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Giovedì 20 Maggio 2021 www.gazzettino.it
La lotta al Covid LA GIORNATA VENEZIA «Programmare le vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale», ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo. Ma il freno del generale sulle seconde dosi ai turisti direttamente nelle località di villeggiatura è contestato dal Veneto, prima regione turistica d’Italia. «Qualcuno si è un po’ agitato per la storia della vaccinazione dei turisti - ha detto il governatore Luca Zaia ma io continuo a dire che per noi il turista è sacro. Se volete andare di petrolio andate a farlo con quelli che hanno il pozzo, se volete parlare di turismo venite in Veneto».
Vaccini, Zaia a Figliuolo: «Per noi il turista è sacro» Veneto, il governatore insiste sulla possibilità `«È un farmaco, se qualcuno lo chiede non penso di somministrare la seconda dose agli ospiti gli si possa dire no». Le categorie: ora i dipendenti `
no». Gli operatori turistici concordano. Roberta Alverà, presidente dell’associazione imprenditori Cortina D’Ampezzo: «Abbiamo già ricevuto telefonate da clienti che chiedevano se era possibile fare la seconda dose».
SECONDA DOSE Di quante dosi ci sarebbe bisogno? «Non immaginiamo un assalto alla diligenza, non è che uno va in vacanza per farsi l’iniezione della seconda dose - ha detto il governatore - ma se dovesse servire, noi ci vogliamo essere». Zaia ha detto che non forzerà la mano («Non siamo attaccabrighe, ma l’istanza è davvero minimale»), ma ha auspicato che a livello nazionale «vengano spianate tutte le paturnie mentali relative a fare la seconda dose di vaccino. Non mi sembra una cosa trascendentale, on serve scomodare la Silicon Valley o qualcuno che faccia nuovi progetti. È un servizio che è unico e solo noi possiamo darlo. Per anni abbiamo parlato delle vacanze sicure: il farmaco oggetto oggi di discussione è il vaccino. E - ha aggiunto - non sono convinto che ci si possa rifiutare di somministrare un farmaco se te lo richiedono, perché nel territorio europeo c’è la libera mobilità dei cittadini ed è previsto che in caso di cure il Paese ospitante verrà rimborsato da quello di residenza. Non voglio mettere in piedi storie di rimborsi, ma se il vaccino è un farmaco, e il farmaco è un diritto, penso che se qualcuno pone la questione sia difficile dire di
MARCO MICHIELLI (CONFTURISMO): «NON SERVE CHIEDERE IL CERTIFICATO AI NOSTRI CLIENTI»
GLI OPERATORI In Veneto l’imperativo è mettere in sicurezza l’intero comparto turistico, a partire dagli operatori. E cioè camerieri, cuochi, pizzaioli, bagnini, guide. Solo lungo la costa veneta si tratta di 60mila addetti e se si considera che le spiagge fanno circa la metà delle presenze turistiche della Regione, a spanne sono 120mila persone. Mica tutte venete, peraltro, perché in parecchi arrivano da altre regioni. Su questo tema, la politica e le categorie economiche fanno quadrato: tutti concordi nel sostenere che Roma deve autorizzare la Regione a vaccinare il personale di alberghi, campeggi, stabilimenti balneari, rifugi alpini, strutture ricettive, pubblici esercizi anche se non sono veneti. E, età permettendo, l’ideale sarebbe farlo con Johnson & Johnson: una dose e via. L’argomento ha tenuto banco ieri pomeriggio in un vertice tra l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, il direttore della Prevenzione Francesca Russo, la direzione del Turismo, i presidenti
SALUTO AI TEMPI DEL COVID Il generale Figliuolo e il governatore Zaia
Le vaccinazioni dai 60 ai 69 anni Prima dose 355.092
Da vaccinare 169.261
Vaccinati entro metà giugno
471.870 (78%)
PRENOTATI
tra dosi già fatte e prenotazioni
20.162 75%
8.191 78%
603.201 5.724 76%
37.911 3.384 78%
LA PROFILASSI VENEZIA E se fosse già domani? Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non si è sbilanciato sulle date: «Qualche giorno», si è limitato a dire. Ma il dato di fatto è che se gli over 40 non prenoteranno la seduta vaccinale, le dosi attualmente in magazzino saranno destinate ai più giovani. E, stavolta, senza più fasce di età. Sarà il “liberi tutti”. «Abbiamo 70mila posti liberi in agenda da qui al 16 giugno», ha detto Zaia che ha rinnovato l’appello ai veneti con più di 40 anni: «Poi apriamo a tutti e a quel punto si va in coda». A ieri, in magazzino, c’era 80mila dosi. Oggi dovrebbe arrivare la fornitura doppia di Moderna, cioè le dosi previste per questa settimana e quelle delle settimana scorsa che hanno subìto un forte ritardo costringendo alcune Ulss a rimodulare gli appuntamenti già fissati. Tra l’altro il “liberi tutti” dovrebbe rispondere anche alle richieste delle parrocchie e dei Comuni che stanno organizzando i centri estivi per i ragazzi e che quindi devono vaccinare i propri educatori: «Stiamo raccogliendo i dati degli operatori, si tratta di circa 17mila persone secondo quanto riferito dalle Pa-
Totale fino al 16 giugno
450 78% Cicli completi 78.857
19-23 maggio
24-30 maggio
31 maggio 6 giugno
7-13 giugno
14-16 giugno L’Ego-Hub
Lo studio
Contaminazione da Pfas, i rischi sono più alti Chi abita nelle zone contaminate dalle sostanze perfluoroalchiliche, i cosiddetti Pfas, è più esposto al contagio da coronavirus? Ed è vero che c’è un più alto rischio di mortalità? A chiedere «un approfondimento in ordine alla dedotta correlazione tra mortalità da Covid-19 ed esposizione alla contaminazione da Pfas» è la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) che ieri ha presentato una interrogazione. Alla base della richiesta dell’esponente dell’opposizione c’è uno studio dello scorso 8 marzo firmato da Dolores Catelan, Annibale Biggeri, Francesca Russo (che è il direttore della Prevenzione della Regione del Veneto), Dario Gregori, Gisella Pitter, Filippo Da Re, Tony Fletcher e Cristina Canova che ha la seguente conclusione: “Abbiamo osservato un rischio di mortalità più elevato per Covid-19 in una popolazione fortemente esposta a Pfas, che è stato probabilmente spiegato dall’immunosoppressione da Pfas, dal bioaccumulo nel tessuto polmonare o da malattie preesistenti correlate a Pfas”. Intanto, in consiglio regionale, maggioranza e minoranza hanno trovato una intesa politica per l’istituzione della commissione di inchiesta sui morti di Covid in Veneto: se ne riparla la settimana prossima. (al.va.) `VENEZIA
Ultime 70mila dosi da prenotare «Tra qualche giorno liberi tutti» storali giovanili venete, più altri tremila per i centri rivolti alla fascia di età 0-6 anni e poi ci sono tutte le attività organizzate dai Comuni», ha detto l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin.
MARGHERA Il centro vaccinale
CALANO I CONTAGI L’INCIDENZA PRECIPITA A 0,96 PER CENTO MA DI CORONAVIRUS SI MUORE ANCORA
I DATI Per quanto riguarda il report vaccinale, nella giornata di martedì sono state somministrate 25.797 dosi per un totale di 2.365.185 dall’inizio della campagna di profilassi, pari al 96,7% dei farmaci ricevuti. A ieri il 33,7% della popolazione veneta ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il 14,2% ha avuto il ciclo completato. Pochissimi gli ultraottantenni che non si sono ancora vaccinati: il 97,5% ha avuto almeno la prima dose. Nella fascia 70-79 anni si è arrivati all’84,2%. Nella fascia 60-69
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298 I nuovi casi positivi registrati nelle ultime ventiquattr’ore
9 I decessi di ieri. Dall’inizio della pandemia il Veneto piange 11.509 morti
di Confturismo veneto Marco Michielli, di Federalberghi Massimiliano Schiavon, di Faita Alberto Granzotto. «Un incontro positivo, c’è una comune volontà di intenti», ha commentato Michielli. «È chiaro che tanti temi viaggiano sull’asse Venezia-Roma, ma una prima risposta l’abbiamo avuta - ha detto Michielli -: non dovremo chiedere il certificato vaccinale ai turisti che si presenteranno nelle nostre strutture, il problema di privacy era evidente».
OVER 60
Quanto alle raccomandazioni del commissario Figliuolo di intensificare la vaccinazione degli over 60 prima di aprire ad altre categorie, Zaia non si è sentito chiamato in causa. «Figliuolo sta pensando a qualche realtà che ha qualche problemino. Noi abbiamo “sganciato” gli over 60, cioè tolto l’esclusiva delle prenotazioni, quando erano prenotati al 62% perché non c’erano prenotazioni ulteriori. Oggi sono il 78%: se noi fossimo stati lì ad attendere che prenotassero non avremmo fatto il 66% dei 50-59 e il 45% dei 40-49».
TRASPORTI
Sull’asse Venezia-Roma viaggia anche la richiesta di togliere il limite del 50% di capienza dei mezzi di trasporto, sia pubbici che privato, in quanto incompatibile con la ripresa delle attività economiche e, ovviamente, del turismo. Una richiesta avanzata dal prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, che Zaia si è impegnato a portare all’attenzione del Governo: «Ci stiamo interessando». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
anni 78% contando anche le prenotazioni e i cicli completati. Per i 50-59 anni attualmente si è al 29,6% ma con le prenotazioni si arriva al 66%, mentre per i 40-49 si è arrivati al 45%. Stabili le categorie dei disabili (73%) e dei vulnerabili (70%): uno su tre non ha ancora avuto la prima dose di vaccino e quel non si capisce è se si tratta di una scelta o di impossibilità di avere la prenotazione.
IL BOLLETTINO
Per quanto riguarda i contagi, in Veneto sono 298 i positivi registrati nelle ultime 24 ore per un totale, dall’inizio della pandemia, di 421.100 contagi. Altri 9 morti che portano il totale a 11.509. L’incidenza dei positivi sui tamponi (34.555) è pari allo 0,96%: «Un record, un dato bassissimo considerato che i tamponi li facciamo ai potenziali contatti di un positivo - ha commentato Zaia -. Forse tra qualche tempo qualcuno ci spiegherà la correlazione con il clima, di sicuro la vaccinazione sta dando buoni risultati». E continuano a svuotarsi gli ospedali: altri 17 posti letti liberati nelle aree non critiche e 5 nelle rianimazioni. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Padova Giovedì 20, Maggio 2021
GIRO D’ITALIA, COSÍ CITTADELLA SI PREPARA: CENTRO STORICO, TUTTE LE CHIUSURE
San Bernardino da Siena. Sacerdote dell’Ordine dei Minori, cheperipaesielecittàd’Italiaevangelizzòlefolleconlaparolae conl’esempioediffuseladevozionealsantissimonomediGesù.
8°C 22°C Il Sole Sorge 5:35 Tramonta 20:40 La Luna Sorge 13:10 Cala 2:50
Calcio
L’incontro Cantina Maeli, vini e canzoni tra l’amore e la pandemia
Il Cittadella va a Monza con il suo “tesoro” di 3-0 Ritorno della semifinale play off per la promozione in serie A con il Cittadella che gioca a Monza partendo dal 3-0 dell’andata.
Braghetto a pagina XXII
Cecchetto a pagina XVII
A pagina XIX
Nuovo ospedale, via al progetto L’Azienda pubblica il bando europeo per assegnare il piano di fattibilità tecnica che vale 4,2 milioni di euro `
La Regione cerca i progettisti del nuovo ospedale a Padova est con un bando europeo con il quale invita gli studi di ingegneria e architettura interessati, a presentare domanda. I tempi sono stretti: avranno 30 giorni per rispondere. Una commissione esaminerà le domande e chi vince (nel rapporto qualità-prezzo) avrà diritto a redarre la prima delle quattro fasi progettuali, il progetto preliminare, che oggi si chiama “studio di fattibilità tecnico-economica”. Vale 4,2 milioni. È il primo passo per la realizzazione dell’opera da 600 milioni. «Ringrazio Zaia, abbiamo collaborato bene nell’interesse della gente», commenta il sindaco Giordani. Giacon alle pagine II e III
Il sindaco Giordani: «Un bel segnale per la ripartenza, ringrazio Zaia: abbiamo collaborato bene per la gente» `
Le iniziative E ritorna anche l’arte di strada
Vaccinazioni, effetti come due mesi di lockdown «La campagna vaccinale sta dando gli stessi effetti del primo lockdown più duro. Ci avviciniamo ad un’estate diversa dalla scorsa, la lunga onda continuerà a scendere fino a ottobre». A dirlo è Dario Gregori, coordinatore del progetto covid19ita sviluppato dall’Unità di Biostatistica del Bo. Fais a pagina II
NUOVO OSPEDALE Il progetto
Nomadi sfrontati: «Aiuto, don Albino pagaci l’elicottero»
Covid e sagre
Le Pro Loco: «Sfumati 30 milioni, ripartiamo»
Le continue pretese dei Sinti anche quando ormai non aveva più fondi `
Erano continue le richieste pressanti - dei Sinti a don Albino Bizzotto. E il sacerdote, pur di accontentarli, credendo fossero veramente bisognosi di aiuto, andava a chiedere prestiti anche ai conoscenti. I nomadi erano sfrontati. In un’occasione erano arrivati addirittura a pretendere che don Bizzotto noleggiasse per loro un elicottero per un volo da Malpensa a Padova: «Abbiamo il covid, siamo bloccati». Lucchin a pagina IX
Lotta al virus
Rovolon
Furto in chiesa, presi i due ladri: uno ha 79 anni Sono due sinti (uno ha 79 anni) i ladri che hanno rubato le offerte in chiesa. Turetta a pagina XIV
Mostre-mercato, il piano di rilancio PALAZZO MORONI Le mostre-mercato e l’arte di strada. Padova si prepara al rilancio delle iniziative dopo il blocco per fronteggiare la pandemia. Un piano per la città presentato ieri dal sindaco Giordani e che scatta da questo fine settimana. Cozza alle pagine VI e VII
Papà abusa del figlio, condannato a 8 anni La pena inflitta ieri in rito abbreviato a un operaio di 55 anni è pesante: 8 anni di reclusione e una provvisionale di 100 mila euro. L’uomo era accusato di abusi sessuali ai danni del figlio per molti anni. La terribile storia è maturata in un ambiente familiare compromesso da rapporti molto tesi. Da una parte un padre padrone violento e accentratore, dall’altra una moglie e due figlie, spesso picchiate e maltrattate. In questo contesto gli abusi sul figlio sono stati consumati in gran segreto, lontano dagli occhi degli altri parenti. Aldighieri a pagina X
Modigliani
Il no al Marchesi, Bui: «Ma le scuole vanno costruite» «Le nuove scuole vanno pur costruite da qualche parte. Detto questo, il progetto è ancora da definire, quindi mi sembra una polemica inutile». La replica al presidente della Provincia Bui al caso del Modigliani. Rodighiero a pagina XI
Redazione Padova: 35122 - Padova, via Squarcione 5 - Tel. 049.8756011 - fax 041.665174 padova@gazzettino.it
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«Sa cosa significa annullare quasi tutte le nostre manifestazioni? Un danno economico da 30 milioni di euro, ma soprattutto un enorme danno sociale». Fernardo Tomasello, presidente provinciale dell’Unione delle Pro Loco di Padova, ripercorre un anno disastroso con 400 eventi saltati ma guarda già ai prossimi mesi. «Possono essere quelli della nostra rinascita, non vediamo l’ora di rimboccarci le maniche». Pipia a pagina IV
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PRIMO PIANO
GIOVEDÌ 20 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: il rischio sanitario verso l’intesa
Le Regioni vogliono le dosi in vacanza Patto tra Piemonte e Liguria, si studiano le regole. Altri presidenti pronti a seguirli: «Così si può fare» Niccolò Carratelli / ROMA
Il vaccino in vacanza si può fare. Di fronte ai dubbi operativi del commissario Figliuolo, alcuni presidenti di Regione insistono sulla necessità di garantire ai turisti una dose di vaccino, se ne fanno richiesta. Anzi, c’è chi è pronto a organizzarsi con accordi bilaterali, come la Liguria e il Piemonte. Regioni vicine, «con un grande interscambio a livello turistico», dice Giovanni Toti, che avverte: «Non bisogna trasformare la campagna di vaccinazione nel Giro d’Italia. Se qualcuno pas-
sa molte settimane in Liguria avrà a disposizione il servizio sanitario. Se uno viene per un weekend è bene che lo faccia compatibilmente con le sue date di vaccinazione». Sabato, Toti incontrerà il collega piemontese Cirio, per affrontare la questione e definire un «accordo di reciprocità, che prevede di fare il vaccino a chi viene in vacanza nel periodo estivo e si ferma almeno una settimana – spiega Cirio – I liguri sono i nostri sciatori e amanti delle montagne e i piemontesi sono i turisti balneari della Liguria». Sarebbe il pri-
mo accordo di questo tipo a livello nazionale, con altre Regioni decise a non essere da meno. «Per noi il turista è sacro, la Regione più turistica d’Italia non può girarsi dall’altra parte di fronte a un’istanza che io sono convinto sia minimale – spiega il presidente del Veneto Luca Zaia – non immaginiamo un assalto alla diligenza, uno non va in vacanza per farsi la seconda dose; ma, se dovesse servire, vogliamo esserci». E anche dal Lazio l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, è possibilista, «ma ci devono dare le dosi – precisa – abbiamo
già somministrato il vaccino a 63mila residenti in altre regioni e non c’è stato alcun riequilibrio nella fornitura». Il coordinatore della Commissione politiche per il turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, aggiunge che, nel caso, «l’ipotesi è di concentrarsi sul richiamo: chi va in vacanza dovrebbe comunicare, quando fa la prima dose, in quale città fuori dalla propria regione potrebbe ricevere la seconda, in modo che le Asl possano dialogare tra loro». C’è da sperare che non si aspettino di vaccinarsi in va-
canza anche i turisti stranieri, non solo europei. Gli ambasciatori Ue, rappresentanti degli Stati membri, hanno dato infatti il loro via libera alla raccomandazione della Commissione di Bruxelles sulle riaperture coordinate per i viaggi turistici da Paesi terzi. Prevede di rimuovere tutte le restrizioni per le persone immunizzate con vaccini approvati dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) e definisce criteri meno rigidi nello stilare la lista dei Paesi extra Ue considerati sicuri. L’elenco sarà preparato dal Consiglio europeo che dovrà
anche approvare formalmente il provvedimento, in cui è inserito il nuovo meccanismo del cosiddetto freno di emergenza, per limitare il rischio che nuove varianti del virus entrino in Europa. Di certo, non verranno in Europa i turisti britannici: il governo di Londra ha confermato il divieto di muoversi verso i 170 Paesi e territori inseriti nella lista arancione, in cui figurano tutti quelli Ue, tranne il Portogallo. Stop ai viaggi, «se non in circostanze eccezionali, come la visita a familiari malati, comunque non per turismo. E con 10 giorni di quarantena obbligatoria al rientro», avverte il premier Johnson. E agli italiani, secondo una stima della Coldiretti, l’estate senza inglesi rischia di costare un miliardo e mezzo di euro per mancate spese di alloggio, pasti, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DOSSIER
a cura di Paolo Russo
Il vaccino dei bambini
Per le famiglie degli adolescenti tra i 12 e i 16 anni la data cerchiata in rosso dal Ministro Speranza è quella del 28 novembre. Perché per quel giorno, ha annunciato il Titolare della salute alla Camera, «si prevede che l’Ema rilasci l’autorizzazione al vaccino Pfizer». «È un fatto molto importante - ha aggiunto il Ministroperché vaccinare i giovani è altamente strategico, essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico». Parole che lasciano presagire un’accelerazione della campagna di immunizzazione tra i giovanissimi, visto che in un primo momento l’Ema, pur avendo già avviato la procedura veloce di revisione dei dati della sperimentazione, aveva messo in calendario l’approvazione del vaccino “under 16” solo per fine giugno. Ma Commissione Ue e Stati membri hanno pressato per stringere i tempi e riuscire a coprire anche gli studenti di elementari e medie prima dell’inizio del prossimo anno scolastico. Non perché il Covid rappresenti una minaccia così grave per gli adolescenti, quanto per impedire poi l’accendersi di nuovi focolai nelle scuole, che favorendo la replicazione del virus lo spingono in qualche modo anche a mutare. Generando nuove varianti che potrebbero anche aggirare le difese anticorpali. Per gli stessi motivi un po’ tutti stanno lavorando anche ai vaccini per i più piccoli, con l’obiettivo di stroncare la circolazione del virus nella fascia di età dai 6 mesi agli 11 anni. Intanto si parte con gli adolescenti, esclusi a priori finora dalla campagna vaccinale perché a parte l’antidoto di Pfizer somministrabile dai 16 anni in su gli altri sono riservati esclusivamente agli over 18. E da quanto si deduce dalle parole di Speranza prima del “tutti al mare”. – © RIPRODUZIONE RISERVATA
la sperimentaZione
l’utilità
Pfizer si dimostra valido al 100% nei soggetti sotto i 16 anni
Immunizzare i più giovani per evitare nuove varianti
Diciamo subito in premessa che prima dell’atteso via libera dell’Ema è stata l’omonima agenzia statunitense del farmaco, la prestigiosa Fda, la Food and drug administration, a dare il via libera al vaccino Pfizer. E gli esperti dell’ente regolatorio americano sono forse persino più severi di quelli europei nel concedere le autorizzazioni. I dati presentati da Pfizer all’Ema sono gli stessi e dicono che il vaccino in versione “under 16” non solo è sicuro come per i più grandi, ma persino più efficace. La sperimentazione di fase III, quella che si conduce su un più ampio numero di volontari sani, è stata condotta su 2.260 adolescenti americani di
Vaccinare adolescenti e bambini e importante per almeno tre ordini di motivi. Il primo è proteggere chi sta loro intorno, perché gli adolescenti e più piccoli quasi sempre escono indenni dal contagio ma sono un eccezionale serbatoio di virus. Andando a consultare i dati dell’Iss si vede infatti che la percentuale dei contagi cala tra gli adulti e sale tra i più giovani. Si dirà che genitori e nonni saranno a loro volta immunizzati, ma sicuramente una fetta non secondaria resterà fuori dalla campagna vaccinale. E poi nessuno può dire quanto duri in ciascun individuo la copertura anticorpale. Secondo motivo: raggiungere la
età compresa tra 12 e 15 anni e il vaccino è risultato «sicuro ed efficace» nel 100% dei casi a prevenire la malattia con sintomi anche non gravi. In particolare, le risposte anticorpali sollecitate dal vaccino un mese dopo la somministrazione della seconda dose sarebbero state addirittura superiori a quelle registrate nei giovani di età compresa tra 16 e 25 anni. I ricercatori dell’azienda riportano di aver osservato 18 casi di Covid-19 tra i 1.129 partecipanti a cui è stato somministrato un placebo e nessun caso tra i 1.131 volontari che hanno ricevuto il vaccino, da cui il calcolo dell’efficacia al 100%. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
sospirata immunità di gregge, che impedisce al virus di continuare a circolare, fissata per ora al 70% della popolazione generale. Obiettivo più difficile da centrare escludendo gli under 16. Terzo, ma non ultimo motivo, impedire il sorgere di nuove varianti. Perché come spiega la ricercatrice dell’Iss Paola Stefanelli, che cura il rapporto periodico sulle varianti, «quando il virus si moltiplica copiando se stesso a volte commette degli errori che generano le varianti, tra le quali nessuno può mettere la mano sul fuoco che non ne spunti malauguratamente una in grado di neutralizzare le difese del vaccino». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
la tempistica
la ricerca
Da giugno a settembre vaccini all’hub o dal pediatra
Negli Stati Uniti pronti a partire con la fascia tra 6 mesi e 11 anni
«La vaccinazione dei più giovani è essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico», ha detto il ministro Speranza rispondendo ieri a una interrogazione parlamentare alla Camera. Quindi gli adolescenti andranno immunizzati prima di settembre. E poiché per molti di loro la stagione delle vacanze, magari solo con mamme e nonni, inizia già da fine giugno bisognerà iniziare presto, ai primi del prossimo mese. «I luoghi più adatti sono gli attuali hub vaccinali ma soprattutto gli studi dei pediatri di famiglia», spiega l’infettivologo Roberto Ieraci, referente scientifico per la campagna vaccinale
Gli adolescenti negli Stati Uniti si stanno vaccinando già e «a settembre potrebbero essere avviate anche le immunizzazioni dei bambini delle elementari», ha annunciato l’immunologo e consigliere della Casa Bianca, Anthony Fauci. Una previsione supportata dal fatto che le sperimentazioni sui più piccoli sarebbero a buon punto, anche se i dati devono ancora essere sottoposti all’esame degli scienziati indipendenti. Pfizer ha avviato le tre fasi di sperimentazione su bambini compresi tra 6 mesi e 11 anni, ma bisognerà aspettare un paio di mesi prima che le agenzie regolatorie esprimano un verdetto. Moderna, dal canto suo, ha avviato una speri-
del Lazio. Da sempre ascoltato da tutti i ministri in materia di immunizzazioni. «Fare il vaccino anti-Covid dal pediatra- spiega ancora- consentirebbe anche di convincere le tante famiglie ancora riluttanti a vaccinare i propri figli anche per altre gravi patologie, come il papilloma virus e il meningococco che provoca le meningiti. Due minacce per gli adolescenti spesso sottovalutate». Più difficile coinvolgere le scuole «perché i medici Asl referenti per il Covid negli Istituti previsti da un precedente decreto- rivela Ieraci- sono rimasti quasi ovunque solo sulla carta». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
mentazione in fase 2 e 3 a dicembre 2020, condotta su 3mila ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni, e più recentemente con lo studio KidCov ha avviato un secondo trial sempre di fase 2 e 3, su 6.750 bambini di età compresa tra 6 mesi e 11 anni. CNovovax, azienda di biotecnologie statunitense il cui vaccino costituito da proteine spike del coronavirus e adiuvanti per stimolare il sistema immunitario non è stato ancora approvato, ha fatto sapere di aver avviato la sperimentazione del proprio preparato su 3mila ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni. L’efficacia riportata sarebbe dell’89,3%. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Giovedì 20 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Le misure del governo IL PROVVEDIMENTO
A chi sono andati gli aiuti Covid
ROMA Nelle intenzioni dovrebbe essere l’ultimo provvedimento di sostegno per l’emergenza Covid. Ma il decreto legge che il governo dovrebbe approvare oggi e che può contare sui 40 miliardi di ulteriore deficit autorizzato dal Parlamento si avvia a diventare una sorta di manovra di metà anno, con un testo già piuttosto denso in partenza e la possibilità di qualche modifica importante in Parlamento, dove deputati e senatori avranno a disposizione una dote aggiuntiva di circa 800 milioni. Tra le ultime voci che si stanno aggiungendo c’è quella relativa alla proroga degli incentivi per l’auto: un settore che nelle vendite degli ultimi due mesi ha fatto segnare rilevanti progressi rispetto al quadro disastroso del 2020, ma che resta ancora al di sotto dei livelli toccati nel 2019. In arrivo - come annunciato e auspicato dalle associazioni di categoria - ci sarebbe il rifinanziamento degli incentivi l’acquisto di auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km, che riguarda la fascia più venduta di auto. I fondi già disponibili sono infatti esauriti e una nuova tranche viene ritenuta necessaria per sostenere il mercato durante tutto il 2021. Ma il decreto conterrà anche ulteriori risorse per Alitalia, con l’obiettivo di sostenere la difficile partita in corso anche a livello europeo per il rilancio della compagnia italiana.
Provvedimenti approvati nel 2020 e 2021 per l’anno in corso, esclusi la legge di bilancio e il decreto attualmente in preparazione
LE AGGREGAZIONI Un altro settore per il quale le misure in arrivo potrebbero portare novità è quello bancario: si attendono nuove norme sulle Dta (le imposte attive differite) che servirebbero a favorire
ALLE IMPRESE ANDRANNO METÀ DELLE RISORSE COMPLESSIVE, PACCHETTO LAVORO DA 5 MILIARDI
32
Lavoro (cassa integrazione, sostegni al reddito dei lavoratori autonomi e atipici)
13
Sanità (incremento risorse SSN, fondi per l’emergenza, vaccini)
71
13
Imprese (ristori, esenzioni e rinvii fiscali, interventi per la liquidità e la patrimonializzazione, riduzione dei costi fissi)
Enti territoriali (compensazioni a Regioni e Comuni, trasporto pubblico locale)
140
miliardi
8
Famiglie e sociale (aiuti per baby-sitter, congedi, reddito di emergenza e di cittadinanza, disabilità)
3
Scuola (interventi per la didattica e la regolarità dell’anno scolastico)
Fonte: elaborazione su dati Mef, Banca d'Italia, Upb
L’Ego-Hub
GLI ENTI LOCALI
Sostegni bis, rispuntano gli incentivi per l’auto Nel decreto in arrivo oggi nuovi fondi `Per la proroga del superbonus al 2023 per la fascia di vetture più venduta ci saranno 8 miliardi in legge di bilancio `
la cessione dei crediti deteriorati e per questa via le aggregazioni. Nella sua impostazione di fondo, il provvedimento ricalca sostanzialmente quelli che lo hanno preceduto: circa la metà delle risorse andranno a sostenere le imprese. Si tratta di una ripartizione sostanzialmente analoga a quella dei provvedimenti che si sono succeduti dal marzo 2020 in poi, che su circa 140 miliardi ne hanno destinato oltre 70 alle esigenze delle aziende nei mesi della crisi. Il meccanismo dei ristori potrà contare su 18 miliardi di cui 14
Avanza la legge di modifica
La tutela dell’ambiente in Costituzione La tutela l’Ambiente e degli animali sarà inserita nella Costituzione, anche nell’interesse delle future generazioni. Almeno questo è l’obiettivo dopo il via libera della Commissione Affari costituzionali del Senato al disegno di legge di modifica degli articoli 9 e 41 della Carta fondamentale dello Stato. Finalmente, dicono non solo
ambientalisti e animalisti ma anche la maggioranza di governo, auspicando che ora il testo vada velocemente in aula. Anche se l’iter prevede un anno di tempo, fra i due rami del Parlamento. Particolarmente soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, da tempo sostenitore di questa svolta, parla di «risultato storico».
“Modello Expo” per il Recovery Via i vincoli a Comuni e Regioni IL PROVVEDIMENTO ROMA Far arrivare subito i soldi del Recovery Plan a chi poi materialmente deve spenderli. È uno dei nodi che il governo sta affrontando in questi giorni in vista dell’approvazione la settimana prossima del decreto sulle semplificazioni. Il passaggio più delicato riguarda il meccanismo per trasferire in tempi rapidi i soldi soprattutto agli enti territoriali. Buona parte dei 248 miliardi distribuiti tra Recovery Plan, Fondo complementare nazionale per gli investimenti, passeranno infatti per sindaci e governatori. L’Anci ha stimato che ben 43 miliardi del Piano di ripresa e resilienza saranno spesi attraverso i Comuni. Così, per tagliare i tempi e fare in modo che le risorse arrivino subito agli enti, il governo sta preparando una sorta di “norma Expo”, ossia una corsia che porti fuori dalla contabilità ordinaria i soldi del Recovery per trasferirli direttamente a sindaci e governatori in una contabilità speciale, proprio come avvenuto per l’Expo, ma come avviene anche nel caso di catastrofi naturali come terremoti o alluvioni, in modo da renderli immediatamente disponibili. «La spendibilità imme-
mata l’estensione fino a fine giugno del blocco delle cartelle esattoriali (scaduto in realtà a fine aprile) in attesa di una soluzione più strutturale per dilazionarne l’invio. Viene poi prorogato il meccanismo del credito d’imposta per le locazioni, altra spesa che penalizza le attività economiche in una fase di difficoltà. Agli interventi per il lavoro sono destinati complessivamente circa 5 miliardi, che però stavolta non serviranno a rifinanziare la cassa integrazione ma ad attivare che possano attutire la ripartenza dei licenziamenti a partite da luglio: quindi contratti di espansione potenziati, contratti di rioccupazione, prolungamento della Naspi (indennità di disoccupazione) esenzioni contributive per i datori di lavoro che mantengono i dipendenti in particolare nei settori del turismo e dei servizi.
COMUNI Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro
RIPARTO AUTOMATICO E FONDI SUBITO AGLI ENTI: COSÌ GLI INVESTIMENTI POTRANNO PARTIRE PRIMA
diata delle risorse», spiega la sottosegretaria all’Economia Alessandra Sartore, «è un passaggio cruciale. Il meccanismo del Recovery impone che le risorse siano impegnate e spese in tempi brevi, la contabilità ordinaria con le sue regole, giustificate in tempi normali, rischierebbe di vanificare gli sforzi di una rapida attuazione dei progetti». Attraverso il meccanismo “Expo”, invece, spiega ancora la sottosegretaria Sartore, «i soldi sarebbero immediatamente messi a ter-
ra». In realtà all’interno del governo si sta discutendo anche di una semplificazione nei meccanismi di riparto delle risorse tra Comuni e Regioni. Oggi questi riparti passano attraverso la conferenza Stato-Città, quella Stato-Regioni e la conferenza Unificata. Passaggi che richiedono tempi lunghi quando ci sono da definire i criteri di riparto. Tempi che possono durare fino a 12 mesi. Anche qui il decreto semplificazioni potrebbe intervenire, stabilendo, spiega Sartore, «dei meccanismi automatici di riparto». Un po’ come avviene, per esempio, con il Fondo sanitario nazionale, dove ci sono dei rigidi criteri su come si calcola la quota che spetta a ciascuna Regione. In questo modo, già prima del trasferimento delle risorse agli enti, si ridurrebbero i tempi del riparto delle risorse stesse. «L’obiettivo di tutte queste semplificazioni», dice ancora la sottosegretaria Sartore, «è quello di tagliare i tempi di attuazione del 50-60 per cento».
IL MECCANISMO Il decreto sulle semplificazioni sarà uno dei passaggi centrali per l’attuazione del Recovery. Il provvedimento, spiega chi ci sta lavorando, sarà molto corposo. E affronterà diversi temi. Compreso quello degli appalti e delle autoriz-
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da assegnare con il meccanismo già rodato e veloce dei contributi diretti erogati dall’Agenzia delle Entrate sulla base del fatturato, ma con criteri più larghi e la possibilità calcolare la riduzione dei ricavi su un periodo non coincidente con l’anno solare. La quota restante arriverà a conguaglio sulla base dei dati di bilancio e quindi delle perdite effettivamente subite. Al mondo produttivo arriveranno poi ulteriori aiuti sotto forma di riduzione dei costi fissi come quelli delle bollette e di interventi per garantire la liquidità. Sul versante fiscale, è confer-
Come di consueto ci saranno capitolo specifici per la sanità e per gli enti territoriali: si tratta in quest’ultimo caso di venire incontro ai Comuni penalizzati sul piano contabile da una sentenza della Corte costituzionale. Per quanto riguarda il superbonus, le risorse per la proroga generalizzata a tutto il 2023 arriveranno con la prossima legge di Bilancio (si parla di 8 miliardi). Sono attese invece nel prossimo provvedimento dedicato alle semplificazioni norme che facilitino il ricorso a questo strumento in particolare per i condomini. Continua intanto il pressing in particolare del Movimento Cinque Stelle per lo sblocco del cosiddetto “superbonus aziende” ovvero la possibilità di fruire a fronte degli investimenti del programma “Transizione 4.0” di crediti d’imposta anche cedibili al sistema bancario. Proprio questo aspetto deve essere definito nei dettagli: c’è il timore che una interpretazione rigida da parte di Eurostat (l’autorità statistica europea) provochi un immediato ampliamento del debito pubblico a seguito di questa norma. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA
La decisione Mobilità, 115 milioni ai progetti delle città Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha messo a disposizione di Comuni, Città Metropolitane e Autorità di sistema portuale 107 milioni per la progettazione di opere di contenuto strategico e rispettose dei criteri di sostenibilità ambientale. Il ministro Enrico Giovannini ha firmato il decreto. Ai 107 milioni si aggiungono ulteriori 8 milioni provenienti da residui degli anni 2019 e 2020. Le risorse nel complesso ammontano dunque a 115 milioni. Gli enti beneficiari dei fondi sono 14 Città Metropolitane, 14 Comuni capoluogo di Città Metropolitane, 37 Comuni capoluogo di Regione o Provincia autonoma e Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
zazioni per i progetti. La Commissione Via, quella che deve valutare l’impatto ambientale delle opere, sarà riformata. Sarà costituita una commissione statale ad hoc per i progetti legati al Recovery. «Nessuno vuole eliminare la Via», ha detto ieri il ministro della Transizione ecologica
Roberto Cingolani, ma «vorrei una Via che abbia tempi certi e soprattutto vorrei una commissione che sia fatta da gente che lavora 7 giorni su 7». Al testo stanno lavorando diversi ministri. Un pezzo importante riguarda anche il dicastero della Pubblica amministrazione. I tecnici di Renato Brunetta stanno lavorando ad una riforma del meccanismo del «silenzio-assenso». Scaduti i 30 o 60 giorni senza che l’amministrazione abbia detto un chiaro «sì» o un netto «no» al progetto, il richiedente potrà farsi “certificare” l’avvenuto decorso del tempo e procedere con il suo investimento. Inoltre sarà affrontato il tema della cosiddetta «paura della firma» dei dirigenti pubblici, estendendo le norme che ammorbidiscono il reato di abuso di ufficio e il danno erariale limitandole ai soli comportamenti effettivamente dolosi. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti proporrà invece una modifica normativa per consentire di anticipare l’ubicazione geografica dei lavori al momento del Progetto di fattibilità Tecnica Economica anziché attendere la fase definitiva di progettazione. In questo modo le autorizzazioni supplementari saranno ottenute nelle fasi successive del progetto, senza convocare la Conferenza dei Servizi. Una svolta che, nelle strategie del governo dovrebbe dimezzare i tempi del via libera da 11 a 6 mesi. Andrea Bassi © RIPRODUZIONERISERVATA
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Rovigo
Giovedì 20 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Fotovoltaico, Legambiente boccia Coldiretti `«Sono dei mistificatori» energie rinnovabili». Secondo
questa l’accusa rivolta al sindacato del primario LA POLEMICA ROVIGO È scontro tra Coldiretti
LA TRAGEDIA Il Santuario della Madonna della Corona e, nel tondo, il povero Rino Lunardi
Una scivolata inspiegabile Rino Lunardi, 67 anni, è caduto lungo il sentiero tornando a valle `
TRAGEDIA IN MONTAGNA ROVIGO Oggi il Santuario della
Madonna della Corona dedicherà il rosario delle 15 e la messa a Rino Lunardi, il 67enne rodigino che si è spento tragicamente nel primo pomeriggio di martedì, precipitando nel vuoto durante la discesa a piedi dalla basilica veronese,
lungo il “sentiero dei pellegrini”. «Sotto lo sguardo dell’Addolorata, preghiamo per il nostro fratello Rino Lunardi, che ci ha tragicamente lasciati. Desideriamo farci vicini alla moglie Giuseppina e alla figlia Lara», si legge nel messaggio affidato alla pagine Facebook del Santuario retto da monsignor Pietro Maroldi. L’ultimo saluto al 67enne, nato a San Martino
Oggi il rosario al Santuario sul Monte Baldo, domani il funerale a san Bortolo
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di Venezze, ma residente in centro città, in viale Trieste, sarà però dato venerdì alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Bortolo. Il corteo funebre partirà dall’Ospedale Civile di Caprino Veronese dove la salma è stata trasportata subito dopo il suo recupero per arrivare fino a Rovigo, poi dopo la Santa Messa proseguirà per il Giardino della Cremazione di
Boara Polesine
Retromarcia: la piazza resta intitolata a don Tristano (R. Mer.) È stato risolto il caso dell’intitolazione della piazza di Boara Polesine, finita al centro di una vera e propria contesa tra Comune e comitato dei residenti. Quest’ultimo infatti dopo un confronto con gli uffici comunali, è riuscito ad ottenere il dietrofront dell’Amministrazione che aveva deciso di dedicare la piazza della frazione ai Martiri delle Foibe, come richiesto, nei mesi scorsi, dal commissario provinciale azzurro Andrea Bimbatti che risiede proprio a Boara. Ieri la Giunta presieduta dal vice sindaco Roberto Tovo ha infatti deliberato l’accoglimento della richiesta
avanzata, pochi giorni fa, dal Comitato dei residenti di Boara, di estendere l’intitolazione all’intero piazzale a Don Tristano Bonvento in quanto la precedente intitolazione deliberata nel 2017 era riferita solo all’area verde dei giardinetti. Ai Martiri delle Foibe sarà invece intitolato il parco adiacente al parcheggio. Il comitato civico Vivi Boara, dopo la notizia della decisione della Giunta di intitolare la Piazza antistante il cimitero di Boara Polesine ai Martiri delle Foibe, si era infatti opposto in quanto, in seguito ad una numerosa raccolta firme dei cittadini, “ secondo una
deliberazione del 12 ottobre 2017, il Comune di Rovigo aveva già disposto di intitolare la stessa piazza a Don Tristano Bonvento. In realtà, dagli accertamenti successivi è emerso che al don era stata dedicata solo la piazzetta e non il piazzale a cui faceva riferimento il Comune nell’ultima delibera che disposto l’intitolazione alle vittime degli eccidi. Ieri, la Giunta ha risolto dunque la diatriba nato nei giorni scorsi in merito alla piazza in questione dirottando l’intitolazione ai Martiri delle Foibe nel parco della frazione.
Copparo. La moglie Giuseppina e la figlia Lara, insieme ai parenti «ringraziano coloro che parteciperanno al rito di commiato».
L’INCIDENTE La tragedia si è compiuta lungo il sentiero altamente suggestivo, sia naturalisticamente che spiritualmente, visto che si snoda sulle pendici del Monte Baldo, via d’accesso allo spuntone di roccia a strapiombo sulla Val d’Adige che ospita il Santuario della Madonna della Corona. Anche se il santuario della Madonna della Corona è collegato con l’abitato di Spiazzi da un servizio navetta, molti percorrono il “sentiero dei pellegrini”. Un cammino che copre un dislivello di circa 600 metri, con tratti di scalinata, oltre 1.700 scalini in tutto, e che, in discesa, richiede almeno un’ora e mezzo. Rino, insieme alla moglie e ad un amico, dopo la visita al Santuario stava scendendo verso valle, A Brentino Belluno, quando è scivolato ed è caduto durante un passaggio a strapiombo, precipitando per circa 25 metri e morendo sul colpo. Dopo la chiamata al 118 si è messo in moto il Soccorso alpino di Verona, intervenuto con l’elicottero. Purtroppo, però, per il 67enne non c’era più nulla da fare. Francesco Campi
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e Legambiente sul cosiddetto “agrivoltaico”, gli impianti fotovoltaici installati su suolo agricolo. Un tema che riguarda da vicino il Polesine dato che da Loreo a Boara Polesine, sono in fase di valutazione diversi progetti di questo tipo. Ciò che rende singolare la contrapposizione, però, è che mentre Coldiretti da tempo sta portando avanti una vera e propria battaglia contro il fotovoltaico su suolo agricolo, Legambiente si schiera esattamente all’opposto, anche contestando duramente le proteste dell’associazione agricola. L’ultimo capitolo di questa battaglia lo scrive proprio Legambiente che, per voce del presidente regionale Luigi Lazzaro, si scaglia contro «l’incursione di Coldiretti in Consiglio regionale per fermare lo sviluppo delle rinnovabili in agricoltura». «Qualcuno fa molta demagogia e dispensa fake news riguardo al fotovoltaico su suolo agricolo – esordisce lapidario Lazzaro -. Mistifica le vere ragioni del consumo di suolo in Veneto e peggio ancora non si fa scrupoli di usare famiglie e bambini chiamandoli a raccolta per forzare una assurda contrapposizione tra produzione agricola e produzione energetica. Servono regole non divieti che favoriscano i nemici del clima. Il consumo di suolo si arresta fermando asfalto e cemento, non impedendo gli impianti di
Legambiente, infatti, è «molto grave la mistificazione che si sta mettendo in atto nel tentativo di colpevolizzare i pannelli fotovoltaici quali responsabili del consumo di suolo nella nostra regione. Una falsa versione della realtà, dato che come emerge dall’ultimo rapporto nazionale di Ispra sul consumo di suolo in Italia, il Veneto è sì la prima regione del Paese per incremento di ettari definitivamente compromessi, ma non a causa degli impianti di energie rinnovabili».
LA RISORSA Per l’associazione, dunque, il fotovoltaico è una risorsa importante: «È necessario considerare ed incentivare gli impianti cosiddetti “agrivoltaici” che vanno nella direzione di una coesistenza tra produzione elettrica da pannelli solari e attività agricola. Si tratta di impianti sollevati dal suolo e distanti tra loro che garantiscono la permeabilità e l’insolazione dei terreni in continuità e non in competizione con le coltivazioni. Una tecnologia ormai matura, abbondantemente sperimentata, che ci indica l’Europa, e incentivata dalla Politica Agricola Comunitaria, finanziata dal Piano Nazione di Ripresa e Resilienza». Elisa Barion © RIPRODUZIONE RISERVATA
PER GLI AMBIENTALISTI I MODERNI IMPIANTI LASCIANO LIBERTÀ DI COLTIVAZIONE E VENGONO INCENTIVATI DA POLITICHE COMUNITARIE
FOTOVOLTAICO DI ULTIMA GENERAZIONE Una soluzione che consentirebbe di produrre energia dal sole su terreni sempre coltivabili
Area fitness danneggiata dai vandali Incuria e mancata manutenzione:
la ciclabile per Roverdicrè è pericolosa
VANDALISMI
VIABILITÀ
ROVIGO Training Park Pubblico:
splendidi attrezzi, pavimento anti caduta e una bel cartello ad illustrare le opportunità offerte e gli esercizi da fare. Un ottimo angolo per l’attività fisica all’aperto realizzato da poche settimane in Riviera San Pio X, la striscia verde tra le due corsie della pista ciclabile che dal centro, passando per il popoloso quartiere poi conduce a Roverdicrè. Una zona che è diventata molto frequentata dagli amanti del fitness, ma anche da qualche incivile. In ben due momenti mani ignote hanno pensato di distruggere la tabella. Il primo atto vandalico ha mandato in frantumi la parte relativa al-
le immagini, successivamente il “servizio” è stato completato con la totale distruzione della tabella. Un atto incivile che ha scatenato la rabbia di molti cittadini che l’hanno condannato quanti hanno pensato di distruggere
un bene comune. Fortunatamente gli attrezzi, visibili anche grazie al bel colore arancione, non sono stati toccati e continuano ad essere molto utilizzati. E. Bar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ROVIGO Nonostante sia molto frequentata la pista ciclabile che da San Pio X conduce a Roverdicrè da anni è semi abbandonata senza che i sopraggiunti problemi siano stati risolti. Uno stato di abbandono grave per una striscia d’asfalto che sarebbe ben protetta ed è utilizzata per raggiungere il centro da parte dei residenti della frazione pedalando a ridosso dell’Adigetto. In numerosi tratti la staccionata è messa a dura prova da incuria e mancata manutenzione con tratti staccati e caduti lungo l‘argine e con pericolosi pezzi
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ROVERDICRÈ La ciclabile
di ferro sporgenti. Quindi molto pericolosa. Partendo da Roverdicrè il segnale che, dopo il primo breve tratto indica l’avvio della ciclabile, da settimane si è spezzato e oltremodo pericoloso appoggiato com’è al cestino porta rifiuti. A San Pio X il cartello di inizio della pista all’altezza del ponte dei Forti è sparito e nel sottopasso di via Amendola scarseggia l’illuminazione. Sulle condizioni della staccionata, rovinata da anni di mancata manutenzione, il consigliere comunale Antonio Rossini ha chiesto all’assessore Favaretto di predisporre degli interventi. E. Bar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 20 MAGGIO 2021 LA NUOVA
MESTRE
il collegamento
«La bretella ferroviaria con il Marco Polo pronta per il 2025» Incontro tra i parlamentari e il viceministro della Lega «I 425 milioni di euro garantiti dai fondi per Cortina» Mitia Chiarin
La bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo «è una certezza, si farà sicuramente». La rassicurazione la porta a casa la pattuglia di onorevoli della Lega che sono andati ieri a Roma a discutere di infrastrutture con il viceministro Alessandro Morelli, esponente anch’esso del partito di Salvini. Alex Bazzaro, Giorgia Andreuzza e Ketty Fogliani, parlamentari della Lega sono andati al Ministero delle Infrastrutture e trasporti a sollecitare certezze su varie questioni. «I 425 milioni di euro per il treno per l’aeroporto sono garantiti dai finanziamenti per le olimpiadi di Cortina. Quell’opera quindi si farà e dovrà essere pronta per il 2025. Ovviamente con tutte le mitigazioni e conpensazio-
Bazzaro, Andreuzza e Morelli nell’incontro ieri a Roma
ni del caso», ribadisce Alex Bazzaro dopo il confronto con Morelli. Una rassicurazione che conferma che il percorso di approvazione della grande opera, contestata nel territorio, ed ora in attesa del via libera finale del Cipe, pare segnato, senza ripensamenti. Sulla nuova linea ferroviaria si sta muovendo anche il sindacato dei ferrovieri Orsa che dopo aver discusso con Regione e Comune ora ha chiesto un incontro al ministro Giovannini, inviandogli anche un corposo dossier di proposte. Altre rassicurazioni sono arrivate ai parlamentari della Lega dal compagno di partito Morelli. Come i fondi del Recovery per la portualità veneziana. «Grazie alla Lega nel PNRR saranno previsti 80 milioni di euro per il porto di Venezia, il settore della portualità rappresenta uno degli elementi più importati per il rilancio economico e turistico della nostra regione», rivendicano i parlamentari della Lega. Altra questione nodale da risolvere è la terza corsia sulla Venezia-Trieste. «Insieme al Viceministro sì è posta grande attenzione sul completamento dei lavori della terza corsia su l’A4 e quindi su tutta la viabilità locale strategica anche in funzione del turismo, per il Veneto prima industria», dicono i parlamentari. I cantieri della terza corsia vanno accelerati per superare l’attuale situazione di emergenza e l’alta incidentalità dell’autostrada. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ristoratore di Bepi Venesian aveva 66 anni
Addio a Matteo Zanchet Innamorato della cucina «Era gioviale con tutti» IL LUTTO
no dei volti più noti della ristorazione mestrina se n’è andato ieri mattina a 66 anni. Matteo Zanchet è morto nella sua abitazione poco dopo aver fatto colazione, colpito da un malore. Originario di Mezzomonte di Polcenigo, in provincia di Pordenone, era arrivato a Mestre in giovane età assieme alla sua famiglia, trasferitasi in una abitazione di via Circonvallazione. Tutti appassionati dell’arte culinaria. Con il passare degli anni Zanchet aveva aperto a Venezia le Campane, poi con il fratello Antonio un locale in via Trento a Mestre. Nel 1984 la decisione di unirsi ai fratelli Marcello e Alfonso per inaugurare in via Sernaglia Bepi Venesian, aiutati dai genitori Stefano ed Ester. Un’avventura che ha dato subito i suoi frutti. «Matteo era un vero personaggio», ricorda il fratello minore Marcello. «Un uomo giovale, scherzoso, di compagnia. Ci sentivamo tutti i giorni al telefono per parlare di tutto. Era in pensione
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Matteo Zanchet, 66 anni
da quasi due anni ormai, e restava parecchio tempo a casa. Questa mattina (ieri, ndr) dopo la colazione si è assopito. Il cuore lo ha tradito. Sento la sua mancanza perché eravamo tutti molto affiatati». Il ristorante Bepi Venesian da tempo è gestito dalla figlia di Marcello Zanchet, e dal marito. «Matteo era davvero un numero uno per simpatia», prosegue il fratello. «Ha fatto il cuoco i primi vent’anni di attività, poi è passato dietro il bancone. Era un grande tifoso del Milan e amava Mestre». Lascia i figli Federico e Andrea, e la moglie Linda. I funerali, organizzati dall’impresa Amadori, verranno celebrati la prossima settimana nella chiesa di Santa Rita di via Bellini. —
Lo studio condotto dallo Iusve della Gazzera «Riescono a superare il senso critico»
Immagini parassita «Ci cambiano a nostra insaputa» LO STUDIO
ttenzione alle immagini “parassita”, quelle utilizzate soprattutto nel marketing, nella moda e nella musica, e che sono capaci di condizionarci nelle scelte». È un invito che arriva dall’Università Salesiana di Venezia, alla luce dello studio eseguito nell’ultimo anno e mezzo, e che si concretizzerà nella pubblicazione di un libro in uscita nel prossimo mese di giugno. Protagonisti Mariagrazia Villa, docente di Etica e media, e Paolo Schianchi, docente invece di Visual communication e interaction design. «Analizzando ciò che succede quotidianamente», spiega il professor Schianchi, «molte immagini riescono a bypassare il nostro senso critico. Entrano in noi e cambiano anche il modo in cui percepiamo il mondo. La nostra è una cultura molto influenzata dalle immagini. La moda le ha scoperte per prima, e noi gli abbiamo dato un contesto accademico, facendone un elemento di studio
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profondo. Immagini che lavorano sul nostro immaginario e che si legano poi alla nostra piacevolezza visiva. Ci passano informazioni come fossero parassiti, si annidano in noi e iniziamo a farci pensare in modo diverso. Dal tubino nero, all’avere oggi la barba lunga fino a molti prodotti. Gli influencer, che chiamo anche creator, creano storie e le rimandano nel web riuscendo in questo, spostando l’attenzione. Saperle riconoscere è basilare per evitare di cadere nei cliché che ci circondano». Uno studio approfondito dello Iusve, che Mariagrazia Villa sintetizza così: «Credo si debba creare una cultura visiva. Tutti dovremmo diventare consapevoli rispetto alle immagini parassita. Moda, musica e marketing sono le tre aree dove si costruisce la cultura visiva soprattutto per i più giovani. Non a caso gli influencer lavorano in questi tre settori, ma si va a mistificare la realtà. La radice di tutti i nostri mali è il collegamento tra estetica ed etica, ciò che è bello lo riteniamo buono». — SIMONE BIANCHI © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giovedì 20 Maggio 2021 IL GIORNALE DI VICENZA
REGIONE Commissione d’inchiesta La Lega fa un passo indietro
Redazione veneto@ilgiornaledivicenza.it / 0444.396.311
PANDEMIA Dopo le scintille, le manovre di avvicinamento con Zaia che ha dettato la linea: «Troveranno la quadra»
CIAMBETTI Una norma proposta dalla Lega
«Serve una legge per l’economia circolare diffusa»
Possamai: «Maggioranza disposta a trovare una convergenza sulla nostra bozza» «Nessuna Regione l’ha fatto Villanova: «Ritiriamo la nostra, se il Pd supera i condizionamenti politici e i preconcetti» Saremo apripista nella politica» Cristina Giacomuzzo
Dopo le scintille, la mag•• gioranza e l’opposizione del
consiglio regionale tornano a capirsi. Il tema è la commissione d’inchiesta sulla pandemia. Commissione che deve nascere da un provvedimento che ne spiega compiti, funzioni e tempi e che va licenziato prima e approvato poi in Consiglio. Solo che i leghisti, da una parte, e le minoranze dall’altra, come noto, hanno presentato due bozze di testo distinte e distanti. iascuna parte aveva difeso la propria e così, la scorsa settimana, la Commissione Prima, presieduta da Luciano Sandonà, si è conclusa con un nulla di fatto e accuse reciproche: il Pd denunciava l’ennesimo «sopruso leghista» e la Lega criticava la «mancanza di disponibilità a renderla pubblica». A distanza di una settimana, ieri un’altra seduta. Risultato? Tutto rinviato a fine mese. Ma politicamente va registrato il cambio di rotta. E, cioè, l’apertura della Lega che, ricordiamo, visti i
numeri, potrebbe approvare tutto ciò che vuole. È Giacomo Possamai, capogruppo del Pd, a fine incontro a sintetizzare: «La maggioranza ha espresso la disponibilità, a seguito di alcuni cambiamenti, di convergere sulla nostra bozza. Ci siamo impegnati ad approfondire nei prossimi giorni recependo i punti importanti per la maggioranza. Per noi è prioritario approfondire cosa è successo nella seconda ondata». Alberto Villanova, portavoce di tutta la coalizione che sostiene il governatore, lo dice chiaramente: «I canali della trattativa sono aperti. Non ci interessa il nome che c’è sopra la proposta di legge che istituisce la commissione: siamo disposti a ritirare la nostra. Ma è importante il contenuto: cioè predisporre una commissione utile ai veneti. E se si troverà una quadra bene. Altrimenti la nostra bozza è ancora sul tavolo. Chiediamo che venga presa in esame l’emergenza sanitaria tutta, non solo da ottobre 2020. Non possiamo poi accettare che le sedute non siano pubbliche. In sostanza, chiedia-
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Non ci interessa chi firma la legge, ma che deve essere utile ai veneti Alberto Villanova Speaker maggioranza
Per noi resta prioritario approfondire cosa è successo nella seconda ondata Giacomo Possamai Capogruppo del PD
Commissioneregionale.La sedutacon Zaiaei suoi tecnicisulla pandemia
mo che il Pd superi i condizionamenti politici e preconcetti dimostrati fino ad ora».
La posizione di Zaia. L’impressione è che il cambio di direzione della Lega sia indicazione del presidente del Veneto, Luca Zaia, che ieri dall’unità di crisi di Marghera, commentava: «Troveranno sicuramente la quadra. Persone di buon senso ci sono sia nella maggioranza che nell'opposizione. Del resto, la commissione si fa perché la maggioranza l'ha voluta. La Lega ha posto un paio di questioni fondamentali. Primo, fare la commissione, ma tenerla allargata a tutto il tema delle case di riposo perché c'era una commissione chiesta dall'opposizione che poi era finita in un binario morto. Secondo, la Lega chiede che siano pubbliche le sedute: chiunque deve poter guardare i lavori anche in diretta. Se uno scienziato va a dire che il sole gira attorno alla terra vogliamo che lo sappiano tutti in modo che tutti possano tirare le proprie conclusioni», dice. Il riferimento, anche se non lo nomina, è ad Andrea Crisanti, dell’Università di Padova, autore di uno studio contro i test rapidi. Studio che è stato al cen-
tro di una trasmissione televisione nazionale che ha dato origine a una commissione ad hoc a cui hanno partecipato i tecnici della squadra di Zaia che hanno smontato. Lo stesso governatore, che da sempre ha fatto della trasparenza una bandiera, vuole la commissione e potrebbe aver impartito l’ordine di scuderia ai suoi consiglieri: avanti tutta.
Principi cardine. I negoziati sono iniziati già nei giorni scorsi. A condurli sono lo speaker Villanova da una parte e Possamai dall’altra. I risultati, ieri, si sono visti, come conferma Sandonà: «Il clima era meno teso della precedente seduta. Un passo avanti è stato fatto. Va ricordato che è per gentile concessione che nella nostra bozza la commissione prevede 6 componenti della minoranza a cui spetta anche la presidenza. Sarebbero potuti essere in meno». Anche Possamai si toglie qualche sassolino: «Le commissioni sono qui tutte a porte chiuse. Ora quella d’inchiesta la vogliono pubblica? Allora rendiamo anche tutte le altre aperte». E annuncia un progetto di legge per cambiare regolamento del consiglio.
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Adventure, un corso d’acqua che attraversa il Parco Acquatico e che si può percorrere a bordo di gommoni, personalizzabili usando grandi e morbidi mattoncini Lego galleggianti. Tra le attrazioni con giochi d'acqua c’è Beach Party, con 7 scivoli e un grande secchio che riverserà una cascata d’acqua sui bambini. E poi Jungle Adventure e Lego Creation Island, coi visitatori invitati a costruire barche o castelli. Per i più piccoli ci sono gli scivoli di Duplo Spla-
Ma è assolutamente a tema: «Per realizzarla è stato riciclato un vecchio gagliardetto istituzionale», rivela. È un piccolo esempio di quel “cambio di paradigma”, dall’economia lineare a quella circolare, che le aziende già vivono e che la Regione intende stimolare in linea con le indicazioni Ue e con quelle del Pnrr nazionale che ha destinato alla transizione ecologica circa 60 miliardi, di cui 5,27 proprio all’economia circolare e all’agricoltura sostenibile. Per farlo, la Lega a Venezia ha studiato e raccolto le migliori pratiche europee e mondiali in un documento legislativo che va ben oltre il precedente disegno di legge regionale presentato nel 2017. «A parte qualche piccola norma sui rifiuti, non c’è nulla di simile, né a livello nazionale, né in altre Regioni. L’augurio è quindi che possiamo fungere anche da apripista per altre realtà». La principale novità prevista dal disegno di legge, insieme all’istituzione dell’evento annuale della “Settimana dell’economia circolare”, è l’istituzione di una nuova figura: il responsabile operativo per l’economia e lo sviluppo, nominato dalla Giunta veneta. Sarà una figura specializzata che «avrà il compito di collaborare anche con gli altri attori e portatori di interesse del territorio, per arrivare a diffondere una nuova coscienza». L’idea infatti, abbat-
«Un recente studio evidenzia una correlazione tra l'alto rischio di mortalità da Covid-19 e la pregressa esposizione alla contaminazione da Pfas: si aggiunge un altro tassello che conferma l'urgenza di interventi, non solo nelle zone rosse, ma anche in quelle arancioni, contaminate ma mai tutelate». La consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda lancia l’allarme e chiede in una interrogazione se la Giunta intenda approfondire il tema soprattutto nella zona arancione della contaminazione da pfas. «Da quanto analizzato spiega - ci sarebbe un maggiore rischio di mortalità per Covid 19 nella popolazione pesantemente esposta ai Pfas: la causa risiederebbe nella generale portata immunosoppressiva dei Pfas, nella bio-accumulazione di queste sostanze nei tessuti polmonari e in pregresse malattie correlate ai Pfas stessi. Per questo chiedo alla Giunta se intenda attivare un approfondimento estendendo il campo di analisi all’area arancione e alla popolazione esposta per anni alla contaminazione».
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Gardaland anticipa il via Ma serve la prenotazione parco divertimenti non a marchio. È interamente a tema: famiglie e bimbi si cimenteranno con l’arte di costruire con i Lego. A iniziare da Miniland, dove 4,9 milioni di mattoncini riproducono monumenti simbolo del nostro Paese, dal Duomo di Milano alla Basilica di San Marco a Venezia al Colosseo a Roma, includendo ovviamente Gardaland con l’Albero di Prezzemolo. E si potrà ammirare i monumenti sia da terra che dal Lego River
VENEZIA
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regiona«Covid e Pfas •• le, si presenta con una mamolto particolare C’è lo studio scherina per presentare il disegno di che mira a dotare il Veche li correla legge neto, primo in Italia, di un “Piano regionale per lo svilupSi indaghi» po dell’economia circolare”.
CON MISURE ANTI-VIRUS La novità è il parco acquatico Legoland
Riapre “Gardaland park”, grazie alle nuove norme dell’ultimo decreto. «Siamo felici di tornare finalmente ad accogliere i nostri ospiti per giornate di divertimento», spiega l’ad Aldo Maria Vigevani. E c’è la novità: «Ad attendere bambini e adulti ci sarà il nuovo “Legoland water park Gardaland, il primo parco acquatico Legoland in Europa e il 5° nel mondo». Grazie a un investimento di 20 milioni, è il primo su scala mondiale inserito in un
Alberto Minazzi
GUARDA, EUROPA V.
Unagiostra diLegoland
sh. La Pirate Bay, dotata di una grande piscina, sarà per tutta la famiglia e per i bimbi che potranno giocare con i personaggi Lego per conquistare la fortezza dei pirati.
Attenzione però: il divertimento è su prenotazione, e ovviamente nel rispetto del protocollo di sicurezza anti-Covid 19 per il quale l’azienda segnala di aver investito un milione, compresa la mascherina obbligatoria per tutti e le sanificazioni delle attrazioni a ogni ciclo d’imbarco e disimbarco. Il biglietto di ingresso online a data fissa al Parco costa 40 euro per gli adulti e 35 euro per il ridotto. Disponibili anche gli abbonamenti stagionali a Gardaland Park a partire da 49 euro (www.gardaland.it). Dal 29 maggio apertura anticipata per Gardaland Sea Life (dalle 14 alle 18, tutti i giorni) con la nuova sala «Oceano interattivo» per i disegni dei bimbi e l'area esterna “Leoni Marini”.
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Ciambettiela mascherina riciclata
tendo gli steccati esistenti, è mettere insieme produttori, consumatori, mondo accademico e della ricerca e pubbliche amministrazioni per salvaguardare l’ambiente, creare posti di lavoro e risparmiare, riciclandole, le materie prime, tanto più in un momento in cui stanno schizzando a costi sempre più esorbitanti. La sensibilità nei confronti di questi temi è sempre più diffusa, sia tra i giovani (per i quali verranno creati nuovi percorsi formativi) che tra le aziende. L’obiettivo è far sì che i principi dell’economia circolare siano presi in considerazione fin dall’inizio del processo produttivo. «Anche gli incentivi regionali – sottolinea Ciambetti – devono prevedere già nei relativi bandi una premialità per chi fa prodotti che prevedano il loro fine vita, compreso il design». Il progetto di legge si avia verso la Terza commissione regionale. Ciambetti auspica che l’approvazione finale possa arrivare entro qualche mese. Sarà poi la Giunta a redigere il Piano triennale che, nel disegno di legge, può contare su una dotazione finanziaria di 550 mila euro per il 2021 e di 1,25 milioni per ognuno degli anni seguenti.
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VERONA Il verdetto inedito di un giudice
Scuola, genitori in lite «Decida il loro figlio» Il padre voleva per lui •• una scuola privata, per affina-
re l’inglese, ricevere il miglior insegnamento possibile e vedere il figlio impegnato sui banchi a tempo pieno. La madre, viceversa, preferiva che ad accoglierlo fosse un istituto pubblico, lo stesso frequentato dalle sorelle maggiori e in grado di garantirgli il tempo per le lezioni pomeridiane di musica. Visto che marito e moglie, separati da tempo, non riuscivano a decidere una linea comune sul destino scolastico del figlio di 11
anni, il giudice ha stabilito che fosse proprio il ragazzino a disegnare la strada del suo futuro. E lui, senza tentennamenti, ha detto che voleva andare in una scuola media pubblica. È accaduto in un comune del Veronese: a dover dirimere la “guerra” sulla collocazione scolastica del bambino è stato il collegio del Tribunale presieduto da Lara Ghermandi. Il diretto interessato, convocato in Tribunale senza genitori, «ha saputo esprimersi con una naturalezza che ispira simpatia».
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