze che vengono percepite da alcuni, a volte sfociano in atti di violenza ed emarginazione. Purtroppo questo atteggiamento di cui danno spesso cattivo esempio gli adulti, si trasforma tra i giovani con atti di prepotenza e di bullismo. Il fenomeno frequente e preoccupante ha in molti istituti scolastici attivato iniziative e attività di sensibilizzazione. Sul nostro territorio un esempio particolare lo abbiamo all’interno del Liceo Classico e delle Scienze Umane “Anco Marzio” di Ostia, uno degli Istituti più importanti del 10° municipio. Grazie al Dirigente Scolastico Annamaria Ricciardi e alla Professoressa Maria Alessandrì, docente di diritto e referente bullismo e cyberbullismo che abbiamo incontrato per illustrarci le novità approntate dal Liceo, l’Istituto si è sempre mostrata sensibile al problema nonostante non si siano mai verificati episodi di rilievo o segnalazioni di bullismo al suo interno.

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Ma questo Liceo ha una consolidata esperienza educativa maturata in tema di inclusione e di cultura della legalità, anche grazie agli insegnamenti umanistici a cui è preposto. Tante sono state le manifestazioni e i tavoli in cui il Liceo Anco Marzio è stato presente negli ultimi tempi. Numerose anche le collaborazioni con alcuni organi istituzionali come la Polizia Postale con cui sono stati realizzati alcuni video che oggi circolano nelle scuole. In particolare l 5 febbraio 2017 l’Istituto è stato invitato a partecipare a Montecitorio dalla Presidente Boldrini alla 1° Giornata Nazionale contro il bullismo. La scuola come istituzione può e deve essere attore principale nell’ambito della prevenzione del fenomeno, attraverso la partecipazione di alunni ed ex alunni che portano la testimonianza della loro esperienza, sia come vittime che come bulli. Il bullismo ultimamente sta cedendo il passo al cyberbullismo grazie al proliferare dei mezzi tecnologici e all’uso di alcuni dispositivi, in età sempre più precoce. Il potersi nascondere dietro un mezzo favorisce l’attacco anche in quegli individui che sono generalmente ritrosi all’aggressione in una situazione faccia a faccia. Quest’ultimo allarme ha stimolato la scuola a partecipare ad un bando di concorso indetto dalla Regione Lazio, concorso che ha vinto con una intuizione formidabile. Il bando, avente per finalità il finanziamento di un progetto, richiedeva l’idea di applicare uno strumento originale alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Oggi l’Anco Marzio è l’unica scuola in tutta Italia che può vantare la paternità di una App che è stata presentata al pubblico lo scorso 13 dicembre. È uno strumento replicabile in qualsiasi scuola interessata, che fornisce ai nativi digitali uno ‘sportello virtualÈ dove ricevere un primo supporto in modo semplice e riservato e fissare un “incontro faccia a faccia” con un team di docenti esperti (un giurista, uno psicologo, un informatico) durante l’orario scolastico. Ciò avviene attivando la funzione di ALERT presente su WhereApp, la piattaforma gratuita per l’informazione certificata di pubblica utilità, scaricabile da App Store (MacOs) e da Google Play (Android). Il progetto coinvolge circa 1400 studenti e le rispettive famiglie per un totale di oltre 4000 persone prevedendo l’apporto attivo di studenti (“peer education”) ed ex-studenti in funzione di testimonial anche in occasione di cam-

pagne di sensibilizzazione e formazione destinate a docenti, studenti e famiglie. Il team è coordinato dal “Referente Cyber Bullismo”, la nuova figura introdotta dalla L. 71/17 che agisce come facilitatore nei rapporti tra Scuola, famiglie e con il Garante per la Protezione dei Dati Personali, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, le Associazioni e i Servizi attivi sul territorio. Nello specifico Where App è la prima e unica piattaforma dedicata alla distribuzione di tutte le informazioni di pubblica utilità e in particolare alla gestione delle informazioni di emergenza e di crisi. Già da circa un anno è utilizzata dalla Croce Rossa, dalla Protezione Civile, dalla Associazione contro la violenza alle donne. E ora dal Liceo Classico Anco Marzio per il progetto pilota della Regione Lazio contro il bullismo e il cyberbullismo (Legge n. 71/17 e L.R. n. 2/2016). Complimenti all’Anco Marzio e alla Prof. Alessandri, che ci ha guidato in questo difficile tema con l’auspicio che strumenti efficaci come WhereAPP possano essere concretamente di aiuto a tutti colori che sono in un momento di difficoltà.


Dott. Antonino Marchese

Dott. Antonino Marchese




Sistema Binario di Simona Gitto

Appartiene al concetto di STEM toys, giochi che afferiscono alla tecnologia, scienza, ingegneria e matematica e si tratta di una collana di libri in fase di progettazione studiati per mostrare in modo semplice e divertente il funzionamento di comuni dispositivi di uso quotidiano.

Papier Machine,

quando la tecnologia nasce dalla carta

Papier machine non è un semplice libro. E non è nemmeno un semplice gioco interattivo. È un vero e proprio prodotto editoriale capace di avvicinare i bambini alla tecnologia, facendoli divertire ma anche permettendo loro di capirla.

All’interno viene usato dell’inchiostro particolare, grafite, che crea circuiti realmente funzionanti: ci sono sei esperimenti che prevedono la combinazione di sensori, biglie metalliche, piezo, e componenti sonori.E il suono è proprio il tema del primo volume della serie, il numero zero, a cui però gli autori hanno promesso di dare seguito. Le istruzioni che aprono il volume sono unicamente a immagini, a disposizione di persone di qualunque nazionalità. Ci sono inserti da staccare, pagine da colorare e ripiegare, proprio come se si giocasse semplicemente con la carta, per dare vita ai circuiti stessi attraverso un sistema di incastri. Si può costruire un pianoforte, ad esempio, e assemblare le sue parti combinandole al sistema di circuiti che possiamo creare, per poter ottenere suoni. È pos-

sibile costruire un percorso con all’interno dei circuiti handmade su cui far scivolare una biglia che appena incontra i circuiti stessi produce un diverso suono. Gli autori hanno avuto modo di presentare il progetto di Papier machine a cominciare dal Museo di arti decorative di Parigi, lo scorso maggio, dopo un lavoro che è durato ben tre anni. Il primo volume tratterà il tema del suono e comprenderà sensori del vento, resistenze, giroscopi, suoni, circuiti e interruttori, che comporranno i sei giochi del numero di lancio. “L’elettronica è ovunque, e Papier Machine è un’interpretazione di ciò che è nascosto nelle misteriose scatole nere che ci circondano”, hanno spiegato i tre autori Raphael, Marion e Agnes. Normalmente i circuiti sono nascosti alla vista nei dispositivi che li contengono ma in fondo celano un potenziale narrativo sorprendente, come hanno tenuto a specificare. Papier Machine giocando con colori e forme, ne spiega le potenzialità utilizzando semplicemente carta unita all’inchiostro conduttivo. Chi “legge” il libro zero può disegnare i circuiti proprio utilizzando questo particolare inchiostro, giocare con il tono e il volume del suono. Le pagine sono pre-tagliate e pre-piegate, e non è necessaria la colla. È possibile disegnare le linee dei circuiti con la grafite, ma anche ridisegnarle, e questo rende possibile giocare più volte con Papier Machine, facendo comunque attenzione. Dopotutto si tratta pur sempre di carta. Tanti sono stati i sostenitori di Papier Machine che hanno deciso di credere al progetto, tanto da far raggiungere una cifra di 47mila euro su Kickstarter. Ben più del necessario utile per partire con la produzione della serie.

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Per saperne di più sul progetto è possibile visitare il sito ufficiale https://www.papiermachine.io/


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San Diego Le ultime due tappe del viaggio americano, che ha visto protagonisti me, il mio compagno e un’altra coppia di amici, ci vedono tornare in California. Dopo aver riempito gli occhi, la mente e l’anima con l’immensità del Grand Canyon entriamo di nuovo nella nostra automobile a noleggio e ci dirigiamo verso San Diego. La distanza è tantina, forse sarebbe stato meglio inserire una tappa intermedia. All’incirca dopo 8 ore di viaggio, arriviamo alla meta nel tardo pomeriggio, ci rechiamo in albergo per sistemare bagagli e rifocillarci un po’ e poi dritti in città ad ammirare il posto. Alcune informazioni su San Diego: Si trova molto vicino al confine con il Messico. É uno dei più importanti siti militari statunitensi, con numerose basi della Marina. Vive di turismo, grazie ad alcune attrazioni famose come SeaWorld, ma soprattutto grazie a lunghe distese di spiaggia bianca. Passeggiavamo per la città quando ormai era buio, abbiamo rinviato il mare al giorno successivo. Camminando un po’ a caso abbiamo incrociato un piccolo centro commerciale all’aperto con dei negozi, alcuni già chiusi, e alcuni ristoranti o pub. Prima di cenare abbiamo cercato il locale in cui sono state girate delle scene di Top Gun, tra cui la famosa scena in cui Goose, interpretato da Anthony Edwards, inizia a suonare e cantare insieme a Tom Cruise. Il locale è decisamente poco spazioso, pieno di gente e pieno di foto del film. Probabilmente è rimasto esattamente come allora, perché meta per molti nostalgici. Più tardi eravamo alla ricerca di un po’ di vita, e per quanto possa sembrare assurdo, trovare un po’ di gente la sera negli Stati Uniti non è molto facile. La realtà ci ha però sorpresi: nel quartiere Gaslamp siamo stati colpiti da luci di molti locali che riempivano questa via. Attratti da uno in particolare, siamo entrati e siamo stati travolti dalla vivacità della musica Rockabilly. Catapultati improvvisamente negli anni ’50, con la band dal vivo e un paio di scuole di ballo che si divertivano al centro della pista, abbigliati anche a tema. Abbiamo passato, forse, una delle serate più simpatiche del viaggio.

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Il giorno dopo ci aspettava la spiaggia, una lunga vacanza estiva ad agosto non può non prevedere un po’ di sabbia. La nostra meta è stata Coronado Bay, una piccola penisola molto carina e turistica. Negozi ed alberghi di livello alto seguono la costa. Abbiamo passeggiato lungo di essa con pochi bagnanti in spiaggia. Il clima era dolce, caldo ma con una leggera brezza che carezzava il viso. Un’attrattiva fascinosa di questa penisola è senz’altro l’hotel Del Coronado. É stato costruito nel 1888 e poi dichiarato monumento storico nazionale nel 1977. É una struttura molto particolare, che ricorda un po’ un castello: pieno di torrette color ruggine. Ha ospitato, ed ospita tuttora numerosi personaggi famosi. La particolarità di questo albergo non è tanto la sua architettura o i suoi ospiti, ma le leggende che girano intorno ad esso; pare infatti essere infestato dai fantasmi… o meglio da uno. Gli stessi componenti dello staff dichiarano di aver sentito strani rumori, percepito strane presenze, avvertito insoliti sbalzi di temperatura. Si narra che lo spirito di una donna vaghi per il castello, in una vesta nere di pizzo in cerca del suo amato. La donna avrebbe soggiornato per alcuni giorni in attesa del suo ex marito fino a che non è stata ritrovata morta in spiaggia, con una ferita da arma da fuoco. Questa è la versione romanzata, quella vera vede protagonista una donna arrivata all’albergo emaciata e senza un bagaglio. Dichiarò di aver dimenticato il bagaglio sul treno e che probabilmente il fratello, in viaggio con lei, le avrebbe riportato quanto dimenticato. Dopo qualche giorno del presunto fratello nessuna traccia, lei disse che sarebbe andata a prendere il suo bagaglio a San Diego, ma tornò con una pistola con la quale si uccise davanti l’ingresso dell’hotel. Si scoprì poi che erano due truffatori in fuga, ma la ragione del suicidio rimase un mistero. Rimane il fatto che questa struttura è una meta ambita dagli amanti del brivido e in particolare modo la stanza n. 3377 che sembra essere luogo di più eventi strani.

Fantasmi o non fantasmi, per noi era arrivata l’ora del pranzo, così girovagando abbiamo scoperto un piccolo centro messicano (Bazaar dello Mundo), con negozi e ristoranti tipici. Nel ristorante centrale Casa de Reyes abbiamo mangiato degli ottimi tacos, accompagnati da un perfetto Margarita e musica messicana in sottofondo. Ormai era arrivata l’ora di dirigerci verso la seguente, e purtroppo, ultima tappa: Los Angeles. Consiglio: ci siamo pentiti di aver dedicato a San Diego una sola notte, ne meritava decisamente un paio per poterla apprezzare al meglio e poterla vivere di più. Quindi inseritela nei vostri tour e donatele qualche giorno.


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taglio a forbice e a macchinetta




I vip amano cucinare! Attraverso le loro foto postate su istagram, curiosiamo nelle cucine dei vip per scoprire quali piatti amano preparare! Molte volte immaginiamo che i personaggi famosi abbiano uno Chef che cucina per loro o una tata tutto fare…..invece tanti vip mossi dalla passione per la cucina si mettono in gioco ai fornelli e postano i loro scatti orgogliosi sui social per i loro fan. Saranno le trasmissioni dedicate alla cucina, saranno i corsi chic ai fornelli, sarà una tendenza di moda, sarà la voglia di farsi notare,ma sempre più star si mettono il grembiule e si dedicano alla buona tavola. Per il coniuge o per gli amici, ma tutti scatenatissimi e social. Da Claudia Galanti a Anna Tatangelo e Laura Torrisi: ecco le star e le loro foto casalinghe. Ci sono i biscotti di Federica Panicucci e sua figlia, Serena Autieri che prepara uno speciale tiramisù con la sua bimba, Benedetta Parodi alle prese con la griglia, Gianni Morandi che cucina paccheri napoletani al pomodoro, Laura Torrisi che soddisfa la sua voglia di wok, Barbara D’Urso che ci mostra il frigo pieno in cerca di un’idea per la cena, Roberta Capua intenta a preparare una merenda salutare per il figlio, Alex Britti che pubblica i suoi piatti o ancora Elenoire Casalegno che ci rivela la sua “colazione dei campioni”. Sui social infatti le star nostrane ma anche quelle internazionali come Chrissy Teigen e Lady Gaga postano foto e video in cui si fanno immortalare alle prese con i fornelli. A volte cucinano per gli amici, altre per i figli, altre ancora sono alle prese con una vera e propria lezione dallo chef. Spesso però lo fanno per i loro uomini, perché lo sanno bene. Se vogliono tenerli legati a loro, devono prenderli per la gola...

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Tablet Bike di Luca Santagà - fb avventure in bici

Ritorno a scuola.

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No. Proprio no. La scuola non mi è mai piaciuta. Eppure brontolando e lamentandomi sono arrivato all’ università, e quando ho finito gli studi, ho tirato finalmente un sospiro di sollievo. Che illuso. Mi illudevo perché delle aule scolastiche non volevo più saperne, ma le vicissitudini della vita erano in agguato e così sono praticamente uscito da una porta per rientrare dall’ altra. Erano i tempi in cui la vela italiana viveva un momento di grande fermento, gli anni tra le imprese di Azzurra e i fasti del Moro di Venezia per capirci, ed io, appena sdoganato dalla squadra nazionale di 470 mi trovavo nella dorata situazione di potermi guardare intorno e scegliere cosa volevo fare da grande. Erano altri tempi. Così, senza quasi accorgermene, sono ritornato a scuola, prima per diventare istruttore, e poi per insegnare a bambini ed adulti lo sport della vela. A chi non è mai capitato, durante gli anni di studio di pensare almeno una volta: se potessi trovarmi dalla parte opposta della cattedra cosa farei? A me capitava spesso, un po’ invidiavo quello che vedevo come l’ esercizio di un potere pressoché assoluto da parte degli insegnanti, e quando dopo pochi anni mi sono trovato di fronte, per la prima volta, una classe numerosa di ragazzini ho dovuto riflettere attentamente sul da farsi. È vero, nella vita si cresce, si matura, ma io credo di avere subìto proprio in quell’ istante una vera e propria metamorfosi: memore delle vessazioni scolastiche subite da anziani ed annoiati professori, devo confessarvi che mi sono automaticamente schierato dalla parte dei miei allievi, e da quel giorno mi sono sempre comportato come se fossi ancora uno di loro. In quelli che sono diventati poi tanti anni di insegnamento, sono riuscito a coinvolgere centinaia di bambini, facendogli apprezzare le meraviglie del mare e della vela, ovviamente in modo responsabile e con la priorità alla sicurezza. Poi come dicevo, si cresce, o forse semplicemente si cambia, e si finisce ad accettare lavori meno gratificanti anche se più stabili e remunerativi, si comincia a pensare a carriera e famiglia, e anche in questo caso,

in un attimo ci si trova infagottati dentro una giacca, una cravatta al collo, e si sostituisce alla luce del sole, quella artificiale di uno studio o di un ufficio. Non che mi lamenti, ci mancherebbe, ma in tanti anni trascorsi in uno studio televisivo, la luce del sole e la sensazione di libertà data dai grandi spazi mi sono veramente mancati. E non ci posso credere, eccomi di nuovo a scuola! Come sapete, da tempo sono Accompagnatore Nazionale di mountain bike e la mia attività consiste nell’ organizzare e condurre escursioni in tutta Italia. Adoro il lavoro che faccio, ma qualcosa mi mancava: un conto è condividere con amici e partecipanti le emozioni che questo sport regala a profusione, un altro è far conoscere ai bambini un mondo nuovo; un modo diverso e più divertente di andare in bici. Non solo: la bicicletta avuta come giocattolo diventa il mezzo per andare lontano, sia praticamente che con la fantasia. E così ho accettato con vero piacere la proposta che mi è stata fatta dai gestori dell’OASI AICS dell’ Infernetto: abbiamo creato insieme una scuola di mountain bike con lo scopo di coinvolgere persone, soprattutto i bambini, portarle in bici nel nostro bellissimo territorio, e di farlo in modo corretto e sicuro. Proprio domenica scorsa si è svolto un Open Day che ha avuto un grande successo di partecipazione. Nella splendida cornice di questo centro sportivo abbiamo creato una MOUNTAIN BIKE ARENA di 1000 mq, un vero e proprio percorso permanente di ben 170 metri di sviluppo, con difficoltà simili a quelle che si possono trovare nei sentieri, che sembra essere stato molto apprezzato da una quantità considerevole di bambini ma anche da adulti che domenica lo hanno percorso in lungo e in largo. Inoltre, come spesso avviene quando si tratta di bici, è stato proprio un bel momento di aggregazione, complice una tiepida giornata di fine gennaio. C’ è stato un momento in cui non riuscivo nemmeno più a contare i bambini che, infilato il casco, si immettevano nel percorso e sfrecciavano fra salti e birilli.


E per me è stata una grande soddisfazione personale. La mountain bike è più viva che mai, coinvolge grandi e piccoli, è uno sport duro ma regala soddisfazioni incredibili, e magicamente riesce addiririttura a portarmi indietro nel tempo. A quando giocavo con il mio amico Riccardo dopo aver fatto i compiti, a quei pomeriggi in cui ci infilavamo di straforo con le bici (ve le ricordate le bici da cross?) all’ interno dei cantieri di una Casalpalocco ancora in costruzione, attenti a non farci male perché sennò a casa “ci davano il resto”. Beh, alla fine non siamo cambiati poi molto, nello spirito e nella voglia di fare; Riccardo era li con me anche domenica scorsa. Sono trascorsi più di quarant’ anni da quei pomeriggi, ma in fondo siamo rimasti dei ragazzini, sempre amici e guarda caso sempre in bicicletta. Il mondo, e la vita oserei dire sono luoghi dove se si vuole, si può pedalare senza confini e senza limiti. Ed ora…tutti a lezione! Per informazioni sulla Scuola di Mountain Bike rivolgersi all’Accompagnatore Luca Santagà al 347 0704344 o all’Oasi AICS di Via Varna 66 all’Infernetto al 334 5807727


Tablet run di Lorenzo Sigillò - foto da Pixabay

Dolore al ginocchio, croce del corridore!

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Dolore al ginocchio e il runner si deprime, con un’amarezza che prima o poi capita a tutti. Un ‘oggetto’ del proprio corpo che spesso ci sembra estraneo, non possiamo sapere cosa accade dentro e spesso anche il medico deve sudare sette camicie per una corretta diagnosi. Mi fa male qua, sento dolore dentro, di lato, mi sciacqua, ho sentito un ‘tac’…. sono solo alcune delle affermazioni dei podisti. Il primo punto da capire è che le nostra ginocchia non solo ci sostengono, ma sono anche soggette a ripetute sollecitazioni, sia nella vita comune, che a maggior ragione nella corsa. Dicevamo delle difficoltà delle diagnosi, che spesso occorrono di un conforto degli esami strumentali in quanto il problema può essere osseo, cartilagineo, legamentoso, tendineo o meniscale. Se non c’è stato un trauma distorsivo o peggio, se non è occorso un infortunio chiaro, si tratta di una dolorosità che aumenta nel tempo. La sindrome più comune del podista è infatti quella che comporta un dolore laterale, che comincia dopo qualche chilometro ed aumenta costantemente fino a costringere ad uno stop forzato. Poi con il riposo sparisce ma ricompare alle prime sedute, appunto, già di una media distanza. La sindrome della bandelletta ileotibiale (ITBS) Si tratta della ITBS, la sindrome della bandelletta ileotibiale (ITBS) dovuta principalmente al fatto che la bandelletta (il tendine) striscia con l’epicondilo laterale del femore. Questa frizione tra tessuto connettivo, il primo, e osseo, il secondo, è dovuta al movimento ripetuto di flessione ed estensione che il nostro ginocchio normalmente attua. Le cause: Spesso la sindrome si manifesta con l’aumentare dei chilometri, magari avete cominciato allenandovi per le piccole distanze ma l’appetito vi ha portato a distanza maggiori ed ora il vostro ginocchio comincia a soffrire il carico di lavoro. Oppure il ginocchio non sta lavorando correttamente, il che può essere dovuto da un problema posturale o da percorso di allenamento (in discesa o non regola-

re) o anche semplicemente da scarpe (mal) consumate. Fino ad arrivare al gluteo, spesso sottovalutato nel suo stretto legame con tutta l’articolazione. In questo caso è il gluteo medio che deve essere rinforzato. Talvolta anche un aumento di peso, ma anche una rapida diminuzione dei chili, possono essere alla base di un cattivo lavoro del nostro ginocchio e della cara bandelletta. La prevenzione: Oltre a cambiare le scarpe usurate, tra le prime raccomandazioni c’è quella di applicarsi in sedute di stretching quotidiane, anche per pochi minuti, che si focalizzino naturalmente sugli arti inferiori, dal bacino, all’anca fino a ginocchia e flessori. E con esse anche un po’ di ginnastica posturale. Il secondo consiglio è di non esagerare con il chilometraggio aumentandolo drasticamente. Gli ‘allenatori bravi’ vi diranno di non superare mai il 5% dell’uscita precedente e probabilmente è un ottimo metodo. Ma aggiungiamo di cercare di correre sempre su superfici piane, adatte anche alle calzature. Ed infine come accennavamo, un ottimo lavoro sul muscolo medio del gluteo, saprà darvi conforto per molti e molti chilometri, youtube in questo senso è ricco di spiegazioni, noi vi consigliamo questi semplici esercizi. La cura: Se invece ormai è troppo tardi, capite ormai da soli che dovete fermarvi e riposare. Ma dopo ghiaccio (anche se il ginocchio non è gonfio) e massaggi, se l’infiammazione non è acuta potete già cominciare con del leggero stretching ed un piccolo potenziamento del muscolo. Se il dolore non è passeggero, da evitare comunque il fai da te e per non ottenere una ricaduta è auspicabile rivolgersi al medico che potrà anche prescrivervi una prima cura a base di antinfiammatori. Saprà poi procedere con un piano di recupero prima e di allenamento poi, per supportare e non solo sopportare, il nostro diabolico ginocchio. Se Stay Tablet, non Stay in ginocchio… Run!

Le gare di Febbraio di Roma e dintorni, selezionate per voi da Tablet Run: domenica 4: 5a Corsa del Ricordo Roma 10 km 9a Corrisperlonga Sperlonga (LT) 10 km 1a Panoramica Half Marthon Tivoli 21,097 km domenica 11: 3a Gaeta-Formia Gaeta (LT) 10 km 4a Corri Fregene Fregene 21 km domenica 18: 7a Rock & Run Ostia 14 km 1a Reola in Corsa Alatri (FR) 10 km 7a Maratona di San Valetino Terni 42,195 e 21,097 km domenica 25: 4a Xmilia Roma 14,8 km 8° Lunghissimo di Stimigliano Stimigliano (RI) 28 km e 14,6 km


Confcommercio

Marco Mastromatteo, una carriera ‘Sottosopra’

Proseguiamo con questo numero di febbraio 2018 alla presentazione dei nostri imprenditori locali. L’Ascom Confcommercio Roma X Municipio e Litorale Romano dedica questa pagina alle imprese del nostro territorio cominciando da quelle appartenenti al Consiglio Direttivo. Un focus sull’imprenditore che racconta se stesso e la propria attività con l’intento di far conoscere alla cittadinanza coloro che in questo momento storico si stanno impegnando con forza e determinazione al rilancio dei settori imprenditoriali nel commercio, nei servizi e nel turismo del nostro Municipio. Armando Vitali, Presidente Ascom

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X MUNICIPIO Piazzale della Posta 2 - 00121 OSTIA LIDO - ROMA Tel. 06/5623356 – Fax 06/233238149, cell. 393/8800627 E-mail ostia@confcommercioroma.it www.confcommercioroma.it

La nascita della nostra azienda di vendita abbigliamento al dettaglio nacque per caso nel 1975. In una partita a tennis, mio padre Mario conobbe una persona che aveva una ditta di produzione di abbigliamento. Nacque una amicizia e da lì mio padre cominciò a fare il rappresentante di abbigliamento. Dopo un paio di anni aprì il suo primo negozio in Via dei Baullari a Campo dÈ Fiori, e allo stesso tempo continuava anche a fare il rappresentante. Quello dei baullari era un negozio molto piccolo e poco frequentato, ma insieme a mia madre Daniela, riuscivano ad andare avanti. Nel 1985 mio padre capitò a Ostia per il suo lavoro di rappresentante, e andò a fare una vendita nell’attuale negozio di nostra propietÀ che allora si chiamava “mini price”. Rimase affascinato dalla grandezza di quel locale, dall’ affluenza di gente che aveva e dalla cittadina di Ostia. Cosi cominciò a chiedere al gestore di quel tempo di vendergli l’attività. Dopo molte trattive riusci a convincerlo. Prese il negozio nel 1986 e cominciò subito a farlo lavorare molto.

Nel 1990 fece il primo rinnovo del locale, furono lavori molto importanti e portarono il locale allo stesso livello dei principali negozi romani. Insieme al rinnovo venne anche cambiato il nome che è lo stesso che manteniamo oggi “Sotto Sopra”. Dopo il rinnovo i fatturati aumentarono molto e divenne un punto di riferimento per la vendita di abbigliamento a Ostia. Nel 1996 io avevo 17 anni e dopo la scuola il pomeriggio andavo in negozio. Mio padre mi mise a fare le prime vendite nel reparto scarpe, mi appassionai subito a questo lavoro e nel 2003 mi affidò la completa gestione del negozio. Nel 2005 feci un rinnovo locale anche io, e anche questa volta dopo il rinnovo i fatturati aumentarono. Nel 2011 cominciai a fare le prime vendite online su facebook, l’anno successivo aprii un sito di vendita abbigliamento on line dal nome sottosoprastore. it che è andato sempre in crescita. Nel 2015 feci un nuovo rinnovo locale per restare al passo con i tempi e stare in linea con i punti vendita delle multinazionali. La nostra politica è sempre stata quella di essere continuamente aggiornati sulle mode del momento, di avere prezzi vantaggiosi e di dare la massima assistenza e cortesia ai nostri clienti. Sottosopra, Via delle Baleniere 6, Ostia tel 06 5610 705

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L’avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti - lorenzettiavv@gmail.com - 06.56305241

Il nuovo codice penale alimentare.

Come sempre salve a tutti e ben ritrovati nel nostro sportello, al quale, anche in questo mese, avete rivolto numerosissime domande. In questo articolo vi voglio parlare del nuovo codice penale alimentare, che ha introdotto nuove norme diritto in materia di reati agroalimentari. Le novità in esso contenute sono fondamentali poiché rinnovano una materia da troppo tempo dimenticata, con il chiaro scopo di allineare, anche questo importantissimo settore, alla legislazione più recente, ponendo quale fulcro principale la figura del consumatore e creando un sistema sanzionatorio accentrato, di fatto, sul valore e la tipologia delle produzioni con maggior attenzione al biologico, alla stagionalità ed alla territorialità. Di pari rilevanza è l’introduzione di sanzioni mirate nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti nonché la configurazione di nuovi reati quale quello del disastro sanitario (che punisce l’avvelenamento, la contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari) oppure l’omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose dal mercato nonché il reato di agropirateria, che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità contraffatti. Per farvi comprendere la portata

normativa delle determinazioni assunte dal Legislatore vi riporto, a titolo esemplificativo, qualche articolo inserito nel nuovo codice penale: L’art. 6 così recita: “Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui agli articoli 440, 441, 442, 443 e dell’articolo 5, comma 2, della legge 30 aprile 1962, n. 283, mediante informazioni commerciali false o incomplete riguardanti alimenti, pregiudica la sicurezza della loro consumazione con pericolo concreto per la salute pubblica, è punito con la reclusione da uno a quattro anni”. L’art. 7 introduce per la prima volta il disastro sanitario la cui disposizione recita “Quando dai fatti di cui agli articoli 439- bis, 440, 441, 442, 443, 444 e 445, derivano per colpa la lesione grave o la morte di tre o più persone e il pericolo grave e diffuso di analoghi eventi ai danni di altre persone si applica la pena della reclusione da sei a diciotto anni”. Il decreto rivela quale importante fine quale quello di apprestare una maggior tutela al patrimonio alimentare garantendo la sanzione delle frodi alimentari e di fatto ha attualizzato i principi portati avanti in questi anni dalla dottrina e dalla Giurisprudenza allineandosi ai dettami normativi europei ed equiparando il settore agroalimentare ad altri beni giuridici. Dovremo ora monitorare gli sviluppi normativi e le conseguenze delle applicazioni delle nuove sanzioni introdotte.

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Mestieri a cura della Città dei Mestieri

Trova i tuoi finanziatori

Mettersi in proprio 2a ed ultima parte

Idee chiare, voglia di mettersi in gioco, avviata la parte burocratica e sentiti gli esperti del settore arriva il momento di trovare i finanziamenti. Esistono molti tipi di sostegno per chi intende fare impresa. Periodicamente ad esempio, ed è per questo motivo che è necessario essere aggiornati, la Regione Lazio avvia bandi molto interessanti. Anche dall’estero arrivano altrettanto interessanti strumenti messi in atto per quella che viene definita “strategia comunitaria Europa2020. Si passa dagli incentivi per l’autoimprenditorialità nazionali - gestiti principalmente da INVITALIA - a quelli riferiti a un particolare territorio. Sono poi previsti aiuti per particolari categorie, come ad esempio chi entra per la prima volta nel mercato del lavoro o per le donne. Una volta trovato il finanziamento più idoneo alle proprie esigenze, arriva anche il momento di farsi conoscere; sia che il proprio progetto riguardi l’ambito commerciale, sia che si parli di altri ambiti. In questo oggi, al primo posto c’è il web e poi i social e ancora il classico volantinaggio se non addirittura manifesti e campagne pubblicitarie. A completare la parte promozionale, la costruzione di un sito e le app.

Preparare il business plan

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Un passo indietro è d’obbligo per parlare del business plan. Si tratta di un documento che delinea e riepiloga linee strategiche, obiettivi, pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria. Per questo viene anche definito piano previsionale, piano di fattibilità, oppure semplicemente piano aziendale. Contiene: • descrizioni (per esempio la scheda personale dei soci); • numeri (stato patrimoniale, conto economico e prospetto di tesoreria); • analisi di riscontri tecnici, logici, qualitativi e quantitativi. Il business plan in genere viene redatto: - all’apertura di un’impresa per verificare se l’idea è realizzabile; - in seguito a una richiesta di finanziamento; - per ristrutturazioni, ampliamenti, diversificazioni e integrazioni con altre strutture. Si tratta perciò di un documento flessibile che ha una doppia funzione: - interna: chiarisce all´imprenditore la conseguenza

di precise scelte in presenza di determinati presupposti; - esterna: ha lo scopo di presentare il progetto a terzi (potenziali nuovi soci, banche, altri finanziatori).

Chi lo prepara

partecipano alla stesura del business plan: •l´imprenditore, che descrive in modo compiuto il prodotto o il servizio da offrire al mercato; •il management, che aiuta dal punto di vista tecnicooperativo l´imprenditore; •altri consulenti: esperto dimarketing, tecnici, avvocati, consulenti del lavoro; •il professionista (in genere il commercialista o il consulente aziendale), che elabora in modo logico e congruente i numeri forniti dai soggetti al fine di riepilogare gli aspetti patrimoniali, reddituali e finanziari.

Chi lo riceve

Destinatari del business plan sono: •l´imprenditore (singola persona fisica oppure compagine di soci), •i soci futuri. La compagine sociale originaria potrebbe variare, perciò gli eventuali soggetti chiamati a sottoscrivere una quota o un aumento del capitale sociale o a confermare la loro intenzione di sostenere lo sviluppo societario devono poter conoscere le stime di redditività in senso ampio del loro capitale investito; •i soggetti finanziatori ordinari (ad esempio, banche e istituti di credito) e straordinari (come istituzioni pubbliche per l´erogazione di fondi speciali, a fondo perduto o a tasso agevolato, ad esempio); •il management: tutti i collaboratori dell´imprenditore con responsabilità di gestione

I contenuti

Sono tre i punti che non possono mancare nella stesura del business plan: Obiettivi dell’impresa; Ricerca di mercato e relativo piano di marketing; Conto economico. Si tratta della descrizione sintetica dell’idea imprenditoriale, con una definizione analitica di ogni prodotto e di ogni servizio che si intende offrire, le caratteristiche tecniche, i materiali, i punti di forza e di debolezza, gli aspetti innovativi, il prezzo (il tutto comparato alla concorrenza).


La forma giuridica della società

La compagine sociale e l’organico. In questo capitolo è necessario evidenziare il profilo dei soci, con un’indicazione delle qualifiche professionali e delle esperienze precedenti, ruoli e funzioni interne ed esterne, struttura dei compiti e relazioni. È buona prassi mettere in evidenza anche il sistema di coordinamento e di gestione delle risorse umane. L’analisi del mercato: prima di avviare un’attività qualsiasi, è bene compiere un’accurata ricerca di mercato. In questa parte del business plan è opportuno evidenziare i risultati della ricerca di mercato, il target di riferimento, il trend di settore, la concorrenza, la struttura distributiva tradizionale del prodotto e del servizio che si intende offrire. La strategia di marketing: nel definire il piano è possibile utilizzare la regola delle quattro P: prodotto, prezzo, place (distribuzione), promozione. Non bisogna dimenticare di individuare il profilo del consumatore ideale. Strumenti e prassi per

il raggiungimento dell’obiettivo imprenditoriale: si tratta di precisare tutti gli strumenti necessari al raggiungimento dell’obiettivo aziendale. È importante descrivere anche la sede produttiva (dimensioni, ubicazione, tipo di immobile, contratto di affitto-acquisto, lavori di ristrutturazione, limiti, vantaggi...) e, in caso, l’elenco dei fornitori di materie prime così come il disegno tecnico, il processo di produzione o di erogazione del servizio, il controllo qualità, i macchinari o le tecnologie utilizzate. Gli aspetti organizzativi della società. È importante definire un piano per la gestione delle risorse umane, il numero dei dipendenti a ogni livello e il curriculum professionale di tutte le figure dirigenziali, sottolineandone i punti di forza. Tipologie contrattuali e formule di collaborazione. Piano finanziario, per evidenziare i dati economico-finanziari: piano di start-up con le fonti di finanziamento (se necessarie), metodi e tempi di rimborso. Promozione e pubblicità:

indicare in modo più dettagliato i piani di comunicazione pubblicitaria. In particolare, è bene individuare gli strumenti più idonei alla promozione dell’attività dell’impresa, il messaggio oggetto della comunicazione, il tipo di investimento da sostenere nei primi anni. La motivazione. È forse la base, l’input per poter avviare una impresa. Questo vuol dire saper anche affrontare disagi, delusioni, imprevisti. Ed ancora, essere pronti a rinnovarsi in corsa, a cambiare e a mettere in atto nuove misure al passo con i tempi. Insomma, idee, capacità, forza d’animo, volontà ed un pizzico di umiltà che non guasta mai. Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio Via del Sommergibile 11- Ostia Lido Tel. 06.5672763 – 06.671073150 municipio10@cittadeimestieri.lazio.it www.cittadeimestieri.lazio.it città dei mestieri e delle professioni Municipio X

Tablet Territorio da Associazione Canale dei Pescatori Roma

sità di ristrutturazione dei moli esistenti. Tutte le forze politiche, a vario titolo e con varie motivazioni, hanno espresso la necessità d’intervento sul Canale rimandando ogni futura attività al coordinamento di un Tavolo Tecnico Istituzionale (Regione Lazio, Autorità di Bacino Fiume Tevere, Roma Capitale, X Municipio, CBTAR) che, come ricordato dall’Assessore all’Ambiente X Municipio, è stato già deliberato da una precedente riunione del Consiglio. Rilevante è stato l’intervento del Direttore Tecnico del X Municipio che, sottolineando che la manutenzione della foce, l’intervento in emergenza e lo spostamento sabbia sono attività distinte e separate, ha comunicato che, probabilmente, la ristrutturazione dei moli esistenti sarà effettuata direttamente dal Municipio che sta, inoltre, valutando di affiancare il contratto di manutenzione della foce del Canale con altro contratto che prevede interventi di dragaggio dal mare, con piattaforma idonea, soprattutto in concomitanza della non agibilità dei moli durante i lavori di ristruttura-

zione. In sintesi, una soluzione definitiva, seppur esista, rimane ancora lontana (del prolungamento dei moli non si è neppure accennato) e, a parte quelli anticipati dal Direttore Tecnico, ogni ulteriore intervento è rimandato ad un Tavolo Tecnico Istituzionale che speriamo sia attivo al più presto, magari concretamente…. Chissà cosa sarebbe successo ai tanti canali interni del nostro Territorio se la sera del 12 dicembre scorso non fossero state già presenti sul posto due escavatori impegnati nella manutenzione della foce… Vincenzo Basso Presidente Associazione Canale dei pescatori

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Si è tenuto il 16 gennaio 2018 l’atteso Consiglio del MUNICIPIO ROMA X per “Lavori al Canale dei Pescatori”. L’invito a partecipare ai lavori del Consiglio esteso al Direttore Regionale Risorse Idriche ed al Direttore Regionale Ambiente e Sistemi Naturali faceva ben sperare che si sarebbe parlato anche di nuove iniziative d’intervento per il Canale dei Pescatori. Così non è stato perché, come da mozione, sono stati chiesti invece chiarimenti sull’intervento in “somma urgenza” effettuati nella tarda sera del 12 dicembre scorso che ha visto l’intervento, oneroso per oltre 4.000 euro, di altra ditta che ha fornito un’ulteriore escavatrice di 18 mt. in aggiunta alle due già contemporaneamente attive sul Canale. Sul perché del ricorso dell’intervento in “somma urgenza “ sono oltre trenta giorni che ne leggiamo le ragionevoli motivazioni. Il dibattito, che ha visto l’intervento di tutte le forze politiche e dell’Assessore all’Ambiente del X Municipio, si è poi spostato sul contratto triennale per la manutenzione della foce, l’idoneità della ditta appaltatrice e sulla neces-

Il Canale dei Pescatori

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Scadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista

Lo Studio De Calisti A.M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Febbraio 2018.

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La prima scadenza da considerare per il mese di febbraio per i contribuenti titolari di partita IVA è quella del 1° del mese: a partire da tale data, infatti, sarà possibile inviare telematicamente la dichiarazione IVA 2018 relativa al periodo d’imposta 2017. Il termine ultimo di scadenza per l’invio telematico è fissato al prossimo 30 aprile 2018 (era il 28 febbraio sino allo scorso anno).

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Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 gennaio 2018), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 15 febbraio.

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Lo Studio rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 Febbraio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. In riferimento ai Titolari di Partita Iva iscritti nell’albo Artigiani o Commercianti, la scadenza del 16 febbraio prevede i contributi INPS relativi al 4° trim. 2017 e la liquidazione INAIL del premio annuale 2017 – 2018. Inoltre, entro il 16 febbraio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento.

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Con la scadenza del 26 febbraio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.

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Inoltre con la scadenza del 28 febbraio la presentazione della Dichiarazione per l’autoliquidazione INAIL 2017/2018 relativa alle retribuzioni corrisposte nell’anno 2017. Lo Studio rammenta che le scadenze fiscali si chiudono con l’invio telematico delle comunicazioni IVA delle liquidazioni periodiche, da presentare, direttamente o tramite intermediari abilitati.

Si rinnova ai lettori che in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Successioni. Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it

Lo Studio offre servizi di consulenza del lavoro


Ufficio Vendite Via Monte del Marmo 99 Info 331.67.98.614



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