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Primo Piano
Mercoledì 26 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Il virus a Nordest LA CAMPAGNA VENEZIA La campagna vaccinale in Veneto è arrivata a iniettare 2.601.282 dosi, secondo la rilevazione del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, aggiornata a ieri pomeriggio. Le prossime 60.000, tutte di Johnson&Johnson e dunque in unica somministrazione, potrebbero andare ai 73.000 operatori turistici: 20.000 sono già in magazzino e 40.000 stanno per arrivare, perciò l’operazione metterebbe in sicurezza oltre tre quarti del comparto nel giro di una settimana. Ma c’è un problema: al momento Janssen è raccomandato solo per gli ultra 60enni, il che taglierebbe fuori buona parte degli addetti, motivo per cui domani il governatore Luca Zaia solleverà il tema nella Conferenza delle Regioni.
IL CHIARIMENTO Dopo il pronunciamento dell’ente regolatorio europeo Ema, era stato stabilito che il vaccino statunitense venisse «preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria», secondo quanto firmato da Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità), Nicola Magrini (Agenzia italiana del farmaco) e Gianni Rezza (ministero della Salute). Messa così, sembra una puntualizzazione attinente all’etica del magazzino, più che al rischio per la salute. Zaia però chiede ad Aifa certezze al riguardo: «Siamo pronti a partire, al più tardi dalla fine della settimana prossima, ma dobbiamo verificare il punto del consenso informato. In un Paese che vive di carte, serve un chiarimento sul concetto di “raccomandato”: vuol dire che il Johnson&Johnson va bene solo per gli over 60, o che si può fare a tutti, ora che anziani e fragili sono stati coperti?».
LA FORZATURA L’assessore regionale Manuela Lanzarin sta tenendo i conti della
GLI ADDETTI DOVRANNO CERTIFICARE IL RUOLO CON IL CONTRATTO DI LAVORO. LA REGIONE: «SECONDA INIEZIONE PER I VISITATORI»
Turismo, 60.000 dosi con l’incognita J&J «Vale sopra 60 anni?» Veneto pronto a vaccinare gli operatori `Nelle due settimane centrali di agosto Zaia: «Aifa dica per chi è raccomandato» solo richiami: «Chi può vada in vacanza» `
Il bollettino
Tasso di positività, nuovo minimo storico: in Fvg è 0,52%, in Veneto 0,46% `Crolla a un nuovo minimo storico il tasso di
positività a Nordest. Fra le 8 di lunedì e la stessa ora di ieri, in Veneto sono stati trovati 159 contagiati su 34.431 tamponi e in Friuli Venezia Giulia 34 su 6.459, per cui le rispettive incidenze sono pari a 0,46% e 0,52%. Nella giornata, il doppio bollettino veneto ha contato 242 nuovi casi (422.371 dall’inizio dell’emergenza) e 8 decessi (11.540 in totale). Scendono a 92 (-3) i ricoverati in Terapia intensiva (-3) e a 697 (-41) quelli in area non critica. L’unica rilevazione friulgiuliana aggiorna la contabilità complessiva a 6.459 infezioni e a 3.780 vittime (+2). Stabile è il numero dei pazienti intubati (9), mentre calano a 56 (-2) i degenti accolti in altri reparti. L’assessore regionale Riccardo Riccardi rileva che la percentuale di ospedalizzazione in Friuli Venezia Giulia «è in linea con quella nazionale»: il 10% dei malati Covid è stato curato in una struttura. I dati del Veneto dicono che è passato per l’ospedale circa il 5% dei contagiati. Da registrare le parole di Francesco Zambon, ex funzionario Oms, ad Antennatre sulla seconda ondata: «Benché in Veneto sia stata disastrosa, la mortalità media rimane più bassa delle altre regioni. Chiedere la zona rossa? Con il senno di poi è facile dirlo, credo che ci sia stata una responsabilità collettiva nella percezione del rischio». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRESIDENTE Luca Zaia durante la visita a un centro vaccinale (STEFANO COVRE / NUOVE TECNICHE)
VENEZIA Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha scritto una lettera alla Lega di serie B e alla Rai - ma per conoscenza, tra gli altri, anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, e Dazn, titolare dei diritti della B per anticipare l’orario della partita Venezia-Cittadella, gara di ritorno della finale play off di serie B, sfida decisiva per stabilire la terza promossa in serie A, prevista domani alle 21.30. Il Venezia, che all’andata a Cittadella ha vinto per 1 a 0, ha buone probabilità di passare (gli basta anche perdere con analogo pun-
VENEZIA E CITTADELLA DOMANI SI SFIDANO PER LA SERIE A: MA LA LEGA E LE TV HANNO FISSATO L’INIZIO ALLE 21.30
teggio, sarebbe promosso per il miglior piazzamento in classifica) e per questo i tifosi, che non potranno andare allo stadio perché il “Penzo” resterà chiuso per le norme anti-Covid, stanno già organizzando i festeggiamenti dopo la partita. Che, visto l’orario d’inizio stabilito, terminerà attorno alle 23.15 e quindi dopo il coprifuoco. I supporter arancioneroverdi l’altro ieri avevano quindi chiesto al prefetto di derogare al vincolo del coprifuoco delle 23. Ieri in prefettura si è tenuta una riunione di emergenza del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, al termine della quale il prefetto ha appunto deciso di scrivere la lettera con la quale chiede l’anticipazione del fischio d’inizio per motivi di ordine pubblico. «Ho chiesto che si anticipi la partita - ha spiegato il prefetto - in un orario compatibile con il diritto che hanno i tifosi di festeggiare senza essere sanzionati perché festeggiare in regime di coprifuoco vuol dire esporsi agli sgomberi delle
L’orario del buon senso è un mondo che insiste a vivere come se niente fosse successo, da un anno e mezzo a questa parte. La gente respira con le mascherine, può uscire di casa con il contagocce, deve subire il coprifuoco: e che cosa fanno i signori che gestiscono il calcio? Programmano una partita decisiva alle 21.30. Ci saranno esigenze televisive, sicuramente; ci saranno contratti di esclusiva e palinsesti da rispettare, senz’altro. Ma rispettare la logica e i cittadini che vorrebbero vivere 90 minuti di normalità, anche dal punto di vista dell’orario, sembra brutto? Se Lorsignori non riescono a capirlo, ben venga qualche autorità che faccia applicare il buon senso.
C’
forze dell’ordine e alle multe e non mi sembra giusto. Possibile che la Lega di B e il calcio portino i tifosi a violare le leggi fissando l’inizio alle 21.30? Perché, e lo sappiamo tutti, se il Venezia dovesse essere promosso, le piazze si riempiranno Nessuna tifoseria al mondo starebbe in casa e nemmeno quelli del Venezia ci staranno». A questo punto la palla passa nelle mani del ministro Speranza, della Lega B e delle Tv. Il prefetto non ha indicato possibili orari, ma andando per deduzione il fischio d’inizio potrebbe essere tra le 18 e le 20.30. Esiste tra l’altro il precedente, perché Venezia ha già usufruito a marzo, in occasione delle celebrazioni dei 1.600 anni, di una sorta di “zona franca” di un paio d’ore. «Ci faranno sapere, vedremo, speriamo tengano conto del diritto dei tifosi di festeggiare e che non li obblighino ad andare in conflitto con la legge», ha concluso il prefetto. Alla riunione del Comitato per la sicurezza erano presenti
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GLI OSPITI E L’AGENDA La stagione turistica è invece ormai alle porte, tanto che il Veneto torna a proporre la questione della seconda iniezione agli ospiti. «Non è un totem ideologico – ribadisce il presidente della Regione – anche se ovviamente dipende da una condivisione nazionale, di modo che i rispettivi certificati siano accettati dalle varie Regioni, e dalla disponibilità di vaccini, perché ne mancano ed è una cosa tragica. Spero che le forniture annunciate in giugno siano poderose come promesso, altrimenti sarà inevitabile bloccare i richiami». Zaia annuncia comunque che l’agenda sarà rimodulata ad agosto: «Stiamo tentando di programmarci, affinché le due settimane centrali del mese vincolino i veneti il meno possibile, per dare l’ultima “fiammata” di vacanze a chi le farà. Quindi a Ferragosto pochi richiami, se non per chi se li fissa. Peraltro spero che, per allora, sia finito il secondo giro e possiamo cominciare a pensare alla futura campagna annuale». Ma intanto bisogna completare questa e la consigliera regionale dem Anna Maria Bigon sottolinea che i medici di famiglia «vanno coinvolti e valorizzati». Fra i temi da affrontare, infine, c’è pure il “green pass”. Per ora, chi è vaccinato ottiene il certificato dopo l’iniezione e chi si sottopone al tampone può scaricare il referto di negatività, ma resta da disciplinare l’attestazione della guarigione. «Prima di emanare una circolare regionale, aspettiamo le indicazioni nazionali», conclude il leghista Zaia. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giocatore del Venezia Michael Svoboda, atteso alla sfida decisiva con il Cittadella per salire in Serie A
C’è il coprifuoco, impossibile festeggiare Il prefetto: cambiate l’orario della partita IL CASO
platea, leggermente inferiore agli 80.000 addetti inizialmente stimati: «Alberghiero e ricettività ne totalizzano circa 60.000 fra mare, montagna, lago e terme. I campeggi ne hanno 9.500, i parchi divertimento altri 4.500». Per tutti loro sarà riproposto il meccanismo della “forzatura” del portale, così descritto da Zaia: «L’operatore turistico troverà una specifica casella, prenoterà l’appuntamento e avrà l’obbligo di certificare la sua posizione, con il contratto di lavoro o con la dichiarazione dell’azienda. Adesso cerchiamo di capire se va in porto l’ipotesi Johnson&Johnson, altrimenti attueremo il piano B, con Pfizer e Moderna che però prevedono la doppia dose e dunque un allungamento dei tempi».
NESSUNA DEROGA ALLE 23, I TIFOSI DOVREBBERO RESTARE A CASA. ZAPPALORTO: «TIFOSI PENALIZZATI»
anche il questore Maurizio Masciopinto e il comandante della polizia municipale, Marco Agostini. I responsabili locali dell’ordine pubblico saranno incaricati di sorvegliare che prima, durante e dopo la partita non ci siano assembramenti o violazioni delle norme anti-Covid. In ogni caso, hanno assicurato, il coprifuoco delle 23 sarà fatto rispettare. Nessuna deroga quindi, come avevano chiesto i tifosi del Venezia. Chi verrà trovato in giro dopo le 23, sarà sanzionato come prevedono le regole stabilite dal governo. Nel frattempo però la tifoseria veneziana si sta organizzando per “accompagnare” la squadra arancioneroverde al Penzo e per seguire la partita fuori dallo stadio, su barche e barchini. Comune e società infine sono impegnate a trovare un modo per organizzare, in caso di promozione, festeggiamenti gestiti al Taliercio o in piazza a Mestre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Attualità
IL NUOVO SOGGETTO VENEZIA Le voci sono sempre più insistenti, anche se lui continua a non sbilanciarsi sull’argomento, a parte una battuta ieri sera in tv. Oggi dovrebbe essere il giorno della discesa in campo di Luigi Brugnaro, imprenditore di successo, fresco vincitore dello scudetto di basket femminile e detentore di quello maschile con la Reyer, e soprattutto sindaco di Venezia. Ieri sera ha risposto per la prima volta a una domanda sulla sua discesa in campo a “Stasera Italia” con Barbara Palombelli su Rete 4. «Prendiamo tutti quelli che vogliono contribuire a migliorare il Paese, che non hanno ideologie vecchie, ma che pensano al futuro. Non importa l’origine di una persona, l’importante è che ci siano il talento, la bravura e la competenza. Ormai l’Italia ha purtroppo questo brutto primato: si va in politica perché si riesce a catturare voti, ma non si riescono poi a fare le cose». Quindi dopo averci pensato a lungo e dopo aver depositato tre possibili simboli, ora Brugnaro è pronto a dar vita ad un nuovo soggetto politico: il suo nome è “Coraggio Italia” e con “Cambiamo” del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, punta a dar vita ad un gruppo parlamentare autonomo. Le prime anticipazioni parlano di almeno una ventina di deputati, il numero minimo previsto dal regolamento della Camera. Circolano anche alcuni nomi, molti dei quali provenienti dal giro di Forza Italia, ma finora le conferme sono molto poche. Da bravo imprenditore e stratega, Brugnaro sa bene che le carte si scoprono al momento giusto e non prima della giocata.
Mercoledì 26 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Brugnaro, è il giorno di “Coraggio Italia” «Miglioriamo il Paese» Oggi a Roma l’incontro con Toti per «Non importa da dove viene una persona definire gli ultimi dettagli dell’operazione Contano bravura, talento e competenza»
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VENEZIANI Il sindaco di Venezia Brugnaro col ministro Brunetta di Forza Italia in un incontro di qualche giorno fa. Alle loro spalle Michele Zuin, assessore della Giunta Brugnaro e cordinatore regionale degli azzurri in Veneto
L’INCONTRO Oggi Brugnaro sarà a Roma con i suoi più stretti collaboratori per un incontro con Toti per definire gli ultimi dettagli del soggetto politico centrista, ma con le gambe nel centrodestra e alleato a Lega e Fratelli d’Italia, come accade a Venezia. Insomma, più o meno lo spazio occu-
TRA VENTI E TRENTA I PARLAMENTARI CHE SAREBBERO IN PROCINTO DI ENTRARE NEL GRUPPO DEL SINDACO, IN SERATA L’UFFICIALITÀ SUI NOMI
pato da Forza Italia che dal 1994 è il punto di riferimento dei moderati ma in questo momento soffre la non presenza costante del suo leader naturale, Silvio Berlusconi. Il quale, all’interno del partito non sembra avere eredi del suo calibro e con il suo carisma. Ecco allora il perché dell’affacciarsi sull’agone politi-
Autonomia, arriva in Veneto la commissione bicamerale LA MISSIONE VENEZIA Dopo 15 mesi di stallo assoluto a causa del Covid, qualcosa si muove attorno all’autonomia del Veneto. Lunedì 31 maggio, giorno in cui fra l’altro arriverà in visita a Palazzo Balbi il ministro Massimo Garavaglia (Turismo), al Ferro Fini sarà in missione la commissione bicamerale per le Questioni Regionali. Si tratta dell’organismo attorno a cui potrebbe essere incardinata la procedura parlamentare della riforma.
L’APPUNTAMENTO Fissato per le 15, l’appuntamento è stato programmato dall’ufficio di presidenza guidato dalla pentastellata Emanuela Corda, che ancora a gennaio dello scorso anno aveva accolto l’invito della Regione a svolgere una seduta nel territorio che chiede l’autonomia differenziata. La data era stata inizialmente fissata per il 18 febbraio 2020, ma era poi stata rinviata per le prime avvisaglie dell’emergenza sanitaria, culminate proprio in quella settimana nel focolaio di Vo’. Ora che le condizioni sono maggiormente favorevoli, è stato chiesto e ottenuto un colloquio con il presidente Roberto
DOPO 15 MESI DI STALLO LUNEDÌ A VENEZIA DEPUTATI E SENATORI INCONTRANO CIAMBETTI E ZAIA SUL REGIONALISMO DIFFERENZIATO
Ciambetti e con una rappresentanza del Consiglio regionale. La delegazione di deputati e senatori dovrebbe poi incontrare anche il governatore Luca Zaia e alcuni assessori, per fare il punto sul regionalismo differenziato. Della commissione fanno parte pure i veneti Sonia Fregolent e Paolo Tosato (Lega), Daniela Sbrollini (Italia Viva), Dario Bond e Roberta Toffanin (Forza Italia), Diego Zardini (Partito Democratico).
La delibera Forze dell’ordine, niente ticket per codice bianco
Intanto ieri l’assemblea legislativa veneta ha dedicato la giornata all’approvazione di una raffica di mozioni. Su proposta di Daniele Polato ed Enoch Soranzo (Fratelli d’Italia), la Giunta è stata impegnata a sostenere le 15 sezioni venete dell’Associazione nazionale slpini con un contributo per la gestione delle sedi e per l’attività dei gruppi, privati in questo anno di pandemia dei proventi delle manifestazioni di autofinanziamento. Consenso pressoché unanime sulla richiesta presentata da tutte le opposizioni, con primo firmatario il dem Giacomo Possamai, per la liberazione dello studente e ricercatore egiziano Patrick Zaki: 41 i “sì” e 2 le astensioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana. Unica voce dissonante quella del capogruppo leghista Giuseppe Pan, secondo cui «Zaki ha peccato di ingenuità» e l’attivismo «da parte della sinistra» sarebbe asimmetrico «rispetto al silenzio riservato agli oltre tremila connazionali detenuti all’estero, senza certezza di diritto». Angela Pederiva
VENEZIA Niente ticket sulle prestazioni da “codice bianco” per le forze dell’ordine che si fanno male in servizio. Lo prevede la delibera, approvata ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore Manuela Lanzarin. Il provvedimento prevede che siano esenti dal pagamento anche tutte le prestazioni diagnostiche, di laboratorio, strumentali e terapeutiche erogate come conseguenza dell’infortunio e per tutta la sua durata. Ne beneficeranno gli appartenenti alle forze di Polizia ad ordinamento militare e civile, all’Arma dei carabinieri, alle Forze armate e ai Vigili del fuoco che non godono di copertura assicurativa Inail. Nel corso della seduta, inoltre, è stato dato il via libera all’adeguamento dei fondi contrattuali dell’Azienda Ospedaliera di Padova, oggetto di una norma che era stata impugnata sal Governo davanti alla Corte Costituzionale. «Non c’era motivo al mondo per cui i lavoratori di una delle aziende sanitarie del Veneto dovessero percepire un trattamento economico inferiore dai loro colleghi», ha spiegato Lanzarin. Per il triennio sono stati stanziati 4,4 milioni di euro.
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LE MOZIONI
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Il caso “Cacciata perchè donna” Caos nazionale cantanti Doveva essere una festa, si è rivelata un disastro. Lo spirito di solidiarietà e inclusività che da sempre caratterizza la Partita del cuore è venuto meno quando nella notte tra lunedì e martedì Aurora Leone, 22enne comica casertana dei The Jackal, seguitissimi sul web, ha denunciato su Instagram insieme al collega Ciro Priello di essere stata esclusa «in quanto donna» dal tavolo della cena della Nazionale Cantanti alla vigilia del match. L’evento, che ha anche rischiato di essere cancellato, si è poi svolto ieri sera all’Allianz Stadium di Torino, al termine di una giornata segnata da polemiche, mobilitazioni social, dure dichiarazioni, il ritiro dall’evento di cantanti come Eros Ramazzotti (il primo a tirarsi fuori). E pure le dimissioni del dg della Nazionale, Gianluca Pecchini.
co nazionale di Brugnaro, che con Berlusconi condivide molte cose, ma non ha nessuno dei suoi annosi problemi con la Giustizia. Questa situazione non piace ovviamente alla leadership degli azzurri, anche perché una parte consistente dei deputati del nuovo gruppo sarebbe formata da fuoriusciti da Forza Italia.
I MODERATI Nei giorni scorsi, il ministro per gli affari regionali (ed esponente di spicco di Forza Italia) Mariastella Gelmini aveva messo in guardia: «È un buon sindaco, ma se sceglie di incentivare il frazionamento in partitini dell’area moderata, commette un errore». In imbarazzo sarebbe anche il coordinatore di Forza Italia del Veneto, Michele Zuin, che di Brugnaro è anche l’assessore più fidato e quello che ha consentito di recuperare ampi margini di manovra con un bilancio risanato in pochi anni partendo da una situazione di predissesto. Secondo le ultime indiscrezioni, i deputati pronti a saltare sul carro di Brugnaro-Toti sarebbero addirittura una trentina: si è parlato di Micaela Biancofiore, Marco Marin, Cosimo Sibilia, Stefamo Mugnai. E, per Adn, potrebbero arrivare pure Simona Vietina, e Felice Maurizio D’Ettore, Matteo Dall’Osso, Raffaele Baratto e Guido Pettarin. Ma i nomi definitivi si conosceranno solo dopo la firma di adesione, che è prevista tra il pomeriggio e la sera di oggi. E domani mattina, ci sarà la conferenza stampa a suggellare il tutto. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 26 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
CORTINA - CADORE
verso le olimpiadi 2026
Agenzia olimpica e Masterplan al tavolo con il sottosegretario Domani Alessandro Morelli sarà a Cortina per discutere dei progetti sui Giochi Ghedina: «Bisognerà parlare anche di nomine visti i ritardi sulle infrastrutture» teressate dai Giochi, in particolar modo Veneto e Lombardia. Sarà quindi un’altra giornata importante per cercare anche di velocizzare l’iter e di recuperare il tempo che si è un po’ perso, perché devo dire che due anni sono passati dall’assegnazione dei Giochi. La Fondazione Milano Cortina 2026 per quanto concerne l’organizza-
CORTINA
Domani pomeriggio sarà a Cortina Alessandro Morelli, sottosegretariato con le deleghe relative alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, al coordinamento dei commissari di Anas, agli interventi stradali, al codice della strada, oltre che alle infrastrutture idriche e all’edilizia scolastica. Gli incontri in programma serviranno per discutere della nascita dell’Agenzia olimpica che si occuperà delle infrastrutture previste per i Giochi. Morelli sarà anche accompagnato in sopralluogo sui siti che nel 2026 ospiteranno a Cortina le prove di sci alpino femminili, curling, bob, slittino e skeleton. «L’incontro di giovedì con il sottosegretario Morelli», anticipa il sindaco Gianpietro Ghedina, «sarà anzitutto l’occasione per capire quali sono le tempistiche per partire con l’Agenzia che curerà le infrastrutture delle Olimpiadi non solo di Cortina, ma di tutte le aree in-
«Le aspettative sono che per giugno nasca l’organismo e arrivi il commissario»
Il vice ministro Alessandro Morelli
santo stefano
Schianto in piazza Roma due i feriti all’ospedale SANTO STEFANO
Schianto con due feriti in piazza Roma. I vigili del fuoco di Santo Stefano sono intervenuti ieri pomeriggio, in centro, a poca distanza dalla loro caserma. L’allarme è suonato alle 17.39, dopo che un’Audi A4 e una Lexus erano entrate in collisione, di fronte a parecchi testimoni. Sul luogo dell’incidente, sono intervenuti anche i carabinieri, che si sono occupati dei rilievi e della ricostruzione della dinamica. Secondo una prima versione, all’origine di tutti ci sarebbe stata una man-
zione dei Giochi è partita a lavorare da tempo, invece quella che si dovrà occupare delle infrastrutture ci auguriamo che parta a breve. Il tema sarà dunque la formazione di questa Agenzia olimpica che gestirà le infrastrutture, viarie in particolar modo. Cercheremo di capire un po’ il crono programma. Le aspettative», riba-
cata precedenza. A quell’ora, c’era abbastanza gente in giro e non mancano i testimoni, in grado di dare un contributo agli accertamenti. I pompieri hanno caricato sull’autolettiga la donna del posto, che era alla guida dell’Audi di colore bianco e l’uomo che conduceva l’altra autovettura. Entrambi sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore, da capire l’entità dei traumi, di conseguenza la prognosi. In base a questa, i medici potrebbero anche decidere di trasferire i pazienti all’ospedale San Martino di Belluno. Nella Lexus, c’era anche un’altra donna, che non ha riportato particolari conseguenze, quindi non è stato necessario portarla all’ospedale. — G.S.
Piazza Roma, a Santo Stefano
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San Vito di Cadore Bilanci e 18 punti al consiglio di lunedì
Cortina Alberghi da ristrutturare stasera con Piccin
I bilanci in consiglio comunale a San Vito. Il sindaco Emanuele Caruzzo ha convocato un altro consiglio per lunedì 31 maggio alle 18 con tre punti all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta del 18 maggio, saranno approvati il bilancio consuntivo del 2020 e una variazione al bilancio di previsione triennale. Il consiglio si riunirà in videoconferenza e potrà essere seguito collegandosi sul canale YouTube del Comune di San Vito di Cadore tramite il sito istituzionale dell’Ente.
Si terrà questa sera alle ore 20,30, sul canale YouTube di Voci di Cortina, il secondo incontro organizzato dal Comitato Civico Cortina (nell’ambito del progetto “Bene Comune”) per parlare dell’impatto che i Giochi Olimpici 2026 potranno avere sulla comunità ampezzana. Questa sera si parlerà di alberghi, con il tema: « Nuovi volumi alberghieri a Cortina: esiste un enorme potenziale senza consumo di territorio». Interverrà l’architetto Ambra Piccin, che presenterà la possibilità di ristrutturare e ampliare le strutture ricettive esistenti.
Raggi di luce, mostra della Montessori E sono già 300 le firme Si chiama “Raggi di luce” la mostra d’arte all’aperto organizzata dalla scuola primaria “Montessori” e dalla scuola secondaria parentale ad ispirazione montessoriana di Cortina. Verranno esposte delle opere eseguite dagli alunni, che si potranno vedere nella giornata di domani dalle 14 alle 16 al centro Mon-
tessori in località Zuel. Il centro che ospita i bambini dai 0 agli 11 anni seguendo il metodo educazionale che ha reso Maria Montessori famosa in tutto il mondo si è fatto vedere anche durante il Giro d’Italia, con uno striscione alla curva di Ronco, a poco più di un chilometro dall’arrivo della tappa, con la scritta “La Montessori Cortina saluta il Giro”. E intanto continua
L’istituto Montessori a Cortina
la battaglia per mantenere funzionante la struttura. Lunedì è iniziata a girare sui social la petizione attraverso change.org per mantenere viva la struttura “Salviamo il
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IN BREVE
cortina
CORTINA
disce, «sono a questo punto che entro giugno si possa addivenire alla formazione di questa Agenzia con la nomina anche del commissario che si occuperà delle infrastrutture». Aspettative già annunciate le scorse settimane a Verona in un altro incontro fra Morellli e i presidenti Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher (Province autonoma di Trento e Bolzano). Col sottosegretario si discuterà del Masterplan olimpiaco che Regione, Provincia e Comune stanno congiuntamente redigendo. E del Masterplan si è parlato ieri mattina in municipio. «Abbiamo discusso», spiega Ghedina, «con i tecnici di Anas, il direttore dell’area infrastrutture della Regione, Elisabetta Pellegrini, col suo staff e le Regole d’Ampezzo, sia del Masterplan urbanistico che stiamo progettando per i Giochi sia del bypass stradale atteso da molto e che toglierà il traffico di attraversamento dal centro. Ci sono oggi i finanziamenti previsti dai Fondi olimpici e siamo in una fase di predisposizione del progetto». L’intervento costerà circa 250 milioni di euro: prevede una galleria lunga 4 km e 100 metri che parte da La Riva, da via delle Guide alpine ed esce a La Verra, dopo gli alberghi della zona. Attraverso il nuovo percorso si assorbiranno tutti i flussi veicolari leggeri, ma soprattutto quelli pesanti di attraversamento che penalizzano la Conca da decenni. —
centro montessori Cortina” è l’appello lanciato dai genitori del centro. L’obiettivo è il raggiungimento di 500 firme, ma già ieri mattina si era superata la quota 300.
Tanto da spingere la presidente Giorgia De Lotto a ringraziare quanti già in poche ore avevano risposto all’appello. «Desidero ringraziare tutti coloro che hanno firmato e che firmeranno questa petizione. Il ringraziamento è a nome di tutti i genitori e soprattutto dei bambini del Centro che in questo momento difficile e pieno di NO a causa della pandemia da Covid-19, rischiano di perdere il loro asilo, la loro scuola, il luogo che considerano la loro seconda casa e che in questi mesi difficili gli ha permesso di vivere una parvenza di normalità e di socialità per poter continuare a crescere. Grazie di cuore». —
supporti
Andrea Parisotto
La Ap8 invest è entrata nello Sci club Cortina CORTINA
La holding di partecipazioni Ap8 Invest entra a far parte degli sponsor dello Sci club Cortina direttamente e con le sue partecipate Snauwaert e Wire, mediante un supporto economico pluriennale che consentirà un importante sostegno all’attività sociale dello storico club ampezzano. «Una delle aree d’investimento della nostra attività d’impresa è il mondo dello sport», spiega il presidente di Ap8 Invest, Andrea Parisotto, «sia in termini di imprese dedite alla produzione di articoli sportivi, sia nel mondo dei servizi a questi collegati. Lo sport rappresenta la perfetta sintesi di valori d’impresa fondamentali e imprescindibili: sacrificio, dedizione, perseveranza e passione. Abbiamo riconosciuto nello Sci club Cortina la totale dedizione a questi valori, messi a disposizione della propria comunità nell’attività svolta in modo quotidiano. La località di Cortina d’Ampezzo, inoltre, per noi è particolarmente interessante per comunicare le nostra attività, per la bellezza incomparabile del suo territorio, apprezzata da un pubblico internazionale di alto standing, in un contesto di crescente visibilità, con la recente organizzazione dei Mondiali di sci alpino 2021 e delle prossime Olimpiadi invernali del 2026. Sarà una bellissima avventura, a servizio di un nutrito gruppo di giovani atleti che sicuramente ci renderanno fieri d’aver contribuito al loro successo». Soddisfatto il presidente dello Sci Club Cortina Vladimiro Pomarè. «Un'altra importante realtà economica entra a fare parte dei nostri sponsor», dichiara, «con un progetto pluriennale che consente al nostro club di programmare l'attività rivolta ai ragazzi e agli eventi futuri realizzati in paese con più serenità. Ringraziando Andrea Parisotto per aver creduto in una associazione con dei valori forti come la nostra e contiamo di dare valore anche a tutti i marchi associati alla sua realtà». —
MARINA MENARDI
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4 PRIMO PIANO
Mercoledì 26 Maggio 2021 IL GIORNALE DI VICENZA
IN VENETO
I vaccini anti Covid-19
2.610.123
Dosi somministrate su 2.696.460 dosi consegnate
LE NUOVE SCELTE DELLA REGIONE Appello ai centri vaccinali: «Richiami tra i 35 e i 42 giorni»
96,8
La percentuale usata sul totale delle dosi disponibili
«Ci mancano vaccini ma a giorni darò il via al settore turismo» Zaia vuole vaccinare oltre 60 mila operatori di alberghi e altre strutture utilizzando il Johnson&Johnson (solo una dose): «Ci serve il sì di Aifa» Piero Erle
«Non ci sono abbastanza •• vaccini». Lo ribadisce una
volta di più il governatore Luca Zaia dal punto stampa di Marghera, dopo che il Veneto è sceso di nuovo a 32.224 vaccini fatti l’altro giorno in 24 ore e dopo che a ieri sera si è trovato con solo 95 mila dosi di vaccino ancora da somministrare tra quelle arrivate. È la cifra che dimostra quanto sia ancora sul filo del rasoio la gestione delle dosi di siero anti-Covid in Veneto come nelle altre regioni. Anche se, avvisa Zaia, «qualche posto libero da prenotare entro il 16 giugno c’è ancora». La prospettiva poi è che dalla settimana prossima le forniture dovrebbero salire (il Veneto lunedì ne attende 454 delle varie marche) e quindi Zaia è pronto ad aprire il fronte a cui ha già detto di tenere molto: la vaccinazione dei lavoratori del settore turismo, che è la prima “industria” del Veneto ed è quella che ha sofferto di più nei 15 mesi di pandemia.
“Forzatura” per il turismo. Dalla fine della settimana prossima quindi Zaia è pronto a dare il via perché chi gestisce il portale delle prenotazioni delle nove Ulss venete permetta di cliccare sopra una casella “operatore turistico” in modo da forzare la prenotazione. Ovviamente poi quando si presenterà al centro vaccinale dovrò dimostrare con una dichiarazione del datore di lavoro o con una co-
IvacciniAstraZeneca,Johnson&Johnson, PfizereModerna
pia del contratto che è effettivamente un lavoratore del settore turismo in Veneto. Con i numeri di “Veneto lavoro” alla mano, spiega l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, tra mari, monti, lago, terme risultano da vaccinare circa 60 mila dipendenti di alberghi e strutture ricettive. Si aggiungono 9.500 operatori di campeggi e strutture all’aria aperta e poi quelli che devono ancora essere conteggiati che lavorano per i grandi parchi di divertimento, Gardaland in testa. In tutto, quindi, si va verso le 75-80 mila persone da vaccinare. E per
loro il governatore Zaia pensa anche a una possibile “corsia preferenziale” anche per il tipo di dose da usare.
Obiettivo Johnson&Johnson. «Abbiamo 20 mila dosi di Johnson & Johnson a cui se ne aggiungeranno 40 mila la settimana prossima. È un po’ come fossero il doppio osserva il governatore - perché si tratta come sapete di un vaccino per cui basta una sola dose. E allora la mia idea è di destinarli agli operatori turistici in modo che nel giro di una settimana possiamo averli vaccinati tutti già a ci-
“
Freneremo i richiami nel periodo a cavallo di Ferragosto per facilitare le ferie Luca Zaia Presidente della Regione
clo completo tutti. Il turismo covid-free non è un miraggio se si riesce a organizzarsi, ma ci servono vaccini. Se guardate i nostri dati su Pfizer trovate che ne abbiamo fatti 6 mila più di quelli che abbiamo ricevuto perché i nostri sanitari sono bravi e ricavano 7 dosi dalla boccetta che è indciata per 6». Ma per la questione Johnson&Johnson c’è un altro ostacolo da superare, come evidenzia Zaia: al momento, come AstraZeneca, è “consigliato” solo per gli over 60 anni. «Abbiamo chiesto ad Aifa Agenzia del farmaco, e lo faremo ufficialmente giovedì con la Conferenza delle Regioni, che venga chiarito bene tutte il significato di “raccomandato”». L’obiettivo è chiaro: se il messaggio ufficiale fosse che “si può fare”, o con la firma del consenso informato o anche senza, non ci sarebbero più ostacoli. «Del resto - osserva Zaia noi riceveremo anche dosi di AstraZeneca da fare, e sappiamo che danno un’ottima risposta di anticorpi. Se ci dicono di farle solo a chi ha più di 60 anni, ci ritroviamo in un vicolo cieco visto che quelli sono già vaccinati a percentuali molto alte». Il governatore si appella anche ai Centri vaccinali perché diano una effettiva elasticità per la seconda dose tra i 35 e i 42 giorni, come indica la circolare della Regione, e avvisa che la Regione sta cercando di organizzarsi per non fare richiami tra l’8 e il 22 agosto, il periodo delle ferie di eccellenza, per non intralciare le ferie dei veneti.
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CollaborazioneVaccini agliitaliani dellaEderlegrazie all’intesa tra autorità italianeestatunitensi. FOTO ILARIA TONIOLO
ULSS 7 Si cerca di ovviare alla carenza di forniture con AstraZeneca e Pfizer
Fiale in ritardo, agenda riscritta «Oggi previste 4 mila iniezioni» Vaccini Ulss 7: i centri •• riaprono questo pomeriggio,
con circa 2 mila somministrazioni fissate sia a Bassano che a Schio, ma solo con Pfizer (sia prime che secondo dosi) e AstraZeneca, solo per i richiami. I ritardi nelle consegne di Moderna hanno fatto slittare ulteriormente le agende specifiche. Dalla settimana prossima, con l’arrivo di circa 20 mila sieri Pfizer a settimana, si dovrebbe portare la macchina vaccinale a piena potenza. Ieri la direzione
sanitaria ha aperto anche nuove agende per le fasce di età che vanno dai 40 ai 59 anni, che adesso potranno prenotarsi nelle giornate dal 16 al 23 giugno. Nel frattempo a diversi cittadini dei due distretti sono stati spostati gli appuntamenti per la somministrazione anche tre volte. «Sono al massimo una ventina di casi - ha spiegato il direttore sanitario, Antonio Di Caprio - E tutte prenotati per Moderna. Con le riaperture avremmo dovuto sommini-
LA CAMPAGNA Questa settimana tutte le Ulss regionali avranno a disposizione 206 mila dosi, ma da lunedì prossimo saranno più del doppio
“Esenti”, prenotato un terzo dei posti vicentini Sono 1.522 le adesioni ai nuovi slot aperti venerdì ma molti potrebbero aver già ricevuto il siero prima Karl Zilliken VICENZA
Avanti, c’è posto. Dopo •• l’apertura di nuovi spazi di
vaccinazione dedicati alle persone che rientrano nella cosiddetta “categoria 4”, cioè quelle di età compresa tra i 16 e i 39 anni esenti dal ticket per patologia, è possibile tracciare un primo bilancio della
risposta degli utenti. Per quanto riguarda Ulss 8 Berica, erano stati attivati 4 mila posti grazie alla creazione di tre sessioni dal 17 al 19 giugno. Il dato più recente disponibile e diffuso dall’azienda socio-sanitaria parla di 872 adesioni a partire da venerdì pomeriggio. In pratica, è stato occupato poco meno del 22 per cento dei posti messi a disposizione. Andando a controllare i nuovi spazi organizzati dall’Ulss 7 Pedemontana, 1800, si scopre che, sempre a partire dal pomeriggio di venerdì, ne sono stati invece riempiti 650, il 36,5 per
cento del totale. Su questi dati c’è, però, da mettere un asterisco piuttosto grande, perché le aziende sanitarie non hanno la possibilità di vedere esattamente a quali categorie appartengano le persone che hanno effettuato la loro prenotazione approfittando della nuova possibilità concessa dalla Regione Veneto: gli slot disponibili, infatti, potevano essere occupati anche da pazienti fragili e da caregiver. Questo significa che la percentuale degli “esenti” potrebbe essere ulteriormente più bassa rispetto ai numeri che sono stati forni-
ti. Allo stesso modo, dalle due Ulss fanno sapere che l’adesione apparentemente bassa, o quantomeno sotto le medie altissime degli over 50 e degli over 40, dovrebbe dipendere dal fatto che molti tra quelli che usufruiscono dell’esenzione rientrano in fasce di fragilità già coperte dalla campagna vaccinale. Del resto lo stesso presidente Luca Zaia, nell’annunciare l’apertura di queste nuove finestre per l’immunizzazione anti-Covid, aveva specificato come dei 444 mila veneti esenti, molti sono già stati immunizzati ma ne restano cir-
PrevenzioneIlvaccino antiCovid
ca 194 mila da coprire con l’azione dei sieri: poco meno del 44 per cento. Considerato che molti ancora potrebbero prenotarsi è possibile che, più o meno, le percentuali al termine del conteggio corrispondano. A proposito di percentuali, il Veneto si conferma prima regione in Italia per dosi somministrate rispetto a quelle ricevute. Le percentuali più aggiornate fornite dallo stesso governatore Zaia spiegano come nella fascia di popolazione compresa tra i 70 anni in su sia stata superata la soglia dell’80 per cento, in quel-
strare contemporaneamente tre sieri, e questo crea problemi organizzativi: quindi da questo pomeriggio apriremo dieci linee sia a Bassano che a Schio, ma solo per Pfizer e AstraZeneca. In tutto, solo nella fascia pomeridiana, somministreremo 2 mila dosi per centro vaccinale. Per Moderna, non avendo certezze sugli arrivi, tranne che per il richiamo abbiamo sospeso la programmazione». Con maggiori garanzie sulle consegne almeno di Pfizer e
la di età compresa tra i 60 e i 69 anni sia stata raggiunta la stessa soglia e che i settantenni sfiorino questa percentuali arrivando al 79 per cento. Identica percentuale per i 50enni, mentre i 40enni sono al 48 per cento. In ogni caso, come aveva preannunciato il generale Figliuolo nella sua visita veneta, le consegne di vaccini programmate si avvicinano ai numeri che consentiranno di completare la campagna vaccinale aprendo definitivamente le porte a tutti quanti: questa settimana tutte le Ulss regionali avranno a disposizione 206 mila dosi, ma da lunedì prossimo la quantità raggiungerà un valore più che doppio, pari a 454 mila dosi.
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Lettere&Opinioni
«NEANCHE LO CHOC DEI CADAVERI DEI BAMBINI SULLE SPIAGGE LIBICHE SEMBRA RIUSCIRE A FAR FARE PASSI IN AVANTI AI GOVERNI EUROPEI SUL SUPERAMENTO DEL REGOLAMENTO DI DUBLINO» Riccardo Magi, Più Europa - Radicali
La frase del giorno
Mercoledì 26 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Noi e la politica
Ma perchè, invece di fare una nuova tassa, Letta non pensa di finanziare la sua legge tagliando il Reddito di cittadinanza? Roberto Papetti gregio direttore, ho letto e condivido in larga parte la sua risposta di qualche giorno fa a un lettore sulla proposta di Enrico Letta di introdurre una tassa sulle eredità oltre i 5 milioni di euro per creare un fondo da assegnare ai 18enni. Mi permettere iperò di aggiungere un paio di considerazioni a quelle che lei ha fatto. Innanzitutto: è mai possibile che per trovare 3 miliardi sia necessario mettere una nuova tassa? Non sarebbe più giusto e ovvio recuperare questi soldi tagliando qualche spesa inutile o eccessiva? Inoltre, sarò un profano in queste cose, ma come si fa a prevedere che ogni anno muoiano un numero sufficiente di persone ricche da poter finanziare la legge pensata dal segretario del Pd?
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Tragedie italiane
Sciagura della funivia Non è solo fatalità Dopo la caduta del ponte Morandi e fatte le debite proporzioni, ora abbiamo la sciagura della funivia con il peso dei suoi morti. Questi due casi sono assimilabili nel senso che quello che è successo non si può attribuire soltanto alla fatalità. Detto questo avremo la solita commissione ispettiva di inchiesta con i suoi costi e nello stesso tempo si invoca anche l’utilizzo di parte dei soldi previsti con il Recovery. Mi scusi direttore ma anche in assenza del Pnrr la sicurezza per il cittadino che utilizza strutture pubbliche o private in genere non dovrebbe essere garantita?. I soldi dell’Unione Europea non dovrebbero essere impiegati nelle famose riforme di cui tutti parlano ma che ancora non vedono la luce?. Ora dopo la vaccinazione non è il caso di presentare a chi di dovere i piani concreti su riforme strutturali quali: Giustizia, Pubblica Amministrazione, Lavoro, Fisco, Ambiente?. Sono riforme che se ben concepite avranno una incidenza positiva sulla diminuzione del debito pubblico madre di tutti i problemi, che non può continuamente aumentare per sussidi, bonus od aiuti a fondo perduto. Romano G.
Venezia Contatti Le lettere inviate al Gazzettino per e-mail, devono sempre essere firmate con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono. Le lettere inviate in forma anonima verranno cestinate. Le foto, anche se non pubblicate, non verranno restituite. Si prega di contenere il testo in circa 1.500 battute, corrispondenti a 25 righe da 60 battute ciascuna.
Lo yacht di Brugnaro e la sua nuova sfida Leggo del nuovo yacht di Brugnaro e della dichiarazione che sarebbe in grado di “portarlo” personalmente. Non essendo il verbo “portare una imbarcazione” un termine marinaresco, immagino intenda che ha l’esperienza per manovrarlo. Ma attualmente, con manette elettroniche, joystick, eliche di prua e di poppa, àncora virtuale e tutti i comandi servoassistiti, non è
Gianni Scotton Treviso Caro lettore, ha ragione: troppo spesso la politica quando si tratta di recuperare nuove risorse economiche, invece di esercitarsi nel capire dove sia possibile e opportuno tagliare o ridurre i costi, non trova di meglio che immaginare nuove tasse e imposte. E’ anche per questo che in Italia il debito pubblico è cresciuto ai livelli record che conosciamo. La proposta Letta ha un costo, stimato dallo stesso segretario del Pd, di 2-3 miliardi annui. Cifra importante, ma certamente non stratosferica per un Paese come il nostro che conta una
ncessaria una particolare abilità per farlo. Manovrare una barca a motore, con due motori, che sia di 10, 20 o 30 metri comporta praticamente la stessa abilità e lo potrebbe fare anche un ragazzo che ci sappia “smanettare” un po’. Diverso è il ruolo del Comandante, il quale per acquisire l’ “Abilitazione al comando di Nave da Diporto” (unità di lunghezza superiore ai 24 metri), ha dovuto applicarsi in un lungo corso, comprendente materie come: l’uso del sestante, riconoscimento dell’astro incognito, navigazione astronomica per la determinazione del punto nave, cinematica, stabilità, meteorologia (solo per citarne alcune), oltre a innumerevoli altri corsi riguardanti la sicurezza, il primo soccorso, la gestione del personale ecc., sostenere quindi un severo esame e dare prova di abilità nella conduzione di detta unità, quest’ultima prova sicuramente la meno impegnativa. Trovo pertanto quantomeno poco elegante sminuire il valore di tale ruolo facendo intendere che anche una persona senza quei titoli e quelle conoscenze possa essere il responsabile in un ruolo così importante. Trasferendo questo concetto anche in altri àmbiti, credo che l’esperienza nel “portare” (nel senso di governare) una città, anche se particolare come Venezia, possa non essere sufficiente per governare una nazione, che dovrebbe essere lo scopo di una persona che (pare) si candidi a fondare un nuovo Soggetto Politico. Adriano Bordin
SS51 Alemagna
L’Anas e quei lavori che non si faranno mai Dopo l’incontro di lunedi 24 maggio tra il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina e il presidente dell’Anas Gemme per fare il punto sui lavori relativi alla SS51 di
DIRETTORE RESPONSABILE:
PRESIDENTE:
Roberto Papetti
Azzurra Caltagirone
DAL 1887 CONSIGLIERI: VICEDIRETTORE:
Pietro Rocchi Registrazione Tribunale Venezia, n. 18 dell’1/07/1948
UFFICIO CENTRALE:
Vittorino Franchin (responsabile)
Alessandro Caltagirone, Fabio Corsico, Mario Delfini, Gianni Mion Alvise Zanardi Soggetto designato al trattamento dei dati personali: Roberto Papetti
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spesa pubblica tra le più alte d’Europa, nelle cui pieghe si annidano sprechi e spese improduttive in grande quantità. Perchè, per esempio, non si è immaginato di recuperare i soldi necessari a finanziare il fondo per i 18enni, riformulando ( non dico abolendo) il Reddito di cittadinanza, tanto caro ai 5 stelle, ma che costa 10 miliardi ogni anno alle casse pubbliche? Il Reddito si è rivelato uno strumento assai poco efficace nel combattere la vera povertà e si è invece prestato a molti abusi, consentendo a tante persone che non avevano nè alcun bisogno nè alcun diritto, di incassare ogni mese un ingiustificato sussidio dallo Stato.
Basterebbe ridurre di meno di un terzo i fondi destinato al Reddito (e finiti spesso nella tasche sbagliate) per creare la dotazione necessaria a finanziare la proposta Letta. Senza introdurre nuove tasse, peraltro di incerta entità. Già perchè, come ha fatto notare l’ex vice ministro Enrico Zanetti nel 2020, secondo i dati Istat, le entrate da imposte di successione sono, per esempio, calate da 798 a 396 milioni. Eppure, come ben sappiano, il 2020 è stato un anno di elevata mortalità a causa del Covid. Cosa è successo? Occorrerà capirlo. Ma forse prima di proporre una nuova tassa, sarebbe almeno opportuno almeno fare bene i conti. O trovare i soldi dove già ci sono e sono magari spesi male.
Alemagna in vista delle Olimpiadi del 2026, si è capito che l’ Anas ha applicato il principio calcistico “Palla in tribuna” e cioè che le quattro varianti più importanti non si faranno se non forse con tempi biblici. Nel frattempo cittadini residenti e ospiti turisti stanno ancora aspettando che finiscano i lavori ancora incompiuti e previsti per i Mondiali terminati quasi quattro mesi. Verrebbe da ridere per non piangere. Luca Alfonsi Cortina d’Ampezzo
razziale viene compresa anche quella omofoba. La verità di questa legge non è la condanna della violenza, che tutti condanniamo, la verità è che una minoranza vuole imporre alla maggioranza dei cittadini la sua visione della società, in base alla quale ognuno diversamente dal proprio sesso biologico può dichiare di sentirsi appartenere all’altro sesso e di insegnare nelle scuole la teoria transgender in cui non esiste il proprio sesso biologico ma una gamma di sessualità, maschi e femmine identici senza alcuna differenza di preferenze naturali, tendenze, giochi ecc. La solita cultura Lgbt ossessionata dai diritti illimitati, mai associati ai doveri, che postula una civiltà diversa da quella esistente da millenni fino ad oggi, una vera rivoluzione antropologica, una nuova visione del mondo come scrive opportunamente lo studioso Prof. Luca Ricolfi nel suo articolo sul Gazzettino. Ognuno dev’essere libero di pensare diversamente rispetto all’opinione sulla omosessualità, di poterlo esprimere civilmente, e sui diritti delle coppie formate da partner dello stesso sesso di poter avere e adottare dei figli. Si parte proprio da qui, dall’attacco alla famiglia naturale, tradizionale, quella tra uomo e donna, tra maschio e femmina e i figli hanno diritto ad avere un padre e una madre e non genitore 1 e genitore 2. Le altre forme di unioni tra persone dello stesso sesso, sono legittime convivenze ma non rappresentano la “famiglia”. Voglio ricordare il pensiero di Giovanni Paolo II, confermando quanto sancito dal Concilio Vaticano II:”... la famiglia è la prima cellula vitale della società, ad essa sono collegati i valori fondamentali che vanno difesi con fermezza, perchè la loro violazione porta danni incalcolabili alla società e,in un ultima analisi, all’uomo”. Checchè ne pensino Zan e la Cirinnà, gli uomini resteranno sempre uomini e le donne sempre donne. Sergio Busi
Legge Zan
Uomini e donne La finalità dichiarata della legge Zan di impedire qualsiasi forma di violenza, fisica, verbale e discriminazione a causa del sesso, della religione, della diversità, di razza ecc. È già chiaramente prevista nella legge Manici e ancora prima dalla legge Reale. Gli omosessuali sono difesi in quanto persone, come tutti, con i diritti propri di ogni persona, non si capisce perchè gli omosessuali abbiano diritto ad una legge specifica per loro. Con questo principio si scivola verso eventuali leggi richieste da chiunque per ogni differenza reclamata e già contemplata nella legge generale dello stato. La legge Reale 654 del 1975 sanziona chiunque, in qualsiasi modo, istiga o commette violenza o atti di provocazione alla violenza o discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi (condanna da 6 mesi a 4 anni). La legge Mancino del 1993 ripropone già la stessa ossatura della precedente. Basterebbe quindi, come sembra si stia già discutendo, estendere la legge Mancino ai reati in base all’orientamento sessuale. In alcuni paesi europei come Danimarca, Olanda e altri nella legge contro la discrimina- zione
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MERCOLEDÌ 26 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
VENETO ECONOMIA
Da sabato la seconda edizione con 220 imbarcazioni e 160 espositori Galassi (Ferretti Group): «Qui l’unico evento per metà Mediterraneo»
Salone nautico di Venezia: presenze al raddoppio nella vetrina di una filiera da 1,57 miliardi di fatturato L’ESPOSIZIONE Eugenio Pendolini
ove giorni di full immersion per gli appassionati del mare di tutta Italia. Sempre più vicina l’inaugurazione del Salone Nautico di Venezia. Da sabato fino al 6 giugno, gli spazi storici dell’Arsenale ospiteranno il meglio della cantieristica navale italiana: imbarcazioni da diporto, barche da lavoro, di servizio, motori a impatto zero, ma anche super yacht di lusso e barche a vela. E dopo lo stop imposto nel 2020 dalla pandemia, la seconda edizione del Salone raddoppia rispetto all’esordio del 2019. È infatti previsto l’arrivo di 220 imbarcazioni e 160 espositori. Numeri inaspetta-
N
ti, se si considera che appena due anni fa furono una cinquantina le barche ormeggiate e un centinaio gli espositori. Nel campo delle imbarcazioni a motore l’ammiraglia sarà il Ferretti 1000, la più grande della gamma Ferretti Yachts, i motor yacht tradizionali che hanno iniziato la fortuna del gruppo Ferretti. Trenta metri di grande qualità per il cantiere che ha sede a Forlì. Trenta metri anche per il DP 100 esposto da Dalla Pietà (Venezia). Il Gruppo Azimut Benetti (Torino) espone Magellano 26, ultima nata della serie. Nel campo della vela l’ammiraglia è il Mylius 76, cantiere con sede in provincia di Piacenza che si dedica alla costruzione di performance cruiser, spesso vincenti in regata, recentemente protagonista di un riassetto aziendale che porterà a un rinnova-
le designazioni
Confindustria Boscaini a Verona fa 8 vicepresidenti
mento della gamma. COMPARTO REGIONALE
Ma tra i tanti espositori, è racchiuso anche il meglio della capacità industriale veneta. È il caso del cantiere Italia Yachts nato nel 2011 a Chioggia e specializzato nella realizzazione di barche a vela; o ancora di Studioplast, cantiere nato nel ’77 a Marcon, da anni trasferitosi a Casale sul Sile e specializzato nella costruzioni di barche dai 6 ai 25 metri. Ma anche di aziende specializzate nella componentistica per la nautica, come la Sates Energy Solutions di Padova che realizza batterie per yacht, barche di piccole dimensioni e per motori elettrici. Del resto, la nautica da diporto italiana è un settore industriale da 11,8 miliardi che ha segnato una crescita dell’8,9% tra il 2015 e il 2018.
VENEZIA CENTRALE
L’ambizione del Salone Nauti-
co è di rivestire un ruolo da protagonista in tutto il Mediterraneo Orientale: tanto per il settore del turismo nautico quanto per quello industriale. Ne è convinto Alberto Galassi, ceo di Ferretti Group, leader mondiale nella progettazione, costruzione e vendita di yacht a motore e da diporto di lusso. «Non esistono saloni nautici dal Libano fino a Venezia, passando per la Turchia, Grecia, Croazia, Slovenia», spiega dice Galassi, «c’è una buona metà del mar Mediterraneo che ha adesso la possibilità di avere un unico Salone Nautico. Siamo grati a Cannes, a Monte-
carlo per quanto fatto negli anni scorsi, ma con tutto il rispetto io scelgo anche Venezia, non ci penso un secondo. Venezia offre logistica, alberghi, trasporti, cultura, ha tutto ciò che una città può offrire», aggiunge Galassi, che poi analizza il panorama dell’industria nautica in Italia e in Veneto: «Venezia può prestarsi alla costruzione di navi e imbarcazioni da diporto, ma soprattutto potrebbe diventare centro di rimessaggio per gli yacht nel periodo invernale. Oggi il comparto è appannaggio quasi esclusivo di Costa Azzurra e Tirreno». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
industria
Fiere Ieg: Vicenzaoro tornerà in presenza
Fonderie Montorso fa shopping grazie al Fondo d’investimento
Italian Exhibition Group ha annunciato ieri che il Salone internazionale del gioiello Vicenzaoro tornerà in presenza. Stand aperti dal 10 al 14 settembre.
Credito cooperativo Banche venete riunite al decollo il 1° luglio Nasce Banche venete riunite. Il sì alla fusione dalle due assemblee di Banca Alto Vicentino e di Cassa rurale e artigiana di Vestenanova. La nuova banca operativa dal 1° luglio.
Raffaele Boscaini
po Uteco, a finanza e risorse pubbliche; Giangiacomo Pierini, manager di Coca-Cola HBC Italia, a capitale umano e politiche per i giovani; Lorenzo Poli, presidente delle Cartiere Saci, alle relazioni istituzionali; Giuseppe Riello, amministratore unico di Riello Dgr, allo sviluppo territoriale. Dopo l’approvazione di ieri da parte del Consiglio generale, l’atto finale spetterà all’assemblea privata del prossimo 15 giugno. «Ringrazio i colleghi che si sono messi in gioco con me e hanno dato la loro disponibilità per lavorare insieme nei prossimi quattro anni - ha detto Boscaini - Lo scenario complesso che ci troviamo davanti rappresenta una sfida per trasformare questo momento difficile in opportunità».—
Prima dell’arrivo del Covid, secondo la ricerca “Le Capitali della Nautica”, a cura di Fondazione Symbola per Confindustria Nautica, la Lombardia è al primo posto tra le regioni italiane con un fatturato da 2,2 miliardi, seguita proprio dal Veneto con 1,57 miliardi. Quanto agli addetti, il settore a livello nazionale ne coinvolge circa 17.245 nella costruzione; 105.549 nella subfornitura ai cantieri e componentistica; 39.870 nelle riparazioni, nel refit e nei servizi.
IN BREVE
VERONA
Uno scenario difficile che può diventare “grande occasione”. È il fulcro attorno a cui ruota il programma di Raffaele Boscaini, imprenditore designato alla presidenza di Confindustria Verona per il quadriennio 2021-2025, che ieri sera ha presentato al Consiglio generale la squadra dei vicepresidenti e il programma. Sette le linee programmatiche del quadriennio: Confindustria Verona “casa delle imprese”; networking, filiere e cluster di imprese; sostenibilità economica sociale e ambientale; capitale umano e politiche per i giovani; gestione e indirizzo delle risorse economiche europee; internazionalizzazione; valorizzazione del territorio. Per attuare il programma Boscaini ha indicato una squadra di otto vice presidenti: Denis Faccioli, ad Tecres, delegato all’internazionalizzazione; Filippo Girardi, presidente e ad della Midac, alle relazioni industriali; Michele Lovato, presidente e ad della Lovato, a sostenibilità ed economia circolare; Emanuela Lucchini, presidente della ICI Caldaie, alle aggregazioni di filiera; Aldo Peretti, presidente esecutivo del Grup-
Il Salone nautico di Venezia all’Arsenale, il ceo di Ferretti Group Alberto Galassi e il Ferretti 1000
Occhialeria Nuovo sito Safilo con piattaforma b2b Safilo Group ha presentato il proprio sito corporate. Include il lancio della nuova piattaforma business-to-business e l'adozione di un nuovo sistema Customer Relationship Management.
Vino Prosecco Bar Bottega negli ippodromi inglesi La trevigiana Bottega ha aperto due Prosecco bar in altrettanti ippodromi inglesi, a Bath e Windsor. È il frutto di un accordo commerciale con il gruppo britannico Arena Racing Company.
Acquisizioni a raffica anche grazie alle spalle forti del nuovo socio. L’ad Ivaldi: «L’obiettivo è crescere e completare l’offerta nel ramo oleodinamico» VICENZA
Entrare in nuovi filoni di business, portare in casa nuove competenze, innovare. Sono le priorità delle vicentine Fonderie di Montorso, attive nelle fusioni in ghisa per il mercato oleodinamico, che grazie alle spalle larghe della controllante Fondo italiano d’investimento, si è lanciata in una campagna di acquisizioni preservando al contempo i legami con il territorio. Nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo per rilevare Perucchini, realtà di Omegna (Verbano-Cusio-Ossola) attiva nella produzione di componenti complessi in ghisa e acciaio, appartenente al gruppo Atos, uno dei principali operatori internazionali del settore elettroidraulico. Si tratta della quinta acquisizione effettuata negli ultimi quattro anni da Fonderie di Montorso, che ha avviato lo shopping con la concorrente Fondmatic, realtà bolognese e principali gruppi europei del settore delle fusioni in ghisa per applicazioni oleodinamiche, per poi rilevare la vicentina Animisteria Fiorini, che produce anime per la fusione di
Dario Ivaldi
getti in ghisa. Quindi è stata la volta di Fonderia Scaranello (azienda di Rovigo specializzata in produzione di anime per fonderia a caldo) e poi mesi fa di Evotech Hydraulics (Castelletto Bolognese), attiva nelle lavorazioni meccaniche di getti o fusioni in ghisa. Le ultime quattro acquisizioni più recenti sono state realizzate dopo l’ingresso nel capitale di Montorso da parte del Fondo Italiano Consolidamento e Crescita, gestito da Fondo Italiano d’Investimento Sgr, un’iniezione di capitali che ha consentito all’azienda vicentina di accelerare nella creazione di un polo di settore, fino a raggiungere un giro d’affari di circa 110 milioni di euro e un Ebitda margin del 15%. «Oltre alla fusione a terra, oggi possiamo offrire la tecnologia di fusione a conchi-
glia con una gamma dimensionale ampia che va dai 5 ai 100 chili, vogliamo diventare leader nello shell moulding (la tecnica utilizzata per produzione automatizzata di lotti numerosi, ndr) per l’industria oleodinamica», racconta Dario Ivaldi, amministratore delegato di Fonderie di Montorso. Che sottolinea come l’obiettivo sia di continuare a crescere nelle lavorazioni meccaniche per completare l’offerta nel settore oleodinamico. «Lo scoppio della pandemia nella primavera dello scorso anno aveva interrotto bruscamente le catene di fornitura», ricorda. «Chi era andato a cercare i pezzi in Asia per ragioni di costo, magari sacrificando un po’ la qualità, oggi non vuole correre rischi. In tanti hanno portato una percentuale maggiore di produzione in prossimità. Noi andiamo quindi dove sono i nostri clienti, in Europa e in Nord America». Un gruppo che si internazionalizza, ma senza perdere il contatto con il territorio. «Da quando sono arrivato ho stretto accordi con le Università in primis l’Università di Padova per approfondire le lavorazioni metallurgiche», racconta Ivaldi. «Abbiamo alcuni stagisti dell’Università che stanno imparando il mestiere e che contiamo restino con noi anche nel futuro». — LUIGI DELL’OLIO © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGIONE
MERCOLEDÌ 26 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
indagine della regione sui traffici illeciti
«I roghi dei rifiuti di plastica un business delle ecomafie» Il comandante del Noe a palazzo Ferro Fini lancia un appello alla collaborazione «In Veneto ci sono 11 mila capannoni sfitti, bisogna vigilare sulle attività» VENEZIA
Non c’è solo la “terra dei fuochi” in Campania al centro del business delle ecomafie: chiuso quel capitolo con le inchieste della magistratura, in Veneto e Lombardia sono divampati gli incendi di materiale plastico nei capannoni stracolmi di rifiuti illegali che arrivano da ogni luogo della penisola. A sollevare l’allarme sul nuovo business delle ecomafie è stato il tenente colonnello Massimiliano Corsano, che guida il Noe del Nord Italia: ieri ha incontrato la quarta commissione del consiglio regionale guidata da Andrea Zanoni, impegnata in una ricognizione del dossier veleni. Una settimana fa sono stati diffusi i dati delle aziende autorizzate a maneggiare rifiuti: sono 14.600 imprese, di cui 10.060 per il trasporto dei propri rifiuti ai sensi dell’articolo 212, comma 8, Dlgs 152/2006. Il Noe è una “costola” dei carabinieri che si occupa dei rea-
ti ambientali fin dagli ani Ottanta e in Veneto ha due squadre operative, a Venezia e a Treviso. Il tenente colonnello Corsano ha ripercorso le tappe investigative per contrastare la piaga degli incendi dei rifiuti, un fenomeno che negli ultimi anni ha attecchito sempre più in Veneto e in tutto il Nord. «Ci siamo chiesti non tanto
Zanoni, presidente della IV commissione «Tutto è cambiato con il blocco della Cina» chi materialmente appicca un incendio, ma il motivo che lo spinge a farlo. A monte della filiera c’era una criticità evidente: la plastica lavorata non trovava sbocchi vantaggiosi sul mercato delle materie prime secondarie, a fronte invece di pesanti costi di smaltimento. Così, alcune imprese crimina-
Il tenente colonnello Corsano e Andrea Zanoni a palazzo Ferro Fini
li hanno iniziato a speculare acquisendo ingenti quantitativi di rifiuti plastici a prezzi insostenibili per la concorrenza, ben sapendo che tali rifiuti sarebbero subito fuoriusciti dalla filiera lecita dello smaltimento per essere bruciati in siti compiacenti. In questo modo venivano azzerati i costi e
massimizzati i profitti», ha detto Corsano. Secondo capitolo: i capannoni abbandonati che in Veneto sono circa 11 mila. «La criminalità organizzata ha deciso di utilizzare questi siti abbandonati per stoccarvi ingenti quantità di rifiuti. In questo ambito, un grave vulnus è rap-
presentato dalla procedura semplificata di rilascio delle autorizzazioni ai siti di smaltimento dei rifiuti. Sempre più spesso verifichiamo la clonazione di titoli autorizzativi, con le aziende che diventano vittime assolutamente ignare. Siamo ben vigili su questo fronte, ma abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini e delle polizie locali. Dobbiamo incoraggiare il dialogo con i soggetti istituzionali del territorio, chiamati a monitorare quotidianamente le migliaia di capannoni abbandonati e a segnalare tempestivamente casi di presunto stoccaggio illecito dei rifiuti», ha concluso Massimiliano Corsano. Il business dei rifiuti coinvolge tutta l’Europa e il Mediterraneo, e la sfida da vincere in futuro riguarda lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici con dei protocolli tracciabili. Per il presidente della commissione Andrea Zanoni bisogna «far tesoro delle indicazioni date in commissione dal tenente colonnello Corsano. Risulta chiaro come le ecomafie traggano enormi profitti dallo smaltimento illegale dei rifiuti speciali nei capannoni vuoti, spesso oggetto di affitto e subaffitto. Il blocco dell’importazione da parte della Cina dei rifiuti di plastica, partito dal 2018, ha reso lucroso questo traffico sul quale hanno messo mano le ecomafie con delle vere e proprie organizzazioni a delinquere».
malattie rare a padova
Aboliti i ticket codice bianco per le forze dell’ordine VENEZIA
ALB. SAL.
La giunta regionale ha approvato una delibera che cancella il pagamento del ticket di pronto soccorso con codice bianco in seguito a infortunio sul lavoro subito dalle forze dell’ordine. L’esenzione è estesa alle successive prestazioni legate all’infortunio subito. Il provvedimento chiarisce quanto previsto dalla delibera 383/2013 che prevedeva tale esenzione ma per il quale era emersa una difformità legata al fatto che fossero o meno esenti da rimborso anche le prestazioni (diagnostiche, di laboratorio, strumentali e terapeutiche) erogate come conseguenza dell’infortunio e per tutta la sua durata. Ne aveva parlato di recente al presidente Zaia il generale di Divisione dei carabinieri Fabrizio Parrulli. Ieri infine il consiglio regionale ha approvato una mozione in cui si candida Padova capitale europea delle malattie rare, come riconoscimento dell’altissima qualità della secolare Scuola di medicina. —
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Mercoledì 26 Maggio 2021 IL GIORNALE DI VICENZA
REGIONE Strade e porti fermi al palo Solo il 30% procede regolare
Redazione veneto@ilgiornaledivicenza.it / 0444.396.311
CONFINDUSTRIA Il Veneto entra con le altre Regioni nel mirino dell’Osservatorio territoriale infrastrutture del Nord
SCOSSA NEL CENTRODESTRA Con Toti
Dall’area cuore del manifatturiero, attraversata dai corridoi europei, l’appello al Governo: «Più sicurezza e velocità. E meno burocrazia»
Ci sarebbero i numeri per creare già un gruppo in Parlamento
Cristina Giacomuzzo
«La domanda è: perché •• ci abbiamo messo 20 anni
per fare sistema?». Il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, ha esordito così ieri alla presentazione del report annuale di Oti Nord, cioè l’Osservatorio territoriale delle infrastrutture, che da quest’anno cambia denominazione e da Nord-Ovest si allarga inglobando Confindustria Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e, appunto, Veneto. Per la prima volta, dopo 2 decenni, si guarda al sistema della mobilità del Nord considerandolo un tutt’uno. Ne esce una fotografia del cuore della manifattura europea in un’ottica di prospettiva. «È fondamentale sottolinea Carraro - in una logica di sistema, considerare il Nord del paese come area privilegiata di interconnessione per innescare processi di sviluppo sostenibile». All’incontro hanno preso parte il presidente dell’Unione industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, e il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. Quest’ultimo lancia l’idea per il prossimo anno: un Osservatorio delle infrastrutture digitali «perché anche quella è una chiave fondamentale della competitività». Intanto, in questa edizione, si fa il punto sulle opere prioritarie: ne esce un quadro, presentato da Vittorio Biondi, direttore politiche industriali e competitività di Assolombarda, in chiaroscuro. Di qui le proposte di Guido Ottolenghi, presidente del comitato tecnico logistica e trasporti di Confindustria, che indica al Governo le priorità: completare i corridoi europei, agevolare la mobilità del trasporto merci, semplificare la burocrazia che rallenta l’esecuzione e la manutenzione di opere cen-
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Il Pnrr è l’occasione, ma servono riforme Logistica:il nodo è l’ultimo miglio Enrico Carraro Presidente Confindustria Veneto
Grandi opere viarie
Pedemontana Dopo incontri su tutti i •• fronti il sindaco veneziano in ritardo Luigi Brugnaro rompe gli ine si prepara a scendere E l’A22 frena dugi in campo con il suo nuovo “Coraggio Italia” e la terza corsia partito una sua pattuglia di deputa-
trali.
L’ultimo miglio e le riforme. Carraro lo dice subito: «Il Pnrr è una grande occasione, ma più dei numeri, sono innamorato delle riforme che vanno fatte prima». Come a dire che prima dei soldi, il Paese deve cogliere la sfida semplificando burocrazia e appalti. «Dalle Regioni del Nord – continua – parte oltre il 72% delle esportazioni nazionali e arriva quasi il 73% delle importazioni. Sono la una piattaforma logistica attraverso cui passano i corridoi europei. Il problema, però, è sempre l’ultimo miglio. Dalla produzione al centro logistico ci sono 20 chilometri? Per fare quel tratto ci si mette il tempo per farne 200 di chilometri da centro a centro. Per fare un salto di qualità è necessario che tutto il sistema sia connesso, integrato e automatizzato». Il semaforo delle opere. Ma veniamo al report. Le opere analizzate da Oti finiscono in un sistema di valutazione a semaforo: ci sono quelle completate in verde, in arancione quelle in ritardo e in rosso quelle ferme. «Delle 68 opere o progetti esaminati dice Biondi - 23 risultano ferme (34%); 24 invece hanno avuto un avanzamento inferiore ai programmi (35%) e solo 21 (cioè il 31%) hanno soddisfatto le aspettative». Le Olimpiadi. Spada, Assolombarda, parte dalla cronaca per pensare al futuro: «Non dovrebbero mai capitare drammi come quello della funivia Stresa-Mottarone. L'investimento nelle infrastrutture deve essere una priorità per lo sviluppo del territorio e la sicurezza deve essere al centro». E poi cita le Olimpiadi del 2026 come «straordinaria opportunità di crescita e di innovazione». Modello Genova. Un altro triste caso di attualità, la tragedia del ponte Morandi, però, insegna. In collegamento ieri c’erano Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, e Giovanni Mondini, presidente Confindustria Genova. Il primo ha raccontato la sua esperienza. «A volte basta poco per evitare di rallentare le opere - ha detto -. Di 22 progetti valutati in 10 giorni ne è stato scelto uno. Non è stata fatta una graduatoria. E quindi niente ricorsi che sono un male tutto italiano. Morale? Il modello Genova è esportabile, basta avere il coraggio di prendersi le responsabilità».
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Brugnaro a Roma lancia il partito “Coraggio Italia”
Stradeecantieri. L’Osservatorio delNord fail quadrodella situazione
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Aeroporti e hub della logistica Il progetto che fa più grande il Marco Polo
Il progetto prevede l’ampliamento a Nord e a Sud del terminal dell’aeroporto Marco Polo che rimarrà il fulcro dell’interno complesso del terminal passeggeri. Si procede in due lotti. È già stata realizzata una nuova galleria a vetrata e, in seguito, verrà effettuato l’ampliamento a nord, destinato alla nuova area per i varchi di sicurezza e ai passeggeri Schengen, e poi a sud riservato a quelli dell’area extra Schengen. I lavori ora stanno procedendo con i due terminal. Quello a nord ha avuto inizio nel 2019 per concludersi nel 2023. Si prevede sempre per quel terminale un successivo step di opere che sarà avviato nel 2023 e che si concluderà nel 2025.
Interporto di Verona è il primo in Italia verso l’ampliamento
L’Interporto Quadrante Europa è in Comune di Verona tra le autostrade del Brennero (A22) e della Serenissima (A4) e vicino all’intersezione delle linee ferroviarie della Brennero-Modena e della Milano Venezia. È anche collegato con l’aeroporto di Verona. Da qui passano consistenti traffici merci provenienti o diretti al Nord Europa, ma anche quelli della direttrice mediterranea che collega Spagna e Francia ai paesi dell’Est Europa. La posizione strategica lo pone come primo interporto a livello nazionale e occupa la quinta posizione per movimentazione dei porti italiani dietro a Genova, La Spezia e Triste. Si punta a costruire un nuovo terminal
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Av/Ac: finalmente la Verona-Padova Il treno veloce con un nuovo ponte e le stazioni
All’interno del corridoio Reno-Alpi si inserisce l’intervento di alta velocità e capacità Verona e Padova che rappresenta parte integrante della direttrice Torino-Milano-Venezia. Il progetto ha per obiettivo il quadruplicamento della linea storica Milano- Venezia. La nuova linea ferroviaria sarà a doppio binario e si svilupperà per 76,5 chilometri tra le province di Verona, Vicenza e Padova. Il costo dell’opera ammonta a 5,214 miliardi di euro e verrà realizzata in tre lotti. Primo lotto funzionale Verona-Bivio Vicenza e Nodo Verona. Questa interessa 12 Comuni. La nuova linea affiancherà a su quella esistente per il 50% del suo sviluppo. Il progetto prevede una nuova stazione a Verona
Porta nuova, uno scalo merci a nord in zona Cason e un nuovo ponte sull’Adige. Ad agosto 2020 il contratto per l’avvio dei lavori tra Rvi e il general contractor Iricav Due. Il secondo lotto riguarda l’attraversamento di Vicenza. La nuova linea passerà per Altavilla e Vicenza. Il progetto include la realizzazione di una nuova fermata in zona Fiera, interventi di ridisegno paesaggistico e urbanistico della stazione di viale Roma per renderla hub dell’intermodalità e la realizzazione di una nuova linea tpl elettrica. Il lotto è in fase di approvazione per il progetto preliminare. Il terzo lotto è lungo 28 chilometri da Vicenza e la stazione di Padova centrale. Prevede il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente.
La Spv, Superstrada Pedemontana Veneta, si colloca nel contesto della Pedemontana Veneto-Lombarda-Piemontese. Lo scopo di questa infrastruttura è quello di decongestionare l’area metropolitana del Veneto centrale collegandosi con A4, A31 e A27. Per i noti problemi finanziari, amministrativi e giudiziari, tutti ora risolti, i tempi dell’opera si sono dilatati e per questo finisce nel semaforo dell’Osservatorio territoriale infrastrutture del Nord colorata di arancione. Ma intanto da venerdì sarà aperto lo stralcio funzionale più lungo in attesa del completamento previsto per febbraio 2022, stando all’ultimo cronoprogramma verificato dall’Oti lo scorso dicembre, comprese tutte le opere incluse nei progetti esecutivi. Si tratta di oltre 90 chilometri di strada a pagamento che attraversa 36 Comuni dal Vicentino al Trevigiano. All’interno del corridoio Scandinavo-Mediterraneo si inserisce il potenziamento dell’A22 tra Bolzano Sud e l’interconnessione con l’A4 a Verona Nord. Il progetto prevede l’ampliamento con la terza corsia tra Verona e l’intersezione con l’A1 e anche nel tratto Bolzano Nord- Verona. Il progetto è fermo per la questione legata al rinnovo della concessione autostradale A22 scaduta nel 2014 e prorogata più volte. Come noto in ballo c’è la nascita di una nuova società in house che rallenta di fatto ogni tipo di procedura per avviare il progetto. All’interno di questo corridoio poi va segnalata l’asse ferroviario MonacoVerona che prevede il potenziamento delle linee di accesso al Brennero lungo la Linea Fortezza- Verona. I lavori di potenziamento prenderanno il via dal nuovo tunnel del Brennero. L’opera sarà lunga 189 chilometri di tracciato che attraversano il Veneto e il Trentino Alto Adige. Il progetto preliminare del quadruplicamento della tratta ferroviaria Verona Fortezza è diviso in 4 lotti funzionali già deliberati al Cipe. Uno di questi riguarda in particolare il nodo di Verona per quasi 10 chilometri. Il costo complessivo dell’opera è di 4,292 miliardi di euro.
ti alla Camera, alleato con “Cambiamo” del governatore ligure Giovanni Toti. La costituzione del gruppo parlamentare autonomo a Montecitorio di 20 persone (quota minima richiesta dal regolamento) è attesa per oggi pomeriggio dopo un faccia a faccia a Roma tra Brugnaro e Toti. L’obiettivo è dar vita a un nuovo contenitore politico di stampo centrista ancorato al perimetro di centrodestra, alleato del fronte sovranista Lega-Fdi, in vista delle politiche del 2023. La notizia è ovviamente destinata a creare scompiglio soprattutto Forza Italia: le indiscrezioni parlano di almeno 7-8 azzurri pronti a lasciare Silvio Berlusconi, alle prese con problemi di salute. Già coi primi boatos sul progetto politico del patron di “Umana” era suonato il campanello d'allarme in casa forzista. La “caccia” ai deputati da parte del sindaco della Serenissima, dicono le agenzie, sarebbe iniziata da tempo. Ora tutto è pronto per il “grande salto”: simbolo dove spiccherà il color fucsia col tricolore, programma e manifesto dei valori, con tanto di sito. Serve però l’alleanza con Toti per dare immediata visibilità concreta in Parlamento. Tra oggi e domani quindi potrebbe esserci anche la firma dal notaio per l’atto costitutivo e lo statuto. Potrebbero essere qua-
LuigiBrugnarosindaco diVenezia
si una trentina i deputati coinvolti, come la berlusconiana doc Michaela Biancofiore e il campano Cosimo Sibilia (guida la Lega nazionale dilettanti), il padovano Marco Marin già coordinatore veneto di Forza Italia e il toscano Stefano Mugnai. E potrebbero arrivare pure Simona Vietina, e Felice Maurizio D’Ettore e forse Matteo Dall’Osso, Raffaele Baratto e Guido Pettarin. Toti avrebbe rassicurato i suoi che mai aderirà a un qualcosa che poi ricalchi il modello di Forza Italia: sarà un partito ampio, plurale e democratico. E con Brugnaro quindi bisognerà fissare regole ed equilibri. Si parla di un Comitato dei promotori che avrà 30-60 giorni per lavorare al neo progetto centrista, specialmente all’organizzazione interna con le varie diramazioni territoriali. Il calcio d’inizio, quindi, verrà da Brugnaro, ma secondo “Cambiamo” poi occorrerà sin dall’inizio stabilire chi fa che cosa.
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NEI PRONTO SOCCORSO Delibera regionale
Stop ticket “bianchi” per forze dell’ordine Niente più pagamenti per qualsiasi esame a seguito di mini-infortuni sul lavoro Zaia: «Era doveroso» Niente più ticket da paga•• re in pronto soccorso per le
forze dell’ordine che si presentino per infortuni sul lavoro. La Giunta regionale ha varato una delibera che dispone appunto «l’esenzione dal pagamento del ticket relativo alle prestazioni di Pronto soccorso con codice bianco erogate a seguito di infortunio sul lavoro subito dalle forze dell’ordine, estendendo l’esenzione anche alle successive prestazioni legate all’infortunio subito». La delibera fa chiarezza rispetto a un provvedimento del 2013 «che già
prevedeva tale esenzione, ma era emersa una difformità legata al fatto che fossero o meno esenti da rimborso anche le prestazioni (diagnostiche, di laboratorio, strumentali e terapeutiche) erogate come conseguenza dell’infortunio e per tutta la sua durata». È «un riconoscimento doveroso per le forze dell’ordine che possono così avere una tutela rispetto al loro lavoro», sottolinea il presidente Luca Zaia: «Ne ho parlato con il generale di Divisione dei Carabinieri Fabrizio Parrulli» che aveva presemtato la richiesta. La delibera è per Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, Arma dei carabinieri, Forze armate, Vigili del fuoco che non godono di copertura assicurativa Inail.
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