ACILIA
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Editoriale di Stefano Quagliozzi
Nutella nutellae
Da qualche tempo si fa un gran parlare dell’olio di palma. Olio di palma sì, olio di palma no. Fa bene. Fa male. Ognuno dice la sua, generalmente tirando acqua al mulino della convenienza del momento. Se è vero che questo olio ha costi decisamente più bassi di altri e non risente di memoria nell’esercizio della frittura, ad esempio, nei passaggi tra carne e pesce, con grande vantaggio per il palato e per l’olfatto (forse meno per il fegato), è anche vero che nelle confezioni di biscotti, merendine, crostate e dolci vari, fette biscottate e tanti altri prodotti, mano a mano sono apparse scritte che rendevano edotti i consumatori sulla totale assenza dell’olio di palma nell’alimento che andavano ad acquistare. Recentemente la pubblicità della Nutella è andata in contro-tendenza. Ossia, probabilmente la multinazionale proprietaria del marchio, forte della bontà di uno dei prodotti più consumati e apprezzati da bambini e adulti, ha trasmesso il messaggio che il prodotto spalmabile più famoso del mondo contiene olio di palma estratto secondo tutti i crismi da decenni e decenni. È stato un po’ come ribadire che il numero uno non indietreggia, non cede alle mode del momento, non è la bandieruola di chi sostiene la qualità di un olio e che magari un anno dopo lo mette alla berlina dicendo che è un prodotto inadeguato o, peggio, scadente. Ma può anche un numero uno ostentare tradizionalismo tout-court pur negli anni della globalizzazione e dell’informazione diretta e online? E allora nel messaggio pubblicitario, dato in pasto alle masse, passa con orgoglio che il prodotto della Ferrero continua a venir fatto esattamente come si faceva una volta. Il risultato, che speriamo per gli estimatori del prodotto e per le esportazioni in tutti gli angoli del globo, sia solo frutto di una congiuntura temporanea magari collegata alla stagione calda che qui da noi sta per affacciarsi (anche se ancora non lo ha fatto), sono centinaia di vasetti ancora negli scaffali dei supermercati, mentre i prodotti “olio di palma free” vanno a ruba. È forse solo un caso riscontrato in alcuni punti vendita della zona sud di Roma? Magari sì, ma noi cominciamo a pensare che nonostante i prodotti blasonati e nonostante fino ad oggi le cose siano andate per inerzia sempre nella stessa direzione, il consumatore italiano stia iniziando a guardare di più alle etichette e a quello che ingerisce, optando per scelte ponderate, a prescindere dalla tradizione.
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TABLET ROMA
ANNO 5 NO 50 MAGGIO 2017 SOMMARIO
TabletRoma è distribuito da Tablet Distribuzione in tutte le principali attività commerciali, sportive e di servizio e parziale porta a porta nei quartieri di Casalpalocco, Axa, Infernetto, Acilia, Dragona, Ostia, e presso i nostri partners. É inoltre distribuito nei quartieri del Torrino, Eur e Spinaceto TabletRoma Reg. Trib. di Roma n° 296/2012 del 19/10/2012 WWW.TABLETROMA.IT
6 PRIMO PIANO Italy Hip Hop Dance Championship
editore Tablet Edizioni di Cristina Anichini Via Difilo 41 - 00124 Roma - P.I. 13042831001 C.F. NCHCST66E63H501F anichini@tabletroma.it direttore responsabile Stefano Quagliozzi - quagliozzi@tabletroma.it community manager Cristina Ippoliti - tabletromasocial@yahoo.com progetto grafico tablet ADV Maurizio De Vincentiis impaginazione e grafica Marco Flore stampa Poligraf s.r.l. Via Vaccareccia, 41/b - Pomezia - tel. 06 9106822 pubblicità 340.340.69.70 Rita Chiodoni - pubblicita@tabletroma.it - ritachiodoni@libero.it direzione e redazione redazione@tabletroma.it tablet eventi Massimo Gallus - eventi@tabletroma.it mob. 334.39.22.475
8 TABLET TERRITORIO #Salviamo i parchi
24 È PRONTO IN TABLET La ricetta dello Chef Davide Sagliocco
Hanno collaborato a questo numero Giorgia Conti, Elena Cannella, Annamaria De Calisti, Barbara Donzella, Valentina Ecca, Massimo Gallus, Simona Gitto, Alessandra Lino, Federica Lorenzetti, Valentina Mele, Giulia Migani, Daniele Romani, Davide Sagliocco, Luca Santagà, Lorenzo Sigillò, Emanuela Sirchia, Giacomo Vincenzi
30 DONNE 2.0 La wellness coach su fb
36 SISTEMA BINARIO Matchforum porta la sharing economy nel mondo legale.
Buona
41 OSTIA LOVE La vecchia stazione ferroviaria
Centro Commerciale “Le terrazze” casal palocco via Prassilla 41, int 33-1° piano
É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.
Pasqua!
La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi.Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 5 Maggio 2017
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P rimopiano
di Barbara Donzella fotografie di Lorenzo Sigillò
Hip Hop International. ITALY HIP HOP DANCE CHAMPIONSHIP 2017: Il meglio della Street Dance italiana Tifo infuocato, adrenalina, senso del ritmo e precisione millimetrica. Tutto questo è stato l’ITALY HIP HOP DANCE CHAMPIONSHIP (IHHDC), la più spettacolare competizione coreografica italiana in mixed-style che si è tenuta sabato 22 aprile e ha visto affrontarsi sul palco del Teatro Olimpico di Roma le 25 migliori Dance Crew italiane. Una serata di grande spettacolo - coprodotta da Realvibes – An Urban Entertainment Company e A.S.D. LAB. - condotta dal rapper RIDO e animata dalle selezioni musicali di DJ BARO (Colle Der Fomento / Romezoo Dj’s). Sul palco dell’Olimpico, si sono esibiti street dancers provenienti da ogni parte d’Italia, divisi in 4 categorie: Junior (7-12 anni), Varsity (13-17 anni), Adult (maggiori di 18 anni) e Megacrews (per gruppi tra i 12 e 40 elementi, senza limiti di età). Ognuna delle Crew ha mostrato il meglio del proprio repertorio hip hop, con performance originali e passi presi dal locking (stile della funk dance, oggi associato all’hip hop), popping, senza dimenticare l’immancabile b-boying (break dance) e S.P.Q.R. Crew
tablet 6
Impero Squad
molto altro ancora. Per un evento di livello ci voleva una giuria internazionale d’eccezione, come la neozelandese ORIANA SIEWKIM, già danzatrice per Jennifer Lopez, e il britannico DEL MAK, premiato da Madonna per il suo cortometraggio Shift (nonché ballerino per Beyoncé, Gwen Stefani, Lady GaGa e coreografo per Chemical Brothers e Franz Ferdinand). E ancora, il francese GEMINI, fondatore del movimento Locking4Lfe, e JIM YING, SPONKY ballerino e coreografo per R.Kelly, B2K, N’Sinc, Sean Paul, Backstreet Boys, Mariah Carry, Britney Spears e l’italiano SWAN, fra i principali esponenti della street dance in Italia. L’IHHDC non mira solo a incoronare il meglio della Street Dance italiana, ma è anche il biglietto per qualificarsi alla più prestigiosa competizione mondiale del settore, il World Hip Hop Dance Championship (WHHDC) di Phoenix (Arizona, USA). Questa manifestazione, prodotta dai creatori del talent America’s Best Dance Crew, che ha lanciato formazioni diventate poi vere e proprie star - come i Jabbawockeez (USA), Supercrew (USA), Poreotics e Royal Family – vede, ogni anno, esibirsi davanti a un pubblico di oltre 7.000 persone, le crew del pianeta, provenienti da ben 40 paesi. Vista la posta in gioco, tutti i ballerini hanno dato il massimo sin dalle serratissime eliminatorie. Alla fine, delle 47 crew presenti, solo 25 si sono aggiudicate un posto per la finale serale. La prima categoria a salire sul palco è stata quella junior, con giovanissimi artisti tra i 7 e i 12 anni, molto diversi tra loro, ma che hanno dato tutti una
Alpha Kids
7 Company
dimostrazione di carattere, come le piccole Rocking Dolls di Enna (le prime ad esibirsi) o la Crew Alpha kids con un’energia e una presenza scenica che nulla avevano da invidiare agli adulti. A seguire le categorie Varsity (13-17 anni), dove si sono distinti da subito i boyscout Goodwill, e poi Adult. Hanno chiuso la serata le Megacrew. Queste ultime esibizioni, in particolare, sono risultate le più scenografiche, considerato il numero dei performers in scena - dai 12 a 40 elementi – e l’evidente difficoltà di coniugare sincronismo e precisione del movimento. Come diceva, infatti, la grande danzatrice e coreografa Pina Bausch “C’è differenza se ad occhi : chiusi guardiamo in avanti o in basso. Tutto ha valore. Ogni dettaglio è importante.” e questi ballerini l’hanno capito.
M.O.B. Squad
Goodwill
(Hip Box) non si sono lasciate intimorire. Le migliori 3 Crew di Le crew romane hanno monopolizzato la serata, anche se ogni categoria che si sono conquistate l’accesso al WHHDC di Brindisi, con i Kings of the South e gli acclamatissimi Impero Phoenix dal 7 al 12 agosto 2017, sono state: Squad, e le giovani formazioni di Catania (Little Bit) e Napoli Junior: 1. 2. 3.
ALPHA KIDS (RM) 7 COMPANY (RM) LITTLE BIT (CT)
1. 2. 3.
GOODWILL (RM) N.OUGH SQUAD (RM) HIP BOX (NA)
1. 2. 3.
N.OUGH COMPANY (RM) KINGS OF THE SOUTH (BR) VANITY CREW (RM)
1. 2. 3.
IMPERO SQUAD (BR) M.O.B. SQUAD (RM) S.P.Q.R. CREW (RM)
Varsity:
Adult:
N.Ough Company
Megacrew:
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Ora non ci resta che aspettare la World Hip Hop Dance Championship di agosto, lasciando i ragazzi delle Crew vincitrici ad allenarsi, facendo a Tutti un grosso in bocca al lupo, affinché difendano i colori italiani.
E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica. Friedrich Wilhelm Nietzsche Vanity Crew
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Tablet territorio a cura di Cristina Anichini
#SALVIAMOIPARCHI
Campagna di raccolta firme contro la minaccia ai Parchi Nazionali Italiani Dal 21 al 25 aprile si è festeggiato in tutto il mondo l’Earth Day. Molte sono state le iniziative in campo a livello mondiale per ricordare quanto sia importante la salvaguardia dell’ambiente sul nostro pianeta Terra. Attraverso avvenimenti educativi ed informativi si è raccontato quanto stanno facendo scienziati, ecologisti e politici al fine della preservazione della natura continuamente sotto attacco umano. Inquinamento, distruzione di ecosistemi, esaurimento e sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili. Sono molte le campagne, ormai pluridecennali, che alcuni portano avanti alla ricerca di soluzioni alternative attraverso il riciclo e il riutilizzo di materiali, per abbassare la produzione di merci e beni a favore di una industria del riuso. Nonostante movimenti ambientalisti, gruppi parlamentari ed extra parlamentari, intellettuali e cittadini consapevoli si stiano battendo quotidianamente per tenere alta l’attenzione sul problema, una certa politica, e purtroppo la maggioranza della classe politica seduta in parlamento pensa bene di modificare una legge per ottenere la quale ci sono voluti ben 20 anni. I nostri parchi sono in pericolo. Ne parliamo con Fabrizio Cianci - segretario degli Ecoradicali, líassociazione radicale ecologista ñ che ha promosso la campagna #SALVIAMOiPARCHI. Lo incontriamo e intervistiamo per tracciare uno stato dei fatti ad oggi, per poi ritornare sull’argomento nei prossimi numeri.
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Buongiorno Fabrizio, puoi in breve spiegare ai nostri lettori cosa sta succedendo? Il Parlamento sta discutendo un progetto di legge che riscrive totalmente la normativa sui parchi naturali e le aree protette. Il provvedimento cancella il concetto stesso di parco, permettendo in queste aree di fare esattamente ciò che è possibile fare al di fuori, se non addirittura peggio. Ad esempio, sarebbe possibile cacciare, oppure costruire e aprire nuove strade, modificare il regime delle acque. Sarà possibile addirittura fare esercitazioni militari. I direttori dei parchi non dovrebbero avere più competenze scientifiche, mentre i consigli dei parchi diventano esclusiva espressione della filiera partitocratica e di alcune associazioni di categoria. Le comunità locali, che poi sono le vere proprietarie dei parchi, vengono quindi tagliate fuori. Ma ci sono due punti che riteniamo, se possibile, ancor più gravi. Il progetto di legge prevede che Federparchi assuma la rappresentanza unica dei parchi presso il Ministero dellíAmbiente. I parchi sono enti di diritto pubblico (cioè nostri) e verrebbero però rappresentati da uníassociazione di diritto privato della quale fanno parte anche gruppi venatori, delle costruzioni, delle infrastrutture, gruppi energetici e così via. Si tratta quindi di una privatizzazione di fatto dei parchi. Il secondo punto - ancor più grave, ma strettamente legato al primo - riguarda il meccanismo di finanziamento
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degli enti parco. Il provvedimento taglia ulteriormente i finanziamenti ai parchi e introduce le ìRoyaltiesî, cioè dei canoni che i privati dovrebbero versare per lo sfruttamento delle risorse naturali contenute nei parchi. In buona sostanza, la sopravvivenza dellíente parco si lega alla distruzione di quellíambiente che il parco dovrebbe tutelare. Questi due punti rappresentano i veri obiettivi della legge, cioè svendere il 13% del territorio italiano alle multinazionali. Non a caso, se da un lato si introducono le ìRoyaltiesî, dallíaltro si aboliscono tutte le misure di sviluppo sostenibile del parco, ovvero quegli incentivi finalizzati a costruire piccole imprese locali legate allíagricoltura di qualità, al turismo, allíartigianato. Una mossa oltremodo stupida, dal momento che líUnione europea stanzia molti finanziamenti triennali per progetti di sviluppo locale partecipati dalle comunità. Se c’era un miglioramento da fare alla legge vigente, era proprio quello di aumentare la partecipazione delle comunità. Invece la strada intrapresa è quella di estrometterle per rendere i parchi (e le loro risorse naturali) terra di conquista di multinazionali che potranno sfruttare risorse non rinnovabili per pochi spicci. Questo progetto di legge che non riforma, ma distrugge i parchi, è stato approvato già dal Senato. È al momento in discussione alla Camera e tornerà nuovamente al Senato. Prima che sia troppo tardi, occorre bloccare questo provvedimento. Com’era la gestione dei Parchi prima del 1991? Stiamo tornando indietro? La legge sui parchi ha introdotto un concetto moderno di parco, ponendo líaccento sul funzionamento ecologico e la sostenibilità delle azioni. Prima della legge sui parchi, la gestione non era unitaria e si rifaceva a norme disorganiche e spesso contraddittorie. Soprattutto il concetto di parco era legato alla sola conservazione della qualità estetica del paesaggio. Sì stiamo tornando indietro. Questa legge demolisce il concetto stesso di parco. Mi hai detto che state a buon punto con la raccolta delle firme per fermare questo scempio. A chi dobbiamo rivolgerci per poter aderire e firmare? Oltre 9mila cittadini hanno già sottoscritto l’appello che può essere firmato anche online sul nostro sito: www.ecoradicali.it Molte di queste firme provengono anche dall’estero. Tutti i cittadini che comprendono la pericolosità di questo provvedimento, non solo per l’ambiente, ma per la stessa democrazia, facciano sentire la loro voce. #SALVIAMOiPARCHI
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+E venti Roma di Valentina Ecca
Maggio è uno dei mesi più ricchi di musica a Roma.
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Si parte con l’immancabile concertone di Piazza San Giovanni che celebra la festa dei lavoratori. Quest’anno line-up di Salmo rara bellezza si passa da Brunori Sas ai Planet Funk, dagli ExOtago agli Editors e così via. Insomma un 1° maggio come non se ne vedevano da tempo. La musica, però, non si ferma al concertone, ma prosegue con i Dream Theater il 3 maggio all’Auditorium Parco della Musica. La band prog-metal suonerà per intero il loro album di maggior successo “Images & Words” del 1992. Il 4 maggio è la volta di Levante, la cantante catanese sarà con suo “Nel Caos” all’Atlantico di Roma. Sempre per gli amanti della musica italiana alternativa al Monk di Roma il 6 maggio ci sarà il duo folk palermitano Pan del Diavolo. La band siciliana Pan del Diavolo presenta l’ultimo album “Supereroi”. Dopo aver conquistato location più piccole anche i The Giornalisti sfondano il muro dei palazzetti dello sport ed eccoli, allora, al Palalottomatica il 9 maggio. La band romana ha conquistato l’intera penisola con l’ultimo disco “Completamente” e il pubblico li ha premiati con un tour sold out in tutte le date. Questo ultimao concerto si preannuncia come una vera e propria festa pensata per i fans. Dargen D’Amico Per chi, invece, alle sonorità mainstream preferisce “roba più raffinata” non può lasciarsi scappare il concerto al Teatro Sistina di Caetano Veloso. Il padre del tropicalismo brasiliano arriva nella Capitale il 9 maggio. Il rapper più eclettico che l’Italia abbia mai avuto è senza dubbio Levante Dargen D’Amico, l’artista milanese per il suo tour “Variazioni” ha deciso Patty Smith di coinvolgere una pianista classica, Isabella Turso, i due saranno live al Dream Theathre Monk di Roma il 10 maggio. Torna a Roma la sacerdotessa del rock: Patti Smith. Questa volta con lei sul palco porta i figli e Tony Shanahan per una serie di concerti intitolati “Grateful”. L’artista americana, ormai settantenne, ha attraversato diverse epoche musicali facendone parte da vera e propria protagonista, lei è la testimonianza vivente che il punk non è morto. La grinta con cui affronta i palcoscenici è sempre impressionante e la potenza della sua voce non la abbandona The Giornalisti mai. Sarà live il 13 maggio all’Auditorium PdM. Chiudiamo con l’hip hop e con il made in Italy; questa volta con Salmo che ritorna con il suo Hellvisback Tour all’Atlantico di Roma il 18 maggio. Il rapper sardo continua a macinare successo e consenso da parte di pubblico e critica grazie a un flow che, a suo dire, ci benedice tutti. Un mese ricco di eventi quello di maggio, accontenta tutti i gusti e inizia a settare delle aspettative molto alte per l’estate romana alle porte.
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Brunori Sas
Caetano Veloso
Lo Studio offre servizi di consulenza del lavoro
Col sopraggiungere della primavera gli incontri previsti alla libreria si spostano, nella maggior parte dei casi, nel giardino. Anche le attività in programma per i bambini saranno svolte all’aria aperta, sotto i portici o sul prato, per far godere appieno ai più piccoli dei benefici del sole e della natura.
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Prossimi appuntamenti alla libreria Samarcanda
SAMARCANDA, LIBRERIA DI QUARTIERE
Il primo appuntamento è con le letture animate che si terranno lunedì 15 maggio ore 16.30; su di un grande tappeto colorato leggeremo tante storie per sognare e viaggiare con la fantasia. Età consigliata dai 3 anni in su. Ingresso gratuito. L’appuntamento seguente per i bambini ha come titolo “I fiori di primavera”. In collaborazione con l’associazione Avviciniamo i Bambini all’Arte proponiamo un laboratorio didattico con materiali da riciclo per avvicinare i bambini al bellissimo mondo dell’arte e delle tecniche pittoriche. Si terrà domenica 28 maggio dalle ore 10:30 alle 12:45, età dai 5 anni in su, prenotazione obbligatoria, costo 20 €. Per qualsiasi informazione potete scrivere a: info@libreria-samarcanda.com oppure avvicinarte.bambini@gmail.com Ricordiamo inoltre che ogni venerdì pomeriggio per i bambini c’è l’importante appuntamento con i laboratori di alfabetizzazione emotiva. Attraverso il gioco ed il divertimento ai partecipanti viene data la possibilità di conoscere e comprendere cosa sono le emozioni e i sentimenti, imparare ad ascoltarsi ed essere in empatia con il proprio lato emotivo.
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Sabato 13 maggio ore 17:30 la libreria ospiterà la presentazione del bel progetto editoriale di quattro donne coraggiose: questa nuova casa editrice denominata Pulci Volanti promuove arte e cultura in un formato tutto da scoprire. Venite a conoscerlo! Ingresso libero e gratuito Lunedì 29 maggio dalle ore 20:30 alle 22:00 l’astrofilo di “Un salto nel Cielo” ci guiderà alla scoperta e all’osservazione del cielo stellato attraverso un GRANDE telescopio da 30 cm di diametro; si passeggerà tra le costellazioni del periodo, per osservare i principali “abitanti” del cosmo. La serata verrà rinviata in caso di maltempo. Costo 8 € per un massimo di 15 partecipanti. Prenotazione obbligatoria.
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Il Foto-Aging
E’ ormai noto a tutti che l’esposizione ai raggi solari, comporta numerosi rischi per la salute della pelle, nonché un invecchiamento precoce (Foto-Aging) dovuto ai fattori ossidanti dei Raggi UV. Nonostante ciò, pochi riescono a fare a meno della tintarella che dona un aspetto gradevole ed accattivante durante le vacanze estive. Oggi, fortunatamente, comincia ad esserci una sensibilizzazione culturale sugli effetti nocivi dei raggi solari, pertanto viene data grande importanza ai cosiddetti cosmetici schermanti.
Dott. Daniele D’Andria DOCENTE UNIVERSITARIO Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI MEDICO
SPECIALISTA DOTTORE
CHIRURGO IN
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L A S E R : CAPILLARI ROSACEA
Diventa fondamentale l’accuratezza e la costanza che poniamo nello spalmare il cosmetico protettivo: - Applicare la crema in maniera omogenea - Ripetere l’applicazione dopo poche ore, specialmente se sudati o dopo il bagno in acqua - Evitare comunque lunghe esposizioni, specialmente nelle ore più calde, dove i raggi UV ci colpiscono perpendicolarmente - Utilizzare un fattore protettivo massimo (SPF 50+)
Ma la “crema solare” ci protegge totalmente dai rischi?
La risposta è no! Proteggere la pelle dai raggi UV è un ottimo metodo per rallentare questo processo, ma il Crono-Aging dovuto all’invecchiamento va prevenuto o curato mediante cicli annuali o semestrali di biorivitaliazzazioni e biostimolazioni. INTEGRATORI: Beta-carotene, Vitamine A,E,C, Zinco ci proteggono dallo stress ossidativo e contribuiscono ad integrare una alimentazione non sempre corretta. BIORIVITALIZZAZIONI: Iniezioni sottocutanee di antiossidanti, acido ialuronico, collagene, vitamine, amminoacidi specifici, preparano la pelle allo stress del Foto-Aging. BIOSTIMOLAZIONI: stimolano la produzione di nuovo collagene e tonificano la pelle, rendendola più idratata e compatta. TRATTAMENTI LASER: NON TUTTI I LASER SONO ABLATIVI (cioè che bruciano o vaporizzano la pelle) pertanto si possono eseguire nei mesi caldi. Alcune lunghezze d’onda sono biostimolanti per i tessuti profondi senza danni esterni. L’integrazione di tale metodiche, può curare e prevenire l’elastosi, la secchezza, gli eritemi ed alcune patologie cutanee. Dobbiamo curare preventivamente ed adeguatamente la cute, migliorando il turnover epidermico, ripristinando la microcircolazione, idratando profondamente la pelle e combattendo l’ossidazione pericolosa.
In cosa consiste il trattamento? La Biorivitalizzazione consiste nell’iniettare superficialmente nel derma mediante microaghi tutti quei componenti vitali, che la pelle naturalmente sintetizza in età giovanile e che con il passare degli anni riduce o smette di produrre. Piccole quantità di Acido Ialuronico, complessi polivitaminici, amminoacidi essenziali, antiossidanti e depuratori di tossine, permettono di creare una barriera solida ed efficiente per rispondere adeguatamente ai raggi solari. Apportando direttamente nel tessuto questi bioelementi, andiamo a contrastare l’ impoverimento della pelle, che ritrova nutrimento e giovinezza.
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PRESSO IL NOSTRO STUDIO ALTRI TRATTAMENTI LASER
COMPATTAZIONE TESSUTI TERAPIA ANTALGICA ANTINFIAMMATORIA TRATTAMENTO BRONCOPATIE -RUSSAMENTO-
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Dott. Antonino Marchese
Dott. Antonino Marchese
L’ESTATE STA ARRIVANDO, ED IO COME VADO AL MARE??
Occhio quindi!! La lotta contro la cellulite, come avrai ben capito, non si può limitare ad una sola azione circoscritta ma è una vera battaglia a tutto campo. Bisogna impegnarsi ed essere costanti, seguire uno stile di vita sano e ben bilanciato, osservare alcune piccole regole come la tua BEAUTY ROUTINE (sul prossimo numero troverai i vari step ma se sei impaziente vieni a trovarci sulla nostra pagina FaceBook), associare i giusti trattamenti et voilà, vedrai che risultati!!!!
Le 3 false convinzioni sulla cellulite
Mi presento: sono Marina, ho 48 anni e da più di 30 anni mi occupo di Bellezza; sono stata consulente tecnico per diverse aziende leader nel settore e ho portato avanti un progetto ambizioso per uno dei centri termali più famosi in Italia. Attualmente sono responsabile del centro estetico Masi Day Spa, specializzato in dimagrimento e modellamento del corpo. Amo il mio lavoro, sono curiosa e mi piace sempre andare in fondo alle cose: per questo motivo spendo cifre pazzesche in master di estetica avanzata con i più importanti formatori d’Italia. Non sono quindi improvvisata in questo mondo!! Studio da anni non solo la teoria, ma anche la pratica: ho visto e trattato con successo nel corso della mia professione migliaia di persone con il problema della cellulite e dell’adipe, per questo oggi posso darti preziosi consigli. Questo mese parliamo di un problema che affligge circa l’86% delle donne: la cellulite. Una cosa che noto, dalle domande che ricevo, è tanta confusione e tante informazioni sbagliate, che creano convinzioni sbagliate. 1) LA CELLULITE SE DIMAGRISCO MI VA VIA?? XFALSO: la cellulite non è data da un problema di peso, altrimenti le magrissime non dovrebbero averla, e ti assicuro che non è così!! 2) SE VADO IN PALESTRA E FACCIO 2 ORE DI ATTIVITÀ INTENSA 2 VOLTE LA SETTIMANA ELIMINO LA CELLULITE?? XFALSO: posso assicurarti che non tutte le attività di fitness sono di aiuto per la cellulite, anzi alcune di esse se non inutili possono, in alcuni casi, essere dannose. 3) SE METTO LA CREMA XY PER LA CELLULITE MI AIUTA? XFALSO: prendere un qualsiasi prodotto per la cellulite senza il consiglio di una specialista (e non parlo di quello di una porgitrice del prodotto che sta dietro un bancone di una profumeria o farmacia) ed applicarlo sul corpo senza prima aver preparato il tessuto, non solo non servirà a nulla, ma ti farà anche spendere soldi. Presta attenzione a quello che acquisti in quanto in alcuni prodotti si trovano sostanze che vanno ad agire sulla tiroide.
Nel mio centro usiamo il metodo “Body Shrink” protocolli unici ed esclusivi studiati e personalizzati sulle esigenze del corpo per ridurre le tue forme che garantiscono risultati sin dalla prima seduta e duraturi nel tempo senza stress ed totale relax. Se vuoi saperne di più per te che non ci conosci abbiamo preparato una SPECIAL EDITION: prenota il tuo appuntamento BODY EVOLUTION dal 7 al 20 di maggio: faremo un check-up up approfondito e ti metterò a conoscenza dei bisogni del tuo corpo. Inoltre potrai provare uno speciale uno speciale Trattamento di un’ora che ti permetterà di rilassarti e di farti apprezzare il nostro modo lavorare Sentirai sin da subito: • Pelle più elastica e tonica • Tessuto più idratato • Perdita di liquidi in eccesso • Benessere e relax per il tuo corpo Gli appuntamenti fissati durante questo periodo avranno un costo di euro 47 anziché 110! Non attendere oltre, sei ancora in tempo per darealla tua estate tutta un’altra forma! Ti aspetto, ciao
Un posto tranquillo Dott.ssa Giulia Migani Psicologa / Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva Mediatore Feuerstein PAS Basic e Standard I livello EMAIL: giuliamigani@yahoo.it Cellulare: 338 3839479
DAVID E L’ADHD: l’autoregolazione emotiva nei bambini con Adhd Già nel periodo della scuola materna David mostrava intemperanze comportamentali, per cui la scuola primaria era avvisata che il bambino era «difficile». David aveva molte capacità: in prima elementare sapeva leggere e scrivere, fare addizioni e sottrazioni a mente. Ma in classe non riusciva a mantenere un minimo di concentrazione, né a seguire alcuna regola. Si alzava continuamente, voleva giocare, disturbava i compagni, parlava in modo agitato e urlava quando gli veniva detto di no. Con le insegnanti tentava la sfida e quasi sempre non ascoltava e urlava. La famiglia non ha mai iniziato un percorso di valutazione, ritenendo che il figlio non avesse nessun problema se non la vivacità e che andasse tenuto buono con le «cattive» maniere. Le insegnanti, con molta fatica, hanno sensibilizzato la famiglia e si è arrivati ad una valutazione, ad una conseguente diagnosi (Adhd di tipo combinato) e ad un percorso di terapie per David e di Parent Training per i genitori. Ma come si può descrivere in modo concreto il problema di David? In alcuni momenti si mostra tranquillo, ragiona ed è collaborativo, in altri momenti è completamente distratto e non si riesce in alcun modo a riavere la sua attenzione, in altri momenti ancora, di solito davanti a regole che non ama, letteralmente esplode in reazioni rabbiose e a volte anche violente. Stiamo parlando di un problema di autoregolazione emotiva. Per i bambini con Adhd la capacità di autoregolarsi è assolutamente poco sviluppata ed interessa tutti gli ambiti, non solo l’attenzione ma anche le emozioni e i comportamenti. Sappiamo che emozioni e comportamento sono due dimensioni strettamente collegate che si influenzano reciprocamente e sappiamo che tutte le emozioni, sia quelle positive come la gioia, sia quelle negative come la paura, la tristezza o la rabbia, non sono “sbagliate” ma sono anzi elementi preziosi che ci trasmettono importanti informazioni circa il significato che stiamo dando a determinate situazioni che incontriamo tutti i giorni. Sì, però… tutto questo bel discorso vale per chi le emozioni sa più o meno “maneggiarle. E per chi invece non sa come fare? La difficoltà che i bambini con Adhd hanno è quella di riuscire a gestire le loro emozioni, cioè a saperle ridurre o contenere rispetto alla loro intensità, durata e frequenza.
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Essi sono emotivamente più reattivi, meno capaci di inibire e controllare ciò che sentono, sono pertanto più impulsivi, più facili ad abbandonare il compito di fronte ad ostacoli, non sostengono la frustrazione e passano velocemente a cose che li gratificano di più, sono più dipendenti dagli stimoli esterni, sono meno empatici, non sanno comprendere gli altri (nel gioco per esempio si impongono) e questo crea problemi nelle relazioni. Non è un problema arrabbiarsi ma diventa un problema se l’intensità di questa rabbia è tale da arrivare a sputare o a dare un pugno ad un compagno di classe. In una lezione di tanti anni fa con una bravissima docente che ci spiegava l’Adhd, lei ci chiese di fare un disegno che lo rappresentasse… io disegnai un flipper e ricordo che lei mi disse: “esatto Giulia, è proprio così che “sente” un bambino con Adhd, come se fosse una pallina di un flipper che impazzita rimbalza da una parte all’altra e non riesce a fermarsi”. Questa lezione l’ho sempre tenuta a mente nel mio lavoro con i bambini con diagnosi Adhd. Ricordo un bambino di prima media che ho seguito in terapia. Lui mi diceva: “Io so che dovrei fermarmi ma proprio non riesco a farlo”. Come si può fare dunque per aiutare i bambini con Adhd ad autoregolare le loro emozioni? Sicuramente ci vuole un percorso in cui vengano insegnate loro determinate abilità e non solo a loro ma anche ai loro genitori (infatti un percorso di Parent Training è condizione assolutamente necessaria per il buon esito della terapia). Quali sono queste abilità? per prima cosa diventare consapevoli dell’emozione che si prova cioè imparare a riconoscerla e darle un nome: “sono arrabbiato o triste” piuttosto che “sto male, mi sento nervoso”;
- comprendere il significato di quella emozione che si sta provando, cioè chiedersi il perché si sente quella emozione. Se provano paura, chiedersi perché e magari rispondersi perché non ci si sente preparati sulla lezione. Quindi dare un contesto a quello che si sta provando; - accettare di provare tutte le emozioni, anche quelle negative. I genitori sono un valido aiuto in questo ambito: fungono da modelli, rispecchiandosi nei quali i bambini possano imparare a mentalizzare le loro emozioni. L’intervento clinico si baserà sul cambiare le convinzioni disfunzionali che “esasperano” le reazioni emotive. Una ristrutturazione cognitiva che non eliminerà le emozioni negative, la rabbia o la tristezza, ma le renderà meno intense e più facili da regolare. Ciò, con il tempo, darà loro strumenti per riuscire a gestire meglio quello che sentono e questo avrà ricadute positive sia sul
DOTTOR GIANFRANCO PANARELLO MUSCOLINO MEDICO CHIRURGO
OCULISTA 335.52.14.614
Studio: Via Raffaele De Cosa, 61, palaz. A3 - Ostia - Tel. 06.563.398.60 Studio: Galleria n°24 Le Terrazze Casal Palocco Tel. 06.50.91.52.79 - 06.50.91.21.02 Studio: Via Gino Bonichi, 111 - Acilia - Tel. 06.52.35.07.70 Studio: Via Torgegno, 65F - AssoMedical - Infernetto - Tel. 06.92093203
comportamento che soprattutto sulla loro autostima. Ma… David? Ora David è in quinta elementare. Sta meglio? In generale sì, ma a volte le sue difficoltà prendono il sopravvento. Sicuramente il lavoro fatto è stato importante e il bambino in qualche modo ha imparato a gestirsi e viene gestito. C’è stato però un percorso lungo che ha portato anche a decidere di assumere uno stabilizzatore dell’umore. In alcuni casi, se l’intervento terapeutico non basta, bisogna avere l’umiltà di riconoscerne la necessità. Questo percorso non potrà mai dirsi finito perché è come se il problema di David, l’Adhd, rimanesse sempre accanto a lui nel suo percorso di crescita. Ma la prognosi è sicuramente favorevole, se in questo lungo viaggio David sarà accompagnato dalla famiglia e dalla scuola, fino a che non diventerà capace di “viaggiare” da solo.
FISIOTERAPISTA DOTT. ELIO LO MASTO
Ginnastica posturale, Terapia Cranio-Sacrale, Terapia Manuale
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120 volte a mangiare la pizza da Alvaro Paganelli,
indiscusso Boss della Pizza a Roma. Cerchi un posto dove mangiare la Pizza che fa bene? Lo hai trovato: Pizza 120 di Alvaro Paganelli fa al caso tuo. Utilizza i grani Antichi Macinati a Pietra ed ingredienti ricercati e di ottima qualità Alvaro noi siamo golosi della tua Pizza e verremo da te altre 120 volte di seguito. Spiegaci perchè la fai così buona. I grani antichi che uso, altro non sono che varietà del passato rimaste autentiche e originali, ovvero che non hanno subìto alcuna modificazione da parte dell’uomo per aumentarne la resa. Tanti i motivi per cui bisognerebbe consumarli più spesso: Perchè i grani che usi NON HANNO SUBÌTO ALTERAZIONI? I grani antichi che uso non sono stati rimaneggiati geneticamente dall’uomo e per questo hanno una resa molto minore rispetto al più diffuso e moderno grano. Le loro spighe solo alte con sfumature scure e chicchi irregolari. Non vengono lavorati a livello intensivo e tutto ciò giustifica anche un prezzo di vendita più alto, a fronte però di un prodotto più sano e genuino. SONO MENO RAFFINATI di quelli che troviamo al supermercato? I grani antichi vengono generalmente lavorati con la macinazione a pietra, la farina che si produce è quindi molto meno raffinata rispetto a quella prodotta con grano moderno. Grazie a questo tipo di lavorazione, infatti, si ha un prodotto che potremmo considerare semi-integrale, ovvero rispetto alle farine 0 o 00 si mantengono molto di più le proprietà nutrizionali presenti nel chicco. HANNO MENO GLUTINE? La modificazione del grano moderno ha fatto sì che esso diventasse molto più ricco di glutine, con tutti gli svantaggi che ciò comporta per il nostro organismo. I grani antichi, invece, mantengono un rapporto più equilibrato tra presenza di amido e presenza di glutine, contenendo una percentuale minore di questa proteina di cui ultimamente tanto si discute. I grani antichi sono adatti a tutti i tipi di preparazione e sono ottimi anche da integrare nell’alimentazione dei bambini. SONO PIÚ BUONI E PREGIATI? I grani antichi hanno sfumature di odori e sapori che l’industriale grano moderno può solo sognare. Se fate in casa del pane con una farina ricavata da un grano antico (meglio se utilizzando pasta madre come lievito naturale) vi renderete conto della differenza. Inoltre, essendo il più delle volte frutto di piccole produzioni agricole, sono di qualità migliore e più pregiati. SI AIUTANO I PICCOLI PRODUTTORI? La riscoperta dei grani antichi è merito soprattutto dei piccoli produttori agricoli che ogni giorno con coraggio affrontano la concorrenza del grande mercato e scelgono comunque di produrre grani di qualità anche se non sempre gli conviene. È per questo che vanno aiutati a sopravvivere, acquistando, anche se sono un po’ più costosi, i loro prodotti. Acquistare grani antichi è un ottimo metodo per scegliere la filiera corta ed evitare di prendere prodotti che arrivano da chissà dove.
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VALORE STORICO E CULTURALE è importante? Accanto al valore della riscoperta di questi grani antichi in termini di biodiversità, altrettanto importante è cercare di continuare a farli vivere e crescere per il loro valore storico e culturale. Le popolazioni antiche si sostentavano prevalentemente con questi cereali che variavano da zona a zona a seconda delle condizioni ambientali. Un bel patrimonio da tutelare insomma, per non dimenticare mai l’origine delle nostre terre.
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Gli impasti sono elaborati da Alvaro Paganelli, con il suo particolare metodo di lavorazione, non contengono nessun tipo di grasso (olio ,strutto) ma solo germe di grano che li rende così fragranti e leggeri ... Per tutto maggio prova le pizze Gourmet e berrai un’ottima birra offerta da Pizza 120. Alvaro Paganelli ti aspetta anche per gustare i suoi nuovi panini gourmet. Inquadra il QRCODE e visita la pagina FACEBOOK
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TLaablet Run rubrica per i runners di Lorenzo Sigillò
MAGGIO VA DI CORSA!
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Incredibile girandola di corse a Maggio, tra appuntamenti vecchi e nuovi a Roma, ma non solo. Abbiamo deciso di dedicare questo Tablet Run a ‘smontarÈ la scusa che non avete una corsa vicino casa o della lunghezza o del terreno che preferite! Se siete stati bravi, è possibile che quando leggerete questo articolo abbiate già partecipato ad una delle gare proposte per la festa del 1° maggio. Ad esempio la nota ViviCittà Roma con i suoi 10 km o la primissima edizione della Cinecittà World Run sulla metà della distanza. Ma se così non fosse, il 6 e 7 maggio avete la possibilità di scegliere due corse gagliarde. Sabato alle 17 a Villa Pamphili si corre la decima edizione dell’ASTradacorsa, corsa campestre competitiva in memoria di Daniele Arioli e in sostegno appunto dell’AST, l’ Associazione Sclerosi Tuberosa dell’Associazione Sportiva ASTra di Trastevere. 6 chilometri di puro sterrato in questa gara, mentre nel caso in cui preferiate un misto di strada e trail, domenica alle 9 ci sarà la 7a Corri Bravetta. Ritrovo alle 8 in via dei Capasso, prima di percorrere il quartiere Bravetta, un pezzo di Aurelia e poi anche qui in Villa Pamphili. Sabato 13 alle 11, l’Ippodromo dei Lancieri di Montebello a Tor di Quinto ospita la Legion Run. Organizzata dalla ASD Atleticom, la Legion Run non è una vera e propria gara competitiva, ma una corsa ad ostacoli con una certa difficoltà fisica oltre che atletica. La bellezza di questa competizione di 5km è anche quella di cercare di aiutare gli altri atleti a superare le peripezie da affrontare. Di ben altro tono domenica 14 la Maratonina della fava e del pecorino! Percorso prevalentemente pianeggiante per questa 7 chilometri giunta alla terza edizione in quel di Monterotondo, Rione Borgo Novo. Partenza alle 9, ritrovo alle 7 (ma anche qualche minuto dopo!) in Piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Monterotondo. Tante scelta il 14, perché anche Ostia sarà impegnata dalla 5a Rincorriamo la pace con Emergency con una competitiva di 10km ed una fun run da 4km, e Villa Pamphili sarà nuovamente teatro della 6a MAMI Run. Anche qui 10km organizzati dalla ASD Corsa dei Santi, con ritrovo all’opera Don Guanella. Stesso giorno, ma ritrovo in via Nomentana Vecchia nella pineta adiacente Ponte Nomentano a Montesacro, per la Race for Children. Partenza alle 9.30 a Piazza Sempione per la quarta edizione della manifestazione di 12 chilometri con arrivo sotto Ponte Nomentano. In alternativa si potrà correre una 3km non competitiva o anche le camminate sportiva (fit walking) e di Nordic Walking. Ospite straordinario di questa gara sarà Giorgio Calcaterra che, nonostante i tanti apputamenti eccezionali, trova
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ancora il piacere delle gare romane! L’atleta sarà infatti impegnato anche in due altri grandi avvenimenti di maggio, dove ci si aspetta sempre tanto da lui. Tanto più se ne è il pluricampione indiscusso! Il 7 maggio si correrà infatti a Milano la Wings for Life, la famosa gara di resistenza che si corre contemporaneamente in più città del mondo e che lo scorso anno lo vide vincitore mondiale con oltre 80km percorsi. Il 27 maggio invece correrà la sua gara per definizione, a Faenza, la 100km del Passatore! In bocca al lupo Re Giorgio! Per noi “umani” invece altri appuntamenti saranno sabato 20 alle 17, con i 9,4 km della bella campestre a Sermoneta (LT). Scatterà infatti la 16a Campestre Oasi di Ninfa, con due giri all’interno del bellissimo parco. Domenica 21 invece arriva la grande classica del divertimento per tutti (e della beneficenza) con la famosa Race For the Cure. Giunta alla diciottesima edizione i 5km della corsa che partirà alle 10 saranno sempre con partenza e arrivo al Circo Massimo. Per chi invece volesse ‘andarci giù più pesantÈ, a Cerveteri ci saranno i 15 km della Etrurian Trail. E chiudiamo maggio domenica 28, alle 9.30, con un altro appuntamento suggestivo. Si correrà la 16a Maratonina di Villa Adriana a Tivoli. 10 km tra i reperti archeologici in un misto tra sterrato e asfalto, percorrendo l’incredibile Villa dell’Imperatore Adriano! Ritrovo ore 7,30 presso i giardinetti pubblici in Via di Villa Adriana. Davvero tante gare entusiasmanti a maggio, non avete scuse e intanto un piccolo preview dei primi giorni di Giugno che meritano altrettanto: Ven 02 alle 19.00, Liberty Sunset Race a Civitavecchia, 10 km Dom 04 alle 14.00, Il Miglio di Roma a Piazza del Popolo,1.609 km Lun 05 alle 21.00, Giro dei ponti in notturna allo Stadio dei Marmi, 6.5 km Mer 07 alle 05.30 Alba Race al Parco del Foro Italico, 5.8 km . Stay Tablet, Stay SuperMaggio Run!
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D onne 2.0 di Valentina Mele
Il Network Marketing sui social. La Wellness coach.
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Ultimamente sul mio account di Facebook mi capita di leggere commenti e stati esaltanti di una persona che, ammetto, non conosco personalmente. Inneggia costantemente il suo lavoro e, visti i tempi, mi è sembrato molto strano. Le prime volte sorridevo e mi rallegravo per lei mentalmente, dopo un po’ iniziava ad essere stucchevole e a dir poco sospetto. Una persona che costantemente scrive stati su quanto sia bello il suo lavoro, su quanto sia bello lavorare comodamente sul divano di casa mentre controlla, gioca e si dedica a suo figlio, suo marito, il gatto e la casa a ‘na certa inizia un po’ a stancare. Incuriosita apro il profilo di questa persona e cerco di capire di cosa si tratti. Non è proprio chiarissimo, si definisce una wellness coach e mette diversi post di sue clienti entusiaste, che grazie al suo programma sono dimagrite kili su kili... A dare supporto ci sono anche foto del prima e del dopo con risultati impressionanti. Che sia una sorta di nutrizionista? No, non sembra esserlo. L’unica cosa che ho capito è che ha scoperto il lavoro migliore del mondo e riesce a dimagrire e farti dimagrire come nessuno mai. Che abbia trovato la lampada di Aladino? A quel punto, in preda ai fumi della curiosità, mi sono dovuta impicciare e così le ho mandato un messaggio: che tipo di lavoro fa e come si fa a dimagrire magicamente? Con mia somma sorpresa, visto che mi aspettavo una risposta alla Raz Degan ai tempi dello Jagermeister, mi risponde che se ho un’oretta mi spiega esattamente come funziona il suo lavoro. Un’oretta? É un lavoro così complicato? A quel punto mi ero già pentita di averglielo chiesto. Purtroppo questa sua risposta aveva accentuato la mia voglia di sapere e alimentato il mio sospetto. Prima cosa chiedo notizie su questa formula magica per il dimagrimento facile, possibile e con pochi sforzi. La magia che mi confida lei e di cui dispone si basa su : una sana alimentazione, esercizio fisico e alcuni integratori. Maddai? Va bene, il lavoro strabiliante di questa persona consiste nel dare una nutrizione sana a chi la contatta, quindi equivale ad essere una nutrizionista senza esserlo a tutti gli effetti. In realtà non consegna una dieta redatta di proprio pugno ma una dieta scritta da medici esperti, con cui i suoi clienti non parlano. Praticamente gira un’alimentazione sana scritta da qualcun altro per un campione medio, che poi viene modificata, a seconda di quello che dice il cliente, da lei pur non essendo un nutrizionista certificato. Allo stesso tempo prende anche le veci di un personal trainer e
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consiglia alcuni esercizi da fare. Il tutto tramite computer, senza incontri, ma la parte più interessante sono gli integratori: dei magici integratori che vanno inseriti nel pacchetto per migliorare la propria forma fisica, il proprio stile di vita. A quel punto mi presenta con toni entusiastici questa azienda e i prodotti di punta che sono compresi nel pacchetto dimagrimento. Dopo di che mi inserisce in un gruppo di Facebook riservato alle clienti dove posso “vedere con i miei occhi” i risultati di questo programma. Le foto sono quasi tutte divise in un prima e un dopo, i commenti sono di persone, donne perlopiù, felicissime e soddisfatte che hanno perso kili e centimetri. Beh, se si segue una sana alimentazione, si tolgono dolci, si fa esercizio fisico si dimagrisce, ovvio. A quel punto chiedo quanto si deve pagare per questa consulenza e scopro che la consulenza è gratuita, bisogna solo pagare gli integratori, alla modica cifra di oltre 500 euro, ma i prodotti valgono per 4 mesi. Evediunpo’. Fin qui tutto chiaro: pagando 500 euro circa ottieni un’alimentazione sana da seguire, degli esercizi da svolgere, degli integratori da inserire giornalmente e, naturalmente, il supporto costante del tuo coach che non è né un medico né un personal trainer, per raggiungere il tuo risultato. Il mio interesse è, però, nei confronti del lavoro “eccelso” ed ecco che parte con un elogio all’azienda, agli ingredienti naturali, al fatto che non si trovino nei supermercati e che per poterli vendere bisogna conoscerli bene, non parliamo di rappresentanti porta a porta, né di semplici venditori ma di clienti soddisfatti che cercano altri clienti. A questo punto iniziano una serie di frasi fatte tra le quali: diventa imprenditrice di te stessa, realizza i tuoi sogni, migliora la tua vita, non dipendere da nes-
suno, decidi tu quando e come lavorare ecc... é passata all’incirca un’ora e mezza e, ovviamente l’andazzo l’avevo ben capito ma volevo la chiarezza, quindi chiedo ancora come poter entrare in questo “fantastico” business. Prima di dirmi ciò mi chiede perché voglio cambiare la mia vita, cosa non mi piace della mia. Quasi risentita, sto per dire che a me sta bene la mia vita ma non avrebbe senso, quindi mi lamento della mia assenza di tempo. Naturalmente il wellness coach con cui sto parlando mi capisce, aveva lo stesso mio problema (che combinazione!) ma ora è risolto. Vicina alle 23 faccio capire che ho bisogno di sapere cosa fare, così ricevo un link per un video di 6 minuti in cui mi verrà spiegato tutto. In questo video parlano 3 ragazzi che hanno creato il business relativo all’azienda, cioè non sono dei veri e propri collaboratori, né dei venditori diretti hanno solo creato il business. Bene, ma che vuol dire? In 6 minuti non dicono né in cosa consiste né come si fa ad entrare, ma solo che funziona benissimo e che si può guadagnare tanto e in qualsiasi parte del mondo. L’importante è impegnarsi, già perché negli altri lavori non ci si impegna abbastanza. Visto il video chiedo ancora in cosa consiste questa “genialità”, anche se onestamente avevo già capito ed era il mio sospetto principale. Si tratta di una rete di vendita che funziona con una semplice catena: si prende una percentuale sul fatturato e sul fatturato di coloro che sono entrati tramite te. Quello che viene chiamato Network Marketing, più o meno. Avendo queste basi vengo inserita in un gruppo segreto di facebook in cui ci sono tutti i partecipanti a questa rete di vendita, qui posso vedere post di persone che sprizzano gioia da tutti i pori sia se hanno guadagnato 500 euro, sia se ne hanno guadagnate 35.000, accompagnate da foto di bonifici. Onestamente nutro seri dubbi su un’azienda che riesce a pagare tali cifre a dei non-dipendenti mensilmente. Mi fingo entusiasta e chiedo per l’ennesima volta cosa devo fare per iscrivermi, ricevo un altro link ad un video in cui questi ragazzi (con qualche migliaio di visualizzazione su youtube e 0 commenti) in 3 minuti dicono che per partecipare devi essere per primo tu un cliente, devi dare l’esempio. Praticamente per iniziare a lavorare devo sborsare oltre 500 euro più altri 60 euro per acquisire un codice, ossia per venderli devo prima comprarli per me, provarli e poi venderli agli altri. Mi chiedo: perché dovrei seguire un programma di dimagrimento se non ho nessun bisogno di dimagrire? Perché devo spendere 600 euro per lavorare? Mi viene risposto che non posso vendere un prodotto se non lo conosco, se non ne ho provato gli effetti, se non so che funziona. Concordo sul conoscere ciò che si vende, ma che bisogna provare per forza per vendere qualcosa ne ho seri dubbi. Un uomo non potrebbe vendere cosmetici? Non posso vendere dei medicinali se non li ho provati su di me? Non posso vendere delle porte o delle finestre se non le ho dentro casa? Provate a chiedere se i venditori della Folletto prima di iniziare sono stati obbligati a comprare l’aspirapolvere. Generalmente non si dice che la figlia del calzolaio ha le scarpe bucate? Inoltre dovrei vedere se funziona e quindi se fa dimagrire, ma io non ho bisogno di dimagrire, il che vuol dire che dovrei fare una dieta per andare sotto peso?
Avendo soddisfatto la mia curiosità, mi scuso con questa ragazza per averla un po’ illusa e sfruttata ed ora vi do le mie considerazioni. Dare una dieta, somministrate degli integratori e suggerire degli esercizi a persone che non si vedono di persona, non si conoscono, non si vedono delle analisi del sangue, né un certificato medico sotto sforzo direi che è più che pericoloso. Chiunque potrebbe essere allergico ad un qualche ingrediente e non saperlo, potrebbe avere la pressione alta o soffrire di tachicardia e non saperlo perché non ha mai avuto sintomi. Ma è solo il mio pare io non sono un medico nutrizionista che può dare pareri sulla corretta alimentazione, ma in fondo neanche questi wellness coach lo sono. E poi la vogliamo dire tutta, chiedere quasi 600 euro per dimagrire è veramente eccessivo, andate da un nutrizionista fatevi dare una dieta e con molti meno soldi avrete lo stesso risultato. Parliamo del lavoro. Trovo sostanzialmente sbagliato pagare per iniziare a lavorare e non venitemi a dire che ogni imprenditore spende dei soldi perché in questa situazione non siete dei veri e propri imprenditori, in questa situazione siete dei venditori, dovete vendere un prodotto realizzato e prodotto non da voi. Soprattutto: se io sono un’imprenditrice e compro dei prodotti da inserire nel mio negozio, tali prodotti io li rivendo o li uso come esposizione, non sono obbligata a comprarli per me e poi farli comprare ad altri clienti. Se l’azienda decide di chiudere o di cambiare metodo voi rimanete con un palmo di mosche in mano. Se l’azienda è vostra sarete voi a decidere di chiudere. Insomma non dico che con questo metodo non si possa guadagnare qualche soldo, non so quanto credere ai bonifici da 35.000 euro, ma sono convinta che a guadagnare di più siano quelle persone che stanno ai vertici di questo sistema, ossia chi ha iniziato questa catena prende la percentuale del fatturato di tutti quelli che sono entrati dopo, praticamente chi guadagna bene, su tutti gli altri e senza muovere un muscolo al momento sono i 3 tizi del video e chi è entrato dopo di loro. Per conferma, ho chiesto a questa persona quanto guadagnasse lei e la sua risposta è stata al quanto interessante: il primo mese di lavoro sui 500 euro, quindi meno di quanto era stata costretta a spendere per iniziare, e poi è andata crescendo ma il suo guadagno più grande è stato il tempo! …
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Tablet Bike
di Luca Santagà fb avventure in bici
La prima escursione
Il nostro fisico ce lo chiede. Vuole muoversi; dopo l’inverno si risveglia completamente e ci chiede finalmente di agire. Abbiamo anche più voglia di divertirci. Tutto ci invita a farlo, il sole tiepido, le giornate più lunghe; ovunque si guardi, il verde ci avvolge nel suo caldo abbraccio. La nostra casa, un rifugio durante la stagione fredda ora ci sta un po’ stretta ed abbiamo voglia di starcene fuori; che sia per un barbecue o per una passeggiata al mare, la parola d’ ordine è: all’ aperto. Ed uno dei modi più divertenti per soddisfare la nostra voglia di muoversi e goderci appieno la natura, a mio avviso, è un bel giro in mountain bike. Come oramai saprete ho fatto della mia passione per la bici un lavoro, che in questo periodo dell’ anno risulta ancora più piacevole. Mano a mano che le giornate si fanno più belle, infatti, le escursioni diventano più lunghe e c’è più tempo per fermarsi in qualche bel posto, magari per mangiare un panino, riposarsi e fare due chiacchere in più con i miei compagni di viaggio. È proprio così. La compagnia di altre persone è un aspetto peculiare di questo sport: dopo tanti anni che lo pratico, mi stupisce ancora il fatto che pur pedalando ognuno con la propria bici, quando ci si trova a far parte di un gruppo, si diventa un’ unica entità; si condividono non solo le sensazioni, ma anche la fatica e le soddisfazioni, che si tratti di un’ escursione in luoghi lontani, o di una semplice uscita di allenamento a pochi chilometri da casa. Un altro aspetto che trovo positivo, in un mondo che spesso ci porta ad essere poco disponibili nei confronti degli altri, è la propensione di noi bikers, a dare una mano a chi è in difficoltà, o semplicemente a chi vorrebbe provare e non sa come e dove iniziare. Nei numeri precedenti, ci siamo avvalsi dei consigli di Massimiliano Rosato, di Axabike, per quanto riguarda l’acquisto di una mountain bike, e della sua manutenzione. Oggi vorrei darvi qualche suggerimento per affrontare in sicurezza la vostra prima escursione. Abbiamo quindi una MTB in efficienza, ora cerchiamo di coinvolgere uno o più amici in questa nuova avventura, perchè di questo si tratta. E pianifichiamo insieme a loro. Per prima cosa, bisogna scegliere un itinerario. Suggerisco a questo proposito, di consultare tra gli altri, il sito ww.paolaegino.it che è ricco di spunti, mappe, itinerari, foto, scegliendo un
percorso indicato come poco impegnativo. Ovviamente, consideriamo come parametri importanti la lunghezza del percorso, il tipo di fondo, e soprattutto l’ altimetria: meglio aspettare di essere più pratici ed allenati per affrontare pendenze significative. Una volta scelta la compagnia ed il percorso, passiamo all’ equipaggiamento: per affrontare in sicurezza un’ escursione bisogna essere ben organizzati. Si viaggia con lo zaino, nel quale stiperemo gli indumenti di ricambio (con un k-way, anche se partiamo con il sole), il kit di riparazione per la bici, acqua e viveri. Organizzarsi per tempo e tutti insieme consente di dividersi il carico negli zaini, chi porta un copertone di ricambio, chi un set di chiavi e così via... Se non lo abbiamo fatto in precedenza, cominciamo ad allenarci vicino casa; meglio uscite da pochi chilometri ma effettuate spesso, aumentando poi i ritmi ma senza esagerare. La pineta di Castel Fusano, a questo proposito, è un’ ottima palestra: si prende gradualmente confidenza con la guida su strade sterrate percorrendo sentieri molto vari e godibili. Una buona forma fisica, insieme ad un’ accurata pianificazione contribuiscono in maniera determinante al successo dell’escursione; come del resto un atteggiamento prudente: dobbiamo tenere presente che ci muoveremo in territori talvolta isolati e la sicurezza deve essere sempre una priorità. Conoscere i propri limiti, mantenere la distanza di sicurezza in discesa, aspettare chi è più lento di noi, dare la precedenza agli escursionisti a piedi, sono solo alcune delle accortezze raccomandate dalle guide e dai bikers più esperti; in sella alla nostra bici raggiungeremo luoghi così belli da rimanere senza fiato. Farlo in modo corretto e sicuro aggiunge un sapore particolare alle nostre escursioni. Infine, per raggiungere le nostre destinazioni, non sottovalutiamo l’ uso del treno. Relativamente veloci e soprattutto economici, molti treni regionali possono ospitare a bordo le biciclette; il biglietto per queste ultime è giornaliero e ci consente di raggiungere la nostra meta limitando l’ uso dell’ auto. Ora non resta che caricare le bici, allacciare bene il casco e partire. Non vorrete più fermarvi.
S istema Binario di Simona Gitto
Matchforum porta la sharing economy nel mondo legale. Ecco perché, se siete avvocati, vi semplificherà la vita Questo mese parliamo di innovazione applicata ad un ambito un po’ diverso da quello che ci si potrebbe aspettare: quello forense. Il mondo delle startup e quello della sharing economy danno come risultato Matchforum, una startup fondata da giovani avvocati che presenta l’omonima app che promette di risolvere un problema tipico nel mondo dell’avvocatura: trovare sostituti d’udienza. Tablet Roma ha incontrato l’avvocato Riccardo Salvioni, co-fondatore di Matchforum insieme al collega Gennaro Carlucci, che ci ha illustrato più da vicino il progetto... Avvocato Salvioni, nel 2015 avete lanciato online la piattaforma web di Matchforum, per provvedere a sostituzioni d’udienza e domiciliazioni. Da cosa è nata l’idea? È stato frutto di una personale esigenza o avete individuato una
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certa carenza in tal senso in ambito legale? Entrambe, diciamo. Sicuramente in principio è stata un’esigenza personale: per assurdo, Matchforum non nasceva con l’idea di trovare sostituti su fori distanti ma su quelli più vicini. Ad esempio, personalmente, penso a Velletri: lì potevo avere impegni come udienze brevi e meno impegnative, come quelle di rinvio, e anche se vicina, raggiungere Velletri poteva essere un dispendio di tempo, soldi ed energie. L’unica soluzione era quella di cercare colleghi nelle vicinanze per sostituirmi. Poi, in seguito, ne sono derivate riflessioni con altri colleghi ed è emerso che la problematica era più che diffusa nell’ambiente dell’avvocatura, soprattutto in contesti piccoli, come gli studi mono-personali. L’idea di creare un’app, quindi, è stata immediata? Non propriamente. Abbiamo cominciato a pensare a questo progetto nel giugno 2015 e abbiamo costituito la società a settembre dello stesso anno. Abbiamo cominciato a lavorare inizialmente su una piattaforma, perché l’idea di fondo era che l’avvocato accedesse al web da studio, e quindi perlopiù da pc. Quando siamo andati online per la prima volta su questa piattaforma, a fine aprile 2016, abbiamo studiato i dati che ci restituiva il sistema. L’idea ha avuto subito un buon gradimento: in poco più di un mese, senza promozione, potevamo contare quasi 800 avvocati iscritti su 80 fori nazionali. Oltretutto, l’analisi ci ha fatto capire che la maggior parte degli accessi avveniva da smartphone, quindi, anche se la nostra piattaforma era mobile friendly, era il momento di sviluppare un’app dedicata. Cosa è cambiato rispetto alla piattaforma web? Le funzionalità dell’app sono le stesse: abbiamo sicuramente puntato su un’identità visiva più d’impatto e semplificata, ma soprattutto che sia riconoscibile anche in qualsiasi evento a cui volessimo partecipare. Sì, perché poi abbiamo ampliato l’idea: abbiamo capito che l’innovazione nel nostro mondo va incentivata, e quindi abbiamo formato parallelamente l’associazione forense Matchforum che ha scopo statutario di favorire l’innovazione nella nostra professione, anche attraverso convegni, eventi e formazione. Tornando all’app di Matchforum, qual è l’aspetto innovativo? Uno dei problemi dell’avvocatura è, specie se si parla di uno studio monopersonale o comunque formato da poche persone, quello di trovare dei sos-
tituti sul territorio: per cui, se io ho un’udienza a Milano (ma potrebbe essere un altro foro), e ho difficoltà a raggiungerla, Matchforum mi consente di trovare un collega che può spostarsi su quel foro. Fino ad oggi funzionava diversamente: si prendeva il telefono e si chiamava fra la cerchia di colleghi qualcuno che fosse disponibile su Milano, perdendo molto tempo. Noi abbiamo pensato di risolvere questo problema creando un’applicazione che funzionasse con quell’approccio, ma in maniera più veloce e intuitiva: un avvocato inserisce nell’app la sua richiesta, automaticamente viene inviata una notifica a tutti i colleghi che vogliono prendere incarichi su quel foro e in breve tempo la problematica si risolve. Com’è stato accolto inizialmente questo servizio fra i vostri colleghi? In generale abbiamo trovato un buon gradimento da parte dei nostri colleghi avvocati. Una delle nostre paure era che gli Ordini potessero remarci contro, invece poi hanno apprezzato l’iniziativa, siamo in comunicazione con gli Ordini, la cassa forense, associazioni di giovani avvocati. Abbiamo analizzato i dati e in Italia ci sono molti più avvocati rispetto ad altri paesi europei e il 70% provengono perlopiù da piccoli studi, a cui questa innovazione può essere d’aiuto. Tant’è che noi l’app l’abbiamo testata all’inizio tramite amici, colleghi e conoscenti e c’è stato un gradimento generalizzato da parte dell’avvocatura più dinamica, che è il nostro target principale. Abbiamo visto un gradimento anche da parte di alcune riviste di settore che stanno cominciando a sostenerci. Vogliamo parlare di come funziona precisamente Matchforum? È molto semplice. Prima di tutto bisogna iscriversi al sistema compilando un apposito form, in cui si dovranno inserire i propri dati, il proprio ambito di competenza e i fori di nostro interesse. A questo punto sarà possibile accedere ai match disponibili, ovvero tutte le offerte di sostituzione relative ai fori di interesse che avremo inserito in fase di registrazione. Per candidarsi a un match basta selezionarlo: si otterranno immediatamente tutte le informazioni del caso, il foro relativo e la descrizione del caso. È anche possibile visualizzare il profilo dell’offerente, i suoi dati anagrafici, il numero di match realizzati e il suo punteggio medio. Per creare un match il procedimento è sostanzialmente lo stesso. L’elemento importante è la chat interna al sistema, che permette ai due avvocati di scambiarsi informazioni utili per l’adempimento degli incarichi.
All’interno dell’app, quindi, avete inserito la chat che permette di comunicare con i sostituti e scambiarsi informazioni sugli incarichi. E avete inserito, anche, un servizio di rating che permette di dare una valutazione al lavoro svolto dal sostituto: su quali elementi si basa la valutazione? La paura era che con un servizio di questo tipo si potesse abbassare il livello di professionalità, magari giocando al ribasso, invece col sistema di rating se l’avvocato dimostra una professionalità negativa viene marginalizzato e così il servizio garantisce qualità. L’altra preoccupazione che ci siamo posti, però, è la valutazione eccessivamente bassa che si potrebbe dare a un collega. Allora abbiamo risolto con una sorta di arbitrato interno: sotto ad un certo livello di valutazione, chi ha messo un voto basso dovrà spiegare a un moderatore il perché. Questa moderazione avviene sotto il punto limite delle tre stelle. Infatti, abbiamo fissato tre parametri che sommati portano alla valutazione complessiva: la capacità comunicativa dell’avvocato, cioè il rapporto comunicativo che si crea con il collega; il pagamento, se vengono rispettati gli accordi tra avvocato e sostituto; la professionalità. Recentemente siete stati invitati all’università Ca’ Foscari di Venezia per presentare la vostra startup e l’app di Matchforum. Può dirci com’è andato l’incontro? Sì, il 15 Aprile siamo stati invitati a Venezia, dopo aver inviato il nostro progetto, all’università Ca’ Foscari che selezionava startup emergenti per valutare eventuali finanziamenti o affiancamenti nel loro sviluppo (“Startup recruiting day @ Ca’ Foscari”, ndr.). Sicuramente l’idea è stata apprezzata, anche solo perché sono state selezionate solo dodici startup, tra cui la nostra. Noi abbiamo presentato l’idea e l’abbiamo illustrata, e anche se non abbiamo avuto ancora risposta siamo fiduciosi. Anche perché va detto che noi ci siamo letteralmente lanciati nella realizzazione del progetto senza conoscere nulla del mondo delle startup, con incubatori o acceleratori che le sostengono, quindi è stata una sfida che abbiamo affrontato inizialmente solo con le nostre forze.
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Per ora Matchforum è una realtà solo italiana, e il numero degli avvocati che decidono di aderire è in aumento. Credete che entro qualche anno possiate affermarvi anche all’estero? Noi l’abbiamo pensata inizialmente per il panorama legale italiano, però effettivamente già nel 2016 appena lanciata la piattaforma era arrivata una richiesta da uno studio legale milanese che era il partner italiano di un network europeo interessato a Matchforum: il network cercava avvocati in Italia per occuparsi di contenzioso. A Venezia ci hanno fatto la stessa domanda: e noi rispondiamo di sì. Il mercato italiano è quello che ci interessa in questo momento e non lo satureremo in poco tempo, però sarà possibile immaginare il servizio per l’avvocato straniero che ha necessità in Italia o per quello italiano che ha necessità all’estero. Ma l’idea è anche quella di allargarlo ad altre professioni, come nel settore dei commercialisti.
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Mestieri
a cura della Città dei Mestieri
TENDENZE
Occupazione giovanile, lʼEuropa punta sul digitale La tendenza arriva direttamente dall’Unione Europea e coinvolge in particolare i giovani. Obiettivo primario: creare un mercato globale unico per aumentare l’offerta lavorativa che vede protagonisti gli under 35. In un momento storico come quello che stiamo vivendo arriva quindi quello che potrebbe essere chiamato “mercato unico digitale”, grazie al quale sarà possibile migliorare le attività on line in Europa coinvolgendo il maggior numero di persone. L’era del digitale sta sviluppando un effetto domino che “aguzza l’ingegno” portando i ragazzi ad elaborare progetti che si sviluppano proprio attraverso il mondo digitale. Ne sono un esempio le numerose App che stanno dando lustro a tanti ragazzi e tra questi sono molti gli italiani. Dal Fondo europeo arrivano anche gli investimenti già in circolo: 21 miliardi di euro da investire in progetti come quello di SNI Group per creare occupazione e stimolare la crescita in Europa.
L’EUROPA DEL VOLONTARIATO
L’Europa attrae le generazioni più giovani e per la scarsità di opportunità di lavoro che c’è in Italia e per la naturale voglia di avventura, di misurarsi, di uscire dal guscio, seppure protettivo, della famiglia. Migliaia di ragazzi si incontrano in una piazza virtuale, ognuno con la propria esperienza e con la propria professionalità. Il mondo del volontariato, da questo punto di vista, offre altri spunti e opportunità promosse proprio dall’UE. Quasi un quarto degli europei ha partecipato a progetti di volontariato in diversi settori. La maggior parte lo ha fatto nel proprio Paese d’origine, il 7 per cento è andato in un altro Stato membro, mentre l’11 ha scelto di varcare i confini dell’Unione. Per ampliare gli orizzonti di questo fenomeno sociale, l’Unione europea ha deciso di creare il Servizio volontario europeo. Per fare da ponte tra i volontari nel loro Paese di residenza e le associazioni che necessitano di giovani nei luoghi di destinazione. Quasi centomila ragazzi, dal ‘96 a oggi, sono stati coinvolti nel progetto che continua a evolversi, grazie ai fondi messi a disposizione dall’Ue.
LA FORZA DI ERASMUS
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Compie trent’anni il progetto più popolare in campo europeo. Sono migliaia i ragazzi che hanno avuto modo di conoscere altre realtà, aumentare la propria autostima e, spesso, portare tutto questo nel Paese di origine. Più mobilità, accesso più rapido e un vero e proprio piano di avviamento al lavoro. Possibile anche con Erasmus plus, un aggiornamento che ha trasformato il progetto da semplice borsa di studio per favorire lo scambio studentesco in Europa, a concreta possibilità per i giovani che vogliono crescere, stabilire nuovi contatti e trovare possibilità e offerte di lavoro fuori dal proprio Paese di origine. Il nuovo elaborato targato 2014/2020 prevede anche la possibilità di sviluppare partenariati strategici che toccano tutti i campi: dall’istruzione alla formazione. E, per tornare all’argomento principe con il quale abbiamo aperto questo testo,
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proprio il mondo digitale è in primo piano.
TORNO SUBITO
Dall’Europa a casa nostra, ecco l’altro ambito che da qualche anno consente a molti giovani di fare esperienza e scambi tecnici e culturali in Europa. Progetti in questo caso, obbligatoriamente “da portare a casa”. “Torno subito”, giunto alla sua terza edizione (pronto il bando 2017) consente ai ragazzi in età compresa tra i 18 ed i 35 anni, per quanto riguarda la nostra regione, residenti o domiciliati da almeno sei mesi nel Lazio di fare corsi specifici e tirocini, finanziati dalla Regione Lazio grazie al badget messo in campo dall’Unione Europea. Indispensabile, oltre alla residente e al domicilio di almeno sei mesi, essere studente universitario o laureato attualmente inoccupato/disoccupato; in questo modo si ha l’opportunità di richiedere il finanziamento grazie al bando Torno Subito a copertura dei costi della formazione scelta fuori dalla regione Lazio e praticantato retribuito poi nel Lazio dopo un breve periodo di pochi mesi. Ecco perché il bando prende il nome di Torno Subito. Digital Coach dispone di 2 percorsi formativi, inclusivi di Work Experience e di collegamenti con il mondo del lavoro digitale che possono consentirti di realizzare un progetto personale di placement finalizzato ad inserirti nel mondo delle nuove professioni digitali o di supportarti nelle fasi di avviamento di una tua Start Up, ovvero di un tuo progetto imprenditoriale.
FORMAZIONE DIGITALE
Le ricerche svolte dai vari osservatori del mercato del lavoro dimostrano che le ricerche da parte delle aziende di professionisti del digitale sono in crescita del 27 per cento di media annuo. E che le retribuzioni sono in forte crescita, partono dai 35-40mila euro per i profili junior, arrivando a superare i 100mila euro di retribuzione annua lorda per i manager digitali con più di 10 anni di esperienza. Le università non formano per queste professioni, le aziende ne hanno bisogno per i tantissimi progetti che stanno lanciando in area ECOMMERCE, WEB MARKETING, SOCIAL MEDIA MARKETING . Il progetto Torno Subito è una borsa di studio che può consentire di ottenere un finanziamento a fondo perduto utile per coprire totalmente i costi degli studi in Digital Coach ma copre anche i costi di vitto e alloggio ad esempio Milano + uno stage retribuito nel Lazio) dando l’opportunità di viaggiare per formarsi a Milano con un Master per poi tornare nel Lazio dopo un breve periodo con uno stage retribuito. Anche lo stage è finanziato dal bando Torno Subito. Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio Via del Sommergibile 11- Ostia Lido - Tel. 06.5672763 – 06.671073150 municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - ww.cittadeimestieri.lazio.it città dei mestieri e delle professioni Municipio X
APPUNTAMENTO DI MAGGIO Con la primavera iniziano le allergie... Corri in officina! La tua salute te lo chiede: respira aria pura nel tuo veicolo l’igienizzazione dell’impianto. Scegli i nuovi filtri abitacolo a carboni attivi con le innovative proprietà di neutralizzazione degli allergeni. Scopri l’evoluzione dei ricambi
Come ben sapete, al giorno d’oggi sempre più persone sono attente alla propria salute e a tutto ciò che può aumentare il benessere. Inoltre il 30% della gente soffre di allergia e nei casi più gravi di asma. In un piccolo ambiente, come l’abitacolo di un’auto, si creano condizioni non favorevoli alla salute. In particolare nell’impianto di climatizzazione si formano germi, muffe e batteri che sono la causa delle allergie e provocano crisi ai soggetti che hanno patologie respiratorie come l’asma, o ai vostri bambini. Per questo motivo è importante sostituire periodicamente il filtro dell’abitacolo e procedere alla pulizia e
Il nostro consiglio Per garantire tutti i benefici, è necessario sostituire il filtro abitacolo ogni 15.000Km o una volta all’anno e periodicamente effettuare la pulizia ed igienizzazione dell’impianto di aerazione abitacolo. Fare il controllo dell’aria condizionata.
IL 2° APPUNTAMENTO ENTRO IL 15 MAGGIO
Rivolgersi in officina per la sostituzione degli pneumatici invernali con gli estivi! È il codice della strada che te lo impone
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La nostra auto è più assicurata di noi La parola all’esperto Massimo Minicucci
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Si avvicina il periodo delle vacanze e spesso l’uomo si diletta in attività che normalmente, durante l’inverno, riesce a fare solo nei propri pensieri. Il rischio dell’infortunio è dietro l’angolo e spesso questo comporta conseguenze anche nel mondo del lavoro. Le statistiche degli ultimi 10 anni ci dicono che il 79% degli infortuni non avvengono sul lavoro e di questi il 75% dei casi avviene in momenti di svago e di vacanza. La Polizza Infortuni consente all’assicurato di mettersi al riparo dalle gravi conseguenze che un evento accidentale può determinare nella sua vita e in quella delle persone che più gli sono vicine. Difatti, le due coperture fondamentali di questo tipo di polizza garantiscono, attraverso la corresponsione di un capitale predeterminato fin dall’inizio del contratto - soprattutto se l’assicurato era il maggiore portatore di reddito alla famiglia - sia il caso di morte dell’assicurato, aiutando i suoi familiari nelle loro immediate necessità e negli impegni finanziari precedentemente assunti dall’assicurato (ad esempio, un mutuo casa), sia una sopraggiunta invalidità permanente, che determini una definitiva, completa o parziale che sia, impossibilità dell’assicurato a svolgere attività lavorative. L’invalidità Permanente gravissima o totale è forse l’eventualità più temibile, perché i familiari dell’infortunato si trovano non solo a dover rinunciare alla sua capacità di lavorare e guadagnare, ma spesso devono anche sobbarcarsi costose spese di cura e/o riabilitazione, assistenza continuativa all’infortunato, eccetera. La maggior parte degli Italiana pensa
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“tanto a me non capita”, purtroppo l’infortunio non può essere calcolato così come la polizza auto che tutti facciamo con la speranza di non utilizzare mai, poi ci accorgiamo che la nostra auto è più assicurata di NOI
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di Daniele Romani facebook.com/ostialove1 e-mail: ostialove@gmail.com www.ostialove.it
La “vecchia” stazione ferroviaria e una serie di convogli, evitando una strage, in quanto le autorità militari tedesche diedero il permesso straordinario di raccogliere gli indumenti e i beni di prima necessità agli sfollati. Pochi minuti dopo l’arrivo del treno l’ala sinistra della stazione venne colpita e distrutta da un ordigno. Dal settembre del ‘44 riprese un servizio ridotto a vapore e un anno dopo a trazione elettrica, anche se la stazione, ormai inutilizzabile a causa dei danni subiti, venne abbandonata. La demolizione definitiva della vecchia stazione avvenne nel 1949. Per l’occasione fu ritrovata la lapide commemorativa del collegamento di Roma al mare, oggi visibile nell’atrio della stazione di Lido Centro. Ma non fu mai ritrovata la prima pietra con le firme del re Vittorio Emanuele III e di Paolo Orlando che giace ancora sotto il parcheggio di piazza della Stazione Vecchia.
Ostia attraverso i suoi luoghi simbolo
Il 21 Aprile al Teatro del Lido si è conclusa la mostra sui luoghi simbolo di Ostia con lo strappo dei manifesti. Una performance dove i tanti partecipanti hanno potuto strappare dal supporto il simbolo che li appartiene e portare con sé un “pezzo” di Ostia. Per acquistare le copie dei manifesti esposti alla mostra visita la pagina: www.ostialove.it - oppure scrivi a: ostialove@gmail.com
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Il primo a proporre un collegamento ferroviario tra Roma e il mare fu l’ingegnere Filippo Costa nel 1868. Ma solo nel 1914, Paolo Orlando, divenuto assessore dell’Agro Romano, fornì un nuovo impulso all’impresa. I lavori furono lunghi e complessi e per la mancanza di manodopera si utilizzarono i prigionieri di guerra. Il 30 dicembre 1918 il Re Vittorio Emanuele III inaugurò la prima opera ferroviaria. Tre anni dopo, nel 1921, furono uniti i due tronchi provenienti da Roma e dal mare. Ma l’Ente S.M.I.R., che subentrò al Comune nella realizzazione dell’opera, a causa delle difficoltà economiche bloccò i lavori che ripresero tre anni più tardi con la Società Elettroferroviaria Italiana. In soli tre mesi la ferrovia fu completata e venne inaugurata, alla presenza di Mussolini e del cardinale Vannutelli, il 10 agosto del 1924. Il servizio pubblico iniziò il giorno dopo con 10 corse di andata e di ritorno. Il viaggio dalla stazione di Porta San Paolo si effettuava in cinquanta minuti e il biglietto di andata e di ritorno costava 6,80 Lire. Ad accogliere i passeggeri a Ostia c’era la stazione progettata dall’arch. Marcello Piacentini nel 1923, autore anche di quella di Porta San Paolo, e localizzata in Piazza della Stazione Vecchia dove oggi troviamo il parcheggio adiacente al luna park. Dal portico di ingresso si accedeva all’atrio. Di fronte era collocata la biglietteria e sulla sinistra si entrava nel ristorante destinato al ristoro dei passeggeri. Al piano superiore si trovavano gli alloggi del personale. A destra dell’atrio si apriva un grande locale adibito ad ufficio postale e telefonico, seguito da un corridoio che portava al settore per il deposito e ritiro dei bagagli. Ma il 4 Luglio 1943 tutto il litorale venne dichiarato “Zone di Operazioni” e questo causò la sospensione del servizio nella tratta Acilia – Ostia. Il viaggio fu consentito, fino alla fine di agosto, solo alle persone munite di autorizzazione militare. Il servizio venne ripreso il 23 settembre per consentire lo sfollamento degli abitanti. L’11 dicembre un bombardamento alleato distrusse la stazione di Acilia
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Bebè in arrivo… che fare con Fido? di Elena Cannella
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Incontro di nuovo Fabio Loquenzi, educatore cinofilo professionista (v. tablet del 15 marzo 2017), Vice Presidente dell’Associazione di divulgazione della Cultura Cinofila “E cammina cammina” di Roma (mail: bioelo@yahoo.it; ecamminacammina15@gmail.com) per affrontare un altro argomento che spesso desta nei nostri lettori preoccupazioni e dubbi sul da farsi. D.: Bentrovato Fabio, come educatore ti capita spesso di incontrare futuri genitori già proprietari di un cane, che temono per l’arrivo in famiglia di un neonato? R: Certamente, è uno dei quesiti, a parte quello relativo alla relazione canegatto di cui abbiamo già parlato in precedenza (v. tablet del 15 marzo 2017) a cui mi trovo a rispondere spesso ed a tranquillizzare le famiglie. D: Spiegaci passo per passo come bisogna comportarsi. R: Innanzitutto bisogna sempre ricordare che per un cane abituato ad essere “figlio unico” all’interno della propria famiglia, l’arrivo di chiunque altro (umano o peloso che sia) comporta un cambiamento, non sempre positivo. Dunque la prima cosa da fare è, per quanto possibile, non modificare le abitudini e lo stile di vita che il nostro cane vive quotidianamente. Le passeggiate, il tempo da dedicare al gioco ed alle coccole, gli orari dei pasti ed il posizionamento della cuccia non devono risentirne. Diversamente, la relazione tra cane e neonato parte subito con qualche difficoltà. In sostanza, per quanto possibile nulla deve cambiare tra il prima ed il dopo dell’arrivo del “fratellino” umano. D: E il primo incontro al rientro dell’ospedale? R: Prima ancora che arrivi il giorno delle dimissioni dall’ospedale di mamma e bebè, sarà fondamentale iniziare ad abituare il cane all’odore del bambino: nei giorni di degenza dovrà avere la possibilità di annusare i vestitini già usati ed i pannolini sporchi. In questo modo prenderà confidenza con il bambino e con il suo “profumo” ancora prima di vederlo. Il giorno del rientro a casa dall’ospedale andrà gestito con attenzione, da entrambi i genitori e da chi solitamente si occupa del cane (ad esempio educatore cinofilo od anche dog sitter qualificato). La mamma, che il cane non avrà potuto vedere per alcuni giorni, dovrà entrare in casa per prima e saluterà il cane con entusiasmo. Il papà con in braccio il bambino resterà fuori, ed entrerà in un secondo momento. Il cane, messo al guinzaglio, a questo punto potrà finalmente vedere il bambino, annusarlo, magari dandogli anche una leccatina. Ricordiamo sempre che il cane sano non trasmette alcuna malattia, anzi l’incontro ravvicinato con i batteri presenti sulla lingua e nella saliva del cane, è un ottimo modo per rafforzare le difese immunitarie del bambino. Mai e poi mai ci si dovrà rivolgere al cane in modo preoccupato, e le eventuali indicazioni di comportamento da tenere, come “piano” o “seduto” dovranno trasmettere al nostro quattro zampe serenità e calma, e non timore. Il cane è sicuramente più sensibile ed influenzabile. dal tono della nostra voce, piuttosto che dalle parole che usiamo, che riesce a comprendere fino ad un certo punto. D: E nella vita quotidiana successiva? R: Come già detto prima, le abitudini del cane vanno mantenute, e tutti i suoi comportamenti positivi vanno gratificati e premiati. Deve riuscire a vivere l’arrivo del bambino come un’opportunità per stare meglio, e non per venire penalizzato o trascurato. In questo modo fin dall’inizio si costruiranno le fondamenta per una relazione inter-specifica (bambino-cane) equilibrata e sana. Ad esempio,
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non andrà allontanato o chiuso in una stanza durante le attività di cura del bambino (cambio di pannolino, bagnetto o momento dell’allattamento). D: Spesso in televisione o sui giornali la cronaca riporta notizie tragiche su bambini gravemente feriti od addirittura uccisi dal cane di casa. In questi casi, quanta colpa è del cane? Quanta del bambino? R: Nel mio lavoro talvolta mi sono trovato mio malgrado a dover effettuare valutazioni sulla necessità di sopprimere cani che avevano aggredito bambini della loro famiglia. Il mio parere è stato in quei casi, e nella quasi totalità degli eventi tragici che si verificano, che la colpa non sia mai del cane e tanto meno del bambino, ma degli adulti. Spesso gli incidenti accadono quando il cane è perennemente confinato in un recinto o in un giardino o balcone, talvolta anche legato alla catena, e conseguentemente fortemente frustrato e stressato. Non avendo la possibilità di vivere quindi la vita quotidiana in famiglia, non sente di essere e non viene considerato dagli umani veramente “cane di casa”, ma è un recluso, privato ingiustamente della sua libertà, per il quale l’uomo non è altro che un estraneo, se non addirittura un carceriere. I genitori, sia in questi casi limite, sia in tante altre situazioni in cui si verificano incidenti, lasciano che l’incontro tra cane e bambino avvenga senza supervisione di un adulto. Allora è quasi scontato che qualcosa vada storto, purtroppo, ed a farne le spese sono comunque i più deboli, umani e non.Al di là di queste situazioni in cui la relazione fra uomo e cane è distorta ed insana, anche nelle famiglie che considerano il cane un loro membro a tutti gli effetti, il cane considera il bambino “essere umano” solo intorno ai 10-12 anni di età per le femmine e intorno ai 13-14 anni per i maschi. Prima di allora per lui è solo un cucciolo e lo tratta da tale, anche in termini di correzione per comportamenti sbagliati. E talvolta la correzione può essere anche una pizzicata o un morso. Quindi sempre e comunque la vicinanza tra cane e bambino, sia che si tratti di attività di gioco, sia che si tratti di momenti di riposo o dell’ora del pasto, va supervisionata e gestita dall’adulto, e mai lasciata al caso o in mano al bambino. D: Come riassumeresti tutto quello che ci hai raccontato in due parole? R: Buon senso e rispetto del cane sono gli ingredienti principali per partire sempre con il piede giusto, tenendo conto anche della razza e delle caratteristiche del cane stesso. Non esiste cane di famiglia che vada allontanato od abbandonato quando arriva un bambino. Con qualche cautela ed attenzione, ed i consigli ed i suggerimenti ad hoc di un educatore cinofilo tutto andrà per il meglio.
E CAMMINA CAMMINA
Associazione culturale di diffusione della cultura cinofila. Le nostre attività hanno come cardine il benessere del cane e la prima base su cui si fonda tale benessere è una corretta, equilibrata e appagante relazione cane-proprietario-famiglia. Per questo svolgiamo educazione, attività ludicosportive e di divulgazione. Da anni inoltre svolgiamo attività di volontariato, prestando le nostre professionalità, in canili e rifugi nell’area della provincia di Roma Nord. Il nostro campo a sede in Campagnano di Roma. Per informazioni: Rita 347 77 24 761 - Fabio 338 90 08 208 ecamminacammina15@gmail.com FB: Educatori Cinofili (e cammina cammina) - www.ecamminacammina.it
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S cadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista
Lo Studio De Calisti A.M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Maggio 2017.
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Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 maggio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 maggio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile o trimestrale (Gennaio, Febbraio, Marzo 2017) dovranno effettuare il versamento. In riferimento ai Titolari di Partita Iva iscritti nell’albo Artigiani o Commercianti, la scadenza del 16 maggio prevede sia i contributi INPS relativi al 1° trim. 2017 che la Rata INAIL del premio anno 2016 – 2017 (per coloro che hanno deciso di rateizzare).
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Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 18 aprile 2017), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 18 maggio.
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Con la scadenza del 25 maggio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.
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Si rammenta ai lettori che fino al 30 maggio le Soc. di Capitali dovranno depositare il bilancio approvato entro il 30 aprile presso l’Ufficio del Registro delle Imprese, tramite invio telematico nei 30 giorni dall’approvazione.
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Inoltre, si rende noto che entro il 31 maggio scade il termine per la Comunicazione Telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alla liquidazione periodica IVA del 1° Trimestre 2017.
Si rinnova ai lettori che lo Studio essendo anche CAF CGN è in grado di fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Successioni. Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione, sia per ogni ulteriore chiarimento che per eventuali prenotazioni riguardo il
Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 - email: amdec@libero.it
L’ avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti lorenzettiavv@gmail.com
Cattiva manutenzione del manto stradale e risarcimento del danno.
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Salve a tutti e ben ritrovati. In questo mese Vi voglio parlare della possibilità di ottenere il risarcimento danno nel caso di sinistro causato da una cattiva manutenzione del manto stradale, ovvero, da una situazione di pericolo connessa alla strada o alle sue pertinenze. In tali ipotesi, difatti, si può configurare una responsabilità dell’Ente gestore ai sensi e per gli effetti dell’art. 2051 c.c. ovvero dell’art 2043 c.c. Il predetto Ente, difatti, come da consolidato orientamento giurisprudenziale, è il custode dei beni e risponde dei danni provocati da detti beni in forza del citato articolo. La custodia, precisamente, si identifica in una potestà di fatto, intesa come potere di governo e di controllo della cosa stessa, circostanza questa sussistente nel caso in esame in quanto i beni del demanio stradale, trovandosi all’interno del perimetro sottoposto al controllo dell’Ente, consentono una possibilità certa e sicura di tale controllo. Il caso che più interessa è quello che tanti di noi devono subire quando riportano danni, anche ingenti, alle
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proprie autovetture a causa di sedi stradali non correttamente custodite e con scarsa manutenzione, e che spesso presentano insidie non visibili né evitabili (si pensi, a titolo esemplificativo, alla irregolarità del manto stradale, all’insufficiente protezione laterale, alla segnaletica insidiosa etc…). Ciò che vi raccomando sempre, al fine di poter validamente introdurre la procedura finalizzata all’ottenimento del risarcimento del danno subito da parte dell’Ente Gestore è, nell’immediatezza, effettuare rilievi fotografici del luogo, del manto stradale e dell’autovettura e richiedere, altresì, alle Autorità la redazione di un verbale ufficiale che possa attestare il giorno, lo stato dei luoghi ed i danni subiti alle cose. In caso di danni fisici, di assoluta importanza risulta il verbale di Pronto Soccorso presso il presidio ospedaliero più vicino. Diversamente, salvo l’utilizzo di prove testimoniali, potrebbe risultare decisamente difficoltoso ottenere il ristoro dei danni patiti.
T ablet home
a cura di Giacomo Vincenzi - Linea Colore
Il muro Proseguiamo il nostro percorso nei lavori di ristrutturazione e manutenzione della nostra casa. Nello scorso numero di aprile abbiamo affrontato il trattamento dei legni esterni, quindi staccionate, doghe, pedane, casette degli attrezzi ecc. In questo numero di maggio affrontiamo invece tutto ciò che è relativo ai muri esterni. Si tratta di lavori che si cominciano a fare in questa stagione, periodo in cui le giornate si allungano e le temperature sono miti. Come suggerivo lo scorso mese questo può essere un momento di creatività e di socializzazione, piuttosto che un vero e proprio lavoro, se prevedete di farlo con qualcuno, o di riflessione se, come capita spesso, non avrete trovato nessuno che vuole condividere con voi questa esperienza. Nel caso invece che pensiate di rinunciare e chiamare qualcuno che se ne occupi al posto vostro, spero di fornirvi alcuni spunti per eseguire, in questo caso, i lavori di manutenzione avendo chiaro il da farsi, e come farlo. Bene, continuamo con i muri esterni. A volte l’ inverno lascia i segni sulle pareti e sugli intonaci esterni. Le più pericolose sono le crepe, i distacchi e il rigonfiamento delle vernici. Ma vediamo nel dettaglio che cosa fare. Le crepe vanno trattate per entità, se sono piccole cavillature puo bastare un buon fissativo e una vernice elastomerica, una vernice a colore che si passa a pennello o a rullo ed è elastica, tende a seguire il movimento delle cavillature per un millimetro. Se sono piu grandi vanno aperte portando via
una parte di intonaco di circa tre centimetri per parte, collocata all’interno una rete di rinforzo in fibra di vetro e richiuse con un intonaco appropriato, quindi verniciate. Naturalmente se non si vuol riverniciare tutta la parete ma eseguire un ritocco, quando si stacca l’intonaco cercate di preservarne un pezzo pulito di circa 5 centimetri di lato e portatelo dal vostro fornitore di fiducia se ha uno spettrofotometro potrà leggere il colore e riprodurlo anche se invecchiato con una buona approssimazione del tipo di vernice che volete. I distacchi vanno controllati con attenzione. Di solito la parte distaccata è piu grande di quella visibile. Per determinare quanto è grande il distacco bussate con un attrezzo sui bordi dell intonaco, se il suono è sordo vuol dire che l’ intonaco è distaccato e quindi va rimosso fino a quando il suono diventa pieno. Qui va solo rifatto l’ intonaco mancante e verniciato, un primer per aumentare l’ adesione è indicato. Il rigonfiamento di vernice di solito è indice di infiltrazione di acqua, prima di qualsiasi lavoro bisogna sincerarsi da dove proviene l’ acqua, una soglia smossa, una crepa di assestamento del marciapiede, umidità di risalita dalle fondamenta e risolvere il problema con stucchi elastici, malte o guaine, dopo di chè si rimuovono le parti ammalorate, si ripristina lo spessore con uno stucco da esterni e si vernicia. Lo scolorimento invece è dovuto al tempo e in alcuni casi all’innaffiamento del giardino, un irrigatore regolato male a volte bagna le pareti oltre al prato, l’ acqua evaporando, lascia sulla superficie i sali di calcio che formano una velatura biancastra. In tutti e due i casi basta riverniciare, magari passando prima un fissativo per consolidare la vecchia vernice o il leggero sfarinamento dovuto alla presenza dei sali. Con questo vi saluto e vi rimando al prossimo mese in cui tratteremo dei ferri. Ricordo anche la mia disponibilità a qualsiasi ulteriore chiarimento su metodologie e materiali. Venitemi a trovare da Linea Colore, in Via dei Pescatori, zona Casalpalocco.
+ Design
di Alessandra Lino
creativaseriale@gmail.com www.creativaseriale.com
Il confine tra in e outdoor si fa sempre meno percettibile. Ed oggi è possibile rilassarsi all’aria aperta su arredi pensati per esterni ed altamente curati nei dettagli, tali da poter creare una continuità con i salotti interni delle nostre abitazioni. Per quanto riguarda i materiali c’è l’imbarazzo della scelta: teak, alluminio, ferro battuto, plastica, midollino, bambù, rattan, vimini, fibre sintetiche. I mobili outdoor sfoggiano rivestimenti ricercati e laccature opache, ma al tempo stesso a prova di pioggia e sole. Una praticità impensabile fino a pochi anni fa, per vivere il giardino e il terrazzo con tutti i comfort del living domestico. L’estate si vive all’aria aperta, quindi… prepariamo al meglio i nostri giardini e le nostre terrazze, siano essi piccoli o grandi, e non mettiamoli all’ultimo posto delle nostre liste delle priorità, quando si parla di ristrutturare la casa e quando il budget è ridotto! Spesso, infatti, patii e giardini restano inutilizzati a lungo, nonostante siano luoghi importanti dove passare con la propria famiglia momenti unici all’aria aperta. Ecco quindi alcuni consigli ed alcune immagini per arredare uno spazio outdoor, rendendolo un’estensione della casa in cui vivere momenti di condivisione e gioco. Il primo passo da fare quando si decide di arredare uno spazio outdoor è quello di domandarsi quale uso se ne farà e chi vi trascorrerà il suo tempo: se a casa ci sono bambini o animali domestici; se pensiamo di cucinare o mangiare all’aperto; se pensiamo di organizzare delle feste con molti ospiti; ed altro. Tutto questo è importante per la scelta degli arredi, che dovranno essere funzionali alle nostre esigenze e ai nostri desideri. Ma non spaventatevi!! non sempre per arredare uno spazio outdoor c’è bisogno di spendere molto. Ecco alcuni punti da seguire. L’esterno come un living : patio, terrazzo o prato, l’importante è disporre i complementi da esterno a ricreare la disposizione di un salotto cioè divano, tavolo basso, poltroncine e pouf, quale angolo di relax dove rilassarsi con un buon libro o un caffè, da soli o in compagnia. [foto 1] Colore e fantasia: che abbiate poltroncine intrecciate o panche in legno decapato, quello che non può mancare sono i cuscini Il trucco?! Optare per stampe divertenti e colorate, senza dimenticare vasi e giare. Il “mantra”: osare! [ foto 2] Tappeti, stuoie e tende: colorazioni naturali e tessuti leggerissimi schermano dal sole e rimandano all’effetto casa sul mare. [foto 3 e 4] Ombrelloni e gazebi: raffinate alternative a pergolati coperti. Amaca, altalena, dondoli: per chi ha la possibilità di grandi spazi, questi elementi non solo diventano luoghi confortevoli e di relax, ma sono anche elementi di arredo scenico e dettagli chic. [foto 5] Se si prevede di pranzare o cenare all’aperto : Camino, forno a legna, barbecue: a seconda dello spazio che si ha a disposizione e delle sue caratteristiche, chi ama cucinare all’aperto potrà decidere di realizzare un camino esterno o un forno a legna. Se questo non è possibile, un
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Arredare outdoor piccoli e grandi spazi
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barbecue permetterà comunque di godersi delle ottime grigliate in giardino. Tavoli e sedie: i tavoli da esterno sono disponibili in versioni fisse ed estensibili, in materiali resistenti di ottima qualità adatti all’outdoor; la forma può essere rotonda, ovale o rettangolare a seconda dello spazio a disposizione; su di essi consiglierei fili di luci pendenti, molto California style, oppure candele a volontà o grandi lanterne; le sedie possono essere acquistate in set con il tavolo o separatamente, l’importante è che siano anch’esse solide e resistenti. [foto 6] Per chi volesse condividere con me i propri progetti outdoor, scrivetemi pure a creativaseriale@gmail.com A presto!