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Numero 16 10 Maggio 2011
67 Pagine
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SUPERBIKE
10 Maggio
Anno
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2011
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SPORT
Speciale Superbike il Gran Premio di Monza Pag. 14
Novità di mercato: Husqvarna 900 Honda CRF R 2012 MV Agusta Brutale
MotoGP: Gallery | Marshall assolti | “Ducati solo per Rossi” | Fulmini sui piloti | I commenti di Davide Brivio e Loris Reggiani al GP di Estoril
| PROVA ANTEPRIMA |
KTM 990 Adventure Dakar da Pag. 2 a Pag 11
All’Interno
NEWS: M. Clarke i motori a corsa lunga | Mercato in calo | Autovelox quando la multa non è valida | Novegro la mostra scambio | Verlicchi operai in cassa integrazione | Concorso Pirelli moto Angel ST | SPORT: presentata la Dakar 2012
KTM 990 Adventure Dakar
PREGI
Erogazione del motore e frenata
DIFETTI
Sospensioni morbide
PREZZO € 13.950
PROVA NOVITà
Figlia del deserto Maestra nel comprendere i desideri dell’utenza, KTM propone una nuova interpretazione della Adventure 990, che si posiziona a metà tra il modello stradale e quello R, ideale per chi vuole sognare l’Africa senza sacrificare comfort e sicurezza di Aimone Dal Pozzo
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na moto prêt-à-porter In occasione del test ride della Rally 450 Factory di Marc Coma, KTM non perde un attimo di tempo ed estrae dal cilindro una moto derivata dalla classica Adventure, estremamente particolare, di grande appeal e importanza storica. Stiamo parlando della famosa e collaudatissima 990, da poco uscita protagonista dalla scena delle competizioni delle gare internazionali più impegnative al mondo e, allo stesso tempo, affermata protagonista del mercato on/ off. Per il 2011 la casa austriaca ha intravisto nei propri clienti l’esigenza di un prodotto borderline, al limite tra la classica 990 stradale e la più spinta R, proponendo questo nuovo modello come prodotto alternativo, adatto soprattutto a chi vuole percorrere il proprio abituale tratto urbano/extraurbano sognando di poter essere nelle dune del deserto africano. E magari una volta ci andrà veramente, senza rinunciare alle massima comodità e sicurezza. Ecco che nasce la nuova versione marchiata Dakar, preziosa ed esclusiva, innanzitutto perché in versione limitata a pochi esemplari, e poi perché icona di un decennio di successi. Il pacchetto arriva anche adornato da una livrea blu e arancio irresistibile, arricchita, nelle zone laterali, dal simbolo inconfondibile del Tuareg Dakariano. 4
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La nuova Adventure Dakar prende il meglio dei due modelli attuali per fonderli in una miscela energica che unisce l’utile al dilettevole
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Compromesso vincente A livello tecnico, la nuova Adventure Dakar, prende il meglio dei due modelli attuali per fonderli in una miscela energica che unisce l’utile al dilettevole. Abs a doppio canale di serie, disinseribile a piacimento; gomme stradali, scanalate quanto basta per potersi permettere dei fuori pista in massima sicurezza; sella scamosciata a due livelli, con altezza massima fissata ad 860 mm per consentire la massima mobilità unitamente al massimo comfort, specie per l’uso stradale; gabbie paramotore per proteggere i lati da eventuali cadute. Compare, anche una coppia di paramani arancioni, che avvolgono efficacemente il manubrio e consentono di ottenere un’adeguata protezione delle mani. Tutto questo interpretato in chiave moderna, dove il motociclista ricerca la massima affidabilità e sicurezza con la maggior discrezione possibile.
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Parola d’ordine: versatile Partendo dal comportamento su strada, questa 990 si conferma senza ombra di dubbio una gran divoratrice di chilometri. Questo è facilmente comprensibile e riscontrabile già analizzando la posizione in sella che è comoda e spaziosa, pur avendo un’impostazione di base che si avvicina a quella della guida off-road. Il cupolino anteriore è sufficiente a deviare l’aria in autostrada, anche se alle alte velocità le turbolenze si fanno sentire. Le pedane offrono un appoggio morbido in gomma, ma sono comunque derivate dalla versione off road (in caso di necessità la gomma è asportabile) e la strumentazione di bordo è tanto essenziale quanto efficace. Pur avendo a che fare con una bicilindrica di grossa cubatura, gli ingombri in sella sono minimi e le ergonomie sono più che mai funzionali. I 210 kg a secco si sentono alle basse velocità, ma in 7
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La migliore Per divertimento fruibilità e motore è la miglior moto che abbia mai avuto!!! Dalla spiaggia domenicale con morosa al passo Giau attaccato al culo dei Motard... meravigliosa!! Comoda per viaggi, eccezionale come prestazioni e tremendamente veloce rispetto alle rivali simili come il GS... Alessandro - 05/05/2011 Ehh.... L’ho desiderata disperatamente per anni e nel 2008 sono riuscito a comprarmi la S...è la moto più bella da avere in assoluto. Ci viaggi bene su asfalto , ti diverti sui passi di montagna tra impennate e traversi ed in fuoristrada è una gattona furiosa che ti fà sorridere anche il fondoschiena.. Gian6601 - 05/05/2011
ordine di marcia il bilanciamento generale della moto, particolarmente azzeccato, la rende agile e reattiva. Il motore, capace di generare la bellezza di 115 cavalli ad 8.700 giri, è tanto elastico alle basse medie velocità quanto vigoroso quando gli si vuole tirare un po’ il collo. Con la marcia lunga infatti, anche calando molto di giri, la grossa cubatura di questo bicilindrico riesce a sopperire, riprendendo armoniosamente la propulsione laddove era stata interrotta dalla chiusura del gas. Altrettanto, a pieno regime, riesce a ricambiare egregiamente la richiesta di prestazioni, portando a velocità considerevoli in men che non si dica. Convinto e soddisfatto delle impressioni ricevute durante la guida su asfalto, mi lancio con entusiasmo su una pista nel deserto per scoprire il comportamento off road. Come preventivato, al di là della scarsa aderenza per via dei pneumatici fortemente stradali, l’approccio fuori pista è tutt’altro che traumatico. Per questa 990, così come per le sorelle, l’offroad è il vero habitat naturale e, sebbene non 10
sia amante dei posti stretti e angusti, è facilmente gestibile, non lontano da quanto potrebbe esserlo una moto da enduro di grossa cilindrata. La 990 Dakar si difende bene nelle spazzolate sul piano e nella guida sul veloce, tanto che a prendere confidenza ci vuole davvero poco. Risulta particolarmente morbida dal punto di vista delle sospensioni, per le quali però, a differenza della R, è stato ricercato il miglior compromesso possibile tra due situazioni diametralmente opposte, ovvero l’asfalto e lo sterrato. La 990 Adventure Dakar si conferma un prodotto altamente personalizzato e di nicchia, ideale per coloro che ritengono la R troppo spinta e la classica troppo… classica. Se siete dunque degli individualisti che apprezzano la versatilità di una moto e allo stesso tempo non vogliono rinunciare a un’estetica unica e difficilmente confondibile con le altre, la Adventure Dakar vi aspetta, con la certezza di potervi dare quella via di mezzo che da sempre stavate cercando. Ricordate... sono in numero limitato, al prezzo di 13.950 euro.
SCHEDA TECNICA
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KTM 990 Adventure
Tempi: 4 Dakar Cilindri: 2 € 13.950 Cilindrata: 999 cc Disposizione cilindri: a V di 75° Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 84.5 kW / 8750 giri Coppia: 10.2 kgm (100 Nm)/6750 giri Marce: 6 Freni: DD-D Misure freni: 300-240 mm Misure cerchi (ant./post.): 21’’ / 18’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Segmento: Enduro Stradale
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Aprilia Tuono V4 R Il video della nostra prova in pista Il nostro tester Francesco Paolillo ha provato la nuova Aprila Tuono V4R sul Circuito Riccardo Tormo di Valencia. Il risultato? Guardate con i vostri occhi
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La Tuono V4 R è semplicemente un aereo a cui hanno tolto le ali
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l nostro tester Francesco Paolillo ha provato la nuova Aprila Tuono V4 R sul Circuito Riccardo Tormo di Valencia. La Moto italiana è un missile e in pista dà il meglio di sé. Queste sono le impressioni del nostro tester, tratte dalla prova di Moto.it: “Le caratteristiche da superbike svestita la Tuono V4 R non le nasconde certo, ed è sufficiente il primo turno in pista per confermare le doti prestazionali di questo concentrato di tecnologia. Quanto si era intuito nel giro su strada, viene confermato in maniera quasi spaventosa in pista. La Tuono V4 R è semplicemente un aereo a cui hanno tolto le ali”. Si ringrazia Onboardcamera
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SPECIALE SUPERBIKE
IL GRAN PREMIO DI MONZA
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Haslam e Melandri. Immediata la reazione del campione del mondo che in metà giro ritorna in seconda posizione. Max spinge per recuperare terreno e arriva ancora lungo, questa volta all’Ascari, e si ritrova di nuovo in quarta posizione. Nemmeno un giro ed è di nuovo all’inseguimento della R1. Ma mentre Biaggi infiamma le tribune gremite di bandiere corsare con sorpassi e staccate al limite, Laverty prende quasi due secondi e mezzo di vantaggio e si avvia a vincere. Max a 5 giri dal termine non molla e recupera 7 decimi, ma è troppo tardi. Anche perché il pilota Yamaha reagisce e rialza il ritmo. Sotto la bandiera a scacchi transitano allora nell’ordine Laverty, Biaggi a 1”5, Haslam, Melandri e Fabrizio. Checa chiude nono, davanti a Badovini 11esimo. Un poco di delusione in casa Aprilia che dopo i record di ieri pomeriggio sperava in una vittoria del Corsaro. Anche Haslam ha qualcosa da recriminare e qualche errore da farsi perdonare ma porta comunque ancora la BMW sul podio. Melandri alla sua prima gara su questa pista sfiora il podio e si prepara per far meglio in gara due. Checa sperava di entrare nei primi otto, ma la vittoria di Laverty toglie cinque punti a Biaggi e rincuora lo spagnolo che su questa pista soffre sempre tanto, così come la sua Ducati. Ottimo Badovini undicesimo mentre la wild card Fabrizio Lai termina all’ultimo posto. Fuori gioco Rolfo per problemi alla sua Kawasaki e Lascorz per una caduta all’uscita della Parabolica.
Classifica Monza Race 1 1. Eugene Laverty Yamaha YZF R1 31’09.584 2. Max Biaggi Aprilia RSV4 Factory 31’11.159 3. Leon Haslam BMW S1000 RR 31’12.662 4. Marco Melandri Yamaha YZF R1 31’12.839 5. Michel Fabrizio Suzuki GSXR1000 31’21.396 6. Jonathan Rea Honda CBR1000RR 31’21.955 7. Troy Corser BMW S1000 RR 31’22.864 8. Leon Camier Aprilia RSV4 Factory 31’27.003 9. Carlos Checa Ducati 1098R 31’27.153 10. Jakub Smrz Ducati 1098R 31’28.004
Laverty vince Gara1 a Monza Biaggi secondo, Checa nono
11. Ayrton Badovini BMW S1000 RR 31’29.615
di Carlo Baldi | Il pilota Yamaha espugna la pista di Biaggi, secondo dopo aver acceso il GP d’Italia. Melandri e Fabrizio chiudono terzo e quarto
13. Tom Sykes Kawasaki ZX-10R 31’36.277
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a gara, quella vera, inizia alla fine del secondo giro con Corser fino ad allora in testa superato in staccata da Biaggi, Laverty e poi Melandri. I protagonisti di gara uno ci sono tutti. Inizia allora il duello che vede alternarsi in testa Meandri e Biaggi, ma il pilota Yamaha 16
non regge il ritmo e viene superato da Laverty e Biaggi mentre Haslam lo tallona da vicino. L’Aprilia del Corsaro sorpassa Laverty di potenza nel rettilineo al 5° giro. Davanti è bagarre e Haslam dopo aver superato Melandri approfitta delle schermaglie dei primi due per recuperare terreno e aggrapparsi agli scarichi di Biaggi. Lotta anche nelle retrovie, con Haga e Checa che a metà gara combattono per l’ottava posizione. Al nono giro Laverty e Biaggi staccano gli altri di un secondo e mezzo, Haslam e Melandri inseguono. Biaggi sbaglia la staccata del rettilineo d’arrivo e apre la porta ad
12. Sylvain Guintoli Ducati 1098R 31’29.989
14. Maxime Berger Ducati 1098R 31’48.013 15. Ruben Xaus Honda CBR1000RR 31’49.748 16. Noriyuki Haga Aprilia RSV4 Factory 31’58.665 17. Mark Aitchison Kawasaki ZX-10R 32’07.514 18. Fabrizio Lai Honda CBR1000RR 32’12.623
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Classifica Monza Race 2 1. Eugene Laverty Yamaha YZF R1 31’19.948 2. Marco Melandri Yamaha YZF R1 31’20.275 3. Michel Fabrizio Suzuki GSXR1000 31’22.414 4. Noriyuki Haga Aprilia RSV4 Factory 31’22.531 5. Troy Corser BMW S1000 RR 31’24.450 6. Ayrton Badovini BMW S1000 RR 31’30.813 7. Sylvain Guintoli Ducati 1098R 31’30.986
Doppietta di Laverty nel GP di Monza di Carlo Baldi | Una gara ricca di colpi di scena. Ride through per Biaggi che taglia la prima variante senza percorrere la corsia appositamente predisposta. Laverty beffa Melandri all’ultima curva. Fabrizio, terzo, ha la meglio su Haga
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ura lex sed lex. Biaggi getta al vento una gara già vinta che gli avrebbe consentito di riaprire il campionato. Nel corso del dodicesimo giro il pilota dell’Aprilia ha sbagliato l’ingresso nella prima variante e dopo aver diminuito la propria velocità è rientrato in pista. Il Corsaro probabilmente non sapeva quanto era stato comunicato giovedì pomeriggio nel corso di un breefing al quale erano presenti tutti i piloti meno che lui. In quella sede la Direzione di gara aveva
comunicato ai riders che nel caso di taglio della variante si doveva percorrere le corsie appositamente preparate. In caso contrario sarebbe stato comminato un ride through. La legge non ammette ignoranza e Biaggi ha così perso una gara che aveva dominato. Rientrato in pista all’undicesimo posto, dopo la penalizzazione, Max rimontava rabbiosamente sino all’ottava posizione superando anche Carlos Checa che terminava decimo. Durante il paddock show i tifosi di Biaggi hanno coperto di fischi i tre piloti che sono saliti sul podio ed è stato bravo Fabrizio a calmarli affermando che Biaggi era il vincitore della gara e che però non era colpa sua se era stato fermato dai regolamenti. Melandri invece è stato seppellito di fischi mentre cercava di dire praticamente le stesse cose. Doppia vittoria per Laverty quindi che qui a Monza ha superato il suo esame di maturità e con questi due successi sale al quinto posto della classifica generale e si insedia con diritto tra i top rider della categoria. L’irlandese ha lottato a lungo con il suo compagnio
di squadra il quale in parabolica è andato largo spalancandogli la porta che lo ha condotto alla sua seconda vittoria consecutiva. Altrettanto bella anche se un poco più dura la lotta per il terzo posto tra Fabrizio ed Haga. Michel ha un poco forzato un’entrata sul giapponese che poi ha cercato in tutti i modi di superare il suo ex compagno di squadra senza però riuscirci. Un premio alla determinazione di Fabrizio ed al lavoro della sua squadra. Corser è giunto quinto, primo dei piloti BMW. La Casa bavarese piazza anche un eccellente Badovini al sesto posto. L’altra S1000RR, quella di Haslam era caduta alla prima curva della gara coinvolgendo Rea e Smrz. Checa ci ha dichiarato che se gli avessero proposto di ripartire da Monza con tredici punti avrebbe firmato subito. Lo spagnolo del team Althea ha anche avuto un problema alla sua moto che durante la caduta innescata da Haslam è stata danneggiata ed ha perso olio. Bravo e fortunato. Che sia il suo anno? Checa si piazza tra le due Kawasaki di Lascorz e Sykes che precedono Xaus e Rolfo. Il pilota del team Pedercini che in gara uno si era dovuto ritirare, nella seconda porta a casa qualche punto e precede il compagno di squadra Aitchison e Fabrizio Lai che conclude la sua apparizione nel mondiale con un meritato punticino. Un weekend che avrà numerosi strascichi dovuti principalmente al ride through di Biaggi. Di fatto però la classifica ci dice che Checa mantiene il suo primo posto a 27 punti da Melandri e a 28 da Biaggi. Niente di irreparabile quindi per il pilota dell’Aprilia che però se fosse riuscito a vincere in gara due avrebbe portato a soli undici punti il suo divario da Carlos che sorride e non vede l’ora di partire per Salt Lake City
8. Max Biaggi Aprilia RSV4 Factory 31’38.672 9. Joan Lascorz Kawasaki ZX-10R 31’40.041 10. Carlos Checa Ducati 1098R 31’40.324 11. Tom Sykes Kawasaki ZX-10R 31’41.059 12. Ruben Xaus Honda CBR1000RR 31’48.556 13. Roberto Rolfo Kawasaki ZX-10R 31’53.407 14. Mark Aitchison Kawasaki ZX10R 32’02.758 15. Fabrizio Lai Honda CBR1000R RT. Maxime Berger Ducati 1098R RT. Leon Camier Aprilia RSV4 RT. Jakub Smrz Ducati 1098R RT. Leon Haslam BMW S1000 RR RT. Jonathan Rea Honda CBR1000RR
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di Carlo Baldi | La sorpresa di Monza è Laverty. Melandri sempre più speranzoso, mentre il Corsaro abbatte il giro record della pista. Magra consolazione per due gare sotto le aspettative
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prilia, BMW e Yamaha (ma anche la Suzuki di Fabrizio) sono arrivate in fondo al rettifilo dei box a velocità superiori ai 330 km/h ed hanno messo addirittura in crisi la Pirelli che è stata costretta a ritirare un tipo di gomma morbida che poteva creare dei problemi ai piloti nelle due gare odierne. Le sollecitazioni alle quali vengono sottoposte le gomme sul tracciato lombardo non hanno un confronto con nessun altro circuito, a causa 20
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Le pagelle della Superbike di Monza
10 Maggio
2011 decisione. Come ha dichiarato Michel Fabrizio, Biaggi resta il vincitore morale di questa seconda gara, ma ci sono dei regolamenti e vanno rispettati. Il regolamento valeva per tutti e le linee nelle vie di fuga erano state tracciate per tutti. Non per penalizzare il pilota dell’Aprilia. Dopo quanto avvenuto a Donington quindi (bandiera nera per mancato ride through per partenza anticipata) anche a Monza Biaggi torna a casa con un bottino molto al di sotto delle aspettative sue e della sua squadra. Questa volta però Max non ha commesso lo stesso errore che aveva fatto in Inghilterra e anziché prendere la bandiera nera ha effettuato il ride through e si è portato a casa 8 punti. Nonostante la delusione odierna, il pilota dell’Aprilia recupera quindici punti su Checa e porta il suo distacco dallo spagnolo a soli 28 punti. Un divario non certo impossibile da recuperare considerando che siamo solo a meno di un terzo del campionato. Chi fa un passo importante in classifica è naturalmente il vincitore delle due gare di Monza Eugene Laverty che recupera 5 posizioni e ben 37 punti al capoclassifica Checa. Escono invece delusi anche Melandri ed Haslam. Il primo paga a caro prezzo un errore in Parabolica ed il secondo fa segnare il primo zero in classifica a causa della caduta in prima variante. Delusioni a parte è stata una bella festa per la Superbike e per il motociclismo, con i soliti VIP che hanno invaso la pit line e si sono messi in posa al fianco dei campioni della Superbike. Solito splendido spettacolo di folla (116.500 spettatori dichiarati nei tre giorni) nonostante i prezzi dei biglietti non fossero propriamente popolari. L’ennesimo segnale che la gente apprezza lo spettacolo della Superbike e le sue gare, sempre piene di colpi di scena e di tanto agonismo.
Le pagelle Ma ecco il nostro giudizio sui piloti protagonisti della tre giorni monzese. Eugene Laverty – La sorpresa di Monza è senza dubbio il pilota rivelazione del campionato. Ennesimo prodotto della scuola inglese, l’irlandese è giunto secondo nella Superpole ed ha vinto entrambe le gare conquistando più punti di quanti non ne avesse accumulati nelle altre sei. Laverty è veloce, non ha paura dei corpo a corpo ed ha affrontato questa stagione in Superbike senza timori reverenziali. Le prossime gare ci diranno se la Superbike ha trovato un nuovo protagonista. Voto 10 Marco Melandri – Nel valutare le sue prestazioni a Monza non dobbiamo dimenticare che Marco correva per la prima
delle elevatissime medie orarie e delle staccate che mettono a dura prova ogni tipo di mescola e di pneumatico. Parlando di velocità torna alla mente il capolavoro di Biaggi in Superpole. Quel giro perfetto che ha consentito al Corsaro di abbattere il giro record della pista di Monza (che già gli apparteneva) e di far registrare la media più veloce mai ottenuta da un pilota nel mondiale Superbike. Tutto questo aumenta ancora di più la delusione di Max e dei suoi tifosi per la mancata vittoria in gara due. Che piaccia o no esistono dei regolamenti, che si possono discutere nel momento che vengono decisi e comunicati, ma non dopo, a cose fatte. Giovedì la Direzione di gara aveva organizzato un brefing durante il quale i piloti sono stati informati che nel caso di taglio di una variante dovevano percorrere tracciati appositamente preparati e delimitati da linee bianche. Max Biaggi ha preferito non presenziare a quella riunione e quindi era probabilmente all’oscuro di questa 21
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volta sul circuito brianzolo. E’ stato comunque tra i protagonisti sia in prova che in gara. Nella prima ha perso il podio per poco più di un decimo di secondo e nella seconda ha commesso un errore in Parabolica che gli lascia molto amaro in bocca. Senza quell’errore e soprattutto senza la caduta di gara due ad Assen Melandri sarebbe a ridosso di Checa. Rappresenta comunque il terzo incomodo nella lotta per il titolo tra Checa e Biaggi e spera che tra i due litiganti… Voto 8,5 Max Biaggi – Dopo una prima gara travagliata e costellata da molti errori, nella seconda Max era finalmente riuscito a creare le condizioni che più gli piacciono e che hanno caratterizzato molte delle sue vittorie. Quando il Corsaro ha la pista libera davanti a sè riesce ad imporre alla gara ritmi insostenibili per chiunque altro, mentre, come in gara uno, non ama la bagarre e i corpo a corpo. Resta il vincitore morale di gara due, ma la classifica non è d’accordo e gli assegna solo otto punti. Siamo sicuri che da ora in avanti Biaggi non si perderà nemmeno un brefing della Direzione di gara. Resta comunque la sua fantastica prestazione di sabato in Superpole con la quale ha messo una storica firma sulla pista lombarda. Voto 9,5 Michel Fabrizio – Si era visto nelle prove che qui a Monza 22
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Michel poteva raccogliere dei risultati importanti ma ci volevano tutta la sua bravura e la sua grinta per salire sul podio nella seconda gara. Sulla pista dove aveva vinto la sua prima gara del mondiale Superbike ha colto il suo primo podio con la Suzuki dopo aver fatto a spallate con Haga. Nella prima manche aveva perso il treno dei primi, ma aveva comunque portato a termine una buona gara in quinta posizione. Nella seconda, quando ha intravisto il podio, ha voluto salirci a tutti i costi e quando Michel è così determinato nessun risultato gli è precluso. Voto 9
Ayrton Badovini – La formichina Badovini continua a mettere fieno in cascina e cresce costantemente assieme alla sua squadra orfana di Toseland. Monza piace ad Ayrton ed alla BMW e dopo l’undicesimo posto della prima manche è arrivato un bel sesto posto, vale a dire quello che per ora è il miglior risultato della stagione per il pilota di Biella. Diciamolo chiaramente: facciamo tutti il tifo per lui e per la sua squadra perché ci piacerebbe che una squadra tutta italiana riuscisse dove un colosso tedesco non riesce a tirare fuori un ragno dal buco. Bravo Ayrton. Voto 7,5 Leon Camier - E’ stato un brutto weekend per quelli che si chiamano Leon e quello dell’Aprilia ne esce davvero male. Su questa pista l’eterna promessa inglese avrebbe dovuto puntare deciso al podio ed invece torna a casa con otto miseri punticini. Decimo in prova e ottavo in gara uno, nella seconda non appena si è ricordato di avere sotto il sedere una RSV4 si è steso. Urgono grandi prestazioni nelle prossime gare per dimostrare che può restare nel team campione del mondo. Voto 5 Carlos Checa – Alla fine Carlos può sorridere e continuare a guardare tutti dalla vetta della classifica. Dopo le trionfali gare
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Leon Haslam – Erano in molti a pensare che Monza fosse la pista giusta per la BMW e per Haslam e che la prima sospirata vittoria della casa di Monaco di Baviera fosse ormai a portata di mano. Invece Leon non è mai stato capace dell’acuto giusto. In prova è andato bene ma senza brillare e al podio di gara 1 fa da contraltare l’errore che ha causato la sua caduta nella seconda e che poteva avere conseguenze ben più gravi per lui e per gli altri piloti. Ne sanno qualcosa Rea e Smrz che si sono trovati esclusi dalla corsa dopo poche centinaia di metri dalla partenza. Certo con la S1000RR è difficile far di più, però Leon ci sembra nervoso ed incline all’errore. Uno zero in classifica che lo allontana dal vertice. Voto 6,5
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avverse ed una sbandata all’uscita della Parabolica lo ha costretto a chiudere il gas e ad accontentarsi del secondo posto. Il pericolo è solo quello che Davide si monti la testa ma ci penserà la sua squadra a tenerlo con i piedi per terra. Voto 10
precedenti, a Monza Carlos e la sua squadra hanno sofferto molto, ma portano a casa tredici punti e limitano i danni. I campionati si vincono anche in questo modo, cercando di tirare fuori il meglio dalle gare più difficili. Senza il ride through di Biaggi il vantaggio di Carlos sarebbe ora di soli 10 punti, ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte. Se questo è l’anno di Checa lo si vedrà a Miller a fine mese. Voto 7,5 Noriyuki Haga – Ecco un’altra vittima del ride through e delle varianti di Monza. Noriyuki ha cercato di rifarsi in gara due, ma il suo ex compagno di squadra aveva più voglia di lui di salire sul podio e Nitronori ha preferito portare a casa un quarto posto che da tanto ossigeno a lui ed alla sua squadra che sta facendo fatica a domare tutti i cavalli della RSV4 Aprilia. Certo negli anni scorsi vedevamo un Haga diverso, che forse non si sarebbe accontentato del quarto posto, ma il tempo passa per tutti. Voto 7 Non solo Superbike Davide Giugliano – Non è un pilota della Superbike ma se dovesse continuare così siamo certi che lo diventerà. Si sono dimenticati di avvisarlo che a Monza la Ducati è sfavorita rispetto alle quattro cilindri e lui dopo aver conquistato la pole stava vincendo anche la gara. Ce l’avrebbe fatta ma le regole della fisica gli sono state
Luca Scassa – Anche il dominatore delle prime due gare della Supersport è stato vittima dei regolamenti e non potrà partecipare alla gara di Misano per aver tenuto un corso di guida proprio su quella pista. Quest’anno Luca ha una grande possibilità davanti a sè e speriamo davvero che abbia la maturità per saperla raccogliere. Voto 5 Classifica Piloti 1. CHECA C SPA 2. MELANDRI M. ITA 3. BIAGGI M. ITA 4. REA J. GBR 5. LAVERTY E. IRL 6. HASLAM L. GBR 7. FABRIZIO M. ITA 8. CAMIER L. GBR 9. SMRZ J. CZE 10. HAGA N. JAP 11. CORSER T. AUS 12. BADOVINI A. ITA 13. SYKES T. GBR 14. LASCORZ J. SPA 15. XAUS R. SPA 16. GUINTOLI S. FRA 17. ROLFO R. ITA 18. AITCHISON M. AUS 19. BERGER M. FRA 20. VENEMAN B. NED 21. WATERS J. AUS 22. TOSELAND J. GBR 23. LAI F. ITA 24. STARING B. AUS
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Kawasaki: “Nessun membro del Team è coinvolto” Il Team Kawasaki Paul Bird Motorsport conferma che un quantitativo di sostanze stupefacenti sono state depositate su un bilico del Team, ma è certo che nessun membro abbia alcun legame con gli elementi scoperti
Le Pirelli Diablo Superbike tricolore in pista a Monza Pirelli è scesa in pista al Gran Premio di Monza di Superbike con gli pneumatici tricolore per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia
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seguito degli articoli apparsi sui media, Paul Bird Motorsport conferma che un quantitativo di sostanze stupefacenti sono state depositate su un bilico del Team, mentre il veicolo era in Olanda presente al recente evento svoltosi ad Assen durante il mondiale Superbike. Le sostanze, insieme ad altri oggetti illegali, sono state scoperte, al momento del ritorno del veicolo, nel Regno Unito presso il porto di Dover nel corso di un esame di routine della Dogana. Naturalmente, la scoperta 24
è stata uno shock per tutta la squadra, compreso lo staff che era presente durante il ritrovamento. Il team è certo che nessun membro abbia alcun legame di sorta con gli elementi scoperti. Nessuno è stato arrestato dopo il ritrovamento e tutto lo staff del team è in grado di svolgere le loro normali mansioni. Non vi è alcun indizio che il Team Paul Bird Motorsport sia coinvolto in attività illegali e nessun altro membro del team è stato interrogato dopo l’incidente. Lo staff tecnico, presente al momento del ritrovamento gode del pieno sostegno e la fiducia della squadra, e tutto lo staff è determinato ad offrire la sua piena collaborazione alla Polizia Doganale durante le indagini in corso.Comprensibilmente, nel team sono ora in corso rigorose misure per aumentare in futuro la sicurezza dei veicoli durante i viaggi attraverso l’ Europa. Nonostante l’impatto sul personale del team, il Paul Bird Motorsport sarà presente al completo nel prossimo evento mondiale Superbike italiano a Monza, e determinato a concentrarsi sul campionato.
G
li pneumatici Diablo Superbike, appositamente sviluppati per la Superpole sul circuito di Monza, sono caratterizzati da tre strisce di colore verde, bianco e rosso, disegnate sul battistrada e da un’etichetta sul fianco personalizzata per l’occasione con il logo “150th Italy”. Il circuito di Monza è tra i più impegnativi del Campionato Mondiale, con curve ad alta velocità, come le famose Parabolica e Biassono, e aree di forte frenata nella Variante Ascari e nella parte finale del rettilineo dove le gomme vengono sottoposte a particolari sforzi. Per questo Pirelli ha portato in pista 2 soluzioni multi-compound per l’anteriore, con spalla e centro rafforzati, in grado di sopportare i carichi laterali e garantire una maggiore durata del pneumatico in condizioni estreme. Tre sono, invece, le versioni previste per il posteriore: una a mescola midsoft e due a mescola più dura, per garantire stabilità in frenata e tenuta in curva. Giorgio Barbier, direttore Racing Pirelli Moto, afferma: “Lo sviluppo dei nostri pneumatici è stato particolarmente impegnativo durante le prime tre gare della stagione, soprattutto per l’umidità riscontrata in Australia e le basse temperature in Inghilterra. Pirelli ha lavorato duramente per sviluppare una gomma che fosse all’altezza del Mondiale Superbike, perché il nostro obiettivo è quello di rendere le corse più emozionanti e veloci, come dimostrano i tempi in gara, il record sul giro e l’affidabilità
delle Diablo Superbike. Monza è un appuntamento estremo, caratterizzato da frenate veloci, pieghe rapide, curve ad alta velocità e alte temperature, e i piloti SBK e SSP saranno in grado di sfruttare al meglio le performance dei nostri pneumatici”. Gli adesivi personalizzabili sono un elemento distintivo non solo degli pneumatici impieg+ati inqualifica per celebrare l’Unità d’Italia, ma anche degli pneumatici stradali della Generazione Rosso di Pirelli: le aree sui fianchi degli pneumatici anteriore e posteriore sono infatti studiate per accogliere le etichette adesive che i motociclisti possono creare liberamente e ordinare sul sito www. gettyre.com/stickers. 25
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10 Maggio
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2011
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Honda CRF R 250 e 450 2012 Arrivano migliorìe al motore, alle sospensioni e alla dotazione per le CRF450R e CRF250R. Anche le CRF150R ed CRF150RB ricevono importanti aggiornamenti che migliorano potenza, coppia e guidabilità
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RF450R - Nuovo leveraggio ProLink per migliorate doti di trazione e più efficace risposta della sospensione. - Nuovo set-up di forcella e monoammortizzatore per una stabilità ancora superiore perfino sui terreni più duri. - Nuovi foderi forcella più rigidi per una migliorata azione della sospensione e una maggiore precisione dello sterzo. 26
- Nuove molle forcella più rigide per una maggiore capacità di assorbimento degli impatti e un migliorato bilanciamento del telaio che aumenta la stabilità impostando e atterrando dai salti. - Nuovo design più ampio delle pedane con supporti alleggeriti per un controllo più stabile da parte del pilota. - Grafiche riviste. CRF250R - Testata completamente nuova con condotti rivisti e nuova forma delle valvole di scarico per una migliorata guidabilità ai bassi e medi regimi. - Nuovo corpo farfallato più stretto per una migliore erogazione della potenza e sensazione di coppia dai bassi ai medi regimi che
migliorano il controllo sull’acceleratore. - Nuovo albero motore con trattamento di indurimento per induzione, per una prolungata vita del motore e affidabilità incrementata. - Terza generazione del motore con distribuzione Unicam con leggero sistema di iniezione senza batteria per una affidabile e controllabile erogazione della potenza. - Nuovo leveraggio della sospensione posteriore per migliorate doti di trazione e controllo. - Nuovo set-up di forcella e monoammortizzatore assicurano stabilità sui terreni più accidentati enfatizzando il controllo da parte del pilota. - Nuove pedane più lunghe e più larghe per un migliorato controllo, con nuovi supporti alleggeriti. Pedale di avviamento ridisegnato per un più facile azionamento. - Nuovo silenziatore ad alta capacità che assicura il rispetto delle regole internazionali per rumore ed emissioni senza compromettere le prestazioni.
CRF150R e RB - Motore a 4T raffreddato a liquido da 149 cc. Nuova testata cilindro e nuovo albero a camme, coppia e guidabilità in un ampio range di giri. - Nuovo pistone forgiato a mantello corto e alleggerito con forma del cielo ridisegnata per migliorate prestazioni. - Carter motore diviso sul piano verticale con nuovo foro di respirazione per una migliorata efficienza. - Nuovo carburatore FCR a comando diretto e una più leggera azione sulla manopola dell’acceleratore. 27
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MV Agusta Brutale 990R 150° MV Agusta celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia con una serie speciale della sua BRUTALE 990R. 150 esemplari che verranno venduti a 15.890 euro
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V Agusta celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia con una serie speciale della sua BRUTALE 990R. Una personalizzazione esclusiva, riservata a 150 clienti soltanto, che rende ancor più elitario un oggetto di culto del design italiano contraddistinto da una forte personalità. A rendere esclusiva questa moto è la livrea, in evidenza sul copri cruscotto in tinta con 28
la carrozzeria, sul codino che per l’occasione è diventato monoposto e sul puntale. La bandiera italiana e il numero 150 rendono questo modello immediatamente riconoscibile, grazie anche alla targhetta con l’incisione del numero di serie della moto, posta sulla piastra superiore di sterzo. Le moto sono proposte in 3 colorazioni su base bianca, rossa e nera al prezzo di 15.890,00 €. 29
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Husqvarna 900. Svelato il motore! La base di partenza è il bicilindrico della BMW F800 a cui è stato conferito un carattere più aggressivo aumentando la cilindrata a 900 cc. E’ il primo motore di grande cilindrata della nuova era Husqvarna
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usqvarna 900 La nuova maxi enduro sarà motorizzata con il motore della BMW F 800 GS, maggiorato a 900 centimetri cubici. Allo studio ci sono diverse versioni. Si vocifera di una moto dalla spiccata vocazione offroad (con cerchio anteriore da 21”), a cui sarà affiancato un modello Supermoto (con cerchi da 17”). Ma sarebbero in corso anche i test con l’anteriore da 19”... C’è davvero tanta carne al fuoco quindi, in un settore - quello delle enduro stradali - sempre più amato dai motociclisti europei. Con Husqvarna la BMW punta a contrastare sempre più la rivale KTM nel fuoristrada, proponendo nel prossimo futuro una gamma di moto onoff che dovrebbero posizionarsi allo stesso prezzo delle moto austriache, se non a un livello inferiore. La presentazione alla stampa della nuova 900 Husqvarna è prevista nel corso del 2011. La scelta del motore La scelta del motore è stata fondamentale per un progetto ambizioso come questo. La base di partenza è il bicilindrico parallelo da 800 cc dotato di grande tecnologia e affidabilità che viene montato sulla BMW F800R, modificato in base agli obiettivi del nuovo progetto. Lo sviluppo del propulsore della nuova Husqvarna è partito dalle già apprezzate doti del motore da 800 cc BMW 30
a cui è stato conferito un carattere maggiormente sportivo, incrementando la cilindrata a 900 cc. Molti altri componenti interni sono stati rivisitati e modificati per migliorare e rendere più performante la curva di potenza e di coppia. La scatola filtro e il layout degli scarichi sono stati ridisegnati per migliorare le prestazioni e la funzionalità anche in termini di diminuzione di peso e distribuzione delle masse a favore di un incremento del divertimento di guida e della maneggevolezza. Le modifiche al propulsore sono state condivise sin dall’inizio dai tecnici Husqvarna e dal reparto esperienze di BMW che ha contribuito a mettere qualche caratteristica più “pepata” grazie alle conoscenze degli ingegneri che furono impegnati nella ricerca e sviluppo dei motori F1 BMW. Il risultato è un motore lineare e progressivo nell’utilizzo ai bassi regimi, ma anche esplosivo e potente quando richiesto. Questo 900 è il primo motore di grande cilindrata della nuova era Husqvarna , che combina il tipico carattere sportivo, alla tecnologia e all’affidabilità delle motorizzazioni BMW. 31
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Nell’ultimo mese sono stati venduti 35.694 pezzi (– 15,1%). Simile il trend per gli scooter con 23.987 veicoli (– 15,6%) e le moto con 11.707 unità (-14,2%). Il mese di aprile pesa circa il 13% del totale annuo
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Marca Modello Segmento Totale aprile 2011 1 HONDA ITALIA SH 300 Scooter 2.026 2 PIAGGIO BEVERLY 300 Scooter 1.523 3 YAMAHA TMAX 500 Scooter 1.218 4 KYMCO DOWNTOWN 300 Scooter 1.023 5 YAMAHA XMAX 250 Scooter 960 6 PIAGGIO VESPA GTS 300 SUPER Scooter 872 7 HONDA ITALIA SH 150 Scooter 805 8 PIAGGIO LIBERTY 125 RST Scooter 748 9 KYMCO AGILITY 125 R16 Scooter 729 10 HONDA ITALIA SH 125 Scooter 663 11 HONDA PCX 125 Scooter 656 12 PIAGGIO VESPA LX 125 Scooter 652 13 YAMAHA X-CITY 250 Scooter 639 14 BMW R 1200 GS Enduro 494 15 HONDA SW-T 400 Scooter 423 16 HONDA ITALIA CB 600 F HORNET Naked 365 17 KYMCO XCITING R 300 I Scooter 360 18 KYMCO PEOPLE GTI 300 Scooter 357 19 APRILIA SCARABEO 200 Scooter 336 20 YAMAHA MAJESTY 400 Scooter 332 21 LML NV 150 Scooter 328 22 KYMCO AGILITY 200I R16 Scooter 305 23 SUZUKI AN 400 BURGMAN Scooter 281 24 KYMCO LIKE 125 Scooter 278 25 BMW R 1200 R Naked 274 26 APRILIA SCARABEO 125 Scooter 269 27 APRILIA SCARABEO 100 4T Scooter 252 28 KYMCO DOWNTOWN 200 Scooter 252 29 HONDA ITALIA XL 700 V TRANSALP Enduro 248 30 KAWASAKI Z 750 Naked 247 Le vendite di due ruote nel quadrimestre (gennaio-aprile 2011) Il primo quadrimestre vede un progressivo dell’immatricolato con 94.685 veicoli che si traduce in un - 19%. Le moto si comportano relativamente meglio con 35.202 pezzi -9,2%; mentre gli scooter
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Mercato in aprile. Calano le due ruote
e vendite di due ruote nel mese di aprile Nell’ultimo mese sono stati venduti 35.694 pezzi pari al – 15,1%. Sostanzialmente simile il trend per gli scooter con 23.987 veicoli – 15,6% e le moto con 11.707 unità con un -14,2%. Il mese di aprile pesa circa il 13% del totale anno. Il segmento dei “cinquantini” segna un’ulteriore discesa, con 7.095 registrazioni pari al – 22,5%. Tra gli scooter si conferma l’altissima preferenza per i 300 cc, con l’Honda SH 300 che precede il Piaggio Beverly 300. Non perde colpi il sempreverde Yamaha TMax 500, che occupa la terza posizione forte di 1.218 immatricolazioni. Tra le moto si segnalano ancora una volta il risultato lusinghiero della BMW R1200GS e di un altro best seller: la Honda Hornet 600, seguita da un’altra nuda, la BMW R1200R che quest’anno adotta il motore boxer bialbero.
10 Maggio
2011
con 59.483 unità scontano un calo pari al -23,9%. Approfondendo l’analisi per cilindrate si consolida la graduatoria per importanza dei volumi degli scooter tra 300 e 500cc con 23.495 vendite e -18,3%. Seguiti dai 125cc con 18.276 pezzi -20,5%. Decisamente più negativi i 150-200cc con 11.502, -35,5% e i 250cc con 5.318, -32,9%. Non si modifica il trend delle moto che continua a premiare le maxi cilindrate oltre 1000cc con 11.261 consegne pari al +7,4%, seguono le 800-1000cc con 8.968 pezzi -2,3%. Sotto la media del segmento le cilindrate intermedie: 650-750cc con 6.589 unità -24,9%; e le 600cc con 3.046 moto -31,4%. Flessione anche per le 125cc con 2.020 -17,2%; in controtendenza, con volumi contenuti, le moto da 300 a 500cc pari a 2.183 +6,1%. I segmenti mostrano differenti andamenti, in ordine di importanza: le naked con 11.574 unità scendono -12,1%; le enduro stradali con 9.793 in leggera erosione -4,3%. Da notare comunque come i primi 5 posti delle vendite 2011 siano terreno di caccia delle maxi enduro, BMW R1200 GS in testa. Al secondo posto prosegue il successo della Ducati Multistrada 1200, che nei primi 4 mesi del 2011 ha raccolto ben 1.036 immatricolazioni (somma di tutti gli allestimenti: base, Sport e Touring). Davvero lusinghiero è il posizionamento della Triumph Tiger 800, con 625 immatricolazioni. E alle sue spalle troviamo un’altra enduro, la BMW F800 GS (603 pezzi venduti). Seguono in positivo le custom con 4.067 pezzi +9,2%, le sportive in calo con 3.620 vendite -29,9%, le moto da turismo in accelerazione con 2.828 veicoli +11% e infine le supermotard in arretramento con 2.526 unità -24,4%. I 50cc si fermano a 19.421 registrazioni che significano un -18,4%, rispetto al 2010. Il mercato complessivo sommando le immatricolazione e i 50cc mostra un totale di 114.106 vendite, pari al -18,9% rispetto al medesimo quadrimestre dello scorso anno.
Il parere di Confindustria ANCMA “Ancora una volta non possiamo fare un confronto pulito con i dati del 2010; infatti all’inizio di aprile dell’anno scorso tutti i clienti erano in attesa dei preannunciati incentivi e le vendite sono state depresse per i primi 15 giorni, per poi avere un picco nella seconda metà del mese.” Dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA. “Solo con il mese di maggio ci aspettiamo una stabilità del mercato, senza fattori esogeni a influenzare il mercato. Nel frattempo la situazione economica non è ancora uscita dall’incertezza e l’aumento del costo del denaro, insieme ai prezzi dei carburanti, non favoriscono di certo la propensione all’acquisto. Infine - conclude il Presidente Capelli - la situazione delle tariffe assicurative continua ad essere penalizzante soprattutto in alcune aree del centro-sud Italia. Speriamo che l’Italia riesca a fare un cambio di passo allineandosi ai Paesi europei più dinamici, in modo da cogliere pienamente un’inversione di tendenza delle vendite nei prossimi mesi. Un elemento positivo viene dalla Case che propongono sempre nuovi modelli per intercettare i bisogni dei potenziali clienti.” Le 100 moto più vendute nel 2011 (PDF) I 100 scooter più venduti nel 2011 (PDF) 33
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di Massimo Clarke | In genere sì, ma non per il fatto di essere a corsa lunga! Semplicemente, perché hanno le valvole più piccole. E questo, in genere, perché più grandi non ci stanno
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umentando la corsa, se la cilindrata deve rimanere immutata, diminuisce l’alesaggio. E quindi anche lo spazio a disposizione delle valvole. Ciò significa che i condotti, a loro volta, hanno un diametro minore. Questo si traduce in una maggiore velocità media teorica dell’aria che viene aspirata nel motore, a parità di regime di rotazione. Quella ottimale ai fini della respirazione del motore in questo caso viene raggiunta a un regime più basso, rispetto a quello che si avrebbe se le valvole fossero più grandi. È giusto parlare di velocità “media” e “teorica” in quanto in effetti il moto dei gas nei condotti dei motori a pistoni è pulsante. La velocità varia di continuo e quello al quale, per praticità, si fa riferimento è un valore medio, ottenuto mediante un semplice calcolo. Siccome il diametro del condotto non è costante per tutta la sua lunghezza, sempre per ragioni di praticità nel calcolo ci si riferisce alla sezione ristretta (in corrispondenza della parte interna della sede o subito a monte di essa) o, meno 34
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frequentemente, al passaggio tra sede e valvola, quando quest’ultima è alla massima alzata. La velocità media teorica dell’aria (a valle del corpo farfallato, a rigore si dovrebbe parlare di miscela aria-benzina) è proporzionale alla velocità media del pistone, che per una data corsa varia solo in funzione del regime di rotazione. La curva che indica l’andamento del rendimento volumetrico in funzione del regime di rotazione sale gradualmente, fino a raggiungere il valore massimo (in corrispondenza di una certa velocità dell’aria nel condotto), superato il quale inizia a scendere. Al crescere della velocità
della colonna gassosa aumenta la sua inerzia, e questo è vantaggioso; da un certo punto in poi, però, continuando ad aumentare la velocità, le perdite di carico diventano sempre più elevate, penalizzando la respirazione del motore in misura via via crescente. In effetti la situazione è più complessa, e ci sono altri fattori in gioco (spicca come ovvio il “gioco” delle onde); queste sono solo considerazioni schematiche e di massima, ma comunque senz’altro indicative. In questo modo si spiega anche il fatto che il valore ottimale, per quanto riguarda la velocità media teorica dell’aria aspirata, non è rigorosamente fissato, ma varia a seconda dei casi, pur rimanendo all’interno di un campo relativamente ristretto. Poi ci sarebbero anche delle considerazioni di altro tipo, da fare, oltre a quelle di ordine fluidodinamico, parlando del rapporto corsa/alesaggio. A questo punto, qualche numero. Indicativamente, nei moderni motori di alte prestazioni la potenza massima si ottiene con velocità medie dell’aria
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I motori con una corsa più lunga hanno più tiro ai medi regimi?
10 Maggio
2011 dell’ordine di 80 – 110 metri al secondo (dunque, la coppia massima si ha con velocità minori, ma in diversi casi la differenza non è molta). Per avere un’idea di cosa accade all’interno dei condotti di aspirazione, basta pensare che 100 m/s corrispondono a 360 km/h. Dunque, le colonne gassose subiscono delle accelerazioni positive e negative impressionanti, che si susseguono con estrema rapidità (a 12000 giri/ min ogni valvola si apre e si chiude 100 volte al secondo!). I motori a corsa molto corta, nei quali l’alesaggio è cospicuo, consentono di raggiungere regimi di rotazione più elevati, a
pari velocità media del pistone, e quindi con analoghe sollecitazioni meccaniche, rispetto a quelli con un rapporto C/D più alto (ovvero con una corsa maggiore, ferma restando la cilindrata). Inoltre, permettono l’installazione di valvole più grandi, e quindi l’ottenimento di un ottimo rendimento volumetrico a un regime molto elevato. Ciò si traduce in una maggiore potenza specifica. In effetti, i rapporti corsa/alesaggio assai bassi che caratterizzano i motori sportivi (per non parlare di quelli da corsa) vengono adottati proprio per questa ragione. Di conseguenza vengono montate sempre le valvole più
grandi che è fisicamente possibile installare, o quasi. Se però si dotasse un motore a corsa corta di valvole piccole come quelle adottate su uno a corsa lunga, di eguale cilindrata e con architettura costruttiva e caratteristiche del tutto simili, sarebbe possibile ottenere una coppia tutto sommato analoga, tanto come valore massimo che come andamento della curva! Per concludere, poniamo in altri termini la domanda: è vero che per avere più coppia ai medi regimi, ferma restando la cilindrata, è necessario adottare un rapporto corsa/alesaggio più alto? In questo caso, la risposta è negativa!
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Vittore Cossalter (Università di Ingegneria Meccanica di Padova) e Gerardo Accocella (Direttore Tecnico del Team BMW Motorrad Italia) portano in aula la S1000RR e svelano agli studenti i segreti della telemetria
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adova - Le parole di Vittore Cossalter, grande appassionato ma soprattutto docente dell’Università di Ingegneria Meccanica di Padova, sono indubbiamente il modo migliore per descrivere la giornata che ha celebrato 36
l’incontro tra gli studenti dell’ateneo patavino ed il Team BMW Motorrad Italia, rappresentato dal Direttore Tecnico Gerardo Accocella dal PR Danilo Coglianese e da un esemplare di S1000RR in allestimento superstock. PAROLA DI COSSALTER “Quale sistema meccanico - afferma Cossalter - è più completo della motocicletta? Non ve ne sono. C’è l’aerodinamica, la flui-
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Telemetria o psicologia? Il dilemma dei piloti
10 Maggio
2011
dodinamica, gli effetti giroscopici, le vibrazioni, vi sono i meccanismi. Qui a Padova ci siamo sempre occupati di dinamica della motocicletta e oggi, anche per dimostrare ai ragazzi del secondo anno che i loro studi non solo solamente teorici, abbiamo l’onore di ospitare il Team che lo scorso anno ha vinto con Ayrton Badovini in sella ad una S1000RR il campionato FIM 1000 Stock CUP.” TRA PRESENTE E FUTURO L’incontro a cui ha preso parte anche Moto.it, patrocinato dalla rivista Moto Tecnica, non è stato assolutamente disatteso dagli studenti ed è stato davvero piacevole notare con quanta passione numerosi laureandi hanno seguito passo passo tra i corridoi dell’università l’arrivo della quattro cilindri tedesca e le parole del Direttore Tecnico del team guidato da Serafino Foti, quest’anno impegnato anche nella WSBK con Badovini e Toseland oltre che, con Barrier e Zanetti, nella categoria che li ha visti assoluti dominatori la scorsa stagione. LEZIONE SHOW Il tema della lezione, che in alcuni momenti ha avuto i connotati di uno show, è stato quello della telemetria, elemento ormai fondamentale per la determinazione e la verifica dei parametri legati all’assetto di un veicolo da competizione in funzione della pista. Attraverso questo “componente”, che a sua volta si compone di numerosi sensori dislocati in quasi tutti i settori strategici del veicolo, è possibile verificare e comparare in modo estremamente approfondito il comportamento il comportamento di una veicolo in funzione di diverse regolazioni d’assetto, l’introduzione di nuove componenti o della prestazione del pilota. TECNICI PSICOLOGI A proposito di piloti: “Più che di tecnici - scherza Accocella - dobbiamo svolgere un ruolo di psicologi. Soprattutto quando si hanno a disposizione due moto identiche e due piloti nello stesso team, fare un confronto tra il più veloce e il più lento grazie all’elettronica è semplicissimo. Ovviamente, in alcune situazioni, cerchiamo di tenere nascosti ai piloti alcuni dati... perchè la cosa può anche innervosire, ma sapendo che in uno o più punti della pista è possibile dare di più è mio compito convincere il pilota che è possibile farlo.” SISTEMI COMPLESSI BMW Italia, che ricordiamo essere un team “privato”, come altri team del mondiale WSBK e MotoGP utilizza un software di simulazione dinamica che consente, attraverso l’impostazione dei parametri geometrici, di simulare la variazione durante la fase dinami… Continua su Moto.it 37
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Quest’anno saranno due le giornate aperte al pubblico per vedere non solo auto storiche e concept straordinari, ma anche moto uniche che hanno fatto sognare generazioni di appassionati
Concorso d’Eleganza Villa d’Este per motociclette e, ultimo ma non per questo meno importante, l’asta di auto di prestigio durante il Concorso a cura di RM Auction. Franz Jung (da gennaio 2011 Presidente Bmw Italia): “Il Concorso è ricco di storia, il più ricco visto che la prima edizione risale al 1929. BMW è partner dal 1988 ed è lieta di annunciare una serie di importanti novità a partire dal 2011. Avremo infatti due giorni di apertura al pubblico e faranno il loro debutto le motociclette, a cui teniamo particolarmente”. L’auto più vecchia in concorso è del 1926, mentre la più lontana arriva dal Canada. 40 moto in concorso Vi saranno cinque categorie di competizione, oltre ad una mostra di design fuori concorso. Basandosi sui criteri già applicati al Concorso d’Eleganza Villa d’Este, come il design, lo stato di conservazione e l’originalità, una giuria di cinque esperti sceglierà le migliori di classe e una vincitrice assoluta tra le circa 40 moto in concorso. In questo primo anno, non vi saranno premi assegnati attraverso un referendum pubblico. “Seguiranno sicuramente negli anni a venire, ma in questo momento il nostro obiettivo è di creare un nuovo pilastro per il Concorso muovendoci un passo alla volta e con le dovute cautele”, dice Karl Baumer. 50 auto storiche in attesa del giudizio Come ogni anno, la competizione per le auto d’epoca sarà divisa in diversi gruppi di veicoli. Ripartite in otto differenti categorie, le circa 50 auto classiche aspetteranno il verdetto della giuria composta da cinque esperti. Un nuovo aspetto quest’anno è costituito dalla speciale attenzione dedicata, all’interno della competizione, al tema degli anni Sessanta, con circa 20 auto iconiche, suddivise in tre categorie, a rappresentare questo decennio di tendenza per gli appassionati di motori riuniti sul lago di Como.
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oncorso d’Eleganza Villa d’Este 2011 Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este è il concorso di bellezza per automobili più ricco di tradizioni del mondo. Il Presidente del Concorso d’Eleganza Villa d’Este e Direttore del BMW Group Classic, Karl Baumer, se ne rende perfettamente conto. 38
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Anche le moto al Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2011
10 Maggio
2011
I nomi delle categorie di veicoli degli anni Sessanta da soli promettono un elevato livello di qualità e di attenzione allo stile: “Glamour”, “Sport” e “Inatteso”. Le concept car esposte sul Lago di Como Ferrari Super America 45 (2011) Cabrio, 6 cilindri, 6000 cm³ Audi Quattro Concept (2010) Coupé 2-volumi, 5 cilindri, 2500 cm³ Mercedes Benz Concept Shooting Break (2010) Shooting Break, 6 cilindri, 3500 cm³ Infiniti Etherea (2011) Coupé, 4 cilindri, 2500 cm³ Italdesign Giugiaro Go! (2011) Coupé, elettrica Rinspeed BamBoo (2011) Aperta, elettrica Renault DeZir (2010) Coupé, elettrica Scuderia Cameron Glickenhaus P4/5 (2011) Coupé a 2 porte, 8 cilindri, 3996 cm³ Hors Concours: MINI Rocketman e Rolls-Royce 102 EX
Ecco la sua introduzione, fatta in italiano (come promesso lo scorso anno): “Questo genere di tradizione può prosperare soltanto con uno sviluppo continuo; in altre parole, si tratta di coltivare una tradizione di cambiamenti. Saranno esposte ben 40 moto, perché anche le due ruote rappresentano un settore importante, BMW è uno tra i costruttori di moto di maggiore successo e più ricco di tradizioni di tutto il mondo, il che rende naturale l’introduzione di un concorso dedicato alle moto”. Il 2011 vede ben quattro cambiamenti chiave: la nuova data alla fine di maggio, l’introduzione di una seconda giornata di apertura al pubblico il sabato, il primo 39
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Non sempre i motociclisti e gli automobilisti sono dalla parte del torto quando ricevono un verbale. La Cassazione in diverse sentenze spiega quali tutele esistono a nostro favore. Scopriamole una per una
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l Sole 24 Ore ha raccolto con estrema precisione le sentenze della Cassazione che indicano con chiarezza quali sono i principi a cui devono attenersi le Forze dell’Ordine quando predispongono i servizi volti a rilevare le infrazioni al Codice della Strada mediante l’uso dell’autovelox. Scopriamo così che il verbale dev’essere sempre redatto dall’agente, e non da ditte appaltatrici incaricate dai Comuni. E sapevate che i rilevamenti in città possono essere fatti solo su vie ad alto scorrimento?Di seguito trovate l’estratto da Il Sole 24 Ore. 40
Il dispositivo va sempre segnalato Non basta la segnalazione in anticipo della presenza del dispositivo quando fra il cartello e l’autovelox vi siano degli incroci con altre strade. Infatti, in tal caso il soggetto che si immette sulla strada “controllata” può correttamente sostenere di non essere stato informato. Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza n. 680/2011 riconoscendo le ragioni dell’automobilista che lamentava, dopo essersi immesso sulla statale, “di non aver incontrato alcun cartello segnalante la successiva presenza dell’autovelox”. Per i giudici: “In siffatto contesto, non sarebbe stato, dunque, sufficiente, accertare l’esistenza di un unico e qualsiasi cartello premonitore, sulla strada statale, essendo necessario verificarne invece, in coerenza alle finalità perseguite dalla legge: la presenza specifica ed a congrua distanza tra la suddetta intersezione e la successiva postazione fissa”. Non solo ma “il relativo onere probatorio, in mancanza di attestazione fidefacente al riguardo contenuta nel verbale, incombeva sull’amministrazione opposta, trattandosi di una condizione di legittimità della pretesa sanzionatoria”.
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Autovelox, quando la multa non è valida
10 Maggio
2011 No alla indicazione del cartello nel verbale Invece, la circostanza che nel verbale di contestazione di una violazione dei limiti di velocità, accertata mediante autovelox, non sia indicato che la presenza dell’apparecchio era stata preventivamente segnalata mediante apposito cartello non rende nullo il verbale stesso “sempre che di detta segnaletica sia stata accertata o ammessa l’esistenza”, Cassazione ordinanza n. 680/2011. L’”elaborazione” della sanzione va fatta dai vigili Se ad elaborare la multa fatta con l’autovelox non è stato un agente della municipale allora ci sono speranze di vedersi annullata la sanzione. Infatti, dal verbale di accertamento deve emergere “adeguatamente” che il rilevamento è stato fatto da “un agente preposto al servizio di polizia”. Lo ha deciso la Corte di cassazione con la sentenza del 5 aprile 2011 n. 7785. I Supremi giudici hanno infatti accolto le doglianze dell’automobilista che lamentava la mancata partecipazione della polizia municipale nelle fasi di “elaborazione dell’accertamento”. Il comune aveva esternalizzato l’intera gestione a una ditta esterna, indicando poi soltanto genericamente una “supervisione” da parte della Polizia municipale. Così facendo, però, risultava “indimostrata” l’esistenza di quell’elemento “di certezza e legalità” che “solo la presenza del pubblico ufficiale può garantire al cittadino”. Sul Comune, dunque, incombeva l’onere - non assolto - di provare che la presenza del privato era limitata alla fase di installazione ed impostazione degli apparecchi; mentre la gestione degli stessi era “rimasta riservata ai pubblici ufficiali”; e che comunque il ruolo degli operatori tecnici fosse sempre “subordinato a quello dei vigili urbani”. In città rilevamenti solo su strade ad “alto scorrimento” Secondo l’articolo 4 della legge 168/2002 che disciplina i controlli di velocità da ”remoto”, questi sono sempre possibili sulle strade “extraurbane principali” ma non sulle strade “urbane ordinarie”, mentre per quelle “extraurbane ordinarie” e per quelle “urbane di scorrimento” occorre l’autorizzazione del prefetto. L’autorità di governo può, dunque, autorizzare gli autovelox sulla base di alcuni elementi quali: la pericolosità, il traffico o la difficoltà di fermare il veicolo. È accaduto però, secondo la Cassazione, sentenza 3701/2011, che alcuni comuni hanno forzato un po’ la mano ai prefetti ottenendo un lasciapassare all’installazione anche in strade prive delle caratteristiche previste dalla legge. Ragion per cui i giudici, pur riconoscendo l’autonomia dei prefetti, hanno annullato i verbali.
Secondo un’altra sentenza, la 7872/2011, i margini di manovra del prefetto nel definire i tratti di viabilità ordinaria su cui autorizzare le postazioni fisse “trovano come limite insuperabile il tipo di strada, che è individuato con certezza dalla legge 168/02”. L’omologazione dell’apparecchio non “scade” mai In relazione alle apparecchiature di controllo automatico, il legislatore non ha adottato nessuna disposizione che commini la decadenza delle omologazioni rilasciate. Secondo la Cassazione, sentenza 17361/2008, ne consegue che “nel giudizio di opposizione alla sanzione amministrativa, non sussiste alcun ulteriore onere probatorio, a carico dell’Amministrazione, relativo alla perdurante funzionalità delle predette apparecchiature”. No alla taratura periodica Non vi sono neppure norme che impongono un obbligo di taratura periodica dell’autovelox. Dunque, l’attendibilità degli accertamenti effettuati non può ritenersi inficiata dalla assenza di controlli periodici. Non solo ma l’efficacia probatoria rimane sino a che non risulti accertato, in quanto dedotto ed espressamente provato, il mal funzionamento dello strumento, o il difetto di costruzione, installazione, Tribunale di… Continua su Moto.it 41
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10 Maggio
Anno
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2011
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SPORT
EICMA punta sul Custom EICMA ha deciso di organizzare in prima persona l’area tematica “Custom” protagonista del prossimo Salone del Motociclo di Milano, dall’8 al 13 novembre
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no spazio dedicato a customizer, rivenditori di accessori, artisti e appassionati dell’arte delle moto fatte “su misura”. Custom Chrome “Special Guest” dell’evento. Con la Riding Season 2011 è iniziata ufficialmente la campagna di promozione del nuovo evento EICMA Custom. EICMA ha deciso di organizzare in prima persona quest’area tematica, che sarà interamente dedicata, durante il prossimo Salone del Motociclo di Milano, dall’8 al 13 novembre, ai customizer, rivenditori di accessori, artisti e a tutti gli appassionati di questo affascinante mondo fatto di moto modificate o costruite su misura. I numeri Le moto Custom rappresentano oggi oltre il 10% del mercato nazionale. Un settore, in continua crescita, che merita quindi di essere valorizzato mettendo in luce gli aspetti artigianali, creativi e artistici dei suoi protagonisti. EICMA è la più grande manifestazione motociclistica al mondo, con oltre mezzo milione di visitatori nei quattro giorni di apertura al pubblico e duemila giornalisti 42
Novegro. La mostra-scambio raccontata dalle foto accreditati, una vetrina internazionale imperdibile anche per chi opera nel mondo del Custom. Confindustria ANCMA, che ne è il promotore, è l’unica associazione accreditata presso il Ministero dei Trasporti, in grado di contribuire in modo concreto al lavoro di piccoli e grandi costruttori di moto custom. Gli spazi e gli eventi Gli spazi espositivi di EICMA Custom, che sarà inserito nel Pad 2, sono stati studiati per venire incontro alla esigenze degli operatori del settore. Particolare attenzione è stata posta ai costi espositivi, con un tariffario promozionale dedicato alle piccole e medie imprese artigiane, che con il loro lavoro contribuiscono a tenere alto il nome del Custom made in Italy in tutto il mondo. Come ogni evento del settore che si rispetti, anche EICMA Custom avrà il suo prestigioso Bike Show. Tre le categorie per tipologia di moto: Chopper, H-D Modified, Café Racer. La classifica verrà stilata in base alle… Continua su Moto.it
Nel tradizionale appuntamento primaverile di Novegro primeggiano le automobili, ma c’è tanto spazio anche per le moto. Ecco le foto che ci guidano in una visita virtuale nel mercato milanese
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ovegro - maggio 2011 Il Parco Esposizioni Novegro è riconosciuto quale luogo d’incontro e di scambio commerciale per i collezionisti delle due e quattro ruote. La mostra-scambio di auto, moto, ciclo, ricambi e accessori d’epoca rappresenta un vasto mercato di accessori originali, pezzi di ricambio, auto e moto da restaurare, accessoristica perfettamente riprodotta in serie, manualistica e pubblicazioni d’epoca, editoria specializzata. Più di cinquecento sono gli espositori registrati nelle tre edizioni annuali in cui si sviluppa la manifestazione. Occupano un’area al coperto di 12.000 mq e all’aperto di 60.000 mq. Nell’ambito della mostra, che per valore di scambi e
trattative commerciali primeggia nella classifica nazionale degli eventi del settore, viene tradizionalmente allestita una tematica di grande richiamo storico avente come oggetto le due ruote nelle edizioni di febbraio e novembre e le quattro ruote in quella di maggio. Su Moto.it troverete gli scatti di Max Morri, che raccontano l’appuntamento di maggio. 43
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Verlicchi, 178 operai in cassa integrazione Firmato l’accordo di cassa integrazione per gli operai Verlicchi. Presto il ritorno in fabbrica, Ducati ha già commissionato una partita di telai
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a situazione per l’azienda di Zola si complica e si sbroglia a giorni alterni. Se infatti da un lato è stata approvata la cassa integrazione per 178 operai, dall’altro si attendono buone notizie con una commessa in arrivo da Ducati e forse una anche da BMW. Guai giudiziari per sei dirigenti Verlicchi che, secondo l’ipotesi della Procura, avrebbero distratto il patrimonio dell’azienda. Pronte le commesse Ducati e forse BMW Dopo il fallimento dichiarato nei mesi scorsi è arrivata la cassa integrazione. La firma dei sindacati (Fiom-Cgil, Fim-Cisl) e del curatore Fausto Maroncelli sigla l’accordo di cassa integrazione straordinaria per 178 operai e (solo su base volontaria) per la mobilità. La notizia giunge come un segno di speranza per i dipendenti che lo considerano un passo avanti verso un possibile ritorno alla normalità. Il lavoro non manca: Ducati Motor ha infatti commissionato a Verlicchi una partita di telai ed è attesa solo la conferma per un ordine di BMW. La Procura indaga sulla distrazione di beni e fondi Alzando lo sguardo dagli operai ai dirigenti, il panorama cambia e il futuro si profila decisamente meno bello. La Procura infatti ha iscritto sei persone sul registro degli indagati in relazione al fallimento Verlicchi. L’accusa è quella di distrazione di beni e fondi. In particolare il patrimonio aziendale per la partecipazione 44
(al 100%) che la società aveva nella Verlicchi Casoli. Gli indagati sono: l’ex titolare Alessandro Verlicchi e l’ad Valdemaro Peviani, il legale rappresentante di Jbf, Mariano Bertelli, l’amministratore unico della polisportiva, Massimo Stella, e Carlo e Riccardo Caponi, azionisti di Industrie Toscane, di Jbf e Tecnocontrol (tutte aziende che fanno capo al gruppo Caponi che rilevò l’azienda di Zola). Il pm Antonello Gustapane ha disposto che vengano sequestrati d’urgenza quote societarie e beni della Verlicchi comprese le proprietà mobili e immobili. La misura giudiziaria non interromperà comunque la produzione industriale che proseguirà senza risentirne. La nota ufficiale di Alessandro Verlicchi Alessandro Verlicchi in una nota ha dichiarato la sua estraneità ai presunti reati commessi. “Sono stato io il primo a presentare una denuncia analitica nei confronti di chi io ritengo essere gli autori della spoliazione delle aziende del Gruppo, avendo questi messo in atto una serie di comportamenti truffaldini approfittando dello… Continua su Moto.it 45
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Concorso Pirelli Moto Angel ST Partecipando al gioco sul sito Pirelli Moto si potrà essere tra i fortunati sorteggiati che vinceranno un set di pneumatici Angel ST e una coppia di pass per la gara del Mondiale SBK ad Imola a settembre
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razie al doppio disegno battistrada del pneumatico Angel ST, raffigurante un angelo ed un diavolo allo stesso tempo, Pirelli ha voluto rappresentare la doppia anima del segmento sport touring, ma anche la doppia anima del motociclista di quel segmento. E’ sufficiente una doppia curva, un particolare “scollinamento”, un pensiero veloce che attraversa la mente durante una “passeggiata” in moto per far affiorare il lato più sportivo di un mototurista o semplicemente di un motociclista abituato a fare tanti chilometri e che quindi predilige una copertura più stradale ed adatta anche alle condizioni 46
meno favorevoli che si incontrano nell’uso quotidiano. Questa doppia anima, questa “doppia essenza” del motociclista è rappresentata in questo gioco: una storia a bivi che porta l’utente a conoscere la sua vera anima di angelo o di diavolo, in base alle scelte che gli si presentano durante la storia. Pirelli ha deciso inoltre di legare dei premi a questa attività, e così tra i partecipanti verranno sorteggiati dei fortunati vincitori di un set di pneumatici Angel ST e una coppia di pass per la gara del mondiale SBK ad Imola a settembre. Il gioco è raggiungibile dal sito Pirelli all’indirizzo www.pirellimoto.it e sarà attivo per il solo mese di maggio 2011. 47
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Dal 24 al 26 giugno in Val di Fassa si svolgerà il motoraduno Yamaha con i test-ride delle novità 2011, in compagnia di Melandri, Scassa e Sgrilli
tutti gli ultimi modelli di moto e scooter di Iwata, pronti per l’intero finesettimana ad essere testati dai partecipanti stessi lungo gli incantevoli passi dolomitici. Il villaggio marchiato tre diapason sarà il punto di partenza del Motogiro di sabato 25 giugno ed ospiterà inoltre la scuola di guida su strada Sport Ride, la M1 Campione del Mondo MotoGP 2010 di Jorge Lorenzo, la R1 SBK 2011 di Marco Melandri, oltre a diverse aree di esposizione e shopping di prodotti tipici del Trentino e di prodotti ufficiali Yamaha. MELANDRI, SCASSA E SGRILLI STELLE DI YAMAHA PARTY Sabato 25 giugno dalle ore 21.00 presso il Fassa Park di Canazei, a pochi minuti dal villaggio, è in programma Yamaha Party, momento clou del weekend, che vedrà l’eccezionale partecipazione dei campioni della velocità Marco Melandri, punta di diamante del team Yamaha World Superbike, e Luca Scassa, attuale leader del Campionato Mondiale Supersport su Yamaha R6. A condurre la serata sarà il noto comico-biker Sergio Sgrilli, appassionato motociclista, che intratterrà il pubblico presente con le sue esilaranti interpretazioni, accompagnato dai Club Ufficiali Yamaha e dalle note della band Babayaga del Club FJR. Il costo di partecipazione allo Yamaha Party è di 25 euro e comprende anche la cena a base di prodotti tipici locali. TEST-RIDE MODELLI YAMAHA SUI PASSI DOLOMITICI L’intenso programma del weekend Dolomiti Ride 2011 prevede tre intere giornate dedicate ai test-ride. Prenotandosi* in
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otociclisti tenetevi pronti: dal 24 al 26 giugno 2011 torna in Val di Fassa (TN) il Dolomiti Ride, la tre giorni di kermesse dedicata alle due ruote promossa da Yamaha Motor Italia. Un’occasione da non perdere per trascorrere un intero weekend all’insegna della passione per le due ruote, avendo l’opportunità di testare nuovi modelli, prendere parte ad una speciale “escursione” attraverso gli incantevoli passi dolomitici, partecipare a divertenti 48
spettacoli con piloti e personaggi d’eccezione e magari strizzare l’occhio alla fortuna provando a vincere fantastici premi. L’edizione 2011 del Dolomiti Ride volgerà su cinque temi principali: Yamaha Village situato a Canazei, punto di partenza delle principali attività; test-ride gratuiti delle ultime novità della gamma moto e scooter Yamaha 2011; l’imperdibile Motogiro del sabato; Yamaha Party al Fassa Park di Canazei; la lotteria “Dolomiti Ride” con in palio fantastici premi. YAMAHA VILLAGE A CANAZEI Yamaha Village, vero cuore di Dolomiti Ride 2011, verrà allestito nel pieno centro di Canazei e durante i tre giorni della manifestazione rappresenterà il punto di ritrovo di tutti i partecipanti, lo spazio ideale dove motociclisti, passeggeri o semplici visitatori potranno trascorrere momenti di relax in compagnia di amici e delle amate due ruote. All’interno dello Yamaha Village saranno esposti
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Yamaha Dolomiti Ride 2011
10 Maggio
2011
anticipo attraverso l’APT della Val di Fassa, dal venerdì alla domenica sarà possibile provare gratuitamente tutti i principali modelli e tutte le ultime novità della gamma moto e scooter Yamaha 2011. I test-ride partiranno dallo Yamaha Village con quattro percorsi dedicati sui passi Pordoi, Sella, Fedaia e Pozza di Fassa. Di seguito le moto e gli scooter disponibili per le prove: PASSO PORDOI Super Ténéré – Ténéré XT660X PASSO SELLA FZ1 - FZ8 - XJ6 - XJR1300 MT01 - MT-03 PASSO FEDAIA FZ1 Fazer - Fazer 8 – XJ6 Diversion/F - TDM900 - FJR1300 -VMAX -XVS950A/1900A POZZA DI FASSA TMAX - Majesty 400 - XMAX 250 - X-City 250 *Prenotazione valida presentandosi entro 30 minuti prima della prova riservata. MOTOGIRO DOLOMITICO Sabato 25 giugno 2011 sarà la giornata dell’ambito Motogiro, l’appuntamento più atteso di ogni Dolomiti Ride, aperto a tutti i tipi di moto e scooter. Il tour, di 150 km, permetterà ai primi centocinquanta centauri iscritti di percorrere con il… Continua su Moto.it 49
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SPORT
“Pedrosa come Uncini”
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Secondo me Uncini e Pedrosa si assomigliano nella corporatura, e ancora di più si assomigliano nell’approccio con le corse
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Ascolta l’audio di Nico »
resta scolpita nella storia del motociclismo. “La moto –disse- va guidata, mica spezzata in due”. Secondo me Uncini e Pedrosa si assomigliano nella corporatura, e ancora di più si assomigliano nell’approccio con le corse. Forse proprio perché si sentono fragili, e lo sono obiettivamente, si sono abituati a puntare su altre doti: intelligenza, equilibrio, resi-
stenza, controllo. Non è certamente un caso se Dani è il migliore nella tecnica di rialzare in fretta la moto all’uscita della curva, e per questo è universalmente riconosciuto come quello che oggi sa sfruttare al meglio la MotoGP. E tutti concordano nel definirlo un pilota che sa soffrire, e all’Estoril lo ha dimostrato platealmente; era reduce da un’operazione alla spalla, semplice, pedrosa uncini magari, ma comunque un intervento chirurgico dagli esiti incerti, e guardate come ha impostato la sua gara. Ha atteso di verificare la risposta del braccio sinistro, lo ha fatto riposare in qualche esercizio di stretching in mezzo alle curve, ha tenuto lucidamente sotto controllo il rivale, le gomme, il braccio e tutto. E poi, al momento giusto, ha tirato la stoccata vincente. Bella vittoria, che a me ha fatto particolarmente piacere. Ci sono tanti modi di essere un pilota e mi piacciono tutti, ma Uncini e Pedrosa ne hanno inventato uno adatto alla loro taglia. Apparentemente poco adeguata alla moto. Invece la moto è adatta proprio a tutti.
© 2011 Kawasaki Motors Europe / Italy
C
iao a tutti! Dani Pedrosa mi ricorda molto Franco Uncini, e non soltanto nella struttura fisica. Uncini è oggi il delegato della sicurezza nel campionato mondiale, membro della direzione corsa, spesso interpellato in diretta da Beltramo e Porta sulle questioni più urgenti. Ma è soprattutto quel Franco Uncini che nell’82 ha conquistato il titolo della classe 500 con la Suzuki del team Gallina, battendo gente come Spencer, Roberts, Sheene e Mamola, e vincendo cinque gare in stagione. Magro, magrissimo, Franco era ben sotto i 60 chili di peso, e molti si chiedevano come potesse domare le potenti e bizzose 500 di allora. Io la provai per il giornale, la sua moto, e mi impressionò per quanto fosse nervosa, reattiva e pochissimo stabile sul veloce. Stanco di sentirsi chiedere come riuscisse a guidare ‘sta RG, e forse irritato dall’implicito giudizio negativo (traducibile in “questo pilota è fisicamente una pippa”), un giorno Uncini sbottò a modo suo, senza perdere la sua proverbiale eleganza, e fece una dichiarazione che
www.kawasaki.it
di Nico Cereghini | Dani mi fa venire in mente Franco, e quello che una volta dichiarò sulla fisicità della moto. Credo che i piloti fisicamente fragili sviluppino spesso delle qualità di guida particolari
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Le foto più belle del GP del Portogallo Un week-end di gare decisamente movimentato. Ecco tutte le emozioni raccontate per immagini. Le foto più belle dell’Estoril dentro e fuori la pista. Sfoglia tutta la gallery su Moto.it
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gomme Bridgestone, ha provato nuove tarature alle sospensioni e una frizione più evoluta per l’antisaltellamento. In Casa Honda, per la verità, non c’era grande materiale da provare: Casey Stoner aveva ancora problemi alla schiena, mentre Dani Pedrosa ha effettuato solo 17 giri, poi era troppo stanco e dolorante al braccio sinistro per continuare. “Peccato, avrei voluto provare la forcella 2011”, ha detto Dani, comunque soddisfatto del fine settimana portoghese. TANTE NOVITA’ Tante, invece, le novità in Casa Ducati, dove ha debuttato il nuovo telaio, sempre in carbonio, ma decisamente meno rigido. “Sono soddisfatto – ha detto Valentino -: appena montato, abbiamo verificato dei miglioramenti e ogni modifica fatta ci faceva fare un passo in avanti. Lo useremo certamente a Le Mans, è un primo passo positivo anche se c’è ancora molto da fare”. Rossi ha provato anche un nuovo motore, più dolce nell’erogazione. “Anche questo va meglio dell’altro, ma prima di poterlo utilizzare dobbiamo aspettare di punzonare il terzo propulsore”. Rimane il fatto
che è cambiata la posizione, ma non il distacco: in qualifica Rossi era nono a 1”110, nei test Valentino ha chiuso quinto a 1”171. In questo senso c’è da preoccuparsi. “Quando però gli altri hanno migliorato tanto con la nuova Bridgestone – prova a cercare una giustificazione il fenomeno di Tavullia – io ormai ero un po’ cotto e quindi non ho potuto forzare più di tanto”. La sensazione è che sia stato fatto un buon passo in avanti nella costanza, ma Honda e Yamaha rimangono ancora lontane: insomma, siamo solo all’inizio del lavoro di sviluppo. Scarica i tempi (PDF) dei test dell’Estoril
I test dell’Estoril di Giovanni Zamagni |Tempi stratosferici nei test del lunedì, mediamente un secondo più veloci delle qualifiche di sabato. Per due motivi...
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empi stratosferici nei test del lunedì, mediamente un secondo più veloci delle qualifiche di sabato. Per due motivi: la pista è sicuramente in migliori condizioni e più gommata rispetto ai giorni di gara e, soprattutto, una nuova copertura posteriore Bridgestone, che verrà utilizzata nel 2012, particolarmente efficace. Due elementi che non cambiano però 54
sostanzialmente quanto già emerso durante il GP: Marco Simoncelli ha chiuso davanti a tutti con uno stratosferico 1’36”211 (miglior giro mai fatto all’Estoril 1’35”715 di Lorenzo nel 2008 con le gomme da qualifica) e questo aumenta il rammarico per la caduta in gara al primo giro; Jorge Lorenzo continua a essere un martello, Valentino Rossi e la Ducati sono sempre a 1”1, anche se alcuni miglioramenti ci sono stati. SIMONCELLI, CHE PECCATO Iniziamo da Sic. “Visto come ho girato in questi test, mi girano ancora di più le scatole per la scivolata” si rammarica il pilota del team Gresini, che ha effettivamente sprecato una grandissima occasione. Per quanto riguarda i test, Simoncelli, oltre alle 55
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Gran Premio dell’Estoril. Sapevate che...? di Giovanni Zamagni | Tutto quello che è successo durante il week-end di gare ma di cui non si è ancora parlato. Curiosità, notizie strane e divertenti
VIETATO ALLENARSI – Come viene ripetuto da tempo, la MotoGP è l’unico sport che non permette ai protagonisti di allenarsi. Tra l’altro, è una peculiarità (negativa) proprio solo della classe regina, perché per 125, Moto2 e SBK non esistono, di fatto, limitazioni. Davvero un controsenso, perché la massima espressione del motociclismo mondiale viene penalizzata molto più delle categorie teoricamente inferiori. E, come fa notare Valentino Rossi, senza un reale risparmio. “In pratica – sottolinea giustamente il nove volte iridato – solo i piloti ufficiali non possono girare, perché le Case scendono in pista con i collaudatori, spendendo comunque dei soldi”.
INCOLONNATI AI BOX – I pilastri di cemento all’interno dei box hanno creato non pochi problemi alle squadre della MotoGP, costrette a lavorare in spazi veramente angusti. Sacrificato il team Gresini, con Marco Simoncelli e i suoi meccanici che dovevano zig-zagare tra una colonna e l’altra. 56
QUANTI MONITOR! – Impressionante la nuova postazione al muretto dei box della Ducati: a disposizione degli uomini della rossa ci sono ben 12 monitor, 4 per le immagini televisive e 8 per i tempi e i dati. Anche in questo, la MotoGP si avvicina sempre di più alla F.1. FRIZIONE MODIFICATA – La Honda ha modificato leggermente la frizione della RC212V per agevolare la messa in moto ed evitare così che si possa ripetere quanto successo a Jerez. In ogni caso, comunque, un pilota da solo non può fare ripartire una MotoGP e ha sempre bisogno dell’aiuto di una spinta, più o meno potente.
NUOVO CONSULENTE – Carmelo Ezpeleta, numero uno di Dorna, ha iniziato una collaborazione con Hiroshi Yasukawa, fino a qualche mese fa responsabile della Bridgestone. E’ stato proprio Yasukawa a trattare il rinnovo della fornitura delle gomme giapponesi alla MotoGP per altri tre anni, ma adesso è passato dall’altra parte della barricata. Vedremo quale sarà il ruolo di questo importante personaggio, che, quasi sicuramente, avrà un contatto diretto con i costruttori giapponesi. LE 1000 IN PISTA – Ha fatto molto scalpore il test effettuato a inizio aprile da Valentino Rossi e Nicky Hayden, saliti sulla “1000” del prossimo anno a Jerez. Come spesso accade nella MotoGP, purtroppo, non c’è un regolamento scritto, ma solo un accordo
tra i costruttori che prevede otto giornate di prove durante l’anno per i piloti ufficiali delle nuove moto che vedremo nella prossima stagione. A breve proveranno le versioni 2012 anche Casey Stoner e Dani Pedrosa (i due soli piloti con contratto per il 2012), sempre a Jerez, la settimana successiva il GP di Francia (15 maggio), mentre Jorge Lorenzo dovrà aspettare fino al 4 luglio, quando il giorno dopo il GP d’Italia salirà sulla Yamaha M1 2012 al Mugello. Come per la Ducati, anche i collaudatori Honda e Yamaha hanno già girato (in Giappone) con i nuovi prototipi. SOLE O PIOGGIA? – Titolo su Tuttosport di venerdì 29 aprile: “Rossi invoca la pioggia”. Titolo su il Tempo di venerdì 29 aprile: “Rossi spera nel sole”. 57
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INQUINAMENTO? NO GRAZIE – All’Estoril ha debuttato la nuova hospitality del team Pramac, all’avanguardia per risparmio energetico e impatto ambientale. Sul tetto sono sistemati 48 pannelli solari, per un totale di 70 metri quadri, in grado di produrre 6 kW di energia elettrica, mentre una tripala eolica, disegnata da Philippe Stark, produce un altro kW. In questo modo, l’hospitality è totalmente autonoma e, di fatto, non produce CO2. L’interno è fatto tutto con materiali riciclati, come le sedie e i tavoli in cartone, mentre cibi e bevande sono prodotte in aziende certificate a zero produzione di CO2. Infine, il camion è in alluminio con un peso ridotto da
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40 a 21 tonnellate: anche questo limita gli inquinamenti. Una bella iniziativa, anche se a qualcuno potrà sembrare una contraddizione in una competizione motoristica. Ma non lo è. LORENZO ASTRONAUTA – Come da tradizione nel GP del Portogallo, Jorge Lorenzo ha indossato il casco bianco e nero ispirato a quello degli astronauti: è dal 2009 che Jorge all’Estoril abbandona la sua tradizionale grafica per questa, decisamente bella. MARSHAL ASSOLTI – Venerdì 29 aprile, la Direzione Gara si è riunita per analizzare quanto successo a Jerez, dove i “Marshal”, gli addetti alla pista erano stati accusati da Casey Stoner e Marco Simoncelli di non averli aiutati a ripartire. Tutti assolti, come da comunicato ufficiale FIM. “Dopo aver visionato vari filmati dell’incidente tra Valentino Rossi e Casey Stoner nel GP di Spagna del 3 aprile 2011 e dopo aver ascoltato le spiegazioni di Juan Alvarez, Direttore del Circuito di Jerez, la Race Direction ha deciso che l’intervento dei Marshal è stato sicuro e appropriato.La Race Direction è intenzionata a confrontarsi con la Grand Prix Commission per studiare possibili soluzioni per migliorare la procedura di intervento”. Valentino Rossi ha spiegato che è stato deciso che: “I commissari devono aiutare il pilota, ma non possono entrare in pista”.
PROBLEMA AI FRENI – Durante il primo turno di prove libere di venerdì mattina, si è staccato uno dei tubi a pressione delle pinze dei freni della Honda di Casey Stoner: l’australiano, però, se l’è cavata con un dritto, senza però mettere le ruote nella sabbia. DUCATI SOLO PER ROSSI – “In Ducati lavorano solo per Valentino Rossi” a dirlo è Loris Capirossi. “Avevo problemi di assetto in sella – svela Loris – così ho chiesto i semimanubri arretrati che montavo sulla vecchia Desmosedici dei primi anni. Me li ha fatti fare da qualche parte il mio capo tecnico Sterlacchini: al reparto corse sono tutti impegnati con Valentino e non avevano tempo per il resto…”. PER SEMPRE AMICI – Valentino Rossi e Marco Simoncelli assicurano che la rivalità in pista non cambierà il loro rapporto di amicizia. “Il Sic è un mio amico – dice convinto Valentino -, noi stiamo abbastanza tempo insieme, ci vogliamo bene, lui ha una grande stima nei miei confronto e anch’io per lui, perché è un bravo ragazzo. In pista siamo due piloti molto aggressivi e non mi aspetto nessun favore da lui. Ormai lo vedo come un protagonista affermato, sta andando molto forte: in pista siamo avversari come tutti gli altri. Da una parte sono contento per lui, anche se spero che mi arrivi dietro…”. ATTENZIONE AI FULMINI – Venerdì pomeriggio, durante il turno di prove della Rookies Cup, il monomarca KTM 125 destinato ai
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ragazzini, si è scatenato un fortissimo temporale e un fulmine è caduto sulla pista, lasciando un buco sull’asfalto. Fortunatamente non ha colpito nessuno dei piloti in quel momento in pista, ma lo spagnolo Gracia e l’austriaco Cudic (14 anni) ne hanno sentito nel corpo le conseguenze, sono caduti e hanno persi i sensi. Fortunatamente, tutto si è risolto con un brutto spavento. IO L’AVEVO DETTO – Loris Reggiani, commentatore per Italia1, al 23esimo giro: “Dani Pedrosa aspetterà fino all’ultimo giro ad attaccare Lorenzo, sempre ammesso che riesca a stargli ancora in scia”. Pedrosa ha superato Lorenzo al 25esimo giro, rifilandogli in un solo passaggio mezzo secondo e chiudendo il GP al comando con 3”051 di vantaggio. 59
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Davide Brivio analizza per Moto.it il GP del Portogallo di Giovanni Zamagni | “Ogni gara mette in evidenza un elemento nuovo - ha commentato Brivio -: questa volta è emersa la prova di forza di Dani Pedrosa”
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Ogni gara mette in evidenza un elemento nuovo: questa volta è emersa la prova di forza di Dani Pedrosa, ancora più sorprendete se si pensa che era quasi in convalescenza dopo l’operazione al braccio sinistro. Direi che ha dominato il GP: ha controllato Lorenzo, l’ha attaccato e poi staccato. Una gara e una strategia perfetta: è stato il vero protagonista. Lorenzo è sempre lì, costante, attento a sfruttare ogni opportunità ed è stato bravo ad arrivare secondo. La delusione del GP è Stoner, perché da lui ci aspettiamo di più di un terzo posto a 11 60
secondi dal compagno di squadra (in realtà 7”6, nda), sono troppi. Mentre considero positiva la gara di Valentino Rossi, un passo in avanti rispetto all’inizio di campionato. Alla fine ha chiuso quinto, battuto sul filo di lana da Andrea Dovizioso, ma ha guidato bene, lo si è rivisto in una posizione più normale sulla moto, è stato efficace in frenata, dove in prova aveva invece faticato, e, soprattutto, una spalla che sta andando verso la completa guarigione. Peccato per Simoncelli: è stato un protagonista sempre, tranne domenica… Come a Jerez ha buttato al vento una buona prestazione, ma se questo è il prezzo da pagare per accumulare esperienza, ben venga: prima o poi arriverà, ha ormai dimostrato di essere uno dei protagonisti. Deludente Spies, dal quale ci si aspettava di più, anche se la squadra ha fatto un po’ di casino. Le prime tre gare si sono chiuse con tre vincitori differenti: i tre che hanno conquistato le prime tre gare sono anche quelli che si giocano le prime posizioni in classifica generale. La gara positiva di Valentino ci dà la speranza di rivederlo davanti il prima possibile: si sta lavorando perché arrivi a lottare con Pedrosa, Lorenzo e Stoner”. 61
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di Giovanni Zamagni | Loris Reggiani, ex pilota e oggi commentatore televisivo, dice la sua sui due piloti spagnoli che occupano le prime due posizioni nella classifica mondiale
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orge Lorenzo contro Dani Pedrosa: il GP del Portogallo si è esaltato sulla sfida tra i due piloti spagnoli. Un duello che potrebbe ripetersi molte volte in questa stagione e che potrebbe anche decidere il mondiale. Ma chi è il più forte tra i due? I numeri, spietati ma utili, dicono che Lorenzo batte Pedrosa. Vediamo. Jorge ha vinto tre titoli mondiali, come peraltro Dani, ma due in 250 e uno in MotoGP, contro uno in 62
125 e due in 250 del rivale della Honda. Andiamo avanti. Nella sua carriera Lorenzo ha disputato 149 GP con un totale di 36 vittorie (24,16%), delle quali 15 in MotoGP, 17 in 250 e 4 in 125, 75 podi (50,33%), 42 pole position. Pedrosa ha disputato 165 GP; anche per lui, curiosamente, 36 successi (21,81%) – 13 in MotoGP, 15 in 250 e 8 in 125, 91 podi (55,15%) e 35 pole position. Inoltre, bisogna tenere conto che Lorenzo corre in MotoGP dal 2008, mentre Pedrosa dal 2006: i numeri, quindi, sono a favore dell’iridato della Yamaha. Al di là delle statistiche, però, Dani non è tanto più debole di Jroge, anzi. A livello di talento, il 25enne della Honda, è superiore, mentre il 23enne della Yamaha è psicologicamente più tosto. Come determinazione, i due sono molto simili: entrambi sono stati capaci di affrontare e superare molte difficoltà, sia fisiche (soprattutto Pedrosa) sia personali (Lorenzo). All’Estoril hanno dato
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Loris Reggiani: “Lorenzo o Pedrosa?”
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spettacolo, girando a ritmi indiavolati: la vittoria di Pedrosa è stata particolarmente significativa, perché ottenuta su una pista dove Lorenzo era imbattuto. La parola a Loris Reggiani Loris Reggiani, ex pilota e oggi commentatore televisivo, dice la sua sui due piloti spagnoli che occupano le prime due posizioni nella classifica mondiale. “Pedrosa aveva dimostrato in 125 e 250 – è la tesi di Loris –, ma forse anche all’inizio della MotoGP, di essere più forte di Lorenzo. Jorge, però, negli ultimi due anni ha avuto un’evoluzione incredibile, forse più psicologica che di talento, che non è mai stato in discussione. In passato, però, il suo modo di gestire le gare lasciava perplessi: una volta andava forte, un’altra molto meno. Jorge era uno al quale si chiudeva spesso la vena, magari faceva qualche giro di una gara malissimo o esagerando. Sotto questo aspetto è migliorato molto, però Pedrosa a livello di talento è più forte. Quando vinceva in 125 si diceva che era troppo piccolo per fare la 250, invece ha stravinto due titoli consecutivi, nonostante non avesse potuto fare i test invernali per un infortunio. Poi, quando è andato in MotoGP ha dovuto guidare una moto non all’altezza della situazione, a parte il primo anno. Ma nessuno vince all’esordio in MotoGP, mentre la Honda 800 non è
mai stata velocissima. Però, da metà campionato 2010, quando la RC212V è evidentemente diventata competitiva, ha cominciato a vincere. Se non fosse stato ancora una volta sfortunato, facendosi male perché la moto gli era rimasta accelerata a Motegi, probabilmente avrebbe fatto sudare il titolo a Lorenzo. Quest’anno, nonostante Stoner, Pedrosa è stato tutto l’inverno con lui e davanti in gara nonostante questo dolore al braccio. E ha stravinto in Portogallo. E’ troppo presto per dire che sia lui il favorito al titolo, ma già all’inizio della stagione, se avessi dovuto giocarmi dei soldi dopo i test invernali e prima della prima gara, avrei puntato su Pedrosa”. 63
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Presentata a Milano la Dakar 2012 Arrivo in Perù di Andrea Perfetti | Sono tante le novità previste dall’edizione 2012. Il rally diventa “in linea”: si parte in Argentina, si attraversa il Cile e si arriva per la prima volta in Perù. In gara solo moto di 450 cc
Moto. Tutti con una 450 Tutte le motociclette iscritte alla Dakar 2012 saranno limitate alla cilindrata di 450 cc. Nelle edizioni 2010 e 2011 il passaggio obbligatorio alla nuova cilindrata per i top rider ha creato un’accesa competizione tra le case costruttrici: ben quattro differenti marchi erano presenti nelle prime dieci posizioni della classifica finale dell’ultima edizione. Anche i quad avranno un tetto massimo alla cilindrata, fissato in 800 cc.
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akar 2012. Argentina - Cile - Perù Il direttore della Dakar, Etienne Lavigne, ha presentato a Milano l’edizione 2012 del rally sudamericano. La corsa presenta un’importante novità, toccherà infatti anche il Perù, dove è previsto l’arrivo. La Dakar unirà idealmente gli oceani 64
Atlantico e Pacifico, passando da Mar del Plata a Lima, capitale del Perù. La manifestazione durerà 14 giorni. La partenza è prevista l’1 gennaio, l’arrivo il 15 dello stesso mese. Non più un percorso ad anello, come nel 2011, ma una gara in linea di oltre 9.000 km. I concorrenti attraverseranno la Cordigliera delle Ande, raggiungeranno il deserto dell’Atacama ed entreranno quindi nelle distese peruviane. L’Argentina ospiterà la partenza e cinque tappe. Il Cile porterà i piloti verso l’Atacama, previste cinque tappe e 1 giorno di riposo. Il rally toccherà poi il Perù, con quattro tappe e l’arrivo.
La partenza da Mar del Plata. L’arrivo a Lima Con oltre 600.000 abitanti, Mar del Plata è una delle sette più grandi città argentine. La cerimonia di partenza avrà luogo nella maestosa Plaza Colon. La capitale del Perù con i suoi dintorni ospita 10 milioni di persone, diventando così la quinta città dell’America Latina. DAKAR 2011. Un successo planetario. Diamo un po’ di numeri Secondo una ricerca condotta nel 2010 dal governo argentino, il riscontro economico diretto (concorrenti, media accreditati, spettatori, ecc.) e indiretto è stimato in 170 milioni di dollari. Tramite
70 emittenti 190 nazioni ricevono immagini del rally, per un totale di 1.200 ore di copertura. Tenendo conto dell’orario delle trasmissioni, dei programmi e delle news, del pubblico in ascolto e anche del costo pagato per la pubblicità, è stato calcolato che il valore della copertura mediatica raggiunge 312 milioni di euro. Per l’edizione 2011 il sito ufficiale www.dakar. com , si è rinnovato. La nuova versione ha avuto molto successo contando un incremento del 55% di pagine visitate. La media della lunghezza delle visite è triplicata. Durante la gara sono stati visti 2,1 milioni di videoclip nella sezione video. 65
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Villopoto campione Supercross AMA Roczen della Lites Ovest di Massimo Zanzani | Con il 3° posto l’ufficiale Kawasaki centra il suo primo titolo 450, mentre il tedesco della KTM s’impone nella 250 Costa Ovest e 3° nella finalissima con i piloti della Costa Est
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’erano 40mila spettatori ad applaudire l’ufficiale Monster Energy Kawasaki Ryan Villopoto che si è assicurato il suo primo titolo Supercross grazie al terzo posto riportato nella finale disputata all’interno del Sam Boyd Stadium di Las Vegas. Il pilota di Poulsbo (Washington) si è aggiudicato il terzo gradino del podio al termine di una combattutissima finale che ha visto partire al comando Mike Alessi seguito da Kevin Windham e James Stewart. Al terzo passaggio quest’ultimo ha scavalcato il pilota Honda, ma dopo tre passaggi è caduto nelle whoops coinvolgendo anche il rivale che gli era in scia. A quel punto il comando è passato in mano a Villopoto, che per cinque tornate ha contenuto gli attacchi di Reed per poi lasciarlo andare verso la sua seconda vittoria stagionale. Visto che la terza piazza gli era sufficiente per aggiudicarsi il titolo 2011, nelle battute finali Villopoto ha lasciato via libera anche a Ryan Dungey che ha tagliato il traguardo al posto d’onore firmando il suo 13° podio stagionale. «Devo ringraziare tutti i componenti della Kawasaki - ha detto Villopoto - la squadra che ha creduto in me nella buona e nella cattiva sorte. Ora godremo di questo momento speciale, visto anche che quest’ultima è stata una battaglia molto combattuta». 66
Lites L’ultima prova della Lites Costa Ovest è invece andata allo scatenato tedesco della KTM Ken Roczen che ha centrato la sua prima vittoria statunitense nonostante una caduta al quarto giro. Ne aveva approfittato Cole Seely soffiandogli subito il comando, ma successivamente a sua volta il californiano è finito a terra permettendo al leader MX2 di tagliare il traguardo per primo. «E’ davvero fantastico - ha commentato Roczen - correre davanti al pubblico americano mi ha divertito molto. Chiudere il campionato con una vittoria mi riempie di gioia, anche perché mi sembra di aver imparato un sacco, grazie anche alla professionalità della squadra che mi ha seguito. E la cosa più bella è stato vedere la contentezza di Roger De Coster». Roczen si è imposto su Broc Tickle il quale si è aggiudicato il titolo nazionale. Quello della Costa Est è invece andato a Justin Barcia, terminato terzo alle spalle del vincitore Blake Baggett e di Ryan Sipes il quale ha prevalso nella superficiale disputata coi migliori piloti della Lites di entrambe i campionati. 67