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Dalla strada agli scaffali
La relazione con il consumatore è direttamente connessa con quanto avviene a monte, dal trasporto delle merci alla consegna, dal controllo della disponibilità nei punti vendita a quello delle perdite. Le pratiche ECR offrono un fattivo esempio di come supportare le imprese a percorrere la strada dell’innovazione e della maggiore efficienza delle relazioni lungo tutta la filiera.
Caro carburante, carenza di autisti (almeno 15 mila solo in Italia, secondo una recente indagine di Transport Intelligence), necessità di maggiore efficienza e sostenibilità: sono tante e importanti le criticità che deve affrontare in questo periodo il mondo della logistica nel settore del largo consumo. Il trasporto, infatti, è una risorsa ora più che mai preziosa e queste criticità sono diventate ancora più cogenti oggi che le imprese sono chiamate a ripensare i processi, a sperimentare soluzioni innovative e ad attivare sinergie capaci di ottimizzare la filiera. Si tratta di un grande sforzo collettivo che richiede un impegno, un confronto e una collaborazione tra gli operatori per condividere le esperienze e le iniziative di successo che hanno permesso di impiegare al meglio la risorsa trasporto.
15 mila autisti almeno mancano al settore della logistica
«Come ECR Italia (l’associazione di GS1 Italy che riunisce le imprese della Produzione e della Distribuzione per innovare i processi e per migliorare l’efficienza di filiera) abbiamo attivi molti progetti di collaborazione logistica tra gli attori della filiera – spiega Valeria Franchella, ECR senior project manager GS1 Italy – da cui si generano delle efficienze con vantaggi economici e contemporaneamente ambientali». (VEDI
FIGURA 1)
«Il confronto con le altre imprese del settore e la condivisione di esperienze di successo, che da sempre animano gli incontri e i lavori in ambito ECR, rappresentano un’opportunità di grande
F Igura 1
L’EFFICIENZA DELLA LOGISTICA DI FILIERA RIDUCE COSTI E IMPATTO AMBIENTALE
Produttori magazzini (1.000+)
-18% Riduzioni emissioni automezzi
-12% Incremento % bilici
-97.000 ton CO2/anno
Incremento % bilici
-49% Incremento % UdC intere
Ce.Di. (450)
-450.000 viaggi/anno
-19% Incremento saturazione %
Incremento % UdC intere
Incremento saturazione %
-160 mln €
Nota: Sintesi dei benefici che le aziende del largo consumo hanno ottenuto dal 2010 al 2020 con progetti di collaborazione logistica. La mappatura dei flussi logistici è stata condotta da GS1 Italy con il Politecnico di Milano e l’Università LIUC di Castellanza. Flussi a Ce.Di., flussi di generi vari e prodotti freschi (2,4 mld di colli)
Fonte: GS1 Italy “Dieci anni di logistica nel largo consumo. Mappatura dei flussi logistici” 2020 valore per raccogliere e capitalizzare le iniziative virtuose, metterle a fattor comune e creare una base di conoscenze disponibile per tutti» prosegue Franchella.
Lo conferma la serie di Bluebook che si è arricchita recentemente di due pubblicazioni. La prima riguarda le “Soluzioni per affrontare la crisi del trasporto su strada nel settore del largo consumo”, realizzato con il coinvolgimento di 42 aziende di produzione, di Distribuzione e operatori logistici, e con il supporto del team congiunto della LIUC Università Cattaneo e del Politecnico di Milano, che raccoglie e razionalizza 17 soluzioni che permettono di agevolare l’organizzazione dei
Scarica il book “Soluzioni per affrontare la crisi del trasporto su strada nel settore del largo consumo” trasporti e alleggerire la pressione su questo settore.
Sono soluzioni, secondo l’approccio tipico di ECR, che nascono dal confronto tra le imprese di Industria e Distribuzione, basate su una visione end-to-end della filiera e sull’approccio collaborativo, per mettere a disposizione di tutta la business community informazioni e best practice utili a migliorare l’efficienza della logistica nel largo consumo e del processo “order to delivery”.
Ampliare Le Finestre Di Scarico
Il secondo Bluebook è un approfondimento di alcune soluzioni evidenziate nel primo e si occupa
Buone pratiche per l’efficienza dei trasporti
Il Bluebook “Soluzioni per affrontare la crisi del trasporto su strada nel settore del largo consumo” offre un quadro di sintesi che aiuta le aziende del largo consumo ad affrontare e a dare una risposta duratura alla crisi del settore dell’autotrasporto e ai suoi impatti sulla continuità di funzionamento della filiera. Gestione più efficiente degli arrivi dei mezzi a destinazione ed estensione delle finestre di scarico presso i centri di distribuzione della GDO per migliorare il rispetto delle date di consegna, ridurre le attese allo scarico e massimizzare le ore di guida degli autisti. E ancora: riduzione dei viaggi a vuoto, aumento della saturazione degli automezzi di trasporto e maggior intermodalità per ottimizzare la logistica e migliorarne la sostenibilità. Ma anche digitalizzazione del processo order to delivery per incrementare la visibilità nella filiera e velocizzare il processo. Sono solo alcune delle 17 buone pratiche adottate dalle aziende, suddivise in sei linee di intervento e ac- di come “Migliorare l'efficienza logistica: una questione di slot e saturazione mezzi”. In questo caso nasce con la collaborazione di 30 aziende (retailer, fornitori di beni di largo consumo e operatori logistici) con il team di ricercatori della LIUC Università Cattaneo e del Politecnico di Milano e si occupa di indagare vincoli e opportunità relativi ad alcune aree di miglioramento del processo di consegna delle merci ai centri di Distribuzione (Ce.Di.) della grande distribuzione, focalizzandosi in particolare comunate da due macro obiettivi: sull’ampliamento delle finestre di scarico come importante innovazione di processo per facilitare l’organizzazione dei trasporti, ottimizzandoli e alleggerendo la crescente pressione sulla logistica del largo consumo.
• Ottimizzare i viaggi su gomma.
• Ottimizzare l’uso della risorsa autista. Per ogni soluzione il Bluebook fornisce una scheda sintetica che ne riporta le principali informazioni: descrizione, modalità di implementazione e aree di impatto sulla filiera, in termini di benefici, vincoli e criticità da superare. In ciascuna scheda è indicato chi deve sviluppare la soluzione, se l’implementazione spetta alla singola azienda o a più attori della filiera e, infine, se gli investimenti richiesti per attuarla riguardano aspetti di tecnologia/asset o di processo/ organizzazione.
Inoltre, un sistema di parole chiave (hashtag) associato alle sei linee di intervento agevola la navigazione tra le diverse soluzioni e permette di comprenderne le correlazioni. Per esempio, l’estensione delle finestre di scarico al pomeriggio abilita il ricorso a servizi intermodali e, a sua volta, può essere efficientata attraverso le piattaforme di prenotazione.
«La prima soluzione identificata e approfondita da questo lavoro è l’ampliamento delle finestre di scarico presso i centri distributivi della GDO, mentre la seconda è il miglioramento della saturazione a volume dei mezzi di trasporto» spiega Giuseppe Luscia, ECR senior project manager GS1 Italy. «Per entrambe lo studio ha delineato la situazione, i vincoli e le opportunità per produttori, retailer e operatori logistici, arrivando anche a definire l’identikit delle aziende che ne possono trarre il massimo beneficio».
Coerentemente con l’approccio insieme teorico e pratico che caratterizza il lavoro di ECR Italia, anche questa ricerca è partita dall’analisi della situazione e delle aree di maggior criticità per individuare le possibili soluzioni di efficientamento del processo “order-to-delivery” e ne ha poi approfondito la fattibilità e gli impatti sul settore.
L’estensione delle finestre giornaliere di ricevimento presso i Ce.Di. della GDO (oggi la maggior parte dei Ce.Di. riceve solo la mattina e solo il 21% riceve anche al pomeriggio dopo le 13) può dare un contributo al miglioramento del rispetto delle date di consegna e alla riduzione delle attese allo scarico da parte dei trasportatori e degli operatori logistici, consentendo così anche di massimizzare le ore di guida degli autisti.
In generale, l'estensione delle finestre di scarico presso i Ce.Di. può portare vantaggi concreti per la GDO prevalentemente riguardo al magazzino e soprattutto per magazzini saturi che sviluppano alti volumi.
In particolare, tra i benefici si evidenziano:
• Riduzione del traffico nelle corsie del magazzino, con conseguente aumento della produttività oraria e della sicurezza.
• Migliore allocazione degli articoli, riducendo il rischio di stoccaggio in aree non corrette e di extra percorrenze dei carrellisti.
• Aumento del livello di servizio, con la riduzione del rischio di respingere consegne, limitando gli inevasi.
Tutto questo può essere ottenuto tramite effort organizzativi che minimizzano i rischi di generare maggiori costi connessi a bassi volumi (rischio di non saturare il personale di magazzino addetto al ricevimento) o a ore di straordinario (rischio di eventuale ritardo della consegna pomeridiana). È necessario, quindi, riuscire a superare alcuni vincoli, come la difficoltà a saturare la finestra di ricevimento pomeridiana o serale, la carenza di baie di carico/scarico disposte sullo stesso fronte e la rigidità dell’attuale organizzazione delle attività nel Ce.Di., legata in particolare all’organizzazione dei turni di lavoro.
… ai produttori e agli operatori logistici
Guardando poi a produttori e operatori logistici, i benefici derivanti dall'estensione delle finestre di scarico presso i Ce.Di.
possono portare vantaggi concreti in prevalenza sul fronte trasporti, sia in termini di minori costi operativi sia di minori soste. Per esempio, vi sarebbe la possibilità di ricorrere al multi-drop, migliorando così la saturazione dei mezzi, si avrebbe una maggiore diluizione del carico di lavoro in magazzino durante la giornata e la riduzione delle attese allo scarico e dei costi a esse legate. Inoltre, l’eliminazione del vincolo di consegna mattutina permetterebbe di utilizzare un mezzo per effettuare più consegne consecutive, migliorando la saturazione delle ore di guida degli autisti - un beneficio particolarmente rilevante in un contesto in cui c'è carenza di autisti e minore disponibilità di trasporto. A ciò si aggiunge che aumentando la finestra utile aumenta il numero di consegne evadibili con trasporto intermodale, riducendo così l’impatto ambientale.
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Guarda i video “Migliorare l'efficienza logistica: due docu-video”