RASSEGNA STAMPA 19 MAGGIO 2021

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MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 LA NUOVA

PRIMO PIANO

Coronavirus: la ripresa del turismo

Ombrelloni aperti sulla spiaggia di Jesolo: in molti si augurano che quella in arrivo sia un’estate quasi normale

Turismo, motori accesi per la ripartenza Si cercano 20mila lavoratori stagionali Coprifuoco allentato e zona bianca dal 7 giugno fanno sperare gli operatori. «Ma alcune figure professionali sono perse» Giovanni Cagnassi /JESOLO

L’inizio dell’estate si sposta alla prima settimana di giugno, ma è adesso che le strutture ricettive sono alla ricerca frenetica di personale. Sulla costa veneta si riverserà un vero e proprio esercito di 45 mila addetti. Circa 15 mila per i bar e ristoranti, altrettanti negli alberghi, 10 mila nei negozi e attività al dettaglio. Ci sono cuochi, maitre, camerieri, commessi, sempre più difficili da reperire. Oggi come oggi ne mancano all’appello circa 20 mila nella miriade di attività turistiche che punteggiano il litorale da Bibione a Sottomarina, passando per la città storica di Venezia. La corsa all’assunzione è iniziata, tra colloqui, incontri, telefonate, social. Jesolo è stata la località che si è mossa ancora in piena pan-

MASSIMILIANO SCHIAVON È A CAPO DI FEDERALBERGHI VENETO

«Ci sono lavoratori esperti e competenti che hanno cercato di cambiare settore per avere una maggiore stabilità»

demia con le categorie, Aja e Confcommercio, che si sono affidate alla società LavoroTurismo per le interviste on line non potendo ancora in presenza. Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, pensa soprattutto alla carenza di qualità nel lavoro. «La macchina si è messa in moto», dice, «c’è un allarme perché alcune figure professionali sono andate perse. Ci sono figure di alto livello come chef, maitre, governanti che facevano questo mestiere come scelta di vita e non solo per la stagione. Hanno perso il lavoro in montagna, oppure hanno perso quello estivo, provengono magari da città d’arte e hanno cambiato settore per avere stabilità. Non sappiamo se riusciremo a recuperarli. Dovremo formare nuovamente queste fi-

gure. Adesso arrivano le domande di lavoro soprattutto sulla costa veneta e bisogna mettersi in moto». I cittadini del Bangladesh, intanto, arrivano in aereo e devono stare ancora in quarantena. Solo Jesolo è arrivata a integrarne quasi 2000 in piena stagione estiva. «La mia impressione», irrompe Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, «è che domanda e offerta oggi non si incrocino. Dobbiamo capire il perché. Oggi, ad esempio, lo strumento dei social è diffuso soprattutto tra i giovani. Credo che la proposta dell’assessore Donazzan di un tavolo sul lavoro sia la strada giusta». Angelo Faloppa, presidente Confcommercio mandamentale nel Veneto orientale non nasconde la difficoltà nel trovare il personale: «Non è vero che le pa-

ghe sono basse per tante ore, c’è un contratto nazionale che prevede per 6 ore e 40, sei giorni su sette, mediamente 1400 euro se non di più. Le altre ore sono straordinario. Chi non lo rispetta è scorretto e crea concorrenza sleale, va dunque punito. Purtroppo è un lavoro, quello stagionale, che piace sempre meno». Sulla stessa linea, Alberto Maschio, presidente dell’Aja, che è molto preoccupato. «Da un anno all’altro non sono cambiate le cose», ricorda, «ci sono disdette, resistenze ad affrontare la stagione. Dobbiamo migliorare l’offerta di lavoro e renderla più appetibile. C’è poi un problema di alloggi che deve essere risolto. Potremmo sfruttare piccole strutture alberghiere da convertite e il piano degli interventi dovrebbe tenerne

E’ pioggia di prenotazioni «Richieste come nel 2019» Telefoni incandescenti negli stabilimenti, nei camping e negli alberghi di Sottomarina e Isola Verde. La notizia che il Veneto dal 7 giugno diventerà zona bianca ha sbloccato anche i più timorosi e le prenotazioni stanno fioccando a ritmo serrato. «Finalmente stiamo andando verso la normalità», spiega Gianni Boscolo Moretto, presiden-

te di Gebis, «i risultati della massiccia campagna vaccinale in Veneto stanno arrivando. Gli abbonamenti per le spiagge sono quasi in linea a quelli del 2019 e le richieste continuano. Segnale che ci si vuole lasciare alle spalle questo brutto periodo. La spiaggia ha un ruolo sociale, legato al divertimento e alla serenità. La spiaggia è l’anima emozionale del turismo. L’anno scorso abbiamo roda-

to i protocolli, quest’anno siamo ancor più preparati. Il nostro litorale, lungo 11 km e largo in molti punti anche 300 metri, permette distanziamenti anche superiori alle ordinanze. Anche quest’anno avremo il progetto Spiagge sicure con un’app dedicata e cinque ambulatori sparsi sul litorale». «Le prenotazioni sono in rapida salita», spiega il presidente degli albergatori, Giuliano Boscolo Ce-

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gion, «La buona promozione nei mercati del Nord Italia ci ha portato i risultati sperati. Noi proponiamo un mix di vacanza hotel più escursioni che sta creando forti entusiasmi. Vacanze sane, all’aria aperta con prodotti a km zero. Questa strada tracciata dal Covid sul lato sicurezza per noi diventerà un modus operandi anche per il futuro». Quest'anno gli alberghi e i residence del consorzio di promozione Lidi di Chioggia proporranno anche il concierge digitale, un'app che permette di conoscere tutti i servizi offerti dalla struttura e dalla città, e una fidelity card con sconti nei ristoranti, nelle escursioni e nei musei. —

sottomarina

SOTTOMARINA

conto». Un sondaggio della società specializzata LavoroTurismo del 2020 attesta che oltre il 50% delle 1. 400 persone che hanno partecipato al sondaggio sta valutando di cambiare settore, per esigenze professionali e/o economiche. Il 6% lo ha già deciso. Un dato certamente condizionato dalla particolare situazione, ma rivela comunque la forte propensione di molte persone, che hanno subito la situazione di debolezza e fragilità che ha toccato il turismo, la ristorazione e l’ospitalità. Consideriamo che se un professionista di 30/40/50 anni cambia settore le conseguenze sono preoccupanti. Difficilmente ritornerà al suo lavoro. Sarà pertanto difficile reperire queste professionalità. —

La tintarella sulla spiaggia di sottomarina

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MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

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la crisi in valbelluna

Presidio permanente all’Ideal Standard Si inasprisce la mobilitazione sindacale Pronto un calendario di scioperi da 24 ore alla settimana, appuntamento lunedì con flashmob a Cortina per il Giro d’Italia Paola Dall’Anese BORGO VALBELLUNA

Inaugurato ieri il presidio permanente all’Ideal Standard di Trichiana. Un piccolo gazebo in legno e una tenda da campo dove troveranno spazio i lavoratori che a turno saranno presenti all’interno. Un ideale trait d’union tra la fabbrica e la società civile, con l’intento di ottenere anche un supporto economico da parte della popolazione alle battaglie per il posto di lavoro, come ha evidenziato Giorgio Agnoletto della Uiltec. Non si fermano le iniziative delle parti sociali per impedire alla proprietà di dismettere la produzione locale. Anzi l’idea è quella di intensificare i progetti. GLI SCIOPERI

«Il presidio», spiega Denise Casanova segretaria della Filctem Cgil, «servirà per dare visibilità a tutte le iniziative che vorremo mettere in campo nelle prossime settimane, quando intensificheremo la nostra mobilitazione con eventi mediatici sia dentro sia fuori allo stabilimento». I sindacati infatti hanno intenzione di avviare una serie di scioperi il primo dei quali di otto ore è in calendario per lunedì. «Ma intendiamo avviare 24 ore di astensione dal lavoro ogni settimana: le modalità e chi sciopererà lo diremo a ridosso del giorno dell’iniziativa per sfruttare l’effetto sorpresa», sottolinea Casanova. LE INIZIATIVE MEDIATICHE

Due le idee mediatiche da attuare, tra cui la prima partirà già lunedì quando, in concomitanza con lo sciopero di otto ore, una folta rappresentanza

di lavoratori e sindacati sarà presente al Giro d’Italia con striscioni e cartelli «per far arrivare a livello mondiale e non solo locale o nazionale la nostra situazione», dice anche Bruno Deola della Femca Cisl, «abbiamo prenotato due pullman che potranno portare complessivamente 50 persone mentre altre potranno venire con i loro mezzi. Saremo all’arrivo della tappa e faremo anche un flash mob a Cortina». «Vogliamo che tutti sappiano chi sono i mandanti della chiusura della fabbrica e di quella che potrebbe essere la strage di lavoratori: e sono i fondi Cvc, Anchorage e il neo amministratore delegato Jonas Nielson», lancia la sfida Casanova, che attacca: «È su questi tre soggetti che scateneremo la nostra capacità mediatica perché sono i veri protagonisti dello smantellamento di Ideal, che non si è fermato un attimo». Le parti sociali rammentano che tra ieri e oggi avrebbero dovuto tenersi due incontri con la proprietà che sono stati rinviati «ci auguriamo però che venerdì si torni al tavolo e che ci vengano date risposte alle nostre domande altrimenti la mobilitazione si intensificherà ».

Il gazebo di legno e il tendone rappresentano il presidio permanente inaugurato ieri davanti alla fabbrica dell’Ideal Standard di Trichiana

l’iniziativa

Scolaro figlio di operaio: a scuola si parla di lavoro

IL PRESIDIO

I sindacati invocano una uscita allo scoperto della proprietà. «Siamo convinti che entro luglio al massimo la proprietà debba dire cosa vuole fare », dice Deola, «perché finora non è chiaro». E non è escluso che si parta con le azioni legali per comportamento antisindacale contro la società per non averci detto realmente le sue intenzioni. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

BORGO VALBELLUNA

La mobilitazione contro la chiusura dell’Ideal Standard ipotizzata dai sindacati, sarà a 360 gradi. «Abbiamo coinvolto i lavoratori, la politica, la popolazione, e ora interesseremo anche le scuole», avvertono i sindacati di categoria. L’idea è nata dal dodicen-

È dall’agosto del 2020 che si attende una risposta dalla Commissione I sindacati accusano: «Presi in giro: se aspettiamo loro siamo morti»

Acc, Bruxelles chiede chiarimenti Quarta sollecitazione al governo IL CASO

er la quarta volta la Direzione generale alla concorrenza della Commissione europea ha richiesto altri chiarimenti in merito all’accesso di Acc ai finanziamenti previsti dalla legge Prodi. Tra le domande si chiede se davvero “la

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chiusura di Mel potrebbe mettere in difficoltà il sistema dei fornitori o deteriorare la stabilità sociale del territorio nel contesto pandemico o se davvero il gruppo Wanbao non trae beneficio dal finanziamento ad Acc”. Un fatto che ha dell’incredibile secondo le sigle sindacali che leggono questo ennesimo rinvio come «un approccio più

ostruzionistico che dilatorio». Ora il governo dovrà presentare le risposte entro il 13 giugno, e la Commissione avrà altri 60 giorni per far sapere il suo parere. L’organismo europeo è dall’agosto 2020 che rinvia il parere su questo tema. «Non è mai accaduto prima», sbotta Stefano Bona della Fiom Cgil che poi rilancia: «I sovranisti di casa nostra per-

ne Rafael, figlio di Cristian Mione, delegato della Filctem Cgil. «Un giorno mio figlio mi ha detto che si poteva far scrivere una lettera a tutti i figli dei lavoratori dell’Ideal Standard. E io ne ho parlato con la segretaria Casanova e così è nata questa iniziativa con gli istituti comprensivi», racconta Mione fiero del figlio con cui parla sempre di

ché non dicono e non fanno qualcosa per salvare una azienda italiana, o lo fanno soltanto quando devono raccattare qualche voto in giro?». Per Bona questo ennesimo rinvio evidenzia «come non si voglia prendere una decisione, per questo il governo italiano dovrebbe intervenire facendo capire che l’Europa tiene bloccata la salvezza di un’azienda per dei cavilli. Hanno avuto quasi in anno per capire, non mi pare un atteggiamento responsabile quello di Bruxelles. Se avessimo dovuto attendere la Commissione, Acc sarebbe già morta». «Ci hanno presi in giro», commenta anche Giorgio Bottegal, della rsu di Mel. «Un anno per decidere se dobbiamo essere finanziati o meno e an-

quanto sta avvenendo in fabbrica. Si chiama “Salviamo il posto di lavoro di molti papà e mamme”, il progetto che sarà presentato agli istituti comprensivi di Borgo Valbelluna in una iniziativa che coinvolge non solo Ideal Standard, ma anche l’Acc di Mel. Lo scopo è quello di avviare una serie di riflessioni nelle classi con i bambini e i ragazzi sul tema del lavoro e delle battaglie per conservarlo, partendo proprio dalle storie dei due stabilimenti del comune della Valbelluna che rischiano di chiudere e lasciare a casa senza impiego circa 800 lavoratori.

Il progetto prevede la produzione di un disegno o di un elaborato scritto sull’argomento. L’iniziativa ben si presta ad essere inserita all’interno della programmazione di educazione civica recentemente promossa dal ministero per tutti gli ordini di scuola. «Le produzioni dei bambini potrebbero essere raccolte e i migliori lavori premiati. Bambini e ragazzi», conclude Casanova, «devono sapere da subito qual’è il significato del lavoro e le conseguenze che ne derivano quando lo si perde e le battaglie per mantenerlo. —

cora non sanno cosa dire. Delle due l’una: o non se ne intendono o non vogliono rispondere. Anche se fa un po’ specie», sottolinea ancora Bottegal,«che per altre fabbriche come la nostra rivale austriaca il parere negativo è stato poi tramutato in positivo, mentre per noi si tentenna ancora. Ma cosa ci stanno a fare i parlamentari italiani in Europa? Abbiamo anche scritto una lettera a loro perchè cercassero di capire la situazione alla commissione e ora abbiamo l’ennesima risposta negativa, di fatto. Questo ci preoccupa non poco», sottolinea Bottegal che poi aggiunge: «non so che cosa potrà fare il commissario Castro per salvare la nostra fabbrica, anche se il fatto che clienti e fornitori che ci conoscono da anni al ta-

volo veneto abbiano ancora preso tempo non mi pare un segnale positivo. Comunque speriamo bene, anche perché la fine di maggio è alle porte e noi venerdì siamo in cassa integrazione e così anche venerdì 28 e lunedì 31 maggio e poi il 2 giugno, se non succederà nulla saremo chiusi». Intanto a Torino il presidente della Regione, Alberto Cirio chiede ancora al governo di uscire allo scoperto e di dire cosa vuole fare. « Questi 400 lavoratori si vedono privati del loro diritto al lavoro dopo che Whirpool si è sposta in Slovacchia per essere acquistata dalla giapponese Nidec che si è detta qualche tempo fa interessata all’acquisto di Acc». —

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MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 IL MATTINO

PRIMO PIANO

Coronavirus: le nuove regole nel Padovano le aziende in difficoltà

Discoteche, esplode la rabbia dei titolari «Niente data di riapertura, posti a rischio» Un fatturato da 20 milioni annui per i 37 locali del Padovano. La proposta: far lavorare come ristoranti alcune strutture Felice Paduano / PADOVA

Riaprono tutte le attività, ma non le discoteche. Il governo non ha ancora fissato una data precisa relativa a quando nei locali da ballo si potrà tornare in pista. In provincia di Padova le discoteche, da Villa Barbieri in zona industriale alle balere più piccole nell’Alta e nella Bassa, sono 37. Quasi tutte associate al Silb (Sindacato locali da ballo) costola di Appe-Fipe. FATTURATO MILIONARIO

Gli addetti in totale, dai dj ai camerieri fino alla TFDVSJUZ, sono circa 2 mila; a spasso anche i parcheggiatori per non parlare di banconisti e dei ragazzi e ragazze immagine. L’Appe ha calcolato che questo tipo di locali fatturano circa 20 milioni di euro. Presidente del Silb è Andrea Cavinato, titolare dell’ex Aquarius che oggi si chiama Paradiso Latino. «A questo punto non so che dire – osserva Cavinato – Siamo infuriati. Come si fa a programmare tutte, proprio tutte le attività e continuare a tenere chiuse le discoteche? Un esempio molto eloquente: che differenza c’è tra una spiaggia affollata e una discoteca all’aperto, dove i clienti s’impegnano a rispettare i protocolli sanitari applicati in modo rigoroso? Il 5 giugno, a Gallipoli, in provincia di Lecce, e a Milano, in due note discoteche si terranno due test molto importanti sulla scia di quanto è stato organizzato già alcune settimane fa in Olanda e in Gran Breta-

Dall’alto in senso orario il presidente del Silb Andrea Cavinato, una serata nel luglio 2020 nella discoteca Villa Barbieri a Padova e il noto dj Giovanni Turiaco in arte Joao Bahia

gna, dove gli esperimenti hanno dato risultati negativi per la diffusione del virus. Sono convinto che anche in Italia i due test daranno risultati che inviteranno alla riapertura. Cosa decideranno a quel punto il governo e il Comitato tecnico scientifico? Non escludiamo una battaglia legale, se tutto resterà ancora fermo. Siamo stanchi di essere considerati gli untori per eccellenza. Vuoi vedere che alcuni politici arrivano a pensare che il contagio venga diffuso proprio dal-

riapertura nel weekend

Pittarello: «La nostra manifestazione ha aiutato i centri commerciali» PIOVE DI SACCO

«Nei momenti di crisi è confortante vedere come il dialogo e la solidarietà riescano a portare la luce. La nostra manifestazione a Roma ha dato i risultati sperati e dal 22 maggio finalmente i centri e i parchi commerciali potranno tornare alla piena attività anche nei prefestivi e festivi». A parlare è Giuseppe Pittarello, titolare dell’omonima azienda padovana di calzature e membro del consiglio di amministrazione del centro commerciale cittadino Piazzagrande, che la scorsa settimana si era fatto promotore per l’intero settore di una manifestazione

Giuseppe Pittarello

nella capitale e di un incontro con una rappresentanza del Governo. Avevano chiesto riaperture nei fine settimana e sostegni economici adeguati. «Ringraziamo di cuore» dice soddisfatto Pittarello subito dopo avere appreso il

la musica?». Anche Johnny Medè, con il padre Gianni titolare della discoteca “Black Panther” aperta 43 anni fa a Vo’ vicino alla piazza centrale, è su tutte le furie. «La nostra discoteca, a causa del primo contagio avvenuto proprio a Vo è stata la prima a chiudere in Italia – sottolinea il giovane – Per fortuna io e mio padre siamo proprietari dei muri e non dobbiamo pagare l’affitto. Altrimenti saremmo stati costretti a portare i libri in tribunale. Sembra

che ci diano l’autorizzazione ad aprire per il primo luglio. Aspettiamo con certosina pazienza. Così potremo lavorare a luglio, agosto e settembre ed affrontare in tranquillità anche la stagione autunnale e invernale, sperando, naturalmente, che il virus non torni da ottobre in poi».

calendario delle riaperture «tutti gli appartenenti alla nostra categoria, a migliaia infatti sia in presenza sia nei social hanno aderito all’iniziativa condividendone gli obiettivi e le strategie. Non una protesta ma un confronto tra le parti che ha portato a prendere la decisione migliore per tutti. Questo è solo un punto di partenza di un importante percorso per tornare alla normalità. Certo è che potremo tornare a respirare, rispettando le normative, mantenendo in sicurezza lavoratori e clienti ma soprattutto rialzando le saracinesche al 100%». Grande soddisfazione anche tra i direttori dei centri commerciali tra cui Filippo Lazzarin proprio di Piazzagrande. «È dal mese di novembre» ricorda proprio Lazzarin «che non organizziamo eventi. I negozianti stanno pensando già a nuove assunzioni».

i dubbi dell’appe

ALESSANDRO CESARATO © RIPRODUZIONE RISERVATA

I LAVORATORI

Molto arrabbiati naturalmente anche tutti i dj, rimasti da oltre un anno senza lavoro. «Sono stanco di protestare – dice

Joao Bahia, al secolo Giovanni Turiaco, uno dei dj più popolari e ricercati sulla piazza di Padova e di tutto il Veneto, grande cultore della musica brasiliana e delle canzoni di Pino Daniele e di Franco Battiato – Siamo davanti a uno scandalo unico. Tutti aprono, ma non le discoteche. Invece, con l’arrivo della bella stagione, si potrebbe riaprire anche subito accettando le misure rigorose di far entrare in discoteca sia i vaccinati che i giovani e meno giovani con l’obbligo di

«Matrimoni e ristoranti sarà impossibile controllare i green pass» PADOVA

Le nuove regole per la ristorazione comunicate da palazzo Chigi hanno ancora troppi chiaroscuri per l’Associazione provinciale dei pubblici esercizi. Almeno due le questioni che restano aperte. La prima sono le sale da ballo: le grandi escluse da qualsiasi tipo di normalizzazione. «Il grosso tema mai risolto, perché forse mai voluto affrontare appieno, sono le sale da ballo», attacca Filippo Segato, segretario dell’Appe. «Le discoteche sono chiuse da febbraio 2020, sono a reddito zero e non hanno ancora nessuna prospettiva per la ripartenza. Senza contare che in più di un anno di chiusura

Filippo Segato

forzata e obbligatoria non sono state nemmeno oggetto di ristori specifici per la loro attività». Il secondo punto interrogativo sono i banchetti, concessi dal prossimo 15 giugno, importanti per l’apertura delle cerimonie e dei matrimoni,

sottoporsi al tampone. Probabilmente manca la volontà politica». Intanto l’Appe, guidata da Filippo Segato, sta andando avanti nel suo percorso di promuovere la riapertura delle discoteche, laddove possibile – un esempio è Villa Barbieri – soltanto come ristoranti. Ha già ottenuto l’ok da parte della Regione e, appena tra giorni fa, ha esposto il problema anche al viceprefetto vicario Luigi Vitetti. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

ma ancora soggetti a regole poco chiare: «Potranno riaprire dal 15 giugno – continua Segato – ma solo per i consumatori in possesso del green pass, ovvero il certificato verde che non si sa ancora chi, come e dove sarà rilasciato. Non bastasse, mi chiedo come possa un ristoratore verificare che i suoi clienti abbiano questo certificato». Da ultimo la forma, spesso “zoppa” quando il Governo deve dare delle comunicazioni: «Ancora una volta ci troviamo a commentare un comunicato stampa», sottolinea il segretario Appe, «il provvedimento è stato annunciato ma non ancora pubblicato in modo ufficiale. Siamo contenti sia dell’estensione immediata del coprifuoco alle 23, sia della possibilità di consumare all’interno dal prossimo primo giugno perché sono due provvedimenti che ci danno maggiore prospettiva. Tuttavia pensiamo si potevano anticipare assieme con un minimo rischio ragionato». — E. SCI.


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Attualità

Mercoledì 19 Maggio 2021 www.gazzettino.it

Brugnaro chiama a raccolta i fucsia, ma tace su Coraggio Italia AL CENTRO Brugnaro qui sopra all’entrata del Laguna Palace a Mestre dove ha chiamato a raccolta i suoi (a sx) per parlare di situazione e prospettive

Il sindaco di Venezia non parla del nuovo partito nazionale ma tuona: «In questi anni Paese governato da gente casuale»

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POLITICA MESTRE «Di politica nazionale ancora non parlo perché prima parlano i fatti e poi potrò commentare, ad ogni modo sarete i primi a saperlo». In cinque secondi ieri pomeriggio Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e della Città metropolitana, patron della Reyer Umana Basket e imprenditore, ha liquidato l’argomento per il quale oltre cento persone si erano radunate all’hotel Laguna Palace di Mestre: la sua discesa in campo con un partito nazionale, “Coraggio Italia” di cui è già stato depositato il nome quindici giorni fa e sarebbe pronto anche il simbolo in vista della presentazione ufficiale che dovrebbe avvenire entro pochi giorni. Dopo un’ora e tre quarti di prolusione su temi che riguardano il governo della città di Venezia e della sua terraferma, il sindaco metropolitano ha aperto e chiuso il discorso nazionale in pochi secondi lasciando tutti gli intervenuti attoniti e a bocca asciutta. Consiglieri comunali e di municipalità, presidenti dei parlamentini locali, insomma la base del movimento fucsia che ha portato Brugnaro ad essere due volte sindaco in

laguna, erano arrivati tutti sicuri che li avrebbe messi a parte delle sue vere intenzioni e li avrebbe rassicurati in merito alle voci sempre più insistenti sulla sua candidatura nazionale, dato che a Venezia molti sono caduti dalle nuvole quando è ricominciata a spargersi la voce che è stata colta prima a Napoli che a San Marco. Ricominciata perché non è la prima volta che l’ex presidente degli Industriali veneziani lascia intendere di voler fare il passo verso Roma ma è la prima volta che ha contattato una ventina di parlamentari di Forza Italia e di FdI.

L’EREDITÀ D’altro canto, però, più di qualcuno ricorderà che in occasione di un incontro internazionale a Venezia Silvio Berlusconi, a Ca’ Corner della Regina, disse che proprio Brugnaro sarebbe stato il suo erede.

RIFERIMENTI POLEMICI A ENTI E ISTITUZIONI LAGUNARI GUIDATE DA ROMA «E NOI NON RIUSCIAMO A TOCCARE PALLA»

Oltre a quelle poche parole finali, nel corso dell’ora e tre quarti passati sul palco della sala convegni, il sindaco ha chiesto ai presenti «stiamo costruendo un movimento politico nazionale? Non voglio parlarne ora», e comunque «in questi anni l’Italia è governata da gente casuale» non riferendosi al Governo Draghi ma a quelli precedenti e ai gangli del potere romano. A dire il vero, parlando delle cose realizzate a Venezia come parte integrante del programma di governo cittadino, ha pure aggiunto che ci sono sei enti e istituzioni guidate da Roma che decidono le sorti di Venezia, «e noi non riusciamo a toccare palla». Per il resto Luigi Brugnaro ha fatto un lungo excursus su opere e progetti e sulle opposizioni che, ha detto, sono contrarie a tutto ma non propongono nulla di concreto e alternativo. Alla fine, però, non ha saputo resistere e, girato verso Roma, ha detto: «Pare che adesso problemi dell’Italia siano il voto ai 16enni, lo ius soli e il Ddl Zan (prevede aggravanti per crimini d’odio e discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili ndr.). Si sono dimenticati dei 200 miliardi che dobbiamo spendere per tirare su il Paese?». Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

In Comune

A Rovigo una corsa contro il tempo per evitare la crisi Silenzi e risposte che non arrivano: prosegue lo stallo sulla crisi che si è aperta a Rovigo il primo maggio con le dimissioni presentate dal sindaco Edoardo Gaffeo, dopo che in consiglio comunale una mozione sulla nuova sede del Tribunale ha visto la maggioranza spaccarsi e la mozione bocciata con il voto dell’opposizione e di parte del gruppo consiliare del Pd. Il possibile crollo della giunta di centrosinistra di Rovigo ha visto anche la segreteria nazionale del Pd inviare come “pacificatore” l’ex sindaco di Vicenza Achille Variati, che, di incontro in incontro, ha visto gradualmente scemare

Fotovoltaico, 24.000 firme contro: c’è anche Corazzari LA MOBILITAZIONE VENEZIA Contro il fotovoltaico sui terreni agricoli, campagna promossa da Coldiretti Veneto per sollecitare la legge regionale in materia, sono state raccolte oltre 24.000 firme. Fra queste c’è pure quella dell’assessore Cristiano Corazzari, polesano come l’impianto di Loreo da cui è partita la mobilitazione, ma anche titolare della delega all’Urbanistica. La contraddizione ha causato non poco imbarazzo ieri nelle file della maggioranza in Consiglio regionale, dove si è conclusa la manifestazione degli attivisti, tanto che il Partito Democratico ha criticato il leghista: «Si attivi per far approvare la legge, invece di sottoscrivere una petizione in cui sollecita se stesso ad agire».

LA BATTAGLIA Una delegazione di agricoltori è arrivata a Palazzo Ferro Fini, per incontrare i capigruppo consiliari e consegnare le firme ai vicepresidenti dei due schieramenti. «È una battaglia di buon senso», ha dichiarato il leghista Nicola Finco. «La protesta è giustissima, rimaniamo però sbalorditi dal teatrino messo su dall’assessore Corazzari», ha commentato la dem Francesca Zottis. Impassibile il diretto interessato: «La sottoscrizione? Non ricordo...». Ma i suoi colleghi di gruppo erano furiosi, visto che stanno riesumando il progetto di legge e non vogliono polemiche. All’attacco il Pd, guidato da Giacomo Possamai: « A parole sono tutti d’accordo, perché allora il Pdl 41 è ancora bloccato?». In difesa lo

I DISEGNI I messaggi dei bimbi contro la deturpazione della campagna

zaiano Alberto Villanova: «Nessun insabbiamento, serve un testo ben studiato e ci stiamo lavorando». A contorno dell’iniziativa anche 3.500 disegni dei bambini: «Una visione innocente, per evidenziare la speculazione ai danni di chi la terra la coltiva e la rende fertile», ha rimarcato Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti. A proposito di Polesine, intan-

to, il Consigli regionale ha dato il via libera alla Conferenza dei sindaci del Delta del Po, oltre che a quella della Riviera del Brenta. La legge, approvata a larga maggioranza, prevede la concessione di contributi da destinare ai Comuni delle aree geografiche interessate per la valorizzazione delle rispettive zone. A.Pe.

ANCHE L’ASSESSORE VENETO CON DELEGA ALL’URBANISTICA HA SOTTOSCRITTO L’INIZIATIVA PARTITA DAL CASO DI LOREO

IMBARAZZO NELLA LEGA IN CONSIGLIO REGIONALE DURANTE IL SIT IN DI COLDIRETTI. IL PD: «ANZICHÉ SOLLECITARSI FACCIA LA LEGGE»

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SINDACO Edoardo Gaffeo

il proprio ottimismo. Le dimissioni devono essere ritirate entro la mezzanotte di domani prima che diventino irreversibili. Lunedì notte i rappresentanti

delle tre forze che compongono la maggioranza, oltre al Pd anche due formazioni civiche, la Lista Gaffeo ed il Forum, hanno lavorato alla stesura di un documento unitario. Ma la posizione raggiunta si è scontrata con i dubbi del sindaco: ieri c’è stato infatti un nuovo confronto fra Gaffeo e Variati, dal quale non sembra essere uscita una soluzione. Il tempo, però, ormai stringe. E se nel centrosinistra qualcuno sembra perdere la speranza, nel centrodestra qualcuno sembra pronto a festeggiare. Francesco Campi


MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA - CADORE

san vito: ieri il consiglio

Scoter, convenzione approvata: entro breve i primi 200mila euro L’assessore al Bilancio, Belli: «Il Comune chiude al meglio una lunga partita» Il sindaco Caruzzo polemico: «Ora chi ci ha insultato nei bar faccia il mea culpa» SAN VITO

Approvata all’unanimità la convenzione per l’erogazione delle somme per il sostegno ed il risanamento della società Impianti Scoter. Ieri sera in consiglio si è trattato esclusivamente questo tema, col Comune che verserà alla società che gestisce la ski area 600 mila euro (in tranche da 200 mila l’anno). Ora ci sarà la verifica prevista dalla legge che dovrà attestare che la Scoter è in regola

con gli adempimenti normativi e poi, entro 7 giorni, si potrà erogare la prima tranche di 200 mila euro. Il 30 giugno la società approverà poi il bilancio. Si chiude così un iter amministrativo iniziato il 16 settembre 2020 con l’approvazione del piano di risanamento e proseguito il 16 febbraio con l’approvazione del patto para-sociale. «È stato un percorso lungo e molto delicato», ha spiegato l’assessore al Bilancio Diego Belli, «per il quale ci siamo av-

dalle 20.30 sul canale youtube di “voci di cortina”

Il logo delle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina

Giochi, pro e contro Tre serate online per farsi un’idea CORTINA

Il Comitato Civico Cortina organizza oggi e nei prossimi due mercoledì un ciclo di incontri in streaming su YouTube nell’ambito del già annunciato “Progetto Bene comune” . Si tratta di incontri mirati ad informare la popolazione sull’impatto che i Giochi invernali 2026 potrà avere sulla comunità ampezzana. «Per “bene comune” si intende il contesto ambientale

nel quale viviamo, le risorse pubbliche a disposizione, la cultura e la tradizione locali, la rete sociale; è un concetto che si riallaccia a quello di sviluppo sostenibile della montagna e della qualità del nostro vivere», si legge in una nota. Scopo dell’associazione è da sempre quello di far partecipare attivamente i cittadini alle scelte della pubblica amministrazione. «Attraverso la diffusione delle informazioni, i cittadini

pieve di cadore

Magnifica, premi di studio Le domande entro il 31 PIEVE DI CADORE

Gli studenti cadorini e ampezzani hanno tempo fino a lunedì 31 maggio per presentare le domande per ottenere i premi di studio annuali messi in palio dalla Magnifica. Chi è interessato, può accedere al link dedicato (dove è possibile leggere il bando e compilare la domanda) http: //www. magnificacomunitadicadore. it/cadore/borse-di-studio. html. I premi erogati

dall’ente sono 24. Tra questi ci sono quindici borse di studio; i premi alla memoria dei fratelli De Lorenzo Varonego, di Osvaldo Golin (per neolaureati con una tesi sul tema della sicurezza sul lavoro), del dottor Nemes Schiesaro (per neolaureati in Medicina e Chirurgia o in Scienze Infermieristiche, con preferenza per tesi aventi come oggetto l’argomento pediatrico o pneumologico o oncologico); di Mirco De Col

Un momento del consiglio di ieri sera

acquisiscono un nuovo senso civico, una maggiore consapevolezza e un maggiore senso di appartenenza comunitaria, e non saranno solamente soggetti passivi di fronte alle politiche di gestione dei grandi eventi che troppo spesso sono strumentalizzati e diventano pretesto per operazioni di speculazione fine a se stessa. Le Olimpiadi per Cortina sono una grande opportunità, e devono essere gestite al meglio per il bene della comunità». Le date sono oggi, il 26 maggio e il 2 giugno: si inizia alle 20, 30 in diretta sul canale YouTube di Voci di Cortina. L’incontro di stasera tratterà il tema: “Milano-Cortina 2026: analisi di una piccola comunità di fronte ad un grande evento”, relatore il sociologo Diego Cason; il secondo, mercoledì 26, avrà come relatrice l’architetto Ambra Piccin che parlerà di “Nuovi volumi alberghieri a Cortina: esiste un enorme potenziale senza consumo di territorio”; chiuderà il ciclo Cesare Lasen, botanico e membro del comitato tecnico scientifico della Fondazione Unesco, su “Criteri di sostenibilità per gli interventi dei Giochi Olimpici 2026 in riferimento al patrimonio naturalistico del territorio di Cortina». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

(per neolaureati in Scienze Forestali e Ambientali), di Rossana Marchese (per neolaureati in Digital Marketing Managment), degli sportivi Valter e Donato (neolaureati con una tesi inerente le tematiche sportive). La Magnifica eroga inoltre tre premi dedicati: Club Serenissima, riservato ad una tesi di laurea in ingegneria; in memoria di Giuseppe D’Andrea, riservato a tesi di laurea in materia forestale o turistica; in memoria di Aldo Silvestri, riservato a una tesi di laurea inerente l’agricoltura biologica, l’agricoltura di montagna. Possono presentare domanda tutti gli studenti nati o residenti in Cadore e a Cortina. — V.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA

valsi anche di una consulenza legale in quanto questa convenzione impegna il Comune da qui a 3 anni. Come ha specificato il revisore dei conti, che ha dato parere favorevole, ora sarà necessario aggiornare il piano industriale della Scoter che è alla base della convezione, alla luce della pandemia che ha modificato i dati attuali della società. Le somme dirottate alla Scoter, come previsto dalle normative, dovranno essere oggetto di investimenti, e la società dovrà avere un equilibrio economico finanziario. Auspico che lo sforzo fatto sia massimo da qui in poi per tenere questo equilibrio». A più riprese è stata sottolineata la valenza della società che gestisce la ski area e che crea un indotto per la comunità sanvitese, ma anche per i Comuni della valle del Boite. Ringraziati infine i dipendenti comunali, sia dalla maggioranza e sia dalla minoranza, e l’assessore Belli per il grande lavoro fatto. A chiuder il sindaco Emanuele Caruzzo si è tolto un sassolino dalle scarpe.

valle: protesta dell’opposizione

Lo sbarramento comparso ieri sulla strada Venas-Forti di Landro

Ordinanza del 2019 fa chiudere la strada per i Forti di Landro VALLE

Chiusa da ieri la strada che da Venas porta ai Forti di Landro: e gli abitanti di Venas si sono rivolti ai consiglieri della “Civica Valle-Venas” per chiedere spiegazioni. Matteo Toscani, Stefano Del Favero e Igor Olivo hanno quindi protocollato un’interpellanza al sindaco Marianna Hofer per avere a loro volta notizie. «Alcuni cittadini di Venas», spiegano

Toscani e i suoi, «ci hanno segnalato con stupore e disappunto che da oggi (ieri per chi legge, OES) è stata posizionata una transenna sulla strada comunale tra via Marconi e i Forti di Landro e vi è stata apposta una ordinanza, firmata dal sindaco Hofer, datata gennaio 2019. Il 28 gennaio di due anni fa infatti era stata emessa l’ordinanza con la chiusura, fino a revoca, per pericolosità nel transito veicolare e pedona-

pieve di cadore

Green Deal: a Zambelli il “Tavolo paesaggio” PIEVE DI CADORE

Daniela Zambelli, architetto di Comelico Superiore (dov’è presidente della Cooperativa Lassù) è stata scelta dalla giunta della Magnifica come coordinatrice del “Tavolo paesaggio”, uno dei 14 del progetto “Green Deal Cadore 2030”. Zambelli è anche presidente del museo Algudnei di Dosoledo. Con un breve video sul sito della Magnifica, Zambelli ha presentato il suo

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«Siamo finalmente arrivati a questo consiglio che è estremamente importante per il nostro paese», ha detto, «ed è frutto di mesi di lavoro dell’assessore Belli e dei dipendenti. L’argomento era molto delicato e tutti hanno lavorato con estrema attenzione. Si parla infatti di dare soldi pubblici. Abbiamo sempre avuto la volontà di aiutare la Scoter e di portare avanti il lavoro fatto dall’ex sindaco De Bon, che ringrazio per il supporto. Ma devo dire che in questi mesi ci sono stati anche insulti gratuiti, per lo più rivolti al bar. Si sono innescate sterili polemiche perché la convenzione non era ancora pronta. Qualcuno ha voluto far credere che noi non stessimo dalla parte della Scoter. Oggi dimostriamo con i fatti che non era così. Invito chi ci ha insultati nei bar a farsi un’esame di coscienza», ha concluso, «perché queste sterili polemiche non fanno bene al paese e alla sua armonia e fanno soffrire chi si impegna per risolvere situazioni delicate come questa». — ALESSANDRA SEGAFREDDO © RIPRODUZIONE RISERVATA

le per la formazione di ghiaccio e per il pericolo di distacchi da monte della coltre nevosa. Poco tempo dopo, segnaletica e copia dell’ordinanza sono state rimosse e la strada è stata normalmente aperta. Ora è stata rimessa la transenna di chiusura ed è stata inspiegabilmente “riesumata” l’ordinanza del 2019. La strada era stata chiusa per pericoli legati agli eventi meteo dell’inverno 2018/2019, che oggi riteniamo abbondantemente superati visto che la strada era stata riaperta. Ora, il 18 maggio 2021, non si capisce perché ci dovrebbe essere pericolo per la formazione di ghiaccio o distacchi di neve peraltro non più presente in zona. Riteniamo che questa azione», concludono Toscani e i suoi, «sia irrazionale, immotivata ed estemporanea, oltre che dannosa per gli abituali numerosi frequentatori di boschi e baite a monte della strada, ora interdetta. Pertanto abbiamo chiesto lumi al sindaco per conoscere le ragioni che hanno portato all’azione amministrativa in premessa». Il sindaco Hofer, come da regolamento, darà risposta durante la prossima seduta del consiglio comunale. — A.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA

impegno, che svilupperà nel corso dei lavori che inizieranno sabato. «Il paesaggio», afferma Zambelli, «è il principale bene comune del Cadore: è identità e risorsa. Si costruisce e si modifica di continuo, come diretta conseguenza della vita ambientale e antropica di un luogo. Coniugare la tradizione con l’innovazione sarà uno degli obiettivi del tavolo. La tradizione è qualcosa che si tramanda in forma riconoscibile ma c’è bisogno dell’innovazione per garantire un futuro al Cadore. L’obiettivo si raggiunge attraverso analisi e obiettivi chiari e condivisi e grazie a un percorso di consapevolezza identitaria della comunità». — V.D.

Daniela Zambelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

Coronavirus: il rischio sanitario mentre arriva la circolare per le deroghe nei richiami estivi

Vaccini esauriti e Moderna ritarda slittano cinquemila appuntamenti VENEZIA

L’hub vaccinale allestito alla Fiera di Padova dall’Ulss Euganea

Vaccini agli sgoccioli. Il Veneto ha pressoché azzerato il magazzino, utilizzando il 95,6% degli antivirali disponibili (un primato nazionale) ma la persistente scarsità di flaconi impone agli hub di rallentare la marcia. Appena 26 mila le dosi somministrate ieri (che elevano il totale a 2.338.479) mentre la settimana conclusasi il 16 maggio ha registrato una flessione marcata: 257.657 rispetto alle oltre 296 mila della precedente.

Non bastasse, ci si mette anche Moderna; un ritardo nelle consegne, legato a «problematiche di trasporto» del fornitore, ha costretto la sanità a rinviare quasi 5 mila appuntamenti, perlopiù nell’Ulss 3 Marca Trevigiana (ben quattromila, previsti tra ieri e oggi), nella 1 Dolomiti e, per alcune centinaia di vaccinandi, nelle aziende vicentine: la 7 Pedemontana e l’8 Berica. Le modifiche del calendario, assicura la Regione, saranno comunicate «tempestivamente» agli interessati.

Altre variazioni temporali, stavolta dettate dalle esigenze dei pazienti, riguarderanno l’effettuazione dei richiami nella stagione estiva, quando vacanze prenotate o impegni personali inderogabili potrebbero ostacolare la partecipazione. Al riguardo, l’annunciata circolare di Francesca Russo, il direttore del dipartimento prevenzione, rimodula, da 42 a 35 giorni, l’intervallo tra prima e seconda dose. La circostanza «consente di avere una settimana a disposizione per la riprogram-

L’algoritmo del Veneto “predice” la zona bianca Ma Figliuolo punge Zaia

PRIORITÀ A FRAGILI E SESSANTENNI

Vaccino ai turisti? Il generale bacchetta le Regioni: «Non è tempo di propaganda» Il governatore: «È soltanto un problema burocratico, superabile se c’è la volontà» Il governatore veneto Luca Zaia

In passato ha gelato gli animi, prevedendo, con elevata attendibilità, l’ascesa di contagi e decessi. Oggi, l’algoritmo adottato dall’unità di crisi fin dall’insorgenza della pandemia, legittima le speranze di quanti intravedono la fine dell’incubo. In attesa della certificazione da parte dell’Istituto superiore di sanità, il modello matematico aggiornato dagli statistici di Marghera indica che il Veneto, da giorni, conta un numero di positivi al Covid media-

mente inferiore ai 50 per centomila abitanti; né si tratta di un exploit estemporaneo: salvo colpi di coda (sempre possibili vista la vocazione mutante del virus), la discesa dell’infezione appare destinata a proseguire nelle fatidiche tre settimane, l’“intervallo di quiete” che – al pari del contenimento dell’indice di trasmissibilità Rt e del tasso di occupazione di reparti medici e terapie intensive – scandisce il passaggio dal giallo a rischio moderato alla zona bianca, esente da restrizioni e divieti. È una

prospettiva definita «molto probabile» dal ministro della Salute Roberto Speranza, che Luca Zaia accoglie alternando orgoglio e cautela. L’INATTESA FRECCIATA DI FEDRIGA

«Di questo passo il 7 giugno entreremo in zona bianca, senza più coprifuoco, e si tornerà, diciamo, a un’esistenza normale», le parole del governatore. «La mascherina? Diventerà come l’ombrello, la utilizzeremo quando serve. La quarta ondata? Non è accaduto quello che si temeva o che forse qualcuno si

La pagella Agenas: ottime sezioni su hub, effetti collaterali del vaccino e prenotazioni, deludente l’informazione sulle infezioni e la campagna

I voti alla comunicazione digitale sito veneto rimandato a settembre L’ESAME

na vera e propria pagella quella assegnata da Agenas (l’agenzia del ministero della Salute) alle singole Regioni, per valutare la qualità e la comprensibilità della comunicazione nei rispettivi siti web, per

U

veicolare le informazioni utili sulla campagna vaccinale. L’indirizzo degli hub, corredato da infografica; effetti collaterali della somministrazione; dati che rendano chiaro l’avanzamento della campagna; un vocabolario sanitario comprensibile. Sono queste le materie principali. E come si colloca il Veneto?

Discretamente bene, anche se con un’insufficienza che la costringe a essere rimandata a settembre: l’assenza, nel sito, di una sezione dedicata a informare i cittadini sull’andamento del contagio e di una sezione sull’andamento della campagna vaccinale. Insomma, come frequentare il liceo classico e prendere quattro in latino

FILIPPO TOSATTO

zia Giulia che guida la Conferenza delle Regioni.

crollano i contagi, probabile cessazione dei divieti a partire dal 7 giugno

Filippo Tosatto / VENEZIA

mazione in caso di situazioni particolari» ed è applicabile soprattutto alle nuove vaccinazioni. Per gli appuntamenti già fissati, la variazione è prevista solo in caso di «problemi significativi» (il riferimento è il numero verde abbinato al portale) ma l’ordine di scuderia è quello di evitare rigidità. Immutati infine gli intervalli riguardanti i soggetti vulnerabili, trapiantati o affetti da patologia oncologica: 21 giorni per Pfizer e 28 nel caso di Moderna. —

aspettava, ci vuole comunque prudenza perché il virus c’è e bisogna conviverci con le vaccinazioni, che si dimostrano decisive». Tutto bene, dunque? Quasi. Perché sull’onda della cessata emergenza, Zaia alza il tiro e in vista della stagione estiva, esprime la volontà di assicurare la dose di richiamo ai cittadini italiani e stranieri in vacanza nel Veneto che intendano completare il ciclo vaccinale. Scontato il plauso degli operatori turistici, stizzite le reazioni dei colleghi presidenti. «La vedo franca-

e greco. Pur in una pagella con tutti 8. Lo studio di Agenas non può essere etichettato come semplice curiosità. In una campagna vaccinale di queste dimensioni, infatti, la correttezza delle informazioni e la semplicità con cui queste vengono diffuse possono fare la differenza. Per questo è fondamentale che i siti web delle Regioni, visitatissimi in questi ultimi mesi, siano chiari e comprensibili anche al cittadino meno abituato a navigare su internet. Pur con due bocciature, il sito del Veneto può gioire per gli altri voti in pagella. Intanto, il richiamo al Covid e alla vaccinazione si trova immediatamente nell’home page del portale regionale. Sempre nel sito c’è uno spazio dedicato specifi-

mente difficile, le dosi attuali non bastano neppure per la nostra popolazione, spesso le piattaforme on line non dialogano e il generale Figliuolo non può inseguire il calendario delle prenotazioni di Portofino, Cortina, Positano o Taormina», obietta il ligure Giovanni Toti. «Faremo tutto il possibile ma se si parla di dieci milioni di presenze (è il caso del Veneto ndr) mi sembra un’impresa irrealistica. Non bisogna prendere in giro gli italiani», rincara Massimiliano Fedriga, il leghista del Friuli Vene-

IL SITO DELLA REGIONE LA PAGINA INIZIALE PER LA PRENOTAZIONE DELLE VACCINAZIONI

L’analisi dell’agenzia privilegia la chiarezza espositiva a fronte del rilievo assunto del web in questa fase di emergenza sanitaria

Lo stesso Francesco Paolo Figliuolo - così prodigo di elogi nella recente visita in terra veneta - riserva un’indiretta punzecchiata a Zaia: «È bene che chi va in vacanza la regoli in funzione dell’appuntamento vaccinale», la premessa «Dobbiamo continuare a privilegiare gli over 60 e i fragili, chiedo a tutti presidenti di Regione di procedere con i richiami, è facile farsi prendere dalla propaganda, ma se non mettiamo in sicurezza i sessantenni che hanno il 95% di possibilità di finire in ospedale, o peggio in terapia intensiva, o peggio ancora di morire, non ne usciamo». 18 MILIARDI, 200 MILA OCCUPATI

Laconica la replica del governatore di Palazzo Balbi, pacato ma tutt’altro che incline a mollare un osso (quello del turismo nostrano, il primo in Italia per flussi e presenze) che fattura 18 miliardi e occupa 200 mila persone: «Senza andare a scomodare i guru del digitale, si può tranquillamente pensare alla seconda vaccinazione anche per i turisti. È solo burocrazia, se si vuole si supera». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

camente all’informazione sul virus e un altro sulle diverse fasi della profilassi. Vi è un elenco delle categorie aventi diritto al vaccino. Una sezione è dedicata agli hub vaccinali, un’altra agli eventuali effetti collaterali. Ci sono riferimenti a siti web esterni di approfondimento: quelli dell’Iss, dell’Aifa e del ministero della Salute. I cittadini ultra ottantenni possono prenotare il vaccino direttamente nel sito della Regione. C’è persino un’app, valida tanto per ottenere informazioni, quanto per prenotare direttamente la seduta vaccinale. Concludendo, su versante della semplicità del linguaggio utilizzato, il Veneto si colloca a metà della classifica nazionale. — LAURA BERLINGHIERI


PRIMO PIANO

MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021 MESSAGGERO VENETO

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L’emergenza coronavirus in Friuli Venezia Giulia AZIENDA SANITARIA FRIULI OCCIDENTALE Ospedale di Pordenone: ripresa dell’attività chirurgica al 90% del potenziale con 8 sale chirurgiche al giorno e attività ambulatoriale al 90% con la ripresa la prossima settimana del Dipartimento medico Ospedale di San Vito: ripresa dell’attività chirurgica al 90% del potenziale con 2-3 sale operative al giorno Ospedale di Sacile: ripresa totale dell’attività chirurgica (10 sedute a settimana) Ospedale di Spilimbergo: ripresa dell’attività chirurgica (7 sale a settimana)

Ricoveri Nei nosocomi risultano esserci ancora 80 pazienti ricoverati per Covid

gere il 100% (rispetto al 2019) dell’attività di day-surgery a fine giugno grazie anche all’esecuzione di interventi programmati della Clinica ortopedica di Udine. L’attività specialistica ambulatoriale, quindi, è regolare a Udine, San Daniele e Tolmezzo. A Palmanova, invece, si registra una riduzione dell’operatività delle attività internistiche e cardiologiche a causa dell’assegnazione dei medici al reparto Covid, ma il recupero di queste attività è previsto nelle prossime settimane assieme all’aumento di quella ambulatoriale multidisciplinare di ecografia e patologia vascolare e allo sviluppo delle prestazioni integrate post-Covid con il reparto di Radiologia che ha pure previsto una serie di agende dedicate ai pazienti oncologici di Udi-

ne. Al Gervasutta, infine, attualmente vengono garantite le prestazioni B e D e sono in ripresa quelle programmate. AZIENDA SANITARIA DI PORDENONE

L’ospedale di Pordenone, al momento, ha ripreso l’attività al 90% del suo potenziale (con 8 sale operanti al giorno), San Vito al Tagliamento al 90% (2-3 sale), Sacile lavora a pieno regime (10 sedute a settimana), ma sono ricominciate le operazioni anche a Spilimbergo (7 sale a settimana). Nell’attività ambulatoriale, quindi, si raggiunge il 90%, ma dalla prossima settimana riprenderà pure quella del Dipartimento medico e, in linea generale, le operazioni si assestano attorno all’85%% rispetto all’era pre-Covid. L’intera attività specialistica ambulatoriale del 2020 è stata messa a regime, a eccezione di parte delle visite oculistiche nei Distretti, mentre per l’anno in corso devono ancora essere recuperate – entro settembre – alcune attività in Pneumologia e Medicina interna. Nessun problema, infine, al Cro di Aviano che non ha registrato riduzioni di operatività e, anzi, dal 17 marzo al 12 aprile ha accolto tutti e 22 i casi oncologici riferiti dagli altri ospedali. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

la campagna di prevenzione

Prenotazioni all’80% Si punta all’immunità per la fascia over 70 Almeno un vaccino al 94% di chi ha aderito tra i più anziani Riccardi: «Dobbiamo recuperare 10 punti tra i 60enni» Mattia Pertoldi / UDINE

Il Friuli Venezia Giulia si avvicina, a piccoli ma continui passi, verso l’immunità di gregge per chi ha più di 70 anni, ma ha la necessità di recuperare terreno nei confronti delle fasce d’età più giovani. A partire dai 60enni, certamente, ma anche i 50enni non eccellono quanto a prenotazioni per il vaccino e il rischio concreto è che pure i 40enni – ieri alle 17.30 avevano riservato il loro appuntamento appena 5 mila in più rispetto ai 29 mila dell’esordio di lunedì – non partecipino come ci si sarebbe aspettato. Partiamo, in ogni caso, dalle notizie più positive e che riguardano, come detto, coloro che hanno più di 70anni. Stando ai dati aggiornati a ieri mattina, infatti, in Friuli Venezia Giulia, dopo il ricalcolo dell’Istat sulle cifre al 1° gennaio, risiedono 245 mila 917 over 70. Di questi 194 mila 70, cioè il 79%, hanno aderito alla campagna vaccinale con la prima dose che, ormai, è stata somministrata al 94,2% di loro, quindi a 182 mila 811 cittadini. Il dato scorporato, inoltre, spiega che con la prima iniezione è stata raggiunta la totalità di chi ha più di 80 e 90 anni – oltre 84 mila persone – e l’88,6% – più di 97 mila – dei 70enni che si sono prenotati oppure sono stati raggiunti a domicilio dalle Aziende sanitarie. «In Friuli Venezia Giulia – conferma Riccardi – al momento abbiamo registrato, complessivamente, 530 mila adesioni alla campagna vaccinale. Sono state effet-

LA CAMPAGNA VACCINALE IN REGIONE PER FASCE D'ETÀ Fascia

Abitanti

Adesioni

% su popolazione

40-49

172.496

70.933

41%

33.838

47,7%

50-59

197.534

112.571

57%

62.812

55,8%

60-69

156.447

105.107

67%

70.837

67,4%

70-79

140.238

109.731

78%

97.240

88,6%

80-89

89.828

70.280

78%

70.608

100,4% *

Over 90

15.851

14.059

89%

14.963

106,4% *

Over 70

245.917

194.070

79%

182.811

94,2%

* = comprensivo della quota di anziani contattati direttamente dalle Aziende sanitarie Fonte: Direzione Salute Fvg - Aggiornamento alle 8 di martedì 18 maggio

Le agende attuali della nostra Regione permettono di effettuare tra le 70 e le 75 mila iniezioni a settimana

Consiglio regionale

Oggi il voto sulla mozione per istituire una Commissione speciale sull’emergenza UDINE

È slittato a oggi, a causa del protrarsi dei lavori d’Aula sui precedenti punti all’ordine del giorno, il voto sulla mozione delle opposizioni in Consiglio regionale che chiedono l’istituzione di una Commissione speciale – dopo essersi visti bocciare la richiesta di una Commissione

d’inchiesta – su come è stata gestita l’emergenza Covid in Friuli Venezia Giulia. Pd, Patto per l’Autonomia, M5s, Cittadini e gruppo Misto hanno come obiettivo sviscerare quelli che, a loro dire, sono i problemi determinati dalla carenza di personale, i tassi di mortalità, il sistema di conteggio dei posti di Terapia intensi-

Prima % prima dose dose su adesioni

Diego Moretti, capogruppo del Pd

va e le segnalazioni dei cittadini. Difficile, in ogni caso, che dopo la bocciatura della Commissione d’inchiesta la maggioranza – senza i cui voti la mozione non può ovviamente passare – accetti questa nuova richiesta. E in sede di presenta-

Il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto il 37% della platea di coloro che possono essere immunizzati, cioè di chi ha più di 16 anni

tuate 390 mila prime dosi e 183 mila richiami con una copertura complessiva, se teniamo conto della platea vaccinabile e cioè soltanto di chi ha più di 16 anni, del 37%. All’interno delle singole fasce d’età, poi, stiamo sostanzialmente centrando il target per l’immunità di chi ha oltre 70 anni, mentre abbiamo la necessità di lavorare su chi è più giovane, a partire dai 60enni dove dobbiamo recuperare una decina di punti percentuali di gap». I numeri, d’altronde, paiono dare ragione all’assessore se pensiamo che su una platea di 156 mila 447 60enni al momento risultano essersi prenotati 105 mila 107, per cui il 67%, con 70 mila prime dose somministrate. Fanno peggio, tuttavia, i 50enni con 112 mila 571 prenotazioni su 197 mila 534 aventi diritto e 62 mila 812 prime dosi. Certo, qualche miglioramento si nota anche in questo senso se pensiamo che, sempre ieri alle 17.30, si sono registrate 3 mila 500 nuove prenotazioni nella fascia 50-79 anni – di cui fisiologicamente la stragrande maggioranza fa riferimento a 60enni e 50enni –, ma non è ancora abbastanza e proprio per questo la Regione, lunedì, ha aperto le agende anche ai 40enni da cui si aspetta uno scatto maggiore di quello attuale. «In questi giorni ci è stato comunicato un ritardo delle consegne di Moderna – ha concluso Riccardi – e ogni settimana chiudiamo il programma con una riserva di magazzino che non supera il 10% delle dosi a disposizione. Mediamente viaggiamo tra le 70 e le 75 mila somministrazioni a settimana e questo significa che nel giro di un mese saremo in grado di farne almeno 280 mila. Mettiamo che la metà siano richiami, vuol dire comunque che possiamo superare il mezzo milione di cittadini del Friuli Venezia Giulia coperti con almeno una dose entro quattro settimane. Non mi pare poco e per questo sono convinto, adesioni e consegne dei vaccini permettendo, che giugno, prima ancora di luglio, possa essere il mese della svolta definitiva per un alto livello di copertura della popolazione». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

zione dell’iniziativa, l’opposizione ha già messo in conto la possibile bocciatura. Non a caso il capogruppo del Patto, Massimo Moretuzzo, aveva fatto leva sul presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin: «Ci aspettiamo – aveva detto – che il presidente Zanin tuteli l’aula richiamando il presidente della terza commissione Moras ad applicare il regolamento». L’obiettivo non è quello di andare a tutti i costi allo scontro: «Vogliamo capirne di più e approfondire una serie di questioni che ci sembrano necessarie – aveva spiegato il capogruppo del Pd, Diego Moretti –. Spesso non siamo stati messi in condizione di capire. Se la proposta verrà bocciata non potremo fare altro che protestare e continuare a reiterare la richiesta». —

BANDO DI GARA La Centrale di Committenza con Capofila Comune di Porcia, per conto del Comune di Zoppola ha indetto procedura aperta per l’affidamento dei Servizi di architettura e ingegneria inerenti i lavori di realizzazione nuovo plesso scolastico O.P. 276 in Comune di Zoppola: CIG8725310198. La procedura viene espletata tramite il Portale eAppaltiFVG https://eappalti.regione. fvg.it. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. RUP: Dott. Luca Zaina. Importo a base di gara: Euro 379.044,24 oltre oneri e IVA. Termine ricezione: 28/06/2021 h.12.00. Info: https://comune.porcia.pn.it/ - Amministrazione Trasparente. Il Responsabile della C.U.C. Dott.ssa Lucia TOMASI


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