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SABATO 8 MAGGIO 2021 IL PICCOLO
ECONOMIA
MONTATURE DA VISTA DELLE MIGLIORI MARCHE
SCONTATE AL 50% www.otticainn.it
iL BiLanCio Di SoSteniBiLità
Da AcegasApsAmga impatto su Trieste per oltre 92 milioni Le ricadute sul territorio della controllata del gruppo Hera sei milioni di euro erogati al Comune in qualità di azionista Luigi dell’Olio / TRIESTE
Nel corso del 2020 AcegasApsAmga ha distribuito ai territori in cui opera ricchezza per 262 milioni di euro. Il dato emerge dal bilancio di sostenibilità attraverso il quale la capogruppo Hera e la controllata hanno calcolato le ricadute per gli stakeholder della propria attività economica. AcegasApsAmga, nata nel 2003 dall’aggregazione tra le municipalizzate di Trieste e Padova, è stata rilevata dal gruppo emiliano nel 2013. L’anno
successivo è stata aggregata Amga di Udine, dando alla società l’attuale denominazione. I comuni di Padova, Trieste e Udine sono oggi soci di Hera e concorrono alla governance sia della capogruppo, sia di AcegasApsAmga, che è la prima multiutility dell’area con un milione e mezzo di cittadini serviti in Veneto e Friuli Venezia Giulia (opera nei settori ambientale, idrico e nella distribuzione di gas ed energia elettrica) e circa 1.800 dipendenti. Tornando al bilancio socia-
iL GRUPPo BanCaRio
Trimestrale in crescita per Crédit Agricole corre anche FriulAdria TRIESTE
Il gruppo Crédit Agricole in Italia nel primo trimestre 2021 ha fatto registrare un risultato netto aggregato di 230 milioni di euro (+58%), di cui 83 dall’attività bancaria. Al risultato ha contribuito Crédit Agricole FriulAdria, che è parte del Gruppo, che non ha reso noto il dettaglio della marginalità, ma confermando un trimestre molto dinamico. Quasi 1.200 i nuovi mutui stipulati dall’istituto di credito che ha sede a
Il ceo Giampiero Maioli
i nUmeRi
Con Gdo ed e-commerce il Prosecco vende di più TRIESTE
Con le prime ripartenze, dopo la pandemia, il prosecco tira (il 2,2% in più di export nei primi quattro mesi dell’anno per il Docg Conegliano Valdobbiadene, incremento delle vendite del 10% per il Doc), si riaprono i mercati internazionali e ce ne sono anche di nuovi. Ma, attenzione: la produzione quest’anno, specie per il Doc, potrebbe essere inferiore, complice il me-
teo. Ieri in una riunione, presenti gli assessori Federico Caner del Veneto e Stefano Zannier del Fvg, il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, è arrivato a proporre misure di sostegno dei prezzi, che da qualche tempo stanno calando, mentre si è deciso di imbottigliare anche i 460 mila ettolitri accantonati nello stoccaggio. Musica diversa per il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene. Che alla bottiglia costa circa
Paghe per i lavoratori a quota 50 milioni forniture da aziende locali per 29 milioni A Udine ricadute pari a 26 milioni di cui 11 in stipendi, a Gorizia flusso di 9 milioni
Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo di Hera
le, il risultato è frutto della somma tra 124 milioni per stipendi ai lavoratori, 16 milioni erogati agli azionisti (dividendi) e 10 milioni destinati alla pubblica amministrazione. A queste somme si aggiungono poi le forniture acquisite da aziende locali, che nei territori serviti da AcegasApsAmga ammontano a 112 milioni di euro. L’azienda ha fornito anche uno spaccato a livello provinciale. A Trieste il valore economico distribuito al territorio supera i 92 milioni, di cui 50 per stipendi, 6 al Comune come azionista, 7 alla Pa e 29 di forniture acquisite da aziende
Pordenone, con volumi in crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Incrementano anche i finanziamenti alle piccole e medie imprese (in Veneto registrano un +13%). Significativa, in particolare, la performance della banca nel collocamento dei prodotti legati al risparmio gestito, in aumento del 50%. Oltre 6 mila sono i nuovi clienti acquisiti nel periodo gennaio-marzo, con un indice di soddisfazione della clientela in decisa crescita su tutti i target. Tornando ai dati del Gruppo, l’attività commerciale si segnala in crescita, con il finanziamento all’economia che sale a 78,2 miliardi di euro (+1,6% rispetto al primo trimestre 2020) e una raccolta totale che arriva a 276,5 miliardi di euro (+14,1%). A sostegno di famiglie e imprese sono stati messi a disposi-
zione e già erogati 2,9 miliardi di prestiti garantiti dallo Stato. La raccolta registra +5,8%, trainata dal trend di forte crescita dei risparmi detenuti in liquidità come tutela dalla crisi; il risparmio gestito in aumento del +15,1%. Solida la posizione patrimoniale con un Cet1 Ratio pari al 13,7% ed un Total Capital Ratio pari al 19,4%. Crédit Agricole Italia ufficializza infine di aver concluso con successo nei giorni scorsi l’Opa, Offerta pubblica di acquisto) volontaria promossa sulla totalità delle azioni del Credito Valtellinese, e controlla ora il 91,167% del capitale di Creval. Ora «Crédit Agricole non ha altri obiettivi di M&A in Italia» ha detto il Cfo, Jerome Grivet, ma dichiarandosi disponibile a coglie opportunità quando si presenteranno. —
7 euro e mezzo, distanziando di 2 quella Doc. Nel 2020 il Prosecco Superiore è riuscito a recuperare in Italia i volumi persi nel mondo (+2,5%), grazie a gdo (17% in volume e +15% in valore) ed e-commerce (più che triplicato), con un export che però è cresciuto in valore (+2,2%). Anche la produzione è aumentata leggermente: 92,1 milioni di bottiglie. E pure il valore: 526,6 milioni di euro. Tutti dati dell’anticipazione del rapporto economico della Denominazione per l’anno 2020, curato dal Cirve e, illustrato da Eugenio Pomarici. Le vendite sono cresciute in valore dello 0,4% rispetto all’anno prima, attestandosi a quasi 527 milioni, con un aumento nelle esportazioni,
che nell'insieme valgono il 42% delle vendite complessive, del 2,2%. In Germania e in Svizzera, paesi che assorbono da soli il 34% dell'export, l’incremento è stato, nell’ordine, dell’8,5% e del 14,3%. Tra le nuove piazze si affaccia il Giappone, con il 224% in più di volume e il 244% di incremento del valore. Oggi il territorio di produzione comprende 15 comuni in cui operano 182 case spumantistiche e 480 vinificatori. Il vero cambiamento a livello di mercato, sottolinea Eugenio Pomarici, si registra nei canali di vendita, con una crescita addirittura a tre cifre dell’e-commerce (+325,8% in volume e +425% in valore). —
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F.D.M.
locali. Poco sotto (86 milioni) Padova, con 38 milioni di stipendi, 5 milioni di dividendi all’Amministrazione comunale, due alla Pa e 41 di forniture. A Udine si scende a 26 milioni, di cui 11 ai lavoratori, 5 al Comune azionista e 10 ai fornitori. Infine 9 milioni sono andati alla provincia di Gorizia, di cui 4 per stipendi e 5 ai fornitori. Questi numeri contribuiscono ai 2,12 miliardi di euro distribuiti sui territori dal gruppo Hera nel suo complesso (presente in forze in Emilia-Romagna, oltre che nella vicina provincia di Pesaro Urbino). Il margine operativo lordo derivante dalle attività del
gruppo che rispondono alle priorità dell’Agenda globale, in particolare agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, nel 2020 è salito a 420 milioni di euro, il 37% del complessivo (sarà il 50% nel 2024), suddiviso in tre ambiti: energia, ambiente, territorio (e impresa). Sul primo fronte, la multitutility è impegnata soprattutto a ridurre il consumo di risorse naturali e le emissioni inquinanti nell’ambiente (l’obiettivo è ambizioso, -37% in meno entro il 2030 rispetto al 2019). Lo scorso anno i consumi energetici sono calati del 6,2% sul 2013. In ambito ambientale Hera opera per rigenerare le risorse naturali e chiudere il cerchio per promuovere un loro più efficace utilizzo. Nel 2020 è cresciuta ulteriormente la raccolta differenziata, arrivata al 65,3% medio. Inoltre da tempo il gruppo promuove il riutilizzo delle acque in uscita dai depuratori: dal 5% riutilizzabile nel 2020 si conta di raggiungere nel 2030 un potenziale di riuso pari al 15% del totale. Quanto al territorio, è proseguito il percorso per rendere sempre più digitali anche i clienti: oltre il 34% riceve la bolletta elettronica. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN BREVE A Piazza Affari Unipol e Generali trainano la Borsa
La nomina Consorzio agrario Fvg Davide Bricchi direttore
Generali, insieme a Unipol, ha fatto girare in positivo ieri Piazza Affari che ha chiuso così il linea con le altre principali Borse europee. A Milano bene le le assicurazioni con Unipol che ha raggiunto anche il +3,3%, in vista dei conti della prossima settimana, e Generali a+0,8%. Più contrastato il settore dell’auto: in positivo Stellantis (+0,7%) il giorno dopo la trimestrale, e in negativo Ferrari (-0,7%). Cambia rotta Tim (+0,4%). In forma le utility, a partire da A2a (+1,6%). Rallenta Unicredit (+0,6%) e Mps (+0,3%); Intesa +0,2%.
E’ Davide Bricchi, piacentino classe 1966, il nuovo direttore generale del Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia. Già dg del Consorzio agrario Adriatico, Bricchi prende il posto della dimissionaria Elsa Bigai, che ha guidato la cooperativa di Basiliano negli ultimi 6 anni. Laureato in scienze agrarie all’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza, Bricchi ha mosso i primi passi nel consorzio agrario della sua città per poi inanellare varie esperienze, sia in multinazionali che in altri consorzi. Il nuovo direttore ha già preso servizio.
movimento navi a tRieSte IN ARRIVO AK DISCOVERY EEMS RIVER EPHESUS S. SPIRIT OF CHENNAI ULUSOY-14 MAERSK HUACHO MONTEGO
DA MERSIN A RADA DA LIVORNO A WARTSILA DA ISTANBUL A ORM. 32 DA TEKIRDAG A RADA DA CESME A PLT RAMPA DA CAPODISTRIA A RADA DA LAS PALMAS A RADA
ore 1.00 ore 6.00 ore 7.00 ore 12.00 ore 14.00 ore 17.00 ore 18.00
IN PARTENZA DA RADA PER PORTO NOGARO ore 14.00 DONMASTER S DA WARTSILA PER LE HAVRE ore 17.00 EEMS RIVER EPHESUS SEAWAYS DA OMR. 32 PER ISTANBUL ore 20.00 DA ORM. 39 PER YALOVA ore 20.00 CAPPADOCIA S. DA RADA PER VENEZIA SPIRIT OF CHENNAI ore 22.00 DA RADA PER PIREO KRITI BASTION ore 23.00 DA RADA PERVENEZIA K-STREAM ore 23.00 DA PLT RAMPA PER CESME ore 23.00 ULUSOY-14
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Primo Piano L’Italia a colori SITUAZIONE ATTUALE
Sabato 8 Maggio 2021 www.gazzettino.it
Il Veneto rimane giallo «Parametri da cambiare» Le Regioni puntano a modificare l’Rt: `«Il sistema ha dato risultati in altre fasi considerare chi ha sintomi e i ricoveri ma ora rischia di causare incongruenze» `
IL VERDETTO COME SARÀ DA LUNEDÌ
VENEZIA Il Veneto resta in fascia gialla e, anticipa il governatore Luca Zaia, lo sarà anche tra due settimane. «È chiaro che dipende dai comportamenti individuali, ma al momento tutti gli indicatori mostrano un miglioramento della situazione nella regione». E l’indice di trasmissione del contagio Rt? «Sì, è salito a 0.95». E se sale a 1.0 non si diventa arancioni? «Dipende anche dagli altri parametri, tra l’altro si sta cercando di modificare il sistema», ha detto il presidente del Veneto.
IL REPORT
L’indice RT Per ridurre il contagio occorre scendere sotto l’1 Molise 1,25 P. A. Bolzano P. A. Trento
1,07 0,97
Liguria
0,96
Campania
0,95
Veneto
0,95
Marche
0,94
Umbria
0,93 0,93
Val d'Aosta Emilia R.
0,92
Lombardia
0,92
Lazio
0,91
Puglia
0,91
Sicilia
0,89
Toscana
0,88
Piemonte
0,84
Abruzzo
0,82
Basilicata
0,82
Friuli-V. G.
0,78
Calabria
0,74
Sardegna
0,74
ITALIA FONTE: Iss (indice calcolato tra il 26/4 e il 2/5)
0,89 L’Ego-Hub
L’ITALIA A TINTA UNITA CON SOLE TRE ECCEZIONI: ANCORA IN ARANCIONE SICILIA, SARDEGNA E VALLE D’AOSTA
Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia tra ministero della Salute e Istituto superiore di sanità ha consegnato un’Italia tutta gialla con sole tre eccezioni: Valle d’Aosta, Sicilia, Sardegna, tutte e tre arancioni. Nessuna Regione è in area rossa. «Si osserva un miglioramento generale del rischio - recita il report -, nessuna Regione è a rischio alto. Scende il numero delle Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o area medica sopra la soglia critica (sono 5, una settimana fa erano 8). A livello nazionale il tasso di occupazione di terapia intensiva è al 27 per cento». Anche i dati di ieri sono buoni: in tutta Italia 10.554 nuovi positivi, ricoveri diminuiti di 591 unità, 207 decessi (ancora troppi, ma meno dei giorni precedenti). Situazione decisamente migliorata in Veneto dove nelle ultime ventiquattr’ore si sono registrati 698 nuovi casi di contagio e 7 decessi, mentre gli ospedali continuano a svuotarsi: adesso sono 1.063 i ricoverati nelle aree non gravi (-37) e 163 nelle terapie intensive (-3). «Tra molecolari e rapidi abbiamo fatto complessivamente, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, più di 9 milioni e mezzo di tamponi - ha detto Zaia - ma il dato che più balza agli occhi è che nelle ultime ventiquattro ore abbiamo avuto l’incidenza più bassa di questa terza ondata: su 40.280 tamponi abbiamo trovato 629 positivi per una incidenza dell’1,56%». Restando al report della cabina di regia, in Veneto l’indice Rt calcolato a 0.95 ha avuto oscillazioni tra lo 0.92 e lo 0.98, ma la
REGIONE VENETO Il governatore Luca Zaia e l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin
classificazione complessiva di rischio è stata valutata bassa, peraltro con nessuna allerta segnalata.
LA RICHIESTA Alla luce della mutata situazione, la richiesta che arriva dalle Regioni - con il Veneto che coordina l’apposito gruppo di lavoro - è di lasciare sì le zone a colori, ma di modificare il calcolo dei parametri. «Ormai - ha detto il governatore Zaia - un terzo dei veneti sono vaccinati, abbiamo i monoclonali per le cure, abbia-
Sanità
Spisal, 36 assunzioni. «Ancora poche» VENEZIA I tecnici della prevenzione degli Spisal sono ancora troppo pochi. È quanto denuncia Ivan Bernini, segretario Fp Cgil Veneto: «Con soddisfazione abbiamo riscontrato che Azienda Zero uscirà con un concorso per 36 tecnici della prevenzione. Peccato che i posti siano
comunque al di sotto perfino del valore minimo raccomandato. Mancano ancora 18 posti. Che aumenteranno considerando coloro che cesseranno per pensionamento». Alla protesta della Cgil si è associata la consigliera regionale del Pd, Francesca Zottis.
Sniffare agrumi, caffè e fontina per ritrovare l’olfatto e il gusto LA SPERIMENTAZIONE VENEZIA Agrumi e pesca, caffè e cioccolato, fontina e parmigiano. Annusando i profumi tipicamente italiani, scelti fra quelli che fanno venire l’acquolina in bocca, è possibile recuperare l’olfatto e il gusto perduti con il Covid: bastano pochi secondi, per tre o quattro volte al giorno, anche se ne casi più gravi può volerci qualche mese per arrivare a un completo recupero. È questo il senso della sperimentazione in corso all’ospedale universitario di Trieste, oltre che in altre otto
strutture sanitarie in tutta Italia, nell’ambito di uno studio pubblicato sulla European Review for Medical and Pharmacological Sciences.
I RISULTATI
ricerca coordinata da Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia, prevede infatti di accostare il naso a cibi conosciuti, in diversi momenti della giornata. «Abbiamo scelto
Dopo la guarigione, un paziente su dieci continua a soffrire di dianosmia e ageusia, non percependo più gli odori e i sapori. Partendo dall’ipotesi che i disturbi si annidino nel sistema nervoso centrale, causati da un’infiammazione dell’encefalo e dei nervi cranici determinata dal virus, a Fano è stato elaborato un protocollo basato su uno sniff-test. La
ANCHE A TRIESTE IL PROTOCOLLO CHE AIUTA I GUARITI A RECUPERARE I SENSI PERDUTI A CAUSA DELL’INFEZIONE
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mo i dispositivi di sicurezza. Il gruppo di lavoro coordinato dalla dottoressa Francesca Russo con l’Istituto superiore di sanità punta ad avere nuovi parametri, che introducano il principio di automatismo, come è avvenuto per i colori delle aree. Sì all’Rt ma soprattutto all’Rt con sintomi e all’Rt ospedaliero, in un contesto di dinamicità». Ciò non toglie che si debba continuare a essere prudenti. «Anche se qui c’è rischio basso - ha detto Zaia -, c’è il rischio che per un calcolo questa estate i turisti si trovino a essere chiusi senza muoversi. Non sto liquidando la partita coronavirus, ma vedo tanti happy hour, tanti assembramenti. Dico ai giovani: dateci tregua almeno fino a giugno, finiamo questa valanga di vaccini, così abbiamo messo in sicurezza migliaia di cittadini». Va detto che l’indice di trasmissione Rt è in aumento non solo in Veneto, ma anche Lazio (0,91), Lombardia (0,92), Campania (0,95), Emilia-Romagna (0,92). «Il sistema dell’Rt - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia - ha dato buoni risultati in altre fasi dell’epidemia, ora rischia di provocare incongruenze». Lo stesso presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha confermato: «Siamo in una fase di transizione e ci stiamo avvicinando verso un nuovo scenario dove il numero di persone vaccinate e protette sta crescendo rapidamente. È chiaro che anche il modello di valutazione del rischio e dell’allerta deve essere modificato». L’ipotesi, quindi, è di modificare il calcolo dell’Rt legandolo soprattutto ai ricoveri. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
odori tipici della nostra terra, perché la memoria ha un impatto importante in fase di riabilitazione», spiega l’esperta. L’esperienza olfattiva è associata alla somministrazione di un alimento a base di Pealut, una molecola in grado di agire sul controllo delle alterazioni del sistema nervoso centrale. I risultati? Promettenti secondo Di Stadio: «I pazienti con anosmia di grado lieve-moderato hanno recuperato l’olfatto fino quasi alla normalità, in soli 30 giorni. Quelli con anosmia grave e con il disturbo persistente da circa 11 mesi, in 30 giorni hanno iniziato a migliorare la propria capacità olfattiva, necessitando di un trattamento di 3-6 mesi per un recupero integrale della funzione». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 8 MAGGIO 2021 IL MATTINO
LE TRE FASI
Metastasi inoperabile Il Protocollo Rapid Padova per il trapianto di fegato viene applicato in caso di metastasi inoperabili originate dal tumore primitivo al colon retto
Rigenerazione
Accanto al fegato malato si trapianta un frammento pari al 25% del totale del fegato sano di un donatore vivente. Si stimola la crescita del frammento
Nuovo organo
Dopo 15 giorni il frammento raggiunge la rigenerazione (654 grammi) ed è sufficiente a sostenere la vita del paziente. Il fegato malato viene asportato
I risultati del Centro di Chirurgia epatobiliare e dei Trapianti che non si è lasciato rallentare dagli effetti della pandemia
«Più sala operatoria nonostante il Covid Primato nazionale sui tumori maligni» Al centro il professor Umberto Cillo con alcuni membri della sua équipe
L’INTERVISTA
N
ell’anno della pandemia l’Unità di Chirurgia epatobiliare e dei Trapianti epatici dell’Azienda Ospedale Università di Padova, diretta dal professor Umberto Cillo, luminare di caratura internazionale, è riuscita a incrementare l’attività. Nonostante il Covid 19 abbia pesato tantissimo sull’ospedale (colpendo lo stesso professore), sia in termini di risorse strutturali che umane, l’organizzazione ha permesso a un ambito di eccellenza e punto di riferimento sovra regionale di crescere ancora, confermando il suo ruolo di hub di rilievo nazionale. Professor Cillo, quali risultati potete vantare in ambito oncologico?
«Nel 2019, l’ultima classifica disponibile da Agenas, eravamo il primo centro italiano sugli interventi per tumore maligno del fegato ed è un primato che ritengo sarà confermato anche dai dati del 2020. Dopo di noi c’è l’Irccs San Raffaele di Milano. Padova ha fatto 467 interventi su 6.610 a livello nazionale, vale a dire il 7,07%. Milano ne ha fatti 259, pari al 3,92%». Nemmeno l’anno della pandemia vi ha messo in crisi. Quali risultati avete ottenuto e grazie a quali misure? «Quello che è stato possibile fare da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 è merito dell’organizzazione dell’Azienda che non ha sacrificato la nostra attività, facendo in modo che potessimo sempre contare su sale operato-
rie, Terapie intensive e personale. È stato fatto ogni sforzo per non intaccare attività di cui è sempre stata riconosciuta l’importanza del nostro centro come riferimento regionale. Come centro hub, del resto, abbiamo continuato a dare risposta ai pazienti non solo padovani e veneti ma anche da altre regioni. Su questa premessa si inseriscono due dati principali: nel 2020 il numero totale di resezioni epatiche è aumentato del 17% oltre 300 interventi l’anno con una impennata addirittura del 47% per quelle eseguite con tecnica laparoscopica, cioè mininvasiva. In dieci anni abbiamo eseguito 2.050 resezioni epatiche, di cui 599 laparoscopiche, una tecnica quest’ultima sempre più utilizzata». L’attività in sala operatoria non si riduce a questo
I PRIMATI L’Unità diretta dal professor Cillo colleziona primati facendo della sanità padovana un punto di riferimento a livello nazionale ed estero: nel 2004 sono stati fatti il primo trapianto ausiliario e il primo trapianto da vivente tra gemelli omozigoti in Italia e nel 2011 il primo auto-trapianto di fegato in Italia. Risale al 2017 il primo auto-trapianto di fegato in macchina da perfusione nell’uomo e l’anno successivo un nuovo primato nazionale con il primo trapianto ausiliario in due tempi. Nel 2019 l’Unità di Chirurgia epatobiliare si è guadagnata un primato mondiale con la più grande serie di ablazioni laparoscopiche per epatocarcinoma.
ovviamente. «Nell’ultimo decennio abbiamo fatto 8.982 procedure chirurgiche, tra cui 903 trapianti di fegato e 2.355 ablazioni laparoscopiche. Nel 2019 abbiamo pubblicato la più grande serie al mondo di ablazioni laparoscopiche per epatocarcinoma. Quest’ultima è la patologia più frequente, con 3.948 casi trattati nel decennio, seguita da 1.073 metastasi epatiche e 775 altre neoplasie primitive epatiche». È potuta proseguire anche l’attività di ricerca in questi mesi? «Fortunatamente abbiamo potuto continuare a fare ricerca e anche a ottenere risultati. Il trapianto da donatore vivente con la tecnica Rapid ne è un esempio: oggi possiamo dare una risposta efficace a pazienti che prima erano inoperabili. In Ita-
lia abbiamo 50 mila nuovi casi l’anno di tumori del colon retto di cui 25 mila che causano metastasi al fegato. Sono numeri molto elevati che ci impongono di trovare nuovi approcci clinici». Quanto è importante poter contare su un sistema regionale di sanità integrata? «La multidisciplinarietà è un elemento imprescindibile così come la collaborazione fra strutture: il sistema sanitario della Regione Veneto ha dimostrato di saper fare rete anche in questi mesi difficilissimi in cui il Covid ha condizionato tutto. Non solo è proseguita la sinergia all’interno dell’Azienda ma anche con l’Istituto oncologico veneto il cui contributo è fondamentale». — ELENA LIVIERI
PADOVA
SABATO 8 MAGGIO 2021 IL MATTINO
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Blitz dei carabinieri della Forestale
Tagliano un bosco in zona industriale denunciato il responsabile della Zip Guai anche per l’azienda che era stata incaricata del lavoro: il dubbio è che il terreno sia stato disboscato per venderlo Enrico Ferro
Che sarà mai tagliare un boschetto in piena zona industriale, magari per liberare il terreno e chiederne il cambio di destinazione d’uso. Invece no, anche un bosco in piena zona industriale ha la sua dignità e, soprattutto, la sua esistenza è tutelata. Per questo motivo i carabinieri Forestali hanno denunciato all’autorità giudiziaria sia chi il taglio lo stava eseguendo, sia chi l’aveva ordinato: il rappresentante legale della Zip. II militari della stazione Carabinieri Forestali di Padova hanno sequestrato le cataste di legna ancora giacenti al suolo, in un terreno della Zip in corso Spagna dove, come confermato dall’Unità Organizzativa Forestale della Regione Veneto, fino a qualche giorno fa c’era un bosco. L’area è quella che confina con l’Interporto di Padova, in piena zona industriale. Una ditta dell’Alta padovana stava effettuando il taglio delle ultime piante rimaste ancora in piedi. Le verifiche documentali hanno evidenziato che la riduzione di superficie forestale era stata eseguita in assenza di qualsiasi autorizzazione. «Chi ha pensato che, trovandosi nel bel mezzo della zona più industriale della città, di quell’insieme di piante ce se ne poteva sbarazzare tagliandole, solo perché erano cresciute negli anni sul proprio terreno, ha commesso un gravissimo errore», dicono al comando provinciale dei Carabinieri Forestali. Il bosco è infatti un bene paesaggistico tutelato dalla legge italiana, pertanto l’intervento incriminato avrebbe dovuto seguire l’iter istruttorio previsto per ottenere la necessaria autorizzazione. Cosa che non si è verificata.
A seguito dell’intervento, i Carabinieri Forestali hanno segnalato all’autorità giudiziaria il titolare della ditta e il proprietario dell’area che aveva ordinato quell’intervento per aver eseguito in assenza di autorizzazione il taglio di un bosco. «Fattispecie penalmente rilevante che prevede la pena dell’arresto fino a due anni e l’ammenda da 15 mila a 51 mila euro», spiega il tenente colonnello Federico Corrado. Ora gli accertamenti proseguono anche per quantificare il legno tagliato e magari per capire anche il moti-
IN BREVE Polizia stradale I controlli speciali del fine settimana Continuano i controlli ad alto impatto della Polizia stradale contro l’elevata velocità, il mancato uso delle cinture di sicurezza, i sistemi di ritenuta per i bambini, il mancato uso del casco e l’uso del telefono cellulare alla guida. I servizi sono effettuati in corrispondenza dei cosiddetti “punti neri” della viabilità, ovvero dove nel tempo, si sono verificati incidenti stradali gravi. Nel fine settimana i servizi di controllo della velocità saranno attivati lungo l’autostrada A4, nel tratto padovano, nonché nella viabilità ordinaria lungo la SP 47 “Valsugana” e la tangenziale di Padova.
Bene paesaggistico tutelato dalla legge Per operare serve un’autorizzazione vo per cui si era deciso di eliminare l’area verde. Attualmente il rappresentante legale della Zip è il commissario liquidatore Gianluca Orrù, che sta gestendo la vendita all’asta di tutti i più importanti beni Zip, dal il centro per l’infanzia, ai laboratori della Anika, fino ai terreni dell’area della ricerca scientifica. Oltre agli immobili, all’asta andranno anche molti terreni inseriti nell’area. Una parte delle proprietà del consorzio Zip servirà all’ampliamento dell’Interporto. La società ha già presentato al liquidatore una proposta, con cui chiede di acquisire la piena proprietà di alcune aree, funzionali alla realizzazione del progetto di completamento della rete nazionale degli Interporti denominato “Masterplan 2020” con la realizzazione della quinta gru a portale. Non è escluso che il boschetto sia stato sacrificato per questo tipo di progetto. —
Segnalazione partita dalla Regione
Nel pomeriggio di giovedì una pattuglia della Squadra volante della Questura, perlustrando l’area di piazza De Gasperi e via Trieste, ha bloccato uno straniero che, alla vista della polizia, ha tentato di ingoiare qualcosa. Sottoposto a controllo, il 43enne, tunisino irregolare sul territorio nazionale, è stato trovato in possesso di una dose di marijuana. Lo straniero era inoltre in possesso della somma di 50 euro. Il pusher è stato indagato in stato di libertà per detenzione di sostanze stupefacenti.
I carabinieri sono intervenuti su richiesta dell’Unità operativa forestale della Regione Veneto. I militari hanno chiesto alla ditta che operava i documenti necessari per l’intervento che stavano eseguendo. Il bosco è un bene paesaggistico tutelato dalla legge italiana e, dal punto di vista normativo è definito sulla base di un requisito dimensionale: superficie coperte da vegetazione forestale arborea superiore a 2 mila metri quadri, larghezza superiore a 20 metri e copertura maggiore al 20%.
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processo alla ’ndrangheta: parla un testimone
«Cedi le quote o salti dal balcone Così fu minacciato mio fratello» «Un giorno sentii gridare mio fratello... Poi mi disse: “Volevano buttarmi giù dal balcone... Ho fatto la tua firma per cedere le quote della società (Sae D Groups srl)”». Processo al clan Bolognino, longa manus in terra veneta della ’ndrangheta legata alla famiglia Grande Aracri. Nell’udienza di ieri, davanti al tribunale di Padova, ha parlato l’imprenditore padovano Michele De Za-
Piazza De Gasperi Spaccia marijuana Finisce nei guai
l’intervento
netti, titolare dell’omonima impresa edile come di Sae D Groups srl, con sede a Vigonza in via Spagna 6, ripercorrendo un episodio di cui fu protagonista il fratello Luca De Zanetti, tra gli imputati del processo con Sergio Bolognino, 53enne calabrese di Locri con residenza nel Vicentino a Tezze sul Brenta, e Antonio Genesio Mangone (considerato il picchiatore del clan), i
calabresi Francesco Agostino, Antonio Carvelli, Stefano Marzano, il trevigiano Antonio Gnesotto di Villorba ed Emanuel Levorato di Vigonza. Pungolato dalle domande del pm Paola Tonini, magistrato della Dda veneziana (Direzione distrettuale antimafia) che aveva coordinato l’inchiesta, Michele De Zanetti ha ricostruito l’incontro tra il fratello e i Bolognino. Fratello
(appunto Luca) con un ruolo processuale pesante, chiamato com’è a rispondere di un paio di estorsioni continuate a fianco di Sergio Bolognino ma nel contempo anche parte al processo come vittima (sempre tutelato dal penalista Pietro Someda). Il 9 ottobre 2012 Sergio e Michele Bolognino (quest’ultimo boss con la qualifica riconosciuta di santa) si presentano in ditta affiancati da altri sodali. E incontrano i fratelli De Zanetti: pretendono la cessione nelle loro mani del 10 per cento delle quote societarie. Michele De Zanetti dice no: «Negai la cessione di quelle quote» ha rammentato in aula, «ma il giorno dopo, il 10, i Bolognino
tornarono nei nostri uffici». Oltre a loro, c’erano Mangone, con i guardiaspalle Marzano (pure imputato nel troncone padovano), Giuseppe Richichi (giudicato a Venezia) e una persona mai identificata. Ha ricostruito Michele De Zanette: «Il giorno seguente incontrarono
In aula il racconto di Michele De Zanetti imprenditore della Sae di Vigonza mio fratello. Sentii gridare, poi Luca mi disse che lo volevano buttare giù dal balcone... Gli diedero una sberla... Così mi riferì di aver fat-
to la mia firma per cedere le quote». Quote cedute a Noemi Andrea Bolognino, figlia oggi 28enne di Sergio Bolognino: fu indagata per intestazione fittizia delle quote (valore di 7 mila euro pari al 10% del capitale versato), reato poi risultato prescritto. Era il sistema Bolognino, almeno ne è convinta la pubblica accusa che contesta a Sergio Bolognino come a Mangone l’associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all’estorsione: con il loro potere di intimidazione, si insinuavano in imprese locali impadronendosene di fatto e assoggettandole alle loro regole. Di nuovo in aula il 12 maggio. — CRISTINA GENESIN
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Primo Piano
Sabato 8 Maggio 2021 www.gazzettino.it
La lotta al Covid LA PROFILASSI VENEZIA «Non intasatemi il cervellone», aveva supplicato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Figuriamoci. Quando, poco prima delle 13, il governatore ha annunciato in diretta social e televisiva che di lì a tre ore sarebbero state aperte le prenotazioni per i baby boomer, stuoli di cinquantenni hanno estratto dal portafoglio la tessera sanitaria, ripassato a memoria il codice fiscale, ché quello ormai è come la data di nascita e le poesie di Pascoli imparate alle elementari, posizionato in bella vista le ultime sei cifre della Team. Fino a ieri nessuno sapeva cosa fosse, adesso è notorio che è la Tessera Europea di Assicurazione Malattia, magari non servirà per andare all’estero, ma è fondamentale per prenotare il vaccino. Non intasatemi il cervellone? Figuriamoci, il cervellone è andato in tilt. Un’ansia da prestazione che ha presto esaurito i 4mila posti disponibili per oggi. Un esempio? L’Ulss 3 Serenissima di Venezia aveva riservato per i 50-59enni 300 posti per oggi e 500 per domani; poco dopo le 18 non c’era neanche più una goccia di siero da elemosinare. In serata è arrivato il consuntivo di Azienda Zero: 100 mila prenotazioni in due ore, con punte di 6mila ogni 5 minuti. “Il Sistema continua a ricevere le richieste con un trend che non sembra ancora scendere”. E a fine serata saranno 176.450. Un record. Ma chi non ce l’ha fatta a prenotare cosa deve fare? Semplice: riprovare. Con calma. Senza affanno. Perché, ha detto Zaia, i vaccini ci sono. E per tutti.
Vaccini, la carica dei 50enni oltre 176mila prenotazioni Ore 16, scatta la corsa al siero sui siti web delle Ulss `Annuncio di Zaia alle 13: il Veneto parte in anticipo Una valanga di adesioni, sistemi in tilt: posti bruciati 800mila dosi per i “figli del boom”: «Ce n’è per tutti» `
momento sono fermi al 46,8% quanto a inoculazione della prima dose? «Se consideriamo anche le prenotazioni dovremmo arrivare al 65% di prima dose per la fascia di età tra i 60 e i 69 anni - ha detto Zaia -. È chiaro che se i sessantenni vogliono prenotarsi, possono farlo, esattamente come i settantenni, ma dovranno mettersi in coda assieme a tutti gli al-
tri». Avessero tentato di prenotare ieri pomeriggio, si sarebbero pentiti amaramente di non averci pensato prima: il portale vaccinicovid.regione.veneto.it è andato subito in tilt, preso d’assalto da ogni dove della Regione. «Evitate di chiamare il call center», aveva anche ripetuto il governatore. La vaccinazione dei cinquantenni è stata anticipata di oltre tre
settimane, posto che doveva iniziare il 31 maggio. Parimenti, anche quella per i quarantenni dovrebbe partire prima del previsto: «Prima della fine di maggio», ha detto Zaia. Le forniture, al momento, sono assicurate: giovedì sera in magazzino c’erano 272mila dosi di cui 124mila Pfizer, 19.887 Moderna, 10.732 Johnson & Johnson, 117.355 AstraZeneca.
IN FABBRICA
LA POLEMICA
Le tre industrie BELLUNO Luxottica, il colosso degli occhiali, leader anche nelle politiche di welfare per i dipendenti agordini ha allestito la catena del freddo per iniettare qualsiasi tipo di vaccino
LE DOSI «Fino al 9 giugno abbiamo 800mila posti, cioè tanti quanti i veneti di età compresa tra i 50 e i 59 anni», ha detto il presidente della Regione annunciando l’apertura dei calendari ai cinquantenni. La notizia era nell’aria: «Abbiamo più e più volte ripetuto che se i sessantenni avessero tardato a prenotare la propria seduta vaccinale avremmo valutato il da farsi. Quel “poi vedremo” è arrivato oggi». Con tre ore di anticipo - e tre giorni prima del via libera fissato dal commissario Figliuolo, la cui visita in Veneto è confermata per giovedì - ieri Zaia ha così annunciato l’apertura dei calendari per i cinquantenni. E i sessantenni che al
VICENZA Un’altra fabbrica-paese, la Marzotto di Valdagno, simbolo industriale della zona, ha aderito alla campagna per la vaccinazione all’interno delle aziende
VERONA Alla Aermec del gruppo Riello è già tutto pronto per la profilassi, l’ambulatorio aprirà lunedì 17 maggio e sarà a disposizione della popolazione, non solo dei dipendenti
IL FOCUS
Riello: «Pronto il nostro centro aperto a tutta la popolazione» rio per garantire tutta la catena del freddo, dal congelatore a -80 gradi per la conservazione dei vaccini tipo Pfizer ai frigoriferi di scongelamento, dai generatori e gruppi di continuità per assicurare sempre la corrente elettrica anche in caso di black out all’allestimento delle sale di anamnesi. Le persone saranno
BELLUNO Nuovo braccio di ferro, in provincia di Belluno, tra sanitari no-vax e datori di lavoro. Sono una sessantina i dipendenti di Ulss e case di riposo della provincia che nelle ultime ore hanno presentato ricorso contro le lettere delle rispettive aziende che richiamano l’obbligo vaccinale imposto dal Decreto 44 del primo aprile scorso. Tra di loro non ci sono solo operatori sanitari ma anche infermieri e addirittura qualche medico. A rappresentarli l’avvocato Andrea Colle che ha già assistito un primo ricorso (perso e ora in fase di appello) contro la sospensione a cui erano andati incontro i dipendenti di alcune case di riposo del territorio che avevano deciso di non vaccinarsi.
LA PROCEDURA
ANCHE IL GOVERNATORE SI METTE IN LISTA: LA PUNTURA MERCOLEDÌ L’IMMUNIZZAZIONE DEGLI OVER 60 ANCORA SOTTO IL 50 PER CENTO
VERONA «È da almeno tre settimane che noi siamo pronti con la struttura, i medici, gli infermieri per partire con alle vaccinazioni contro il Covid. Ora, finalmente, da lunedì 17 maggio: l’Ulss 9 ci ha assicurato la fornitura dei primi vaccini, così potremo aprire il nostro centro che, nato per i nostri dipendenti, sarà invece aperto a tutta la popolazione». A dare la data definitiva di apertura del primo polo di profilassi antiCovid all’interno di un’azienda a Verona, è Alessandro Riello, presidente di Aermec. Un centro su cui la multinazionale della climatizzazione e condizionamento di Bevilacqua ha investito, solo per attrezzare la struttura messa a disposizione all’interno dell’azienda, circa 60mila euro. «Ci siamo dotati del necessa-
Ultimatum 60 sanitari no vax fanno ricorso
La prossima settimana è previsto l’arrivo di altre 214mila dosi. Quanto all’utilizzo dei vaccini, a ieri erano confermate le indicazioni già note: AstraZeneca e Johnson & Johnson solo per gli over 60. Ma non è da escludere un nuovo dietrofront. Per AstraZeneca sarebbe il quarto dopo le precedenti tre indicazioni, ossia: under 55, under 65, over 60.
accolte in una tensostruttura con tanto di scanner per misurare la temperatura, postazioni di inoculazione e sale post-vaccinazione. La Croce Verde mette a disposizione un’ambulanza, che speriamo di non dover mai utilizzare, collegata al nostro ambulatorio di primo soccorso», spiega Riello.
IL PERSONALE Aermec è l’unica azienda di Verona ad avviare quest’operazione. «All’investimento nella struttura va poi aggiunto il costo del personale che abbiamo messo a disposizione, circa 16 persone tra medici, infermieri e amministrativi per l’inserimento dei dati - riprende Riello -. Il
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Dall’entrata in vigore del decreto, Ulss e residenze sanitarie assistite hanno inviato i nomi dei propri dipendenti alla Regione e questi sono stati poi incrociati con la lista dei vaccinati, facendo emergere le persone che, per un motivo o per un altro, hanno rifiutato il vaccino. A Belluno ne sono stati individuati 370. Nella lettera, inviata dall’Ulss 1 Dolomiti, vengono concessi 5 giorni per spiegare il motivo di quel rifiuto. Scaduti i 5 giorni, vengono fissati gli appuntamenti per la vaccinazione. Coloro che non si presentano o che, per motivi personali, non vogliono vaccinarsi riceveranno altre due lettere. La prima dall’Ulss che li sospenderà dal servizio fino al 31 dicembre o fino a quando decideranno di vaccinarsi. La seconda dall’Ordine di appartenenza che li estrometterà dall’Albo per lo stesso periodo (tranne nel caso degli operatori socio sanitari che non ne hanno uno). Il ricorso, depositato dall’avvocato Andrea Colle, verterebbe sulla presunta illegittimità costituzionale del decreto aprile. Davide Piol © RIPRODUZIONE RISERVATA
APRIPISTA A VERONA LA MULTINAZIONALE DEL CLIMA PARTIRÀ CON LA PROFILASSI IL 17 MAGGIO: INVESTITI 60MILA EURO
E dalla prossima settimana ci saranno dei Centri vaccinali aggiuntivi, quelli delle aziende che a proprie spese hanno messo a disposizione locali e personale non solo per i propri dipendenti, ma per chiunque: Luxottica a Belluno, Aermec a Verona, Marzotto a Valdagno. Lungo il litorale, poi, ci saranno altri Centri vaccinali, almeno uno per ciascuna località balneare, per mettere in sicurezza gli operatori turistici. Escluso per ora l’accesso diretto, gli attuali Centri vaccinali potrebbero modificare gli orari di apertura: Zaia ha chiesto ai direttori delle nove Ulss di monitorare le prenotazioni per capire se sarà il caso di allungare l’orario fino alla mezzanotte. «Ma dopo i cinquantenni, non escludo un liberi tutti», ha anticipato il presidente del Veneto invitando i quarantenni a stare pronti. «Io? Se mi attaccherò al computer per prenotare? Prenoterò sicuramente», ha detto Zaia ieri mattina rivelando l’esistenza di comitati che hanno promosso petizioni per obbligarlo ad assumere il siero e altri contrari: «Si faranno una guerra tra comitati», ha ironizzato. Poi, alle 18.03, anche il governatore è riuscito a trovare un posto: mercoledì pomeriggio a Godega. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
AL VIA LE INIEZIONI NELLE AZIENDE: LUXOTTICA A BELLUNO MARZOTTO NEL VICENTINO E AERMEC A VERONA centro, infatti, opererà sei giorni su sette, sabato compreso, dalle 8 del mattino alle 16.30, su due turni di vaccinazioni con 3 medici, 3 infermieri e 2 operatori amministrativi per turno» Nel parcheggio dell’azienda ci sarà un percorso dedicato per le vaccinazioni con personale per gestire le eventuali code. «Devo dire che, all’interno dell’azienda, tutti fremono per poter vedere aperto questo centro di vaccinazione - conclude Riello - Potevamo, forse, partire già il 13 maggio ma abbiamo preferito seguire le indicazioni delll’Ulss, la cui direzione generale ha subito accolto e sostenuto la nostra proposta. Purtroppo, in questo Paese, come sempre ci si mette di mezzo la burocrazia e manca sempre l’ultimo timbro su un pezzo di carta. Anche per progetti come questo che dovrebbero essere portati avanti da tutti con la massima attenzione». Massimo Rossignati © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 8 Maggio 2021
Venezia-Mestre Ordinanza anti-movida Blocchi e chiusure di strade e calli
Scatti & Riscatti Aldo Moro, ascesa e caduta del potere firmato Brigate rosse
Borzomì a pagina IV
Il commento
La legge Zan ribalta i ruoli di destra e sinistra
www.gazzettino.it
Ciclismo Parte il Giro d’Italia occhi puntati su Ganna
Nordio a pagina 17
Gugliotta a pagina 20
Vaccini, la corsa dei 50enni Assalto al portale della Regione Veneto: `Annuncio alle 13: «Si parte in anticipo, fino in poche ore oltre 176mila prenotazioni al 9 giugno 800mila dosi, ci sono per tutti» `
Luca Ricolfi ra che abbiamo due possibili leggi sulla “omotransfobia” (che parola orribile!), ovvero la legge Zan, già approvata alla Camera, e la legge Ronzulli, presentata pochi giorni fa, possiamo star certi che se ne parlerà per un po’. Su entrambe ho maturato qualche idea, ma non è di questo che voglio parlare qui, se non altro perché l’argomento ha aspetti tecnico-giuridici che non si lasciano affrontare nello spazio di un articolo di giornale. (...) Continua a pagina23
O
Padova Il prete: «Per avvicinare i giovani»
L’analisi
Il caso
Da Luxottica ad Aermec, al via le iniezioni in azienda Al via levaccinazioni nelle aziende: Luxottica a Belluno, Marzotto nel Vicentino e Aermec a Verona. «Siamo pronti da tre settimane con la struttura, i medici, gli infermieri per partire con le vaccinazioni. Finalmente, da lunedì l’Ulss ci ha assicurato
la fornitura dei vaccini, così potremo aprire il nostro centro che, nato per i nostri dipendenti, sarà invece aperto a tutta la popolazione», spiega Alessandro Riello, presidente di Aermec. Rossignati a pagina 2
Governatori, proposta anti-stretta «Modificare gli indici per le zone»
Con questi partiti Draghi ha ben poco da temere
Zaia e Fedriga: «Cambiare il sistema “Rt”». Il Veneto resta giallo
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Bruno Vespa l governo Draghi non subirà scosse. Il momento è troppo delicato e i soldi da investire sono così tanti che a nessuno verrà in mente di tirarsi indietro e meno che mai di far saltare il banco. Salvini sarà sempre Salvini e Letta dovrà rassegnarvisi. Se non ci fossero di mezzo le elezioni presidenziali, Draghi andrebbe filato fino al termine della legislatura. E al pensiero che da gennaio la macchina possa cambiare conducente vengono i brividi, a meno che il conducente non vada (...) Continua a pagina 23
«Non intasatemi il cervellone», aveva supplicato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia quando, poco prima delle 13, il governatore ha annunciato di lì a tre ore sarebbero state aperte le prenotazioni per i cinquantenni. E il cervellone è andato in tilt quasi subito: appena è stato ripristinato, in un paio d’ore sono arrivate oltre centomila prenotazioni. A fine serata il record: 176.450. «Fino al 9 giugno abbiamo 800mila posti, cioè tanti quanti i veneti di età compresa tra i 50 e i 59 anni», ha rassicurato Zaia. Vanzan a pagina 2
I
Fede interista: il parroco imbandiera il campanile TIFO Il campanile di Anguillara, nel Padovano, con la bandiera dell’Inter. Il parroco: «È un modo per avvicinare i giovani». Cozza e Benvenuti a pagina 13
Il Veneto resta in fascia gialla e, anticipa il governatore Zaia, lo sarà anche tra due settimane. Alla luce della mutata situazione, la richiesta che arriva dalle Regioni - con il Veneto che coordina l’apposito gruppo di lavoro - è di lasciare le zone a colori, ma di modificare il calcolo dei parametri. «Sì all’Rt ma soprattutto all’Rt con sintomi e all’Rt ospedaliero, in un contesto di dinamicità», ha detto Zaia. «Il sistema dell’Rt - ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia - ha dato buoni risultati in altre fasi, ma ora rischia di provocare incongruenze». Vanzan a pagina 3
Il caso
Lo scontro
Il Veneto proroga il bollo auto al 30 settembre
«Dal 16 maggio stop coprifuoco alle 22» L’asse Di Maio-Lega
Il Veneto rinvia il pagamento del bollo auto. La giunta regionale ha approvato un nuovo disegno di legge che proroga al 30 settembre il versamento dovuto per qualsiasi scadenza compresa tra il primo gennaio e il 31 agosto 2021.
Il 16 maggio è «una data auspicabile per superare il coprifuoco» e «permettere ai turisti vaccinati di venire in Italia». A dirlo è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che si unisce alla Lega nel chiedere di abolire il divieto di circolare dopo le ore 22.
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Malfetano a pagina 5
Infrastrutture
Treviso
De Berti: «La Cav fino al 2062, stavolta ci siamo»
Dal crac alla casa perduta, la tragedia dell’imprenditore
Obiettivo 2062. Con la stessa suddivisione delle quote pubbliche - 50% Anas e 50% Regione del Veneto ma con una concessione trentennale tale da sostenere gli investimenti. «Forse stavolta ci siamo ha annunciato Elisa De Berti, vicepresidente della Regione - Sono tutti d’accordo, il ministro D’Incà se ne sta interessando, il ministro Giovannini condivide».
Giovedì a Treviso il figlio, cui aveva ceduto l’attività, si era presentato davanti ai giudici per rispondere di bancarotta fraudolenta. Ieri mattina, Giulio Stella, 77enne di Farra di Soligo, per anni alla guida della Industrie Stella, ex colosso dei mobili e delle finiture per interni in legno, si è tolto la vita impiccandosi. Alle preoccupazioni per la sua “creatura”, fallita del 2011, nei giorni scorsi si era aggiunto anche lo sconforto per la notizia che la sua casa sarebbe presto andata all’ex moglie che l’aveva pignorata. Barea a pagina 11
A pagina 12 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ “I sentieri dell’acqua” + € 7,90
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