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Un consumatore, un commercio Roberto Liscia
Vi è la necessità di cambiare paradigma: serve abbandonare la visione tipicamente dualistica che vede in contrasto online e fisico, grandi piattaforme e piccole e medie imprese. Il commercio digitale è un ecosistema a tutti gli effetti e come tale va concepito, in un’ottica di sinergia e collaborazione tra gli attori che operano in questo mercato. Solo in questo modo le piccole e medie imprese italiane potranno essere competitive, non solo nel nostro paese, ma anche all’estero. Per questo motivo i modelli di business delle aziende devono rispondere con prontezza alle esigenze ibrido è cresciuta di sei punti e mezzo in un anno. E l’indice d’acquisto ibrido costituito da un insieme di indicatori e di variabili, creato da Netcomm, è cresciuto del +30% dal marzo 2020. Questo significa che c’è una forte accelerazione nell’integrazione tra i due canali ma anche che il rapporto tra online e offline sta cambiando. Il digitale è amico del retail fisico, ma devono cambiare i modelli d’impresa». dei consumatori digitali italiani, che chiedono un’esperienza di acquisto multicanale e su misura e che non sono più disposti a tornare indietro. Quindi tutte le realtà, dalle imprese produttrici agli intermediari, fino alle aziende distributrici, si troveranno a dover rivedere necessariamente il loro modo di fare impresa e le loro relazioni lungo la filiera, mettendo in discussione le attuali logiche produttive, commerciali e di operation.
Roberto Liscia presidente Netcomm
Un esempio ancora in fase iniziale è il live streaming commerce, una nuova modalità di proporre i prodotti esplosa in Oriente, in particolare in Cina, e arrivata in Italia durante la pandemia, che permette a un negozio, a un produttore o a un privato di mostrare in streaming un prodotto e di venderlo come avviene su alcuni canali televisivi specializzati, con un rapporto diretto con l’acquirente che può fare domande durante la presentazione live. Ebbene il 51,8% degli italiani online conosce il fenomeno, con intensità ed esperienze diverse: un italiano su tre conosce il fenomeno ma non ha mai assistito a una diretta; il 6,9% ha partecipato a un evento senza acquistare; l’11% ha anche acquistato.
La conoscenza ed esperienza del live streaming commerce varia significativamente con l’età e il sesso, con i più giovani e le donne che hanno maggiore confidenza.
I giovani della generazione Z sono quelli a oggi più coinvolti da questa evoluzione e la moda è il settore che più la sta sperimentando.
(VEDI FIGURA 5)
Si consolidano anche alcuni comportamenti dei consumatori che si stanno trasformando in cambiamenti permanenti. Simone Zucca, director sales/retail, fashion luxury & finance di Google Italia ne indica tre: «La costante ricerca di un’esperienza immersiva (nove su dieci utenti preferiscono contenuti visuali), un’esperienza d’acquisto senza frizioni (il 50% dei consumatori non è disposto ad accettare esperienze poco soddisfacenti), la ricerca dei valori e degli ideali».
Il contesto nel quale il retail opera si affina continuamente ed evolve in un nuovo mondo che, secondo Fabrizio Valente, fondatore e anima di Kiki Lab (gruppo Promotica), «non sarà dei negozi,