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POLITICA
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ISTITUZIONI
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ISTITUZIONI
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ECONOMIA
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ECONOMIA
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ECONOMIA
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Primo Piano
IL VERDETTO VENEZIA Come quasi tutta l’Italia, ad eccezione dell’arancione Valle d’Aosta, il Nordest resta giallo. Talmente tanto che il Veneto intravvede ormai il bianco e il Friuli Venezia Giulia lo osserva già da vicino. Lunedì la cabina di regìa si riunirà per definire i parametri su cui si fonderà il nuovo decreto del Governo, ma il verdetto pronunciato ieri dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità (e relativo alla settimana dal 3 al 9 maggio) fotografa una situazione in cui le due regioni possono cominciare a tirare il fiato, considerati i valori sull’incidenza settimanale dei contagi e sui tassi di occupazione dei posti-letto.
IN VENETO Per quanto riguarda il Veneto, gli algoritmi hanno incrociato la probabilità di diffusione «bassa» con la valutazione di impatto «bassa», per cui inevitabilmente «bassa» è risultata appunto la classificazione complessiva del rischio, malgrado la segnalazione di un’allerta relativa alla resilienza dei servizi sanitari territoriali. Per quello che ancora vale, vista appunto l’imminente revisione degli indicatori di valutazione, l’indice di contagio Rt scende da 0,95 a 0,88. I casi sono in calo: -18,3% e -20,5%, rispettivamente,
I DATI COMUNICATI DA VENEZIA VEDONO 68 CASI OGNI 100.000 ABITANTI E REPARTI OCCUPATI AL 12% MALGRADO UN’ALLERTA
LA POLEMICA VENEZIA Il monito è risuonato l’altro giorno, fra le righe della relazione sull’attività svolta dalla Corte Costituzionale nel 2020, l’anno nero del Covid. «La peculiarità di un servizio sanitario nazionale ma a gestione regionale richiede un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e di correzione delle inefficienze regionali», ha affermato il presidente Giancarlo Coraggio, riaccendendo in termini giuridici il dibattito (in verità mai sopito) sull’opportunità o meno di centralizzare la competenza sulla sanità. Così ieri il governatore Luca Zaia è tornato a chiedere di circostanziare la critica, spie-
Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Veneto e Fvg ancora gialli ma vedono già il bianco In entrambe le regioni la valutazione `Incidenza e ricoveri in linea con i nuovi complessiva del rischio rimane bassa parametri proposti dalle Regioni a Draghi `
quelli notificati alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in diminuzione pure i nuovi focolai di trasmissione (da 955 a 789) e i casi di infezione non associati a catene note (da 644 a 606). La quota di occupazione dei posti letto si riduce al 12% sia in Terapia intensiva che in area non critica, a fronte di soglie ancora fissate rispettivamente al 30% e al 40%. Il tasso di positività dei tamponi (considerando i soli molecolari) scende dal 4,8% al 3,6%, mentre calcolando anche i test antigenici diminuisce ulteriormente all’1,5%. L’incidenza settimanale si abbassa a 68 casi ogni centomila abitanti. In tutto questo, viene però evidenziata un’allerta riguardante il numero di casi confermati di infezione, per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti, rispetto al totale dei contagi accertati. Questo valore crolla infatti al 74,1%, sorprendendo il governatore Luca Zaia e l’assessore Manuela Lanzarin. «È un’anomalia strana – dicono – e forse si tratta di un ritardo nel caricamento dei dati. Con numeri di contagio così bassi, è difficile pensare che il contact tracing sia andato improvvisamente in crisi».
LA RIMODULAZIONE Ad ogni modo il progressivo
PRESIDENTE Luca Zaia durante una visita al centro vaccinale di Godega di Sant’Urbano (Treviso)
LA FOTOGRAFIA SCATTATA A TRIESTE MOSTRA GIÀ MENO CONTAGI SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE RISPETTO ALLA SOGLIA
svuotamento degli ospedali e la contrazione dell’incidenza ogni centomila abitanti, che secondo la proposta delle Regioni dovrebbero rimpiazzare l’Rt nella scansione delle fasce, sembrano già a portata di mano per il Veneto, che deve solo sforbiciare i casi calcolati sulla popolazione. «La rimodulazione richiesta da noi
governatori – ricorda Zaia – è che sotto i 50 casi ogni 100.000 abitanti sia prevista la zona bianca, dai 50 ai 149 la gialla, dai 150 ai 249 l’arancione, sopra i 250 la rossa. Dopodiché c’è un altro fattore: se si è sopra al 30% delle Terapie intensive e al 40% delle aree non critiche, si va in rosso. Oppure si va in arancione al 20% e al 30%. Il
Il governatore: «Sanità centralizzata? Da ministro non ce la farei neanche io» gando di non volerne fare un caso personale ma oggettivo: «Si dica quali Regioni e quali inefficienze. E comunque, se anche mettessero me a fare il ministro della Salute, da Roma non potrei mai gestire bene la materia come chi sta sui territori».
essenziali delle prestazioni, sul cui rispetto, anche nel 2020, la Corte si è più volte soffermata. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla com-
petenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva e tutt’ora impone».
IL RICHIAMO
DOPO IL MONITO DELLA CONSULTA SULLE INEFFICIENZE REGIONALI «FUORI I NOMI, NON SI PUÒ FARE UN’EQUA DIVISIONE DI MALESSERE»
LE CATENE
Nel suo richiamo, il presidente Coraggio ha usato toni piuttosto perentori, a proposito della necessità di un coordinamento statale: «Un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli
Ripensando a questi 15 mesi di pandemia, Zaia ha escluso di dover fare autocritica per qualche inefficienza del Veneto. «Il lavoro di squadra – ha premesso – premia sempre. Ma pensare di venir fuori da una tragedia con un’unica autorità nazionale
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che governa i territori vuol dire non aver chiari i problemi. Le catene decisionali devono essere le più corte possibili. Altrimenti anche mettendo al vertice il premio Nobel alla salute, non se ne viene fuori. In questo campo funziona l’integrazione. Ho il massimo rispetto per la Corte Costituzionale, ma è una vita che vedo queste relazioni. Allora penso che, se c’è un problema, sia giusto qualificarlo: quali Regioni e quali inefficienze? Non possiamo pagare tutti per colpa di qualcuno. Non mi risulta che il Veneto sia stato inefficiente». Il leghista ha cita-
fine settimana sarà foriero di una soluzione. Noi non vogliamo avere una posizione da irresponsabili. Però dobbiamo far presente che le vaccinazioni ci danno un contesto epidemiologico e sanitario diverso da un anno fa, anche se trovo ancora qualcuno che ragiona come fossimo al 21 febbraio 2020».
IN FRIULI VENEZIA GIULIA Pressione ospedaliera e incidenza settimanale sarebbero già pienamente da bianco in Friuli Venezia Giulia, dove la probabilità di diffusione «bassa» si è intersecata con la valutazione di impatto «bassa», per cui la classificazione complessiva di rischio è risultata a sua volta «bassa». L’indice di contagio Rt scende da 0,78 a 0,72. I casi sono in diminuzione: -29,4% e -27,8%, rispettivamente, quelli notificati alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in lieve aumento i nuovi focolai di trasmissione (da 108 a 129), ma sono in netta contrazione i casi di infezione non associati a catene note (da 344 a 182). La quota di occupazione dei posti letto si assottiglia all’11% sia in Terapia intensiva che in area non critica, ben al di sotto dei tetti stabiliti. Il tasso di positività dei test (considerando i soli molecolari) scende dal 5,2% al 4,1%, mentre calcolando anche i tamponi rapidi diminuisce ulteriormente all’1,2%. L’incidenza settimanale scende a 44 casi ogni centomila abitanti. Osserva il presidente Massimiliano Fedriga: «I numeri? Sono incoraggianti. Abbiamo avuto dei momenti difficili. Ma oggi, e dobbiamo sempre prendere comunque questi dati con estrema cautela e la dovuta prudenza, la situazione è in netto miglioramento». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
to al riguardo la visita, avvenuta sempre l’altro ieri, del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo: «È venuto un uomo dello Stato a dirci: se tutti fossero come i veneti... Ecco, anche se mettete me lì, non riesco a gestire la sanità d’Italia. Sei bravo se hai qualcuno che ti suona il campanello e ti dice che ha un problema: più distante sei, meno senti. Bisogna cominciare a dire chi si comporta male e perché, non si può fare un’equa divisione del malessere. Non sto dicendo neanche che chi sta male deve morire del suo male: tutte le Regioni devono riscattarsi, anche quelle del Sud, ma non si può per questo far tirare il freno a mano al Nord». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Primo Piano
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Il virus, i fronti aperti
«Le aziende ci aiutino a convincere tutti» Vaccini, ultimo sprint Il Dg dell’Ulss 3 Edgardo Contato ospite `Da ieri 31mila posti per gli over 40: in commissione consiliare del Comune «Non passi il principio di “immunità”» `
ULSS 3 VENEZIA Il via libera ai 40enni per le vaccinazioni annunciato ieri dal presidente Luca Zaia è stato seguito a ruota dal direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato. E così da ieri pomeriggio anche questa fascia d’età che, assieme ai 50 e 60enni, sono stati definiti dal direttore «quelli che fanno l’economia», possono già prenotare il proprio vaccino. Fino al 16 giugno saranno così 31mila i posti disponibili nelle diverse sedi vaccinali, e nelle prime due ore di ieri pomeriggio sono già state effettuate circa 20mila prenotazioni, presumibilmente gran parte delle quali effettuate proprio dai quarantenni. «Il nostro impegno è rivolto all’immunizzazione più rapida ed estesa possibile di tutta la popolazione dell’azienda - ha esordito Contato nel corso della III commissione consiliare di cui era ospite -. A marzo abbiamo lavorato secondo criteri di categorie di persone, poi il sistema si è orientato sul reclutamento rivolta a fasce d’età vulnerabili e disabili e su questa noi ci siamo posizionati».
GLI HUB VENEZIANI Il discorso è quindi passato sugli hub: «Per Venezia ci sono due canali: il primo è stato creare un hub di riferimento per città e zona, e il PalaExpo si è rivelato un ruolo fondamentale con un’operazione importante di recupero
VENETO ORIENTALE Vaccinazioni, è boom di prenotazioni anche per i quarantenni. Proprio com’era accaduto per la fascia 50-59 anni, con il sold-out in pochi giorni degli 11.600 posti su 11.600 dosi a disposizione, la stessa cosa sta succedendo per i 40-49enni. Ieri anche l’Ulss 4 ha aperto le liste per questa fascia d’età, mettendo a disposizione 13.500 posti; dopo poche ore dall’apertura delle prenotazioni, avevano già chiesto di essere vaccinate oltre 6mila persone. Un risultato che il direttore generale, Mauro Filippi, considera molto importante e che va nella direzione del raggiungimento della completa vaccinazione di tutta la popolazione del Veneto Orientale (circa 185mila persone, dai 16 anni in su) entro l’estate, almeno per quanto la prima dose.
LA SITUAZIONE In Veneto Orientale si è quindi già superata la quota del 50% di persone vaccinate (in pratica circa 90mila). Da ricordare che, nella fascia d’età 40-49 anni in questo territorio ci sono 33mila
di questo luogo: tutti vedevano e magari nessuno sapeva cosa succedeva lì dentro, ora lo sanno tutti e anche l’Italia. Si vaccina e si chiude fuori il Covid da Venezia, ecco il messaggio implicito che vogliamo dare». Qualche disagio è stato fatto rilevare dai consiglieri comunali, come l’assenza di una navetta da piazzale Roma, oppure l’impossibilità di prenotare un posto in laguna. Il direttore ha fatto sapere che prenderà nota e si impegnerà: «I disagi della popolazione veneziana nello spostamento ci ha portato a pensare soluzione tecniche idonee: abbiamo pensato a piazzale Roma e a mantenere il Civile come punto di riferimento, senza però trascurare le isole. Il vaporetto vaccinale continuerà a essere una risorsa per i posti dove non si riesce a creare un punto vaccinale, tipo Sant’Erasmo».
LE VACCINAZIONI Il punto sulla situazione dei vaccini è stato offerto dal direttore della prevenzione dell’Ulss 3, Luca Gino Sbrogiò: «Sono 21.242 i vulnerabili vaccinati, cioè il 66%, e con i prenotati arriviamo
PER LE SOMMINISTRAZIONI CONFERMATO IL VAPORETTO PER LE ISOLE MA É IN ARRIVO ANCHE UN CAMPER PER LE SPIAGGE
Il bilancio
I nuovi contagi continuano a diminuire VENEZIA Un morto, 79 nuovi contagiati, ma anche 23 ricoverati in meno. I numeri confermano che la pandemia, in provincia, finalmente sta arretrando. Con la vittima in più registrata ieri dal bollettino serale di Azienda zero, salgono a 1.992 le croci totali seminate dal Covid nel veneziano dall’inizio della pandemia, 15 mesi fa. Gli attualmente positivi sono ora 2.596, 86 in meno di giovedì, i negativizzati 64.138, 164 in più dell’altro ieri. Significativa anche la diminuzione dei ricoveri: due giorni fa, nel totale tra posti letto Ulss 3 Serenissima e quelli dell’Ulss 4 Veneto orientale, erano 173, di cui 11 in terapia intensiva. Adesso invece sono 151, con 141 persone in area non critica e 10 invece gravi. Sono attive 5 terapie intensive all’ospedale dell’Angelo, 3 al Civile di Venezia, una ciascuna al Covid hospital di Dolo e all’ospedale di Portogruaro. In questo momento, in provincia, si calcolano 31,7 casi positivi ogni diecimila abitanti, che si abbassano nel territorio dell’Ulss 3 a 28,7, contro una media regionale di 34,9. I comuni con più
contagiati sono Campolongo Maggiore con 66, Fossò con 57, Campagna Lupia con 45; i meno contagiati sono Salzano con 15, Cavarzere con 17, Venezia e Mira entrambi con 18. Nell’Ulss 3 gli attualmente positivi sono scesi sotto quota duemila, cosa che non succedeva da più di due mesi e, di pari passo, anche le terapie intensive sono andate sotto le 20 unità. Osservando i grafici del report quotidiano distribuito alla conferenza dei sindaci, si constata che la decrescita è ormai costante da quaranta giorni, precisamente dal 2 aprile (il 4 è stata Pasqua), quando c’erano 183+21 ricoverati e 2.281 positivi. Quanto alle scuole, al momento sono 73 le classi con almeno un caso di positività: 10 dell’infanzia, 30 della primaria, 19 delle medie, 14 delle superiori, per 92 alunni positivi e 354 “quarantenati”. Infine, continua a scendere anche l’indice di positività ai tamponi, che adesso è il 2,6%: ogni settimana vengono eseguiti circa 17mila test di cui un terzo sono molecolari, due terzi rapidi, compresi quelli di terza generazione. Alvise Sperandio
al 71%: siamo già dentro all’immunità di gregge. Le persone più a rischio sono immunizzate». Relativamente alla fascia di 40enni, il direttore ha spiegato che una parte è già stata coperta: «Ne abbiamo già vaccinato il 15,4%, ora ci mancano circa 72mila persone. Chiedo alle imprese di sostenere la necessità di sottoporsi alla vaccinazione per queste fasce d’età, perché la paura è che, calando il rischio, prenda il sopravvento un principio di “immunità” relativa sul virus che ci porterebbe in autunno a rivivere quanto vissuto quest’anno».
LA SITUAZIONE I ricoveri a ieri erano 127, di cui
AUDIZIONE Il dg dell’Ulss 3 Edgardo Contato
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La corsa dei quarantenni pure nell’Ulss 4, in poche ore già seimila prenotazioni residenti, il 10% dei quali aveva già ricevuto la prima dose in quanto rientrante tra le categorie che avevano determinate caratteristiche che le facevano rientrare tra gli aventi diritto. A proposito di vaccinazioni, il numero uno dell’Ulss 4 ha precisato che non ci sono ancora indicazioni sulla partenza di quelle destinate ai lavoratori. «Con le associazioni di categoria abbiamo stimato la presenza di 60mila addetti al turismo: è un numero importante, ma nei prossimi giorni è destinato a scendere
METÁ DEGLI ABITANTI DEL TERRITORIO È ORMAI VACCINATA «I LAVORATORI DEL TURISMO? CI BASTA IL VIA LIBERA DA ROMA»
DIRETTORE Mauro Filippi dell’Ulss 4. A destra, l’ospedale di Jesolo
perché stanno continuando le altre vaccinazioni. Noi siamo pronti, ci basta il via libera del Governo e ci auguriamo che arrivi il prima possibile. Viaggiamo con una media di duemila vaccini al giorno, non abbiamo problemi ad aumentarli». Sul fronte contagi, la curva sta continuando a scendere, così come diminuiscono i ricoverati, al punto che da oggi viene chiusa un’altra sezione del reparto di malattie infettive al Covid-Hospital, che rimane così con due sezioni dedicate ai malati Covid-19. Abbiamo ancora 22 persone in tutto al Covid-Hospital di Jesolo, quindi 12 persone allo Stella Marina, la struttura che ospita i pazienti in via di definitiva guarigione; un paziente è in terapia intensiva, ma all’ospedale di Portogruaro». A ieri risultavano 638 positivi, così distribuiti nei 21 comuni del Veneto Orientale: Annone Veneto 5,
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CHIUSA UN’ALTRA SEZIONE DEL REPARTO DI MALATTIE INFETTIVE DEL COVID-HOSPITAL DI JESOLO DOVE RESTANO 22 RICOVERATI
Caorle 29, Cavallino-Treporti 14, Ceggia 24, Cinto Caomaggiore 21, Concordia Sagittaria 18, Eraclea 50, Fossalta di Piave 9, Fossalta di Portogruaro 4, Gruaro 10, Jesolo 63, Meolo 52, Musile di Piave 48, Noventa di Piave 7, Portogruaro 38, Pramaggiore 14, San Donà 181, San Michele
III
Primo Piano
Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it
«Rivedere l’obbligo di tampone ai turisti» Alberto Maschio, presidente degli `«L’importanza della comunicazione: albergatori jesolani, a inizio stagione non sia visto come ostacolo dai visitatori» `
LA MISURA
nove in area critica: «È una situazione di tranquillità, i positivi calano», ha commentato Sbrogiò. Oltre a questo, l’analisi si è soffermata sul fatto che il 2,4% dei tamponi risulta positivi, mentre il totale delle vaccinazioni che si conta di sostenere entro settembre è di 300mila erogazioni, comprese le seconde dosi. A prevalere è Pfizer (198mila), seguito da Astrazeneca (65mila), Moderna (25mila) e Johnson&Johnson (5mila, utilizzato prevalentemente nelle isole in quanto non serve il richiamo). Infine, arriverà presto un “camper” dell’Ulss per vaccinare chi ancora non l’ha fatto o per arrivare anche nelle spiagge. Tomaso Borzomì © RIPRODUZIONE RISERVATA
JESOLO – «È un primo, atteso segnale, ora però va rivisto anche l’obbligo di effettuare un tampone per il rientro». Niente più miniquarantena. Cancellato l’obbligo di isolamento per 5 giorni per gli stranieri residenti nell’Unione europea e in Gran Bretagna in arrivo in Italia. È l’effetto dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza che sarà in vigore da domani. Resta l’obbligo di tampone negativo riferito alle ultime 48 ore prima dell’arrivo in Italia e quello di un tampone prima del ritorno a casa. «Un obbligo – dice Alberto Maschio, presidente dell’Associazione jesolana albergatori e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete – che rischia di essere l’ennesima limitazione, soprattutto prima del rientro. Tutti abbiamo in mente le code dei mesi scorsi: cosa accadrà se se migliaia di turisti dovranno effettuare il test per rientrare? Dovranno riservare l’ultimo giorno di vacanza al tampone? C’è un problema dei costi: si tratta di intere famiglie. E chi effettuerà questi test? Ogni obbligo rappresenta un ostacolo per i turisti, occorre fare attenzione a come si comunica ciò che si può fare». Anche STAGIONE AL VIA La spiaggia di Jesolo. A destra, Alberto Maschio
perché, negli ultimi giorni, le prenotazioni dopo giorni di stallo sono finalmente riprese e la speranza ora è di salvare almeno una parte della Pentecoste, domenica 23.
LA COMUNICAZIONE «Non ci sono le prenotazioni che c’erano in precedenza – prosegue il presidente degli albergatori – però arrivano segnali incoraggianti. Per questo che biso-
gna stare attenti alla comunicazione: lo scorso anno non avevamo nè i vaccini nè l’esperienza maturata negli ultimi 12 mesi, eppure non c’era l’obbligo del tampone al rientro. Semmai c’erano, come quest’anno, protocolli che hanno dimostrato di funzionare. Sarebbe opportuno evidenziare questi aspetti».
SPIAGGE APERTE A Jesolo da oggi saranno in funzione la metà dei 31 stabilimenti balneari, sui quali sarà attivo anche il servizio di salvataggio della Jesolo Turismo e delle altre società private. La spiaggia della pineta, dove sono ancora in corso i lavori di ripascimento, sarà allestita al massimo per fine mese. Più di cento, invece, gli hotel aperti. Per il weekend le prenotazioni sono ancora limitate al turismo di prossimità anche se nelle ultime ore non sono mancate le richieste dei primi ospiti stranieri, soprattutto tedeschi e austriaci tanto che un gruppo di quest’ultimi, sulla spiaggia dello stabilimento Mascagni, ha perfino issato la propria bandiera nazionale per annunciare il proprio arrivo. «Questo sarà un fine settimana in linea con gli ultimi due – conclude Maschio – probabilmente dal prossimo ci sarà un primo incremento». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
La polemica I gestori balneari
«Perso il 20 per cento dei posti in spiaggia rispetto al 2020» LA POLEMICA JESOLO – Stagione balneare al via, da oggi aprono ufficialmente gli stabilimenti ma sul litorale jesolano è polemica per il taglio dei posti spiaggia. In media ogni impresa perde almeno 200 ombrelloni e quindi sarà difficile assecondare tutte le richieste. Addirittura il presidente di Federconsorzi Renato Martin, ha chiesto di non associare più le nuove costruzioni ai posti spiaggia. A innescare la miccia è stata l’ordinanza regionale che indica una superficie minima per ogni ombrellone di 12 metri quadrati con la possibilità di scendere fino a 10,5 in zone con specifici “proble-
mi erosivi”. Ieri l’attesa firma dell’ordinanza del sindaco Valerio Zoggia che ha indicato solo due zone in deroga: la spiaggia della pineta, più martoriata dalle mareggiate invernali e il tratto compreso tra piazza Marina e il faro. Niente da fare per la zona di piazza Mazzini, area ad alta concentrazione tra appartamenti e
SOLO DUE LE ZONE IN DEROGA: PINETA E AREA FARO «SI RISCHIA DI NON SODDISFARE TUTTE LE RICHIESTE»
hotel e per la quale era stata richiesta la deroga. «Questa è una zona – spiega Martin – che per conformità dell’arenile è più stretta e sulla quale esiste un problema di erosione. Non siamo ai livelli della pineta, ma il disagio c’è: con la nuova distanza si perderanno almeno il 20% dei precedenti posti, la mancata attuazione della deroga ci rammarica. Il rischio è quello di non riuscire a soddisfare tutte le richieste. Il problema è prima di tutto per i proprietari delle seconde case, già lo scorso anno c’erano state delle difficoltà quest’anno i disagi aumenteranno. Purtroppo ci scontriamo con una realtà ferma da tanti, troppi anni. Oggi siamo arrivati al punto che rischiamo
JESOLO Renato Martin
di non garantire più lo spazio a chi non è socio degli stabilimenti ed è per questo che mi sento di lanciare una provocazione: visto l’aumento delle costruzioni con il piano casa degli ultimi anni, il Comune dica chiaramente che non ci possono essere posti spiaggia per i nuovi appartamenti». Ma il problema rischia di travolgere anche il settore ricettivo: «È una catena che tocca tutti – continua il presidente di Federconsorzi – anche gli hotel rischiano di non avere degli ombrelloni
per tutte le camere, senza posto spiaggia un albergo venderà meno camere e di conseguenza ci saranno meno assunzioni. Per questo ribadisco che serve una soluzione alternativa». Nella realtà i concessionari potranno presentare una richiesta di ampliamento di una fila verso la battigia. «Ma non ci potrà essere una deroga vista la situazione emergenziale – conclude Martin – bisognerà seguire il normale iter con i canonici 60 giorni, ciò significa risolvere parte dei problemi a luglio. Ci auguriamo che il Comune attivi delle conferenze di servizi con tutti gli enti interessati per velocizzare ogni procedura, questo problema va risolto per i primi di giugno al massimo». E in questo senso è arrivata la rassicurazione del sindaco Valerio Zoggia: «I 60 giorni sono il tempo massimo di attesa – rassicura – ci siamo attivati per velocizzare ogni passaggio, per la spiaggia di piazza Mazzini potrà essere attuata questa richiesta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La campagna nel Veneto orientale
Gli artigiani accelerano: «Orari e sedi dedicate per vaccinare gli operatori turistici»
23, San Stino 23, Teglio Veneto 3 e Torre di Mosto. Tornando alla campagna vaccinale, la prossima settimana continueranno le vaccinazioni agli ultracinquantenni e, come sempre, con le seconde dosi. Fabrizio Cibin © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORTOGRUARO «Nei punti vaccinali pubblici già funzionanti vanno individuati orari dedicati ai lavoratori e linee vaccinali ad hoc, per evitare difficoltà organizzative alle nostre imprese». A chiederlo è il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale, Siro Martin, che esprime una valutazione sul sistema sanitario nell’organizzazione del piano vaccinale. «Ci siamo confrontati a lungo sulla
possibilità di effettuare le vaccinazioni in azienda. L’ultimo incontro tra le associazioni di categoria e il direttore generale Mauro Filippi sull’avvio della campagna per il settore turistico si è tenuto la scorsa settimana», osserva. Dal confronto è emersa la possibilità di avviare ben 3 nuovi hub (Bibione, Caorle e Jesolo) da dedicare alla vaccinazione dei dipendenti delle imprese della filiera turistica, per i quali la
stagione entrerà nel vivo tra poche settimane. L’obiettivo posto dall’Ulss e sostenuto dalle associazioni è di raggiungere, entro la fine del mese di giugno la vaccinazione di circa 60mila operatori del settore turistico. «Se ciò dovesse concretizzarsi, con l’avvio degli hub “privati” entro la fine del mese di maggio - afferma Martin - potremmo contare anche su una significativa accelerazione della tabella di marcia degli
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altri punti di vaccinazione come, ad esempio, quello portogruarese dell’East Gate Park. Credo che tutti gli altri nostri imprenditori e i loro collaboratori potranno affidarsi alle procedure stabilite dall’Ulss». «Il nostro obiettivo è arrivare velocemente alla vaccinazione degli oltre 10mila addetti del settore artigiano e delle piccole imprese portogruaresi, ma non credo che sarebbe possibile raggiungere questo
risultato facendo diventare le nostre stesse aziende hub vaccinali. Solo pochissime di loro - ha concluso il presidente - potrebbero permettersi di mettere a disposizione spazi adeguati». Intanto Sani.in.Veneto, il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle imprese artigiane, ha già dato la disponibilità, se necessario, ad implementare il personale sanitario dei punti di vaccinazione. (t.inf.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
XIX
Portogruaro
L’ALLARME DELLE CATEGORIE
LA SPESSA COLTRE DI CHICCHI GHIACCIATI HA IMBIANCATO ANCHE LE STRADE OLTRE AI CAMPI
Cia e Coldiretti: «Danni enormi dovuti a fenomeni del tutto imprevedibili: a poco servono le reti»
Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Vento e grandine, colture a rischio `La Regione avvia le procedure per la dichiarazione Allarme delle associazioni degli agricoltori: «Secondo episodio in pochi giorni, i germogli sono sotto il ghiaccio» dello stato di crisi: oggi i primi sopralluoghi sui terreni `
PORTOGRUARO Un’improvvisa e violenta tempesta flagella i campi del Portogruarese e Zaia avvia il decreto per lo stato di crisi. Vento, pioggia e grandine si sono abbattuti ieri pomeriggio con forza nei Comuni della zona nord del mandamento: Portogruaro, Cinto Caomaggiore, Teglio Veneto e Gruaro. La grandine, oltre ad aver imbiancato strade e aree verdi, restituendo un paesaggio invernale ben lontano da quel che si è soliti vedere a maggio, ha provocato danni a frutteti, vigneti e alle grandi colture. Uno scroscio violento che ha lasciato senza parole gli agricoltori, ancora scossi dal maltempo della scorsa settimana.
ALLARME DELLE ASSOCIAZIONI «La zona maggiormente colpita - spiega Michele Terrin, segretario di zona di Coldiretti Portogruaro - è stata quella più a nord del Portogruarese, in particolare circa 500 ettari tra Pramaggiore e Cinto Caomaggiore. I terreni sono ora impraticabili, ma ci stiamo già attivando per una prima stima dei danni che purtroppo si prospettano ingenti. Queste avversità sono sempre più frequenti, intense e improvvise che neanche le reti e gli impianti di
PORTOGRUARO Stanotte il varo della campata centrale del nuovo cavalcavia in A4. In un clima di preoccupazione per il rinvio dei lavori della terza corsia nel tratto tra Portogruaro e San Donà, diventato un caso nazionale grazie all’iniziativa dei sindaci e parlamentari, Autovie ha annunciato che nella notte tra domani e domenica è previsto il varo della campata centrale del nuovo cavalcavia del nodo di Portogruaro, l’opera “regina” del primo sub-lotto del secondo lotto della terza corsia della A4. La campata centrale è lunga 60 metri e larga 19,80 per un peso complessivo di 510 tonnellate. Le operazioni per alzare, con l’utilizzo di supporti chiamati torri d’appoggio, la carpenteria metallica del gigantesco manufatto che ora è posizionato all’esterno dell’autostrada sono iniziate già mercoledì mattina. Durante il cantiere notturno programmato la campata verrà trasportata all’interno dell’autostrada, chiusa al traffico per l’occasione, e calata sulle pile. Il cavalcavia del nodo di Portogruaro, che sarà completato nei prossimi mesi, sarà lungo più del doppio rispetto a quello attuale (103 metri rispetto ai 46 attuali), largo quasi 20 metri (rispetto ai 15 attuali) e poggerà su tre travi.
STOP TRAFFICO Il cantiere programmato nel
protezione resistono all’impatto». «Tutti i nostri tecnici sono all’erta - aggiunge il presidente della Cia Venezia, Paolo Quaggio - perché i danni sembrano veramente ingenti. Negli ultimi giorni, proprio mentre attendevamo l’arrivo di temperature più primaverili, abbiamo avuto un susseguirsi di fenomeni temporaleschi. Le piantine purtroppo restano per ore intere sotto il ghiaccio, compromettendone lo sviluppo. Già da domani (oggi, ndr) effettueremo tutti i sopralluoghi del caso. Purtroppo episodi come questi rischiano di compromettere tutto il lavoro dei nostri agricoltori».
Elezioni, si ripresenta l’ex sindaco Marco Sarto CAORLE
LA REGIONE Il presidente della Regione Luca Zaia ha già avviato le procedure in vista dell’emanazione di un decreto per la dichiarazione dello stato di crisi. Il Governatore ha chiesto alla direzione regionale della Protezione civile che tecnici e volontari vengano immediatamente inviati nelle zone colpite per valutare la situazione, intervenire per i primi soccorsi, in costante rapporto con i sindaci, i quali dovranno effettuare i censimenti dei danni a opere pubbliche e privati. Il presidente firmerà il decreto quanto prima. Il provvedimento resterà comunque “aperto” fino a quando le
COLTRE DI GHIACCIO Le piantine appena germogliate sono state ricoperte dalla grandine
LA REGIONE HA CHIESTO LA COLLABORAZIONE DEI SINDACI PER IL MONITORAGGIO DELLE AREE COLPITE
Amministrazioni comunali non avranno completato il censimento dei danni, la valutazione della loro entità economica e inviato le segnalazioni formali. Il decreto sarà successivamente recapitato al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile con richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza.
IL PRECEDENTE Solo una settimana fa una violenta grandinata si era abbattuta su circa mille ettari coltivati tra Concordia Sagittaria, San Michele al Tagliamento e Caorle, in particolare nella zona della Brussa. Teresa Infanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Arriva il cavalcavia per la terza corsia L’autostrada chiude dalle 18 alle 10 mentazione. Autovie è stata costretta a rinviare alcune operazioni che interessavano la rampa di San Donà con provenienza Trieste, e l’innesto dalla rotatoria della strada regionale 251 di Portogruaro alla A28 in direzione Conegliano.
TERZA CORSIA
POSA NOTTURNA Il nuovo cavalcavia ha una campata centrale di 60 metri: in tutto è lungo 103 metri
weekend prevede numerose lavorazioni e per questo motivo richiederà la chiusura dell’autostrada dalle 18 di oggi alle 10 di domani nel tratto San Donà-Latisana in direzione Trieste e nel tratto Latisana–nodo di Portogruaro in direzione Venezia. La decisione di far uscire il traffico proveniente da Venezia al casello di San Donà è dettata dal fatto che San Stino
non è in grado di supportare la capacità dei transiti previsti a quell’orario. Durante la notte è previsto anche il getto della soletta del cavalcavia di Casermette, ad Alvisopoli di Fossalta di Portogruaro. Martedì era stato gettato il calcestruzzo sulle campate di riva e sabato notte 120 metri di analogo materiale verranno versati sulla campata centrale. Le mae-
stranze saranno poi impegnate nello spostamento e nella posa dei new-jersey ai margini dell’allacciamento A4/A28. Altri lavori, infine, riguarderanno l’area di Fratta Sud (direzione Trieste), dove verrà pavimentata e aperta la nuova corsia di decelerazione. La pioggia caduta in questi giorni ha fatto slittare alcuni interventi di manutenzione della pavi-
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Sullo stallo dei lavori della terza corsia tra Portogruaro e San Donà, già dibattuto in Conferenza dei sindaci della Venezia orientale, è intervenuto anche Lucio Leonardelli, ex vicepresidente di Autovie. «Bene che tutti i soggetti politici e istituzionali si siano finalmente attivati, ma è vero che noi arriviamo sempre un po’ in ritardo. Già nella relazione di bilancio del 2017 – ha detto - si diceva che i due lotti sarebbero stati realizzati dopo il 2025. La relazione passò sia in Cda che in assemblea e nessuno disse nulla. Il Ministero non può tirar fuori i soldi per finanziare l’opera, perché si configurerebbe come aiuto di stato. La mia sensazione è che Autovie, società in proroga - ha concluso -, abbia come aspettativa quella di poter completare i lavori evitando in questa fase il subentro della Newco, che però sta comunque andando avanti per la definizione del nuovo Piano finanziario». T.Inf. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Marco Sarto scioglie gli indugi e conferma il suo ritorno sulla scena politica in vista delle Amministrative. L’ex sindaco di Caorle tornerà a concorrere alle Comunali per la carica di primo cittadino. Nei mesi scorsi più volte si era vociferato di una sua possibile candidatura, ma l’ufficialità si è avuta solamente ieri. Sarto si presenterà con una lista civica di cui è già stato individuato il nominativo, “Lista civica Marco Sarto Caorle di tutti”, mentre il programma completo e i nominativi dei candidati consiglieri saranno rivelati nelle prossime settimane.
LA PROPOSTA «Molti compaesani, che hanno a cuore la tutela del bene comune e il futuro della nostra comunità, mi hanno chiesto di candidarmi per mettere a disposizione l’esperienza che ho maturato dal 2002 al 2012 – scrive Sarto - A questo appello ho risposto accettando. È un nuovo progetto libero dal condizionamento dei partiti, fondato su una forte attenzione alla persona, alla famiglia, a tutte le attività economiche e allo sviluppo sostenibile». Sarto, dunque, torna ufficialmente in politica dopo due mandati da sindaco, dal 2002 al 2007 e dal 2007 al 2012, e con un’esperienza anche nella giunta guidata precedentemente da Luigino Moro. 55 anni, padre di tre figli, consulente del lavoro, Sarto è stato una delle figure forti della politica locale degli ultimi anni: riuscì a farsi eleggere con due civiche, la prima vicina al centrosinistra e la seconda al centrodestra. Ora però sembra voler prendere le distanze dai partiti, per presentare una compagine che punta a recuperare consensi a prescindere dal colore politico». Riccardo Coppo © RIPRODUZIONE RISERVATA
DUE MANDATI Sarto è stato sindaco dal 2002 al 2012
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Valbelluna Longarone Ponte
Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Ri-Costruire case sostenibili: «Educhiamo le imprese» `Si
è parlato di edifici a emissioni zero nella fiera online LONGARONE Ha colto nel segno il convegno on-line dedicato agli edifici ad emissioni zero, organizzato dall’Appia Cna del Veneto ed inserito nel programma della fiera di Longarone Virtual Ri-Costruire 3.0 sugli edifici a consumo energetico pari quasi a zero. E il presidente Massimo Sposato non nasconde la propria soddi-
sfazione: «Siamo felici di aver realizzato questo convegno che è servito alle imprese ad approfondire aspetti tecnici di fondamentale importanza nel recepimento della norma nelle attività costruttive e nel processo di continua formazione e crescita culturale nel tema della sostenibilità d’impresa, ambientale e sociale». Un appuntamento riuscito anche grazie alla qualità dei relatori, tra i più autorevoli attori del settore a livello nazionale. Si è parlato fra l’altro di nZeb, acronimo per nearly Zero energy building che indica un edificio con consumo energetico pari quasi a zero. Sono edifici progettati per
provvedere autonomamente alla produzione del proprio fabbisogno energetico, come riscaldamento e raffrescamento, ventilazione, illuminazione e altri parametri. Ai lavori di Ri-Costruire è intervenuto fra l’altro il consigliere provinciale Simone Deola, che ha presentato le iniziative che come Provincia si stanno sviluppando sul tema sostenibilità, confermando l’importanza di condivisione e di coinvolgimento delle imprese del territorio e, in particolare, delle associazioni come l’Appia, portatrici di competenze in rappresentanza di gran parte delle imprese bellunesi. «L’intervento normativo che
entra in vigore quest’anno degli nZeb – ha sottolinea Cristian Sacchet vice direttore dell’Appia Cna – dà la possibilità di continuare il percorso di educazione alla sostenibilità che le imprese del sistema casa bellunese hanno intrapreso ormai da alcuni anni e che necessita di essere condiviso con la comunità tutta. Emerge sempre più, infatti, la necessità di divulgazione culturale del tema dell’efficienza energetica, coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori ma l’intera opinione pubblica in quanto le comunità locali cercano risposte concrete ai problemi ambientali, economici e sociali. Ed è anche attra-
verso queste iniziative che si può concretamente osservare l’attuazione e l’efficacia delle politiche di sostenibilità e misurarne il miglioramento in termini di benessere per i cittadini». Dall’incontro è anche arrivata una proposta di Cna del Veneto che tramite il presidente Alessandro Conte ha auspicato l’istituzione di «una cabina di regia regionale sulla rigenerazione urbana e un osservatorio dedicato» in quanto «serve a nostro avviso un grande sforzo di coordinamento tra regione, comuni e società civile». Giovanni Santin IL CONVEGNO di Ri-costruire
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«Acc strategica, daremo continuità» Una speranza è arrivata ieri al termine del tavolo in Regione `La referente della Regione: «I numeri emersi oggi mostrano tra assessore Donazzan, con Castro, e clienti dell’azienda di Mel un’impresa che ha molto mercato e prospettive di sviluppo» `
Galleria nuova e camerini: riapre il teatro di Paiane
BORGO VALBELLUNA Una flebile luce si intravede in fondo al tunnel: la continuità produttiva di Acc potrebbe essere garantita dai clienti e fornitori che riconoscono l’azienda come strategica per la loro attività. Una notizia emersa ieri al termine di un tavolo a Venezia, a cui si sono seduti, oltre all’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, su delega del Presidente della regione Veneto Luca Zaia, l’Unità di Crisi regionale, il commissario straordinario di Acc Maurizio Castro e i principali clienti e fornitori dell’azienda.
PONTE NELLE ALPI
plementari. Strategico, inoltre, il rifacimento integrale del comparto di ossidazione biologica: l’installazione del nuovo sistema con diffusori a microbolle e l’implementazione della logica di funzionamento a cicli alternati consentirà, infatti, di massimizzare l’abbattimento dell’azoto totale allo scarico e di ridurre i consumi di energia elettrica. «Interventi di questa tipologia – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp– portano a importanti benefici al territorio e alle comunità: migliorano il patrimonio infrastrutturale, bene pubblico e quindi di tutti, aumentano la qualità dell’acqua restituita in ambiente, riducono i consumi e i costi energetici. Essenziale, quindi, investire nell’ammodernamento degli impianti più obsoleti e in particolare nel settore della depurazione, per consegnare alle generazioni future non solo un patrimonio idrico efficiente, ma anche un ambiente vivibile e sostenibile». Nelle prossime settimane verranno completate le sistemazioni finali. L’opera, cofinanziata dalla Regione Veneto per 200mila euro, rientra nel Piano d’Ambito recente approvato dall’Assemblea dei comuni e che, fino al 2033, prevede interventi per 215 milioni di euro. (Fe.Fa.)
È fissata per il prossimo 26 giugno la data di riapertura del Teatro comunale “Pierobon” a Paiane di Ponte nelle Alpi. E sul proprio profilo facebook il sindaco Paolo Vendramini esulta: «È il primo teatro rinnovato ad essere inaugurato nel nostro Paese nel periodo Covid. Uno spazio importante per l’Oltrerai, per Ponte e per l’intera provincia di Belluno». La struttura riapre dopo un cantiere lunghissimo, che al momento della riapertura conterà 4 anni e poco meno di 10 mesi. L’avvio delle opera è infatti datato 1° ottobre 2016; ed è la stessa data da cui vige l’inagibilità della struttura. Una lunghezza determinata da fattori diversi. Dapprima, quando erano in corso le opere previste dal primo stralcio, la fine lavori era stata spostata più avanti dalla possibilità di ottenere un finanziamento che, una volta arrivato, ha consentito la realizzazione anche del secondo stralcio. In seconda battuta – e a questo punto si era giunti a settembre 2018 - si sono aggiunte le prescrizioni della Commissione pubblici spettacoli che hanno imposto ulteriori adeguamenti. Ma per realizzarli e soddisfare le richieste, è stato necessario approvare un nuovo progetto e ciò è accaduto nel mese di novembre dello stesso anno; e tutto ciò ha provocato un’ulteriore spostamento dei tempi di fine cantiere. Un anno fa, ultimati i lavori, si parlava di una riapertura per il mese di maggio. Invece i tempi si sono ulteriormente dilatati. «Riaprire e rilanciare i luoghi della cultura, del turismo, dell’arte, dello sport – continua il sindaco – e il Pierobon sarà una struttura completamente riqualificata dal punto di vista statico, strutturale, con l’apertura della galleria, dei camerini e il doppio dei posti per il pubblico. Sarà utilizzato anche dalle scuole, da spettacoli per l’infanzia e le famiglie e per la valorizzazione della tante compagnie teatrali e amatoriali del Veneto». (G.S.)
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LA FOTOGRAFIA
Obiettivo dell’incontro è stato approfondire le modalità di sostegno industriale e finanziario da parte di clienti e fornitori nei confronti dell’Azienda di Borgo Valbelluna. Sono emersi i risultati riferiti al primo quadrimestre del 2021: fatturato aumentato del 55,3%, vendite aumentate del 53,3%, produzione aumentata del 40,7%, con una produttività aumentata del 4,9%. «Questi numeri restituiscono la fotografia di un’azienda che ha molto lavoro, molto mercato e molte prospettive di sviluppo. Per queste regioni abbiamo chiesto a clienti e fornitori di fare un ragionamento di insieme, ritenendo che proprio la filiera produttiva di riferimento abbia interesse alla continuità di Acc», afferma Donazzan.
LA DISPONIBILITÀ
I clienti e i fornitori coinvolti hanno condiviso la strategicità di Acc e valutato la necessità di approfondire l’attivazione di possibili iniziative coordinate con l’Amministrazione Straordinaria per il sostegno della stessa. È stata disegnata un’agenda di incontri già per la prossima settimana per dare corpo ad un piano di contingenza che traghetti l’azienda verso l’approdo del consolidamento industriale e finanziario. Ricordiamo infatti che una soluzione va trovata entro la fine del mese altrimenti i cancelli si chiuderanno per sempre. «Acc è azienda di grande rilevanza per il Veneto e in ragione di ciò l’accompagnamento in tutte le fasi di gestione della crisi è sempre stato garantito dalla
MICHELE FERRARO (UIL) «È INIZIATO UN PERCORSO SPERIAMO CHE CI DIA LA LIQUIDITÀ NECESSARIA FINO ALLA DECISIONE DEL GOVERNO»
LA SPERANZA dopo il tavolo in Regione dell’assessore Donazzan (nella foto d’archivio) con i fornitori via al percorso per far resistere Acc
Regione e dalla sua Unità di crisi aziendali. Il Presidente Zaia segue personalmente l’evoluzione della vicenda in stretto contatto e raccordo con il Ministro Giorgetti», conclude l’assessore Donazzan.
Depuratore rinnovato a Lentiai «Meno consumi e natura protetta»
LE REAZIONI
BORGO VALBELLUNA
Avviato il percorso, ma una soluzione definitiva ancora non c’è. E i tempi stringono. «È importante che la Regione abbia promosso e avviato questo piano di sostegno per Acc - afferma Stefano Bona (Cgil) -. Il nostro appello va al sistema dei clienti e fornitori perché sostengano Acc e la sua importanza industriale per il Bellunese e per il Veneto. Il governo ed il Mise devono però ora da un lato garantire la rapida conversione del decreto sostegni e l’attivazione del fondo art. 37 e dall’altro il mise deve urgentemente decidere ed indicare la soluzione definitiva della crisi, che per noi continua ad essere la costituzione di Italcomp. In questo senso chiediamo al governatore che tenga una forte interlocuzione con il ministro Giorgetti per avere a breve risposte definitive». Michele Ferraro (Uil) aggiunge: «Ringrazio il presidente Zaia e l’assessore Donazzan perché hanno fatto un miracolo nell’organizzare un incontro in 24 ore. È iniziato un percorso e speriamo che questo ci permetta di avere la liquidità necessaria per il periodo necessario affinché il governo decida cosa fare, Italcomp o altro. L’auspicio è di poter partecipare anche noi ai prossimi incontri». Eleonora Scarton © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rinnovato il depuratore di Lentiai dal Bim Gsp. Sono in dirittura di arrivo i lavori all’impianto di Villaghe, in cui sono stati investiti 500mila euro. Nuova vita al depuratore dunque. Si concluderanno nei prossimi giorni i lavori di ammodernamento dell’impianto a servizio dell’abitato di Lentiai, in comune di Borgo Valbelluna. Bim Gsp, con un intervento di manutenzione straordinaria del valore di 500mila euro, ha rinnovato integralmente la struttura e il processo depurativo, rendendo più efficiente il trattamento dei volumi giornalieri in transito e migliorando la qualità dell’acqua restituita in ambiente. I lavori, avviati lo scorso dicembre, hanno interessato buona parte dell’impiantistica elettromeccanica: nuova la griglia in ingresso, ora a funzionamento automatizzato e con cestello filtrante a pettine rotante per una miglior pulizia dal materiale grossolano trasportato dalla fognatura; sostituito il carroponte raschiatore nel comparto della sedimentazione finale dove si depositano le parti solide più fini; rifatte integralmente le vasche per l’ispessimento dei fanghi, ora dotate
di nuovi macchinari e di apposita piazzola attrezzata per alloggiare un mezzo mobile per la disidratazione dei fanghi ispessiti; sostituiti i quadri elettrici e le opere elettriche com-
L’OPERA È COSTATA 500MILA EURO IL PRESIDENTE BIM GSP «MIGLIORA ANCHE LA QUALITÀ DELL’ACQUA RESTITUITA IN AMBIENTE»
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Coronavirus, la sanità
Quarantenni, subito partite le prime 33mila prenotazioni Accelera la campagna vaccinale: nel padiglione 8 in Fiera si possono effettuare 10mila somministrazioni al giorno `
VIA LIBERA PADOVA Via alle prenotazioni per la fascia 40-49 anni, da ieri pomeriggio sono stati messi a disposizione i primi 38 mila posti. Ne sono stati bruciati 33mila in poche ore. Gli appuntamenti sono distribuiti fino al 16 giugno negli otto hub tra città e provincia. Sono invitati a vaccinarsi 143mila padovani, nati dal 1972 al 1981. Per andare incontro ai quarantenni “smart” nell’utilizzo dei dispositivi digitali, è possibile prenotare anche con la app “Sanità km zero Ricette” della Regione. La campagna vaccinale ha preso la rincorsa, secondo gli ultimi dati forniti da Azienda Zero sul territorio dell’Ulss 6 Euganea finora sono state inoculate oltre 407mila dosi. Giovedì scorso sono iniziate le vaccinazioni per i 50-59enni, in tutto la decade dei cinquantenni conta circa 155 mila persone ma tra operatori sanitari, personale scolastico e persone fragili ne sono stati già vaccinati 25 mila. Per fissare l’appuntamento è necessario effettuare la prenotazione tramite il portale regionale, anche con l’aiuto di familiari, farmacie, Comuni e carabinieri. L’app, disponibile su Apple Store e su Play Store, consente di prenotare la vaccinazione, rimandando al portale unico regionale. Una volta entrati nell’app gli utenti devono cliccare il tasto “prenota la vacci-
LA REGIONE SBLOCCA I FONDI PER ADEGUARE LE RETRIBUZIONI DEGLI OSPEDALIERI, I SINDACATI ESULTANO PER IL RISULTATO
AZIENDA OSPEDALIERA Il direttore generale Giuseppe Dal Ben
nazione”, selezionare l’Ulss di riferimento e inserire i dati richiesti. Dopodiché potranno visualizzare le disponibilità nei vari centri e prenotare la vaccinazione.
I NUMERI Cala ancora il contagio, i dati del bollettino sull’andamento della pandemia mostrano 89 nuovi casi e un decesso tra giovedì e venerdì (un 68enne di Pontelongo morto all’ospedale di Schiavonia). I positivi al tampone scendono a 2.735. É stabile la pressione ospedaliera: i pazienti ricoverati nei reparti Covid attualmente sono 134 (uno in più nelle 24 ore). Di questi, trenta sono in terapia intensiva. Altre 34 persone sono assistite negli ospedali di comunità (una in più). «L’impegno si sta spostando dalla cura alla prevenzione – ha spiegato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giuseppe Dal Ben - dai reparti di area medica e di terapia intensiva, la nostra attenzione va alla vaccinazione. Stiamo sviluppando un percorso importante nell’hub della Fiera, articolato su due padiglioni. Il padiglione 8 sta assumendo proporzioni sempre più importanti, ma naturalmente tutto dipende dall’arrivo dei vaccini. In Fiera abbiamo una potenzialità di 40 postazioni, significa 7mila vaccinazioni in dieci ore. Se estendiamo il numero di ore, possiamo anche arrivare a diecimila somministrazio-
MALATTIE DEL METABOLISMO L’equipe del professor Angelo Avogaro segue 7.500 pazienti diabetici ni».
BOCCATA D’OSSIGENO É in arrivo una boccata d’ossigeno per i sanitari al lavoro in via Giustiniani. Ieri il presidente Luca Zaia ha annunciato lo sblocco di 2 milioni e 200mila euro per tre anni per i fondi contrattuali dei dipendenti dell’hub di terzo livello. Da anni i sindacati puntavano il dito contro un trattamento economico accessorio al livello più basso tra tutte le aziende sanitarie venete. «Adesso si può procedere con adeguamento stipendiale e un ritorno concreto ai seimila lavoratori di questa azienda - dichiarano Alessandra Stivali per Fp Cgil, Achille Pagliaro per Fp Cisl e Luigi Spada per Uil Fpl - provando ad evitare l’esodo di personale sanita-
rio e valorizzare le professionalità. Diamo seguito velocemente alla parte burocratica e all’adeguamento». Anche durante i periodi più critici della pandemia, il centro di Malattie del metabolismo guidato dal professor Angelo Avogaro non si è mai fermato. Il team segue oltre 7.500 pazienti diabetici di tipo 2 e oltre 1.500 pazienti diabetici di tipo 1, provenienti da tutte le Ulss del Veneto. «La pandemia ha portato ad un calo delle visite ambulatoriali del 40%, in particolare tra i pazienti più anziani - spiega il professor Avogaro – anche se ora stiamo recuperando molto bene. L’emergenza sanitaria ha favorito la telemedicina, oggi le nuove tecnologie hanno portato ad un cambiamento epocale. Siamo centro
MONSELICE «L’ospedale di Schiavonia non sia sempre il solo e unico Covid hospital della provincia: serve un’alternanza tra gli ospedali provinciali». È la richiesta dei sindaci della Bassa Padovana (Distretto 5 Padova Sud ex Ulss 17), all’indomani dell’incontro con i nuovi vertici dell’Ulss 6 Euganea, in occasione del quale hanno ottenuto un approfondimento rispetto alla riapertura dei reparti dell’ospedale Madre Teresa di Calcutta. «Attualmente l’ospedale di Schiavonia è in “fase 2” e sta avviandosi verso un ulteriore piano di rimodulazione - spiegano i sindaci - è stato comunicato che nei prossimi giorni saranno riaperti 50 posti letto in area chirurgica polispecialistica ed ulteriori 50 posti letto in area medica polispecialistica». Notizie meno confortanti arrivano dal Pronto Soccorso, che resta al momento Punto di Primo Intervento. Secondo quanto spie-
gato dall’Ulss 6, infatti, perché si possa tornare ad avere il Pronto Soccorso al Madre Teresa sono necessarie condizioni più idonee, come la disponibilità di 75 posti letto in area medica e di circa 100 posti letto in area chirurgica. Inoltre, è necessario che in Terapia intensiva i pazienti Covid non siano più di
IL PRONTO SOCCORSO SARÁ STRUTTURA DI PRIMO INTERVENTO FINO A QUANDO NON SI SVUOTERÁ LA RIANIMAZIONE I SINDACI IN CORO: «SCHIAVONIA NON DEVE RESTARE L’UNICO COVID HOSPITAL IN TUTTA LA PROVINCIA»
4 e non più di 8 per le rimanenti patologie. I sindaci del territorio hanno manifestato apertamente le preoccupazioni dei cittadini, facendosi portavoce dei disagi degli utenti, in primis l’essere dirottati per diverse patologie, ricoveri, prelievi e visite in altri ospedali dell’Ulss 6, viste le limitazioni dei posti letto e la persistente chiusura del Pronto Soccorso. Altra grande preoccupazione espressa dai sindaci della Bassa è data dalle liste di attesa per alcune attività ambulatoriali e di diagnostica. È stata evidenziata anche la situazione degli operatori sanitari dell’ospedale di Schiavonia, che da 14 mesi di fatto si trovano a lavorare in un Covid hospital e sono sottoposti, di conseguenza, ad un continuo e persistente stress test. Cosa fare dunque per limitare questi disagi e tornare a una situazione che sia il più possibile vicina alla normalità anche nella Bassa Padovana? I sindaci del territorio chiedono appunto una scelta di alternanza
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VERSO LA NORMALITÁ L’ospedale Madre Teresa riapre cinquanta posti letto in area chirurgica
Al Madre Teresa riaprono 50 posti letto chirurgici IL PIANO
di riferimento per la terapia a microinfusore: un dispositivo posizionato sottocute, grande come una moneta da due euro, che effettua un’infusione continua di insulina su necessità. I dati si possono scansionare addirittura con lo smartphone». Ma le innovazioni sono tante. L’unità è anche centro di riferimento nazionale per la sperimentazione del cosiddetto “pancreas artificiale” o di “ansa chiusa”, spicca pure la terapia dedicata al piede diabetico e alle ulcere diabetiche. «La diabetologia oggi rappresenta una branca della medicina che fa prevenzione cardiovascolare, e che porta a un risparmio di risorse enormi» afferma Avogaro. Elisa Fais
tra i diversi ospedali della provincia. «L’ospedale di Schiavonia non può essere sempre il solo e unico Covid hospital – rimarcano - chiediamo inoltre di riaprire con urgenza l’ospedale di comunità di Montagnana e di rimetterlo a disposizione dei cittadini più anziani, perché attualmente riservato a soli posti
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letto Covid». È insomma un ritorno alla normalità più concreto quello invocato dal comitato presieduto dal sindaco di Monselice Giorgia Bedin, soprattutto alla luce dei dati sempre più incoraggianti, sia a livello di contagi che di ricoveri, nonché del buon andamento delle vaccina-
zioni. Con la discesa della curva dei contagi e i vaccini aperti sempre a più fasce della popolazione, è logico aspettarsi la riapertura, sempre più completa, delle attività al Madre Teresa di Calcutta. In questo quadro l’Ulss 6 ha recentemente sottolineato, attraverso le parole del direttore del dipartimento di area chirurgica e direttore di Urologia Antonino Calabrò, come l’attività di fatto non sia mai stata interrotta, al contrario abbia sempre potuto contare sulla continuità assistenziale. «Soprattutto durante i picchi pandemici - ha dichiarato il dottor Calabrò - il personale sanitario del Dipartimento di area chirurgica ha dovuto riorganizzare la propria vita lavorativa a favore di una maggiore e necessaria duttilità, restando ad operare sia nel proprio ambito specialistico, seppur drasticamente ridotto, e in alcuni periodi del tutto annientato, sia nell’ambito internistico-infettivologico». Camilla Bovo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La ripartenza del turismo
Svolta per le spiagge: niente più quarantena per gli ospiti stranieri La stagione che inizia oggi parte bene grazie all’ordinanza del ministro Speranza che promuove anche ad aeroporto “covid tested” il Marco Polo `
GARAVAGLIA APPLAUDE
IL LITORALE VENEZIA Due ottime notizie sul fronte del turismo a Nordest, al via da oggi sulla costa con l’apertura ufficiale di gran parte degli stabilimenti balneari: l’aeroporto Marco Polo inserito tra gli scali con voli covid-tested; cade l’obbligo della quarantena per gli stranieri in arrivo. E’ l’effetto delle ordinanze firmate ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, che per prima cosa ha esteso la procedura covid-tested anche per lo scalo di Venezia. Il provvedimento consente a chi presenterà un test molecolare o antigenico negativo effettuato 48 ore prima della partenza e successivamente effettuerà un nuovo tampone all’arrivo all’aeroporto di destinazione, di evitare la quarantena o l’isolamento fiduciario all’arrivo. Naturalmente con l’esito del tampone negativo. Nel caso dell’aeroporto Marco Polo, terzo scalo intercontinentale nazionale, la sperimentazione sarà valida per i passeggeri dei voli dal Nord America (Usa e Canada) e dagli Emirati Arabi. Totale la soddisfazione espressa dal gruppo Save, anche perché l’ordinanza imprime una forte accelerazione alla ripartenza del Marco Polo. Non certo minore quella degli operatori turistici rafforzata ulteriormente dall’eliminazione dei 5 giorni di quarantena per i passeggeri provenienti dai paesi UE, ma anche dalla Gran Bretagna e da Israele, sempre grazie a un’ordinanza in vigore da domani, i quali dovranno solo esibire un covid test negativo.
Giudizio positivo, ovviamente, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha parlato di «scelte che aprono le porte del turismo all’Italia» ma anche di «scelte attesa da tempo e che, nella sostanza, anticipano di fatto il lasciapassare europeo». Sulla stessa scia la presa di posizione di Federico Caner, assessore regionale al Turismo: «Ora – commenta l’assessore - possiamo davvero cominciare a parlare di una ripartenza del turismo. Dal Governo oggi è arrivato un segnale importante. Anche la possibilità di effettuare i voli covid-tested rappresenta una boccata d’ossigeno tanto per il settore leisure che per il settore business». La notizia dell’estensione della sperimentazione dei voli covid-tested e della cancellazione della mini quarantena ha fatto dunque tornare il sorriso su tutta la costa veneta, dove da oggi, grazie all’ordinanza regionale, ripartirà l’attività degli stabilimenti balneari. Sul litorale veneto ad oggi sono circa 120 mila gli ombrelloni già posizionati. Ma i provvedimenti del governo hanno segnato una prima ripresa delle prenotazioni sulle città balneari: ora la speranza è di salvare almeno in parte la Pentecoste, festività in programma domenica prossima. «Gli ultimi provvedimenti – spiega Massimiliano Schiavon, presidente regionale di Federalberghi – sono state accolti positivamente e nelle ultime ore sono riprese le prenotazioni, certo non siamo ai livelli precedenti ma è un primo segnale di fiducia». Da sciogliere rimane il nodo del tampone prima del rientro
per i turisti stranieri. «Stiamo cercando di chiudere un accordo con Federfarma regionale – aggiunge Schiavon – per avere delle convenzioni per i tamponi degli ospiti stranieri, visto che oggi l’abbiamo fatta solo per gli italiani, prevedendo delle agevolazioni a livello di costi e il referto in lingua straniera così da essere considerato valido nei paesi di
COVID TESTED Il ministro ha esteso la sperimentazione all’aeroporto di Tessera
origine».
PRONTI VIA IN FRIULI Anche in Fvg scatta oggi la stagione balneare 2021. E le prenotazioni per luglio e agosto si avvicinano già al sold out. L’inaugurazione ufficiale è andata in scena ieri a Lignano Sabbiadoro. Ai turisti austriaci e tedeschi è stata dedicata la scritta “Bis Bald (“A
Friuli, immunità di gregge prevista per metà agosto LA SITUAZIONE TRIESTE L’unico vero nodo resta quello dell’adesione, che la Regione spera di veder aumentare già da lunedì, quando saranno aperte le agende a beneficio dei cittadini tra i 40 e i 49 anni. Per il resto, la strada è tracciata: il Friuli Venezia Giulia può raggiungere una prima immunità di gregge già a metà agosto. La proiezione è nelle mani dei vertici della giunta Fedriga e il traguardo è abbondantemente alla portata. La quota da centrare è quella del 70 per cento della popolazione che al momento può ricevere il vaccino, esclusi quindi i minori di 16 anni. In regione
SECONDO LE PROIEZIONI OBIETTIVO AMPIAMENTE ALLA PORTATA VIAGGIANDO AL RITMO DI 50MILA VACCINI ALLA SETTIMANA
si tratta di 1.073.953 persone. Attualmente le prime dosi somministrate sono più di 350mila: bisogna arrivare almeno a quota 751.767 cittadini, da immunizzare con la prima dose. La macchina è pronta, e da giugno si arricchirà di altri ingranaggi, dal momento che entreranno in gioco anche gli hub vaccinali nelle fabbriche e i punti di somministrazione nelle farmacie. La capacità settimanale già oggi potrebbe teoricamente raggiungere le 80mila dosi, ma anche viaggiando a una media di 50mila somministrazioni in sette giorni il traguardo sarebbe raggiungibile a metà agosto. Se si contano anche le seconde dosi, l’asticella si sposterebbe di poco, cioè a inizio settembre, dal momento che i vaccini riservati agli under 60 (Pfizer e Moderna, attualmente) non necessitano di un tempo di attesa lungo tra la prima somministrazione e il richiamo. Il calendario è nero su bianco: ora però serve uno scatto sul fronte dell’adesione. M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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presto”) disegnata con i colori degli ombrelloni lignanesi. «Per noi non sarà una prima volta – ha messo in luce il direttore generale di Promoturismo Fvg Lucio Gomiero – l’esperienza dello scorso anno ci è servita e sicuramente sarà confermato il distanziamento tra gli ombrelloni, così come una gestione organizzata degli ingressi e delle uscite». I fre-
quentatori delle spiagge attrezzate potranno contare su una maggiore digitalizzazione e sull’implementazione dei servizi di delivery sotto l’ombrellone: il sito www.marefvg.com, oltre a presentare l’offerta della costa, è stato ottimizzato per rendere più semplice il booking online. Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO PIANO
SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
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Coronavirus: le ricadute sull’economia
Belluno, l’occupazione stenta a ripartire I dati di Veneto Lavoro lasciano la maglia nera alla nostra provincia, nel resto della regione i numeri sono positivi Francesco Dal Mas / BELLUNO
Nei primi quattro mesi dell’anno la provincia di Belluno ha perso 494 posti di lavoro, “probabilmente per gli effetti della stagionalità” , come osservano i ricercatori di “Veneto Lavoro”, che a livello regionale registrano invece segnali incoraggianti. La perdita su Belluno sarebbe stata molto più pesante se a febbraio non ci fossero state le assunzioni temporanee per i Mondiali di sci a Cortina. Ma nulla a che vedere, comunque, con il disastro occupazionale dell’anno scorso, e neppure con quello del 2019. Parliamo, intanto, di occupazione dipendente nel settore privato e specificatamente di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato. Le assunzioni nel primo quadrimestre sono state 5.186, un migliaio in più che nello stesso periodo del 2020 e – ecco la curiosità in positivo – appena 400 in meno rispetto al gennaio-aprile del 2019. Questo significa che, seppur lentamente, il mercato del lavoro si sta riprendendo. Il saldo negativo tra assunzioni e cessazioni, infatti, era stato addirittura di 4.682 unità l’anno scorso (primo quadrimestre) e di 2.972 l’anno precedente. Certo è che in questo avvio di 2021 tutte le province hanno un segno positivo, tranne appunto che il bellunese. Provincia che, in ogni caso – come segnala veneto Lavoro – ha una flessione della domanda di lavoro da due anni a questa parte proporzionalmente inferiore a quella di altri territori veneti. Turismo e commercio restano i settori più colpiti e registrano un calo delle assunzioni rispettivamente del 78% e del 39% rispetto al 2019. Male anche editoria e cultura (-79%), servizi di vigilanza (-33%) e industria conciaria (-32%). Nel mese di aprile, tuttavia, i settori manifatturieri e le costruzioni hanno fatto registrare segnali incoraggianti. Sul fronte dei saldi occupazionali, bilanci negativi si rilevano solo nell’industria tessile, nella concia, nei servizi turistici e nei servizi di vigilanza. Alcuni comparti, quali macchine elettriche, chimica-plastica, servizi informatici e attività professionali, mostrano risultati migliori anche rispetto al 2019. «Segnali incoraggianti si intravvedono sul fronte economico», incoraggia l’assessore regionale Elena Donazzan. «Le previsioni internazionali sono improntate ad una forte crescita, che coinvolgerà anche il nostro Paese, e la ripresa interessa già i maggiori settori industriali, a scapito di larghe fasce dei servizi che risultano ancora penalizzate, quali turismo e ristorazione. Preoccupa però la forte inflazione e l’enorme rincaro delle materie prime».
«Da questi dati», commenta il segretario della Cisl, Nicola Brancher, «si ricava un motivo in più di evitare la deriva dell’Acc e dell’Ideal Standar, la cui crisi rappresenterebbe una botta drammatica per l’assetto occupazionale in provincia». Veneto Lavoro ha diffuso i dati completi che lasciano a Belluno la maglia nera, mentre nelle altre province, pur con incidenze diverse, c’è sempre il segno più. Il saldo tra assunzioni e cessazioni nei primi quattro mesi 2021 è pari a +18.000 unità, un valore lontano dalle +44.000 fat-
to registrare nell’analogo periodo del 2019, ma in miglioramento rispetto al saldo negativo del 2020 (-9.400). Per questa ricerca Veneto Lavoro sceglie di mettere a confronto i dati del 2019 con quelli del 2021 per ricavare un’indicazione più attendibile del percorso di ritorno verso la normalità. Il bilancio del primo quadrimestre per le tipologie contrattuali considerate è stato positivo per il tempo determinato (+17.500 posizioni), mentre permane il segno negativo per l’apprendistato (-1.100). — © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un’offerta di lavoro: il Veneto segnala una ripresa delle assunzioni anche se il turismo è in grande difficoltà
il bollettino regionale
Pil calato dell’8,9% La ripresa è stimata nel 5,5% per il 2021 Nell’attuale scenario di incertezza socioeconomica dominato dall’emergenza sanitaria, le stime per il Pil veneto definite nell’ultimo bollettino socio-economico della Regione disegnano una brusca contrazione nel 2020 (-8,9%), in linea con quanto registrato a livello nazionale. Per i consumi delle famiglie in Veneto, dopo la timida dinamica del 2019, si stima una diminuzione pari a -11,8% mentre per gli investimenti il dato si attesta attorno ad un -10%. Segnali incoraggianti arrivano per il 2021: il Pil regionale dovrebbe segnare un rimbalzo del +5,5%, così come dovrebbero riprendersi i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi (rispettivamente +4,3% e +13,2%). La dinamica imprenditoriale mostra una leggera contrazione: il Veneto chiude l’anno con un -0,6% di imprese attive rispetto al 2019, mostrando un dato che evidenzia un calo più marcato rispetto a quello nazionale (-0.2%). A segnare le contrazioni più significative sono il comparto industriale (-1,5%) e agricolo (-1,2%) mentre il terziario mostra un sostanziale equilibrio (-0,4%). Gli effetti della pandemia sono visibili sulle nuove iscrizioni di impresa (-17,5%). Da osservare con attenzione il dato relativo ai fallimenti, che diminuiscono del 28,6% rispetto al 2019: un dato che dimostra come l’andamento delle chiusure di impresa non rifletta ancora gli effetti della crisi economica generata dall’emergenza sanitaria, anche per effetto delle misure straordinarie a sostegno delle imprese interessate dai provvedimenti di chiusura emergenziale. Per quanto riguarda l’export, il 2020 si chiude con una contrazione complessiva delle esportazioni pari al -8,2%, inferiore rispetto al dato nazionale (-9,7%). —
CORTINA - CADORE
SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
Le parole della dottoressa De Silvestro al centro della presentazione di un ambizioso progetto articolato su 14 tavoli
«C’è una sanità di montagna da ripensare» Parte da qui il “Cadore green deal 2030” IL DIBATTITO
a sanità in montagna va ripensata». Parola di Giustina De Silvestro, nata a Vallesella, direttore del Servizio trasfusionale dell’Azienda ospedaliera di Padova. È la “regista” a cui Luca Zaia ha affidato la realizzazione della «banca del plasma». Si è meritata, per questo, il riconoscimento di “bellunese dell’anno 2020”. A Venezia ha partecipato ieri alla presentazione del “Green deal Cadore 2030”, insieme a Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente della Regione; Renzo Bortolot, presidente della Magnifica; Roberto Padrin, presidente Provincia di Belluno; Giuseppe Casagrande, sindaco di Pieve di Cadore.
«L
PREVISTI 14 TAVOLI: SANITÀ IN TESTA
Ben 14 i tavoli di lavoro che saranno aperti dal 22 maggio, tra questi anche uno su salute e sanità. Alla luce della pandemia e dei problemi creatisi, De Silvestro ha raccomandato di intervenire sulla sanità
sia cadorina e sia provinciale, ripensando in particolare la medicina di urgenza. Ha pure ribadito la necessità di garantire, anche nei territori più periferici, la massima competenza da parte dei medici in particolare. «La presenza dei professionisti va assicurata con gli incentivi, ma non solo quelli economici», ha insistito De Silvestro, «e penso all’accoglienza di queste persone e alle attrezzature che determinano la qualità del servizio. I giovani vogliono restare o possono arrivare, ma giustamente pretendono», ha affermato ancora De Silvestro, «di poter operare al meglio, sfruttando tutte le loro capacità». E questo va garantito non solo in Cadore o in altri ospedali periferici, ma anche negli hub di Belluno e di Feltre. «Strutture», ha sottolineato De Silvestro, «che devono garantire il massimo di qualità delle prestazioni».
Il percorso che la Magnifica si propone con questa iniziativa l’ha illustrato il presidente Renzo Bortolot, rivelando di aver raccolto ormai 220 adesioni, dai 22 Comuni a tutte le forze sociali, culturali ed economiche e finanche la Chiesa. La sostenibilità delle terre alte è, in definitiva, il traguardo. Il presidente della Provincia, Roberto Padrin, ha precisato che l’iniziativa si colloca all’interno della programmazione strategica in atto per fare fruttare al meglio il miliardo che con le Olimpiadi sta arrivando, direttamente o indirettamente, nel Bellunese. «Ma noi», ha precisato Padrin, «stiamo ormai progettando il dopo Olimpiadi». Quella del Cadore è insomma una scommessa che «se vinta», ha sottolineato Casagrande, «può essere implementata anche in altri territori. Prima ancora che un’opportunità materiale, è un’occasione culturale di svolta radicale per il territorio e per quanti lo abitano». — FRANCESCO DAL MAS
Foto di gruppo per i partecipanti alla presentazione del progetto e un momento della conferenza stampa
cortina
san vito: martedì in consiglio
Minaccia una vicina che lo sta filmando
Risanamentio Scoter: si vota la convenzione per erogare le somme
CORTINA
Rapporti tesi con la vicina. M.V. è finito davanti al giudice di pace, per aver minacciato una donna. I fatti si sarebbero svolti a Cortina, non tanto tempo fa. I due avevano già litigato per la musica troppo alta e per un parcheggio conteso. Scoppiato l’ennesimo diverbio, la signora ha tirato fuori il telefonino cellulare, cominciato a girare un filmato e questo ha scatenato la reazione del fututo imputato, che le avrebbe urlato una
frase del tipo «vengo lì e te lo spacco in faccia». M.V. ha avuto bisogno dell’assistenza dell’avvocato di fiducia Pierangelo Conte per difendersi dall’accusa di minaccia semplice, che è di competenza del giudice di pace Parrocco. Il magistrato onorario cercherà una conciliazione tra le parti, ma se questa non dovesse riuscire partirebbe il processo con i testi dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Gulli. — G.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SAN VITO
La convenzione per l’erogazione delle somme per il sostegno ed il risanamento della società Impianti Scoter arriva all’approvazione del consiglio comunale. Il sindaco Emanuele Caruzzo, come aveva annunciato, ha convocato una seduta esclusivamente per trattare il tema inerente i soldi che il Comune verserà alla società che gestisce la ski area. Riunione in videoconferenza martedì alle 18. Il piano
Il sindaco Caruzzo
cortina
sci: diverse novità nella stagione 2021/2022
Matrigna e figliastra dal giudice per lesioni
Discesa e supergigante: la Coppa del mondo torna il 22 e 23 gennaio
CORTINA
Matrigna e figliastra si querelano a vicenda. Le ampezzane B.T.P. e L.C. si sono portate davanti al giudice di pace per l’ipotesi di reato di lesioni. La prima è un’insegnante d’inglese, che risiede ancora a Cortina ed è difesa da Conte, mentre la seconda vive a Bologna da tempo. Che non si sopportino è sotto gli occhi anche del pubblico ministero Gul-
li, il titolare del fascicolo. Nel capo d’imputazione, si racconta di un incontro parecchio teso, nel corso del quale le due donne si sarebbero messe le mani addosso, strattonandosi. Entrambe sono andate al Pronto soccorso e ne sono uscite con un referto da cinque giorni di prognosi. Se non si metteranno d’accordo, partiranno i processi. — G.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA
sa. Troppo spesso i cittadini si lamentano di scelte altrui, il progetto ideato dalla Magnifica rappresenta un la forte volontà dei cadorini di mettersi intorno a un tavolo ed essere partecipi del proprio futuro». Così l’assessore Bottacin, che ha insistito soprattutto sull’attenzione da prestare al turismo (di qualità piuttosto che massivo) e all’istruzione, fra loro collegati. IL PENSIERO VERSO IL 2026
CREDERE IN SE’ STESSI
«La pandemia e, soprattutto, la crisi che ne sta conseguendo ci stanno ricordando che per una comunità è fondamentale una visione condivi-
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CORTINA
Tornano a gennaio a Cortina le atlete in gara per le prove di Coppa del mondo. Il subcomitato dello sci alpino Fis, riunitosi on line, ha definito (ancora in via provvisoria, l’ufficialità sabato 5 giugno dopo l’elezione del nuovo presidente della Federazione internazionale) il calendario della Coppa del mondo 2021/2022, che pre-
senta qualche novità soprattutto nella distribuzione delle specialità. Come nella passata stagione, non sono state inserite le combinate e ci sarà un solo parallelo (Olimpiadi e parte) a metà novembre a Lech, in Austria. Confermata l’apertura sul ghiacciaio di Solden con i giganti riportati nella classica data del 23/24 ottobre. A novembre torna, invece, dopo un anno di assenza dovuta al Co-
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di risanamento della Scoter era stato approvato a settembre 2020 poco prima delle elezioni, in una seduta straordinaria convocata dall’ex sindaco Franco De Bon, oggi in minoranza. Il Comune aveva stabilito che venissero elargiti alla Scoter 200 mila euro l’anno, per tre volte, in quanto il mantenimento della ski area risulta fondamentale per l’indotto direttamente generato (alberghi, ristoranti, rifugi, scuole sci, noleggi, negozi e altro); per la tenuta del mercato immobiliare e, di conseguenza, per il mantenimento di numerosi servizi per ospiti e valligiani; ma anche in termini di cura del territorio e fruizione sostenibile. Dopo quella delibera, c’è stato il cambio di Amministrazione e si è iniziato a lavorare per la convenzione che ora è
pronta e che sarà approvata la settimana prossima. «Abbiamo sempre detto che avremmo portato avanti questa azione a favore della Scoter», dichiara Caruzzo, «ma, trattandosi di un’operazione molto delicata, che di fatto va a blindare il bilancio comunale, abbiamo valutato tutte le carte attentamente. Ci sono stati poi dei ritardi dovuti al fatto che si è faticato a reperire tutti i documenti necessari. Io ringrazio l’assessore al Bilancio, Diego Belli, per l’immenso lavoro fatto. Ora voteremo la convenzione in consiglio e la società potrà avviare il suo piano di investimenti». Il consiglio potrà essere seguito collegandosi sul canale YouTube del Comune di San Vito tramite il sito istituzionale dell’Ente. —
vid-19 la trasferta nordamericana a Lake Louise. In campo femminile le gare complessive saranno 38, distribuite fra nove giganti, nove slalom, dieci discese, otto supergiganti, un parallelo e il parallelo a squadre delle finali di Courchevel/Meribel, che chiuderanno la coppa il 20 marzo 2022. Le montagne italiane saranno protagoniste per le donne in gennaio con discesa e supergigante a Cortina sabato 22 e domenica 23 e gigante a Kronplatz martedì 25. Numeri identici anche per gli uomini, che si cimenteranno in sette giganti, undici slalom, undici discese, sette supergiganti, un parallelo e un parallelo a squadre. Quattro gli appuntamenti italiani con sette gare complessive: supergigante e discesa in
Val Gardena venerdì 17 e sabato 18 dicembre; due giganti in Alta Badia domenica 19 e lunedì 20 dicembre; slalom a Madonna di Campiglio mercoledì 22 dicembre e discesa e supergigante a Bormio martedì 28 e mercoledì 29 dicembre. Qualche piccola novità sul programma riguarda Kitzbuehel e Wengen, dove verranno disputate due discese anziché una discesa e un supergigante. Le gare ampezzane si svolgeranno sulle Tofane. Il Comune è al lavoro per creare una nuova Fondazione che si chiamerà Cortina 2026 o Cortina 2030 che avrà il compito di organizzare le gare di Coppa e gli eventi di avvicinamento alle Olimpiadi del 2026. —
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PRIMO PIANO
SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: il rischio sanitario veneto apripista, nuova accelerazione della campagna
Anticipate le vaccinazioni ai quarantenni Zaia: «Contagi e ricoveri in caduta libera» A sorpresa, prenotazioni aperte da ieri pomeriggio: ora c’è anche un’app. In tre ore registrate oltre 176 mila adesioni Filippo Tosatto / VENEZIA
Non sia mai che il cilindro di Luca Zaia neghi il coniglio quotidiano alla platea: «Anticipiamo le prenotazioni del vaccino ai quarantenni, anziché lunedì le agende delle Ulss apriranno oggi a partire dalle 16», scandisce al punto stampa di mezzodì. «Faccio appello ai miei coetanei, quelli della fascia 59-50: affrettatevi, la vostra corsia preferenziale resisterà qualche ora e poi nel portale entreranno progressivamente altre 742 mila persone. Mentre parliamo ci sono 200 mila posti liberi, ma le previsioni stimano in almeno 150 mila i contatti entro stasera (saranno, preciserà poi la Regione, 176.271 le prenotazioni effettuate fra le 16 e le 20,15)». PRIMA DELL’ESTATE ABOLITI I TARGET D’ETÀ
Scontato l’assalto digitale e l’ingorgo conseguente: «C’è anche la possibilità di utilizzare la nostra app Sanitàkmzero riservata a ricette e referti, chi non ce l’ha ce l’ha può scaricarla sul cellulare e accedere più rapidamente al sito. Basta un po’ di pazienza e il clic andrà a buon fine, gli over 40 avranno la precedenza fino al 16 giugno». E poi? «Di questo passo arriveremo al liberi tutti prima dell’estate. Una volta in sicurezza le categorie più fragili e a rischio non si procederà più per target d’età e non servirà presentarsi ai centri con la carta d’identità». Tant’è. Bruciati sul tempo i fratelli-rivali lombardi (Attilio Fontana aprirà alla coorte dei quarantenni
non prima di giovedì 20), ringalluzzito dagli elogi del generalissimo Figliuolo - «Ha affermato che il Veneto è la regione più efficiente nella campagna vaccinale, lo ringrazio e trasmetto il riconoscimento ai 1.300 sanitari e volontari impegnati ogni giorno nei nostri hub» - il governatore guarda con ottimismo alla flessione costante di contagi, ricoveri e decessi: «Ormai si tratta di una tendenza strutturata, l’algoritmo ci dice che il calo epidemiologico andrà accentuandosi, è evidente che le vaccinazioni danno i loro frutti, il Covid cir-
proposta al governo
Regioni: zona bianca quando l’incidenza di positivi è sotto 50
Replica alla Consulta «Lamenta inefficienze regionali? È tempo di fare nomi e cognomi» cola ancora ma non si trasmette alla popolazione più anziana con la violenza dei mesi scorsi, a testimoniarlo è la scomparsa dei pazienti settantenni dagli ospedali». LA PERMANENZA SCONTATA IN AREA GIALLA
Sono 42.675 le dosi inoculate nelle ventiquattr’ore (2,2 milioni in totale), l’antivirale è stato somministrato al 98% degli ultraottantenni, all’82% della fascia 70-79 e al 65% del target sessantenne; segnano il passo gli over 50: ad oggi, dei 759 mila in ballo, i vaccinati risultano 160 mila e i prenotati il doppio. «La fase della convivenza è iniziata, magari ci sarà un terzo richiamo, forse un
Luca Zaia mostra l’app Sanitàkmzero utilizzabile anche per prenotare la vaccinazione in tempi rapidi
vaccino universale includerà anche l’antinfluenzale, di certo non servirà più rinchiuderci in casa». La riclassificazione del ministero conferma il Veneto in area gialla e la decisione certo non sorprende Zaia: «Abbiamo un indice di trasmissibilità Rt a 0,88 mentre il tasso di occupazione in area medica e terapie intensive è limitato al 12% e l’incidenza di positivi è 67,5 per centomila abitanti. Sono dati abbastanza soddi-
sfacenti». Che altro? Repliche e punture di spillo. «Le vaccinazioni aziendali? C’è una lista interminabile di imprese e associazioni disponibili, la sola Coldiretti ha opzionato 60 mila dosi, a scarseggiare è la materia prima». Il controverso AstraZeneca... «Da noi i casi di rifiuto non sono significativi, la scienza assicura che si tratta di un prodotto di alta efficacia, soprattutto nella fascia dei sessantenni. Se qualcuno l’ha rele-
niente quarantena per i passeggeri provenienti da usa, canada, giappone, emirati araBi
Voli “Covid-tested” anche a Venezia La Save e Caner: ossigeno al turismo VENEZIA
I voli “covid-tested” partiranno e arriveranno anche dall’aeroporto veneziano Marco Polo, terzo scalo intercontinentale in Italia per volume di passeggeri. Da domani la particolare sperimentazione (finora disponibile solo a Milano e a Roma) verrà estesa anche all’hub veneziano e a quello napoletano di Capodichino. E si ampliano i Paesi di provenienza di questi particolari voli: Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Stati Uniti. L’obiettivo del Governo, in vista dell’estate, è di abolire la quarantena anche per chi arriva da queste nazioni, particolarmente importanti per
il settore turistico veneto e nazionale. Per accedere ad un volo Covid-tested, che consente di non sottoporsi a quarantena o isolamento fiduciario, i passeggeri dovranno presentare l’esito negativo di un test molecolare o antigenico effettuato entro le 48 ore precedenti al volo, compilare un modulo di localizzazione e infine effettuare un nuovo tampone all’arrivo all’aeroporto di destinazione. Certo è che la decisione del ministero è una bella notizia per l’intero circuito nostrano dell’accoglienza, che registra 71 milioni di presenze l’anno, è una boccata d’ossigeno tanto per il settore leisure che per il business. «Esprimiamo grande sod-
Venezia, il Marco Polo è il terzo scalo intercontinentale del Paese
gato in magazzino noi siamo pronti a farne buon uso». NORD, SUD E TENTAZIONE CENTRALISTA
Last but not least la frecciata della Corte Costituzionale alle «inefficienze regionali» nella gestione della pandemia, tali da richiedere «un forte esercizio da parte dello Stato»: «Con tutto il rispetto per la Consulta, è tempo di fare nomi e cognomi. Chi è stato inefficiente e perché? L’emergenza non
disfazione per l’ordinanza emessa dal ministero della Salute, che estende la procedura dei voli covid-tested anche all’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo scalo intercontinentale nazionale», afferma il Gruppo Save in una nota «l’ordinanza sui voli covid-tested imprime una forte accelerazione alla ripartenza del Marco Polo». In mattinata la notizia era stata anticipata da una chiamata del ministro Roberto Speranza al governatore del Veneto Luca Zaia, apparso soddisfatto e fiducioso. «Ora possiamo davvero cominciare a parlare di una ripartenza del nostro turismo», commenta l’assessore regionale alTurismo, Federico Caner «dal Governo è arrivato un segnale importante, frutto anche della presenza e del lavoro di un ministro dedicato e con portafoglio come Massimo Garavaglia». L’ordinanza arriva alla vigilia di un’altra apertura importante per il turismo: da oggi su tutta la costa veneta ripartirà l’attività degli stabi-
Per la rimodulazione dei parametri sul rischio di contagio la proposta delle Regioni al Governo, «è che sotto i 50 casi ogni 100 mila sia prevista la zona bianca, dai 50 ai 149 la gialla, dai 150 ai 250 l’arancione, sopra i 250 la rossa». Lo rivela Luca Zaia che aggiunge: «C’è un altro parametro, sopra il 30% delle terapie intensive e il 40% dell’area medica si va in rosso. Oppure si va in arancione al 20% e al 30% delle intensive. Lunedì attendiamo le decisioni della cabina di regìa, noi non siamo irresponsabili ma facciamo presente che le vaccinazioni hanno cambiato il contesto epidemiologico e sanitario, mentre c’è ancora qualcuno che ragiona come fossimo al 21 febbraio del 2020... ».
può diventare il grimaldello della restaurazione centralista, neanch’io da Roma riuscirei a governare il territorio veneto. Risorse e capacità non bastano, serve la vicinanza, l’amore verso la propria gente. Nel Sud, lo sappiamo, c’è un problema di sanità: aiutiamoli a crescere ma senza frenare chi è più avanti. L’equa divisione del malessere fa arretrare, non progredire il Paese».— ©RIPRODUZIONE RISERVATA
limenti balneari. «Una data per la quale il Veneto si è fatto trovare pronto con l’ordinanza, emanata dal presidente Zaia, che recepisce le linee guida emanate dalla Conferenza delle Regioni, e che prevede regole specifiche per la sicurezza in vigore fino al 30 settembre», conclude Caner «in queste settimane ho visto un gran lavoro da parte degli operatori che non hanno lesinato energie per farsi trovare pronti a questo appuntamento. Faccio loro un grande in bocca al lupo con l’augurio di buon lavoro in questo avvio di stagione». Non è tutto. Un’ulteriore ordinanza, sempre firmata dal ministro Speranza, stabilisce che da domani i viaggiatori dei Paesi dell’Unione Europea e dell’area Shengen, nonché di Gran Bretagna e Israele, che abbiano effettuato un tampone con esito negativo possano entrare in Italia senza doversi sottoporre alla mini quarantena di cinque giorni finora prevista. — NICOLA BRILLO © RIPRODUZIONE RISERVATA
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REGIONE
SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
i progetti delle infrastrutture
«La terza corsia A4 Venezia-Trieste non può essere finanziata dal Pnrr» D’Arienzo: «Ci sono 16 miliardi per la Tav, il tram di Padova e la bretella Mestre-aeroporto Tessera» Albino Salmaso / PADOVA
Le 500 pagine del Recovery Plan inviate in ottobre da Zaia al governo Conte2 con la richiesta di 25 miliardi? Sono finite nel cestino perché tutte fuori tema. I dirigenti dei ministeri non hanno avuto dubbi:
Il senatore Pd ribatte alla Lega: le risorse vanno trovate nei bilanci di Autovie carta da gettare al macero e da riciclare. E allora da dove arrivano quei 16-17 miliardi del Pnrr per completare l’altra velocità da Brescia fino a Padova, 10 quei quali pescati dal fondo complementare post 2026? La Lega di Bitonci e De Poli dell’Udc cantano vittoria, ma le “impronte digitali” sono quelle del Pd. Lo ha ricordato il senatore Vincenzo D’Arienzo, uno dei registi della pioggia di miliardi alle infrastrutture del Veneto. Il lavoro di squa-
dra è iniziato dopo l’uscita di scena del ministro Toninelli, che di Tav non ne voleva sentir parlare. Ora c’è un asse trasversale Pd-FI-Lega con la neutralità del M5s sulla cura del ferro in Veneto che ha trovato il pieno sostegno con il governo Draghi. Ieri D’Arienzo, assieme al consigliere regionale Jonathan Montanariello, ha risposto alle domande degli attivisti Pd in un forum on line e il suo giudizio sulle giunta Zaia è netto: «Merita 4 per la gestione dei treni e 2 per la viabilità», ha detto il senatore.
tecnologia e servizi digitali
Smact-Vsix-Infocamere intesa per l’innovazione PADOVA
Contaminazione tra saperi e tecnologie, condivisione e valorizzazione delle rispettive competenze per accelerare processi innovativi e di crescita a sostegno della competitività del territorio. Dare vita ad un dialogo per rafforzare i punti di contatto e sviluppare al meglio il proprio ruolo di motori del cambiamento a vantaggio della diffusione della cultura digitale per i cittadini, per le imprese e per la pubblica amministrazione. Sono alcuni degli ambiti di
LE STRADE RESTITUITE A ROMA
LA LISTA DELLE OPERE
Un passo alla volta. Si parte dalla Tav, i cantieri sono già a Sommacampagna e poi si arriverà a Vicenza con i fondi del Pnrr mentre la tratta fino a Padova che vale 10 miliardi è inserita nel fondo complementare perché manca il progetto esecutivo. Discorso analogo per la Verona-Brennero: la giunta Sboarina ha approvato con 2 anni di ritardo il dossier e quindi il Pnrr non la può finanziare. I 4 binari sulla Bre-
attività in cui si svilupperà la collaborazione tra SMACT scpa (Competence Center Impresa 4. 0 del Nordest), VSIX (Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio dell’Università degli Studi di Padova) e InfoCamere (Società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale). La Convenzione in cui si sostanzia l’accordo è stata firmata nei giorni scorsi dalla professoressa Eleonora di Maria, presidente di VSIX-Università di Padova, da Fabrizio Dughiero, presidente di SMACT, e dal direttore Gene-
Il senatore Vincenzo D’Arienzo e i lavori della Tav : i cantieri sono arrivati a Sommacampagna
scia-Venezia consentiranno di rilanciare l’Sfmr: Zaia ha chiesto 800 milioni per il metrò ma senza i progetti esecutivi la scheda è finita nel cestino. D’Arienzo ha spiegato che sarà il Veneto a gestire fino al 2025 i treni regionali da Bologna fino al Brennero e il Pnrr ha stanziato 30 milioni per acquistare 4 convogli elettrici per le linee re-
rale di InfoCamere, Paolo Ghezzi. L’intesa, della durata di tre anni e senza oneri per le parti, punta a sostenere progetti sperimentali di business transformation e ad esplorare le potenzialità in termini di sviluppo e maggiore efficienza dei servizi digitali che ne possono derivare in ottica di promozione del territorio. «Un ulteriore strumento» afferma Ghezzi «per far crescere e correre il trasferimento tecnologico della ricerca e dell’innovazione a disposizione del territorio». «Questo accordo» dichiara Dughiero «rappresenta un passo ulteriore per rafforzare il ruolo del Centro di Competenza Triveneto nell’incrementare processi di trasformazione digitale, tendendo un ponte sempre più solido tra i mondi della ricerca e dell’impresa». —
gionali locali. Si tratta della Verona-Rovigo e della Mestre-Chioggia-Piove-Adria, gestita da Sistemi territoriali che fa acqua da tutte le parti. Quei treni a gasolio sono un incubo e la giunta regionale ha messo in gara le due linee: chi vince può sostituire i treni con gli autobus. Altro che riconversione ecologica. Vince sempre la
gomma sull’asfalto. I PUNTI DEBOLI E LE OLIMPIADI
Entro giugno il governo nominerà i commissari per le olimpiadi di Milano e Cortina, ma c’è un abisso tra Veneto e Lombardia nelle infrastrutture. Sala ha inserito la nuova bretella ferroviaria tra Milano e Orio al Serio e anche la stazione di Me-
l’analisi dell’anbi
Piovosità nella media ma troppo concentrata VENEZIA
«La quantità di pioggia è sempre la stessa, il problema è che non piove come vorremmo». Il presidente di Anbi Veneto Francesco Cazzaro commenta con una battuta i dati sull’andamento delle precipitazioni nel mese di aprile, che «sono nella media ma si concentrano in pochi eventi di forte entità che interrompono periodi siccitosi talvolta molto lunghi». Numericamente, sono caduti 95 millimetri di pioggia, 73 dei quali concentrati però tra i giorni
Il Po in secca, una visione estiva
Tornano le cicogne, magari a fare la pace con l’uomo
I
Il consigliere Montanariello ha sottolineato la contraddizione di Zaia, leader dell’autonomia delle regioni ma pronto a restituire all’Anas i 700 km di viabilità statale ceduti nel 2000 a Veneto Strade. «Un dietrofront che non si giustifica». Ora il fronte aperto è quello della terza corsia A4 Venezia-Trieste. I sindaci sostenuti dai parlamentari della Lega hanno chiesto al governo di trovare nel Pnrr 400 milioni per il tratto San Donà-Portogruaro-Latisana. «Non si può fare, il Recovery Plan è stato inviato a Bruxelles e non sono previsti fondi per la nuova viabilità. Le risorse le deve stanziare Autovie venete, controllata dal Friuli: la società incassa i pedaggi e ha le risorse adeguate. Basta con le bugie», ha concludo D’Arienzo». Gli ultimi fondi del Pnrr prevedono 80 milioni al porto di Venezia e le 5 ciclovie: sull’Adriatico, il Garda e da Torino a Venezia. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
11 e 13 e il resto si è concentrato soprattutto a fine mese. Dal punto di vista dell’agricoltura ve bene anche così, riferisce l’associazione dei Consorzi di bonifica, l’indice Spi che definisce il livello di siccità nelle campagne si attesta su valori di normalità dopo un marzo con siccità moderata e severa. I fiumi registrano portate più basse rispetto alla media: –16% per l’Adige, – 41% per il Po, –21% per il Brenta, –24% per il Bacchiglione. Sono dati che però non suscitano preoccupazione perché a influire su questi valori vi è il lento scioglimento delle nevi in alta quota, a causa delle temperature basse. Nevi che peraltro sono cadute copiosamente nell’inverno. Soddisfacente infine anche la presenza di acqua nelle falde freatiche. —
FERDINANDO CAMON
L’OPINIONE
eri un tg ha mostrato una cicogna che planava al suo nido su un traliccio in provincia di Vicenza. Non è la prima volta che le cicogne si fan vedere da queste parti: l’anno scorso si son viste a Cartigliano, Vicenza, e due mesi fa a Sorgà, Verona. Si son viste anche a Camazzole di Carmignano, in provincia di Padova. Dunque amano questo territorio. È un segnale molto bello. Dal modo in cui arrivano si direbbe che “scelgono” questa zona,
stre sarà finalmente collegata con il Marco Polo di Tessera. Il punto debole è Verona, che non ha presentato il progetto per collegare la stazione con il Catullo, anche se all’Arena si terrà la cerimonia conclusiva delle olimpiadi sulla neve 2026. Nessun intoppo invece per il tram di Padova: quei 335 milioni per la seconda e terza linea sono stati approvati a dicembre con il consenso di tutti i partiti: Pd–M5S-FI e Lega che non ha avanzato alcuna riserva nelle commissioni. Mai.
dall’alto vedono un territorio molto ampio ma se puntano su un traliccio o un comignolo vuol dire che quello per loro è il punto dove metter su casa. Metter su casa è un atto delicato. Noi umani spesso ci fermiamo in un luogo per rassegnazione, siamo stufi di girare, i prezzi sono alti, quel posto è comodo, e poi ha una fermata dell’autobus vicina. Ma le cicogne han bisogno di “fidarsi” del posto, perché a quel posto loro affidano la vi-
ta: scendono, si fermano, dormono, covano, crescono i piccoli. Ci vedono, vedono che ci siamo noi umani intorno, indaffarati e frenetici, ma han bisogno di giudicare che siamo amichevoli o almeno non-ostili, non gli facciamo del male, non le disturbiamo, non gli rubiamo i piccoli. Perciò le cicogne passano qui la fase più pericolosa e delicata della loro vita. La fase in cui fanno i loro figli. Ci considerano amici. Noi e loro formiamo un ambiente “naturale”.
Ci fu un tempo in cui uomo e natura vivevano insieme, rispettandosi e aiutandosi: io, che sono figlio di contadini, lo ricordo come la fase più bella della mia vita, più pacifica, più serena. Mio padre, contadino dalle braccia poderose, si sedeva a tavola alla sera, guardava cosa c’era sul piatto, si rallegrava se c’era verdura, foglie di verza, ma prima d’infilzarle con la forchetta e metterle in bocca le scrutava sul bordo, e se si accorgeva che erano già state rosicchia-
te fino a tre quarti protestava con la lepre che se n’era cibata prima di lui: “Podevi almanco lassàrmene metà!”. Questo dialogo tra mio padre e la lepre che mangiavano la stessa verdura mi dava l’idea di una cena insieme, una convivenza, un’amicizia. Potevamo fidarci della natura. E la natura di noi. Poi è venuta l’epoca dello sfruttamento, abbiamo fatto impazzire la natura, per farla rendere sempre di più. La natura si vendicava, ammalandoci. Le cicogne che tornano fra noi sono un segno di riconciliazione? Siamo di nuovo amici? Finalmente! © RIPRODUZIONE RISERVATA