29-MAG-2021 Estratto da pag. 9 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
1
29-MAG-2021 Estratto da pag. 9 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
2
29-MAG-2021 Estratto da pag. 5 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
3
29-MAG-2021 Estratto da pag. 5 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
4
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
5
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
6
29-MAG-2021 Estratto da pag. 18 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
7
29-MAG-2021 Estratto da pag. 18 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
8
29-MAG-2021 Estratto da pag. 38 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
9
29-MAG-2021 Estratto da pag. 36 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
10
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-14 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
11
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-14 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
12
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-15 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
13
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-15 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
14
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-19 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ESTERI
15
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 6566
28-MAG-2021 Estratto da pag. 33 / 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
1
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
2
29-MAG-2021 Estratto da pag. 8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
3
29-MAG-2021 Estratto da pag. 10 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
4
29-MAG-2021 Estratto da pag. 10 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
5
29-MAG-2021 Estratto da pag. 8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
IMMIGRAZIONE
6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
30-MAG-2021 Estratto da pag. 17 / 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
29-MAG-2021 Estratto da pag. 23 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
1
29-MAG-2021 Estratto da pag. 23 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
2
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
3
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
4
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
5
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
6
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
7
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
8
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
9
29-MAG-2021 Estratto da pag. 7 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
10
29-MAG-2021 Estratto da pag. 7 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
11
29-MAG-2021 Estratto da pag. 7 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
12
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
13
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
14
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
15
29-MAG-2021 Estratto da pag. 3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
16
29-MAG-2021 Estratto da pag. 7 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
17
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
18
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
19
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
20
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
21
29-MAG-2021 Estratto da pag. 21 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
22
29-MAG-2021 Estratto da pag. 21 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
23
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-10 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
24
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-10 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
25
29-MAG-2021 Estratto da pag. 15 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
26
29-MAG-2021 Estratto da pag. 3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
PRIMO PIANO
27
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-15 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
28
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-15 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
29
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-15 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
30
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-17 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
31
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-17 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
32
29-MAG-2021 Estratto da pag. 12 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
33
29-MAG-2021 Estratto da pag. 12 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
34
29-MAG-2021 Estratto da pag. 12 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
35
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
36
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
37
29-MAG-2021 Estratto da pag. 13 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
38
29-MAG-2021 Estratto da pag. 13 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
39
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
40
29-MAG-2021 Estratto da pag. 2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
41
29-MAG-2021 Estratto da pag. 11 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
42
29-MAG-2021 Estratto da pag. 11 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
43
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
44
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
45
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
46
29-MAG-2021 Estratto da pag. 9 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
47
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-36 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
48
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-31 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
49
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
50
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
51
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
52
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
53
29-MAG-2021 Estratto da pag. 11 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
54
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-7 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
55
29-MAG-2021 Estratto da pag. 13 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
56
29-MAG-2021 Estratto da pag. 6 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
57
29-MAG-2021 Estratto da pag. 3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
58
29-MAG-2021 Estratto da pag. 3 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
59
29-MAG-2021 Estratto da pag. 11 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
60
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-12 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
61
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-12 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
62
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-12 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
63
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-12 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
64
29-MAG-2021 Estratto da pag. 36 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
65
29-MAG-2021 Estratto da pag. 36 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
POLITICA
66
28-MAG-2021 Estratto da pag. 1-43 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 6566
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
28-MAG-2021 Estratto da pag. 1-43 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 6566
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
28-MAG-2021 Estratto da pag. 1-43 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 6566
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
28-MAG-2021 Estratto da pag. 1-43 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 6566
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ISTITUZIONI
1
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ISTITUZIONI
2
29-MAG-2021 Estratto da pag. 19 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ISTITUZIONI
3
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
4
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
5
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
6
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
7
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
8
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
art
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
ECONOMIA
9
29-MAG-2021 Estratto da pag. 1-8 /
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE - 3043
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Primo Piano I casi accertati in Italia Guariti 3.837.518
Deceduti 125.919
4.209.707 CONTAGIATI TOTALI
Attualmente positivi 246.270
237.936 isolamento domiciliare
1.142 terapia intensiva
7.192 ricoverati con sintomi
Incremento giornaliero +661
Lombardia Veneto
+189
Campania
+477
Emilia-R.
+258
Piemonte
+279
Lazio
+296
Puglia
+250
Toscana
+301
Sicilia
+418
Friuli V. G.
+21
Liguria
+67
Marche
+103
Abruzzo
+43
P.A. Bolzano
+49
Calabria
+105
Sardegna
+52
Umbria
+63
P.A. Trento
+40
Basilicata
+57
Molise
+5
V. d'Aosta
+4
NELLE ULTIME 24 ORE nuovi casi
tamponi
+3.738
+249.911
tasso positività
1,5%
attualmente positivi
in terapia intensiva
-6.923
-64
decessi
+126
Fonte: Ministero della Salute L’Ego-Hub ISS ore 18 del 28 maggio
FEDRIGA DISCIPLINA TUTTE LE RIAPERTURE: MATRIMONI, FIERE, PARCHI TEMATICI, CONVEGNI, CASINÒ, PISCINE AL CHIUSO
Sabato 29 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Nell’Italia gialla, il bianco debutta lunedì a Nordest Speranza firma l’ordinanza: dal 31 maggio `Zaia: «Dati bassissimi, avanti coi vaccini» Fvg senza restrizioni. Il Veneto dal 7 giugno In un mese incidenza scesa da 97 a 30 casi `
IL VERDETTO VENEZIA Ora è ufficiale: il Nordest può cominciare a tingersi di bianco. Ieri il ministro Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza, che entrerà in vigore a partire da lunedì 31 maggio, per cui il Friuli Venezia Giulia (con il Molise e la Sardegna) passerà alla fascia senza restrizioni, al di là di precauzioni quali la mascherina, l’igienizzazione delle mani e il distanziamento. Come il resto d’Italia, al momento il Veneto resta in zona gialla, ma se vedrà confermare i parametri anche la prossima settimana («Stiamo parlando di dati bassissimi», sottolinea il governatore Luca Zaia), dal 7 giugno otterrà la declassificazione.
I colori delle Regioni da martedì
Contagi su 100.000 persone (Periodo di riferimento 21-27/05)
Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna in fascia bianca Tutte le altre regioni sono in zona gialla
IL PROVVEDIMENTO Il presidente Massimiliano Fedriga emanerà il provvedimento che, da dopodomani, abolirà il coprifuoco e anticiperà le riaperture in tutti in settori, la cui ripresa sarebbe altrimenti prevista fra il 15 giugno e il 1° luglio. Si tratta di matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi, piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casinò, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati, competizioni sportive al chiuso. Dunque ricomincia la vita economica e sociale, ma «senza abbassare la guardia», come ha raccomandato più volte la Regione. Per ora il punto di domanda resta invece sulle sagre e sulle discoteche, ferme in attesa di una data, per le quali i governatori si sono presi qualche giorno di tempo allo scopo di verificare i margini di sblocco.
GLI INDICATORI Cruciali per questa svolta sono stati i risultati del monitoraggio, relativo alla settimana dal 17 al 23 maggio, condotto dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità. L’indice di contagio Rt è sceso da 0,74 a 0,69 in Veneto e da 0,66 a 0,62 in Friuli Venezia Giulia. Ancora più vistoso è stato il calo degli altri due indicatori che vengono tenuti in considerazione per la discesa dal giallo al bianco. Nel giro di quattro settimane, l’incidenza veneta di casi ogni 100.000 abitanti è progressivamente diminuita: prima 97, poi 68, quindi 45, infi-
% occupazione posti letto terapia intensiva del 25/05 9%
Abruzzo
35
Basilicata
62
6%
Calabria
61
14%
Campania
66
13%
Emilia R.
45
15%
Friuli V. G.
17
5%
Lazio
46
20%
Liguria
28
18%
Lombardia
46
19%
Marche
55
17%
Molise
12
10%
Bolzano
59
4%
Trento
45
16%
Piemonte
49
15%
Puglia
50
16%
Sardegna
13
13%
Sicilia
53
11%
Toscana
59
25%
Umbria
28
11%
V. d'Aosta
79
0%
Veneto
30
7%
ITALIA
47
15% L’Ego-Hub
Il decreto Ufficializzati sul Bur i 300mila euro all’Oms VENEZIA Con la pubblicazione del decreto sul Bur di ieri, il finanziamento è ufficiale: la Regione del Veneto ha assegnato all’Ufficio Oms (Organizzazione mondiale della sanità) di Venezia un finanziamento di 300mila euro “finalizzato esclusivamente alla copertura dei costi relativi al personale e dei costi di realizzazione dei programmi e delle attività operative riferiti all’anno 2021”. Il finanziamento era stato deliberato dalla giunta a gennaio, poi erano esplose le polemiche in merito ai tentativi dell’Oms di censurare i meriti del Veneto nella gestione della prima ondata. Polemiche che non hanno influito sullo stanziamento deciso da Palazzo Balbi.
ne 30. Lo stesso è accaduto per quella friulgiuliana: da 66 a 44, a 24, a 17. In continua contrazione è pure l’occupazione dei posti-letto: secondo i dati comunicati da Venezia, i valori si sono ridotti da 9% a 7% sia in Terapia intensiva che in area non critica, così come Trieste ha segnalato flessioni dal 9% al 5% per i degenti intubati e dal 5% al 4% per gli altri.
L’ALGORITMO Esaminando poi gli ulteriori numeri elaborati dall’algoritmo, in Veneto le infezioni sono oggettivamente in calo: -35,3% e -32%, rispettivamente, quelle segnalate alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in diminuzione pure i nuovi focolai di trasmissione (da 492 a 299) e i casi di infezione non associati a catene note (da 348 a 244). Un andamento simile è osservabile anche in Friuli Venezia Giulia, dove i positivi sono in riduzione: -37,4% e -40,2%, rispet-
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A Gela Morì dopo AstraZeneca il pm al gip: «Si archivi» CALTANISSETTA La Procura di Gela ha richiesto al gip l’archiviazione del procedimento nei confronti di ignoti per omicidio colposo, in seguito al decesso di Zelia Guzzo, insegnante di 37 anni, a cui il 1° marzo era stato somministrato AstraZeneca. La donna fu colpita da trombosi ed emorragia cerebrale 11 giorni dopo aver ricevuto la dose. La decisione del pm scaturisce dalla constatazione che non sono emerse correlazioni di rilievo penale tra l’assunzione del vaccino e il decesso imputabili a sanitari. Due giorni fa la Procura di Siracusa aveva disposto il dissequestro del lotto di AstraZeneca ritirato dal Nas a marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
tivamente, quelli notificati nelle due settimane e per giorno (anche se per quest’ultimo dato viene rilevato «un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso Iss»). Sono in flessione pure i nuovi focolai di contagio (da 76 a 38) e gli episodi di contagio non legati a catene conosciute (da 130 a 77).
IL BOLLETTINO Del resto è anche il bollettino di giornata a registrare cifre sempre più incoraggianti. La doppia rendicontazione in Veneto accerta 227 positivi (423.015 dall’inizio) e 3 morti (11.551 in tutto), con 83 ricoverati in Terapia intensiva (-2) e 629 in area non critica (-11). Anche in Friuli Venezia Giulia le indicazioni sono confortanti: 21 positivi (106.888 dall’inizio) e 1 decesso (3.785 in tutto), con i degenti intubati che scendono a 6 (-1) e quelli accolti negli altri reparti che restano 41.
LA VACCINAZIONE Gli esperti non hanno dubbi: questi sono gli effetti della campagna vaccinale. «Gli indicatori ci dicono che dove stiamo vaccinando – afferma Zaia – non abbiamo più recrudescenza della malattia e il virus non riesce ad attecchire. Ormai possiamo dire tranquillamente che in Veneto si è messa in sicurezza la fascia d’età che va dai 60 anni in su, che è quella più problematica. Adesso si va avanti con le vaccinazioni». Il conto delle dosi somministrate è arrivato ieri pomeriggio a 2.710.376 in Veneto e 698.352 in Friuli Venezia Giulia, secondo il monitoraggio svolto dalla struttura commissariale guidata da Francesco Paolo Figliuolo, la cui ipotesi sulle inoculazioni in discoteca strappa al governatore del Veneto la battuta: «A dire la verità l’avevo proposta io una decina di giorni fa... Ho sempre detto che in Israele vaccinavano nei centri commerciali, nei pub offrendo le bibite e nei locali. Figliuolo non mi ha rubato l’idea, diciamo che è un modello che è già stato sperimentato in Israele e funziona. Ovviamente dobbiamo uscire dai nostri retaggi culturali dove si trovano complicazioni dappertutto. Sicuramente quando nelle vaccinazioni si passerà alle fasce dei giovani, sarà assolutamente indicato fare anche così. Del resto i gestori delle discoteche si sono già proposti e messi a disposizione. Però mancano i vaccini». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
PALAZZO BALBI RIVENDICA L’IDEA DELLE INIEZIONI IN DISCOTECA: «COME IN ISRAELE MA SERVONO DOSI»
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Primo Piano
Sabato 29 Maggio 2021 www.gazzettino.it
L’inaugurazione della superstrada LA GRANDE OPERA BASSANO Sul maxi schermo messo in fondo al grande gazebo che raccoglie sindaci, parlamentari, consiglieri regionali, imprenditori e maestranze, scorre il video emozionale che riassume in un paio di minuti cos’è la pedemontana veneta. Termina con una citazione di Nelson Mandela: “Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto”. Parole scelte dal governatore Luca Zaia che la dicono lunga sulla tribolatissima storia racchiusa in quei 94,5 chilometri di tracciato pensati per collegare il vicentino al trevigiano. Ieri, sotto quel gazebo accanto al casello di Bassano Ovest, è stato inaugurato il tratto più lungo di questo percorso: 35 chilometri fino a Montebelluna. Due aree produttive traino dell’economia regionale e nazionale vicinissime ma, fino a ieri, lontanissime perchè separate da una viabilità intasata e senza senso, possono finalmente interagire tra loro. La pedemontana abbatte i tempi di percorrenza, riduce a meno di 40 minuti percorsi che duravano anche un’ora e mezza, aumenta la sicurezza.
L’EREDITÀ Il governatore Zaia parla con grande trasporto: «Dopo la pioggia viene sempre il sereno. Abbiamo passato giornate difficili prima di arrivare qui. Lo ripeto: quando siamo arrivati, abbiamo ereditato il progetto della pedemontana che era un cadavere eccellente. E oggi celebriamo questa inaugurazione con chi ci ha sempre creduto e pensando a chi sperava che restasse una ferita nel territorio». Zaia parla di “Grande bellezza”: «Questa superstrada è un’opera d’arte, il 70% del tracciato corre in trincea. C’è un sistema che recupera e depura le acque piovane. Non potevamo fare qualcosa di brutto nella terra del Canova». La “grande bellezza” è ormai quasi finita. Su 94,5 chilometri ne sono stati realizzati oltre 60. A novembre verrà ulti-
IL 70% CORRE IN TRINCEA UN SISTEMA RACCOGLIE E DEPURA LE ACQUE PEDAGGIO DA 16 CENTESIMI AL CHILOMETRO: DA MALO A MONTEBELLUNA 9,8 EURO
Pedemontana, il nuovo tratto che avvicina Treviso e Vicenza Ecco i 35 chilometri tra Bassano e Montebelluna: `Zaia: «Il progetto era un cadavere eccellente, ora dimezzati i tempi di percorrenza tra le due città questa è un’opera d’arte anche sul piano ambientale»
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mato il collegamento con Villorba, entro la primavera 2023 ci sarà la connessione con l’autostrada A27. I costi. Le auto pagano 16 centesimi a chilometro, i camion 30. Per fare un esempio: da Malo a Montebelluna, 60 chilometri, un’auto paga 9,8 euro. Ma il governatore assicura che tutte le cifre possono essere riviste.
«FONDAMENTALE» Erika Stefani, ministro vicentino, sottolinea: «È un’opera strategica. Se ne parla dal 1990 e finalmente ci siamo. Questo tratto mette in collegamento aree produttive importantissime, è un ponte che collega intere comunità e non una mera striscia di asfalto». Alesandro Morelli, viceministro ai Trasporti, sorride: «L’aper-
tura al traffico del nuovo tratto permetterà agli utenti di arrivare a Vicenza in soli 40 minuti, migliorando sensibilmente gli attuali tempi di percorrenza e dimostrando come la sostenibilità debba essere ambientale ma anche “umana”».
ambientale della pedemontana lo conferma ancora Zaia citando un dato: «Durante i lavori sono state trovate più di 50 discariche abusive, tutte bonificate». La più contenta di tutti è Elena Pavan, sindaco di Bassano. La pedemontana, per tutto il bassanese, significa uscire da una sorta di isolamento: «Isolamento incredibile per un territorio che è sempre stato molto vivace - ribadisce - l’attesa è stata lunga, ma ci siamo arrivati. La festa, adesso, è qui». Chiude ancora il governatore: «Adesso la prossima sfida è l’autonomia: per raggiungerla ci metteremo impegno pari, se non superiore, a quello profuso per realizzare questa Pedemontana». Paolo Calia
LE SOLUZIONI Sotto il tendone tutti applaudono, sorridono. Matterino Dogliani, amministratore delegato della società Superstrada Pedemontana Veneta, ricorda anche i «68 chilometri di opere complementari». E poi, alla fine, torna ai mesi passati: «Questa è una grande opera rispettosa dell’ambiente. Abbiamo però dovuto affrontare tante proteste, molte di queste secondo me eccessive». E il valore
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VIA LIBERA Il governatore Zaia con la ministra Erika Stefani e altri protagonisti dell’inaugurazione. Sopra uno svincolo della nuova Pedemontana
Trent’anni di progetti, scontri guerre legali e atti aggiuntivi LA STORIA VENEZIA Trent’anni fa. La storia della Pedemontana Veneta, la superstrada a pedaggio che deve collegare Montecchio Maggiore (Vicenza) a Spresiano (Treviso), quasi 95 chilometri lungo 36 Comuni, inizia negli anni ‘90. È allora che il potenziamento dell’itinerario pedemontano viene inserito nel Piano Regionale dei Trasporti della Regione Veneto. Ma bisognerà aspettare il 28 maggio 2021 per vedere completati i primi 60 chilometri, con l’apertura del tratto da Bassano a Montebelluna. Manca ancora un terzo dell’opera.
LE TAPPE È del 1997 l’accordo quadro fra il governo nazionale e la giunta veneta. A Palazzo Balbi il governatore è l’azzurro Giancarlo Galan, a Palazzo Chigi il premier è Romano Prodi. L’obiettivo è di attivare un project financing, ma il sospetto è
che i finanziamenti privati non bastino. Nel 1999 il Parlamento approva uno stanziamento statale per un limite di impegno di 40 miliardi di lire per 15 anni. Nel 2001 l’opera viene inserita fra quelle ritenute strategiche per l’Italia, ma l’ipotesi di autostrada viene convertita nel programma di una superstrada a pagamento. La proposta di finanza di progetto matura nel 2003 e a depositarla è la società Pedemontana Veneta, composta da un gruppo di società autostradali e bancarie. Nel 2004 la Regione dichiara il pubblico interesse, nel 2006 il Cipe approva il disegno preliminare. Alla gara per l’aggiudicazione si pre-
L’ACCORDO QUADRO CON IL GOVERNO RISALE AL 1997, DUE ANNI DOPO IL PARLAMENTO STANZIA 40 MILIARDI DI LIRE
sentano due raggruppamenti di imprese: Sis con Itinere Infraestructuras e Cintra con Merloni Finanziaria e Ferroviaria Agroman. L’offerta del primo, un consorzio di piemontesi e spagnoli, viene ritenuta la migliore, ma gli originari promotori decidono di esercitare il diritto di prelazione. È l’inizio di una feroce guerra legale, che finisce solo nel 2009, con la firma della convenzione. I lavori cominciano nel 2011. Ma non decollano.
LA TASSA ISTITUITA E ABOLITA Fra il 2015 e il 2016 la Corte dei Conti rimarca diverse criticità. Non vengono però elevate sanzioni. Nell’estate 2016 scoppia la grana finanziaria, il piano economico a suo tempo ideato non risulta più sostenibile, di conseguenza il closing finanziario legato all’emissione di un bond da 1,6 miliardi non sembra possibile. Nel marzo 2017 la giunta regionale presieduta da Luca Zaia introduce, per il solo anno del 2019, un’addizionale sui redditi superiori a 28mila eu-
I numeri
95 La lunghezza in chilometri della Pedemontana Veneta. La superstrada a pagamento attraverserà 36 Comuni delle province di Treviso e Vicenza.
1900 Le maestranze impegnate. In Italia è il maggiore cantiere attivo di nuova costruzione.
2,258 Il costo in miliardi di euro dell’opera. I finanziamenti: 614.910.000 euro di contributo statale; 300.000.000 euro di contributo regionale; 1.343.090.000 euro di finanziamento privato.
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ro annui per reperire i 200 milioni necessari a realizzare l’opera. Due mesi dopo, maggio 2017, l’addizionale viene abolita: «Nella delibera era scritto chiaramente che si trattava di una misura cautelativa e prudenziale e che gli scenari potevano cambiare. Ed è quello che è successo», spiega Zaia.
I SOLDI Il costo di costruzione della Pedemontana ammonta a 2,258 miliardi di euro. L’opera dal novembre 2017, con l’ottenimento del finanziamento privato (closing finanziario), è completamente finanziata: 614.910.000 euro di contributo statale;
NEL 2017 ARRIVA L’ADDIZIONALE IRPEF PER FINANZIARE LA SUPERSTRADA DUE MESI DOPO LA TASSA VIENE TOLTA
300.000.000 euro di contributo regionale; 1.343.090.000 euro di finanziamento privato.
IL TERZO ATTO CONVENZIONALE Il contratto per la concessione di costruzione e gestione di Pedemontana ha subito due variazioni: il primo contratto è del 2009, poi c’è stato un atto aggiuntivo del 2013 e quindi l’ultimo atto sottoscritto nel 2017, che sostituisce tutti i precedenti. Il nuovo contratto di concessione i pedaggi vengono incassati dalla Regione e costituiscono entrata per pagare il canone di concessione al concessionario. In capo al concessionario, cioè il privato, resta il rischio costruzione ed il rischio disponibilità, cioè i rischi relativi alla costruzione dell’opera (maggiori costi, imprevisti, espropri, ecc.); al concedente, cioè la Regione, invece è assegnato il rischio domanda (introiti da pedaggio rispetto al numero di veicoli che percorrono la strada). (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Treviso Sabato 29, Maggio 2021
BASKET SERIE A COACH MENETTI RACCONTA TUTTI I SEGRETI DELLA DE’ LONGHI Zanardo a pagina XXI
Santi martiri Sisinio, Martirio e Alessandro. Cappadoci di origine, fondarono in Val di Non nel Trentino, una chiesa finendo uccisi da pagani che stavano offrendo sacrifici di purificazione.
13°C 23°C Il Sole Sorge 5.25 Tramonta 20.49 La Luna Cala 8.00
Vittorio Veneto
La solidarietà Tragedia del Mottarone, raccolta fondi in carcere
Nuovo allarme baby gang «Basta, siamo esasperati» Ennesima denuncia dei commercianti del Quadrilatero sulla presenza di bulli: avvisata l’Ascom, controlli dei carabinieri
Pavan a pagina IX
Borsoi a pagina XIX
A Bassano in auto in 16 minuti Pedemontana, Luca Zaia inaugura il tratto trevigiano con i sindaci della provincia: «Questa è un’opera d’arte» `
Il governatore Luca Zaia non usa mezzi termini: «Questa è un’opera d’arte. È la grande bellezza». La tabella dei tempi di percorrenza tra un casello e l’altro apre il cuore dei pendolari: da Montebelluna a Bassano Ovest, tratto inaugurato ieri, basteranno 16 minuti contro i 40 e più di oggi. La superstrada è a pagamento. «Soldi - chiarisce il presidente Zaia - che finiranno in investimenti per viabilità e opere». Le auto pagano 16 centesimi a chilometro, i camion 30 centesimi: da Montebelluna a Malo, quindi l’intero tratto attualmente percorribile, il pedaggio sarà di 9,80 euro. Calia, Bon, Zanardo da pagina II a pagina V
Con la superstrada dimezzati i tempi per arrivare a Vicenza: «A novembre si potrà raggiungere Villorba» `
L’apertura Il motociclista di Istrana è entrato alle 15 a Montebelluna
Covid/1
«Discoteche gratis a chi si vaccina» Ingressi gratuiti nei locali e nelle discoteche per i giovani che si vaccinano contro il coronavirus. È la proposta che arriva da Giannino Venerandi, patron dell’Odissea di Spresiano e vicepresidente del sindacato locali da ballo del Veneto. Nel giro di due settimane le vaccinazioni anti-Covid verranno aperte a tutti i trevigiani dai 16 anni in su, senza più procedere per classi d’età. «Pronti a lanciare una campagna ad hoc». Favaro a pagina VII
Il costruttore
«Grande lavoro: bonificate oltre 50 discariche»
Covid/2
Matterino Dogliani, piemontese, amministratore delegato della Società Pedemontana Veneta: «Finalmente, abbiamo fatto 50 bonifiche».
Da giugno riaprono 500 locali
A pagina III
Le imprese
«Un traguardo importante per il territorio» Un’opera necessaria e attesa, per le imprese e i residenti. I rappresentanti dell’economia trevigiana: «Traguardo importante per aziende e cittadini». A pagina III
Francesco è il primo: «Che orgoglio» L SALUTO Francesco Rigato di Istrana in moto è stato il primo a transitare sulla Pedemontana (Foto BORTOLANZA)
Il cane che da due anni aspetta il padrone morto Il suo padrone è morto da due anni, ma Jerry torna ogni giorno nell’abitazione dove vivevano insieme. Torna per cercarlo, con la speranza di incrociare ancora una volta il suo sguardo con quello di chi lo ha cresciuto. E, immancabilmente, ogni giorno ritorna alla sua nuova casa deluso. Accade a Lorenzaga di Motta di Livenza. Il cane Jerry viveva fin da piccolo con Bruno, detto “Bruneto”, in una casa colonica nella zona chiamata Dei Largoni. La casa si trova poco distante dall’agriturismo di famiglia. Bruno è morto nel 2019. Rorato a pagina XX
NELLA VECCHIA CASA Il cane Jerry ogni giorno aspetta Bruno
Redazione Treviso: 31100 - Treviso, via Toniolo 17 - Tel. 0422.410270 - fax 041.665179 treviso@gazzettino.it
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A pagina IV
Sono 500 i locali trevigiani che potranno finalmente riaprire il 2 giugno grazie al decreto che consente di pranzare e cenare al chiuso. Si tratta di esercizi sprovvisti di spazio esterno e plateatici (circa il 10% del totale) e di bar e ristoranti nei centri commerciali (8%). Lo scivolamento alla normalità e alla definitiva zona bianca sembra inarrestabile, e la categoria sta riacquistando fiducia. Filini a pagina VI
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Primo Piano
Sabato 29 Maggio 2021 www.gazzettino.it
IN VISITA Il ministro Erika Stefani, vicentina, non ha voluto mancare al taglio del nastro della Pedemontana: «Opera molto attesa, mi emoziona vedere la gente che applaude lungo la strada».
LE CATEGORIE TREVISO Un’opera necessaria e attesa, per le imprese e i residenti. I rappresentanti dell’economia trevigiana l’hanno ribadito più volte riguardo alla Pedemontana Veneta e, dunque, non possono che accogliere con soddisfazione l’inaugurazione di un tratto significativo come quello tra Bassano del Grappa e Montebelluna. Al tempo stesso guardano già avanti, al completamento dell’arteria ma anche ad una serie di ulteriori collegamenti viari. «È un traguardo importante per tutti i cittadini e per le aziende di questa zona: andare da Bassano a Montebelluna era diventato improponibile, perché non si sapeva quanto tempo sarebbe servito - sottolinea Paola Carron, vicepresidente di Assindustria Venetocentro, con delega a Edilizia, territorio, e infrastrutture - a un certo punto, tutti abbiamo pensato che questa inaugurazione sarebbe stata rimandata molto in là o addirittura non sarebbe mai arrivata. L’intervento del presidente Zaia è stato determinante, anche cambiando la connotazione iniziale project financing. Non vedo l’ora di percorrere questo tratto per capire quale miglioramento può portare nella quotidianità».
LE AUTORITA’ Il prefetto trevigiano Laganà presente all’inaugurazione del tratto tra Bassano Ovest e Montebelluna è lungo 35 chilometri, di cui ben 22 corrono in trincea.
L’economia respira «Ora i collegamenti» `Pozza: «Un passo importante per il Carron (Industriali): «L’aspettavamo, ma va unita alle altre principali direttrici» nostro sistema, serve uno sbocco a nord»
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«NON FERMIAMOCI» La esponente dell’associazione degli industriali di Treviso e Padova ricorda come il “lavoro” non sia finito: «Bisognerà vedere quale sarà la situazione quando la si imbocca a nord o quando si esce a sud. E bisogna pensare ai pettini per collegarla ad altre direttrici: il collegamento tra l’uscita di Loria-Mussolente e la strada del Santo è sicuramente una delle cose da fare. Speriamo siano nei programmi e possano beneficiare dei fondi del Recovery Plan. D’altra parte, però, se questi finanziamenti europei non arrive-
LA SQUADRA Il governatore Luca Zaia posa assieme a una parte dei operai e tecnici che, in questi mesi, ha lavorato per il completamento della Pedemontana nel tratto fino a Montebelluna
SVILUPPO Uno degli obiettivi della Pedemontana è di togliere traffico dalle rete stradale ordinaria
ranno, non può essere una scusante per non realizzali». Anche per Mattia Panazzolo, direttore di Cna territoriale di Treviso l’apertura è positiva, ma «vanno ora accelerati il completamento e, soprattutto, i collegamenti viari con l’A27 e l’A4». «Permangono poi due problemi, relativi al traffico, uno in entrata e uno in uscita – aggiunge il dirigente dell’associazione -. In entrata: dobbiamo far sì che la nuova arteria venga utilizzata dal traffico locale, ad esempio nei tragitti casa-lavoro, per sgravare la rete viaria ordinaria e liberare dal traffi-
co i nostri paesi; per ottenere ciò vanno previsti degli incentivi all’utilizzo della Spv da parte dei residenti. In uscita: il traffico dalla Pedemontana non deve finire a intasare la già critica viabilità dei paesi, quindi vanno realizzate le bretelle di collegamento con gli assi viari principali in direzione nord-sud, verso la strada del Santo per Padova e la Valsugana».
LO SVILUPPO Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno, rammenta come «della Pedemontana si sia iniziato a discutere almeno dagli anni ‘80, se non da prima». «Questo dunque è un passo importante: ora servirà ancora un po’ di pazienza per il collegamento con l’A27. Ed è necessario completare anche la viabilità locale d’accesso: solo se è accessibile, la superstrada sarà utilizzata». Per Pozza la Pedemontana «darà una svolta anche sotto l’aspetto turistico, ad esempio per le Colline del prosecco e l’area del Grappa candidata a Biosfera Unesco». Una rete di trasporti efficiente rimane un fattore competitivo irrinunciabile per il territorio: per questo, il numero uno dell’ente camerale torna a sollecitare, da un lato, «uno sbocco verso Nord, attraverso il Bellunese, alternativo al Brennero e al valico di Tarvisio», dall’altro, un rafforzamento dell’intermodalità. Mattia Zanardo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il personaggio Matterino Dogliani L’INTERVISTA BASSANO Arriva ben prima dell’ora fissata per il taglio del nastro. Osserva soddisfatto il gazebo che si riempie, l’arrivo delle autorità. Fa il giro del tracciato in corriera seduto accanto al governatore Luca Zaia. Scherzano sui costi, ma sono ben felici di aver portato a termine un’impresa. Zaia poi lo ringrazia pubblicamente. Matterino Dogliani, piemontese, amministratore delegato della Società Pedemontana Veneta, si sta lentamente togliendo un peso dalle spalle.
Dogliani, la Pedemontana sta arrivando a compimento. «Finalmente. È stata un’avventura. Ci siamo impegnati, non è stato facile, ma abbiamo fatto del nostro meglio. Con quello inaugurato oggi (ieri ndr) abbiamo messo in esercizio due terzi dell’intero tracciato: 60 chilometri della superstrada sul 94,5 e 68 chilometri di opere comple-
Il costruttore: «Un’avventura, bonificate oltre 50 discariche» mentari realizzate per i sindaci. E tutto rispettando l’ambiente e la sicurezza». Non sono mancate le difficoltà. «Non eravamo preparati a tutte le contestazioni viste durante i lavori. In genere sono più blande, qui invece ne abbiamo avute di decise e, in certi momenti, anche cattivelle». Erano motivate secondo lei? «La contestazione in genere ci servono per migliorare. Ma quando viene fatta solo per bloccare le cose, senza motivo, non fa bene a nessuno». Vi hanno contestato l’impatto
ambientale. «Ci hanno contestato, per fare esempio, le barriere ai lati della carreggiata. Sono bellissime, tra le migliori in Italia. Tu passi in auto e puoi vedere il paesaggio che ti circonda».
re la morte degli uccellini che ci vanno a sbattere contro».
E perché le hanno contestate? «Ci hanno accusato di provoca-
In effetti è un problema non da poco. «Va bene, può accadere, ma gli uccelli vanno a sbattere anche contro i grattacieli. Perl sono anche talmente furbi che, alla fine, capiscono e cambiano tragitto».
DOGLIANI: «ABBIAMO RESO UN SERVIZIO AL TERRITORIO ELIMINANDO TANTE FONTI D’INQUINAMENTO DELLE FALDE»
Sempre in tema ambientale: durante i lavori lungo il tracciato avete trovato varie discariche. Il presidente Zaia parla di più di cinquanta. «Vero, be abbiamo trovate. E adesso anche noi dovremmo farci avanti, perché i costi per eliminare queste discariche sono stati abbastanza grandi».
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PROTAGONISTA Matterino Dogliani
Le avete bonificate? «Sì, ed è un grande vantaggio per tutta la popolazione. Queste discariche continuavano a inquinare le falde. Ed è stata una bella cosa interromperne i flussi dannosi. Certo non abbiamo risolto tutti i problemi della pianura veneta, ma almeno una gran parte». Con la Regione c’è un accordo in base al quale a voi viene riconosciuto un canone annua-
le e la Regione si tiene i pedaggi. «Per l’Italia è accordo innovativo, mentre all’estero questo sistema si adopera già da parecchio tempo. Noi siamo pagati per dare un servizio e il concedente ha la possibilità di controllare giornalmente il servizio che noi diamo. E quindi è una forma di controllo. E ogni anno valuteremo assieme i flussi di traffico, se sono stati maggiori o minori di quelli previsti». Quanto costa la manutenzione di un’opera del genere? La manutenzione è molto onerosa. Se uno vuole tenere una superstrada come questa a dovere, deve spendere. Ma la parte più grossa del canone è legato al il rimborso dei soldi che abbiamo messo noi. I privati, qui sopra, hanno investito oltre un miliardo». P. Cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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REGIONE
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La Pedemontana Veneta CROMASIA
Bassano del Grappa Marostica Thiene
Schio
9
8
Caselli in esercizio
Conegliano Montebelluna
10 11
5 Malo
14 12
13
6 Valdastico (A31)
7
Valdagno 5
6
Castelfranco V.
Treviso
Cittadella
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Breganze
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Colceresa - Pianezze Marostica
9 Bassano del Grappa Ovest
Vicenza Arzignano
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Montecchio M.
Bassano del Grappa Est Rosà
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Venezia
Padova
12 Riese Pio X 13 Altivole
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A4
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A31
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14 Montebelluna
A27
COS'E' ? Una superstrada a pagamento
QUANTO È LUNGA?
QUANTO COSTA?
che attraversa le porzioni settentrionali delle province di Vicenza e Treviso collegando l'autostrada A4 con la A27.
94 chilometri, 65 aperti al traffico da oggi.
Ufficialmente 2 miliardi e 258 milioni, di cui un miliardo e 343 milioni privati e 915 milioni pubblici.
Da Malo a Montebelluna la superstrada è aperta «La più sicura d’Europa» Taglio del nastro di 65 chilometri dell’arteria che dovrà togliere dall’isolamento la zona più produttiva della regione. Zaia: «Ho fatto camminare un cadavere» Albino Salmaso / BASSANO
«Basta con le critiche, fate un giro per tutta l’Europa e non troverete un’autostrada così moderna e sicura. Nemmeno in America c’è qualcosa di simile. Ho ereditato un cadavere eccellente e l’ho fatto camminare. Questa è un’opera d’arte lunga 94,5 km con altri 68 di viabilità secondaria: con il tratto Bassano-Montebelluna ne apriamo al traffico oltre 60. Siamo al 70% dei cantieri, il vero ostacolo è la galleria di Malo bloccata due anni dall’inchiesta della magistratura. I pedaggi troppo cari? Siamo a 12 mila transiti al Autorità allineate per il taglio del nastro davanti a una delegazione dei lavoratori della superstrada giorno, dobbiamo arrivare a 27 mila per rivedere le tariffe». nastro: applausi. Lo show si ce- giro di 40 minuti. Se il boom sate. Così la pensa Elisa Pavan, lebra a Bassano del Grappa e si del dopoguerra si è costruito a sindaco di Bassano, che dal palLO SHOW DEL PRESIDENTE chiama Pedemontana veneta, ridosso dell’ A4 Milano-Vene- co esulta trionfante: «FinalÈ il giorno del “Luca Zaia l’arteria da 2,3 miliardi che col- zia, la rinascita postCovid del mente si esce dall’isolamento. show” senza il tg web Covid del- legherà Montecchio Maggiore Recovery Plan si può spostare a Vi aspetto tutti il 3 ottobre per le 12,30 in onda da 15 mesi. Il con Spresiano. Dopo trent’an- Nord attorno ai distretti del tes- l’inaugurazione del Ponte depresidente posa per la foto di ri- ni il cuore industriale del Nor- sile, del mobile d’arte, della ce- gli Alpini: in mezz’ora siete to tra la ministra Erika Stefani, dest, quella galassia di imprese ramica e dello sport system. qui». la vicepresidente Elisa De Berti lungo l’asse Vicenza-Treviso Griffes conosciute in tutto il e gli operai. Il parroco don Ste- ha finalmente un’autostrada mondo ma con i camion blocca- DAGLI ALBERI ALLE API fano Mazzola ha appena finito che collega la Patreve con Bas- ti fuori dai cancelli delle fabbri- La scommessa è lanciata: da la preghiera e la forbice taglia il sano-Malo-Montebelluna nel che perché le strade sono inta- Montecchio si potrà arrivare a
QUANDO SARA' COMPLETATA? Nel settembre del 2022. Treviso, Belluno, Udine, al Tarvisio e a Trieste senza attraversare il “Passante” di Mestre. Il Veneto batte la Lombardia, frenata dalla Brebemi che non decolla e dalla Pedemontana tra Como e Varese che costa il doppio della “sorella” veneta. E c’è tutto l’orgoglio di Luca Zaia che ha voluto quest’Opera Omnia, costruita con 300 milioni della Regione e 600 stanziati dal governo Letta e dal ministro Delrio; l’altro miliardo e rotti l’hanno messo la Sis di Dogliani e gli spagnoli della Sacyr. Sul palco, il governatore ripercorre le tappe: il progetto è del 2002, la gara del 2008, i cantieri aprono nel 2011 e 10 anni dopo siamo al 70%. Mancano gli innesti con la A4 nel Vicentino e con la A27 a Treviso. «Grazie ai parlamentari che hanno difeso quest’opera. C’è chi non la voleva, ma il sogno è realtà» dice il presidente. Che poi racconta, stile Berlusconi, una curiosa barzelletta sui pappagalli durante il tour in pullman per poi parlare di ecologia. Lungo quei 94 km ha piantato 62.125 alberi e ora intende sistemare le arnie con le api per produrre miele. Saranno le sentinelle dello smog, il termometro dell’aria pulita. LA MINISTRA STEFANI
Zaia ha voluto Erika Stefani al suo fianco e la ministra dei Disabili, che ha spalancato le porte al dossier autonomia, mette in campo tutto l’orgoglio: «Questa è la più grande opera pubblica d’Italia, attesa fin dal 1990. È nato grazie al grande dialogo con il sindaci e gli enti locali: ora cambia tutto. C’è un asse di collegamento che il Veneto merita, questa non è una striscia d’asfalto ma lo strumento per connettere il Veneto con l’Europa». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
il viceministro morelli
«È un esempio di buona amministrazione» «Zaia in Veneto ha dimostrato che si possono realizzare le grandi opere in tempi veloci: l’Italia ha aziende in grado di competere con i colossi internazionali». Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture, concede un breve saluto dal palco e poi ricorda gli obiettivi del governo Draghi. «L’apertura al traffico del nuovo tratto Bassano-Montebelluna permetterà di arrivare a Vicenza in soli 40 minuti e ciò dimostra come la sostenibilità debba essere ambientale ma anche umana. La Pedemontana Veneta è l’esempio di buona amministrazione dove la Regione si è presa la responsabilità della decisione e ha condiviso con sindaci e territori il lungo percorso attuativo, un modello vincente». Ma il governo come intende accorciare i tempi della burocrazia? «Noi crediamo che debba essere rivisto il codice degli appalti, la semplificazione legata al Covid non si può interrompere a fine 2021. L’iter veloce deve durare altri tre anni, nel frattempo sarà rivisto il codice degli appalti. Il governo ha commissariato 60 grandi opere pubbliche, 30 delle quali in Veneto: se questa è la regola vuol dire che il codice non funziona. Se vogliamo rispettare i vincoli del Pnrr i treni della Tav Brescia–Verona debbono circolare a giugno 2026. E anche per le olimpiadi di Cortina 2026 tra 15 giorni ci sarà il commissario». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La Pedemontana Veneta
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Serve il ridisegno complessivo del territorio
La grande lentezza di un’opera indispensabile che creerà nuovi problemi LA RIFLESSIONE FRANCESCO JORI
ggi indossa impeccabili completi d’ordinanza, Mario Pozza, presidente veneto di Unioncamere. Ma è lui stesso a ricordare che portava ancora i pantaloncini corti, la prima volta in cui sentì parlare di Pedemontana: una delle tante “storie del sior Intento” di una regione che sui cantieri delle parole è prolifica, su quelli dei lavori pubblici assai meno. Dovrà comunque sentirne parlare ancora per un po’, visto che la tappa celebrata ieri con l’apertura del tratto Bassano-Montebelluna è solo uno dei passaggi di quella moda dell’“inaugurazione diffusa” che venne inaugurata con la Valdastico-Pirubi: ogni tot chilometri, nastro-brindisi-applausi. E arrivederci alla prossima. È successo nel giugno 2019 a Breganze verso sud, nel giugno 2020 a Malo, nel novembre 2020 ancora a Breganze lato nord. Rimane comunque un troncone senza capo né coda, visto che mancano i raccordi da un lato con l’A4, dall’altro con l’A27; pare che il tutto si concluderà nel 2024, e comunque di traverso c’è la pesante vicenda della galleria di Malo, sequestrata nel 2016 dopo un crollo con una vittima, e sdoganata nel 2019. Storia infinita, quella dell’asse più nevralgico di un Veneto che nei decenni si è andato autoseppellendo sotto una valanga di cemento, infrastrutture, incompiute, mentre il traffico è andato esplodendo. Per farla breve: nel 1990 l’opera entra nel Piano regionale trasporti; nel ’97 c’è l’accordo quadro tra Governo e Regione; nel ’99 lo Stato stanzia 40 miliardi di lire; nel 2001 delega a Venezia le competenze sull’opera; nel 2002 viene sfornato un progetto subito però stoppato da ricorsi e procedure di infrazione della Ue; nel 2003 nuovo progetto; nel 2005 passaggio della maggioranza della socie-
O Primi veicoli in transito sulla Pedemontana Veneta, in alto il casello di Bassano. A destra De Berti, Dogliani, Zaia e Stefani FOTOSERVIZIO MACCAGNAN
parla il patron della sis
Dogliani: «Bonificate 50 discariche abusive» « Gestiremo questa strada come un giardino per 39 anni Il raccordo con la A4 affidato alla Carron procede bene»
A destra Matterino Dogliani, presidente consorzio Sis -Pedemontana
Albino Salmaso / BASSANO
Le discariche? «Ne abbiamo ripulite quasi 60, una ogni due chilometri. Mai e poi mai mi è capitato di dover risanare 100 chilometri di campagna. A Villorba siamo bloccati da mesi per una ex cava ricolma di rifiuti. I ritardi non sono colpa nostra». Ha un sussulto d’orgoglio Matterino Dogliani, il patron della Fininc che con la spagnola Sacyr gestirà per 39 anni la Pede-
montana, con il marchio Sis: loro incasseranno un canone di 154 milioni di euro l’anno, mentre la Regione potrà contare sui ricavi da pedaggio. Zaia non li vuole abbassare, il pareggio dei costi è fissato a 27 mila transiti al giorno, gli artigiani possono pur alzare la voce ma i vincoli di bilancio sono sacri. «State tranquilli, gestiremo l’autostrada come un giardino, noi piemontesi ci teniamo a fare le cose per bene», di-
ce Dogliani durante il tour da Bassano a Montebelluna. «Abbiamo scelto l’acciaio corten per rivestire i piloni di cemento dei viadotti». Zaia blocca il pullman per la foto di rito e il patron della Sis spiega che sotto l’asfalto ci sono le vasche con le pompe che depurano l’acqua piovana e poi la riciclano pulita sulla campagna per irrigare i prati stabili delle risorgive, orgoglio degli allevamenti da latte e del formaggio. A che punto siamo con i cantieri? «La Sis ha realizzato il 70 per cento del tracciato, 60 dei 94 chilometri. Resta da completare la galleria di Malo, il traguardo è fissato per metà 2022. Se ne riparla tra un anno. Mentre stiamo accelerando per completare l’innesto con l’autostrada A27 a Treviso per dicembre», spiega il presidente Dogliani. «Ci stiamo lavorando alacremente, la tabella di marcia è stata rispettata, l’unico vero ritardo è legato al sequestro della galleria Malo-Castelgomberto. C’è stato un incidente, un operaio ha perso la vita e la magistratura ha bloccato i cantieri per un paio d’anni. L’altro ve-
ro ostacolo sono le discariche. Seminate lungo tutto il tragitto. La bonifica comporta un costo di 25-30 milioni di euro, una pessima sorpresa. Ma siamo orgogliosi di dire che la Sis ha risanato sotto il profilo ambientale 100 chilometri tra Vicenza e Treviso, anche per la raccolta delle acque piovane incanalate a monte». Con Luca Zaia c’è sintonia, ma se il presidente parla di tempi record, Matterino Dogliani è più cauto. E mette ordine al calendario. Da dove partire? Dall’ultimo ostacolo. Il raccordo con la A4 a Montecchio, con il nuovo casello tra la A4 e la Pedemontana che dovrà bypassare la Tav a 4 binari. L’appalto gestito dalla A4-Abertis è stato vinto dalla Carron, ma si sono persi
Sotto l’asfalto un sistema di raccolta delle acque piovane che vengono depurate due anni per la burocrazia. «La revisione del codice degli appalti? Bisogna tagliare i tempi infiniti della burocrazia. Il bando di gara della Pedemontana è del 2006, i lavori aggiudicati tre anni dopo ma i cantieri sono stati aperti realmente nel 2016. In 5 anni si è realizzato il 70 per cento dell’opera, ma la burocrazia ha bruciato dieci anni. I costi sono lievitati. So che il governo vuole mettere mano al codice degli appalti, bisogna togliere il potere d’interdizione degli avvocati e affidarsi di più agli ingegneri, alla loro professionalità». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
tà ai privati; nel 2010 approvazione definitiva del progetto; nel 2011, prima agognata pietra. Tra burocrazie, ricorsi, inchieste, crolli e quant’altro, l’ex autostrada declassata a superstrada ha avanzato finora al ritmo di 4 chilometri scarsi l’anno. E anche ora che sta prendendo forma, piano con i brindisi. Opera in sé incontestabile e basilare sia in chiave economica che anticongestione, certo. Ma con un bel carico sospeso di interrogativi, a partire dai rilievi sollevati pochi mesi fa dalla Corte dei Conti su gestione e dati contabili. In secondo luogo anzi in primo, le ricadute sul territorio, formulate da più parti, con l’impatto sulla viabilità collaterale e su tanti luoghi del centro-Veneto; ma non solo: il vuoto più vistoso è quello dei collegamenti verso sud col resto della regione, Padova in testa. La Valsugana eterna strozzatura da un lato, la sciagurata statale del Santo (una delle opere pubbliche più infelici), già oggi sono al collasso. La nuova Pedemontana non si limiterà a drenare traffico dalla viabilità ordinaria: come sempre accade, ne attirerà di nuovo; e finché vai sul largo è una meraviglia, ma quando torni nella caienna quotidiana sprofondi nel tormentone di questi decenni, ancor più esasperato. Da ultimo, la strozzatura dei pedaggi elevati: per 39 anni la Regione dovrà corrispondere 154 milioni l’anno alla società che ha realizzato il cantiere, poi la riprenderà in gestione. Quanto costerà a veneti e non veneti il celebrato gioiello, il cui prezzo è già lievitato di suo dai 2 miliardi previsti nel 2006 ai 3 di oggi, ammesso che bastino? È l’ennesima conferma che il Veneto attuale, ridotto a una caotica metropoli preterintenzionale, non può vivere di singoli per quanto ambiziosi progetti, ma ha vitale bisogno di un ridisegno complessivo del territorio. Senza il quale, sarà sempre emergenza. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
VIII
Belluno
Sabato 29 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Trasporto pubblico: arrivano 13 milioni La Regione determina il livello dei servizi minimi e stanzia `Scopel: «Il 2021 non sarà tanto diverso dal 2020, non sappiamo un fondo di sostegno dopo le forti perdite dovute alle chiusure ancora se resterà in vigore la capienza massima del 50 per cento»
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PROVINCIA
Ripartizione fondo regionale per il trasporto pubblico locale
BELLUNO Un occhio al presente ed uno al futuro. Il consigliere provinciale con delega ai Trasporti Dario Scopel guarda così a quanto deciso dalla giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore Elisa De Berti, che con la delibera n.655 del 25 maggio ha approvato «la determinazione del livello dei servizi minimi di trasporto pubblico locale». Un servizio che nel 200 e 2021 ha dovuto fare i conti con i limiti e le restrizioni imposte dal Covid: corse e servizi primi annullati, poi ridotti ed una perdita di incassi notevole; anche a causa della prolungata pratica della didattica a distanza e quindi del mancato introito derivato dagli abbonamenti degli studenti.
LA RIPARTIZIONE
A DOLOMITIBUS ANDRANNO OLTRE 10 MILIONI DI EURO LA SOMMA RESTANTE VIENE DIVISA TRA LE ALTRE SOCIETÀ
E per il bacino di Belluno i milioni in arrivo sono poco più di 13. Una cifra di poco maggiore ai 10 milioni è quella che tocca all’Ente Provincia, così ripartita: 10.185.634 euro a Dolomitibus (con 5.712.638 chilometri di servizio); cifre minori a Sbizzera srl e Arriva Udine. A Dolomitibus, per quanto riguarda i servizi ex-
Finanziamenti assegnati
Bacino Territoriale Ottimale
Provincia di Belluno
Totale servizi extraurbani Comune di Auronzo di Cadore Comune di Belluno Comune di Cortina d'Ampezzo Comune di Feltre Comune di Borgo Valbelluna Comune di Pieve di Cadore Totale servizi urbani TOTALE BACINO DI BELLUNO
Produzione assegnata
Corrispettivo unitario
Dolomiti Bus S.p.A. Sbizzera S.r.l. ARRIVA Udine S.p.a.
5.712.638,42 10.185.634,30 24.508,98 44.655,37 59.339,84 95.774,51 10.326.064,18 5.796.487,24 Dolomiti Bus S.p.A. 43.749,90 79.887,31 Dolomiti Bus S.p.A. 925.027,47 1.904.631,56 SE. AM. S.r.l. 188.427,78 327.864,33 Dolomiti Bus S.p.A. 195.791,62 367.109,29 D.Travels and Services S.a.s 33.787,05 55.816,21 Dolomiti Bus S.p.A. 7.196,94 15.163,96 2.750.472,66 1.393.980,76 13.076.536,84 7.190.468,00
Fonte: Bur n. 71 del 28 maggio 2021
1,783 1,822 1,614 1,826 2,059 1,740 1,875 1,652 2,107
LA DELIBERA L’Ego-Hub
traurbani, nel territorio comunale di Auronzo di Cadore sono stati assegnati 79.887 euro, nel territorio del Comune capoluogo 1.904.631 euro; per i percorsi nel Comune di Feltre la somma assegnata dalla Regione si ferma a 367.109 euro; per il servizio a Pieve di Cadore, sempre a Dolomitibus, sono in arrivo 15.163 euro. La ditta che garantisce il
servizio a Cortina è la Se.Am. Srl cui andranno 327.864 euro; alla Dolomiti Travels and Services Spa ecco 55.816 euro per il territorio del Comune di Borgo Valbelluna. Dice il consigliere Scopel: «Con il finanziamento dei servizi minimi del trasporto pubblico locale arrivano in provincia di Belluno circa 13 milioni di euro
«In città nove anni di non governo» PALAZZO ROSSO BELLUNO La debacle dell’ultimo
consiglio comunale è solo l’ultimo capitolo di nove anni «di non governo», secondo il consigliere di opposizione Francesco Pingitore. Il rappresentante del Patto Belluno Dolomiti ha votato contro alla modifica al Piano Triennale Opere Pubbliche votato mercoledì e oggi, a qualche giorno di distanza, trae i suoi bilanci sull’era Massaro. La sua è una bocciatura tout court e senza rinvio a settembre.
L’OPPOSIZIONE «La maggioranza Massaro nell’ultimo consiglio comunale ha fatto bingo – dichiara ironi-
camente -, come si usa dire nei giochi di azzardo. È partita 9 anni fa male e sta terminando addirittura peggio. Mi riferisco alla sistemazione di amici degli amici, alla distribuzione di incarichi e di contentini e ai mal di pancia interni alla maggioranza sfociati, ci ricordiamo bene, con il cambio di rotta di circa un anno fa del consigliere Fabio “Rufus” Bristot che dal gruppo di maggioranza Insieme per Belluno è passato al gruppo misto. Gli ultimi segnali che qualcosa non va sono state le votazioni di mercoledì in sede consiliare, quando la falange oltranzista o di estrema sinistra, come si preferisce definirla, si è astenuta dal votare il Piano. Invece i governisti loro no, loro restano fedeli al governo non governo
della città». Le marette interne al fronte dei sostenitori sono, per Pingitore, l’evidenza di un mal governo del capoluogo di cui si stanno rendendo conto, evidentemente, anche chi ha sostenuto Massaro fin dalla prima ora. L’attacco del consigliere si rivolge quindi alla politica del sindaco, e l’attacco sferzato è pesante. «Il gruppo dei governisti si chiama In Movimento, ma chi ne fa parte non corre affatto, anzi, è fermo da nove anni – prosegue -. In questi anni sarebbe bastato un commissario, perchè l’amministrazione non ha fatto altro che assicurare le normali manutenzioni, delle quale in tante mal fatte, dai dossi agli asfalti, ai cimiteri gestiti male, niente di più. Non si può avere e tollerare una maggio-
per oltre 7 milioni di km di servizio, che risultano fondamentali per un territorio montano in cui i mezzi pubblici rappresentano spesso l’unica possibilità di inclusione per le terre alte, dando la possibilità di accesso all’istruzione e al lavoro. Il settore del trasporto pubblico ha bisogno di queste risorse e l’anno Covid 2020 ce lo ha dimostrato. Il 2021 non sarà tanto diverso, anche perché ancora non sappiamo quanto le restrizioni incideranno sui conti a fine anno, e per quanto tempo sarà ancora necessario mantenere la capienza massima dei bus ridotta al 50%».
CAPOGRUPPO Francesco Pingitore
La delibera prevede l’approvazione del riparto per l’esercizio 2021 per una cifra complessiva che a livello regionale raggiunge 259.652.201,71 euro da destinare all’esercizio dei servizi minimi di trasporto pubblico automobilistico, tramviario e di navigazione lagunare e comprende gli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per gli anni 2004-2007. Giovanni Santin © riproduzione riservata
ranza del genere, che ci ha presi in giro per 9 anni. Per non parlare del gruppo di assessori, dieci, non operano come dovrebbero e ci costano molto. Questa maggioranza ci prende in giro su tante tematiche importanti e meno importanti: dal Nevegal, alle opere pubbliche piccole e grandi, dalla viabilità ai parcheggi in piazza Duomo. Cosa ne facciamo degli avanzi di amministrazione? Cosa servono 9 assessori inoperosi se alcune cose e lavori se li devono fare i volontari. Mancano del tutto una visione e programmazione per la città». La candidatura del Comune alla seconda edizione del Bando del Governo per la riqualificazione di zone ed edifici della città non è sufficiente per Pingitore per accordare un voto positivo all’operato del sindaco perchè le mancanze accumulate in 9 anni sono troppe. Alessia Trentin © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fondi Confine Dario Bond è il delegato del ministero LA NOMINA BELLUNO Il ministro per gli Af-
fari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, ha nominato l’onorevole Dario Bond come suo delegato nel Comitato paritetico per la gestione del cosiddetto Fondo Comuni confinanti. La legge di stabilità 2014 prevedeva la sottoscrizione di un’intesa tra le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Regioni Lombardia e Veneto, il Ministero dell’Economia e delle finanze e il Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, avente ad oggetto la disciplina dei rapporti per la gestione delle risorse di questo Fondo che interessa i Comuni appartenenti alle Province di Regioni a statuto ordinario confinanti con le Province autonome di Trento e di Bolzano. Con un successivo accordo è stato istituito un Comitato paritetico - composto dai presidenti pro tempore delle Regioni Lombardia e del Veneto, dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie e dai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano o dai rispettivi delegati, con la partecipazione ai lavori dei presidenti delle Province di Belluno e Sondrio - proprio per gestire le risorse del Fondo. L’onorevole Dario Bond eserciterà la delega secondo le direttive impartite dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, al quale periodicamente riferirà in merito alle attività del Comitato e con il quale, comunque, si rapporterà per l’assunzione di decisioni di particolare rilievo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Associazione Cucchini, un concerto Donna morta dopo le cure errate: per ringraziare sanitari e degenti medico “graziato”, reato prescritto SOLIDARIETÀ BELLUNO L’associazione Cucchini e l’Unità Cure palliative di Belluno. La formazione non si ferma: l’associazione propone il XIV corso per nuovi volontari, che sarà aperto anche a nuove tematiche, legate all’assistenza in casa di riposo. Si fa avanti anche la collaborazione con il Comune di Belluno in vista della Giornata nazionale del Sollievo, in calendario per domenica 30 maggio. «Una giornata particolarmente importante per un’associazione come la nostra che da sempre ha nel cuore della sua attività le cure palliative, il sostegno alle persone ammalate e alle loro famiglie», spiega il presidente della Cucchini, Paolo Colleselli. «Per questo stiamo preparando la celebrazione del 30 maggio, in collaborazione con l’amministrazione comunale che ringrazio per il sostegno. E in stretta sinergia con l’Unità di Cure palliative dell’ospedale di Belluno, con cui da sempre collaboriamo. In programma
abbiamo l’organizzazione di un piccolo concerto, un simbolo del sollievo che può dare la musica dopo mesi difficili in cui gli unici rumori che abbiamo sentito erano quelli del virus, del numero dei morti e dei contagiati. Con il Comune di Belluno, poi, stiamo preparando l’illuminazione del Teatro Comunale, con il colore della nostra associazione, vale a dire l’azzurro. Un modo per avvicinare tutta la cittadinanza ai temi del sollievo e delle cure palliative». I nomi degli artisti che offriranno il concerto della Giornata del Sollievo non sono ancora stati resi noti. Il momento musicale si terrà a porte chiuse, senza pubblico,
nel giardino dell’hospice Casa Tua Due, da anni uno dei luoghi operativi della Cucchini. «Sarà dedicato a tutte le persone ammalate e al personale sanitario. Con la musica vogliamo portare un po’ di sollievo nell’animo di chi soffre e ringraziare medici, infermieri e operatori sanitari», continua Paolo Colleselli. «Il momento pandemico e le restrizioni Covid non ci consentono di ospitare il pubblico, ma l’evento sarà registrato e trasmesso attraverso i nostri canali social. Ringrazio la direzione dell’Ulss 1 Dolomiti per aver reso possibile questa iniziativa». (Fe.Fa.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL TRIBUNALE BELLUNO Le parti offese risarcite dall’Ulss 3, con conseguente revoca della parte civile e il non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato.
LA SENTENZA Si è chiuso così in tribunale a Venezia il processo aperto nei confronti del dottor Diego Cecchet, 39 anni, originario di Feltre ma residente a Padova, accusato di aver provocato l’aggravamento delle condizioni di una paziente, fino alla morte, per aver deciso la sospensione di una terapia anticoagulante senza informare i colleghi e gli infermieri che erano entrati in servizio dopo di lui.
I FATTI I fatti risalgono al 29 marzo 2013 quando Maria Carraro, all’epoca ottantunenne, moglie dell’ex primario di Urologia, Giuseppe Viggiano (scomparso nel 2016), e fi-
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glia di un docente di storia all’Università di Padova, Alfredo Viggiano, era stata ricoverata all’ospedale Civile di Venezia con febbre alta e convulsioni e sottoposta ad alcuni esami. Alla donna, cardiopatica con doppia protesi valvolare, per due giorni era stata sospesa la terapia anticoagulante e pochi giorni dopo, l’1 aprile, era stata colpita da un ictus dal quale non era mai riuscita a riprendersi, fino alla morte del 17 novembre. Per i familiari c’era stata una negligenza nelle cure: la donna, infatti, non sarebbe mai stata visitata, probabilmente per colpa della concomitanza
con le festività pasquali e la carenza di personale in servizio.
L’ITER GIUDIZIARIO Inizialmente, sulla base della querela presentata, erano finiti sotto inchiesta alcuni medici, la cui posizione era poi stata archiviata. Storia diversa quella del dottor Cecchet, in servizio all’Unità di medicina, a cui veniva contestato di non aver tenuto conto della cardiopatia della donna prescrivendo così la sospensione del farmaco anticoagulante. Un’accusa che aveva portato in aula il medico ma che ora è decaduta. N. Mun. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 29 Maggio 2021 Corriere del Veneto
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LA PASSIONE
IN MARE E IN LAGUNA
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L’ammiraglia Mylius 76, dell’omonimo cantiere di Piacenza 2
Lo yacht Magellano 25, nella versione Timeless del Gruppo Azimut Benetti 3
Il Ferretti 1000, la barca più grande della gamma Ferretti Yachts con i 30 metri di lunghezza 4
Il Moro di Venezia ha casa all’Arsenale dove sarà ormeggiato
Il sogno diventa green
Designer e tecnologia, all’Arsenale il top degli yacht e della vela. A fare gli onori di casa il Moro di Venezia, poi lusso, velocità e l’albero maestro a U rovesciata. La sostenibilità «vola» con l’E-Village
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ei nove i giorni di manifestazione in cui le barche saranno protagoniste sia in esposizione che in regata, l’Arsenale torna a popolarsi suggerendoci come doveva essere il cuore pulsante ai tempi della Serenissima. Venezia e il Veneto hanno una posizione di rilievo nel comparto nautico nazionale che vale un fatturato di 4,5 miliardi ed è una delle prime regioni per produzione e consumo. Nei suoi straordinari spazi, sia nei bacini che all’interno degli storici capannoni, sarà possibile ammirare le novità in tutti i segmenti e per tutte le tasche: dai gommoni agli yatch in grado di solcare gli oceani, dalle barche a vela con l’albero maestro che sfida il cielo a quelle per risalire i fiumi. Non ci saranno solo imbarcazioni da diporto, ma anche barche da lavoro, di servizio e trasporto, oltre alla cantieristica tradizionale di qualità. E a fare gli onori di casa ci penserà il Moro di Venezia, che ha fatto sognare milioni di appassionati e che ora fa bella mostra di sé proprio in testa al pontile numero uno. Nel campo delle imbarcazio-
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ni a motore da non perdere è sicuramente l’ammiraglia Ferretti 1000, la più grande della gamma Ferretti Yachts con i suoi trenta metri, per il cantiere che ha la sua sede in Romagna a Forlì e che porta
Il record Un offshore a propulsione elettrica tenterà di battere il record di 100 chilometri orari
Le ali sull’acqua In mostra il Ferretti 1000 e il Magellano 25. Il rivoluzionario motoscafo svedese con le ali
in Laguna ben dieci modelli tra i più rappresentativi della sua vasta gamma. Sempre trenta i metri da ammirare dello yacht AB 100, esposto da AB Yachts, noto per le molte vittorie nelle competizioni motonautiche sia nelle categorie Offshore che Inshore. Si rifà all’intrepido navigatore portoghese, invece, lo yacht Azimut Magellano 25 Metri del Gruppo Azimut Benetti, che porta la firma negli esterni del noto designer nautico Ken Freivokh, mentre gli interni di Vincenzo De Cotiis si distinguono per aver trasformato la vetroresina,
normalmente elemento costruttivo da occultare, in materiale artistico grazie a polvere di bronzo distribuita a mano dagli artigiani che la fa assomigliare all’ambra. Per i puristi della vela, invece, l’ammiraglia è Mylius 76, dell’omonimo cantiere con sede in provincia di Piacenza: nato dalla passione per il mare dell’imprenditore Luciano Gandini, si dedica alla realizzazione di barche da crociera veloci e leggere, costruite e armate interamente in carbonio. La particolarità da non mancare è Futura di Stramba, che per la prima volta si mo-
Nasce il registro digitale
La carta d’identità della barca contro i furti Nello smartphone tutte le informazioni
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n passaporto digitale, consultabile da smartphone, con tutte le informazioni per conoscere un natante: i dati sull’acquisto, le attività di manutenzione, le migliorie apportate nel corso degli anni. E’ nato DiportoChain, registro digitale che (presentato in anteprima al Salone Nautico) sfrutta la tecnologia blockchain per rendere unici e distintivi i natanti da diporto fino a dieci metri di lunghezza. Il progetto – ideato dalla startup veneziana Noima e sviluppato grazie alla Pmi padovana EZ Lab Blockchain Solutions – supera un vuoto della normativa italiana che non prevede obbligo di registrazione o immatricolazione per barche di piccole dimensioni. Senza informazioni di fatto il natante resta privo di unicità, rimane esposto al rischio di furti, perdite di valore o manomissione. DiportoChain permette al proprietario, nel rispetto della privacy e tutelando l’anonimato, di caricare su un portale online (www.diportochain.it) le
caratteristiche dell’imbarcazione che ritiene più importanti («blindate» grazie a una tecnologia che garantisce anonimato e riservatezza). A quel punto, viene rilasciata all’utente una targa con un QR code da applicare al natante: una carta d’identità che può essere consultata da smartphone accedendo così alle informazioni che racchiudono caratteristiche e storia della barca. DiportoChain è pensato per concessionari, noleggiatori, cantieri, officine di riparazione ma anche privati che potranno tenere traccia delle manutenzioni. «Un sistema come DiportoChain — dice Dario Malgarise, Direttore della Scuola Vela Tito Nordio ed ex componente dell’equipaggio di Luna Rossa — permette di identificare i natanti da diporto, consente di portare valore aggiunto al settore e una spinta all’innovazione in un mercato poco tutelato da normative». Matteo Riberto
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Corriere del Veneto Sabato 29 Maggio 2021
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La tradizione
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La sfida di Crea, le nuove barche tech in legno «Siamo rimasti in pochi a lavorare ancora così»
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e il legno è uno dei protagonisti della Biennale Architettura, dall’altra parte del bacino dell’Arsenale al Salone Nautico questo materiale trova spazio grazie al cantiere Crea della Giudecca. Non una, ma tre barche saranno esposte: una gondola nel segno della tradizione e due barene «tech», una laminata e una no. «Sono barche tipicamente veneziane che non sono rimaste ferme nel tempo, hanno subito un’evoluzione adattandosi all’ambiente — spiega Gianfranco Vianello Crea ( foto Vision) —. Vetroresina e plastica sono materiali che ci stano sempre più invadendo. Queste barche, invece, sono realizzate interamente in legno». Crea, fondatore del Cantiere nautico che porta il suo nome, è stato per sette volte consecutive vincitore della Regata Storica ottenendo il titolo di «Re del Remo», ma alla passione sportiva ha unito quella dell’artigiano passando l’esame di maestro d’ascia e frequentando la scuola dei vecchi maestri. «A una singola barca lavorano tre, quattro persone. Nel mio cantiere ho cinque ragazzi che pensano di andare avanti con questo mestiere, ma non è semplice — sottolinea —. Nella nostra città portare
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strerà al mondo con il suo albero maestro a U rovesciata e randa asimmetrica, progetto avveniristico del cantiere di Riccione. Si rivolge ad appassionati sia neofiti che esperti la gamma che lo storico cantiere francese Beneteau porta a Venezia: per i velisti ci sono Oceanis 30.1, monoscafo a vela di 10 metri, e Oceanis 40.1, di 12 metri, che grazie all’introduzione di numerosi accorgimenti tecnici risultano maneggevoli e facili all’uso; chi preferisce solcare le onde a motore ha a disposizione Antares 11, flybridge fuoribordo di 11 metri a misura di famiglia e Flyer 9, fuoribordo di 9 metri. Per vivere appieno l’esperienza del mare, al Salone c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal Gozzo Patrone 27, tipica imbarcazione ligure che per l’occasione sbarca in Laguna, al gommone con carena in alluminio che pesa il 30% in meno. Firmato dai cantieri Bayamo, si tratta di una prima mondiale. Filo conduttore di quest’anno sarà la sostenibilità, che avrà il suo momento espositivo nell’E-Village, con un’ampia serie di progetti ibridi ed elettrici, e la E-Regatta riservata alle imbarcazioni a propulsione elettrica. Saranno protagonisti anche il rivoluzionario motoscafo svedese Candela foiling (un sistema composto da una sorta di ali che invece di fendere l’aria solleva le barche sopra l’acqua), che unisce la propulsione completamente elettrica a una lunga autonomia e all’alta velocità, oltre al fatto che «volando» sull’acqua non produce onde; e Anvera E-Lab, un offshore a propulsione elettrica che tenterà di battere il record di 100 chilometri orari con motore elettrico. Fiorella Girardo © RIPRODUZIONE RISERVATA
avanti i propri costumi è sempre più complicato, Venezia si presterebbe a fare lavori a misura d’uomo. Faccio un esempio: la barca la realizziamo tutta a mano, dalle parti metalliche al resto, ma qui in centro storico non troviamo nessuno che produca le componenti di cui avremmo bisogno. L’indotto, ormai, si è trasferito fuori. Quando si perde una tradizione, è difficile recuperarla». Crea, che è stato anche pescatore e gondoliere, fa questo mestiere da una trentina d’anni e, con un salto indietro nel tempo, conta quanti sono rimasti a costruire barche. «Eravamo almeno in trenta, ora si contano sulle dita di una mano — riflette — Ma stiamo combattendo: vetroresina e plastica ci staranno si invadendo, ma si sta affermando un ritorno al legno. Portiamo queste barche al Salone per sottolineare che c’è anche questa possibilità: usando la cultura veneziana, uniamo la tradizione del legno al progresso del motore. Portiamo sia una gondola sia le barche a motore, può sembrare un paradosso ma non lo è: Venezia deve continuare a essere all’avanguardia». Camilla Gargioni © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Salone già riferimento del Mediterraneo Orientale «Venezia asset strategico»
Posizione,infrastruttureestoria.L’opportunitàdopoil Covid:«L’andarpermareattivitàpiùsicuraalmondo»
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iovane, ma già affermato, anche la seconda edizione del Salone Nautico di Venezia conferma la presenza dei big del settore. Sono quelle aziende che con la loro partecipazione danno subito il polso dell’importanza dell’evento e l’appuntamento lagunare offre opportunità inedite, come sottolinea Gianguido Girotti, Ceo di Beneteau, storico gruppo francese. «Penso che l’esposizione lagunare sia un asset strategico — spiega il — perché coniuga non solo la visita alle barche, ma lo svago assoluto, oltre allo shopping che si è rivelato una delle chiavi di successo del Salone di Cannes. Inoltre, è assolutamente importante permettere al bacino adriatico di avere un salone di riferimento servito da infrastrutture, come aeroporto internazionale e treni veloci, che permettono di raggiungerlo comodamente». «Venezia è uno dei segreti meglio custoditi della nautica da diporto al mondo che merita di essere svelato agli armatori di tutto l’Adriatico — aggiunge Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group — . È una location unica perché offre al diporti-
sta quello che nessun’altra città costiera è in grado di offrire: ospitalità e ristorazione di eccellenza, uno specchio d’acqua unico al mondo, una mostra di arte e di architettura che si rinnova in alternanza ogni anno, e non da ultimo collegamenti efficaci. Il legame tra Venezia e la nautica da diporto deve diventare indissolubile e Venezia ha tutte le carte per diventare il salone rappresentativo del Mediterraneo Orientale». Anche per Marco Valle, Ceo del Gruppo Azimut Benetti, «l’appuntamento di Venezia è soprattutto un’occasione di incontrare i clienti dell’area dell’Adriatico, dopo il lungo stop delle principali manifestazioni fieristiche». «Nel momento in cui il Paese lentamente riparte ci auguriamo che l’industria nautica possa rappresentare un volano per l’economia e una bandiera per il Made in Italy d’eccellenza», precisa. Paradossalmente, a soffiare sulle vele della ripresa del settore è anche la situazione pandemica che spinge il cosiddetto turismo in libertà, che predilige viaggi famigliari o in piccoli gruppi, a contatto con la natura. «Andare per mare è una delle attività più sicure al mondo — commen-
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Girotti Qui si coniuga la visita alle barche, svago e shopping
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Galassi Location unica e collegamenti efficaci. Ospitalità e ristorazione
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Valle Nella ripartenza l’industria nautica è volano per l’economia
ta Girotti — sei lontano dai rischi sanitari e hai la tua casa sull’acqua. L’incertezza a cui siamo stati sottoposti ci ha fatto rivedere le priorità della vita e noi registriamo già un trend positivo di ordini che vivrà il suo exploit il prossimo anno. In questo il Salone darà una spinta molto importante». Ripartenza significa anche declinare lo sviluppo nel seno della sostenibilità, che è diventata una delle chiavi di crescita delle aziende. «È un impegno che rinnoviamo su molteplici fronti — dichiara Galassi — dall’impiego di materiali produttivi sostenibili all’attenzione alla filiera produttiva, dai motori ibridi alla sicurezza nei cantieri. Siamo, non a caso, il primo gruppo nautico in Italia ad aver pubblicato il Bilancio di sostenibilità. I nostri investimenti sono concentrati nella riduzione dei consumi energetici e nella ricerca di materiali performanti e sostenibili, come la fibra di carbonio per alleggerire gli scafi degli yacht, così da ottenere barche più efficienti e in grado di consumare meno carburante. Siamo inoltre all’avanguardia nella ricerca sui motori ibridi. Ne è un esemplare la motovedetta FSD N800 che esporremo a Venezia, in fibra di vetro e carbonio, con un sistema di propulsione ibrido per una navigazione a zero emissioni». Un’attenzione all’ambiente confermata anche dal deputy Ceo del Gruppo Beneteau, «avendo anticipato i tempi con il marchio Delphia per il fluviale con grande vocazione elettrica, oltre a lavorare per utilizzare resine riciclate o riciclabili che abbiano un basso impatto ambientale. Il nostro obiettivo è essere all’avanguardia nel proporre soluzioni integrate». F. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA