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GLI ITALIANI SONO IN APPRENSIONE PER L’AMBIENTE

L’EMERGENZA AMBIENTALE È LA PRIMA PREOCCUPAZIONE DEGLI ITALIANI, OGGI PER IL FUTURO

(VALORI PERCENTUALI. TOTALE CAMPIONE, TOP3)

Quali sono gli elementi del contesto nazionale e internazionale che hanno maggiormente impatto sul suo stato d’animo?

Ambiente, passione e impegno quotidiano per gli italiani

(Quali saranno i valori e i principi che ispireranno più di altri i suoi atteggiamenti/comportamenti nei prossimi 12/18 mesi. Valori percentuali. Top3, Totale campione.)

L’emergenza ambientale e la crisi climatica

L'inflazione

29%

39% 38%

29% 22% 19%

La guerra in Ucraina

Secondo lei quale sarà il prossimo accadimento epocale?

Il climate change produrrà sconvolgimenti ambientali

Si troverà la cura per il cancro

Avremo una nuova grande pandemia

Crisi idrica e siccità

36% Salute e benessere individuale

31% Tutela dell’ambiente

A PREOCCUPARE MAGGIORMENTE SONO LA CRISI IDRICA, LA SICCITÀ E L’AUMENTO DELLE TEMPERATURE

(QUALI ASPETTI AMBIENTALI LE GENERANO PIÙ PREOCCUPAZIONE IN QUESTO MOMENTO? VALORI PERCENTUALI. TOTALE CAMPIONE.)

Aumento delle temperature

Alluvioni e dissesto idrogeo

Inquinamento atmosferico

Scioglimento dei ghiacci

*Manifestando, firmando petizioni, facendo volontariato, ecc.

51%

33% Amore e amicizia

Italiani che nei prossimi 6/12 mesi si attiveranno per la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico* (Principale motivazione di impegno civile)

59%

Manager italiani convinti che la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico debbano essere una priorità nella prossima legislatura (Obiettivo più importante nel medio/lungo termine)

Fonte: Ufficio studi Coop “What’s Next” Consumer Survey" agosto 2022 “An Unexpected New World” Executive Summary" agosto 2022

FiGURA 4

Le Quattro Aree Tematiche Della Sostenibilit Sulle Etichette Dei Prodotti

Tutte le quote fanno riferimento al mondo dell’Osservatorio Immagino (128.111 prodotti)

Il 65% vuole comprare un prodotto green, ma solo il 25% lo fa sostenibilità

Gli sforzi delle aziende verso pratiche sempre più sostenibili trovano riflesso anche sulle etichette dei prodotti. L’evoluzione testimoniata dai dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che mette in relazione le informazioni delle etichette dei prodotti del largo consumo con i dati sul venduto nella grande distribuzione di Nielsen, mostra che il 25,6% dei prodotti a scaffale presenta on-pack uno dei 35 claim sulla sostenibilità rilevati: nel 2021 queste 32.787 referenze (tra food, bevande, cura casa, cura persona e prodotti per animali domestici) hanno realizzato 12,5 miliardi di euro di vendite, il 32,2% del totale, in crescita annua di +1,2%.

«La sostenibilità, in tutte le sue tante sfaccettature, si conferma uno dei temi più significativi e pervasivi nel mondo del largo consumo in Italia» spiega Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy. «Siamo di fronte a un universo di valori in veloce evoluzione e ampliamento, che coinvolge un numero crescente di prodotti. L’offerta di prodotti con almeno un claim sulla sostenibilità in etichetta è aumentato di +5,3%, mostrando come le aziende siano impegnate su questo fronte e come scelgano di comunicarlo sempre più spesso ai consumatori utilizzando quel potente touchpoint che è la confezione dei prodotti di largo consumo».

Anche in questa edizione, come fa dal 2020, l’Osservatorio Immagino ha suddiviso i 35 claim del mondo della sostenibilità rilevati in quattro cluster tematici (VeDi

FiGURA 4)

Nel corso del 2021 i panieri più dinamici nel mondo della sostenibilità sono stati quello della responsabilità sociale e quello del management sostenibile delle risorse, le cui vendite sono cresciute a un tasso triplo rispetto alla media di quest’universo. Sopra media anche l’andamento annuo del paniere della responsabilità sociale, mentre di poco sotto media è stato il cluster di agricoltura e allevamento sostenibili.

In termini di numero di prodotti a scaffale l’indicazione “green” più presente in etichetta si conferma Biologico/EU Organic (10,1% delle referenze), seguita dalla certificazione FSC (5,2%) e dai claim “sostenibilità” e “riciclabile” (entrambi 2,9%). Il mondo della sostenibilità si conferma molto segmentato e frammentato: 23 dei 35 claim rilevati compaiono su meno dell’1% delle referenze rilevate.

Quanto all’andamento delle vendite, i claim che hanno registrato i maggiori aumenti rispetto al 2020 sono stati le certificazioni Ok-Compost (+35,3%) e Rainforest Alliance (+16,3%) e le indicazioni “Mater-Bi” (+19,4%) e “compostabile” (+16,6%).

Decarbonizzare Il Retail

«Che cosa chiedono i cittadini ai brand?», si chiede Alessandro Capelli, csr manager Altavia Italia. «C’è un bisogno emergente di identità, di sentirsi all’interno di una comunità. Ma contemporaneamente c’è una crisi di autorevolezza che riguarda la scienza (come ha dimostrato la campagna vaccinale), la politica, i brand, incarnata soprattutto dalla fascia di popolazione che ha meno opportunità. Lo stesso vale per la sostenibilità: chi ci crede se lo può permettere, gli altri si sentono tagliati fuori. Se non affrontiamo questo aspetto finirà che le persone non dovranno scegliere che cosa consumare tra il pollo e il pollo bio, ma se mangiare o accendere il riscaldamento».

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