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La Cina sperimenta il codice a barre 2D

Il nuovo progetto di GS1 China e Zhejiang Provincial Administration for Market Regulation (Zhejiang AMR) implementerà gradualmente codici a barre bidimensionali su milioni di prodotti nella provincia cinese di Zhejiang che ha una popolazione di 65 milioni di persone. Aderiranno a questo progetto oltre sette mila aziende di produzione alimentare e 200 negozi della più grande catena di vendita al dettaglio di merci nello Zhejiang aggiorneranno i propri sistemi per effettuare i checkout mediante Pos con codici a barre 2D. Si prevede che entro la fine del 2023, richiedono maggiori e migliori informazioni sui prodotti, è giunto il momento di portare i codici a barre al livello successivo. GS1 ha fissato alla fine del 2027 la data in cui gli scanner di tutto il mondo saranno in grado di leggere i codici bidimensionali. tutti i prodotti dell'80% delle aziende alimentari nella provincia di Zhejiang avranno codici a barre 2D stampati sulla confezione.

La stampa di codici a barre 2D su milioni di prodotti porterà numerosi vantaggi ai consumatori, alle imprese e alle autorità di regolamentazione:

• L'accesso a una quantità senza precedenti di informazioni sui prodotti.

• La semplificazione delle ispezioni in fabbrica.

• La supervisione dei risultati del campionamento.

• I certificati di idoneità.

2D e hanno aderito al progetto 20 importanti rami chiave, tra cui la filiale di GS1 China di Zhejiang (Zhejiang Institute of standardization).

A mettere a disposizione dei consumatori una grande quantità di informazioni è invece il QR code GS1 Digital Link, che contiene nella sua struttura un codice di identificazione GS1 del prodotto, come il GTIN (quello tipico del codice a barre) e quindi è un codice univoco che identifica uno specifico prodotto (come il codice a barre tradizionale). In più collega clienti e partner alle informazioni di prodotto sul web. E trasforma il prodotto in un supporto multimediale. Inquadrando il QR code con lo smartphone si ha accesso alla landing page di un sito web (del produttore o del distributore, per esempio) e alle informazioni online relative a quello specifico prodotto, come:

• Informazioni nutrizionali.

• Istruzioni di uso e funzionamento.

Entro il 2027 gli scanner in tutto il mondo potranno leggere i codici a barre bidimensionali

Al programma hanno già aderito oltre 20 paesi tra cui Cina, Stati Uniti, Australia e Brasile. Nel 2021 GS1 China ha iniziato a promuovere codici a barre

La possibilità di contenere la maggiore quantità di informazioni possibili nello spazio assai ridotto dei codici bidimensionali offre benefici sia alle aziende sia ai consumatori. Nel primo caso lo standard usato è la simbologia GS1 DataMatrix utilizzata in diversi settori per migliorare i processi e lo scambio di informazioni. Woolworths, per esempio, retailer australiano con più di mille negozi, lo utilizza sui propri prodotti in punto vendita per trarre numerosi benefici: una migliore gestione dei magazzini, una riduzione degli sprechi del 40% perché nel codice a barre è contenuta la data di scadenza (che può portare anche ad azioni di pricing mirate), rafforzata da ogni genere di informazioni di tracciabilità (e rintracciabilità) a completa tutela della sicurezza del consumatore, per esempio nel caso di richiamo di un prodotto. (VeDi FiGURA 1)

• Informazioni relative al riciclo e allo smaltimento del prodotto e del packaging.

• Tracciabilità della provenienza degli ingredienti degli alimenti.

• Tracciabilità del viaggio lungo la filiera.

• Impatto ambientale.

• Norme e regolamenti che lo riguardano.

Digital

FiGURA 1

L'EVOLUZIONE DEL CODICE A BARRE CON TANTE INFORMAZIONI IN PIÙ

«Il codice GS1 Digital Link può cambiare la nostra idea di che cosa è un prodotto e le etichette possono diventare “augmented label”: a tutti gli effetti è una porta che si apre immediatamente su un mondo di informazioni ed esperienze molto più vasto. E può trovare nuovi spazi di applicazione in comunicazione», osserva Sara Manazza, social media and internal communication manager GS1 Italy

Sull’etichetta delle confezioni del salmone Mowi, per esempio, oltre al codice

EAN, c'è un QR code che contiene un GS1 Digital Link. Leggendo il QR code tramite un'applicazione e navigando nella landing page dell'azienda si può conoscere la storia di quel salmone, dove è nato,

«In sostanza, fornendo una risposta univoca, aggiornata, certificata e diretta, il GS1 Digital Link – evidenzia Andrea Ausili , standard development director di GS1 Italy – può il processo di allevamento, di cattura e di sezionamento. C'è la sua tracciabilità dalla nascita al confezionamento, con tanto di ricette per gustarlo al meglio. La gastronomia brasiliana Parla Deli invece utilizza il codice GS1 Data Link per abilitare sia il processo di passaggio in cassa dei propri prodotti sia per comunicare informazioni a chi frequenta i punti vendita. Tanti i benefici: riduzione del 50% degli sprechi di prodotto, sicurezza del consumatore con il riconoscimento immediato dei prodotti scaduti, tracciabilità e rintracciabilità, efficienza nella gestione dell'inventario e collegamento costante con le necessità dell'e-commerce sulla cui piattaforma si può acquistare ciò che è presente nei punti vendita fisici. svelare quello che ogni prodotto in realtà è: un iperprodotto, capace di interagire con il consumatore con informazioni, contenuti ed esperienze costantemente aggiornate».

L'altro standard innovativo è l'EPCIS (Electronic Product Code Information Services), «lo strumento che definisce le regole del gioco», come spiega Necci: «Ci dice qual è il data model delle informazioni da registrare per garantire la visibilità dei prodotti lungo la filiera e indica le interfacce per catturare le informazioni e metterle a disposizione degli utenti. In una filiera, l'EPCIS cattura e registra ogni evento saliente (di trasformazione, ritrasformazione o confezionamento, per esempio) di un prodotto e lo fa attraverso la lettura di un codice a barre o di un qualsiasi simbolo che contenga informazioni di identificazione e tracciabilità. In particolare per ogni evento vengono registrati nell'EPCIS le quattro informazioni base della tracciabilità (what, where, when, why): di che prodotto si sta parlando, dove si trova, quando lo si trova e il perché è in quel luogo in quel determinato momento. Essendo uno standard, ogni

Sperimentare il linguaggio globale

Uno spazio di 450 metri quadrati dotato di avanzate tecnologie digitali qualche piano sopra la sede di GS1 Italy nel cuore di Milano: siamo a Interno 1 Qui la parola chiave è interazione. Qui è possibile immergersi in modo coinvolgente e interattivo tra tecnologie e servizi che entrano nel quotidiano (e nel futuro) delle aziende e dei cittadini: dai progetti pionieristici sino a quelli più recenti, come l’adozione di un linguaggio comune capace di rendere più efficienti i processi e le relazioni professionali. «Abbiamo voluto aprire il nostro concept center ai tour guidati con l’obiettivo di ispirare, informare e sensibilizzare rispetto al valore di un linguaggio globale e interoperabile, nato con un’invenzione - il codice a barre GS1 - che negli anni ha accompagnato e accompagna il progresso tecnologico a livello globale», spiega Bruno Aceto, ceo GS1 Italy Interno 1 è un luogo dedicato allo storytelling, all’informazione e alla formazione che ora chiunque può scoprire, prenotando i tour gratuiti in tre diversi format:

1. Tour generali: una panoramica su standard e codici GS1 con cui migliorare i processi aziendali lungo la supply chain e non solo.

2. Tour tematici: pensati per approfondire temi strategici per il commercio contemporaneo:

• Filiera digitale: come digitalizzare la condivisione di informazioni lungo la supply chain e assicurare velocità, correttezza e competitività alle imprese.

• Filiera logistica digitale: come ottimizzare i flussi fisici di merci e quelli amministrativi dall’ordine al pagamento e i processi lungo la supply chain. attore della supply chain può utilizzarlo nel modo più congeniale: EPCIS raccoglierà le varie informazioni perché siano di utilità per l'intera filiera, collegate tra loro attraverso interfacce standard e, attraverso applicazioni, messe a disposizione anche di chi acquista quel determinato prodotto in un punto vendita». (VeDi

• Filiera visibile e trasparente: come abilitare tracciabilità, rintracciabilità e trasparenza verso il consumatore in un percorso che va dall’identificazione dei prodotti alla retail experience del cliente, dal gemello digitale al GS1 Digital Link, per scoprire le potenzialità dalle informazioni di prodotto (origine, storia, conservazione/manutenzione, garanzia).

• E-commerce and omnichannel: come gestire la qualità dei dati attraverso modalità standard e codici condivisi e come avere un'unica fonte di informazioni per garantire il funzionamento dell’intero network di partner commerciali.

• Filiera circolare e sostenibile: un approfondimento su soluzioni e strumenti per misurare la circolarità e l’impatto dei processi aziendali sull’ambiente, soprattutto le operazioni logistiche.

3. Tour servizi: dedicati a chi già conosce i servizi di GS1 Italy e vuole approfondire.

«Interno 1 racconta infatti in modo del tutto innovativo temi come economia circolare, data driven, e-commerce, tracciabilità, logistica, rivelando come tutti ruotino attorno agli standard GS1 e a processi ottimizzati», riprende Aceto. «Siamo convinti che sperimentare da vicino il nostro mondo potrà essere abilitante per tante aziende che vogliono investire sul futuro utilizzando i migliori strumenti e servizi. È interessante per tutti quei cittadini desiderosi di scoprire quell’universo di relazioni che si nasconde dietro a un tanto comune quanto poco conosciuto codice a barre, e molto altro».

FiGURA

2)

I Risparmi Per Il Foodservice

Utilizzare un linguaggio comune per rendere più efficienti processi e relazioni di business sta diventando una necessità per altri settori che non siano il largo consumo. Ha cominciato l’health con l’adozione obbligatoria dell’Unique device identfier (UDI-DI) per i dispositivi medici. Stanno seguendo altri due settori importanti con gradi di avanzamento diversi: il Foodservice e il settore delle costruzioni.

Il Foodservice in Italia è un mercato composto da 3.900 grossisti che complessivamente generano 17,2 miliardi di fatturato e che fino a oggi, tra produzione, Distribuzione e pubblici esercizi Ho.Re.Ca., hanno sempre gestito le codifiche e le anagrafiche di base dei prodotti in modalità non automatizzata, con conseguente incremento dei costi diretti associati (manodopera di attivazione e mantenimento) e indiretti.

3.900 grossisti Foodservice per un fatturato di 17,2 miliardi di euro

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