TABLET ROMA settembre 2015

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TABLET ANNO 3 NO 31 SETTEMBRE SOMMARIO

ROMA

PRIMO PIANO 7-9

TENDENZE 37-41

CUCINA 10-18

SALUTE 43-49

CULTURA 20-35

SERVIZI 50-60

attualità

slow food - ricette - curiosità

storie - libri - musica - tecnologia

eventi - moda - feste

estetica - benessere - medicina

scuola - fisco - diritti

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Tablet Roma è partner della Città dei Mestieri e delle Professioni e dell’Associazione Musicale Corelli Roma - Municipio X°

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[Editoriale] Ritorno al futuro? Ben trovati a tutti! Riprendiamo il filo del discorso dopo la pausa estiva; una pausa di pochi giorni che tuttavia sembra aver cambiato alcuni scenari internazionali in maniera marcata ed imprevista. Mentre la copertina di settembre della rivista Tablet è appannaggio della vincitrice del concorso fotografico che si è concluso a luglio, mentre alcuni vacanzieri si lasciano permeare dalla sindrome da rientro che diviene motivo di nuovo stress, mentre i cittadini italiani prendono coscienza che comunque un anno nuovo sta per iniziare, nel vecchio Continente migliaia di profughi, provenienti dalla Siria via terra - passando per Turchia, Grecia, Serbia, Ungheria e Austria - sono approdati nel paese leader d’Europa per benessere e PIL, dopo la dichiarazione del capo del governo tedesco, Angela Merkel, che ha sancito un’apertura delle frontiere per l’asilo politico dei profughi in arrivo, “senza alcun limite”. Dichiarazioni sconvolgenti se si pensa ai momenti in cui l’emergenza era solo italiana, greca e maltese, quando il Premier Renzi chiedeva alla UE la convocazione di quel Consiglio straordinario che, riunitosi per cortesia istituzionale e non per effettiva convinzione, autorizzava a malapena interventi di salvataggio in mare, ben lungi da un “accollo” dei profughi fuggiti dall’Africa e dalle zone mediorientali di guerra, gestite per vuoti di potere dagli uomini dello Stato Islamico, guidati da Al-Baghdadi. Oggi che l’Europa centrale vive sulla propria pelle il fenomeno da noi conosciuto fin dal 1992 con gli sbarchi in Puglia dai porti di Durazzo e Valona, in Albania, le cose cambiano. Ma perché secondo voi? Qual è il motivo che induce le cancellerie d’Europa a muoversi oggi e non 10 mesi fa, quando nel Canale di Sicilia morivano migliaia di disperati in cerca di miglior vita rispetto alle guerre, decapitazioni, genocidi, devastazioni, violenze di ogni genere vissute nelle loro terre? La risposta è fin troppo semplice: perché fin quando non si viene toccati personalmente dal problema, non lo si vede, non lo si vuole vedere, non lo si vive, non lo si vuole vivere, si rifiuta, non è un problema proprio ma di altri... E allora gli aspetti che emergono in questa fase storica, dove qualcuno azzarda la previsione di migrazioni di massa ininterrotte per i prossimi 20 anni dal sud del mondo verso l’Europa, sono certamente almeno due. Il primo riguarda la necessità ormai inderogabile con la globalizzazione, di condividere la ricchezza e il benessere con quei milioni di persone che vivono di un pugno di riso (e talvolta neanche quello) in aree del mondo inospitali, sottosviluppate spesso anche a causa di predoni occidentali che ancora oggi drenano risorse preziose dal sottosuolo di certi Paesi africani, ad esempio, facilitando situazioni di guerra che siano in grado di mantenere lo status quo. Il secondo è che un vero leader, uno statista con la “S” maiuscola lo si riconosce non perché va al traino della società ma perché precorre i tempi di dieci, venti e anche trent’anni, trovando le migliori soluzioni e guidando il cambiamento in positivo per il proprio Paese. E questa figura per la cara, vecchia Europa non c’è oggi neppure all’orizzonte. Ne è dimostrazione la fluttuante presa di posizione della Merkel che da politico raffinato avrebbe dovuto prevedere il fenomeno migrazione da molto tempo, disponendo peraltro di abbondanti elementi da vagliare e interpretare. Purtroppo è finito il tempo dei politici “illuminati” che il passato ci ha regalato come De Gasperi, Churchill o De Gaulle, che impostavano il loro lavoro pensando alle generazioni future più che alle urne elettorali in attesa d’essere riempite dai propri concittadini con l’esercizio dei ludi cartacei. Stavolta anche frau Merkel c’è cascata. Chi sarà il prossimo?

TABLET Roma. Periodico a distribuzione gratuita iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012

La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 9 settembre 2015

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É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da TabletEdizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.

Il Direttore, Stefano Quagliozzi

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[Primo piano] di Marco Cillario

La nuova scuola L’anno scolastico è alle porte. E per studenti e insegnanti qualcosa cambierà

degli studenti, sfruttando la flessibilità oraria garantita dall’autonomia (o prevedendo ore aggiuntive). Ma, soprattutto, gli anni conclusivi saranno all’insegna dell’alternanza scuola-lavoro, con stage obbligatori in aziende o enti pubblici per un minimo di 400 ore negli istituti tecnici-professionali e di 200 ore nei licei. A questo scopo, sarà istituito un “Registro nazionale dell’alternanza” in cui verranno segnalati enti e imprese che avranno dato la propria disponibilità. I tirocini potranno essere fatti durante l’anno scolastico oppure durante l’estate, in Italia o all’estero. Ciascuno studente avrà un un curriculum digitale in cui saranno inserite le competenze maturate. Donazioni e detrazioni. Verrà introdotta la possibilità per i privati (famiglie e imprese) di fare donazioni alle scuole per la costruzione e la manutenzione degli edifici e la promozione di progetti didattici e occupazionali. Chi donerà potrà usufruire di un beneficio fiscale. Le donazioni non potranno superare i 100.000 euro e sarà istituito un fondo di perequazione pari al 10% delle donazioni totali per limitare le disparità tra istituti. Sempre sul piano fiscale, è introdotta la detraibilità delle spese delle famiglie con figli nelle scuole paritarie. Cosa si insegna di nuovo? In questo ambito sono note per ora solo le linee guida previste dalla legge: si prevede un potenziamento dell’insegnamento dell’Inglese, anche attraverso l’insegnamento di materie generaliste in lingua. Si cercherà di potenziare anche Arte, Musica, Diritto, Economia e Discipline motorie. È previsto che gli istituti rimangano aperte anche al di fuori dell’orario scolastico (nel pomeriggio e durante le vacanze) mettendo i loro spazi a disposizione di enti per iniziative ricreative e culturali o realizzando progetti di contrasto alla dispersione scolastica. Gli insegnanti di sostegno. Meno conosciuta, ma fonte, per le persone coinvolte, di forti polemiche, è la parte della riforma che riguarda gli insegnanti di sostegno. Fino a oggi, i docenti deputati all’assistenza di studenti con disabilità non seguivano un percorso formativo e lavorativo nettamente separato dagli altri: erano insegnanti a tutti gli effetti, esperti di una disciplina specifica, ma con una preparazione ulteriore per aiutare i ragazzi in difficoltà, tanto che alcuni di loro passavano, dopo alcuni anni, all’insegnamento “alla classe”. La riforma prevede invece una carriera separata e una formazione più improntata all’assistenza di persone con disabilità per gli insegnanti di sostegno. Questo cambiamento, se da una parte dovrebbe garantire una preparazione maggiore ai docenti di sostegno, dall’altra potrebbe portare a un isolamento sempre maggiore degli studenti disabili, considerati sempre più come studenti “speciali”, ostacolando la loro integrazione con il resto della classe.

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Scuola, si riparte. Con qualche novità. I ragazzi che, a partire da metà settembre, rientreranno nelle classi, i loro genitori e, soprattutto, gli insegnanti, troveranno diversi cambiamenti. Alcuni dei quali piuttosto profondi. Della riforma, chiamata dal governo “Buona scuola”, approvata in via definitiva dalla Camera il 9 luglio scorso, si è discusso molto. Mettendo da parte, per quanto possibile, giudizi, opinioni e polemiche, cerchiamo di capire cosa cambierà, concretamente, per chi, nella scuola, studia e lavora. Andiamo per punti. La nuova organizzazione scolastica. “Collegio docenti” e “consiglio d’istituto” sono nomi già noti a chi siede o si è seduto sui banchi di scuola. Rimarranno elementi chiave, anzi aumenteranno il proprio peso. Il primo definirà, con cadenza triennale, il “piano didattico” della scuola: gli obiettivi educativi, il fabbisogno di docenti, le richieste di nuovi strumenti da inoltrare al Ministero. Al secondo, composto anche da genitori e (alle superiori) studenti, spetterà l’approvazione definitiva del piano. Una delle parole chiave della riforma è infatti proprio l’autonomia: la definizione di obiettivi formativi e mezzi per realizzarli spetta alle scuole, a ogni singolo istituto. Il nuovo ruolo dei presidi. Definito da collegio docenti e consiglio d’istituto il piano formativo e il fabbisogno di insegnanti, spetterà al preside la scelta dei docenti per soddisfare tale fabbisogno: il dirigente scolastico sceglierà gli insegnanti tra gli iscritti agli albi territoriali. Avrà anche facoltà di ridurre il numero di alunni nelle classi troppo affollate utilizzando l’organico a disposizione. A lui spetterà anche la definizione degli indirizzi generali dell’istituto, sulla base dei quali il collegio docenti elaborerà il piano triennale. Presiederà l’organo preposto alla valutazione del personale (ne parleremo tra poco). È, insomma, il nuovo “super-preside”, come è stato (polemicamente) definito. Va detto che il suo operato sarà comunque sottoposto a una valutazione il cui esito inciderà sulla sua retribuzione. Ma senza dubbio il suo peso nella vita scolastica è enormemente aumentato: è probabilmente proprio questo il cambiamento che inciderà di più nella quotidianità degli insegnanti. La valutazione e la formazione dei docenti. Verrà formato un “comitato di valutazione”, composto da preside, tre insegnanti, un genitore, uno studente (alle superiori) e un commissario esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. Il comitato elaborerà i criteri di valutazione dei docenti e li applicherà. Gli insegnanti giudicati meritevoli avranno lo stipendio incrementato di 60 euro netti al mese; il bonus sarà assegnato a 2 insegnanti su 3 ogni triennio. Dal 2016 sarà inoltre messa a disposizione di tutti i docenti la “Carta dell’insegnante”: si tratta di un voucher da 500 euro all’anno da utilizzare per pagare acquisti legati all’aggiornamento, come abbonamenti a riviste, acquisto di libri, partecipazione a iniziative culturali. La formazione degli insegnanti avrà anche una dimensione più strutturale e vincolante: è prevista una formazione obbligatoria in servizio, da attuare in linea con i piani formativi triennali e le indicazioni ministeriali. Gli ultimi tre anni delle superiori e l’alternanza scuola-lavoro. Le novità più rilevanti dal punto di vista degli studenti riguardano gli anni finali. Le scuole potranno infatti introdurre materie opzionali per personalizzare il percorso

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Le nuove assunzioni e l’organico funzionale. La questione, forse poco appassionante per studenti e famiglie, infiamma i tanti insegnanti precari. Sono previste circa 100.000 assunzioni dalle graduatorie ad esaurimento. Ma solo una parte di queste verrà fatta a settembre, quando diventeranno di ruolo solo gli insegnanti necessari a coprire i posti lasciati vacanti dai colleghi andati in pensione. Gli altri verranno assunti nel corso dell’anno scolastico. Per il prossimo anno le assunzioni avverranno secondo le vecchie regole, ma dal 2016 le cose cambieranno: saranno banditi concorsi su base regionale i cui vincitori andranno a formare gli albi territoriali: quegli albi da cui i dirigenti scolastici sceglieranno poi i nuovi insegnanti per le proprie scuole. Oltre al corpo docente “tradizionale”, ogni scuola avrà a disposizione una quota di personale docente, privo di classe, da utilizzare per svolgere il ruolo che prima era dei supplenti (che quindi non esisteranno più), per i corsi di recupero e l’ampliamento dell’offerta formativa: è il cosiddetto “organico del potenziamento”, un’altra novità della riforma. Un po’ di cifre. Al di là dei cambiamenti “qualitativi” ci sono anche aumenti “quantitativi”? Ossia, oltre a cambiare le carte in tavola si aggiungono fondi all’istruzione? Qui si entra su un terreno decisamente insidioso. La questione, però, è ineludibile, perché in fin dei conti sono proprio loro, i fondi, l’unico modo per capire quanto si faccia sul serio e se ci sia vita oltre i proclami. Volendo rimanere su un piano il più possibile oggettivo, vediamo qualche cifra. Per innovazione didattica e sviluppo digitale delle scuole, vengono stanziati 90 milioni di euro per il prossimo anno e poi 30 all’anno a partire dal 2016. Per la formazione permanente dei docenti lo stanziamento è invece di 40 milioni di euro annui. Il fondo di funzionamento delle scuole passa da 111 a circa 200 milioni di euro all’anno. Per i “premi” triennali ai docenti ci sono 200 milioni annui. Gli investimenti complessivi per l’edilizia (tra ristrutturazioni e costruzione di nuovi edifici) si aggirano invece intorno ai 4 miliardi di euro. Queste le cifre principali. Un investimento indubbiamente c’è, e già questa, dopo molte riforme all’insegna dei tagli all’istruzione, è una novità importante. Ma è abbastanza? Ognuno può farsi la propria opinione in proposito, ma non bisogna dimenticare che, secondo le ultime rilevazioni, l’Italia è, insieme alla Grecia, il Paese con gli investimenti sull’istruzione più bassi di tutta l’area Ocse, con appena l’8% della spesa pubblica destinato all’educazione (in Paesi come Nuova Zelanda, Indonesia e Messico si investe più di un quinto della spesa pubblica nell’istruzione). Gli stipendi degli insegnanti italiani, toccati dalla riforma solo in minima parte (con i bonus triennali), restano tra i più bassi d’Europa.

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Una “Buona scuola”? Non spetta a noi giudicarlo: qui si sono presentati gli aspetti principali, gli elementi che incideranno di più sulla vita scolastica a partire da quest’anno. I giudici più affidabili saranno le centinaia di migliaia di persone che nella scuola passeranno le proprie giornate, i ragazzi che studieranno sui banchi, le famiglie che li supporteranno e gli insegnanti che, dalle cattedre, con passione e impegno, cercheranno di formarli. Ci auguriamo solo che la loro voce sia ascoltata.


«È ancora presto per giudicare la riforma, ma su alcuni punti manca chiarezza»

Parla Emanuela Bufardeci, docente di Chimica e Biologia al Liceo scientifico “Farnesina” di Roma

Professoressa Bufardeci, Lei insegna da 18 anni (9 dei quali da precaria), tra medie, liceo classico, istituto tecnico-commerciale e, ora, liceo scientifico. È stata anche aiuto vicepreside del “Farnesina”: è dunque la persona giusta per un punto di vista interessante sui cambiamenti introdotti dalla nuova riforma. Come pensa che cambierà la scuola a partire dal settembre di quest’anno? Allo stato attuale, mi è difficile rispondere a questa domanda: è tutto ancora troppo poco chiaro e, per moltissimi aspetti, non sappiamo ancora come la riforma verrà attuata. Al momento si può procedere solo per ipotesi. In generale, si può immaginare, da una parte, uno stimolo al miglioramento della classe insegnanti, dall’altra, forse, un rischio: non vorrei usare parole troppo forti, ma temo che i nuovi meccanismi di assunzione prestino il fianco a possibili forme di clientelismo da parte dei dirigenti. Bisogna confidare nell’intelligenza dei presidi, cosa che, del resto, era già necessaria prima della riforma. Ecco, approfondiamo un attimo la questione dei poteri del preside: come cambiano questi poteri? Al momento, l’unico aspetto chiaro di cambiamento è che, mentre fino ad ora il dirigente scolastico non aveva alcuna voce in capitolo nella scelta dei docenti, da ora in poi ne avrà e ne avrà sempre di più quanto più verranno utilizzati questi albi territoriali che per il momento ancora non esistono, ma che nel giro di poco diventeranno il mezzo principale di assunzione. Ma il preside avrà anche potere decisionale riguardo al “licenziamento” dei docenti, anche se in modo più indiretto: mettiamo che un docente sia chiamato a insegnare solo per un periodo di tempo di qualche anno: sarà poi il preside a decidere se richiamarlo o meno. Ma devo dire che anche su questo punto non c’è ancora totale chiarezza. Questi nuovi poteri del dirigente scolastico incideranno in qualche modo anche su chi è stato assunto con i vecchi metodi, cioè chi è entrato in servizio fino al 2015? Non subito. Ma nel momento in cui un docente attualmente di ruolo dovesse chiedere il trasferimento o perdere il posto – cosa che può accadere nel caso in cui, ad esempio, gli iscritti in una scuola diminuiscano e dunque la sua cattedra non sia più necessaria in quell’istituto – allora andrebbe a finire negli albi territoriali e quindi sarebbe sottoposto alla “chiamata diretta” da parte del preside. La riforma quindi inizialmente toccherà solo i precari,

poi i nuovi immessi in ruolo, ma progressivamente tutti. Però devo dire che sono altri gli aspetti che mi preoccupano di questa riforma. Quali? Prima di tutto la questione dell’”organico del potenziamento”. Cambierà il sistema delle supplenze: non sarà più chiesto agli insegnanti delle classi di sostituire i colleghi assenti, ma ci saranno dei professori presenti nella scuola che saranno disponibili per tutte le sostituzioni, in tutte le materie: questa novità rischia di far sì che i docenti dell’organico del potenziamento si trovino a insegnare materie diverse dalla propria, con una evidente svalutazione del loro ruolo, sia dal punto di vista della loro preparazione sia da quello della loro credibilità. Certo, l’organico del potenziamento potrebbe anche essere utilizzato per potenziare la didattica della scuola, ad esempio migliorando l’offerta formativa per gli studenti che non frequentano l’ora di religione, attraverso l’organizzazione di corsi alternativi in maniera strutturata: oggi spesso mancano le alternative per questi studenti. Ma questa è solo un’idea: starà alla singola scuola decidere come impiegare l’organico del potenziamento. Anche qui, quindi, bisognerà aspettare per capire. Per ora la riforma dice solo che il preside può chiamare dagli albi territoriali degli insegnanti in più oltre a quelli che hanno cattedre nelle classi: non vengono date altre indicazioni. E poi? Quale altro aspetto della riforma la preoccupa? I finanziamenti dei privati alla scuola pubblica: ecco, direi che questo è il punto che genera in me più perplessità di tutta la riforma. Perché? Perché una scuola pubblica finanziata da privati non è più pubblica. Perché se io investo del denaro posso richiedere un indirizzo alla scuola. Bisognerebbe domandarsi: perché un privato dovrebbe investire su una scuola pubblica? Quale vantaggio ne trae? E se il privato chiedesse qualche materia diversa di indirizzo? Se intervenisse negli ultimi tre anni, quando l’organizzazione delle materie sarà più libera e autonoma, lasciata a ogni singola scuola, e gli studenti potranno svolgere i tirocini in azienda? A me personalmente preoccupa la possibilità di strumentalizzazione. La stessa alternanza scuola-lavoro non è stata ancora chiaramente organizzata e definita, e il timore che le aziende se ne approfittino c’è, almeno da parte mia. Abbiamo parlato delle Sue preoccupazioni. Vede anche qualcosa di positivo in questa riforma? Non voglio fare la parte di quella che dice di no a tutto a prescindere. Ripeto ancora che è troppo presto per dare un giudizio. Intanto diciamo che qualcosa per la scuola andava fatto, e speriamo che tutto sia ancora migliorabile. Ho già detto che la riforma potrà rappresentare uno stimolo al miglioramento dei docenti. È buona certamente anche l’attenzione verso l’edilizia scolastica e la maggiore autonomia della scuola, così come la riduzione del numero di studenti per classe e l’idea dell’”organico potenziato” per ciascun istituto (seppur con i dubbi di cui dicevo). Mi piace l’introduzione dell’insegnamento della Musica nelle scuole superiori.

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Mi pare che abbiamo delineato un quadro piuttosto completo della situazione. Magari a fine anno ci dirà come è andata. Grazie per il suo tempo, in bocca al lupo per il suo lavoro e Buon Anno Scolastico!

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Lo faccio in casa di Giorgia Conti

La Rosa del Dessert

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MINIONS CAKE POPS

Sembrano cioccolatini ma sono vere e proprie tortine dal sapore cioccolatoso, richiedono certo un po’ di lavoro ma possono essere integrati con la versione a pallina semplice, in modo che “gli omini gialli” possano sgattaiolarci in mezzo! Ingredienti (per 20 cake pops): 500 g di impasto di base già cotto (andrà bene la classica torta allo yogurt o il pan di spagna) 200 g di crema alla nocciola 100 g di granella di nocciole 40 g cioccolato fondente 300 g di preparato per glassare i cake pops colore giallo 20 bastoncini per cake pops Rotelle di liquirizia 30g Pasta di zucchero bianca 20g pasta di zucchero nera 100g pasta di zucchero blue jeans Colorante a pennello argento (va bene anche in polvere) 1 pennello sottile Stampini a cerchietto varie misure 1 base in polistirolo a sostegno

Procedimento: Impastate la torta sbriciolata con la crema alla nocciola e la granella fino ad ottenere un composto fermo. Prelevatene una pallina e ovalizzatela più o meno a seconda del minion che volete realizzare: alcuni saranno più “longilinei” ed altri più “cicciottelli” Procedete all’inserimento del bastoncino aiutandovi con la cioccolata fusa e fate riposare in freezer per 10 minuti. Glassate con il preparato giallo sciolto in microonde, posizionate sulla base in polistirolo e mettete in frigo per altri 10 minuti. Passate ora alla decorazione finale : modellate un cerchietto di pasta di zucchero blu per la base della salopette e realizzate un quadratino per la patta superiore (creatine una serie per semplificare il lavoro), procedete poi con gli altri particolari (bretelle, occhi, braccine, piedini, capelli), usate dei fili delle rotelle di liquirizia per i lati della testa. Rifinite con i particolari argento con il pennellino. Lasciate riposare in frigo fino al momento di servire. Buon divertimento!!!

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[Saper mangiare] di Marco Lungo

L’AMARA SENTENZA SUGLI “ AMARI DIGESTIVI ” È molto raro recarsi in un Paese estero e, dopo un pasto, chiedere un amaro digestivo. Contrariamente, in territorio italiano è quasi un “ must ” ricorrere ad un qualcosa da sorseggiare per concludere, magari, una sfiziosa cenetta. È parte integrante della nostra tradizione, è godurioso e da sempre ci propinano l’idea che l’amaro a fine pasto ci aiuti nella digestione. Proprio con questa scusa, circolano tanti luoghi comuni. Comincio con una sorpresa, al contrario di quanto si pensi comunemente, l’idea che l’amaro aiuti la digestione è soltanto un’illusione. Fermi tutti! Prima di attaccarmi, non intendo dire che è un prodotto alimentare di serie B, anzi, è mia abitudine quando sono in compagnia gustare un bicchierino di un ottimo amaro digestivo, perché è gradevole, è piacevole, è appagante e distende i nervi. Potrei attribuirgli numerosi appellativi positivi, ma non che sia un coadiuvante della digestione e, quindi, da assumere dopo il caffè. Ma cosa sono davvero gli amari digestivi? Sono degli infusi di diverse tipologie di erbe in alcool. Si utilizzano piante o radici come achillea moscata, semi di anice, menta piperita, bacche di ginepro, genziana, assenzio, rabarbaro e spezie quali cannella, zafferano, chiodi di garofano oppure cortecce o bucce di agrumi. Il tutto è triturato e messo a macerare in una soluzione alcoolica o idroalcoolica per estrarre le varie essenze, successivamente filtrato, e infine mescolato con il caramello.

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Il segreto che caratterizza ogni ricetta sta proprio nel tempo di macerazione dei vari ingredienti. Tra le tante etichette, ve ne sono alcune che godono di fama internazionale. Attualmente, ogni regione italiana ha il suo amaro tipico in base alle erbe, alle piante e agli alberi che crescono in zona. Anche se la produzione si è pian piano spostata dai frati e dai monasteri alle industrie, esistono amari in cui avviene una macerazione

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in alcool di oltre 40 erbe e un affinamento in botti di rovere per oltre un anno. Ma senza andare fuori tema, vi siete mai chiesti cosa rende gli amari digestivi? Saranno davvero le erbe utilizzate ad azione distensiva e stimolante? Secondo voi è corretto sottolineare sulla confezione le loro proprietà digestive? Ne abbiamo proprio la certezza assoluta? Se da un lato si ha una sensazione di leggero bruciore che si avverte nello stomaco (il gusto amaro delle erbe, infatti, stimola le papille gustative e aumenta la secrezione di saliva e di succhi gastrici, dandoci l’impressione che stiamo digerendo meglio) dall’altro lato l’alta gradazione alcoolica (la maggior parte degli amari si aggira intorno ai 30-35°) irrita le pareti dello stomaco e può rallentarne lo svuotamento. Inoltre, molti di loro contengono parecchio zucchero, quindi anche se ci sembra di aver “digerito” il nostro pasto, in realtà non abbiamo fatto altro che aggiungere calorie a quelle già assunte. Ci sono poi delle aziende che ingannano il consumatore, ho trovato addirittura alcuni amari che dichiarano di non avere nessuna gradazione alcoolica e di essere solo a base di estratti di erbe, ma spesso il processo fermentativo delle stesse erbe produce un minimo di gradazione alcoolica, quindi attenzione! L’unico amaro che mi viene in mente, del quale ne è stata accertata la garanzia medicinale ed è quindi venduto in farmacia, è l’Amaro Medicinale Giuliani, con solo il 7% di gradazione alcoolica e con estratti di rabarbaro, genziana, più altre erbe. Se proprio dovessi attribuire delle proprietà digestive, pur non contenendo delle erbe medicinali, le affiderei sicuramente ad un vino a bassa gradazione alcoolica (10-14°), che può favorire la digestione perché l’alcool, se assunto a piccole dosi durante un pasto e con moderazione, stimola una minima secrezione gastrica.


A stomaco vuoto l’etanolo è ancora più dannoso per l’organismo perché la mucosa gastrica non è protetta dal cibo ed è dunque più vulnerabile. Ecco perché il miglior momento per bere un amaro, ad alta gradazione alcoolica, è al termine del pasto più abbondante della giornata o, comunque, alla sera. Fate poi attenzione, leggendo la lista degli ingredienti sull’etichetta, al colorante aggiunto: in alcuni casi è possibile trovare l’E 150, il caramello che conferisce un colore che va dal bruno al nero, ottenuto mediante riscaldamento secco e bruciatura di zuccheri in presenza di alcali, ammoniaca, solfiti o di qualsiasi combinazioni di questi composti. Finche leggete la presenza dell’ E 150 A o B diciamo che è ok, invece se sono presenti l’E 150 C o D iniziate a preoccuparvi, la normativa europea ha anche fissato per quest’ultimi delle dosi giornaliere accettabili (DGA), proprio per l’ipotesi di alcuni effetti cancerogeni per l’uomo. Arriviamo ora al giro di boa e al tasto dolente: l’apporto calorico. Un bicchiere di amaro da 30 ml contiene 55 calorie (5 arrivano dagli zuccheri, introdotti per “correggere” il gusto amaro delle erbe, le altre 50 dall’alcool). La prima cosa che verrebbe da dire è: “chi ha problemi di linea, dunque, farebbe meglio a evitare gli amari ”. Sfatiamo questo luogo comune, ribadendo per l’ennesima volta che è la quantità per dose, che rende qualcosa dannoso per l’organismo. Un altro importante aspetto da non sottovalutare è che, nonostante la tradizione comune voglia le cose naturali e preparate in casa più salutari rispetto a quelle prodotte industrialmente, l’amaro rappre-

senta una delle eccezioni. Infatti, per le produzioni industriali difficilmente si utilizzano i veri estratti delle piante ottenuti per infusione, ma semplicemente degli aromi naturali che a primo acchito potrebbero sembrare di qualità inferiore, ma in realtà sono più stabili e si mantengono inalterati nel tempo. Le erbe unite all’alcool, infatti, rischiano di alterarsi e diventare anche tossiche con il passare del tempo, in quanto continuano a fermentare liberamente, fuori controllo. In conclusione, quindi, se pensate di avere trovato un amaro miracoloso che vi fa digerire e questo vi fa pensare di poter mangiare un po’ di più del normale, lasciate perdere… partite con il mangiare meno e cibi che comunque voi digerite sicuramente, così, vedrete, il bicchierino di amaro alla fine ci starà decisamente meglio!

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[Vini, Oli e.... Birra

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di Raffaella Palpini / redazione di Learn&Practice

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….I veri intenditori non bevono vino: degustano segreti…. Il grande pittore spagnolo, Salvador Dalì, aveva già inteso la complessità che si nasconde dietro anzi dentro un buon bicchiere di vino. Il vino non è semplicemente qualcosa da bere. Nasconde emozioni, sensazioni e, perché no, rapisce. Naturalmente bisogna “capirlo” e per fare questo bisogna entrare nel suo mondo. Studiarlo, esplorarlo per comprendere tutta la “poesia” che si cela dentro a un bicchiere. Partiamo con il nostro viaggio dando alcune informazioni generali. Secondo la leggenda Noè fu il primo coltivatore della vite, da cui deriva la nostra attuale vitis vinifera, diffusa oggi in tutto il mondo. I popoli che per primi svilupparono la viticoltura e la produzione del vino, sono stati quelli del Medio Oriente (Armeni, Babilonesi, Egizi, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Sumeri, Israeliti) poi Greci, Etruschi e Romani. In Asia furono Cinesi ed Indiani a diffondere la viticoltura. In America questa è stata importata dagli europei solo dopo il 1500. Pochi sanno che la diffusione del vino è avvenuta grazie alla religione Cristiana che ne ha favorito l’espansione in tutto il bacino del mediterraneo. L’Italia, insieme alla Spagna ed alla Francia, è tra i primi produttori mondiali e vantando una lunga tradizione. Ma cosa si cela dietro ad un buon vino? L’”arte” di fare del buon vino richiede una passione ed una pazienza che non tutti conoscono. Innanzi tutto bisogna capire che tipo di vino si vuole produrre. Tanta uva non è sinonimo di vino di buona qualità anzi è esattamente il contrario. L’impianto di un vitigno è il risultato di un mini ecosistema perfetto formato da uno o più vitigni (innestati su alcuni portainnesti), un particolare clima, un particolare terreno e una particolare tecnica di coltivazione. Il risultato poi avviene dopo diversi anni di cura. Bisogna avere attenzione alla potatura lasciando il numero giusto di gemme per ottenere un prodotto di qualità, la densità delle viti presenti non deve mai essere eccessivo. Anche l’utilizzo di antiparassitari deve essere fatto considerando la qualità del prodotto che si intende ottenere. La vendemmia poi varia in base al gradi di maturazione richiesto alle uve. Da agosto a settembre le uve a maturazione precoce (ad esempio il Moscato), le uve per la produzione di spumante secco e vini aromatici. A Settembre si vendemmia la maggioranza delle uve e da Ottobre a Dicembre si vendemmiano le uve tardive. Una volta terminata la vendemmia inizia la vinificazione. Vogliamo soffermarci ora su alcuni aspetti che spesso vengono poco considerati. Il primo è: la bottiglia. La bottiglia è il contenitore dentro il quale il vino, a volte, riposa per anni.

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Per secoli il vino è stato conservato in recipienti di materiali diversi: anfore di terracotta, vasi in ceramica e otri di pelle e cuoio. Solamente all’epoca di Caterina de’ Medici il vino cominciò ad essere conservato in contenitori di vetro avvolti da un sottile rivestimento di vimini, ma solo per la presentazione a tavola. Nel XVIII secolo in Francia è iniziata la produzione delle bottiglie in vetro soffiato, basse e panciute, dalle quali hanno avuto origine tutte le attuali tipologie. Non tutti sanno che ogni vino vuole la sua bottiglia!!! Il secondo è: il tappo. Se il contenuto della bottiglia è un vino pregiato, un piccolo cilindro di sughero assume un ruolo determinante nella sua evoluzione. Si perché una volta imbottigliato il vino continua ad evolversi e per farlo al meglio ha bisogno del tappo di sughero. Il sughero è il materiale che garantisce al vino un lento affinamento in bottiglia, con variazioni impercettibili che però, nell’arco degli anni, ne perfezionano il profilo sensoriale: variando il colore (sempre più pacato); modificando i profumi (sempre più articolati e complessi) ed evolvendo il sapore (meno irruento e più maturo). Oggi comunque al sughero vengono affiancati altri materiali quali: silicone, plastica e metallo (a vite o a corona). Ma il sughero comunque resta il materiale utilizzato per sigillare le bottiglie pregiate. Un buon vino si riconosce dal tappo! Il terzo è: il bicchiere. Ogni vino ha un suo bicchiere. Non è solo un semplice recipiente necessario per bere il vino. Ogni vino, per essere apprezzato nelle sue mille sfumature di colore, profumo e sapore, richiede il bicchiere più adatto. Il quarto è: l’etichetta. E’ la vera e propria carta d’identità del vino. Ma non solo; attraverso la sua grafica è in grado di catturare l’attenzione. I primi sigilli (etichette) risalgono all’epoca dei Fenici, Greci e Romani che le utilizzavano per marcare le anfore. Nel medioevo venivano usate placche di madreperla, osso, avorio o porcellana. Le prime vere etichette furono utilizzate dai produttori di Champagne Moet&Chandon poco prima del 1750).

Corso di Avvicinamento al Vino – Primo step – Inizio martedì 13 ottobre orario 18/20 – tot. Lezioni 8 (di cui una in cantina)



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Consigli per gli Acquisti di Massimo Gallus

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Occhio all’etichetta

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Inauguriamo la nuova rubrica analizzando la grande distribuzione organizzata che fornisce i prodotti che ogni giorno sono sulle nostre tavole e dentro la nostra dispensa. Lidl è una catena Europea di supermercati di origine tedesca. specializzato in alimentazione, bevande, articoli per l’igiene e altri prodotti per la casa. Inoltre fa offerte di durata limitata, tipicamente di tre giorni, in altri prodotti più cari come elettrodomestici, computer o attrezzi. Lidl è solita vendere prodotti a marchio proprio, spesso esiste una sola marca per tipo di prodotto. Questo permette di mantenere il prezzo più basso possibile, obiettivo principale della catena. Le analisi indipendenti delle organizzazioni dei consumatori hanno riscontrato che i prodotti Lidl solitamente non sono peggiori di quelli di altre marche commerciali, nonostante il prezzo decisamente più basso. L’obiettivo dichiarato è offrire prodotti di eccellente qualità a prezzi ridotti. Per questo la catena mira a risparmiare su varie voci, compresi i punti vendita, non particolarmente attraenti ma abbastanza spartani e con pochi fronzoli…ESSENZIALI! Noi siamo andati a fare la spesa ed abbiamo letto le etichette per voi e chiesto info in merito, e ve ne abbiamo fornito un cospicuo elenco di alcuni alimenti e le aziende che li producono. La pasta Combino in sacchetto è attualmente prodotto da Pastificio La molisana; le penne e gli spaghetti Combino sono prodotte anche da Pasta Zara, il riso Carosio Lidl è prodotto da Curti, Il riso Robigna é prodotto da Scotti. Parte dei Wurstel Lidl sono prodotti da Beretta, parte dei Wurstel Lidl sono prodotti dalla Tre Valli; quasi tutti gli affettati DAL SALUMIERE sono prodotti da Casa Modena. La bresaola Fresca Lidl è prodotta da Beretta. Salsicce suinelli prodotte a Piazzale Veronesi 1 – San Martino Buon Albergo; AIA gruppo Veronesi. I biscotti Realforno Lidl sono prodotti da Balocco i Savoiardi Lidl sono prodotti da Vicenzi. I Cantuccini del marchio di qualità Italiamo sono prodotti da Sapori, i biscotti Petit Realforno Lidl sono prodotti dalla Colussi nello stabilimento di Petrignano d’Assisi (PG). I croissant alla crema Nastrecce Lidl sono prodotti da FBF Gruppo Bauli i Plumcake allo yogurt Nastrecce sono prodotti da MisterDay (Gruppo Vicenzi),nello stabilimento di Nusco (AV). I panini al latte Nastrecce sono prodotti nello stabilimento dei panini al latte Morato ed i croissant al cacao nastrecce sono prodotte da FBF gruppo Motta -Bauli nello stabilimento di s. Martino Buonalbergo (VR). Le fette biscottate a marchio Certossa sono prodotte da Buitoni mentre i prodotti solubili Il The al limone e alla pesca sono prodotti nello stesso stabilimento della Ristora. L’olioPrimadonna è Bertolli/Carapelli.

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Tanti sono i produttori italiani come Aceto di vino bianco WINAROM è prodotto da Acetificio Mengazzoli SNC – Levata di Curtatone MN, cipolle borretane sott’olio, marca Baresa sono prodotte in via c. Battisti 1059, Monsummano Terme dei Fratelli Polli.Pesto alla genovese marca Baresa, prodotte a Monsummano Terme da Fratelli Poll, Il succo di frutta Vitafit (tropical cocktail) è prodotto da Parmalat. Insomma, tutti prodotti che pur avendo un nome che corrisponde ad una nuova marca, sono comunque di buon qualità e forniti da aziende all’avanguardia che commerciano sia in italia che all’estero. Ma continuando l’elenco, possiamo trovare ancora altri alimenti come i gelati in vendita al a marchio Gelatelli prodotti da Eskim ossia Algida… gelato tartufo classico prodotto da Sammontana. Un ultimo cenno sui prodotti Latte e derivati come le mozzarelle di bufala che sono prodotti da Francia Latticini e dalla Mandara, e la besciamella Milbona è prodotta da Sterilgarda e gli yogurt Latteria Magro e Intero da 150 gr sono prodotti da Latte Montagna Alto Adige (Mila) Via Innsbruck 43, 39100 Bolzano.

Vi aspettiamo sul prossimo numero per fare focus su un’altra catena presente nel nostro territorio, è il caso di dire: “occhio all’etichetta” e buona spesa!


LA PALESTRA DELL’AXA Piazza Eschilo, 38 - 0652354141

Solo per il mese di settembre per i primi

300 iscritti

abbonamenti annuali a partire da

300 euro

ANNO ACCADEMICO 2015-2016

Selezione delle classi per età e livello dal 14 al 30 settembre

PREDANZA PROPEDEUTICA CLASSICA CONTEMPORANEA MODERN DANCE MODERN JAZZ BREAK DANCE HIP HOP RECITAZIONE DIZIONE Preparazione esami ammissione Accademia Nazionale di Danza e Teatro dell’Opera di Roma


[Le uscite del mese] di Cristina Ippoliti

AL CINEMA

Dopo il successo mondiale di “Colpa delle Stelle”, torna sul grande schermo, a partire da giovedì 3 Settembre, il nuovo adattamento cinematografico tratto dal romanzo besteller di John Green, “CITTÀ DI CARTA”. Il lungometraggio porta la firma di Jake Schreier, e vede come protagonisti Cara Delevingne, Austin Abrams, Halston Sage, Nat Wolff e Justice Smith. Quella che viene raccontata è la storia di due adolescenti: Quentin e Margo. Lui un timido e solitario ragazzo, lei la sua nuova enigmatica vicina di casa, una giovane amante del mistero al punto da diventarlo, almeno per Quentin, lei stessa. I due vivranno insieme un’unica notte indimenticabile, nella quale Quentin sarà trascinato da Margo in giro per tutta la città illuminata dalle luci delle stelle. In seguito Margo scompare improvvisamente, lasciando degli indizi, che Quentin farà di tutto per riuscire a decifrare. Un’avventura romantica e divertente, in pieno stile John Green, che permetterà ad un gruppo di giovanissimi di comprendere i veri valori legati all’amore e all’amicizia.

IN LIBRERIA

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La casa editrice Garzanti anche durante i mesi estivi ha portato avanti il proprio lavoro a pieni ritmi, cercando di puntare tutto sulla scelta dell’assecondare i gusti dei propri lettori. Tra le numerose interessanti novità spicca quella prevista in libreria a partire dal 27 Agosto. Il titolo è “PROMETTO DI SBAGLIARE”, romanzo che porta l’autografo di Pedro Chagas Freitas. Un libro che racconta una storia d’amore tra un uomo e una donna che si rincontrano dopo tanto tempo. Non si vedono da anni, ovvero da quando lui l’ha lasciata senza darle neppure una spiegazione. Da quel momento sono cambiate tante cose ed entrambi si sono costruiti un futuro senza l’altro. Ma lui non ha mai smesso di provare un amore grande verso di lei. Da questo incontro inaspettato riesplode l’antica fiamma. Un nuovo legame, una nuova relazione, tra vecchi timori e nuovi dubbi, tra sentimenti contrastanti di passione e di fuga. “Prometto di sbagliare”, non appena uscito all’estero, ha subito scalato le classifiche di vendita diventando un best seller.

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Ecco un breve estratto reperibile online. “L’amore arriva quando smettiamo di essere perfetti. Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo così che si ama. Il locale è affollato e rumoroso. L’uomo è seduto vicino alla finestra e guarda il cielo grigio, annoiato come ogni lunedì mattina. Improvvisamente si volta e lei è lì, di fronte a lui. Gli occhi carichi di stupore e l’imbarazzo tradito dal tremito della dita che afferrano la borsa. Sono passati anni dall’ultima volta che l’ha vista, il giorno in cui l’ha lasciata. Senza una spiegazione, senza un perché, se n’è andato spezzandole il cuore. Da allora, lei si è rifatta una vita, e anche lui. Eppure solo ora si rende conto di non avere smesso di amarla neanche per un secondo.”

MUSICA

Uscirà il prossimo 11 Settembre su distribuzione RCA/Sony Music “That’s The Spirit”, il nuovo album in studio degli inglesi Bring Me The Horizon, che pubblicheranno, dopo due anni ricchi di live in tutto il mondo, il seguito di “Sempiternal”. Importante il successo del primo singolo “Drown” e dell’ultimo estratto “Happy Song”, capaci di catalizzare l’attenzione di stampa e fan europei, d’Oltreoceano e australiani. Autoprodotto dai due componenti Oli Sykes e Jordan Fish, il nuovo disco è stato registrato tra Santorini, Londra e New York.


Associazione Sportiva Dilettantistica

affiliata FSI Federazione Scacchistica Italiana

Hai mai pensato che ai tuoi figli potrebbe piacere scoprire i “segreti” degli SCACCHI? i nostri campioni

Ad Ostia la “Scuola” Giovanile Specializzata Christian Palozza Alessandro Bione Nicole Colella Candidato Maestro (U14) Prima Nazionale (U14) Seconda Nazionale (U12)

2° Campionati Regionali FSI ‘15 (U14) 2° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U14) 1° Campionati Provinciali FSI ‘14 (U14) 1° Campionati Regionali FSI ‘14 (U14) 2° Campionati Regionali FSI ‘13 (U12)

Leonardo Vilona

Seconda Nazionale (U16)

3° Campionati Regionali FSI ‘15 (U16)

Federico Casagrande Flavio Palozza Terza Nazionale (U16)

1° Campionati Regionali FSI ‘15 (U12)

David Maselli Terza Nazionale (U10)

Prima Nazionale (U16)

1° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U10) 2° Campionati Provinciali FSI ‘14 (U10)

Andrea Alfarano

1a Campionati Provinciali FSI ‘14 (U14F)

2° Campionati Italiani (1N/15m) FSI ‘14

Seconda Nazionale (U14)

Daniel Maselli Seconda Nazionale (U14) Terza Nazionale (U14)

Emanuele Carlo Seconda Nazionale (U12)

1° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U12) 2° Campionati Regionali FSI ‘15 (U12) 2° Campionati Provinciali FSI ‘14 (U12)

1a Campionati Provinciali FSI ‘14 (U12F) 2a Campionati Regionali FSI ‘14 (U12F)

Noemy Ponzio Rendina Chiara Di Maulo

1a Campionati Regionali FSI ‘15 (U12F) 3a Campionati Provinciali FSI ‘15 (U12F)

Velia D’Albenzio

2a Campionati Provinciali FSI ‘15 (U12F)

Laura Ciaffi

1a Campionati Provinciali FSI ‘15 (U12F) 1a Campionati Provinciali FSI ‘14 (U12F)

1° Campionati Regionali FSI ‘15 (U10) 2° Campionati Regionali FSI ‘14 (U10) 3° Campionati Regionali FSI ‘13 (U8)

Alessandro Seccia

Valentina Milillo

2a Campionati Provinciali FSI ‘15 (U10F) 2a Campionati Provinciali FSI ‘14 (U10F)

Debora Pascolini

3a Campionati Regionali FSI ‘15 (U10F)

Filippo Casagrande 3° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U10)

2° Campionati Provinciali FSI ’15 (U10) 2° Campionati Regionali FSI ’15 (U10) 1° Campionati Regionali FSI ‘14 (U8)

Flavio Battista

2a Campionati Italiani FSI ‘15 (U10F) 1a Campionati Provinciali FSI ‘15 (U10F) 1a Campionati Regionali FSI ‘15 (U10F) 3a Campionati Regionali FSI ‘14 (U10F) 1a Campionati Provinciali FSI ‘14 (U10F) 5a Campionati Italiani FSI ‘14 (U10F)

3° Campionati Regionali FSI ‘14 (U8)

3° Campionati Regionali FSI ‘15 (U10)

Sbrenna Alessandra Di Maulo Giulio 1° Campionati Provinciali FSI ‘14 (U8)

Kamilla Giniyatullina

3° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U10F) 2° Campionati Regionali FSI ‘15 (U10F)

Claudio Piccinato 1° Campionati Regionali FSI ‘15 (U8) 3° Campionati Provinciali FSI ‘15 (U8)

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[+Eventi Roma] di Valentina Ecca

Con settembre si chiudono i festival che hanno musicato le notti di Roma e di tutto il suo litorale Ultime due date, nel mese di Settembre 2015, per il festival di Rock in Roma. Sul palco dell’Ippodromo di Capannelle concluderanno la stagione estiva i concerti degli Interpol, il 2 settembre, e quello dei Linkin Park il 6 settembre. Un bilancio di successo per il festival di musica rock, e non solo, che ha portato da giugno a settembre artisti di fama mondiale nelle braccia del pubblico capitolino. Con queste due ultime date si chiude in bellezza uno degli eventi più importanti dell’estate

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romana. Chiude “col botto” anche Eutropia, organizzato nella Città dell’Altra Economia di Testaccio. Le date di questo mese sono quelle del Make Yourself Festival, il 4 e 5 settembre, in cui band e cantautori emergenti votati dal pubblico avranno la possibilità di esibirsi nella Capitale. A seguire Brunori Sas il 9 e Carmen Consoli il 10 settembre. Concertone imperdibile per gli appassionati della musica leggera made in Italy sarà quello che si terrà dal 10 al 22 settembre al Centrale Live del Foro Italico. Due leggende della musica italiana si incontrano per dieci date; stiamo parlando di Claudio Baglioni e Gianni Morandi che por-

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teranno in scena uno spettacolo dal nome “Capitani Coraggiosi”. Il 23 settembre, invece, un instancabile Steve Hackett salirà sul palco del teatro Brancaccio per ripercorrere, col pubblico, i più grandi successi dei Genesis, di cui è stato chitarrista. Passando al teatro; per gli appassionati di Shakespeare, dal 3 al 20 settembre al Globe Theatre di Roma andrà in scena l’Otello, per la regia di Marco Carniti e la direzione artistica di Gigi Proietti. Al teatro Cometa, dal 17 al 27 settembre, va in scena la commedia “Il cambio dei cavalli”; sul palcoscenico la splendida e intensa Franca Valeri. Dopo un’estate ricca di concerti ed eventi la Capitale tende a riposarsi in questo mese di settembre il tutto per riacquistare le forze necessarie all’inizio della nuova stagione previsto per ottobre.



EVENT Michele ha una famiglia meravigliosa con cui condivide l’amore per lo sport. La moglie Carmela, nota istruttrice di pilates, e i figli Cristiano, campione di arti marziali, e la giovane Sofia che già si appresta a seguire le orme dei genitori. Tutti insieme appassionatamente. L’impegno che Michele mette nel suo lavoro, riescono a trasformare il corpo e la mente della gente dando fiducia e soddisfazione anche a chi pensa che l’obesità non possa essere curata, a chi pensa che l’attività fisica non dia miglioramenti. Lui dimostra come una sana attività fisica possa cambiare qualitativamente lo stato di salute a livello psico fisico.

Nel quartiere dell’AXA l’istruttore Michele organizza eventi numerati di allenamento funzionale, creando dei veri gruppi e delle vere e proprie gare. Inizia dalla scelta del posto e poi sviluppa tutto, il percorso, le squadre, i giudici che contano le ripetizioni, il materiale come corde, kettlebels, palle mediche, rowing e premi finali, tutto organizzato nei minimi dettagli. I partecipanti si fidano ed affidano a lui e alle sue istruzioni, con entusiasmo e convinzione partono per le loro sfide ogni volta sempre diverse, sempre più competitive ed entusiasmanti e alla fine di tutta la gara la loro prima domanda è “quando la prossima?”

Ore 18.00 di un caldo pomeriggio di luglio. Al MAMI si riuniscono un gruppo di sportivi per partecipare a EVENTO6, la manifestazione sportiva di allenamento funzionale organizzata da Michele che li accoglie e li organizza in squadre. Sono pronti alla sfida. Si parte,si corre. Si torna, cominciano flessioni a terra e sulla sbarra. Sabbia che si incolla al corpo sudato, ma nulla li ferma, nè il caldo nè il sole ancora battente, di fronte al tramonto meraviglioso che si sta preparando lungo la linea dell’orizzonte ostiense. Palle, sfere, campane, strumenti vari per allenare il proprio corpo seduti, in piedi, sdraiati. Si suda, si fatica ma tutti insieme si condivide, si confronta e si sfida, ma non gli altri, bensì se stesso. Non ci sono avversari in questa competizione, ma compagni con cui misurarsi. Tutti sotto l’occhio vigile di Michele e dei giudici di gara, che prendono tempi e misure, per stabilire quale squadra raggiunge il risultato migliore. Michele è un trainer, un allenatore sportivo completo. Ha il culto del corpo e del benessere nella giusta misura in cui è in grado di trasmettere questo ai suoi. La passione per lo sport, per l’allenamento, la realizza nel principio della condivisione. L’allenamento funzionale è raggiungere degli obiettivi tutti insieme attraverso esercizi che rinforzano e modellano il proprio corpo in maniera completa. Molte sono le donne che partecipano e che affiatate e determinate si impegnano nello svolgimento degli esercizi e dell’allenamento.

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Dicono di lui:

Caro Mich, grazie per: la “determinata” e costante pazienza nell’insegnare la perfezione dell’ esecuzione; per l’incoraggiamento sorridente e ironico per finire “la serie”; per l’attenzione a proporre con professionalità, sempre “nuovi obiettivi”; per essere riuscito a sopportare un anno di “non ce la faccio....non ne posso più...”, (il “non ci riesco” non veniva contemplato per rispetto!!); per aver creato uno spirito goliardico anche in vecchie cariatidi. Profondamente grazie (Annalisa Loggia)

La passione per l’attività sportiva è una connotazione della personalità che determina uno stile di vita: l’organizzazione della tua giornata, la scelta dei tuoi viaggi, il tuo divertimento… il taglio del tuo guardaroba! La corsa è stata la mia fedele compagna fino a quando un problema funzionale al piede ha decretato, non senza ripercussioni sul mio umore, la fine del sodalizio ed aperto, mio malgrado, le porte della palestra. In questo ambiente, o meglio nella “sala macchine”, dove tutto è scandito dalla potenza assordante dei video ho incontrato un istruttore che coniuga insieme l’elasticità e la forza del movimento con la volontà e la determinazione della mente. Michele dall’apparenza schiva, severa, (affettuosamente soprannominato il tedesco) riesce ad essere l’interprete dello sforzo fisico di ogni individuo che allena, capace di spronare a superare il limite per far conoscere la soddisfazione di essere riuscito a finire…. “la serie”! Ogni lezione è diversa e con risultati a volte davvero insperati. Attento e preciso alla metodica dell’esecuzione, insegna l’importanza della correttezza della performance, sorride ironico nella giusta misura per l’incoraggiamento a proseguire. Coach professionale ed attento a non trasformare una disciplina in una religione, organizza eventi speciali in cui partecipa tutto il suo gruppo e non…, per provarsi nello stesso tempo nella competizione e nell’attività ludica adulta. A fine corso Mick fa un regalo ad ognuno di noi: prestanza fisica…, forza di volontà…., resistenza allo sforzo…, desiderio di continuare…, buonumore! (Carla Clerici)


www.micheletrainer.it

TO 6 Sofia Cristiano (primo classificato)

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per EVENTO 6 fotografie di Massimo Carroccia

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N

aima è un’associazione musicale no profit, nata dal desiderio di realizzare uno spazio dedicato all’educazione musicale. Seguendo i principi della Music Learning Theory di Edwin E. Gordon e della metodologia Orff , la scuola propone dei corsi specializzati per fasce di età sul l’apprendimento musicale a partire dall’età neonatale fino all’età adulta.

Ideatrice di tale iniziativa è Raffaella Vigneri, sassofonista diplomata al Conservatorio che da anni ha coniugato l’amore per il sax e la musica jazz alla passione per l’insegnamento della musica ai bambini sin dalla tenerissima età. Lo spazio si trova all’interno dell’asilo nido ” La Caracolita”, scuola diretta da Adriano Capoccia che da sempre ha sostenuto e creduto nei progetti di tipo creativo/musicali rivolti bambini e ragazzi. Raffaella Vigneri Lo slogan della scuola è “ Per la musica non è mai troppo presto, non è mai troppo tardi” infatti la caratteristica meravigliosa di questa scuola è che gli allievi spaziano tra i 6 mesi e i 70 anni di età La scuola é giunta al suo terzo anno di attività. Dopo il successo del bellissimo saggio di fine anno organozzato presso la sala jam session del negozio MU.sica in Via Paolo di Dono, é pronta per aprire con il nuovo anno scolastico ricco di idee e iniiniziative musicali: •Riprendono i corsi dedicati alla prima infanzia ( 0/36 mesi) ed ai bambini dai 3 ai 5 anni •Continuerà il successo del corso Girotondo Strumentale per i bambini dai 6 anni in su •Continuano le lezioni collettive e individuali di strumento per bambini e adulti •Riprende il nostro laboratorio di canto per bambini e per adulti

Lo scorso anno scolastico è nata la Naima School Band con gli strumentisti e cantanti allievi della scuola diretti da Francesco Valente, Simone Allori e Daniela Pistagna per le voci. L’obiettivo di quest’anno sarà quello di selezionare strumentisti e cantanti che abbiano già delle competenze musicali per costituire gruppi di musica d’insieme. È nato anche il” Naima sax quartet”, quartetto di sassofoni allievi di Raffaella Vigneri costituto da tre adulti e un promettemte ragazzo di 11 anni. A partire dal 7 di settembre sarà possibile prenotare delle lezioni di prova.


[Musica ] di Valentina Ecca

Music have the power Per Cesena, mille musicisti e un flash mob mai visto al mondo. Tutto ciò porteranno i Foo Fighters nella ridente città romagnola dopo ben dieci anni Se c’è una cosa che dopo anni, decenni e secoli muove l’umanità è la musica. Su questo hanno fatto leva i ragazzi di 1000 Rockin’ che il 26 luglio 2015 hanno portato ben 1000 musicisti, un maestro d’orchestra e volontari da tutta Italia nella piccola città di Cesena per fare un flash mob mai visto prima. Suonare tutti insieme “Learn to fly” dei Foo Fighters! Mi spiego meglio, da settimane sul web gira un video che mette i brividi. Ben 250 batteristi, 250 bassisti, 250 chitarristi e 250 cantanti hanno eseguito il brano della band americana, tutti insieme, e in un’esecuzione perfetta e ricca di forza. Guidati dal maestro Marco Sabiu si sono ritrovati nella città romagnola e, del tutto a loro spese e senza alcun compenso, hanno partecipato ad un progetto ambiziosissimo. La mente del progetto, Fabio Zaffagnini, ha tenuto un discorso alla fine dell’esecuzione in cui spiega le ragioni del gesto: quella di portare i quattro Foo Fighters nella città dell’Emilia-Romagna per un concerto. Il prode Dave Grohl, che di notorietà ne ha macinata tanta negli

anni, ha prontamente risposto con un video in italiano dove ringraziava gli organizzatori e i musicisti e prometteva il concerto alla città di Cesena. Il frontman della band americana, storico batterista dei Nirvana, è considerato una vera e propria icona; e in effetti ne ha tutte le sembianze. Dopo aver militato nella rock band più importante degli anni ’90 è sopravvissuto al compianto ricordo dell’amico/nemico Kurt Cobain e ha reinventato se stesso e la sua musica. Non è facile per un giovane ragazzo travolto dal successo e dall’immensa personalità di Cobain saper ripartire, ma lui l’ha fatto. È stato al suo posto quando il biondino di Seattle macinava successo e soldi, che l’hanno travolto e condotto alla distruzione a soli 27 anni. Ha aspettato; pianto con i fans la dipartita di Kurt e la sua folle vita condita di emarginazione e ritalin e come un coccodrillo sul pelo dell’acqua ha colpito al momento giusto. Dave è diventato, come lo fu Cobain negli anni ’90, un eroe della sua epoca. Uno che interrompe i concerti per far salire sul palco un bambino che rischia di essere “schiacciato” dalla folla e gli fa seguire il concerto da dietro le quinte. Uno che si rompe una gamba sul palco ma sale imperterrito e porta avanti il concerto. Uno buono, insomma. Un eroe musicale sporco e pulito al punto giusto, tanto da essere acclamato e richiesto in tutto il mondo. Ebbene i mille musicisti di Cesena si sono mossi per chiedere a lui e ai suoi compagni di suonare nella loro città. La riflessione cui porta un evento simile è che la musica ha un potere enorme e che, forse, ogni tanto, la si potrebbe usare anche per cose più importanti. La musica è in grado di smuovere gli animi e le azioni delle persone e, come disse Bono Vox in un’intervista molto illuminata di qualche anno fa: “Una canzone non può fare la rivoluzione ma potrebbe esserne un’ottima colonna sonora”. Dunque rock and roll gente, e che la musica sia con voi!

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Centro Commerciale “Le terrazze” casal palocco via Prassilla 41, int 33-1° piano tel. 06.50915297-338.7725338

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[Storie dai municipi di Roma] di Barbara Donzella

Lo Strano cane dal collare verde – Municipio X Era un sabato mattina d’inizio agosto e dopo una lunga notte di pioggia il sole riprendeva finalmente possesso della terra, incoraggiato dagli applausi delle cicale. Lorenzo ed io avevamo appuntamento al porto di Ostia alle 8.30. Arrivai in largo anticipo e cominciai a gironzolare lungo il molo, sino a che non decisi di fermarmi ad aspettare su una panchina vicino al chiosco del tiro a segno. Con le vele ammainate, gli alberi delle barche parevano enormi stuzzicadenti da cocktail infilati in una moltitudine di olive galleggianti, mentre miniature di nuvole erano posate in una grande pozzanghera. Pensavo a come quest’ultime sembrassero tanto reali da poter allungare la mano e toccarle, quando improvvisamente le vidi scomparire, cancellate da una zampa. Era un cane di piccola taglia, nero con calzini bianchi e marroni ed una lingua lunghissima, in mezzo a quello che pareva un sorriso. Pareva un strano incrocio, una specie di rottweiler a cui erano state montate zampe di riserva di un carlino. Mentre lo studiavo una donna di mezza età, dai capelli biondo miele, ci passò davanti e facendo stridere i freni della sua bici, si fermò giusto il tempo di chiedermi se quell’animale fosse il mio. Appena le risposi di no, lei sentenziò: “Somiglia ad un supplì con le zampe! E’ proprio brutto!” e riprese la sua corsa, lasciando una risata. Il piccoletto alzò lo sguardo e mi fissò, quasi a voler sapere la mia opinione in proposito. Rimasi in silenzio per un attimo, giusto il tempo di far svanire il suono acre di quelle parole, poi dissi: “Non ascoltarla, sei un tipetto Originale! Sai che noia se fossimo tutti uguali!”. Poi proseguii:“Hai una faccia simpatica, che ne diresti se ti chiamassi Doc sino a quando non scopro qual è il tuo nome?”. Le mie argomentazioni ed il provvisorio battesimo parvero convincerlo, tanto che si accovacciò tra i miei piedi e chiuse gli occhi. Notai che aveva un collare verde senza medaglietta e benché sembrasse curato, nei paraggi non c’era traccia del proprietario, nonostante il porto cominciasse ad animarsi, come un carillon a cui fosse stata data la carica.

Poco dopo arrivò Lorenzo, con cui, in men che non si dica, Doc fece amicizia. Erano oramai passate quasi due ore e cominciava a far caldo, così, mentre Lorenzo si aggirava tra le imbarcazioni chiedendo se qualcuno avesse perso un cane, andai a comprare qualcosa da mangiare e bere per lui. Ma Doc non beveva né mangiava nulla; si lasciava solo rinfrescare, facendomi passare una mano bagnata sulla sua testa e sul dorso. Mentre lo accarezzavo avevo l’impressione che quella che gli scendesse dagli occhi non fosse acqua ma lacrime, anche se avevo letto una volta che i cani non possono piangere. Lorenzo tornò senza buone nuove e dovendo decidere sul da farsi, optammo per portarlo ad una clinica veterinaria nelle vicinanze. Purtroppo, però, il veterinario ci rivelò che il cane non aveva alcun microchip e che non era, quindi, possibile risalire al suo proprietario. Disse che molto probabilmente era stato abbandonato lì, proprio nella speranza che qualcuno lo raccogliesse e concluse “Oramai l’unica cosa che rimane da fare è portarlo al canile”. Poi si lasciò sfuggire: “A meno che…” e in quel lungo vuoto, lasciato da quella frase sospesa, Lorenzo, Doc ed io ci guardammo, sino a che qualcuno prese la parola e disse: “Beh, andiamo a casa che è tardi!” e tutti e tre uscimmo.

Contatti utili: Clinica Veterinaria Omniavet con pronto soccorso operativo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno - Piazza Giovanni Omiccioli, 5 - 00125 Axa Acilia tel. 0652453374 - info@omniavet.it Canile Comunale Muratella in Via della Magliana, 856 dalle 10.00 alle 17.00 chiuso domenica - Tel. 06/67109550 Per adozioni: tel. 3493686973 E-mail: info@corrieredelcanile.org Ufficio Ritrovamenti - Smarrimenti sempre presso il Canile Comunale di Muratella Dal lunedì al venerdì ore 10-17, sabato 10-13 tel. 0667109550 – 3404556510

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Happy Time Infernetto Onlus

« Un luogo dove ciò che è piccolo diventa grande, ciò che è singolo diventa insieme » (B. Munari) L’Happy Time Infernetto Onlus è nata nel 2008 in

un quartiere di Roma, Infernetto, grazie ad un gruppo di genitori, alcuni dei quali con figli disabili, e da tante persone dalle età più varie unite da una stessa finalità: vivere al servizio degli altri donando non solo quello che si HA ma quello che si È attraverso la ricchezza dell’incontro, della relazione, dell’aggregazione, dell’inclusione sociale, del fare rete aiutando l’altro. La nostra missione? Essere protagonisti di un’azione culturale dallo sfondo sociale: la ricchezza dell’incontro, della relazione, dell’inclusione sociale. Stiamo dando vita ad uno spazio di aggregazione per bambini, ragazzi, adulti e genitori. Un luogo dove si respira il piacere del fare, dove si trovano professionisti qualificati e persone disponibili, dove si lavora in gruppo accogliendo i bisogni del singolo partecipante, cogliendo i tratti della sua unicità. Un luogo di incontro per le famiglie dove si risponde alle loro esigenze. Ogni anno da ottobre a maggio proponiamo varie attività aperte a tutti: COMICS dai 6 anni all’età adulta (divisi in gruppi in giorni diversi) con le insegnanti Barbara Brocchi (insegnante di illustrazione presso IED, scrittrice ed illustratrice di libri per bambini) e Roberta Rindone (Illustratrice, grafica e progettazione multimediale) PITTURA per adulti con l’insegnante Lea Cavallari (illustratrice, docente waldorf) DANZA E MOVIMENTO dai 3 ai 10 anni con l’insegnante Barbara Baldaccini (danzamovimentoterapeuta) YOGA PER BAMBINI 3 ai 10 anni con l’insegnante Barbara Baldaccini (insegnante AIYB yoga per bambini) PSICOMOTRICITA’ dai 3 ai 6 anni con l’insegnante Roberta Sgrosso (insegnante di psicomotricità ed attività motoria) PROPEDEUTICA MUSICALE dai 3 ai 6 anni con l’insegnante Lorenzo Cioni (psicologo e musicoterapeuta) DANZATERAPIA per adulti disabili con l’insegnante Barbara Baldaccini (danzamovimentoterapeuta)

MUSICOTERAPIA per bambini, ragazzi ed adulti disabili con Giuliana Danese (docente scuola materna e musicoterapeuta) Renata Igliozzi (psicologa e musicoterapeuta) ITINERARIO FORMATIVO GENITORI Ogni figlio è una persona. È un essere e non un avere, è un dovere e non un diritto. Ogni figlio ha necessità di genitori soddisfatti di sé e maturi, pieni e non vuoti, equilibrati e alla ricerca di come “coltivare” l’ascolto profondo, dare accoglienza vera e comprensione senza tempo e spazio. Questi percorsi formativi sono stati pensati e progettati per accompagnare i genitori a comprendere e riflettere sulle dinamiche che determinano la personalità e i comportamenti dei loro figli. Li aiuta a conoscere quello che favorisce e quello che impedisce il loro sviluppo. Li aiuta a diventare protagonisti della formazione dei figli e acquisire sicurezza, efficacia e stabilità nel loro intervento educativo. GRUPPO di Auto-Mutuo-Aiuto (AMA) per genitori con figli disabili. I gruppi di auto-mutuo-aiuto rappresentano un tentativo moderno e tradizionale insieme di ricostruire reti solidali, strumenti preziosi per fare fronte al bisogno degli individui di ritrovare la comunicabilità delle proprie esperienze e la dimensione calda dell’esistenza. Ma anche luoghi dove ritrovare il proprio essere capaci e valorizzare il proprio potenziale attraverso l’incontro con l’altro, inteso non soltanto come alter ma anche come simile a sé. LABORATORI PERMANENTI FORMATIVI PER INSEGNANTI I ragazzi stanno cambiando nel mondo che cambia repentinamente. Sostenere gli educatori della scuola di ogni ordine e grado a comprendere i cambiamenti psicologici e pedagogici della società futura è molto importante. Tematiche diverse verranno proposte per sollecitare riflessione sul proprio modo di insegnare. Da diversi anni i nostri progetti sono inseriti nel Piano d’Offerta Formativa di alcune scuole del territorio .Inoltre con cadenza mensile organizziamo dei momenti di aggregazione e socializzazione per bambini e ragazzi con i loro genitori “FREE TIME”: gite, pic-nic, laboratori, etc. Tel. 3355445704 - 3299362973 - 3385051390 fax 0641861099 www.associazionehappytimeinfernetto.org info@associazionehappytimeinfernetto.org

Happy Time Infernetto Onlus






Sistema Binario] [ di Simona Gitto

Project Loon: internet per tutti 15 metri (in completa ampiezza) è stato progettato per garantire una durata di almeno 100 giorni nella stratosfera. All’interno dell’involucro è posta una scatola contenente i circuiti e la parte elettronica di controllo, e antenne radio che mantengono il contatto tra diversi aerostati e con le antenne internet sulla Terra. L’elettronica viene controllata attraverso pannelli solari che riescono a catturare energia da qualunque angolazione, producendone circa 100 Watt durante il giorno e caricando nel frattempo anche la batteria agli ioni di litio, in modo che gli aerostati possano funzionare anche durante la notte. Per la sostituzione di un qualunque aerostato il gas interno viene rilasciato verso l’esterno, con una conseguente discesa controllata verso terra. Qualora dovesse, malauguratamente, discendere troppo velocemente, un paracadute posto al di sopra dell’involucro ne rallenterebbe la caduta. In partnership con le compagnie di telecomunicazioni, il progetto dà la possibilità alle persone che ne sono sprovviste di avere accesso alla rete direttamente sui propri devices-LTE. Ogni aerostato può garantire connettività wireless con velocità 3g in un’area di circa 40 km di diametro, in qualsiasi angolo del mondo, semplicemente restituendo il segnale alla Terra, in stazioni connesse ad un internet provider (ISP). È chiaro che Project Loon continuerà sicuramente ad espandersi, con il principale obiettivo di creare un anello di connettività ininterrotta nell’emisfero meridionale del globo e così fornire finalmente un servizio continuo a chiunque ancora non ne abbia accesso.

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Internet oggi è una realtà, una sicurezza. Se non propriamente un aspetto fondamentale della nostra esistenza, è diventato una costante per noi, tanto da portarci a vere e proprie crisi di panico nel momento in cui non abbiamo modo di connetterci. Per noi può apparire assolutamente normale ragionare in questo modo e sapere che avremo sempre la possibilità di connetterci in maniera facile e veloce, ma ci dimentichiamo che non tutti hanno questa “certezza”, e che come al solito ci troviamo a dare per scontate cose che tanto scontate non sono. Circa due terzi della popolazione mondiale, infatti, non ha alcun accesso a internet, verità che nel 2015 appare ormai tanto assurda quanto problematica. Deve essere sembrato, però, un problema risolvibile per Google X, struttura semi-segreta a Mountain View, nella Silicon Valley, che fa capo a Google Inc. e che si occupa di studiare e sviluppare diverse innovazioni tecnologiche. Rich De Vaul, architetto capo tecnico, Mike Cassidy, capo progetto e Ciro Behroozi, rete e telecomunicazione, sono gli sviluppatori di un progetto che accorre in aiuto di chi la connessione non ce l’ha: Project Loon. Il progetto nasce nel 2013, ed è passato attraverso test effettuati in Nuova Zelanda e successivamente in California e Brasile: in sostanza, si tratta di una rete di “aerostati” che viaggiano nello spazio, precisamente nella stratosfera, a circa 32 km di altitudine, e ideati per permettere a chiunque si trovi in zone remote, in aree che magari sono state colpite da disastri naturali o che si trovano completamente isolate dal resto del mondo, di connettersi ad internet. Perché la stratosfera? La stratosfera presenta caratteristiche particolari da poter sfruttare appositamente per questa sfida ingegneristica: con una pressione dell’aria dell’1% rispetto al livello del mare, presenta una minore protezione dai raggi UV e dai repentini sbalzi di temperatura, che va aumentando con la quota. Gli aerostati sono progettati proprio per funzionare efficacemente in queste condizioni: si librano due volte più in alto rispetto ad un comune aereo e riescono a spostarsi di strato in strato nella stratosfera seguendo le naturali variazioni di velocità e direzione, sfruttando le correnti ascensionali, in questo modo evitando anche di entrare in rotta di collisione con animali, aerei appunto, o di subire danni causati da avverse condizioni atmosferiche. L’involucro in fogli di polietilene di

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Inizia il nuovo anno scolastico, organizza il tuo tempo ed i tuoi orari! ISCRIZIONI AL NUOVO ANNO ACCADEMICO 2015-2016! Impara o rafforza le lingue attraverso percorsi in gruppo, minigruppo oppure individuali. L’associazione culturale UNIVERSO FORMAZIONE ripropone i propri numerosi corsi di lingue ai soliti prezzi modici. Quest’anno non perdere l’iscrizione ai corsi per ragazzi e adulti! Le iscrizioni sono già aperte. I corsi si terranno da ottobre 2015 (presso la sede di via Zenodoro 16) e preparano alla certificazione internazionale della lingua studiata. L’iscrizione si realizzerà tramite il MODULO/DOMANDA reperibile sul sito WWW.UNIVERSOFORMAZIONE.COM oppure, presso il servizio informativo presente in sede (è gradito un preavviso telefonico). Inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, cinese, arabo, russo, svedese, italiano per stranieri, patente informatica, corsi di sostegno (tutte le materie) per le scuole medie. per informazioni chiamate al 3467222972 / 3450511458 o scrivete ad universoformazione@gmail.com

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TOLETTA INFERNETTO 1/4 VERT


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Tablet Run La rubrica per i runners di Lorenzo Sigillò

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Viva le corse in notturna…ma non solo! Tablet Run sarà quello di segnalare le prossime corse in tempo utile per iscrivervi. Dalle più belle alle più ricercate, per professionisti e principianti, di agonismo sfrenato o di puro divertimento. Bellissimo mese quello di settembre, per risvegliare il corpo dopo il pieno di aperitivi delle serate estive! Per chi ha voglia ancora di corse notturne c’è un’altra occasione il 27 settembre, solo che si dovrà scegliere tra Frosinone e Sora! 10 chilometri quest’ultima, la tradizionale “Corri sotto le stelle” giunta alla 12 edizione, mentre la Mud Run experience di Frosinone è al suo debutto con un tracciato di 5,4 km. Stesso giorno, ma classico appuntamento mattutino alle 10, per la Run for Bioversity, corsa di 10km competitiva e di 3km non competitiva organizzata dall’omonimo istituto di ricerca per lo sviluppo agricolo. Correndo per nobili intenti, impossibile non citare la “Corsa della Croce Rossa” l’ 11 ottobre a Monterotondo alle 9.30 per 8 chilometri e soprattutto la “Ridere per vivere Run” a Villa Pamphili, 3 ottobre alle 16.00 sulla campestre di 7km, 2 e 3,6 per sostenere il lavoro che i Clown Dottori di Ridere per Vivere Lazio portano avanti nei reparti pediatrici dell’A .O San Camillo-Forlanini da più di 15 anni. Ed infine legame ‘enogastronomjco’ per un trittico che si commenta da sè, stimolante per i professionisti e per chi vuole unire la passione della corsa con quella della buona tavola: 20 settembre, 10km misti per la Corsa del Pane di Genzano, 4 ottobre, la Mezza Maratona dei Castelli Romani ad Ariccia e 11 ottobre la Trenta del Mare (ma c’è anche la 10km) con pasta party all’arrivo... Insomma, è il caso di dirlo, ce n’è per tutti i gusti! Stay Tablet, Stay Run! Ritrovo ore 16:00 Ponte della Musica Armando Trovajoli - Lungotevere Flaminio Ricchissimo aperitivo di benvenuto “AperiNight Forhans Team ” - dalle ore 18:30 alle 21.00 prevede riso freddo, fagioli, ceci, frittate, formaggio, cocktail alcolici e multivitaminici e dopo la gara ristoro finale con pasta, frutta, yogurt, crema di nocciole con l’accompagnamento di Musica dal Vivo Nordic Walking di Km 11,0 circa! Forhans Team in stretta collaborazione con la Scuola Italiana Nordic Walking

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L’abbiamo tanto pubblicizzata ed ora eccola qua, la rubrica per l’incredibile mondo degli sportivi di tutti i giorni, per gli atleti che non temono sole, pioggia, vento gelo, sudore… Tablet Run arriva tra le vostre mani per darvi le emozioni delle corse romane e non, per romanzare insieme le piccole imprese di persone normali ma che polverizzano la monotonia con una delle passioni più semplici da praticare: la corsa! Bastano un paio di scarpe sportive e via, i sogni possono diventare una realtà. Ma se una corsetta se la possono permettere quasi tutti, attenzione quando “il gioco si fa duro” perché se cominciate a fare sul serio è d’obbligo una visita medica, un abbigliamento adeguato e degli allenamenti costanti: bando all’improvvisazione! Il varo del viaggio di Tablet Run non poteva essere più ghiotto di così, pochi giorni dopo una delle corse più originali dell’anno, la Roma by Night Run! Come suggerisce il nome, si tratta di una corsa notturna per le strade della Capitale che, complice la stagione ed il gran caldo, cade dolcemente nelle serate romane di fine agosto. 21 chilometri, una “non per tutti” verrebbe subito da dire, ma una bella suggestione per chi sceglie la classica sfida col tempo! Per la cronaca, la corsa è stata dominata da Carmine Buccilli in 1:07:42 mentre tra le donne Martina Dogana ha tagliando il traguardo per prima in 1:24:07. Correre una maratona, o “una mezza” come questa, non si improvvisa in pochi mesi e neanche in pochi anni ma accanto ai maratoneti c’è una sfilza di appassionati che da qualche parte devono pur cominciare. Ed allora dopo essersi allenati sulle corse di brevi distanze si può scegliere una gara e misurarsi ogni anno cercando di migliorarsi sulla distanza: si può cominciare con qualche chilometro ed aumentare fino a coronare in qualche anno un traguardo che guardandosi indietro sembrava irraggiungibile. I corridori più intransigenti non saranno d’accordo, ma anche cominciare pochi km e poi passeggiare piacevolmente può essere altrettanto gradevole, basta alzare il culo dal divano! Il vantaggio di Roma è innegabile, ogni gara si può sostenere in un percorso bellissimo, in qualsiasi zona ci si trovi. Pezzo forte della Roma by Night Run sono indubbiamente le rive notturne del Tevere, un percorso che si snoda nella zona di una Roma nord quotidianamente vissuta da frenesia e caos, che per una notte è diventata invece sudore, respiri, pensieri silenziosi, concentrazione e poi festa, al villaggio allestito al Ponte della Musica dal Forhans Team. Bello inoltre, il gemellaggio quest’anno con la Scuola Italiana di Nordic Walking che ha portato ad una 11 km di quest’altra bella disciplina. Ma non solo racconti perché l’obiettivo di

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[+Moda e design] di Alessandra Bassetti

Anno nuovo (scolastico), vita nuova ... Ovvero cosa andrà questo inverno. Ben ritrovati cari lettori, eccoci a settembre, le vacanze sono volate e siamo pronti, chi più chi meno per ritornare alla vecchia routine. Addolciamo questa nostra ripresa con un pò di suggerimenti per il prossimo autunno/inverno, perché i lettori di Tablet non possono non essere alla moda! E come diceva Oscar Wilde: “toglietemi tutto ma non il futile”.

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Innanzi tutto sulle passerelle trionfa il jeans, tessuto versatile per eccellenza, dalle borse alle scarpe tutto rivestito da questa immancabile fibra. Quindi qualcosa di Jeans è d’obbligo. Non fatevi mancare una deliziosa camicia jeans da portare con un pantalone cargo o comunque camouflage! Ma se siete super trendy il capo jeans che fa per voi è la cappa. Si conferma la salopette, anche in versione shorts. Da portare anche con il gilet di peluche, come insegna Chloè. Perché il gilet, di pelliccia (vera o ecologica che sia) è un must. Il più desiderato è quello di Fendi, dai colori accesi giallo, arancio, perché l’inverno a noi piace colorato. Riguardo alla linea dei pantaloni trionfano gli anni 70, pertanto ecco il ritorno dei flare pants, il pantalone a “zampa”. Poi, ahimè, gli stilisti ritentano di riproporci i pantaloni a vita alta reinterpretati con un particolare nuovo, un maxi risvolto al fondo, vi comunico ufficialmente che mi dissocio dalla vita alta, ma la moda è bella perché è’ varia... Ed ancora viste e piaciute fantasie etniche, stampe ispirate a tappeti orientali e damaschi, da dosare con grande equilibrio per evitare l’effetto “mappazzone”! Riguardo ai colori si riconferma il rosa confetto, nuance che dona ad ogni carnagione e sempre di grande eleganza. Il rosso in ogni sua sfumatura, ma grande successo di una nuance insospettabile, il verde muschio. Riguardo alle stampe Valentino propone un optical bianco e nero di grande effetto, ma anche la collezione “cosmo” , ispirata alle costellazioni, per sentirsi tra “le stelle” . Divertente sempre di Valentino la stampa a cuori, cuori che diventano anche le chiusure preziose delle borse della maison. Da parte sua Balmain ci stupisce con allegre geometrie, con giochi di colore arditi, fuxia, arancio e nero. Divertenti e colorate. Infine un ringraziamento particolare va fatto a Dolce e Gabbana i quali ci regalano una delle più belle collezioni di tutti i tempi, dedicata a tutte le mamme ed in genere alla famiglia. Abiti a trapezio con una magnifica stampa di rose, ricami deliziosi dedicati alle mamme. Abiti con fantasie che sembrano disegnate dai bimbi. Vedere per credere...il pezzo must have, è senza dubbio la “miss sicily” la borsa simbolo della maison ricamata con la scritta “alla mamma più bellà. Insomma, mamme, la moda ci chiama! Sta a noi rispondere! Baci alla prossima

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[Ass. Musicale Corelli] di Lanfranco Di Paolo

Associazione Arcangelo Corelli - Carla Angelini Segreteria 06.5663282 - 347.9637630 info@associazionecorelli.com ottenere l’imprimatur di compositore, venne in Italia per sostenere la prova di composizione e contrappunto a Bologna presso Padre Martini, considerato all’epoca una delle massime autorità dell’argomento. Nel caso dell’Associazione Corelli, che opera nel X Municipio da oltre venti anni, solo per ripercorrere in breve alcuni momenti salienti della propria storia, circa 10 anni or sono, grazie ad un finanziamento della Regione Lazio e successivamente al contributo della IMAIE, riuscì a costituire una orchestra da camera, alla quale venne data la denominazione di Ostia Chamber Orchestra, che rappresentò una grande speranza per il nostro territorio ed un valido strumento di crescita culturale e professionale per i giovani diplomati del conservatorio, che vi aderirono. Il progetto aveva la finalità di permettere ai giovani musicisti di partecipare a stages di perfezionamento sotto la guida di illustri docenti, prime parti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia di S. Cecilia, ed era articolato in sessioni di studio di specifiche pagine orchestrali prima a sezioni e, successivamente, con l’intera orchestra, sotto la guida del direttore ed offrire poi ai cittadini i concerti al termine degli stages. La Ostia Chamber Orchestra nel suo percorso ha avuto, quali docenti, musicisti come Antonio Sciancalepore (contrabbassi e violoncelli), Salvatore Accardi (ottoni), Marco Fiorini (violini e viole) e Carlo Tamponi (legni), Giorgio Angelini (timpani e percussioni) tutti musicisti dell’Orchestra di S. Cecilia e come direttori Riccardo Serenelli (Scala di Milano), Enrico Calini (Accademia S. Cecilia), Carlo Rizzari, attualmente assistente del M° Pappano, Massimiliano Carlini, Giorgio Leardini (alcune registrazioni dei concerti sono disponibili sul sito di Youtube all’indirizzo https://www.youtube.com/results?search_ query=ostia+chamber+orchestra) Inoltre, l’Orchestra ha avuto anche l’onore di esibirsi a Marino, presso il museo civico, alla presenza di Hans Werner Henze, uno dei più importanti compositori del ‘900, scomparso nel 2012 e quello di essere stata invitata per due anni consecutivi al Festival Internazionale di Tortosa (Spagna) come orchestra ospite da parte dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, portando al livello internazionale il nome della cittadina di Ostia. Ora, se ciò non è sufficiente ad avere le qualità e la competenza per poter essere sostenuti con un contributo, seppur minimo, forse si dovrà evocare l’incarnazione di Euterpe o Melpomene a presiedere un’associazione perché si possa avere la necessaria autorevolezza agli occhi delle commissioni ministeriali.

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Nel numero di luglio mi ero dilungato nelle anticipazioni per il Festival Willy Ferrero VII edizione, con la precisa convinzione di poter riprendere le attività musicali dell’Associazione, oltre che con le quote dei soci abbonati Corelli anche con il contributo del FUS, di cui godevamo, in questi ultimi anni, da parte del MIBACT. Lo scorso 1 luglio 2014, con un DM sono state modificati i criteri di assegnazione dei contributi ministeriali e, nonostante l’impegno e la partecipazione al Festival Willy Ferrero di nomi di spicco della musica italiana e non come Peter Sadlo, Alessandro Carbonare, Francesco Storino, Monaldo Braconi, Mirco Roverelli, Massimiliano Ferrati, solo per citarne alcuni, che in queste ultime edizioni hanno partecipato ed eseguito, in prima assoluta per il territorio del X Municipio, musiche mai presentate in periferia, l’Associazione è stata esclusa dai contributi. Ciò comporterà necessariamente un ridimensionamento, od addirittura una chiusura, della VII edizione del festival e vi saranno soppressioni di prestigiosi eventi previsti prima della doccia fredda, che il MIBACT ha volut regalare non solo all’Associazione Corelli, ma anche a tante altre realtà, che con molta pazienza, tenacia e professionalità si sono adoperate e si adoperano in questo paese per la diffusione della cultura, parola magica di cui si riempiono la bocca giornalmente ministri, sottosegretari, parlamentari, ma di cui molto probabilmente non hanno percezione alcuna di ciò che comporta la sua concreta operatività, in particolare in territori disagiati come quello del X Municipio, dove gli ultimi eventi che hanno coinvolto i membri del Consiglio hanno fornito la misura del degrado “in primis” morale e la percezione dell’abbandono in cui esso versa, costituendo soltanto la spiaggia per l’estate ed un enorme dormitorio ed, in generale, in un paese, come l’Italia che, come riporta il Prof. Bellone nell’editoriale del numero de “Le Scienze” del marzo 2004, a quella data, contava un numero di semianalfabeti pari a 22 milioni di soggetti. Ritornando alla cultura, in particolare per ciò che riguarda la musica, per chi volesse sincerarsi della situazione, può collegarsi al sito del MIBACT all’indirizzo: http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/ musica-contributi/572-assegnazione-contributi-fus-2015-musica per consultare gli elenchi dei beneficiari e gli esclusi dal FUS, che invece fino al 2014 si vedevano assegnati i contributi. Cosa pensare, che da un anno all’altro una consistente fetta di associazioni, fondazioni ed istituzioni sono divenute improvvisamente incapaci? Come si può pensare di operare tagli alla musica nel paese dove essa è nata e si è sviluppata fino a divenire nel XVIII secolo un modello che tutti i musicisti europei studiarono ed imitarono, Bach ed Haendel compresi. Mozart stesso per

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Un posto tranquillo Dott.ssa Giulia Migani Psicologa – Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva

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“CONOSCIAMO IL METODO FEUERSTEIN” (parte prima) l’intelligenza non è un elemento biologico statico, un patrimonio non incrementabile, che è dato una volta per tutte alla nascita. Essa si può essere insegnata e quindi anche imparata. Il secondo pilastro teorico è l’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO MEDIATO. Secondo Feuerstein, nello sviluppo cognitivo degli individui, la mediazione sociale svolge un ruolo fondamentale. Infatti l’apprendimento non avviene tanto in seguito all’esposizione diretta del soggetto agli stimoli (esposizione che potrebbe anche non lasciare traccia alcuna), quanto piuttosto attraverso l’azione di un mediatore e dunque nell’ambito di un rapporto educativo coinvolgente efficace. Riguardo la modificabilità cognitiva strutturale, Feuerstein ritiene che il cambiamento che avviene in una parte possa influenzare il tutto e proprio basandosi su questo mette a punto delle strategie di intervento che mirano a realizzare questa possibilità, cioè gli strumenti che compongono il PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO STRUMENTALE PAS. Questi strumenti mirano, con un intervento sistematico, a implementare le funzioni cognitive ed emotive emergenti o carenti, producendo così cambiamenti significativi nella struttura cognitiva dell’individuo. Il Programma di Arricchimento Strumentale PAS ha due obiettivi fondamentali: arricchire il repertorio individuale delle strategie cognitive per arrivare ad un apprendimento e ad un problem solving più efficace (imparare a pensare) e recuperare le funzioni cognitive carenti e sviluppare nuove strategie nel caso di individuo con difficoltà (insegnare ad imparare). Si divide in 2 livelli, con differenti strumenti: LIVELLO BASIC, per bambini dai 4 agli 8 anni e LIVELLO STANDARD per i bambini dai 9 anni fino a…Non c’è limite di età, perché sempre si può imparare a pensare e ad imparare. Oggi, infatti, si stanno anche studiando le applicazioni del metodo su anziani con necessitò di riabilitazione cognitiva. Il Metodo è efficace per bambini/ragazzi che presentino difficoltà di apprendimento (DSA), deficit attentivi, iperattività, disturbi evolutivi, come per esempio ansia, bassa autostima. Per ora ci fermiamo qui… riprenderemo il discorso sul Feuerstein il prossimo mese, approfondendo il discorso sul secondo pilastro teorico, cioè l’esperienza di apprendimento mediato. Per quanto riguarda l’esperienza di apprendimento mediato, Feuerstein intende per MEDIAZIONE la possibilità che un adulto ha di organizzare, prevedere e analizzare le interazioni necessarie all’educabilità cognitiva dei discenti. Per Feuerstein essa è il fattore più importante e direttamente responsabile della qualità e dell’entità della modificabilità cognitiva di un individuo. Intanto voglio anticiparvi che, tramite l’Associazione A.S.I.A. Onlus, abbiamo intenzione di avviare sia dei corsi informativi nelle scuole (per gli insegnanti e i genitori) sia dei laboratori Feuerstein rivolti a bambini e/o ragazzi. Vi terremo informati sulle nostre iniziative.

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“Se un bambino non riesce ad imparare, insegnagli tu un metodo con il quale possa imparare ad imparare”. Queste le parole di Reuven Feuerstein, psicopedagogista di origini israeliane nato in Romania nel 1921. Fu docente di psicologia dell’educazione all’Università di Tel Aviv in Israele e anche presso il George Peabody College della Università di Nashville in Tennessee (USA). In seguito diresse in Israele il Feuerstein Institute. Ai tempi della II guerra mondiale, quando la Romania venne occupata, Feuerstein insegnava a Bucarest e fu deportato in un campo di concentramento. Rientrato in Israele, negli anni 50, egli iniziò a lavorare in una organizzazione per la gioventù ed esaminò, avviandoli agli studi, migliaia di adolescenti assistiti nei campi di raccolta. A contatto con questi bambini e giovani, che non avevano goduto di condizioni di vita e di occasioni di apprendimento «normali», egli elaborò le sue idee sulla intelligenza e sull’apprendimento e mise a punto il suo Metodo. Reuven Feuerstein è morto a Tel Aviv il 29 aprile 2014 e sino all’ultimo ha continuato a lavorare con i bambini e a diffondere nel mondo il suo Metodo. Questo mese su Tablet inizieremo a conoscere il Metodo Feuerstein. È un approccio meta-cognitivo alle complesse problematiche dell’apprendimento. L’idea principale è quella di puntare allo sviluppo di una capacità caratteristica dell’essere umano: quella di modificarsi, avvantaggiandosi delle opportunità di apprendimento offerte dall’ambiente, opportunamente mediate da altri soggetti (genitori, insegnanti, altri). L’obiettivo è, dunque, quello del potenziamento delle abilità cognitive dell’individuo in base alla convinzione che esiste sempre uno scarto tra le potenzialità di un individuo e l’effettiva realizzazione di tali potenzialità. Per Feuerstein ciò che conta è la capacità del soggetto di modificarsi (in tutte le dimensioni della sua personalità, a partire da quella cognitiva) traendo vantaggio dalle opportunità di apprendimento offerte dall’ambiente. l metodo si basa su 2 pilastri teorici. Il primo è la teoria della MODIFICABILITÀ COGNITIVA STRUTTURALE: «Ogni individuo, a partire da qualsiasi condizione e ad ogni età, può intraprendere un percorso di miglioramento», cioè ogni individuo è modificabile nella sua struttura e

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Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale

Proctologia

(emorroidi, ragadi anali, fistole)

CHIRURGIA AMBULATORIALE DELLE ERNIE INGUINO-CRURALI Centro Salus Casalpalocco, Piazza Filippo il Macedone 23 (Centro comm.le Le Terrazze) tel. 06.50.91.53.05 e-mail rf@robertofederici.it



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[Salute ] A Cura della redazione

Camminare fa bene al cuore. Mezz’ora al giorno leva il medico di torno.... Trenta minuti al giorno per 5 giorni a settimana è la quantità minima consigliata di attività fisica per proteggere la salute cardiovascolare, a detta di tutti gli esperti internazionali. Questi 150 minuti settimanali di attività fisica devono essere però eseguiti con intensità moderata. Ma se ci si spinge oltre il consentito? Aumentare la quantità di attività fisica praticata settimanalmente aiuta ancora di più ad allungare la vita, e anche chi preferisce l’esercizio più intenso può utilizzarlo per mantenersi in salute. Due studi rispondono al quesito. Ne traiamo fonte da un articolo apparso su Salute del Il Sole 24 Ore a firma di Silvia Soligon del 20 aprile 2015

Quindi carissimi amici la stagione è ancora buona e viviamo in un quartiere verde bellissimo, in cui camminare è una gioia e un piacere, oltre che essere toccasana alla salute e allunga la vita.

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Il primo dei due studi è stato pubblicato su Jama Internal Medicine da un gruppo di ricercatori guidati dagli esperti del National Cancer Institute di Bethesda, negli Stati Uniti. Obiettivo dei ricercatori era quantificare l’associazione dose-risposta tra l’attività fisica praticata nel tempo libero e stabilire il limite oltre il quale l’esercizio fa più male che bene. “Rispetto alle persone che hanno dichiarato di non praticare attività fisica nel tempo libero, abbiamo osservato un rischio di mortalità inferiore del 20% fra coloro che ne praticavano meno del minimo raccomandato”, spiegano i ricercatori nel loro studio. Mantenersi tra i 150 minuti raccomandati e il doppio del minimo consigliato dagli esperti permetterebbe invece di ridurre il rischio di mortalità del 31%. Spingendosi oltre il rischio diminuisce ulteriormente, “tuttavia – sottolineano i ricercatori – i benefici in più rispetto al minimo raccomandato sono risultati modesti”.

Spingersi fino a 450-750 minuti alla settimana di attività fisica (vale a dire da 3 a 5 volte il minimo raccomandato) permette infatti di ridurre il rischio di mortalità del 39%. Alla luce di questi risultati gli autori dello studio concludono che “rispettare i minimi delle Physical Activity Guidelines for Americans del 2008 sia per l’esercizio moderato che per quello intenso è associato a circa il massimo dei benefici in termini di longevità”. A questa buona notizia se ne aggiunge un’altra. Nello studio si legge infatti che “non c’è stato nessun indizio di pericolo a livelli 10 o più volte superiori rispetto al limite raccomandato”. Insomma, gli appassionati del fitness possono stare tranquilli: la probabilità di esagerare sembrerebbe quasi non esistere né per chi preferisce un’attività di intensità moderata né per chi vuole fare uno sforzo maggiore. In quest’ultimo caso ulteriori rassicurazioni arrivano dal secondo degli studi sopra menzionati, pubblicato sempre su Jama Internal Medicine ma questa volta da un gruppo di ricercatori australiani, che spiegano: “I nostri risultati suggeriscono che le attività fisiche intense dovrebbero essere sostenute dalle linee guida cliniche e di salute pubblica sull’esercizio per massimizzare i benefici dell’attività fisica per la popolazione”. Dallo studio è infatti emersa una relazione inversa, per di più di tipo dose-risposta, tra la quota di attività fisica intensa e la mortalità. In altre parole, tanto più esercizio intenso si aggiunge alla propria attività fisica tanto minore è il rischio che si corre di morire per una qualsiasi causa.

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[+Benessere] di Veronica Militano

La cistite e la sua simbologia … nativa, che rispetti il progetto di vita per il quale siamo venuti al mondo. La cistite è un segno di collera, dovuta spesso anche al fatto che non ci sentiamo ascoltati, nè rispettati nei nostri bisogni o al fatto che non riusciamo a salvaguardare il nostro territorio perchè le persone a noi vicine lo invadono con il loro disordine o non rispettano le nostre cose. È necessario avere fiducia in se stessi, nelle nostre capacità di autoguarigione. Un esercizio simbolico è quello di immergersi in acqua di una piscina, o nel mare, senza nuotare; a occhi chiusi lasciate che il vostro corpo galleggi e venga trasportato dolcemente. È indicata inoltre una terapia antinfiammatoria di tipo fitoterapico: RIBES NERO, macerato glicerico, 150 gocce al giorno in fase acuta in un’unica volta per non più di 3 giorni; proseguire con 50 gocce due volte al giorno per almeno un mese.

Veronica Militano Specialista in Naturopatia e Riflessologia Plantare - veronicamilitano@libero.it

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La cistite è un’infiammazione della vescica che può avere forma acuta, cronica e recidivante. Si manifesta generalmente con uno stimolo ad urinare molto frequente, spesso accompagnato da bruciore. È dovuta a infezioni da batteri (spesso di origine intestinale), ma anche ad allergie e traumi di origine sessuale. Spesso non si riesce a riconoscere la causa. La cistite ruota intorno al tema del “lasciar scorrere le acque”, del non trattenere i residui del metabolismo, del concedersi la cedevolezza necessaria per far accadere le cose in modo spontaneo. Chi soffre di cistite è una persona che mentalmente non è disponibile a cedere … le pareti della vescica si infiammano combattute fra l’evidente bisogno di lasciar andare le cose in modo naturale e la volontà di delimitarle, di controllare il flusso degli eventi. Sono eventi che hanno a che fare con la simbologia delle acque: la sessualità, la femminilità, le origini e la trasformazione. Qui entra in gioco l’inconscio, da una parte la tendenza al controllo, dall’altra la cedevolezza. I sintomi sono chiarissimi: lo stimolo e il bisogno di urinare più volte segnalano il bisogno di cedere e nello stesso tempo indicano la difficoltà di questa cedevolezza dovuta al tentativo di controllo, il bruciore segnala la lotta fra l’acqua e il fuoco, il femminile e il maschile. Di solito è a rischio chi fa fatica a lasciar andare le cose che vorrebbe mantenere inalterate, chi non riesce a lasciare ricordi e il vissuto quotidiano e quindi non riesce a rigenerarsi completamente. La cistite è spesso recidivante proprio per l’incapacità a cambiare atteggiamento. La cistite ci richiama all’ordine perchè la nostra mentalità ci spinge a staccarci dalla nostra natura vera più intima. Il linguaggio simbolico del corpo mima un disagio molto articolato e pieno di significati, dei veri e propri messaggi in codice. I sintomi e la malattia, pur creando sofferenza, racchiudono già delle soluzioni. Deve venire alla luce uno sguardo nuovo sulla vita … un atteggiamento mentale più matur che permetta di individuare una strada alter-

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I Figli Del Cuore

Facili istruzioni per un difficile compito:essere genitore adottivo di Antonietta Zorzi

Da questo mese apriamo tra le pagine di TabletRoma questa rubrica che non vuole essere un vademecum sull’adozione per due semplici motivi: il primo è che sarebbe impossibile stilare nero su bianco delle regole che dettino cosa fare e cosa non fare, la burocrazia sappiamo, ha varie sfaccettature. Il secondo, più semplice, è che l’idea di far nascere questa rubrica l’ho avuta nel momento stesso in cui ho iniziato il percorso adottivo quando, mi dicevo, avrei tanto desiderato trovare tra i media una cosa simile a quella che voglio fare qui e cioè, meno ufficialità e più praticità! Sono una “mamma in attesa”, fiduciosa che, quest’attesa, sarà fruttuosa. Vi racconterò di come si inizia e che lo scalare la montagna della burocrazia, in realtà, vi risulterà compito ben più semplice di come pensate. Vi confiderò piccoli segreti per “sopravvivere” alle eterne attese, ad appuntamenti interminabili e a tante cose ancora sperando di saper donare anche un po’ di sana leggerezza e serenità, ingredienti fondamentali per affrontare questo splendido, seppur difficile, viaggio.

Tutto ebbe inizio quando…

…quando non saprei dirlo. L’idea di adottare un figlio è sempre stata presente come un qualunque altro progetto di coppia: organizzare il matrimonio, comprare una bella casa, arredarla con gusto, dipingere le pareti di arancione, avere figli…avere figli punto. Siamo partiti con un vantaggio in più rispetto ad altre coppie poiché la parola “adozione” è sempre stata realtà per me ma, soprattutto, per mio marito e quindi, niente pregiudizi, niente perplessità che, seppur legittime, la maggior parte delle volte accompagnano molti coniugi quando iniziano ad intraprendere questo cammino. È comunque sempre vero che spesso questo cammino ha inizio dopo un grande dolore, dopo che qualcosa o qualcuno ci ha messi davanti ad una verità nuda e cruda che, fino a poco tempo prima probabilmente ignoravamo completamente: l’infertilità. Amara compagna di tanti uomini e donne che in silenzio, quasi come a voler nascondere una brutta malattia deturpante, si nascondono e a loro modo si proteggono l’uno con l’altra. Non aprirò la lunga parentesi dei “diversamente fertili” come dico io, perché qui, in questo blog, voglio trattare tutt’altro tema ma, mi rendo conto, che i problemi di fertilità sono nel 99% dei casi il motivo per cui ci si avvicina all’adozione. Superato quindi questo primo ed esageratamente alto gradino…eccoci pronti al grande passo, forse il più grande passo che essere umano può

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fare: scegliere di essere genitore adottivo. La parola adottivo che segue quella di genitore, per lungo tempo quasi mi ha infastidito. Mi dicevo: perché bisogna aggiungere la descrizione di adottivo all’essere genitore… un genitore è genitore come un figlio è figlio! In parte è vero ma…poi passa il tempo, vai oltre certi schemi che credevi pieni di puro rispetto ed uguaglianza…uguaglianza con chi? con cosa? Io non sarò una mamma che partorisce un figlio, io sarò una bellissima, orgogliosa mamma adottiva! È questo il primo passo da fare, prima di ogni certificato, colloquio e fila al comune. Il primo passo che farete lo farete da soli, con voi stessi. Poi seguirà il “passo a due”, con vostro marito o vostra moglie. Posso assicurarvi che, anche coppie sposate da tanti anni, avranno la sensazione di capirsi per la prima volta nel profondo, di parlare la stessa lingua perché sceglierete pienamente e coscientemente una genitorialità senza fronzoli, senza stupori, senza abbellimenti. Il primo passo da fare sarà quello più complicato…il resto è burocrazia! Una decisione su tutte, che chiameremo secondo passo, sarà la scelta del tipo di adozione che volete affrontare: nazionale o internazionale?!
 In Italia, possono essere presentate entrambe le domande e fino ad un certo punto del percorso sarà anche facile seguirle poiché hanno il medesimo iter. Arriverà però il momento in cui dovrete scegliere se proseguire con una o con l’altra. Quando infatti otterrete il decreto per l’internazionale vi si chiederà di abbandonare la nazionale o, in alternativa, far decadere il decreto e lasciare in essere la nazionale. Delle volte capita che, in attesa di ottenere il decreto, si abbia l’abbinamento con un bambino tramite la nazionale! Io e mio marito abbiamo optato per la sola nazionale, consigliati dai servizi sociali vista soprattutto la nostra età (31 e 32 anni). Prima di formulare ipotesi o qualunque decisione, informatevi su entrambe le adozione, su tutti i pro e i contro. Sappiate che, per esempio, con l’internazionale, anche se in tempi variabili (dai pochi mesi ai 5 anni e oltre) la sicurezza di avere un bambino c’è sempre o quasi, con la nazionale invece non è così scontato e visto che la pratica ha valenza di tre anni, capita che il bimbo non sia arrivato prima della scadenza della domanda, in questo caso è necessario, se ancora si vuole, rinnovare il tutto. Con l’internazionale, raramente vengono dati bambini molto piccoli, anche per questioni logistiche di tempi e lontananza, cosa che, con la nazionale è possibile ottenere (parliamo di neonati di pochi giorni). Avrete modo di discutere di queste cose in maniera più pratica assieme all’assistente sociale quando inizierete materialmente il percorso adozione ma, è sempre bene, andare agli incontri già un pochino preparati su ciò che si vorrebbe o meno.


[L’avvocato risponde] A cura dell’ avvocato Federica Lorenzetti federicalorenzetti@libero.it

L’obbligo dei nonni a contribuire al mantenimento dei nipoti Salve a tutti e ben ritrovati. Questo mese vi voglio parlare dell’obbligo dei nonni a contribuire al mantenimento dei nipoti, così come previsto e disciplinato dal Legislatore all’art. 316 bis del codice civile. Il predetto articolo, così testualmente recita” I genitori devono adempiere i loro obblighi nei confronti dei figli in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la loro capacità di lavoro professionale o casalingo. Quando i genitori non hanno mezzi sufficienti, gli altri ascendenti, in ordine di prossimità, sono tenuti a fornire ai genitori stessi i mezzi necessari affinchè possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli”. Viene dunque previsto un obbligo, in capo agli ascendenti (nonni e/o bisnonni) di contribuire al mantenimento dei nipoti quando, per entrambi i genitori, ovvero uno solo di essi, vi sia un’ impossibilità oggettiva di provvedere al mantenimento della prole (ad esempio in caso di disoccupazione), oppure vi sia un colpevole rifiuto dei genitori di provvedervi.

nei confronti dei nonni, anche per mezzo della richiesta di emissione di un decreto ingiuntivo. L’obbligazione degli ascendenti, pertanto, può ben quindi concorrere con quella dei genitori ed essere con loro ripartita in base alle rispettive sostanze non essendo necessario che i genitori non provvedano affatto al mantenimento della prole per far maturare il loro obbligo essendo sufficiente che si concretizzi un apporto contributivo non congruo del nucleo genitoriale, perché gli ascendenti debbano essere chiamati al loro intervento economico. Evidente, pertanto, come tale disposizione normativa sia finalizzata, esclusivamente, a garantire al minore il suo diritto al mantenimento, in modo celere, ma, soprattutto, concreto.

L’obbligo al mantenimento in capo ai nonni deve essere ripartito in base alle rispettive capacità patrimoniali e reddituali e potrebbe concretizzarsi anche nella contribuzione che i nonni garantiscono accogliendo nella propria abitazione i nipoti insieme ai propri genitori.

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L’obbligo di contribuzione degli ascendenti, ovviamente, deve avere un carattere di sussidiarietà poiché, evidentemente, in senso primario grava sui genitori garantire un assistenza morale e materiale alla prole. Pertanto, ciascun genitore, avrà il diritto di agire, per ottenere il mantenimento in favore del figlio minore, sia nei confronti dell’altro genitore che, in via sussidiaria,

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[Mestieri ] A cura della Citta’ dei Mestieri

LAVORARE NELL’EDITORIA/2 Per la serie... in un ambito di lavoro, tutti sono parte di un progetto da portare avanti. Lo scorso numero ci siamo soffermati sulla professione di giornalista. Figura fondamentale in un giornale o in una rivista. Come altrettanto fondamentali sono le altre figure che ruotano attorno alle redazioni.

IL GRAFICO DI REDAZIONE

Impaginare un quotidiano o un periodico contribuisce alla riuscita degli stessi. Se sono importanti le parole, i concetti, i commenti, i fatti, lo sono anche le immagini che raccontano in egual misura se non a volte addirittura in misura essenziale. Ma come inserirle in pagina? Chissà se qualcuno ha mai sentito parlare del “menabò” (dal francese mener a bonne e cioè portare a buon fine, a buon termine). Fino ad una trentina di anni fa si disegnava a mano! Oggi, la traccia è sul computer ed è su quella che scrivono i cronisti. In pagina poi ci devono andare la pubblicità, le foto e sempre più frequentemente, grafici e sintesi della notizia riportata. Il grafico di redazione, è ovvio, riceve indicazioni dal capo redattore o dal capo servizio se non addirittura dal direttore della testata. Ed è la sua sensibilità, la sua predisposizione, il gusto, a contribuire alla riuscita delle pagine e soprattutto di una copertina. Inutile in proposito parlare dell’importanza che quest’ultima riveste nella riuscita, nella vendita del “prodotto”. Oltre alle qualità citate, il grafico di redazione, deve, come in tutti i mestieri, avere anche una formazione. Formazione che spesso porta a cambiare settore e ad arrivare a quello pubblicitario. Sul fronte occupazionale, la professione di grafico non conosce crisi, anzi. Anche se la carta stampata sembra essere stata superata dal web, a tutt’oggi il divario non è così sostanziale. Si può trovare lavoro, oltre che in giornali e riviste, anche in case editrici. Ed ancora, il grafico può anche essere libero professionista ed avere commissionati lavori da privati o da strutture pubbliche.

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FORMAZIONE Basso, alto e medio sono i livelli per la formazione in questo ambito. Numerose le scuole e tra queste:

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ENIPG (Ente nazionale istruzione professionale grafica), in via Oslavia, 50 tel. 06/3612197 - enipg@enipg.org Accademia delle Arti e nuove tecnologie, in piazza della Rovere, 107 06/6864008 - info@accademiadellearti.it ISTITUTO QUASAR DESIGN UNIVERSITY – via Nizza, 152 – 06/8557078 – info@istitutoquasar.com

ARCHIVISTA DI REDAZIONE

È la mente in una redazione. Cataloga, ordina ed archivia e deve essere pronto a rispondere alla “chiamata” del redattore o del direttore di turno. Deve essere documentato, ordinato e deve avere molta memoria. Tutte prerogative per diventare un buon archivista di redazione. Ogni fatto, ogni avvenimento, diventano, con il tempo, storia. Ed allora ecco che è necessario custodire la “memoria” degli accadimenti, pronti per essere tirati fuori dagli archivi qualora ce ne sia la necessità. Ma bisogna saper archiviare; ci vuole criterio e logica. Viceversa ci si potrebbe perdere...nei meandri della ricerca quando invece spesso, c’è urgenza di risalire ad avvenimenti per collegarli ad altri. Per fare questo, oltre alle doti personali, l’archivista ha una serie di supporti sia cartacei che elettronici. FORMAZIONE Essenziale come sempre. Come essenziale deve essere la preparazione culturale, possibilmente universitaria. Esistono poi corsi specifici, spesso finanziati dalla Regione o dal Fondo Sociale Europeo


La schiavitù del mentale alle forme pensiero “La mente che mente” come disse Osho, è la caratteristica principale e ininterrotta di proiettare se stessa al di fuori di noi e di interferire costantemente con la realtà che ci circonda. È così, quindi, che produciamo ininterrottamente pensieri sempre più complessi e spesso distorti fino ad identificarci con questi per delegare poi le nostre scelte in base a ciò che essi stessi ci rappresentano. Quasi sempre e al di là di ogni ragionevole dubbio, diamo seguito a ciò che la mente ci impone attraverso i pensieri prodotti senza minimamente domandarci se ciò che stiamo per fare corrisponda veramente al nostro bene. L’uomo è un creatore, sia sul piano fisico (sessualmente), che su quello eterico con l’energia mentale ed è quindi capace di emanare forme energetiche di pensiero. L’attività mentale produce due effetti principali: 1) produzione di vibrazioni nel corpo mentale dell’uomo; 2) irradiazione di “onde” nello spazio circostante; Quando il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata “forma-pensiero”, che risulta tanto più potente e resistente, quanto più forte è stato il pensiero che l’ha generata. Partendo quindi dall’assunto che tutto l’Essere si basa sull’energia, sull’irradiazione e sulla vibrazione, ogni pensiero umano positivo o negativo, racchiude in sè un vero e proprio ciclo vitale tutt’altro che passivo capace di permanere nell’astrale (sub-conscio) individuale e collettivo. Per questo varrebbe la pena conoscere che ogni cosa che noi concepiamo con un pensiero, è una vera e propria forza dominante come anche tutti i convincimenti che abbiamo strutturato dentro di noi tanto da partorire, attimo per attimo, la nostra realtà quotidiana. In questo modo ogni pensiero che strutturiamo dentro di noi viene riversato nell’atmosfera circostante così da costituire un vero e proprio “campo” energetico dove esisterà di tutto, dalle illusioni alle forme pensiero. Tutto questo “materiale” non affatto inerme, è in grado di condizionare e influenzare le scelte di vita di ognuno penetrando la nostra barriera invisibile del corpo sottile ed entrando a far parte di noi esattamente come farebbe un virus o un batterio una volta “scavalcato” il nostro sistema immunitario. Possiamo sintetizzare le caratteristiche NEGATIVE delle forme pensiero in tre categorie: 1) la forma pensiero di dominio; 2) la forma pensiero di sottomissione; 3) la forma pensiero di annientamento. Queste tre caratteristiche sono un vero e proprio attacco all’individuo e sono in grado di esercitare in maniera subdola ma costante un condizionamento profondo agendo con quella del dominio, in una esaltazione del falso ego e con le altre due, in un progressivo e letale indebolimento della personalità. Le seconde due infatti, una volta penetrate nel patrimonio mentale dell’individuo, iniziano l’opera di svilimento e sfiducia nelle proprie capacità fino alla resa incondizionata sotto le false credenze insinuate dalla forma pensiero dell’annientamento. Quest’ultima, che fa credere in modo sempre più violento nella distruzione, nella morte, nell’invecchiamento e nella malattia, sottrae linfa vitale all’individuo fino a disconnetterlo progressivamente dalle sue parti profonde e lasciarlo svuotato di quel patrimonio prezioso che spesso non sa di possedere. Tutte queste forme pensiero sono state create dall’uomo a partire dalla sua evoluzione e fanno parte del nostro pianeta esattamente come la natura che ci circonda ma con la differenza che non sono visibili “ad occhio nudo”. Ogni pensiero è pertanto energia che, opportunamente incanalata, può esprimere ciò che il pensiero stesso racchiude in sé condizionando

FORTEMENTE, sia la realtà individuale che quella collettiva. Quanto più spesso un pensiero sarà ripetuto, tanto più intenso l’effetto. La sua vita può essere continuamente rinforzata dalla ripetizione del pensiero stesso, fino a diventare una forma-pensiero che, nutrita regolarmente, acquista una grande stabilità. Essa, per sua stessa natura, prolunga la propria vita operando sulla mente che l’ha generata e provocando in lei un’eccitazione continua tanto da reiterare l’azione o la credenza per cui era stata concepita. Agisce allo stesso modo, sebbene meno efficacemente, con tutti gli individui con cui può venire a contatto. Se l’uomo comprendesse questo meccanismo perverso, potrebbe sottrarre energia alla formapensiero, bloccando con la forza di volontà (dominio di sè) quei meccanismi mentali che lo snaturano inducendolo a pensare, a desiderare o a comportarsi in totale dissonanza con il suo sè autentico. È solo privando di energia la forma-pensiero che questa diventa sempre più debole fino a dissolversi totalmente. Possiamo quindi comprendere l’enorme potere dei nostri pensieri sulle nostre vite e di quanto l’inconsapevolezza di certi meccanismi possa irrimediabilmente compromettere la bellezza e la piena realizzazione della nostra esistenza. Comprendere che l’aggregazione dei pensieri di ognuno di noi confluisce in un enorme deposito collettivo di cui poi si perde inevitabilmente il controllo, ci chiarisce quanto siano potenti i condizionamenti collettivi ad opera di forme pensiero appositamente create a tavolino per dominare intere società. È per questo che diventa imprescindibile per l’individuo imparare a schermarsi e ad acquisire modalità di trasformazione e discernimento costante dentro di sè così da riuscire finalmente a vivere in modo libero e pienamente soddisfacente.

Dott.ssa Stella Grazioli Medico Chirurgo, Specialista in Psicologia Clinica e Psicoterapia, Consulente Tecnico del Tribunale di Roma Via Ernesto Boezi 68b - 00124 Infernetto - Piazza G. Mazzini 8 - 00915 Roma - 339.15.28.282 / stella_grazioli@hotmail.com


News] [Tablet notizie flash

’ a cura di Massimo Gallus

Luca Capobianco, imprenditore e Presidente dell’Ascom Ostia, continua la battaglia a nome di tutti gli imprenditori locali. Siamo rimasti colpiti da un suo commento: “Se muoiono le attività commerciali, muore la collettività. La campagna diterrorismo mediatico non fa bene né alla città né a chi ci lavora e vive nel territorio”. La situazione imprenditoriale non è affatto favorita né dalle scelte della politica municipale e comunale né tanto meno dai giornali e dall’immagine che si tende sempre a dare del territorio. (fonte Il Pontile news)

Tutti pazzi per le telline. Numeri record per la sagra al Borghetto dei pescatori. Successo di pubblico e migliaia di visite. Sono oltre 50 mila i piatti distribuiti nel corso della Sagra della Tellina al Borghetto dei pescatori di Ostia. La festa iniziata il 25 agosto è terminata il 30 agosto fra tavole apparecchiate, feste, balli e musica. Ma la protagonista anche per la serata conclusiva è stata la tellina.

Il X Municipio di Roma, Ostia, é stato sciolto, ma il Comune non sarà commissariato. E il prefetto Franco Gabrielli sarà tutore del primo cittadino Ignazio Marino, in vista del Giubileo che inizierà tra tre mesi, e che non porterà risorse aggiuntive nelle casse di Roma Capitale. Sono le misure approvate dal Consiglio dei ministri e annunciate dal ministro dell’Interno Angelino Alfano in conferenza stampa con il sottosegretario Claudio De Vincenti. La parola da evitare è “commissariamento”: “Non c’è nessun commissariamento. C’è un ruolo di raccordo operativo del prefetto di Roma con il Comune di Roma” sul modello del prefetto di Milano su Expo, ha detto De Vincenti . L’area di intervento di Gabrielli avrà otto ambiti ben definiti nei quali sono state registrate le maggiori criticità.

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Giubileo a Roma. Parte la macchina organizzativa per il Giubileo, nella sede del Pontificio Consiglio presieduto da monsignor Rino Fisichella. Presenti all’incontro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il prefetto, Franco Gabrielli, il sindaco, Ignazio Marino, il vicesindaco Marco Causi, l’assessore capitolino ai Lavori pubblici con delega all’Anno Santo, Maurizio Pucci, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il suo vicepresidente delegato al Giubileo, Massimiliano Smeriglio.“


Ossigeno 2015 Popstairs: le donne del grande cinema dipinte su tre scalinate romane. Tre icone pop protagoniste di forme e colori di tre note scalinate della città. Sono gli ingredienti dell’ultimo progetto di street art che sta prendendo piede in queste settimane nella Capitale. Ossigeno 2015 - Popstairs si inserisce nelle manifestazioni dell’Estate Romana e coinvolge tre quartiere dei municipi XII, XIV e XV. Crisi ma non per i farmaci, quasi raddoppiati in 7 anni, ma la gente fatica a comprarli. La crisi morde e non risparmia neppure i farmaci, paradossalmente, il cui uso è in crescita esponenziale. Si è iniziato dalla spesa alimentare, passando per il vestiario e i generi di consumo, per arrivare alle medicine. Questo è l’effetto della crisi che attanaglia il nostro Paese, costringendo le famiglie a privarsi di tutto, compreso ciò che dovrebbe salvaguardare la loro salute. Secondo lo studio della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, i cittadini italiani che si trovano in difficoltà nell’acquisto delle medicine che, però, paradossalmente registrano un rilevante aumento, tant’è che nel settennato 20062013 la povertà sanitaria è quasi raddoppiata, passando al 97%.

Internet e minori I giovani si sa le nuove tecnologie le utilizzano senza problemi, ma questo però non significa che allo stesso tempo sappiano anche destreggiarsi tra i mille pericoli di internet. Su questo tema, da tempo si dibatte e una delle conclusioni è quella che i genitori dovrebbero in qualche modo vegliare sui propri figli e diventare una sorta di “guida” per loro nell’insegnare a sfruttare correttamente internet. Su questo delicatissimo argomento, si è espressa nuovamente da pochi giorni, Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige), nel commentare uno studio che aveva il fine di scoprire il grado di consapevolezza dei genitori italiani circa le nuove abitudini dei minori nell’utilizzare le nuove tecnologie che la società oggi offre. Alzheimer: si previene a tavola con dieta mediterranea Sono queste le tre variabile capaci di ridurre fino al 50% il rischio di Alzheimer. In occasione di uno degli appuntamenti organizzati a Expo Milano 2015 dal Ministero della Salute, il dottor Giuliano Binetti dell’Irccs San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, ha spiegato il potenziale preventivo insito nell’alimentazione: “L’Alzheimer e’ un problema non solo medico e fisico ma anche sociale - ha detto - i malati tenderanno ad aumentare perche’ siamo una popolazione che invecchia in maniera significativa. Non abbiamo farmaci che risolvono il problema, quelli che abbiamo la rallentano ma non la aggrediscono, quindi tutte le strategie che possono prevenire o posticipare andrebbero sponsorizzate. L’alimentazione e’ uno di questi approcci di tipo preventivo”. Secondo quanto spiegato dall’esperto, esistono “tanti studi sulla correlazione tra singoli elementi che possono interagire, come vitamine e omega3, migliorando l’invecchiamento e prevenendo la malattia.”

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[Scadenzario Fiscale

Anna Maria De Calisti commercialista - Marta Montini consulente del lavoro

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Anche se l’estate finisce i pagamenti e gli adempimenti continuano pertanto chi ha scelto di rateizzare le imposte relative all’UNICO 2015 redditi 2014, la prima scadenza del mese è il 16 settembre per i titolari di Partita IVA. Si fa presente che la rateizzazione di imposte comprende se dovuta anche l’acconto della cedolare secca inoltre si rende noto che il 30 settembre è la scadenza per le persone fisiche. Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 settembre prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 settembre coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento.

20A

Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 20 agosto 2015), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il mese di settembre.

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Si rammenta che entro il 21 settembre è il termine per la presentazione della dichiarazione del Mod. 770/2015 semplificato ed ordinario in via telematica da parte dei contribuenti che la inviano direttamente o tramite un intermediario abilitato o un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

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Con la scadenza del 25 settembre coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.

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Per la scadenza del 30 settembre ci sono adempimenti per: Modello 730/2015 richiesta al datore di lavoro o all’Ente Previdenziale (INPS, INPDAP etc.) di non effettuare l’acconto Irpef per il 2015 o di effettuarlo in misura inferiore. Modello UNICO 2015 (trasmissione telematica) termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi, in via telematica da parte dei contribuenti che la inviano direttamente o tramite un intermediario abilitato o un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Modello IRAP 2015 termine per la presentazione della dichiarazione IRAP, in via telematica, da parte dei contribuenti che la inviano direttamente o tramite un intermediario abilitato o un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Lo studio augura un felice rientro!

in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati - ISEE, RED, Detrazioni ecc. - Gestione Badanti e Colf - Successioni Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it



[ Scatta come mangi ] 1° CONTEST FOTOGRAFICO SULLA CULTURA DEL CIBO E DINTORNI

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Pubblichiamo di seguito le fotografie partecipanti al 1° Contest Fotografico di TabletRoma. La Giuria composta da Cristina Anichini, l’Editore, Stefano Quagliozzi, il Direttore Responsabile, Davide Sagliocco, lo Chef, Massimo Gallus, l’Intenditore, Maurizio De Vincentiis, il Creativo, ha esaminato le immagini pervenute e decretato i vincitori. 1° Classificato Mariangela ARCIERI con Fave & Apulia, Kitchen e Stories 2° Classificato Angela con Estate Murgiana 3° Classificato Adriana Canu con Spaghetti alla bottarga La vincitrice Mariangela Arcieri si aggiudica la fotografia pubblicata in copertina e insieme alle altre due classificate, la gara culinaria, attualmente in fase di organizzazione, da eseguirsi al cospetto della medesima Giuria. Ci complimentiamo e ringraziamo tutti i partecipanti per la cura e l’originalità con cui si sono espressi.

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torta salata con spinaci - Carla

Gianluca D melanzane ricci capricci e pasticci - Elena

Valentina

fogie di ulivo alla contadina - Tonino

Katya

insalata di farro - Michele pomodori con il riso - Giorgia

Paella valenciana - Selena Gomez Fabo Galli Gianmario

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cavatelli - Irma

Nicolò

Antipasto - Paolo

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[Partners & Distribuzione] I nostri partners

I nostri collaboratori

AGORA’ ALFONSO DRY CLEAN ALESSIO PECI PARRUCCHIERE ARIS SPORTING VILLAGE AXA MEDICA BARBARA CANNAVALE BARBIERE GIANLUCA BIONDO FRAGOLA CANNAVALE IMMOBILIARE CARROZZERIA OSTIENSE CARTOLERIA NOBILI CASA DEL TRAMEZZINO CENTRO AGRICOLO LOPEZ CENTRO TANGO ROMA CRIZIA DARY Intimo DENTAL SMILE DINALE RAFFAELLA FEDERICI DOTT. ROBERTO FICORILLI DOTT. FRANCESCA ROMANA FISYOLAB FORMICA DOTT. VERONICA GAMBONI MOTOR SPORT GRAZIOLI DOTT. STELLA HAPPY TIME INFERNETTO ONLUS LA ROSA DEL DESSERT IL CORNICIAIO MAGICO MATTEI DOTT. RINO MICKEY MOUSE CALZATURE MUSCO DOTT. ADRIANA NAIMA SCUOLA DI MUSICA NEW CAST NOVA ROMANA AVVOLGIBILI OKEY MODA OPERA D’ARTE OSTIA SCACCHI OTTICA GIORGI PALOCCOMATICA PASQUALINI PORTE SANITARIA E ORTOPEDIA AXA SOS INFORMATICA SPAZIO QUATTRO STILE E TRADIZIONE STUDIO DE CALISTI E MONTINI STUDIO RONCONI TABACCHI ISOLA 45 TERRA E COLORE TOLETTA SCOOBY-DOO TROIANO DOTT. MATTEO U.M. 2001 UNIVERSO FORMAZIONE ZILLI DOTT. RENATA

Marco Cillario Primo Piano Giorgia Conti Lo Faccio in Casa Fabrizio Cianciola La ricetta del mese Marco Lungo Saper mangiare Raffaella Palpini Vini, Oli e ....Birra Massimo Gallus Consigli per gli acquisti, Tablet News Cristina Ippoliti Uscite del mese Valentina Ecca Eventi Roma. Musica Barbara Donzella Storie dai Municipi Simona Gitto Sistema Binario Lorenzo Sigillò Tablet Run Alessandra Bassetti Moda e Design Lanfranco Di Paolo Associazione Corelli Giulia Migani Un posto tranquillo Veronica Militano + Benessere Antonietta Zorzi I figli del Cuore Federica Lorenzetti L’avvocato risponde Città dei Mestieri Mestieri Annamaria De Calisti e Marta Montini Scadenzario Fiscale

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TabletRoma è distribuito in tutte le principali attività commerciali, sportive e di servizio nei del 10° Municipio e parziale porta a porta nei quartieri di Casalpalocco, Axa e Infernetto. È inoltre distribuito nei punti più strategici dell’Eur, Torrino e Spinaceto.

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